Si stanno svolgendo a Londra le trattative tra rappresentanti di Israele e dell'Autorità palestinesi con la mediazione degli Stati Uniti; Il ruolo del nuovo partito di centro fondato dal Sindaco di Tel Aviv Roni Milo

A Londra non c'è stata la la svolta che si sperava forse contro tutte le possibilità e per il processo di pace in Medioriente però non tutto è perduto ebbero Manuel rimangono
Dal proporrà per per gli ascoltatori non c'è stata la svolta a Londra ma non tutto è perduto nel senso che il segretario di Stato americano Madeleine Albright a
Dichiarato la disponibilità degli Stati Uniti della persona del presidente Clinton invitare a Washington lunedì prossimo Natalia e Arafat
Garnett palestinese Ahmed e sono rimaste a lavorare all'ombra che continueranno a lavorare nei prossimi giorni riusciranno a risolvere i problemi ancora in sospeso c'è stato un pro presso questo lo dicono sia i palestinesi che gli israeliani che gli americani tempi entrare in dettaglio ma ci sono ancora dei punti interrogativi quello che sembra emerge
Dai dai rapporti che arrivano da Londra
Quindi Israele ER sulle televisioni americane e inglesi è che l'il punto della contesa è ancora l'ampiezza del ritiro israeliano dalla West Bank gli americani chiedono il tredici gli israeliani offrono il nove il dieci
Forse l'undici ma non di più in realtà io credo che non sia solo questo il punto all'ordine del giorno sappiamo che Arafat a perché dichiarato disponibile a stabilire la capitale del futuro fatto palestinese Ada boutique a buddista è un piccolo paese
Palestinese alla periferia di Gerusalemme e
Nel periodo del mandato britannico faceva parte di Gerusalemme per cui e tra una soluzione che era stata messa a fuoco a suo tempo nel documento Bellina Puma Atene e che Arafat per la prima volta l'altro ieri a Ramallah che detto disposto ad accettare di fronte a una commissione americana questo è sicuramente uno dei punti all'ordine del giorno l'altro punto che mi sembra di capire si sta discutendo dietro le quinte è come andare direttamente al negoziato definitivo ossia ci sarà o non ci sarà un tè il suo ritiro come previsto dagli accordi di Oslo italiani vorrebbero che non ci sia un terzo di Piero e che questo ritiro di cui adesso si discute l'entità sia l'ultimo i paletti vede dicono da un lato siamo disposti specie una disponibilità reale ad andare direttamente nel negoziato definitivo dall'altro giudicata positiva per esempio uno dei uomini vicino ad Arafat diceva gli accordi vengono fatte per essere rispettati se oggi gli italiani non rispettano gli accordi di Oslo del precedente governo poi ratificati dal governo Netanyahu nell'accordo di caprone che garanzia abbiamo che rispetteranno gli accordi a cui potremmo arrivare per la soluzione definitiva mi sembra di capire che anche dalle dichiarazioni fatte da Netanyahu a mezza voce mi sembra di capire che sono stati gli incontri positivi e globali dei quali sono stati affrontati tutti di problemi e non solo il problema attuale Tel Della Pietra del ritiro dalla UE benché mi sembra che ci sia un progresso non ancora una soluzione e mi sembra di capire soprattutto che gli americani ci stanno dicendo attenzione noi la la la pazienza e la nostra pazienza ha un limite la segretario di Stato americano Retta detto che gli americani hanno FAS proposte anche lui non è ancora rese esplicite alla stampa perché dice ciò rischierebbe di danneggiare i negoziati i palestinesi e le hanno accettate non ha detto che vive qui da Milano rifiutate ma a buon intenditor poche parole mi sembra che la settimana prossima per l'ennesima volta ci sembra decisiva purtroppo questo diciamo già da quindici o sedici mesi da quando di fatto il negoziato è bloccato bisognerà aspettare ancora qualche giorno vedere se ci sarà o meno l'incontro a Washington la settimana prossima alla presenza del
Precedente ecco prima di lasciarci invece affrontiamo un altro tema che è di politica interna israeliana che però naturalmente proprio per la le ripercussioni che la politica interna israeliana a sul processo di pace non è indifferente anche per il discorso e abbiamo sinora fatto e ed è la nascita del nuovo partito di Ronnie Milo
Voi parlarcene ulteriormente bene abbiamo parlato l'altro giorno si tratta del partito di centro di cui
Da tempo si sentiva la mancanza e che Roni Milo sindaco di Tel Aviv uomo Likud però su posizioni moderate e ben visto anche da una larga fascia del dell'elettorato laburista ha dichiarato ieri o l'altro ieri di aver fondato e ha dichiarato che ci metterà in lista per la carica di Presidente del Consiglio quello che oggi si cerca di valutare in Israele ieri oggi Peroni Milo farà un un pericolo maggiore per i laburisti o per il Likud
Dalle varie analisi che sono state fatte la mia impressione è la seguente Roni Milo imporrà sicuramente un secondo round nelle elezioni del primo ministro ricordiamo che nel primo round c'è bisogno della maggioranza assoluta
Nel secondo scusami nel primo round scritto dalla maggioranza assoluta del secondo parta una una maggioranza relativa quindi Roni Milo imporrà un secondo round la valutazione qui è che in un primo tempo Milo prenderà più voti dall'elettorato laburista che da quello di Coutts ma siccome imporrà un un secondo round in un secondo tempo convergerà con Ehud Barak e il leader laburista e quindi a lungo termine ciò sarà un danno Terna Thanjavur c'è anche chi dice che proprio questa nuova metta in lista di Roni Milo costringerà adesso Netanyahu a prendere le famose decisioni difficili che sono finora sempre state rimandate e un altro punto ancora a proposito del discorso precedente e che da pane o ha bisogno prima di prendere queste decisioni difficili dell'ok del suo gabinetto ristretto quello formato da Sharansky ministro dell'industria Mordechai ministro della Difesa e Ariel Sharon ministro delle infrastrutture e uno dei motivi per cui Natalia o a chiesto questo rinvio è per avere l'ok del suo gabinetto ristretto alle proposte americane perché senza questo Caena Pagnano sa che non può far passare nel governo e comunque deve prepararsi il terreno per un eventuale cambiamento interno anche alla luce della
Nuova candidatura di nove mila grazie ma non piazza arrivederci