"L'Italia da semplificare" Convegno promosso da Confindustria presso la Fiera (27-28 marzo)

In Romagna per il primo indirizzo di saluto
Buongiorno
Prima di tutto desidero
Essere io a ringraziare voi per
L'invito e per questa possibilità che mi viene fornita
Di salutare l'inizio della seconda giornata di questo
Così importante convegno
Non vi pagherò la vostra cortesia con una
Cattiva moneta
E quindi
Dico subito che neppure compilò il gesto di arroganza
Di esprimermi
Su quella che ha costituito sulla materia che ha costituito
Un punto di riferimento caldo duro delle riflessioni di questi ultimi due o tre giorni e che naturalmente ha occupato anche il vostro
Convegno sarebbe arrogante da parte mia ragionare qui in due minuti
Sul tema del disegno di legge del governo relativo alle trentacinque ore
Ho letto sui giornali sul vostro giornale che questo sarà ovviamente
Uno degli argomenti centrali dello scambio di opinioni tra il presidente del consiglio e il Presidente del Confindustria
Ma ho letto anche sul giornale
Della Confindustria
Che partendo dalla tensione aperta sì sul tema delle trentacinque ore
Viene rilanciata la questione della concertazione
Ed io trovo questa scelta se mi consentite di commentarla
Una scelta giusta utile e interessante non solo e non tanto
Per una intelligenza tattica
Non so se questo i fatti lo diranno
Io la considero come un'opzione era intendo con me lo spostamento dell'attenzione su un'opzione
Più strategica
In questi anni noi abbiamo tutti noi il Paese
Ha visto all'opera in modo assolutamente straordinariamente efficace procedure di concertazione
Fondamentalmente fondamentalmente ma non solo ma fondamentalmente concentrate
Sulla politica dei redditi
Io sono convinto che abbiamo bisogno di definire meglio questa parola forse anche di cambiarla cercandone una più duttile e più ampia
Dobbiamo lavorare su questa parole sui processi in cui è salute
Perché sono convinto
Che più ancora
Che è di innovazioni nelle politiche
Il nostro Paese ma forse non solo il nostro Paese ha bisogno di innovazioni nelle relazioni tra la politica e gli attori economici e sociali
E il questo tema delle relazioni tra politica e attori economici e sociali
Mi porta a spendere
Un minuto
Attorno alla questione che potete comprendono dal mio punto di vista e di lavoro particolarmente mi appassiona
L'opzione ad un riordinamento della Repubblica disegno federalista
Sono certo infatti che nuove relazioni tra politica ed economia
Richiedono un ridisegno dei luoghi
Dei quali il contatto il confronto
La commisurazione dei problemi viene svolto l'insegna la bandiera del convegno convocato qui a Parma ieri e l'oggi a scritto il tema della semplificazione importantissimo decisivo accanto al tema della semplificazione dobbiamo io credo attraversa un'opzione federale rendere più complessa l'organizzazione dei poteri pubblici non più complicata più complessa e cioè più duttile più flessibile
Del resto
Lasciatemi usare per una volta una metafora discutibile quella dell'azienda italiana è
Del resto nelle aziende nelle impresa
Agli schemi semplici ma rigidi della organizzazione gerarchica si sono venuti sostituendo schemi più flessibile
Però
Concertazione nuove relazioni tra politica ed economia tra politica e da istituzioni e attori economici e sociali ma tutto ciò sarà tanto più efficace tanto meglio possibile quanto più potrà svolgersi nelle forme più complesse ma più flessibili più duttili di una organizzazione federalista dello Stato
Ecco
Ho pensato di utilizzare così i minuti che mi venivano consegnati e Donati con questo
Invito penso che su questo alle parole
Torno a ciò che il mio alla mia responsabilità
Alle parole dovremmo cercare di far seguire per ciò che riguarda me qui in Emilia Romagna
Fatti o quanto meno passi ulteriori di ragionamento e di approfondimento
Do Ramperto Mantovani il presidente della Federazione industria emiliano-romagnola per il secondo indirizzo di saluto
Ho il piacere di portare a tutti i convenuti
E agli amici imprenditori il saluto più cordiale
Della nostra federazione dell'intuito l'Emilia Romagna
Ieri
Si è parlato e abbiamo parlato
Dell'Italia da semplificare
E tutti i convenuti e tutti gli interventi sono stati nella direzione di affrontare questo importante problema
Abbiamo
Visto il caos
Esistente nel nostro Paese con centinaia forse qualche più di cento mila leggi non so chi chi dice centocinquanta chi dice
Cento mila ma comunque sono sempre molto
E quindi siamo tutti d'accordo nella affrontare questo problema
Io vorrei
E spero vivamente
Che si affronti con urgenza questo importante
Argomento
Oggi si parlerà discute della del federalismo
Noi imprenditori Emilia Romagna
Abbiamo deciso di accettare
La sfida dei poteri decentrati
Di essere forza sociale costruttiva
Per avvicinare i governi e cittadini
Con notevoli benefici anche per le nostre imprese
Le nostre imprese hanno la necessità
E la voglia di lavorare
E non accettiamo imposizioni da nessuno
Caro Giorgio voglio dirti grazie
Per come stai guidando la nostra organizzazione anche nei momenti delicati nel quale il nostro senso di responsabilità
Viene messa su a dura prova
Imprenditore dell'Emilia Romagna si riconoscono senza riserve nella tua presidenza e nella tua azione buon lavoro
Dovrà per il primo intervento della giornata siamo al podio il professor Mario Monti commissario europeo
Anch'io porto un saluto il saluto della Commissione europea
A voi imprenditori italiani
Il saluto era legamenti
Nell'Unione Europea nella commissione cioè molto apprezzamento per quello che avete fatto negli ultimi anni per portare l'Italia nel cuore dell'unione economica e monetaria
Con il vostro lavoro di imprenditori e anche con la pressione che in alcuni momenti difficili di indecisione del Paese avete esercitato sul mondo politico perché l'Italia entrasse fin dall'inizio nella moneta unica
è stato un percorso che abbiamo vissuto insieme in questi anni
In tanti incontri pubblici e privati con voi
So di avervi ossessionato su questo tema
Oggi a pochi giorni dal rapporto che abbiamo approvato mercoledì in Commissione sono felice di potermi rallegrare con voi e con tutto il nostro Paese oltre che in primo luogo con il presidente Prodi e il suo governo
Siamo tutti consapevoli che la nascita dell'euro è per l'Europa e che l'ingresso nell'Euro è per l'Italia solo il punto di partenza di un nuovo percorso ancora più impegnativo
Sì è proprio vero che si apre una fase due per l'Europa e per l'Italia
è anche vero che se la fase uno aveva scritto sullo striscione del traguardo moneta la fase due ha scritto lavoro occupazione in Europa così come in Italia ma vanno evitati due errori
Anzitutto non bisogna credere che al secondo traguardo occupazione sarebbe stato possibile avvicinarsi prima o in modo meno faticoso senza la prima tappa che ora sta per concludersi
In secondo luogo non bisogna pensare che la seconda tappa possa essere diversa dalla prima come concentrazione sul rigore
Finora è prevalso il rigore macro sulla finanza pubblica ora deve aversi anche un rigore micro sul mercato
A livello europeo per sviluppare un governo dell'unione economica e monetaria a livello italiano per sviluppare una competitività nell'Unione economica e monetaria a livello europeo
Si lamenta la mancanza di un governo economico dell'Europa condizione necessaria per una seria politica dell'occupazione è giusto lamentarsi di questa mancanza
Anche opportuno però osservare
Che in modo abbastanza silenzioso dietro il paravento della moneta unica si sta costruendo pezzo dopo pezzo in questi mesi un embrione di governo economico dell'Europa non solo per la moneta e per la politica di bilancio attraverso il Trattato di Maastricht e il patto di stabilità ma anche per altri aspetti attraverso il vertice di Amsterdam attraverso il vertice di luce di Lussemburgo e la scorsa settimana attraverso il Consiglio Ecofin di io in cosa consistono questi passi verso un governo non puramente monetario dell'economia europea
Per quanto riguarda l'occupazione si è preso una linea io credo piuttosto ragionevole
Di lasciare molta responsabilità agli stati membri ma di stimolarli a presentare dei programmi per rendere per esempio più flessibili i loro mercati del lavoro
Per quanto riguarda la politica fiscale tributaria è stato raggiunto un primo accordo importante nel dicembre novantasette un pacchetto di misure contro la concorrenza fiscale nociva
Voglio qui sottolineare che non possiamo né intendiamo combattere la concorrenza fiscale come tale in Europa l'Europa ha bisogno di una minore pressione fiscale non di una maggiore pressione fiscale
Non intendiamo costruire un cartello degli Stati contro i mercanti e contro l'impresa ma intendiamo questo sì eliminare una serie di paradisi fiscali
Che rendono poi inferno fiscale più grave per la generalità dei contribuenti e per i lavoratori in primo luogo i sistemi tributari europei
In questa linea abbiamo tra l'altro approvato di recente un provvedimento di interesse per le imprese che elimina la doppia imposizione sui pagamenti di interesse e di royalties tra imprese associate nel mercato unico per quanto riguarda il mercato unico seguiamo una linea di governo del mercato
Basata molto sulla semplificazione e devo dire che lavorando dalla Commissione per la semplificazione delle norme sul mercato unico europeo apprezziamo e apprezzo in particolare l'azione che il ministro Bassanini ha svolto e che vi ha illustrato qui ieri e quella europea del resto parteciperemo insieme lunedì ad un Consiglio dei ministri a Brussel su questi temi è è piuttosto avanzata e procede lungo linee simili la presidenza britannica dell'Unione Europea che come sapete governa questo semestre sta ponendo particolare accento sulla flessibilità dei mercati e nel Consiglio Ecofin della settimana scorsa Iorga si è stabilito che non solo i bilanci pubblici ma anche i mercati nazionali
Dei prodotti dei servizi dei capitali saranno sottoposti ad una sorta di monitoraggio in modo che tutti siano in grado di verificare quanto progresso fanno gli altri per rendere i rispettivi mercati più flessibili perché questo è nell'interesse generale dell'Unione Europea
Se queste sono le tappe in corso mentre l'opinione pubblica lamenta la mancanza totale di un governo dell'economia europea lo stiamo costruendo se queste sono le tappe in corso a livello europeo sul piano italiano la fase due che io credo debba essere orientata aggressivamente all'occupazione si chiama competitività competitività nell'Unione economica e monetaria voi sapete benissimo quali sono i fattori che determinano la compatti la competitività di un Paese quelli essenziali sono la qualità del capitale umano
Le infrastrutture la pressione fiscale la flessibilità dell'economia e dei mercati
Io non li percorro questi fattori le conoscete meglio di me sulle infrastrutture però voglio dire una parola dal mille novecentosettantuno per ventisette anni consecutivi il settore pubblico italiano ha distrutto risparmio privato lo Stato si indebitavano non per investimento ma per spese di consumo pubblico
Come diceva Paolo Bassi l'intenzione di risparmio delle famiglie è tradita dal settore pubblico
Per la prima volta nel mille novecentonovantotto il saldo corrente del settore pubblico italiano sarà attivo per la prima volta l'indebitamento nuovo sarà dovuto a spesa pubblica di investimento rimane certo da verificare che si tratti di investì in enti pubblici veri e seri ma non si può dimenticare la politica per le infrastrutture come fattore di competitività
Per fare posto alla spesa per investimenti pubblici occorre naturalmente ridurre ancora di più la spesa corrente e credo che siamo tutti d'accordo che qui faticosamente molto altro rimane da parte la pressione fiscale come fattore di competitività è chiaro che l'Italia dovrà ridurre la pressione fiscale
è altrettanto chiaro che con il debito pubblico che si ritrova e che come sapete non sfugge ai nostri partner europei il movimento verso la flessione della pressione fiscale dovrà io credo e temo essere più lento che altrove
Ma questo mette in gioco secondo me ancora di più l'altro elemento quello della flessibilità un'impresa che deve scegliere dove localizzarsi
Se in Italia o altrove guarda certo alla pressione fiscale e guarda anche alla flessibilità se il Paese
Per i comportamenti del passato e quindi per il debito non è in grado di diminuire troppo rapidamente la pressione fiscale io credo debba andare ancora più velocemente degli altri nell'accrescere la flessibilità della propria economia se vuole essere competitivo
La flessibilità riguarda certo il mercato del lavoro e delle professioni
E da osservatore da Brussel o molto apprezzato quello che è stato fatto per esempio in materia di commercio in materia di Pubblico impiego
Meno quello che è in corso di dibattito per quanto riguarda l'orario di lavoro
Ma la flessibilità riguarda anche i mercati finanziari e creditizi riguarda il mercato del governo dell'impresa dove l'Italia con una recente riforma sulla corporate governance ha fatto passi avanti
E qui devo dire mi sembra legittimo che l'Italia aspiri a mantenere una certa italianità delle proprie impresa ma vi posso assicurare che non è legittimo e non sarà consentito che ciò venga fatto non attraverso la forza del mercato ma attraverso eventuali ostacoli al libero gioco del mercato unico
è stato notato in Italia che in dicembre abbiamo avviato una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia in materia di golden share
L'Italia non pensi che l'attenzione sia riservata solo ad essa
Contemporaneamente avevamo aperto anzi portato alla corte di giustizia il Portogallo per una cosa analoga e aperto una procedura d'infrazione nei confronti del Regno Unito mercoledì scorso ho aperto in commissione una procedura nei confronti del governo francese
Per la signora specifica l'equivalente della golden share nel caso della Help a chi tenta
E poi la flessibilità nel mercato dei prodotti
Lasciatemi esprimere la convinzione più profonda e l'Italia deve ancora rendere più flessibili i mercati dei prodotti anche riducendo ulteriormente gli aiuti di Stato all'impresa pubbliche e private anche quando prendano forma di
Incentivazione per l'acquisto di certi prodotti o per l'effettuazione
Di certi lavori
Voglio fare ancora un'osservazione sul fatto che in questa fase in cui sarà così importante portare l'azione ramificata a livello microeconomico per accrescere la competitività
Sarà importantissimo percepire per tempo quello che fanno gli altri e prendere gli esempi giusti alcune volte nel recente passato rendersi conto con ritardo di ciò che l'Europa stava facendo è costato all'Italia
Nel giugno del novantasei era chiaro dall'estate del novantacinque che occorreva avere il disavanzo pubblico al tre per cento per l'anno mille novecentonovantasette
Ancora nel giugno del novantasei il governo si proponeva di rientrare al tre per cento nel novantotto
Ci furono intensi dibattiti in Italia a luglio ed agosto e mi pare anche a valenza in settembre poi il governo molto meritoriamente decise di anticipare l'obiettivo ma ci si fosse mossi prima come era possibile
Sarebbe stato possibile con più tempo a disposizione dare una natura più strutturale e più orientata alla spesa agli interventi di risanamento
Ancora nel luglio scorso luglio del novantasette vi furono alcune dichiarazioni dei ministri delle finanze tedesco e francese sull'alto debito pubblico italiano
Si cercò di farlo presente in Italia ma ci furono reazioni piuttosto indispettita credo che se allora prima cioè di adesso il problema del debito pubblico nella sua altezza fosse stato portato più al centro del dibattito italiano il clima d'opinione non si sarebbe impossessato un po'prematuramente di una certa euro furia nell'estate scorsa forse la riforma delle pensioni avrebbe est potuto essere anche più incisiva io credo non si può escludere che non ci sarebbe stato in quel diverso clima l'apertura della crisi di governo in ottobre e forse non ci sarebbe stato il passo verso le trentacinque ore e credo non non si sarebbe dovuto assistere in queste ultime settimane al a richiami di ministri delle finanze di questo o quel Paese dell'Europa centro settentrionale che pongono nuovi e lenti di condizioni per quanto presentate in modo asettico e erga omnes
Concludo chiedendo mi da Bruxelles
Senza alcuna
Alcun intento di intervento sulla tematica politica interna italiana
Ma con la profonda e continua preoccupazione che tutto vada per il meglio per quanto riguarda l'ingresso dell'Italia nell'Unione economica monetaria mi chiedo se tra oggi e il due maggio qualcosa non possa essere fatto so che il Governo ha l'intenzione di presentare molto tempestivamente il Documento di programmazione economica e finanziaria
So anche che in alcuni Paesi europei si apprezza l'azione del governo ci si chiede quanto sarà sostenuta negli anni a venire mi chiedo sarebbe il governo sarebbe la maggioranza
Pronto l'una pronta l'altra a chiedere e sarebbe l'opposizione è pronta a offrire prima del due maggio un accordo sul sentiero precisato de bene per i prossimi anni vicini e anche più in prospettiva d'altra parte l'Italia deve rassicurare l'Europa su alcune cose ma altre cose da esigere dall'Europa mi chiedo quindi se non si possa pensare ad una sorta di accordo nazionale sull'Italia in Europa che accanto alla parte di rassicurazione a largo spettro politico sulla persistenza nel tempo dell'azione di risanamento includa alcune cose che l'Italia chiede all'Europa non come contropartita e non come condizione ma come accompagnamento per esempio anticipare alcune riforme istituzionali che impicci hanno il funzionamento dell'Europa per esempio in materia fiscale per esempio una maggiore attenzione agli investimenti nelle reti transeuropee nella consapevolezza io credo che avranno anche quelle parti politiche che in Italia non guardano più esclusivamente al tema dell'occupazione e senza un'azione congrua a livello europeo per l'occupazione il problema dell'occupazione in Italia non si risolve mi chiedo quindi se non vi sia spazio e convergenza di interessi e tempo ancorché poco per un simile accordo nazionale sull'Italia in Europa dopodiché e questa è proprio la mia osservazione conclusiva l'Italia sta avendo un po'per volta tutte le carte in regola per prendere la guida del processo dalla costruzione europea per essere uno dei fattori di guida
Per la crescita e l'occupazione in Europa oggi occorre più governo europeo
Questo richiede che gli stati membri siano disposti a cedere qualche quota di sovranità come hanno fatto per la moneta
Cessione che non è una perdita è un recupero mediante trasfusione l'Italia è l'unico tra i grandi Paesi europei che può spingere in questa direzione perché è l'unico che ha un'opinione pubblica che vede volentieri questo trasferimento di sovranità sul piano sopranazionale
Italia ha già approvato a forzare in questa direzione per il trattato di Amsterdam ma era ancora un Paese con poco peso ancora poco credibile ora le cose stanno cambiando cambiano questo darebbe un grande beneficio in termini di rafforzamento della comunità e l'Italia ne sarebbe ripagata con gli interessi composti perché sappiamo nella storia di questi decenni che ogni rafforzamento della comunità acconsentito poi all'Italia di migliorare se stessa di trasformarsi e di modernizzarsi nessuno più di voi nessuno più degli imprenditori ha interesse ad un'Italia e tra sfonda la propria sovranità in un'Europa più forte
Non sempre gli imprenditori italiani
Hanno giocato in questa direzione
Nel cinquantasette la classe imprenditoriale non era all'avanguardia per l'ingresso dell'Italia nel mercato comune nel settantanove non era all'avanguardia per l'ingresso dell'Italia nello SME questa volta sì lo siete stati per l'ingresso nell'euro sia pure dopo dibattiti interni anche difficili siete stati un fattore di spinta in questo la classe imprenditoriale di oggi io credo è stata migliore e più europea di quella di quaranta e di quella di vent'anni fa
Mi auguro vi auguro
Perché sappiate esserlo anche in futuro essere fattore di spinta e sempre di più grazie
L'invito al palco il direttore del Sole ventiquattro Ore Ernesto Auci che modererà la prima tavola rotonda stati nazionali federalismo del governo europeo
Grazie ringrazio a nome di tutti voi il professor Monti per quello che ha fatto in Europa è quello che sono sicuro
Continuerà a fare
Perché riprendendo l'immagine di ieri i D'Alema noi siamo saliti sul ring ma o il combattimento inizia adesso quindi abbiamo su abbiamo molto ma molto ancora da fare
Prego gli ospiti di questa tavola rotonda di salire sul palco il dottor Ferdinando Adornato direttore di liberare il dottor Carlo Callieri vicepresidente di Confindustria
Il professor Domenico Fisichella
Onorevole di AN il professore Antonio Martino ex ministro degli Esteri
Deputato di Forza Italia e i professore Michele Salvati
Deputato del PDS
Prego
Non so se mi hanno già
Dato i microfoni
Solo un attimo
Le prime
Tanto c'è tempo per mettere i microfoni perché la relazione introduttiva questa nostra tavola rotonda sarà svolta dalla responsabile del centro studi della Confindustria dottor Giampaolo Galli che invito alla podio
Sul tema di questa tavola rotonda stati nazionali federalismo di governo europeo
Un tema evidentemente molto ampio
Mi limiterò a proporre alcuni spunti di discussione sulle questioni che mi paiono più critiche sulla base della ricerca del Centro studi che è stata preparata messa a disposizione per questo convegno
Vi è una domanda di fondo
La devoluzione di poteri all'Europa da un lato e alle regioni e agli enti locali dall'altro costituisce evidentemente una moltiplicazione dei livelli di governo la domanda e se questo processo sia coerente con l'obiettivo di semplificare che ciò che alla fine interessa all'impresa e al cittadino e soprattutto che cosa si debba fare perché si realizzi questa coerenza
Con l'obiettivo di semplificare
è evidente che la moltiplicazione dei livelli di governo rende più complesso l'esercizio della funzione di governo non per questo però rende più complessa la vita ai cittadini e alle imprese faccio un esempio
I continui martellanti interventi della commissione europea su vari governi Europee
Riguardo
Alle mancate liberalizzazioni
Complicano questo è evidente la vita i governi ma hanno lo scopo e a mio avviso stanno ottenendo il risultato di semplificare la vita alle imprese e ai cittadini
Al di là dei singoli episodi mi pare si possano segnalare due motivi che inducono a ritenere che il rafforzamento del livello di governo europeo di cui la moneta unica e il passo più significativo dal Trattato di Roma oggi
Rappresenta nel Complesso un potente fattore di semplificazione
I due motivi sono primo
Il mercato unico a accentuato fortemente la concorrenza fra sistemi la moneta unica impedirà che questa concorrenza avvenga con le svalutazioni e con il debito pubblico
Questo ci obbliga e ci obbligherà sempre di più in futuro a mettere mano alle nostre inefficienze a confrontare le nostre regole i nostri comportamenti con quelli degli altri Paesi
Il benchmarking competitivo è da tempo una preoccupazione costante delle impresa
Lo diventerà
Finalmente anche per i governi
Secondo il mercato unico fondato come fondato sui principi del mutuo riconoscimento e dell'apertura dei mercati
è stata ed è la più potente macchina liberalizzatrice
Che il Vecchio Continente potesse concepire
Un economista inglese con il gusto dei paradossi forti ha detto che in ogni piazza d'Europa dovrebbero essere rette due statue una già Ammone e l'altra a Margaret Thatcher
Forse questo è solo un paradosso
Ma è certo
Che in campo economico
Il livello di governo europeo è diventato più importante dei livelli nazionali
E che quasi tutto ciò che si è mosso in positivo in Italia negli ultimi anni dal riequilibrio dei conti pubblici alle liberalizzazioni è il risultato di scelte e di pressioni dell'Europa
La domanda che ci possiamo porre Cuesta
Questa spinta che viene dall'Europa durerà nel tempo
Potrebbe consolidarsi con la moneta unica è vero
Ma potrebbe anche esaurirsi
Di fronte alla straordinaria intensità dei conflitti che si registrano
Fra il livello di governo europeo e i governi nazionali non è solo il caso dell'Italia
Lo ha ricordato prima Mario Monti pensate in Italia le questioni che abbiamo avuto con l'Unione europea dalle quote latte agli sgravi nel Mezzogiorno agli aiuti di Stato all'IRI e quant'altro ma è il caso anche di altri Paesi
Un caso molto noto e quello del Crédit Lyonnais in Francia
Non sempre
La regolazione europea va nella direzione giusta e talvolta dobbiamo preoccuparci a me
Ci preoccupano ad esempio le iniziative o talune iniziative in materia di lavoro soprattutto perché alimentano un colossale rischio quel rischio in cui è incorsa in ampia misura all'unificazione europea tedesca e che l'unione monetaria dovrà assolutamente trovare il modo di evitare il rischio è quello di armonizzare ai livelli più alti i salari e le condizioni di lavoro fra Paesi con livelli di reddito ancora molto DiVersi
Il problema dei nessi tra federalismo esemplificazione
è se possibile ancora più complesso di quello fra Europa esemplificazione
Forse non moltissimi in Italia hanno letto e meditato la sezione del Progetto della Bicamerale sulla forma di Stato così come forse non moltissimi avevano seriamente riflettuto sulle implicazioni della legge Bassanini per quello che riguarda il decentramento almeno sino a quando sono arrivati i decreti attuativi e molti si sono messi in allarme per il timore che lo Stato sì Rivas e di strumenti essenziali
Mi chiedo che cosa succederà nel dibattito politico tra le forze sociali quando si comincerà a De Pol vere come detta il testo della Bicamerale più di metà del gettito tributario al netto delle risorse indivisibili alle regioni e agli enti locali
O cosa succederà quando si scoprirà per fare un esempio qualunque che le Regioni potrebbero legiferare su alcuni aspetti del diritto societario e potremmo forse a vere una sorta di della guerra italiano non affronterò qui questi temi mi limiterò a porre qualche domanda
Posto che il federalismo è una scelta fatta e a mio avviso opportuna e non reversibile
Ci sono in Italia le condizioni per muovere verso quello che Guidalberto Guidi ieri ha definito un federalismo delle responsabilità
Mutuando dal Trattato di Maastricht il Progetto della bicamerale detta eh esclusa
Ogni forma di garanzia dello Stato
Sui prestiti accesi dai Comuni dalle Province e dalle Regioni
La domanda è molto semplice è credibile in Italia questo impegno
Negli Stati Uniti
Una città delle dimensioni di New York con problemi sociali e razziali immensi fu lasciata tecnicamente fallire senza alcun intervento del governo federale
è possibile questo da noi
I sindaci delle città americane
Che pure sono figure istituzionalmente molto forti in quel Paese non chiedono soldi al Governo federale perché sanno di non poter riottenere
Constato che da noi oggi non è così
Una delle regole di buona condotta di un sistema federale e che lo Stato centrale si deve astenere
Dallo stabilire gli standard dei servizi pubblici pensate ad esempio alla sanità sulle materie di competenza degli enti decentrati o stabilisce quantomeno questi standard a livello e molto bassi altrimenti è evidente lente decentrato può sempre argomentare di a vere necessità di trasferimenti a giusto aggiuntivi dallo Stato proprio per ottemperare agli standards decisi al centro
Orbene una volta definito un meccanismo trasparente di perequazione fra Regioni occorre accettare che alcune regioni facciano meglio di altre
E l'Italia affronta siamo noi pronti ad accettare questa realtà in punto di diritto oltre che come già avviene
In punto di fatto
E se così non fosse per esempio nel caso appunto della sanità non sarebbe forse meglio come argomenta
Un po'provocatoriamente a questo punto forse uno studio della commissione tecnica per la spesa pubblica non sarebbe meglio rinunciare al decentramento
Su quelle materie su cui non vi è questa disponibilità
In ogni caso
A me pare che la regolazione statale
Non debba essere tale da impedire che si crei concorrenza fra regole regionali
Consideriamo
La questione ad esempio del orario di lavoro
Non mi pare che a meno di interpretazioni forzate del testo della Bicamerale
Questa materia possa essere fatta rientrare fra quelle che rimarrebbero di competenza dello Stato
Verosimilmente se fosse in vigore la nuova costituzione
Alcune regioni adotterebbero oggi una legge sulle trentacinque ore altre no i l'attuazione potrebbe essere differenziata fra Regioni
Si creerebbe non vi è alcun dubbio complicazione
Ma anche una sana concorrenza fra sistemi regionali
Rispetto alla situazione effettiva di oggi
Si vedrebbero calare ne sono certo gli investimenti e l'occupazione nelle regioni con l'orario di lavoro ridotto
A favore delle altre
Vi sarebbe dunque una forte pressione di tipo competitivo
Ad eliminare questa norma mi pare un esempio in cui un'attuazione
Coerente della sussidiarietà può essere fruttuosa
Ma la sussidiarietà dovrebbe applicarsi prima ancora che i rapporti fra livelli di governo ai rapporti fra i privati e lo Stato nelle sue diverse articolazioni
Così prevedeva come sapete il primo testo licenziato dalla commissione bicamerale successivamente emendato in sesto senso restrittivo anche qui sotto forte pressione
Di Rifondazione Comunista
Ci pare un passo indietro c'è ancora la possibilità tecnica di rimediare
Ma ci chiediamo se ci sia la possibilità di un ripensamento sostanziale
E soprattutto ci chiediamo quali prezzi in questo paese debba ancora pagare a quell'ideologia in base alla quale al centro di tutto vi è lo Stato e uno Stato invero piuttosto pesante
Ci chiediamo in fondo questa è la preoccupazione che ci ha indotto a organizzare questo convegno se queste ideologia non sia in realtà talmente forte da da vanificare alla fine in pratica
Non solo i progetti di riforma costituzionale
Ma anche lo sforzo del ministro della Funzione pubblica che in fondo ha un unico obiettivo snellire lo Stato
Un obiettivo che con queste ideologia è in rotta di collisione
Infine è evidente che nel momento in cui lo Stato nazionale
Cede poteri verso l'alto all'Europa e verso il basso con il federalismo ci si deve porre il problema di come uno Stato più snello possa essere anche più forte ed autorevole più capace di essere sintesi ed espressione dell'unità nazionale
Su questo tema che rimanda evidentemente ha la forma di governo e al sistema elettorale non dirò alcunché se non per dire che questo mi pare un tema assolutamente aperto per la discussione ai nostri ospiti della tavola rotonda coordinati da Ernesto Auci cui restituisco la parola grazie
Grazie al dottor Galli nella sua relazione ci ha offerto parecchi spunti che spero adesso in questa tavola rotonda di poter poi sviluppare prego i gentili ospiti
I dare delle risposte Brevi o comunque abbastanza Brevi in modo da poter fare
Una pluralità di domande e incerto num numerosi giri di tavolo visto che abbiamo anche abbastanza tempo
Inizierei dal professor Martino
Tata qualcuno deve iniziare
Così impostando qui il discorso noi abbiamo sentito prima il professor Monti adesso Galli e insomma è chiaro che
La scelta dell'Europa e la scelta che ha fatto l'Europa comunque di partire dalla moneta
è una scelta non tecnica come comunemente si dice ma eminentemente politica è una grande scelta politica con tutti i rischi ovviamente che comportano le grandi scelte politiche
Lei passa per essere un euroscettico anche l'altro giorno alla Camera ha fatto un intervento molto critico se non vado errato critico sia sull'Europa che nascerà sia sulla capacità e potenzialità dell'Italia
Ecco dei chiedevo corrisponde intanto al vero questo suo scetticismo e poi
Cominciano a dire ma voi qual è la l'alternativa che avevamo di fronte
Se c'era questa alternativa
Prego
Intanto per ciò che riguarda l'etichetta di euroscettico
Non ho nessuna obiezione la scuola scettica di Filosofia è stata una grandissima scuola nell'antichità e anche nell'epoca pure
Poi siccome il mesto spesso incluso un euroscettico blu quindi va va benissimo anche da quel punto di vista
Vorrei spiegare perché sono critico
Non dell'obiettivo di una moneta europea ma di questo progetto vinificazione monete e delle tante possibili critiche nemmeno ce n'era una sua l'euro è una moneta fiduciaria non potrebbe non essere una moneta fiduciaria c'è una moneta il cui valore dipende dalla fiducia che in essa ripongono colori quali sono chiamati a Bush ed è una moneta che viene introdotta coercitivamente essendo una moneta fiduciaria introdotta quel cd paventa c'è il concreto rischio del rigetto cioè cioè il rischio e colori quali sono chiamati ad usare questa moneta non se ne fili i sondaggi di opinione al riguardo tracciano un quadro che è preoccupante la maggioranza dell'opinione pubblica europea e contraria o meglio non si fida dell'euro questo è particolarmente vero in Germania sono stati in Svizzera recentemente sono molto preoccupati
Perché se i risparmiatori tedeschi non fidandosi dell'Euro decide esso riportare i loro risparmi una munita di cui si fidano cioè il franco svizzero la Confederazione elvetica avrebbe dei problemi gravissimi perché franco svizzero andrebbe alle stelle
Se c'è se questo è vero e c'è una potenziale crisi di rigetto cosa può fare la banca centrale europea o il sistema delle banche centrali per cercare di evitare
Una cosa ovvia e che va in direzione diametralmente opposta delle aspettative e delle speranze del governo italiano aumentar i tassi di interesse
Per impedire la fuga dall'euro deve aumentare i tassi di interesse se i tassi d'interesse aumentano si abbevera ebbe per l'Europa
Quello che per il Sistema monetario europeo aveva previsto non un euroscettico inglese ma Luigi Spaventa
E cioè che l'Europa diventerebbe un'area ad alta depressione e a bassa occupazione perché avremo una politica monetaria restrittiva per cercare di fare accettare l'Europa al mercato
Un'assenza di politiche di bilancio di tipo keynesiano io sono d'accordo che non ci debbano essere ma il patto di stabilità del rende impossibile mercati del lavoro spero obici o comunque più schierò DC di quanto nei paesi concorrenti e resi ancora più schierò dici da provvedimenti tipo quello delle trentacinque ore
Possibilmente anche perché un cambio auto non conosco neanche un economista quali che siano le sue opinioni politiche disposto a sostenere che in queste condizioni si possa avere una ripresa dell'occupazione
Noi potremmo benissimo trovarci con una crisi economica paragonabile a quella dalla Grande depressione
Adesso con l'economista è vicino a lei lo possiamo sentire subito ma volevo completare
Al momento la la con lei pensi c'è forse una possibilità una via di uscita anche nello scenario peggiore lei ha disegnato uno scenario peggiore non è detto che si verifichi e quello di aumentare come diceva anche il professor Monti poc'anzi la flessibilità cominciamo affermerà a aumentare la flessibilità del mercato del lavoro aumentiamo le privatizzazioni togliamo ovviamente una serie di monopoli che ancora permangono e sono molto ampi come ha documentato dall'altro
Le ricerche che sono state presentate per questo convegno quindi noi abbiamo una possibilità di contrastare uno scenario negativo con lei prospetta questa è un mio
Punto di disaccordo con alcuni amici europei visti i quali sono convinti che il solo fatto che sia in prospettiva una moneta europea
Indurrà a tutte le parti sociali a modificare i propri comportamenti ad accettare una maggiore flessibilità se ci rendiamo conto che in concomitanza con l'avvio dell'Europa monetaria undici e partito sta per partire il disegno di legge sulle trentacinque ore credo che l'euroscettico abbia ragione rispetto agli euro entusiasti
Conservati questo scenario così
Negativo e ha dipinto adesso il professore Martino secondo lei è probabile e si può in qualche modo contrastare
Guardi la io non sono un indovino e una possibilità di uno scenario fortemente negativo una possibilità cui non saprei affidare nessun elemento di probabilità cioè a dire che ha una percentuale
Esiste essendo che nessuna persona seria in grado di escludere
Io credo però
E credo anche come ha ripetuto il professor Martino che
Diciamo interventi di flessibilità che dobbiamo fare
E che il nostro paese in particolare deve fare ma tutti i Paesi devono fare abbiano nell'arco di tempo in cui questo scenario catastrofico descritto dal professor Martino
è in grado di attuare cioè sostanzialmente fino al due mila due quando praticamente saremo tutti costretti a questo tipo di munita di monete fiducia
In questo periodo questo lasso di tempo in cui esiste un pericolo più marcato io non credo che gli interventi di flessibilità possono essere tale da sventare un pericolo di questo genere
Nel senso che gli interventi flessibilità che implicano un'attuazione di un insieme di misure legislative amministrative che prendono tempo che passano attraverso un processo politico
E che non credo siano in grado di convince se esistesse si diffonde una situazione di così drammatico pessimismo non credo che siano in grado di convincere i gli europei a rimanere in euro a fidarsi delle io credo no anzi la ragionevole convinzione che da parte dei singoli Stati i singoli stati la commissione e l'Unione europea siano sufficientemente forte
Da convincere i cittadini europei e cittadine dei singoli Stati che l'Euro sarà una moneta almeno altrettanto stabile di quanto è stato finora il marco tedesco
Questo è perfettamente nelle possibilità no dei singoli Stati e in particolare è perfettamente le possibilità della Banca centrale europea
Naturalmente questo comporta e questo è sicuro comporta che l'incanto della disputa all'Euro sarà una moneta forte o sarà una valuta debole naturalmente comporta che Neuro saga molto probabilmente nella fase iniziale
Nella quale dovrà stabilirsi la reputazione della banca centrale sarà una moneta relativamente forte naturalmente un concetto di forza o debolezza ammonita che fare totalmente col tasso di cambio col dollaro colonie cioè con le grandi altre valute molto
Mondiali
Quindi credo che sarà una moneta relativamente a questa relativamente forte e credo anche ed è possibile anche ma è molto difficile fare delle affermazioni che i tassi di interessi prevalenti
Sui mercati europei saranno
Potranno essere anche marginalmente superiore di quanto sono in questo mondo questo nell'ambito delle priorità non credo però
Che anche con un euro relativa mente forte o comunque non sottovalutato in maniera decisa rispetto agli Stati Uniti o rispetto al Giappone
Litta il le la zona europea in generale l'Italia il Paese in particolare siano eliminate completamente da concorrenza perché rimane una una rimane un'arma
Che al di là della flessibilità strutturale cioè dei singoli diciamo delle singole zone in questo va intervenire per intenderci dalle ferrovie alle Poste no cui occorreranno delle degli interventi di natura strutturale rimandando molto forte delle mani di tutti quanti gli Stati o tutte cioè una dinamica salariale relativamente più contenuta da Londra di viagra ristabilisce altrove
E questa possibilità c'è naturalmente il problema trentacinque
Ma su quelle del prete cinque ore e pericoli su presupposti che seguono rialzare la dinamica salariale in Europa io penso che ritorneremo e quindi non dico la mia su questo
Quindi io non condivido questa anche non lo condivido la luce del fatto che per noi allorché dei due monumenti monumenti diciamo ne taccia
Eventi ogni piazza quelli me Mario Monti ha appena detto adesso
Ed ha detto come meglio non potrei dire che l'entrata nell'euro ha aggiunto un elemento di determinazione politica straordinario in questo Paese ma anche in altri paesi e questo è un pezzo ma dovete è un elemento di virtù o atta importata che può sembrare meno bello che una virtù originaria ma in materia politica tutto fa brodo e anche questo pezzo di virtù coatta Niva tennis questa del pool mi fermo qui per il momento
Una
La moneta europea induca a comportamenti politici ed economici virtuosi
Mi sembra contraddetta oltre da problemi di cui poi parleremo
Anche da una recente presa di posizione che credo avrebbe meritato maggiore attenzione cioè il responsabile economico di Rifondazione Comunista
Onorevole Nerio Nesi che ha detto per ora facciamo il possibile per entrare poi ci adopereremo per cambiare le regole quindi quanto garantisti e quanto sia garantito un comportamento virtuoso dall'ingresso allo schema di moneta unica mi sembra che sia lecito dubitare
Nesi dice sempre molte cose no non non tutte proprio credibili pensa cosa sarebbe avvenuto se non ci fosse stata la moneta unica con Rifondazione c'è sempre un peggio sai cosa gli avete detto che è possibile ESP continuiamo così
Esplorare cosa potrebbe succedere all'Italia in particolare al sistema produttivo italiano il
L'amico e collega Adornato nella sua rivista questa settimana ha dedicato un ampio servizio
Al pericolo di colonizzazione del sistema produttivo italiano
Cioè abbiamo delle strutture secondo diciamo quanto dice
Adornato de deboli e quindi
Praticamente pochi operatori e quindi sostanzialmente saremo sottoposti a una
Pressione dall'estero di operatori che hanno sono molto più forti di noi quindi potranno comprare aziende banche e anche entrare nel mondo ovviamente dei servizi che si vanno privatizzando
Adornato
Questo è un dato di fatto quando il professor Monti e tanti in Italia in questa sala
Dicono che il problema della competitività del nostro sistema comincia dopo l'ingresso nell'euro ad essere farsi pesante quasi drammatico e dicono una cosa che è sotto gli occhi di tutti il problema è la risposta che si può dare c'è una risposta che il protezionismo e che è una risposta che dice la forza sta nello Stato
Questa risposta non solo è impossibile ma sarebbe anche disastroso
C'è un'altra risposta che dice la forza deve stare nella società civile
E questo in un Paese e quindi nella capacità di competere dell'impresa e dei produttori degli operatori del di quella che chiamiamo società civile storicamente si chiama Società Civile
Questo è il problema di fronte all'Italia di oggi
Che ha per tradizione una borghesia debole
Una società civile debole e che forse solo adesso lo ricordava sempre Monti sta sviluppando una classe dirigente
Che anche in questa sala dicevo che si pone dei problemi nuovi
A questo proposito consentitemi una parentesi
Io credo che non sia giusto che questa Assemblea passi nella cronaca del Paese come l'Assemblea delle trentacinque ore
Come l'assemblea di un sindacato che pone il problema delle trentacinque
Lì c'è scritto l'Italia da semplificare
Quello che qui stiamo discutendo che ieri anche in parte si discusse un'altra
Si pone da parte vostra io credo di non interpretare male l'esigenza di un progetto Paese
Mettete l'accento su un nodo sistemico che non riguarda solo le trentacinque ore di cui le trentacinque ore è un tassello
Qualcuno può dire ma perché Confindustria
O la classe dirigente imprenditoriale deve porre questo problema qualcuno può aver fastidio perché Confindustria non è solo un sindacato vario credo che vada ricordato che in questi delicati anni di transizione di equilibrio
Il il merito di questo risultato europeo va ascritto al governo io lo dico senza reticenze ma senza la pressione di una classe dirigente imprenditoriale di una classe dirigente intellettuale senza la pressione che aiutato il Governo a superare le mediazioni politiche
E anche gli intoppi politici che aveva davanti noi a questa Europa non ci saremmo arrivati al merito dell'Italia se questo obiettivo è stato raggiunto e anche di questa pressione
Guai se queste forme di pressione venissero meno ecco il punto
E certo di sintetizzarlo per non essere lungo in tre obiettivi
Per essere competitivi abbiamo bisogno
E questo l'abbiamo cominciato di puntare su rigore contro un'epoca
Di sprechi
Per essere nell'Europa come una nazione dice la copertina di Liberal moderna e civile abbiamo bisogno di sviluppare la competitività
Su questo secondo spicchio della torta abbiamo mentre sul primo abbiamo fatto dei passi enormi in avanti
Sul secondo abbiamo solo cominciato a muovere qualche passo e balbettante
Il terzo punto della torta
è la riforma istituzionale io torno ai temi di questo tavolo su questo invece non possiamo che scrivere la parola disastri
Ritardi
Io anche il gruppo di Liberal non ha visto con un sfavore l'inizio dei lavori della commissione bicamerale quindi non abbiamo posto problemi a questo abbiamo anzi fatto un incontro con Berlusconi e D'Alema che ha segnato l'inizio di questo rapporti e con la stessa onestà con la quale allora ci siamo adoperati perché si facesse qualcosa in questo Paese bisogna riconoscere che non si sta facendo molti
Semplificare l'Italia noi non avendo responsabilità politiche forse dello si può parlare più liberamente però non credo che siano cose così campata in aria semplifica l'Italia significa per esempio avere un numero di partiti molto più ridotte un sistema istituzionale che conduce a quello forse tendenzialmente bipartitico diciamo la verità è questo che gli italiani con referendum del novantatré avevano un po'sogna
Significa
Significa avere un sistema di decisione in grado di tenere in piedi e la scommessa dell'unità nazionale
E la scommessa del decentramento senza cioè smarrire al centro il grande potere simbolico di rappresentare la nazione quindi con un'elezione diretto degli organi dell'esecutivo e nello stesso tempo furono informarla genera che sposti il potere non da una classe politica centrale ha una classe politica decentrata che ne ripete gli stessi vizi e gli stessi tic ma un nuovo modello di rapporto tra cittadino e potere
Significa e Bassanini ha cominciato e Cassese lo dice Daniela e e e l'ha ripetuto significa cambiare la pubblica amministrazione allora queste son cose che tutti conosciamo
Io mi domando questo perché su un rigore sull'obiettivo da raggiungere si è fatto qualcosa grazie anche alle pressioni e invece sui nodi più strutturali che solo quello di rendere il sistema il mercato competitivo o le riforme istituzionali che sono chiare a tutti nella direzione perché c'è il ritardo queste il problema e il problema in me e duro e sarà duro per l'Europa perché noi abbiamo un Paese che ha una cravatta una classe dirigente debole una classe politica troppo forte un potere dei partiti pervasivo e adesso ci troviamo nel modo di dover rovesciare questa questione qui come un guanto e lei c'era difficoltà perché c'è un vuoto di riformismo in Italia l'unica tradizione culturale negletta danni e ancora poco presente il riformismo ma una classe dirigente che prende in mano questo discorso
Sul Progetto Paese piovendo che debba trovare gli strumenti culturali di una lunga battaglia non è una battaglia che riguarda solo le cifre è una battaglia che riguarda anche la testa della classe dirigente nel lavorare giorno dopo giorno in nessuna impresa si lavora giorno dopo giorno questo Paese soffre dell'assenza di un progetto su questi tre punti che dice
Io credo perché ha dato un'occhiata ai lavori preparatori di questa Assemblea che effettivamente poi magari sono stati un po'trascurati dal dibattito così diciamo della che si è svolto ieri sul palco sono lavori importanti sono lavori che effettivamente danno il segno di una classe che vuole essere classe dirigente che dice delle cose importanti offrendole all'intero Paese
Ma
Bisogna dare ulteriori dimostrazioni secondo me molto forti di volere essere classe dirigente ieri l'onorevole D'Alema dal palco ha dato alcune assicurazioni
E ha poi ha in qualche modo agitato un po'la carota degli incentivi ha detto beh poi in fondo perché vi preoccupate di queste trentacinque ore che tra l'altro avranno ha la possibilità di usufruire di cospicui incentivi ora io credo proprio da questa Assemblea dovrebbe venire fuori qualcosa di serio dicendo che si rifiutano gli incentivi per ridurre l'orario di lavoro che sono soldi buttati senza alcuna
Questa
è proprio delle trentacinque ore ecco la l'avvio alla prima domanda che volevo fare al dottor Callieri ho letto giorni fa Kenzo diceva di noi Giorgio che aree alle radici
Che affondano nel nulla ora mi sembra che anche le trentacinque ore hanno le radici che affondano nel nulla
Qui si non si trova un economista che difende le trentacinque ore quali che come capacità di creare occupazione
Soprattutto mi sembra veramente così Buffon in qualche modo che nessuno del governo
Che pure ha varato questo provvedimento
Dice
Esplicitamente che questo provvedimento serve a qualche cosa
O a fare occupazione o ad altre cose
A mandare al cinema gente ma non non si sa si dice solo che serve perché c'è un impegno politico per il sequestro
Dottor Callieri
E così
è tristemente così credo che tutto quello che dovevamo fare per contrastare
Il passaggio in Parlamento dell'iniziativa l'abbia fatto
Adesso abbiamo una fase parlamentare che sarà difficile
Abbiamo credo sindacato alleato anzi lo dico lo dico senza credo senza mezzi termini
Perché così come per noi questa è un'imposizione
Risposta
L'asse dell'attenzione contrattuale dai problemi della competitività ai problemi del come dire ottemperare in qualche modo a una legge che seppure non è precettiva e lì che incombe con il voto e ci obbliga ci obbligherà a trangugiare faccia diciamo tentare di resistere ma comunque trangugiare la riduzione d'orario per il sindacato viceversa questo imbuto significa non avere possibilità di investire in crescita delle retribuzioni per la gente e dover invece investire in una roba
Che non vuole nessuno
Su questo coincidenza di interessi noi dobbiamo lavorare
Perché è veramente senza senso
L'obiettivo che Bertinotti si è proposto o ha senso soltanto se un obiettivo di tipo politico ideologico
Di tipo politico
Non ce ne può interesse ardimento
Ideologico da combattere
Pensare che operazioni di questo tipo siano generatrici di sviluppo occupazione credo che oramai in questo Paese
E ci credo più soltanto centri sociali
Luís forse non ne sono convinto
E qualcun altro no i centri sociali sono quelli degli autonomi il Leonka presso il PM
Volevo sulle cose dette da Adornato fare un brevissimo intervento parlare di colonizzazione dell'economia italiana per favore stiamoci attenti
Siamo certa enti cosa è a rischio di colonizzazione che poi non è colonizzazione
I settori dell'economia protetta
I monopoli
L'ex pubblico
I servizi
In cui livelli inefficienza e la incapacità di confrontarsi con il mercato
Rischiano di portare ed è un gran bene
Concorrenza straniera questo significherà per noi servizi a minor costo maggiore efficienza di reti
E quindi ben venga
Io non credo che sia colonizzati nel l'industria italiana che compete nel mondo
E compete nel mondo con successo
Si dice ma sono settori maturi ma è una ballata del settori maturi esistono settori competitivi settori non competitivi settori che rispondono ai bisogni settori che non rispondono ai bisogni del mercato
La piccola e media impresa italiana il sistema industriale italiano non è a rischio di colonizzazione sono a rischio di passar di mano
Gli ex monopoli pubblici o i tuttora monopoli pubblici sui quali la stanza del mercato nona operato ancora con sufficiente
Severità
Non mettiamoci
Non creiamo sui problemi perché l'etichetta in questo Paese le bandiere in questo Paese diventano per i ficcanti io non vorrei vedere governo schierata difeso alle forze politiche schierata a difesa della italianità dei servizi pubblici italiani ma per carità di Dio
Ma che si riprenda chi vuole
E ci di efficienza
Dico
Coi poi faccio risponde prego
Su questa avevo già chiarito che ci son due risposte possibile di fronte a questo quesito uno è quello dell'italianità e dello stato della forza dello Stato l'altra è quella invece di dare forza la società civile non abbiamo richiamato con un termine ovviamente provocatorio il rischio che nell'Europa la competitività italiana
Le condizioni perché gli operatori possano esercitare alla pari
Con gli altri europee in condizione di reciprocità ben vengano da noi
Ma andiamo noi anche bene dagli altri allora le condizioni di questa reciprocità possono non esserci se non si opera in direzione strutturale per mettere in condizione il mercato e la società civile di reagire quindi non c'è polemica su questo esattamente il richiamare però la debolezza degli interventi strutturali che finora sono stati pensate in questo Paese per difendere il mercato e mettono in condizione di esseri reciproco rispetto ai partners internazionali
Cioè insomma con uno slogan si potrebbe dire non rischiano di essere colonizzate ma di chiudere se e non ci sono le condizioni insetti Zarate in credito nei nella lontana dalla distribuzione sono dei settori che sono cioè a rischio in questo periodo
Allora dottor Callieri rispetto al dibattito che facevamo su l'euro pessimismo e l'euro ottimismo
E considerando il tema di questo convegno che coi eh
Come consentire alle imprese italiane di competere a parità di condizioni con quelle dei migliori concorrenti internazionali
Lei da che parte si schiera
Perso il mezzo non non possiamo permetterci il lusso di essere pessimisti
Quello del pessimismo è un lusso intellettuale non sia degli operatori e dobbiamo confrontarci con il problema quindi lussi intellettuali meglio non consentirci
Dall'altra parte il processo di costruzione europea
è cominciato dalle colonie e dai mercati
E deve andare avanti sul terreno dell'economia per arrivare poi con forza al terreno della politica non c'è alternativa perché l'equilibrio del mondo si farà
O su una egemonia
Incontrastabile
Cosa che non credo gioverebbe agli equilibri del mondo spesso o si farà su degli equilibri multipolari in cui crescono i grandi soggetti
E che sono oggi le aree economiche integrate sequestrare economiche integrate non assumono identità politica passando dalle colonie al agli altri alla dalla moneta gli altri attributi di sovranità e credo che avremo un mondo è una bandiera ma una bandiera imposta do mi piacerebbe credo che nessuno di noi piacere
In Europa
Abbiamo lo stesso problema
O c'è un bilanciamento
Nella partecipazione con forti contenitori di identità che tendono verso gli stessi obiettivi quindi Stati nazionali
Che abbiano una capacità di esprimere le culture e valori
Del delle dei vecchi Stati nazioni
Per un assetto equilibrato oppure avremo una rotta un'Europa in cui una nazione egemone
L'egemonia è sempre stata ragioni di conflitto lo sappiamo
E allora la ricerca di equilibrio passa attraverso costruzioni di identità progressi
Quindi si perde il problema che noi abbiamo per essenziali e che noi tendiamo a crearci un'identità europea quando non si hanno ancora in grado di identificarsi dell'identità italiana
Questo è il grande problema del nostro Paese
Quindi non si può essere europei se prima non siamo italiani non c'è dubbio
E la dedizione
Ma questo dobbiamo però poi organizzare un paese in cui la gente si possa riconoscere per esempio il decentramento sa la sussidiarietà noi adesso passiamo dei poteri dallo Stato che funziona poco alle regioni che notoriamente sono dal punto di vista dell'amministrazione quanto di peggio ci sia in Italia
Non mi sembra una grande trovata
Il grande contenitore l'identità nazionale e lo Stato lo Stato
Ha conosciuto nel nostro Paese momenti fortemente critici
La riforma istituzionale deve riportare forti elementi d'identità e ruoli missioni chiare per lo Stato nazionale
Ruoli missione chiare che devono essere molto essenziali e molto chiaramente definì autonomia e decentramento
Qui dobbiamo fare i conti con la storia
Le uniche istituzioni politiche originali che questo Paese ha creato solo i comuni e le signorie
Le Signorie non credo che siano un precedente da invocare
I Comuni sicuramente sì
Costruire l'autonomia
Con una forte spinta un forte sbilanciamento verso il comunismo
A mio giudizio estremamente positivo perché recupera dei fattori d'identità e recupera del dei modelli di funzionamento che sono nei nostri cromosomi
Questo spiega la popoli popolarità dei sindaci
Con la legge elettorale dei sindaci che consente ad essi di assumere ruoli e valori emblematici l'investitura da parte della popolazione cittadina costruire quindi l'autonomia partendo dal basso
Preoccupandosi soprattutto di quegli anelli intermedi
E a me preoccupa in particolare la Regione che non hanno del nostro Paese storia
Le Regioni nascono nel nostro Paese per Augusto come circoscrizioni amministrative punto e basta ma non hanno e non sono mai stati dei contenitori d'identità e con l'attuazione della Costituzione sono state definite in modo del tutto residuale e hanno funzionato in modo del tutto occasionale
Anche delle regioni forti istituzione regionale
Assai poco credibile politicamente assai poco efficace per non dire di peggio via via che si scende dal punto di vista amministrativo
Allora il disegno
Il processo di decentramento l'abbiam detto tante volte io su questo mi sento un po'profeta inascoltato
Hanno delle regioni il punto critico
Grazie poi torneremo su questo vorrei sentire adesso professor Fisichella diciamo avvio dialogo professor Fisichella con una domanda proprio relativa diciamo al decentramento della sussidiarietà
Mi sembra che AN non sia particolarmente
Calda né sul decentramento né sulla sussidiarietà e questo nuovo lo deduco dal fatto che l'altro giorno alla Camera quando si è votato l'articolo cinquantasei poi qualcuno ha ricordato prima
Che è un po'articolo cardine della sussidiarietà e del ruolo dello Stato del ruolo che si deve invece affidare ai privati si è dotato un assenze cospicue proprio del gruppo parlamentare di AN senza le quali probabilmente sarebbe passata una
Formulazione un po'meno ambigua e direi anzi statalista di quella che è passata che non va assolutamente bene
Professor
Ma io non faccio parte dalla Camera faccio parte del Senato quindi non ho partecipato ovviamente
A quel voto però
Mi si dice che le assenze dei partiti non erano distribuita in maniera tale da far supporre che Alleanza nazionale come tale sia stata la causa la responsabile del mancato voto
A favore di una certa formulazione in tema di sussidiarietà cosa si intende per sussidiarietà
Con una formula potremmo dire non faccia il grande ciò che può fare il piccolo non faccia il lontano ciò che può fare il vicino
Quindi non faccia lo Stato lontano è grande ciò che possono fare altri segmenti della vita collettiva
Però
Su questo tema della sussidiarietà io credo che ci sia qualche equivoco
Perché
I vicini e i piccoli possono essere altre istituzioni
Dell'assetto pubblico oppure possono essere soggetti di quello che prima Adornato chiamava la società civile o che possiamo anche definire il mercato sociale
Per evitare che Società Civile richiami a Hegel anche se per la verità l'espressione alla usava privati Luís Ferguson e quindi non è diciamo suscettibile di preoccupazioni statalisti
La mia impressione e che noi stiamo immaginando una sussidiarietà
Che si risolverebbe io faccio parte della Commissione bicamerale e quindi ho potuto constatare le spinte le pressioni si risolverebbe essenzialmente in una logica di conflitto trova istituzioni comunque pubbliche
Io credo che questo sia un elemento di preoccupazione perché mentre sono d'accordissimo che lo Stato di Magris scatti a favore del mercato sociale
Ho la preoccupazione di una grande rissa
Fra strutture pubbliche per acquisire a loro stesse pezzi di funzioni che prima erano attribuite allo Stato che ora vengono rivendicati da altri sentimenti del sistema pubblico che darebbero luogo perciò ad una grande costante rissa istituzionale
E che non solleverebbe eroi i cittadini da quelli che sono stati i costi
I gravami del burocratismo del fiscalismo dell'interventismo della mano pubblica se sussidiarietà deve essere e non è un concetto
Così squisitamente liberale quello di sussidiarietà come talvolta è stato presentato che si tratti di una devoluzione di funzioni fin qui gestite dalla mano pubblica a tutti i livelli alla società civile
Al mercato sociale in questo senso allora è ragionevole che ci si avvicini in questo senso è ragionevole che non sia il grande a fare ciò che può fare il piccolo e non si è lontano ciò che può fare il vicino
Se noi io temo che assisteremo e ci sono i prodromi
Nel testo della Bicamerale come fin qui uscito in tema di forma dello Stato ci sono i prodromi per una grande conflittualità istituzionale della quale pagherebbero i costi i cittadini è una questione sulla quale perciò dobbiamo riflettere e sulla quale perciò dobbiamo stare bene attenti perché permettetemi due altre rapidissime considerazioni noi ora siamo molto lieti
Che ci siano
Tanti fautori del mercato saremmo stati più gli enti che questi i fautori del mercato ci fossero già stati trent'anni fa ci fossero già stati venti anni fa ci fossero stati quindici anni fa perché avremmo in questo modo evitato di dover pagare adesso era rimediare ai adesso ai costi dello statalismo
Dell'interventismo della mano pubblica dell'eccesso fiscale dell'assistenzialismo
Che sono stati nel corso della storia
Il prodotto di forze politiche di decisioni di forze politiche di forze sindacali di decisioni di forze sindacali
Che oggi finalmente convertite al mercato manifestano propositi di redenzione
Ma che poi
Quando ci si chiede ma dove sono le radici delle trentacinque ore forse le radici delle trentacinque ore stanno in quegli stessi atteggiamenti che trent'anni fa ho venti anni fa portavano molte forze politiche molte forze sindacali a esercitare le pressioni statalisti che e contro le quali adesso finalmente sembra esserci un atteggiamento di resipiscenza ma lo statalismo protestato lo statalismo è stato un perverso
Processo un perverso modello di politica economica e sociale
Siamo davvero sicuri che a questo modello perverso di politica economica e sociale debba essere contrapposto un modello di politica istituzionale quale il federalismo
Perché il federalismo così come lo stiamo costruendo rischia di portare a quelle logiche conflittuali dalla burocrazie collocate a diversi livelli istituzionali ma comunque burocrazie e comunque attenzione alimentate anche da soggetti politici
Delle quali abbiamo avvisaglie oggi nelle pressioni che vengono esercitate sul sulla commissione bicamerale un'ultimissima parola
Ho capito da le questioni mercato e politica volevo sentire la Confindustria mi pare che la Confindustria invece l'atteggiamento più positivo
Nei confronti della sussidiarietà di quello che dice e anche della vicenda il federalismo insomma
Sì
Se esaminiamo il principio della sussidiarietà nella sua come dire più completa accezione senza senza queste offre ministri perché poi si dice sussidiario sussidiario rispetta che la sussidiarietà è un principio di libertà questo è la verità
Significa che lo Stato
O il pubblico a qualsiasi livello interviene i determini definizione di regole o soluzione ai problemi solo in casi marginali
Residuali
Ovunque lei capacità private e le capacità dei corpi collettivi organizzati non abbiano come dire sufficienti capacità per risolvere il problema
è un rapporto tra libertà e legge direbbe Bruno Leoni
Il quale dice giustamente che quante più sono le leggi e tanto minore è la libertà
E direbbe anche che quanti più solo i livelli a cui si legificate e tanto o maggiori rischi per la libertà ci sono allora il principio di sussidiarietà significa della sostanza
Che
I corpi sociali organizzati
Le Autonomie prima ancora privati e poi il Pubblico
Devono poter esprimere i loro sistemi di regole e devono poter soddisfare i bisogni collettivi
Questo principio è un principio fra l'altro
Che discende anche dalla costituzione europea
Perché il Trattato di Maastricht almeno per le politiche sociali fissa chiaramente il principio
Della sussidiarietà ovvero della residualità dell'intervento dello Stato in materia di politiche sociali
Il che vi dice acché aberrazioni arriviamo in questo Paese quando un governo è un Parlamento si arrogano il diritto di intervenire su una materia come quella degli orari che tipo di competenza del parti sociali non potrebbe esserci allora quando parliamo di rinnovare il sistema di regole la concertazione voglio essere chiaro intendiamo dire esattamente questo
Noi vogliamo che dalla costituzione europea nell'ordinamento italiano entri a pieno titolo
Il parlamento poi non ci metta le mani il principio della sussidiarietà cioè che i corpi sociali organizzati siano abilitati in quanto responsabili
E lo sono per definizione a gestirsi i loro problemi
Un
Indicatore di applicazione di questo principio in modo intelligente lo voglio ricordare
Bersani
Del do atto
Nella
Definizione delle vendite sottocosto applicato il principio della sussidiarietà in quanto produttori e distributori devono regolarsi loro i loro problemi
Questa è
Maturità civiltà
Le decisioni che calano dall'alto
Non sono
A favore di maturazione civiltà del Paese
Grazie quindi diciamo le trentacinque ore sono anche incostituzionale secondo la nuova costituzione cioè professor Fisichella mi scuso Dl interrotto su questo ma oltre a proseguire quello che diceva allora le farei un'altra domanda AN
Anche sulla questione delle privatizzazioni è stata sempre piuttosto tiepido ieri si è parlato qui della Centrale del latte di Roma presenti un caso cui AN stata contraria alla realizzazione delle centrali latino
E sulle altre cose non hanno mai mostrato molto entusiasmo allora
Con il mio intervento segnalavo un problema o se si vuole un rischio una interpretazione in qualche modo distorta della sussidiarietà in virtù della quale interpretazione distorta
Invece che
Deferire
Allo stop alla alla società civile
Una serie di funzioni che fin qui sono state dello Stato e più in generale della mano pubblica
Questa sussidiarietà
Si risolva in una sorta di trasferimento da un assetto burocratico ad altri assetti burocratici comunque pubblici se significa sussidiarietà
Restituzione alla società civile di funzioni che sono della società civile
Su questo evidentemente non ci possono essere dubbi se viceversa sussidiarietà significa come temiamo per certi aspetti che possa significare proprio in virtù di iniziative che vediamo operare
Tentativo
Di sottrarre allo Stato ma per mantenere comunque in mano pubblica per mantenere comunque all'interno di segmenti fortemente burocratizzati dell'assetto istituzionale
Funzioni e competenze allora qui dobbiamo stare
Molto attenti a non farci ingannare dalle parole così come dobbiamo stare attenti a non farci ingannare dalle parole in tema di privatizzazioni noi siamo favorevoli alle privatizzazioni siamo assolutamente favorevoli lo abbiamo messo in evidenza molto precisa nel documento di Verona che
Dar risposte chiare in in merito abbiamo la preoccupazione che talvolta anziché privatizzazioni reali si possano fare delle tinte privatizzazioni che non modificano i termini del rapporto interni e del rapporto del mercato così come il mercato deve operare con sue regole proprie con sue regole specifiche
Una parola volevo dire in relazione a quanto ha detto il commissario europeo il professor Monti che ha richiamato questo aspetto ove ci fosse da parte del governo un appello ad un accordo nazionale
Sulla base di indicazioni precise in tema di politica fiscale di accelerazione dei processi di riforma istituzionale ed altro
Fosse nelle condizioni e sarà nelle condizioni politiche di inviare un messaggio di questo tipo all'opposizione
Quest'ultima debba valutare con grande attenzione con grande disponibilità vorrei dire verso l'interesse generale con grande disponibilità patriottica un invito di questo genere non so se il governo per le caratteristiche della sua maggioranza sarà nelle condizioni di formulare un invito del genere all'opposizione
Grazie lei anticipato una domanda che mi conservavo per quando per l'arrivo di Prodi così da far sentire quindi è la domanda che adesso riformulo in questi termini alla professor Martino
Ricordando che ieri anche l'onorevole Berlusconi in qualche modo ha fatto capire
Di essere disponibile una sforzo comune
Governo e opposizione diciamo maggioranza e opposizione per raggiungere determinati obiettivi europei lungo un certo arco di tempo insomma da costruire ovviamente
Io sono convinto che quanti suggeriscono
Questo tipo di soluzione lo fanno in perfetta buona fede avendo in mente l'interesse del Paese
Devo dire che non sono d'accordo non sono d'accordo perché mi sembra che questo appello sia basato su una premessa che io trovo del tutto inaccettabile e cioè che per fare delle cosa importa sia necessario alla maggioranza quanto più ampia e possibile questo non è vero
Quello che è necessario e una maggioranza coesa attorno a un programma preciso Konrad Adenauer ha ricostruito la Germania con una maggioranza di un solo voto non è affatto detto che allargando la maggioranza soggetti politici
Che legittimamente hanno progetti incompatibili si rafforzi l'azione del governo e in più a me sembra che la prospettiva di questo genere confondere belle acque darebbe un colpo di grazia alle speranze di bipolarismo in Italia
Ma in ogni caso anche chi non condivide il fatto che io ritengo che sia indesiderabile dovrebbe riconoscere dopo ventiquattro mesi che se ne parla che è assolutamente impossibile quindi smettiamo di parlarne rimbocchiamoci le maniche e ognuno faccia quello che deve fare
Lusso salvati
Lei è chiaro la grande coalizione ormai sul tappeto quindi ma
Qui ha capito lei ha una folla di risposte da dare agli interventi di prima
C'è una cosa che ha sottolineato con con sincerità anche l'onorevole D'Alema più volte e che insomma la sinistra si trova in questo frangente un po'a combattere contro se stessi
Contro certi sua non solo ideali ma anche corposi interessi prendiamo le ferrovie
Quindi richiamo si tratta di trovare un sistema per
Smontare tutta una serie di punti di forza della sinistra
Venne il Paese reale questo è molto molto complicata
Allora
Ci sarebbero tante cose su gli altri interventi e specialmente sul federalismo che vorrei dire perché come il professor Fisichella
Sono partecipato ai lavori della commissione bicamerale in particolare ai lavori della riforma dello Stato e quindi sono anche in parte e già come parte in causa nell'ambito della formulazione della l'attuale risultato che è consigliato l'analisi del Parlamento però non voglio sottrarmi alla sua domanda lei quindi il dibattito accetto la sua domande
Il problema è vero quanto riconosciuto dalle quanto lei questo momento ha affermato è perfettamente vero
Diciamo la sinistra in questo paese ma in generale ovunque è stata per definizione
Ideologia può accettare una sinistra che affidava l'intervento regolatore dello Stato un insieme di compiti
Molto maggiori di quanto una sinistra Rambo tornata voglia affidargli ora cioè viene da una tradizione nella quale lo Stato dove intervenire per controllare piegare distorce
Indirizzario il mercato d'altra parte per tornare alla costituzione basta è sufficiente che voi vi prendiate la prima parte della Costituzione quella che non è stata in discussione per rendersi conto di quanto la diffidenza nei confronti del mercato sia forte
A seguito del grande compromesso che c'è stato tra la Democrazia Cristiana il Partito comunista per quarantasei e quarantotto
E vorrei dire che se c'era un punto nel quale
Se c'era un punto nel quale si dove intervenire per risolvere in maniera meno speciosa
Questo problema della sussidiarietà orizzontale cioè per ripartire i compiti dello Stato il mercato era della prima parte della Costituzione che questo doveva fare
Giudizio molto diffuso anzi quasi unanime che attaccare ritoccare la prima parte costituzione ha recato un grado di conflittualità tra le forze politiche tali da rendere impossibile
No una riforma costituzionale ed è per questo che si cerca di fare intervenire dalla finestra ciò che è stato impossibile fare nel posto adatto cioè dalla
Allora questa è stata la tradizione della sinistra non solo della sinistra ma della sinistra
Non solo dalla sua
Perché vedete se voi andate a vedere in Europa voi vi rendete conto che le forze le quali guardano con diffidenza al mercato
E che vogliono diciamo controllare l'andamento del mercato sono molto più diffuse no che non lo spento dalla sinistra e mi spiego molto
è una cosa molto buffa se andate a vedere quali sono le posizioni politiche oggi concretamente sostenuto in Europa per quanto riguarda il mercato quelli trovati in questa situazione
Che tutti i Paesi anglosassoni Pillon solo in Europa ma anche in America emozionante eccetera destra e sinistra solo ugualmente filo mercato salvo siamo piccole variazioni all'interno però di una koinè di un atteggiamento comune che lascia il mercato uno spazio di regolazione Tondo la società molto ampio
Vive nel merito dalla signora Thatcher anche merito della signora Thatcher fatto sta seguendo tre de la sinistra neozelandese australiana il partito democratico in negli Stati Uniti e guardate l'attuale sinistra di Blair è così se voi venite nell'euro il problema vero è l'Europa continentale nell'Europa continentale in particolare nei tre grandi Paesi Francia e Germania Italia e l'atteggiamento nei confronti del mercato del principio di sussidiarietà veti dei pazienti che voi volete
Sia da parte della sinistra sia da parte della destra è molto più esitante per esempio per tornare al problema di prima sul problema dei campioni nazionali e sul problema della paura di dare in mano straniere
Lo dei pezzi poi del mercato guardate se voi prendete la destra francese è un campione assoluto di difesa dei campioni nazionali e di atteggiamento nei confronti sarà io direi che c'è un problema di cultura di non assolvimento di un insieme di criteri liberali nell'ambito dei tre grandi paesi dell'Europa continentale
Germania Francia e Italia
E se uno va a vedere nelle attuali forze politiche qual è il tasso di liberismo se potesse avere come la cartina di tornasole lo immerge in una coalizione vai a vedere qual è il tasso di liberismo
No della destra o della sinistra in questi tre grandi Paesi vecchi
Io non saprei non lo so no ovvio dirlo tassi liberismo sale giustiziere estetica con la cartina di tornasole lo devo ad Amy Antonio proprio sulla piccola panca minoritaria nel tuo schieramento vari come come lo sono io riconosciamo loro tutta franchezza voglio dire non c'è no è un problema di cultura dell'Europa continentale ed è per questo guardate che l'esperienza europea no che il monumento a Jean Monnet nelle piazze deve stare insieme colla spero che la signora Thatcher
Cioè questo è un processo nel quale dal quale possiamo aspettarci una profonda trasformazione in senso liberale
Di un'area del mondo l'Europa continentale che liberale profondamente non è mai stata e liberalismo vero e sul fenomeno largamente anglosassone
E questo è quel che volevo dire che mi divido quelli
Quindi quello che diceva il professor Martino incerto cautela nei guarda le l'Europa in cui andiamo visto che non c'è l'Inghilterra fondo va bene mai la forza e la forza delle cose
Credo nella forza delle cose che si costringesse che rafforzano metà unite dalla competizione con altri pezzi così alla forza delle dal comitato dei basta vedere diciamo l'atteggiamento punti oppure l'appello degli alti commissari europei cioè e la koinè che ci porta semplicemente cercare di abbattere i singoli nazionalismi economici
E questo ci porta verso l'unica cosa che consente di abbattere i nazionalismi economici e la forza del mercato situata in quella direzione necessariamente anche nell'Europa continentale e anche se non c'è l'Inghilterra però un'altra battuta
D'accordo però ed è anche vero che poi in questa forza delle cose in realtà viene fuori non solo la legge delle trentacinque ore
Che come principio i contratti ma viene fuori anche qui non ne abbiamo ancora parlato una questione è un modo di affrontare il Mezzogiorno che se possibile e ancora peggio delle trentacinque ore
Un modo centralistico
Un modo proprio diciamo non solo ma di il vecchio modo burocratico burocrati politico burocratico di impossessarsi di risorse pubbliche no che oggi gli stessi meridionali non voglio quel mobile io non
Lasciamo
Ancora un beneficio anche se volete piccolo di inventario a che cosa sarà questa Agenzia Italia o in ogni agenzia sviluppo Sviluppo Italia che dovrebbe essere diciamo il pivot delle politiche del Mezzogiorno io mi rendo perfettamente conto lo sanno gli stessi meridionali
Che il modo con cui diciamo il povero Mezzogiorno è stato affrontato è un modo assistenzialistico
Poi il modo dei lavori socialmente utili è il modo delle borse di lavoro in modo vergognoso
Sì operare assistenza su questo non c'è il minimo sul quale però patate
Io la a parte la Bicamerale però la mia Commissione di di cui lavoro a ho veduto lavorare insomma e la Commissione lavoro e affari sociali della Camera
Guardate quando si tratta di votare provvidenze nei confronti del Mezzogiorno tutti i deputati meridionali compatti come un sol uomo una sola donna se vogliamo essere politically correct sono per queste provvidenze solo dopo i lavori socialmente utili solo per le borse di lavoro
è per questo che credo che un'esperienza di federalismo faccia bene soprattutto al Mezzogiorno c'è un'esperienza di responsabilità i soldi sono questi non ve la prendete più con Roma ve li abbiamo dati adesso se non fate l'ospedale colpa vostra
O merito vostro ce l'ho fatta cioè sì una grande esperienza che culturale che deve essere fatta anche se al momento non è molto voluto
No sono d'accordo su questo su che cosa succederà della terzietà
Consentitemi di ancora di lasciare un barlume di speranza
Che si una cosa diciamo di coordinamento e che aiuti fondamentalmente le autorità locali no che al momento sono particolarmente debole ma che non sia una cosa rispetto alla quale i deputati meridionali vogliono mantenere un legame come non voluto mantenere con la cassa
Cioè se un qualcosa che non distribuisce lei i quattrini
C'è qualcosa che distribuisce provvidenze tecniche rispetto a comunità locali
Lasciatemi sperare che sia così e c'è un indizio di speranza di provvidenze tecniche si trova sul mercato non tu no no fino a un certo punto nel Mezzogiorno può esserci un aiuto no no poi va benissimo lasciate disperare ancora e un'altra piccola regione di speranza
Un'altra piccola distratta ma non piccolissima
Il nuovo dipartimento la nuova direzione generale del tesoro no sul che ricopre le competenze del ministro del Bilancio bilico dello sviluppo
è stata data in mani di grande competenza di grande spirito diciamo liberale
Cioè si stanno facendo nella pubblica amministrazione un insieme di passioni di riforma
Per cui non dovrei dovremo vergognarci di meno di andare in Europa con i nostri funzionari
Comincia a muovere un insieme di alti funzionari di grande capacità
E di spirito liberale
Questa è un'altra radice di speranza
Grazie
E che il professor Martino inserisco un altro tema che riguarda il Mezzogiorno oltre poi alle risposte che dà e si sta creando nel Mezzogiorno un non solo un partito dei sindaci che grazie ma un partito trasversale di meridionali presenti in Campania
Presidente della Regione che è di AN e il sindaco di Napoli formano come se formassero un gruppo unito in Nas indifese difesa Intel partito di in difesa della meridionali tant'
Graficamente prima vorrei rispondere a quanto diceva salvati
Perché si prestava sono su so benissimo lui non intendeva questo si prestava a essere frainteso alle ultime elezioni politiche io sono stato candidato ed eletto sia in Veneto che in Sicilia e in tutti e due i casi facevo lo stesso discorso dicevo alla fine della seconda guerra mondiale il Veneto era più povero della Sicilia la Sicilia è stata affidata alle amorevoli cure della Cassa per il Mezzogiorno
Il bene ed è stato abbandonato a se stesso i risultati li vediamo il bene della regione modello in Europa la Sicilia conti a dovere subire i suoi problemi economici un'elevatissima disoccupazione partiva l'applauso sia in Sicilia
Che in Veneto
No Michele i meridionali hanno capito benissimo che l'assistenzialismo è soltanto un mezzo truffaldino con cui la classe politica acquisisce potere ed è un danno duraturo all'economia delle regioni meridionali
Tipo non i politici ai giochi hai ragione quanto voi alla storia dei sindaci dell'aggregazione tra sversare meridionale Io confesso una opinione
Forse eterodossa vero
Ma devo dire e cioè secondo me il problema del Mezzogiorno è stato prima un'invenzione e poi una realizzazione dei meridionalisti
Perché sono state le politiche meridionalistiche che hanno aggravato i problemi del Mezzogiorno ci avessero lasciato in pace staremmo molto meglio oggi di quanto non siamo stati di quanto non siamo stati prima
Vorrei dire alcune cose su quello che è stato detto dai precedenti oratori la prima è questa
Michele io sono
Ideologicamente convinto strutturalmente convinto emotivamente convinto che il mercato unisce e la politica divide quindi
Quando critico la moneta comune europea non lo faccio per ragioni nazionalistiche ma al contrario proprio perché credo che dal questo schema di unificazione monetaria possono derivarne ragioni di conflitto
Che rischiano di compromettere quanto abbiamo faticosamente ottenuto in quarant'anni di lavoro con il mercato unico la mia moto per motivazione diametralmente opposta a quella di alcuni che pure critico la moneta unica ma perché non non meno nel nazionalismo
Per ciò che riguarda la sussidiarietà spero di non scardinare scan
E scandalizzare nessuno ma voglio dire con la sussidiarietà si intendono due cose una la Betta molto bene Domenico Fisichella l'altra è che dalla sussidiarietà
Si accende
Ci attendiamo una linea di demarcazione precisa e chiara fra ciò che deve essere fatto dalla politica e ciò che deve essere fatto dalle libere scelte dei singoli delle famiglie dell'impresa e così via
Bene questa linea di demarcazione ammesso che la si potesse trovare
Sarebbe altamente desiderabile ma cerchiamo da quasi tre secoli e non l'abbiamo trovata è io vorrei raccontare un episodio che ebbe luogo a Londra negli anni Trenta
C'erano Abba Lerner economista di sinistra che sosteneva che tutto dovrebbe essere fatto dallo Stato tranne quello che i privati fanno meglio e quelli hanno fatto economista liberista
Che sosteneva tutto dovrebbe essere fatto dal mercato tranne quello che lo Stato fa meglio quindi due punti di vista erano agli estremi opposti però a Palermo William apra comandavo la stessa combinazione Stato mercato qui dobbiamo stare attenti non è facile di individuare un principio di De Marco marine demarcazione fra Stato e mercato te messa in Costituzione protegga la nostra libertà per sempre
Però il problema esiste quelli che hanno votato contro il principio di sussidiarietà negano l'esistenza del problema
Nel mille novecento
La spesa pubblica assorbiva il dieci per cento del prodotto interno lordo nel mille novecentocinquanta il trenta per cento attualmente il sessanta per cento se continua così diventeremo anarchici per ragioni economiche malattia costa meno insomma non non mi sembra che sia una cosa accettabile
Grazie dottoressa Adornato
Prima hai accennato alla Bicamerale
E hai accennato una grande delusione poi abbiamo discusso soprattutto di di alcuni aspetti della Bicamerale
Ora io vorrei chiederti anche sull'aspetto se voi principale e cioè la forma di governo questo doppio presidenzialismo perché non avevamo nessuno adesso ne abbiamo due alla forma delle camere ricordando che tutto era partito
Dall'esigenza di rafforzare l'esecutivo è stato rafforzato
Io credo che prima bisogna aver chiaro e molti lo hanno lo sfondo del problema
Lo sfondo del problema è che in questa fase la polarità destra sinistra concordo con quello che diceva salvati è meno rilevante non che scompaia ma è meno rilevante della polarità centro periferia e statalismo libertà
Perché l'assetto del l'Europa che alla fine del secolo va verso una novità assoluta con l'unificazione e e propone questo e e la mondializzazione dell'economia propone questo quindi la classe dirigente ma in particolar modo la classe politica si dimostra l'altezza se sa che essi si muove in questo in questo sport
E da questo punto di vista
è pur vero che la forza del mercato sicuramente creerà le cose che diceva salvate di cui molti di noi siamo convinti però pur tuttavia se l'Italia per esempio il governo italiano diventasse tra i vari partner in più agguerrito sostenitore della necessità anche ricominciare a costruire forme di governo politico
Dei conflitti che questa forza delle cose creerà e io credo che sarebbe una cosa lodevole non esiste
Governo dell'economia che non sia anche il governo del conflitto e quindi governo do la democrazia e questo invece è una handicap col quale parte dell'Europa e questo è il primo sponda istituzionale avremo un governo politico che di Rivera le controversie solo gli Stati tra di loro e questo è un grande problema in Italia siamo ancora più indietro
Perché dobbiamo ancora metterci in condizione di avere un sistema delle decisioni come dicevo che ormai universalmente da venticinque anni
Ha delle crepe se c'è un malato che per venticinque anni non viene curato ha voglia essere pessimisti gli esiti non possono che essere drammatizza
Allora qui è il vero è il vero punto del Paese perché sull'economia sul mercato dei passi in avanti sono stati fatti ma la cultura politica li li blocca
Se nonostante quello che i cittadini italiani pensano
In Parlamento si ritiene di dover fare quella legge sul finanziamento pubblico vuol dire che siamo lontani mille miglia dall'ascolto
Se nonostante i referendum che ci sono stati si fa l'accordo sulla legge elettorale che in realtà è quello che tiene in piedi la Bicamerale vuol dire che siamo lontani mille miglia dalla scuola e inquietante che siccome si sa come la pensa il Paese in questo momento così grave mentre sull'economia e sul rigore il manico diciamo così dimostra di una mano una mano ferma su questo invece ci sia il disastro più totale come si fa
Come si fa a prevedere un presidente della Repubblica dimezzato di poteri insieme al Presidente del Consiglio che a a agli altri mezzi poteri e che come Fisichella poco fa ricordava non può che creare una fonte di squilibrio continue di tensione istituzionale continua come si fa a non vedere che lungi che tornare indietro dalla legge elettorale bisogna invece e qui faticosamente partirà un altro referendum
Ma il Paese può andare avanti in questo braccio di ferro tra opinione pubblica e classe politica
Bisogna sempre fare un nuovo referendum sempre ricominciare da capo questo è il vero dramma dell'Italia le le le le soluzioni delle bicamerale
è una strana situazione mezzo secolo perché da una parte c'è qualcuno che dice che ci troviamo in un nuovo Termidoro in una nuova restaurazione
Partitocratica e in parte ci sono dei segni di questo però è anche vero che i partiti invece sembrano quasi dei dei sorvegliati speciali dei i delle dei condannati in libertà vigilata perché fanno una riforma sulla giustizia è sei magistrati intervengono tornare indietro fanno il finanziamento pubblico dei partiti ma costringono Scalfaro e i cittadini a protestare e fanno un passo indietro
C'è l'accordo di casa letta ma già è partita una nuova macchina referendaria e fanno marcia indietro per dire forse può rimanere a leggere elettorale come quindi c'è un recupero di dominio
Ma nello stesso tempo la coscienza che il Paese contro perlomeno al Paese nella sua maggioranza e quindi una situazione di stallo che è la lo stesso stanno della Bicamerale
Perché si era partiti con grandi entusiasmi poi per fare mediazioni su mediazione non si ottenuto niente io credo che qui ci sia purtroppo con una battaglia da fare anche se è faticoso perché uno dovrebbe stare a pensare alle cose concrete alle tasse al fisco ma siccome la cornice e il sistema delle decisioni bisogna che prendiamo con rassegnazione atto del fatto che ci vuole ancora una grande battaglia perché il sistema delle decisioni
Finalmente venga messo in condizione di essere operativo rispetto alla liberalizzazione del paese e alla destabilizzazione occorre ancora purtroppo menar le mani e fare battaglia
Professor Fisichella lei e
Diciamo prima ancora di un uomo politico costituzionalista partecipato come diceva prima bicamerale ecco questo sistema che ne è venuto fuori
Del presidente della Repubblica Presidente del Consiglio l'assetto del delle camere che poi invece di semplificarsi son diventate tre
In qualche modo
E non la preoccupa non la preoccupa la la soddisfa la preoccupa funzionerà
Essenzialmente mi preoccupa perché vedo che quegli elementi conflittuali che ho richiamato prima
A proposito del rapporto centro-periferia
Quando si parla dir la Sprea Illy e Bassolino a Napoli in Campania ma quando si parla del partito dei sindaci quando si parla del partito dei presidenti delle Regioni e così via si mette comunque in evidenza
Che ciò che sta accadendo adesso non si stacca tanto realizzando nella logica della coerenza dell'assetto costituzionale ma piuttosto nella logica della Prodi
Divisione interna in qualche modo dell'assetto costituzionale si ripropone anche a livello di governo centrale salutiamo Presidente del Consiglio che è entrato in sala in questo momento
Grazie scusi professore
Prego mi fa molto piacere di partecipare di associarmi al saluto al Presidente del Consiglio
Dicevo che mi preoccupa anche a livello di governo centrale abbiamo un presidente della Repubblica tanto per fare un caso che dovrebbe presiedere il Consiglio supremo per la difesa e la politica estera
Abbiamo nello stesso tempo un governo che dovrebbe avere in qualche modo una legittimazione più forte di quanto non abbiano finora i governi e allora il tema cruciale politica estera e politica della difesa si può fare
Politica estera e politica della difesa senza fare politica economica senza fare politica industriale senza fare politica fiscale e così via
Dove si collocano i confini è possibile che si parli di politica estera oggi escludendo completamente l'ambito dalla politica economica che si parli di politica della difesa oggi escludendo completamente la problematica della politica fiscale non è possibile e allora è chiaro che già una configurazione di questo genere
Che conferisce al Presidente della Repubblica certe competenze
E che sembra sottrarle al Presidente del Consiglio è già un elemento una una situazione di questo genere e a mio avviso una situazione problematica ma altri elementi altri spunti si potrebbero ricavare per esempio per quello che riguarda il demanio questo deferimento del De Pace Fabio statale ai comuni come va a avverrà in che tempi avverrà
Attraverso quali meccanismi è immaginabile che lo Stato rinuncerà con facilità alla competenza in tema di demanio che un aspetto centrale poi della vita pubblica per quello che riguarda una serie di questioni d'altra parte quali saranno le pressioni degli enti locali perché finalmente siano acquisiti da parte loro tutta una serie di competenze su questioni che finora sono state dello Stato io credo che a prescindere da come è stato organizzato questo impianto
Io credo che i tempi di operazioni di questo genere saranno comunque lunghi e mi chiedo se nella lunghezza di questi tempi che non sono fatti
Per aumentare la capacità decisionale del sistema istituzionale nel suo complesso
Altri Paesi in qualche modo non possano aumentare il divario rispetto all'Italia perché è vero che c'è una questione di virtù coatta in qualche modo così come diceva l'amico e collega salvati c'è una questione di virtù quarta gli italiani sono costretti in qualche modo affare di necessità virtù però è anche vero che i soggetti che esercitano la coazione alcuni paesi non sono esattamente i soggetti sui quali la coazione viene esercitata l'Italia e qualche altro Paese
Quindi non è detto necessariamente che l'esercizio della virtù coatta
Diminuisca le distanze fra gli stati diminuisca le distanze fra i cittadini dei singoli Stati
Può anche accadere che si verifichi il contrario può anche accadere che elementi di disuguaglianza in questo quadro si accentui no piuttosto che in qualche modo sì con traggano quindi il processo è un processo assolutamente problematico è un processo molto complesso rispetto al quale ebbene sarebbe che si acquistasse una maggiore consapevolezza perché qui c'è una contraddizione sulla quale dobbiamo richiamare l'attenzione mi pare che proprio il professor Salvati il ricordo Stern ricordasse che i cittadini italiani sono quelli che manifestano la maggiore disponibilità nei confronti dell'Europa chi lo ha ricordato
Qualcuno ecco tutto ecco nello stesso tempo però c'è necessità in qualche modo di coazione per convincerli
A fare delle cose che dovrebbero fare con entusiasmo se fossero vere e autentiche le ragioni per le quali sembrano essere i più disponibili e i più e più de e i più aperti nei confronti dell'Europa
C'è una contraddizione in tutto questo quali sono le ragioni di questo entusiasmo italiano dell'opinione pubblica italiano è una deferimento agli altri di responsabilità che noi non siamo in grado di assumerci in prima persona in ragione anche del quadro istituzionale nel quale ci troviamo ad operare dobbiamo fare un esame di coscienza io credo su tutte queste questioni perché se no il rischio è che noi ci muoviamo all'interno di una sorta di immaginario collettivo che poi non corrisponde ai dati di realtà
Con i quali ci dobbiamo confrontare
Grazie professore
Lei ha detto che i tempi comunque per fare questa evoluzione sono lunghi mi pare però che non abbiamo molto tempo da perdere che già le sfide incombono
Ieri
Qualcuno ha citato questa bella frase di Kafka ricordando temi quando diceva che le catene dei popoli sono oggi fatte con la carta dei ministeri
Allora io dottor Callieri le chiedo per concludere questo nostro ampio giro d'orizzonte
I tempi secondo lei sono stretti
O no
E secondo cosa intende fare la Confindustria per cercare di spezzare queste catene sia pure di carta ma sempre che Atene insomma
I tempi sono sicuramente stretti perché la velocità con la quale si muove il resto del mondo si muove
La competizione globale
Mette ancora più in luce le difficoltà di risposta
Che il nostro Paese a oggettivamente e d'altra parte non possiamo continuare con i processi empirici del prova sbaglia riprova forse va bene
E accelerare il cambiamento
Richiede disegni
A me pare che
Noi abbiamo una sufficiente capacità di proposizione di di disegni quando parliamo determinerà semplificazione in realtà parliamo dei rapporti tra libertà e legge
Supportiamo disegno organici e per liberare spazi alla vitalità e alle iniziative in questo Paese
Ci pare che ci siano accoglienza da queste nostre proposte di offerta sistemica diverse
Da settore al settore molto positive da parte di alcuno
Riluttanti da parte di altri questo giorno e mezzo che abbia passato qui lo avremmo potuto definire lo dicevo scherzando Bassanini dentro Franco Bassanini di fronte a questo tipo di esigenze
Si è posto con come dire impegno in condizione
Nelle diamo credo tutti volentieri atto ma non conto che è così
E ci chiediamo vogliamo chiederci e continuiamo a chiederci a chiedervi a voi colleghi a voi rappresentanti dei partiti e del mondo politico
Perché
Continua ad esserci
Una differente sensibilità una di differente capacità di ascolto
Per chi propone non soltanto problemi ma soluzione ai problemi
E per quali ragioni l'investitura di Dio che diviene dal popolo
Diventi spessissimo sorda e cieca a qualsiasi esigenza che non sia quella strettamente vostra
Questo vale
Per
Il Parlamento e vale spesso anche per il governo
E per uomini di governo aprite per favore le orecchie
Ascoltate ciò che gli viene chiesto
Ciò che viene chiesto non è in difesa di interessi particolari
Ciò che vi viene chiesto spesso va molto al di là di ciò che la difesa ristretti interessi particolari richiederebbe
Se
Dobbiamo riprendere
E noi lo desideriamo ma non dipende soltanto da noi la strada da concertazione
La strada concertazione è proprio questa
Strada innanzitutto di ascolto
è strada di rispetto delle responsabilità e delle competenza rispetta le responsabilità e le competenze
In questo Paese deve di acquistare dignità e valore
Ciò che oggi non sempre avviene
Diciamo poco spesso avviene sono più le eccezioni che non la regola
Grazie dottor Callieri
Ringrazio i nostri ospiti che invita a rimanere qui anche dei platea non c'è posto quindi possiamo novanta se qualcuno vuole rimanere in mente
Ringrazio per la chiarezza la brevità
Risposte sono state fornite speriamo di aveva utilmente discusso di alcuni punti critici di questo nostro passaggio istituzionale economico e
Proseguire i lavori della mattinata invitando il dottor Romiti a salire sul podio
Cari colleghi cari amici
Io vorrei dedicare l'intervento che mi è stato assegnato dagli organizzatori questa mattina
Non tanto ai temi che sia ieri che oggi sono stati dibattuti
Ma mi vorrei dedicare in particolare all'evento che
Colpisce tutti gli italiani
Che colpisce tutti gli europei
Io vorrei parlare questa mattina d Europa
Di questa grandemente
Che il Paese ha conquistato al termine di una rincorsa
Che non può che definirsi eccezionale
E vorrei parlarvi di Europa facendo con voi alcune considerazioni
Quelle che spesso ci facciamo anche nelle riunioni nelle quali siamo coinvolti diciamo meglio che più di considerazioni vorrei fare due ragionamenti con voi e vorrei fargli sia sul recente passato e sia sulle prospettive che si aprono per il nostro Paese
Vorrei farle queste questi ragionamenti guardando alla situazione con realismo e spero
Con obiettività
Prima di farli vorrei fare una premessa e mi piacerebbe ma non so se questo mi sarà consentito che alle argomentazioni che vi farò stamattina si potesse rispondere
Ove non fossero condivise con altre argomentazioni
E non semplicemente appiccicando come qualche volta si è fatto nei confronti miei e in particolare appiccicando delle etichette un muovendo accuse gravi
Cercherà quindi di esporre il mio punto di vista
Ma in modo tale spero da non creare fraintendimenti di sorta
Ricordando che dell'Europa unita e dell'Italia nell'Europa della moneta unica
E lo dico ad alta voce sono stato non solo un sostenitore ma addirittura un'antesignana
E se mi è accaduto di esprimere critiche
In quest'ultimo periodo queste non hanno riguardato l'obiettivo Europa
Ma hanno riguardato esclusivamente il modo in cui si è svolto il cammino verso l'integrazione
Ma queste critiche non hanno mai messo in discussione l'obiettivo che l'Italia si era s'
Voglio subito dire quindi che esprimere delle critiche sul modo non credo che possa costituire un reato di lesa maestà
Allora siamo dentro le unione economica e monetaria
Abbiamo raggiunto un traguardo che non più di due anni fa appariva praticamente i irraggiungibili
Ci siamo riusciti con grandi sacrifici di tutti da parte di tutti è stato ricordato i cittadini le impresa
E occorre quindi prima di tutto dare atto a questo governo dalle saputo calcolare valutare bene che il Paese era capace era disponibile che gli italiani erano disponibili ad accettare sopportare questi grandi sacrifici
E ho trovato molto giusto che il Presidente del Consiglio nei giorni scorsi dopo la comunicazione della Commissione abbiamo ringraziato la nazione
Dei parametri di Maastricht uno solo non è stato raggiunto e non poteva esserlo e cioè quello del debito
Ma nessun Paese avrebbe potuto rimediare in così poco tempo a un lascito pesante gli anni e anni di dissolutezza
Detto questo
La mia opinione è sempre stata che appartiene al debito irraggiungibile l'obiettivo l'Italia sarebbe riuscito a raggiungere gli stessi giudici gli obiettivi procedendo anche per un'altra e vorrei spiegarmi con un raffronto e qualche numero pochi perché è una platea così numerosa non si possono dare tanti numeri ma vorrei farlo così come lo facciamo noi tutti abituati nelle nostre aziende quando per impostare strategie di miglioramento e di innovazione guardiamo a quello che fanno i migliori di noi i migliori concorrenti
A quello che in termine tecnico si chiama benchmarking
Allora con questo metodo ha provato a fare dei queste riflessioni ragionare e oppresso a riferimento la Gran Bretagna
Che è un Paese che per popolazione per prodotto interno lordo è paragonabile all'Italia ma che è anche ben diverso performances dicono allora guardiamo in particolare alla voce essenziale di una strategia di risanamento dei conti pubblici guardiamo alla spesa corrente
In Gran Bretagna la spesa corrente al netto degli interessi eh rispetto al prodotto interno lordo di tre punti più bassa della nostra tuttavia in Gran Bretagna e questo è bene che si sappia si spende più che da noi per quanto riguarda la stanza
L'invalidità gli infortuni sul lavoro la famiglia il collocamento la disoccupazione e certe quello che il Welfare in senso stretto allora se anche in Italia dal mille novecentonovanta ad oggi
Fossimo ipoteticamente riusciti a ridurre la spesa corrente di tre punti allineandoci quindi ai livelli inglesi
Avremmo risparmiato in questi anni lasci sarà di trecento mila miliardi di lire di oggi
Annoto che in questo periodo dal novanta al novantasette
Il reddito della Gran Bretagna e cresciuti in media di quasi il due per cento l'anno e la disoccupazione
Voi sapete che è uno degli argomenti che ho più affrontato in questi ultimi due anni dicevo la disoccupazione e discesa da oltre l'undici per cento a circa il cinque per cento
Allora come sono gli inglesi arrivati a questi risultati
Ci sono arrivati riuscendo alla spesa pensionistica a partire dalla fine degli anni Settanta
Riformando i sussidi di disoccupazione che peraltro noi in Italia non abbiamo
Riducendoli a partire dalla metà degli anni ottanta con la signora Thatcher e oggi ancora nel novantasette con Blair che sta proseguendo anche oggi su questa strada
Ci sono riusciti mettendo sotto controllo la spesa sanitaria insomma lì il risanamento è stato attuato per via strutturale
Ottenendone benefici che vanno avanti nel tempo oramai non solo per le casse dello Stato ma per i cittadini e per le loro prospettive di Venezia e non è ancora finita
Ed è l'altro ieri l'avete letto sui giornali di ieri la presentazione del progetto di radicale riforma del Welfare da parte del governo laburista una riforma come ha detto il sottosegretario alla Sicurezza sociale del governo Blair presente appunto il premier che prende atto che il vecchio sistema di Welfare cito è chiaramente fallito
E che vuole stabilire sono ancora parole sue un nuovo contratto tra governo e cittadini
Una riforma che proprio per questo ha un grande obiettivo
Dare cito ancora lavoro a chi può sicurezza che non può dando sostegno incentivi all'occupazione eliminando i sussidi a pioggia i privilegi e eliminando tutte le occasioni di spesa che non fossero compatibili e utili per il Paese
E veniamo all'Italia
Per il risanamento italiano è stato scelto un altro per poi in gran parte basato su una poderosa crescita della pressione fiscale che è una costante dei governi di sinistra
In nessun altro Paese europeo è cresciuta come da noi
In Italia siamo passati infatti dal trentanove virgola quattro per cento del mille novecentonovanta al quarantaquattro virgola tre per cento dello scorso anno
E cioè cinque punti in più
Oggi Francia Italia sono i Paesi dell'Europa con la più alta pressione fiscale
Per darvi un'idea in Spagna Paese che gode in questo momento di grosse performances economiche la pressione fiscale è appena al di sopra del trentasei per cento ed è la stessa che era nel mille novecentonovanta
Ma cosa ha portato nelle casse dello Stato questa aumento della pressione fiscale
Sempre in lire di oggi ha portato complessivamente poco meno e i trecento mila miliardi di spesa
Grosso modo quanto si sarebbe risparmiato intervenendo strutturalmente sulla stesa come appunto hanno fatto gli inglesi a questo risparmio si sarebbe arrivati facendo una seria riforma delle pensioni
Gestendo meglio alla spesa sanitaria affrontando il nodo del ridisegno della pubblica amministrazione del pubblico impiego di cui implorava oggi ieri tanto abbiamo parlato in questo problema
è chiaro scelte del genere avrebbero richiesto forte volontà politica
Avrebbero richiesto franchezza determinazione
Per spiegare ai cittadini italiani perché era necessario porre mano a cambiamenti strutturali i cui costi sarebbero stati ampiamente controbilanciati
Da una base più solida per il risanamento
Per lo sviluppo da una maggiore equità e soprattutto la nuovi posti di lavoro
Questo è ciò che voglio dire quando sostengo che per portare lì
Ma abbiamo concentrato tutto lo sforzo solo su una delle strade che potevano essere pratica altre strade erano a mio avviso più idonea a dare maggior respiro all'economia per l'immediato ma soprattutto a dare più solide prospettive per quanto riguarda il futuro
In poche parole e dicendo la con quasi con uno slogan in questi anni abbiamo del tutto sacrificato lo sviluppo allora se questo è la premessa oggi è importante soprattutto a ragionare su quello che avverrà nei prossimi anni
Consapevoli del fatto che per raggiungere i traguardi di Maastricht era uno sforzo a termine come dice D'Alema era lo sforzo per il permetterci di salire sul ring
Ma stare in Europa
Cogliendo le opportunità di questo grande mercato e i vantaggi a partire da tassi di interesse molto più bassi di quelli finora sopportati comporterà egualmente uno sforzo strutturale permanente io credo che abbiamo fondamentalmente due sfide di fronte a noi la prima è quella di proseguire nell'opera di risanamento
Che si tratti di una sfida dura ce lo dice lo stesso rapporto di convergenza pubblicato mercoledì scorso dall'Istituto monetario europeo cito avanzi di bilancio significativi e persistenti sono necessarie da conseguire con rapidità
Allo scopo di ridurre drasticamente il rapporto debito prodotto interno lordo al sessanta per cento inadeguato il periodo di tempo
In sostanza emerge con molta evidenza la richiesta dei nostri partner europei per un piano di rientro del debito che sia basato non più deficit di bilancio ancorché limitati al tre per cento ma su attivi di bilancio in altre parole i partner ci chiedono di dimenticare il deficit di bilancio ci chiedono anzi per rispettare i limiti del Trattato di Maastricht di perseguire avanzi primari prima degli interessi debbano collocarsi nell'ordine dell'otto per cento
Credo che sia difficile anche parlando così a tanti colleghi come siete voi
Forse fa capire quanto la dimensione quanto grande sia quante norme sia la dimensione dello sforzo al quale saremo chiamati per molti anni a venire
Uno sforzo che va sostenuto in ogni caso indipendentemente dalla congiuntura economica internazionale
E allora come potremmo farvi fronte se non con pesanti interventi strutturali
Seconda sfida che è quella di arrivare a dare finalmente una risposta concreta al problema della disoccupazione che voi sapete è uno degli argomenti che ho sempre sollevato fin dall'agosto del novantasei a Rimini
Che è un problema non solo in Italia ma è un problema di tutta l'Europa chiesti che sa acquisendo situazioni di dimensioni drammatiche e quindi diventando drammatiche una sempre maggiore rilevanza politica
In Italia poi c'è anche per questo problema un'aggravante ed è la concentrazione della disoccupazione in una sola area del Paese il mezzogiorno e in una specifica fascia di popolazione che sono i giovani per superare allora queste due scritte Risanamento e creazione di nuovi posti di lavoro quel che ci serve è uno sviluppo forte sostenuto molto più forte molto più sostenuto di quello che abbiamo sperimentato in questi anni novanta quando l'aumento del prodotto interno lordo è stato media per anno dell'uno virgola uno per cento
Allora mi chiedo e Vitiello che probabilità che concretezza per l'Italia una prospettiva di crescita economica così forte se si continuerà a mantenere una pressione fiscale così
Vedo che ben più lette autorevoli esponenti condividono questa mia stessa preoccupazione
Bassa sempre leggere quanta scritto proprio in questa settimana l'Istituto monetario europeo cito ancora
Le entrate dello Stato potrebbero avere raggiunto un livello che va a detrimento della crescita economica
I banchieri europei usano Stoney forse un po'diplomatici in realtà non c'è nessuna economia al mondo che dimostri una correlazione positiva travolto prelievo fiscale e alta crescita
è vero invece l'inverso è vero che se si cresce a un discreto ritmo si cresceva un discreto legittimo laddove il prelievo e sotto il quaranta per cento ed è vero che il richiamo aumenta quanto più ci si avvicina alla soglia del trenta per cento
Per arrivare a questi risultati lo ripeto c'è un solo modo ridurre la spesa pubblica
Ma c'è componente componente della spesa pubblica
Quella per interessi per esempio dipende dall'andamento dei tassi e dal livello del debito e quindi è parzialmente nelle nostre mani
La spesa per investimenti dell'altro Paese è quella che ha subito in questi anni di maggiori oneri da l'aggiustamento fiscale
E passata rispetto al prodotto interno lordo dal cinque virgola sei per cento al tre virgola sei per cento
E non avrebbe alcun senso toccarla ulteriormente in un Paese che hanno un grande bisogno ne vediamo ogni giorni segnali
Basti ricordare le ferrovie autostrade ha bisogno di proteggersi dal deterioramento delle sue infrastrutture anzi di ricominciare ad investire
Dunque non c'è un'altra strada che quella di governare la spesa corrente la Gran Bretagna ci ha dimostrato quanto questo sia possibile vorrei ricordarvi che cos'era la Gran Bretagna negli anni settanta
Era un Paese in pieno declino con un'inflazione che viaggiava verso il diciotto per cento e un numero di giornate perse per sciopero più che doppio rispetto a quello dell'autunno caldo italiano
Ma la Gran Bretagna non accettò
Questo declino passivamente seppe reagire
Con un grande scatto d'orgoglio scelse il cambiamento e per realizzarlo il governo inglese si assunse una grande responsabilità politica
Che era quella di contrastare una moltiplicità di interessi costituiti nel mondo del lavoro negli ordini professionali nei servizi pubblici nel pubblico impiego
Ed è quindi su questo terreno che si gioca la partita dello sviluppo e dell'occupazione
Sulla capacità di saperi incidere sugli interessi costituiti sulle protezioni sui privilegi sulle rendite di posizione
E questo non può essere fatto attraverso una lenta evoluzione passo a passo
Richiede quella che con un termine certamente forte ma non è provo di più adatti potremmo definire una vera e propria rivoluzione
Ma per fare le rivoluzioni sappiamo che occorre molto più coraggio politico di quanto non ne sia necessario per gli aggiustamenti graduali per il compromesso
Ovviamente il cambiamento radicale deve essere operato su tutti i fronti non solo su alcuni perché altrimenti si che si crea quella sensazione dei due pesi e delle due misure che Mina la credibilità di all'operato politico e quindi per questo voglio farvi un esempio ad essere franco
Va certamente bene adottare misure di liberalizzazione del commercio come ha fatto recentemente il governo perché ci portano ad essere più vicini ai nostri partner europei
Ma se liberalizzazione deve essere sia liberalizzazione vera di tutto il nostro sistema economico e sociale
E non solo provvedimenti parziali dettati soltanto da politiche economiche in cui c'è il dubbio che siano calcolate sulla base delle possibili rendite elettorale
Io credo in una politica ispirata da una irrinunciabile principio di equità
Da un irrinunciabile principio di equità e che valga per tutti
Ed è compito di una politica che sappia guidare il Paese con equità quello di eliminare tutte le impostazioni incrostazioni corporative che si sono sedimentate negli anni in qualsiasi settore compresi i nostri
Anche quelle che più direttamente riguardano la base elettorale di qualsiasi governo in carica in quel momento
è compito di una politica che sappia guidare il Paese con il guizzante anche accettare i rischi di decisioni severe ma necessarie senza accedere a nessuna imposizioni
Queste dunque sono le dimensioni e la portata dei problemi che abbiamo di fronte nei prossimi anni abbiamo raggiunto l'Europa ora dobbiamo crescere nell'Europa portarci ai suoi standard dobbiamo fare in tutto ciò che riguarda il funzionamento della macchina statale
L'efficienza del sistema bancario il potenziamento del mercato finanziario la qualità dei servizi il rafforzamento delle dotazioni di infrastrutture in tutto ciò insomma che migliora il benessere dei cittadini e alimenta la competitività fra le imprese
Cosa avviene in Italia
L'Italia in questo momento
Pensa ad aggiungere onere ad oneri con quel provvedimento sulla trentacinque ore che appare talmente autolesionistico Does montarsi da solo e sul quale non voglio assolutamente parlare data
Però su questo provvedimento c'è una sola cosa che vorrei dire e la vorrei dire rivolto ai giovani che con tanta fatica cercano un'occupazione
Questo disegno di legge al loro non porterà alcun vantaggio
Più in generale credo che quest'ulteriore gravame porto sulle spalle delle imprese e della loro competitività e perciò sulle nostre possibilità di sviluppo noi non aiuterà certo a ridare rigore slancio entusiasmo alla nostra economia e quindi alla nostra società
E invece di questo ha bisogno il Paese ha bisogno di molto più di entusiasmo di condivisione di grandi obiettivi di cambiamento ha bisogno di a vere più fiducia nel proprio futuro
L'Italia
è un Paese straordinariamente vivo ma deve ritrovare grandi speranze grandi obiettivi per superare le sue divisioni le divisioni fra vecchi e giovani
Fra occupati e disoccupati fra nord e sud
Dobbiamo riscoprire la fiducia in noi stessi dobbiamo anche noi che facciamo parte della classe dirigente dobbiamo aiutare da J.
Tutte a ritrovare passione a ritrovare tensione morale a ritrovare orgoglio
Ma ci vuole anche una classe dirigente della quale ripeto anche noi siamo parte capace di fare questo di ridare fiducia di ridare esenzione di ridare orgoglio intorno a un grande progetto collettivo
Io voglio ricordarlo in chiusura che cosa ha detto
Qualche mese fa Tony Blair all'inglese rivolgendosi loro ha detto inglesi ricordati mi che mai saremo i più grandi nel mondo mai più saremo i più potenti ma io voglio portarmi ad essere voglio portare ad essere questo Paese ad essere il migliore voglio che il nostro Paese sia il migliore in cui vivere il migliore in cui allevare i nostri figli il migliore in cui condurre una vita piena il migliore in cui invece
Io sono convinto che anche gli italiani abbiano il diritto di sentirsi dire dire parole come queste e di destinare obiettivi come questi i grandi sforzi che saranno chiamati a sostenere nei prossimi anni grazie
Grazie al dottor Romiti
Vito Presidente del Consiglio professor Romano Prodi a salire sul podio
Signor presidente
Signore e signori
Fare dell'Italia un protagonista dall'Europa è sempre stato l'obiettivo del governo e la Commissione europea a pochi giorni fa riconosciuto che l'Italia ha le carte in regola far parte sin dall'inizio dell'Unione monetaria
Nei primi giorni del prossimo mese di maggio noi vivremo dunque un evento davvero storico
Un evento che segnerà una tappa fondamentale non reversibile di quel processo di unificazione del vecchio continente iniziato
Cinquanta anni fa
Ed è una tappa non facile
La tappa in cui si vedono ancora anche dopo il voto della commissione del
Ma anche loro appena si vedono ancora problemi
Ma
Le dichiarazioni di ieri il rapporto di ritirarlo Bundesbank
Ci dice anche quanto importante se questo cambiamento
Perché se non lo leggiamo con attenzione Grasso profondità e non nella sua superficie
Dobbiamo
Anche per un senso di ammirazione
Perché e la Bundesbank che ha perso davvero la sovranità monetaria in Europa
Perché essa era il punto di riferimento non dimentichiamo che non era una sola solo una battuta quella del governatore della Banca d'Inghilterra e disse la nostra sovranità monetaria e solo nel quarto d'ora che precede la decisione della Bundesbank del giovedì pomeriggio
Ora quindi non stupiamoci se questo è per la Germania un problema
E noi come italiani
Dobbiamo dare a noi stessi
Ai nostri amici europei e le assicurazioni
Che si legittimamente chiedono nell'ambito della nostra sovranità nell'ambito e la nostra responsabilità ma è importante che noi partecipiamo a questo grande evento in prima linea
E di parteciperemo a pieno titolo
Appare livello con gli altri
Vi parteciperemo nella conduzione di far valere fino in fondo il peso e la nostra presenza ed è la nostra determinazione a continuare senza soste senza arretramento della di intrapresa
Non è stato facile raggiungere questo risultato
Quando nel sessantasei nel novantasei ricovera iniziato la sua attività nessuno dei cinque parametri di Maastricht era posto
E l'Italia si è allontanato in modo sempre più forte da quei criteri di stabilità finanziaria di crescita economica che avevano caratterizzato i primi decenni da ricostruzioni il Paese ha fatto nella prima parte degli anni novanta sforzi significativi ma sempre troppo deboli per tornare sulla strada virtuosa dalla stabilità finanziaria e della crescita economica sana controllata
Sono stati sforzi importanti segnati da tappe
Importantissimi alle quali anche la vostra situazione ha concorso in modo determinante penso in particolare al processo di De indicizzazione delle economia alla politica economica fondata sull'accordo fra il governo e le parti sociali
Che culminando negli accordi del luglio novantatré ha consentito al Paese di non essere definitivamente emarginato sappiamo però che malgrado quegli sforzi che pure hanno creato le precondizioni sulle quali abbiamo potuto costruire l'azione di questi anni il destino dell'Italia sembrava irreversibilmente segnali
Ed era un destino oscuro
Sembrava pensi davanti a noi un futuro di isolamento dalla grande corrente della storia del nostro continente
E si intravedevano i segni di una di lacerazione del paese che minacciava di condurre fino alla spaccatura stessa della nostra unità nazionale
Noi abbiamo posto fin dall'inizio della nostra attività l'Europa al centro di ogni sforzo il Parlamento già seguito il popolo italiano ci ha seguito le grandi organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori ci hanno seguito tutti insieme abbiamo dato via vita a un impegno corale con la determinazione una tenacia che hanno stupiti tutti i nostri partners europei e ci hanno meritato l'attenzione delle altre nazioni
Per questo io sono oggi contento di parlare in questa sede qui infatti ho davanti a me è una parte importante del Paese che ha concorso con passione con lucidità a consentirci di giungere al risultato di mercoledì scorso
Per la prima volta nella storia e questo dopoguerra misure drastiche del risanamento del bilancio pubblico sono state prese non sotto la spinta di una crisi valutaria ma per perseguire un obiettivo di civiltà che era stato chiaramente
Annunciato ai cittadini
Tra il giugno novanta fra i più novantasei marzo novantasette abbiamo adottato provvedimenti di correzione del bilancio pubblico per circa novantacinque mila miliardi di lire
Fino a riportare già nel novembre del novantasei la lira nel Sistema monetario europeo
Ed è forse opportuno fare un attimo di riflessione su quei mesi è stata sono stati oggetti di inutili polemiche
Vorrei ricordare che il governo entrato in carica il diciotto maggio del novantasei immediatamente ci siamo riuniti per analizzare punto per punto la possibilità e il realismo che non veniva da alcune ore ritenuto possibile del nostro ingresso nell'Unione monetaria europea abbiamo lavorato nel mese di giugno di luglio e di agosto il sei settembre ho inviato una lettera al cancelliere Kohl e al presidente Chirac dicendo chiaramente che l'Italia aveva la possibilità e i numeri poteva costruire un proprio destino per entrare tra i primi nel sistema monetario europeo
Solo due settimane dopo ci fu un incontro di Valencia che è stato volutamente equivocato come l'inizio del nostra strategia per entrare in Europa
Ora ebbene
Ripercuotere quei cammini proprio perché
Anche quando venne annunciato l'obiettivo era detenuto impossibile
Io ho ripetuta dei partners europei che la riduzione con rapida del disavanzo può essere raggiunto
E può essere raggiunta attraverso una riduzione strutturale della spesa ma
E solo attraverso una grande collaborazione dell'intero Paese
E noi abbiamo in quel momento provveduto all'impianto per questa riduzione di spesa
Ma abbiamo provveduto anche chiaramente a comprare tempo per mettere in atto le riforme che consentissero una ristrutturazione del sistema fiscale è una riduzione della spesa la famosa tassa per l'Europa è stata questo
Per la prima volta una tassa estate imposta ai cittadini dicendo chiaramente perché la si imponeva e qual era lo scopo che si voleva raggiungere per la prima volta una tassa non lieve è stato già accettata senza eccessive tensioni proprio perché lo scopo era condiviso compreso
Abbiamo però usato il tempo per darà via grande riformi settoriale che ridefinendo il sistema delle entrate riducendo le spese rendevano permanenti i risultati raggiunti
I risultati cominciano a vedersi già nel novantotto
è una quota maggiore di prelievo proviene da imposizione indiretta mentre la pressione fiscale si riduce di quasi un punto rispetto al novantasei i passi li facciamo in modo serio e realistico
è stato in questi mesi mutato l'intero assetto del prelievo fiscale sette diversi imposte finalizzata al finanziamento la spesa sanitaria sono state sostituite da una sola imposta sul valore aggiunto prodotto dall'impresa
La tassazione dei redditi di impresa è stata ridotta cercando di favorire le imprese con capitale proprio
Infine la tassazione dei redditi delle persone fisiche è stata resa meno progressivo
Dal lato della spesa l'azione di contenimento ha coinvolto in primo luogo la pubblica amministrazione e anche la spesa sociale
Una vera e propria rivoluzione si sta attuando dalla pubblica amministrazione e non a caso Protti a questo tema è specificatamente dedicato il vostro convegno
La semplificazione delle procedure il decentramento regionale locale
La riforma del Bilancio e la contabilità pubblica il completamento della privatizzazione del pubblico impiego il ridisegno della dirigenza pubblica la ristrutturazione al Governo centrale la futura ristrutturazione dei ministeri
Tutte queste sono fatti e decisione viene enorme rilevanza che grazie alle leggi ormai note come leggi Bassanini ma anche grazie al lavoro determinato di tutto il governo e al consenso solido il Parlamento dei sistemi di autonomia regionali e locali
Delle forze sociali e produttive stiamo portando avanti con rapidità che non ha riscontro in nessun altro Paese europeo
Ed è molto importante che questo riconoscimento sia
Avvenuto negli ultimi giorni anche dalla stampa internazionale anzi possiamo a ragion veduta dire che proprio l'ampiezza e la rapidità di questo processo
Sta suscitando grande interesse attenzione degli organi istituzionale nei Paesi dell'Unione grazie a queste riforme anche noi stiamo suscitando finalmente l'interesse agli altri Paesi europei
E grazie ai provvedimenti presi la crescita della spesa pensionistica sarà contenuta nei limiti della crescita del prodotto interno lordo anche nei prossimi dieci anni
Si poteva forse ottenere di più ma nessun altro Paese europeo ha ottenuto questo
Tutti questi interventi consentono di confermare i livelli di spesa al netto di interessi del novantasette anche per l'anno in corso
Il che significa che al netto di interessi la spesa pubblica italiana è pari al quarantuno e otto per cento del prodotto interno lordo mentre quella della Germania è pari al quarantaquattro virgola sei
Non meno decisa tanto sotto il profilo dei conti pubblici quanto sotto il profilo del ristrutturazione del sistema economico e produttivo è stata la politica delle privatizzazioni
Negli ultimi quattro anni sono state privatizzate imprese pubbliche per oltre sessanta mila miliardi di lire e per quasi cinquanta mila miliardi di lire queste privatizzazioni sono state opera del nostro governo
Almeno altrettanto faremo nei prossimi anni
Siamo in otto intervenuti con decisioni anche nella riforma dei settori importanti della normativa che regola l'attività produttive sempre utilizzando il potere delegato
Abbiamo adottato una nuova legislazione per il mercato del lavoro che consente maggiore flessibilità
Proprio i corsi questo mese abbiamo liberalizzato il commercio al dettaglio riformato il sistema di trasporti pubblici locali approvata la riforma del commercio con l'estero
Nel Consiglio dei ministri di ieri abbiamo varato il testo del grande conferimento di funzioni dello Stato al sistema del grande autonomia e questo un passo decisivo non più reversibili verso una forma reale concreto di federalismo amministrativo
Il massimo che il nostro Paese può oggi fare in attesa che giunga a compimento il processo di revisione costituzionale in corso
Questo è lo sfondo nel quale vanno letti i dati macroeconomici che segnano il risultati positivi raggiunti da questo governo ma soprattutto il ciclo virtuoso che ha caratterizzato il Paese permettetemi dunque di ricordare
Anche questi dati perché si sono il segno concreto della grande capacità
E vitalità dell'Italia
Come ho ricordato nel maggio novantasei la lire era fuori dallo SME
Di entrata nel novembre del novantasei dopo solo sei mesi di vita di governo ed allora mostra un andamento stabile e convincente
L'inflazione ha raggiunto il livello più basso degli ultimi trent'anni il tasso tendenziale del mito al quattro e tre del maggio novantasei all'uno e otto del maggio novantotto
Il differenziale di tassi d'interesse con la Germania e passato da quattrocentoquaranta punti base a poco più di venti punti base negli ultimi giorni il tasso ufficiale di sconto ritoccato per cinque volte verso il basso e passato al nove per cento del maggio novantasei ai cinque cinque di oggi
L'indebitamento netto alla pubblica amministrazione passato dal sette per cento novantacinque al sei sette novantasei al due sette del novantasette
Il debito pubblico rispetto al PIL è in costante diminuzione da tre anni esso e ancora molto superiore al limite fissato al trattato ma la tendenza alla sua diminuzione obiettivo principale dettata del trattato Pennetta e costante
Queste oggi lo Stato il Paese il livello del risanamento raggiunto la prospettiva di lungo periodo nella quale si colloca non solo la nostra azione per risanare la finanza ma il nostro disegno per rendere l'Italia più europea noi tutti insieme
Abbiamo portato l'Italia in Europa ora dobbiamo portare l'Europa in Italia
Anche questo è un compito che ci deve vedere tutti impegnati con La sette determinazione la stessa tenacia dimostrata in questi anni vediamo dunque la strategia che noi intendiamo perseguire è stato detto che ora può iniziare la fase due del governo io ho già risposto che non si tratta di iniziare una seconda fase ma di continuare con tenacia nella linea già perseguita
Per me per il governo che presiedo e credo per tutto il Paese l'obiettivo Europa non è mai stato una questione soltanto finanziaria ne è un obiettivo che si possano aggiunge una volta per tutte un obiettivo cioè che una volta raggiunto possa consentire di tornare indietro nel tempo a prassi e comportamenti che già hanno portato il Paese al collasso chi avesse pensato questo si è sbagliato chi pensasse di potersi comportare così se lo può dimenticare evidente che con la giornata di mercoledì scorso noi diamo concluso la prima tappa importantissime fondamentale
Ed è evidente che proprio al G20 di quell'obiettivo per la nostra salvezza
Consente ora di guardare con maggiore serenità al futuro con maggiore celerità certi ma non con minore impegno non come loro e senso di responsabilità non dobbiamo mai dimenticare l'importanza che ha avere i conti in ordine e un'economia sana una solida credibilità internazionale una appetibilità politica che un paese si conquista solo quando sa tenere ferma la rotta
Ed è questo che mi ha guidato in questi anni a tenere ferma la rotta del bipolarismo anche questo anche quando questo costava incomprensioni e problemi ma un paese si tiene fermo
Creando una democrazia come quella di tutti gli altri grandi Paesi delle democrazie europee
Lo abbiamo conquistato la fiducia degli altri non solo per i risultati ottenuti ma anche per la nostra determinazione e per il senso di responsabilità e di consapevolezza
E l'affidabilità e l'autorevolezza del Paese alla quale ha concorso in maniera determinante l'azione di tutti sono stati dementi senili essenziali per consentirci di sedere in mezzo ai nostri partners a testa
Per questo continueremo ad andare avanti non solo con la stessa determinazione che abbiamo dimostrato in questi anni ma anche seguendo il medesimo stile di governo mantenendo ferma la nostra linea di azione la stabilità politica è un bene importante per tutti noi agli occhi dell'Europa è un elemento decisivo per misurare da Friedrich l'affidabilità del Paese
Ed è quello che a noi chiedono i nostri partners europei
Per molti anni in Italia è stata vista con sospetto e con scarsa stima non solo per il continuo cambiamento i governi ma anche per l'andamento oscillante delle sue politiche
Noi e non solo per merito nostro ma anche grazie alle riforme
Di questi anni abbiamo potuto fondare la nostra azione sulla stabilità della politica perseguita a quest'impegno non verremo certamente meno si tratta dunque di continuare nella di iniziare di farlo con decisione accelerando il nostro impegno per risanare l'Italia e per diminuire quella che è una piaga di tutta l'Europa ma che colpisce particolarmente Noemi il nostro Mezzogiorno la disoccupazione e specialmente la disoccupazione giovanile
Ferma la barra sulla rotta di risanamento economico e finanziario dobbiamo accelerare completare il processo di modernizzazione del Paese e sviluppare tutte le possibilità di occupazione che il nostro sistema economico e produttivo può assicurare due anni fa
Dissi che dava l'entrata in Europa un valore così alto da allegare a quell'obiettivo le sorti del governo e del mio stesso destino politico oggi intendo assumere un impegno altrettanto solenne verso gli italiani
L'obiettivo del risanamento strutturale del Paese e la crescita dei livelli di occupazione
Essi hanno importanza tale che io chiedo di giudicare me e il Governo in base alla capacità che dimostreremo di andare avanti su questa via e in base ai risultati che nei prossimi anni otterremo su questi aspetti vitali per la nostra comunità nazionale
Quando da più parti si tende a dipingere questo governo comunque per me attento solo agli aspetti finanziari e di bilanci
Quasi dimentico degli aspetti reali delle colonne da produzioni si commette e lo dico con tutta la sincerità una grande ingiustizia
Si afferma c'è una cosa non vera risanamento e sviluppo non ci stancheremo mai di dirlo son due facce della stessa medaglia e ciò lo si vede proprio
Dai più recenti dati congiunturali pensa l'aumento del proprio interno lordo della produzione industriale penso all'occupazione
E penso che un anno fa
Quando io mi posi come obiettivo l'uno due per cento di aumento del PIL questo obiettivo non venne creduto nessuno
Siamo arrivati all'uno e cinque per cento e siamo in fase di ulteriore crescita
Ma sono soprattutto i dati Istat di gennaio ad annunciare una speranza un inversione forse di tendenza sudati grati centodiciassette mila posti di lavoro in più rispetto al novantasette
Certo la situazione mercato e lavoro è ancora molto serie gravissima il tasso di disoccupazione è pari al dodici virgola due
Ma è finalmente arrivata la speranza che noi attendevamo anche nel Sud seppure leggermente è toccato da questa inversione di tendenza
Vuol dire che ce la possiamo fare
Per su quella bilancia commerciale ha registrato un surplus di oltre cinquanta mila miliardi il nostro surplus delle partite correnti della bilancia di pagamenti rappresenta quasi il quaranta per cento del surplus di tutta l'Unione Europea
Ecco perché noi se seguiamo questa politica saremo noi a dare stabilità all'Europa questi miglioramenti congiunturali era venuta stabilizzazione macroeconomica sono tutt'uno
Si guardi soltanto ai tassi d'interesse gli effetti creati da loro diminuzione vanno tutti dico tutti a vantaggio dello sviluppo e della crescita e dell'economia
Consideriamo innanzitutto
L'onere per interessi che grava sul bilancio dello Stato scopriremo come è stato fatto il risanamento
Questo onere appare a duecento mila miliardi di lire nel novantasei è sceso a centottantacinque mila miliardi novantasette
Scenderà accento sessanta miliardi di lire nel novantotto una differenza di quaranta mille miliardi di
Il giovamento che il bilancio pubblico ne trae rende compatibile la prosecuzione del riduzione del rapporto debito pubblico e prodotto interno lordo e la possibilità di riprendere una lungimirante ragionevole politica di investimenti nella scuola
Nella ricerca scientifica in alcune fondamentali infrastrutture di comunicazione
Fattori questi sì
Dai quali dipende la competitività del sistema Italia e il riscatto del Mezzogiorno come ha detto il dottor Romiti nel suo intervento in realtà la riduzione del disavanzo non fa altro che dirottare finanziamenti verso l'impresa aumentando l'offerta di capitali di rischio riducendo gli interessi pagati dalle imprese stesse
Impresa che sempre ci ammoniscono giustamente sul livello dell'imposizione fiscale ma sembra non tener conto da grande c'Ansa desse offerte da tassi d'interesse in continuo calo e che in una storica opportunità
Di aumentare consistentemente la loro capitalizzazione
Soffermiamoci dunque sugli effetti del riduzione dei tassi avvalendoci dei conti e la Banca d'Italia e possibile condurre una stima che la riduzione degli interessi pagati dalle imprese non finanziarie cioè dalle vostre intrecci
Data la consistente debiti totale delle imprese non finanziarie pari atto ottocento tredici mila cinquecento miliardi
Per un totale di ottantaquattro mila e trecento miliardi interessi passivo
Il taglio di un punto nei tassi d'interesse significa una riduzione di oltre otto mila e quattrocento miliardi di lire all'anno per le imprese industriali
Se consideriamo solide abita prevede il taglio di un punto equivale a una riduzione di interessi pagati all'impresa di oltre tre mila ottocento miliardi
Questi sono i vantaggi reali immediati della politica del governo ai quali si affiancherà nei modi nei tempi dovuti con le compatibilità del nostro Paese la riduzione della pressione fiscale anche se già abbiamo cominciato a lavorare in questa direzione
Tutto questo significa di fatto una cosa sola abbiamo creato i migliori condizioni da trent'anni ad oggi per promuovere nei prossimi anni crescita occupazione e miglior tenore di
Anche se la diminuzione dei tassi sono troppo lente rispetto ai desideri è anche rispetto alle possibilità concrete del sistema
Le condizioni di stabilità che caratterizza la politica economica i bassi tassi d'interesse la creazione di una vasta area europea di stabilità forniranno alle imprese un quadro finalmente favorevole nel quale programmarla protettivi tanto investire e questo non poche allargare il potenziale volume degli investimenti che le Impresit potranno ritenere conveniente la riduzione d'incertezze favorisce l'allungamento dell'orizzonte economico sul quale si pensa al futuro dell'impresa e questo consente impegni di investimento più ampi che in passato
Il paese si attende che la porta
La mia classe imprenditoriale sappia sfruttare queste condizioni eccezionali traducendoli in progetti di espansione che rapporti la forza competitiva dell'Italia e che crea in opportunità di lavoro e di crescita del tenore di vita
Per gli abitanti di tutte le nostre regioni
Non abbiamo atteso
La sollecitazione di queste settimane per pensare a Kobe prepararla nazione italiana a far fronte alla sfida l'unione monetaria e all'aumento del la concorrenza che tasse questa sfida nascerà
è chiaro
Che questa l'aspetto cruciale dei prossimi anni poiché la capacità di rispondere alla sollecitazione competitive sarà l'elemento determinante del successo del singolo Paese nella partecipazione unione monetaria in termini di maggior crescita economica
E riduzione della disoccupazione al contrario qualora la competitività nazionale dovesse divergere da qualche maggior Paese l'unione monetaria allora si registra dovrebbero spostamenti capitale e riduzione dell'occupazione
Questo sarebbe appunto il segno concreto del fallimento del sistema Paese dentro la nuova realtà europea
Di qui la nostra attenzione sviluppata da nei mesi scorsi a rendere più libri aperti tutti i mercati dei prodotti dei servizi e del lavoro
Solo la competitività infatti ci può garantire una lunga fase di crescita dell'economia e dell'occupazione
In questo contesto si colloca la necessità di riduzione graduale del carico fiscale
Anche per indirizzarla rilevante capacità di risparmio delle famiglie italiane verso gli investimenti
In questo contesto si colloca la necessità di proseguire nell'impegno e le privatizzazioni estendendola anche ai servizi di pubblica utilità e a tutti i settori fino ad oggi protetti dalla concorrenza
E anche ieri nel Consiglio dei ministri sì iniziale un nuovo capitolo a concorrenza
Questo caso nelle Ferrovie dello Stato permettendo l'inizio
Della possibilità di un pluralismo di operatori nelle ferrovie stesse
In questo contesto sì coro che infine anche l'obiettivo di migliorare in modo decisivo la condizione competitiva delle regioni meridionali rafforzando loro dotazione di infrastrutture sia coinvolgendo in modo nuovo nella formazione di progetti di equalizzazione di nuove attività produttive i datori di lavoro gli enti locali sindacati oggi ci sono le condizioni per lo sviluppo reale del Mezzogiorno
Uno sviluppo che promuova le energie e le risorse locali ma che veda anche una concentrazione di sforzi di attenzioni da parte di tutto il Paese
Ho più volte detto che il Sud deve fare tasse ma non da solo i protagonisti dello sviluppo meridionale non possono essere che le imprese e i lavoratori
Allo Stato nelle sue varie articolazioni spetta il compito di rimuovere gli ostacoli e di creare le condizioni per consentire il pieno dispiegarsi delle risorse del lavoro e dell'impresa
Alle regioni gli assist che vedere autonomie locali spetti il compito di aiutare la cultura locale basata sulla fiducia e sulla scommessa dell'impresa né la capacità produttiva reale queste condizioni credo che anche persone di varia natura
Esse riguardano le infrastrutture i processi formativi e di trasferimento dei saperi il ristabilimento delle condizioni di sicurezza e di qualità della convivenza civile
Un punto che gli altri Paesi non hanno ma che noi non possiamo ignorare
Il costo la flessibilità del lavoro gli incentivi finanziari e fiscali il sostegno ad iniziative sa e la rinuncia iniziative meramente assistenziali o destinate a bruciare in talmente risorse e potenzialità
Se l'esaurimento del Bilancio la condizione indispensabile per entrare in Europa lo sviluppo del Mezzogiorno e oggi la condizione necessaria per restare in Europa
Dobbiamo riuscire a tenere insieme gli obiettivi di rigore finanziario e quelli di sviluppo del Mezzogiorno il sud non può essere dunque un problema da affrontare solo con gli strumenti dell'intervento pubblico
Il suo deve diventare il terreno dove rimettere alla prova quella politica di concertazione tra istituzioni e forte sociale che è stata ed è tanta parte delle condizioni di successo delle politiche di risanamento e che vedo con piacere
Non sarà abbandonata nel futuro
Nel Mezzogiorno tutto questo richiede che siano rese trasparenti e visibili responsabilità politiche economiche e amministrative che concorrono al raggiungimento di tali obiettivi
Per questo ho proposto la costituzione di una conferenza permanente cui quadri laterale composta sindacati Confindustria ente locale governo che imposti e realizzi il monitoraggio di questo lavoro
Qualcosa d'importante si sta finalmente muovendo nel Mezzogiorno
Il Mediterraneo in virtù dello straordinario sviluppo asiatico è tornata a essere il crocevia di fondamentale traffici commerciali
E va recuperando con la centralità nello scacchiere mondiale che perse tanti secoli fa con la scoperta dell'America
I porti che si affacciano sul Mediterraneo sono tornati a crescere penso che frena lo sviluppo di Gioia Tauro ma anche le prospettive concrete di Brindisi Taranto Napoli Salerno e Cagliari
Ecco un primo segno del risveglio del nostro Mezzogiorno che può davvero rappresentare in questo mutato contesto internazionale la porta dell'euro
Ma i segni del risveglio sono visibili anche pensando passando ad analizzare ciò che si muove all'interno del nostro Mezzogiorno
Da una pluralità di indicatori
La crescita la domanda interna delle esportazioni della produzione industriale e anche del turismo e possibile dedurre che la fase espansiva attualmente in corso nel Paese comincia a interessare anche il Mezzogiorno
Nostro fondamentale compito è ora quello di rafforzare le convenienze per gli investimenti produttivi in quell'area
Su questa strada siamo già incamminati il governo è convinto dalla necessità di ridisegnare l'intera strategia di politica economica per la gestione dei quattro pilastri fondamentali su cui si poggia e si sviluppa e cresce l'attività dell'impresa il contesto istituzionale cade
La disponibilità di infrastrutture il costo del capitale e il costo del lavoro
Abbiamo reso disponibili a chi vuole investire dare depressa il territorio nazionale un ventaglio
Senza precedenti di incentivi ricordiamo le agevolazioni agli investimenti a legge quattro otto otto gestite con solerzia e rapidità dal ministro dell'industria i bonus fiscale di avete tre quattro uno
Finalizzate l'attivazione dell'acquisto di macchinari impianti credi imposta prevista dal collegato alla definanziare del novantotto
Vanno poi segnalati contratti programma i contratti d'area con gli strumenti che abbiamo messo in campo chi vuol fare investimenti nel Mezzogiorno a disposizione un numero di misure agevolative elevate anche il rapporto a tutti gli altri Paesi europei
Ai benefici relative agli investimenti più sopra ricordati si affiancano quelli che incidono sul costo del lavoro
Cominciamo col dire che in generale il costo orario del lavoro delle retribuzioni orarie sono in Italia inferiori alla media europea così come anche rispetto agli altri grandi paesi d'Europa continentale cioè la Germania e la Francia
Questo per tutta l'Italia
Nel Mezzogiorno tuttavia in particolare l'operaio l'operare degli sgravi contributivi per gli occupati e del credito d'imposta per l'occupazione e delle altre agevolazioni previste il cosiddetto pacchetto Treu
Comporta un costo medio del lavoro anche di oltre il trenta per cento inferiore al centro nord nel primo anno percentuale che tende leggermente a calare però vi motivi negli anni successivi
Rispetto alla situazione valida per l'intero Mezzogiorno i vantaggi di costo sono particolarmente consistente nei contratti d'area là dove opero cioè gli incentivi fiscale per le piccole e medie imprese istituiti con il collegato della Finanziaria novantotto
Il costo del lavoro è il costo dell'investimento è inferiore a quello degli altri Paesi europei i nostri concorrenti compreso l'Irlanda e il gallo
E forse solo leggermente superiore alla Grecia e al Portogallo
Questo è la realtà il governo aveva l'obbligo di creare le convenienze perché gli imprenditori debbono investire solo se hanno le convenienze
Noi abbiamo creato le convenienza io mi aspetto una risposta forte e generosa come hanno fatto gli amici di Treviso nel caso di Manfredonia
Nei prossimi giorni lo dovremmo supplire anche un difetto di comunicazione di queste convenienze
Perché non sono affatto conosciuti ed ecco colpa nostra quindi se ho detto tante volte
Anche nella stampa specializzata
Che altri Paesi europei c'era di più convenienti dell'Italia del Mezzogiorno è colpa nostra
Noi dobbiamo viale ha questo difetto di comunicazione però vi posso assicurare nei prossimi giorni diffonderemo in modo analitico rigoroso questi dati che ormai nel nostro Mezzogiorno si può investire con una convenienza non paragonabile agli altri Paesi europei
Detto questo è chiaro che dobbiamo seguire come abbiamo fatto con Gioia Tauro con il controllo della criminalità
Un aumento delle forze dell'ordine una serietà nell'applicazione di queste regole dovremmo fare un un dovere che un dovere quotidiano difficilissimo ma le convenienze oggi esistono
Un minor costo del lavoro dell'intero Mezzogiorno rispetto al centro nord e certamente un ottimo punto in cui partire
Ma la forte nuovi strumenti e qual di mobilitare dal basso le energie locale
è quello di abituare le comunità locali e la società civile sul a dialogare con l'esperienza del centro nord italiano è quella di dar vita alla costruzione di nuove infrastrutture
E quella in una parola di stimolare la gente al nostro Mezzogiorno a prendere in mano il proprio destino
Lo Stato continuerà a fare e sarà sempre meglio la sua parte ma solo la sua e non la parte di altre come troppe volte ha fatto in passato
Caro Presidente signore e signori amici imprenditori in queste oggigiorno non sono mancate da parte del mondo imprenditoriale italiano reazioni anche dure verso alcune iniziative politiche del nostro Governo ci sono stati momenti dei quali mi è sembrato che mi si volesse quasi dipingere come il capo di un governo nemico dell'impresa e mentre vedendo i dati mai l'impresa italiana e lo dico con grande felicità personale anche mai l'impresa italiana avuto performances economiche così buone come in questi mesi io vorrei proprio che migliorasse non ho dato e non do importanza queste reazioni anche perché sono abituato a pensare che infatti valgono più delle parole so bene quanto sia forte nella classe imprenditoriale
Avete dimostrato anche ieri sera l'attenzione verso gli interessi reali del Paese
So che in questi anni senza il consenso e la corda gli imprenditori non sarebbe stato possibile fare quello che l'Italia ha fatto nel breve messaggio al Paese con quando comunicati i risultati della decisione della Commissione europea di mercoledì ho dato atto che senza il consenso forte del popolo senza il sostegno del Parlamento tutto sentiti dire attentati tutto il Capo dello Stato e senza la Colovrat positiva dei lavoratori gli imprenditori al Governo non sarebbe stato possibile fare nulla oggi lo ripeto qui il governo è grato agli imprenditori come tutte le componenti della città italiana per l'impegno che essi hanno dimostrato il governo intende continui ma la governare così come ha fatto in questi anni non solo con il consenso costituzionalmente indispensabile della maggioranza parlamentare ma anche con la costante ricerca di confronto e di intesa con tutte le parti sociali a cominciare dalle ringrazio dei lavoratori e degli imprenditori io poi so anche personalmente per l'insegnamento che mi viene dalla mia professione degli studi e senza impresa non vi è né sviluppo né ricchezza io so bene cosa significa fare impresa nel mondo moderno
E il fare impresa soprattutto nel quadro dalla competizione globale e sono veramente sedici dividere che nei viaggi all'estero ormai la domanda degli imprenditori i vini ed in delegazione col Governo e in una crescita quasi a cui ormai è quasi impossibile dare una risposta perché io so quanti sforzi costa mantenere alta la competitività delle imprese so bene che senza profitto non ci può essere impresa che fare investimenti senza profitto significa solo bruciare ricchezza conosco quali sono le condizioni reali che dobbiamo tenere sempre presenti per sicura al nostro Paese sviluppo e progresso con la decisione assunta in ordine orario di lavoro abbiamo tenuto fermo sede all'impegno preso in parola mi un impegno che ha invitato una crisi che sarebbe stata accerto chiude costante se misurata alla luce del risultato che oggi abbiamo raggiunto ma vediamo tenuto fede con le salvaguardie e i limiti che erano scritti nella corpo spesso i limiti sono quelli di tener conto che la capacità concorrenziale dei nostri imprese la salvaguardia data dalla politica di concertazione di accordo con le forze sindacali e imprenditoriali il disegno di legge presentato se scrive infatti che saranno le parti sociali a stabilire le condizioni effettive alle quale applicare la riduzione degli orari di lavoro in relazione alle condizioni specifiche delle singole aziende dei singoli settori produttivi sono infatti convinto che continuano a sussistere tutte le condizioni per permettere al governo organizzazioni sociali imprenditoriali di continuare nella politica virtuosa che ha caratterizzato le nostre relazioni in questi anni e che tanto bene ha fatto al nostro Paese per questo ritengo che la via di un dialogo serio e concreto sia l'unico strumento per portare a compimento il cammino che abbiamo iniziato grazie
Grazie al presidente del consiglio invito il presidente della Confindustria
Dottor Fossa a chiudere i lavori di questo convegno
Signor presidente del Consiglio cari colleghi che deve uscire scalati da mente perché credo di doverle dire molte cose vi ruberò qualche minuto più del solito perché mi dovrò dire cose che probabilmente a qualcuno faranno piacere a qualcuno ugualmente non faranno piacere o alcune cose che anche a qualcuno di noi non faranno piacere perché la coerenza del pragmatismo credo che siano delle doti che nessuno mi può negarlo in questi due giorni si doveva parlare la Italia per semplificare io in apertura devo fare un ringraziamento davanti a tutti voi a Guidalberto Guidi e a tutti coloro che hanno collaborato con lui per
Far nascere un documento un documento molto importante che già ieri importanti esponenti politici hanno apprezzato
E che probabilmente darà ancora una volta il contributo importante di Confindustria al miglioramento di questo Paese
Ringrazio anche qui pubblicamente davanti agli imprenditori il ministro Bassanini come ho fatto qualche settimana fa in un convegno sulla pubblica amministrazione a Roma perché non so se Franco Bassanini riuscirà a portare a termine in tempi stretti perché questo dei tempi è fondamentale tutto lavoro che ancora davanti Franco Bassanini però ha un grande merito ci ha portato su questo però Lema a un punto di non ritorno probabilmente molte cose andranno fatte molte cose andranno risistemate alcune cose saranno dallo noi maggiormente con di easy ed altre meno ma sicuramente è un ministro che ha affrontato concretamente uno dei grandi temi di questo paese uno dei grandi temi su cui Confindustria si batte da tempo
Poi però
Un richiamo anche alcuni nostri colleghi
Io negli ultimi giorni non ho parlato con nessuno ieri ho dato le dichiarazioni nei che la Giunta le scelte che la Giunta aveva stabilito ad un comunicato stampa perché ritenevo importante oggi davanti a tutti voi riassumere dirvi chiaramente come stanno le situazioni capisco che qualcuno può essere stato forzato in qualche sua agenzia dai titoli dei giornali però attenzione non date leggete non solo i titoli dei giornali leggete anche quello che sta dentro e vedere The che ancora una volta la coerenza ha fatto premio la coerenza è stata alla base delle nostre certe di ieri e comunque di tutti dobbiamo ricordarci che Confindustria
A livello centrale ha ridato periferico come le nostre fabbriche a molti cancelli in entrata e in uscita a chi sta bene stare in Confindustria bene chi vuole uscire è libero di farlo anche domani mattina
Perché non si può chiedere al presidente di Confindustria armati e parti e quando questo si gira molti di quelli più accesi poi dietro non ci sono
Questo è sicuramente più facile per me che non per altri miei predecessori dirlo perché io sono comunque il primo Preside e di Confindustria che ha che fare con un importante governo ma con un governo di centro sinistra in cui la sinistra ha un valore fondamentale e alla sua sopravvivenza
L'industria italiana è rimasta competitiva in questi anni nel mondo perché negli anni ottanta ha fatto una grande ristrutturazione una visto l'azione che nata al suo interno e che ha posto al centro della di questa ristrutturazione la qualità e di ieri
Oggi l'assetto istituzionale della pubblica amministrazione e la setto di tutte le riforme istituzionali devono porre al centro di questa grande ristrutturazione il cittadino dell'impresa il Presidente del Consiglio ci ha ricordato giustamente i successi di pochi giorni fa per quanto riguarda il nostra ingresso in Europa ma non possiamo dimenticarsi che mastica vuol dire anche queste grandi riforme istituzionali e della pubblica amministrazione siamo sicuramente i
Sulla linea del traguardo abbiamo raggiunto questo traguardo è un traguardo fondamentale è un traguardo che abbiamo fortemente voluto per il quale ci siamo fortemente battuti sul quale Confindustria non ha mai esitato essercene pro se ce n'era bisogno presto c'era e lo ringrazio ricordato questa mattina il commissario Monti è un traguardo ci siamo comunque conquistati apprezzi di grandi sacrifici questi sacrifici ci hanno permesso di raddrizzare i conti dello Stato anche se l'opera non è del tutto compiuta
E di ripristinare condizioni accettabili di stabilità macroeconomica ma sappiamo bene che la stabilità base essenziale per lo sviluppo Das sola non fa sviluppo e non basta per risolvere il grave problema dell'Italia e dell'Europa della disoccupazione
Sviluppo e occupazione hanno bisogno ce lo ricordava anche il presidente del Consiglio di competitività molta più di competere molta più competitività di quanto non ve ne sia oggi in questo Paese
Non illudiamoci che per l'Italia esistano opportunità di crescita diverse da quelle che passano dall'industria l'industria resta il motore della rete della ricchezza e della crescita di questo Paese
Per questo il Paese ha bisogno di imprese capaci di imporre il loro prodotto in tutto il mondo basandosi sulla qualità sull'innovazione ma anche sul contenimento dei costi sappiamo bene quali sono le cose da fare sappiamo bene che è importante che l'impresa è rimangano competitive ma sappiamo bene che il lavoro più grosso va fatto fuori dalle nostre imprese perché il sistema Paese che deve rimanere competitivi
Chi non si è sottratto ai problemi degli ultimi anni chi li ha saputi gestire come la Gran Bretagna ed Irlanda per citare due casi europei sta raccogliendo frutti molto concreti
In termini di attrattività per il capitale straniero interventi di aggiustamento degli squilibri territoriali perché non dimentichiamoci che pochi anni fa in Gran Bretagna il Galles non era altro il nostro a mezzogiorno e Mezzogiorno d'Italia ma con interventi importanti incisivi puntuali coraggiosi la situazione si è trasformata il Presidente del Consiglio ci ha ricordato giustamente che qualche cosa si sta facendo nel Mezzogiorno ma Manfredonia è pronto o ne sono importanti ma non si può fare solo Manfredonia Crotone dobbiamo fare diventare tutto il Mezzogiorno a quelle condizioni perché non possiamo neanche penalizzare piazza investiti in altre aree e chi potrebbe andare a investire in altre aree perché arie possibili nel Mezzogiorno sono molte ma alla base di tutto presto ci vogliono una riappropriazione dello Stato del territorio da parte dello Stato ci vogliono alcuni incentivi fiscali ci vogliono soprattutto le info strutture perché oggi è facile ritenere riempirsi la bocca di tecnologie d'altro ma noi dobbiamo far viaggiare il sì il pensiero le parole ma dobbiamo avere la possibilità di far viaggiare le persone le merci perché se no se non avremo queste infrastrutture proprie mappe gare dieci cento mille possibilità come a Manfredonia Crotone ma le imprese né italiani né stranieri non ci andranno
Qualche passo avanti lo stiamo facendo è vero ma noi dobbiamo misurare la lunghezza del tragitto non in assoluto dobbiamo farlo in senso relativo confrontandosi sempre con gli altri Paesi è in questo confronto e misuriamo l'entità dei compiti delle difficoltà che abbiamo di fronte
Allora se così stanno le cose se vogliamo fare come dobbiamo fare dell'Europa un occasione per lo sviluppo o del nostro Paese non possiamo comunque permetterci distrazioni né facili euforie non possiamo permetterci cali di tensione il nostro domani che è ancora tutto da costruire
Ma su quale terreno andiamo a costruire se siamo ancora prigionieri del nostro passato di una transizione ancora purtroppo piena di contraddizioni se poi queste si accetta di deviare latte io ne dai veri problemi dello sviluppo della modernizzazione legittimando vessilli ideologici come la riduzione di orario di lavoro che ci portano nella direzione opposta
E la smettano i signori Bertinotti e Nesi di darci lezioni al signor Nancy
Che ancora ieri sera ha dato sfoggio delle sue qualità oratorie ad un convegno a Padova ricordo che s'
Sappiamo benissimo perché siamo imprenditori ma prive di tutti siamo italiani che le leggi le fa il Parlamento che le fa la politica ma sappiamo benissimo che non è pensabile continuare andare avanti con una politica che
Fa invasione di campo su cui ha problemi che riguardano le parti sociali
Al signor Bertinotti ricorda
Do che forse è rimasto ai tempi in cui faceva il sindacalista che i problemi nelle fabbriche sono diverso che oggi in tutte le aziende di qualsiasi dimensione iniziò rapporto diverso ma la dirigenza e i lavoratori non ci sono più gli sconti una volta il Paese reale ha fatto molti passi avanti di qualche politico
E poi ricordo purtroppo a qualche nostro collega che si è trasferito in
Politica e che si parla tanto di essere classe dirigente che dice che Confindustria deve riflettere non deve fare strappi od altro che lo sappiamo fare da soli che comunque
Se vuole mascherare dietro questa sua apertura nei confronti di Rifondazione Comunista il fatto che ci si debba effettua il suo partito Rifondazione Comunista un patto dal non fare andare avanti bipolarismo in cui sto Paese è un problema che non ci riguarda lo stimiamo come imprenditore costituiamo un po'meno come politico
Virgola hanno comunque afferma che il disegno di legge appena varato avrebbe costi modesti per l'impresa perché l'orario legale guai se è superato dal contratto può essere che ciò sia vero ma per un brevissimo periodo ma poi che cosa succederà
è evidente che il problema dell'orario Monica Monopoli terrà i processi contrattuali per un lungo periodo che finirà per sostituirsi a quello dei salari nei contratti
Che determinerà un forte malcontento dei lavoratori che accentuerà la calendarizzazione tutti italiana di un basso salario per un alto costo del lavoro
Il Presidente del Consiglio ci ha ricordato che il solare italiano è tra i più bassi
Il problema vero e che i nostri lavoratori guadagnano molto meno dei loro colleghi europei ma il costo del lavoro e molto altro perché c'è un cuneo forte
C'è un cuneo forte c'è un pugno troppo forte ma quello che percepiscono i nostri lavoratori e quello che invece è dovuto alle pressioni Fisk tale contributiva sul lavoro e noi non vogliamo allargare vogliamo restringere questo pugno e lo signor Bertinotti si ricorda che con il suo disegno di legge con il disegno di legge che lui ha ha spinto
Siccome la stragrande maggioranza delle imprese italiane non avrà la possibilità di ridurre l'orario di lavoro si lavorerà ancora trentasei trentasette trentotto quaranta
Non ci saranno grossi vantaggi in questo caso per i lavoratori l'unico che ci guadagnerà sarà lì
Allora faceva la
Prima a dire che c'era bisogno di ancora una volta l'indignazione per aggiustare un istituto scassato ogni sembrava una prova di trasparenza
Questa disegno di legge provocherà anche forti difficoltà per l'impresa e nella gestione del personale nell'organizzazione della produzione accentuerà il dualismo Nord su per le risposte necessariamente diverse che dovranno essere date la pressione dalla riduzione dell'orario di lavoro sottolineo risposte necessariamente diverso e qui mi riferisco dall'ultimi agenzie che sono arrivate dal congresso della Lega
Oggi i nostri colleghi del Mezzogiorno ma ritengo anche i giovani che fanno fatica a trovare lavoro del Mezzogiorno sono accorsi che bisogna intervenire con sistemi diversi
Anche a loro ricordo che Confindustria non ha né abbassato la cresta né altre cose Confindustria rilanciato forte il problema della contraffazione ma certe condizioni per cui non abbiamo fatto pastette od altro lo sanno bene i sindacati lo sa bene il Governo lo ribadiamo suoli di sulla nostra posizione la nostra posizione dice sia la concertazione ma con regole nuove
Comunque
Comunque questo disegno di legge e pieno di contraddizioni e di ambiguità ancora una volta si cerca di spaccare il fronte imprenditoriale dando alcune agevolazioni anzi dando alcuni carichi utili
Ogni per le imprese con più di quindici dipendenti rispetto a quelle che ne hanno che ne hanno meno ma la verità vera e che così si crea o si pone
Un ulteriore vincolo alla crescita delle imprese e questo credo che non sia un problema solo nostro ma di tutto il paese
E si generano distorsioni sul mercato
Per cui è inutile parlare di semplificare l'Italia se poi si vanno a giungere no di e nodi importanti e gravi su quelli che già abbiamo con questo provvedimento rischia amo di consegnare all'impresa e ai lavori e i lavoratori alle Aule delle preture mentre scopo dell'impresa e creare reddito e obiettivo del lavoro e il miglioramento della qualità della vita
La nostra opposizione non è certo ideologica le imprese sono libere di negoziare gli orari che più si adeguano alle necessità loro e dei lavoratori e leader e devono rimanere
Senza incentivi e senza penalizzazioni
La nostra opposizione a questo disegno di legge non potrà che essere incondizionata
Faremo di tutto per evitare che questa legge venga approvata in Parlamento anche se non vi nascondo che non ho molta fiducia su questi perché purtroppo
è facilmente verificabile che ogni disegno di legge ogni cosa entrate in Parlamento negli ultimi anni uscita quasi sempre Lori peggiorata
Ma se alla fine questa legge vedesse la luce non resteremo inerme
La democrazia ce ne offre lo strumento all'indomani dell'accordo di Ognissanti il mondo dell'impresa aveva già pensato come rimedio estremo al referendum
Vedono che molte forze politiche e anche qualche sindacalista cavalcano questa nostra ipotesi
Resta per noi un ipotesi Salas è necessario una battaglia che prescinde dai problemi dei partiti e attiene indirettamente alla difesa della nostra autonomia
Non diverso comportamento terremmo se si volesse fissare per legge il salario
Sono due anni che il Governo non vuole o non riesce a far passare in Parlamento le cose che ha sottoscritto con le parti sociali
Ora che lo stesso governo è intervenuto con una legge sul temi da sempre riservati alla contrattazione abbiamo dovuto constatare che la concertazione non è più praticata dal governo
Il governo dice di considerare la concertazione è un bene necessario per il Paese spetta al governo porre rimedio per dimostrarlo
Occorre un atto chiarificatore da parte di chi ha deviato dal processo concertativo
Noi non ci tireremo indietro se ci si chiederà di rifondare su nuove regole e comportamenti coerenti il metodo della concertazione
Abbiamo apprezzato il sindacato quando ha detto che sulle trentacinque ore non avrebbe discusso con il Governo senza Confindustria
Credo di poterla considerare un'importante disponibilità
Almeno da parte del sindacato a ricostruire i presupposti per riprendere la via dalla concertazione
Per questo nella Giunta straordinaria di ieri abbiamo anche deciso di proporre al sindacato di definire in tempi i più brevi possibili le regole rifondare la concertazione
Le parti sociali hanno bisogno di certezze nel dialogo con il governo
Di più condivisione sui metodi e oggetti della concertazione di più affidabilità che risultati si traducano in atti e non vengano poi disattesi
Non è tollerabile che la concertazione venga usata solo quando fa comodo non è tollerabile che venga sbandierata
Acquistarsi meriti e al tempo stesso calpestata in Italia per le bizze ideologiche di qualche nostalgico del conflitto o dello statalismo
Al Governo e al sindacato
Abbiamo proposto dunque di procedere contestualmente alla revisione prevista degli accordi del luglio novantatré anche la definizione di regole trasparenti ed efficienti della concertazione
Spero che tali proposte abbiano nei fatti risposte positive in caso contrario Confindustria sarebbe stretta a ritenere irrecuperabili mente chiusa la fase della concertazione ed è anziano
Nel frattempo e nostra intenzione evitare che le imprese e i lavoratori paghino il prezzo più alto della pretesa di ridurre per legge l'orario per questo
Con le scadenze contrattuali in corso occorre dare insieme al sindacato risposte coerenti con la situazione di incertezza e di disorientamento che ha creato la proposta di legge governativa se il sindacato ci seguirà su questa strada le nostre categorie potranno concordare modalità tempi e contenuti le i contratti adeguati alla situazione inattesa della rapida ridefinizione complessiva delle nuove regole del gioco
Noi vogliamo rispondere con coerenza ad una situazione incoerente che si è determinata ma la coerenza evidentemente in questo Paese o meglio in alcuni settori del nostro Paese resta ancora una pratica inesplorata
Leggo per esempio
Che nella legge Bassanini testé approvata per il pubblico impiego l'orario di lavoro fin qui fissato per legge sarà d'ora in poi materia di contratto
Bene me ne compiaccio
Ma perché per il settore privato invece ci vuole una legge laddove prima si valeva ci voleva il contratto
Io credo che oggi più che mai un sano esercizio della coerenza sia la ricetta obbligata
Vernon rischiare di buttare a mare i sacrifici fin qui sostenuti per non sprecare la congiuntura favorevole per garantire la sostenibilità della nostra presenza nell'euro
Ma la coerenza richiede coraggio molto coraggio
Il coraggio che gli imprenditori e lavoratori di questo Paese dimostrano ogni mattina quando si aprono i cancelli delle fabbriche
Ed è vero
Ed è vero che per realizzare i grandi mutamenti occorre molto più coraggio politico di quanto non ne sia necessario degli aggiustamenti e per i compromessi e per i rinvii come ci ha giustamente ricordato
Il dottor Romiti con l'ingresso nell'Unione economica e monetaria siamo ormai ad un punto di non ritorno non possiamo più restare in mezzo
Guado e per questo e noi chiediamo alla classe politica di questo Paese più coraggio più coerenza più rapidità queste sono
Queste sono le fondamenta su cui si deve costruire il nostro domani noi non vogliamo non ci interessa sprecare il nostro tempo come purtroppo abbiamo dovuto fare non solo noi ma la stragrande maggioranza di questo paese su problemi che non sono problemi vale a dire le trentacinque ore quando sappiamo che i problemi reali del Paese sono operanti non vogliamo nemmeno sprecare tempo in conflitti o polemiche con la politica ma sia chiaro non vogliamo neppure che la competitività del paese che ci siamo conquistati con il sacrificio di tutti venga strozzata dalle ragioni
A volte strampalate della politica grazie
Allora