"Ripartire dal Veneto: quale federalismo per l'Italia" seminario organizzato dall'Osservatorio parlamentare e dall'Associazione "Quadrante nord-est"

Ripartire dal Veneto
Quale Italia giornata organizzata dall'Osservatorio parlamentare e dalla nostra associazione
Con la collaborazione dei coordinatori regionali
Come quadrante nord est siamo molto lieti di aver avuto questa opportuni
A questo proposito vogliamo ringraziare l'Ente Fiera se il presidente Ferruccio Macola che parlerà dopo di me
Allora no non vuole essere l'ennesima occasione per presentare una serie di interventi che contengono in seggio Approach preconfezionate
Tutte le conclusioni tutte le risposte
Come in questi tempi anche molto di recente staccamento
Qui nel Veneto e a Padova in particolare
Invece questa giornata vuole essere un momento in cui qualificati esponenti politici nazionali regionali possono discutere e riflettere appunto per questo abbiamo abbiamo voluto chiamarla seminario
Su temi di estrema attualità
Con le categorie economiche con il mondo della cultura e del sindacato cioè con colori quali vivono lavorano e qui nel Veneto e quindi ne rappresentano la specificità del territorio
Non voglio togliere tempo alla tra i lavori di questa giornata quindi via libera dell'ente
Comunque conclude che un augurio
Che il dibattito e le riflessioni di oggi siano un'occasione perché nasca una proposta una proposta concreta non teorica
Di una aggregazione politica di centrodestra che risponda all'esigenza del Veneto espressione della specificità di questo territorio della sua cultura de la sua economia
La sua società no
E che quindi non ci sia la fotocopia
Dei
Partiti nazionali ma che nello stesso tempo abbia la capacità di collegarsi
Al contesto generale politico dell'Italia vi ringrazio
Passo la parola al presente alla fiera Ferruccio Macola
Signori buongiorno grazie presidente Monastra
Come presidente dell'Ente Fiera di Padova ho accolto volentieri l'invito di quadrante nord-est apportare il mio saluto agli illustri ospiti e ai partecipanti a questo seminario di studi rivolgo il benvenuto insieme all'augurio di un lavoro intenso e profit
Noto con sempre maggiore frequenza che la presenza in Fiera di Padova di seminari e convention non direttamente pertinenti l'economia lo interpretò come segnale di vivacità e di dinamismo la fiera è un soggetto pienamente integrato nel territorio ne esprime le caratteristiche e ne promuove le sollecitazioni
Il seminario di studi rientra quindi tra gli obiettivi di riflessione e di approfondimento sulle dinamiche del territorio che l'Ente Fiera si è data
Ritengo che la scelta del Veneto e di Padova per questa iniziativa non sia stata casuale
Negli ultimi anni questa parte del Paese ha espresso sul piano economico e non solo una straordinaria vitalità grazie soprattutto alla spinta dell'impresa di piccola e media dimensione il confronto quotidiano con i mercati ha affinato la capacità competitiva ma al tempo stesso ha reso più evidenti i limiti di sistema Paese
Gli innegabili ritardi strutturali nel confronto con i concorrenti
Questo fenomeno ha fatto sì
Che maturasse nella società civile con maggiore velocità che altrove le esigenze di una forte autonomia territoriale apposto nella percezione diffusa la riforma dello Stato come un problema ma bensì il problema cui dedicare la massima attenzione
è una corsia preferenziale nelle sedi istituzionali e legislative per dare al Paese e alle realtà territoriali gli strumenti per governare i cambi il cambiamento e per competere nell'economia globale
Esiste oggi nel Veneto e nel nord est un sentimento diffuso di disagio non sempre compreso non sempre adeguatamente comunicato un malessere
Che si esprime in forme diverse nel tentativo di esperienze politiche territoriali nelle iniziative istituzionali per lo statuto speciale
Nella protesta a volte confusa e scomposta nel Polo coupon e senso di distacco dallo Stato e dalle sue espressioni
Un malessere non lo nascondiamo diffuso anche tra gli imprenditori per una semplice ma vi assicuro avvilente constatazione
Chi ha la spinta propulsiva della piccola impresa post fordista non hanno corrisposto in questi anni politiche mirate agli investimenti in infrastrutture un ruolo Consolo nella formazione di politiche industriali
La vostra stessa presenza significa la percezione di una realtà per così dire di frontiera
A questo malessere occorre dare una risposta positiva una risposta politica
Noi tutti abbiamo seguito con grande interesse i lavori della commissione bicamerale e riposto attese nelle risposte di riforma elaborate dai settant'attese debbo dirlo in parte deluse
Ad esempio nella stesura finale dell'articolo cinquantasei che definisce il principio di sussidiarietà
Tra l'iniziativa diretto dallo Stato e quella dei privati e nell'articolo cinquantanove che elenca ben trenta materie di pertinenza legislativa del Parlamento centrale
Nella trasformazione del Senato apprezzabile per l'orientamento
Ma ancora distante da una vera camera delle Autonomie
Naturalmente non compete a me né alle espressioni organizzate dell'impresa entrare nel merito della riforma e delle modalità con cui attuarle
Anche se gli utili contributi e suggerimenti possono venire sono venuti anche da chi fa impresa
Credo tuttavia di poter dire che gli obiettivi a cui l'economia reale aspira sono un sistema politico moderno e funzionale basato sul Pipolo Ratti bipolarismo e all'alternanza di un'amministrazione pubblica alleata
E cioè efficiente snella efficace
Una reale autonomia territoriale fiscale ed amministrativa che un quadro irrinunciabile di unità nazionale di sussidiarietà consenta alle realtà locali di attuare politiche flessibili e coerenti con le proprie peculiarità politiche per la formazione la programmazione economica le infrastrutture e gli investimenti
Qualcuno lo ha definito federalismo a velocità variabile e mi sembra una definizione accettata consentitemi però e concludo una sottolineatura quando parliamo di riforme dello Stato di modernizzazione del sistema Paese il fattore tempo e più che mai un valore l'unione monetaria l'economia globale non farebbero sconti a un Paese che si presentasse in condizione di arretratezza e non avesse risaldato il patto fondamentale tra stato e cittadini
Per colmare il fossato tra la politica e la società civile
E rispondere positivamente alle istanze di modernizzazione che provengono dal paese
è necessario che la politica realizzi in tempi ragionevoli una riforma credibile frutto di scelte coraggiose piuttosto che di compromessi
Mi auguro che anche l'odierno seminario di studi porti un contributo positivo in questa direzione
Un'ultima riflessione da imprenditore
Come è possibile mi chiedo ragionare da più parti di federalismo e cioè del massimo sistema della delega e della responsabilizzazione decentrata
E persistere acconsentire politiche dirigistiche impositive come le trentacinque ore per legge
C'è una contraddizione insanabile un incomprensibile strabismo come tra il progetto legislativo di liberalizzazione del commercio e la riduzione imposta del tempo di lavoro
Le trentacinque ore per tutti grandi e piccole aziende di Bolzano e di Agrigento a partire da una data stabilita per legge sono un'ipotesi sciagurata sulla cui fondatezza economica nessuno
Economisti sindacalisti e partiti eccetto un'esigua minoranza politica disposta a giurare
Da imprenditore colgo perciò l'occasione di questa autorevole uditorio per ripetere che la riduzione d'orario a trentacinque ore per legge è un vero pericolo per la competitività e per la stessa occupazione
Inviti per le mentali qui presenti ad adoperarsi in ogni modo per evitare al Paese un ulteriore macigno sulla via dell'Europa e dell'economia globale
Vi ringrazio e di nuovo augura a tutti un buon lavoro
Bene buongiorno benvenuti a tutti
Ci sono stati i saluti ovviamente del padrone di casa però caso vuole che anche altri incarichi
Associativi comico presidente di Unindustria poi abbiamo avuto il il saluto del presidente la soluzione quaranta Nordeste che ha collaborato in sede locale
Per la parte organizzativa con Aelle Osservatorio parlamentare
Io farò una breve introduzione anche per spiegare cosa siamo venuti a fare qui questa mattina perché vi abbiamo invitato
Credo sia importante sottolineare
Quale in motivo ovviamente per cui siamo ma da dove trae origine questo incontro evitiamo Maurizio Saia sono un consigliere comunale che sono appunto associato ad Aelle Osservatorio parlamentare io credo che per quanto riguarda questa associazione i garanti che sono qui presenti
Quasi tutti quest'oggi potranno spiegarsi meglio che cos'è l'Osservatorio parlamentare e quello che ha fatto in un anno e più di attività
Uno degli incontri più significativi che l'Osservatorio parlamentare affatto nello scorso anno è stato un altro seminario un seminario svoltosi a Domodossola in un convento dove
All'inizio dell'autunno anche alla fine dell'estate
Ci si è posti l'obiettivo di incontrarsi con l'intellighenzia con la parte culturale
Intellettuali in giornalisti e altri o politologi italiani insieme con un gruppo di parlamentari
Voglio ricordare che attorno e le ci sono circa novanta parlamentari che aderiscono dell'area di centrodestra quindi non dal Paolo solamente ci son voluti incontrare per capire come rifondare il Polo se bisognava intanto rifondarolo
Su quali basi strategiche su quali linee programmatiche
Da quell'incontro è nata
Desiderio è nato il desiderio le esigenze di pensare a un incontro di quel tipo
Nel Veneto cioè capire che cosa il centrodestra nel Veneto può rappresentare se vogliamo che cosa
Può ripensare come può riorganizzarsi
Nell'area che in questo momento negli ultimi mesi negli ultimi anni è al centro dell'attenzione della svolta politica e sociale di questo Paese
L'area in cui ci sono tutta una serie di anomalie politiche
Ed economiche se vogliamo rispetto al resto del Paese
Differenze più che anomalie anomalie politiche perché qui abbiamo Tripoli arrivismo multipolarismo che alla fine fa vincere L'Ulivo multipolarismo in cui l'area moderata si divide tra il voto di protesta che comincia a non essere più di protesta perché un voto di protesta tendenzialmente dura pochi mesi un tempo breve e invece comincia a essere un periodo molto considerevole
Che va verso un partito regionale
Che è appunto la Liga Veneta
E l'area di centro destra del Polo che si trova pure a governare la Regione in una crisi
Elettorale che abbiamo che si è evidenziata negli ultimi risultati dalle recenti amministrative
E che preoccupa perché regolarmente sta portando alle amministrazioni locali e al governo
L'Ulivo
Però se possiamo dire non per allungare questa presentazione
Questa esigenza fosse nata il giorno dopo delle elezioni del novantasei elezioni che ha visto anche molte vittime dal punto di vista elettorale ma prima di tutto Misto vittima il Polo in quest'area del Paese
Esigenza nata in quei giorni quando ci si è resi conto come la gente
Che aveva premiato il Polo nel novantaquattro
Prima di tutto aveva dato un voto di protesta contro il Polo
Aveva dato un voto di protesta
Contro una delegazione politica una coalizione che stava perdendo credibilità nel territorio
Credibilità che prima di tutto era una credibilità di carattere organizzativo
Troppe volte ci siamo trovati costretti a giustificarci qui nel Veneto
Per quello che i nostri partiti da Roma proponevano i facevano troppe volte ci siamo dovuti giustificare
Sul piano organizzativo perché le scelte di candidati perché le scelte dei dirigenti provenivano e calavano da Roma
Allora nasceva l'esigenza di un partito regionale nasceva l'esigenza di avere dei partiti
Nell'area di centrodestra radicati fortemente nel territorio
E poi l'altra esigenza era quella di capire come ridefinire il rapporto con l'altra forza moderata di centrodestra che raccoglieva i consensi del Polo e cioè la lega
Quest'oggi in questo seminario e nel momento in cui tengo a specificare dal punto di vista organizzativo abbiamo voluto svolgerlo nell'arco più o meno di una giornata
Abbiamo voluto non far venire come qualche detrattore di questo incontro ha detto
Far venire da Roma
I massimi tra i massimi leader del Polo
L'onorevole Martino dovrebbe arrivare fra poco
Mancherà solo Formigoni che comunque era presentato dal consigliere regionale Rossini
Non non abbiamo voluto far venire da Roma
Tra i massimi leader del Polo per venirci a spiegare
Che cosa dobbiamo fare qui nel Veneto
Non sono venuti per imporsi o dieci quali devono essere le strategie o a spiegarsi qualcosa
Questo è un confronto con ottanta invitati quindi non di più delle categorie
A livello regionale
Voglio velocemente ricordarne alcune per quelle che questa mattina hanno già dato l'adesione all'entrata unione provinciale artigiani
Il va bene radio radicale federalisti di Miglio l'Unione industriali
Il presidente ovviamente dell'Api
Quanto riguarda vicenza l'azienda di Promozione Turismo presidente del Coreco segretario di unione provinciale artigiani la Confartigianato
Ancora la federazione dell'industria del Veneto anche i sindacati abbiamo le accise ancora l'un'industria ed altri che
Sono iscritti poi anche a partecipare a parlare a intervenire quindi un seminario in cui ci vuole creare un confronto per dare delle indicazioni per dare delle soluzioni anche politiche abbiamo anche questa pretesa questo seminario a porte chiuse viene registrato e gli atti verranno raccolti e pubblicati
Quindi il fatto nuovo soprattutto nelle nostre terre questo i politici che si incontrano no per fare passerelle ma per confrontarsi con le categorie per farsi ascoltare e per ascoltarle
è un fatto nuovo perché generalmente questo non avviene anzi le categorie e le associazioni professionali di questo in questa parte del Paese si lamenta
Questo seminario dunque ha come obiettivo questo tipo di confronto e
Alla fine di questo seminario quello che operativamente si vuole raggiungere
è creare un osservatorio nel vento quindi non tanto nel Nord-Est ma nel Veneto per la peculiarità che questa Regione ormai anch'per dare uno sviluppo concreto a quelle che saranno le riflessioni di oggi uno sviluppo concreto soprattutto sul piano pratico operativo
A questo riguardo credo sia importante dire che cosa non è questo incontro di oggi incontro di oggi
Non è una manifestazione pubblica come si evidenzia dalle presenze ma soprattutto da da quelli che sono stati gli inviti e del circuito chiuso degli inviti
E se no l'avremmo organizzata un venerdì o un mercoledì sera e non al venerdì mattina quando soprattutto da queste parti si lavora si lavora sodo
Non è una manifestazione di massa perché non ci sono slogan non ci sono bandiere
Non è un esame scontato di quella che la situazione sociale ed economica di questo Paese e faccio riferimento all'incontro di qualche sera fa dove a fianco di sicuramente un'analisi interessante importante ma ripeto scontata perché la conosciamo non da giorni e non da mesi da anni vorrei dire
Non si è arrivati a una conclusione pratica che cosa si vuole fare
Non è neppure il tentativo di l'ennesimo tentativo di un matrimonio forzato con chi in questa regione politicamente sta rappresentando sempre di più e cioè la lega eppure abbiamo rappresentanti della lega presenti
Aspettiamo anche l'arrivo del segretario Comencini
Però sicuramente vuole essere un confronto per capire se le strade possono quanto meno avvicinarsi
E soprattutto non è una conventio ad excludendum
Qui non vogliamo dire che esiste una delle forze del Polo che decide di unirsi con la lega
Per rompere magari una coalizione anche soprattutto a livello regionale
In un'ipotesi che va poi a staccarsi anche a livello nazionale non possiamo permetterci questo e non lo vogliamo
Questo è un incontro dove noi cerchiamo di allargare l'aggregazione cerchiamo di capire conche modello in quale maniera poterla sviluppare
Concludo
Presentando gli ospiti che abbiamo quest'oggi
Prima di presentarli una un breve una breve parte organizzativa
La giornata si svolgerà in questa maniera sarà interrotta da un paio di coffee break ci sarà un buffet verso ora di pranzo vedete verificheremo se intorno all'una e mezzo circa
E poi avremo ovviamente nell'arco della della giornata gli interventi anche di chi avrà ovviamente piacere e lo chiediamo anche vivamente di partecipare intervenendo
Allora i presenti quest'oggi sono beh già ricordato il punto chi ha già parlato abbiamo appunto il senatore D'Onofrio che sarà il primo intervenire finito il mio intervento
Poi abbiamo l'onorevole Martino che dovrebbe ormai essere qui l'onorevole Masi
Poi ci sarà un intervento al del consigliere Rossi per a per Formigoni che appunto c'ha mandato diamo dato appunto una una comunicazione quindi un intervento appunto da registrare anche agli atti
E e poi avremo l'onorevole Russo poi ci sono anche i segretari regionali dei partiti del centrodestra per adesso c'è il senatore Danieli che chiediamo poi alla fine la mattina di intervenire
Potremo dottor Mazzuccato che farà un intervento anche luci piano più tecnico-operativo sui temi economici
Io passerei subito la parola al senatore D'Onofrio ringraziandolo per la presenza
Come relatore diciamo che introdurrà inizierà esattamente questo seminario questo incontro grazie
Grazie a chi ha dato il carattere di tentativo di approfondimento della questione che mi sembra esaminando dal punto di vista istituzionale e parliamo di federalismo politico sociale e parliamo di competitività
Partitico e parliamo di Paolo i suoi rapporti con altri soggetti politici
Intanto cerco di partire
Dal due questioni che mi stanno particolarmente a cuore che sono mi sembra leggendo la stampa veneta in questi giorni non soltanto il Gazzettino ma i giornali di di Verona di vicenza di Treviso di Belluno
La domanda di fondo che i lettori dei quotidiani veneti si stanno ponendo
Come risponde il Veneto alla questione radicale che da alcuni anni lo attanaglia che la questione della crisi di rappresentanza politica
Il Veneto vive da alcuni anni un problema di difficoltà maggiore di quanto non Campigli in altre parti d'Italia rispetto al passaggio da quella che abbiamo chiamato la Prima Repubblica quella che chiamiamo la Seconda Repubblica
è una difficoltà che non si riscontra in nessuna altra regione d'Italia
Perché in tutte le altre regioni d'Italia il passaggio da un modello politico istituzionale all'altro in qualche modo e governato o è governabile da soggetti forti sul territorio
Che ne hanno assunto la guida
In Emilia in Toscana e in Umbria
Il vecchio partito comunista traghetta verso la seconda Repubblica le rispettive società regionali
E in Liguria
La forte tradizione dell'industria ligure genovese in particolare traghetta con le sue difficoltà verso la Seconda Repubblica la società ligure
In Piemonte la forza della FIAT Fadda grande capacità di traghettamento da una repubblica l'altra porge al dissolversi dei vecchi partiti del nascente nuovi
Nell'Italia meridionale il crollo della vecchia DC non è stato così clamoroso come in alcune regioni del Nord
E gli ex democristiani raggiungono sebbene divisi più partiti cifre che vanno dal trenta al trentacinque per cento di voti quindi sono in grado di traghettare da una repubblica l'altra
In Lombardia la divisione radicale tra l'area metropolitana milanese
E le zone alpine e subalpine fa di quella regione con regione in difficoltà con difficoltà sue particolari Lombardia son nove milioni di abitanti
Dove si pone un problema in qualche in qualche misura il problema
è simile ma non identico a quello del Veneto
Soggetti capace di passare da una repubblica l'altra
Sia la lega lombarda sia Forza Italia
Sì è una parte del vecchio mondo laico quello radunato intorno a Mediobanca per intenderci sono stati capaci o sono capaci di passare da una Repubblica l'altra in Veneto ma anche al soggetto capace di traghettare il Veneto da una repubblica l'altro
Quindi se vogliamo capire se cerchiamo di capire
Fino in fondo le ragioni di una esplosione che in questa Regione avvenuta e che non riesce ancora a trovare una sistemazione dobbiamo per quello che poi la mia competenza ragionare in termini di rappresentanza politica che in questa regione sono la rappresentanza politica è particolarmente carente
E io vedo quindi tentativi multipli che in questa regione si sono compiuti da cinque sei sette otto dieci anni a questa parte per dar risposta ad un problema senza il quale un popolo va in frantumi
Non esistono possibilità di stabilità economica senza rappresentanza politica non esiste una possibilità di governo delle istituzioni senza un collante politico
Non esiste possibilità di stabilire una propria identità di cittadinanza nazionale senza un collegamento con altri soggetti politici che operano al di fuori
Del proprio territorio e quindi
Questa crisi veneta la considero una crisi di straordinaria approfondita
Di particolare virulenza
Di insufficiente comprensione al di fuori del Veneto
Ma da parte di tanti non soltanto da parte dei partiti nazionali da parte della stampa nazionale
Della cultura ufficiale nazionale
Dagli imprenditori nazionale da sentito parlare il presidente della Fiera
Di Padova ma la Confindustria al signor avuto difficoltà enormi a rapportarsi nei confronti della imprenditoria dal Veneto in termini nuovi Sindacato nazionale
E quindi noi oggi cerchiamo non di ripetere
L'ennesimo seminario sociologico
Che tende a ad alleviare un po'le ferite dei veneti per dire abbiam capito stiamo capendo anche se con ritardo ne vorremmo partire da ciò che è già acquisito la coscienza passionale poco ma qualcosa c'è di già acquisito
Quindi è la profondità di una crisi la mancanza di analoghe situazione nel resto d'Italia in questo senso io parlo di una straordinarietà della situazione Venezia rispetto al resto d'Italia e non da oggi
Anche se con intensità specifica sul territorio del Veneto e da un otto mesi a questa parte dicono tradizioni antiche moto mesi sono già un periodo abbastanza lungo
Fu proprio l'amico Belcaro invitarmi il due giugno dello scorso anno all'indomani della presentazione di quella che sembrò una stravagante bozza di federalismo in Bicamerale
E fui colpito molto da come quella proposta sulla quale tornerò oggi perché alcune delle considerazioni del presidente della Fiera vanno aggiornate alle cose che stanno avvenendo in queste ore Parlamento nazionale
La cosa che mi colpì di più in quel due giugno a Vicenza
Fu la percezione che in quella ipotesi dir nuovo assetto istituzionale
Voi con richieste la possibilità di riprendere un filo che si era spezzato
Una credibilità di rapporti tra centro e periferia che era venuta meno nel corso degli anni al di là dei contenuti perché va la parola federalismo una parola magica probabilmente contiene molte più molte meno cose di quelle che la gente crede
Ecco io vorrei capire se questo filo ripreso qualche mese fa può essere consolidato
Se questo filo che in questi mesi è stato per così dire oggetto di attenzione di analisi di distrugge gli incontri può essere consolidando
Sul tre Piani DiVersi
Costituzionale quello politico e quello sociale l'asso quello sociale agli interventi dei colleghi operano dopo non perché
Non si è importante ma perché no in un seminario c'è anche una logica di ripartizione di compiti e non non diciamo tutte le stesse cose non ciò che ha per non ci occupiamo tutti degli stessi problemi
Se no non sarebbe un seminario serve appunto un insieme di passerelle cosa che noi non vogliamo che sia
Il primo punto quello di tipo istituzionale
Io mi auguro proprio così con gli amici l'Osservatorio parlamentare che quello di oggi sia per quanto ci riguarda la prima e ultima occasione nella quale si parla di federalismo del Veneto
Perché la prima del dell'ultima allo stesso tempo
La prima perché Osservatorio parlamentare istituzione che probabilmente non conoscete quindi le cose appena dette all'inizio mi permetto di di dire sono importanti però vorrei appena appena completarle
Che Osservatorio parlamentare è una istituzione molto leggera
Che nata di un anno e mezzo fa chiudendo a Roma
Prevalentemente su iniziativa dell'amico Urso ma che ha avuto la caratteristica di mettere insieme come garanti esponenti dei partiti dell'allora Paolo
Dico dell'allora Polo perché eravamo un anno e mezzo fa i quattro partiti che lo componevano quindi Urso Martino me Formigoni
Nato all'insegna di una considerazione
La parte prevalente degli elettori del Polo non si riconosce in nessuno dei partiti del Polo
A differenza di ciò che avviene nel centro sinistra
Due la parte prevalente degli elettori del centrosinistra si riconosce innanzitutto in Rifondazione in né il PDS né i Popolari né i Verdi
E quindi su cento elettori del centrosinistra
Ottanta sono elettori che nei partiti si riconoscono e il venti per cento è di Ulivo su cento elettori del Polo
Trentacinque quaranta si riconoscono nei partiti del polo sessanta sessantacinque sono del Polo
Non avevamo la percezione della insufficiente risposta di Paolo alle ragioni per le quali gli elettori avevano votato il candidato del Polo questo il desiderio
Non ha ancora realizzato siamo in condizioni anche di particolare fragilità
I nostri partiti sono impegnati prevalentemente dei problemi che riguardano i partiti medesimi
E quindi occupano quasi tutto il tempo nell'organizzare iniziative di partito da Verona a Roma
Ampolle Salerno
Da Bucarest a altrove intendo dire la logica partitica nel Paolo assorbe il novantanove per cento del tempo dei nostri dirigenti di partito lasciando scoperta un'aria larghissima
Di bisogni di Paolo che gli elettori pongono che non hanno risposte da parte del POR questo è il problema
E non è per niente casuale che il primo incontro che noi svolgemmo a Roma come Osservatorio parlamentare il ventidue maggio su sul federalismo
Perché avevamo la piena consapevolezza che la ragione principale di crisi del Polo dopo la sconfitta del novantasei era nel fatto che il Polo aveva progressivamente perduto la bandiera del federalismo che insieme a quella del liberismo del presidenzialismo lo aveva reso vittorioso dal novantaquattro
E che e in seguito a un errore grande politico culturale si era ritenuto che la bandiera del federalismo riguardasse la lega e non il Polo
E che quindi essendosi rotto il rapporto politica tra la lega il Polo il federalismo non era più un problema nostro è un problema suo questo è all'origine di questo seminario ecco perché chiedo che sia il primo e l'ultimo perché mi auguro che sia la prima e l'ultima volta che fuori Roma ripeto noi siamo partiti con un seminario sul federalismo nel maggio del novantasette
Per la prima volta che fuori Roma noi ribadiamo la convinzione che il tema della riforma dello Stato in senso federalista ci appartiene come polo quali che siano gli alleati del Polo
Qualche volta in termini anche sgradevoli queste cose le le ripeto le dico del nel nell'ultimo fascicolo di Charta minuta curata da Urso c'è un articolo che brutalmente dice federalismo anche se la lega non c'è
Non per dire che non mi importa di ciò che fa la lega perché a me importa moltissimo di ciò che fa la lega la lega generale e la Liga Veneta in particolare
Ma
Volevo evitare che si continuasse a ritenere che il presidenzialismo fosse il problema di AN
Il liberismo di Forza Italia il federalismo della lega e che quindi l'alleanza fosse un'alleanza tra soggetti ognuno crede quale avesse una sua bandiera
L'idea era che ognuno dei partiti del Polo dovesse farsi carico dell'insieme delle bandiere del Polo la formula che usavo che Adolfo ricordare che dovevamo noi fare in modo che ogni partito diventasse un partito Paolo
C'è un partito capace di essere portatore di tutti i problemi del POR con la propria cultura
Quindi un federalismo degli ex democristiani presidenzialismo dell'ex democristiano liberismo gli ex democristiani e viceversa un federalismo di Forza Italia un liberismo di Forza Italia un preside depositarie il tutto per dare un programma complessivamente
Comprensiva mente comprensibile da parte del Polo questo è stato
Il valore tra l'altro non via giunta numerica degli amici del Patto Segni dice ma se qui ma qualitativo
Questa è la nostra pretesa di fare in modo che nessuno dei partiti del Polo si senta portatore assoluto di una delle bandiere del Polo
In questo
Che è un punto fondamentale della nostra iniziativa questo seminario affronta anche i problemi politici del Veneto
Se riusciamo ad affrontare i problemi politici del Veneto
Noi capiamo che ciascuno dei partiti del Polo anni in questa regione un dovere in più non in meno
Nessuno dei partiti del Polo in questa regione
Può permettersi di esasperare la propria identità
Ritenendo che questa identità da sola basti a risolvere il problema di rappresentanza politica del Veneto
Dovremmo riuscire tutti insieme a fare in modo di capire di che cosa il Veneto ha bisogno nei confronti della politica nazionale
Che è esattamente l'opposto di quell'atteggiamento colonialista che troppo a lungo il Veneto ha subito vedendo cavare non venne Tiberio otto ma talvolta avendo più colonialismo ne venne nei venete di quanto non ve ne siano di chi vende Tolone
Quando dico colonialismo è l'atteggiamento di chi in Veneto attende risposte da fuori
O di chi venendo da fuori pretende di dare periti indicazione di cosa devono fare
Se è vera la premessa della mia analisi che in questa regione vi è una radicale crisi di rappresentanza politica più acuta di qualunque altra parte d'Italia
Se la premessa è vera noi abbiamo il dovere di spiegarci ad ascoltare le proposte che vengono da questa regione
Con una grande disponibilità
Anche quella di scomparire come propaggini locali dei partiti nazionali questo è il punto in discussione oggi
Quando dico scomparire come propaggine locale dei partiti nazionale ne parlerà Urso più tardi
Intendiamo una indicazione che poniamo all'attenzione degli amici veneti oggi in questo seminario
Lo porremo all'attenzione in altri modi in modo diverso nelle prossime settimane non tanto allontanano
La domanda è la seguente
Si ritiene per poter sanare questo vuoto di rappresentanza politica del Veneto
Preferibile una articolazione politica locale di partiti nazionali che abbiano una sensibilità verità forte
O si ritiene preferibile la formazione politica del Veneto che si fede era senza che il Veneto esistano propaggine di partiti nazionali questi alla questione sfida che noi poniamo per esempio l'amico cacciati
Noi continuiamo a ritenere che la proposta di cacciare vi sia l'aggiunta
Di un movimento venduto all'Ulivo
Non vi sia la scomparsa in Veneto delle sedi del PDS del Partito popolare e dei Verdi ma si aggiunga alle sedi venete dei partiti nazionali un qualcosa che e un po'più Veneto noi non crediamo che sia la risposta al problema della rappresentanza politica
Non ci stiamo ponendo in termini diversi rispetto al Veneto
E se indichiamo
Il modello bavarese ma io vorrei anche riparlare del modello catalano quello vero
Non il modello catalano fasullo
Il modello bavarese significa che in Veneto vi sarebbe uno schieramento di popolo senza che invenduto vi siano più il CCD il CDU A&E Forza Italia non so se è chiaro
Perché in Baviera non c'è la se devo
C'è il partito bavarese federato con il partito del resto della Germania
Questa è una strada nella quale ripeto cesserebbero di esistere le sigle le bandiere i nomi
Dei partiti nazionali una strada molto veneta di modello bavarese federata in termini di alleanza di programma
Il modello catalano invece una cosa molto diversa da quello bavarese si forma un partito veneto
Che sceglie di volta in volta di allearsi con chi governa Roma se la convergenza dei programmi di va bene consorzi alle alto con Consales e connazionali
Per difendere la Catalogna e non ha logica diversa ma in Catalogna vi è il partito socialista viene partito diversa
Quindi è in competizione sul territorio catalano il partito catalano con i partiti spagnoli
Sono due cose diverse
Ecco questo noi stiamo ponendo una questione di radicale novità
Sia che si scelga modello bavarese seriamente inteso come tale
Federazione di programma con i partiti nazionali
Sia che si scelga il modello catalano
Indifferenza non lo schieramento dei due popoli ma si sceglie di contrattare con chi governa Roma chiunque esso sia ma in tal caso ci sarebbero nel Veneto i partiti del Polo i partiti dell'Ulivo noi poniamo da questo seminario agli amici del Veneto lari la domanda di quale sia il loro giudizio all'oro giudizio
La soluzione migliore per la crisi di rappresentanza politica questa è una questione
Di fondo l'avremmo dovuta porre tre anni fa due anni fa un anno fa
Siamo arrivati anche noi ritardo rispetto al problema chiediamo scusa ma non stiamo aggiungendo iniziativa ad iniziativa
Stiamo ponendo una questione molto più radicalmente diversa questo non pretendo che sia una risposta già oggi ma le persone presenti ringraziamo per l'odore che ci fanno sia esponenti politici
Sì esponenti di strutture produttive civili sociali la domanda che mi poniamo è questa come risolvere la crisi di rappresentanza politica davvero insomma
Perché oggi possiamo porla in modo più sereno anche se il ritardo non è breve
Perché stiamo andando verso un modello istituzionale che consentirebbe al Veneto di dotarsi di uno Statuto regionale speciale cosa non possibile fino a qualche tempo fa
Non credo che la questione dello Statuto speciale sia di per sé dirimente qualche volta ho difficoltà a usare un linguaggio molto tecnico che corre il rischio di farmi i equivocare intendo dire
Da quarantotto in poi noi siamo vissuti con un sistema istituzionale duale
Cinque regioni a statuto speciale per ragioni particolari gli altri quindici ordinarie
Se l'Italia diventasse cosa che non credo
Improvvisamente un Paese radicalmente federale con un governo centrale le cui funzioni si riducessero alle pochissime funzioni puramente rivolte rapporti internazionali
La giurisdizione nazionale
Le ragioni della specialità verrebbero meno per tutto perché avremmo una sorta di federalismo talmente forte che non si capirebbe più il senso della specialità
Non credo che arriveremo a questo
Ma non per cattiveria per pigrizia per volontà di centralismo per neghittosità romana perché il federalismo è anche un grande scontro di culture dello stato lo diceva Tremonti l'altro giorno è anche una questione di rapporto tra blocco statalista e blocco liberista non è soltanto come ho sentito ieri dire cacciare l'intervista neutro rispetto agli schieramenti politici
Riguardando la riforma dello Stato federalismo e anche intriso di contenuti socio economici
La cultura di federalismo una cultura normalmente di centrodestra
Quando negli Stati Uniti si accendono i poteri degli stante rispetto a Washington normalmente si accentua il volo ore del partito repubblicano
Quando si accentua il valore della eguaglianza federale si accentua il valore del partito democratico quindi il tema del federalismo degli Stati Uniti è oggetto di un grande confronto tra le politiche dei due grandi partiti non è neutro in sé
Noi dobbiamo costruire un sistema che vorremmo definire federalista e ci scontriamo su che cosa su ciò che oggi ha detto Bressa replicando a calando sul Gazzettino
Quando Bressa dice lo Statuto speciale proposto la calandra beve ma deve essere chiaro che nelle proposte che Galan indica non è contenuto anche alla salvaguardia dei minimi livelli
Della fruizione dei diritti sociali che invece deve rimanere comune nazionale questo è un tema di confronto di scontro politico non è un tema di diritto costituzionale
Chi ritiene che nell'idea di cittadinanza italiana vi sia un comune denominatore
In materia di sanità di contratto collettivo nazionale di lavoro di pensione e di assistenza opera secondo il mantenimento dei poteri centrali importanti
è una lì è un'idea di politica economica che porta a tenere al centro dei poteri per garantire l'uniforme fruizione dei diritti fondamentali
Che opera in una logica di competizione radicale tra sistemi Regione ritiene che questa eguaglianza non debba esserci più
Non è questione di diritto costituzionale è una questione di scelta politica di fondo
E allora
Noi ci troviamo oggi per la prima volta di fronte alla maturazione nel Parlamento nazionale parlo della Bicamerale da martedì comincia a votare alla Camera
Nella quale
L'idea che vi sia un blocco consistente di funzioni statali di eguaglianza
Lo dico al Presidente della Fiera lo steso dando qualche quesito se non è la lunghezza dell'elenco delle materie di competenza statale
La Costituzione elvetica che tutti esaltando come grande costituzione confederale
Ha un elenco credo di centoquaranta materia di competenza federale non non è il numero la pulizia dei cani e la ginnastica di competenza confederale nel Repubblica elvetica non è che questo mi sgomenta intendo dire non è il numero delle materie la sostanza del problema
E se debba rimanere in capo al Parlamento nazionale un nucleo di funzioni che garantisca le quale trattamento dovunque in Italia dei diritti sociali
A fronte di queste funzioni statali cioè l'idea che Confindustria e sindacati nazionali hanno che debba esistere un minimo comun denominatore di contratto collettivo nazionale
E non è che le cose sono sconnesse
Quando il Veneto avete dovuto affrontare il problema della previdenza integrativa
Se la previdenza integrativa dovesse essere fatta su base territoriale veneta o su base di categoria i chimici gli elettrici gli impiegati avete vissuto uno scontro durissimo
Fra la cultura federalista della CISL della Confindustria che è stata federalista in Veneto e la cultura centralista dalla CGIL
Che non ha concorso a questa idea della integrazione previdenziale sul piano veneto perché riteneva che ci fosse un principio d'eguaglianza nazionale da salvaguardare quindi la materia è dibattuta anche qui ci mancherebbe altro non è materia soltanto dell'apporto Veneto a Roma è anche un problema dentro le singole realtà regionale e allora noi siamo riusciti il bicamerale
Ieri a proporre come emendamento per l'aula martedì quella cosa che Beccaro ricorda era un po'il mio fiore all'occhiello a maggio l'ipotesi di statuti speciali anche per le regioni diverse da quelle cinque
Quella proposta fu bocciata a giugno
Devo dire così largo concorso di Polo e Ulivo
Ad oggi sono iper federalisti molto più di me sì del Polo e dell'Ulivo la cosa non mi dispiace qualche volta si è superato dagli allievi e un grande piacere del trimestre
Sono talmente per federalisti che vorrebbero stracciare anche gli ultimi lembi di ciò che rimane dello Stato nazionale con le proposte sembrano fatte per la dissoluzione dello Stato non per la riforma federalista dello Stato
Io ho chiesto più volte agli amici vere di questi mesi io ritengo che il vero
Il Veneto oscilla tra tentazione di di fare lo Stato Esperanza di rifare lo stadio io mi io mi adopero perché si possa rifare lo Stato parte dovendo non disfare e allora l'idea che gli statuti speciali diventano consentiti per qualunque regione lo chieda perché questa è stata la battaglia fatta l'altro ieri
Non aveva senso come alcuni colleghi dicevano lo mettiamo per il Veneto e qual è la ragione per la quale al vendutissimo dallo statuto speciale e non a un'altra ragione che lo che Vespa parti della Lombardia
Abbiamo fatto una battaglia che consente di dare forme particolari di autonomia a qualunque altra regione che si sia mosso il Veneto per primo mi fa piacere ma se domani si muove la Puglia gli utili di no
Quindi da questo punto di vista da martedì lo diceva Mauro Fabris prima la Camera comincerà ad esaminare gli emendamenti da mercoledì a votare
E se non in questi due giorni secondo il calendario a fine febbraio voterà l'articolo cinquantasette ultimo comma questa diventa la bandiera
Sulla quale credo anche il Veneto possa attestarsi quando lavoravo tanto
Prima ancora che la riforma diventi forma costituzionale politicamente si sarà dato un segnale alle regioni che intendono muoversi verso lo statuto speciale che si può fare
Se alcune si muoveranno con tanta rapidità come sta facendo il Veneto da lavorare votare in Consiglio regionale un testo su questo indire un referendum regionale e dire queste ipotesi di statuto autonomo della vorremmo beh io voglio vedere un parlamento che ha deciso che gli statuti speciali si possono fare
E fermarsi a dire no questo non si può fare proprio questo pervenuti quindi si aprono contrattazione politica molto seria
Che vedrà al Parlamento nazionale Consiglio regionale Veneto la società civile venne dalla Società politica nazionale a confronto non più sull'astratta questione
Autonomo nuovo Stato separazione secessione in concreto che cosa può essere fatto
Io ritengo vorrei discutere ed è moltissimo di questo Statuto speciale perché si diventerà un oggetto di scontro politico in Veneto
Da un lato sarete uniti nei confronti del Parlamento nazionale dall'altro litighi avete giustamente sui contenuti dello statuto speciale non è materia neutra
E in materia di altissimo valore politico quindi questo confronto mi auguro che farà uscire del Veneto dagli anni Buy della mancanza di dialogo sul futuro
E a quel punto si porrà il problema di quale soggetto politico gestirà l'autonomia federale del Veneto
Perché il soggetto politico che avrà
Sì dito con il votare non senso anziché nell'altro
Beh questo voglio dire le forze politiche avranno votato per l'autonomia speciale Hun Sen sostiene l'altro poi decideranno quale sarà il soggetto politico e io credo che da qui febbraio a queste stante il tema di fondo se il soggetto politico dovrà essere un soggetto Veneto federato con il polo nazionale modello bavarese
è un soggetto politico federato con l'Ulivo nazionale il modello per così dire bavarese a contrario di di sinistra o un soggetto politico veneto
Che si pone in modo indifferente rispetto a bipolarismo nazionale il nome di un primato del modello Liga Veneta per intero
Quindi il confronto come vedete con gli esponenti della lega non è un confronto che io vedo con grande fastidio che credo siano i primi a cogliere con grande fastidio una sorta di lisciare il pelo della tigre in modo che non Mordano è un confronto politico serio
Capire se si vuole una rappresentanza politica veneta che tratti con Roma con chiunque vince a Roma o una rappresentanza politica che nella convergenza programmatica con uno schieramento nazionale a un altro modo di rappresentare questa è la questione
Che noi intendiamo porre oggi con questo nostro seminario
Ritenendo che comincino ad esserci le prospettive istituzionali per un'autonomia speciale nel Veneto che non c'erano alcuni mesi fa
Ritenendo che questa questione il Veneto la biposto a vivere
Io ho detto per circostanze poi particolari un po'come capitò al Piemonte centocinquanta anni fa
Che in più circostanze particolare scelse la strada vivibile mettersi alla testa dall'unificazione del Paese che era diviso in tanti Stati e staterelli
Ma quelli del Veneto abbia questa caratteristica oggi questa possibilità di mettersi alla testa della riforma federalista del Paese dando l'indicazione di come si governa uno Stato federale che è una cosa totalmente diversa dal Governo dello Stato centralizzato
Questo senso della anche della nostra iniziativa
E la ragione per la quale le cose dette vorremmo farla circolare Coppoli più e le cose per le quali tra qualche tempo in un secondo incontro di approfondimento una volta che avrete varante in Consiglio regionale Veneto la bozza dello statuto speciale vostro cercheremo di venire ancora una volta non con la pretesa colonialista di dire cosa dovete fare ma per vedere se nel frattempo avete maturato una decisione sul che cosa voi intendete fare grazie
Grazie senatore D'Onofrio che qualità di una relatori appunto la Bicamerale proprio sul tema del federalismo credo che non potesse essere persona più indicata darci questo intervento su questo tema e lo prego gentilmente se può cinque minuti accomodarsi per un paio di tv locali volevano intervistarla ed era inattesa grazie
Nel frattempo sono arrivati altri amici sia politici che di categoria
Mi ricordo qualcuno così avvista il capogruppo di AN Scarabelli senatore Tognoli senatrice Casellati presidente
Gli artigiani Pelloso segretario Forza Italia massone
Lasci Pozza Tasca che era già arrivata prima o dimenticata e chiedo scusa per il Patto Segni
Poi l'amico De Poli c'è anche il segretario consigliere regionale c'è anche segretario CDU botteghe coi prego anche divenire eventualmente al tavolo
Io darei subito la parola nessuna quella di Watteau onorevole Martino a onorevole Masi
Che
Comunque il sì il titolo della della relazione comunque intanto voglio ricordare che l'onorevole Masi è stato promotore la proposta di legge proprio sulla flessibilità
Sullo sfondo appunto dello Statuto dei lavoratori e e quindi adesso ci parla appunto di questo tema sulla flessibilità e sul competizione grazie
Sì
Sì io tratterò due un tema che poi di due temi che sono speculari l'uno all'altro
Che sono quello della competizione della flessibilità
Sono complementari perché uno è la faccia dell'altro
Due facce di una stessa medaglia
La domanda iniziale Lo Piccolo facendo un breve ricordo nostro per l'otto il lavoro che gli ha fatto in questo Paese vediamo dal movimento referendario
Quello posto
Nel Paese con referendum di Segni ha imposto il maggioritario uninominale maggiore maggioritaria
Ecco su questo il il grande valore di quella battaglia
Gli Acquaviva presso l'onorevole Martino lo salutiamo
Si passa a prender posto
Figo e
Riprendo il punto
Non abbiamo introdotto un principio in questo Paese che non c'era prima
Ed è il principio della democrazia dell'alternanza
Che il principio fondamentale al di là dei sistemi elettorali che poi è solo una ovverosia che coalizioni
Sistemi modelli paese si scontrano
In modo che prevalga uno in nome degli interessi collettivi e porti avanti un modello di sviluppo
Questo è quello che abbiamo fatto con di referendum
Questo è quello che ormai il Paese sta con grande difficoltà e con grande transizione
Sta pian piano metabolizza
Quindi il punto centrale in cui noi siamo è che noi siamo già in un sistema competitivo
Che nasce dalla democrazia dell'alternanza
Questo non poteva esserci prima
Non poteva esserci prima dell'ottantanove cioè fino al crollo del muro di Berlino
Perché la competizione
Non era all'interno dei modelli di sviluppo dello stesso paese
Ma esisteva esclusivamente all'interno dei grandi blocchi mondiale
Questo è un
Allora parto da lì
Parto da lì
Con un
La definizione della competizione
La competizione oggi a mio avviso e la parola d'ordine
Per poter vivere sopravvivere e possibilmente vincere
All'interno della grande battaglia della globalizzazione dei mercati
Senza la competizione
Noi siamo fuori da questa battaglia
Il secondo punto che la stessa come dicevo prima è la stessa
Fa c'è un'altra faccia della stessa medaglia
E la flessibilità
Senza la flessibilità non ci può essere la competizione
Quindi sono due cose che vanno insieme debbono andare insieme
Cosa che attualmente questo non sta avvenendo
Nella difficile transizione che ancora il Paese percorso
Vediamo dove la competizione prima quella più grossa quella più importante
La competizione prima e tra i grandi blocchi
Nel mondo si stanno organizzando tre grandi blocchi
Cioè il blocco americano che oggi appare il più forte
Che si chiama nata che mette insieme Nordamerica e sostanzialmente anche parte oggi del Sudamerica
è un blocco di circa quattrocento milioni di abitanti
E un blocco che produce da solo
Quasi il trenta per cento del PIL mondiale
è un blocco che sta combattendo sempre grazie alla flessibilità la competizione per aprire la il predominio sugli altri
Cioè il blocco asiatico che l'asta
Che non è quella in bocca ma il liceo Free Trade Association
Oggi un po'in difficoltà per via del di quanto sta avvenendo sui mercati finanziari soprattutto di quel di quel Paese
E un altro blocco che
Più o meno numericamente uguale
E un blocco ad altissima competizione
Non so i numeri oggi perché i fatti recenti probabilmente l'ho cambiato qualcosa
Però un blocco chiedo che oggi a il diciannove per cento del PIL mondiale e nei prossimi dieci anni dovrebbe arrivare
A raddoppiare
Poi c'è il blocco europeo
Ma nostro Unione Europea che faticosamente cerchiamo di fare che faticosamente due italiani speriamo di esserci
E anch'essa più o meno un blocco di altrettanti milioni di abitanti
Un blocco forte
è un blocco a mio avviso vecchio rispetto agli altri due
La competizione si gioca tra questi tre blocchi
In un sistema di confronti di scontri di alleanza
Questa è la competizione che noi ma soprattutto i nostri figli avranno di fronte
Questa è la competizione in cui il nostro Paese si trova calato
Io mi auguro che noi possiamo entrare in Europa
Lodo per questa mia relazione per scontato
Il problema dell'Italia in un un blocco vecchio come quello europeo eh come restarci
Come essere in grado in questo blocco di competere e come essere in grado
Di interloquire con gli altri però blocchi e possibilmente di avere una funzione di leadership quindi il tema della competizione non è un fatto soltanto agonistico
è un tema basilare per il Paese
E io lo dico in un altro modo
A mio avviso la competizione e la flessibilità del Paese
Sono le basi del nuovo modello di sviluppo di questo Paese per poter restare in Europa e a vivere una posizione non da subito dell'asse franco tedesco
A dire la possibilità di esprimere una leadership all'interno dello la domanda è possiamo farcela
Io che sono noti un ottimista per eccesso
Credo che con le qualità che all'Italia non solo può farcela
Ma può dire una funzione essenziale
E chiaro che questo blocco compete in quest'Italia con un altro blocco interno
Che il blocco statalista di cui dirò dopo che un blocco rigido vecchio incapace di poter avere quella funzione
All'interno della grande sfida della globalizzazione dei mercati di più di cui ho detto prima
E allora questo ci sono due premesse e poi anch'io un po'come Tremonti dico sette punti sui quali vieti Citterio voglio strafare e aggiungo altri due su cui noi dobbiamo recuperare la capacità di flessibilità e competizione
Le due promesse sono le seguenti c'è un nodo centrale
Che fa che pregiudiziale rispetto a tutto ed è il lavoro
è stato detto deprime presentato che io sono portatore
Di un oltre di un progetto di legge che alla Camera che è stato fermato e qui presenti ed altri sessanta deputati ma anche di un movimento che ho creato nel Paese che il movimento per la riforma dello Statuto dei lavoratori
Perché vedo in quello il grimaldello per poter aprire realmente la capacità e la potenzialità della competizione
In cosa consiste questo
In una cosa molto semplice
Se vogliamo lottare da un lato la disoccupazione
E se vogliamo introdurre la premessa per la competizione che la flessibilità il mondo produttivo deve avere la possibilità di licenzia
Parola dura parola forte
Parola difficile da pronunciare per un una persona che fa politica
Però queste l'unico modo per permettere alle imprese di assume
Oggi in Italia non si assume più
Perché chi assume si sposa col suo dipendente
Senza più senza in a vere la possibilità del divorzio che peraltro è stato sancito dal da un referendum da un referendum ed è una legge nazionali questo è chi fa l'imprenditore io sono anche imprenditore chi fa le pretore lo sa perfettamente
Gli imprenditori italiani oggi vorrebbero assumere potrebbero assumere
Io giro l'Italia su questa battaglia incontro per adesso ancora in seminari in convegni in alberghi in hotel
Artigiani industriali commercianti sono tutti d'accordo questa sarà una battaglia a mio avviso
Che esploderà
Soprattutto perché il nostro sistema al posto d'andare nei confronti della flessibilità sta andando verso il comma verso l'indirizzo della rigidità
La risposta del governo qual è trentacinque ore per legge
Questo è il tema
Io non dico che il Paese non dovrà arrivare un giorno a trentacinque ore queste son le tendenze tra l'altro del mondo
Io dico che se potrebbe andare verso le trentacinque ore se esiste il principio della libertà nei rapporti di lavoro
Se salta la contrattazione nazionale
Se salta la concertazione
Se salta un rapporto ancora post Corbin si può for viste non posto vista come dovrebbe essere dei rapporti tra padronato e dipendenti i lavori stanno cambiando
Non c'è più l'operaio
E allora su questo punto io personalmente sto facendo una battaglia la battaglia diventerà la battaglia forte perché è un punto centrale
Se non c'è la libertà nel lavoro
Tutto quello che io dirò in seguito non è applicato
Io ripeto su questo punto questa è la dell'Iraq e unica possibilità di lottare la disoccupazione e il lavoro nero due dati per capirci
Tra i milioni dei disoccupati in Italia
Tre milioni
Quattro milioni e settecento mila persone lavorano i nervi
Con questi dati questo Paese non ce la fa a stare in euro
Allora io mi son posto quando son pardon questa battaglie una domanda
Ma la gente cosa pensa di questo
Io penso che gli imprenditori possono essere d'accordo ma allora sembrerebbe quasi come dire una battaglia da padroni delle Ferriere vogliamo licenziare
Non solo per ristrutturare ma così per liberarci
E ho fatto una ricerca approfondita serissime
Vito quattro dati per per per per dare un sostegno come dire metodologico ma anche scientifico
Alla domanda secondo lei quanto sarebbe utile per il mercato del lavoro italiano modificare in profondità lo Statuto dei lavoratori nel senso di maggiori libertà nelle regole di questo mercato ebbene gli imprenditori trovato su un campione di imprenditori e su un campione di lavoratori
Imprenditore rispondono che sono d'accordo dalla modificazione per l'ottantadue per cento uno dice ovvio
Ma i lavoratori rispondono che sono d'accordo per il sessantatré per cento
Cioè voi e più paradossalmente andiamo verso il Sud più sono d'accordo
Perché dove è più alta alla disoccupazione
Chi è nel recinto dei protetti dai sindacati capisce perfettamente che se non si toglie un po'di protezione
Chi è senza lavoro non entrava mai nel recinto del lavoro
E siccome questa è una battaglia che non si fa soltanto in linea teorica ma si fa ormai nelle famiglie il conflitto è interno le famiglie
Il padre comincia a pensare di avere Luís bisogni di un po'meno di protezione per permettere al figlio di poter entrare nel recinto del lavoro
Un'altra domanda
Secondo lei un aumento della concorrenza nel posto di lavoro
Recentissima stare certi
Porterebbe a una responsabilità maggiore del lavoratore e quindi ha una qualità migliore del lavoro che vuol dire quindi competizione meritocrazia
Gli imprenditori rispondono porterebbe a una responsabilità maggiore per l'ottantasei per cento di nuovo ovvio
I lavoratori rispondono che sono d'accordo su questo punto per il sessantotto per cento
E questo è stupefacente
Pensare che un
Un lavoratore capisce
Che la qualità del lavoro evitata dalla competizione interno perché guardate chi è bravo
Non ha nessuna preoccupazione questo chi fallito ritorno sa perfettamente
Ma non vuole pagare
Per quelli che sono protetti da regole rigidissime
Poi ricordo le regole per capirci
In Europa non dico in America che al quattro per cento disoccupazione ma in Europa
L'Inghilterra che al quattro punto cinque per cento di tasso di disoccupazione in una scala che ha fatto l'OCSE dice che la in una scala tra rigidità e flessibilità l'Inghilterra è flessibilità uno italiane dieci e il paese più rigido sul lavoro in tutta l'Europa
E allora noi siccome l'Europa diventa unica Lamonica e unica pensiamo lidi poter competere
Non possiamo pensare di poter competere
Ma allora né i lavoratori c'è questo senso di concorrenzialità cioè
Alla domanda l'ingresso dell'Italia in Europa secondo lei avrà come conseguenza una maggiore o minore concorrenzialità tra l'impresa
E ovvio che gli imprenditori che lo sanno dicono ottantatré per cento che sono d'accordo ma i lavoratori lo sanno perfettamente anche loro e dicono al sessantotto per cento che sono d'accordo ci sarà e si devono attrezzate
Io su una ricerca molto profondità violetto soltanto tre domande
E tre risposte che indicano una volontà come dire di base a capire che la qualità del lavoro e lato dal merito e non più dal posto fisso
Il lavoro io dei l'ho detto prima e il nodo centrale per poter arrivare alla creazione di un modello paese basato sulla competizione
Il secondo nodo e legato lo dico concettualmente alla creazione di un modello Spies competitivo
Che parte da due da alcuni presupposti di principio privato nei punti
Il primo principio è il principio del rapporto tra pubblico e privato
La battaglia che alcuni fanno e non la faremo in Bicamerale sul principio di sussidiarietà vuol dire questo
Parola difficile
Incomprensibile ma che dice sostanzialmente questo
Che laddove lo Stato
Non devi fare una più una cosa la possono fare i privati
Su questo punto questo la battaglia ideologica
Che permette alle grandi energie private di poter occupare non pezzi di Stato ma pezzi di servizio e farli competitiva mente meglio
E a costi più bassi
Secondo punto
Il modello competitivo presuppone che noi dipendiamo diventiamo imprenditori di voi stessi
Che non c'è più uno Stato che ti cura dalla culla alla bara
Ma uno Stato chiederei volendo un gestisce
E che i singoli impresa e famiglie
Possono diventare possono pensare a sé
La domanda è se siamo maturi per questo la risposta è gli italiani sono maturi per questo
E allora quali sono i punti
Ciò come fosse un programma
Su uno modello competitivo
Il primo è il capitale umano
Quindi è la scuola
Oggi in Italia la scuola e lo Stato
Lo Stato educa i cittadini
Lo Stato non dite educare i cittadini non è un compito dello Stato
Lo Stato deve dare il diritto allo studio dei cittadini
E per dare il diritto allo studio dei cittadini deve fare una cosa semplice
Mettere i cittadini dare la possibilità di cui il buono scuola per capirci termini pratici
Affinché i cittadini le famiglie possano sceglie
Tra pubblico e privato
In competizione tra di loro
Non un privato come c'è adesso che va a chiedere con il cappello in mano anche quello cattolico
Che la chiedere con il cappello in mano qualche sovvenzione allo Stato basta che i programmi siano uguali questa è la condizione dello stato e chi e che i professori facciano dicano
E insegnino quello che lo Stato
Il capitale umano è basilare e l'unica grande forza che l'Italia
Quando noi saremo nell'Europa unita
La lingua non è italiana
La lingua probabilmente sarà l'inglese
I nostri ragazzi escono dalle scuole non sanno una parola di inglese
Il linguaggio moderno ed informatica
I nostri giovani dopo quindici anni di scuola
Non sanno usare un calcolatore sono han fatto per altri
Con altri canali
Stato sociale
Io prevedo per previdenza e sanità
Anche qui il principio di competizione di sistema
Io non sono per la previdenza integrativa come si dice adesso
Io sono per la previdenza competitiva
Lo dico con un esempio per capirci
A parte che lo Stato non ci darà più la pensione
Perché non sarà più in grado
Poi non all'onorevole ma professor Martino basta chiederglielo e ve lo spiegherà qui numeretti
Questa mia asserzione vado per flash ovviamente per non allungare troppo il mio intervento
Cosa vuol dire competitiva
Vuol dire che io essendo imprenditore essendo autonomo e imprenditore di me stesso
Fatto salvo quello che è la pensione sociale che credo che tutti dove devono come dire a venire per l'altra parte o noi paghiamo il ventitré per cento cioè un lavoratore dipendente paga il ventitré per cento del suo stipendio lordo loro benissimo il ventitré per cento in pensione
Ebbene sì io lo dico con le cifre se da un un sei per cento allo Stato per la pensione sociale così alla fine della sua vita lavorativa avrà il suo milione
Perché se è stato sfortunato la vita è giusto che abbia qualcosa
Ma l'altra parte se la investe come vuole duri
Vuole mettere una pensione privata forte la mente vuole giocarsela al casinò se la gioca al casinò
Sanità
Lo Stato non cura il cittadino
Lo stato dà il diritto
Al
All'accesso al servizi sanitari
Io anche in questo caso vedo la competizione tra pubblico e privato
E anche qui vedo ho guardate che quindi qui e si avvia l'approccio
Perché sulla salita
è uno dei pochi servizi che viene pagato in anticipo da tutti sperando di usufruirne male quando se ne ha bisogno uno va chiede di servizio e non te lo danno
Questa è la realtà del servizio sanitario pubblico
Allora il sistema è semplice
Noi dobbiamo togliere nella sanità per renderlo competitivo dobbiamo togliere la gestione allo Stato
Ma lasciare allo Stato soltanto il compito della regolazione dell'Authority sui prezzi
Tuo visto che già pagato ai fu buono salita scendi dove andare
Non so se è chiaro
Economia poco punti cent intrecci
Io sono per ideologia un privatizzato
Per due ragioni
Primo perché la concorrenza in questo Paese competizione nell'economia non c'è
Si può fare soltanto se noi siamo in grado
Di privatizzare quella che l'economia di Stato
Un dato per tutti
Nonostante le false prime tentazioni che son state fatte il quaranta per cento della produzione in Italia
E in mano Allo stato
Non è una competizione
Alla a
E allora viene che l'impresa e per avere una competizione si fanno assistite dallo Stato
E allora le piccole e medie imprese come è noto subiscono sei
Non possono competere
Sono ancora ideologo cioè lo dico per ideologia un privatizzatori perché con questo si rompe uno dei grandi mali del Paese
La connessione affaristica tra politica ed economiche
Se si vendono le imprese di Stato si toglie uno dei punti centrali del del malaffare nel rapporto tra stato e
Dirigenti di Stato ed economico
Servizio servizi pubblici ci sono anche enti locali visto che solo
Regione e Comune
Il punto qui per dare competizione al sistema è liberalizzazione
Liberalizzazioni
Cioè vuol dire liberarsi di tutte questi enti inutili
Che sono stati fatti a livello comunale regionale e provinciale che bloccano insisti
E non danno servizi
Bilancio questa
I il punto centrale
Anche perché il compito detto arrivano a questo
C'è una grande competizione
Il
Ed è la competizione tra entrate e spese
Questo governo non sarà mai in grado di fare una denuncia
Di toccare la spesa
Allora poiché il principe uno dei punti centrali i nostri
è di riuscire a ridurre
Io ma questo rapporto PIL debito pubblico
Che oggi noi abbiamo al centoventi Antonio centoventi per cento
E che dovremmo portare al sessanta per cento velocemente cioè in dieci anni
L'unico modo per riuscire a far questo
è
Aumento le tasse
Ma credo che questo sia impossibile
E quel dato di competizione oppure tagliola Spesal in modo radicale
Un modello competitivo alternativo è tagliare l'ha speso e se applico le cose che ho detto prima
La spesa e già taglia
Cinque minuti ancora
Ultima competizione quella istituzionale
Che raccoglie tutto
L'ha detto prima D'Onofrio
C'è una competizione
Tra
C'entra leghismo e anti centralismo
Nell'economia della sfida globale che abbiamo del nella globalizzazione dei mercati per come andiamo in unione europea non c'è altra scelta
Per uno stato competitivo che andare verso il modello anticentralisti
Che in termini poi pratici vuol dire puntare degli statuti speciali alle regioni
Io questo tra l'altro lo posso dire non cedono forma lo sa perfettamente
Io sono stato il primo propugnatore in Lombardia per lo statuto speciale alla Regione Lombardia
Perché le regioni oggi non sono altro che grandi usura
Non so se è chiaro
Non hanno potere
Sui diciotto mila miliardi della Regione Lombardia basta guardare i conti per capirci
Sedici che e rotti mila miliardi sono quindi l'ottantadue per cento per dirlo percentuale è sanità
Io lo dicevo in campagna elettorale quando mi ero candidato Presidente Regione Lombardia chi fa il presidente della Regione Lombardia come del Veneto non è il presidente della Regione Lombardia è il presidente della USL
Va bene
Sono regioni queste
Queste non sono regioni questo è nulla
Allora
Dov'è la sintesi vera della
Competizione crediamo di fronte
La sintesi io la raccolgo in tre punti
La sintesi e la contrapposizione in un dualismo che c'è già nel Paese ma che non trova ancora sintesi politica
Tra statalismo e antistatalista
Io vi ho declinato sette punti antistatalista
Cos'è lo statalismo
Parola difficile
Lo statalismo e
Partitocrazia
Sindacato Croazia ci metto la x alla Praxi
Burocrazia
Economia di Stato il quaranta per cento per letto prima
Le grandi imprese private assistite FIAT in testa il sistema bancario
Questo è lo statalismo
Quello che io ho detto prima spacca lo statalismo e crea un progetto antistatalisti
Il secondo punto essenziale centralismo
Che competa collanti centralismo
L'ho detto prima ci vuole l'anti centralismo quindi poteri reali agli enti locali uno Stato snello
Perché il suo ruolo non è più l'organizzazione dell'Italia ma cercare di pesare di più in Europa cosa
Che noi non facciano
Lo Stato conta Roma perché controlla tutto non pesa niente a Bruxelles e a Strasburgo
Il terzo punto
Distribuzione di ricchezza
Contro
Produzione di ricchezza
Un modello competitivo antistatalista anzi centralista e per la produzione di ricchezza
Quindi aiutare in tutti i modi
Che il Paese produca ricchezza che l'impresa e producono ricchezza che riprese producono lavoro
Per poi ridistribuirle
Non tassare impresa e famiglie persone
Per distribuirlo ai propri amici
Concludo
Con una previsione
E
Con due previsioni è un è un finale politico visto che è stato introdotto il Po sarà uno dei temi di dibattito
Allora io sono convinto
Che la pancia dell'Italia c'è adesso senza entrare nei nei dettagli cioè la quello che sente la gente
La gente dice dobbiamo entrare in Europa
Speriamo di farcela
Speriamo che ce la facciamo mi dicono su
Ma nel profondo della pancia d'Italia c'è un passaggio oggi
Tra insiste il principio lo dico in modo difficile pro dico semplicemente il principio del garantismo
Verso il principio della responsabilità
Che detto in parole più povere
La gente capisce perfettamente
Che un sistema garantista rigido come il nostro
Oggi ci può portare in Italia ma domani quando in in Europa ma quando siamo in Europa per restarci
Ha bisogno di una grande svolta liberale di liberalizzazione di questo Paese come disse un famoso magistrato bisogna rivoltare questo Paese comunque alzino in termini liberale questa è la pance dell'Italia
E l'Italia lo sente
C'è il blocco sociale che lo fa
L'ha detto bene nemico Tremonti l'altra sera proprio piazza cioè
C'è un blocco sociale pronto
è un blocco sociale fatto dei sette milioni di partite Iva
E il blocco sociale fatto dagli autonomi
E il blocco sociale delle persone che poi devo cominciare a pensare a se stesse senza più pensare che lo Stato deve pensare a loro
Cioè il blocco sociale dei disoccupati giovani che sanno che non non possono entrare nel recinto del lavoro
Se non si rompe la rigidità del sistema
C'è un blocco sociale enorme
Che è pronto a raccogliere questa sfida politica
E allora crescerà la domanda
Ma adesso la metto in politica
C'è la risposta
Politica
C'è una legge di mercato che dice quando c'è la domanda l'offerta si adegua
Io sono convinto che questo avverrà
Ma noi stiamo passando una fase molto
Molto particolare
Noi abbiamo il blocco statalista che rappresentato dal dal Governo in questo momento
Che coeso coeso anche per il potere ma è questo
Dall'altra parte quello che era il Polo perché per me il Polo non c'è più
Si è
Sostanzialmente ristrutturato
La ristrutturazione passa attraverso una fase difficile
Che è una fase quasi proporzionalista vorrei dire
Di l'identificazione dei blocchi politici rappresentanza di blocchi sociali
Questo sta bene c'è un forte movimento al centro
Cioè quanto sta facendo i passi che stanno facendo sta facendo avanti con Verona Alleanza Nazionale
Ci sono le difficoltà di Forza Italia con un forte dibattito interno
Cioè la posizione della legge
C'è l'iniziativa lodevole
Corretta forte che ha fatto Tremonti proprio qua l'altra sera
Queste cose ci sono sono a sintesi no
Non sono assenti
Oggi sono conflittuale e dire apparentemente nel profondo sono ancora più conflittuale di quanto
Appare
Con anche venature proporzionalista
Cioè di ribadire la propria identità per dire noi comunque ci siamo
Ma siccome la domanda di una svolta forte liberale in questo Paese c'è e siccome nella politiche rappresentanza degli interessi delle idee
Per il idealità della gente
Io sono ottimista
Io credo che in un processo convulso difficile
Conflittuale gridato
Si arriverà pian piano
A capire che questo Paese
Per stare in Europa debba avere una rappresentanza unitaria di quel blocco sociale che appena descritto in nome dei principi antistatalisti e anticentralisti che ho cercato di esprimere
Quindi allora finiscono profitto
Nel Nord Est
Che è la punta di diamante di questo dibattito
A me non interessa il modello che sceglie
Se il modello catalano se il modello Paparesta
è la rappresentanza degli interessi di locali all'interno di un fatto nazionale all'interno di un fatto europeo non ti avevo fatto mondiale
A me non interessa
A me interessa prevalentemente
Due cose
Primo
Che sia su una forte base antistatalisti anticentralisti
Perché l'unico modo per poter essere
Come dico leader
Nel processo che sta avvenendo
E il secondo punto
Che
Faccio un chiarimento definitivo nei confronti della legge
La lega anch'essa è antistatalista e anticentralisti
Su molti di questi punti alle stesse idee
Deve capire che non può finire diviso
Un elettorato
Chicchi d'una rappresentanza unitaria
Per Fini egoistici
Devi a mio avviso concorrere
Alla creazione di un fatto unitari in qualsiasi forma si possano mostrare per poter vincere la battaglia di tutto il Paese grazie
Pronto
Cioè l'esigenza di un brevissimo coffee break di cinque minuti veramente essendo stato troppo pesante
Chiedo anche poi chi vuole iscriversi di fonte era poterlo fare all'entrata per gli interventi riprendiamo un breve saluto del segretario regionale di Alleanza nazionale e poi con l'intervento dell'onorevole Martino grazie
Intervento
Del coordinatore regionale di Alleanza Nazionale Paolo Danieli
Ecco con l'occasione vorrei anche ricordare che
Ci sono possibilità d'intervento e che vorremmo appunto che chi intende partecipare al dibattito si scriva per potere gestire meglio appunto questa parte di questa giornata seminariale le iscrizioni si fanno all'ingresso dove vi siete però diciamo iscritti intervenendo in questa tornata
Buongiorno tutti io farò un intervento un intervento Flash perché sono di Amato
Verona per l'organizzazione del dell'assemblea programmatica di fine febbraio
Sì io da una risposta chiaramente come coordinatore veneto una risposta centrata sul Veneto
E dico sì che è giusto che si parta dal Veneto
Per costruire l'autonomia e federalismo perché il Veneto la regione dove in maniera più più pressante e maniere più evidente si è manifestata l'esigenza qui senza di autonomia
Forse perché ha fatto da Caterina già attore di di questa auto consci di questa presa di coscienza di questo processo di identificazione
E in un qualcosa che può essere definita l'identità veneta la veridicità ha fatto da catalizzatore il miracolo economico degli ultimi anni e ed effettivamente il miracolo economico evidenziato come giustamente rilevava D'Onofrio questa carenza di capacità rappresentativa e che la scelta del
A palesato negli ultimi anni proprio in discrasia con la forte capacità d'impresa
Ecco è proprio bar del processo di identificazione mi avvio pro sono appartengo un partito che ha nelle proprie radici in giornalismo ecco io credo che questo nazionalismo deve essere ha reinterpretato seconda
Delle esigenze della scelta in cui viviamo sta ormai che va grandi passi verso la globalizzazione per cui nazionalismo che deve essere riposizionato su dimensioni diverso sulla dimensione europea sulla dimensione italiana e anche sulla dimensione regionale veneta
E proprio in questo senso io credo che si possa fondare un nuovo patto tra cittadino ed istituzioni e porta attraverso questo processo di identificazione cioè avvicinando il cittadino venne ma anche di qualsiasi altra regione italiana a quello che sono le istituzioni regionali in primis se nazionali poi quindi il federalismo
Non metti dovesse più visto semplicemente come un patto tra diciamo i governi editi da periferia il governo federale Malles anche un vero e proprio patto tra il cittadino e le istituzioni per ricostituire
Quel senso civico quel quel rispetto delle leggi che ha portato la cui carenza portato proprio al crollo della della Prima Repubblica
Però vado per somma sintesi
Pur essendo stato uno dei primi nell'ambito della mia forza politica ad agitare
Arrossiva parlare di difesa l'isola enti identificato sempre un un messaggio di tipo leghista
Mentre oggi sono contento che ormai sia anche nel in Alleanza nazionale sia quanto meno nella classe dirigente venete del nord Italia sia un dato di fatto acquisito sostanzialmente all'unanimità
Io credo che il federalismo per essere compiuto globalmente attraverso il processo delle riforme istituzionali beh richieda tre impiccò Po troppo lunghi per la sosta veneta
Che ne fa invece una richiesta molto pressante impellente per i veneti il federalismo l'autonomia bisogna averla entro subito non si può più aspettare per lungo periodo
E io dico che pur essendo positivo il lavoro della commissione bicamerale e carente per molti versi su per quel che riguarda l'aspetto del federalismo io credo che ci sia uno spazio all'interno dell'articolo cinquantotto
Che appunto prevede l'esistenza di regioni se tutto ordinario accanto a regioni a statuto speciale ce lo spazio proprio per addivenire ad una forma di autonomia
Asimmetrica per quelle regioni ENEL sentano l'esigenza e ne facciano richiesta come il Veneto per aver appunto lo statuto speciale che la Giunta regionale del Veneto
Richiede attraverso poi lo strumento del referendum
Detto questo io credo che vale vale al sia sia doveroso dare una risposta anche a quello che la proposta principale che viene da questo convegno vale a dire l'istituzione
Accanto diciamo all'autonomia veneta di una forza politica veneta autonoma
è giusto
è opportuno è moderno
E e coerente
Accanto atto una forma Stato federale basata sull'autogoverno e sulle Autonomie
Vi siano coerentemente omogeneamente anche delle forme partito attinenti a questa a questa forma federale per cui partiti regionalizzati sono l'attore indispensabile per fare da mediatore tra la società le istituzioni quindi io auspico e tra l'altro nella conferenza programmatica
Di Verona una posta commissione
DN
Sarà eseguita proprio per la regionalizzazione dei partiti
Io credo che sia sicuramente un buon punto d'arrivo ipotizzare la creazione di un polo bavarese
Di una di una forza politica omogenee rappresentativa dell'autonomia veneta nell'area di centrodestra per io sono convinto che il federalismo effettivamente a una
Una propria sintonia più con il centrodestra col centrosinistra perché centrosinistra paga rappresenta un blocco un blocco sociale
Statalista e centralista che difficilmente può citare con credibilità la bandiera del federalismo senza cadere in in palesi contraddizioni ma io sono convinto che se noi
Riusciremo a ad ottenere l'autonomia veneta e anche anche prima di ottenerla io sono convinto della necessità che i singoli partiti del Polo
Assumano una caratteristica regionalizzata
Pur collegati con la struttura nazionale i partiti devono essere più liberi perché riguarda scelta di candidature perché riguarda questa distribuzione di finanziamento pubblico dei partiti
Per quel che riguarda la libertà di azione politica ed organizzativa devono essere incentrati sul leader sul livello regionale
Se poi in una seconda battuta si riuscirà a coordinare
Una formazione politica federale
Tipo Baldas cd Hubner CSU bavarese bene io credo che questa sia una cosa positiva però io credo che debba passare prima sicuramente attraverso la regionalizzazione dei singoli partiti che già in sé non è un fatto facile solamente attraverso questo procedimento quindi regionalizzazione dei partiti e che autonomia speciale quale surrogato
Inattesa di una riforma federale dello Stato compiuta io credo che potremmo dare delle risposte concrete alla società veneta vi ringrazio
Grazie senatore Danieli passiamo la parola subito all'onorevole Martino
Vuole
Compunzione
Sì io se me lo permettete vorrei partire da lontano
Però poi a un tema che mi è stato assegnato quello del federalismo fiscale
Ma vorrei ricollegarmi a quanto è stato appena detto
Per fare una riflessione
Sul concetto di Stato-nazione
Quando noi parliamo di Stato nazione abbiamo in mente due cose
Assolutamente distinte
Da un lato lo Stato nazione come depositario di valori comuni
Sì una storia comune linea comune memoria
Fino a cultura di una civiltà comune
Ma dall'altro parliamo dello Stato nazione come unità amministrativa
Come livello di governo
Come luogo di decisioni politiche
Per ovvie ragioni storiche queste due cose in Europa in molti stati europei incidono ma la riveste carattere
Di necessità
C'è posso chiedere al mio amico Adolfo di sì volgere le sue interviste Adolfo
Mi spiace seri e che se non sei volte anziché quello che voglio dire io
Dicevo non riveste carattere di necessità che i due debbano coincidere voglio dire riconoscere come credo che tutti noi riconosciamo l'importanza dei valori
Che identificano un popolo la sua storia la sua memoria la sua cultura non significa necessariamente accettare
Che ipso facto le scelte politiche debbano essere prese a livello di Stato centrale
Questo ramo è riconosciuto da tutti anche qui da coloro che più valore più importanza attribuiscono a questa memoria storica collettiva comune
Il principe riuscirete a cui accennava Manzi
Non è altro che un criterio per ordinare i livelli a cui debbono essere assunte le decisioni tutto ciò che può essere fatto dalle libere scelte dei singoli delle famiglie e delle imprese deve essere fatto a quel livello
Una volta deciso che esistono delle decisioni che debbono essere prese in chiave politica si tratta di scegliere a che livello di governo esse debbano essere assunto e principi sotto il di sussidiarietà sottolinea che è nell'interesse generale che vengano assunte al livello più basso di governo
Soltanto ciò che non può essere realizzato a livello locale
Nel campo politico deve essere realizzato a livello nazionale soltanto ciò che non può essere fatto a livello nazionale richiede un luogo di decisione politica sovranazionali
Quindi opportuno tenere separati residue concetti chi parla di riorganizzazione in senso federale dello Stato non intende rimettere in discussione i valori comuni che identificano il nostro corpo
Non intende cioè negare valore allo Stato nazione come depositario di quei valori intende rendere più efficiente e meglio organizzato soprattutto per un obiettivo di libertà di cui ora dico
La macchina complessiva dell'amministrazione
E se la prima considerazione la seconda considerazione che io ritengo
Che noi stiamo assistendo a un processo storico che come tutti i processi storici inevitabilmente in perfetto
Quindi ci sono movimenti in una direzione movimenti nell'altra in cui lo Stato nazione di tipo europeo come luogo di decisioni politiche
Stabbia via disgregando sì cioè sta perdendo l'importanza che ha assunto nel corso della storia recente
Perché alcune funzioni
Adesso tradizionalmente attribuite
Vengono soppressi le privatizzazioni sono questi privatizzazione significa restituire alle libere scelte dei singoli delle famiglie e delle imprese decisioni che arbitrariamente il potere politico si era assunto soppresse alcune funzioni per via delle privatizzazioni
Altre funzioni si chiede che vengano devolute a livelli più bassi di governo per accrescere il controllo dei cittadini su queste decisioni da qui la richiesta formulata in vario modo di una maggiore autonomia decisionale a livello locale
Alcune altre pochissime funzioni dello Stato nazione di tipo europeo vengono devoluti a un livello più alto di governo da qui quindi l'Unione europea la necessità cioè che alcuni obiettivi di interesse generale che non possono essere perseguiti efficacemente a livello nazionale vengano perseguiti a livello sovranazionale
Ma se ha accennato ai blocchino in realtà stiamo assistendo proprio alla formazione di blocchi regionali su base planetaria
Questi blocchi non sono altro che la conferma di quanto stava appena dicendo e cioè che alcune funzioni tipiche dello Stato nazionale vengono spostate a un livello più alto di governo abbiamo l'Unione europea dammi il Nafta base annua perché così può essere un fenomeno straordinariamente positivo
è un fenomeno che anche preoccupanti
Perché da un lato queste organizzazioni regionali liberalizza le relazioni non solo commerciali al loro interno dall'altro però eleggono barriere nei rapporti verso l'estero
Se prevale la prima tendenza essa avrà luogo a beneficio di tutti se dovesse prevalere la seconda tendenza io sarei molto preoccupato per il futuro non solo dell'economia mondiale ma della pace
Preoccupato per il futuro dell'economia perché i Paesi poveri sono quasi tutti esclusi da questi accordi regionali ed erigere barriere significa condannarli a una miseria continua preoccupato per la pace perché come diceva Federico Bastia nel secolo scorso
Dove non passano le merci passano gli eserciti
Il liberismo non garantisce la pace ma tradizionalmente il protezionismo è stato spesso causa di guerra noi non vogliamo un mondo caratterizzato da conflitti commerciali fra blocchi ma questo e marginale rispetto a quello che il tema del mio discorso il terzo polo tutto
E che se è vero quello che ho appena detto
Nasce il quesito di quale sia l'ottima dimensione di uno Stato
Ci sono delle ragioni che militano a favore di stati di grandi dimensioni
Sono ragioni facilmente comprensibili uno stato tanto è più grande tanto maggiore tanto più dispone di risorse tanto più il ricco tanto più può provvedere efficacemente alla propria sicurezza
Uno Stato tante più grande
Quanta maggiore è la mobilità al suo interno non solo di merci e servizi ma anche di fattori della produzione di lavoro di capitale e così via quindi sembrerebbero esserci per gli stati delle indubbie economie di scala si dovrebbe tendere cioè verso Stati più grandi
In realtà le cose non stanno in questi termini
Nel mille novecentoquattordici c'erano soltanto sessantadue Paesi indipendenti al mondo
Nel mille novecentoquarantasei il numero di Paesi indipendenti era arrivato a settantaquattro attualmente i Paesi indipendenti nel mondo sono cento novanta tre ci sono dei sono stata delle motivazioni storiche occasionali contingenti che hanno condotto alla crescita enorme del numero dei paesi la decolonizzazione per esempio la decolonizzazione ha fatto aumentare il numero dei paesi il crollo dell'Unione Sovietica ha fatto aumentare il numero dei paesi ma il fatto rimane che la crescita del numero dei paesi ha posto in essere una tendenza alla diminuzione delle loro dimensioni
Cioè in contrasto con quanto stavo dicendo prima che ci sarebbe una convenienza ad avere stadi grandi pensate
Che oggi su ottantasette Paesi di cui centonovantatré hanno meno di cinque milioni di abitanti
Cinquantotto Paesi hanno meno di due milioni e mezzo di abitanti
Trentacinque Paesi hanno meno di mezzo milione di abitanti
Cioè abbiamo
Un processo storico che ci conduce verso la costituzione di stati di dimensioni piccole molto piccolo ora questa diminuzione che contrasta con i vantaggi che sulla carta avrebbe un Paese grande non ha impedito ai Paesi piccoli di avere una storia di successo notevole
C'è stato uno studio fatto da un gruppo di studiosi emersa dalla Pennsylvania
Con la cooperazione del premio Nobel per l'Economia Gary Becker di qualche anno fa
Dal quale emerge che i Paesi piccoli hanno tassi di sviluppo in genere superiori a quelli dei Paesi che anche
Del resto oggi
Dei dieci Stati che hanno il più alto reddito pro capite al mondo
Dopo gli Stati Uniti e Giappone il più popoloso e il Belgio
Cioè sette
Dei dieci Paesi più ricchi del mondo son paesi piccoli sono stati piccoli
Se pensate alle storie di sviluppo di straordinarie le più importanti di questo secolo sono state storie di paesi piccoli e privi di risorse con con al momento dell'indipendenza un completo importare tutto pure l'acqua
Non ha né l'autosufficienza alimentare neanche idrica
Qui tre milioni di abitanti son passati dall'indipendenza oggi da un reddito pro capite di mille dollari un reddito pro capite di ventiquattro mila dollari hanno un reddito pro capite superiore a quello degli Stati Uniti d'America
Taiwan nel mille novecentoquarantanove quando Chiang esce
Lascio la Cina continentale si trasferì sull'isola aveva un reddito pro capite inferiore a cento dollari oggi ha un reddito pro capite superiore a tredici mila dollari questa piccola isoletta montagnosa
Meno abitabile della Sicilia grande grosso modo quanto la Sicilia ma meno abitabile perché più montagnosa
A ventuno milioni di abitanti la Sicilia è facile
E ha un reddito complessivo annuo superiore a quello dell'Australia
Non so se le dimensioni vi rendete conto della differenza
Perché sto dicendo perché perché cioè come è possibile
Che un paese piccolo e privo di risorse riesca ad avere un successo economico superiore a un Paese grande ampiamente dotato di risorse una spiegazione alla quale io credo è stata data di recente un Paese con più di dieci quindici milioni di abitanti ed in particolare uno con un'economia controllata dal centro affronta gravi problemi di gestione
Come una grande impresa può benissimo essere troppo grande per essere efficiente
Credo che la rilevanza di queste considerazioni che apparentemente sembrano s'legate al tema del nostro in corto cominci a diventare chiara
Qual è il livello decisionale ottimale
A cui dobbiamo tendere
Se questa ultima considerazione vera non sarà forse vera che un Paese di cinquantasette milioni di abitanti è troppo grande per poter essere governata dal centro
Non sarà forse vero che attribuire tutte le competenze in campo delle decisioni politiche amministrative a un'unica centro decisionale
E condannato inevitabilmente alla inefficienza specie quando come accade adesso sovraccarichi amo il circuito politico di incombenze che non gli compete ero e non avrebbero mai dovuto competere
C'è un problema con gli Stati piccoli
In molti casi gli Stati piccoli non riescono a controllare la crescita della spesa pubblica e della fiscalità
Questa a mio avviso è una critica fortissimo
Il che ci conduce immediatamente al tema di questo incontro
Quali sono gli Stati che riescono meglio
A controllare la sparisce la spesa pubblica della fiscalità quali sono gli Stati cioè che riescono meglio a impedire all'invadenza l'intrusione della politica nelle nostre vite di impedire quella forma di schiavitù che è rappresentato dalla crescita indebite
Della percentuale di risorse che la classe politico-burocratica assorbe porta via dalla disponibilità di chi li ha prodotti
La risposta è chiara
Sono gli Stati che hanno un sistema federale di pesi e contrappesi in cui il potere del Governo centrale e limitato dai poteri locali i poteri locali a loro volta sono limitati dal potere centrale
E allora quale l'ottima dimensione dell'ente locale io qui mi trovo in disaccordo
Con moltissimi amici che sono convinti che sia possibile realizzare un autentico federalismo in Italia utilizzando gli enti locali esistenti
Io ritengo che sia illusorio sperare di potere avere un vero
Sistema fiscale federale
Se non riforniamo gli enti locali
Noi abbiamo oggi troppi livelli di governo locale la circoscrizione il Comune la Provincia la Regione la Comunità montana
Ognuno di questi ha una sua burocrazia ognuno di questi ha delle sue competenze e ci sono continui conflitti di competenze di attribuzioni fra i vari livelli di governo ognuno di questi ha un costo che va a sommarsi al costo dell'apparato pubblico e grava sulle spalle dei ceti produttivi dobbiamo ridurre i livelli di governo locale
In secondo luogo abbiamo troppi enti locali
Noi abbiamo otto mila centodue comuni
Di cui ben tre mila seicentocinquantaquattro cioè il quarantacinque per cento hanno una popolazione inferiore due mila abitanti
Chiaramente molti di questi Comuni son troppo piccolo
Le loro dimensioni non sono ottimali
Quanto viceversa alle regioni alcune delle nostre regioni sono per popolazione in qualche caso persino per territorio di dimensioni paragonabili a quelle di Stati europei di medie dimensioni
La Regione Lombardia per esempio e più popolosa dell'Austria della Svizzera della Danimarca del Ruanda dalla Norvegia alla Spezia
Quindi abbiamo enti locali che sono troppo piccoli
Abbiamo enti locali che sono troppo grandi
Io ritengo che nel concepire una riforma degli enti locali non mi addentrerò nel problema mi limito soltanto a porlo noi dovremmo seguire due criteri
L'ente di governo locale dovrebbe essere grande abbastanza
Da potersi consentire di finanziare l'attività del governo locale
Ma al tempo stesso dovrebbe essere piccolo abbastanza da rendere effettivo il controllo dei cittadini sull'operato del governo locale
Lascio
Il problema alla vostra considerazione dicendo
Che per ciò che mi riguarda ritengo la regione Sicilia troppo grande
Cinque milioni di abitanti sono un livello di governo locale troppo grande secondo me se si dividesse in due la regione Sicilia si avrebbero due grandi regioni di due milioni e mezzo gli abitanti
Ora
Io vi chiedo di fare un esperimento mentale
Immaginate
Che il problema della riforma degli enti locali sia stato risolto e che siamo riusciti a ridurre i livelli di governo locale idealmente a uno che siamo riusciti a fare assumere avesse le dimensioni migliori tenendo conto delle fattori culturali geografici storici e così via e abbiamo questi nuovi enti locali
Che sostituiscono gli assistenti immaginiamo anche che sia stato risolto il problema delle competenze in base a un'effettiva applicazione del principio di sussidiarietà allo Stato nazionale restano solo pochi grandi obiettivi
L'interesse generale che non possono essere perseguiti con efficacia a livello locale e tutto il resto del mandato
Alla libera scelta
Delle Democrazia Locale dei governi locali
Quale soluzione sarebbe ideale
Per un sistema di questo genere per ciò che riguarda l'amministrazione fiscale
Come voi sapete noi oggi abbiamo un sistema di rapporti fra finanza centrale finanza locale che pessimo
E pessimo per due ragioni anzitutto perché le decisioni di prelievo e dispensa sono assunte al centro quindi lontane dal controllo dei cittadini elettori contribuenti su queste scelte
Ma è anche pessimo perché basato sul divorzio
Fra la decisione di prelievo e la decisione di spesa gli economisti da quasi un secolo sostengono che separare la decisione di prelievo dalla decisione dispensa conduce ad una spesa irrazionale è un prelievo eccessivo
Noi oggi abbiamo che il prelievo e quasi esclusivamente facoltà centro e poi il centro
Trasferisce risorse agli enti locali questo oltretutto incentiva una condotta irresponsabile da parte di molti enti locali i quali sanno che quanto più si spendono tanto più prima o poi finiranno con ricevere o al centro
E allora bisogna invertire il problema
E io ritengo che una proposta su cui noi dovremmo meditare la proposta radicale poi vedremo che è meno radicale di quanto appare e che è stata avanzata una decina di anni fa per gli Stati Uniti meriti di essere presa in considerazione in Italia
E ora lo sta fatta da un mio amico economista che si chiama Dwight lì
Egli propone per gli Stati Uniti quindi quando io dirò Stati intendete l'ente locale e quando dico
Potere centrale intendete Roma lo Stato nazionale
E gli propone per gli Stati Uniti e di togliere del tutto la potestà impositiva al governo federale
Governo federale non può imporre tributi
Sono soltanto gli Stati nel nostro caso gli enti locali
Che possono imporre tributi sono perfettamente liberi
Di decidere quali tributi introdurre
Con quali aliquote con quali modalità di estrazione e così via
Questa libertà però comporta due condizione rispetto i due condizioni primo
L'ente locale di avere il pareggio del bilancio su base annua perché se consentiamo agli enti locali di indebitarsi tutto il discorso che segue ovviamente ne verrebbe a risentire
Secondo
L'ente locale il libero di perseguire la politica fiscale che crede però deve devolvere una percentuale fissa del gettito allo Stato centrale
Facciamo per ragioni semplici dare medica l'ipotesi che debba devolvere il cinquanta per cento allora ogni ente locale segue la politica fiscale che crede
Però il cinquanta per cento di quello che incassano deve dare allo Stato nazionale per consentirgli di finanziare la sua attività nel perseguimento degli obiettivi di interesse nazionale quali sarebbero i vantaggi di questo radicale cambiamento
Sarebbero enormi
Primo avremmo un freno effettivo alla fiscalità
Eccessiva
Perché si determinerebbe una concorrenza fra politiche fiscali
L'ente locale che fosse eccessivamente sorso perderebbe base impositiva a favore degli altri perché i contribuenti si sposterebbero nessun'altra Regione diciamo che meno esoso dal punto di vista fiscale
Badate bene questa non è un'idea balzana queste quanto accade a pochi chilometri a nord-ovest da qui la maggior parte del prelievo in Svizzera e fatta a livello cantonale i cantoni sono liberi di decidere in materia fiscale
Però sono vincolati nelle loro scelte dal fatto che se sono eccessivamente Susy la gente se ne va
Negli Stati Uniti anche se in forma attenuata c'è una concorrenza fiscale fra Stati se voi andate a Wall Street per esempio
E guardate dall'altra parte del fiume vedete il boom entravo se ci sono molti uffici
Che non riescono a essere affittati perché ma perché dall'altra parte le tasse sono più basse
Michael Dukakis quando era governatore di uno stato che ha motivo dalla sua eccessiva esosità era stato ribattezzato taxa Gius
Dove per ridurre le imposte perché i contribuenti si spostavano verso gli Stati vicini le imprese si stabilivano gli Stati vicini la concorrenza fiscale e una Costituzione efficace a tutela della nostra libertà contro un Pisco eccessivamente ingordo
Se c'è concorrenza fiscale la gente può votare con i piedi come si dice che non è il fatto che vorrà come sta votando adesso
Il fatto che si sposta verso una regione dove le tasse sono più basse questo quindi impedisce all'ente locale
D a bussare del suo potere fiscale questo sarebbe il primo Grande vantaggio di quel sistema secondo
Noi avremmo un effettivo controllo dei cittadini sulle decisioni di prelievo e di spesa
Il capo dell'ente locale
Eletto direttamente dal popolo si presenterebbe agli elettori con un pacchetto fiscale dicendo quanto intende prelevare come intende prelevarlo e come intende spenderlo
E i cittadini a scegliere ebbero fra pacchetti fiscali diversi quello che è più di loro gradimento
Quindi ci sarebbe il controllo
Dei cittadini sulle decisioni priva di spesa
Terzo
Questo forse il vantaggio più grande
Si ridurrebbe la base sfruttabile ora illustrano con un esempio aritmetico perché detto così non è chiaro immaginate che il mio amico Massi colto da improvvisa follia si presenti in Parlamento
Si presenti in Parlamento e proponga una legge è un'ipotesi astratta dicono Manola prendere sul piano personale
E presenta in Parlamento una legge la legge Massimo
In base alla quale cento mila cittadini italiani ricevono dallo Stato un reddito aggiuntivo annuo di dieci milioni di lire
Ognuno di questi cento mila potenziali beneficiari sarà contentissimo
Perché riceve dieci mila si darà da fare perché la legge Massi venga approvata
Se il costo della legge ma sicché mille miliardi viene ripartito a pioggia cinquantasette milioni di italiani costato ognuno di essi diciassette mila e cinquecento lire
Quindi chi ha da guadagnare da quella proposta ha da guadagnare molto dieci milioni
Chi ci rimette c'è chi ne sopporta il costo ci rimette poco diciassette mila e cinquecento lire
In queste condizioni scriveva Vilfredo Pareto nel mille ottocentonovantasei in queste condizioni l'esito è fuori di dubbio gli sfruttatori
Avranno una vittoria schiacciante la legge ma si verrebbe approvata
Che cosa accade nel mondo che ho descritto prima se le decisioni priva di spesa vengono prese a livello locale
Una spesa di mille miliardi non si ripartirà più su cinquantasette milioni di italiani
Supponiamo che la popolazione dell'ente locale sia un milione mille miliardi diviso un milione di abitanti sono un milione a testa allora colori quali sopportano il costo delle decisioni di spesa avranno un incentivo rassicurarsi e quella spesa sia effettivamente giustificata
Non butteranno facilmente via un milione ecco perché ci sarebbe un controllo maggiore sulla idoneità sulla giustificazione sulla desidera avvilita delle spese pubbliche quanto maggiore
E la dimensione del Paese tanto minore è la possibilità di un controllo popolare
Sulla giustezza delle decisioni in materia di spesa ecco perché dobbiamo portarlo al livello più basso in questo caso estremo
Quarto
Se l'aliquota
Di
Diciamo così restituzione di devoluzione dalla base al centro e del cinquanta per cento se cioè il cinquanta per cento di ciò che l'ente locale raccoglie deve essere devoluto al centro
Perché l'ente locale possa spendere un miliardo ne deve incassare due perché uno deve dare al centro
Questo è un altro freno alla spesa
Infine ed è il vantaggio maggiore avremmo una effettiva autonomia un'effettiva responsabilità nella gestione della cosa pubblica e che potremmo identificare chi ha deciso che cosa oggi voi non sapete quando pagate le imposte
A finanziare e quali decisioni dispensa espresse da chi quelle imposte sono destinate abbiamo tutti la percezione a mio avviso straordinariamente fondata
Che sono eccessive che sono ingiustificate che non hanno una contropartita in termini di beni e servizi pubblici di uguale valore forniti dall'apparato pubblico ma non abbiamo la identificazione del responsabile quella è più facile a livello locale a un livello di governo piccolo che non ha un livello di governo alto
Io deliberatamente gli ho presentato questo in modo caricaturale
Sono perfettamente consapevole del fatto che così come quello descritto non è un modello realizza
Anche se e il modello che attualmente vale per l'Unione europea
L'Unione Europea si finanzia con la devoluzione di fondi dagli Stati nazionali all'Unione
Anche se e il modello che in una certa misura vale negli Stati Uniti anche se il governo federale ha ovviamente la possibilità di imporre tributi tributi che hanno un peso via via sempre maggiori ma in Svizzera non è così
I tributi prelevati a livello locale hanno un peso maggiore di quelli prelevati a livello federale quindi io non vi sto facendo una proposta che così come ho rinunciato possa essere applicata
Quello che sto sottolineando e che non è il federalismo fiscale
Quanto è stato fatto in questo nome negli ultimi tempi in cui dal centro si è deciso quale tributo introdurre dal centro si è deciso come esige dal centro si è decisa una fascia di aliquote e all'ente locale si dava soltanto la possibilità di scegliere quale aliquota applicare questo non è federalismo fiscale questa è una presa in giro e centralismo camuffato
Ne federalismo fiscale il fatto di aggiungere imposte locali alle imposte nazionali esistenti e le un aumento dell'imposizione camuffato da federalismo
Il federalismo fiscale significa trasferimento di poteri e competenze in quella che è la vera sintesi dell'attività pubblica l'attività di prelievo dispensa dal centro alla periferia
La posta in gioco
E alta
Non è soltanto salvare l'unità del Paese non è soltanto avvenire maggiori risorse disponibili per la crescita economica la posta in gioco è la nostra libertà
All'inizio di questo secolo
La spesa del settore pubblico rappresentava il dieci per cento del prodotto interno lordo
A metà di questo secolo negli anni Cinquanta rappresentava il trenta per cento del prodotto interno lordo
Attualmente marcia sul sessanta per cento del prodotto interno lordo
Io non credo che possiamo aspettare ancora
Non possiamo aspettare di diventare proprietà dello Stato
Di vivere in un mondo in cui il cento per cento di quanto noi produciamo viene assorbito dai canali politico burocratici
E noi veniamo trattati alla stregua di pupilli immaturi
Le cui decisioni vengono prese da un tutore onnipotente che gestisce i nostri beni dobbiamo fermarli
Perché non è in gioco solo il nostro benessere in gioco la nostra libertà federalismo ha un senso storico preciso
Ed è un sistema di ingegneria costituzionale che ha come obiettivo quello di tutelare la libertà dei cittadini dalle eccessive pretese della politica
Il sistema di pesi e contrappesi tra il potere centrale i poteri locali serve a questo a difendere le nostre libertà
Vorrei chiudere con un pensiero di Tocqueville che mi sembra dal
La libertà è in pericolo
Il giorno in cui questo potere politico centrale non trova più avanti asse nessun ostacolo che possano aumentare la sua marcia
E dargli così aggiorni modera assi da sé
Quando vedo accordare ad un'istituzione qualsivoglia si chiami popolo o monarchia democrazia o aristocrazia il diritto e la facoltà di fare tutto
Affermo che la e il germe della tirannide e perciò vado a vivere altrove grazie
Grazie onorevole Martino
Abbiamo adesso il consigliere regionale Rossi vicesegretario regionale del CDU che
Interverrà appunto a nome della e non le vuole Formigoni il presidente Formigoni che soltanto ieri ha potuto inizi che non sarebbe stato in grado di divenire
E quindi lo prego di intervenire appunto sostituzione dopodiché ci darà un breve saluto anche segretario provinciale Mazzone grazie
Sì leggo i contenuti dell'onorevole Formigoni evidentemente
è significativo che il tema dell'incontro che ci vede oggi qui riniti sia quale federalismo per l'Italia
Questo conferma che anche se in ritardo si è presa coscienza che bisogna far passare il dibattito istituzionale da un livello tecnico accademico a uno politico istituzionale
Prendendo di petto una situazione che solo degli sprovveduti possono non sentire come esclusiva e dirompente
La questione settentrionale sembra la questione più importante di questi ultimi mesi
E entrato in d'attualità il problema del federalismo
Questa è scoppiata in Lombardia dove si è preso coscienza prima rispetto ad altre aree del Paese dei limiti e dei difetti della struttura centralistica dello Stato italiano
L'incapacità delle istituzioni fronteggiare una crescente pressione della criminalità sull'economia e ritardi di in sopportare insopportabili per quanto riguarda la giustizia
Inadeguate sono le reti infrastrutturali i servizi reali dell'economia
Su questo è in atto e continua a vivere la lega la cui politica secessionista rappresenta una risposta sbagliata ha domande profondamente giuste
Quando il problema si è posto più di una decina di anni fa
Forse poteva essere sufficiente una tempestiva riforma delle strutture amministrative dello Stato ed una più accentuato regionalismo a bere corrispondere a tale istanza però allo stato è rimasto assolutamente sordo ed inerte
Per tutti questi anni il problema è stato sottovalutato dallo Stato e dalle forze politiche
Vediamo ora ha bisogno di una svolta federalista stiamo vivendo una fase storica in cui una complessa con presenza di fattori interni ed internazionali
Sia sul piano politico che economico hanno fatto crescere una profonda istanze di ammodernamento delle istituzioni che sono state codificate dalla Costituzione del quarantotto
D'altronde l'evoluzione politica ed istituzionale dell'Europa sta progressivamente riducendo gli ambiti di azione degli Stati nazionali
Le sfide portate sistemi Paese dalla globalizzazione dei mercati
L'esigenza crescente di adeguamento delle istituzioni pubbliche in termini di efficienza trasparenza e rapidità decisionale
Il bisogno si sta complesse competitiva chiedono allo Stato finalmente di sapersi ridefinire e adeguare le sue strutture portanti
Pur mantenendo pur sapendo mantenersi fedele ai valori di fondo da cui esso è nato e che non dobbiamo dimenticare
Il nome che oggi noi diamo a questa capacità delle istituzioni di sapersi ridefinire federalismo ed è su una riforma istituzionale adesso ispirata che si sta coagulando degli interiormente crescere lo sforzo delle regioni
C'è quindi un nuovo ruolo delle regioni in questi mesi constatato attraverso molteplici prese di posizioni ufficiali della conferenza dei presidenti sono stati sottolineati i limiti della proposta scaturita dai lavori della Bicamerale
E per cercare di dare più slancio la scelta federalista abbiamo contribuito anche con la formulazione di numerosi emendamenti migliorativi al testo licenziato va rilevato che ai nuovi costituenti è mancato il coraggio di fare una chiara e coraggiosa scelta federalista
Ma la riforma deve ancora essere esaminata dal Parlamento e dunque abbiamo ancora anche come Regioni un grande spazio per il nostro lavoro per far capire le ragioni profonde di una richiesta di ridefinizione istituzionale
Che superi realmente quei vincoli centralistici statistici che oggi rappresentano il freno inaccettabile allo sviluppo del Paese
In questo lavoro tendente a riscrivere parti significative del testo elaborato dalla Bicamerale
Occupa un ruolo decisivo la formulazione di concrete proposte relativa alle forme di governo e sistemi elettorali che dovranno caratterizzare il nuovo ordinamento federale come dimostra l'esperienza dei grandi Comuni
I cittadini ormai chiedono un rapporto diretto con chi è chiamato a guidare le istituzioni senza troppe mediazioni e contrattazioni partitiche
Ritengo quindi che l'elezione questa novità Formigoni lezione diretta del presidente della Regione
Debba essere una scelta esplicitamente inserita nel testo della nuova Costituzione così da attribuire alle nuove realtà regionali quell'autorevolezza la forza e la stabilità necessaria a fondare una fase politico istituzionale veramente nuova
Ma in particolare troviamo conferma dalla della sopravvivenza di ancora solidi lacci che vogliono impedire la nascita di un sistema veramente nuovo anche sotto il profilo del federalismo fiscale
Nella constatazione che su un punto le regioni le autonomie locali non sono riuscito a proporre nulla di veramente innovativo
Su questo tema il testo uscito dalla Bicamerale e inaccettabile e non possiamo rinunciare
A una battaglia sulla questione fiscale che fosse la principale disagio dei cittadini del Nord e non solo quelli del Nord Est
Perché è evidente che il vero alleato di Bossi oggi è senza dubbio Visco quella folle politica fiscale portata avanti dal governo ulivista
D'altra parte evidenti che proprio su questo punto si concentra l'azione l'attenzione delle vestali del centralismo
Che stanno gestendo questa fase costituente con atteggiamento Gattopardo esco per garantire una sostanziale conservazione dell'attuale impostazione centralista
Basti pensare a come è stato stravolto il testo originario dell'articolo sei che la bozza D'Onofrio
Senza autonomia fiscale quindi non vi autonomia politica ma al massimo un vero decentramento di funzioni
Un terzo punto le regioni e le autonomie locali non possono rinunciare a difendere
E quindi prendere una precisa scelta da parte del Parlamento quella di dar vita a ovvero senato federale
Rappresentativo delle istanze territoriali garante di un corretto rapporto fra diversi livelli istituzionali
In questo senso va sottolineata l'iniziativa congiunta assunta recentemente dalle regioni
Con i rappresentanti dei Comuni italiani
Perché è riuscito a infrangere il tentativo fino ad allora riuscito di chi ha cercato di rompere il fronte federalista di tratteggiando una presunta contrapposizione
Di interessi fra Regioni e autonomie locali e contrapponendo un così detto federalismo delle regioni a un presunto federalismo delle città
Le Regioni però non possono limitarsi a questa fase cruciale ad un puro intenso lavoro interistituzionale al fine di apportare alla riforma costituzionale in atto significativi cambiamenti
Ma devono altresì corrispondere alle richieste provenienti dei cittadini e dalle Autonomie sociali con precisi atti politici
Che comincia il no a realizzare quanto da tempo si va sostenendo perché è finito il tempo dei proclami e deve iniziare quello dei fatti
In questa prospettiva si colloca ad esempio l'iniziativa sui referendum abrogativi proposti l'anno scorso da sei Regioni iniziando da Lombardia e dal Veneto
E soprattutto la fase costituente che ormai iniziata a livello regionale
La prospettiva verso cui la Lombardia si sta muovendo e quella di chiamare i cittadini ad esprimersi informalmente attraverso referendum consultivo sulla ipotesi di impegnare il Governo regionale per ottenere la professione di uno statuto
Che attribuisca un ampio spettro di funzioni e poteri alla Regione e contestualmente una adeguata autonomia fiscale
Per la predisposizione delle linee di tale statuto sarà John insediata un'apposita commissione consiliare che potrà raccogliere il contributo di tutte le forze politiche
Speriamo che il Veneto faccia altrettanto ma mi pare che stia lavorando la commissione numero uno
In questo proposito non rapporto fra Regioni e autonomie locali
Evidenti che questa fase costituente regionale non può non vedere protagoniste le Autonomie locali che in una impostazione federalista basata sul principio della sussidiarietà
Devono trovare piena realizzazione attraverso un fattivo impegno
E noi creare una sorta di neo centralismo regionale che invero ha caratterizzato buona parte della prima fase regionalista italiana
In questa prospettiva federalista la riforma dei rapporti tra le Regioni e gli enti locali non può uniformarsi ai seguenti quattro principi
Non può non uniformarsi raggiungere o no
L'autonomia del sistema degli enti territoriali complessivamente considerati dal momento che il fallimento sostanziale del modello autonomistico cooperativo
Suggerisce un diverso approccio la tematica dell'autonomia alla base del quale potrebbero essere assunti un chiaro principio di separazione delle funzioni
Secondo principio
La rappresentanza del sistema amministrativo locale da parte della Regione con precisa consapevolezza che le regioni per poter conseguire tale obiettivo
Devono avere il potere di individuare le funzioni di competenza degli enti locali e di distribuire le medesime tra gli enti stessi anche in modo non uniforme
Quello cioè di definire le forme di amministrazione e gestione dei servizi pubblici
Nonché vedere rafforzati quelli sulla finanza locale
La tutela degli enti locali nei confronti della Regione da garantire ed a garantire vincolando statutariamente il potere regionale distribuzione delle funzioni al principio di sussidiarietà
In base al quale le funzioni pubbliche devono essere collocate il più vicino possibile alle comunità interessate
Ultimo principio
La partecipazione perché come nei rapporti tra Stato e regioni si prospetta la necessità di predisporre meccanismi di rappresentanza delle istanze delle regioni
Così si potrebbe pensare che all'interno dell'organizzazione costituzionale della regione trovi spazio una diretta rappresentanza delle città e dei territori
Concludendo non posso non richiamare come il federalismo che riparte dalle regioni fondato sul principio di sussidiarietà
Non può essere visto solo come uno strumento di razionalizzazione del funzionamento dei diversi livelli istituzionali e della pubblica amministrazione ma soprattutto come occasione per la ridefinizione del rapporto fra Stato e società
In questo senso occorre trarre delle precise conseguenze da quel principio di sussidiarietà che è sempre proclamato ma anche molto frainteso
Questo principio non costituisce una tecnica di organizzazione istituzionale ma Dashi dall'affermazione che prima dello Stato c'è la società e prima della società c'è la persona
E che dunque come diceva Sturzo lo Stato non è un termine dell'attività non è un fine ma è solo un mezzo peraltro modificabile
Ma di fornire loro gli aiuti necessari perché se fa portino a compimento le loro funzioni naturali
Da questo nasce quel federalismo l'autonomismo sconsigliano
Dice Sturzo
Ad uno Stato accentratore tendente a limitare e regolare ogni potere organico di ogni attività civica
Vogliamo sul terreno costituzionale sostituire uno Stato popolare
Che riconosca i limiti della sua attività
Che rispetti i nuclei e gli organismi naturali iniziando dalla famiglia le classi i comuni se rispetti finalmente la persona individuale incoraggi le iniziative private
Si può dire quindi che Sturzo abbia anticipato la lega di molto
La vera sfida di fronte a cui ci troviamo e di superare quello statalismo invadente chi rappresenta l'eredità lasciata dalla rivoluzione francese
E di cui già Tocqueville aveva intravisto il pericolo
Quando Tocqueville diceva
Che è facile prevedere che si avvicina il momento in cui l'uomo sarà sempre meno in grado di produrre da solo le cose
E i compiti del potere pubblico mentre hanno di continuo i suoi stessi sforzi gli renderanno il gioco più vasti
Lo stato diventa ha risposto si mette al posto delle associazioni dei privati denunciando l'idea di soci a questi l'idea di associarsi e quindi avranno bisogno che lo Stato stesso venga in aiuto dei cittadini ed è quanto sta avvenendo oggi
Però Tocqueville diceva queste cose nei primi decenni dell'Ottocento oggi invece ci troviamo a dover affrontare il problema del Welfare State
Cioè di uno Stato che ha assunto tali e tanti compiti raggiungere inevitabilmente al collasso
Questa è l'ultima considerazione
Il federalismo autenticamente inteso e la sola strada che possa risolvere il problema della ridefinizione dello stato sociale senza provocare nello smantellare lo smantellamento
Il Papa nella Centesimus annus aveva individuato il circolo perverso citando statalismo deresponsabilizzazione burocratismo sprechi
Che fa sì che lo Stato assistenziale
Nato con la pretesa di garantire sicurezza ai cittadini soprattutto i più deboli e divenuto invece incapace di promuovere quella solidarietà che è l'altra faccia del principio di sussidiarietà
E lo Stato intervenendo direttamente a deresponsabilizzare la società provoca la perdita di energie umane
E l'aumento esagerato degli apparati pubblici dominati da logiche burocratiche più che dalla preoccupazione di servire gli utenti con enorme crescita della spesa
La sfida del federalismo che sicuramente mette in discussione i poteri con solidali e dunque una scelta difficile non può tuttavia non ho accomunarci tutti
Perché se correttamente interpretata e se finalizzate esclusivamente ad eliminare tutti quei vincoli quelle sovrastrutture che impediscono il pieno dispiegarsi delle risorse umane e culturali e politiche delle nostre comunità territoriali
Spendendo di più capaci di sostenere le sempre più difficili sfide internazionali e mantenendo invece quei legami solidali fra le aree più ricche gare meno sviluppate del Paese
Solo la mala fede una preoccupante mancanza di intelligenza politica può cercare di far passare la scelta federalista come l'opzione di una parte dell'Italia contro un'altra parte dell'Italia
E al contrario una scelta dell'Europa per l'Europa come dimostrano le esperienze dell'autonomia catalano in Spagna e le recenti coraggiose scelte fatte per la Scozia e in Galles
E a Formigoni semmai l'applauso sole
Ringraziamo il consigliere Rossi la parola velocemente alla consigliere vittoriano Mazzone rappresentanza e Forza Italia
Sì grazie un cordiale saluto anche a nome del coordinatore regionale cava a nome del docente ragione che mai caricato di salutarli perché impedito a partecipare questo nostro dibattito ecco io credo che dibattito che si è aperto oggi ricercato mi pare la maniera poco tutta ma che da un lato più lungo un condivido perfettamente ogni vorrei richiamare qualche punto sostanziale del primo intervento numero da Mosca
Ecco io credo che il Veneto oggi abbia fame di federalismo mi pare che questa fame iniziata ancora parecchi anni fa mi pare che non siamo ma ancora arrivati a fare quella giusta calibratura perché si chiacchiera si chiacchiera ma non si passano i fatti
Nel mille novecentonovantuno la Regione Veneto aveva iniziato questo processo
Che non ha avuto seguito citate altre iniziative frammentarie nel novantasei è stata un'iniziativa di un gruppo di amici io anche salito a queste iniziative ciò collaborato avete iniziativa di totale una legge la proposta di legge di iniziativa popolare è stata consegnata a Roma nel novanta sei maggio
Insomma hanno raccolto parecchie firme ha fatto anche un attimo un gruppo di lavoro sotto questo profilo abbiamo visto che da questa iniziativa la gente cominciava a
A crederci
La gente vuole d'autonomia da questo siam passati referendum regionale c'è passato è proposta bicamerale che è stata fatta dalle regioni del Nord
Tutte proposte fatte ma anche quello che è stato fatto il Romano del Nord stato messo nel cassetto Ringo e chiedo un attimo a ai nostri parlamentari romani se questa devo dire rispetto per i veneti oppure se questa è un modo di fare politica completamente staccato a Regioni ecco
Poi c'è l'ultima proposta dell'altra sera di Tremonti federalismo e libertà c'è la proposta di oggi mi pare che tutto serva perché questo dibattito trovi una giusta collocazione e un punto finale
Ma io non mi soffermerei solo al discorso federalismo insomma anche altri polemiche oggi ci sono prema di libertà povera di uguaglianza
Mi solidarietà fosse il rischio che nel corso del due mila della miseria è giusto che si parli anche di miseria perché se non vengono rispettati alcuni temi certamente si arriverà anche a questo stadio la gente sta preoccupando sia in questo senso
Io ho notato anche iniziativa cioè se d'iniziativa ricavo stimato iniziativa Riccardi Cacciari quale parla solo di federalismo come ha parlato il federalismo subito nota smentita
Da parte di D'Alema che ha detto chiaramente le regioni restano come sono non si toccano non si fa nessuna regione tutto speciale abbiamo letto nei giornali qui nel Veneto venuto fuori un articolo in prima pagina quindi Cacciari se lo vedo palese della norma non parla di ribaltato che parla parla contro il suo e il ventidue per cento del PDS palla contro un certo momento una teoria una logica un'impostazione
Ecco io dico che dobbiamo se preoccupati soprattutto della libertà che secondo me passetto per Rossetto giorno per giorno nel vento d'Italia viene meno
E che non sono comma nove ore quando le ricerche nel Veneto c'è una classe politica che non cioè di di seguito io soprattutto come dire che si la classe politica si fa si crea ma abbiamo bisogno di strumenti
Voi sapete chiaramente che nel Veneto la Regione opera lavora lì seduto ma i giornali
Le televisioni sono sante avide di dire quello che facciamo
Un'iniziativa regionale fatta da poco nel bilancio abbiamo tolto venticinque tasse cito balzelli non ne abbiamo aggiunte delle altre
Quindi questo è un fatto positivo per i veneti è un fatto di cui siamo orgogliosi
Ho soprattutto riceviamo la politica del cittadino segavano politica delle persone
Oggi da da Padova a Roma sono cinquecentocinquanta chilometri invenduti sono convinti che siano cinque mila questo sito fa pensare i veneti non credo più alle istituzioni
Perché quando qualcuno si chiede qualcosa le risposte per il Veneto non ci sono
Risposte per il Veneto solo risposte varie sono esposte cioè che non bisogna ha detto non ho detto di ostacoli ma l'aspetto finale è no
Non siamo stanchi di queste risposte ne vogliamo una politica seria una politica che non tradisca nostro lettore vogliamo che i nostri parlamentari veneti eletti a Roma contenuti no devono dire no sia il sì dell'Ulivo Ceci della maggioranza io credo che se Rifondazione Comunista una forza così fondamentale l'agro romano antiparlamentari ve ne sono circa trentacinque quaranta non sul numero esatto potrebbe avere una forza anche per il vento io sono preoccupato innato aspetto
Sono preoccupato perché si sta la politica economica sta sfuggendo di mano ai cittadini l'economia oggi sta andando verso altri lidi
Al dall'attuale l'antidoto però alcuni dati pertanto certi circa cinque mila aziende sono emigrate
E mica uno come gli uccelli con amico mettono questi Milano fosse un tono più
Questo ce le fa pensare per i posti di lavoro Musicco si creano dal tramite incentivi dello Stato
Perché allora andremo a fare far politica in Russia ma i posti di lavoro si crea un imprenditore di la piccola e media impresa devono sempre avere Iccrea li distrugge
Quale cerca di finanziamenti dello Stato ricerca di altre soluzioni qui in un certo momento non usciamo per la piccola e media impresa il Veneto ha dato esempio
Il vero ad esempio non solo in Italia ma in tutto il mondo sono stato fatto avuto modo di girare in America ci sono molti molti veneti che hanno nel CDA aziende che sono fiore all'occhiello aziende che esportano in tutto il mondo Giappone dicendo addirittura l'apertura dall'America la proprio in Giappone pensato eccome sono realizzati
Poi chiede faccio un'altra riflessione voi sapete che naturalmente da Roma ci danno le della reggia notare all'agricoltura osservava che mi sono dato c'è coda
C'è una dell'agricoltura senza tacciono finanziaria Torrisi finanziamenti mi pare che lei sa ricottura Ciro circa sei mila dipendenti
Di questi sei mila dipendenti non ne abbiano trasferiti palpato nato nessuno avevo chiuso la stanza dopo due referendum può permisero di cultura dopo che un certo momento abbiamo bisogno di Kramer di cultura due mila all'avanguardia
Voi pensate che il due mila sarà un due mila molto duro per l'Italia ci sentiamo in Europa stiamo entrando adesso comuni mondo schiacciato quindi pensate che difesa avranno poi pensate che le grosse aziende le multinazionali le banche gli seguito nel due mila ci schiacciano
Specialmente nel settore primario settore primario oggi sta per essere acquistato tutte le multinazionali tedesche Austriache
Muti nazionali francesi dove collocheremo noto prototipi Colosimo cominciamo ragiona in termini diversi dove collocheremo atti prodotti perché multinazionale cit porteranno faranno in modo che ci procurano le materie prime ma la Coppa Italia è lesto ad ottobre due mila si aprì all'Europa che Celeste quindi
E se sarà un problema grossissimo
Ecco poi io dico un'altra cosa
Se siete chiedo
Scusate non aiuta
Ci sono tre
Forse
Ecco io sto pensando un'altra cosa
Adesso cominciamo le aziende come insomma se secondo me messi in crisi perché il Veneto naturalmente è una regione da colpire secondo me è una regione che un certo momento dà fastidio perché un certo potere economico quindi potrà economico dalla storia e si sa che nottata
Valenza politica
Due scuole fanno studia la storia novecento nessuna pensato perché forse Otto e Novecento
Perché un certo momento una storia che può far comodo a qualcuno che separa aiuti
Un altro sistema che seconda cosa fondamentale che noi abbiamo dal vento che tutti trentacinque ore facciamo in due giorni ma possiamo dire anzitutto perché ottantacinque ore al fine settimana che non so come facciano
C'è gente che lavora dalla sera alla mattina c'è gente che già promette lavoro anche la domenica
Ma nessuno li conosce questi sacrifici
Io poi mi sono consumato problema fondamentale perché l'uguaglianza
Come facciamo
Benetton Mamma Roma meglio dire mettono duecento
Pacata ragionano manda neanche una lira letto uno due tre mila tanto per fare un esempio abbiamo delle zone limitrofe inferiori
Abbiamo un tantino di una siccità stessa
Nove consacrò metto cittadini sono da dati in maniera completamente diversa siamo cittadini italiani possiamo cittadini di una mamma che non è l'Italia questo ci deve far domande
E allora è arrivato il momento che anche per il Veneto le cose non sono fatti in maniera chiara
Che i trasferimenti statali siano pro-capite
E che ci siano anche un certo momento una certa un certo rispetto anche per noi io sono molto demoralizzato dello scorso sommate a nuovo preparano le quote latte
Ho avuto modo di parlare con il ministro Pinto
Scusate io penso che si amici parlato
Con un muro ha venduto più soddisfazione un ministro che non ci sono i problemi che non ci dà garanzie igieniche cosa venuti a fare qui a Roma
L'analisi di farlo cercarono visto che ho detto icona missiva consegnata ai soli ma è lei che deve andare non voi
La Regione farà sua pavesi interessa e lo si è visto come sono le sue quote latte perché nel giro di tre annunciano codici perciò il problema che può essere poteva essere sciolto all'inizio un abbattimento di Massa Walter attimi sconsiglio poteva non esposte
Qui siamo ridotti secondo il mio punto di vista a una situazione e no che c'è la sezione politica qui c'è un muro una balera completa perché il modo di far politica nostro nuovo democratico aperto dove si trattano luci discute
Qualche altra parte non si discute si fucile decidere subito decisioni faccio un esempio semplicissimo via Padova
Sindaco Zanonato
Vuole portare il tanto di costi Paolo anche se c'è la popolazione che sembra sia contraria vuole arrivare alla sfida perché ci fa solo felicità per capire se effettivamente quello che diciamo è verità
Sta tentando di Comune di rilettura di Toledo Statuto la possibilità di fare di pronunciarsi di togliere la possibilità che si possa fare fra l'appalto Alfano dicono dove discuterà in consiglio questa è un'altra vita questa non è più domande sia cioè cerchiamo di capire che le cose
Stanno mettendo sì in maniera completamente di format come il venture pensa ultima considerazione poi chiuso
Immigrazione pratico nessuno parlare di immigrazione
Quando mi sono secondo un punto di vista da Bertotto numero di immigrati a seconda delle esigenze a seconda necessità limitato quando in Italia deve avere una sua collocazione per avere al suo posto di lavoro permettono in condizioni di vivere permette di condizioni di vita dei cittadini di riserve
Mi sembra che gli immediati si può a mio far venire in Italia solo perché c'è l'interesse per farli votare re sembra solo questo
Quindi dobbiamo affrontare i problemi e le regioni oggi se
Vengono dati poteri perché inutile fatto negli anni settanta le regioni regione che se avevo sognato i poteri lo Stato un certo momento deve capire che sono maturi i tempi perché Regione abbia un ruolo perché le Regioni saranno un certo momento
Far far funzionare
Le cose in maniera migliore in maniera più diretta è più puntato concittadino
Io dico che il dibattito io seguirò fosse più tardi come gioca con impegno ma penso che se la utile anche perché aveva alcuni aspetti fondamentali di questo Veneto che travagliato
Che si sia abbattuta nel Veneto vuol dire che l'evento si sente che c'è qualcosa che sta bollendo io dico che i cittadini hanno la dinamite nel sangue
Speriamo che saremo interagisce afferma altrimenti qualcuno sta ipotizzando e fa la marcia su Roma non arriviamo a questo cerchiamo di protestare quadri proporre e farci capire a livello romano crediamo presso gli interlocutori
Soprattutto cerchiamo quindi lanciare un progetto politico comune un progetto politico che dia speranza che mia vitalità al nord che al sessanta per cento dei voti che è all'opposizione
Ringraziamo il consigliere marzo adesso lasciamo per la pausa del buffet pausa pranzo io annuncio giacché riprenderemo con l'intervento dall'onorevole Adolfo Urso tra una quarantina di minuti sul tema che anche qui della ipotesi partito bavarese
E poi proseguiremo con gli altri interventi
Un saluto da parte del partito del CDU veneto a questo seminario
Innanzitutto ringraziamento per l'analisi le proposte e anche le impegni che abbiamo sentito da parte dei nostri parlamentari
Uso il termine nostri
No ritengo impropriamente nonostante stamattina da taluno sia stato ricordato che il Polo è morto
Può essere
Ma i parlamentari che sono stati eletti in quella coalizione di Centrodestra fortunatamente esistono
Che hanno assunto un atteggiamento anche ultimamente che fa pence Perale per quanto riguarda il grande tema che stiamo dibattendo il federalismo
Io mi auguro che a forza di fare analisi e considerazioni
Tappeti veramente il temporale buono se il temporale può essere può cioè perfetto che tutti auspichiamo
Perché ricordo a me stesso nei pochi che son presenti
Nel mille negli anni fine sessanta
C'è stato un grande lungo dibattito sul fare o non fare le regioni sulla convenienza di quella nuova la realtà istituzionale e allora sì Jean sottolineava la necessità indispensabilità delle regioni che dovevano dare tutta le risposte
Alla gente
Tutte le soluzioni dei problemi perché più vicini alla realtà che loro andavano ad amministrare
Dopo ventisette anni
Siamo a reclamare invece quella vera competenza indispensabile per ricitare riscontri ai problemi della nostra realtà
Però amici io ritengo che le considerazioni che stamattina sono state fatte
E tutte termine pertinenti
Tutte proprie finiranno per essere ancora una volta botte se non c'è quella decisione
Ultimativa
Per un riscontro veramente di cambiamento per la nostra realtà
Il discorso della crisi delle regioni e tale dai invocare e pretendere dal Parlamento senz'altro la risposta per cui le iniziative che sono state presentate a livello regionale e non ultima quella del referendum consultivo
Da parte della maggioranza di questa Regione io mi auguro trovi senz'altro la possibilità di un esito positivo se è vero come è vero che è stato ricordato stamattina dall'onorevole D'Onofrio
La approvazione
Dell'articolo della proposta dalla Bicamerale dell'articolo cinquantotto emendato Possa dare questa possibilità alle regioni e quindi definire con il governo con il Parlamento competenze risultati che diversamente se non ottenuti potrebbe essere veramente un grave pregiudizio per la realtà territorio
Noi poi ci muoviamo in una situazione di particolare disagio analisi del Veneto ci porta a considerare tutti o quasi dati positivi
Voi per quanto riguarda la nostra capacità produttiva vuoi per quanto riguarda la nostra capacità esportativa voi per quanto riguarda la capacità occupazionale siamo al di sotto di gran lunga la media nazionale
Riusciamo a garantire una capacità di prodotto interno lordo che gli analisti dicono di un punto in più rispetto a quello che è il paese Italia allora queste condizioni devono anche garantire un risultato di gestione diverso
Pena la non possibilità di congiungere quel settanta per cento che definiamo di area moderata capace di vincere sopra appare il trenta per cento dell'Ulivo che corre volevo lo dobbiamo ricordare anche per il Veneto il rischio magari nel Duemila di avere perfetto utile risultato politico diverso
Per cui i dibattiti di questi giorni l'attenzione che è stata data alla realtà veneta
Mercoledì la presenza di Tremonti con la presentazione della programma federalismo libertà oggi questo seminario
Gli incontri che i vari partiti movimenti hanno fatto e faranno nella realtà veneta c'è da auspicare veramente che non manchi le infetto da tutti sottolineato e per questo che ringrazio i nostri parlamentari dell'impegno che hanno assunto anche da questa tribuna dove non mancheremo assieme le forze politiche
Presenti in Regione dei gruppi regionali di insistere contribuire perché il percorso via il risultato da noi auspicato
Diversamente sarebbe un'analisi che non produce frutti che non può più produce quello che la realtà produttiva e non solo del Veneto chiede oggi pare che il Consiglio dei ministri Appiah
Approvato i decreti attuativi ulteriori della legge Bassanini cioè io con decentramento di uffici gli organi di competenze burocratiche che io la sensazione che potrebbe anche essere questo un modo surrettizio per dare ulteriori soddisfazione magari agli enti locali e quant'altro e quindi far dimenticare invece grande obiettivo che a noi interessa
Di un federalismo reale efficace capace cioè di essere all'altezza delle esigenze che stiamo vivendo per questo faccio l'augurio convinto che il percorso iniziato a vietare confronto grazie Paolo
Ringraziamo il dottor Aldo Bottin che cui esperienze anche prezioso ricordo gli incarichi che uno uno lontano passante ha occupato importanti a livello istituzionale in Regione Veneto mi permetto anche senza naturalmente personale
No stile capacità di ascolto anche superiori ad alcuni attuali rappresentanti istituzionali della Regione Veneto talvolta
Passiamo al coordinatore regionale CCD dottor leoni
Sarò veramente brevissimo
Per portare il saluto a questa importante assise del CCD regionale
Metto per ringraziare gli amici l'Osservatorio parlamentare per la disponibilità manifestata a ragionare con noi
La tematica del federalismo
Vorrei comunque lasciarmi provocare dal titolo di questo dibattito ripartire dal Veneto quale federalismo per l'Italia credo che la scelta
E si impone per il veneto che vuole comunque diventare regione centrale nel nuovo assetto costituzionale
Che si va delineando sia il disegno del tipo di federalismo che andremo a proporre parlare di federalismo to cure non affrontare il problema
Credo che sia l'unica formula che unisce destra sinistra e centro finché ci limitiamo a parlare del titolo
Quando poi scegliessimo di entrare in argomento e scegliessimo di capire che tipo di federalismo intendiamo adottare e allora lì si avvera veramente dibattito
Sono che in sala ci sono capigruppi regionali
Il mio il merito va in questo momento a loro a farsi che quanto prima si sviluppi
Nella assise propria che è quella del Consiglio regionale un profondo dibattito sul tipo di federalismo che intendiamo imporre a questa regione e fare accettare a livello nazionale
Tali sapremo distinguere se il nostro che è un federalismo che ci assimila le opposizioni e assistenzialistiche
E comunque le posizioni di Ulivo se un del tipo di federalismo che lambisce il secessionismo bossiano o se è una proposta nuova nostra seria che affronta concretamente il tema di una regione importante che vuole lavorare
In un assetto nazionale ma che vuoi sempre più far esaltare le peculiarità regionali
Io credo che quanto prima in sede regionale comprendendo che poi gli amici consiglieri amici Coop capigruppo sono anche impegnati in tutta una serie di altre attività di carattere istituzionale
E che la provocazione del presidente della regione con la proposta di referendum sullo Statuto speciale è una provocazione finalmente arrivata forse poteva arrivare anche prima comunque benvenuta eretta questo dobbiamo partire per lasciarci interrogare sul senso che vogliamo attribuire a questo termine federalismo sul tipo di proposte che vogliamo fare
Certo credo che la distinzione il punto di discrimine verrà quando in Consiglio regionale dovremmo affrontare il tipo di proposta
Io credo e spero che ci sarà tempo e modo per ragionare anche con le segreterie regionali
Dei partiti del Polo in modo da far trasparire unità massima nella proposta che andremo formulare in ogni caso il lavoro
Che ci dovrà
E chi prova a vedere tutti impegnati per arrivare a questo risultato non è lavoro di poco conto ed è però assolutamente urgente quindi con l'augurio che questa giornata si concluda al meglio e che quindi
Le indicazioni che andremo a recepire vengano trasferite nelle sedi regionali UNESCO anche l'augurio soprattutto i capigruppo di far finalmente decollare
Questo problema del federalismo farlo affrontare nella sede più appropriata fare uscire in quella sede la distinzione profonda che c'è nel concetto di federalismo tra il Polo e l'Ulivo poi vedremo la lega che tipo di atteggiamento accetterà riprendere in questa parte
Grazie permetterei richiede un intervento all'onorevole Pozzi tasca
Rappresentante nel Veneto dal Patto Segni
Grazie
Aggiornato tutti
E io vorrei dire appropriata e applicare quel principio di sussidiarietà di cui si è parlato molto questa mattina
E non dettata segni abbiano concordata per l'intervento da Teheran coordinatore provinciale che diviene l'esperienza di territorialità anche perché è espressione che nulla quello comune che per tematiche molto e non si grazie a Francesco veramente
Saluto tutti e ringrazio per la vostra attenzione io sono coordinatore provinciale del Patto Segni e della provincia di Vicenza e a Penzance anche dei miei colleghi in questo momento e dell'onorevole tasca del Veneto in particolar modo di tutti
Faccio poco evidentemente una esperienza aggiuntiva a quella che ha questa mattina presentato l'onorevole Masi nostro deputato che inizia a quello che ha detto confermando quello che è stato quelle dell'opposizione ovviamente nazionale per quanto alle riforme l'esperienza che abbiamo iniziato circa un anno fa a livello veneto che stiamo portando avanti nel senso di costruire qualcosa di nuovo che indispensabili goduto della nostra gente veneta
Partendo da una considerazione di carattere generale l'esperienza che abbiamo fatto lo scorso anno a novembre di alleanza quel Sicilia licenza per la elezione provinciali
Penso che qualcuno lo sappia comunque abbiamo fatto quest'esperienza che Tano è stata un'esperienza nuova rispetto al passato in quanto in quella amministrazione noi eravamo in alleanza con il Presidente
Uscente doppio ok ma viale ulivista neo presidente del PT e comunque una giunta una distrazione il centro sinistra
è stata un'esperienza grazie a questi CD non casuale ma neppure scontato in partenza e per certi aspetti anche coraggiosa da parte nostra si sa chi è legato esperienza distrazioni
Da lungo tempo locali fa anche molta fatica poi alle vaste della situazione che si trova almeno a livello strettamente personale se non di obiettivi finali
E poi non è stata né buone coincidenza difatti quella perché nella realtà sempre stata da parte dei pattisti in genere
Dalia nazionali in giù
La ricerca continua di mettersi dove il terreno più fertile per le riforme e dove s'possono quindi di conseguenza spendere meglio le energie per fare del nostro Paese come si diceva e come hanno ripetuto molto bene inoltre dato questa mattina lo Stato moderno e qui dove c'è la disponibilità di altre forze politiche a rendere possibile da riforme che i cittadini si aspettano le vogliono con urgenza siamo già in ritardo perché quando e quindi purtroppo una continua sfida titolo sempre in questa in questa linea e con risultati ancora sta sempre speriamo e anzi dobbiamo rendere realizzati quanto prima
E torno a quello che diceva prima o poi negli ultimi due sfide dei pattisti a livello nazionale un'elezione dell'Assemblea costituente
Che purtroppo è stata bloccata dalla Buddy camminare
Che ha dato fino ai risultati che conosciamo per noi decisamente negativi aetate fosse anche puliti Luciano siamo di questo avviso
E l'altra esperienza tema tarata sulla Costituente che era non solo per il nostro riconoscimento ma anche per altri compresa la lega che frequentemente riprende questo cavallo di battaglia del sindaco supplente tenute l'unica via possibile per completare quella che si chiama la rivoluzione interrotta
E la costruzione più secondo aspetto tentativo che si è stato fatto da si sta facendo da un anno e oltre di questa nuova casa Rita democratica che unisca i liberal democratici italiani io un nuovo partito unico
Che a varie forme che sta anche in qualche modo sarà in qualche modo costruendo in questi giorni in in sulla sino di Cossiga anche su altre persone sta cercando di unicità queste forze liberaldemocratiche centriste quanto meno che sono esperienze qui ci sono due esperienze che si stanno facendo a livello di Patto Segni e che sono anche recepite a livello veneto
In questo modo Tito si alternativo una sinistra sempre più pericolosamente egemone ma anche verso il Polo attuale non in grado di rispondere trattati si motivi a questa esigenza e non sufficiente raccoglie consensi necessarietà malgoverno
Per la parte noi non siamo nel Polo non mi ha mai detto
E neanche aveva mai avuto intenzione di esserlo per il momento entrato consideriamo comizio Masa che stamattina un'esperienza superata diretto a un nuova una nuova soluzione
Una mia considerazione questa considerazione personale
Che secondo me
Legata a in questa prospettiva all'esperienza che abbiamo fatto anche nel novantaquattro del Patto per l'Italia
In qualche modo la vediamo positivo questo reputo questo tentativo perché è un rifugio in un certo modo di quel tentativo che è stato fatto in quell'anno
Un'esperienza che secondo noi è stata abbandonata fosse troppo presto perché perdente in quell'occasione ma che poteva avere un seguito interessante e che poteva fin da allora una costruzione la forza si sta cercando di creare anche adesso
Con diverse sfumature umane sostanza
Anche c'è anche quel tentativo
Ecco nonostante però questi due alte legittime aspirazioni
Su cui ci stiamo impegnando a noi ma anche altri in Assemblea Costituente e nuovo partito liberaldemocratico
Si sono tirate siamo in ritardo nel Veneto perché si sono create certe esigenze
La cui bisogna da risposta subito
Esigenze quello dei cittadini e qui bisogna rispondere altrimenti siamo tagliati fuori soprattutto per la presenza di una lega senta la maggior crescita che deve trovare risposte anche politicamente
Per questo da alcuni mesi abbiamo rivolto più attenzione al livello della nostra regione considerano indispensabili alcune temi fondamentali
Il primo è una una organizzazione quindi una maggior attenzione su base regionale anche delle forze politiche potente leader nazionale
è stato detto che stamattina che ci sono delle soluzioni che sono prospettabili valutabili quanto meno a voi severe cerca la soluzione
L'idea del Polo Nord vista in questa ottica non è sufficiente per dare risposte al Veneto e diresse la nel tappone stessa ricchezza di società e diresse la realtà lombarda della realtà veneta
E devo trovare aveva delle soluzioni anche diverso e per molti aspetti
L'altro aspetto fondamentale quello che si continua a ribadire da molto tempo da più forze sinistra centro e destra che quella dell'autonomia veneta
Noi ci siamo anche senta adesso il principio della sussidiarietà è stato paventato autonomie provinciali e comunali
Poi possiamo discutere su livello intermedio opportuno milione da da realizzare e qualcuno ha anche ipotizzato bisogna superare la Regione Province e Comuni studiarne altre soluzioni fosse nuova Martino che accenna c'è questo
Diciamo per il momento che Benito dall'esperienza di Comuni Province Regioni tutti questi livelli devono averla proprio tono mia fino in fondo semper sus
In attuazione al principio della sussidiarietà
Ecco terzo aspetto per arrivare a questa soluzione Chiesa tanto fondamentale e in questo lavoro stessi agli atti in questi mesi ma che si andrà a concretizzare posso in settimana che sia la pari dignità dalle forze politiche che concorrono questa a questo tipo di soluzione
Non isolato sui numeri ciascuna forza o potrà averne rivede adesione di pesi ma sulle idee sui contenuti sulle proposte che ciascuno in grado di fare agli altri
E con questo tono appropriati alle osservazioni iniziali che faceva il senatore D'Onofrio quando diceva tra le altre cose che nel Veneto mancano due cose
Uno è soggetto unificante capaci di traghettare la Regione ad una nuova forma di governo locale gli otto mila ettari il secondo che manca una rappresentanza effettiva nel Veneto a livello politico amministrativo
Unificato che raccoglie la maggioranza dei cittadini e qui negato che svolge questo compito questo ruolo di la Printemps sa quindi questo è l'obiettivo che dona possedute da forze politiche in prospettiva di questo nuovo autogoverno locale
E si sta pertanto un'esigenza pratica che è quella di trovare lo strumento il metodo che si faccia tua questa via quanto prima possibile permette il Veneto nell'effettiva condizione di avere questa rappresentanza
è possibile se si trova un collante comune quanto meno rinnovo tarato sull'unione delle varie forze che compongono chi tenta di perseguire questa strada vado su un collante comune che non è fatto quindi solo di unione di forze ma anche di contenuti sostanzialmente è stato accennato alla via bavarese via Catalana ovvia alternativa a questa credo che da qui si cominci anche discute sulla soluzione di questo tipo di problema che è stato posto una proposta che possa essere abbastanza concreto da parte nostra che poteva una delle tante vie su cui si possono discutere e più corretta possibile al di al di là del dibattito politico che sento molto interessante ma spesso non porta a conclusioni pratiche
E quella di partire dal confronto di manifesti che ciascuna forza politica ciascun movimento comizio prima ha pari dignità
Posso metto in campo e su quello si posso trovare convergenze utilità questo quest'operazione di nuova Printemps a livello di Regione Veneto noi ne abbiamo fatto uno persone potenti contenuti perché non ha nessun senso in questa fase qui siamo comunque disposti a metà a disposizione Alliata afoso venete
Su cui possono confrontarsi su cui possiamo confrontarsi con lo stesso manifesto che posso fare l'avvocato
Poi ammette i suoi stati anche degli altri tipo quello presentato due giorni fa dal dall'onorevole Tremonti perché così si proposta sia giusto
Venga messa in campo e su questo si apre anche una discussione proprio di a teatro operativo non solo esclusivamente di ragionamento politico
Se come pare
Che sia deve essere comunque un confronto su questo prato siamo dovremmo essere tutti da poco un confronto che miei non me la conservazione della Fossati appartenenze ciascuno
Piccole grandi forze che siano e non la conservazione dei posti visiva persone materialmente milioni effettivamente tenda se a questa nuova via che è importante
Si può attivare una consulta veneta di queste forze
Che vogliono aggregarsi trovare questa soluzione che pochi pochi mesi ad una Costituente veneta con tutte le conseguenze del caso a livello di e lavorazione di un documento comune di strategie di operazione interno
Senta poi fremente connazionali in questa ottica di costruzione del nuovo partito rispondono è un aspetto una componente fondamentale divaghiamo praticate altre vedono fosse consumatore diverse ma che nella sostanza la stessa identica cosa
Mi sento con questo di questo invito
Quindi su invito del patto vento Patto Segni costituente le danno democratica di chiudere il mio breve intervento e la sala come proposta ai nostri elettori al tavolo e anche le fosse presente in sala
Grazie
Dottor Vincenzo Quagliato segretario regionale della tiratura che ricordo è un'organizzazione di rappresentanza delle dirigenza regionale quindi
Parlerei di un rappresentante della burocrazia regionale
Buona sera grazie presidente
Noi siamo qua ospiti non potevo non portare il saluto dei dirigenti della Regione Veneto e io modestamente da qualche anno rappresento
Per dire che ci sono delle difficoltà anche sul piano organizzativo che le giunte regionali hanno già affrontato ma con troppa lentezza e con troppe difficoltà
Non tutte dipendenti dalla Giunta soprattutto molte dipendenti dall'organizzazione centralizzata e del tipo di rapporto di lavoro
Che siamo costretti ancora a concludere con l'Aran di Roma dopo mesi e mesi di trattative per creare dei parametri che dopo qualche mese caso Lombardia e caso veneto saltano
Faccio un esempio per farmi capire completamente stamattina l'onorevole Masi parlava il contratto del contratto collettivo nazionale di lavoro quello che da quarant'anni giusto l'intero
Della triplice abbiamo sempre osservato bene o male ho subito
Faccio un esempio solo io ho dei dipendenti di concetto che sono quindici anni che lavorano con me
E da quindici anni hanno ancora lo stesso stipendio perché gli enti locali signori preciso presidente e signori deputati sono l'unica categoria in Italia
Che la che hanno abolito dall'ottantaquattro la carriera economica la mantenuta allo Stato il parastato persino le ULSS persino le ULSS
Naturalmente i magistrati e mi fermo qua
Gli enti locali sono i parenti poveri di queste amministrazioni ora
Ho le togliamo a tutti le carriere economiche parlo del due e cinquanta per cento degli scatti cosiddetti biennali ma noi non possiamo tollerare che però aumentare lo stipendio un dipendente bisogna cambiarlo di qualifica perché così si dei qualifica
La classe superiore cioè noi prendiamo i terzi quarti livelli legge trentuno delle Regione Veneto di qualche mese fa
E portiamo verso seicento per solo settecento persone i livelli superiori perché sono venti anni che i secondi livelli sono secondi livelli che i terzi sono terzi livelli eh agevolare un milione e duecento mila lire un fattorino un usciere
E dopo dieci anni dargli ancora un milione duecento mila lire per terra che paghi l'affitto mantengono i figli e la moglie ecco aldilà di tutte le concessioni sulla licenziabilità del Pubblico impiego sullo sfoltimento bisogna avere la coscienza dell'articolo trentasei della Costituzione di fare delle verifiche triennali
Sul parametro delle retribuzioni se no la macchina burocratica funzionerà sempre peggio sarà sempre meno funzionale al sistema
Io do atto alla Giunta Bottini
E ha parlato prima il nostro ex presidente della giunta regionale di avere organizzato con la legge Cassese decreto ventinove la riforma organizzativa della regione e diamo atto alla Giunta Galardi aveva finalmente realizzata legge si chiama legge uno la legge della Giunta Putin si chiamava un altro numero vera del novantaquattro novantacinque
E non siamo riusciti a portarla in porto perché il Consiglio novantacinque si è sciolto ed è finita la legislatura finalmente abbiamo privatizzato anzi contrattualizzato il rapporto di lavoro
Finalmente abbiamo dirigenti con il regesto di andata e ritorno che vuol dire che chi lavora poco e male può essere licenziato col Treviso andare a casa speriamo anche che venga attuato questo meccanismo se non ci prendiamo in giro
E anche i dirigenti hanno qualche qualche qualche aliquota percentuale che non funziona bisogna che le amministrazioni assessore al personale
La Giunta regionale controlli anche queste spiacevoli ma inevitabili posizioni questa è la vita questo il lavoro questa è la realtà
Dico che non che non intendiamo di licenziare solo il fattorino gli impegnati archivista insomma
Bisogna avere il coraggio di controllare anche il lavoro dei dirigenti perché se no dopo un anno se i dirigenti che sono stati incaricati da duecento a duecentoventi milioni all'anno
Abbiamo undici segretari regionali in Regione
Che costano quattro miliardi e seicento milioni 'ste cose le abbiamo anche pubblicate sui giornali ma alla fine di un anno di lavoro credo che sia opportuno cominciare proprio da lì perché se non funzionano i generali non possiamo pretendere che funzionano i marescialli
Questa è la logica e deve valere nella pubblica amministrazione quindi riformarsi ma riforma per tutti
E a tutti i livelli se no continuiamo a mantenere classe di mandarini che prendono molti soldi dalla pubblica amministrazione e non danno mai il riscontro di quello che fanno
E allora con questo augurio e con la speranza che la legge uno e la manata alla giunta Galan il Consiglio del il dieci gennaio mille novecentonovantasette
Anche nell'ambito dell'amministrazione regionale si creino nuovi modi di lavorare ma soprattutto nuove forme di controllo delle al risultato perché la legge Cassese ossia il decreto ventinove del novantatré non ha tanto puntato sulla riorganizzazione e ristrutturazione della pubblica amministrazione ma sulle verifiche io faccio solo due dati che l'abbiamo pubblicato presidente ho finito
La Regione Veneto mi onoro di farne parte come dipendente e la prima regione d'Italia in tema di dirigenti e dipendenti i dirigenti regionali sono duecento ed enti il mese scorso la Sicilia Enea
Negli anni mille e cinquecento la campagna ne ha mille centottanta ora i parametri
Dirigente cittadini residenti in sede nel Veneto c'è un dirigente ogni sedici mila e cinquecento residenti deve in Sicilia c'è uno ogni mille e seicento residenti un dipendente della Regione Sicilia ogni trecento eventi residenti nel Veneto non dipendente regionale ogni mille e seicentottanta dirigenti
Lasciamo parte la campagna che potrà essere un caso patologico ma la Sicilia perché a queste condizioni perché Presidente allo statuto speciale
E quindi la Sicilia si può permettere di avere sei mila dipendenti regionali e pagarli non so con quale bilancio il Veneto ha il parametro di tre mila cento perché abbiamo accorciato di quattrocento sette unità con la delibera della giunta del riassetto della legge finanziaria
Di di di dicembre scorso il nostro bilancio nuovo dire Presidente che le regioni che devono tirare la carretta va bene che siamo in una in una regione all'ambiente dove da centocinquanta duecento anni vale la regola tira età ASI ma non possiamo continuare signoria continuare a tirare età sere noi dobbiamo avere il coraggio a livello della Conferenza Stato Regioni
Della conferenza dei presidenti delle regioni e del rapporto col ministero della Funzione pubblica e del lavoro e del Tesoro
Per parlargli con nome e cognome di dire che i parametri dell'Aran
Valgono per tutte le regioni d'Italia perché io dico ma è una mia modestissima opinione che è incostituzionale che i parametri nazionali del pubblico impiego siano un'eccezione per le regioni a statuto speciale noi concediamo alle regioni a statuto speciale
Tutte le cose che volete meno il parametro sui cittadini sul personale e sui dirigenti perché non è scritto da nessuna parte che la Sicilia possa avere sei mila dipendenti e il Veneto tre mila cento
E non è scritto da nessuna parte che altre Regioni a statuto speciale
Abbiano delle enormità così grossa ecco mettere un po'la mano anche in questa cosa che non è poche avevo il Veneto paga centocinquantaquattro miliardi scusate cento e cinquanta sei miliardi nel bilancio regionale che espelle il personale credo che in Sicilia sono sono a cinquecento seicento miliardi ecco e sono son cospicue questo è il denaro pubblico bisogna che a questi livelli centrali nazionali noi ospitiamo il contratto regionale
Perché col contratto regionale si responsabilizza la Giunta si responsabilizza e consiglio sia si responsabilizza la classe politica regionale allora se la Sicilia vuole mantenere i suoi sei mila dipendenti seri mantiene ma non con i soldi dello Stato
Cuore delle nostre tasse ed è il nostro lavoro acqua casca l'asino ecco dove non ci stiamo quindi regionalizzare i contratti ma che ogni Regione si dia il parametro che buone
Mettendo a proprio carico gli oneri derivanti se no qua continuiamo a fare sacca di dirigenti ed impiegati nella pubblica amministrazione perché c'è la disoccupazione lo stato solo a tre milioni e seicento mila dipendenti signori io ho fatto con il Centro studi che abbiamo a Roma alla Confedir uno studio due anni fa con le altre e ho finito Paesi dell'Europa
Abbiamo l'indice più alto della burocrazia di tutti i Paesi d'Europa persino della Grecia della Spagna al della carta di tutti
E non è possibile che servono tre milioni seicento mila dipendenti dello Stato tra l'altro per mantenerlo così male farlo funzionare così male e così stentatamente
Bisogna che secondo noi la classe dirigente locale e nazionale
Sì di Annabella regolata con questi costi e faccio un po'di pulizia radicale basta i clientelismi
Basta il mille e cento e e cinquanta di dirigenti della Regione Campania del di Napoli del dell'onorevole Vito che era assessore re personale della regione Campania e con delibera assunto mille cento e cinquanta dirigenti certa dopo ha preso cento mila voti di preferenza Bellanova qualunque di noi avrebbe fatto un affare del genere maschi gli eredi un gambero no
Chiedo scusa e grazie presidente
Grazie
Ecco a proposito del discorso della burocrazia volevo giusto ricordare quanto è apparso ieri sui giornali
Che il costo della burocrazia di una burocrazia che non funzionerà
Per tutto un delle lettore un appesentimento che talvolta appunto e dovuto Fomento metal motivi clientelari che fanno ricadere sulla collettività nazionale nelle assunzioni che hanno soltanto uno scopo ditta citare il malessere sociale perché non si è capaci di dare lavoro in altri modi e quindi sì assorbe attraverso lo Stato e ricordo quello che dicevo un sociologo molto famoso
Diciamo sarà per la prossima Pareto
Una delle figure più significative da Sociologia del per guerra Roberto Michels che tutti gli stati allora era valido in quell'epoca è durato anche a abbastanza lungo questa tendenza che hanno bisogno di assorbire
Il dissenso ampliano il proprio spera diciamo di dipendenti quindi di burocrazia per tacitare né la siamo il potenziale malcontento ecco volevo ricordare i dati che ieri appunto il Sole ventiquattro Ore che riportava in prima pagina sul fatto che la burocrazia
Proprio per il suo malfunzionamento costa annualmente alle aziende italiane il ventidue mila e cinquecento miliardi
Cioè e una tassa occulta che gravano oltre tutte le altre sul sistema industriale italiano ma a questo bisogna anche aggiungere un'altra cosa
Che questa scarsa non si ripartisce in maniera uguale fra tutte le aziende mancava fondamentalmente sulle piccole aziende
E guarda caso proprio il Veneto è caratterizzato da un tessuto diciamo collettivo di piccole aziende che per nelle quali per esempio questa tassa grava stata su Coulthard ha quasi del due per cento sul bilancio della queste garanzie bene adesso sì
Dottor Mazza Bruno Mazzoccato della sessione quadrante a nord est rendo a questo punto anche perché spero che sia in qualche modo un'introduzione per l'intervento all'onorevole Urso e anche ad alcuni altri interventi che ci saranno di rappresentanti politici anche dei capigruppo
Mi ha mi alcuni del una delle forze del Polo
Sono ormai dei luoghi comuni successo economico produttivo del Veneto del ricco Nord-Est e le richieste di autonomia in tutte le salse tutte le ricette il problema invece che meno e approfondito conosciuto e dibattuto
Riguarda le identità anche storico culturali e sociali da cui questo sistema economico produttivo veneto Natoli si è evoluto
Dall'altro sono altrettanto poco approfonditi gli obiettivi programmi economico politici che dovrebbero poi essere perseguiti
Con i poteri dell'autonomia o del federalismo in sede regionale
E poi le caratteristiche che dovrebbero andare ad assumere le forze politiche
E poi ancora la qualità e le caratteristiche delle classi dirigenti che dovranno poi assumere quei poteri che noi ci auguriamo molto vasti è importante
Oggi è necessario e indispensabile questo approfondimento e deve svolgersi Barack parallelamente alla battaglia civile e politica che invece portiamo avanti per l'ottenimento dell'autonomia e del federalismo la riforma dello Stato in quanto tale è scontato con una parte largamente maggioritaria dei veneti desideri l'autonomia
Ma il dibattito non può in sede locale limitarsi alle modalità tecniche come in questo momento per lo più sta avvenendo mentre si lascia allo Stato e al Parlamento nazionale la responsabilità di calare
Accusandolo tra l'altro di questo ma in un certo senso calando dall'alto una riforma in un momento tra l'altro politicamente molto delicata
Certamente i principi giuridico costituzionali hanno in sé una valenza politica e strategica rappresentano una scelta rispetto a modelli diversi
Ma interni non così risolutivi come molti potrebbero essere tentati di pensare o come molti vogliono farci credere
In realtà quasi tutte le storture delle deficienze i problemi
Dell'attuale assetto istituzionale dello Stato potrebbero essere in larghissima parte se non in toto replicanti anche dopo la concessione di ampie autonomie
Locali o di una riforma federalista dello Stato
D'altronde ci auguriamo di non essere tutti pronti a cadere nell'ingenuità o nella reticenza di alcuni politici che presento la la cornice di un assetto statutario come risolutiva in sé di tutti i problemi che investono la Società e l'economia
In realtà la società e l'economia dire magari bene magari male ma anche al di fuori di quella cornice
D'altronde non si spiegherebbe altrimenti successi del sistema economico veneto nonostante una cornice burocratico organizzativa
Estremamente arretrata
Bisogna probabilmente allora accontentarsi di considerare le forme istituzionali
Anche se di qualità avanzata perché corrispondenti a una precisa congiuntura storica
Come dei modi organizzativi niente più che anche se efficienti richiedono poi di contenuti sul piano di valori di principi e di programmi
Economici sociali ma ripeto anche di valori
Con la stessa forma organizzativa di per sé ottima possono essere prodotti appunto risultati estremamente diversi i risultati in realtà dipendono in larga parte dalla qualità delle idee programmatiche dalla qualità termine spesso trascurando delle risorse umane che dovranno sulla base di tali idee amministrare la quotidiana realtà che va mutando ogni giorno
Sono poi queste risorse umane che effettuano scelte di priorità e di esclusione che hanno meno la capacità di mediare nella società per renderla coesa che devono poi avere una grande responsabilità nuova quella di dialogare
Con i poteri centrali e soprattutto con le altre autonomie
è appena il caso di ricordare anche l'Unione Sovietica l'ex Unione Sovietica e gli Stati Uniti di persone sono entrambi delle grandissime costruzioni giuridico costituzionali tipo federalista ma mi pare del tutto evidente che hanno prodotto risultati estremamente diverso
Il dibattito sull'autonomia federalismo sul piano spesso puramente tecnico no oscurato quello sul piano politico ideale
Certamente questo è anche un affetto della disaffezione verso la politica un affetto anche della fase di transizione esche anche scandalistica che abbiamo attraversato nel recente passato
E anche frutto degli scarsi risultati che il dibattito politico negli ultimi tempi ha prodotto e anche feto in un sistema bipolare che non è mai decollata e anche un'incapacità in questa regione e in altre vicine dell'incapacità di intervenire sul dualismo che la lega a imposto come unico terreno di dibattito
Bisogna dunque applicarsi ad analizzare non solo le ragioni più superficiale o quelle economico fiscali delle richieste di autonomia ma anche quelle storico culturali che sono in realtà quelle più importante
Successo del sistema produttivo veneto
Non è avvenuto sono in relazione all'impegno lavorativo del desiderio di successo economico dei suoi protagonisti non è ha avuto luogo sono in rapporto a condizioni di mercato
Ma anche in rapporto a particolari caratteristiche socioculturali anche a condizioni fisiche del territorio
E non solo riscontrabili nel passato prossimo ma anche in tempi molto più lontani
Si può scoprire una continuità evolutiva che travalica anche congiunture storiche drammatiche sia oscurata talvolta Stich storicamente Meccheri apparsa prepotentemente alla prima occasione ci sono
Fili storici
Continuati nel passato di questa realtà territoriale che si protraggono per molti secoli e che cambiando le condizioni
Anche tecniche del lavoro però riproducono modelli omogenei
Il sistema Veneto e oggi senza scendere nei dettagli sostanzialmente si può rendere con un'immagine quella di un albero
Molto grande rigoglioso con frutti maturi
L'albero è cresciuto bene perché i modelli organizzativi produttivi commerciali
Più consoni alle condizioni del mercato negli ultimi anni erano e sono i lavoratori veneti i più spontaneamente e naturalmente con Ciani cioè il più vicini alla cultura locale sia individuale che collettiva
Le condizioni di mercato però stanno mutando prepotentemente ancora
E forse in modo anche più importante di quanto non sia accaduto nel recente passato e così stanno mutando i modelli organizzativi e le imprese venete questa importante in gran parte sembrano anche capaci di affrontare questi mutamenti in sostanza è il momento di raccogliere i frutti maturi dell'albero
Per trasformarli in qualcosa di nuovo in modo da dargli un ulteriore valore aggiunto che sarà determinante per affrontare le sfide internazionali
Le nuove tecnologie nuovi prodotti nuovi mercati le risorse umane più qualificante sono necessarie così come nuove dislocazioni strutturali e logistiche devono essere messi in campo
Un esempio
Che può illuminare sulla situazione che stiamo affrontando la Romania
è in questo momento la quarta regione del Nord-Est sei mila imprenditori italiani vi operano
In maggioranza sono del Triveneto
Un quarto del giro d'affari del Triveneto centoventi mila miliardi e originato dalle produzioni dislocate nell'Est Europa secondo alcune valutazioni molto realistiche
Duecentocinquanta mila posti di lavoro
Sarebbero a rischio nel Nord-Est se le imprese locali non potessero sostenere le condizioni di mercato ricorrendo al decentramento e alla delocalizzazione nei Paesi ex dell'Est
Ex comunista
Questo equilibrio può durare spostarsi o cedere traumaticamente
è una materia di riflessione ineludibile per la classe politica locale ma anche nazionale tanto più oggi di fronte al tema della riduzione d'orario
Molti esponenti politici vedono l'economia come un sistema staticamente codificato mentre crea in sessanta mentre invece nuove opportunità e altre contemporaneamente ne distrugge quindi è sull'ambiente sulle condizioni che si può intervenire
Perché l'impresa e sono sempre di più i mobili le nuove tecnologie devono creare nuove possibilità di lavoro e non offrire la medesima frazionata possibilità per un numero maggiore di persone nella medesima posizione
La burocrazia in questo senso può frenare o impedire lo sviluppo delle attività la politica può negarlo o favorirlo ma non può assolutamente impedire oggi la libertà di assestarsi in un'area piuttosto che in un'altra
Con ciò
La politica ha perso parte del suo potere coercitivo
Però in compenso ha maggiori responsabilità in termini di dialogo e di progettualità quindi in termini non più di autorità ma di qualità e di relazione
E proprio questo tipo di modi di politica questa è denuncia che ritengo di fare è questo tipo di politica che oggi manca anche e soprattutto nel Veneto
Alle sfide della competitività internazionale corrispondono localismi improvvisazione particolarismi o generalizzazione
Mancano sedi autorevoli con capacità di previsione strategica di coordinamento e di aggregazione di decisione e di operatività a medio lungo termine le associazioni imprenditoriali sono le più riconosciute in tal senso risulta chiaramente dei sondaggi che vengono effettuati su Baggio autorevoli
Supera addirittura l'autorevolezza di un'istituzione come la Chiesa che è tutto dire per le tradizioni di quest'area
Mentre per contro per esempio le organizzazioni sociali sindacali non reggono al loro ruolo le formazioni politiche nemmeno eppure il ruolo delle formazioni politiche eh insostituibile
In mancanza di una classe dirigente di una leadership riconosciuta la sfiducia e la rabbia producono effetti nefasti che vanno a sommarsi alla carenza oggettiva di una guida propositiva
Il tessuto sociale in queste condizioni si rompe è il patto civile spesso che si lacera
Il campo è libero per formazioni come quelle che noi quotidianamente vediamo che propongono un sito soluzioni e alternative radicali
La cui carenza di programmi concreti e operativi è coperta solamente e occultata dal discredito che ciascuno di noi vive rispetto al sistema che lo circonda
Molte delle caratteristiche tipiche del sistema Veneto l'iniziativa individuale la piccola dimensione il policentrismo divengono se non mediati
E inseriti in una rete politico-amministrativa coesa e volto al futuro elementi interni di diseconomia di concorrenza inutile di disorganizzazione e instabilità
E rischiano di compromettere la competitività complessiva del sistema
A livello nazionale e internazionali
Sono turbolenze pericolose
La conseguenza può essere leso tutto di capacità e risorse che andranno a incrementare o avviare altri sistemi in aree diverse queste aree nella realtà attuale sempre più saranno certamente aree extra nazionali
I distretti produttivi specializzati che sono la realtà più importante dell'economia veneta
Gli enti fieristici le istituzioni culturali e di formazione tutte le infrastrutture sono solo alcuni esempi di poli di sviluppo che necessitano di un governo del loro sviluppo e delle relazioni tra loro
Non individualistico non contingente e non di convenienza localistiche
Su questo IRAP in tanti politici nelle diverse aree interne alla Regione hanno enormi responsabilità
Sul piano anche strettamente personale
E dei comportamenti quotidiani
D'altronde quando cadrà la sovranità monetaria degli stampi e delle banche centrali sarà sull'efficienza dell'individualità e dei sistemi che avrà luogo la competizione
Saranno determinanti le capacità di analisi e di anticipazione delle tendenze di mercato la disponibilità di risorse materiali e immateriali inerente e di infrastrutture la sfida è non solo per le imprese di servizi privati
Scrive ancora più importante per lei aziende per le imprese per le istituzioni di servizio pubblico
La dimensione l'organizzazione la cultura aziendale la qualità delle risorse umane la missione stessa di queste organizzazioni e il controllo di qualità che non esiste dovranno essere riviste o creata ex novo
Per il Paese intero e per il Veneto soprattutto nelle componenti pubbliche para pubbliche
Non si tratterà di un aggiustamento ma di una ristrutturazione generale che le altre nazioni hanno da molto tempo affrontata
Che noi saremo costretti ad affrontare in tempi di emergenza che non ci lasceranno nemmeno il tempo di effettuare delle prove o degli esperimenti saremo costretti a prendere provvedimenti immediati che probabilmente avranno anche grosse conseguenze sul piano sociale
A queste trasformazioni verranno frapposti molti ostacoli e saranno frapposti da forze trasversali non dalle forze politiche individuabili in quanto tale sanno forze trasversali a tutte le forze politiche insomma quelle gruppi trasversali che sia ancora no al vecchio sistema protezionistico e assistenzialista
Avremo di fronte avversari che avranno appartenenze diverse e quindi anche difficile individuare e in questo scenario le forze del Polo
Hanno possono avere grandi opportunità forze del Polo e quelle che ai principi del Polo si ispirano
Il Veneto è iniziativa e terra d'iniziativa individuale e di comunità ha bisogno di garanzie di libertà Sibilia economiche sociali per essere anzitutto se stesso ma anche per proseguire nello sviluppo
La necessità soprattutto di disporre al più presto di una classe dirigente politica capace di leadership di innovazione e progettualità soprattutto che non sia artificiale o esistente comma un ceto a sé stante ma che sia nata e cresciuta nelle attività economiche nelle formazioni sociali locali che dialoghi con gli altri ceti dirigenti e operi con spirito di servizio
Non replicando il centralismo dello stand
Questa questa classe politica sarà quella che avrà la responsabilità di quella grande autonomia che noi chiediamo il problema però è anche che questa classe politica deve cominciare a pensare di presentarsi agli elettori non come sta facendo oggi solo con un Progetto tecnico istituzionale
Ma anche con un progetto corredato di contenuti perché dobbiamo cominciare a capire o meglio tutti cittadino cominciare a capire come saranno poi attuati qui potere una volta ottenuti quali saranno gli obiettivi politici della loro azione
Questo è corretto nel momento in cui ci si presenta il giudizio elettorale
Da questo punto di vista riteniamo che il vento sia culturalmente quotidianamente anche inconsciamente ma più vicino di altre regioni e le esigenze della nuova economia internazionale dell'Europa unita e della riformulazione dei servizi sociali
Può essere il Veneto il laboratorio politico amministrativo delle forze che mirano alla modernizzazione del Paese
Il campo di prova dell'Italia che sarà tra alcuni decenni il modello di confronto con quello delle forze conservatrici stataliste e assistenzialiste
Ma Terim per prendere un'opera così impegnativa anche le caratteristiche le forze politiche che oggi si riferiscono al Polo devono mutare bisogna partire dall'elaborazione di un programma costruire il modello di una nuova forza politica veneta che si basi su principi di rappresentanza di organizzazione di reclutamento e di selezione
Metodologicamente corrispondenti anche qualitativamente ai principi del programma e a quelli che ispirano i settori più avanzati della società veneta che con questi modelli hanno ottenuto i successi che tutti noi registriamo
Bisogna poi aggregare tutti i veneti che si riconoscono in pochi principi base di autonomia libertà partecipazione e solidarietà per dare al vento una rappresentanza stabile e autorevole
Quanto più uniforme sul territorio a tutti i livelli per avere il respiro e l'influenza necessaria ad un'opera di lungo periodo
Non si tratta di avere nostalgie di un recente passato ma bisogna avere il coraggio di ammettere che un certo tipo di uniformità politica e amministrativa ha consentito con la stabilità al Veneto
Di procedere verso i risultati che ha ottenuto e se questa è una parte positiva di quell'esperienza a questo bisogna attendere in termini di replica potenziale bisogna creare nella rispettiva autonomia collegamenti funzionali codificanti con le forze politiche nazionali perché autonomia non è separatismo
Federalismo e anche confronta integrazione tra potenzialità e risorse diciotto sistemi diversi nel sistema paese nazione alla configurazione dello Stato fondato sulle Autonomie non solo territoriale dovranno corrispondere organizzazioni politiche strutturate in coerenza le sfide critiche già presenti richiedono competenze integrate e scambi di esperienza tra tutti i ceti dirigenti della Regione oggi la sensazione spesso e di un ceto politico dirigente isolato dagli antri Centi dirigenti della Regione
Oppure degli altri centri subordinati a quello politica
Non si tratta di creare solo dei tavoli per ascoltarsi bisogna integrare anche fisicamente la partecipazione alla gestione della cosa comune che è il bene pubblico e l'amministrazione pubblica il Veneto guidato da una grande aggregazione moderata pluralista al proprio interno
Può affrontare prima e con successo sfide importanti il Veneto ha prima di altre aree più di altre aree
Cultura risorse e strumenti per intraprendere per esempio la ristrutturazione del politiche sociali degli anni sessanta che erano costruite sulla crescita del costante dell'economia della popolazione che oggi sono spiazzate come riconosciuto dalla stessa sinistra
Con nuovi poteri di governo
Si possono trovare soluzioni al contrasto servizi più efficienti e meno tasse è un costa contrasta apparente si possono affrontare i nodi contrattuali operativi che limitano l'impiego del personale pubblico best fatto anche richiamato questo problema
Si può lasciare le piccole e medie imprese un'amplissima libertà e responsabilità di investire svilupparsi abbandonando ogni ipotesi di intervento diretto assumendo invece compiti ben più importanti che sono appunto quelli di creare un ambiente esterno favorevole in termini di servizi finanziari informativi logistici infrastrutturali informativi promozionali
Si possono incrostati impostare nuovi modelli di gestione del mercato del lavoro altro problema estremamente deficitaria in Italia di cui si vedono i risultati soprattutto un settore che manca assolutamente di strategia a lungo termine
Individuati e condivisione lettini con questi il linea per le strategie misurate organizzate le risorse politiche umane disponibili e possibile con maggior concretezza definire qualità e ampiezza poi dei poteri necessari all'autonomia
Non si possono definire questi criteri senza prima avere stabilito quali contenuti sembrano perseguire con quali forze politiche con quali valori con quale personale umana
Solo a quel punto possibile combinare i due momenti e a vivere la probabilità di andare incontro alla realizzazione dell'Obiettivo anche a evidenti possibili successi elettorali grazie
Adesso prima del dell'intervento dell'onorevole Russo parlerà interpretazioni scritto il professor Giorgio Simonetto docente di economia Università di Padova
Buongiorno piccola correzione Università di Genova attualmente
Dunque mi fa piacere che
Si sia cerca la formula seminariale per un incontro piuttosto che una scelta
Come quella che viene attuata di solito in cui qualche politico fa dei proclami senza confrontarsi con nessuno dei partecipanti quali generalmente partecipano per far vedere che ci sono nulla più
Nel mio intervento che cercherò di fare il più breve possibile lancerò un po'di sassi più che cercare di fare discorso vero e proprio e mi attaccherò a quello che è stato detto da tutti coloro che mi hanno preceduto e in particolar modo agli interventi dell'onorevole Donofrio Masi e Martino i quali hanno contenevano al loro interno alcuni spunti molto interessanti
Sottolineo che una forma di riunione di tipo seminariale è fondamentale perché per arrivare a capire quale forma di federalismo noi dobbiamo volere
Dobbiamo innanzitutto diffondere una cultura federalista che attualmente manca si crede che le varie formule di federalismo siano quelle che riescono a garantire più forti o differenti forme di egoismo a livello locale territoriale mentre così non è
Abbiamo sentito giustamente fare riferimento proposto il federalismo delle cambiamenti che ci sono stati a livello politico
Conseguenti alla caduta del muro di Berlino
La crudo del muro di Berlino ha significato la rottura di una serie di spazi politici che li facevano riferimento ai vari blocchi in cui era divisa da terra e contemporaneamente anche alla rottura di non meno rilevanti spazi economici
Prima sì commerciava si produceva esclusivamente all'interno dei blocchi e questo dava una sorta di garanzia contro una reale competizione che favoriva l'appartenenza
A uno dei blocchi piuttosto che un altro
Con la caduta del muro di Berlino questi blocchi si rompono si rompono questi spazi politici si rompono questi spazi economici il modello dell'economia socialista pianificata cade e trascina con sé anche il modello keynesiano
Modello keynesiano di tipo capitalista socialista che abbiamo avuto fino adesso per incidere per inciso è quello che permette a uno stato di indebitarsi per sovvenzionare la Sea la società civile
Il più grande segnale di questa rottura di questo crollo l'abbiamo avuto
Oggi sottolineata dall'intervento all'onorevole Martino nel momento in cui ha detto che esistono proposte per imposizione di legge
Della chiusura del bilancio statale in pareggio che è già passata negli Stati Uniti questo di fatto impedisce o tende ad impedire che cosa il fenomeno della compravendita di voti
Che attualmente noi abbiamo in quasi tutti i Paesi occidentali non è più possibile teoricamente andare al governo sostenendo una categoria civile o più categorie civili
Pensando poi di pagarle con i soldi dello Stato
Questo purtroppo però in Italia
Esiste tuttora ed è fortissimo non per niente possiamo dire che se non abbiamo un federalismo dal punto di vista amministrativo abbiamo il federalismo consociati vista
Ossia l'Italia è suddivisa in categorie operai notaio avvocati handicappati quali ognuno hanno un referente politico che le mette in lotta fra di loro e che sul questa lotta fonda il proprio potere la propria capacità di essere eletto categorie che non hanno o numericamente oppure in un territorio circoscritto la forza di eleggere una rappresentante politico non hanno leggi
Questo sistema chiaramente non può più andare avanti e presupporrebbe anche qui un cambiamento culturale non indifferente soprattutto considerando che l'Europa l'unione dell'Europa porta con sé anche una competitività nel mondo del lavoro
Un ingegnere tedesco iscritto all'albo degli ingegneri in Germania può esercitare in Italia
Ma fa solo il biennio
A cinque anni
Noi abbiamo promosso a livello universitario dei diplomi universitari totalmente inutili
Presenti solo sulla carta che servono esclusivamente per chiamare professore universitario amici a insegnare che possano mettere sul ventinove visita professore perché perché lo Stato non ammette il diploma neanche per partecipare ai concorsi pur quindi in realtà abbiamo avuto tutta una pletora di riforme presenti esclusivamente sulla carta se colpe siero dobbiamo andare indietro a vedere quali sono state effettivamente le riforme che l'Italia ha conosciuto
Bene dobbiamo dire che le ha conosciute sotto la monarchia sotto Mussolini poi basta abbiamo pedissequamente assorbito i mutamenti della società subendo le e questo riguarda tutta la classe direttrice
Una
Sottolineatura di quanto detto è contenuta nelle parole che il ministro Pinto ha detto in un'intervista recentemente a proposito delle quote latte
Quando con grande sufficienza e prosopopea liquidato gli agricoltori dicendo che erano in fondo solo tre mila
E quindi il problema delle quote latte coinvolgendo solo tre mila imprenditori erano quisquiglie rispetto invece a categorie ben più numericamente nutrite
Ho sentito stamattina dire che
La domanda influenza l'Offerta
Sono totalmente in disaccordo per un semplice motivo la domanda può influenzare l'Offerta esclusivamente quando il potere della domanda il potere dell'offerta si equivalgono
Nel momento in cui noi siamo in un mercato
E se ne rende ossia il monopolio in oligopolio nella realtà la domanda subisce l'offerta e si deve adattare a ciò che l'offerta agli da può tutt'al più scegliere se comprare di più o comprare di meno tanto è vero che il prezzo è un indice di dove il potere all'interno del mercato si trova in un è un punto d'incontro fra domanda e offerta
Quindi questo artifizio puramente teorico degli economisti di un mercato e concorrenza perfetta in cui domanda e offerta si influenzano in una sorta di minuetto non esiste
Tanto è vero che noi cittadini non veniamo coinvolti nelle scelte relative al federalismo relative alle grandi riforme che lo stato né di cui lo Stato necessità
Quanto piuttosto dobbiamo subire ciò che ci viene proposto e cercare di adattarci a quella che è l'offerta che i politici ci fa l'offerta molto probabilmente sarà molto viziata nel senso che i grandi partiti di opinione mi riferisco soprattutto a coloro che sono abbracciati sotto
L'ombrello dell'Ulivo cominceranno cominciano adesso a produrre qualche cosa a livello federale esclusivamente nel momento in cui saranno in grado o sono in grado di controllare
Dal centro tutta la periferia
Nessuno si è opposto per esempio sembrano stupidaggini ma nessuno si è opposto alla centralizzazione la burocratizzazione a Roma di tutta la gestione delle patenti
Di tutta la gestione relativa alla motorizzazione civile
Le diremo sono fesserie non sono fesserie
Se noi andiamo a guardare nelle piccole imprese venete lombarde scopriamo che molte producono veicoli industriali che a Romano deciso che minimo per aver l'omologazione di un veicolo industriale necessario produrre cento esemplari lavorando messi su commissione per imprese estere non possono uscire dalla fabbrica con i camion che hanno prodotto
Morale e sapete cosa fanno chiedono l'omologazione tedesca i tedeschi dopo tre giorni mandano giù due ingegneri gli ingegneri controllano il veicolo l'omologa no e i veicoli escono dalle fabbriche italiane con la targa tedesca
è aberrante e questo ci fa capire anche un'altra cosa quando l'Europa sarà veramente unita ci sarà anche uno scontro fra burocrazie
E quindi abbiamo la necessità di intervenire come giustamente è stato sottolineato sulla burocrazia perché perché lo scontro fra burocrazie significa anche tre maggio di risorse quando io pago le tasse a una burocrazia straniera treno le risorse del sistema economico italiano e mi rivolgo a una burocrazia diversa
Oggi è stato sottolineato uno degli aspetti giustissimo quello relativo agli emolumenti alle carriere e alla partecipazione attiva e concreta della burocrazia al funzionamento della cosa pubblica
Ma riformare la burocrazia che per inciso è il fondamento essenziale e imprescindibile da cui sono partiti tedeschi per ottenere i lender
Basta prendere le ricerche da essi condotte all'inizio degli anni settanta per capire questo sto parlando del novanta ma del settanta
Faccio un altro esempio perché gli esempi magari a volte sono più chiarificatori sono stato chiamato circa quattro anni fa intervenire nell'analisi organizzativa di un ufficio di edilizia privata e pubblica in un comune veneto
In cui mi si chiedeva di risolvere il problema relativo all'incagliarsi delle pratiche di edilizia all'interno dell'ufficio per cui tutto era bloccato
Il problema si rivelò risolvibile perché perché già esisteva un direttore generale e un vicedirettore promosso direttore generale con sentenza del TAR perché aveva svolto alcuni incarichi di competenza del direttore generale quindi il tribunale
De iure novità eletto direttore generale quindi quindi in realtà esistevano solo capi mancava manovalanza mancava chi eseguiva mancava chi faceva quindi in realtà noi dobbiamo cambiare le procedura dobbiamo cambiare tutto
Del funzionamento della burocrazia perché senza la burocrazia non possiamo aver nessuna forma di federalismo rimane tutto sulla carta e noi a partire dalla costituzione scendendo in in scala gerarchica su tutte le altre leggi abbiamo avuto leggi disattese
In tutti i settori della società civile
Le istanze federaliste non sono istanze sulle italiane se noi riusciamo dai territori dal confine dell'Italia e ci rechiamo in Giappone scopriamo che esiste una sorta di omologo della lega nord in Giappone
Omologo della Lena della lega nord che chiede che cosa chiede l'autonomia di Tokyo l'autonomia di Osaka l'autonomia delle altre zone economiche che mandano avanti il sistema Giappone
Allora se approfondiamo l'analisi scopriamo cose che i leghisti conoscono benissimo che in realtà l'intero sistema economico globale si regge su diciassette zone economiche naturali speciali che pagano per tutti
E che all'interno di queste zone economiche i reali legami sono di tipo etnico son di tipo religioso su ogni tipo di contiguità politica di cento mila tipi
Quindi in realtà scopriamo che le esigenze federaliste sono molto molto forti e sentite in tutto il mondo l'unico difetto è che i federalisti per il momento non si sono ancora Fusi non hanno ancora delle identità internazionali e sovranazionali che permettono loro di dialogare sostenendo l'idea
Allora se ci muoviamo
E ci spostiamo leggermente di campo vediamo che dove è stato applicato effettivamente il federalismo dove è stata applicata la piccola dimensione dove si sono tenute delle entità realmente efficaci nelle multinazionali
Nelle varie mafie del mondo che si muovono prescindendo da qualsiasi tipo di imposizione legislativa
E in tutti quegli organismi speculativi
Saprofiti dei sistemi nazionali che
Non rispondono a nessuno entità nazionale
Prendete il bilancio della Banca d'Italia del mille novecentonovantacinque relazione di fine anno quindi relativa all'anno precedente quella del novantasei prendete relazioni dei bilanci delle banche centrali statunitensi e tedesche
E troverete in piccolo segnato che uno dei problemi più difficili da gestire dal punto di vista economico e la speculazione che si muove al di là e al di fuori di qualsiasi confine senza qualsiasi controllo
Questo poi allora mi riporta ad un'altra questione stamattina è stato toccato il problema dei blocchi
La nafta l'Europa non servono a nulla questi blocchi assolutamente a nulla
Perché perché nella realtà agli Stati e i blocchi non hanno più la capacità di esercitare al loro interno la sovranità
Semplicissimo via internet e io movimento denaro creo imprese virtuali
Che nella realtà nella carta non esistono per cui faccio movimentare capitali emersi da una parte all'altra e posso volendo non pagare assolutamente nessuna tassa continuando a far girare dei documenti
Perché di questo si tratta non seguiti Nina denaro né da merci che mi tengo strettamente in portafoglio nei magazzini
Per cui nella realtà il costruire blocchi è semplicemente il tentativo dei politici di imporre il primato della politica tuttavia il primato dell'economia
è più forte la politica si è avvalsa del supporto della economia per crescere per aumentare il potere e cos'è successo che l'economia la fagocitata perché perché l'economia le risorse umane in denaro
Allora noi dobbiamo stare attenti che prima di poter parlare di federalismo prima di poter parlare di quale formula scegliere catalana bavarese statunitense dobbiamo cambiare la cultura se e quando ci presentiamo alle elezioni i partiti politici sono in grado di comprare in blocco i come santi perché ti prometto
Che non verranno aperti più centri commerciali allo tutti i commercianti tant'votano sperando che non vengono più aperti centri commerciali gli operai ti prometto trentacinque ore cassa integrazione aumenti degli stipendi dopo tutti gli operai che vanno e votano per una forza finché non supereremo questa forma di federalismo che io ho chiamato tipo consociativo e che insiste
C'è realmente e pur essendo informale e più forte di qualsiasi federalismo formale nella realtà non riusciremmo ad avere nessun tipo di federalismo
Non basterà dividere l'Italia in regioni stati staterelli in zone
Perché mancherà l'applicazione l'applicabilità reale di qualsiasi forma di federalismo
Grazie
Garanzia Mottola insomma il caro Presidente all'Associazione piccole e medie industrie di vicenza
Buon pomeriggio
Ringrazio gli organizzatori per questo convegno l'ho trovato molto interessante per vari aspetti per vari spunti particolar modo avuti in questa mattina dai relatori
Mi dispiace che di essere fosse non so se l'unico uno dei pochi rappresentanti del mondo imprenditoriale perché ma ritengo che i miei colleghi forse non non vogliono pensare che c'è una stretta connessione tra la politica e l'economia
E quindi fatto di essere qui da solo mi rammarica momentino
Malgrado questo vorrei dare qualche spunto qualche spunto di riflessione magari ai frodatori sono intervenuti oggi oggi a questo convegno
Ho seguito con molto interesse questa mattina a parlare che il federalismo
Il concetto di federalismo fa parte di una cultura di centrodestra
Questo effettivamente una grande realtà una una una affermazione va sottolineata
Ma oltre a questo ho sentito dire una cosa ancora più importante che malgrado questo
Il poco
In sostanza aveva non dico abbandonato ma non aveva tenuto nella giusta considerazione questo aspetto
Infatti ritengo che se il Polo è una fase critica lo deve proprio a questo fatto a un fatto che negli ultimi due anni non ha tenuto in conto di un fatto importantissimo di vitale importanza non solo per il Veneto ma per tutt'Italia ai versetti
Il il mondo si stava bene o male organizzando in senso federale
Detto questo la domanda è quella lo è e il Veneto quale federalismo vuole
Sarà tra l'altro il punto di riferimento o magari un laboratorio di federalismo per le altre regioni
Beh io ritengo che il federalismo è un federalismo a trecentosessanta gradi
Io sento parlare sempre comma e la cosa mi interessa moltissimo dal federalismo fiscale
Che indubbiamente sta alla base poi della della realizzazione del federalismo politico
E qui non mi voglio inoltrare avrei chiaramente l'onorevole Martino più volte ha dato delle indicazioni molto molto interessanti
E non mi voglio neanche notare più di tanto sul federalismo politico
Qui abbiamo l'onorevole D'Onofrio
Una esperto in materia un profondo studioso e conoscitore e al quale va tutto il mio riconoscimento e la mia stima anche perché un uomo
Diciamo di provenienza meridionale tra virgolette
Ho già detto altre volte
Che sappia interpretare meglio di noi quelli che sono i concetti terrorismi poliziotta è una cosa tanto facile e quindi come estratti da carica comunque viene siamo molto molto grati perché altri settentrionali non m'hanno fatto e non sanno fare quello che in grado di fare D'Onofrio
Ma non esistono solamente questi due federalismi
Non esistono il federalismo perché si possa attuare per essere attuato a trecentosessanta gradi se vogliamo che funzioni
Quali altri federalismi esistono allora ecco innanzitutto
Qualcuno di voi mi aveva sentito parlare della federalismo delle rappresentanze
Parlò presente della rappresentanza imprenditoriale
Associazione delle piccole riprese degli industriali dei commercianti degli artigiani di Lecce
Noi veneti era nostra impresa hanno delle necessità specifiche
Che non sono uguali alle necessità di altri imprenditori che esistono nel Nord Ovest
Un centro Italia o in altre aree per cui è chiaro ed evidente che noi dobbiamo avere una organizzazione di rappresentanza di tipo federalista
Perché le nostre rappresentanze devono chiedere al governo centrale il soddisfacimento di esigenze e di necessità specifiche del nostro territorio che ripeto non sono uguali a quelle di altri imprenditori
Io con altri colleghi qualche anno fa abbiamo tentato una un esperimento paga un disegno quello di creare nel Veneto l'associazione veneta degli imprenditori
Associazione che aveva come scopo quella di diciamo di riunire
Tutti gli imprenditori veneti
Sia quelli appartenenti alle associazioni industriali e quindi a Confindustria
Sia a quelli appartenenti alle atti in una situazione di come le industrie e ancora di più anche quelli appartenenti agli artigiani
Perché molte imprese artigiane solitamente sono uguali sono coincidenti con le nostre piccole imprese omini riprese Masi conosce bene il problema
Purtroppo dopo lunghe lunghi trattative lunghi discorsi sostanzialmente chiaro che Confindustria e l'onorevole D'Onofrio prima nella pausa lo diceva e io stavo sorridendo dietro le persone Confindustria non aveva assolutamente nessun interesse
Ma sostanzialmente a accedere potere ad organizzarsi in tipo fra i interno i federalisti ci perché Confindustria eh potente continuerà a far fare
A tutti gli imprenditori italiani quello che vogliono alcuni potentati industriali e finanziari fintanto che loro conserveranno una struttura solita e perenne tra e piramidale come hanno adesso
Quel momento in cui ci fosse una organizzazione di tipo federalista è chiaro che gli imprenditori veneti avrebbero una forza di gran lunga superiore alla FIAT
E quindi di conseguenza potrebbero far fare delle scelte al governo centrale realmente a favore delle piccole e medie imprese dagli artigiani
Questo di fondamentale importanza purtroppo
Come successe al successo che malgrado i nostri sforzi dopo due anni Confindustria a è riuscita sostanzialmente a rompere questo disegno e purtroppo alcuni nostri colleghi e mi dispiace che non sia qui il Presidente va ancora hanno imboccato quella strada che io personalmente alcuni colleghi riferiamo assolutamente sbagliata assolutamente contraria a questo concetto federalista
Ricordo perché sono convinto che i molti mali
Che noi accusiamo attualmente sono dovuti proprio alla mancanza di federalismo solo attraverso il federalismo decimo a risolvere molti problemi tant'è vero che su nostra iniziativa su mia iniziativa qualche altro collega
Tra qualche mese la la nostra confederazione nazionale la con fatti sarà la prima Confederazione nazionale che si dà a approverà in assemblea una struttura di tipo assolutamente federalista
E questa sarà forse una primo esempio un primo segnale di come le rappresentanze vanno organizzate sul territorio questo anche per gli imprenditori
Si lamentano sempre parlano sempre si lamentano però sostanzialmente non fino adesso non hanno mai dato un esempio
Aspettano sempre che siano le forze politiche a prendere determinate decisioni è arrivato il momento questo detto ancora tanto tempo fa che siano gli imprenditori per primi che hanno delle idee innovative e quindi riescono ad Ale dell'indicazione degli indirizzi alla classe politica di come deve essere modificato questo stato
Nostro nostro Stato
Oltre alla alla fra terrorismo associativo degli imprenditori credo che è un altro fatto estremamente importante che per forza di cose dovrà attuare il federalismo sindacale
Non ne abbiamo già parlato ne ho parlato con qualcuno qualche tempo fa con qualche esponente sindacale ma anche i sindacati
Le organizzazioni sindacali si stanno lamentando si lamentano perché perché le decisioni centralistiche segreterie sindacali sono miopi solo dettate età
Convenienze politiche dalle ansie politiche o da sostegni politici
Le organizzazioni sindacali invece hanno degli scopi totalmente diversi sono quelli di conoscere profondamente bene le imprese del proprio territorio
E devono se vogliono creare a far creare occupazione meno devono cercare di
Fare un percorso a braccetto con gli imprenditori
E con questo mi riferisco a i temi scottanti
Ed è il tema delle trentacinque ore
Fatalmente e al tema delle delle ore straordinarie che come molti di voi sapranno si saranno assolutamente impedite entro poco tempo
Ora è inammissibile nel Veneto è una è semplicemente che un assurdo non riesco a capire
Me come si possa pensare a questo certo che a Roma i segretari nazionali fanno politica e quindi alla fomento porteranno anche il problema delle trentacinque ore sbagliando assolutamente tutto
Perché perché i rappresentanti sindacali sul territorio conoscono bene le nostre realtà e se avessero delle delle delle autonomie
Si potrà potrebbero fare qualcosa di diverso
E quindi trattare ipotesi delle degli orari magari fatti in modo diverso
Discutere con le imprese anziché sull'orario settimanale sull'orario annuale
Quindi aiutando le imprese nella flessibilità che sta diventando sempre di più l'elemento determinante per la competitività d'impresa
è certo che un altro momento nel Centro Sud il problema delle trentacinque ore esistono attivamente faticano a tormentone andare tra ragazzi trentacinque ore è semplicemente che una cosa inconcepibile
Il fatto di non poter fare o straordinarie che le nostre aziende non abbiano flessibilità è un altro fatto assolutamente inaccettabile quindi se ci fosse un'organizzazione sindacale del tipo
Federalista di tipo regionale ci sarebbero delle trattative fatti in modo totalmente diverso
Nelle altre aree si discuteranno di altre cose
Quindi il federalismo sindacale ritengo che trovato sia di nel stabile perché arriveremo poi tra alcuni anni arriveremo ad alle trattative a dei contratti regionali
Ci saranno dei contratti nazionali per quanto riguarda le normative di fondo ma ci saranno dei contratti che saranno dei contratti esattamente di tipo regionale come esistono già tra l'altro in Germania da moltissimo tempo
Veniamo a alla a la l'ultima questione che interessa moltissimo io sento parlare molto da molto tempo i politici che parlano di federalismo
Ma io faccio la domanda alloro Enrico ma quale federalismo hanno i partiti politici
E il i partiti politici non sono esenti da un passaggio sociale di questo tipo
Anche perché le condizioni sociali sono diverse da territorio a territorio quindi se la gestione ma sempre di più sul territorio è chiaro che i partiti politici devono essere vicini ai cittadini alla società di quel territorio
E non sono certamente i politici sia a Roma che possano conosce profondamente bene le problematiche abbiamo noi nel Veneto
Io questo Rispetto sito parlare e ho molta ammirazione dalla rappresentanti politici di questa mattina ma direttrice sono pochissimi che conoscono realmente la nostra realtà allora io dico aveva cominciato andato mento fare un esame di coscienza fare un'autocritica cominciata che vuoi fare
Il federalismo partitico e i segretari regionali o le vostre organizzazione regionali noto momento vi daranno delle indicazioni molto concreto e molto preciso su che cosa vogliono i veneti in tema di federalismo
Ed ecco quindi non solo questo ma dovete dare anche delle tele
O parte di autonomie ai vostri rappresentanti sul territorio
Perché in questo modo loro avranno la possibilità di trovare quella che quelle che sono le aggregazioni più consone alle necessità di quei cittadini
Ecco quindi che il fatto di decidere
Se il Veneto vuole andare comunque un quesito molto difficile da risolvere se voglia se la rete vuole andare verso un partito bavarese o un partito diciamo catalano
è un problema che sarà risolto direttamente sul territorio perché S. Ivo i rappresentanti dei partiti avessero determinato dal terminato autonomie attraverso il confronto attraverso la discussione attraverso l'analisi dei nostri problemi troveranno da soli troveranno da soli aiuterà il signore che ha trovato da soli la l'uscita il il il risultato
Perché non c'è niente di meglio che il libero mercato come voi conoscete benissimo che automaticamente da solo sa dare le risposte senza tanti problemi
Quindi
Io vi invito a fare delle profonde riflessioni su questo
Dopodiché il Veneto purtroppo noi veneti andiamo sempre lamentarci
Non ci va mai bene nulla suo semplice da qui problemi ma è un problema di come i veneti perché prima di tutto io credo che molti di noi la stragrande maggioranza di noi non sanno esattamente qual è l'obiettivo che vogliono perseguire dove vogliono andare con quale strategia e quindi quali risultati ottenere
Per cui sarebbe
Sarebbe arrivato il momento che i veneti anziché di piangersi addosso sostanzialmente con l'aiuto delle forze politiche ed alle forze economiche del nostro territorio
Trovassero da soli e trasmesso da soli di una decisione autonoma su quello che sarà il futuro del Veneto grazie
E nel seminario sta volgendo al termine e ci sono solo due brevi saluti da parte del capogruppo Marangon alla Regione CDU
E da parte del capogruppo della lega Franzin dopodiché abbiamo l'intervento dell'onorevole Urso a conclusione del seminario grazie
Chiedo scusa pensiamo fosse già andato via c'è
Un saluto anche da parte del capogruppo DNA scambio ringraziamento a voi di avere organizzato questo seminario di studi perché
E il modo per spiegare la rabbia presenza di oggi e di stamattina visto che probabilmente nella seconda fase della Prima Repubblica
Di studiare pochi hanno voglia e soprattutto anche di capire
Cosa in questo Paese sta succedendo se non c'è il famoso denominatore comune della visibilità
Un breve saluto che però uno un saluto formale perché parlar male di federalismo adesso come parlar male della mamma
Nostro un Paese nel quale uscire mai parlar male della mamma quindi non mi sottraggo a luoghi non parlar male del federalismo ma due domandarsi seriamente se la iniziativa di oggi che è un seminario di studi
E l'iniziativa di tre giorni fa
Che invece aveva significato leggermente diverso
Abbiano esattamente colto lo dico e non veneti che mi sembrano quasi maggioranza volge avviene esattamente colto che cosa sta succedendo in questa regione
Che ha una situazione economica originalissima paragonabile probabilmente i primi anni settanta della Emilia Romagna ma la vi era i vi è ancora un tessuto politico
Di controllo quali sociale totale mentre nella nostra regione questo non c'è non c'è mai stato
Il regime prima non c'era
L'ultima abbia delle varie analisi volevo soffermarmi fare anche una domanda
Alla quale lo so lo chiedo che l'onorevole D'Urso rispondono che non è un compito suo provvede un compito nostro
Tutti parlano di federalismo c'è quello fiscale a ciclo democratico circolo politico c'è quello sindacale che non c'è
C'è quello partitico che non esiste
Perché i nuovi partiti di i nuovi partiti della seconda parte della Prima Repubblica decidono tutto a Roma
Il segretario nazionale di Alleanza nazionale decide lui segretario regionale del Veneto
Anche quello di Forza Italia
Quello nostro no perché se trova decidere no il nostro mandiamo via Luini ma sono questo
è un più un'eccezione che era una regola
Sì appunto
Però
Può darsi
Il vostro lo decide fra Bologna e Orte non so in quale punto geografico della però grazie alle battute del mio amico Casini
Qualche volta coniuga anche il suo cognome ma ogni tanto anche l'onorevole
D'Onofrio che lo rimette nella nella la retta via
Dice diceva Simonetto manca la cultura federalista probabilmente perché noi non l'abbiamo mai avuta non è che si improvvisa cultura federalista perché Bossi
La per milioni di volte dei telegiornali
Però agli osservatori non veneti
Devo ingratitudine qualcosa al primo quando io ho incontrato Alleanza Nazionale in Consiglio regionale nel novantacinque
L'elaborazione politico concettuale amministrativa era diversa da quella di adesso
E
Devo dire che da allora ad adesso sono stati
I chilometri migliaia di chilometri sono stati
Sono stati fatti verso l'obiettivo dell'autonomia
Però vedo Paolo Scaramella in fondo una delle nostre osservazioni attuali e questa
Ma i partiti nazionali o i partiti in genere
Visto che sono le idee che sono il motore della storia
Quali idee hanno
Che non siano modestissime differenze tra l'uno e l'altro nell'attuale dibattito politico
Il grande pericolo del Veneto che stiamo diventando tutti i difensori del cosiddetto partito territoriale
Per cui fa il partito territoriale sui generis
Il partito territoriale originale
O quel comunque dice di essere aiutati dalle dieci alle Liga Veneta-Lega Nord
Noi rischiamo di essere comunque un surrogato perché non siamo più un prodotto originale
Il Rettore del prodotto originale
Fra il prodotto originale e il prodotto copiato anche bene a parità di costo sceglie il prodotto decine questo per dire che cosa che il problema non è il federalismo
O se volete non è nelle forme nelle quali lo conosciamo adesso
Il problema
L'avvento la l'abbattimento dell'ideologia diverso ma soprattutto da parte di questa parte del Paese
Di una situazione economica e sociale
Il culturale mi dispiace si parli solo delle industrie e non si parla mai della nostra università ma questo è un dato
Parleremo anche di questo
Che lei ha reso qualsiasi ragionamento sul dibattito federalista
Mi dispiace dirlo ma una brutta fotocopia
Rutelli appelli Bossi anni alla separazione fra questa parte del Paese e il resto
Mi spiego
Alcuni alcune settimane fa il Presidente del Consiglio il Presidente della Giunta
Ci ha convinto
Ho fatto un colpo di teatro poi tutti noi diamo firmato
E in Consiglio regionale veneto è stata firmata
Però abbiamo firmato un disegno di legge
Per
Votare in Consiglio
Una legge regionale che stabilisca un referendum
Chi chiede ai cittadini veneti se sono d'accordo che il Consiglio regionale veneto
Voti una legge costituzionale perché il Veneto abbia una una forma chiamiamo federalista una sua forma organizzativa diversa da quella attuale
Ergo
Federalismo possibile ognuno si fa il proprio fra poco faremo quello casalingo
Cosa succede guardate che io sono felice che oggi siamo pochi sia un seminario ci sia una chi è ritenuto di studiare una volta qua di partiti prima del novantadue novantaquattro facevano i congressi
Almeno lì discutevano tanto perché prima c'erano il ricorrente diciotto corrente ai giornali si discuteva aperto il congresso che lo fa più nessuno non ce l'ho più luoghi di dibattito se non e assemblee televisive e qualche insomma e qualche appiattimento fotocopie sui leader di tutti
Noi supponiamo adesso ti dicono sì D'Alema dice no metà Ulivo d'accordo veneto metà Ulivo veneto d'accordo dice osteria ci mancherebbe altro
Ti pare
Però c'è D'Alema non vuole chi se ne frega insomma perciò è chiaro
Via delle battute supponiamo di arrivare in Consiglio regionale
Di approvare la legge
E che la legge va al governo che come sapete commissario di governo per le nostre leggi
E il governo ritiene che abbia delle forme costituzionali non idonei e ce la rimando indietro
Il Consiglio regionale del Veneto
Questo punto non dico irritato Marcia dice
La rivolta
Ritorna al Governo
Il governo ritiene che non sia
Ironie si accende il conflitto costituzionale
Per cui il Consiglio regionale Veneto prima corre alla corte
Che risponderà nel giro di una
Se va bene ma mediamente risponde con a qualsiasi quesito
E ho finito il mio intervento ma voi pensate
No fico alla formula Polo Nord un po'lo so io abito da Roma io abito a Rovigo e non è che sono il leone di San Marco mi sconfissero molto solo però
Ma voi pensate che nel momento in cui per la seconda volta o basta già da prima
Il governo dice no a questa istanza del Consiglio regionale del Veneto
Le forze politiche democratiche possono andare loro lettori direction siamo ancora noi l'elettore normale dice be ragazzi indipendentemente da tutto la strategia politica è insomma sono costretto a votare il partito che almeno a parole molto eversivo ma nei fatti non ancora
Il risultato è che possiamo le forze politiche
Democratiche di questa di questa Regione
Noi
Eguale mio amico Paolo edizione sull'agricoltura e a Belotti siamo tutti i consiglieri regionali già il capogruppo del CCD ci siamo ben domandati questo
E ci siamo anche ben risposte
Quindi lo dico una parte molto seria e molto autorevole del pollo
Perché questo sia un pericolo scongiurato
Spesso ci siamo domandati
Ma nella strategia nazionale
I quattro partiti del Polo e cioè Forza Italia Alleanza Nazionale
Il CCD e il CDU
Hanno ritenuto che il Veneto non vale la pena
Di un impegno straordinario perché insomma nella logica è già stato in parte appaltato
Elettoralmente
Ho ritiene ancora di poter spendere su questa parte d'Italia ingrandite
Noi siamo convinti che in questo momento l'onorevole D'Alema abbia come strategico alleato o tattico alleato
L'onorevole Bossi
La strategia della nella logica del maggioritario nella logica il maggioritario questa parte di elettorato che per una ragione o per l'altra volta per la lega fa vincere farà vincere non so quanti anni
Se il sistema tra e non cambia il Po il l'unico ma il meccanismo che è stato messo in piedi dal Consiglio regionale per interpretare un veneto che vuole sempre più cioè non vuole sempre più vuole autonomia
Non ho capito perché non siamo andati a bruciare il Parlamento non noi non ma non è andata la Lucania considerando i trasferimenti che vengono dati alla Trentino Alto Adige insomma tecnica e la parte peggiore della storia dell'autonomia perché oserei dire che fa schifo è un'offesa alla equità e alla giustizia
Ricevere più fondi di quelli che si pagano per le tasse tutte insieme
Ma il meccanismo che si è messo in piedi cari amici nel Veneto
Un meccanismo che sul filo del rasoio se riusciremo ad arrivare a questo risultato
Ne gioverebbero ne gioverà tutto il Veneto
Se non arrivassimo questo risultato io non credo
Che sì posso ancora guardare al futuro in modo da dialogo politico anche di maggioranza da parte delle forze democratiche del Po
Perché il meccanismo elettorale che si metterà in moto sarà quello della scorciatoia
E cioè del partito territoriale originale
Che nulla propone devo dire cioè mi ha molto colpito dal dottor Mazzucato che nulla propone anzi dove governa spenderà su governare perché la gestione del dissenso e comunque un fatto che all'appannaggio esclusivo dalla lega nord
E quindi vi chiediamo di fare in modo che se questa legge verrà votato in Consiglio trovò il modo di transitare perché l'aria di dissenso in questa regione deve trovare un coinvolgimento d'un canale democratico
Di dibattito di discussione di approfondimento se questo non capitasse onestamente cambierebbero i protagonisti grazie
Mi chiamò il mio muratore sono Franzen consigliera comunale Abbado
Io vi ringrazio per avermi invitato a questo convegno
Perché sono sempre molto contento
Di sentire l'onorevole D'Onofrio
Per il quale io provo una grande tenerezza
Perché ogni volta che lo sento parlare
L'onorevole D'Antona offriva annunciati con un sorriso che ci sarà nella settimana prossima una riunione nella quale una proposta federalista sarà accettata
Ed è evidente che luccica
L'ultima volta l'ho sentito al volto e parlava di una proposta federalista che stava per essere approvata a Roma dalla commissione bicamerale questa volta annunciato che la la proposta federalista sarà annunciata dal Parlamento
Beh io credo che sia l'unico
Che ci crede al federalismo per via della Bicamerale o del Parlamento credo onestamente che sia rimasto l'unico rappresentante di una specie in estinzione per la quale io provo affetto tenerezza rispetto
Ma se dopo aver ascoltato
I ragionamenti molto sottili demonio malevole sul tipo di rappresentanza politica che si può costruire nel Veneto vado a vedere i fatti
A me sembra che la situazione sia completamente diversa
Io credo che noi ci muoviamo nell'ambito di una scelta iniziale strategica
Di tipo trasformista non solo sbagliata
Ma trasformista una specie di via furba al federalismo
Che è stata quella del rifiuto compatto di tutte le forze politiche o quasi alla proposta dell'Assemblea costituente
Cioè alla proposta di una dibattito di un confronto e di uno scontro nel corpo elettorale
Tra federalisti e centralisti perché se tutti diventiamo federalisti è chiaro che il federalismo non ci serve più non serve più come categoria
E io credo che dobbiamo prepararci al peggio
Lo credo sul serio
Perché ammesso che la Bicamerale riesca a concludere i suoi lavori con dei risultati ma la lettura dei quotidiani dimostra che questi risultati sono poco probabili io credo che al momento in cui ci sarebbe o ci sarà il referendum
Sul sulla proposta di legge della Bicamerale noi assisteremo di nuovo
Ad un aggravamento ad una nuova frattura
Tra la volontà politica dell'Italia del Nord hanno chiamiamo la Padania sedi offende ma insomma il poi esiste e c'è un'area geografica che si può legittimamente definire padani
Ed io credo che questo momento che poi arriverà perché i nodi arrivano tutti al pettine
Comprometterà alla ricerca di un difficile equilibrio tra due italie che sono estremamente diverse sul piano economico sul terreno della loro storia
Quando abbiamo votato abbiamo scelto tra repubblica e monarchia in qualche modo ci siamo salvati questa volta io credo che sarà molto più difficile
Perché una sconfessione una periti intimazione del Progetto elaborato dal Parlamento da parte dell'Italia del nord ci metterà in guai seri
Questa è la prospettiva prepariamoci al peggio
Lo stellone d'Italia ragazzi
Non è mai stato una garanzia seria
E ci sono altri fa Perelli che mi inducono a essere il contrario dell'onorevole D'Onofrio quale io voglio molto bene
Mi piace poi queste tutte queste occasioni di confronto tra italiani del Nord o del Sud su questa questione del federalismo credo che sia necessario e utile dovevamo cominciare prima
Questa storia del Pubblico ministero Papalia che incrimina una forza politica sulla base di tre articoli del codice Rocco
Firmato da Vittorio Emanuele terzo e dalla buonanima di Benito Mussolini
Io credo che questo sia un altro elemento preoccupante
E di frattura
Per carità io ringrazio probabile nessuno ha mai lavorato così bene per la lega nord ma anche questo questo ricorso a uno strumento così arcaico e così anticostituzionale e così contro la Costituzione della Repubblica italiana secondo me ci mette in una situazione di rara confusione perché vorrei vedere chi di voi
Difenderà il codice delle il codice Rocco o chi di voi difenderà l'applicazione di questi tre articoli non parlo di altre leggi
La legge del mille ottocento del mille novecentoquarantotto il decreto legislativo contro le formazioni paramilitari secondo me è una legge democratica giusta
Ma incriminare una forza politica sulla base del codice Rocco mi sembra mi sembra dare un contributo all'avvitamento in negativo di una situazione politica che deve essere risolta con altri strumenti perché attenzione mandiamo la gente davanti ai magistrati io una serie di processi qui mi sono anche un esperto di queste cose
Però gli mandiamo una forza politica davanti ai magistrati dopo aver negato l'Assemblea costituente
Stiamo attenti a tutte le mosse che stanno avvenendo in questo Paese
Non so se qualcuno ritiene che il codice Rocco sia un codice federalista alzi la mano mi dica che stiamo che ci stiamo muovendo su un terreno federalista
Ma la cosa da qui a un'altra cosa preoccupante
E questa
Non so se l'avete notato ma i riferimenti a Tangentopoli
Nelle riunioni dei partiti sono sempre molto sfumati
Ma io credo che dobbiamo deciderci di dare una valutazione culturale e politica su Tangentopoli
Secondo me è un'operazione contraddittoria sul piano morale sul piano culturale
Che ha avuto anche degli elementi interessanti
Però sostanzialmente è un'operazione centralista
Tutta questa cosiddetta rivoluzione di cui ci riempiamo la bocca la bocca perché in Italia le rivoluzioni non si fanno mai non si sono mai fatte
è un'operazione di apologia del centralismo
Di vittoria del centralismo
Sì sì qual è la tesi di Tangentopoli io su questo stop per uscire un opuscoletto che riguarda proprio il tribunale di Padova quindi su con un mese con un'analisi empirica molto concreta
Da Tangentopoli escono rafforzati esce rafforzata
L'alleanza tra la burocrazia ministeriale Ministero di Grazia e Giustizia ministero dei lavori pubblici e le grandi imprese monopolistiche oligopolistico di cui di cui anche si lamentava quel signore che dirige un'associazione di categoria
E allora anche qui
Per favore quando facciamo questi noiosissimi convegni sul federalismo
Diventiamo adulti cominciamo ad andare a vedere la funzione storica del centralismo italiano di cui Salvemini che era un federalista ha parlato bene perché anche il centralismo avuto degli aspetti positivi ora una delle funzioni del centralismo italiano
è stata quella di sostenere le imprese italiane
Che sono entrate nel mercato mondiale
Con un ritardo storico che dovevano inevitabilmente essere sostenuto dal centralismo cos'è questo centralismo
Di cui tanto si parla andiamo a vedere concretamente il centralismo italiano che funzioni ha avuto e quali funzioni ha avuto il capitalismo di Stato deliri e delle
Non ci sarebbe stato un sviluppo industriale in Italia senza il centralismo e senza il capitalismo di Stato
Io credo
Credo poi che la tesi che esce da la pratica che è uscita da Tangentopoli
Sia c'entra lista centralista proprio per la sua essenza perché questa rivoluzione del cappio che io non riesco mai a vedere tutt'al più si parla sempre di rivoluzione nel sessantotto nel novantadue non ne ho mai vista una ho sempre visto gli stessi no
Queste operazioni trasformisti che Daga perché i siciliani Dio li benedica ci hanno insegnato questo se a scuola ci avessero fatto leggere De Roberto invece di certi altri libri Vicerè di Sicilia
Ce l'avessero fatto mettere forse sul trasformismo avremo idee più precise grazie alla Sicilia perché son persone intelligenti oltre a tutto ne abbiamo un grande bisogno nel Veneto venite su coi vagoni porca miseria
Allora dico questa è un'operazione centralista
Dite lega del popolo italiano ai magistrati
Questa è l'operazione più antifederalista che io abbia mai visto in cui il popolo sovrano i cittadini
Tele che hanno a un concetto a una corporazione
A una burocrazia a una casta una mafia chiamatela come volete ma un'operazione di tè lega che è esattamente il contrario del del decentramento dell'autonomia del federalismo noi ci muoviamo in questa situazione in cui è passato
Un gravissimo attacco a tutti i partiti
Cioè qui si sogna una democrazia senza partiti
Punto certo i partiti andavano cambiati criticati eccetera eccetera
Finisco tra le molte infamie che ho fatto in vita mia è stata anche quella di studiare il federalismo
E allora devo dire che mi dispiace farò piangere qualcuno ma il federalismo nasce fin dall'inizio con le teorie di Artusi russa il quale dice che nello Stato federalista è previsto il diritto di secessione mi dispiace non lo scrittore lo stesso vale prodotto
Proudhon dice che il diritto di secessione è compreso nella sovranità popolare
Certo una sovranità popolare diversa da quella giacobina che io non mi scandalizzo se ci son sempre stato se i siciliani vogliono se c'è si cercano se i sardi vogliono succedere se cedono qui però stiamo passando da una situati in una situazione ben diversa perché un conto è pensare a una Costituzione che prevede come rimedio finale come ultima estrema ratio il diritto di secessione
Un conto è vedere la secessione come obiettivo politico
Il consigliere che ha parlato prima di me
Gli ha detto che se le cose continuano così
Qui sparsi amo da una dal da un discorso su una costituzione che dovrebbe contenere il diritto di secessione con certe procedure molto severa evidentemente
E con certe garanzie a una situazione in cui la secessione e questo ce lo dimostrano le inchieste su quello che pensano i veneti gli operai gli imprenditori in cui la secessione viene vista
In modo radicale come obiettivo politico immediato
Da come sta lavorando il Parlamento io credo che si vada verso una situazione di questo tipo grazie
Consigliere Paolo Scarabelli
Se prendo la parola anch'io oltre che per portare il saluto del Gruppo Consiliare delle anse nazionale per ringraziare il gli organizzatori di questo di questo convegno quindi l'Osservatorio parlamentare ma specialmente associazione culturale quadrante nord est che ci ha dato questa opportunità
L'opportunità di vedere e sentire il sostegno concreto da parte di alcuni Valenti esponenti e del nostro Parlamento di alcuni parlamentare che sono venuti qui quest'oggi a sostenere in qualche modo le iniziative le nostre iniziative come polo in Regione e più diciamo in generale la voglia di autonomia che sta attraversando questa Regione
Bene io ringrazio vivamente questi parlamentare perché in qualche modo quest'oggi speriamo che la cosa abbia un seguito
Per quanto riguarda noi del Polo in Regione Veneto noi di Alleanza Nazionale insomma questo tipo di incontro ci ha fatto sentire meno soli
Perché da almeno un paio d'anni a questa parte il nostro impegno in Regione Veneto sul fronte della federalismo delle Autonomie come polo veneto come Alleanza nazionale veneto è stato notevole ed impegnativo
Io credo che i notevoli passi avanti siano stati a fatti e quindi sono particolarmente felice che quest'oggi ci siano appunto qui questi nostri esponenti del Parlamento a darci sostegni certo che
Per dirla in maniera molto breve il nelle la recente iniziativa che abbiamo preso in Regione che ha assunto in prima persona il presidente della Regione non è una provocazione è una cosa molto seria come ha fatto e ha sottolineato molto bene il presidente del CDU Renzo Marangon nell'intervento che
Preceduto
è un'iniziativa molto seria delinea una strada delinea anche dei contenuti
Un referendum per dotare la Regione Veneto un un referendum consultivo di forme e condizioni particolari di autonomia
E allora quale federalismo per l'Italia non lo so potrebbero essere di vari tipi ma una cosa è sicura
Noi chiediamo che al Veneto comunque tramite la Bicamerale tramite uno statuto speciale
Ma vengano concesse forme e condizioni particolari di autonomia perché riteniamo in coscienza che il compito principale del politico sia quello di dare risposte ai bisogni della gente
Che si trova ad amministrare e che questo dell'autonomia e del federalismo sia uno dei bisogni fondamentali quest'oggi della nostra società del nostro stesso tutto economico della nostra gente forme e condizioni particolari di autonomia
Ebbene
La strada è stata intrapresa e dove giunge Remo in prima Commissione a votare la proposta di legge che ha già sostanzialmente la maggioranza visto le firme di coloro che la sottoscritta che sono appunto i consigli regionali poi andremo in consiglio e voteremo questa proposta di legge
Ora quindi è importante che l'impegno di questi nostri amici parlamentari e spero al quale si aggiungono quello di tanti altri sia quello di far sì che questa proposta passi
In Parlamento che sia concessa la l'opportunità al Veneto di celebrare questo referendum per poter verificare io sono convinto che sarà così
Che è la grandissima maggioranza dei veneti vogliono una riforma dello Stato non la dissoluzione dello Stato
Perché questo è lo spartiacque
Noi siamo fermamente convinti che siano questi
L'esigenza dicevo della comunità veneta di una riforma dello Stato ci sono altre che sono convinti invece che sia necessario colpire al cuore lo stato e di solidarietà perché questa in sostanza quello al quale mi erano
Io sono pensavo che tra la Liga Veneta che per storia e tradizione diverso e dalla lega nord su questo ci fosse un distinguo
Questo progetto
Di riforma dello Stato nel senso che anticamente Ferrante federale di questo Statuto speciale per il Veneto
Si rivolge direttamente non i partiti ma gli elettori ai cittadini sarà cittadini che votano non per Alleanza Nazionale per il Polo ma anche chiaramente che votano per la lega per il PDS per l'Ulivo
Coinvolge ora tutti
Per cercare di capire
Se la posizione assunta oggi dei dirigenti della Liga Veneta incolto tale sintonia con i dirigenti della lega nord e quindi con Umberto Bossi
E quindi condivisa anche dalla base ed è una posizione di dissoluzione dello Stato perché attorno a questo progetto potranno aggregarsi quelle forze politiche che credono invece in una profonda riforma dello Stato
Ma che non vogliono rinunciare adesso e non vogliono mandare l'Italia e le nostre comunità alla nostra gente le nostre città verso l'avventura perché di questo si tratterebbe
E io sono convinto che sia la stragrande maggioranza quelli che invece chiedono la riforma dello Stato e non la sua dissoluzione
Però
L'allarme lanciato dal collega Marangon è autentico
Se noi dessimo la dimostrazione chiara concreta tangibile lampante che non è possibile giungere ad una riforma dello Stato è vero
Credo che lo spazio di colore che invece puntano al dissoluzione dello Stato questo punto si allargherebbe e dei grossi problemi ne potrebbero sorgere
Quindi nei prossimi giorni nei prossimi prossimi mesi noi ci troveremo di fronte ad atteggiamenti decisivi
Per la storia d'Italia e per la il futuro del nostro Veneto atteggiamenti decisivi che comporteranno la scelta di atti decisivi
Il momento è particolarmente importante noi abbiamo fiducia che attorno a questa proposta si Possa ricomporre una larghissima maggioranza che vada oltre le forze del Polo che necessariamente dovrà andare oltre le forze del Polo per essere approvata in Parlamento bisogna però che il Parlamento abbia chiara
Questa consapevolezza e questa coscienza
Per quanto riguarda il gruppo regionale di Alleanza nazionale veneto noi abbiamo chiara la coscienza e la consapevolezza di avere fatto il nostro dovere
Grazie Paolo Scarabelli
L'onorevole D'Onofrio
Sì dal piacere di un ulteriore intervento comunque di repliche interventi precedenti
Non avrei chiesto di intervenire se non vi fossero stati due interventi che si sono rivolti esplicitamente alle cose dette stamattina
E e siccome il seminario diciamo prevede la registrazione degli interventi non vorrei lasciare senza risposta le due questioni che sono state poste molto precisamente da Marangoni da Franzini in riferimento al lavoro parlamentare nazionale che si sta svolgendo
Per quanto riguarda la questione posta da me non vorrei dire
Che l'iniziativa della Giunta del Veneto del Presidente Galan
Tende ad ottenere per referendum non già una generica risposta sul se
Il corpo elettorale Veneto volle lo statuto speciale o no domanda che mi sembrava eccessivamente generica e in fondo priva di contenuti e quindi democraticamente rischiosa
Ma pone su intende sottoporre agli elettori del Veneto la domanda se vogliono che la Regione Veneto presenti una richiesta di statuto speciale indicando nei contenuti
Cosa molto più precisa e cosa democraticamente significativa
Quindi è un'iniziativa diversa dalle altre che si sono pure
Mosse in questa regione in ordine al chiedere ai cittadini se vogliono lo statuto speciale dando per scontato che la risposta sarebbe sì ma capisco che tutte le proposte di referendum popolare veneto rispetto al modello istituzionale nazionale tendono a riannodare i fili tra l'autonomia e l'indipendenza di questa Regione e l'unità nazionale
E quindi il mio considerate tutte positivamente ma questa del Veneto dichiarando la considero particolarmente in modo positivo
Dice Marangon ma cosa succede poi se questo disegno di legge non viene accolto approvato dal governo in prima in seconda lettura
Io direi che per contesto di cultura della prudenza che qualche volta porto con me e che queste cose le vediamo se scalpitano
Che intanto io sono convinto che quando in Consiglio regionale voi discuterete dei contenuti della proposta
Proprio perché opportunamente riguarda i contenuti di uno statuto speciale non soltanto il sei dello statuto speciale io credo che voi discuterete molto
E dubito che troverete un'opposizione uniforme perché nella discussione appariva come oggi appare dall'intervento dei del collega Bressa sul Gazzettino una sostanziale distinzione tra chi vuole lo statuto speciale
Perché come diceva prima Belcaro non vuole più i vincoli anche del contratto nazionale in tema di stato sociale e c'è chi invece vuole un'autonomia speciale ma vuol mantenere un grado di uniformità nazionale
Su uno statuto di cittadinanza sociale che diverso quindi non mi sorprendo anzi mi auguro che discutevate a lungo e in questo caso la vostra discussione
Non cadrà nel vuoto dell'iniziativa nazionale e passo alla domanda
E alla obiezione di Franzi perché il Parlamento nazionale
Credo
Venendo incontro alle sue considerazioni affettuosa nei confronti solo per fare un favore a me
Non perché se ne siano convinti ma siccome la Bicamerale ai seicentotrenta debuttanti non avevano altro interesse che dire ma facciamo una cosa gradita da un occhio se non pareva Padova e Franzin non non parla più con piacere con lui quindi hanno deciso di fargli un favore
Il favore che hanno deciso di farmi esattamente quello che avevo indicato a Padova a settembre all'Università di Padova perché ritengo fondamentale che è la principale dell'università di questa Regione dalle principali di Terra d'Europa si pronunci sulla trasformazione federalista del Paese man mano che il processo di riforma va avanti
E quindi avevo chiesto e ottenuto ringrazio ancora una volta rettore di Padova presidenza dalla facoltà e scienze politiche il collega Paladini per aver fatto un primo seminario sul primo testo della bicamerale quello di giugno il più scadente di tutti
In quel seminario settembre ben svolto critiche durissime su quel testo in quel seminario Lissi che di lì a qualche giorno la Bicamerale avrebbe acconto l'idea delle forme particolari di autonomia per altre ragioni cosa che è avvenuta
Ed essendo avvenuto in Bicamerale ottobre ieri è avvenuto il fatto che ho detto stamattina molto importante che il comitato ristretto della bicamerale propone alla camera la possibilità degli statuti speciali e quindi sta andando avanti un processo diverso da quello ipotizzato dalla lega nord
Che dando per scontato che nulla sarebbe potuto accadere del Parlamento nazionale
Riteneva che legittimamente la risposta di autonomia federalistica non trovando risposta nel Parlamento nazionale si sarebbe posta a fondamento di una ragionevole domanda di separazione
Sta di fatto che così come il processo di integrazione europea contrariamente all'opinione della lega nord
Va avanti e molto probabilmente che diverrà il primo di maggio con la decisione che anche l'Italia ha partecipato al primo gennaio novantanove
Alla moneta unica prendendo ridicola la proposta delle due monete in Italia perché essendo la moneta unica europea non avrebbe senso per ragioni Italia
E quindi capisco le ragioni di irritazione politico istituzionale che la lega nord esprime per vedere avvenire Infanti che riteneva incapace di poter avvenire
Ma questo è il terreno di fronte al quale la Liga hanno la Liga Veneta la lega nord è posto di fronte perché se esistono risposte anche se insoddisfacenti si partecipa al processo di discussione di contenuti e si vede dove c'è si colloca rispetto a un processo che si apre
Si sta aprendo il processo di una riforma costituzionale che può anche contenere cose che sono utili per il Veneto cosa che a qualche prete fanno si sarebbe potuto dire e allora quando questo statuto costo la domanda di referendum popolare diventerà oggetto di una legge regionale
Questo fatto cadrà nel momento in cui in Parlamento si stava discutendo fossi se sarà già approvato dovrebbe avvenire
Entro fine febbraio principio di marzo il voto sulla possibilità degli statuti speciali certo è uno degli articoli della riforma che entra in vigore dopo ma politicamente Parlamento razionale sbloccherà questa ipotesi e concorrerà non poco
Ora ritenere irrilevante il referendum regionale che Mishima non perché il referendum era uno strumento di pressione sul Parlamento nazionale perché si decidesse ad aprire questa strada
Ma se la strada si apre in via di principio interessa non più il fatto del referendum ma i contenuti dello Statuto
E allora può darsi che i contenuti dello Statuto divengano il terreno della trattativa politico istituzionale l'OPA come capitò tra la Sicilia alla Repubblica Carlo nel quarantasei quarantasette quindi da questo punto di vista mi sembra che l'iniziativa della giunta sia stata tempestiva
Che così
Legislativo si incrocerà con quello nazionale delle riforme e che se incrociandosi con quello delle forme di crociera una volontà ma tale non gettano ad ammetterlo
Dunque una volontà
Che ad oggi la vicenda dall'Espresso e domani la Camera esprimerà e in questo caso il procedimento potrà andare avanti ecco perché ritengo che l'iniziativa posso proseguire
E impedire al periodico Franzi che lunedì in ottima compagnia per te un l'uso
Delle favole rispettata Pack
Quando nel contesto di quello che allora sembrava un un appello agli esterni fatto dalla DC lei il professore degli assegni politiche in una bella intervista mi definì Charlie Brown quindi tutto sommato rimasto tale quindi da questo punto di vista forse può aver ragione fra fronti però Charlie Brown stavolta crede in corso che il Parlamento libero per farmi regalo di Natale alta approvato comunque
Progetto di vedere questo del tutto
Altre la notte a poiché nella giornata di oggi la giunta regionale alloggiata Como fantasma in questa sala ma non si è vista e invece vedo che c'è che arrivato in sala onorevole dall'alto se l'assessore all'agricoltura
Magari un breve intervento Sergio però tra chiederei punto
Oppure
Chi mi ha strappato un breve saluto voluto presenziare
Di ritorno proprio dai lavori del della Giunta regionale questo incontro che ritengo molto interessante per quanto riguarda le mie posizioni personali delle posizioni Intel
Partito al quale appartengo ritengo che la nostra posizione sia molto chiaro inequivocabile è stata ripartiti appunto qualità da parte capogruppo Scarabelli
Noi avremo l'occasione anche di confermare la nostra posizione anche durante i lavori della conferenza programmatica che si terrà a fine mese a Verona un importante appuntamento che avrà la possibilità di confermare quella che afferma
Determinata intenzione Etienne veneto
Di dare delle risposte concrete
Ai bisogni dei cittadini perbene
Siamo perfettamente coscienti del fatto che se non c'è la possibilità di arrivare a tale concretezza ai nostro agire
A fronte di una domanda
Mi sembra molto chiara di cambiamento da parte
Dei cittadini per il Veneto credo che saremmo travolti dagli eventi questo noi non vogliamo che venga non vogliamo essere comparse in questa azione di cambiamento vogliamo essere protagonisti AN veneto ha già dimostrato la sua concretezza per quanto riguarda la nostra presenza come Giunta regionale io sono dei primi firmatari del progetto di legge che è stato depositato in in consiglio per quanto riguarda iniziativa che porta il nome Galan ma che in realtà è stata sottoscritta da tutti i consiglieri del Polo mi auguro che questa determinata azione da parte del della Giunta regionale e dell'intera maggioranza possano trovare un'adeguata risposta da parte del Parlamento e mettersi nelle condizioni di riuscire a impedire
Che tanta brava gente nella nostra regione sia costretta a scegliere scorciatoie noi non crediamo alle scorciatoie siamo consapevoli della necessità di impedire che queste scorciatoie o vengono prese da persone che si guardano con grande attenzione
E che prima dice alle scorciatoie vogliono vedere cosa in realtà riusciamo a dare loro come risposte concrete sono fermamente convinto perché da questo decide si deciderà poi fu nostrane rotta Vertone in larga misura anche il futuro del nostro Paese sono fermamente convinto a procurarle forse arrivare a dare queste risposte
Non solo dalla nostra dai cittadini della nostra regione ma anche di molte altre regioni d'Italia
Grazie a giocarla
Tracce abbiamo alla conclusione con l'interramento dall'onorevole Adolfo Urso che ricco prenderà anche per la stampa il suggerimento che sta alla base di questa giornata
Che non può tra l'altro essere niente di più di un suggerimento perché contratti avrebbe se stesso se fosse un vero e proprio programma perché evidentemente sul territorio in questa regione che poi esponenti politici le forze politiche dovranno elaborare qualcosa di valido per sette intere cittadini prestare la parola l'anno scorso
Silvio non sarò come era previsto un'altra relazione introduttiva anche perché siamo alla conclusione del convegno non all'introduzione
E come diceria
Prima Mazzucato
Questo è un seminario e non una manifestazione ed essendo un seminario il documento di approfondimento su un delle proposte
Non finirà con degli slogan né come gli appelli ma con un ragionamento
E non a caso voglio dirmi abbiamo fatto in questi giorni abbiamo promosso per cui in questa giornata questo seminario perché come diceva Donofrio la prossima settimana l'assemblea di Montecitorio comincia la discussione
Anzi comincia la votazione discussione c'è stata degli emendamenti sulla riforma costituzionale
Quindi a poche ore da quando la Camera avuta percorso spie sembrava
Lunghissimo che lo è stato
Nodo di fondo lo snobismo
E ragionare su questi temi poche ore da quando la Camera voterà su questi temi ci è sembrata una cosa opportuna e ci è sembrato opportuno farla tutte insieme le forze del centrodestra o almeno tutti insieme noi garanti di questa associazione Osservatorio parlamentare che vede in un percorso culturale e politico che ormai dura da oltre un anno insieme
Esponenti politici
Delle quattro forze del Polo
Tra noi proprio Formigoni Martino
Ed io in quanto alleanza nazionale e che l'amico Diego Masi che in un esponente quel Patto Segni che quindi non fa parte del Polo delle Libertà
In un percorso che programmatico
Non a caso noi oggi abbiamo cercato di analizzare
La questione del federalismo che non riguarda solo il Veneto non a caso il titolo del convegno è il tema e lo voglio sottolineare dopo una serie di interventi molto significativi
Del mondo produttivo e sociale di questa Regione
Che in parte anche la mia regione
In piccola parte
Ripartire dal Veneto quale federalismo per l'Italia
E non quale federalismo per il Veneto o quale federalismo per l'Italia del nord
Ma quale federalismo per l'Italia
E ripartire dal Veneto perché abbiamo ritenuto che nel Veneto e non a caso a Padova
Cuore del sistema produttivo del Veneto ci sia
La faglia sismica che scuote
Condono terremoti l'uno dopo l'altro il tessuto nazionale
C'è la faglia sismica perché qui nel Veneto più che in altre parti del Paese
Si avverte la dissonanza la divaricazione tra un sistema produttivo
Sempre più europeo ed istituzioni burocrazie di Stato
Sempre più bizantine ancora bizantine burocratiche
Questa dissonanza questa divaricazione si avverte meno in campagna o in Sicilia o nel Lazio Perin l'economia della Campania della Sicilia Lazio pur con le sue differenze e più simile
Alla
Struttura istituzionale dello Stato
La divaricazione è minore rispetto a quello che avviene intende come un tiro alla fune qui oppure si è allungata sempre di più e si sta rompendo
Ripartire dal vero perché nel Veneto più che in altre parti d'Italia si soffre la divaricazione tra le forze del centrodestra
Il Veneto e la regione meno di sinistra del Paese
Ma è anche la regione in cui la rottura tra la Liga Veneta che era a circa un terzo del rettorato e il popolo e libertà Kenya un altro terzo e ancora più chiara evidente
E ricomporre questa frattura significa porre un caposaldo
A guardare agguantare il bandolo della matassa
Ripartire dal Veneto perché il Veneto e la regione che più lontana da Roma e quella in cui più si avvertono le spinte secessioniste
Per tanti motivi sociali storici ed economici qui più che in altri Paesi qui nel Veneto perché in Friuli ovviamente qui nel Veneto più che Lombardia ovviamente qui nel Veneto perché in Trentino paradossalmente si avverte questa rottura
E allora se mai riusciranno come forze del centrodestra insieme ad agguantare il bando dalla matassa nel Veneto
Nel costituendo un'unità dei ceti moderati o dei ceti non di sinistra in questa Regione decenti europei in questa regione non riusciamo nel contempo a recuperare unità del centrodestra
Prenotare la maggioranza degli italiani al governo del Paese mentre oggi sono all'opposizione
Recuperare il ritardo tra istituzioni burocratiche e fiscali bizantine e un'economia produttiva che è sempre più europea e nel contempo ricucire il tessuto nazionale
Ecco perché bisogna ripartito del Veneto per dare un federalismo a questo Paese prima nell'introduzione anche nella breve replica D'Onofrio ha chiarito alcuni punti noi pensiamo
Che si possa utilizzare anche lo strumento che la Bicamerale ha realizzato e che il Parlamento voterà da partire la prossima settimana per dare al Veneto uno statuto speciale autonoma
E crediamo che le forze del centrodestra che si sono dimostrate unite anche oggi per importante che ciò sia avvenuto a distanza di due giorni per esempio dalla manifestazione di Tremonti lo voglio sottolineare con molta franchezza
Io valuto positivamente l'impegno di Tremonti
Nel tentativo di dare una soluzione ai problemi che ne stessi avvertiamo e valuta positivamente la sua analisi economiche fiscale dei problemi questo Paese
Valuto positivamente il tentativo che lui cerchi di riagganciare il treno della Liga veneta della Lega Nord e prima che questo sì
Sfracelli
Sul muro della secessione
Ma questo deve avvenire a partire dalla unità delle forze del centrodestra
E non può essere un'occasione per lacerare il centrodestra operativa cerare Forza Italia tra Forza Italia e le altre forze del Polo tra Forza Italia del Nord Forza Italia del sud
Perché se no quello che una valenza positiva il recupero di un viva dialogo con i ceti produttivi del Nord
E il tentativo di dare una risposta comune ai bisogni e talvolta la disperazione di questi ceti produttivi diventa negativa nel momento stesso in cui si faccia un'alleanza con la Liga o con la lega che rompa il Polo per creare un fronte del nord dove un polo nord o o peggio ancora un partito del Nord
Che sarebbe inevitabilmente essendo collegato con le
Essendo chiaramente alla posizione rispetto al contesto nazionale dominato dalle sinistre
Sarebbe inevitabilmente sulla strada della secessione dal l'alleanza Nord nascerebbe il partito del Nord che poi inevitabilmente porterà de all'Italia del nord
Ecco perché il percorso del dialogo a fatti insieme tutte le forze del centrodestra insieme perché questo eviterebbe quella deriva secessionista che sennò inevitabilmente brand imboccata
Quando mi si dice che bisogna riproporre l'alleanza del novantaquattro lo dico non siamo più nel novantaquattro sono passati quattro anni e se allora fosse giustamente Umberto Bossi temette per la lega
Che Berlusconi al governo si votasse la lega nord
E fece il ribaltone per evitare grane lega nord fosse svuotata perché allora Berlusconi e Fini stavano portando avevano portato Bossi a Roma e la lega in Italia
Addirittura al governo di nuova e al governo dell'Italia Puccini il problema sarebbe esattamente ribaltato
Oggi un'alleanza del nord esclusivamente tra la lega e Forza Italia oltre alla lega e parte di Forza Italia porterebbe Berlusconi in Svizzera e non viceversa
Comporterebbe svuota lo svuotamento di Forza Italia da parte della lega nord e non viceversa
Non porterebbe la lega l'Italia ma porterebbe Forza Italia Nordio o in Valtellina o addirittura in Svizzera c'è non porterebbe a ricucire questo Paesi come ha fatto il popolo e libertà
Nel novantaquattro con la doppia coalizione tra il nord e sud assurdo che un'alleanza al nord con lo collocano con la
Con la lega ma avrebbe l'effetto esattamente contrario che diventerebbe il Paese
Per questo noi oggi non a caso l'hanno fatto mirabilmente come al solito Martino e Massi hanno affrontato i problemi e un possibile Progetto
Liberale e nazionale e perdono federalista comune delle forze del centrodestra che sicuramente possibile
Essere che sicuramente condiviso anche dagli elettori e da buona parte o forse da tutta la classe dirigente della lega
Ancorché abbandoni la strada secessionista un progetto che prevede soluzioni concrete ai problemi concreti della società produttiva del nodo e non solo del Nord
Più flessibilità in ogni ambito
Nell'ambito del lavoro del credito della formazione del sistema pensionistico le quattro flessibilità che sono necessarie questo Paese e che voglio dirlo noi di Alleanza Nazionale condividiamo
Per chi ha letto il documento di indirizzo di Verona troverò troverà chiara l'indennizzo di marcia
Si parla di flessibilità si parla di necessario innalzamento dell'età pensionabile si parla addirittura di ricondurre il sindacato la sua funzione originaria con contratti che debbono essere locali e non nazionali
Come giustamente sottolineava prima
Le rappresentanze della Confindustria di vicenza quando diceva quale federalismo all'interno delle forze sindacali o delle forze associative e professionali o ci sia in questo Paese
Noi su quella strada dobbiamo andare sulla sala della flessibilità sulla strada di contratti locale non nazionali sulla strali maggiore privatizzazione di maggiore competizione che l'unico modo per fermare un processo di centralismo democratico che la sinistra sta realizzando in questo Paese l'occupazione sistematica di tutto le sembra di potere
Che può avvenire proprio momento stesso in cui esistono ancora ampie sacche di socialismo reale come diceva Francesco Cossiga in questo Paese
Se noi invece acceleriamo
La privatizzazione lei privatizzazioni in questo Paese noi impediamo alla sinistra di occupare le centrali e nevralgiche economiche del Paese
Noi liberiamo energie produttive noi creiamo finalmente un ceto medio borghese produttivo ampio anche elettoralmente così come la Thatcher lo ha creato in Gran Bretagna al punto tale che il suo successore e poi oggi il suo antagonista Toni Blair non può fare altrimenti che quello che ha già fatto la Thatcher
Nel rafforzare il primato della Gran Bretagna banchiere rafforzare il primato del lavoro e dell'impresa sulla clientela o sull'assistenza
Perché la Thatcher ha creato per la prima volta in Gran Bretagna un ceto medio produttivo che maggioritario ed è la stessa cosa che lo dobbiamo fare in questo Paese
Se vogliamo impedire che il sindacato continuare minister aria governare ogni ambito di vita sociale politico produttiva se vogliamo impedire che il sistema ulivista nato in Emilia
Si diffonde in tutto il Paese controllando i ministri Antonia ambito di vita non dalla culla alla bara ma sostanzialmente ogni ambito di vita sociale economico religioso culturale del Paese dal circolo la bocciofila all'azienda economica pubblica
Per fare questo bisogna fare necessariamente più privatizzazioni più competizione lo deve fare anche Alleanza Nazionale io parlo alla parte meno moderna del mio partito
Affinché capisca che è una necessità per il Paese ma è una necessità anche per noi cittadini di questo Paese politici
Che operiamo a destra in questo Paese
è importante che Martin Masi abbiamo individuato i punti di convergenza di un progetto comune sul quale tutto il fronte moderato si possono trovare insieme e che può diventare qui nel Veneto
Una piattaforma programmatica comune di tutte le forze del centrodestra per una convergenza la Liga veneta a partire dalle prossime elezioni regionali noi abbiamo proposto una via barese che non è la via Catalana
E non a caso evocando questi modelli
La via Catalana che di cui parla Cacciari in realtà la sta praticando già la Liga Veneta-Lega Nord
Nel momento stesso in cui la lega ha fatto prima il governo Berlusconi però il governo con vini
E a livello locale prima Alleanza Colli Forza Italia Alleanza Nazionale pensiamo a Verona
E poi l'alleanza con l'Ulivo pensiamo a Brescia comprendiamo che un partito che di volta in volta sposta il suo assetti di governo di coalizione esattamente quello che ha fatto in Catalogna il partito catalano
Che indipendentista
Nazionalista ma che si è alleato prima con la sinistra di Consales e oggi con maggiori risultati peraltro con la testa piazza Nana perché ha ottenuto un federalismo fiscale significativo dalla destra di Aznar manda alla sinistra
Ma lei non proponiamo la via Catalana c'è non chiediamo un partito indipendentista in nazionale privo di riferimenti bipolari
Quella sarebbe la via Catalana e sbaglia Cacciari quando cerca di spacciare per via Catalana quello che in realtà soltanto un Ulivo del Nord Est
è una contraddizione interni noi chiediamo invece la via bavarese perché in Baviera esistono le condizioni che sono oggi presenti anche nel Veneto ci sono delle similitudini significative
La barriera e la Regione cattolica
Rimanda al cattolico dalla Germania il Veneto e la regione più cattolica dell'Italia
La barriera e avere una Regione non ricca ed agricola della Germania ed oggi è la Regione che traina l'economia tedesca perché l'economia tedesca come più trainata dal bacino remano ma dalla batteria
E l'impegno della Regione provare agricola un ciclo di qualche anno di qualche decennio diventata la regione trainante dell'Italia che non è più trainata dal Nord Ovest a Torino ma da Padova Treviso vicenza e dal Nordest
La barriera la Regione meno di sinistra della Germania
Laddove la CSU e il partito di governo da sempre da cinquant'anni ed è il partito regionale non autonomista ma autonomo
Non indipendentiste ma addirittura nazionalista fondato da Strauss oggi diretto da Stoiber
E paradossalmente il partito più di centrodestra è dipesa dalla Germania malgoverno alla Baviera e anche nel Veneto e le regioni meno di sinistra dell'Italia
Laddove l'Ulivo al tasso di percentuale tra le più basso d'Italia
E quindi ci son delle similitudini significative noi chiediamo alle forze di centrodestra e qui vengo al discorso molto interessante
Della rappresentante della Confindustria di vicenza là dove diceva ma i partiti sono disposte ad essere federalisti
E laddove individuava la differenza tra federalisti e secessionisti
Appunto
Appunto era dalla Confindustria notizie si è separata ha creato una sessione della Confindustria per tentato nella Confindustria ma ora parla nella infatti diceva nella Confapi una strada federalista
Perché non può esistere una strada federalista per la nazione se esistono sindacati centralisti se esistono partiti centralisti se insisto la situazione professionali categoria centralisti
Non diceva appunto questo proviamo che le forze del Polo si rifà a uno a partire dalle regioni
Se il Polo nacque nel novantaquattro dall'alto da un'intuizione dall'alto dalla scissione solitaria di Casini Mastella D'Onofrio che fu una cessione dall'alto
Che nacque dalla svolta dall'alto di Gianfranco Fini che fu una svolta solitaria spesso non condivisa dalla classe dirigente e digerita con forza
Dalla base
Se il volo ma qui dalla scesa in campo e non a caso utilizzare questa terminologia scesa in campo dall'alto di Silvio Berlusconi da un partito che nasceva dall'alto dalle televisioni
E che in una forza enorme come intuizione politica ma con non come elaborazione dal basso rispondeva dell'esigenza che erano sul territorio
Che erano nell'economia romana italiana che erano nella realtà sociale del Paese ma rispondeva dall'alto con la scesa in campo oggi provo oh io dico meglio nel centrodestra perché non vedo differenze sosta significative dal punto di vista programmatico tra maschi del mattino o o tra biscotti e mail sul piano delle riforme il polo riformista e innovatore che vale molto di più come qualifica rispetto a quello che può essere di destra e sinistra il prototipo mista innovatori in questo Paese può rinascere deve nascere dal basso dalle esperienze regionali
A partire dall'esperienza regionale dei media laddove la faglia sismica e più ampia e difficile e drammatica che altrove
Dando possibilità mandato ai TAR le proprie realtà periferiche regionali di costituire dal basso delle alleanze regionali che possono anche essere diverse
La Regione ha ragione nel quadro di un progetto unitario certamente ma che è capace di adattarsi alle realtà locali perché nasce direttamente dal territorio
Il bipolarismo che non nasce solo come intuizione dall'alto come legge elettorale che impone
Un fenomeno bipolare maggioritario ma che nasce dal basso come consapevolezza che esistono due modelli di sviluppo due progetti di governo e quindi due coalizioni che posso realizzammo diversi alternative nel Paese
Nel Veneto può nascere dal fatto che
Le forze centrali del buon Dio la possibilità alle classi dirigenti delle singole forze politiche realizzare una piattaforma programmatica comune ove ne ce ne siano le convergenze anche con la Liga Veneta ove questa rinunci
Chiaramente al fenomeno secessionista e come può rinunciare
Accettando come peraltro ha fatto gli hanno detto Maroni e comincino ad esempio in più occasioni uno statuto speciale per il bene
Io allora un progetto per esempio di una coalizione regionale
Che può anche essere diversa
Nel senso che poi è stata allargata in modo diverso rispetto al contesto nazionale presenta invento cioè abbiamo un progetto chiaro per le prossime elezioni regionali no per dividere il Polo e costituire un altro popolo non per separare Forza Italia dal resto del poco e nemmeno per spaccare Forza Italia tra gli amici della Liga finché antagonisti della Liga tra Tremonti e Bertone
O tra Frattini e Martin ove si stessero questa alterità
Ma tra tutto il centrodestra Patto Segni compreso e la Libia con un progetto chiaro con la richiesta chiara dello Statuto autonomiste Ciano che riprendono perché esistono le condizioni e con la richiesta chiara ai singoli partiti
Lega Nord come Alleanza Nazionale Forza Italia CCD e quant'altro
Che per la classe dirigente del Veneto possa essere autogestita dal territorio
Una forma di federalismo partitico che ne dobbiamo fare prima ancora della sinistra perché storicamente lo dico anche ai nemici di Alleanza Nazionale la destra nel mondo e più federalista della sinistra
Negli Stati Uniti è più federalista del partito repubblicano del partito democratico in Francia nonostante la tradizione centralista dello Stato francese del collo si dimise quando perse il referendum autonomisti che avrebbero completato l'impianto presidenziale
E in Francia una locuzione francese Girondini ero federalisti e i giacobini erano invece di sinistra e in Italia il percorso
Risorgimentale nacque a destra su basi federaliste
Gioberti e Rosmini non a caso Rosmini non a caso noi qualche mese fa abbiamo iniziato una riflessione al nord a Domodossola per il Polo
Nel seminario nel centro rossiniano di Domodossola a due secoli dalla nascita di Rosmini perché un pensiero un'Italia federalista
Poteva nascere allora e non nacque per condizioni storiche per necessità storiche la destra storica fu costretta a costruire lo Stato unitario io ad essere centralista non voglio per vocazione ma per necessità ed è un'altra cosa
E noi crediamo più nelle autonomie locali nel radicamento nella terra nella parte Line
Non possiamo che necessariamente essere più federalisti dei giacobini che stanno a sinistra
E non a caso in questo momento è possibile possibili credo credibile un progetto molto per il Veneto
Poi vedremo se nascerà un partito bavarese facciamo per il momento diamo la possibilità di dare una piattaforma autonoma di tutto il centrodestra compreso l'idea nel Veneto
Che diventi anche autonomo dal turista organizzativo e poi vedremo quello che accadrà a livello nazionale
E poi Paolo e per la coalizione che governa il Paese altro piccolo appunto che vorrei fare riguarda la situazione odierna non stiamo attraversando una fase difficile valida per dispiegarsi in una tenaglia pericolosa prima lo diceva i rappresentanti della lega
Franzini eletto nella lega quando parlava del potere giudiziario in questo Paese centralista peraltro come ogni potere giudiziario io vedo le tue braccio della tenaglia
Nel potere giudiziario e nel tentativo di mettere sotto processo una Leica
Per un reato di opinione altra cosa sono i reati
Singoli realmente fatti da esponenti della lega e ovviamente il potere giudiziario deve perseguire altra cosa e perseguire un reato d'opinione ben intera classe dirigente di un partito ampiamente rappresentato in Parlamento
Io mi chiedo se Papalia trent'anni fa
Si ponesse il problema lui o suo padre e suo nonno di mettere sotto processo l'intera classe dirigente del Partito comunista italiano che chiaramente aveva un progetto di soffocamento la libertà in questo Paese chiaramente si ricollegava a un altro blocco a un altro ordine a un altro sistema che era già allora con chiarezza illiberale
Avrebbe dovuto porre sotto processo l'intero classe dirigente del Partito comunista italiano anche in altri Paesi fu fatto in Germania fu sciolto il partito comunista negli Stati Uniti non era possibile organizzarlo intaglio ovviamente non ci ponemmo questo problema
C'è anche oggi però
Però ci fu questo problema è questa discussione
In Italia ovviamente non si pose questo promessa ed è stato strano il contrario fu sconfitto il partito comunista sul piano politico
E noi dobbiamo sconfiggere la lega sul piano politico non sul piano giudiziario
Ancorché manifesti l'intendimento secessionista con le parole non con le azioni percorre invece realizzasse con azioni intendo secessionista ovviamente si porrebbe fuori dalla legalità dello Stato democratico
Ecco perché e l'altra a tenaglia che mi preoccupa e quella che allontana i ceti produttivi da Roma c'è la legge sulle trentacinque ore da una parte quello che è una minaccia giudiziaria dall'altra
Io direi stupidamente o forse con un interesse strategico specifico il tentativo di spingere l'elettorato della lega nel vicolo cieco della secessione con una legge quella sulle trentacinque ore che non colpisce la FIAT
La cui maggior parte la produzione solitaria
Ma che colpisce la piccola azienda del Nord Est che sul costo del lavoro misura una prossima la maggior parte della sua possibilità di competere a livello internazionale io non un governo delle sinistre che da una parte paventa una repressione giudiziaria e dall'altra realizza una repressione sindacale ed economica mi preoccupa che noi dobbiamo rispondere su quel piano e sull'altopiano sul piano giudiziario dicendo che cosa diversa è perseguire un singolo reato altra cosa è perseguire un intero partito politica
E il suo piano economico presentando un progetto nettamente alternativo
Ad un dirigismo che la sinistra con l'Impero in questo Paese sembra l'ultima azienda imponendo appunto legge sulle trentacinque ore un esempio un provento un meccanismo sindacale
E lavorativo che di fatto soffoca la piccola media insieme dei fatto ci allontana dall'Europa
Ecco io credo che questo è il percorso che insieme possiamo farlo
E che insieme dobbiamo fare forze del centrodestra è l'esempio che oggi abbiamo dato qui credo che sia significativo in questo seminario non fatto di slogan
Ma di ragionamenti non fatto di bandiera materie flessione è un percorso che dovremo fare nelle prossime settimane nei prossimi mesi anche all'interno della riforma istituzionale che questo Paese il tema è necessariamente altere nei limiti in cui certamente potrà avere avendo utilizzato lo strumento dalla Bicamerale non quello costituente ma questo strumento c'è
è una destra esiste e riesce a differenziarsi dalla destra del Novecento nel momento stesso in cui accetta e cerca di governare la realtà delle cose e non quello che uno vorrebbe che fosse ma quello che c'è realmente le condizioni storiche sociale di questo Paese mio abbiamo la Bicamerale in un'Assemblea costituente
Noi abbiamo queste condizioni dello sviluppo e non altro noi dobbiamo andare in Europa e non a Tunisi noi dobbiamo governare questo cambiamento e non sognare un cambiamento che non c'è stato e che non ci può essere in questo modo la destra torna ad essere storica
Dopo essere stato per troppo lungo tempo peronista o demagogico plebiscitario ed è importante per rasserenare gli animi in questo Paese per costruire una matura democrazia dell'alternanza io credo e qui chiudo davvero che come l'Osservatorio parlamentare lo stiamo facendo da un anno e mezzo
Volevo anche con grande sacrificio e mentre ovunque tutta la casa sembra in fiamme noi chiediamo e noi lavoriamo affinché questa casa comune
La casa comune del centrodestra osservatori parlamentare vada avanti con i suoi progetti basati sulle cose concrete
Ringrazio comunque l'associazione quadrante nord S.p.A. realizzato e logisticamente questo seminario questo importante è seminare il cui pubblicheremo gli atti per lasciare lui le tasselli dei mattoni quello che stiamo costruendo affinché non si disperda il patrimonio di posizione comune che abbiamo fatto nella certezza che ancora l'Italia
E in mezzo al guado
Ancora l'Italia deve attraversare lo cedono della trasformazione della transizione ma nella consapevolezza che non si può assolutamente tornare indietro perché indietro non c'è il dici indietro non c'è più nulla
Grazie all'onorevole Urso
Io ringrazio soprattutto a nome degli organizzatori
Soprattutto i relatori principali e tutti gli intervenuti che hanno dato il loro contributo ai soprattutto i relatori principali vorrei fare una brevissima
Riflessione su questa giornata e anche con considerazione che a loro ricordo poiché questa giornata abbia testimoniato in sé nel suo svolgimento nella presenza e nella qualità delle presenze
Alcune di quelle che sono le difficoltà oggettive in quest'area rispetto alle strade di cui abbiamo parlato
C'è un grossissimo problema di separatezza tra mondo economico per esempio del mondo della cultura che oggi si è rilevato drammi in termini di presenze commentano sa difficoltà di dialogo altrettanta difficoltà di dialogo tra il mondo politico il mondo economico e quello della cultura
Una difficoltà generale di tutti questi ambienti
Rispetto alla elaborazione di progetti concreti del proprio futuro queste giornate si sono succeduti gli eventi su temi Anna e hanno fatto rilevare una cosa che è molto facile organizzare il venti e a vedere presenze nel momento in cui si organizzano momenti di pura rivendicazione di protesta momenti urlanti
Invece molto difficile organizzare momenti di riflessione ed elaborare proposte concrete
Il Veneto fatica a uscire dalla sindrome della lamentela dall'addossare ad altri la responsabilità di progetti beh abituarsi ad aggiornare elaborare improprio già questa giornata testimoniati in positivo fatto che ci sono persone disponibili
Anche testimonianza da difficoltà diventerà effettivamente in un ambiente unico e personale hanno lamentarsi ma dire che cosa facciamo io mi auguro che da quasi subito quadri regionali delle forze di centrodestra e ch'io faccio parte
Si mettono a punto quasi da subito a ragionare su come cominciare a produrre Progetto
Contenuti e soprattutto un'ipotesi di struttura di forza politica o di federazione considerando che tecnicamente non è poi molto lontano il momento del confronto delle prossime regionali e ci sono anche poi momenti precedenti di possibile collaudo di nuove formule di nuovi programmi grazie a tutti e arrivederci