"I soggetti politici ed istituzionali del federalismo" Convention delle forze federaliste per la redazione di un documento intitolato "Una carta federalista" che sara' pubblicato su "Micromega" tenutosi presso il Forum di Roma

Giorno dopo nel corso della crisi della maggioranza di governo
Abbiamo visto in maniera direi
Assolutamente plateale
Come vi sia ancora
Nel pensiero e nell'azione delle forze politiche nazionali
Una scissione pressoché completa
Tra questione sociale
Problemi dello sviluppo
E questione federale
Come se appunto il riassetto del sistema di governo in chiave federale fosse altra cosa
No rispetto al problema del della riforma dell'Uefa dello stato sociale delle politiche di sviluppo
In quella circostanza appunto invece che ragionare ad esempio sul modo in cui fare delle istituzioni di governo territoriali delle nuove classi dirigenti locali a partire da tanti sindaci di comuni del Mezzogiorno
Invece che fare di queste istituzioni di governo una una leva un volano
Per le stesse politiche di sviluppo si è discusso di che cosa
Di una IRI due
Per affrontare il problema del occupazione nel Mezzogiorno
Ovvero di una legge nazionale sulle trentacinque ore
Cose importanti naturalmente ma appunto uscisse
Dall'idea diciamo che le politiche di governo devono declinarsi attraverso una nuova relazione fra centro e periferia centro del territorio
In quello stesso periodo abbiamo visto uscire eravamo nel mese di ottobre
Una proposta della commissione bicamerale sulla riforma costituzionale ancora
Diciamo incerta debole quanto alla coerenza del disegno di riforma
Vedevamo anche la fatica con cui
Siamo poco cedeva il tentativo di realizzare un forte decentramento amministrativo sulla base dei provvedimenti di legge promossi dal ministro Bassanini e ci siamo appunti appunto interrogati su questo perché
Ci siamo detti naturalmente che siamo
Una responsabilità di tutto questo viene dalle resistenze del centralismo
A partire dal persistere di una cultura politica ancora essenzialmente certa lista all'interno dei dei partiti
Delle forze politiche
Delle organizzazioni
Sociali delle rappresentanze di interesse
Ma non è un caso
Che in un recente rilevante avvenimento politico
Come nella discussione che si è tenuta a Firenze nei giorni scorsi attorno ai cosiddetti stati generali della sinistra
Il tema sia rimasto
Siamo quasi non evocato tranne non a caso interventi di un sindaco Bassolino di un presidente di Regione Vannino Chiti
E qui c'è il problema appunto del rapporto fra logica federale e partiti
Non è che i federalisti sono contro i partiti anche perché molti di noi stanno dentro un partito
I federalisti pongono però il problema di una riforma in senso federale dei partiti
E qui c'è un punto di analisi che viene evocato nella carta federalista e che deve essere messo diciamo apertamente sul tavolo
Dove stanno le radici siamo della necessità di ripensare l'assetto istituzionale
E politico di questo Paese a fronte come sappiamo dei processi di globalizzazione che evocano siamo la necessità di ripensare in radice il rapporto fra centro e e territorio
A partire dal tema del ingresso nell'Unione Europea
E insomma basta guardarlo come funziona questo Paese
Capire che in questo Paese forse senz'altro
Grazie anche alla alle politiche di risanamento promosse dal governo dell'Ulivo entrerà in in Europa ma su rischia di non restarci
Basta guardarlo questo Paese
Noi abbiamo una sorta di gigantesca piramide
Al vertice della quale
C'è un Parlamento nazionale
Composto di due camere che hanno funzioni identiche
è composto da
Mille parlamentari
Poi abbiamo un governo a cui fa capo una amministrazione pubblica
Organizzata per i ministeri
Sul modello francese napoleonico oltre venti i ministeri
Che sono ben presenti a Roma cento ma hanno poi tutti devono diramazioni
Periferie che sul territorio al di sotto
Di queste strutture centrali ci sono le venti regioni gli otto mila comuni le cento può vincere
Ciascuna con i propri apparati
Questa gigantesca piramide accade che tutte le decisioni fondamentali vengano riportati al centro
Un centro che non è più capace di decidere con efficienza
Al un assetto di questo tipo come ha potuto funzionare fin qui
Ha funzionato fin qui perché è una setto così barocco così Complesso
Aveva in realtà ha una sua forma di governo reale
Il sistema dei partiti organizzati i mass il sistema dei partiti della prima
Siamo era quello il cemento il collante che teneva assieme questa complessa
E lo dalla crisi di quel sistema
Il reversibile di quel sistema
Ha come dire prodotto processi dispiegati
A fronte dei quali occorre trovare un nuovo collante
Che non può essere individuato esclusivamente nella funzione nazionale dei patti
Ma il nove organizzazioni politiche capaci al loro interno di mettere in equilibrio appunto il rapporto tra centro
E territorio
Quindi appunto una resistenza
Della cultura centralista ripartite le forze politiche nelle grandi rappresentanze di interessi una resistenza naturalmente degli apparati
Burocratici
E il centro io non so se il ministro Bassanini questa mattina riuscirà a raggiungerci ma l'UDC potrebbe raccontare con quale difficoltà
Si procede all'attuazione della legge delega che porta il suo nome
La distanza che separa il decreto che il governo
Ha emanato nei giorni scorsi con quelle stesse proposte che erano state elaborate da da da esperti da istituzionali qui non da un gruppo di siamo ingenui sovversivi e quindi certe ci sono le resistenze dell'apparato senza sarebbe tuttavia un clamoroso autoinganno questo ci siamo recati inizia dire che tutte le colpe stanno lì
Perché in realtà gran parte siamo della responsabilità del fatto che questo progetto eppure così fondato sul piano strutturale non riesce diciamo a decollare ex tarda
Diciamo così all'interno delle stesse forze federaliste
A partire da coloro che governano le Regioni le città e i Comuni e le Province
Perché verità è che in questi anni
Nonostante i tanti tentativi
Non siamo riusciti a produrre un progetto comune
E quindi comuni contro le Regioni
Le Province contro le grandi città e poi le Autonomie fa loro quali Zarate contro il Senato cioè il senso diciamo che tutto questo si è perso
Sui rivoli di una sorta di corporativismo istituzionale di ceto politico
Qui c'è stato un limite di funzionamento e lo dico anche a partire dalla mia esperienza personale delle stesse associazioni di rappresentanza
Delle regioni dei comuni delle province delle comunità montane che stiamo per loro natura tendono a svolge diciamo fatalmente un ruolo quasi sindacalisti
è mancato dunque un progetto comune
Questa è siamo la questione di fondo posta dalla carta federalista
Un progetto
Che deve guardare c'è orto alla necessaria riforma del centro
Ma anche alla necessaria riforma delle istituzioni territoriali dei governi territoriali
Questo a me pare siamo il significato
Più rilevante di questa dichiarazione
Che poi ha ispirato anche siamo i contenuti di una proposta di emendamenti alla Commissione bicamerale che sono stati formulati dall'ANCI dalla Conferenza delle Regioni si è detto che quello era un patto fra soggetti forti
Che tendevano a escludere i soggetti deboli
Siamo una straordinaria uno straordinario nuove ottico
Perché detto che l'accordo c'è un punto di fondo che tocca e questo insomma il nesso fa un processo costituente di riforma che deve riguardare contestualmente il cento localizzazioni centrali dello Stato ma anche l'organizzazione periferica e dunque così come il centro alleggerito va riqualificato voi così come al cento è necessario avere un punto un luogo di raccordo fra il centro e territori il Senato federale
Così occorre che punto it periferia sui territori si metta mano a un processo di riorganizzazione che sarebbe stato di realmente illusorio troppo banale
Dire che questo processo si può realizzare semplicemente trasferendo poteri e risorse dal centro
Alla periferia così come la periferia organizzata oggi su queste regioni su questi Comuni su queste province
E quindi l'idea di fondo che noi abbiamo bisogno che in costituzione siano segnati i principi di fondo dell'organizzazione in senso federale della Repubblica ma che a partire da quei principi
Sui territori nelle regioni nelle comunità locali si possano mettere mano ad un processo di trasformazione delle istituzioni
A partire dal fatto che i nuovi statuti regionali siano concepiti non come statuti in cui si regolamenta un ente chiamato in Regione
E
Sovrapposto rispetto al sistema delle Autonomie ma sì regolamenti in quella sede si regolamenta i sistemi regionali e locali di governo quindi Statuti regionali concepiti come atti istitutivi dalla di nuove dimensioni di governo locale e per questo abbiamo detto
Statuti che devono essere approvati dai Consigli regionali ma anche da organi di rappresentanza delle Autonomie
Locali sul territorio e quindi qui il primo punto
Le nuove regioni
Non una dichiarazione retorica ma proprio il pensare gli strumenti necessari a fare delle regioni cose radicalmente diverse da come le abbiamo conosciute
Si è detto che regionalismo è fallito l'Italia certa che fallì regioni Sonate tardi
E sono nate male
Chi ha fatto fallire il regionalismo in Italia
Non è che le Regioni sono persone fisiche
La a cui si può imputare una Colt
Ne ha fatte fallire un certo meccanismo
A partire dal fatto che un certo meccanismo ha determinato il caricare sulle regioni funzioni burocratiche funzioni di gestione
Funzioni di ripartizione di risorse un certo meccanismo
Qualcuno ha detto va detto Giuseppe couture in un bel libro
Che il limite del regionalismo è stata nella natura partitocratica del ragionamento
E non a caso il punto più critico dell'esperienza regionali in Italia si è verificato nel momento in cui il vecchio sistema dei partiti e eccola quindi nove regioni in questo senso concependo le regioni come esse stesse un luogo di federato di autonomia e di città
A partire dall'introdurre una nuova forma di governo regionale
Consigli regionali eletti con sistema maggioritario e non più con sistema proporzionale come vuole
E i presidenti di regione eletti direttamente
Quindi con una funzione di governo direttamente in incardinata sull'espressione di voto
E poi i nuovi comuni
è ora di smetterla con questa favola Vetero municipalista che ogni tanto il continuiamo a sentirci raccontare per cui i Comuni sono tutti uguali fra di loro
Di modo che il cosiddetto principio di sussidiarietà Possa siamo realizzati in maniera uniforme sulla maglia comunale
Ci sono i piccoli comuni
I comuni montani
Piccoli comuni e comuni montani che devono associarsi mettere assieme i servizi unirsi
Ci sono i Comuni metropolitani
Le grandi ali urbane che hanno bisogno di uno statuto speciale di governo città metropolitane ma anche qui non città metropolitane disegnate dal centro
Ah costruite dal basso sulla base di una procedura incardinata sulle comunità locali
E poi nuove Province
Nelle proposte
Che sono contenute nella Carta federalista e successivamente in quelle proposte di emendamento presentate dalla dall'ANCI della Conferenza delle Regioni
Si è visto su questo una volontà di escludere qualcuno
Abrate che è esattamente il contrario
Ma come si fa a dire che è coerente con una logica federalista l'esistenza di cento Province identiche fra di loro
Costituiti Arik calcolo sul territorio di un modello uniforme
Anche le Province devono essere rideterminata come governi di area vasta
All'interno di questo processo di rifondazione del sistema dei governi locali
Quindi siamo questo è il punto di fondo l'impegno di fondo per quello che riguarda un progetto di riforma che riguarda in primo luogo le istituzioni territoriali e quindi esattamente il contrario di un patto diciamo di mutua
Riconoscimento tra i soggetti forti
Chiudo riprendendo la questione politica del soggetto politico
Tutto questo non riuscirà riusciamo a smuovere realmente IPO cessi politici
Fino a quando la cultura federalista non sarà entrata dentro i soggetti politici
Qui c'è un'iniziativa importante che è stata assunta recentemente nell'ambito della coalizione dell'Ulivo presidente Prodi ne ha parlato a Firenze istituzione di un coordinamento nazionale dell'Ulivo che vede la presentanti del Governo delle forze politiche ma anche rappresentanti dei governi locali e regionali
Queste iniziative importante perché già un modo per dare il senso del fatto che si costituisce una leadership di tipo federale
Questa cosa l'ha fatta l'ormai questa cosa andrebbe promossa in tutte le regioni ma ci vuole forse qualcosa di più
E si vorrebbe un nuovo una sede uno strumento attraverso il quale appunto la logica federale viene elaborate in termini di pensiero politico
E anche come strumento di analisi e di determinazione delle politiche reali
Politiche dello sviluppo dell'occupazione del lavoro politiche sociali politiche fiscali
Io mi domando e chiudo su questo
Se da una iniziativa come quella di oggi da questo primo dibattito Possa germogliare questa idea
Il fatto che chi condivide una ispirazione di fondo
Sì di è anche uno strumento
Comitato un coordinamento un cento un luogo che agisce come diciamo motore costante
Di un'iniziativa politica e di una e lavorazione del pensiero federalista
Se non si muove questo continuerà ad avere ragione il vecchio Salvemini quando disse che parlare di federalismo unitarie come suonare la cavalcata delle Valchiria una platea so
Credo che se questa iniziativa di oggi riesce a risvegliare qualche udito
Questo potrebbe essere già un risultato positivo
Grazie a Luigi Marinucci io rinnovo l'invito a chi vuole intervenire rappresentanti di Comuni Regioni le Province di darmi subito il nominativo perché ripeto
è probabile che riusciamo a chiudere in mattinata anche serie magari ora un po'per la una persona anche presente la iscrivo d'ufficio il presidente della Regione Liguria Giancarlo Mori ma anche altri spero che Diano intanto loro il loro nome prima di dare la parola a Massimo Cacciari qualche breve notazione
Da parte mia
Se davvero si va verso una Seconda Repubblica se davvero l'Italia vuole voltare pagina e dar luogo a nuove istituzioni allora le persone che partecipa a questo dibattito rappresentano un pezzo importante della classe dirigente nazionale di questa nuova Italia
Credo che questa debba essere un punto molto chiaro
Rappresentano una parte importante nella classe dirigente nazionale già oggi è più che mai nel futuro se l'Italia vuole davvero
Cambiare
Per due motivi
In primo luogo perché senza federalismo
L'Italia non volta pagina
Senza a federalismo
Ritorneremo
Come già vediamo da mille sintomi ha tanti di quei giochi partitocratica ci che hanno contribuito al collasso della prima Repubblica e a fare poi come è ovvio della partitocrazia e anche una spartito Grazia
E il federalismo non può essere
L'ennesima delusione l'ennesima etichetta appiccicata su qualcosa che in realtà non cambia non può essere l'ennesimo episodio di gattopardi Smoke in questo paese perché gli esiti poi sono devastanti
Di questo continuo gattopardi s'e allora oggi le forze del federalismo sono rappresentate proprio dei sindaci e dei presidenti di Regione che più si sono impegnati in questa
Direzione io mi domando se addirittura
Non varrebbe la pena
Che i protagonisti di questi incontro lanciasse lo da qui l'idea di una grande convenzione delle forze federaliste ora già parlare di convenzione parlare Stati Generali preferite forse è meglio non usarle queste parole molto grandiose quando poi in altri casi abbiamo visto che i contenuti sono robetta possiamo anche chiamarlo con nome
Molto molto sotto traccia ma intendere davvero
Un incontro di tutte le forze vive del federalismo in Italia se venisse questa proposta ovviamente Micromega si mette a disposizione come strumento
Non solo editoriale ma anche organizzativo
E
Le persone
Che rappresentano qui comuni regioni sono
Parte essenziale della classe politica nazionale già oggi tanto più boh domani perché in realtà nel rinnovamento parziale che fin qui vi è stato hanno costituito l'unico elemento portante
E per le istituzioni e per la coalizione di maggioranza
Non possiamo dimenticare anche se invece viene dimenticato
Che l'idea stessa dell'Ulivo è nata dall'esperienza dei sindaci eletti direttamente
E a partire da quell'esperienza
Che risultato evidente anche a chi preferiva non vederlo
Che collezione Diretta
Vi era una quota in tv
Evacuato in più cruciale rispetto alle coalizioni di partito che veniva trascinata
Dai candidati sindaci e dal senso che quelle candidature davano di un rapporto diretto con gli elettori e di un rapporto soprattutto con quel quegli elettori scontenti e disaffezione nati verso tutti i partiti
E che però volevano in qualche modo partecipare alla vita politica
Fu chiaro che proprio quell'elemento in più sarebbe stato cruciale non qualsiasi sistema che volesse andare verso il bipolarismo e quindi l'Ulivo nacque originariamente non già come semplice coalizioni fra partiti già organizzati nacque come l'idea di rifondare in un crogiolo e i partiti già organizzati e tutte quelle forme diffuse
Organizzate in forma parziale nuova che si è agitavano nella società civile società civile dove come è noto c'è di tutto
Dal più sublime
A a a al massimo dell'orrore
Che si agitava nella società civile e che voleva appunto impegnarsi a rinnovare la sinistra e il Paese
Quindi in qualche modo i veri inventori dell'Ulivo almeno nella sua accezione originaria sono stati proprio i sindaci eletti direttamente
E quindi c'è una logica fra ipotesi federalista e ipotesi originaria dell'Ulivo
Questa logica troppo spesso si si ha l'impressione che si vada perdendo non a caso che appunto al agli stati generali della Cosa due di federalismo si sia parlato molto poco
Mentre invece doveva essere uno dei temi centrali e a vere i protagonisti di questa fase al centro di di quella Rifondazione se davvero la voglia essere di una nuova forza politica
Credo che quindi senza un rilancio del federalismo e di un ruolo da protagonisti in tutta la vita politica
Dei sindaci e dei presidenti di Regione che per il federalismo stanno impegnando anche l'ipotesi dell'Ulivo rimarrà quello che attualmente rischia di rimanere semplicemente la coalizione
I due partiti maggiori e di qualche frattaglie tra minore il che sarebbe io credo un guaio per le istituzioni del Paese per la vita e per la vita democratica l'Ulivo deve tornare
Ad essere quello che doveva essere originariamente una forza capace di catalizzare anche nuove energie oltre che di rinnovare i partiti stessi e non più di finire paralizzato nei rapporti fra partite fra correnti
Di partito come troppe volte cominciamo a vedere allora è solo con grande rilancio di federalismo
E di riconoscimento da parte del governo e delle segreterie dei di partito
Che sindaci e presidenti di regione rappresentano
Già oggi una risorsa nazionale decisiva riconoscimento che deve esserci al di là di quelle che sarebbero se no sciocche invidie gelosie e rivalità riconoscimento che deve radicarsi proprio nella consapevolezza che i cittadini oggi nelle città l'abbiamo visto nelle ultime elezioni
Apprezzano in modo particolare questo rapporto nuovo e diretto
In generale i sindaci o gli eventuali movimenti dei sindaci
Trascinano dal dieci al venticinque per cento di voti da soli sono
Manifestazioni così macroscopiche che sarebbe davvero il realismo politico non tenerne conto
Allora
Ecco io credo che proprio per questo tutte le forze politiche e il governo debbano tenere nella non solo in un formale rispetto ma anche con la bevanda note né nella massima considerazione come questioni cruciali da risolvere subito le richieste che qui verranno che riguardano i temi delle città metropolitane dell'elezione diretta dei presidenti delle Regioni di statuti regionali che siano appunto Rifondazione dal basso delle regioni come Stati federali e di un Senato
Delle Autonomie che se non vuole essere un doppione più pasticciato della Camera è ovvio che debba essere basato sugli esecutivi regionali sui sindaci delle maggiori città e non avere un sistema elettorale ripeto simile a quello per la carne ecco questi credo che siano tutti i temi fondamentali
Oggi sul tappeto
è a voi che siete i protagonisti di questa fase dire
Quali sono le questioni spartiacque assolutamente irrinunciabili
Rispetto agli esiti della Bicamerale cioè di quello che ormai il Parlamento dirà in federale sul federalismo
Di dire anche se forse non sia il caso di pensare a un referendum che differenzi i vari ditemi che consenta quindi ai cittadini di scegliere sulle varie aspetti del lavoro del bicamerale e se non sia il caso davvero di organi di fin da ora chiamare stabilendo grosso modo anche una data una sorta di grande convenzione di tutte le forze
Federaliste di questo Paese perché federalismo non può più rimanere una parola vuota bisogna incominciare a discriminare nettamente a fra i federalisti della chiacchiera e quelli che del federalismo vogliono essere insieme ai cittadini
Protagonisti autentici grazie
La parola ora Massimo Cacciari sindaco di Venezia
Credo che occorra essere brevi
Tormento del porno discussione anche anche tra di noi perché
Abbiamo redatto insieme nella la carta chiamiamola così un po'in fatica mentre che leggete su MicroMega
Ma poi non abbiamo avuto modo di discutere
Io credo che la proposta di Flores di un incontro tra
Amministratori comunali
Sindaci e non solo sindaci il presidente della Regione amministratori regionali sia davvero importante ed essenziale
Bisogna farla rapidamente bisogna fare in modo che pesi sul lavoro della del Parlamento in vista dell'approvazione definitiva del testo di riforma costituzionale
Mi auguro mi auguro che si possa fare sulla traccia appunto della carta che Lippi Marini ci ha illustrato e sui cui contenuti non mi dilungo perché condivido in toto quello che ha detto Marinucci anche oggi introducendo questo dibattito
Bisogna farle io penso che la cosa migliore però sarebbe che la organizzasse l'Associazione Nazionale Comuni Italiani invitando in modo molto formale e con un ruolo da protagonisti presidenti delle regioni alla discussione
Si dà un incontro di questo genere sortisce lo dell'indicazioni precise come diceva Paolo Flores ora gli spartiacque decisivi per quanto riguarda il testo delle di riforma costituzionale potrebbe essere un un anche un evento molto significativo molto importante
Quindi io direi che questa proposta va accettata ma permettetemi per non ripetere appunto i contenuti che sono presenti nella carta e che Pino Ricci ha ripetuto
E anch'io con gli altri amici qui presenti ripetiamo da tempo perché appunto se anche sulle proposte di emendamento al testo della Bicamerale siamo intervenuti più volte siamo giunti a dalla alla presentazione di emendamenti comuni su gli aspetti più importanti poi di quel testo
Però per medesimi fa un discorso molto brevi di tipo più politico immediato
E cioè
Occorre più si esca dall'equivoco insomma occorre che tutte le forze politiche in campo dicano chiaramente da che parte stanno perché appunto questo equivoco per cui tutti si dicono federalisti io francamente non lo sopporto più
Si può avere tutta la dignità politica di questo mondo senza essere federalisti ma che che lo si dica
Non può essere un mezzo per come dire per mediare così per sopportare ecco molte volte io ho l'impressione soprattutto quando da Firenze in giù diciamo in particolare a Roma di essere quasi tollerato sopportato quando parlo nel Parlamento nelle sedi politiche nazionali di questi tempi
Una sorta di testimonianza di un fatto marginale periferico che si ora ha un peso ma ma cosa volete insomma è una una pelliccia atto la passeggera
Perché qui è una scelta politica e culturali di fondo
Occorre dire con chiarezza se si pensa che il tema federalismo è nient'altro che un tema di riforme di riassetto meramente istituzionale
Di rammendo istituzionale
Fini significa più decentramento che significa un po'più di autonomia ma chi sostanzialmente la politica la si fa ancora
Con i partiti di massa nazionali
Che mirano alla conquista o a pesare sull'amministrazioni centrali
Che questi sono gli organismi che alla fine contano che questi sono gli organismi che alla fine conteranno sul governo europeo che è quello che tra poco conterà più di tutti
Che in Europa conteranno gli stati membri governati da partiti di massa nazionali
E che i sindaci va be'sindaci ai scusi contano adesso perché c'è stata 'sta storia che sono stati eletti direttamente i Quindici hanno questo rapporto con il popolo
Ma insomma dovetti in giro per l'Europa appunto sindaci chissà in Germania che il sindaco di Dortmund di di annoverabili chissà in Inghilterra che il sindaco di Birmania se sai che colti è Blair che eccetera eccetera Jospin lo si conosce via perché la sindrome allora c'è il presidente del perché non c'è il Presidente del Consiglio
Perché badate che insomma già mettiamo limitiamo i piedi sul piatto insomma questo è il discorso
Che non viene fuori ma non le voglio motivi tattici
Cioè non è che non ci sia una ancora una cultura federaliste cioè nel senso che adesso in due battute divo
Io temo che ci sia qualcosa di diverso che ci sia un una visione politica
Che badate può essere anche del tutto realistica che è questa
Hanno contiamoci le balle amminici
Quello che conta è ancora in tutti i Paesi il partito di dimensione nazionale organizzato in modo sostanzialmente sempre centralistico
Che nomina ed è legge che porta anche se non lo volete intende come comitato elettorale che però è indirizzato poi ai a conquistare il Poa upupa riposti centrali dell'amministrazione
E in Europa saranno questi organismi che punteranno saranno questi uomini che conteranno
Perché in Europa realisticamente parlando si va organizzando in una forma che più centralistica non potrebbe cioè il più scatenato centralismo combinato con gli arcani imperi Bobbio
E allora con lavori siti Italia si unì sindaci e passeranno insieme tutti
Trentaquattro anni ai sotto i quattro anni provano a casa figlio
Più di otto anni non possono essere non possono fare i sindaci avremo ancora tre anni visto magone Galletti Cindy dirigono federalismo federalismo poi passeranno recente la Regione vitamina K l'anno in cui son centralisti provocazione faccio il discorso degli altri
Ma è questo
è inutile che contiamo dice ma come mai il federalismo compatte non va avanti eccetera eccetera come mai perché c'è una visione politica diversa certa dodici noi non lo si può dire questo discorso non lo sto dicendo io
Perché io oggi ci sono appunto diceva Paolo prima lo può diciamo queste rapporti riportato cui bene o male mentre ceto politico nazionale
Sono entrati questi rappresentanti diretti di realtà locali
Ma è una un momento
Questa è la visione
Dominante secondo me nel Parlamento italiano nel Senato italiano i partiti politici italiani né i sindacati italiani nelle organizzazioni di categoria italiana eccetera eccetera questa è a mio avviso la visione domina
è una politica
Dall'altra parte c'è una politica che non dice soltanto siamo federalisti per anche questo bisogna
Che ragioniamo tra di noi se vogliamo fare un autentico patto tra forze federaliste
Non soltanto derivante dal fatto che io mi trovo a fare il sindaco che Walter sito a fare il sindaco e qualche altro si trova a fare il presidente dalla regione eccetera non soltanto per questo
E poi magari diventiamo deputati e ministri eccetera ci dimentichiamo tutto cosa che avviene ancora cosa che avviene ancora puntualmente
Nel giro nel giro di un mattino
I più scatenati federalisti impegnati a livello locale regionale diventano Milito accetta fine
Diventano i più strenui difensori dell'amministrazioni centrali soprintendenze magistrati eccetera eccetera
Allora se non vogliamo fare questa fine dal nostro patto e su un patto politico cioè il federalismo non è soltanto che io voglio fare meglio il sindaco che l'altro vuole fare meglio il presidente dalla Regione desse una linea politica culturale e politica
Che vale al di là delle cariche che momentaneamente occupiamo cede de de delle finirla di apparire un federalismo come rivendicativo sindacale
è importante questo aspetto tutti noi lo sappiamo non mi ci trattengo neanche un secondo che senza maggiore autonomia senza che procede una direzione federalista non usciamo neanche a governare recentemente nelle rogge nel nelle città nelle regioni ma non può bastare questo
Perché se posso soltanto questo quando ci troveremo se mai ci troveremo a fare altre cariche ci dimentica cioè a immediatamente in toglie in proietterà in modo le esigenze le ragioni magari di sopravvivenza delle amministrazioni che in quel momento ci dobbiamo governare
La prospettiva federalista quindi nessuna prospettiva vissuti in termini antagonisti ci rispetto a quell'altra visione politica che prima citavo che secondo me è ancora largamente maggioritaria nel nostro Paese
Cioè due linee politiche come una volta sarebbe stata destra sinistra insomma
Non c'è villa Antona esagera due linee politiche
E allora che cosa significa per me federalismo e veramente poi concludo con due battute sul sugli scenari un po'drammatici che a mio avviso ci stanno di fronte
Federalismo non può essere soltanto un riassetto istituzionale era ammodernamento modernizzazione
Tutto questo va benissimo ma l'idea fondamentale del federalismo secondo me è quella di puntare davvero perché allora se no anche tutte le critiche ai partiti politici alle culture centralistiche dei partiti politici sono come dire di breve respiro
Cioè il federalismo e la scommessa sulla possibile su su forme sempre più sviluppate complesse di autogoverno della società civile
Cioè la prospettiva federalista è una prospettiva che punta davvero politicamente la possibilità che di una di una di una società senza Stato
Ci crediamo non ci crediamo questo federalismo alla fine
Radicalmente declinato dobbiamo avere un'idea riunite di corrente perché se no diventa tutta tattica
Diventa tutto momento ci collochiamo soltanto nella nella fase di transizione di passaggio non abbiamo idea guida
Non abbiamo idea guida poi ci saranno tutte le articolazioni tattiche e le riforme istituzionali eccetera eccetera ma l'idea regolativa è quella che nelle società complesse de che che che fanno tutt'uno con i processi di globalizzazione eccetera eccetera c'è la possibilità forse per la prima volta nella storia europea
Cioè il federalismo quando diciamo il federalismo dal basso dal basso da dove dal Comune dicono passo dalle capacità di autogoverno di autorganizzazione della società civile che sempre più devono avvenire o buoni politici
Cioè quelli che tradizionalmente erano i ruoli delegati ai stanze organismi politici possono essere assunti dalle forme di autorganizzazione Dell'Asta civile queste l'idea guida queste l'idea limite che d'assegni sotto alla prospettiva federalista
E su questo bisogna chiedere il confronto culturale politico con le organizzazioni politiche tradizionali tradizionali
Perché altrimenti sarà tutto un compromesso tutto un giochetto tattico tutto un'articolazione di passaggio di transizione
Per ritornare poi concludere sulle sulle breve e medio termine
Io credo che se come Anci e regioni italiane non superiamo il jet il circolo vizioso che c'ha soffocato in questi anni per cui facciamo baruffa tra di noi e per vincere gli uni contro gli altri cogliamo chiedere aiuti allo Stato
Perché questo è stato il gioco perverso che abbiamo fatto se non rompiamo questo circolo vizioso
Come abbiamo cercato di fare già con la storia degli emendamenti
Convochiamo questa convention questa cosa è certa la più istituzionale la più ampia possibile
I diamo un significato concretissimo noto che posso incidere sul dibattito parlamentare sulla riforma costituzionale
Se non facciamo tutto questo
Lo scenario che io vedo è davvero drammatico
Lo so che quando parlo di queste cose riferendomi in particolare l'inesperienza del Nord Est davvero mi sembra di parlare
Come come uno del Settimo Cavalleggeri che andava a Washington gli diceva come erano le barre Coppelia forse
Cioè sento un'estraneità totale ma faccio presente
Che se non abbiamo questo discorso e non esce un testo decente
Di riforma costituzionale che non dico di più che non interrompa che poi consegua la strada verso il federalismo ricco nel suo significato più pregnante che indicavo prima
Lombardo veneto cioè il trentacinque quaranta per cento della forza produttiva di questo Paese se ne va
La secessione è fatta
Non c'è bisogno di referendum non c'è bisogno di decreti non c'è bisogno di guerre civili è fatta
Di questo non ci avverta minimamente la drammaticità direi dal poi in giù forse fino a Bologna si avverte la drammaticità poi scompare
Non esiste più
Questo secondo me è uno lo scenario diventa ancora più drammatico se pensate
Alla tremenda del legittimo azione senza alternativa nel breve-medio periodo del ceto politico che avrebbe una riforma costituzionale bocciata
Nelle zone produttive industriali decisive del Paese
E tali decisive d'Europa
Dicevo prima gli amici la provincia di Vicenza il settore manifatturiero che la provincia di Vicenza esporta da solo quanto tutta la Grecia
Regioni di questo peso di questo calibro
Fuori da ogni governo politico fuori da ogni Poro cesti istituzionale politico
Secessione di fatto ma non solo dei legittimazione della classe politica nazionale
Che si dimostrerebbe perché una classe politica che si avvia un processo costituente e non lo conclude o lo conclude con una sconfitta
Anche soltanto dalle parti però decisive del paese è una classe politica e va a casa anche se non vuole
Non la non non non nessuna respirazione bocca a bocca la pala sopravvivere ma non c'è alternativa in questo primo problema drammatico non c'è alternativa
Non c'è altrimenti i tempi sono sono decisivi in questa situazione politica del nostro Paese
Bisogna che il Parlamento lo capisca bisogna farglielo capire al Parlamento da abbiamo bevono
C'hanno un minimo di senso della responsabilità produco una riforma costituzionale corrispondente a quanto i sindaci e presidenti più consapevoli delle regioni gli hanno detto
Devono accettare quegli emendamenti
Nevada e l'unità del Paese ma ne va anche della loro stessa legittimità questo devono capire
Che se il testo dalla riforma costituzionale viene bocciato nel Lombardo-Veneto nessuna classe politica nazionale può reggere a una sconfitta di questo tipo
Anche se anche se forse un plebiscito del cento per cento nel Molise nelle Puglie nella Calabria
Il Parlamento italiano lo deve capire e bisogna abbiamo e noi abbiamo questa enorme responsabilità storica
Di farglielo capire in tutti i modi
Anche alzando la voce
So che quando alziamo la voce dall'altra parte c'è quel gesto di fastidio di disturba il conducente io so
Perché io sono il Partito nazionale io c'ho la visione europea io c'ho le alleanze con Blair io so chi è come eccetera eccetera questo è il realismo politico
Questo significa mai la politica astratta spettrale
Che non ha più radici su nessun territorio che naviga ancora a livello di comitati centrali di organismi direttivi
Bisogna fargli capire che il realismo andava lì capì e che qui quando sparano contro i sindaci i presidenti delle Regioni che fanno quegli emendamenti sparano contro la Croce Rossa
Bisogna farglielo capire per il bene del Paese ma anche che non capisce quel bene comune del Paese per il loro bene
E per il nostro perché un pronto a mandare a casa una classe politica quando ce n'è una pronta di ricambio e non uno scontro tra classi politiche maiali eticamente oggi sappiamo che non è con lui
Credo che realisticamente la persone responsabili sappiamo che il governo dell'Ulivo è oggi l'unica possibilità che abbiamo per non solo andare in Europa ma per sistemarci in Europa
Nel primo difficilissimo periodo che incontreremo
E quindi non possiamo così alla Garibaldi
Di chi credo abbia compreso il senso del federalismo e valorizzi in tutte le forme in tutti i modi possibili Movimento per le Autonomie
La parola ora a Bruno Bracalente precedente del regione Umbria
Beh parlare dopo Massimo Cacciari non nella cosa più facile naturalmente io
Tra l'altro qui siamo in molti a parlare quindi credo sia opportuno toccare qualche punto specifico non ripercorrere l'intero documento l'intera carta federalista
Ne l'insieme delle proposte di riforma che abbiamo presentato alla Bicamerale al Parlamento io voglio toccare un punto che a me sembra molto importante del carta e anche della introduzione di Mariuccia
E cioè il fatto che la riforma deve investire contestualmente il centro e la periferia e cioè che noi ci impegniamo a riorganizzare il sistema delle istituzioni territoriali e per quanto ci riguarda per quanto riguarda i presidenti delle Regioni a costruire nuove regioni
Questo è un punto altrettanto importante della lingerie mento dello stato da una parte del raccordo tra Stato e sistema delle Autonomie che sono gli altri due cardini sia della carta che dell'insieme delle proposte
Che abbiamo presentato la Bicamerale
Tra l'altro questo punto c'è questo impegno a costruire un nuovo sistema di poteri regionali e locali è quello che ha fatto sbloccate quella contrapposizione tra Regione e Comune di cui parlava prima Mario C e poi Cacciari
Questo è il punto centrale dove abbiamo smesso di litigare quando le regioni e i comuni si sono impegnate a costruire nuove regioni e nuovi sistemi di governo regionale locale
E allora io credo che qui ci sia un punto molto delicato perché questo tipo di proposte il con gli strumenti che ne seguono poi hanno già avuto una prima risposta da parte del comitato dei diciannove
Del comitato ristretto dalla Bicamerale che non sono del tutto soddisfacente anzi hanno secondo me qualche elemento particolarmente delicato e pericoloso
Due però sono gli strumenti per costruire le nuove regioni e nuovi sistemi di regionale di governo locale uno è l'elezione diretta del presidente della Regione quindi abbiamo accennato appena io credo che questo sia un punto particolarmente importante
Si tratta di dare maggiore autorevolezza
E maggiore stabilità ai governi regionali e credo che l'elezione diretta del presidente della Regione sia assolutamente fondamentale lo dico guardandosi avanti alla prospettiva federalista sia indietro l'esperienza che abbiamo fatto fino a oggi
Guardando avanti mi pare assolutamente incredibile che se i pilastri del federalismo sono i Comuni e le Regioni noi abbiamo l'elezione diretta del sindaco e poi anche dal presidente della Provincia per il quale per la quale istituzione noi pensiamo qualcosa di diverso per la verità e non abbiamo l'elezione diretta del presidente della Regione
Questo è un fatto che svilisce proprio alla radice
Il questo doppio pilastro delle federalismo
Ma io lo dico anche guardando indietro
E non solo l'esperienza dei primi cinque delle prime cinque legislature regionali che sono abbiamo detto noi stessi
Un sostanziale fallimento del regionalismo italiano ma anche a questi primi tre anni della sesta legislatura che pure una parvenza di elezione diretta del presidente c'è stata un'indicazione del presidente
L'abbiamo visto che per i primi due anni ci sono sono stati molti tentativi soprattutto nel Centro Sud alcuni riusciti
Di alla fa passare due anni per arrivare al ribaltone lì c'era la norma antiribaltone cambiare il presidente cambiare maggioranza in un caso se riuscirà a cambiare sia il presidente che la maggioranza è successo proprio nei giorni scorsi in Molise
In altri casi sono stati diversi tentativi che non sono arrivati in qualche casa cambia il presidente si in Sardegna soltanto ci sono state sei giunte regionali diverso in quattro anni manca ancora un anno per venire
C'è uno sfasamento di un anno come sapete
Allora io credo che qui sia e che cosa ha prodotto tutto questa prodotto instabilità rallentamento dell'azione di governo a una vanificazione del ruolo delle Regioni in quelle realtà in questi anni sostanzialmente allora questo è un punto particolarmente rilevante sul quale credo che bisogna assolutamente esistere la soluzione che è stata diciamo inventata da D'Alema fatta propria dal Comitato diciannove io credo che vada abbastanza bene cioè garantire per l'elezione del due mila
L'elezione diretta del presidente della Regione poi si vedrà poi decideranno le Regioni nei loro statuti dico che va abbastanza bene perché fatta quell'esperienza sarà difficile tornare indietro
è comunque è certamente preferibile che ci sia fermato in Costituzione il principio dell'elezione diretta del presidente della Regione
Proprio per le cose che dicevo prima
L'altro punto l'altro strumento e aprire nelle regioni una fase costituente elaborando nuovi statuti con la partecipazione diretta delle autonomie locali
Questo è la il punto centrale del nuovo accordo tra Regioni e comunicazione a non credo che i Comuni si sarebbero convinti del ravvedimento delle Regioni le loro tendenze al neo centralismo che pure c'è bisogna sapere che c'è anche questo
Allora questo è il punto fondamentale
Perché è un punto di garanzia del superamento di questi rischi del centralismo regionale allora
Penso che
Non prevedere questo
In nella riforma costituzionale sia un punto che mina proprio questo la popoli in are questo rapporto di fiducia anche tra i livelli istituzionali che adesso uniti vogliono spingere fortemente per una riforma federalista vera
Noi abbiamo proposto la costituzionalizzazione delle Consiglio regionale delle Autonomie
Si può anche discutere che questo possa essere nel libera decisione delle regioni poi nelle nei loro statuti per il futuro quello che mi sembra invece assolutamente
Necessario e che alla fase costituente alla costruzione dei nuovi Statuti partecipino gli enti locali e non soltanto le regioni non lo sappiamo lo sappiamo benissimo io la mia venne la mia regione ho fatto la campagna elettorale sulla regione leggera era la costruzione della nuova Regione era questo
Non siamo andati molto avanti non c'è una mostra di perché l'esistenza sono tante e allora queste resistenze vanno sbloccate anche con una previsione costituzionale
Di questo tipo che imponga la costruzione dei nuovi statuti non fatti semplicemente dalle retta ai consigli regionali
Ma fatte dai Consigli regionali ed anche dà consigli delle autonomia da uno ne ha un altro organismo parallelo che rappresenti le istanze delle Autonomie dei dei delle province e dei comuni in particolare
Allora questo è il punto importante se vogliamo evitare che questo nuovo asse che io credo sia assolutamente una novità politica di grandissimo rilievo
Tra regioni e comuni
Continua ad essere un asse che riesce poi a a incidere sui lavori della Bicamerale è verissimo che il testo che è uscito dalla Bicamerale per quanto io devo dire ci sono anche dei punti molto positivi per esempio il riconoscimento dell'autonomia politica delle regioni che si possono fare il loro la loro forma di governo e il loro sistema elettorale è un punto assolutamente importante credo che vada assolutamente riconosciuto
Però c'è da migliorarlo ecceda migliorarlo molto e questo è possibile se continua forte questa spinta che viene dal sistema delle autonomie e io penso che sia davvero una buona idea quella di una iniziativa pubblica forte Cacciari diceva dell'Anci che invita i presidenti delle Regioni io penso che sia una cosa che si possa fare diciamo pure paritariamente tra Ance conferenza dei presidenti delle regioni per portare all'opinione pubblica con la forza che abbiamo tutta la forza che abbiamo in tutte le parti del Paese questa istanza di federalismo che noi consideriamo assolutamente indispensabile assolutamente fondamentale in questa fase nella vita del Paese grazie
Io vorrei chiedere l'intervento alcune persone che sono fra il pubblico e rappresentano altre stanze di autonomia
A al presidente della Provincia di Ravenna Gabriele Albonetti e poi al presidente
Del Regione Liguria Giancarlo Mori
C'è modo di avvertirlo
Può cominciare tanto
Beh non possiamo però aspettare
Allora Giancarlo Mori Presidente della Regione Liguria
Non nascondo che avrei preferito ascoltare ancora un po'di più ma io credo che
Questo questo incontro
Abbia una particolare importanza sia perché
Rappresenta un'occasione presentazione pubblica personale la proposta politica sia per che vede una uniti i rappresentanti dei nel regione dell'autonomia
Io credo che di fronte alla riforma costituzionale che si va elaborando occorre da parte delle sue regioni e delle autonomie locali uno veramente un forte sforzo però partecipare soprattutto per riuscire a indirizzare verso un risultato concreto il dibattito che si sta svolgendo in Parlamento
Condivido quanto diceva il sindaco Cacciari sui rischi che una proposta insufficiente non abbia un consenso elettorale direi addirittura generale non solo di alcune zone pure importanti del Paese
E reputo che per questo che occorra che dibattito che
Precede questa proposta
Che poi sarà verificata appunto dal voto popolare sia il più ampio possibile e soprattutto si giunga un assetto istituzionale dello Stato che possano veramente garantire una corretta partecipazione da parte di tutti
Io credo che l'obiettivo deve essere quello di Portello si dice tanto volte ma deve essere effettivo di portare vicino al cittadino il più possibile le scelte politiche
Suscitando una maggiore partecipazione
Forse contribuire a una semplificazione
Deve comprendere competenza istituzionale una razionalizzazione tale che consenta al cittadino di individuare immediatamente il suo referente per singola materia
Occorre effettivamente che
La possibilità decisionale sia vera
E pertanto che tutto quanto può anche dal punto di vista normativo dal punto di vista legislativo ma egli ancora posso può essere determinata a livello locale questa avvenga contro questo indubbiamente registriamo una fortissima resistenza
Una fortissima resistenza che anche articolata non è solo una resistenza
Diciamo bieca
è una resistenza che essi che sia a volte usa anche nuovi organismi che si vanno introducendo
Lo esamini avevamo ieri la funzione dell'Authority presente
Il compito che queste possono assumere a livello centrale praticamente di un nuovo modo di controllo dell'intero territorio del Paese
Ecco tutto questo credo che veda allevato
La burocrazia con il potere centrale e dobbiamo dire che anche nei partiti abbiamo una forte prevalenza di un centralismo che è anche comprensibile soprattutto
Quando si va sì Mark parte da beh dal Governo per arrivare al Parlamento e noi lo stiamo verificando in questi giorni con le proposte di legge Bassanini dove effettivamente noi veri vediamo un tentativo costante di peggioramento delle situazioni
Ma di fronte a questo occorre che da parte nostra ci sia l'obiettivo non di riaffermazione di un potere di tipo personale
Ma effettivamente di un potere che possa essere compreso va alla gente
Come la nostra volontà di una corretta dicevo assetto delle istituzioni delle competenze del potere e sotto questo punto di vista non è fatto indifferente anche il metodo di elezione
E soprattutto alcuni fenomeni che tendono a un governo di tipo personale
Che tenta un governo fuori da ogni controllo dal potere illimitato questo credo che debba essere un fatto che ce ne rendiamo sappiamo prevedere già nel tempo e che ci muoviamo anche verso alcune correzioni
Cure andando verso forme lo stiamo chiedendo anche noi presidenti della regioni di elezione dirette di responsabilizzazione soprattutto di mantenimento
Diciamo delle maggioranze ossia della possibilità di governo che purché hanno rappresentato problemi che si sono presentati pesantemente per quanto riguarda il periodo precedente al nostro la sola indicazione per esempio dei presidenti per quanto riguarda le regioni ha costituito un fatto di stabilità che a un certo momento dobbiamo se confrontato con il quinquennio precedente che poi dobbiamo rilevare dicevo le istituzioni le istituzioni occorre indubbiamente organizzarle secondo le realtà del Paese sotto questo punto di vista il raccordo che si è realizzato tra tra Regioni e Comuni sia in ha incominciato a farsi carico di questo aspetto anche se devo dire dobbiamo ancora affrontare il problema
Delle piccole unità territoriali
Dalla loro possibilità di di organizzarsi e di partecipare a pieno con pienezza di poteri io credo che sotto questo punto di vista carriole
Alcuni tentativi della Bassanini vanno ripresi a livello di Bicamerale proprio per dare questa possibilità
Di organico riorganizzazione di competenze e non di eccessiva differenziazioni tale competenza dei Comuni per esempio di diverse di diverse dimensioni
Su questo punto occorre aprire un dibattito perché anche qui occorre che le decisioni a mio parere avvengono dal basso
Per esempio all'asta il problema dell'area metropolitana di cui vige leggevo stamattina sui giornali che si è aperto
E che a un certo momento sembra adesso legata alle dimensioni quantitative io credo che debba essere affrontato invece in modo anche dire in relazione sicuramente alla situazione particolare dei territori ma ma legato a una partecipazione che poteva trovare consenso sul piano delle unità che Venere comunali che vengono interessante
Allora su tutto questo
Io credo che anche il problema della Provincia e con l'altra documento che io volevo in qualche modo toccare
Debba essere visto nella vita in relazione anche alla dimensione delle e all'ampiezza delle aree metropolitane con un nella consapevolezza che nelle aree che non sono investite da questo fenomeno corre indubbiamente un problema di esiste un problema di coordinamento e occorre individuare un'istituzione idonea a realizzare questo coordinamento tra l'Unità comunali ma e qui era un po'la proposta che avevamo fatto comunemente diversa è la situazione sei le dimensioni de Area Metropolis numerose aree metropolitane saranno concerto numero oppure se saranno poche quindi la Provincia appunto fa una esistenza
Una possibilità di riaffermazione a seconda che occuperà ancora spazi molto vasti nel territorio nazionale come ecco su tutto questo per non essere anche lungo io credo che bisogna Chelli in una nostra iniziativa politica continui ma la nostra iniziativa politica deve essere portata avanti all'interno dell'Ulivo e armi praticamente anche coordinata sul resto del territorio non può rimanere la nostra iniziativa politica solo limitata alle regioni e alle e ai grandi Comuni
Occorre che sotto questo punto di vista mio parere
Si formino accanto a un coordinamento nazionale delle autonomie locali che ritengo necessario all'interno dell'Ulivo si formino anche queste coordinamenti a livello territoriale
Assieme al all'interno delle singole regioni
Noi per quanto riguarda la mia regione abbiamo già proprio in questi giorni considerato questa possibilità
E credo che questa possibilità dovrebbero essere estesa nelle singole realtà regionali proprio perché da questo confronto da questa partecipazione si può trovare anche la forza e anche la capacità di riportare quel rinnovamento dei partiti che sono state richieste
E che credo che debba avvenire proprio se si realizza all'interno dei partiti una diversa presenza non solo appunto del livello nazionale e dell'importanza che a livello nazionale il volto può rappresentare ma anche all'interno dei partiti la forza delle realtà territoriali Regioni Province e Comuni che possono indubbiamente influenzare anche la vita politica indirizzata ecco questo mi sembra
Vorrei ora dare la parola allora a Gabriele Albonetti insensata
Presidente della Provincia di Ravenna
Io ringrazio dell'opportunità che mi è data intervenire
Lo farò molto brevemente
Anche perché ho vissuto insieme
Con molti di coloro che sono qui
In queste settimane dibattito
Anche a volte sceso anche troppo probabilmente
Rispetto all'impatto che la proposta braccata federalista pubblicata da MicroMega e gli emendamenti delle città e nelle regioni che ne sono derivati hanno avuto sull'insieme delle Autonomie locali io sono un Presidente di Provincia
Per fortuna sono un Presidente di Provincia che sta finendo il suo secondo mandato quindi come dire non sono sospetto di difendere
Una posizione
Operò alle spalle ormai una lunga esperienza di presidente di provincia eletto direttamente dalla cittadini
E anche un'esperienza come dire di cosa può diventare cosa può essere oltre al di là e le aree metropolitane il governo del territorio di Area Vasta e dell'autorevolezza di cui c'è bisogno perché questo governo del territorio può sapere agibilità politico
Sulla sui sistemi territoriali
Diceva Mario cimento evoluzioni io condivido questa affermazione c'è bisogno di un disegno strategico comune e condiviso
Credo che siamo a questo punto
Vorrei interpretare come dire la ciò che è accaduto in queste settimane e proposte anche forti di rafforzamento dell'impianto federalistico del testo uscito dalla
Dai lavori della Bicamerale
Vorrei interpretare un in un duplice in modo da un lato io sono tra coloro che condivide
La gran parte di quelle proposte
Dall'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale alla necessità di individuare
Forme
Di governo a statuto speciale
Di alcune aree metropolitane complesse
All'esigenza di rafforzare ulteriormente
Il ruolo e la funzione
Di regioni che anche esse devono essere sottoposte a un profondo rinnovamento Peppe
Se come dire l'innovazione federalista deve al dovesse avvenire deve avvenire sulla base del giudizio delle performances e ciascun livello istituzionale ha dato in questi
In questi decenni nessuno dei livelli istituzionali ai Comuni e alle Province le Regione può sottrarsi ad un giudizio come dire quanto mai controverso
Quindi sono d'accordo che si debbano rafforzare le funzioni
Indirizzi generali di governo riprogrammazione degli dire legislazione delle Regioni ma di regioni ovviamente rinnovate anch'esse come tutti gli altri livelli istituzionale
Mi è parso come dire mi mi pare di potere considerare queste proposte comuni elemento utile di rottura discontinuità rispetto ad un dibattito che si era stancamente
Trascinato negli ultimi anni fra le associazioni dei delle Autonomie locali e che non aveva prodotto
Altro che non quello che a volte mi è capitato di chiamare il federalismo degli stent carrelli c'era il tentativo di rimettere a posto in qualche modo con
Le cose con qualche aggiustamento
Quindi una discontinuità utile una rottura utile ma ora c'è bisogno se ce la facciamo
Di ritrovare un disegno strategico comune e condiviso
Condivisa non solo dal ceto politico amministrativo condiviso dai cittadini ma che sono peraltro come dire i destinatari finali di un processo di cambiamenti di trasformazione dell'assetto dello Stato
In senso federale
E che dovrebbero godere di
Una maggiore semplificazione del rapporto fra cittadini
è stato e di una maggiore efficacia dei livelli di governo che sono loro vicini
Da questo punto di vista visto che sono qui in rappresenta in qualità di presidente a Provincia tocco questo argomento
Da questo punto di vista
Ritengo che sarebbe sbagliato come dire
A vedere i riflessi di natura conservatrice corporativa rispetto alla questione delle province
Sarebbe perdente se il ceto politico ricoveri nelle Province contrastasse questo processo sulla base del di un puro e semplice riflesso difensivo
C'è bisogno di riconoscere l'inadeguatezza
Sul territorio anche di questo divario istituzionale la sua diversità territoriale
Il fatto che questa diversità tuttavia a volte deriva anche da come dire da gradi diversi di attribuzioni di veleni che le regioni hanno a cui le regioni hanno proceduto negli ultimi anni prima e dopo la centoquarantadue quindi non tutte le responsabilità dei nella dell'inadeguatezza riposano nel ceto politico e governa le province
Occorre riconoscerlo
Ma occorre altrettanto riconoscere che è necessario introdurre una flessibilità io su questo non ho alcun dubbio credo tuttavia che il Paese come dire in il paese di cui stiamo parlando sia fatto in un modo un po'più complesso rispetto ad un sistema nel quale ci sono
Alcune grandi aree metropolitane e tutto il resto come dire qualitativamente diverso non è così
Io vengo da una regione Emilia Romagna
Nella quale qualitativamente davvero difficile
Differenziare la complessità la complessità sistemica
Del sistema territoriale bolognese da quello modenese da quello parmense da quello reggiano
C'è un numero di abitanti leggermente diverso ma la complessità di governo del sistema territoriale
Di quelle province
Abbastanza simili
E quindi è necessario lo sottopongo questo argomento alla discussione e non è un argomento ripeto di conservazione è necessario produrre
Un rafforzamento dell'autorevolezza delle funzioni di governo di sistema viario e a las che si che pur non raggiungendo come dire i livelli di statuto speciale che possono essere attribuiti alle città metropolitane come dire su quel modello però si muova
Perché abbiamo a che fare con una pletora di otto mila duecento comuni questo pare e si pone giustamente il problema dell'adeguatezza e della differenziazione
Nell'ambito del principio di sussidiarietà questo problema si può affrontare soltanto in questo modo
Perché mi sembra davvero improbabile che si possa realisticamente porre il problema della riduzione della complessità dei Comuni con atti come dire d'imperio si può porre il problema di un lungo processo di associazionismo dei Comuni che però porterà via molti molti molti decenni è stato difficile chiudere gli ospedali figuratevi chiude i comuni
Nella molte in molte delle nostre realtà
Quindi realisticamente credo che non si possa andare e che in questa direzione
Sei come dire si coglie questo elemento si coglie questo aspetto credo che sia possibile anche
Ricostruire davvero un disegno strategico comune condiviso che tuttavia non può fare a meno e qui concludo questa è la mia opinione non può fare a meno proprio perché deve essere comune condiviso di cercare il consenso anche delle forze politiche
Che sono quelle che volenti o nolenti come dire devono concludere la transizione politica del nostro Paese attraverso una nuova carta corti
E abbiamo bisogno di si faccia presto la transizione non può durare in eterno per fare presto è necessaria come dire
Fare con un certo realismo
Lavorare su un impianto federalista che
Consente una fecondazione virtuoso dei livelli esistenti una loro trasformazione
Che non li delegittima
E che dia loro autorevolezza io credo che sia possibile conciliare la tutela costituzionale dei livelli esistenti comprese le Province
Con un'articolazione flessibile sul territorio demandata agli statuti regionali
La cosa non è inconciliabili
Le cose possono stare insieme credo che su questa base sia possibile mi pare che questa sia anche come dire
L'idea che guida chi si sta occupando di questo argomento nel predisporre i testi da sottoporre al voto del telecamere crede sia possibile davvero farlo
Mantenendo concludo qui una autorevolezza anche al sistema al diciamo al secondo livello di governo sul territorio
La mia esperienza mi dice che non sarà possibile a nessun presidente di provincia governare i sistemi complessi i servizi territoriali servizi ambientali la programmazione territoriale le politiche di sviluppo sul territorio
Se non avendo una legittimazione autonoma e dire
Perché sia nel caso che sia l'espressione della di una scelta di secondo grado di una forma associativa dei comuni sia nel caso che sia l'espressione di una come dire derivazione delle delle politiche istituzionali regionali non avrà quell'autorevolezza che gli dette gli consente gli può consentire rispetto ai suoi comuni di imporre anche quando è necessario delle scelte di strappare
Di rompere anche elementi di continuità quando lo stallo degli interessi in campo impedisce che si faccia un passo naturalmente non tutte le province sono uguali in me ne rendo conto non tutto il ceto politico delle Province è uguale però questo non giustifica
Non è non può essere l'argomento che giustifica con ed il far venir meno di questa funzione questi invece ci impone uno sforzo in più per adeguare meglio rafforzare e di più
Questo di Valle questa funzione l'impianto federalista io
Mi fermo qui ringrazio ovviamente l'opportunità che mi è data credo che sia utile continuare questo dibattito
Al di là delle uscire dalle punte di asprezza di conflittualità di corporativismo istituzionale ciascuno di noi fa oggi
Ricopre un ruolo domani potrebbe ricopre in un altro quindi abbastanza assurdo che ciascuno si metta a in questo momento a difendere battute lago a promuovere la sua funzione necessario costruire insieme un sistema statuale uno Stato federale che tenga conto delle necessità di ricostruire la sovranità
Sul territorio in un mondo nel quale il rapporto fra territorio politica economia e stato
Quasi completamente logorato dai fenomeni il che ci attraversa dell'interdipendenza della globalizzazione dell'informazione la costruzione di reti e di relazioni che sono trasferito viali e talvolta non conti grazie
Grazie a Gabriele Albonetti la parola ora Antonio la Forgia Presidente della regione Emilia Romagna che nell'immaginario della nostra generazione
La regione rossa per eccellenza
Non so se lo sia ancora
Va be'molto
Molto ulivista
Questo sì
Ma io credo che posso usare dieci minuti per cominciare anche a interloquire con le cose che sono state dette sino ad ora
E comincerei con una
Se me lo consente correzione integrazione ad una considerazione di di Massimo Cacciari
Che però la forza
La sua affermazione
Sì anch'io sono convinto che il sei M.
Di quel tanto di bipolarismo di quel tanto di Processo di bipolari trazione del sistema politico che abbiamo in Italia il seme
Stan nella esperienza dei sindaci nel passaggio all'elezione diretta dei sindaci e della loro
Esperienza
E quel seme non ha soltanto generato l'Ulivo
Questi temi ha generato anche la vittoria di Berlusconi
Nel novantaquattro e questo lo considero un argomento a rafforzare
Il peso che quell'esperienza a
Nell'attuale percorso della Perelli organizzazione della politica italiana e delle istituzioni imperiale
Nel novantaquattro Berlusconi riuscì con sedici milioni di voti a vincere contro tredici più sei divisi
E l'Ulivo unificando la gran parte diciamo di quelle forze divise riuscito ad a produrre quel valore aggiunto che ha acconsentito alla vittoria
Dell'aprile novantasei dico questo per dire anche
E credo che facendo verso il mestiere di presidente di una Regione posso dirlo senza
Con sicurezza e senza scortesia nei confronti di alcuno
Credo che questa forza dell'esperienza dei sindaci
Sia assolutamente decisiva anche nel tentativo di introdurre
Di aprire diciamo
Un possibile percorso di tipo federale nel nel nostro Paese
In realtà noi siamo in una situazione forse ne stiamo uscendo anche con iniziative come queste ma siamo in una situazione abbastanza paradossale
Credo che sia forse è possibile in astratto concettualizzare un'opzione federale senza citare ma penso che un'opzione federale abbia di necessità bisogno di una scala di tipo regionale
Che però nel nostro Paese la Forza vita che può essere applicata
A
Promuovere un'opzione federale è fondamentalmente nelle città diceva Marinucci che questa è stata la debolezza del campo federalista e questa è l'importanza e quindi del tipo di iniziativa che ha cominciato a realizzarsi a svolgersi negli ultimi
Negli ultimi mesi per
Dire rapidamente quello che che mi sta a cuore però che continuando a svolgere questo ragionamento farei appello
Ad una questione che occupa
Le pagine le prime pagine dei giornali proprio in questi giorni la questione IRI due
Io
Diciamo non ho dubbi
Che e sia assolutamente necessario nel nostro Paese
Affiancare ad uno strumento di controllo delle variabili macroeconomiche ormai divenuto efficace come il ministero Bilancio e Tesoro grazie naturalmente soprattutto a Ciampi
Un ed quale punto di azione di governo
Nei confronti sul terreno della economia reale e dello sviluppa naturalmente siccome non sono Alice nel paese delle meraviglie vedo tutta la difficoltà aerei delicatezza di questa discussione ma dal punto di vista concettuale la necessità dovendo appunto forte di governo l'iniziativa di governo sul terreno dell'economia reale mi pare una questione assodato
Ciò che invece troverà irrilevante e ciò che
è assente dalla discussione e devo dire quindi che prima di tutto noi non siamo stati capaci di mettere nella discussione
E cioè
Un'azione di governo sul terreno dell'economia reale deve essere pensata sì certamente attraverso un rafforzamento ed una qualificazione progettuale del governo nazionale ma può essere pensata
Senza declinarla articolarla come un sistema di interventi sull'economia reale che sia articolato alla dimensione regionale è chiaro che io sono per questa seconda opzione
E dicendo questo dico appunto segnalo appunto quanto il grosso del lavoro che ancora dobbiamo fare ma soprattutto faccio la penultima considerazione che voglio rapidamente tale credo che queste esempio sia paradigmatico e credo cioè che
In realtà il locazione federale il significato dell'opzione federale
Serve ad identificare un crinale generale che riguarda il processo attento nella nostro Paese riaperto a è del tutto evidente questa unità a diverse possibili soluzioni
Se penso alla alla trasformazione del sistema politico aperta diversi esiti possibili
Se penso al bandolo della matassa della trasformazione del sistema politico e la ridefinizione della funzione di governo
E se penso che la ridefinizione della funzione di governo su questo sono del tutto d'accordo con ciò che diceva Cacciari nel suo intervento non è tanto ridefinizione delle politiche di governo
Perché tutte le volte che si esaminano problemi di innovazione nelle politiche di governo si scopre che ciò che viene principalmente in discussione nella relazione tra la funzione di governo gli attori economici e sociali questa è la
Prendiamo la questione sulla quale forse maggiormente si è discusso la questione della riorganizzazione dell'UE
Non c'è dubbio che questione che prima ancora che definire questa o quella scelta questa o quell'opzione di rispettare e gestire questo quel vincolo a questa o quella compatibilità finanziaria è questione che riguarda in radice la relazione
Tra la funzione di governo e gli attori
Economici e sociali ecco tutto ciò e attraversato da dal tema federalista
E la questione non c'è dubbio che sono legittime e comprensibili le diverse possibili soluzioni ma non c'è dubbio
Che un crinale costituito dal tema federalistico che declinando il primo a credere di spicco si arriva a certe conseguenze
Rifiutando l'opzione federalistica si arriva a conseguenze diverso
Non ho bisogno di dire naturalmente
E che la mia convinzione sull'opzione federalista non non deriva dal mestiere che sto facendo in questo momento ma deriva dalla convinzione che è necessario
Riuscire a produrre in Italia
Quella flessibilità quell'abbassamento del baricentro delle decisioni quella restituzione
Alla società di funzioni oggi
Assorbite gestite praticate dalla dalla pubblica amministrazione che dell'opzione federale trovano una loro una loro risposta ma credo che il problema nostro perché credo che il problema sia sempre prima di tutto nostro sia nel riuscire a rendere come posso dire evidente corposa la funzione di crinale che l'opzione federalistica assume e su questo c'abbiamo abbiamo un limite abbiamo un dispetto non non c'è dubbio perché non c'è dubbio che su questo campo ancora non riusciamo a produrre non dico un consenso ma una esplicita assunzione di posizioni praticanti diciamo così dai principali soggetti dell'economia e della società non c'è dubbio che su questo tema noi ancora
Di organizzazioni di impresa e le organizzazioni sindacali non siamo riuscite a
Portare l'ultimissima cosa davvero
Davvero che voglio dire io
Ci credo molto all'importanza di quel pacchetto di emendamenti che la Conferenza delle Regioni l'Anci hanno presentato al
Alla copia al presidente della Commissione bicamerale a D'Alema e attraverso credo di ricordare bene la firma tecnica di D'Alema portate alla discussione parlamentare
Credo che sia molto importante che quegli emendamenti percorrevano una strada efficace siano approvati
Ecco quello che vorrei aggiungere contando di non essere preso per avere un inguaribile pessimista una sorta di Cassandra che il raggiungimento di quelli di quei risultati l'accoglimento da parte del Parlamento di quegli emendamenti
Io la considero lo considero un modo per tenere aperti fa la porta ad un processo di riorganizzazione federale dello Stato e della politica non la considerò il il risultato finale non lo considero diciamo il traguardo la conclusione del processo ecco ho usato la parola verso la ripeto credo che questo sia precisamente in un process
Credo che una battaglia campale oggi si può sicuramente perdere e bisogna cercare di evitare di perderla ma una battaglia campale non potrebbe comunque essere utile oggi ciò che in questione e se l'opzione federale si chiude con tutti quei costi qui rischi che Cacciari cercava di descrivere Orsi quella prospettiva la si riesce a tenere questo per dire che c'è un grande lavoro da fare e che quindi naturalmente anche l'ipotesi di una di una convenzione che ci consenta di continuare a fare questo lavoro io la considero assolutamente positiva
Grazie Antonio la Forgia
La parola a Riccardo Terzi della segreteria nazionale della CGIL
Vi ringrazio per l'invito
Voglio anzitutto ricordare che le confederazioni sindacali
Superando alcune
Forze di inerzia interni alcune resistenze conservatrici in questa fase sì sono collocate con sufficiente chiarezza
A sostegno del processo di riforma
Il ministro Bassanini sempre sa bene che ha trovato in tutta questa fase molto complicata
Delle confederazioni sindacali un interlocutore utile
Un punto d'appoggio
Anche per vincere le resistenze
Dentro
I vari apparati pubblici
Una scelta questa rete non era sconta non era scontato che le differenze ad un elemento di novità di questa fase
Un impegno esplicito delle confederazioni sindacali
Poi era un processo radicale coerente di riforma dello Stato e della pubblica amministrazione
Così per quanto riguarda il progetto col di riforma costituzionale
Dobbiamo aprendo quindi all'inizio una posizione a sostegno di una soluzione federalista
Lo può confermare ma deve Marinucci che con noi ha avuto dai rapporti
In tutta questa in tutto questo periodo
Lui sa come è maturato via via contro con crescente convinzione dentro i gruppi di fedeli del sindacato
Una opzione
Netta per una soluzione federalista
E la riforma
Questo anche perché io credo che per il menu Pepe le forze sociali non soltanto per il sindacato ma per l'insieme del dei soggetti sociali
La soluzione federalista e vitale se vogliamo avere un ruolo uno spazio
Se vogliamo costruire un sistema e istituzionale policentrico
Follia Chicco ha fatto appunto di una pluralità i punti di decisione e di soggetti che intervengano
Nel processo decisionale
Per una quota con il sindacato una soluzione
C'entra Rizzato una soluzione del problema che punta a una conta
E che è
Sarebbe un colpo molto pesante del dottor
Una ragione anche siamo soggettiva
Che spinge il sindacato
Pronunciarsi per una soluzione federalista
Fin qui come stanno le cose io condivido le cose dette dalla relazione di di Marinucci le cose che ho sentito in parte sono arrivato quando il dibattito era già iniziato
Non ci siamo ancora
C'è in grande parte delle forze politiche e qui non ci sono distinzioni rilevanti tra i diversi schieramenti
L'idea un'idea che può essere definita come il tentativo di ripristinare il primato della politica in una vecchia logica
Un comando un pugnale un centro regolatore forte
Un Governo rafforzato da meccanismi nuovi e poi ti qualche concessione su una linea di decentramento di funzioni verso le periferie ma senza fare della ristrutturazione penale dello Stato
L'architrave portante del progetto costituzionale
Io condivido le cose dette nella dentro di me Arrigucci
Palo convincente le sue argomentazioni e qui si tratta poi di un processo costituente che riguarda anche il sistema locale
Accanto alla ristrutturazione dello Stato centrale c'è il problema di ricostruire
Nuovi sistemi regionali degli autonomi
Ripensando le Regioni ricostruendo le regioni un nuovo rapporto tra Regioni ed enti locali ripensando in questo contesto in modo flessibile le funzioni degli enti intermedi delle Province delle aree metropolitane rendendo possibile appunto la ricerca di soluzioni differenziate
Anche di tempi differenziati quell'assunzione di terminate responsabilità se è vero che l'Italia fatta in modo molto
Molto articolato con molte divisioni e differenze è chiaro che il processo tiene stretti se si adatta pulito differenze non per renderle definitive non per
Per rendere
Creare un fossato invalicabile tra le regioni forti e le regioni deboli ma per guidare un po'accesso secondo una meta comune ma tenendo conto di una situazione differenziarci
Mi pare importante definire sedi di raccordo istituzionale tra lo Stato centrale e esistevano famiglie il Senato federale
E tra le Regioni e gli enti locali Criville i Consigli regionali delle autonomie locali
Rispetto alla fase di c'è stata fino a poco fa in cui
è prevalsa una logica di difesa un poco cattiva dei vari livelli ma un conflitto Regioni Comuni grandi comuni dei piccoli comuni
Questo ha consentito a al centralismo di di tenere in mano il gioco e di contrapporre gli uni agli altri
Ora da questo punto di vista le proposte recentemente formulato unitariamente dai presidenti delle regioni e dall'Anci rappresenta un passo nuovo un elemento importante anche se il ancora qualche problema resta aperto ad esempio con le Province
è un passo importante io credo quindi che si debba arrivare la direzione giusta che si debba sostenere io voglio fare qui due piccole
Osservazione
Una riguarda proprio il tema della seconda Camera
Nel nelle proposte di emendative
Sì offre diciamo al Parlamento un ventaglio di soluzioni possibili
Una seconda camera rappresentativa dei governi
Delle regioni ed autonomie locali
Una soluzione mista e un Camera elettiva elettiva con elezione però stiamo
Legata al momento del rinnovo dei consigli regionali
Io questa terza opzione non l'avrei messa sul tavolo
Perché
Credo abbastanza probabile che se il Parlamento deve scegliere tra questi tre sceglie proprio la terza
Qui è quella del cambiamento
Un senato elettivo nella realtà italiana non riesce ad essere rappresentativo delle realtà regione
Perché con l'elezione diretta i punti questi rappresentanti finiscono per rientrare presepi assorbiti dal gioco politico nazionale
Non avendo sistemi politici
Strutturati su base regionale i partiti sono partiti nazionali
E quindi questa soluzione come non è una soluzione
Che risolve in modo convincente il problema
Temo quindi che avendo alla avendo lasciato aperto questo spiraglio si vada in quella direzione che non è una direzione positiva
Una seconda osservazione riguarda la il fatto di proporre
In Costituzione
L'elezione diretta dei presidenti di Regione io sono favorevole a elezioni dirette
Ma credo che sia più coerente in una logica federalista che che il queste soluzioni credibili riguardanti l'assetto istituzionale delle singole regioni
Sì ho lasciate all'autonomia statutaria delle ragioni più che
Pressante con un vincolo con un vincolo costituzionale
Tra l'altro il problema è più complicato che non dei comuni perché le regioni sono
Strumenti legislativi il quale raccordo quale quale articolazioni di potere come si compì dare un ruolo forte del regione con una con con il ruolo dell'Assemblea legislativa questa poteva un po'le ha compresso che può essere affrontato più opportunamente
Nelle singole regioni attraverso il processo statutario la questione Pedoto foro osservazioni che non riguarda non la sostanza del problema assoluta del problema che io do un giudizio positivo
Complessivamente positivo dell'iniziativa assunta recentemente dalle regioni
E dal e dall'Anci dare di rappresentanti dei Comuni
Abbiamo bisogno di Tieste fa sentire di più una pressione su un sistema politico che ancora per molti aspetti è sordo o tiene conto soltanto in parte di questa esigenza per iniziative come queste io credo che possiamo anche dice una disponibilità piena del sindacato sopra a vedere insieme quali possono essere ulteriori iniziative anche di coinvolgimento di mobilitazione di informazione
Del mondo del lavoro io credo che questo possa possa servire appunto allargare la discussione
Portarla
Nelle forme possibili in modo più largo al di là della cerchia ristretta dei del ceto politico degli specialisti
Farne oggetto di una battaglia politica e culturale coinvolge l'intero Paese altrimenti restiamo grosso
O che stiamo avvinti succeda quello che è paventa Massimo Cacciari che in alcune parti del paese del nord del Paese il progetto di riforma
Possa essere respinto con quegli effetti drammatici sulla vita politica nazionale
Grazie a Riccardo Terzi
E la parola onorevole Antonio Soda
Dopo di noi il senatore Pieroni
Mi sembra che questo iniziativa
E sia veramente la concretizzazione
D Urso
E cioè che effettivamente
Il processo costituente comincia ad aprirsi
In un intreccio molto fecondi fra forze politiche rappresentanze delle istituzioni
E soprattutto cittadini
Io condivido dell'analisi Villari
Il concetto di fondo per il quale sì a federalismo
Non soltanto quando si opera un trasferimento di poteri e di risorse da uno stadio all'apparato centrale
Verso le istituzioni locali ma quando il processo di trasformazione in testa anche il sistema di governo
Locali
Sono anche d'accordo con Cacciari quando dice che l'intreccio
Fra globalizzazione
Necessità di governo nuovo delle società complesse entrambi aspetti dello stesso fenomeno
Richiedono
Un processo di riorganizzazione dei ponti
Oggi delle Riserve sul messaggio finale
Per il quale questo processo deve portare alla dissoluzione della forma stato come articolazione del della soggettività politica nelle collettività
Perché proprio recentemente alcune riflessioni
Di economisti di giuristi
Di matrice liberale
Criticando il concetto che definiscono di globalizzazione esprima
Sottolineano che i processi di internazionalizzazione dell'economia
Richiedono una radicale trasformazione dello Stato
Ma un ruolo forte dello Stato per dare regole e finalizzare lo sviluppo che altrimenti
Lasciato alla libera articolazione delle forze di mercato
Non producono il riequilibrio planetarie del paese e
L'emancipazione del terzo e del quarto
Quindi nei singoli Paesi e nelle organizzazioni internazionali a cui questi Paesi danno vita a sperare territoriali e in un processo graduale di risistemazione dei poteri nel mondo il ruolo dello Stato deve essere radicalmente trasformato
In relazione alla redistribuzione dei poteri sul territorio ma comunque in una forma che determini il punto nel quale lo Stato diventa l'articolazione di un necessario governo mondiale
E dell'economia della pace
Detto questo
Accolgo anche come la parlamentare esponente di una forza politica colgo anche quello che viene nell'appello accorato
Delle parole di cacciare
O nella conclusione di Mariuccia sul la Cavalcata delle Valchirie
Fra sordi
Rappresenta deve servire per i soldi
Io non credo
E in questo dissento
Che oggi il Parlamento italiano sia un Parlamento di Sordi
Che non ascolta le luci del Paese le voci del mondo dell'auto
E mi preoccupo
Questa contrapposizione che ancora oggi emerge non rappresenti un compresso di pregiudizi che diventano poi di ostacolo nel momento in cui dovremo veramente affrontare
Le reazioni dicasi non crede non vuole il processo federalista in questo Paese
Non vorrei cioè che voi Adesso parlo accettando questa scomposizione questa divaricazione alla quale non credo perché secondo me facendo politica in Italia siamo tutti figli dello stesso sistema ma ammettiamo
Che ci siano dei processi di formazione
Di organizzazione per quanto riguarda le forze politiche nazionale la forma partito così come scaricamento e si è determinata eh le forze nuove che si sono organizzati sul territorio intorno ai sindaci o con i sindaci con le Autonomie locali ammettiamo che sia così
Allora io non vorrei che si scambiasse per antifederalista
O per federalismo da chiacchiere
Nel quadro di una visione che ci trova uniti sul concetto di federalismo propone delle soluzioni tecniche a singoli problemi diverse da quelle che il mondo delle autonomie propone
Faccio
Riferimento per esempio all'ultima riflessione di te uno dei sette punti fondamentali che il mondo dell'autonomia ha rappresentato alle forze politiche riguarda l'introduzione nel in una norma costituzionale dell'elezione diretta del presidente della Regione
Motivata questa istanza dalla necessità di dare autorevolezza e legittimazione forte in un quadro di sistemi di Autonomie locali o di sistemi di governo anche centrale che vedono questa legittimazione forte dalla elezione diretta del Presidente della Repubblica elezione diretta del sindaco la necessità dell'elezione diretta del presidente della Regione
Terzi diceva non condivido questa scelta perché mi sembra che uno che sia uno dei gli elementi con i quali si nega o si limita l'autonomia statutaria delle regioni
L'esempio lo faccio per dire che se si sceglie la strada del decentramento se si sceglie la strada della più vasta autonomia
Che nel testo approvato a novembre è rappresentato dalla rimozione della copertura della legge nazionale per quanto riguarda l'approvazione degli statuti
Quindi assolutezza statutaria
Del della capacità della regione di auto organizzarsi di autogovernarsi
L'introduzione di un elemento di questo tipo
Viene data all'uno riguardato come negazione del Frente federalismo dall'altro come esaltazione federali
Allora è una soluzione tecnica quella lì
Il principio è l'assolutezza nella pienezza dei poteri statutari degli enti politici territoriale se vi è poi la necessità storica politica immediata di favorire un processo di legittimazione più forte delle regioni
Il comitato dei diciannove ha scelto di favorire questo processo attraverso una norma transitoria
Che dia come avvio della costituzione delle nuove Regioni anche l'elezione diretta del Presidente della Repubblica la chiudo questa pare
Per dire qualcos'altro
Noi abbiamo fondamentalmente questo lo vorrei dire a cacciare anche se non c'è nelle riflessioni che abbiamo fatto con i sindaci con i rappresentanti delle Regioni con i rappresentanti delle Province ha colto fondamentalmente i sette punti che ci sono stati proposti
Perché il primo che riguarda la determinazione delle materie vede soltanto un contrasto limitato alla questione dei beni culturali
Con l'assetto definito in quel testo di tutela dei beni culturali e ambientali affidati allo Stato
E ampiezza di gestione e di politiche culturali sul territorio
Altri contrasti di fondo non ve ne sono
Sul problema il secondo punto che ci ha rappresentato il mondo delle autonomie il problema del raccordo istituzionale fra il sistema di governo locale istituzioni centrali
Lettera proposte che ci sono state portate la proposta che qualcuno definisce la più bella quella di un Senato federale territoriale eletto contestualmente
Ed è questo l'elemento di territorializzazione di questo senato eletto contestualmente alle assemblee regionali è uno degli strumenti
Perché questo Senato abbia in sé sia la funzione di equilibrio complessivo del sistema
E questa funzione è svolta meglio da un Senato che abbia una forte legittimazione popolare
E nel contempo si è in grado di garantire il regolare e promuovere il processo federale e in questo sono d'accordo con l'appoggio quando dice mettiamo soltanto dei dei capisaldi
Con queste norme costituzionali poi il federalismo è un processo che costruirà
E allora questo Senato attraverso questo collegamento territoriale questo radicamento territoriale
Può svolgere anche compiutamente la funzione di promozione del processo federale di garanzia dell'assetto federale già dato e già definiti duecento della Repubblica sia lo stato sia gli enti politici territoriali vuol dire che la sovranità che è una delle componenti costitutive degli assetti statuali e una sovranità che si ripartisce
Fra questi soggetti politici quindi è una sovranità originari
Quindi è una sua sovranità che non può essere compromesso quindi è una sovranità che trova il suo fondamento forte in una tutela costituzionale di questi soggetti e dell'altro elemento forte del progetto
Poi potrei aggiungere ancora l'eliminazione dei controlli la competenza generale amministrativa in capo ai Comuni che significa rimuovere uno degli elementi
Che è stato determinante per la costruzione di un apparato burocratico in Italia Complesso contorto
Che ha reso veramente difficile lo sviluppo e la modernizzazione pari l'attribuzione ai comuni della generalità dei beni demaniali
La ripartizione delle risorse con una un federalismo fiscale forte che c'è perché non va visto soltanto nell'epoca in cui noi abbiamo il peso del debito pubblico il peso degli del territoriale dalla visto concludo dicendo
Che non c'è assolutamente sordità
Non c'è possibilità di identificare nel Complesso le forze politiche italiane soprattutto le forze politiche della sinistra italiana con un insieme di federalisti da Chiaki l'importante è che insieme valorizziamo l'impianto federalista che sta nascendo proprio faticosamente attraverso questo rapporto continuo che dobbiamo costruire
Se voltiamo pagina
Nel senso che cominciamo a valorizzare quelli fondamenti che stiamo gettando sul federalismo gli altri aspetti controversi potranno essere risolti in un processo comune che sia però di preparazione
All'incontro con il Paese perché sono convinto che sarebbe veramente una sciagura non solo che i referendum bocciasse il testo approvato dal Parlamento
Ma che il referendum fosse vinte in aree deboli del Paese fino l'avesse consenso nelle aree nelle quali più e necessari
Organizzare consisteva di governo locale diverso dal passato
Grazie
Senatore Pieroni
Sì poi dopo di lui Piero Badaloni presidente della regione Lazio
Ma il mio sarà un intervento Breve sostanzialmente critico
E che
Cercherà anche di formulare una quella che si chiamava una modesta proposta per l'avvenire
Un tempo
Molto marcato sentito negli interventi iniziali l'aspetto della ricerca di uno spartiacque fra federalisti a chiacchiere seduto federalisti coloro che si battono per un federalismo vero
La ricerca accorata di uno spartiacque che definisca questi ambiti
Non mi pare che questo sia un approccio utile al percorso difficile che abbiamo davanti
E non perché i conservatori
Tatticismi giochi al rinvio sordità manchino ce ne sono moltissime
Ma perché questo riproduce quell'approccio giacobino che giustamente messo in discussione dalla relazione iniziale
Un progetto politico che ha l'ambizione di misurarsi con la sfida della fine del millennio non si definisce con la ricerca e l'individuazione del nemico
Ma per i valori la forza la capacità di attrazione che porta in sé
E da questo punto di vista
E inevitabile non sentire
Il divario
Fra l'attenzione la passione nel senso di passione civile
Il bisogno di orizzonti che c'era nella parte iniziale dell'intervento
Del sindaco Cacciari
E ciò di cui stiamo concretamente discutendo
Io sto sotto boh come residenza
Credo però di poter affermare che avverto la crisi del Nord-Est non come una febbre Ciatto la
Al punto da essere da questo no anche più pessimista
Di cacciare
Nel senso che temo che anche ove tutto il pacchetto
Che ci viene proposto
Dal movimento dei sindaci
E da quello dei presidenti delle Regioni fosse accolto integralmente
Saremmo ancora molto lontani dall'incidere seriamente sulla patologia del nord-est del Paese in questa fase
Vedete ciò che non regge molto in tutto questo discorso che è andata avanti nel corso di questi mesi e lo dico da componente della Bicamerale prima del comitato dei diciannove oggi
E che al di là delle intenzioni è assolutamente difficile non leggere
Il percorso spesso come una disputa per la redistribuzione dei rapporti di potere all'interno delle attuali élite politica
Come
Una piattaforma
Che verte sostanzialmente nei meccanismi
Di selezione della classe politica nazionale tutta interna ai suoi processi tradizionale
Diceva Cacciari uscire da una dimensione contrattuale e rivendicativa
E mi pare che questo sia davvero necessario
Sì è necessario che questo movimento si doti di un pacchetto che non sia contrattuale soltanto
Questo movimento finora avuto come interfaccia sostanziale prima la commissione bicamerale oggi il comitato dei diciannove domani il Parlamento
Con tutta l'autorevolezza della Commissione bicamerale del comitato dei diciannove e del Parlamento e Repubblica italiana mi pare che sia davvero un po'poco
Per pensare a questa ampio orizzonte
In cui i processi di globalizzazione ci stanno portando
Perché qualunque cosa noi scriveremo e badate di quel pacchetto di quel pacchetto che è stato proposto
Nell'ultimo mese
Ormai il comitato dei diciannove accolto presso che il settanta per cento
Credo che con buona pazienza quando arriveremo alla seconda lettura al Senato
Se non è accolto il novantanove euro novantotto per cento delle richieste
Saremo poco lontani
E che mi pare che il problema di scrivere
Nella nuova carta costituzionale sulla base delle indicazioni di quel pacchetto sia un po'lontano da alcuni processi
Forti
Che stanno muovendosi in Europa in questo periodo e che il rischio di scrivere cose che poi finiscono come ciò che era scritto sul regionalismo della vecchia carta costituzionale
Sì estremamente forte
Diceva Cacciari di una Europa centralizzata io aggiungo di un'Europa centralizzata in cui il voto politico è destinato a riempirsi
Chi gestirà la politica europea e dico la politica con la P maiuscola europea
Nei prossimi brevissimi anni che ci attendono la Bei
La banca europea
Badate che se così sarà e oggi è molto probabile che così sia il riflesso pavloviano degli Stati nazionali che attraverso i loro commissari il rigidi vanno al massimo le le le prerogative contrattuali nazionali sarà inevitabile
E tutto quanto avremmo scritto a fronte dei processi reali può facilmente evaporare
Al di là dei tre modi con cui sceglieremo di leggere il Senato lo dico con franchezza
Anzi c'è il rischio
Che è un vuoto politico a livello europeo è una ossificazione della contrattualizzazione dei rapporti europei fra i quindici Stati fondatori attraverso i commissari
Ci porti a una dislocazione dei conflitti nel quadro dei vecchi parametri il ruolo della Germania la penetrazione tedesca nella Croazia nella Slovenia la reazione italiana l'irrigidimento francese tutto questo non mi pare foriero di un percorso di federalismo
Nelle decisioni reali del Governo del nostro continente
So che questo discorso può sembrare invasivo ma lo ripeto se questo movimento
Vuole porsi come allora non antagoniste alternativo ma diciamo pure protagonista allo stesso livello
Dei partiti di massa in crisi nel nostro Paese deve sapere indicare orizzonti che vadano al di là della piattaforma contrattuale
Con il comitato dei diciannove con il parlamento che riscrive la seconda parte della Costituzione e qui arrivo la modesta proposta
Che lascia del tutto intatto con l'aspetto di contro attualità di conflitti su cui si esercita primo per il prossimo anno a venire
Ma Dell'Oro e altri hanno lanciato l'ipotesi delle elezione diretta del presidente della Commissione europea
è una proposta che squaderna proprio quel tipo di rapporti cui faceva riferimento Cacciari
Lei era le élite politiche nazionali che concerta no e che apre una ricca possibilità di risposta seria a una gestione del processo
Di unificazione europea che può dare come esito quel rimbalzo che dicevo prima
è una proposta che interessa il Movimento federalista
Il nostro Paese è una risposta che aiuta ad affrontare il problema dello svuotamento delle prerogative dello Stato nazionale verso il basso verso l'alto perché queste proposte hanno fascino respiro e orizzonte
Con ciò non chiedo assolutamente di spostare l'attenzione il dibattito il confronto anche dalle minute questioni che riguardano la riscrittura della carta costituzionale in tutti i suoi contrattualistica evitabili che non dispregio mi limito a dire che se questo movimento vuole essere qualcosa di più di un conflitto interno alle élite politiche lume legittimate in un modo e le altre legittimate in altro modo
Bisogna che spostiamo anche il respiro
Grazie
Grazie
Chiedo scusa no no solo un trenta secondi vi chiedo scusa siccome la questione è stata posta poi non raccolta da nessuno con brutalità perché il tempo è tiranno debbo rispondere alla questione dei più referendum
Lei più referendum nel percorso affinare io ritengo che il referendum finale sul percorso di riforma costituzionale abbia una sostanziale funzione pattizia cioè un patto fra i cittadini fra le forze politiche e fra i soggetti istituzionali che quel patto contraggono sei faranno il segno sul sì
O non contraggono rifiutano di contrarre si faranno il segno sonno il carattere pattizio
Nella definizione delle regole costituzionale esclude a priori la possibilità di più referendum
Perché non esiste alcun patto in cui io sottoscrivo le cose che mi aggradano
E non sottoscrivo quelle che invece mi fanno dispiacere il patto va accettato nel suo insieme con le cose che ci piacciono o non ci piacciono perché solo in questo modo
Noi creiamo un percorso comune per tutti i cittadini italiani per tutte le forze politiche e per tutti i soggetti istituzionali che in esso sono coinvolti
Grazie a Pieroni incrina mi pare la parola
A Piero Badaloni
Due brevissime notazioni
Io personalmente penso che l'elezione diretta del presidente della comunità europea sarebbe un'ottima cosa ne sono convinto da quasi una ventina gli anni non vorrei che venisse utilizzato questa necessità questa grande prospettiva per intanto mettere fra parentesi la più modesta ma più concreto elezione diretta dei presidenti delle Regioni da mettere in Costituzione
Perché l'idea di lasciar scegliere ad ogni regione sarebbe stata
Sarebbe stato come lasciar scegliere ogni consiglio comunale se fare l'elezione diretta dei sindaci avrebbero risposto quasi tutti Dino
In secondo luogo non vorrei che
Il famoso novanta novantanove per cento di accoglimento delle proposte della carta federalista poi lasciasse da parte proprio quel dieci per cento o uno per cento effettivamente cruciale appunto la lezione
Diretta dei presidenti delle regioni e un Senato che non sia eletto in modo analogo alla Camera che sia davvero l'espressione delle delle comunità di base del del federalismo se pensiamo che ci sono venti regioni in ciascuna delle quali c'era
Dieci dodici membri dell'esecutivo
Allora un Senato composto dai membri degli esecutivi un circa duecento persone e dai cento sindaci delle prime cento città ecco questa è qualcosa di profondamente diverso da un senato eletto go marchingegni più o meno macchinosi
Ma simili poi con qualche elemento peggiorativo all'elezione della Camera
Infine alla questione che veniva liquidata così tranquillamente sul voto per settori per temi
Dei lavori della Bicamerale cioè federalismo giustizia presidenzialismo se il patto di cui si parla e che va garantito e il patto
Fra i partiti e fra le segreterie è ovvio che bisogna dare un voto unico ma se il patto è il patto che riguarda i cittadini è molto più ovvio che i cittadini decidano se la parte sulla giustizia gli va bene così la parte sul federalismo gli va bene così
E sul presidenzialismo gli va bene così perché è molto probabile
Che molti cittadini potrebbero accettare
Un federalismo anche radicale ma per dire non la bozza Boato o magari il presidenzialismo e così via
E comunque sono tutti temi su cui la discussione continuerà la parola Piero Badaloni Presidente della Regione Lazio dopo di lui Vannino Chiti presidente della regione Toscana
Ma io lo ringrazio
Per l'invito apportare un piccolo contributo è un'occasione anche per salutare
Un amico
E
Però vorrei non avendo e mi scuso potuto seguire la parte iniziale di questo dibattito limitarmi veramente soltanto a lanciare due o tre allarmi in maniera molto sintetica e più che altro approfittare di questa occasione per suggerire un secondo tempo
Da definire nei termini
Ovviamente temporali ma non sono per che
Il discorso non credo che si possa considerare concluso me conclusivo e ci sono altri fronti su cui secondo me invece vale la pena di fare delle riflessioni come quella che si sta facendo oggi qui
Allora
Le due o tre preoccupazioni e poi il suggerimento
Beh innanzitutto
La prima preoccupazione nasce dal fatto che
O li ho l'impressione che tra il dire e il fare c'è un po'di mezzo il mare
Che cosa intendo dire con grande franchezza
Che a parole siamo tutti pronti e disponibili
A dipingere la riforma rappresenta più suggestiva
Per veramente attuare in maniera concreta un federalismo e poi nei fatti
Se vogliamo essere sinceri queste cose penso che bisogna direzione se qualcuno ha già pensato a farlo prima che arrivasse
Però poi nei fatti non c'è la reale concreta profonda volontà di rimettersi in discussione
Perché rimettersi in discussione è necessario per attuare poi concretamente una riforma federalista
Ora da questo punto di vista io ritengo che sia fondamentale che vada messo in giusto rilievo il fatto che finalmente comuni regioni abbiano superato quella contrapposizione culturale che francamente trovavo ho trovato quando cominciato la mia esperienza politica totalmente incomprensibile e che in qualche modo era stata superata all'inizio della legislatura
Parlo mi riferisco in particolare alla legislatura attuale della delle regioni e che poi aveva subito un momento di un pass con conseguente congelamento di qualunque strategia comune
E quindi il fatto che finalmente ci sia stata di nuovo una convergenza su questi grandi temi della riforma da parte di due dei soggetti
Istituzionali delle Autonomie locali fondamentali come appunto i Comuni e le Regioni e credo che non possa non essere tenuta presente al momento della stretta finale in Parlamento
Mi riferisco anche alla a quello che è stato il lavoro finora svolto dal comitato dei diciannove perché si diceva prima il settanta per cento è stato accolto alla fine sarà lotta non novantotto novantanove quello che però l'impressione che alcune delle decisioni che stanno emergendo all'interno del Comitato diciannove è non siano molto in linea con il ragionamento che c'è dietro le proposte emendative presentate insieme dall'ANCI e dalle Regioni ma rispondano più se mai ad una logica di difesa lobbistica
Che addietro ecco perché parlavo della preoccupazione proprio il mantenimento dello statu quo
Come se questo fosse
Diciamo così
Una barriera insuperabile perché altrimenti si rischia di perdere punti
Quando l'abbiamo proposto un ruolo diverso delle Province
Non era perché si voleva mettere la bandierina del Fort Apache
Più avanti rispetto a qualche altro soggetto
Era perché dietro c'è una preoccupazione reale
Che non può essere risolta se non attraverso questo percorso
Lo porto come esempio perché mi ha colpito proprio notare da questo punto di vista un atteggiamento diverso nel nella nel corso dei lavori del comitato dei diciannove
E mi chiedo come mai e perché da questo punto di vista non è stato accolto il suggerimento emendativo avanzato insieme da Comuni e Regioni
Il
Il punto relativo alla cieca dopo tra l'altro l'aveva accennato anche Paolo Flores d'Arcais il punto relativo al ruolo dell'esecutivo rispetto al ruolo dei Consigli regionali e comunali
E anche qui bisogna che sgombriamo il campo dagli equivoci perché se non lo facciamo con franchezza rischiamo veramente di vanificare ogni sforzo
è evidente è evidente che si che può creare qualche imbarazzo il fatto che il l'interlocutore istituzionale
Imbarazzo a a ai nostri colleghi presidenti dei consigli regionali passa creare qualche imbarazzo al fatto che gli interlocutori istituzionali siano i presidenti delle giunte e delle regioni ma se questo
Un dato costituzionalmente riconosciuto e inutile cercare anche in questo caso artificiosamente delle contrapposizioni perché queste contrapposizioni rischiano appunto di alimentare degli equivoci
All'interno del Parlamento nel momento in cui bisogna prendere decisioni finali prendiamone atto con serenità a ciascuno il suo ruolo anche qui non si può continuare a contrapporre protagonismi
Personali a un discorso che deve volare a mio giudizio un pochettino più alto
Concludo con un suggerimento che è appunto quello di un secondo tempo come accennavo all'inizio
Si parla poco di questo ora se una rivista così presto in prestigiosa come MicroMega decidesse invece di dedicarsi un po'più di tempo io personalmente ne sarei felice si parla poco dicevo del della questione
Della diciamo dei mezzi di comunicazione all'interno dei mezzi di comunicazione del ruolo che il servizio pubblico può avere in un prospettiva futura non molto lontana nel tempo di collegamento con il territorio noi abbiamo presentato come Regioni una proposta questa proposta ha subito il rischio di finire su un binario morto io credo che il nuovo consiglio d'amministrazione appena nominato posso invece rappresentare un interlocutore meno distratto del precedente
E confrontarci su o questo aspetto cioè su il un quale deve essere il ruolo del servizio pubblico me nel senso autentico del termine anche in funzione di questa spinta che arriva dal sistema dell'autonomia beh credo che possa essere un un'occasione non secondaria e da non sottovalutare per un iniziativa da mettere in programma in nel nel diciamo in un prossimo immediato calendario
Mi limito semplicemente a questo così insomma questo sassetto buttato dello stagno vediamo un po'sì e quando questa iniziativa può essere messa in piedi ringrazio per l'attenzione che mi avete dedicato e auguro a tutti buon lavoro
Grazie Piero Badaloni e ora la parola Vannino Chiti presidente della regione Toscana che voglio sì voglio fare tre considerazioni
La prima è questa noi che abbiamo sottoscritto quella che è stata chiamata sulla carta federalista è comunque quelli che sono impegnati oggi nelle regioni e nei Comuni nelle Province non vogliamo porci né come testimonianza né come proteste sentito alcuni interventi di parlamentari non è questo
Il senso della nostra iniziativa noi vogliamo dar vita a un impegno per un agire politico per un agire politico comune
Cioè la nostra valutazione e anche qui un altro equivoco e voglio subito dire non pensiamo almeno io non penso di far nascere un partito di sindaci di presidenti di regione magari di presidenti di Provincia se troviamo l'intesa su tutto perché rispetto a presidenti di regione o a sindaci che sono di una collocazione politica diversa rispetto alla mia
Io se facciamo se scriviamo una pagina le priorità e i modi del governare probabilmente non c'è un punto che coincide spero che non coincidono molti punti perché siamo tutti
Noi siamo davvero per il bipolarismo
Siamo invece d'accordo proviamo punti
E di accordo sostanzialmente su tutto sulla riforma da rizzare letale la riforma dello Stato in senso federalista e sulle riforme dobbiamo stare in campo quelli che su queste riforme si ritrovano
Noi siamo partiti da questa considerazione è una cosa che diceva Cacciari all'inizio anch'io la vivo in modo certo
Meno drammatico e credo ognuno di noi a ognuno di noi viene fatto ogni tanto quando ci confrontiamo a livello nazionale
Con esponenti dei nostri stessi partiti che hanno semplicemente un ruolo e una collocazione diversa perché probabilmente pesa davvero questo fatto se ognuno di noi fosse oggi a fare un'altra cosa la vedremo meno perché non è soltanto un punto di essere non è questa la distinzione più bravi più sensibili meno bravi meno sensibili
Io credo che se non siamo dei visionari del fatto che in diversi diciamo le stesse cose spero che faccia ritenere che visionari non siamo probabilmente nella collocazione di sindaci e dei presidenti di Regione abbia
Le tensioni dei territori
E quindi esprimiamo questa preoccupazione e questa e questa necessità anch'io sono d'accordo che oggi noi non diciamo non possiamo non esiste soltanto un problema italiano reso più difficile dal non funzionamento dello Stato italiano certamente c'è da quello che abbiamo conosciuto
Da Tangentopoli e via la fase di transizione troppo lunga c'è questo che è un particolare che accento
Ma in tutta l'Europa se guardiamo paese per paese ci sono questioni che dentro i processi mondiali dall'economia l'informazione e dentro la costruzione dell'unione politica dell'Europa interrogano gli Stati nazionali secondo me no oggi ma non lo so perché qui davvero ci avventuriamo un altro campo
Secondo me non pongono oggi agli Stati-nazione il fatto di scomparire o dell'abolizione ma pongono agli Stati-nazione la necessità di una riforma profonda nel senso del federalismo che se non viene realizzata può determinare io dico determina ma può determinare usiamo questa espressione più neutra può determinare l'accentuarsi di rischi di separazione o di divisione che abbiamo già visto in Europa
A in alcuni casi in modo drammatico e sanguinario in altri modo non drammatiche non sanguinario ma l'Europa oggi si ritrova Stati di un milione di abitanti di un milione e mezzo di abitanti cioè realtà che da noi sono regioni e di questo riforma della nostra Costituzione respiro che dovrebbe avere secondo me di collocarsi qui
Come oggi costruiamo in Italia il federalismo per l'Italia e per l'Italia che in Europa che vuole essere protagonista in Europa e quindi fa una operazione non datata nel mille novecento novanta ma datata per il nostro Paese e per l'Europa nei prossimi anni prossimi decenni nel nuovo secolo
E l'altra considerazione che ci muove io una volta ho detto se io fossi un cittadino straniero
Magari fossi ma ragazze ma Maraga dire già molto in Italia e leggersi gli articoli dei giornali i libri che si scrivono e sentirsi discorsi riterrei che il punto di discussione in Italia qual è il federalismo
Più in là ognuno diciamo uno può fare di più poi ci troviamo invece in una situazione concreta che è ben distante che è ben distante da questa che non corrisponde a queste questo è il problema che dobbiamo modificare perché il tipo di costituzione che verrà fuori risente può risentire da questa contraddizione allora noi abbiamo ritenuto che per cercare di modificare questa situazione per far pensare
Le forze le componenti ovunque siano annidati
Che vogliono un federalismo vero unitarie la riforma della Costituzione che ne risenta
Dobbiamo non soltanto a vere la riforma della Costituzione che si fa tra i gruppi parlamentari tra le forze politiche in Parlamento che pure sono quelle che decidono che sono chiamati a una prima decisione prima del referendum
Ma cercare di mettere in circolazione anche il ruolo politico istituzionale
Dei comuni degli enti locali delle regioni e cercare di porre de degli obiettivi precisi su cui possiamo sviluppare una nostra una nostra azione la nostra iniziativa questo è quello che abbiamo fatto
Questo è quello che abbiamo fatto non soltanto con questo intervento di alcuni di noi su MicroMega ma che abbiamo anche fatto tutti noi con gli emendamenti che sono stati presentati dalla conferenza dei presidenti delle Regioni dell'ANCI alla bicamerale
Anche perché passo poi l'ultime considerazioni io ritengo che una delle ragioni
Del federalismo di cui si parla ma del federalismo che non si vede in modo corrispondente non sta soltanto certo sta anche qui
Nelle forze politiche centralismo insomma non è soltanto un fatto delle istituzioni come il federalismo non è soltanto un fatto delle istituzioni il centralismo e certi e è senza dubbio dentro le forze politiche la loro storia i processi difficili cambiamento
Ma è anche dentro le organizzazioni sindacali su dentro le organizzazioni imprenditoriali e dentro il mondo dell'informazione compreso quello dei giornali
Non solo quindi delle radio televisioni e dentro anche purtroppo questo fatto diverso di quanto era avvenuto negli anni settanta e con qualche lodevole eccezione anche dentro dentro il il mondo della cultura con la cultura
Secondo penultima considerazione
Noi abbiamo presentato degli emendamenti abbiamo presentato degli emendamenti che secondo me al Parlamento che secondo me sono coerenti con questa visione del federalismo che qui si diceva non solo spostamento di poteri
Mettere in gioco la società civile l'autogoverno che inteso anche così cambiare comuni cambiare le Province cambiare le regioni oltre allo Stato centrale
Sapere che per fare questo c'è bisogno io credo di un minimo quello proprio indispensabile di uniformità nazionale e del massimo possibile di flessibilità e questo riguarda riguarda i Comuni riguarda quello che noi dicevamo
Per le Province e che io spero sentito l'intervento il presidente la provincia di Ravenna possa essere recuperato al di là della collocazione che sia in Costituzione il punto decisivo e che cosa alle Province possono essere nei nostri territori come servo nei vari territori perché non serve non dico alla Toscana lo stesso tipo di Province che alla Sicilia ma neanche alla Toscana coll'Umbria o o o alla Liguria con con il Piemonte questo era il disegno
E che abbiamo che riguardava e che riguardavano i tutti
I punti decisivi degli emendamenti che abbiamo presentato io penso che un punto decisivo sia quello della seconda Camera
Intendiamoci bene se facessero scegliere me
Se facessero scegliere me tra vere la seconda camera alla Camera federale come camera in cui sono rappresentanti degli esecutivi sindaci che il presidente le Province io sceglierei queste se invece la scelta che dove che che che saremo chiamati a fare dovesse essere quella che riguarda da una parte una designazione in cui ci sono anche i consiglieri regionali collocati
E l'altra una soluzione con le stesse competenze dirò poi con alcune caratteristiche salvaguardia più elezioni dirette scegliere la seconda perché perché perché se sono i consigli comunali provinciali o consigli regionali che devono designare rappresentanza cioè che non sono gli esecutivi che ha vinto le elezioni capirete territori allora diventa una peggiore perché c'è un ruolo soltanto comprese viste soltanto l'orco dei gruppi fede delle varie forze politiche che non ha neanche diciamo non è di indicazione poi decidono cittadini posseggono cittadini
E allora se questo deve essere il rischio che la proposta del Senato misto c'era questo rischio non c'è quella c'era questa certezza allora noi preferiamo discutere sui poteri che deve avere la seconda Camera
E di a vere delle elezioni anche dirette ma che sono collegate al alle elezioni regionali e che abbiano un meccanismo di selezione dei candidati di primari di presentazione dei candidati che è diverso che mette in campo
Il rapporto con le istituzioni locali e regionali
Noi riteniamo che sia decisivo secondo punto l'elezione diretta dei presidenti delle Regioni
Anche qui certo in via di principio si può discutere si mette in Costituzione per me è meglio
Non si mette e in Costituzione perché si vuol salvaguardare il principio che ogni Regione scelga parliamoci però chiaro qui davvero ecco perché un possiamo visionari è un po'abbiamo anche troppo realismo nel Duemila come votiamo
Se le regioni del Duemila nasceranno con presidenti delle Regioni non eletti direttamente dai cittadini la fase costituente regionale non ci sarà
Ho cioè ci sarà ma sarà una vecchia fase non costituente allora il problema di fondo non si vuol mettere in Costituzione si metta nella norma transitoria che intanto nel Duemila presidenti delle Regioni sono eletti in modo diretto e poi intervengono gli statuti dopo che si fanno perché a quel punto abbiamo una sicurezza sul due mila e abbiamo la sicurezza sulla fiducia dei cittadini perché partiamo da un risultato e non ci sono problemi di principio che venga toccato e che se proprio principio si sollevano solo in talune circostanze
Infine le questioni delle Città metropolitane Province sono state dette io voglio dire un'ultima parola sulla fase costituente regionale e sugli statuti su questo è decisivo lo dico io che sono presidente di una Regione oggi pro tempore ma appunto non è questo della collocazione bisogna che nelle norme transitorie seduzioni non si vuol mettere il Consiglio regionale delle autonomie in Costituzione perché altrimenti diventa la seconda canna benissimo lasciamola gli statuti
Però si deve mettere nelle norme transitorie che la fase costituente regionale i nuovi statuti della nuova Costituzione sono fatti insieme da una Assemblea dei degli eletti regionali e da un'assemblea di ugual numero di rappresentanti dei comuni delle province di quella regione lo chiediamo noi perché la fase costituente deve essere vera
E si devono costruire nuovi comuni nuove province nove Regioni
Qui non ci può essere su questo una una diversa soluzione perché attinente che qui a punto un po'i parlamentari ci dicono il parlamento ci dice ma non siete d'accordo regioni enti locali
Poi quando siamo d'accordo e sono d'accordo su punti fondamentali dirimenti allora sì risollevano questioni che sono questioni di principio in questo caso addirittura non esistenti
Finisco dicendo questo Flores ha fatto all'inizio una proposta
Quelli che sono intervenuti dalla colto positivamente anche l'accolgo positivamente credo che sia giusto importante
Politicamente per ripensare e con questa impostazione e con i nostri emendamenti e con degli gli emendamenti che lo sostengono nel confronto
Che cioè in Parlamento per pensare in modo che in Parlamento prevalgano togliendo il circuito chiuso prevalgono le forze che il federalismo lo vogliono e lo vogliono davvero io penso che sia giusto andare entro marzo ad una convenzione
Entro marzo perché altrimenti i tempi partite finite ora finita negli aspetti più importanti
Valuta avanziamo la proposta alle associa Cacciari diceva appunto alle associazioni rappresentative degli enti locali e delle Regioni da qui la nostra può essere una proposta di realizzare entro marzo questa convenzione e lavoriamo insieme vediamo insieme come questa
Possa essere realizzata mai decisivo io per quanto mi riguarda
Ci impegnano a fondo che ci sia perché proprio perché vogliamo essere né testimonianza né protesta vogliamo essere in campo fino in fondo nel fare politica
Grazie a Vannino Chiti la parola ora a Walter vitali sindaco di Bologna dopo di lui darò per concludere questo nostro dibattito e di nuovo la parola a Massimo Cacciari Walter vitali io dirò alcune brevissime cose perché mi pare che
Dalla discussione utile interessante che c'è stata stamattina emergano alcuni li nel niente lineamenti assolutamente comunità e varie posizioni tali interventi che vi sono stati credo anziché occorra ringraziare il collega Paolo Flores per avere offerto questa opportunità di riproporre lo piene pubbliche e al Paese il tema del federalismo la prima osservazione e questa il federalismo non è un semplice trasferimento di poteri dal centro verso le comunità locali
Non è la rivendicazione di nuove prerogative per il ceto politico locale è una nuova idea di Stato
Uno stato non sovrapposto alla società
Uno stato che non si propone l'obiettivo di guidarla
Uno stato
Non solo più leggero dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativamente collocati in modo diverso a me piace molto l'immagine degli eletti idriche cioè l'idea di sostanze che a differenza di immagine classica dello Stato sovrapposto alla società si possa pensare invece a un qualcosa che sta sotto alla società e che lavora per l'appunto per favorire l'autorganizzazione sociale e per favorire anche l'autogoverno
Giustamente qui si è parlato di economia giustamente se criticato il modo centralistico col quale si sta discutendo di IRI due
Occorrerebbe ricordare che la nuova metodologia di programmazione economica a livello europeo è fondata sui patti territoriali e i patti territoriali rappresentano per l'appunto una diversa idea del l'apporto allo stato la società l'economia che e si basa su o la regionalizzazione e sull'autonomizzazione del economie locali
E due linee quindi di cui parlava Massimo Cacciari esistono e come la linea federalista perde
Se si propone in termini di pura e semplice trasferimento di poteri peggio ancora se si propone in termini di nera rivendicazione di prerogative per un ceto politico locale la linea federalista può vincere solo se
Sa proporre innanzitutto sul piano culturale poi naturalmente anche sul piano politico per l'appunto una nuova idea di sta non è cosa facile ma credo che un movimento traffico autenticamente federalista si dovrebbe proporre questo obiettivo
Seconda osservazione
Che mi derivava anche dalla presenza in sala questa mattina Deripaska maga anche oltre a essere un amico è stato sindaco molto autorevole molto conosciuto di di Barcellona
Noi abbiamo fatto limita anche la rivoluzione politica del elezione diretta di sindaci senza averne minimamente le basi materiali
Vi sono altri Paesi come ad esempio la Spagna dove i sindaci non vengono lette direttamente
Ma dove la Costituzione prevede un forte processo di autonomia le comunità autonomia regionali e dove vi sono comunità città locali molto forte la stessa cosa vale anche per altri Paesi
Questa nostri taglia ancora una volta si propone sul piano europeo con un atto di fantasia politica e per l'appunto questa idea dell'elezione diretta dei sindaci tra l'altro
Più recentemente vi è stato un convegno del labour in Gran Bretagna dove hanno presi in esame il tema si stanno proponendo di introdurre anche lei questa innovazione
Ma se si vuole dei tua evitare la restaurazione e il Termidoro della rivoluzione dei sindaci ciò che è assolutamente necessario indispensabile e dati una base materie altrimenti non ho dubbi che vi sarà un riassorbimento
E questo sarà una sconfitta ovviamente per una intera fase politica nel nostro Paese con conseguenze senz'altro
Molto negativo io sono molto convinto allora che il la fase che abbiamo di fronte è una fase nella quale occorre saper proporre a questo livello e quindi a livello anche di riflessione comparative europea il tema di una evoluzione democratica del nostro Paese che sia finalmente compiuta costruendo per l'appunto
La base materiale anche per questa importante rivoluzioni sistema elettorale
Un'ultima considerazione
Il patto di unità nazionale
E il patto tra Stato e cittadini è in crisi sono nel nord est certo questo uno dei punti emergenti e in che easy nel sud ed è in crisi in tutto il Paese cioè in crisi ovunque un vecchio Stato non serve più a sostenere la società e a sostenere le legittime esigenze delle popolazione dei cittadini questo punto di vista è molto utile ma ancora troppo fragile il rinnovamento che vi è stato livello delle comunità locali e
Il patto di unità passionale può essere ricostruito solo su base nuova federaliste e autonomiste per questo considero anch'io un occasione
Che sarebbe veramente Suicidal perdere
Quella fornita da sindaci presidenti di Regione espressione in un qualche modo della comunità locale che propongono al Parlamento alla commissione bicamerale delle proposte
Di modifica della Costituzione che vanno nel senso del federalismo e dell'autonomia è un'occasione per per il rinnovamento dello Stato nazione per rinnovamento complessivo delle regole costituzionali
E non c'è dubbio quindi che perdere questa occasione significherebbe un esito della Bicamerale totalmente soddisfacente con anch'io lo credo possibili effetti catastrofici o comunque di grande negativi per questo
L'iniziativa che qui è stata proposta di una convenzione federalista io la condivido ritengo che occorra trovare il modo per con volgere attorno ad un patto federalista i parlamentari perché sono convinto che lista ovviamente la chiave per ed è successo per contenere un effettivo miglioramento del testo attualmente in discussione alla Camera
Sono convinto che occorra anche uscire dalla ragnatela degli emendamenti perché è chiaro che nella ragnatela degli emendamenti si possono anche trovare molte cose condivise a occorre uscire allo scoperto su quelli che sono i picchetti fondamentale da riforma federalista
Le nostre proposte sono abbastanza chiara esempio uno dei punti secondo me essenziali e l'idea di un federalismo progressiva velocità differenziate che possa mettere in movimento anche una sorta di competizione virtuosa tra le regioni in modo tale che le Regioni stesse siano portate a rinnovarsi rispetto alla loro situazione attuale come insieme con i presidenti di Regione abbiamo detto su questo ad esempio non si vede ancora traccia nell'ambito delle la discussione interna comitato ristretto e comunque sia mi pare emergano segnali fortemente contraddittori questo così si la città metropolitana che dovrebbe avere un parametro di un milione di abitanti francamente è assolutamente incomprensibile pensate a una costituzione che dice un milione di abitanti poi se qualche città superando il corso d'urgenza costituzionale questo tetto a cosa succede evidentemente il concetto Tarcento qualitativo quindi occorre fa riferimento alla legge centoquarantadue e all'esperienza in atto che riguardano per l'appunto un certo numero di cita nel nostro Paese penso
Che la convenzione federalista passare giudicata importante se sa coinvolgere in un patto federalista tutti quei parlamentari indipendentemente dagli schieramenti politici di appartenenza condividono queste dello Stato se davvero giunto il momento
Per così di richiede a ciascuno non solo una dichiarazione di intenti di carattere generale ma di schierarsi perché una battaglia molto importante per il futuro di questo Paese
Grazie a Walter vitali no non è una domanda
Fatica
No il diniego nasce da motivi di organizzazione io ho chiesto dodici volte
Che se qualcuno per cui queste sono nella diventa no
Residente
A
A
Sanno dire
Non
Non ma non c'è va bene
Scusate no ma sono tanto in ogni convegno ci sono sempre piccole polemiche di questo gene
Do la parola per la conclusione
A Massimo Cacciari
No non è che con questo voglio dare un privilegio ai sindaci rispetto ai presidenti di regione o al sindaco di una città rispetto agli altri
Dare la parola al massimo per queste conclusioni nasce dal fatto che l'impegno federalista di Micromega è nato alla fine dell'ottantotto parliamo quindi e di
Ormai dieci anni fa quando di federalismo quasi nessuno parlava proprio a partire da un saggio che Massimo Cacciari scrisse su Venezia che veniva però preso come punto di partenza per un discorso generale allora certe proposte che gli venivano avanzate riformare e rifondare il Paese e la sinistra a partire dalle città vennero considerate
Radicali troppo radicali da parte di chi pensava di interpretare il realismo politico si rivelarono poi in un arco di anni brevissime il minimo del realismo politico necessario l'impressione che qualcosa di analogo a dieci anni di distanza si stia ripetendo si ripete che ci arte proposte peccano di radicalità nascono da pessimismo apocalittico rispetta la situazione ho l'impressione che di nuovo invece questa radicalità
Sia il minimo di realismo politico necessario di fronte a troppa cecità e allora la parola a Massimo Cacciari
Ma io credo che le conclusioni possono essere brevissime nel senso che l'utilità dell'incontro di oggi consiste nel fatto che i presenti e anche mi pare gli intervenuti concordano nella utilità dell'urgenza di convocare un una grande Assemblea chiamiamola così una riunione molto più larghe rappresentativo di quella di oggi di rappresentanti dell'ente locale e di rappresentanti della Regione
Una riunione un incontro un'Assemblea che secondo me deve essere convocata dagli organi rappresentativi di entrambi cioè a livello istituzionale il più alto per a a breve scadenza per continuare il lavoro che nella Carta resta anche oggi che ho presentato è stato impostato per approfondire
Lo per discuterlo e per di nuovo ribadire con forza la nostra posizione in modo ancora più solenne se volete ancora più autorevole che con la presentazione degli emendamenti
Nel corso del dibattito parlamentare
Perché perché e avvertiamo che forse alcune cose sono state riprese condivide esiti e ce ne rallegriamo ma su altre lo citava ora vitali nel suo intervento ancora segnali di fumo positivi non vengono sono questioni essenziali insieme come quella della seconda Camera come quella della possibilità di una di un federalismo simmetrico che vedete decisiva non soltanto perché altrimenti federalismo è una vuota parola perché si si stabilisce che nell'ora X
Nel momento in un momento uguale per tutti come è stato per la precedente istituzione della regione dal Molise alla Lombardia tutti i commenti
Non funzionare con lo stesso motore alle stesse velocità e con le stesse competenze vuol dire non volevo mai fare il federalismo molto semplicemente
E e quindi il il la nostra il nostro emendamento sul ma non è fondamentali solo per questo e anche per una questione proprio anch'ancora volta politica culturale e cioè il federalismo è un processo
Era questo il senso del mio intervento iniziali federalismo è un processo perché il federalismo non è nemmeno alla fine come suo idea limite regolativa però dell'intero percorso
Più potere all'ente locale più potere alle istituzioni del basso tra virgolette eccetera eccetera federalismo punta come sua idea limite proprio ad un assalto regulation
Accetta questa sfida della modernità
Questo il discorso limite del federalismo quindi è un processo per sua natura
Verso questo obiettivo verso quest'idea per la realizzazione di questa grande idea
Che e chiaramente opposta ad ogni idea statalista
Questo lei qui è una anche una decisione culturale non c'è alcun dubbio
Non c'è alcun dubbio
Allora è per sua natura processo in tutte le sue fasi lo chiediamo una carta costituzionale nuova nonché definisca che metta le mutande al mondo
Ma che permetta per l'appunto di continuare questo processo in modo chiaro culturalmente consapevole questo il senso che la carta costituzionale che avevo già e non è un insieme di norme no non è non è una collezione di leggi per sua natura è sono dei principi che devono essere chiari e avviare un processo breve durare una carta costituzionale
E abbiamo segnali non positivi ma non soltanto dalla Bicamerale dalla commissione della bicamerale in generale è stato accennato in vari interventi perito rispetto anche Bassanini cioè tutta la legislazione perché continua etica perché con chili nuova una una legislazione che contraddice misfatti ogni ipotesi ogni pur prospettiva federalista perché con perché perché continua questi inflazione legislativa che per sua natura contraddice un'impostazione federalista e perché si si continua a normare tutto vuol dire che proprio non si è nemmeno arrivati alle al al agli riedita è legato liberalismo
Allora perché tutto questo è allora il PCC occorre che più con più forza e mostrando al Paese che i rappresentanti degli enti locali della Regione hanno hanno superato la fase delle loro contrapposizioni questo importantissimo mostra al paese ma che non si su sulle questioni di fondo ci siamo c'è unità tra di noi
Allora c'è unità pari noi chiediamo comportamenti legislativi e comportamenti costituenti coerenti a questa idea questa impostazione questo secondo me importantissimo potrebbe dare grandi grandi
Grande
Portati
Che sono necessari se vogliamo appunto evitare scassi Ricotti istituzionali e processi di significativi nel Paese che sono già in atto sono già in atto
Non è più medicina preventiva proprio terapia quella che qui si richiede e poi insomma è la prospettiva europea come l'affrontiamo no questo voi chiedono anche voglio dire
Perché sono rimasto anch'io un po'colpito dall'assenza di questi temi o meno che lui ci teneva i suoi esplicitati nel dibattito che peraltro vede un importante di Firenze qualche tempo fa intorno alla Cosa due cioè come come come pensiamo all'Europa
Per cui tutti padre serviva a fare il partito socialdemocratico europeo oppure il partito democratico europeo va be'tutto ma per parecchi Europa
Palchi Europa l'Europa degli Stati appunto il meccanismo partiti
Nazionali che si sei vi erano a livello europeo e va benissimo e poi appunto rappresentano i propri stati e l'Europa l'Europa degli Stati membri delle commissioni
E questa leader durò poco e capirete come il dibattito cioè il i punti su cui ci si dividerà in futuro una volta finita la fase finanziaria monetaria la costruzione europea saranno questi sani modelli costituzionali saranno i criteri di rappresentatività politica a livello comunitario a livello europeo
Come possiamo immaginare un'Europa federalista
Quali quali quali quali sono i suoi criteri quali sono le misure le le sue configurazioni sulla struttura siamo siamo all'anno zero in questo dibattito diamogli generosa utopia del passato h abbiamo una una cultura che non neanche potremmo definire propriamente politica vogliamo cominciare a discuterne ragionarne io sono sicuro che le prossime divisioni
Saranno sempre più scura verranno sempre più su questi temi le discriminazioni politiche anche partitica verranno sempre più su questi temi nel prossimo futuro quando saremo in Europa e sarà il problema non solo di restarci per noi
Ma per tutti gli Stati e per tutte le forze politiche europee sarà il problema di come rendere il governo europeo democraticamente rappresentativo
Come fare avendolo democraticamente rappresentativo
Parate che è una questione drammatica perché cioè se non si risolve questo problema e nello stesso tempo sarà a livello europeo cui si assumeranno tutte le decisioni davvero vitali per tutte le singole nazioni che compongono l'Europa ma quando vedete che posso andare avanti il discorso
Ma ma ma ma ambigui vi immaginate l'esplosione di mucca di di di di di quote latte commercianti impazziti eccetera eccetera
Quando c'era un governo europeo che democraticamente non appare legittimo e rappresentativo che governa tutte le cose essenziali della vita di ogni giorno per tutti gli stati membri per tutte le nazioni ricompongono unità
E comma ecco ecco magari gli stati membri i Governi degli Stati membri che diventano che corra come dire degli sportelli terminali di un governo praticamente invisibile e con compiti sostanzialmente di ordine pubblico di polizia cioè questo il modello che stiamo inventando per l'Europa
I fare eseguire le decisioni di un governo
Sottratto ad ogni visibilità ad ogni rappresentatività ma sono sono correttamente
Cioè sono non non ne stiamo parlando nemmeno parlando
Allora io vorrei che si capisce anche che questo processo che abbiamo avviato come sindaci come movimento dei sindaci al Lancisi ma ormai alle regioni
Assumesse questo respiro assume se questa prospettiva perché non può essere una cosa che dura da qui all'approvazione del testo della riforma costituzionale italiana prima non non serve sì servirebbe pure mai veramente troppo poco e la e la puntina dell'ASP
Dobbiamo attrezzarci ad un movimento che abbia il respiro politico per seguire tutto il processo federalista
E a livello nazionale impostarlo su chi aveva in chiave europea questo è il compito che io sento abbiamo e che se ci muoviamo Intelligent
E mentre come abbiamo finalmente cominciato a fare con la carta con questa intesa prescinde civile regioni eccetera possiamo possiamo credo adempiere
Al massimo grazie a tutti i intervenuti mi scuso se ieri le piccole modifiche di programma che abbiamo dovuto fare ovviamente hanno lasciato qualche scontento
Questa rimane una tappa come è stato detto qui chiaramente di un'altra serie di iniziative anche più pesanti di questa speriamo sul piano istituzionale arrivederci