La nota di politica estera

L'opera tutti in Italia si dicono europeisti peccato che l'Italia che si trova già in Europa con Costantino Leo perché nella realtà poco europeista e non solo perché l'opinione pubblica pure imbevuta della retorica europeista continua ad avere un orizzonte di intere sostanzialmente provinciale non solo l'Italia è poco europea anche nel senso che il rigore Herman è sostenuto da una maggioranza che non ha per l'Europa una idea comune e condivisa Rifondazione Comunista resta prigioniera delle sua impostazione ideologica Bertinotti definisce la NATO uno strumento da guerra fredda un pericoloso ferrovecchio degli anni Cinquanta
E per questo si oppone o suo allargamento una contraddizione in termini la sua perché proprio l'allargamento la trasformazione il potenziamento della NATO nascono dalla necessità di aggiornare questo strumento adeguandola un contesto nuovo di sicurezza continentale non più nella contrapposizione tra i due blocchi delle altre grandi potenze ma di sicurezza comune europea contro la minaccia perenne di altre forme di conflitto non meno insidiose le guerre etniche e religiose
O più alla fine della guerra fredda impone la conservazione e la revisione della NATO almeno sin quando l'Europa non avrà messo appunto come proprio braccio militare l'Unione Europea Occidentale e tanto più l'Italia e l'Europa hanno bisogno di un allargamento della NATO
A Tokio l'allargamento verso Est e via via coinvolgendo e dà sicurezza continentale Paesi che con questo invecchiamento Poletti
Oltre che militare nella Rete dell'alleanza atlantica diventerebbero maggiormente affidabili e responsabilizzati
Bertinotti invece riconosce la legittimità esclusiva delle Nazioni Unite come titolari di quello che si potrebbe chiamare il Governo mondiale e forse non è neppure tanto Daccò otto sulla necessità di un Governo mondiale insiste peccato che l'ONU finora nella ex Jugoslavia era riuscita soltanto a prolungare lo stracchino delle popolazioni civili in balia dei leader nazionalisti e dei loro c'è
Orali discendenti diretti della vecchia nomenklatura comunista
Basta vedere quello che sta succedendo nel Kosovo c'è un conflitto ormai aperto che si esprime in attentati e scaramucce se non vere e proprie battaglie ogni giorno e che fa balenare lo spettro di una guerra totale tra l'etnia serba e quella albanese tra l'affaire Biella Banja
E ieri la notizia che dopo decine di ore di colloquio del mediatore americano Richard Holbrooke con il presidente serbo Slobodan Milosevic e con il leader albanese del Kosovo Ibrahim Rugova finalmente il primo OSCE decenni tatto il secondo Rugova a Belgrado per avviare i colloqui di pace senza precondizioni ora colgo che è notoriamente una morì grande abilità diplomatica ma alla diplomazia non può bastare da sola se non è sostenuta dall'altro i concreti di persuasione e deterrenza questo è da sempre il ruolo della NATO e la persuasione e deterrenza non sono oggi come negli anni cinquanta metri di mantenimento della pace anche in Europa Imbò oltre a la pace è scoppiata dopo l'intervento semmai per l'arrivo dei caccia della NATO condannato infezioni intervento condannato da Bertinotti nella costruzione della unità europea non ci si può limitare
Are alla unificazione monetaria la politica estera e la politica di difesa sono parte integrante di una concezione federalista dell'euro
OPA l'obiettivo non può essere l'abolizione della NATO ma la dotazione europea di uno strumento analogo Bertinotti non è un pacifista vorrebbe solo spuntare le armi che non rientrano nella sua cornice ideologica
Ma la sua è una battaglia che punta a un disarmo politico unilaterale dell'Occidente rispetta un nemico che non è più la Russia o l'Unione Sovietica un errore questo che favorisce di fatto il genocidio