"Le culture politiche della Repubblica" org. dal Centro Studi Nuova Ricerca c/o la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Roma, 6/7 febbraio)

Ecco
Se non c'è traccia dopo
Non
Nella
Sentenze così
Allora
Trascorrono perché
Nuvole sono non sono a favore escludono da un camioncino
Potrebbe cinquantatré anni
Richiamato
Regia
Vorrei
Sei marzo
Mafai
Basata prorogare banali ma cronaca
C'è poi spazio
Attenzione signor vengono
No
Malgrado molte grazie guarda sul
Problema romana ci sono sono delle foto unico cosa mette un una certa situazione senza sicuro ma va bene all'idea lanciata dagli Stati Uniti Bergamo va bene capaci chi può essere mi mi aveva trentasei
Si procede che Manzella dice due parole
Voi c'ho
Fatto credo vada bene quando ancora ci dobbiamo
Il ventiquattro
Però
Vorrei
Marini
Ma su questo avevano significativa no noi ci sono studi una volta gli occhi fino all'esproprio dell'area non mi ricordo che combina partono ma legali costruisce Cristina quanti sporge le stesse signorine vanno bene ieri ritorno studente che ha raggiunto
Soltanto conseguente assegnazione delle utilizzano ma non è che c'è un abisso nel senso che la mia sprofonda rifiuterà
Da se vogliamo abbondano uguali esenti trainato verso il basso effettua
Anzi come
La annunciata il professor Manzella desiderato
Senta davvero
Grazie
Ringrazio il primo secolo
Opinione
La
Poi
La bellezza un secondo il tempo DVD deciso
Introdotto del
Va che si
Purtroppo franchezza uno può Lista Pannella Michele Trimarchi ricorda
Ed era proprio la venisse
Minuta vecchia e su questo piano
Sfumati sono state
Non viene
Del resto non è forse
Sì
Devo
Ma non ho solo bracciale D'Alema che lo fa Benigni
Se dobbiamo stare vicini
Perché più
Eppure ripresa democratica serba e spettacolare
Ma
Di San Pietro sia
Dicevo ecco utile perché se c'è altre dove c'era traccia
Fra
Questa forma
Veltroni Fiumicino
Vorremmo immagini televisive dignità Ragusa
Stanno cercando di rintracciare nella cattolica si è dispiegata una struttura di questa autovettura gli attori o si è disfatta
Cambia
Cambia
Senza
Una i caschi blu insiste la
La la missione convincere
Ecco perché ma
La cultura io l'accaduto arrivasse il throughput paga proposto arranca la cultura cattolica invita quasi essere così puntuale
Chiamiamole
Vanno pure usare bandito
Gli avvocati si va dalle di stivaggio questi icona di tempo
Era un errore Grazzini quello lì dovrebbe andare lì
Due parole certamente
Ricordo
Le maglie Marini nel menu istantanea sconsolata
Chiedo
Scusa Marini un'istantanea
Ecco buongiorno a tutti iniziamo la seconda giornata del convegno sulle culture politiche del Repubblica ieri abbiamo avuto buona giornata come circle veri intensa di i lavori al mattino abbiamo avuto un relazione del professor Gennaro Sasso sulla cultura liberaldemocratica
Poi dal professor Agostino Giovagnoli sulla cultura cattolica
Abbiamo avuto gli interventi di Luigi Compagna Di Giorgio Rebuffa di Federico spenti carati Di Pietro Scoppola di Adolfo Battaglia di Paolo Ungari di Mario Segni di Valerio Zanone via insomma Paolo Bonetti nel pomeriggio professor Luciano Cafagna ci ha parlato della cultura socialista
Professor Giuseppe Vacca della cultura comunista
Sono intervenuti Luigi Covatta Giancarlo Bosetti Dino Basili Piero Ignazi Alfredo Reichlin Luciano Pellicani
Cesare Pinelli Claudia Mancina
Carlo Vallauri Paolo Borioni Roberto Gualtieri
Centro Studi nuova ricerca fondato da Giovanni Spadolini proprio in una sala di questo palazzo nel mille novecentottantasette
Hai inteso contribuire
Al ricordo dei cinquant'anni dalla Costituzione repubblicana organizzando due convegni questo
Sulla diciamo sulla fisionomia politica
La Repubblica
E e un altro che sarà il giorno diciassette febbraio a Milano
Sulla fisionomia economica della Repubblica in una delle sue caratteristiche più più presenti anche all'estero cioè sui distretti industriali e un convegno a cui parteciperà anche specifica competenza romano prose
Ricordo che lunedì scorso il Centro studi non la ricerca ha partecipato pur conservando l'autonomia statutaria e organizzativa alla fase costituente della Fondazione italiani ed europea
Ed è ora la tavola rotonda conclusiva che sarà introdotta con la relazione di sintesi di Eugenio Scalfari che ieri ha partecipato
Per farsi dei nostri lavori e come sapete a tavola rotonda vede la partecipazione Giuliano Amato vivi Massimo D'Alema di Antonio Maccanico che è anche presidente
Studi droga ricerche e di Franco Marini
Ai relatori partecipanti agli intervenuti alla stampa
Il grazie del nostro c'è il prego Eugenio Scalfari riprende la per
Grazie mille dobbiamo credo ringraziare l'amico Manzella che ha organizzato questa interessante
Occasione d'incontro
Prima di dire due parole che non è realtà a una relazione di sintesi come tu hai detto visto subito allarme ci sia pure una mia relazione di sintesi quindi non sarà una relazione
Dicevo prima di dire qualche parola introduttiva volevo dare indicazioni sul sulla procedura di questo dibattito
Allora dopo queste brevi parole introduttive io darò la parola
A alle persone sedute dietro a questo tavolo
Cominciando da
L'onorevole Marini il quale ho saputo che poi ha qualche impegno così nono non più hanno un chiodo ah va bene comunque
Se l'ordine alfabetico deve essere rispetto
Maccanico sarebbe prima ma insomma non ha molti
Dopodiché dopo un primo giro ovviamente
Ah ma c'è si va be'ma insomma si comincia dall'acuto
Cioè
Io comunque il modellatore rivendica il diritto di stabilire l'ordine alfabetico
Dopo di raccontare un episodio che venne NI come potrà protagonista che eccelle per a proposito di ordine alfabetico
Sa che si trattava di stabilire se dovesse essere capolista il dice il segretario del partito in una lista elettorale che era Brodolini oppure il capo della delegazione al governo socialista che era Achille Corona
Allora naturalmente c'erano coloro che sostenevano l'una tesi e coloro che sostenevano l'altra la prevalenza del partito sulla delegazione al governo come allora si chiamava o viceversa
Per di più l'uno era della corrente Nenni Anna corona e l'altro era nella corrente Demartini Anna Brodolini
A un certo punto dopo un dibattito un lunghissimo forse non è nemmeno fuori tema quest'episodio dopo un dibattito lunghissimo Nenni il tronco Noemi presidente del partito tronco il dibattito disse basta
Questo non è un mercato questo è un partito dalla classe operaia e quindi ordine alfabetico
Allora tutti rimasero sbalorditi che Nenni favorisse
Un compagno della corrente diversa e lui disse Achille come Roma Giacomo Brodolini questo
Così distanti che le cose
Va bene allora questo dibattito naturalmente avrà un primo giro e poi libri e interventi l'ora prevista di chiusura spegnersi colloca tra le dodici e mezzo all'una secondo poiché quando le ragioni del dibattito saranno insomma
Allora
Io ho seguito il lavori
Rilievi sia perché passato qualche tempo nel pomeriggio qui sia perché mi sono comunque letto le quattro relazioni che inutile dire tutte per legge i voli e di grande interesse però
Non ho capito bene su quale tema noi qui voi qui dovette dibatte perché se dovete seguire le relazioni i testi
Ecco quei testi ce ne uno di alta filosofia quello del Di Gennaro Sasso che parla della filosofia della libertà e delle sue
Applicazioni politiche
Gli altri
Mi sembra che parlino soprattutto della storia dei rispettivi partiti di origine
La storia dei partiti di origine non credo che possano essere oggetto di un dibattito qui forse sì questo ma a me premeva chiarire che forse nella tavola rotonda di oggi si deve discutere sull'attualità non sul passato capisco che il presente il figlio del passato però
Forse ci sono dei problemi
Attuali tra i quattro
Per quattro persone qui sedute che lo ricordo possano due sono leader dei rispettivi partiti uno ministro l'altro è ex presidente del consiglio insomma autorevolissimo
Membro dell'establishment politico
Quindi io penso però se poi il volo voi volete discutere delle storie dei partiti di origine siete liberi di farlo forse avete altri problemi
Due parole sul problema della cultura delle quattro culture
Certo c'è una cultura liberale
Non c'è ombra di dubbio
Le culture sono fatte poi i libri
E la cultura liberale a molti libri
C'è una cultura cattolica questo oppure non mi pare che ci sia dubbio
Se non altro perché la storia della Chiesa parlo di quelle recenti della storia moderna a molti papi molte in cicliche liberi pochi per la verità per quanto io sappia sì si risale sempre a Toniolo ma insomma modesto a ottobre
Ma però
C'era chi essa
La cultura socialista e quella comunista
è un'unica cultura
E è la cultura derivata dal pensiero economico e anche filosofico di Marx
Che poi ebbe come sappiamo tutti due varianti diciamo così
Come provvisto Vacca che ieri mi ha dato
Un'idea che non mi era mai venuta che quando siccome era correttissimo nella sua relazione quando citava tra virgolette faceva così con la mano questo non l'avevo mai visto novazione notevole
Allora dico che tuttora
Sì sì sì no ma è no ma lo dicono non non è un'ironia rendervi grande interessa
Allora
Ci sono due varianti
Che sono la riformista la rivoluzionaria
Che certo hanno dato luogo a culture riformista sappia moltissimi testi a insomma il il il testo
Originario e comune
è quello lì
Con i suoi immediati
Circo undici
Ora
Questa cultura marxista
è stata superata
Dalla parte riformista
Con Bardo Despair
E la cultura rivoluzionaria
è stata superata anch'essa molto tempo fa
Di fatto e
In termini di diritto chiamiamoli così è stata superata dalla caduta del Muro famosa
Quindi queste due culture oggi
A sembra a me
Sono una sola cultura
Cioè sono ma cultura riformista
Poi ognuno può coltivare Hillary e i Penati però allo stato dei fatti trattasi di una cultura riformista e quindi io ne vedo tre se vogliamo discutere in termini culturali
Se poi si dovesse parlare del Partito Comunista Italiano come dalla relazione Vacca emerge il libero a cui ci si riferisce sono i quaderni gramsciani
Perché molto d'altro cioè e se si dovesse parlare della cultura socialista
Italiana del Partito Socialista Italiano e posso dire che c'è Antonio Giolitti con i saggi che ha scritto ma non
Anzi voglio salutare l'amico Giolitti che mi sembra una figura eminente in questo dibattito sulle culture
Ma all'infuori del pensiero sul socialismo possibile ecco io francamente altri testi rilevanti non vedo
Comunque
Allora non vorrei con questo chiudo questa mia breve introduzione non vorrei che le quattro all'idea delle quattro culture fosse coltivata per altre ragioni
Perché attorno all'esistenza di una supposta cultura si creano le coste le cosiddette aree dice no a me non mandiamo più uomini di partito andiamo uomini di area Clarea presuppone presupporrebbe una cultura
Certo se si dimostrasse che la cultura quella cultura non c'è viene meno all'Area
Poi servono anche le culture come schermo per dire
Questa formazione politica non può
Scomparire assorbita fusa in un'altra perché verrebbe meno la individualità di quella cultura
A me sembra una trovata questa sembra un pretesto
è meglio dire io non scompaiono perché non voglio scomparire anche se siamo in due io mio fratello però io rappresento la cultura ma insomma abbiamo esempi di questo attuali quindi non è però insomma non ha molto senso non è molto serio
In realtà la cultura oggi attualmente esistenti e operanti
E la cultura del riformismo la cultura della difesa dei diritti umani la cultura della solidarietà
Cioè e l'Ulivo
Questa è la cultura
In questo momento visibile politicamente
Con le sue varianti le sue Nina Hoss ma è questa
Poi c'è la punta ci sarebbe la cultura del liberalismo conservatore
Perché la coltura dell'olivo che si chiama riformista per parola corrente in realtà è la cultura di un liberalismo di sinistra
No non troverei un'altra parola
E poi c'è il liberalismo di destra e purtroppo il liberalismo di testa dico purtroppo perché tutti vogliamo vorremmo bilateralismo un bipolarismo
Forte la cultura del liberalismo conservatore oggi rappresentata sostanzialmente da
L'onorevole Martino mentale onorevole Taradash il professor Sergio Romano e alcuni altri professori Mele non me la pena mi sbaglio sempre
Panebianco insomma
Questa è la cultura del liberalismo di destra che e tre francamente con tutto il rispetto per le persone
E debole
Numericamente rispettivamente fortissima ma numericamente potesse
Il vero problema italiano che voi quattro lo sapete benissimo e che noi viviamo in una repubblica sempre più corporativa
Una Repubblica di corporazioni
Quelli dell'arte contro il volitivo insomma
è inutile numerata è una repubblica corporativa
Che la classe dirigente per quel tanto che può
Cerca di ricondurre mi pare ad una
Missione più unitaria i famosi valori condivisi
I valori condivisi
Dovrebbero sviluppare una cultura egemone perché se i valori condivisi sono
Sempre circondati da steccati allora non sono condivisi siamo nel politically correct che è una iattura secondo me della modernità
Quindi c'è un problema corporativo di questo Paese
Bene io darei la parola allora all'onorevole Marini
Però non si è chiarito di che cosa parli del fenomeno
Ma io prova a parlare avendo intuito un po'
Di cosa dovremmo parlare
Dopo un po'il cruccio ma forse lo lo posso superare di aver letto ieri sera un po'di corsa alle quattro relazioni lo ha fatto per ottenere
Ma sono abbastanza d'accordo convinto che insomma dovremmo parlare del presente dalla prospettiva che abbiano credo che i signori che sono presenti qui
Siano largamente interessati a questa cosa
Io però voglio darvi perché proprio all'occhio al presente e al futuro
E anche per
Voglio dire mettermi al riparo dal questa battuta
In parte giusta del nostro moderatore dice no inventano le culture perché
Bisogna mantenere una posizione queste anche abbastanza devo debbo dire che
Io veramente mi sento dentro una storia insomma
Che credo ci sarà ancora
Alti e bassi in cento anni ce ne sono stati pare del tutto ovvio
Ma se penso che il Novecento non solo italiano è stato dominato dalle due culture quella liberale e quella diciamo socialista in generale nelle due versioni
Io vedo in questa fine di secolo quasi un ritorno all'inizio proprio ai primi Simi anni un riscoperta della vitalità di questa posizione e stranamente ammette nella mia nella DC oggi nel nostro mondo si dice che cattolico democratica a me che sa perché piace più la parola cristiano sociale un pensiero cristiano sociale
Senza riferimento alcuno con gli amici morde i miei che si apprestano ad entrare nella Cosa due con D'Alema insomma no ma il pensiero cristiano sociale
Con sei c'è una individualità rispetto anche al presente di questo pensiero che io rivedo forte
Io credo proprio di sì
E rivendico quasi una forza il giudizio della storia
Ha rivalutato questo pensiero dopo quando nasce il c'è Eugenio Scalfari diceva c'è la chiesa c'è il suo pensiero ce la dottrina sociali ci sono leggi e questo è la sostanza vera di questa penna scese
A metà dell'ottocento assieme al marxismo
Io rimasi nel novantuno leggendo le cronache le storie dalla Rerum Novarum un po'sorpreso non lo sapevo
Che quando Marx proprio negli stessi anni stava a Londra e vedeva i guasti della prima rivoluzione industriale
Cambiamento anche spaventoso sul piano dei costi umani il parente quindi vicino Roma che poi diventò Leone tredicesimo negli stessi anni stava Nunzio nelle Fiandre che è il secondo punto di quel cambiamento così drammatico
A distanza di cento anni dal documento io dico la risposta
Quindi anche alla cultura cristiano sociale che poi parte dalla Rerum Novarum eccetera nasce dal un'attenzione ai problemi di una maggiore giustizia
E il Partito Popolare di oggi all'occhio lì c'era questo la Rerum Novarum fu una risposta più moderna più forte che è stata nel rapporto con la storia si è mostrata più vitale della risposta marxista
Se io ricordo bene dentro quell'enciclica c'è da una parte il riconoscimento del ruolo della proprietà privata allora siamo alla fine dell'Ottocento con il linguaggio di allora il ruolo della libertà non trascurato con molta determinazione
Perché e poi dico io non ci sarebbe stato lo sviluppo senza quell'affermazione al di là dei valori più generali che quell'affermazione comporta
E poi metteva in guardia con parole forti chiare lo Stato liberale italiano dentro questo cambiamento
A costruire un po'di legislazione sociale a non reprimere i privi movimenti operai che si organizzavano alla fine questa era l'Europa
Questo sforzo questa intuizione di tenere assieme per il futuro del luogo
Dell'organizzazione politica questo principio di libertà che non poté e
Questa aspirazione profonda la giustizia il non abbandono chiamata la comunità di sembra un po'frusta la parola solidarietà a me piace proprio un principio di giustizia nei rapporti politici e umani
C'è fortissima lo vorrei ricordare ai nostri critici
I cugini i critici di resta
Vorrei ricordare che la prima legge sociale dello Stato liberale italiana sicuramente lo sbaglio attorno al mille ottocentottanta l'anno preciso non non lo ricordo
Fu una legge sulla regolamentazione del lavoro dei minori negli opifici industriali che è partita una battaglia da una sottoscrizione dei cattolici piemontesi torinese
Questo siamo noi quella quello sforzo di sintesi per le nostre democrazie per i rapporti così difficili
Dentro questa velocità di cambiamento che crea ansia nelle nostre società questo oggi è il dato caratterizzando non tanto il cambiamento che la storia dell'uomo ha conosciuto molte volte ora questo continuo questa scienza applicata ai dati della produzione dell'organizzazione che non lascia un momento di respiro è giusta
Il nucleo forte lascio stare il discorso dalla persona gli studiosi francesi che un altro filone fondamentale in questa cultura non secondario a quella me preoccupa interessa questo
Questo è un punto di di riferimento di una modernità eccezionale
Semmai tutte le culture oggi sono in ritardo rispetto al cambiamento mondiale alla globalizzazione queste Honda noi arranchiamo rispetto a quello che succede ma questa idea c'è ed è forte poiché forse loro non sanno che io come segretari di partito scelto il centro sinistra lo voglio sottolineare
Qualcuno dice ma c'è l'Europa anche ieri sera nel controllo dice ma noi dobbiamo essere uno per dico europei come dice ma la Germania
C'è la sinistra e il centro cancella non amministratori sarebbero ci ritorneremo maga
Perché ma chi vuol dire essere uno pay
Messe in problemi oggi per il nostro Paese sono come tentare di non abbandonare questo principio di solidarietà di giustizia dentro un meccanismo di sviluppo e di interrelazioni mondiali che è portata a cancellare questo
E la parte pensante della destra conservatrice dice recupereremo dopo
Da per scontato
Che il livello di giustizia né i rapporti tra gli uomini e tra gruppi sociali se lasciamo camminare il mercato questo non possiamo conseguirlo dopo recupereremo le parti e in qualche caso tentativi ce ne sono
A me sembra di restare proprio ancorato a questa cultura a cui ho fatto questo veloce riferimento
Se dico so bene che forse nel mondo rispetto alla globalizzazione al cambiamento forse più forte globalmente considerando il pensiero
Liberale conservatore Dibër in forse globalmente
Ma è giusto lo possiamo tentare uno sforzo che non abbandoni quella volontà di sintesi io ho fatto qualche esperienza sindacale
Il livello a volte fatto anche senza rapporti con le possibilità di finanziamento della copertura raggiunta del cittadino lo manteniamo così come ci sono voci che lo vogliono mantenere così come secondo me non è possibile
Forse bisogna ridurre questo livello di sicurezza e di copertura che l'Europa costruito se penso ai giovani e alla novità dei problemi del lavoro nelle economie moderne
Pure i tedeschi hanno questo problema che morì che non avevano mai avuto ma lo dobbiamo ridurre ma lo abbandoniamo e io dico di no
Come la posso chiamare questa risposta diversa di quella liberale e conservatrice
Forse difformi
è una parola che mi piace è questo tentativo di sintesi siamo dentro questo scontro non è detto che lo vinciamo ma io ritengo che questa nostra la radice di questa cultura
Nella situazione Italia radiologici porti attentare risposte assieme alla Sinistra democratica le forze laico socialiste
E qui debbo dire per nel dibattito di questi giorni c'è un punto che è stato toccato anche dal dal nostro coordinatore recentemente e finisco su quale due parole voglio dire di attualità
Ma insomma ma proprio le culture storicista e possono sostenere mi pare Pirani lo abbia detto con una certa chiarezza in un dibattito sul Silenzio eccetera
Che il peso della memoria non deve pregiudicare lo sguardo rivolto al futuro
Questo mi sembrerebbe un errore inaccettabili insomma la Poli la storia e la politica hanno un intreccio ma quale difficilmente si scappa la legittimazione della politica non può prescindere dalla storia questo è un punto fondamentale
Secondo me D'Alema ha capito così bene
La per il PDS lasciamo stare che la rivalutazione di questo riformismo vero
Perché al professor Vacca una cosa sola debbo dire quella l'ho letta con attenzione su fatti perché e la seconda che ho letto
Prima ho letto quella cattolica poi quella quando sono arrivato verso la fine quella di Maccanico trascurata un po'quella liberale perché stavo alla fine della serata insomma ma le prime tre
La cosa che non mi convince questo sforzo ovviamente motivato intelligente di rivalutare il riformismo di Togliatti
Questo mi lascia un po'freddo
Perché poi c'è un buco in questo discorso
Ma questa svolta questa via italiana una nazionale chiamata la come volete
Senza se non fosse allineata voi non è che abbia dato grandi frutti perché il riformismo è utile
E sono le grandi socialdemocrazie dei degli anni trenta poi ci sono problemi pure per loro radio ma quella è l'esperienza che io vedo possibile legare all'esperienza cattolico democratica gatte da quella sintesi ma senza il riparo di un sistema come quello italiano di questi cinquant'anni anche quei vagiti quei tentativi di riformismo devia italiana quale spazio avrebbero ma voi non potete mica trascurare questo dato che viene subito al presente
Questi cinquant'anni insomma quello scontro
Io so bene si cantava nel Polesine dicevi di ricordate del diciotto aprile aver votato democristiani senza pensare all'indomani a rovinare la gioventù
Era una bella canzone sbagliata
Totalmente poi limiti ci sono in questi cinquant'anni Segura Balducci cercheremo solo di tale evidenza Rizzo non i limiti si ma io riparo da questa da la possibilità oggi di rivendicare una individualità comunque c'è
Non come diceva alla esperienza comunista italiana da dove viene
Dall'intelligenza dalla indipendenza ma al coraggio rispetto ai sovietici e poi gli altri e dei Comunisti italiani
O in parte qualche volta anche da questo con le singole personalità e da un quadro di garanzia dove questa cosa si è potuta sviluppare perché io che poi sono storici sta pure io
Faccio solo una però dovunque questa esperienza c'è stata in Europa fuori da questo quadro di garanzia le cose sono andate come sono andate
E allora ho mi resta qualche dubbio che senza questo quadro di garanzia anche questa individualità si sarebbe potuta sviluppare
D'Alema tocca bene questo punto nella la prima voce
Che sento con determinazione recentemente dice ma
Non dice buttiamo la storia alle spalle dice sì e poco quello che ha fatto perché dice sì le due esperienze di questi cinquant'anni hanno luci e ombre tutto tutte e due questo è già accertati
Questo d'su questo si può ragionare
Ma la demonizzazione del periodo in non riconoscimento di un quadro di uno scontro politico che alla fine era giusto questo insopportabile
E su questo dobbiamo ragionare non
E lo ritengo per me è un dovere proprio perché sono così profondamente convinto per ragioni che non tocco di contenuto oggi e nella prospettiva dell'alleanza di centrosinistra nel nostro Paese
Scalfari pare che ci davamo del tu una volta onde come regola di scusate non mi non mi ricordo bene un pezzo per non so quella paura delle ultime quattro righe
Del tuo ultimo l'intervento sulla vicenda partendo dalla vicenda Previti poi mi pare che dice vasti democristiani polso sempre uguale vedrete che staranno a preparare le condizioni per rimettersi aziende è inaccettabile per me per il giudizio sui democristiani perché dietro quella frase c'è un giudizio che salta quello che ho detto io su questi cinquant'anni
Vorrei rassicuranti perché forse qualche parola di legame più generale a questa nostra strategia lo Spezia se abbiamo possibilità ci posso tornare insomma
Pare che l'onorevole Marini ha fatto una un intervento almeno così io lo giudico perfetto perché ha saldato
La memoria l'identità all'attualità al alla prospettiva del futuro
Ma scusa
E ha detto una cosa
Precisa cioè la nostra cultura che nata quand'è nata
è una cultura di
Riformismo è una cultura di solidarietà sociale è una cultura naturalmente di tutela della persona
Della sua ritualità ivi compresa nella sua individualità quel concetto di proprietà che allarga che consolida l'individualità ma sempre con l'occhio
Alla chiamiamo a vogliamo chiamare il terzo debole per prendere una
Terzo debbo da parte
Più bisognosa di non di elemosine Macrì
Evoluzione di
Maturazione cioè
Allora
è vero il fatto che o il Marini
Che cosa dice alla fine
Vuole che la controparte una delle controparti
Riconosca che i cinquant'anni
Di potere democristiano se vogliamo dirla con una parola di Ecce Bombo e potremo questi al sistema di potere democristiano non è tutta o ombra anzi dal suo punto di vista in gran parte luce con qualche ombra e vuole e desidera che questa ammissione venga fatta da chi si oppose per cinquant'anni in quel modo che tutti conosciamo è inutile
Questa è la richiesta
Naturalmente Marini non ti sfugge che in questo discorso di laici non è che sono marginali insomma no passano Roberto anzi e e Alessio no non lo si non sono assolutamente margine grazie grazie io non devo ringraziare
Salerno grazie a nome dei laici
Ma e tu hai citato molto gustosa mente una canzone che io mi fa venire in mente che di il gli anticlericali di fin e secolo ne cantavano pure loro di canzoni in particolare c'era una molto sguaiata debbo dire ma placito così
Ad un pubblico scelto come quello qui radunato che diceva e preti e frati e moderati sono avanzi di galera questo era il concetto dell'anticlericalismo di fin e secolo
E questo ormai per fortuna non c'è più
Non c'è più anzi perché non possiamo non dirci cristiani
Però
Anche voi avete pagamento culturale da un pedaggio culturale da versare perché non siete solo creditori e
Perché quei cinquant'anni sono certo stati cinque
In grande evoluzione progresso e quant'altro
Il tutto nella confusione
Piuttosto tale per cui noi abbiamo assistito ad una emigrazione sul territorio nazionale dal sud al nord dalla campagna alla città
Di circa sei milioni di persone tra il mille novecentocinquanta e mille novecentosessanta che sono arrivate nelle città
In un Paese da voi governato e in città da voi governate quasi tutte salvo quelle della dell'ATO
Centro settentrionale Emiliano e toscano
E quindi proprio il punto dove arrivava questo ondata si trovarono senza ospedali senza scuole senza abitazioni senza tutela dei diritti sul lavoro
Il tutto per di più avveniva a differenza della famosa rivoluzione industriale
Inglese fiamme in via il tutto avveniva sotto gli occhi della televisione della stampa e del cinematografo
Per cui la gente vedeva quello che accade lo vedeva
Fisicamente e di qui l'incubazione di rabbie sociali che poi dettero sfogo le lotte sindacali poi e al sessantotto e a ciò che ne eseguì nelle schegge impazzite del sessantotto quindi
Certo
La democrazia cristiana i suoi immediati alleati sono benemeriti perché il Paese che oggi esiste e anche fondamentalmente opera loro è opera loro con tutto il il benessere il livello la maturazione e anche però perché chi rivendica quelle cose lì
Si deve pigliare sulle spalle tutte le malformazioni e le deformazioni che tuttora ci affliggono venti il bagaglio va preso insieme e non è che voi dite
Questo va bene Boggi riconoscete che va bene questa seconda sta altrove a male e voi ci riconoscete da un uomo e anche in quell'Europa in agosto e ne ma questa seconda parte così enfatizzata
Quella dei limiti
Che lo sorvola perché così e così ci tornate continuamente tutti i minuti che infondendo mi sono fermato ad un modello non debbo provocare nuova va benissimo
Allora è ben visto che Hilary ci sono in ballo io do la parola Tonino ma
Mi pare un po'paradossale che dopo l'invito di Eugenio di parlare soprattutto del futuro in realtà poi quest'ultime battute Enrico hanno riguardato soprattutto passato poco sotto il passante io non ho potuto seguire dibattito che c'è stato ieri sulle quattro eccellenti relazione ma ho l'impressione che nel dibattito complessivo
Quella che è la tradizione liberaldemocratica che qualche cosa significato nella vita della Repubblica
Sia stata un po'in ombra cioè che in un certo senso il dibattito abbia soprattutto riguardato le culture socialista riformista la cultura comunista i problemi che ci sono state ora
La cultura liberaldemocratica ha giocato un ruolo molto importante dei cinquanta io sono del parere che noi dobbiamo parlare soprattutto del futuro sono d'accordo con quello che diceva genio prima
Però non si sente
Sono d'accordo che dobbiamo parlare soprattutto del futuro però è molto difficile parlare del futuro obbligando il pacato diceva Carlo levi che il futuro un cuore antico
E quindi la riflessione sul passato non è non è inutile anche se dobbiamo poi tre trarre le conclusioni per una prospettiva futura
Bene sta core cultura doveva liberaldemocratica direi che ha avuto un ruolo di un'importanza enorme addirittura nella fondazione della Repubblica noi parliamo del parliamo della cultura le culture le quattro culture del periodo repubblicano dal quarantotto al novantotto ma la Repubblica non è cascata dal cielo da Repubblica è stata un
Un risultato di una lotta politica straordinaria che è stata condotta principalmente da un partito scomparso che è il partito azione
è questo lo abbiamo dobbiamo di pentiti non possiamo non possiamo dimenticare che in quella fase dopo la caduta del fascismo fino a quando non si arriva per la Costituente c'è stato una battaglia politica molto seria che la cultura liberaldemocratica quella che era confluita nel Partito d'Azione
E che era praticamente alla lo sbocco della cultura liberalsocialista di quella liberaldemocratica di Gobetti di Rosselli grigliati Amendola e ha avuto un ruolo importante la pregiudiziale repubblicana è stata portata avanti soprattutto dal partito repubblicano da partito dazio
Quegli anni e emblematico a mio avviso quella incontro Craxi ebbe al Grand Hotel
Quando il Governo Badoglio Badoglio venendo da dopo la liberazione di Roma
Incontrò il Comitato di liberazione nazionale avendo a destra
Palmiro Togliatti che a sinistra Benedetto Croce in quell'incontro
E Partito d'Azione
Con i socialisti con accanto i socialisti Nenni e Pertini imposero il governo di liberazione nazionale cioè il governo può no quella fu una svolta di un'importanza enorme
E in quella fu una sconfitta per la posizione di Togliatti che era venuto ecco la svolta di Salerno aveva tutto puntato sul governo Badoglio e voleva che non si muove sano in quel momento si era creato una saldatura fra la posizione dei comunisti
E la posizione diciamo da vicende Churchill e anni di Churchill che non voleva naturalmente ma Repubblica quella fu una cosa importante perché da quella battaglia nacque l'impegno per la Costituente per la costituente implica ecco è un caso nel quale la cultura liberaldemocratica ha avuto un'incidenza enorme importante per le future
Ma io vorrei parlare anche di quello che è successo dopo
La lotta per la Repubblica è stato un fatto importante perché non era tanto il problema delle responsabilità del free trafugati pescare quello che ma perché la Repubblica era un centro di concentrazioni di potere
Conservatori e reazionari che sarebbero stati un problema enorme per i post fascisti
Quindi quel è una cosa in cui
La cultura liberaldemocratica alleata quella migliore socialista ha avuto una grossa vittoria e quello che togliattiana è stata è stata sconfitta almeno su quel sul piano tale dopo ricordo io le fasi successive che l'autografo culturale anch'io la cultura aveva avuto un personaggio di grande rilievo a dichiarare che si chiama Ugo la Malfa
E Ugo la Malfa è stato un torneo importanza enorme chi ha imposto nel periodo del centrismo deprime del centrismo la liberalizzazione degli scampi contro il parere di il parere di Costa copierà il presidente la Confindustria contro contro il parere dei sindacati
E stato Ugo la Malfa che ha fatto la liberalizzazione degli scatti la liberazione degli scambi reperire i centristi
E poi ricordo la battaglia per per il centrosinistra per alle recare la basse
La base democratica detta la battaglia dicendosi visto dal dal cinquantatré al sessantadue per dieci anni il Partito repubblicano guidato da la Malfa va fatta con tenacia per portare i socialisti nell'ambito dei governatori ricordiamo che cos'era allora il Partito comunista
E questa è un'altra
Un'altra
Segno di vitalità della cultura liberaldemocratica
La nota aggiuntiva fatto da la Malfa poi quando si ebbe centrosinistra fu un altro punto di riferimento importante
Giovani economisti che appartenevano invece l'amico Ruffolo si ricorderà furono porta allora la la la non cultura economica italiana era dominata dall'Impero venda il reato debba definizione quel punto che nel Golfo questa fu opera di un uomo della cultura liberaldemocratico
Voglio rivendicare anche un'altra cosa lungo una terza battaglia che ha fatto la ma che la Malfa aveva una visione molto rigorosa dei principi
Ma guardava all'evoluzione politica era era preoccupato degli equilibri democratici e quindi era più voleva uno anche la creazione di un'obiezione della democrazia compiuta
Lui non ha mai fatto una campagna ideologica con i comunisti li richiamava la realtà di un Paese industriale moderno quale potevo essa il movimento operaio i dibattiti che faceva con Ingrao e con Amendola ecco perché non dobbiamo dimenticare questa questa questa ricchezza di idee veniva ripeto da un uomo della cultura liberaldemocratici fino al punto di quando lui fu promotore dei dei governi di il dei governi di solidarietà nazionale come nell'insolita nazionale
Allora non faceva il processo ai comunisti di invitava a riflettere su qual era la realtà dell'album poi industriale moderna e quali erano i problemi da fare come si poteva per arrivare ad una democrazia compiuta
Fatto quel detto questo foglio voglio dire che
Naturalmente questa cultura per la
Liberal democrazia che allora vera nel Partito repubblicano prima è stato il replica anche tener presente che i partiti non sono istanze ipostatiche sono strumenti dell'azione politica e quindi possono cambiare a secondo a secondo delle e questa è una una lezione che noi dobbiamo avere finca presente adesso se vogliamo guardare al futuro un sono stanze ipostatiche
Le scelte si fanno sulla base dei valori ha ragione Marini dei valori non in base alle alle strutture convincenti della dell'azione politica
Qual è la lezione che ci viene adesso in questa fase dopo la caduta del muro di Berlino dopo tutto quello che è successo naturalmente siamo diventati tutti liberali apparteniamo tutti alla civiltà liberale sensibili
Ed è giusto
Quello che dice già che dice Eugenio in fondo le vere discriminanti ormai sono fra un liberalismo illuminato di sinistra e un liberalismo conservatore
Auguriamoci che sia così
Auguriamoci che sia così
Tuttavia è chiaro che il peso della tradizione delle tradizioni conto conta ancora le semplificazioni eccessive
Non più c'era una vischiosità per la verità storica e politica della quale bisogna tener conto
E chi appartiene a questa tradizione liberaldemocratica deve saperi
Considerarle averle in conto e sforzarsi perché siano superata
Noi abbiamo fatto un grande pur direi un mezzo miracolo con con la indentazione inventa conto invenzione dell'Ulivo
Con in mezzo la devi abbiamo fatto un un miracolo una su un miracolo le tradizioni migliori della democrazia italiana e si sono messi insieme
Sono messe insieme hanno fatto a mio avviso lo ripeto l'ho detto in un'intervista recentemente un salto qualitativo anche di natura istituzionale per quanto si crea una coalizione sovra partitica si sceglie un leader si sta insieme beh questo significa che si prefigura una forma istituzionale nuovo
A mio avviso noi dobbiamo rafforzare questo questa acquisito istituzionale che abbia rafforzata per questo serve al Paese
Dobbiamo avere in mente che davanti a noi abbiamo un compito enorme dove non possiamo pensare che con l'aggancio all'euro alla normale euro abbiamo risolto i nostri problemi ha mille problemi
O De Rossi davanti Company completamente nuovo ha ragione Scalfaro è un Paese corporativo piene vinto rischiose nessuno più dimessa che sono su sulla posizione di frontiera di avanguardia quante difficoltà ci sono sotto questo aspetto andiamo verso cambiamenti anche del titolo per l'Asia pensiamo che cosa sia che cos'è la Società dell'informazione che si sta creando allora di fronte a questo
Credo che il compito sia senza dimenticare il passato senza voler mettere pietre sopra occorre veramente guardare all'avvenire
Cercando di un massimo di aggregazione
Per io rispetto naturalmente la traduzione dei cattolici democratici che tanto ha dato al nostro Paese
Ritengo che abbiano una funzione ancora importante Maniero vanto nell'avvenire
E ancora possibile che ci sia una di discrimine discrimine religioso fra i democratici
Parlo di cose lontane abbiamo bisogno anche di un po'di utopia
Un po'di utopie dobbiamo avere coraggio e andare avanti io per questa prima parte di di arresto
Mi sembra che il quadro si cominci ad articolare perché la voce degli Maccanico ricorda il contributo del liberalismo azionista
Che non è la stessa cosa di un altro tipo di liberalismo ma quello che poi ha avuto maggiore rilevanza nell'evoluzione
Della vicenda politica
Aggiungo che un bellissimo ricordo a quello che ha detto Maccanico sulla Malpensa
Io feci l'ultimo raccolte registrare l'ultima intervista di la Malfa e da pubblicare su Repubblica proprio poche pochi giorni prima che avesse quelli Tusken poi lo porto alla morte
E questa intervista aveva come tema il discorso che Berlinguer aveva pronunciato a Mosca
In quei giorni
E che era il famoso strappo che poi fu battezzato vostra
Berlinguer ne aveva fatti altri anche negli anni precedenti ma quello fu il discorso che colpì a tal punto la Malfa che fu lui che mi chiamo non non è che io lo stimolare lui mi chiamò
E mi disse guarda che sono finalmente sono arrivati all'appuntamento essa
è fatta adesso cambierà tutto
Naturalmente non erano arrivati ancora compiutamente all'appuntamento c'era ancora il famoso fattore K che un un autorevole collega e amico continuava a ricordare sui giornali
Ma
La Malfa capiva che era un un percorso irreversibile questa l'intuizione di la Malfa che il percorso era il eversivo vile e che Berlinguer aveva assegnato concretamente al di là poi delle preparazione più o meno lunghe
Che era un avvenuto in precedenza la differenza del PC rispetto ad altri partiti comunisti occidentali eccetera eccetera ma l'innesto della della marcia irreversibile era stato fatto
Da Berlinguer secondo la intuizione di la Malfa che poi si verificò e sa
Ecco perché questo lo dico passa quando
Qualche volta vediamo nuovi non comunisti
Che si discute in modo non sempre a me ai nostri occhi equo la figura di Berlinguer
Capita che proprio dei laici non comunisti sulla scia di quella intuizione la marziana siano più berlingueriani dei membri del partito in cui fu segreto
Credo che adesso
Tutti Gian Valerio Massimo in farsa terminato Asimo alterità istituzionale tra i presenti molto bene
Non è così
Residente nella Bicamerale quindi
Come Carla
Va ma
Questa è una buona cosa
Sì no
I ricavi sentenze c'è l'intensità Giletti riuscita
Sì perché sono convinto che le conclusioni migliore le può fare chi parla in modo più disinteressato
Con maggiore di stanziamento critico minore sospetto di avere un immediato interesse politico
Data che il dibattito e sulle culture
Ma io volevo dire questo credo che
è giusto cercare di proiettare la riflessione verso il futuro anche perché mi pare che questo sia un po'il nostro compito qui rispetto ad un convegno che ha scandagliato con grande
Sì rispetto ad un convegno che ha scandagliato con molto comunque rande acute x in modo molto serio il passato
Naturalmente poi questo problema del rapporto tra il passato e il futuro è un problema
Che secondo me ha un grande peso
E
Tanto è vero che
In fondo
Questa
Idea che non si poteva governare l'Italia
Senza
Ricostruire un asse democratico una coalizione
Che fosse in grado di recuperare come è stato detto
Le tradizioni culturali le culture democratiche del nostro Paese è stata l'idea che ci ha assillato perlomeno a partire dal mille novecentonovantaquattro
Cioè abbiamo dato qualche risposta nella pratica non solo nell'altra
Io per esempio mi sono devo dire a Marini
Non ho alcun dubbio sulla sulla rilievo fondamentale nella storia d'Italia della scelta degasperiana europea ed atlantica ha fatto della democrazia cristiana il partito che ha saputo interpretare in una fase decisiva della storia nazionale gli interessi di fondo nel nostro Paese
Quando in una lunga intervista che feci per la rivista della del io voglio parlare anche della destra andate io trovo che noi non possiamo rimuovere l'altra metà del popolo italiano
Questo vuol dire che c'è qualcosa che non funziona nelle categorie che utilizziamo
Quando io feci una lunga intervista per la rivista ideazione nella quale
Io interlocutore diceva che insomma il problema di questa nuova transizione italiana era che ci fosse un De Gasperi un Togliatti diciamo e tendeva ad attribuire non a me personalmente ma insomma diciamo alla sinistra questo ruolo togliattiano e io gli risposi no
No c'è bisogno di trovare un Togliatti dall'altra parte da questa parte del concetto gli altri
Cioè in questo momento è l'Ulivo che interpreta il problema della ricollocazione dell'Italia nel mondo diciamo la funzione degasperiana in questa nuova transizione svolge il centro sinistra
E quello di cui siamo mancanti a mio giudizio è di una leadership capace di
Con di guidare quest'altra parte del popolo italiano dentro la nuova organizzazione della democrazia che questo fu il compito agli atti
Che fu speculare quello degasperiana hanno e probabilmente minore nel senso che l'egemonia per usare una parola
Una bella parola secondo me interpretata malamente di di Gramsci l'egemonia fu degasperiana ma dentro quel disegno Togliatti svolse il compito di educare alla Democrazia diciamo quella pulp quel movimento operaio masse che ne erano rimaste escluse
Quindi figuriamoci se a me questo non è assolutamente chiaro ma vorrei dire che questo problema l'abbiamo affrontato nella pratica e non soltanto nel tacco nelle dichiarazioni perché la nostra principale preoccupazione dopo la sconfitta della illusione nuovista
E che novantaquattro e questo no cioè l'idea che una nuova fase della vita nazionale si potesse fondate sullo sradicamento delle culture
Sullo sradicamento delle culture politiche sulla loro di sulla dichiarazione di cessazione di tutte le culture politiche
Del ruolo dei partiti che pure la sinistra cavalcato salvo poi scoprire che insomma se non servono le culture politiche non sa con i partiti è giusto che evitano
Rusconi perché difficilmente diciamo era possibile competere con Berlusconi nel rappresentare da questo punto di vista una cesura netta
Qualche tradizioni politiche e con il sistema politico della prima
E quando
Diciamo così ci siamo
Couto preoccupazione maggiore che abbiamo avuto è stato quello di ricostruire un asse di governo del paese che in qualche modo tenesse conto
Certo nelle trasformazione noi avremmo un dibattito fra di noi
Approfondito serio sofferto come esempi i dibattiti migliori la sinistra di far dopo le sconfitte
Siccome si applicano abbastanza di frequente siamo sono
E in cui ci fu una una discussione su che cos'era il nuovo
Se la novità dovesse essere questo questo sradicamento oppure se il problema vero non fosse quello di cambiare il paradigma cioè che in fondo
Noi il nuovo si poteva costruire con riutilizzando in un nuovo paradigma
La tradizione le idee e le culture della tradizione democratica italiana
E questo nuovo paradigma è stato l'Ulivo non è che a un certo punto è nato l'Ulivo diciamo fa ridere quando diceva del PDS adesso è alle prese con questa grande novità che è sorta dalla società civile L'Ulivo
L'Ulivo è un Progetto lungamente elaborato costruito voluto da un concorso di forze diciamo ma
Un Progetto noi voglio fare dire a Marina che lei lo sa che se lo ricorda
La nostra principale preoccupazione
è stata quella persino di mettere la struttura organizzata di cui ancora abbiamo disposto al servizio
Della possibilità di riportare in campo le culture democratiche
Ma insomma il giorno in cui professor Buttiglione diciamo liquida con un atto
Che dimostra come
Diciamo non c'è
Peggior politico nel senso della politica politici sia diciamo dell'impolitico
Un atto singolare ecco alla vigilia dell'elezioni amministrative liquida il suo partito creando quel dramma ma che si creò nel Partito popolare
Nel nostro partito nessuno ha neppure per un momento ho pensato che si creava uno spazio elettorale
E
Ma la nostra preoccupazione prima è stata quella di come in intervenire venire in campo per consentire che potesse
Esserci nella vicenda politica italiana una forza di cattolicesimo democratico non collocata con la dance
E pertanto siamo rispetto così verso quella tradizione diceva
E che era così come in questo momento sinceramente vorrei dire qui anche per questo mi fa piacere che Giuliano Amato parli dopo di me
Ma insomma non ce l'ha mica ordinato il dottore di riproporre al centro della vita politica italiana la questione socialista
Anzi vorrei dire che personalmente a me questo qualche problema me lo pone con i miei scritti i miei elettori per ragioni antiche diciamo
Ma se sentiamo il bisogno di riproporre la questione socialista cioè il fatto che la sinistra italiana non può aprirsi una strada verso l'Europa verso il mondo senza il lato in modo
Recuperare il socialismo italiano in questa prospettiva e perché al di là delle vicende recenti dice
Abbiamo la consapevolezza che c'è un problema di fare i conti con la storia e con spirito di giustizia perché se non lo si fa poi si paga un prezzo
Magari nell'immediato no ma poi si paga un prezzo
Quindi io da questo punto di vista credo che poi cercherò rapidamente di spiegare perché questa scelta secondo me è una scelta europea
Io credo che le culture vanno rispettate per la loro identità
Ma penso che il governo della società italiana e il governo delle società europee in questa fase storica
Richiede una grande de libertà e disinvoltura
Nella pescare nella tradizione culturale democratica dell'Europa
In fondo se noi vediamo quello che succede in Europa e non è molto dissimile da quello che è accaduto in Italia
Devo ancora data neoliberista
Collo del comunismo
Ondata neoliberista
Vittoria del del mercato del di verismo estremo
Vittoria mondiale nel capitalismo perché il crollo comunismo avviene anche perché diciamo il capitalismo dimostra una vitalità una capacità innovativa innovativa travolge
L'economia di Stato sul terreno della capacità di innovazione e di sviluppo rovesciando quindi la previsione Marx sia all'idea che
Le la nuova
La nuova società avesse una capacità produttiva maggiore espansiva ecco
Ma in quel momento lì
In realtà
Comincia anche il declino del neoliberismo
Perché nelle società europee
E anche in America
Il problema di come conciliare il dinamismo brutale del mercato nell'epoca della globalizzazione con l'esigenza di una coesione sociale di un nuovo patto sociale
Certamente che non può essere quello della esperienza socialdemocratica
Che anch'il riformismo nazionale socialdemocratico anch'esso appare superato
E tuttavia
Non si governano queste società
Senza riproporsi in termini nuovi il problema di un patto sociale
E allora se noi ci guardiamo intorno in Europa le società europee sono governati diciamo a cavallo tra valori liberali valori socialisti
E
Alcuni di questi Paesi con una presenza significativa di movimenti che hanno loro radici del pensiero religioso comunitario
Che e quindi in una cultura della della solidarietà
L'Ulivo non è l'unico è la forma italiana di questo processo ma onestamente il governo socialista e liberale dell'Olanda o il New labour
Nella realtà specifica inglese ma di tutto questo si realizza in un partito solo diciamo o la coalizione tra socialisti e popolari che in diversi Paesi dell'Europa occidentale governa dall'Austria alla al Belgio
No no non sono molto diverso dall'Ulivo
Diciamo come come tipo di blocco sociale come tipo di di convergenza culturale
Perché c'è bisogno di una classe dirigente in grado di esercitare una critica liberale degli elementi corporativo statalisti che residuano del modello socialdemocratico
E nello stesso tempo però di esercitare questa critica liberale non in termini distruttivi della coesione sociale ma avendo in mente la necessità di ricostruire un patto sociale più moderno più dinamico più aperti
Questo è il punto da questo punto di vista l'operazione dell'Ulivo non è affatto un'operazione provinciale ma il modo in cui nella condizione terremotata del nostro Paese diciamo noi abbiamo gettato un ponte verso l'Europa cioè abbiamo cercato di costruire una coalizione di governo che interpretasse nella realtà politica italiana la tendenza prevalenti in Europa
Tendenza che oggi prevalente
E direi persino con un qualche collegamento corre con la con l'esperienza americana fondo diciamo Clinton si è mosso proprio sul terreno di un recupero di elementi di socialità rispetto a Reagan cinismo tuttavia sempre su su un terreno diciamo no non statalista ora io credo da questo punto di vista che
Questo senso ha ragione Scalfari altra cosa e poi pensare che l'Ulivo
Ossa diventare un partito oggi io in questo trovo che c'è un un rischio di provincialismo sommario io penso che i partiti
I partiti sono oramai legati a esperienze di carattere mondiale
E nel mondo c'è la sinistra
E la sinistra e la sinistra socialista
Poco da fare e non credo proprio che privare l'Italia di un grande partito di ispirazione socialista riformista sia un'operazione moderno perché ci separa dal resto dell'Europa e del mondo
Noi abbiamo vissuto per tanti anni dentro un caso italiano e ci siamo raccontati che ripeto derivava dal fatto che eravamo meglio degli altri poi abbiamo improvvisamente scoperto che non era vero
Non vorrei diciamo che ne costruisce in un altro il caso Italia
Anche perché qui c'è un rischio dirlo che forse è molto più facile per chi viene dal dall'esperienza comunista
Andare oltre
Che non dirsi onestamente parte del socialismo e in questo c'è qualcosa di psicologicamente comprensibile
Nel senso che sono andare oltre
E più ardito e più indeterminato
Ed è e comporta meno fare i conti con se stessi no io credo che
Se noi vogliamo andare oltre lo dobbiamo fare in compagnia di quella sinistra democratica che in Europa si chiama socialista che c'è e che ha dimostrato una vitalità
Rispetto al crollo del comunismo e e dimostra che avevano ragione loro oggi niente da fare sono con loro
Intellettualmente onesto andare oltre andare oltre per conto nostro secondo me è un modo di non fare i conti con
Pensare di andare oltre per conto perché poi non ci credo più perché non credo che esista oggi la dimensione di un riformismo nazionali ora qui si aprirebbe una riflessione molto seria su quali sono i nuovi confini
Del riformismo nell'epoca della globalizzazione ma questa riflessione è cominciata nel socialismo internazionale ed è giusto che la sinistra italiana la faccia lì in quel foro in quel forum lì
Io vorrei dire soltanto una cosa prima di concludere sulla parte relativa al passato
Passato diciamo io trovo che
Io ho letto nell'azione relazione di vacche interessante per una
Per dove si ferma
Cioè
Io credo io sono d'accordo con varie
Quando Vacca dice attenti perché dentro l'involucro voi convivendo in modo contraddittorio io persino drammaticamente contraddittorio con il legame con l'Unione Sovietica c'è una cultura nazionale la cultura una politica nazionale del comunismo italiano che mette capo ad un riformismo comunista cioè ad un gradualismo democratico questo è il riformismo versus la rivoluzione
Ad un gradualismo democratico comunista che segna anche l'originalità della storia della sinistra italiana e in qualche modo Carfagna specularmente gli dà ragione quando dice
Sì tutto ciò che è stato tipico del riformismo europeo e cioè il municipio la cooperativa in Italia i comunisti l'hanno scippato i socialisti allora se noi non dobbiamo pensare ad una rapina a mano armata dobbiamo ritenere che se è avvenuto questo curioso scambio
Vuol dire che culturalmente in qualche modo questa operazione avuto una ragione
E allora io credo che Vacca abbia ragione nel dire questo e che un discorso onesto sul pc non può negare
Questa peculiarità
Che viene molto prima dello strano
Lo capisco la l'attenzione allo strappo ma lo strappo viene dopo e forse poi non fu davvero uno strappo fino in fondo come avrebbe dovuto
Cioè in realtà questo riformismo del comunismo italiano questo mettere radici nella realtà nazionale questo far convivere l'orizzonte di una società altra con il suo carico di ambigua utopistica però con una pratica
Concreta di Dini
Riformista cioè di miglioramento della vita delle persone di allargamento degli spazi democratici questa felice ambivalenza del comunismo italiano ne costituisce l'originalità altrimenti non si capisce perché tutto il mondo comunismo crolla e da noi si trasforma
Insomma c'è c'è una ragione alla fine
Per cui avvengono certi passaggi sto
Però però
Io credo che il vero dramma comincia dopo
Anche se è vero che dopo alla nostra generazione non è toccata la complicità diciamo oggettiva
Non c'era più il Como in Terna non c'era più stabili però il vero dramma comincia dopo
Nel momento in cui quest'ambiguità del comunismo italiano
Diciamo pone un limite al riformismo del PC nel non potersi proporre come riformismo di governo
E perché questo è un da diventa un dramma per l'Italia perché non dobbiamo dire questa verità e secondo me in questo dramma per l'Italia c'è anche una delle ragioni della degenerazione della sconfitta del socialismo italiano
Io in questo suo stampo credo che tra le ragioni della sconfitta
E anche per certi aspetti della degenerazione che alcuni spie socialismo italiano negli anni settanta ottanta
C'è in questo grande dramma e cioè che questo partito
Non è in grado di candidarsi a governare il Paese
E quindi finisce per introiettare questo libro
Insomma ma in quale Paese d'Europa un grande partito riformista diciannove gol cinquantun per cento non possiamo governare ma non ci rendiamo conto che cosa ha rappresentato questa idea
Diciamo come una delle ragioni che poi hanno prodotto la stagnazione quindi la degenerazione del sistema democratico e quando si teorizza che non ci può essere il ricambio delle classifiche
Voi non ci possiamo stupire che questo Paese la struttura politica senza il ricambio decantare
E io quindi in questo io non è che sono figuriamoci se non sono contento quando Scalfari parla bene di Berlinguer Berlinguer è stata la nostra vita nostra giovinezza diciamo e non parlo male di Berlinguer parlo male stesse cioè o noi abbiamo chiaro
Che la vicenda dei codici
Che il Pci entra in crisi non perché cade il muro di Berlino Cetto anche ma soprattutto perché questo grande partito arrivato all'apice della sua maturazione
Non riesce
Non vuole non sa proporsi come classe dirigente del Paese e questo produce un danno al di concorre a produrre un danno Alitalia poi gli altri hanno avuto le loro responsabilità su questo non mi soffermo sono come dice Marini no
Ma qui c'è una nostra responsabilità da cui secondo me non si può prescindere ripeto per fare un discorso onesto per parlare di noi il di noi stessi
E per potere costruire quindi su questa base
Ragionevolmente il futuro
Sapendo che da questa lunga crisi delle culture democratiche si determina poi cui lo scollamento
Per cui a un certo punto noi ci troviamo che la maggioranza degli italiani vota per Berlusconi per Fini Bossi
Anche perché questa destra porta in campo una grande innovazione e Maccanico dice noi L'Ulivo produce l'innovazione istituzionale di una coalizione che si può non torna unità no
Questa innovazione la proposta
Questa innovazione
La prodotta la destra il centrodestra
L'Ulivo ha concluso sta modestia l'ha fatto proprio
Poi con la professionalità che deriva da una lunga storia l'abbiamo forse anche organizzata meglio ma questa rottura hanno prodotto agli altri
Che se noi non capiamo che a un certo punto è la destra che si presenta come innovazione
E Berlusconi vince perché è il leader intorno a cui si crea una coalizione per governare che va alla sfida contro i vecchi partiti e noi perdiamo perché eravamo i vecchi partiti
Fabrizio Dragosei ecco certe però io dico
Diamo a ciascuno ciò che gli appartiene noi abbiamo vinto anche perché abbiamo saputo cogliere le novità lei lei il bisogno di novità che altri avevano interpretato meglio
E questo ci aiuta a porci il problema e cioè si questa cui abbiamo costruito importante ma non è autosufficiente
Cioè il problema di come in questo passaggio della vita nazionale essi ricostruisce un ambito democratico si si costruisce un rapporto con gli altri chi
Sia questo è uno dei punti più ostici Brescia
Perché
Questo non è il politico al corrente
Questo è un grande problema della democrazia italiana
Il fatto di di fare con gli altri le riforme costituzionali eccetera è una scelta difficile
Ma è a mio giudizio modo di dare risposta ad un grande problema della democrazia italiana se noi non vogliamo tornare ad avere una democrazia dimezzata
Per ragioni diverse rispetto al passato ma secondo me alla lunga con effetti non meno gravi grazie
Vorrei salutare
Carlo Azeglio Ciampi che si è messo segnato là in fondo
Dico Carlo Azeglio sa Ciampi non il ministro del tesoro perché qui immagino
Animato da passione al tempo stesso culturale e politica e poi tra parentesi voglio anche ricordare che è stato viene da quel filone del Partito d'Azione di cui Tonino parlava
Allora
Subito la parola a Giuliano Amato ma mi pongo
Una
Domanda anche quella poiché mi viene suggerita dal discorso Dedalo
Io capisco D'Alema che Alpi capisco che il PDS embolia
Compiere fino in fondo i conti con se stesso con se stesso nel senso con il con le radici dal cui in qualche modo proprie
Sono conti culturali culturali politici
C'è il problema peraltro già detto anche di recente in modo chiarissimo D'Alema di condannare
Le stragi di Hillary quant'altro
Questo più li condannate meglio fate non placa le fauci di Pluto perché quello lutto
Serra figurativa in vari modi Pluto e multiforme c'ha varie teste anche parecchi cognome e anche parecchio i cognomi allora è pronto
Più gli dai il diritto più vuole il braccio più gli dà il braccio che più vuole la spalla e alla fine vuole in realtà il dissolvimento non il riconoscimento di orrori che appartengono a uno schieramento internazionale
Di allora
Allora però voi volete fare i conti con voi stessi che è un proposito
Utilissimo
Tu dici i conti con noi stessi come li possiamo fare se non dichiarando che noi siamo riformisti socialisti e quindi unendo Ciccone quello che c'è del si erano della cultura e anche della gente delle persone dei militanti si parola desueta ma insomma tanto per intenderci tre hanno ora io domando
E lo domando a Giuliano Amato
Molti di quelli che erano socialisti veri e autentici eccetera
Immagino che già votino per vari partiti dell'Ulivo e in particolare per il PDS immagino
Molti molti di più numericamente
Di quelli che erano nel partito socialista hanno preso strade dalle quali mi sembra difficile che rientrino
Allora
Fare i conti nell'ambito socialista della ideologia dalla cultura ideologia no della cultura e della realtà europea che del Mondiale ma europea
Del socialismo
è un problema che riguarda appunto una riconversione di un partito ex
E la chiusura della scissione di Livorno in termini moderni
Ma è una scissione ed è una chiusura e un recupero di unità che si consuma ormai sostanzialmente dentro al PDS
Quello che c'è fuori parte
Rispettabilissime ed eccellenti persone
E quasi nulla
O no
Mia intimidita comunque stavano Anzalone diavolo Scighera che strangola lo impegna incarcerata permettermi di prenderle alla alla larga data Cassano l'unico professore incarica presente
Tra il quattro
Parliamo di culture politiche cioè mi permetto di riprendere alcune tue battute iniziali culture politiche sono quale cosa che sta tra i libri e gli uomini non è soltanto i libri non è soltanto all'uomo
Culture politiche io intendo per tali quelli quindi quelli insiemi di valori di principi di orientamenti che oltre a stare iscritti nei libri hanno la capacità di conformare a se stessi comportamenti collettivi
Hanno la capacità di diventare Lafontaine lei ricordò di identità collettive persone che in precedenza sia autori conoscevano fra di loro perché erano commercianti o professori o giornalisti
OPA Nitti cantori categoria particolarmente rilevante nella cronaca politica italiana di queste ore
Riescono ad identificarsi gli altri messi
In ragione del loro sentirsi accomunati da quella visione da quei principi del da da da da quei progetti sul futuro che quella
è stata capace di esprimere
Da questo punto di vista ha ragione D'Alema le culture politiche sono o e quindi le identità collettive che esse generano
Sono una essenziale infrastruttura della governabilità collettiva in assenza di che rimangono esclusivamente emozioni e interessi non sempre negoziabili fra di loro
La caduta dei partiti può essere meritata tutte le volte che i partiti hanno permesso capacità di fornire identità collettive attraverso visioni del mondo
Ma è comunque una sciagura se non ci sono altre strutture similari a sostituirli perché altrimenti rimangono soltanto le emozioni gli interessi non negoziabili
Noi abbiamo rischiato di brutto che questo accadesse nel passaggio tra il novantadue e il novantaquattro in parte continuiamo ancora rischia di sicuro ci fu qualche incosciente che in quel periodo gioco alla distruzione anche di se stesso e la provvidenza della storia lo ha salvato dalla sua incoscienza
Perché chi imposto campagne elettorali allora contro i partiti rappresentando fra l'altro partiti
Non fece altro che stendere un tappeto rosso sotto i piedi di chi meritatamente perciò vincere quelle elezioni
Ma oltre a fare questo rischio anche di lasciare proprio il Paese in mano a emozioni che ai interessa da questo punto di vista l'analisi che Massimo ha fatto ineccepibile dobbiamo alla Provvidenza nella storia chiede non è l'analisi di una disfatta ma è l'analisi di un rischio per una volta
Ora le culture politiche
Fondamentalmente aggrediscono la realtà in due modi in quanto riescano a dare un radicamento collettivo molto forte
Ad una forza politica ed è in genere la storia dei partiti socialisti è la storia dei partiti popolari e la storia dei grandi partiti conservatori
Ora noi in quanto riescano a collocarsi con grande capacità negli interstizi e quindi diventi no il sale della terra
E la vicenda del Partito progressista americano dell'inizio del secondo che e fa donazioni di sangue al Partito Democratico
è una straordinaria vicenda del Partito d'azione del partito repubblicano di la Malfa in Italia
Partiti che sono piccoli come dimensioni ma che chiaramente hanno un grande serbatoio culturale di cui il Paese in quel momento chiaramente ha bisogno non ne può fare a meno
E che quindi Jane erano degli impulsi che penetrano nelle nei nei partiti più radicati e indicano loro strade da percorrere la Malfa è stato sempre questo nella storia d'Italia ovviamente
Qui si uniscono le qualità delle persone alle qualità delle culture entrambe sono necessarie altrimenti le culture da sole rimangono liberi ma insomma quando queste vicende storiche intervengono e queste congiunzioni Sian
Sì hanno quei fenomeni
Sono fermamente convinto come te dal da dalle poche cose che all'inizio hai detto
Che l'Italia di oggi e di domani a uno straordinario bisogno di culture politiche capaci di creare solidi radicamenti collettivi anch'io identità Colletti
Perché i fenomeni di disgregazione che sono iniziati anni fa non sono diminuiti ma casomai sintomi di una loro progressiva diffusione continuano ad M
Perché il il dominio della criminalità organizzata e assenza di identità collettive alternative forti perché il secessionismo è figlio di altri vuoti
Perché il peso delle categorie la difficoltà che hanno oggi i governi a imporre visioni generali sono difficoltà che esigono proprio quelli in più che ci mette la cultura politica
Puoi rinunciare ad una licenza commerciale in nome di qualcosa che sta al di sopra e che e che e più importante
Bisogno di integrazione sociale bisogno di visioni collettive all'interno delle quali realizzare l'integrazione sociale
Io sono figlio di un partito che è nato così
E sento ancora la questione di limone
Cioè a me ma aperto in qualche modo la testa perché non ci avevo mai pensato Emanuele Macaluso con questo divertente libero in fondo per noi vecchi che ha scritto insieme a Paolo Franchi
Notando la cesura antropologica che si è determinata col sessantotto e che ha avuto effetti enormi nei rapporti tra comunisti e socialisti
Noi della precedente generazioni avevamo litigato regolarmente sapendo che la scissione di Livorno era un qualcosa a cui in un modo o nell'altro avremmo dovuto correttivi
Noi eredi Mendo d'oro
Loro recuperando qualcosa della loro storia in un processo comune ma eravamo davvero una famiglia che litigava anche se litigava di brutto
Dopo il Sessantotto antropologicamente Emanuele lo dicemmo molto bene insomma il dalla classe operaia diventa determina tre nell'antropologia del pc la figura che esce invece dal movimento studentesco e dal movimento femminista proprio mentre nell'antropologia socialista e il ministeriale il personaggio che emerge maggiormente perché siamo passati all'esperienza di governo e questi due tipi umani e si considerano estranei l'uno all'altro a questo punto il loro litigio non è più il litigio in vista di una ricomposizione ma diventa il litigio tra parti non componibili parti estranee l'una all'altra naturalmente
Né il partito socialista interamente questo né il partito comunista interamente quello ma entra diciamo anche questa componente nel rapporto tra i due io appartengo alla vecchia sto
Appartengo alla vecchia storia e o dentro il fatto che la la la virgola percepisco ancora così
Come e una scissione a seguito della quale nella storia d'Italia si sono venuti a creare due sciagurati moncherini se volete un Monterone un moncherino
E tali da essere però s'incompiuti tali da in realtà avere bisogno l'uno di quello che ha la
Perché il il riformismo italiano
Era un riformismo nato dall'impasto di cui la storia nutrito partito socialista del mille ottocentonovantadue facendolo con fondamentalmente di tre ingredienti vecchio ingrediente anarchico libertario che nonostante la separazione dei due congressi a Livorno tuttavia in parte entra nel Partito Socialista
La componente
Culturale riformista
Poi c'è una componente massimalista il radicamento sociale e democratico radicamento nelle cooperative e nelle mutue nel sindacato è il mondo su cui è radicato il partito socialista
L'insieme di queste tre componenti rende per quel partito spesso riformista intendendosi per questo capace di cogliere nel cambiamento dei richiedenti l'adattamento delle politiche per realizzare dei benefici capaci di dare agli esclusi ciò che gli esclusi prima non avevano
E lo e lo mantiene sul suo tessuto
A farla breve mille novecentoventuno che cosa fa separare il tessuto il radicamento
Dalla parte Pio se vogliamo da quella liberale anarchica e da quella più o riformista in un senso tradizionale
Il la radica mento verrà tenuto insieme
Dal Partito comunista dall'utopia di Mosca dal mito di Mosè
Il riformismo dei socialisti
Non sarà tenuto insieme dal mondo
Continuerà a valere la stessa capacità propositiva ma mancando del tessuto che ne fa un'identità collettive
Tenderà ad essere più fragile avrei il rischio degli improvvisi ripensamenti sarà sempre attento al cambiamento ma gli mancherà proprio
Il il sottofondo
E questo lo indebolirà lo renderà minoritario lo esporrà alla valutazione dei cittadini e della storia in collaborazioni difficili come
E oggi Massimo ha detto una cosa importante che finora avevamo detto solo quelli che esso hanno la mia storia
Aveva detto in passato lo stesso Massimo io c'ero rimasto parecchio male abbiamo avuto il peggior Partito Socialista del dell'Occidente e dell'Europa insomma era un confine sovranazionale non ricordo dove dove dove si fermava
Oggi
Accetta una cosa che noi abbiamo sempre detto ma cosa sarebbe stato il nostro riformismo se non fossimo stati così sono i
Nel cercare di portarlo sul proscenio del governo perché noi già abbiamo portato le idee che servivano al Paese in quel momento noi c'abbiamo portato la politica dei redditi
Insieme a la Malfa ed era Antonio a farlo nel mille novecentosessantaquattro la politica dei redditi era inaccettabile per chi era la nostra sinistra io me lo ricordo Antonio che diceva
Ci sono dei momenti in cui capisco che hanno ragione gli industriali
Ma non posso permettermi di dirlo perché sennò l'aggressione che avremmo da sinistra ci spiacerebbe fatalmente questo era nel mille novecentosessantatré mille novecentosessantaquattro
Noi abbiamo percepito quando ancora si era dall'altra parte Abu unità tra le grandi tra i partiti di massa che il cinquantun per cento
Non bastava che si stava sfaldando in realtà un tessuto sociale su cui l'Italia si era retta e che nel corso del mille degli anni ottanta si sarebbe sfaldato e tante altre cose non voglio fare
Però ci siamo trovati soli
E nel giudizio spesso negativo su quello che abbiamo fatto quanto ha pesato non solo al fatto che fossimo soli ma che così malamente venisse allora giudicato ciò che abbiamo fatto di quanto dicevo in realtà i in realtà è rimasto
L'altro giorno parlando a San Michele mi espressi male
Husayn unico a proposito del Partito socialista perché ciò che avevo nella testa poi parlando a braccio volge a volte ci si sbaglia
Intendevo dire che il partito socialista era stato l'unico che aveva portato il riformismo all'esperienza di governo questo intendevo dire no non intendevo dire che era l'unico partito di fondi
Ma intendevo questa cosa perché il banco del riformismo e poi l'azione di governo del resto la relazione di Beppe finisce per dire questo quando fa riferimento ai socialisti i nordici degli anni trenta c'era un riformismo comunista perbacco se ce era il suo radicamento che glielo portata di vittoria riformista per forza stando in CGIL lama era riformista per forza Amendolara riformista per amore
Ma lo è
Anche lui però aveva bisogno del mito del Nurse cioè c'era questo impasto che frenava ed è stato detto già ad altri questo riformismo c'era insomma un'incompiutezza da Intra da entrambe le parti
Penso ora
Che la alla
Del movimento socialista italiano Chissi è più orientata verso il superamento dello statalismo
Verso la responsabilizzazione di ciascuno anziché l'assunzione collettiva di responsabilità per tutti
Verso la presa d'atto che sia da essere di sinistra e di destra nella comune cornice di un'economia di mercato e di una democrazia politica
Verso la presa d'atto che non si può dire che sia per la democrazia politiche si è contro il mercato perché si tratta di due facce della stessa medaglia in cui non c'è libertà politica se non c'è libertà economica
Ecco chi più si è è stata la la
A cui storicamente appartengo io ed è questa la strada del futuro
Se c'è una strada del futuro è la strada delle diseguaglianze colmate attraverso l'accrescimento di opportunità di libertà
Di un'economia di mercato che viene lasciata a funzionare e che viene regolata come dice sua santità nei suoi gli abusi ma non dei suoi gli usi
Il che è nato con Giustizia e Libertà
Un paio di libri che non offendo Antonio a cui sono devotamente legato uscirono prima del socialismo possibile usciranno negli anni Trenta è che poi
Il terreno comune quello che spiega l'incontro che nella storia così frequente è stato tra repubblicani e socialisti
Spesso sono uniti
Nel sostenere tesi impopolare e posizioni impopolari anche in Parlamento allora ce n'è ancora bisogno nel futuro di questo socialismo liberale
C'è bisogno anche nelle persone
In termini ideali e storici e anche di prospettiva di cultura politica la ricomposizione è nei fatti della storia ti sta succedendo
La ricomposizione tra le persone e pone dei problemi le persone non sono liberi
Io infatti quand'ero giovane dicevo preferisco conoscere gli altri attraverso i libri perché se non mi piacciono posso chiudere il libro e non se ne parla più mentre i rapporti con gli altri sono più complicate piccolini
Le persone hanno memorie hanno sentimenti hanno risentimento
Rimettere insieme le persone è più difficile che rimettere insieme i libri ciò non significa che non sia necessario significa solo che è più difficile
Io credo che serva a rimettere insieme anche le persone non non necessariamente le schiere degli elettori
Questo no
Gli elettori sferrava altro gli elettori socialisti sono sempre stati fluttuante
Nella nostra miglior stagione del dopoguerra un no del dopoguerra degli ultimi decenni quando arrivavamo al quattordici quindici per cento sapevamo che oltre la metà di questo elettorato fluttuante
Non è questo il punto e che questa cultura politica fortemente radicata in Italia
Esistente anti luoghi a tanti punti e spunti di cui non ci sono misure are esattamente la portata elettorale ma di cui percepisco l'importanza culturale
Il potere urla rimettere in funzione il poterle far percepire che corrisponde in realtà bisogni attuali e futuri del Paese lo sfruttarla il vivificare la il farla
Raccoglierne il Buttiglione vedere come insieme ad altri funzionano questa e e quello che dovrà essere
Un grande partito di sinistra legata al socialismo europeo che Socialismo liberale il il non c'è dubbio che insomma chi rappresenta di più il futuro del socialismo europeo e chiaramente l'esempio inglese non interamente ripetibile sul continente ma comunque
è chiaramente quell'esempio
Io continuo a domandarmi appunto non voglio sfuggire a questa domanda e finisco sulla questa questione finisco subito
Come mai non riusciamo a differenza di quanto è accaduto in Francia e in altri Paesi apportare chi ha fondamentalmente queste stesse ispirazioni ma una matrice religiosa cattolica
Esattamente nello stesso armadio
Credo che sia un portato della storia ristrutturare
Probabilmente solo ed esclusivamente un portato della storia io trovo un po'paradossale che non essendovi più l'unità politica dei cattolici
Non sia possibile ai cattolici che si riconoscono in valori orientamenti fondamentalmente i simili a quelli del liberalsocialismo
Chiamato in altro modo economia sociale di mercato solidarietà
E libertà di iniziativa insomma ciascuno poi ha il suo lessico familiare non è questo il punto ma si possono coagulare in un unico crogiuolo perché no perché debbano esserci identità partitiche distinte
Io credo appunto che che l'invenzione
Così floreale alla quale è stata costretta la politica italiana sia largamente dovuta anche anche a a anche a questo in questo
è una questione sulla quale punto franco a a alla risposta mi pare evidente che non potendosi costruire nei suoi termini una sinistra come quella francese
Ecco
Non può che esserci un partito socialista liberale un partito popolare in una realtà con sempre curiosamente questo tessuto di derivazione repubblicana che che che ci sta sotto ma se se forense le memorie venissero in un domani sufficientemente soddisfatti si potesse
Vi pare ad un assetto alla francese io lo troverei più naturale vedrei scongiurato il rischio che sempre immanente Franco
E di cui non si può far finta che non ci sia ma sotto sotto non è che poi domani questi pezzi di Democrazia Cristiana ce li ritroviamo o insieme o all'unisono su alcune cose
Non è che c'è sempre questo fantasma sopra la nostra politica perché se c'è una risposta a chi elimina questo rischio
Allora vuol dire che è solo questione di tempo se non c'è una risposta che elimina questo rischio allora vuol dire che è questione di sosta
Sì no alla domanda non molto precisa
Giuliano permetti il libero che tu adesso hai citato di Macaluso Franchi mi pare
Tu condividi che sessantotto c'è una divaricazione a me no
Sì a me non pare che nel sessantotto ci sia oste esiste l'agenzia sia mai ha la generazione sia
Va bene
Marini
Oltre ad assicurare civile assicurarli no io
E non ma se anche uno spirito e così veramente liberale come Amato se lo pone questo problema insomma si vede che c'è io me l'ero presa con Scalfari
Per questo suo commento di umido immediato ricorso ma insomma a me pare che ci sia questa domanda questo duopolio la voce ho capito cioè quindi non posso sfuggire rinnovi dico la mia in ma mère di sincerità vi debbo dire che vi capisco pure a
Finora lo nega
Ora mi sono lasciato prendere dalla parte aggressiva del mio temperamento è insomma serviva però c'erano posizioni tranciati nella prima parte del mio primo intervento avevo quella preoccupazione principale
Perché è evidente poi dire che vi capisco perché
Qui sta cosa c'è anche in parte
Di questo nostro mondo
Io dissi allora uscendo dal partito tardi incontrato una mi insomma non proprio lei cugino ma molto attento a noi che m'ha detto ma perché hai detto proprio di no sì guasta proporzionale
Gli ho detto tu non debuttare troppo avanti perché lo vedi che sta frenando pure Berlusconi queste tue speranze poi mi sembrano io ce l'ho una risposta perché al minuto la mia e largamente condivisa da questo nostro partito Partito Popolare credo larghissima
Io sono sicuro che chi studierà le vicende della fine del del Periodo arrivato fino al novanta novantadue tra vent'anni quindi da storico Nonda vende come noi forse dirà che poi non ha difficoltà quelle che hanno portata questo cambiamento così traumatico
Se alla fine sono legata ad una contraddizione presente in questa nostra democrazia parlamentare
Cinquant'anni gli stessi gruppi al governo di un Paese come questo con tutta sono una cosa insopportabile per la storia
Badate bene non credo che sia stata colpa della DC
Quei cinquant'anni di permanenza
Perché chissà io penso che se in Italia si fosse aggregata a un'alternativa di tipo liberale e socialdemocratico più europea
Forse questi cinquant'anni non ci sarebbero stati la storia è stata quella che c'è stato un rifiuto di una esperienza secondo me hanno fatto pure bene cittadina rifiuta
Però in sé è un limite terribile
E il primo ci sono affezionato all'idea di costruire comunque
La possibilità di una democrazia dell'alternanza non è possibile io lo accennavo prima noi siamo in ritardo come politica come elaborazione politica
Rispetto a questo cambiamento continuo che invece l'economia le strutture sociali hanno noi rincorriamo questo cambiamento immaginatevi se creiamo le condizioni per una fossilizzarsi ove ossificazione dei gruppi dirigenti
Quindi per me c'è una ragione proprio fondante di fondo io non ci credono proporzionata e il mio partito non ci pensiamo sinceramente legati a questa poiché il nostro è un bipolarismo di un certo tipo
Perché ad Amato io rispondo che quella preoccupazione può infatti non è giusta perché noi restiamo dentro questa democrazia dell'alternanza ma si sarebbe diviso con il bipolarismo anche la DC
Come fate a non partire da questo dato ma immaginatevi Maroni la vicina alla quale io ero stamattina un amico che media rimproveri cima Mariella più a destra di non si perché io allora combattevo il PCC
Però contro unità sindacale perché allora pensavo che il PG avrebbe egemonizzato mi pare paradossale che adesso combattono il PC che non c'è più
Quindi
E io vedo una mia coerenza ma attici con un sistema bipolare non avrebbe resistito un anno
La proporzionale poi alla fine era il collante la religione tutto quello che volete
Ma la corposità negli interessi che si confrontavano erano tali che se ci fosse stato un sistema di questo tipo questo a parte questa esperienza non l'avremmo fatta l'avremmo fatto a meno
E allora poi che io so e credo che questa divisione in poi che nel novantacinque si operata dentro il partiamo a sia una cosa
Rappresentata malamente arrivammo purea ai giudici civili per le sedi no invece fu una divisione con una sua profonda dignità politica io non riconosco anche a chi era allora segretario del resto
Era diventato segretario con il mio appoggio
Però con un impegno tra di noi il centro sinistra
Questo era per ragioni di fondo che abbiamo toccato prima ci siamo divisi una cosa importa
Io non riesco l'Ulivo è una prospettiva
Finisco subito
Ma quali sono i problemi che affronteremo in Italia che governi affronteranno un pezzo adesso c'è Ciampi qui un grande Carmine è stato fatto
Ma guardate che la sfida che questi nostri paesi hanno e rispetto allo sviluppo e al lavoro rispetto al rapporto pubblico privato mercato e non cancellazione se un certo sviluppo e per difendere il lavoro centra ruolo del pubblico e del privato
E su questo Lou Reed è una risposta più omogenea del Polo
Se uno mi dice a me dopo la fatica di far votare i candidati diessini chissà forse alla loro è stata più grossa per far votare no alle ultime elezioni ma comunque c'è stata anche la nostra io ricordo
Poi ad un collegio elettorale di montagna di piccoli paesi dove s'erano combattuti guardandosi dalle finestre di casa per quarant'anni dice ma come si fa a votare pure lui deve votare me
Gli facevo io ma questo è stato possibile ed io credo alla forza strategica di questa alleanza
Ma se uno mi dice porta via militare dentro lo stesso partito quello che ha votato per il centrosinistra dico a voi a calci la storia non la fate camminare
Non camminato i cantieri RAI e cattolica non cammini questo lo rifiuterebbe eroe allora all'Ulivo
Come dice strane
Sì forse sì io
Mi ha detto permessi oggi voi sapete come cambiano oggi le cose in modo l'ormai congenite cioè dicevo che l'Ulivo è più omogeneo del Polo il Polo ed edicole in Italia saper perché
Perché non riesce a fare la politica del conservatorismo liberale per le sue contraddizioni interni il Polo sulla linea della sua politica economica generale su queste cose in Italia non riesce a esprimere proposte perché come fate a mettere assieme sui problemi di questa nostra società dell'Europa le posizioni dei liberisti quelli veri quelli che pensano poi di Forza Italia con AN con la storia di AN ora non so affini cosa farà vero una ma credo che la in questi due poli scarsamente omogenei come capacità di risposta è una vi da questa parte del centrodestra c'è un'impresa quasi impossibile
E allora io credo che la risposta sia l'Ulivo e che insomma c'è una spinta una richiesta viene ogni tanto ma perché voi cattolici non vi rimettete assieme
Il discrimine non può essere la religione
Quindi io credo che non ci rimetteremo si vede ormai cammino poiché credo a questo bipolarismo noi siamo schierati qualcuno s'arrabbia quando dico
Ma dice per l'eternità ma cosa volete da me per l'eternità per questa fase politica poi non lo so quando i Sarno ma è una strategia
E caro Tonino
Tu hai posto e ho finito
Questo problema dice ma perché non riusciamo a voi
Perché questo problema di equilibrio nell'Ulivo c'è e superabile guarda io spero che D'Alema cresca secondo le sue aspirazioni anche elettoralmente non sono in competizione con gli alleati ma per voi dentro l'Ulivo lo spazio Cemmo e frammentato
Dovremmo fare uno sforzo tu mi hai ci dobbiamo anche vedere su questa cosa qual è la difficoltà la difficoltà
E la vostra frammentazione
Dell'area socialista lì liberaldemocratica e un certo come posso dire naturale
Una certa naturale di natura di di di di
Così dediti venatura oltranzista che c'è nel mio partito nel mio partito mi pare forse anche spiega
Ancora c'è gente che ragiona
Come se fossimo al trenta per cento
L'attitudine a stare al governo ed essendo primo partito è così radicata che io qualche volta ieri consente scorso
Ricordati sveglia siamo un partito e che il resto chi può pensare che si fa politica solo se stai al Governo se sei maggioranza noi questa abitudine ad abbiamo ancora del tutto costruito perché ci sono generazioni intere che sono state dentro un partito che ha assicurato questa continuità
Io ho detto prima che è stata nobile la rottura del novantacinque il Partito Popolare poi c'è una Francia pure che penso quello che pensa il mio che mo'Berlusconi se ne starà governare quindici anni qua e scappa nulla per queste vecchie abitudini gli andò pure male
Perché poi tornammo troppo presto pure al governo ora io quindi credo che insomma questo sforzo a cui Tucidide Icaro Maccanico
Dobbiamo farlo se crediamo alla Alleanza proiettata nel futuro
E alla forza della risposta dell'Ulivo allora s'è anche giusto che ci sforziamo malgrado le difficoltà di costruire quest'area più centrista in una maniera più efficace che riesca anche a bere un rapporto
Di parità anche quantitativa perché io credo alla buona volontà di D'Alema del PDS ma se fossi più forte dentro l'alleanza non mi dispiacerebbe perché potrei garantire anche di più quindi questa cosa
Che nella lealtà dell'alleanza a noi cercheremo di fare
Questo senso raccolgo il suo invito
Marini per quel pochissimo che vale mi sto innamorando ditte il perché presto pesta sarebbe ed è una notizia dopo le botte che c'hai dato questa sarebbe non è un lusso non può generare stamattina figura di non vale nulla ma dico onore al merito
Va be'adesso se e chi vuole ancora immagino che ossia Tonino vogliamo dire qualche cosa
Abbiamo ancora mi sento quasi una buona mezz'ora piccole
Picconi dei
Fa io vorrei viene riprendere quel punto dei dell'esposizione di di D'Alema nel quale ha detto
Salto istituzionale non è stato fatto con l'Ulivo come è stato fatto da Berlusconi e con Apple
Ecco io non sono d'accordo su questo
E non solo perché e l'esperienza Berlusconi è fallita dopo otto mesi che significa che evidentemente era
Era un po'artificiosa
Non solo per questo
Per cui poi si è messo in moto il meccanismo lo scioglimento delle Camere uno scioglimento delle Camere ruolo del presidente della Repubblica
Bruto il governo Dini quindi siamo
Non è lo sai perché quell'esperimento del fatto Berlusconi fenomeno Berlusconi
E segno di un'altra un altro fatto
Cioè di quella che
Dei di un rischio
Del rischio della cosiddetta democrazia illiberale illiberale
Non per nulla una relazione che l'IRI capo dei liberali inglesi esce da una fatto nelle un'occasione del manifesto di Oxford del novantasette
Cita proprio il caso Berlusconi come quello dei rischi delle democrazie illiberale
Cioè quelle devo grazie plebiscitaria
Credo che sia che nascono da da quello che ed è stato definito giustamente da
Va rotto tra il trittico regionale
Il tecnico infernale televisione sondaggi elezione
Il salto di qualità l'abbiamo fatto con l'Ulivo tecnico l'Ulivo abbiamo indicato un programma abbiamo indicato pulite il cittadino che votava sapeva che votava anche per un certo Presidente del Consiglio
E infatti dura e io sono convinto che durerà e anche quelle quello che che emerge da questo dibattito fa pensare che questo esperimento droga cioè che questo questo salto istituzionale sarà una acquisita un vero acquisito per l'uno
Detto questo
Volevo dire io capisco
Che è molto difficile
Andare avanti la della esperienza socialdemocratica nella socialdemocrazia europea
Lo capisco bene lo capisco per d'Alema lo capisco per Amato
Però io pongo anche un problema e cioè che la socialdemocrazia europea in questa fase è un po'un personaggio in cerca d'autore
Quello che sta succedendo è vero che difficile confrontare lei potrà le posizioni dei vari Paesi
Quello che sta succedendo in Gran Bretagna e di un'importanza enorme
Cioè la convergenza fra Tony Blair e Ashdown è liberale è un fatto su quale bisogna riflette la stessa carta dei liberali di Oxford recente
Se la leggete vedete quanta convergenza c'è
Fra il laburismo di il liberalismo inglese l'ultima versione del liberalismo inglese
Direi anzi che forse i liberali inglesi hanno una posizione ancora più avanzata una polemica attuale che si legge nei giornali inglesi delibera l'inglese per esempio da aprile a governo laburista di dare più soldi alla istruzione
E alla sanità
Che cosa voglio dire voglio dire che
La componente liberale
Anche se minoritaria
Continua ad aprire ad essere una sorta di lievito del della trasformazione di una sinistra moderna
E io credo che questo possa avvenire anche in città
Il il venti L'Ulivo e questa è una escogita azione che nasce dalla storia del nostro Paese non era possibile mettere insieme componenti così diverso che avevano avuto questi sconti se non con questa invenzione
Noi dobbiamo fare di tutto per
Rafforzarla e portarla avanti chi non significa ostacolare quelle foto fu così quei procedimenti di di aggregazione dei partiti che sono salutari
Nessuno più di me e contrario alla alla frammentazione politica e conosci pericoli della frammentazione politica i pericoli della merce necessità di ognuno di cercare la propria identità
Che a volte si aggancia con interessi corporativi un Paese corporativi Sato come l'Italia la frammentazione politica il pericolo maggiore
Quindi processi di aggregazione
E noi dobbiamo perseguiti ma vento magari anche un po'un utopia Utopia vini una forma politica futura
Più ampio in cui cattolici
Liberale
Socialisti appartenenti a culture diverse possono essere sempre più maggiormente insieme io questo traguardo dubito Bossi
Anche perché i compiti storici che abbiamo ci portano verso questo se saremo all'altezza del delle dei compiti che abbiamo io credo che questo processo andrà avanti
Allora direi che D'Alema devi chiudere perché è insomma
Mi permetto di porre tra le varie cose che vorrà dire una richiesta il discorso intorno a questa tavola
è un pochino se mi permettete l'espressione auto referenziale cioè si parla dei gruppi partiti culture Kissing incontro non si incrociano collaborano alcuni quelli più piccoli entrano negli interstizi certe va bene
Non ha mai la sensazione che una parte rilevante molto rilevante e crescente del paese si sia del tutto dei politicizzata e quindi ecco perché gli interessi corporativi assumono un rilievo enorme
E che questa dei politici Zazie on
E difficile
Capovolti cella
Preoccupandosi di fondere riformare
Marciare uniti oppure invece secondo un'altra tesi che mi sembra quella di Marini marciare separati o paralleli o collegati ma distinti
Per poi arrivare ecco queste cose sono sufficienti
Per recuperare
Per recuperare la gente che ormai di queste cose non se ne infischia quasi più
Beh io credo che la non sono molto d'accordo su questa uno che il problema non esista ma su questa analisi di tendenza
Perché credo che noi abbiamo avuto una frattura drammatica tra la politica emerge
E che in qualche modo quello che è avvenuto negli ultimi anni sta cercando di ricostruire un rapporto
Cioè la frattura è stata molto
Più tra era molto più drammatica due tre quattro cinque
Parliamoci chiaro qui
Io ripeto noi non possiamo non partire da un dato che a un certo punto tutte le culture politiche della Repubblica qui rappresentate si sono trovate a rappresentare il quaranta per cento del popolo Italia
Mentre un altro sessanta per cento
Era altrove
Quindi una frattura davvero drammatica
Ora
La vera e ricostruito un asse di governo per il Paese i risultati di questo governo quella stabilità che è un bene prezioso codice
Sta ricostruendo un rapporto tra l'opinione pubblica
Oggi la fiducia degli italiani verso il governo del Paese sei verso il proprio sindaco anche per effetto delle riforme dei cambiamenti eh maggiore di quanto non fosse tre quattro cinque
E verso una dimensione della politica su questo sono d'accordo con Maccanico in cui contano di meno i partiti i partiti hanno svolto un grande ruolo di supplenza dello Stato la storia italiana diciamo gli hanno mediato il rapporto fra i cittadini e lo Stato la lealtà repubblicana era la somma delle delle appartenenze partitiche senso anche forte e sanno per una lunga fase e poi via via c'è stato un processo degenerativo
Oggi la tendenze a ricostruirsi in modo più diretto di un rapporto fra i cittadini e le istituzioni
Io non temo affatto questa tendenza cioè non non mi dà affatto fastidio che cittadino abbia fiducia nel sindaco in una misura maggiore rispetto alla somma delle fiducia dei partiti che lo sostengono
Perché credo che questo passaggio cioè da una politica che si riduce la dimensione partitica e una politica che ricostruisce il suo rapporto con la società come istituzione sia un passaggio essenziale civilizzazione del Paese
Certo in questo passaggio però noi dobbiamo anche ripensare alla funzione dei partiti
Perché altrimenti è in agguato un rischio tipicamente Italy
E cioè che questa cioè che noi cancellati i mali della Prima Repubblica torniamo ai mali precede cioè ad una democrazia costruita sul rapporto personale che è stata nella storia italiana e il giudice tis Mola nel il trasformismo noi dobbiamo stare attenti perché e ma magari dopo tante invettive giuste contro la proporzionale contro le preferenze contro la partitocrazia rileggere qualche pagina di Gobetti di Salvemini su cos'era l'uninominale la democrazia dei notabili
Ma se noi troviamo un ragionevole equilibrio
Tra una funzione rinnovata del Liberty non più come le forze che si sostituiscono alle istituzioni e allo Stato
Ma come forze in grado di interpretare e di costruire progetti di medio periodo di rappresentare anche un collegamento tra l'Italia e il mondo qui vengo poi al tema che mi sta a cuore anche perché la settimana della Cosa due
E perché io credo che l'Italia ha bisogno di un grande partito di sinistra
E che questo è un bene per l'Italia
Perché questo significa a vere in questo paese una grande forza politica che costa ha una funzione diversa rispetto al passato non pretende di rugby di di di occupare lo Stato deve però è anche una finestra sul mondo è un grande partito che fa parte di quel Partito socialista europeo che si chiama così che governa
Tredici Paesi dell'Unione su quindici fa parte dell'Internazionale socialista in comunicazioni con un mondo che si va trasformando in cui la sinistra però c'è
Che ha una grande rinnovata funzione e perché noi dobbiamo privare l'Italia di questa risorse di questo legame con il mondo
Pensare che una cosa così non serve una cosa vecchia
Quando invece si inserisce in un processo mondiale di rinnovamento e di espansione andiamo a dire la verità anche un po'sprovvista Lizzani precisiamo che l'Internazionale socialista non Solone scomparsa ma suo ultimo congresso a ammesso quarantadue nuovi membri
Può dire che sta succedendo qualcosa e ci abbastanza incredibile
Cioè che questo movimento
Sta andando oltre i suoi confini
Certo che bisogna andare oltre l'esperienza socialdemocratica ma con loro
Dai dieci possa andare per conto mio perché questo è un errore è un è una manifestazione di titanismo provinciale
è il socialismo europeo internazionale che sta andando oltre l'esperienza socialdemocratica
E attraverso una ricerca attraverso uno un'elaborazione attraverso un'esperienza tanto oltre i confini geografici dell'esperienza socialdemocratica perché si sta espandendo in Africa America latina in Asia
E poi oltre i confini culturali esperienza sociale allora io credo che in questo c'è un ragionevole e quindi non c'è un conflitto c'è bisogno dell'Ulivo
Come garanzia di una grande innovazione ripeto io sul resto convinto che questo
Sono per l'Ulivo non non per il Po
Condivido le critiche diciamo Berlusconi ma questo non cancella che il bisogno di una rottura istituzionale forte innovazione è stato introdotto in questo Paese la palestra termini anche discutibili e che semmai nel campo del centrosinistra per una certa fase ha prevalso un atteggiamento diciamo così come Fava così nobilmente conservatori del quale
No non dico non parlo di di
Anzi al contrario tu sei stato un innovatore del quale coraggiosamente ci stiamo liberando perché io credo che bisogna guidare l'innovazione non tenerla
Perché se noi non guidiamo l'innovazione allora l'innovazione può prendere quella piega plebiscitaria se invece l'innovazione e viene guidata sono è con i pesi e i contrappesi allora l'innovazione necessari però c'è bisogno di L'Ulivo
Come coalizione come alleanza strategica e anche come incontro di culture
E c'è bisogno di una grande forza di sinistra che lei gli atti riformismo italiano ad un processo europeo e mondiale
E questo è una ricchezza anche dei dubbi così come nell'Ulivo ci sarà
Cattolica democratica che ha una sua indipendenza io sono un uomo politico prudente e credo che davvero mettersi a discutere di quello che succederà alle generazioni future suggestivo nel fare un semina dal punto di vista politico una sola certezza
Che se noi vogliamo fare qualcosa per auto per favorire la sciagurata ipotesi che si ricostituisca qualcosa di simile alla Democrazia Cristiana
Per se noi diciamo al Partito popolare iscrivetevi al no al posto al nostro partito noi diamo il più potenti aiuto apparsi che succeda quello che non vogliamo fiacca
E allora da questo di lista credo che la storia italiana ha trovato un suo equilibrio
Un'alleanza strategica tra forze che stanno insieme ciascuna coltivando un proprio profilo una propria autonomia ideali e culturali questo non è un fatto di debolezza in fatto di forza
E credo che sia l'equilibrio da difendere
Non aprendo discussioni astratta
E i pericoli perché questa discussione sulla trasformazione dell'Ulivo nel parco come dicono certi nostri amici del Partito democratico di cui l'Italia ha bisogno a parte che io penso che in una società di libera i partiti si creano se qualcuno li vuole creare si può fare una legge per stabilire che Cimoli bipartitismo diciamo così scopre che ce ne sono tre quattro cinque dieci
E la storia sono i processi reali che producono ero non si può decidere a tavolino
Ma ci vuole il bipartitismo idea suggestiva coi non h
Ma questo progetto determina due devastanti paura
Nella sinistra l'idea che noi dobbiamo stemperare e smarrire la nostra
Ma in quelli che non sono di sinistra l'idea che essi saranno precipitati dentro un partito nel quale bene o male noi costituiamo la maggioranza a e quindi non sono perderanno la loro identità ma persino anche la loro sovranità perché noi dobbiamo citare tutte queste quando si diciamo abbiamo costruito un equilibrio che ha una sua ragionevolezza garantisce la governabilità del e che secondo me ordina ragionevolmente il bipolarismo italiano bipolarismo di coalizione di alleanza in cui in cui queste diverse forze e tradizioni culture hanno trovato un loro ragionevoli quindi Trovo sinceramente lo stato del ragionamento è questo
Poi cosa accadrà dopo non lo sappiamo però io credo che accadranno delle cose buone se noi intanto facciamo bene il compito che ci ha
Ti posso fare una domanda
Applauso proprio
Tutto quello che tu dici mi pare ampiamente condivisibile anche credo condiviso ma per poi far permanere queste distinzioni si scende inevitabilmente su terreni dei quali il cittadino specie quel cittadino dei politicizzato il quale mi auguro sia in diminuzione ma tuttavia rilevante
Ecco
Esatto bravo bravo si parla di lottizzazione cioè per mantenere le distinzioni poi la signora si mette il busto
Che la sorregge per il busto fatto
Questa carica qui spetta a me e quest'altra spetta alle badate che le lottizzazioni non so non fatto Marini lo sa bene Dellera degasperiana
Perché lì la DC aveva tutto
Si poteva permettere tranquillissima mente il lusso di scegliere i migliori in quel settore non chiedeva la stessa era egemone per definizione
La lottizzazione comincia Colucci primo centrosinistra
Quando il partito di Nenni di De Martino e di Giacomo Mancini cominciano a chiedere i vicepresidenti dovunque e poi man mano che la rendita di posizione aumenta perché abbiano un uomo con una grinta diversa cominciano a chiedere le presidenze e non più la vicepresidenza
Allora qui c'è questo problema però cioè
Come si risolve
E lodo ma non ho mai l'invito
Ma io per questo richiederebbe l'apertura di un altro convegno nell'altra c'è un problema di revochiamo ma sinceramente
Chi ha chiesto la tessera all'amministratore delegato dell'ENI credo che sia che io non lo conosco abbastanza credo che sia un uomo di estrema destra almeno a giudicare dal suo modo di ragionare debutto dicendo è stato lo faccio l'elenco di quelli che vengono messi dai giornali in quota Pd Jas molti dei quali io non conosco
Dei quali so per certo che non sono persone di sinistra
Mi pare che in buona parte diciamo si tratti di persone capace cioè ho la sensazione che
Ho capito la RAI la RAI
Consiglio d'amministrazione di
Ma non sono affatto in difficoltà trovo che questa discussione è una discussione abbastanza assurda primo perché in tutti i Paesi le forze che governano nell'ambito delle competenze loro assegnate dalle leggi nominano le persone che amministrano gli enti pubblici questo non può essere considerato uno scandalo Italia
No è una democrazia senza neanche uno pena anche anche fuori d'Europa succede così il problema è se queste persone che sono nominate sono capaci e oneste
Non trovo e se servono la collettività osservano il partito e questo è il punto su cui bisogna giudica ma che nell'ambito delle competenze previste dalla legge
Il governo quando è il governo o il presidente di un'assemblea parlamentare quando in luglio o chi è assecondò il Parlamento si vota
Nominino le persone che amministrano la cosa pubblica
è normale problema che queste persone siano capace competenti
Rispettino la legge e servano la collettività decreto numero dall'utilizzazione dell'ottobre dell'anno io non lo so diverso
Settembre e tre a tre poi possono essere anche strane al tesseramento ma
Tre ne sceglie uno e sette vicino a questo è il problema non è dalle sul sul posto che poi ho detto io stesso degasperiana a quell'epoca era talmente egemoniche li sceglieva tutti ma non era la lottizzazione era quello che dici tu cioè la forza politica maggioritaria decide chi Metelli
Quei c'è ancora il manuale Cencelli questo dà fastidio non so se sul concetto
Mi rendo conto certo se ci fosse un solo partito deciderebbe tutto un solo partito che non apparirebbe lottizzazione ma probabilmente poi ci sarebbe una qualche lottizzazione all'interno di questo partito parliamoci chiaro siamo nell'ordine della democrazia io non vorrei che noi confondesse superasse uno un limite la giusta critica dei partiti che occupano lo Stato
E piegano l'interesse pubblico ad interessi di parte lo facessimo diventare una critica un fastidio verso la temo più
Perché siccome la politica non è nell'unico né il principale potere che esiste in questa società sono altri
Essendo anche più stabili della politica contano anche di più
Io non vorrei che si pensasse
A un certo punto poi certe scelte se non le fa la politica chi le fa
Davvero noi pensiamo che certe scelte siano le fa la politica non le fa nessuno o avvengono per caso
O non dobbiamo ragionevolmente pensare che un concerto costruire le le ragioni della tecnica contro le ragioni dei partiti quei queste ragioni della tecnica non siano così neutrali e che questo personale tecnico si fornir realtà nell'ambito gli altri Circuiti di altri poteri e di interessi che non necessariamente sono quelli pubblici in generale ma non ci sono non meno particolari di quelli che talora i partiti rappresentano io credo che questo ragionamento
Su come e vive la democrazia nel nostro sul fatto che la politica non è l'unico potere esiste sul fatto che cioè ci può essere un modo ragionevole trasparente di esercitare le funzioni della politica
Io chiedo bisogna giudicare il merito quando si nomina un consiglio d'amministrazione che non è capace un errore bisogna pagarne un prezzo quando si nomina un gruppo di persone capaci un merito alla fine tutto questo in un sistema politico bloccato era una cosa in una democrazia dell'alternanza
L'Ulivo risponderà anche nelle nomine che ha fatto qualora le elezioni perché il cittadino potrà dire
Ci sono venuti loro ha nominato questi e questi alle queste questi alleni questi alla RAI hanno fatto bene c'è il principio della responsabilità politica
Chiaro la tecnica a volte nasconde la responsabilità c'è il principio della responsabilità politica poi gli elettori chi giudica percome governato
Per chi hai nominato per quello che hanno fatto quello che tu hai nominato in una chiara assunzione di responsabilità
Io ho l'impressione che sino ad oggi almeno sistemi migliori nonché sono stati inventati
Però siccome siamo aperti al nuovo se uno inventa un sistema migliore noi potersi della doppia
Ettore una sola battuta prossimo l'applauso io glielo avevo già rubato su andava vestito novarese no io debbo dire non sono d'accordo con D'Alema vorrei proprio la sera non è che c'è una grande perdita di tempo un grande braccio di ferro attorno a queste cose dentro i partiti
Dell'Ulivo io debbo dire poi alla fine la formula è quella insomma i più bravi gli onesti
Con un pizzico di sano realismo questo dalla politica non lo possiamo escludere ma tutto qui non credo che o Sanzo
Vino glorioso però
Io con con
Do con quello che diceva D'Alema cioè che spetta alla maggioranza al governo fare alcune nomine che ne risponderà davanti al corpo e del quale momento
Io credo però oltre o tanto insistito sul salto istituzionale dell'Ulivo
Anche perché mi pare
Che stiamo realizzando un tipo di coalizione molto diverso dal passato
Da quelle che si facevano in passato
Nel senso che essendo si creata una leadership
A un certo punto se creata anche un potere al Buzzi arbitrale su queste su questo problema delle nove
E quindi all'interno i rapporti inter
Nella collezione sono di diversi direi sono migliori di quante non fossero in passato io ricordo quello che erano lì contrasti all'interno dei Governi passa fra le delegazioni dei partiti al governo e adesso questo questa fase si sta superando non dico che è superata conveniente ma si sta superato ma queste navi
Ok Giuliano senti perché e questo è è veramente un dilemma cioè capisco che sgradevole per molti ascoltare le cose che diceva prima Massimo
Dico queste sole due cose la per il ma io quando sono stato primo ministro o tagliato fuori partiti dalle nomine in quella fase mi è parso assolutamente salutare che ciò dovesse accadere perché le nomine partitiche erano diventate dicono di cose che andavano ben al di là della lealtà partitiche ritengo che vi debbano essere delle a
Are nelle quali vi è comunque la neutralità della nomina con tutti i difetti e i limiti e i possibili
E le possibili infiltrazioni che questa neutralità può subire
Tuttavia c'è in questa
Ostilità verso le nomine partitiche italiana da un lato trovo una reazione più che comprensibile ad abusi gli eccessi e quant'altro è venuto accadendo dall'altro un ma incompiuta accettazione delle regole della democrazia politica che di solito riteniamo più compiutamente realizzate altrove perché se andiamo a guardare altro
Dove le cose accadono esattamente in quel modo quindi anche nuovi anch'io che ormai le tue stesse reazioni appunto appena ne ho avuto l'occasione ho cercato di spartiti basare le nomine quindi io ce l'ho dentro questa cosa qui ma vuol dire che a io anche tu non abbiamo fatto sufficientemente i conti con le regole della democrazia politica e vi dico a questo riguardo due cose rapidissime di ricordo alla fine righe proporzione Us Triaca l'Austria è citata come grande esempio di pari ESE democratico ai confini eccetera Lafaille che proporzione esperta sempre rigorosamente rispetto che in italiano mai Vega proporzione si chiama cince l'altro giorno assistevo al mio
Istituto a un seminario tenuto da uno dei più straordinari politologi americani di oggi che io conosca anche perché simpaticissimi ha una grande presa sui ragazzi Martin Shapiro che è un illustre professore di Brooklyn
Lui ci racconti ci parlava della politicità della giustizia
Ha raccontato questo aneddoto che io mi riferisco alla parte con come lo ha raccontato senza assumere la responsabilità del linguaggio quando
Grazie ad un susseguirsi di presidenze negli anni Sessanta arrivo ad esserci di nuovo una maggioranza di giudici di derivazione democratica alla Corte Suprema fa
Aree che il principale di loro in un incontro tra i giudici abbia detto Now We Can't Fight the qui fabbricante mi fermo qua
Bene
La traduzione
Grazie con
Poi
Graziotto che e soprattutto a partecipare
Pur con ovvero concluso
Non so centrale
Ma
Tavole
Scegliendo
No non è questo il nella riflessione storica anche lui si ferma lui non c'è ancora
Che insomma
Non avrei nulla comunque