"La storia politica dell'Unione Europea" presentazione del libro di Giuseppe Mammarella e Paolo Cacace c/o la sala del Cenacolo - Montecitorio

E grazie sente venuti a questo dibattito
Ancora prima ringrazio naturalmente i relatori presenti che non è presente perché conoscete molto bene
Siamo qui per presentare questo libro storie politiche dell'Unione Europea
Il Mammarella Cacace
Io sono l'editore e quindi ogni mia parola suona no compra
Detto ciò
Una delle fatiche maggiori la casa editrice come la nostra che non pubblica romanzi e non soltanto saggistica
E qui pubblicare libri illeggibili
Perché il sempre più
Diventano
La punteggiatura
Vicini
Relative sono cose considerate veramente marginali da parte dell'autore
Convinto che il lettore si deve impegnare a regime sul rinvio non diversamente come io ragazzino mi impegnavo a leggere l'attore un pure di canta
E questo è invece un po'difficile che accada pistole i propri devo dire un libro scritto molto bene per quanto riguarda il metro di giudizio non stanno darle però comuni scrittura è uno dei pochi libri scritti veramente molto bene
Lo sembra una cosa quasi banale tautologica lato umano di Comuni serve scritto no non c'è affatto affatto vero
Questo è un libro
Scritto bene e quindi si legge con agilità e facilità
Oltre a questo pregio
Credo che abbia il pregio di essere estorsivo
Perché tra la storia dell'unione europea addirittura partiremo novecentoventisei cioè settantuno anni fa
Per un incontro
No entro formare mantenuto a Vienna
Al quale partecipo anche il capo sforzo con il personale privatamente ovviamente
E dal ventisei quei arriva sino a oggi
Dateci sarà illustrata da relatori
Io mi auguro soltanto facendo Carcuba loro devoto insomma senza niente
Attenti distaccati dalla materia pur di Kandahar criticamente che non hanno assolutamente polemizzato
Colombo definisce totale in questo comune europea
Che è quello della scuola
In cui si leggiamo tutti i giorni sui giornali che Ciampi e a Bruxelles o all'ombra ora abbondante o a Parigi o a Washington
Di Berlinguer
Fatto
Quasi che questa unione europea
Questo nuovo degli europei possa a cadere senza una compartecipazione di tutti i cittadini europei a partire da una lingua troppa è venuto diciamo che diventi inevitabilmente portanti
Altra lingua c'è un problema di cultura economia che non c'è assolutamente io sto penso che la prossima edizione cito roba dedicato a questo buco nero
Problema
Quindi la parola
Torino
Pietro Calabrese
Buonasera a tutti io sono contentissimo di essere il primo a parlare
Di questo libro perché basta che voi guardate chi sono gli altri relatori vi rendete conto che uno come me che fa il giornalista e quindi è diciamo per il suo lavoro poco esperto di tutto anzi diciamo esperto di niente come la maggior parte dei giornalisti mi sarei trovato in grande imbarazzo a parlare dopo
Martino ho amato è Napolitano che speriamo che venga che invece diciamo all'Europa tutti Martino direi per tradizione familiare ammalato per il suo lavoro e speriamo per quello che farà forse tra poco
Hanno una conoscenza dell'Europa cento volte superiore alla mia
Prima che aspetto quando aspettavamo divenire quindi che si riempisse la sala amo riuniti lì nell'altra stanzetta abbia un po'parlato e di questo libro e degli autori
E
Mi veniva in mente mentre ascoltavo loro parlare che io con loro ho posto due soli grandi rapporti
E soprattutto con la città di Maastricht il primo quando
Ci può
Il primo Consiglio europeo a Maastricht era il febbraio mi pare dell'ottantuno
E io allora ero corrispondente del Messaggero a Brussel per i problemi europei
Che fu era la prima volta pronto che l'Olanda era presidente di turno della dell'unione europea per con consiglio disastroso che finì in maniera tra il comico e il surreale perché la società olandese che aveva preparato
Il catering come si dice oggi
Ci fornì del pesce avariato e cinquecento persone vennero trasportate chi in barella non sostenuta finì su tutti i giornali naturalmente in barella e chi con mezzi di fortuna nei due ospedali di Maastricht
Una cosa tragica quindi quando poi dieci anni dopo perché era invece il dicembre del novantuno io allora lavorava all'Espresso veniva andato dall'Espresso ma affetto perché si sapeva che da quel Consiglio europeo
Doveva venir fuori il
Quello che poi sarebbe stato appunto il Trattato di Maastricht vi devo dire che ci andai in maniera insomma preoccupata non sapendo come sarebbe finita
E invece finì benissimo fine tanto bene che tutti i miei colleghi
Europei giornalisti europei che io avevo lasciato una decina d'anni prima molti erano rimasti corrispondenti a Brussel io dico quelli che più poi erano i miei amici c'è Arturo Guazzelli che lavorava a Brussel per il Corriere della Sera Franco partito per la Repubblica Antonio Foresti che tuttora no lavora a Bruxelles per il TG uno
Andammo poi accenna alla fine di questo di questo Consiglio europeo che storno il Trattato di Maastricht
E eravamo passate di questa parola un po'come dire al nostro modo come può esserlo un giornalista per sua disavventura naturalmente cinico un poco mossi perché quella che era stata l'Unione europea per la quale tutti noi allora giovani corrispondenti europei da Brussel c'eravamo battuti finalmente sapevamo che sarebbe finita sui giornali italiani perché dico questo
Perché il rapporto tra l'idea dell'Europa e i giornali italiani è sempre stato un rapporto terribilmente
Piccolo monco sempre disastrato
Io ricordo che quando arrivai a Bruxelles il primo giorno che ero corrispondente Arturo Guazzelli mi disse non ti preoccupare io sono qui da sette anni questo è il lavoro più comodo del mondo tanto nei giornali italiani nessuno capisce niente d'Europa vedrai che ti diranno dici tu quello che puoi scrivere perché dei problemi tecnici non ne capisce niente nessuno
Quindi tutto sommato è un buon lavoro
E aveva ragione i giornali italiani si sono sempre occupati poco male in maniera frammentaria in maniera superficie vivissima dei problemi europei che cosa obbligato noi giornalisti ad occuparci il patto che la volontà di un un gruppo di uomini che parte da molto lontano come racconta benissimo questo libro e finisce agli uomini dei nostri giorni diciamo che il simbolo e sicuramente Ciampi oggi
La testardaggine la volontà di questi uomini ha portato l'Europa nelle case di tutti gli italiani
Ce l'ha portato adesso in maniera un po'traumatica perché è chiaro che l'italiano ormai da per lo meno due anni e comunque sicuramente nell'ultimo anno anno e mezzo e abituato ad associare l'idea dell'Oropa al concetto di di sacrificio di spremitura di tasse di una violenza fatta per raggiungere questi benedetti parametri l'idea di Europa in realtà è qualcosa di talmente per me per lo meno alto e nobile che quando la generazione che ci seguirà Divella l'Europa e l'Europa politica non soltanto l'Europa
Forzosamente monetaria che è quella che dovremmo vedere speriamo tra pochi mesi ormai tra poche settimane anzi ci si renderà conto fino a che punto è stato importante
Il germinare di una piccola pazza idea che era assolutamente impensabile quando è nata pensate un po'noi in fondo siamo la prima generazione la mia cioè i cinquantenni di oggi sono la prima generazione che non ha conosciuto una guerra non sappiamo che cosa sia una guerra
Impensabile per chiunque abbia appena dieci quindici anni più di me che invece l'ultima guerra la la subita allora pensare che una serie di Paesi europei che avevano come unica
Condizione quello del predominio degli uni sugli altri tutta la storia europea è una storia di guerre e di sopraffazioni
Si mettessero insieme per avere una stessa bandiera una stessa moneta
Una stessa politica
Uno stesso Parlamento che funzioni era qualche cosa di impensabile
Tutta questa storia nata dall'idea di quattro cinque uomini chi avrà voglia di legge non la troverà su questo libro
Vito Laterza ma mi ha rubato infatti doveva intervenire prima di Vito Laterza per essere sicuro mi ha rubato l'altra grande merito di questo libro che la chiarezza l'hanno scritto un professore universitario Mammarella che scrive sui giornali da molto tempo
E che a un linguaggio quindi assolutamente giornalisti quella scritta Paolo Cacace che oltre che un giornalista un editorialista di politica estera del appunto del giornale del mio giornale del Messaggero è un amico
Non so se voi avrete voglia tempo di leggere di tutto questo libro ma se anche vi capiterà di leggere dei capitoli
Vi rendete conto che quello che ha detto Vito Laterza quello che sto dicendo io è assolutamente vero né non importa non devo fare uno compra del libro non sono l'editore vi assicuro che è un libro di una straordinaria chiarezza
In cui partendo da aneddoti fatti racconti retroscena si sviluppa attraverso una serie di capitoli tutti molto brevi quindi non pesanti da sopportare racconta e prende il lettore passo passo dal mille novecentoventisei o comunque diciamo da quando l'Europa comincia a partire fino a due giorni fa all'altro ieri proprio in maniera assolutamente comprensibile
Io ritengo che se noi quando diventeremo un Paese normale quando saremo un Paese normale ritengo che un libro come questo o simili a questo se non sarà questo dovrà far parte di materia di studio nelle scuole superiori italiane
Ci arriveremo perché naturalmente quello che oggi hanno è ancora oscuro o non completamente chiaro cioè l'idea di questa di questo continente che finalmente si unisce per esserci e per contare quando sarà vita di tutti i giorni inevitabilmente si studieranno sempre sì la guerra delle due Rosse oppure la la decapitazione di Luigi sedici ma si studierà anche che furono quel pugno di uomini che a un certo punto si misero intorno a un tavolo e pensarono che un giorno questa pazza idea poteva diventare possibile questo libro racconta secondo me in maniera impeccabile
Credo fra l'altro che noi con l'Europa noi italiani con l'Europa
Avevamo e abbiamo un piccolo conto aperto io ritengo che lo chiuderemo bene benissimo tra poche settimane e spero che lo chiuderemo ancora meglio quando tra pochi mesi verrà a scadenza il mandato del all'attuale presidente della Commissione europea
Noi italiani aspettiamo da molti lustri che CIR ritocchi l'onore di estere presidente della Commissione europea l'ultima volta ci andò male ci andò male perché purtroppo a volte noi italiani siamo pasticcioni arruffoni e l'allora presidente della Commissione europea
Pensò che era meglio tornare in Italia e dimettersi dopo credo un anno e mezzo del suo mandato perché in Italia c'erano le elezioni è lui non voleva perdere il carro delle elezioni voleva essere eletto deputato italiano naturalmente venne eletto deputato italiano in Europa Bruxelles ancora questo episodio lo raccontano
E da allora non hanno mai più voluto un italiano a presidente della Commissione io credo ma Pino dello nulla perché chi è lettore attento dei giornali rosa noi abbiamo un candidato molto forte molto autorevole
Come presidente della Commissione europea ce l'abbiamo qui al tavolo dei Giuliano Amato naturalmente Luís farà finta
Lui non so che cosa vi racconterà dopo ma io penso che una candidatura così forte che noi finalmente possiamo presentarla senza paura di confrontarci con altre candidature
Tra l'altro e qui concludo Giuliano Amato
Tra le altre cose che ha detto prima qui faccio un po'il giornalista mentre aspettavamo che cominciasse il dibattito ha detto che questo libro lui si è accorto che l'ha scritto all'ottanta per cento Paolo Cacace e al venti per cento di fare per andare Mammarella quindi poi ci spiegherà come ve ne accorgete grazie
Grazie
Io mi unisco al giudizio espresso dall'editore dal direttore calabrese sul fatto che questo è un libro importante è che a me personalmente è piaciuto molto
è un libro che svolge un compito utilissimo di questo tipo che la situazione per ciò che riguarda l'Unione europea di oggi
Sia diversa da quella di quaranta cinquanta anni fa credo che chiunque abbia riflettuto un istante si può rendere conto
E molto più difficile tuttavia essere consapevoli del come dalla situazione prevalente allora siamo arrivati alla situazione di oggi ecco questo è uno dei
Tanti impegni di uno storico e questo libro ci mostra appunto come passo dopo passo la situazione si è sviluppata portandoci da quella che era allora quella che e adesso
E se è vero quello che sosteneva Kierkegaard
E cioè che si capisce lavica guardando indietro anti questo libro ci aiuta a fare la prima metà del lavoro cioè ci aiuta a capire
Quali sono le caratteristiche di questa nostra attuale vicenda storia il nostro momento storico e quali le loro radici passa io detto questo volevo subito sottolineare che ritengo questo un libro importante utile condivido i giudizi positivi
Mi
Soffermerò su un aspetto del libro che a me sembra importante
E al quale forse se avessi fatto io una scelta di economia di spazio avrei attribuito uno spazio maggiore questa è una cosa inevitabile quando
Si presenta un grande affresco storico che durante i decenni si devono fare delle scelte e quindi soggettivamente si decide a quale vicenda attribuire un'importanza maggiore o minor io partirei da questo dato come e scritto qui in questo libro l'obiettivo vero
Dell'unione europea questo è un fatto che viene oggi
Dimenticato spesso l'obiettivo vero dell'Unione Europea degli europeisti l'ambizione l'ideale degli europeisti era la pace
Tutto il resto era secondario o strumentale rispetto all'obiettivo ultimo che era la pace si voleva cioè creda ardita un meccanismo che evitasse il ripetersi in Europa di quelle due
Clamorose catastrofiche avevano non solo insanguinato il compito continente ma che avevano anche presso questo continente che nel cuore della civiltà eccetera un
Una collezione di Paesi scarsamente significativi singolarmente considerati e la frase più importante da questo punto di vista è richiamata qui nel libro
E quella di Cerci del maggio del quarantasette quando dice senza alla soluzione del problema tedesco non ci può essere l'Europa unita e la soluzione del problema tedesco non può avvenire che nel quadro dell'Europa unita
Quindi la soluzione del problema tedesco che era considerata cognizione necessaria per la pace era l'obiettivo ultimo di tutto l'apparato di tutto l'impianto
E lì tutta la costruzione tanto sobria
Verrà abolita
Quindi se questo è vero cioè se l'obiettivo ultimo l'ambizione massima l'ideale sommo degli europeisti era dar vita a un qualche meccanismo
Che garantisse la pace in Europa
La condizione per realizzare quell'obiettivo era la soluzione del problema con il tedesco cioè inglobare la Germania in un meccanismo più ampio che rendesse impossibile il ripetersi delle catastrofi che avevano insanguinato il Vecchio Continente
E il primo tentativo molto ben descritto in questo libro e quello dalla comunità europea di difesa Comunità europea di difesa che per le ragioni qui illustrate fallisce nel mille novecentocinquantaquattro con la mancata ratifica
Il relativo trattato da parte del Parlamento francese questa storia è raccontata molto bene
Immediatamente dopo nel mille novecentocinquantacinque questo è l'evento cui io per una serie di ragioni che ora parte illustro avrei dedicato forse un po'più di spazio
Nel mille centocinquantacinque il primo e il due giugno del simpatia cinque sì tiene a Messina
Una conferenza dei sei ministri degli Esteri quella che allora veniva chiamata la piccola Europa e vengono assunte una serie di decisioni che poi porteranno alla conferenza di Venezia del cinquantasei e ai trattati di Roma del cinquanta sette
Ora
Il momento in cui la Conferenza di Messina al luogo è un momento che venne considerato critico per gli ideali per le ambizioni degli europeisti perché sembrava
Che la strada di una integrazione sovranazionale quindi il perseguimento di obiettivi di carattere squisitamente politico come la comunità
Di difesa voleva essere fosse la strada bloccata e che quindi ideale Dorothy europea dovesse per il momento essere accanto a Messina invece
Si tiene questa conferenza e si decide
E una scelta che oggi può apparire pagine se non addirittura scontata si decide di percorrere la via della integrazione economica come strumento per pervenire alla unione politica
Cioè i sei di Messina
Concordano sul fatto che primo la creazione di un mercato comune e desiderabile di per sé e desiderabili per sei perché costituisce un come libero commercio fra i Paesi europei costituisce un motore di sviluppo economico facili facilitare gli scambi significa rendere più agevole la creazione di ricchezza dello sviluppo economico quindi è desiderabile di per sé ma non per questo loro volevano
Lo volevano anche per una serie di altre ragioni la prima è che il commercio libertà del commercio tende ad unire
Commercio unisce qualche volta la politica tende a dividere e quindi garantiva libertà di scambi commerciali l'integrazione economica fra Paesi europei era un modo per unirli
In secondo luogo si rendevano conto che come aveva detto un economista francese del secolo scorso Federico Bastia
Laddove non passano le merci passano gli eserciti e quindi la libertà dei commerci non era soltanto desiderabile per diverse come motore di sviluppo economico
Ma era desiderabile di per sé perché precondizione necessaria anche se non sufficiente di pace sapevano benissimo e la storia del secolo lo dimostrava
Che il liberismo magari non garantire alla pace ma il protezionismo era stato storicamente causa di guerre e quindi rimuovere gli ostacoli agli scambi fra i popoli era un modo per rimuovere uno una delle cause di potenziale conflitto ma soprattutto le questo il punto su cui vorrei insistere mi sembra importante per capire la situazione di oggi ma la scelta risale ad allora
E si ritenevano che la integrazione economica fosse strumentale
Rispetto al fine dell'unione politica integrazione economica era c'era la via per arrivare alla unione politica e la desiderabile diverse ma non era per questo che la volevano la volevano per realizzare questo più alto obiettivo politico
Che era appunto l'unione politica e qui ho portato una citazione
Una delle tante l'ho presa caso proprio da quando non sono più un uomo libero non ho più il tempo di programmi le cose quindi
Improvviso veramente non non segua la vecchia regola che le improvvisazioni che riescono meglio sono quelle che una preparato prima una citazione da un discorso di mio padre alla Camera dei deputati del quindici ottobre del cinquantanove perché c'è un qualcosa qui oltre alla illustrazione di quello che dicevo prima su cui vorrei tornare
Dice voi tutti sapete onorevoli colleghi che dopo la caduta della comunità europea di difesa
Sembrando preclusa va via della unificazione diretta dell'Europa
Noi certo cercammo di gettare le basi nella Conferenza di Messina di una unificazione indiretta
Cioè di una integrazione economica la quale in definitiva avrebbe dovuto portare e dovrà portare alla decisiva unificazione politica
Ed infatti quando le varie politiche agricole commerciale fiscale monetaria saranno state unificate quando l'economia dei sei Paesi sarà stata veramente integrata si renderà necessario creare una moneta comune
Mille novecentocinquantanove è moneta comune significa Banca di missione comune e Banca di missione comune significa governo comune
Si avrà spontaneamente per la forza stessa delle cose l'unificazione politica la Federazione degli Stati dell'Europa quindi come questa
Frase sottolinea Magnani volute portare anche tante altre
La scelta di Messina non era riduttiva rispetto all'obiettivo originario eccessi rinunzia Ava alla unificazione politica per perseguire invece un qualcosa di meno importante l'integrazione economica
Ma si prendeva atto del fatto che per seguire direttamente l'obiettivo di unificazione politica in quel momento storico non era possibile e quindi si decideva di percorrere la via della integrazione economica
Come strumento per realizzare l'unificazione politica quindi non c'era accanto all'amento dell'obiettivo politico c'era
La scelta di una strategia in quel momento praticabile di tipo diverso rispetto a quella diretta sul contenuto della
Affermazione di mio padre però tornerò dopo perché ci sono alcune cose su cui non sono d'accordo e quindi vorrei sottolinea
Ora quella scelta che così come risposta adesso è agli occhi di oggi appare scontato ovvia in realtà una scelta assai controversa perché furono contrari ora
Non attualizzate quello che vado per dire siamo a quarant'anni quarant'anni addietro tante cose sono cambiate i personaggi a cui faccio riferimento molti di questi non esistono più comunque
è una scelta controversa e avversata dalle parti più disparate
Erano contrari i comunisti con voi comunisti allora erano contrari per le stesse ragioni per cui era contrario Lenin che qui viene richiamato a pagina undici quando dice
E un'alleanza temporanea delle grandi potenze europee per una l'efficacia oppressione un più sistematico sfruttamento dei paesi coloniali cioè c'era una sorta di avversione
Diciamo così di tipo ideologico rispetto a questa unione i socialisti nel cinquantasette sulla ratifica dei Trattati di Roma si estende non votarono a favore
La destra era contraria perché temeva che l'unificazione dell'Europa avrebbe pregiudicato l'identità nazionale erano contrari i sindacati i quali col diciamo con una certa passione ideologica la minore conoscenza dell'economia criticavano quella che loro chiamavano l'Europa dei monopoli non rendendosi conto
E viceversa l'abbattimento delle barriere doganali avrebbe fortemente aumentato la ha cresciuto la concorrenza e quindi ridotto il potere
Dei cosiddetti monopoli delle grandi imprese
Ma fin qui siamo in un campo che conosciamo quello che va ricordato e che era fortemente contraria
Alla scelta di Messina la Confindustria Confindustria sistematicamente
Si pronunciò contro quella scelta perché temeva il danno per il nostro sistema economico giudicato fragile
Dal venir meno delle protezioni doganali e quindi erano preoccupati che l'ha cresciuta concorrenza avrebbe determinato gravi danni all'industria italiana
Ma l'aspetto più interessante del quadro di coloro i quali si opponevano a quella scelta rappresentato dalla opposizione nei suoi confronti
Di Ugo la Malfa e dei Federalisti Europei i quali erano contrari perché ritenevano un errore puntare sulla strategia di integrazione economica ritenevano che avrei ci sarebbe dovuto invece puntare direttamente sulla unificazione politica
Per la verità dando poca rilevanza al fatto che in quel momento ma storia infatti confermavano che puntare direttamente all'unione politica significa significava rinunziarvi perché non c'erano le condizioni per realizzare non avere lei alla tesi enunciata
In quel passo di mio padre
Per dire che può essere letta in due modi diversi
Re e e e mi sembra entrambi attuali
Letta in un certo modo e falsa
In un altro modo è vera letta in un certo modo ingenua e in un altro modo di segretezza è assai rilevante
Perché cosa dice
Dice quando l'economia dei sei Paesi sarà stata veramente integrata si renderà necessario creare una moneta comune e moneta comune significa bancarie missione comune e Banca di missione comune significa Governo Comune
Quindi le tappe verso l'unione politica erano integrazione economica
Unione monetaria unione politica
Ora se letta così questa affermazione ingenua e non è vera
Perché non è vero che l'integrazione economica comporti necessariamente l'unione monetaria si può avere una cosa senza avere l'altra i paesi del Como avevano l'unione monetaria usavano tutti la stessa moneta ma non aveva un'integrazione economica
Stati Uniti e Canada hanno l'integrazione economica ma non hanno l'unione monetaria hanno due monete diverse il mercato unico esiste dal primo gennaio del novantatré in presenza di una pluralità di monete quindi non è vero che necessariamente l'integrazione economica comporti
L'unione monetaria
Ne è vero che l'unione monetaria necessariamente comporti l'unione politica
Perché si può avere unione monetaria senza unione politica come dimostrato al patto che Belgio e Lussemburgo da molti decenni hanno la stessa moneta ma hanno due governi diversi non hanno nessuna intenzione di darsi un unico governo così come ma è una forzatura si può avere l'unione politica senza l'unione monetaria la storia d'Italia lo dimostra l'Italia è stata unificata politicamente molto prima della sua unificazione monetaria
Questa è la lettura se volete e ingenua di questa affermazione però significativamente lui non dice
Che integrazione
Economica uguale moneta comune uguale
Unione politica dice
Integrazione economica s'renderà necessario creare una moneta comune e moneta comune significa Banca di emissione comune e bancari missione comune significa governo comune allora letta
In base a quello che viene detto il problema che egli pone una banca di missione comune significa creare un potere discrezionale io
Discrezionale per la gestione di un aspetto importantissimo dell'economia europea che è quello della moneta comune e questa discrezionalità inevitabilmente sottolinea la necessità di un controllo politico sulla gestione di questi poteri
Perché era impensabile nel mille novecentocinquantanove che si potesse dar vita alla banca centrale che non fosse sottoposta direttamente o indirettamente a una qualche forma di controllo politico questo perché per una ragione di teoria economica
Che se mi perdonate la pedanteria richiamerei perché nel mille novecentocinquantanove si credeva utile desiderabile
Una gestione della politica monetaria che fosse orientata ad obiettivi di stabilizzazione di breve periodo cioè che a seconda dei casi fosse espansiva per stimolare l'economia fosse prudente per impedire l'inflazione eccetera allora un uso di un potere discrezionale di questo tipo inevitabilmente richiedeva la necessità di una qualche forma di controllo
Di tipo politico democratico
è vero che da allora le cose sono cambiate vero che ora non crediamo più tanto alla opportunità di una politica molto
Monetario ispirata esigenze di stabilizzazione di breve perire quindi è vero che oggi si potrebbe benissimo avere una banca centrale comune senza un controllo politico se avessimo delle regole che
Predeterminate e note in anticipo agli operatori facessero sapere che cosa e in che modo quali da Banca centrale
Europea
Farà e in che modo perseguita i suoi obiettivi e qui da questo punto di vista a me sembra che torna a essere attuale quella considerazione perché noi abbiamo dato vita ad una banca centrale europea che se e quando inizierà a funzionare
Si vede garantita la sua indipendenza
Così come abbiamo stabilito nel trattato per il suo obiettivo sola sarà la stabilità monetaria
Cioè gli abbiamo già imposto l'obiettivo
Ma la storia di questo secolo è costellata di episodi di banche centrali nominalmente indipendenti che hanno dato vita a fenomeni di patologia monetaria clamorosi a grande infrazioni ai per infrazioni o a grande recesso grande recessione
E allora io mi chiedo se quella considerazione del mille novecentocinquantanove secondo cui Banca centrale comune
Significa
Unificazione politica non sia tutt'oggi rilevante
E se non sia cioè auspicabile che anche nel sistema di Maastricht così lontano per tanti versi da quello che era la discussione del minore centocinquantanove non dovrebbe prevedere una qualche forma di controllo democratico
Nei confronti di questa banca centrale europea dal sì
Perché dire che è indipendente
Sarà anche desiderabile ma intanto fa sorgere il quesito indipendente da chi
E che l'indipendenza dalla banca centrale un concetto nato in questo secolo
Perché si voleva evitare che i governi abusassero del loro potere utilizzassero la politica monetaria per finanziare con l'inflazione a loro spese quindi Independence alla banca centrale il significato indipendenza dal governo ma lei non abbiamo un governo europeo
Quindi da chi è indipendente la Banca centrale europea
Piuttosto il quesito e un altro nella situazione attuale a chi risponde
La Banca centrale europea del suo operato
E il problema dell'accountability
Sì è indipendente ma questo significa rispondono solo a Dio dell'opera
E qui a me sembra che dance che ci sia molta il ipocrisia in giro perché tanta gente che dichiara di non volere l'Europa delle banche centrali
Che lamenta il deficit democratico rappresentato dal fatto che non c'è un meccanismo di controllo democratico adeguato nei confronti di queste istituzioni quando viene proposta una qualche forma sia pure solo indiretta di controllo democratico sull'operato la Banca centrale europea
Risponde negativamente l'undici giugno dell'anno scorso nel dibattito sull'Europa che si è svolta alla Camera dei Deputati io avevo proposto
Inserendolo in una mozione
E il governo italiano si adoperasse
Perché la Banca centrale europea da crearsi sottoponesse i suoi obiettivi di politica monetaria al Parlamento europeo e ai Parlamenti nazionali bene la maggioranza del Parlamento ha votato contro questo punto il che a me sembra alquanto singolare
Cioè se la banca centrale europea per assurdo decidesse di dar vita a un'iperinflazione il Parlamento italiano non lo vuole sapere
Può essere tenuto all'oscuro di quelli che sono gli obiettivi della politica monetaria che riguarda anche noi il che a me sembra davvero strano quindi se questo libro
E ricorda che gli obiettivi dell'Europeo eminentemente politici
E che ricorda come perché la costruzione europea si è sviluppata nel modo che sappiamo riuscirà anche a farci recuperare la saggezza di quella che era l'ispirazione originaria io credo che avrà il viaggio solo svolto un compito molto importante e meritorio
Dionisi
Abbiamo già ha preso molte cose di grande interesse
Credo che Giorgio Napolitano
Contributo
Al riparo
Mi scuso anche per il ritardo sono contento di avere potuto ascoltare credo quasi tutta la esposizione dell'amico Antonio Martino
Trovo in difficoltà sicuramente superiore alla sua perché del momento attuale sono sicuramente meno libero di lunga
Poi sono anche meno liberale storicamente parlando ma nella libera ma mi sembra che sfruttate posizioni c'è stato un graduale ma sostanziale avvicinamento del mio otto alcuni aspetti in quanto detto finora
Ma il libro secondo me molto utile
Perché una ricostruzione molto puntuale di tutte le tappe non ha storia
Scarsissima mente conosciuta
Non dobbiamo in alcun modo confondere quello che c'è anche lui autentico e di importante in uno slancio europeistico diffuso nell'opinione italiana ecco adesso senza scendere in troppe precisazioni a questo proposito con un'effettiva consapevolezza del processo storico ricostruzione europea come si è venuto svolgendo in questi oramai più che quarant'anni per prendere le mosse anche soltanto dai trattati di Roma tanto meno se ne conoscono se ne ricordano gli antecedenti
Ci sarà tra poco all'Aja un congresso
Promosso dal Movimento europeo per i cinquant'anni del congresso del quarantotto tutto questo non appartiene ad una cultura diffusa
Nemmeno ad una cultura politica diffusa e quindi io credo che il libro sia molto utile
Nel riproporsi quesiti che in
Sedi reti Esperti gli appassionati anche di politici maggiormente dedicati alla casa alla causa europea sono stati più volte oggetto di riflessione insomma che cosa c'è stato qui si dice a un dato momento come si sia perfino smarrito il filo della di ispirazione originaria
Che cosa c'è stato di continuamente interrotto diciamo così in questo processo di continuamente contraddetto contrastato affatto Ca'
Riproposto ora introdotto e senza dubbio il filo della unità politica
E abbiamo tante volte ragionato su come poi si sia finito per procedere secondo altri approcci diverso i da quelli che sicuramente aveva lo presieduto a grandi disegni di unità europea
Tra questi disegni viene ricordato nel libro e io credo che noi abbiamo motivo di valorizzare il Manifesto di Ventotene è stata l'iniziativa di un piccolissimo nucleo però straordinariamente lungimirante
E sappiamo anche e quanto al Piero Spinelli
Si sia affaticato nel perseguire
Quell'obiettivo fondamentale però poi confrontandosi via via con tutte le scelte che finivano per imporsi come del sole realistiche Lissone perseguibili
Sono state scelte fondamentalmente integrazione economica e di debole stentato avvicinamento ha fatti di integrazione politica
Però detto questo noi forse dobbiamo anche interrogarsi io ero stimolato anche a pormi questi interrogativi nel nel leggere il libro
Ma acquista
Prospettiva dell'unificazione politica ma dove è stata condivisa
Un quale dei paesi che hanno dato vita innanzitutto alla comunità e poi che successivamente sono entrati a far parte di una comunità più ampia dei dodici dipinti ci oggi dell'Unione
E poi segnatamente in Italia il quadro che ha poco fa richiamato Antonio Martino
è stato tale da farci quasi giungere alla conclusione che nessuno voleva all'unificazione politica non la volevano forze politiche di opposto segno Loyola forze sociali di opposto segno e allora davvero c'era
Una ristretta una ristretta e lì
Politico una ristretta classe dirigente che aveva precisa nozione anche della necessità storica di questo traguardo
Naturalmente si può dire qualcosa di specifico sulla sinistra italiana poi anche senza confondere le posizioni che non sarebbe onesto confonderle sul pc da una parte il PSD dall'altra
Al momento della ratifica dei Trattati di Roma fissi si astenne il PC voto contro e si perdette questo anche nel settantotto di fronte al Sistema monetario europeo che il PSI pure avendo già alle spalle una cospicua esperienza di governo si astenne non voto a favore il PC voto contro anche se a mio avviso tutte le motivazioni di quel voto erano tali da condurre all'astensione non al voto contrario
E e ci fu un condizionamento politico di quel momento che era già un momento di crisi nella politica di solidarietà nazionale
Comunque per quello che riguarda voglio Sormani questa notazione io visto che cosa
Sia richiamato a pagina undici e come che vi si sia riferito l'amico Martino
Io francamente avendo partecipato sia pure alquanto giovane a tante discussioni su come si dovesse atteggiare il PC di fronte alla costruzione europea all'unità europea
E posso garantire che ho mai sentito da citare nei citare la nessuno lei insomma sì c'era una radice ideologica ma c'era soprattutto una radice di collocazione internazionale cioè fino a un certo punto si è ritenuto che la comunità europea
Si collocasse in un quadro di alleanze
Tutto ancorato al campo occidentale sino a quando c'è stata una scelta di campo internazionale per il PC
Prima anche per il PSI si è guardato con diffidenza alla Comunità europea poi questa posizione è stata superata senza dover passare attraverso particolari revisioni ideologiche
Politicamente e politicamente attraverso qualcosa di molto importante che è stata la richiesta di partecipazione e poi la partecipazione al Parlamento europeo che ha segnato profondamente da Giorgio Amendola
Enrico Berlinguer a tanti altri la politica del PC e non solo la politica il PC verso l'Europa ma la politica del PC buonsenso assoluto comunque e
Se noi
Io viottoli evochiamo come ha fatto Antonio Martino quel quadro di posizioni diffidenti e ostili
A vario titolo in vario modo alla unificazione politica e ci dobbiamo appunto porrei qualche domandato
E perché i versetti la grande intuizione
Anche in particolare di Vegas veri
Credo che difficilmente possono essere interpretata in chiave di unificazione politica in senso proprio in senso stretto
Cioè intesa come costruzione di una Europa sovranazionale di una federazione europea
E la grande intuizione era necessita di una forte stretta e sempre più profonda
Unità politica tra governi europei che partecipavano approva oggetti a cominciare da quelli diciamo più circoscritti della Comunità del Carbone e dell'Acciaio a progetti di integrazione era fortissimo in questo l'elemento politico l'elemento politico se si vuole fare questa distinzione che non è lessicale
Di unità di unità politica mentre unificazione politica no va be'l'unificazione politica
L'unificazione politica ce l'avevano ce l'avevano in testa i federalisti i federalisti
C'era una vera una piccolissima minoranza
Poi i federalisti hanno anche avuto la fortuna di essere capito laccati da un uomo come Altiero Spinelli che sapeva confrontarsi anche con tutte le contingenze e le opportunità di un processo politico
E e che quindi
No instancabilmente il come dire
Cercava le strade per rilanciare per rilanciare il movimento in una direzione che poi in ultima istanza
Per rilanciare il movimento di costruzione europea in una direzione che poi in ultima istanza potesse portare alla Federazione
Credo che forse in questo senso ecco vada fatto un approfondimento e vada fatta anche una riflessione più ricca più ricca di sfumature ora prendiamo il settantotto dal momento che l'ho richiamato
Dal momento che
Ricordo di aver avuto qualche parte lo quindi Vacchi comunque il confronto eccetera ma ora anche al di là diciamo di come andarono le cose politicamente poi non semplifichiamo perché una delle posizioni più problematiche rispetto al Progetto di Sistema monetario europeo fu quella lì
E quindi insomma il discorso era compromesso era controverso ma quello che io ricordo foto fortemente mi scuserete adesso se mi sono lasciato trascinare eccessivamente
Nel riferimento affettuoso e rispettoso Altiero Spinelli quello che io mi ricordo poi
I suoi sodali mi potranno correggere sì non sono preciso era una visione non voglio dire strumentale ma politica dinamica che Luís Aviva di questo show oltre un certo limite lui non era interessato
Alla discussione su come avrebbe risposto a determinate esigenze e aspettative specifiche il sistema monetario lui vedeva una leva
Il sistema monetario europeo e la leva per rilanciare un processo di costruzione europea che si sta arrivando che si sta frenando
è poiché poi poi abbiamo poi abbiamo avuto altri momenti molto molto impegnativi poi abbia avuto il momento dell'atto unico poi abbiamo avuto
Il momento del Trattato di Maastricht abbiamo avuto il passaggio dentro
Cui ancora si diamo della moneta unica ma anche qui c'è una certa logica che ha contrassegnato le posizioni di tanti europeisti beh la moneta unica anche qui ancor più naturalmente ben più dell'Osso beh la moneta unica e la leva e la leva per far fare un balzo in avanti un processo di costruzione europea che proceduto attraverso
Grandi intuizioni
Primi grammi di Perini grandi risultati fasi di stanchezza fasi di regressione balzi in avanti
E questo è stato questo è stato e quindi anche la moneta unica ma quanti europeisti l'anno con concepita nonostante tutte le discussioni che si possono fare che continuano a farsi su questo strumento in quanto tale per i risultati che darà non darà sul piano delle politiche monetarie e e delle possibilità di aumento Forte della competitività europea ma al di là di ciò è
Che cosa
La moneta unica e elemento trainante per un movimento in senso federale della costruzione europea
Anche le loro d'altro Aldo Dell'Oro
Ricorrendo a quell'ossimoro pensiamo ad una federazione di Stati europei
Un'Europa come federazione di Stati Pardo una Europa come federazione di Stati nazionali dice però si ci sarà insieme la dimensione intergovernativa e la dimensione sovranazionale con due con due pilastri di tipo federale che possono essere moneta comune e difesa comune per la difesa comune per il momento non c'è la moneta comune può darsi che stia che stia per esserci
E però ecco arrivati a questo punto io poi sono è del tutto d'accordo con Antonio Martine Aubry
Quindi sfatiamo anche sfatiamo anche luoghi comuni a proposito delle posizioni liberali dico io perché io trovo assolutamente corretta come posizione liberale quella del porsi l'interrogativo indipendente da chi la banca centrale a chi deve rispondere la banca centrale la risposta non è semplice ma l'interrogativo secondo me è ineludibile così come magari abbiamo notato discutendo oramai da a qualche anno con Mario Monti commissario abbiamo notato come Mario Monti sicuramente
Portatore di una una visione liberale e anche di profonde convinzioni sulla insopprimibile superiorità incontestabile superiorità dell'economia di mercato oggi pone con molta forza il problema di regole nel processo di integrazione del processo di liberalizzazione per esempio problemi vive problema di regole in materia fiscale ora quindi io io credo che
Anche l'espressione che magari una volta si sarebbe una volta si sarebbe pensata propria proprio soltanto di una sinistra schematica controllo democratico non è un caso che questa sera sia risuonata sulle labbra
Del liberale Antonio Antonio Martino
Ora
Mi interessa molto poi finisco subito mi interessa molto il punto governo politico governo comune perché è vero che i la creazione della banca di emissione comune della Banca centrale europea fa sorgere interrogativo però non è detto che ci che si riesca a darvi risposta
Non so se riusciremo a darvi risposta nel senso dei definire a chi debba rispondere la banca la banca comune non so se riusciremo a trovare risposta nel senso di disegnare un percorso verso adesso si dice almeno verso un organo di governo politico
Della politica economica
Perché faccia almeno una politica economica come vogliamo definirla coordinata unitaria comune
Definita in una sede politica almeno da quadro di riferimento per le decisioni indipendenti
In materia monetaria della Banca centrale europea ma se io dico non so se riusciremo a trovare risposte e strade e lo dico anche per sottolineare che quindi non c'è automaticità e mo'molto bella molto bella e anche sì molto
Anticipatrice la frase di Gaetano Martino che è stata citata qui e lì però c'è un un piccolo elemento diciamo di di fiducia
Eccessiva né la forza delle cose cioè la banca comune significa Governo Comune dovrebbe significare uno poi tocca alle forze politiche
Fare in modo che Realm alle forze politiche europee fare in modo che realmente significhi questo no avrei voluto dire ma sono già stato lungo qualche parola sull'Italia perché qui
Nella introduzione degli autori e insomma forse c'è qualche giudizio anche un po'troppo un po'troppo severo ecco io ritengo sull'Italia figuriamoci abbiamo detto tutti poi specialmente chi è stato all'opposizione per tanto tempo non è stato tenero anche nei confronti della retorica o della contraddittorietà europei Istica della posizione europea all'Italia però insomma io credo che sia
Io penso che sia un po'eccessivo parlare di strumentalità dice ambiguità insomma di di
Delle posizioni delle posizioni italiane sull'Europa Sensi vari mesi sappiamo che anche la storia specifica delle posizioni italiane e costellata di di di esitazioni di ridimensionamenti di passi indietro ma facciamo delle riserve su non è la prima volta no pressoché non è stata l'ultima quella dell'atto unico anche adesso per Amsterdam facciamo delle riserve le facciamo mettere a verbale Falcone insomma pace diamo atto unico per un po'non si firma per un po'di giorni poi si firmò con una riserva ci salva Moro anima si si può anche rare questa interpretazione i perché litiga però in fondo abbiamo marcato des deposizione in alcuni momenti abbiamo avuto luogo non solo nell'ottantacinque come pure qui
Si riporta si ricorda in quel consiglio europeo in cui il governo italiano poi governo Craxi contribuì a fare uno strappo
Importante ma in tanti momenti credo che siamo riusciti a a Davide anche una funzione non puramente non puramente declamatoria e oggi è vero che stiamo lavorando qui si dice a risolvere un problema rispetto a contestazioni che ci sono sempre state nostri confronti il problema della stabilità politica su questo pure ci sarebbe da dire perché poi in fondo tutti sapevano che questo Paese in cui si faceva lo crisi di governo
Ogni momento c'era una fondamentale stabilità politica era una stabilità che poi diventava perversa
Perché era caratterizzata da da da da da da questi da queste continue scosse di aggiustamento né i rapporti di potere tra le componenti di uno schieramento politico che però in sé era stabile era stabile
Penso che piuttosto veramente siamo stati molto esposti per la incapacità di garantire stabilità finanziaria
E oggi tutto sommato il e sul terreno del recupero di credibilità in termini di stabilità finanziaria che siamo andati più avanti quella della stabilità politica quella della stabilità politica o se volete politico istituzionale cari signori per il momento è ancora una scommessa grazie
Credo che la scommessa a questo punto passa nelle mani di Amato alla capirai
La scommessa della stabilità politica proprio no
Sì non ho capito dal ma io sono rimasto affascinato dalle dalle cose che ho sentito dire da chi mi ha preceduto al punto quasi da dimenticare il libero
Però qui sentiamo merito del libero
Perché se come come sognano direi editori ha saputo suscitare una discussione così bella e così che voglio dire che qualcosa c'è e secondo me c'è molto credo che tutti abbiano non tanto una caratteristica fattuale dell'iter cioè racconta attentissimi tanti e la storia fatta attraverso i fatti e quindi
Anzi chi fare come molti fanno di tirare il file ormai dimetterci pochissimi panni perché metterci Prandi costa fatica qui il filo viene fuori dai panni che ci sono spesi in realtà detenzione classico lavoro induttivo
Che è costato fatica in questa era la ragione per la quale pensavo che l'avesse scritto all'ottanta per cento Cacace conoscendo bene il mio amico Mammarella ma non escludo che così all'interno di un produzione molto leggo intensi lui ci abbia messo risorse ad analizzare guadagnarsi il cinquanta per cento del profitto finale questo non lo escludono va be'poi queste non mi ero sempre in lire ma mera apparizioni sapendo anche questo va ricordato che anche che accadesse autore di liberi e non solo di articoli in materia di politica estera
C'era un tipo di fattualità chi gli ricordava la sua precedente produzione ma non voglio mettere in dubbio poi siamo troppo amici incombente in questa è probabilmente la ragione per cui mi sono permesso si
Discuterlo e il primo motivo dell'interesse del libro è proprio in queste grandissima attenzione ai ai singoli fatti attraverso i quali si è venuta costruendo questa faticosa storia
Beh europea
I fatti che hanno almeno due figli Rossi e mi che emergono dal modo in cui vengono esposti al lettore
Ecco che sono fili rossi di grandissima attualissimo interesse politico ed è questa la ragione per la quale proprio la discussione fino a questo momento resta
L'accusi storico-politica e non soltanto sconta pensando bravissimo Antonio
Ad andare a pescare tra le cose di un grandissimo padre che ha avuto e che quindi penalmente offre suo figlio mercanzia non non non non esigua
Però ha tirato fuori che sta stupenda e lungimirante citazione sulla quale si può far politica oggi
Ora la il primo filo rosso che io vedo è quello del percorso non lineare della costruzione europea chiarissimo
Non lineare non soltanto perché ci sono disegni di versi che l'attraversa no
E non tutti i funzionari visti avevano in mente la la la federazione politica
Di sicuro che aveva in mente la federazione politica sempre stato d'accordo con il percorso funzionalista che era stato seguito
Martino non lo aveva visto invece in questa chiave per per ragioni
No lineare non solo per questo ma anche perché spesso l'Europa sia Rena per assenza di disegni oltre che per conflitto divise
Quindi non è una sacca
La storia d'Europa è una costruzione evento tormentata che si fa largo fra intese fra conflitti tra fallimenti
E il libro reca traccia di tutte queste ecco
Sì dei grandi conflitti appunto decoro è stato un protagonista dei viene ricordato più volte insomma la sua idea del del Direttorio nata una prima volta che l'avara con per agli italiani l'idea che la NATO debba essere diretta da Stati Uniti francesi e inglesi che ovviamente la reazione assai tiepida
Il conflitto in tanti conflitti di cui fu protagonista la pace modo in cui lo ha già ricordato napoletano venne domata nel vertice di Milan
Mi ha sempre colpito che in una Autobiografia tra le più ponderoso e che io abbia letto la Thatcher se non ricordo male non menziona neppure Craxi dal quale pure fino a quel momento era stata più volte affascinata quindi se l'è legata al dito questa cosa di Milano che lo ha cancellato dalla propria Autobiography
I conflitti i fallimenti anche ce ne sono stati diversi che qui vengono ricordati
Decollo spesso appunto il piano forse è stato
Tende ma che è ancora lì oggi che pure con tanto entusiasmo sia sia ad opera eccetera però il piano Silverman è stato uno dei grandi fallimenti della de della vicenda europea
Però ci sono anche i grandi nomi
I grandi momenti che sono di intesa ed i passi avanti ecco l'avvio altro il momento dell'avvio proprio che segue un fallimento del primo quello che tu hai ricordato che precede il trattato diciamo ma che grande fallimento dell'accende
Il grande momento delle gemellaggio Giscard cimento che giustamente viene ricordato passi avanti in Europa ne fa da gigante quando i due si ritrovano
Prima ministri finanziari insieme e poi l'uno capo dello Stato e l'altro cancelliere
Non dimentichiamo che il Consiglio europeo
Che è una delle più grandi carte che la integrazione politica messo in campo nasce con loro
Come nasce con loro la Bossi me e quindi l'embrione della moneta unica
Come nasce commuovono riguarda l'Europa di oggi cinque sei perché Rambouillet Morrone venne invitato insomma non voglio entrare ma comunque il coordinamento istituzione politica che in qualche modo prende campo dopo il fallimento di Bretton Woods
E l'analisi dei grandi momenti nel libro mette in campo il secondo filo rosso i grandi momenti sono i momenti in cui c'è la politica che costruisce
Tasselli come ulteriore integrazione pur
è chiarissimo che così cioè in questa storia tormentata ciclica di stop and go
In momenti del Gros sono i momenti in cui riprende corpo la politica ispirata dal bisogno o dalla idealità o da entrambi di produrre ulteriore integrazione politica
Ed è chiarissimo chiedi questo c'è e il libro lo sottolinea una grave carenza oggi
Paradossalmente nel momento in cui una delle carte su cui più si era puntato per l'ulteriore integrazione politica sta per arrivare a maturazione quella dell'unione monetaria
La maggioranza dei cittadini europei non sono europeisti sono contrari all'euro
E a questo si tratta di pensare a questo punto che giustamente autori dicono qui c'è qualcosa che manca Bonassi questo accade qui c'è qualcosa che manca
E ovviamente fedeli alla impostazione che si danno all'intero lavoro c'è carenza di spinta politica di direzione politica verso l'ulteriore integrazione politica
Questo è il più grande dei due fili rossi che attraversano il libro il quale non a caso comincia con gli anni dei e anche prima proprio per dimostrare che coloro che ne avevano parlato subito dopo la Prima guerra mondiale mi avevano parlato in funzione politica
Per entrare all'Europa una statura politica adeguata nei confronti dell'Oriente e dell'Occidente
Per costruire un'identità politica comune che già allora serva ad evitare il rischio di ulteriori guerre e poi nel dopoguerra nel secondo dopoguerra
Incancellabile dalle matrici della identità politica europea che si voleva allora costruire la lotta contro il nemico comune il comunismo che ha recintato una parte d'euro
Qui però viene il problema che poi in realtà non affrontato ma chi è stato posto da Giorgio Napolitano mi nella parte centrale e stasera del del suo intervento questa integrazione politica verso la quale l'Europa dovrebbe tuttora marciare è all'insegna del federalismo così come era pensato a suo tempo
Io sono convinto che non può più essere così sono dannatamente convinto che di ulteriore integrazione politica abbiamo bisogno sono altrettanto convinto che per seguire oggi l'idea federale di allora sarebbe totalmente sbagliato
Nel sennò non perché ne siamo incapaci
Ma perché in quella stessa idea pensateci bene l'idea dello Stato federale
Presuppone lo stesso tipo di Stato sovrano che l'esperienza che siamo venuti facendo sta cancellando
E la trasposizione a scala più ampia col pantografo
Di una entità istituzionale è superiore ma vorrei cognome scienze e onnicomprensiva nella disciplina dei rapporti civili e sociali che ricadono nel suo territorio
La liberalizzazione non ancora sufficiente ma comunque intervenuta dei mercati delle attività della cultura delle tecnologie la libertà di movimento e di stabilimento hanno creato comunità che incrociano ribelli di beni di densi di governo a seconda dei fasci di interessi si direbbe che volta a volta possono cadere sotto l'uno sotto l'altro insomma siamo in un mondo nel quale crescono come hanno cominciato a dire ai politologi e già il giuristi ci stanno lavorando i sistemi multilivello di governo che non sono stati federali proprio perché implicano una pluralità di radicamento interne medesime persone e quindi di livelli di governo tra i quali si disperde e non trasloca l'antica sovranità statuale
Mentre lo Stato federale si compie nel momento in cui si è compiuto il trasloco questo trasloco oggi non ha più muovono un pochino delle buone infatti non a caso
La l'Unione europea e e è additata ad esempio sommo di questo modello che io considero più medievale più premoderno che non moderno rispetto alla all'impronta che la la sovranità omnicomprensiva lasciato sulle era moderna
Entrambi
Dipinti di questo fenomeno nella nell'Unione Europea gli Stati nazionali non sono più sovrani in realtà ma l'Unione europea non è sopra
E quindi dove dov'è finita questa sovranità ecco un elettricista direbbe che è finita Massa cioè si è dispersa in effetti si è vista già perché era legata al concetto stesso di Stato ora ecco qui e anche un'altra lezione che abbiamo imparato
è un sistema molto il governo livello in cui ciascun livello ha una ragion d'essere compreso il livello nazionale
Che rappresentativo di internet
Che non è l'impaccio guerrafondai
Ad una società più ampia e più libera che avevano in mente gli utopisti federalisti di cinquanta sessanta anni fa
E che però proprio perché è così articolato e qui è il punto
E esposto alla crisi per la politica ancora di più di quanto non fosse esposto lo Stato che aveva dei punti topici
E in quali e assorbivano il bisogno e allo stesso tempo il potenziale di politica che serviva a tenere insieme alle società chiuse dentro gli Stati nazionali
E questo è il problema che ora abbiamo davanti
Crisi della politici tra europea
Ed è il consenso attorno all'Europa
In che cosa consiste quali rischi comporta con che cosa lo si può contrastare si è pensato che sia una questione di trasparenza e si è molto discusso di trasparenza rendere più trasparenti le decisioni processi decisionali perché il cittadino non se ne sente estraneo
Ormai in sede comunitaria credo che ecco solo i bisogni più fisiologici si provveda riservatamente ma le procedure sono state rese ampiamente trasparenti e il problema non è stato reso
Si parla forse con maggiore corposità dedica democratico ma anche qui attenzione c'è parecchia retorica se la si vede soltanto come una questione istituzionale
Attenzione
No non è vero che se ci sentissimo più vicini al Parlamento europeo e se il Parlamento europeo avesse qualche potere in più
Il leader democratico sarebbe perciò spesso risolto non a caso qualcuno ha segnalato e lo vediamo tutti i giorni
Anche nelle vicende più correnti italiane
Capita che istituzioni non elettive
Ricevano il consenso collettivo superiore in determinate circostanze alle istituzioni elettive quindi la collettività non è che si sente attratta soltanto dalle istituzioni che concorre a delle molto spesso desiderato
Che le istituzioni che ha concorso ad eleggere non mettano le mani su certe cose e preferisce che su quelle cose ci rammentano altri gli preferisse istituzioni non maggioritaria
Lasciatemi stare i giudici che stanno facendo un lavoro che io condivido è una cosa che suscita adesione popolare
Non mettete le mani su certe istituzioni dalle quali io mi aspetto che producano beni e servizi e non consenso popolare
Istituzioni non maggioritaria banche in paese eccetera
Quindi non è non è un'aspettativa giacobina tutto deve dipendere dalla Volonté generale quello che risolve quello che ha di fronte il il il che ha democratico
Esiste quel problema
C'è un limite al di là del quale le istituzioni non maggioritarie devono andare giustamente è stato ricordato a proposito della banca centrale
C'è uno spazio che le istituzioni politiche debbono istituzionalmente coprire
Ma la questione perché
Dobbiamo essere molto realistici
E alcuni tra i quali il sottoscritto da qualche anno si sforzano di dirlo
Sta nella capacità della politica né i suoi livelli tanto nazionale quanto europeo di esprimere obiettivi Fini percorsi che riescano ad essere condivisi
E qui sta semplicissima cosa e null'altro che questo
E il deficit di democrazia di emerge tutte le volte Kim le istituzioni politiche vengono rifiutate respinte perché chiaramente non riescono ad esprimere obiettivi che sono condivisi a risolvere i problemi che sono priorità
Ed è qui sto in realtà ciò che realmente
Sta accadendo oggi in Europa ed è per questo che la maggioranza degli europei sono oggi contraria all'Europa
Perché nell'Unione monetaria vedono una moneta
Ma non vedono l'occupazione non vedono lo sviluppo non vedono un futuro per ciò che scrisse
Ora non entriamo si potrebbe entrare in diverse questioni raggiunto io Giorgio appunto
Non sono tra quelli che pensano che l'unione monetaria sia una leva prudente saremo costretti ad usarla come rileva ma è un po'come quando uno usa quando uno come quando uno fa la roulette russa
Ecco il tamburo della pistola è una leva coi dipende da da quale Kohl può essere insomma
E e da dove si ferma era era la era la liberalizzazione dell'economia europea e la leva sulla quale si poteva far poggiare l'unione monetaria ora sperare nell'unione monetaria perché accada il contrario
è una speranza che io ho naturalmente
Ma non non sono sicuro che il che il risultato possa uscirne e quindi la useremo ma
Il punto è tutto qua
L'incremento
E un obiettore di una forniti che ha che io non mi aspetto dalla federalizzazione europea macchine mi aspetto da quel Complesso che Giorgio giustamente ricordava di cooperazione statuale e di integrazione sopranazionale che insieme
Si portano su strade su cui le opinioni nazionali all'opinione europea sentono il bisogno che va
E do perché
Mentre a volte noi parliamo di cose tecnicamente molto fini in Europa sta crescendo esista ratificando il populismo
è fortissimo inibita
Non è rappresentato soltanto dalla lega che niente forse l'espressione migliore mai rappresentato da tutti quei movimenti
Che puntando sull'emotività popolare hanno cachi attuali e potenziali che possono proiettarli sulla scema e sul proscenio da un momento all'altro
E forte in Francia sta crescendo in Germania non ne parliamo in Belgio
Dove localismi populisti e e c'è in Inghilterra e il populismo è il contrario della solidarietà con detti hai il populismo parcellizza le identità le mette l'una contro l'altra e soprattutto mette il popolo contro chi esercita il potere
Cioè ai a interpretarla bene questa prevalente opposizione degli europei al d'Europa
E all'insegna del populismo e una delle forme in cui si sta manifestando la rivolta contro il potere
è vero che tantissimi evidenze che sono titolari di potere quando parlano all'opinione collettiva fanno finta di essere degli oppositori di se medesimo
Ma il gioco non sempre riesce Ronald Reagan mi è stato l'unico grande maestro
Che in questo secolo è riuscito a stare otto anni alla Casa Bianca come depose il capo dello
E menu ma non è facile insomma ci sono AVEPA de dei rischi distruttivi spavento ecco da questo punto di vista ecco ciò che manca non è una riforma istituzionale
Se mi chiedete che cosa serve per creare il bilanciamento politico della Banca centrale uno pena e di un bilanciamento l'opinione collettiva assente il bisogno perché vuol capire che non ci sarà imputazione
Che non ci saranno Paesi che perderanno posti di lavoro a causa dell'unità europea che non ci saranno economie che saranno messi allo Strand buttarla dall'unione monetaria ecco
Io sento il bisogno che ci siano delle politiche che ci sono e sono possibili per contrastare queste paure
Non sento il bisogno di affidare agli ingegneri delle istituzioni il compito di creare un altro c'è l'Ecofin c'è l'euro x
C'è il presidente della Banca centrale che può andare a parlare davanti alle commissioni del Parlamento e c'è il presidente del Consiglio europeo che può andare a parlare alle riunioni del bordo della banca centrale
Ecco le istituzioni che sono già tutte noi ci siamo troppo Perez in tecnicalità monetarie e in tecnicalità istituzionale
Siamo diventati bravissimi nelle dire nello spiegare come si fa ormai non sappiamo più che cosa si deve fare in quel modo che conosciamo alla perfezione
E quindi stiamo diventando degli esperti in procedure che abbiamo perso l'asso che rischiamo di perdere la sostanza
Ecco per questo
Quell'amico di cui parlavo prima a calabrese che in una precedente occasione tanto per trovare una via d'uscita in una discussione per la quale capiva poco poco disse ma qui c'è il risvolto politico
Stasera avrebbe proprio ragione perché qui c'è un danno altissimo risvolto politico che se non lo mettiamo al centro dell'attenzione
Lo stallo
Europeo di questa stagione può essere il più pericoloso fra i tanti che la storia d'Europa ha vissuto nei quarant'anni passa
Non poteva essere più sovente la relazione
Ma nato com'era prevedibile
Mi permetta di soltanto e quanto certo l'aspetto politico
Innanzi a noi
Ecco però c'è anche una componente segue per io credo culturali
Scuola tutti insieme
Ma questo è un pesto la deve fare la politica e già diciamo compiuto durante la chiave nello è uno dei il conte di privati della politica non pare delinquere eccetera
Tutti sono stati i guidatori molto Draghi ebrei li per cui io credo che abbiamo qualche minuto ma pochi minuti non morti
Perché qualcuno di voi voglia fare delle domande e poi i due autori risponderanno autorevole stessi però ripeto non soltanto delle domande
Perché non possiamo ovviamente aprile il dibattito tra tutti quanti noi
Allora se non c'è nessuno lei la parola io vorrei dire alcune cose viene se per vetrine
Molto brevemente per quel venti per cento Demi spetta di contributo al libero preliminarmente aiutatemi prima clarinetto ha detto di non è vero Presidente intanto ringraziamento ringraziamento a tutti quanti i presentatori credo che pochi autori
Così possono avere la fortuna di avere dei presentatori così autorevoli così brillanti un vero e proprio per Dubois
Quindi grazie grazie per
Direi le molte di molti riconoscimenti grazie anche per qualche osservazione che è molto molto brevemente sempre per quel venti per cento cercherò di rispondere direi quasi telegraficamente e al mio editore che giustamente sollevato il problema della scuola dico io sì in effetti questo è una grossa carenza del ma più che altro più che dell'Unione che non sarà mai occupata degli Stati nazionali e direi che anche una grossa carenza della cultura nel libro c'è un primo capitolo che riguarda appunto il dibattito sul tema euro Europa negli anni Venti e negli anni Trenta come dimostra come il il contributo dell'intellighenzia europea al più alto livello Valeri CID with Zingari dico direi tutti quanti grandi spiriti culturale di quel tempo hanno partecipato aggrediva questo dibattito purtroppo dopo la seconda guerra mondiale è il medico si è spento quasi subito e la cultura è rimasto assente forse questo
Spiega anche questa mancanza di consenso e direi che nei confronti di ciò che ha detto il direttore calabrese non sarei tanto severo nei confronti della stampa quanto proprio nei confronti della cultura
La stampa riporta viva tutto sommato abbastanza fedelmente quello che succede a Bruxelles e nei dintorni e però quello che manca è l'impegno della cultura oltre che della scuola
è quello che ha detto Martino e giustamente forse dovremmo dare un maggiore attenzione a questa alla tema del mercato comune
Che e certamente fu certamente un progetto italiano soprattutto dell'iniziativa dovuta Gaetano Martino
Ecco però poi è mancato nel corso dei tre a due anni che hanno portato poi quei Trattati di Roma Tel l'atto conclusivo del del mercato comune
Una partecipazione italiana gran parte delle dei dibattiti si svolsero fuori dall'Italia in inverno e con nei dintorni di Brussel
E la nostra diplomazia partecipo così dico in modo abbastanza indiretto
In fondo il mercato comune che nessuno voleva oltretutto perché erano contrari tedeschi erano scettici i francesi su direi per tutta una serie di circostanze fortunate fra l'altro anche la crisi di Suez
Che sciolse tutto quanto una serie di nodi che direi che la nostra mancata partecipazione con la nostra episodica partecipazione sul piano diplomatico ai dibattiti ai negoziati risponde anche al la giusta osservazioni di Napolitano
Che critica l'eccessiva severità nei confronti del dell'Italia
L'Italia partecipa ed è presente in alcuni momenti molto significativi della Costituzione europea
Con quell'articolo trentotto del comunità di difesa che doveva addirittura essere il nucleo di una futura Costituzione europea di nuovo come dicevo nella proposta del mercato comune dopo la caduta dell'unificazione europea di nuovo
Negli anni ottanta con iniziative di Spinelli per il rilancio del Parlamento europeo ecco però quello che è mancato è stata la costante presenza della diplomazia italiana nel negoziato la politica estera si costruisce attraverso il negoziato costante attraverso alleanze costante ecco direi che in per giustificare questa assenza
Le nostre vicende interne soprattutto negli anni settanta negli anni Ottanta spiego no in una certa misura questa questa assenza o comunque questa episodicità di partecipazione
E infine ciò che diceva Amato giustamente che mi sembra accolto molto bene quello che è un po'il ritmo del nostro dalla nostra narrazione cioè questa successione di successi e di fallimenti che è un po'che di cui poi è disseminato tutto quanto il percorso europeo
E questo da forse anche la risposta
Al l'interrogativo che gli si è posto c'è la federazione europea così come era stata concepita da Spinelli così com'era stata concepita alle origini nel futuro dell'Europa e la risposta è no non è non c'è non la vuole più nessuno ma direi che se si se ci l'autorità politica si creerà e tutti quanti noi auspichiamo e tutti quanti speriamo che la moneta comune faccia da leva in questo senso ci sarà secondo un percorso diverso secondo una dinamica diversa perché diversa è stata rami dinamica che ha creato le istituzioni europee ecco questo mi sembra che sia un pollo
E quindi nel no abbiamo cercato di chiarire un po'il percorso diritti del del della storia del dell'Unione europea o meglio prima della comunità e quell'unione speriamo di esserci riuscite in qualche misura ringrazio di nuovo tutti quanti i partecipanti in via editore e ringrazio soprattutto il mio cauto ore per l'ottanta per cento della fatica che ha svolto no grazie neanche una parola
Allora la parola passa per l'ultimo anno all'autore l'ottanta per cento
Quindi ribattezzato ottanta per cento ringrazio
Gli oratori che mi hanno preceduto
Presidente Amato che ha avuto la bontà di affibbiarmi questa
I detta dell'ottanta per cento del Presidente Napolitano
Professor Martino e ma mi aspetto che lo smentisca europeo e imprese e il direttore Pietro Calabrese gli hanno dato uno spessore culturale lei straordinario consentitemi la parola a questo dibattito grazie particolare mi sia consentito a Pietro Calabrese
Grazie affettuoso il vincolo quotidiano di lavoro che abbiamo ringrazio il dottor la terza
Che ha magistralmente moderato questo dibattito e che ha creduto nel nostro libro
Infine ringrazio il coautore del cinquanta per cento Giuseppe Mammarella con cui abbiamo vissuto la dell'avventura di questo libro sulla quale vorrei spendere qualche parola perché è stata un'avventura
In qualche modo entusiasmante perché si sono trovati due come dicono esperienze professionali diverse uno storico
Affermato è un giornalista appassionato di storia che hanno messo insieme
Ripeto le loro esperienze e devo dire hanno dato vita ad una collaborazione molto molto bella e spero fruttuosa
Per quanto riguarda gli impegni in Trentino non ci sarebbe nulla da aggiungere si rischia soltanto si rischia soltanto di dire cose superflue libera
Il mio coautore Mammarella mi ha tolto molti argomenti perché facevano parte delle risposte che avrebbe dovuto dare e quindi mi limito soltanto ad alcune osservazioni il
Il dato di un secondo noi è emerso in quel nella Same della politica estera italiana negli ultimi cinquant'anni relativa naturalmente problemi europei
Non è stato quello dell'ambiguità anche se talvolta forse abbiamo usato questo esperibile Space pressione ma quello della non coerenza non nella nella non in un atteggiamento non lineare della politica estera italiana ci sono stati dei grossi personaggi nella la vita politica italiana citiamo De Gasperi Spinelli Gaetano Martino che ha svolto una funzione decisiva in quel momento in cui c'era stato il fallimento
Della UE è o si era già vista che due erano della cento scusatemi e si era già capito che la UE o non non aveva gli strumenti per poterlo supplire in qualche modo a questo fallimento in quanto la Gran Bretagna che l'aveva promossa si era subito poi tirata indietro secondo una Paul una linea che è sempre stata
Coerente del governo inglese nei confronti dei partners europei quella di partecipare ma al tempo stesso di tirarsi indietro
Quindi grandi personalità De Gasperi Spinelli Martino ma se ne potrebbero citare anche gli altri Einaudi eccetera però non politiche coerenti nei confronti dell'Europa molte proclamazioni di europeismo ma poi con una una politica che non è stata poi sosta sostenuta spesso da fatti e questo ha prodotto secondo il mio parere
E anche causa di un fenomeno che si è verificato in Italia di cui stiamo vedendo anche in questi giorni le conseguenze cioè quella di un Paese che a parole si dichiara europeista se noi beh analizziamo gli ultimi sondaggi demoscopici scopriamo per esempio che l'ottantotto per cento ottantadue non mi ricordo bene dei cittadini è favorevole alla moneta unica ma se poi si chiede a noi stessi cittadini quale siano le ragioni per le quali sono a favore della moneta unica non lo sanno cioè c'è una grande suprema ignoranza sui problemi europei e questo è un motivo che ci deve far pensare che ci deve indurre ad una grande riflessione perché la mancanza di conoscenza dei problemi europei rischia di essere un domani un fattore destabilizzante un fattore di grande preoccupazione
Perché
Se è vero come vero che oggi non ci avviamo verso una strada di non ritorno diciamo secondo me è questo il punto noi non siamo più
Alle ai passaggi che hanno improntato
Diciamo la politica europea degli ultimi anni secondo la teoria funzionali istiga che poi era qui che è stata quella che ha dominato in questi anni e cioè dei passaggi graduali a forme successive di integrazione oggi con la puntamento della moneta unica cioè domani tra un anno o poco più Condi i primi adempimenti della moneta unica non ci troveremo accedere una parte della nostra sovranità nazionale ad un organismo internazionale
Questo si deve sapere si deve conoscere cioè noi viste avremo con il Patto di stabilità approvato nell'ultimo vertice di Amsterdam
La possibilità concreta che un organismo internazionale sia esso la Banca centrale europea sia esso un altro organismo decreti delle sanzioni delle multe
A carico dell'Italia se il governo italiano non avrà adempiuto perfettamente alle ai parà i cosiddetti parametri di Maastricht se dal sito dal rapporto
Tre per cento
Deficit PIL cioè ci sono ci sarà un cedimento di sovranità che il cittadino io credo non conosce bene l'Italia cioè il cittadino oggi sa che la moneta unica tutto sommato darà un un un avvenire di stabilità se questo
A dover vivere una situazione di INCE
Nel futuro e allora
Questa situazione Luo
Una informazione capillare tanto per cominciare
In un piccolissimo contributo l'odio questo libro che vuole soprattutto contribuire a far conoscere
Dell'Europa come è stata fino a oggi per che si abbiano degli strumenti di conoscenza ma di questo per tutto
Di ecco il discorso che faceva Martino che mi trova con
Circondi dei
Dire poi anche
Dei bilanciamenti di carattere politico all'avanzamento la unione economica
Lungo la strada di un rafforzamento anche delle istituzioni perché anche
Io lo so concordo con
Non basta perché il mondo
Le nuove istituzioni ma vuole politiche concrete politiche
Vere politiche da poter valutare
Se le politiche sono nei
Io per concludeva recitare soltanto un episodio tratto dal libro che
Nel novecentottantanove dopo la caduta del muro di Berlino qualche giorno dopo la caduta del muro di Berlino
Vertice informale
Andreotti e De Michelis e e il tema era ovviamente la caduta del Muro le prospettive l'unificazione tedesca di fronte al caminetto si ritrovarono i dodici loro erano dodici capi e negli scritti dei ministri degli esteri e
Si è si alternava
A parlò per primo ed espresse un giudizio totalmente negativo nei confronti della prospettiva di una
Francia teneva questo questa eventualità
Poi parlò
E ognuno di loro espresse un giudizio negativo totalmente negativo sullo sulla prospettiva dell'unificazione tedesca perché allora
A quel punto De Michelis racconta questo episodio perché era testimone col rosso di rabbia parlo e si mise a piangere ed uno uno ed un impulso di pianto di fronte a questa
Di notte Luís avvertiva e quindi di opposizioni che vi incontrava allora di Micheli
Le ottime suggerì una
Cerchiamo di dargli
Piuttosto ardua se si ricorda che pochi poco tempo prima André
Bene che lei preferiva due
Raccolse l'invito di De Michelis due parole di appoggio va ovviamente non furono sufficienti
L'ira di Kohl che se ne andò e la riunione si chiuse in un
Le cose e poi
Ti hanno dato ragione col perché l'unificazione se fa
Ha assunto un ruolo sempre più importante
E oggi siamo
E la moneta unica ricordiamo
Fine di collo
Avete solo perché diventi no un domani
Per noi ma soprattutto per le nostre generazioni