"1848-1998. Il lungo cammino della libertà" convegno organizzato dall'Unione delle comunità ebraiche in Italia e dalla Chiesa evangelica valdese in occasione del 150° anniversario della concessione dei diritti civili a valdesi ed ebrei da parte di Carlo Alberto presso la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio

E delle comunità ebraiche ed è la chiesa evangelica valdese
Esiterò ringraziare che il Presidente della Camera onorevole Luciano Violante
Per avere offerto ospitalità a questo convegno sul lungo cammino della libertà
Noi credo è molto importante e significativa ricordare l'emancipazione in questo nuovo simbolo dell'unità e della libertà nazionale
Con me ebrei come protestanti credo si possa dire che l'impegno nella storia dunque nella società
Oggi nell'esercizio della cittadinanza sia l'elemento primario del nostro modo di capire la vocazione ricevuta dal signor l'intento di questo convegno è appunto quello di promuovere Dini di dare spazio a un contributo
Sulla riflessioni sui diritti di cittadinanza sull'esercizio e sulle relazioni della cittadinanza
Ed è in questo spirito che con questa riconoscenza che dopo
La parola al presidente ma prima vorrei leggerne e lei telegramma chiari Wurth arrivata dal capo dello Stato
Oscar Luigi Scalfaro
Scusate la mia voce
Saluto con cordiali sentimenti rappresentanti della Chiesa evangelica valdese dell'Unione delle comunità ebraiche in Italia che hanno promosso il convegno il lungo cammino della libertà
Nella ricorrenza del centocinquantesimo anniversario della concessione dei diritti civili al dj di ebrei da parte di Carlo Alberto
Negli anni in cui iniziava la lotta per l'indipendenza e l'unità dell'Italia il costituzionalismo ottocentesco dava i suoi rilevanti contributi alla nascita dello Stato liberali in Europa
Le minoranze religiose più significative costituivano un obiettivo che poneva fine ad un'odiosa disparità fondata su una secolare diffidenza
Da allora molte sono state le conquiste ottenute ed ebrei valdesi hanno contribuito e contribuiscono a pieno titolo alla crescita morale e civile dell'Italia
In un contesto di libertà che è fattore di concordia e di reciproca intesa con i cittadini di tutte le confessioni religiose
Con un saluto cordialissimo alle autorità presenti agli illustri relatori a tutti intervenuti Oscar Luigi Scalfaro
E allora do subito la parola al presidente della Camera onorevole Luciano Violante che anche il nostro ospiti
E non certo devo scusarmi perché dopo i saluti vi chiedo scusa sono giornate come se avete un po'complicate queste secondo internamente alla conferenza dei capigruppo ha subito dopo
Sono molto lieto che sia alla Camera dei deputati ad ospitare questa collaborazione
E centocinquantesimo anniversario della concessione delle tre patenti con le quali furono riconosciuti i diritti civili e politici minoranze valdese ed ebraica
Siamo stati peraltro precedute almeno per quanto riguarda le lettere patenti per la comunità ebraica dalla città di Casale c'è addirittura ottenuto speciale francobollo per ricordare anniversario
Riconoscimento delle libertà religiosa è stato storicamente per le minoranze il banco di prova di tutte le altre libertà ed è andato di pari passo con la costruzione dei sistemi democratici
Questo non significa che l'aspirazione alla libertà religiosa abbia sempre trovato agevole soddisfazione all'interno degli Stati democratici
Esiste tuttavia una relazione dimostrabile tra dittature e negazione forte attenuazione della libertà religiosa
Così come esiste un rapporto fra le democrazie liberali che le socialdemocrazie da un lato e di progressivo allargamento della libertà di fede
è significativo che riconoscimento dei diritti civili e politici alle minoranze valdese ed ebraica sia avvenuto nel mille ottocentoquarantotto in concomitanza con l'approvazione dello Statuto Albertino
Il riconoscimento reso a quelle minoranze segno pur in presenza dell'articolo uno dello Statuto che definiva la religione cattolica apostolica romana come la sola religione di Stato il punto di avvio dell'evoluzione dell'ordinamento in senso liberale
Tra la fine dell'Ottocento i primi anni del Novecento la dottrina italiana apri una riflessione che avrebbe dato luogo alla teoria della libertà religiosa come diritto pubblico soggettivo
Questa situazione si modificò profondamente con l'avvento del fascismo la stipula dei Patti lateranensi emanazione della legge riguardante i cosiddetti culti minori
Va beh concordatari attribuirono sono la Chiesa cattolica e cattolici una serie di diritti e di libertà diventarono in tal modo privilegi
Gli altri culti furono promossi informalmente con legge del ventinove da culti tollerati e culti ammessi ma subirono un trattamento di fatto deteriore rispetto al periodo precedente non si può non ricordare nel mille novecentotrentotto l'appartenenza alla religione ebraica diventa uno dei criteri assieme alla discendenza diretta per la individuazione della popolazione italiana di razza ebraica lo dico tra virgolette contro la quale furono emanate leggi razziste
Il risultato di quelle leggi fra tragedia dell'eliminazione fisica di oltre in altre migliaia di persone ai campi di sterminio folla peritale diritti politici e civili decine di migliaia di ebrei italiani
La Costituzione quarantotto sancisce per la prima volta uguale libertà di tutte le confessioni religiose davanti alla legge afferma che tutti hanno il diritto di professare la propria fede religiosa in qualsiasi forma
E farne propaganda ad esercitare in privato in pubblico il culto preferiti non siano contrari al buon costume
Nei primi decenni della Repubblica alcuni Autori hanno tentato di dimostrare la persistenza del carattere confessionale dello Stato
E come affermano diversi studiosi Cassano maturato una sorta di confessione racemo di fatto che ha ispirato alcuni comportamenti della pubblica amministrazione alcune sentenze della magistratura
Ma l'evoluzione della società italiana ha via via segnato una progressiva secolarizzazione dell'ordinamento civile che ha condotto non solo d'una nuova regolazione dei rapporti tra Stato e Chiesa cattolica mi riferisco a quelli dell'ottantaquattro
Ma anche di una più compiuta attuazione della Costituzione con la stipula di numerose intese fra lo Stato diverse confessioni di minoranza
Rimangono oggi aperti diversi problemi che richiedono un ulteriore impegno dello Stato per garantire l'effettività del principio di uguaglianza di tutte le fedi di fronte alla legge
E questo sia nei rapporti tra la Chiesa cattolica e altre confessioni che hanno stipulato intese con lo Stato pensiamo alla questione dell'insegnamento della religione nelle scuole se nei rapporti tra religioni con intesa religioni prive intesa
Sotto l'aspetto formale giunto ad un disegno di legge redattore il collega Maselli
Non ritengo opportuno esprimere un giudizio naturalmente sul merito di questi problemi sui quali ha aperto un dibattito tra le diverse forze politiche
Mi sembra ulteriore di poter dire che al di là delle diverse soluzioni legislative che si deciderà di lottare
è compito di uno stato democratico moderno rispondere questi problemi facendosi garante del pieno esercizio della libertà di tutte le confessioni religiose davanti alla legge
Gli assicurando al tempo stesso la libertà dei singoli e dei gruppi di non professare alcuna fede religiosa
Qui c'è un punto nodale
In quale modo uno Stato democratico moderno può svolgere questa delicata funzione di garanzia
Evitando da un lato di adottare inammissibile atteggiamenti intrusivi verso le diverse confessioni religiose
E dall'altro di assumere una posizione di totale indifferenza verso una forma di appartenenza come quella religiosa che ha forti ripercussioni sulla vita collettiva sociale culturale in quel modo di fronte alla sfida della molteplicità di finiti di culture di etnie diverse lo Stato democratico può costruire le condizioni di reciproco rispetto e quindi dell'accettazione della convivenza non conflittuale
Penso che la risposta sia una forte affermazione da parte dello Stato della propria laicità
La laicità il presupposto del pluralismo sottratto ineliminabile delle democrazie e che non si riduce vennero tolleranza né a semplice relativismo
Lo Stato laico non ne uno stato relativista lo Stato laico e quello nel quale le istituzioni politiche le organizzazioni confessionali sono legate da un rapporto tutto non mia e di reciproco rispetto
Questo rapporto naturalmente due facce per una parte lo Stato rinuncia ad assumere non è determinata religione come propria e si astiene da qualsiasi interferenza nell'organizzazione e nelle forme di espressione diversi culti
Dall'altra parte le organizzazioni confessionali rispettiamo l'autonomia delle istituzioni politiche facendo in modo che vede i dottrine religiose professate che inevitabilmente illegittimamente esercito influenza sociale culturale non si trasformino in strumenti volti ad incidere in modo diretto sulla vita delle istituzioni e delle forze politiche
La democrazia laica si fonda sulla vittoria storica nei confronti del totalitarismo e della dittatura e quindi sotto il punto del monismo politico-religioso culturale suo rifiuto del partito Stato dello Stato confessionale dello Stato etico
Ma al tempo stesso fonda riconoscimento del pluralismo non sulla indifferenza tra le diverse posizioni
Ma sulla affermazione sancita a livello costituzionale di un nucleo di valori costitutivi che sono il primato che la persona umana la solidarietà il rispetto dell'altro l'uguaglianza sostanziale
Questi valori in quanto resi vivi e concreti attraverso il buon funzionamento delle istituzioni
Definiscono in termini positivi lo Stato laico come strumento che non ostacola magico l'allargamento degli spazi di libertà e garantisce l'effettività dei diritti delle minoranze
Lo Stato laico al di là della formula abusata e per molti versi ambigua del multiculturalismo
Si pone come fattore di reciproco riconoscimento delle fedi delle culture elezioni diverse non tollerando una coesistenza purché sia ma facendosi garante dei diritti democratici dice Tiranti di cittadinanza
La cui affermazione in termini universalistici
Costituisce l'unica forma di appartenenza comuni che non richiede la rinuncia ad altre identità grazie
Ringrazio il presidente per il suo saluto per il suo intervento lo ringrazio particolarmente per questa sottolineatura della laicità dello Stato
Di una laicità intesa come strumento è garanzia di democrazia vera e di pluralismo vero
Lo ringrazio molto perché questo è un concetto che è molto caro
Alla nostra mente al nostro cuore
E saluto
La vicepresidente del Senato senatrice Ersilia Salvato cui affido il ringraziamento dell'Unione delle comunità ebraiche e dell'Unione delle Chiese metodista e valdesi
Per avere
Il senatore Mancino per il presidente Mancino e per il patrocinio Daloui offerto a questa nostra iniziativa grazie
D'ora la parola alla Presidente dell'unione delle comunità ebraiche Tullia Zevi
Signor presidente della Camera morale
E più alto luglio
C'è una tale sintonia fra le cose che lei ha detto rispose Tei io penso che mi permetterò anche di citarla corso di ripetere alcune delle parole che lei ha detto
Signor presidente della Camera
Signora vicepresidente del Senato
A tutti gli amici qui presenti sono diretta porgere il saluto dell'unione delle comunità planetaria il fatto di essere undici noi valdesi ed ebrei in una sede del Parlamento italiano a rievocare i centocinquanta anni trascorsi dalle lettere patenti Albertina
Per forza il significato storico politico e simbolico per la ricorrenza
Non dico questo siamo sinceramente grati al presidente Violante
Voto devo dire datori
Lei percorreranno le vicende delle due minoranze dall'emarginazione di umiliazioni e violenze subite per secoli
Alla Comuna esultanza per i diritti concessi alla solidarietà reciproca
Quella solidarietà di cuneese testimonianza il pastore valdese Amedeo bento
Che nel mille ottocentoquarantotto tardando a venire la concessione dei diritti politici agli ebrei accompagnò il rabbino di Torino e gli Aucan Toni Da Re Carlo Alberto per sollecitarli
E furono ottenuti
Solidarietà che si concernente anche l'antifascismo nella lotta partigiana nell'impegno condiviso per un'Italia laica democratica e pluralista
Solidarietà al che si perpetua nei dibattiti sulla parità scolastica da libertà religiosa
Nella lotta contro il razzismo sennò fobie antisemitismo nel dialogo ebraico-cristiano
E nella ricerca di interlocutori ma sui musulmani per la promozione di cui il feriale logo fra le tre religioni abramitiche
L'Italia sta rapidamente trasformandosi in una società Politecnica e multiculturale
Noi che per secoli fumo mogli viversi abbiamo dei particolari proprio ieri verso i diversi di oggi
Verso coloro che affluiscono dal Sud e dall'Est del mondo in cerca di una vita migliore
E per la loro integrazione essenziale è il ruolo della scuola
Attualmente in discussione alla Commissione istruzione del Senato la legge sulla parità scolastica
Preoccupano le conseguenze che l'istituzione di un regime di parità tra scuola pubblica e privata avrà sul sistema scolastico pubblico
Se non sarà predisposto anche un piano organizzativo e finanziario che gli consenta di rimanere l'asse portante della formazione dei giovani di tutti i giovani qualunque sia la loro origine una casa comune deve essere la scuola pubblica laica aconfessionale pluralistica e non multiculturale ma interculturale
Il presidente Violante parlando il sedici febbraio scorso torrette Lecce ha lanciato un forte richiamo
Lo Stato ha detto dei miei affermare in maniera forte la propria laicità
Per farsi garante del pieno esercizio della libertà di tutte le confessioni religiose davanti alla legge assicurando al tempo stesso la libertà dei singoli e dei gruppi Annigoni professare alcuna fede religiosa
Trasmigrazione due grandi mutamenti investono l'Europa intera richiedono l'impegno concorde delle forze politiche e culturali sociali civili e religiose
è un anno illusione che l'Europa possa rinchiudersi come una fortezza opulenta dimenticando gli enormi doveri che abbiamo verso il cosiddetto Terzo Mondo
La fame
L'indigenza
Le malattie dei diseredati sono forse la sfida più seria che il nostro continente deve affrontare per la sua stessa salvaguardia perché oggi in un mondo globalizzato
I problemi degli altri diventano subito problemi nostri
Non è pertanto concludere con il bandito che ripetutamente ricorre nella Torah
Sul destino del genere
Che in sé per in ebraico significa lo straniero andato ad abitare presso un altro popolo
Le dico diciannove
Allorché un forestiero si trovasse a dimorare presso di te nella vostra terra non dovete mai trattarlo
Deve essere per voi come un cittadino dei vostri chi abiterà con voi
A mano come te stesso
Perché anche voi siete stati forestieri in Egitto
Noi ebrei fumo davvero
Schiavi che in città
E poi i valdesi fosse rinchiusi nelle nostre valli e perseguitati
La nostra memoria ci induce adoperare per un'Europa non solo dell'euro
Ma dell'etica della libertà dei diritti e dei doveri
Nella fratellanza
Nella consapevolezza che ognuno di noi volente o nolente eh
E deve essere il guardiano di suo fratello grazie
Ecco questo messaggio avremo il saluto del moderatore della Tavola valdese Gianni Rostand
Signor presidente dalla Camera dei deputati
Signora vicepresidente del Senato
Onorevoli signore e signori cari oratori
Cari amici e care amiche
è un piacere è un grande onore porgervi il saluto della Tavola valdese
Che rappresenta in Europa la Chiesa Valdese Unione delle chiese metodi viste e valdesi
In occasione di questa giornata nella quale vogliamo insieme parlare del lungo cammino nella libertà
Il diciassette febbraio mille ottocentoquarantotto che abbiamo già ricordato a Torre Pellice alla presenza del Presidente della Repubblica ed il presidente della Camera dei deputati
Assegnato per noi valdesi e per gli ebrei l'inizio di questo cammino
Che ha poi avuto una seconda importante fondamentale tappa nella proclamazione della Costituzione della Repubblica italiana
Nel mille ottocentoquarantotto abbiamo ottenuto le libertà civili e politiche
Nel mille novecento quarantotto con la Costituzione
Abbiamo avuto il pieno riconoscimento della libertà di culto sancito poi definitivamente con le intese del mille novecentottantaquattro in attuazione dell'articolo otto
Nella nostra Costituzione
Hanno evangelici la libertà è molto cara
Forse perché l'abbiamo atteso a lungo
C'è oggi molto cara la libertà di tutti
Di tutte le donne e di tutti gli uomini che ancora non hanno si tratti di extra parla comunitari che approdano al nostro Paese in cerca di libertà spenti dal bisogno e dalla miseria
Si tratti di esuli politici che fuggono dalla violenza dal genocidio dalla discriminazione
Si tratti di cittadini ed i cittadini italiani alla ricerca di un lavoro
O infine messo rende ed i fratelli e di altre chiese e di altri culti
Che attendono che siano avviate o fermate le intese da loro desiderate e previste dall'articolo otto della Costituzione
Oggi ci ritroviamo qui provenienti da tutta Italia e anche dall'Europa
Per ricordare insieme gli avvenimenti del passato e per guardare responsabilmente al futuro
Il nostro futuro che del resto come del resto il nostro passato è strettamente legato all'Europa verso cui vediamo ben volentieri che anche il nostro Paese si è avviato noi da secoli siamo cittadini dell'Europa a dire il vero non sempre per nostra volontà o per nostra scelta oggi mesi Bergamo confermare la solidarietà ricevuta da sorelle e fratelli delle Chiese evangeliche europee ed ai loro governi con un con un impegno per la costruzione di un'Europa che sia la patria di donne e uomini liberi e uguali
Mi piace qui ricordare quanto il presidente Violante ha affermato a Torre Pellice in una delle sue ormai abituali e gradite visite
Ogni festa di libertà e festa di tutti anche perché l'auspicio perché tutti siano liberi
A lei signor presidente un grazie particolare parere concesso il suo alto patrocinio è questa sala del Parlamento per questa significativa giornata
A tutte e a tutti voi un cordiale saluto da parte delle chiese metodista e valdesi da parte di tutti gli evangelici italiani grazie
Allora noi ringraziamo ancora il presidente Violante è che è costretta a lasciare sì ti dispiace ma gli autori hanno buon lavoro l'avvocato
Allora ora passiamo alla fase dei lavori delle dei contributi nel merito del tema la prima relazione intitolata dallo statuto alla costituzione il relatore un noto costituzionalista il professor Gustavo Zagrebelski giudice della corte costituzionale
Come sapete autore di molti testi vorrei segnalare il recente il crucifige e la democrazia per le edizioni Einaudi che tocca un tema così che certo appassionerà molti e molti dei presenti tanto che parla del processo a Gesù
Allora la parola che a Gustavo Zagrebelski grazie
A me spetta
Nel organizzazione di questa mattinata non so se
Se funzione
Chiedo scusa parlo seduto perché con me possono vedere sono pieno di appunti se dovessi parlare a quel microfono sarà in grande difficoltà
Diceva a me spetta nell'organizzazione della mattinata tratteggiare nello scarso tempo che è concesso ciascuno di noi relatori tratteggiare lo sviluppo
Del libertà religiose in Italia dal l'annus mirabilis mille ottocentoquarantotto alla Costituzione naturalmente con le conseguenze che la Costituzione ha comportato nel disciplina giuridica nell'esperienza delle della libertà religiosa e quindi dirò qualche cosa anche sul seguito ciò che viene venduto dopo la costituzione repubblicana
Il mille ottocentoquarantotto
E un anno particolarmente importante non solo per gli avvenimenti specifici che lo segno ma e a mio modo di vedere importante per un mutamento di paradigma nella concessione del religione del libertà dei professore della religione
Si potrebbe dire che fino a quell'anno
Ciò che assegnati i rapporti tra le comunità religiose l'autorità politica era la lotta per la sopravvivenza parlo soprattutto delle comunità più piccole comunità minoritarie
Ho la lotta per l'affermazione del rapporto per la formazione per l'affermazione di un di una posizione di di potenza nell'ambito della della società
In ogni caso ogni relazione tra le comunità religiose
Lo Stato era visto come un insieme di di rapporti particolari
Dal mille ottocentoquarantotto in poi si può parlare in Italia della libertà religiosa in generale come problema generale naturalmente che abbraccia poi le esperienze i diritti di ciascuna comunità particolare
Nel poco tempo dicevo che mi è concesso io credo che sia ci sia doveroso
Riservare qualche minuto in più all'esame del le vicende che hanno segnato quell'anno non foss'altro perché qui siamo raccolti
Proprio per imbarcare quelle quel quella il significato di che esso rappresenta anche per noi oggi dunque l'accaduto
Che e lo Statuto Albertino annunciato l'otto febbraio
Proclamato poi il
Diciotto marzo del quarantotto contenesse una norma che sembrava confermare la tradizione delle legislazioni in materia ecclesiastica ecclesiastica del Piemonte
Perché con l'articolo uno ripete quasi testualmente articolo uno dello Statuto ripete quasi testualmente i primi articoli del Codice civile del Regno di Sardegna
Codice civile del mille ottocentotrentasette articolo uno la religione cattolica apostolica romana e lasciò la religione dello Stato
Formula identica a quelle contenute nell'articolo uno dello Statuto lascio la religione dello Stato
Articolo tre del codice civile gli altri culti attualmente esistenti nello Stato sono semplicemente tollerati secondo gli usi e i regolamenti speciali che li riguardano
Questa formula ritorna ma in maniera
In qualche modo modificata nel seguito dell'articolo uno dello statuto ciò che è caratteristico di questa formula
Di questa formula il principio di tolleranza di nera tolleranza nei confronti dei dei culti diversi da quello cattolico e il riferimento era diritti speciali
Cioè a relazioni giuridiche regolare di basate sul specialità quindi sulla separatezza dei rapporti tra le singole confessioni il potere
Pubblico il potere politico tuttavia questo articolo uno dello lo statuto che in qualche modo recepisce ma con le piccole significativa modificazione non si fa più riferimento
Alle leggi speciali si parla semplicemente gli altri culti tolleranti conformemente alle leggi e su questo punto ci sarà un dibattito giuridico importante per qualificare la natura della legislazione relativa alle confessioni religiose diciamo così minori questo articolo uno dello statuto furono l'ultimo comune raccontano i verbali dei consigli di conferenze per intervento diretto del re Carlo Alberto
E questi verbali danno il senso in poche battute danno il senso di quello che doveva essere il clima delle discussioni di allora
Le preoccupazioni di del re Carlo Alberto si vede chiaramente che furono sostanzialmente lasciate credere dai suoi collaboratori più
Più attive nella preparazione dello Statuto gli si dette
La soddisfazione di recepire nel testo dello Statuto la formula che proponeva uguale è sostanzialmente uguale a quello del suo codice civile ma nella consapevolezza che comunque il senso generale dello statuto
Era tale che quella formula dei perse di per sé non avrebbe imposto soluzioni
Contraria al al progresso della libertà religiosa anche se naturalmente una formula che avrebbe potuto consentire al contrario
Come avvenne poi con il il Trattato lateranense del ventinove che si è basate sulla medesima forma ma comunque la consapevolezza che non fosse una formula impegnativa nei confronti di una legislazione di discriminazione
E di fatti così avvenne diciamo così non fu preso sul serio negli anni immediatamente successivi Allo lo statuto e nemmeno nelle settimane immediatamente successive allo Statuto
Perché le lettere patenti
Sono del diciotto febbraio il ventinove marzo il quindici aprile dello stesso anno seguono i decreti che riguardano i diritti civili degli ebrei naturalmente la formula dello statuto sì considerata superata già a seguito di questi atti normativi che hanno seguito come dicevo di poche settimane lo Statuto Albertino
Diceva interessante cogliere il clima culturale del discussione che ha portato all'oste dall'articolo uno dello Statuto e anche poi alle lettere patenti al
Alle
Ai decreti relativi
Delitti degli ebrei
Per quel che riguarda le lettere patenti
Nel verbale del processo verbale del consigliere conferenza ci racconta quanto segue il ministro dell'Interno Borrelli non trattiene il consiglio sul progetto di legge che gli ha preparato in seguito alla domanda dei valdesi in ordine loro emancipazione e gli chiede in primo luogo che sua Maestà degni determinati limiti entro i quali deve tale emancipazione contenersi per rispetto all'esercizio di quel culto
Il Cavaliere ed esami qua propone di stabilire una linea di demarcazione tra il civile e religioso affinché nulla sia innovatore l'attivamente a questo ultimo cioè religioso
Una delle tendenze presenti nel consiglio conferenze era il riconoscimento dei diritti civili e politici sulla base tuttavia di una differenziazione o discriminazione per quanto riguarda
Riconoscimento della libertà religiose
Sua Maestà approva la proposta del cavaliere di San Luca e dichiara al tempo stesso che i protestanti non debbano avere tempi apparenti nei paesi cattolici
Templi apparenti quindi una una sorta di Fellini Niccolini code misurarsi si può professare la propria fede mandava in modo apparente
In conseguenza di queste determinazioni rimane stabilito che si inscrive avrebbe nel testo della legge la frase seguente ferme rimanendo quanto al culto le disposizioni attualmente in vigore
Quanto al godimento dei diritti civili il ministro
E dispone che le antiche leggi proibivano ai valdesi primo possedere beni stabili fuori dei limiti determinati secondo di occupare uffici pubblici nello Stato
Quanto alla prima proibizione fa notare che è il piuttosto ideale anziché reale non essendovi alcun esempio che si sia mai ricusato un valdese ed acquistare beni immobili allorché ne avesse fatta domanda un modo di dire in sostanza di tranquillizzare re guarda che non stiamo facendo nulla di rivoluzionario perché di fatto di fatto già accade non risulta che si siano mai opposti quest'negli ultimi tempi i limiti al mi ha chiesto di un valdese allorché ne avesse fatta domanda
Aggiunge che il motivo di queste
Proibizione sembra fondato sul timone del proselitismo
Cappella questo timore non esiste più essendovi molti più esempi di abiura da parte dei protestanti anziché di apostasia da parte dei cattolici
Ecco un'altra argomentazione direi
E si capisce l'abilità politica del ministro Gorelli nel trattare con il suo valore
Quanto poi alla seconda proibizione riflettuto la nomina ai pubblici impieghi il relatore fa osservare che la distribuzione di questi ultimi
Ne prendendo esclusivamente dalla volontà di sua Maestà non sarebbe nemmeno il caso di doverne fare menzione della nuova legge
Dunque l'accesso ai pubblici impieghi nella nell'apparato dell'amministrazione dello Stato evidentemente era un diritto del sovrano
E quindi la il riconoscimento del diciamo anche qui il le lettere patenti non contengono nulla di innovativo
Non stabiliscono un vero diritto nuovo perché e già compreso si inizia già conto in ciò che il sovrano aveva di sugo aspettava alla sua
La sua prerogative
E poi si passa a esaminare degli aspetti particolarissimi
Che ricordo qui per la loro singolarità anche per
Per una
Strana inversione dei rapporti sì sì sì Sissi ferma da parte degli oppositori di questo di questo
Atto sovrano non si può pensare che sia stato adottato col consenso pacifico di tutto il consiglio di gabinetto ci si ferma su alcune conseguenze
Che allora sembravano assurde ma adesso vedo che vediamo se fa lo stesso effetto anche a noi per in tournée la impossibilità del riconoscimento della parità dei diritti civili e politici
La questione se in seguito portato sulla facoltà di ottenere gradi accademici
A questo proposito è stato osservato che siccome nessuno può divenire dottore se non facendo professione di fede
Nelle mani del cancelliere seguirebbe che il protestante non potendo fare atto di professioni di fede cattolica
Lo spostamento degni di prospettive se come nessuno può diventare dottore se non facendo professione di fede
Nelle mani del cancelliere seguirebbe che siccome protestante non può fare produce il fede cattolica
Ergo non può accedere ai gradi accademici
Ma il ministro fa osservare lo stesso tempo che sarebbe naturale di dispensare Orneli
Non di riconoscere dunque l'equivalenza della professione di fede
Cristiano valdese cristiano cattolica ma di dispensare dalla professione di fede
Un'altra difficoltà apparente che si offre e il timore che un medico protestante
Promette il debito che imposto da ogni esercente dell'arte salutare cioè della medicina cioè di richiamare l'ammalato l'adempimento degli obblighi religiosi allorché giudica l'inferno in grave stato
Ma il ministro risponde a questa obiezione che i medici protestanti si fanno in generale uno stretto dovere di adempiere siffatto obbligazione altrettante esattamente come quelli cattolici
Dunque sul dovere di ricordare ai morenti gli obblighi di coscienza nei confronti dell'eterna
Siccome sì ritenere da Cosco scostano non sono nominati non si dice chi siano che hanno sollevato questa obiezione era di fronte alla difficoltà di immaginare che un medico protestante potesse adempie al medesimo dovere come un medico cattolico dice questa è una difficoltà a riconoscere il l'accesso ai gradi accademici
E così via ma sappiamo che il le lettere patenti sono state approvate nel testo che
Che conosciamo
Nel preambolo alle
Nella lettera dove si dice che il Real degli sono ammessi a godere di tutti i diritti civili e politici dei nostri sudditi
A frequentare le scuole dentro e fuori dell'università ed a conseguire gradi accademici e che però nulla è innovato quanto all'esercizio del loro culto e alle scuole d'essere dirette
Ultimo riferimento è molto interessante nulla è innovato rispetto al la disciplina delle scuole desse dirette nel timore emerge dal sempre dal verbale non ho il tempo naturalmente di leggere tutto il timore è che figli di famiglie cattoliche potessero frequentare istituti di educazione valdese e gli essere indotti ad abbandonare la fede dei padri
E per questo una restrizione in questo senso ecco dicevo nel preambolo si fa riferimento a risentimenti delle popolazioni valdese la lealtà nei confronti del re e così via
Elettori
Al cessazione dei motivi per quali
Uno state previste le restrizioni cessazioni motivi storici ecco gli storici su questo avrebbero molto del di sì per quale motivo nel mille ottocentoquarantotto le ragioni storiche che avevano condotto al
Legislazione
Nei confronti dei valdesi che ha avuto le caratteristiche che ha avuto la politica di persecuzione nel sedicesimo e diciassettesimo secolo perché queste ragioni sono cessati e naturalmente non o al tempo quindi
Soffermarmi
Fine di marzo metà aprile del mille ottocentoquarantotto seguano i due decreti che riguardano i diritti
Civili e non politici dei
Gli ebrei civili e non politici
è interessante la motivazione che viene portata al primo dei due decadente
Che leggo perché forse sono testi meno poco poco noti
Interessante per la commistione tra argomenti relativi ai diritti al primo dei diritti come sappiamo il diritto di libertà religiose il fondamento di tutti gli altri diritti storicamente è stato è stato così
Considerazioni di tipo anche utilitaristico
Per quanto riguarda l'interesse dello Stato due considerazioni in ordine alla condizione la deplorevole condizione simile civile del senso della vita civile degli ebrei
Dopo che furono dal vostra Maestà annessi valdese e godere di tutti i diritti dei nazionali
Una sola classe di abitanti del regno la propria popolazione israelitica rimane sotto il peso dei due esclusioni dei benefici della civile convivenza
Questa è la proposta del ministro nel testo rivolto dal ministro Arre
Poi alle condizioni di cose non solo appare non equa e contraria alla presente civiltà non altresì dannosa non pure agli Israeliti in una agli interessi generali dello Stato
Ma esclusi dal diritto di possedere beni stabili
Dai gradi accademici per alcune professioni delle liberalizzazioni nelle città devono essere necessariamente devono essere necessariamente limitarsi ad occupazione commerciali voi ad impiegare gran parte dei loro capitali in prestiti sono lente infetti da usura
Facilmente esportabili fuori dello Stato
Ecco la preoccupazione un improprio impoverimento delle casse dello Stato
L'inferiorità legale mantiene poi messi una vera degradazione morale
L'inferiorità legale degradazione morale
Da qui viene l'argomento il colpo d'ala diciamo del del ministro proponente
L'analisi invece ettari non diritti a tutti gli altri abitanti del Regno
Ne verranno un ultimo cittadini per il loro ingegno per le loro ricchezze che rivolte all'acquisto di fondi stabili e nelle associazioni industriali gli renderanno
Cioè come partecipe dei pesi e vantaggi così interamente immedesima anti alla comune prosperità del Paese
L'esperienza di un altre religioni assicura la verità di queste speranze
Cioè in che senso a mio modo di vedere questa parte l'ultima parte della motivazione e frutto di una visione in un lungimirante
Perché qui sistema l'idea che
Che la libertà e fruttifica cioè intanto vedete non c'è nessun riferimento a una naturale diversità di costumi e di civiltà alla degradazione in cui vivono di re
E è vista come la conseguenza della legislazione
E non viceversa come in tutta la tradizione anti ebraica europea
Un rovesciamento completo
Ma questo decreto che mi diceva riconosce soltanto i diritti civili non pure quelli politici secondo decreto deve a metà del mese di aprile
Annette gli ebrei alla leva militare ma non si parla di diritti politici e su questo è andato in quei in quelle settimane una polemica giuridica
E poi il riferimento alle legislazioni speciali se ci fosse la necessità di norme specifiche per ciascuna confessione
La questione è risolta una volta per tutte
Nella legge
Baggio il nove giugno quarantotto la legge si neo
Che a mio modo di vedere e l'inizio
Potremmo dire le lettere patenti i decreti sul sui diritti degli ebrei sono la fine di una lunga storia
Una lunga storia fatta di rivendicazioni particolari
La legge Simeone e l'inizio di una nuova storia
Una storia nella quale si può e si deve parlare solo più di libertà
Comune libertà di tutti libertà di religione
Con le conseguenze sul piano dei diritti civili e politici cosa dice la legge significa un testo
Dico coi nostri legislatori presenti visto che in questi ultimi anni si studia con particolare attenzione la tecnica di redazione delle leggi per rendere il più possibile chiare per rendere comunicabili del pensiero e la volontà del legislatore ai cittadini ecco forse la legislazione di questi anni e può essere vista come un esempio
Volendo togliere ogni dubbio sulla capacità e civile e politica dei cittadini che non professano la religione cattolica
Il Senato la Camera dei deputati hanno adottato noi in virtù dell'autorità delegate ci abbiamo ordinato e ordiniamo quanto segue
Articolo unico
La differenza di culto non forma eccezione al godimento dei diritti civili e politici e all'ammissibilità le cariche civili milita
Con questo tratto di penna potremmo dire una storia e si chiude e si apre la storia della del del comune godimento dei diritti civili e politici sulla base dell'uguaglianza di religione ora non so quanti minuti mi sono ancora concessi qualcuno
A questo punto io deve abbandonare i miei scritti i miei testi perché se no il tempo scorre avrebbe troppo troppo lungo ma quello che vorrei cercare di
Di mettere
Di mettere a fuoco
In questo mutamento
Che ci consegna due paradigmi diversi con i quali noi possiamo considerare i problemi della libertà religiose della loro garanzie giuridiche
Noi vediamo
Da un lato
Il rapporto tra lo stato allora il sovrano
E le comunità religiose
Dall'altro secondo paradigma
Il rapporto tra lo Stato e i diritti dei singoli
Ecco questo è questi sono i due binari su cui si può muovere lo Stato nell'affrontare questa problematica come rapporto tra lo Stato medesimo e le chiese e istituzioni
Secondo me tutta la storia successiva e ancora molte delle vicende che ci riguardano oggi
Si prestano a essere valutati differentemente a seconda che sì imbocchi una strada oppure l'altra
Con la legge Simenon si è fatto un passo verso il secondo dei paradisi
Con la legislazione precedente si era invece nel primo
Ora il primo paradigma
La tutela della libertà religiosa attraverso potremmo dire la tutela dei diritti delle chiese istituzioni ha delle sue caratteristiche molto particolari intanto perché questo modo di procedere per così dire spezza la legislazione dello Stato non tante sotto legislazioni quante sono le chiese istituzioni con le quali lo Stato entra in rapporto
Sembra ovvio questo sembra evidente
Non solo ma questo paradigma che dunque rompe il principio della universalità della legislazione in materia religiosa
Far sì che si debba dire che la libertà di coscienza religiosa del singolo risulta tutelante
Mediatamente attraverso il riconoscimento e la libertà della Chiesa di appartenenza quindi dei diritti del della chiesa ai diritti dei credenti
Ma non è solo questo perché nel momento in cui lo Stato in qualche modo considera come proprio alter-ego nella disciplina del dei diritti religiosi le la Chiesa le chiese nella loro struttura istituzionale viene a riconoscere una potestà della della Chiesa sui propri credenti
Sarebbe interessante approfondire questo questo punto anche dal punto di vista storico
Perché provato che nel corso del rimedio del Risorgimento le chiese e istituzioni
Il portone
Hanno privilegiato queste aspetto nei rapporti con lo Stato
Hanno richiesto una legislazione su sei su sé medesima chiese istituzione
Quindi una centralizzazione del potere
In vista dell'esercizio di una autorità sui propri fedeli
L'altro paradigma
La libertà religiosa come garanzia dei diritti della coscienza del singolo non disconosce naturalmente la dimensione comunitarie organizzative delle chiese
Ma vede le chiese come la proiezione della libertà dei singoli credente
E soprattutto facendo centro sul diritto individuale della coscienza religiosa
Non può che essere indirizzata una legislazione di tipo universalistico cioè uguale per tutti
C'erano due modi alternativi che spesso lo vedremo tra un istante quella Costituzione vigente si cerca di fare convivere ma con gravi problemi di convivenza
In ogni caso
Dopo il periodo risorgimentale gli anni miliardi prima dello stato sabaudo delle legislazioni unitaria
Ciò che prevale in tra queste duplice possibile Oz sproporzione e il ritorno all'antico
Con la legislazione del fascismo
Di nuovo si privilegia una i rapporti tra stato e istituzioni religiose il Concordato del ventinove la manifestazione massima ma in fondo anche la legge sul culti ammessi sempre del ventinove sia pure a un livello minore colle differenziazioni discriminazioni che essa comporta non tanto nella legge quanto forse più nel Regolamento
E sempre una legislazione fondata sul medesimo
Principio
Principio che si potrebbe
Condensare in questa formula negativa
Non esiste una libertà di religione
La libertà di religione i diritti della religione sono divisibili
Possono essere disciplinati in maniera diversa al punto di poter essere valorizzati al massimo per qualcuno quando l'interesse dello Stato lo richiede
Non c'è dubbio perché sotto il fascismo la protezione del
Chiesa cattolica era per lo Stato fascista umori interesse politico
Basterebbe regge va be insomma concordato medesimo il trattato ma basterebbe leggere le relazioni del ministro guardasigilli Rocco pertanto al Codice penale per la parte relativa alla protezione del penale del sentimento religioso
Che è una protezione privilegiare gli atti per la Chiesa cattolica quanto per esempio le relazioni relative al pratica religiosa nelle carceri
Era vista come un uno strumento di controllo politico sociale pratica religiosa cristiano cattolica
Ma questa possibilità di differenziazione del disciplina cioè l'idea che la libertà religiosa non è l'unica
E divisibile e in fondo
La matrice iniziale della grande tragedia delle leggi razziali
Leggi razziali e religiose hanno consentito di mantenere i miei diritti per alcuni e di negarli radicalmente al punto che conosciamo per gli altri
Cosa che non sarebbe stata nelle nelle se connessi con secondo secondo paradigma
La Costituzione repubblicana la Costituzione repubblicana contiene entrambe le prospettive
Da un lato è riconosciuto il diritto individuale non si parla di libertà della coscienza come sappiamo però la cosa c'è
La Corte Costituzionale chiedo scusa se faccio questi riff riferimenti un po'in causa mia la la corte costituzionale
Attraverso una elaborazione oramai più che decennale ha affermato a chiare lettere l'esistenza dei diritti della coscienza in genere della coscienza religiosa in specie piccola con la carta costituzionale si richiama a questa concezione del della religione come diritto individuale fondamentale l'articolo tre principi di uguaglianza tra tutti senza discriminazioni
Basate sulla religione l'articolo diciannove la libertà di religione viste come diritto individuali ma poi c'è l'altro versante quello dei rapporti tra lo Stato e le chiesi istituzione e qui la norma centrale quella dell'articolo
Otto primo comma della Costituzione che affermi il principio della uguale libertà di tutte le Chiese uguale libertà
Ma uguale libertà che poi si articola attraverso discipline particolari secondo il principio della bilateralità
Che raggiunge il suo culmine nell'articolo sette che richiama il concordato il regime concordatario
Ma che in fondo non è qualitativamente diverso da quanto è previsto poderose come logica di fondo come impostazione di fondo la bilateralità nell'articolo otto che riguarda i rapporti tra lo Stato e le confessioni diverse da quelle
Ecco il problema oggi che noi abbiamo e come fare convivere questa duplice
Se il duplice impostazione come sia possibile che discipline differenziate come quelle che si basano su accordi particolari non vi è un violino non si pongono contro la universalità dello status costituzionale
Del credente o dei credente
E qui è aperta una discussione
Qui ha aperto la discussione
Sul valore delle intese
E sul valore anche della normativa concordataria non tanto il valore giuridico ma sull'ambito cioè la domanda che cosa devono fare queste discipline bilaterale qual è il loro compito
E disciplinare i diritti della religione
O viceversa disciplinare le modalità di attuazione dell'uguali diritto di tutti
Vedete sul due
Piani DiVersi se fosse la prima cosa è SIS dunque attraverso normative bilaterali si potessero disciplinari i diritti
Il modo dunque diverso ci sarebbe la possibilità di creare privilegi
E si porrebbe per la corte costituzionale un argomento un problema che è stato finora solo sfiorato ma accantonato cioè quello della possibilità di un controllo di uniformità
Di uguaglianza fra le normative speciali proprio per evitare la possibilità di privilegi di discipline privilegia cosa che la Corte non ha ancora fatto non non si è sentita di fare finora ma potrebbero venire il momento di fare questo passo in ogni caso io concluderei
Con questa con questo
Bellissimo richiamo al evoluzione che si è avuta proprio nell'ambito di queste due grandi concezioni dei rapporti in materia religiosa seguito
Del entrata in vigore della carta costituzionale che ha attivato energie diciamo giuridiche giuridico costituzionali in queste materie la Corte costituzionale
Sulla base del secondo dei due paradigmi credi richiamando ha affermato alcune cose
Molto importanti
E che se verranno tenute ferme potranno costituire a mio modo di vedere la base per
Ulteriori sviluppi e anche per una convivenza come richiamata
Con esigenze il presidente Violante di una convivenza
Pacificata
Sulla base di un cooperazione tra credenti di diverse confessioni la Corte costituzionale ha affermato questioni relative al protezione penale del sentimento religioso a seconda delle diverse confessioni
Che non vale l'argomento del numero oramai in Italia l'argomento e tradizionale sulla base del sul bus sulla base del quale si giustificava una disciplina privilegiare gli appella
Religione della maggioranza del popolo italiano non vale più
Si è detto che se c'è un campo in cui il numero non conta non deve contare quello della religione
Il diritto di nuovo non vale come il diritto di tutti gli altri
Secondo si è detto che non vale neppure l'argomento su cui si basavano si erano basate queste norme del codice penale relativa al cosiddetto allarme sociale si diceva la lesione il sentimento religioso cattolico può essere punito di più
Perché suscita maggior allarme sociale la corte ha considerato e viceversa che forse la legge del sentimento religioso di di minoranze posso de può e deve suscitare il massimo dell'allarme non foss'altro per il ricordo di vicende storiche che non sono lontane
Nel tempo ma soprattutto ha affermato che la violazione di un diritto di libertà religiosa non è la violazione del diritto di questo quel credente cioè di dei credenti in queste ore in quel religione mai violazione indifferenziate è totale della libertà di religione come tale
Senza possibilità dunque
In secondo luogo si sono fatti dei tassi attraversa verso il riconoscimento della soggettività dei singoli credenti queste mete ricordati su Radio due decisioni che hanno riguardato l'organizzazione delle
Delle comunità ebraiche in cui si è affermata la incostituzionalità dell'appartenenza di diritto
Ci deve essere una libere scelte individuali
E in secondo luogo si è fatto credere l'obbligo di contribuzione obbligatoria secondo sullo schema della vecchia legge del trenta che oggi superate dalla legislazione adottate sulla base delle
Intese nuove ed infine in una sentenza dell'anno scorso la Corte costituzionale ha affermato il principio di separatezza radicale tra lo Stato e le religioni
Affermando che mai nel legislatore statale per un fine proprio per un fine dello Stato può basarsi su obbligazioni religiosa
Riguardava la questione la farò un comune una delle tante questioni che sono giunti alla corte sulla formula religiosa del giuramento
Nei processi la Corte costituzionale ha detto non può lo Stato al fine di ottenere un rafforzamento dell'obbligo di dire la verità nel processo
Obbligo che interessa lo Stato non può farsi forse nessuna obbligazione religiosa la religione non serve allo Stato
E ha affermato anche il contrario cioè che lo Stato non può servire i poteri dello Stato non possono essere messi al servizio del rafforzamento delle obbligazioni
Religiose in questo modo la corte ha affermato il principio che poi naturalmente devono vivere nella pratica
E anche nel costume e nella cultura prima che nelle leggi rivolte al totale separazione
Principio
Sonno della laicità dello Stato
Il che non significa dunque questa è una caratteristica del sistema dei rapporti tra Stato e Chiese del nostro Paese non significa un disinteresse dello Stato nei confronti dei diritti di libertà religiosa
Lo Stato come nei confronti di tutti i diritti fondamentali anche nei confronti dei diritti del diritto di libertà dei giorni religiosa ha un compito di non dico di promozione
Sembrerebbe contrario al principio di laicità ma comunque a il compito di rendere per quel che è possibile e in condizioni di assoluta parità tra le confessioni principale di neutralizzare agevolare l'esercizio di questo diritto fondamentale colonne
Di qualunque altro diritto fondamentale costituzionale
E sulla base mio modo di vedere questa di questo atteggiamento dei
Se volete di esclusione
Non
Non non è astratta
Cioè di il principio di laicità significa questo secondo nostro ordinamento costituzionale imparzialità neutralità ma impegno a promuovere e garantire favorire che si può pensare che anche i problemi del futuro possono essere affrontati secondo la nostra Costituzione i nostri schemi cioè l'integrazione in un contesto pluri religioso di confessioni di fedeli appartenenti a
Orizzonti culturali e religiosi molto diversi da quelli che abbiamo
Che abbiamo conosciuto
Con la speranza appunto che la religione posso essere per il futuro non
A fronte di divisioni di notte tra i singoli tra gli uomini tra i cittadini di malfattori di con le visioni viste di un progresso morale senza il quale la democrazia non esiste con un'ultima avvertenza
Ecco su questo e concludo senza senza l'illusione
Che si possano pacificare per sempre questi rapporti rapporti tra la coscienza religiosa e lo stato
E nell'essenza di questo rapporto la conflittualità tra i due regni tra i due mondi
Non possiamo puntare a soluzioni pacificatori e queste sarebbero soluzioni contrarie al principio della libertà e delle religioni solo se ci sarà questo dialettica che può portare a tensioni e dispute tra i due mondi la religione potrà continuare a essere Huff fattori di crescita secondo anche per la lite civile vi ringrazio c'è stato troppo lungo
Ringrazia davvero molto il professor Zagrebelsky per questa ricchissima relazioni
Che credo lascia aperti e moltissime piste di ricerca e di riflessione vorrei salutare la presenza dell'onorevole Fisichella che come vicepresidente della Camera dei deputati
Del Senato
è stato detto qua chiedo scusa è un appunto venne c'è eh rafforza questa presenza del Senato con noi la ringraziamo per essere qui
Credo che comincerà la seconda parte
Nell'immaginare un percorso non formale per questa giornata di celebrazione
Nell'intento di offrire una serie di spunti di riflessione sui temi della cittadinanza della di quello che abbiamo chiamato il lungo percorso della libertà nella quello di questa faticosa come si è visto non lineare
E non non scontata per niente affatto scontata conquista di diritti
Abbiamo chiesto ad alcuni esperti che hanno dedicato buona parte della loro attività di ricerca questi temi
Di parlarci di come questo esercizio si era svolto di come questa cittadinanza e queste identità nazionale
Che di cui si era entrati a far parte che veniva riconosciuta era stata vissuta ed esercitata dai due gruppi di minoranza che l'avevano ottenuta in questa data del mille ottocentoquarantotto in questa primavera dei popoli come si disse allora
Alberto Cavaglion che svolge la sua attività di ricerca presto l'istituto Salvemini di Torino
è autore di una numerosa nutrita serie di saggi su quest'argomento a me in particolare piace ricordare in questa occasione un saggio di prossima pubblicazione sulla familiare attorno a una famiglia di ebrei piemontesi
Che iscrive perfettamente in questo discorso e in particolare con una figura significativa del momento in cui stiamo parlando cioè quelli Sacco Artom che fu strettissimo collaboratore di Kagura
E e che poi sarebbe diventato un protagonista di primo piano della politica estera dell'Italia unita
E un altro saggio di qualche anno fa in in apparsa in inglese sulla direi sul fondamento nel negli ideali risorgimentali liberali della partecipazione degli ebrei alla resistenza
Alberto Cavaglion
Io non posso nascondere ignora imbarazzo infine i pochi titoli effettivamente non
Giustificano purtroppo onore che mi viene fatto stamattina
Dirò le poche cose che sono poche cose semplici alle quali ha fatto di ripeterli ho finito con l'affezione Hardy cercato di rimettere un po'di ordine ma cercherò di essere il più chiaro possibile la prima premessa che sento il dovere di fare stamattina
E la mancanza che colpisce da parte ebraica di un libro come Risorgimento e protestanti di Giorgio Spini classico testo di riferimento che i valdesi e più in generale coloro che si interessano di storia hanno la fortuna di possedere da molti anni
L'assenza di un equivalente ebraico del libro di Spini non fa che acuire già cospicui sensi di colpa che tutti noi dovremmo provare poiché questa assenza il segno visibile di un ritardo che origine remote
E che io vorrei stamattina qui illustrare con molta serenità
Ne prendo italiana del primo Novecento pur nella sua pluralità di voci si dice di solito che sia stato per definizione un ebraismo all'italiana nel senso di annacquato prossimo all'estinzione
La battuta esonerata da ogni intenzione malevola non è molto lontana dal vero essere assolutamente quello che gli altri si aspettano di trovare il noi non è mai un'esperienza che si possa definire incoraggiante
Per esempio il livello di consapevolezza politica nell'Ottocento è ancora nella prima metà del secolo mediamente non è stato molto diverso dal resto la popolazione nazionale e certe fu molto inferiore a quello degli evangelici
Entrare in competizione con il neo protestantesimo dei parchi italiani di Gangale corredo il suo Riva il bar è un lusso che l'ebraismo italiano di questo secolo non può permettersi
Da questo punto di vista c'è ben poca competizione che si possa ingaggiare con Ibra gli evangelici manca non solo un libro come quello di Spini ma anche un'indagine approfondita che ci indichi il grado di democrazia presente nella vita delle comunità italiane di fine Ottocento
Si ha la sensazione confermata adesso dalla bella ricerca di Gadi Luzzatto Voghera che il tipo di amministrazione fosse pure all'inizio del Novecento ancora fortemente elitario affidata all'altro alle oligarchie di poche famiglie residenti in città diverse
Fra loro collegate da quella rete di comunicazioni interpersonali che era stato una forza ai tempi della reclusione e lo sarà di nuovo dopo il mille novecentotrentotto ma nell'età di mezzo quella che fra le due esclusioni si colloca quella rete era una strategia certamente superata dagli eventi
Mi chiedo a questo punto si può onestamente parlare come spesso si è fatto di antisemitismo liberale
E corretta addossare allo stato post unitario alle sous istituzioni alla società civile alla sua classe dirigente la responsabilità di aver covato nel sostenne
La serpe dell'antisemitismo fascista
Sono domande che ritornano nelle indagini degli storici con intensità non poco sospetta
In primo luogo diciamo subito che sono domande condizionate dalla tragedia con cui si è concluso il processo di emancipazione
La memoria della Shoah non prevedendo per il processo di inclusione altro sbocco che non fosse quello di una nuova esclusione ha inevitabilmente alterato gli equilibri
Sono atteggiamenti che si possono giustificare poi che tra l'altro trovano riscontro nelle biografie di alcuni personaggi il cui sbocco razzista viste le premesse non poteva che essere fatalmente quello pensa un Papini a un Evola allo stesso Preziosi
Per limitarmi a tre nomi che a me sembrano i più rappresentativi dell'antisemitismo italiano
Ma il discorso non può valere in assoluto né può essere estesa personaggi di ben altra statura morale e intellettuale
La prima osservazione da fare dunque la seguente sia deriva ai principi della nuova Italia non per costrizione ma per intimo convincimento
Siccome liberalismo voleva dire parità nella libertà e tale fu considerato dalla stragrande maggioranza degli ebrei italiani che videro nel tramonto dell'Ancien Régime quasi il segnale dell'avvento di un'era messianica
Spalancando i cancelli del ghetto il ribelle il liberalismo si configura come una fede nuova in qualche misura come la secolarizzazione dello stesso monoteismo
Attribuendo alla cultura liberale la colpa di aver fatto pressioni però omologare una diversità diversa da ogni altra come si disse riconoscendo agli ebrei ogni diritto solo in quanto individui e non in quanto collettività
In breve chiedendo agli ebrei di adattarsi alla società e non invece come sarebbe stato auspicabile chiedendo la Società di adattarsi agli ebrei noi coltiviamo spesso un sogno l'uguaglianza nella diversità che è un'aspirazione ben lungi dall'essere realizzata in questo scorcio di fin e secolo
Insomma un obiettivo più che legittimo dei nostri giorni ma una chimera per il contesto di cent'anni fa
Proiettare indietro di un secolo il progetto di una società di eguali e di diversi è uno sforzo nobile ma che attiene al mondo dei sogni se applicato nei convincimenti di un secolo fa
E parliamo di persone come Freud come Erza dello in Italia Alessandro D'Ancona Tullo Massara anni in Germania lo eviti in Francia un remo andarono l'eccezione di Scholem e di quelle che confermano la regola è certa accudisce il fascino arcano che la sua personalità emana su di noi ma non emanava per esempio sulla Narenta più di luglio vicino alla visione del mondo liberale ottocentesco
Essere eguali voleva dire essere tutti liberi cittadini all'interno di una nazione nella quale il territorio aveva una funzione ineludibile
Lo Stato liberale avrebbe tradito se stesso la sua stessa essenza se avesse lasciato sussistere distinzioni se avesse inteso l'unità come separatezza e non avesse riconosciuto tutti i suoi cittadini pari nella libertà la tragicità della condizione ebraica nel secolo scorso all'inizio del nuovo consiste proprio nell'inconciliabilità di due diritti che desideravano ardentemente congiungersi ma proprio su questo punto si respingevano
Chiederà liberalismo al riconoscimento di una diversità particolare nazionale era come chiedere all'ortodossia ebraica di profanare sabato
Chiedere all'ebraismo di essere considerato soltanto una fede religiosa era come chiedere al liberalismo di cedere una delle libertà supponiamo quella di stampo di pensiero
Per le quali per difendere le quali si era tanto battuto naturalmente vi furono anche in Italia delle eccezioni che tuttavia non possono essere considerate l'espressione di una tendenza
Non mi viene altri esempi da proporvi se non quello eroico ma di nuovo anacronistico rispetto ai tempi
Dell'illustre filologo e studioso della lingua italiana le prevalgono goriziano Graziadio Isaia Ascoli il quale come ci ha dimostrato in uno dei suoi ultimi saggi mai abbastanza compianto Marino RAI cc
Chiese ed ottenne prima di essere ammessa nei ruoli dell'amministrazione pubblica italiana di giurare fedeltà non su una Bibbia qualsiasi ma sulla Bibbia ebraica
Episodio che la dice lunga sulla lungimiranza di questo straordinario personaggio invero poco studiati in questi ultimi anni ma il suo desiderio non può essere esteso ad una collettività concepì il proprio ebraismo in modo completamente diverso
La variabile da mettere in gioco probabilmente per comprendere meglio questo difficile processo di integrazione e se mai la debolezza della coscienza identitaria italiana così come la venuta formandosi o meglio non formandosi in età liberale
Con le fratture tra laici e cattolici che conosciamo le carenze del processo risorgimentale che gli storici da Gobetti in poi ci hanno rivelato
Il processo di riunificazione nazionale soprattutto nella sua prima parte aveva visto uno straordinario coinvolgimento anche sul piano quantitativo da parte ebraica
Nondimeno il dialogo presto si bloccò
La nazionalizzazione parallela di cui parla Nardo Momigliano in un suo famoso saggio è fuori discussione per la prima fase più difficile da difendere mi sembra per ciò che riguarda la costruzione effettiva dello Stato unitario
Molto sinteticamente è una tesi quella di Momigliano che regge benissimo per il periodo in cui si fece l'Italia regge un po'meno per la comprensione della successiva fase quella in cui si cercarono di fare gli italiani
In altre parole ci si accorse con sorpresa che altra cosa era il liberalismo dei tessitori della patria come Cavour da un lato o l'inascoltato Cattaneo dall'altra
Altra cosa uno Stato liberale che tale si configurasse nella pratica di tutti i giorni nel funzionamento dell'amministrazione della scuola dell'esercito dell'industria della ricerca scientifica e dell'università
In tutti quei campi insomma in cui gli ebrei ma incitati sa affermarono e tentarono non di rado riuscendovi di dire la loro
Sostituendo alla fede a vita il liberalismo seguendo Cavour Mazzini e Cattaneo molti ebrei sopra valutarlo probabilmente la coscienza nazionale che avevano conquistato parallelamente i piemontesi e siciliani ai veneti
Nel passaggio dalla fase risorgimentale la pratica quotidiana in breve nel passaggio dalla poesia alla prosa della politica
Gli ebrei che disponevano di una maggiore consapevolezza politica e non furono moltissimi s'accorsero con non poca meraviglia che l'ideologia della nuova Italia pur essendo giovane era già fortemente divisa al suo interno
E dunque si illuse lo che la sostituzione del vecchio con il nuovo sarebbe stata un'operazione pacifica
Le cose come sappiamo non andarono così e perciò forse alcuni di loro si ritirassero e rinunciarono ad un impegno più diretto nella vita politica fino al punto di chiudersi in se stessi
Eliminando ogni contatto con l'esterno con i guai che ne seguirne che si videro poi bene alla vigilia del mille novecentotrentotto
Altri invece ma furono una minoranza assai ristretta cercano di fare il proprio meglio e nel proprio piccolo tentarono di raddrizzare qualcuna delle storture di quell'Italia scombinata di cui si lamentava Salvemini
E così testardamente continuarono a operare anche a costo di sacrificare una parte di sé in cambio di un bene che si riteneva maggiore e cioè la libertà in progresso di tutti i cittadini
Verrà un giorno dice dirà Rosselli nel famoso discorso del ventiquattro in cui gli ebrei quegli ebrei che la pensano come me avranno la loro religione religione non più complesso di norme ma mantenere da mantenersi faticosamente attraverso non dirò la necessità ma i doveri della vita
L'identità ebraica originaria
Aveva dalla sua una compattezza che derivava dalla sua storia una solidità rinforzata da affetti sicuri e tanto bastava ad alimentare la speranza che quegli affetti si potesse raccordare con quelli che Rosselli definiva i doveri della vita
Analoga stabilita la giovane coscienza nazionale italiana non la possiede non la possedeva il mutamento delle speranze quarantott'tardo e ben percepibile nella generazione che venne dopo l'Unità nella generazione dei giovani nati negli anni sessanta e settanta del secolo scorso
Il mutamento si vide bene della facilità con cui dal liberalismo risorgimentale si passò al rifiuto talora molto polemico dell'ideologia liberale aderendo prima radicalismo massone poi a Libero pensiero delle vie più violentemente anticlericale
Infine soprattutto aderendo al socialismo sia pure nella versione non massimalisti Kamai Renica sul modello Turatti hanno e per altro verso la fuga dal liberalismo rigida Ariela si vedrà benissimo con la visione l'adesione direi quasi folk cosa al nazionalismo estremo dei corredi Miani penso al caso penosissimo per l'omonimia che si porta appresso di quell'altro Primo levi
Assai meno mite del Primo levi che ci è caro il quale come assai poco noto all'inizio del Novecento scelse per sé prima di cadere nelle braccia di Corradini e Federzoni il soprannome di italico e già durante la guerra di Libia firmandosi proprio così Primo levi l'italico
Elaborò concetti anche intorno a suo modo di concepire l'ebraismo che poi finirono tristemente nel fascismo di piazza San Sepolcro
Si tratta come si può vedere di non piccole questioni resta tuttavia inteso che così procedendo si lascia si lascia l'analisi a metà strada e perciò si osserva solo un lato della questione
Assolvendo pure condannando il liberalismo di indebite ingerenze non si mette sufficientemente in luce un aspetto collaterale di panico di pari importanza
Nella storia delle idee le ragioni di una sconfitta non albergano soltanto nell'arroganza dei vincitori è sempre molto importante l'incarico orti subiti ma doppiamente saggio e colui che non ha paura del proprio passato delle sue ombre
Si ha la peggio anche quando non si dispone della consapevolezza politica necessaria per far conoscere il proprio punto di vista e questo fu uno dei limiti oggettivi della minoranza ebraica nell'Ottocento una mancanza di consapevolezza politica di cui si vedranno i frutti negativi durante la crisi dello Stato liberale agli albori del ventennio fascista
Per chiunque non solo per gli ebrei ridurre l'analisi l'analisi storiografica esclusivamente ad un problema di autocoscienza quasi che tutto si potesse si possa esaurire sempre e soltanto con la domanda chi siamo
Giova poco alla reale compressione del passato
Così fisico e così facendo si finisce con il perdere di vista l'altra domanda che deve essere formulata insieme alla prima non solo chi siamo o chi eravamo ma anche che il ruolo abbiamo nelle società in cui ci troviamo a vivere
Come ognuno sa almeno per ciò che concerne il Novecento l'auto coscienza ebraica sapere chi eravamo per prevedere chi saremo è un affare dal quale non se ne viene fuori facilmente nave la questione su cui ci si arrovella nelle
In sede accademica
La domanda in sé non poco affascinante per la varietà di soluzione che si possano dare ma non può porsi mai da sola senza rischia di far cadere nell'astrattezza chi tende abiti spenta di rispondermi
Da sola la domanda del chi siamo ha poco senso se contestualmente non ci si interroga sul posto che si pensa di occupare nella Società del proprio tempo per lo meno nei periodi in cui questo posto non viene negata con la forza o con l'arbitrio di leggi inique
Cerco di spiegarmi meglio
Per capire che cos'era l'ebraismo dell'Ottocento e più importante notare che il consigliere di Cavour Isacco Artom ignorava tutto della Raffa o non è forse più importante chiedersi se in qualche misura la sua ebraicità si traducesse nel suo modo di fare politica
Per giudicare l'ebraismo di Nello Rosselli che pronuncio il discorso già c'è già qui ricordato
Serve astenersi da ogni giudizio sul suo antifascismo
E ripetere che sull'ebraismo morale non rientra nei canoni dell'ortodossia perché i principi Daloui formulati non si ritrovano nei precetti della tradizione e lo stesso discorso si potrebbe fare per tante altre esperienze a Roma l'esperienza del sindaco Nathan
Formigine per l'editoria nella scienza della medicina gli esempi potrebbero essere moltissimo
In altre parole non ci preme che gli storici ci ci spieghino chi eravamo proiettando nelle speranze collettive del mille ottocentoquarantotto la nostra attuale insofferenza per la politica la crisi dei nostri valori
La conseguente fuga la ricerca di radici che spesso ha mettiamola è una ricerca un po'spasmodica fino al punto di confondere l'ebraismo con l'araldica con la ricerca è una ricerca storica con la compilazione di fonti russe poggianti alberi genealogici
Non ci preme in altri parole sapere se i nostri tris nonni che combatteva dalla prima guerra di indipendenza alla domanda Chi siamo avrebbero dato la stessa risposta che possiamo dare noi figli e nipoti dei superstiti di Auschwitz
Ora che il nostro posto di cittadini liberi ci è stato restituito dalla guerra di liberazione ed ai principi sanciti dalla Costituzione ora che sappiamo di avere una parte nella storia del nostro Paese
Crediamo sia giunta l'ora di tornare a domandarsi in che cosa consista effettivamente questa parte
Non chi siamo ma che cosa possiamo fare
Per rispondere ci può essere molto utile confrontarci con il tipo di risposta che si diedero almeno fino a tutta l'età giolittiana il fascismo per molti versi fa storia a sé
Vengo ad una rapida conclusione
L'occasione che abbiamo davanti a noi e unica perché è unica perché per la prima volta dopo un secolo e mezzo possiamo considerare la fine della clausura nei ghetti per quello che realmente è stata il mille novecentonovantotto nel quale si svolgono importanti iniziative come questa contiene in sé nonostante il diffuso clima di incertezza
Una serenità è una disponibilità all'approfondimento
Che non avevano avuto le due precedenti tappe cinquantenario dello Statuto nel mille novecentoquarantotto si era all'indomani della Liberazione non vi era tempo né forse voglia di dedicarsi alle celebrazioni
Nel mille ottocento e novantotto nel pieno della crisi di fin e secolo una grandiosa ventata rivoluzionaria attraversava il Paese si era agli albori del socialismo era mimesi della creazione Crispino e delle cannonate di Bava Beccaris una tempesta
Pressoché unica la speranza e il sentimento dominante dell'epoca dell'emancipazione
La storiografia ebraica più recente è stata poco tenera con lo Statuto con chi lo aveva favorito con chi aveva lavorato a realizzarlo
Un esempio per tutti manca una monografia sul rabbino torinese Lelio Cantoni che fu redattore segreto dello Statuto il tessitore silenzioso dell'emancipazione persino sappiamo che si diede da fare
Per far lievitare i consensi elettorali di Cavour
Sottolinea il fatto che egli fosse un rabbino ciò che non accade più nei decenni successivi quando s'aprì un'irreparabile frattura poi non più colmata tra autorità religiose e laiche delle nostre comunità
Nella seconda metà del secolo scorso e diciamo pure per tutta la prima metà del due novecento e non se ne videro poi molti altri rabbini così attivamente impegnati nella vita politica del loro tempo
Ci siamo abituati ad accusare gli ebrei cresciuti metà liberali vediamo considerati responsabili di aver svuotato la propria identità ebraica senza renderci conto che l'idea stessa di ebraismo e qualcosa di mutevole soggetto anch'esso al divenire del tempo
Erano molto spesso esseri umani taluni dei quali tra l'altro morti svariati decenni prima che nascessero preziosi hinterland
Privi com'erano di poteri soprannaturali agivano nel presente per ciò che hanno fatto chiedono di essere giudicati segnalavano le delizie della letteratura talmudico del midrashim e perché tali delizie erano compensate da altre gioie non meno prelibate derivanti da conoscenze che a quell'epoca erano ritenute a torto o a ragione più seducenti
Le critiche di canti i grammi di Lessing il melodramma verdiano più tardi i romanzi di Thomas Mann
Dare per scontato che nelle loro idee vi fosse implicita la fine che purtroppo conosciamo quasi che l'esperienza della ricerca storica non ci avessi invece sempre insegnato quanto poco fruttuosa sia una visione teologica del passato significa commettere un errore di interpretazione gradite di gravido di negativo e conseguenze queste in sintesi il quadro generale che volevo proporre finita l'età delle grandi ideologia viviamo oggi in un momento storico politico propizio per rivivere il passaggio dello Statuto così come realmente deve essere accaduto
Assai più che nel mille novecento o ottocentonovantotto certo più che nel mille novecentoquarantotto
Sì alla fortissima la sensazione che tutto possa anzi debba ricominciare dall'inizio
Essendo nel frattempo e per fortuna il torto diventato diritto
Bisognerà rientrare nell'ordine di idee di concepire le blairismo come una questione di doveri nuovi da conquistare e non solo di diritti da rivendicare né tanto meno di torti per i quali chiedere un risarcimento morale grazie
Io ringrazio cava Johanna Ter questo lucidissimo intervento
Che oltre a ripercorrere i passi di una strada anche contraddittoria dal punto di vista interno della minoranza in questa acquisizione di diritti ci ha fornito moltissimi spunti per una riflessione che non riguarda solo la cittadinanza della minoranza ebraica ma tutti noi come cittadini penso questa insiste la sua insistenza su quello che possiamo fare e non solo quello che eravamo o quello che siamo
Il professor Mario niente cioè che ordinario di filosofia teoretica dell'Università di Ferrara
E autore di numerose opere sul vicende del protestantesimo nella storia essendo sporgenza del puritanesimo in particolare sulla riforma del sedicesimo secolo
Ha il compito invece di tratteggiare il medesimo percorso per la minoranza protestante
Signora vicepresidente del Senato signor vicepresidente vi ringrazio onorevoli signore e signori io seguivano un percorso forse un poco diverso
Perché desidero anche cercare di dare una risposta
Alla questione di questa presenza delle due minoranze religiose
In Italia
Mettendo in evidenza con me
C'è anche una costituzione materiale di un popolo che implica vende identità storiche di lunga durata e mi domando io quindi alla fine dell'intervento in che senso la presenza di queste minoranze fa parte di una identità comunque
Ma prima di tutto
Voglio esprimere un pensiero di riconoscenza che mi pare ovvia
Per gli uomini che si impegnarono con ferma convinzione con azione efficace
In vista di quella concessione dei diritti civili e politici fra i membri delle due minoranze di Joseph lo stato sabaudo dei belgi i valdesi
Voi sapete che ci fu una petizione con seicento firme presentata dal marchese Roberto D'Azeglio
A Carlo Alberto già nel dicembre mille ottocentoquarantasette questa petizione c'erano anche dei membri del CREL con settantacinque sous seicento ed è la nobiltà come il conte Camillo Benso di Cavour
Ora come ricorda Spini nel libro che è stato fortunatamente
Riproposto alla nostra attenzione che nel mille otto Torino novecentocinquanta Giorgio Spini osserva come in questa pressione dell'opinione pubblica illuminata alta
Era molto consistente molto energica quella del cattolici anche il praticanti dico ambientamento liberale com'era lo stesso Roberto balzello
E Vincenzo Gioberti in quale accompagnò questa campagna sulla stampa dichiarando per esempio come ricorda Spini
Sul pagine la concordia il sette gennaio mille ottocentoquarantotto gli ottengo la causa degli israeliti dei valdesi non solo per giusta ma per sacra
Allora quali erano gli intenti di questi uomini io ritengo che e si fossero ben consapevoli del fatto che giungendo ad una svolta
Della cittadinanza perché la cittadinanza che veniva restituita alla cittadinanza sia pure con tutti i limiti dello statuto alla cittadinanza fatta i diritti civili e di diritti politici
Questa cittadinanza doveva essere preceduta
Dalla soppressione della discriminazione precedente
Io ritengo che forse molto opportuno che questo provvedimento forse precedente
Perché come abbiamo visto nel esposizione del professor Zagrebelsky come a tutti noto può di fatto la lettera dello statuto all'articolo perno ripete che la religione cattolica apostolica romana sola religione dello Stato eccetera
Quindi opportuna la pressione di questi liberali convinti di questi cattolici liberali certo noi sappiamo che quello che assente dallo Statuto vera proprio questo pronunciamento che basilare dall'esercizio la libertà di coscienza della separazione della Chiesa dallo Stato
Ma noi sappiamo che il regno sabaudo non era sicuramente più unico che si trovasse in quella situazione perché quella situazione di non chiarezza di non definizione
Della separazione della Chiesa dallo Stato in Europa a quel tempo non era assolutamente vincente non decenni dopo la rivoluzione francese
E viceversa era presente dall'altra parte veloce ed è significativo io credo che proprio pochi anni prima un altro aristocratico
Cattolico francese
Alexis de Tocqueville e che era preoccupato dente possibili derive plebiscitarie autoritari della nuova uguaglianza democratica
Avesse descritto con estrema precisione simpatia questo quadro di là dall'oceano
E proponendolo anche in un certo qual modo come modello agli europei
Nella democrazia e nel merito pubblicato nel mille ottocentotrentacinque chiarisce infatti in più la libertà religiosa
Non è soltanto un diritto individuale matta proprio grazie alla separazione della chiede delle chiese dallo Stato concorre basilare mentre alla formazione con la stabilità
Allo sviluppo equilibrato di una società Nemo capacità qual è il ragionamento di tutto che visto che ha vinto dice la democrazia a i suoi pericoli di conformismo di politicizzazione e allora proprio per questo
Se c'è una separazione
Tra lo Stato che le chiese le chiese sono libera dalla politica dai vincoli ed è pericoloso la politica
E possono assume il ruolo che a loro compete di essere delle associazioni morali e queste associazioni morali son quelli che poi formano i costumi le una soccombe diceva e che quindi garantiscono la tenuta della libertà e della democrazia
Questo il ragionamento di toccarli separatismo alla condizione non solo per l'esercizio individuale la libertà religiosa no per la sanità di un sistema democratico in effetti questa separazione era stata sancita
Da diverse costituzioni degli Stati americani e anche principalmente poi sul piano federale dal primo emendamento
Nella Costituzione che è stato proposto dal Madison nel mille settecentottantuno
Cosa questo vuol dire che effettivamente per gli Stati nati dalla colonizzazione inglese l'America del Nord alla questione libertà religiosa era fondamentale il sogno di questo noi lo troviamo
Ma il fatto se
Proprio in alcune di queste costituzioni la definizione della libertà religiosa turbata nelle dichiarazioni di diritti che precedono gli articolati ed è per esempio nella Costituzione la Pennsylvania mille settecentosettantasei o in quella del Massachusetts
Nel mille settecentottanta è nel secondo articolo primo articolo definisce generalmente i diritti dell'uomo del cittadino
Poi c'è la libertà religiosa e in terzo luogo viene alla definizione la sovranità popolare e sarebbe interessante leggere ma alcuni di questi articoli per la loro centralista però non abbiamo tempo di farlo
Ma dobbiamo osservare due cose la prima è che quei dettati costituzionali degli Stati americani non verranno il prodotto Gimondi e controversi di due secoli i dibattiti
E poiché il passaggio dall'enunciazione della libertà religiosa alla regime di separazione dello Stato dalla chiesa fu anche in America un processo lungo non omogeneo oggi neanche interamente risolto nella legislazione di alcuni Stati
La seconda osservazione che va fatta e che l'inizio i questa vicenda di separazione non si colloca nel secolo dell'illuminismo nel secolo dei Lumi nel secolo della secolarizzazione della laicità che si esprime sicuramente in alcune costituzioni come quella dello stato di New York ma risale invece al secolo precedente al Seicento Almirante conflitto religioso
Del puritanesimo inglese
Ecco e allora qui conviene ricordare che la prima comunità civile
In cui fu istituita la libertà religiosa e la separazione del cioè dello Stato ecco a Colonia Icaro dai lunghi nell'anno mille seicentotrentasei fondatore glielo dai Länder in particolare il cane aderendo Kroger Williams che erano stati espulsi dall'altra colonia puritano del Mossad cioè sax
Perché erano stati espulsi perché Roger Williams liturgico il PIL questo stato Santa Città del Massachusetts fondata validi sul per ragioni di coscienza fosse
Fosse ancora legata ad alcuni equivoci Di Fonzo primo equivoco tecniche i puritani del Massachussets pur essendo organizzati una forma del tutto diverso Dalla Chiesa distacco quando il cane inglese assemblavano di essere parte di quella chiesa di S. alla sua continuazione del suolo americano negli USA dice questo può vedere perché voi siete un acceso separata Dalla Chiesa De Giorgi discutere il secondo punto era che coloni ritenevano che le fossero state concesse loro ad avere Roger Williams diceva questo vorrebbe
Cioè la terza questione non per caso quella del giuramento
Il pastore Roger Women sostiene che non si può chiedere il giuramento ad una persona che non crede
Allora questo significa che se lo Stato vuole avere la fiducia dei cittadini per l'appunto come ritiene oggi però la corte costituzionale italiana non ci dovesse essere intrusione di alti che religiose
Ora poiché sufficiente questa presa di posizione sui tre punti capitali perché oggi Erminio non si fosse espulso bel puritani di che Boston si reca quindi con tre compagni indicano allora dai dando comprare colare a mente le terre dagli indiani di cui era amico che fondano una comunità che per la prima volta esplicitamente stabilisce che non ci sono requisiti religiosi per essere ammessi nella cittadinanza o per coppelle cariche pubbliche che tutte le comunità sono egualmente connesse infatti che nel mille seicentotrentanove
Viene fondata la Prima Chiesa Battista d'America mille seicentocinquantasette la comunità quacchera che non aveva ancora lo sciocco ma niente incidenti nel mille seicentocinquantotto commenta ebraica Vaccaro dai Länder
Ma quello che ci interessa e di capire son partito dal proprio di poco di qual è il nesso fra la libertà religiosa e insieme delle libertà l'insieme della vita politica
Io credo che a questo proposito Roger Williams e poi tutti legislatori successive della Rodari non avessero in mente un'idea estremamente chiaro
Cioè si sostenevano come ha scritto Williams nel suo celebre libro poi pubblicato in Inghilterra per la uniformità religiosa imposta legalmente sia pure legalmente dallo Stato produce ipocrisia
Produce ipocrisia e successivamente persecuzione quindi il signor della pace civile no cioè udienza rovescia il ragionamento che sosteneva che la garanzia la pace civile e l'uniformità religiosa
E perché loro perisce perché qui siamo in un atto di fondazione di una nuova comunità
Allora proprio nel documento federale che quelli di Rodari dal sottoscrivere mille seicentoquarantasette estremamente evidente questo nesso tra la lealtà necessari la trasparenza necessarie tra quelli che si consociativo questa nuova fondazione di uno stato perché di fatto così e il riconoscimento delle loro differenze religiose
Non potendo essere leali gli uni verso gli altri se non riconosciamo non solo nostra eguaglianza ma anche le nostre differenza e quindi sentite la formulazione Dora al fine di assicurare reciprocamente
A ciascuno di noi con la massima lealtà e buona se il godimento pacifico delle nostre libertà eccetera eccetera accettiamo di adottare le seguenti norme nonostante le nostre diverse convinzioni per quanto riguarda la verità riposta in Gesù
Sul quale punto tutte le nostre sedi comunque
Il nesso esattamente questo al momento del riconoscimento reciproco
In totale buona fede lealtà che fonda una nuova comunità civile bisogna riconosce le differenze che sono Teramo costi
Ecco io ho insistito su questo esempio lontano
Perché mi sembra che in questo modo si chiarisca anche che una costituzione non è soltanto qualcosa che viene definito da norme leggi ma e
La costituzione materiale diciamo cerca fatta di identità
Che sono
Parte una storia comune auguri ma nello stesso tempo e anche conflittuale
Ora indubbiamente nel caso degli brand e dei valdesi emancipati Regno sabaudo del mille ottocentoquarantotto
Il riconoscimento dei loro diritti individuali abbiamo visto la distinzione implica anche il riconoscimento di associazioni religiose
Le quali erano preesistenti
Hanno preesistenti allo statuto che casa degli ebrei sicuramente erano persistenti anche all'esistenza dello Stato sabaudo
Allora questo sicuramente è un elemento che poi porta alle difficoltà no di cui ha parlato il penna
Non sarebbe scritte però è anche un elemento che concorre al formazione plurima di un identità nazionale
E
Io penso che l'identità nazionale sia una questione di molto lunga durata e non vorrei peccare di verso storico no italiani popoli antichi che popolo antico devono sempre tornare molto indietro nei secoli io però ho l'impressione che perché sia da molti condivisa che l'elemento che noi oggi possiamo portare non solo con un'eredità pesante ma come un
Un elemento propositivo costruttivo
Nella edificazione di una nuova entità e in quella europea io penso che questo elemento sia sicuramente legato al lunga storia comunale merita
A questa tradizione di libertà
Di autonomia di autogoverno di governance e allora sicuramente
Le minoranze religiose
Gli ebrei e Valtenesi fanno parte in questa storia
Sono stati rimossi nella memoria Matrix solo insediati e al momento in cui noi andiamo a rivalorizzare questo traditi tradizione di libertà comunali togliamo indubbiamente queste minoranze religiose
C'è questo per nel caso dei valdesi del tutto evidenti tutti uno tutti noto che la protesta dei valdesi
Sorta per l'appunto nella rinnovata dinamica vita cittadina dei secoli giudice Gelli decimo terzo
Uomini e donne di ceti popolari
Artigiani commercianti ma popolari dotati di crescente autonomia si organizzavano renderlo corporazione
Ecco questi uomini e donne sentono la necessità di nuovi criteri di condotta cristiana ispirati alla povertà evangelica sentono l'esigenza di un libertà di predicazione nel lingua Morgan
Ma erano le stesse esigenze che hanno portato poi alla formazione nello stesso ambiente urbano europeo degli ordini ne indica francescani e domenicani
Se volete per l'appunto valdesi non hanno accettato di trasformarsi in un ordine religioso non hanno accettato la interdizione sulla predicazione IACP e quindi sono stati espulsi dal Coco della chiesa all'inizio del Duecento
L'ora di talento comunale confermato dal fatto che all'inizio del Duecento
L'ala egemone del movimento valdese che ha espansione europea in Lombardia compiuta migliore in Francia ma nell'ombra
Sono gli lombarda cosiddetti poveri lombardi il Milan Chance Bergamo che assumo l'egemonia del movimento non a caso con delle delle caratteristiche di tipo fortemente comunale
Nel sinodo tenuto a Bergami dello mille duecentodiciotto i lombardi ottengono dai francesi del riconoscimento delle loro associazioni operaie collabora anzi in congregazione adesso
Cioè di una forma di attività di tipo cooperativo che non era ben vista dai livornesi che aveva un'idea carismatica escatologica il Ministerio de versione itinerante
Non ci dobbiamo curare di questo mondo ecco allora ti Lombardia invece con un pragmatismo
Già ben segnato che pongono questa questo problema in un bar di vogliono organizzare una comunità dissidente che possa resistere nel tempo
E quindi gente che lavora elezione diretta dei ministri anche forse obbligo di lavoro manuale
Caratteristiche dunque tipiche di di una popolazione inserita nell'attività nella vita del Comune cioè poi dopo questo tre secoli di inquisizione di repressione hanno distrutto la presenza valdese
Nei grandi comuni dell'Italia settentrionale si è mantenuta invece nelle Marche in Umbria in Puglia in Calabria fuori d'Italia in Provenza in Germania naturalmente poi nel al Piccolo sì ecco però in quei tre secoli la vicenda comunali italiano anche il percorso la sua parabola
Dal libero comune alla signoria dal Principato
E purtroppo alla fine delle libertà sia comunali sia diciamo degli Stati italiani
Queste ultime settimane alcune settimane orsono noi abbiamo celebrato cinquecentesimo anniversario della morte
Di Girolamo Savonarola sì che io credo che sia in questa celebrazione che in quelle precedenti ma anche la coscienza dei contemporanei
La tragedia di Savonarola e poi la fine altrettanto tragica della Repubblica piagnone di Firenze nel mille cinquecentotré che ha fortemente ispirata agli ideali Savona cordiali
Queste due tragedie sia viste come il segno
Più in generale della fine belle era comunale in Italia alla fine delle corretto il blitz vitali con con scritto
Un ginevrino di origine italiana all'inizio del ottocento
Tragedia quindi di una storia comunale che ha portato la libertà non solo in questo Paese ma è stato l'inizio di un processo europeo che però è stato in un certo senso schiantato alla fine del Quattrocento nel cinquecento ecco però le cose non sono andate nello stesso modo nerastro devono
Se gli storici pensano che i risibili comunali federali siano
Dal Medioevo noi possiamo pensare diversamente possiamo pensare che il consolidamento della rivoluzione con una stile quattrocento la Confederazione elvetica
Gli svizzeri
Poi una rivoluzione del contadino in Germania di breve durata
La costituzione della rapidi dodicenne nocche nel passaggio religioso acquista la sua indipendenza per la sua autonomia
E infine la continuità di questa pratica chiaramente di origine comunale bel pasticcio Foetus il federalismo l'associazione deliberante paritaria che Conti
Nei Paesi Bassi nell'Inghilterra del tempo della rivoluzione puritana non si quelle colonie americane che abbiamo già menzionato
E noi siamo abbastanza convinti oggi che questa continuità di città libere misure pubbliche di Patti di federazioni
Sia stato la strada attraverso la quale l'antico regime un poco alla volta è stato eroso distrutto la strada che ha portato nelle moderne democrazie
Allora in questo quadro sicuramente da collocare anche la seconda fase dalla storia valdesi valdesi movimento diffuso
In tutta Europa ad un certo momento nel mille cinquecentotrentadue aderiscono al riforma che non era ancora affatto stabilizzata mille cinquecentotrentadue e negli agitati in decenni che seguono in in due vale Piemonte pellicce ci sono già una vasca hanno costruito nello stesso tempo i comuni due le organizzazioni del culto riformato
Questa la disciplina ecclesiastica e quella di Ginevra che prevede un governo misto delle comunità Concistoro formato da pastori e laici
Ma tutte le decisioni fondamentali vengono presi da assemblee sinodali gremite composte di delegati non solo posto il ma anche delegati laici delle comunità e allora sicuramente possiamo dire
Ma a prescindere da considerazioni religiose o di fede che grazie questa struttura associativa totalmente autonoma totalmente consensuale
I valdesi sono stati in grado di resistere alla campagna militare del mille cinquecentosessanta ci sono lo credo
Estirpare l'eresia dal dominio sabaudi interessante che la cronaca di questi avvenimenti si è stato scritto sia stata scritta da nel napoletano
Scipione lento lo che era Pastore in quelle valli in quegli anni e sicuramente il trattato sottoscritto a Cavour nel mille cinquecentosessantuno Christie Pittelli valdesi una sorta di detto montani
Il governo ha messo in certi luoghi di culto il formato è in un'accezione noi una anomalia nel quadro delle politiche
Del Cinquecento perché era il tempo dell'intolleranza basato sul principio cuius regio e io c'era Di Giorgio ora questa carta viene invece sottoscritta dai delegati dei valdesi preposto il cinque laici e da un principe
I Savoia Filippo di Racconigi
Che probabilmente aveva qualche simpatia i valdesi e a questa decisione non sarà stato estraneo neanche il buon consiglio della consorte del Duc Margherita di Francia
Però dobbiamo osservare che questo stesso il principe Emanuele Filiberto praticò una politica difforme da quella degli altri Stati anche in rapporto agli ebrei
Perché Emanuele Filiberto accoglie in molte città piemontesi dai così detti portoghesi
Che erano
Per la più parte dei Marranini che erano ritornati all'antica sede e che quindi erano visti con il fumo negli occhi
Le autorità ecclesiastiche non erano ammesse di solito negli altri Stati con l'eccezione di Ferrara
Ecco
Nel travagliato corso del nel secolo decimo settimo questi pacchi
Sono stati più volte rotti
Dall'Autorità sabauda e la minoranza valdese ha potuto salvarsi solo grazie al solidarietà internazionali l'appoggio
Del Canton svizzeri principalmente sulle repubbliche riformate Gino e ora la Repubblica Province Unite ad un certo momento anche l'Inghilterra in quegli anni in cui per pochissimo tempo l'Inghilterra non su una monarchia ma una repubblica sotto il protettorato di cromo
Però è questa questa rete di solidarietà internazionale ogni accetto solo un fatto politico è un fatto religioso e culturale e ad essa i valdesi avevano dato per parte loro
Non apporto iniziale molto significativo quando i delegati del valdesi di varie parti d'Italia e d'Europa si riunirono appunto il mille cinquecentotrentadue decisero loro
L'adesione alla Riforma prese con l'impegno di finanziare
Quando spezie la prima traduzione Bibbie in lingua francese dei testi originali ebraico te ecco questo fu fatto da un Mangusta
Che si chiama voli dettaglio dell'apparente di calcio ecco quindi la l'apporto iniziale tre secoli dopo nel clima della restaurazione
Alcuni singolari gli amici inglesi dei valdesi questa volta bisogna dire per la Chiesa cattolica
Come il generale becco inferiore dice Dario Balotta allorché si stabilì a Torre Pellice
Presero l'iniziativa riuscivano a finanziare ma costruzione di una rete straordinaria di scuole locali piccole in ogni quartiere
In ogni borgata anche la più remota dove mediante un reclutamento di insegnanti locali eccetto un diplomatico univa consegnato l'alfabeto le nozioni elementari in vista nella lettura della Sacra Scrittura
Quindi questi elementi sono rimasti costanti centralità della Scrittura rivendicazione della libertà di predicazione autonomia autogoverno della comunità rapporti internazionali e non sembra evidente che questi questi elementi oggi si gioca dunque sul piano ormai in via di superamento di un'identità nazionale ma si gioca il quadro più vasto
Sul piano religioso nel nel movimento ecumenico dialogo ecumenico c'è un periodo Cimino nella costruzione di un'Europa che come ha detto
Un modo estremamente il sedici
La presidente delle comunità ebraiche sarà un Europa valida se plurale semine ripiegate su se stesse se aperta in particolare come ha detto anche il moderatore
Ai migranti
Io penso che concludendo non sia stato casuale nuovi in questo quadro che nel momento più drammatico della storia del nostro Paese nel settembre del mille novecentoquarantatré la Val Pellice sia stata uno dei primi luoghi in cui si formarono in modo del tutto spontanea casolari le baite
I primi nuclei organizzati del resistenza
Che si collegarono ben presto con un gruppo di intellettuali i quadri che appartenevano Giustizia e Libertà e che si riunivano clandestinamente nel piccolo capoluogo ora questo gruppo i quali forma prevalentemente indica boleri
E di farlo
Questi uomini e donne non pochi sono morti nella lotta partigiana nei laghi molti altri sono ci sono stati tolti dal corso inesorabile del tecnico
Per nostra fortuna alcuni stanno ancora giardino
Testimoni vestali e se mi è consentito a due di nuovo vorrei rivolgere da questa sede eminente della Repubblica italiana un saluto riconoscente
A Saitama no torinese figlio di pastore valdese che da quel settembre ha passato tutta la sua vita
A servire il bene pubblico
E al carissimo amico onorevole Vittorio Foa che gli è stato maestro intelligenza politica che in quelle settimane uscito dal carcere venne per l'appunto Valpellice e che ancora oggi
Con i suoi liberi
Ci spiega
Da dove veniamo
E dove dovranno cantare
A costoro io rinvio un mio riconoscente saluto grazie
Ringrazio il professionali o niente che ci ha molto opportunamente ricordato nei lontani radici storiche della presenza e dell'appartenenza a questo Paese delle due minoranze perché i suoi riferimenti sono stati molti dici
E che anche ripreso alcuni spunti gli spunti iniziali che hanno un po'percorso questa nostra questa nostra giornata trasportando ci anche in una dimensione sovranazionale ed inducendo introducendo quindi il taglio delle nostre conclusioni
Perché come dicevo prima le riflessioni non formali che abbiamo voluto portare in questa occasione sono riflessioni volte al futuro anche se si è molto parlato del passato
E il nostro futuro ce lo ripetono spesso ma ne siamo consapevoli e l'Europa
Questa Europa non tanto e non solo delle monete ma soprattutto Europa dei cittadini perché un'Europa che forse può trovare un giovamento dal volgersi verso un suo passato in cui ha conosciuto l'esperienza dell'emarginazione dell'intolleranza nei confronti delle sue minoranze storiche
Ma che può anche tracciare un bilancio della del positivo della loro presenza in quei nel corso dei secoli
Questo aspetto cittadinanza e diversità in una prospettiva europea
è affidato al professore jumbo vero professore alla Sorbona titolare della cattedra di storia e sociologia della laicità questa laicità che tante volte tornata una cattedrale nel nostro Paese non ha l'uguale e che anche direttore del gruppo di sociologia delle religioni della laicità presso il Ministero dell'educazione nazionale francese autore di molte opere sulla storia del protestantesimo della laicità in Francia il professore burbero parlerà in francese navette tutti a disposizione il testo in italiano del suo intervento
Grazie
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Il poliandria Venosta declamazione
Dell'avvocatessa otto leggi niente in oro attore il mondo e la famiglia il meglio
Oltre a mobili le do qua ah bene quale agli eredi verte alla Colosseo di via per possiamo fare eccetera so vedo quali ieri a reggini teme se so dello qua ecco vi sia nega persa del prione trattative
Nostro dal mobile Astrio poverello onde da parte del sex dopo dieci ore con lui siamo sosia decreterà
Me e se dai noir coclee me mettono due tatuaggi terza nel promettere vive poteva insolvenza il senta di arpione del Pirate grecista addetti a secco Del Piero razzista notiamo del palmo essendo qua a il resta netta prima si siede Doha del bassa di vite il mezzo
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Quello di esperire con la loro storia con le loro vicende la tangibile prova nell'esperienza della storia del valore positivo della libera coesistenza delle diversità
Un valore positivo che noi associandosi alle conclusioni del processo dico però non possiamo che ribadire e considerare nostro compito ribadito grazie a tutti per essere
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