"Più competitività, più sviluppo, più lavoro. Le proposte degli industriali" dibattito organizzato presso il Centro Congressi dell'Unione Industriale

Signore e signori colleghi imprenditori saluto e ringrazio i protagonisti di questo incontro
Giorgio Fossa Presidente della Confindustria Paolo De Feo presidente dell'Unione industriale di Napoli Paolo Lamberti presidente dell'Unione industriale di Varese
Paolo Cantarella amministratore delegato della FIAT il direttore del Corriere dalla Sera Ferruccio de Bortoli che condurrà la discussione
Devo comunque comunicare che il ministro dell'industria Bersani ci ha comunicato poco fa
Che non potrà essere qui tra noi nel pomeriggio perché in quanto impegnato in un incontro tra governo e sindacati che tuttora in corso
Mi dispiace di questa notizia ma comunque non i nostri lavori proseguiranno secondo il programma
Ai relatori è stato inviato un documento sui problemi della competitività dell'impresa con alcune proposte per migliorare la situazione
Una sintesi dello stesso documento è stata oggi distribuita a tutti i partecipanti all'incontro
è chiaro che al di là della specificità di alcune questioni
Il tema di fondo da affrontare è quello della centralità dell'industria
Come forza trainante del processo di integrazione internazionale in cui è coinvolta l'Italia
Dico questo perché l'industria ha dimostrato di agire come il motore di quel tanto di internazionalizzazione che il nostro Paese ha sinora raggiunto
Nello stesso tempo l'industria italiana
Assieme a chi non trova lavoro
Ha pagato il prezzo più alto per risanamento dei conti pubblici
Le politiche di rigore monetario hanno inciso in misura rilevante sulla carne viva del sistema industriale
Bisogna dare atto a questo governo di avere creato le condizioni per portare la nostra moneta in Europa
Preciso la nostra moneta perché in Europa non entra tutto il Paese
Davanti ai nostri occhi c'è un'Italia segnata da un profondo dualismo da un lato ci sono i settori dell'economia e della società che si misurano sul mercato accettandone totalmente le regole dei rischi
Dall'altro permangono le vaste aree protette sottratte per intero alla pressione del mercato e della concorrenza
Perpetuando così logiche che logiche conducono AN efficienza e allo spreco
Si continua a dibattere tra da dibattere sulla compatibilità fra politica del rigore e iniziative per lo sviluppo
Non è questo il punto
La vera incompatibilità è quella fra un rigore finanziario che necessariamente si protrarrà nel tempo e tutte quelle parti d'Italia che non hanno capito che se faremo parte dell'unione monetaria europea
Cadranno come ha scritto Sergio Romano sul Corriere della Sera tutti i muri di cinta che molti italiani hanno costruito intorno al loro orticello
Il contrasto lo fa rigore finanziario sviluppo si verifica ad esempio quando per affrontare la drammatica situazione occupazionale nel Mezzogiorno si pensa di reinventare una IRI due
Invece di avere il coraggio di ammettere che occorre creare regole e condizioni nuove che favoriscano gli insediamenti industriali al Sud a cominciare dall'uso flessibile della risorsa che a me che l'abbonda il lavoro
La moneta unica ci offrirà delle opportunità strategiche
Amplierà il mercato rimuovere a ostacoli ridurrà i costi
Favorirà la modernizzazione contribuirà probabilmente ad attuare riforme che senza lo stimolo esterno sarebbero impraticabili
Certo non basterà a risolvere tutti i nostri problemi né soprattutto ci esime era da scelte e decisioni difficili
La moneta unica pone anche alle imprese nuove esigenze
La portata dei cambiamenti non va sottovalutata
L'euro impone anzitutto un ripensamento complessivo delle strategie lo scenario di un mercato sarà più complesso
Più dinamico più conflittuale
Richiederà una maggiore capacità divisione
La moneta unica non modificherà le regole del gioco ma sarà un grande fattore di accelerazione del cambiamento
Tecnologico degli assetti proprietari della divisione internazionale del lavoro delle strategie localizzative
Diventato determinante la questione dell'efficienza complessiva nell'uso delle risorse
Una costante attenzione all'evoluzione della competitività diventa condizione ineludibile per la crescita
Vengono meno i fatti meccanismi di aggiustamento di compensazione che abbiamo ampiamente utilizzato in passato
Non solo a livello di sistema economico le svalutazioni competitive ma anche a livello di settore o di impresa
Sul significato della competitività occorre intendersi la competitività indubbiamente una questione di costi
Ma non solo di costi
Un paese come l'Italia
E a maggior ragione un'area come Torino
Forte del livello tecnologico dei suoi impianti del suo spirito imprenditoriale non può pensare che basti tenere sotto controllo i costi per garantirsi una posizione sicura dagli attacchi della concorrenza
Non voglio con questo sostenere che la questione dei costi non si essenziale
Ma pur vigilando attenta mente suoni voci di costo occorre al tempo stesso guardare oltre
Alle altre componenti fondamentali della competitività
Vorrei porre in evidenza tre aspetti
La flessibilità la capacità innovativa le economie Esterne
Flessibilità a livello di impresa come di sistema economico significa rapidità di reazione capacità di adattarsi ai cambiamenti delle variabili in gioco
Abbiamo ereditato dal passato sistemi economici pesanti macchinosi rigidi
Concepiti in chiave difensiva
Difesa del potere di acquisto e delle rendite finanziarie degli occupati stabili delle corporazioni dei settori protetti dell'economia
L'obiettivo era mantenere gli equilibri consolidare
Mettere al riparo dal dall'eccessivo dinamismo della concorrenza
Il cambiamento è stato così rallentato o congelato
Ne paghiamo oggi il prezzo
Questo scenario è stato completamente stravolto dall'accelerazione dell'innovazione e della globalizzazione
Occorre esserne consapevoli fino in fondo
Non possiamo avere i medesimi obiettivi di venti anni fa
La capacità di muovere e far circolare risorse produttive una funzione è una funzione essenziale in una situazione permeata di squilibrio di movimento permanente
Flessibilità vuol dire in sintesi più mercato in tutti i campi il lavoro le privatizzazioni le public utilities e i servizi pubblici
L'operare delle amministrazioni pubbliche eccetera
Ecco resta a mio avviso la riforma delle riforme
D'altra parte la competitività è legata alla capacità innovativa
Nella gerarchia produttiva mondiale siamo condannati a restare il più vicino possibile al vertice per non essere raggiunti dei nuovi entranti
Le posizioni perdute vogliono dire meno crescita e meno posti di lavoro
Il nostro paese ritenuto da molti potenzialmente a rischio perché non produce abbastanza innovazione ed è ancora troppo legato a prodotti a tecnologia tradizionale
Non sono completamente d'accordo con l'analisi di questo tipo in quanto spesso non colgono natura reale dell'innovazione e sottovalutano in genere il nostro potenziale innovativo
Ma è certo che vi sono ritardi che vanno colmati
Con una più attenta programmazione della spesa per la ricerca
Infine vi è l'aspetto dell'economie esterne
L'impresa non opera nel vuoto ed è condizionata nel bene e nel male
Dall'ambiente circostante economico sociale istituzionale
Il fisco normativa le infrastrutture la burocrazia i servizi pubblici
Sono fattori fondamentali che influenzano il successo dell'industria
Anche in tale ambito il nostro Paese deve recuperare il terreno perduto
Specie in alcune aree
Non si tratta soltanto di investire più risorse ma spesso di investirle meglio e di attaccare privilegi e rendite di posizione
Le proposte contenute nel nostro documento cercano di tenere conto delle diverse componenti della competitività identificando strumenti e misure concrete
In grado di far recuperare immediatamente produttività e competitività
Sia dal punto di vista dalla dinamica dei costi
Sia da quello delle condizioni strutturali
Se pur rendendomi conto che sto sollevando questioni complesse e diversificate
Voglio sperare che il Governo presti ad essere dovute la dovuta attenzione
Vi sono delle situazioni
Delle norme dei comportamenti italiani troppo lontani dal ciò che è necessario per restare in Europa
Occorre concentrarsi sui fattori che limitano la competitività dall'impresa e frenano allo sviluppo del Paese
Le aree prioritarie di intervento riguardano la flessibilità del lavoro la struttura ed il livello del costo del lavoro il fisco le infrastrutture e i servizi di pubblica utilità
Il quadro normativo italiano si sta gradualmente evolvendo verso maggiori forme di flessibilità del fattore lavoro
Il ritmo di cambiamento e tuttavia ancora troppo lento
Permangono rigidità e vincoli
Come le norme sull'appalto di manodopera che non consentono di interpretare in modo adeguato le mutate condizioni della organizzazione del lavoro
Inoltre c'è il rischio che mentre si alleggeriscono i vincoli in alcuni particolare istituti sì ma crescono altri penalizzando quella flessibilità nell'utilizzo della prestazione lavorativa
Di cui ancora alle imprese dispongono
E chiaro che ridurre oltre i limiti attualmente previsti dalla legge e dai contratti le possibilità di ricorso allo straordinario
E alla cassa integrazione rappresenterebbero un freno alla tempestività di reazione del sistema economico
Le nostre proposte si indirizzano per quanto riguarda la flessibilità in entrata alla estensioni in via generale del contratto a termine all'ampliamento del ricorso al lavoro interinale al rilancio dell'apprendistato e del part-time
Circa la flessibilità in uscita occorre rivedere la regolamentazione in materia di licenziamento individuale
In merito all'orario di lavoro una delle nostre proposte riguarda l'introduzione del concetto che l'orario di lavoro deve essere riferito all'effettiva prestazione lavorativa
Dando così alle imprese la certezza di poter fare affidamento sul pieno rispetto del monte orario stabilito ai contratti
Chiediamo inoltre che sia possibile distribuire l'orario nell'arco di tutti i giorni della settimana superando il limite di otto ore giornaliere
Un'altra area importante per aumentare la flessibilità concerne la riforma del collocamento obbligatorio delle categorie protette
Passo il costo del lavoro
Sistema contributivo e fiscale italiano
Determina una profonda divaricazione tra quanto viene speso dall'azienda e quanto effettivamente percepito dal lavoratore
Però i cento lire di retribuzione lorda le aziende industriali sopportano in media un costo aggiuntivo di cinquantaquattro lire per gli operai
Al netto dei contributi a carico del lavoratore e del prelievo fiscale installare io per un operaio si riduce in media a settantatré lire
Ripeto a fronte di un costo di centocinquantaquattro lire il dipendente riceve in busta paga settantatré lire meno della metà
Questa situazione risulta ancora più penalizzante quando la si confronta con quella degli altri grandi Paesi europee
Proponiamo quindi di allineare a livello europeo gli oneri contributivi a carico delle imprese dei lavoratori e di prevedere l'estensione dell'esenzione contributiva a tutti gli istituti retributivi aziendali con carattere variabile
è da sottolineare che su questa richiesta il governo aveva assunto un impegno sottoscrivendo con Confindustria e sindacati l'accordo dello mille novecentonovantatré
Un ulteriore elemento
Che frena lo sviluppo delle aree più debole dell'economia e la rigidità dei livelli retributivi chiediamo più pertanto di consentire la possibilità di adottare livelli differenziati in fase di inserimento lavorativo e per aree geografiche a particolare criticità occupazionale
Ci sembra pure importante ammettere la riduzione della retribuzione i periodi Autorizzati di ristrutturazione riorganizzazione al fine di evitare licenziamenti e a recuperare competitività
Se poi va svecchiato il sistema di contrattazione
Strutturato su due livelli negoziali che ancora tendono a confondersi generando andamenti retributivi non controllabili
è chiaro che siamo di fronte a un meccanismo anacronistico incompatibile
Con l'attuale regime di bassa inflazione e destinato ad accentuarsi ancora di più dopo l'introduzione dell'euro
Non esiste al mondo sistema industriale che possa reggere il confronto competitivo dovendo affrontare tornate di contrattazione sindacale che comporta una continua lievitazione dei costi
A causa del sovrapporsi delle rivendicazioni di categoria e della rivendicazione a livello di impresa
A motivo di questa anomalia oggi non possiamo ancora considerare le nostre relazioni industriale di tipo europeo
Esse risentono pesantemente della mentalità rivendicativa e negoziale maturata negli anni settanta
Quando la le possibilità di recupero del nostro sistema produttivo erano affidate alle periodiche sottrazioni della lira
L'integrazione europea ci impone ora di riscrivere le regole alla base della relazioni industriali in modo da evitare ogni incertezza e ambiguità
Con l'obiettivo di mantenere la crescita del costo del lavoro nell'ambito dell'inflazione
Dobbiamo distinguere rigorosamente le materie che devono restare di competenza del contratto nazionale di categoria dalle attribuzioni che vanno demandate alla contrattazione decentrata
Il salario va sempre più considerato una variabile dipendente
Condizionato da tutte le altre
Deve essere correlato alla performances aziendale in modo da accompagnare il ciclo economico presso il responsabilizzare il lavoratore e coinvolgerlo nei processi di riqualificazione dell'impresa
In materia tributaria
Nel nostro Paese il livello dell'imposizione complessiva sulla società
Di gran lunga più elevato rispetto a quello dei nostri partner europee
Un'impresa che l'Italia subisce un prelievo di cento sarebbe passata del venticinque per cento in meno in Francia del sedici per cento in meno in Germania del trentanove per cento in meno in Gran Bretagna del trentaquattro per cento in meno in Hispania
La Zero italiana si trova inoltre costretta ad operare in un contesto di scarsa certezza del diritto
La normativa è complessa
Ed in continua evoluzione l'abbiamo visto oggi sul giornale ufficio che si arrende
Gli obblighi amministrativi onerosi spesso inutili
E qualche volta agli effetti gravissimi
Il caso delle nuove no disposizioni che riformano il sistema delle sanzioni tributarie non penali
Si tratta di norme che avranno effetti drammatici sulla operatività dell'impresa
La personalizzazione delle sanzioni rischia infatti di bloccare il processo gestionale in ambito aziendale
Sintetizzo alcune proposte sul piano fiscale
Consentire la deducibilità dell'IRAP sulla base imponibile IRPEG incentivare con misure fiscali e contributive l'accesso ai fondi di previdenza complementare
E alle forme di assistenza sanitaria privata integrative a quelle pubbliche
Riconoscere ai fini fiscali gruppi di impresa basando la tassazione sul bilancio consolidato
Accelerare i tempi quegli di rimborso dei crediti d'imposta
Nella prospettiva dell'unione monetaria europea
Il confronto competitivo riguarderà anche la qualità del sistema Paese
In particolare la dotazione di infrastrutture il livello del costo dei servizi pubblici l'efficienza dell'apparato burocratico l'estrema durezza con minime efficace il sistema preventivo in tema di ambiente e di sicurezza sul lavoro
Per ciascuno di questi aspetti l'Italia presenta ritardi ed anomalie
Negli ultimi anni il gatto rispetto estrazione i paesi più sviluppati anziché ridursi si è accentuato
Basti pensare che dal mille novecentonovanta ad oggi gli stanziamenti per opere pubbliche sono diminuiti del quaranta per cento
Mentre sono cresciute le risorse non utilizzate a causa della scarsa capacità dispensa degli enti attuatori
Le norme per la sicurezza di ambiente e luoghi di lavoro introdotti in nome dell'adeguamento alle direttive ci allontanano viceversa dalla logica europea delle azioni positive e della semplificazione per spingerci sempre più verso tempi menti burocratici o norme di mero principio
Minacciando pesanti conseguenze amministrative o giudiziaria
Occorre infine riordinare le materie dell'ambiente dalla sicurezza con testi unici
Che sulle lisca noti tempi menti e non continuino a vedere l'industria come nemico
Le nostre proposte in merito alle infrastrutture riguardano la l'avvio di un programma produce pluriennale selettivo integrato e definito gli aspetti finanziari ed attuativi
A tale scopo necessario rendere più efficienti i meccanismi e i criteri attraverso i quali le opere vengono decise progettate realizzate particolare attenzione merita settore dei trasporti
Occorre poi dare nuovi impulsi ai processi di privatizzazione e liberalizzazione nel campo dei servizi pubblici ed attuare pienamente il processo di snellimento burocratico di ammodernamento della pubblica amministrazione
Nel rispetto dei principi previsti dalla legge Bassanini
Autorità signore e signori colleghi imprenditori ho esposto in rapida sintesi un insieme di proposte come introduzione gli interventi dei relatori
I quali rappresentano la viva voce della imprenditoria diretta e dell'associazionismo
Sarà anche sarebbe nato molto interessante ascoltare le prime impressioni
La viva voce del ministro Bersani ma credo che questo dovremmo sentirlo i prossimi giorni attraverso incontri
Con il Governo che cercheremo di attuare proprio per dare concreti e concretezza a questo nostro dibattito odierno e quindi a poter portare un contributo attivo e fattuale alle nostre indicazioni
Le proposte che abbiamo affrontato dei problemi molto complessi
Certo le soluzioni in molti casi non sono immediate neppure semplici
Esistono vincoli reali di tipo giuridico finanziario e sociale
Però
Dobbiamo essere consapevoli che i tempi per intervenire si stanno abbreviando e che la direzione del cambiamento segnata dalla necessità di rendere più flessibile e più moderno l'intero sistema Paese
Ringrazio per l'attenzione e do la parola al moderatore dottor De Bortoli
Grazie presidente Devalle
Come ha già ricordato lei
La nostra tavola detto Honda a una assenza illustre che quel nega presentante del Governo ciò impedirà comunque ai nostri relatori di sviluppare il dibattito sulle interessanti proposte che lei è numerato nella sua relazione sono molte forse sono anche troppe ci basterebbe che una minima parte di queste proposte avesse una adozione immediata da parte del governo essere largamente soddisfatti
C'è una parte del sua relazione che mi ha colpito le dice in Europa non entra tutto il Paese
Io ribalterei questa sua affermazione dicendo che in Europa purtroppo entra anche quella parte del Paese
Che non merita di fallita
In Europa ente un'amministrazione una pubblica amministrazione che sappiamo in quali condizioni è entriamo con un sistema fiscale
Che ha il più alto prelievo cresciuto negli ultimi due anni i due punti e mezzo portandosi al quarantaquattro
Virgola cinque per cento di pressione che il massimo di pressione uno dei massimi di questo nostro continente
Entriamo soprattutto con un sistema fiscale che ci accontenteremmo soltanto che avesse almeno un atteggiamento neutrale
Nei confronti di decisione di vestiti cosa che viene specie non ci accontenteremmo che stando ancora l'esempio fiscale che si abbandonasse quest'idea che il fisco deve essere una forma di redistribuzione del reddito
Uscissimo ad arrivare a questo risultato probabilmente avremmo già fatto almeno dal punto di vista concettuale dei grossi passi avanti
Lei giustamente ha ricordato una serie di condizioni per raggiungere una diversa e migliore competitività del nostro sistema ricordato la flessibilità del lavoro
La capacità innovativa
L'economia Estero
Soprattutto le economie o le diseconomie esterne
Ha dato una serie di esempi di quali siano quelli che una volta Carli chiamava i lacci e lacciuoli
Che avviluppa Avano l'intero sistema dell'impresa in quella che è ancora una concezione che ancora permeata il nostro Paese che tutto sommato l'impresa sia un impedimento che in qualche modo vada controllata non vada aiutata
Io non sono personalmente convinto che questa condizione di fondo sia stata raggiunta
Che ci sia un
Un'accoglienza dell'impresa ancora favorevole come e in altri in altri Paesi
Da questo punto di vista lei ha fatto per esempio riferimento a una disciplina dei licenziamenti
Non dobbiamo dimenticare che noi abbiamo vissuto nel sistema ferroviario non più tardi di alcuni giorni fa uno sciopero per una singola persona che non è stata ancora licenziata
Anzi per il fatto che questa singola persona non ha poi attivato una procedura arbitrale prevista da un contratto di lavoro
Allora questo ci dà un po'il senso di quanto siamo lontani rispetto all'obiettivo che lei giustamente ha posto ha ricordato certamente una scarsa certezza del diritto che è un'altra delle diseconomie esterne che avviluppano il sistema e sistema delle imprese
Ricordato moltissimi aspetti mi permetto di ricordare
Alcune cose che riguardano per esempio la giustizia civile con la giustizia amministrativa che sono in uno stato assolutamente indecoroso per un Paese che si avvia ad entrare con meriti che lei giustamente ricordato nel nostro sistema lei ricorda che per esempio che il nostro Paese paga o per lo meno piene richiesto di pagare cinquecento milioni al giorno di multe comunitarie per inadempienze rispetto alle direttive e alle leggi comunitarie
E questo è un po'un un esempio una serie di esempi di quel intorno di quelle diseconomie esterne di quella parte diciamo di paese che in tre in Europa
Pur non avendone il diritto e le proposte che lei ha certamente enumerato sono estremamente importanti e vale la pena che ci soffermiamo su alcune di queste
Cercando di individuare forse anche una serie di priorità
In modo da aprire il dibattito con il Governo e con i ministeri competenti in modo che si possa vedere quello che è che lesti che mente raggiungibile e quello che invece purtroppo appartiene ancora ad una condizione che il nostro Paese non può sperimenta
Nel tentativo appunto di dare poi corpo queste priorità
Io comincerei dibattito cedendo la parola all'ingegner Paolo Cantarella amministratore delegato della FIAT chiedendo naturalmente su quali priorità ci possiamo incamminare e quali tavoli si possono fin da ora aprire con il governo per alcune cose che così come le ha esposte il presidente dei Valle nel suo interessantissima relazione
Sono a portata di mano e ci domandiamo perché non si realizzi rinunce
Grazie dovrebbero ma rifiuto io credo che stia sì è estremamente positivo il fatto che sia di un dibattito dibattuto articolato sul concetto di competitività del sistema industriale italiano
Riportare l'attenzione sul sul titolo del documento che è stato anche diffuso qui oggi l'Unione industriale più competitività più sviluppo più lavoro le proposte degli imprenditori ora concerto che c'è dietro e evidentemente che senta competitività non c'è sviluppo senza sviluppo e qui non ci sono scorciatoie che tutti lo sappiano non ce la fa
Lavoro si ottiene attraverso lo sviluppo
Questo è un fatto importante ed è importante credo
Che imprenditore bruciato di fare delle proposte perché uno dei ruoli nella categoria dell'imprenditore che vuole della classe dirigente di chi fa impresa sicuramente quello di non solo di presentare delle problematiche di presentare delle situazioni di difficoltà ma certamente quello di fare delle proposte una dei vantaggi di questo documento che ogni ogni capitolo ogni titolo se la c'è sottocapitolo proposte sono delle proposte su cui chiamiamo tutti a misurarci
Biondo Strale fatto questo lavoro noi abbiamo partecipato come come sotto il dominio industriale questo lavoro siamo ne siamo con te contenti anche perché al preso dalla concretezza dal prezzo del proposte puntuali
Ma abbiamo anche portato la testimonianza di quello che stiamo imparando in giro per il mondo come sapete come qualcuno di voi sa perché partecipa con noi a questo prossimo su quello che stiamo imparando in giro per il mondo con nostro processo di globalizzazione
Noto processo di globalizzazione che la scelta unica per permette di affrontare per permettere di partecipare allo sviluppo internazionale permette di essere presenti in quei paesi in cui il tasso di sviluppo non è quello del continente europeo non ho neanche quel continente americano ma è un tasso di sviluppo dell'ordine di due o tre volte questi tazze sviluppi ci insegna qualcosa
Anche in questi Paesi cosiddetti paesi in via sviluppo ne andiamo andiamo come grande impresa e con qui alcuni colleghi dominio industriale quindi abbiamo qua anche come medie piccole imprese ovunque impariamo dei fatti impariamo delle procedure appariamo dei processi impariamo dell'infettive che permettono di migliorare la competitività del sistema
Gian parando dappertutto e tra l'altro questo fatto che ci farà sicuramente le riflettere la maggior parte di queste iniziative la maggior parte delle delle iniziative che vengono prese in questi Paesi sono presi per incrementare la presenza industriale incrementare il prodotto interno lordo sono a livello regionale
Vediamo che nella maggior parte dei negativo viene Presa Manyara decentrata
A parte di sviluppo industriale pienamente mandata alle Regioni agli Stati secondo dominazione giudizio scomparsi
E quindi c'è da imparare per tutto il calcio un micro esempio sono stato recentemente in Brasile scoperto che in Brasile c'è la possibilità per le persone fisiche di pagare le tasse via internet
Che è un fatto non attivo soprattutto innovativo persona ritrovato in Brasile non gli statuti ecco piccolissimo esempio di come si possa imparare dappertutto
Io credo che la cosa principale che in questo momento e siamo arrivati al momento di fare le cose non più solo proporre ma fare le cose attivare le Coscioni siamo alla vigilia dell'ingresso in Europa abbiamo fatto come ricordava prima de Bortoli parlando della pressione fiscale degli sacrifici enormi per questo ingresso in Europa a livello individuale a livello della Siria
Però questo ingresso in Europa lo sappiamo tutti è di inizio dell'attività noi stiamo ci siamo messi in condizione di partecipare al campionato son messo in condizione di poter giocare con gli altri ma adesso la partita al vero sforzo proposto per partecipare al campionato e rimanerci incomincia adesso
Noi ovviamente non potremo più utilizzare in futuro metri che sono stati utilizzati in passato la sua mutazione competitiva
Quindi la competitività si basa su fatti intrinseci
Credo che sarebbe un peccato dover utilizzare una grandissima risorsa dell'imprenditoria italiana anche quella della capacità di reazione della velocità di relazione della velocità
Di prendere ci sono della velocità di affrontare situazioni positive del mercato
Sarebbe un grandissimo peccato dicevo sprecare questa atrocità per comprare per colmare un gap competitivo
Credo che valga la pena potersi mettere a livello di partenza con tutti gli altri e di usare quella che è specifico
Dello strutture predittore italiana che questa grandissima capacità di reazione per avere dei vantaggi competitivi non per semplicemente colmare uno svantaggio conta iniziare colmare uno svantaggio di sistema
Ebbene
Se queste sono
I temi che non abbiamo come possiamo fare diceva prima dottor De Bortoli quali sono qual qual è il metodo quale le priorità
Ecco io quando si parla proiettato sempre qualche preoccupazione perché la priorità anche la maniera per terra distinguere le cose che vanno fatte poi quelle che invece poi magari si faranno purtroppo le priorità tre dal mercato Celentano nostre concorrenti io credo peraltro che si debba partire dal metodo del metodo che è stato scelto per questo documento come tutti penso vada perseguito che quello del penso Des Bains Mark quello del confronto competitivo con chi è migliore di noi
Questo lo fanno le aziende eccellenti tutte le aziende che sono eccellenti su aziende che hanno studiato loro mercato studiato i loro concorrenti studiato le performances di coloro che sono più bravi
Con questo non va più solo fatto a livello delle aziende va fatto sistema a livello del sistema Paese a livello dei sistemi locali noi dobbiamo confrontarsi in maniera continua e strutturata con chi è più bravo di noi anche con una certa dose di umiltà
Perché sappiamo benissimo che si può imparare da tutti
Quindi il metodo e quello del confronto del confronto continuo della valutazione delle valorizzazione delle performances peggiore libello sistema impresa alle velociste la Francia
Non credo che per fare questo bisogna aggiungere
Momento di confronto aggiungere altri tavoli io credo e qui Vito di trattamento noto presidente presidente Fossa i momenti di confronto i tavoli di confronto esistono questi tavoli dobbiamo portare credo sempre di più questi questi temi
Evidentemente un compito di chi di chi si era presente ma io credo che noi possiamo approfittando del fatto che inizia una partita mi sono competizione di livello più alto di quello a cui eravamo abituati che l'Europa come concorrenza con i sistemi europei con i sistemi mondiale
Che l'Europa si confronteranno ecco io credo che sia un vento buono per affrontare nostri problemi di mancanza di competitività dalla parte del fare
Dalla parte delle proposte operative dall'affrontare queste proposte operative con questo
Avremo sicuramente più competitività e quindi più sviluppo e quindi posto potremmo dare in maniera organica Maniero strutturale in maniera sana
Destinato a durare nel tempo risposta a quella domanda i nell'equivoco inequivocabile che la domanda del lavoro dell'occupazione grazie
Va in piazza e opera
Questa sua sintetica interessante
Intervento in relazione che completa dal punto di vista anche del metodo quella che il relazione iniziale dei nostri lavori
Questo punto darei la parola al dottor Paolo De Feo del presidente dell'Unione industriali di Napoli per vedere anche su sotto un'ottica diversa il problema della nostra competitività e il fatto comunque che in Europa ente anche la parte meno sviluppata del nostro Paese
Senza quella parte come è stato ricordato nei giorni scorsi particolare presenterà FIAT Cesare Romiti
E impossibile entrare a far parte stabilmente che in un sistema come quello europeo dove tutto il Paese deve cercare le proprie carte e dove naturalmente scrisse lamento e sviluppo devono andare Titanic passo
Le cedo la parola prego
Sì
Le cose rappresentate nella relazione l'amico Devalle mi trovano totalmente d'accordo cioè
Sia in termini di analisi sia in termini di proposte
Sono le le stesse cose che stiamo dicendo da due anni come sistema delle imprese nel Mezzogiorno
E c'è un po'di frustrazione in cui lo Stato che io lo dico perché nonostante ciò insomma passi avanti non è che se ne siano stati fatti
Molti il problema fondamentale e mi riferisco al Mezzogiorno o in un'accezione un poco più ampia di tutte le aree in ritardo di sviluppo del nostro Paese
E che tutti i fattori
Che servano per per crescere far cresce la competitività del sistema dell'impresa sono i fattori che hanno bisogno di essere introdotti urgentemente cioè non si può perdere altro tempo perché il Mezzogiorno deve compiere due passaggi uno
Adeguare la competitività del proprio sistema industriale a quello nazionale
Ed è già un primo passaggio e il secondo passaggio insieme all'Italia
Adeguare la competitività ai nostri maggiori
Punti di riferimento
Che sono
Gli Stati Uniti e il Giappone
E i paesi hanno sassi nell'Europa perché in effetti non prendiamo come riferimento all'Europa perché è un riferimento a mio avviso perdente l'Europa ha dei grossi problemi come mia Italia in molti Paesi
Dell'Europa
E allora
E
Vi faccio una fotografia non non perderò molto tempo fa le specificità del Mezzogiorno
Il sistema legale l impresa nel Mezzogiorno
Occupa ottocento mila addetti e non è poco
E e un sistema di impresa e specialmente le piccole e piccolissime che in una condizione di grandissima sofferenza
Le diseconomie esterne di cui parlava l'amico Devalle
Noi le abbiamo quantificato in alcune aree no e incidano sui fattori di costo dell'impresa del venticinque trenta per cento
Sono diseconomie storiche che non è che negli ultimi anni si siano corrette sostanzialmente questi sul cono mie riguardano sono Effetti della mancanza di sicurezza e legalità
Di una un'efficienza della pubblica amministrazione che ancora
Superiore un termine Firenze rispetto alle aree del Centro-Nord
Un gap infrastrutturale
Molto più alto
Molto elevato rispetto alla realtà entro nord
Un deficiente in termini di capacità della formazione cioè come education dei giovani al lavoro
In tutto questa situazione il costo del lavoro per il sistema legale è cresciuto negli ultimi tre anni il venticinque trenta per cento
E investimenti infrastrutturali io parlo di quelli ordinari si sono ridotti in maniera drammatica e righe infrastrutturale e cresciuto rispettano
A fronte di questa situazione
Le imprese
Specialmente le piccole o chiudono o si sommergono
Non è che manchi lo spirito imprenditoriale anche tu anzi tutt'altro lo spirito imprenditoriale del Mezzogiorno e diffuso diffusissimo
Però stiamo assistendo hanno una blu ormai estensione del sommerso
Che poi è l'acqua
Nella quale nuota la criminalità
In molti settori i due sistemi quello legale e quello sommerso competono tra di loro
E
Quello legale e caricato di tutte le rigidità e i costi possibili quello sommerso opera nella più totale
Flessibilità
Non parlo di quella legale o quella auspicabile ma anche di quella legale nella competizione il sistema legale
E destinata a soccombere se non cambia qualcosa
Ma se ciò avvenisse
La metà del paese
Nella metà del Paese ci sarebbe
Opererebbe nella più completa anarchia e illegalità
La fotografia attuale
Nel Mezzogiorno è concentrata tutta la forza lavoro disponibile specialmente quella giovanile questo è un dato di fatto
Nel Mezzogiorno i consumi pro capite
Quelli ufficiali
Sono la metà della media nazionale
Nel Mezzogiorno l'indice di infrastrutturazione
E circa la metà dell'indice nazionale è un terzo dell'indice europeo
Il Mezzogiorno una popolazione di circa il quaranta per cento contribuisce al PIL quell'ufficiale
Per il ventiquattro per cento e questo contributo si è ridotto di un punto negli ultimi due tre anni
La crescita del PIL negli ultimi due o tre anni sempre quell'ufficiale è quasi uguale allo zero
Se questa è la situazione
E non cambia rapidamente era piena di significati arco temporale prove possibile tre quattr'anni perché coincide poi con altri vincoli al contorno di cui ricorre parlarmi
Allora è vero che l'Italia entrerà in Europa ma sicuramente non mi resterà
Solamente per questo fatto
Cosa fare
E allora bisogna ragionare
Come hai cominciato a fare il dottor Romiti dal l'anno scorso in quel convegno che facemmo a Napoli in termini innovativi cioè considerare il Mezzogiorno non come un problema una palla al piede a incominciare considerano come una grande opportunità
E ve lo dico fra imprenditori di business per il sistema delle imprese in Italia
L'obiettivo dovrebbe essere quello di portare il piglio del Mezzogiorno a una crescita del sei sette per cento all'anno
Per fare questo bisogna incidere sui fattori di competitività di cui parlava Devalle sarebbe assurdo se i fattori che rendere competitive le imprese fossero differente al nord e al sud sugli stessi
E allora
Che cosa bisogna fare innanzitutto lo Stato dovrebbe incominciare a fare
Le cose essenziali che ha trascurato di fare per tanti anni
Quali
Garantire all'articolo uno della Costituzione legalità e sicurezza i cittadini all'impresa non voglio ma se non si questa è la precondizione per lo sviluppo se non si opera fortemente su questo tutti gli altri discorsi sono inutili
Garantire il funzionamento delle istituzioni locali
Ecco
La legge Bassanini sì ma se non ci sarà una modifica alla legge elettorale specialmente sulle regioni non faremo passi avanti non abbiamo visto sui Comuni una rivoluzione avvenuta anche nei comuni al Mezzogiorno sulle Regione stiamo ancora
Indietro abbiamo degli organismi fatiscenti degli organi ordine avrebbe bisogno di un forte rinnovamento bisognerebbe cacciare tutti quelli che sono entrati con le clientele e introdurre le nuove generazioni come concorsi cioè giovani brillanti portarli sul rogo sulla pubblica amministrazione
Sulle altre strutture bisogna ridurre il gap non c'è altro da fare e i modi per farlo ci sarebbero introdurre da subito da subito tutti fattori di flessibilità per favorire l'accesso dei giovani al mondo del lavoro
E dimostrato matematicamente che un giovane che entra per la prima volta nel mondo del lavoro ha possibilità triplica o quadrupla rettore le proprie possibilità di di trovare un lavoro più stabile e noi dobbiamo fare questo
Incentivare la mobilità anche temporanea dei giovani dal Sud al Nord
Colonie che su cento lire che prende il lavoratore altre cento
Le prendo allo stato non è possibile perché fino a quando non si riducono le diseconomie e questo non è accettare
E allora
Stiamo parlando di dieci mila miliardi all'anno questo il costo che le imprese del Mezzogiorno si sono accollate
Per effetto della eliminazione della fiscalizzazione degli oneri sociali negli ultimi tre anni e dieci mila miliardi all'anno
Sul piano fiscale in sul piano fiscale
E lui Edicon paradosso no quant'è il gettito dell'IRPEF che ne stiamo parlando sul fisco il gettito dell'IRPEG nel Mezzogiorno
Sapete quante due mila miliardi
Se si riducesse alla metà sarebbe un elemento di attrattività enorme no
Si tratterebbe di investire mille miliardi però a fronte di un allargamento della dalla base contributiva sarebbe un grosso affare per lo Stato come pure
Se si esentasse luglio utili
Rinvestire Fini
Nell'azienda ancorché prodotti in altre aree sarebbe un altro grandissimo a fare per lo Stato perché incentiverebbe
Incentiverebbe la localizzazione l'estensione delle azioni le aziende profittevoli che sul lungo periodo avrebbero dei grossi contribuenti
Ma queste cose poi quello che è strano e questo è il motivo della frustrazione che non è che le diciamo noi perché siamo imprenditori ma ce le dice la Banca mondiale
Le dice l'OCSE
Per ultimare il più banali governatore dalla Banca d'Italia che è una persona molto attenta ai problemi
Cioè queste cose che ho detto io sono
Le cose che consiglia
La Banca mondiale l'OCSE e il governatore dalla banca d Italia
Mi sembra strano che con tutti questi autorevoli sostenitori non si faccia nulla
Punto otto il sistema formativo e professionale forse sto qualche un altro del tre quattro minuti e minerali ormai fallita al Mezzogiorno mi pare che un problema fondamentale dobbiamo allora il sistema formativo sia sul piano professionale
E sul superiore cioè il problema della formazione del Mezzogiorno è molto più grave tiene gli altri negli altri posti del Paese l'abbiamo perso la dignità della formazione professionale nel Mezzogiorno è stata svilita
E l'università è molto lontana dalla impresa molto ma molto lontanamente
E allora
Vediamo se si facessero subito e sarebbe possibile farlo queste cose di cui ho parlato e di cui stiamo parlando da due anni
Io non ho ho messo soltanto due cifre no quello di l'onere per lo Stato cioè quei mille miliardi del del gettito IRPEG e dieci mila miliardi del degli oneri che gravano sulle imprese in più rispetto alla al passato questo il le uniche cifre che ho detto
Ma se ci fosse
L'impegno di tutto il sistema industriale
Per l'ampliamento della capacità di offerta verso il Sud
Diciamo completeremo la situazione
Allora quali sarebbero gli effetti ecco vi dico gli effetti secondo come li vedo io che operano nel Mezzogiorno
Sì ci sarebbe sicuramente un rafforzamento dell'apparato industriale esistente
Immediato
Ci sarebbe
La possibilità di fare emergere un sommerso che vi dico oggi
Per stime fatte nel Mezzogiorno su ogni persona che lavora il sistema legale ce n'è una o una virgola cinque del lavoro insiste nel sommerso
Sarebbero attivati nuovi investimenti
Attraverso gli strumenti nobilita si alleggerirebbe all'attenzione e naturalmente questi fattori faciliterebbe ero sviluppi settori come il turismo
E allora il secondo secondo me solo ponendosi questi obiettivi
Si potrebbe pensare di ridurre le distanze rotto di restare in Europa dando una speranza
è un segnale forte alle giovani generazioni perché guardate il problema è questo
Il rischio della esplose nel Mezzogiorno sta nei disoccupati organizzati che incendiano il pool mano quelli son quelli storici guidano fatto sempre questo per mestiere il rischio sta nei giovani
Vi sorgano Ytzhak
Che se si svegliano
Sarà dura mantenerle
Io dico che se si facessero queste cose
Sarebbe
Questo una grande opportunità per tutto il sistema delle imprese italiane sarebbe un grande business perché opere nemmeno un mercato che in termini di consumi sta la metà della media nazionale in termini di beni d'investimento nello stesso da un mercato domestico e norme di chi potrebbe beneficiarne se non il sistema industriale nazionale per prima ma soprattutto fra le proposte che vi ho fatto non mi ho parlato di borse lavoro non lo parla di lavori socialmente utili non vi ho parlato di agenzie di promozione perché se ci fossero queste cose
E lo dico a costo zero per lo Stato
Il Mezzogiorno sarebbe in grado di vendersi da sé
Grazie
Grazie dottor De Feo prega il suo interessantissimo intervento anche perché ricordato quel bisogno di legalità e di sicurezza dei cittadini e quindi la mancanza di Scarpelli in caccia abile soprattutto su questo aspetto
E non su altri aspetti di promozione economica dove invece dovrebbe essere lasciato fare al mercato favorendo la esatta combinazione dei fattori di produzione
Tornando
La al nostro dibattito dal cuore delle delle proposte così introdotte tra al presidente del Valle vi vorrei chiedere l'angolo di osservazione del presidente l'Unione industriali di Varese
Dottor Paolo Lamberti e soprattutto come che tipo di risposta si può dare a livello diciamo di comprensori livello di aree che hanno una loro struttura che esprimono la loro cultura industriale hanno una loro specificità e si confrontano sul mercato con lealtà
Anche spesse volte geograficamente molto distanti anche si vicine tutti i giorni
Ecco qual è l'opinione in questa direzione del presidente dell'Unione industriali di Varese
Grazie dottor De Bortoli
Ma io sentendo le parole dell'amico dei Valle
Non non si può che essere d'accordo su quanto lui ha affermato
E come rappresentante di una Unioni industriali che come dire ricordava il dottor De Bortoli
è in un territorio densamente popolato e popolato di imprese e cercando di così calarmi nella realtà di questo sistema produttivo che anche così un un sistema produttivo simile
Ad altri territori del nostro Paese
Mi viene immediata e spontanea che questa riflessione cioè che oltre alle questioni macro potremmo definirle affrontate da dei Valle
Che sono appunto legate al fatto che limitano la competitività dell'impresa e frenano lo sviluppo del Paese
Ecco mi sembra che la competitività dell'impresa e vada anche ricercata sul territorio oltre che a livello di sistema quindi ogni territorio ogni territorio deve perseguire
Ricercare
La propria competitività
E quindi la gestione del territorio deve tenere conto quindi gli amministratori che gestiscono territorio devono tener conto e agire secondo delle logiche di mercato
Quindi e qui mi riferisco anche a quello che diceva l'ingegner Cantarella nel suo intervento quando affermava che lo sviluppo e demandato alle Regioni in Brasile nel Minas Gerais eh il governatore di Minas Gerais che porta avanti discorsi i discorsi di sviluppo di quel territorio quindi in un'ottica di decentramento per meglio affrontare la competizione globale e quindi aumentare questa velocità di risposta a quanto i mercati Chieppa
Ecco per quanto riguarda il il il nostro Paese e e l'Europa stiamo assistendo in sempre appunto a discutere il bello di competitività territoriale stiamo assistendo
A due fenomeni paralleli da un lato l'abbiamo appunto questo tentativo questo decentramento amministrativo
E dall'altra parte
Stiamo assistendo ad un accentramento progressivo dei poteri di regolamentazione a Bruxelles
Questo agire congiunto produrrà una situazione in cui ogni territorio trova dovrà diventare attore in prima persona del proprio sviluppo e quindi del proprio del proprio futuro
E appunto in quest'ottica si sta sviluppando una competizione tra entrare costrette e ad un confronto sul terreno economico proprio per guadagnarsi per assicurare un posto di prima qualità sulla scena europea mondiale
Quindi gli attori istituzionali le amministrazioni pubbliche i sindaci sono chiamati a gestire in prima persona le proprie risorse per attirare
L'investitore per attirare le aziende per attirare i centri di ricerca per attirare le università
Ecco quindi e e sorge immediata la necessità di stanziare fondi pubblici da un lato o attivare dei fondi privati attraverso strumenti come potrebbe essere il project financing per migliorare che cosa per migliorare le reti di trasporto e e le infrastrutture e quindi reti di di trasporto e dunque e di comunicazione ad elevata prestazione e soprattutto di avere anche la disponibilità di manodopera altamente qualificata
Quindi solo un territorio che sarà in grado di essere economicamente attrattivo
Riuscirà a garantire proprio venire e per diventare attrattivo bisogna lasciare spazio alla logica di mercato che dicevo all'interno della all'introduzione del mio del mio
Un intervento
Ecco qui dobbiamo fare una precisazione sino ad oggi il ruolo degli Enti locali era principalmente riferito ad offrire ai cittadini servizi fondamentali quindi scuole verde servizi sociali acqua luce gas tutte queste cose
Oggi è in una situazione in cui la struttura dei servizi essenziali è stata completata e la popolazione cresce
Ma più lentamente a mio avviso l'obiettivo dell'amministratore pubblico è quello di fornire quei servizi che permettono di contrastare i potenziali fattori di declino e di migliorare quindi benessere il benessere dell'area quindi di interventi e quanto richiesto a ai nostri amministratori per rendere competitive le le aree ecco interventi devono essere interventi che sanno guardare
Al futuro che sanno guardare in modo integrato perché i confini del territorio della regione sono confini che diventano di giorno in giorno economicamente sempre sempre più labili sempre più sfumati
Quindi all'amministratore di amministratori viene chiesta questa capacità devono avere questa capacità in futuro unitamente alla capacità di sapersi confrontare con dell'istituzione che sono sempre più lontane come ad esempio le istituzioni europea
Quindi
Gli amministratori devono dovranno essere in grado proprio per rendere competitive sempre più competitive determinate aree con le aree del Paese devono essere in grado di pianificare delle azioni strategiche per la gestione del territorio e soprattutto bisogna iniziale come si fa in azienda
A ragionare in termini di ricaduta economica
Delle proprie scelte e quindi delle scelte che rivestono i compiono in termini di urbanistica in termini di viabilità in termini di infrastrutture in azienda tutti i giorni noi siamo valutati sui risultati che portiamo e giusto che anche amministratori sappiano che devono essere valutate su questi stessi parametri chiaramente con delle differenziazioni esistono
Dei modelli elaborati da università per misurare il livello competitivo
Delle città perché non incominciare facendo uno sforzo ad usare questi tipi questi tipi di strumenti quindi in conclusione io penso che proprio per garantire questo discorso di competitività territoriale che poi si si traduce come come dice il titolo in più completo e più completa più sviluppo più lavoro
Quindi si si traduce in elementi che possono contribuire allo sviluppo di una regionale e quindi diventa attrattiva le imprese si insediano perché ci sono delle condizioni favorevoli per poterlo fare ecco io penso che una una chiave di volta per potere iniziare ad innestare un processo di questo gene si è proprio quello che colui che è chiamato a decidere sullo sviluppo di un territorio
Andrebbe vede diciamo meglio essere valutato ai fini del proprio mandato o durante il proprio mandato sul miglioramento del livello di benessere che è riuscito a creare in quel particolare territorio grazie
Graziotto Lamberti aveva prima di dare una parola al presidente della Confindustria Giorgio Fossa per le conclusioni dei nostri lavori
Io volevo ricordarvi in sintesi alcune delle proposte interessanti che sono state fatte da prevale la sua introduzione
Che vanno dal conto dalla estensione in via generale il contratto a termine ampiamente ricorso contratto lavoro interinale rilancio dell'apprendistato e del part-time ma sulla flessibilità in uscita e licenziamenti individuali
Sull'orario di lavoro questa parte trovo personalmente ma ovviamente proveniente anche voi particolarmente interessante visto che si continua esclusivamente a parlare di trentacinque ove per la prima volta che così dice in questa in questa circostanza del meritorio che non si si sia discusso solo di trentacinque ore perché è discutere d'altro rispetto agli obiettivi europea che
La proposta con la il lavoro deve essere riferito all'effettiva prestazione lavorativa dando così all'impresa certezza di poter fare affidamento sul pieno rispetto del monte ore sul voto superare quel limite di otto ore giornaliere ok francamente poco e poco
Valutabile in in questa fase tutte queste proposte l'insieme di queste proposte se vogliamo usare la metafora del del pugile che è stato usato in questi ultimi giorni preferisco la metafora del pugile a quella dell'alcolista abituale perché di astemi ce ne sono parecchi in questo Paese e quindi sarebbe un arco di scarso rispetto nei confronti di aste
Il il la reazione il pugile LIPU dice ancora questo patto che comunque il pugile rientra nei limiti di peso
Della della propria categoria ma sale sul ring
Debilitato magari con troppe anfetamine fiscali e allora se non vogliamo che questo pugile
Salga senza guantoni ecco queste proposte sono poi se vogliamo
Concluderà la metafora il fatto di dotare e a questo pugile del degli strumenti per poter fare un minimo di lotta per poter resistere qualche round speriamo naturalmente di resistere
A lungo ma senza gli strumenti non si va lontano
Presente forse le sue conclusioni
Non è facile tra le conclusioni di questo incontro
Perché il presidente Devalle
I colleghi
Che sono intervenuti dopo di lui
Avente rappresentando una certa categoria del Paese non potevano che avere idee molto molto simili non avendo avuto per i motivi che tutti conosciamo la controparte pari al Governo entra difficile per me seccarvi chiudere di chiudere se non dando ragione
Ai miei colleghi
Ma ritengo che sia importante quello che è stato detto perché non dobbiamo dimenticarsi com'era la situazione al tavolo ne avevamo il presidente levarle che rappresenta una delle territoriali storiche e più importanti
Confindustria avevamo Paolo De Feo che rappresenta sostanzialmente al Mezzogiorno di cui tanto si discute
Anche in questi giorni di cui tanto poco si fa poi magari qualcuno si irrita ma purtroppo piaccia o non piaccia ci sono i dati alla mano che dicono qual è la situazione credo che questa sia la situazione
La cosa migliore e quella di verificare che cosa si è dato e mi pare strano che un'agenzia che mi hanno passato qualche minuto fa
Epifani credo dica ma momento di fece di questo incontro di oggi perché ci siamo stancati di sentirsi dire sempre le stesse cose ero
Però quante volte gli imprenditori prima dei sindacalisti hanno detto che non dobbiamo più vendere illusioni al Mezzogiorno che questa storia di questi ventisei mila miliardi credo che sia almeno la terza la quarta volta che ce ne rivendono meglio che ci diano molto pochi
Ma che siano tangibili continuiamo parlasse mi pare strano che il sindacato dica M. dal luglio da settembre del novantasei al patto del lavoro esigono che aprono i cantieri ricordo il presidente di Confindustria allora disse in conferenza stampa in chiusura di quell'accordo non mi interessa quanti sono i cantieri vorrei vederne entro la fine dell'anno uno aperto son passati credo diciotto venti mesi non hanno aperto non hanno aperto nessuno
E temo che il rischio sia ancora quello di fare
Grandi Grandi Progetti
Grandi proposte sul Mezzogiorno e poi si concretizzi troppo poco allora io dico non parliamo di ventisei mila negli anni parliamo magari di qualche centinaia di miliardi o poco più da mettere domani mattina ed è poter andare prima dell'estate e vedere se hanno generato anche poche centinaia di posti di lavoro questo ritengo che sia importante
Ed è per questo
Andiamo avanti avevo detto di di Paolo
De Feo poi c'è il per il l'amministratore delegato della FIAT per cui imprese grandi dimensioni c'è il mio Presidente presenta situazioni di Varese che sicuramente gli imprenditori mi dimensione ma che pur rappresentando una delle associazioni più importanti
Dopo dopo quella di Torino nel sistema imprenditoriale però la un'associazione dove la quasi totalità e fatta la piccola impresa allora su questi temi che oggi assessore di Torino insieme agli altri colleghi ha presentato c'è con una volta assoluta condivisione da parte dei grandi delle medie e delle piccole imprese questo credo che sia il problema è su questi motivi che Confindustria deve lavorare ma soprattutto il governo deve prendere in considerazione queste proposte non cercare di dividere perché cercando di divide non si fa il bene del Paese il Paese ha bisogno delle grandi prese ha bisogno delle imprese piccole
E ci si renda conto soprattutto la politica si renda conto che molto spesso le piccole e grandi imprese quando si parlano
Riescono da sole a capire quali sono i punti che riuniscono e non e non hanno bisogno di questo o di quel politico che gioca sulla divisione cosa che purtroppo avviene quasi
Quotidianamente
Io ripeto ho qualche difficoltà a chiudere questo questo incontro di oggi
E allora dico cerchiamo di toccare due o tre temi due-tre temi che si possono mettere sul tavolo domani mattina
Perché attenzione entra in Europa e portante ci siamo battuti perché noi abbiamo fatto la nostra parte lo sappiano Prodi e di o sappiano e altri politici che questo governo è partito
Dando abdicando l'Europa questo governo è andato dai salari Spagna ed stava trattando l'ingresso in Europa in seconda battuta
Profuma fortunatamente a quell'incontro di Valencia
Ma suonava ha fatto cambiare idea Confindustria ha fatto cambiare idea questo governo perlomeno ha stimolato a cambiare idea
Non si dica che Confindustria ha sbagliato quando ha criticato certe manovre del Governo e che il governo aveva ragione perché quelle sue manovra centrato l'Europa
Il governo ha fatto almeno quattro manovre di aggiustamento perché i suoi conti iniziali erano sbagliati come Confindustria sempre detto
Il governo oggi ci porta in Europa ci porta in Europa però con delle manovre che noi diciamo da anni che diciamo da tempo non sono strutturali per cui non possiamo gettare la guardia sul rigore ma a questo punto c'è necessario far proprio lo sviluppo
E lo sviluppo lo si fa partire con la competitività lo si fa partire con le richieste che sono venute prima lo si fa a partire da domani mattina con tre cose abbastanza semplici
Che di botto possono sembrare grosse che sono una flessione una pressione fiscale riversa che sono una riforma vera della del settore pubblico che sono sicuramente una maggior flessibilità per quanto riguarda la pressione fiscale troppe volte abbiamo detto che questo Paese paga una pressione fiscale troppo elevata è inutile continuare a dirlo
Però due esempi semplici cento lire nelle mani del governo vogliono dire novantasei dire dispensa quattro lire d'investimento e sviluppo cento lire in più nelle mani di privati vogliono dire ottanta
Ottanta dire dispersa e venti né di sviluppo il gioco è fatto
Questo è il problema allora se noi diminuiamo la pressione fiscale non è detto che ci sia minor gettito ma sicuramente lavoriamo per lo sviluppo lavoriamo dal posti di lavoro veri non per l'assistenza
La Dual income tax diamo atto al ministro Visco che va
Su questa strada
L'IRAP la dobbiamo ancora vedere
Perché sappiamo che è vero che può esserci una diminuzione per la singola impresa per la singola attività di pressione fiscale ma complessivamente essendo ad invarianza di gettito non ci sarà diminuzione per cui il rischio ancora grande e va ancora verificato il risultato diamo atto al ministro Visco di avere dato tre anni di tempo per portare possibili possibili aggiustamenti
Ma il problema vero esaminare piaccia o non piaccia a quello che fanno gli altri paesi
Non ci dimentichiamo che noi né che l'Irlanda non abbiamo una situazione molti anni fa molto diverso dal nostro in Galles era il mezzogiorno della Gran Bretagna e oggi è diventata la zona di maggiore attrazione
Comunque tornando all'Irlanda negli ultimi anni la pressione fiscale è stata ridotta di quaranta punti da cinquanta a dieci per cento
Cosa ha generato questo ci rendiamo conto che è assurdo passare dalla nostra persone fiscale dieci per cento però sono cose che non possiamo ignorare
Perché poi ci spieghiamo perché le aziende vanno via da Napoli e vanno in Irlanda le aziende vanno dove hanno le condizioni migliori noi dobbiamo dare il più possibile a delle condizioni simile a quelle che hanno gli altri
Paolo Cantarella forse ha detto delle cose giuste forse oggi non realizzabili ma fra qualche mese fa qualche anno sicuramente devono essere dobbiamo smetta di lavorare in difesa per adeguarsi a quello che hanno gli ATO dobbiamo qualche volta una volta tanto nella vita anche noi a essere la lepre che inseguita dagli altri purtroppo non non lo siamo da troppo tempo comunque questa diminuzione di pressione fiscale in Irlanda ha generato negli ultimi anni una crescita del PIL
Dell'otto per cento in media all'anno
Con questi risultati si è potuto intervenire ed incidere pesantemente sul rapporto debito PIL che era al cento per cento nel novantatré che oggi ha settanta per cento e che secondo l'OCSE già dal prossimo anno dovrebbe arrivare al sessanta per cento
Ora dato questo
Abbiamo capito che con una crescita forte del PIL si può intervenire anche sul debito quello che noi facciamo un po'fatica pur condividendo il ministro Ciampi la volontà del ministro Ciampi di intervenire sul nostro debito
Facciamo fatica a capire come è possibile ridurlo così fortemente in pochi anni con una crescita del PIL che dal novanta ad oggi è stata mediamente dell'uno per cento dell'uno per cento all'anno
Per cui vi rendete conto che si vuole qualcosa ci vuole
Un Buster che che spinga maggiormente alla competitività alla competitività questo Paese dice a far crescere il PIL
Di almeno il tre per cento per più anni dall'affrontare il grande problema della disoccupazione di questo Paese se no è inutile non ci sarà non ci sarà soluzione da quel punto di vista c'è il problema delle riforme del settore del settore pubblico
Riformare il settore pubblico l'hanno detto anche i colleghi che sono intervenuti prima vuol dire tante cose vuol dire semplificare podio decentrare devo dire privatizzare e contestualmente di paralizzare
Le imprese pubbliche in particolare quale dei servizi dei servizi e dei servizi Alex il tema delle semplificazione su questo tema della semplificazione Confindustria si batte da tempo
Faremo un solito convegno tradizionale convegno biennale di Confindustria del ventisette e ventotto marzo a Parma però oggi vorrei dire due cose che noi riteniamo essenziale su questo tema
Abbiamo apprezzato
Le posizioni le scelte del ministro Bassanini per smentire gli adempimenti burocratici adesso però la nostra attenzione
E soprattutto la nostra preoccupazione e la nostra pressione si concentrano sul fattore sul fattore tempo sul momento attuativo di quello che si è che si è stabilito e sappiamo che su questo abbiamo purtroppo molto molto da fare la semplificazione comporta una riorganizzazione di tutta la pubblica amministrazione
E sostanzialmente un impegno straordinario che ancora purtroppo non vediamo abbiamo parlato di sportello unico lo sportello unico cioè sostanzialmente dato ma purtroppo sia dato a parole e rischia addirittura di rimanere di diventare negativo invece che positivo perché rischia di aggiungersi alle situazioni alle situazioni attuali al momento non abbiamo visto eliminazione di altro per darci lo sportello unico
Dobbiamo riorganizzare tutta la macchina la macchina statali e questo significa non solo razionalizzare ma anche decentrare
Però attenzione perché al decentramento di cui noi siamo favorevoli come siamo favorevoli a forme di federalismo molti colleghi prima hanno richiamato il fatto che in molte regioni critiche in giro per il mondo molte volte a livello regionale si fanno certe scelte
è verissimo stiamo attenti vi sono delle regioni di importanti Paesi che valgono tre quattro volte l'Italia per cui bisogna stare attenti dal punto di vista dimensionale ma soprattutto dobbiamo ricordarsi che noi
Corriamo il rischio che il decentramento porti a Udine ficca un'inefficienza perché regioni Enti locali
Non sembrano attrezzati per i nuovi compiti questo non è una colpa che io voglio dare alle regioni e agli enti locali ma il governo centrale prima di delegare deve chiedere che ci siano questi cambiamenti a livello locale
Rischia di portare complicazioni perché non vengono chiaramente distinte le competenze dello Stato le competenze delle Regioni le competenze degli enti locali
Si rischiano aumenti di costo perché le funzioni anziché essere trasferite vengono duplicati
E per questo che noi pur essendo favorevole alle posizioni Bassanini chiediamo a questo punto un impegno forte da parte del governo centrale che faccia chiarezza su questi punti
Però è chiaro che siamo abbastanza sconcertati perché noi non possiamo dimenticare che addirittura c'è ambiguità
All'interno dello stile del del dello Stato centrale perché di questi problemi ne discutono e non sempre sulla con la stessa lunghezza d'onda
La Bassanini
La Bicamerale
E per quanto riguarda i problemi fiscali il il ministero retta retto da Visco per cui vi rendete conto di fronte a queste situazioni
Che gli stessi cittadini italiani gli stessi imprenditori che devono fare delle scelte hanno un ulteriore freno
Noi chiediamo se possibile scelte positive scelte a favore dello sviluppo ma soprattutto chiediamo delle scelte cosa che troppe volte non vengono non vengono non vengono fatte
Ci sono poi tutto un'altra serie di problemi che riguardano che possono portare sviluppo possono portare crescita perché siccome ci ha ricordato non molto tempo fa l'OCSE dalla privatizzazioni e dalle liberalizzazioni possono nascere risorse importanti
Possono addirittura queste generale aumenti di prodotto interno lordo per Paesi fortemente è stata alzata i come il nostro nell'ordine del cinque sei
Per cento per cento all'anno
Però anche qui bisogna bisogna essere chiari e necessario che lo Stato faccia veramente un passo indietro e lasci al mercato il controllo dell'impresa
Sì si adottano questi criteri vale a dire che lo Stato esce effettivamente dall'impresa
Per definire appunto cosa sia una vera privatizzazione non possiamo per esempio considerare privatizzazioni avvenute la cessazione da parte del Tesoro per esempio di una banca ad un'altra banca pubblica o ad una fondazione
Ne possiamo considerare privatizzazioni le cessioni al mercato di quote di minoranza di un'impresa che comunque continua a rimanere pubblica
E allora non ci si venga a dire che questo Paese uno dei paesi che ha privatizzato di più che questo Paese ha privatizzato per cento mila miliardi perché se giochiamo non con le regole nostre con la trasparenza questo Paese ha privatizzato per meno del cinquanta per cento di quello che dice di aver fatto ma soprattutto dobbiamo ricordarci che la privatizzazione deve viaggiare di pari passo con le liberalizzazioni cosa che in Italia non non avviene quasi mai ed è anche per questo motivo che come ci ha ricordato credo il direttore de Bortoli l'Italia tutti i giorni dovrebbe opaco dovrebbe pagare tutta una serie di partito alienava per le infrazioni che commette a livello europeo
Il governo deve avere più coraggio su questa strada ma il governo non possiamo dimenticarci che da una parte dimostra forte coraggio come quando parla di liberalizzazioni e l'abbiamo giustamente sottolineato come una cosa positiva del commercio ma poi si blocca su altre situazioni ed essi si resista checché ne dica prevede un qual è il momento in cui far subire per esempio alle imprese
Delle scelte politiche che fa con una parte della sua maggioranza queste è una delle tante occasioni di dire di dimostrazione di essere
Di essere di resistere
Vi è poi il problema che riguarda la flessibilità del mercato del lavoro non dobbiamo noi ma non abbiamo mai avuto non devono averli sindacati non debbono averlo soprattutto i politici paura della flessibilità soprattutto in questo momento
Perché al di là di quello e hanno detto di interlocutori che mi hanno preceduto che hanno spiegato il perché non si può fare a meno della flessibilità soprattutto in questo momento soprattutto la globalizzazione perché nude che mi si venga a dire che noi non siamo gli Stati Uniti non siamo la coreana
Benissimo non siamo e probabilmente alcuni di questi Paesi non vogliamo neanche adesso
Ma però tutte le mattine ci misuriamo chi con le sue auto che con i suoi prodotti chimici chi con altri prodotti si misura comunque conta Rotondi che vengono da quella parte del mondo per cui noi non possiamo prendere quello che succede di e spostarlo
Completamente in Italia ma non possiamo non considerare quello che avviene quello che avviene in quelle parti del mondo ma dico non dobbiamo soprattutto oggi aver paura del fenomeno e la flessibilità perché mi rendo conto che qualche volta quando si parla di flessibilità ci si mette subito
In mente il problema della flessibilità in uscita eccetera che molte volte le imprese non ci nascondiamo quando possibile e questo soprattutto per le imprese più piccole non è stato quasi mai possibile
L'hanno potuto utilizzare l'anno
Utilizzato anche no io ritengo giustamente per salvaguardare l'impresa da salvare comunque un certo numero di posti di lavoro oggi in cui l'economia purtroppo non ancora
In molte zone del Mezzogiorno ma in generale in una fase di congiuntura positiva
Noi possiamo usare la flessibilità per accrescere e ritengo significativamente il numero degli occupati ma utilizzare questa flessibilità per accrescere significative significativamente il numero degli occupati vuol dire
Snellire il part-time vuol dire semplificare il lavoro interinale vuol dire semplificare le possibilità di assunzione con contratti a termine questo vuol dire oggi avere coraggio di utilizzare la flessibilità cosa che probabilmente in altri momenti non era così
Ma è anche vero che il sindacato deve smettere dire adesso vediamo se con queste situazioni i di imprenditori aumentano il numero il numero degli occupati anche perché il sindacato non può dimenticare quante resistenze continua a fare al tavolo del lavoro interinale dove si devono stabilire quali sono fino all'ultimo le figure disponibilità assumere il sindacato sa che in molte zone del Paese anche i livelli più bassi dei nostri dipendenti sono in un numero non sufficiente per le richieste
Per cui è possibile attraverso la flessibilità cercare cercare di assumere allora prima di dare certe accuse o di chiedere alcune risposte
Ebbene che anche il sindacato faccio forte esame di coscienza e dica se ha fatto tutto e soprattutto veda anche cosa è successo negli altri Paesi
Non si dimentichi che cosa quanti posti di lavoro hanno generato negli ultimi anni il lavoro interinale senza particolari limiti a certi livelli per esempio in Francia per esempio per esempio in Spagna
E a questi problemi
Vi è poi da aggiungere quello che fino a oggi fino ad ora non è stato non è stato segnalato
Non è stato nominato ma che de Bortoli sa ricordato prima che il problema delle trentacinque ore io solamente in maniera Flash veramente speravo oggi non parla neanche io ma la convocazione di dopodomani mi porta a doverne se parlare e allora mando da qui un telegramma un telegramma al governo
Sia chiaro il presidente di Confindustria non si siede come ha già detto più volte per discutere solo di trentacinque ore
Non si diano dei fogli di carta dove si parla solo di trentacinque ore perché vengono nella maniera più gentile corretta riterranno nella maniera più gentile fretta rispedite al mittente
Bene diverso ribadisco qui quello che io ho chiesto il nove di febbraio e la tempestività del governo la vedete nei tempi in cui fa convocazione
A seguire abbiamo chiesto al Governo
Che al tavolo si discuta del problema vero di questo paesino di uno dei problemi veri che problema occupazionale
Dell'opportunità di creare sviluppo in questo Paese delle opportunità di ridare competitività al sistema imprenditoriale che vuol dire evitare maggiore competitività assiste Mitanni
A queste condizioni siamo disposti a sedersi
In questo discorso allargato
Si sta anche di parlare di trentacinque ore che però deve essere un discorso che si sposta poi su un problema di rapporti di rapporti tra la singola impresa e i suoi e i suoi dipendenti non può essere un discorso generalizzato questo sia chiaro
Il punto di partenza per la trattativa serie che deve coinvolgere anche l'accordo di luglio del novantatré e quant'altro
Se no salta la concertazione perché l'accordo del luglio novantatré su questi temi prevede la concertazione io dico addirittura che il problema dell'orario di lavoro e anche un parcella concertazione è un problema
Quasi di contrattazione pura e semplici per cui non accetto interventi da parte di altri è chiaro che il Governo ha la possibilità di farlo avrà la risposta che saremo costretti costretti adatte ma ho ancora la speranza che qualcuno all'interno di questo governo
E anche all'interno della sua maggioranza si renda conto che con tutti i problemi gravi che questo Paese ha e il primo problema ripeto la disoccupazione prova del Mezzogiorno dal maggiore competitività a questo Paese non possiamo perdere tempo perché abbiamo già perso tempo su questo falso problema delle trentacinque ore
Il problema vero ripeto alla base di tutto è il problema della competitività per ridare sviluppo per creare occupazione come dice il titolo di questo convegno però ripeto la competitività non può essere più solo un problema dell'impresa
è inutile parlare di fase due Fase tre o quant'altro il problema della competitività deve diventare vero problema politico dei prossimi giorni delle prossime settimane dei prossimi mesi grazie
Cazier
Siccome siamo stati molto flessibili veloci io proporrei una battuta finale a commento di questa nostra riunione è stata molto interessante da parte dei nostri lettori comincerei con i Jackal Tavella
Allora io
Ritorna è un alla
Al documento del giorno di ultrà lettore il documento non è ristretto Rino come si è detto con grande calore da parte degli intervenuti con grande calore da parte del presidente Fossa è un documento che credo abbia un pregio
Quello della chiarezza è quello della determinazione su Albertini l'abbiamo fatto illustra il Torino ha fatto un documento che parla di lavoro parla di fiscalità parla di infrastrutture e servizi cioè gli elementi che definiscono la competitività del sistema impresa
Non parla del sistema della formazione questo tema che evidentemente andrà affrontato magari da qualche altra associazione imprenditoriale
Possiamo dare mandato ai colleghi di Varese sicuramente rapporto fra la scuola e il mondo del lavoro un fatto fondamentale comunque noi parliamo di questo di lavoro più flessibilità le fratture questo per la competitività
L'abbiamo fatto abbiamo dato delle indicazioni l'ho fatto dei confronti internazionali abbiamo dato delle indicazioni puntuali su come si può ottenere maggiore competitività per le imprese
Giustamente ha detto
Il presidente Fossa che la competitività non può essere un problema solo dell'impresa e questo è verissimo qua quello che noi chiediamo ma cosa sente
Che deve dare una risposta al desiderio di tutti gli imprenditori qualunque dimensione a dell'impresa
Desiderio di un imprenditore qualunque sia la dimensione dello sua impresa lo sviluppo della sua impresa su questo non ci sono tutti
Le piccole voglio diventare meglio le mete voglio diventare grande le grande voglio diventare forti
E sempre più forti questo desiderio di tutti gli imprenditori allora noi sappiamo che per svilupparsi per poter avere uno sviluppo per poter avere lo sviluppo
Sicuro nel tempo e stabile nel tempo una vogliamo perlomeno che sarà messa a sistema lo sistema che ci circonda allo stesso livello dei nostri concorrenti
Vogliamo partire sulla stessa linea di partenza poi lo sviluppo sarà un problema nostro che è giusto che sia un problema per la singola impresa della sua capacità di innovare della sua capacità di servire i propri clienti
Ma quello che è fondamentale essere messi da parte del sistema entro un sistema di competizione che ci metta alla pare dei nostri concorrenti e questo è il senso della proposta questo senso della proposta
E sottolineo proposto non della richiesta perché diverso
Lo stiamo facendo mignon illustra il Torino tracciando una proposta una serie di proposte che ovviamente possono essere discutibile che ovviamente hanno diversi livelli livelli di realizzabilità ma garantiamo anche che ci sono alcune che sono facilissime a costo zero
Che richiedono solo della una gestione dell'esistenza sebbene queste questo sistema articolato di proposte ci permetterà di essere più competitive ma per quanto riguarda lo sviluppo questo sarà un problema di una imprenditori di una impresa i nostri progettisti delle persone che lavorano a nostra tende questo
E il nostro compito di garantire grazie
è ugualmente telegrafico il dottor De Feo
Io
Ho poco da aggiungere vorrei soltanto sottolineare quello che ha detto
Giorgio Fossa cioè che Suciu i fattori fondamentali non c'è davvero nessuna contrapposizione fra grande azienda piccole aziende che operi al nord al sud
Le cose sono quelle e ci auguriamo soltanto che sulla base anche di questa
Ho congenita di approccio di contenuti che che ci sia un'attenzione sulle cose che diciamo diciamo da tempo
L'augurio è proprio questo perché altrimenti veramente buoni e la frustrazione deve dire sente le stesse cose e se e non c'è più peggior sordo di chi non vuol sentire allora
C'è questa impressione grazie
Bene garze metodo avverte
Ma brevemente anche se non volevo toccare il tema delle tribù delle trentacinque ore ma siccome l'Unione industriali che rappresento ha novantadue per cento di aziende associate che sono piccole imprese
Il prete le trentacinque ore e gravissimo nelle piccole aziende perché queste aziende hanno nella flessibilità il loro vero unico grande punto di forza quindi è il loro vantaggio competitivo
Il ridendo questo il il rapporto di lavoro i soggetti mangio plagio mente danneggiati sono sono quelli che costituiscono la spina dorsale del nostro Paese
E che hanno fatto della flessibilità
Un vero elemento di forza che ha permesso a queste imprese di poter competere e e confrontarsi con imprese anche molto più grande l'altro punto che mi sembra importante toccare è questo che
Sì ne vogliamo essere più competitivi dobbiamo avere una maggior capacità di innovazione
E dato che l'innovazione sta diventando uno dei principali elementi di successo delle imprese bisogna porre grandissima attenzione a questo problema e quindi a tutto il problema legato alla ricerca e sviluppo alla formazione e al rapporto università impresa grazie
Bene grazie alla lasciamo operative questo punto le idee confuse la conclusione e saluto finale del padrone di casa prego
Ma io credo che oggi fa questo questi lavori abbiamo ricevuto un grande messaggio che parte qui a Torino
Perché credo che le costellazioni qui svolte hanno portato un elemento di grande fiducia nel nostro Paese questo odore di ricordarlo perché la nostra proposta
Quanto detto qui oggi a questo tavolo sono proprio la fiducia nel futuro abbiamo parlo di economia reale
Abbiamo parlato finalmente dell'esigenza d'evitare lo sviluppo al nostro Paese abbiamo parlato di insistere sul problema della centralità dell'impresa quale motore reale dell'economia del nostro Paese questo delle verità che vengono lasciate
E che portate al tavolo del Governo al tavolo di chi deve decidere sul futuro del nostro Paese
E quindi alla proposta di politica industriale e appunto un elemento di di apertura di confronto
Finalmente su cose concrete che vogliamo additare all'opinione pubblica perché queste sono le condizioni che ci permetteranno di lavorare all'Europa di lavorare per e a favore della dei del nostro Paese dal nostro compassione
Quindi se veramente c'è la volontà quella reale di portare un elemento di contributo sulla questione occupazione questo il tavolo del confronto quest'sulle proposte che noi ci sentiamo di fare di realizzare con quella fiducia con quell'ottimismo
Che come imprenditori portiamo nel fare le nostre cose
Pertanto vorremmo e l'abbiamo qui ribadito a più riprese mi pare
Lo ha detto il presidente del feto diceva non possiamo perdere più tempo
Il dottore Lamberti diceva la competizione fare per questo l'avremo nel futuro
Il ingegner Cantarella ha detto che non abbiamo fatto delle proposte serie sulle quali vorremmo il confronto ma noi su queste proposte cito le parole prima del presidente Fossa vogliamo che qualcuno faccia delle scelte
Perché il tempo una questione ormai assolutamente le cessare per poter dare dei contributi reali quindi su queste nostre scelte sequestrate proposte un invitiamo tutti quanti avere fiducia e possibilità ma soprattutto a farle per dare una risposta alle nostre esigenze che ringrazio tutti ringrazio il dottor De Bortoli e per la sua diciamo un moderazione nel nostro dibattito naturalmente ringrazio ancora i relatori ringrazio voi intervenuti le autorità di questo nostro convegno augurandoci che le nostre i posti poteri ipotesi verranno sentito al governo grazie ancora