"Saper(e) fare il cambiamento - il lavoro intellettuale e il progetto" incontro nazionale organizzato da Rifondazione Comunista c/o Teatro Piccolo Eliseo

Nel posto per favore che cominciamo la nostra riunione
A voi tutti quei convenuti il nostro saluto più cordiale
Il ringraziamento per aver accolto il nostro invito
A questo incontro
Un convegno un incontro di riflessione di approfondimento
Su temi che a tutti noi ci sono particolarmente Cai in questo momento
In un momento nel quale come ben sappiamo più forte la tensione la tensione sociale la tensione civile
La tensione politica
Di fronte al diffondersi del disagio per il disagio profondo che nella nostra società
è un disagio che si congiunge
Con la consapevolezza dei propri diritti
Da parte di masse paste di lavoratori di intellettuali
I giovani di donne di pensionati
E noi
Noi sentiamo sentiamo profondamente il bisogno del cambiamento
Al quale contribuiamo contribuiamo con la modestia e la tenacia il cui siamo capaci contribuiamo cercando di promuovere in ogni modo manifestazioni per questa consapevolezza
Iniziativa e di lotta
E nello stesso tempo cercando di prospettare e qui per questo ci siamo riuniti un programma Progetto di rinnovamento e di trasformazione sentiamo cioè fortemente la nostra responsabilità anche per il ruolo che ci siamo conquistati nella società nazionale
Nelle istituzioni
Che il popolo ci ha dato come forza che e parte oggi della maggioranza che sostiene il governo
E come forza politica determinante persino in Parlamento
E che sentiamo per la stessa ambizione che nei nostri intenti
Di contribuire a rifondare dal momento stesso che abbiamo dato vita a questo nostro movimento e poi al nostro partito a rifondare il pensiero la pratica dei comunisti
E la presenza all'azione dei comunisti
Sono un dato crescente della realtà della realtà in Italia della realtà in Europa
Contro cui si infrangono
Inutilmente le campagne meschine
Per ciò stesso anche velleitarie degli anticomunisti di oggi e di sempre
Il libro nero dei comunisti
Vorrebbe condannarci a chiedere perdono per la nostra stessa storia
Mentre riesce soltanto a rendere
Più evidente oggi ancora la responsabilità il compito grande che ci siamo assunti
Perché è bene ribadire che i comunisti comunisti italiani comunisti intendo dire non soltanto quelli che provengono dalle file del Partito comunista italiano i comunisti in Italia
Sulle tragedie dei paesi dell'est hanno detto in modo inequivocabile la loro opinione il loro giudizio severo chi in modo puntuale chi conta ritardo e qui
I comunisti italiani qui in Italia di che cosa dovrebbero dunque pentirsi
Di che cosa dovrebbero vergognarsi
L'onorevole Fini ha il dovere di scusarsi
E comunque nulla potrà far dimenticare che qui qui in Italia i fascisti hanno portato lo sappiamo la dittatura e poi alla guerra alla rovina del nostro Paese mentre qui in Italia
Nessuno può dimenticarlo
I comunisti hanno compiuto fino in fondo
La loro parte
Per riconquistare la libertà
Per contribuire certo non da soli ma sempre in prima fila alle grandi battaglie
Da quelle per la liberazione del nostro paese e poi per la Repubblica e poi per la costituzione poi ogni giorno per il lavoro per i diritti civili per la causa della emancipazione dell'avanzata delle masse popolari
E perciò ci paiono gravi tentativi di capovolgere o comunque di confondere il senso medesimo della storia
Di questo secolo
Solo quando il Paese avrà una storia comune condivisa da tutte le parti potrà nascere un autentico sentimento nazionale
Questo è stato detto a Trieste nei giorni scorsi
In un incomprensibile e ingiustificabile connubio politico
Da Fini e da Violante
Ma questa pretesa di riscrivere la storia secondo le convenienze politiche è una pratica inaccettabile
Tipica i regimi autoritari
Che imposero in ogni tempo e in ogni luogo in ogni luogo
La propria storia sacra
Opportunamente manipolate
La storia come una Brasson nu generale non esiste
Dovremmo dimenticare è stato scritto
I guelfi e i ghibellini monarchici repubblicani gli aristocratici e i sanculotti gli sfruttati gli sfruttatori le vittime e i carnefici
Mettere nello stesso conto Parri e Valerio Borghese i di Dio e la Banda Koch
La nostra storia e quella che è stata non quella che farebbe comodo e che si vuole strumentalizzare per scoppi politici niente affatto nobili e certamente non utili alle vicende del lo sviluppo del nostro Paese certo
Grande è la responsabilità di chi ha consentito favorito la deriva spaventosa di valori di principi alla ricerca di compromissioni sempre più mediocri
Scriveva in anni non sospetti
Con acuta capacità di previsione Mario Tobino con una poesia che ho ritrovato in questi giorni
E che gli aveva intitolato il periodo clandestino
Fu un amore amici
Che doveva finire
Credemmo che gli uomini fossero santi
I cattivi uccisi da noi
Credemmo diventasse tutta festa il perdono
Le piante stormi se lo fa un fare diverte
La morte premio che brilla come sul tetto del bambino la medaglia delle scuole elementari
Con pena con lunga ritrosia Siri credemmo
Rimane in noi il giglio di quell'amore
Parole a mare tristi profetiche
Ora possiamo ben dire si può ricominciare
Si ricomincia
La storia è fatta da noi stessi
E sapere sapere fare il cambiamento vuole essere
Una di queste espressioni del nostro impegno per questa nuova una tappa di questa nuova storia un incontro il nostro che dunque si colloca in un percorso che non parte oggi
Ma che non ha certo esso Tivo una elaborazione compiuta
Che necessità di tanto lavoro
Che insieme ci auguriamo potremo che comunque dovremo compiere lei era in cui viviamo e traversata dà un senso comune
Che subisce l'idea del neutralità della scienza e della tecnica
Mentre queste sono invece Sempre più collocate nella definizione di rapporti di forza e di interessi enormi nel mondo globalizzato
E mentre si riforma la Costituzione
E siamo impegnati
A contrastare progetti presidenziali o la cancellazione della rappresentanza
Sentiamo più forti i temi della democrazia proprio oggi
Sentiamo più attuale sempre di più il tema del rapporto fra intellettuali e politica fra cultura e politica
è un tentativo il nostro molto difficile
Noi siamo qui per cercare di portarlo avanti
Ci auguriamo di portarlo molto più avanti
Non si tratta di opporre alla centralità dei processi di globalizzazione alla diffusione pervasiva dell'americanismo
Una qualche forma di resistenza
Neo umanistica bensì di costruire come è stato detto una nuova capacità di attacco critico al rapporto assunto oggi fra scienza e capitale
Di mettere in discussione concretamente potere che sapere Poteri che sapere reali storicamente determinati è un processo collettivo che vale la pena di cominciare a pensare e ad avviare più uno scopo ambizioso dunque quello che ci siamo prefissi
E che vedo attraverso la vostra presenza
La possibilità di potere dare a questo nostro intento questo nostro impegno uno sbocco valido che ha avanzato sapete che la nostra riunione prevede la relazione è una relazione introduttiva del segretario del Partito della Rifondazione Comunista
Fausto Bertinotti
Dopo la sua relazione si aprirà un dibattito al quale mi auguro potranno partecipare molte persone compagni amici
Che hanno voluto rendere con la loro presenza più importante incisiva la nostra iniziativa ancora grazie a tutti e passo la parola a Fausto Bertinotti
Meglio non si questo nostro incontro
Come ha ricordato il presidente del partito Armando Cossutta diciamo
Le ragioni le le radici guerra di questo rinnovato impegno
Noi vorremmo con questo incontro davvero non non prenda l'altissima
Consapevoli e anche delle difficoltà molto grande di non tessera delle relazioni un dialogo e un confronto
E tuttavia quello che ci proponiamo di fare e proprio una avvio
Un attimo di un confronto una possibilità di determinare un reciproco ascolto e una sollecitazione
E persino diciamo così una ipotesi di lavoro che vogliamo indica ovvero molto approssimativa e deliberatamente approssimazione questo nostro incontro e più ha più la volontà di essere un'interrogazione l'interrogazione reciproca che non già la costruzione di una proposta
Quello che sentiamo come necessario tuttavia appunto l'apertura di un dialogo
Che nasce dalla consapevolezza anche del limite
Della nostra impostazione del nostro lavoro culturale del nostro lavoro politico
E dalla percezione però di una necessità e dalla percezione forse di una possibilità concreta di riprendere di riprendere un dialogo
Abbiamo convocato questa riunione
La data è venuta quasi casi ALM quassù al mente anche dopo dei rinvii quindi non c'è nessuna scelta deliberate pure se uno prova a pensare a questa data
Forse già di viene una metafora di un problema più generale
Il ventiquattro marzo è la data delle Fosse Ardeatine
La data cioè carico da un appunto tragico
Del percorso della Resistenza in Italia dalla fondazione di questa Repubblica
Il ventiquattro marzo e anche la data del lotta sulla scala mobile
Una pagina seppure difficilissima
Dello sviluppo della lotta di classe in Italia in questo dopoguerra
Ma una data questa di questo convegno scelto a caso eppure in questo caso cioè riferimento la storia del Paese un riferimento alla storia politica e di classe che si abbiamo vissuto in realtà viene così alla luce una già una questione la questione delle radici
Della densità e della pregnanza del tempo in una storia collettiva e anche in una storia nazionale
E già si vede in questo non a fatica la fatica di riattivare la memoria
Di fronte invece alle tendenze delle culture prevalente che è quella di cancellare le radici i tempi lunghi la storia e di ridurre il vissuto individuale e collettivo e la politica a istante
Ah istante di volta in volta rinnovato si e di volta in volta privo di qualunque connessione con il passato e con il futuro
Il tempo distante come tempo della in politica l'assenza del tempo della storia come mancanza di una cornice in grado di dare senso all'azione individuale e collettiva di quel giorno e di quello la perdita di senso credo uno degli elementi contro cui dobbiamo combattere
Con le maggiori difficoltà e in cui si imbatte ogni forma di lavoro culturale di produzione artistica o cattiva
Noi vorremmo in questo incontro con i testimoni attivi di esperienze e di lavoro culturale
Anche sperimentare una modalità un po'singolare
Con cui realizzare anche un po'a tentoni questo rinnovato confronto
Come si diceva nei contadini delle nostre terre ci sono dei momenti in cui è utile tastare il terreno detto in Jama in termini più moderni sono in momenti di teste che possono anche essere intelligenti e noi vorremmo che il nostro lo fosse si tratta insomma di realizzare insieme seppure da posizioni diverse
Una piccola inchiesta provare a esplorare la possibilità di un confronto e di un lavoro forse anche di momenti di lavoro comune in percorsi che pure possono essere diversi
Vorremmo in qualche modo indicare attraverso questo percorso anche per tentativi la possibilità di immaginare una nuova casa la cultura o una nuova casa delle culture delle culture critiche
In qualche città italiana in alcune città italiane in una città italiana
Un luogo dove potersi incontrare apre
Anche appunto sapendo dei tempi e dei percorsi diversi di molti tra noi ma trovare un luogo che stimoli anche le modalità di potersi incontrarsi per confrontarci
Ci muove in questa ricerca una preoccupazione molto forte
E l'idea forse ottimistica ma che noi crediamo fondato di poter riprendere un filo
Il figlio di una ragionamento di un confronto insieme come necessità e come possibilità il filo di un nuovo saper fare critico
Il filo di un saper fare critico che costituisca un elemento o primi lineamenti di un altro e possibile rapporto sociale
Che noi cerchiamo di individuare nella critica dei rapporti sociali così come si presentano in queste società capitalistiche e in questa modernizzazione gigantesca che il capitalismo stabile
Abbiamo chiaro la consapevolezza della sproporzione delle forze
Le nostre
E anche di quelli che diversamente da noi tuttavia in sintonia con questa ricerca esprimono una critica questa modernizzazione capitalistica la consapevolezza dello squilibrio tra l'entità di queste forze
E la tua bellezza l'ampiezza e la consistenza gigantesca di questo processo di rivoluzione capitalistica
Abbiamo l'ambizione questa grande di provare a capire insieme quello che accade
E di farlo attivando un dialogo fra saperi esperienze tra sapere esperienze diverse e in ogni caso fra tutti coloro che possono essere attraversati da una propensione critica
La preoccupazione e molto forte
La scena
E quella che parla di un rinnovato dominio
Delle forze del capitale
Di una egemonia forte e consistente delle culture che muovono da questo rinnovato Dominici
La crisi sociale
E una crisi che si approfondisce
è una crisi che si manifesta anche come crisi della coesione sociale in molti Paesi compresi quelli europei
E tuttavia
Questa crisi sociale questa crisi della coesione sociale
Non dà luogo oggi qui ed ora ad una spontaneità di movimenti e di aggregazione che siano in grado di contestare le forme nuove di oppressione di alienazione che si producono in questa modernizzazione
Anzi
Se alziamo lo sguardo e tentiamo un'interpretazione diciamo più generale
Un'interpretazione mondiale
Non può non affacciarsi anche e persino la professione la profezia negativa
Che Marx avanzò nel manifesto quella secondo la quale qualora le classi in lotta non fossero in grado di dar luogo a un nuovo viene scelta potrebbero determinare la devastazione la crisi era la e il la
Notte di entrambe le classi in lotta
Il rischio e cioè un rischio aggressivo trama
Il rischio e di una crisi di civiltà e in particolare della civiltà del lago
E in questo rischio vide un rischio la stessa politica
La politica che rischia di essere sostanzialmente sussunta e annegata ed dissolta negli stessi meccanismi di accumulazione capitalistica e nello stesso organizzarsi dell'economia capitalista
Abbiamo sentito
Come no stai
Due allarmi che sono venuti da testimoni di culture diverso della nostra l'una sulla democrazia
L'altra proprio sulla politica
Un uomo di cultura liberale
Al Dahrendorf
Ha avuto modo poche settimane fa di ricordarci che il ventunesimo secolo potrebbe essere il secolo delle costruzioni autoritario
La previsione non è priva di fondamento
Assistiamo quotidianamente a una erosione
Della democrazia intesa come partecipazione come possibilità di attivazione i processi e dell'agire collettivo e di massa
Persino la democrazia rappresentativa subisce processi di logoramento e di oscuramento
La profezia negativa di un ventunesimo secolo a costruzione autoritarie
è un allarme fondato
Il cardinale Martini nell'omelia importante come quella di Sant'Ambrogio
Ha lanciato l'allarme sulla politica
E sulla politica in Italia sul rischio cioè di una omologazione
Tra le forze del centrosinistra le forze del centrodestra
Una omologazione della politica dalla quale sarebbero esclusi i poveri e si troverebbero desse senza rappresentazione politica e senza interpretazione forte nella politica dei loro bisogni
Il lavoro culturale
L'espressione la manifestazione di espressione del creatività subiscono una deprivazione che spesso è una deprivazione dissenso
In questo allarme che riguarda le possibili costruzioni materiale che si possono affacciata nel ventunesimo secolo
E nell'allarme che può investire il rischio di omologazione della politica la deprivazione cioè della possibilità di configurare un'alternativa alle forze moderate e conservatrici si aggiunge una crisi degli statuti di autonomia della cultura
Persino
Quel tanto di autonomia
Che in questo secolo la produzione culturale
Pur essendo largamente assegnata dall'egemonia delle classi dirigenti tuttavia in uscita in qualche misura esprimere e oggi sottoposto a un processo di sistematica demolizione
La cultura dominante sembra essere come molte volte hanno avvertito
Gli uomini e le donne di Monte Parma tic la cultura che non si forma più in luoghi deputati a questa ricerca ma semplicemente nei luoghi di organizzazione di produzione per la macchina capita
Il contesto
Risultò mai disseminato da una serie di elementi che parlano di questo processo
Si tratta di sintomi che ognuno Dinoi
Ha sotto gli occhi
Ne vorrei qui ricordare soltanto alcuno
Come elemento esemplificativo di una tendenza sintomi mal definiti
Ma che seppure approssimativamente possono ognuno di questi tutti insieme appunto parlava di una tendenza inquietante
Nelle settimane scorse la Francia è stata investita da una discussione acutissima
Mentre invece questa stessa discussione dita io non non se ne non è neanche decollate
Sul amico sull'accordo multilaterale sugli investimenti
Un ipotesi
Di definizione però rapporto tra gli stati nazionali vinti e gli investimenti stranieri
Che ha investito i ventinove Paesi dall'OCSE che veniva proposta con una scelta per i governi di essere approvato e poi soltanto dopo di essere approvata dai Parlamenti nazionali
In quella ipotesi si configurava esplicitamente una perdita di sovranità dello Stato nazionale
Che solo qualche anno fa sarebbe stata del tutto immaginabile anche per un conservatore del tutto immaginaria
Una sorta di primato dell'impresa insomma che svetta oltre alla politica oltre allo Stato oltre le classi oltre le persone
E che definisce il paradigma delle compatibilità così assoluto da chiedere allo Stato di sgomberare qualora in qualche modo dovesse interagire criticamente con con lo stesso pratica
Fino al punto di potere richiede agli Stati nazionali
Sì rinunciare a qualunque possibilità di condizionamento degli investimenti stranieri soltanto l'occupazione come delle protezioni sociali come delle condizioni contrattuali e fino ad arrivare al punto
Di poter richiedere allo Stato ospitante l'intervento straniero un risarcimento qualora il conflitto sociale
Avesse terminato una messa in causa di ragione di competitività rispetto a quelle attese dall'azienda è comparabile con quello ottenuto in altri Paesi
Una zona franca per il capitale per il capitale straniero
Ed è assai significativo non già che sia stato fermato per l'iniziativa del governo francese ma che sia stato pensato e organizzato e che diciamo così ha determinato la sua possibilità incombente di potersi realizzare
Faccio note cioè la possibilità di essere arrestato e l'iniziativa del governo francese lo si vede in grande parte ad una condizione di sacro santo privilegio che la produzione culturale gode rispetto ad altre produzioni
Ed è stata chiamata in causa l'eccezione della produzione culturale
C'ha sua cioè la sua impossibilità di essere con sigaretta ordinariamente emerge per poter su quella base il solo su quella base invoca un principio di autonomia che poi per fortuna contagiato anche il resto per la politica statua
Dal nostro punto di vista vorrei che assumessimo invece che l'arresto la il progetto dell'OCSE come un sintomo delle tendenze che cofano nella pancia di questo processo di mondializzazione dell'economia
Mondializzazione dell'economia il colore svolti investono direttamente alla civiltà europea e la mettono in discussione la mettono sistematicamente ordinariamente quotidianamente discussione
Già oggi noi siamo un un malgrado malgrado
La moneta unica noi oggi siamo un po'meno europea ed io non un po'più un po'meno
Se per un'OPA naturalmente si intende una civiltà un modo di intendere
La storia dei popoli le culture
Relazione insomma che fanno la storia
E non semplicemente la moneta se la guardiamo da questo punto di vista una delle caratteristiche salienti di questa Europa parlo dell'Europa che abbiamo ereditato cioè i caratteri questo io di universalità dello stato sociale il grado di protezione generale
Delle politiche contrattuali del sindacato
L'espulsione progressiva della povertà dal lavoro non dalla società ma almeno dal lavoro tutti questi elementi che hanno connotato la civiltà del lavoro in Europa e in Italia sono oggi messi in discussione tutti
L'universalità costo sociale
L'universalità delle posizioni quindi nel sindacato
L'espulsione del della portata dal anzi povertà e lavoro autonomo a collocarsi
Ed è possibile anzi è richiesto che la povertà entra stabilmente nel lavoro salariato e nel lavoro dipendente
Per poter essere nelle condizioni di competere con inseguimento la forza lavoro trova la sua più basso prezzo che l'istanza principale di questo processo di globalizzazione dell'economia capitalista
Il rapporto del CNEL da questo punto di vista è un buon manuale di lettura per indagare questo secondo sintomo il sette il sintomo della cottura della civiltà europea dal lavoro e del caso italiano
Un terzo elemento riguarda la costruzione progressiva di zone franche anche dalla civiltà
Non solo dall'ordinamento statuale
Non solo dalle politiche sociali e contrattuale ma anche dall'ordinamento civile
Sì segnalerei la proposta avanzata da un autorevole ministro del centrosinistra a cui portiamo anche al nostro diciamo appoggio
Che ha diciamo così ipotizzato la privatizzazione delle carceri
Già a uno sente i brividi a quando sente parlare di privatizzazione del della formazione della scuola ma le carceri è un punto su cui inviterei a riflettere diciamo ancora più drammaticamente
Perché siamo di fronte alla persona e al cittadino Nuti Nuti
La privatizzazione delle carceri significa la privatizzazione dei rapporti interpersonale
Vuol dire che persone segregate in nome di una pena
Poi vengono lasciate a loro stessi
In una specie di stato selvaggio e civile da un processo in cui l'investitore ha costruito le le carceri lei gestisce persone incluse e a pagata una verrebbe da dire una tangente insomma pagata una remunerazione per una curva da parte dello Stato
Sovranità nazionale sovranità sociale sovranità della persona sono in radice messa in discussione da questo processo di metanizzazione
La tendenza è quella di una tenaglia
Che si chiude sulla fu il dentro il lavoro viene situato ormai il lavoro cultura il lavoro intellettuale il lavoro di produzione piste
La mondializzazione e la globalizzazione dell'economia sono in primo luogo una gigantesca riorganizzazione del lavoro sulla via
Ormai diciamo così
La favola apologetica
Dalla fabbrica senza lavoro
Alienato anzi tout cour senza lavoro
Produttrice di beni che ridurrebbe tutti noi a possibili consumatori senza più il compito di organizzare la riproduzione diciamo così è totalmente abbandonata
Ma con essa è caduta anche l'idea assai più circoscritta di una tendenziale riduzione del lavoro socialmente necessario nel mondo e con esso del lavoro dipendente del lavoro salariato
Anzi e cadute ormai anche la tesi della riduzione del numero degli operai in senso stretto
Dato che nel mondo gli operare in senso stretto in questi ultimi quindici anni hanno visto aumentato il loro numero
Dunque non una scomparsa del lavoro e tanto meno del lavoro salariato ma una riorganizzazione del lavoro nella forma del lavoro salariato
Anzi in una forma che non ha precedenti
Nella nascita e nella rivoluzione industriale del capitale una pagina siamo di fronte cioè ad una assolutizzazione
Del paradigma della competitività delle merci
Che tende a ridurre appura variabile dipendente
Le classi
Le persone
Il generale l'ambiente
Tutte variabili dipendenti tutte tutte ognuna la racconta la contraddizione di sesso chiari Plas nata sulla competitività delle merci Lai l'istanza da persona viene piagata dalla competitività delle merci
La funzione sociale viene modificata profondamente da questa non c'è nessun rapporto tra le persone e tra le persone le economie tra le persone e la socialità entrata sull'attualità che non si è investito da questa gigantesca riorganizzazione e ognuna di queste e ognuna di queste tendenze al mente perde
Perde piuttosto che con questa spazi di autonomia
E di propria indipendenza
Il primato dell'economia cioè dell'economia capitalistica
Si manifesta anche in una separazione crescente tra l'economia e la società
Kasher
E con l'autonomizzazione dell'economia
Che dal luogo a un processo regressivo della civiltà
E che produce una forma di organizzazione del consenso che si configura anche nelle forme che sono state descritte dai gli
Pensatori che hanno organizzato questa riflessione critica torna la nozione di pensiero unico
Questo elemento della mondializzazione dell'economia della della globalizzare i coloni
La tendenza a rendere variabili crescente mente dipendenti le classi l'ambiente alla persona
Si combina a un fenomeno che io credo nuovo e a cui assistiamo in Europa in Italia e a cui credo dovremmo dedicare una qualche attenzione
La formulazione che io vi propongo è diversamente da quella precedente sulla mondializzazione che diciamo così ormai molto assunta almeno dalle aree critiche
Questa seconda merita diciamo un approfondimento ulteriore e io stesso ne parlo con molta approssimazione incertezze ma credo che si possa parlare in termini diversi da come si è fatto in passato dei di due società
Del formarsi di due società dell'informazione
In una condizione in cui il meccanismo dell'esclusione
Diventa il meccanismo di riorganizzazione di queste due società separati
Una divisione orizzontale
In cui una parte di questa società viene sussunta
Dentro la mala informazione cioè dentro l'informazione esistente quella pervasivi pervasiva mente attraversata dal pensiero unico
E che costituisce diciamo così pur con tutti gli elementi resistenza ovviamente e anche di opposizione la parte diciamo così con una parte del Paese quella che agisce i diritti politici sostanze quella che dice di tipo
Quella che per dirla con una fase ancora più imprecisa fa opinione politica e stante l'opinione politica o nelle opinioni politiche e un'altra parte del Paese che invece viene est del popolo che viene progressivamente esclusa
O indotta l'auto esclusione
Da qualunque forma di informazione e di formazione significativa
Questa dista divisione si manifesta ormai anche e persino nel vuoto e persino nei Paesi di più lunga tradizione di esercizio
Pressoché generale
Del furto si spacca anche su quel terreno accettate cresce la quota di assenteismo elettorale come manifestazione estrema di questa riduzione alla esclusione dall'informazione
Due società e non una buona e una cattiva due società diverse con linguaggi diversi comporrà poi ci psicologici e politici tutt'affatto diverso
Attorno alla quale tuttavia il potere costruito tende a impedire la riaggregazione attorno a esperienze
A azioni collettive a interpretazioni col della società fondate su una griglia critica su una capacità critica e sulla possibilità di fare di agire criticamente
Insomma
Una tendenza a produrre fenomeni di afasia seppure diversamente colloca
Ed è in questo ambito che io penso sì produca una crisi crescente del lavoro intellettuale e creativo
Naturalmente su questo terreno vorremmo sapere di più da voi
Ed è per questo che Fienga siamo molto per avere accolto il nostro invito a testimoniare in questo confronto la vostra esperienza diretta il vostro punto di indagine a dispetto a questa tendenza
La nostra interpretazione Sisto assai grossolana di il primo appoggio
E quella che il lavoro intellettuale come il lago generale sia investito da questa fase di riorganizzazione di un nuovo ciclo capitalistico
Cioè che non sia possibile
Indaga e il lavoro intellettuale e la produzione culturale in termini separati dai processi di riorganizzazione della Po
Che questa operazione diciamo che in altri momenti pure ha avuto un fondamento
Oggi è improponibile
I processi cioè di mondializzazione dell'economia di assolutizzazione del padrino della competitività trascinano due linea di tendenza che modificano sistematicamente
Il lavoro culturale e sono l'uno la privatizzazione i processi di privatizzazione dei saperi e delle istituzioni culturale di formazione e l'altro o un processo di colonizzazione
Un processo strisciante di nuova colonizzazione
La cornice
Di questi due assi
E in primo luogo naturalmente quella neoliberista
Su questo punto nuovi sentiamo una difficoltà
Perché indubbiamente questa riorganizzazione dei sapere del lavoro del rapporto tra club capo capitale e lavoro
è
Appoggiato
A un grande dinamismo
Del sistema
E del sistema cioè una straordinaria capacità di innovazione anzi io credo si possa dire che noi siamo dentro una evoluzione
Industriale e del capitale che tende a fare delle innovazione un elemento permanente e acutissimo della evoluzione Midex
Da questo punto di vista la evoluzione delle tecniche dell'informazione e della conoscenza del controllo dei processi in qualche misura costituiscono un tratto saliente dell'intera riorganizzazione e anche il fattore diciamo scatenante questa dinamismo e questo dinamicità
Ma
Questo dinamismo
Questa rapidità questa radicalità dell'innovazione
Che scompaginato il Cal mente il lavoro e i lavori e connessa strettamente organicamente
A un rovesciamento della tendenza che in tutto questo mezzo secolo ossia affermata in connessione alla lotta di classe il processo di emancipazione e liberazione che siano Padania
In altre parole
Questo dinamismo questo aumento nella produzione della ricchezza questa capacità
Sì balzo nell'innovazione e di capacità di incorporare innovazione colonne elemento costante la ristrutturazione produce per la prima volta una tendenza ai organizzarne il lavoro col meno salario e più orario tra quelle che erano cioè con un rovesciamento radicale del trenta
Fino a dieci anni fa
L'orario di lavoro per il lavoro dipendente aveva incorporato la tendenza storica alla sua riduzione ma questa tendenza storica alla sua riduzione non è più permanente si è interrotta
E da dieci anni a questa parte l'orario medio di lavoro per coloro che lavorano è aumentata mentre facevo la disoccupazione
E la tendenza in qualche misura a ridistribuita agli incrementi di produttività anche in termini di incrementi
Del
Salario reale anche questa tendenza storica messa in discussione soltanto date fenomeni di recessione ad andamenti ciclici ma
E apposti intendenza oggi subisce
Una manomissione violentissima e il fatto che si possa opera uno spostamento radicale delle produzioni in una parte del mondo dove in maniera non Union si possono organizzare lavoratori in condizioni quindi di autostima sfruttamento
Diventa la leva per poter ritornare
Sui punti distoniche tradizionale organizzazione del lavoro tappa poter proporre anche lì un abbassamento persino del potere d'acquisto dei salari con un'operazione di distribuzione cioè la più classica delle operazioni tradizionali di ogni forma laborista socialdemocratica comunista Asia quella elementare distributiva subisce un rovesciamento
A favore del capitale controllato
Il lavoro c'è ore sottoposto in generale ad un processo di svago Rizzo azione forza
Gli stati
Sono fortemente gli Stati nazionali
Cioè in realtà
Il luogo e l'istruzione entro cui è cresciuta la capacità di conquista delle masse popolari
E di affermazione
Delle protezioni sociali e di domande di cambiamento del lavoro
Subisce un processo altrettanto drastico di ridimensionamento di abbattimento
Persino i fenomeni di sfondamento a risma da una parte il separatismo dall'altro parlano della crisi
Dello Stato nazionale diciamo colpito da questo gigantesco processo
Se guardiamo al rapporto tra l'Italia e l'Europa vediamo cosa perde in termini di democrazia con la perdita di sovranità astensione alle cosa non guadagni oggi ancora sull'euro
Europa in cui avviene un fenomeno senza precedenti
Ci sarà la moneta unica senza vera un'autorità politica
Espressione della rappresentanza che deciderà lo stampa la moneta la moneta cioè sarà stampata da un organismo come la banca privo di legittimazione democratica
Questa condizione
Farsi che
Ci sia un modello sociale
Sospinto in avanti
Da questi medesimi processi che in nome in quello europeo
Ed è quello nordamericano
Viene sospinta in avanti il peggio del modello nordamericano
Cioè quel combinato disposto tra flessibilità
Mobilità e assenza di leggi e di diritti universali di protezione sociale che costituiscono appunto l'accompagnamento di questo dinamismo senza qualità della vita e delle spese del personale
Credo che si possa dire
Che le nuove generazioni
Sono coloro che più sono investite duramente da questi processo e quelle più a rischio
In questo processo la cultura
Viene progressivamente sottoposto al processo di privatizzazione e di colonizzazione e sospinta in avanti precisamente da quello stesso fenomeno che fa sì che il modello nordamericano venga proposto come modello di cassa
In questa tendenza in questa tendenza le nuove generazioni più colpiti da questo processo di privatizzazione dovrebbero essere particolarmente indagate anche per le risposte che tendono a dare in una condizione così difficile
Credo che anche in rapporto da alcune esperienze di resistenza giovanile
A questa tendenza
Si è si è prodotta una ispirazione che si potrebbe chiamare diciamo così
Una sorta di astuzia tecnologica
Cioè un'idea che non potendo fronteggiare complessivamente questo sistema
Con un'operazione politica cioè con un oggetto di società tendenzialmente alternativo le politiche neoliberiste di modello sociale
Tendenzialmente alternativo a quello sospinta in avanti dalle medesime cioè quello nordamericano
Si trova a definire nell'esperienza delle nicchie e una moltiplicazione di sia in qualche modo allora il parco da questa tendenza
Ho capace di usare per smarcarsi elementi di questa tendenza
Insomma una tendenza ricostruzione cronologica per via che lavorano in prossimità dell'innovazione delle macchine
Con l'idea di potere usare una sorta di affetto di alone di trascinamento per stare nella scia di questa innovazione e approfittarne
Per mettersi in qualche maniera improprio
Io penso che questa modalità che è una modalità concretamente sul tappeto
Che nell'esperienza di parte rilevante
Delle nuove generazioni atti
E su cui si esprimano anche ricerche culturale dittongo e assai impegnate
Costituisca una illusione
Che chiede a noi di essa insieme attenti e critici
Nei confronti di questa tendenza
Vorrei usare in questa tensione e critica l'analogia con le spie astucci operaia
Cioè con quale forma di resistenza che gli operai sempre hanno messo in atto
Per in particolare nei momenti di grande innovazione si pensi alla nascita il decollo del terrorismo
Nella grande fabbrica manifatturiera in cui gli operai hanno accumulato appunto una serie di astuzie con le quali sottrasse diciamo al dominio totale e totalizzante dell'organizzazione terroristica dallo
Ma quelle asta quelle astuzie come quella tecnologica possono essere o il regno della passività
Ho
La tessera di un mosaico di un'altra vicenda
Dipende
Oggi in assenza di alta tensione si ridurrebbero ai ai essere semplicemente fenomeni di passi pizza azione del consenso
Anche l'astuzia operaia è stata così
Fintanto che è stata una replica individuale a un'organizzazione collettiva della voce empiricamente tra virgolette cioè la risposta in qualche modo di organizzazione di un bisogno individualmente costruito conto il dominio di una presunta scientificità di un'organizzazione altro da sé
è diventato un elemento invece diciamo così attivo nel processo di cambiamento quando ha incontrato precisamente che cosa la contestazione dell'organizzazione scientifica del lavoro
L'organizzazione del carattere presuntamente neutrale e invece ferocemente classista di quell'organizzazione complessiva dal quando ha incontrato la critica e la pratica critica di quell'esperienza allora l'astuzia si è rovesciata in un elemento che dall'informalità a scendeva alla possibilità di diventare obiettivo programma oggetto e lotta al cambiamento
Secondo me e
Diciamo così
Naturalmente la comparazione sempre sempre rischiosa ma qualcosa di questo genere ha proposto oggi non più sul terreno del rapporto con la faremo sultanato atrocità
è vero che ci sono astuzie
Così qui nei giovani come nel lavoro intellettuale come nel lavoro culturale tante astuzie individuate con la quale ognuno tenta di pace va in qualche modo uno spazio incontaminato della propria istanza acconto e Palmiro tendenza ma ognuna di queste e quella che il giovane diciamo interpretano poi naturalmente col essendo più esposti e senza protezione nel modo diciamo più
Diretto parla in realtà di una condizione generale secondo me parla di una condizione di tutto il lavoro intellettuale di tutte l'agopuntura in tutta la corte istigò in cui ormai la perdita di uno statuto di autonomia che era stato quello delle fasi precedenti specie quando ha incontrato la lotta di classe il Partito comunista l'idea di un'alternativa insomma
Libreria almeno di questo elemento riduce appunto l'acqua a o astuzia tecnologica o astuzia cattiva
Una forma di resistenza non si tratta di essere diciamo così sprezzanti nei confronti di queste forme che sono poco di resistenza si tratta tuttavia di integrare criticamente io credo per dire della loro insufficienze
E della loro impossibilità di costituire non solo un'alternativa ma anche un punto diciamo così strategico di organizzazione dell'esistenza
Insomma noi pensiamo che la la relazione il dialogo fra queste forme di assistenza e la costruzione di una critica di sistema sia un passaggio obbligato per dare anche a queste forme la possibilità di essere costruttiva noi ci ha dobbiamo riflettere su ogni forma di resistenza ogni insomma
Il lavoro intellettuale come la voterei
Diamo già citato altre volte questo
Questa osservazione che faceva Claudio Napoleone sui residui
Cioè su quegli elementi delle classi delle persone dei giovani delle donne di non poter essere sussunte dentro il dominio l'ordinanza del capitale con lei non era fuori
Questo c'è e forse persino ci sono dei segni
Di una riattivazione
Di forze sociali e culturali in Europa in Italia
Non è il momento di indagarlo quei qui e tuttavia alcuni elementi anche in Italia anche recenti
Rendono diciamo il panorama meno disperante
Inducono alla possibilità di individuare qualche percorso
Ma per poterlo fare è necessario torna ragiona sulla condizione ambientale affinché possano afferma
Cioè una condizione politica e culturale
Che costituisca l'attitudine coordinate entro cui possa affermarsi la ricostruzione di un sapere critico di un sapere fa critico e da questo punto di vista elementi come la storia
E la nazione
Possono persino
Essere proposti nella nostra indagine come grandi aggregati dell'esistenza
La storia la sedimentazione della storia
E a e anche la nozione di nazione
La crisi dello Stato nazionale
Non consente a nessuno di riproporre lo stato nazionale
Come punto di resistenza e di organizzazione di un'alternativa alla globalizzazione mi pare evidente
La dimensione
Entro cui costruire reali Autonomie possibili alternative chiede masse critiche assai più significative territoriale culturali civili
I rapporti sociali per questo l'Europa è una dimensione indispensabile a questo saper fare critico ma le culture nazionali
E persino quella che può cominciasse a definire con una cultura europea
Debbono essere recuperate in questo di fronte al processo di colonizzazione di privatizzazione non credo sarebbe un errore identificare la crisi dello Stato nazionale con l'abbandono della ricerca delle culturalmente ed è la storia che si è accumulata inciviltà in queste coltivazioni
Contro la collettivizzazione la privatizzazione questo costruisce non una alternativa ma un punto di resistenza necessario darle organizza
La cultura critica passata a questo elemento
Se l'Europa viene letta come stratificazioni di culture cristiane illuministe marziane
Se viene vista come il divenire di una lotta di classe che si è fatto anche politica
E che diventata politiche che ha fatto grande la politica che l'ha assunta allora questa idea
Della cultura nazionale e della cultura europea
Può essere però le forze critiche di alternativa un punto fondamentale della propria ricostruzione
Perché perché
Noi siamo un passaggio davvero difficilissimo nuit sinistra antagonista noi forze antagoniste dei comunisti
La nostra storia la nostra esperienza
E sempre transitata attraverso un rapporto difficile tra modernizzazione e cambiamento tra modernizzazione trasformazione tra modernizzazione e superamento resta capitalistica del modo di produzione capitalistico
Questo questo punto è sempre stato un punto diciamo così drammatica difficoltà
Cioè la la la rottura di questa coppia in realtà è stata tanta parte io credo delle delle sconfitte accumulate dal Movimento per nell'una o nell'altra direzione o della scelta unilaterale da modernizzazione e con ciò
Sostanzialmente la consegna del movimento operaio dentro l'orizzonte moderato
E sostanzialmente diciamo
Compromissorio
Ho
La rivendicazione dell'istanza la trasformazione estranea però ed esterna al processo concreto e moralizzazione che l'ha condannato quando l'ha espressa forme diciamo sempre in minoranza ad una condizione di minorità
In realtà gli elementi di maggiore efficacia nella politica riformatrice e nel cambiamento sono state quando si è trovata nell'elaborazione e nella pratica collettiva una una Commissione forte tra la trasformazione della modernizzazione con la capacità dell'istanza in trasformazione di attraversai praticamente con la demolizione
Ma questo secondo me era possibile è stato possibile perché c'è una mediazione costituita dal progresso
Quanta parte della ricerca sulla valorizzazione del lavoro
Delle istanze persone
Della criticità delle culture delle autonomia dei soggetti quante sono passate per questa mediazione del progresso della possibilità cioè di traslare una parte del progresso tecnico epoca associa
Oggi questa mediazione si è spezzata io penso si è spezzato
E modernizzazione e trasformazione
Non sono più immediate
Da questa nozione del progresso su cui naturalmente con ha influito insisto la lotta di classe la politica resistenza ai comunisti la l'idea della della rivoluzione in questo secolo naturalmente il progresso non è a sua volta una nazione unita c'era una regia di forze regali di canti aspettative di capacità critica distanza rivoluzionaria che in qualche modo Olga
Concorreva una forma la questa mediazione e tutta di questa mediazione si è espressa fortemente
Basta pensare dopo la vittoriosa resistenza in Italia cosa fa il Pubblico
Non c'è dubbio l'Italia da questo punto di vista anche le figure
Le soggettività sociale
Che più hanno pagato diciamo il prezzo di questo compromesso dinamico supportandolo molti specie le donne
Come sono state insieme
Diciamo così soggetto e oggetto della costruzione dello Stato sociale così segnato profondamente diciamo
Dà un'impronta maschilista e patriarcale tuttavia tuttavia persino quella dimensione senza arrivare diciamo poi ad esperienze critica del femminismo
Oggi c'erano apposto diciamo un punto di vista assai diverso anche nella fase precedente
Questa questa misura diciamo così di civiltà si è potuta esprima attraverso questo processo questo processo si è spezzati
E oggi
Modernizzazione e trasformazione
Stanno secondo me non Luna verso l'altra ma l'una vs l'altro
Stanno contro
Il processo di modernizzazione che stiamo vivendo è un processo senza modernità
è un processo che in linea le istanze fondamentali della modernità
E colpisce l'autonomia di classe
L'autonomia e la cultura l'autonomia dalla politica
Forse
Da questo tipo di analisi può nasce l'idea di una nuova alleanza nel saper fare critico nella riorganizzazione del lavoro nella costruzione di comunità scientifiche allargate e culturali
Raccontò diciamo l'alleanza egemonia del capitale
Che muove un primato dell'economia in cui il profitto cioè il risultato è il paradigma universale di ogni attività umana ogni attività umana e misurato sul terreno della profittabilità ed risultato
E connessa a questa
Di una superficialità del sapere e delle comunicazioni dell'informazione due fa
Se diciamo che si combinano strettamente per realizzare una sorta di grande emozione passive il primato dell'economia su tutte le attività umane dell'economia capitalista su tutte le attività umane e la superficialità del sappia delle comunicazioni che impedisca
L'affermarsi di domande di senso di qualità e di autonomia
Contro questa alleanza io credo dobbiamo configurando un'altra alternativa
La cornice e l'incontro
Io credo possono essere questo di un nuovo saper fare anzi l'incontro di un nuovo saprà fare con la ridefinizione in progress di una nuova politica di riforma
Io penso che questa alleanza dovrebbe proporsi il primato della politica e della cultura
Come capaci di realizzare degli obiettivi di società da imporre anche a marca
Noi abbiamo un piccolissimo piccolissimo esempio di come questo può accadere
In questi in tutti questi anni la ristrutturazione capitalistica avuto persino consentito descritto sommariamente
Per la prima volta seppure con tutta la modestia dico questo passaggio
Con la proposta di legge per la riduzione dell'orario di lavoro a trentacinque ore settimanali regali
La politica afferma un suo obiettivo succede l'ira di Dio
Semplice badate non non è tanto rilevante diciamo la durezza di questo obiettivo in questo caso persino le compatibilità sarebbero assolutamente sopportare
Ma quello che ha rifiutato ignari dice
E la possibilità di configurare un obiettivo della politica che si configura come un obiettivo di società sopra quello atteso dal mercato dall'assolutizzazione della competitività vale in generale vale io credo su ogni terreno
Bisogna dunque provarci l'italiano
E possibile oggi
Costruire una politica di riforma sociale
Una nuova idea di sviluppo è possibile oltre che necessario che sia necessario io credo che tutti quelli che sono qui da stamattina
Sanno che sanno e pensano così
Che sia possibile
Io credo sia una domanda più impegnativa
Egli non facile soluzione
Forse bisognerebbe tornare integrare il dibatto del movimento operaio
La sinistra i comunisti italiani negli anni Sessanta
E per quel rapporto così fu come lasciato l'intera riforma evoluzione
Forse bisognerebbe tornare a quella a quella questione irrisolta
Che tuttavia oggi si pone con una contezza io credo particolari
Noi abbiamo più volte ragionato
Sulla maturità
Di fronte a questo processo di globalizzazione dell'economia capitalista
Della istanza diciamo così del comunismo
Cioè della maturità oggettiva di fronte a questo processo di globalizzazione
Per superamento del modo di produzione capitalistico e insieme della immaturità soggettiva
Di queste cose teorica pratica e de e nell'individuazione della forza sociale
Del soggetto della trasformazione questa indagine drammatica tuttavia ha lasciato un po'troppo fuori l'altro elemento le riforme come se invece queste fossero diciamo così
Necessarie e possibilità definizione
In realtà io penso che se le cose che abbiamo detto hanno un senso
Lo stesso lo stesso Corriere questione seppure naturalmente di una scala tutt'affatto diverse investe la categoria evoluzione come la categoria dalla riforma per entrambi
Il discorso sulla possibilità è il discorso su una nuova teoria critica una nuova soggettività l'organizzazione della forza di questo oggettività e dunque l'individuazione dei soggetti delle esperienze cultura che lo possono determina
Una nuova alleanza
Che in realtà si configurerebbe oggi non come un'alleanza
Ma come davvero una nuova relazione
Tra lavoro salariato e lavoro intellettuale
In una condizione in cui secondo me non è più possibile parlare in termini così separati
Di questa interni così duali di queste condizioni che hanno ormai nuance nuovi molto connessi tra di loro
E io credo l'ipotesi su cui varrebbe la pena di tentare una verifica
E un ingaggio
Naturalmente sappiamo bene ho finito
Che per compiere questo lavoro
è necessario anche per noi affrontare grandi prove
Ho parlato della storia e delle culture delle culture nazionali vale per l'azione
Conto e pare su di noi la storia esperienze nazionali e approvato mando
Io penso
Io penso con l'orgoglio diciamo così di viene al fondo di questa grande storia che sta cosa dei Comunisti italiani
Che noi non possiamo DR
Noi non c'eravamo
Aspetto eventi tragici della storia del movimento operaio della storia comunista noi c'eravamo
C'eravamo le portiamo i segni ne portiamo la responsabilità ne portiamo le domande che ci vengono su un secolo grande e terribile
C'eravamo sia quando questa nostra storia di cui siamo eletti ha molto meritato si pensi per esempio al fatto che l'Italia non avrebbe questa dimostrazione e questo riconoscimento senza il Partito Comunista Italiano
La sua storia in questo senso diciamo diciamo intuizione pasoliniana di un paese nel paese e quella che forse più di tutte ha dato conto di questa straordinaria esperienza
Ma c'eravamo anche quando sono vissute tragedia
Che ci chiedono di ragionare perché noi che siamo nati per liberare con il lavoro salariato l'umanità abbiamo anche conosciuta della nostra storia esperienze orribili di oppressione
Della classe
E delle persone
E io penso che su questo noi dobbiamo indagare proprio perché oggi ci riproponiamo la questione trasformazione perché non accettiamo che la globalizzazione chiuda una storia ma invece riproponga oggi appuntamenti precisamente l'ordine le questioni per cui le grandi evoluzioni questo secolo sono realizzate con papà ti alla quale l'otto questo punto chiede a noi
Naturalmente una riflessione da fare anche questa non in separata sede ma in un in un confronto aperto ma io credo che questa ricerca possa essere efficace solo in quanto sia come dire al servizio
Di un'ipotesi di riforma e di trasformazione della società
Noi proveremo a lavorare anche nella definizione di un programma generale del Partito della Rifondazione Comunista
Vorremmo poter giovarsi dei vostri contributi critici del vostro dialogo ed è la vostra collaborazione
Intanto un modo per farlo tuttavia e quello forse punto di sperimentare questa prima forma di dialogo
Una tratto di ottimismo può venire da questo
La cultura la produzione culturale
Se mai lo è stata non è un lusso
Non è un sofà più oggi la cultura come l'ambiente
Sono fattori cruciali di uno sviluppo se si vuole perseguire il regime del pieno impiego io penso che senza perseguire regina del pieno impiego non si persegue l'ha difeso la democrazia e non si mette all'ordine del giorno un'istanza di trasformazione scelta cioè l'idea di giustizia e l'idea di eguaglianza vengono soppressi in radice se manca un'ipotesi fondata sull'obiettivo strategico del pieno impiego
Ma l'obiettivo del pieno impiego oggi è impercorribile semplicemente con lo sviluppo della produzione industriale tradizionale oggi elementi come la cultura e l'ambiente costituiscono leve fondamentale per ridisegnare questo nuovo sviluppo ed è per questo forse
Che si può determinare non solo sulla base della ragione negativa la critica ai processi di globalizzazione di spoliazione del sapere ma anche dell'opportunità
Di potenza ad una corsa per fare dei fattori
Che costituiscono dei primi elementi di alternativa alle politiche liberiste che noi possiamo riattivare un dialogo pur sapendo ci diversi quello che mi pare
Possa costituire l'elemento di partenza è che non può più esserci nessuna salvezza per la produzione culturale dalla produzione artistica e per il sapere senza una connessione con la ricostruzione lotta di liberazione del lavoro salariato grazie
Grazie a Fausto Bertinotti possiamo ora dare inizio alla al dibattito al agli interventi
Numerosi sono già gli interventi richiesti prenotati come sapete
Per primo avrà la parola per questi interventi possiamo naturalmente con la tolleranza necessaria
In questo come in tutti i casi tra il dieci quindici minuti azione possono essere accettate queste questi limiti di tempo
Raccordo bene allora il primo a parlare Salvatore Esposito al quale do la parola poi di Luís poi dopo di lui parlerà Gianfranco Amendola
Ma io credo
Deve essere forse l'unico vero non intellettuale di quelli in programma sono per un testimone come diceva il compagno Bertinotti
Non esagerare né per tenne per quelli che sono qui presenti ecco
Saper fare il cambiamento o sapere e fare il cambiamento
Sembra una differenza di poco ma non lo è
La identità esistenziale e storica dell'intellettuale è una sorta di io diviso fra
La persona che si separa e che sia spray per osservare meglio
Non sapere che antisciita segue ma che legge intende tra il fare cambiamento
E la persona che condivide e partecipa per comprendere meglio un sapere cioè dialetticamente dentro il bisogno di fare cambiamento
Ma
Può il ricercatore
Non essere coinvolto nella presentare di ragioni di un processo di emancipazione
Porno stare dentro l'unità dialettica intrinseca ad un gruppo sociale svolgere un ruolo di rappresentanza vera
Si tratta di assumere subito io credo la lezione gramsciana della funzione della cultura della scienza dell'intellettuale
Ne spontaneismo nei individualismo nessuna passività politica l'altra faccia del ribellismo
La posizione di intellettuale puro diventa un vero e proprio giacobinismo deteriore o un Ponzio Pilati sino spregevole lo abbiamo visto lo ricordava il compagno consunto nel revisionismo sul fascismo e delle proposte di modifica della Costituzione
Ma sentiamo sulla nostra pelle nell'abbandono di ogni prospettiva di civiltà europea non monetarista
Quasi una distanza incolmabile un'incapacità grave a staccarsi dalle urgenze della mediazione dei poteri e degli interessi
Siamo spesso sommersi soprattutto attraverso l'uso dei mass media da intellettuali che proprio a partire dalla con la la loro comodo aristocrazia di classe
Hanno un deficit è straordinario sensibilità umanistica e sociale prima ancora che politica
Si agitano unendo prepolitico strettamente legate all'Arci sismico del loro tempo questo sì vuoto
Nessuno gli stessi che Fossa zittisce ma Berlusconi usa per far negare non l'ozio che pure qualche volta il compagno Ingrao c'è insegnato che serve ma per far negare il riposo da una settimana operaio già troppo alienante
Che ti fai stranieri dalie no alla ditta o usurante come si deve dire oggi
Ecco la negazione del riposo ti negano il tempo del gioco quello che puoi fare con i bambini se riesce a portar loro una favola una presenza qua garantirgli un giardino
Per carità non di proprietà ma di quartiere ci mancherebbe anche che tutti gli operai si mettessero in testa di avere diritto oltre alle trentacinque ore a un albero
E ti assimilano ad un'esigenza di produzione che non solo non li distribuisce risorse economiche ma anche nessuna nuova qualità della vita
Questi intellettuali spesso prima ancora che un progetto che un rapporto col Progetto ne hanno uno con il potere
Si sentono essi stessi da soli dotati di potere di cambiamento vendono il loro sapere per gestire il cambiamento di potere
Insomma gli intellettuali soffrono e soffocano nella politica ossia autoreferenza nuova delega non sono e per concentrarsi sulla conoscenza spesso solo su una specialistica cognitività
Perdono di vista la speranza l'emancipazione di popolo
Potremmo chiederci dove stanno il senso di dove vive dove era già una dove pensa ai dove agisce l'intellettuale nel rapporto del CNEL sulla distribuzione dei redditi non lo troveremo facilmente dove si è troppo poveri lì si diventa con buona probabilità disperati delle scatole di latta di rigori della ricostruzione della provincia napoletana per esempio non vi sono studenti universitari
E non lo troveremo l'intellettuale facilmente nemmeno dovesse troppo ricchi lui si gode per lo più dell'opulenza dei bisogni indotti
Quando facevo il barman in nero
Sulla costiera amalfitana
è stato molto più per subire qual ribellarmi che per costruire una strategia di cambiamento il punto era sopravvivere all'ultima umiliazione lasciando andare la coscienza e cercando di dormire
Per risvegliare le gambe anestetizzati da sedici ore di lavoro o andar via fiero e sprezzante ma sconfitto non solo per il successivo inverno universitario anche davanti alla divisione dei miei temprati compagni camerieri
Mentre a Ravello si può indagare l'inconscio ed ascoltare Wagner per sentirsi profondi a Napoli devi leggere le biografie e sentire le grida di vicoli per capire affermava giustamente Sartre non amo il termine psicologico psicologico non esiste diciamo piuttosto che siccome migliorare la biografia della persona
è questo che a volte spezza l'impegno intellettuale ne costituisce la sua fatica maggiore
Come coniugare l'osservazione lo studio con la comprensione e la condivisione come poter rimanere sufficientemente distaccati al tempo stesso costruire un progetto politico aderente ed aderendo alla realtà
Come approfondire spesso in maniera
Non necessaria solitudine le analisi più controcorrente rappresentare i bisogni vivendo lì solidaristica mente e definire così col popolo una speranza di popolo
Il grande Pasolini aveva questa straordinaria coerenza e forza profondità unica il senso della storia Sartre e Basaglia e tanti altri giganti ma come si fa
Nominali a reggere una sfida simile e questa responsabilità culturale come si fa a reggerla farla diventare ah generalizzarlo a come esigenza di liberazione collettiva come premessa di una sinistra sociale di una ricomposizione politica dei soggetti
Ecco io credo che non aver affrontato queste domande e non aver pronto una strategia ci ha portato alle attuali divisioni e alle attuali separatezze fra rappresentanza politica e culturale
E bisogni sociali
Tra la rappresentazione della realtà da parte dei media nella vita quotidiana delle persone in carne ed ossa infine a questa depauperazione umanistica posta da una cultura televisiva di Stato ormai a livello di tecnologia da sull'atto Machine
Penso per esempio che ormai si è dimostrato si resiste di più e meglio ad essere disoccupato occupato sotto il livello di povertà se ogni giorno a Rai tre per esempio alle sei e trenta di mattina quando tu hai bisogno di capire cosa succede nel mondo che la storia ti leggono dieci minuti di oroscopo
Ma perché questo paradigma irrazionale superstizioso nell'imporsi nel vissuto delle persone senza uno scatto di criticità intellettuale una qualsiasi persona colta che magari si trova a passare o anche se succede chiatte volta settimana dalla nostra Rai ti dicono che un poveraccio in Sicilia parla da desolata periferia di Milano ha vinto un miliardo al gratta e vinci come a dire
Poi stare sotto la soglia di povertà ma in quale altra parte del mondo poi campare la tua vita ricambiare la tua vita buttando di ad indovinare
Almeno una volta nell'otto popolare c'era la lettura dei sogni
E degli eventi un gioco interattivo fatto di relazioni e vissuti
Un'ironia non tanto legata alla brutta sorte quando alla magia antropologica delle presenze e dei costumi oggi se proprio devi vincere deve accadere per caso per probabilità e senza sogno neppure quest'ultimo quant'era più importante
Della ricchezza
Io lascio il testo alla presidenza e non vado molto oltre
Volevo solo accennare a a questi due ultimi concerti mancano io credo agli intellettuali e giovani operatori sociali e anche ai partiti tre culture fondamentali in questa fase la cultura della possibilità la cultura della coerenza la cultura della soggettività politica
La cultura della possibilità perché in qualche modo si ha bisogno di vedere qui ed oggi di processi trasformazione
In qualche modo si ha bisogno di sperimentare qui ed ora dei processi di cambiamento avvolti nel fumo del dumping sociale soprattutto i partiti gli intellettuali si sono arresi alla fine all'effimero e al destino
Noi giovani miei vecchi oggi hanno un orizzonte di domani migliore anzi sofisticati gli uni contro gli altri a contendersi le briciole di la distribuzione possibile la cultura della coerenza
Come possiamo trasformare le regole e promuovere il cambiamento senza la coerenza delle nostre proposte del nostro essere persone anche nell'attualità dei conflitti d'oggi
I giovani solo degli fisiologiche avanguardie
Perché portano dentro un'istanza rivoluzionaria che è rappresentato dal semplice ragionamento del credo in quel che fai e non a quel che dici
I bambini possono credere ai sogni ai personaggi delle fiabe perché ne avvertono l'intima conseguenza dell'azione con la dichiarazione io sono stanco di un sindacato a guardarlo da giovane da bambino che concerta sempre più spazi di potere
Proprio da lui al sud attraverso l'abbandono della dignità nazionale o europea di contratto di lavoro collettivo
Come si nel Progetto nella civiltà del lavoro del terzo millennio fosse l'opposto dell'uguaglianza di diritti
Come se nel confliggere ci si preoccupasse di più della negazione di riconoscimento che ti viene dall'avversario che invece del crescere di senso e di ruolo della rappresentanza sociale che agli insomma per questo chiedo che anche nella CGIL ci sia più ricerca sulla sostenibilità delle condizioni di vita dei giovani di bambini delle condizioni di lavoro
La sostenibilità lo dice bene spesso Amendola non può più essere un'opzione parolaia di gente colorata verde deve essere una irrinunciabile opzione strategica di classe
è tempo di mettere l'economia al servizio dei popoli del mondo si diceva il Forum mondiale delle alternative
Lascio la presidenza una mia ipotesi di lavoro nel rapporto tra cittadino intellettuale quel fastidio intanto dico solo che decide a trasformarsi da cittadino intellettuale a cittadino sociale
E concludo
Interrogando mi su quali sono che possono essere i rapporti non solo tra sapere e saper fare ma sa per essere sapere e a essere intellettuale sarebbe molto interessante indagare di più per esempio le tesi di Heine poeta non molto amato in Germania proprio per essere stato i figli stesso coscienza critica tedesca
Anche prospettava la terribile aumentata responsabilità dell'intellettuale della Società di comunicazioni di massa
La scelta diceva è fra il poeta politico pure araldo del popolo ovvero coscienza critica del proprio tempo o intellettuale di tendenza ma lo ricordava il compagno Bertinotti quanta sovranità popolare condiziona oggi
Le oligarchie che gestiscono le comunicazioni di massa quello del potere della stampa della televisione un nodo ineludibile della democrazia del terzo millennio quanto la gestione pubblica delle risorse energetiche fondamentali
Contro la schizofrenia parente di pericoli della secessione da un lato della globalizzazione dall'altro dobbiamo assumere una nuova capacità di confrontarci c'è l'esigenza di una sorta di presidio intellettuale di massa i capi possiamo proporlo organizzativamente
Per verificare quanta democrazia reale si perde ogni giorno nella globalizzazione finanziaria
Si chiedeva ai responsabile nel settore si del mattino qualche tempo fa sua malessere
Chi comanda in Messico DeLillo o la Banca mondiale chi comanda in Italia Prodi o Maastricht la questione della democrazia non può prescindere dai livelli sovranazionali di potere
E perciò chi dicevo sulla cultura sull'arte della possibilità della coerenza il punto non è solo saper fare sapere
Il punto è sapere essere e sapere intelletto e saper essere intellettuali cioè essere disponibili a dirlo accettando Sydney superare gli specialisti ossessivi
Sapere essere è per l'intellettuale condizione dirimente ed anche forse titolo per un altro nostro incontro
Mi fermerei qua così
La lasciare
A Gianfranco Amendola
Alessandro Colucci
A Roma è un po'preoccupato di questo incontro di oggi quando Mutu invito ma poi mi sono ben presto
Devo dire tranquillizzato si leggendole
Le note introduttive sia poi soprattutto sentendo quello che ha detto
Lo è stato questa mattina è compromessa nel senso che troppo preoccupato che tutto questo
Che i in qualche modo poiché ci fosse uno sbocco reale di questo incontro
Oggi organizzato da Rifondazione Comunista devo dire
Mi pare chiaro che a questo punto un
Un obiettivo c'è e almeno per come l'ho inteso io e come lo intendo io questo obiettivo è una certo tornare a vecchi a vecchi parametri superati Rebecchi esperienze superate tipo
Indipendenti di sinistra o cose di questo tipo ma invece vedere come come se sia possibile avviare un percorso insieme a forze singoli gruppi associazioni che sia un po'di interessi particolari di sapere speciali che si riconoscono in una mise un paradigma comuni e cioè che anche per un solo si chiama piccolo tratto di strada e magari anche solo in difensiva ritengono opportuno poter far potere e dovere fare
Un tratto di strada insieme
Questo credo che sia poi il tema reale che ci pone quest'incontro di oggi
E ora devo dire e come portatore credo di un interesse speciale e particolare di un sapere speciale che è quello dell'ambiente ho cercato di verificare questo tema nell'ambito di questo sapere speciale che mi pare
Polo quello che dovrebbe essere fatto
E devo dire questa è un po'più complicato perché lo riguarda l'ambiente perché l'ambiente secondo me è certamente anche un sapere speciale festa per occuparsi di cose per settori specifici e particolari ma e anche e soprattutto un segno politico complessivo
Devo dire questo non è chiarissimo sempre e dovunque e neppure a sinistra
Presente nel documento ultimo del del sociale della di Rifondazione
Non lo ha fatto il Governo Prodi è significativo che il si mettano una parte generale viene messo che occorre una critica radicale alloggi che lo sviluppo quantitativo con l'OPA si parla delle politiche per l'ambiente si parla esclusivamente di dov'era
Per i parchi per i rifiuti per le acque subito in chiave di massimo sviluppo per l'occupazione
In realtà se non si mettono insieme questi due temi si rischia di essere certamente ecco un sapere particolare resta particolare e non va invece insieme come la premessa generale che è di gran lunga quella che qualifica il resto
E allora
Perché questa premessa perché in realtà oggi come diceva Fausto Bertinotti mi sembra tutto verificabile sull'ambiente la la grande lotta lodare l'agente che pure si era mossa adesso gli anni settanta
Oggi è stata completamente inglobata all'economia di mercato siamo passati dalla lotta per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile poi allo all'ecologia di mercato e ora stiamo arrivando al mercato dell'ecologia
Oggi l'ambiente viene posato un valore solo se e in quanto riesce ad aumentare il pilota riesce ad aumentare di conseguenza anche i consumi e anche l'occupazione
Oggi va bene parlare di ambiente borghesi
Vendano analmente catalitiche per le auto purché si faccia la rottamazione rottamazione è il tipico esempio di come oggi interrogare l'ambiente in questo nostro Paese anche a sinistra
Dire spacciata come misura di grande tutela ambientale un'isola come Lord rottamazione auto che serve esclusivamente a incrementare i profitti delle aziende a incrementare la produzione di rifiuti con nessun reale vantaggio ambiente
Questo però è consentito questo lo si deve fare in questo non so bene cosa significa tutelare l'ambiente ma se poi si cerca di fare una prima se non si altro altro tema specifico lo lo storno ce lo non lo lo dico sovente i come Che noia la Temple sviluppa il tema dei rifiuti
Il le imperativo fondamentale recepito l'appello le ma senza che facciamo i rivoluzionari dalla unione europea e direttive è che il primo imperativo a ridurre la produzione di rifiuti
Abbiamo fatto una legge nella quale si mette come primo imperativo ad una produzione di rifiuti ma poi in realtà invece che tutta orientata non a ridurre la bussola la produzione di rifiuti basta che pensiamo la rottamazione ma invece orientata a creare
Incenerimento di rifiuti con produzione di energia che significa
Che diventa auspicabile avere maggiore produzione di beni per avere maggiori rifiuti da consumare copre più energia il procedimento è stata anche l'opzione opposta alla minore corruzione di di beni
Diventa la Minnuta la maggiore produzione di beni per produrre più rifiuti queste quello che è avvenuta che sta anche
In realtà
Oggi abbiamo che questa valenza rivoluzionaria del del valore ambiente che pure c'era inizialmente è stata completamente riportata anche per anche per responsabilità di parte del mondo ambientalista sia ben chiaro in questa chiave per cui oggi quando parte fondamentalista per sfuggire a questo accerchiamento ha cercato di basarsi su moto sulle capacità occupazionale sia trovata ingabbiata anche in questa perché oggi la gran parte del mondo politico intende l'ambiente esclusivamente un qualcosa che può essere utile se in quanto comporta maggiore occupazione
Come se l'ambiente non fosse di per sé un valore come se non ci fosse un qualcosa al di là la semplice occupazione che va certamente tutelato
E questo quindi è tutto questo ovviamente aiutato da un cuoco
Dei mass media a livello generale che ormai chiamai devo dire ecco
è completamente teso alla a a creare consensi in batteria consumatori in batteria oggi
Basta portare questo tipo di lei un po'di volte in televisione argento mai applaude di tutto e il contrario di tutto basta dirlo con un po'di enfasi e alzare un po'la voce e passa poi tutto questo passa nella nella conoscenza della cultura
Di tutt'
Siamo arrivati al punto che
In realtà non riusciamo a governare neanche un minimo di questi processi ha ragione Fausto Bertinotti quando ricorda però che sarà una reale internazionale io vorrei potrà sovente un piccolissimo tassello il che nei eh sarebbe lemmi ai ultimata dal e clemenza ovvi investment è una è uno strumento internazionale che stanno parecchio avanti
Secondo il quale vengono superate le politiche dei vari paesi
Perché sono le multinazionali che possono addirittura fare le regole verso i governi in base a questo
A questo strumento che rivelò stanno purtroppo avantreno internazionale per esempio che in Canada è stata citata una un governo la multinazionale la quale alla quale era stato tolto dal commercio un additivo del petrolio
Che sarà rivelato pericoloso per l'uomo questa multinazionale ha citato in causa il governo perché ha vietato questo additivo in sostanza questo ci dà la misura di come poi le logiche di mercato e le leggi di mercato diventano superiori a prevalenti rispetto alle leggi
Che vengono fatte nell'interesse dell'uomo e allora mi avvio rapidamente alla conclusione che senso ha tutto questo
Che senso ha poi dirlo in un teatro come l'Eliseo a distanza di venti anni da quello che ci disse Berlinguer io
Una una una minima citazione o delle citazioni fra vorrei fare perché ha tra virgolette la vorrebbe abolire perché mi pare che renda bene quello che ha meno azione dovrebbe essere detto
Disse Berlinguer qui dentro una politica di austerità non è una politica di tendenziale livellamento verso l'indigenza ne deve essere perseguita con lo scopo di garantire la semplice sopravvivenza in un sistema economico e sociale entrato in crisi
Può essere fatta propria dal movimento operaio proprio in quanto essa può recidere alla base la possibilità di continuare a fondare lo sviluppo economico italiano su quel dissennato confinamento del solo consumo privato che è fonte di parassitismo e privilegi
E poi invece condurre verso un assetto economico e sociale ispirato e guidato dal principio della massima produttività generale
Della razionalità del rigore e della giustizia del godimento di beni autentici quali solo la cultura l'istruzione la salute un libro è sano rapporto con la natura
Questo disse Berlinguer
E non è un caso se a distanza di venti anni altri intellettuali che non conoscevano Berlinguer e che solo intellettuali tipici del mondo a metà vista come ad esempio Wolfgang Sachs sono Lewis manforte
Dicono in questi giorni tempo liberamente disponibile reddito minimo
Sono le colonne portanti di un nuovo ordine di solidarietà e di un'economia indifferente
Alla crescita insomma quello che so legandoli dire e che l'idea di oltre vent'anni fa secondo cui l'austerità brutta parola brutto termine ma e ormai è entrato nel nel nel nel nel modo comuni parrebbe di no usiamolo lo stesso l'austerità di Berlinguer
Deve essere riscoperta a fondo non solo come un qualcosa di diminuzione ma esattamente la leva per avere un cambiamento questa mancata quel cambiamento l'austerità l'abbiamo avuta e l'abbiamo sempre mutatis mutandis ma dov'è il cambiamento
Questo il problema reale questa autostrada ha un senso e aveva un senso e ha un senso anche oggi solo se si riesce arrivare a questo cambiamento che francamente io non vedo oggi come oggi e allora ora però questo se la battaglia per la riduzione d'orario di lavoro
E per un reddito minimo vengono collegati anche e soprattutto a questo non solo all'hotel tutela l'occupazione che pure è importante ma anche a questi diversi valori a un cambiamento di totale di sviluppo
Che sia lo sviluppo qualitativo nella consapevolezza che a volte potrà anche esserci esserci un contrasto voglio dire chi di voi non si ricorda
Fino a pochi anni fa i ricatti occupazionali che vanno fatti sull'ambiente devo dire spesso che vedono contrapposti i lavoratori agli ambientalisti che entrambi difendiamo due diritti degni di essere difesi quindi siamo perfettamente consapevoli che a breve termine qualche contrasto potrà certamente esserci ma se vogliamo realmente per un cambiamento duraturo tutto questo non può che assumere i valori in un ambito di tempo più lungo e un ambito il tempo più globale e sotto questo profilo è importante dare nuovi momenti che sono anche sorgendo
Molto timidamente penso a ai tanti gruppi spontanei che stanno nascendo ad esempio quello che rimarrà difesa dagli inceneritori
Oppure l'inquinamento elettromagnetico senza che ancora si sia arrivati però il punto di fondo reale politico del tipo di sviluppo ma Cinzia Dato dobbiamo essere pronti a dare delle risposte
A coagulare queste nuove forze spontanee che stanno nascendo per poterci opporre in un disegno politico quanto meno di era per un diverso cambiamento c'è un
C'è un un motto ambientalista che forse vale la pena di ricordare
Anche in questa sede e che credo che Bagarella per ricordarlo sempre
Anche perché altrimenti si rischia poi di dire tante cose che poi e poi dopo non vengono tradotte niente questo moto dice
Chi ha capito e non fa niente non ha capito niente
Ora la parola è al Sandro Curzi poi parlerà Walter Veltroni hanno inviato messaggi di saluto e di augurio
Francesco Leonetti Agostino Giovagnoli Raffaele De Grada Roberto Benigni
L'onorevole Pecoraro Scanio il regista Monicelli il ministro Flick assessore Gentiloni Antonio Pizzinato Margherita Hack e Stefano Rodotà fra gli altri prego Curci
Rapidissimo cerco stare nel tempo anche perché sono inattese curioso di sentire quello che ci dirà compagno Veltroni
è triste
No
Lo dico con sincerità
Io li dico questo che è triste la vita di un albero
Anche se l'albero campa tanti secoli
Perché non può cambiare mai di posto
Sta lì
Fa freddo fa caldo
Le guerre la luce
La notte l'albero sta sempre fermo
Noi uomini come tutti gli animali invece abbiamo la fortuna che possiamo muoverci
Provare piacere a spostarci
A riparare cinque
Non si può decidere
Tante cose ma si può scegliere il libero arbitrio il bene dal male
Come tutti gli altri viventi
Del pianeta abbiamo però anche noi come gli alberi un limite terribile
Non possiamo scegliere
In quale epoca vivere
Capisco la profonda disarmante tristezza di questa
Di questa riflessione che ho sentito fare danno
Un autorevole filosofo israeliano pochi giorni fa proprio qui a Roma discutendo del cinquantesimo di Israele
E sentivo la validità di questa osservazione così
Quando parlo soprattutto con i giovani quando tentò ancora di confrontarmi a volte con loro
E spesso quando osservo
Discuto
Con queste nuove generazioni
E mi sento di collocare mi come dice Marco Revelli
Tra coloro che si sentono in questo momento apolidi in questo tempo
Per spiegarmi e per essere però chiaro
Vi prego di capirmi che questo questa dichiarazione
Non è una dichiarazione di resa
Ma anzi l'inizio la voglia almeno la ricerca di un maggiore impegno
Per capire meglio
Compagni il mio stato d'animo che
E che io intendo dedicare ancora molto delle mie energie di quelle che rimangono
In questa quarta fase
Della vita di un uomo
Perché
Vedete sono convinto che questo è un momento che richiede da tutti delle grandi scelte da tutti dalle persone più semplici a quelle più autorevoli e importanti
Ma per spiegarmi meglio e senza perder tempo appunto versare nell'orario io vi rimando direttamente alla lettura di una cosa
E quindi non verrà su un seggio non vere perché se lo faccio concussione perdo tempo
Ho letto in questi giorni
Un libretto anche piccolo che vale la pena
Io consiglierei di mettere agli atti di questo convegno insieme alla relazione insieme agli interventi a quello che sarà
Il libro di Marco Revelli e Gigio Regio Cremaschi dialoghi su capitalismo globale e crisi sociale
L'ho detto perché io li ho trovato
Organizzato bene un libro piccolo anche di facile lettura
Ho trovato quello che oggi noi dobbiamo spiegare che sta per dire alle giovani generazioni che ci interrogano anche noi che in parte siamo degli analfabeti rispetto alle loro capacità
Mi piacerebbe avvertire qui
Come c'è in quel libro
E come poco fa Amendola giustamente ricordato un'altra cosa
Sentire lo stesso spirito
Che cioè in quel libro e che c'era in quelle liceo
Di tanti anni fa
Quella necessità di apertura
Di circa
Di contaminazioni
Con tutto
Insomma quel clima tanto per essere semplici
Che generazioni e generazioni fa
Portarono alla costituzione della Prima Internazionale
Come allora va assegnato pari dignità a tutte le esperienze a tutte le culture
Che si sono mosse nel passato e che tendono di muoversi oggi sul terreno della liberazione e del cambiamento sociale
Insomma altro che fughe in avanti
Direi a Violante
In questa parola terribile che ha usato dell'oblio
Del passato no
Ma anche
Direi ben altro che arroccamenti presuntuosi e inconsistenti sempre su certezze del passato
Ad esempio il modello nostro quello mio quello di tanti di qui
Si è spento compagni come ingrato qui presenti
Il modello PC
Non è riproducibile
Modello in quella società compatta precisa di quell'epoca di quella storia
E abbiamo bisogno invece
Di una sinistra
Che una sua
Cultura politica
Ma che sappia vivere ed essere di questa epoca di questa situazione
Certi dibattiti se non assurdi quelli governo opposizioni
Ne abbiamo fatti
Sono superati
E sono e bisogna essere Governo e opposizione in una in una società
Insomma io sento la necessità comune un nuotatore che sta sott'acqua dopo tanto tempo
Troppo tempo sotto
Che bisogna dare un colpo di reni per uscire per uscir fuori
Dall'acqua sai quando si nuota
Alla vigilia di questo millennio
Trovare capacità anche così di parlare di dialogare di capirsi tra di noi e di capire dove stiamo andando e cosa vogliamo fare
Provando a rimettere in discussione tutto noi stessi
Citato un libro prima le posso citare un altro ma sembro il rappresentante di di una libreria qui ma anche anche il libretto di Capanna che vale mi sarebbe piaciuto granché Capanna fosse venuto qui
Perché anche quel suo libretto contiene delle cose
Che meritano una attenzione e una discussione
Insomma la necessità di saper uscire dal grigiore
Dall'isolamento
Costruire nel gorgo
I quali stia
Dell'embrione di di quello che vogliamo e che vogliamo che siano le nostre cose Violante volte discutevo in questo periodo confrontandomi conoscendo cercando di conoscere meglio i compagni del Partito della Rifondazione Comunista
I nostri circoli
Beh gli dicevo quello che poi ho trovato anche scritto da Bertinotti ma come semplicità che devono diventare di punti di riferimento
Di ricomposizione di riaggregazione sociale dice che cosa dobbiamo fare ma questo dovete fare
Questo dovete cercare di essere perché c'è questo il modo più alto oggi di vivere tentare di ricominciare a far politica
Questa è la scelta più rivoluzionario è più importante che si possa fare in questo momento nel nostro Paese
Che non vuol dire una cosa astrusa
Che cosa è oggi essere del far politica essere partito uscire dal guscio di ciascuno di noi che cosa vuol dire
Ma ieri sera quanti milioni di persone stavano davanti ai televisori
Con angoscia con ansia
Per una delle tante notizie terribili che ci arrivano
Quella del del tre
Tralascio
Poter dire chi ha saputo far meglio o peggio anche seguito molti colleghi e compagni ed amici della RAI
E dire che ieri sera altra catastrofe del nostro del nostro servizio pubblico quando si dice che decine e decine sono i feriti più o meno gravi dice cosa giornalista con facilità e no
Tu non puoi trasmettere questo alle persone ma tralascio questo ci porterebbe lontano ma per dire come ecco partendo da una cosa così semplice come quella di ieri sera
Tentare di fa ragionare cosa fa
Oggi un circolo un gruppo di persone tenta di ragionare su quello che sta accadendo al di là dell'episodio
Al di là di volgarità io voglio la testa di quello di quell'altro risolvo questo nuovo ben altro lì c'è che tipo di modello che tipo di società
Che cosa è stato fatto in questo cinquantennio e che cosa ancora si porta si porta avanti
Compagni finisco subito cioè
Io insomma sento la necessità
Di un partito di massa
La sento
Di un partito di massa in questa epoca in questa era che sappia suo spingerci verso nuove frontiere
Oggi l'appello di marzo in qualche circolo in qualche posto l'abbiamo celebrato in queste tante dimenticanze rubli il centocinquantesimo
Del Manifesto
Beh acquista una sua strada non è che una cosa diffide Isma'che io dico così no ha fatto bene avvenimenti a riproporlo
Acquista una sua modernità se sappiamo contrapporre lo ad un esistente inesistente esistente
E se sappiamo capire
Che è oggi una delle grandi cose che possiamo dire ai giovani e per fargli capire proprio come stanno le cose quando noi riproponiamo questo discorso planetario globale
Dire che gli altri
La finanza ad esempio la sua internazionale funziona benissimo
Per i suoi interessi
Devastando e non sapendo dove conduce
Questo piani da dove lo porta
Ma i suoi interessi immediati Lisa e li conosce
A questa saper contrapporre
La nostra idea di internazionale non chiudendoci
Naturalmente in cose che apprezziamo enormemente tanto per capirci
Ma che non devono essere così il nostro alla mostra cosa tanto per per fare tranquilli con la nostra coscienza applaudiamo magari compagni del Chiapas e pensiamo poi di aver risolto i nostri problemi ma sapendo agire nell'attuale sapendo trasformare tutto va portato l'esempio più banale quello di ieri e di come abbiano vissuto ieri sera certe cose
Marzio potremmo arrivare potremmo arrivare per esempio una riflessione come si può partire
Da un film
Come grazie signora Thatcher
Per far ragionare le persone per portarle a discutere per farli appassionare per far capire tante tante cose
Io compagno finito mi permetto ancora come cronista naturalmente
Di collegarmi a una cosa
Che ieri sera sempre il nell'esproprio l'esistente immediato sono andata a sentire anche quello che diceva un personaggio certamente non del nostro campo tutt'altro annui opposto
Il modo con il quale Chirac che ieri ha apposto la questione
Del dramma francese
Un uomo di destra
Ma cassa punto spiegare in poche parole
Televisive
Che cos'è oggi quale pericolo il razzismo il disfacimento
Possono portare una grande nazione come la Francia e quando ha finito ammonendo state attenti sano portate la Francia al disastro
Ecco io oggi vorrei che noi avessimo questo convegno è l'inizio l'ha detto bene Bertinotti
E lo ricordava anche Cossutta prendo e l'inizio di una di qualche cosa di un lavoro che dobbiamo fare non è una cosa compiuta non è un punto
Di arrivo è solo l'inizio di un lavoro ma di un lavoro molto importante che quello che ci chiedeva poi stamattina
L'editoriale dell'Unità
Che diceva ma che tipo di cosa di società dice
Sì non si fa politica
Se la politica viene considerata come una cosa superflua
E se poi per aiutare la politica si è costretti a cincischiare a inventarci magari una legge sbagliando pure il modo di farla in modo che il Presidente della Repubblica si accorge che non riesce neanche neanche a firmarla
Invece il nostro lavoro e quello di tornare con semplicità a far politica politica sul serio grazie
La parola euro al vicepresidente del Consiglio compagno Walter Veltroni che ringrazio vivamente per aver accolto il nostro invito per assistere e partecipare anzi a questo nostro dibattito prego Veltroni
Sì quando Fausto Bertinotti mi ha telefonato per dirmi che si sarebbe svolto questo convegno per chiedermi di partecipare
Io ho accettato volentieri per due ordini di motivi che cerco di di dire all'inizio di questo ragionamento che farò perché in qualche misura e anche un po'una chiave di spiegazione del del percorso delle cose che cercherò di dire
Uno è che i temi che si discutono qui mi interessano per il lavoro che oggi faccio che
Diciamo è chiamato in causa da questa discussione sotto due specie la prima
E quella generale della lo sguardo sul paesaggio italiano dopo un anno e mezzo
Di governo del quale siamo
Stati protagonisti chili ora chi ha responsabilità esecutive chi lo ha sostenuto in maggioranza
E poi anche un aspetto specifico che riguarda
La politica culturale
Il senso la direzione di marcia che in questo campo sul piano dell'innovazione si deve prendere la seconda ragione di curiosità per questo convegno e invece più legata alla mia formazione politica alla mia alle mie convinzioni politiche al dibattito la riflessione che c'è nella sinistra attorno al tema che oggi oggetto di questa discussione
Sapendo che su questo ci sono nella diagnosi e nella valutazione delle condizioni di scenario e sono state fatte ci sono ovviamente opinioni diverse e dunque il mio ragionamento seguirà tutte e due questi percorsi cercherà in qualche misura
Di renderli compatibili mi auguro di riuscirà a farlo
Amendola e poi anche corsi hanno fatto riferimento intanto al luogo nel quale siamo questo del Piccolo Eliseo il convegno di Berlinguer si fece all'Eliseo che sta poco lontano da qui
è un convegno che è stato molto importante chiunque di noi di partecipo ne porta un'impressione molto molto forte una suggestione molto forte la sensazione di vivere un momento di grande anticipazione
Quel convegno le cose che furono dette allora furono descritte da qualche osservatore con una sorta di chiusura di arroccamento allora quel convegno fortemente attaccato da sinistra no ci fu quel convegno alle politica la politica dell'austerità che gli era stata indicata fu fortemente criticata
Fu rappresentato Berlinguer comun assolto e con una sorta di predicatore
Di una concezione austera
Spartana della vita a fronte di una concezione edonistica che allora sembrava essere prevalentemente praticata o diffuse in certe posizioni di sinistra
Eppure chi di voi partecipo allora ebbe la sensazione invece almeno io questa sensazione i Beady una grande anticipazione di una sorta in Berlinguer si ritroverà molte volte persino negli ultimo tempo de la sua vita Berlinguer fece un'intervista sul mille novecentottantaquattro proprio parlando del libro di Orwell
Nella quale ragionava con un grado di
Di modernità critica che io raramente poi ho ritrovato sul rapporto tra l'innovazione e la qualità delle relazioni umane
Anche qui poco lontano da qui Berlinguer allora fece un discorso che aveva e la citazione che Amendola usato è in qualche misura perfetta in uno dei pochi casi in cui la citazione al valore di essere un microcosmo racchiude dentro di sé il senso di un discorso era un'idea di crescita della Società italiana allora difficile da sostenere tanto è vero che quella posizione
Diciamo apparve di difficile sostenibilità hanno nella nelle sfide successive
E tuttavia una profezia in qualche misura profezia politica
Mentre la quale non è inutile anche prescindendo dalla vicinanza fisica al luogo nel quale quel convegno si svolse
Tornare a ragionare però tornare a ragionare senza banalità
Senza banalità accettando la complessità della storia
Accettando di chiarire come stanno i stessi alle generazioni più giovani le differenze e i punti di contatto che esistono tra quel tempo e questo treno
Sullo sfondo dell'Eliseo lo ricordiamo nel settantasette c'era un Paese in gravissima crisi
Nei mesi precedenti a quel momento a quel convegno la vita si era pesantemente svalutata
E continuava ad essere oggetto di fortissime pressioni speculative
L'inflazione viaggiava almeno a due cifre
Scoppiava la seconda crisi petrolifera con un nuovo consistente aumento del prezzo del petrolio
L'instabilità politica era in quel momento Massimo
Perché all'avanzata elettorale delle sinistre nelle elezioni precedenti
Aveva fatto da contrappeso un forte recupero delle democrazie cristiane si era creata quella situazione che tutti quanti abbiamo avuto anche recentemente
Modo di di ricordare
Si intravedevano già allora i primi segni della crisi della grande industria italiana che sarebbe scoppiata da lì a qualche anno con pesanti costi di ristrutturazione di disoccupazione
In quel momento il terrorismo contribuiva con il suo pesante fardello di sangue
A creare instabilità a diffondere incertezza e sconcerto fra i lavoratori del Paese intero raramente una definizione come Anni di Piombo si attaglia a quello che la memoria ci restituisce di quei giorni credibile
Oggi obiettivamente la società deve molto diversa
Lo so dando una
Come posso dire una valutazione
Sto facendo una ricognizione molto fredde molto obiettiva nel guardare alla situazione di allora la situazione di oggi per cogliere le differenze però al tempo stesso per leggere quanto di quella intuizione può essere recuperata utilizzata valida oggi
Adesso noi siamo sulla soglia del
Del successo in quella sfida europea che abbiamo ingaggiato un anno e mezzo fa
Vorrei dire
Io in questo non posso nascondere un certo fastidio quando sento verità non l'ho sentito
In questi giorni da mille da dirigenti di Rifondazione Comunista
Ma quando sento una sorta di contrapposizione tra una funzione della sinistra che verrebbe come posso dire subito dopo l'entrata in Europa
Quasi che l'aver salvato il Paese io uso questa espressione un po'carica e se volete che rievoca le parole che si usavano allora l'aver salvato l'Italia
Perché se l'Italia non fosse entrata in Europa noi avremmo compromesso il destino
Del Paese soprattutto delle nuove generazioni l'aver centrato questo obiettivo non sia
Una ragione della quale la sinistra italiana che lega e legherà il suo nome al raggiungimento di questa alla vittoria di questa sfida non debba sentirsi orgogliosa
Con uno sforzo di portata storica noi abbiamo ribaltato tutte le previsioni e le attese che erano state formulate fino a un anno e mezzo fa
E abbiamo raggiunto i numeri necessari
Per entrare fin dall'inizio nell'Unione economiche monetarie devono
Ma vorrei giungere una cosa sulla quale si è poco riflettuto
Nel raggiungere questo obiettivo noi abbiamo anche di fatto determinato un profondo mutamento politico del progetto di unione economica e monetaria un progetto che fino a due anni fa diciamoci la verità sembrava condurre quasi semplicemente ad un ampliamento alla Francia dell'area del marco tedesco
E che invece oggi con il fronte meridionale d'Europa all'interno dell'Unione acquista caratteri assolutamente inediti
E soprattutto dall'Europa una forza è un impatto certamente superiori a quelli che sarebbero stati altrimenti raggiunti
In meno di due anni insomma l'Italia credo si possa dire non ha soltanto compiuto un'operazione di risanamento finanziario che avremmo dovuto fare in ogni caso anche se Maastricht fosse stato un un paese dell'immaginario
Abbiamo acquistato e questo è importante per il Paese una nuova credibilità in Europa nel molto grazie anche alla stabilità politica che nel settantasette era inimmaginabile lo è stata per molto tempo
E ha contribuito al tempo stesso a modificare lo stesso panorama dell'integrazione comunitaria
E aggiungo le mutate condizioni politiche in Europa oggi ci consentono come già abbiamo cominciato a fare al vertice di Amsterdam di porre con grande decisione non solo come Italia ma
Tanti Paesi nei quali sono maturate nuove condizioni politiche perfetto dalla vittoria di schieramenti di sinistra o di centrosinistra di porre con grandissima forza
Quegli aspetti che hanno attraversato anche la relazione di Fausto e che riguardano primo la costruzione dell'Europa politica della quale si avverte un grandissimo bisogno perché non esiste un'Europa che sia solo monetaria e dall'altro la costruzione dell'Europa sociale
Quella che fa della lotta alla disoccupazione il centro nella sua attenzione delle sue priorità
Noi eravamo una situazione ben diversa solo tre anni fa nel novantacinque quando il governo Berlusconi faceva aumentare i tassi d'interesse allontanava di tale dall'Europa e generava un acuto conflitto sociale su una certa idea di riduzione del guasto
Ecco allora la somiglianza fra il settantasette e dolci
Due diversi momenti della storia d'Italia
Accomunati però da ruolo che in entrambe i casi entrambe i casi la sinistra ha saputo assumere
Un ruolo innanzitutto di responsabilità nazionale a fronte di una grave crisi del Paese la prima una crisi in corso la seconda una crisi che avrebbe potuto compromettere quella
Diciamo una quale abbiamo cominciato il nostro lavoro che avrebbe potuto compromettere il destino del nostro percorso
Ruolo ci tengo a sottolinearlo che anche oggi tutta la sinistra rispettata
Perché il risanamento finanziario l'obiettivo europeo sono stati raggiunti con il contributo determinante di tutte le componenti della maggioranza di governo
In particolare con quello di Rifondazione comunista
Un ruolo poi di intelligenza politica e di attenzione alla ricaduta sociale delle politiche di risanamento
Alla base dell'Eliseo nel settantasette
C'era un'ipotesi di sviluppo appunto passata alla storia con il nome di austerità che si legava ad obiettivi di equità e all'idea del patto fra i produttori che doveva essere capace di ridurre le rendite che ostacolavano la crescita dell'economia e dell'occupazione
Alla base del risanamento italiano del novantotto c'è qualcosa di molto simile applicato naturalmente nelle condizioni attuali una convinta politica di concertazione sociale
Una politica dei redditi che è riuscita a sconfiggere l'inflazione senza intaccare Manzi difendendo il potere d'acquisto delle retribuzioni
La drastica riduzione tra spesa pubblica per interessi badate questa è davvero una rivoluzione concettuale per per l'Italia degli ultimi quindici anni
Diminuita di quasi due punti percentuali del PIL con la quale si colgono contemporaneamente due obiettivi
Il rientro del deficit pubblico e l'abbattimento della principale distorsione che nel corso degli ultimi anni ha influenzato negativamente la distribuzione del reddito nel nostro Paese
è importante dal punto di vista della sinistra
Sottolineare la contemporaneità dei due effetti perché è proprio questa caratteristica che deve portarci a valutare le politiche di risanamento e di rigore de la finanza pubblica non come una fase dolorosi famosi sacrifici
Una fase soltanto transitorie volta semplici obiettivi finanziati
Ma come la chiave di volta
Per liberare l'economia italiana dall'eccessivo peso della rendita
Consentendo così la creazione di risorse per gli investimenti e per lo sviluppo si tratta di una differenza importante
Nell'approccio di Pesaro Risanamento da parte della sinistra al confronto con la destra
La sinistra non è interessata risanamento finanziario di per sé
Ma all'impatto redistributivo delle politiche economiche all'evoluzione delle diseguaglianze alla liberazione di risorse per lo sviluppo
Quando noi sosteniamo che non c'è
Diciamo un'interruzione un succedersi quasi antagonistico di fasi tra la politica di risanamento la politica di sviluppo e perché immaginiamo la politica di risanamento non come una politica appunto di puri sacrifici ma come lo strumento per la liberazione di energie
Vorrei ricordare a tutti noi un dato
In un Paese con un debito pubblico superiore al centoventi per cento del PIL
Che fino a due anni fa quando noi abbiamo cominciato il nostro lavoro doveva impiegare più del dieci per cento del suo reddito per pagare gli interessi sui titoli del debito pubblico
Le due cose Risanamento ed equità non sono né in contrapposizione né in successione temporale ma si tengono strettamente insieme
Io voglio ribadire qui ci tengo a dirlo perché insomma ci sono diciamo anche osservatori ed è giusto del fatto riferimento Fausto nella nella relazione
Che per noi che diciamo questo che difendiamo vedete sarebbe molto più facile anche per
Più demagogico diciamo così viene usata questa espressione da molte parti no questa idea che ci siano
Diciamo tempi che che che che essi succede una in qualche misura si contraddicono noi che teniamo con molta forza l'idea di questa coerenza di questa compattezza della politica economica del governo allo stesso modo però ci sentiamo di dire
Che la stessa intensità che abbiamo messo in questo anno e mezzo il raggiungimento dell'obiettivo
Del risanamento finanziario per l'Europa oggi va messa nell'obiettivo della lotta per la creazione di occupazione soprattutto per affronta per affrontare la grande questo italiana che la questione Mezzogiorno sia chiaro
è una sfida difficilissima
Ci sono due Paesi nei quali gli indici disoccupazione sono calati e sono Inghilterra gli Stati Uniti
In Inghilterra con condizioni di flessibilità e con l'assenza di rete di protezione derivanti dagli anni della signora Thatcher
Particolarmente
Duri
Negli Stati Uniti con analoghe condizioni di incertezza sociale e per di più anche con politiche
Voglio citare solo un dato negli Stati Uniti ci sono un milione e trecento milioni e cinquecento mila detenuti
A fronte diciamo di un Paese il nostro che considera di averne troppi io penso che ne abbiamo troppi e troppo in attesa di giudizio edili
Che ne ha sessanta mila
E quello è sicuramente un modo per tenere gli indici bassi ma non lo consiglierei a nessuna nuova Alitalia
I due Paesi più vicini a noi uno con un governo democristiano al la Germania l'altro con un governo di sinistra hanno indici disoccupazione analoga quell'italiano
Per di più in Francia con la distribuzione
Più tra virgolette diciamo e qua nel senso con meno squilibri rispetto a quelli che ci sono in Italia tra nord e sud e in Germania tra Est e Ovest
Ma con una gigantesca difficoltà ad affrontare e a vincere questa battaglia con gli strumenti tradizionali ripresa economica non significa di per sé crescita di occupazione
Innovazione tecnologica come sappiamo produce
Effeti che
Non di per sé significano perdita secca di posti lavoro ma significano
Nuova organizzazione del mercato del lavoro e dell'organizzazione stessa del lavoro è una sfida molto grande nella quale bisogna muoversi senza demagogie e e con grande serietà e con grande modernità di approccio ma è la sfida che qualificherà all'azione
Del Governo nel corso dei mesi che abbiamo di fronte
Detto questo vuole affrontare prima di chiudere la seconda
Parte di questo mio ragionamento che riguarda le politiche
Per la cultura
Io intanto vorrei dire questo ascoltato molte cose mi piacerebbe ci mancherà occasione di soffermarci ragionare su questo se posso essere sincero perché non non avrebbe senso se non insomma non testimoniasse anche le ragioni di qualche
Se posso dire un'impressione la dico facendo
Facendo una premessa non sono tra colori Crunk tra coloro che governando si abbandonano ad una visione apologetica che sarebbe grottesca diciamo pienamente contezza della
Delle ragioni di disagio sociale ma anche di un disagio in più
Che non appartiene diciamo alle cifre statistiche che raccontano la diseguaglianza sociale italiana ma che appartengono ad un'altra cosa ad una sorta di disagio interiore di ricerca di ragioni di interrogativi i motivi di speranze e di sogni di di di ragioni per le quali partecipare alla vita pubblica vivo con grande
Inquietudine questa crisi del rapporto che c'è tra le nuove generazioni e la politica
Che considero essere il problema rispetto al quale la politica italiana tutta e da tutte le parti mostra una grande sordità una grande incapacità di ripensarsi con l'umiltà di immaginare che le frontiere della politica debbano essere ben più ricca che
E attraversate al tempo stesso dal pragmatismo e idealismo di quanto in realtà non siano chiuse come sembrano agli occhi dei ragazzi ma diciamoci la verità spesso anche ai nostri occhi
Chiuse come sembrano all'interno di una dimensione tutta fatta di relazioni politiche
E assai poco in grado di percorrere nelle due direzioni
La sfera della risposta concreta ai problemi concreti e la sfera dell'indicazione di un progetto essendo tra coloro i quali pensano
Che che i valori le idee e persino i grandi sogni della politica nel nostro caso che la sinistra
Non si siano
Come chiusi
Nel novembre del mille novecentottantanove
Ma rimangano assolutamente aperti e dal mio punto di vista persino liberarci persino liberati
Nel senso che oggi è immaginabile una politica di sinistra della sinistra riformista adesso casi in cui parlo assai più radicale di quanto lo fosse prima
Perfetto per ragione dei condizionamenti determinati dall'appartenenza ideologica o comunque dai riferimenti dati da un mondo diviso in blocchi mi piace immaginare che la sinistra che dobbiamo costruire
Che deve essere una sinistra più plurale dal punto di vista delle culture
Che probabilmente non sarà una sola sinistra
Che probabilmente non sarà una sulla sinistra
Fausto Armando Cossutta e gli altri compagni sanno qual è la mia opinione è che in questo dibattito che c'è io ho difficoltà a immaginare che in Italia da qui a un certo periodo ci sarà una sulla sinistra
Perché ci sono storie diverse culture diverse le quali oggi hanno trovato questo mi sembra la grande conquista anche per la sinistra italiana di questo anno e mezzo di collaborazione hanno trovato la misura di non essere conflittuali
Sono diverse ma possono collaborare sono diverse ma possono rispettarsi costituirebbe un'anomalia credo per ciascuno l'idea Olli come posso dire il proposito della costruzione di una sola sinistra dentro la quale sia possibile riassumere queste diverse componenti le quali hanno delle loro ragioni delle loro caratteristiche ma appunto parlando con una persona che ha dentro di sé
Se volete persino la ragione per la quale
Diciamo ci ci si tiene impegnati nella vita politica perché se se se questo si perdesse non avrebbe molto senso che ha dentro di sé questa tensione questa convinzione che ci siano margini nuovi non meno margini ecco quello che io ho sentito in qualche intervento
è un po'una sensazione di nostalgia per il tempo passato
Per come era lotta politica per come era la milizia politica per come era organizzati partiti per
Atteggiamento che capisco ma con il quale non si costruisce nulla
Con il quale non si parla alle generazioni che vengono alle quali io stesso che pure non ho diciamo ancora un ettaro
Troppo avanzata mi rendo conto che rispetto alle quali ragiono con gli stereotipi di uno che ha passato i migliori anni della sua vita tra volantini assemblee comizi manifestazioni e qua e quant'altro
E non e immagino come probabilmente coloro i quali erano prima di me immaginavano per la mia generazione che le forme di rapporto con la politica debbano essere le stesse io non mi sentirei di detto che c'è una crisi rapporto tra i partiti cittadini e tra i partiti le nuove generazioni e che questa crisi sta nella come posso dire in una politica bonsai
Una politica incapace di sprigionare
La capacità di concretezza e di di
E di prospezione diciamo di di di Progetto ecco io uso questa parola usata agli stati generali quindi lo faccio qui per omaggio ad una tradizione culturale va usata agli stati già dalla sinistra perché sono convinto che ci vogliano per usare espressioni Berlinguer pensieri lunghi nella politica
Che tutto non possa essere ridotto la che nel quotidiano
Però noi oggi dobbiamo anche riconoscere il fatto che ci sono molte più forme
Come diceva Shakespeare molte più cose in cielo in terra di quanti ne contente la nostra filosofia ci sono molte più forme di impegno civile dei ragazzi di quanti dei ragazzi della società italiana di quanto noi ne vediamo dentro i nostri schemi di interpretazione
Volontariato la cultura
La domanda di cultura e la produzione di cultura
Ci sono grandi temi rispetto ai quali mi piacerebbe che appunto fossimo in grado di liberarci da questa opprimente sensazione che il tempo che abbiamo vissuto è stato migliore del tempo che probabilmente di Brembo anche perché il tempo che abbiamo vissuto al punto di vista politico è stato sufficientemente orrendo
La storia italiana è stata storia che che che conosciamo
Però ecco da questo punto di vista io sento veramente la centralità della funzione della cultura nella costruzione di un Paese nuovo
Anche qui Amendola detto siano vedere cose molto giuste o comunque molto interessanti
Ambiente e cultura sono lo ha detto anche Bertinotti sono non solo delle politiche dovute in ragione del nostro DNA ma sono al tempo stesso dei fini e dei mezzi
Faccio un esempio concreto io ho messo un vincolo diciamo ho firmato un vincolo
Di inedificabilità su un'area che diciamo probabilmente alcuni che son qui conoscono sulla quale nella Toscana rossa diciamo così si pensava di fare un'edificazione
Ho messo il vincolo solamente in difesa di un paesaggio che era stato dipinto da Simone Martini
E che mi sembrava necessario difendere come tale
Lì le ragioni dell'occupazione le regioni della della cultura e dell'ambiente in quel caso soavemente sposate sono entrati in conflitto
Affluenti dove butteremo giù quel mostro di cemento le ragioni dell'occupazione dell'ambiente della cultura entrano in conflitto ma noi abbiamo scelto la che da che parte stare
Convinto come sono che poi sul lungo periodo tutto questo genera anche quei valori di occupazione di ricchezza nazionale che sono racchiusi dentro
Questo elemento del tutto peculiare dell'identità italiana che è dato dal suo paesaggio dal suo ambiente e dalla ricchezza della sua cultura
Per questo è davvero finisco la grande battaglia della politica culturale oggi è una battaglia di accessibilità
Guardate che riaprire i musei io riaprire i cinema o tenere aperti i musei occupò o aprire le biblioteche o fare una politica per il libro adesso incentive Remo
La politica della lettura soprattutto per gli insegnanti e per gli studenti e poi abbiamo fatto le politiche di sconto per portare la significa costruire
Condizioni di accesso la cultura che sono la precondizione necessaria
Per la quale questo Paese posso al tempo stesso arricchirsi uscendo dal dominio televisivo degli anni ottanta
Quello che ha determinato degli stereo otto di cultivar culturali che per fortuna sono andati progressivamente in zona di esaurimento nella domanda dei cittadini e al tempo stesso creare opportunità di occupazione di ricchezza
Coni novanta cantieri dell'otto che faremo con i soldi dell'otto per il restauro di beni
Culturali su base triennale noi potremo creare in questo caso città una cifra di occupazione ma perché le due cose si intrecciano saldiamo i monumenti e daremo trentacinque mila posti di lavoro
Nel campo dell'occupazione legata al lavoro di restauro ed è occupazione qualificata ed è occupazione importante
L'idea è quella da questo punto di vista mi permetto di dire ma insomma non credo che su questo vi sia vi sia conflitto in un anno nel quale abbiamo tagliato centoventicinque mila miliardi non abbiamo triplicato le spese per la cultura
E questo vuol dire per un Paese fare una scelta di priorità mi pare che la costruzione della soglia di accessibilità necessaria
Nella fruizione di cultura la possibilità di ricreare luoghi e centri per la produzione di cultura e di cultura contemporanea
Al tempo stesso la ricostruzione di un meccanismo di produzione dell'industria culturale italiana musica teatro cinema
Arte contemporanea
Uscire da una condizione di difesa rispetto ad una colonizzazione ma fare una politica europea che parta dall'eccezione culturale perché è vero che l'hanno bloccato i francesi ma è vero che l'abbiamo bloccato anche voi le apparve Lami a partire proprio da riconoscimento l'eccezione culturale
Da lì dal fatto che la cultura non è semplice merce
Bisogna partire per costruire le condizioni per le quali l'Europa si è in grado di competere dal punto di vista produttivo
In ragione dalla sua storia delle sue possibilità con i mercati più importanti solo aspetti di una politica cucù culturale che è qualcosa di più di una politica di sentimento ma che vuole essere il cuore di una scelta strategica di un paese diverso che stiamo cercando di costruire
Grazie a Walter Veltroni e ora
Diamo la parola per l'ultimo intervento della mattinata
Forse un paio vediamo a Vincenzo
Consumare un lo spuntino qui
Nello stesso teatro in modo che si possa riprendere poi i lavori molto presto quindi prego mono eccellenti
Il tetto di spesa come curatore e dopo di lui Giorgio nebbia
Un altro seguirà come
Allora credo che possiamo cominciare monaci poi grazie grazie
Aspettava il Presidente del Consiglio andasse ha messo spalle vicepresidente
Un buon candidato
Allora io chiedo scusa mi sono proposto di parlare ora perché abbiamo poi partirà subito per Napoli
Il
Buongiorno a tutti io mi chiamo Vincenzo Monaci
Poco fa la televisione
Qualcuno ha voluto chiedermi due cose chissà perché già e mi ha presentato come chi è che parla con me
Se vuole parlare come le do il microfono
Mi hanno presentato come membro dell'Authority per le telecomunicazioni hanno detto
In questa sede è meglio che tu mi presenti come presidente del Teatro Eliseo in questo senso mi sono molto contento di diretti che sono onorato di ospitare questo convegno mi fa molto piacere
è favorevole al tra questo teatro fede insomma è da dignità
L'attività di questo di questo teatro più volte citato anche dal vicepresidente del Consiglio e credo anche nelle relazioni iniziali per essere stato un teatro con una grande storia non solo culturale ma anche politica
Io sono in genere non sono un politico dunque il mio discorso correrà sui binari credo sostanzialmente diversi da quelli che avete sentito fino ad ora mio discorso poi vuol dire Ennio una via breve riflessione
Per uno come me appunto che in genere che viene dal mondo dell'economia e dell'industria
E difficile inserirsi in modo organico in una in una riflessione ad alto contenuto politico intellettuale
E questo lo dico non perché mi consideri diciamo così scemo quanto piuttosto perché la struttura organizzativa e mentale di chi ha fatto per sempre il mestiere aiuto aggiunge Nieri diciamo così
Nella società in cui viviamo eh poco permeabile alle sollecitazioni provenienti dal pensiero sul mondo sul futuro sulla qualità della vita
E qua c'è una stranezza che io non mi spiego mai demolire c'è una strana contraddizione
Pensate i più fortunati economicamente e finanziariamente nella carriera e nelle cose che fanno sono i più incapaci di cercare e i meno disponibili di cercare di darsi le risposte che potrebbero risolvere
Il loro problema esistenziale
Qualcosa però sta accadendo secondo me anche per quelli come quelli che ho appena citato imprenditori dirigenti professionisti che sono una speciale categoria di intellettuale
La cosiddetta globalizzazione modifica radicalmente gli assetti competitivi sociali di questa categoria di intellettuali
Essi sono i primi ad essere sottoposti allo stress provocato dalla rapida evoluzione della tecnologia molti di loro a quarant'anni sono vecchi e per questo sono estraniarsi dal ciclo produttivo
Ecco e questo è vero in tutto il mondo in modo particolare negli Stati Uniti
A casa nostra la situazione è aggravata dalla crescita della presenza delle società internazionali all'interno delle quali è difficile per i nostri fare carriera
E progettare il futuro
Le sicurezze dunque si sgretola no lentamente ma inesorabilmente e nuovi modelli di management ed impresa debbono essere inventati
Anche perché alla internazionalizzazione
Si accompagna sempre più forte ad affinare i finanziarizzazione dell'economia
Che non riesce a costruire tante professionalità quante ne distrugge potrei fare una lunga serie di esempi dicono che sto dicendo no uno vale per tutti Microsoft
Bellezza
E in poco tempo si è messo nella condizione di non muovere con poche migliaia di addetti molta più economia di quanto non faccia la General Motors
Non so se insomma la drammaticità di questa cosa Rivers se la dico abbastanza drammaticamente ecco
In questi giorni all'interno dello favoriti per le telecomunicazioni è in corso la riflessione sul modello organizzativo dell'organo istituzionale appena creato
Che avevano non facciamo come due disconosceva aperture sul dibattito che è in corso anche se vorrei ricordare anche in questa sede
Che negli Stati Uniti che non sono come avrete capito il mio modello di riferimento
Ma che negli Stati Uniti le discussioni delle authorities sono pubblica
E c'è un'autoregolamentazione delle authorities che prevede che almeno una volta al mese oltre ad essere pubblica nel senso che ci fa andare ci vuole sono pubblicamente diffuse dalle radio televisione
Allora dicevo in questi giorni
Stiamo riflettendo sul modello organizzativo dall'organo istituzionale appena creato
è evidente che dal modello dipende l'efficacia dell'Authority e dunque la sua capacità di incidere in modo significativo sullo sviluppo democratico del Paese
Per mettere a punto questo modello stiamo analizzando quelli delle authorities delle dei paesi industrializzati in giro per il mondo
Posso assicurare che in giro per il mondo le Authorities per le comunicazioni hanno colto la gravità della crisi in corso e con grande determinazione se confrontano con la società in modo trasparente e innovativo
Attraverso un esercizio della leadership completamente rinnovato rispetto al passato in altre parole e più in generale e il tema della leadership
è annotare avere uno dei punti cardine all'ordine del giorno di questo convegno
Il fatto e che tutto da reinventare il contenuto della leadership sia esente dal Tonale manageriale o politica
Faccio qualche fatica non lo nego a vedere in un progetto e non imprenditore come si possa il leader del futuro
Ammetto anche di fare qualche fatica a vedere il leader del futuro in balera o meno per l'ultima Carboni Bassolino
E però attenti cominciano a pensare che il nuovo leader di una società sempre più disarticolata e globale signora qualcuno alcuni valori
Fondamentalmente e autenticamente pochino intorno agli assi dell'etica della passione e della credibilità
C'è da confidare nel fatto che redime la discussione in corso riesca ad incanalare la costruzione della società esattamente lungo questi assi grazie
Prego mediare la parola e a Giorgio nebbia poi sospendiamo i nostri lavori
Punto fondamentale di un'azione politica di sinistra riguarda senza dubbio il lavoro ma il lavoro non è una cosa astratta serve a produrre merci e servizi e merci servizi a loro volta non sono neutrali
Si crea occupazione e realizzando opere pubbliche ma è ben diverso dal punto di vista della tenuta sociale collettive di classe e degli effetti ambientali
Costruire autostrade oppure fare opere di difesa del suolo
Si crea occupazione aumentandola mobilità ma è ben diverso aumentare la mobilità moltiplicando gli autoveicoli privati e congestionato e inquinando le città oppure potenziando i mezzi pubblici di trasporto attualmente lo sviluppo economico del Paese è basato soltanto sulla crescita del consumo delle merci compresa l'Energia elettricità e del volume degli affari finanziario
è giusto che lo Stato spenda dei soldi dei pensionati e delle classi lavoratrici per incentivare produzioni e lavoro ma è ben diverso se i soldi sono spesi per assicurare sconti o sulle automobili acquistate dai ceti medi e alti
O per aumentare la disponibilità di acqua nessuno se sono spese però mentali gli sprechi di elettricità e i relativi inquinamenti o per migliorare l'utilizzazione dei prodotti e sottoprodotti agricoli o una sola modesta proposta
E invitare la sinistra in particolare i compagni di Rifondazione Comunista Aidone a organizzare un lavoro collettivo Pera elaborare un progetto a medio termine
Elfo d'arresto a quello il principale prodotto
Nell'incontro dell'Eliseo uno o come si dice dell'Eliseo grande di ventuno anni fa e non fu un prodotto simile anche se le forze conservatrici e ne impedirono persino al decollo
Un progetto in cui vengano indicati dei possibili precisi scenari di come si farebbe l'Italia nei prossimi decenni del ventunesimo secolo quali città quali merci ottenute con quali materie prime quali rapporti internazionali
Quali mezzi e modi di trasporto a quale e quanta Energia
E tutto questo per fare che cosa a vantaggio di quali ceti è classica
La difesa dell'ambiente della salute non si ottiene con l'ecologismo da salotto ma con scelte sulla produzione e sul consumo sulla distribuzione del territorio delle industrie delle città dei servizi e delle università
Non opere di difesa del suolo di regimazione delle acque dei fiumi conoscente agricole e forestali farò qualche esempio
Si parla tanto di rifiuti
In Italia ammonta a cento milioni di tonnellate all'anno la massa dei rifiuti solidi urbani e industriali delle scorie delle demolizioni degli edifici e delle automobili eccetera
La normativa europea lo ricordavano anche lamenta la prima è stata furbescamente interpretata come invito alla moltiplicazione degli inceneritori nella loro forma suprema di termovalorizzatori
La normativa europea dice ben altro
Non ricordava ammenda impone di diminuire la massa dei rifiuti il che significa riprogettare le merci gli elettrodomestici i processi produttivi con l'obiettivo di generare meno scorie e rifiuti il che si terrà Luci l'innovazione ricerca e nuova occupazione la normativa europea impone di recuperare la massima quantità possibile di materiali per i rifiuti il che significa progettare e standardizzare le merci in modo dare Berneri ciclabili materiali dalla carta al vetro alla plastica ai metalli e pertanto creare nuova stabile occupazione nel campo della raccolta del trattamento e della produzione di nuove merci e ma lo fa
Anche solo questi modesti obiettivi diminuzione dei consumi di merci a breve vita usa e getta progettazione di merci durature suscettibili di facce la mano te leone sviluppo di tecniche di riciclo dei materiali potrebbe mobilitare università istituti di ricerca sollecitare innovazioni chiamare a raccolta tecnici
Un secondo esempio la legge per la difesa del suolo stabilisce che il territorio italiano
E l'uso delle acque devono essere pianificati la legge del mille novecentottantanove usa proprio questo aggettivo bolscevico no nell'ambito dei bacini idrografici unità geograficamente e ecologicamente ben definite in cui
Gli egoismi delle singole regioni degli altri enti locali dei consorzi di bonifica a cui appartengono dicono loro singoli pezzi di uno stesso bacino idrografico
Devono essere confrontati e coordinati per raggiungere precisi obiettivi diminuzione dell'adesione del suolo rimboschimento lotta alle frane aumento della disponibilità di acqua lotta agli inquinamenti a nove anni di via danza non ci sono piani di bacino che rispetti i dettami della legge si continua a costruire senza alcun rispetto del suolo e delle coste anzi se non veniva fermato in tempo questo governo privatizzabile spendeva anche i residui Raciti demanio marittimo e fluviale quei pezzi di territorio che devono restare pubblici collettivi proprio al fine di evitare alterazioni costi ustioni frane e alluvioni non solo a nuova legge sull'uso delle acque riorganizza la distribuzione delle acque secondo criteri economici
Il che significa che nel nome dell'efficienza contabile i cittadini del Mezzogiorno dove l'acqua è più difficile e costosa del reperire ed è disponibile in minore quantità
Pagano l'acqua cinque volte di più rispetto ai cittadini del Nord dove l'acqua è facilmente reperibile e meno costosa applausi aperta politica del mezzogiorno infine accetto occorre merci
Comporre produrre merci alimenti imballaggi abiti elettrodomestici e calcolatori televisori eccetera perché risolvono problemi e soddisfano bisogni umani perché richiedono e creano occupazione ma non si possono lasciare le decisioni sulla quantità e sulla qualità delle merci agli interessi finanziari spesso internazionali un forte programma politico potrebbe prevedere un controllo pubblico della produzione delle fabbriche delle storiche vengono prodotte
In modo almeno da non finanziare con pubblico denaro i processi che alterano l'ambiente qualche espellono lavoratori o che mettono in pericolo la vita dei lavoratori o la salute dei cittadini
Tale programma era stato seguito come molti ricorderanno negli anni Trenta in America da Roosevelt che non era certo un bolscevico
La stessa politica europea chiede di orientare i consumatori verso merci che consumano meno energia meno Matelica sulla più durature
E necessario identificare i utilizzare nuovi indicatori del valore addirittura a livello di contabilità nazionale e non più solo monetaria
Ma anche di misura dei flussi fisici che attraversa un'economia
Un'azione politica in questo senso avrebbe anche il fine deve costruire una cultura del lavoro dell'abilità umana e dell'innovazione del Sat per fare come ci invita questo incontro
Non si tratta di una critica moralistica ad un generico consumismo ma mi pare comunque la sinistra dovrebbe interrogarsi ma di un'attenta e profondità Nalini sì politica dei rapporti fra occupazione benessere possesso e spreco di merci e beni materiali
Gli esempi potrebbero continuare voglio soltanto ricordare la
Gravità di quell'accordo che ricordava il compagno Bertinotti e anche Amendolara l'Accordo multilaterale sugli investimenti
Per agli effetti negativi che possono avere sulla economie sui rapporti e internazionali e sulla stesse possibilità di sviluppo del sud del mondo
Se il nord del mondo comincerà a guardare al futuro in modo diverso si accorgerà di quante occasioni anche economiche siano offerte dalla domanda da parte del sud del mondo quattro mila cinquecento milioni di persone
Di cibo sufficiente di acqua non contaminata di case decenti a cominciare dai gabinetti dei servizi igienici di mezzi di trasporto di progetti dei processi per la conservazione dei rotti agricoli di beni materiali ma differenti da quelle che vanno ad offrire i signori della Confindustria con I viaggi di affari del governo no processi e i beni tutti da inventare e progettare mobilitando le forze intellettuali e produttive esistenti nei singoli Paesi
Fortunatamente sta nascendo proprio nel sud del mondo un nuovo movimento di liberazione non solo contro gli imperiali ismi e il loro lacchè complici locali ma anche contro la violenza alla natura e alla salute questa sinistra dell'Eliseo due piccolo potrebbe insomma utilmente chiederà agli intellettuali di aiutarla a riconoscere i segni di un mutamento che ritengo inevitabile e le strade con cui uscire dalla insostenibilità a anzi insopportabilità dell'attuale politica del capitalismo del nord del mondo dell'Europa e dell'Italia fino
Spiega grazie a tutti voi che ci avete seguito sin qui con tanta attenzione sono za credo che in tre quarti d'ora possiamo consumare questo spuntino quindi ci diamo appuntamento alle quattordici e quindici grazie arrivederci
Dunque prima iscritta è la Clara Gallini a cui do la parola
Dopo di lei Mauro son Rizzoni
Pistorius
Monitorati da
Sia oggi
Così la media
Sì grazie sarà molto rapida anche perché penso che il pomeriggio di oggi potrebbe essere meglio dedicato a quella passaggio alla dimensione operativa che avuto un preludio nella mattinata ma che ancora non si è in non ha trovato ancora il proprio il proprio indirizzo
Ne LEA relazioni di stamani in particolare appunto nel redazione di Bertinotti mi sembra siano usciti due temi forti
E che sono quelli dell'efficacia non solo pratica ma anche simbolica
Bella appunto della pratica economiche degli dell'economicismo in quanto simbolo e in quanto ideologia e mi sembra dall'altro che sia un po'serpeggia atto ovunque che il male del secolo sul piano ideologico sia rappresentato dai da inno Silvia
Soluzione forse che trova anche dei momenti di composizione reali
Non so accendo il televisore e vedo che dopo il tanto ormai citato oroscopo segue gli rivela la presentazione dell'indice Mib che ha lo stesso valore della presentazione di un oroscopo o di un cosa del come si chiama previsioni del tempo da tutti ormai dipendiamo dall'indice Mib è la cosa strana è che ormai tutti vagamente sappiamo che c'è un indice Mib
Che determina la nostra vita detto questo però o l'impressione che anche noi cadiamo proprio nella trappola di ideologizzare questi due forti elementi simbolici che ci offuscano la centralità o comunque la crucialità dei luoghi dove si produce l'intellettuale
Stranamente in tutta in tutta questa mattina non si è mai parlato di scuola e la cosa mia
Grazie era implicito certamente il discorso sulla scuola però non non è emerso in tutto il suo spessore in tutta la sua come discorso scottante tirato appunto fra privatizzazione e e istanze e istanze pubbliche proprio questo luogo
Così cruciali e di collettivizzazione possibile del sapere e di crescita possibile comune di quel senso critico di cui si è di cui si è parlato è rimasto paradossalmente tra parentesi anche serie
Certamente proprio il problema scuola è e centrale nell'attenzione di Rifondazione però qui stamani non è tornato ecco volevo segnalare questo
In questo senso le tensioni tra pubblico e privato che percorrono la nostra la nostra scuola e il disporsi proprio ormai e su scala nazionali e internazionale di quelli dislivelli di produzione dell'intellettuale da parte della scuola
Che vanno dalla produzione e dalla riproduzione della NASA detta e di analfabetismo non si parla ed è strano perché un altro tema che dovrebbe essere affrontato e che ha affrontato per esempio in Francia
E quello dell'alfabetismo e dell'analfabetismo di ritorno quindi si va dalla produzione Dell'Anna Foglietta fino alla produzione di intellettuali più o meno più o meno integrati e e più o meno
Diciamo ormai la cui formazione è più o meno ormai richiesta dal dall'industria come Miglio sapete di Udine
E questo mi porta a toccare il nell'ultimo tema perché solo voglio accennare a queste queste questioni che il livelli il tema dell'università e della ricerca
La ricerca oggi mi appare strozzata fortemente proprio entro acque un doppia un doppio condizionamento e dall'altro da un da un lato il condizionamento dell'industria
Che tutti voi conoscete e che ha bisogno sia di progetti funzionali al suo funzionamento sia di personali che venga anche preparato per dalla e questo vale soprattutto per licenze quelli che in genere si chiamano scienze
E dall'altra il le scienze cosiddette umane che però oggi si allargano si articolano
Fino a comprendere anche l'attenzione all'ecologia che fa da ponte tra l'uno e l'altro dei due dei due ambiti queste scienze che terra sopravvivere che non hanno spesso finalità immediatamente applicative mancando appunto come finalità penso le scienze sociali in generale le scienze dell'uomo
Quelle finalità di costruzione di una conoscenza critica di una conoscenza critica di un'interpretazione critica del reale che non può essere devolute esclusivamente al al potere politico
E ora da questo momento in poi iniziano le strozzature
L'unico interlocutore che si trovi come possibile interlocutore valido a questo punto dovrebbe essere se ci vogliamo pensare europei e se vogliamo costruire una cultura europea dovrebbe essere appunto l'Europa non l'Europa di Maastricht la un'altra Europa
L'altra Europa di fatto è l'Europa di Brussel che concavi ormai cresce al
Moltiplicando e rafforzando il la funzione di un potere burocratico
Più o meno legato al potere politico che riesce ad arrivare a a Bruxelles è che vede ha una strana visione della delle rapporti tra politica e burocrazia e se inventa quasi come il si propone un ideale di un burocrate
E dello scienziato appoggiato dal burocratese come consigliere del principe
La ricerca deve avere sempre anche in questi casi finalità immediatamente applicative ecco io penso che su questo questi siano i no di che devono oggi essere considerati visti eventualmente combattuti per ripensarci europei anche nell'ambito della anche nell'ambito della ricerca reinvestendo su queste tematiche
Le forze politiche e che arrivano a a Brussel e che non possono essere considerate appunto solo come dicevo prima il principe
Cui
Affidare i nostri uno affidare i nostri consigli ora Cuesta dimensione europea credo che vada pensata e rifondata ma credo che su questo sia la grossa scommessa
Rispetto alla quale gli strumenti ancora sono pochi e forse vanno reinventati grazie
Parole amavo rossa Rizzoni poi Francesco Baccini
Certi mestieri consigliano di non improvvisare
Per questa ragione verrà sottoscritto eleggerà il mio intervento
Consentitemi anche di iniziare come mai posso iniziare in altre sedi
Vale a dire con un care compagne cari compagni
In campo medico molte volte grande la distanza tra il sapere e il fare tra la conoscenza astratta di alcuni principi e la capacità e la possibilità della loro applicazione pratica
Basti pensare a quanto vaste sono le conoscenze cui perviene il giovane medico nel suo non sempre lineare corso di studi e a quelle che sono poi le possibilità che gli vengono realmente concesse nell'applicare tali conoscenze
Parto da questo concetto banale per dire che in campo medico le tappe per arrivare al cambiamento sono forse più complesse che in altri campi giacché il sapere non sempre presuppone il saper fare e inoltre il saper fare non è condizione sufficiente per fare il cambiamento
Per esemplificare diciamo pure che esiste una medicina astratta e teorica
Che sa descrivere come dovrebbe essere fatto un atto medico anche senza saperlo applicare proprio come dice Kant nella critica del giudizio quando parla della NATO amico camper
Che descrive esattissimamente come dovrebbe essere fatta un'ottima Scarpa ma certamente egli non la sapevo fare
C'è differenza dunque tra sapere e saper fare
Il solco poi si acuisce quando al non saper fare si aggiunge il non poter fare
è proprio questa la grande contraddizione che ci si trova a dover affrontare quotidianamente nella professione medica
La differenza tra il teorico il pratico si fa sempre più vasta a mano a mano che la medicina aumentar le proprie conoscenze e la possibilità concreta di applicarle vi è più contratta l'interesse dall'interesse economico
Cosa può dunque significare oggi voler fare il cambiamento in campo medico
Si potrebbe dire che è necessario anzitutto sottrarre la sanità le antere all'interesse economico o traducendo in slogan sostenere che la malattia non è merce cioè certamente giusto ma non può essere banalizzato
Proviamo a pensare in termini di bioetica staccando ci si perciò per un momento soltanto da quello che potrebbe essere interpretato come pura e forse strumentale politica
Affianchiamo alla bioetica di frontiera intenta ad analizzare gli sviluppi più avanzati della medicina la bioetica quotidiana che più si richiama la morale che guida le scelte compiute nella via nella vita materiale di ogni giorno
In questa luce rivediamo soltanto alcune delle notizie mediche degli ultimi mesi
Alla bioetica quotidiana riferì riferiamo le riflessioni scaturite del caso Galeazzi dove dodici persone sono morte in una camera iperbarica fuori norma
Da tale evento possiamo trarre una doppia inquietante riflessione la prima è che la quasi totalità delle vittime subiva un trattamento medico improprio
Dettato da puro fine mercantile la seconda e che proprio questo aspetto sia stato così poco sottolineato dagli organi di informazione
Quasi grottesca e decisamente quotidiana e la notizia del donatore HCV positivo che vende il proprio seme confini poco morali e molto economici
Dal quotidiano si passa però molto facilmente l'aspetto di frontiera allorché si scopre che lo stesso seme
Sempre per fini economici non più del donatore viene utilizzato in più casi dando così origine una discendenza di fratellastri che non conoscendo sì potrebbero pur sempre in futuro accoppiarsi e procreare
L'asserita volontà di clonare esseri umani oltre ad enfatizzare nell'immaginario collettivo una società dove si replicano gli iter il Mozart
Pone in realtà il problema di quanto esse possa essere utile limitare la scienza in altri termini come si chiede spesso Giovanni Berlinguer è vietato vietare
Ma anche qui mentre ci si comincia a porre angoscianti interrogativi leggendo meglio nella cronaca si scopre che l'interesse economico molto spiccio per la verità è alla base dell'enunciato a volontà dello studioso americano di turno
Che intende clonare anche trasferendosi in Messico
Se necessario un essere umano
Più che preoccuparsi della clonazione è forse bene occuparsi con più etica attenzione alle cartografie genetiche che alcune imprese cominciano a chiedere agli aspiranti all'assunzione
Ancora una volta le preoccupazioni aziendali non sono di ordine medico come intuibile
Se è facile concordare sul fatto che gli esseri umani che verranno devono vedersi garantita la libertà
Di non avere la loro vita decisa da noi oggi ben più immediate quotidiane riflessioni impongono altri fatti come le frequenti notizie sullo sviluppo della terapia dei trapianti d'organo
Sulla consolidata terapia dei trapianti occorre porsi come vero e proprio problema bioetico la questione legata alla distribuzione di Regaldi risorse gli organi limitate facendo sì che l'indicazione la terapia venga dettata da precise ore da precise regole
Svincolate dal fattore economico sottraendole alle tentazioni e alle contraddizioni della privatizzazione sanitaria avanzante
Dicevo prima proviamo a scostarsi da ciò che potrebbe essere interpretato solo come politica non è certo mia intenzione però sottrarmi alla politica penso anzi che tutti i problemi connessi alla sanità siano in stretta attinenza politica
Politica intesa nel senso più nobile ed elevato del termine giacché ogni scelta fatta in campo sanitario deriva necessariamente da scelte generali che a loro volta sono legate a una visione complessiva delle cose dei rapporti sociali di quelli economici basti pensare a quali diverse visioni del mondo si ispirino da un lato coloro i quali sostengono la medicina pubblica dall'altro quelli che invece si battono per la sua privatizzazione
è pur vero che questi ultimi si appelleranno sempre alla sacra libertà del cittadino di rivolgersi al medico di fiducia e magari anche alla libertà di cura ma è anche vero che di questa indispensabile libertà si fa un uso strumentale per sostenere la necessità di trarre profitto anche dalla malattia
La stretta interconnessione tra aspetto medico ed economico fa sì che per poter passare dal sapere
Fare al cambiamento sia necessario un elemento fondamentale bisogna cioè a rivolgersi a saper fare non solo inteso come scienza e tecnica ma anche come valori e creatività passando attraverso la politica
Condizione necessaria cambiamento in medicina come in tutti i campi ai consenso
In medicina in particolare il rapporto tra il sapere scientifico
E il sapere popolare dipende dal sapere narrativo dalla capacità cioè da parte dei medici e della politica di sapersi far capire e non solo di sapere fare partecipe delle proprie tematiche tutti i settori della società
Se a proposito di attuali eventi legati a discusse terapie i medici per primi la politica poi non avessero perso i contatti con la società civile
Grandi mistificazioni potevano essere evitate soprattutto si sarebbe evitato di fare passare per nuovo e innovativo
Sia sul piano medico che su quello umano ciò che in realtà è una emanazione diretta oserei dire figlio naturale di questa medicina la cosiddetta medicina ufficiale
Tante volte impregnata di pressappochismo e di falso pietismo troppo poco intenta rigore scientifico al contatto umano e sempre troppo intenta al guadagno
Eppure ci stiamo muovendo in una direzione pericolosa e sbagliata il malato
Tralascio la prevenzione di cui tanto già parliamo è ormai nella nuova azienda ospedaliera un numero fonte di introito economico in base alla patologia di cui è portatore
E delittuoso constatare che alcuni interventi demoliti ivi vengono rimborsati più di quelli ricostruttivi possibili per le stesse patologie
Ecco perciò che a volte cambiare significa anche non cambiare ma vuol dire semplicemente migliorare quello che sia ossia aveva cambiare per cambiare il gioco del consumo si cambia per migliorare si migliora a partire da quello che si è che si sa fare come tecnici e come politici
Cioè siamo la condizione attuale del saper fare partiamo da lì del suo presente dalla sua tradizione per affermare con vigore la supremazia di un sistema sanitario che garantisce tutti e che non si pone fini di lucro
Vorrei per finire prendere ad esempio il settore in cui opero i trapianti
Sappiamo quanto siano costosi ma anche quanto siano utili e consolidati come terapia nel nostro Paese per ora chiunque può accedere a tale trattamento compatibilmente con le risorse disponibili intese nel senso di organi disponibili
Oltre il sessanta per cento dei miei trapiantati in altri Paesi con Medicina privatistica non avrebbe avuto la possibilità di accedere a questa terapia
Sarebbe certo più facile per chi deve operare che si troverebbe con molti problemi in meno nel momento tragico
In cui il compone la lista d'attesa ma sarebbe ancor più tragico ed eticamente inaccettabile dover scegliere i propri candidati in base al valore della loro carta di credito e della corrispettiva assicurazione
Di fronte alla marea privatistica montante proponiamo il nostro cambiamento
Proponiamo il rafforzamento e consolidiamo la supremazia della sanità pubblica cominciando a battersi da subito per una cosa apparentemente banale ma che nel corso degli anni ho appreso essere non un semplice slogan a una questione di sostanziale valore
Separiamo il pubblico dal privato facciamo in modo che chi opera nel pubblico lì soltanto possa trovare interesse stimolo evitando pericolose commistioni e facili conflitti di interesse
Adesso la parole a Francesco Baccini poi Mario Tronti
Desidero giustificare Enrico Micheli sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Che essendo impegnato nella trattativa
Con i sindacati come è noto non può partecipare come avrebbe desiderato fare a questa nostra assemblea prego per cinque
Produco io non ho nessun foglio non mi son preparato nessun discorso però alcune riflessioni da fare io faccio il cantautore che ormai di questi tempi è un po'come
è un giunta meno problemone perché nessuno fa più cantautore siamo proprio una specie di audience di estinzione in più sono un cantante parlante perché diciamo delle cose da dire nelle canzoni e non solo per la canzone dura tre minuti a volte non ce la fa il tutto quello che vuole
Io così facciano l'analisi così su un po'emozionato proprio perché sono poco dietro un pianoforte canto cuochi chiuse qui ce lo che per dice delle genti riguarda anche molto seria preoccupa un po'
Ma facendo un'analisi della del momento musicale va io sono cresciuto con la musica classica un certo punto ho scoperto la musica leggera tramite i cantautori storici De André Guccini Conte e e queste cose le ho fatto così valorizzare il fatto che nelle nelle nelle canzoni soprattutto italiane perché il cantautore è una cosa italiana è una delle poche tradizioni che abbiamo noi in una canzone c'è anche il testo e e chissà chi canta e che ha questa fortuna di poter scrivere si rivolge in genere un pubblico abbastanza gioca anzi molto giovane in genere chi compra i dischi a del quattordici e venticinque anni quindi almeno io da ragazzo mi ricordo che quando ascoltavo i cantautori
Ci credevo che mi dicevano e devo dire che purtroppo a volte suo rimasto anche dall'uso dal fatto divergente che diceva delle cose le faceva poi dopo delle altre perché negli anni settanta era del modo azzera il pugno nell'ottanta basarono visti molte che si abbassavano per vendere più dischi
E e negli ultimi quindici anni c'è dagli anni Ottanta in avanti che denota ne so di un buco nero credo quasi incolmabile ora forse gli anni ottanta sono invece da privato diciassette anni giace siamo nel novantasette ma non sono ancora finiti
C'è stato un abbassamento medio del livello d'proprio della qualità delle canzoni c'è una volta Leganza lavoro comunque la politica la differenza tra cantautore la cantante e la che tanto Torre in un in un testo metteva una poetica qui non era essere un poeta perché poi ci sono un'altra cosa mai cantautore usando i poeti però mettiamo affrontiamo degli argomenti con una politica che nella discoteca musica leggera non ci aggiorniamo nelle canzoni diciamo sanremese fare maschere come si vogliono chiamare
E però sia i mezzi di comunicazione la televisione e radio ma anche giornali stessi perché quella fine gli stessi critici musicali
Prendendo dei soldi parla bene anche dei Take That perché se riempiono non non mi scrivono che sono male dicono e non è marcio
E alterando veramente quello che pensano i valori in campo cioè alla fine oggi e i ragazzi non non distinguono più probabilmente se uno è bravo o se forse non lo è
Perché se uno è bravo solo di su un palcoscenico che ti dice ti trasmette delle mozioni è facile trasmettere una sala d'incisione perché un pezzo lo sa e cinquanta mesi finché non viene bene
E questo abbassamento anche a nome del livello dei testi perché se uno cresce con le canzoni di De André o Conte con un certo modo
Di sentire una canzone un testo oggi il livello è sono gli otto su tre Ambra quindi come se uno va a scuola percepiti studiare Dante studio Topolino ecco ci si fa un'idea del diciamo che l'Italia non può riversa e quindi purtroppo il il dramma è che non so lei e i grandi mezzi di comunicazione alla fine per facilitare per marche di programma e nella musica non si parla più di arte si parla di marketing quello bravo perché vedo sacco degli scrittori che sappia cantare o meno erano importanti deve essere carino cioè oggi uno come davano farebbe un disco anche perché canto per me che amo dei campioni di bellezza
Oggi si gode di una giovane difficilmente voto ecco anzi no impossibile e non si può basare il fatto che se un artista dalla bellezza però se tu quella discografica il ti presenti male sicuramente non fare neanche un desco
E alla fine assieme anche il fatto uso per faccio un altro esempio si dice che la musica ma è tutto uguale e tutto uguale per un semplice motivo le radio i network prima l'uso prendono i soldi per passare i pezzi non è che gli passano perché sono belle perché gli piacciono prima i soldi e più paghi e più ti passano un pezzo e funziona come disagiate più sente la canzone alla fine la canti anche se non ti piace quindi sobrio rispetto martellamento
E e hanno dei canoni ben precisa la canzone non a quella velocità con ritmo di batteria quel suono la radio ti dice che non era di un fonico e nuovamente
Quindi per aria si sente un flusso di musica ventiquattro ore che sempre lo stesso se li Positano una canzone per pianoforte e violino so già che la radio malamente perché non era di fonica
E ovviamente c'è questa omogeneità nella musica cioè che non si sente niente di nuovo almeno dei dei mezzi ufficiali come la televisione la radio
Devo dire che ultimamente c'è uno sprazzo di deluso e cioè il fatto di vedere che ci sono
Gruppi o cantanti nelle classifiche di vendita che non vanno mai in televisione
Che come eccessi piuttosto che altri gruppi e e comunque i ragazzi vano sentire quelli rubano non comprano dischi di Sanremo questo il cognome è un momento
Che che si può sfruttare in questo senso cioè probabilmente la ripetitività la la mancanza di originalità perché poi gli ultimi anni funzionano le cose che venga le copie allora esiste quello ne facciamo altri venti poi non venne più quello veneto non conosce neanche gli altri venti
E dalle case discografiche da da da chi da chiedete lavori non viene un incentivo a essere originali dell'incentivo accoppiare qualcun altro Antezza originale deve cercare di essere o meno per per copiare ma io credo che il l'artista non deve essere così a servizio di un partito di una cioè coniugare due assoluta ovviamente le sole proprie dei ma deve essere la politica che ha servito dall'arte cioè in Italia non ci sono spazi cioè io sono di Genova per fornisco ho dovuto mollare tutto andrà a vivere a Milano dentro una macchina
Poteva andarmi male mi è andata bene ma come adattabile a me ma un altro altre cento mila prosa nata male
Insomma non ci sono
Strutture non ci sono spazi dove uno possa esprimersi se non a cercando di andare a Milano dove l'unico posto dove c'è la discografia ma mi sembra abbastanza limitante questo
Prima cioè il vice Presidente del Consiglio che quest'anno c'ha ricevuto una c'è una delegazione di cantautori peone credo che o sono l'unica categoria in Italia da un sindacato questo comunque nato discorso
Ci ha ricevuto per parlare del problema della musica accesa però di tutto tranne che di quello l'unico problema che abbiamo sollevato ha detto ci sembra che ci dico sono un po'troppo rispetto al tenore di vita e al volo mettiamoci della vita di di di tutti quanti
Loreto che e dopo due mesi CD senza delle due mila lire quindi credo che non è andata benissimo questa cosa
Anche perché il disco ha e visto come ovviamente un bene voluttuario giustamente vedo che ci sono differenze perché un disco di De Andrè non è un disco degli otto otto tre ciascuno me dovrebbero succedere differenze proprio di di sostanza come in un libro cioè il libro arriva al quattro per cento il disco ce la diciannove ma io credo che culturalmente parlando sia più importante un disco di De André che un libro Della Ripa di Meana ecco però difficile
E quindi io credo che
Il problema è che per esempio oggi qua lentamente la vedo un po'
Esame che tutti pare un dei giovani materica però del giovane non cinquant'anni e i giovani devono sempre molto poche deroghe né contro molti invece perché faccio per incontri nelle scuole erede nelle università
E anche lì no noto delle cose molto divertente si qualora se quando dopo quindici anni nel mio liceo fosse venuto che ne so Bennato io stavo in piedi la notte pensabili fanno domande intelligente agisse un cantautore va in un liceo
Gli chiedono di che segno e se la Marini è carina come Pippo Baudo
Devo dire che abbastanza deprimente Mediaset all'università corrisponde più o meno all'ICI vedere del settantasei cioè cominciano a fare delle domande passante attinente quello che dice quello che vuole dire quello che fai
Per ma tutto questo propriamente dovuto a a come uno cresce cioè la colpa è sempre i genitori perché questi ragazzi possono vent'anni hanno passato dieci anni davanti alla tv perché i genitori uscivano quindi questi sono cresciuti con quei quiz e ed è anche difficile fargli capire alcune cose perché sono diventi noioso e sedimenti noioso uno a condizioni non ci sta a sentire i fatti inutile che nelle mie canzoni uno solo sempre diciamo l'arma dell'ironia che gli permette di affrontare argomenti anche drammatici
Sorridendo e che è un modo anche per farsi accettare da un pubblico che se no non ti accetterebbe mai e e anche tutti concede di avere una leggerezza su certi argomenti sono dedite Bruno Vespa e l'ho fatto
Alcune canzoni per esempio per fare un esempio da una canzone sul sul preservativo nel novanta
Che era la storia di un preservativo che mi sono identificato
E devo dire che la cura di Verdone che al sud questa canzone sui manifesti scrivono vietato ai minori di anni quattordici giuro che non mi spoglio paga comunque certi argomenti sono tabù e anche se lo fai ridendo
Diventi pericoloso di persona una cellula impazzita per l'ho fatto un video concorso
Che mi è costato delle cose abbastanza pesante ma sono presto a dire perché no quali risparmi
Dire che bravo ecco
Ho fatto una canzone contro la televisione ma io sono un un solitario non c'è nessuno alle spalle quindi quando dico delle cose mi assumo sempre tutte le responsabilità ovviamente ho prestato il fianco a degli attacchi avere stampato contro la tv
è come se uno va in guerra contro gli Stati Uniti Cocco contemperino ancora ecco è bastato un servizio del TG cinque ha stroncato dicendo ma questo venti uno perché fa una canzone contro quindi mi hanno segato subito
Il dramma è che io non vedo intorno a me un fronte ecco di persone che diciamo che l'avesse cose sembra molto sparpagliati perché
E allora io sono un cantautore ma intanto altri cantautori bisogna rifarsi a alle epoche passate oggi si dice non so questo farò quello fai pop però tra di noi non è che c'è molta
Cioè ma che non ci sia non ci si frequenta non ci si vede non ci si parla
E io credo che per affrontare un discorso del genere non bastassero soli bisogna cercare di fare un minimo di fronte così come fecero all'epoca i cantautori storici a appoggiati poi ovviamente da una risposta di massa grava del pubblico che accorreva in massa a vedere qualsiasi Cantore del periodo
Ho finito non altri soggetti
Mario Tronti poi Guido Barbieri
Ma anch'io
Voglio subito esprimere una
La soddisfazione per questo iniziativa
Anche per l'ambizione con cui è stata affrontata ambizioni appunto diceva anche Fausto piena di difficoltà però a mio parere dalla
Il rapporto tra i due di sei diciamo così non lo vedo non tanto nella simili Ansa dei contenuti
O nella strabiliante sa delle fasi
Due cose secondo me malgrado la buona volontà inizio componibili improponibili nella loro vicinanza
Quanto nella nell'assunzione del dato dal tema di fondo cioè il rapporto intellettuali politica lavoro intellettuale pratica politica perché io credo che questo rapporto stia vivendo passaggio molto particolare originale in gran parte inedito
Il
Cioè una un mutamento forte proprio nella figura materiale dell'intellettuale
è corretta credo all'analisi che Fausto faceva sulla rapporto tra lavoro intellettuale lavoro in generale credo che
Sia vero il fatto che questi due tipi di lavoro siano sempre meno distanti Sempre più vicini sempre più confusi
Il lavoro intellettuale è sempre più un lavoro
E sempre meno forse il lavoro intellettuale cioè il lento il l'accento cade molto più sul termine lavoro che sull'aggettivo intellettuale
Nella in questo grande mutamento anche del rapporto quantitativo tra lavoro autonomo e lavoro dipendente il lavoro intellettuale tende sempre di più accadere
Dentro il lavoro dipende
Ecco questa è una condizione da cui partire anche per svolgere un
Un'analisi che e invece è un po'riportarci alla alla alla condizione lavorativa per l'altro la disoccupazione
Intellettuale
Credo che sia un un elemento di presenza quantitativa e qualitativa dentro appunto la la il lavoro intellettuale stesso su cui
Bisogna anche lì fissare molto bene l'attenzione
Però noi abbiamo del lavoro intellettuale in politica e del rapporto tra intellettuali e politica una tradizione con cui dobbiamo fare i conti anche qui io vedo grosse novità
Vieni avanti sempre di più o una figura nuova di intellettuale che io chiamerei un po'l'intellettuale di governo
Diversa da quella dell'intellettuale di partito
A cui noi siamo stati appunto legati alcuni di noi hanno l'hanno anche fisicamente a rappresentare tra
Che adesso le ingrandisce ma
L'impegno intellettuale in politica è un impegno che va direttamente nelle istituzioni
Devi stare non in una élite politica ma in uno staff tecnico
Fuori e
C'è un lavoro intellettuale in gran parte impolitico
Ecco questa è un'altra condizione materiale con cui radicalmente fare i conti io diffido molto di chi dice
Ma questo non è uno stato di crisi è una condizione di opportunità
Lo trovo un pensiero rassicurante
Lo trovo tranquillante per il pensiero che si muove questo pensiero invece dovrebbe muoverà sia il pensiero politico si muove sempre Marx direbbe con gli stivali delle sette leghe solo dentro uno stato d'eccezione
Dentro conflitti dentro contraddizioni dentro un contratto
Sì al pensiero politico viene sottratto l'elemento la situazione della crisi questo pensiero politico almeno qui il pensiero politico che ci interessa tende a estinguersi
Che sì si può stare sicuri che nessun pensiero geniale scatterà mai nella prospettiva di andare a costruire un Paese normale
Dal punto di vista
Della cultura politica delle scienze sociali
Ma io non ricordo una fase più spenta di questa che stiamo vivendo
è una fase che va dagli anni ottanta ad oggi non è una fase che riguarda l'ultima negli ultimi anni nell'ultimo anno e mezzo di esperienza di governo è quella che Baccini diceva adesso questi anni ottanta che sono ormai più che agli anni ottanta sono appunto ormai diciassette anni quasi due decenni
L'ottantanove dentro questi anni ottanta a mio parere
Non è stato un inizio non è stato nessun nuovo inizi
è stata solo la fine di una cosa e basta
Poi ci sono stati soltanto ritorni indietro
Io alla fine del Novecento verifico un grande ritorno di otto cioè
E io credo che noi dobbiamo riparlare in parte mi ha fatto va fatto anche Bertinotti
Ma io credo che dobbiamo a riparlare di questo nostro grande secolo che abbiamo avuto la fortuna di attraversare
Un secolo che è cominciato Coni bagliori delle avanguardie
E che si va spegnendo nel grigiore del pensiero unico
Il movimento operaio
Proprio dentro questo secolo è stato l'ultimo grande soggetto storico dell'età moderna credo che noi dobbiamo ripensare il movimento operaio in questa chiave e a questa altezza l'ultimo grande soggetto storico dell'età moderna
Cioè di tutto quel grande di tutta quel grande arco insomma che parte dalla modernità in pochi
E in questo secolo questo movimento operaio ha raggiunto il massimo delle vittorie e poi il massimo delle sconfitte
Qui è il tragico del politico insomma della nostra parte
Con la caduta
Di alcuni grandi esperimenti ma anche con quel dramma di oggi che consiste nel nel verificare anche qui che questa grande storia del movimento operaio
Rischia di non ha depositare eredità storiche
Questo è un buco dentro la nostra cultura dentro mostra il nostro modo di di ragionare anche dentro la nostra storia credo che pesi molto anche poi nella pratica
Politica
Non si è appunto non c'è oggi il coraggio e di riprendere tutta intera questa eredità storica nella caduta appunto di un esperimento politico si è lasciato che cadesse un'intera esperienza storica
L'orrore dalla cultura di parte operaia io credo di vederlo così oggi è stato anche quello di aver lasciato che il destino della classe operaia si chiudesse dentro la formazione economico-sociale capitalistica
Gli operai dell'industria sono stati una classe le Malta materiali molto concreta che ha costruito anche cultura scienza
Però aveva questa grande materialità che gli derivava dall'essere appunto forza lavoro reale uno oggettiva
Non una classe inventata dal dalla cultura o dagli intellettuali ma qualche cosa di realmente materialmente esistente questo ha pesato molto nella sua non l'espressione anche della sua cultura
Il c'è stato
Quasi un rapporto agonistico e antagonistico degli operai con la cultura
Questo dobbiamo sentirlo in qualche modo insomma dentro l'esperimento sovietico se andiamo a scalare proviamo anche questo e troviamo anche questo alla radice di tante deviazioni
Di tanti di tanti errori e forse anche di qualche di qualche crimine questo rapporto
Di ostilità sentita perché evidentemente la cultura veniva
Concepita come qualche cosa di ostile appartenente a un'altra classe tradizionalmente storicamente a un'altra classe quindi si è in introdotto questo questo rapporto che ha che ha pesato e poi ecco la classe operaia a mio parere è stata l'irruzione dentro una storia di lunga durata invece delle classi subalterne
Perché dico l'errore di aver racchiusa dentro la formazione economico-sociale capitalistica perché io credo che noi oggi quell'eredità dobbiamo liberarla da questa gabbia
Era ricomprendere appunto una storia lunga che la storia delle classi subalterne all'interno del quale io vedo l'irrompere la classe operaia come la prima classe subalterna che tenta
E in un momento riesce anche a farlo a diventare classi dominanti
So che sono termini difficili da acquisire ma sono termini che secondo me raggiungono in qualche modo una verità storica che qualche volta ci impediamo di vedere se io guardo per esempio alla mia esperienza intellettuale però volevo un orrore analogo come dire un eccesso di vicinanza all'oggetto
Che in qualche misura imprigionato il il pensiero
Il tentativo di influenzare con la cultura con la teoria con la ricerca e la politica
E di farlo così immediatamente
è stata una grande illusione
La politica va per suo conto ha le sue regole e le sue leggi le sue logiche il
è che non controlli che non controlli con il pensiero poi controllarli con altri strumenti
Con gli strumenti della forza magari dell'abilità
Ma non con quelli del pensiero
E io credo che oggi il problema degli intellettuali e riguarda la politica sia quello di riprendere
Una relativa distante
Di recuperare appunto la storia di lunga durata
Di riconquistare l'arma della critica di tutto ciò che in questo senso mi convince che il sapere fare sia un sapere fare fondamentalmente essenzialmente critico questo è il compito degli intellettuali e qui c'è anche porse un punto di differenza nell'analisi da esplicitare
Fausto non l'ha ripetuto in questi termini nella sua relazione però nella traccia di di preparazione di questo incontro Colletto che si tratta di
Cogliere la presenza di un'intellettualità critica di massa
Come soggetto nuovo
Portatore di radicalità
E nello stesso tempo portatore di nuovo sviluppo
Ecco io vedo un fenomeno inverso
Vedo un senso comune intellettuale di massa
Vedo una pericolosa unificazione del senso comune corrente appunto di massa e della coscienza intellettuale e cultura
Ti nessun Periodo c'è stato così vicinanze così unificazione tra queste due cose e questo dà grande potenza questo senso comune di Massa grande forza grande difficoltà ad aggredirlo
Parlano la stessa lingua queste due cose che la la lingua buono ragionevole di che dice tu bisogna far funzionare meglio l'unica forma sociale ormai possibile
La verità è che ha stravinto i migliori nazismo
E quando diciamo questo termine sappiamo di che si tratta sa di che si tratta chi ha vissuto appunto la vicenda interno del PC i ritardi
Voi mi parlate quindi Progetto
Ma è una parola anch'essa in profonda crisi
Il Progetto presuppone appunto un soggetto
Un grande progetto presuppone un grande soggetto
E
D'Alema ha detto qualche tempo fa
Sa che non riesce a fare governo
Credo la rilevazione corretta che però va unita un'altra rilevazione
Barra
Unita al paradosso degli anni novanta
Una sinistra che va al governo
Nel momento della sua massima debolezze
E questo
Vorrei dirlo perché non si tratta tanto di una questione di consenso elettorale ma di qualcosa di più
Forza è un potenziale di riferimento sociale
Forza e organizzazioni
Forza autonomia del Progetto culturale tutte cose che la sinistra appunto di governo
Non possiede
E perché se noi non vediamo questo insomma carichiamo anche questa esperienza di
Di attese improprie o di racconti appunto edificanti qualcosa l'abbiamo sentita
Anche qui stamattina
Ora le contraddizioni oggettive confluito contraddizione oggettiva del capitalismo credo ci siano tutte
Ci sono tutte a livello globale a livello locale a livello mondiale a livello territoriale
Quello che manca è la forza di un loro utilizzazione soggetti
E questa che va ricostruita in primo luogo
E il rapporto lavoro intellettuale e politica praticante deve essere mirato in questa fase a questo fondamentalmente seduta l'oggetto si deve parlare secondo me questo tipo di progetto preliminare a tutti gli altri sapere fare prima ancora che il cambiamento sapere fare la forza del cambiamento
Perché senza questa cambiamento non ci sarà
Un soggetto quindi forte di trasformazione ho apprezzato la il passaggio che Fausto faceva su questi concetti vicini lontani vicini i sibili contraddittori
Modernizzazione
Trasformazione è un grande tema su cui su cui riflettere perché il mezzo c'è appunto mutamento anche di passo e della ricerca e dell'esperienza stesse
Tra l'altro lì dentro
Proprio nel rapporto tra modernizzazione e e e trasformazione va messo sotto critica violenta la a il concetto una categoria di innovazione questa categoria che sembra appunto quella che risolve tutti i problemi ma l'innovazione così come la scienza così come la cultura così come la ricerca non è mai neutro il problema non è di assumere l'innovazione ma di assumere l'innovazione dentro il processo della trasformazione e questo appunto si può fare soltanto appunto con quel tipo di forza che diceva
Io credo che per questo
Dopo tutti questi
Giri di valzer questa un'analisi po'pessimistica che però io credo che soltanto da questa poi può ripartire alla ricerca giusta delle vie d'uscita efficaci
Beh io credo che dopo tutti questi giri di valzer
Centro sinistra sinistra centro
Un lirico Herschel Rosa e così via
Quella risistemazione del quadro politico
E quindi nella risistemazione dei rapporti di forza sociali queste due cose sono sempre unite quando non sono unite dobbiamo unirle Novi
Ecco dentro questo grande processo di risistemazione dentro quindi questa transizione ancora in conclusiva alla fine si riproporrà il tema della grande sinistra
E a questo io credo che e bisogna lavorare
Poi si vedranno le forme organizzative
Non è detto che debba essere un partito unico ci sono oggi anche da da lavorare molto sulla storia della forma partito sulla possibilità di superarla ma di superarla andando oltre e non tornando indietro
Come comodo oggi fare forme appunto di federazione di ma di organica lotta comune di organica azione comune e così via
Raccogliendo per questo appunto consenso spostando per questo opinioni
Provocando e non gestendo provocando facendo in modo che ci sia e non gestendo pensando che già c'è appunto una nuova una massa critica di cultura
Perché questa è tutta qualche cosa che va costruito non appunto
Gestito ecco viola un po'allungato diciamo il i spostato i termini della questione
C'è un punto forse focale intorno a cui
Però tutto questo può poi tornare a a comporsi in qualche modo e l'ho trovato anche nelle dentro l'introduzione di Fausto
Cioè noi dobbiamo ripensare il rapporto
Con l'intera modernità
Nel senso che
Bisogna fare in modo che
Quella grande esperienza lunga di storia del movimento operaio
Che veniva anche da che anche capace di recuperare quello che c'era prima della della modernità
Attraversi tutta intera questa modernità Traversi poi tutto intero questo secolo
Per dire che Paris solo questa esperienza può condurre questa modernità ha una sua conclusione ha un suo compimento come dire civile
Perché se è il compimento della modernità e lasciata agli spiriti animali del capitalismo
Questo
Questa conclusione questo complimento appunto sarà un compimento di nuova barbarie
Cioè a riprendere i noi dobbiamo dimostrare dimostrare anche con la ricerca culturale con il pensiero ma anche poi con la politica vera e propria
Che tutte le grandi promesse non mantenute della modernità
Possono essere portate a compimento soltanto da quella forza che ha dietro di sé questa esperienza del movimento operaio che se ne fa consapevolmente erede
Che su questa base costruisce il futuro
è capace di costruire futura proprio perché cioè dietro questa storia Veltroni diceva stiamo attenti alla Nostalgia il problema non è la Nostalgia il problema la memoria
Senza senza questa orgogliosa memoria di sei
Non si costruisce nessun tipo di futuro si costruisce un futuro subalterni
Come io credo che si stia costruendo anche dal livello illusorio di una gestione delle cose
Che poi è sempre rischia di essere una gestione delle cose per conto da specie riprendere questa autonomia e qui mi pare che il ruolo della cultura politica
Ripeto la la la modifica il rapporto diretto con la politica
Può ricominciare a dire delle cose allora il intercorso che di cui si può iniziare di qui insieme ad altre si può iniziare un percorso che anch'io ritengo interessante e a cui fare la pena di contribuire
Parole Lido Barbieri
Al civico due piedi dopo di lui Marcello Cini
Comunico ai compagni e gli amici che purtroppo devo assentarmi perché non voglio mancare un impegno che considero
Molto importante cioè partecipare a una seduta
Del comitato direttivo della presidenza dell'ampi che all'ordine del giorno lo sviluppo di una battaglia contro il revisionismo storico
Prego
Grazie allora io temo di portare qui una scheggia forse un po'impazzito forse un po'estranea anche le cose che sono state dette oggi
Dunque il mio mestiere se da questo vogliamo partire non è tanto
Come c'è scritto nelle piani quello nobile
Del musicologo ma molto più modestamente il mestiere del critico musicale uno di quei tipici lavori intellettuali in via diciamo così di estinzione anche se con minor Gloria rispetto all'estensione del mestiere di cantautore di cui parlava Baccini un tempo un mestiere fatto di due termini molto nobili critica musica ma che uniti insieme chissà perché fanno una gran brutta figura insomma recentemente soprattutto è una un caso abbastanza triste
In ogni caso forse per questo vorrei partire da un piccolo gioco se volete un piccolo teste
Se io vi dico se avete mai sentito parlare di Torquato Tasso sicuramente vi offendete non c'è dubbio ma come ci mancherebbe
Se io però vi dico se avete mai sentito nominare un signore che viveva grosso modo allo stesso tempo di Torquato Tasso che si chiama Jacques de verte gli occhi si spalancano e dirette sicuramente ma chi l'ha mai sentito nominare è ovvio
Eppure vi assicuro vi giuro tra l'altro mio mestiere agricolo di insegnante quindi dovete credere sulla fiducia insegno Jaques Prevert perché è un compositore fiammingo vissuti in Italia dei cinquecento a nella storia della musica esattamente la stessa funzione che Torquato Tasso ha nella storia della poesia e della letteratura
Rinascimentali
Il fatto è che se voi non conoscete giacché verte mi dite sicuramente non posso dica sapere tutto
Non viene provato nessun senso di colpa tutto sommato nel non conoscere saggiarne verde mentre molti sensi di colpa se voi non conosceste Torquato Tasso ecco questo è solo un sintomo anche banale se volete
Di una condizione di separatezza che la cultura musicale patisce da sempre probabilmente
La cultura musicale fa quella figura un po'così modesta è un po'avvilente di quelle figure inventate dal reverendo è botti in quel bellissimo libro che stritola flette Länder in cui tutte le cose non sono due dimensioni sono tutte piatte
La musica e la cultura musicale vive questa dimensione di piattezza
Due dimensioni la sua storia i suoi testi musicali manca la terza dimensione quella che potrebbe portare la cultura musicale al contatto con le altre discipline dei saperi ma soprattutto a contatto con il corpo vivo della società perché questa separatezza
Sicuramente per quanto ci riguarda per la cultura italiana ci sono retaggi un po'da fotoromanzo un po'caricaturali di cultura crociana la musica appartiene al dominio del sensibile non dello speculativo è un oggetto concreto è fatto di suono dimensione fisica di sono quindi non è un oggetto astratto e dunque non ha la dignità di sapere musicale la musica non ha dignità di conoscenza
Questa è una condizione grave
Che per esempio porta al fatto che è molto banale uno studente di liceo classico può arrivare al suo diploma senza dare mai sentito nominare non dico giacchette verte figuriamoci ma nemmeno Claudio Monteverdi che è un po'più famoso
Di luglio
Ragione di questa separatezza però credo sia anche una questione di carattere più strettamente politico
C'è uno storico che coltiva con molta tenacia la storia sociale della musica si chiama John Shepherd
E ha scritto un libro bellissimo che metterei come il titolo di questo intervento per esempio la musica come sapere sociale così l'ha voluto chiamare che sostiene una cosa interessante tra la presa della Bastiglia
E i Quartetti dell'opera settantasei di Aydin pop più conosciuto forse di Jaques Prevert ma neanche tanto esistenti dice Luino legame diretto immediato consequenziale
Una tesi che oggi abbastanza scontata anche se apparentemente estrema che a tutti i nessi perfettamente oliati
Non voglio fare il professore me solo per l'Inter dirli non battuta prima ad esempio la riscossa politica della borghesia rivoluzione francese la conquista da parte della classe nuova dell'egemonia culturale
Quindi dell'egemonia musicale la diffusione dell'associazione degli amici della musica l'apertura delle prime sale da concerto l'allargamento a macchia d'olio
Della pratica della così detta Fawzi della musica che si faceva in casa e dunque scendendo un po'per li rami il rafforzamento del mercato editoriale l'avvento del Quartetto per archi Fighting
Tutto chiaro semplice motivato secondo principio che ormai universalmente accettato se si escludono pattuglie piuttosto rade della storiografia più pervicacemente diciamo idealista la storia della società si imprime Comuna rette sulla storia della cultura e ne determina i profili
Le figure i contorni
Un principio dunque che se viene declinato al passato non provoca più nessuno scandalo
Se però noi proviamo ad applicare questo metodo di lettura non è niente più di questo non più al passato bensì al presente allora si comincia ad avvertire qualche segno di nervosismo sicuro
Sì si prova a dire per esempio faccio un esempio molto molto concreto che l'avvento del governo dell'Ulivo eh la matrice per così dire di un evento mediatico di cui vi sarà giunta sicuramente lecco nei giorni scorsi ossia Andrea Bocelli che interpreta la Bohème di Puccini al Teatro Comunale di Cagliari ossia un cantante da sedici milioni di Compart all'anno
Che si mette in testa di fare il tenore te viola il sacro tempio della lirica ecco se si prova a fare questa connessione la levata di scudi e generale si dice ma come cosa c'entra sono fenomeni diversi che cosa ci vieni a raccontare
Non si riesce ad ammettere in realtà che su questa strana crosta bollente del presente
Dove cioè non si può più parlare di storia ma di critica della storia
La critica della società sia l'altra faccia complementare e inscindibile della critica della cultura
E invece non sarebbe difficile nel caso specifico proprio del rapporto Ulivo Bocelli tanto per rimanere a quello mettere insieme una sequenza di eventi perfettamente conta concatenati come il rapporto Bastiglia
Hayden quartetti di Aig
Ad esempio prova a fare questa concatenazione l'avvento di una borghesia di Stato moderna liberista e liberale il conseguente sviluppo di un sistema culturale basato sulla pratica del sincretismo
E su una sorta di statalismo autoritario di ispirazione manageriale
La pretesa di edificare un modello di cultura coeso e indistinto l'invocazione dell'unicità della musica contro la rivendicazione di ogni differenza Bocelli la Boemia anche in questo caso di sistema si chiude quasi perfettamente
Ora il problema è che invece la divaricazione la inconciliabilità addirittura tra critica della società e critica della cultura
è uno dei sintomi più allarmanti a me sembra meno molto modestamente della frana che ha investito il lavoro intellettuale negli ultimi dieci anni grosso modo o giù di lì
è saltata per aria la cerniera il ponte di collegamento tra il progetto riformista di rinnovamento della società e il progetto intellettuale di riforma dei saperi
Non sembra oggi ci sia più alcun interesse per una lettura critica in termini sociali ed economici dei fenomeni culturali e dunque di quelli musicali e il caso di questo mi occupo di questo credo di poter parlare il caso solo un caso marginale vi rendo conto ma molto lì rivelatore del sistema musicali italiano è straordinariamente persuasivo
Nell'ultimo quarto di secolo sia dall'introduzione della legge ottocento in poi non vi annoio su che cosa si chiama credete migrare sulla fiducia anche qui
Il sistema musicale italiano è stato un sistema protetto quasi blindato di esclusiva se non assoluta pertinenza statale
Un sistema di protezione che ha condotto ad un risultato catastrofico
Ovvero sia la restrizione paurose affido alle dimensioni della punta di uno spillo della base sociale del consumo di musica storica interno USA storica sesto la musica scritta nel passato vuol dire classica colta non è questa
Il il sistema di definire le cose
Una situazione intollerabile sono grosso modo non più di duecento mila le persone che in un anno assistono a un concerto a un'opera a un concerto di musica da camera o sinfonica per queste duecento mila persone lo Stato non spende troppo poco
Spende addirittura troppo
Non voglio fare la solita lagna sul fatto che il bilancio statale per la cultura esiguo è esiguo mai speso malissimo e dunque speso troppo una poltrona
Ascoltare il Nabucco al Teatro alla Scala costa duecento ottanta mila lire
Quindi lo Stato spende troppo da questo punto di vista c'è una ripartizione di risorse assolutamente catastrofica
Nei decenni che sono seguiti all'intrusione legge ottocento
Sono successe cose ancora più gravi forse se esaurita la spinta verso la diffusione del sapere di massa si sono arrugginiti gli arnesi del decentramento democratico
E l'intervento pubblico nel campo delle attività musicale si alimentato si è limitato a gestire molto piatta mentre l'esistente e si sono approfondite diversità ingiustizie sperequazioni
Tra le aree culturalmente forti del paese e quelle ovviamente più deboli e non si tratta tanto di Nord e Sud quanto piuttosto di città e provincia è questa la spaccatura forte che si vive nel consumo
Di musica
Risultato finale la musica colta oggi tale ridotta al rango molto avvilente di un divertissement
Per una porzione ridottissima di classe media settentrionale colta e nella maggior parte dei casi molto amici certo non ci sono mai quindicenni che ci sono i concetti di Bocelli ma questo potrebbe anche essere opera oggi comunque noi stiamo assistendo ad un fenomeno di oggettiva ripresa di interesse per il complesso sistema della produzione e della distribuzione di musica in Italia la legge tre sei sette sulla trasformazione degli enti lirici la legge Veltroni sulla riforma delle attività musicali la legge Sbarbati sulla riforma del del dell'istruzione musicale sono molto più che sintomi passeggeri
E casuali sono piuttosto io credo la conferma di un disegno forse poco organiche consapevole da parte del legislatore ma oggettivamente un disegno compatto e omogeneo che mi sembra della radice tre principi fondamentali che prova rapidamente a sintetizzare il primo si potrebbe dire in effetti una concezione sostanzialmente privatistica dei beni musicali ma in realtà a pensarci bene non è una definizione soddisfacente forse funziona polemicamente ma guardar le cose
Con la lente di ingrandimento non è così
In realtà è un tipo assai singolare di privatizzazione quella che la legge sugli enti lirici che la legge Veltroni hanno intenzione di introdurre nel sistema musicale italiano vale a dire la privatizzazione di carattere giuridico istituzionale in una parola culturale vorrei dire quasi ideologico che sul piano meramente pratico però sì rivela come sempre assolutamente inconsistente
Esiste cioè nei nuovi burocrati di Stato che gestiscono oggi la cosa musicale l'idea precisa che lo Stato debba fare un passo indietro nell'amministrazione dell'attività musicali ma questo passo indietro
Non è affatto compensato da un complementare passo in avanti da parte di soggetti più o meno genericamente privati nei confronti dei quali tra l'altro si nutre una grande diffidenza si tratta dunque da parte delle CISL attore
Della fiducia in una sorta di deregulation del sistema in cui riesce riuscirà a sopravvivere soltanto chi con i propri mezzi l'autonomia amministrativa le fondazioni private i rapporti con gli enti locali
Gli eventuali sponsor riesca a ritagliarsi un pezzo più o meno grande di mercato dunque è peggio di una privatizzazione a guardar bene le cose
Si tratta in realtà di una resa sic et simpliciter alle regole di un mercato del quale peraltro si riconosce la sostanziale o scarsa sussistenza
Secondo principio
Nella mente del legislatore
Il vecchio slogan meno Stato più mercato
Viene sostituito dal dado un'altra parlo la parola d'ordine molto più consuma direi le strategie del neoliberismo di Stato sia più stato più mercato sembra una contraddizione non lo è
Emerge dalla piccola calasse legislativa messa in moto dal governo Prodi nel campo della cultura e dello spettacolo l'idea di uno Stato leggero
Dove lo Stato cioè che controlla direttamente una piccola parte del sistema la parte dotata della maggiore capacità di attrazione del consenso quella insomma che possiede già una solida posizione sul mercato
E il controllo non poche svolgersi in forma fortemente autoritaria e accentrata
Rifiutandosi pervicacemente di cedere quella parte del sistema atti che sia né ai privati né tanto meno alle istituzioni periferiche e decentrate
Non è certo dunque lo Stato imprenditore
Lo Stato Managers quello che interviene nella gestione della cosa culturale musicale è piuttosto questo nelle intenzioni lo Stato controllore lo Stato autorità che tende sostanzialmente ad organizzare intorno a se stesso forme più o meno sofisticate di consenso un consenso settoriale a volte addirittura lobbistico quello dei cosiddetti poteri culturali forti
Terzo ed ultimo principio
Il condimento di questi due principi è un collante di tipo mi sembra squisitamente culturale
E cioè quel sincretismo culturale quel gusto per l'ibridazione e la contaminazione dei sistemi che costituisce da molto tempo per la verità il corredo del pensiero postmoderno né più in generale delle correnti diciamo così deboli liste che attraversano abbastanza impietosa mento attraversavano fino a qualche tempo fa la cultura contemporanea insomma ideale complemento della deregulation del mercato culturale è la totale deregulation delle sue merci
Non esistono più barriere ti vestita differenze la cultura e una si dice la musica è una e si mescolano Joy giocosamente gioiosamente l'alto è il basso il colto il semi colto il popolare e l'antipopolare tutti annegati nel medesimo brodo del consumo vasto generale e idem periziato
Di questa concessione tra l'altro esistono riflesso molto fedele nel testo della legge Veltroni quello che riguarda la misteriosa un po'vaga e indefinibile categoria della cosiddetta musica popolare contemporanea questo è un caso flagrante di contraddizione
Che viene contenuta nella legge Veltroni forse avete seguito in parte il dibattito che è seguito alla presentazione di questa legge si è detto da molte parti ma come una legge che pretende di finanziare non tanto Baccini poverino ma Puccini per esempio o De Andrè o i cantautori o i gruppi rock emergenti scandalo non è affatto uno scandalo evidentemente sì problema di questa legge che alcune misure fondamentali che dovrebbero essere previste per la ricerca e la sperimentazione della musica di tradizione storica
Formazione di orchestre
Costituzione di laboratori di sperimentazione eccetera tutto questo viene previsto solo per la musica popolare contemporanea e non viene affatto previsto per la musica di tradizione storica e questa è una contraddizione flagrante
Palese
Ora occorre stabilire mi sembra prima di ogni altra cosa
Quale sia l'obiettivo di fondo di una politico culturale nuova antagonista riformatrice rispetto a queste linee di tendenza
E non credo ci possa essere ci possano essere dubbi lo scopo primo di ogni intervento non può che essere quello dell'allargamento della base sociale del consumo di musica
E questo è l'unico antidoto alle politiche privatistiche autoritarie moderniste non moderne ma moderniste per l'appunto
Che sono alla base che vengono coltivate dal governo Prodi ma si tratta ovviamente di un obiettivo a lungo termine che deve essere preceduto da un obiettivo a medio termine quello cioè di rendere consapevoli operatori intellettuali soggetti culturali
Dello stress dello strettissimo inscindibile legame che esiste tra i processi sociali dominanti e le tendenze culturali emergenti
E l'unico strumento che consente di unire di rendere reciprocamente fertili la critica della società
E la critica delle cultura è da sempre la critica della politica e dunque solo nell'attività politica e nei suoi terreni di coltura dal Parlamento fino a movimenti di massa
Che questa mediazione trova senso forza che capacità di espansione e da questo punto di vista allora degli obiettivi strategici possono esserci il primo obiettivo che può anche nascere da questa occasione dalla coesione
Di questo pomeriggio è il confronto con la legge sulla disciplina delle attività musicali
Una legge che è ormai in Parlamento viene discussa quotidianamente quasi a settimane alterne sta per arrivare alla sua definizione finale e io credo occorre fermarla
Occorre intervenire seriamente con un'attività di emendamenti con un'attività di critica
Dei principi della legge che lo sono campati per aria
C'è una piccola rivista che uscirà in questi giorni
Sessantasette opinioni di musicisti compositori esecutori che indipendentemente da qualsiasi collocazione esercita un lavoro critico per esempio serio approfondito nei confronti di questa legge bisogna ripartire da una definizione chiara semplice
I beni musicali sono beni culturali questo alla legge Veltroni non lo dice si guarda bene dal dirlo afferma cose
La musica è un valore universale lo Stato si impegna alla tutela delle attività musicali ma non dice la cosa fondamentale i beni musicali sono beni culturali da qui occorre ripartire per un disegno molto ambizioso se volete
Di riforma delle dell'attività musicali cosa Veltroni non fare una legge pigra
La legge che resta molto lontana dalla realtà bisogna ripartire da una circuito completo che prende in esame la formazione la sperimentazione e la ricerca la produzione l'esecuzione l'ascolto della musica solo in questo modo l'obiettivo strategico
Può essere raggiunto ma forse c'è anche e concludo con questo un obiettivo ancora minore
Esempio francese pensate in Francia nella l'anno scorso presso il ministero della cultura noi non abbiamo nemmeno quello è stato aperto un dipartimento per la musica antica che si occupa di una serie di progetti intorno alla valorizzazione del Seicento musicale francese pensate che cosa potrebbe voler dire un progetto analogo
Per la cultura musicale italiana il Seicento italiano e tanto fosse pubblico ancora di riferimenti culturali
Rispetto a quello francese
Naturalmente sarebbe una rivendicazione di una cultura nazionale
Il discorso che faceva Bertinotti anche questa questa mattina può avere un valore antagonistico contestativa la rivendicazione di questo valore nazionale e chiaro questo sarebbe nient'altro che una semplice un un il semplice gesto di un piccolo Lilliput c'è un libro bello importante sono stati citati tanti libri oggi quello di germi Becker ed impotente Costello si intitola contro il capitale globale liste teorizza una strategia di reti lillipuziane si tratta di davvero di costruire dei piccoli Lilliput eccetto forse aveva bisogno anche di qualcosa di più
Avevo bisogno per esempio di quella secondo la definizione molto molto bella di quella debole forza messianica dell'utopia di cui parla Benjamin per esempio nelle sue tesi sulla storia
Certo tra Lilliput nell'attesa messianica dell'utopia c'è una grande strada da fare ma forse a partire dal concreto anche dall'attività musicali
Perché di questo punto b occupo forse potremmo riuscire a creare tanti piccoli Lilliput che magari ogni tanto in una specie di delirio un po'onnipotente si possano addirittura sentire dei Lilliput portatrici o portatori di chissà sono femminili o maschili Tomba
Questo lo decideremo portatori di una carica messianica naturalmente nient'altro che la carica messianica dell'utopia grazie
Grazie diamo ora la parola Marcello Cini poi Alberto Castelvecchi
Il titolo di questo convegno mi ricordo scusate ma c'è un po'di tosse quindi ogni tanto
Mi ricorda molto da vicino vicini un celebre passo di Marx che e che come gruppo difficili della Sinistra critica scegliemmo venticinque anni fa
Come epigrafe per una raccolta di scritti sulla scienza alla quale fu dato il titolo la per la giusto
Collegare il fare con il sapere realizzare secondo un progetto secondo il proprio scopo e ciò che contraddistingue dice Max latte migliore dal peggiore architetto
L'altro obiettivo che così come lo lo frequentavamo era duplice il primo era di sostenere argomentare la tesi che la scienza non è neutrale
Questa tesi che oggi tutto sommato non sconvolge più quasi nessuno destò allora molto scandalo
E qualche citazione nella permettetemi
Sconvolge due beh insomma
E da perlomeno circolano servizio comunque le faceva più ancora
Scusate la citazione dicevamo si tratta di riconoscere che la scienza non è soltanto un processo di soluzione dei problemi determinanti determinati ma soprattutto una continua formulazione di problemi da risolvere
E che pertanto in questa fase essenziale dello sviluppo scientifico entrano non soltanto fattori intrinseci ma anche fattori esterni alla scienza stessa
Questa caratteristica si accentua naturalmente man mano che la scienza diventa sempre più forza produttiva immediata soprattutto perché la pressione sociale che si esercita sia nella scelta dei settori da sviluppare
E degli investimenti da effettuare sia nella formazione di una scala di valori di importanza e di prestigio fra le diverse branche della scienza
è conseguenza diretta della struttura di una data società della sua sovrastruttura dell'ideologia dominante
Il secondo obiettivo era di utilizzare questa analisi per combattere l'illusione che il socialismo si potesse raggiungere attraverso la cosiddetta rivoluzione scientifica e tecnologica
Diventa sempre più utopistico scrivevamo ancora da un lato confidare in una crisi ineluttabile del sistema derivante da una contraddizione insolubile fra sviluppo della scienza e della tecnica e i rapporti di produzione
E dall'altro ipotizzare una trasformazione che derivi da tentativi di risolvere squilibri contrasti contraddizioni
Con l'aiuto della scienza e della tecnica senza mettere in discussione il meccanismo di accumulazione e le scelte che ne assicurano la continuità
Qual era il progetto alternativo era quello riassumono brevissime in tre parole
Ancora cito di conquistare una presa di coscienza conquistare a una presa di coscienza rivoluzionaria
Quegli strati di nuova classe operaia che sempre più direttamente vengono sottoposti allo sfruttamento nel processo di valorizzazione del capitale
Ho citato i passi essenziali del discorso di allora perché ho sempre ritenuto che il primo do del dovere di chi pretende di criticare gli altri sia di criticare in primo luogo le proprie idee
E di riconoscere onestamente se il caso di essere più o meno convinto ancora di ciò che ha sostenuto non ho dunque difficoltà a dichiarare che mentre mi riconosco sempre più nella validità della tesi della contestualità del sapere scientifico
Ritengo non solo datato ma anche forse molto ideologico e velleitario il progetto politico sul quale fondava le mie speranze solo citato tre tre frasi ma insomma per per ricordare che cos'era ma insomma molto di più di quello tradotto in soldoni questo significa che confesso di non capire più cosa voglia dire qualificarsi come comunista
Non spenderò molte parole per motivare questa confessione in primo luogo infatti non credo che sia necessario continuare a dichiararsi comunista soltanto per non volere pentirsi di esserlo stato
Lo sono stato quando almeno credo era giusto esserlo e quando credevo di sapere cosa bisognava fare oltre che dire per esserlo
Ma forse per deformazione professionale questo aspetto positivo del mio vissuto che continuo a considerare positivo non mi sembra una ragione sufficiente
Per identificare mi oggi con una definizione che che oggi ha un significato per me è discutibile
Forse gratuitamente settario e comunque legato orrori che non possiamo dimenticare con questo non voglio dire che alcuni aspetti del pensiero di Marx non siano oggi di straordinaria attualità anzi semmai l'estensione del processo di mercificazione del lavoro umano ha tutte le ragioni del piani a tutte le regioni del pianeta
Si accompagna quello che allora egli non poteva prevedere di riduzione a merce di ogni mezzo materiale e immateriale di soddisfazione degli infiniti possibili bisogni e desideri umani
Questo processo tuttavia se ha unificato il capitale ha invece portato alla frammentazione prima e alla ditta disgregazione e poi del soggetto sociale che avrebbe dovuto spezzare le catene degli sfruttati di tutto il mondo
Quello che c'è da salvare della tradizione comunista è secondo me assolutamente insufficiente per attrezzarsi ad affrontare il futuro
L'unica possibilità è che il nuovo progetto nasca dall'integrazione fra elementi provenienti da tradizioni diverse
Oltre all'apporto di quella in crisi dei due tronconi storici della sinistra infatti indispensabile secondo me
Il contributo della tradizione solidaristica cristiana l'innesto delle nuove istanze del movimento ecologista e la spinta della carica innovatrice del movimento femminile sono componenti eterogenee
E la loro integrazione e certamente problematica
Ma hanno in comune elementi di una concezione dell'uomo come specie non come genere profondamente diversa da quella che sta alle radici del modello di società che sta unificando il globo
Non sono certo in grado di azzardare previsioni sulla possibilità di realizzare questo incontro per quanto mi riguarda posso solo affermare la mia convinzione che il discorso sul carattere contestuale della conoscenza scientifica che secondo me il nocciolo più valido importante dell'eredità del sessantotto ne dovrà essere un elemento essenziale
Occorre infatti partire dall'osservazione che tra i mutamenti strutturali che segnano la fine del secolo c'è la tendenza al corpo al capovolgimento della massima balconi Anna conoscenza potere dove significa produce
Nella sua inversa trasformazione della massima bocconiana nella sua inversa potere conoscenza
Dove significa che il potere a alla capacità di produrre conoscenza
A propria immagine e somiglianza
A propria immagine e somiglianza intendiamoci quando dico che il potere alla capacità di produrre conoscenza a propria immagine e somiglianza non voglio S-Bahn al mentre sottolineare che il potere può imporre con la forza come ha fatto da sempre la propria versione dei fatti
Oggi non è più così per esempio anche le multinazionali producono conoscenza fra virgolette vera
Non la si può contestare sostenendo che fra virgolette falsa né che è soltanto un trucco per fare profitti se così fosse non servirebbe a raggiungere l'obiettivo
Ma è solo una delle verità possibili
è un modo di guardare il mondo dal punto di vista dei propri interessi e quindi di produrre conoscenza interessata
E proprio perché anche vera che riesce a controllare e dominare trasformare la realtà ma è perché anche interessata che imponendosi sulle altre verità fra virgolette riesce a fare profitti ma allora basterebbe a produrre conoscenza disinteressata per costruire gli strumenti necessari alla formulazione di un progetto alternativo non è così semplice come molti pensano
A conoscenza scientifica infatti che molti ancora considerano l'unico esempio possibile di conoscenza disinteressata porta in sé una insanabile contraddizione
Da un lato infatti rivela rivendica per sé lo status di unica forma valida di conoscenza della realtà
Dall'altro tuttavia continua a pretendere di limitarsi ad occuparsi dei soli fatti
Questo scarica gli scienziati di ogni responsabilità ma al tempo stesso continua impedire loro l'accesso al ruolo di intellettuali a considerare il lavoro scientifico come lavoro intellettuale
Questa è la ragione profonda del famoso divario fra le due culture di cui il sito discute da cinquant'anni finché lo scienziato si dedica a conoscere i fatti ma si rifiuta di parlare dei valori che si portano con sé
Non potrà mai essere un intellettuale cioè un uomo che per adempiere alla sua funzione deve parlare agli altri uomini dei problemi che li assillano delle angosce che li tormentano delle speranze che li animano
D'altra parte gli umanisti
Fra virgolette sono anch'essi sempre meno in grado di adempiere alla funzione di intellettuali perché pretendono di parlare di valori senza conoscere i fatti che sono sempre più estranei alla loro esperienza professionale
Cioè dopo una cosa sola da fare a riconoscere che la scienza quando parlo di scienza accomuno in questo vocabolo generico tutte le scienze tutte le discipline
A tutti i livelli di tutti i tipi quanto più estende il suo controllo sui fatti che riguardano la vita la mente la coscienza la convivenza umana
Tanto più penetra inevitabilmente nella sfera dei giudizi di valore
Bisogna accettare che la conoscenza disinteressata fra virgolette se mai c'è stata e dell'Egitto dubitarne ma il discorso ci porterebbe fuori strada oggi non c'è più
Occorre dovuto cominciare a portare alla luce al di sotto dei fatti e delle teorie che si contendono all'interno di ogni comunità disciplinare tutte le premesse tacita i punti di vista inespressi le schematizzazione i parziali che in quanto costituiscono proposizioni di livello logico diverso di livello metta rispetto a quello delle proposizioni fattuali del linguaggio fenomenico della disciplina esprimono giudizi di valore non dichiarati o inconsciamente repressi
Attenzione però la battaglia la condotta su due fronti fatti e valori sono intrecciati ma non sono la stessa cosa
Guai a chi cerca scorciatoie
La storia della sinistra è costellata di disastri provocati dalla colpevole illusione che la realtà si possa piegare con la volontà o addirittura con la forza ai propri disegni
Anche senza conoscerne fino in fondo i dettagli strutturali e le dinamiche profonde
Non basta decidere dove si vuole arrivare bisogna anche sapere se è possibile arrivarci e soprattutto bisogna imparare già strada gli esempi anche recenti di illusioni di questo genere non mancano
Insomma il progetto si costruisce soltanto imparando a rifiutare al tempo stesso da un lato l'ideologia centrista che nega l'esistenza di problemi sociali attribuendone la causa fattori naturali
Ordine rimanda la soluzione all'invenzione di nuovi strumenti scientifici e tecnologici ma anche dall'altro
Il rifiuto imparando a rifiutare le ideologie volontaristiche che vogliono realizzare l'utopia qui è ora la scienza e con questo termine includo espressamente anche la scelta dell'economia non è neutrale come mi pare di aver già detto qualche volta ma non è neanche un trucco del capitale grazie
Grazie Alberto Castelvecchi e poi Moni Ovadia
Ecco scrivono essere penso che si senta dei russi
Dunque dedicherò questi i pochi minuti di riflessione sostanzialmente a due blocchi tematici e due aspetti il primo è in qualche modo un inventario dello stato dell'arte della funzione intellettuale della intellettualità diffusa di sinistra
Per come appare a me
Dico subito per anticipare qualcosa che non mi appare affatto Rose lo Stato intellettualità di sinistra in questo momento cioè che sono molto preoccupato che penso che siamo vicini e di una condizione di quasi suicidio dell'intellettualità di sinistra
E la seconda e dopo la pars destruens classi classicamente una pars construens cioè quali grandi opportunità
L'attuale fase precomatoso dell'intellettualità di sinistra offra oggi come oggi al Partito della Rifondazione Comunista dal momento che credo che siamo stati convocati qui anche quando non iscritti anche quando non partecipi della struttura del partito per dare una qualche indicazione dico non programmatica ma una qualche riflessione un qualche stimolo
Dirò subito essendo nato nel sessantadue ed essendo stato adolescente alla fine del gli anni Settanta nel settantasette nel settantotto che per me
Quando ero insomma ragazzino quando cominciamo leggere i primi libri la differenza tra l'essere di sinistra e non esserlo
E era sostanzialmente costituita dalla presenza di un sentimento critico nei confronti della realtà
La presenza di un sentire critico quale che fosse la natura della filiazione della formazione politica in qualche modo anche della della militanza cioè che si trattasse di compagni anarchici di compagni di Lotta continua di compagni che sbagliano come si diceva una volta di militanti del Partito comunista italiano di operai
Quand'ero bambino c'era il PSIUP per esempio in qualche modo l'intellettuale di sinistra anche quando non fosse marxista partiva sempre da quella che una volta si chiamava l'analisi dell'esistente
Questo atteggiamento faceva dell'intellettuale di sinistra un personaggio magari abbastanza grigio
Profumata con tristezza star Triana no con con in qualche modo componevano questo questo apparire dell'intellettuale di sinistra sulla scena
Però in tanta tristezza incantano io sita delle assemblee ogni tanto ci scappava fuori anche qualche bel libro anche qualche riflessione l'Istituto Gramsci tirano fuori delle carte importanti di Gramsci di altri momenti del della storia del movimento per Alitalia
Ecco il sentimento critico il guardare alla realtà senza anche quando anche quando questo sentimento critico in qualche modo fosse poi parte di una ideologia Palin genetica lei era di Josè speranze del socialismo il mito della classe operaia insomma l'edificazione di una società comunista quello era un mito però mite a cui si accedeva passando da una critica della realtà
Dalle armi della critica e poi per una parte ahimè della mia generazione dalla critica delle armi con una involuzione che tutti conoscete ed è inutile che stiamo a ripercorrerne la storia
Mi sono spesso chiesto da quando la sinistra è andata al governo o meglio da quando la sinistra ha cominciato a prepararsi ad andare al governo cioè sostanzialmente da quando è nato il Partito Democratico della Sinistra
Quale sia come dicono gli storici il terminus post quem cioè la data a partire dalla quale è iniziata la svendita
Di questo sentimento critico cioè da quando sono stati messi all'asta sulle bancarelle insieme ai gadget di Lenin o ai gadget del che vi posso dire
Quindi agli orologi Raki età sovietici cioè tre cioè tra quando è stato messo all'asta l'intero patrimonio di questo sentire critico e in nome di che cosa c'è un terminus post quem perlomeno per la mia Autobiografia
Che qualche cosa che mi ha dato anche un certo sentimento di indignazione mi spiace che non si è qui presente il vicepresidente del Consiglio Veltroni perché è la pubblicazione di un libro peraltro abbastanza buono di Veltroni da Baldini Castoldi su John Fitzgerald Kennedy
Ad un certo punto la sinistra acconciato perdonatemi a produrre cattive metafore su se stessa cioè si è detto dal momento che il Partito Comunista diventare un'altra cosa e vi ricordate tutto il dibattito sulla così da della cosa
Avrà bisogno di qualche asse metaforico che la sostenga e questo asse metaforiche indovinate chi è che ce lo dà
Eh sì per per assonanza dal partito democratico della sinistra dovremo in qualche modo
Finalmente guardare oltre Atlantico pensare al Partito Democratico americano
Quindi è importante che oggi Baldini e Castoldi casa editrice di compagni che sbagliano come Oreste del Buono
Pubblichi una biografia di John Fitzgerald Kennedy questo più o meno è stato lasse è chiaro che il libro di Veltroni su Jumpy sia nel fisserà il cane di non era un libro nel quale si sostenesse rom
Tesi a revisioniste
Però lasse metaforico che è nato da questo momento kennediano di Veltroni boys
Di là da alcune devastanti conseguenze del tipo la camicia coi bottoncini o i penny low fare cioè qui mocassini dagli atti americano con la monetina dentro e se ne sono viste di tutti i colori diciamo a parte il look e io non sono Roberto D'Agostino non mi occupo di queste cose mi occupo di strutture dell'immaginario di solito avuto il devastante effetto di far credere ad un certo punto non hanno voi ma ai Pistelli come li chiamo io cioè i giovani universitari a chi in qualche modo si riconosceva in un essere di sinistra che Kennedy era un compagno che sbaglia
I responsabili della Baia dei porci colui che ha portato gli americani in Vietnam in qualche modo era un compagno che sbaglia
Allora che vi vorrei applaudite pure perché credo che sia una bella tesi politica io vorrei sapere se plebiscitarie mente i presenti compra compreso il compagno Bertinotti che è il segretario del partito da rifonda sono d'accordo sul fatto che cane di non era un compagno che sbaglia
Io credo compagno Bertinotti che lei sia d'accordo che ne di non era neanche un compagno diciamo lettura
Perché
Ecco finali ci arriviamo tutti
Perché allora questa pericolosa illusione
Che il partito comunista che in maniera sacrosanta e che una storia molto dolorose molto rispettabile ha iniziato una transizione verso una struttura di carattere socialdemocratico apolitico abolito il centralismo democratico
Il nome del dalle Nismo centralista magari ma comunque sia perché questa faticosa e dolorosa transizione dei comunisti
Dovesse essere accompagnata dalla produzione di cattive metafore dalla produzione di mistificazioni storiche di cattivo immaginario questo è una prima cosa che mi chiedo perché da lì io voglio dire non accuso Veltroni di aver scritto un libro è l'insieme
Del veltronismo kennediano filoamericano
Che in qualche modo ci ha permesso poi di vivere la storia degli americani in Vietnam come la nostra storia perché in fondo Liber Stone e più compagno di John Fitzgerald Kennedy c'era eccetera
Vi ricordo che l'ossatura del partito democratico americano soprattutto per le grandi famiglie della borghesia agraria della nobiltà agrarie quello sostenuto dal Sud dal Centro America
Dal centro degli Stati Uniti d'America voglio dire contiene alcuni deve del Pibe gli stinchi di reazionari che si siano visti la storia di questo dopoguerra non scherziamo ecco non scherziamo cioè va bene mandare i propri figli a studiare le università americane
Va bene vestirsi con la bazzecola camicie col bottoncino insomma ciascuno si vesta come vuole ma quelli non sono i nostri compagni portate fottuto rispetto quando parlate di questi lì come se fossero degli Illuminati democratici
Non lo sono e non hanno continuato ad esserlo
Per di più quando per di più quando
Mi tocca vedere la storia dell'attuale Partito Democratico americano
Cioè di Bill Clinton paragonata a quella storia cioè a quella della famiglia Kennedy Bill Clinton e i suoi uomini del Dipartimento di Stato del insomma del del Partito Democratico attuale Pellicano occupato Washington
Non sono neanche lontanamente all'altezza di quella classe di governo del partito democratico americano che stava intorno alla famiglia Chennedy vorrei dire
L'unico tratto che accomuna Clinton ai Kennedy è semmai un'inguaribile prima piece mo'offensivo un imprese perito molesto ma non certo quella statura politica e quella statura storica
Da questa produzione di cattive metafore di carattere neo americanista
Nasce poi un'altra cena chez comunque il fatto che la sinistra pidiessina andando al Governo
Come tutti gli organismi politici a cui brucia ancora qualche cosa in termini di rimosso perché si tratta di un vero e proprio processo di rimozione della propria identità
Con l'innesto di quest'identità appunto un po'clonata e ha cominciato a produrre cattive metafore e catino immaginario ad un livello ancora più forte
Fa fateci caso in qualche modo la locomotiva Italia viene ci spine spesso ricordata come qualcosa che tira nel momento in cui le locomotive deraglia no l'azienda Italia che funziona e a Napoli ci stanno quaranta mila operai e disoccupati in piazza
La nave Italia che va e una nave della Marina militare italiana tira a picco sessanta aspiranti italiani albanesi
Tiene e non si avvia nessuna riflessione politica su questo gli intellettuali tacciono
Tacciono gli intellettuali più o meno tacciono i telegiornali più o meno
Essi demanda semplicemente alla magistratura ordinaria di avviare un'inchiesta che porterà degli avvisi di garanzia nei confronti dei vertici militari cioè è un problema tecnico
Nessuno si è chiesto per quali e per quanti anni
La democrazia cristiana abbia cincischia atout prima con il regime comunista di Tiriac di Tirana poi con il nuovo regime di fila attuale e quali e quante siano le connivenze dei servizi segreti italiani con il versante che sta al di là dell'Adriatico ecco in questo clima
Ci toccano metafore che riguardano anche l'universo mondano o chic come quella degli oli delle per esempio io livelli non vi sarà sfuggito un articolo uscito sull'Espresso nel quale le nuove tra virgolette donne di regime le le nuove compagnie degli importanti uomini dell'Ulivo non ve le sto nominare andata per rivedere quello lento posavano con con foto posate cioè con un servizio fotografico ben comandato in quanto appunto le Olivella e sono le le nuove donne che contano con tanto di salotti con tanto di
Ora quello che intendo segnalare l'ovviamente io non intendo col qualunque struttura politica che va al potere ci anche sull'ITC anche i suoi come dire misticismo e le sue contraddizioni eccetera eccetera quello che intendo su segnalare che nel sostenere
Dall'esterno come l'impressione faccia Rifondazione Comunista un governo che si compone di questo clima culturale
Bisogna stare molto attenti bisogna stare molto attenti perché si fa si rischia di fare la guardia un bidone non di benzina ma di pattume perché è vero è vero che è verissimo quello che stamattina ci ha ricordato Veltroni è triplicato l'investimento per solo cultura ma non è semplicemente con un investimento di carattere burocratico verso lo cultura finanziaria cioè aumentando i fondi che si che si fa decollare
La cultura di sinistra viva Dio allora non so ha fatto circolare più soldi Craxi per i convegni
Che che che non so ora non mi sembra che non ho soldi di provenienza spesso appunto non leciti Sina
Ma voglio dire e e fu fuori dello scherzo non è la quantità di denaro destinata burocraticamente a questo o quel museo a far sì che la cultura trovi un suo elemento di vita l'inflazione allora detto questo non c'è molto da stare allegri apparentemente voi direte io ho l'impressione che invece ci sia da stare
Parecchio Allegri cioè che si sia aperto in questo momento come diceva Tronti di debolezza della cultura di sinistra
Un grandissimo ventaglio di opzioni di scelte di possibilità
Cioè che il Partito della Rifondazione Comunista che ovviamente delle posizioni immagino più blande di quelle che ho io rispetto all'Ulivo rispetto al PDS
Abbia comunque una quantità di possibilità di dialogo con l'esistente di esercizio di quel sentimento critico di cui vi parlavo che ormai il PDS si è totalmente bevuto questo è un po'il mio il mio parere
E vediamo verso che cosa fa io vorrei dare tre o quattro indicazioni programmatiche visto che mi restano più o meno cinque o sei minuti che vorrei in qualche modo venissero Ratko prego un po'meno un po'meno ho iniziato alle quattro sono le quattro di all'orologio di segreto Montello che truccato
Va be'comunque ci cerco di metterci quattro minuti anche perché non c'è moltissimo ma credo che siano temi importanti quelli che quelli che dovremmo affrontare ammesso che vogliamo discuterne in futuro il prima e lo Stato e la proprietà dei mass media in questo Paese è chiaro che un'informazione di carattere corretto sulle strutture sui guai
Che ci sono tuttora in questo Paese si può avere solo dove l'informazione sembrava avviata
I grandi gruppi mediatici di questo Paese se quelli pubblici e privati continuato ad appartenere a delle proprietà o di referenti politici che non sono propriamente mediatici
Cioè la RAI grosso modo con un referente della politiche del Parlamento e fino a qui d'accordo perché è una struttura pubblica o semi pubblica ma gli altri grandi gruppi mediatici sono saldamente nelle mani di gruppi che poco hanno a che vedere con i mass media
Francesco Gaetano Caltagirone spiegatemelo voi perché
Si è comprato il Messaggero e perché si è comprato il Mattino di Napoli chissà perché proprio nel tratto centro-sud della costruzione di lavori dell'Alta velocità a cui le sue aziende sono in qualche modo interessate ecco un osservatorio sui media
Sulla proprietà dei media e sul modo in cui i media
Riferiscono della realtà non è che la storia dell'Unità cioè del quotidiano che una volta Veltroni dirigeva si è andata benissimo nel senso che come sapete ha perso circa centoquaranta mila lettori fine se gli attuali credo sessanta mila ecco
Ricordiamoci che un tempo quello era il giornale dei comunisti
Un osservatorio sui media un osservatorio sulle nuove professionalità e sulla nuova intellettualità che io definisco ok e non solo io definisco post fordista ci sono qualche cosa come cento duecento mestieri
Esercitati da un ceto professionale senza garanzie cioè che non si sente professionale in senso sito in senso affluente ma che spesso lavora
Sedici ore al giorno per mettere insieme tre o quattro milioni al mese senza sanità senza garanzie e senza senza salario ovviamente senza un sindacato che lo protegga
E che nel centro nord abiti presenta di fortissimi rischi di deviazione separatista verso destra io sostengo che il Partito della rifondazione rifondazione comunista può seriamente mettersi in dialogo con questa nuova intellettualità che fatta di creativi pubblicitari dei software design di operatori internet
Di persone che comunque hanno a che vedere con l'attuale trasformazione tecnologica e che come si diceva una volta gli anni Settanta dicono la trasformazione tecnologica spesso sulla propria pelle è un altro ceto di non garantiti
Che offre oggi una posizione fortemente contrattuale in certi momenti ironica verso la politica mani confronti di quale dovrebbe esserci molta attenzione la questione e qui vorrei chiudere dei dei dei giovani la questione giovanile
In qualche modo e la questione del dell'infanzia non dimentichiamo che stanno diventando adulti in questi anni stanno entrando in quello che una volta si chiamava il mondo del lavoro i ragazzini che una volta abbiamo visto SMA nettare con i videogames e con i computer
Cioè stanno sta entrando un ceto di diciotto diciannove venti ventidue enni
A confronto con la realtà di lavoro
Che ha sempre misurato le proprie capacità di interattività con una macchina intelligente con il computer
Questo porterà una ulteriore devastazione rispetto alle devastazioni in corso nel mercato del lavoro nel senso che si creerà un ceto di neo espulsi di meno ignoranti che non è il il ceto operaio che tradizionalmente lentamente viene espulso
Come da riflessione degli economisti posporlo distico
Ma siamo siamo sono tutti coloro che non hanno quel livello di competenza nero tecnologica su questo è assolutamente necessario riflettere e da ultimo
La questione di di un altro grande ceto non garantito che il vasto ceto giovanile che oggi si affolla grosso modo intorno ai centri sociali
Rifondazione comunista ha fatto molto nei confronti di questo universo in termini di dialogo in termini di sostegno certe volte io penso ai recenti casi della Garbatella ora cito un fatto romano ma in qualche modo
I consiglieri di Rifondazione sono stati gli unici a parlare
In strutture ufficiali spiegando qual è la situazione di un centro sociale
Ma ho come l'impressione che verso quell'area sia oggi possibile una un'attenzione diversa da quella semplicemente di difenderla quando viene criminalizzata no
Come è stato recentemente nel caso degli scozzesi di Torino cioè quella è un'area che in qualche modo avviato per prima la riflessione sulle nuove tecnologie ed è un'area che in qualche modo nel momento in cui il partito comunista
PC PDS ritirandosi dalle periferie lasciava ampio terreno di caccia ai nazisti al al fascismo di periferia è stata l'unica area che ha fatto seriamente militanza contro gli spacciatori di eroina e seriamente militanza
Di carattere antifascista nei quartieri questo è in qualche modo un tentativo di mantenimento di una civiltà media nei quartieri di periferia
Che non è certo dovuto alla alla sinistra storica in questi ultimi dieci anni ma che è dovuto ai centri sociali io non parlo ha fatto in nome e per conto dei centri sociali perché non ho nessun titolo per farlo mi limito ad indicarvi una direzione nella quale è assolutamente necessario
Fare attenzione insomma a mio giudizio se oggi Rifondazione comunista pur rimanendo e qui concludo pur rimanendo la posizioni totalmente quella in certo senso di sostenere il governo in panchina
Vuole
Progettare la cultura in maniera diversa
Vede porsi come il punto di riferimento di una di una galassia di realtà singolari e diverse a me corsi non manca affatto il partito di massa come diceva lei
In questo momento mi manca un partito che sappia porsi come galassia di scelte elettive un partito che sappia unire istanze singolari differenti un partito che sappia promuovere le differenze che sappia promuovere Ino i non garantiti
Che non siano esclusivamente per dire le fasce deboli cioè coloro che sono stati espulsi dal processo produttivo ma anche le fasce deboli giovanili che nel processo produttivo
Non riescono
Ad entrare queste il tipo di partito che in questo momento mi manca e ho l'impressione lo dico ottimisticamente
Che il partito da Rifondazione comunista sia l'unica struttura politica attualmente in grado di avvia l'uso perché conosco i suoi militanti insomma perché conosco chi fa le pagine culturali di liberazione perché conosco in qualche modo molti giovani di Rifondazione
è l'unico partito che possa porsi in dialogo con queste istanze sociali e culturali in Italia vi ringrazio
Tre minuti
Grazie
Ha ora la parola Moni Ovadia il quale per ragioni per disguidi farà un intervento improvvisato lui ci tiene noi lo sottolineiamo dove lo facciamo anche uscire
Posso testimoniare dell'efficacia degli interventi di Moni anche quando sono improvvisati e lo ringraziamo sono fottuto professionalità delle cose mediocre
No intanto io per me un'opportunità mi spiace non aver potuto accoglierle coglie la più appieno rileggendo anche il documento programmatico io non posso quindi che fare una testimonianza personale di un caso anomalo qual è quello che rappresento
Anomalo perché io sono come quasi ontologicamente un uomo di sinistra poi lasciamo stare sulle definizioni di precisazione di campo ebbene non affrontarle perché ci porterebbe molto lontano ma comunque e ho trovato naturale nel mutare delle temperie politica e culturale di questo Paese mantenere certi principi precisi e fermi perché certi valori
Non fanno dimostrati ma vanno semplicemente mostrati detto questo io ho avuto un'ipotesi di lavoro lavoro intellettuale culturale che ho svolto principalmente nel teatro premere la musica e poi nel teatro
E con una sorta di assillo maniacale sono andato avanti senza preoccuparmi del fatto che questo era sulla carta nei fatti un'utopia assoluta occuparsi della cultura di una minoranza
è pur vero che questa minoranza la minoranza ebraica della diaspora ma bisogna considerare che in questo Paese gli ebrei sono ventisei mila oramai quindi non c'era apparentemente un contesto io poi mi sono addirittura occupato la cultura degli ebrei dell'Est Europa
Io provengo dalla Bulgaria anche se in realtà sono sono un un ciarlatano dentro la cultura dell'est Europa del dello yen Bisceglie perché io vengo dalla cultura sefardita sia degli ebrei di discendenza ispanica
Allora mi sono occupato comunque maniacali mente di questa cultura per una ragione che è stata detta qui in maniera molto semplice e chiara non ricordo da quale relatore il problema della memoria
Cioè il problema che noi abbiamo possiamo imparare dal pool dal passato nella misura in cui ci interessa avere un futuro quindi se vogliamo un futuro
Per converso abbiamo necessità di misurarsi ed imparare dal passato
Allora o utilizzato gli strumenti espressivi culturali modi di pensiero di questa cultura però sostanzialmente per parlare dell'uomo
E ancorché in loco per ripeto di cultura ebraica dell'est Europa per quelli che mi conoscono che hanno avuto occasione di entrare a contatto con i miei lavori sanno bene da che parte sto c'è quindi il fatto che mi occupi di uno specifico culturale anomalo in questo Paese non mi ha impedito di esprimere evidentemente sentimenti
Non riconoscibilità molta molta molta più gente che non quelle che da questa cultura provengono anche perché questa cultura per varie ragioni ha permeato l'Occidente ed è arrivata anche Oltreoceano caratterizzando alcuni sviluppi culturali
Però di fatto io pura essendo cresciuto
Credo di avere mangiato più il mio conflitto di qualsiasi militante
Prima del Partito comunista e poi di parti della sinistra perché sono diventato grande dei festival dell'Unità nei festival del proletariato giovanile in questo tipo di festival quando facevo la musica prima militante poi sperimentale
Dal punto di vista di di quello che ho fatto sono anche se questo mi dispiace non assunto reazionario cioè quello che i nazisti chiamavano da stringere stelle sì il trionfo della volontà cioè io maniacale mente
Senza cercare scorciatoie forse non so perché il perché è una malattia non voglio farmi nel merito sono fatto così e mi va bene essere così ho cercato una proposta culturale che non cercasse compromessi che non fosse corriva
Non ho cercato spazi televisivi che mi sarebbero stati negli ultimi tempi molto facili tipo i talk show per esempio
Non li ho cercati perché mi trovo a disagio dentro quei contesti non giudico chi li fa non non sono invece sono un amo soddisfatto la mia non è una lamentazione perché sono quello che si chiama un uomo di successo in questo momento
C'era impiegato trent'anni di sfiga però insomma voglio dire non è valso la pena
Ma questo è una riflessione che vi propongo io ho fatto sono stato ancora ogni volta che c'è una manifestazione mi chiamano dice vedo io vengo perché vado ma perché da che parte volete che stia non posso che stare naturalmente dalla parte della gente che è in difficoltà degli umili dei vessati questa non è una cosa che si cambia restituendo o cambiando opinioni politiche
Cioè questo è un problema prima di scelta umana ancorché prima che politica cioè è una scelta radicalmente antropologica allora vado vado per esempio non so una delle ultime volte
L'amico Paolo Neri Limonta mi ha chiamato perché c'era una manifestazione di disoccupati
E io sono stato chiamato come specchietto per le allodole e io sono andato volentieri non mi importa la strumentalità non non non era nel conto il per i problemi c'eravamo i disoccupati e io e basta
Allora Seniga Milano io non ho visto le facce della gente che mi sarei aspettato di Federer cioè c'era un outsider
Certo di formazione marxista con una posizione politica sempre precisa rispetto a dove adombri si debba stare
Però c'era c'era questo outsider che da anni fa questo percorso maniacale
Che ha fatto recentemente uno spettacolo voglio dire che magari non sarebbe piaciuto a molti compagni ad altri piaciuto molti hanno pianto e molti sono usciti distorcendo naso dicendo uno spettacolo comunista
Non avendo l'intenzione di essere uno spettacolo comunista avendo l'intenzione di essere uno spettacolo che non era disposto a buttare via il bambino con l'acqua sporca
Perché a prescindere da come uno la pensi la storia del movimento operaio dei movimenti socialisti comunisti è una storia onorata
E quella storia va difesa non importa se uno sia moderato estremista su questo io ho pochi dubbi ho pochi dubbi lei questo questo calderone revisionista che è una grande truffa il cui giochino è evidente riabilitare la destra nazionalista per poter ricominciare da capo
Allora siccome io appartengo sapete si diceva a Berlino nel trentacinque c'erano due tipi di avere gli ebrei pessimisti agli ebrei gli ottimisti
Gli ebrei pessimisti sono emigrati negli Stati Uniti
Allora appartengo a quel tipo di pessimista che dice questa volta non cominceranno con noi perché siamo diventati molto marcato Marchetto Bovo per dell'americana fashion Abu oggi no
Ma come saranno con altri ma secondo me prima o poi finiranno con sempre e come la storia
Ma sapete vennero a prendere i comunisti io non ero comunista che cosa me ne fregava vennero a prendere gli ebrei io non ero ebreo cosa me ne fregava vennero a prendere e gli omosessuali non era omosessuale vennero a prendere
Mi che ne so io gli orfani gli evangelici io non ero evangelico vennero a prendermi non c'era più nessuno per difendere allora questa era
Per me
è una posizione semplici ci sono dei valori umani con i quali si sta e basta e Soloni
Della televisione che cercano di fare di tutti fare tutti i gatti BG non m'ingannano tanto a loro interessano solo i quattrini
Quindi non è un problema da mettere in discussione però questo tipo di lavoro che io ho fatto l'ho fatto perché ci credevo perché lo sento perché non so che vivere così
Però non ha voluto moto di misurarsi mai in termini contestuali come si diceva prima cioè ma si chiama per una per una sostegno politico o a volte per un sostegno di carattere umanitario le mine anti uomo questo perché io vado volentieri e volentieri andrò non è una lamentela ma perché non c'è mai un rapporto che non sia strumentale guardate io ricordo tutti ricorderete il fenomeno Inti Illimani
Ci fu questa moda del Cile dirompente e allora scusatemi questi meravigliosi musicisti cileni erano diventati insopportabili perché te li facevano entrare come le patatine fritte dentro il naso nelle orecchie
Poi finì il periodo spariti gli Inti Illimani
L'idea di trovargli un po'gli impegni guitti
Come nelle per peraltro un po'in borghese siti grigi come me peraltro in un festival dell'Unità mille novecentottantatré a Reggio Emilia dove avevamo una specie di curioso io feci una specie di installazione registica del decennale del corpo del del colpo di Stato in Cile
Con lei c'erano musicisti musica contemporanea e c'erano anche gli Inti Illimani che ogni tanto facevano capolino con una loro canzone
Allora non giova l'uso strumentale della cultura mai non giova cioè serve a in brevi periodi ma è un e come un gatto che si morde la coda
La cultura è il luogo in cui la politica sviluppa terreni per lanciarsi in avanti perché la cultura io lo misura la cultura teatro è un luogo ideale per l'utopia io questo utopia l'ho potuta compiere perché a Roma il teatro
Nella politica non mi sarebbe stato possibile evidentemente la politica delle priorità che premono che ti piaccia o non c'è o non ti piaccia
Ma il teatro per esempio che stava rimanendo uno dei pochi luoghi dell'umano perché noi stiamo vivendo una cultura mediatica in sviluppo
I ragazzi vengono attraverso lo schermo del computer la televisione il mediatore anche dell'altoparlante tutti in piedi un si sviluppano e questo è il naturale trenta
Della nostra società e lo sviluppo dei mezzi di produzione quello che il teatro di manodopera dopo gli uomini stanno con gli uomini dove si respira aria umana anche il cattivo teatro è a antro antropologicamente interessante
Perché il teatro è quella cosa che si colloca fra arte e vita Stalin mezzo
Allora io credo che de in questi ambiti culturali ancorché marginali si possono lanciare delle ipotesi che poi trovano terreno di sviluppo in avanti guardate io ho fatto una riflessione sul problema della disoccupazione
Se ne parla molto ce ne parla molto questo è uno dei partiti
Che molto lancia il problema giustamente la disoccupazione un problema drammatico in questo Paese io credo che un uomo decente non dovrebbe poter dormire sonni tranquilli sapendo che un suo prossimo deve subire l'umiliazione
Della non occupazione di ciò che comporta se ne parla però sempre in termini di numeri prevalentemente in termini di numeri si dice ventidue per cento nel sud ventitré e venticinque il problema è che noi abbiamo la sicurezza che questa società così come può diminuire o di disoccupazione abolirla ma allora una volta che dal dal dal venticinque diventassero un fisiologico undici per cento diciamo ammesso che sia fisiologico
Sarebbe giusto che quell'undici per cento siano disoccupati no allora il problema culturale dalla di John disoccupazione non mi è mai sentito
Non non mi è mai capitato di sentirlo trattare in maniera articolata cioè l'uomo disoccupato come dite quali sono i suoi problemi quali i suoi sentimenti quali sono i rapporti familiari quali sono i rapporti sociali
In che modo l'esistenza di un disoccupato è altra rispetto a quella di uno contro l'altro
Cioè
Il territorio culturale ma dove si può portare anche a anche un liberista che non sia del tutto chiuso che il problema e quello di fare uscire la mosca nella bottiglia prima cioè il problema prima esigere primo viveva primus vivere deinde filosofare il problema prima del disoccupato è un'esistenza
è un al di là del mercato dei problemi del del fatto che vediamo in mercati internazionale globalizzati quindi le iniziative non sono facili
Ma anche culturalmente il problema delle trentacinque ore ha sollevato un'alzata di scudi Odino panico ma perché era la stessa cosa con le quaranta ore
Allora culturalmente manca secondo me è una riflessione è un'osservazione che fa un teatrante voi passate Mara per quello che io sono manca una riflessione articolata profonda sulle istanze latte ampie dell'esistenza umana e e sociale di di un determinato vissuto i luoghi della cultura a mio parere sono i luoghi dove l'utopia si lancia naturalmente parliamo dell'utopia nel disincanto
Perché l'utopia assoluta fatto milioni di morti abbiamo già dato Craxi
Però
Se l'utopia non ci sostiene
La vita potrà essere materialmente
Forse accettabile varrà la pena dividerla se un uomo non vive al servizio di un ideale badate non di un'ideologia ideologia un idolo inerte l'idealità e ciò che fa pulsare
Il sangue di un uomo senza di quello come diceva Kavafis a nel sulla sulla famosa poesia I satrapia a colui che va alla dal dal dal da da Artaserse perché vedrà onori e satrapie e ha rinunciato
A ai ai ai ferri meriti a quelli conquistati attraverso la sua fatica la sua esistenza
Il verso finale dice ma senza queste cose me la chiami ditta allora io ho cercato un po'di parlare di queste cose in modo trasversale con una piccola Utopia legata ad una cultura che non c'è più nella terra dei OPA che è stata era dedicata però che manda grandi bagliori di vita che a lezioni di umorismo di paradosso a lezioni politiche nel senso lato del termine della polis della civiltà del e dalla centralità dell'uomo
E che e e piacerebbe che non solo un contesto in modo antagonistico all'altro ma all'interno della sinistra tutta si potesse sviluppare un'attenzione non strumentale per i problemi della cultura
Non c'è qualcosa che sia vissuto come un servizio al cittadino all'uomo e al pubblico e non come qualcosa che serve da specchietto per le allodole perché come ho voluto dimostrare con quella volta dello Zelig a Milano
Gli specchietti per le allodole si rompono più uomini invece hanno più possibilità di resistere grazie
Grazie ora la parola Elisabetta Mondello seguirà Giuseppe Prestipino
Allora come tutti coloro così che sono stati invitati a partecipare a questa giornata di convegno di lavori finiti i pensieri di tanti scambi che ci sono stati oggi diciamo nei giorni scorsi ho provato così a pensare a quale immagine mi venisse in mente
Aproposito dell'oggi se guardato proprio dal punto di vista del lavoro intellettuale delle condizioni del lavoro intellettuale
Ora l'immagine che mi è venuta in mente neanche parlato con con alcuni amici che hanno parlato precedentemente è stato proprio quella della desertificazione tra della terra bruciata del nulla
Cioè mi è sembrato insomma che il paesaggio che ci circonda in qualche modo fosse veramente ciò che tanti anni fa uno scrittore che è già stato citato più volte oggi Pasolini
Chiamava il vuoto culturale
Ora che cos'è il vuoto culturale vedo che ci sono anche studenti e i nostri lo sanno benissimo perché è un tema del quale spesso si parla ecco cos'è il vuoto culturale ovviamente
Visto che non può esistere una situazione di non cultura perché in questo caso di se stesse sarebbe cultura si porrebbe come cultura il vuoto culturale è esattamente il suo contrario a quello che apparentemente e il suo contrario ossia come diceva Pasolini il vuoto culturale il troppo pieno
E sì ci guardiamo intorno proprio in questi in questi mesi in questi ultimi anni e mi sembra che ci sia esattamente questa situazione il troppo pieno c'è l'agitarsi se un continuo chiacchiericcio cioè il muoversi in continuazione dalle pagine dei giornali dei neonati a me una quiche Simi settimanali dalla televisione
Di sempre nelle università nelle case editrici la perdita del senso mi pare che la definisce Bertinotti stamattina
E ci sono però certamente anche nuove idee cioè non è che in questo continua agitarsi e muoversi non ci sia il nulla e ci sono nuove idee ci sono nuove soggetti soggettività nuovi la anche lavori che stanno venendo fuori positivamente
Stanno creando aree di cultura che però rimangono come come bloccate come incapaci di espandersi di comunicare in taluni casi non si conoscono
Allora io dico si tratta come dire non di scegliere se essere apocalittici o integrati
Ma di cercare di capire di provare a fare delle ipotesi e quindi ben venga una giornata come quella di oggi
Cercare di capire che cosa sta succedendo quali paradigmi sono saltati provare a fare delle ipotesi su quelli nuovi che certamente esistono e stanno agendo allora io vorrei provare a a fare un pezzo di ragionamento in questi termini
Scusandomi ovviamente prima di tutto per la parzialità del punto di vista somma storica della cultura e dunque ad non so se non assumere questo punto di vista
E secondo poi ovviamente per l'estrema sinteticità e per il fatto che vado giù con l'accetta
Punto uno
Mi sembra che negli anni novanta sia proprio definitivamente saltato un messo nel suo fondamentale che ha caratterizzato la storia della cultura italiana del dopoguerra ossia il nesso fra intellettuali e partiti politici
La storia novecentesca eh ricostruibile ovviamente anche come storia appunto dei vari modi in cui si sono andati collocando gli intellettuali
Nei confronti di due entità da un lato dell'Aude l classi sociali che che in tanti hanno tentato di rappresentare dall'altro del potere una sorta di tridente
Ora la novità del secondo dopoguerra è da un lato l'interlocuzione forte degli intellettuali con i partiti politici questa la grande novità il quarantacinque del post quarantacinque
Interlocuzione anche conflittuale ovviamente
Anche fortemente antagonista anche piena di lotte pensiamo agli anni Cinquanta pensiamo a Panzeri c'è stato un convegno apposta agli anni Sessanta Quaderni Rossi se Mario Tronti sta qui ecco insomma non stiamo su questo punto
Anche quindi interlocuzione fortemente conflittuale ma un'interlocuzione
Dall'altro una dichiarata rappresentanza di classe
Degli intellettuali medesimi e con questo non intendo solo del movimento opera
Ora negli anni Ottanta questo nesso a mio avviso comincia a incrinarsi l'ho già detto in un'altra occasione e inizia un fenomeno da un lato di scollamento sia dell'idea della rappresentanza
Sia dell'interlocuzione con i partiti politici e muta il luogo di formazione delle idee diventa il gruppo intellettuale la rivista caso Celebre famoso lo cito sempre Micromega
E qui inizia un processo che produce una delle tessere dell'oggi punto due
La tentazione del partito degli intellettuali from oltre visti i risultati elettorali dovrei dire del partitino comunque è una tessera che esiste
Punto tre questo processo viene incrementato e ampliato da una sciagura la vicenda nella quale poi insomma a un certo punto abbiamo tutti quanti così steso un velo pietoso una vicenda che fa ha fatto parte del processo di trasformazione del piccino PDS
Dove per un'intera fase sia inventata l'esistenza della sinistra dei club adesso che l'ho detta forse ricordiamo tutti quella cosa
Che è stato un qualcosa che andava molto al di là di quello che poi è stato realmente né risultati cioè a mio avviso lì in qualche modo si è legittimata l'idea che da un lato fosse lecito fosse giusto anzi fosse addirittura inevitabile che un partito si Dessì identità per etero direzione e per di più attraverso l'assunzione del sistema divide di soggetti diversi da quelli che esso tradizionalmente rappresentato ora l'operazione fallita non non entro oltre nel merito purtroppo qui giusto non si possono se non dare con elementi così di pensiero proprio ma è rimasta quello che io ho detto definirei come una sorta di onnipotenza residuale diciamo così degli operatori culturali anche qui piano un questo termine intellettuali
Cioè l'idea che di per sé qualunque opinione di un operatore culturale di un intellettuale sia immediatamente politica ha pari dignità di quella delle organizzazioni politiche delle organizzazioni partitiche
Ma non attenzione nel senso dell'interventismo della cultura
Diciamo come quello che avevamo conosciuto precedentemente cioè come una relazione appunto fra intellettuali rappresentanza potere come militanza politica se volete
Ma invece come un divo comune Dapporto diretto e onnipotente e svaluta ante che ci porta appunto all'attuale proliferazione del chiacchiericcio da parte di chi sa chicchessia perché fateci caso in molti casi si tratta effettivamente di un chicchessia
E che si coniuga perfettamente con quell'altro fenomeno che sta venendo avanti e che è stato definito la crisi degli statuti di autonomia della cultura collidono perfettamente e si incontrano e si completano sono quasi l'interfaccia quarto elemento in questo Processo a mio avviso mentre si producono i ben noti fenomeni di trasformismo a come dire il più tipico carattere degli italiani lo vorrei dire anche per ricordare così un grande intellettuale scomparso Bollati che così definiva purtroppo ahimè il nostro carattere ricorrente il trasformismo e ancora fenomeni di sudditanza di subalternità
Soprattutto quando poi le leve del potere passano in mano al governo dell'Ulivo
Quando gli intellettuali e molti diventano intellettuale di governo non so se Tronti lo dicesse in questa accezione ma diciamo in questa lo prendo io
Ma io questo argomento non lo voglio toccare non voglio toccare la relazione intellettuali governo dell'Ulivo
Perché voglio invece toccare un altro punto non ci accorgiamo tutti che stiamo mettendo tra apparente si cioè stiamo tenendo fuori dalla visibilità dalla riconoscibilità politica e intellettuale
Una o forse due generazioni noi siamo continuando a parlare di giovani pensando ai ventenni ventidue enni ma quali ventidue enni qui si tratta di uno due generazioni che in pratica sono quasi messe fuori dalla visibilità intellettuale e cercò di spiegare questo è un paese intellettualmente vecchio dove è difficile per un giovane a vere cittadinanza intellettuale chi vuole parlare si deve accodare alla schiera dei chiacchiericcio nona altre soluzioni mi sembra
E vengo all'ultimo punto quinto punto quello che mi tocca più da vicino ed l'università appunto dissacranti ragazzi qua dentro sanno come me di che cosa sto parlando non voglio essere apocalittica non voglia autoflagellazione ma su questo punto bisognerebbe ex Carlo l'università italiana è un sistema bloccato
Non consente lavoro intellettuale a chi abbia meno di quaranta quarantacinque anni considerato giovane creatura a quaranta quarantacinque anni ringraziamo ma insomma non è non è possibile
Per chi ce l'hai quaranta quarantacinque anni ci sono solo carriere bloccate fai dei concorsi nei quali sui quali è meglio stendere un velo pietoso
Finanziamento che questo Governo ha ulteriormente ridotto anch'io sono molte volte a sudare che Veltroni se ne sia andato perché qualcheduno mi dovrebbe spiegare perché dovremmo a essere felici di entrare in Europa
Con un rifinanziamento dell'Università diminuiti allora il gratta e vinci o come di Diana lotteria oltre che ai beni culturali per cortesia un pezzetto al finanziamento dell'Università così magari ragazzi qualche cosa prima o poi riusciranno a fare
Il sistema universitario italiano come noto garantisce solo la disoccupazione intellettuale o là sotto occupazione
Ha reso il corpo docente vecchio non consente il normale processo di formazione trasmissione dei saperi credo che qua dentro vada detto perché a mio avviso uno dei nodi più importanti di quello che sta avvenendo in questa fase sta ed è anche per questo che si sono sviluppate professionalità esperienze ricerche anche di grande interesse alcune ad alcune di queste faceva cenno Castelvecchi al di fuori dell'università
E a mio avviso ulteriori gravi rischi si profilano per alcuni dei provvedimenti che il ministro Berlinguer sta prendendo per l'università e accenno solo perché ripeto ci sono troppi specifici in questa sala X ognuno appesantisce troppo il proprio discorso non dal pesante non ci sopporta più ma due cose lo voglio dire perché lo devo a loro uno precarizzazione del lavoro intellettuale giovanile dottorati di quattro anni
Per i quali come dire sarebbe più facile vince un concorso a cattedre piuttosto avere un dottorato come sapete una rassegna biennale rinnovabile che è stato infilato nella finanziaria del ventinove di dicembre tra una cosa e l'altra segno biennale rinnovabile
Una borsa di studio come sapete che inevitabilmente insieme agli altri provvedimenti porteranno ancora di più al degrado dell'università perché così proprio sarà il trionfo una sorta di apoteosi di quello che in un altro pezzo di lavoro si chiama la flessibilità che solo è unicamente un blocco indecente delle intellettualità giovanili questo va detto un azzeramento è il trasferimento ad altrove perde lega a creare idee siti Raynaud da qualunque posso ma non dentro l'università perché lì lavoreranno solo precari giovani che non ci arriveranno mai ad avere un ruolo non ci arriveranno mai secondo punto veramente sua per finire una sorta di io non dico neanche colonizzazione sei persino come dire gentile io dico proprio una sorta di americanizzazione folle del nostro sistema di studi per i meccanismi proposti stava parlando del sistema cosiddette appunti degli esami non come dire cordoglio la platea spiegando perché è un meccanismo agghiacciante comunque basterà dire che si stanno per mettere in atto dei meccanismi che trasformeranno profondamente i curricula degli studenti la loro esperienza universitaria e soprattutto che hanno come modello un'aberrazione Sacks fingere di ignorare cioè ciò che sanno tutti gli studiosi in Europa
Che le università americane escluse quattro cinque per carità hanno un livello di frequentazione di studenti uguali a quella delle nostre secco
Università non c'è nessun motivo per prenderli a moda
E un'ultima affinché fare ecco io credo che che fare io credo che bisognerebbe cercare di evitare esattamente l'opposto da quanto di quanto è stato fatto da altri partiti
Per esempio non mi è sembrata un'idea molto felice e quella degli stati generali della cultura
Che hanno costretto come ha scritto qualche giornale quindi per carità non lo dico io qualche degnissimo intellettuale così a superare l'imbarazzo di trovarsi nella poltrona vicina a personaggi che si sono dovuti velocemente ricollocare politicamente ecco non mi è sembrata ha fatto un'idea buona non ci serve un elenco telefonico di chi la sua felice nicchia c'è la vera e lassa ampliando
Quello che secondo me bisognerebbe cercare di fare quello che il Partito della Rifondazione Comunista potrebbe fare è di porre la questione degli intellettuali proprio a partire da chi nel chiacchiericcio non ci sta cioè da quelle due generazioni di chiamiamoli Giovanni anche un questa allargando intergenerazionale un po'basta basta
Che sbigottiti certa l'accesso alle professioni intellettuali e non lo trovano agli neve e agli universitari a coloro che si sono creati nuove forme di lavori intellettuali varate sono tantissimi
Insomma bisognerebbe mettere in contatto a mio avviso proprio con incontri con iniziativi non so se con una Casa delle culture forse sì ma comunque trovare il modo di avere dei momenti nei quali ci si incontra e fisicamente ci si conosce perché e c'è anche questo problema la conoscenza e proprio da secondo me da questo questa realtà
Potrebbe da questi incontri può nascere un nuovo Progetto insomma va abbattuta quella cosa che dicevo io prima la desertificazione mi che alle origini e ovviamente anche l'idea che in questo sistema è diciamo il il conformismo neoliberista sia una scelta obbligata a una condanna della storia ossa lei dentro non va da nessuna parte ecco non è vero o non deve essere più vero
Ve la ricordate anch'io citazione ve la ricordate quella fase fra è molto famosa di Gesualdo Bufalino lupara del Meridione diceva il Meridione ha bisogno di lavoro e di libri
Ha bisogno di case e di libri ha bisogno di occupazione e di libri ha bisogno di acqua e di libri
Ecco io penso che in Italia tutti dannatamente bisogno di case e di occupazione ma credo anche che abbiamo dannatamente bisogno di credere nei libri e nelle idee
Grazie allora la parola Giuseppe Prestipino seguirà per l'ultimo intervento perché come avete visto dello suo invito le sono previsti diversi ma poi ci sono problemi che arrivano all'ultimo momento anche per personalità non solo politica ma intellettuale appunto di quelle previste naturalmente tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di intervenire
Verranno comunque inseriti negli atti che produrremo in tempi molto veloci e auspico di questo convegno quindi con Prestipino e Marcello lessi e poi un replica velocissima di Fausto Bertinotti pensiamo di concludere i nostri lavori
Chi è breve e Bracco
Io e io vorrei essere bravo in questo senso
E poiché come ha animale politico sono fuori esercizio
E mi resta solo una molto relativa
Familiarità con alcune astrattezza e filosofiche non so se vigne consentito trasferire in questa sede
Alcune riflessioni un po'astratte
Sorte in un incontro seminariale di ieri mattina nell'Università di Tor Vergata
Nella pratica come nella teoria
Dopo una crisi profonda
Si avverte il bisogno di un qualche ritorno alle origini
Ma direi anche e soprattutto si avverte il bisogno di una critica degli errori originari
Non c'è luce senza o
Anche in coloro che noi continuiamo a considerare
Infatti moderne
Punto di riferimento un magistero insuperabile
Mi limito ad indicare nel cinquanta nel centocinquantesimo del manifesto qui pochi hanno sottolineato forse almeno
Ah sì
Si deve consociate estere smemorati
Nel centocinquantesimo del Manifesto mi limito ad indicare che errori teorici che risalgono ai nostri classici ci sono due tra gli altri
Un errore per troppo liberalismo un altro errore
Separarvi dal primo per troppo poco o nessun liberalismo
Primo per troppo liberalismo l'utopia liberale libertaria dell'estinzione dello stato
Generoso e nobile rispettabile certamente e tuttavia storicamente corresponsabile della successiva in cui sia pratica
Nel riformare le istituzioni
Che vale formarle
Se sono prossimi ad estinguersi
E quindi responsabile corresponsabile
Della esasperazione
Posto rivoluzionaria
Proprio dei caratteri e repressivi e oppressivi con i quali soltanto si pretendeva di identificare lo Stato in via di estinzione
A
La pena del contrappasso dantesco
Nel mille novecentodiciassette il doveroso appassionato rifiuto dalla guerra totale
Dall'ente Gramsci
Lei su essenzialmente nel partito bolscevico la il rifiuto appassionato dalla Guerra totale coinvolgeva nel rigetto ogni altra funzione o capacità dello Stato ma perciò riproduceva suo malgrado
La guerra nella sua duplice forma appunto del totalitarismo e della militarizzazione
Riproduceva va militarizzazione ha anche nella stessa appunto generosa militanza è stato osservato autorevolmente Ingrao
La stessa militanza
Che serviva anche nel nostro Paese il partito che si poneva al servizio parti
Secondo
Errori per troppo poco liberalismo
Sì seguiva la democrazia integrale
Tra democrazia diretta
La democrazia non formale ma la si inseguiva espungendo ogni liberalismo ogni sia pur regolata libertà civile o personale
E perciò la democrazia integrale si convertiva in terrore giacobino doveva convertirsi
Secondo una sequenza storica già nota
Sì doveva convertire il terrore giacobino un terrore giacobino che preparava fatalmente
La rivincita proprie di uno Stato liberale Gretto
Che si facesse anche liberista sul terreno economico sociale ossia selvaggiamente capitalista
Su questo terreno terreno appunto economico-sociale Gramsci avverte
La controrivoluzione efficace e quella che sa captare alcune istanze della parte rivoluzionari
Ma grande Gramsci fa capire che anche la rivoluzione
Se vuole approdare conquiste durevoli
Deve recuperare nella forma di interessi subordinati in quanto egemonizzare attivo
Elementi ancora vitali dell'avversario e quindi anche dello stesso modo capitalistico di produzione in quanto tale
Tra parentesi
I fautori odierni del maggioritario secco
Non sono democratici e neppure liberale
Liberale infatti chi tutela le minoranze
Chi si dà pensiero dei diritti anche politici delle minoranze
Democrazia è d'altra parte non reprimere o cancellare le minoranze e le loro rappresentanze ma capacità delle maggioranze di fare i conti con le minoranze di misurarsi con le minoranze di accoglierne alcuni a specchio elementi in parole povere o ricche democrazia uguale egemonia ancora una volta con Gramsci
Seconda parentesi
Gramsci non era più liberaldemocratico ante litteram come qualcuno oggi vorrebbe farci credere
Gramsci sapeva però rievocare nel suo comunismo forte i fermenti del suo giovanile liberalismo
è vero che la dove si è costretti alla guerra di movimento si agisce come se come se si dovesse distruggere l'avversario
Ma anche in quel caso
Ove si riesca a rovesciare i rapporti di forza solo la via del consenso conduce a conquiste durevoli diceva Gramsci
Prolungare il movimento oltre la fase tra lotta da condizioni di mio minoritari e di sul Battistero unità
Eccoli il movimento prolungare la volontà di distruggere l'altro significa preparare la resurrezione dell'altro
Dalle sue ceneri o dalle nostre cene
Il capitalismo non ha distrutto i modi di produzione antecedenti abbia inglobato
E via rimodellata e sotto la sua egida
Perciò si è affermato storicamente e dico reggia ancora
Se anche la lotta più aspra Successo quando i rapporti di forza sfavorevoli
Si convertono in rapporti di consenso a noi favorevoli
Nulla sarebbe più stolto
Che immaginare il contrario
Cioè una sia pure radicale guerra di posizione
Combattuta sul terreno dell'egemonia oggi
Con l'intento
Ecco lei ha lo scopo più o meno dichiarato
Di poter domani non più egemonizzare ma distruggere tutte le pratiche e persino i valori più vitali dell'avversario
Fare i conti col nostro passato teorico significa dunque ripensare positivamente
La forma stato
Recepire nell'alveo primario della democrazia l'istanza a seconda delle garanzie liberali
E concepire un disegno egemonico epocale
Non viziato da strumentalismo deteriore ma proiettato
Sulla lunga durata storica
Vi ringrazio
Grazie la parola nazione la Lezzi
Non c'è più
Allora diamo la parola Fausto Bertinotti
Bene voi proprio soltanto rapidamente
Non conclude naturalmente me
Appuntato un brevissime considerazioni che suonano più che altro come ringraziamento
A tutti voi che siete rimasti fino ad ora con con una partecipazione molto intenso di cui dobbiamo vi ringrazio
E tutti coloro che sono intervenuti
Io credo persino diciamo andando al di là delle nostre aspettative nel possibilità di una interlocuzione
Su un terreno che noi sentivamo così difficile
Ed è la prima cosa da cui davvero vorrei ringraziare tutti coloro che sono intervenuti e questa
Possibilità di discutere e di dialogare
In un tanta diversità di esperienze e di sapere peraltro diciamo non messi alla prova in un lungo percorso di frequentazione
Ma con conoscenza diciamo
Che si sono prodotti per moltissime vie moltissime sperimentazioni grato assai diverso tra di loro
Io penso che già sia almeno per noi straordinaria questa possibilità di ascolto
Di ascolto tra saperi esperienze così diverse diverse
Anche per l'impianto culturale
Teorico politico
E io vorrei dire almeno per quello che ci riguarda è per quello che riguarda noi il nostro interesse a tutta la gradazione di queste diverse collocazioni anche politiche progettuali anche politica e culturale
Fino diciamo cito il caso più lontane
A quella riflessione diciamo sui temi della managerialità
E della crisi della managerialità dentro questa grande riorganizzazione del capitale che noi possiamo a cui noi possiamo guardare soltanto come un sintomo
Di una incapacità del capitale di organizzare ormai compiutamente anche le risorse che più gli sono congeniali
E ha una propensione alla distruzione anche di queste in tempi e con una consumazione finora sconosciute
Abbiamo sì ci interessa diciamo questa posizione così lontana si può capire
Il grado di intensità di erogazione che c'hanno promosso una serie di sollecitazioni più direttamente coinvolgenti l'impianto
Informazione teorico culturale su cui lavoriamo
Un altro elemento mi pare di particolare ricchezza
La il confronto tra la diversità di esperienze di linguaggi di sapere e di specialisti
Di linguaggi anche speciali che hanno potuto confrontarsi
In questa interlocuzione in questi interventi intanto determinando un grado di ascolto e di interesse che a me sembra assai rilevante insomma
Poter ascoltare la testimonianza d'esperienza di un cantautore di un primario di un ospedale pubblico che stanno in una relazione con una ricerca come quelle sulla teoria della rivoluzione
E accettando anche la diversità di approccio di linguaggio e senza determinare un ordine gerarchico come dire un principio di sottomissione mi pare una modalità di confronto naturalmente difficilissima poi in qualche modo da continua perché in ogni caso chiede questo sviluppo del confronto una possibilità di definire aree tematiche di interesse comune sviluppi di darlo
I luoghi di frequentazione che consentano anche della relazione informale oltre quelle direttamente formalizzabile tuttavia io proprio insisto sull'ringraziamento possibilità per voi di realizzare questa interlocuzione vorrei aiutandomi con questo ringraziamento chiedere un po'a tutti coloro che sono intervenuti
Parlando o ascoltando di aiutarci anche un po'con delle proposte su come proseguire questo confronto questi confronti questi diversi confronti
E forse anche per provare
High & R almeno periodico una possibilità di confrontare queste nostre esperienze diverse
So bene
La difficoltà che si incontra e so bene quanto anche linguaggi speciali contengono domande generali propensioni generale e a volte come è stato detto e dichiarato qui stesso linguaggi a loro volta generale e qui incontriamo una nostra difficoltà anche teorica sto parlando qui delle opzioni strategiche delle delle opzioni politica e culturale è indubbio che noi che pure o non siamo di lavorare sull'analisi critica dei processi di ristrutturazione di modernizzazione capitalistica e nel tentativo di individuare le forze che possono organizzarsi per muovere una critica a questa e una possibilità di riattivare la politica appunto in un progetto apportabili alla forza del cambiamento e all'individuazione e la costruzione del fosso del cambiamento abbiamo il problema grandissimo di come mettiamo in relazione ciò che in qualche misura appartiene alla nostra memoria alla nostra storia e alla nostra tradizione culturale con altre culture critiche di cui
Del cui il confronto del con il dialogo e della cui interazione sentiamo l'esigenza vitale anche la stessa cosa anche nella stessa ricerca della costruzione della forza del cambiamento
La quale mi pare
E sia difficile da ricavare oggi semplicemente dalla materialità della condizione dello sfruttamento che pure esiste che pure va indagata che pure propone una ricerca anche del dei processi di decomposizione
In un mondo in cui il capitale opera come fattore di scomposizione divisione
In questo senso davvero
Noi sentiamo di lavorare in una condizione di grande difficoltà anche perché questo nostro sforzo avviene in una condizione
Soverchi atta
Da una organizzazione del consenso ed ha una propensione del consenso che insieme frutto di una sconfitta storica e di una aggressività e di una forza di una nuova fase di organizzazione del modo di produzione è stata chitarristi
In ogni caso
Noi non vorremmo ritornare a una mal concepito primato della politica
Non c'è nessuna idea anche allora una volta ascoltati poi ne tentiamo diciamo un uso immediatamente riconducibile al nostro far politica in realtà noi abbiamo chiaro il senso del limite nella nostra del nostro lavoro politico quotidiano ma non pensiamo per niente di sopperire a questo diciamo semplicemente
Accogliendo delle sollecitazioni osso suo Mendo questo o quel personale intellettuale pontificie non c'è nessuna diciamo propensione strumentale
E non c'è nessuna neanche come dire
Idea di un corto circuito immediato allora veniamo ascoltiamolo immettiamo immediatamente in politica o in termini diciamo di consenso di una nuova intellettualità
O interni e di sussunzione dentro il quadro teorico di cui siamo capaci no sono beh proprio davvero
Quello che vorremmo percorre un sentiero un percorso parallelo alla politica di cui
Di volta in volta esser capaci di portare il nostro bagaglio e la nostra azione il folto di pure autonoma e indipendente riflessione con i quali vogliamo confrontarci
In questo percorso
Ci sono anche diciamo così
Vuoti da colmare
Che anche sono emersi una discussione di oggi ne cito uno perché davvero forse tra i più rilevanti quello della scuola
Lo spirito perché fra i più rilevanti perché davvero uno di questi punti di cernia un punto di cerniera di snodo e mi pare del tutto evidente che si vede qui quasi in una lente d'ingrandimento
Il processo di desertificazione delle conoscenze e della possibilità di ricerca autonoma
In una condizione in cui il processo conoscitivo
Di ricerca e di informazione piene fatto slittare verso altri luoghi altre sedi e in un processo in cui l'impoverimento della scuola pubblica e delle scuole ormai ridotta a una pluralità illeggibile come sistema unitario e funzionale ad un sistema che tende a desertificare la conoscenza e a fare dell'unica conoscenza il dominio dell'economicismo e dell'economicismo del capitale cioè il fanatico
Semplicemente della riproduzione acritica
Del dell'esistente
In questo senso c'è qui diciamo un terreno di esplorazione tra voi fondamentale e altresì largamente anche della nostra ricerca sono assolutamente indispensabile penso per esempio avendo fatto io qui uno riferimento all'esigenza di una ai interpretazione della cultura nazionale e alla possibilità di indagare l'Europa come civiltà e come cultura come punto insieme di resistenza allo sfondamento del modello nordamericano e come potenzialità allusiva anche a un diverso modello di sviluppo penso al carattere come dire non autarchico di questa ricerca
Non solo diciamo per chi come noi Anna nel Mediterraneo un punto di interrelazione dialogante con l'Europa assolutamente necessaria
Ma a chi come noi riguarda ai processi diciamo di crescita delle istanze multirazziale e multietnica e soprattutto come unici un'istanza da riportare anche in un rapporto con questa storia delle culture delle culture nazionali
Ed europea terreni da indagare bene
Data profondi
Quello che credo si possa dire diciamo
Per la giornata di oggi
E che alcune almeno sensibilità comuni io penso questo sì posso dirlo senza forzature
Possono essere messe a frutto
Una e mi pare una cosa che è molto circolate non sono delle conclusioni naturalmente proprio l'impressione semplicemente personale una cosa che molti Cercola ride
L'insopportabilità di questo prolungamento degli anni ottanta
Che sappiamo già in su insopportabili in sette per un decennio se poi diventa anche oltre al patron ce la si fa più ecco dei cioè c'è proprio uno sbotta e cioè ebbe adesso naturalmente poi uno con questo testo basta invece deve fare i conti concretamente perché il prolungamento reale
Io penso che questo prolungamento degli anni ottanta
Ci propone un problema davvero diciamo di fondo diffonde
Ci aiuta molto a indagare il secolo e indagare il passaggio
Perché io penso che questi lunghi anni ottanta che resistono nel fondo della società
Sono stati e sono anni della demolizione
Di cose che ci riguardano direttamente materiali e culturali e teorie che e soggettive
E anni di preparazione
Di una nuova fase di dominio e di egemonia di un capitale che batte la strada di una modernizzazione gigante questo mi pare
E qui noi siamo di fronte proprio ad uno scompagina mette dalla scena oltre che dei soggetti
E penso che da quindi arriviamo un po'tutti
L'esigenza di indagare la ricerca almeno e possibilmente anche un lavoro politico per ricostruire un soggetto forte su cui poggiare un po'oggetto
All'altezza di questa sfida di questa grande transizione mi pare di poter dire che anche nella diversità dell'esperienza che qui si sono manifestate un punto da questo punto da questo da questo campo di osservazione viene con grande evidenza
Che il lavoro intellettuale che il lavoro culturale
L'operatore culturale e o intellettuale
Non è più in grado di essere definito secondo il modello che abbiamo una vita e che come è stato ricordate molti interventi e a me pare che valga proprio in generale
Vale dicemmo prevarrà il lavoro Teo perché impegnato nel lavoro teorico come chi è impegnato nella critica come chi è impegnato alla produzione artistica come chi e impegnato nella scuola come chi è impegnato dalla formazione come chi è impegnato nelle comunicazioni sempre di più il lavoro intellettuale non è separabile dalle altre forme organizzato di lavoro salariato
Che c'è insomma una contaminazione forte
Per cui lo statuto diciamo
Dalla fase precedente della fase fordista diciamo così ed è la critica del movimento operaio al capitalismo del fondista che in qualche modo determinato una figlia una figura di intellettuale
Assai problematica mente definibile ma comunque percepito come tale
E capace di un intervento in qualche misura autonomo è ormai sottoposto ad una crescita a una crisi strisciante ma irreversibile
E che per indagare oggi l'avevo culturale non si può farlo efficacemente penso penso senza ripensare radicalmente il lavoro salariato in realtà siamo di fronte a una ridefinizione
Di una compagine di lavoro subordinato di diversificati intensità e Toni che tuttavia va dalla condizione di minimo apporto con il lavoro organizzato in una condizione precaria e marginale fino al massimo di apporto
Del manager medesimo che in una condizione di gerarchia aziendale e di relativa identificazione con capitale tuttavia esso medesimo
E sottoponibile a un a un elemento di rottura di schianto
Siamo di fronte tra un paio ad una forma
Di oppressione
E di dipendenza
Nel lavoro subordinato per diversi gradi che finora era sconosciuto era sconosciuto la fase fordista che sembrava essere repellente da questo punto di vista perché diciamo così l'ispirazione de
La scienza separata la scienza applicata separata l'organizzazione del FIS del lavoro definite da un corpo Esterno il massimo di parcellizzazione appare oggi appare oggi
Alla luce di questa riorganizzazione complessiva del lavoro dipendente come
Più in grado di consentire la conquista di spazi di autonomia rispetto al carattere invece oggi diffusamente alienante oppressivo di spoliazione di questa grandissima riorganizzazione del lavoro del capitale
In questo senso
Mi pare sentiamo tutta la difficoltà
Della ricostruzione dell'intervento critico è attivo e però e finisco non voglio fare un elemento diciamo di introduzione arbitrale di ottimismo io credo che anche dobbiamo vedere questi invece sono cose su cui anche l'interlocuzione tra di noi ha dato vita monotoni mi sembra accenti assai diversi
Io credo che bisogna vedere anche dentro questa grande forza dell'avversario
Dentro questa capacità di fare consenso dentro questa capacità di grande dinamismo
Anche alcuni elementi di crisi che comincia ad affacciarsi
Anche nella capacità di organizzazione del consenso della proposta che ha funzionato come Gandhi agente di sviluppo della dimensione capitalistica cioè le politiche neoliberiste question
C'è un punto non si somma no non sono neanche le magnifiche sorti e progressive del capitale
Non è vero che già noi noi noi che stiamo sul versante di coloro che subiscono
La sua egemonia
E la sua realizzazione
Vediamo gli elementi devastanti persino gli elementi nuove barbarie e la difficoltà di fronteggiarla
Ma se rovesciamo lo sguardo non è vero che invece dal punto di vista del capitale siano sotto controllo tutte le variabili e tutte le contraddizione di questa nuova situazione
Questo è secondo me nel non è una cosa iberiche uno se lo dice per l'ottimismo non è vero questo un punto centrale
Ed è ed è un po'ed è precisamente il punto che secondo me ci riconduce atonale riflettere non dico tanto lontano ma almeno agli anni Sessanta cioè a a a a un'altra volta oppure compro così completamente diversa in cui il problema del cambiamento si pose
Diciamo nel punto in cui cominciava ad essere battuta
Quella fase di sviluppo capitalistico ossia nella direzione di lasciare i consumi sia nella direzione dell'organizzazione terroristica del lavoro cioè insomma nella forma del mio capitalismo
Si propose a lei in termini di maturità del neocapitalismo un tema quello del rapporto tra riforma evoluzione che nella fase di riorganizzazione della nuovo organismi capitalistica sì
In qualche modo riaffaccia prima facie internet ha fatto diverse perché il controllo
Delle contraddizioni commentato veniva detto anche recentemente none garantito
Se così è io vorrei soltanto affaccia dell'ipotesi
Che anche la lettura di tre elementi essenziali il conflitto sociale
Il comportamento delle nuove generazioni
Il rapporto tra intellettuali e potere
E intellettuale
E m'e e movimenti
E conflitti sociali
Debbano essere indagati secondo categorie come dire un
Non so come dirlo un po'meno sicure
Di quelle della contestazione consenso
Cioè io penso non solo all'uso di una categoria che è un po'fastidioso e quindi che però in questo caso molto sollecitata quella della complessità
Lo dico con sospetto perché spesso quando si usa la categoria della complessità se vuole oscurare essenziale
Si si dice si dice Complesso per dire semplicemente che non si deve capire
Non che si deve capire di più semplicemente che bisogna abbandonare l'ambizione di capire cioè di interpretare
Di dare un giudizio di sintesi questo un questo si vuol dire quindi lo lo dico con cautela uso con cautela categoria
Ma userei più disinvoltamente alla categoria dall'ambiguità
Ci sono movimento ambiti
Per chi
Che parlano di una immaturità
Il conflitto sociale per esempio no non è secondo me non è vero che siamo in una condizione di cancellazione del conflitto sociale e non è vero secondo me che siamo una condizione di conflitto sociale nascente in realtà siamo in una condizione il cui di corti conflitti sociali
Scattano in determinate condizioni e solo in quelle condizioni
Perché non sono nelle condizioni di avere un'autosufficienza
In nessuno dei soggetti che potrebbe promuove alla e che possono tuttavia scattare incerte condizioni e anche in modo tale di parlare di una possibile condizione generale faccio un esempio
Quando i lavoratori del pubblico impiego francese
Per una serie di circostanze sono la condizione di scioperare continuativamente per trenta giorni ai conosceremo tutti che siamo di fronte ad una manifestazione di conflitto sociale come di e con pochi precedenti anche nelle fasi alto del movimento
E
Quel conflitto non avviene in una deprivazione di consenso anzi
Esercita una supplenza coloro che contigui
Alla popolazione della loro pubblico cioè il lavoro salariato dell'industria
Che in altri momenti ha determinato il nucleo centrale di organizzazione del compito sociale e che ora sottoposte pace ristrutturazione non ha la forza autonoma per potersi manifestare solidarizza come come per contro centimentri la propria condizione e un'attribuzione al lavoro pubblico in quel caso di essere portatore anche dei propri interessi di una condizione tale che porta alla vittoria i lavoratori pubblici perché
Altrimenti
La mancanza di servizi che determinarono azione continuativa provocherebbe elogio lamentano sconfitta solo una console eccezionale non determina questo risultato ma appunto questo dice di come diciamo i modi i movimenti sono entrati in una fase che meritano di essere indagati diciamo così con
Una formula più sofisticata e complessa che quella diciamo del negare loro possibilità di crescita o può invece di contare su una spontaneità l'orchestra medesimo
Così allo stesso modo io penso che i giovani francamente non possono esser guardati né con un'aria di sufficienza come dire poverini
Non hanno vissuto sessantotto né né come dire coronaria
Di chi invece dice siccome sono giovani poi alla fine
Contesteranno
In realtà inerte
Mi pare che lo i loro comportamenti sempre che se posso usare questo loro sapendo che poche categoria come quella generazionale accetta una
Diciamo definizione così geniale chiede invece una scomposizione dinamica
Se si possono leggere dei fenomeni generazione secondo me è difficile attribuire a questa una adesione e un consenso
A questa organizzazione del lavoro della società
Sebbene sia difficile attribuire all'uomo una propensione concrete contestati
In in io credo che siamo di fronte a tentativi di battere delle strade che manifesta essenzialmente un disagio
Una insoddisfazione
Una estraneità
Che prende forme di organizzazione diversa a seconda precisamente in moltissimi fattori
Ma scusate però non è questo anche il comportamento di parte di tanta parte di quella che chiamiamo con un'approssimazione impreciso intellettualità di massa
Cioè noi non siamo anche lui
Perché anche negli interventi di oggi possiamo
Verificare questa testimonianza di crisi vogliamo almeno di alla così
E solo di quelli che hanno parlato qui oggi oppure e diffusa questa percezione di una crisi
Secondo me diffusa
Soltanto che
Oggi oggi non esiste
Ne un soggetto forte in grado di intervenire in questo fattore di crisi scomponendo e ai componendo
Ne è un soggetto politico in grado di fare in relazione a soggetto forte questa operazione né una teoria interpretativa critica la scelta capaci di portare tutti questi elementi a una relazione capaci a loro volta di fare massa critica
Mi pare vita ed è in questa condizione che io credo anch'io
Si determina questa propensione al governo
Ed è io io penso infatti che uno dei punti davvero di crisi che noi dobbiamo indagare e la dilatazione abnorme e patologica della dimensione del Governo
Il governo non è più soltanto che so io ma è stato solo così il potere esecutivo ma sono tanti i poteri esecutivi una moltiplicazione di potere io Cecotti
Che che determinano come una uno strato della società
Che costituisce un gigantesco governo allargato
In questo gigantesco governo allargato si determina una propensione di aree significative
Di intellettualità di lavoro culturale a essere organizzato o in maniera dipendente o in Maria consulente o comunque in relazione a questo
Questo elemento è un tratto assolutamente inedito
Ed è niente io credo un elemento
Che gioca
Un nuovo ruolo fondamentale nell'impedimento alla crescita del movimento
Cioè che gioca un ruolo fondamentale come elemento di stabilizzazione del consenso
Che non si produce più impervia tanto delle idee quanto per via di materialità dirà l'azione in qualche misura è vero oggi più di ieri che il lavoro intellettuale
Il lavoro intellettuale diventa organizzazione del consenso in quanto sistematica e diffusa e capillare cooptazione in un sistema di relazioni economiche che hanno a che fare con il governo dei processi
Ma per potere allora
Diciamo spezzare questo allargamento io penso che una delle riflessioni che qui sono state avanzate con maggiore forza sia proprio quella centrale
Cioè di rimettere al centro della nostro confronto e del nostro dialogo l'analisi critica della condizione della prestazione lavorativa
Che e io credo quello che in qualche modo determina un filo di comunicazione tra tutte le situazioni che qui sono state testimonianze
C'è cioè un un problema oggi di spoliazione
Della possibilità di controllo sociale
E di controllo individuale sulla propria condizione e prestazione lavorativa che io credo S uno dei tratti salienti di questa modernizzazione capitalistica
Metto a rimettere al centro questo elemento vuol dire io credo anche affrontare i temi che qui sono stati indicati quale l'analisi della io penso nel capitale dei suoi affetti e dall'altra parte
Il tema del rapporto tra evoluzione
E riforme
Penso anch'io
Penso anch'io
Che e noi fronteggiamo il rischio di una nuova data e penso anch'io
Che l'istanza della modernità
Chi è stata portata al suo punto diciamo Massimo
Con l'esperienza del movimento operaio
E oggi e oggi indagata criticamente e messa in discussione radicalmente da questa modernizzazione capitalistica senza modalità cioè e ci siamo prossimi a un rischio di rovesciamento
Il movimento operaio a assunto la istanza diciamo più radicali della modalità
Ipotizzando un percorso di liberazione dallo sfruttamento della dichiarazione
In questo senso si si è proposta
Sono contento si è proposta da da classe sfruttata a classe dirigente
In una traiettoria che tuttavia proponeva il problema dell'eguaglianza e della liberazione come elemento saliente della sua storia e della sua ascesa
La sconfitta di questa istanza di modernità radicale
Affronta oggi
Una modernizzazione dal lato del capitale che anche approfittando di questa sconfitta nuove in una dichiarazione tutt'affatto diversa cioè della cancellazione delle stanze della nella modalità
Ed è per questo che io penso che viviamo una un tempo prossimo a un rischio di barbarie
Questa io penso così questa condizione allora tra se così e chiede così non solo la memoria
E l'eredità del movimento operaio di questo secolo ma chiede di indagare la persistenza
Nel conflitto di classe della possibilità di un processo di riunificazione di tutte le forze alienanti tagliate
E io ho un processo di costruzione del soggetto della trasformazione e del cambiamento per la quale tuttavia la storia del movimento operaio e soffice
è insufficiente
E da questo punto di vista secondo me sono stati anche dagli stimoli su questo punto sì vero Marx rappresenta credo il punto più alto nella storia della teoria politica
E la sua nozione di evoluzione il punto più alto
Della teoria politica
Io credo che noi sentiamo oggi come dire alla maturità tuttavia di questa teoria
La forza e la maturità allora attualmente un assessore proporzione temi così gigantesche non sono sopportabili da un partito da un partito di Rifondazione Comunista tanto meno da noi
Tuttavia questi questi temi entrano nella storia quotidiana di ognuna e di ognuna come si vede
Non sono diciamo così suscettibile di essere espulsi se noi
Con l'aggressione di ogni ora egli ognuno intellettuale ho lavorato asserragliato semplicemente ad una condizione di immediata dipendenza
E sottoposto a una richiesta unicamente adattativa
In una richiesta talmente unicamente l'attrattiva c'è per l'operaio lo sfruttamento età l'intellettuale la richiesta pressante a smettere di essere intelligente
Dismettere cioè qualsiasi forma di ricerca e di lavoro intellettuale e in quel punto il capitale esercita una egemonia che ormai al confine possibile con il dominio
Per questa ragione in realtà noi sentiamo come via una ricerca altissima
Difficilissima da realizzare ma su questa strada
Sentiamo anche di potere suggerire di fare qualche passo in più insieme perché come dire siamo sospinti da uno stato di necessità
Non è che con questo è un lusso di cui si potrebbe fare a meno visto anche la sproporzione delle nostre forze intellettuali con questo compito di ricerca e che se non proviamo in qualche modo a muoverci in questo cammino io penso che non riusciamo neanche più a parlarci
Cioè noi in fondo ci siamo parlati oggi perché almeno abbiamo provato a pensare in questa latitudine altrimenti non ce l'avremmo fatta
E in ogni caso vi ringrazio tra l'aiuto che ci avete dato e ancora più vi chiedo davvero di poter continuare a contare sul vostro aiuto grazie
Ecco che D'Alema che quelli
Spesso