"Il lungo addio. Intellettuali e Pci dal 1958 a 1991" presentazione del libro di Nello Ajello, edito da Laterza organizzata dall'associazione Alfredo Guida - Amici del Libro presso la Libreria Guida San Domenico

Fra la registrazione approva però la prova
Fra la registrazione da Roma uno due tre e trova senta
Però nel cessazione a Roma
Prova provata
Prova tra la registrazione approva
Toni Fornari
Non fa parte del comune
Ho buonasera
Benvenuti al Caffè Letterario guida Scaturro spero che si senta bene anche lì in fondo vicino a sentire bene
Dunque poche parole di introduzione siamo nostro secondo appuntamento di questa iniziativa questa continuazione ideale diciamo la continuazione estiva del programma di attività culturali della saletta rossa
Debitore Mario guidando e la ditta Ska Tour Kyo si sono come dire coalizzati per riusciremo inventare un po'culturalmente anche la vita di questa piazza
E non a caso abbiamo trovato molto
Diciamo disponibilità assessorati all'identità e gli assessorati e l'assessorato ai tempi da Città del comune di Napoli che hanno come dire insomma subito capito l'importanza di un dell'iniziativa
Abbiamo inaugurato la scorsa settimana questo ciclo di incontri estivi come Luciano De Crescenzo e questa sera siamo molto felici di avere due ospiti
Che sono appena arrivati da Roma
Nello Ajello e Lucio Villari
Sapete che naturalmente presenteremo il libro di Nello Ajello il lungo addio
Intellettuali Pucci
Dal cinquantotto Allo novantuno un libro è edito da Laterza
Che fa seguito al primo libero di Aiello dedicato all'argomento che era appunto intellettuali docile che si fermava appunto fino analisi del cinquantotto
Oltre ai nostri due ospiti
Abbiamo siamo in attesa di a vere con noi anche l'assessore Guido D'Agostino che appunto se sulla d'identità che dovrebbe raggiungerci ci auguriamo a breve
Io volevo cogliere l'occasione per dire che questi questi incontri
Sono come dire
Un tentativo insomma di di catturare anche i passanti insomma che quelli che sono usciti un attimo per andare a farsi una passeggiata magari a Spaccanapoli e di catturarli all'idea di sentir parlare di un libro perché purtroppo le classifiche
Relative ai alla vendita di libri in Italia per non dire quelle europee ci classificano sempre agli ultimi posti
E lo scopo principale dell'associazione Alfredo Guida Amici del libro oltre che naturalmente di tutto il gruppo guida non a caso siamo qui perché abbiamo inaugurato di recente la nostra nuova anche se storica libreria Guida San Domenico e però quello di avvicinare
Il più possibile le persone al mondo della della lettura e al mondo è libero e allora io vi auguro buon buon divertimento perché insomma bisogna anche pensare che i libri sono strumento di divertimento culturale naturalmente serio ma anche di divertimento
Di spero che questa formula del caffè letterario di piaccia
Ska Tour che naturalmente una grande garanzia
I pezzi non aumentano nonostante le nostre presentazioni quindi siete liberi di ordinare un caffè ma di ordinare anche un libro se volete perché non sono cioè qui la nostra Daniela che vi può aiutare servire un libro di Nello Ajello per esempio
Io colgo l'occasione anche per ringraziare i signori dell'ufficio tecnico del comune di Napoli che ci supportano in questa iniziativa con degli straordinari dopo sono i signori degli uffici dell'ufficio radio ecco liquidi vorrei salutare grazie
E allora passo velocemente la parola al dottor Lucio Villari che giunto qui per parlarci del lungo addio grazie buon proseguimento
No io qualche
Salutiamo anche l'assessore Guido D'Agostino che è arrivato in questo momento abbiamo appena iniziato abbiamo appena ceduto la parola al professor Villari
Voi riguarda
Nove ragazzi
Un cacciavite cosa grazie dalemiani fanno piangere
Ecco il punto si si tratta di
Rileggendo
Un poco la storia che
Riguarda
Non solo le vicende culturali
Le vicende Burighel politiche del nostro nel nostro Paese
Insomma riguarda un po'anche un un mondo
E sembra non non tanto appartenere alla storia quanto appartenere alle memorie individuali o a ricordi personali
Tanto lontano appare
Un tempo in cui esistevano degli intellettuali
Esistevano una certa come dire
Repubblica delle idee delle ideologie
Dei forti sentimenti e delle forti passioni culturali che si incrociavano i si sono incrociate con le passioni le ideologie
Gli esperimenti le tattiche le tecniche
Di un partito politico
L'importante insomma per la storia della democrazia italiana della storia del nostro Paese punto sembra un mondo di ombre ormai un mondo scomparso
Mondo legato più
Un tuo ricordi personali uno scambio quasi come dire da congiurati di esperienze
Sembrano lontanissime
E forse anche per questo è importante il libro di Nello Ajello che ci riporta diciamo dal mondo delle ombre dei fantasmi
Alla a un mondo reale un mondo
In cui
La lotta politica
Il processo complessa e difficile di costruzione della nostra democrazia
Insomma in cui vicende anche drammatiche
Hanno per così dire
Coniugato quasi naturalmente la cultura con la politica
E hanno portato in trincea
Studiosi uniti cultura pensatori filosofi storici e scienziati
Per così dire affondare
Un'illusione
Rifondare diciamo una speranza
Affondare
Una diciamo un modello di società
Che era un modello futuro forse futuribile
Ma che si credeva veramente di potere costruire ecco già nel precedente volume
Di Aiello che riguarda proprio il rapporto fra gli intellettuali e il Partito Comunista dal quarantaquattro
Fino
I fatti d'Ungheria insomma la tragedia
Del cinquantasei e già nel precedente volume
Attraverso questo angolo visuale particolare Aiello aveva ricostruito
Questo mondo di speranze di illusioni
Perché cari amici adesso è facile
E naturalmente capire comprendere gli schematismi gli errori
Diciamo anche le alterazioni della realtà che venivano compiuti in nome di ideali politici o il nome in questo caso di una idea di comunismo e di socialismo
In cui si credeva adesso è facile capire che questo era un mondo di ombre non solo
Nel senso che dicevo prima cioè quando ci pensa pensiamo ripensiamo quel periodo che era un modo di ombre anche allora
Che queste ombre apparivano invece carne realtà vita vissuta
Adesso è facile allora forse in quegli anni penso ad esempio al periodo punto precedente quello di cui si occupa questo libro
Beh insomma si trattava di costruire un'Italia diversa un'Italia più libera unitaria democratica in Italia in cui certi valori
Assolutamente inediti e insomma potessero diventare
Cose concrete
In particolare però questo libro questo volume punto
Lungo addio Intellettuali e Pci dal cinquantotto al novantuno
E vuole raccontare
Questa vicenda quello tratteggiato per grandi linee
Insomma Vistarini in una maniera un po'diversa da quello che
Poteva essere il semplice Racco rapporto storico un racconto storico
Dei rapporti fra intellettuali del partito comunista insomma vedere invece come
Le contraddizioni e le difficoltà
Gli sforzi fatti
Sia per aderire ai cambiamenti della situazione politica interna e internazionale e quindi cercare di accompagnare sforzo diciamo fatto dagli uomini di cultura che aderiscono al Partito Comunista
E accompagnare i mutamenti difficili faticosi
Contorti contraddittori ma comunque anche si stenti mutamenti alle che avvenivano all'interno delle strategie politiche delle scelte politiche del partito comunista sia vedere come
Questo questo rapporto comincia a sfrangiato essi
E si instaura un processo di distacco ecco un processo di di come dire
Ripresa di targato
Del declina non dico della fine delle illusioni del declino di certe illusioni
Una visione più realtà politica delle cose
è un distacco che i fatti stessi incalzanti dal cinquantotto in poi ma soprattutto direi dal sessantotto in poi i fatti incalzanti un distacco che
Diciamo si sarebbe dovuto presentare con una maggiore
Rapidità con una maggiore
Immediatezza e che invece diventano più faticoso più collocato su più
Nel Moso in certi casi
Mi pare che
Le pagine più efficaci proprio di questo libro
Siano proprio nella descrizione di questo lungo Attilio
Anzi c'è
Alcuni passaggi Aiello proprio parla di questa lentezza e inerzia nel prendere atto della necessità dei cambiamenti io non posso qui naturalmente a fare la storia
Il Partito comunista
E delle sue vicende interne dei suoi rapporti con la situazione politica interna e internazionale da cinque Totti poi tratteggi mi limito soltanto a tratteggiare alcuni passaggi e cercare di capire
Alcuni momenti che Aiello analizza
Per
Spiegarsi quello che lui chiama questa vischiosità che si viene a un certo punto a creare che mette chiaramente in una luce particolare
Vediamo soprattutto queste figure di cloni di culture di intellettuali
Che per la loro stessa natura aprono la stessa formazione che lei però stessa funzione culturale e sociale avrebbero dovuto essere i primi ad accorgersi e a prendere atto dei cambiamenti
Sempre più accelerati sempre più veloci che soprattutto dopo i fatti del sessantotto dopo l'invasione
Nella Cecoslovacchia insomma
Diventavano quasi inevitabile
Allora l'interesse diciamo di questa ricerca nel tentare nelle nelle nello spiegare diciamo all'Ettore attraverso le testimonianze iscritti che
Aiello diciamo ha scovato anche nelle pieghe di giornali del Partito Comunista di riviste dovuto Rinascita il contemporaneo nelle dichiarazioni e le testimonianze di molti esponenti
Di questo schieramento
Così importante insomma per la vita civile anche del nostro Paese cercare appunto di
Di capire dispiegarsi anche i motivi di questa
Lentezza e di questa inerzia
Io ho cercato
Rileggendo
Attraverso questo libro rileggendo anche
Personali esperienze l'ambite però perché
Io non ho mai fatto parte
Sia per ragioni anagrafiche che anche per ragioni personali di questo di questo schieramenti che però io ho il ma varie occasioni ho sempre
Ammirato in gran parte perché erano molte le persone che meritavano il rispetto e l'ammirazione insomma non facevo parte di questo gruppo organico diciamo di incidere su quali che aderivano
Al partito comunista ma spesso
Anche perché frequentati in vari periodi l'attività dell'Istituto Gramsci io spessore in contatto con questi con molti di questi personaggi che sono qui ricordati questo libro
M
La mia formazione
Io mi sono
Qui sono educato
All'Istituto hitleriani sui sorrisi quindi alla casa di Benedetto Croce Pio lavorato Pirlo
Ho formato sostanzialmente non solo la mia
Modesta Nordest apporrà apparato di di conoscenze storiche mania coscienza anche civile però ripeto nella frequentazione
O no coloro che erano forse le
Le punte più avanzate richiesto
Perché so che non è che ne avevo questo gruppo di persone noi chiamiamo gli intellettuali che stavano vicino al Pci insomma io mi ponevo sempre delle domande
Spesso non sapevo dare delle risposte molte le ho trovate risposte le ho trovato in seguito ma altre risposte le ho trovate proprio in questo libro
L'idea che scintillio mi ero fatto ecco del
Del perché spiega questo rapporto così stretto
Fra gli intellettuali fra certi intellettuali autorevoli importanti e il Partito Comunista ed è perché poi c'è stata questa lentezze inerzia questo lungo addio
Io me la può levare fatto che probabilmente queste questi comuni di cultura ritenevano che nel partito comunista vi fosse contenuto con una sorta di sapienza una sapienza antica anonima in parte formata da mille fili collaudata da una storia che era avvertita con una storia lunghissima e antica
è famosa quella frase di Togliatti che poi divenne una specie di di di formula magica veniamo da lontano andiamo lontano ecco questo veniamo da lontano
Non era vero che venisse da lontano il Partito Comunista a meno che
Dentro questo venire da lontano non ci fosse in verità un tentativo di ancorare di ancorare diciamo
La forza e la Sapienza attuale
Come era allora del Partito comunista a una cultura e non era una cultura essenzialmente marxista ma che come sappiamo bene aveva addentellati
Con la cultura democratiche liberali italiana più autentica più viva per cui quel filone Francesco De Sanctis Labriola Croce
Era in un certo senso diventava quasi quel magma originario da cui poi usciva fuori questa
Questa sapienza del partito comunista ecco allora
Io vedevo insomma in questa in questo rapporto stretto fra intellettuali e il PC
Vedeva appunto questo questo senso di appartenenza a un mondo che aveva radici
Profonde ma
Che poi si allontanavano da quella che doveva essere invece la matrice originaria dell'ideologia comunista per esempio il marxismo
Ma la mia esperienza delle agenzie che io facevo partecipando a convegni seminari elaborazione di progetti l'Istituto Gramsci
Era che all'Istituto Gramsci
Il fondo di marxismo e di comunismo non si parlasse quasi mai
E la sensazione strana io vorrei quasi ormai insomma raccontarla come una specie di di immagine che se può sembrare paradossale
Io quando incontrava oli Sereni Amendolara qualche volta anche Togliatti oppure Longo insomma
I grandi grandi viali ero ragazzino alzava immaginate quindi il senso di e di ammirazione che ove Della Volpe resta
Devo andare un'invasione di stare in una specie di di di il luogo sacro in cui c'era un misto di distinti studi seminaristi e di prelati no
Va detto non in senso negativo in una specie di chiesa laica
Con le discussioni erano sempre molto cortesi insomma allusive indirette come sempre molto intense impegnate ma tutto questo però non puntava sul nulla cioè a mia impressione era che poi queste questo modo di di concepire il rapporto fra la cultura e la l'azione politica non approdasse a nulla cioè
In verità tu era uno sforzo
Che non portava nulla cioè non è che si indicava dice va be noi siamo qui perché anche il diamo un contributo per costruire una società futura in cui ci sia il socialismo sia mai io Silvio allo stesso genere ma io ho sentito un progetto
Che toccasse
Vi prego di credere che questa è la realtà insomma che naturalmente Titini studia dall'esterno Vese cose spesso norma mai un progetto che toccasse strutture fondamentali della società italiana
Che dovessero essere modificate
Come era legittimo chiedere a persone che si presentavano con spirito rivoluzionario che dovesse essere modificate per cambiare il nostro Paese e portarlo al socialismo
Io non ho mai sentito discorsi che riguardassero la struttura dello Stato italiano che riguardassero
La messa in discussione del modo di produzione capitalistico in Italia non ho mai si firmi anche dai Sereni che pure era un esperto di questioni economiche neanche la Pesenti e l'altro
Cioè persone che si ponesse un problema di cambiare di rompere certe cose
Talvolta si si si avverte più oggi magari un un desiderio di cambiamento che e anzi si è si è tentato anche di cambiando la Costituzione progettando di cambiare delle cose allora era impensabile che è un intellettuale comunista
Potesse toccare problemi di struttura della vita pubblica civile e culturali anti proprio dell'università e della cultura
Era sempre l'ambito rispetto a quella che doveva essere un'esigenza invece di schieramento profondo eccetera e così anche il discorso sulla democrazia è stato sempre sul vago e ambiguo in tanti aspetti
Il libro dei allora questo punto di vista è molto importante secondo me perché
Direttamente o indirettamente
Chiarisce diciamo le ragioni di questo lungo addio anche attraverso diciamo l'analisi di questa
In fondo è di sostanziale inconsistenza del rapporto fra politica e cultura nell'ambito del Partito comunista può sembrare strano quello di banche paradossale quello che io dico
Ma è una cosa che appartiene ha una storia così recente che che ancora sembra assolutamente lontana e diciamo quasi impensabili
Allora c'erano dibattiti però
Fortissimi ricordiamo tutti bisogna riportarli c'erano
Dibattiti sulla sull'arte soprattutto nel campo del di del
Dissidio fra nel campo delle arti figurative come ricordate fra e coloro che seguirono il cosiddetta visione realistica tutto sia nel cedere lastre gli astrattisti reggevo recentemente un'intervista di
Fatta Consagra
In cui proprio l'altro giorno consacrati ricordava proprio questi scontri
Feroci simile c'erano dentro anche dentro il partito comunista fra i seguaci della linea realistico figurativa e che le della linea astrattista eccetera
Be'posso dire che forse su questo punto c'erano gli scontri più forti e le prese di posizione più vero rigorose ma appena si entrava nel campo
Diciamo della filosofia della storiografia dell'analisi economica tutte le cose un po'sfumavano
Il Partito Comunista
Lasciava sul vago quelle che erano le sue strategie di fondo
Solo come
E qui è ben documentato solo con l'arrivo di Berlinguer si comincia a a sondare
Penso soprattutto a quel discorso sull'austerità del mille novecentosettantasette che Aiello ricorda si comincia a sondare altre vie di costruzione di cambiamento
Della società e di costruzione è una società che dovevano passare però attraverso la visione della democrazia
Che non fosse una democrazia diciamo attiva e di rottura come io penso che debba essere una visione della democrazia in pieno secolo
Sul finire diciamo del del Novecento una deroga si etico Roosevelt diano capace di forti interventi no era la Democrazia appunto che passava la linea laterale affascinante anche dell'austerità
Del rigore morale così giustissimo naturalmente ma come vedete e cose che insomma lambiva no quelle che erano le strutture portanti poi di una di una societarie strutture portanti anche di una lotta politica di uno scontro politico
Per cui tutti ricordiamo che perfino quando ci fu qualche anno prima
Discorso di Berlinguer quando ci fu il problema della
Del del del referendum sul divorzio ecco che tutti sappiamo
Che questa che doveva essere una battaglia civile fondamentale insomma in cui certamente anche la cultura gli intellettuali che aderirono al pc devono essere figure in in trincea anche è in primo piano nella battaglia voi sappiamo che fu fu invece qualcosa che sia gli intellettuali comunisti che lo stesso partito comunista insomma accettarono in seconda battuta
Cioè furono tirati un po'per i capelli quella battaglia che dovesse una battaglia che toccava un punto fondamentale della vita civile del nostro Paese ecco forse quell'esempio del divorzio può chiarire questo
Questo discorso che facevo io ma poi chiarire anche questo senso del lungo addio
Cioè la difficoltà delle scelte decise la difficoltà delle scelte che avessero il sapore della Rocca
Per cui
Quando
No
Per cui quando per esempio
C'è un passaggio
Libero
Nel capitolo quinto
Non a caso inviti intitolato in cerca di una politica no
Aiello riporta qui
Siamo nel settantanove riporta qui un un intervento di Giorgio Amendola
Che forse era l'uomo politico che il dirigente del partito comunista quello che aveva più possibilità di stabilire dei contatti con gli intellettuali sia per ragioni sue
Tradizionali e storiche sia per una sua personale affabilità ed era quello che come tutti ricordiamo per primo nel mille addirittura nel mille novecentosessantanove aveva proposto di di abolire il
Diciamo il nome di partito comunista di dare un altro nome Partito Comunista quindi un anticipatore di quello che poi sarà la svolta di Occhetto e della Bolognina
Ecco e Amendola e che era anche molto stranamente un uomo contraddittorio perché a voi aveva delle forzature delle chiusure di tipo stalinista poi dentro di sé aveva invece delle aperture
E di tipo liberale Corsera come dire i magnati per Magnani milonghe era arrivata a Luigi la tradizione paterna e la tradizione anche in un certo senso crociano
Ecco qui lunghi in un articolo del mille novecentosettantanove
Un brano riportato ad Aiello dice ad esempio che se dichiarazione direi Mendole dice bisogna guardare con fiducia
Alla maggioranza di uomini onesti disposti a fare il proprio lavoro e non di spezzarla per correre dietro a piccole minoranze estremiste radicali
Che sono portatori di una sottocultura snobbistica elitaria che disprezza il popolo dei che ignorava ad esempio Totò
Ed oggi soltanto lo scopre con la sua drammatica maschera di eterno affamato
Sono convinto che un appello diretto agli italiani per salvare il Paese per rinnovarlo del nella libertà
Sarà largamente accolto strana questa strana questo brano di ammenda sì pure citato tutto cioè c'è un tentativo quasi estremo di
Di come dire ricavare gli intellettuali di farli fargli perdere la loro dimensione gli astratti sacerdoti di astratti prelati come dicevo prima della politica
Mette le più in contatto con la realtà
Del popolo con gli interessi reali della gente
E soprattutto questa idea di rinnovare questo Paese nella libertà è teste un linguaggio non
Fra diciamo dirigente comunista comunque quello che dall'esterno o dall'opposizione si poteva immaginare e linguaggi nella persona di buon senso
Che cerca di individuare altre vie possano essere percorse dalla da coloro che in un certo senso erano i rappresentanti di una cultura che è una cultura avanzata la cultura ritenuta
La più moderna la più capaci di elaborare
Come dire il senso critico
Di elaborare diciamo anche modelli critici nuove noi sappiamo che così non era però l'immagine
In un certo senso anche Gemonio iniziante che questa che si aveva in questo senso in quest'immagine e spunta così era compreso così al punto tale che
Diciamo con un con giudizio retrospettivo fino a poco tempo fa ancora si diceva ecco la cultura italiana all'università le case editrici sono state sempre Gimondi Zarate dei comunisti agli intellettuali comunisti del cosa come sappiamo non era senza tante
Polemiche sui giornali su questo argomento
Però indubbiamente questa immagine aveva un suo fondamento
Riportava naturalmente un'idea dell'impegno politico e della funzione del luogo di cultura in una società in cambiamento che insomma qualche riscontro con la realtà ce l'aveva
Ma era solo qualche riscontro perché voleva nella realtà delle cose
I fatti andavano in maniera diversa professore ma vorremmo dare anche un attimo la parola al sei sopra di Usseglio appunto stavo questo io non ho proprio ribatte stavo bene ferire ma se lei mi interrompe io non parlo più Romano organizza
E per una questione di tempi anche per dare poi luogo a un dibattito ozioso sette esprimersi ma mi è stato dato un tempo io vi indiretto un quarto d'ora venti minuti mi sembrava il minimo possibile prego ad ogni modo va bene lasciamola diamo la parola all'assessore dalla stima
Quale uso
Per carità non vorrei che la la parola mi arrivasse credo
Era solo che
Davvero il desiderio è quello di aggiungere le qualche cosa anche perché molto
Stimolato dalle osservazioni di Villari io devo dire che lo dico subito così mi tolgo uno dei pensieri
Ho trovato il libro di Nello Ajello molto bello molto bene
Assai coinvolgente
Il fatto che l'abbia trovato molto bello assai coinvolgente se l'autore mi mi permette di dire
Anche scritto con proprio da uno scrittore di razza volevo dire come non succede spesso non vuol dire che io ovviamente lo condivida dirò poi qualche cosa sulle ragioni di non condivisione la la la principale la prima mi sembrerebbe questa il lungo addio
Mi sembra una costruzione a posteriori
Un addio menzogne su un po'più drastico su la di e l'addio il lungo addio che cosa significa un addio che dura quarant'anni come sembra
Dal dal titolo allora non è né a Dio insomma il lungo addio vorrei mi permetto di chiedere all'autore sì
è qualche cosa che diciamo viene un po'a tavolino se posso dir così
Lui Lugli
Il il il grande nello dice
A considerare adesso le corse e dopo il mille novecentonovantuno mi sembra proprio giusto il cinquantotto e un anno di discrimine da quel momento in poi in poi comincia comincia a che cosa la separazione la la diaspora prima Villari ricordava questa specie di luogo comune ricorrente per cui l'intellighenzia italiana e di sinistra è stata di sinistra le egemonia
Sulle case editrici l'egemonia nelle industria cinematografica allora nel concetto di lungo addio c'è anche questo c'è una dislocazione degli intellettuali non più lungo questa di questo discrimine dice
Destra sinistra o è una cosa che riguarda proprio gli intellettuali e il Partito Comunista non non non riesco a vedere e a capire nonostante la bellissima tue ricostruzione dirò su questo tra un attimo anche una cosa
Non riesco a immaginarmi nel mille novecentocinquantotto
Ho cinquantanove o il primo gennaio del cinquantotto una intenzionalità una convinzione da parte degli intellettuali del tempo
Che era cominciato il lungo addio di lunga di è una categoria interpretativa a posteriori rispetto a un fenomeno che probabilmente va visto
In un'altra chiave in un altro modo ma questo lo chiedo
All'autore perché la fortuna di di averlo e di poter dialogare
A me sembra un bellissimo libro l'ho detto un libro di storia delle idee un libro di storia politica un libro di storia tout-court del nostro Paese
Attraverso un angolo visuale assai assai sui generis che è quello del rapporto tra intellettuali e pc
Se avete l'amabilità o comunque sicuramente se siete incuriositi dal libro
Be di di invito a riflettere alla scansione
Nello dice ho seguito nelle datazioni nella nell'articolazione della vicenda tutte date politiche
In realtà è proprio la storia del Paese è proprio la storia del Paese nella intitolazione da quando si comincia a Togliatti
E il centro l'ultimo Togliatti al centrosinistra oppure Longo tra il sessantotto e Praga tra due catastrofi tra due e e poi via via
Rileggiamo magari insieme o domandiamo all'UI di dirci ancora qualche cosa su come viene commentato tutto l'affare Moro tutta la la straziante
Devo dire vicenda dimore come poco a quel punto l'uva la storia di una Dio
Di intellettuali nei confronti del Partito comunista e carne viva proprio della storia italiana ricordando i due partiti ricordando gli l'umanità rischi e gli intransigenti oppure rispetto alle Brigate Rosse insomma o riletto o lui attraversato
Un quarantennio proprio cruciale della storia del nostro Paese e anche se lo si fa diciamo attraverso questo angolo visuale particolare
Poi come Lucio Villari io devo dire anche qualche io diciamo come mi sento io coinvolto al di là di quanto già detto e quale memoria personale
Io posso mettere in questo
Naturalmente non è che possa o debba interessare a nessuno la mia vita la mia biografia però e in relazione a lungo addio allora io una vicenda molto diversa da quella dal di Lucio Villari
La mia vicenda sì posso stanziati in due punti rispetto al libro
Io sono tra quelli che nel momento in cui moriva il partito comunista e c'era tutta la questione sul nome e si cominciava a ragionare su questo nuovo nome che sarebbe stato dato a questo partito scrissi un articolo sul manifesto e scrissi un articolo sul manifesto
Che aveva un certo titolo dato da me la la la Ratti Collins del scusate come si dice colui che fa di titoli non l'articolista
Il titolista scrisse posto il comunismo punto interrogativo no grazie perché il mio articolo era un durissimo
Intransigenti inappellabile giudizio negativo nei confronti di quella operazione che mi sembrava di liquidazione del Partito comunista a vantaggio di una cosa
Che io non capivo per quel poco che capivo non condividevo e che mi sembrava uno spunto in faccia a milioni di persone intellettuale o no
Quindi diciamo io ho una posizione rispetto alla al contenuto della separazione del lungo addio lo dichiaro con molta semplicità e con molta tranquillità di tipo ecco se si dovesse
Nell'ultimo capitolo in particolare dove c'è veramente la parte drammatica
Del sorgere della Quercia eccetera eccetera della svolta della Bolognina di Occhetto non viene fatto segretare il pianto di questo il pianto di quell'altro io sarei diciamo nel nel novero di coloro che non avrebbero mai voluto vedere quel giorno detto con molta tranquillità sempre come ho detto prima secondo modo la seconda modalità la seconda configurazione riguarda invece tra tutti i miei peccati alcuni proprio capitali come questo che ho appena finito di confessare c'è anche quello che io ho fatto parte della redazione di rinascita nella versione
Guidata da Asor Rosa ho fatto ma anche in quella in quella
Vicenda li ho avuto una posizione diciamo molto molto di parte se si vuole in qualche modo addirittura io mi occupai su Rinascita
Di vicende dell'Unione Sovietica si era proprio agli sgoccioli l'aria del caso di dire l'addio andai in Russia andai a Mosca seguire le elezioni siamo ancora nell'era Gorbaciov
Segui le elezioni amministrative segui e tornai entusiasta naturalmente
Tutto fuori tempo tutto tutto sbagliato nel senso dal punto di vista della della scansione politica del della cronologia alla quale fa riferimento
Nello Ajello io pensavo ad esempio che che Gorbaciov fra presentasse un un tentativo tutto da incoraggiare mi rendevo conto che in Occidente la figura di Gorbaciov se era molto più popolare forse anche un po'ambigua ed equivoca
Mi rendevo conto perché quando andai lì vidi che invece i moscoviti
Lo avevano in fortissima
Antipatia in fortissimo fastidio lo ritenevano uno che stesse attardando il processo di liberalizzazione adesso io
Non è che potevo indovinare allora il processo di liberalizzazione questa cura drastica di Coca Cola a cosa avrebbe portato il mondo dell'Unione Sovietica l'ho visto poi diciamo me lo immaginavo è stato illustrato sì dal mio punto di vista una cosa
Immonda
E in quel momento lì immaginai invece frequentando anche intervistando Gorbaciov fare cose che lui avesse invece in animo e avesse le chance ancora le opportunità giuste per salvare a me mi sembrava insomma un tentativo da incoraggiare anche da questo punto di vista perché avevamo in Italia
Lo stesso tipo di problema terza
Sempre dall'armamentario personale a scanso di equivoci devo dire che io non ho mai militato nel PC
Ma ho sempre ho seguito nella nella mia vita un altro circuito proprio completamente diverso dal partito comunista un il circuito diciamo di ciò che era a sinistra del partito comunista e alla fine naturalmente avendo quel tipo di sentimento di apprezzamento di passione se volete di rispetto per il partito comunista che vedo
Nelle ultimissime negli ultimissimi righi del libero di Nello Ajello in cui si pone il anche in maniera critica anche in maniera problematica se questa Dio davvero ha risolto è finito sono finite davvero delle cose
Ho sempre nutrito grandissima attenzione rispetto non ne ho condiviso perché io mi sento tra quelli che dicono che gli intellettuali
Né i partiti ci stanno sempre
Ci stanno male nei partiti
E quindi non sono stato nel partito comunista così come attualmente non sono in Rifondazione pur avendo fatto la scelta tra col quello diciamo che poteva nascere dopo il seppellimento forzato del Partito comunista ho fatto la scelta nei diciamo verso Rifondazione piuttosto che il PDS quindi questo lo devo dire perché e che altrimenti come dire non non si capirebbe nemmeno uno come ha letto questo libro evidente che l'ho letto essendo avendo alle spalle questo questo tipo di di di esperienza dunque
Ricapitolo e congiunto perché mi servirebbe molto sentire invece altri altri interventi la il mio itinerario politico non è stato dal di dentro del partito comunista non ho avuto l'impressione che dal mille novecentocinquantotto cominciasse questo processo di separazione di allontanamento non ho l'impressione che si sia come dire un forse forse c'è ancora molto da studiare forse se non corra molto da indagare
Su questo fatto della cultura in Italia e di sinistra ci sarebbe da da da andare forse con con più con più adesso forse sarebbe anche ora di andarci su con più attenzione l'intellettuale secondo me
Oltre ad essere vanesio questa forse la sua caratteristica principale lì l'intellettuale con un non volle mai sparire dalla scena è peggio del politico da questo punto di vista non vuole mai essere oscurato questa il e la sua unica diciamo è la stella polare
Temo principale della sua azione
Però quando non è proprio letteralmente accecato da questa sua vanità folle
E uno spirito critico nella sua essenza fondamentalmente per natura lo è l'intellettuale uno
Sempre irrequieto e critico nel libro ogni tanto si si dice riflettendo il pensiero di altri
Alle volte morali alle volte Pasolini alle volte sono altre grandi intellettuali il dovere quello di cercare la verità ecco sì il dovere quello di cercare la verità piuttosto che altro nel cercare la verità l'intellettuale sempre scomodo
L'intellettuale non è mai come lo vorrebbe
La diciamo la il regime è l'assetto prevalente come di come definirlo
L'establishment l'intellettuale è uno interrompe per definizione è per natura di conseguenza in Italia
O era di destra e di estrema destra ma non ma pare che abbiamo avuto gran la per pochezza proprio di cervello dato che si tratta di una rozzezza il per come dire sterminata senza possibilità di nessun tipo di appello la destra e fatta da bestie becere ignorante essendo stata accussì in Italia continua ad essere così intellettuale dunque come animale critico è di sinistra
Non era democristiano non ero omologo ma non perché non ce ne fossero intellettuali democristiani o filogovernativi
Nei cinquant'anni di Repubblica non la prima di Repubblica democristiana ce n'erano ed erano la più parte forse solo che l'intellettuale democristiano ha sempre avuto
La capacità di essere mimetico sommerso cosa che non aveva non negli intellettuali di destra pressoché inesistenti negli intellettuali di sinistra ecco ma mi pare che su questo potremmo forse adesso do quando ci avvertono che è finita la Prima Repubblica e non me ne ero accorta ma ci dicono che siamo entrati nella seconda può darsi che adesso possiamo anche ragionare sulla prima e ragionare su questo aspetto qua
Del rapporto di che significa essere essere intellettuali essere stati intellettuali in Italia nel mezzo secolo per il resto
Mi piacerebbe che che Nello Ajello
Comprendesse insomma cogliesse lo spirito della mia della mia presenza delle delle mie osservazioni c'è una c'è un sentore di anticomunismo in questo libro in qualche modo che del quale non è che chiedo ragione per carità ma può darsi che io mi sbagli e l'abbia visto e l'abbia letto mentre invece non c'è e c'è questa categoria preordinata insomma in qualche modo del lungo addio che mi lasciava perplesso il resto l'ho detto
è un bellissimo libro è scritto magistralmente lo suggerisco lo consiglierei per rinfrescarsi tutta la storia italiana non solo la storia delle idee ma a dire la storia
Generale del nostro Paese grazie
Nello Ajello
Non so se sia il caso di sentire prima qualcheduno che vuole intervenire oppure
Se ci sono interventi ma credo che forse tutti aspettano le sue risposto poi magari dopo se abbiamo ancora tempo anzi sembra così magari rispondere anche a loro
Prego venga pure qui perché se no non lo sentiamo
Testimonianza degli anni sessanta ma importante secondo me degli anni sessanta un industriale un certo Dalle molle
Che si interessava di soprattutto di liquori ed esportazione di Liguori italiani all'estero i vini pregiati all'estero ed era anche nel campo tessile
Per rese da quello che si stava facendo del partito socialdemocratico tedesco una serie di indicazioni sull'ozio da Riad operaio
La federazione il comunista di Milano e gli intellettuali della federazione comunista di Milano
Si preparano a fare un grossissimo dibattito logico pensando che l'argomento poteva venire delle insomma essere diciamo così europeo venne la scomunica io allora ero un giovane socialista venne la scomunica Boso da parte dell'Istituto Gramsci e da parte del questa è un piccolo esempio per dire che a mio avviso all'epoca c'era da parte dell'altra gerarchia culturale
Comunista una precisa decisione di quello che si poteva o non si poteva fare e questo secondo me va detto perché discorso che era profondamente liberticida
Ora presto non era a livello dei grandi intellettuali era a livello di quello che erano gli interessi che potevano avere le masse operaie impiegatizia riconoscere o meno l'azionariato operaio che si stava sviluppando in Germania
Ho finito la comunicazione
E il suo nome vorremmo sapere
Grazie
Altri interventi
Ma allora possiamo sentire le sue risposta
Di cortesissimo interventi di blindati né di D'Agostino e anche dall'intervento di dimostrare che ha parlato adesso
Io traggo una conferma un po'dello spirito
Che circola o mi pare che circoli in questo mio libro
Cioè che il principe molti intellettuali italiani narra rappresentata oltre che una scelta politica
Una specie di romanzo di formazione qualcosa di strano pieni
Fondamentalmente emotivo
E difficile bere uno della nostra generazione non parlare di se stesso quando si parla del partito comunista
Intendendo come Partito comunista non quel determinato partito che ha sede in via delle Botteghe Oscure ma tutto un enorme nebulosa che lo circondavano circondato nella sua lunga vita
Questo
Pronto
Intorno al Pecci per adesione o per rifiuto tutto sommato a circolato l'intera l'intellighenzia italiana
Io per
Dissipare qualsiasi tipo di equivoco
Come ha fatto il professor D'Agostino all'inizio del tuo intervento devo dire
Che ho raccontato in un migliaio di pagine perché tante sono forse un po'di più tra il primo e il secondo volume
Questa questa grande illusione senza mai credo
E quindi
Anche il titolo il lungo addio che come tutto sommato tutti i titoli ma forse anche tutti i libri
è una categoria interpretativa a posteriori
Significa proprio questo
Mentre il primo libro che naturalmente dato che vi sono amico non vi vi raccomando di legge non si possono leggere mille pagine impunemente
Comunque il primo libro raccontava il Partito Comunista come Ecclesia triumphans s'eccome
Momento di assoluta identità tra i capi e gregari
Con me
Parole d'ordine che scendevano dall'alto
E dicevo hanno come ha detto può fare poco fa ciò che si poteva e ciò che non si poteva fare
E tutto questo durato in Italia una una dozzina di anni forse le più insomma comunque fa parte del primo volume che io dedicata al padre comunista e su questa su questa realtà così unanime i fatti di Ungheria del cinquantasei hanno dato comunque li si voglia guardare una martellata violentissima
Da questo punto di vista milioni così ho periodo Ytzhak o questo secondo volo a partire dal cinquantotto perché le ripercussioni immediate di questo dissidio tra gli intellettuali del partito comunista tra molti intellettuali perché comunista di cui cinquantasei è stato il fulcro
I conseguenze di questo fatto si sono prolungata nel tempo e quindi avevo preso come termine finale del primo libro e iniziale del secondo che tra l'altro non immaginavo di scrivere perché tante pericolo sito diciannove anni più tardi
Questo mille novecentocinquantotto
Il lungo anch'io perché l'ho chiamato il lungo addio il lungo addio è un grandissimo Romanzo di un grandissimo scrittore di già
E
Mi sono ispirato a questo titolo
Perché mi è sembrato che gli anni che vanno dal mille novecentocinquantotto al mille novecentonovantuno siano stati per il Partito comunista
Una lunghissima stagione residuale
Sì vogliamo usare un termine non è vivo
Cioè
Fermo restando che la mia visuale non era unanime con quello del Partito comunista
Fermo restando che però nei riguardi del Partito comunista non ho mai avuto ne
Quel sentimento di innamoramento di cui molto spesso i biografi si nutrono nei riguardi del biografo atto vecchi e perfino nelle pagine di De Felice nelle migliaia di pagine di De Felice si coglie ne quell'astio dal scomunicato che c'hanno gli ex io ho sempre detto scherzosamente che uno dei maggiori vantaggi che derivano dal non essere mai stato comunista e e l'impossibilità di diventare sempre
Fermo restando questo mi è sembrato innegabile documentando lo sui giornali sui libri eccetera
La la lentezza Gott osare di questo partito della sinistra che sembrava far parte della sinistra europea fin dal suo nascere e allora si sbagliava
Perché il
Si trattava di un'interpretazione italiana un po'forzata
Rispetto alle veri origini rivoluzionarie filo sovietiche
Bolsceviche del partito
La difficoltà è la lentezza con cui questo partito si è affrancato da queste sue origini e è arrivato poi io all'epilogo più tardi di quanto fosse consentito
Cioè arrivato al dio a dargli una un avvio a una cosa che non c'era più
Se non c'è la milonga a questa vicenda che cosa chiamerai mai lunga
A questo si aggiunge il fatto altrimenti un libro non potrebbe essere non potrebbe essere dedicato a questo argomento
Che il Partito comunista italiano rispetto ai suoi confratelli anche europei per esempio il Partito comunista francese ha dato sempre l'impressione di essere molto più intelligente molto più aperto
Molto più
Capace sia de di una modernità sia pure soltanto verbale
E quindi in questo lungo periodo che gente della mia formazione molto diversa da quella di altri vettori
Di questo mio libro
La sensazione che io ho avuto e che tutti gli appuntamenti sia pure che sembravano impegnativi volta per volta venissero diluiti in un una specie di magma indistinto
Che si prendesse un chilometro di rincorsa per saltare un millimetro
Il millimetro venne salutato nel mille novecentonovantuno si era cominciato a preannunziare questo epilogo nel mille novecentosessantaquattro ancora prima di quel sessantanove di cui parlava della Rete
Bensì diverse mica va be Giulio Seniga si limitò a a scappare con il fondo di cassa però comunque anche quello
Era un sintomo fondo di scollamento del partito
Comunque devi novecentosessantaquattro mi ricordo andare a fare un'intervista a Luigi Longo appena subentrato a Togliatti come segretario del partito comunista il quale disse
Noi dobbiamo nei dobbiamo cambiare nome
Dobbiamo
Fondo il ciclo nel Partito Socialista non dichiararci più comunisti e così di seguito
Poco mancò dello rinunciassero come poco mancò che linciato zero negli anni successivi nei mesi e negli anni successivi lo stesso Amendola
Quale Amendola convinto così col maggiore irruenza come del suo carattere rispetto al Longo cominciava a indicare queste prospettive di distacco del Partito comunista dalla casa madre
Moscovita
Insomma se dovesse
A dirlo in soldoni direi che le sofferenze
Di D'Agostino coincidevano con le mie speranze cioè lei diceva io volevo vedere
Insomma io volevo vedere quello gite spuntasse buongiorno con la stessa intensità emotiva con la quale D'Agostino desiderava che lo spuntasse mai
Non soltanto perché anzi certamente non perché io
Ritenessi che le magnifiche sorti e progressive del partito comunista dovessero raggiungere condona liberazione
Dall'Unione Sovietica il loro culmine ma perché mi sembrava che l'esistenza di un partito dalla sinistra europea in un paese
Politicamente scassato come il nostro potesse esservi vantaggio a tutto il funzionamento della democrazia
Ciò che D'Agostino
Consideravo uno sputo in faccia ad alcuni milioni di di militanti che mi pare anche legittimo per uno che si mettesse nei panni dei dei militanti per me sembrava una manna
Terrestri evidentemente nell'ultimo per i negli ultimi vent'anni
Di questa negli ultimi quasi vent'anni di questa l'
Dissi una storia
Che magari poi non so il lungo addio non va bene ma insomma che fosse lungo non c'è dubbio
Che passavano attraverso Budapest del cinquantasei e poi pratica del del sessantotto e poi Varsavia Kabul volta per volta il il porto si allontanava continuamente e ci si diceva critici rispetto a all'Unione Sovietica ma mai mai sufficientemente pervenire noi con questi non c'entriamo proprio
E io mi ricordo
Essendo di formazione
Non marxista ma
In qualche modo
Di formazione laico liberale con qualche con qualche velleità di di sinistra liberale ricordo che i più i più accaniti nel criticare queste debolezze del Partito comunista non erano tanto i liberali di destra quando vide in quanto i liberali più progressisti dal punto di vista delle
Dell'economia di mercato
La modernizzazione del Paese da Ernesto Rossi a Gaetano Salvemini ricordo che Umberto Calosso diceva ai suoi amici comunisti amici perché avevano fatto insieme la resistenza Loiero del Partito d'Azione patemi socialista dice io
Vorrei che uno di voi per una volta mi dicesse che non gli piace il colore degli autobus di Mosca
Questa soddisfazione fino all'osso non l'avete
Calosso può era morto quarant'
Anni prima che ci fosse la catarsi a quale catarsi Troilo per catarsi immagina qualche cosa di così di nativo di Sorge Ivo
Dalla Bolognina voi vi ricordate che verso la fine nel novembre dello dell'ottantotto sì nell'ottantotto
Occhetto in una riunione alla Bolognina vicino Bologna
Disse esplicitamente vogliamo cambiare nome da questa data del lo novembre dell'ottantotto
Fino al marzo del novantuno passo passo ancora quindici mezzi
Molti ritengono però Occhetto un matto ma evidentemente se non ci fosse stato un matto non si sarebbe fatto neanche quello gli ultimi
Gli ultimi di quindici mesi di questa vicenda sono stati il più tremendi forse a questo si riferiva
Si riferiva ad Agostino quando parlava dei delle sofferenze più profonda comunque che ci fossero alternative io lo escludo
Soprattutto in Italia c'è un proverbio in cui che dice che la storia non si fa con i se eccoli ma promette di cui tutti noi conosciamo
Sulla provenienza appena enunciato il proverbio tutti dicono benissimo e vedo la storia non si fa con i se e con i ma pausa ma se
Ecco questo ride un po'un libro del ma si
Se nel mille novecentosettantasei elezioni del venti giugno centosettantasei momento nel quale il partito comunista ebbe il massimo dei suoi io sto fragili
Elettorali raggiungendo il trentaquattro e mezzo per cento cosa che raramente un partito dopo nel mille novecentoquarantotto e a parte la Democrazia cristiana abbia mai raggiunto
Se nel vino centosettantasei si fosse cominciato
A tagliare la lunghezza dell'avvio chissà che cosa sarebbe successo in questo Paese probabilmente non ci sarebbe stato Mary craxismo nel cosiddetto Caf
Probabilmente la prima repubblica la quale non ancora caduta ma facciamo che siamo alla Prima Repubblica un quarto vivrebbe ancor probabilmente sarebbe stato meno troppo traumatico il passaggio da una democrazia protetta dalla guerra fredda perché lavora fa ed era una protezione tutto sommato della democrazia italiana perché l'esistenza di due blocchi garantiva la permanenza all'infinito dell'lo Stato può
Chissà che cosa sarebbe successo e quanto tempo avremmo guadagnato non dico avremmo guadagnato per arrivare allo stato attuale che lo stato attuale certamente
Le repubbliche negli altri paesi non sono mai state e connotate da un numero più una frazione quindi questo è un periodo del quale è difficile sul sul quale è difficile esprimere dei
L'entusiasmo ma probabilmente ci sarebbe stato un chiarimento e un avvicinamento ai agli dettami elementari e della politica europea più
Un rapido
Naturalmente gli spunti che sono stati offerti sia dai presentatori che da chi è intervenuto sono tali che potremmo parlare anche per un semestre ma
A questo punto non mi resta che ringraziare tutti gli intervenuti gli organizzatori gentili presentatori grazie
Baciavano solamente ringraziare Nello Ajello Lucio Villari Guido D'Agostino d'essere stato icone questa sera
Purtroppo i nostri tempi sono sempre molto stretti perché siamo legati a delle situazioni tecniche e ci sarebbe stato molto da dire da raccontare ancora ma grazie comunque dell'attenzione il prossimo appuntamento è lunedì con questo happening dedicato a Totò grazie buona sera