"Dc e Psi: collaborazione e competizione"

Il governo abilità BCE Pietrolini alla collaborazione competizione
Sono
Prevista l'introduzione di Giuliano Amato e di Giovanni Marongiu seguita poi da un dibattito sono già nei dieci e dieci pertanto credo di non dover spendere alcuna parola
Per iniziare questa seduta e dò senz'altro la parola al professor Giuliano Amato Petenzi essere il primo nell'introduzione di questa
Così si era detto benissimo allora siete d'accordo anche tra i relatori allora la parola al professore Giuliano Amato
Sì
Io sono uno di quelli convinti
Intanto il tema della governabilità nasce dal suo contrario cioè dal gran parlare che si è fatto di ingovernabilità infetti
Per una volta una parola positiva è nata dopo la parola negativa non è che è stata inventata la parola governabilità è stata inventata la parola ingovernabilità
E allora qualcuno poi ci ha tolto l'in in realtà ma il problema nasce su quel terreno sul terreno della cosiddetta ingovernabilità
Ritengo che la verità secondo me non esiste
Nel senso che se ne è cominciato a parlare in una fase storica nell'attuale sul foglio alcuni dei modelli acquisiti per governare la società occidentale pluralista fra eccetera eccetera che si sono trovati in difficoltà davanti alle caratteristiche che questa società è venuto assumendo parlo molto schematicamente perché tanto queste cose sono già state dette tante volte vorrei arrivare poi identificare alcuni spunti precisino
L'idea della ingovernabilità
Ecco
Almeno in Europa perché quando dove è nata negli Stati Uniti
Nata in un contesto un po'diverso dal nostro
Impennata di fronte
Al moltiplicarsi di gruppi di interessi legati allora quella che loro chiamano la singoli Shoes politics della politica imperniata sulle singole cose
Una difficoltà con le risorse ritenute negli anni Settanta decrescenti anzi tendenzialmente finite non più finiti non più infinite ad appagare delle domande sociali eccetera eccetera
Poi si è rapidamente superata negli Stati Uniti queste tematiche non se ne parla più di ingovernabilità
Infatti fu giusto un saggio famoso di Rose che scrisse a suo tempo che era molto fumo e poco arrosto questa questione della governabilità
Mentre è sembrata essere più arrosto tenuti per da semplice ragione dice nuovi in particolare noi italiani ma non solo noi italiani noi europei
Abbiamo
A misurarsi con questi problemi una cultura che prevalentemente nella sinistra di derivazione marxista
Ma non solo nella sinistra di derivazione per marxista utilizza appunto modelli che sono tipici di società arretrata
Questo è il primo punto sul quale io mi porrei concentrare un momento
E la questione in realtà della ingovernabilità
E la questione della difficoltà di governare una società avanzata avvalendosi di modelli che sono tipici della società arretrata
è un punto importante questo
Perché sono almeno ventidue ventitré anni che in Italia tutti hanno scoperto che la società non è più arretrata
Io così da uomo della sinistra mi occupo delle date della storia della sinistra e la data per la sinistra importante a questo riguardo ai mille novecentosessantadue
Quando i comunisti
Qui c'era un famoso seminario sulle tendenze del capitalismo
Nell'attuale certificare o no che la società italiana non era più arretrata
Ed era una certificazione importante per un partito che era nato e aveva teorizzato se stesso proprio in relazione alle caratteristiche di un'arretratezza chiesi ci esigeva un moderno principe perché la società tennis
E chi aveva vissuto con tutta la cautela conservatrice con la quale Togliatti l'aveva fatto vivere proprio perché in una società arretrata muoversi è pericoloso eccita la tigre fascista
Nel sessantadue venne detto guardate che non è proprio così
E da una
Ma sinistra comunista in quel convegno Ingrao e trentenne dissero ora si può cominciare a cavalcare la tigre tanto che infine forse non morde più dall'altro Laura che si potrebbe definire più riformista Amendola allora disse questa è una società riformabile attraverso le istituzioni attraverso lo Stato è necessario giocare in difesa
Fondamentalmente i socialisti
Si schierarono su questa seconda posizione
Ed infatti entrarono nella maggioranza di governo proprio allora tra il sessantadue e sessantatré i socialisti lasciarono l'opposizione ed entrarono nella maggioranza perché la società era riformabile attraverso lo Stato
è interessante il questo qui non c'entra niente ma insomma per i cultori di Spiš storia della sinistra interessante notare che in realtà tra i socialisti c'erano esattamente le due posizioni che c'erano tre comunisti esattamente eguali
Quella più movimentista e quella riforma attraverso lo Stato soltanto che diciamo mentre i comunisti non hanno mai scelto realmente perché non avevano neanche convenienza a scegliere
Ed infatti da allora i segretari dei loro partiti sono quelli che si collocano a metà fra le due tesi in posizione mediana Berlinguer è stato maestro in questo
Tra i socialisti ha avuto una netta prevalenza la posizione della riforma attraverso lo Stato e le loro differenziazioni interne le
Hanno giocate sul modo di riformare la società attraverso lo Stato con la sinistra Lombard Diana che le riforme le voleva squilibrati
E gli altri che dicevano altre cose
Ecco
Se ci riflettiamo bene
Via via che la società ha dimostrato realmente di non essere più arretrata
In effetti quei modi di intendere lo stare nella società lo stare nella società non più arretrata
Erano figli della Società arretrata si sono dimostrati tali di qui la difficoltà poi a governare e il problema di questa apparente ingovernabilità perché e qui la ragione è semplice ed elementare
La società arretrata è una società priva di una vitalità propria
Priva di identità organizzate che prescindano dall'identità partitica
Bisognosa di una serie di meccanismi indotti dall'alto dall'esterno per che lo sviluppo sia possibile e tale quindi da prestarsi all'idea che chi la governa ha il compito di rappresentarla
Interamente e di trasformarla ci aggiunge la sinistra
Infatti se guardiamo i drammi esistenziali che a volte vengono fuori nei convegni di A dodici della sinistra
Questi drammi partono da questa domanda la sinistra esiste perché un soggetto trasformatore ma qui non c'è più niente da trasformare quindi noi come fai siamo è ai clistere ancora come soggetto trasformatore perché come dire ahimè qui questa si sta trasformando da sola e allora noi che ci stiamo a fare
E questo è un problema della sinistra
Però devo dire che in Italia
Per ragioni molteplici alcune delle quali probabilmente mimetiche
Tutti i partiti hanno finito per assumere la stessa premessa
Che in quanto partiti devono rappresentare integralmente la società devono averla tutta dentro
Devono poter la esprimere e in qualche modo guidare
Si potrebbe dire sinteticamente che per responsabilità prevalenti della cultura della sinistra ma per una serie di fattori che hanno esteso alcuni concetti propri alla Q due la cultura della sinistra anche al di fuori di essa
Ecco proprio quello che si chiama la forma partito che ha preso piede da noi o il prodotto tipico della società arretrate
Per cui quando la società ha cessato di essere arretrata
è qui non si è capito più niente
Perché una società non più arretrata è una società che e ricca di vitalità autonome
I processi di trasformazione seri sviluppa da soli
Da sola
Noi appunto abbiamo proprio l'Italia è un esempio clamoroso è di questo che mentre negli anni settanta che sono stati l'ultima sbornia dei soggetti trasformatori
Sì sì sì il governo democratico dell'economia pianificazione democratica Democrazia organizzata se ne ha dette di tutti i colori per il modo di trasformare la società e la società non si è sottratta tutto questo sia sommersa e ha preso a trasformarsi da sola insomma elezione
Ed infatti ha dimostrato una prorompente vitalità attraverso i processi sommersi di della economia sommersa
Mentre quelli quella parte della società che è rimasta più attaccata ai soggetti trasformatori ai soggetti partito e rimase già come dire inchiodata nelle rigidità che questi generavano che se non li generavano contribuivano a mantenerne a non eliminare
Una società avanzata è una società che si trasforma da sola
Una società avanzata non è una società anche di per sé è tutta bene
Chi ha una vitalità che basta assistesse a tutti per generare prospettive che possono essere considerati in ogni caso positive no
è una società che crea una serie di progetti
E questo è un altro punto che voglio mettere rapidamente in evidenza
Che è una società avanzata ha in sé
Elementi come dire di contraddizione
Da un lato a questo una capacità di grande auto propulsione
Dall'altro genera fra le tante identità organizzate che sono proprie dei suoi naturali i processi di sviluppo genera moltiplicità entità collettive
Che hanno finalità non di sviluppo ma caso mai di irrigidimento dello sviluppo in nome di una redistribuzione del reddito che ciascuno vuole a proprio favore
E probabilmente la questione della ingovernabilità è nata in relazione a questo specifico fenomeno
Che poi alcuni chiamano lacci e lacciuoli altri chiamano rigidità altri chiamano in altro modo
Perché più si generano risorse per lo sviluppo Pio sì auto generano soggetti che pretendono di avere una quota crescente terze di queste risorse e se le risorse risultassero in una certa fase pochi o meno di quelle che si vorrebbe nasce il problema famoso della somma zero che quello che si toglie da una parte compare dall'altra e viceversa ma essendo la torta finita qualunque operazione un'operazione a somma zero e allora i protagonisti possono bloccare il sistema
La società infligge governo interazione principalmente a questo fenomeno
Ai fattori di blocco che possono essere determinati dall'intreccio tra le organizzazioni collettive che pretendono ciascuno una quota crescente di reti
Non è un caso Chicchi ha dimostrato di saper governare di più le società occidentali sono stati conservatori proprio perché sono andati dritti e senza remore a questo problema
E infatti chi ha dimostrato di essere più innovatore negli anni settanta sono stati conservatori inglesi dei conservatori americani
Perché sono andati dritti su questo perché hanno percepito che la società è capace di sviluppo e che c'era una serie di fattori però interni alla stessa società che inceppavano lo sviluppo
E punto di di questo periodo di questa mood conservatrice l'idea che uno dei principali ostacoli al progresso sociale sia il sindacato
Idea che nata appunto in Inghilterra negli anni d'Oro della crescita delle impostazioni conservatrice
Un'idea particolarmente cattiva e cattiva nel senso che Che della cattiveria in quest'idea
C'è anche però una larga parte di verità
Di cui ha avuto difficoltà evidentemente rendersi conto alla sinistra
Ad accettare cioè che istituzioni chi erano che si erano sviluppati e chi erano cresciute con finalità di progresso e con un aggettivo i risultati di progresso
Finivano invece per rappresentare un rallentamento nei confronti del progresso
E questo lo vediamo pari pari in parte è vero
In parte è vero si può far finta di non accorgersene ma quando Danesi e danni si va discutendo da noi sul fatto di vorrei introdurre flessibilità nel mercato del lavoro
Di consentire nuovamente la chiamata nominativa in luogo degli attuali meccanismi ride del Collocamento
Non lo si dice perché sia garbati ma in realtà sotto questo uno cioè la consapevolezza che attraverso quei meccanismi
Il sindacato difende il proprio potere di gestione sul mercato del lavoro ma non difende i propri rappresentanti
Essendosi verificato un fenomeno che sta scritto ormai molti libri e che tutti conoscono in virtù del quale raggiunto un certo livello di proprio il gruppo una organizzazione finisce per privilegiare gli interessi dell'organizzazione su quelli dei rappresentati per i quali l'organizzazione era nata a questo
Accade in tutte le famiglie
Accade a Este come accade a Ovest no
Che non significa che il sindacato vada distrutta punto questo non non c'entra niente ricco ma significa che si determina una serie i fenomeni di cui i si finisce inesorabilmente per prendere atto anche se non lo si dice
Ma mi soffermo un secondo su questo esempio questo esempio che cosa vuol dire
Vuol dire che essi noi riteniamo che così si debba fare lo riteniamo in tanti che così si debba fare sul mercato del lavoro e perché sul mercato del lavoro si affacciano oggi dei potenziali lavoratori
I quali per far valere se stessi non hanno bisogno di essere rappresentati necessariamente dal sindacato ma hanno bisogno di essere messi in condizione di far valere se stessi
Perché non sono manodopera novità soltanto della mano
E per ciò stesso fungibili l'uno con l'altro e perciò spesso alla mercé della controparte la quale può scegliere l'uno all'altro non per ragioni che attengono alle maggiori capacità dell'uno rispetto all'altro ma per altri motivi e allora in una situazione del genere è giusto che ci sia e utile che ci sia qualcuno che li rappresenta e che colma questo divario di forza
Ah perché ci sono sul mercato del lavoro dei lavoratori dotati di educazione distruzione di qualificazione di professionalità e che in quanto hanno questi Totti le vedono in realtà inutilizzate nei loro potenziale di forza contrattuale che forniscono si trovano ad essere in qualche modo emarginati
E questo è un esempio significativo del che cos'è una società matura una società non più arretrata
Una società non più arretrata è una società anche così
In cui dissi Sinclar crescere al di fuori di organizzazioni che magari erano nate per farvi crescere o per farmi difendere
E che poi e diventano qualcosa che finisce per pesare su di me diventano una sorta di camicia di forza
E così e così
Se quindi c'è in questa società un potenziale di forza propria un insieme però d'identità collettive che contrastano con lo sviluppo e che significa governare
E che significa rappresentare
Ecco significano cose
Alle quali facciamo fatica ad adattarsi
Fa fatica ad adattarsi sì la sinistra
Appunto la quale pretende di essere soggetto trasformatore e ha difficoltà a capire che essere progressisti essere innovatori significa consentire il progresso e non frenarlo
E significa evitare che i conflitti che ci sono in relazione alla presenza di quell'identità collettive generi non certo questo sì diseguaglianze tali da mettere a repentaglio la tenuta complessiva della società
Di qua la necessarie equazione tra progresso vitalità sociale e alcune tavole irrinunciabili di eguaglianza e di equità fanno hanno difficoltà a capirlo anche i partiti non di sinistra se ed in quanto continuano a pretendere di avere una sorta di missione di rappresentanza totalitaria della città del della della società
Durante la questione del partito
E del rapporto tra partito il resto badate in questi anni si è cominciato
A vedere se il problema poteva essere risolto utilizzando parlando molto di neo corporativismo di concertazione
Ma questo allarga il problema lasciandolo però più o meno negli stessi termini
è una cosa utile per tanti versi utilissima
La concertazione con le parti sociali quello che appunto si chiama torto o ragione
Quindi ho corporativismo che poi esiste in taluni Paesi e in altri non esiste ma insomma questa cosa che che implica il coinvolgimento delle particelle delle delle organizzazioni che rappresentano le parti sociali
E però in realtà fermarla la politica
Capacità di rappresentanza ha capacità di pensare di porre problemi si è allargata ben al di là dei confini segnati da partito sindacato istituzioni
In una società nella quale
Scegliamo circa venti milioni di lavoratori e non più di dodici sono lavoratori dipendenti
E ci sono gli altri otto
Che non li rappresenta nella CISL e nella CGIL nella Gwynne CGIL CISL e UIL messi insieme non sto parlando dei lavoratori dei sindacati autonomi
I quali anzi stanno già in quei dodici milioni pesano fortemente ad incidere sulla rappresentatività di CGIL CISL e UIL rispetto al mondo del lavoro dipendente ma ci sono tutti gli altri
Che non sono lavoratori dipendenti
E che probabilmente sono destinati a crescere negli anni futuri
E questa è un'altra cosa che noi diciamo e delle cui col sulle cui conseguenze dovremmo anche riflettere
Non andiamo tutti in giro per l'Italia molti di noi che stanno da questa parte del tavolo e altri che stanno lì
A dire levatevi dalla testa che nel vostro futuro ci sia un passaggio da lavoro dipendente ad altro lavoro dipendente che la società del futuro è una società che va molto verso il lavoro autonomo
E qui sta che cosa significa che noi preconizziamo un futuro nel quale scenderanno ulteriormente i lavoratori dipendenti
E nel quale quindi avremo un mondo del lavoro rispetto al quale la rappresentatività del sindacato e quindi di cose come CID i l CISL e UIL sarà ulteriormente ridotta e questo è un po'il dramma esistenziale che hanno queste grandi e importanti organizzazioni
Qui c'è un primo problema del quale proprio dobbiamo prendere atto cioè ed è quello che credo nel modo più chiaro da ultimo abbia posto diritta nell'ultimo rapporto sulla situazione sociale del Paese quello dei colli di bottiglia stretti della legittimazione politica in Italia
Cioè in realtà noi abbiamo ancora una dei criteri e delle metodologie di legittimazione alla politica che sono quelli legati al partito e al sindacato in realtà quando
Ce ne sono tiene non possono non essersene anche altri
E quando quindi il problema dei partiti prima ancora che quello dei sindacati ordini di trovare una collocazione rispetto a tutto questo
Te ne sta se ne accorge chiunque fa politica
Che oggi per dire proprio la banalità più banale che diciamo tutte le volte ma dalla quale non traiamo mai conseguenze adeguate la gente non la troviamo nelle sezioni ma
In assemblee che magari fanno i commercianti che magari fanno i quadri che magari fanno i ricercatori dell'università e che magari fanno a e questo la politica è diventata questa roba qui allora si tratta di saper instaurare un rapporto con tutta questa roba qui
E la pretesa di una rappresentanza totalitaria di tutto in realtà non la può piovere nessuno uno può avere radici dico ma ma ore il vantaggio ecco dei partiti meno radicati nella cultura marxista sicuramente radici non ha questo problema
L'uomo Tonchi e continua un po'd'averlo è quello di essere forse i i più disponibili il più potenzialmente disponibili a capire che oggi la politica si fa in questo modo
E a non avere più quel tipo di pretese a chi ha veramente nei guai grossi è appunto in dovrebbe essere ai ai fini di un'ipotesi di governo chi afferma ad una vecchia impostazione vecchia proprio perché appartiene ad una società diversa da quella in cui viviamo
E soltanto su questa premessa
Chi allora
Enzo e necessità e con questo chiudo
Costruire istituzioni che devono essere forti
Perché è chiaro che una società così fatta poi ha bisogno
Di istituzioni forti
Visti tutti i romani le quali in un un mondo fatto tutto di particolari ciascuno legittimato ad esistere e a far politica attraverso il suo particolare
Abbiano il compito ineludibile di andare alla ricerca di un interesse generale
Che non è Precotto che non si sa necessariamente quale dapprima
Che può essere identificato soltanto attraverso strutture moduli di funzionamento delle istituzioni che permetta una volta a volta almeno di identificarlo evocando preclude Anna Priori
Le grandi chiacchiere che vengono fatte sulla ricerca di queste istituzioni
E grandi chiacchiere che hanno subito in bocca l'accusa di autoritarismo e di totalitarismo eccetera nascono dal non aver capito niente
Poco qualificato
Anche questo è una ottica
Dalla quale dobbiamo muovere per trarre delle conclusioni io ritengo che l'intervento pubblico sia entrato in crisi perché è stato troppo numeroso quindi è una crisi quantitativamente bisogna recuperare la qualità dell'intervento pubblico e discussioni di queste settimane
Potrebbero fare diventare il discorso immediatamente molto rilevante e molto attuale
Quarta ragione di crisi è a mio parere l'entrata in crisi di un equilibrio politico non dimentichiamo la politica rientra ritenendo che la ingovernabilità dipenda solo principalmente dalle modifiche strutturali organizzative e così via
In fondo gli equilibri
Che sono stati al il punto di riferimento del dibattito politico del nostro Paese per oltre vent'anni ad uso compensato le debolezze e i vuoti per qualche aspetto inevitabili di qualunque ordinamento istituzionale
E quindi era una coalizione la consistenza di una coalizione politica
Viva la governabilità
La carenza di una coalizione politica di una prospettiva politica crea inevitabilmente problemi di ingovernabilità si discute oggi della questione della maggioranza con più insistenza è più vivacità perché siamo in presenza di una carenza di coalizioni politiche in grado di esprimersi in una maggioranza continua e diffusa nel nostro Paese quindi da questo punto di vista il problema è squisitamente
Un politico che e concludo con una con una domanda che si riferisce alle ultime parole di Amato ma
Il ricorso a voti di fiducia e alla decretazione
Riflette di più
L'esigenza di contrastare l'ostruzionismo dell'opposizione o le incertezze programmatiche della maggioranza credo che dobbiamo rispondere a questo interrogativo
Se se seconda la risposta si ritorna al discorso di una coalizioni più che non al discorso delle regole del gioco
Grazie onorevole Bodrato è una parola e adesso dall'onorevole Salvo andò
Ma io condivido alcune valutazioni che esprimeva il professor Marongiu
In ordine alla necessità di ridare effettività a un principio maggioritario
Che a mio giudizio poi costituisce il reale banco di prova per verificare le condizioni per costruire una moderna democrazia parlamentare
E in questa direzione io credo che occorre recuperare pienamente il rapporto che esiste
Tra l'effettività del principio
Di maggioranza e la necessità
Che si operi attraverso una normazione realmente generale
Io credo che queste esigenze
Di regole effettivamente generali
Non si può soddisfare se non attraverso una garanzia in tutte le sue forme del principio di maggioranza
Oggi allo stato non si chiede di compiere scelte di modernizzazione ancorate ad un parametro Obiettivo di giustizia distributiva
Bensì di compiere scelte che sono ancorata alla necessità di imporre ad alcuni strati sociali sacrifici che sono subordinati ad un progetto
E quindi non ad un semplice appiattimento o ad una omogeneizzazione delle condizioni sociali e allora se questa è un'esigenza fondamentale
Mediare spesso solo significato fare entrare all'interno delle decisioni una serie di interessi che fatalmente hanno portato ad esaurire o a rendere nulle le decisioni che rientravano all'interno del progetto per del progetto perseguito ora e compatibile
E sono coniugabile queste due esigenze
L'esigenza di privilegiare il il primato della regola
Rispetto all'accordo
E l'esigenza della mediazione sono conciliabili
Il principio maggioritario e la pratica negoziale io credo che le esperienze che ciò che in questo senso il nostro sistema politico dimostrano una problematica conciliabilità tra questi due momenti
Io credo che anche le polemiche
Recenti le polemiche
Che si sono sviluppate va a volte in forme viventi nel corso di questa legislatura in ordine alle forme attraverso le quali occorreva garantire il principio di maggioranza
Dimostrano che questa conciliabilità tra i due momenti che si sono indicati più che problematica e addirittura preclusa
Anche in questa legislatura credo che ci siamo sovente trovati di fronte ad uno scontro al cui uno scontro politico al cui centro stava questa scelta quella di privilegiare l'accordo rispetto alla regola di garantire il primato della legge della norma rispetto invece alla prevalenza sistematica dell'accordo e dell'intesa e io credo che questa difficile scelta può essere soltanto affrontata può essere soltanto operata attraverso meccanismi attraverso regole che sono quella tra l'altro obbligate per una moderna democrazia politica
Che richiede da un lato che la mediazione tra i diversi interessi può essere fatta soltanto da poteri che sono rappresentativi già responsabile
E quindi da poteri che sono abilitati per ciò stesso a compiere le scelte e dall'altro che le forze di maggioranza troppo no la capacità di
Adottare e quindi vedere seguite le proprie scelte attraverso meccanismi che sono di per sé abilitanti
Il problema non è quindi tanto quello di trovare nell'accordo politico al di fuori di queste regole come dire quel surplus di decisione che consente al cinquantuno per cento del corpo elettorale di poter avere una rappresentanza parlamentare dal sessanta problema cioè non è quello di stabilizzare
L'accordo un'intesa politica
Attraverso un premio
Che stabilizza la maggioranza
Ma il problema è di consentire anche a maggioranza del cinquantun per cento di poter avere tutti gli strumenti parlamentari perché le politiche le scelte che hanno prospettato agli elettori trovino poi all'interno del Parlamento i percorsi gli spazi sufficienti per poter diventare Indirizzo di governo
E io credo che su questo terreno
Anche nelle settimane scorse si è avuto un confronto politico non privo di interessi che però ci consente di ricostruire l'intero sistema delle diffidenze delle disponibilità che si frappongono ancora
Realizzare questo obiettivo alcuni segnali a mio giudizio interessanti
Cominciano a venire alcuni segnali interessanti in questa direzione si sono manifestati anche nel corso dei lavori della commissione Bozzi alcune necessità e alcuni segnali di interesse che loro tavolo proprio intorno a queste due esigenze come costruire
Un reale primato della legge quinto dalla normazione generale come garantire l'effettività del principio di maggioranza hanno anche determinato delle prese di posizione interessanti che meritano cioè una lettura esclusivamente politica non è un caso che nel momento in cui
Uno con risultati modesti ci si avviava alla conclusione dei lavori della commissione bicamerale ma emergevano
Chiari segni di una tendenza
A costruire la riforma istituzionale su queste basi su queste due esigenze fondamentali sì avuto una dissociazione una dissociazione da parte del partito comunista che costituisce un fatto nuovo un'inversione di tendenza
Da a valutare con attenzione
Rispetto a quelle che non sta tutte le scelte di politica istituzionale che si erano realizzata nel nostro Paese e che avevano viceversa appunto visto tutte le forze politiche
Accordassimo intendersi su un tavolo appunto quelle istituzionale che spesso si contrapponeva al tavolo della maggioranza al tavolo delle scelte politiche contingenti
Quindi è un processo che si avvia e un processo che credo possiamo anche guardare con interesse nella misura in cui si rispecchiano interessi che in questa sede sono emersi come interessi interessi congiunti
E un processo che non può soltanto essere svilito che non può esaurirsi nella domanda immediata di un accordo politico per le cose da fare domani a mio giudizio si tratta di costruire nuove abitudini politiche
E si tratta di costruire nuove abitudini politiche sulla base di regole non solo di regole parlamentare
Che consentono ad partiti
Che si propongono di governare insieme di poter usufruire di tutti gli strumenti necessari per farlo
E questo sulla base appunto di regole visibili che comportano scelte che impongono scelte altrettanto visibili non sulla base di accordi che hanno soltanto colore politico e di presentazione di una maggioranza nella fase elettorale ma viceversa attraverso norme che garantiscono pure una maggioranza la possibilità di realizzare per intero il proprio progetto sulla base dell'impegno assunto di fronte più elettori ecco io credo che su questo terreno probabilmente anche taluni distinguo taluni impuntature polemiche
Che si sono operate anche nel dibattito dei partiti più presenti nei mesi scorsi tra come contemperare la necessità del decidere con quella del mediare possono trovare soluzione appagante se naturalmente
Intendiamo l'attività di mediazione affidata i pubblici poteri come un attività di raccolta del necessario consenso perché le decisioni siano legittime
Non c'è dubbio che queste esigenze questa necessità conferma ulteriormente che poi questa legittimazione venga spesa bene venga spesa fino in fondo all'interno delle istituzioni che sono abilitati a decidere
Se infelice consideriamo separato quasi contrapposte i due momenti quello della raccolta del consenso attraverso anche l'attività di mediazione
E quello della decisione che presuppone una selezione di interessi
E quindi spesso scelte di campo a fronte di contrasti che esistono nella società civile
Io credo che questo che questo che questo contrasto vada affrontato e superato secondo i principi e le regole della democrazia politica che rispetta le scelte fondamentali quella rappresentata dalla
Grande normazione dalla normazione generale deve vedere schieramenti deve vedere schieramenti diversi non è un caso del resto che anche con riferimento ad alcune esperienze legislative significative
Laddove la normazione generale ha prevalso anche nel nostro sistema si sono avute degli schieramenti ben precise di schieramenti molto chiari
Probabilmente i casi
Che ricorrono alla vostra memoria sono quelle nei quali gli schieramenti che si sono creati in Parlamento sulla base di queste scelte generali normazione generale
Erano schieramenti diversi da quelli che sostenevano i governi io penso alle grandi scelte le quella Bortot e quale quello del divorzio
Beh dimostra che di fronte a grandi questioni si sono creati schieramenti abbastanza omogenee in quell'occasione ma non è questo il problema
Il problema è di abilitare naturalmente forza politica potere scegliere dia potere scegliere sulla base di strumenti parlamentari che sono conseguenti al tipo di progetto politico che si intende realizzare
Grazie onorevole andavano a parole adesso il senatore professor Roberto Ruffilli recente ecco
Ma io penso che per capire lo svolgimento del dibattito sulla governabilità nel nostro Paese occorre tenere presente
Che viene un aspetto peculiare di questo dibattito danno
Anche se e riprendiamo formule che vengono da una dibattiti svolgimento in altro Paese quando parliamo di governabilità così come fa non ha parlato di altre cose del tipo di democrazia di rapporto fra democrazia
Diciamo
E e altre cose non in realtà parliamo sempre anche di un problema che dà noia avverto che il problema della legittimazione noi parliamo del problema del fatto che da noi e non da adesso almeno dall'unità in poi è sempre stato aperto quello che viene chiamato il problema dell'accordo sui fondamenti della convivenza nello stato e nel Paese il dramma del riformismo Danovi secondo me è che ha sempre dovuto porsi
Non come risultato finale ma quasi in via diciamo riapertura il problema del consenso della ricerca del consenso anche per fare diciamo determinati interventi di riforma da questo punto di vista noi abbiamo aperto alcuni aspetti per alcuni aspetti particolari un problema di governabilità perché questo accordo sui fondamenti anche nella stessa Costituzione non è stato completamente
Adesso occorre la storia della Costituzione nata vecchia dal fatto che i costituenti non hanno ho intuito una serie di problemi non sappiamo che voglio dire un input all'ipotesi di questo tipo non è vera
Perché i costituenti si posero il rapporto alle acquisizioni culturali del loro periodo ovviamente sicuramente anche il problema della stabilità
Dell'esecutivo si può solo quello che il grande problema con il quale noi oggi abbiamo a che fare che è quello della razionalizzazione della forma di governo parlamentare in modo da consentire una maggiore capacità di
Decisione anche al esecutivo
A questo proposito devo dire che uno dei vantaggi del dibattito in sulla governabilità e sulle riforme istituzionali è uno delle e gli aspetti significativi della bottiglia che noi dobbiamo o diciamo o mettere in conto ormai
Che
Diciamo si è è diminuito
E il disaccordo su alcuni fondamenti della diciamo convivenza alla politica ed istituzionale quindi che ci sia
Un merito di un ramo dei due partiti presenti a queste convegno che è quella di aver posto diciamo a di aver posto con forza
Sinistra il problema dell'esecutivo il problema della stabilita dell'esecutivo il problema dell'efficienza del esecutivo super superando una diciamo squalifica dello stesso problema che veniva da molto lontano poi può darsi che questo partito non sia stato sempre stabile a sua volta nelle varie posizioni che ha portato avanti
Può anche darsi benissimo che abbia accentuato secondo me in misura eccessiva alcune punti alcuni problemi però sicuramente oggi
E non dimentichiamoci che è un fatto nuovo anche rispetto solo a qualche anno fa il problema può essere posto senza che la questione venga chiusa
Con a diciamo l'accusa di
Fascismo e così via nella Bozzi il fatto importante è stata la la disponibilità anche del Partito comunista del nostro paese a porsi il problema di un riordino del rapporto fra governo e
Parlamento che mette in che accetti il fatto che il governo deve essere messo in condizioni di governare deve poter contare su tempi certi delle deliberazioni nelle delibere sono i parlamentari e così via questo è un dato diciamo importante badate bene anche nel momento in cui c'è stata la dissociazione
E voglio dire è stato non c'è stato un diciamo un abbandono di queste acquisizioni molto importanti credo per l'intera sinistra
Nel nostro Paese io credo che da questo punto di vista ci sia stato nella bozza ci debba essere ancora un ruolo preciso della democrazia cristiana che quello di valorizzare e a mio avviso a queste acquisizioni che Petrone profili possono essere decisivo con qualcuno con quella vocazione alla mediazione rompe volendo fare diciamo le persone di cultura con quel gusto come diceva Carl Schmitt tipico dei cattolici in politica all'asta coincidenti oppositori
Il problema vero a questo punto è quindi che per esempio dal punto di vista culturale come dal punto di vista politico generale non siamo di fronte a una situazione che in movimento con questa disponibilità anche diciamo alla durante
Sinistra nel suo complesso opporsi il problema di un più corretto di più corretto nesso fra governo e Parlamento ciò che costituisce sicuramente
Uno dei passaggi importanti per la soluzione della questione della governabilità il problema che si pone a questo punto è come mai nel momento in cui vi sono state queste acquisizioni non si riesce poi a far partire a farla decollare il processo di intervento per il riordino istituzionale io credo che qui siamo in presenza di un limite forte
Dei partiti ogni partito preso presente questo limite informe diverse però è un limite che lì accomuna tu
Ed è la difficoltà di abbandonare questo sistema che consente a ogni partito informa diverso una serie di rendite di posizione che sono o per la verità molto comode
Per tutti in fondo c'è un'altra tendenza che ha dietro a mio avviso anche un limite culturale preciso cioè l'idea che la politica non debba essere sottoposta a norme cioè in fondo noi abbiamo visto anche nella Commissione
Bossi sia molto per esempio a proposito del
Riordino dell'articolo quarantanove della Costituzione uno scontro che ha attraversato i partiti che ha visto che una parte di professori che non hanno pratiche di vita
Di partito porrei il problema di aggiungere al primo comma altri due commi uno tre riguardarsi finanziamento l'altro che riguardasse Previti interna dei partiti e devo dire tra professore che era un pezzo che non mi trovavo nella condizione di avere tante diciamo
Offese anche sul piano politico culturale perché io come gli altri professori che ci siamo mossi in questa
Direzione siamo stati considerati o voglio dire delle persone che non hanno un certo uso di mondo otto non sanno come vanno le cose o conoscere andrò conto del pericolo dell'intervento della magistratura e e così via però dietro la realtà c'è un dato a mio avviso negativo anche dal punto di vista culturale cioè l'idea che la politica non debba conoscere
Delle norme
Si dice e questo l'assenza di regole tanto più importante in un momento come questo nel quale stiamo vivendo una fase di evoluzione complicate del nostro sistema politico ogni svolgimento questa a terza fase che compio passa il tempo
Sempre più caratterizzate da contorni
Confusi e e così via accerto siamo nel momento in cui si sta passando dalla democrazia consociativa a voglio dire un faticoso avvio verso la democrazia dell'alternanza in un momento essere come questo è importante che le forze politiche che così la politica
Posso muoversi con diciamo senza vinicoli
Al fine di sorta io però ho l'impressione che non ci si renda conto che senza un discorso diciamo in comune fra le diverse forze sulle regole anche della
Politica e in realtà a non si fuoriesca da quello che Aldo Moro indicava come un passaggio Di Maggio più lungo anche di quello che noi pensiamo di questa terza fase cioè quello dello stallo fra le diverse forze politiche
Dello stallo o fra democrazia consociativa e democrazia dell'alternanza con una serie di conseguenze a mio avviso molto Ramazzotti negativo
E cioè c'è alla fine
Diciamo nel accentuarsi di questa tendenza allo stallo una perdita complessiva di peso dei partiti per la funzione che ad essa è propria
E cioè quello di contribuire alla direzione politica del paese certo è stato detto secondo me molto
Giustamente mi sembrano fra i più sezioni di più lucide che
Uno dei problemi di fondo di passare da partiti totalizzanti che hanno in fondo l'idea del monopolio della politica partiti che fanno i conti con il fatto che devono vivere diciamo e svolge le loro funzioni in una società a complesse io ho l'impressione che i partiti attardati nella difesa di quanto resta di questa funzione totalizzante non si rendono conto che stanno perdendo peso per quella funzione
Ripeto che è insostituibile allo Stato sia dal punto di vista costituzionale sia dal punto di vista della diciamo situazione effettiva del Paese cioè il ruolo determinante per la direzione politica del Paese perché se guardiamo bene in realtà non è vero che non facendo le riforme istituzionali la bozza di riforme istituzionali individuato dalla posti non succede niente prego
Qualcosa si sta verificando la evoluzione istituzionale comunque continua abbiamo l'aumento dalla funzione di supplenza da parte di altri organi
Dello stato nella stessa vicenda della corte costituzionale da ultimo ci sono anche aspetti in questa direzione aumenta la confusione di ruoli fra governo e Parlamento e così via quindi a mio avviso da parte dei partiti di questi due partiti come di altri occorre darsi carico del fatto che è in atto una evoluzione politica diciamo ed istituzionale e che questa riforma e che questa evoluzione può essere guidata se i partiti non tanto procedono a generiche auto diciamo rifondazioni riforme e così via ma procedono assieme
A voglio dire ad avviare un processo di riordino ora delle nostre istituzioni perché badate bene alla riforma istituzionale ci si è arrivati anche perché si è scoperto che in realtà queste auto riforme dei partiti non erano possibili voglio dire tutti i partiti i due partiti presente come altri hanno avviato alla sua con la seconda metà degli anni Settanta un processo di diciamo riforma di auto di riforma adesso si parla genericamente di riforma
Della politica il problema vero è che questo tipo di diciamo le fondazioni lui nuovi di riassetto dei partiti passa per un lavoro in comune a livello diciamo di istituzioni in fondi partiti devono darsi carico del fatto che per taluni profili partiti e politica contano di meno è stato secondo me detto molto bene io gli interventi di apertura in una società complessa la politica erga omnes a magari una presenza meno diffusa e ha invece una presenza diciamo più incisiva anche se limitata per alcune funzioni specifiche che sono quelle di direzione e sono quelle di coordinamento ma per far questo
Ad un certo punto la questione delle riforme istituzionali diventi importante non perché con riforme istituzionali si possono diciamo stabilire nuovi assetti dei rapporti fra i partiti non abbiamo visto quanti hanno fatto delle proposte in questa direzione hanno incontrato il veto delle altre forze però non ecco il problema è che le riforme
Debbono servire per individuare una serie di regole diciamo fissate in comune
E vorrei che a questo punto fare una notazione di chiusura
è senatore si sia perché io non ho capito nono vorrei solamente fare questo tipo di notazione badate bene che le riforme istituzionali da noi valorizzando gli accordi e già a perseguire perseguiti ampliandoli e così via
Per le sue potenzialità
Grazie senatore Ruffini era parole adesso l'onorevole Tarcisio Gitti
Controfirmare il nove per
Ma alcune brevi osservazioni dicendo che però subito chi toccano solo un tema
E anche per il tempo ma anche perché in questione sono così
Ricche e articolate
Mi pare già credo introduzioni peraltro siano nettamente complementari fra di loro e questo si è già un fatto molto positivo
Vorrei dire condividendo quasi tutto di quello che ha detto il collega Ruffilli chiude il tema su cui vuole concentrare questo breve intervento
Che il problema che abbiamo davanti oggi di andare oltre la posti
Quindi in qualche modo ritornare a quello che è il problema che c'era prima dalla Bozzi durante la Bonzi che ha determinato con la conclusione deludente anche se non inutile della commissione Bozzi e che ci sta davanti oltre alla volta
Credo che bisogna ritornare alla politica
Non nel senso che la politica posso fare a meno del governo delle leggi o delle riforme istituzionali
Nel senso che il governo della legge e le riforme istituzionali sono la parte più alta e possibilmente dovrebbe essere la dovrà presto e bene se la parte che accomuna in profondo tutti i protagonisti politici
Questo a una sanzione la metto lì ma io ci credo profondamente
Parlava matto un bel dilemma ricordando il saggio americano un arrosto ingovernabilità o governabilità
Certo è vero come sistema ingovernabilità perché quando si aprono vuoti questi voti vengono colmati
Si tratta di sapere come vengono colmati
Ci è dato di sapere se vengono colmati questi vuoti e quindi la governabilità di fatto con le riforme istituzionali in via di fatto avvengano nel rispetto di quelle tavole a cui pure faceva riferimento l'amico Giuliano a Marte
Però al di là di queste disquisizioni nominalistiche il dato vero cose
Chi vi è una crisi della capacità decisionale ad ogni livello
E vi è accanto a queste contemporaneamente a queste in parte indotta da queste una crisi che divisi di legittimazione di capacità rappresentativa questo è il dato che quindi lasciamo perdere le definizioni nominalistiche governabilità o ingovernabilità questi però sono dati di fatto con cui noi dobbiamo fare onestamente e seriamente i conti
Io credo che l'aspetto ripeto sempre che l'aspetto più forte
Della crisi che investe le società occidentali ma investe come caratteri specifici la nostra democrazia perché ogni paese ha la sua strada sul terreno democratico e della libertà
E innanzi tutto e prima di tutto una crisi di potere legale il potere non è più nelle sedi legali il grande fiume come a ricondurre il potere la capacità di rappresentare di decidere dentro le sedi legali
E la crisi è quindi la crisi dello stato sociale innanzitutto una grande crisi dello stato di diritto questo è pare un punto molto importante
Una seconda osservazione che procede collega sempre al tema che ho ho enunciato prima
Diceva Giuliano Amato siamo passati da una società arretrata ad una società avanzata le società avanzate vitale la prima lo era meno io credo che ogni società abbia la vitalità che esprime un dato momento storico quindi è difficile fare raffronti e fare i paragoni non so se alcune istituzioni che sono state stravolte dalla società che avanzata non fossero estremamente vitalità fossero un fatto di ricomposizione importantissima dentro la società però certo questo progresso questa trasformazione CE realizzata
Ma io mi chiedo e chiedo a Giuliano Amato e quindi è un interrogativo
Chi ha fatto operare questa trasformazione come siamo passati da una società arretrata una società avanzata
Chi è stato il protagonista di questa trasformazione
Io credo che sia difficile non rispondere che i grandi protagonisti sono stati i grandi partiti sono stati i partiti o di quei grandi solo quantitativamente
Tema vero oggi e che la cultura di tutti i partiti è una cultura che non esprime e non rappresenta la società
Il problema allora è la questione centrale e la politica innanzitutto come la riforma della politica dei allestiti
Certo c'è un raccordo ed è un dato direi molto importante
Fra un partito di ispirazione cattolico democratica un partito che è progredito dal marxismo riconoscere oggi che non è compito dei partiti occupare la società e neppure le istituzioni naturalmente
Riconoscere che la politica dei partiti non è tutto ma credo che occorre anche essere molto netti e molto chiari io continuo a ritenere tanto più in una società caratterizzata da un pluralismo polarizzato con molto il multipartitismo esasperato
E anche in base a quelle che sono le caratteristiche del nostro sistema costituzionale che i partiti sono strumento necessario della vita democratica quindi siamo ancora alla questione che non può essere comprata guardando a quello che vitalistica mentre e anche con molte contraddizioni e con molti blocchi sia realizzato dentro la società e quindi temo finirà vittima dei partiti facendo i conti con tutte le difficoltà di riforme di autoriforma che ricordava giustamente l'amico Roberto Ruffilli prima noi dobbiamo fare ma questo sia il tema ancora rilevante ancora centra
Che significa Orsini che loro si pone io lo riconosco questo
Il problema è molto più difficile per i grandi partiti di massa per il partito la Democrazia Cristiana il Partito comunista l'UE meno per partiti che hanno minori dimensioni
Riuscire ad affrontare quale deve essere la forma di partito in questa società di questa società che chiamiamo società avanzata
Ma credo che se non si risolve adeguatamente questo problema
Non credo che le soluzioni possono essere trovate solo rincorrendo trenta elettorali
O pensando su possibili sviluppi alternativi di questo o di quel popolo perché se i grandi partiti di massa non riescono a trovare un ruolo nuovo modo di essere dentro la società
Rispetto alle istituzioni rispetto alle altre forze politiche si pongono problemi seri
Per il sistema democratico anche perché su queste difficoltà si possono innestare spinte estremamente spregiudicato io non faccio polemiche sono constatazioni obiettive da parte di altri partiti che credono di poter
Lucrare quella che può essere una posizione di vantaggio che deriva dalle difficoltà obiettive maggiori dei grandi dei grandi partiti
Ecco allora sono le ultime due o tre considerazioni
Non credo che si dia una fuoriuscita dal sistema politico e neppure non Silvia fuoriuscita dalle difficoltà del nostro sistema istituzionale attraverso semplificazione otto lamenta o attraverso o direi saltando le difficoltà e fra queste difficoltà la difficoltà rappresentata dei partiti così come sono con la loro ridotta capacità di fare politica nel senso vero nel senso vero della parola
Io credo che in questi ultimi anni si è registrato fra democrazie cristiane Partito socialista una intesa importante che non è solo intese contingente con l'intesa di prospettiva Giuliano Amato ammesso d'avere scritto perché l'ha pubblicato
Interpretazione di politica di riforma istituzionale chiaramente in funzione dell'alternativa io credo che avere fatto convergere invece le preoccupazioni anche di riforma istituzionale dei due partiti innanzitutto su un processo di adeguamento
Dei meccanismi istituzionali pur indirizzato nella prospettiva della costruzione di una democrazia dell'alternanza questo è un punto che ci ha accomunato in molti passaggi anche del lavori della commissione Bozzi e credo che sia comune era in altri passaggi anche a livello a livello proprio meta parlamentare sia molto sia molto importante
Ma credo ecco che l'idea della grande riforma
Come sempre ogni cosa che grande resta nel vago resta incerta resta indefinita debba fare i conti con tutti questi piccoli passi
Che non sono dispersione se l'obiettivo è individuato se la direzione verso cui si marzo se la strada è indicata con tutti questi Peace piccoli passi che insieme e vanno vanno costruiti
E credo anche che dentro e questo riconoscimento che non si può
Uscire dal difficoltà del sistema politico istituzionale attraverso e semplificazioni vista anche il senso vero di quella che è un'esigenza di realizzare o ti ho già molto nelle difficoltà attuali e nelle conflittualità natura naturale di questa fase di transizione
Realizzare semplicemente coalizioni di governo ma riuscire a costruire insieme una prospettiva che abbia un significato
E di alleanza che sia in qualche modo riconoscibile dai cittadini
E dagli elettori il tema del voto come voto di governo che noi abbiamo posto nella Commissione Bozzi non l'abbiamo posto con ingenuità che si possono usare di passare semplicisticamente dal sistema proporzionale al sistema maggioritario
Ma sapendo che occorre anche attraverso questa via provocando una riflessione che è certamente culturale politica innanzitutto prima che è strettamente tecnico istituzionale fa riuscirà a recuperare
Alla politica quella sua capacità rappresentativa io credo che date le caratteristiche del nostro sistema questo possa e debba essere fatto nella difesa della identità di ciascuno sapendo anche offrire un quadro di stabilità nei rapporti e nelle alleanze
Ecco in conclusione io credo che non si possono dare istituzioni più forti perché sarebbero soltanto istituzioni che riformano in via di fatto e quindi sarebbe un sorso sta soltanto istituzioni autoritarie concepibili dentro un quadro di visione
Di democrazia pro bici plebiscitaria
Se non c'è una politica forte e quindi se innanzitutto i partiti che non sono soggetti esclusivi ma certo soggetti importanti della politica non saranno riuscire tutti insieme a ritornare a ritornare a fare politica
E credo anche che al di là delle grandi enunciazioni su questo terreno ci debba guardare Tirelli non disarmati
Non temendo i necessari i passaggi realistici perché quando si opera su queste tematiche su questi problemi su queste grandi questioni io credo che la prudenza sia sempre il più grande coraggio che si pone sprint
Grazie onorevole Gentile a parole adesso dall'onorevole Senatore professor Gino Giugni
Che vedo gente
L'impostazione
L'impostazione delle relazioni evidentemente non ha potuto prescindere
Dal fatto che il problema della governabilità si pone oggi anche nei rapporti con le forze sociali ed ampia parte della relazione svolta in particolare da Marongiu mi pare
è stata proprio dedicata alla allo studio dell'interazione tra questi due aspetti del problema
Io credo però a questo proposito di dover osservare che forse la dottrina Polito logica nel momento in cui sia elaborato il modello neo corporativo ha fatto un servizio che forse è stato un cattivo servizio
Perché attraverso la
Esaltazione a Montello di questa che tutto considerato e una prassi politica
Nata pragmaticamente sviluppatasi pragmaticamente soprattutto in ambienti socialdemocratici del centro e del nord Europa e del nord Europa
Attraverso l'esaltazione di questa prassi prima in un modello rappresentativo e qui siamo ancora nei limiti della scienza no
Poi attraverso quello che è sembrato costituire addirittura un Progetto un programma da proporre per la riforma dello Stato
Attribuito alla prassi dello scambio politico alla prassi chiamata addio corporativa
Valenze e potenzialità che sono probabilmente al di sopra delle sue capacità
Sotto questo aspetto credo che sia anche un falso problema quello di interrogarsi sul che sul se eccome
Questa prassi politica dello scambio dello scambio tra governi e forze sociali si adatti al modello costituzionale ossia antagonistico connesso non mi risulta che questa prassi di cui parlo di cui si è parlato sia prevista dalla Costituzione della Repubblica federale tedesca o dalla Costituzione svedese né che faccia parte di quelle corna chiamiamole loro costituzione materiale
Quindi da questo punto di vista non credo in effetti che si possa parlare di una prassi che in qualche misura si opponga ad altra canonizzata dalla nostra Costituzione e che se ben capisco dovrebbe polarizzata si intorno al rapporto fra rappresentanza politica da un lato e forze operanti nell'ambito di un pluralismo che però è il pluralismo che abbiamo conosciuto nei venti o trent'anni passati il pluralismo che ha scarsi o pochi punti di contatto con il potere politico perché si auto gestisce i propri interessi
Detto questo e vorrei però porre un a un accenno soltanto perché è materia della Stampa di oggi ma ancora non ci è dato approfondire il tema la sentenza dalla Corte costituzionale sulla legittimità del decreto legge sulla scala mobile
Contiene alcune rilievi mi pare di notevole interesse sotto questo aspetto e sarà bene meditare su di essa
Parte da questo vorrei mettere l'accento su questo profilo perché abbiamo tentato di rendere operante una politica di scambio e di concertazione anche nel nostro Paese
La ragione di fondo mi sembra che sia fondamentalmente questa che la concertazione sociale e Diretta
A moltiplicare i centri di produzione del consenso nell'ambito di società complesse
Dove il consenso fondato sul momento elettorale e sul momento della rappresentanza politica non appare ma questa è roba di decenni fa dire è stata scoperta molto molto tempo
Molto tempo innanzi non è in grado di sul fornire un sufficiente grado di produttivi di governabilità
è chiaro che per prodursi abbastanza consenso bisogna vedere interlocutori capaci di offrirlo sul mercato
Da questo punto di vista credo che le domande che poneva Amato circa la validità degli interlocutori che ci siamo scelti i con i quali tutto considerato continuiamo a trattare so sia un interrogativo più che legittimo
Ma è un interrogativo che non può trovare una risposta di carattere sistematico proprio se riferito a quella società o quella di vitale o quella vitalità della società su cui Amato ha costruito la sua relazione è un interrogativo che potrà trovare un una risposta di volta in volta io degli lo traduca in termini banalizzati se volete ma credo gli unici possibili per il momento riteniamo che CGIL CISL e UIL oggi ci forniscano abbastanza
Strumenti di canalizzazione del consenso per addivenire a determinati ad inteso accordi
Poi rappresentabili come scambio politico se riteniamo che questa risposta sia sì evidentemente la via la linea dello scambio politico oggi passa ancora per questa strada anche se abbiamo verificato proprio nell'anno passato
Come questa strada tutto considerato non porti non non porti ad un terminale
Idoneo a dare tutte le garanzie di fattibilità per il Progetto perché per esempio alcune corsie di essa non vengono per alcune corsie necessarie non vengono percorse la strada per esempio che porterebbe o dovrebbe portare a consensi da parte di altre categorie e mi limito a ricordare il problema dei commercianti e degli artigiani e così ora detto questo però e avendolo riaffermato non per la difesa di un programmo di un progetto o di una proposta politica
Ma semplicemente in difesa di una prassi in cui siamo tutti quanti immersi e che ha continuato a dominare la nostra scena politica e che anche nei momenti di più dura crisi tutto considerato ha continuato ad operare e avendo posto questo problema vorrei anche porre in rilievo il fatto che la concertazione sociale
Così come è stata sperimentata in due grandi momenti che sono stati gennaio dell'anno scorso dell'ottantatré e il febbraio dall'ottantaquattro
In realtà poi ha finito per produrre consensi abbastanza effimeri e per bruciarli dinanzi alle istituzioni ma non per bruciano in un rito di venerazione
Ma per bruciarli perché le istituzioni questi corsi siano li hanno saputo i utilizzare abbiano saputi impiegate
In sostanza la concertazione sociale ha trovato poi il collo di bottiglia la strozzatura
Nella scarsa efficienza attuativa dell'amministrazione e nella scarsa rispondenza dal parte del Parlamento nei confronti degli impegni che erano stati presi dal Governo
E questo non a caso ripropone anche da questo lato del problema il tema della riforma delle istituzioni
E non dobbiamo pensare che lo scambio politico possa costituire un surrogato di una mancata riforma delle istituzioni non possiamo ritenere che la mediazione per lo scambio politico sia sostitutiva delle decisioni
Anzi mi sembra del tutto evidente e la domanda la posso porre in particolare Arienzo Scotti che le vicende ed esperienza di questi due anni abbiano dimostrato è confermato
Come la il lo scambio politico richieda il massimo di efficienza da parte del Governo e delle istituzioni in generale
Altrimenti non è più scambio tra l'altro è una e una devoluzione alla supplenza delle parti sociali qualche cosa che deliberatamente o non deperibili era talmente abbiamo tra l'altro sperimentato negli anni settanta
Una certa ampiezza di misura e con risultati che sono sempre stati son sempre apparsi molto discusso
Discutibile
E certo che questa volontà di decisione deve tradursi in cambiamenti istituzionali
Sono anche d'accordo con getti che occorre non soltanto predisporre gli strumenti per la decisione ma occorre anche una politica forte
Ma sono d'accordo nel senso che l'uno aspetto si collega con quell'altro estinto al connettono a vicenda perché la politica forte senza gli strumenti adatti senza le istituzioni adatte a me è molto pericolosa perché può scavalcare o può essere tentata di scavalcare le istituzioni
Io credo di potere in questo modo anche un po'delineare o interpretare un percorso personale
Per avere
Dal dall'esservi mosso diciamo a in una fase di collaborazione a operazioni di mediazione sociale ad avere impegnato poi il tempo necessario nella qualità di membro della commissione Bozzi
Perché c'è siamo una certa coerenza che impone una coerenza personale naturalmente è una coerenza dei fatti è che l'una cosa mi è sembrato e mi sembra un'affermazione valida l'una cosa chiama l'altro
La crisi il tentativo di concertazione sociale chiama in causa la necessità della riforma istituzionale sulla quale riforma istituzionale molto rapidamente vorrei esprimere una valutazione sostanzialmente positiva dei lavori che sono stati compiuti dalla commissione di Bozzi che d'altra parte qui non è stata oggetto di particolari attacchi
Credo che vi sia un punto che meriti la riflessione
Ed è il punto o l'insieme di punti in cui la relazione finale pur tra le sue tortuosità contraddizioni e varie espressioni di riserva utili senso
Segue il tracciato piuttosto coerente che nella ricerca di una forma di governabilità che prescinda per ora da toccare sistemi elettorali dallo scambiare problema dallo governabilità con il problema di introdurre meccanismi di
Premi di maggioranza o anche meccanismi di voto di governo per il fatto che gli uni e gli altri il tradurre il problema da la governabilità in una proposta elettorale finiscono per porre le forze politiche
Dinanzi agli interrogativi angosciosi possiamo dire angosciosi
Di dover dare attraverso queste modificazioni istituzionali una consacrazione o dover contribuire al consolidamento di quel pluralismo quel bipartitismo plurale polarizzato che è stato qui richiamato e che da gran parte dello schieramento politico italiano non può essere accettato se non come una situazione dato politico del presente
Che non deve però essere diciamo canonizzato e codificato nell'ambito di una costituzione
Quindi la commissione c'ha dato tutto suo considerato il modo per uscire da questo dilemma che avrebbe potuto rischiare di bloccare il intorno a questa dura alternativa la prospettiva stessa della riforma istituzionale ed ha privilegiato altri aspetti
Che potranno dare quello che che chiedere loro capacità di dare ma che non vanno per nulla sottovalutati
Prima di tutto il rafforzamento dell'esecutivo nei rapporti tra governo e parlamento
Se ne è già parlato mimare proprio Ruffini zitti hanno richiamato e sottolineato i contenuti positivi di questa proposta io vorrei soltanto fare una riserva la riserva diciamo che cala un po'il livello dell'ottimismo in materia questa proposta e contenuta e sottoscritta in termini di principio se poi andiamo a vedere l'articolazione concreta ci sono vistose carenze
Perché si dice che il presidente del Consiglio e viene eletto dal Parlamento ottiene scusa par ottiene la fiducia diretto dal Parlamento ma a un certo punto si è introdotto che deve presentarsi comune il Consiglio di gabinetto costituito il che significa praticamente che si presenta già con una mezza coalizione
Con quella parte della coalizione che è la più importante con i nomi o le appartenenze politiche dei ministri più importanti
E qui l'aggiunta temo che finisca per di votarsi la premessa
Si è eliminato
Qualsiasi riferimento alla sfiducia costruttivo che potrà essere un meccanismo debole molto debole data l'esperienza italiana ma che poteva avere un significato e soprattutto si agganciava un altro tipo di proposta
Che era quello di stabilire lo scioglimento del Parlamento nel caso di incapacità di produrre il governo o di produrre governi in un determinato termine
Questi aspetti indubbiamente sono poi condensati anche in note chiose che sono destinate al alla discussione e che quindi sono aperte alla dibattito pubblico ci sono alcune contraddizioni
Si parla di governabilità e poi si introduce il referendum consultivo va benissimo ma stabilendo che il referendum consultivo può essere chiesto da un terzo del Parlamento il che significa che qualunque decisione di grande importanza può essere sottoposta dall'opposizione
Alla consultazione popolare due quell'assegno
Diciamo che però su queste basi è possibile svolgere un lavoro proficuo
E in questo ordini Mary Arbore qualora sottolineare con questo concludo
L'altro contenuto la cui fattibilità e la cui concreta Ziegler concretizzazione Inés riforma istituzionale a breve scadenza appare ancor più possibile perché in sostanza c'è un largo consenso
Ed è quello della delegificazione
E guardate non è soltanto un problema di tecnica o di efficienza governativa o di efficienza della produzione normativa la delegificazione sarebbe una grande operazione politica che ha un fallout di grande rilievo quanto meno sotto due aspetti che oggi turbano profondamente la vita politica
E il Simec lo stesso meccanismo di rapporti che abbiamo individuato usiamo pure questo termine non molto felice come neo corporativo
Prima di tutto delegificazione e introduzione di procedimenti legislativi accelerati significa eliminazione di gran parte del materiale proprio dei decreti legge
Che uno dei problemi più gravi che oggi guastano Tiziano inquinano il rapporto fra Parlamento e corre in secondo luogo la delegificazione attribuisce al Governo anche una ben più larga agilità
Nei confronti delle parti sociali dello svolgimento di quest'opera di ricerca acquisto e produzione di consenso appunto fa parte del modello o della prassi dello scambio politico perché sulle materie delegificate non c'è problema di rispondenza nei confronti del Parlamento e non perché Parlamento venga aggirato come talvolta si dice oggi nella polemica ma semplicemente perché c'è un rapporto di fiducia nei confronti del Governo che si estende evidentemente anche a tutta questa materia che normativamente può essere introdotta compro cedimenti non parlamentari
Con l'insieme di questa proposte
Per questi aspetti
Visto che insieme con congiuntamente con il tema del voto del voto palese o voto segreto che questo altro grande problema della governabilità di cui non ho parlato perché mi pare dato nei termini siano molto chiari
Potrebbe indubbiamente essere destinato a alla prima fase dei lavori di revisione costituzionale si è parlato di autunno si è parlato di settembre ottobre mi sembra con riferimento proprio alla al alla necessità di aggredire questo problema delle modalità della votazione per si introduca in questa sede anche il tema della delegificazione si comincerà a preparare anche le batterie intellettuali
Necessarie per la chiarificazione del tema rapporto Parlamento governo in vista di una maggiore stabilità dell'esecutivo di riflesso si farà anche un contributo sensibile un contributo di rilievo
A tutto quel meccanismo di rapporti e quel quell'interazione di relazioni tra governo e forze sociali lo scambio politico
Che fanno parte essenziale oggi del tessuto di formazione del consenso del tessuto che che regge l'accettabilità anche la stessa legittimità delle istituzioni grazie
Grazie senatore Giugni la parole adesso all'onorevole Giuseppe Gargani tu
Quando si io per restare fermamente rigidamente nell'ambito dei dieci minuti
E rischiano di essere apodittico senza aver la possibilità di entrare nel merito dei problemi e dico immediatamente anche per fare delle provocazioni finale probabilmente ai due
Si dovranno concludere tutto questo convegno che Scotti credo con grande puntualità organizzato solo un tema che e quello e quello attuale sul quale si confronta la politica del nostro Paese
La governabilità probabilmente difficile
Perché la collaborazione e la competizione che convivono e debbono convivere probabilmente sono termini essi stessi alternativi
Che determinano in qualche modo una difficoltà politiche e allora a me pare che lo spirito di tutto il convegno vorrei rilevare questo
Credo che sia proprio in una intuizione che è stata proprio sembra del nostro partito
Che è quella che ha sempre anteposto la politica
Anche i fatti istituzionali
Abbiamo criticato molte volte chi riteneva o ha ritenuto che tentando di modificare alcuni meccanismi alcune regole anche istituzionali di per sé risolvesse i problemi politici la crisi della politiche più ampia Amato mi pare che abbia dato atto di questo
La politica come rapporto tra la società e la classe dirigente tra la società e il Parlamento
Un rapporto difficile che va curato per arrivare
A rafforzare le istituzioni ma nel senso che Gitti dice
Cioè a dare un respiro di rappresentanza complessiva
Con la alcune regole precise che di per sé determinò la governabilità
Allora questa parola diventa non più magica o non diventa più un luogo comune ma è un fatto reale vediamo perché
Sei mila novecentoquarantotto noi abbiamo avuto una carta costituzionale
Che ha determinato un compromesso tra le forze politiche
Ha determinato delle regole ma non ha tenuto conto era estraneo ai lavori del costituzione il problema della governabilità
Era l'esigenza c'era forte l'esigenza di creare regole di creare la democrazia la Repubblica e compromesso tra i partiti ha determinato e garantito questo problema della governabilità è un problema moderno certo ha ragione Amato è un problema che si riferisce ad una società che non è più una società vecchia una società nuova complessa con tutti i rapporti diversi che nel suo seno ha determinato e quindi il problema della governabilità è un problema di come far corrispondere
Le istituzioni appunto alla realtà sociale
Perché poi è un problema moderni o credo che qui abbia ragione botti
è un problema moderno perché qua va dato atto al Partito socialista perché la sinistra è stata sempre estraneo a questo tema
E quando credo alcune condizioni dicevo prima che vado per flash sono i dieci minuti non basta
Alcune condizioni sociale anche alcune condizioni che lo stesso Partito Comunista determinato ha fatto sì che il Partito socialista questa riflessione
La facesse con maggiore attenzione ha dato un contributo reale un contributo reale alla determinazione di questi fatti
E oggi abbiamo quindi una situazione diversa della sinistra con questo ruolo che si riscontra rispetto al quale noi che attenzione avevamo prima non possiamo non averne anche io
Tutti i partiti dice Amato vogliono rappresentare la società certo cioè questa esigenza perché mentre l'ideologia il classismo del quarantotto in tutta la fase precedente in negativo hanno determinato paradossalmente la governabilità
Perché la distinzione di Ametrano e fra i grandi partiti di massa evidentemente è andata a vantaggio di chi ha mediato di chi è esercitato questa mediazione e quindi ha fatto politica nel Paese
Ma la crisi della Radiologia e la crisi del classismo come tale che ha determinato che ha portato rispetto a tutti i partiti all'esigenza di un interclasse smonta evidentemente ha modificato gli stessi partiti e quindi tutti i partiti vogliono rappresentare la società è un dato reale di fronte al quale ci troviamo e un dato reale che in qualche modo mette anche sotto diversa luce
Le esigenze che la democrazia cristiana portato avanti come partito che senti interclassista si è fatto carico dei problemi dello Stato dal quarantotto da oggi quindi aiutato più degli altri più degli altri a costruire la democrazia
Oggi però alla fine delle ideologie la fine di questa diversificazione
E quindi la necessità dei partiti di rappresentare tutto paradossalmente scusate il contrasto portava corpore tipizzazione di cui parlava ma e quindi ecco la crisi vera secondo me che poi si riflette nel Parlamento e che crea il rapporto di crisi tra il cittadino e le istituzioni tra il parlamentare il Parlamento tra l'appartenente al partito è il partito come tale
Perché in una configurazione generale dove tutto vuole essere rappresentato evidentemente si rischia alcune volte che niente è rappresentato e quindi i partiti a nascono e quindi partiti si distaccano dalla società allora sarebbe un guardiano
Questa crisi di rapporto ha determinato anche la crisi del Parlamento la nostra crisi personale sulla quale dobbiamo riflettere ed è per questa ragione che io credo dal quarantotto mentre a loro un grande compromesso vi è stato oggi con la commissione bozza pur dando atto di tutte le cose che si sono incanalate
Maniera buona come Giugni diceva come Gitti ha ricordato io credo che sostanzialmente rischi fallimento rispetto al grande respiro istituzionale non alle piccole riforma le grandi riforme che noi abbiamo portato avanti in questi e che probabilmente la Commissione bozza non riesce a determinare perché compromesso tra i grandi partiti non è possibile e la coagulazione all'interno chiamiamola della maggioranza tra il partito dalla democrazia nei partiti intermedi non riesce ad avere un respiro più vasto
E allora questa crisi su questa crisi
Va fatta una riflessione fino in fondo ed arrivo alla conclusione la riflessione che non ci deve portare caro Martelli a determinare molte volte maniera secondo me mi consenti un po'superficiale alcuni
Me alcune riforme di meccanismi come per esempio anche quello del voto palese
Poi su questo dobbiamo riflettere moltissimo io non credo che il problema del parlamentare uno del partito dei gruppi parlamentari presenti in Parlamento e possono essere risolti con l'abolizione del voto segreto
Le molte volte non abbiamo i franchi tiratori perché non la smettiamo di criminalizzare che pure queste pure una categoria che esiste purtroppo in Parlamento quando fa le imboscate
Ma quando rispetto ad una votato l'ha ricordato forse ad una sufficiente chiarificazione di linea politiche di programma all'interno della la se noi abbiamo cento deputati che votano contro come per la fame nel mondo come per alcune leggi che abbiamo fatto per la magistratura potrei fare tanti esempi
Beh ci troviamo di fronte ad una crisi di questo rapporto tra il parlamentare il partito nel senso che dicevo prima che non può essere qualificabile in maniera abbastanza superficiale come franco tiratore ma credo che abbia una consistenza più profonda
Una consistenza più critica una un riferimento ad una crisi della legge ad una crisi della norma e rispetto alla quale e noi non possiamo restare indifferente non possiamo
Risolvere un punto molto limitato del problema
E allora
Se questa grande governabilità e difficile costruì e soltanto con una curando la politica e la politica non può essere curato dalla sera alla mattina e curata con un procedimento con un processo lungo
Se accanto a questo noi non determiniamo neppure qua sì credo che si possa dire in qualche modo una piccola governabilità piccola ma di grande respiro per il Paese istituzionale io credo che
E rischiamo davvero di segnare il passo e di approfondire questa crisi perché
Se su questo substrato noi pensiamo di fare solo le istituzioni più forti soltanto di fortificare nel e noi facciamo
Operazione a metà anche rischioso
Su questo su questa piattaforma inserire un'autorità che rischia di non esser tale ma essere autoritarismo io credo che
E finisce per aggravare la malattia non per curare
Perché noi abbiamo fatto anche delle scelte non adeguate in questi anni
Noi abbiamo paralizzato il funzionamento delle istituzioni
Noi di fronte ad una crisi della norma
Anche sul piano degli enti locali e il punto medio della conclusione di questo breve intervento noi abbiamo reso difficile il funzionamento perché abbiamo esasperato il momento della rappresentanza io ho scoperto qualche giorno fa
Che noi votando le leggi per le console
Amici che mi ascoltate abbiamo fatto abbiamo inserito una norma per cui non già alla seconda convocazione
C'è una cosa che è sempre esistito che è inevitabile come garanzia della maggioranza le assemblee dell'uso non possono funzionare perché sono sempre convocati prima convocazione in maniera Perelli sta
Solo
Eh sì dico ma è l'ultimo che mi è capitato che mi è capitato tra le mani perché cioè una bega provinciale che si doveva risolvere che evidentemente non poteva essere risolta anche per questo difficile meccanismo istituzionale
Abbiamo fatto queste
Abbiamo determinato con tante leggi e con una distorta applicazione dalla norma costituzionale una magistratura irresponsabile nel nostro Paese non adeguato ad una società complessa come la nostra e parliamo di governabilità
Abbiamo determinato attraverso una concorde imitazione della norma e se mi consentite non vi scandalizzate attraverso la lottizzazione dell'anno perché la lottizzazione del nostro Paese parte dalla legge è una legge che già ha lottizzato
Propone quando ci meravigliamo che ci sono le lottizzazione e spartizione o la presenza dei partiti l'ingerenza dei partiti nelle istituzioni
Noi facciamo un'analisi a metà è la norma che determina
Per cui insieme ai grandi problemi ecco la mia conclusione vorrei vederla nelle conclusioni vere del convegno che Scotti e Martelli prenderà
Io credo che
Se aiutiamo aiutiamo questo processo Complesso che deve arrivare a modifiche costituzionali importanti non solo quelle che la bozza individuate se questo itinerario lo percorriamo
Avendo la chiarezza di una omogeneità di maggioranza un'omogeneità di governo che poi deve essere portate negli enti locali e anche questo lo dico apoditticamente che il senso dalla proposta dalla Democrazia cristiana non per determinare aprioristicamente accordi tra partiti
La per determinare finalmente una governabilità che non è minore come lo siamo e chiamarla quella degli enti locali rischia di essere maggiore forse è maggiore rispetto a quella centrale perché oggi le Autonomie sono così diffuse il decentramento è così forte
Che li abbiamo determinato un potere reale e quindi un potere dell'economia un potere del territorio un potere di organizzare in maniera diversa la società se questo disegno e portata avanti in questo modo e quindi con questa omogeneità di rapporti
Dove appunto la crisi della sinistra è positiva ed è favorevole all'approfondimento di questo tema il Partito socialista loro una grande funzione e allora io credo
Che noi sì che avremmo fatto dovremo dato un piccolo contributo alla governabilità reale del Paese grazie
Grazie onorevole Gargani ci sarebbe stato un altro ed ultimo iscritto a questo dibattito al professor Fulco Lanchester ma mi viene detto che non è in sala quindi possiamo considerare chiuso il dibattito sull'ago della quarta sessione dall'allora in al trattato rinuncia a trarre qualsiasi conclusione dal medesimo perché abbiamo superato largamente il tempo di mezzogiorno che era prefissato per le conclusioni generali nelle quali del resto si convoglierà hanno certamente anche le conclusioni di questa quarta sessione quindi ringrazio cedo il mio posto ad Arrigo levi del moderatore delle conclusioni
Che saranno tratte dall'onorevole Vincenzo Scotti e dell'onorevole Claudio
La prima brevissima osservazione credo che debba essere un ringraziamento agli organizzatori di questo convegno mi pare che il loro stessi non potranno lo darsi quindi sia il caso
Dialoga con il convegno per la struttura molto complessa per il coraggio di fare un convegno che dura due giornate intere veramente coraggio che è stato premiato peraltro da una presenza sempre molto cospicua anche se l'abitudine romane di arrivare con tre quarti d'ora di ritardo indubbiamente crea qualche problema
Ma solo chi ha l'abitudine di arrivare in orario si trova solo ma insomma per il resto non ci sono problemi di direttori eravamo praticamente uno due tutti i giorni
Dei direi il seconda lode direi al convegno e questo è un giudizio invece di di di merito perché mi sembra che nel sia stato giustificato il convegno stesso
Non solo e non tanto per me quella che mi sembra evidente una netta prevalenza dei consensi sui disservizi e sto esprimendo un giudizio che riguarda non solo il dibattito di stamane evidentemente ma la somma dei quattro dibattiti successivi
Ma soprattutto perché dibattito che è stato ispirato costantemente anche laddove c'era dissenso a un dialogo a un'assenza di asprezze di punte di pungenti diciamo e a una disponibilità problematica alla confronto dell'opinione che è di per sé è un fatto positivo visto che ci muoviamo in questo miglio quadrato che non è la sede di Londra ma è la la la la città politica di Roma dove molto più spesso prevalgono toni che ben diversi ecco qui non ci siamo mossi in un'atmosfera non so se la suggestione dell'ambiente di una ex chiesa credo o comunque oltre la prevalenza di tanti professori universitari con leggero accento oxfordiano hai fatto e comunque che c'è stato una piacevolissima diciamo sollevarsi del dibattito politico romano a un livello decisamente abbastanza inconsueto in questa sede quindi questa è la direi un giudizio di merito mandava detto visto che io non sono stato gli offra agli organizzatori a me è stata affidato questo compito in su indissolubile
Di sintetizzare queste quattro grossi dibattiti in sei o sette domande semplici dirette chiare alle quali potessero i due vicesegretari dare delle risposte chiare semplici ebrei
Questo era del tutto impossibile l'unico mio conforto nel tentare di affrontare questo compito era di sapere che il loro di rispondere ancora molto più difficile del mio di fare le domande
Da il soprattutto direi abbiamo deciso insieme che io porrò le domande una per una e e che quindi ci saranno risposte alternate dell'uno e dell'altro alla stessa domanda tutto sommato sono diventate qualcosa come sei o sette domande quindi io penso qualcosa come una decina di minuti intimoriva dovrebbero essere fra tutti i due quindi in teoria di nuovo dovrebbero essere delle risposte contenute nell'arco dei cinque minuti questa è la regola dell'orologio
Ma per fortuna qui soccorre l'abitudine romana di far tardi e quindi possiamo anche in un certo senso andare al di là delle previsioni la prima difficoltà indubbiamente riguardava la prima un gruppo di problemi che era sul governo riguardo il governo dell'economia che ha dominato largamente una parte importante di questi dibattiti io mi sono trovato in un primo momento a formulare le domande partitamente su alcuni temi che avevano dominato il dibattito e poi mi sono accorto che praticamente finiva per diventare mi è stato anche fatto notare finiva per diventare rischiava di diventare un dibattito sulla governo dell'economia e quindi ho fatto un tentativo acrobatico di sintetizzare in una singola domandato
E ha tanto più acrobatica dovranno essere le risposte ditemi che sono emersi tre o quattro temi dominanti che sono emersi nella discorso sul governo di questa economia io la domanda può essere così formulata voi Partito Socialista parte Democrazia Cristiana insieme con altri avete creato un sistema economico un sistema di governo dell'economia basato sull'economica mista
Basato sulla programmazione non lo dimentichiamo basato su una forte industria di Stato e basato su un forte e completo Welfare State Stato assistenziale centralizzato
Ora nell'arco di questi quindici anni ultimi l'Italia è molto cambiata la programmazione come grande disegno si è quasi disfatta è sfumata
L'industria di Stato come strumento di questa è in crisi il Welfare State e largamente criticato perché troppo politicizzata do inefficiente troppo costoso una delle cause fondamentali dei gravi deficit pubblici dell'inflazione dei mali dell'economia italiana
Intanto però è accaduto lo sappiamo che contemporaneamente all'economia italiana si è sviluppata in modo prorompente alle basi produttive si sono allargate l'Italia è cresciuta c'è un'economia vitale ancora in una fase di forte espansione forte espansione che Dio rivela vitalità ma anche qualche anarchia e questo è il problema che vi si pone oggi come il regolare come governare un sistema questo sistema che andato evolvendo sì così diverso
Per realizzare quei fini che peraltro mi sembra debbano essere siano ancora comuni a tutti voi
Di perquisita di giustizia di equilibrio anche territoriale sociale
Di sviluppo e infine di occupazione perché questi rimangono i fini che voi voi continuate a realizzare quando gli strumenti precedentemente esco citati non si applicano più o non hanno più funzionale
E in particolare perché qui sono stati alcuni nodi proprio del dibattito che hanno evidenziato uno due punti particolari prima la politica dei redditi appena dieci anni fa parlare di in campo le si era appare usare pub brutte parole per metà del pubblico italiano
Ora vive dei vari gruppi dallo stato dotato di un'autorità propria queste sono state abbiamo tutti in mente decisioni recenti dell'ultimo anno che dimostrano quanto sofferto ma quanto vitale sia questa scelta e come vi collocate di fronte nella crisi del Welfare State di fronte alle ipotesi di deregulation di liberalizzazione di volontarismo o di convivenza di un Welfare State distaccato a strumenti e strutture di mercato
Infine con quali valori idee i principi affrontate questi temi che ripeto so bene sono molto complesse
So bene sono cretini non solo italiani non ce lo dimentichiamo mai sono i temi della società occidentale in questa particolare fase della sua storia sono i temi di una società viva in evoluzione in crescita in tutti i sensi
Come li affrettate questi temi mi rendo conto che dare una risposta ed dare un quadro di Paul fin qui c'è un programma di governo complessa ma questi sono i temi che io non so proposto reinventato sono i temi che sono emersi da quei dibattiti a cui voi avete
Assistita
E incominciò per ordine alfabetico da l'onorevole Martelli io vi darò un avviso diciamo noi DS rimaneste qui
Se rimane Steffi cioè facciamo allungare questo
Minsky uno perché come questo mi permette di tirare la giacca il placet perché se no dovrete incantare si aprono un autoritario grazie dunque sono le dodici e quaranta da scusate io ho preso dieci minuti iniziali per introdurre io partir partirei per un tema così complesso con dieci quindici minuti per Pato
Gli altre domande vi assicuro saranno più semplici
Prego sì
Ha detto bene levi soprattutto
Con precisione la parte finale dell'introduzione
Il problema non è solo un problema italiano questo della governo di un'economia mista e di una società complessa
Nella quale l'intervento storicamente molto
Sviluppato dello stato se presto tardi rivelato un fattore di difficoltà o quanto meno un problema piuttosto che una soluzione
Se il Presidente americano Reagan all'esordio del suo mandato nel discorso inaugurale
Ebbe a dire a ripetere un concetto molto semplice quello sul quale mi pare ruota anche la riflessione iniziale
Di questo convegno e cioè che lo Stato non era la soluzione ma era per l'appunto diventato il problema il problema dei problemi
Il perché
Naturalmente
Anche questo è stato indagato e anche stamane diverse sono state le i contributi a spiegare perché lo Stato sia diventato piuttosto che un veicolo di soluzione dei problemi un problema esso stesso
Fondamentalmente si è insistito sulla su tre aspetti mi pare da un lato un processo crescente di burocratizzazione dello Stato prove spesso che andrebbe anche se un pochino spiegata meglio magari se c'è tempo il proseguo si farà
Una a incremento diciamo così della domanda una certo ingorgo delle aspettative una difficoltà dello stato di
Rispondere al complesso di questi problemi quindi per un verso l'intervento stesso dello Stato
A moltiplicato dilatato e anche scrive lottizzato funzioni amministrative politiche istituzionali moltiplicato ruoli rappresentanze peraltro verso questo intervento pubblico a a come dire promosso nella stessa società lo ricordavo a Pellicani la sua introduzione ieri aspettative crescenti e quindi se in qualche modo dimostrato una sorta di apprendista stregone qualche lo Stato per welfare lo Stato interventista allo Stato attivo in economia e nei servizi e lo Stato imprenditore poiché mano mano che affrontava i problemi e nel all'inizio sembrava anche potere risolvere in qualche modo suggerivo stimolava i cittadini nella gente né i rappresentati l'idea che fosse sufficiente come dire esporre problemi cultori allo Stato per tentare o ricercare una qualche soluzione
Se quello è lo scenario americano è quello italiano e ulteriormente ispessito in questi connotati dalla storia proprio del nostro paese non si sottolinea mai abbastanza
Questa è un po'una premessa anche alleati domande successive non si sopprime abbastanza commenta la nostra democrazia repubblicana sia nata con una caratteristica molto speciale diversa rispetto a quella di altre società occidentali
Nel quale per esempio si alla nazione l'unità nazionale sia le regole democratiche sono stabilite da assai più lunga data
E cioè che è nata come democrazia dei partiti
Non è nata in un'altra un'altro modo un'altra forma e chi rilegge le tesi l'interpretazione dei padri costituenti sia di parte
Cattolica che di parte socialista che riparte comunista o liberale
Non può non vedere non riconosce talvolta e dichiarato in modo persino esplicito come ciò cui si intendeva dar vita era proprio una democrazia dei partiti uno stato dei partiti
Così si espresse per esempio Lelio Basso non credo
Accusabile di di di autoritarismo così come oggi spesso si fa quando si assume un atteggiamento magari critico verso questa esperienza che non la vuole buttare tutta quanta mare o rifiutare o espungere in blocco il che non sarebbe neanche possibile né dalla storia né dalla qualità e neppure anche da un dal futuro ma che certo la vuole correggere passare criticamente in rassegna le sue varie manifestazioni una democrazia di partiti uno stato di partiti
Nato con con una preoccupazione che appunto bisognasse innanzitutto evitare il rischi o involuzioni autoritarie governi forti si usciva da un'esperienza autoritaria di un governo forte di un primato assoluto dell'esecutivo addirittura di una tirannia dell'esecutivo sul resto delle istituzioni pubbliche collettivo
Poi mentre non vi era altra possibilità di di di costituire la democrazia repubblicana se non quella sperimentata per la buona ragione che le cose sono andate così e non altrimenti e la questione che oggi naturalmente si pone e quella di valutare se in generale rispetto ai agli obiettivi che una società come la nostra si può porre di benessere di pace di sviluppo di modernizzazione di equità di capacità di reggere innanzitutto sotto il profilo economico una competizione internazionale sempre più agguerrita che tra l'altro avviene nell'ambito di aree di cooperazione non avviene tra Paesi cioè rivali ostili che possono praticare l'un verso l'alto la guerra da corsa ma abile nell'ambito della Comunità europea che nell'ambito delle alleanze
Occidentali addirittura in un sistema di mercato in cui vi sono Buontempo elementi elementi di cooperazione talvolta anche assai stretti decisioni comuni che vengono assunte in sedi istituzionali dal Fondo monetario alla NATO per esempio e contemporanei tempra con una grande libertà di competizione di concorrenza nella conquista dei mercati nella soddisfazione dei consumatori
Non è cosa facciamo in questo con testo in questa condizione
Continuiamo a contemplare come mi sembra facciano prevalentemente compagni comunisti ma talvolta anche alcuni amici della democrazia cristiana ed anche stamane a contemplare con una specie di soddisfatta malinconia quanto sia stata utile questa democrazia dei partiti nel fare svolta e la società italiana e le sue assieme da condizioni di relativa arretratezza mille novecentoquarantacinque quarantotto
A condizioni di relativo benessere mille novecento ottanta ottantacinque
Non poniamo cioè il problema se questa forma politica e di conseguenza anche questo modo di interdire dello Stato negli atti complesso della vicenda economica e sociale del Paese sia tuttora adeguato
Sia utile sia capace come l'URSS Tato nel corso del quarantennio di accompagnare agevolare guidare un progetto di cambiamento di sviluppo dell'intera società questa è la domanda
Vera qui siamo di fronte e mi pare che in generale la risposta non possa sfuggire a un'ulteriore domanda verso quale tipo di società ci sforziamo siamo interessati a indirizzare il nostro Paese
Voglio dire se il modello prevalente è un modello di occidentalizzazione se il modello prevalente un modello le cui sorgenti culturali e di cultura politica fondamentali sono liberaldemocratiche
Di Pappo è difficile che se questa analisi sulla quale convengono per la verità non soltanto in questa sede in questo convegno uomini di cultura di aria democratico cattolica o democratico socialista ma per la verità molti esponenti
Delle forze laiche del partito comunista se questa diagnosi è vera non riesco compete come poi i rimedi possono essere contraddittori con una impostazione che ripassa la storia repubblicana da democrazia italiana e la storia particolare della nostra organizzazione economica alla sotto la la la l'ha fatta passata adesso la cruna d'ago di una critica diciamo di impostazione liberale l'amico votato non non è stato da meno di se stesso riuscito seppure nella brevità di un intervento a dire una cattiveria
E cioè che il percorso revisionisti o della sinistra non so se alludesse solo nuovi o anche i comunisti sarebbe interessante chiederglielo
Sarebbe passato dal massimalismo al riformismo sino addirittura una qualche forma di stupita ammirazione verso l'incisività delle proposte conservatrici sul piano storico queste profondamente inesatto nel senso che socialismo italiano nasce dal riformismo
E se mai vi è stata una riscoperta è una riappropriazione forse un po'tardiva dopo la parentesi terzi internazionalistica e massimalista anche del PSI di quella che la sua origine autentica
Che in origine appunto
E lo rende assai più simile alla all'origine del del del partito laburista o che la socialdemocrazia tedesca che non certamente a partiti impostazione l'ispirazione massimalisti Ca'o rivoluzionari
E quanto alla contemplazione attuale come dire del delle meraviglie del pensiero conservatore
Non ho nutriamo ha fatto una una come dire un innamoramento di questo genere però non possiamo non vedere con temporalmente come e metodi o tecniche di governo in particolare dell'economia fermati si Italia nel corso del quarantennio mostrino oggi visibilmente l'usura
Di una incapacità di produrre ulteriore sviluppo dei Tanzi sono diventati fattore di ritardo se lo Stato e il problema se la macchina pubblica il problema se il complesso delle amministrazioni pubbliche costituiscono per la loro loro costo e la loro inefficienza e talvolta anche l'iniquità nell'erogazione dei servizi
E porsi questa domanda è corso dal punto di vista dell'equità della modernizzazione dello sviluppo e cioè dal punto di vista di sinistra non ha il punto di vista di sinistra non consiste nella ripetere all'infinito quanto è bella una cosa un oggetto nel riproporre sempre lo stesso oggetto
La prima relazione abbiamo sentite su questo punto di interpretazioni in particolare il riformismo quella del professore Barucci re è stata molto molto persuasiva e ha confermato una tesi sarà un professore di Area cattolica democristiana ma è una tesi che proprio del riformismo socialista nella stessa identica misura e proporzione e cioè che il riformismo non è mai dato una volta per tutte
Anzi e nella sua natura di modificare il contenuti i programmi e le proposte restando fedele a un metodo e quello democratico è un punto di vista ecco dell'equità e cioè degli esclusi
Della parte più povera più emarginato della popolazione alla luce delle cui le esigenze dei cui bisogni le cui insoddisfazioni
Il complesso dell'organizzazione statuale sociale ed economica va sempre ripensata
E se in una fase appare evidente come certamente era negli anni presenta il cinquanta il primato si diceva allora
Del grande capitale cui il primato di un capitalismo selvaggio
Di un'espansione come quella per esempio negli anni del boom di fu certo rigogliose vigorosa sul piano della produzione di la ricchezza ma certamente molto iniqua nella ridistribuzione di ricchezza fu giusto è stato giusto che il riformismo
Socialista democratico cristiano o cattolico
Sindacale e politico si sia posto quel problema perché era di fronte a quel problema ed abbia reagito a quella situazione
Domandando più intervento pubblico cercando attraverso la programmazione di affermare un primato in definitiva della politica rispetto alle stesse
Esigenze immediate di di di di profitto o di produzione di ricchezza se oggi viceversa siamo tutti a lamentare che è lo Stato divenuto il problema non è più la soluzione non trovo nulla di scandaloso salvo il gusto il piacere di etichettare per sbalordire
Di come dire soprattutto etica tale paradossalmente la sinistra con connotati di destra e magari cercare ma questo per la vita ha votato non l'ha fatto di appropriarsi di connotati di sinistra da posizioni diciamo più di centro che non di sinistra mi pare questo un gioco del tutto questo sì superficiale e inutile vediamo i problemi per quello che sono davanti ai nostri occhi e le terapie per quello che possono essere al di là di richiami a scuole di pensiero e a tradizioni dottrinari e soprattutto in materia economica che francamente lasciano il tempo che trovano quando si è di fronte ai problemi che noi oggi dobbiamo affrontare
Quale politica
Di conseguenza
Può essere considerata dal nostro punto di vista la più adatta a governare l'economia in questa fase in cui sono venuti al pettine i tanti nodi della crisi dell'intervento pubblico dello Stato sociale
Evidentemente non una politica economica chili perpetui tanto meno che li riproduco che gli aggravi di conseguenza
Non vedo sarebbe più onesto riconoscere non vedo una contraddizione nel fatto che per esempio da parte socialista si stimoli la liberalizzazione di settori o comparti della dell'organizzazione una volta che interamente pubblica che so dei servizi sociali o non vedo contraddizione o preoccupazione se di fronte al fatto ormai
Comprovato che le Ferrovie dello Stato così inquadrate così organizzate funziona poco e male o che le Poste così inquadrato organizzate funziona poco ma ci si ponga la domanda legittimamente se non funzionerebbero meglio in un altro modo
E siccome poi suo potevano essere scontenti non soltanto gli utenti che dovrebbe essere
Come dire il punto di vista gli utenti cioè la generalità dei cittadini quel dalla parte dei cittadini ed in particolare dei più esclusi che non si dovrebbe mai dimenticare quel punto di vista non solo sono scontenti loro ma sono scontenti anche gli addetti no perché non è che se intervistate i ferrovieri o i postini dichiarano la loro soddisfazione perché si sentono magari trattati meglio di quanto lo sono i lavoratori e le imprese private mi pare che ci sia motivi più che sufficienti concreti e reali di interesse generale e anche nell'interesse dei singoli Professional del ramo perché si approcci questa questione non sostituendo un impianto ideologico liberal ha un impianto ideologico statalista uno tutto di mercato ad uno tutto programmatorio ma perché si intreccia presente dei momenti di controllo anche qui un'osservazione è stata fatta la prima giornata che trovo molto utile
Il problema di un riordino della pubblica amministrazione della mentalità dei pubblici funzionari del modo di comportamenti Barucci ha parlato di una democrazia dello sportello
Forse questo come dire una un modello un po'troppo bancario per essere applicato poi a tutti quanti i lavoratori ma certo
Chi non conosce avendo vissuto anche solo un mese a Roma la filosofia del fuori stanza e cioè di quello non c'è mai no del lavoratore che non c'è mai perché non c'è proprio mai nel senso che non non svolge dallo delle sue funzioni perché nelle condizioni di non poter le svolge naturalmente questo approfittarsi sì
Ripercuote in un danno che viene fatto gli altri lavoratori che viene fatto alla collettività nel suo assieme
E risolubile tutto all'interno del di una visione statale di una visione pubblica di una villa programmazione un problema di questa natura cioè con la scarsa efficienza che il problema fondamentale della pubblica amministrazione
Non credo non credo se non si introducono
Lungo la gerarchia
Burocratica e i mansionari pubblicitaria degli intervalli e delle incursione del mercato cioè delle occasioni in cui l'efficienza sia controllata effettivamente dal mercato e cioè da una confronto tra offerta e domanda tra richieste e capacità di offerte della pubblica amministrazione mi pare molto difficile che se ne venga fuori
La mescolanza forse un certo eclettismo e di tutti noi in queste epoche ed è inevitabile ma esistono e sono attive anzi sono le sole vitali scuole di pensiero di Filosofia politica di filosofia sociale specie l'universo anglosassone
Le quali ritengono che da un punto di vista attenzione che potremmo definire socialista o comunque liberale cioè di una appunto Isa liberale di sinistra che nella democrazia americana non dico sia eversivo ma certamente l'angolatura più progressista che si possa scegliere filosofi appunto come rossa
O da altri suggeriscono che vi sia un approccio anche economico cioè in termini di conto del del modo con il quale la pubblica amministrazione eroga servizi e ha appagano una paga bisogni della collettività
Non si può cioè rispondere questo forse era limite o l'errore di tutte le impostazioni tutte socialiste cattolico popolare io comuniste
Fermiamoci su quelle che hanno effettivamente esercitato un ruolo di governo nazionale cioè democristiane cattolico popolare io socialiste socialdemocratiche le quali hanno tentato nel corso di questi di questi anni di a rispondere al problema
Della crisi dell'intervento pubblico della crisi del Welfare State non appunto su frugando con una visione totalmente che altra quella che era un'impostazione adatta alla Società italiana che è una società che l'ha bisogno di decollo economico negli anni quaranta cinquanta e sessanta
E senza l'intervento pubblico senza la diffusione dell'energia elettrica in tutto il Mezzogiorno nella quale certo l'ingegner Valerio non ce l'avrebbe mai portata non si sarebbero create condizioni di un decollo economico più vasto e più diffuso del Paese
Oggi ancora io penso che non si possa e qui chiudo genericamente dire in Italia che la ricetta consista in meno Stato
è vero che in gran parte del Paese nel Centro al Nord soprattutto non c'è bisogno di più Stato è vero che in generale c'è bisogno di una deregolamentazione ma per esempio dire meno Stato rispetto le condizioni delle otto regioni meridionali a sud del Garigliano
Alle prese con una criminalità organizzata spaventosa e con i problemi ancora della mancanza di strutture economiche
Diciamo quelle di base
Si chiamino pure infrastrutture con un orientamento per esempio di tutta la pubblica amministrazione che più letterario che economico mi pare difficile che si possa immaginare una decollo del Mezzogiorno d'Italia senza più e meglio garantire l'intervento pubblico e l'intervento dello Stato così come
Mi pare difficile che si possano
Immaginare che il nostro Paese affronti la sfida tecnologica faccio l'esempio più clamoroso nel settore più trainante forse più vitale quello delle telecomunicazioni
Abbandonandosi al mercato e questo non è ragionevoli immaginarlo
Senza una guida politica di politica economica in un settore come questo che ha bisogno di un enorme concentrazione di capitali e di una capacità di dialetti Zanzi con sistemi
Ben organizzati quali sono sistema le telecomunicazioni nordamericano giapponesi o quello che informazioni la stessa Europa e che connette ricerca spaziale
Diffusione e distribuzione di sorta telematico attraverso grandi rettili collegamento nazionale mi pare inimmaginabile che ciò possa avvenire affidando seme cattivo eppure soggetti privatistici
In questo senso quindi
Considero che non esistano ricette ideologiche
Nel tempo e assolute e se è vero quello che levi aveva osservato il primo giorno in un certo senso il candeggio di di questa lunga esperienza parte comune parte contraddittoria parte addirittura antagonistica
Dei democristiani dei socialisti negli ultimi vent'anni che questo candeggio l'esperienza avrà un po'spinto in rosso il rosso socialista e avrà forse un pochino colorito il Biancofiore democristiano cioè accaduto per la verità anche a tutte le altre forze democratiche non è che il Partito comunista
Esenti come dire il volto immacolato della sua gioventù rivoluzionaria in questo momento in Italia né mi pare che si possa dire altrettanto
Dei liberali non è la stessa cosa illiberale Zanone dal rivale Malagodi negli anni Sessanta non è la stessa cosa e repubblicano
Spadolini partito che la democrazia come dire che guarda in tutte le direzioni dall'élite la marziana che giocava un certo alberi cambiamento ha riguardato tutti complessivamente etiche tarlo
Eccolo ridirlo
Superficialmente con le categorie ideologiche esattamente un'operazione di arretramento culturale che non bisogna compiere
Sono sono stati ventitré minuti molto intensamente spesi l'unico dei tanti temi che io avevo proposto di in qual e in modo è rimasto fuori e quello della modo di gestire una politica dei redditi ma immagino che questo possa rientrare dopo anche in una successiva
Fase della domanda sono ventitré minuti che concedo a Enzo Scotti
Grazie
Naturalmente può parlare meno no nessuno cercherà
Per corrispondere i tuoi colleghi
Io vorrei partire da un ricordo
Nel mille novecento sessantaquattro
La rivista in un osservatore allora direttore
Da pastore
Sviluppo
Un confronto estremamente interessante
Con
I padri
E i gestori
Della politica economica socialista
In primo luogo Giolitti e Ruffolo
Ed io ricordo
Su tre questioni strategiche
Ci fu un divergenza di opinioni
La prima
Riguardava
La scelta in quegli anni
Tra una priorità
All'accumulazione
Saraceno ricordata con insistenza
Il dualismo e problemi di unificazione del Paese
Da una parte e la priorità
Ai consumi sociali
Alla domanda al trasferimento da domanda privata domande
Pubblica come punto di guida e di
Riferimento della trasformazione
Della struttura produttiva del Paese
Secondo
Sulla dimensione dell'intervento pubblico ma soprattutto sull'equazione
Intervento pubblico allargamento della sfera di libertà e di democrazia
Ricordate si parlava
Rispetto anche al riordino del sistema distributivo italiano di un ampliamento anzi di un ingresso
Dello stato
Nella organizzazione della distribuzione come soggetto
Operatore
E la terza questione
Sul significato e sulla dimensione
Della programmazione sul suo carattere globale
O del suo carattere strategico
Nell'ambito di una divaricazione tra tempi
Delle politiche di risanamento di espansione
Oggi a distanza di tanti anni
Io credo questo incontro abbia registrato sul piano della cultura dell'evoluzione della cultura
Grandi passi
Complessivi in avanti
E di una tendenza Ackom per reggere
Su alcune strategie comuni
Proprio soprattutto
Di fronte all'esperienza che sta dietro le nostre spalle
E di fronte
Al emergere dei problemi e delle questioni
Da affrontare
E previsto
E credo questo sia
Il dato caratterizzante a mio avviso lo scambio
Di giudizi
L'approfondimento di analisi le indicazioni che sono emerse nel confronto di questi giorni
Lasciando alla preistoria le cose
Di quegli anni
E venendo con molta forza
Ai problemi che sono di fronte Annoni
Lei via posto degli interrogativi molto precisi
Io partirei
Da un dato che è stato ricordato davanti
Nella prima giornata dall'ingegner
La scelta l'opzione fondamentale da compiere oggi
E l'internazionalizzazione del nostro sistema
Ed è economico
Ed è stato reso più stringenti a mio avviso dalle riflessioni che ma fatti ha fatto ieri su come stare
Nell'Europa
Legando insieme non in termini di vincoli ma in termini di opzioni di scelte politiche
La strategia
Che di fronte
Andujar
Non siamo più di fronte soltanto a un'esigenza
Di liberalizzazione degli scambi di apertura delle frontiere
Siamo di fronte ad un'opzione fondamentale degli anni che sono di fronte a noi e internazionalizzare
Il nostro sistema produttivo che significa l'opzione della nostra collocazione all'interno
Del mondo
Occidentali
Su questo spinti
Per questo obiettivo
Condizionati da una esigenza di grande innovazione di grande trasformazione della struttura produttiva del nostro Paese
Che vede da una parte
I privati aver fatto passi
In avanti sulla strada
Indicato sforzarsi di muoversi in questa direzione e ancora
La cultura
Di governo complessiva
L'apparato
L'organizzazione
Pubblica dell'intervento nell'economia muoversi
Dentro logiche
Autarchiche
Chiuse e quindi di inefficienza di non competitività complessiva
Allora io vorrei rispondere alla primo interrogativo di levi
Questione non è
Di un'opzione per lo Stato minima
O per
Un non intervento dello Stato o di affidarsi allo spontaneismo
Delle forze di mercato lasciando allo Stato come qualcuno vorrebbe nel nostro Paese la funzione di Monaco di raccogliere morti e feriti sulla strada e di ricaricare così sul carro dell'assistenza pubblica
Perché poi questa sarebbe la conclusione a cui arrivano nel nostro Paese coloro che producono propongono il ritiro dello Stato è un sogno di restituzione al mercato che esprime anche
Una incapacità di risposta sostanziale alle questioni che sono di fronte hanno
Allora
Se l'obiettivo è l'internazionalizzazione
Se l'obiettivo è
L'integrazione effettiva del nostro sistema in questa terza fase
Dei processi di cambiamento e di trasformazione della società italiana allora le conseguenze sul non
Immediato
E intervento pubblico varrà radicalmente riconsiderato in questa funzione
Dentro questa opzione questa scelta
Non sbandando dentro io ho visto anche l'ultimo convegno del Partito Comunista mila
Sbandando dentro senza più punti di riferimento e quindi muovendosi per accattivarsi
Simpatia di borghesia progressi pre produttiva italiana dentro una liberismo senza
Senza finalità essenza
Regole
Ma opportunistico sotto molti punti
Di vista ma è quello di partire dalla riconsiderazione dell'intervento pubblico e dell'intervento
Nel mercato
E quindi di tutti gli strumenti
Partendo dagli strumenti di regolazione
Monetarie finanziarie nei nostri rapporti internazionali
Alla
Alle regole
Di intervento in materia di innovazione ristrutturazione
Del nostro apparato produttivo
E qui si pone di efficienza complessiva
Di quello che sono i servizi pubblici e di capacità di misurarsi di questi sul mercato Martellini ha ricordato alcuni
Perché al fondo poi il nostro apparato produttivo è costretto a realizzare livelli di produttività molto più alti di quelli che sarebbero necessari in una competizione internazionale direttive perché deve scontare inefficienze e costi complessivi dei servizi pubblici che spingono
In una direzione distorsiva rispetto alle questioni centrali a cui ritornerà elevi sull'occupazione
E allora
Non è l'opzione Pius tantomeno stato in astratto o ritorno al mercato ascolto della sirena
Liberista è una opzione politica
Decisa
Che abbandonato i limiti astratti dell'interventismo pubblico come espansione di libertà e di democrazia ma considera questa strumentali rispetto al raggiungimento di finalità
Generali e di interesse generale
Che essa
Fondamentalmente che il problema vero nel nostro Paese e l'accumulazione il consolidamento
Della struttura
Produttiva e dentro questo quadro di internazionalizzazione del nostro sistemi in una strategia di grande respiro
E
Conseguentemente
La riflessione che viene dopo sullo stato sociale
Dico lasciaste non è un problema di smantellamento
Critico è un problema di riconsiderazione innanzitutto dei bisogni da tutelare in una società profondamente
Muta
La seconda i modi e le forme di soddisfare questi i bisogni
I modelli politico amministrativi su cui ci siamo mossi di tipo statalisti
Mostrano tutta la insufficienza
E tutto lo spreco
Che porta avanti e quindi non è la riconsiderazione dello Statuto sociale in termini di mutamento di un'opzione fondamentali
Delle democrazie moderne ma è anche qui un problema che nasce all'interno di una grande opzione di una grande scelta
Politica
E si colloca dentro una riconsiderazione dei bisogni da tutelare dei modi e delle forme
Con cui
Si organizza
Lo Stato cioè Vespa e quindi ma insieme strutture strumenti di mercato gli spazi di mercato su cui tu hai fatto riferimento e il misurarsi quello che diceva Martelli de col mercato
E quello
Anche
Di nuovo rapporto
Tra la società ieri
Questo discorso è ritornato più volte nel dibattito di ieri a mio avviso molto interessante tra
Pellicani
E Lambertini
Su questo o questione del rapporto
Tra
Riaffidare alla società organizzata il soddisfacimento di del Penta DB sogni e quindi di rituffarsi dentro il mercato in termini
Di efficienza e di costi
Ecco tutto questo
Implica
Una capacità di governo ci berremo avanti del sistema economico
Che autorevole i più forte che nasca da un accordo politico più stringente su questo passaggio
Balza evidente ci ritorneremo dopo
Che un'opzione di questa dimensione di questo respiro con tutte le implicazioni che comporta non può essere gestito con una visione quotidiana o di breve
Per il
Politica
Vedremo andando avanti queste questioni la richiamo soltanto come punto di riferimento né può essere visita fuori
Da una politica di compatibilità complessive cioè di redditi
Su cui ne abbiamo cominciato a muovere i primi passi ma non immaginiamo di aver sviluppato ancora una politica complessiva
Di redditi in termini di equità
E di corresponsabilità di tutti rispetto
A questo obiettivo
Perché tutto questo richiede
Il convergere dei comportamenti rispetto a determinati obietti
E qui si pone il problema
Come governare Marongiu l'ha ripreso questa mattina Giugni la ripreso nel cammino fatto noi non andiamo io son d'accordo con Giugni
A non teorizzare troppo e a non
Costruire schemi astratti che poi ci imbrigliano nella realtà e ti fanno ritrovare dentro una dialettica schematica che ci impedisce di governare processi che richiedono grandissima flessibilità e richiedono grandissima capacità di adattamento
Andando
In avanti
E quindi il problema
Dello dello scambio il problema della politica complessiva dei redditi che in non Sonia la responsabilità di decidere in ultima istanza al governo con gli strumenti e i mezzi che gli sono propri non l'impotenza
Di fronte a questo dato ma il problema della tutela dell'interesse generale della costruzione
Del interesse generale del governo dell'interesse generale che è proprio della politica
E io vorrei dire e concludendo questo
Prima osservazione che
L'appello che la situazione pone
E più politica
Nel senso strategico
Della
Espressione
Non c'è l'affidarsi ne a
Un governo di tecnici né allora spontaneismo di mercato né
A una tesa ricordo
Credo che
I problemi sono di fronte
A noi e a danno
Grandi possibilità
E grandi potenzialità
Se liberandoci
E qui la mia conclusione che apre andando inoltre liberandoci
Da una serie
Di pastoie
E di timori a mio avviso e preoccupazioni che portano un'assenza totale di coraggio su questo terreno
Riusciremo a fare quel passaggio a cui faceva riferimento Marongiu
Di una democrazia pluralista
Che governi
Questo
Nuova fase questo nuovo grande passaggio
Della società italiana
In una condizione per fortuna
In cui ci siamo liberati la società italiana la cultura politica italiana si è liberata
Dagli schematismi ottocenteschi
E
Quindi in una condizione in una parola e più libera e più capace di poter dominare
Se avrà coraggio
Questa nuova fase che può portare il nostro Paese a integrarsi
Nelle grandi
Economie democrazie del mondo occidentale
Non occorre non occorre che richiami la vostra attenzione non occorre che richiami la vostra attenzione su quando interessante sarebbe un tentativo di approfondimento di concretizzazione di alcune delle ipotesi proposte che sono state fatte qui per esempio quando si è parlato di riforma delle ferrovie dello Stato fu di riforma
Del sistema assistenziale attraverso la creazione di spazi di mercato odi
Riforma delle Poste per esempio ma evidentemente questo sarebbe un tema di un altro dibattito non vorrei però prima di passare a quello che per me è il secondo tema dell'Arma in discussione che quello della governabilità e che peraltro penso spero vorremmo trattare più brevemente
C'era una battuta credo che vorrei sentire
Sulla politica dei redditi perché abbiamo avuto una del risposta da Scotti e non da Martelli e Mini qui forse le aggiungerei una battuta mi domando se tutti e due siete in grado di rispondere in tre minuti ciascuno e come pensate di affrontare il referendum sì
Dopo circa la politica dei redditi
è evidente che questa
Parte di una politica economica più generale
Rispetto alla quale a a come dire il compito e il dovere di cercare di ridurre come dire l'indipendenza della variabile
Del reddito
Far rientrare anche questo in un tra i fattori calcolabili
Della presente del
Futuro di un Paese
Noi ne abbiamo sempre parlato in questi termini la politica dei redditi globale e consensuale globale cioè verso tutti i redditi
Da lavoro dipendente ma anche quelli
Che si forma attraverso il profitto o attraverso la rendita e questo comporta delle conseguenze anche operative scelte e decisioni che debbono essere assunto naturalmente compatibilmente con il problema del debito pubblico ma
Il problema presente la tassazione dei bottoni dei CCT delle banche delle imprese è già stato
Da questa maggioranza posto e affrontato nel modo che mi pare giusto Nappo avete bisogna andare anche oltre ma ripeto compatibilmente con le necessità di finanziare un disavanzo è un debito pubblico che per quanto più contenuto l'ottantaquattro rimane prorompente
Al di là di questo la politica dei redditi e il presupposto di uno scambio più complesso
E questo è il punto che come dire prelude alla discorso assai concreto del referendum delle di tarlo o dell'affrontare
Uno scambio complesso tra il prese sindacati e stato necessario per
Affrontare le stesse questioni salariali o le stesse questioni il reddito dei lavoratori dipendenti
Se si lascia come dire
Allora lo scambio semplice diretto che possono fare
Tra sindacati e impresa depressione rivendicativa e concessioni salariali credo che sia molto difficile che essi aprono spazi per l'occupazione così come che si aprono spazi per una
Più razionale redistribuzione del reddito fuori in termini di redistribuzione degli orari
Di lavoro che è un problema che di fronte a tutte le società complesse e che per quanti scongiuri possono fare
Dirigenti e rappresentanti della Confindustria Pieve
Dovrà essere affrontato per tempo poiché è una delle esigenze
Naturali proprie dell'evoluzione umane del mondo del lavoro quello di puntare a una riduzione del tempo lavoratori di liberare maggior quota di tempo per la propria personalità pere il piacere per il l'istruzione per la formazione per le attività sociali per
Tutto ciò che
La riserva inviolabile dell'individuo che è uno degli elementi credo questo riconoscimento uno degli elementi che
Avvicina sin dall'origine la tradizione è cattolica democratica e quella socialista democratica deve essere tenuto presente scambio complesso
E il
A occupazione
Modernizzazione innovazione tecnologica senza come dire una in qualche modo un regolatore un arbitro che non si può non individuare nel governo
Mi pare molto difficile che la complessità delle relazioni industriali possano essere avviata lungo binari di collaborazione che sono indispensabili proprio per la fase di ristrutturazione tecnologica e di competizione più agguerrita sul piano internazionale che dobbiamo affrontare detengo la questione del referendum
Io ho criticato la decisione la Corte costituzionale
Credo che non ci sia in questo nulla di di legittimo di Mariella rispetto questa decisione beninteso però non mi sento di condividerla poiché pone l'intero sistema politico in una difficile situazione in che senso
Nel senso che se non è sufficiente l'accordo tra tutte le organizzazioni sindacali e produttive salvo una ratificato dalla maggioranza del Parlamento per otto dieci volte per tentare di introdurre il governo dell'economia e anche dunque di governo dei redditi e c'è da domandarsi che cosa e necessario perché ciò possa essere fatto cioè quali sono allora le vie
Di intervento di regolazione dei conflitti industriali che sono possibili o compatibili con una rispetto della libertà di negoziato tra le forze sociali
Questo è un problema che come dire unito cattivo enorme che la corte ha di fatto creato con la propria decisione alla quale per la verità io non ho un una risposta perché ero convinto che sarebbe bastato l'accordo tra la quasi unanimità delle forze sociali
E una ratifica interrata dieci volte dal Parlamento da Repubblica per giustificare un intervento in questa materia se così non è c'è appunto da chiedersi quali sono le altre vi supponiamo allora che la via maestra come noi riteniamo debba restare quella concertazione o della contrattazione tra le parti sì ma se le parti sono più di due
Supponiamo che sono due non si mettono d'accordo e questo è un problema ma se poi sono più di due sono otto nove dieci venti come Italia e non si raggiunge un accordo tra le parti che cosa si fa
Questa questione non come dire non può essere aggirata troppo lungo appena come dire la rinuncia che tra l'altro verrebbe motivata proprio dai teorici dell'intervento pubblico
In una totale contraddizione la rinuncia a tentare di governare l'economia del nostro Paese
In questo senso
Per quel che riguarda questo referendum che stando così le cose mi pare che
Il nostro partito anche la democrazia cristiana e per la verità tutta la maggioranza ha fissato dei dei paletti
E ha detto il referendum è meglio evitarlo meglio evitarlo perché lo scontro in ogni caso produce come dire una paralisi decisionale intanto in due mesi l'inflazione comincia a galoppare daccapo i si creano aspettative ulteriori infrazioni quindi commercianti cominciano aumentare i prezzi e quindi poi partono le rivendicazioni naturalmente per compensare questi aumenti
Gli Enti pubblici dico ma come pretendono che l'efficienza se non possiamo mentale tariffe
Allora se questo come dire lo si vuole evitare beh non non è che esistono altre possibilità salvo quella di partire dalla necessità che nessuno pretenda di vincere o di rivincere rispetto all'anno scorso all'anno precedente qui una soluzione che non deve avere almeno diciamo in modo dichiarato né vincitori né vinti secondo una soluzione che vedere l'accordo tra si intende il sindacato e tra il sindacato e le principali organizzazioni produttive
E però ancora non siamo d'accordo nel sindacato per cui è difficile sedersi al tavolo con la Confindustria
Terzo che vengano rispettati come dire i vincoli e che il governo ha fissato che per la vita a tutte le forze sociali modificato di condividere ciò che quest'anno le sedi ottantadue siamo scesi sino al sedici per cento nell'ottantatré e siamo scesi al tredici ottantaquattro dieci nell'ottantacinque l'obiettivo il sette per cento B questo come si tiene questo insieme di esigenze come city
Non vedo altra possibilità TTT evitare il referendum se non quella di cominciare come del resto per la ditta sembra dar dove alcuni sintomi che si stia facendo a ragionare in termini diversi rispetto al passato per esempio rispetto l'istituto la scala mobile
Che per fortuna vedo a tutte le proposte verrebbe sostanzialmente abolito nella sua caratteristica attuale e completamente ristrutturata in questi termini un salario minimo garantito naturalmente poi la fascia di garanzia e diverso nelle diverse proposte tutta di un salario minimo garantito sia una certa soglia di stipendio le fasci ulteriori con una a garanzia di indicizzazione di gran lunga inferiore Allo scopo di ridare flessibilità elasticità al mercato della ed anche una premio un riconoscimento alla professionalità insieme loro il governo può mettere sul tavolo la questione molto sentita dalla movimento sindacale della riduzione del dire perciò in una istituzione sia pure parziale del fiscal drag oltre che complesso di misure sull'occupazione nelle quali parleremo poi in una fase successiva
Questo mi pare il solo modo di evitare il referendum perché non si può certamente evitarlo appellandosi al Parlamento
E cioè attenzione perché questo è il paradosso della situazione che il referendum è stato chiesto per riparare al cosiddetto vulnus fatto decidendo senza il consenso di una organizzazione sindacale
Ma per evitarlo vi è stato qualcuno che ha fatto balenare l'idea di un accordo parlamentare cioè tra i partiti che scava crebbe non una ma tutte le organizzazioni sindacali e produttive questo non è possibile
Quindi bisogna spingere perché vi sia un accordo unanime ma se l'accordo unanime non ci sarà se la con una rete non ci sarà in questo caso si farà il referendum ma in prospettiva come si governa l'economia di una società complessa se non si definiscono delle regole allora lo si riesce a ristabilire all'interno del movimento sindacale tra questo e gli altri partner sociali come dire un fair play che sia fondato su una passi negoziale su procedure che entrambi gli interlocutori riconoscono oppure non è che è una quindi un'osservazione che che che facciamo noi è un'osservazione che ho sentito fare dallo stesso Luciano lama ma se questo non è possibile bisogna sono al sindacato chiede l'applicazione articolo trentanove quaranta la Costituzione perché una qualche regola bisognerà pure stabilirla per decidere chi e la maggioranza chi interpreta la maggioranza del movimento sindacale
Non mi pare che ci sia altra possibilità a lume di naso perlomeno se si vuole percorre la strada della concertazione e del conto attualismo e coso diverso dalla strada
Corporativa la quale appunto si accontenta di mettere insieme una certa somma di organizzazione e quando ne al consenso richiedere il consenso la maggioranza Nuova democrazia politica
Lascia un ampio spazio la democrazia pluralista un ampio spazio alla contrattazione tra le parti però non può rinunciare fra quelle che prima dicevo una riserva inviolabile di individualità che il fondamento della democrazia l'individualismo democratico e cioè l'espressione rappresentativa o diretta della volontà degli elettori come suprema istanza di decisione di fronte a questioni che rimangono controverso
Grazie Martelli Scotti
E credo che il problema politica dei redditi di risolvere la questione violerebbe neoministro fermo sulla questione del referendum
Tali considerazioni rapidissime
La prima
E l'incomprensibilità
Di una proposta di al referendum
Per sanare un cosiddetto vulnus
Cioè
Il referendum mortifica è schiacciante
Ancora più pesantemente
L'autonomia delle parti il quattordici febbraio avvenga il consenso di alcune organizzazioni il referendum sulla testa
Di queste e decide risolte questioni fondamentali
Del rapporto delle parti delle cosiddette relazioni industria
Meraviglio come qualche organizzazione sindacale non colga appieno
Questo dato
Pericolosissimo
Vero
Vulnus
Secondo
Il riesplodere di un'inflazione per riaccendersi di aspettative
Solo per la presentazione e lo sviluppo Della battaglie referendaria tra l'altro estraendo da un complesso di accordo fatto
Di scambi una sola questione
Dimenticando che l'affetto di riduzione dell'inflazione ha portato a un risultato di scambio preciso
E su questo e la preoccupazione mia sulla motivazione della corte
E la riserva
Sulle motivazioni che la corte nella missione del tre settembre
Cioè il sottrae da uno scambio complessa una questione e riproporle Heather dimenticando che la prima cosa è il risultato che si poneva il decreto di ridurre l'inflazione quindi consentire una certa stabilità dei salari reali è stato realizza nella sostanza la terza questione
E questione
Terribile che di fronte ai sindacati reali
E della crisi irreversibile delle relazioni industriali del nostro Paese
Sono anni contrattazione aziendale bloccante
Contrattazione generare sottoposta nelle condizioni che ne riconosceranno
Contrattazioni accordi centralizzati
Che sono le uniche cose che sono rimaste nell'ottantatré e nell'ottantaquattro
Ma spiegatemi un minuto
Come reggere
E potrà sviluppare se un sistema di relazioni industriali nel nostro Paese in queste condizioni in una fase così difficile di ristrutturazioni e riconversioni produttive
Di fronte ad un se qualcuno ha intenzione attraverso il referendum o di dare un colpo in testa
Al sindacato ed una evoluzione del sindacato italiano con tutte
I suoi limiti ma in termini estremamente positivi di assunzioni di responsabilità
Generali dei Toro
La contrattazione salariale
Lo faccio questa le più grosse responsabilità politica che si sono assunti rispetto al referendum
Proprio di muoversi in una logica a mio avviso che è quella di riportare dei dentro
Lo schema e classista le relazioni industriali e di esprimere al partito della classe la responsabilità e l'ultima parola in materia di relazioni industrie queste sono le ragioni che spingono non voi a consigliare e suggerire ed avere disponibilità anche per assecondare un negoziato anche in termini di assecondarle per il versante fiscale
Ma per spingere in questa direzione ma quante sono le ragioni di democrazia vera non sono le preoccupazioni di uno scontro che credo anche chi immagina di vincere dovrebbe e temere politicamente quindi politicamente non avrei preoccupazione allo scontro del referendum
Dovrebbero averli avere Cerri le preoccupazioni politiche soprattutto perché dovrebbero spiegare a questo punto
Alla borghesia produttiva illuminata quello che è nata chiamato il profitto pulito
Il loro comportamento e la loro decisione epatica quotidiani contraddittorie con le lunghe predicazioni che vanno sviluppando qui nella nella ripresa di rapporto col mondo produttivo italiano
Allora io ancora io ancora due grandi io ancora due grandi temi uno che quello che è stato discusso in realtà questa mattina in un dibattito molto approfondito che abbiamo tutti avuto davanti agli occhi
Che il tema delle governabilità delle riforme istituzionali su cui abbiamo sentito anche emergere e affiorare delle come devo dire dei distinti diversi
Io forte lo Stato forte o non o o meno forte
E questa mi sembra un tema importante poi è un tema che anche se è rimasto sullo sfondo di tutte queste giornate di dibattito è peraltro di grande interesse ed è e la mia curiosità qui è grande capire come vedete il rapporto tra i vostri due parti in più mi era rimasto nella cuore negli appunti il tema della disoccupazione che peraltro è stato sottolineata in modo molto incisivo è molto importante
è chiaro che al mi si può rispondere ma abbiamo parlato di come gestire la e l'economia la disoccupazione e la si risolve solo coda all'innovazione i progressi e lo sviluppo gestendo bene l'economia e abbiamo detto come abbiamo accennato come però non posso non sottolineare la nello Statuto così però Del Ray veramente anche per ragioni di tempo
Al tema della governabilità e delle riforme istituzionali il mio ipotesi di lavoro visto che sono le tredici e quarantatré è di darvi cinque minuti scusate mi cinque minuti a testa per parlare di questo punto
L'abuso viene l'editore Bernard Rapp delle riforme istituzionali del problema che abbiamo cioè del dibattito che abbiamo sentito stamattina in altri termini o sul dibattito che abbiamo sentito stamattina anche perché l'abbiamo sentita ed è stato dibattito estrema amente ricco io vi pregherei più di fare una riflessione personale su come reagire a questo dibattito su quale è stata la vostra sensazione che non una proposta di riforma i e tutti anale materia peraltro molto viva e questo ci lascerebbe ancora una decina di minuti a testa dopo sul tema che peraltro mi sembra abbastanza fondamentale che quello del nostro rapporto
Sul quale una riflessione Midwest vicesegretario propria voglia sentirla quindi io ripropongo il tema della governabilità e delle riforme istituzionali chiedendogli con cinque minuti a testa e questa volta faccia parlare prima Scotti che ha parla più brevemente e così negherò sa Martelli alla dovrà ma minore che che che che Scotti propone cinque minuti Enzo Scotti per cortesia per una riflessione tua sulle cose molto ricche che abbiamo sentito stamattina non pretendiamo di esaurire
Io forte che piace la stampa forse oltre questo mi incuriosisce effettuate in Carrier sedici
Io credo che faro brevissime considerazioni proprio telegrafiche
La prima
Vorrei dire
Ah dando c'è un problema di stretto rapporto connessione tra regole alleanze politiche trasparente cioè tra politica e riforma costituzionale la politica che genera le istituzioni
E le istituzioni a loro volta hanno una vita poiché
E autonoma rispetto alla politica che lei General ma è la politica generare le istituzioni e quindi il problema vero del al riordino nutrizionale si lega intorno alla strategia politica alle alleanze
E al sistema di alleanze politiche
Nel nostro
Paesi
Premettendo una questione e l'ho già detto prima
Che noi abbiamo un problema
Di governare una società su questa l'analisi di Amato mi trova perfettamente d'accordo
Una società diversa
E abbiamo bisogno
Di istituzioni diverso
Dove dobbiamo coniugare qui era l'ipotesi di Marongiu
Il principio del governo della maggioranza con
Il negoziato è il rapporto con la società complessa che di fronte non rinunci processo di integrazione
E quindi qui è la questione
Di politica
Oltre che di determinazioni di regole
Non
Quale strada
Io credo che l'indicazione che è stata data
Sostanzialmente poi alla fine
Dameron due da Amato di un modello di democrazia pluralista assira
Una scelta ed una strada
E l'obiettivo verso cui
Andare
Naturalmente il problema sì ripropone
Sul versante della organizzazione
Del consenso della formazione della volontà generale
E quindi sul versante dei partiti e della loro riforma
Su questo è un altro elemento importante di convergere
La fine del modello dei partiti onnicomprensivi ogni rappresentativi e chiusi in se stessi
Il moderno il modello estremo leninista cioè di partito poi di militante
Nel senso rigido
E tradizionale io
Ragioni tempo dico solo i titoli delle questioni
Allora
Il problema torna l'ultima domanda che tu Vorrei rigo del piede al rapporto
Tra i due partiti nel contesto dell'equilibrio politico generale del nostro Paese e qui vorrei sottolineare l'ultima questione
Il superamento
Di un sistema bipolare
Con una condizione con un'area centrale immobile
E vorrei sottolineare anche come questo modello
Sia stato nel corso del tempo centrismo del centro sinistra soprattutto centro sinistra l'ipotesi degasperiana già del centro che marcia verso sinistra era un'ipotesi di movimento e di superamento di questo blocco
Della equilibrio politico perso
Un sistema puri partito e competitivo
All'interno
Del quale si pone a questo punto il problema delle alleanze e del rapporto tra questi partiti le loro indicazioni di alleanze il voto e la decisione elettorale
Queste sono le questioni che sono di fronte a noi politiche
E credo che il dibattito di questa mattina abbia offerto una serie di elementi importanti di riflessione ulteriore soprattutto sottolineando una cosa
Come
Sia necessario sviluppare la riflessione il confronto molto ravvicinato su queste questioni prima che queste questioni diventino dirompenti rispetto a un processo di convergenza
Facendo riesplodere più competitività che convergenza Martelli sono stati sei minuti
Che terribile rischio no noi se voglio voglio andare incontro anche alle attese di un pubblico che ha curiosità
Dunque circa l'occupazione volevo dire questo che non noi non pensiamo che possano essere affidata come questione residuale alle conseguenze
Virtuose di una ripresa dello sviluppo
Ma che debbano essere affrontate incalzati già ora mentre lo sviluppo e appena incominciato le sue conseguenze virtuose non si vedono mentre si vedono alcune conseguenze diciamo così viziose
E cioè il fatto che l'innovazione tecnologica distrugge
Nell'immediato posti di lavoro poi creerà altrove ma intanto li distrugge quindi con questo problema siamo le prese e con le sue conseguenze sociali che hanno aspetti drammatici naturalmente sarebbe utile fotografarla un po'più precisamente la disoccupazione italiana due milioni di disoccupati quasi quattrocento mila lavoratori in cassa integrazione questi sono i dati grezzi poi in realtà si sa che i lavoratori in cassa integrazione
La collezione c'è pressioni privilegiati ma sicuramente lo sono rispetto ai lavoratori disoccupati
Al novantacinque per cento del salario magari per due tre chi fino a cinque sette anni e con una richiesta che anche se una sua legittimità naturalmente che sia un salario esentasse
Abbiamo una disoccupazione massiccia giovanile acculturata e meridionale
Abbiamo una disoccupazione poiché prodotta dalla espulsione dall'agricoltura dall'industria e in questa fase anche dal terziario
Però poi ci sono anche degli altri dati sui quali tendenzialmente di quei demenza perché non si parla mai
Per la prima volta nella sua storia l'Italia non è più un Paese che esporta manodopera ma è un Paese che importa ma nodo secondo le stime ce ne sono circa novecento mila indi ieri in Italia che fanno i lavori che gli italiani non vogliono fare più perché sono lavori sgraditi
E lo sono per lo più in condizioni di non cittadinanza di nessuna tutela sindacale rappresentativa o politica e non è questa una materia che dovrebbe interessare partiti che si ispirano I diari di giustizia oltre che ai beni ideali internazionalisti
Poi abbiamo l'indagine di otto università italiane concordi nella valutare intorno a due milioni
Un po'più di due milioni gli italiani che hanno un doppio lavoro principalmente nell'area pubblica ma non soltanto nell'area pubblica anche in quella privata
Allora se sitting presente quindi il quadro della disoccupazione italiana e del sommerso occupato italiano forse si può pensare a te capire che siano più flessibili più articolate più mirate e più ingegnose forse anche più efficace
Vi è un primo problema che quello di facilitare la creazione di nuove imprese nuove impresa è una talento lo se riconosciuto in questo convegno tipico dell'Italia questo spirito imprenditoriale che si forma anche a livelli minimi ed anche in condizioni difficili
Va aiutato perché una grande ricchezza una grande possibilità del Paese in termini di produzione di prosperità impegni di produzione di occupazione
Non credo in questo senso
Un messaggio diciamo liberista mi trova perfettamente consapevole non credo che il compito dei governi delle società complesse sia quello di insistere nell'idea o nella
Illusione questa sì bieca che i problemi si risolvono moltiplicando il numero degli eunuchi economici no
L'ideale delle società nelle quali viviamo di moltiplicare il numero degli imprenditori economici non sto parlando degli Agnelli sto parlando di quella delle gamma di piccola e media impresa di artigianato di cooperazione che ciò che ha consentito all'Italia di affrontare la tempesta della riconversione della crisi di tutti questi anni
Vi è un problema di flessibilità del mercato del lavoro che riguarda i sindacati ed anche le imprese
Vi è il problema e la possibilità nell'ambito della pubblica amministrazione purché per comparti selezionati e specifici che si tratti di problemi
Di organizzazione del turismo di tutela del territorio dell'ambiente delle acque eccetera che si tratti dei servizi da protezione civile insomma in tutti quei comparti
Specialistici che possono offrire non un'occupazione di risulta ma un livello di occupazione elevato e garantito poiché la tastiera ulteriore del part-time del salario d'accesso perché non è ragionevole che chi al primo impiego diciotto vent'anni guadagni più o meno come chi parla stessa fa quel lavoro da quindici o venti
Il
La soluzione che una soluzione questa da prendersi un po'con le pinze dei prepensionamenti perché risolve il problema immediato ma scarica poi nel futuro il Complesso di problemi detto questo io penso che la chiave di volta di una politica occupazionale in Italia che voglia essere una politica non il tamponamento e di assistenzialismo dilapidato ore ma di investimento nel capitale umano si leghi indissolubilmente con una riforma che dovrebbe questa essere sì tra virgolette rivoluzionaria del nostro sistema scolastico di formazione professionale e di formazione universitarie
Non esiste cioè la possibilità di agganciare un capitale umano straripante
Come quello che si sta formando nel nostro Paese alla possibilità d'impiego di una società tecnologicamente avanzata se questo iato non è colmato e qui si ecco un compito dello Stato non da solo
Ma di organizzare magari anche la possibilità di scuole
Private un un comunque statali per colmare questo iato che c'è tra l'esistenza di una straripante forza lavoro meridionale giovanile diplomata o laureata ma spesso incorsi con preparati Toni che nulla c'entrano con le possibilità e le esigenze di una società tecnologicamente evoluta a mio parere la chiave di volta nei prossimi dieci vent'anni del problema occupazionale italiano e in una riforma
Che deve essere interamente pensata del sistema scolastico della formazione professionale e del sistema universitario e della riceve abbiamo avuto un altro tema scaricare la terra Carla Rocca importante ovviamente fare sport e voglio dire qualche cosa prima di ridargli la parola un momento sulla questione invece istituzionale ripeto per una riflessione forse però Dario alle scorse
Io credo che sei Dall'Oglio dove naturalmente d'accordo con le proposizioni
Di Martelli su questo punto
Proprio anche nelle specificazioni che noi ha fatto
E di questo
Vorrei dire
Solo un'ulteriore osservazione
E
Noi dovremmo fare dell'occupazione è un punto di riferimento unificante di tutta la politica economica e sociale del nostro Paese nei prossimi anni
C'è stato per nel tempo negli ultimi tempi nel nostro Paese un atteggiamento di molti
Anche alcuni
All'interno del mio partito ponendo il problema dell'occupazione come problema
Di risulta finale rispetto ad una politica di espansione
Ecco questo è un errore tragico
Perché porta ad accrescere lo stato sociale
Portata dilatare
A dilatare lo spreco di risorse
In questa direzione mi ha fatto
Cioè non Martelli quando ha parlato di prepensionamenti in una certa direzione perché certi problemi alla fine poi non si possono cancellare e fanno affrontati e siccome non si affrontano in termini di processi
Produttivi e siccome non c'è equazione tra sviluppo e occupazione ma le politiche di occupazioni devono essere complesse
Ed è articolate e strettamente rapportate alle politiche di sviluppo non messe da parte e poi riprese alla fine io vorrei dire c'è questo problema è questo è il problema mezzogiorno oggi
Questo è il tema vero con cui dobbiamo misurarci della creazione di nuove attività produttive dello sviluppo del Mezzogiorno
Io lo pongo solo come il tema centrale perché il tema più negletto
Proprio perché il pensiero l'elaborazione le proposte in questa direzione sono deboli
Inefficaci e ancora del tutto così raccogliticcia
Credo che questo sia un tema lo dico Martelli
In cui liberati cinque da alcuni strumenti di intervento straordinario che potevano costituire motivi di divaricazione
E trovandoci tutti insieme di fronte a ripensare il tipo di intervento da realizzare nell'ambito del Mezzogiorno sia un terreno sul quale poter lavorare con molte coraggio da parte dei due partiti nell'ambito di questa strategia per l'occupazione
Io a questo punto mi porrei mio quesito finale nella fiducia e convinzione che Martelli saprà sicuramente inserire nella sua risposta anche quella riflessione sul tema delle riforme istituzionali che e a per il momento ha rimandato
E la la domanda è una domanda a questo punto abbastanza semplice che parte anche se volete da una riflessione consentitemela io assistito molti congressi di molti partiti
Non ne ricordo uno in cui ci sia stato una così scarsa violenza di dialettica e di contrasti
Ecco li ricordo tutti i congressi di partito come molto più divisi molto più violenti molto più aspri nei contrasti che innesti emergevano di quello che sia stato sia pure in condizioni di reato diverse perché alla fine non votiamo non eleggiamo nessuno
E quello che sia stato questo convegno ad è un'osservazione che obiettivamente andava fatta
E che pone il problema di questo che il tema stesso il titolo la collaborazione e competizione i neri dei rapporti fra i due partiti
Ora credo che con lavorazione competizione sono l'abbiamo detto nella natura delle cose ma e la domanda non può non esser fatta immaginate voi questo rapporto così complessa in questo momento
Con un incontro congiunturale diciamo un incontro per lì etno
O come una grande alleanza storica rinnovata come ricordiamocelo io non ho potuto non ricordarli iniziando inaugurando il dibattito come era stata annunciata nuovo quanta passione politica con quanta lungimiranza storica nella sua nascita
E la nascita del tempo Sini del centrosinistra come un'alleanza coi Nieri cioè a realizzare che cosa la democrazia compiuta
Stavo per dire la democrazia Spadolini Anna ma insomma forse una battuta che me la consentirete
E in questa nei e concependo come li concepita il rapporto tra voi come concepiti rapporto sia con gli alleati sia con l'avversario o perlomeno con la sfida alternativa che il Partito Comunista poco
Questa direi che è un tema sul quale non non penso che possiamo lasciarci alla fine di queste due giornate di risorse senza diciamo a riflettere un poco a voce alta
E la riflessione può anche riguardare poi alcuni temi più specifici dell'immediato cioè di questa alleanza di questa coalizione di questo meccanismo dico già alle scadenze chiesto di questo meccanismo dell'alternanza di questa struttura questa struttura fatta di un Consiglio dei ministri di un Consiglio di gabinetto di un sistema di vertici
Di un impegno mezzo impegno chiesto dato non concesso di scadenze temporali
Di due o di tre anni ecco tutti questi sono temi che non possono essere messi da parte mi sembra che proprio la grandezza dei problemi che sono emersi in queste due giornate di dibattito impone esige che anche nell'analisi del rapporto politico tra i due partiti occorra altrettanta serietà ed impegno non è un problema effimero non è un problema effimero perché i problemi che i due partiti si trovano ad affrontare sono lo abbiamo vesti visto tutt'altro che liberi
Questa è la domanda mia conclusiva la quale gradirei una risposta son convinto di avere un pubblico che altrettanto incuriosito è ansioso di sentire le due risposte do di nuovo per l'anche questa volta la parola prima Scotti
Io vorrei partire
Dai
Problemi credo che un confronto politico culturale levi quale quello che si è espresso
Liberamente in questi giorni
E che richiede direi una riflessione più larga più attenta anche
Con riferimento all'insieme degli alleati di governo oggi e del rapporto con
L'opposizione comunista in questo momento cioè proprio il partire da questi questioni
Ponga degli interrogativi
Del tipo di quello che tu hai
Avanza
E tu hai ricordato come le esperienze all'esperienza di centro sinistra negli anni Sessanta nato cui
Con una carica politica
Più sorrette più pregnante di quella che
Oggi sia nell'alleanza di governo ma con più divaricazione Rispetto alla alle proposte
Di governo concreto del società
Italia
Oggi
C'è una tendenza ad una convergenza maggiore
Ad una convergenza è maggiore
Su lei sui monti
Con cui affrontare
Le questioni che sono di di governabilità del Paese o c'è uno sforzo di ricerca
Se non un convergenza che vede
Premiati i punti di intesa rispetti
Ai punti di vari canti
C'è a volte
Una
Carica puliti
Oppure circondata di una serie di cautele di circonvoluzioni che la rendono la fine incomprensibile
Abbiamo un sistema di dieci partiti una democrazia di dieci partiti già pluralistica anche sotto questo profilo politico oltre che sotto quello sociale culturale ed economico
Benissimo c'è qualcuno che pensa che si possono cancellare con un tratto di penna partiti che hanno magari il tre per cento il cinque per cento dei voti ma cento anni di storia questo non è possibile
Non si può forzare la rappresentanza in una società e in un sistema politico italiano
Va tutelata per quello che per come si è organizzata storicamente per i valori e tradizioni che dentro di sé ha sussulto
E però non si può fondare su una rappresentanza disarticolata polverizzata
Fondata su un sistema elettorale proporzionalisti con la stabilità dei governi questo è l'altro problema allora bisogna separare
I due punti non bisogna fondare la stabilità dei governi sulla rappresentanza proporzionalisti che ha che è un connotato proprio della tradizione culturale e politica del nostro Paese
C'è una soluzione come dire democratiche ed estrema questo problema che gli elettori si è chiamati a votare il Parlamento alla data x si formi Parlamento con la legge proporzionale e quindi con tutti per già presentati che quindici giorni dopo un mese dopo vengano invitati a votare su alternative di governo
Oppure se questo appare troppo rivoluzionario modernista forzature fughe in avanti e via discorrendo bene allora cerchiamo di circondare l'esecutivo Rispetto
Allo stato tele che oggi ha il Parlamento per ragioni che sarebbe anche troppo facile di indagare troppo facce di rendere polemiche
Cerchiamo di circondato di garanzia plauso di non sfiducia
Facoltà del presidente del Consiglio di scegliersi i ministri fiducia che utili Luís prima e non dopo per patteggiato quei partiti la composizione del suo gabinetto stabilità nell'azione dell'esecutivo
Velocità nella possibilità di prendere decisioni anche su questo punto
Io non riesco a comprendere come si possa pensare che si nasconda chissà la coda del diavolo dietro l'esigenza che noi avanziamo di rimettere il rapporto la velocità con cui tutto cammina nel mondo le relazioni internazionali le decisioni strategiche militari finanziarie economiche il cambio delle dei cambi e dei tassi delle valute eccetera e la lentezza del nostro le nostre procedure pubbliche
Che ci fanno sempre giungere o quasi sempre giunge in ritardo rispetto agli appuntamenti già un Paese che non vive solo nel pianeta ma che deve
Competere e cooperare
Con democrazie più robuste più agguerrite ed economie più agguerrite di quanto non sia la nostra questo mi pare ancora
Il terreno sul quale le posizioni non si sono avvicinate e che quindi rende come dire o getta un'ombra di di dubbio su una proiezione strategica dell'alleanza detto questo
Quando Vincenzo Scotti e dice abbiamo pensato di promuovere questo incontro erano tutte e due reduci dai congressi dei rispettivi partiti come dire che Baudo socialista si ringiovanisce rinnovasse all'ombra del riformismo
Questo appariva una cosa pacifica come di loculi entrare nel proprio alveo semmai se ne era in qualche modo allontana più curioso appariva al fatto che in contro manifesto del candidato alla segreteria Scotti rispetto allora De Mita fosse intitolato al riformismo
E che per la verità anche parti non trascurabile relazioni lo stesso De Mita fosso dedicati al riformismo per non dire che l'Ama diceva che la CGIL al riformismo ce l'ha nel sangue
Che Carniti dice che la CISL un sindacato riformista per cui sembrava che almeno sotto il profilo come dire dell'omologazione culturale tutti i problemi fossero stati risolti e allora perché non interrogarsi su questi riformismo
Anche perché lo stesso presidente del consiglio e nel cercare di dare un fondamento comune a questa alleanza nelle sue dichiarazioni programmatiche alla Camera proprio gli elementi del
Diverso riformismo ma proprio di ciascuno dei partiti dell'alleanza Sila richiamato per individuare per l'appunto quell'amalgama o quella
Maionese che in modo un po'irrispettoso non ho trovato per la vita nelle riunioni divertirci non perché come dire ci sia qualcuno che più cattivo degli altri ma perché mentre credo che posso avvenire per tutti noi alla nostra competizione la nostra collaborazione alla nostra ricerca di fare un passo in più e di alzare lo sguardo un po'più in là della vicenda contingente posso dire un grande contributo da incontri o riunioni come queste in cui ci si misura molto individualmente molto liberamente intorno ai temi ai problemi alle questioni che sono all'ordine del giorno mentre non credo francamente che ne dà la nostra proposta di un governo di tre anni
Ne do la proposta democristiana di fondare una strategia comune su un certo numero di giunte comuni posso dire granché con tutta franchezza e questo mi pare di postazioni un pochino perché mortifica i due partiti e quanto c'è dentro di essi dividi vitale importante ed anche di contraddittorio viceversa da una da un incontro di questa natura che sia pure con una carrellata impetuosa di di di di interventi di problemi a messo a fuoco
Le questioni di governo dell'economia il problema dell'internazionalizzazione la nostra economia e quindi in particolare del nostro ruolo nella Comunità europea il problema delle riforme istituzionali e il problema della riforma della politica questo sicuramente in ogni caso serve a chiarire le rispettive posizioni a trovare se vi sono e vi sono stati in questo convegno numerosi elementi comuni ed anche a non nascondere la testa nella sabbia di fronte alle divergenze che ci sono è a parer mio attengono in particolare
A questo problema delle riforme istituzionale
Noi non possiamo accettare nessuno schema alternativo
Che in un modo o nell'altro
Cerchi di ricondurre la dialettica fondamentale del nostro Paese intorno al Partito comunista la democrazia cristiana questo punto bisogna che gli amici democristiani
Lo accettino buon Grey magre ma lo debbono accettare questa novità rappresentata da un socialismo interamente occidentale europeo riformista
Laico e oso dire liberale in tante sue componenti e insieme questa crescita di un ruolo e questa volontà di esercitarlo da parte delle forze laiche questo non può essere spunta come se fosse come dire un incidente a una parentesi che appartiene a una fase di difficoltà
Della Dc o una fase di difficoltà del piccino queste novità importante che ha radici profonde nella storia italiana
La storia democratica
Risorgimentale post risorgimentale moderna del nostro paese non può essere aboliti e quindi bisogna adeguarsi ragiona democrazia pluralista non intorno a due poli intorno ai quali si deve organizzare magari prima l'uno e poi l'altro tutta la vita democratica e politica del nostro Paese o i suoi assi fondamentali ma bisogna abituarsi a ragionare intorno da almeno tre o quattro
Polli di associazione di aggregazione problema del Polito comunista rispetto a tutto ciò
Non è giusto addentrarsi bordo perché non sono qui presenti
L'occasione di di di una revisione al Partito Comunista di occasione ce ne sono in continuazione perché la storia la cronaca che le crea la principale ma ho pensato però di crearla proprio con il tavolo delle riforme istituzionali
Del governo perché ostilità e contrapposizioni ciò corrisponda le scelte autonomi i diversi partiti benissimo indivia potrà un tavolo che non necessita del Paese riformare la macchina pubblica lo Stato le pubbliche amministrazioni sistema parlamentare il modo di governare eccetera eccetera
Questo poteva consentire a tutte le forze democratiche di porsi su un piano di parità rispetto alla progettazione del futuro democratico del Paese è poco importante anche in fondo di questo o di quel governo ma questa è l'ennesima grande occasioni mancato appuntamento cui Peto comunista
Non non non si è presentato come con convinzione con fiducia che fosse forse una iniziativa importante allora che cosa resta aperto
Non son capace di conquista da solo il cinquantun per cento
O sono in grado di organizzare intorno a sé intorno se come dicono una maggioranza democratica auguri io non vedo però questa larga disponibilità a colmare il vuoto che sta comunque tra il trenta il cinquantun per cento dei consensi
Oppure ma questo l'orgoglio l'attrezzo di partito sembra negativo si aggregano loro ad un'altra maggioranza o partecipano e nelle forme che possono essere discusse a uno sforzo di questa natura
Son tutte come dire ipotesi sul tappeto rispetto alle quali si possono esprimere delle preferenze è difficile dire quale è quella che prevarrà
Interessante naturalmente osservare le discussioni così come si svolgono bisognerebbe evitare un tasso eccessivo di trasformismo
Zaccagnini l'unità nazionale diceva che la democrazia cristiana e il Partito rivoluzionario Berlinguer diceva che il Pci Obito conservatore e rivoluzionario
Oggi ripeto il tre del riformismo sembra avere ospiti abituali ed anche e in abituali occupiamoci dei problemi fondamentali cui siamo di fronte come ho fatto in questi giorni che ringrazio in questo senso
Daccapo Scotti che ne ha avuto la prima idea e tutti coloro i quali hanno dato il loro contributo la nostra discussione rispetto a questo è possibile individuare alleanze politiche sociali
Intorno ad obiettivi da problemi e rapportandoci appunto non alla allo stato di necessità per cui saremo condannati a governare parte il fatto che poi non è più neanche tanto vero perché quando venticinque anni fa
Socialisti democristiani scegliessero la strada di una collaborazione impegnativa qual è stata al centro sinistra e densa di grandi risultati quale fu il centrosinistra
Lo fecero
Fece questa scelta in modo come dire libero e indipendente non perché fossero forzati o costretti dalla legge terribile dei numeri quando queste condizioni si ritenne che non esistevano più nel settantasei si abbracciano politiche diverse
Eppure dal punto vista numerico non è che le cose fossero molto modifica
Oggi anche e non è vero che siamo come dire costretti pure questa è la letteratura giornalistica che passa il convento a governare e quindi essendoci questa costrizione obbligati a governare dentro questo obbligo ci si possono scambiare gomitate pulita c'è sgambetti perché tanto punto sì costretti comunque come certe mogli certi mariti a stare insieme no il divorzio esiste correggo l'impressione professor Baldassarre che parlo per primo
La nostra vocazione piuttosto a riconoscere come dire la libertà di dissolvimento del matrimonio che non alla d'imperio non non siamo interessati a come dire a una politica che per un verso si lasci imprigionare dentro quella che a noi pare a noi pare una tentazione che riaffiora oggi in questo segretario democrazia cristiana
Bel sogno di ricostruire intorno comunque lo si chiami in termini di formula politica intorno democrazia cristiana il Polo del Governo e di costituirlo questo come alternativa
Al partito comunista ma no poi non lo possiamo proprio accettare questa impostazione così come non accettiamo la proposta di alternativa se c'è ancora trovato cosa che non si sapeva
Del partito comunista allo stesso modo non ci parrebbe veramente somme innaturale illogico contrario le possibilità di evoluzione del sistema politico italiano
Poi il tema del rinnovamento riguarda tutti i partiti
Tutti quanti i partiti come riguarda l'insieme della vita istituzionale
Non credo abbia ragione l'onorevole potrà alto quando dice che il problema fondamentale è quello di trasformare la maggioranza di governo in un'alleanza politica di lungo tragitto e non è invece quello di affrontare le regole io credo che proprio nel momento in cui si discute di come rifondare nella modernità una moderna democrazia in quel momento specifico proprio si determinò anche alternate
De di carattere strategico affinità differenze che poi pesa no e debbono giustamente pesare nella formazione di maggioranze e dei governi
A
Accade nella fase conclusiva è che i partiti si accendono
Io credo che verrò chiuderlo il per ragioni di via però io non ho ricavare meno io non guarderò chiuderla perché odio gli sono saltato servitore dei miei due
Va bene solo che c'è una appendice ha risposto a una ci sarà un'appendice al prossimo numero allora grazie a voi che siete rimasti lineare