"Più Movimento. Più Ulivo" Scuola Quadri del Movimento per l'Ulivo 13-14 giugno, presso l'Istituto dell'Assunzione

A
Ci accomodiamo per cortesia
La Bongiorno tutti i relatori stanno arrivando i partecipanti pure ci rendiamo conto che avviare alle nove del mattino di domenica non è semplicissimo comunque
I di partire anche perché i tempi della mattinata sono molto molto stretti questa mattina abbiamo le quattro sessioni parate
Le le politiche per l'ambiente giacimenti culturali politiche sociali sviluppo il capitale umano no e l'amministrazione e la giustizia alla ricezione sono le informazioni su dove sono situate le singole sessioni in modo da scegliere quella che più ci aggrada una cosa molto importante
L'onorevole Veltroni al
Alle undici e mezzo quindi
No è un onore di assistere alla fase conclusiva della discussione sulle sessioni parallele
E poi farà il suo intervento questo significa che alle undici masse ore undici e dieci le sessioni parallele devono chiudere stare
Tutti qui per la discussione quando arriva l'onorevole Veltroni dal
Undici undici e venti al momento della pausa
Ora a disposizione lau lei Alessandro alla torre
Dare spiegazioni a chi ne ha
E ha bisogno sul funzionamento del sito in
è ancora troppo poco diffuso in riferimento alle potenzialità che il si trova
E e ci sono tutti i documenti tutto tutta la documentazione distribuita anche ieri e altra documentazione Mater informativo sul dorso Ulla sul Movimento per l'Ulivo all'Howlin'quindi quando potete un momento di pausa
Tellini questa ma
Sala consegna
La tessera numero due o scheda di adesione del Movimento per l'Ulivo la numero uno la consegniamo il quattro aprile in sede di Consiglio nazionale a Bologna al professor presidente Romano Prodi quando
Rina Magistrelli si farà un cenno
Perché l'adesione con gruppetto Dinoi non tutte
Si avvicinano una
Veltroni in modo anche dipenda da da fare un momento e non solo di calore umano ma anche di cerimonia
I per la stampa eccetera
Veramente importante che le sessioni si esauriscono nell'arco delle due ore che ecco peraltro insomma non sono poche
Direi partiamo da da questa sul capitale umano
Dove ecco quindi penso trucidato Ignone sta star bando eccolo qua
è arrivato
Amo buon lavoro a tutti anche oggi
Sanità pubblica
Di portare a compimento l'aziendalizzazione che era già stata iniziata dai due governi precedenti
Però dando di forti anche ha poteri di indirizzo agli agli enti locali alle regioni alle conferenze dei Sindaci poteri d'indirizzo che non significano Rossini dovevano significare rientrare diciamo sì nella gestione quindi mantenere questa separazione tra ha diciamo così i poteri di indirizzo e di gestione introdurre degli elementi di gestione manageriale
E di maggiore efficienza nell'organizzazione dei servizi sanitari tenendo presente che l'azienda uso però non ha come fine quello di produrre profili giova di produrre salute e quindi in questo senso valorizzare per esempio tutte le politiche dei controlli di qualità attraverso la creazione di di delle commissioni miste utenti operatori utenti operatori così a questi credo sia accompagnato situato sul sotto gli occhi di tutti una forte azione di moralizzazione per esempio per quanto riguarda la spesa farmaceutica
Ecco sul
E quindi diciamo così c'è queste erano diciamo le le le grandi le grandi linee
Un particolare per la sanità una vorrei ricordarle che credo sia uno dei punti qualificanti generali del del programma dell'Ulivo
La responsabilizzazione dei centri dei centri di spesa cioè noi venivamo da una realtà in cui chi decideva l'impiego delle risorse era cosa diversa da chi aveva il compito di reperire queste risorse attraverso diciamo così pur politiche che governo l'Ulivo ha cercato di fare in questi ultimi anni si cercato anche di saldare questo questo gatto e di far sì che ci fosse che ci sia questa questo criterio di responsabilizzazione per cui ci decide cioè le regioni e gli enti locali
A dove bisogna poco portare diciamo così la spesa sanitaria però di si fa anche carico di reperire le le risorse necessarie sul sul suo sul suo territorio
Io o prova a dare questi ecco questi l'imputata ai nostri relatori che a tutti voi ora non so come cominciamo dalla sanità qualche d'accordo
Io cercherò di ricostruire un po'il processo
Che ci ha portato alla definizione
Devo dire per in gran parte anche alla attuazione di del progetto di riforma della sanità
Secondo la visione dell'Ulivo
Noi siamo partiti dalla constatazione dell'esistenza di una grande contraddizione nel servizio sanitario nazionale
Perché da una parte questo è un servizio che ha indubbiamente una efficace notevole
Secondo i dati
Noi abbiamo una delle più alte aspettative di vita di tutto il mondo civile TAR
Contemporaneamente
La mortalità infantile e tra la più bassa del mondo occidentale
E però tutto questo si realizza con un impiego di risorse pubbliche
Che diciamo si può sostenere e nella media degli altri Paesi però nella realtà insomma ristretto ai Paesi europei possiamo dire che il livello di speso in rapporto al PIL è inferiore
In sintesi
Un dato importante questo non si spende molto e comunque i risultati del servizio sono non negativi
Dall'altra parte però l'altro corno della contraddizione in queste che c'è un'insoddisfazione molto diffusa
Forte presso i cittadini nei confronti delle strutture sanitarie
Perché per alcuni dati che viviamo ogni giorno le liste d'attese l'insopportabilità della burocrazia un rapporto umano all'interno delle strutture sanitarie che non è certo tra i più moderni
E poi perché oggettivamente in alcune realtà vi sono momenti di inadeguatezze di insufficienza tutto questo particolarmente nel Mezzogiorno questo è il dato di partenza
Ora nel momento nel quale
Ci si accingeva a impostare il progetto di riforma
E noi dovevamo tener conto del fatto che a partire dal novantadue almeno nel nostro Paese si erano avviati processi profondi di trasformazione di cambiamento
Lungo due percorsi essenzialmente quella regionalizzazione ed dell'aziendalizzazione
Questi processi sono andati molto avanti e comunque hanno evidenziato che esistono potenzialità enormi
Nel nostro Paese nel nostro sistema sanitario e che quindi un progetto di riforma non potesse non poteva non tener conto di questi dati di partenza
Ancora boy
Il governo Prodi
Diciamo si avvicina al problema
Della sanità con una visione nuova
Era contenuta anche nel nell'introduzione di Bianchini e cioè non considerare più
Le specie
Per il servizio sanitario nazionale
Un qualche cosa di solamente passivo un peso che comunque lo Stato doveva sostenere
Ma viceversa
Ritenere che le stese per la sanità per il servizio sanitario nazionale sono un investimento sociale
Un intervento strategico per la crescita economica e la modernizzazione del Paese
E infine l'ultimo punto per cercare di capire come è stato costruito poiché questo processo riformatore
E che il Progetto di riforma del servizio sanitario
Viene impostato all'interno del più vasto disegno di riforma dello stato sociale
E in un confronto dialettico con le forze sociali i particolari sembra i sindacati e le rappresentanze degli imprenditori
I momenti essenziali attraverso i quali poi si è venuto costruendo il progetto schematicamente sono i seguenti
Saltando tutto una serie di passaggi che insomma pesanti Webber inutilmente il nostro ragionamento comunque il documento della Commissione Onofri
Il DPEF novantotto Duemila
Il tavolo di confronto governo parti sociali e quindi la Finanziaria novantotto e il disegno lei di legge di delega sul riordino del Servizio sanitario nazionale
Questi due ultimi
La delega
Sulla razionalizzazione del sistema
E la finanziaria sono poi gli atti conclusivi dell'intero processo e quindi cerchiamo di ricostruirlo con logicamente ovviamente in maniera molto rapida
Agli inizi del novantasette nel Paese si sviluppa con forza la discussione sui caratteri del nostro stato sociale
E sul tipo di interventi da realizzare per adeguarla alle nuove esigenze
E sappiamo tutti che la molla che ha fatto scattare questo questo dibattito anche accesso in certi momenti aspro ricorderete
E stava costatazione della insostenibilità della posizione della spesa previdenziale
Però poi da lì il discorso si è allargato e tutto questo naturalmente veniva tutto questa discussione veniva collegata
Alla necessità del risanamento e alla necessità di rientrare all'interno
Dei parametri di Maastricht
E veniva chiesto da più parti che il governo esplicita sulla sua posizione sulla riforma dello stato sociale
E allora il presidente Prodi affida ad un gruppo di esperti il compito di formulare una proposta organica di riforma
Questo gruppo viene insediato lavora qualche tempo e quindi predispone un documento
Documento elaborato dalla Commissione presieduta dal professor Onofri parte da alcune premesse
Le più importanti a me sembrano le seguenti
L'assetto della protezione sociale italiana presenta delle anomalie rispetto a quello degli altri Paesi europei
In particolare per quanto riguarda il peso della spesa previdenziale
E come corrispettivo la scarsa incidenza di altre voci come ad esempio i giovani la famiglia eccetera
Sulla sanità in particolare
Il documento rileva che la spesa sanitaria e in linea con quella europea degli altri Paesi europei
E prevede
Che per il prossimo decennio la spessa sanitaria subirà un lieve incremento in rapporto al PIL
Sulla base di queste premesse
Vengono avanzato una serie di proposte
Che si muovono per la verità all'interno di un di una traccia di una impostazione seguita e sperimentata devo dire anche negli altri Paesi europei
In Europa infatti come sappiamo bene tutti e prevalente un modello di servizio sanitario di tipo universalistico
E finanziato dalle entrate fiscali ordinati
E tali modelli pur risultando meno costosi di quelli privatistici sono comunque entrati in crisi anche se per l'affermarsi di due tendenze
Una richiesta crescente di sempre nuove prestazioni
Legata a due fenomeni essenzialmente l'invecchiamento della popolazione come sappiamo e l'innovazione tecnologica crescente che investe nel settore sanitario
E contemporaneamente la pressione per un alleggerimento della pressione fiscale
La risposta che sia andata delineando un po'in tutti i Paesi europei è stato quella di mantenere i caratteri fondamentali della protezione sociale
Vale a dire universalità e finanziamento a carico dell'erario
Ma tentare di rispondere alle nuove esigenze mediante un uso più efficiente delle risorse e la ricerca di risorse aggiuntive di origine non fiscale
Come la compartecipazione alle spese
All'interno quindi questa visione generale
Viene presentato al Parlamento nel mese di maggio il DPF novantotto due mila come sappiamo in queste il documento predisposto dal governo per creare le condizioni per entrare nell'Euro
E per la prima volta la richiesta finanziaria complessiva insomma si mantiene su livelli accettabili venticinque mila miliardi ma ne sappia però al di là di questo il documento contiene anche una serie di interventi di riforma dello stato sociale
Quindi si incide sull'assetto complessivo
Per quanto riguarda lo stato sociale io accenno soltanto perché poi immagino sarà trattato diffusamente dal professor Rossi
E vengono precisate le ragioni che stanno alla base delle indicazioni
E la riforma stesse si dice che si tratta di creare le condizioni per poter rispettare in modo permanente il vincolo degli equilibri finanziari
Assicurare poi maggiore equità allargando quindi la protezione assoggetti sinora esclusi dallo stato sociale
E trasformare il sistema ovviamente per adeguarla alle modificazione che nel frattempo sono avvenuti ma per quanto riguarda la sanità
Ebbene il DPEF incide a fondo
Sulla sanità e le indicazioni sono importanti
E vedremo e su queste indicazioni che poi si svolgerà alla stretta finale la discussione ultime quindi la decisione che porterà
Alla formulazione del disegno di riforma
Semplificando io penso che siano tre i settori nei quali il DPEF da indicazioni di cambiamento e di rinnovamento
Il primo è il seguente
Si prevede una lievitazione della spesa
E conseguentemente sì ridefinisce il confine della copertura assistenziale
Vengono quindi indicati
I cosiddetti livelli essenziali di assistenza che il DPEF
Definisce così
Soglie assistenziali appropriate ed efficaci cioè possono essere spiegate saranno spiegate saranno spiegate a lungo nel piano sanitario nazionale però a mio avviso rimane un'espressione
Tutto sommato ancora generica
E devo dire che nel nel DPEF
Non viene affrontato una questione che incombe da tempo
Non viene affrontata nel risolta la questione cioè dei fondi integrativi
è una questione che non ci siamo trascinando
Che neanche
Il piano sanitario nazionale ha risolto comunque magari ci arriveremo alla fine
La seconda è l'indicazione per la realizzazione dell'integrazione socio sanitaria
Naturalmente con la raccomandazione che in questo caso bisognerà operare per un contenimento della spesa sanitaria
E infine
Il terzo impegno è quello di rivedere il sistema di finanziamento
Del servizio sanitario nazionale
E vi sono due indicazioni
Sulla scorta delle esperienze dicevamo che venivano nel frattempo fatta in tutta Europa ci si dice che bisognava ci si indicava la strada dell'autofocus finanziamento attraverso una più larga partecipazione dei cittadini alla copertura dei costi e attraverso una revisione del sistema delle esenzioni
Con lo scopo di realizzare una maggiore equità
Si apre quindi
Su questa base su queste indicazioni il tavolo della concertazione
I i protagonisti sono tre sindacati Confindustria governo le posizioni del governo di partenza sono quelle che abbiamo sinora indicato
Quali sono le altre posizioni il sindacato
A mio parere il sindacato si muove sostanzialmente all'interno della visione che della sanità e il Governo
Cioè servizio universalistico finanziato con la fiscalità ordinaria
Tra l'altro i sindacati nel loro documento
Sottolineo sottolineano che non è necessaria una nuova riforma
Ma che va completato l'impianto disegnato dai decreti cinquecentodue cinquecentodiciassette
E loro e queste un passaggio secondo me importante
Ritengono esplicitano che bisogna applicare portare fino in fondo l'indicazione contenuta
Nel cinquecentodue e cinquecentodiciassette per quanto riguarda i fondi integrativi
Poi però danno delle indicazioni sugli aggiustamenti possibili e necessarie
E allora anche loro indicano
L'opportunità di prevedere un maggior peso per i i Comuni nella programmazione e nella verifica dell'attività dell'azienda
Prevedono anche loro una partecipazione alla spesa da parte dei cittadini
Tenendo conto non soltanto dell'età come era
Il precedente impianto ma anche
Del reddito soprattutto e delle cose
E propongono una nuova politica del farmaco che però debba tener conto anche dei problemi della produzione
Auspicano infine una riduzione della spesa ospedaliera per liberare risorse da utilizzare in altri settori in particolar modo nella prevenzione e nella medicina del territorio
La Confindustria invece si presenta con una proposta
Siamo tenuto conto dei
Delle degli orientamenti culturali prevalenti
Profondamente innovativa se per certi aspetti rivoluzionaria
Rispetto alla concezione agli assetti del servizio sanitario nazionale
E loro esplicitano che intendono superare in maniera radicale l'impianto fissato dalla legge ottocentotrentatré e poi dai successivi interventi di riordino operati con
I decreti cinquecentodue cinquecentodiciassette
Il principio ispiratore e quello del mercato
Il rifiuto dello statalismo
E si dicono dell'assistenzialismo
Partendo da un'attenta verifica del rapporto bisogno Reddito Confindustria delinea un sistema agganciato ai seguenti principi
L'assistenza sanitaria deve essere assicurata a tutti i cittadini
Ai cittadini bisognosi la copertura sanitaria e garantita dallo Stato
Agli altri cittadini lo Stato garantisce solo una parte dei servizi sanitari
Cioè l'assistenza sanitaria collettiva la prevenzione eccetera
E i rischi più gravi
Tutti gli altri rischi
Devono essere sopportati finanziariamente dei cittadini stessi naturalmente attraverso meccanismi come quelle dei fondi integrativi
Per la gestione si rifiuta il monopolio pubblico
E si propone la libera scelta dell'ente da cui farsi tutelare
E il primo i produttori presso cui chiedere i servizi
Ancora molto molto innovativa loro visione definanziamento secondo il progetto di Confindustria il fondo sanitario nazionale ma ripartito in base ai parametri
Ormai consolidati
Tra le varie regioni
Ma le Regioni poi a loro volta ripartiscono le risorse
Tra i vari enti in proporzione alle preferenze accordate a questi enti dai cittadini
La Regione intrattiene per sé semplicemente le risorse necessarie all'esplicitazione la funzione di governo di controllo e all'esplicitazione della attività collettiva assistenziale cioè quella
Prevalentemente di prevenzione
Queste
Le posizioni in campo in questo
Diciamo il dibattito che si svolge sul tavolo di concertazione comunque alla fine di luglio presidente Prodi riteneva il confronto tra le parti sociali e il Governo concluso
Alcune indicazioni circa il riordino il servizio sanitario erano venute comunque fuori con chiarezza da questo dibattito
E adesso bisognava dare
Attuazione concreta
Mediante provvedimenti legislativi
Agli accordi raggiunti o comunque a quei punti su quali i quali c'era un accordo prevalente e questo viene fatto vi dicevo con la Finanziaria novantotto e con la legge delega
Volendo cogliere adesso la sostanza l'essenza di questo processo riformatore idee che due sono
Sono i criteri ispirati
Da una parte razionalizzare la spesa d'altra parte riordinare
Il sistema così come ci è stato consegnato dai decreti cinquecentodue e cinquecentodiciassette
Quando parliamo di razionalizzazione bisogna stare attenti
Perché normalmente questo termine entrato nell'uso comune come un eufemismo per dire tagliare non è così lo diceva all'inizio Bianchini l'impostazione diverso
E infatti noi con la Finanziaria novantotto abbiamo per la prima volta una svolta rispetto al passato
Il fondo sanitario nazionale
Viene ha cresciuto di otto mila miliardi
Poi però sappiamo vi sono
Delle razionalizzazione alla vecchia maniera per circa mille settecentocinquanta miliardi quindi l'incremento effettivo reale rispetto a prima è di sei mila miliardi ma comunque al di là dell'entità delle cifre
E queste un passaggio importante perché segna un'inversione di tendenza rispetto a prima
Prima ogni anno sempre negli ultimi anni il fondo sanitario nazionale ha perso posizioni Apollo vanto otto abbiamo questa inversione di tendenza ma accanto a questo io vorrei anche un altro elemento
E cioè che contemporaneamente parallelamente
La Finanziaria stanzia risorse importanti
Per l'ammodernamento complessivo del sistema sia per quanto in lingua riguarda gli impianti cioè l'edilizia sia per quanto riguarda la dotazione tecnologica sia per quanto riguarda la ricerca allora c'è una svolta
Col governo delle ULI dell'Ulivo anche nella qualificazione della spesa e soprattutto direi un inizio per una maggiore disponibilità di risorse per il servizio sanitario nazionale poiché
Ci sono
Interventi importanti nel settore dei farmaci
Che io Elenco fugacemente perché immagino che conosciamo però richiamo perché
Danno anche il segno della strada lunga lungo la quale ci muoviamo
Sin dalla finanziaria del novantasette siamo intervenuti su questo settore ad esempio abbiamo cercato di incrementare il mercato dei farmaci generici
E abbiamo lanciato l'idea della confezione ottimale
Quindi è stato impostato una nuova politica dei prezzi
Mediante nuovi meccanismi di calcolo del prezioso prezzo medio europeo
E infine è stato affermato ricorderete si è discusso tanto di questo sui giornali
Il principio a farmaci uguali prezzi uguali
Il riordino vero e proprio viene fatto con la legge delega
L'ultimo punto che voglio affrontare
La legge delega è stata approvata da un ramo del Parlamento circa una decina di giorni fa
Con la legge delega noi
Abbiamo diciamo il nuovo assetto del servizio sanitario nazionale
Secondo l'urina
Io sono consapevole non sfugge penso a nessuno di voi che tra il novantadue e il novantotto
Si realizzano nel nostro Paese tre interventi profondi di riforma del servizio sanitario nazionale se diamo per scontato come io do per scontato che prima dell'estate noi approveremo la legge delega
E certamente un una pressione forte sulle strutture sanitarie
Io ricordo che alla presentazione del Piano sanitario nazionale l'intervento del presidente Prodi fu molto saggio perché lui diceva bene abbiamo fatto anche una questo sforzo però adesso adesso cerchiamo di fare vivere di fare sviluppare il servizio lungo questa nuova visione però teste giusto molto saggio ma dobbiamo essere consapevoli delle tensioni che si scaricano sul sulle strutture ad ogni modo
Quale qual è il nuovo servizio che viene fuori dalla vettura del
Della legge delega
Che è stata ampliata approfondita dal dibattito parlamentare io
Elaine qualcun i punti
Quelli che mi sembrano i più importanti
Il primo è il seguente
Nel nuovo servizio sanitario nazionale i comuni avranno un ruolo importante un peso
Decisivo
Però intendiamoci noi veniamo da esperienze negative i Comuni che gestivano direttamente esperienze devastanti non è quella la strada i Comuni non gestiranno gestirà sempre il Managers
Però avranno Poteri incisivi sulla programmazione delle attività sul territorio
Sulla valutazione delle attività svolte e avranno un ruolo decisivo sulla nomina e sulla revoca
Dei direttori generali delle Aes
Questo è il primo punto
Il secondo
Si realizzerà a livello distrettuale
Una integrazione socio sanitaria
E il ministro
Gli ha autorizzato dalla legge
Eman are decreti per assicurare livelli uniformi
Delle prestazioni socio sanitarie ad alta integrazione sanitaria ad evitare che si possono creare disparità tra le varie parti del territorio nazionale
Terzo
I distretti
Saranno attivati su tutto il territorio nazionale
E la legge delega chiede che i decreti attuativi stabiliscono
Tempi e modi e soprattutto determinino
Le risorse
In percentuale
Che dovranno essere obbligatoriamente assegnate ai distretti
Noi sappiamo che questa dei distretti è un'antica discussione sono stati fatti molti in molte regioni in altre regioni no
E le esperienze sono anche le più diverse ebbe adesso la musica cambia
I distretti saranno realizzati dappertutto
E saranno realizzate secondo un modello che sarà indicato ai decreti legislativi attuativi della legge delega
E un elemento innovativo della nuova visione distretti il rapporto che la legge delega prevede tra il distretto
I medici di medicina generale i quali devono essere integrati all'interno del complesso delle attività e dei servizi saranno gestite degli stretti
Quarto elemento
La legge prevede una partecipazione delle formazioni sociali e dei cittadini
Alla programmazione e alla valutazione delle attività
Quindi è una democratizzazione molto spinta molto molto marcata
Quella che viene fuori dalla legge delega
Nella programmazione appunto nella valutazione
Quinto punto
C'è è previsto un rafforzamento delle competenze del Consiglio dei sanitari
Sulla programmazione e la valutazione sempre delle attività tecnico sanitarie e assistenziale delle aziende
Insomma l'idea abbastanza semplice che circolava da tempo tra di noi e che per far funzionare bene
Il servizio sanitario nazionale bisogna sedare molto più potere a coloro che ci lavorano e quindi ai sanitari
La legge delega crei le condizioni giuridiche affinché questo avvenga
Sesto punto
C'è uno sviluppo dell'aziendalizzazione
Attraverso una serie di misure che è un verso non sto a ricordare
Tutti quanti noi o comunque coloro i quali diciamo partecipano al dibattito interno al servizio sanitario
Sanno dei tanti vincoli che impediscono una gestione più moderna più agile
Delle aziende
Ebbene con la legge delega si pensa di andare oltre e quindi creare le condizioni per una gestione veramente aziendalistica
Della sanità naturalmente facendo facendo salvi i principi generali di tutela che sono caratteristici proprio di questo governo e infine ultimo punto i fondi integrativi
La legge delega prevede
Che
Insomma i decreti attuativi
Stabiliscano un riordino dei fondi integrativi però poi chiarisce
Come devono essere questi fondi integrativi perché questo è uno dei nodi irrisolti della del dibattito all'interno anche dell'Ulivo diciamo la verità perché c'è un articolo di legge
L'articolo nove del cinquecentodue voi ripreso cinquecentodiciassette che invita
A dare attuazione ai fondi integrativi
Ma come devono essere i fondi integrativi questa è stata la discussione perché voi non sono state attuate in questi anni devono essere
Fondi integrativi che intervengono sulle prestazioni aggiuntive rispetto a quelle che fornisce il servizio sanitario nazionale
O devono essere fondi intervengono sulle prestazioni addirittura sostitutivo di quello di quelle del servizio sanitario nazionale
Per capirci le visite specialistiche la diagnostica secondo una interpretazione dovrebbero essere i fondi integrativi a coprire quel quelle prestazione ebbene la legge delega dibattuto o in questo punto della legge le lei ampiamente in Commissione dice con chiarezza che soltanto le prestazioni aggiuntive
Potranno essere trattate dai fondi integrati
Quindi è questo diciamo il disegno di riordino complessivo della sanità ringrazio per l'attenzione
Grazie a loro il professor deserta per la sua dettagliata
Penso molto efficace illustrazione passaparola professor Nicola Rossi per
La relazione su quel
Grazie
Dunque quando nella
Programma elettorale per il novantasei simili l'Ulivo indicava
La sua chiara volontà di difendere lo stato sociale indicando appunto con con le parole del Presidente del Consiglio dello stato sociale grande conquista del ventesimo secolo
Era chiarissimo a tutti che difende lo stato sociale nella situazione attuale significa anche pensare di cambiarlo profondamente in alcuni punti proprio per difenderlo proprio perché di tende nelle strutture esistenti significa esporle inevitabilmente ad un rischio di
Crollo diciamo dal momento che cambiato l'ambiente circostante
Quello che era chiaro già Monge novantasei e che credo sia diventato anche chiaro nei mesi successivi in altre parole e che lo stato sociale e una istituzione come tutte le istituzioni
Non mi indipendente dall'ambiente in cui viene concepito ma al contrario invece prende forma assume caratteristiche a seconda dell'ambiente in cui viene concepito
E quando l'ambiente intorno cambiano istituzioni non sono immutabili sono cose l'uomo anche le istituzioni devono mutare provo a darvi due esempi
Poi cerco di limitare questa parte iniziale ma credo che diciamo che a capire a questo punto sia importante per capire anche alcune cose che sono state fatte e altre cose che devono essere fatte
Quando nella seconda metà del secolo diciannovesimo il problema che le classi dirigenti europee si trovano ad affrontare era quello dell'industrializzazione
Quindi del movimento del del fatto assolutamente nuovo per la storia dell'uomo dell'uomo che si muoveva verso la fabbrica e non viceversa dell'uomo che trovava il lavoro accanto a sé
Il problema che si poserà quello di disegnare istituzioni di sostegno completamente diverse dal passato qual era qual era stato il principio che aveva governato
Lo stato sociale primaria allora molto semplice la responsabilità del luogo di origine della comunità di origine quando si è legati ad un luogo perché si lavora la terra
è la parrocchia la comunità sono i parenti e la famiglia fornisce la rete di sostegno ma quando ci si muove perché la fabbrica è costruita non più appunto in campagna ma a Londra Manchester albergo quello che sia e quindi quando il lavoratore si muove per seguire la fabbrica il la responsabilità del luogo di sostegni del luogo di origine non è più praticabile
La la la scoperta delle assicurazioni sociali dovuta a Bismarck esattamente questo le assicurazioni sociali non erano altro che la maniera con cui gli individui portavano con sé la propria tutela
Portavano commuovendosi potevano portare con sé i propri strumenti di tutela
Quando nel secondo dopo nell'immediato nel secondo dopoguerra diciamo Beveridge disegna lo Stato sociale europeo degli ultimi cinquant'anni
Perché lo fa anche lì diciamo l'ambiente era cambiato e istituzioni si è adattata alla lo stato sociale probabilmente una delle istituzioni più intelligenti che luoghi dopo che l'uomo abbia mai immaginato
Proprio per questa sua capacità di riconoscere il cambiamento e di adattarsi al cambiamento
Nel secondo dopoguerra il problema da risolvere ha molto banale bisognava ricostruire un continente dopo le dopo la seconda guerra mondiale e la ricostruzione di questo continente richiedeva una cosa che nessuno poteva andare se ci pensate un attimo bisognava convincere gli imprenditori che il loro sforzo per ricostruire il il capitale e la tecnologia in Europa che non c'era più
Sarebbe stato un qualche maniera premiato e non veniva vanificato dalla conflittualità all'interno le fabbriche da scioperi o altro e dall'altro lato bisognava convincere gli i lavoratori che il loro sforzo cooperativo con imprenditori
Sarebbe stato in qualche misura diciamo re remunerato nel senso che parte del rendimento di quello sforzo sarebbe tornato a loro
Questo accordo era non poteva essere scritto se ci pensate un attimo nessun contratto collettivo avrebbe permesso una di scrivere una cosa di questo genere e quindi l'unica soluzione era che un terzo lo Stato si facesse lui
Garante di quell'accordo come
Prelevando qualche cosa al mondo dell'impresa sotto forma di imposte o di contributi e tasso trasferendolo ai lavoratori sotto forma di saldi sanità sotto forma di pensioni sotto forma di assistenza
Lo stato sociale post bellico diventa quindi la maniera con cui
Ancora una volta diciamo sì adattarsi modella una istituzione rispetto a un a un cambiamento dell'ambiente ora quello che abbiamo di fronte oggi una situazione praticamente non non molto dissimile come come dire portata come dimensione no
Nel senso che il tre le tre questioni di fondo impongono oggi che per conservare ormeggiatori dire per garantire diciamo lo stato sociale
Lo si cambi sono alle le seguenti primo la l'impatto fortissimo delle tecnologie dell'informazione sul mondo del lavoro l'anno la maniera stessa DS del mondo del lavoro è cambiato perché le tecnologie dell'informazione diversamente da qualunque altra
Shock tecnologico del passato non sono come posso dire localizzate faccio un esempio
Il l'energia elettrica sostanzialmente si era un uno a novazione tecnologica appunto localizzata la macchina a vapore diventano macchine tempi elettrica diventa un motore ad energia elettrica il l'innovazione tecnologica cadeva lì non venire non si diffondeva altrove
Il caso invece delle tecnologie dell'informazione esattamente opposto in questo senso nel senso che lei l'innovazione una volta entrata si diffonde in tutta la fabbrica e cambia completamente il modo di essere diciamo dei rapporti fra i lavoratori e dei rapporti fra i lavoratori e la e lo la produzione stessa
Cambia la maniera con cui le informazioni si disseminano all'interno la fabbrica e si
E si modificano la natura stessa spesso del rapporto di lavoro
Quello che su quello che quello cui stiamo assistendo è esattamente questo diciamo la
Il il fatto che si il lady carriere lavorative non siano più appunto le carriere degli anni Quaranta degli anni cinquanta degli anni sessanta quando i il maschio entrano in fabbrica
A a vent'anni e ne usciva a sessanta dopo un percorso assolutamente lineare non è solo la conseguenza di una determinato
Stupinigi situazione lavoro altro mai anche fondamentalmente la conseguenza di una maniera di produrre che era quella tipica diciamo dell'industria a spesso anche meccanica proprio di quel di quegli anni oggi invece
Si cerca di decentralizzare si allentano i rapporti diciamo che una volta erano molto stretti si cambia più spesso il lavoro e tutto questo implica molto banalmente che
I i meccanismi di protezione sociale per per mantenerli
Per lasciarli inalterato il livello di protezione sociale dobbiamo campi cambiarne i connotati Giambrone
La secondo punto che io credo va va e vieni enfatizzato molto più di quanto in realtà non debba esserlo
E invece quello della globalizzazione della presenza di mercati globali e così via quell'argomento è un argomento molto sottile ma diciamo anche forse meno forte di quanto a prima vista non sempre
Che è quello appunto i mercati sono mercati globali e quindi i livelli di protezione sociale vanno abbassati notate bene non cambiati perché noi dobbiamo competere con Taiwan con la Corea eccetera questo è un argomento logicamente debole se ci pensate un attimo
Per il banale motivo che se noi tentiamo di competere con Taiwan e Corea abbiamo perso prima di cominciare
Il nostro problema non è competere diciamo nel fare magliette di bassa qualità il nostro è un problema ENI
Buttare sul mercato magliette che nessun altro può fare per il contenuto di fantasia che vi è incorporato per il contenuto di tecnologia che abbia incorporato ma l'argomento è debole
Anche per un altro motivo al momento è debole anche perché immagina che ciò che accade a Taiwan Korea
Come dire immagina dei mondi statici è invece quello che vedete negli ultimi anni esattamente il contrario Singapore si dota per la prima volta dopo trent'anni dopo quarant'anni di un sistema di protezione sociale perché la globalizzazione dei mercati non va solo in un senso non siamo solo noi
Che ha sul tavolo ci troviamo gli Stecchini made in China
Sono anche i cinesi e sono anche i coreani e sono anche gli abitanti sindaco Singapore che si trovano sommità scoprono di poter chiedere delle cose che non avevano mai immaginato di chiedere che sono una pensione che sono una un sistema sanitario che sono un sistema di assistenza che sono dei diritti sul lavoro come hanno scoperto i coreani e così via
Il terzo punto la terza questione che ci obbliga a cambiare per mantenere e sono le tendenze demografiche su quello che accade diciamo in questi in questi lustri è qualcosa che la storia non ho mai visto e cioè un rapporto fra anziani e giovani all'interno delle società che non aveva precedenti
Non ci abbiamo rapidissimamente verso un rapporto uno a uno fra anzianità attivi il che significa che ogni persona attivato avrà come dire la responsabilità se volete di pensare anche alla ad una persona non attiva e quindi diciamo il rapporto che era un rapporto di due etti di A uno di tre archivia uno PdL si va indietro nel tempo e cambiato drasticamente questo ci impone inevitabilmente di ripensare la maniera con cui proteggiamo
Perché vogliamo proprio continuare a proteggere evidentemente ora queste tre questioni erano sostanzialmente dietro la il dibattito sulla riforma Sato sociale del novantasette è inutile che io vi nasconda che c'era dietro un'altra questione che è stata accennata prima cioè lei tendenze della spesa però qui la proprio la Commissione offre credo abbia avuto il merito di chiarire e lo non spendiamo più di altri spegniamo diversamente da altri
Speriamo in maniera diciamo che benché non solo è molto diversa ma la caratteri dei ad essere una maniera come dire che non ci permette di coprire
Sul tavolo raccordo
Qui è importante che abbiamo alcuni punti diciamo io vorrei prima brevissimamente anche perché credo che sia utile che ci sia un po'di dibattito diciamo primordiale della chiusura
Cercare di ricordarvi appunto per campo per campo quali erano i problemi che avevamo che cosa abbiamo fatto che cosa
Ma pensabile o immaginabile di fare o di dover fare
E trascura completamente un un punto che io credo debba premettere ogni di debba venire per primo in ogni discussione sullo Stato sociale che quello della scuola dell'università della formazione semplicemente perché c'è un gruppo che se ne sta occupando un'altra stanza qui mi sembra inutile duplicare il il lavoro così come ovviamente non parlerà dalla sanità perché la reazione di sette stanza esauriente sotto questo profilo quindi mi concentrerò essenzialmente sulle questioni relative alle politiche per il lavoro a alla alle questioni previdenziali alle pressioni dell'assistenza
Dunque il diciamo diciamo un po'con una la questione dell'assistenza
Dunque la questione assistenza e probabilmente il vero il vero buco nero del nostro stato sociale
Nel senso che quando la discussione sulla riforma lo stato sociale cominciata nel novantasette noi avevamo di fronte una spesa per l'assistenza pari a circa novanta mila miliardi ciò nonostante il nostro Stato sociale il nostro sistema assistenziale era capace di generare un numero di poveri il numero di famiglie povere largamente superiore alla media europea
Era un come dire di nello stato assente il il sistema di assistenza che avevamo in qualche maniera messi in piedi nei trent'anni passati aveva ottenuto questo straordinario risultato di farci spendere un sacco di soldi
Che non andavano però a chi ne aveva bisogno
Come questo fosse accaduto ora possiamo discuterlo al lungomare diciamo non per il momento abbiamo un po'per scontato
Però questo era il risultato
Perché è accaduto questo ma perché in realtà se ci pensiamo un attimo il problema dell'assistenza in realtà come tale inglesi paese non l'ha mai posto non l'ha mai posto diciamo fin dalla dalla riscrittura se volete dalla Carta costituzionale nell'immediato dopoguerra non l'ha mai posto non l'ha mai posto soprattutto come lo avevano posto un po'tutti gli altri Paesi europei l'Italia e allo stato attuale l'unico paese di dovrei dire non più da qualche giorno l'unico paese europeo che non si era posto per quarant'anni
Il problema dello stato di bisogno inteso come un problema dei cittadino
Però spiega in tutti gli altri Paesi il fatto di essere poveri viene avvertito come un problema che la colleghi della collettività nei confronti di un singolo è un problema del cittadino in quanto tale d'accordo che la collettività assume su di sé il compito non di risolvere ma quanto meno di alleviare di sostenere questo ha portato a un quasi tutti gli altri Paesi europei ad Harvard ed istituti in linea di principio universalistici
Intesi proprio a sostegno dei redditi bassi questo è vero in Germania questo è vero in Inghilterra queste vere in Francia da agli inizi nell'anno nel nell'anno in corso del novantasette è diventato per in Spagna è diventato per in Portogallo
E né sempre novantasette una commissione di studio su questo argomento era stata istituita anche in Grecia
In Italia invece per per quarant'anni diciamo la l'atteggiamento che abbiamo adottato nei confronti del problema dell'assistenza è un atteggiamento completamente diverso cioè abbiamo legato il problema dello stato di bisogno ad altri elementi
Lo stato di bisogno non è mai esistito fino appunto ripeto a qualche giorno fa come tale
Sì aveva diritto all'assistenza in quanto bisognosi ma in quanto bisognosi lavoratori dipendenti e l'assistenza si chiamava assegni familiari
Si aveva diritto all'assistenza non in quanto bisognose poveri ma in quanto poveri invalidi e si e c'erano gli assegni di invalidità si ha diritto all'assistenza non in quanto poveri e basta diciamo ma in quanto poveri è disoccupati con un'occupazione previa e si arriva a las il sussidio di disoccupazione quindi in qualche maniera diciamo il problema dell'assistenza
è stato un po'nascosto
Dietro un'assistenza condizionale dove la condizionalità vorrei sottolineare non aveva a che fare con le risorse del singolo ma aveva a che fare con alcune caratteristiche del singolo appunto l'essere lavoratore dipendente
Per essere invalido e così via
Naturalmente che cosa è successo quando un problema soprattutto in campo economico e sociale si nasconde non lo si risolve sono come dire i problemi economici e sociali trovano soluzione propria altrove
Anche se innesca anche se non glielo permettiamo e infatti la soluzione è stata trovata usando a piene mani il sistema pensionistico per risolvere il problema se stanziale la sostanza è tutta qua Vernate io qui vorrei evitare diciamo di come dire digli di fare diciamo delle elucubrazioni sull'uso distorto che la politica può aver fatto del del nostro stato sociale mettiamo da parte questa storia la realtà dei fatti che non ci si è posto per quarant'anni il problema dell'assistenza sociale
E quindi non si è potuto far altro cioè l'altra cosa ovvia è stata quella di usare quello che c'era per risolve il problema perché problema di fanta hanno e quindi sono state Mancuso non state usate malamente
Le pensioni istituti in tema di di pensioni proprio per risolvere il problema tra le pensioni di invalidità il problema il vi faccio un esempio ancora più preciso se voi andate a domandarvi come cambia la distribuzione del reddito si è levato inserite
Le pensioni di invalidità la pensione la la distribuzione del reddito se voi per un attimo l'elevatissimo d'accordo cambierebbe nel senso di diventare molto più diseguale
Il che mi lascia supporre che le pensioni di invalidità sono uno strumento redistributivo fondamentale del Paese
Il che è assurdo perché non è che l'invalidità colpiscono i poveri invalidità insomma capita a tutti di andare sotto non sotto un tram raccordo quindi questo di far capire dovrebbe far capire abbastanza bene come le pensioni di invalidità sono state proprio usato il proprio perché mancava uno strumento quindi dal punto di vista assistenza si poneva il problema proprio di una riforma abbastanza profonda che doveva avere due linee
Una linea era quella di mettere in piedi uno strumento di carattere appunto universalistico che superasse i limiti dell'assistenza della nostra assistenza questo strumento oggi c'è Region minimo di inserimento il decreto legislativo credo che sia stato approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì se ricordo bene
è uno strumento per noi molto nuovo
Per per la per l'idea italiana diciamo di assistenza perché perché non è legato non è condizionale da questo punto di vista fatto di una sia lavoratore dipendente o non sia lavoratore dipendente
Al fatto che sia o non sia diciamo che abbia non abbia alcune caratteristiche
Quindi è uno strumento
Come detto appunto non condizionale guardate che la condizionalità
Era una caratteristica molto seria del precedente della precedente mania di fare assistenza perché significava per esempio che è un lavoratore autonomo per un lavoratore autonomo assistenza non esisteva
Per un giorno nell'assistenza non esisteva per una donna l'assistenza non esisteva aver superato questo problema diciamo è un passo avanti notevole quindi reddito minimo d'inserimento supera questo questo problema e soprattutto a una ulteriore caratteristica non è uno strumento che come posso dire
Prescinde del tutto dai comportamenti del singolo Notre parole no l'assistenzialismo dove sta sta nel fatto che in qualche maniera nulla si chiede al singolo che dice invece il reddito minimo di inserimento in qualche maniera comincia a scrivere le condizioni per un patto diverso fra il cittadino lo Stato nel senso dello Stato giustamente come deve essere si fa carico di alleviare le condizioni di bisogno di in qualunque cittadino qualunque sia qualunque sia il suo colore o la sua attività o il suo senso la sua età
Ma al tempo stesso da quel cittadino non ci attendiamo
Una manifestazione tangibile di partecipazione alla vita collettiva qual è questa manifestazione tangibile beh per esempio se a un certo punto a quel cittadino viene offerto un lavoro beh la partecipazione tangibile alla vita politica accettarlo
E farsi carico dei problemi lui della dei problemi della collettività evidentemente così come la collettività si fa carico dei suoi problemi
Questo in qualche maniera distingue profondamente un concetto di assistenza intesa come beneficenza come io ti do e non voglio nemmeno sapere chi tu sia e nemmeno conoscere diciamo la tua attività perché un atto di carità
Di carità nel senso bello del buono alla Barona dal concetto di assistenza in come parte dello stato sociale
In cui l'assistenza è un pezzo di un patto io chiedo e sono e sarò pronto e sono sempre al tuo fianco per darti se hai bisogno ma mi aspetto che tu per primo dimostri chiaramente la tua presenza nella comunità e nella collettività
Reddito minimo di inserimento esattamente diciamo si muove in questa ottica naturalmente essendo uno strumento largamente nuovo per la logica anche Italia
è uno strumento di cui si è decisa venerdì la sperimentazione solo in pochi comuni circa una decina se ricordo bene e per un periodo di tempo limitato per cercare di capire come funziona
Che Coco se diciamo la formulazione che ne abbiamo dato è una formulazione che permette abusi
Se la formulazione che ormai ne abbiamo dato è sufficiente per per fare in maniera che le risorse vadano esattamente lì dove è necessario che vadano e così via questa sperimentazione andrà avanti diciamo credo per tre anni sarà seguita
Puntualmente dalla Commissione povertà che in qualche maniera appunto cercherà di capire esattamente come questo ammontare verrà utilizzato e così via legato strettamente al problema del Regio minuti inserimento è la questione a reddito
Perché e dovendo essere uno strumento indirizzato a chi ha bisogno abbastanza evidente che la logica suggerisce che non venga dato a chi c'è bisogno non è a e quindi e per questo che è stato che la reintroduzione degli omini un inserimento è stata preceduta appunto dal varo del redditometro
Che cosa questa è quello dunque che si è fatto e che rappresenta sotto il profilo la logica un cambiamento abbastanza drastico rispetto a quello che c'era e cosa non si è fatto che cosa rimane da fare forse dovremmo dire beh la cosa principale che rimane da fare sono le politiche della famiglia
Qui
Bisogna quindi credo che dobbiamo dirci con molta franchezza che scontiamo a anche fra Dinoi delle
Difficoltà
Da dove nascono le nostre politiche della famiglia dobbiamo dircelo con una certa franchezza le politiche della famiglia in Italia nascono negli anni fra le due guerre gli assegni familiari sono e trentasei
E nascono diciamo da una sono figli di rete di una
Del politica allora del regime nei confronti della grande crisi perdonare ma anche qui questi riferimenti storici ma se non cambiamo da dove veniamo noi intendiamo molte volte che cosa dobbiamo fare
Alpi riferimento storie molto chiaro quando il ventinove arriva grande crisi la reazione del fascismo è una reazione che secondo me cinque cigli deve far venire alla mente anche altre cose che si dicono di questi tempi qual è molto semplice il lavoro manca si divide
E come si divide anche qui semplicissimo illuminante da lavorare le donne per favore quelle che lavorano tornino a casa e gli altri non escano di casa d'accordo allora questa questa quelli sono gli anni in cui si vara una legislazione che un giorno femminismo incentiva per le donne lo stare a casa oppure le le consiglia vivamente di ritornare a casa se stavano lavorando e sì immaginarsi costruisce una sorta di salario familiare che il fatto come con il salario di partenza
Su cui si aggiungono salario dell'uomo del maschio capo famiglia cui si aggiungono poi quegli assegni familiari
E senta miliari nascono allora non nascono dopo ora quello che noi ci portiamo appresso oggi è un po'il retaggio di tutta questa cosa qui
E gli assegni familiari oggi diciamo sono uno strumento che giustamente i lavoratori dipendenti che li pagano che ne godono
Tutto il come dire considerano come uno strumento proprio ma è diventato uno strumento per fare politiche familiari ormai sempre più stantio non so come dire consunto ormai le politiche familiari in tutto il resto del mondo si fanno diversamente stanno garantendo a tutte le latitudini del Paese i servizi
Si fanno non con i trasferimenti monetari ma appunto con gli asini con gli asili nido si fanno garantendo degli orari di lavoro che posa per me che possa permettere alla donna di lavorare
Come ritiene se ritiene opportuno ma al tempo stesso di non dover fa passare una vita folle diciamo per accompagnare i bambini a scuola oppure così questo gene si fanno così le politiche familiari non si fanno più con un semplice trasferimento monetario cose di questo tipo
Questo significa che una delle cose a cui dovremmo guardare qua mandare al guardando più in là sarà appunto una sorta di integrazione fra
Trasferimenti monetari e struttura dell'imposizione personale
Per ridurre un po'il peso dei trasferimenti monetari per il sostegno alla famiglia e sostenere molto la famiglia invece sugli altri versanti di cui ha bisogno che sono appunto i servizi e le condizioni di vita se permettete
Delle donne anche degli uomini in relazione alla famiglia non so se vi sono
Spiegata da questo punto di vista questa questione della integrazione fra trasferimenti monetari in posizione personale mi consente di passare alla questione delle politiche del lavoro perché
Perché le politiche per il lavoro diciamo
Distinguiamo due due questioni
Cerco di correre
Le polemiche lavoro distribuiamo punto due problemi poi Rossi si stima un punto in politiche attive che sono quelle che permette che spingono come dire la gente vuole con conducono la gente verso il lavoro e quelle passive che invece sono il sostegno se qualche cosa fa male
Allora due parole su queste ultime noi abbiamo un
Per descrivere il sistema delle politiche passive del lavoro cioè degli ammortizzatori sociali
In Italia io credo che basta semplicemente dire che Italia è l'unico paese in cui
La stessa condizione che una condizione
A lacerante per l'uomo e per la donna di tecnica evidentemente c'è la disoccupazione può essere vissuta in condizioni profondamente diverse in questo Paese si può essere disoccupati
Come cassa integrati si può essere disoccupati immobilità si può essere disoccupati con il sussidio di disoccupazione si può essere non riconosciuti come disoccupati se si è giovani se si è donna
Ora questa cosa qui posso possiamo dirlo l'abbiamo detto continueremo a dire indegna di un Paese civile diciamo e quando l'anno scorso
Il Governo si è trovata ad affrontare questo punto su questa questione ha trovato purtroppo l'accordo dei sindacati e della Confindustria soprattutto l'opposizione durissima della Confindustria a che nulla si facesse perché perché è semplice perché la cassa integrazione
è stata lo strumento con cui l'industria a risolto i suoi problemi nel corso degli anni ottanta
Allora da questo quel problema agli ammortizzatori sociali proprio a uno dei problemi più seri
Qui ci troviamo di fronte esce oggi corre come dire apriamo i giornali eleggiamo della protesta dei lavoratori socialmente utili e perché non abbiamo risolto questo problema
Il il Lanni il la volontà di come dire
In ogni caso il problema dell'ammortizzazione di determinate situazioni va risolto evidentemente no perché non si può lasciare la gente così come e allora il non voler risolvere il problema fondo e non poterlo perché lo ripeto diciamo su questo punto la Confindustria
Non ha mollato di una di un pollice
A impedito lecchesi oggi fossero disponibili strumenti che sarebbero invece terribilmente importanti ed utili nel Mezzogiorno ma non sono nel Mezzogiorno d'Italia
Quindi quella questione gli ammortizzatori sociali rimane una questione aperta le soluzioni sono note e solo veramente un problema lì di superare resistenze
Abbastanza chiaramente corporative insomma
Sulla questione invece delle politiche attive del lavoro il era la la quella integrazione trasferimenti monetari in posizione personale che lui legava alle politiche attive del lavoro perché
Beh il primo passo enorme verso le politiche attive del lavoro lo lo si è fatto varando un sistema di collettamento completamente diverso
C'è voluto tempo c'è voluto una fatica enorme c'è voluto l'aiuto dalla Corte di giustizia europea proiettili nella storia questa cosa qui si è fatta diciamo cioè i collocamenti o non è più quello che era negli anni passati cioè
Un sistema il cui unico obiettivo era collocare i collocatori perché il collocamento in Italia collocava i collocatori non collocava posti di lavoro il tre per cento dei posti di lavoro passava dal collocamento nient'altro
Quindi il fatto di aprire il Colle il il servizi attivi per il lavoro
Innanzitutto ad una concorrenza che è utile alla presenza parziale e non totale dei dei privati è un grande aiuto ma non basta
Non basta perché perché noi abbiamo sempre inteso come dire a risarcire
I singoli e non a dargli le opportunità
E questo è un punto importante diciamo noi quale uno dei problemi sociali che ci sta che sta emergendo pesantemente in questi ultimi tempi la presenza dei lavori a bassa remunerazione
Noi cominciamo ad avere una situazione per molti versi non dissimile da quella inglese da quella olandese da quella spagnola da quella americana per certi versi in cui c'è una fascia non trascurabile
Sono dove per nove sono il quindici per cento circa ma per gli interventi per cento quindi a distanza infernale così enorme di lavoratori con bassa con remunerazione molto bassa al di sotto di quella che il Consiglio d'Europa chiama la
Il livello dalla decenza
Ora questo è un problema
Credo bisogna distinguere
Non è assolutamente un problema se questi sono canali di entrata sul mercato del lavoro trovo del tutto naturale che un giovane entri sul mercato del lavoro così si formi così e poi passi a fare è un problema serissimo serissimo se invece si entra così si rimane così tutta la vita perché se questo accade non stiamo costruendo una società fratturata in due parti
Stiamo condannando giovani e donne perché il problema riguarda sempre loro ad una vita diciamo di paria da questo punto di vista naturalmente non è una cosa francamente tollerabile
In generale credo e in in particolare per i valori di una qualunque formazione di centrosinistra allora
Bisogna innanzitutto evitare che questo accade per evitare che questo accada bisogna costruire dei ponti come posso dire fra questi due pezzi del mercato del lavoro
Per consentire alla gente di muoversi tutto ciò che a che fare con il collocamento con le procedure di intese ad avvicinare domanda e offerta di lavoro con di passaggio dell'informazione sul mercato del lavoro deve servire esattamente a questo proprio a rendere più fluido più omogenea nel mercato del lavoro senza spaccature
Ma al tempo stesso c'è un'altra cosa che dobbiamo fare
Al tempo stesso bisogna che
Il sistema di protezione sociale
Sia tale per cui posto di fronte al all'alternativa di un lavoro
Che iniziale che non rende monito che è un salario non particolarmente elevato un giovane non non debba dire non mi conviene
Non so se mi sono spiegato sedi sia la Selleri l'entrata nel mercato del lavoro e a livelli salariali molto bassi e se il sistema di protezione sociale configurato male potrà un giorno può tranquillamente se ha bisogno di dire no lo facciamo rimango a casa
No e questo che dobbiamo evitare perché l'entrata Lavaur monta da lavoro è fondamentale per proseguire poi nel mondo del lavoro ma dobbiamo fare in maniera che le porte siano aperte
E se le porte si chiudono perché un un giovane le chiude a se stesso dicendo non mi conviene o il mondo del lavoro gliele chiude
Non fornendogli servizi collocamento di Barbizon è chiaro il problema non si risolve e allora una delle cose che dobbiamo prima o poi affrontare e il problema dell'anche qui integrazione fra trasferimenti monetari per la protezione sociale e l'imposizione personale in maniera da far sì che il carico fiscale sui salari più bassi sia più basso
Perché deve rende lavorare dei dobbiamo premiare il lavoro dobbiamo fare in maniera che il lavoro anche se ad un livelli salariali
IMI di partenza non particolarmente elevati renda di più
Perché è fondamentale che la gente cominci non rimanga fuori perché se si rimane badate che oggi i due terzi dei giovani tra quindici e ventiquattro anni quando non trovano lavoro non è che non trovano lavoro per una settimana un mese non trovo lavoro per anni e la possibilità di ritrovo che lo trovino dopo diventa largamente più bassa potremmo trovarci disoccupati a vita se facciamo in questa maniera quindi una delle direzioni in cui prima o poi dovremo andare proprio questa
Rendere diciamo più conveniente il lavoro per chi
E per chi esce
E qui arriviamo diciamo la questione delle della previdenza
Come sapete bene diciamo questo è stato il nodo
Di fondo di tutta la discussione sullo Stato sociale ed è comprensibile che così sia francamente sia perché dal novantadue in poi la fibrillazione è stata continua
Personalmente credo che il tema delle pensioni c'è un tema sul quale si dovrebbe parlare solo quando una decisione se raggiunta non prima perché evidentemente diciamo
I comportamenti dipendono anche dalle aspettative che ognuno di noi si forma
Sia perché veramente diciamo uno di quei temi in cui
Noi dovremmo sempre tenere presente una cosa per una persona che non è lontana dall'età della pensione
Sentire messa indubbio la pensione stessa
è un problema particolarmente grave non è solo una questione di diritti o cose di questo genere no è una perché è una persona diciamo di sessant'anni non ha il tempo materiale per rifarsi non so se mi sono spiegata diciamo il il la copertura contro il rischio della vecchiaia è una cosa che noi immaginiamo ognuno di noi pensa ad una certa età
Guardando a quarant'anni a cinquant'anni a sessanta anni davanti
Quando noi cambiamo le regole per una persona appunto che ha solo tre anni dal momento in cui deve andare in pensione è chiaro che lo metterà una situazione insostenibile perché anche volendo non c'è più la possibilità di
Porre riparo diciamo per così dire e quindi è una questione veramente io dico io credo dovremmo riconoscere la assoluta delicatezza detto questo
Con la riforma del novantacinque un passo in avanti enorme è stato fatto
Sia sotto il profilo soprattutto sotto quello che era il profilo in cui noi eravamo più deficitari perché non non voi e come dire
Molti ci ricordano in continuazione che noi abbiamo un problema di sostenibilità finanziaria noi avevamo un problema di sostenibilità dal punto di vista dell'equità grande come una casa
Per fare degli esempi ci sono alcune categorie che
Hanno ottenuto dal loro risparmio previdenziale risparmio obbligatorio attraverso i contributi diciamo
Nel corso degli anni degli ultimi quarant'anni rendimenti impliciti
Attraverso il sistema pubblico obbligatorio che non avrebbero ottenuto nemmeno se fossero se ci fossero chiamati big Iezzo nemmeno Bill Gates investendo diciamo nella ma anche una sosta ottenuto i rendimenti che hanno ottenuto alcuni categorie in Italia
Il sistema previdenziale italiano per alcune categorie è stato una lotteria di un di proporzioni assolutamente epocali
Allora il vero problema che si poneva è un problema di equità
E se volete diciamo il fallimento del tentativo di riforma del governo Berlusconi
è esattamente su questo punto non è possibile
Porre la questione in termini di taglio i diritti pensionistici se prima non si sono posti tutti i cittadini su un piano di parità perché sei non si non si ci si rende conto di questo e chiaro che chi è in una posizione di svantaggio avvertirà come assolutamente intollerabile
Un'ulteriore contrazione degli enti pensionistici quindi da questo punto di vista come novantacinque e fondamentale perché ha messo tutti su un piano di parità sostanzialmente con un principio molto banale che è quello di legare la la prestazione previdenziale ai contributi il che significa che in una una lira che ognuno di noi mette nel sistema previdenziale avrà lo stesso rendimento ad Acquate Inca trenta quaranta cinquanta e di quello era un punto di partenza fondamentale diciamo su cui
La trattativa dell'anno scorso ha cominciato a costruire come a completando il processo se volete sotto il profilo dell'equità
La omogeneizzazione delle regole per quanto riguarda pubblico e privato da un altro punto fondamentale
Il sistema previdenziale obbligatorio
Nazionale italiano nasce conigli i dipendenti pubblici sarete come nasce nasce perché il principe negli anni dell'Ottocento
Da un privilegio ai suoi dipendenti a coloro i quali lo hanno benservito
Il privilegio dei pubblici nasce così ha radici che hanno duecento anni
Quello che è successo l'anno scorso diciamo in ottobre ha per la prima volta ha stabilito un principio che da duecento anni non si riusciva a stabilire e cioè che lavora nel pubblico e privato e la stessa cosa sono lavori tutti e due
Il come dire le modalità con cui lavoro si esplica
Sono diverse ma noi completiamo abbiamo completato a novembre un circhi cerchio che era cominciato nel novantadue con la privatizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici
Pone in da questo punto ponendo tutti effettivamente sullo stesso piano
Quindi quella cosa lì non è irrilevante
Ora guardando in avanti anche qui c'è dell'altro da fare ma se si guarda ai temi della sostenibilità finanziaria in senso stretto
Per almeno quattro-cinque anni problema hanno problemi non si dovrebbero porre probabilmente anche oltre
Se le tendenze dell'economia vanno sufficientemente bene mi spiego se dovessimo come speriamo generare occupazione in maniera rilevante è chiaro che questo di per sé
Permette di sostenere un sistema di sicurezza sociale
Quindi se le cose andassero così il problema non si porrebbe se gli ampi eventualmente pranzi forate dove il Governo sarà il primo a riflettere diciamo sulle
Opzioni che potrebbero aprirsi e io mi fermerei grazie
Credo che gli oratori ci abbiano dato una quantità immaginabile diesis di spunti per i quali credo ci vorrebbe una scuola quadri ha fatto apposta per quello per discuterne in maniera compiuta può essere anche un invito magari anche per così perché a noi ecco per eventualmente riprendere in maniera più approfondita questi problemi abbiamo circa mezz'ora mezz'ora stretta per domande interventi che vi prego siano forzatamente più ristretti possibile modo la dà spazio a tutti
Magari ci qualifichiamo quando parliamo così perché
Non si può questo dato
L'attribuire
Probabilmente ebbe a riferire parte quindi insomma
Dallo Stato
Sono
Tra
E sicuramente invece sono tra cioè operano in condizione opere senza
Io mi permetto di fare io nefrologo
I giornali mortalità indiani si nell'impegno opero nelle apparecchiature che ormai sono in contraddizione
Presidente
Miliardo
E ma se ci sono tracciate penso che si tratti di questo livello insoddisfazione degli anni sessanta limite tribale insisterà su
Perché questa situazione
E perché sono sta a mio avviso le questo processo realizzazione si avvia in maniera abbastanza non mi generale città così
Senta lei estetiste mentre oggi non pretendiamo nel merito speriamo che di fatto questi manager consistenti
E un po'soprattutto io dimora variante americana insomma tutt'altro che marginale nella nella professione precedente
Non ho fatto altro perché ridurre ulteriormente il ruolo che almeno nella
E questo è dovuto soprattutto al fatto una loro certezza in realtà non abbiamo fatto altro che azienda rizzare troppo rapidamente immettere imposti grandi responsabilità delle persone insomma modificato
In realtà azienda sanitaria si dà inizio venticinque febbraio il direttore generale presenta direttore generale detto testé purtroppo erano sono state prese può aggiungere alla pubblica amministrazione quindi scarse
Alla managerialità
Il direttore sanitario purtroppo venivano sono stati tutti fortemente la maggior parte facciamo direttore l'orologio del direttore sanitario eccezionale
Però purtroppo la maggior parte vengono da un settore minore della medicina che quello della UIL Luigi Angeletti
Dove che più che altro hanno laddove i professionisti giorno cinema continuassimo sicuramente
E allora queste persone si sono trovate da un giorno all'altro consente responsabilità ENI nove cioè direttore sanitario mentre prima azione paurosamente vigente cioè rucola figura intermedia tra quella tra operatore sanitarie si è trovato sul cuneo stabili però ci siamo già a quattro cinque persone vecchia si alzano il giorno
Chiaramente va bene raccolgono occhio però abbiamo la scusa guarda andiamo bene sì però abbiamo quattro cinque sino ad allora la mia unica preoccupazione gli asset invendibili sì allora successe che però bisogna Narbona controstoria Rizzo sardo e lo sportello cioè non è diversi da quello che è stato detto per carità ma mai epilogo e abbiamo vissuto questa questa rivoluzione
Dobbiamo avere ancora misure civili gessetti poi alle leve del potere siccome compaiono sui muri bianchi giudici una rapidissima generale bisogna fare hanno investito prevalentemente i in strutture quando possiamo dire tranquillamente che forse se c'è una cosa che su attività insorgono le strutture strutture sanitarie investito molto in sulle risorse umane sulle risorse e su questo bisogna fare bisogna riflettere perché direttore generale destra strutture
E dicevo che questa visti incertezza buoni peraltro direttore generale ha fatto sì che cominciasse
Contrizione euro loro mandato un po'tutti quanti si sono si sono voluti professionalizzare
E quindi abbiamo visto è stata questo proliferare questo movimento e i veicoli Service della Bocconi che hanno cominciato a girare nella vita
Dell'agenzia c'è stata una i nostri sta di fatto che attualmente i nostri direttori generali quante sono bocconiani non s'ha da fare
E di fatto si vede molto poco buonsenso consenso giusta di buonsenso gestionale ancora
Quindi
Si sono gli aspetti su cui lo Stato centrale dell'originale provocare probabilmente questo eccesso di insicurezza azione è stato probabilmente non ci può essere importante nel mettere sotto controllo estremamente importante capire quando posta va quale sostituto d'imposta però era cercato anche ancor più importante valutati allo Stato sia fortemente presente in una valutazione continuamente operato
Dei cosiddetti
Allora abbiamo venti minuti cinque interventi scrivono io non l'unica non usano armi venivano altre altre non parlano prima o si fanno i soldi chiedere al ministro Ringhio non ho ascoltato da poco
Va be'oggi adesso la sovranità nazionale trovato nell'abitazione Fabio sostituire almeno guarda senza dover uscire e lei ancora venire dallo Stato centrale perché nelle regioni e anzi posso aziende sanitarie storica nascosta e quindi il controllo incendi controllo deve essere democratico nel senso ispezioni che non vengono programmate vengono telefonate Space all'improvviso sul sull'attività chiedere i cittadini e in quei cercare evidentemente i cittadini se funzionasse la sanità funziona funziona un'altra cosa importante dove fabbisogni introdurre immediatamente i ticket sui ricoveri
Perché è l'unico modo per cercare di capire lo spera anche funzione svelamento non funzionare un sistema emanare cittadino agli ortodossi antitetica specie però è l'unico modo per creare questi idea interazione aziende medico bere per far sì che il servizio sanitario sia l'esigenza di un altro perché era impossibile che la gente vuol dire tra dello stereo e difficile trarne ancora più difficile uscire
E e poi laddove consigliere pure ospedale spontaneo arrivare alla revisione degli ambiti territoriali delle aziende è possibile che a distanza di tre anni
Da dalla suddivisione delle ASL non nessuno ha pensato a rivedere gli ambiti territoriali sicuramente sono stati ridisegnati sulla scorta dei temi politici non sorpreso sicuramente sulla scorta vedova spera scusa se parliamo io vi chiedo già abbiamo cinque iscritti a parlare abbiamo esattamente alcuna diciassette minuti quindi rimarchevoli per l'attività di tre minuti al testo e premendo un bar no l'iscrizione abbiate pazienza
Sul già cinque diventano sette euro allora riduciamo il tipo due minuti tolgo la parola scusa si snoda col Pamela scusate di questa
Una domanda
Ma morto sei anni per arrivare alla laurea diciamo
L'unica prospettiva che hanno perché vogliono fare la la prova della precedente con l'ospedale fare la specializzandi diciamo no gli specializzandi sono ovviamente come sia visto anche in televisione hanno fatto perfino lo sciopero della fame sono trattati appunto con borse di studio senza nessun diritto vi diciamo verso la pensione verso queste cose qui e sono invece sfruttati io l'ho visto poi chi di noi ha avuto lei l'esperienza diciamo in queste cose si è reso conto che sono quelli che tirano il carro nella struttura ospedaliera in realtà agli specializzandi giorno e di notte nel nelle cose più difficili che anche questa questione che politica di governo di risolvere questo problema è così se ce l'ha una grana dell'Ulivo e la cui l'aspetto insomma poco fa
Grazie anche quella luogo dal dubbio Robert Gallo dovrà tra l'altro
Dello Russo ad entrambi i relatori Avid visse per volevo sapere dopo l'introduzione dei DRG in se c'era stato un sistema di monitoraggio perché ad esempio noi come Democratici di sinistra in Regione Lombardia abbiamo Filisto
Molti effetti perversi di questo strumento
Faccio una premessa che sono molto d'accordo su questo sistema però sui DRG ho visto che anche nella nel documento di Zamagni dalla Commissione Onofri sciocca parte è stata dedicato a questo strumento che cambia notevolmente
La questione
L'altra l'altra domanda lei parlava della dalla maggior partecipazione dei Comuni nella nomina nella revoca dei direttori generali non c'è il pericolo però di ricreare in altra salsa i vecchi comitati di gestione in questo modo
Poi parlava della valutazione partecipazione da parte degli utenti del dell'assistenza sanitaria stessa secondo me è stato fatto poco
Nel pubblicizzare le carte dei servizi sanitari e e quindi bisognerebbe mettere un po'insieme quello che era stato fatto dall'ex ministro Cassese in questo senso circa appunto la valutazione proprio anche del delle prestazioni richiamava a un maggior potere dei sanitari nelle nelle aziende ospedaliere negli ospedali però sappiamo che i sanitari hanno comunque anche degli interessi in termini di efficacia noi invece siamo anche sottoposti al vincolo dell'efficienza qua c'è sempre lo sto solito scontro tra amministrativi
E come dire
Medici ospedalieri invece al professor Rossi
Col quale condivido pressoché tutto cioè della sua analisi ponevo una domanda di questo tipo sulla base un po'anche della del modello delle quattro Roppi sociale delineato anche da Ferrera mi sembra che la tendenza sia quella di andare verso una provvedimento di targhettina e cioè selettività mantenendo comunque
L'universalità come dei principi come principio
In riferimento però il caso italiano parte lei lo richiamava a me sembra che da noi sia mancato completamente l'impostazione nostro Guelfa re tutta l'impostazione marcia Liliana cioè noi abbiamo concepito nostro welfare non in termini diciamo così Marshall gli anni per questioni storiche culturali eccetera
Dentro l'Ulivo oltre pervenire a una questione di carattere politico ma vedo sostanzialmente tre anime circa la questione lo stato sociale una una un'anima riformista
Non dentro l'Ulivo dentro la maggioranza che sostiene il governo a questo il punto
Un'anima riformista un'anima invece che cerca di difendere uno stato sociale come era impostato precedentemente sulla base non dell'impostazione Mascia Agliana
Mi riferisco anche a parte del sindacato
E diciamo così un'anima massimalista che em volta sostanzialmente a difendere
Coloro che sono dentro il sistema delle garanzie delle tutele e non invece i nuovi outsider di cui lei richiamava ecco questa contraddizione a me sembra che ora si stia un po'come dire stia un po'venendo allo scoperto volevo sentire lei imporre qual erano le grazie
Amico io mi chiamo Prodi no vengo dalla provincia di Brindisi condivido pienamente quello che ha dentro
Il professore Rossi anche perché da oltre venticinque ventisei anni lavoro all'INPS sono un funzionario dell'INPS quindi ho seguito tutto quello che ha detto Reja
La nostra politica
Soprattutto giù da noi l'abbiamo passata due anni fa su un principio la differenza tra la previdenza pubblica e la previdenza privata assicurazione pubblica assicurazione privata
Vi è un discrimen fra queste due assicurazioni e in un articolo del Codice civile
Se il datore di lavoro non paga i contributi
I lavoratori possono aprire ugualmente le prestazioni purché ci sia l'accertamento del rapporto di lavoro
Questo secondo me paga la differenza tra il privato il pubblico provate a non pagare un'assicurazione a Berlusconi e vedete se poi di risarcisce il danno
Il pubblico non è così ecco vorrei che una conferma a questa verità
E vero non dobbiamo mantenere così come era lo stato sociale ma questi principi che sono fondamentali secondo me li manterremo ancora
Grazie
Giancarlo
Il portavoce
Regionale della Movimento per l'Ulivo nel Lazio
Professor Rossi io ho letto lessi tempo fa con un certo interesse da allora mi sono conservato la curiosità di sapere cosa ne pensassero che conosco le sue posizioni sul welfare
Uno una proposta esattamente sul Mulino Alessi tre o quattro anni fa che mi incuriosì perché era un misto di socialismo reale e innovazione una cosa veramente singolare
Che era questa proposta di reddito di cittadinanza
Sostanzialmente azzerando i fondamenti concettuali del welfare
Contemporaneo cioè del welfare fondato sulla in qualche modo sui principi socialdemocratici del lavoro come base dell'identità sociale del cittadino no
La proposta era semplicemente quella di garantire come cittadinanza cioè come sulla base di un principio di cittadinanza mi dai diciotto anni fino sostanzialmente alla tomba un assegno abbastanza consistente a ciascun cittadino
Come base diciamo per vivere ecco cancellando quindi tutte tutte le altre forme di redistribuzione di garanzia del reddito dalla previdenza tutto a tutto il resto diciamo sì ecco io volevo sapere che cosa e perché e certamente abbastanza era intrigante al tempo stesso anche un po'come dire prefigurare gli scenari abbastanza innovativi da un certo punto di vista
Pompa sono di Foggia anch'io sono medico nefrologo se volessimo fatto apposta non sarebbe e capitato orale
Insomma dei di un'esperienza completamente devo spesa coperte diversamente da voi l'Istituto ricovero e cura a carattere scientifico San Giovanni Rotondo non abbiamo quei problemi di apparecchiature di dotazioni logistiche strumentali di facilità di gestione
Però ciò non toglie che alcune altre problematiche sollevate anche l'amico milanese cioè il DRG per esempio a rivoluzionato completamente la nostra vita di medici ospedalieri
Erano strutturalmente lo sentiamo ancora più di altri capi ho partecipato la fase sperimentale con toni lanciano un collegamento con affaccio col ministero fase quello progettuale di sperimentazione
Chiaramente qualcosa che poi culturalmente abbiamo anche studiato e e capito che forse è stato trasferito in maniera un po'troppo radicale
Senza i correttivi opportuni alla realtà italiana qui la richiesta del monitoraggio che peraltro c'è e costante sia da parte delle aziende che devono verificare la congruità dei ricoveri no per poterli poi remunerare ma il ministero il monitoraggio fattivamente perché sicuramente sono previsti dei correttivi importanti a questo tipo di nuova risposta economica alle prestazioni ospedaliere
Io quello che volevo soprattutto commento molto rapidamente mi piace e sono felice insomma deve aver visto finalmente una visione globale integrata delle problematiche sociali previdenziali e assistenziali come ha fatto da par suo il professor Rossi insomma questo lasciando pretendere finalmente intravedere un futuro più prossimo nella nostra vita di tutti i giorni magari preoccuparsi di non sollevare anziché anche in quelli più giovani dei sessantenni voglio dire perché per tutti
Preoccupante che Pieve quanto in corso d'opera può il proprio futuro debba essere modificato e corretto
E allora al senatore diserta vorrei chiedere appunto la la garanzia se è possibile che alcune alcune cose anche qui ovviamente non se ne complessiva finalmente un piano sanitario nazionale organico la la necessità di vigilare che le Regioni davvero
Spendano ripartiscono in maniera congrua ai fondi tra le varie tra le varie aziende ma anche alcune garanzie vengano previste anche per chi lavora in strutture private cioè il nostro non posso lamentarmi della mia particolare struttura o situazione no
è un grosso ospedale che funziona come un grande ospedale pubblico mille duecento posti letto seicento medici quindi la dimensione e importante
Però ecco che anche da noi sia garantita la partecipazione attiva in alcune scelte funzionali strategiche dello Spedale attraverso il Consiglio di sanità
Dobbiamo sapere che
I meccanismi di selezione delle candidature sono diventati particolarmente importanti a tutti i livelli
E del centrosinistra che
Ma dentro il centro sinistra ci sono presentazioni di liste di espressioni politiche di varia natura eccetera se tutto questo va corto circuito diventa pericoloso ecco perché io voglio rinnovare in conclusione il mio appello
Oggi ci sono le condizioni politiche
Perché l'Ulivo possa crescere con il consenso di tutti oggi ci sono le condizioni politiche per le quali a ciascuno sia che
Meglio ciò che a qualcuno era chiaro prima
E cioè che non ci sono prospettive alla consolidamento del la unità dei riformisti italiani dell'unità del centrosinistra delle forze riformiste di questo Paese che questa è la grande prospettiva che dentro questa prospettiva c'è spazio per crescere per tutti che quei la prospettiva non intende negare l'identità di nessuno e che nessuno però può avere giovamento a negare il valore e persino l'autonomia del soggetto che l'Ulivo rappresenta le due cose star
Insieme
Le due cose ora dobbiamo far vivere insieme
Ecco se io posso a conclusione di questa di questo discorso ed è un auspicio esattamente questo che questo Paese non perda questa opportunità non la perda per miopia politica per
Per tanti motivi che purtroppo fanno parte della cronaca e non della storia dalla politica che questo Paese non perda questa opportunità c'è un Governo riformista c'è una maggioranza riformista nel paese
C'è la possibilità di rafforzare il soggetto dei riformisti italiani è una condizione che in questo Paese la difficile immaginare solo due anni fa l'abbiamo costruita mattone dopo mattone abbiamo il dovere di continuare lungo questa via questo il bimbo questa linea e di svilupparla ulteriormente le
Era nel movimento nello leva ma Veltroni Little parlamentare
Vediamo allora
Nel mormora
Gli ha sbagliato io qua
No
Allora
A frutta e
L'aspetto
La vedo difficile moderna
Ma
Lo dico
Ma io ricordo che la colazione si tiene fuori eh al frutteto
Recepito gran parte dei coordinatori dei contenuti delle quattro sessioni parallele la mattina saluto l'onorevole Walter Veltroni e nel frattempo si è unito a noi
Darei subito la parola Ignazio culle
O sullo sviluppo il capitale umano scuola università formazione ed orientamento professionale prego i coordinatori di tenersi nell'ambito dei cinque sei minuti per cortesia per cortesia un attimo l'attenzione prego Puleo
Allora
Scusate noi abbiamo una commissione che è quello sul punto
Scuola università formazione orientamento professionale non abbiamo discusso ovviamente di tutto
Io mi limito qui a fare un resoconto ovviamente Breve necessariamente Breve Mario lei notarile quindi senza entrare più di tanto nel merito c'era uno rischia di fare il resoconto dicendo quello che uno pensa invece quello che è stato detto
La i lavori sono stati aperti dal sottosegretario Antonio io quali ha fatto un excursus abbastanza generale sulle questioni scolastiche
E poi si è soffermato anche sulla questione universitaria distinguendo che si tratta però di due problematiche abbastanza diverse
Partito dalla esplicitazione che la questione scolastica e oggi la questione al centro di tutti i Paesi sviluppati ha parlato dei G7 e Piero a come dire sottolineato una differenza d'impostazione fra gli altri Paesi elitaria
Perché mentre negli altri paesi in qualche misura si sono identificati seppure in maniera differenziata gli obiettivi come dire all'orizzonte
Verso cui ci si muove dentro una riforma scolastica purtroppo la sensazione anzi la certezza è che questo in Italia ancora non sia stato definito e che almeno il governo dell'Ulivo si trova a gestire
La propria attività su due versanti uno e quello che lui chiamava della emergenza quotidiana
Che rischia di assorbire fondamentalmente gran parte del lavoro del governo l'altro è quello di definire obiettivi generali ma come poi abbiamo visto nella proseguire la discussione non appaiono ancora chiari almeno nella sinteticità ai più sicuramente il recupero della così detta emergenza quotidiana si fonda su alcuni valori statistici che il sottosegretario ha presentato io volevo ricordare che mi sembrano anche di particolare efficacia il novantacinque per cento termina la scuola media che pure dell'obbligo
E di questo novantacinque per cento il sessanta per cento
A una valutazione sufficiente che sta nel modo la scuola sa cosa significa la valutazione sufficiente
Il sessantotto per cento dello novantacinque arriva al diploma quindi non è sessantotto su cento e il sedici arriva alla laurea quindi siamo già ancora i livelli
Di quindici venti anni fa dal punto di vista la quantità di gente che ci lavora in Italia e solo trecento e sul novantacinque per cento fa dei corsi poste in atto
Questa è un problema
Generale che pone diceva Tognon il governo estremamente impegnato sulla questione del recupero che è un problema in qualche misura ancora arretrato ma che la premessa coi per qualsiasi altro obiettivo più generale
Sottolineava voi come questi altri obiettivi si sostanziano su alcuni snodi o punti fondamentali che io cito solo in termini così di
Sintetici che sono il riordino dei cicli l'obbligo scolastico
Il programma i contenuti formativi minimi quello che viene di sì finito il sapere il minimo il problema della struttura giuridica organizzativa cioè l'autonomia scolastica su questa questione qui
Dell'autonomia scolastica si apre come direi Tognon portava due concetti che mi sembrano di enorme importanza coi purtroppo non abbia avuto il tempo di approfondirli
E che la dinamica che si viene instaurare in una cosiddetta divisione dei compiti che Montale non è però soltanto perché ha implicazioni politiche di enorme importanza che ciò che il ministero in prospettiva dovrà fare detto io mi sembra che sottolineasse un ministero che diventi sempre più
Ambito in cui si lavora per l'indirizzo formativo generale quindi ministero che si occupa più di indirizzi che non di altre questioni e invece la didattica era l organizzazione didattica che giustamente sono due questioni che sottolinea di cui Vito Jon ha sottolineato la differenza
Che vengono più rimessi come peraltro e stabiliva Sesa costituzione la didattica al docenti della libertà insegnamento e l'organizzazione didattica al problema dell'istituto dell'istituto comunque dell'organismo
In cui si struttura l'elemento scolastica un abito con la mia queste questioni qui dentro in questa dinamica si gioca tutta la questione della parità mi sembra che questa versione qui poi andrebbe sviluppare approfondita
Perché credo che sia davvero il cuore politico poi tutta la questione scolastica in questo momento Tonio poi soffermato sull'università a qui ha ribadito in qualche misura può dicendo che è un problema completamente diverso dalla scuola destato comunque la la scuola media che quello con come diceva lui degli che edilizi si sta come dire impegnando fondamentalmente a gestire la Biba Narita ecco questo è il termine che usava Tognoli che non è se ciò che le cose che si dicono sono banale ma nel senso che paradossalmente ci si trova a gestire cose che dovrebbero essere risolte già da molto tempo li cito solo per titoli
La valutazione della ricerca la prima le priorità nelle ricerche cioè quindi che cosa si ricercano stanziamenti per e con quale priorità il tempo dell'università il rapporto docenti discenti all'interno dell'università e via discorrendo
Saonara in maniera molto sintetica si è intrattenuto invece su alcuni neurologici che sono la relazionalità quindi la mancanza di relazionalità in quest'unica sostanzialmente il fatto che in questa fase non si riesce ancora
Ai girerà in maniera piena sul rapporto diciamo fra i soggetti interessati al problema la scuola quindi il ministero agli insegnanti insegnanti e genitori le forze politiche eccetera eccetera e quindi e la con progettualità come come dire visione d'insieme
Della politica scolastica
Poi sottolineava il rischio perché in una situazione confusionale che questa l'evidenziatore anche negli interventi successivi ci possa essere davvero un rischio molto forte che si vengono a costituire come dire zone di eccellenza
In un mare però di mediocrità diffusa quindi che questo può essere ed è un rischio reale che stiamo corrente abbiamo avuto quei tredici interventi mi sarebbe piaciuto
Sottolinearne ma purtroppo non abbiamo i tempi il tipo di cose sono intervenuti però mi sembra importante dire che è intervenuto il suo invito Simoni Simionato Di Ruzza cavalli ci bene
Mondi
Rory Crisci pagano
Impiega carichi e complice mi scuso con loro se non ho il tempo di dire ciò che hanno detto
E che sono cose di a me sembra di cioè ungherese scusatemi grave la velocità grazie Grazia Puleo per la sintesi e l'efficacia prego Bruna vaiolo di riferirci cinque minuti cinque sulle politiche per l'ambiente la valorizzazione dei beni culturali grazie prego
Così la sessione
La sessione in pratica dedicata all'ambiente ai giacimenti culturali alla conservazione Allo sviluppo ci hanno aiutato e questa escussione sottosegretari lavori pubblici Gianni Mattioli l'onorevole rogna
Sottosegretario Mattioli ha cominciato introdurre il discorso relativo alla questione ambientale legata quindi è individuata come sommatoria di una serie di emergenze che vanno dalla la la principale che il rischio sanitario cioè di quello che deriva alla salute ambientale alla salute alla salute dell'uomo guida su dei cittadini da una serie di aggressioni
Di carattere ambientale che vanno dall'inquinamento allo smaltimento dei per rifiuti tossici e altro quindi all'aumento di densità il traffico all'interno dei centri urbani a un altro grande problema che è quello della riduzione delle risorse di primaria necessità quali Energia
E l'acqua più o un discorso legato allo smaltimento quindi abbiamo detto dei rifiuti dei rifiuti tossici in maniera particolare nei quali si vanno inserire anche dei fenomeni di carattere mafioso quindi alle così dette comarche specialmente in un asse che va da nord a sud quindi per lo smaltimento dei rifiuti tossici prodotti al Nord smaltiti in discariche non controllati Obispo abusive al Meridione
Un altro argomento centrale della discussione anche nella relazione del serve il sottosegretario Mattioli è stato in riferimento a la tutela idrogeologica del Paese fino all'assetto idrogeologico con una necessità
Comunque previste nell'azione di governo anche nel mille novecentonovantotto di Investimenti pezzi alla prevenzione di questi grandi rischi anche si diceva lo stesso Trenitalia Mattioli non abbiamo noi la possibilità di disporre di un modello matematico che ci consenta di anticipare eventuali danni quindi eventuali venti catastrofici che possono verificarsi ma una gestione più oculate e più accurate di quello che il territorio nazionale con particolare riferimento ein boschi menti quindi alla tutela del manto di copertura che evita poi fenomeni erosivi dannosi quando si verificano effetti effetti alluvionale quindi a precipitazioni catastrofiche come quelle che abbiamo ti in campagna possono comunque consentire di ridurre si è il danno che l'intervento dello Stato in termini in termini finanziari
Notevole attenzione è stata dedica da quelle che possono essere le possibilità occupazionali in questo campo diceva il Sottosegretario Mattioli che c'è stata nel frattempo una rottura del legame come già abbiamo visto ieri nella relazione svolta da Furio Colombo tra l'aumento di produttività quindi l'aumento di produzione è un aumento parallelo di occupazione questo non si è verificato anche per l'evolversi e l'introduzione di innovazioni tecnologiche che hanno inciso in maniera particolare sul costo del lavoro quindi su una riduzione dell'impiego del lavoro umano con un aumento invece l'utilizzo delle nuove delle nuove tecnologie e altri possibilità invece che occupazionali che invece in questo ambito possono svilupparsi
Se si ci si riferisce alla qualità della vita quindi la qualità le vita quotidiana con un prodotto quindi che viene prodotto e quindi venduto e in questo senso si possono individuare nuovi sbocchi occupazionali
L'onorevole rogna invece ha curato il discorso relativo ai giacimenti ai giacimenti culturali ha fatto una prima riflessione legata a agli aspetti specifici dell'Italia che mantiene o detiene il cinquanta per cento circa del patrimonio artistico e culturale complessivo mondiale
Però questo è una specie una sorta di vincolo
Che lega l'attività del nostro Paese acque a un'attività di conservazione
Come se fossimo solo cultori di una tradizione di una storicità che viene ecco mantenuta e conservate quindi per assurdo dice Valli potremo diventare un popolo di ciceroni
Tutti i testi alla conservazione del passato invece bisogna trarre da questo linfa nuova linfa per individuare nuove politiche di sviluppo nella gestione dei beni architettonici
E storici del nostro del nostro Paese un altro riferimento è stato fatto alla necessità di individuare nuovi processi nella nel degli interventi di restauro e tipi di tipo resterà attivo sui beni architettonici che abbiano una valenza più culturale di quella che hanno avuto fino ad ora è stato sottolineato in questo senso anche lo sforzo del governo
è lo sforzo stesso del vicepresidente Veltroni che comunque a questa delega a interventi di carattere culturale cercando facendo riferimento in maniera particolare a quelle che sono state le possibilità di reperire nuovi strumenti di finanziamento e quindi nuove nuovi flussi finanziari si faceva riferimento per esempio all'otto infrasettimanale da poi indetti rizzare verso interventi a carattere culturale quindi
E quindi di di recupero attese a livello dal dibattito che devo dire è stato abbastanza sacrificato anche per i tempi che c'erano stati concessi è comunque uscita un un univoca una una un attacco alla burocrazia che rallenta e in alcuni casi ostacola anche processi di sviluppo a carattere proprio innovativo dal punto di vista della progettualità è una ulteriore critica è stata sollevata alla scarsa valorizzazione delle professioni e delle professionalità che possono essere invece utilizzate all'interno di questo settore specifico grazie
Grazie a Bruno Maiolo scusate se Bikila nel gioco di tempi ma il tempo se il fatto davvero breve qualcosa ci dice Guido Bianchini sulle politiche sociali dai Guido il tema del nostro gruppo era il nuovo per fare la sanità uno dei punti qualificanti del programma di governo dell'Ulivo poco abbiamo ha vinto le elezioni ventuno aprile novantasei
Uno dei punti su cui il governo ha cercato di muoversi nella sua azione quotidiana con coerenza rispetto a quelli che erano stati presi gli impegni con gli obiettore Cogne condirettori
E noi dicevamo che lo Stato sociale va difeso ma riformato
Questo parte dalla convinzione che lo stato sociale si deve adattare all'ambiente sociale in cui in cui opera e su questa linea il Governo ha cercato ha cercato di muoversi
In Italia non si spende troppo per la sanità e per all'assistenza si è speso probabilmente negli anni passati male quindi c'era un problema di ottimizzazione dell'impiego delle risorse
Di modifica di riforme strutturali dello Stato sociale della sanità
Il il punti qualificanti attraverso cui questo sì implementato in questi due anni sono stati il lavoro della commissione Onofri il di perso mille novecentonovantotto due mila le proposte di legge di riordino del sistema sanitario del sistema previdenziale fino al decreto di questi giorni di venerdì sulla sull'assistenza
E e quindi su che cosa si è mossi quali sono i punti qualificanti di questa azione
C'è stata innanzitutto un'inversione di tendenza fortissima con la Finanziaria novantotto che per la prima volta ha stanziato otto mila miliardi aggiuntivi
Per il sistema sanitario nazionale invertendo la tendenza degli anni precedenti ha stanziato Osoppo Boumsong e qualificanti per il riassetto delle strutture di delle strutture sanitarie italiane ed anche per la ricerca
Ci si è mossi sul problema della qualificazione della spesa farmaceutica anche della sua moralizzazione quindi cercando di incentivare per esempio i l'uso dei preparati diciamo così galenici
E dei preparati specifici e portando avanti diciamo così il discorso parità di principio attivo pari stesso farmaco stesso prezzo
L'altro un altro punto qualificante è la proposta di di riordino del sistema sanitario nazionale che è stata approvata nelle scorse settimane dal dal Consiglio dei ministri
Viene ribadita la spinta verso l'aziendalizzazione delle a delle Wessel
Fermo restando il principio che levasse alle non devono produrre profitto ma devono produrre salute devono produrre benessere
Per far questo viene però ribadita la necessità di un una a di una efficace gestione organizzative bagni geniale all'interno delle aziende
Quindi ribadita per esempio l'importanza della struttura che ci si è dati attraverso il direttore figure dei direttori generali sanitari e amministrativi però contemporaneamente portando degli elementi di democratizzazione di controllo
Di democratizzazione di controllo per gli enti locali quindi rivalutazione del ruolo delle conferenze dei Sindaci responsabilizzazione specialmente per quanto riguarda la programmazione l'azienda fa la gestione della sanità però la programmazione la fa l'ente locale la fa la politica da altre parole
Viene data democratizzazione anche ampliare amplificare
I meccanismi di controllo di qualità coinvolgendo in questa agli utenti le associazioni di categoria gli operatori professionali che lavorano nella nella sanità
A tutto questo si accompagna un lavoro fatto anche per quanto riguarda a diciamo così la a formazione del personale
Quindi per esempio per gli operatori professionali dagli infermieri il nuovo mansionario le nuova la nuova organizzazione della del lavoro infermieristico fino agli agli ai ai medici
E e quindi in particolare con particolare riguardo alla riforma delle scuole di specializzazione
Per quanto riguarda diciamo così invece il il Welfare
La parte assistenziale il governo è partito da un dato l'Italia era spendeva quanto gli altri Paesi europei anzi forse di più per l'assistenza novanta mila miliardi ma il tasso di povertà nel nostro Paese era superiore alla media europea quindi c'era qualcosa che non andava
Qualcosa che non andava era il fatto che in Italia non si è fatto una politica dell'assistenza ma sono stati usati altri strumenti le pensioni di invalidità o la cassa integrazione o altre o altri strumenti per fare assistenza
Ecco quindi la scelta di questi ultimi giorni del decreto di venerdì che introduce questo questo principio per la prima volta nel nostro Paese
Di un di un reddito minimo di inserimento che viene dato al città Dinoi del bisogno per il fatto che è nel bisogno don perché invalido o o altro perché è un un falso invalido e quindi che però ha bisogno e quindi viene corto circuito atta i in questo modo
Ecco quindi questo questo è un dato dato essenziale che inserisce un punto nuovo nella nostra nella nostra legislazione c'è il problema rimangono sicuramente delle cose da fare
Il nostro i redattori erano il senatore Bruno diserta per la parte sulla sanità sottosegretario alla Sanità
E il professor Nicola Rossi del consulente della presidenza del Consiglio già membro della Commissione Onofri per la parte del Welfare rimangono delle cose da fare
Rimangono da fare per esempio un aggiornamento delle politiche per la famiglia lo strumento fin Puato peraltro gli assegni familiari sono ormai datato e poco efficace bisogna fare una politica di servizi per la famiglia
E per quanto riguarda ha probabilmente anche una un punto una delle politiche per esempio di un ulteriore razionalizzazione come per esempio abbiamo per il problema della disoccupazione abbiamo in Italia un paradosso
Per cui lo Stelvio nello sterno il cittadino nella stessa condizione cittadino disoccupato
Viene trattato in maniera diversa cioè con la mobilità o con la cassa integrazione o col sussidio di disoccupazione o addirittura con niente
Solid upupa che non hanno nessuna rete di protezione
Questo è sbagliato il Governo ha già cercato di modificare questo si è scontrato con interessi corporativi forti ma da questo credo venga un rinnovato impegno ad andare avanti in questa direzione
Grazie bianchi
Però molto interessante chiude questa carrellata sintetica ma significativa Giampaolo Schiesaro sull'amministrazione della giustizia Grassi grazie
Nel corso del dibattito molto intenso della
Della nostro gruppo di studio sono emerse alcune cose importanti che vale la pena di comunicare a tutti
è emersa la centralità della questione giustizia in questo Paese e centralità della giustizia intesa non solo come diritto fondamentale dell'individuo e di irrinunciabile
Ma anche come garanzia dell'uguaglianza tra tutti i cittadini e in definitiva come strumento indicatore della qualità stessa della democrazia
Ieri Furio Colombo ci ha detto che non tutte le democrazie sono uguali noi vogliamo vivere in una democrazia in cui i diritti siano davvero tutelati
Nei confronti di tutti e ci sia la possibilità di difesa di diritti perché senza questa possibilità una anche di diritti fondamentali di una democrazia non può mai dirsi tale
Secondo quella che è la nostra concezione c'è dunque una domanda
Sacrosanta pretesa di efficienza e di rapidità della giurisdizione che porta il Governo a dover risolvere finalmente qui problemi gravissimi stratificatisi nel tempo
Che hanno attanagliato la giurisdizione dando delle risposte a a a questioni che sono aperte da danni
E dando soprattutto l'indicazione che davvero qualcosa stia finalmente cambiando perché tante tentativi di riforma della giustizia sono stati fatti da molti anni ma mai in modo significativo ma in modo incisivo
E dunque in questo sforzo di lanciare un segnale di novità bisogna partire dalla riaffermazione dei valori irrinunciabili l'indipendenza della magistratura
Intesa
Come valori irrinunciabile di garanzia dell'uguaglianza del cittadino l'obbligatorietà dell'azione penale uno ugualmente strumento forte per la difesa dell'uguaglianza
E una volta fatta questa riaffermazione occorre lanciare questo segnale di cambiamento attraverso messaggi che incidono sul quotidiano funzionamento della giustizia una Ka faccetta di attenzione alle cose che si potevano mettere a posto con poco alle questioni di organizzazione degli uffici che sono irrisolte alle carenze croniche degli organici
Agli orari di lavoro del personale all'informatizzazione che non arriva alle semplificazione dei procedimenti delle cancellerie
Una riaffermazione è una ripresa forte di quel valore di responsabilità del ministro di Grazia e Giustizia che l'articolo centodieci della Costituzione pone a fondamento era garanzia
Della buona organizzazione del buon funzionamento degli uffici noi rivendichiamo questa responsabilità e vogliamo che il governo dell'Ulivo sia il primo governo della repubblica in cui questo principio sacrosanto viene finalmente fatto valere
E poi altre altre questioni sono state segnalate la questione carceraria continuiamo a subire una condizioni carcerarie che solo il poco degno di un paese civile sia in termini di vita all'interno del carcere sia in termini di effettiva capacità e possibilità di riabilitazione e di rieducazione del condannato
Questo è un settore che fa la differenza e in questo settore noi segnaliamo al Governo la necessità di interventi che ci portino a segnare fortemente un cambiamento rispetto a quello che abbiamo vissuto sino ad oggi
E ancora un miglioramento del processo penale
Che ci consenta di garantire ancor meglio la parità delle parti nel processo
Garantire ancor meglio la terzietà di del giudice all'interno del processo
E di coniugare meglio di quanto sino ad oggi non ci si è riusciti a fare l'esigenza del garantismo individuale con le esigenze di difesa sociale che sono ancora fortissime in molte aree del paese in mano alla criminalità organizzata
Una riforma della professione forense probabilmente diverso da quella che ancorché in questi giorni in cantiere all'esame del Parlamento
Che valorizzi i momenti di formazione professionale che valorizzi e che garantisca al meglio la difesa d'ufficio e la difesa dei non abbienti altro settore in cui nostro processo penale fa e poi gli interventi a sostegno del processo civile perché non ci può essere una giustizia dimezzata non ci può essere l'una giustizia degli ad ritratti non ci può essere la lista degli incarichi paralleli che costituiscono la negazione della possibilità di tutti per accedere alla giustizia
Il monito finale questo la crisi della giustizia e storica stiamo cercando di metterci mano definitivamente speriamo di cambiare le cose c'è però qualcuno che su questa crisi sta speculando
C'è qualcuno che utilizzano il male della giustizia per portare avanti un disegno di riduzione delle garanzie dipendenza dalla magistratura un attacco al controllo di legalità
Questo è un rischio che va denunciato perché credo che il governo dell'Ulivo abbia assunto col campagna elettorale dello dello Marta sei anche l'impegno di garantire questi valori irrinunciabile nella prospettiva di assicurare alla gente la tutela reale dei propri diritti forma
Grazie fissare grazie
Relatori riuscì a ripararla nella andiamo avanti secondo programma
Benvenuta Walter Veltroni
Fidiamo sella calma chiediamo sono i benvenuti a noi riteniamo grazie grazie sedicenne ospiti è invece noi riteniamo un ospite qui riteniamo una persona di casa
No
Applauso ti salutiamo e adesso passiamo subito la parola a quattro coordinatori provinciali che ti porranno alcune domande
E no
Militare
Sì
Sono Carlo Tatarano coordinatore provinciale di Brindisi onorevole Veltroni governare da sinistra lei ha scritto un pregevolissimo libero
Appena due anni fa ecco dopo due anni dalla sua esperienza e dal suo impegno istituzionale
All'indomani dell'ingresso in Europa che cosa riscrivere ebbe cioè innanzitutto riscrivere ed è quel libro che cosa cambierebbe di quel libro
E nel capitolo dedicato alle strategie uliviste nel paese in Italia e quelle possibili anche in Europa
Quale prospettiva ritagli erede al Movimento per l'Ulivo
E quale ruolo riterrebbe di assumere nell'ambito di queste prospettive del Movimento per l'Ulivo grazie
Buongiorno a Salò Stefania Benatti D'Alema
Onorevole noi siamo qui a scuola di movimento siamo quadri del movimento e quindi l'obiettivo ultimo del nostro essere qui in questi due giorni è quello di ritornare
Carichi di contenuti carichi di proposte per re i nostri comitati innanzitutto per l'organizzazione dei comitati quindi io le volevo fare una domanda che va proprio in questa direzione
Ecco un problema che il nostro Paese sta cominciando ad avere in in maniera pressante è quello che e poi è emerso in maniera prepotente e alle ultime amministrative con me
Il segnale che l'entrata mandato dell'astensione ma dietro questo segnale c'è un disagio che i cittadini nostri concittadini da qualche anno ormai dimostrano nei confronti della politica oggi la politica
Vista in
La il popolo italiano è alquanto indifferente nei confronti di una politica quanto non è e quando poi non è addirittura in qualche modo la vede maniera anche forse come sento di disprezzo addirittura arriviamo queste a questi si segnali ecco non crede onorevole che nel momento in cui l'Ulivo ha deciso di cambiare Paese prima e di cambiare la politica poi non sia giunto il momento forse di scrivere in un dico ottantotto ma almeno otto tesi su come riorganizzare la struttura della partecipazione ecco lo chiediamo a lei che ha una grande esperienza di partita anche una grande esperienza di movimento di associazionismo oltre che naturalmente amministrativa e quindi di gestione della cosa pubblica come vorremo capire
Quali sono stati i limiti nel nell'ultimo periodo della struttura anche partitica per capire gli errori che noi dobbiamo fare il per capire invece come riaggregare è le le persone riaggregare
Quelli che guardano con simpatia al nostro movimento siamo in questo momento in crescita il movimento è attorniato da tanta simpatia è è fondamentale per noi non perdere questo treno ma cercare quindi di nonne
Appiattirci nella pare un convegno essere contenti dobbiamo trovare degli strumenti nuovi e dobbiamo farlo probabilmente con competenza
C'è bisogno che l'Ulivo facciamo secondo noi anche questo servizio al Paese
Da cosa cominciamo
Grazie
Mi chiamo Pippo Russo e sono coordinatore provinciale di Palermo
La mia domanda onorevole fa riferimento a un articolo di Giorgio Ruffolo ieri su Repubblica a beneficio di chi non l'ha letto sostanzialmente Ruffolo dice la Cosa due è fallita anche se è una cosa giusta perché non ha risolto la questione socialista
Quindi pone una questione socialista ancora attuale in Italia e che l'Ulivo va rafforzato con il progetto di governo quindi sul piano programmatico ha qualche dubbio invece sul progetto politico forse perché teme che sia Scullino un po'troppi partiti
Sono considerazioni secondo me di sapore un po'antico se non becca ma qui quello che interessa l'opinione dell'onorevole Veltroni su questi due temi
Il primo sulle regioni del fallimento della Cosa due e se è vero che si possa racchiudere soltanto in una questione non so socialista non ci sorta
La seconda legata ai dubbi espressi da Ruffolo sulla necessità di consolidare il progetto dell'Ulivo come progetto politico oltre che con il progetto di governo quasi che Ruffolo ponesse una contraddizione non so se nel PDS anche così tra la Cosa due e l'Ulivo cosa ne pensa l'onorevole Veltroni
Qui sono Massimo Zanetti coordinatore provinciale di Padova onorevole situazione vorrei sapere la sua di sensazioni
Che il popolo dell'Ulivo Popoli in movimento l'Ulivo corra con più velocità dei partiti dell'Ulivo rispetto rapporto diretto con la società civile
Penso
Penso infatti
Le nostre aspettative relativamente alla questione del territorio penso alle primarie intenso nostro bisogno di confrontarsi in un sistema bipolare siano da come dire da prendere quindi con attenzione e penso anche che il nostro progetto comune politico debba riprendere fiato il luogo delle numerose divisioni che all'interno dell'Ulivo a noi piacciono poco
Noi vogliamo un progetto comune politico comune lo vogliamo vedere rafforzato decoriamo anche poter contare di più nei processi decisionali della politica del territorio
Con questi interventi abbiamo capito perché oggi il giornale ci dedica mezza giornata definendo ci i giovani dell'Ulivo e sta una scuola quadri è stato detto dei giovani dell'Ulivo ci sono anche tanti giovani ma soprattutto ecco veramente c'è uno spirito ulivista sentito adesso passiamo sono subito la parola all'onorevole Veltroni per le risposte alle quattro domande e per un intervento conclusivo della nostra seconda scuola quadri
Ma intanto chiedo scusa se ho un po'di influenza magari renderà meno brillante lei
Il discorso tuttavia lui ci tenevo a esserci perché questo è per voi per il movimento dell'Ulivo un appuntamento importante
è un appuntamento nel quale persone che hanno esperienza di organizzazione del movimento che si stanno cimentando con la definizione della aggregazione attorno al movimento si ritrovano per discutere insieme e abbiamo sentito prima dalle relazioni dei responsabili dei gruppi di lavoro
Per discutere attorno ai temi programmatici e i temi politici cosa che faremo stamattina con particolare attenzione
Ieri mattina più o meno le stesse condizioni sono stato al congresso del Movimento federativo democratico come sapete momento per ragioni avvocati ecco è il movimento presieduto da Giovanni Moro
Che svolge una funzione di organizzazioni della società civile
Al cui interno o diciamo che promotore di un aggregazione come quella che il Tribunale dei diritti del malato che è un'esperienza importante e ieri celebrava il suo ventennale e mi hanno chiesto di andare fare un discorso avendo nel corso di questi vent'anni seguito anche per l'amicizia con Giovanni l'esperienza di un movimento che è andato nel febbraio due mila centosettantaquattro come un movimento di giovani cattolici democratici
I quali si sono uniti e hanno dato vita da lì a quattro anni all'inizio il settantotto è andato il Movimento federativo democratico ad un ad un soggetto quello che è interessante e per questo comincio da da qui quello che interessa vedere come quelli del movimento nato come movimento originariamente cattolico democratico giovane si sia dev'essere successo qualcosa di unico
Forse l'hanno alzato
Ecco perfetto
Si sia progressivamente trasformato in qualcosa di diverso
E cioè come un luogo politico nel quale percezione che venivano da esperienze politiche culturali da strade da percorsi l'uno dall'altro molto diverso si sono ritrovati insieme
Alla presidenza in quel convegno c'era un intellettuale di provenienza del PC come Giuseppe Colturi c'era Giovanni Moro uomo sicuramente espressione del cattolicesimo democratico e poi componenti di altri culture di altre esperienze politiche
Fino a fondersi a diventare lì dentro indistinguibili diciamo per contenuti per programmi che per militanza quotidiana
E capaci di registrare gli elementi di convergenza assai più degli elementi di divisione
Quello che forse può essere utile e quindi oggi è richiamare per un attimo
Come che ve ne fosse bisogno anche se bisogna va bene
Il senso politico più profondo dell'esperienza dell'Ulivo
L'Ulivo
Non è
Non potrà essere non sarà mai pena lo scomparire
Semplicemente una sigla una buona trovata pubblicitaria Bonzi in volo un buon nome
Da sovrapporre a qualcosa che già c'è
L'Ulivo nel momento in cui lo abbiamo pensato immaginato le e costruito
Aveva dentro di sé un'idea politica
Credo tra le più importanti di questa
Di questa fine di secolo nel nostro Paese
E cioè l'idea di riconoscere che dopo il mille novecento ottantanove
Si erano messi in moto nella società italiana energie democratiche liberate dai condizionamenti di quelle appartenenze che comunque avevano pesato sulla vita politica del Paese
E che una volta rimosse per fortuna rimossa dalla grande rivoluzione democratica che accompagnò la scomparsa del muro di Berlino e di cui l'arco partimmo di Berlino fu il il segno più evidente
Quella grande eruzione avvocati che liberava Energia Londra faceva finire sotto le macerie esperienze politiche liberamente
E consentiva queste energie di riconoscersi
Per i loro programmi per i contenuti per i loro contenuti per i loro valori
Trovando gli elementi di confluenza di convergenza non con la timidezza che gli derivava dall'essere identificati con mondi schieramenti e appartenenze politiche ideologiche diverse ma dall'essere presenze persone democratiche riformiste di un Paese
L'idea del centrosinistra nasce da qui
Nasce da una considerazione politica culturale molto alta molto ambiziosi
L'idea che fosse venuto il tempo in questo Paese in cui rotti contenitori perché i contenitori si erano rotti si era rotto il PC
Che aveva subito la scissione di Rifondazione Comunista
La nascita del PDS atto di grande coraggio
Atto per il quale quel coraggio fu pagato anche in termini elettorali vorrei ricordare che le prime elezioni alle quali il PDS si presentò dopo la cessione dei fondazione del PDS pago un prezzo ma era inevitabile che fosse così
Aggiungo era giusto che fosse così
Nel primo momento se il PDS avesse fatto un'operazione del tipo di quella che affatto peraltro verso in condizioni del tutto
Dissimili Alleanza Nazionale mantenendo dentro di sé la contraddizione determinato dal fatto che non si scioglievano i nodi e non si rendeva quella innovazione innovazione sufficientemente visibile probabilmente avrebbe pagato i prezzi politici che ora ora Fini sta cominciando a pagare
Il PDS ha scelto quella linea e al tempo stesso dall'altra parte il grande contenitore della democrazia cristiana si è rotto
Si è rotto e non si ricomporrà più così come così come non si ricomporrà più il PC e non si ricomporrà più il PSI così com'era
Soro il nostro dibattito politico giornalistico che essendo figlio di quel tempo non riesce a capire che quel tempo non c'è più nella coscienza degli italiani
E che gli italiani sono dal punto di vista culturale politico già proiettati in una dimensione bipolare
Nella quale gli appare persino grottesco il fatto che continui a manifestarsi la frammentazione politica esasperata la cui indistinguibili TAR spesso è tale da far rimpiangere io lo lo ha detto l'intervista con se la settimana scorsa negli anni Settanta essere socialdemocratico repubblicano aveva un senso si attingeva a grandi risorse della storia nazionale
Che risalivano Persico al Risorgimento
Quindi cose nobili
E tuttavia cose che anche quello dell'ottantanove diciamo in qualche modo a finito con rimettere in discussione oggi perché esistono CCD CDU UDR Cdr non so quante altre sigle qual è la differenza da dove nasce la differenza culturale e politica di queste formazioni
è una frammentazione che ha tutt'altre motivazioni che sono legate alla dimensione del gioco politico
Ma l'idea dell'Ulivo
Nasce esattamente dalla consapevolezza del fatto che se fosse aperta quella che si chiama una finestra di opportunità
Una finestra di opportunità nella quale le forze riformiste liberate dalle appartenenze di un tempo potevano incrociarsi incontrarsi contaminarsi conoscersi meglio
E verificare meglio le le le ragioni di un'alleanza la rottura della democrazia cristiana in Italia è stata una cosa molto importante storicamente importante perché ha prodotto il venire alla luce
Di quelle diverse culture che hanno convissuto nella storia della DC che è una storia più complicato di quanto spessa
Una certa iconografia finisca con la una cellula certa diciamo politologi a finisca col rappresentare dentro la DC c'erano anime e culture sensibilità sociali del tutto diverse differenti e contrapposte sapevamo fin dall'inizio
Che
Io mi ricordo di averlo sostenuto in un congresso del mio partito nel mille novecentonovantuno ed essere stato per questo fortemente bacchettato da da da Bettino Craxi perché sostenne allora che diciamo non si capiva perché noi non dovessimo considerare e cita il Tina Anselmi Giovanni Bianchi per dire due nomi di persone per le quali avevo grandissima stima come nostri possibili interlocutori dovessimo considerare interlocutori
Versione che in quel momento era ora il partito socialista del pentapartito che vi apparivano dal punto di vista dei valori e dei contenuti che avevo dentro assolutamente lontane
Ma lo sapevamo fin dall'inizio che come posso dire la destra della DC
La destra politica culturale comportamentale diciamo così della DC e Tina Anselmi Giovanni Bianchi non c'era ragione che stessimo stesso partito meglio una ragione c'era
Era quella ragione che è stata valida fino al mille novecentottantanove
Finita quella ragione era inevitabile che quella roba lì si rompesse
Ed era inevitabile che quella roba lì rompendosi come succedeva dall'altra parte producesse una liberazione di energie e di forza e io considero che la nascita del Partito popolare o comunque la messa in autonomia del cattolicesimo democratico italiano sia una delle grandi opportunità è una delle grandi risorse che si sono messi in movimento
E allora io se posso usare un'espressione un po'come posso dire simbolica è come se da da un dalle colline dalle quali ci si guardava per tanti anni in cagnesco
A un certo punto finito la guerra si fosse deciso di scendere a Bali
E ognuno si sia ritrovato ricomposto secondo le ragioni che aveva dentro di sé ci si è incontrati conosciuti capiti ascoltati
Si è visto che si poteva fare come noi abbiamo fatto un programma comune perché il programma dell'Ulivo non è un libro dei sogni è un programma di governo che la cosa più dura da fare più complicato però abbiamo fatto non perché abbiamo voluto fare i furbi
Abbiamo rimosso perché abbiamo visto che quel programma conteneva gli elementi di convergenza reale
E se oggi dovessi trovare una definizione dico
Visto che se ne va diciamo si va sempre alla caccia di definizione l'Ulivo OGR
Il luogo politico dei riformisti italiani il luogo politico di tutti coloro i quali cattolici democratici ambientalisti laici socialisti della sinistra riformista
Persone che non si non si non appartengono a nessuno di questi filoni ma che si sentono appartenenti alla grande diciamo identità democratica di questo Paese scelgono la linea del riformismo
E questo convince a configurare un bipolarismo politico reale
Dalla parte di pormi visti e dall'altra i conservatori secondo uno schema che c'è in tutti i Paesi democratici e chiedere lo schema che lo dobbiamo tendere ad affermare i riformisti da una parte i conservatori da è lo schema che c'è in Inghilterra lo schema che c'è negli Stati Uniti è lo schema che c'è in tanti Paesi europei
Se pure nelle forme diciamo politico istituzionale che sono espressioni della della storia di ciascun paese
Ma noi noi in Italia
Che abbiamo una storia politica del tutto particolare e lo dobbiamo sapere e quella storia è vero che non c'è più come posso dire negli emendamenti politici dei giovani che oggi hanno diciassette diciott'anni si avvicinò la politica ma cede il sottofondo della società italiana inevitabile che ci siano come
Come la storia di ma no rimane come sedimento rimane come come base di di riferimento che le culture politiche la storia politica italiana è una storia che richiede ancora di più una sottolineatura del valore di questa unità
Di questa convergenza di culture diverse
Vedete oggi a Cardiff si sarebbe dovuto svolge il vertice dei primi ministri popolari quello che di solito precede il vertice dei primi ministri
Che si svolge semestralmente
Romano Prodi doveva partecipare come ha fatto in altre circostanze questo vertice
Ha deciso di non partecipare
Ha deciso di non
Ha deciso di non parteciparvi e io vorrei che mi ci fermassimo un attimo a ragionare sul fatto che questo è un atto di coraggio intellettuale e politico
Che non è frequentissimo diciamo nella
Nel mondo nel quale noi viviamo
In qualche misura è un atto di
Sofferto non è una cosa che Prodi ha deciso a cuor leggero una cosa che si possa fare a cuor leggero è una decisione sofferta
Ma è una decisione che nasce dalla totale assunzione di una cultura
Bipolare
La quale inimmaginabile che nello stesso luogo non oggi
Si possono trovare insieme in un paese il presidente del Consiglio di un governo riformista e il capo dell'opposizione di uno schieramento conservatore non ha ragion d'essere
Io so quale qui cominciamo entrare anche una riflessione più attuali che so qual è il ragionamento che si fa diceva beh ma l'anomalia bostoniano è un'anomalia italiana
I popolari in larga parte d'Europa sono avversari dei socialisti
Ma questa anomalia in verità intanto comincia a non essere più sono un'anomalia italiana perché il processo che è in corso in Italia è in corso in tanti altri paesi europei ed extra europee
Secondo è un'anomalia che io non esaltare
Cioè scusate è un'anomalia la cui come posso dire la cui i cui effetti io non esaltare nel senso che
Oggi
Se noi dovessimo immaginare che
Ha ragione Cossiga il quale dice ragionamento di Cossiga un ragionamento che alla sua
Dura
Comprensibili Scano Cossiga dice va bene tutto chiaro qui ci sono i popolari
Popolari europei
Prodi cosa vuole si scriva all'Internazionale socialista
D'Alema intervista su Repubblica D'Alema rappresenti quelli che storicamente deve rappresentare cioè i partiti comunisti che si sono trasformati
Con un effetto di schiacciamento diciamo così
Del nostro schieramento ed è la componente cattolico democratica che Romano Prodi rappresenta diciamo evidentemente essendo chiaro che il leader di tutta la coalizione ma essendo anche chiaro che quella è la sua provenienza uno schiacciamento di questa cultura di questa componente su un polo diciamo così
Messo in una posizione tale che si aprirebbe per l'altro polo quello conservatore una sorta di prateria di movimento politico
è uno schema che dal suo punto di vista capisco
No è ovvio
Prodi non è più il diciamo il centro del centrosinistra Prodi è un pezzo magari più moderato di vite nazionalsocialista D'Alema è l'espressione degli ex comunisti cioè nel suo schema tutto torna
Ma il suo schema
Cioè è lo schema di un uomo che in questo momento ha interesse a a mettere in discussione la leadership riformista sulla sul governo di questo Paese è legittima fa parte delle regole del gioco non lo contesto e persino rispetto e persino le vedo come posso dire un elemento di
Come posso dire di di intelligenza politica in questa operazione non sicuramente è un'operazione politica più intelligente delle sparate di bob Berlusconi sui comunisti cioè è un'operazione politica più intelligente ma è un'operazione politica la quale come dobbiamo reagire
Come dobbiamo dirci qui sta il nodo della vicenda italiana
Perché io voglio cogliere quest'occasione per fare un ragionamento un po'come posso dire un po'impegnativo ecco
Qui sta il nodo della vicenda italiana
Un nodo che mette in questo momento
A nudo
La possibilità
Che
Nello scontro che ha aperto tra conservatori e riformisti in questo Paese
La leadership riformista possa durare nel tempo
E la durata nel tempo per me non è un fine io non ho mai considerato il durare al governo un figlio
Lo considero considera il governo mezzo e il mezzo per cambiare il Paese l'unica ragione per la quale un Governo riformista ragiona che esista e cambiare trasformare un Paese Dio solo sa se l'Italia ha bisogno di cambiamenti e di radicali trasformazioni
Però di durare nel tempo significa per un Governo riformista poter fare le riforme
Perché le riforme non sa una parola in calce ad un discorso
Le parole sono le riforme sono una sfida dura la più dura che spossata fare quando sia responsabilità di governo lo hanno detto i relatori qui le riforme significa scuotere i comportamenti atteggiamenti culture
Che sono durate per decine di anni
Scuotere poteri che si sono consolidati per decine di anni una politica riformista la più pericolosa
Guardate che hanno pagato talvolta persino pagato personalmente i riformisti
Non i predicatori diciamo
Di testimonianza rivoluzionarie tra virgolette
Nelle società democratiche poi ci sono stati uomini come Che Guevara come altri e come tanti altri che hanno pagato per aver combattuto grandi battaglie di rivoluzione democratica per liberare
Dalla schiavitù della dalla oppressione delle dittature ma nelle società occidentali
Là dove ci sono le democrazie compiute chi ha pagato sono stati i riformisti perché sono i riformisti che mettono in discussione i vecchi poteri quelli che si sono consolidati e si consolidano
Quando la politica è debole o quando la politica peggio il committente allora
Oggi la partita e questa c'è un aspetto che riguarda il governo su quale però da un'ampia un attimo ma c'è un aspetto che riguarda la politica
Eh io vorrei dire queste l'Ulivo è una grande idea strategica
L'Ulivo è l'idea della convergenza delle culture democratiche di questo Paese l'Ulivo è lo abbiamo detto il luogo politico dei riformisti italiani
L'Ulivo non è semplicemente la sigla che sta a
Come posso dire Assumma dei partiti non ci sono i partiti e poi c'è l'Ulivo che definisce non è così
Non è così sarebbe sbagliato sarebbe poco che fosse così
Perché se l'Ulivo fosse solo questo se venisse percepito è solamente come la finzione diciamo così o come la denominazione di una giustapposizione tra i partiti d'ulivo perderebbe quella capacità di espressione di aggregazione
Di elettorato di consenso democratico e riformista che non si riconosce né i singoli partiti ma che si riconosce nell'Ulivo e della quale peraltro diciamo voi siete per larga parte espressione attenzione io questo lo voglio dire mai mettere in contrapposizione all'Ulivo i partiti mai
Sarebbe un errore gravissimo
Sarebbe un errore gravissimo nelle attuali condizioni politico istituzionale di questo Paese
Mai fare dell'Ulivo un frammento
Mai mentre l'Ulivo in competizione come se fosse una piccola sigla rispetto ad altre sigle non l'Ulivo deve mantenere la sua dimensione è la grande casa dei riformisti democratici italiani
Dentro questa grande casa ci sono le forze politiche
Con le loro diciamo discende ciascuno per la sua le quali però io credo che noi oggi dobbiamo registrare questo come un dato politico nuovo e positivo
E ve lo dice uno che lo sapete
Nel corso di questi anni ha
Sostenuto una discussione talvolta anche l'escussione difficile su questo tema
Tuttavia io oggi posso dire con maggiore serenità
E anche con maggiore soddisfazione
Che oggi mi pare che in tutte le forze politiche che compongono questa condizione
Sia maturata la convinzione della portata strategica dell'idea dell'Ulivo
Sia maturata la convinzione che la prospettiva alla quale i riformisti italiani comunque collocati devono legare la propria scelta strategica appunto quella dell'unico
Nessuno coltiva più l'idea dell'autosufficienza
Oggi c'è un bellissimo articolo che scritto Fabio Mussi sull'Unità
Che contesta esattamente l'idea che l'Italia possa essere per questo vedete torniamo all'idea dello schema europeo possa essere in qualche misura riportata magari con tutta la buona volontà interloquisce proprio con l'articolo di Ruffolo al quale qualcuno di voi ha fatto riferimento magari con la buonissima volontà comunismo intenzione possa essere riportata però dentro uno schema di altri Paesi che hanno un'altra storia
Perché la storia tedesca o la storia francese sono diverse dalla storia italiana
L'idea che in Italia la sinistra possano essere autosufficiente
Nel candidarsi ad ottenere il cinquantun per cento dei voti è un'idea non solo dal punto di vista numerico non praticabile ma io aggiungo dal punto di vista politico non giusto
Perché dal punto di vista politico io voglio incontrarmi non posso considerare avversari riformisti altri che non sono tradizionalmente nella sinistra dovrei considerare avversario il cattolicesimo democratico italiano dovrei collocarlo dall'altra parte
Allora
Quando Tony Blair ha lanciato la sua idea del foro un planetario del centrosinistra
Perché noi abbiamo mostrato per questa interessa
E le occasioni di confronto e di discussione che abbiamo avuto con Blair successivamente sia
Io personalmente il Presidente del Consiglio e poi anche insieme
Ci confermano in questi interessi
Lì dentro che cosa sceglie c'è un'idea politica anche lì non
Perché purtroppo tutto finisce in
Morto piccolo piccolo non è l'idea di costituire un'organizzazione che va in concorrenza con internazionale cioè non è assolutamente questo
Anche qui posso fa riferimento ad un assaggio intervista di Piero Fassino oggi sul Corriere la sera esattamente su questo
Qual è l'idea l'idea è quella di
Costituire un luogo di discussione e di incontro
Di tutte le esperienze democratiche di centro sinistra che sono in corso e sviluppo in Europa e nel mondo e c'è tanta
E c'è netta
Riconoscendo che c'è una comunanza di valori di programmi e di idee
Guardate che
Le parole che usa Blair chiusa Clinton che usiamo noi che si usano da parte del diciamo di schieramenti democratici che in America Latina piuttosto che in Asia si fanno costituendo sono le stesse
E allora
Qual è l'idea che sia è un'idea ambiziose che però oggi diciamo si propone non la costituzione di un'organizzazione ma costituzione di un luogo politico l'idea ambiziosa e quella di riconoscere il fatto che questa è la nuova grande aggregazione democratica del due mila
Cioè che c'è una tale comunanza che sono caduti tanti di quei curiose volete tramezzi senza bisogno di muri che separavano le culture democratiche per le quali appunto cosa volete che Possa rendere impraticabile un'alleanza tra una persona della sinistra riformista italiana
E di una persona che viene da l'esperienza del volontariato cattolico democratico del movimento abbia ambientalista o persino diciamo da esperienze bello definite politicamente ma che comunque si riconoscono come succede in tutto il mondo in questi
Grande aggregazioni bipolari
Quindi un forum un luogo di discussione
Che riconosca il fatto che lo schema diciamo tradizionale del Novecento è uno schema probabilmente consumato
Questa idea non significa in nessun modo negare l'identità interni all'Ulivo scusate se io torno un attimo sul tema che ha affrontato prima dicendo mai mettere in contrapposizione vive partiti e soprattutto veramente mai ridurre l'Ulivo ad una come posso dire ad un soggetto in competizione con gli altri perché perde la sua natura perde la sua identità
Io siccome ho il difetto di parlare esplicitamente so tutta la storia e quindi non è però
Siccome poi si dà una valutazione terminale diciamo così a me non è piaciuto vedere le lezioni in Val d'Aosta il simbolo dell'Ulivo messo diciamo in contrapposizione
E con gli altri simboli e gli altri simboli messi in contrapposizione con l'Ulivo perché l'Ulivo è la grande casa non è una cassetta che si deve buttare sul confronto elettorale
Dobbiamo cercare di costruire e quando non ci sono le condizioni dobbiamo insiste in quella direzione con la consapevolezza con la coscienza e vorrei dire con la serenità che questo è il corso delle cose ve lo dice uno che appunto nel corso di questi due anni ha visto crescere
Dentro il suo partito fuori dal suo partito ha visto crescere la consapevolezza della come posso dire Dellai ineluttabilità di questa scelta lasciamo stare la la grandezza politica che a me appare evidente ma la ineluttabilità di questa città
Oggi per come è fatto il sistema politico italiano le identità dei partiti sono un valore per la coalizione
Ciascuno molti la sua identità
A condizione che naturalmente queste identità non entrino in conflitto con questa identità più generale
Ma l'alimentino
Oggi vorrei dire che persino elettoralmente trarrà più vantaggio chi apparirà più motivato nella scelta della coalizione
Più motivato nel sostenere la linea della grande aggregazione dei Democratici Riformisti Italiani
Queste se volete anche la sfida per la sinistra italiana
Io non so diciamo come
Diciamo evolverà la discussione tuttavia quello che so è questo che oggi oggi tutta la sinistra democratica riformista italiana ha scelto
L'Ulivo occorre
Come il grande riferimento strategico della sua politica
Non vedo nessun appunto ha fatto riferimento alla discussione tra Mussi e Ruffolo per dire però che oggi nel gruppo dirigente tanto per parlar chiaro nel gruppo dirigente dei Democratici di sinistra non c'è nessuna suggestioni di autosufficienza
Non c'è neanche nessuna suggestione lo voglio dire chiaro di ricomposizione della frattura nella sinistra questo sì sarebbe qualcosa diciamo di non europea uno in tutta Europa c'è un partito socialista e poi c'è un partito comunista altra cosa è se si va verso un modello bipartitico
Come quello americano nel quale c'è un grande partito democratico in cui l'arco delle posizioni copre fino alle posizioni di Jesse Jackson che sono sicuramente posizioni come posso dire
Politicamente e culturalmente fortemente caratterizzati in termini di radicalità programmatica non certo di quella radicalità ideologica che ogni tanto ne troviamo invece ancora in questa parte del
Dunque da questo punto di vista lo dobbiamo avere inquietudini
Dobbiamo credo tutti quanti sapere che per le singole forze della coalizione questa scelta è una scelta maturata e acquisito
E che la revoca in discussione di questa scelta sarebbe una contraddizione non governabile non governa
Dunque l'Ulivo ha di fronte a sé una grande prospettiva
Ha una grande prospettiva di rafforzamento di evoluzione ora bisogna però strutturale
Bisogna dargli la solidità necessaria
Abbiamo costituito questo comitato di coalizione che cosa importa
Però bisogna che cresca a livello
Ribassi
Io come ma diversa
O da tempo la convinzione che
Lo dobbiamo far finta diciamo ogni tanto dobbiamo immaginare di essere un sistema bipolare perfetto e dobbiamo comportarci come se fossimo un sistema bipolare perché
Perché anche se loro siamo formalmente lo siamo nella testa degli elettori dei cittadini
Guardate che da questo punto di vista la società italiana
è molto più avanti di noi delle discussioni che si svolgono su subisce sui giornali le cose delle quali noi stessi siamo espressione quello è un mondo piccolo piccolo
Guardate che fino a qualche anno fa
Un articolo di giornale che interveniva in queste discussioni faceva il rumore di una bomba atomica
Adesso ci sono un centinaio di persone che si incontrano Transatlantico di Montecitorio e si danno di gomito e tutto l'affetto che si produce
Il movimento che si produce nulla di più nella società italiana si produce movimento per tutt'altre dimensioni
Per tutt'altre logiche per tutt'altre valutazioni
Ma
Proprio mi sono perso in questa parentesi della
Dei
Dei giornali
Sì ecco la cosa che lo dobbiamo fare e dare struttura all'Ulivo
A livello di base a livello dei collegi elettorali
Noi dobbiamo lavorare perché in ogni collegio elettorale attorno ai parlamentari e senatori eletti dall'Ulivo si strutturi la coalizione
Si strutturi avendo dentro le forze politiche le associazioni i movimenti i singoli cittadini
Questa struttura diventa determinante
è la struttura che noi dobbiamo in qualche misura come posso dire
Rafforzare
Quale che siano diciamo gli esiti che abbiamo di fronte perché è giusta è giusta politicamente giusta
Noi siamo stati eletti dall'Ulivo
No adesso io sono stato eletto nel primo collegio di Roma
Dove sono stato diciamo richiesto di andare con l'idea che tutti devono andare nei collegi difficili poi mi sono girata media Porzio negli anni seguenti dati e io ci sono andato
Sono andato nel primo collegio di Roma dove ha vinto Berlusconi dovevamo otto punti di differenza
In meno rispetto a al Polo abbiamo vinto
Ma è chiaro
Che non avrei mai vinto se non avesse avuto i voti di tutta la coalizione vorrei dire
Quando dico coalizione anche il consenso di Rifondazione Comunista che era con loro in un patto di desistenza
Noi siamo l'espressione tutti noi parlamentari siamo l'espressione del voto dell'Ulivo
Ed è dunque naturale che il referente non voglio dire naturale è eticamente corretto meglio così è più chiaro
è eticamente corretto politicamente corretto che il nostro referente siano sia l'aggregazione che ci ha portato in Parlamento
E non singoli pezzi lisci poi ciascuno di noi avrà le sue militanze politiche e le coltiverà e avrà i rapporti che riterrà necessario ma dal punto di vista come posso dire della struttura
è giusto ed è necessario che a livello dei collegi di singoli collegi senatori e parlamentari siano accapo diciamo così della aggregazione
Della coalizione dell'Ulivo con i comitati provinciali facendo così insomma con la struttura che si sta definire
Ripeto
Mi pare di esser chiaro
In questo momento guardate che
Noi abbiamo un dovere adesso fatemi fare una parte buonista la consistono nella sta nel
Nel ruolo che mi sono ritagliato norme me l'hanno un po'ritagliato ma me lo sono anche ritagliato d'altra parte ciascuno scegliere la vita come presentarsi
Ci sto questa definizione
Se per buonista si intende uno che lavora disperatamente lavora come disperatamente stiamo cercando di fare per L'Unità dei riformisti italiana
Io oggi voglio cogliere l'occasione per dire
Ci ha bocciano votato milioni di tagli
Da quello che dicono i sondaggi ci voterebbe oggi
Più di quelli che ci hanno votato nel novantasei e dopo due anni di governo duri e difficili come abbiamo avuto questo è qualcosa di cui dobbiamo a cui dobbiamo fare i fremiti sondaggi contano quel che conta io so che tutte le elezioni e quali siamo andati meno l'ultimo turno sul quale tornerò tra un attimo
Tutte le lezioni questi mandati ne siamo andati
Milioni di italiani guardano a noi
Guardano a quello che noi facciamo
Noi non abbiamo il diritto non abbiamo il diritto politico
Di deludere questa attesa e queste aspettative con un sistema di piccole polemiche incrocia
Noi abbiamo il dovere di essere all'altezza delle aspettative della domanda di cambiamento che sale dai milioni di italiani che hanno scelto per la prima volta nella storia di questo Paese un Governo riformista e una coalizione agricoli
Noi abbiamo il dovere di essere all'altezza di tutto questo e lo faremo tutti insieme lo faremo
Lo faremo perché
Se nella storia italiana dovesse risultare il giorno
Che guardate che bisogna sempre avere l'umiltà di pensarsi come particelle del presente
E avere invece la
Come posso dire l'ambizione di immaginare che il lavoro che si fa oggi domani verrà scrutato da qualcuno se un giorno gli storici consultando i libri scopriranno che nel novantasei due anni dopo la vittoria del signor Silvio Berlusconi
Alle elezioni politiche
Nel novantasei vincono i riformisti vince ludico comincia un'esperienza di governo
In questa esperienza di governo si raggiunge il più un porti più importante obiettivo della storia italiana del dopoguerra e cioè l'entrata in Europa si avviano ne parleremo tra un attimo alcune grandi riforme
E che tutto questo
Che avviene in un clima di consenso di gran parte dell'opinione pubblica almeno di un consenso crescente
E comunque di dispetto c'è rispetto nei confronti della nostra azione del nostro lavoro
Che tutto questo viene dissipato da come posso dire tensioni interne tutti noi veramente saremmo grottescamente al di sotto della nostra dimensione il mio è un appello non scherzavo prima buonista il mio è un appello al senso di responsabilità di tutti noi di tutti noi nessuno escluso
L'appello a sentirci tutti parte di una grande scritta la sfida tra i riformisti e conservatori tali in questa sfida non c'è
Altro da fare che
Consolidare le ragioni della convergenza de L'Unità
E accelerare se ai accelerare l'energia riformista
Qui io vorrei dire qualcosa sul governo
Il governo ha raggiunto dei risultati storici veramente
No guardate non è solo l'entrata in Europa che francamente due anni fare inimmaginabili
No di anni fa
Molti si cercava molti cercavano vie di uscita diciamo ad un insuccesso italiana lo abbiamo raggiunto l'euro
Vorrei persino dire che mi sarebbe piaciuto che sottolinearsi modi più il valore politico
Non abbiamo fatto come Governo ma anche l'Ulivo le singole forze dell'Ulivo sotto India sul valore del fatto che che era stata questa spinta riformista raggiungere questo obiettivo perché purtroppo in politica bisogna fare così voi dovete immaginare cosa sarebbe stato lo scenario opposto anche perché in questo caso lo scenario opposto era lo scenario più pronosticato dai bookmaker di quando è iniziato il nostro lavoro davano l'entrata dell'Italia in Europa
Pochissimo diciamo
Pochissimo probabile ce l'abbiamo fatta
Ce l'abbiamo fatta e dobbiamo chiederci che cosa sarebbe accaduto se fosse successo il contrario
Cosa sarebbe accaduto per le imprese italiane cosa sarebbe accaduto per i giovani italiani
Cosa sarebbe accaduto per l'unità nazionale del Paese badate che tutte cose che erano e sono davvero erano a rischio e che l'entrata in Europa a
Ha consentito di collocare invece in una dimensione del tutto diversa
Ma non ci abbiamo portato in Europa un Paese ripresa io non sto qui a rifare perché vuole conoscere un avvenimento le cifre del risanamento italiano ma già questo basterebbe per dare un giudizio su questo governo
Perché quando ci di centrare l'Europa adesso si dice qualcosa che può persino apparire con la fuggevole serio dibattito politico leggero può persino apparire ovvio non siamo entrati in Europa per poi
Dice penso al decimo piano fatto siamo entrati in Europa ma insieme entrare in Europa non abbiamo risanato l'economia italiana
Abbiamo risanato non so come dire oggi il paese è un Paese risanato i suoi conti
Ed è un paese di ripresa economica
I dati della produzione industriale
Sono dati che dicono che c'è un forte incremento
C'è una grande questione che si chiama lavoro e occupazione
E io non voglio parlare con assoluta
Sincerità
Difendo colore come Governo abbiamo fatto
Ma so benissimo che non basta
Va benissimo basta
So benissimo
Che ci troviamo di fronte alla più dura è la più difficile delle sfide possibili per un governo in questo caso posso dire per un governo necessariamente per un Governo riformista
Per un governo
Per un governo che si trovi ad affrontare un Paese
Con degli indici disoccupazione inaccettabili e come la distribuzione della disoccupazione ancora più inaccettabile
L'abbiamo messo in campo moltissimi strumenti
Ci abbiamo messo tutta la volontà e ci metteremo ancora più volontà più energia e più capacità di quello che ci abbiamo messo
Però diciamoci le cose francamente qui siamo in una sede nella quale possiamo parlare molto
Molto schiettamente
Intanto questo problema non lo hanno risolto neanche gli altri Paesi europei
Che hanno condizioni migliori dei nostri
Pensate la soluzione francese dove peraltro c'è un governo della sinistra
Quindi un governo che nessuno può pensare non sia sensibile come nessuno pensa di noi al tema della l'alta disoccupazione ma si vede una grande difficoltà
In Germania c'è qualche piccola ripresa ma anche in Italia c'è qualche piccola ripresa non abbia avuto per la prima volta un incremento dello zero virgola due del numero degli occupati centodiciassette mila posti di lavoro in più ma nessuno di noi può pensare di essere l'unico soddisfatto ma neanche minimamente soddisfatto
La verità è che questo problema intanto un grande problema strutturale
Perché si è rotta l'equazione crescita economica uguale più occupazione
E quindi non basta guardare gli indici che la crescita del prodotto interno lordo per desumerne incrementi occupazionali
Oggi la produzione di lavoro è diventata una tastiera molto vasto sono
Per noi in Italia
è la sfida più difficile in ragione del fatto che noi siamo l'unico Paese che ha una disoccupazione distribuita in quel modo praticamente la piena occupazione al Nord livelli disoccupazione spaventosi in certe zone del sud
Dove è giusto dire come qualcuno dice voi state facendo tanti sforzi per portare l'impresa l'economia del sud ma le condizioni strutturali lo so bene che le condizioni strutturali sono quelle
E chi è più facile cercare di fare nel sud della Francia diciamo una politica di sostegno all'impresa di quanto non sia possibile fare un certo in zone del sud Italia per l'assenza di una rete infrastrutturale
E tuttavia questo è il nostro la nostra grande sfida
E anche qui dico francamente
Ha ragione Scalfaro dobbiamo tutti fare di più
Dobbiamo fare tutti di più lo deve fare il governo deve fare la maggioranza deve farlo l'opposizione devono farlo le parti sociali io se mi devo dire sinceramente
A parte le posizioni diciamo della di una parte della Confindustria la quale dice semplicemente dia tutte le garanzie
Posizione che non mi sentirei di sposare
Io però non ho visto sul tappeto
Proposte tali che uno possa dire bene siccome si ci si trova di fronte ad un governo che non è che non vuole il governo è assolutamente determinato e ci stiamo mettendo sforzo risorse e impegno quotidiano
Io non ho ancora trovato una proposta che il governo possa dire queste la soluzione del problema della disoccupazione prendiamo la facciamo la nostra
Perché c'è un'obiettiva difficoltà e allora vorrei che questo obiettivi questa difficoltà fosse
Seriamente responsabilmente condivisa sapendo che non è a breve tempo per un Paese che ha concentrato lo sforzo fino a un mese fa
Non a un anno fa
Fino al tre maggio noi siamo stati concentrati nello sforzo per raggiungimento degli obiettivi europei siamo riusciti a tenere il Paese è ripresa
Non vogliamo venir meno ad una politica di risanamento dei conti perché so benissimo che qualcuno oggi ci propone specularmente alla Confindustria di la riapertura di politiche di deficit spending
Nuove forme di come posso dire di assunzioni di Stato ma non meno non credo che sia quella la soluzione perché noi dobbiamo tenere in equilibrio e risanamento dei conti
Un Paese sano con un Paese che produca occupazione ed è su questo asse che dobbiamo lavorare è chiaro che non sarà invece probabilmente non sarà neanche in sei mesi che avremo segni di radicale inversione di tendenza
E tuttavia mettiamoci insieme al lavoro anche qui è un appello veramente a alla convergenza vediamo insieme le cose che dobbiamo fare
Non basta dirci tutti quanti che dobbiamo fare di più
Vediamo insieme le cose che dobbiamo e facciamo laddove è necessario fare le correzioni che si che necessaria
Quello che si deve sapere che dal punto di vista del Governo la intensità dell'impegno
Figlia della considerazione che questa è la principale emergenza i panni
Che un Paese che entra in Europa non può entrarci solo avendo apposto il parametro del rapporto tra deficit prodotto interno lordo
Ma un Paese che entra in Europa non ci può arrivare col cinquantasei per cento dei giovani sardi che non trovano occupazione
Questa è la grande sfida riformista nella quale noi dobbiamo sentirci impegnati e quando dico noi parlo al nome non solo del governo ma dico noi tutti
Noi forse riformiste Italy
Io vorrei però tornare ancora su questa parola riformismo
Per dire che
E riformismo anche qui
Perché il nostro è un Paese strano no
è un grandissimo paese un paese con una vitalità inaudita
Perché solo un grande paese fatto da grandi italiani
Potrebbe
Anzi può essere riuscito nell'operazione alla quale noi siamo riusciti perché dopo quello che questo Paese ha conosciuto dall'ottantanove
Al novanta quattro netto fine dicemmo per non investire la responsabilità il governo della destra
Un Paese che sta in Europa nonostante quel terremoto è un grandissimo paese
Però noi siamo anche un Paese strano
Intanto siamo il Paese del ben altro ben al tristi diffidare dai benaltrismo
Quelli che quando tu stai in cima a una montagna e scalato
Siamo una metafora cara al presidente del Consiglio
Hai scalato in bicicletta la
La Duets
Ti dicono ci vuole ben altro
Il benaltrismo è una cosa che nella storia italiana ha prodotto danni come il sono la malaria ecco sono quelle quelle cose pericolose dunque
Io cerco di pensare
A questi due anni di governo
Ci penso con me chi non ha come chi ha consapevolezza bisogna fare di più
Come chi ha consapevolezza di quello che ho detto prima che c'è un'emergenza sulla quale sicuramente bisogna accelerare tutti insieme
E cioè la la questo che lavora dal Mezzogiorno però penso provo a citare le tre o quattro cose che mi sembrava di portata storica per questo Paese storica e misuro le parole
Naturalmente le misuro e ho la consapevolezza che nel momento in cui la uso la mette in relazione ad una condizione di arretratezza italiana
Che però diciamo e la base dalla quale noi siamo partiti
Primo
L'obbligo scolastico a sedici anni e poi diciott'anni
Non abbiamo presentato un anno fa un disegno di legge di riforma dei cicli scolastici al Senato non è andato avanti
Allora abbiamo presentato un disegno un decreto legge che contiene uno stralcio io mi auguro con il lavoro della maggioranza e mi auguro anche con l'atteggiamento responsabile dell'opposizione
Che entro la fine di luglio questo Paese possa risolvere una delle più inaudite
Diseguaglianze rispetto al al resto d'Europa che l'Italia aveva
E cioè questo obbligo scolastico del tutto inadeguato alla situazione
Ci sono voluti
Non so se ventisette o ventotto anni per raggiungere questo obiettivo
Ventisette o ventotto anni secondo la legge sull'immigrazione
Guardate questo è un tema del quale si parla poco
Come così come si parla poco del fatto che noi siamo entrati nei parametri di Maastricht ma siamo entrati anche i parametri di Schengen
E non è stato meno difficile
La legge sull'immigrazione questo Paese il paese in cui in Parlamento abbiamo quelli che volevano sparare con i proiettili di gomma
E prendere le impronte dei piedi perché questo è l'abbiamo le di nel Parlamento italiano c'è chi pensava il problema dell'immigrazione fosse risolvibile prendendo le impronte dei piedi degli immigrati e così garantendo un conto
In questa situazione l'Italia ha approvato la legge sull'immigrazione più moderna
Non lo dico io l'ha scritto del mondo più moderna più eque e più giusta che ci sia in tutto
Una legge che è un segno di civiltà di questo Paese
Una legge che ci consente di affrontare un tema difficile e delicato su quale però dovremo anche avere il coraggio io lo voglio dire
Di andare anche contro corrente se sarà necessario
In difesa
Della prospettiva della costruzione di una società multirazziale e multietnica
Che noi dobbiamo sapere ci piaccia o non ci piace il destino delle grandi are avanzate del mondo
E d'altra parte se c'è lo abbiamo detto con Gianni Mattioli l'altro giorno a Rimini incontrando
I lavoratori immigrati che mi si sono sindacalizzati c'è un rapporto molto positivo se c'è un Paese che non si può permettere atteggiamenti razzisti siamo noi
Noi siamo andati per decine di anni in altri Paesi a lavorare abbiamo portato ricchezza produttività qualche volta abbiamo portato che qualche problemino
E tuttavia non possiamo avere nei confronti dei lavoratori immigrati che vengono qui quelli che vengono per lavorare per creare perizie per le proprie famiglie opportunità di vita
Non possiamo la voglio dire ancora più brutalmente lo possiamo essere quelli che piangono quando vedono le cifre dei bambini che muoiono di fame nel Terzo Mondo e poi essere gli stessi che magari hanno leggo dell'immigrazione di carattere
Abbiamo approvato delle leggi di contrasto della burocrazia che tutti quanti
Persino Angelo Panebianco che certo non è uno come non deve essere nessuno gli può chiedere di esserlo ciascuno quando scrive sui giornali gli editoriali altra cosa sono certi pezzi di cui magari si si vede l'origine noi controluce si vede
La velina dalla quale dalla quale nasce perché c'è purtroppo un mercato nero delle delle notizie che non delle notizie politiche non si è riusciti a debellare ecco
Ma nel caso dei commenti ciascuno scrive giustamente quello che ritiene giusto scrivere Angelo Panebianco è stato un commentatore del commentatore molto critico nei confronti del governo e tuttavia sulle leggi Bassanini ha detto che si tratta di un'autentica rivoluzione della pubblica amministrazione
E Dio solo sa in questo paese di timbri carte bollate e di diritti negati perché i diritti negati dei cittadini servivano a rafforzare il potere di corruzione degli uomini politici perché anche qui per dirla un po'brutalmente costituzionale
In questo Paese in questo Paese fare una rivoluzione una modernizzazione dell'apparato burocratico una sfida riformista importantissima e non l'abbiamo fatta naturalmente gli effetti tutto questo sì vedranno con l'applicazione ma se già oggi a Roma
Cifre statistiche prefetto di quello l'abbiamo fatto noi di quello che ha fatto il Comune
Sì
Risparmio il quaranta per cento del tempo che si usava prima per appunto impacci burocratici meno questo significa che una parte di questa evoluzione si sta realizzando
Quello che abbiamo fatto con la liberalizzazione del commercio
Una cosa che in Italia si aspettava da decine di anni
Quello che abbiamo fatto per la politica sociale
Il reddito minimo di inserimento
è una cosa che che fa un Paese che ha dovuto tirar la cinghia come noi abbiamo dovuto fare
I congedi parentali corrispondono ad un'idea di crescita
Delle famiglie di figli di nuova armonia di di nuova condizione di relazioni umane
Se posso permettermi quello che abbiamo fatto per la cultura e per i musei cioè noi abbiamo messo insieme adesso ho citato le prime cinque o sei cose che sono non promesse o progetti mi auguro quello che ancora non è compiuto
Quello dell'obbligo scolastico abbiamo uno venga risolto adesso il nuovo assetto che ci siamo dati per le politiche ambientali e potrei continuare cioè si tratta di riformismo reale di radicalità riformista che diventa azione di governo
E noi dobbiamo portare l'orgoglio di questo sottolineare valutare naturalmente stimolare e avere costantemente una sollecitazione ad andare avanti in quella in quella direzione e tuttavia
E tuttavia mi pare che veramente ne possiamo registrare dopo due anni che a fianco della Grande Sfida risanamento economico ed Europa sono partite alcune grazie radicali riforme che possono cambiare questo Paese
E alla fine di questo quinquennio Sanremo quinquennio di stabilità politica noi potremmo veramente registrare
Quanto abbiamo fatto dal punto di vista del programma sapendo una cosa ed è su questo che voglio
Poi conclude sapendo una cosa che noi abbiamo fatto in condizioni politiche difficili
Perché noi quando si dice l'Ulivo ha vinto le elezioni si dice una cosa che non è del tutto vero
L'Ulivo ha vinto le elezioni con un patto di desistenza con una forza che non aveva sottoscritto il programma dell'Ulivo
Io due anni dopo devo registrare e lo voglio dire che fin qui da parte di Rifondazione Comunista c'è stato nei confronti del governo una grande lealtà e un grande senso di responsabilità
Del quale non possiamo che dare atto onestamente dare atto a Rifondazione comunista
Qualcuno ci ha rimproverato nel corso di questi due anni
Di aver cercato costantemente il punto di equilibrio con le esigenze che venivano manifestati da una forza esterna la maggioranza io rivendico di averlo fatto
Rivendico di averlo fatto
Perché se noi avessimo ascoltato delle sirene delle sollecitazioni a
Essere più duri non saremo in Europa non avremmo risanati i conti del Paese
Noi abbiamo cercato di assicuro non è stato facile farlo costantemente il punto di armonia di equilibrio più avanzato tra le nostre ragioni programmatiche
Le spinte che venivano dalla forza appunto esternato
Poi voi avete visto come noi abbiamo governato la crisi politica nel settembre dell'anno scorso noi abbiamo vibrato un bipolarismo privato perché è ovvio che la nostra è una forzatura dire o così o si va alle elezioni era dal punto non era una naturalità come negli altri Paesi
Ma era un atteggiamento politico che come tale valeva avevo scelto ha portato ad una soluzione positiva di quella crisi e noi ci comporteremo sempre così
Finché questo Paese il bipolarismo ce l'avranno un mimato ma reale
Cosa che io mi auguro arrivi presto
Purtroppo ora si è interrotto il cammino della riforma istituzionale e tuttavia i problemi rimangono aperti e c'è da augurarsi che il cammino delle riforme finito uno della bicamerale possa riprendere
Per arrivare a che cosa
Per arrivare a risolvere il problema italiana il problema italiano è
Un problema il centralismo dello Stato ma qui per fortuna le leggi che sono in corso stanno rompendo molto delle vecchie incrostazioni ed è un problema di stabilità politica
Guardate l'ho detto ieri parlando appunto a
Movimento federativo democratico e a quella corrente di pensiero che ragione sul rapporto tra società civile e società politica e istituzioni
Non abbiamo sperimentato negli anni settanta e negli anni precedenti ancora un sistema con istituzioni deboli partiti forti
E quando dico partiti forti dico che quei partiti erano forti per cose orrende
Ma erano forti anche per cose straordinarie
Quei partiti erano delle grandi macchine di alfabetizzazione democratica del Paese
In quei partiti si passavano ore ore giornate e giornate a discutere ad ascoltare a capire a confrontare con una passione politica ed una intensità che oggi lo ritrovi
I partiti erano questi nel bene
E nel male
Oggi noi dobbiamo
In ragione delle modificazioni avvenute credo puntare ad un altro modello
Ad un modello nel quale ci sia un circuito chiaro di designazione della responsabilità di governo la parte del voto dei cittadini
I cittadini votano come negli altri paesi non è che siamo parla di qualcosa di straordinario e perché negli altri Paesi non esiste che ci siano
Cioè Buttiglione negli altri paesi non non c'è
Non c'è nel senso che
Nel senso che non ci sono quelli che dedicano la propria giornata alla composizione e alla scomposizione del tutto virtuale dei governi che ci sono perché i governi di fanno i cittadini con il loro voto
Negli altri Paesi si comincia a governare e ci si rivede dopo cinque anni per ciò che riguarda la diciamo la stabilità di governo questo comporta naturalmente dei partiti che siano al tempo stesso discreti ed ambiziosi perché riconoscono la rilevanza del governo scelto dei cittadini al tempo stesso però coltivano
La propria identità i propri valori propri programmi e poi c'è bisogno di una cosa alla quale nessuno parla della quale io vorrei cogliere l'occasione appunto subito prima di finire di parlare e cioè la società civile
Io non ho mai amato la contrapposizione tra società civile e partiti l'ho sempre ritenuta una cosa sbagliata
Perché ciascuno di noi quando sta in un partito chi ci sta non è che si sente per questo dimesse rispetto alla società civile alla rappresentanza
I partiti sono forme di aggregazione di pezzi della società civile per cui smettiamola con questo argomento dopo da appunto che non porterebbe ai partiti nella società civile
Ma detto questo la società civile
In una società democratica avanzata deve avere un peso ed un ruolo molto maggiore di quello che aveva le dita negli anni settanta
La governance
La cittadinanza attiva sono cose sulle quali i riformisti devono lavorare per trovare strumenti attraverso i quali l'autonoma organizzazione dei cittadini
Possa trovare canali di scorrimento verticali con la decisione politica
In Italia c'è una grandissima c'è un oceano di forze che vanno in questa direzione
Si dice che siano
Seicento mila i volontari a pieno tempo una cifra giganteschi nove milioni sono coloro i quali fanno volontariato associazionismo con diciamo non impegno col nove milioni
Una cifra gigantesca di persone che decidono di dare un pezzo della propria vita agli altri una cosa gigantesca gigantesca
Per una politica che sappia che la sua funzione è certo quella di cambiare il destino delle masse
Ma che il cambiamento del destino delle masse avviene sia attraverso le grandi leggi ma poi a tre avviene anche attraverso il cambiamento di tanti destini individuali l'una e l'altra cosa si incrociano si incontrino
Allora società civile deve essere strutturata la società che dobbiamo costruire il sistema istituzionale dobbiamo costruire devi operare a questi tre livelli
Istituzioni più funzionanti con governo deciso dei cittadini condizioni stabilita partiti che abbiano un ruolo e una funzione definita società civile più organizzata più strutturato e più capace di esprimere la propria identità e la propria volontà
Questo è il modello al quale io credo che il Paese possa e debba arriva
In questo senso noi come Ulivo abbiamo una grande responsabilità
La coalizione si deve rafforzare
Più si rafforzerà la coalizione più si rafforzeranno le forze che di questa coalizione faranno parte
E viceversa guardate le elezioni amministrative così rispondo ad un'altra delle domande che mi è stata fatta che cosa hanno dimostrato
Che il centrosinistra perché se ne dica se ne pensi non ha diminuito i suoi voti
Nelle elezioni che hanno un valore politico le provinciali il centrosinistra aumentato cioè voi
Che cosa ci hanno dimostrato queste lezioni
Primo ci hanno dimostrato che c'è
L'astensionismo
Con i quali dobbiamo fare i conti perché può essere un astensionismo da appagamento da delusione le due cose insieme o peggio un astensionismo di chi pensa che ormai ma se abbiamo seminato quest'idea togliamo la di mezzo ormai è fatta errore
Errore clamoroso perché noi abbiamo in Italia una destra forte organizzate che si sta ristrutturando
Dobbiamo sapere che così Secondo che quando l'Ulivo va diviso l'Ulivo perde
è stato così e a Parma è stato così allorché è stato così tanti altri
Quando nel centrosinistra ci sono divisioni poi si pagano
Ai a incidere perché il consiglio di sera non in The anni non si è mai costituito ecco quelle garanzie giuridiche previste per il pubblico che possono essere previste in maniera codificata dal punto di vista giuridico anche per chi vuole attivamente partecipare alle scelte strategiche della propria struttura vuol dire voglia garantire la metterebbe ovviamente c'è l'accreditamento cioè c'è tutto un settore che dovrà garantire su Durante la propria chiedo scusa allora c'abbiamo rinunciato c'era l'intervento
Ma scusa
Brevemente sono Stefano Romiti Pistoia e mi occupo di ciò di sociale ecco rispetto al sociale devo dire che chi chi lavora nel sociale purtroppo giacché fari fondamentalmente con l'emergenza cioè dare delle risposte alle emergenze si presentano di volta in volta
E così diventa anche molto difficile davvero pensare ipotizzare politicamente la ricostruzione di un anno
Va cittadinanza è armonica creativa dove tutti coloro che vivono una città possono sentirsi participi della del della vita della città in questo senso diciamo i distretti danno c'è stato con la legge settantadue toscane riordino della materia sociali socio sanitaria e distretti per quanto riguarda il sociale appunto di viene chiesto di fare programmazione verifica eccetera ora ah Ristetti sapete bene in questo campo ci lavorano le assistenti sociali che son costretti quotidianamente appunto a dovere risolvere i problemi legati alle contingenze l'emergenza del Co hanno grandi difficoltà a progettare programme
Marie e grandissime difficoltà a verificare voi il lavoro che viene fatto difetti ricaduta di certe strategie mettano in campo ecco
Niente volevo sapere se a questo proposito è
Entro entro cinque minuti concludiamo
Però Gente viaggi chiederci volevo sapere a questo proposito se se l'Ulivo sta pensando anche a
Nuove sicuri professionali al di là dell'assistente sociale tradizionali che possano intervenire sul territorio per rispondere in maniera più adeguata non tanto all'emergenza fabbisogni ecco che si presentano di volta in volta sul terriccio odio ecco e e poi vorrei sapere anche
Ha già
Al di là dei propositi buoni interessati di Zamagni rispetto al testo settori è Comi questo testo settori partecipa attivamente alla progettazione perché ad esempio c'è la legge sui Mino sui giovani le famiglie a duecentottantacinque che dice il terzo
Settore deve partecipare i può di fatto non da strumenti operativi precisino perché questo possa davvero partecipare le lavorazioni anche politica e progettuali delle linee
Io vengo dalla Sicilia sono un fisioterapista o terapista della riabilitazione finalmente questo governo dopo tanti anni ha preso posizioni veramente eccezionale nei nostri confronti per quanto riguarda però il il disegno di legge governativo che istituisce l'albo il l'ordine dei fisioterapisti insieme ad altre categorie c'è un attimino non passa perché pare che Forza Italia non partecipi ai lavori per cui sta facendo ostruzionismo in questo senso però pare anche che la a ministro Bindi voglia risolvere il Nord
Nella del le dell'infermiere professionali che sarebbe l'abrogazione ma Dell'Oro mansionario fare questo per decreto così come corre voce significherebbe penalizzare naturalmente noi e lasciare un po'le cose così come stanno
Quando riguarda invece il welfare ma sappiamo benissimo che c'è il progetto di riabilitazione con le linee guida all'interno di questo progetto e per noi sarebbe auspicabile ed eccezionale che queste linee guida venissero promulgate per decreto
Dieci secondi una domanda il problema del maggior potere alle conferenze dei sindaci e poter maggio potrei programmazione in a diciamo così anche nella scelta
Invece e delle risorse a rima
Pericolo che si crea una collusa discrasia tra chi programma
E chi riferisce le risorse