"E l'Europa riparte: un fisco per il lavoro" dibattito facente parte di "Più società fa bene allo Stato" ciclo di incontri promossi dalla Compagnia delle Opere organizzato nell'ambito della XIX edizione del Meeting per l'amicizia tra i popoli "La vita non e' sogno" promosso da Comunione e Liberazione (Rimini, Quartiere Fieristico 23-29 agosto 1998)

Giorno benvenuti a questo dibattito
Della che nel ciclo
Più società fa bene allo Stato organizzato la Compagnia delle opere all'interno di questo meeting e il tema di oggi mi sembra molto in linea con le polemiche le dichiarazioni
Gli interventi che si sono susseguiti in questi giorni al meeting il tema lavoro un tema che emerso anche ieri anche dei primi giorni come cruciale fondamentale
In questo meeting dedicato al nono al sogno e quindi alla realtà e la speranza oggi vogliamo giocare questo tema
In due chiavi
Il nesso lavoro fiscalità
Innanzitutto tema già trattato in questi giorni già emerso in questi giorni come cruciale
E questo tema in chiave europea abbiamo detto all'inizio di questo mediche non vorremmo che il sogno europeo si trasforma in un incubo italiana
Abbiamo anche detto che il problema non è su questo di formule di governo di schieramenti perché è un problema che non c'ero punto di vista secondo la nostra visione all'interno della stessa maggioranza di governo che deve essere chiarito
Non è un problema di crisi o non crisi in questo senso oggi vorremmo dar corpo a questo punto centrale
Che ci interessa tutti appunto come lavoratore come operatori economici e quindi gli ospiti di oggi autorevolissimi ci permetteranno di rispondere a questa domanda
Innanzitutto due rappresentanti di del mondo economico italiano innanzitutto Silvio Scaglia dice amministratore delegato della Omnitel Pronto Italia
Quindi il presidente della Confartigianato Danilo Spallanzani
Va
Cubano Spallanzani
Componente fondamentale l'abbiamo sottolineato più volte in questi giorni della dell'economia italiana
E poi il rappresentante diciamo istituzionale delle imprese italiane Danilo Longhi già più volte nostro ospite come del resto anche presidente Spallanzani in precedenti edizioni del meeting Danilo Longhi presidente dell'Unioncamere
A cui chiediamo
Di dare un quadro della situazione come vede Luís questo problema
E infine l'ospite più autorevole tra di noi il professor Mario Monti membro dal gennaio novantacinque della Commissione europea responsabile del mercato dei servizi finanziari della politica fiscale delle dogane quindi
La persona più qualificata a dare risposte a questo tema
L'incontro quindi sarà organizzato in questo modo innanzitutto chiederemo al presidente Rondi di darci un quadro d'insieme su questo tema fisco per il lavoro
Che come dicevamo prima nella preparando l'incontro può una una chiave di volta sicuramente altri temi ai usciranno intorno questo nesso fisco lavoro
Al presidente Rondi chiediamo di darci un quadro d'insieme dal suo punto di vista diciamo generale di rappresentante istituzionale delle imprese italiane
Poi chiederemo a al Presidente Spallanzani e al dottor scaglia di dire il punto di vista di due comparti così importanti del del del panorama economico italiano gli artigiani è una grande impresa
Al professor Monti sarà l'onere della risposte del quadro di insieme
In questo dibattito quindi il primo scopo che noi abbiamo come sempre
Prima ancora di prendere giudizio è quello di imparare e questo mi auguro avvenga in questo dibattito
Do quindi subito la parola al presidente Luca
Grazie presidente un saluto a tutti i partecipanti a questa tavola rotonda e complementi alle organizzatore del meeting che affrontano un tema sicuramente vivissima attualità
I media in questi giorni proprio ieri hanno sottolineato con grande evidenza
La perdita tendenziale
Stimata nel due e tre per cento di occupati nel grande impresa
Di fatto nell'ultimo anno il la nella grande impresa son venuti meno circa venti mila lavoratori dipendenti
Va ricordato peraltro che le imprese analizzate dall'Istat in quest'indagine
Riguardano appunto imprese con più di cinquecento dipendenti che sono circa mille in Italia e che occupano circa il dieci per cento
Delli occupati del Paese
Dopo questi dati perché mi le imprese rispetto ai cinque milioni di imprese iscritte nella Camera di Commercio danno il senso del rilievo che è stato dato per questa perdita di venti mila posti di lavoro sicuramente molto grave
Ma che rientra sicuramente donna inevitabile fase di ristrutturazione del resto non solo italiana
Che riguarda modalità diverse l'introduzione di nuove tecnologie
E riguarda la stessa modalità di produzione
Sicuramente il tema della subfornitura rende più articolate le imprese sul territorio particolarmente le imprese manufatturiere
Sicuramente le economie di scala by cono per quanto riguarda le imprese a servizi rette e lo sentiremo poi dall'amministratore
Di Omnitel ma non sono l'universo dell'impresa
Gli occupati in Italia sono circa venti milioni su una popolazione di forza lavoro di venti tre milioni di addetti e allora venti mila posti nella non sono sicuramente importanti ma forse più importante che l'indagine che il sistema camerale ha condotto per quanto riguarda l'occupazione
Delle imprese da uno ha cento dipendenti
Che stima come nel biennio novantotto novantanove
Circa duecento e sessanta mila siano i nuovi posti di lavoro creati dalla piccola e me di impresa e particolarmente dalla micro impresa cioè l'impresa è con uno a dieci dipendenti
Queste stesse imprese fino a cento dipendenti Massimo
Dichiarano disponibili si dichiarò disponibile ad assumere circa settecento mila nuovi occupati
A condizione che vi sia un fisco più equo
Che vi sia un habitat più favorevole per la piccola e media impresa e per la micro impresa
Che vi siano condizioni infrastrutturali adeguate rispetto all'investimento stesso
Stimiamo
Ma il dato è significativo perché fatta insieme con l'Istat che i costi e i soli costi per gli adempimenti burocratici quindi non ciò che si paga al fisco ma quello che costa pagare al fisco e per altri adempimenti burocratici dell'imprenditore il costo rappresenti per la piccola impresa e dall'amico micro impresa circa due virgola uno per cento dei costi d'impresa
Con un costo complessivo per il sistema italiano di ventisette mila miliardi dove il tema non è soltanto quello del fisco
E un tema di habitat è un tema di flessibilità del lavoro è un tema di infrastrutture diventa un tema di semplificazione delle procedure per quanto riguarda gli adempimenti dell'impresa
Allora i due dati che ho portato i meno venti mila nella grande impresa
E i più potenziali duecentosessanta mila i quali un quarto peraltro già assunti già nel corso di quest'anno qui di dati certi e i due dati diventano stridenti se pensiamo che al tavolo delle parti sociali per dibattere il tema della nuova occupazione si è di fatto soltanto i rappresentanti della media grande impresa e non soltanto oltre sindacato e non soltanto quelle microimprese
Le sole in questo momento capace di rilanciare il tema dell'occupazione
Ma le stesse politiche economiche
Che in questi anni sono state adottate sostata dotate tenendo sotto controllo i grandi aggregati dal prodotto interno lordo al tema dell'inflazione al saggio sulla disoccupazione
Con interventi sovente di carattere ovviamente congiunturale oggi credo non vi sia più nessuno
Che crede possibile creare posti di lavoro crescendo la spesa pubblica
Perché di fatto la crisi è strutturale e quindi in quanto tale sicuramente occorrono interventi profondamente diversi sopra tutto questo nella prospettiva della allargamento dell'unione europea
Con la moneta unica con lo Stato senza confini con libero stabilimento delle imprese credo che la concorrenza con la libera concorrenza credo che il tema della parificazione fiscale a livello europeo
Ma ce lo dirà sicuramente il professor Monti è uno dei temi fondamentali perché l'Europa venga vissuta non solo come un fatto di vincoli ma anche come un momento di grandi opportunità
Ma tutto il tema delle azioni che vengono chieste ai governi sia centrale che locali
Dice non lo dal fatto che la teoria economica ci dice come non siano i profitti
Sicuramente molto graditi agli azionisti ma i nuovi investimenti a generare posti di lavoro
E non sappiamo viceversa che investimenti esteri presenti in Italia sono a livelli bassissimi
E questo perché manca quell'habitat perché vi sono ancora
Notevoli vincoli per quanto riguarda il tema lavoro che vi è in particolare un fisco le borracce ed articolato poi non solo nel governo centrale ma anche nei governi locali compresi gli enti locali che vi è un tema di regole da parte della pubblica amministrazione della burocrazia non esclusi anche i tempi di risposta della burocrazia
E allora in vista della globalizzazione che non è solo un fatto geografico
Ma incontriamo nella globalizzazione proprio il tema del lavoro come un dei punti determinanti per quanto riguarda lo sviluppo la localizzazione delle strutture produttive
Tende oggi ad andar là dove vi sono condizioni più favorevoli non solo in termini di costo di lavoro che crei questi diventa secondario ma dove vi sono meno regole meno dirigismo più mercato in sostanza e meno Stato
Allora per concludere questa parte
Alcuni affermazioni che possono essere tenute di principio convegno non consente sicuramente degli approfondimenti
Il primo punto è che non è possibile oggi creare posti di lavoro ma crescendo la spesa pubblica che ha raggiunto mi sa livelli altissimi
Oltretutto si tratta d'una disoccupazione strutturale che ridurrebbe comunque di significatività un intervento che non può essere che di tipo strutturale
Che in Italia l'occupazione dipende in larga parte dalla piccola e media impresa
Né i ventitré milioni di forza lavoro sono compresi anche i lavori il lavoro autonomo non solo il lavoro dipendente ma anche e il lavoro tornano in costante espansione Cressida
Che il nostro sistema regolative fiscale e oggi ancora pensato alla dimensione della grande impresa e quindi penalizza di fatto la piccola impresa
Un fisco per il lavoro infine deve significare non solo riduzione della pressione fiscale sulle imprese
Ma anche una semplificazione dei rapporti tra impresa e pubblica amministrazione ecco riteniamo che questi sono i pilastri sui quali costruire una politica per il lavoro grazie
Parola al presidente Spallanzani
Grazie grazie di Tadini
Tra l'altro con Vittadini altre organizzazioni stava facendo la battaglia insieme con la CISL
Unione cooperative la Coldiretti la battaglia per mantenere il principio di sussidiarietà che per noi fondamentale ma non solo per noi è fondamentale per la democrazia italiana
Ti ringrazio anche per aver trainato questa battaglie poi voglio salutare carissimo amico lo devo che il presidente degli artigiani di San Marino Terenzi che anche questa volta è qui con noi
Io parto con una con una banalità viva che ha creato tipo ha un significato la prendo dal titolo un fisco per il lavoro
La prima cosa da dire è che bisogna trovare il sistema finché il fisco sia effettivamente incentivante del lavoro e non che si lavoro è vero che il fisco perché adesso ci troviamo e banale ma insomma è così ci troviamo in una situazione dove le aziende artigiane e le piccole imprese che non carico fiscale del sessanta sessantacinque per cento chiaro che lavoro per i due terzi
Ero per lo stato e il problema fiscale sicuramente un grosso è un grosso problema
Dobbiamo dire sono venuto qui l'anno scorso dicendo i ragazzi che erano presenti che bisognava trovare l'arma della defiscalizzazione specie per imprese che nascono devo dire
Non ho trovato una grande realtà nell'ambito delle con il ministro delle Finanze Visco e perché ha ridotto i contributi previdenziali per i giovani che inizia un'attività quanto meno per i primi due anni abbiamo tenuto a precedentemente il fatto è che il credito d'imposta per chi assume nuove che acritico crea nuovi occupati
Fino a un massimo di sessanta milioni per tre anni sono centottanta milioni anche questo fatto positivo cioè credo d'imposta in relazione all'aumento delle assunzione alcune cose sono state fatte ma la questione sicuramente il peso
Fiscale e anche contributivo sono tra le più alte d'Europa e sono sicuramente pesanti per poter iniziare un'attività imprenditoriale specie poi secondo anno quando ha battuto una serie di eccola conti contro acuti si va a pagare il centoventi per cento di quello è vero che si è guadagnato il il il primo anno e tutta una serie di questioni che sono pesantissime problema
Non è solo quello per la questione dell'occupazione voi sapete che adesso c'è tutta la questione della del del sommerso
E sentiamo dire che bisogna creare dei condoni fiscali delle degli abbassamenti naturalmente delle quote previdenziali va tutto benissimo però quando andiamo tirare in certe zone del Mezzogiorno
Vediamo che non è possibile continuare a parlare
Delle spese di condominio vale a dire è vero delle abbassamenti della pressione fiscale e contributiva quanto nel Mezzogiorno la prima cosa che manca è la casa non è assolutamente possibile che diano innanzitutto le strutture le infrastrutture medie piccole grandi infrastrutture colto Emilia Romagna o anche in Lombardia
L'economia si è sviluppato indipendentemente dalla uno va bene la Salerno Reggio Calabria
Ma quando non c'è la la la il locale dove poter operare perché non ci sono i villaggi artigiani non ci sono i pirati industriali è impossibile creare occupazione nelle nel Sud e devo dire anche in certe altre zone
Del centro nord dove i locali sono fatiscenti dove in relazione anche le direttive europee
Che arrivano delle leggi che sono drammatiche per i sistemi Pretoria italiane qui lo dico al al professor Monti che a nostro avviso dall'Europa ce n'è uno delle direttive che sono fatte per la grande impresa e anzi è forse non non è che siamo difesi
In modo particolare avendo un sistema produttivo polverizzato come il nostro dove certe direttive e più difficile poterle recepire perché Conti sei sette milioni di partite Iva e più difficile
Poter recepire queste e direttive sono quelle e fanno sì poiché la gente che gli imprenditori non possano non possano emergere perché dicevo sicuramente c'è questa questione fiscale però scattano tutta una serie di altri problemi la rigidità del mercato del lavoro
Nel di novecentosettanta fu provato studia i lavoratori ed escludeva le aziende fino a quindici dipendenti
Nel mille novecentonovanta il momento politico diverso per evitare i referendum sulla cassa la caccia e sui pesticidi Fo provata la legge centootto la legge centootto in pratica cosa fa l'ha detto ieri produce Modigliani diciamo da tanti anni
La la legge centootto ha bloccato la possibilità di licenziamento dall'impresa di sotto dei quindici dipendenti
Dove c'è un rapporto tra datore di lavoro e lavoratore ben diverso da quello che c'è da Rabin preso di un rapporto interpersonali un rapporto inter familiare è stata la prima grande botta l'occupazione che è stata data in questo Paese non è un fatto che sia così credo che la la la questione dell'occupazione sul fatto europeo su un po'questa mentalità del mal comune mezzo gaudio in Italia disco passione c'è perché lì sono le leggi che sono contro l'occupazione
E innanzitutto c'è la legge centootto che non dà flessibilità al mercato del lavoro e ribelli fa piacere riproduce Modigliani l'abbia detto l'abbia detto ieri allora come si fa
Anche abbassando la pressione fiscale a far sì che tutte quelle aziende piccole che sono tutte sommersa
Possono emergere quando emergono gli scattano tutte le rigidità del mercato del lavoro mentre oggi essendo nella illegalità possono licenziare ad assumere anche in relazione ai discorsi mi riferisco al testo del settore punto pronto moda dove c'è bisogno di questa flessibilità
E chiaro che nel momento in cui dovessero emergere gli scattano tutte le leggi scattando tutte le leggi di costano ben di più
La rigida datato lavoro ben di più che non la diminuzione della pressione fiscale e contributiva questo è uno dei problemi fondamentali questi non emergeranno mai
Oppure potranno emergere solo quelli che sono così vicini
Alla possibilità di emersione che sono seri sommersi e allora questi potranno avere la possibilità di emerge ma quelle sono talmente sommersi non potranno nell'accettare la cancellazione della visita la la il mantenimento dell'agilità del mercato del lavoro l'altra cosa
Non possono continuare a lavorare in ambienti fatiscenti e pertanto ci vuole
Il la la ci vuole vogliono ambienti adatti ed adeguati e poi per quanto riguarda l'occupazione relatrice un problema che fondamentale noi
Stiamo assistendo
A tutta una serie di garanzie per gli occupati
E per i disoccupati i ragazzi che cercano lavoro dato spessore del soggiorno recentemente Crotone Castellammare di Stabia
Vedere questi ragazzi hanno tutti una carta di credito
Quelli che non hanno lavoro che escono dal diploma escono dal dalla l'auto di una carta di credito la carta di credito è scritto severa e assunto non verrà i più licenziata
C'è scritto vedrai che lavorerà ai in un ambiente salubre arrivano pulitissimo sarai tranquillissimo se sarai assunto avrai qualche diatriba col tuo datore di lavoro avrai sempre ragione non ti devi preoccupare se sarai assunto fra un po'farai anche le trentacinque ore
Però quando un questa carta di credito si va al bancomat il Banco ha già scritto è scollegato passa domani e questo dura per tanti
E questo e questo vedete dura per tanti da tanti anni tutto una serie di diritti potenziali mai esigibili mai esiti tutto benissimo avrà e anche il congedo parentale tutto perfetto tutto per però
Il problema è che non si entra e fino a quando non comprenderanno che questi sono i problemi che è uno certamente il problema fiscale uno e certamente ma quadro completeranno che l'insieme delle leggi che impedisce l'occupazione in questo Paese
E non l'occupazione la potremmo creare come ha detto anche nelle prospettive ed era il presidente Longhi
Il problema della Germania è diverso è un inganno quando si dice che la disoccupazione ho fatto europeo è un inganno perché noi in Italia potremmo creare occupazione non la vogliono creare ne abbiamo bisogno di andare a limitarsi a imitare il Galles anzi come meglio di revocare
Il Galles o l'Irlanda
Perché noi abbiamo le nostre regioni
I villaggi artigiani di lato industriale dove ci sono i servizi dove ci sono le reti corte abbiamo già qui in Italia gli esempi che possono essere imitati
In altre parti del Paese cifrato solo di avere dei sindaci che funzionò dei comuni e funzionò dell'amministrazioni provinciali che funziona perché gli esempi in questo Paese
Già ce li abbiamo euro sono quelli che naturalmente dobbiamo dobbiamo utilizzare queste sono alcune delle cose che vi volevo dire che riguardano noi poi dicevo ceduto alla questione che ci proviene dall'Europa
Nove recentemente abbiamo avuto un incontro col professorale Pinto
Il professor al rintocco d'America
Ci ha detto state attenti che gli stanno facendo un'Europa di dieci multinazionale dice voi comprenderete io sono americano può darsi che vuoi per il sospetto che io dico questo per fargli interessi dell'America perché possono esserci delle diatribe e delle concorrenze con l'Europa unita e state attenti
Cosa stiamo vedendo noi stiamo vedendo che arrivano delle direttive che sono alcune generali dell'Europa scusate mi scusi Eccellenza ad esempio non so la direttiva generale dice dall'Europa che la domenica si va a messa
Quando la direttiva River Italia ci dicono che bisogna andare a messa con l'auto blu la cravatta gialla la macchina scura l'ombrello in mano di cappelli in testa alle sette del mattino tutto una sere di rigidità che sono contro il sistema imprenditoriale italiana
Dall'altra parte arrivano delle direttive dall'Europa
Che a volte possono sembrare fatte per i cittadini europei mentre sono fatte da qualcuno per togliere mercato ai piccoli imprenditori dobbiamo visto le direttive che arriva nel settore alimentare abbiamo fatto una battaglia
Terribile per salvare i tortellini fatti amare l'Italia quattro mila aziende artigiane che danno lavoro dieci mila dipendenti perché c'era qualcuno che aveva spinto a fare una direttiva perché dovevano vendere i tortellini industriale non quelli fatto a mano fatte dagli artigiani
Allora devo stare attenti anche questa questione io prego il professor Monti di tenere sempre presente certamente in questo Paese c'è la grande impresa ma c'è anche questo sistema imprenditoriale polverizzato
Questo è un Paese che non ha materie prime non abbiamo niente
Abbiamo solo la creatività abbiamo Rimini Riccione di marmi di Carrara e il Colosseo i nostri beni culturali non abbiamo niente siamo la quinta sesta potenza economica del mondo
Non abbiamo certo paura dei tedeschi nel costruire le macchine di produrre nell'inventarci le cose massima stima e rispetto dei tedeschi certamente non abbiamo paura dei francesi il grava purtroppo che noi italiani abbiamo paura dell'Italia
Avevo paura che l'Italia blocchi la la creatività la testa del popolo italiano e una testa formidabile da tutti da tutti riconosciuta
C'è un un una luglio chiediamo le diciamo tuberi presidente Longhi vengono interpellati quelli che creano disoccupazione che hanno sicuramente le loro le loro rappresentanze ci mancherebbe altro la grande industria certamente ma non può
Non possono dire di preoccupazione che la creerà e la piccola impresa quando invece a trattare per chi deve creare occupazione la grande impresa col sindacato i lavoratori massimo rispetto di tutti ma nel momento in cui non sappiamo come si può creare cupa solo eliminare i vincoli è vero che sono stati ivi per per per la creazione appunto di occupazione la piccola impresa non ci chiamano o citiamo dopo
è infatti saltano fuori però perché poi non riescono a risolvere perché lavori socialmente utili il prestito d'onore tutte finzioni pirandelliana de sulle trentacinque ormai grande finzione pirandelliana
Poi apicali come di Pirandello il terzo atto è vero scoppia il dramma speriamo che il dramma
Non lo sto non non scoppi per via subito questa finzione ma perché lì sta creando questi tipi di funzione deve e scoppiare dramma perché lì perché perché sta subendo e allora non ci ascoltano la stessa cosa avviene a livello professor motivava tale che lei salutiamo facevo tanto tempo non si capisce perché a livello europeo venti milioni disoccupati se vuole il dialogo sociale grande industria sindacati tagliati fuori rappresentati
Di quindici milioni di piccole imprese sono queste le incongruenze che fanno sì
è vero che ci sia questo Trabuco personale non solo in Italia
Ma nel nostro Paese perché non ascoltano chissà come diceva Gesù questo dito chiedete eccellenze vi sarà dato
Lei sa che Sant'Agostino posero il quesito perché
Chiedete e vi sarà dato noi chiediamo e non ci ha dato Santagostino rispose qui a mala male mali Petty Must perché traduco per quelli Massimo Stiffi tutti che non hanno sugli atti latino perché probabilmente le chiediamo
Cose malamente chiediamo cose malvagie o perdiamo noi cose innocenti in grazia di Dio
Noi crediamo chiediamo cose che solo per il bene comune e perché Fini affinché i ragazzi possono avere non sono giudizio perché i ragazzi possono avere nel nostro Paese un futuro non solo quelli del Nord ma anche quelli del Mezzogiorno grazie
La parola al dottor taglia
Un fisco un fisco per il lavoro dal mio punto di vista significa soprattutto un fisco per lo sviluppo perché e lo sviluppo che alla fine porta lavoro
E da questo credo che ci siano diverse riflessione che si possono fare primo oggi in Italia veniamo da un periodo di grandi sacrifici fiscali cioè ammirevole
La capacità di affrontare sacrifici fiscali che gli italiani le imprese italiane hanno avuto per portare l'Italia in Europa l'Italia entrati in Europa oggi ma sicuramente sacrificando delle risorse che sarebbero potute
Essere state investite per uno sviluppo questo non è avvenuto è certamente un tema di recupero
Oggi bisogna chiedersi di nuovo lavoro sviluppo e sviluppo c'è solo se c'è competitività credo che questo sia l'equazione più importante e la competitività in Italia manca manca in modo grave
Se parto dalle ultime statistiche che ho visto visto quello recentemente quella da World Economic Forum visto recentemente con la telemetria
L'Italia è quarantunesima per compatire per competitività mondiale quarantunesima pensate quindi non vi dico dietro quali Paesi perché ve li potete immaginare tutte su World Economic Forum e trentesima per competitività mondiale sul limite quindi fondamentalmente l'Italia oggi è un Paese che non è più competitivo
Viviamo in un mondo globale viviamo in un mondo dove la competizione non si fa con le aziende dello stesso paese non si fa più lo si fa sempre con aziende che sono in qualunque ancora angolo del mondo oggi in Italia siamo pesantemente penalizzate
La cosa che a me sembra preoccupante che l'Italia non è sola in questa cartina statistica l'Europa è abbastanza insieme all'Italia cioè se guardo il Paese locomotiva dell'Europa la Germania
E quattordicesima nella classifica delle medie e del ventiquattresima nella classifica del World Economic Forum
Io credo che dobbiamo incominciare a chiederci seriamente in Europa se i nostri valori le cose che crediamo che siano importanti
Lo sono davvero cioè bisogna chiedersi se il modo in cui affrontiamo l'economia la macroeconomia la microeconomia la politica il modo in cui noi cresciamo i nostri figli sia il modo giusto se abbiamo i valori corretti
Sono diversi paesi che sono in cima alle liste di competitività sono paese che credono molto più in cose che abbiamo sentito poco fa
Che credono molto più nell'imprenditorialità che hanno delle pesi fiscali molto più bassi
Ma sono anche Paesi che credono molto di più delle persone e questo è il punto centrale che vorrei seguirà nei prossimi cinque minuti cioè le persone sono chiaramente la chiave per lo sviluppo
Il fisco le leve tradizionale macro economiche sono importanti sono importanti e sono delle condizioni necessarie ma non sono sufficienti
Non si può costruire oggi un vantaggio competitivo per un'azienda o un vantaggio competitivo per un Paese contando solo sulla neve macroeconomiche e ci sono sempre diversi Paesi diversi stati che hanno le le le macro economiche apposto
O comunque seguiranno in fretta si possono costruire degli svantaggi e oggi in Italia siamo sicuramente in svantaggio da questo punto di vista gli oneri che gravano sul costo del lavoro credo che non valga quasi la pena di di ricordarle anche se latente
La tentazione fortissima cioè fortissimo oggi ricordare che per pagare cento lire nette ad un lavoratore italiano bisogna spenderne cento duecento forse duecentocinquanta
Ma questo non avviene negli altri Paesi le rigidità di cui abbiamo per sentito parlare prima in modo chiarissimo sono penalizzanti
Il costo della di tutti gli oneri che gravano sul lavoro assistenza sanitaria TFR oltre al fisco sono enormemente penalizzanti ma tutti questi sono elementi di possibile svantaggio non sono elementi su cui si possa costruire un vantaggio competitivo io vivo in un'azienda
E vivo in un'azienda che ha creato sviluppo è stato un motore di sviluppo grande o piccolo lascio poi giudicare però è un'azienda che negli ultimi tre anni assunto quasi cinque mila persone creato lavoro indiretto per quasi venti mila persone
è un'azienda che ha cambiato il modo in cui nelle telecomunicazioni in Italia ci si rapporta con i clienti abbassato coste di telecomunicazioni in modo violentissimo quindi credo che siamo stati un motore di sviluppo
La domanda principale che tutti noi abbiamo ogni giorno ecco come si può rimanere motore di sviluppo nel tempo
Con quali lei vive in non si può che concludere che negli ultimi cinque anni il mondo è cambiato e cambiato in modo tale che i paradigmi a cui eravamo abituati solo cinque anni fa
Oggi sono completamente diversi
Vi cito quelli che secondo me sono i tra il TAR le forze che hanno creato questo cambiamento e tra l'altro dobbiamo abituarci a pensare che siamo solo all'inizio
Il bello deve ancora venire di questo cambiamento quindi in un cambiamento o ci adattiamo e lo sfruttiamo per sviluppo per svilupparci oppure rimarremo sempre più indietro e perderemo altri posti di lavoro
Le leve sono prima di tutto la globalizzazione l'ho già citato però oggi la globalizzazione crea delle opportunità immense per un'azienda italiana
Che era arriva prima di fronte solo il mercato italiano un mercato tutto sommato piccolo rispetto alle dimensioni del mercato mondiale
Oggi ha l'opportunità di poter competere nel mondo quindi ai mercati mondiale di fronte a sé
Chiaramente di fronte a questa opportunità c'è un rischio mortale
Il rischio è quello che bisogna essere più bravi di tutti gli altri al mondo per poter essere competitivi non solo più brave di quelle in Italia poi tra l'altro al mondo certi tipi di accordi noi italiani per cui vivo io vidi tu
No non si fanno non si riescono a fare per cui bisogna veramente essere competitivi
E la competitività
In Italia abbiamo visto quanto è penalizzata dalle statistiche precedenti siamo la quinta la sesta potenza economica al mondo però per competitività semi trentesimo equamente che se ne inizialmente andremo a finire giù anche come importanza economica al mondo se non reagiamo
La tecnologia la tecnologia e l'altra grande leva di cambiamento degli ultimi cinque anni da cinque anni pochi se ne sono accorti ma la tecnologia ripreso a essere un traino di sviluppo
Non era stato così negli ultimi venti trent'anni dagli alti micio sessanta più o meno la tecnologia era diventata meno importante
All'inizio del secolo aveva trainato lo sviluppo con le ferrovie i motori i motori a scoppio
Le automobili la televisione erano stati fattore di sviluppo che avevano trainato la crescita
La crescita trainata dalla tecnologia sta riprendendo ripresa debolmente negli ultimi cinque anni diventerà sempre più forte in futuro internet e le telecomunicazioni
Le biotecnologie
Il Micro Devices micro elettronici cioè tutto questo sta cambierà e sta cambiando già sotto i nostri occhi perché se ne accorge la realtà economica nei prossimi anni
In Italia bisogna capirlo e bisogna saper rispondere se no rimarremo indietro
I capitali il rapporto tra l'impresa i capitali è cambiato drammaticamente il capitale non è più ciò che compra un'azienda i controlla un'azienda il capitale ormai è talmente disponibile da essere diventato una con modifiche si compra
Oggi un'azienda può comprare il capitale non è vincolata nel proprio sviluppo dalla disponibilità o meno di capitale esistono abbondanza di capitale anche se in Italia a volte cerchiamo di impedire che questa abbondanza in Trenitalia ma esiste a livello internazionale un'abbondanza di capitale che consente a qualunque buon idea a qualunque persona valida di svilupparsi
E l'ultimo elemento del cliente la forza che i clienti hanno oggi è
Non si è mai vista nella storia i clienti sono i veri padroni delle aziende clienti sono quelle che determinano il successo o il fallimento
Ecco in un ambiente che è cambiato così tanto rispetto al passato cosa conta cioè cosa conta veramente per la per la competitività dell'impresa e quindi per la competitività degli Stati
Ecco io sono convinto che la macroeconomia aiuti no crei degli vantaggio degli svantaggi relativi ma cosa conta veramente oggi è la qualità delle persone
Che se riflettete quattro fattori di cui ho parlato prima
Era sono solo le persone le persone più brave delle altre che riescono poi alla fine a creare delle imprese più competitive nell'economia globale
Sono solo le persone che hanno una preparazione adeguata e che sono sufficientemente bravi che possono gestire un'economia in un mutare di ambiente tecnologico solo persone brave sanno cogliere l'opportunità tecnologiche
Solo persone brave sanno cogliere le opportunità che vengono dai capitali solo persone brave stanno seguire bene i clienti non siamo più in una colonia taylorista Ica
Laddove fino a dieci anni fa si poteva dire che una grande azienda un grande manager erano in grado di fare delle grandi cose con delle persone assolutamente normali non è più vero
Oggi una grande azienda è grande solo se ha delle persone eccezionale
Ed è grande solo se riesce ad attrarre delle persone eccezionale io sono convinto che un Paese possa essere grande solo se riesce a formare eye to care delle persone eccezionale
E abbiamo sentito prima quanto noi in Italia possiamo dire di avere persone eccezionali io credo che siamo i quinti al mondo nonostante ci classificano come Trento quarantesimi per competitività perché abbiamo delle persone eccezionale
Capaci di avvio di una creatività di una capacità di lavoro di una responsabilità che sono eccezionali
Rischiamo però di dimenticarci ero rischiamo però che concentrandoci in interessi di breve periodo di questa battaglia quella battaglia
All'interesse di un'azienda o di un altro gruppo di aziende o di una certa parte del Paese ci dimentichiamo che poi dobbiamo continuare a sviluppare le persone
Il nostro sistema educativo sta perdendo i colpi bisogna pensare al sistema educativo oggi in Italia le i giovani che escono dalla scuola non sono al passo con lo sviluppo tecnologico questo lo svantaggio vitale l'università è scollegata dall'impresa l'università è scollegata dal mondo economico bisogna ricollegare l'università al mondo economico bisogna ricollegare l'università la tecnologia che conta c'è un rischio che questo si perda
Le persone che contano oggi nelle aziende cioè oggi un'azienda che ha successo è un'azienda che ha bisogno di businessmen a qualunque livello
Non si può più pensare che ci sia un imprenditore e sotto dell'esecutore servono businessman a tutti i livelli servono persone a tutti i livelli che siano in grado di vedere pianificare il futuro
Che siano in grado di gestire i clienti in modo migliore risposto alle loro aspettative
Che siano in grado di capire sviluppare la tecnologia
Che siano in grado di gestire costi e ricavi questo non si fa con il livello di preparazione degli studenti che escono da scuola oggi anche se sono persone eccezionale
Era
Oggi da scuola da scuola abbiamo delle
Professionalità molto specifiche poco integrate dobbiamo cercare di recuperare questa integrazione questa visione di business e i valori imprenditoriale che non entrano non escono dalla nostra scuola
La capacità di creare nuovo lavoro oggi non dipende dall'investimento
Non dipende dal capitale credetemi dipende dalle persone brave sono solo persone brave una persona brava che può creare lavoro per altre dieci ecco io mi fermerei qui
Lascerei di nuovo parola
Allora diamo la parola al commissario Monti mi permetto ricordare tanto per dire l'importanza del del gesto di oggi che fummo i primi con l'intervento del presidente Romiti al Meeting di Rimini di due o tre anni fa
A mettere il nesso a mettere in luce il nesso tra Europa e lavoro e siamo ancora qui adesso che un'Europa siamo entrati a ridire che per noi questo nesso è importante ed è questo
L'auspicio con cui ascoltiamo il commissario Monti
Vi sono molto grato per questo invito e volevo anch'io partire ricollegandomi ai dibattiti che avete avuto qui un anno fa e soprattutto due anni fa
Da qui sono partiti i dibattiti sul tema se valesse davvero la pena o no di spingere perché l'Italia entrasse nell'Europa della moneta unica
Sappiamo come sono andate le cose ma conviene non dimenticare quali sarebbero state le alternative
Oggi siamo qui a discutere con preoccupazione con speranza ma anche con molta preoccupazione circa il futuro dell'occupazione
In Italia e in Europa ma per quanto riguarda l'Italia approvate per favore a immaginare anche solo per un attimo
Se fossero prevalse le tesi del rinvio della partecipazione italiana del fatto che poteva non essere giustificato fare uno sforzo così concentrato nel tempo oggi saremmo qui a discutere di prospettive italiane
Cioè di un Paese che in quell'ipotesi sarebbe accompagnato dalla sola Grecia mentre paesi come la Spagna il Portogallo oltre alla Francia alla Germania
Farebbero parte di un Complesso di Europa forte quella della moneta unica quindi credo che dobbiamo tutti rallegrarci molto delle scelte compiute
Dal governo ma anche dalla Società italiana dall'opinione pubblica italiana che ha appoggiato quelle scelte
Perché altrimenti oggi discuteremmo in un girone dantesco sicuramente molto più penoso di quello nel quale stiamo affrontando i problemi
Chi mi ha preceduto si è riferito al titolo cioè il fisco per il lavoro io vorrei per un attimo riferirmi al titolo non di questa particolare tavola rotonda ma del ciclo in cui questa tavola rotonda si inserisce il ciclo intitolato presidente più società fa bene Allo stato
Ecco vi pregherei di seguirmi per un attimo nella riflessione seguente
Così come più società fa bene allo Stato io credo che più Europa faccia bene alla società perché siamo abituati a pensare all'Europa come una struttura magari seria ma di vincoli di divieti di possibilità negate
è sbagliato
L'Europa certo a che fare con i vincoli però se ci pensiamo bene l'Europa sposta dei vincoli che erano in un luogo sbagliato e li sposta nel luogo giusto ciò che l'Europa il più delle volte fa è di rimettere
A carico degli Stati nazionali dei vincoli che questi Stati erano riusciti a scrollarsi dalle loro spalle e ammettere impropriamente a carico dei singoli cittadini o delle singole imprese
Vorrei fare due esempi per quanto riguarda l'Italia i vincoli di Maastricht tanto
Penosamente vissuti lasciamo perdere che hanno portato alla moneta unica ma i vincoli di Maastricht che cosa hanno fatto hanno messo finalmente fine
A un sogno uso di nuovo un termine che qui ci viene proposto falso nel quale la società italiana si era cullata per decenni cioè il il sogno che si potesse accontentare tutti
Dando ad alcuni oggi senza togliere contasse ad altri oggi ma semplicemente gravando le spalle di chi doveva ancora nascere o crescere cioè alle vostre spalle
Già le generazioni future oggi sono arrivate di grande debito pubblico ecco l'Europa di Maastricht ha Ri spostato a carico dello Stato del bilancio pubblico questo vincolo cioè a rimesso in essere una società in fondo più etica più corretta
Un altro vincolo più recentemente cosa meno nota ma sulla quale anche bisogna riflettere la Corte europea di giustizia
A definitivamente spezzato la possibilità per l'Italia di avere il monopolio pubblico del collo del collocamento
Ecco un altro vincolo che modifica le cose
E tutte e due questi vincoli che hanno operato io credo sia legittimo dire
Che fanno bene alla società quindi vediamo per favore l'Europa non solo come qualcosa che integra diversi stati quasi lasciandoli immutati
No c'è questa integrazione che ovviamente fa bene alla pace e non è un piccolo dettaglio ma soprattutto c'è una trasformazione profonda delle singole società in un senso più rispettoso dell'individuo
E più corretto
Certo non è solo sullo stato che si esercitano i vincoli dell'Europa
Per esempio in questo periodo decisioni europee stanno un po'per volta sgretolando
I Poteri degli ordini professionali di stabilire tariffe violando il mercato ecco un'altra cosa che favorirà il cittadino
E se ci pensiamo quello che c'è in Comune a questa azione dell'Europa un'Europa che purtroppo non è tanto capace di spiegarsi questo è vero
C'è il l'intento di includere chi prima veniva escluso prima il giovane o il nascituro veniva escluso da un processo che avveniva a carico delle sue spalle prima che nascesse
Così per quanto riguarda la partecipazione al mercato Soggetti venivano esclusi ora vengono inclusi e io riprendo lo spunto del presidente Spallanzani l'Europa
Sta cercando di prestare ma certamente deve farlo ancora di più
Più attenzione alle piccole e medie imprese ma certamente le nuove direttive che l'Europa sta producendo sono prima di tutto meno numerose che in passato
Poi più rispettose di tutta l'articolazione della realtà delle imprese a cominciare dalle medio-piccole certo bisogna poi che i singoli Stati non mettano il sopra più di oneri in sede di recepimento della direttiva e poi va anche tenuto presente che la politica della concorrenza quella politica così duramente praticata da Brussel e de di solito
E praticata per tutelare spazi per le piccole imprese
Contro il l'eccessivo potere di mercato delle grandi e la politica della liberalizzazione non posso non menzionare la riferendomi a quanto ha detto il dottor Scaglia circa il settore che naturalmente lui conosce meglio quello della telefonia della telefonia mobile anche qui è stato da l'Europa che si sono sgretolarsi Monopoli che sono nate nuove possibilità che sono crollati i prezzi delle comunicazioni e che sono nate quelle possibilità di lavoro alle quali anche gli affatto
Allusione ecco scusatemi per questa prima parte un po'di parrocchia europea ma io credo proprio che sia come lo sto raccontando e credo che sia importante che nei singoli Paesi questo
Si percepisca nei singoli Paesi non solo attualmente in Europa voglio ricordare un recente episodio come sapete la Polonia e candidata ad entrare nell'Unione Europea
Ma un grande protagonista della vita polacca la chiesa era molto riluttante molto esitante fino a circa un anno fa
Poi i l'episcopato polacco guidato dal cardinale lento ha deciso di fare una visita a Brussel e ha in mente di immedesimarsi per due o tre giorni nella realtà dell'istituzione europea
E l'abbiamo scoperto dopo ma l'intento di questa visita era capire se l'Europa è solo una costruzione di mercati etimo netta o se ci sono sotto dei valori
Il responso è stato positivo da quel momento la Chiesa polacca
è molto più a sostegno delle ambizioni di ingresso in Europa del governo polacco
Vengo al punto più specifico Europa fisco e lavoro naturalmente
E drammatico questo problema della disoccupazione in Europa non dipende solo dal solo dal fisco
Ciò che l'Europa può fare e sta facendo è anzitutto costruire un grande mercato unico Corona Rocco la moneta unica mettere cioè le imprese europee in grado di avere una casa economica molto più grande un effettivo continente e non solo un singolo paese ma la fiscalità ha effettivamente un ruolo molto importante Vito qualche dato negli ultimi quindici anni in Europa in media l'onere fiscale sul lavoro calcolando le imposte e i contributi
è salito di sette punti percentuali
Quello sui capitali è diminuito sui capitali e sugli altri fattori di produzione e di Min diversi dal lavoro dipendente è diminuito di undici punti
L'Europa è qui al quarantadue per cento di onere sul lavoro gli Stati Uniti e Giappone in media al ventisette per cento
A fronte di quella salita per l'Europa di sette punti di cui ho detto per l'Italia alla
Uno per cento ed è in terza posizione dopo Svezia e Finlandia
Ebbene
Secondo studi recenti della Banca mondiale questo rincara Rossi fiscalmente del lavoro in Europa
Sarebbe responsabile parlo dell'Europa di quattro punti percentuali di disoccupazione cioè più di un terzo dell'attuale disoccupazione complessiva in Europa e questo è perfettamente chiaro perché si rende sempre più costoso quel fattore di produzione che invece è disponibile in sopra più il lavoro e si rende sempre più conveniente l'impiego del capitale
Ecco perché abbiamo ritenuto necessario muovere passi decisi verso un coro Dina mento della fiscalità in Europa ma uno dice cosa c'entra questa forbice che lei ha messo in luce col coordinamento dalla fiscalità centra perché la caduta della tassazione sui capitali e la salita della tassazione sul lavoro sono il risultato di una concorrenza fiscale tra gli Stati derivante dalla mancanza di armonizzazione logicamente la concorrente sa si esercita di più a vantaggio di quelle basi imponibili che possono muoversi facilmente andando a cercare il luogo più convegni ente come i capitali la cui tassazione scende e invece è gli Stati sono costretti in contropartita ad accrescere la tassazione sul lavoro
Ecco perché è necessario un coordinamento della fiscalità
Che è iniziato con primi passi concreti e sono le sfide che sono attualmente in corso a Brussel dopo la moneta unica attenzione non può siamo creare un cartello degli Stati per rendere a loro più facile spremere risorse dall'economia e dal settore privato no
Difendiamo la concorrenza fiscale tra gli Stati ma individuiamo delle forme di concorrenza fiscale nociva sleale precisando le in concreto e contro di queste ci stiamo muovendo con l'accordo dei quindici Stati membri per fare un esempio
Sarà possibile per uno Stato a vere una aliquota sulle società bassa più bassa della media europea anche molto bassa ma non sarà possibile per quello Stato avere delle finestrelle di pensione o di trattamento particolarmente agevolato per le imprese di altri paesi trattando le meglio delle proprie per sottrarre attività dagli altri Paesi ci stiamo quindi muovendo in questa direzione e tutto questo è tecnicamente complesso politicamente difficilissimo ma io temo che se non si fanno passi concreti
Il governo italiano appoggia questa politica in questa direzione possiamo scordarci una seria ripresa dell'occupazione in EUR e qui una rapidissima parentesi sussidiarietà un'altra parola chiave di questo convegno è una parola importantissima
E in Europa ci sforziamo di tradurla in pratica rinunciando a legiferare laddove possono farlo meglio gli stati o le Regioni
Però attenzione sussidiarietà non vuol dire sempre e necessariamente decentramento delle decisioni il più delle volte si ma non sempre gli ho portato un esempio quello del fisco dove se Enza viceversa un po'più di coordinamento centralizzato non si riesce a rendere la fiscalità in Europa più favorevole al lavoro infine il problema della occupazione e del suo legame col fisco certamente non è solo europeo
E cioè è anche italiano e anzi in Italia c'è un certo sopra più e io sono molto in sintonia con quello che hanno detto il presidente Long presidente Spallanzani il sotto diversi punti di vista il problema della disoccupazione in Italia è più grave soprattutto per concentrazione sui giovani e sul Mezzogiorno e disturba anche di più fa più rabbia perché l'Italia è un Paese che ha più potenziale di altri paesi
E qui le le le parole sto chiave sono state già messe sul tavolo sono flessibilità e sono tasse certamente per quanto riguarda le detta se la velocità di riduzione riduzione che pure necessaria nella pressione fiscale in Italia sarà purtroppo per quanto grande sia la buona volontà dei governi più lenta che in altri Paesi perché gli italiani
Della nostra generazione i vostri genitori hanno creato quel grande manufatto di debito pubblico che oggi grava sulle spalle vostre e delle Genet azione ulteriori e quindi sarà più lento che in altri Paesi questo processo e meno male che è venuta quella cattiva Europa a infrangere la continuazione di quel falso sogno di inganno ma sarà più lento quest'il processo naturalmente va condotto con molta decisione anche andando a intaccare quelle fonti tuttora non controllate distesa strutturale come sono sì per esempio siccome per esempio il sistema pensionistico
Ma se dovrà essere purtroppo un po'più lenta che in altri Paesi la discesa della pressione fiscale per le ragioni dette
Non ci sono viceversa ragioni per cui l'aumento della flessibilità nei mercati non possa essere veloce come negli altri paesi o anche più veloce e sono stati portati qui da uomini che hanno esperienza diretta esempi di queste in flessibilità certamente l'Italia ha fatto qualche passo recentemente verso una maggiore flessibilità dei mercati ma io credo che ne occorrano molti altri con molto coraggio e in tempi brevi per questo di questo dibattito sulla programma John è che è riemerso in Italia io colgo un aspetto molto positivo che avevo io stesso un anno fa cercato di porre in luce cioè venendo meno la visibilità dei vincoli di Maastricht occorre che dall'interno dell'Italia ci si dia la forza di osservare di darsi e di osservare determinate scadenze per azioni strutturali di liberalizzazione dei diversi mercati ma anche di smantellamento di aiuti pubblici all'in prese che sono tuttora troppo elevati quindi non è un'operazione né di destra né di sinistra ma un'operazione di maggiore flessibilità e anche in questa programmazione io vedrei come essenziale la fissazione di scadenze per i passi avanti in quel sistema educativo di cui il dottor Scaglia ha sottolineato la grande centralità ora si sente in questi giorni parlare di di Patti Patti se sono espressivi di concordia piuttosto che di discordia vanno bene per definizione ma io credo che patti che implichino necessariamente per il modo in cui sono formulati un ruolo maggiore per le grandi corporazioni di datori di lavoro e di lavoratori
Ben difficilmente possano dare la prospettiva di quella dis ossificazione delle economia italiana che queste grandi corporazioni col consenso delle autorità pubbliche e di un'opinione pubblica poco attenta in passato a hanno creato e in particolare vero quanto viene anche scritto oggi su alcuni giornali che quest'i grandi corporazioni non sono rappresentative dei giovani non sono rappresentative degli esclusi come possono in qualunque patto si a qualunque patto diano vita esprimere politiche che riformi no rapidamente e in Pro dita il sistema pensionistico in modi di accesso e di uscita dal mercato del lavoro se sono rappresentative di altri interessi
Ieri qui si è parlato di sciopero generale io non entro naturalmente in questioni che sono anche di natura politica ma mi veniva spontaneo venendo qui di fare questa riflessione con la quale concludo
Se c'è uno sciopero che sarebbe giustificato io non credo che sia lo sciopero generale ma uno sciopero per così dire generazionale una sorta di sciopero dei giovani giovanili quali
Il quale se vogliamo essere lucidi fino in fondo salvo una radicale innovazione dei meccanismi economici italiani vanno incontro a probabilità non elevate di trova Re lavoro
E ha probabilità elevatissime se quando lavano hanno trovare l'avranno trovato di vedersi sottratta da imposte una quota del loro reddito più alta dei loro coetanei di altri paesi
Per far fronte al servizio di sistemi generati nel passato di pensione di sicurezza sociale eccetera sistemi generati quando l'Europa non aveva ancora diffuso la Consap volete sa che quel sogno non poteva non poteva andare avanti quindi naturalmente è uno sciopero molto tra virgolette quello al quale vi incito però io credo che ci sia la necessità di una riflessione di protesta di una contestazione in un certo senso come c'è stata in altri decenni su altri temi
Nei confronti dell'opinione pubblica del mondo politico soprattutto una riflessione e credo che una riflessione come quella che voi state conducendo oggi in questi giorni vada chiaramente in questa direzione e io vi ringrazio di avermi invitato a partecipare
L'incontro con tre riflessioni non di circostanza entrando nel merito anche di alcune cose dette negli ultimi giorni
Ma innanzitutto io direi che parto dalla fine che stiamo forse qui al Meeting di Rimini stiamo Chairs vincendo il Nobel per la botanica perché stiamo scoprendo parlando del governo
Che esistono due ulivi quindi è una scoperta unica nel mondo non è non c'è un solo Ulivo ma ci sono due tipi di ulivi
Cioè due tipi di ulivi un un ulivo portato ieri da Bersani
Che con che condividiamo
è un altro tipo di Ulivo come dicevo che proveniente dai paesi dell'Est che indi ripeto è una scoperta unica forse nessuno se n'è accorto per questo vorremmo concorre al Nobel per la botanica da questo punto di vista
Lo dico perché io condivido totalmente quello che è stato detto qui sia dal prezzo l'ente dal commissario Monti che dà i nostri interlocutori e condivido quest'idea di Oropa che può risolvere i nostri i nostri problemi lo condivido perché siamo stati i primi europeisti perché mi ricordo che anni anni fa dall'inizio del mio e si parlava di questo Europa e quando si introduce il tema di Romiti l'occupazione qui alla al Meeting di Rimini era mentre era in sordina tutto quello che si diceva e io penso sono totalmente da con dove sono vedi tutti che le riflessioni del commissario molti sono le nostre riflessioni che queste entrata dell'Europa in Italia può risolvere molti problemi può costringere a superare steccati e così via e quindi i anzi vorremmo studiare quello che ci è stato detto oggi ma purtroppo d'altra parte io penso che partendo dagli altri interlocutori come gli altri partiamo dai fatti noi stiamo cercando di fare un'agenzia del lavoro privato con la CISL stiamo facendo con le gli artigiani una fiera dell'artigianato che è stata premiata come la miglior fiera della Tatiana TOROC Beha a Milano un milione di visitatori stiamo costruendo imprese nel Sud abbiamo lavorato con l'Unioncamere per pensare a un'idea di non profit non dimezzato come quello che è stato approvato dalla legge che abbia con nell'Unione
Camere un punto di riferimento come impresa e stiamo penso come come ce l'archivio dell'impresa ma ripeto se c'è un ulivo che parlando del governo Suma c'è stato detto che era siamo contro Ulivo che che
Che c'è un Ulivo che dialoga che interessato che vuole un'altra Italia diversa nuova c'è un ulivo un bulgaro che arriva dopo le vacanze dice tutto a posto che dice tutto a posto non preoccupati
C'è un Ulivo sono Ulivo anche il sussidiario perché sussidiarietà per noi vuol dire aiutare ciascuno a sviluppare la sua capacità e come diceva il commissario mo'anche a dire se tu sei giovane voglio che cresce no no a dire tu non c'entri ci sono io stai tranquillo ho finito la vacanza in bicicletta adesso sono qua e ti risolve il problema
Vasco tipo di Ulivo non lo vogliamo è per questo che io ritengo come diceva il presidente Spallanzani che il problema sia non europeo ma italiano se si vuole l'Italia l'Europa che il primo commissario Monti portato qui oggi ci si vuole adeguarsi a queste normative senza fare trucchetti senza tornare a interventi statali che sono anticoncorrenziali senza creare agenzie del lavoro pagate dallo Stato che non creeranno neanche un posto di lavoro
Senza avere un sistema pensionistico per come veniva ricordato adesso sarà quello che a chi
E più giovane come molti fra di noi non permettere a non permetterà di lavorare
Io penso che quindi questo dibattito il fisco per l'Europa oggi abbia più è stato un elemento di chiarezza che questo Europeo nostra amica abbiamo un'Europa ammicca però abbiamo l'Italia che deve decidersi ma ne mantra maggioranza e opposizione all'interno della maggioranza se vuole andare verso l'Europa
Chi ha creato o vuole tornare indietro dove persone eminenti studiosi che hanno hanno partecipato alla costruzione come presidente del Consiglio della del del
Dello sviluppo industriale italiano si debbano arrendere a persone che fino a ieri frequentavano appunto Sophia Bucarest Mosca e anche la Siberia poi questo penso che sia il problema
Che abbiamo di tipo politico quindi rilancio che questo miti e sta mettendo in rilievo che sono contento che mette in rilievo non come la la domanda da parte nostra che non abbiamo nessun autorità in questo senso né di scioperi vedi Crisi
Ma di una chiarezza di uno sviluppo che sia veramente moderno del mettere finalmente tra parentesi forze e uno statalismo che da una parte ci vuole tenere bambini ci vuole dire appunto non solo non vi do al lavoro ma voi non c'c'entrate col quello che stiamo facendo vi risolvo il problema con qualche calcolo così via e dall'altra parte vuole riproporre un intervento statalista che come risultato a caso mai privatizzare per qualcuno certe imprese quindi allearsi con un certo grande capitale e dall'altra parte mantenere insieme di privilegi che come veniva detto prima impedisce che c'è che l'occupazione in Italia decolli ancora di più come De Colle per le piccole e medie imprese grazie arrivederci