Presentazione della rivista: "Economia Italiana" c/o Libreria Feltrinelli - Largo Argentina

Iniziamo la presentazione di della rivista economie italiane riunioni economico invece ONLUS e la prima volta che la rivista va sul mercato diciamo così perché per lunghissimi tempi dalla fondazione della rivista di Bresciani Turroni che fu nel mille novecentoquarantasette ad oggi si sono succedute varie fasi ma la rivista soprattutto è stata indirizzata a una serie di indirizzi selezionati in un primo momento soprattutto all'estero e poi in Italia
Come sorta prevista qualche parola è necessario per illustrare la storia della rivista Interni molto breve
All'uscita della guerra mondiale l'economia italiana da parte degli altri Paesi era relativamente poco conosciuta mancavano soprattutto informazioni accurate e quantitative
E Bresciani Turroni si assunse un Paul compito di far pervenire all'estero un messaggio chiaro sulla nostro sistema economico facendo vedere quali erano i problemi che doveva affrontare e le prospettive
Per la nostra economia
In quest'ottica ci furono molti studi di carattere settoriale ci furono molti studi anche di carattere congiunturale e Bresciani Turroni quasi in ogni numero della rivista forniva un suo contributo
Successivamente maturarono altre condizioni
Nel senso che l'informazione della stampa economica italiana crebbe rapidamente che le statistiche divennero sempre più fondate la contabilità nazionale che partiva dai primi studi di Guidotti alla Banca d'Italia ebbe uno sviluppo consistente e notevole e a questo punto la rivista che aveva un grosso successo e la diffusa in ben novanta paesi si ritenne dovesse a vere un mutamento di impostazione che portò la rivista focalizzare l'attenzione
Su ora una serie di studi strutturali sull'economia italiana e direi che nel mille novecentosettantanove sta il numero della svolta in cui accanto alla Review of Economic condition s'prende vita
La economia italiana che è una specie di a rivista gemella della Revue riconobbe con Visions
E proprio nella presentazione di quel numero sono incluse una serie di annotazioni che potrebbero valere tuttora
Vi cito ad esempio perché è abbastanza interessante
Siamo abituati ormai ad essere frastornati da più parti da valutazioni più o meno esatte sulla situazione congiunturale italiana così come siamo sommersi da previsioni il più delle volte fortemente vive
Genti sul futuro dell'economia italiana ciò non sono da commentatori nazionali ma anche esteri qualificati centri internazionali di recente ci hanno lasciato sconcertati sulle previsioni per l'Italia
Direi che sono parole che e illustrano lo spirito dell'epoca e che per certi aspetti valgono tutt'oggi da questo il desiderio di fare una rivista che molto seri la mente e da tutte le possibili angolature affrontasse in modo serio i problemi strutturali della economia italiana e rivista fin dall'inizio in questa trasformazione non fu più solo all'espressione di una personalità importante come Bresciani Turroni
Ma fu un'espressione di un comitato scientifico non semplicemente di facciata ma di fatto che si riunisce tuttora diverse volte almeno un paio di volte all'anno no per delineare i contenuti della rivista vi posso leggere ad esempio che il comitato scientifico attuale che poco si discosta dal comitato scientifico delle origini del settantanove
A parte il sottoscritto e il dottor Barbato come come editore che ha vissuto assieme a me questo lunga fase dal settantanove ad oggi c'era c'è tutoraggio no Giobbe Aseri Innocenzo Cipolletta Antonio Fazio e non pensate che sia una presenza di facciata perché molte delle riunioni sono tenute ospiti di Banca d'Italia quindi con la partecipazione attiva del governatore Antonio Marzano Antonio Pedone Guido Rey
C'era Giovanni Ruggeri all'epoca evidentemente
Qui
è cambiato si può vedere l'ultimo c'è Paolo Savona che cioè tuttora Tantazzi Valiani Zandano e poi si è aggiunto Franco Modigliani che in un primo tempo lo faceva parte del comitato direttivo e poi partecipa attivamente come membro nel comitato scientifico allora la rivista a questo punto è l'espressione non più solo del suo direttore ma di questo Comit atto che si riunisce e programma i contenuti della rivista di un'intera annata predisponendo dei numeri che non sono monografici in senso metto ma che prendono a preferenza determinati argomenti che ritengono di particolare interesse e attualità per l'economia non so al problema del debito pubblico il problema
Della creazione e di moneta e della politica monetaria i temi dello sviluppo i temi del mercato del lavoro il problemi degli intermediari finanziari ecco questo è un po'il taglio c'è stato un ulteriore passaggio subito dopo la celebrazione del cinquantenario
La rivista celebrato nel novantasette il cinquantenario dalla fondazione di Bresciani Turroni e ha concentrato la sua attenzione da un lato su problemi di storia dell'economia italiana rivissuta nell'Est per gli Enza di politica economica dei cinquant'anni dall'altro lato sì andate a rivedere criticamente il contenuto della rivista
E poi c'è stato un grande convegno col patrocinio anche del presidente della Repubblica e con gli auspici anche del Società italiana degli economisti che ha concentrato la sua attenzione sui temi della globalizzazione dell'economia allora quello che è emerso è che oramai non si potevano più analizzare i problemi di struttura dell'economia senza fare riferimento a una dimensione più ampia quella della globalizzazione e tenendo conto che l'Italia nel frattempo stava aderendo come poi aderito alla euro cioè all'Unione monetaria europea allora gli studi strutturali attualmente sono visti in questa dopo via ottica Interna ma anche internazionale rendendosi conto che la competitività diventa un fattore sempre più rilevante
Questa competitività Valletta nella duplice dimensione mondiale europea ecco in questo senso si sta compiendo
Un ulteriore salto di qualità e vorrei dire che a questo punto non ci basta più essere conosciuti da un pubblico selezionato la rivista vuole compiere questo salto in avanti appunto presentandosi sul mercato per potere Go dei re speriamo di una lettura più ampia da parte di un pubblico anche non strettamente speciali d'esatto ma attento ai problemi dell'economia in modo tale che ci provengano anche delle reazioni delle eventuali critiche o dei suggerimenti che ci consentono di essere sempre in sintonia con i problemi che interessano la gente e ci permettano delle analisi che non siano campate per aria mare rispondano agli interessi di tutti noi ecco a questo punto mi taccio perché ho fatto questa Breve Ras segna storica e dare siccome ci sono degli autori degli ultimi numeri darei la parola appunto agli autori di alcuni numeri per illustrare taluni contenuti un contributo lo dà atto anch'io sul rientro del debito pubblico ma non voglio allargarmi troppo come si dice e quindi e da lei in ordine così di posti a sedere la parola
A Cipolletta al professor Di Palma al professor Sadun e alla dottoressa c'è primi che oltre a essere autrice essa stessa assieme a Franco Modigliani da una testimonianza anche rappresenta anche Franco Modigliani che ci invia per suo tramite perso tramite i saluti più cordiali e il migliore Ubu quindi Cipolletta se vuol prendere la parola
Al termine se vorrete porre delle domande siamo qui per risponde
Grazie innanzitutto tre considerazioni termine di di presenza come ha detto Mario Arcelli collaborò a questa rivista da dall'inizio che abbiamo fatto il comitato scientifico e lui ha omesso di dirlo ma è evidente che il comitato scientifico insomma si finisce ma ogni volta che uno del Comitato scientifico alla balzana idea di proporre il suggerimento di un argomento subito viene indicato come autore del argomento spesso e quindi siamo un comitato perché ipertensione che cosa stiamo zitti facciamo finta di niente o quando parliamo con la propria siccome siamo dei padroni parliamo sempre
Vuol dire che scriviamo pure questa volta di fatti in quest'ultimo numero io sono autore di un dei saggi
Che viene presentato sono situazione che mi fa piacere che questa rivista venga presentata in una libreria proprio al centro di Roma sette mette gente una che magari la stiamo disturbando che sta cercando proprio l'ente locale
Questo fa parte di telefono ambizione di questa rivista credo che voglia essere quella lì anche di farsi leggere quindi sarà uno stimolo perché le cose scritte lì dentro non siano scritte nella maniera porta astrusa che facciamo noi pretendo simboli tabelle tabelline
E grafici e quindi speriamo che il fatto di stare dette una libreria ci incide anche essere più chiari da parte mia poche parole sul saggio contenuto in questa rivista volesse un po'una provocazione già dal titolo e si chiama la disoccupazione si risolverà da sola punto interrogativo risposta si sta lì la provocazione perché qua stiamo tutti
è membro in maniera aberrante che Lazio occupazione è un male atavico e anche un un buon articolo scritto oggi da Sartori su Corriere della Sera ha avuto un pessimo titolo da parte di chi glielo ha messo perché scritto Lazio equazione di e tecnologica intendendo per tale via che la circolazione è arrivata ce la dobbiamo tenere ce la portiamo pressa chi ha avuto la pazienza di leggere l'Artico Sartori fino in fondo ha visto che assolutamente voleva dire il contrario spero che lui che è molto polemico si arrabbierà e scriverà una lettera c'è contro il titolo che gli hanno messa perché la realtà è proprio questa questa storia che la disoccupazione normale storico è una è una storia ce la sentiamo dire da oltre il mille ottocentoquarantotto epoca della rivoluzione luddista
Quale Francisco prima le macchine a vapore si era tranquilli che tutti sarebbero diventati disoccupati e le macchine ci avrebbero sostituito
Non è vero niente c'è peraltro probabilmente in questa libreria un divertentissimo bellissimo libero di visse che si chiama l'ultimo presso chavista che per chi lo volesse leggere divertente perché immagina che nel mille ottocentoquarantotto la rivoluzione luddista avesse vinto il socialista mo'avrebbe trionfato nel mondo poi siccome il mondo era fatto di Imperia l'immagine sfinteri si trasformano in socialisti e ne usciva fuori che il blocco del progresso tecnico
Generale delle situazioni di tale bizzarria che non vi sarà contare che vi dovete leggere il libro molto bello invece il racconto il mio saggio che non vedo reggere
Quindi almeno comprò essa inconveniente nel mio saggio si scrive questa in questa linea ce ne andiamo a guardare la storia degli ultimi trent'anni abbiamo attraversato dei grossi problemi che ci sembravano del tutto immanente impossibili da risolvere e li abbiamo risolti tutti salvo poi affrontare un problema successivo perché l'area tale della vita piaccia o non piaccia è questa i problemi si risolvono sempre la soluzione di un problema crea un nuovo problema e che noi dobbiamo affrontare i nuovi problemi per risolverli esecuzione si risolverà come si è risolta perché se lo ricordano i grandi club io ne chi è vecchio almeno quante me si ricorda che negli anni settanta quando scomparve la grande inflazione si disse è certo è ovvio i nostri sistemi non possono che produrre inflazione ci sarà per esempio inflazione Lecce Simone sono gli anni cinquanta e sessanta che abbiamo vissuto con una bassa inflazione quelle un'eccezione infrazione ci sarà per sempre poi l'inflazione è stata domata siamo arrivati gli squilibri dei conti pubblici e via alle teorie per dire agli squilibri con i pubblici ce li porteremo avanti per sempre e poi abbiamo risolto questi e poi siamo trovati quei tassi d'interesse elevati ancora analisi è a a non finire che la carenza di risparmio ve ne potete fare delle liste enorme disagi si finiti da individui che sostenevano i tassi d'interesse sempre rimasti per sempre elevati perché c'era poco risparmio del mondo tranne poi adesso avere tassi resse bassi e quindi io faccio una banale riflessione che questo è stato lo stato delle cose se c'è un problema il mercato la Fineldo risorse
Non ci stanno dubbi del mercato risolve il problema
Però se il mercato funziona bene lo risolve presto e bene e se funziona male risolve male ritardi e allora qual è la politica economica che deve essere fatta in un paese non quella di risolvere i problemi ma quella di far funzionare bene il mercato affinché Luís risolve i problemi perché è lì che si riescono e sì a risolvere come è stato sempre del passato coloro che voi ci vogliono fare il salto vaglierà attaccarsi al problema direttamente fanno sono degli errori
Quando c'era grande inflazione che voleva fare il salto si attaccava controllare i prezzi a fermarli e pensava che così aveva risolto l'inflazione creava dei danni oggi che vuole risolvere la disoccupazione direttamente crea posti di lavoro o riuscì pretende di ridurre l'orario di lavoro a trentacinque ore e così distrugge occupazione invece di crearla il mercato mondiale sta subendo delle modifiche i Paesi che hanno San punto affrontare queste modifiche il più rapidamente possibile accettando di cambiare lavori modalità di lavoro sono quelli che hanno risolto la disoccupazione e quindi io non la faccio troppo lunga poi che ha interessato se lo lega le politiche da fare sono quelli che favoriscono i cambiamenti non sono quelli dello Stato ciò che ostacola il re il cambiamento ritarda l'adattamento e genera perdite di ricchezza e di occupazione le politiche che lo accelerano magari alle alleviando di disagi chi subisce i cambiamenti sono politiche che riescono a risolvere i problemi prima degli altri mi auguro e faccio alcuni suggerimenti perché l'Italia faccia parte di questo plotoni di paesi che accettano il cambiamento anche se non tutte le cose vanno in questa direzione è un problema demografico
C'era anche un lettore attento Maria Celli tagli scattano
La responsabile della rivista quindi semiotica delle sciocchezze pagato il prezzo
No effettivamente sono stato molto molto rapido ma quello che volevo dire che fra le diverse fattori che determinano gli aggiustamenti come è stato per l'inflazione tassi d'interesse c'è il prezzo e la la domanda nel peggiore della domanda e dell'offerta
E ce ne andiamo a vedere questi giochi vediamo che dall'alto della offerta di lavoro abbiamo riduzioni demografiche forti in alcuni Paesi che tra l'altro secondo me non sono legati ne ha neanche questi slegati dall'evoluzione dei prezzi del lavoro del costo della vita perché in economia come in Società tutto si tiene nel viviamo in società impaurite che hanno alzato i costi di produzione non vengono che l'occupazione cresce si favoriscono non fanno figli e così danno un contributo alla soluzione al loro problema perché riducono l'offerta di lavoro e quindi tecnica nello stesso momento in cui si riduce anche il prezzo del lavoro perché salario alla fine in termini reali finisce per ritrovarsi
E alla fine l'equilibrio si attiene tutto questo si è lasciato a se stesso con un mercato che funziona male metti troppo tempo e genera troppi disagi se invece si fanno politiche io prima per a accelerare questi processi si ottengono risultati migliori grazie diamo la parola
Proust benissimo a condizioni ambientali e sulla macchina amministrativa non mi pare sì
Diciamo questa una ricerca che insieme all'amico e collega Mazziotta che è qui presente
Abbiamo un po'sviluppato da parecchi anni cioè da quando
La Comunità economica europea ha intravisto l'esigenza di cercare di creare un processo di convergenza favorendo l'accumulazione intermedi infrastrutturazione nelle aree in ritardo
Questo tipo di analisi si vengono oggi rilette alla luce delle molte esperienze che si vanno facendo sull'argomento
Evidenziano come l'infrastrutturazione abbia giocato che stia giocando un ruolo determinante sia nella quali fattori di attrazione e lo sviluppo oppure nella creazione di nuove iniziative produttive nelle aree in ritardo sia come fattore di competitività per le imprese
Leggendo però questo tipo di analisi riferite al territorio nazionale in particolare in Italia nel saggio vengono qui evidenziate tutto una serie di pro le matrici tacche sono ancora presenti e come di fatto questo processo di accumulazione offrì di infrastrutturazione nel sistema territoriale delle aree in ritardo abbia battuto il passo negli ultimi anni e quindi questo processo di convergenza che avrebbe dovuto favorire in affetti dagli anni Novanta sia andato ampliando e quindi si rileva come da una parte la riduzione della quota destinata all'infrastrutturazione nelle regioni del mezzogiorno e dall'altra la riduzione della quota di prodotto determinato il Mezzogiorno nell'ideare rispetto all'Italia si sia rappresenti una forte correlazione e quindi una un una combinazione tra questi due fattori
L'articolo evidenzia come questi processi di convergenza che si leggono in altre realtà territoriali nel nostro Paese si sono verificati fino agli anni Novanta e anche successivamente ma soltanto nelle regioni del Centro Nord se oggi noi leggiamo questo grado infrastrutturazione nelle regioni del Mezzogiorno rispetto alle aree forti del centro nord troviamo di vari che vanno sempre più crescendo oggi abbiamo delle situazioni con tutti i limiti che questo tipo di elabora pone statistica può incontrare ma si trovano delle differenze che si passa dalle trenta per cento rispetto al cento fatto l'Italia nelle province di alcune regioni del Mezzogiorno alle situazioni di centosessanta centosettanta delle aree forti cioè uno a sei una sette cose che poi si riscontrano anche tutto in un'altra serie di fattori sia quelli economici sia quelli occupazionali come ad esempio nei tassi disoccupazione dove lo stessa Caltanissetta presenta un tasso disoccupazione intorno al trenta per cento contro altre regioni del Centro-Nord che stanno intorno al due e mezzo tre per cento quindi abbiamo letto questi fenomeni in maniera correlata
E abbiamo cercato di vedere questo fenomeno nel tempo in termini proprio distesa per l'accumulazione effetti negativi
Che questa carenza di Spesal per l'infrastrutturazione registrata nel tempo stia comportando proprio nella crescita regioni del Mezzogiorno
Diamo delle semplici indicazioni o delle interpretazioni cioè è chiaro che la finanza pubblica restrittiva che Sister registrata dagli anni novantadue ad oggi e anche causa di questo riduzione forte dei tassi di crescita dell'infrastrutturazione ma anche della stessa accumulazione se noi pensiamo che nel Mezzogiorno il tra Dotto destinato ad investimento è sceso negli ultimi anni dal ventidue ventitré per cento al sedici per cento cosa che non si è verificata nel centro nord dove da circa il venti si è ridotto soltanto al diciotto per cento allora questa riduzione si risente nel nostro territorio ma ancor più nelle regioni del Mezzogiorno dove questi ritardi sono ancora più accentuati questo si riflette ovviamente nei servizi che l'infrastrutturazione può Tota portare al sistema produttiva e quindi essere causa dello stesso ritardo nelle Fischer sa che presenta il nostro sistema meridionale vengono suggerite nell'articolo alcune linee di intervento fra le quali anche la possibilità di trovare una possibile coinvolgimento del capitale privato nella realizzazione di quote parte di questi investimenti che altrimenti non vengono realizzate sì auspica un certo processo di razionalizzazione della spesa
E in particolare una utilizzazione più corretta di quello che saranno le ampie risorse che verranno le nostre regioni del Mezzogiorno negli anni avvenire con il futuro Quadro comunitario di sostegno che riguarderà l'arco temporale due mila due mila sei queste sono le mappe indicazioni spero che possiate trovare qualche interesse alla lettura dell'articolo
La sono sotto la presentano un altro cento mondiale importante nel senso sono i collegamenti con un vuoto o a lui la parola strana il suo saggio
Che è particolarmente interessante in quanto fa riferimento agli ostacoli esistere però gli investimenti esteri in Italia
Grazie c'è testi
Anche a me fa molto piacere iniziare la ricordando il rapporto ultraventennale che il nostro istituto va l'istituto vuoto
A con Banco di Roma credo che i primi il primo incontro risalga addirittura settantasei e tra l'altro anche con la Confindustria più o meno la lunghezza del rapporto è identico
Lei all'istituto don è stato il primo centro più di venticinque anni fa sotto la direzione del professore ma anche poi ha vinto il premio Nobel per avere sviluppato questa nuova disciplina dell'economia analisi econometrica basate sui modelli
L'istituto Watson dicevo attualmente è uno dei due gli istituti privati che a livello mondiale seguono costantemente o dire ogni giorno
L'andamento macroeconomico di circa ottanta Paesi
E una ventina di macro settori tipo trasporti agricoltura eccetera
Centinaia di analisti raccolgono ogni giorno qualcosa come un milione e mezzo di indicatori economici il sistema hanno in banche dati alimentano con queste informazioni una serie di modelli econometrici che vengono utilizzati periodicamente per tracciare gli scenari di questi di questo cantina di paesi gli utenti di questi servizi sono ovviamente delle agenzie pubbliche
Le banche centrali ministeri del Tesoro e dell'economia di vari Paesi e alcuni tra i più sofisticati utenti sia nel campo finanziario le banche oppure nella rivista una rivista
Noi forniamo questo tipo di di contributo forma sistematica ogni tanto qualcuno si ricorda che oltre a quel gli scenari macroeconomici forse siamo in grado di dare anche un contributo specifico su alcuni aspetti su alcuni temi particolari
è stata proprio l'occasione che mi è stata offerta qualche mese fa
Al quale ho aderito contribuendo una nostra analisi sull'andamento degli investimenti esteri in Italia vedere che cosa successo e sta succedendo in questo settore
Beh che
La la preferenza o la mancanza di preferenza del flusso di questi investimenti verso un Paese un altro è un buon indice di come l'economia questi Paesi vengono considerati a livello internazionale
Riassumendo molto brevemente il contenuto di questa di questa ricerca devo purtroppo dirvi che le conclusioni a cui siamo arrivati non sono particolarmente buone per il nostro Paese perché emerge chiaramente che questo andamento degli investimenti diretti quindi non metti in portafoglio investimenti diretti vuol dire presa di partecipazione azionaria acquistati aziende eccetera eccetera
L'andamento di questi investimenti stranieri in Italia ha avuto negli ultimi anni una una delle oscillazioni ma Soon attende Enza alla negativa non solo si sono ridotti nei confronti di quelli che erano i livelli raggiunti in altri negli anni precedenti
Ma se facciamo un confronto tra i risultati raggiunti dall'Italia ed altri paesi europei
Risulta molto chiaro in mente che l'Italia si trova all'ultimo posto per quanto riguarda la destinazione di preferenza di questi investimenti
è un fenomeno molto rilevante non si tratta semplicemente di qualche alterazione statistica e purtroppo è un fenomeno estremamente significa tipo perché quando ormai un certo numero di paesi si pongono più o meno sullo stesso piano il flusso degli investimenti diretti verso questi Paesi
è una indicazione molto importante di come le potenzialità di questi sistemi economici vengono considerati a livello internazionale
La chiusura di questo nostro contributo fa un altro
Cerca di identificare le ragioni per le quali d'Italia negli ultimi tempi non ha offerto grandi attrattive agli investitori esteri
E il risultato di questa nostra analisi è abbastanza chiaro e diciamo che ancor più che una serie di condizioni può la mente economiche tipo per esempio il tasso di crescita del sistema il livello di inflazione la stabilità della moneta
Più che questi fattori quello che ha inciso e che continua a incidere negativamente su questo flusso di investimenti è l'ambiente direi Esterno cioè la mancanza di attigua le strutture infrastrutture economiche e ancora di più un ambiente un'atmosfera un atteggiamento da parte delle autorità politiche o da prevista pubbliche sia a livello centrale
C'era locale che sono ancora se non ostili non sensibili a creare le condizioni
L'iter attirare questo flusso di investimenti
E questo ci sembrava una conclusione purtroppo non piacevole ma da dire
Bene da
Però interessi finanziari tra agli interessi dei mercati che sembra possono essere il preludio di future interessi anche dal punto di vista regale comunque è un ammonimento
Molto importante
Adesso il contributo l'altro contributo molto importante un contributo direi anche questo quasi provocatorio sulla social se dovetti una proposta per l'Italia c'è il problema delle pensioni della sicurezza sociale che è stato elaborato dal professor Modigliani interna presente dottoressa Ceccarini
E vengono date a una serie di considerazioni che potrebbero modificare in meglio la nostra situazione
Tra l'altro una materia oggetto di continuo ripensamento dallo stesso professor Modigliani dalla professoressa centrini qui però si fa già un punto su alcuni dati che vale la pena di illustrare e che sono apparse nell'ultimo numero della rivista
Grazie
Nel fertile a appoggia la presentazione di tutto quello che è il questo saggio ma prima di dire due parole su questo San Giobbe Ray dire due parole da parte del professor Modigliani Chechi dispiaciuto di non essere qui oggi presente con loro
Un da parte di Franco un un un in i migliori complimenti all'amico
Mario Arcelli che dirige così prestigiosa mente questa rivista insieme ad un board prestigioso epico illumina e molto quindi o se vi fa parte un ringraziamento anche alla dottor Barbato
Che
Con tanto affetto e ha messo a disposizione tutta la sua professionalità ci aiuta anche dalla parte italiana che qualche volta lascia molto a desiderare
E e soprattutto le migliori congratulazioni anche alla casa editrice Feltrinelli che accolto ha avuto il merito di cogliere questo interessa i di portare i e ampliare imbeccato
Di questa rivista che ha sempre più largo interesse culturale e scientifica non mi dilungo ma molto ma nel laccio molto a quello che ha già detto il dottore Innocenzo Cipolletta che i mari italiani sono tutti risolvibili
è dobbiamo avere e il desiderio di di di risolverli e anche un po'la forza di di di di riuscirci questa è una proposta un po'provocatoria come ha detto il professor Arcelli
I risolvere i piedi tali lontane dei suggerimenti per risolvere quello che è il sistema pensionistico italiano che è un sistema pensionistico che oggi presenta presenta dei grossi grossissimi problemi perché troppo uno roseo per tutti i contribuenti perché porta contribuire ad appesantire quello che è un sistema un sistema pubblico
E e e e non dava soddisfazione a quello che sono quello che sono i benefici di domani di ogni contribuente anche perché sono indubbio questi stessi benefici di domani
Ah si pongono si pongono dei suggerimenti che si chiede silenzio è una proposta che parte
Da un un lento e chiudendo uguale svuotamento di quello che è l'attuale fondo Winx che è un fondo puramente immaginario perché inesistente perché tutte le le le pensioni attuali vengono pagati con i contributi attuali quindi è un fondo che non esiste allora sì piano piano lenti
Talmente gradualmente perché è gradualmente perché il costo di questa gradualità di questa proposta Possa estere supportato da più generazioni che si trovano a cavallo possa essere condiviso
Nell'arco di alcune decadi e passare da un sistema a ripartizione o così tetto molto noto anche peso può ad un sistema un fondo finanziato del Fai nel benefits
Che è quello che secondo lui presenta e dai migliori vantaggi perché
Sono sicuri benefici mentre la contribuzione può leggermente aumentare nel tempo ma a fronte di un trentadue virgola sette per cento di quello che è oggi la contribuzione possiamo passare ad un sei per tutto entro tre o quattro generazioni tre o quattro decadi la generazione di tre o quattro decadi Fazio sono quante generazioni in più
E questo significherebbe garantire quello stesso tasso di sostituzione uguale a dire quello sì piani quel settanta per cento di quello che sono e tensione oggi a talmente e che con questo sistema di oggi probabilmente non è possibile continuare continuare a garantirlo anche se è una promessa dello Stato
Ma con un costo decisamente molto più basso poi il saggio un po'più lungo
Ma questo in sintesi è quello che si vuole svuotare l'INPS e creare un nuovo fondo
Che TA la garanzia di questi benefici di un'attenzione e ti una sicurezza dico dei lavoratori scusate
Concisione un'arma strattonato che questa proposta comporta tempi difficili in termini di oneri sociali anche per le intese che verrebbero a diminuire
E diminuendo gli oneri sociali si avrebbero più possibilità di occupazione come dicevo Cipolletta in questo senso cioè questo legame tra il problema pensionistico e il problema dell'occupazione allacciata vi fa credo che il locale ecco qui evidentemente i santi sono stati appena tratteggiati perché vogliamo lasciare dei qualche piccola curiosità altrimenti non fatte neanche lo sforzo di SPÖ gli Hare la rivista desideriamo invece che la rivista sia letta e a questo punto saremmo molto felici se qualcuno di voi vuol porre qualche domanda sia specificamente sui testi presentati sì anche qualche domanda al di fuori comunque entro l'ambito dei temi generalmente trattati dalla rivista siamo tutti a disposizione per into Ali risposte ampezzano che abbiamo già approfittato della vostra pazienza e Luna è abbastanza tardi ma se c'è qualche domanda ben volentieri
Sì va bene va bene vi ringrazio ancora per la vostra attenzione e speriamo che la rivista trovi buona accoglienza tra di voi e sul mercato più in generale come oggi si dice grazie ancora
Sì sì trasferirà
Va attraversa
è ecco
Carmelo