"Ripensare il XX secolo: oltre la guerra fredda"

Sessione la seconda giornata di questo nostro convegno
Ripensare il ventesimo secolo Oltre la guerra fredda
Con
Rame questa mattina quello di incardinato su due relazioni
La prima che della sua potrà bere
Dell'onorevole Achille Occhetto su la vicenda storica comunità dal titolo di luce dei Comunisti Italiani dal mille novecentocinquantasei al mille novecentottantanove
E poi una relazione soccorsa da Angelo Panebianco sul dopo l'ottantanove quindi la fase nuova diffidato come la nuova era appunto dopo l'ottantanove ovviamente con discussioni prima e dopo ciascuna relazione io dovrei quindi mediatamente la parola pure Achille Occhetto per la prima delle relazioni della mattina
L'illusione dei Comunisti italiani
Tema che
Affidato questo tema mi permetto di
L'azione nel senso che vorrei capovolgere il punto di partenza
Incominciando per così dire dalla fine
Secondo i criteri del presente come storia e cioè di una valutazione degli eventi del passato attraverso il prisma del punto di arrivo di un determinato processo storico
Quindi punto di partenza del mio ragionamento non può che essere l'ottantanove la svolta il nuovo inizio
Il cambiamento profondo dei tutta la prospettiva storica della sinistra italiana e mondiale
Nel fare questo voglio ricordare che la grande querelle a di allora
Non consisteva nel fatto come vedo affiorare nelle polemiche di oggi che la svolta la si facesse troppo tardi ma il dibattito verteva ancora sulla necessità o meno della svolta spesso chi allora sosteneva che non era necessario il cambiamento quella rottura radicale con il passato
Era evidentemente lontano anni luce
Anche solo dal sospetto che si potesse in qualche modo parlare di una illusione dei comunisti costoro infatti vedevano la storia del comunismo italiano come una lunga marcia di rinnovamento
Contrassegnata da alcuni momenti significativi ormai oggetto di celebrazioni culturale di ricerche intellettuali di ricorrenti rivisitazioni
Quali quelle che vertevano sulla costruzione del partito nuovo sull'ottavo congresso sul rapporto con la Primavera di Praga sullo strappo di Berlinguer
Alla luce di questa marcia sofferta indubbiamente tormentata
Se riteneva a buon diritto di potere sostenere che eravamo sostanza già da tempo un'altra cosa
E sotto questo profilo appariva amo quasi degli intoccabili il nucleo vitale di una prospettiva e persino di un ipotetico euro comunismo
D'altro canto i sostenitori della svolta
Non negavano la verità interno almeno una minima parte di quella verità internati quella posizione
Che conoscevano bene per avere molti Biesse partecipato a compassione a volte con intelligenza alla lotta Interna per il rinnovamento
Tuttavia una continuità come quella sperimentata negli anni passati
Non aveva per essi più nessuna ragione d'essere quella continuità andava decisamente ero
è andato a rotta a partire da alcuni nuclei interpretativi di fondamentale importanza
Il primo l'ipotesi dell'auto riforme abilità delle cosiddette società socialista
Secondo è la natura e l'essenza spezza del partito e infine la necessità del mutamento del sistema politico e di un passaggio dal consociativismo alla cultura all'impostazione dell'alta
Ma è proprio questa cultura dell'innovazione radicale
E non solo del vecchio partito comunista di quella che allora chiamavamo l'esigenza stessa di una riforma della politica e proprio tutto ciò
Che è stato considerato blasfemo anche da chi oggi nel dibattito in corso sulle prospettive della sinistra e del suo partito ritiene di poter dire che la svolta dell'ottantanove è venuta in ritardo
Fino aggiungere al ragionamento paradossale di Amato
Che rimanda la possibilità della svolta al momento di Berlinguer
Naturalmente come svolta mancata
E poi prima al momento dalla svolta di Salerno e poi ancora prima al momento delle critiche di Gramsci
Allo stalinismo e poi prima ancora si potrebbe dire in ultima analisi al momento del ventuno gennaio del mille novecentoventuno cioè a quella svolta fondamentale che sarebbe stata la mancata costituzione dello stesso Partito Comunista Italiano
Va tutto bene
Solo che siamo nati con quel partito viva e presente nella vita politica interna
Cioè quasi in queste parole una doppia vendetta nell'ottantanove la svolta non era necessaria perché tutto era già stato fatto dal processo innovativo dei comunisti per le
Ora viene considerata in ritardo in quanto poteva essere fatta prima importante è poter dire che tutti gli appuntamenti potevano essere validi meno uno
Quello al quale ci siamo per davvero presentati quello della Bolognina quella del dodici novembre dell'ottantanove
Non a caso
Al di là dei ricorrenti incensa menti nei confronti del grande momento storico della svolta in questi anni noi abbiamo avuto una storiografia sostanzialmente negativa nei confronti della svolta
Mi sono chiesto molte volte perché
E ho pensato perché nel profondo anche in molti che hanno in quel momento sostenuto la svolta
In sostanza si è fatta sentire una irrequieta sensazione di colpa la sensazione cioè che in quel momento si sia in qualche modo compiuto un delitto verso un oggetto sacro
Oggi anche chi dice che si sarebbe potuta fare la svolta subito dopo la morte di Berlinguer
Caso mai soltanto Berlinguer l'avrebbe potuta fare
Continua a negarla
A considerarla cioè un isolato atto di coraggio un atto di coraggio del tutto avulso dei conseguenti atti di rottura che sono poi la vera svolta
A partire dalla rottura del vecchio sistema politico a partire dalla partecipazione in prima fila contro la maggioranza dell'impostazione culturale di tutta la sinistra italiana ai referendum elettorali
Fino alla rottura con la cultura del vecchio centrosinistra
Al posto della quale veniva collocato un rigoroso bipolarismo e quindi la visione politica corrispondente al bipolarismo che non era quella delle vecchie coalizioni dei partiti ma quella dei polli contrapposte
Infatti se non fossimo stati guidati da questa cultura non solo non avremmo compiuto quell'atto decisivo della svolta che è stata la decisione di mettere per la prima volta in discussione l'impostazione proporzionalista della sinistra italiana
Ma avremmo potuto benissimo andare anticipatamente al governo
Forse già con Craxi sicuramente con Amato
Amato che ha avuto il merito con il suo governo di avere avviato con l'appoggio dei sindacati le sofferte decisioni di Trentin e la nostra opposizione costruttiva la fase del risanamento del Paese
Anche qui toccò a noi uomini della svolta aprire la strada
Fare i conti con la nostra base operaia ricordiamo tutti la durezza dello scontro di quei momenti senza chiedere nulla in cambio in termini di potere
Sia aiutando di fatto e senza stare sul proscenio l'opera di risanamento chiamato e sia indicando poi tra l'incomprensione della maggioranza del mio partito della sinistra il nome di Ciampi come presidente del consiglio
Petruccioli conserva dei cassetti una importante opera di documentazione di come in quel momento la stragrande maggioranza del PDS
Fosse contrario quella designazione de quel governo spero che prima o poi pubblicherà
E sia detto tra parentesi
Noi non potemmo entrare nel governo Amato perché non potevamo senza danni di proporzioni incalcolabili
Essere coinvolte nella crisi del vecchio sistema politico
Ricordiamo tutti il clima del Paese in quel momento sarebbe stato veramente da incoscienti dopo aver riacciuffato il nostro partito per i capelli per impedirgli di essere trascinato nel disastro del comunismo internazionale
Farlo coi rimanere sotto le macerie della Prima Repubblica
Subire oltre la crisi del mondo comunista anche quella del Caf farci coinvolgere all'ultimo momento in una crisi Reparata pile quella sì sarebbe stata opera da veri incompetente
Ma queste sono cose che non possono comprendere coloro che si sono trovati successivamente con il grosso del lavoro di salvataggio tutto già compiuti
Noi dunque
Non abbiamo voluto fare quelle imperdonabile sciocchezza politica per questo dicemmo allora che dovevamo noi che eravamo per eccellenza un partito della Prima Repubblica restare un passo fuori dalla porta del palazzo che stava per crollare
E la forza della svolta sta in un insieme concatenato in una serie di atti
Anche se voglio aggiungere che noi avremmo potuto impegnarci nel governo Amato ad una sola condizione
Candy come gli feci sapere
Avesse compiuto un atto politicamente significativo che aiutasse quella nostra scelta un atto
Che dimostrasse che si era capito che la campana del nuovo inizio suonava per tutti
Tuttavia comprendo benissimo chiamato in quel momento non potesse spingersi oltre nulla quaestio occorre sapere però che nemmeno noi potevamo varcare certi confini
In politica e lo si può capire a meno che non si sia dei soggetti visti senza freni questo può accadere
Questa digressione non è senza motivo voglio semplicemente dire che l'insieme della svolta non è riducibile all'annuncio del cambio del nome
Ma si illumina seguendo il fascio di luce della storia come presente e cioè che a partire dal presente illumina il passato e lo colloca dentro un preciso significato ne determina i limiti e le potenzialità e quindi Lumina ritroso la grande illusione dei Comunisti italiani
Ora qui
In questo mio intervento non voglio certamente dare un'impostazione storica ma puramente metodologica che l'unica cosa fattibile in questi casi oltre che per motivi di tempo anche di occasione
Qual è stata dunque la sostanza dell'illusione
Possiamo chiederci dove stava portando l'illusione dei comunisti e in gran parte credo si possa dire
Al carattere il riso
A partire dall'ottavo congresso
Tra Scelta democratica intesa come diversità delle condizioni di contesto
Il capovolgimento del vecchio adagio del fare come in Russia e una visione universale invece dei valori della libertà e della democrazia
Il punto più alto della riflessione rimaneva comunque quello enunciato da Gramsci a proposito della diversità della rivoluzione in Occidente la famosa frase secondo cui in Oriente lo Stato era tutta la società civile era niente
Mentre in Occidente era esattamente vero il contrario per cui dietro il tremolio dello Stato si poteva comunque sempre intravedere la forza
Delle casematte della società civile
Ma questa lezione anche questa lezione
La Sea acquisisse Enza però giungere mai alla consapevolezza che anche tale visione estremamente avanzata della diversità della rivoluzione in Occidente per essere credibile doveva portare a un cambiamento radicale
Della concezione stessa della presa del potere in sostanza avrebbe dovuto avvicinare di più tutto il nostro schema interpretativo della prospettiva socialista all'impostazione di Bernstein
Cioè
Avrebbe dovuto determinare una concezione culturale che ci portava da una visione del socialismo come sistema
Ha una visione del socialismo come movimento cioè come movimento permanente di riforma attraverso un radicale superamento delle vecchie concezioni stataliste mancava in sostanza l'universalità del concetto di libertà e di democrazia
E fu poi certa indubbiamente assunto sia pure astrattamente da Berlinguer
Tuttavia si trattava di una soluzione
Benché molto importante
Che fu assunta diciamo senza lo svolgimento di tutte le sue potenzialità e di tutte le sue implicazioni
Ricordo a proposito le pietre miliari di quel rinnovamento
Il valore universale della libertà
Il fatto che si incominciò a parlare di elementi di socialismo dentro la società capitalistica
La fine dell'idea mitica della presa del potere
E direi che questo è stato il confine più avanzato che sia stato mai avvicinato rimanendo dentro la tradizione comunista senza cercare però una rottura radicale con quella tradizione
E muovendo con un'ipotesi di convivenza parallela sarà il rinnovamento in Occidente del comunismo e l'esperienza sovietica dalla Rivoluzione d'ottobre
Che si manifestava ancora attraverso una evidente solidarietà di campo
Ciò avveniva attraverso l'accettazione di due livelli di sviluppo storico
Il che portava la giustificazione del modello arretrato
E all'ipotesi di un aggiustamento ed un incontro dopo la riforma che fondava la propria essenza sull'idea sulla grande illusione sulla speranza di una riforma bibita dei Paesi dell'ex tuttavia il superamento della vecchia ter nativa tra riforme rivoluzione non è mai riuscito a condurre una sintesi più alta
La stessa indicazione degli obiettivi intermedi categoria estremamente importante
Nella elaborazione dei Comunisti Italiani e la prospettazione delle cosiddette riforme di struttura intese come pietre miliari di un riformismo forte
Non sono mai stati collegati all'interno di una visione limpida della dialettica dell'alternanza per ciò che riguarda il sistema politico e dei rapporti tra Stato e mercato pubblico e privato per ciò che riguarda il sistema sociale
In buona sostanza
Possiamo dire che ci siamo trovati di fronte
Ha una grande e intelligente diplomazia della libertà
Però senza rottura
E soprattutto cosa gravissima priva di un nuovo progetto storico questo è stato il problema irrisolto del Partito Comunista interne
Per cui hanno continuato a vivere nella sinistra due anime quella che puntava a rompere la stanza dei bottoni di direzione di derivazione degli mista
E quella che puntava entrare nella stanza dei bottoni secondo la famosa frase di mente noi non siamo andati mai oltre e nemmeno oggi
Siamo andati oltre
Anzi
La carica programmaticamente rivoluzionaria del primo centrosinistra al momento della cosiddetta entrato nella stanza dei bottoni era di gran lunga più ampia affascinante di quella di oggi
In compenso abbiamo sofferto con lucidità intellettuale a volte con grande rigore morale il dilemma tra modernizzazione e alienazione
E quindi abbiamo accompagnato la modernizzazione con occhio critico
Avanzando tutte le problematiche del mutamento del modello di sviluppo
E contemporaneamente abbiamo parlato di critica degli elementi illiberali per ciò che riguarda
Il modello dei Paesi socialisti del socialismo reale
Si pensi che ancora nel sessantotto
Fu considerato uno scandalo la tesi che io rinunciai ad Ariccia
Della necessità di una profonda rivoluzione politica nei Paesi dell'Est
E quando qualcosa di simile a quel processo invocato allora avverrà purtroppo non sarà più sufficiente
L'illusione dei comunisti e che si potesse procedere sulla strada anche coraggiose dissacrante dell'analisi critica delle società socialiste senza mettere in discussione il carattere socialista di quelle società
Quindi senza una ridefinizione dell'Obiettivo
Accontentandosi in buona sostanza del fatto che la diversità con la socialdemocrazia si era determinata almeno in una prima fase prevalentemente sui mezzi e non sui figli
E che questa diversità sia pure in parte ora era in via di superamento attraverso la scelta della via democratica
Tuttavia non si comprendeva e comunque non si riusciva a vedere che ormai era stato inquinato i film
Che ci trovavamo di fronte ad una crisi dell'idea stessa di socialismo
E anche in Occidente all'interno della stessa socialdemocrazia incominciava ad aprirsi non a caso questo dibattito è questa senza se
L'insoddisfazione le tematiche della solitudine dell'uomo moderno il rapporto con la sofferta coscienza religiosa le fughe Marcuse anni
Ridoli già mento della democrazia diretta le tematiche dell'alienazione le attese e le speranze terzomondista e sono tutte rivuole attrice di un bisogno di ridefinizione del
In questo contesto
è apparsa sulla scena l'ultima speranza Gorbaciov e il Corbaccio disse
Senza quella rottura non si spiega la svolta
Quella rottura dà impulso coraggio alla svolta ci permette di interpretarla andando però molto oltre i connotati e le caratteristiche di continuità oltre l'illusione della riforme Bilica di quei regimi perché paradossalmente la riforma la perestrojka
Annunciato la fine della sua possibilità ha messo in evidenza la morte dell'intero organismo
La medicina invece di quelli che di guarirlo lo ha ucciso ha messo una pietra tombale sulla più grande illusione del comunismo italica
Il rinnovamento nella continuità su cui si sono formati tutti quadri tutti gli intellettuali per dire tutta la pigrizia intellettuale del meraviglioso Partito Comunista
Illusione molto forte perché forti e autentiche sofferta erano state le novità e le diversità
Il che in parte spiegava se non giustificava del tutto quegli elementi di orgoglio verso il passato che furono invocati contro la svolta
E anche il persistere di quella idea il rinnovamento nella continuità dentro la sua e la funzione di trampolino di lancio che il perdurare di quelle illusione ha fornito alla restaurazione della vecchia idea dei partiti del sistema politico
Che poi è stato il vero tarlo della svolta che va ricercato non nei suoi oppositori aperti ma in quelli occulti
Quelle che allora chiamammo i malpancisti
Quelle che invece la svolta indicato
E che non è stato assolutamente compreso se non da un'infima minoranza di chi ha fatto la svolta
Era la necessità di una conversione delle forze del movimento operaio al primato della libertà
A lungo si è poi me polemizzato in quegli anni
Attorno alla circostanza che il Partito comunista era un partito diverso dagli altri partiti e non aveva quindi bisogno di un così drastico cambiamento
Ma le cose come si è visto più chiaramente in seguito stavano esattamente all'opposto
Proprio perché il Partito comunista era qualcosa di diverso
Esso poteva essere abilitato e capace di operare una conversione fosse stato il Pcf non ci sarebbe stato nulla da fare
Non sarebbe letto nel suo DNA nulla che potesse far pensare ad una sua sopravvivenza nel mondo
Era dunque proprio la peculiarità del PC che imponeva la sua conversione a liberarmi
A un liberalismo non convenzionale
Ma che si fonda se su saldi valori e perciò in grado di contaminare unificare ispirazioni diverse
I diversi riformismi italiani le diverse volontà di rinnovamento laiche e cartoni
Ma una sincera interpretazione della svolta del suo travaglio morale intellettuale non può ridursi all'uso di parole come liberalismo mercato come se fossero biglietti da visita simboli da sbandierare per entrare nel salotto buono
L'epoca nuova non può che avere nel liberalismo il suo punto di riferimento comuni a tutti per quel che riguarda la sfera etica quella economica quella dell'istituzione del rapporto fra i potenti
Questo si è affermato con la svolta ma è poi è chiaro che qui si riapre la sfida tra opzioni alternative
Se si vuole tra destra pessimisti
La stessa nuova esperienza dei laburisti inglesi si richiama alle fonti culturali della loro tradizione che sono in primo luogo fonti liberali e non hanno nulla a che vedere con quelle della socialdemocrazie continentali
Se questo è vero e lecito allora un interrogativo esso emerge spontaneo quali sono mai le convinzioni degli attuali dirigenti del DS che tengono insieme un'interpretazione antistorica e calligrafica di Togliatti e la rivoluzione liberale
Togliatti non era certamente riconducibile all'affermazione gravissima secondo la quale Stalin che pure ha detto era un grande teorico marxista
Ma indubbiamente è quella per nazione celava qualcosa e dobbiamo anche dire che quell'affermazione molto difficilmente avremmo potuto ascoltarla pronunciata dalle labbra di Antonio Gramsci negli ultimi anni del suo isolamento carcerario
Isolato come si sa in primo luogo dai comunisti
Infine Togliatti nel corso di tutta la sua vita politica è stato un campione del movimento comunista internazionale ed è a partire da questa precisa circostanza
Che la sua lezione va interpretata
Il Togliatti campione del primato della politica che piace tanto anche alle vecchie classi dirigenti democristiani socialisti e oggi non ha più nulla da dire tanto più se sia del primato della politica stessa una visione statica lì presso Ca'o peggio improntata a un machiavellismo da strapaese
Dico queste cose perché ci riconducono ad un nucleo fondamentale della svolta
Quello dimenticato quello della riforma della forma
Infatti proprio sul tema delle caratteristiche del partito nuovo e sulla riforma della politica c'è stata in una parte della sinistra una strisciante ma ostinata ininterrotta polemica con le idee della svolta
Basti pensare alla mensa e falsa discussione sulla pretesa volontà di operare una contrapposizione tra società politica e società civile
Senza accorgersi che le vere novità da affrontare erano altre
Che cosa devono essere i partiti in questa fase storica come devono funzionare e quale hanno da essere le caratteristiche della loro vita democratica in quale sistema politico devono operare quale generale riforma della politica e delle istituzioni necessarie
La stessa esperienza più recente ci dice che non si tratta di sofisticati
Tutto sta lì a dirci a parlarci della crisi in cui versa attualmente la politica che crisi morale intellettuale crisi di progetto
Crisi di credibilità delle classi dirigenti
Tutto ci dice che era e rimane di fondamentale importanza non già corre al centro come c'è stato imputato l'autosufficienza della società civile ma un diverso rapporto tra tutti i poteri un diverso rapporto tra società civile partiti è stato rimane quindi del tutto attuale il problema del passaggio da una democrazia dei partiti è una democrazia dei cittadini
E naturalmente non tende a fare sparire i partiti ma farei assumere ad essi la loro funzione di interpreti della società civile
Delle soggettività che in esse vivono cessando di essere controparte della società civile medesima e ponendo i cittadini come attori protagonisti della vita dei partiti e delle loro scelte
Senza una attenzione sostanziale a questo tema anche la ricerca intorno ad una più ampia formazione politica non poche ridursi a un collage di pezzi di apparato e di personale politico della vecchia sinistra
Non è un caso che nel clima di restaurazione della vecchia politica della vecchia concezione dei partiti che stiamo vivendo
Non si è riusciti a riprendere il discorso sulla prospettiva di un partito aperto e di un partito pro cesso capace come una calamita di attirare far maturare i fermenti e le aspettative le idee che si vengono formando nel variegato mondo dalla Sinistra democratica
Anzi
Di una più vasta area democratica
Che vuole ridefinire il senso il significato della sinistra
E che guarda la disputa tra Partito democratico e Partito socialdemocratico così come viene condotta come un incomprensibile bizantinismo o al più come a un confronto tra fredde ingegneria organizzativi
Vediamo una sinistra è un'opinione pubblica sempre più preoccupate che mentre queste sterili dispute fervono temono si ritorni esaltando il sistema dei partiti alla partitocrazia
Ai vizi del consociativismo
Timore questo rafforzato dal fatto che per la prima volta dopo cinque anni
Si è ritornati alla formazione di un governo dei partiti con tutti i vizi e i metodi e comportamenti dei vecchi governi di coalizione
Per cui possiamo dire che oggi in Italia abbiamo un bipolarismo imperfetto e un consociativismo strisciante
Perciò è doveroso oltre che legittimo riprendere il discorso interrotto perché esso riguarda il futuro della democrazia italiana e non solo la sorte della sinistra o di un partito
Tuttavia su questo occorre essere chiari
Io non penso che oggi abbia senso riunire la sinistra dentro un grande partito socialdemocratico
E lo dico con la consapevolezza che uno degli obiettivi politici principali della svolta peraltro centrato fu quello di fare entrare il PDS nell'Internazionale socialista
Fuorviante e la contrapposizione tra problemi della sinistra italiana il cosiddetto ulivismo
Noi avevamo detto che si doveva andare oltre la socialdemocrazia il Comune
E non si tratta semplicemente di trasferirsi da una tradizione all'altra della sinistra storica europea
Oggi tutto riconferma che il problema originale bensì della sinistra italiana
E quello di trovare una soluzione altra al tema dell'incontro e del secondo rapporto tra i diversi riformismi della nostra e quindi riproporsi come elemento innovatore all'interno della stessa tradizione socialdemocratica
Per queste invece di proporre un'astratta discussione sul partito dalla sinistra
Attraverso un dibattito come quello che si sta svolgendo su alcune riviste che sembra rivolto più al passato e la ricerca di giustificazione all'interno della vecchia sinistra
Occorrerebbe muovere verso la individuazione di un'autentica capacità di aprirsi a un dialogo nuovo con i bisogni della società italiane in primo luogo con gli obiettivi delle nuove generazioni
Sarebbe stato più convincente pensare per davvero un processo costituente del partito della sinistra e dei democratici
Che non fosse simile all'unità socialista segno inverso
Ci sarebbe stato bisogno di un nuovo pensiero
Per il quale l'alleanza non è rapporto di identità fisse ma identità essa spezza
Non ne è più fatto oggettivo Matticchio ma attività costitutiva del soggetto
Provate voi a fare entrare in testa Marini questo concetto
Tuttavia per renderlo più facile comprensibile a tutti voglio solo ricordare che se non si fosse stati animati da questa visione non ci sarebbe stata la vittoriosa stagione dei sindaci e nuovo partito della sinistra non si sarebbe collocato al centro della coalizione che ha battuto impone in entrambi i casi a consentire la vittoria è stato quel quid in più che non è dato dalla semplice somma dei partiti
In tutto i due casi ha vinto una forza di sinistra in gran parte sommersa
Rispetta i partiti di sinistra in competizione per la quota proporzionale una forza sinistra sommersa che è emersa e che rischia di essere di nuovo sommersa tutto ciò stabilire
Che la svolta rappresentato una via d'uscita non solo dalla crisi del comunismo ma anche da quella del sistema politico italiano
Ed essa non a porla parlato soltanto agli ex comunisti ma l'intero Paese
Senza una impalcatura politica ideale e programmatica credibile non sarebbe stato possibile farsi che il PDS diventasse la principale forza politica nazionali uscita indenne dal crollo della Prima Repubblica
Tuttavia rimane ancora aperto il problema di dar vita al partito che l'Italia non ha mai avuto cioè ad una grande forza riformatrice anche sotto la forma del coalizione capace di prospettare una credibile classe dirigente alterna
Certamente
I partiti non si inventano come diceva Gramsci
Ed è indubbiamente interessante capire quando finisce la funzione storiche nazionali del PC
Tema sul quale si è anche attraverso alcune acute osservazioni impegnato recentemente Alfredo Reichlin
Ed è proprio nel contesto di quell'impegno che lo stesso Reichlin si è chiesto
Perché non facemmo noi generazione di Berlinguer quello che poi fece Occhetto con la svolta
E ha dichiarato che questo è un suo assistito
Ora voglio ricordare che Berlinguer pensava sia pure in astratto alla necessità di cambiare nome ne parlammo mi ricordo
Quando venne in Sicilia durante la campagna del referendum che mi disse chiaramente quello che abbiamo fatto ormai in Italia è tale per cui dovremo cambiare il tipo di nome di partito
E ricordo anche la sua risposta De Martino Pera permane parlato De Martino il quale chiese a Berlinguer di fare un nuovo partito e Berlinguer non balzò sulla sedia e spaventato disse semplicemente
Non posso farlo che c'è Breznev fra e avremo una frattura enorme imita
Ma il problema è un altro non è più questo
Il problema e dire il vero assillo
Non sta vorrei dirlo la RAI
Nel perché non si fece l'ottantanove prima
Ma perché non lo si capì dopo
Capisco che questa è una risposto un po'dura
Ma mi spiego
Il problema è quello di capire non già perché non facemmo prima quello che si fece poi con la svolta
Ma perché dopo quella data non si è avuta la capacità e la volontà di continuare sulla strada nuova che si era perso
Forse perché quello che si è tentato di fare allora era in realtà
Insieme troppo in ritardo e troppo avanzate
Troppo avanzato per l'illusione la cultura comunista anche quella che aderì alla svolta
Ma se davvero vogliamo superare quell'assillo a cui faceva riferimento Reichlin il modo migliore è quello di fare per davvero ciò che ci proponemmo allora con le idee del nuovi inizi
Non una generica liquidazione del PC è un altrettanto generico richiamo alla formazione del partito unico della sinistra oggi dobbiamo avere il coraggio intellettuale di diranno i stessi
Che la sinistra non è
La soluzione ma che la sinistra è il problema
Certamente un problema che va affrontato e risolto e non nell'uso ma per fare questo occorre rileggere con umiltà
E gli ex e gli ex comunisti anche quegli e scomuniche così orgogliosi della diversità della capacità culturale del comunismo italiano del fatto di avere dietro le spalle Gramsci Togliatti soprattutto l'Istituto Gramsci
Dovrebbero avere il coraggio di rileggere con umiltà la storia dei vari
Italiani
Occorre capire perché dicemmo allora che bisognava andare oltre le vecchie tradizioni della sinistra occorre uscire dalla tentazione di ridurre quell'invocazione
A una volontà di sottovalutare il grande apporto politico e teorico
Che si è mosso nell'alveo storico della sinistra democratica e della socialdemocrazia credo che chi ha ascoltato finora quello che ha detto ha capito che in metti può essere tutto meno che una paura
Della socialdemocrazia cioè del socialismo la libertà caso mai il problema è di perché la socialdemocrazia un certo punto rimase anch'essa troppo statalista e troppo su vecchie posizioni quindi vecchie polemiche queste occorre cioè uscire dalla disputa sterile meschina
Di polemiche vecchie che sicuramente non interessano le nuove generazioni
Se si vuole impedire quello che purtroppo sta avvenendo il fatto di avere ormai in Italia una sinistra sterili
Cioè una sinistra che non fa figli
Ecco perché ho concluso facciamo sì che fra dieci anni il tema di un prossimo convegno speriamo sempre di Liberal non debba essere anziché le illusioni dei comunisti le illusioni della sentenza
Facciamo Occhetto per la sua importante relazione io aprire a questo punto
La discussione
Chiedendo a Renzo Foa di fare il primo intervento e poi di prepararsi Luciano Cafagna
Sì credo che sia
Non sia particolarmente facile intervenire dopo questa dopo questa relazione una relazione che ha fatto
Diciamo cadere delle pesanti verità e delle dei pesanti riconoscimenti
Una la relazione in gran parte condivisibile
Sono fra quelle che hanno vissuto alla svolta hanno partecipato no vissuto quegli anni e devo dire che è difficile non riconoscersi in quello in quello che è stato detto io però non ho trovato al disposti ad alcune domande che continuiamo a porci
E che credo che sia giusto porsi io la prima cosa che voglio dire e che secondo me la domanda
Sui tempi della svolta è una domanda che resta e che non riguarda e credo che a questa domanda
Capisco la la risposta che tu hai dato e la contestazione che tu hai fatto
Sulle su coloro che oggi dicono con insistenza che andava fatta prima è come andare a fare però io credo che la domanda resti senza per questo togliere nulla ovviamente alla alla decisione al modo in cui venne fatta
Ed essa spera una ragione perché io credo che nella la tardività della svolta c'è una delle ragioni del suo di quello che io definisco perché penso che sia un suo insuccesso del resto da quello che tu stesso hai detto in questa tua in questa sua relazione diciamo c'è una fotografia di un insuccesso
Svolta tardiva svolta per viva
Credo per una ragione fondamentale perché è una svolta tardiva nel senso che ha accompagnato anzi ha seguito forse di alcuni giorni
La caduta nell'area la fine della ragione sociale del Partito Comunista Italiano la fine della famiglia nell'ottobre io non dico che avrebbe dovuto venire prima o pochi giorni prima della caduta del Muro
Che però in quel momento lì probabilmente quel momento lì era all'ultimo momento per farla è vero che ci sono state delle resistenze ma dopo sarebbe stata del tutto inutile quella svolta
Si dice che doveva essere fatta molto prima
Si dice che doveva essere fatta quando diventò visibile il rapporto la crisi tra il PC è e la società italiana metà degli anni Ottanta il referendum sul i referendum le sconfitte sulle nel referendum sul costo del lavoro le scuse ripetute sconfitte elettorali che segnala questa crisi
Ma e si dice tutto questo ma è la risposta qual è perché il piccino è stato in grado di sciogliere
Quel vincolo non di cambiare nome ma di cambiare nome cambiando politica collocazione riaprendo facendo quel nuovo inizio perché la svolta non è stata la chiusura s'la chiusura col passato è stato un tentativo di nuovi inizi
Perché non si è sciolto quel vincolo culturale con la famiglia che poi il vincolo culturale con la famiglia dell'ottobre
Ora si è parlato molto ne ho parlato anche tu se n'è parlato ieri ne ha parlato Claudio Petruccioli con quel con quell'affresco con la fotografia molto bella della doppiezza che ha fatto della la doppiezza del del PC e c'è poco da aggiungere
Ma io credo che tu abbia dato una risposta illusione era nel comunismo illusione dall'illusione comune del comunismo riformatore
Illusione comune del comunismo riformatore che era uno di quei dei tanti comunismi che ci sono state
Che però a diciamo alimentato a sua volta degli equivoci
E citato prima Corbaccio
E vero Corbaccio fu un elemento di traino della fase finale nella vita del PC
Proprio perciò fu anche un grande equivoco forse un po'più piccola
Un equivoco perché in qualche modo rappresentò al nel mondo Unione Sovietica che non c'era
E un equivoco per il Partito Comunista Italiano
Nel senso che pensò di trovare lì
Una sponda
E una nuova ragione di sopravvivenza che non c'è io ricordo un soltanto un episodio
Nel mille novecentottantotto quando allora Natta segretario hanno Mosca per uno degli incontri con Gorbaciov e dopo una tendopoli in continua le conferenze stampa pronuncia una rispondendo ai giornalisti pronuncia una parola una dette un giudizio per cui tutti i giornali titolano ricucito lo strappo no naturalmente poi cercammo di scrivere che non era vero niente ma è chiaro che lo strapperà ricucito verrà ricucito perché lì c'era un altro vedevamo come parte come Comunisti italiani un altro comunismo più simile hanno questo è stato il primo grosso equivoco almeno per quella frase per quella fase finale
Poi c'è stato un altro equivoco che stato successivo alla svolta
Che riguarda sempre l'URSS cioè la sua fine
La sua fine avrebbe potuto dare qualche cosa in più nell'idea di liberare la sinistra italiana il Partito Comunista hanno già era PC PDS
E invece non dette questa questa spinta questa spinta ulteriore
E quindi io credo che resti la domanda che cosa Marco esattamente al di là delle resistenze
Per sostenere per sostenere la svolta e per superare lo choc che ci fu parlato anche tu prima della fine della politica di Corbaccio altre domande parallele in quegli anni
Atteggiamento sulla guerra del Golfo ad esempio
Cioè ci sono una serie di elementi che danno la fisionomia della natura di un partito
Di un corpo politico che non era soltanto a metà ma che trovava in alcune Bruce Reed giustificazioni di alcuni elementi del suo passato le giustificazioni della sua della sua identità presente
Partito Comunista come parte dell'universo comunista probabilmente
Aveva tratto dal suo essere in quell'altro campo
Non soltanto come adesione diciamo a una visione imperiale alla costruzione imperiale dell'ultima quell'altro campo come come campo socialista che nel linguaggio qualche sulla no trovò dopo il quarantacinque certamente una delle ragioni della sua legittimazione ieri sera ascoltando ascoltando Sabbatucci quando parlava di pervenuta racconta punto quando hai è identificato in Churchill e in parte il gol gli unici vincitori
No europei della la seconda quella mondiale in qualche modo aiutato mi aiutano a far capire come il PC diciamo essendo parte essendo legato espressione congiunto ad un altro dei vincitori cioè a stare della seconda guerra mondiale trovasse una sua legittimazione e da lì è rimasto probabilmente questo questo vizio il vizio di origine con la V maiuscola
Il vizio di origine che ha impedito in qualche modo
Un'uscita
Una fuoriuscita dalla dalla famiglia dalla famiglia dalla famiglia dell'otto che quello che io credo abbia pesato
Abbia pesato sulla sulla tardività della svolte su un altro elemento
E hai ricordato prima ed è stato molto interessante quello che hai detto sul dopo novantatré sul
Sul governo ma
E e penso che sia molto interessante cercare di scoprire son saperne di più però io credo che che anche in questa storia ci sia una paura di governare
Che il PC ha avuto
Che il Pci avuto credo sempre da quando in ogni modo anche l'acqua quando ha svolto le sue funzioni di supplenza anche in quello che si chiama consociativismo pure in quel qualcosa che è stata la supplenza di governo che il Pci spesso ha svolto ed è una paura di governare che probabilmente esprime ed era anche poi chiedo scusa nella nella forse anche nelle negli interventi di Berlinguer sul compromesso storico nel mille novecento settantatré e che forse era una paura di governare alla luce anche del del delle realtà la divisione dell'Europa ma probabilmente era anche la la paura di di governare con gli altri
Che governare con gli altri rimettesse in discussione
Un'identità che il Partito Comunista dei però io mi chiedo se l'ostacolo ancora la svolta non fosse pure in parte dato una risposta ma nell'idea della diversità che il Pci si è trascinato dietro
Fino ad allora
No e che e che non è stata e che non è stata supera molte resistenze ci sono stati è vero
Però io mi chiedo che se appunto se il tema della tua relazione erano delusione dei Comunisti italiani se la svolta della Bolognina non sia stata in realtà anche se poi alla fine un'ultima l'ultima di quell'illusione
Completa per tante ragioni
E soprattutto appunto senza qui risulta che e che in ogni modo c'erano in coloro che la che la propose re ieri Colletti ieri puzza lei ricorda chi gli ha ricordato prima forse in questa incompletezza della svolta
Esistono tu esistono e sono pienamente d'accordo esiste certamente la la difficoltà del sistema politico italiano oggi
Esiste una delle difficoltà se non altro forse la principale quando tu dici problema nella sinistra io lo vedo anche in questo modo
La la svolta della Bolognina non ha restituito una sinistra una sinistra in grado di essere un elemento di di forze di governo e probabilmente ha reso ha contribuito a a evitare il completamento no con una riforma politica anche di una classe politica della sinistra
E questa che io credo che sia una domanda che resta al di là della domanda dell'altra domanda sul perché nonostante quel passato poi gli eredi anzi di quel passato
Sono oggi sono diventi sono andati al governo di questo Paese prima con la vittoria dell'Ulivo e ora con questo governo sono tutte domande che restano queste questa qui è una domanda probabilmente a cui sarà impossibile dare una risposta però io credo che sulla svolta della Bolognina al di là di tutti i suoi meriti al di là del di quello che che fu io credo che tutte queste domande sulla sua incompletezza
E sulla impossibilità
Di travasare quel quel grande corpo culturale politico in una fase nuova sono tutte domande che restano e che ti gira in qualche modo grazie
O prima era la parola Galli volevo fare una semplice
Un'azione una scansione temporale più ampia alla svolta nel senso che ovviamente
La svolta poi precipita nell'ottantanove del novembre ottantanove consiste ne cambia il nome ma diciamo non è musiche si legge il significato della svolta il significato della svolta si legge
A partire quanto meno da due anni prima direi dall'ottantasette dal comitato centrale che punto avvia il processo di modiche cultura politica del dici nel senso di rottura e di superamento della cultura consociativa
E questo non solo diciamo per il significato che ha in sé per la politica italiana ma perché appunto questo che c'era un pochino nella l'intervento anche di Foa
Come dire va a toccare e va a toccare dal punto di vista più importante per un partito politico che non è tanto quello di una scuola ideologica è sempre quello di calare certe scelte sulla nell'azione politica
Quella diciamo c'era un nesso strettissimo tra riforma del sistema politico e quindi rottura col socio col consociativismo e rottura ideologica con l'URSS nel senso che punto illegale con l'Unione Sovietica il legame
Perdurante con una certa scelta e il rapporto preferenziale impediva sconsigliava in definitiva appunto disincentiva ma la sinistra il PC a competere per il governo allora abbia scelto dall'ottantasette mi di prima ecco in questo senso la tardività va un po'rivista alla luce questa deceduto prima di porre le basi
E e di vedere quindi tutte le le condizioni necessarie per far competere
Il PC e la sinistra il suo complesso per il Governo era già diciamo il punto di premessa politico pratica che poi spingeva necessariamente a sciogliere tutte le contraddizioni e tutte le arretratezze ideologiche che appunto attici appartenevano ecco fatto questo breve intervento io Barelli ora la parola a Luciano Cafagna per il secondo intervento
Occhetto ha fatto una relazione
è interessante composta di parecchi capitoli
Su ognuno dei quali ci sarebbero molte cose da dire perché offre
L'estro alla discussione io vorrei limitarmi
A un punto solo quello che è forse poi è quello più
Praticante
Benché gli altri siano privi di interesse specialmente quelli soprattutto che si rivolgono verso il futuro
Il punto intrigante quale la svolta il suo significato il perché di quel momento perché non prima
Anzitutto io vorrei fare un'osservazione
Quella svolta fu un atto di rivoluzione passiva questo non batti mitica è un elemento essenziale di inquadramento la vera svolta l'ha fatto la storia da qualche altra parte
Ora questo non non vuole togliere nessun merito a chi ha condotto poi l'operazione di questa rivoluzione passi perché anche nelle evoluzioni passive Editalia ne ha parecchie nel corso dalla sua storia
C'hanno i loro eroi ai loro
E come dire invio degli degli uomini politici che ne hanno assunto la iniziativa hanno dovuto aprire la loro dose di coraggio per farle però questo è l'inquadramento ecco io sono tra coloro che una cosa di questo genere la auspicavano se l'aspettavano da moltissimo tempo
Vorrei dire di più c'erano molti elementi che permettevano almeno dieci anni prima di capire che le cose stavano andando così in maniera piuttosto irreversibile io cito per tutti soltanto Altiero Spinelli
E nel libretto che pubblicò credo proprio in occasione del suo quindi la cosa è completamente fuori proprio ogni di ogni sospetto
Che pubblicò in occasione niente o comunque in contemporanea con la sua accettazione di presentarsi nelle liste europee con il Partito comunista disse come stress rileva con estrema chiarezza
Che l'Unione Sovietica era sull'orlo del collasso
A questo punto ecco il problema qual è secondo me
Principe rifacendomi all'esperienza dei tanti dialoghi e discussioni
Che avevamo allora con amici comunisti quando toccavamo argomenti di questa materia quando attaccavamo argomenti di relativi a questa questione sostanzialmente io mi trovavo di fronte a osservazioni obiezioni che personalmente filtrando le poi catalogava o in due grandi categorie
Una categoria di obiezioni di natura ideologica
Quindi nei confronti delle quali non c'era nulla da dire perché era un problema di condizione oggi poi la storia ha dimostrato quali fossero le condizioni giuste quali quelle sbagliate ma non era questa la cosa più interessante c'era un altro tipo di obiezioni
E che io riconduceva o sempre appunto film facendo un certo lavoro di filtraggio a un ragionamento di Realpolitik cioè in altre parole
Lollo doc traduco in un linguaggio mio
Il legame con l'Unione Sovietica cioè i suoi svantaggi ma ci ha anche i suoi grandi vantaggi sono vantaggi diciamo così di collocazione internazionale sono vantaggi che derivano dall'importanza che ha come ascendente il mito sovietico presso le masse italiane
E poi inviti se c'è da tenere conto del massimalismo delle masse italiane ecco che noi come dire riusciamo a governare a controllare e a dirigere a muovere
E stando su certe posizioni è che spostandosi su certe altre forse non riusciremo più a controllare
Del resto poi si è visto che appunto l'operazione condotta da Occhetto e comportava una scissione questa scissione c'è stata c'è qualche altra cosa ancora ne accennava Renzo Foa prima
C'era la paura di governare ora non è un fatto psicologico è anche quello può essere un elemento di Real politiche di convenienza
Ci può essere del vantaggio ad essere un grandissimo fortissimo partito di opposizione può essere una scelta importante tanto più che è un'opposizione la quale si è conquistata in questo Paese parlo di quegli anni una posizione tale da potere negoziare tanto ecco quindi è una certa partecipazione al potere quella è stato chiamato con un termine che a me non piace consociativismo
Quindi c'era un altro punto tipo di argomentazione che era di questa natura
Io devo confessare che mentre non porto più nessun interesse al primo perché mi pare che su quel su quelle questioni la storia ha già detto tutto e mi pare che punto anche nel ragionamento che ci faceva stamattina Occhetto ci sia una notevole quantitativi chiarimenti diciamo così che sono intervenuti anche nella mente delle persone che nutrivano certe idee ecco paint continua a conservare un interesse estremo
Al secondo profilo peggio cioè quello delle ragioni di Realpolitik che hanno come dire
Portato a quel tipo di atteggiamento nella posizione dei Comunisti italiani direi dal punto in cui fallì la politica di solidarietà nazionale
Ecco in poi perché forse fino a quel momento
C'era una situazione di movimento all'interno dell'elaborazione della linea comunista che forse poteva essere aperta alle più disparate alle più disparate e prospettive ai più disparati sviluppi ecco da un certo momento in poi c'è un blocco c'è un ritorno all'indietro c'è un fermo ecco perché ecco ora ecco sono soprattutto le ragioni relative proprio alla alla concretezza della politica che forse mi interessa ma come storico e che sulle quali a mio avviso
Converrà ancora lavorare sulle quali converrà lavorare anche come storici
Ho volevo
Cogliere l'occasione anche per dire qualche cosa se la Presidenza me lo consente su alcuni profili del dibattito che si è svolta ieri
Lo ritengo una cosa molto importante per una regione sulla quale poi ritornerò in conclusione e cioè qui si tratta
Di un grande problema
Di
Riproposizione dei temi del secolo in una maniera tale che possa essere comunicata alle future generazioni
Per le quali ecco cioè nella produzione esistente in ciò che loro hanno a disposizione nel tramandato delle loro famiglie
Nei libri che lei dicono che hanno letto nei libri di scuola eccetera è comune ormai un larghissimo margine di errore di di di di di di di aberrazione anche nelle nelle impostazioni che sono state date ecco quindi ci questo questo argomento del cosiddetto revisionismo è un argomento molto importante non tanto per questioni di regolamento di conti fra scuole di di di di di stock di storiografia ma quanto proprio perde un problema di educazione delle future generazioni
E qui credo veramente che bisognerebbe chiedere alla massima collaborazione anche a coloro che in passato si sono sbagliati ecco lo hanno riconosciuto e quindi pensano di poter essere disposti a lavorare perché le cose si correggano ma si correggano sul serio
Perché guardate che quando io sento tanti interventi
Direi che in quello di Occhetto ce n'era poco di questo
Ma sento tantissimi ritorni di fiamma di vecchie di di di di vecchie questioni irrisolte di pezzi di problemi che non sono stati masticato il bene che ritornano poi a galla in altro
Ecco quindi a mio avviso la questione delle visioni credo che sia importante e vorrei mettere in guardia contro trenta metodi che vengono usati per contrastarlo in modi che non sono molto dissimili da quelli che si usano in passato in campagna che avevano altra
Bene altra altro punto d'appoggio e si dice oggi avevano un'altra radice ideologica
Il primo tipo di metodo polemico continua ad esistere
E quello che del resto fu inaugurato dagli storici della Rivoluzione francese forse il più brillante esempio è un articolo di o la contro tende del mille novecento sei otto mi pare che sia ecco in cui praticamente si misero al bando dal discorso storiografico francese storici del livello di polizia il tempo dedica Chini perché non avevano fatto ricerca
Bernardo appoggiando diciamo così la demolizione delle loro interpretazioni
A delle motivazioni di natura filologica questo data dettaglio errato su questo punto Tizio non ha visto queste fonti di archivio tutto questo è molto interessante può sempre però essere messo in a piè di pagina che nella maggior parte dei casi merita soltanto di essere utilizzato a piè di pagina
Non può essere utilizzato in maniera assoluta come argomento per dimostrare che le tesi di chi ha colto in castagna filologicamente l'avversaria sono giuste
Questa è una prima questione un problema proprio di polizia
La cordicella Codice etico della storiografia
Per esempio con un esempio recente l'ho visto anche e qui lo dico perché citando un assente perché si tratta di un mio amico carissimo una persona per la quale io c'ho un affetto fraterno Giuliano Procacci
Parlando del libro nero del comunismo ha usato ancora una volta questo tipo di metodologia e Luciano Pellicani con grandissimo garbo in una recensione molto bella gliel'ha fatto notare ecco
Secondo metodo per combattere il cosiddetto revisionismo
Fare di ogni erba un fascio
Qui si nasconde un rischio gravissimo qui a mio avviso va anche d'accordo stessi che si considerano revisionisti sottolineato un aspetto che non sempre e adeguatamente marcato
Vale a dire che ogni prodotto conta per se stesso
Non si può fare di ogni erba un fascio fare di ogni erba un fascio è soltanto il metodo di chi vuole combattere tesi nuove valide appiattendo le su quelle inaccettabili paradossali
Tirate fuori magari soltanto per épater les Bourgeois è qualche cosa di simile pure accaduto H pure accaduto io c'ho una grandissima stima per Sergio Romano
Come commentatore politico lo considero uno dei più brillanti e dei più acuti e anche più eleganti tra i nostri commentatori politici
Lo conosco da molto tempo so anche che una persona che conosce bene la storia del nostro Paese
Però probabilmente in casi recenti si è lasciato andare appunto a qualche e esagerazione paradossale
Forse appunto allo scopo di attirare l'attenzione cosa pericolosissima perché ma è bastato questo perché a questo punto su cose che possono essere considerate scarsamente accettabile si appiattisce tutto il lavoro di chi invece non ha fatto altro che dire la verità
Ammette metterà in evidente quindi siamo attenti insomma non confondere questi questi estremismi seni negazionisti
Ecco con tutta l'attività di tipo revisionisti con che si deve svolgere nel campo della storia ce n'è ancora tantissimo da fare tanto è stato fatto di di grande livello
E tanto ancora rimane
C'è un terzo metodo che quello della penalizzazione della parola un metodo retorico vecchissimo questo ecco la parola revisionismo è una parola aberrante è una parola malfamata basta che tutti si
Ti lasci fai qualche cosa che e permetta che tu venga signora sì perché sì sì sì sì sì ora il sospetto che tu sei nuove visioni resta perché io demolisco a tutto quello che tu Haider
Ora ecco anche con ante anche questo va smascherato e va combattuto
Il bisogna difendere il sacrosanto diritto di sostenere qualsiasi tesi
La tolleranza per qualsiasi tesi il discorso aperto anche di dissenso fatto civilmente senza condanne ostracismo
Perché come ripeto su questo concludo ho cominciato questo discorso accennando al problema qui c'è un grande compito da svolgere
E perdere di vista il problema che noi abbiamo il debito che abbiamo nei confronti delle nuove generazioni
Se per qualche piccola questione di diatriba fra storici o ex Hideo lì ed ideologica veramente sarebbe da poco grazie
Facciamo Luciano Cafagna posso la parola Carlo Galli poi sprawl parevano Claudia Mancina Nicola Tranfaglia Luciano Pellicani e quali Chiuduno ragionevole simpatici palmo tutta non ricordo troppo la seconda relazione grazie
Io ho ascoltato con estrema attenzione la relazione di onorevole Occhetto e l'ho molto apprezzata se ho colto il punto le illusioni dei Comunisti italiani erano secondo il relatore essenzialmente due
Cioè che fosse possibile al Partito Comunista Italiano condurre se stesso il Paese verso l'obiettivo intermedio forse finale della democrazia progressiva pur rimanendo all'interno del sistema dei partiti italiani e attuando connesse delle pesanti forme di consociazione e l'altra parallela
Che vi fosse la possibilità tema autoriforma del comunismo laddove esso si era realizzato
La tesi di Occhetto è che lo strappo la rottura dall'ottantanove fu inevitabilmente la fine di questa illusione
Ora
Io vorrei radicalizzare in un qualche modo questa posizione di Occhetto che in un qualche modo io condivido
A partire da questa affermazione sempre di Occhetto cioè che quello che era implicito nello strappo dall'ottantanove
Era che avrebbe dovuto essere reso esplicito e che non fu fatto da chi poi lo ha gestito quello strappo e alla sostituzione del finì nella sostituzione del fine socialista con il fine della libertà
Un'affermazione che era stata fatta in modo astratto soltanto astratto da Berlinguer e che dopo lo strappo dell'ottantanove non fu resa concreta in alcun modo
Tutta la serie di problemi che Occhetto lamenta apertamente nella sua relazione cioè che questa sostituzione del fine è passata in secondo piano che non non se ne sono accorte le implicazioni e che il rischio attuale del partito dei DS e di ritornare ad una vecchia consociazione partitocratica
Tutto ciò
Io lo scriverei all'interno di un problema ancora più vasto che mi sembra resti soltanto sullo sfondo della relazione di Occhetto
Il problema è questo molto brevemente che e quello che è successo nell'ottantanove che viene interpretato inevitabilmente in un'ottica di uomo com'
Passato politico una cultura politica di sinistra quale Occhetto non è soltanto la fine del comunismo e della fine della spinta propulsiva della Rivoluzione di ottobre ma è anche una profondissime radicale trasformazione dei quel mondo della libertà anche sembra apparentemente essere uscito vincitore da quello sconto dire insomma che la
La soluzione dei problemi della sinistra sta nella sostituzione
Del fine socialista con il fine della libertà non fa abbastanza i conti a mio avviso con il fatto che lo stesso campo della libertà e in profondissima crisi che quelle forte che hanno provocato
La catastrofe del comunismo realizzato dall'Unione Sovietica quelle stesse forze hanno che sono le forze della globalizzazione in buona sostanza hanno profondamente trasformato gli istituti degli stessi apparati categoriali grazie ai quali si era stabilito rafforzato il mondo libero
Se il mondo libero centrava le proprie ideologia e sopra la nozione di soggetto e sopra la nozione di Stato democratico e bene che cosa resta oggi dell'una e dell'altra se il mondo libero sta aveva organizzato la propria politica intorno al grande compromesso socialdemocratico che cosa resta di questo compromesso socialdemocratico
Questo per dire che il problema di Occhetto cioè la sinistra non è in grado di partito comunista e nelle sue trasformazioni oggi non è in grado di intercettare contraddizioni nuovi bisogni nuovi problemi nuovi di farsi carico di vettori di forza nuovi questo problema
è il problema più generale di tutte le famiglie ideologiche o ex ideologiche di ed è in generale il problema della possibilità stessa
Della politica in un'età che sembra Della Porta a torto gli ho credo ovviamente moneta che sembra della politica
Voler fare a meno cioè un'età che afferma o che pare voler affermare la autosufficienza delle forze della società verso nella gestione dell'esistenza umana da questo punto di vista la vera grande illusione che vede ancora credere che sia possibile pensare ancora oggi di fare politica attraverso lo ha l'assunzione di Fini
Quello che il Partito comunista aveva insedia straordinariamente rilevante ira la sua potentissima matrice filosofica cioè l'idea che la politica non fosse altro che la realizzazione
Nella storia di una necessità che la teoria vi racconto ora non vorrei che ci fosse un lontanissimo residuo lontanissimo di questa potentissime nobilissimi dea che è la vera sconfitta dall'ottantanove
Anche nell'idea che oggi
Pro e poi si debba fare politica ora oggi il problema è ancora più radicale cioè il problema di individuare la condizione di possibilità stessa della politica in un mondo che è radicalmente cambiato tanto a sinistra quanto diciamo così nelle nelle sue propaggini liberale grazie
Lazio attorno alle mura Claudio Mancini ma poi lo convincono trionfante
Ma io credo che questa relazione di Occhetto sia importante non solo per chi come noi come alcuni di noi ha partecipato dall'interno la vicenda della svolta ma certo e particolarmente coinvolgente per noi io cercherò di ragionare comunque prescindendo un po'dalla esperienza personale
Occhetto ha detto
Ci viene
Grazie grazie degli anni
Ci viene rimproverato o non ci viene riconosciuto l'unico appuntamento al quale siamo riusciti essere puntuali però contemporaneamente anche detto
Abbiamo ripreso il partito per i capelli salvandolo dalle macerie del Comune
Quindi c'è un problema secondo me di tardività della svolta che non è però questo lo dico Renzo Foa ma è un giudizio molto diffuso
E ne parlava prima anche Massimo De Angelis la tardività non sta nel fatto che la svolta è avvenuta nel novembre del del nell'ottantanove quindi subito dopo la caduta del muro di Berlino perché è vero che la svolta è un processo che cominciato nell'ottobre del
O novembre cos'era nel novembre dell'ottantasette con la famosa relazione al comitato centrale ha avuto diverse diverse tappe non è cento comincia non è non è identificabile con il dodici novembre dell'ottanta e novanta odio scusate lo dell'ottantanove anche se certamente quello il punto simbolico fondamentale
Ma è un processo non è una cosa che è avvenuta in un momento
La tardività non riguarda
Questo processo riguarda quello che è avvenuto prima evidentemente riguarda la vicenda del PC come mai
Il PC è arrivato appunto nell'ottantasette ottantanove a compiere un atto che forse doveva essere compiuto da molto tempo ed è arrivato con tutte quelle resistenze che Occhetto giustamente ricordava
E che
Pensavano addirittura che il comunismo italiano avesse una tale diversità dagli altri comunismi da non essere esposto
Alla critica e alla crisi del comunismo spesso perché non è avvenuta prima quindi dovrà storiografico credo che sia questo non per non il problema dell'ottantanove
Ma il problema di tutto ciò che c'è stato prima dal cinquantasei all'ottantanove non a caso poi l'arco della reazione era quello dal cinquantasei l'ottantanove lì ci sono stati degli enormi ritardi ritardi
Allora io credo che rispetto a questo problema comunque nella relazione di Occhetto ci sono delle indicazioni molto utili che io vorrei riprendere
Rispetto alle ragioni di quel ritardo di quel ritardo precedente
Sono ha detto molte cose importanti di ore identifico due punti
Che non sono molto spesso considerati nella nostra nel nostro dibattito su questa
Su questa epoca e non sono soprattutto molto considerati nel dibattito sul revisionismo nel dibattito revisionista a che io condivido come impostazione
Ma che mi pare sia paradossalmente forse troppo si svolga troppo all'interno della storia del PC perdendo di vista alcuni aspetti che sono invece di tipo sistemico
La questione al rapporto coi socialisti
Occhetto ne ha parlato a proposito di Amato
E rispetto all'osservazione che ha fatto nato nei giorni scorsi la svolta doveva farla Berlinguer io non mi sono detta soltanto Berlinguer non poteva farla perché questo è un discorso che ha sempre una sua debolezza invece forse dovremmo dire che non l'ha fatta
Perché non aveva la cultura politica per farla non credo che possiamo di rispondere non poteva fare
Io però mi sono anche chiesta quale sarebbe stata la risposta del Partito socialista se l'avesse fatta Berlinguer la svolta di certo non sappiamo qual è stata la risposta quando l'ha fatta Occhetto
Cioè nella considerazione sulla nella considerazione il dibattito revisionista sulla storia della sinistra italiana vogliamo aprire anche il capitolo Partito Socialista che si ritiene invece sempre fuori da questa
Da questa riconsiderazione io credo che ci sia anche lì da analizzare i ritardi gli errori le responsabilità nella vicenda della sinistra italiana del Partito socialista
Che sicuramente non ne non può essere cioè la la la riflessione sul partito sul sulla vicenda storica del Partito socialista non può ridursi come oggi si fa troppo spesso al fatto che il partito sotto socialista è stato
Distrutto e messo fuori gioco dalle vicende giudiziarie comunque si valutino queste vicende giudiziarie sia che sul si valutino come una
Ma un Macchiavello politico sia che si valutino invece come una giusta esche salutare provvidenziale
Azioni di giustizia comunque non credo che sia serio dal punto di vista storiografico anche da un punto di vista politico pensare che un partito come il Partito Socialista è stato eliminato dalla vicenda storica italiana soltanto per ragioni
Giudiziari forse anche lì bisognerebbe analizzare meglio qual è stata la storia di questo partito e la storia dei suoi rapporti col partito comunista perché molto sono evidentemente molto collegati
E la sua capacità di
Come dire di vivere in modo attivo e quindi di analizzare di contrastare attivamente la crisi degli anni dei primi anni Novanta che poi da cui poi fu travolto
Allora mi pare che nelle riflessioni che faceva Occhetto con sul rapporto con Amato ci sia posto questo problema non è soltanto la difesa del fatto che
Lì noi non abbiamo ho avuto il coraggio di fare questo passo di andare al governo come diceva che fuori io non credo che in quel caso i vertici tante volte ha avuto paura di governare forse in tutta la sua storia avuto paura di governare
Ma non credo che nell'atteggiamento preso rispetto al governo Amato si possa identificare come fondamentale la paura di governare c'è invece il problema di un rapporto con la storia del partito socialista e con la
Attualità nel partito socialista che è un un punto grave e serio
L'altra questione
E che voglio dire volevo dire forzoso stata chiara e che si collega anche la tardività della svolta evidentemente perché il modo in cui si è articolato negli anni settanta il rapporto tra Partito socialista il Partito comunista e uno delle delle ragioni che hanno frenato le eventuali possibilità di anticipare una evoluzione radicale del partito comunista
L'altro punto che trovò che voglio mettere in evidenza chi più ampiamente è stato trattato nella relazione di Occhetto e quello di Berlinguer e anche qui io vedo una lacuna del nostro revisionismo perché il nostro revisionismo si esercita soltanto sulla generazione togliattiana
Mentre invece io credo che meriterebbe lo dicevo già ieri meriterebbe di S esercitato anche sulla generazione berlingueriana
Che rispetto alla questione del ritardo anche le gravissime responsabilità che tuttora tra l'altro
Si allungano sul presente del partito
Del partito democratico della sinistra
Allora qui Occhetto è stato abbassato a stanza approfondito un ragionamento critico sulla azione politica di Berlinguer
Sugli apparenti strappi
In realtà appunto
Molto timidi e molto addirittura
Cioè che su dove dove vanno trovate le vere radici di questo ritardo storico volendo usare questa categoria molto approssimativa ma che comunque ci fa comprendere
Il punto fondamentale a me sembra sia un punto di cultura politica che veniva già nato nella forma del dilemma tra modernizzazione alienazione
Un punto di cultura politica che è stato questo che Berlinguer a sempre con un apparente strappo a abbandonato il marxismo come ideologia ufficiale del partito
Ma di fatto abbandonato il nazismo senza sostituirlo non non dico pure un'altra ideologia che non sarebbe stato il caso ma con una Vera problema di Zazie ore quindi con una vera ricostruzione di una cultura politica moderna questo non è avvenuto è stato abbandonato l'azione del maestro il cuoco e naturalmente siccome il vuoto tende sempre essere riempito questo vuoto è stato riempito da una cultura politica
Umanistica e lo dico nel senso che il cattivo della parola su qualcuno voglio averne in senso buono una cultura umanistica subalterna al cattolicesimo di sinistra
Che
Priva di basi economiche e istituzionali anche di basi economiche non solo di basi istituzionali
E quindi l'anti modernismo erario
De dipendeva esattamente da questi caratteri questa
Punto mancanza di basi economiche
E subalternità alle culture cattoliche di sinistra
E l'anti modelli ma separato il Partito comunista dalla società in modo come mai era stato prima e per questo il partito è arrivato logorato dall'interno a quell'appuntamento
Della fine degli anni ottanta
E arrivato logorato nelle sue culture politiche tant'è vero che poi qualcuno ha rimproverato alla svolta di non avere una cultura politica ma in realtà alla svolta era un miracolo di cultura politica rispetto alle culture
Delle partito comunista che non erano in grado nemmeno di negli sostenerla né di contrastarla in modo culturalmente
Argomentato
C'è un altro punto e e mi avvio alla conclusione un altro punto che invece non ho ritrovato nell'analisi di Occhetto e che secondo me è importante anche per il modo in cui poi si è svolta in cui è avvenuta la svolta e per i limiti effettivi di realizzazione della svolta
Cioè sempre come limite della generazione berlingueriana che continuato però dopo
Non c'è stato nessun'lavoro nessuna impegno di modernizzazione del partito e questo è abbastanza singolare nel momento in cui si facevano appunto queste apparenti strappi
E nel momento in cui soprattutto con la dopo il Sessantotto il Partito Comunista Italiano vedeva completamente cambiare la sua composizione
La crescita del Partito comunista nei primi anni settanta non è solo una crescita numerica c'è un cambiamento di composizione generazionale sociale
Di quello che era prima un partito operaio diventa un partito di ceti intellettuali borghesi partito in cui entrano moltissimi giovani
E
Del resto come è noto i suoi avi sui successi degli anni settanta sono la che legati proprio a questa forte immissione rispetto alla quale il partito non fa nessuna non dico nessuna riforma ma neanche nessuna riflessione né nessuna e proprio nettizzazione di questa novità a questa novità non risponde nessun cambiamento nella struttura e nella
E nella funzionamento interno del partito che resta lo stesso
Allora io credo che
In relazione a queste cose si possono anche identificare alcuni elementi di debolezza della svolta
Intendiamoci non penso affatto che la svolta sia fallita come diceva prima Renzo Foa penso che abbia avuto
Un successo parziale come avviene a tutto e le imprese umane peraltro non successo perfino
Perfino straordinario rispetto appunto alle condizioni di crisi in cui era il Partito comunista un successo straordinario non solo nella
Il suo riuscire a costituire comunque un partito nuovo certo non nato dal nulla ma nuovo che riuscì che si è tirato fuori appunto sia pure per i capelli dalla scomparsa del comunismo
Ma anche nell'accelerare in modo estremamente significativo l'evoluzione del sistema politico italiano e la crisi della cosiddetta Prima Repubblica questo la svolta
Ha avuto un ruolo essenziale nell'accelerazione di questi processi e credo che questo debba essere considerato con successo
Però è sotto gli occhi di tutti e del resto Occhetto l'ampia mente illustrato quali sono stati i limiti della realizzazione nella sua
Io mi chiedo se non dobbiamo cominciare a porci il problema delle sue possibili debolezze io credo che verrebbero delle debolezze ci siano stati
La prima l'ho sentita nelle stesse parole di Occhetto questo rapporto con Gorbaciov
Tu hai detto
E una delle basi della svolta è stato il rapporto un Gorbaciov fu e questo non dobbiamo pensare magari col senno di poi che sia stato un limite perché tanto indicava ancora un rapporto forte con il
La matrice storica comunque dei del comunismo internazionale
E quindi in qualche modo diventava un si si collegava insomma la crisi maggiore alla crisi metropolitana che avveniva lì
E poi di fatto Gorbaciov è stato ampiamente tragicamente sconfitto dalla storia e quindi la caduta di quella ipotesi che era un'ipotesi più radicale ma pur tuttavia un'ipotesi di
Di riforma del sistema comunista la caduta di quell'ipotesi non poteva non indebolire e io mi pare di ricordare che in effetti ci fu un momento di indebolimento del Progetto della svolta
E l'altra questione chiudo veramente e quello della
La riforma della politica ha detto Occhetto era un fine fondamentale che è stato abbandonato nei tempi del tempo successivo fino ad una ad un Progetto all'affermazione di un progetto di restaurazione della politica restaurazione dei PIL dei vecchi partiti
Io dico un Progetto perché credo che i tempi e la realtà non consente che questo progetto si realizzi quindi non dò non lo dà per avvenuto però non dà per avvenuta la restaurazione della politica e dei vecchi partiti del vecchio sistema dei partiti però certamente questo progetto c'era e c'è
Io credo che rispetto a questo tuttavia c'è stata una debolezza anche nella svolta perché ancora una volta come dicevo già prima di Berlinguer
Non è stato pienamente affrontato il problema del mutamento del partito del mutamento proprio da Potenza politologico cioè della sua modalità di esistenza e di funzionamento non che non si sapesse sì sì possiamo citare i vari appuntamenti che sono stati organizzati e vissuti su questo tema però forse
L'impegno vero impegno operativo a sostegno di una prospettiva di democratizzazione integrale del partito non è stato preso fino in fondo e credo che questo sia stato un errore
Proprio Mancini ma ora la parola Nicola Tranfaglia poi parleranno Luciano Pellicani sorrideva Rodgers Ferdinando Adornato di conseguenza Chievo diciamo una più che ragionevole sinteticità
Ma la prima cosa che vorrei dire questa
Personalmente io mi sono iscritto al Partito comunista alla fine dell'ottantasette e poi mi sono dimesso al la fine del novantuno
Poi mi sono riavvicinato al partito alcuni anni fa dico questo perché nel periodo precedente
Facendo il mestiere dello storico io ho guardato sempre in maniera privilegiata la sinistra
Ma non mi ero sentito di avere un impegno diretto e avevo visto effettivamente nell'ottantasette il maturare di una di una svolta che ho accolto con estremo interesse e partecipazione dirette a dal punto di vista politico indubbiamente io capisco nella bella relazione che ha fatto Occhetto l'interesse per del chiedersi
Perché la svolta non è stata capita e perché all'interno del partito e perché non è stata assunta dal corpo del partito
Certo per noi che studiamo la storia di quel periodo in qualche modo più importante chiedersi perché non è avvenuto prima negli interventi che ci sono stati ma anche da spunti della relazione di Occhetto appare abbastanza con chiarezza
Nel senso che bisogna dire prima di tutto che per come l'ho conosciuto io alla fine degli anni Ottanta questo era un partito organizzato in maniera molto gerarchica
In cui la discussione era molto scarsa e io non posso dimenticare lo cito come episodio significativo il fatto che quando nell'ottantanove
Venne a Torino Massimo D'Alema
Ebbe un modo di parlare della svolta che era abbastanza diverso da quello che io sentivo in quel momento e che era una trasmissione come dire ai militanti ai dirigenti di una parola d'ordine che non valeva la pena discutere in qualche modo e questo naturalmente metteva in crisi chi aveva partecipato direttamente alla svolte l'aveva sentita come un tardivo ma necessario cambiamenti
A mio avviso questo venne confermato dal fatto che nei congressi che segnarono l'ultimo congresso del PC del PC alla nascita del PDS non a caso ci fu un problema di cui non si riuscì a discutere
E fu il problema del cambiamento del partito quelli che hanno partecipato a quei a quelle riunioni lo ricordo ma sai bene la sessione
Sul partito non si fece affatto nel congresso di Rimini
Quindi questo tema del diciamo di una svolta
Che non si può a mio avviso in nessun modo criticare soltanto perché tardiva perché come ha detto Claudia Mancino comunque avvenne e fu un fatto positivo su questo non credo che storicamente ci sia molto da discutere
E beh però un seguito che scontata le caratteristiche storiche del partito le caratteristiche organizzativa del partito il rapporto che c'era tra i vertici e la bassa
Questo d'altra parte è spiegato anche dalla relativa larghezza della scissione a sinistra sempre tra virgolette che avvenne subito dopo e che mise in evidenza proprio il fatto che
Un certo filone del massimalismo sempre presente nella sinistra non solo nel partito comunista aveva trovato o pensava di aver trovato una cassa ma naturalmente dal punto di vista storico c'è da chiedersi anche perché permane il massimalismo delle masse italiane
E la politica che cosa ci sta a fare rispetto a questo massimalismo non possiamo abbandonare il massimalismo come se fosse un dato
Il riformabile per così dire non molto non votabile e questo è il primo punto quindi io credo che nel d'altra parte quello che lo stesso Occhetto ha ricordato stamattina di Berlinguer che voleva fare una svolta
Più ampia ma che diceva c'è presso un ente in nell'Unione Sovietica
Ci sarebbe una grossa scissione molto significativo da una parte della permanenza del peso dei rapporti con il Partito comunista sovietico
E dall'altra anche di quello a cui ha accennato Claudia Mancina e che è un tema di grandissima importanza e cioè le contraddizioni
Della della leadership di Berlinguer che è una cosa di cui francamente sir molto poco discusso o si è discusso attraverso formule slogan mentre bisognerebbe svolgere un'analisi più più seria più storicamente fondata la seconda cosa che voglio dire perché voglio esser Breve come le è stato chiesto riguarda l'intervento che io in massima parte condivido di Luciano Cafagna
Rispetto all'atteggiamento da bere da vere verso il re verso i i cosiddetti revisionismi intanto è effettivamente i revisionismi non possono concentrarsi esclusivamente sul partito comunista devono avere la possibilità di affrontare altri temi che sono legati a tutta questa storia e poi a proposito dei metodi da non seguire
Io sono abbastanza d'accordo con una precisazione che farei a proposito proprio del primo metodo da non seguire
è vero che assurdo e non da perseguire il fatto di richiamare astrattamente la Filologia o il filologico mo'come metodo per non discutere le tesi
Però bisogna distinguere tra la filologia che viene richiamata in modo astratto e che non riguarda l'argomento ha assunto dal singolo storico e invece quella filologica che permette in certi casi di smontare non in maniera dogmatica ma razionale certi argomenti che non hanno fondamento sul piano della documentazione ecco se non facciamo questa distinzione abbiamo un po'difficoltà a mio avviso di discutere
Grazie Nicola Tranfaglia Luciano Pellicani
Dunque mentre io ascoltavo la relazione di Achille Occhetto
Mi veniva in mente questo interrogativo questa domanda
Tra poco appaiono i socialisti nella relazione
Come fanno a non apparire socio Cristina giustamente Claudia Mancina ha detto ha ricordato che non è possibile fare la storia del Partito Comunista Italiano senza fare contemporaneamente la storia dei rapporti la storia Partito socialista era stato i rapporti tra socialisti e comunisti
Questi in termini tecnici si chiama rimozione
E non vuole essere un termine ovviamente offensivo
è un elemento indubbiamente tipico di un che rivela un problema irrisolto
è il problema il rapporto col proprio passato
Dice giustamente Claudia Mancina e noi dobbiamo fare anche la storia Partito Socialista
Perché dobbiamo fa la storia sinistra se la relazione di Occhetto alla fine si conclude parlando di una sinistra sterile e già spiegarci come mai siamo arrivate su conclusione
Perché c'è un modo di raccontare la storia a sinistra con una storia di trionfi i successi possibile positività creatività e poi scopriamo
A alla fine che ci troviamo di fronte a una sinistra sterile addirittura
Beh quali sono le ragioni com'è che si è arrivati a questa sinistra se quale contributo hanno dato le varie componenti della sinistra quello un processo e va fatta a tutti
Se vogliamo chiamarlo processo
Penso che ci sia un gli elementi per dover parlare di processo non certo giudiziario ovviamente
Perché il contributo negativo oltre che quello positivo dato dei socialisti indubbiamente enormi sotto gli occhi di tutti
Che contributo già disarmata
Che vede che il il feticcio dimostra quello che Turati che mal feticci Lost è un feticcio che deve essere abbattuto è poi costruisce quel partito miserabili costruendo
Errori enormi a fatti Pietro Nenni
Che è riuscito a fare direttore Fronte popolare una delle azioni più insensate suiciderà la storia della d'Italia quanto meno mi limito a quello
Poi la vicenda le parti offese si è conclusa come si è concluso perché è un partito che si è zavorrato
Di corruzione
Come diceva
Arturo Labriola Partito socialista un misto di teologia e di opportunismo pratico abbiamo ammazzato la teologia rimasto l'opportunismo Braggion eruzione corruzione ma nel frattempo che cosa faceva il partito non possiamo raccontare la storia del Partito comunista e dei ritardi o del puntualità senza dimenticare ogni novecentocinquantasei senza dimenticare il rapporto Nenni Togliatti
Senza dimenticare il ruolo stimolatore che Nenni ha avuto e la componente che si è identificata con la posizione di Nenni ha avuto e di fronte a quella stimolazione qual è stata la risposta del Partito comunista
Pongo
Altro che ritardi e qui siamo ritardi siderale
Fermiamoci cammino centosettantasei il profilo che ha fatto il lucchetto di Berlinguer beh io non lo so può darsi bellico è senz'altro ci questi tratti sarà fanno parte da personalità di Berlinguer ma non ma non ma non coincidono con personalità pubbliche la lingua le settanta nel settantotto fatto dichiarazioni enormi
Parlato della ricca lezione all'emiliana
Signorina mi novecentosettantotto parla di fuoriuscita dal capitalismo
E ci si aspetta da Berlinguer è una virtù una svolta che arrivi prima
Di quanto poi non è avvenuto
E esigua fare sperimento qua nell'ipotesi più ottimistica era un uomo di fede un uomo di grande convinzione ma a me non basta la fede anzi certi casi le convenzioni possono portarci all'inferno
Anziché al Paradiso il personaggio Berlinguer va studiato come ha detto come ha detto Tranfaglia bisogna leggere i testi e nei testi risulta chiarissima è un leninista convinto che in Unione Sovietica l'esperimento ha prodotto i risultati negativi
Ma fatto in un altro contesto quello italiano avrebbe prodotto dei risultati strepitosi
Una superiore democrazia uno superiore libertà cioè ma
Domando
Alle stimolazioni che furono lanciate non solo la parte di Sesto in quanto tale mi riferisco agli intellettuali dell'area socialista della sinistra non comunista ovvio Salvadori e tanti altri alle stimolazioni che in quegli anni fu una mancia
La seconda metà degli anni Settanta quale fu la risposta è partito si chiusura totale
Carfagna ha sollevato l'interrogativo dice ma quali sono meglio l'interrogativo cioè ci ha detto che lui ha catalogato queste queste reazioni diciamo interne alla al mondo comunista in due grandi famiglie
La famiglia ideologica familiari alcuni beh di io sono più interessato all'asse alla prima che alla seconda rovescio la la tesi di K e perché e mi pare che dovrebbe giunge alla stessa conclusione anche Luca per questa ragione
L'aria politiche la cosa più facile capire spiega
Da sempre da quando esiste l'umanità o quantomeno insisto Ognissanti
Distanti medesimo coloro che controllava costa ovviamente l'apparato coercitivo hanno sempre ragionato in termini di alcuni l'hanno fatto tutti si può dire
Di destra di sinistra progressisti despoti liberali tutti si sono comportati i più e chi meno in maniera più spietate che in maniera meno spietati più cinicamente chi me lo cinicamente costituisce un grande problema semmai far nascere un interrogativo e quale che mentre l'ENI ha avuto il coraggio di pagare il prezzo che bisognava pagare per fare quella svolta quel quella svolta MTV dirigenti del Partito comunista questo coraggio non hanno mai avuto quelli che ragionavano in maniera appunto realistico non l'hanno mai avuto l'unico che ha avuto è stato quello che gli va riconosciuto questo nota partivo fatto immediatamente dopo la la svolta dalla Bolognina sul giorno scrissi finalmente abbiamo un gesto di coraggio basterebbe solo questo per consegnare Occhetto alla storia
Però non c'è dubbio che c'è stato un calcolo negli anni precedenti da parte i dirigenti come sarei veramente sorpreso se non avessero fatto questo calcolo ovvio questi sono uomini politici ed è un ragionare con la realtà
Quello che invece mi mi ha sempre gridato è l'atteggiamento diciamo i ritardi dell'intellettuale cioè di quelli che non dovevano essere legati alla Realpolitik alle esigenze interne al partito perché se tu entri una sezione a parte i lavori rispetto ad una base orientare un certo Monica cosa fa i dieci compagni abbiamo sbagliato tutto
Tu hai sbagliato che dispone
Come poi hanno risposto quando c'è stata ci siano quindi è venuta a mancare il ruolo degli intellettuali che avrebbero dovuto stimolare stimolare questa questa svolta e non farla maturare
Ed ecco perché ritorno al punto perché più interessante invece l'obiezione ideologica perché ne
Do sine di questa ideologia sono rimasti in circolazione e non solo nel partito Rifondazione Comunista quando Carfagna ha concluso il suo intervento dicendo che ci sono tre nipotini
Con i quali non bisogna assolutamente fare dibattito politico storiografico che cos'è che ha detto indefiniti che quei veleni continua ancora circolare
Che quella rivoluzione culturale compiuta massima parte dal partito comunista mondo contributi sondato anche i socialisti in certe
Nella nostra storia quella rivoluzione culturale ha bisogno di una controrivoluzione culturale per uscire dalla logica giacobini
Perché quello che ha raccontato Carfagna che possedeva il procedimento tipico dei giacobini la prima cosa io avevo devo squalificare moralmente all'avversario
Come diceva narrante è un procedimento mostruoso perché come Robespierre sia esso è stato il primo a teorizzare che sono le intenzioni che con scorrettezze non sono mai verificabili verrà
Non è possibile non abbiamo uno strumento proprio che ci permette di non possiamo e delle azioni
Senta cominciamo a ragionare in termini ce ne possiamo attribuire anche la denominazione Lalla la più perversa delle a partire da quel momento non possiamo entrare nel dibattito con un solo obiettivo
Quello di distruggere l'avversario squalificare l'avversario demonizzare l'avversario questo purtroppo è stato la logica dell'induismo il terrorismo ideologico che ha ha introdotto leggi viene la cultura italiana e soprattutto quella di sinistra è stata plagiata da questa logica come uscire da questa logica questo il problema è un problema che direi prepolitico
Riguarda un po'tutti vado alle conclusioni e che veramente questo è uno degli aspetti negativi di quella tradizione che non è stata corretta quando avrebbe dovuto essere corretto
Del resto
Ernesto Galli Della no sì due parole pochissime per un grande tema che quello lì sollevato parla di medicina del rapporto tra comunisti socialisti che sicuramente un tema rimasto finora in ombra mentre invece al tema assumete centrale
Sicuramente negli ebbe negli avvenimenti che alla fine appunto degli anni Ottanta coinvolgono il Partito comunista e portano alla svolta
Della Bolognina c'è una totale assenza del perché previste ma perché a quel punto il Partito Socialista
Leadership craxiana credo che aspetta su una sola cosa cioè di vedere la morte dei comunisti aspettava sul fiume aspettando che passassero i milioni di voti comunisti con l'idea di raccattati
Così come quando morì il Partito socialista e poi Craxi fu probabilmente un giorno finisce c'è chi dice che furono strappati addirittura bottiglie di champagne a via delle Botteghe Oscure ormai il rapporto si era diciamo così
è stato messo si era collocato su un piano tale per cui l'unico l'unica attese reciproca era quella dello schianto a diciamo così dello schianto ed avversari ma questo riporta ad una lunga storia che dato che il convegno alcune partecipiamo esigere ripensare il ventesimo secolo bar ripensato e cioè che tra le tante guerre civili che ci sono stati in questo secolo estati importantissima decisiva dalle tante Savignano
La guerra civile sinistri Duello a sinistra su cui scrisse con un bel libro appunto Luciano capanne Giuliano Amato questa guerra civile all'interno della sinistra
E che ha avuto alti e bassi anche momenti diciamo così di accordo Tivoli fronti popolari le politiche frontista de e però nata dal si dà una spaccatura verticale terminata la Rivoluzione di ottobre
In cui c'è una parte che si stacca e che fa una scommessa storica sulla fine dell'altra parte sulle sulla eliminazione vale dire fisica ma sulla cancellazione dell'altra parte già appunto tipico situazione da guerra civile
Permetteva il diciassette non nasce dalla mente perversa di learning nasce da chi nasce dal mille novecentoquarantotto cioè da questa data che
Sa che vede la prima grande inadeguatezza storica del socialismo ritardo è una sconfitta che oggi che ne potesse mai aver fine ventesimo secolo possiamo guardare le cose retrospettivamente lì nasce appunto alla prima smentita clamorosa a tutta l'impalcatura teorica con cui il socialismo era entrato nella modernità l'internazionalismo alla fine gli Stati eccetera ecc la il la classe più forte tantissime cose
E da lì che diciamo così Banti mazzette quattordici anche perché dal quattordici che nasce il fascismo e da queste inadeguatezza storica del socialismo che viene poi diciamo così legni ne viene fuori anche Mussolini
Cioè appunto è i due protagonisti poi diciamo così del del del della guerra civile Major perché scoppierà negli anni appunto dal diciassette a quarantacinque
Però appunto e il quattordici che prepara che mette in campo questo moltiplicità anche seccante sì di guerre civili di cui forse appunto poi la Bolognina
Uno degli ultimi atti
Tocca a me sì anch'io pochi minuti su un punto io non sono stato tanto colpito
Relazione di Occhetto dal polemiche sulla tardività dalle sue risposte
Quanto sul passaggio che totalmente resta un po'di più
Quando Occhetto dice che la
Malattia mentale
E cioè l'illusione
Di vedere solo due vie possibili o quella della cultura della stanza dei bottoni
Di tradizionali Mignano quella dell'ingresso pragmatico
Nella medesima stanza dei bottoni dice Occhetto non è stata ancora superata
Anche oggi mi pare
Ha detto testualmente
Mi interessa perché lega la discussione di oggi e quella di ieri anche ho sentito lo stesso bisogno di di Ernesto
E io credo che si possa dire interpretando la relazione di Occhetto questo
Che Occhetto sia pure con le dovute prudenza e che deve a se stesso come protagonista della svolta ci stia dicendo io la interpreto così che una svolta politica è avvenuta perché un partito che avrebbe dovuto forse essere travolto dalla storia resistito e questa il merito che gli si prende
Ma credo che aggiunga è comunque io la leggo così se no verrò smentito dall'Unione aggiungo io
Una vera svolta culturale una vera revisione per tornare al tema del nostro convegno non è ancora avvenuta
C'è un adattamento pragmatico che ogni partito ha il dovere di fare alle situazioni
Della realtà dal proprio paese ma una vera svolta rispetto al tema del nostro convegno
Non è ancora avvenuto
E secondo me questo dirlo dirlo da parte di Occhetto se fossero veramente operazioni Pardi si
è molto importante
E anche direi
Lo mette non più soltanto nei panni di chi dice guardate che io la svolta l'ho fatta ma anche di chi riconosce che nonostante il coraggio nonostante l'obiettivo politico raggiunto
Forse non è bastato che non è servito se oggi chi deve proseguire quell'opera avviata non è in grado di proseguirla
Secondo le categorie di una revisione culturale
Vogliamo elencare e rapidissimamente le cose che abbiamo detto ieri e collegarle a questo rispetto alla tradizione comunista beh insomma
Un rapporto integrale con la causa non è mai venuto meno che poi questa causa possa slittare a non più nei decenni Honen ventenni ma nei venti giorni questo non cambia che il rapporto che il militante intrattiene con la causa si è sempre di carattere integrale
Può darsi che mi sbagli può darsi che mi sbagli
Ognuno ovviamente responsabile di quello che dice può darsi che io mi sbagli
Una categorizzazione per cui il bene e il male sono esistenti e sono giudicabili e sono collocabili persino nelle persone quindi usabili come categoria persino ad personam io
Lo continuo a vedere
Un rapporto con quella guerra fredda mai finita
E di cui Ernesto ci ha parlato ieri
Che vede impossibile una destra in Italia
Di fondo perché nella antifascismo come ideologia chine fuori è semplicemente fascista quando per un motivo quando per un altro quindi una mancanza di cultura politica di legittimazione dell'avversario io continuo a vederlo
Continuo a vedere la una cosa ancora più profonda la criminalizzazione del dissenso
Noi abbiamo su questa palco una persona che alla quale può essere rimproverato
Di aver fatto una battaglia sbagliata in termini linguistici culturali aver dato la sensazione di avercela con D'Alema per problemi personali e via dicendo ma ciò non toglie che nei confronti di questa persona si sono sono scattati meccanismi antichi della criminalizzazione di un dissidente
Mi permettete di essere più sincero e più Franco questi meccanismi hanno rischiato di scattare tempo fa anche con Prodi
Un caso umano
Ha problemi esistenziali
Come se la propria persona impegnata la battaglia politica non fosse un elemento della politica e non hanno escluso il non parlo per simpatie politico l'avete come voi sapete ma queste cose non posso
Passare inosservate ricordo che Giuliano Amato venne apostrofato da Cesare Salvi Claudio segue la vita del partito da Cesare Salvi dopo che aveva criticato una cosa in modo assolutamente intemperante la settimana dopo quando Marta ha detto una cosa favorevole al PDS era invece un grande statista
Questo meccanismo mentale non lo vedo scomparso non vedo scomparso il paternalismo culturale autoritario che la sinistra distribuendo patenti di legittimità democratica continua a dare ormai dico Sinistra e diciamo i postcomunisti perché problema sollevato non lo ignoro neanch'io dei socialisti
Non vedo superato quella mentalità per cui extra ecclesiam nulla Salus non non lo vedo superato questo qui non vedo superato
Lo statalismo come concezione del governo della direzione di una società vedo un'altra cosa vedo annullati tutti questi problemi dentro una accettazione che non si può più dire quasi nulla che bisogna adattarsi a una gestione pragmatica della società
Ma nella mentalità dell'intellettuale collettivo di quel che è rimasto
Dei brandelli dell'intellettuale collettivo questa è una mentalità che ancora presente quindi vuol dire che una revisione non è stata fatta quel che può essere ha creduto per accettare l'obiezione di Claudio e che proprio perché questa revisione ma è stata fatta ha prevalso non la compattezza di un blocco ma lo sfilacciamento
E quindi questi sono solo residui che compaiono nella mentalità dei dirigenti che hanno un peso per qualche non costituiscono più un blocco compatto
Credo che questi colleghi la discussione che abbiamo fatto c'è la necessità di una revisione
Voglio dicevo c'è stato solo pentitismo è militanti che hanno passato trenta quaranta mia credo una a una cosa che abbiamo chiamato illusione la chiamata Fiore illusione che abbiamo rimesso nel titolo
Relazione di Occhetto non è stato dato gli strumenti necessari per capire qual era quello signori qual erano le categorie da superare
Per cui mi pare
Che si possa dire
Che quella svolta non la svolta politica dei nomi e del pragmatismo ma quella svolta della visione cupa non è ancora avvenuta nella tradizione comunista Italia
C'è un adattamento pragmatico che permette a qualcuno di parlare che forse di dire io non non so se io la condivido bisogna pensare forse troppo presto che forse sta nascendo in qualche misura un atteggiamento doroteo
Nella visione dei problemi politici da parte del partito maggiore della sinistra ma non e quindi un adattamento camaleontico alle situazioni ma non mai stata una vera rottura
Con le categorie centrali culturale intendo dire non politica e quelle sono state superate culturale della tradizione comunista
Lombardo la prova per una replica Achille Occhetto e poi seguirà la seconda relazione della mattina cercherò di essere più breve possibile anche perché se no non lasciamo spazio alla all'altra relazione ma innanzitutto voglio dire che il tema che mi è stato dato che io in modo credo diligente voluto seguire come a scuola era la svolta rispetto alle illusioni del di rinnovamento
Del Partito comunista ha detto questo sono completamente d'accordo con Pellicani che non possiamo se dovessimo invece fare la storia del Partito comunista slegarlo dalla storia complessiva del socialismo italiano di quel partito comunista
è un aspetto quindi completamente d'accordo anche sui suoi richiami
Al cinquantasei che tra l'altro anche emotivamente mi trovano molto d'accordo perché diciamo il primo atto di insubordinazione
E la mia vita politica io l'ho fatto proprio nel cinquantasei con un documento del sezione universitaria di cui ero allora il segretario contrari all'intervento
Sovietico in Ungheria e ricordo la passione con la quale discutevamo con i socialisti in quel periodo è indubbiamente io devo dire che se dobbiamo ritornare poi ritornano invece sul modo come io ho voluto affrontare la questione della tematizzazione se vogliamo in sede storica tornare sui tempi della svolta indubbiamente allora la più grande occasione persa e quella del cinquantasette e quella del cinquantasei senso storico in senso politico perché allora avevamo due forze
Del movimento operaio che erano alleate e che se avessero compiuto insieme in quel momento lo stesso processo di revisione avrebbero dato alla storia della sinistra italiana
E l'avrebbero allora messa al passo della storia delle grandi socialdemocrazie
Europea
E sono anche d'accordo però con un po'a quando dice che farla anche solo poco tempo dopo io dico anche in quindici giorni
L'ottantanove cioè quando già c'erano le bandiere bucate
Della Romania sarebbe stato un fallimento
E in politica il tempo molto importante il ritmo il tempo Piemonte importante
Credo quindi poi per ciò che riguarda le cose che ho voluto dire
Che non a caso la novità se è una novità c'è in quelle cose e che io non ho cercato il bersaglio facile cioè gli aspetti negativi della tradizione comunista italiana
Ma o sottoposto a discussione proprio le parti più avanzate di quel tradizione cioè l'illusione del comunismo riformatore
La critica le posizioni più avanzate perché sono d'accordo con poca queste hanno rappresentato per lungo tempo un equivoco e anche un comodo rifugio i gran parte dell'intellettualità e della sinistra italiani
Indubbiamente questo poi ha vissuto anche nella svolta una parte della svolta ricercato in quel passato la sua identità io credo meno che oggi il tema sia quello
Della paura di governare lasciatemelo dire con una battuta ci vorrebbe un po'più di paura in questo momento
Era un tema di una volta
Oggi questa paura non ce l'ha più nemmeno Cossutta
Purtroppo non c'era nemmeno Diliberto e invece se avesse un po'di paura di governare certe cose non direi
Quindi non è più questa la discussione
Tra di noi
E voglio rendere esplicito il riferimento che ho fatto ad Amato io dissi allora D'Amato per essere questa forse la notizia visto che
Piacciono le notizie dissi io mi sto apprendendo il compito e Trentin se lo prendeva ancora di più di me di dire agli operai che devono fare dei sacrifici perché noi appoggiammo il processo di risanamento in quel momento tu in cambio dei prendere una posizione lo dico così adesso visto che il modo un po'più colto in cui lo dette una relazione poteva renderlo più coperto in cambio dei aprire un elemento di rottura
Con il passato craxiano che in quel momento aveva un significato non tutto perché poi
Faremo anche la storia di Craxi io ho avuto modo in varie occasioni di mette in evidenza anche le posizioni più avanzate di Craxi rispetto per le comunità sicuramente sulla questione istituzionale
Però in quel momento aveva un significato politico
è stata la svolta l'ultima delle illusioni ma in questo senso
Io rispondo come ha risposto la Mancina no la svolta è stato un fatto politico
Non riducibile al cambio del nome
Che deve essere considerato da un insieme di atti che quelli che io ho ricordato che incomincia dall'ottantasette
E non è fallita su un punto ricordava giustamente la Mancina e cioè sul fatto che era quello sul quale ci contrastavano di più nel corso della svolta cioè dello sblocco del sistema politico Italia
Però non c'è dubbio che ci sono state due svolte due modi di concepire
Una svolta che venuta sull'onda delle bandiere bucate
Della paura di essere trascinati nella vergogna e nel fango io ho avuto una forza da questo non c'è dubbio lo dico molto cinicamente quella paura
Quel Natale che io avrei visto come segretario del partito comunista come angoscia se non avesse fatto la svolta
Ricordate tutte le scene la televisione Megna io devo dirlo lo vedevo con una certa età
Anche perché dava ragione Richard voglio vedere che tornate indietro che volete andare
Da quella parte
E naturalmente ci fu una parte di accettazione solo per questo diciamolo francamente ma l'altra svolta
Quella che voleva porre i problemi del primato della libertà del bipolarismo della riforma della politica
Beh io voglio dire qui ha ragione Adornato ma non nel senso che ci fu una debolezza solo culturale che poi non si è sviluppata
Ci fu una dialettica di due visioni dentro la svolta questa seconda visione è stata sconfitta
Perché era minoritaria
è rimasta maggioritaria soltanto formalmente grazie al vecchio riflesso dei partiti comunisti
Che era la forza del segretario generale
Se avessi proposto la svolta senza essere segretario generale la svolta sarebbe andata in minoranza subito
E questo è del tutto evidente e lo si è visto il giorno dopo in cui io ho dato le dimissioni
Il giorno in cui mi sono presentato al Consiglio nazionale
E quasi non mi riconoscevano più
Ora
Su questa duplice visione
Il racconto di Tranfaglia mi fa venire in mente una cosa che io ho vissuto in URSS quando sono andato erano vice segretario forse soltanto diciamo coordinatore della segreteria ho partecipato a una riunione della segreteria del PCUS
Era presieduto da li cacciò sopra ricordate Repice di Gorbaciov
E alla mia domanda
Come viene vista la perestrojka lega certo mi rispose va tutto bene
Perché l'altro perestrojka nell'interesse del popolo e tutto il popolo è al lavoro per l'applicazione delle direttive del Comitato centrale del il culto
Io sono quasi bianca che ha detto mio Dio è chiaro che non c'è nessuna svolta e nessuna perestrojka allora un collaboratore di corda pro bocche se n'è accorta mi ha detto nel pomeriggio incontrerai Gorbaciov prevederà e che la musica diversa io incontro Barbagia appello i gol braccio sul proprio subito immediatamente mi dice
Qui tutto in discussione il caos generale le contraddizioni sono destinate ad aumentare il partito è contro di me non so se ce la faremo ho detto Abe
Allora forse c'è qualche cosa di nuovo bene questa differenza divisione della svolta c'è stata anche dentro al PDS
E su questo la battaglia è ancora aperta
Ecco la rivoluzione passiva
E qui voglio soltanto aggiungere qui sta la direttivo che forse io stesso per l'amore che ho per i paradossi ho creato sul problema della tematizzazione
Certo che si poteva fare prima io sono d'accordo
Quindi ma lo scandalo poche righe che io ho voluto dire nella relazione non sta nel fatto che si è fatta dopo e che benché fatta dopo dopo non si è ancora capita questo è vero scarpe
E quindi la logica del paradosso che io metto la mia relazione e non preoccupatevi tanto se si poteva fare prima preoccupati di perché
Non la si è voluta fare realmente nemmeno dopo
E secondo me questo e il vero tema che ci deve stare di fronte
Giustamente Mancini ha posto il problema
Del partito socialista
Io voglio dire che il problema del Partito socialista non è riducibile alla questione di Mani pulite valido socialista in quella fase non venne all'appuntamento con la svolta
Fu tentato io ricordo Craxi al congresso di Bologna
Era come un bambino impazzita dalla gioia mandava bigliettini e tutti a tutte le componenti vedeva per la prima volta un partito comunista con le correnti mandava bigliettini a Cossutta Napolitano
A tutti quanti diceva ai suoi ecco questo è un partito vivo vedete come discutono ci fu una vera passione e e ricordo quel congresso fu effettivamente un congresso di passione di tutta di tutta la sinistra ma poi prevalse quello che diceva che all'interno della Loggia partito socialista in sostanza ci fu un'inversione del rapporto Partito Comunista e società tra i due partiti
Nell'ottantacinque
Craxi si incontrava con la Società italiana e noi non ci incontravamo più con la società eccetera nel novantuno prima di Mani pulite come la famosa frase andate tutti al mare Craxi non si incontrava più con la Società Italia prima di Mani pulite
E io ho sempre detto ai miei Mani pulite dal nostro punto di vista è un disastro perché noi con la svolta avevamo vinto la battaglia politica
E invece si aprirà un processo di disastro generale poi ci doveva essere perché essere quello che ci deve essere ovviamente
Ma non è vero che
Joy Varmo del fatto di non avere l'interlocutore perché gli oppositori della svolta ricordo le domande che mi faceva sempre in grama con chi dove quando perché con chi fa il questo perché non c'era l'interlocutore fu la debolezza iniziale
Del processo che trovammo subito dopo debolezza che si poteva recuperare solo sul maggioritario cioè sulle elezioni dei sindaci perché quello che è avvenuto dopo con l'Ulivo tecniche è avvenuto prima con le elezioni dei sindaci
Il novantaquattro è una parentesi per la geniale intuizione di Berlusconi che usa la legge elettorale l'unico che la capisce subito nel modo come usata ma non fu un fatto politico in sé perché i rapporti di forza tra novantaquattro e adesso sono la società italiana sostanzialmente
Gli stessi e il problema dello sbocco reale è quello di capire che venuto meno il partito socialista
L'ipotesi della svolta non può essere quella di un PDS che fa finta di essere il partito laburista inglese diventa alternativo rispetto all'altro ma è l'invenzione di qualcosa di nuovo
Questa invenzione secondo me a destra e a sinistra avviene solo dentro la logica non del vecchio centrosinistra del vecchio centro deve destra ma qui la testa in realtà inventato di più
Della sinistra usando la parola i ponti che io condivido pienamente avviene attraverso l'alternativa tra Poli
E non tra vecchie coalizioni di partito e io credo che quel discorso che collega i problemi della libertà e i problemi del sistema politico e i problemi del cambiamento avviene naturalmente attorno a questo grande appuntamento che quello
Della riforma istituzionale due paradosso due due equivoci soltanto brevemente scusami che voglio voglio dire
Forse non ci siamo capiti su Corbaccio sotto a una con la Mancina io su Barbacci altro dico Corbaccio a fare
Ha dato lo sfondo d'impulso iniziale ma Gorbaciov sei servito alla svolta proprio perché ha messo in evidenza c'è una frase che dice questo
Che la medicina della riforma abilità ammazzava l'organismo e quindi la riforma dedita non era più possibile anzi erano propri Corbaccio Viani incalliti che nel nome della riforma bibita
Sulla quale continuarono ancora dopo negavano negavano la svolta e anche su Berlinguer voglio dire a Pellicani io sono ho detto ho ricordato
Quindi forse abbiamo la stessa immagine s'basta che era mettiamo il pezzo di immagine che hai tu quello che io insieme viene forse l'intero Berlinguer ho ricordato le cose in innovative che non possiamo ricordare il valore universale della libertà elementi di socialismo fine dell'idea mitica della presa del potere ma ho aggiunto questo è stato il confine più avanzato che sia stato mai avvicinato rimanendo comunque dentro la tradizione comunista senza mai una rottura radicale con un'ipotesi di convivenza parallela
Con quel sistema e una solidarietà di campo mi sembra che da questo punto di vista
Diciamo le stesse cose ma dobbiamo capire che quelle stesse cose diverse sono dette per il Pcf dove pure ci fu la solidarietà di campo dove pure no non rompe mai quel rapporto con l'Unione
Sovietica e diverse perché sono faremo storia quelle stesse cose sono per il partito comunista italiani etica di fatti credo che sarebbe stato molto difficile anche solo immaginare
Un segretario del Pcf
Che facesse la svolta cioè
Si può anche pensare ma credo che sia veramente una cosa un po'difficile va bene io non apre altre cose ma do la parola Panebianco anche perché lo voglio
Grazie io gli ho un compito che in un certo senso ancor più ingrato di dei compiti che del compito che hanno avuto i relatori in questo convegno nella giornata di ieri e di oggi perché
Io
Se estremamente problematico Complesso difficile giudicare il passato il Novecento e la prima parte per esempio del Novecento
Ma comunque dati certi eventi che si sono verificati sul finire del secolo comincia per gli storici a diventare possibile giudicare quella che è sostanzialmente l'attualità cioè il dopo ottantanove evidentemente ancora più complicato
E speriamo quando poi gli storici del futuro confronteranno andranno a leggere gli analisti della contemporaneità che questi analisti non ci facciamo poi una pessima figura cosa che invece in realtà sempre possibile io
Farò
Età volevo volevo impostare la mia relazione in un certo modo ma mi rendo conto che non è non è neanche giusto per i tempi del Comune del convegno io volevo
Organizzarla sostanzialmente in questo modo una prima parte su ed è quella del ciò che sostanzialmente farò su i nodi jet sulle le difficoltà di interpretazione del presente
E una seconda parte più legata alle cose che sono dette nel convegno fin qui anche questa mattina sulle difficoltà legate alla alle divisioni al all'uso di categorie che continuano a essere molto diverse tra di noi tra gli osservatori del presente
E su quest'ultima parte però credo che riusciva a dire ben poco
Comunque
è evidente che noi dobbiamo fare i conti con una
Doppia ambiguità quando riflettiamo sul mondo uscito dal crollo più che Lezzi del comunismo anche del comunismo ma soprattutto il sistema bipolare
Cioè dalla fine della della dissoluzione di un gigantesco centro di potere internazionale potere politico-militare e ideologico
E quindi gli il riflettiamo sugli sconvolgimenti che questo ha prodotto in tutto il sistema internazionale dobbiamo fare i conti con una doppia ambiguità un'ambiguità dell'oggetto per così dire tra il mondo che ne è venuto fuori da un lato e un'ambiguità che innovi che negli osservatori le categorie che utilizziamo in parte anche perché gli osservatori gli analisti di questo mondo quelle categorie non possono più usare quelle se le sono forgiate in un'altra epoca storica
Cioè nella fase precedente a quel crollo
E questo potrebbe essere un grosso limite di interpretazione per giunta e questo riguarda soprattutto noi italiani però forse anche i francesi ma soprattutto noi italiani noi dobbiamo fare i conti con un passato che non passa
Con divisioni molto forti tra di noi sull'uso presepio d'uso di certe parole un termine su cui sì continuano addensarsi le ambiguità questo venuto fuori in vari passaggi anche del convegno ieri e la parola democrazia non è vero che tutti gli osservatori solco oggi sono d'accordo sul significato della parola democrazia
Persino su questo termine continua benissimo quando vengo viene usato il termine continuiamo a vedere in controluce differenti tradizioni culturali di origine differenti culture politiche di appartenenza
Quindi persino su questi termini che poi usiamo come se esistesse accordo tra di noi persino su questi termini continua a esserci disaccordo profondo e allora è evidente che alle difficoltà di interpretazione che dipendono dalla natura dell'oggetto come Dio cioè dall'ambiguità del mondo che conserviamo
Aggiungiamo le ambiguità dovute anche alla mancanza come dire di un minimo comun denominatore semantico cioè di accordo quanto meno sui termini
è evidente che quel mondo diventa don del tutto incomprensibile
Ora io per
Per fare alcune osservazioni sul dopo ottantanove OSCE questa strada non tanto quella di dire la mia opinione quanto di contrapporre termine a termine alcune interpretazioni
Che hanno questa caratteristica
Ci danno un'immagine esattamente contraria opposta del mondo dopo ottantanove e tuttavia hanno come dire lo stesso grado di plausibilità cioè hanno argomenti forti argomenti forti ci sono da una parte e dall'altra
E difficile arrivare a conclusioni sicure nello scartare un'interpretazione a favore della ora queste immagini c'è un filo rosso che le collega
E e queste diverse immagini dei diversi aspetti
Del mondo post ottantanove che però le colleghe che io individuerei nella contrapposizione tra una interpretazione che tende a vedere un mondo che Vasco litici Zardo sì
In cui la politica perde peso importanza
E un'interpretazione che invece vede il la politica riemergere quindi vede una ripuliti citazione di tipo diverso
Questa mi pare la grande contrapposizione qualunque tema andiamo affrontare questa contrapposizione sotterranea la troviamo voglio ricordare anche che
Spesso noi noi italiani in particolare per lei infatti che abbiamo sempre posto per la nostra storia sul primato della politica tendiamo attribuire sempre un qualche significato negativo all'idea Rispoli ti citazione no
Per la nostra tradizione la nostra storia e vediamo l'Ascoli tipizzazione come ma evidentemente i poteri tecnocratici che prendono il peso oppure il diritto che si sostituisce la politica e così via ricordo però che questo è una faccia però ce le può essere un'altra anche la politicizzazione a i suoi grandi problemi perché la politicizzazione spesso e volentieri porta la guerra cioè la guerra e figlia delle del della politicizzazione quindi
Come dire io preferirei non sposare un
Un orientamento valutativo l'altro dico che in entrambi questi queste tendenze ci sono i pro e i contro se vogliamo dare valutazioni ecco voglio solo mettere in guardia contro la tendenza che noi italiani per la nostra storia bianco di attribuire sempre comunque un significato negativo i processi di su politicizzazione
Non è detto perché anche i processi di politicizzazione poi spesso sono carichi di tragedie sono carichi di di di grandi drammi quindi io vorrei cercare di ma rimaneva neutrale su questo
Allora se io guardo a
Le interpretazioni che sono nate state date dopo l'ottantanove
Partendo da vari punti di vista questo trovo continuamente questo binomio politicizzazione sporchi sporchi citazione all'opera partiamo rapidamente dalla contrapposizione tra i due libri più famosi sul dopo ottantanove
La fine dalla storia libro sulla fine alla storia di Fukuyama il libro di Huntington sullo scontro di civiltà qui abbiamo due interpretazioni antitetiche
Sul mondo che ci stupiamo di fronte dopo ottantanove della prima c'è un processo Rispoli di citazione dato dalla vittoria dal fatto che ormai un solo modello si afferma come modello universale possibile la democrazia liberale il mercato
Nel momento in cui questo è l'unico modello universalmente possibile chiaro che fu lui a me è stato sbeffeggiato per l'espressione coniata storie ma questo era stato decretato dagli ignoranti perché in realtà quello era un riferimento avanti che al centro
Ma in realtà il pubblica Marcelli idea
Se lo andate a leggere di un processo dispone di citazione che nasce dal fatto che come dire il modo
L'unico modo di organizzazione l'economia il mercato e quindi il mercato vince e a questo punto non ci si contrappone più su questo l'unico modo di organizzare la società la la la comunità politica e la democrazia liberale
E a questo punto le grandi contrapposizioni finisco
C'è un'idea di il processo disporre di citazione in atto per effetto della vittoria dei due degli unici due modelli universale rimasti in campo dopo la sconfitta la la sconfitta dell'altro modello che era quello quello comunista
Nella seconda visione quella Dianti intorno la politica con la P maiuscola torna in campo e torna sotto fonte forma di scontro di civiltà
Qui si sono identità religiose etniche linguistiche che non so che sono irriducibili tra di loro
E che portano inevitabilmente al conflitto qui la politica ritorna ritorna come guerra potenziale tra civiltà
Quindi l'immagine esattamente i composta a quella di fu cui hanno beh in realtà noi possiamo tranquillamente dire che tutte e due queste immagini sono plausibili
Della realtà che abbiamo di fronte e possiamo certamente portare molti argomenti a favore della prima ma possiamo portare anche molti argomenti a favore della seconda
Naturalmente c'è sempre la terza possibilità è probabilmente quella che risulti era storicamente vigente cioè che tutte le due ipotesi fossero sbagliate ma questo appunto è un compito che lasciamo agli storici del futuro giudici
Secondo secondo esempio
Altro aspetto
Globalizzazione frammentazione e questo è un altro modo possibile
Di leggere il mondo dopo l'ottantanove
Ricordo che è uscito recentemente un libro piuttosto bello devo dire di un di un politologo storico inglese che in genere fatto altri lavori non non particolarmente entusiasmanti proprio vedi che uscito con con con
Con Oxford nelle edizioni di Oxford proprio su questo problema che cerca di rileggere la storia del Novecento e di suddividerla a seconda delle fasi in cui prevalgono momenti di unificazione attraverso la globalizzazione e i momenti in cui prevalgono invece la frammentazione in cui il sistema tornarvi frammentarsi in modo drammatico come per esempio si rifarà menta tra le due guerre dopo processi di unificazione che erano avvenuti in Europa e in particolare attraverso la crescita dell'interdipendenza
Tattica parlato tanto di globalizzazione interdipendenza bisogna ricordare che nel mille novecentoquattordici l'interdipendenza per esempio commerciale d'Europa è altissima
No e che la guerra mette termine a un un rapporto strettissimo tra quelli che saranno poi in amici i nemici di quella guerra anzi quelli che erano già i nemici perché erano già messi dentro alleanze militari che si andavano vi polarizzando irrigidendo e tuttavia commerciavano commerciavano tra di loro
Bene questa è una possibilità e ci sono tantissimi forti argomenti a favore della della degli slogan sulla globalizzazione perché l'impatto
Enorme delle tecnologie dei trasporti delle comunicazioni l'abbattimento delle distanze è in atto il il la l'unificazione di stili di vita di moda di consumo è in atto l'integrazione dei mercati finanziari che la grande novità rispetto a quattordici questa è la vera differenza la era una interdipendenza è una crescita soprattutto di tipo commerciale i Paesi interesse commerciavano soprattutto tra di loro la grande novità
Della dell'ultima fase e invece l'integrazione dei mercati finanziari
Con tutti i quali problemi che produce ora tutti questi elementi ci sono basta pensare ai processi di unificazione di stili di vita di modelli di consumo se voi guardate un adolescente be'e vestito esattamente allo stesso modo
A New York a Roma a Denver a Rovigo a Tokyo e così via cioè questi processi sono in atto e sono indiscutibili
E alcuni diciamo i cantori di questi processi dicono anche cose sensate cose molto sensate pensate
Per parlare di un operatore a a Ruggiero ma e pensate però anche tutti gli gli i cantori gli autori che si occupano dalla globalizzazione dicono guardate che questo da una parte diffonde la ricchezza perché fa crescere il numero di
Potenziali consumatori del sì qui esclusi si tende a ridursi l'area degli esclusi grazie a questo certo faticosamente con grandissime differenze con formidabili disuguaglianze ma l'aria degli esclusi si sta e in secondo luogo è vero che se l'interdipendenza supera certi livelli è quantomeno più probabile
Che i Paesi si astengano dal farsi la guerra tra di loro
Cioè se presi a due a due due Paesi diventano fortemente interdipendenti da un punto di vista economico e le probabilità che questi due Paesi si facciano la guerra tende a diminuire
E quindi abbiamo qualche chance è una vecchia come dire non è che utopia liberale sostanzialmente
Che non bisogna saprà valutare perché l'ottimismo dei liberali dell'Ottocento legato alla lunga le contingenza dall'una parte dell'Ottocento poi è stato clamorosamente smentito dal secolo dal nostro secolo dal secolo che abbiamo attraversato che un secolo di grande guerra
Però c'è qualcosa di vero perché è evidente che per esempio le politiche protezionistiche
Creiamo un habitat più favorevole alla guerra delle politiche di libero scambio quindi senza mitizzare questo elemento senza pensare che il commercio elimina la fa elimina la guerra cosa che sarebbe
Come dire di troppo ingenua però c'è qua un elemento di verità nel fatto che se crescono le spinte protezionistiche questo e crollano crolla l'interdipendenza questo crea un habitat più favorevole ai conflitti
E quindi da un lato
Un proprio un sistema internazionale che può essere visto come e in in attacca attraversato da processi di globalizzazione che non vengono interrotti secondo questa interpretazione dagli incidenti di percorso cioè da gravissime crisi come quella sia
Incidenti che arrestano il processo ma che non lo possono bloccare definitivamente
E queste e allora che cosa che cosa succede con l'ottantanove becco ottantanove scompare l'ultimo ostacolo alla creazione mercato unificato perché esisteva un insieme di paesi che erano esterni a quel mercato quindi una una spinta
Ita o dovrebbero presumibilmente incidere anche sui comportamenti
Cioè e quindi influenzare anche gli atteggiamenti politici da un lato e quindi in sostanza questo il conte degli ottimisti che vedono nella spola indicizzazione vincente attraverso il mercato
Un processo di unificazione del mondo
Non posso non abbiamo argomenti per dire che hanno porto
Però ci sono molti Archia argomenti a favore della posizione contraria non possiamo dire che hanno per forza torto i fautori di questa qui la tesi contraria dice invece il mondo va frammentando sì entriamo in una nuova fase di fortissima frammentazione
La tutti gli affetti che ha avuto a a Est il crollo dell'impero sovietico non è portano la direzione la frammentazione non dell'unificazione
Portano nella direzione della crescita è cresciuto il nazionalismo fino alla fine degli anni ottanta non c'era un politologo che studiasse il nazionalismo tant'è vero che i testi sacri di nazionalismo erano ancora degli anni Venti degli anni Trenta dopo l'ottantanove le ricerche sulla tela lirismo sono diventate vincenti perché perché in effetti nazionalismo è tornato ad essere improvvisamente una forza storica rilevante
E inoltre dicono i fautori di questa tesi guardate che la stessa unificazione la stessa crescita di interdipendenza accresce i conflitti cioè non Spolli non Rispoli che citano li riduce anzi proprio perché io mi trovo io che sono diverso da te mi trovo vicino a te il sempre più vicino a te questo mi porta al conflitto Conte non ha la come dire alla comprensione universale
Quindi i processi visti da qui in questa chiave sono processi di formidabile Ripoli indicizzazione
Del mondo
Collegato a questo problema della della discussione sulla sto sullo stato la fine dello stato
No la fine dello stilo Stato non c'è
E così via gran grandissimo tema che crea però un'enorme quantità di di una un enorme confusione negli osservatori crea una confusione perché c'è ci sono obiettivamente elementi che possono far parlare non di fine dello Stato per questo solo come dire gli estremi quindi teoricamente estremisti possono sostenerlo ma di declino delle capacità di azione degli Stati
Che e dall'altro lato possono fare dire ma no non è vero niente si sta semplicemente ridistribuendo il potere tra alcuni grandi soggetti statali a alcuni come è sempre stato perdono potere perdono ruolo altre entità statali ottanta o o simili
Lo acquista
è anche questo dibattito si collega alla binomio spuri digitazione di politicizzazione
Perché in fondo in molti fautori molti di coloro degli osservatori che dicono siamo in presenza di un formidabile genio dello stato c'è l'idea che
In questo modo è la politica stessa che deperisce eccetto serietà moderna è la politica si svolge nel perimetro dello Stato
E poi da non certo migrati lo Stato nazionale semi scompare lo Stato e la politica stessa che scompare o perlomeno scompaiono le categorie con cui noi uomini della modernità abbiamo sempre guardato la politica
E abbiamo potuto identificarla semi scompare il contesto nel quale la politica si svolge io mi mi mi magari non scompare la politica ma di sicuro scompare i miei occhi nel senso che io non l'ho più uno strumento per dire con la politica e qui noi qui
L'idea del decreto lo Stato porta con sé
L'idea che per esempio la politica sì dei territori Aligi cioè per dargli la commissione col territorio
Ma se la politica si dette riorganizza scusa dei territori
Non lo ripeto perché se non ci riesco più
Realizza a questo punto ai miei occhi scompare come oggetto
Perché gli autori che hanno parlato di una politica che ricompare attraverso le azioni delle organizzazioni transnazionali e multinazionali in realtà stanno facendo scomparire l'oggetto come in un gioco di prestigio
Perché la connessione col territorio della politica è inevitabile
Questo da un lato dall'altro lato quelli che dicono ma no guarda Istat intanto si sono moltiplicati crollato l'impero sovietico il numero di Stati o di Stati informazione sta crescendo altro che scomparsa dello Stato
Gli Stati che contano continuano ad avere in mano il gioco gli Stati Uniti continuano ad essere una potenza decisiva nel decidere per esempio se quelle processi detti di globalizzazione devono continuare o no continuare
Guardate che lì gli stati quei processi solo comunque guidati o quanto meno permessi dagli Stati ma basta che presento la Malesia decida di chiudere i confini e la a quanto meno la Malesia esce dal gioco dalla globalizzazione quindi attenzione comunque la politica e la politica degli Stati in qualche modo in senso molto tradizionale a permettere quei processi che voi come definirli post modernisti
Pensate in atto al di sopra degli Stati e che abbiano ormai preso la mano agli Stati stessi scusa racconta che sto parlando perché non voglio nonostante
L'altro elemento strettamente collegato anche se e quello appunto del rapporto tra lo Stato scusate non l'ultimo punto su questo spesso questa discussione sulle fino allo stato di viziata dal fatto che quando si fanno vedere poi gli esempi gli esempi su tutti collegati all'Europa
E all'Europa occidentale cioè al processo
Che ha messo capo all'Unione Europea questo da un certo punto di vista è anche comprensibile perché siccome lo Stato è una creazione dell'Europa moderna se per caso lo scapolo stato scompare qua abbiamo diritto di pensare che sia qua succeduto qualcosa allo Stato in generale
Però in qualche modo spesso ci sono generalizzazioni improprie su questo punto ciò io prendo una zona del mondo dove sta vivendo un processo di integrazione sovranazionale
No e dico sta scomparendo lo Stato dal mondo stesso non è detto io ho letto delle interessanti ipotesi sulla sul mondo asiatico per esempio secondo cui dato che lì esistono forti entità
Statali anche se non nel senso ovviamente europeo occidentale del termine
Di chi dice beh guardate che il il l'Asia si avvia con le sue forti organizzazioni statali a creare una sorta di di di bilancia di equilibrio di potenza che nel ventunesimo secolo ricorderà l'Europa settecentesca
Prevede qui stiamo nell'ambito la futuro logica nessuno di noi lo può sapere però altrettanto credibile dell'ipotesi che invece vede lo Stato in
Grande declino
Una delle ragioni strettamente connesse della
De di queste discussioni sul declino è legata alla a quella che sembra essere da al fatto che sembra venuta meno la funzione principale dello stato lo Stato anche se noi fortunatamente per nostra grande fortuna possiamo permetterci il lusso di dimenticare lo Stato è nato come macchina da guerra
E la sua funzione principale quando emerge nelle nelle lotte post feudali e precisamente quello di essere una struttura centralizzata per il controllo del territorio in grado di offrire risorse al Principe nelle continue guerre che il principe combatte lo lo Stato nasce come macchina da guerra
E quindi il problema della guerra resta sullo sfondo perché se la guerra scompare ed è c'è in effetti possiamo dirci quell'entità che voi magari per comodità continuiamo a chiamare è stato probabilmente sta diventando una cosa diversa
Una cosa completamente diversa dal passato
E su questo punto quali sono le impressioni degli o se impressioni perché campano un periodo talmente breve che non è che è possibile e ha parlato in un recente sostanze
Su decennio non si può generalizzare
Ma quando andiamo a vedere la letteratura sull'argomento io visto sostanzialmente riferendo le diverse con poco contrapposizioni
Di scuola e troviamo quelli che dicono sì qui stiamo andando verso un sistema che sta superando lo Stato anche perché sta scomparendo la possibilità della guerra tra le grandi potenze perché questa sarebbe un'altra delle grandi novità portate dall'ottantanove
Sta scomparendo la possibilità delle guerre della guerra tra le grandi potenze come quel la l'elemento che d'eternità ritmo all'intero sistema internazionale
Se scompare la possibilità della guerra che invece c'è stata fino a ottantanove perché comunque potenzialmente era un sistema di guerra che aveva trovato un equilibrio un equilibrio basato sulle armi nucleari ma trattavasi di un sistema di guerra
Se la guerra scompare come possibilità anche teorica tra le grandi potenze non rientriamo automaticamente in un altro mondo
Un mondo appunto in cui anche la politica decade per la stretta connessione tra quei tre termini che avevo indicato prima lo Stato la politica la guerra
Ma dall'altro lato c'è chi dice attenti
Non è vero niente non solo non è vero non solo la guerra tra le grandi potenze potrebbe domani riproporsi e nessuno di noi lo può sapere ci sono fasi di maggiore riduzione della tensione tra le grandi potenze per questo momento di grandissime tensioni dica di sì di conflitti naturalmente ma non tra le grandi potenze del sistema questo è vero
Però nessuno di noi è in grado di dire se le tensioni tra grandi potenze non si produrranno in qualche maniera in futuro ma quello che sta accadendo però è una
Diffusione endemica dei conflitti
E il fatto che i conflitti diventano quelli sì traslazione
E il fatto che la il declino della guerra tra grandi potenze rilancia per esempio il terrorismo
Fa esplodere una violenza di multinazionali del crimine per esempio che sono diventate potenti come non mai e probabilmente una qualche relazione tra la minore capacità degli Stati di controllare i confini
E il rafforzamento delle multinazionali del crimine forse qualche rapporto cioè tra queste due cose
Sicuramente le multinazionali del crimine sono diventate uno degli strumenti anche del della della come dire della diffusione della violenza endemica dei sistemi in nel sistema internazionale come i gruppi terroristici che spesso hanno una relazione tra l'altro
Con le multinazionali del crimine vediamo che ci sono quelli che fanno al tempo stesso la guerriglia e il terrorismo e poi si finanziano attraverso le rovine quindi il le due cose si sì connettono si connettono strettamente nella prima ipotesi ancora un'immagine di progressiva Spolli di citazione dei politicizzazione nella seconda invece un processo di ripuliti citazione del sistema
Tocco gli ultimi due punti
Ritocco rapidamente
La la la sentenza supino c'è un indicativa ma anche tutte le discussioni sul tribunale
Internazionale
Assistiamo a un processo di espansione della ruolo lo del governo della legge su scala planetaria
Perché collegato i processi di globalizzazione di cui sopra
Oppure altra interpretazione possibile contrari alla politica vede durezze diciamo questo stiamo dicendo siamo all'interno di di quella grande utopia disporre di citazione che l'utopia liberale del governo delle leggi che si sostituisce al governo degli uomini
E a al fondo di almeno un'importante filone liberale c'è un'idea di potere mettere sotto la politica di detronizzare alla il retrotreno e dietro Nizzardo attraverso il governo della legge
Il governo della legge che valse nulla sostituire completamente certamente a condizionare a tal punto il governo degli uomini da rendere sempre sempre più difficile una qualche discrezionalità dell'azione politica no
Ebbe ma dietro dietro alla ai processuali all'ideologia che ha portato
A questa espansione del ruolo del diritto talché un magistrato di un Paese e a questo punto è avvenuto il fatto cioè la la la la sentenza dei Lord ha aperto certamente un precedente
Di di di chi porterà chissà dove
Ma di sicuro c'è stato l'evento c'è stato poteva essere boh bloccato provenite dello non è stato bloccato quindi qui siamo in presenza di qualcosa con cui faremo i conti nel futuro in moltissime altre occasioni abbiamo un magistrato
Abbiamo un magistrato
Di un Paese che
Chiede di processare il dittatore perché Rimini commessi in un altro Paese poi in tribunale di Roma la grande discussione sul Tribunale internazionale
Questa che cosa da un lato
Secondo alcuni può portare a un processo beni fico di sporchi citazione cioè riduciamo la discrezionalità della politica e facciamo in modo che siano pubblici ministeri e giudici magari domani con competenze internazionali più definite degli attuali che fanno questo che siano loro a prendersi in carico di del
Per sotto il profilo penale va porti e meriti della politica
Cioè sottoponiamo la politica a un controllo di tipo giurisdizionale
E a un controllo di tipo de legato al diritto penale
Quindi introduciamo potentemente
Il diritto penale come elemento decisivo di deterrente
Nel sistema internazionali per le violazione di diritti attenzione naturali
Violazioni del diritto naturale non del diritto positivo perché il diritto positivo presupporrebbe uno stato come dire globale all'interno del quale no come violazioni essenzialmente di
Come crimini contro i crimini contro il diritto naturale
Dall'altro lato c'è chi dice attenzione siccome lo stato globale non c'è
E siccome
La politica non si fa mettere in un cartone così facilmente dal diritto semplicemente le nuove formule del diritto diventano come dire
La politica combattuta con altri mezzi
Per cui
Il presenti o la competizione di Potenza riaffiora era anche in futuro nel momento in cui si dovrà decidere di non giudicare Tizio perché a certe importanti potenze non interessa
Non fa comodo che venga giudicato Tizio magari perché ha la chiave di un importante o oleodotto nel nel Caucaso no mentre diventa interessante e utile che si pronunci processi Caio perché Cagli o comunque una è un limone spremuto è finito politicamente conviene darlo in pasto all'opinione pubblica internazionale e anzi ci rafforziamo ci facciamo pure bella figura nel frattempo però il gioco della politica di potenza continua per cui selettivamente
Impediamo
Come dire decidiamo noi chi dovrà essere giudicato penalmente e chi no tra le altre cose è molto difficile evitare in un mondo che resta frammentato e diviso questo aspetto e non cede il moralismo
Non si può fare del moralismo su questo è impossibile non ricevere i dirigenti cinesi ma scherziamo
è impossibile non ricevere il famiglia come si chiama l'individuo che il capito è impossibile non riceverlo perché ci sono problemi di interessi sacrosanti viva Dio che i paesi hanno i Paesi rappresentati dai dai dai di tutte le democrazie intendo che devono essere tutelati nel rapporto anche con i più biechi dittatori no
E quindi e che dovrà non possono non esserlo e allora a questo punto non si può che fare usare due pesi e due misure cioè da una parte la discrezionalità che resta sovrana come non pone la discrezionalità della politica e dall'altro una questi libri di Terre di questa seconda tesi voi che avete visto che io sono te ho cercato di essere molto neutrale sugli altri punti qui riesco esterno tra le con molta più fatica anzi evidente che non riesco ad esserci e me ne scuso
Molto nemmeno il parziale e il rischio e quindi dicono i sostenitori di questa seconda tesi coi quali evidentemente io una qualche simpatia che la l'altra posizione l'altra posizione si illude se pensa di poter
Circoscrivere come dire sottomettere la politica al punto da impedire che gli diventare essa stessa strumento di una politica di potenza giocata con altri mezzi già giocata con i mezzi della giurisdizione penale e così via
Ultimo punto e poi
Chiedo scusa
Quanto volevo guardarlo no l'ultimo punto era
Riguardava il grande problema ma lo accenno soltanto chiudo perché
Se non porto porto via troppo tempo problema della diffusione della democrazia oppure invece di nuove forme di autoritarismo plebiscitario
Dopo ottantanove entra si è pensato che fosse in atto un grande processo di democratizzazione c'è stata stavano saltando tutti gli ostacoli alla diffusione della democrazia
E qui giocano quelli equivoci anche semantici che il termine democrazia peraltro si porta dietro da sempre non solo da noi per la verità
Da voi aggravato dal fatto che in questo Paese si sono anche confrontate concezioni diverse della democrazia si sono confrontate politicamente intendo e questo naturalmente aggrava le cose
Diffusione della democrazia o emergere non solo di nuovi autoritarismi investe democratica con forti componenti plebiscitarie ma addirittura anche il Rossiglione di certi elementi
Propri del governo limitato cioè erosione degli elementi liberali delle stesse democrazie occidentali
è sono anche qui due ipotesi completamente diverse ci sono letture altamente ottimistiche del processo come si è sviluppato certamente con grande intoppi ma questa è la storia che procedette
Per per
E dall'altro lato visioni invece molto più caute scettiche pessimistiche
Il problema della della delle degli equivoci dello sulla parola democrazia e termino su questo sono anche legati al fatto che
Se io uso il termine democrazia così come viene usato nell'ambito dalla tradizione liberale
Io mi sto riferendo la democrazia come quella insieme di procedure ed istituzioni che devono contemperare tenere in equilibrio due principi distinti
Il principio democratico che quello come dire del potere popolare
E il principio invece liberale
Del governo limitato limitato dalla legge dalla legge costituzionale quindi il governo limitato come parte integrante della concezione liberale e costituzionale
E costi del del del della democrazia
E o e l'idea di diritti individuali di libertà protetti e garantiti dal contro lo Stato perché il problema dell'idealismo di proteggere diritti non da un generico nemico ma dallo Stato
Cioè da quella da quella da quella lo Stato che è un male necessario di cui non possiamo fare a meno perché deve garantirci interamente esternamente ma che un continuo rischio pericolo per la libertà individuali
Ora questi due elementi la democrazia intesa nella interroga concezione liberale presuppone un qualche equilibrio tra questi due elementi che sono di origine o opposti versa perché via democratica ci viene dall'attività l'idea liberale ci viene dal costituzionalismo settecentesco quindi hanno riscontrato poi
Gli elementi che compongono adeguati dico che modera sono addirittura tre perché poi c'è la l'idea di rappresentanza che ci viene dal Medioevo quindi le componenti della delle che gli ingredienti che entrano del concetto di democrazia come noi vi dei moderni solo molte e complicate
Però il punto chiave che nella tradizione liberale una democrazia è tale Sam riesce a mantenere questo precario difficile equilibrio tra queste due istanze diverso nel momento in cui una delle due si mangia l'altra cioè si determina uno squilibrio dal punto di vista liberale non siamo più
Dentro quel dentro dentro quella tradizione
E per cui se la democrazia si mangia
Il liberalismo già di stanza liberale la tradizione liberale dato qui la sto Armin parla della tirannia delle maggioranze e poi si è parlato di democrazie illiberali totalitario eccetera tenuta di tanti termini per indicare che cosa la democrazia che si mangia il liberalismo
Se invece il liberalismo che si mangia la democrazia allora torniamo i regimi editi censo elitari dell'Ottocento il problema è come diavolo si fa temere questo difficile il precario equilibrio tra i due elementi
Ma visto da questa tradizione e la la finisco perché l'ho fatta troppo lunga vista da questa tradizione molti dei processi di democratizzazione in fuori d'Europa
Non rispettano questi cani
Molti di questi processi sono processi di democratizzazione che portano con sé solo alcuni elementi della tradizione liberaldemocratica occidentale ma assolutamente non altri
Le democrazie asiatiche per esempio India compresa cioè la più antica delle democrazie hanno certamente il multipartitismo elezioni regolari diciamo più o meno più o meno regolari
E più o meno libere questi elementi ci sono ma altri elementi dalla tradizione occidentale ovviamente non ci sono ci sarebbe anche sorprendente che ci fossero non c'è per esempio la l'idea della limitazione giuridica della del potere
Non c'è l'idea della necessità di garantire a tutti i costi diritti individuali di libertà via le analisi sui diritti civili sul rispetto dei diritti civili e politici le democrazie asiatiche dice che sono molto deficitaria da questo punto di vista anche la più antica l'India per poi Bernardo in Pakistan e degli altri
E degli altri Paesi il che fa pensare che quanto meno vista nell'accezione che ho detto perché uno dice no io ho un'altra idea della democrazia benissimo allora la cosa cambia va visto nella sezione che ho detto la democrazia contrariamente a quello che pensavano
Gli ottimisti del periodo ottantanove novantuno e sia di avuto grandi difficoltà diffusione e alla fine ha raggiunto esclusivamente e vedremo come andrà a finire a le propaggini periferiche di quella che un tempo si chiamava la res publica Christiana quindi l'Europa orientale
La Russia bisogna vedere che cosa accadrà le notizie non sono precisamente come dire tranquillizzanti l'America Latina e poco più se così è quel mondo immaginato da fu Quiliano e quindi quel mondo che determina un aspetto spoglio indicizzazione virtuosa grazie alla vittoria del mercato e della democrazia quel mondo appare avere scarsissime probabilità di realizzarsi
Grazie per la nella relazione al Angelo Panebianco adesso iniziamo una discussione
Con tre interventi previsti il primo Di Pietro Scoppola poi di Piero Ostellino e poi di Giorgio Rebuffa poi vedremo se ci sarà spazio per ulteriori interventi ma altrimenti finiremo intorno all'una e mezzo credo
è difficile intervenire su questa relazione di Panebianco
Perché non si può non essere d'accordo quasi su tutto
Lui stesso ha sottolineato il carattere neutro e dire carattere descrittivo
Descrittivo in maniera molto ricca molto ampio molto complessa dicevo qua ci su tutto perché quando ha accennato al caso qui nasce beh io mi sento un po'più spostato sul primo versante Luisa mi spezzo una prevalente simpatia
Sempre quando si arriva al momento di un giudizio affidata ad un'autorità più alta e non e sottratto allo scontro di forza e c'è una un un intreccio c'è una come dire è un intreccio fa fatto ideali fattori realistici di valutazione però il fatto che si vada nel senso del giudizio
Su atti umani che non possono essere cui non non non un anche po'iscrizione che ci sia questo principio del crimine contro l'umanità e che si estende cioè mi pare che sia un segno di grande progresso
Quello che mi ha colpito però nella relazione più che i singoli contenuti sui quali è ripeto acconsente anche se si potrebbe naturalmente approfondire e il fatto che i fenomeni che Panebianco ha messo in luce
Sono stati in qualche modo manifestati
La loro manifestazione è stata resa più evidente dopo l'ottantanove dopo il crollo di queste vie Porpora ma sono tutti fenomeni che hanno radici antiche e che segnano
La storia del nostro secolo non meno della storia del comunismo e allora qui io riprendo sentiamo momento fa io riprendo il tema di fondo dell'incontro revisionismo
Non non si dà il caso
Che rischiamo tutti
Di legge il secolo ventesimo il secolo che sta per chiudere
Troppo e solo come il secolo del comunismo quando in realtà i suoi esiti aprono problemi prospettive che vanno molto al di là di quello che è stato lo sconto comunismo anticomunismo
Questa è la domanda che nasce mi spontanea e mi dispiace perché ciò di non essere stato presente ieri alle relazioni che hanno più direttamente toccato quest'argomento di revisionismo di non avere potuto seguire che avevo una commissione di laurea non potevo lasciare con questo io non voglio affatto diminuire l'importanza storica del comunismo per carità
La la le il dubbio devo confessare che prima ancora di ascoltare la bella relazione di Panebianco mi è avvenuto sentendo no la relazione di Occhetto che condivido apprezzato molto ma la discussione sulla relazione di Occhetto
Perché e alta Occhetto ha fatto la relazione sul tema che gli è stato affidato per insultarlo
E per spiegare che con la svolta dell'ottantotto si apriva la necessità di guardare al sistema politico italiano in maniera nuova del tutto diversa rispetto al passato
E con una cultura nuova e diversa da quella dell'ideologia che aveva ispirato la storia del Partito comunista
Poi di fatto la discussione ed è inevitabile comprensibile perché il tema era quello è sia risolta in una come dire in una
Riflessione
Fra mi chiedo se mi consentite la battuta cattiva i soliti al CENTCOM mattanza per fare il si ritrovano e dicono no ma io sono l'avevo capito prima tu l'hai capito dopo io stavo un po'più avanti o sta un po'più indietro che dal mio punto di vista e meno interessanti è meno interessante della conclusione
Che è implicita nella della relazione di Occhetto
La conclusione e che quel modo di fare politica legata rigidamente a una visione ideologica del mondo alla pretesa che ci sia una lettura della storia
Che poi determina e condiziona gli sviluppi futuri è finita e che la fine del secolo ventesimo segna la fine di questo modo di fare politica perché i poi e tant'è vero che poi vengono fuori tutti i problemi che su qualità libertina Panebianco intrattenuto
C'è intervenuto e ha richiamato la nostra attenzione
E allora qui dopo ottantanove è il rischia di essere il dopo una grande occasione per tutte
Almeno per il nostro Paese per la nostra
Perché noi stiamo viceversa inavvertitamente
Passetto indietro dietro passetto indietro
Facendo Shinui cattura
Dal passato
Questo è il rischio che stiamo vivendo oggi nel nostro Paese
Che e invece di di fare nel tratto ulteriori di strada siamo ripresi riacciuffato
E acciuffati dal passato e qui mi ricollego al discorso all'ultimo punto che Panebianco ha toccato plebiscito o governo limitato poi sono i due il poligono democrazia e liberalismo
Ma il dove il problema è reale nessuno di noi può ignorarlo ma quando questa questa contrapposizione e la necessità di questo equilibrio viene da noi tradotto
Nella contrapposizione fra partitocrazia difesa dei tanti
E viceversa denuncia a chi vuole superare questa forma partito deduce di essere plebiscitario
Di volere scorciatoie plebiscitarie perché questo sta accadendo
L'abbiamo l'abbiamo sentita da tutte le parti da tanto per non far nomi da Marini come da D'Alema insomma abbiamo sentito questa difesa della del partito come unica espressione possibile di una vita democratica e tutti sappiamo che la democrazia vicino di parti che va insegnato Cesare Balbo qualche anno fa vero
Non è che ce l'hanno insegnato
Ma quando questa diventa si identifica con la difesa di questo sistema partitico di questi meccanismi di queste strutture
Sappiamo che la mia dove si ha bisogno di parchi ma le parti si possa esprimere in maniera nuova al di là delle rigidità ideologiche con questa apertura a tutto quanto cioè a tutto quanto c'è di imprevisto di imprevedibile del nostro futuro
Sulla base di temi di continuità profonde che hanno attraversato i settant'anni del della realtà del comunismo e che riemergono perché sono legati a questo grande mistero che all'esperienza umana nella storia
Questo i trovare il senso dell'uomo mi di questi problemi che ritornano che emergono al di là del conflitto ideologico che ha dominato il nostro secolo che ha portato alle guerre terribili che noi sappiamo ecco mi mi pare che in fondo questo è quello che emerge di profondo nel nella nella riflessione che ci ha proposto Panebianco è che si salda con l'apertura finale della relazione di Occhetto che io vedere operativamente per il Paese e sviluppata nel iniziativa politica
Non solo nella riflessione culturale iniziativa politica nel nostro Paese grazie
Grazie lo scopo ma Piero Ostellino
Ma data l'ora io non farò un intervento ma mi limiterò a come dire a fare l'indice sommario di quello che avrei voluto che fosse l'intervento
E devo dire che ho ascoltato con crescente interesse quello che è stato detto ieri quello che è stato detto oggi ma come liberare anche con crescente preoccupazione
Il mio amico Angelo Panebianco con la sua esemplare relazione il mio amico Panebianco con la sua forse versare
Invece tira su
Se verbale
E devo dire che Panebianco con la sua esemplare relazione aumentato le mie preoccupazioni anche anziché anziché diminuirle
E quindi sempre da liberale fronda liberale da da oggi ma da quando quei pantaloni corti
Ho cominciato a chiedermi se i ritardi le illusioni un certo pragmatismo cinico
Dei comunisti non sia dovuto in parte indirettamente in modo certamente minore di quanto non sia la loro responsabilità non sia dovuto anche alle nostre responsabilità e cioè della sinistra non comunista di noi liberali
E quindi non dico che venga voglia di difenderli ma in comunque sia quanto meno di capirli rispetto a quello che è successo
Che cosa è successo è successo che con la fine del bipolarismo come sottolineava Panebianco con la caduta del muro
è rimasto in campo soltanto
L'interprete del la Poli la la la grande potenza interprete di un certo tipo di ideologia di una concezione cioè diciamo così liberal democratica del mondo
Questo ha fatto sì che da parte di questa
Grande potenza ma da parte insomma di tutti coloro i quali si sono ritenuti vincitori della guerra fredda
Ci scattasse si mettesse un moto in moto un meccanismo di inclusione esclusione che solo apparentemente era determinato da valutazioni di carattere etico politico ma che in realtà determinato da considerazioni di Realpolitik di politica di potenti per cui succede che se l'Iraq ammazza i curdi è cattivo se li ammazza la Turchia è buona perché la Turchia fa parte delle nostre alleanze e così succede per tutto il resto
E allora che cosa è successo che quando è caduto il muro di Berlino partiamo di lì visto che il secolo breve descritto da Panebianco è proprio questo
Quando è caduto il Muro di Berlino noi abbiamo pensato che fosse caduto solo dall'altra parte sommergendo sotto le proprie macerie il comunismo reale il quale veniva cancellato dalla storia
In realtà però era successo qualche cosa anche di qui
E cioè si era sollevato un'enorme polverone che una volta che si è poi posato si è posato su tutti un polverone che io chiamerei
Liberalismo convenzionale chiamiamolo così genericamente
Che si è posato su tutti e che ha finito col mettere sotto questa propria colte come diceva ieri Paolo Mieli i vincitori e vinti non si che non si capisce più chi ha vinto anzi abbiamo la sensazione di aver vinto tutti
E che non abbia perso nessuno
E quindi rifacendomi ad esempio alla bellissima che io condivido per personalmente totalmente relazione di Occhetto
Noi ci siamo accorti che mentre per loro era un problema di ridefinizione dei fini per noi diventava un problema di per noi liberali diventava un problema di ridefinizione dei mezzi
E questo noi non l'abbiamo affrontato noi abbiamo continuato a parlare del mercato del capitale privato delle privatizzazioni con la sacralità di chi non mette in discussione queste cose non accorgendoci che nel frattempo il mondo era completamente cambiato
E quindi questa stop sorta di mantello bianco di liberalismo convenzionale che è finito sopra tutti
Compresi i comunisti ha fatto sì che
Questi meccanismi di inclusione ed esclusione questo questo non di individuare i vinti e vincitori non mettere in discussione le nostre categorie diventasse una sorta di colonizzazione liberale ma di colonizzazione del tutto superficiale
Il risultato è che i i comunisti
Lo sottolineava giustamente Occhetto hanno scelto le parole come mercato privatizzazione capitale eccetera come il biglietto da visita per entrare nel club dei buoni
E dirsi liberali è diventato per loro un modo di vergognarsi di essere stati comunisti il che a mio avviso profondamente sbagliato
E ha ragione Occhetto nel dire che invece questo è un processo nel quale i comunisti dovrebbero essere coralmente la discute
Con il risultato che nel momento in cui hanno dovuto essere addirittura sono si sono sentiti quasi obbligati e dirci liberali si sono limitati al nominalismo e non al revisionismo della loro concezione politica
E a questo proposito io prendo spunto da quello che ha detto Angelo prima uno degli elementi del meccanismo di inclusione ed esclusione che si sta rivelando il perverso
Panebianco si è scusato di non essere sufficientemente imparziale io invece dico di esserlo del tutto parziale
Uno dei meccanismi del uno dei degli elementi del del meccanismo di inclusione e di esclusione e quello del dell'introduzione del diritto internazionale di elementi di natura ideologica
Che però in realtà dietro questi elementi di natura e le ed io logica si nasconde ancora una volta la discrezionalità della politica e cioè in altri termini per duecento anni il diritto internazionale è stato neutrale rispetto ai problemi interni
Cioè i problemi interni di ogni singolo Paese venivano affidati alla sovranità del singolo Paese oggi invece con il diritto internazionale che pretende di avere introdotto al proprio interno degli elementi etico politici
Peraltro ampiamente giustificabile dal dal l'esigenza di una giustizia universale che nasce dal fatto che ha vinto una parte che quindi questa parte sta terminando di sì e tutto il resto finisce col creare più sconquasso di quanto non accadesse prima
Cioè in altri termini ancora una volta chi decide su chi e poi soprattutto quali sono i cattivi che devono essere giudicati e quali sono quelli che non vengono giudicati in base ad una od una sorta di discrezionalità politica mascherata da da giustizia da principi etico politici e allora qual è il gravi il io il rischio che corriamo noi a mio avviso noi corriamo un rischio grave che il rischio poi che pure non è nemmeno stato il rischio è stata la condanna della storia il rischio che ha corso e la condanna del della storia che che ha che ha avuto il socialismo reale cioè corriamo il rischio di vivere in una democrazia reale
Esattamente come il socialismo visse storicamente all'interno di un socialismo reale
E io devo dire francamente la verità che come liberale vivere in un mondo di democrazia liberale reale non mi entusiasma anzi mi preoccupa molto
E quindi a questo punto perché invece non coinvolgere tutti cioè le forze di democrazia socialista
Che si pongono i problemi che si è posto Occhetto le forze liberali le forze democratiche che si pongono il problema di ridefinire i mezzi rispetto ai fili del liberalismo in una società che profondamente cambiata
E devo dire che diventa addirittura raccapricciante per un liberale
Sentire dire da un signore come Soros che ci ha fatto i soldi sulla speculazione scrivere dei libretti sul pericolo del capitalismo ora che ce lo venga a dire Soros mi sembra veramente il massimo che ci può capitare
E allora per finire proprio per gettare soltanto un elemento di discussione successivo cioè ancora una volta indicare l'indice del del del mio ragionamento globale io direi che una delle cose non solo questa poi ce ne sono altre la l'eguaglianza delle opportunità la neutralità dello Stato sono una serie di principi di caratteri liberale che in qualche modo andrebbero discussi a mio avviso noi dobbiamo o come dire rinunciare
Ad una grande illusione che ha accomunato strada singolarmente un grande liberale come topi il è un grande comunista come bar come Gramsci c'è l'idea un'illusione dell'innocenza della società civile
è un oggi una grande illusione io credo che partendo da queste cioè tenendo conto del fatto che non siamo innocenti che rispetto alla società politica la società civile non è affatto innocente e quindi partendo dal dalla sconfessione di questa grande illusione di questi due grandi pensatori io credo che sia possibile
Se lo facciamo saremo coraggio di farlo di cominciare a discutere non solo del revisionismo comunista ma anche del revisionismo liberale in un mondo che cambia
Grazie a Piero Ostellino allora Giorgio Rebuffa s'
Le faccio subito una cosa un po'il rituale e approfittando della opposizione cronologica voglio dire una cosa sulla conclusione di Occhetto
Io ho trovato molto importante sia la relazione sia ancora dico la conclusione
E devo dire che la cosa mi fa piacere anche perché visto che Occhetto stia meditando e quindi si porti poi qualche come dire qualche nuovo porto di cui credo la sinistra che abbia bisogno
Una cosa soltanto direi giusto il giudizio sulla rapporto fra Mani pulite la svolta
è un giudizio ex post
Cioè in realtà Mani pulite nel momento della svolta avvenne a ingarbugliare l'ha di fatto e non ci fu e invece forse quella lotta o chiarezza su quel punto che sarebbe stato più utile alla sua questo è un dato di fatto
Su questo dico ancora una cosa che anche è vero quello che dice a Cafagna che fu una adesso non ricordo l'espressione esatta fu una rivoluzione rassegna però bisogna dire con molta chiarezza che nella storia del Partito Comunista Italiano occasioni di rivoluzione passiva c'erano state non furono colte questa facoltà libertà fa la differenza questo è secondo me importanti
Sulla relazione di annebbiata ci sarebbero tantissime cose da dire mi limito a dire mettere in modo da sommario la prima quella che mi interessa di più è la alternativo politica giustizia
Ora la sentenza Pino Schett è una sentenza secondo me di estremo rilievo quella vedremo lo vedremo nelle articolazioni
E le argomentazioni dell'orzo sono delle argomentazioni che in qualche modo cambiano il quadro della rapporto fra diritto internazionale e politiche dei singoli Stati
Si può anche dire detta in sintesi che si tratta di una pura e semplice ripresa del diritto internazionale
E non è un caso che diritto internazionale è quella cosa che storicamente assume più o meno importanza seconda del sistema politico di rapporti che c'è dietro insomma delle della nazionale moderno ma nasce durante insieme alla pace di Westfalia cioè al grande equilibrio europeo probabilmente questa sentenza è qualcosa di questo genere che si annuncia io vorrei solo ricordare che l'Abi le argomentazioni più interessati per quello che ho potuto vedere io sono quelle dei dissenzienti cioè dei l'orzo che che volete due che hanno in minoranza
Perché perché erano tutte e due argomentazioni in particolare uno dei due lord Loi perché è un uomo di cultura europea che il Seriana continentale
Tutte a favore della sotto sovranità dello Stato mentre invece le altre gli altri tre erano di sostanziale
Espropriazione delle sovranità dello Stato
L'argomentazione di Lloyd era sedici dice che Pino Ascea all'immunità noi dobbiamo dire che Pino Acea limoni
Gli altri invece hanno evidentemente fatto uno stress formidabile sulla questione dei diritti umani
E della loro tutela affidando per ora a loro stessi
L'inizio del procedimento ma evidentemente quindi non so bene cosa volevi dire tu qua dice il rapporto fra politica e giustizia ma dietro quella sentenza c'è anche una come dire una sostituzione di un nuovo tipo di rapporti e di diritto internazionale per regolamentare un mondo dominato dai conflitti regionali
E quindi il diritto internazionale è il metro comune che il l'orzo adottata per regolamentare conflitti regionali
Di ci sarebbero stati altri episodi precedenti a questi da raccontare per esempio l'esperienza del tribunale internazionale sui crimini della Jugoslavia e nell'ex Jugoslavia è molto significativa perché raccontano le cronache che nel Tribunale dell'Aja dove si spendono
Miliardi
C'è una grande prigione modernissime ci sono tre detenuti e c'è un apparato gigantesco vergini giudicare questi questi tre personaggi minori che dimostra evidentemente che da qualche parte questo stress questa decisione di aumentare il ruolo del diritto internazionale è già avvenuta la decisione dell'orzo viene dopo e recepisce probabilmente un clima su questo dice si sono oltre a Fidel Castro e gli altri dittatori restati ci saranno altri che dovranno un po'stare più attenti
Un'ultima cosa che una seconda cose ultima che in realtà volevo dire
Era questa della famosa categoria della FIG dovute il declino come giustamente diceva Panebianco del declino sta qui dobbiamo stare attenti per non è che è soltanto un processo dell'Unione europea non è l'Unione europea porta questo porta a una in più e a questo porta l'internazionalizzazione dei
Della politica
Cioè non doveva siccome la categoria di stata una categoria tutta provinciale tutto europea non vorrei che facessimo l'errore che facevano gli antropologi tedeschi traffico ottocento
Che andavano in Africa e dicevano allora vediamo sì in questa tribù ci sono c'è lo Stato c'è il negozio giuridico
Ci sono tutte le nostre categorie in embrione si tratta di sviluppare realtà e il declino dello Stato deriva e tali
E scale nei singoli nelle singole quella cosa Beta fuori che anche che abbiamo Stati nazionali sono cambiati la Lombardia
Il Lazio e
Il resto dalla Spagna e allora è lì che c'è i
Che del conflitto una di
Verso
Meccanismo di prelievo fiscale questo nato a raggi Tino degli Stati nazionali sostanza delle cose ma siamo tutti di fronte finito al cento cento Betto il centrosinistra e via discorrendo di fronte a un linguaggio balbettante la verità vera che abbiamo degli strumenti linguistici che sono stati elaborati peso tutta l'esperienza del costituzionalismo per uno stage Pecci
La repubblica oligarchica list pratiche che questa cosa non c'è più abbiamo linguaggio vecchio e parliamo una lingua Kalākaua senza conoscere quella nuova questa è solo la mia modesta sensazione grazie
Adesso darei
Bianco per un
Ka ringraziando già tutti coloro che hanno partecipato scusandomi ai
Via del tempo sacrificando forse qualche intervento
Non ho spaventate io non intendo assolutamente fare una una replica solo una ringraziare intervenuti fare solo tre osservazioni nel
Gli endo lì apposta sono totalmente d'accordo che le radici sono antiche anche delle cose di cui stavo parlando diciamo che l'ottantanove però a come dire lì a le ha forse non so se accelera te o evidenziate cioè i processi data magari non è stato nemmeno accelerato ma di sicuro è stato altamente evidenziato dalla
Dalla e soprattutto fin quando c'era la guerra fredda che teneva sotto la sua K la la politica dei blocchi e così via
Esempio sulla reale forza degli
Non ce le può non ce ne dovevamo porre perché tanto si stava l'intero di blocchi quando scompaiono i blocchi improvvisati
Una serie di attori riscoprono che forse hanno autonomia forse han
L'indipendenza possibilità di scelta ma al tempo stesso ci sono nuovi fenomeni che stanno erodendo questa possibilità di scelta tutto questo lo scopriamo proprio con la fine della guerra fredda perché salta il tappo sostanzialmente
Ed aveva posto comunque però sono totalmente d'accordo sul fatto che le radici sono sicuramente anti della del di tutti i fenomeni praticamente tutti i fenomeni che io più indica Ostellino una solo se l'azione ha fatto secondo l'osservazione giustissima sacrosanta
Il il Partito comunista si trova di fronte a un problema di ai fini
Il mondo liberale quello che si ritiene vincitore non scopre che ha invece un problema di
Per cui continua a parlare continua a parlare come se ci fosse ancora da contrapporre ai fini altri i fini liberali quindi beccato eccetera e non si accorge che invece il problema e cominciare a discutere seria sui mezzi come si fa però praticamente a far funzionare un mercato concorrenziale come si fa praticamente a tutelare di e di libertà a contemperare la tutela dei diritti libertà con esigenze di difesa collettiva presi eccetera eccetera c'è un problema non di Fini ma di mezzi nel momento in cui scompare la il conflitto sui fini per forza la discussione si è spostata sui mezzi ma la discussione sui metri è stata sicuramente carente in questo probabilmente gioca anche la proprio caratteristiche la nostra cultura politica nazionale cioè noi abbiamo grosse difficoltà di
E per i richiami in modo pragmatico sui mezzi
No una grande capacità di volare
Dico di parà per la tangente Baraldi
Agli discutere allora quindi
Ora come si fa a concretamente qual è il mezzo migliore per ci annoiamo subito credo che la nostra cultura politica coltivabile fortissime influenze di tipo idealistico in realtà con una forte tendente a disprezzare come come cose
Vivi da da da BA meccanici torno alle cose che vederlo al lavoro manuale che non ridono apprezziamo l'occuparsi vede in
Che invece però è l'essenza della politica laddove vengono meno i grandi conflitti sui fini a quel punto bisogna contrapporsi sui mezzi e questo è stato e sicuramente se la Gran
Si stima sia Rizza per quanto riguarda l'ho fatto cosa intendevo su i rapporti fra politica e giustizia
Beh intendevo per esempio questo
Noi sappiamo che i processi di democratizzazione in moltissimi Paesi si sono sviluppati e si sono potuti sviluppare perché c'è stata
Via discrezionalità della politica cioè la politica ha potuto dire al tiranno di turno ma non tanto al tirar
Tanto il singolo tira
La la grande quantità di aguzzini che circondano il Pagano e fanno il lavoro sporco per conto del tiranno e non dimentichiamoci che c'è questo punto molti processi di democratizzazione si sono fatti
La politica
Grazie alla sua discrezionalità offerto sostanzialmente l'amnistia non solo al tiranno quanto agli acuti
Di che facevano il lavoro
Oro sporco per conto del Tigrè nel momento in cui questa discrezionalità della politica viene meno perché Tribunale internazionale la
Sottraggono allora ci sono due possibilità una positivo o negativo Tibe si crea un sistema di deterrenza tale che uno prima di
L'anno ci pensa due volte no questo è in fondo quello che sta dietro l'altra no i tiranni continueranno a fare i tiranni perché la tirannia riemerge continuamente dalla storia ed è difficile fermarla solo che sarà molto difficile poi ma mandarli via perché non avendo quella la politica non potendo più garante per loro l'immunità al tiranno e ripeto soprattutto agli aguzzini agli aguzzini di basso livello che facevano il lavoro sporco per conto del tiranno diventerà
Vigile aiutare quei Paesi a sbarazzarsi dei tiranni perché i processi di note di azione la Spagna stessa a
E è un caso caso classico la Spagna
Uscita a raspare il passato la democrazia indolore
Garantito l'amnistia tutti i i vari crimini e ce ne sono stati ovviamente perché in ogni dittatura ce ne saranno di più o di meno ma proprio il problema è che i crimini ci sono se tu non garantisci a quelli che hanno commesso i crimini quelli non se ne vanno e oppure la transizione violenta
E avviene
Ora questo questo intendevo c'è un un tentativo magari positivo perché uno può guardare dall'altra parte dire e questa vicenda la posizione di di Scoppola pestiamo mettendo le basi per per avere un sistema finalmente di D'pensa contro i crimini futuri questa è una possibile l'altra possibilità è in realtà la politica non si lascia comprimere fino a questo punto e rischiamo di impedire a tanti popoli che potrebbero domani liberarsi dei tiranni di non riuscire a farlo per lo meno di Bush non riuscirà a farlo pacificamente come hanno fatto la Spagna
Dell'Argentina per ricordare tre Paesi che l'hanno fatto proprio così le Filippine sì cioè
Cioè cioè no non c'è dubbio Rosa
Ecco benissimo