"La guerra del Golfo, Saddam Hussein, la posizione degli ex comunisti"; servizio di ricostruzione realizzato con materiale tratto dall'Archivio di Radio Radicale

Con le registrazioni d'archivio che vi faremo ascoltare tra qualche istante li riporteremo alla febbraio mille novecentonovantuno quando a Rimini si svolse il ventesimo congresso della Partito Comunista all'ultimo tra l'da vecchio PC quello che avrebbe sancito la nascita del Partito Democratico della Sinistra l'attuale DS era quello il periodo della guerra del Golfo dopo l'invasione del cupamente da parte delle truppe di Saddam Sen e anche quella sede fu occasione di dibattito su un evento che proprio in queste ore si ripresenta riascoltiamo quanto dissero tra l'altro durante quel congresso l'ex coordinatore della segreteria
Del PC
Attuale presidente del consiglio Massimo D'Alema e l'ex vice ministro del consiglio attuale segretario dei DS Walter Veltroni
Care compagne e cari compagni
Questo congresso rappresenta insieme
L'approdo di un percorso travagliato
E drammatico
E l'inizio nelle condizioni più difficili più aspre di un nuovo cammino
è giusto
Che noi ci interroghiamo a questo punto
Se la guerra la durezza dello scontro politico nel nostro Paese non mettono in discussione le ragioni di fondo che ci hanno ispirato in questa svolta
Se come pure è stato detto
Questi dati drammatici della realtà non facciano emergere il carattere illusorio
Del progetto politico al quale abbiamo legato il nostro cambiamento
Io sono convinto di no
E vorrei innanzitutto pacatamente
Discutere la posizione di quei compagni che vedono né i fatti di oggi travolti i presupposti della svolta
Vorrei discuterla pacatamente
Ma anche con un senso di verità tra di noi
Questo giudizio nuove da una singolare rimozione
Vedete la ragione di fondo di questa svolta
Il nocciolo duro inamovibile sta nella crisi drammatica
Nell'esaurirsi della funzione storica del movimento comunista
Nel fallimento del tentativo compiuto dai partiti comunisti
Di edificare un nuovo ordine politico e sociale
Nel crollo rovinoso dei sistemi e da questo tentativo hanno preso origine vedete compagni questo è l'esito drammatico di una grande vicenda storica
Ha segnato anche la sconfitta di quella speranza di quel progetto politico
Di evoluzione democratica di riforma e di rigenerazione dell'esperienza comunista
Che è stato il nostro progetto politico
Che ci ha reso diversi e che ha caratterizzato la nostra identità ti che ci ha dato una funzione mondiale
Da qui nasce la svolta
La svolta nasce in un quadro
Di drammatiche necessità
E noi non possiamo mai dimenticati
Ne sotto questo profilo
Il novantuno cambia la realtà dell'ottantanove
Semmai anzi troviamo con fare un della gravità della drammaticità di quella crisi
Vedete di fronte a questo passaggio
C'erano per noi scelte possibili diverso
C'era c'è stata
Un'ipotesi della quale almeno non sfugge il fascino la nobiltà
Di rifondazione comunista
Di ripensare e rifondare una nostra identità comunista
Oltre la tragedia e la sconfitta del movimento comunista
Ma multi fra noi
E parla solo che questo progetto postulano asse una rinnovata identità sganciata
Da un disegno politico reale
Da un campo di forze reale da processi reali del mondo
E chi aprisse corsi inevitabilmente
Una deriva ideologica e minoritarie
Vedete di fronte a questa scelta noi ci siamo interrogati sulla nostra storia
Ed era naturale che fosse così
Abbiamo cercato di interpretare Nuys benissimo
Ed è stata possibile una linea diversa dalla rifondazione comunista
Perché ve ne erano in qualche modo le premesse e le potenzialità
In ciò che noi siamo stati
Questa linea punta ricollocare la nostra forza in un processo reale e a spenderla in un'opera di ricostruzione di una identità della sinistra
In una sfida il cui obiettivo era e resta aperta
Nella possibilità che il vuoto apertosi per la fine del bipolarismo venga riempito da una rinnovata Sinistra democratica
Capace di allargare le potenzialità positive e liberatorie di questa nuova era capace di costruire oltre il bipolarismo un ordine mondiale più giusto
Progressivamente liberato da rapporti di dominio e di potenza aperto ad una logica di cooperazione e di pace
Una sinistra capace di affermare uno sviluppo governato secondo Fini di emancipazione umana di giustizia sociali di eguaglianza di libertà individuale e collettivo
Noi siamo partiti dall'idea che in questa nuova epoca
è pensabile una inedita compenetrazione fra la democrazia e il socialismo tra lo sviluppo pieno della democrazia e i valori e le idealità del socialismo
Ma certo questa idea che fa perno sulla democrazia non significa pacificazione la democrazia non è la fine del conflitto
Ma una nuova qualità e civiltà del conflitto
Scegliere la democrazia non è la fine della storia
Ma significa collocare la nostra lotta non nella prospettiva di una rottura di sistema ma nella prospettiva di una battaglia di egemonia
E di una capacità della sinistra di governare condizionare questo sviluppo secondo i valori e le idealità che le sono propri
La guerra segna accerto una battuta d'arresto
Mette in campo l'asprezza e difficoltà di questo progetto
Rende evidente
Ciocchi a molti di noi erano evidenti era già evidente cioè che la fine del bipolarismo avveniva nel segno di una sconfitta della sinistra
E che vi erano rischi di arretramento sgombra il campo da illusioni se ve ne sono state inchini a tutte
Ma io mi domando cari compagni
C'è un altro progetto
C'è un'altra via o possibilità
C'è un'altra funzione che possiamo pensare di svolgere diversa da quella che abbiamo disegnato con questa svolta
Ecco perché io credo che noi dobbiamo collocare anche la nostra lotta contro la guerra
Dentro questa prospettiva la guerra è una sconfitta per la sinistra e in primo luogo per la sinistra dell'Europa
Che non ha perseguito questo obiettivo
Oggi la sinistra i travagliata IG dice
Avverte
Il rischio della tragedia
Ma anche di un arretramento politico
Avverte la necessità nelle sue diverse componenti
Di lavorare comunque perché non si spezza il filo
Di un ordine più giusto
Di un rapporto più giusto con il sud del mondo con i popoli arabi
Tutto questo è legato ad una speranza esile
C'è stata anche a sinistra in anche in buona fede e c'è
L'idea che la guerra a Saddam sia la premessa per soluzioni giuste per un ordine fondato sul diritto
Io la considero un'idea sbagliata un'idea l Italia in ciò che sta avvenendo
Conferma quanto invece la logica della guerra spinge in un'altra direzione
Non verso il diritto ma ha perso un rilancio di una politica di potenza con il rischio di una militarizzazione dei rapporti fra il mondo occidentale il mondo arabo tra il mondo occidentale e il sud del mondo
Ma se questo è come io credo allora vedete i problemi restano aperti e diventano più drammatici
La guerra cioè non cancella le ragioni della politica nella necessità per una forza come la nostra di lavorare a riannodare i fili che oggi sembrano spezzati
Per una tregua innanzitutto per una conferenza di pace per un ordine di pace
Di lavorare badate per ricostruire quello schieramento democratico di sinistra in Europa in America che è stato sconfitto ma
Che hanno cercato di aprire una prospettiva diversa rispetto a questa guerra ecco perché così il mio la posizione di certi socialisti nostra
Ecco Sir così allora resta in campo la nostra politica la nostra visione
Per questo ci vuole fermezza cioè bisogna sfidare anche l'isolamento ma ci vuole apertura e lungimiranza vedete se abbiamo fiducia nella nostra battaglia
Dobbiamo considerare che nella sinistra democratica dell'Europa questa forza
Che non si è piegata alla demagogia bellicista
Che non ha smarrito le ragioni della pace della politica le idealità della sinistra è una risorsa e può essere un punto di riferimento anche per quelli che oggi ci attacca
Se guardiamo cioè ai processi di fondo e alle prospettive dell'avvenire e questo vale precluso anche per il nostro Paese
Oggi c'è un grande rumore di Falcone ma io non credo che ci si debba fare spaventata
E chiaro che la guerra è stata afferrata come un'occasione dai gruppi politici dominanti
Per puntellare giustificare una vecchia politica per elevare steccati e ridurre la portata e le potenzialità del nuovo partito che stiamo mettendo in campo ma non lasciamoci ingannare
Il vecchio equilibrio è in crisi una crisi profonda che investe non solo un assetto politico ma il sistema democratico i suoi fondamenti lo Stato il suo rapporto con i cittadini e la guerra solo apparentemente un rimedio a questa crisi in realtà approfondisce questa crisi penso alla DC
Il partito dei quarant'anni di pace
Penso al rapporto fra la città e il mondo cattolico mai in una tensione drammatica come oggi
E l'esigenza di un rinnovamento della politica di una democrazia aperta ad un ricambio di classi dirigenti si fa ancora più stringente
Ciò che oggi appare chiuso bloccato da un rigurgito della guerra fredda può aprirsi con rapidità intrepidi imprevedibili e anche per questo i vorrei fare senza polemiche un discorso sereno al Partito socialista
Se noi riusciremo ad affermare il Partito democratico della sinistra
Vedete le chiavi del futuro politico del Paese non saranno più solo nelle mani di Craxi questa non è polemica è un dato della realtà
Noi abbiamo detto a che cosa impianti
Ad un'alternativa che si fondi sull'unità della sinistra e quindi fondamentalmente su un'alleanza fra il Partito democratico della sinistra il PSI aperto ad altre forze puntiamo a questo non è una finzione vogliamo perseguire questa prospettiva con fermezza testardamente
Ma Warren PSI aprirsi ad una prospettiva di questo tipo
Vuole muovere dei passi in questa direzione noi abbiamo camminato molto
Ma non tutto dipende danno
Sappiamo i socialisti che comincia una nuova storia e Keighley tira le asprezze di oggi possono ritorcersi anche contro di loro
Sappiano che il bisogno di cambiamento che nella democrazia italiana e profondo in cui non civile può prendere anche altri
Sia detto con serenità
Perché
Vero tutti siano posti di fronte alle loro responsabilità molto dipenderà da noi cari compagni ora bisogna costruire il nuovo partito
Costruirlo nella società riunire le forze diverso che aspirano ad un cambiamento politico ad un risanamento morale a riforme la giustizia sociale comincia ora davvero e per tutti noi una fase costituente
Per noi e per la democrazia italiana non ci sono più esterni che attendono e giudicano ma compagni partecipi di una discussione di una ricerca di una lotta politica non c'è più il sì e il no
E anche fra di noi bisogna cominciare a discutere in modo diverso
Non per metterci i bastoni fra le ruote non per farci del male a vicenda
Mettiamo a confronto diverse culture idealità ed anche una rinnovata idealità comunista che parte vitale di questo nuovo partito
Si misuri nel rapporto con la società misuri la sua capacità espansiva e di confrontarsi con i problemi di oggi dobbiamo cioè concorrere a rendere più forte il nuovo partito
Cari compagni vorrei che tutti noi sentissimo questo e con orgoglio se vince il partito democratico della sinistra non avrà vinto o una parte ma avremo dimostrato che la storia dei vigili non è stata vana in questo Paese queste la Street
Era Massimo D'Alema nella febbraio novantuno al ventesimo congresso del Partito Comunista
Dalla cosiddetta svolta quello che avrebbe portato alla nascita
Partito democratico della sinistra
E ascoltiamo quanto in quella stessa sede
Disse
Sulla svolta del PC
Sulla situazione politica
Ed internazionale di quel periodo Walter Veltroni
Vorrei rispondere
Alla serba gli attacchi talvolta di insulti
Che ci sono stati riservati
Questa mattina da qualche uomo politico
è in particolare sulla guerra che si sono concentrati i giudizi più drastici e ultimativi
Bisognerebbe prendere i quotidiani del diciotto gennaio una data che ora ci sembra un secolo fa
La guerra sembrava già finita non è così
Non è stata e non è una guerra lampo e le armi di Saddam Hussein e non sono state distrutte in un battibaleno ma continuano a sparare
Non è stata neanche un'operazione chirurgica come veniva detto giorno dopo giorno sono cresciute le vittime i civili bombardati i soldati uccisi e crescono le minacce di uso di armi chimiche batteriologiche nucleari
Non è neanche un'operazione di polizia internazionale e aumentano i rischi di coinvolgimento di quei paesi arabi i cui equilibri politici sono sconvolti ora da riaccendersi di fondamentalismi religiosi è riemerso interiori Simone con il suo carico di minacce di sangue i suoi effetti di destabilizzazione i cittadini di Israele soffrono attendendo la nazione notturna di bombe e si consuma il tentativo di cancellare la questione palestinese
Emergono già drammatiche conseguenze ecologiche
E quelle economiche seguiranno spara oggi pagherai domani ha titolato il tango
Il rinvio del vertice bus Gorbaciov non è certo un buon segno per la distensione specie in questa fase delicata di vita interna dell'Unione Sovietica come non lo è la smentita da parte della Casa Bianca del comunicato Baker best man
Ecco le conseguenze politiche di questa guerra temevamo ciò che purtroppo è successo
La guerra si gonfia fino al più a rischio di dilatarsi esplodendo possibile che non vi sia mi riferisco ai commenti di oggi alle cose dette nei giorni passati l'ombra del dubbio o anche non chiediamo tanto ma il rispetto
Per chi ha motivato il suo no non con ragioni di appartenenza ideologica ma con il giudizio di rischi catastrofici nascosti nell'accendersi di questo conflitto io invidio le certezze assolute che detengono in materia Monti
Apprezzo invece Bobbio che ha detto pur sostenendo la teoria della guerra necessaria il criterio della giustizia non mi tranquillizza la riparazione di un torto non deve diventare un massacro
Ma la più odiosa delle pacificazione
è dire che il pacifismo e noi con esso saremmo schierati con Saddam russe
Ma vogliamo che il Gauleiter torni libero e sopra vogliamo che Saddam Hussein è si è isolato e sconfitto ma non da oggi
Vedete qui in questo congresso non ci sono gli amministratori lottizzati della Banca Nazionale del lavoro che hanno foraggiato il dittatore iracheno ma era presero tanti nel partito comunista iracheno gli altri movimenti di opposizione a Saddam e gli esponenti del popolo curdo alloro va la nostra solidarietà e il saluto del congresso
Ma c'è un altro capo di accusa si sostiene che per ragion di Stato noi dovremmo appoggiare comunque il governo e che pur avendo versato la guerra oggi dovremmo sostenerne
Non è bastata la convinta e sincera solidarietà che abbiamo espresso e rinnoviamo qui ai giovani italiani nel Golfo a placare i furori propagandistici
Poco occorre riflettere su questo argomento
E sappiamo in causa come appare evidente un principio non un'opportunità politica è un principio che in quanto tale dovrebbe valere non per questa guerra ma per tutte le guerre
Dal Vietnam al Golfo Persico è concesso dunque essere contro prima non durante pena l'accusa di disfattismo
Ma allora sono stati molti i disfattisti nella storia recente proprio mentre decine di migliaia di ragazzi americani combattevano nel Vietnam un giovane senatore democratico si candidava alla presidenza degli Stati Uniti pronunciando queste parole
Ho posto la mia candidatura alla presidenza perché voglio che il Partito democratico gli Stati Uniti d'America sostengano la causa della speranza e non quella della disperazione la causa della riconciliazione degli uomini e non quella che porta la guerra è ormai definitivamente chiaro aggiungeva che noi possiamo cambiare questa politica disastrose bellicista cambiando semplicemente gli uomini che la fanno dunque
Onorevole Giorgio la Malfa anche Robert Kennedy era un disfattista proprio come noi
Noi rispettiamo nessun segno il travaglio di quegli uomini politici che hanno sentito aprirsi dentro di sé un contrasto tra l'etica della convinzione quella della responsabilità
Ho usato qui parole di Mino Martinazzoli
Che ha aggiunto a parte l'orrore di quello che già succede credo che sia la razionalità della pace di fronte a chi la nega appare paraggi re anche la nazionalità della guerra per chi la ferma usando termini quali operazione chirurgica guerra limitato intervento di polizia
Mi appare altrettanto fragile
Devo dire sinceramente che mi pare assai più responsabile questa posizione di quella del ministro degli esteri di questa Repubblica che ha sostenuto che annichilirà il Partito democratico della sinistra come stagni chiedendo Saddam Hussein
Perché è questa esasperazione demagogica questa voglia di scavare solchi di negare ad un partito a movimenti a cosce
Invece la possibilità di esprimere posizioni politiche e di rappresentarle responsabilmente all'opinione pubblica
Emerge una cultura normali bevendo palleggiatrice sostanzialmente autoritaria che sembra sopportare con fastidio il dissenso persino il dubbio
E non solo sul Golfo Persico
A questo proposito voglio ribadire qui che giudico la campagna promossa dall'onorevole Intini contro la televisione che egli non gradisce un fatto politico grave la campagna contro RAI tre vigente
Che allo stesso segno delle campagne che furono portate contro Enzo Biagi o della cacciata di Andrea Barbato e di Italo Moretti dal TG due è l'espressione di una cultura intollerante di una concezione dell'autonomia dell'informazione di stampo neo staliniano non si può pensare
Che atti gesti
Posizioni come quelle di De Michelis Lentini non pesi non i rapporti politici
Sono colpi di maglio
Assestati allo scopo di esasperare lacerazioni di provocare divisioni è questa la linea del PSI nei confronti del nuovo partito della sinistra che nasce ed è più in generale questo l'atteggiamento verso la prospettiva dell'alternativa
Dovremo giudicare proprio di sì nel valutare le stizzite parole che il segretario socialista usato commentando la relazione di Occhetto
Tra i temi usati come capi di accusa compare nuovamente l'unità socialista
Valevole Craxi vogliamo chiedere conseguita socialista
Lei a Bologna un anno fa ne parlò come di una prospettiva di arrivo di storie tradizioni e culture della sinistra che restavano tono meno i apprezzammo quelle spiegazioni un mese dopo qui a Rimini alla convenzione programmatica socialista questa definizione spari poi un bel giorno L'Unità Socialista diventò il nome proprio del suo partito
Si comprenderà se stentiamo a diradare le nubi di tanta ambiguità e ci muoviamo con rispettosa prudenza noi stiamo cambiando sul serio la nuova forza politica che nascerà sarà un partito della sinistra riformatrice
Che concepisce la democrazia come via del socialismo che chiede di contribuire con l'originalità delle proprie idee all'Internazionale socialista ma il PSI finge di considerare tutto questo ininfluente
Ormai però il tempo si consuma da quindici anni il gruppo dirigente di questo partito si sottrae alla prospettiva di costruzione di nuovi rapporti di nuove convergenze a sinistra è un dato e guardando al coesistere della fraseologia sulla unità socialista e alla concreta solida alleanza subalterna la DC si può parlare se l'onorevole Intini non si abbassa di doppiezza
Quindici anni di doppiezza sono però davvero troppi per tutti
Specie se si deve assisterà costante involuzioni programmatiche alla rinuncia politiche e obiettivi riformatori
Occhetto a cui detto che il primo passo verso la prospettiva storica di nuovi rapporti tra i partiti di ispirazione socialista è l'avvio di una politica di alternativa Craxi ha risposto di no
Ancora una volta
Dispiace dirlo ma la sensazione è che più per nostra parte ci mostriamo disponibile all'alternativa più rifiutiamo ipotesi altre più ci sottraiamo la tentazione di scavalcare il partito socialista più i socialisti si allontanano
Stringendosi in un abbraccio ai conservatori di questo Paese onorevole Giuliano Amato con rispetto
Non è il nostro congresso ma è la vostra subalternità che rischia di consenta di consentirà Democrazia Cristiana di governare per altri vent'anni
Non abbiamo mai pensato che è un ricambio di classe gruppi dirigenti fosse dietro l'angolo
Il nostro mutamento per la sua parte avvicina questa prospettiva la rende credibile possibile
Nel paese cresciuto il bisogno di un ricambio non solo di schieramenti ma di programmi di modi di governare sia chiaro una volta per tutte
La nostra idea dell'alternativa non è quella del Fronte popolare e non è neanche la sommatoria preda di due sigle lessicale non bastano più a definire il carattere dei programmi e delle idee che si sostengono destra e sinistra non so più definiti dagli schieramenti ma dalle scelte programmatiche politiche ieri nel mondo dei blocchi ideologici separati le appartenenze determinavano comportamenti contraddittori ora non più ora tutti siamo definiti solo dai valori dalla politica dai programmi che responsabilmente sosteniamo per questo oggi prontissimo non è la nostra di via
L'alternativa per morire in primo luogo la riforma del sistema politico dei meccanismi elettorali degli strumenti e del Governo
Ora che i pochi della d'artificio degli anni ottanta si stanno dilatando
Il paesaggio della Società italiana ci appare per quello che
Potrò sbagliare ma se guardo la periferia delle città
Ho tanta parte del sud e io non vedo un'equità sociale la Giunta potrò sbagliare ma se guardo le istituzioni della Repubblica ne ha parlato Tortorella vedo troppe ombre troppo passato che riemerge potrà sbagliare ma se guardo a Napoli a Taranto a Reggio Calabria
Ho l'impressione che anche noi abbiamo una guerra in casa potrò sbagliare ma sarebbe una perdita di fiducia di valori di convinzione nelle possibilità morali politiche economiche di questa Italia
Un partito nuovo nasce per rispondere a un'esigenza per corrispondere una funzione nazionale
Oggi la sinistra nuova deve assumere la priorità di un mutamento istituzionale profondo capace non solo di produrre un meccanismo di alternanza ma di mutare i rapporti da cittadini potevi decisione politica il tempo dell'alternativa per come noi la concepiamo non è dunque scandito dagli umori di via del Corso
Siamo senza riserve per l'alternativa auspichiamo una disponibilità nuova e nuovi rapporti a sinistra ci sforziamo di costruirli ma non deleghiamo ad altri la possibilità di decidere la nostra politica
Vuole il PSI come si dice assicurarsi la guida di un pentapartito per la prossima legislatura e questo motiverà ebbe il suo nuovo moderatismo programmatico
è questa l'unica alternanza quella sulla poltrona di Palazzo Chigi che l'attuale gruppo dirigente socialista intende praticare è una scelta
Essa però mi pare quasi grottesca se riferite ai problemi ai bisogni del Paese contro di essa non mancheranno le forze capaci di opporsi ma il problema non è più questo il problema e voltare pagina
Attualmente bandiere di propagande voci grosse bloccano la riforma del sistema politico i veti si incrociano e producono effetti paralizzanti d'altra parte la prospettiva dell'alternativa è legata al mutamento di regole e metodi di formazione dei governi il passaggio decisivo e l'apertura di una nuova stagione costituente della democrazia italiana nuove regole per favorire l'alternanza che appare oggi una decina una assoluta necessità per le istituzioni
Saranno i programmi a definire alleanze non altro
Voglio essere ancora più schietto
Non riesco a considerare naturale e come me credo alcuni milioni di italiani
Che secondo uno schema fisso si debba collocare tra gli avversari della nostra politica il presidente delle ACLI Giovanni Bianchi o Tina Anselmi e invece tra gli alleati naturali dell'alternativa l'onorevole Intini
Complotto
Diamo
Il ritorno a vecchie politiche
Bisogna dirlo ogni volta per assicurare
I più preoccupati e indignati che sono proprio quelli che con la DC governano e spartiscono il potere da quasi trent'anni
Sto parlando del tempo futuro quello in cui le persone i partiti potranno formarsi ed esprimersi per il libero convergere delle convinzioni chiedo scusa finisco subito le alleanze politiche saranno il prodotto di questa nuova realtà
Qui a Rimini e nasce un partito nuovo non abbiamo compiuto furbizie né cercato mediazioni passive elezioni non sarebbero state rispettoso delle ragioni dei compagni che hanno versato la nostra posizione e avrebbero tradito mente Simoni della svolta noi non siamo venuti fin qui per tornare indietro così come è sbagliato un anno fa chi immaginava una deriva di destra sbaglia oggi chi prevede lo slittamento minoritario non c'era l'uno non ci sarà l'altro
Per tutti noi compagni e poi compagni che portiamo con voi la parte più viva della grande storia ed era originalità politica dei comunisti è per voi compagni amici esterni che recate nuove culture e competenze e ora davvero un nuovo inizio
Nella vecchia politica italiana possiamo rappresentare la vera novità ci sarà da lottare da praticare da avere coraggio e pazienza voi andremo avanti insieme lo faremo
Per i lavoratori della sinistra penalità
Allora la parola
Era Walter Veltroni il primo febbraio mille novecentonovantuno al ventesimo Congresso della Partito comunista e quello che si s'ossea Rimini e definito della svolta si conclude qui questo programma realizzato con registrazioni tratte dall'archivio di radio radicale questa volta dedicato a quanto alcuni degli ex comunisti dicevano e pensavano quando erano ufficialmente all'opposizione sulla guerra del Golfo essi tentativi fatti a livello internazionale per indurre il dittatore iracheno Saddam Hussein a ritirare le sue truppe dall'acqua e preoccupato in apertura di programma e abbiamo riproposto quanto disse sempre in quella stessa sede l'atto presidente del consiglio e all'epoca coordinatore e della segreteria del PC Massimo D'Alema