"La guerra del Golfo, il traffico d'armi, le iniziative radicali" servizio realizzato con materiale d'archivio

L'odierno programma realizzato con registrazioni tratte dall'archivio di radio radicale questa volta riproporrà alcuni interventi pronunciati nel corso di un convegno organizzato dal Partito radicale nel marzo novantuno
Poco dopo la confessione della cosiddetta guerra del Golfo e dal titolo contro la crisi prossima ventura
Un Trattato di non proliferazione convenzionale
Delle tante iniziative radicali spacciate poi in una mozione approvata dal Parlamento
Ascoltiamo innanzi tutto quanto disse in quella sede
Nove marzo mille novecento novantuno Emma Bonino all'epoca presidente del partito radicale
Volevo solo dire due brevissime cose in apertura
La prima è indubbiamente queste iniziative questa mozione ha avuto un particolare riscontro immediato il positivo da parte di colleghi parlamentari di tutti i gruppi politici perché non credo non ce lo dobbiamo nascondere capita in un periodo subito dopo ad un conflitto che ha drammaticamente scosso tutta una serie di anche di indifferente sostanzialmente ha messo tutti di fronte ad una avvenimento che in qualche modo a parte i drammi anche scosso
Alcune certezze alcune anche indifferenza e dicevo prima
è indubbio che se mai avessimo preso diceva Marco De Andreis avessimo preso questa iniziativa sei mesi fa io credo che avremmo sicuramente riscontrato meno disponibilità meno interesse e meno prontezza insomma
Forse se l'avessi Presa un anno fa
La reazione sarebbe stata quella che mi sento dire molto spesso ma chissà col quale incubo notturno depauperamento per venirci a proporre come priorità come spesso mi è capitato che ne so la lotta contro lo sterminio per fame piuttosto che altre cose che mi è capitato di proporre che non hanno avuto un'accettazione così poco
Quindi sicuramente il momento e per tra virgolette lo possiamo dire favorevole da questo punto di vista e a noi è sembrato da non violenti
Che fosse nostra responsabilità quello di cogliere questo momento per riuscire a vedere se si riesce
A disinnescare alcune bombe ad orologeria sulle quali stiamo credo normalmente comodamente seduti per appunto prevenire se possibile la crisi prossima ventura
Abbiamo dovuto constatare o io ho dovuto constatare il diciassette gennaio
Quando il passaggio alle armi è stato così chiaro che
Non c'era spazio più per iniziative cioè ovvero che la non violenza non esiste più nel momento in cui allora il problema nostro è di capire credo o per lo meno il mio obiettivo è di riuscire a capire che cosa quali strumenti quali meccanismi possono essere messi in moto per prevenire le prossime o i prossimi conflitti
La seconda cosa che volevo dire è che
Il divario tra scienza e politica
è diventato e rischia di divenire sempre di più un baratro non un divario bensì un baratro
Io ho scoperto ma nessuno di noi ha l'Enciclopedia utente quindi di fronte a certi avvenimenti scopre una cosa che credo invece voi esperti sapeste da molto tempo
Ovvero che dal sulle armi convenzionali non esiste trattato convenzione
Discussione in corso o ipotesi di ovvero che mentre sulla armi nucleari considerarmi chimiche sono in corso
Una serie di possibili passi istituzionali per arrivare ad un governo di questo tipo di armamenti ho scoperto che
Sull'idea armamenti convenzionali non vi è a livello internazionale niente in corso in questa direzione
Da questo punto di vista ritengo appunto che questo divario tra scienza e politica rischia di diventare un baratro ovvero voi sapete molte cose con me Esperti e chi fa politica rischia invece poi di non riuscire tanto perché non lo sa ma anche quando lo sa rischia di non riuscire a tradurre questa conoscenza in azione politica in un e quindi in governi in un governo di fenomeni che proprio se poi lasciati marcire o lasciati da parte rischiano poi di esplode
La terza considerazione che seppure arriviamo come io mi auguro agli inizi di aprile a fare approvare questa mozione e poi ad incalzare il governo a non dimenticarla ma farne oggetto di iniziativa politica per esempio in ambito CEE o in ambito nazioni unite
Ho in ambito del rapporto nord-sud e quindi a farne un'iniziativa della propria politica certamente seppure questo non riusciamo ad ottenere è del tutto evidente che un'iniziativa di questo tipo non ha non si risolve a mio avviso a livello nazionale
E un'iniziativa che deve coinvolgere un tipico esempio credo
Di problemi che non hanno una soluzione adeguata a livello nazionale quindi non voglio ovviamente ripetere qui
Una serie di analisi che il partito radicale ha fatto e in base alle quali ha deciso una tentativo di costruire un partito transnazionale proprio partendo da questo tipo di di riflessione che sì all'ecologia ossia altri problemi non hanno soluzioni adeguate a livello nazionale ma quello che il partito radicale
Con le pochissime forze che ha a disposizione ma dobbiamo tentare di fare di coinvolgere
Il maggior numero possibile di altri parlamenti di altri responsabili politici in modo che iniziative non dico identiche ma convergenti siano prese da assunte in altri Parlamenti del Nord o del Sud o di paesi sviluppati o di Paesi in via di di sviluppo
Il partito radicale si farà carico di questo nel limite delle proprie possibilità ma re immagino che anche voi abbiate
Tutta una serie di rapporti con organismi internazionali con gente ad esperti che non sono solo italiani con responsabili politici di altri paesi e il problema è di costituire una prima lobby interparlamentare o in e di sinergia tra esperti e politici perché si arrivi sappiamo perfettamente che la strada immagino sarà lunga sappiamo altresì che esistono alcuni interessi ben precisi che non saranno esattamente felicissimi
Di questa iniziativa però è anche vero che e il problema della sicurezza del mondo è un problema che interessa milioni di persone non solo alcuni settori e alcuni interessa da questo punto di vista sappiamo di avere degli avversari
Non dei nemici non mi piace pensarli così ma certamente degli avversari degli interessi contrapposti
Si tratta però di capire come si riesce insieme a superare tutti questi ostacoli
Per me e per noi e per quelli che siamo si tratta soprattutto di capire come portare avanti una campagna o anche come modificare quello che abbiamo finora fatto come adeguarlo ad una serie di esigenze altre
Devo dire ad esempio che ho avuto alcune reazioni molto per il momento molto dure credo anche per una difficoltà di comprensione già da alcune organizzazioni internazionali che hanno sentito questa iniziativa un'iniziativa del Nord sostanzialmente
E che il Nord per l'ennesima volta tenderebbe di imporre al sud
Eccetera eccetera
Ora il Nord qui mi sembra per ora Nord sostanzialmente che raduna alcune persone di per sé noi come nord siamo ancora molto deboli mi sembra evidente che ci si può identificare al nord del mondo perché insomma ho l'impressione che siano altri rappresentanti ma se anche abbiamo dato questa impressione
Certamente non era nelle nostre volontà perché nel rapporto con con i paesi in via di sviluppo invece prevediamo tutta una serie di coinvolgimenti anche Dini aiuti economici
Per lo sviluppo perché riteniamo sostanzialmente che disarmo e sviluppo in ambito più generale Nazioni Unite cioè tre sia il percorso da compiere tenuto conto che il problema della sicurezza è un problema per tutti per il Nord per il Sud perché no che è un problema che non vogliamo affatto mettere da parte o far finta che non esista
Io chiudo qui cercando di starmi a sentire il più possibile ma soprattutto di far tesoro di scienze di conoscenze
Che rischiano di essere di rimanere teoriche o di un'azione politica che a volte rischia di rimanere o di essere un po'superficiale perché tu riusciamo a creare questa sinergia che invece a mio avviso credo sia indispensabile
Io non ho presentato la mozione perché la mozione è stata studiate stilata da Marco De André s a cui darei la parola Italcart del no perché mi sono ma un passaggio non sappiamo soprattutto gli ascoltatori non sanno di cosa parliamo
Nell'ottobre lamenta i punti senza tenere conto dell'appunto delle cose che diceva adesso Emma Bonino cioè del fatto che già critica i commenti sono arrivati
Questa parte la lascio alla verso la discussione riservandomi semmai intendo dire alla fine per cinque minuti per SPES tornare su queste osservazioni
L'idea di questa mozione dell'idea centrale piuttosto semplice
Ed è può essere riassunta in quello che ancora una volta dice Emma Bonino poco fa e cioè che non esiste nulla regime trattato o negoziati in corso che riguardi le armi convenzionali
Queste vengono lasciate all'iniziativa dei singoli governi del commercio di queste armi viene oggi lasciata all'iniziativa dei singoli governi e quindi abbiamo un doppio regime uno che riguarda le armi di sterminio di massa
Vuole armi nucleari batteriologiche chimiche è un altro che riguarda le cosiddette armi convenzionali anche se la guerra del Golfo credo che abbia dimostrato che ammassate in quantità considerevoli anche le armi cosiddette convenzionali diventano in un certo modo armi di sterminio di massa
Quindi l'idea semplice cui accennavo all'inizio è quella di trasferire alcuni dei meccanismi previsti per le armi di sterminio di massa
Nel campo delle ma dei maggiori sistemi d'arma convenzionali per magia dei sistemi d'arma convenzionale io intendo i grossi sistemi ovvero aerei elicotteri veicoli corazzati i missili navi nell'ipotesi che controllare il commercio di armi leggere
Mine mitragliatori pistole c'è sia ancora molto troppo difficile in questo in questa giuntura storica
Ci sono quindi alcune caratteristiche dei regimi di cui parlavo prima che forse potrebbero essere applicate alla ad una convenzione o ad una trattato ora anche un cartello che riguardi le armi convenzionali quali sono queste caratteristiche
Il fatto né sempre lo prendiamo alcuni esempi Trattato di non proliferazione alle nucleare ad esempio si basa su alcuni punti qualificanti uno dei quali è uno scambio esplicito in cui i Paesi
Che non sono potenze nucleari
Rinunciano per sempre a questo ozio opzione sottoscrivendo ratificando il trattato e in cambio ricevono assistenza per lo sviluppo pacifico dell'energia nucleare
Questa mi sembra una caratteristica molto importante perché noi potremmo pensare ad esempio che i Paesi non produttore di armi convenzionali rinuncino a produrle o anche ad importarlo in cambio di qualche altra cosa
Il in particolare il dispositivo per cui abbiamo pensato della mozione riguarda il trasferimento di tecnologie civili il senso molto lato
Un altro esempio importante è più recente risale al mille novecentottantasette se il nel regime di controllo della tecnologia missilistica questo non è propriamente un regime nel senso del Trattato di non proliferazione che mette più o meno tutti gli aderenti sullo stesso piano
è un vero e proprio cartello in cui i Paesi produttori di missili si sono accordati per bloccare le esportazioni di questi Dettori che ritengono particolarmente pericolosi soprattutto nel caso paesi che detengono missili appunto come abbiamo visto nel caso dell'Iraq missili balistici possano un giorno dotarli di testate nucleari o chimiche
Questo cartello a i giudizi così come per nel trattato nel caso del Trattato di non proliferazione sia per questo esempio del cartello missilistico
I giudizi sono molto contrastanti c'è chi dice che questi regimi fondamentalmente non funzionano cioè che dice
Chi invece ne traccia un bilancio positivo la mia impressione ad esempio col Trattato di non proliferazione che si possa dire
E rappresenti un'esperienza positiva e del cartello sui missili io ritengo che ha frenato per molti versi lo sviluppo
Di vettori
In vari paesi del mondo che altrimenti sembrava bene avviato e comunque ha alzato la soglia di allarme per questo tipo di proliferazione
Quindi su quelli calcando vuoi sul cartello vuoi sul regime si questa mozione pensa che è ora di muoversi nel campo delle armi convenzionali
Tenendo presente però che questo tipo di iniziativa agiscono soltanto da un lato che è quello dell'offerta
E ora sappiamo che il il commercio di armamenti come tutti i commerci anche un altro lato ovvero la domanda di armamenti la domanda di armamenti non è evidentemente causata soltanto dagli interessi dei militari nei vari paesi ma anche motivi che affondano nella sicurezza dei vari Paesi per molti Paesi sentono che la propria sicurezza minacciata
Su questo evidentemente non è per possibile pensare di agire soltanto con un cartello con un regime bisogna muoversi per rimuovere le cause politiche ad esempio con conferenze regionali che alzino dei processi di disarma controllo agli armamenti regione per regione a partire ad esempio dal Medioriente vista l'urgenza di questa particolare zona del mondo
Però è possibile ecco accanto a questo muoversi anche sul lato dell'offerta
Sulla o dell'Offerta oltre a un cartello che stringa quindi il flusso di armamenti verso il Sud togliendo a ciascun produttore la vecchia argomentazione che tanto se non ha sporto ammirevole esporta il mio vicino al senso di fare un cartello proprio quello di accordarsi perché questo non avvenga più un punto qualificante della mozione tuttavia che mi posi spira lo ne accennavo prima a trattare non di non proliferazione
è quello di prevedere qualcosa in cambio per chi non riceverà più armi perché il sito si vedrà in qualche modo ostacolata la propria acquisizione di armamenti convenzionali dalla presenza di questo cartello può regime e
Ad esempio nel caso del regime della di controllo dalla tecnologia missilistica del cartello dei missili di Cuba alzavo prima io ho sempre ritenuto che sarebbe stato molto opportuno se i Paesi che hanno aderito a questo regime ad esempio avessero offerto ai paesi in via di sviluppo l'accesso ai vettori missilistici apprezzi al di sotto del mercato
Perché molti Paesi del Terzo Mondo sostengono che stanno sviluppando programmi missilistici per scopi pacifici per mettere in orbita satelliti piuttosto che per motivi militari
Io credo che sia molto più conveniente per questi Paesi piuttosto che imbarcarsi in questi programmi costosissimi usare dei lettori che già esistono voi ci Nesi Sovietici o statunitensi certa se potessero accedere a questi vettori ripeto a prezzi inferiori quindi in qualche modo l'Occidente Nord sussidiate
La disponibilità di questi vettori
Questo sarebbe un incentivo per ridurre appunto la domanda di missili balistici nel Terzo Mondo quindi anche nel caso delle armi convenzionali secondo me è necessario pensare a degli incentivi da parte del Nord per ridurre la domanda per offrire qualcosa in cambio io quindi nella mozione si richiama la possibilità di favorire trasferimenti di tecnologia civile
Ho anche tornare sulla questione dell'aiuto economico con alcune priorità date a Paesi in particolare cioè dare priorità a quei Paesi che hanno fatto dei passi concreti per lo stabilimento di un regime democratico al proprio interno che riducano l'avrò le proprie spese militari e che si siano mostrati particolarmente flessibili nella nel raggiungimento di accordi regionali l'ultimo punto chiudo
è che da parte nostra questo è un discorso un po'interno alla diciamo alla parte settentrionale del del pianeta
Bisogna smontare alcuni miti comunemente si crede che produrre commerciare armamenti sia di vitale importanza per l'economia dei Paesi sviluppati ora non è così se si guarda ai dati ad esempio in nessun caso l'esportazione di armamenti in generale arrivare aggiungere l'un per cento del prodotto interno lordo dei paesi che la praticano
Quindi si tratta il commercio di armamenti incide in misura veramente trascurabile sulla ricchezza prodotta nel nord del pianeta ogni anno
E quindi è una cosa di cui dal punto di vista economico potremmo tranquillamente fare a meno visti le conseguenze che ne derivano su altri piani che sono sì anche economici ma sicuramente riguardano la stabilità nel di questo intero pianeta settore ripensiamo alla questione ad esempio alla luce della guerra del voto
L'altra l'altra comune interpretazione si ritiene ad esempio che i ma i sistemi d'arma convenzionale in particolare i maggiori che ho citato all'inizio siano prodotti da un numero larghissimo di Paesi e che perciò sia impossibile controparti anche questo non è vero in realtà maggiori sistemi d'arma convenzionali vengono prodotti da un nucleo ristretto di sei Paesi che possiedono praticamente tutta la tecnologia ciclo completo dalla tecnologia per produrre più o meno qualsiasi sistema d'arma le questi sei paesi sono in soldoni la Cina la Germania la Francia la Gran Bretagna gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica
Poi esistono un numero molto limitato altri sette otto Paesi che sono produttori secondari e ovvero si basano su licenze di produzione provenienti da quel nucleo di sei Paesi
E poi abbiamo finito quindi di realtà e il novantacinque novantotto per cento di tutta la produzione mondiale di tutto il commercio mondiale di armamenti è nelle mani di tredici quattordici produttori di cui la stragrande maggioranza undici su tredici è un calcolo approssimativo sono paesi occidentali
Visto questo io credo che sia possibile un coordinamento tra questi Paesi considerando per esempio che il regime sui missili Gianni ad una otto nove
E quindi non diventa un'impresa disperata come appunto se dovessimo radunare attorno a un tavolo centinaia
Di paesi come potrebbe pensarsi altri prima
In conclusione io credo che ci si può riflettere ma a me sembra che non sia mai stato chiaro come in questo momento che il commercio di armi in particolare quello verso i paesi in via di sviluppo non è nell'interesse di nessuno
E che qualche iniziativa può regime vola un cartello estremamente urgente questa mozione evidentemente non pretende di presentare un pacchetto auto contenuto un trattato
Pronto per la firma o la ratifica da parte di delegazioni diplomatiche
Pretende soltanto di innescare una discussione e in questo particolare caso invita il governo e speriamo tra poco i governi a d'agire secondo queste linee generali
Io ho finito
Grazie a Marco Andreas allora
Cominciamo dopo questa illustrazione il Paola Rotondella Bonfante no scusate
Il dibattito per il proprio allora come le avevo annunciata dare adesso la parola attraverso Calogero
Gli altri soci
Grazie volevo dire anzitutto che questo mi sembra un momento particolarmente opportuno per affrontare questo problema per due motivi il primo è stato già detto da Emma Bonino in questo momento indubbiamente molti si rendono conto di quale follia sia vendere armi in situazioni conflittuali Pepe il fatto evidente di essersi trovati a dover affrontare le armi che erano state vendute
Questo diciamo l'aspetto positivo c'è senza dubbio un sentimento di assurdità rispetta quello che successo e quindi il problema di porsi cosa fare per evitare che questo si ripeta
C'è anche un altro elemento però che viceversa
Negativo e che sottolinea l'urgenza di occuparsi di questo problema e dal fatto che questa guerra ha dimostrato l'utilità delle armi
E voglio spiegare un momento questo ragionamento
Io penso che fosse quanto mai chiaro in questa situazione da quale parte fosse il giusto da quale parte fosse il non giusto in questa guerra
Non di meno
Quasi certamente la volontà di combattere
Era più forte darà parte irachena che non dalla parte occidentali diciamo
O la parte rilevanza almeno nessuna volontà di combattere nel senso della della essere pronti a morire e questo era uno degli argomenti che venivano usati prima del conflitto per dire sì sì Van conflitto dalla parte poi del dell'Occidente ma poi veramente ci sarà saranno pronti a a a morire per questa causa che
Giusta ma racconta
Questa guerra ha dimostrato che questo
Quello che un tempo si diceva essere il morale delle truppe nel senso della dell'essere pronti a morire
E che il
I militari tradizionali pensavano che dopotutto era l'elemento decisivo delle guerre non ha contato ha fatto in questo caso e quello che ha contato questo è assolutamente evidente è stata la preponderanza
Di carattere tecnologico e che quindi le armi possedere le armi possedere delle armi migliori possiede delle armi più avanzate è l'elemento che decide
Ripeto indipendentemente da dove sia la ragione e indipendentemente dal dalla l'impegno delle truppe essendo ben chiaro cambia opinione che Sergio da quale parte stava ragione questo mi sembra ottima
Quindi da un lato nelle opinioni pubbliche
Di tutto il mondo c'è la consapevolezza dei rischi e di quanto sia assurdo
Vendere armi specialmente in situazioni conflittuali ma dall'altro c'è anche una lezione che molti recepirà hanno e cioè che acquisire armi assolutamente fondamentale ed essenziale e che poi la la forza delle armi
è quella che decide i conflitti sempre più sempre più perché il cosiddetto progresso tecnologico
Evidentemente preponderante rispetto alle capacità legate alla presenza di truppe alla presenza al al alla all'essere pronti a morire per una casa o essere forzati a morire per una causa ma comunque quello che contano
Io ho letto questa proposta di legge questa iniziativa e mi pare veramente molto opportuna e positiva
Un aspetto
Molto importante di questa azione
è che si riesca a coagulare intorno a una iniziativa positiva un largo consenso politico questo mi sembra assolutamente fondamentale perché un'azione di questo tipo posso avere o una prospettiva non dico di successo perché il successo non è una cosa semplice definire ma di incidere realmente mi pare molto importante che questo almeno in questa fase iniziale sia stato veramente realizzato l'altro aspetto molto interessante di questo di questa idea è di introdurre anche un elemento di incentivo cioè non puntare solamente su un aspetto di blocco alle alla vendita di armi all'esportazione ma di introdurre anche l'idea di un di possibili incentivi alla parte che potrebbero essere gli acquirenti delle armi degli incentivi per Paesi che scelgano di diminuire il loro impegno in campo merita bisogna naturalmente dire che il problema è estremamente complicato non esiste una semplice soluzione per la quale ci si possa battere il problema molto complesso
E mio parere il fatto che il problema sia così complesso non è una giustificazione per disinteressarsi né ma semmai è un altro una è una giustificazione per occuparsene ancora di più ma avendo chiaro questi mette di problemi complessi ce ne sono tanti
Per dire la mafia abbiamo sempre sentito le analisi di quanto sia confronto Complesso affrontare questo problema è ovvio che questa non è una giustificazione per per disinteressarsi disinteressarsi o rinunciare
Il problema è
Complesso
Lo si vede se uno confronta questo con il problema del controllo delle armi nucleari o delle armi chimiche o delle armi batteriologica quei problemi almeno dal punto di vista di disegnare un regime sono molto più semplici
Poi naturalmente implementarlo farsi che funzioni sono è complicato però la il quadro che si può disegnare e per il quale si può poi fare un'azione politica è relativamente semplice e chiaro
Nel caso delle armi convenzionali la situazione è molto più complicata per motivi sui quali si potrà tornare nella discussione
D'altra parte il concetto semplice fondamentale che dell'emergere da iniziative di questo tipo è che le armi non sono merci come tutte le altre
E questo non è tanto figlio perché c'è una tesi che dice i problemi reali sono i problemi dei conflitti che esistono e sui conflitti che si può intervenire non sulle armi le armi sono una conseguenza delle istanze dei conflitti e quindi non puntare l'attenzione sulla commercio dovranno sicuramente queste voci sono forti sono anzi attualmente preponderanti ancora per questo motivo è molto importante far passare con il più largo consenso possibile
E sull'onda del riconoscimento di questa situazione assurda che si creata il concetto fondamentale che le armi non sono merci come tutte le altre quindi non possono non si può ignorare
Il problema di una regolamentazione della loro venti
Ultima cosa
Che vorrei dire
Questo concetto delle armi di distruzione di massa
Che sicuramente identifica e separa le armi nucleari le armi chimiche perché è possibile identificarla in modo semplici però lo sviluppo tecnologico di di nuovo ha portato al fatto che la capacità distruttiva delle armi cosiddette convenzionali ha senza dubbio raggiunto il livello di armi di distruzione di massa e alcune possibili a studi sviluppi tecnologici che rientrano nell'ambito delle armi convenzionali
Toccano capacità distruttive
Analoghe a quelle delle armi
Calvi distruzione di massa come sono comunemente intesa per esempio la possibilità di uno sviluppo di quella che si chiama insomma eh sì sì italiano dei anzi due il sequel Bombo una un la cultura la possibilità di vaporizzare su zone piuttosto grandi del dei materiali che poi possono essere fatti esplodere causando un esclusi un'esplosione su un'intera area
Un'arma di carattere convenzionale
Di cui si temeva l'uso in questo conflitto che non è stata utilizzata ma che e ormai è un passo da diventare disponibile a a tutti
In che direzione andare penso che questo sarà il l'ambito qui della discussione qui
Quello che importante è di aprire un dibattito su questi problemi un dibattito su cui ci sia il più possibile un largo consenso all'interno del sistema politico italiano e portare questo dibattito al di fuori dell'Italia perché questo è un problema sul quale l'Italia può prendere delle iniziative ma su cui è assolutamente importante
Mobilitare il le opinioni pubbliche e i sistemi decisionali parlamenti i governi in tutti gli altri Paesi sede più vicino a noi in sede CEE a Mou c'è molto importante ma anche al di fuori e questa naturalmente i l'inizio direi di una campagna che va continuata e perseguito
Grazie
Io sarei adesso la parola Aldo De Matteo che il presidente del Centro istituzioni ACLI ma volevo dire ai nostri ospiti che non è che seguiamo un
Uno schema rigido di interventi così cioè ognuno si senta anche libero di segnalarne quando ritiene anche opportuno per il dibattito di intervenire senza aspettare l'ordine canonico che peraltro non c'è quindi c'è poco da da aspettare
Ma cercando un po'tutti di intervenire in modo da risponderci importa reciprocamente
Allora mentre ci pensate un po'quando ognuno di voi vuole intervenire dopo la parola Aldo Di Matteo
Intanto ringrazio per per l'invito non
La categoria di esperto non mi appartiene
Credo che l'unico requisito ecco che per cui sono stati invitati a quest'incontro è quello di di un lungo impegno ecco di moltissimi anni ecco tre legislature
Potute Zoppetti lì credo una diecina d'anni intorno al ad un rinnovo problema sprona spetto specifico molto importante
Che era quello dell'abolizione del segreto politico militare per il commercio delle armi e quindi per una regolamentazione nel nostro paese del commercio delle armi
Però mi pare importante molto opportuna tra l'altro ecco questa questa iniziativa e la mozione che è stata illustrata perché importante ricominciare importante ricominciare in Italia importante ricominciare con nelle dimensioni e copie sono state individuate ecco che non possono essere soltanto quelle nazionali
Ricominciare dopo il disastro della guerra
Di cui probabilmente conosciamo ancora soltanto parzialmente ecco i danni i drammi
Non credo ecco che conosciamo tutto ecco di quello che è avvenuto in Iraq nelle nei mesi scorsi ecco nelle scorse settimane
E ed è importante credo un
Mobilitare ecco tutte le energie che sono disponibili
Cercando anche di influire su quella che è una cultura che mi sembra che mi è sembrata prevalente in questa in questa fase forse azzardato dire uno cultura dell'igiene Amati insomma è convinzione mi è sembrata che questa predisposizione ecco si fosse fosse accentuata e le ragioni un po'della e della non violenza ecco della pace fossero entrati un po'in ombra
Cioè probabilmente quello che manca a te un equilibrio da ricomporre da ristabilire con con una forte iniziativa
Politica un'iniziativa coinvolgente ecco della della gente ecco dei gruppi ecco che su questo terreno sono disponibili
Io ho visto decine di migliaia di persone che si sono impegnate in questi anni su questo tema del commercio delle armi veramente una disponibilità che non avevamo riscontrato in altri in altri momenti in altri impegni da altre il in altre campagne e Copparo naturalmente così quel cartello contro i mercanti della morte
Poi insomma qualcuno su qualche giornale
E
A
Trasformato noi ne mercanti ma i coltelli mercanti della mortalità per contro i mercanti della morte eco che hanno portato diciamo questori ad un risultato positivo che quello della quello della legge che tra l'altro professor Calogero introduce proprio questo questo tema e qui fa questa distinzione importante con le armi non sono un'auto una una merce e precedentemente erano considerati così
Ecco basta pensare ecco che il tutto veniva regolamentato a livello di ministero di commercio con l'estero IMI in Italia con la nuova legislazione invece trasferiti trasferisce giustamente
Al ministero degli Esteri e quindi ad alcuni ad alcuni comitati quinte assumendo e con la questione la questione politica della fino a quel punto era stata fortemente emarginata
Allora dopo il Golfo secondo me può farsi strada
E un un un atteggiamento di questo tipo chi può fare strada ancora l'idea di e armarsi meglio
Questa è una un uno dei pericoli che ci che ci sono io non sono favorevole ad esempio ad una proposta che è stata avanzata proprio in questi giorni
Il giornale di stamattina dicono che sono favorevole la maggioranza dei deputati anche del parlamento può su queste acque dell'esercito ad esempio professionale
Adesso non voglio entrare nel merito di questo di questo problema
Però ecco mi mi sembra che vada nella direzione ecco dell'armarsi meglio ecco dell'arte attrezzarsi meglio per la guerra ecco proprio nella logica di vedere l'utilità ecco della della guerra
E naturalmente a questo primo elemento stazione potrebbero aggiungere altre nelle prossime settimane nei prossimi mesi cioè individuare ad esempio nella cura del nostro sistema difensivo
è stato notato che noi non siamo in grado di esempio ecco di di fare queste operazioni in cielo di rifornimenti per cui a qualcuno potrebbe venire in mente con l'idea ecco di attrezzarci anche con queste Ricci stella di modo che ecco il e di gli allenamenti possono avvenire nel in Italia e non costringere questi piloti ad andarlo a fare all'estero poi non naturalmente non farli magari bene e Rocco e cose di questo genere secondo me possono introdursi ecco nel nel nostro dibattito politico e bisogna essere pronti a se dal mio punto di vista ad arginare ecco questo questo tipo di proposta
L'altra idea che si può far strada secondo me quella degli affari
E credo che poi di voto ne parlerà quindi faccio un solo un solo accenno cioè pensare che questo sia un momento buono ecco per la ripresa dell'industria bellica
Dopo una crisi che paghi particolare coinvolto il nostro Paese dopo il mille novecentottantaquattro
Facendoci perdere alcuni privati alle quali per dire la verità molti di noi non hanno mai tenuto e contro e si potrebbe essere questo individuato come un momento in cui di possibile ripresa
Perché già una una una serie di armamenti sono stati utilizzati quindi vedere alcune aree come possibili aree ecco di nuovi affari magari non tenendo conto ad esempio della scarsa competitività anche del nostro sistema della nostra industria bellica non tenendo conto che il nostri e interlocutori privilegiati sono stati ecco finora i Paesi poveri delle terzo mondo e il le cose sono e la domanda ecco di questi Paesi
E qua fortemente è fortemente diminuita o comunque c'è concorrenza anche in queste in questa aree non tener conto ad esempio Co che gli armamenti ecco che ci sono nell'aria
E del Golfo non saranno non ritorneranno a casa insieme ai militari ecco probabilmente molti di questi anni rimarranno lì saranno ridistribuite quindi non ci sarà una nuova domanda
E con una domanda che invece potremmo trovarci a livello interno io penso che e questa è una tesi che di devoto che io condivido ecco se è una una domanda nuova il può venir fuori vien più dall'interno e cotti e dalla dall'esterno allora bisogna stare attenti ai bilanci anche alle prossime finanziarie qua tutte queste scadenze molto molto importante
Per questo ecco sono il più gli due pericoli secondo me da una parte con quello di attrezzarci anche noi meglio dall'altra parte vedere l'affare ecco della della della guerra però come costruire come costruire invece la pace io credo che siano proprio tre i i punti essenziali e la mozione e il li coglie in modo molto preciso
Compilo punto è quello dello sviluppo e della cooperazione Lecce non soltanto i per soltanto ecco per
Contenere questo intervento
Ecco il secondo è proprio quello del disarmo nel terzo il ruolo degli organismi internazionali io credo che gli organismi internazionali in particolare l'ONU non esce rafforzata come dicono molti ecco dalle vicende della della guerra
E con esce e un po'disastrata
Però e che si sono create condizioni questo sì
E con condizioni ecco per un un un ruolo diverso lo dicevo impari ieri sera anche il il segretario del partito socialista ecco perché in prospettiva e con loro possa acquisire con un volo un ruolo diverso però dalla guerra non esce non esce bene ecco questo e il dato voto reale che abbiamo che abbiamo di fronte
Così Aldo De Matteo delle ACLI al convegno dal Partito radicale del marzo novantuno su un trattato di don proliferazione convenzionale delle armi
In precedenza avete ascoltato quanto disse sempre in quella sede il professor Calogero che era segretario generale del Tago esce un'organizzazione di studi militari
Il prossimo intervento sempre tratto da quel convegno
E quello che però non c'ero
Dida Almeyda che era stato governatore di Brasilia già anche segretario generale del ministero della cultura
Brasiliana
Ha invitato anche come rappresentante di uno dei tanti paesi in via di sviluppo
Bene primo io voglio ringraziare Emma Bonino poi derelitto
E devo dire che non parla con ancora bene in Italia fatica a fianco e e poco preparato un Pietro
Che assidui tradotto all'italiano
Vuoi un Campari alle fiere ndr
E dopo sia in un dibattito
Voglio otto dilazione dei poiché parlare in spagnolo
E parlarne ora parlare N a titolo personale no con un funzionario gli anziani io il direttore detti
Paolo con un giornalista del terzo mondo sono brasiliano
E un un esperienza IMI paesi in America latina con questi delle prove
Destinandoli esprimere la mia completa solidarietà
Per la preoccupazione spostarne la mozione sull'armamento dei Paesi sottosviluppati da parte dei Paesi industrializzati che avviene attraverso l'esportazione di armi
E di tecnologie militari oltre ai rischi che ho avviamenti e la pace regionale e mondiali corrono proprio possesso delle moderne tecnologie militari non bisogna dimenticare che l'acquisto degli anni inflitta
E le maggiori Paesi produrli Paesi maggiormente che producono più armi
Stati Uniti una sovietica Francia Gran Bretagna ad esempio e i Paesi compratori
Per i primi cioè per i Paesi venditori
La vendita di armi è fondamentalmente uno strumento della diplomazia
Usare una frase Effetto una continuazione della diplomazia con altri mezzi potremmo dire
Le grandi potenze cioè non hanno la capacità la forza o la voglia di intervenire militarmente dovunque i loro interessi siano in gioco
O comunque ore alleati siano deboli o abbiano bisogno di aiuto militare e quindi la vendita di armi diventa un sostituto che si spera efficace un sostituto una presenza militare diretta
Ecco se questo è il quadro mi pare che non si possa sfuggire non queste considerazioni che previsione possiamo fare per gli anni Novanta
E per esempio possibile che il ritirarsi dell'Unione Sovietica dalla scena mondiale e quindi anche la diminuita rivalità tra le due grandi potenze
Stati Uniti d'America nel sovietica inducono a una riduzione del inducono una riduzione di questo fenomeno cioè profughi no per così dire le fonti del traffico delle armi
Io non sono molto ottimista
La ragione nelle cose che dicevo appunto poco fa cioè alla radice del traffico delle armi vi sono problemi politici sia dalla parte dei Paesi venditori sia però anche la parte della domanda c'è da parte dei Paesi acquirenti
E se le rivalità tra Stati Uniti d'America nel sovietica sono oggi attenuante
Al contrario è forse proprio in ragione di questo nuovo quadro internazionale le ambizioni delle medie potenze regionali sembrano crescere come dimostra l'esempio proprio il caso dell'invasione irachena Tecchio quei e quindi la nuova distensione tra Stati Uniti d'America non è sovietica potrebbe non avere a affatto cioè non potrebbe potrebbe non avere effetti rilevanti diciamo
Per quanto attiene al traffico delle armi
E se volessimo trovare degli esempi non non dovremmo cercare fare molta fatica per trovarlo
Dell'altro giorno notizie che gli Stati Uniti d'America si apprestano a vendere quarantasei cacciabombardieri F sedici
Mille cinquecentoventotto bombe ottanta missili aria-terra all'Egitto per un totale di un miliardo e seicento milioni di dollari che complessivamente gli Stati Uniti d'America prevedono vendite di armi nei prossimi nel prossimo futuro a cinque Paesi
Dell'Alleanza Nazionale Chalabi saudita Emirati Arabi Uniti Bahrein Egitto e Turchia per un totale di diciotto miliardi di dollari
La cosa si capisce lo ricordava già il professor Calogero qualche minuto fa
Perché una lezione della guerra una lezione che molti dei paesi dell'area potrebbero aver ha preso da questa guerra e che Saddam Hussein ha voluto usare la forza in una regione che conosce solo forza ma non aveva sforzo sufficiente per far intendere sua ragione
E la cosa appare chiaramente paradossale se si pensa che tutti i Paesi dell'area e gli stessi Stati Uniti sembrano oggi seriamente interessati al controllo degli armamenti in Medio Oriente vinciamo è proprio questa contraddizione
Sulla quale credo che ci sia materia anche per lavorare
Se questo è vero se cioè il tratto il traffico delle armi trae alimento sia dal lato dalla domanda sia dal lato dell'offerta risultano chiare anche le ragioni del fallimento subì vari fallimenti nel passato recente per limitare appunto il traffico
Perché nel passato sono state seguite entrambe le armi sia quella che puntava diciamo a restringere lo spazio d'azione dei paesi venditori sia invece quella relativa ai Paesi compratori
Per esempio sul paese e sul versante dell'offerta possiamo ricordare varie
Tentativo aree proposte tese a offrire trasparenza e visibilità
Alle ventidue anni per esempio la proposta del registro presso le Nazioni Unite che tra l'altro fu in ci fu tra il venticinque il trentotto presso la lega delle Nazioni questa fin varie varie occasioni riproposto nel secondo dopoguerra
E però queste diciamo queste proposte non hanno mai avuto un grande successo e fosse possiamo anche capire perché forse non sono neanche tanto rilevanti rispetto al problema che stiamo trattando perché perché la trasparenza la visibilità abbia insieme sia utile come forma di limitazione della vendita e le armi occorre che la vendita e l'acquisto le armi sia visto come un fatto negativo
Ma molto spesso questo non è diciamo magari può essere visto negativo a un punto di vista etico morale ma per Paesi del Terzo Mondo ne ha fatto visto un fatto negativo anzi al contrario questo risultato negativo una limitazione
Può sembrare diciamo una una un atto di prevaricazione parte dei paesi del Primo Mondo
E addirittura la trasparenza e la visibilità può indurre un ha detto l'effetto contrario perché può creare uno spirito di emulazione diciamo un duplice in tv all'acquisto
Un altro approccio che è stato seguito anche questo prevalentemente sul lato dell'offerta furono discussioni tra Stati Uniti d'America AN sovietica sul Silvia Camatta
Avviate durante la presidenza Carter che finirono in un insuccesso più per della verità più per incapacità degli dall'amministrazione carte di trovare un consenso al suo interno che non terra diciamo incomprensione tra USA e URSS
Ecco questo anche però diciamo gli accordi che sono stati seguito agli accordi che erano stati raggiunti nel passato dall'altra parte c'era la parte del della domanda però sono stati infruttuosi più qui vorrei ricordarla di dichiarazione di Iaia Curcio dal settantaquattro tra otto Paesi delle Ande
Che intendeva creare le condizioni per un'effettiva di limitazione degli armamenti in America Latina che diciamo anche questa
Fallì per varie ragioni tra l'altro anche il rifiuto il Brasile a prendere parte al processo
Ora vengo adesso a conclude diciamo qualcuno osservazioni sulla mozione parlamentare di cui stiamo discutendo io credo che questa mozione abbia il pregio come già diceva De Andreis nella nell'intervento introduttivo di comprendere la duplice natura del fenomeno
E quindi anche se comprendo le preoccupazioni di dal Meda mi pare che siamo lo spirito da qui basta la mozione parlamentare può evidentemente
Le cose si possono migliorare no sia proprio quello di stabilire un rapporto cooperativo tra chi tra i possibili acquirenti probabili venditori quindi siamo cerca di superare questo aspetto in positivo prevaricatore che in effetti l'idea del cartello in sé a
Se il il problema centrale traffico alle armi non è un problema economico ma è un bene invece problema principalmente preminentemente politico mi pare che questo approccio sia sia quello giusto quindi va
Compagni atto e sottolineato l'aspetto di incentivo lo sviluppo di tecnologie che questa proposta contiene cioè tecnologici di in cambio della rinuncia all'acquisizione tecnologie militari
Ora io vorrei concludere con alcune osservazioni sui vari problemi che mi vengono in mente diciamo da una tematica di questo genere
Cioè non dobbiamo nasconderci che una proposta del genere se venisse diciamo così implementata
Mediante un trattato o fa una qualche forma di regolamentazione internazionale porta con sé una serie di problemi anche tecnici che sono altrettanto gravi cioè forse altrettanto lo però certamente non si possono trascurare
E quindi credo sia opportuno diciamo il richiamo che faceva Emma Bonino all'inizio alla comunità scientifica perché aiuti a superare questa questo divario con nel mondo politico possiamo un problema un primo problema in mente quello della verifica degli accordi stipulati
La spesa questo è un problema molto complicato
In quanto la verifica non è soltanto non è prevalentemente direi il il carattere diciamo così della verifica ispettiva cioè il controllo doganale non si tratta di questo
Quanto la verifica sulle caratteristiche tecnologiche di ciò che è lecito acquistare di ciò che invece non lo è
Sì io penso per esempio al settore dei computer informatica occorre credo pensare a una soglia stabilire una soglia al di sopra della quale riusciamo
Occorre perciò al di sopra della quale la tecnologia a applicazioni prevalentemente militare al di sotto la quale essa invece applicazioni provvedimenti civili detta così sembra facile in realtà non è affatto facile perché la soglia non è quantitativo non si può stabilire in termini quantitativi ma è qualitativa
Perché è evidente che esistono problemi diciamo così di tecnologia civile altrettanto complesso anche molto più complesse che non i problemi militari un altro esempio che viene in mente diciamo e quello dei radar sono anche qui abbiamo una chiara diciamo zona grigia tra applicazioni sia civili che militari
E direi che la cosa è alto ha ulteriormente complicata dal fatto che in questi settori l'innovazione tecnologica estremamente rapida spesso diciamo una generazione intera diciamo di presenti computer libri vento solita nel giro di i tre quattro dei cinque anni pochi anni
Quello che aveva che poteva avere interesse militare fino a qualche anno fa non non ha più oggi interessi militari viceversa applicazione tecnologica che in questo momento non riusciamo immaginare posso avere applicazioni militari potrebbero averlo nel giro di pochi anni
Ora il gruppo diciamo perché io qui rappresento una scienziati per il disarmo ha costituito anche prendendo lo stimolo diciamo
Utilizzando come stimolo mozione parlamentare un gruppo di lavoro su questi temi che ci sembrano estremamente rilevanti sia in relazione alla situazione politica internazionale che possiamo prevedere nei prossimi anni sia in rapporto ad una disponibilità che mi pare ci sia da parte della comunità scientifica italiana ha diciamo impegnarsi un po'su questi una disponibilità che peraltro non è mai mancata mi pare che De Matteo ricordasse una diciamo una una Commissione per la riconversione
Tra in tutta l'industria militare indusse civile diciamo che se non vado errato fu presieduta da da Edoardo Amaldi che notturno fisico italiano recentemente scomparso
Io quindi penso che questa disponibilità della comunità scientifica italiana per ora ancora embrionale possa essere messa a frutto e Possa servire ad accorciare quella distanza
Tra scienza e politica che ricordava appunto Emma Bonino poco fa se riusciremo a fare un piccolo passo in questa direzione penso che non ci sarà non avremmo perso inutilmente il nostro tempo
Era il professor Giuseppe Nardone segretario dell'Unione scienziati per il disarmo
Al convegno dal Partito Radicale
Da da marzo novantuno
Su una mozione per un trattato di non proliferazione convenzionale delle armi
Scuote Abbadessa invece quanto disse alla Camera
Nel maggio novantuno né dal momento in cui quella mozione poi viene approvata
L'ex parlamentare radicale Roberto Cicciomessere
Il rischio che corriamo anche con questa
Emozione
E che questo è un ennesimo documento
Si aggiunga alla lista dei buoni
Propositi di cui sono lastricate purtroppo le vie dell'inferno
Diceva la collega Bonino se anche questa iniziativa verrà affidata ai canali della burocrazia della sola
Diplomazia
Il risultato non potrà che essere modesto se non nullo
E invece il signor presidente sino rappresentante del collego del Governo è necessario
E concepire
Una iniziativa di grande respiro e di grandi ambizioni
Solo così riusciremo a coinvolgere l'opinione pubblica
E la classe politica internazionale non vi sono altre strade
Se verrà approntata un'iniziativa di basso profilo
Risultati non potranno che essere e modesti
Ed è possibile far ciò perché credo che i tempi siano maturi
Iniziative significative in questo settore
Oggi dobbiamo signore ministro salutare una decisione impensabile soltanto un anno fa
La rinuncia unilaterale da parte degli Stati Uniti d'America dove armi chimiche
Sono anni
Che si trascina questo negoziato abbiamo una decisione chiara netta precisa da parte degli Stati Uniti e quindi e tempo vi sono le condizioni politiche perché grandi decisioni possono essere assunti
Io credo e quindi che la questione che noi andiamo affrontando la questione degli armamenti dei trasferimenti di sistemi d'arma i Paesi del Terzo Mondo la questione delle spese e militari
E la chiave per affrontare il problema della sicurezza e dello sviluppo internazionale
Io voglio brevemente nel mio intermedi intervento enunciare soltanto i titoli e i numeri delle questioni poste sul tappeto dalla mozione
Bonino Erika ed altri il titolo credo della questione
Signora presentata dal governo potrebbe essere questo
La necessità che si concepisca un accordo mondiale
A favore dello sviluppo umano della pace e della democrazia
E vi sono le le condizioni per farlo
Quelle politiche quelle economiche vediamo i fatti i sottotitoli
Di questo tema generale il primo sottotitolo il ripartizione qua dei dividenti della pace
Sappiamo che esistono le condizioni politiche per una riedizione delle spese e militari
Sappiamo che ragionevole che realistico pensare a riduzioni
Delle spese militare da parte dei Paesi indisturbati Zaratti
Dal due al quattro per cento annuo
Se questa riduzione si realizzasse
Ne avremmo una economia di qualcosa come duecento trecento miliardi di dollari
Per anno
E diciamo
Negli anni novanta fino al due mila avremo una economia e quindi una disponibilità di qualcosa come due mila miliardi
Due mila miliardi di dollari
Ebbene signore
Presidente signor rappresentate del Governo e concepibile
Con un atto di volontà
L'etica evidentemente tutte le cifre poi sono arbitrarie ma la politica è fatta di atti arbitraria atti di volontà politica appunto è possibile concepire
Che il venticinque per cento
Di questi dividendi della pace
Sia trasferito ai paesi sviluppati dopo vedremo negli altri sotto titoli come e a quali condizioni
Perché oggi le condizioni devono essere fissate
E possibile quindi concepire
Per gli anni e due mila
Non obiettivi stratosferici ma semplicemente il rispetto
Di una vecchissima ormai decisioni delle Nazioni Unite cioè quella di stanziare lo zero sette per cento del prodotto nazionale lordo ai Paesi in via di sviluppo ecco Pucci possibile concepire
All'interno di questo dividendi questi dividendi e di pace la possibilità
Di un forte stanziamento di qualcosa che si aggira intorno
Ai mille miliardi di dollari per
Lo sviluppo
E qui venne il problema dei come
E a quali condizioni
Realizzare questo lo sforzo che uno sforzo certo a vantaggio dei Paesi del Terzo Mondo
Ma a vantaggio e della sicurezza abbiamo visto per sicurezza cammina con le gambe dello sviluppo umano con le gambe della democrazia altrimenti non c'è e non ci potrà essere
Sicurezza
Il problema è l'altro sotto il titolo e quello delle limitazioni del trasferimento di armi al Terzo Mondo
E dobbiamo prendere atto della situazione che abbiamo
Di fronte
E situazione
Che si è protratta
E qualche mese fa che ha avuto i suoi gli esiti nella Guerra del Golfo ma non è per caso che si è avuto la guerra del Golfo Guerra del Golfo come qualcuno diceva era già stata annunciata alla farfalla la Carla commossa con sapevamo e ci sarebbe stata come purtroppo sappiamo
Che in altre aree
La situazione è simile
E nel Terzo Mondo ne abbiamo gusto dal mille novecento quarantacinque ad oggi più di cento venti conflitti con venti milioni e di morti
E rispetto ai problemi
Che noi affrontiamo dobbiamo renderci conto di qual è stata l'espressione concreta
Di questa
Drammatica storia appunto di guerra di fame di morte di sotto
E le spese militari l'aumento delle spese militari nei Paesi del Terzo Mondo fra il mille novecentosessanta al mille novecento ottantasette sono passate da ventiquattro
Miliardi di dollari a centosettantatré miliardi di dollari con un aumento del sette e cinque per cento e questo proposito io vorrei fare una
Osservazione non una polemica con il collega Zamberletti che è intervenuto ieri certo il vero dobbiamo occuparci delle armi di sterminio di massa le armi chimiche le armi batteriologiche debba le armi e nucleari ma io vorrei ricordare al collega Zamberletti che qui non vedo ma che spero ascolti attraverso radio radicale questo dibattito che questi venti milioni di morti
Nelle centoventi guerra che si sono avute dal quarantacinque ad oggi
E non sono stati causati inviarmi chimiche Meda armi batteriologiche Meda armi nucleari ma darmi convenzionali quelle di cui oggi ci stiamo occupando e certo bisogna distinguere i grandi sistemi di di sistemi d'arma
Per distruzione di massa data evidentemente le armi bianche o i fucili o altre cose di queste Gene questa distinzione va fatta
Ma non si può dire che la minaccia è rappresentata soltanto dalle armi chimiche batteriologiche nucleari mentre per quanto riguarda le armi convenzionali il problema è marginale limitato
Non ci può dire perché non è vero
Perché abbiamo di fronte invece una realtà diverse sparito dal problema
Delle spesse militari
E dicevo non li abbiamo assistito a questo incremento
Ingiustificabile
Delle spese militari dei Paesi del terzo mondo il quale evidentemente se ne sono avvantaggiati i paesi industrializzati che hanno combattuto
Attraverso i paesi del terzo mondo
I propri conflitti non potendosi confrontare direttamente a causa delle norme rischio della guerra nucleare hanno fatto combattere le proprie guerre ad altri ma non solo
Hanno speculando
Su queste e guerre
Il prodotto interno lordo del sud del mondo Roth non rappresenta che il quindici per cento di quello del North
Ebbene il Sud
Del mondo acquistato
Il settantacinque per cento delle armi vendute
Nel corso di questi di questi anni
Ebbene
Il problema dicevo dello sviluppo
Non può essere affrontato soltanto da una parte deve essere affrontata anche dall'altra parte non soltanto per ragioni di ordine generale morale politico etico ma per ragioni concrete che adesso vedremo
Anche se brevemente
Bene la proposta
E la richiesta che viene dalle maggiori agenzie delle e Nazioni Unite accanto a quella della riduzione delle spese militari dal due al quattro per cento diciamo dei paesi industrializzati
E la richiesta è che vi sia un almeno un congelamento delle spese militare da parte dei Paesi del Terzo Mondo le risorse per De per lo sviluppo devono venire sicuramente dei Paesi industrializzati ma devono venire contemporaneamente anche
Dai paesi del terzo mondo
E sappiamo che quando ci sono percentuali destinate alle spese militari
Che giungono al trenta per cento coi Paesi come l'Iraq evidentemente non ci potrà mai essere sviluppo
Perché sono tutte
Risorse sottratte per spese sociali
A lei spesi per lo sviluppo mancano bene secondo il calcolo delle Nazioni Unite se si riuscisse
Semplicemente a per congelare
L'incremento appunto delle spese per gli armamenti da partire spese militari da parte dei Paesi del Terzo Mondo noi potremmo liberare qualcosa come dieci quindici miliardi di dollari per anno
Cento centocinquanta miliardi di dollari centocinquanta miliardi di dollari appunto entro il due mila da destinare appunto
Aspesi a spese sociali
E questo appunto il e il secondo
Per sottotitolo
E questo punto
E si inserisce la mozione si inserisce e si inseriscono le richieste che vengono avanzate dalle agenzie delle per nazioni
E le richieste sono ormai chiare nette e precise
Bisogna fissare un limite
Del prodotto del delle spese rispetto al prodotto
Interno lordo dei paesi in via di su cui sviluppare sul prato il quale non devono essere concessi crediti aiuti e tutto il contributo appunto
Che i Paesi industrializzati le agenzie forniscono paesi del terzo mondo
Ma Fini definito un criterio
Un criterio commesso evidentemente alla disponibilità da parte dei Paesi in più giuste Rizzati di affrontare in maniera globale i problemi della sicurezza i problemi di trasferimento delle tecnologie paesi del terzo mondo
Infatti il titolo
Del
Il sol il terzo sottotitolo della mozione integrare la riduzione degli armamenti dal trasferimento di e tecnologie
Necessario che accanto a questo tipo di richieste da una parte
Si garantisca la sicurezza attraverso accordi regionale ancora attraverso ruolo relaziona forzamento del ruolo
Delle le Nazioni Unite e d'altra parte come Stato più volte ricordato nel corso del dibattito di ieri
Sì condizioni appunto
La riduzione delle spese militari del trasferimento di tecnologia militare al contemporaneo contestuale trasferimento di tecnologie per lo sviluppo per lo sviluppo umana
Ultimo titolo
Che non è
Meno importante ma probabilmente il più importante e che è necessario condizionare
Gli aiuti
A livello di democrazia di questi per Paesi ormai è chiaro e chiaro da tutti i rapporti la connessione stretta fra democrazia e sicurezza ma anche la connessione stretta ancora
Democrazia sviluppo
Con le maggiori organizzazioni delle Nazioni Unite Wendy P
Effettuato uno studio
Sul
Progresso umano e sul livello di democrazia
Dei
Paesi del mondo
E a
Stabilito
Ma classificare una graduatoria sulla base del rispetto di quaranta libertà fondamentale
Bene noi abbiamo in cima alla graduatoria paesi come la Svezia e la Danimarca e non a caso abbiamo alla fine di questa graduatoria l'Iraq
Paese nel quale nessuna di queste quaranta libertà
E goduta dal popolazione
Ma vi è un rapporto quindi non soltanto fra democrazia sicurezza
E un rapporto anche fra democrazia e sviluppo
Dall'analisi che è stata fatta da questa Agenzia
Dimostrare che vi è un preciso rapporto fra sviluppo umano libertà Roma
Tra leggo uno dei passi di questa relazione la libertà svincola le capacità creative delle persone di generare opportunità economiche per se stesse la loro società
Nessuno dei Paesi nelle posizioni più alte della classifica di libertà umana ha un basso livello di sviluppo umano d'altro canto invece su trentuno paesi in via di sviluppo
Classificati in basso negli indici di libertà umana diciassette hanno un basso livello di sviluppo undici medio sono tre uno sviluppo umano a per particolari situazioni determinate dalla presenza del petrolio
Quindi il problema non è solo nella quantità di risorse abbiamo visto non è soltanto legato a un certo tipo di scelte che possono essere fatte da parte dei poi easy industrializzate strettamente le colato evidentemente alle condizioni con cui queste risorse vengono utilizzate
Cioè la stessa quantità di risorse se trasferite in un Paese che ha un'alta percentuale che spende un'alta percentuale
Delle proprie risorse per
Gli armamenti
Per un Paese nel quale non vi è Democrazia
Non vi è partecipazione
Bene
Queste risorse ottengono dei risultati diversissimi
Rispetto ad altri Paesi del quale invece queste condizioni di base
Esistono e quindi
Sempre più necessario credo il questa mozione
E uno gli strumenti essenziali per concepire una diversa politica della sicurezza dello sviluppo basata su questi principi e su questi criteri dicevo che brevemente
Volevo enunciare e questi e titoli perché questi sono credo i temi possibili
Di un'iniziativa
Ambiziosa
Di un accordo d'accordo mondiale
A favore dello sviluppo umano della pace edere do Democrazia
Che non si basi soltanto su parole
Ma su concreti obiettivi Elio lì indicati certo ripeto in maniera arbitraria
Ma sono obiettivi che chiaramente possono costituire le basi
Per una diversa politica della sicurezza per una diversa politica Della Pace prova diversa politica della democrazia fissare una riduzione delle spese degli armamenti al tre per cento al quattro per cento per i Paesi industrializzati congelare le spesse
Militari dei Paesi del Sud menu del mondo condizionare l'aiuto dei paesi del del industrializzati a un certo livello di estese militari
Ecco credo che queste e condizionare questi aiuti a livello di democrazia ecco credo che siano
Diciamo i principi unità di una politica per lo sviluppo per la sicurezza e per la pace
E concludo signor Presidente
Affrontando l'ultima questione quella del mancata applicazione della legge italiana sul commercio delle armi
Io certo mi unisco alla denuncia fatta dai colleghi a proposito dei inadempienze del governo
Ma continuo a ritenere
Che ci sia una impostazione sbagliata in questa legge come nelle precedenti leggi
Che hanno fruttato la materia del trasferimento dei marmi al terzo al Terzo Mondo finché si riterrà che
Il trasferimento di sistemi d'arma al Terzo mondo debba essere regolato sostanzialmente dalle leggi
Del mercato della domanda dell'offerta seppur seppur con il controllo seppur attraverso la né ci città di autorizzazioni eccetera eccetera finché sì manterrà questa impostazione non si riuscirà mai da affrontare in maniera seria questo problema io credo che il problema e la soluzione
Sia e possa essere la seguente cioè nel momento in cui si
Riconosce che il trasferimento di armi ai Paesi del Terzo Mondo non rappresenta semplicemente un trasferimento di beni come gli altri
Ma rappresenta sostanzialmente un accordo di assistenza militare con i Paesi appunto verso i quali si vogliono vendere delle are mi questa è credo l'impostazione di fondo
A partire dalla quale può essere creata una seria politica della sicurezza è anche una seria
Politiche per quanto riguarda il settore militare industria questa mozione aggiunge un altro elemento a questa
Impostazione che io non mi stanco
Di ripetere ogni qualvolta affronto questa tematica il problema del trasferimento le armi oggi deve essere inserito all'interno non s'soltanto di accordi di assistenza militare ma dev'essere inserito all'interno di accordi di assistenza
Sociale di assistenza Allo sviluppo oltre che di assistenza appunto di tipo militare soltanto all'interno dico questo quadro è possibile concepire dare una sul gioco concepire un'effettiva politica della sicurezza e regole lamentare efficacemente il problema del trasferimento delle armi
Non a caso
Il Parlamento ha voluto trasferire al ministero degli esteri la maggior parte delle competenze per quanto riguarda il trasferimento di e sistemi Dharma ecco non basta
è necessario che questo aspetto non sia scisso da tutti gli altri aspetti
E cioè da tutte le altre questioni che ho cercato in qualche modo prima di elencare ecco signor Presidente e signora Presidente del Governo quali possono essere le linee portanti di un'azione di governo
Rivolta a tutti gli altri interlocutori amici o meno amici
Sulla base della quale e possibile costituire realizzare una politica estera italiana degna di questo nome sulla quale è possibile fare in modo che anche questo DOCUP
Vento che questo documento signor Presidente non finisca come gli altri nel dimenticatoio ma produca un effettivo beneficio per le sorti del
Del mondo realizzi e comunque contribuisca a realizzare quel accordo generale quell'accordo mondiale a favore la sicurezza dello sviluppo
Di cui oggi esiste non soltanto la domanda ma esistono obiettivamente storicamente le condizioni grazie
E con questo intervento dell'ex parlamentare radicale Roberto Cicciomessere pronunciato alla Camera il quattordici maggio mille novecentonovantuno concludiamo che in questo momento di informazione di riflessione realizzato con la registrazione
Tratte dall'archivio di radio radicale in precedenza abbiamo proposto una sintesi di un convegno organizzato dal Partito radicale nella marzo novantuno
Sulla mozione che poi venne discussa e approvata alla Camera e l'intervento di Roberto Cicciomessere ne è una testimonianza
Per un trattato di non proliferazione sulle armi convenzionali avete ascoltato tra gli altri interventi di Emma Bonino di Marco De André s