"Lavoro" Conferenza nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dei Democratici di Sinistra org. c/o Hotel Ergife - via Aurelia (Roma, dal 29 al 31 gennaio)

Bassolino
Luigi Berlinguer Pier Luigi Bersani
Giorgio Bogi
Paolo Brutti Claudio Burlando
Beppe Chiarante Vannino Chiti
Famiano Crucianelli
Biagio De Giovanni Leonardo Domenici
Piero Fassino Pietro Folena Alfiero Grandi
Renzo Innocenti
Francesca Izzo
Giovanna Melandri
Enrico Morando
Fabio Mussi
Franco Passuello Vinicio Peluffo Giorgio Ruffolo Cesare Salvi la sottoscritta Carlo Smuraglia Antonella Spaggiari Livia Turco Vincenzo Visco
Gianluigi Bruni
Gennaro Cetara Salvatore Di Corato
Dino Corvo
Silvia Paparo
Lorenza prendono nome Salvatore Costa Rapisarda Luciano Zare eletti Marco semplice preghiamo i compagni della presidenza di sedersi al tavolo
Care compagne cari compagni
Diamo inizio ai lavori
Care compagne e cari compagni
E con una grande emozione
Che dopo inizio alla prima Conferenza nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori Bay Democratici di sinistra
Emozione perché i soggetti della nostra Assemblea e il contesto in cui avviene sono stimolanti e io ritengo di buon auspicio
Il partito è diventato la casa di più culture politiche che intendono essere unite da valori sociali condivisi e sicuramente uno di questi riguarda il mondo del lavoro
Il governo del Paese vede un Presidente del Consiglio espresso dal nostro partito e cioè per noi per lavoratori motivo di molte speranze ed aspettative
La Conferenza sappiamo tutti ha subito alcuni slittamenti dovuti ad avvenimenti politici importanti e imprevedibili tra cui la formazione appunto dal governo di Massimo D'Alema
E l'elezione del nuovo segretario nazionale del partito Walter Veltroni
Alcuni compagni lo so avevano perso la speranza di vederla realizzata e invece eccoci qui
Questa nostra conferenza è la conclusione di un percorso fatto di tante assemblee di federazione e regionali per la precisione le assemblee di federazione sono centocinque o centootto nell'ultima nell'ultima giornata
E sono assemblee che si sono svolte in tutto il Paese in una diffusa mobilitazione è un generoso sforzo e anche faticoso lo sforzo del Partito del lavoro in tutto il Paese
Questo è un evento politico rilevante quindi innanzitutto per il partito perché si sente un forte desiderio e il bisogno di discutere di confrontarci sui temi del lavoro
E penso quindi che la conferenza possa essere un punto di partenza del dibattito e che possa contribuire a precisare una linea politica del lavoro legata ad una forte identità programmatica del partito
Fuori da schematismi o ideologismi discussa e condivisa
E il vento politico perché i soggetti che qui sono presenti e prenderanno la parola provengono da realtà diverse porteranno esperienze visoni speranze differenti
Di lavoratrici ed i lavoratori di parlamentari e di amministratori di ministri ed i dirigenti politici e sindacali
Le battute sulla flessibilità di questi giorni accendono i riflettori della cronaca su questo appuntamento
Che è un incontro importante per il partito malaugurio e l'ambizione che ci siamo proposti
è che questi giorni di serrato confronto sul lavoro e sviluppo possano varcare i confini dei Democratici di sinistra
Possono contribuire a dare visibilità al lavoro e soprattutto ai lavoratori bel paese
Uno degli obiettivi della conferenza infatti e quello di riaffermare la centralità del lavoro nelle politiche di sviluppo perché i caratteri strutturali della crisi dell'occupazione lo richiedono
La sinistra in Italia ed in Europa a oggi l'occasione storica di imprimere una svolta nelle politiche di sviluppo in direzione della piena e buona occupazione
Attribuendogli la stessa importanza della stabilità monetaria e del risanamento finanziario
Politiche del lavoro che investano sul capitale umano e che come il patto sociale diano voce creino sinergie positive alleanze
Su un progetto di sviluppo tra i soggetti che producono beni e valori
Che riavvicini non le politiche economiche con quelle sociali
Ci chiederemo in questi giorni che compito alla sinistra quale compito il partito di fronte ad un mondo del lavoro così
Profondamente mutato quali risposte per avviare la risoluzione dei problemi dell'occupazione dei diritti
Sappiamo che l'attuale fase di cambiamento del sistema produttivo presenta caratteristiche di eterogeneità del mercato sostanzialmente di instabilità del posto di lavoro
Disco composizione del lavoro di perdita di identità sociale dei lavoratori
Nuove quindi sono le prospettive ed è e nel lavoro
Basso numero di occupati con punte drammatiche per i livelli occupazionali in alcune zone del Paese che significa di fatto l'esclusione sociale di gran parte di donne di giovani e non solo
La riduzione del lavoro garantito a tempo pieno l'assenza di tutele per nuove fasce di lavoratori
Inoltre il riconoscimento del lavoro è minore nonostante il mutamento tecnologico richieda maggiore qualità allora primo compito della sinistra è il governo dei cambiamenti
è la valorizzazione del lavoro attraverso un maggiore riconoscimento materiale e simbolico in quanto valore sociale
E la ricostruzione di un'identità sociale dai lavoratori che vivono oggi la solitudine della loro condizione attraverso risposte specifiche
Perché compito della sinistra è ridare senso al lavoro soprattutto nel momento delle grandi trasformazioni epocali che fanno cambiare lavoro troppo in fretta e che insieme fanno crescere i disoccupati senza lavoro
A partire dai valori fondanti confermati nonostante le difficoltà
Accornero scrive che la disoccupazione esalta il valore del lavoro più di quanto lo deve prima
Infatti la preoccupante lettura di alcuni filosofi economisti sulla fine del lavoro e sulla sua retrocessione in attività
Si scontra con l'aspirazione forte e motivata dei disoccupati al lavoro con la elle maiuscola
Ma anche nuovi valori legati ad una nuova cultura del lavoro oltre quello industriale produttivo maschile
Che ha caratterizzato il nostro secolo legata ad una nuova qualità dello sviluppo basata sull'estensione delle politiche sociali
E ancora una domanda la politica ha saputo interpretare tutte le novità che il mondo del lavoro pone ed il partito rappresenta oggi pienamente la parte lavoro che è il fondamento del suo radicamento sociale
Occorre ritornare alla nostra ragion d'essere allo spirito di servizio della politica
Io credo occorra con umiltà leggere la società e di incontrarla occorre restituire materialità all'azione politica
Combattere l'esclusione sociale e le ingiustizie difendere i più deboli
Insieme occorre essere partito di governo e non del governo tornare ad essere riferimento politico per i lavoratori allargare la nostra rappresentanza sociale
Occorre per quanto ci riguarda ridefinire l'organizzazione del partito del lavoro
Rafforzare i legami più tradizionali che si sono fortemente allentati divenire riferimento per i nuovi soggetti per tutti quelli che guardano con preoccupazione al loro futuro
Per tutti i lavoratori che aspirano la qualità del lavoro per chi vuole poter vivere il lavoro in armonia padroni della propria vita intera
Ciò è compito del partito tutto perché le questioni dello sviluppo dell'occupazione i problemi che riguardano il mondo del lavoro sono rilevanti nelle politiche e nell'identità dei Democratici di sinistra
Perché il lavoro è una parte fondante di un partito di uomini e di donne della sinistra è una collocazione fonte connotazione fondamentale della nostra identità l'esperienza personale alla presidenza del Consiglio delle lavoratrici e dei lavoratori che ho avuto l'onore di sostenere in questi anni
Mi ha permesso di toccare con mano l'impoverimento della nostra organizzazione la difficoltà a rappresentare l'universo dei lavori
E anche le resistenze per l'attivazione di un dibattito approfondito del partito sui temi a tutti i livelli
Sono convinta compagni che la militanza senso se può diventare partecipazione attiva
In un circuito di ascolto reciproco
Sono certa che il partito possa divenire ricca sede di idee se saprà accogliere e valorizzare le competenze dei lavoratori insieme a chi di lavoro si occupa creando sinergie anche nel dibattito politico tra chi lavora e chi dirige
Ritengo che le scelte politiche si potranno arricchire se non avranno timore il timore del confronto con la realtà rappresentata dai lavoratori
E che le lavoratrici e i lavoratori partecipi saranno anche convinti porta voci delle scelte se si sentiranno protagonisti di una nuova fase della politica e nella costruzione del nostro partito
Il Congresso certo il luogo deputato per un la sua definizione ma già in messaggi e le risultanze della conferenza potranno anticipare un percorso di ricostruzione del partito e del suo insediamento
Così come il segretario Veltroni ha delineato sin dalle prime battute dopo la sua elezione
Per questo auspico rafforzamento del consiglio attraverso il riconoscimento del suo ruolo di rappresentanza politica e nell'elaborazione delle politiche del lavoro
Ritengo indispensabile anche un investimento materiale si diceva di uomini e mezzi che ne permette l'affermazione di una più marcata soggettività politica e organizzativa
I compagni che di lavoro si sono occupati in questi anni quelli di più antica militanza che hanno in qualche modo resistito vogliono sapere ce lo hanno chiesto in tanti
Se qualcosa cambierà se le loro idee ed esperienze potranno contare di più
Se si vorrà dare visibilità al lavoro consapevoli che ciò non può bastare se non ci sarà un diffuso impegno di tutto il partito per conquistare altri soggetti il popolo femminile
E le nuove generazioni alla politica attiva
E questo compagni l'idea l'impegno che già ci proponiamo che la Conferenza apra una nuova stagione che coinvolga tutto il partito
E che concentri l'attenzione sui temi del lavoro contribuendo all'allargamento della nostra rappresentanza che partecipi alla costruzione di obiettivi di programma
Vicini ai problemi quotidiani delle persone ed è con questo impegno con questo boom augurio che ora do la parola per la relazione introduttiva ad Alfiero Grandi responsabile nazionale dell'area lavoro
Questa conferenza delle lavoratrici e dei lavoratori ha caratteristiche profondamente diverse da iniziative simili convocate nel passato
Non si tratta infatti soltanto di chiamare a raccolta le forze per offrire un quadro di orientamento politico all'azione del partito sui problemi del mondo del lavoro
Proprio lo svolgimento della preparazione della Conferenza ci ha detto con chiarezza
Che oggi il problema è anzitutto di costruire una nuova e più forte presenza organizzate radicata nel mondo dei lavori e di quanti cercano un lavoro
Anzitutto tra i giovani e le ragazze che sono tanta parte dei quasi tre milioni di disoccupati del nostro Paese che in questo a un triste primato europeo
è del tutto evidente che il centrodestra non ha proposte sul lavoro né tanto meno sull'occupazione se non quella di aspettare gli eventi
Noi riteniamo che tutte le energie tutte le risorse debbano essere utilizzate per mettere al centro il lavoro e in particolare l'occupazione che il problema più grave specialmente nel Mezzogiorno
Questa è la ragione della nostra iniziativa politica della nostra presenza nel governo
Il nostro partito e la parte fondamentale della sinistra di governo nella coalizione che ha battuto il centrodestra nel novantasei
Abbiamo importanti responsabilità a livello locale regionale ed è un golpe nel governo nazionale con la Presidenza del Consiglio D'Alema
La presidenza del Consiglio affidata a D'Alema ha senza dubbio un carattere simbolico molto impegnativo per tutti noi
Non ci sfugge la responsabilità politica e la forte esposizione che questo comporta
Ci sono attese verso la sinistra ed è naturale che sia così perché questo avviene come reazione ad un ciclo politico che in Europa visto vincenti le forze neoliberiste
Siamo consapevoli del rischio se le risposte non dovessero essere all'altezza delle aspettative
Il nostro paese vive da troppi anni una lunga transizione dopo una crisi che ha travolto pilastri fondamentali del quadro politico italiano mettendo a rischio l'equilibrio istituzionale e l'unità nazionale
Si è allargato il solco tra cittadini e politica
E le crescenti astensione dal voto ne sono un sintomo preoccupante che colpisce anche la sinistra
Occorre che la politica si occupi di più dei problemi reali delle persone e appaia meno come manovra offrendo al giudizio degli elettori la scelta tra diverse soluzioni su cui potere scegliere
Condividiamo i moniti contenuti nel discorso di fine anno del Presidente della Repubblica a questo proposito la crisi politica ed istituzionale del nostro Paese ha distrutto alcuni partiti ma ha colpito tutti e in una certa misura ha messo in discussione l'idea stessa di politica
Intesa come partecipazione attiva al governo consapevole e democratico dei processi
Per governare occorre un forte sostegno popolare e un radicamento forte nelle forze migliori del Paese
La sinistra non è al Governo per lasciare le cose come stanno
Oggi dobbiamo in una certa misura ristabilire una sintonia con la parte migliore del Paese ricreando il clima che ha portato alla vittoria del novantasei sul centrodestra e che ha impedito la crisi di governo nel novantasette
Nell'autunno scorso c'è stata la crisi del governo di centrosinistra e i suoi effetti continuano ancora oggi dobbiamo porci l'obiettivo di ristabilire un rapporto forte con le energie politiche sociali che hanno condiviso l'azione di risanamento contro il blocco sociale della rendita e della conservazione
Se guardiamo a queste esigenze dobbiamo ammettere con franchezza che lo stato di salute del partito non è buono e in particolare e ad un punto che ci preoccupa il rapporto con il mondo dei lavori
Questa conferenza è chiamata a dare proprio su questo un contributo anche in vista del nostro prossimo congresso
è uno essenziale che i Democratici di sinistra riconoscono nel mondo dei lavori una radice fondamentale del loro essere costitutivo
La risposta eh sì siamo un partito di sinistra che ha importanti consensi elettorali nel mondo dei lavori ma non ci basta
L'anima e la forza di un partito come il nostro esistono se hanno radici profonde nel corpo sociale di riferimento di cui il nostro partito deve se aprire saper esprimere di interpretare i sentimenti profondi
Del resto questo è parte del più generale rilancio del partito in cui è impegnato il gruppo dirigente dei Democratici di sinistra
Si è aperta un'epoca del tutto nuova nel rapporto tra l'Italia e l'Europa ma ci sono ricette politiche economiche sociali che sopravvivano alla mancanza dei presupposti che le giustificavano
Se non ci rassegniamo ad essere parte di una politica solo mediatica
Che è un dio che si potrebbe dire parafrasando il Manzoni atterra e suscita se non vogliamo cioè che la democrazia sede stringa ad una partecipazione che potrebbe divenire possibile solo su base di censo ritornando al futuro del potere riservato ristrette oligarchie
Occorre che grandi masse possono farsi sentire possono fare sentire la loro voce attraverso i partiti e naturalmente le grandi organizzazioni sociali
La complessità delle società più avanzate non consente infatti di ridurre ad un unico aspetto per quanto importante la rappresentanza della società
Le forme e in modi in cui la partecipazione politica si può svolgere sono certamente diversi dal passato
Basta pensare alla frantumazione di vecchi legami sociali e produttivi e al ruolo della persona nella società che oggi è certamente molto più sentito
Questa reinvenzione è necessaria altrimenti si determina una distorsione che concentra l'attenzione in modo prevalente sull'azione del governare più che sulle grandi ragioni che la legittimano
L'antidoto è un solido rapporto con i cittadini ma i cittadini hanno una concreta e condizione sociale certo diverso dal passato
Meno nitida di quella foto in bianco e nero a cui ci avevano abituato l'economia e la Società fordista
La semplificazione sociale lasci al passo ad una complessità e gli stessi confini tra lavoro dipendente e non sono più sfumati diverso
A volte i percorsi sociali si intrecciano a volte si sovrappongono per la fotografia della società di oggi occorre un'alta definizione dell'immagine più sofisticata
Tale da cogliere le sfumature per questo lo chiamiamo mondo dei lavori senza dimenticare chi vorrebbe lavorare e non riesce a farlo
L'occupazione e il connotato essenziale dei problemi dell'Italia di oggi
La complessità sociale può portare ad una difficoltà di definizione univoca e tuttavia c'è una grande parte della nostra Circe società
Che ha sicuramente caratteristiche di dipendenza di subalternità nel lavoro al di là delle definizioni giuridiche
L'analisi delle contraddizioni ha usato nel tempo formule diverse
Prima la società dei due terzi poli dei tre quarti oggi c'è chi ritiene che solo il venti per cento di chi lavora avrà una condizione degno di questo nome il resto sarà solo precarietà e l'incertezza
Il connotato comune di queste analisi e la tendenza la divaricazione sociale con l'emarginazione di quanti non avranno un patrimonio di conoscenze sufficienti per restare in campo
Ad esempio gli Stati Uniti si segnalano una crescente polarizzazione sociale e la crisi del corpo intermedio
Non dimentichiamo che questo offre anche una chiave di lettura sociale per i problemi dell'ordine pubblico
La divaricazione sociale avviene proprio mentre all'innovazione tecnologica e mettono a disposizione enormi potenzialità per la persona
E l'aprirsi di nuove contraddizioni restano anche vere e proprie correnti del Golfo come in Italia la percentuale sostanzialmente invariata da decenni dei laureati che provengono da famiglie operaie
Malgrado la complessità il mondo dei lavori ha bisogno comunque di avere un punto di vista generale dei processi in corso per uscire da una condizione di subalternità
A volte nella stessa persona si sommano più figure sociali ma questo non fa scomparire la subalternità né elimina l'emarginazione
Il dottor Guidi ha recentemente rivendicato l'azionista di maggioranza la decisione nell'impresa figuriamoci se questo non è ancora più vero per i lavoratori Subalpina subordinati
Da qualche parte viene avanzata la suggestione che le diversità non si sarebbero ormai più
Al contrario partendo da una chiara individuazione dei diversi ruoli di partenza occorre porre il problema di un equilibrio sociale
Che non può che essere il risultato di un processo di costruzione di pari opportunità a favore dei più deboli mai realizzato una volta per tutte
Altrimenti come si spiegherebbe il ruolo centrale ore oggi attribuito la concertazione e che fondamento sociale politico potrebbe avere per il futuro
Il mondo dei lavori e il Paese hanno bisogno di un governo del cambiamento economica e sociale
Che non sia schiacciato sulla logica Malthus Diana di spreco di ricchezze di capitali la cui parte più importante ricordiamolo è il capitale umano
L'Italia ha certamente nel capitale umano la sua principale risorsa
Per potere realizzare un governo dei processi in cui la modernizzazione avanzi di pari passo con i valori della sinistra
Occorre un rapporto politico forte con aree fondamentali della società e in particolare con il mondo dei lavori
La struttura organizzata della politica deve essere una sede di effettiva discussione sulle scelte
Per dirla ancora più chiara può essere che la struttura dei consigli delle lavoratrici e dei lavoratori dei il nostro partito di cui ha parlato poco fa Rita si chi che sono organi consultivi non sia sufficiente
Ma deve essere chiaro che di qui occorre partire per andare oltre e che per farlo occorre ascoltarli e farli pesare nella vita del partito
Altrimenti le forze che oggi sono disponibili che il lavoro preparatorio della Conferenza rimesso in campo si allontaneranno di nuovo dall'impegno politico attivo
Dobbiamo avere il coraggio di mettere cìncali sa una potenziale dialettica politica sui problemi del lavoro occorre cioè che ci sia uno spazio reale di intervento e di discussione e oggi non è così nella preparazione della conferenza abbiamo toccato con mano le difficoltà nel rapporto con aree di lavoratori laddove il partito non è riuscito di intervenire sui problemi
E al contrario abbiamo registrato un clima positivo quando questo è avvenuto se non acquisiamo questa com'consapevolezza non capiremo mai dove il problema da risolvere per rivitalizzare il partito
Autorevoli studiosi ritengono addirittura impossibile che nella società moderna possa esserci partecipazione alle decisioni
Ricordo le preoccupazioni di Dahrendorf sui pericoli che corre la democrazia moderna di fronte alla globalizzazione dei mercati e all'emergere di sedi decisionali estranee alla fisiologia della democrazia
Legata agli Stati nazionali
Non dimentichiamo nemmeno che siamo pur sempre il Paese che ha fatto scuola in Europa per il rapido emergere di un partito azienda la cui forza e negli strumenti di informazione
Eppure partecipare è possibile oltre che necessario purché non si alzino le mani di fronte alle novità della sfida
E vengo usata l'arma più importante che nessuno strumento mediatico per quanto forte può sostituire la partecipazione attiva dei soggetti singoli ed associati come si spiega altrimenti la crescita del volontariato valutato dall'Istat in quasi quattro milioni di persone se non appunto nel rifiuto delle persone o almeno di una parte di esse
Di essere ridotte a strumento passivo nella società
Lo stesso problema si pone in quella cellula essenziale dell'economia che il rapporto di lavoro
Il rapporto di lavoro non esaurisce il terreno dei rapporti tra le persone e tuttavia resta molto importante per di più come ha detto il compagno Rabolini operaio dell'augusta di Cascina Costa L'Unità
Se i metalmeccanici riusciranno a conquistare la banca ore e a ridurre l'orario rapporto la flessibilità ci saranno anche nuove energie per il volontariato e per interventi sociali
La legittima richiesta di chi lavora di avere un ruolo non meramente passivo e ancora più giustificata di fronte al capitale di intelligenza attiva e di conoscenze che oggi è sempre più richiesto a chi lavora
Il problema che si pone per noi è parte di un problema che riguarda l'intero sistema politico la società l'economia la domanda a cui la nostra iniziativa deve rispondere e appunto quanto conta quanto dovrebbe contare la persona che lavora nella società attuale la condizione per rilanciare il ruolo e partecipazione politica almeno per quanto ci riguarda che ci sia un chiaro e riconoscibile patrimonio di valori della sinistra
Una sinistra che ha la legittima ambizione di governare i processi e non rifugge dalle responsabilità
Anzi volo offrire un punto di riferimento proprio alle aree della società che solo attraverso questo canale politico possono diventare forza di governo come il mondo dei lavori
Ma occorre tagliare di netto con la pretestuosa discussione che la sinistra non avrebbe più senso per la mancanza di differenze con la destra le differenze ci sono e la sinistra forza di cambiamento della società
Ha da temere soltanto dal sono tutti uguali che porta dritto all'astensione
Ha ragione del loro quando richiama la sinistra definire le sue proposte partendo dal suo patrimonio di valori come libertà eguaglianza solidarietà a non avere paura di essere una forza di trasformazione anche Norberto Bobbio si è impegnato recentemente a riaffermare con forza le Regioni teoriche dell'esistenza e dei principi della sinistra
Il liberismo oggi ha subito un appello una pesante sconfitta politiche in Europa
E i diversi filoni della sinistra europea possono e debbono candidarsi a governare i processi
Con la stessa forza con lo stesso vigore con cui libro i liberisti proposero le loro soluzioni a partire dalla fine degli anni Settanta
Da ai valori della sinistra può nascere un concreto progetto politico da proporre al Paese e in particolare alle forze che come il mondo dei lavori ne costituiscono l'insediamento sociale più forte e più naturale
Abbiamo le energie per realizzare questa radicale inversione di tendenza
Molto dipende dalla capacità di ridare fiducia alle forze che già oggi sono disponibili
Molto dipenderà anche dalla nostra capacità di parlare al mondo dei lavori attraverso proposte forti e chiare dando vita conseguenti iniziative politiche
Abbiamo anche bisogno di compiere un'importante innovazione politica rispetto agli ultimi decenni oggi nessuno almeno nel nostro partito mette più in dubbio in discussione l'autonomia del sindacato in altri periodi per imporre l'autonomia sono stati necessari veri e propri strappi
Oggi per i Democratici di sinistra l'autonomia del sindacato è un punto fermo
Questa acquisizione non può essere rimesso in discussione
Tanto più dopo il voto delle rappresentanze nel settore pubblico da cui emerge con chiarezza che il sindacato ha il suo punto di legittimazione più che mai nel mondo del lavoro che eletto più di cinquanta mila delegati per parte nostra vogliamo aiutare questo processo che può dare nuova forza al sindacato e per questo occorre approvare al più presto la legge sulla rappresentanza sindacale
Con l'obiettivo di estendere l'elezione delle rappresentanze a tutto il mondo del lavoro
Così avremo un sindacato ancora più forte e più legittimato in grado di porre con forza l'estensione alle ombre sta i contratti cioè per tutti gli interessati
E di svolgere pienamente il ruolo che gli compete nella contrattazione e nella concertazione
Per di più gli esiti elettorali dicono con chiarezza che dal voto nel settore pubblico esce una semplificazione significativa delle sigle sindacali ed è confermato il ruolo preminente di CGIL CISL UIL
Anche per questo risultato si può guardare con qualche rinnovata fiducia la ripresa del percorso per l'unità sindacale non dipende da noi altri sono i protagonisti e soprattutto le sedi in cui prendere queste decisioni
E tuttavia per quanto possiamo influire diciamo con chiarezza che siamo a favore dell'unità sindacale
E sarebbe importante per l'Italia che CGIL CISL UIL riprendessero il cammino per costruire un grande sindacato unitario pluralista e democratico
Con queste premesse nessuno può avere dubbi sul significato reale della nostra richiesta ai quadri sindacali che aderiscono ai Democratici di sinistra a partire dai luoghi di lavoro
Di portare la loro capacità di essere interprete del mondo dei lavori
Nell'ambito della vita del nostro partito con grande forza questa richiesta è naturalmente rivolta a quanti sono iscritti o hanno simpatie per il nostro partito
Ma aggiungo anche che oggi non esiste una vita di partito segreta e riservata la discussione tra di noi avviene alla luce del sole si potrebbe dire perfino troppo
Ci interessa il contributo di quanti vogliono discutere con noi anche senza essere parte del nostro partito
Non a caso a questa conferenza abbiamo invitato a prendere la parola i segretari generali di CGIL della CISL e della UIL
Senza quattrini questo patrimonio di esperienze e di energie ed intelligenze non riusciremmo ad essere come vogliamo un'importante sede di partecipazione politica per il mondo dei lavori naturalmente questo non basta
Dobbiamo conquistare energie nuove incoraggiando soprattutto le forze più giovani del mondo dei lavori
Ad avere fiducia ad assumere un ruolo politico attivo nel nostro partito
Per questo obiettivo occorre condurre un'iniziativa politica forte con proposte e scelte precise con vere e proprie campagne di iniziative politiche in particolare verso i nuovi lavori su cui tornerò più avanti
La nostra scommessa che sia possibile in questi Italia che è entrata con i noti sacrifici nell'euro uno sviluppo di qualità sulla base di una piena valorizzazione del ruolo di chi lavora
E con l'ambizione di utilizzare tutte le risorse umane esistenti
Per questo parliamo di piena occupazione e come abbiamo scritto nel documento preparatorio di buona occupazione
Così lavoriamo per una crescita del peso della partecipazione e per il pieno riconoscimento dell'apporto professionale di chi lavora
Il mondo dei lavori ha dato in questi anni un contributo fondamentale al risanamento del nostro Paese oggi riconosciuto da tutti
Sia per il contributo dei sindacati sia per il ruolo di governo che ha svolto la sinistra che si richiama al mondo dei lavori senza questi apporti risanamento non sarebbe stato possibile
L'Italia ha evitato una grave crisi perché è stato costruito con coraggio il risanamento dei conti pubblici portando l'inflazione entro limiti di sicurezza ed è stata salvaguardata l'unità nazionale del Paese
Questo ha consentito una discesa degli interessi sul debito pubblico di circa settanta mila miliardi un calo dei tassi in tutto il sistema economico calcolando in più di novecento mila miliardi l'indebitamento delle imprese
è evidente per loro il valore del calo degli interessi
L'Italia entrato nell'euro con un sostanziale consenso che ha accompagnato tutta l'azione del governo Prodi anche per la capacità di distribuire i pesi del risanamento in modo equo nella società
Non ci sono stati lo ha ricordato Bertinotti massacri sociali nell'azione di risanamento come sarebbe avvenuto se avesse governato il centro destra
Eppure nonostante un diffuso scetticismo del centrodestra questo risultato è stato raggiunto grazie al contributo dei sindacati che dal novantatré hanno garantito moderazione salariale
E a quello delle sinistre nell'azione del risanamento e del Governo
Da maggio con il raggiungimento dei parametri necessari per l'entrata nell'euro si sono verificati due processi tra loro opposti da un lato ha preso corpo la volontà di passare da un'azione centrata sul risanamento ad una con al centro lo sviluppo e occupazione resa possibile proprio dei risultati raggiunti
Dall'altro è iniziato una sorta di rompete le righe che ha portato alla fine dalla maggioranza del novantasei quasi che il raggiungimento dei parametri di Maastricht e l'ingresso nell'euro avessero realizzato il programma
Mentre le ragioni dello stare insieme avrebbero dovuto portare a governare per tutta la la legislatura per ottenere entrambi risultati isolamento e occupazione
Il paradosso politico e che l'entrata nell'euro ha creato le basi per una fase nuova
Ed è a questo punto che è intervenuta la crisi del governo Prodi per questo vale la pena di ribadire un dissenso radicale con la scelta di Rifondazione di togliere la fiducia al governo per ragioni che non erano e non sono convincenti
Il governo che è nato da quella crisi con il concorso di forze di centro di sinistra ha fatto dello sviluppo e dell'occupazione soprattutto nel Sud il suo obiettivo principale
L'occupazione è un problema non solo italiano basta pensare ai diciotto milioni di disoccupati in Europa ma in Italia il problema dell'occupazione certamente più grave sia perché distrugge risorse umane già presenti sul mercato del lavoro sia perché frustra le aspettative le speranze dei giovani delle ragazze che si affacciano alla vita e questo non è certo il fondamento di un rapporto di fiducia tra le generazioni
La percentuale dei giovani disoccupati è salita dal trenta e cinque del novantatré al trentatré e cinque del novantasette nel Mezzogiorno la percentuale sale al cinquantasei e tre la disoccupazione si concentra essenzialmente nel Mezzogiorno
Non vanno trascurati alcuni segnali positivi ma non possiamo dimenticare la distanza tra questi e la consistenza drammatica della disoccupazione
L'Italia è uno dei Paesi europei con il più basso tasso di attività quarantasette virgola cinque della popolazione in età lavorativa
Così è per il tasso di attività femminile anche se è salito dal trentatré nove del novantatré al trentaquattro e otto del novantasette
Ed è anche l'unico paese europeo che non riduce il tasso di disoccupazione
Però per i risultati ottenuti nel risanamento del debito pubblico ci consentono come indicano sia la Finanziaria per il novantanove sia gli impegni presi con il recente patto tra governo e parti sociali di dare priorità ai problemi dello sviluppo e dell'occupazione
Uno sviluppo di qualità attento alla sostenibilità ambientale alle esigenze delle persone alla diffusione di innovazione e di cultura
Un forte impulso su sviluppo e occupazione deve venire anzitutto le bello europeo
L'accento sull'occupazione
è ormai un punto fermo livello europeo contrariamente alle tesi prima dominanti i piani per l'occupazione approvati dopo i vertici di Lussemburgo e di Cardiff hanno dovuto fare i conti con questa impostazione
Questi piani sono stati una novità rispetto al vuoto precedente
Sono stati costruiti su direttrici europee mentre le risorse e gli impegni restavano nazionali tra questi quelli italiano in verità non ha brillato per energie forza sui due obiettivi principali posti dalle direttive europee
Fare una proposta entro dodici mesi ai disoccupati di lungo periodo da almeno un anno ed entro sei mesi ai giovani in cerca di lavoro
Guardiamo con fiducia e con speranza al nuovo piano che il governo dovrà elaborare entro giugno
Ora l'aria è cambiata grazie alla presenza della sinistra in tredici governi su quindici in Europa
E negli ultimi incontri europei e iniziato una discussione che riconosce l'esigenza di una forte novità sull'occupazione
Non possiamo negare che c'è ancora da costruire una posizione politica europea su questi problemi
Se la sinistra europea che oggi i compiti di governo come mai avuto vuole rispondere alle aspettative deve avere il coraggio di una proposta politica forte
Da allora ha detto recentemente ora l'Europa di sinistra o crea lavoro o perde la sua occasione il compito di fornire idee nuove ed interventi per il lavoro in Europa tocca oggi alla sinistra di governo solo una chiara consapevolezza di questo compito storico può portare la sinistra rispondere alle aspettative
Il nostro paese poi a più di ogni altro ha bisogno dell'Europa proprio per le maggiori energie spese nella risanamento e per i minori margini di manovra
Le preposte le proposte venute dall'Italia per affrontare livello europeo questa nuova fase sono numerose
Usare la parte delle riserve monetarie non più necessarie
Togliere dal deficit corrente del tre per cento gli investimenti togliere dal conto del deficit corrente gli investimenti per grandi infrastrutture e reti europee queste ipotesi per ora non hanno trovato un accordo
Prendere più tempo per arrivare all'azzeramento del deficit è un altro modo per cercare di reperire le risorse necessarie per la ripresa
Perché il punto è questo di uscire ad immettere più risorse nell'economia europea
Il ciclo economico e debole e crescono le difficoltà sui mercati internazionali
Già questo da solo giustifica iniziative ma occorre puntare sul scelte di qualità emerso connessioni in grado di rafforzare di integrare tra loro le economie dell'Europa
C'è da augurarsi che il semestre a presidenza tedesca dell'Unione Europea sia in grado di imprimere una svolta in questa direzione
Occorre ricercare un progetto praticabile di sviluppo e di occupazione di livello europeo
Il prossimo congresso del Partito socialista europeo è chiamato a dare un impulso in questa direzione risanamento non può non deve essere sinonimo di stagnazione di sviluppo insufficiente di disoccupazione
è il momento di introdurre dei veri e propri obiettivi o parametri per l'occupazione a livello europeo che abbiano la stessa forza lo stesso carattere impegnativo dei parametri di Maastricht per l'euro
In questo senso sono importanti le sollecitazione ad una politica di sviluppo per l'occupazione che vengono da diverse parti ricordo tra tutti potrà sorprendere qualcuno l'insistenza del professor Modigliani
C'è chi ha voluto ridurre le proposte di Modigliani alla possibilità di licenziare posizione peraltro che io non condivido
Sottolineo che per Modigliani la possibilità di licenziare però inizierebbe quando si arrivasse al sette per cento di disoccupazione cioè quando l'Italia avrà almeno un milione di occupati in più è un'altra musica
Ma il padre ma il punto centrale del manifesto di Modigliani sta soprattutto nel riconoscere che la fase economica seguita gli shock petroliferi degli anni settanta è finita
Ed è ormai piegata l'inflazione di qui l'appello all'Europa perché assuma il ruolo attivo che le spetta nell'economia mondiale permettere al cella cento sullo sviluppo e sull'occupazione
Per affrontare questa nuova fase se non si vuole restare prigionieri del lasciar fare
De lasciare che le cose vadano come possono occorre spingere a fare le energie che si sono accumulate nel settore privato dell'economia anche in Italia
Queste energie vanno ora impegnati in una nuova stagione di Investimenti per allargare la base produttiva dei servizi avanzati con l'obiettivo dell'occupazione in particolare di qualità
Parlare oggi di piena occupazione non è agitare una bandiera astratta
Ma indica il compito storico della sinistra
In Europa occorre una forte sede di decisione sulla politica economica come del resto è necessario fare anche sulla politica estera sono riforme indispensabili e sono forse il limite più forte delle decisioni prese con il Trattato di Amsterdam
Inoltre l'unificazione graduale dell'Europa deve prestare attenzione al fisco al sistema contributivo che sono anche strettamente legati allo Stato sociale alla graduale unificazione dei diversi aspetti legati al lavoro
Sono ben note ad esempio le differenze salariali tra i Paesi europei e lei euro le renderà evidenti eleggibili
Non si tratta di unificare forzatamente per decreto i livelli retributivi o dello stato sociale
Ma di avere presente l'esigenza di una cornice europea ponendosi l'obiettivo di una graduale unificazione
C'è chi si è spaventato di fronte la proposta di costruire politiche fiscali e del lavoro europee
Su queste materie ci sono troppi veti troppe resistenze troppe illusioni di potere continuare a coltivare il proprio particolare
Se deve riprendere la domani la domanda interna dell'Europa anche attraverso adeguate politiche dei redditi necessario che vi sia una concertazione tra i paesi europei
è più difficile altrimenti che un singolo Stato europeo aiuti la ripresa e l'occupazione a beneficio di altri gradualità sì fuga dai pro
Per questo occorre scegliere tra la garanzia di qualche condizione di miglior favore rispetto ad altri Paesi europei e la capacità di scommettere fino in fondo sulla dimensione europea
L'euro è stato una difesa importante di fronte alle recenti crisi finanziarie l'instabilità finanziaria provoca crisi violente che hanno ripercussioni mondiali
E non basta avere un efficace Rete di protezione
Occorre un governo efficace dei processi mondiali oggi è fortemente condizionati dai movimenti di enormi capitali speculativi che si muovono senza vincoli e sono in grado di provocare crisi di dimensioni pericolose per tutti
Colpiscono i moniti le preoccupazioni venuti da Soros colpisce
La povertà in Indonesia che è cresciuta in misura sconvolgente dal venti al sessanta per cento
Il processo definito di globalizzazione comporta la capacità di governare questi processi individuando le sedi e le modalità per farlo
Proprio l'euro e le prospettive di integrazione economica offrono la possibilità all'Europa di ragionare sullo scenario mondiale
Troppo spesso anche a sinistra si sottolinea che il novanta per cento dei commerci europei avviene all'interno ma questo è un limite non un punto di forza
Manca troppo spesso una cognizione globale dei processi sulla tematiche ambientali si sono fatti alcuni passi avanti importanti ad esempio nelle conferenze internazionali sull'ambiente sono stati individuati dei primi obiettivi faticosi ma importante
Sull'ambiente si è riproposto anche il problema del rapporto tra Paesi ricchi e Paesi in via di sviluppo a partire dalla non risolta questione del debito di questi Paesi
Cancellare il debito ai Paesi che come Nicaragua sono stati colpiti da calamità naturali ha indicato un primo passo possibile tuttavia il problema è più di fondo
Si tratta di riconsiderare complessivamente il rapporto tra Paesi ricchi e Paesi poveri
Sia affrontando il debito sia propone proponendo un orizzonte economico in cui lo sviluppo dell'uno sia fattore dello sviluppo dell'altro
In definitiva è il tempo per mettere in campo un moderno piano di sviluppo degli anni Duemila rivolto ai Paesi più poveri sostenuto dai Paesi più ricchi la memoria corre al piano di ricostruzione del dopoguerra
Qui del resto sono le ragioni di lungo periodo dei processi di migrazione verso i Paesi ricchi processi che rischiano di sfuggire ad ogni possibilità di controllo e di regole è un fatto che per molti di questi Paesi e non solo perché ci sono guerre l'emigrazione ad ogni costo e l'unica risposta oggi possibile
E assume i connotati della disperazione umana quotidiana che conosciamo dai mezzi di informazione con i pericoli di instabilità derivanti sia dalla sua gestione criminale che dalla possibile reazione di rigetto
La legge recentemente approvata sull'immigrazione si muove in una linea giusta per tentare di regolare i flussi per sottrarli alla criminalità per stabilire rapporti costruttivi con i Paesi di origine
Tuttavia il problema è più di fondo e riguarda il futuro economico politico sociale intere aree del pianeta
Nel Mediterraneo poi si affacciano trecento milioni di persone in gran parte alla ricerca di un futuro verso questi occorre sviluppare una politica attiva
Non si può pensare ad uno sviluppo che sia la proiezione del passato né all'allargamento dismisura delle forme di consumo dell'ambiente di spreco delle risorse naturali di oggi
Non possiamo fare anche dell'ambientalismo buon mercato chiedendo solo ai Paesi più arretrati che non hanno mai avuto nulla di non fare quello che noi facciamo quotidianamente
Occorre mettere in campo una proposta dell'Europa anzitutto in grado di offrire una prospettiva le aspettative dei Paesi più poveri e di governare insieme i processi di riconversione e riqualificazione ambientale dell'economia
La crisi dei modelli asiatici ci conferma la debolezza di uno sviluppo senza regole e ci pone l'esigenza di una nuova regolazione dei processi a livello planetario
Del resto non dissimile è il problema di un Governo mondiale delle crisi che troppo spesso portano al diffondersi di guerre locali
L'apertura dei mercati è un processo irreversibile il problema non è sì o no alla globalizzazione ma come questa deve avvenire con quali regole
La parola d'ordine dell'Internazionale socialista importante globalizzare le regole regolare la globalizzazione
è il modo diverso con cui la sinistra può e deve affrontare questo processo occorre mettere sotto controllo alla circolazione dei capitali finanziari per controllarne e passarmi movimenti speculativi
Occorre attrezzare delle sedi mondiali di governo dei processi quanto sono costate le crisi dell'Asia oppure il Brasile quaranta miliardi di dollari
Il Fondo monetario e costretto di intervenire per evitare l'effetto domino ma lo fa dopo a costi molto alti con ricette inefficaci e che per di più provocano costi sociali gravissimi
I moniti del Papa a difesa di quelle che sono chiamate le zattere dei dei naufraghi del terzo mondo sono condivisibili
L'euro e l'Europa non sono fortezze in cui rinchiuderci ma al contrario solide piattaforme dal cui esercitare un ruolo attivo in uno sviluppo globale che affronti i problemi delle aree più povere del pianeta
Nel corso della preparazione la conferenza è stata avanzata la proposta della cosiddetta eticità dei prodotti si tratta in sostanza di ottenere il rispetto di regole fondamentali come ad esempio il divieto del lavoro dei fanciulli
Questione che si pone in particolare per alcune aree del mondo ma anche in Italia ovviamente la misure riversa occorre ottenere che nei prodotti vi sia una conferma immediatamente visibile che sono state rispettate alcune regole
E per rafforzare questo processo occorre arrivare alla rapida approvazione della Carta dell'Organizzazione internazionale del lavoro sui diritti del lavoro da rispettare nel mondo in ogni settore produttivo e dei servizi
Carta che verrà discussa proprio quest'anno
Come hanno dimostrato episodi recenti anche in Italia
La catena di comando dell'impresa deve porsi il problema del rispetto delle regole da parte di tutti i soggetti coinvolti
L'approvazione di che della carta di regolati a rispettare in materia di lavoro in particolare per quanto riguarda i fanciulli sarebbe il miglior modo per celebrare il cinquantesimo della Carta dei diritti dell'uomo
In questo contesto europeo e mondiale l'Italia deve ridefinire i propri obiettivi
Il nostro carattere di paese esenzione mente trasformatore delle materie prime delle Gin prodotti è sottoposto ad una forte sollecitazione di fronte a processi che tendono a ridurre il ruolo della produzione fisica tradizionale e a spostarla in altre aree del mondo
L'Italia ancora sei milioni di addetti nei settori industriali con una redistribuzione interna dalle più grandi a quelle più piccole
Il futuro del nostro Paese si gioca in larga misura nella capacità di ricollocare le nostre caratteristiche tipiche in una società che avrà quote crescenti di attività postindustriale e post fordista
Il nostro Paese sta uscendo da un difficile lungo periodo di risanamento ma la base produttiva è ancora di più nei servizi avanzati ne esce troppo ridotta
In alcuni settori c'è addirittura il rischio che l'Italia possa essere un importante supermercato per la vendita di prodotti e dei servizi avanzati degli altri
Il tasso di attività resta uno dei più basse d'Europa dall'inizio degli anni novanta il numero dei lavoratori attivi in Italia è diminuito di oltre un milione
Nei settori che vengono ritenuti strategici per il futuro siamo assenti o pochi importanti
Ci sono a questo proposito gliel'degli studi significativi dell'Enea e dell'Istat interverrà il professor Garonna dell'Istat che ci darà tra l'altro degli elementi in questa direzione
è fin troppo noto il ritardo italiano nel campo della ricerca che tuttora a un livello di spesa inferiore alla media europea
Per di più la spaccatura del Paese in due parti e finisce con l'aggravare i costi perché l'Italia alla congestione in una parte del territorio e nell'altra dell'inevitabile assistenza
Nell'economia del futuro la conoscenza sarà sempre di più un patrimonio decisivo un asse strategico per garantire la qualità dello sviluppo
Mi pare lucida una recente definizione che ha sottolineato come il nostro Paese vende poco cervello e tante braccia o si affronta un percorso verso un sistema fondato sulla qualità o la competitività si giocherà in futuro sul costo del lavoro che svalutare ormai non si può più le pur necessarie condizioni ambientali per lo sviluppo non sono sufficienti a realizzare i risultati necessari intendiamoci
Far funzionare la pubblica amministrazione creare moderne infrastrutture
Fornire servizi efficienti creare un sostegno all'impresa sono compiti essenziali su cui prima del governo Prodi e ora il governo D'Alema hanno sviluppato un forte e meritorio impegno
Tuttavia occorre qualcosa di più
L'Italia non può fare a meno di un'iniziativa per lo sviluppo e l'occupazione di livello europeo ma deve anche chiarire a se stessa la propria missione
In questa direzione muove un primo passo la Finanziaria novantanove che contiene misure per lo sviluppo per una ripresa degli investimenti
Il patto per lo sviluppo recentemente concluso tra governo e parti sociali fornisce un quadro e l'impegno più ampio su più anni
Il patto sociale una scelta di grande valore perché concentra insieme le energie del Governo e delle parti sociali a cui attribuisce un ruolo molto importante
Le carte ora sono in tavola
E le necessarie il gioco a rimpiattino che fino ad ora caratterizzato buona parte del comportamento dell'impresa
I salari contrattuali sono danni a livello del potere d'acquisto la produttività del lavoro è aumentata le misure fiscali e contributive preso dal Governo hanno fatto scendere il costo del lavoro nel novantotto del due per cento
Si sono ricostituiti i margini di profitto nel sistema delle imprese il senso del patto sociale
E di muoversi ancora di più per spingere il sistema dell'impresa di investire allargando la base produttiva dei servizi con l'obiettivo prioritario del Mezzogiorno
A questo punto come ha affermato il ministro Ciampi non ci sono più alibi per il sistema delle imprese occorre riprendere gli Investimenti scommettere sul futuro
E il monitoraggio previsto nell'accordo dovrà servire anzitutto verificare che il sistema dell'impresa impegnerà effettivamente le sue energie
Per quanto riguarda il sommerso il cui peso nel nostro prodotto interno lordo è valutato oltre un quarto sono importanti le misure rivolte a completare i cosiddetti contratti di emersione
Riuscire a portare in emersione questa parte dell'economia vuol dire rendere possibili nuove entrate contributive e fiscali per la collettività e insieme garantire ai lavoratori interessati un livello accettabile di condizioni di lavoro tuttavia una parte di questo sistema di impresa e semplicemente non è in grado di affrontare il mercato globale si pone quindi il problema di affiancare i contratti di emersione le misure collegate
Per lo più efficace per una ben precisa fascia d'impresa delle iniziative di rinforzo amento del sistema produttivo e delle aziende interessate
In definitiva e la qualità dei quelle aziende che deve crescere a volte la qualità degli imprenditori
Del resto queste parte di una più generale iniziativa che è necessaria per allevare elevare la qualità del nostro sistema economico per quanto riguarda l'orario di lavoro non si può espellere l'argomento dall'agenda politica la questione dell'orario di lavoro non può essere vista come un problema posto da Bertinotti e che la maggioranza del novantasei accettato solo per l'assegnazione
Rifondazione ha posto l'argomento in modo da renderlo ostico non solo alle imprese che hanno dimostrato su questo una diffusa vocazione conservatrice ma anche ad una parte del sindacato
Questo ha reso più difficile affrontare il problema ma la sostanza
Che è il tradizionale rapporto tra sviluppo e occupazione è oggi è radicalmente cambiato e la riduzione dell'orario di lavoro è uno snodo di questo nuovo rapporto
Sarebbe ben strano che oggi di fronte a ulteriori e più consistenti aumenti di produttività e a Domenti limitati del prodotto interno lordo non si ponesse il tema della riduzione dell'orario di lavoro
Non è il toccasana per l'occupazione
Ma la redistribuzione del lavoro la riduzione dell'orario sono un tema dell'oggi
I mutamenti nel lavoro obbligano ad affrontare in modo per così dire non fordista il problema dell'orario
Non va dimenticato tra l'altro che in epoche diverse sono state presentate diverse proposte sull'orario di lavoro a firma di Bassolino turco Mussi cordoni Stelluti
Queste proposte hanno posto la riduzione dell'orario di lavoro nel contesto dei tempi della vita
La riduzione dell'orario di lavoro ha degli effetti sull'occupazione ma è anche parte della più complessiva condizione di lavoro e quindi richiede un protagonismo attivo del sindacato
Le richieste dei metalmeccanici sull'orario ci sembrano ragionevoli proprio perché legate alla flessibilità e per di più poste sul naturale tavolo contrattuale
Chi diceva no la legge sei contratti dovrebbe ricordarlo per questo dall'inizio abbiamo parlato di una legge che sostenga la contrattazione
Non abbiamo mai creduto che la questione potesse risolverle risolversi con la sola indicazione della data di entrata in vigore delle trentacinque ore dal momento che l'orario reale è oggi tra le quarantaquattro e le quarantacinque
Il primo problema e avvicinare l'orario teorico a quello reale e per fare questo occorre affrontare seriamente la questione degli straordinari che vanno controllati e gradualmente ridotti
Solo su questa base si può porre realisticamente l'obiettivo di un percorso verso le trentacinque ore
Nella relazione scritta per ragioni di tempo non la riassumo nemmeno vi prego soltanto di guardarla c'è una proposta sull'orario di lavoro che potrebbe aiutare a costruire una soluzione accettabile
L'impegno preso dal governo al suo insediamento su questo punto deve essere mantenuto
L'obiezione più forte che viene avanzata sull'orario non è quella dei costi perché nessuno tra noi vuole compromettere la competitività delle aziende ma il dubbio che questa scelta sia incompatibile con la priorità del Mezzogiorno
In realtà è proprio lo sviluppo in alcune aree del Nord senza regole e limiti che sta portando la congestione il territorio più avanzato del Paese con costi sociali rilevanti
Al punto e l'ho sentito molte volte nelle Conferenze del sud che molti giovani emigrati dal Mezzogiorno sono dovuti tornare a casa loro per il costo della vita nelle aree che offrono possibilità di lavoro
Proprio una più forte ripresa economica
Di cui pure abbiamo bisogno
Rischierebbe di riaprire un dualismo degli affetti tra nord e sud e non basterebbe per ora ad evitarlo l'impegno per nuovi insediamenti di aziende del Nord in aree del sud sulla base delle iniziative di programmazione negoziata
Quindi la riduzione dell'orario richiedo una risposta complessa e deve essere al servizio di un'iniziativa complesse coerente il cui asse non può che essere la costruzione di un nuovo rapporto tra nord e sud
Se lo sviluppo del Nord avrà caratteristiche di controllo e di riduzione graduale dell'orario
Allora anche strumenti nuovi come la programmazione negoziata e il decollo degli strumenti di sostegno allo sviluppo nel Sud potranno dare risultati migliori
Queste strumenti infatti hanno l'obiettivo di promuovere nuove attività economiche nel Sud
E potranno sviluppare pienamente la loro attività
Rivolgendosi a multinazionali ad aziende locali in crescita ma anche e soprattutto all'importante indispensabile patrimonio di aziende insediate nelle zone più sviluppate del Paese
Per quanto riguarda gli strumenti di programmazione negoziata
Mi limito a sottolineare l'esigenza di una risposta certa sui tempi di valutazione dei progetti e sulla loro realizzazione compresa l'erogazione del finanziamento
Mi faccio interprete ad una richiesta che è venuta da quasi tutte le conferenze del Mezzogiorno
Questa è una richiesta precisa che rivolgo al governo molto e aspettative sono state caricate sugli strumenti della programmazione negoziata e quindi abbiamo bisogno di avere certezza sui tempi della loro attuazione e quasi una banalità dire che il lavoro è cambiato e cambierà ancora due dati Soldan soltanto c'è una riscoperta di vecchi mestieri che rischiano di sparire sotto i nostri occhi
Dall'altra l'Unione Europea ci dice che oltre mezzo milione di posti di lavoro rischiano di andare perduti perché non c'è una preparazione adeguata alle nuove tecnologie
Si perdono posti tradizionali che si potrebbero salvare si perdono posti innovativi che si potrebbero creare non è facile fare previsioni fondate
L'Italia ancora oggi più a detti l'agricoltura negli altri paesi europei e anche nell'industria e prevedibile che ci sarà una contrazione
Mentre ci sarà forse un'espansione dei servizi legati alla società dell'informazione e soprattutto alla persona
Così forme di organizzazione del lavoro di tipo fordista sono oggi in piena evoluzione anche se tutt'altro che scomparso
Nello scenario mondiale sono in atto forti processi di fusione che danno vita a colossi in vari campi
Si tratta di una vera e propria fusione Moni mania prodotto dal merger inglese che sta mutando gli scenari di potere dell'economia mondiale
Sempre più si diffonde un sistema di rapporti a Rete tra le aziende ma in una rete c'è sempre un punto centrale che sta in equilibrio con l'interdipendenza
Acquista un valore enorme e un'economia di sistema proprio dove è presente il peso delle piccole aziende i cui ruolo è divenuto importante non solo ai fini occupazionali
Tuttavia questo non ci deve distrarre dalla ricerca di una solida presenza in alcuni settori chiave per il futuro dell'economia
Nell'organizzazione del lavoro c'è ancora tanto Taylor ritmo le potenzialità messe a disposizione dalle nuove tecnologie vengono spesso complesse perché permane un'interpretazione arcaica dell'innovazione possibile
Tutto sommato è improprio parlare di vecchi e nuovi lavori perché in realtà gran parte dei lavori conosciuti sono coinvolti da processi innovativi
Da un lato quindi ci sono potenzialità innovative importanti che possono cambiare il lavoro la sua condizione il suo ruolo il suo apporto dall'altro l'organizzazione dell'azienda attendiamo a metabolizzare l'innovazione senza rimettere troppe volte in discussione gerarchie sedi consolidate di decisione di comando
Se i lavoratori devono fare i conti con i processi innovativi anche l'impresa è sono chiamate a rinnovare mentalità e modalità di decisione
Non va sottovalutata la sfida che ci viene dall'ingresso nell'euro
O il nostro Paese sceglie con decisione persegue in modo coerente un traguardo di qualità
Nella produzione nei servizi oppure inevitabilmente la pressione sul lavoro sir si riaprirà sui costi sul salario sui diritti e sulla condizione di lavoro
La stessa concertazione tra governo e parti sociali rischierebbe di essere rimesso in discussione in queste ipotesi
Ci auguriamo che non sia questo il significato delle preoccupanti difficoltà che sta incontrando il rinnovo del contratto dei metalmeccanici tanto più alla luce della conclusione del patto sociale
Il rinnovo del contratto alla luce della piattaforma presentate delle sue novità del tutto possibile
Per questo eserciteremo tutte le iniziative che siamo in grado di promuovere per favorirne una conclusione positiva e su questo c'è stata una piena convergenza con FIM FIOM e UILM dell'incontro di mercoledì scorso richiesto dal nostro segretario Walter Veltroni
Il patto sociale indica una strada in cui la competitività è fondata sulla qualità e quindi sul riconoscimento dell'apporto di intelligenza e di competenza professionale richieste a chi lavora
E in questo ambito che molte discussioni è possibile rotture sembrano superabili non perché non vi sarà conflitto ma proprio perché così si costruiscono le basi per una ricomposizione
Il nostro Paese al bivio ha grandi potenzialità ma corre rischi perché le basi oggettive per innovare sono insufficienti
Occorre mettere in rapporto la scelta strategica verso la crescita dell'istruzione della formazione con il lavoro a cui queste potenzialità sono destinate occorre che si sviluppa iniziativa per creare un vero e proprio sistema paese che punta sull'innovazione e in particolare sulla diffusione pervasività in tutti i campi
Se pensiamo al ruolo trainante che ha avuto per una fase recente la rottamazione delle auto
Non possiamo negare che è stata favorita una certa linea di consumi
Oggi occorre fare una scelta in grado di colmare il ritardo del nostro Paese nella diffusione nell'uso delle tecnologie legate alla Società dell'informazione
Il nostro Paese deve porsi l'obiettivo di superare un ritardo nell'ambito di quel complesso sistema che viene appunto definita Società dell'informazione
Basta guardare gli Stati Uniti per capire come siamo largamente perdenti in questo campo
Le tecnologie dell'informazione non possono essere usate come una semplice sta estensione una protesi dei mesi già conosciuti
Scegliere per il nostro Paese un intervento di sistema verso la società dell'informazione e ancora possibile perché restano alti i livelli di risparmio disponibile con una corte incentivazione
Si potrebbero realizzare livelli di diffusione di massa delle tecnologie informatiche della comunicazione della formazione per il loro uso con un'idea che deve tendere a permeare non solo all'economia ma tutta la società
Naturalmente sarebbe anche l'occasione per un progetto di nuova presenza del nostro Paese anche nella produzione delle relative tecnologie e dei sistemi applicativi ai compagni dell'Italtel hanno chiesto di intervenire
Cercheremo di farne parlare uno a nome di tutti
Possiamo appunto essere un interessante supermercato per altri oppure un paese che si sforza di a vere un proprio progetto in questo decisivo campo per il futuro economico e sociale
Solo in un ambito tecnologicamente avanzato il futuro del lavoro potrebbe vedere valorizzato il proprio ruolo
Così del resto è anche nel settore dei servizi pubblici a partire da quelli in via di privatizzazione e in particolare nella pubblica amministrazione dove occorre estendere e rafforzare il circuito virtuoso tra riconoscimento del buon lavoro e buon funzionamento dei servizi il cammino in questa direzione iniziato ma resta molto da fare
Continuare a essere allarmante la situazione della salute e della sicurezza del lavoro la salute l'integrità fisica di chi lavora solo un punto su cui non ci può essere acquiescenza
Occorre ridare forza gli interventi a tutela della salute di chi lavora
E in particolare rilanciare l'azione di prevenzione e anche di repressione di fronte al mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro
Occorre un vero e proprio progetto in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro concordato tra ministero della Sanità e regioni con l'apporto delle parti sociali
No perché non sono accettabili le condizioni in cui oggi è il mondo del lavoro
Né sono accettabili gli attacchi che vengono condotti alla sei due sei la legge sulla sicurezza che si fonda tra l'altro sulla piena responsabilizzazione delle parti sociali a prevenire più che a reprimere
è del tutto evidente che il il peso che alla ricerca per la modernizzazione del nostro Paese per un'innovazione diffusa nella società nel sistema produttivo nei servizi
Occorre una nostra connessione al sistema di ricerche europea
E in questo quadro favorire o l'impiego costante di risorse pubbliche e private mettendo in campo iniziative per trasferire alla ricerca nei sistemi di piccole e rimedi in prese l'Enea potrebbe avere una specializzazione di questo tipo e potrebbe acquisire sul mercato internazionale brevetti ed opportunità tecnologiche da trasferire alle piccole e medie imprese in rapporto con le iniziative delle regioni
La riflessione avviata sulla programmazione negoziata sui distretti economici locali potrebbe dare risultati maggiori
E anche per questo occorre procedere per dare sempre maggiori poteri a Comuni Province e Regioni con una particolare attenzione ai problemi delle grandi città
La società che abbiamo conosciute in passato aveva forti motori di aggregazione basta pensare al lavoro organizzato in grandi unità
Che erano di per sé occasione di rapporto tra le persone una base oggettiva per fare ascoltare queste voci collettive
Il loro peso specifico è fortemente diminuito per di più lo spostamento dall'industria al terziario delinea un quadro diverso della coscienza di sé ci sono fenomeni contraddittori
Da un lato l'astensionismo elettorale dall'altro la crescita associativa in tanti campi
è in questo solco che emergono fenomeno nuovi come il localismo oppure la tessera esazione dei processi e quindi è anche dei conflitti sociali lo stesso ruolo del lavoro operaio in profonda crisi di identità
Avere una funzione importante da svolgere nella società consentiva anche di sopportare meglio in passato le contraddizioni della vita quotidiana
In fondo si trattava di una particolare forma dell'uso della speranza che per la verità non dovrebbe essere proprio un partito politico come motore o di cambiamento sociale e insieme di stabilità e di coesione
Un quadro di coesione sociale è un obiettivo da raggiungere non già un dato a priori il futuro non è assenza di conflitto il conflitto è anche uno dei potenti motori della storia il conflitto è tra le persone tra le aree sociale
Del resto che questo abbia la libertà di svilupparsi e proprio di una società democratica e sappiamo che ce ne sono tante che questo diritto non ce l'hanno
Il vero problema non è eliminare il conflitto
Ma consentirgli di esprimersi secondo regole e quindi fare in modo che non sia fine a se stesso la concertazione si colloca in questo quadro e cioè la sede in cui punti diversi cerco non equilibrio per risolvere i problemi
Sottolinea in particolare che nel testo scritto ci sono due aspetti l'approvazione al più presto della legge sulla rappresentanza
E le regole per i conflitti preannuncio che tra le nostre idee
C'è quella di accompagnare l'iniziativa per l'approvazione della rappresentanza in questa fase la possibilità di esaminare la revisione dell'articolo trentanove della Costituzione
Il fallimento della Bicamerale apre purtroppo uno spazio temporale e politico che prima non esisteva per affrontare questo aspetto di modifica della Costituzione
E nelle attuali condizioni potrebbe essere anche un modo per riavviare un ciclo di riforme istituzionali sul terreno sociale
Non c'è dubbio che lei conflitti sociali
è riemersa la tendenza a far pesare sui cittadini disagi non accettabili
La legge centoquarantasei ha segnato un importante punto di svolta introducendo un equilibrio tra i diritti costituzionali di sciopero per i lavoratori e di funzionamento dei servizi per i cittadini
Ha introdotto la fondamentale innovazione della piena responsabilizzazione delle parti sociali nel gestire i conflitti i risultati sono stati in generale buoni
Di fronte a nuove esperienze a nuove esigenze
Si possono precisare le normative in materia di sanzioni senza dimenticare che la loro eventuale carenza va affrontata su tutti i versanti datori di lavoro lavoratori lavoratori autonomi
Sembra preferibile mantenere nel un ruolo autorevole e super partes potrà modo potremmo dire della Commissione di garanzia che va rafforzata
Mentre i soggetti istituzionali erogatori di sanzioni o di presentazione dovrebbero essere diverso
L'attenzione principale però deve sempre essere rivolta alla ricerca di accordi tra le parti che debbono porsi il problema di forme di lotta per i lavoratori di comportamento per le aziende e i lavoratori autonomi
Tali da evitare i disagi non accettabili verso i cittadini
Troverete ancora altre parte la relazione scritta che verrà distribuita su due questioni importanti di grande attualità come quella del socio lavoratore e del lavoratore azionista mi limito ad una sottolineatura sul lavoratore azionista la soluzione secondo noi non è nel rivendicare posti per il sindacato nei consigli d'amministrazione perché semmai il ruolo dei sindacati può e deve esercitarsi in sedi di codecisione o di partecipazione definite per via contrattuale
Il problema e dare vita strumenti che abbiano il carattere di professionalità specializzazione sufficiente
Per muoversi nel mercato azionario per rappresentare al meglio la voce degli azionisti piccoli ovviamente dipendenti evitando soluzioni aziendalistiche e limitative
La parte più innovativa dell'accordo del novantasei è stato senza dubbio il capitolo sull'elevamento dell'obbligo scolastico con la scelta strategica sulla formazione
L'allevamento dell'obbligo un'esigenza fondamentale di una società avanzate risponde al bisogno di accrescere il livello di istruzione generale
Ed è mentre si alzi strettamente con la riforma dei cicli con la riforma della scuola superiore e la qualificazione della scuola pubblica
Il problema del raccordo con il lavoro deve venire non solo attraverso gli isterici durante l'iter scolastico ma attraverso la formazione che introduco un rapporto con la vita concreta di cui il lavoro è una parte importante lo stato della formazione oggi non è positivo troppo spesso le strutture le loro esigenze che determina i programmi di formazione senza rapporto con il mercato del lavoro reale
Occorre fare coincidere l'impegno preso con il patto per nuove risorse finanziarie nella formazione con la garanzia che l'attuale sistema verrà cambiato in profondità
Si muove nella direzione giusta l'individuazione di precisi profili professionali da parte dell'ente bilaterale del settore industriale perché la certificazione non può essere la registrazione di una pletora inutile di richieste formative
In questo modo anche le certificazione può registrare i risultati formativi ottenuti e consente una paragonabili ITA sul mercato del lavoro oggi in quello locale speriamo domani in quello europeo
Dovremmo in sostanza pensare ad un vero e proprio euro per la formazione per il lavoro
Qualcosa di simile a quanto avviene per le aziende con la certificazione di qualità denominata ISO Duemila naturalmente i ministri soprattutto le parti imprenditoriali hanno ben presente di cosa sto parlando
Questo dovrebbe avvenire anche nel campo della formazione fare crescere il patrimonio formativo dei lavoratori e decisivo sia per preparare il nostro Paese alle sfide dell'innovazione che per creare le condizioni affinché possano essere affrontati i cambiamenti durante la vita
Ci sono poi alcune proposte per quanto riguarda sempre la relazione scritta la parte fiscale
Vorrei dedicare ancora un attimo un'attenzione ad un altro problema poi naturalmente mi avvio alla conclusione
Per quanto riguarda la spesa sociale nostro Paese impiega il venticinque per cento circa del bilancio dello Stato contro una media europea superiore di cinque punti
In materia di stato sociale c'è bisogno di una riflessione che consenta di ridisegnare un nuovo modello di priorità e di inclusione questo lavoro di ricostruzione deve avvenire in un contesto europeo e forse oggi è possibile superare anche i limiti dei trattati vigenti non è solo un problema di volontà politica e che proprio non è previsto dai Trattati
Che Ludo no l'esigenza di una politica sociale europea
Del resto se la diversità europea e lo stato sociale occorre che l'Europa acquista una dimensione di questo tipo
Con l'introduzione del servizio sanitario nel settantotto sono passati quasi ventuno anni è stato mantenuto il principio essenziale del diritto la tutela sanitaria per tutti i cittadini e ora anche per gli immigrati
Fu fatto un primo importante passo per passare da una tutela di categoria alla formazione di diritti generali dei cittadini
Ora siamo di fronte ad un altro passaggio maternità assegni familiari diventano diritti di tutti quindi l'onere ricadrà sul fisco
Occorre naturalmente garantire anzitutto che non ci siano perdite anche salariali perché aveva già altre normative a queste previsto dal Patto
Tende ad affermarsi una novità dei diritti universali
A cui si accederà sulla base di una graduatoria di reddito e a cui contribuiranno tutti i cittadini con le entrate fiscali ritorna qui evidentemente il valore fondante essenziale della lotta all'evasione
Preoccupa che la legge sui congedi parentali che costituisce uno dei pochi segnali di una politica europea in materia sociale sia ancora ferma in Parlamento
Per quanto riguarda le pensioni non si può continuamente tenere aperto il problema così si finisce con l'alimentare un clima di incertezza che spinge al pensionamento anche quanti potrebbero fare altre scelte
Nel novantacinque nel novantasette sono stati fatti due interventi di riforma
L'impegno a mantenere in equilibrio il sistema c'è e va mantenuto e dopo le verifiche si esamineranno gli eventuali provvedimenti necessari
Sui piatti della bilancia non vanno buttati elementi disporsi distorsivi come i prepensionamenti confesso che la rabbia per la definizione di rottamazione dei lavoratori in me è ancora molto forte
O l'immissione nell'INPS di fondi di settore deficitari e non risanati
I principi essenziali da garantire sono regole fondamentali uguali ed equilibrio finanziario del sistema previdenziale
Dovrebbe ricordarlo anche la Banca d'Italia questo monito
Un miglioramento dei redditi da lavoro la loro estensione numerica anche attraverso l'emersione del lavoro nero un percorso più rapido verso l'aliquota contributiva piena per i nuovi lavori
Costituiscono fattori importanti per migliorare i conti
Occorre poi fare decollare con rapidità la previdenza integrativa su base contrattuale per evitare che le novità introdotte nel sistema pubblico aprono dei varchi nel futuro reddito dei pensionati troverete delle altre proposte sempre in quel famoso testo scritto suo rapporto pensione lavoro sui lavori usuranti e sulla solidarietà tutte proposte che sono dentro la logica e coerente con la riforma in vigore
Sarebbe auspicabile che in futuro si discute sono sempre insieme lo voglio dire perché tra poco parlerà Raffaele Minelli segretario generale dello Spi Cgil
Sarebbe auspicabile che in futuro si discutesse l'ho sempre insieme i problemi di adeguamento delle pensioni in essere cosa del tutto giusta e necessaria
E gli interventi a favore delle figure più deboli da garantire con misure di solidarietà generale il pensiero corre ai giovani che fanno lavori saltuari
La riforma degli ammortizzatori sociali ormai all'ordine del giorno
è necessario anzitutto definire un quadro di misure di assistenza sulla base della sperimentazione già in atto l'assistenza però è una cosa diversa dagli ammortizzatori sociali
Perché garantisce a chi è al di sotto della soglia di povertà un intervento di sostegno al reddito
La povertà è oggi più estesa che anni fa per la prima volta coinvolge persone che lavorano e malgrado questo non riescono a uscire dalla soglia di povertà
Per quanto riguarda l'ingresso poi nel lavoro i sostegni al reddito debbono essere legati all'obiettivo di inserimento e dirmi reinserimento nel lavoro cioè le le impiegabili ITA
Non debbono assumere il carattere di un risarcimento per la mancanza di lavoro
Per quanto riguarda chi è al lavoro occorre garantire nei periodi di interruzione forme generali di sostegno per il periodo ragionevoli
Occorre costruire un sostegno con il concorso dell'intervento pubblico con una parte aggiuntiva di un attore con di natura contributiva tra lavoratori e aziende
Così si potrebbe rendere coerente la parte pubblica di sostegno al reddito per periodi di interruzione dal lavoro con il sostegno dei periodi di vera e propria disoccupazione che oggi a livelli ancora inaccettabili
è chiaro che un sistema moderno di garanzia e so che sto per arrivare alla curiosità di tanti
è parte costitutiva di uno sviluppo di qualità
Oggi nel mercato del lavoro ci sono aree regolate dalla legge ed ai contratti con un certo livello di protezione
Statuto dei lavoratori legge centootto per le piccole aziende
E più recentemente cosa che non viene mai ricordata la legge per le aziende su fornitrici che non appartengono al lavoro dipendente su cui giustamente
Il Parlamento ha approvato la legge di diritti perché diritto quello fondamentale ad essere pagato entro sessanta giorni
è un'area debole del mondo imprenditoriale in mezzo a queste aree c'è un numero crescente di lavoratori che diritti non ne hanno nemmeno uno
Ho già parlato dell'emersione del lavoro nero ma sono prive di tutela anche figure come i contratti di collaborazione e una parte dei lavoratori a partita IVA
Una prima risposta Stein una rapida approvazione del progetto di legge predisposto dalla Commissione lavoro del Senato
Dopo si potrà e dovrà esaminare un disegno più ambizioso
Di riordino del sistema dei diritti di tutti i lavoratori che è cosa diversa dalla proposta avanzata da alcuni studiosi di scambiare la tutela contro i licenziamenti individuali senza giusta causa con un'indennità economica più in generale occorre creare un sistema di regole e di diritti coerenti con la ricerca moderna Dio con la ricerca di un moderno sistema di pari opportunità
Non solo tra i sessi ma anche tra le grandi diversità sociali di partenza
Nell'ambito della ricerca di un moderno sistema di regole è importante evocare le nuove soggettività collettive
Il problema si pone in particolare per coloro che hanno un contratto di collaborazione questo milione e mezzo di lavoratori sono iscritti all'INPS in buona parte giovani non ha voce propria
Non possiamo accettare che siano invisibili la nostra proposta di far votare la loro rappresentanza nella gestione del loro fondo previdenziale
Creando così anche un'organizzazione per le iniziative che faticosamente i sindacati confederali stanno cercando di produrre
Per quanto riguarda poi la flessibilità dobbiamo riconoscere che c'è ancora molto cammino da fare nel sistema economico sociale e nel settore pubblico
Tuttavia la flessibilità va sfrontata da compiti impropri come la soluzione dei problemi dell'occupazione la discussione sulla flessibilità
Va portata ad un punto meno nervoso e meno contingente
è ben noto che tra di noi ci sono ire diverso anche molto diverso
In materia di diritti e di flessibilità
Sono temi importanti ma credo per primo sia necessario contribuire tutti insieme ad evitare che questi punti diventino gli unici argomenti di questa conferenza gli unici per la quale verrà ricordata
La discussione va fatta apertamente senza timori senza timori reverenziali e nel rispetto delle reciproche posizioni
La firma lunedì prossimo del patto sociale Consilia anche essa qualche prudenza tanto più a fronte delle difficoltà nel rinnovo del contratto dei metalmeccanici
Personalmente ritengo che gli strumenti per risolvere i problemi di cui si discute esistono già basta pensare ai contratti a tempo determinato di formazione e lavoro di apprendistato e in certi casi apartheid
Mentre la discussione sulla soglia dei quindici dipendenti può finire
Al di là delle intenzioni per aprire un vero e proprio vaso di Pandora con conseguenze difficili da prevedere
Perché chiami in causa questioni di fondo come i diritti di chi lavora è una storia politica e sindacale che non può essere facilmente archiviata
Nel mille novecentonovantasette sono cambiate poco meno di tre milioni di posizioni lavorative sono dati del ministero del lavoro
La discussione sulla flessibilità potrebbe trovare un unico un utile punto di sintesi
Nel riconoscimento che è un'esigenza sia dal lato dei lavoratori che da quelle dell'impresa
E quindi occorre ricercare un difficile faticoso ma necessario punto di equilibrio tra punti di vista diversi senza forzature unilaterali
Nel testo scritto c'è un'analisi più ampia sui problemi della flessibilità
Una grande attenzione merita il rapporto tra le generazioni
Va respinto una contrapposizione tra le generazioni e tuttavia e reale il pericolo che la condizione futura dei giovani possa essere peggiore di quella delle generazioni precedenti
Ebbene non sottovalutare che le nuove generazioni o non entrano nel mercato del lavoro se non dopo lunghe attese oppure entro in condizioni peggiori di maggiore precarietà questi elementi alla lunga scavano un fossato
Occorre una strategia di inclusione o se si preferisce di moderna coesione sociale
Che sia paragonabile per intensità a quella che in anni passati portò a mettere in discussione gli scatti di anzianità in tante categorie di lavoratori
Era jeune volete accettato che a diversità di prestazione lavorativa corrisponda un salario diverso ma se la diversità e legata solo all'età viene vissuta come un un giustizia e come non potrebbe essere così
Questo mentre nella prestazione lavorativa prostrazione lavorativa cresce e si diffonde una maggiore aspettativa di libertà personale
Il lavoro deve essere parte di una più generale iniziativa
Volta a ridefinire il ruolo delle nuove generazioni nella società alla ricerca di un nuovo equilibrio più favorevole ai giovani in una dinamica di crescita complessiva e non di contrapposizione generazionale
Per la parte che riguarda il lavoro occorre fare arrivare le regalasse i giovani un messaggio ecco la piattaforma di cui ho parlato all'inizio
Un messaggio forte di proposte che li riguardano sui diritti per i nuovi lavori sulla formazione e sullo stato sociale
C'è poi una vera e propria questione generazionale negli incidenti sul lavoro guardate anche l'età di quelli che muoiono e di quelli che hanno dei problemi per la loro integrità fisica
Infine occorre prendere seriamente l'impegno a realizzare entri cinque anni previsti dall'Unione europea un'offerta ai giovani di un percorso verso il lavoro e appunto in questa direzione ci auguriamo che il Governo riesca a produrre una proposta molto forte
Ci sono altre proposte che nel testo che vi risparmio passò per un attimo la questione importante che non posso evidentemente sottacere sul ruolo che ha avuto il movimento delle donne che ha cambiato in profondità il nostro Paese in tutti i campi mi ha colpito Bobbio quando ha parlato dei contenuti innovativi portati da questo movimento dal movimento delle donne
Come di quelli che hanno provocato la rivoluzione più profonda e irreversibile nella società moderna
è vero
E così oggi il concetto di pari opportunità non è attribuito più soltanto al rapporto tra i sessi né soltanto il concetto che usa qualche studioso
Ma lo possiamo
Femminile nel lavoro in Italia resta tra le più basse d'Europa e la più alta la percentuale di disoccupazione
Ci sono segnali nuovi importanti l'occupazione che cresce poca e femminile
Con la caduta degli ultimi baluardi maschili la presenza delle donne tende a diventare generale in tutti i campi del lavoro
Restano carriere meno veloci più difficili meno retribuite Econord Tati di civiltà sul lavoro purtroppo non sempre garantite
Anche la questione dei rapporti tra i sessi nei luoghi di lavoro non può essere da noi trascurate i passi avanti compiuti non fanno quindi venire meno l'esigenza di procedere verso una nuova fase di una politica di pari opportunità
Il cambiamento nel lavoro l'ho già detto è molto forte controllare un processo lavorativo produrre con l'ausilio di una macchina per quanto sofisticato non sono la stessa cosa
Penso che andrebbe ripresa all'idea di Trentin non nuovissima ma sempre valida
Di introdurre sedi di monitoraggio di incentivazione verso nuove forme di organizzazione del lavoro più rispondenti ad una piena valorizzazione della persona
Vale la pena di ricordare che c'è in Italia una azienda
Che presenta sul mercato e fa pubblicità le sue innovazioni incorporando le norme sei due tre sei due sei presentando questo come una garanzia di qualità e pare non vada male
Il lavoro che cambia non può fare a meno del mondo della cultura che aiuta a capire a costruire le premesse per cambiare
Occorre riprodurre una grande saldatura tra cultura e lavoro
Dopo le innovazioni introdotte dal governo nel decentramento dei poteri la grande scommessa è oggi un diverso funzionamento della pubblica amministrazione
Completato l'iter di l'iter di riforma del pubblico impiego oggi ci sono diritti pressoché uguali tra pubblici e privati ci stanno rinnovando i contratti sono state create le premesse per un ruolo diverso del lavoro nel settore pubblico
Però e ancora del tutto davanti a noi l'obiettivo di costruire una nuova organizzazione del lavoro come condizione per un nuovo clima sociale nel settore pubblico
L'esperienza fatta negli Stati Uniti a questo proposito per noi è importante occorre costruire un sistema in cui la partecipazione di chi lavora
Possa contribuire ad una diversa qualità del funzionamento del settore pubblico la cosa non si risolve solo con la nuova architettura istituzionale la cosa non si risolve solo con le nuove regole contrattuali occorre creare un elemento di novità forte che sostituisca i vecchi modelli consociativi
Ecco la ragione per cui moduli come i circoli di qualità opportunamente adattati potrebbero essere un modello a cui ispirarsi nel settore pubblico
C'è una domanda crescente di servizi alla persone alla collettività a cui il settore pubblico non è in grado di offrire una risposta
è un settore importante anche ai fini occupazionali quindi occorre conoscerlo valorizzarlo e regolarlo
Un primo provvedimento ha avviato questo percorso ma occorre un insieme di provvedimenti che consenta di fare emergere in modo credibile queste potenzialità
Incentivando le forme corrette che rispettano le regole e le condizioni di lavoro
Nello stesso tempo naturalmente occorre disincentivare le forme che sfuggono ad ogni regola sottolineo che in quasi tutte le conferenze provinciale che abbiamo svolto questo problema questo tema è stato posto con molta forza
Tutti temi su cui forse ho anche un po'annoiato sono alcuni dei temi di maggiore attualità
E il dibattito si incaricherà di dare maggiore forza ampiezza alla riflessione in questa conferenza
Vogliamo cercare di delineare la tematica politica su cui costruire l'opera dire insediamento nel mondo dei lavori che ci proponiamo di fare non si tratta di tornare all'antico come sembrano fare alcuni commentatori che ci guardano come stupiti ci chiedono caratteristiche politiche che non ci sono più e ci guardano anche con aria di rimprovero
Le forme della politica non possono essere quelli di prima neppure per noi però possiamo puntare a costruire valori ragioni forte di una forza politica che non rinuncia a essere di massa
Su questo secondo me aveva ragione il presidente della Toscana Vannino Chiti
Un conto è innovare altro e negare il valore di un moderno partito di massa a forte partecipazione o sembrare strano che lo dica un presidente di Regione
La presenza di un corpo dedicato solo la vita del partito non è fatto l'unica via per essere un partito di massa
E anzi l'obiettivo è puntare ad una partecipazione diretta dei corpi sociali fondamentali un particolare ruolo è una grande importanza può averlo il mutato il mutante mondo dei lavori
Ai critici di oggi va ricordato che non esiste una partecipazione a prescindere
Occorrono i connotati politici che la motivano e oggi questi vanno ridefiniti anche questo partito ha bisogno di arrivare ad un traguardo dopo una lunga transizione
In rapporto alla sinistra europea di cui siamo parte importante
Del resto proprio da quel versante viene la conferma che partitico ma la Spd sono forti perché hanno un forte insediamento sociale proprio nel lavoro
Ha in sostanza ragione Asor Rosa quando ci ha ricordato che l'attenzione a questi insediamento è un connotato distintivo dell'essere partito di sinistra riformista e innovatore e io aggiungo è un connotato indispensabile se vogliamo governare
L'obiettivo intervenire per modificare qui ed ora i connotati della società e i partiti possono essere un canale di questo processo
Non abbiamo certo visione totalizzante ci interessa anziché altri filoni politici preferibilmente alleati
Si pongono dal loro punto di vista il problema
Oggi la sinistra la possibilità di governare per la verità la sinistra
Ha avuto per più di due anni la possibilità di partecipare tutta insieme all'esperienza di governo in passato una parte era al governo e l'altra l'opposizione
Non è durata siamo ritornati all'antico
Rifondazione ha deciso la fine di quell'esperienza si è posta l'obiettivo di una svolta a sinistra la svolta non c'è stata
Oggi il governo un'alleanza tra forze di centro di sinistra ma non tutta la sinistra e al governo non tutta la sinistra e nella maggioranza
L'esigenza di governare questa fase non può fare velo sulle diversità di prospettive politiche che sono all'interno della coalizione come del resto sottolineato D'Alema il Presidente del Consiglio in Parlamento
Al di là dei percorsi politici degli appuntamenti impegnativi che ci saranno nelle prossime settimane la sinistra tutta può e deve ricavare da questa recente esperienza
Le ragioni di una ricerca critica ed autocritica più di fondo sul futuro di questa società non sarà facile le ferite sono profonde
Anche perché i filoni culturali delle sinistre sono molti le condizioni sociali diverse e frantumate eppure non c'è alternativa al mettere a confronto i diversi punti di vista per intervenire nel vivo dei cambiamenti del corpo sociale ed economico
Non solo non c'è una sorta di ovvia e quasi naturale evoluzione della società ma al contrario dietro ogni tesi e proposta c'è un'idea di fondo della società
C'è ad esempio viene condivisa l'idea di fondo di Fukuyama
Che l'ineguaglianza ritenuta funzionale al mercato e la principale ragione di progresso e che naturale la lotta per la supremazia e poi difficile parlare di inclusione pari opportunità superamento delle ineguaglianze
La crescita economica non è affatto ovvio che avvenga al presso di distanze sociali crescenti l'alternativa non entra più occupazione con meno diritti o più diritti con meno occupazione
C'è quindi una maggiore responsabilità della politica nel guidare i processi proprio per intervenire nel corpo vivo della società
Forse c'è chi pensa che dopo l'ottantanove non c'è più ragione di difendere innovando lo stato sociale
Ma lo stato sociale è una risposta che è stata costruita nel tempo che affatto diversa l'Europa che oggi più che mai ha il compito di offrire una risposta all'incertezza all'angoscia dell'isolamento degli individui ed è un'illusione quella di Turenna di fare coesistere liberismo economico è stato sociale
Lo stato sociale un connotato che ridefinisce le ragioni di una coesione che rende diverso alla sinistra dalla destra l'Europa dagli Stati Uniti e riguarda la struttura dell'economia e del lavoro
Il lavoro nella società chiede di avere il posto che le innovazioni rendono possibile
Con maggiori spazi di libertà
Che in una certa misura richiedono il tempo del lavoro riprenderà a scendere nell'arco della vite lascerà più spazio per istruzione formazione e cultura per la crescita dell'individuo e del suo essere sociale
Anche nella sinistra ci sono suggestioni a rifuggire da obiettivi ritenuti a torto non possibili come una nuova qualità del lavoro
Si capisce perché pensando la così anziché porsi l'obiettivo di migliorare il lavoro la sua quantità e la sua qualità venga avanzata l'idea di prendere le cose per quello che sono di accettarle subirle o per qualcuno di fuggire
L'idea che intendiamo proporre riversa il lavoro e una parte troppo importante della nostra vita il lavoro è condizione essenziale per essere cittadini con piena dignità
Il lavoro può essere diverso più disponibile più gratificante
è uno dei grandi motori che fanno di verso la persona nella società
Ma che la persona può fare diverso
Scriveva Gramsci
Gorilla mai strato è una frase
L'operaio rimane uomo non solo pensa ma il fatto che non ha soddisfazioni dal lavoro lo può portare ad un corso di pensieri poco conformisti è chiaro cosa voleva dire
E riformismo
Ora la rivoluzione tecnologica dell'informazione
Pendola mutare radicalmente i contenuti del lavoro
E mettono a disposizione delle possibilità e il gorilla a certe condizioni può ritornare persone
In conclusione vorrei ricordare con voi Angelo Airoldi
Morto improvvisamente pochi giorni fa
Un compagno d'un amico
Aveva partecipato ai lavori preparatori di questa conferenza era andato a Varese
Con lui siamo stati in contatto fino all'ultimo
L'ultima telefonata con lui del diciotto pochi giorni prima della sua morte per chiedergli di andare alla conferenza di Padova il venti non gli era stato possibile
La sua scomparsa è un dolore forte reso ancora più grande dalla certezza che sarebbe stato con noi oggi ricordiamolo così
Ringrazio il compagno grandi naturalmente un particolare ringraziamento non l'ho fatto prima lo facciamo ora non formale agli ospiti ai rappresentanti delle forze politiche sindacali
Del mondo economico dell'associazionismo del Governo delle istituzioni di enti ed organismi un ringraziamento particolare un saluto ai rappresentanti delle ambasciate dei principali Paesi accreditati a Roma
Ai docenti e agli esperti dell'economia del lavoro che hanno accolto il nostro invito
Compagni prima crociate dalla sala
Adesso si prepareranno tutti gli strumenti per proiettare un filmato Brad è di dieci minuti in memoria di Guido Rossa
Lavoratore impegnato nell'organizzazione politica della sua fabbrica che tutti come tutti voi ricordate fu ucciso vent'anni fa dal terrorismo
Si ricorda compagni che dopo il filmato su Guido Rossa il dibattito riprenderà immediatamente e continuerà fino alle ventidue e trenta
I primi interventi previsti sono del professor Giorgio Ghezzi e del ministro Piero Fassino
L'Ergife è organizzata per fornire la cena anche alle ventidue e trenta i compagni che sono solo non potete cenare in prima i compagni che sono interessati a questo dovranno prenotare presso la segreteria al primo piano
Inoltre ricordiamo che all'uscita sarà poi distribuita la relazione del compagno grandi l'altra cosa che vi ricordo intanto che venne preparato lo schermo
è che compilate per cortesia le schede di partecipazione e consegnate le anche queste in segreteria
Alla ripresa dei lavori faremo il punto su l'andamento delle giornate prossime di domani e di domenica
Nelle noi
Di
La
Niente di niente e quindi
Migliori
Che
No
Davvero
Per quanto
Largo
Allora
Lo
Ottavio carissimo da ormai parecchi anni mi ritrovo sempre più spesso predicare agli amici che vi sono vicino l'assoluta necessità di trovare un valido interesse dell'esistenza un interesse che si contrapponga quello quasi inutile non nascondiamocelo forse anche a noi stessi dell'andar sui sassi
Per questo penso anche noi dobbiamo finalmente scendere giù in mezzo agli uomini a lottare con loro
Allargare fra tutti gli uomini la nostra solidarietà che porti al raggiungimento di una maggiore giustizia sociale
Che lasci una traccia un segno tra gli uomini di tutti i giorni e ci aiuti a render valida resistenza nostre e dei nostri figli
Io
Aveva
E
Di
A
Ma
O
Con
La violenza dovrebbe cessare di essere se solo guardasse con ulteriori che critichiamo Lin sui
Non lo so che significa favorevole dice fra cinque minuti
Se compagni preghiamo di sederci tra pochi minuti cominciamo con gli interventi apriamo il primo intervento con una comunicazione di un compagno della Nuova Pignone
Si chiama Marco semplici
Il
Compagni iniziamo gli interventi di prego di prendere posto
I lavori saranno come avete capito molto impegnativi sono tantissime le richieste di intervento dobbiamo procedere
A lavorare sodo e quindi cominciamo l'intervento come vi avevo detto anche in maniera simbolica con il compagno della Nuova Pignone
Diamo agli interventi un tempo tassativo di dieci minuti altrimenti non ce la facciamo a fare parlare di tanti compagni che chiedono giustamente di intervenire
Compagno Marco semplici
Dopo il filmato che abbiamo visto
E dopo anche un articolo di pochi giorni fa
Scusa aspetta una la memorizzate compagni vi prego di sedervi e di prestare attenzione chi volesse fare intervallo va al piano di sopra grazie
Dicevo dopo il filmato e dopo un articolo di pochi giorni fa
Che riceva la memoria può aiutare a riscoprire le ragioni di un impegno così Walter Veltroni segretario del nostro partito in un recente articolo sull'Unità
Proposito permettetemi subito di esprimere la viene convinta solidarietà alle lavoratrici e lavoratori dell'Unità in particolare quelli di Firenze e Bologna che stanno rischiando il posto di lavoro
Diceva Veltroni
Questa frase e quella frase il filmato mi ha riportato a quella mattina di gennaio di venti anni fa quando Guido Rossa fu assassinato
Scendemmo subito in sciopero
Spontaneamente senza nemmeno aspettare che il sindacato ce lo dicessi
Ma in ciascuno di noi militanti del PC affiora la consapevolezza che la barbarie il terrorismo aveva celebrato uno dei suoi ultimi efferati atti
Dico questo come esempio perché la nostra formazione
E trasformazione di tutti questi anni hanno poggiato su solide basi
Ed ogni giorno abbiamo avuto il conforto costante che stavamo contribuendo ad aiutare ad uscire il Paese dalla crisi sociale ed economica gravissima
Oggi
Dopo un anno di grandi novità sia istituzionali che per il nostro partito ci troviamo in questa importantissima Conferenza
Pensando che possa essere l'inizio di un nuovo percorso politico
Che affronti temi scottanti del lavoro immette in secondo piano il referendum il proporzionale il Grande Centro con annessi e connessi picco una storia portatori esclusivi di valori
Perché non ci possiamo nascondere il senso di amarezza
Di disorientamento che purtroppo da tempo aleggia tra di noi e grande nella relazione lo rimarcava con sufficienza e questo nonostante la memoria alla storia sono i nove lo voglio dire con maggiore chiarezza nonostante i principi fondativi che ci siamo dati l'ingresso al governo del Paese fino all'assunzione della maggiore responsabilità sempre più spesso in alcuni momenti c'è una preoccupante assenza della sinistra
Oppure
Vengono avanti delle affermazioni che può darsi abbiano il senso di dimostrare di essere presente in questo mondo ISU molto questi cambiamenti ma che permettetemi di dirlo sconvolgono la nostra memoria e la nostra storia
Così nel mercato globale
Affrontato anche grande la relazione che sta avanzando velocemente abbiamo ascoltato due voci in controtendenza in nelle settimane scorse
La prima il mondo globalizzato un inferno senza medicina possibile il sistema di globalizzazione neo liberale attuale insostenibile perché poggia sull'Egitto Cavosi e distruttive Fidel Castro l'ultimo dei comunisti un dittatore
Quindi anche questo poteva lasciare il tempo che trova
L'altro l'economia globalizzata deve rispettare lo quindi l'opzione preferenziale per i poveri che devono difendersi
Occorre stimolare i governi e le istituzioni affinché configurino un future che salvaguardi a tutti i livelli la persona umana e questo Giovanni Paolo secondo forse troppo spirituale
Allora sono andato a rileggermi gli atti fondativi Democratici di sinistra avevamo scritto
Che la mondializzazione è un grande fatto storico al centro del quale non ci sono solo tranne ingiustizie ma l'emergere del lavoro moderno della produzione scientifica alla informazione di immense masse umane
Vissute fino a ieri nella miseria totale e nell'anonima
Ma cosa stiamo assistendo ci all'emergere di un capitalismo finanziario che sposta Investimenti impianti dove è più conveniente
La ricerca del denaro per il denaro con costante ossessione dei consumi insomma trasformare anch'aziende manifatturiere inerenti puramente finanziario
I l'opinione di Firenze si trova in mezzo a questa tumultuosa trasformazione
E in una situazione inedita e lo dico con con estrema chiarezza perché come me lavora da venticinque anni questa azienda
Il mio è stato venduto cinque anni fa la cenere letti
Per settecento miliardi in Parlamento il ministro Savona di allora annunciò che la proprietario restava italiana cinquantuno per cento oggi la cenere elettrica il novantuno per cento di proprietà
Negli ultimi cinque anni Lavinio ne ha fatto oltre mille miliardi di utile con un portafoglio ordini attuale di tre mila quattrocento miliardi e un margine operativo tengo a sottolinearlo del bene il quattordici per cento
Con una forza lavoro il quattro per cento in General Electric età il cui fa il dieci per cento dell'intero fattura
L'azienda nonostante questi risultati altre un fatto inedito nel panorama politico ed economico
Ha presentato un piano di ristrutturazione che prevede quattrocento persone a cassa integrazione straordinaria
Sposando in pieno la linea della globalizzazione
E questo lo dico con Buffon forza non è accettabile assolutamente una riduzione occupazionale con questi risultati
Perché a rischio non sono solo i quattrocento lavoratori del Pignone Moni indotto che vanta quattrocento aziende circa dodici mila lavoratori
Se passasse questo principio sarebbe una novità negativa per tutto il panorama industriale italiano ed europeo
Né bisogna sottacere con questo piano l'azienda ha messo il sigillo a un crescendo di scorrettezze sul piano delle relazioni sindacali
Anche sulla flessibilità in questo caso l'impegno sindacale è stato ampio in ottobre scorso è stata concordato il turno di notte molti lavoratori fanno dalle quaranta alle cinquanta ore di straordinario mensili
E sul piano politico queste uno schiaffo anche al metodo concertativo
Va realizzato col Patto sociale firmato poche settimane fa né bisogna dimenticarsi che nella scorsa primavera al presidente del Consiglio Prodi in visita all'opinione a Firenze la proprietà aveva dato ampie garanzie in tema di investimenti ed istituzione di un centro di formazione professionale
Chiediamo quindi con forza oggi un ruolo alto alla politica un ruolo da svolgerà un questo tema che poniamo oggi con forza a questa conferenza
Abbiamo già avuto contatti con ampia solidarietà e ampie possibilità di intervento da parte del tutte le istituzioni comune provincia regioni e anche i nostri parlamentari è partito a partire dal presidente della Commissione lavoro il compagno innocenti
E chiediamo ovviamente anche che il ministero del lavoro valuti con grande nettezza e chiarezza questa situazione che ripeto se passasse sarebbe un esempio negativo per tutti
Ecco perché riteniamo inderogabile che i governi dell'Europa i partiti della sinistra che sono forse determinante all'interno di questi riprendano un ruolo guida all'interno
Del governo dell'Europa con l'istituzione di regole tramontava appunto grande le relazione che consentano un equo sviluppo per tutti va respinto il binomio globalizzazione dei profitti territorializzazione delle Pettis
E in questo contesto che vedo lo spazio per una ripresa dell'idea di sinistra
Di quella socialista che ha fatto riferimento al movimento operaio ieri e alla nuova forza lavoro di oggi una forza di sinistra che affronti con coerenza una vera riforma del welfare
Degli ammortizzatori sociali che sia un controllo l'inflessibile sugli accordi sigla insomma che sappia scegliere i suoi referenti
Una mancata caratterizzazione socialdemocratica una marcata caratterizzazione socialdemocratica non deve far pensare di essere stretti in un cerchio ristretto magari un po'all'antica
Anzi potrebbe garantire una scelta che attualmente non è stata fatta ma ci danneggia essere in mezzo a un quadro sostenne con forza la svolta di Occhetto ho finito nella componente riformista prendendo spessa spesso l'etichetta di destro tra virgolette da tanti compagni
Oggi mi ritrovo con tanti altri compagni appunto che allora mi davano questa dieta sicuramente sono in una situazione di more di modelli di moderatismo ecco perché io dico
Che non prefigurava un partito così voleva un partito che partisse appunto da questi problemi del lavoro dalla questione della sicurezza nel lavoro e che svolgesse una vera politica riformista
Dico comunque bisogna guardare in avanti
E questa potrebbe essere per ciascuno di noi una scelta di vita come Giorgio Amendola in uno dei suoi ultimi discorsi affermava
L'umanità potrà salvarsi dalle catastrofi che la minacciano soltanto se saprà trovare un nuovo sistema di cooperazione economica
Che permetta lo sfruttamento razionale tutte le risorse della terra a cominciare dall'intelligenza dei suoi abitanti grazie
Grazie
La parola al ministro Piero Fassino seguirà al professor Giorgio Ghezzi
Accompagno nei pochi minuti se
Sono concesse giustamente gli interventi per far parlare molti compagni
Vorrei affrontare un tema che peraltro si collega ad alcune riflessioni che anche adesso faceva il compagno semplici
E cioè io non credo che noi possiamo
Affrontare la questione del lavoro ti vogliamo mettere al centro come dice lo slogan alla conferenza della nostra strategia come abbiamo messo al centro la nostra strategia non solo di partito ma al centro anche dell'azione di governo non credo che possiamo affrontarlo
Senza a vere tra di noi una discussione
Chiara sul rapporto tra sviluppo internazionalizzazione
Io sono rimasto sconcertato una settimana fa a leggere come un grande quotidiano del nostro Paese
Dava conto di una inchiesta che era stata presentata in un convegno pubblico sulla internazionalizzazione del sistema produttivo del nostro Paese
Quel grande quotidiano
Appariva una pagina del su una pagina dedicata a questo con il titolo la grande fuga degli investimenti dal paese
Sono rimasto sconcertato perché rappresentare l'internazionalizzazione di un sistema produttivo unicamente come fuga o unicamente come delocalizzazione produttiva a me pare francamente una lettura angusta provinciale e tutta difensiva
L'internazionalizzazione del sistema non è spiegabile soltanto in quanto ci siano delle aziende che vanno all'estero perché da un'altra parte costa un po'di meno produrrà ciotole c'è anche questo fattore
Ma io credo che dobbiamo avere un'analisi più ampia e più attenta che guardi nel profondo
Di un processo di mondializzazione globalizzazione che sollecita il sistema imprenditoriale italiano come tutti i sistemi imprenditoriali a collocare le proprie prospettive di sviluppo in una dimensione spaziale molto più ampia di prima
E non può essere questo ridotto semplicemente appunto al fattore de localizzativo perché questo non ci aiuta a comprendere quello che succede
Io vorrei dare alcuni dati
Le aree attivo basso tasso di disoccupazione dell'Italia
Il Nord Est come la provincia di Cuneo dove la disoccupazione è meno del due per cento
Sono le aree a più alto tasso di internazionalizzazione
Quest'anno sono usciti i dati proprio oggi
L'Italia realizzerà un saldo della bilancia commerciale cioè un differenziale tra importazioni ed esportazioni attivo a favore delle nostre esportazioni di cinque di quasi cinquanta mila miliardi
Il la più alta cifra dei dieci Paesi più industrializzati nonostante che il mille novecentonovantotto sia stato anno di crisi asiatica brasiliana e russa
Quando si parla di internazionalizzazione di globalizzazione bisogna sapere che oggi ci sono duecento mila impresa in Italia
Non qualcuna duecento mila imprese in Italia che lavorano sui mercati esteri
E di queste duecento mila impresa il novantotto virgola cinque per cento a meno di duecento dipendenti
Il che significa che il sistema di internazionalizzazione che dieci anni fa era prerogativa essenzialmente delle grande impresa e nell'ultimo decennio è diventato prerogativa dell'intero sistema a partire dalla piccola media e addirittura micro impresa
Il cinquantasei per cento di quelle duecento mila imprese che lavora sull'estero ha un fatturato annuo che è stata ai trenta mila dollari due milioni di dollari cioè sono imprese non piccole micro
Ho richiamato questi dati perché badate che l'internazionalizzazione assume questi connotati
E sta investendo progressivamente l'intero apparato produttivo uno spettro sempre più ampio di settori merceologici
Impresa e di ogni dimensione ed è una componente essenziale dello sviluppo del Paese
Voglio essere più chiaro perché in pochi minuti bisogna essere anche come dire schematici i compagni mi perdonano schematismo
Se noi pensiamo che il problema del lavoro in Italia possa essere risolto sulla base soltanto dell'incremento degli investimenti interni
Rischiamo una qualche delusione
Io sono assolutamente convinto che noi dobbiamo determinare un più alto afflusso di un più alto flusso di investimenti interni ma attenzione che c'è una componente di crescita di produzione e di lavoro
Nella internazionalizzazione che è parte essenziale della politica di sviluppo e di espansione che noi vogliamo garantire nei prossimi anni al Paese
Vi sono il nostro problema per essere più chiaro
Non è sperare che l'impresa è non si misurino con i mercati non si misurano con l'internazionalizzazione
Sperando in questo modo che faccia un investimento di più in Italia rispetto a un investimento altrove
Perché è una politica miope un'impostazione di questo genere
A me pare che invece noi dobbiamo misurarsi con l'internazionalizzazione mettendo in campo una strategia che affronti due fronti il primo è quello di sostenere sempre di più la proiezione del sistema produttivo del nostro Paese sui mercati internazionali
L'Italia oggi è il sesto esportatore mondiale
E soltanto il dodicesimo paese per investimenti sui mercati esteri
Guardate che non si difende a lungo l'essere sesto se si continua a essere dodicesimo gli investimenti c'è un rapporto sempre più diretto tra la capacità esportativa che un paese a ed essere radicati sui mercati su cui si espone e quindi una politica di proiezione di investimenti sui mercati terzi
E qualcosa di assai più complesso e più utile al Paese che non semplicemente la delocalizzazione è essenziale per mantenere una capacità esportativa
Due cifre
Sesta esportazione commerciale dodicesima e gli investimenti tutti i grandi Paesi nostri competitori i grandi paesi più industrializzati come noi ad una forbice più stretta non più larga e questo deve quindi indicarsi una strategia una strategia che punti appena forzata la proiezione del nostro sistema sui mercati perché questo a delle ricadute in termini di produzione di lavoro sulla apparato produttivo del Paese
Secondo aspetto
Noi siamo abituati a pensare che l'internazionalizzazione essenzialmente in uscita cioè quanta Merse portiamo fuori che investimenti andiamo fare fuori no
In epoca di globalizzazione internalizzazione l'internazionalizzazione è in uscita e in entrata
I dati statistici che sono stati pubblicati ripetutamente in questi ultimi mesi dimostrano che l'Italia è il più alto e il più paese tra i Paesi industrializzati con il più basso tasso di afflusso di investimenti stranieri verso l'Italia
Questo è un problema che noi dobbiamo affrontare seriamente
Che prima ancora che un problema politico un problema culturale
Noi essendo un paese diciamo e come passatemi la metafora è come i flussi demografici e migratori essendo un Paese che per centocinquanta anni è stato paese di emigrazione abbiamo una qualche difficoltà a gestire un fenomeno ad accettare e gestire un fenomeno di ritorno che è l'immigrazione
E sul piano dell'internazionalizzazione del sistema noi oggi siamo di fronte allo stesso salto di qualità culturale da operare
Essendo stati per oltre cinquant'anni un Paese che esportava siamo abituati a pensare che l'internazionalizzazione e vendere e portare fuori no internazionalizzazione e vendere portare fuori investire sui mercati beh anche creare le condizioni perché gli investimenti vengano nel nostro Paese
Da questo punto di vista non è una piccola scelta quella che in questi mesi il Governo ha fatto con la istituzione di Sviluppo Italia
Non è una piccola scelta una serie di misure che sono state assunte come il patto sociale finalizzate a determinare condizioni di convenienza di opportunità che consentono l'attrazione degli investimenti nel nostro Paese
L'internazionalizzazione a due vie e noi dobbiamo costruire una strategia che come dire sia capace sia di proiettare nostro sistema fuori rafforzando la nostra proiezione internazionale sui mercati sia creare le condizioni di convenienza di opportunità per cui investimenti che vengono allocati altrove possono trovare in Italia quelle condizioni di convenienza di opportunità in vari fattori che consentano divenire cui
E voglio dire ancora per essere ancora più chiaro
Che il problema del costo del lavoro è da questo punto di vista un problema anche da questo punto di vista no così rilevante così centrale
Proprio in questi giorni è stata pubblicata un'inchiesta
Fatta su cinquecento aziende straniere
A cui è stato chiesto perché nel corso degli anni non hanno pensato di investire in Italia
La prima ragione per cui queste imprese hanno pensato di Nestlé Italia e che presumono di venire in un Paese a bassa formazione della forza lavoro
La seconda ragione per cui pensano di non venire qui e che pensano che il mercato del lavoro è troppo rigido
Una serie di altre questioni il costo fiscale il costo del lavoro solo le ultime due ragioni per cui d'investimenti non vengono nostro paese
Vuole dire qualche cosa vuole dire che noi allora dobbiamo mettere in campo una strategia che affronti questi nodi
Che sono noti maledettamente concreti
Per esempio il nodo delle infrastrutture noi lo dobbiamo fare uscire da un dibattito di tipo ideologico come spesso è terra portarlo sempre di più al rapporto che c'è tra infrastrutture investimenti in questo settore e creazione delle convenienze per lo sviluppo
Questo ragionamento può sembrare strato volete un esempio concreto benissimo la linea ferroviaria Torino Trieste e cito questa perché la linea ferroviaria sulla quale e dislocato il settanta per cento dell'apparato produttivo del Paese
Viene oggi coperto ogni giorno da treni che percorrono cinquecento e quattro chilometri sei ore e quarantacinque minuti
è una diseconomia esterna non è un Paese moderno un Paese che ha un sistema ferroviario di questo genere non si spiega nessuna impresa di nessun Paese nel mondo che si può venire a investire in un Paese che ha un sistema ferroviario di questo genere
O noi lo affrontiamo questo nodo con questo taglio o se no il ragionamento sulle infrastrutture fatto in termini soltanto di quanto costo quanto non costa oppure con altri parametri rischia di essere assolutamente velleitario Avano rispetto all'idea dello sviluppo che abbia naturalmente finisco
Tutto questo presuppone naturalmente non solo strategia anche regole
L'internazionalizzazione al pari di qualsiasi altro processo sociale non è neutro
Presuppone di essere guidato di essere gestito di essere governato
Io credo che noi dobbiamo porre sempre di più questo tema ma questo tema dobbiamo porre
Non il tema quindi di difensivo e tutto sommato riflesso di una vecchia cultura protezionistica che a lungo è stato radicato
Non solo nel nostro Paese di chi si difende dal processo d'internazionalizzazione ma di chi invece accettando tutte le sfide dall'internazionalizzazione la globalizzazione Pan pone anche il problema delle sue regole
E di come ci si danno gli strumenti sul piano internazionale globale per affrontare i problemi finisco facendo un esempio che si riferisce alla a un passaggio della relazione di grande grande apposta a un certo punto un problema in in termini di diritti
Che è rilevante proprio in termini internazionali il tema del lavoro minorile
Il tema del lavoro minorile è un grande tema non soltanto per la dimensione etica che ha o per la dimensione economica commerciale idea
Perché sta diventando sempre di più uno dei fattori di competitività di una parte dei paesi in via di sviluppo
Bene questo è un grande tema che va affrontato
è un grande tema regolativo che noi dobbiamo essere capaci di porre nella concertazione internazionale
Su come si gestisce un processo di integrazione razziale che sia capace di affermare logiche di sviluppo non incompatibile con diritti regolando temi così spinosi come queste in altri termini ho finito davvero
Io penso che una strategia per il lavoro è una strategia che deve essere capace di intrecciare sempre di più
La politica di sviluppo di crescita di Investimenti interna con la dimensione internazionale e globale dell'economia ed è da questo intreccio che può risultare una capacità sinergica maggiore in funzione anche di realizzare obiettivi di crescita di sviluppo di occupazione quali noi ci proponiamo grazie
Però il professor Giorgio Ghezzi si prepari Roberto Pizzuti
Poiché il tempo è giustamente contingentato io mi limiterò soltanto a qualche flash
E mi limiterò a qualche flash in positivo ma anche
Se non in negativo almeno in senso fortemente dubitativo
Con qualche flash in senso positivo io voglio farlo dopo aver ascoltato la ricca relazione di Alfiero Grandi
Per quello che riguarda per esempio il metodo e taluni contenuti del recente patto sociale del Patto di Natale
A mio parere il fatto
Ingiustamente poco sottolineato che il Presidente del Consiglio e il ministro del lavoro abbiano illustrato il contenuto di questo patto al Parlamento
E che è il Parlamento
Attraverso strumenti propri dell'attività parlamentare lo abbia provato
è un passo innanzi importante su quella che ormai sembrava una scrivere lottizzata prassi di concertazione sociale che escludeva il Parlamento naturalmente non è detto che poi ogni rosa più rischia le conseguenze di questo possono essere ambivalenti possono andare in vari sensi
Ma a me sembra che attraverso questa presentazione del patto sociale in Parlamento di un voto del Parlamento si sia superato uno dei limiti più importanti
Uno dei limiti più incisivi delle precedenti prassi di concertazione sociale
Altra osservazione che vorrei fare sempre in positivo è questa
Quella che riguarda litterae fino ad ora seguito e che mi auguro si possa concludere rapidamente della proposta di legge Gasperoni sulla rappresentatività
Spero vivamente voglio dirlo con tutta chiarezza
Che le meno ne che si stanno svolgendo in questo tempo
Per evitare che sia pure congiuntamente alle ore alle organizzazioni territoriali
Le rappresentanze sindacali unitarie abbiano un effettivo potere negoziale siano respinte
E che siano respinte anche le meno è che in questo momento dentro e fuori il Parlamento si stanno facendo per negare ai lavoratori il diritto di mettersi al naso
Cioè di poter interloquire ed eventualmente in forme di consultazione referendaria sul contenuto dei contratti che loro verranno applicati
Vengo però adesso a qualche momento di carattere dubitativo e per questo mi rifaccio fondamentalmente a quella sequenza concettuale che Alfiero Grandi
Poco fa richiamava passando rapidamente
Dal tratteggiare alcuni atti alcuni temi delle piccole imprese
Al delineare l'Inter dell'importanza dei processi innovativi e in particolare di una competitività che sia fondata sulla qualità ecco qui c'è un punto importante come garantire la competitività del sistema delle piccole medio piccole ma anche addirittura delle piccolissime o delle microimprese
Vorrei iniziare con un'osservazione che può rivestire qualche novità ma io la raccomanderei se mi è possibile
Al ministro dell'industria del ministro del lavoro
Perché continuare sempre
A restare ancorati in modo così rischioso ma anche un po'pedestre
Alla considerazione della distinzione tra grandi medie piccole e piccolissime imprese basata sul requisito dimensionale della capacità di occupazione
Ma insomma oggi quante in prese o addirittura quante unità produttive che magari hanno meno di quindici dipendenti sopravvisse indumenti organizzativi addirittura di multinazionali qualcuno lo ha scritto in questi giorni
Ecco allora che a mio parere occorrerebbe magari gradualmente
Sostituire a questo criterio di apprezzamento basato sul quantità degli addetti
Criteri di apprestamento diverso
Basati ad esempio sul volume degli affari facilmente misurabile attraverso l'imposta a
Un valore aggiunto
Basata per esempio sulla qualità e sull'organizzazione dei beni che compongono l'azienda
Cosa che si può verificare attraverso il registro dei beni inventariati
Guardate che uscendo di questo tipo lo dico e legislatori perché lo tengano presente un cenno di questo tipo c'è già ed è esattamente in una norma che trovate nella legge
Duecentoventitré del novantuno sul cassa integrazione e la mobilità eccetera insomma se noi riuscissimo a dare della piccola impresa o anche piccolissima una connotazione che non fosse così
Antiquata
E ormai superata come quella che si basa su un requisito dimensionale ma ponessimo invece l'accento sugli altri requisiti che ricordavo
Probabilmente anche certi grandi polveroni come quelle sollevate in questi giorni a proposito delle soglie che si raggiungono poi si torna indietro e via di seguito potrebbero essere eliminati
Da questo punto di vista desidero compiere qualche altra osservazione
Io sento usare molto spesso
A sproposito
Il termine di flessibilità
Ma flessibilità vuol dire tante cose
Flessibilità vuol dire per esempio e da questo punto di vista credo che vada accettata e promossa
Formazione professionale polivalente
Cioè non più la Casina della chiocciola che uno si porta dietro
Vita natural durante
Ma una formazione che permetta un adattamento e un progresso continuo nell'adattamento diversi lavori
Certo da questo punto di vista bisognerebbe forse rivedere una norma dello Statuto dei lavoratori ma questo è un tipo di flessibilità che a mio parere da accertato perché connesso ai processi di informatizzazione della produzione
Può essere anche accettata credo un tipo di flessibilità degli orari purché sia governata assieme al sindacato
Non mi sembra assolutamente da valutarsi nei termini positivi che pure molto autorevolmente sono stati esposti la flessibilità retributiva ma scusate nel Mezzogiorno non abbiamo forse avuto da almeno trent'anni o forse quaranta
Dei trattamenti retributivi inferiori a quelli praticati nel nord del nostro Paese almeno di un terzo e questo vi domando ha forse
Provocato un posto di lavoro in più
Ecco allora che a mio parere se è vero che
Il rapporto con il sistema delle piccole e medie imprese è uno snodo strategico
Delle relazioni industriali e in particolare della politica industriale della politica del lavoro
Questi vanno affrontati da un punto di vista non così statico
Non così
Arrendevole nei confronti delle mode da altri indotti
Ma in modo aggressivo
Ad esempio rivedendo tutto il sistema degli incentivi è calibrando lo sulla qualità del lavoro e dei prodotti
Ad esempio
Lavorando seriamente cosa che finalmente mi sembra che si sia cominciato a fare
Sotto il profilo della formazione perché la strada maestra non è quella di liberarsi
Della manodopera meno qualificata
La strada maestra consiste nel qualificare la mano d'opera
Nell'evitare che quando c'è un'azienda per esempio in Sicilia che cerca dipendenti particolarmente specializzati non li trovò
Pure in un mare di disperata disoccupazione ecco allora che vi possono essere tanti modi di intendere la flessibilità e Diversi modi di accostarmi essi e vi possono essere anche tanti maniere diverse per cercare in modo più aggressivo e non così remissivo
Di aiutare il sistema delle piccole imprese e connesso il lavoro e la dignità di chi vi lavora un'ultima osservazione un'ultima osservazione prima di essere ma lo sono già prima di essere richiamato all'ordine cacciato dal palco
Un'ultima osservazione molto molto breve io sono d'accordo nel auspicare che si diffondano forme di giurisdizione arbitrale
Per la maggiore celerità snellezza del procedimento che rispetto alla crisi
Innegabile profonda del processo del lavoro esse possono comportare attenzione però non è detto che con questo
Diventi più prevedibile che non di fronte al giudice ordinario l'ammontare dell'indennità che deve essere dovute in caso di licenziamento illegittimo
Non è affatto detto a meno che evidentemente non si pensi di sedere anche alle suggestioni di quanti propongono di rapportare quell'indennità non già al danno subito dal lavoratore ma udite udite al danno che subisce quel particolare imprenditore o che subirebbe se dovesse continuare a sopportare la presenza di quel lavoratore
Tese queste dovute alla penna apprezzata del collega Pietro Ichino ma che non credo che in questa sede possono essere seguite concludo quindi dicendo che a mio parere
Non credo per molti e motivi alcuni dei quali sono stati ieri lustra ti egregiamente da Massimo Paci sull'Unità
Possano essere seguita una strada che pretenderebbe di fondarsi sull'assioma mai dimostrato da nessuno guardate e neppure dimostrabile
Che più si diminuiscono i diritti degli occupati più si aumentano le chance e le possibilità occupazionali dei disoccupati
Penso invece che nella difesa dell'universalità dei diritti si possano rintracciare
Che nella difesa dell'università e dell'universalità dei diritti si possono rintracciare Ega anche altri strumenti e altri metodi diversi da quelli testé delineati in questi giorni
Per lo stesso sviluppo del sistema delle piccole imprese grazie
Professor Roberto precari Raffaele Minelli
Ma nell'ultimo ventennio un parto da una banale considerazione i tassi di disoccupazione come tutti sappiamo sono più che raddoppiati nella media dei Paesi europei
In Italia siamo andati anche peggio e per di più nel nostro Paese e anche molto basso il tasso di attività ora a me pare che una responsabilità consistente di questi risultati sia ascrivibile al contesto macroeconomico
Decisamente sfavorevole che ha caratterizzato l'ultimo ventennio un contesto che è stato dominato dal politiche macro economiche d'ispirazione neoliberiste
E che perdurano
Nella seconda metà degli anni settanta tra gli argomenti dell'approccio neoliberista di politica economica c'era quello molto forte in sé condivisibile
Della necessità di stabilizzare i prezzi e di arginare la spinta opportunistica anche la politica aveva impresso alla politica del bilancio pubblico e più in generale all'intervento pubblico
Bisognerà Ottavia considerare che quell'obiettivo generale di svolta economica e politica
Aveva un obiettivo che andava al di là della stabilizzazione finanziaria
Si trattava infatti di normalizzare le relazioni industriali e gli equilibri sociali dopo oltre un decennio che come ricorderete era stato caratterizzato da cross rivendicazioni salariali e politica
La normalizzazione
Richiedeva anche una prima fase di aumento della disoccupazione
La disoccupazione dunque non è stata casuale questo era il prezzo ritenuto inevitabile non solo per contenere l'inflazione ma più in generale per ripristinare quelle condizioni d'ordine economico e sociale che erano ritenute necessarie affinché il mercato potesse recuperare le sue potenzialità di crescita
Ora a distanza di un ventennio ha riconosciuto che alcuni negli obiettivi di quella politica sono stati raggiunti e alcuni anche positivamente tra queste per l'appunto l'eliminazione delle tendenze inflazionistiche e la stessa creazione dell'unione monetaria europea
Tuttavia
Rispetto agli obiettivi finali della crescita del reddito e dell'occupazione
A me pare che la valutazione complessiva di quelle politiche sia stata sia decisamente fallimentare
Perché beh perché alti e persistenti tassi di disoccupazione implicano un sotto impiego delle risorse disponibile
Un fenomeno che non solo crea il problema sociale della disoccupazione ma crea una ridotta crescita dell'accumulazione capitalistica e del reddito complessivo
Mi pare dunque che nonostante il crollo del comunismo reale che ha catalizzato l'attenzione del passato ventennio
Che ha messo il neoliberismo nella condizione di operare in una situazione di vero e proprio monopolio ideologico
Le promesse forse l'illusione del passaggio alla fase due della crescita economica finora non si sono realizzate
Il peggioramento nelle grandezze reali dell'economia oltre ad aumentare le diseguaglianze distributive
A generato una dilatazione del potere finanziario che crea molti problemi al sistema economico
I problemi normali di instabilità dei mercati si sono ingigantiti e i rischi di crisi finanziarie ed economiche internazionali si sono concretizzare il ritmo crescente
Le cosiddette giornate nere delle Borse mondiali si sono succedute con sempre maggior frequenza e sono sempre più all'ordine del giorno
Ci sono stati riuniti ad imbrigliare in qualche modo i mercati per impedire loro di arrecare danni
Questi nidi inizialmente sono stati fatti da qualche illuminato economista ma successivamente anche autorevoli banchieri centrali
Con sempre più frequenza ripetono questo invito evidentemente non sono anche loro del tutto fiduciosi
Nel libro agire della mano invisibile
In Europa la verifica della illusorio età delle promesse neoliberiste
Ha prodotto anche sensibili cambiamenti negli equilibri politici
Mi pare tuttavia che in Italia nel dibattito di politica economico e politico tout court non sia particolarmente avanzato rispetto a quanto succede in altri Paesi come in Germania e in Francia
Tra i punti fermi dell'impostazione di politica economica che ha prevalso nell'ultimo ventennio ci sono come tutti sappiamo la riduzione del costo del lavoro e l'aumento della sua flessibilità questi sono ritenuti gli obiettivi prioritari
E pure a me pare che anche dal solo punto di vista delle imprese non è di alcuna utilità favorire alcune condizioni d'offerta se nel far questo si peggiorano contemporaneamente le condizioni della domanda
Credo che dovrebbe essere ormai chiaro che venuta meno con l'ingresso nell'area dell'euro la possibilità di stimolare la domanda estera con porri dire riso valutazioni competitive
Se da un lato occorre aumentare la competitività produttiva occorre anche che le nostre impresa e possono contare su una sufficiente domanda interna
Che invece da molto tempo inadeguata non solo per il basso volume di investimenti privati ma in aggiunta per l'insufficiente domanda pubblica
E per l'insufficiente domanda di consumi privati che conseguenza dell'aumento della disoccupazione e della redistribuzione dei rettili a danno dei lavoratori dipendenti
Io credo sia inutile ridurre il costo del lavoro e migliorare le condizioni di profittabilità potenziale delle imprese se poi la produzione non trova sbocchi e se i profitti non riescono a concretizzarsi per mancanza di domanda effettiva l'esperienza europea dell'ultimo ventennio conferma che per quanto il mercato
Venga messo nelle migliori condizioni di funzionamento comunque da solo non è in grado di garantire il pieno impiego e tassi di crescita economica idonei all'utilizzo delle risorse disponibili
In Italia questa lezione resa ancora più evidente dalla incapacità del mercato storica di far crescere l'economia nel Meridione le cui condizioni di arretratezza costituiscono larga parte dei problemi nazionali di crescita e di disoccupazione
Naturalmente la storia degli ultimi decenni ha segnalato anche l'uso fortemente distorto dell'intervento pubblico a cominciare proprio dall'intervento nel Meridione dove l'azione dello Stato è stata anche molto dispendiosa ma scarsamente efficace
Le ragioni di ciò sono molteplici ma tra queste va sottolineata la mancanza di un disegno programmatorio dell'intervento pubblico connesso alle esigenze sociali ed economiche sia del sud che dell'intero Paese
La lotta alla disoccupazione richiede dunque un primo Luini in primo luogo un cambiamento di politica economica
Che rilanci la collaborazione tra pubblico e privato
Su basi che non ripetano negli opportunismi della politica che sono dilagare nel passato decennio ma che allo stesso tempo non conceda più spazio agli ideologismi e agli interessi che si concretizzano nel fondamentalismo del mercato
E tra i danni più pericolosi che possono derivare da un'impostazione di politica economica tutta fondata sulla riduzione del costo del lavoro ci sono quelli derivanti
Per lo stato sociale il quale invece costituisce non solo un'istituzione sociale civile che ha caratterizzato lo sviluppo dell'intero Occidente ma uno strumento anche fondamentale per la crescita della ricchezza nelle economie di mercato
Proprio specialmente in rapporto alle esigenze poste dall'accelerazione dei mutamenti tecnologici
Dalle nuove forme organizzative dei processi produttivi ed ai fenomeni della globalizzazione dei mercati lo stato sociale uno strumento sempre più necessario all'efficienza e alla competitività dei singoli sistemi produttivi nazionali e dunque necessario anche per difendere l'occupazione
Quando si parla di istruzione e di ricerca di sanità di salvaguardia dell'ambiente si parla di beni pubblici così sono infatti definiti dall'economia liberale una teoria che dimostra come l'intervento pubblico in questi campi sia generalmente più efficiente del mercato
Nel nostro Paese è ancora molto forte l'approccio di politica economica e politico tout-court direi fondato sulla priorità della riduzione del costo del lavoro e della sua regolamentazione
Fondato su privatizzazioni che spesso si traducono solo in trasformazione di monopoli pubblici in monopoli privati
Su forme di finanziamenti pubblici che spesso non sempre ma spesso si traducono in misure illiberali e anticoncorrenziali di puro sostegno ai profitti ma scollegate da obiettivi programmati di interesse collettivo
E a me pare pervenire ad epoca più recente che anche nel patto sociale nel Patto di Natale
Si delineano alcuni interventi che implicano un ruolo ancora secondario attribuito al rilancio della domanda rispetto all'obiettivo di un'ulteriore riduzione del costo del lavoro
E qui vanno ricordati i pochissimi dati per dire che il costo del lavoro per unità di prodotto italiano oggi è uguale a quello della Grecia
è inferiore a quello di tutti gli altri Paesi europei
E addirittura la metà di quello giapponese
Altri interventi che sono previsti nel patto sociale prefigurano con rischiano di tradursi in una riduzione complessiva dei beni e servizi offerti dallo Stato sociale che verrebbero sostituiti e solo parzialmente
Da una loro offerta più costosa ad opera del mercato
Peraltro voglio anche aggiungere anche la difesa del ruolo economico e sociale dello stato sociale non implica la difesa aprioristica del suo assetto attuale lo stato sociale proprio perché costituisce un fondamentale input produttivo deve essere continuamente adeguato alle esigenze sociali e a quelle economiche produttive
E dunque bisogna tener conto di alcuni cambiamenti bisogna tener conto ad esempio dell'invecchiamento demografico e dell'aumento del tasso di dipendenza degli anziani
Bisogna tener conto dello sviluppo di nuove figure di lavoratori della necessità di nuove forme di finanziamento del Welfare State che non penalizzino l'uso del lavoro
Bisogna tener conto dall'allungamento della vita del miglioramento nelle condizioni di vita bisogna tener conto della necessità di un'istruzione che non si limiti a quella iniziale ma che implichi adeguamenti continui
Tutti questi elementi innovativi richiedono un adeguamento dell'organizzazione dello Stato sociale che tuttavia non implica affatto una riduzione del suo ruolo Manzi un suo aumento
E vorrei concludere con una brevissima considerazione forse più di carattere politico
Io credo che il periodo pre il pericolo principale con cui deve confrontarsi oggi la sinistra sia il progressivo venir meno da parte dei suoi sostenitori del loro senso di appartenenza
Per fronteggiare questo rischio di disgregazione che in Italia già frantumato completamente un partito storico com'era il Partito Socialista Italiano
La sinistra deve sicuramente fare i conti con l'inadeguatezza storica di certe sue posizioni politiche e di alcuni suoi strumenti culturali del passato
Ma la sinistra non deve nemmeno cadere nell'errore di subire o addirittura accettare posizioni e valori appartenenti ad altre tradizioni politiche e culturali rivelatesi altrettanto fallimentari
Io non credo sia vero che l'erba del vicino è sempre più verde a volte è possibile ma caso per caso va verificato senza complessi di inferiorità
Credo che sarebbe decisamente paradossale oltre che politicamente controproducente
Se in un contesto politico favorevole come quello europeo attuale in Italia un governo guidato dalla sinistra non si adoperasse con efficacia per modificare un approccio di politica economica che come provato da un'esperienza ormai da troppo tempo prolungata
Produce risultati socialmente iniqui e economicamente insoddisfacenti
Grazie
Sì compagni abbiamo adesso la parola al ministro del lavoro Antonio Bassolino
Seguiranno Fellini meglio
Intanto compagni abbiamo trovato una tessera di Antonio Sannino avvisate non se non è in sala
A me
Sempre in via sembra giusto importante che il partito
Torni a misurarsi con i temi del lavoro
Soprattutto in questa fase
Dopo le grandi novità sociali di questi anni su cui si è a lungo soffermato Alfiero Grandi nella sua relazione e dopo anche le novità più politiche che hanno già portato prima alla partecipazione per la prima volta in modo diretto
Nel governo Prodi
Di esponenti del partito e poi ora al governo che vede come premier D'Alema mi sembra importante e giusto che il partito torni a misurarsi
In questa fase e ognuno Dinoia consapevole che si ripropone in qualche modo un grande tema il tema di come riuscire a portare avanti una strategia di riforme e di trasformazione
Per tanto tempo noi abbiamo affrontato il nodo di una strategia di riforme di trasformazione
Dalla società oltre che dall'opposizione dalla società
E abbiamo visto e sperimentato
Storicamente e politicamente il limite di questo di riuscire a portare avanti una efficace strategia di riforme di trasformazione dalla società
Senza vere nel governo un punto di presenza e di partecipazione
E ora che al governo ci siamo nel governo siamo
Credo ci sia chiaro il bisogno di un'azione riformatrice e di trasformazione anche da dentro la società e non solo dal governo da dentro la società vera così come essa è con le sue contraddizione
E perciò le insediarsi nella società
E a mio avviso non solo un compito un organizzativo
Un obiettivo sociale in senso classico ma il compito di governo di una moderna forza di sinistra riformatrice e di governo cioè qui tutto un campo di azione di iniziativa
Per il partito
E questo campo si incrocia nelle rispettive autonomie con i compiti che stanno di fronte al Governo alle forze sociali e al Paese nel suo insieme cioè in primo luogo a mio avviso un problema di ricollocazione europea dell'Italia
E in questo senso di futuro del Paese
Di ricollocazione europea
Lo abbiamo già affrontato in questi anni
A mio avviso con grande efficacia in termini di bilancio di politica monetaria ed economica
Di debito pubblico che è stato a lungo in parte continua ad essere
La tassa più ingiusta
Perché e la tassa che colpisce
Sulle spalle
Le nuove generazioni e quest'opera enorme di risanamento finanziario io penso che noi dobbiamo sottolinearla con grande forza
Da tempo
E sul terreno dello sviluppo dell'occupazione dell'welfare che aperto un problema di ricollocazione europea dell'Italia
Ed è il problema che con il Patto abbiamo affrontato
Cercando di dare nuove risposte
E la risposta di fondo che nel patto c'è e su cui io penso che un partito come il nostro debba vere piena consapevolezza
E la scelta di una via alla città e di qualità alla competizione internazionale
Una via alta e di qualità alla competizione
Non solo per le parti più sviluppate del Paese ma anche e soprattutto per il Mezzogiorno d'Italia
Perciò ci siamo mossi con coraggio e dobbiamo continuare a muoverci per ridurre la pressione fiscale sulle imprese
Ma anche sui salari medio-bassi sulle famiglie dei lavoratori
Per avviare una riduzione strutturale del costo del lavoro
Sapendo che in un Paese come il nostro e anche nel Mezzogiorno questa riduzione strutturale del costo del lavoro deve andare avanti entro un incerto limita
Perché non può certamente essere la nostra strada alla competizione internazionale una via bassa e dequalificata alla competizione internazionale
Coraggiosa riduzione della pressione fiscale ed il costo del lavoro ma è soprattutto nelle risorse umane
Nel capitale umano che noi dobbiamo investire e fare la scelta di una via alta e qualitativa alla competizione internazionale
è con questa consapevolezza che la formazione e in sostanza il cuore del nuovo patto sociale per il lavoro e lo sviluppo
La scelta strategicamente più importante di tutte
La scelta che cerca di fare i conti anche con una classico organizzazione sociale
E con cicli troppo rigidi del rapporto tra lavoro e vita
Quei cicli che da decenni scandiscono e segnano la vita della società e italiano
Il lungo ciclo dello studio e di uno studio senza particolari rapporti con la formazione e anche comprime isteria Henze lavorative
Il lungo ciclo del lavoro
Di un lavoro con scarsi contenuti formativi
E con problemi delicati che si pongono per tante fasce di lavoratori
Anche nelle aree più forti del Nordeste del nord e della del Nord Ovest
Dove lavoratori trentacinque quarant'anni
Di fronte ai mutamenti continui nell'organizzazione del lavoro
Si pongono il dubbio
Se queste novità devono accompagnarsi inevitabilmente de inesorabilmente ad una insicurezza ed una incertezza sul lavoro e sulla propria di
E sempre in aree molto sviluppate
Con tanti giovanissimi che entrano in fabbrica e l'attività produttiva a quattordici o quindici anni a volte senza aver neppure completato l'obbligo scolastico
Il lungo ciclo del lavoro con scarsi contenuti formativi e poi l'essere anziano e una parte della vita
Spesso vissuta anche con frustrazione per l'assenza di ricchi rapporti con la società e anche con forme di lavoro utili alla società stessa
Rompere questa rigidità dei cicli del rapporto tra lavoro e vita
Costruire ponti e legami a mio avviso una giusta il grande scelta strategica per il futuro
Il patto è una sfida sul futuro è questa sfida e la formazione è una formazione europea degna di questo nome può e deve rappresentare un serio passo in avanti nei prossimi mesi e nei prossimi tre anni
è una sfida reciproca
E un comune impegno del governo e delle forze sociale
è uno stile è una sfida da lui in Italia
E che noi dobbiamo portare avanti anche spingendo per una più ricca strategia a livello europeo
E una strategia europea che deve avere un suo forte equilibrio qui c'è un punto delicato alla nostra attenzione la sinistra europea e di fronte ad una prova impegnativa e guai se una sinistra politicamente maggioranza
In tanti paesi europei dovesse significare portar dietro con sé vecchie ricette e vecchie illusione
Anche vecchie opinioni sulla spesa appunto
La prova e per una nuova sinistra e lì è la nostra sfida il capacità di legare rigore e sviluppo risanamento finanziario e qualità di grandi investimenti pubblici e necessario rapporto tra pubblico e privato
Lo sforzo avviato dalla moderna sinistra di del nord e che ora noi dobbiamo riuscire a riprendere a portare avanti e arrendere concreta azione di governo a livello europeo
E a questo sforzo che ne vogliamo prender parte
Facendo il nostro dovere nei prossimi mesi
Anche oltre il patto
Con un nuovo piano nazionale per l'occupazione che sia il piano del governo italiano e non solo del ministero del lavoro e con le scadenze che abbiamo di fronte riforma degli ammortizzatori sociali riordino degli incentivi e formazione
Possono essere i nuclei fondamentali di una seria riforma del Welfare
E di un Guelfa perché guardi alle persone e agli individui oltre che alle categorie storica chi abbia la giusta e necessaria attenzione alle donne e gli uomini anche nei loro discorsi e percorsi individualizzati di lavoro e di vita
Passi in avanti li possiamo fare con una seria riforma delle guerre far che non è non dobbiamo intenderla non sarà una concessione a ad altri ma è un bisogno reale un bisogno nostro di una moderna sinistra di un paese come il nostro in questo senso io penso che anche la discussione
Di questi ultimi giorni sulle flessibilità
Debba andare avanti attraverso un confronto
Di merito
Vedendo assieme i passi in avanti che possiamo fare
Discutendo nel concreto e nel merito
E qualcosa alla discussione sta già incominciando a dirci anche a mio avviso il fatto che il numero degli occupati nelle imprese
Non può essere di per sé il criterio unico efficace per ristabilire anche la struttura e i livelli dei diritti dei lavoratori
Assieme al numero dei dipendenti di un'impresa
Forse è giusto che cominciamo a considerare anche i parametri
DiVersi più rispondenti alla realtà della produzione
Moderna
E anche a quello che Piero Fassino ci ricordava un attimo fa
Come la forza il fatturato la capacità di competizione internazionale di tante piccole imprese a volte addirittura di micro impressa
Conta dunque conterà il numero ma forse dobbiamo incominciare a pensare anche all'uso di altri indici fatturato valore aggiunto più appropriati per
Definire l'orizzonte che davanti annoia
In fondo è così che già si è fatto negli ultimi anni in materia fiscale
E così a mio avviso noi dobbiamo sempre di più fare soprattutto un governo come il nostro che deve favorire una flessibilità giusta ai contrattata
Che può essere utile ai fini della competitività e poi deve essere utile anche ai fini delle libertà e dei diritti individuale
Non una discussione ideologica
E già per lo sviluppo di reti coi delle medie imprese abbiamo fatto nel patto uno sforzo significativo dal punto di vista del fisco e delle linee e politiche formative
Io penso che altri passi si possano e si debbano fare in materia di moderno part-time
Di part-time ma anche più lungo penso che possiamo ragionare in materia di conciliazione di arbitrato
E penso anche molto che sia tempo di riprendere una riflessione sulle condizioni e sui diritti dei lavoratori in un paese come il nostro e penso che sia giustissimo
Cominciare a ragionare su una tutela sindacale contrattuale chi oggi esclude o sfiora appena milioni di giovani lavoratori
Dei Giovi lavoratori a partita IVA parasubordinati grigi che spesso lavorano per conto di tante impresa
Ed è giusto a mio avviso incominciare a pensare ad una Rete di protezione sociale di base per i lavoratori
Atipici così come si è avviato sia in Parlamento che nel confronto con le forze sociali e su tutti questi temi che noi dobbiamo spingere consapevoli che per un partito come il nostro
E per un governo come quello nel quale siamo anche al livello più impegnativo la dignità del lavoro e parte integrante di più alti livelli di civiltà
Intanto che Raffaele Minelli
Lo dico ai delegati
Il numero degli interventi e molto numeroso
è venuto la proposta che io credo debba essere discussa con voi
No no non rinunciamo proprio per niente
La proposta è questa di continuare anche domani pomeriggio il dibattito in plenaria fin verso le diciotto
E cominciare le commissioni alle diciotto prevedendo di andare fino alle venti e trenta ventuno
E in questo modo noi avremo le condizioni per consentire anche una parte di dibattito nel pomeriggio e quindi di a vere
Il contributo che può venire dai compagni dalle compagne perché anche se come
Capita in assemblee numerose come questa
Cioè common dei momenti di vuoto di comprensibile stanchezza però è anche giusto che facciamo uno sforzo per fare parlare realtà diverse molto diverse
è una delle poche occasioni in cui mettiamo insieme ai compagni del governo del Parlamento
Dei luoghi di lavoro dirigenti sindacali quindi prendiamo molto seriamente questi nostri lavori
Vi prego
è un'occasione che non si ripeterà a breve
Le specie l'impegno organizzativo non sono state una cosa di poco conto
Allora a voi la decisione io vi propongo di accettare questa proposta
La ritengo ragionevole
L'intervento di D'Alema si concluderà attorno alle tredici e trenta c'è il tempo per mangiare le Ergife riprendere i lavori e le quindici continuare le diciotto e poi continuare con le commissioni
Che ovviamente sono riservate solo ai delegati
Va bene
Allora
Lo ripeto perché
Non vorrei che ci fossero degli equivoci le commissioni sono spostate alle ore diciotto
Prosegue domani pomeriggio il dibattito in assemblea plenaria
Mai pomeriggio avremo una fase molto intenso di discussione perché alcuni compagni alcuni anche molto autorevoli hanno già contribuito a spostare il loro intervento nel pomeriggio e di questo le ringraziamo
Ringrazio ovviamente anche gli altri magari meno autorevole ma ugualmente importanti
Allora la parola Raffaele Minelli
Sì
Grandi sa
Che non è un'anomalia
La presenza di molti molte compagnie pensionati ai lavori di questa conferenza lo sa perché peraltro siamo stati tra le organizzazioni che hanno partecipato alla fase preparatoria
Peraltro siamo state una delle poche realtà in cui questa iniziativa è stata di carattere unitario ha visto la presenza di tutte e tre le organizzazioni
E questo lo facciamo non tanto per uno la semplice testimonianza
Lo facciamo e voglia utilizzare anche questa occasione l'occasione che mi è data con questo intervento
Per ricordare una cosa che spesso sfugge all'attenzione e peraltro sfugge anche all'interno dell'attenzione del partito Democratici della sinistra
Vale a dire della presenza di un sindacalismo confederale dei pensionati
Malgrado le cautele con cui anche a sinistra si sottolinea questa realtà associativa di dimensioni straordinarie
Sotto molto probabilmente l'attacco di molti mezzi di informazione che vedrebbero nella presenza
Di un enorme numero di iscritti pensionati alle confederazioni un elemento di stallo e di freno all'iniziativa
Ebbene invece vede questo sindacato Cofferati pensionati come un elemento di innovazione che della lotta per il lavoro e per l'occupazione ha fatto uno dei centri essenziali della sua iniziativa
Non è soltanto quindi per un puro esercizio di presenza retorica
Ma è appunto per ricordare che noi il sindacali dei pensionati ancora quest'anno nel definire la piattaforma nei giorni scorsi una piattaforma che in questo mese andrà in discussione
In tutte le assemblee dei pensionati delle pensionati italiani mette al primo punto lo sviluppo del lavoro la qualità sociale come elemento attorno al quale peraltro dare un contributo anche di progettazione
E peraltro sarebbe auspicabile che anche da questi lavori venisse una spinta in questa direzione cioè ad aumentare la capacità di progettazione sociale attorno a quello che noi consideriamo l'asse nuovo di intervento vale a dire la qualità sociale
Come elemento attorno al quale far ruotare le possibilità anche di sviluppo dello stesso settore produttivo
Da questo punto di vista naturalmente consideriamo in modo estremamente positivo quanto lo stesso ministro del Tesoro ha enunciato a Catania
Mettendo tra i punti di riferimento
Delle azioni da proporre per lo sviluppo dei nuovi strumenti di programmazione territoriale ha ammesso appunto le politiche che riguardano l'innalzamento della qualità sociale
Da questo punto di vista dico sinceramente che noi da tempo stiamo sperimentando
Non possiamo ovviamente esseri soli attivare i mercati sociali per noi un elemento fondamentale
Sul quale vanno sperimentate politiche e su questo sentiamo sul serio ritardi da parte dello stesso legislatore
Attivare mercati sociali significa intervenire sugli strumenti che possono agevolarli noi non chiediamo naturalmente il più stato quello che chiediamo solo interventi che siete in grado di agevolare
Appunto la nascita di mercati sociali
Da questo punto di vista ci auguriamo anche qui è previsto l'intervento di un foro che su questo da qualche tempo riproponendo le tematiche che con molta forza della loro adesso lo diceva anche il ministro del lavoro ha proposto da tempo il libro bianco Italia siano in qualche modo i suoi interventi il suo intervento un elemento di riflessione più ampia e più collettiva
Noi su questo tempo operiamo
C'è una nostra capacità naturalmente limitata
Noi possiamo dare un contributo il discorso va fatto in modo più ampio attivare i mercati sociali elemento non facile presuppone ripeto la capacità di nuovi strumenti fine nuovi strumenti
Il governo e la rappresentanza dei voraci sinistre al Governo può utilizzare anche le linee di intervento previste per il prossimo anno
Abbassare la pressione fiscale può essere fatto in tanti modi può anche servire ad esempio proprio libica delle deduzioni favorevole all'attivazione di mercati sociali
Che siano quindi in grado appunto di favorire quella qualità sociale che secondo noi elemento fondamentale per lo stesso sviluppo produttivo in moltissime realtà del Paese
C'è una seconda questione
Che voglio proporre alla vostra attenzione
Noi siamo portatori di una concezione che non vede affatto nell'invecchiamento della popolazione italiana un problema ma una occasione di sviluppo
Non quindi da affrontare come ripeto problema come problema gravido di elementi negativi
Ma come grande occasione per ripensare complessivamente il sistema di guerre far per ripensare complessivamente ha come spostare
Dai consumi di beni a consumi di servizi il Complesso della produzione del nostro Paese e quindi spostare da quell'elemento in cui l'aumento della produttività come vediamo non è in grado più di fornire spazi occupazionali a quel settore quello dei servizi alla persona e servizi di prossimità in cui invece ancora molto forte è la possibilità di trovare sbocchi occupazionali
L'ultima valutazione riguarda la strumentazione oggi versamenti in presenza di nuovi strumenti legislativi
C'è tutta la legislazione che riguarda la devoluzione di importanti materia al sistema delle regioni degli enti territoriali Bassanini uno due Bassanini ter c'è tutto un filone che aumenta la capacità su queste materie di intervenire dentro il sistema decentrato
Contemporaneamente abbiamo un patto sociale che oggi ha messo in piedi un altro filone di grande interesse
La concertazione a livello territoriale c'è un protocollo allegato al patto sociale che assegna grande ruolo a questo livello
Ebbene secondo noi
Accompagnando quella intuizione giusta che fa della qualità sociale in questo caso naturalmente con l'attenzione al sistema dell'educazione della formazione degli addetti forti delle possibilità di sviluppo economico
Questa strumentazione secondo noi va utilizzata con una capacità di intervento nei territori che presuppone naturalmente una forte vitalità democratica
Del sistema dei partiti in questo caso del partito Democratici di sinistra della realtà associativa di questo Paese una capacità progettuale a questo livello secondo noi è la sfida che deve uscire fuori
Da questa conferenza se non abbiamo una nostra capacità di intervenire perché indicazioni strumenti che oggi si Stival né quella di reazione
Secondo Rory avremo soltanto risultati inferiori a quelle che sono le possibilità oggi in grado di essere colte grazie
Prima di proseguire una comunicazione domani sabato alle nove ci sarà una riunione dei capi delegazione regionali per discutere i criteri per la composizione del Consiglio nazionale
Queste riunioni si terrà qui in una sala di fianco alla presidenza
Andiamo avanti il professor Paolo Garonna
La testimonianza che porto sono molto lieto di portare a questa importante conferenza
è quella di un operatore e della ricerca un operatore della statistica
L'arte di ragionare con i numeri la scienza dello Stato
Che per sua essenza quindi spinge a guardare al di là del contingente
Alle tendenze che gli scenari di medio lungo periodo
E lo scenario che ci troviamo noi oggi di fronte a considerare è quello della società dell'informazione della società della conoscenza questa grande trasformazione epocale che stiamo vivendo
In cui la fonte principale ormai la fonte pressoché esclusiva del valore della ricchezza dei singoli e delle nazioni
Non sono più le materie prime non sono più i prodotti dell'industria e nemmeno più il lavoro in senso tradizionale quello che entra nei contratti di lavoro merce avrebbero detto i classici ma è piuttosto l'informazione che la conoscenza
Informazione e conoscenza che si incorporano nel lavoro vivo nel lavoro vivo delle lavoratrici e dei lavoratori informazione conoscenza che si accumulano e si trasferiscono nei processi di produzione
E nelle istituzioni attraverso le relazioni sociali le relazioni umane mi chiamano perciò in causa non solo la struttura industriale e gli assetti istituzionali il funzionamento dello Stato il funzionamento dei mercati ma la società civile
Le reti di relazioni tra individui che le reti di relazioni tra classi sociali
Non deve sorprendere per ciò che ci sia un elemento comune nel problema del lavoro il problema che si manifesta in modo diverso nei diversi contesti nei diversi paesi come disoccupazione come espulsione dei processi produttivi
Come barriera nell'accesso al lavoro ovvero come lavoro dequalificato
Come lavoro mal pagato non tutelato lavoro asservito più che subordinato come i lavoratori poveri del modello
Nordamericano ed asiatico quindi il problema da una parte del lavoro che c'è e il problema del lavoro che non c'è il problema del lavoro che ha tante dimensioni e tante articolazioni presente tuttavia sempre in tutti i contesti un tratto comune quello di essere un problema di conoscenza
Un problema di qualificazioni di quantità e qualità di qualificazioni di competenza e di capacità di spendere questa competenza nella media dei Paesi OCSE il tasso di disoccupazione dei giovani con basso livello di scolarizzazione è il diciannove per cento circa
Contro una media del dodici per cento e quindi il Q cinquanta per cento in più
Del tasso del tasso medio ma questa è una tendenza è una struttura come vediamo in tutti i Paesi la tendenza c'era della disoccupazione del livello che la disoccupazione a crescere quando il livello di scolarizzazione a livello di istruzione
Relativamente basso i dati quindi mostrano chiaramente
Che là dove c'è un problema di disoccupazione lì c'è carenza di qualificazioni c'è un capo di conoscenza e dove c'è un problema di occupazione cioè un problema di qualità del lavoro lì anche c'è un problema di bassa istruzione che prova di carico capitale umano
Che si connette anche la capacità dei soggetti di far valere i loro diritti all'empowerment delle persone
E dove poi c'è un problema di mercato del lavoro di incontro cioè tra domanda e offerta o di struttura salariale lì c'è uno spreco di risorse qualificate disoccupazione intellettuale o di sotto occupazione di lavoro qualificato
Quindi questi diversi problemi tradito coesistono spesso si intrecciano nelle diverse situazioni anche in Italia le qualificazioni quindi la conoscenza e il controllo dei processi di acquisizione di circolazione del sapere informano di sé i rapporti intergenerazionali rapporti di genere
La spaccatura tra chi sta dentro e chi sta fuori tra gli insider sicché gli Outsiders
La stessa divisione internazionale del lavoro e il conflitto il conflitto e la mobilità sociale soprattutto le nuove dimensioni il conflitto che è sempre più un conflitto tra chi sa e chi non sa tra chi controlla e gestisce i processi reali di apprendimento e chi invece li subisce
Venendo al mercato del lavoro italiano il modello italiano di flessibilità e di competitività anche in base ad una recente indagine dell'Istat presenta aspetti di forza e limiti strutturali che sono ben noti e si collegano strettamente discutibile mercato del lavoro
Questo modello si trova inoltre in una fase delicata di evoluzione di transizione da cui dipendono e dipenderanno le ripercussioni occupazionali della crescita economica produttiva il sistema italiano di innovazione come viene chiamato quello che ha garantito e garantisce la vitalità la flessibilità del sistema industriale si fonda sulle piccole e medie imprese
Sono loro capacità di trattamento al mercato le tecnologie sulla complementarietà tra lavoro emerso il lavoro sommerso tra lavoro formale informale
Il nostro è un sistema a innovazione diffusa
L'innovazione che investe fortemente le piccole piccolissime impressa
Una nostra indagine dati dell'Istat mostra che un terzo si circa delle imprese dell'industria del terziario introduce in modo sistematico innovazione nei processi produttivi
Per quanto ne incidenza del novazione sia correlata positivamente con le dimensioni aziendali cioè la percentuale di imprese che innovano in maggiore tra le imprese medio-grandi la presenza di imprese innovative tra le piccole imprese con meno di cinquanta addetti è notevole il ventisei per cento una impresa quindi su quattro
L'indagine Istat consente di fare l'identikit della piccola impresa che crea occupazione
Anzitutto sono le piccole imprese dei settori ad alta intensità di ricerca e sviluppo
Quelle dei settori dove prevalgono economie di scala e offerta specializzata di prodotti soprattutto nei comparti di beni di investimento dei beni intermedi
In secondo luogo la correlazione è importante tra l'intensità dell'attività innovative la creazione di occupazione producono occupazione le imprese che innovano
In terzo luogo è determinante l'orientamento verso l'export
Ebbene questo veniva sottolineato dal ministro Fassino le piccole imprese che esportano oltre il cinquanta per cento del fatturato aumentano molto l'occupazione mentre le piccole imprese che non esportano pendono ad avere una riduzione di occupazione
Aumentano l'occupazione alle piccole imprese nei settori dove penale la dimensione medio-grande della vita produttiva e quindi si scopre qui la grande importanza anche delle grandi imprese e soprattutto delle reti di impresa che legano piccole grande dimensione l'Effetto subfornitura e il decentramento produttivo
Questi dati comporta un'analisi del modello di innovazione nel nostro Paese che ben nota nel dibattito di politica economica
L'innovazione al nostro Paese passa per i processi di distruzione creatrice d'impresa per la demografia per la selezione naturale delle imprese nell'ambito di un settore di piccola impresa fortemente turbolento e dinamico
L'innovazione inoltre fortemente condizionata da fattori ambientali e di localizzazione negli elementi cioè di capitale sociale quelli che fanno riferimento alla coesione della società civile alle reti di protezione formale e informale alla sicurezza la trasparenza delle transizioni
E di capitale istituzionale il funzionamento della pubblica amministrazione le infrastrutture
Capitali questo lo sociale quelle istituzionale che sono distribuiti in modo disuguale nel territorio
A fronte di questo modello è invece carente
L'innovazione interno alle imprese
L'innovazione interno ai processi produttivi quella esplicitamente sostenuta da investimenti in ricerca e sviluppo da politiche adeguate di capitale umano di una innovazione organizzativa dalla formazione dall'addestramento dalle strategie di innovazione finanziaria
La particolarità e la singolare efficace di questo modello del modello tradizionale è stata ampiamente analizzate del fuori discussione ma quello che ci dobbiamo porre e l'interrogativo se questo modello sia sostenibile nel medio lungo periodo nella corsa tecnologica globale nella competizione sistemica che l'integrazione economica internazionale in particolare la moneta unica in Europa determinano nel nostro Paese infatti ai giacimenti naturali di innovazione si contrappongono le difficoltà ed i limiti degli investimenti espliciti innovazione delle imprese e delle istituzioni la nostra e in generale una innovazione senza ricerca e al di fuori della ricerca i dati sulla bilancia tecnologica sulla posizione italiana nella graduatoria dei Paesi che investono in ricerca lo dimostrano L'Italia alla metà degli anni novanta e al ventesimo posto nella graduatoria dei Paesi OCSE considerando la spesa in ricerca e sviluppo in rapporto alla ricchezza prodotta nel Paese
Negli anni Novanta inoltre dal novantuno al novantasette la spese per ricerca e sviluppo a prezzi costanti si riduce di circa un punto percentuale all'anno anche se dobbiamo dire che negli ultimi due anni questa tendenza si è invertita da noi poi è particolarmente bassa la quota dispensa finanziata dalle imprese rispetto ai Paesi più avanzati
Dove invece è proprio il settore privato quello che è trainante niente nell'investimento
In ricerca e sviluppo in Giappone al sessantasette per cento in Germania al sessanta per cento negli Stati Uniti al cinquantanove per cento in Francia al quarantotto per cento e dono invece al quarantuno per cento
E per occupante osservare la scarsa presenza nel nostro Paese di soggetti privati in questo campo come le fondazioni le associazioni di ricerca le scuole private di Alta Formazione assistiamo anzi a preoccupanti chiusura di laboratori e centri di ricerca privata
Negli anni Novanta si deteriora l'interscambio di prodotti ad alta tecnologia un interscambio che mostra in ogni caso un saldo negativo per il nostro Paese
Il buon funzionamento del nostro modello di innovazione senza ricerca è stato condizionato nel passato da alcuni fattori che nel nuovo scenario nello scenario dell'euro non si possono più riprodurre lo scudo di protezione da prestato dalla svalutazione che non c'è più
La rete di regole protettive delle piccole imprese nei settori cuscinetto quelli poco esposti alla concorrenza internazionale pensiamo al commercio che anch'esso tende a scomparire e oltre al sommerso che con il peso negativo che questo settore ha avuto sulla finanza pubblica sulle condizioni del mercato del lavoro
La sfida quindi per concludere di fronte alla quale noi ci troviamo e che va al cuore delle questioni che la flessibilità del lavoro e del cambiamento del lavoro e quella di gestire la transizione verso un nuovo modello
Un modello di innovazione che sappia tenere fermi i punti di forza del modello precedente quindi la dinamicità delle piccole imprese l'innovazione diffusa le reti l'integrazione tra lavoro e vita tra famiglia e impresa
Ma che sappia anche modernizzare fortemente i meccanismi di aggiustamento organizzativo finanziario di risorse umane e l'investimento ricerche sviluppo la formazione professionale la gestione della conoscenza il mercato delle idee l'istituzione dell'apprendimento
E le istituzioni dell'apprendimento un'ultima considerazione su gli strumenti di governo dell'innovazione anche qui il riferimento ai meccanismi del mercato delle istituzioni del sapere può essere importante
Dal Rinascimento in poi all'Illuminismo alla rivoluzione industriale si è venuto configurando dei Paesi avanzati che anche in Italia un particolare assetto delle nazioni professionali nel mondo della scienza che va sotto il nome di o pensano in sé di scienza aperta o scienza pubblica
Questo modello e caratterizzato da ampia circolazione delle idee
Da forte internazionalizzazione ma anche la competizione da incentivi spirito di emulazione pensione per il primato meccanismi di reputazione autorità morale la ricerca di standards ricercate le pratiche migliori
Al regno della tecnologia si affianca oggi la Repubblica la scienza a regime della proprietà si affianca quello della priorità
Questi strumenti si vanno affermando anche nelle politiche del lavoro affiancando e talora sostituendosi agli strumenti convenzionali che si sono sviluppati nel corso di questo secolo il caso emblematico di applicazione di questi nuovi strumenti è proprio l'Europa
Con i nuovi obiettivi quantitativi
I piani nazionali di cui ha parlato il ministro Bassolino gli esami paese la convergenza mediante processi dal basso di imitazione di emulazione delle pratiche migliori ma altri esempi vengono dagli enti locali pensiamo ancora alla Napoli del sindaco Bassolino non è un caso che questi assetti istituzionali si estendono dalla Repubblica della scienza al dominio delle politiche che sempre più diventano processi di governo dell'accumulazione del sapere e in particolare alle politiche del lavoro
Lavoro con cui e in cui il sapere si incarna il sapere si fa uomo dominare questi processi è la sfida più importante per le politiche dell'occupazione che ancora restano ancorati ai vecchi strumenti per sfruttare appieno le potenzialità offerte dall'informazione la formazione la comunicazione l'interconnessione i processi di apprendimento e di gestione della conoscenza
Questa sfida è come dice Jacques Delors nel suo bel rapporto sul sapere questa sfida è l'utopia necessaria di questa fin e secolo
L'utopia di una nuova e più avanzata integrazione tra economia e società fondata sulla conoscenza e suo lavoro per tutti
Gianfranco ricco seguirà Vannino Chiti presidente della regione Toscana
Ma io dico
Molto francamente che
Nelle nostre discussioni ci sono alcune cose che non mi convincono
Una in particolare riguarda il modo di analizzare i problemi dell'occupazione
Da tempo sembra che le questioni dell'occupazione siano da ricondurre
Semplicemente alla mancanza di posti di lavoro però da tempo
Vi sono
E risultati di ricerche testimonianze dirette
Che ci dicono
Che spesso forse non sempre ma in tanti casi
Quando c'è disoccupazione esiste anche la presenza di lavoro precario
Di lavoro irregolare di lavoro nero di lavori
Che si svolge nella insicurezza personale
Cioè lavoro che non offre prospettiva
Allo stesso modo
Mi pare che si discute della questi flessibilità nostro interno quasi che ci fosse una contrapposizione tra chi intravvede la necessità di
Discutere e provvedere alla flessibilità del lavoro e chi intransigente niente si oppone
Certo la discussione degenera c'è stata
Diversi anni fa
Nessuno può sostenere oggi che la flessibilità del lavoro
è sbagliata quando ci rendiamo conto tutti
Di cose richiesto come adattamento continua il lavoro umano le tecnologie
All'andamento dei mercati e così via
Ma non si può non vedere
Come in questo processo
La flessibilità del lavoro imbottiti abbia imboccato in molti casi
Una strada che riguarda la concorrenza tra le imprese sui livelli salariali
Le condizioni di vita di lavoro di molti lavoratori
E come a fronte di questo in certi casi il lavoro al nero o al grigio sia anche un modo per certi lavoratori di difendersi nel senso che rinunciare
Alla appagamento per così dire rinunciare
Delle delle imposizioni fiscali
O dei contributi sociali equivale ad avere una remunerazione più elevato
Il prezzo sociale che si paga della flessibilità senza limiti viene pagata anche dei giovani
Come mancanza a volte non di occupazione ma come mancanza di diritti anche minimi
Ecco io desidererei tanto avere discussioni su queste cose per capire bene cos'è diventato il nostro Paese oggi tra zone zone e non mi riferisco solo alla storica differenza tra nord e sud
Ma anche a come si è e voluttà
La struttura del lavoro in tante zone del nord
Cioè è un problema che unifica l'intero Paese temo
La questione per l'appunto di una flessibilità incontrollata che in tanti casi si accomuna con un lavoro senza regole
La questione della flessibilità noi come partito come forza politica abbiamo bisogno di porla al centro nella all'interno di un quadro di sicurezza sociale ovviamente sostenibile concordo perfettamente con quanto diceva poc'anzi il compagno Bassolino
Un quadro di sicurezza sociale che per forza di cose anche a che fare con la cultura civile che esprimiamo come popolazioni come comunità
La cultura sindacale e la cultura politica che riusciamo a far vivere all'interno delle comunità
Ma certo un quad insicurezza sociale che deve dare certezze nel campo della previdenza della sanità per non parlare delle cose più attuali come la formazione permanente
Concordo anch'io sulla necessità davvero un assegno di disoccupazione che sia civile
E credo che quanto ci diceva poco fa il compagno Bassolino su un piano nazionale per l'occupazione possano dare in questo senso
Ma attenzione
Perché questa linea in parte presente non c'è dubbio che il patto sociale e alcune norme contenute nella Finanziaria hanno tentato di dare delle risposte che personalmente considero giuste
Ma questo non è patrimonio politico dei lavoratori
Io credo che tra lavoratori e cittadini oggi sia imperante soprattutto uno stato di confusione anche politica
Quelle espressioni del tipo e del genere non ci si capisce più niente
Che a mio giudizio sottolinea anche una condizione di solitudine
Molto spesso questa riguarda proprio la propria condizione lavorativo le proprie prospettive lavorative
Proprio rapporto professionale
Ecco noi Democratici di sinistra dobbiamo porre queste questioni
Perché la discussione aperta ci aiuta a ricostruire un legame sociale sui problemi che quotidianamente
Lavoratori occupati o precari o disoccupati vivono
è fondamentale affrontare questi problemi perché anche questi sono problemi dei giovani
I fenomeni del lavoro nero
Tendono a diventare una parte assidua della normalità di questo Paese
E si è fatto largo una cultura del lavoro che per certi versi assomiglia molto al mordi e fuggi a volte perché obbligati altre volte perché in fondo è meglio una condizione del genere che consente comunque magari di guadagnare di più evadendo fisco non pagando gli oneri sociali e così via
Piuttosto che stare in regola
C'è una situazione che sembra abitare il Paese in una spirale diabolica ma diciamolo francamente
Molte persone lavoratori dicono ma chi me lo fa fare ma perché mai dovrei continuare a pagare gli oneri sociali quando il sistema previdenziale viene messo in discussione un giorno sì e l'altro giorno si per cui in fondo
Farmi carico degli oneri sociali senza avere la certezza voi di percepire futuro la tensione non sa non è un'azione che mi posso permettere
Io penso che in questa spirale diabolica
Questa spirale diabolica non può essere sull'affrontate dalla nostra buone intenzioni
Io credo che sia molto giusto il fatto che per esempio D'Alema
Abbia ripetuto negli ultimi tempi abbastanza spesso che l'accordo sulla previdenza sarà verificato come previsto dall'accordo
Ma non c'è dubbio che su questo si svolga una lotta politica forsennata e non c'è dubbio che ogni qual volta per esempio il governatore della Banca d'Italia mette in discussione tutto questo
Ho il commissario europeo Monti o la Confindustria
Si crea uno stato d'animo all'interno di molti lavoratori e credo soprattutto giovani che non incoraggia certamente ammirare ad una riconquistati un quadro di sicurezza
Sociale
Bisogna sapere
Che quando diciamo giustamente che il Paese deve avere fiducia di mezzo non c'è solo la fiducia dei mercati finanziari
Di mezzo c'è la fiducia di moltissimi lavoratori
Giovani anch'
E queste da mancanza di fiducia di tanti lavoratori determina un comportamento sociale che va in una direzione non auspicabile che appunto quella che partendo dal non credere al tipo di progetti o di proposte che vengono fatte in realtà si lascia andare alla deriva
Sempre più spesso in maniera sempre più grande
In quelle condizioni Home in cui poi come persona si deve arrangiare a fare tasse perché comunque non può contare
Con certezza su ciò che le istituzioni o le forze politiche maggioritarie con responsabilità di governo si impegno allora
Questa è una condizione che abbiamo bisogno a mio giudizio di discutere
Perché altrimenti si aumenta la confusione anche politica e quindi sia un aumento di quel qualunquismo che una volta noi dicevamo appartiene
Alle persone di orientamento di destra ma che oggi riguarda sempre Rikyū cittadini con orientamento di sinistra
Vannino Chiti segue Maria Mattioli
Io considero considero importante questo appuntamento questo incontro
Perché sono persuaso che il problema centrale che abbiamo come democratici di sinistra è quello di costruire un identità forte una l'identità forte di una moderna forza del socialismo europeo
Un'identità e cioè valori rispetto a cui i programmi e nostri comportamenti siano poi coerenti
Che sappia perciò parlare affrontare dei problemi concreti della gente
Si misuri a partire da questi con gli schieramenti politici e come è stato detto non ne faccia rivelasse come qualche cosa di astratto lo schieramento politico altrimenti
Cresce la sfiducia cresce l'astensionismo e dobbiamo dircelo nel in molte parti del Nord cresce anche il fatto che i lavoratori non votano a sinistra ma magari guardano alla lega o ad altre qua da altre forze
Il rapporto con il mondo dei lavori non esclusivo ma fondamentale
Del resto è così ovunque in Europa io non conosco un partito socialista in Europa che non abbia nel radicamento tra nel mondo del lavoro tra i lavoratori una componente fondamentale essenziale
E altrettanto io ritengo un un valore forte di quello che non può che trovare riscontro nei programmi l'obiettivo della piena occupazione
Se voi leggete il programma della socialdemocrazia tedesca con cui la socialdemocrazia tedesca vinto le elezioni c'è questa forte affermazione la non rinunciamo all'impegno
Per la piena occupazione né Rifondazione comunista e la socialdemocrazia tedesca
Piena occupazione quinti in molte aree del nostro Paese nel Centro Nord almeno
Sembrava risolta alcuni anni fa
Oggi invece si presenta come una sfido comunque
Drammatica nel Mezzogiorno
E il nostro compito nostro compito di forza grande della sinistra lo stesso nostro ruolo di governo si gioca molto nella capacità di vincere questa sfida e di dare una speranza e una risposta concreta che per il Paese
All'uso di Lucca l'occupazione nel Mezzogiorno
Ma al tempo stesso questo è un tema unificante perché l'occupazione per le ragazze per i ragazzi l'occupazione di qualità è un tema che c'è in tutte le zone forti dell'Italia nel centro nord e nel resto dell'Europa
E io credo anche che la capacità di parlare di occupazione
Di condizioni di lavoro di lavoro sia importante e parli anche a chi viene espulso meno giovane ma non vecchio dai processi produttivi
I prepensionamenti che si accompagnano a qualche predicata allora di troppo e contraddittore sulle pensioni non so quanti di voi hanno in mente il film di Virzì che parla di cassa integrati e di Piombino
Rate
Non è un fatto di comicità è un fatto di certa anche di comicità nel modo di rappresentarlo
Ma è una testimonianza che coglie tensioni anzi e malessere sulla vita che ci può essere anche la dove continua ad esistere un benessere materiale
E parla delle tante più un vino d'Italia delle tante Piombino delle zone sviluppate
Dove la vita appare meno vera meno utile meno piena di senso
Dove si può perdere l'identità che erano identità storico attenuare di una città e dove si può anche a vere distorsioni nella vita civile nello stesso mercato del lavoro
Per questo io credo che questa sfida si ripone al noi se ne parla e a socialisti europei in tutta la sua ampiezza con grande determinazione come ha detto grandi nel passaggio da un'organizzazione del lavoro quella fordista un'altra che accompagna questa fase di cambiamento e l'avvento dell'informatica e su questo dobbiamo giocare tutto quanto il nostro impegno
Vorrei parlarne alterne severo fu tempo soprattutto per fare ulteriormente un riferimento alle novità del patto sociale che è stato sottoscritto dal governo e anche al ruolo in questo direzione di città ma prima di questo detto dell'occupazione
Io avverto il bisogno di partire da un'altra da un'altra considerazione o meglio da fatti da fatti che nelle ultime settimane io credo non posso non colpirci non colpirci la coscienza non colpirci la riflessione
E anche le scelte che si devono fare mi riferisco grandi ne ha fatto riferimento nella sua relazione all'aumento degli incidenti e delle morti nei luoghi di lavoro
In questo nostro Paese che per molti aspetti nelle istituzioni nella vita economica nelle condizioni di vita e lavoro un po'sul crinale sente tra vecchi e nuovi
E si sbaglia se si coglie solo l'aspetto del vecchio ma si sbaglia anche se si vede ovunque e soltanto il nuovo
E in questo Paese anche in regioni avanzate come la Toscana come le migliori contraddizione forza della sinistra si assiste anche qui al momento degli incidenti e delle morti
Allora occupazione che non c'è ancora per alcuni e lavoro senza garanzie di sicurezza peraltro
A me sembra che i dati del novantasette siano agghiaccianti
Ottocentotrentasei mila infortuni sul lavoro
Nordeste duecentottanta mila quando si parla di punti più avanzate da seguire del nostro Paese si mette soltanto le ragioni di reddito e dell'occupazione ma anche questi dati
Questi dati questi aspetti nord-ovest duecentocinquanta mila centro centocinquantotto mila sud cento quarantatré mila è un bollettino di guerra
E dietro
Questi dati freddi rete le statistiche centocinquantotto mila centoquarantotto Milano tranne che dietro questi dati ci sono donne e uomini anche ragazze e ragazzi che hanno subito infortuni che subiscono menomazioni e che sono morti
Non c'è un caso diverso dagli altri sarebbe sbagliato pure non essere frainteso Rama io sono rimasto colpito in modo profondo forte
Non dico più degli altri ma in maniera particolare da un caso di recente che c'è stato a Lucca nella Lucchesia tre morti nove giorni
Forbice meno che la criminalità a Milano son tre morti nove giorni
E un ragazzo di ventinove anni che è stato risucchiato dalla macchina l'aspetto di questa macchina con il compagno che attentato a tutti i costi tenerlo ma non ce l'ha fatta la dovuto lasciare se non dava anche lui è stato praticamente
Stritolato in questa macchina ecco allora
Cosa sta succedendo
E cosa dobbiamo fare
Intanto io penso che bisogna guardare all'insieme del mondo del lavoro perché ci sono divisioni profonde che devono preoccuparci anche tra chi il lavoro ce l'ha
Perché ci sono garanzie diverse bisogna aumentare quelle che sono minori da questo punto di vista perché la sicurezza non può essere negoziata la vita non può essere negoziata su questo ci possiamo davvero incontrare con la chiesa o con i cattolici democratici per noi per me perché per chi fa una scelta di sinistra socialista viene prima la vita
Il lavoro serva alla vita e non il contrario
E il maggior numero di incidenti sia nelle ditte appaltatrici
Ora nello né negli interventi pubblici negli appalti pubblici sono messi
Delle come dire delle garanzie il più possibile ma ci sono ditte appaltatrici anche nel mondo del lavoro privato
E quali sono le misure immediate forti che dobbiamo prendere non non rituali
E io penso che possa partire qualche cosa anche da qui dalla nostra conferenza
Alcune misure devono riguardare il controllo la prevenzione le risorse dobbiamo anche le Regioni devono da fare uno sforzo più forte devono investire di più
Per esempio noi metteremo come toscano aumenteremo di cento miliardi l'anno le risorse per gli interventi della sicurezza
E per esempio sulle cave non abbiamo décolleté de de dei rischi grossi sulle sulle cave abbiamo fatto una legge nel settore delle cave che fare bucare ai sindaci le concessioni
Se si verifica che non si sono adeguate alle norme di sicurezza
Ma alcune misure devono essere anche di natura nazionale io credo ad esempio si può pre vedere fare anche un grande patto per incentivi e perline di risorse per la piccola impresa per rottamare le macchine che sono insicuri
Anche qui si può fare uno sforzo e e cercare di realizzare un salto di qualità che tecnologico ma anche di sicurezza
Altre misure forse sono non di sostegno ma di sanzione io io credo che ci si debba riflette per esempio è giusto
Attribuire risorse pubbliche a quelle imprese che ecco che si vede nei controlli dove nei controlli si verifica che non hanno provveduto attuare le misure di sicurezza perché le risorse pubbliche sono risorse che vengono date dalle tasse dei cittadini dà soldi dei cittadini
E io credo che sia giusto dare le risorse pubbliche per aiutare per incentivare per sostenere le imprese che tengono ora forzano l'occupazione ma anche che applica le danno sicurezza sì sicurezza sui luoghi di lavoro
E un'ultima questione
Termine
E un'ultima questione riguarda il tema degli orari e dei ritmi di lavoro
Anch'io avevo e ho dubbi sul fatto che si possa per legge determinare una scelta efficace in tema di orari di lavoro e tuttavia questo non può diventare non solo abbandono ma non può diventare neppure dubbi che nelle relazioni tra le parti sociali con forza per settori operare territoriali dove possibile dove maturo
Se ci si impegni per ridurre per contrattare per ridurre gli orari perché ritmi parossistici di lavoro
Orari massacranti sono alla base di molti incidenti se quando si fa la manutenzione non si ferma la macchina
Perché non si può perdere un minuto di produzione chiaro che si può determinare quell'incidente come quello che vi ho raccontato volutamente in quello del ragazzo di Lucca ecco allora and io penso che sia necessario porre questi temi porre i temi dell'occupazione porre temi delle condizioni sui dogmi di lavoro come grande impegno nostro come forza politica
Di sinistra del socialismo europeo e anche come azione caratterizzante del nostro modo di governare a questi temi davvero non si può rinunciare altrimenti siamo qualcosa d'altro non siamo noi stessi grazie
Compagni tra la parola Maria Mattioli di annuncia i prossimi interventi sono tre ci sarà Andrea Catena Adriano Togliatti taglietti scusate mi imperdonabile chiuderà il ministro Luigi Bersani
Dopo circa nove anni di lavoro atipico subito sono diventata una lavorativi c'è atipica prescelta
Una delle menti e tre mila e cinquecento atipici che lavorano nella provincia di Modena e che secondo stime non ufficiali sarebbero ormai due milioni in Italia
Parlo delle persone che lavorano con contratti di collaborazione coordinata e continuativa
A Modena i Democratici di sinistra hanno cominciato da oltre un anno occuparsi del riconoscimento dei diritti di cittadinanza ai lavoratori atipici
Una certa allo coraggiosa tuttavia ineludibile i cui risvolti avranno ricadute a pioggia su diversi aspetti dell'organizzazione sociale
Un sondaggio realizzato dai Democratici di sinistra su trecentoventiquattro atipici modenesi di età compresa tra i trentasei e i quarant'anni
Ha fatto emergere dati molto significativi e cinquantacinque per cento ha infatti affermato di avere scelto autonomamente la para subordinazione
Si tratta di figure professionali medio-alta del mercato del lavoro il restante quarantacinque per cento affermato invece di essere stato costretto ad accettare contratti di collaborazione
E si sente per questo gravemente penalizzato
Un dato generalizzato e poiché la maggior parte di loro indifferentemente dal lavoro svolto non ritiene che i sindacati tradizionali possano essere i loro interlocutori
Si pone dunque un problema di rappresentanza politica e sociale per la sinistra italiana
I DS modenesi hanno inoltre elaborato un documento che è stato materia di discussione coi lavoratori e tutti i soggetti interessati associazione di categoria sindacati ed altri
Si tratta infatti di riconoscere diritti e doveri a molte migliaia di persone che praticano attività diversissime tra loro e che attualmente sono del tutto prive di diritti sia per quanto riguarda il lavoro che lo stato sociale come dare diritto di cittadinanza
Bisogna innanzitutto operare un distinguo tra coloro che scelgono i contratti di collaborazione e chi invece è costretto ad accettarli
Di questo secondo caso parlo più avanti ma vorrei fin da ora sottolineare che il riconoscimento di alcune tutele minime deve essere garantito a tutti questi nuovi lavoratori ed è in tal senso che va la legge Smuraglia anche se non prende in considerazione
Tutti i punti che citerò si tratta infatti di riconoscere diritti alla malattia all'infortunio a periodi di riposo
Operazione ma veniamo a chi è stato costretto per necessità o altro ad accettare di lavorare con contratti
Di collaborazione coordinata bisogna qui realizzare le condizioni per cui lavoratori e committenti trovino conveniente fare emergere queste situazioni
Se infatti siamo in presenza di una qualche forma di sfruttamento cioè il lavoratore dovrebbe essere assunto si dovranno credo studiare serie e severe sanzioni
Non si può infatti lasciare al lavoratore magari molto giovane l'iniziativa di denunciare la propria condizione lavorativa
Quanti giovani svolgono mansioni per periodi molto più lunghi di tre mesi senza in realtà vera alcun tipo di contratto è un dato che sfugge perché si tratta di persone che non versano nemmeno il dodici per cento all'INPS
E che comunque non sa attentano protestare per paura di perdere un'occasione di lavoro sono però persone che si creano aspettative e che spesso vengono deluse perché alla fine si accorgono di è passato anni in un posto perdendo così tempo prezioso nella ricerca di un lavoro più stabile e che non hanno nemmeno la possibilità di inserire nel loro curriculum le mansioni svolte
Si possono prevedere contratti minimi ad hoc
E infatti ingiusto lasciare che la situazione si protragga per troppo tempo si corre il rischio di consegnare l'individuo un futuro di totale incertezza la mancanza d'un contratto non permette infatti a questi lavoratori la possibilità di costituirsi un curriculum attualmente non non possono nemmeno accedere a forme di assistenza
Quali la disoccupazione la mobilità nel caso perdano al lavoro cosa che vale anche per chi lavori con part-time minimi la legge infatti stabilisce l'ammontare dell'indennità di disoccupazione sulla base degli stipendi ricevuti
E in caso di part-time troppo poco remunerati non si ha diritto a nulla ovvero chi meno ma e meno avrà e viceversa non credo che sia un principio ancora tollerabile
Nemmeno è possibile agli atipici l'accesso alla formazione professionale per disoccupati per questo chi lavora deve essere incentivata a fare emergere la propria situazione
è possibile pensare a sgravi fiscali anche totali per chi lavora se ci si trova di fronte a guadagni minimi a Napoli ad esempio credo gli impiegati in lavori socialmente utili hanno chiesto di non dover pagare l'IRPEF si può pensare di fissare per legge le cifre che determinino la soglia di sopravvivenza tenendo anche conto del carico familiare
Non è certo una questione semplice tuttavia non si può evitare di affrontarla per questo se infatti si può correre il rischio di non considerare i guadagni Prodi niente ad esempio da rendite bancarie non si può nemmeno per questo penalizzare a priori chi davvero debba contare solo sui propri guadagni credo che questo terreno sia uno di quelli sui quali dovrebbe essere applicato il cosiddetto welfare del lavoro
Non è forse la maglia incentivare forme di lavoro seppur minime piuttosto che dare assegni statali di sostentamento attualmente infatti si corre il rischio che un atipico che abbia lavorato per poco tempo guadagni meno di chi riceve gli assegni per il minimo vitale
Torna poi anche in questo contesto il tema del costo del lavoro in che modo i committenti potrebbero essere spinti a dichiarare le situazioni meno anomale
Per un lavoratore lavorare anche poco è sempre meglio da disoccupazione e per questo credo sia giusto garantire anche piccoli spazi lavorativi tuttavia entro i limiti delle tutele di cui ho detto
Altra questione della quale non ho mai trovato cenno quando si parla di leggi per regolare il settore dei nuovi lavori e quella del minimo salariale siamo qui di fronte a situazioni lavorative che spaziano dai grandi manager consulenti fino alla manovalanza più pura ma fino a qua do non si potranno stabilire dei tariffari base a seconda delle diverse categorie non si potrà risolvere il problema della concorrenza tra poveri che nell'interesse delle sole dite committenti vede persone adeguarsi retribuzioni revisori e pur di conquistarsi un posto di lavoro
Nel caso eclatante di tv e radio locali anche alcuni giornali e quello che cito perché conosco da vicino si assiste a fenomeni a dir poco sconcertanti giovani che vogliono fare esperienza accetta l'di lavorare per compensi quasi nulli in questo modo si mette il settore in mano a persone inesperte si compromettono i posti di lavoro di chi cerca di vedere riconosciuta la propria professionalità
Ma alla fine l'unico risultato è che grazie a questa concorrenza ci guadagnano solo i committenti che possono sfruttare la situazione senza timore perché nel momento in cui un atipico diventa scomodo avanza pretese lo si può lasciare a casa tranquillamente perché tanto se ne trova un altro che chiederà ancor meno stessa cosa viene anche in altri campi dove giovani utilizzati ad esempio da cooperative sono costretti accettare cifre irrisorie e soltanto al momento della denuncia dei redditi si rendono conto di non avere guadagnato nulla
è possibile creare categorie di riferimento credo di sì e mi conforta in questi lavori in atto a livello europeo dove si sta cercando di omogeneizzare le retribuzioni medie è una questione importante anche per evitare l'esplosione in futuro di gravi conflitti sociali
Per quanto tempo infatti atipici pagati due lire potranno sopportare di lavorare accanto a persone che magari fanno cose molto simili alle loro essendo pagate davvero
In questo contesto bisogna anche superare la questione ore di lavoro è ovvio che il parametro del tempo è per molti tipi di impieghi atipici l'unico sul quale basarsi per arrivare a stabilire delle tariffe
Stato sociale
Ne ho già accennato si tratta di estendere le tutele minime e non certo per creare uno statuto di lavoro di serie B anche ai parasubordinati incluso part-time e lavoro in affitto che dovranno avere possibilità di mobilità cassa integrazione indennità di disoccupazione maternità e ad giungo anche la possibilità di partecipare alle aste pubbliche dei lavori proposti appunto da enti pubblici attualmente infatti impossibile a un lavoratore beh che è saltuario atipico partecipare qualora abbia lavorato quattro mesi nel corso dell'anno solare Ovadia superati Setti milioni di reddito lordo
Che chi lavora anche solo quattro mesi all'anno venga considerato un lavoratore dipendente dai davvero assurdo oltreché ingiusto
Inoltre un lavoratore parasubordinato con o senza contratto non ha diritto all'iscrizione al Collocamento come disoccupato ma viene invece considerata occupato in cerca e di lavoro spesso se però si tratta di collaboratori saltuari che hanno forme di pagamento previste legalmente anche per chi abbia già un lavoro di tipo dipendente
Invece che abbia un lavoro part-time fino a venti ore settimanali può essere iscritto alle liste di collocamento come disoccupato cosa impossibile appunto per qualunque lavoratore atipico
Che fine ha fatto la famosa riforma del collocamento si chiedeva Pietro Ichino qualche mese fa sull'Unità beh davvero una bella domanda
Corsi di formazione sono riservati a fasce d'età troppo ristretto a disoccupati di lunga durata e anche qui vale il discorso dei quattro mesi di lavoro bisogna estendere possibilità di accesso persone anche oltre i trentadue anni perché chi ha quarant'anni e magari ha sempre lavorato con contratti di collaborazione alla fine dovrà pentirsi di avere lavorato secondo le leggi attuali infatti quasi una colpa del lavoratore non aver costretto qualcuno ad assumerlo
Per gli atipici inoltre fondamentale quella che potremmo definire la manutenzione del sapere bisogna pensare a percorsi di formazione permanente certificato che gli aiuti aggiornarsi a mantenere aperta la possibilità di qualificarsi di riqualificarsi per continuare a essere figure professionali interessanti
Il rischio infatti quello data la rapidità con la quale vol del mercato di una rapida espulsione dal mondo del lavoro
La legge Smuraglia prevede già che il parasubordinato posso esercitare un diritto di prelazione sul posto del dove lavoro in caso la ditta committente decida ad assumere questo però andrebbe esteso anche a chi non ha contratti ma abbia lavorato per quella ditta con ritenuta d'acconto
E vengo per concludere all'accesso ai servizi di tipo scuole materne uniti qui si tratta davvero di cambiare mentalità per riconoscimento in generale dei diritti ai cittadini atipici o meno
Oggi molti Comuni tra i quali il mio viene fatta l'equazione lavoratore atipico uguale lavoratore autonomo quindi probabile evasore fiscale
Di conseguenza i parasubordinati si vedono applicare le rette più elevate in modo automatico
Perché invece una famiglia dove lavorino in due ma come dipendenti e forse anche con redditi più elevati e tiene rette più basse punteggio maggiore
Come possiamo stabilire che questa famiglia non evadere il lavoro nero non è appannaggio solo degli autonomi come ha di recente riconosciuto anche il ministro Visco commentando i dati sull'evasione fiscale in Italia
Come si sta sperimentando in alcuni comuni tra i quali Firenze il riccometro una possibilità data ai Comuni per non commettere ingiustizie ed è un sistema che ha già dato parecchi frutti per quanto riguarda le rette universitarie
Ma le forme di penalizzazione degli atipici sono anche altre perché gli stessi criteri valgono nella richiesta di alloggio pubblico per non dire del fatto che qualunque tipo di acquisto rateale mutui per case auto quel mobili sono di fatto impossibili senza qualche garanzia di terzi
Vorrei poi aggiungere che si tratta davvero di stabilire delle regole perché i lavoratori atipici debbono avere sì diritti ma anche doveri e in primo luogo quello di non evadere il fisco così come per gli altri lavoratori
è dunque necessario far presto perché solo una situazione di chiarezza potrà aiutare a dare piena cittadinanza questi nuovi lavoratori e parassiti una legge più severa delle attuali ponga freno all'utilizzo di pagamenti con partita Iva o ritenuta d'acconto da dove dovrebbero esserci delle Aes zioni troppo spesso si dimentica quando si parla di lavoro che si tratta non solo di un diritto sancito dalla Costituzione italiana ma anche che chi sfrutta le situazioni opera gravissimi condizionamenti sulla vita delle persone spesso determinando nel futuro parla di lavoro ricordiamolo sempre parliamo di persone individui famiglie non entità astratte concretezza decisioni urgenti sono qui di un imperativo categorico per un moderno partito della sinistra che voglia davvero risolvere prevenire importanti questioni di giustizia sociale
Andrea catena
Compagne e compagni
La sfida che ci siamo dati in questa conferenza e che noi come sinistra giovanile abbiamo avuto accettare partecipando alla preparazione a partire dai livelli territoriali
E farne una conferenza dei lavori non solo del lavoro una conferenza aperta anche a chi oggi e fuori dal dal mondo del lavoro o è collocato ai margini
Una sfida che certamente non ancora siamo usciti a vincere avvincente troppi sono i ritardi che abbiamo accumulato troppi ritardi accumulati della sinistra dal sindacato dal Movimento dei lavoratori
Questa conferenza che ha avuto il merito di porsi questo obiettivo lungo il suo percorso di preparazione potrà farci fare un passo in avanti se saprà parlare a chi oggi il sindacato alla sinistra il partito non riesco ad incontrare a chi è fuori dall'attuale sistema di tutele diritti
Conoscete qual è il tasso disoccupazione la popolazione giovani nel nostro Paese
Ma il vero dato indicativo è allarmante il tasso basso di occupazione che del trentasette per cento per i giovani tra i venti ventiquattro anni
Contro il cinquantacinque per cento a la Spezia il sessantacinque per cento del Regno Unito necessari sessantasei per cento e la Germania
E ciò a fronte di un tasso di scolarità che nel nostro Paese più basso che in questi Paesi
Questi dati stanno a dimostrare che il nostro Paese deve non solo un problema di sviluppo di nuova occupazione a creare che ciò che il patto sociale fermata Natale vuole affrontare
Ma anche un problema di distribuzione iniqua delle opportunità di lavoro di scarsa partecipazione alla vita sociale ed economica che riguarda i giovani in particolare le ragazze e i ragazzi del mezzo del Mezzogiorno del Paese
Per i quali l'accesso al mercato del lavoro quello legale e visibile sempre più proibitivo
Su tale realtà incide un sistema formativo inefficiente che va riformato così come è scritto anche nuovo patto sociale perché non prepara ad entrare nel mondo del lavoro a partire da una profonda riforma la formazione professionale
Su tale realtà incide infine allo stato sociale corporativo che è uguale
Al futuro che non investe su nuove generazioni che investe poco nella formazione molto alle politiche passive e poco le politiche attive per il lavoro e nei servizi per l'impiego anche qui il patto sociale contiene elementi affettivi cattivi che segna un'inversione di rotta verso un nuovo patto tra le generazioni
Ma nel mondo giovanile non vi è solo la realtà di chi cerca lavoro non lo trova vi è anche una generazione che più di qualsiasi altra e destinata sperimentare cambiamenti profondi e strutturali
Che avvengono nel mondo del lavoro mondo del lavoro sempre più mobile e flessibile
Una generazione che ha attraversato a questi cambiamenti
Che vive sulla propria pelle tutte le contraddizioni di quella flessibilità che molti predicano benedicendo la ho mai dicendo la a seconda dei casi ma senza spesso uscire dalla retorica dal dibattito ideologico
Per questo e per me è importante questa conferenza sappia parlare anche delle condizioni materiali di vita di tanti lavoratori spesso giovani che vedono negati i propri diritti
Vi sono nel nostro Paese decine di migliaia di minori che lavorano trenta mila secondo una stima approssimativa di un'indagine vittime di situazioni di degrado e di povertà culturale e sociale che riguardano il Nord come il Sud del Paese
Vi sono decine di migliaia di giovani che si infortuna ogni anno nei luoghi di lavoro per mancanza di un'adeguata politica di prevenzione di sicurezza nei luoghi di lavoro
Centinaia di milioni di infortuni ogni anno di cui secondo la CGIL di Brescia oltre il cinquanta per cento sono giovani tra i diciotto e i trentaquattro anni
Ma oltre a don nuova generazione che sperimenta il lavoro precario senza diritti vi è un'altra parte di questa generazione che sperimenta nuove forme di lavoro nuove figure professionali simile trasformazioni della nostra società
Una generazione sì attraverso percorsi autonomi di formazione accesso ad un lavoro sempre più al di fuori delle che gerarchia
Mette in gioco la propria caparbia proprie capacità il proprio talento la propria professionalità
Sono i cosiddetti nuovi lavori Nuove identità di lavoro che si situano per il lavoro dipendente di lavoro autonomo senza costruire un insieme omogeneo
Mo'identità la di lavoro che si traducono anche nuove forme contrattuali che solo ora cominciamo ad avere qualche tutela giuridica sindacale previdenziale
Secondo i dati INPS
Che riguardano solo i collaboratori coordinati coordinati continuativi come si chiamano si tratta di oltre un milione e mezzo di persone circa sessantacinque per cento ha meno di quarantacinque anni circa il trenta virgola sei per cento tra i ventisei e i trentacinque anni
Questi dati ci dicono che sempre più regioni e generazione John generazioni incontreranno lavori mobili soggette a continui cambiamenti
Lavori che oggi sono fuori la presenta Anza politiche sindacale e fuori dal sistema di protezione sociale e ciò si traduce incertezza insicurezza per il futuro in rottura della coesione sociale del Paese
La sinistra come sindacato se non vogliono perdere il contatto con la realtà vogliono saper guardare al futuro devono ripartire dalle condizioni di esigenze dei lavoratori atipici De Corato di tipo nuovo
La sfida e ricomporre le fratture di un mondo del lavoro sempre più frammentato e diviso sapendo che senza dare diritti a chi oggi è fuori presto anche i diritti di chi è dentro come già oggi accade saranno messi in discussione
Ridisegnare i diritti in senso universale dare a tutti lavorino insieme minimo di garanzie fare la formazione continua e permanente un impegno comune di imprese e lavoratori
Da qui bisogna ripartire per fare una discussione su diritti e garanzie che altrimenti rischia di essere stelle che invece deve avere l'obiettivo di dare cittadinanza a chi oggi non è rappresentato per un rapporto diverso tra tempi di vita e tempi di lavoro tra tempi di lavoro e tempi dedicati alla formazione alla cura e tutto ciò vuol dire non meno di vittima più diritti dagli atti oggi nonna
Ma questo vuol dire anche avere il coraggio di cambiare non avere paura non arroccarsi a difesa di un Cittadella sempre più isolata uscire dalla sindrome dell'assedio avere il coraggio di cambiare la sinistra deve quindi riscoprire proprio insediamento sociale ma per farlo deve radicarsi le diverse identità di cui il mondo del lavoro oggi è composto
Deve sapersi deve sapersi deve saper ascoltare deve sapersi rivolgere ad una nuova generazione di lavoratori chiede maggiori spazi di libertà maggiori spazi le potesse realizzare
Questa è la sfida che la sinistra ha di fronte per chiamare la nuova generazione ad un maggiore protagonismo nella vita politica e sociale del nostro Paese questa è la sfida che dobbiamo lanciare da questa conferenza grazie
Grazie Adriano tali seguirà per l'ultimo intervento il ministro Bersani
Io non sono mi fa molto piacere che si sia che oggi all'apertura della discussione
Si sia presentato l'intero gruppo dirigente del partito
Tanto più che si discute di una cosa così poco trendy come il lavoro
E mi fa piacere anche se confesso di mantenere una punta di scetticismo
Sulla possibilità effettiva che il nostro partito e sia in grado di dare una svolta
Nella sua capacità di affrontare i temi che riguardano il lavoro i lavori all'interno del nostro Paese
Perché penso che in realtà molti dei guasti prodotti nel corso degli anni siano guasti tutto sommato piuttosto profondi difficili da recuperare io non credo che il nostro partito possa dire oggi di rappresentare
I lavoratori e neanche credo di che li rappresenti una parte particolarmente significativa
La rappresentanza del lavoro per un partito di sinistra è una questione prima ancora che politica una questione di identità
E io credo che il nostro partito manchi
Il manchi di molto una cultura politica adeguata ai cambiamenti ai cambiamenti intervenuti anche nel lavoro
E ma anche anche un ancoraggio nella sua città è un ancoraggio alla società per un partito di sinistra non può che essere un ancoraggio sul lavoro sul mondo del lavoro sul mondo nel mondo dei lavori come veniva detto
Cioè l'introduzione bene oggi questo non è oggi non è così
E se questo ancoraggio in qualche misura non viene ricostruito io sono convinto che a rischio la stessa prova di governo che nostro partito sta giocando in questi anni nel nostro Paese a meno che non si pensi
Che tutta la politica si riduca appunto a a politico politici si è cioè ad una politica nella quale i movimenti reali e i problemi concreti dalla società sostanzialmente non contano nulla o sono considerati secondari
Io credo che il lavoro oggi per il partito sia nei fatti un problema settoriale
Un problema c'è certo importante certo importante ma un problema uno dei tanti problemi che devono essere affrontati e discussi parificati meglio se se ne occupa il sindacato meglio se se ne occupa il sindacato
Che io sono convinto che questa sia valutazione dei problemi del lavoro ha una storia lunga nel nostro Paese
Nasce negli anni ottanta nasce in anni in cui c'è stato un particolare tipo di modernizzazione del nostro Paese gestito sostanzialmente dalla Confindustria dagli imprenditori
E nasce in anni nei quali anche noi abbiamo scambiato la caduta dell'occupazione industriale in questo Paese come la fine come se fosse la fine dalla Società industriale
E credo che sia chiaro ormai tra di noi dalmati almeno dal punto di vista storico il giudizio sull'Italia politica degli anni Ottanta abbiamo operato una gigantesca rimozione
Sui problemi del lavoro nel momento in cui il lavoro in questo Paese è stato fortissimamente penalizzato
Questa fase è finita molte cose sono cambiate la relazione a
Fornito elementi di discussione estremamente importanti dando anche una rappresentazione
Del cambiamento che è intervenuto nel lavoro nei lavori quasi nulla e più come prima però noi adesso dobbiamo tornare a occuparsi del lavoro
Ma dobbiamo tamponare occuparsi del lavoro come
E del lavoro come cambia non del lavoro come noi pensiamo che sia come vorremmo che sia e quindi noi dovremmo evitare da una parte una lettura apocalittica della realtà della realtà del lavoro
Quella che pensa che il cambiamento avvenuto e per una certa misura ancora in corso si è sostanzialmente solo una forma più raffinata di sfruttamento del capitale sul lavoro ma anche senza sciocche ingenue
Come si dice propensioni di tipo nuovista che sostanzialmente dimenticano i costi sociali che rimangono molto elevati che il lavoro paga in questo nostro Paese sia sia per quanto riguarda la parte più più vecchia più attardata nell'organizzazione fordista che per quanto riguarda gli anche gli elementi più innovativi
Non mi ricordo il compagno che parlava prima di un miscuglio di nuovo e di vecchio nel lavoro che c'è nel nostro Paese questa è sicuramente una cosa vera in questo miscuglio di nuovo e di vecchio
Continuo sic i lavoratori lavoratrici continua a pagare costi sociali molto elevati
Non aiuta la cultura d'impresa non aiuta in questo Paese la cultura d'impresa io sono rimasto impressionato leggendo stamattina sulla stampa l'intervista di Cipolletta di Confindustria che commentando
Commentando
Le
L'apertura di discussioni D'Alema sulle questioni della flessibilità sostanzialmente chiede che si sbarazza il campo pensate un po'da i diritti di informazione nei contratti
Che vengono considerati un costo che vengono i diritti di informazione questi industriali considera un costo una cultura di impresa di questo tipo una cultura che rende evidentemente molto più difficile
Anche per noi lavorare per recuperare nostre radici sulla questione del lavoro non non non so se da Trentin che aveva scritto che noi viviamo in una società nella quale sostanzialmente il fordismo è finito ma il terrorismo
Rimane molto duro a morire e ce ne accorgiamo tutti i giorni io credo che la società italiana sia una società sostanzialmente rigida in cui c'è un mondo del lavoro molto flessibile così dico subito anche quello che penso rispetto alle questioni della flessibilità
Io penso che noi lavoriamo in un paese in cui lavoro dipendente è sottoposto a sollecitazioni cambiamenti come non è forse mai accaduto ed ai tempi del passaggio dell'economia agricola a quella industriale
Resta molto alta in generale la crescita della produttività i cicli si sono fatti più Brady mutevoli
Ma le imprese hanno oggi a loro disposizione una gamma amplissima di strumenti
Per adattare al ciclo di lavoro quantità e qualità degli organici
Strumenti che sono largamente utilizzati la grande maggioranza delle assunzioni ormai sono assunzioni cosiddette con lavoro atipico
Contratti a termine contratti di formazione lavoro contate termo parte a tempo parziale squadretta Weekend apprendistato job sharing lavoro interinale e quando non basta la cosiddetta terziarizzazione
Questa è la flessibilità che sostanzialmente oggi si usa nel nostro Paese e in cui sono stati sì scaricano cliniche il mercato scale nella quale mercato scarica sul lavoro l'esigenza di variabilità del ciclo ma anche flessibilità interna
Per le ricadute salariali per l'uso massiccio dello straordinario
Per la dilatazione degli orari di lavoro in periodi che prima non erano considerati lavorativi per la maggiore adattabilità dei lavoratori e lavoratrici sempre in attesa di vedere confermato il proprio contratto per l'uso spesso spregiudicato
Di lavoratori immigrati interessati a massimizzare i risultati economici del loro lavoro del loro lavoro in Italia
I se questo aggiungiamo le norme riserva di flessibilità
Che è il lavoro sommerso credo che possiamo convenire che la polemica in questo Paese sulle gita e flessibilità è una polemica che dovrebbe essere a questo punto aperta in altri campi
E in altri settori che non sono quelli del lavoro pensiamo ai giovani al fatto che i giovani che cominciano a lavorare a salario pieno
E sempre e comunque i livelli più bassi dell'inquadramento sono ormai delle mosche bianche
Un apprendista prende mediamente la metà di quello che prende un operaio e l'apprendistato dura diversi anni in questo Paese
I ragazzi in contratto di formazione lavoro prendono solo ai minimi contrattuali per loro niente aumenti contrattuali nella contrattazione aziendale di secondo livello e nei contratti d'area e nei nuovi insediamenti al Sud il salario d'ingresso ridotto è la regola
Cito queste cose elemento tutte assieme non perché pensi che siano cose di per sé sbagliate
Ma perché credo che la discussione sulla flessibilità dei sono discussione che va calata con i piedi per terra cioè nessuna discussione di merito nella quale sostanzialmente quando discutiamo di piccola impresa
Dobbiamo anche ricordarci che una piccola impresa con quattordici dipendenti può tranquillamente aver dentro sessanta persone che lavorano e rimane un'impresa al di sotto dei limiti previsti dallo Statuto dei lavoratori
Perché gran parte dei lavoratori e delle lavoratrici che sono presenti sono sostanzialmente lavoratori e lavoratrici che non vengono conteggiati essendo i cosiddetti lavoratori lavoratrici atipici
Voglio il tempo tempo una molto voglio sottolineare una cosa
Il compagno Chiti ha già
Introdotto un elemento non solo lui ovviamente mai sono particolarmente d'accordo col suo intervento sulla questione della sicurezza
La questione della sicurezza nel mondo del lavoro in questo Paese e uno scandalo che a quanto pare non grida vendetta che a quanto pare non grida vendetta
Io abito in una città abito a Brescia dove sostanzialmente abbiamo appena finito una campagna elettorale che si è interamente è stata interamente centrata sui problemi di ordine pubblico
Come se in qualche misura l'amministrazione centrasse diciamo così sulle su queste questioni
Nessuno nessuno si scandalizza in una società come la nostra del fatto che invece
Ci sono incidenti sul lavoro particolarmente gravi e numerosi esattamente né con le modalità che venivano descritte nell'intervento che mi ha preceduto
Ora io credo questo vale ovviamente in particolare per un partito per un partito come il nostro che qui c'è un lavoro straordinario da fare
Perché evidentemente siamo di fronte a un fatto più generale di civiltà e che non è accettabile
Che il cambiamento nel lavoro nel nostro Paese avvenga con questi prezzi umani e sociale allora io penso che da questo basta con basta leggere la relazione Smuraglia per rendersi conto di qual è la situazione nel nostro Paese
Allora io credo che vanno bene le cose che sono state dette
Nella relazione di grandi e io aggiungo che è necessario costruire una nuova moderna cultura della sicurezza del lavoro in questo Paese e per fare questo io credo che bisognerebbe avere la forza di valorizzare meglio il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori dei lavoratori per la sicurezza credo in una certa misura andrebbe la loro il loro ruolo e loro funzione andrebbe una certa misura dei sindacalizzata
Andrebbe cioè tolto da una sorta di andrebbe tolto da una da un ambito nel quale qualche volta le compatibilità di carattere contrattuale liste cioè del i rappresentanti lavori due dei lavoratori per la sicurezza potrebbero costituire in questo Paese una grande l'Hobbit democratica in grado di costituirsi come interlocutore del della comunità scientifica
Del parlamento per dare effettivamente uno slancio finisco uno slancio una per recuperare questo problema ad una
Ad una dimensione più accettabile
Fini
La devo finire
La soluzione grazie
Grazie compagni
Pier Luigi Bersani
Come diceva il grande
è un bel po'che non si farà una conferenza dei lavoratori
Nel nostro partito
Forse val la pena appunto di riflettere su una questione che veniva evocato anche dal internet Company che l'ha preceduto
Noi da a circa
Quasi tre anni
Abbiamo responsabilità nella maggioranza di governo che ha la responsabilità nel governo del paese
Forse mi pare così può fare il punto su questo nei rapporti con i lavoratori io credo che nonostante limiti e problemi lavoratori italiani
Non abbiano avuto ragione di pentirsi
Di queste novità io alzato dire ma avendo vissuto questa esperienza in una particolare posizione
Che noi abbiamo percepito che i lavoratori all'organizzazione sono stati e sono in realtà la base cruciale ritenuta di consenso i sostegni o prima del governo Prodi e adesso il governo D'Alema
E credo che questo non sia scontato non sia stato non sia scontato scusate la voce
Perché riscontato ormai non c'è più nulla
Io credo che seduto al fatto che in questi anni comunque con limiti e problemi l'azione di governo
è stata riconoscibile attraverso un segno
Economico e sociale un segno che si è visto attraverso dei passaggi non banali duri anche molto vero io credo non ci sia stato quasi nulla di tecnico in questi passaggi che abbiamo avuto compreso la vicenda che abbiamo chiamato Euroma te compreso tantissime cose
Niente di tecnico in questo ci siamo arrivati con misure che erano spesso una specie di politica al calor bianco
Credo che non avremo molte altre occasioni penso per vederne i governi che devono difendersi dall'in palazzetti pieni gli imprenditori o di commercianti od un Parlamento vuoto della presenza e l'opposizione per giorni per giorni e giorni
Io credo che esso sia stato percepito che i lavoratori italiani abbiano colto nazioni governo alcune cose
Intanto che nella stretta sia vero occhio la loro condizione
Che non ci si fermava davanti a riforme difficili ha avuto quel passaggio sulle pensioni certamente non farsi ma si usava però il criterio di equità di gradualità
Di tutela del nucleo essenziale di rete lavoratori di concertazione di dialogo con i soggetti sociale cominciato l'organizzazione sindacale
è stato percepito credo che tutta l'operazione portava verso l'economia reale e c'è stata una attenzione alla stabilità dei prezzi sul serio e quindi e portarla politica anche molto al concreto le condizioni di vita e la gente
Che c'è una linea strategica che si chiamava Europa che si aveva il coraggio di tornare a parlare di cose scomode
Io ricordo che senza molti risultati devo dire almeno la prima fase forse qualcosa si comincia a vedere
Non abbiamo cominciato a tornare a parlare di mezzogiorno e di strumenti per l'intervento del Mezzogiorno che non si era più di cui sarà più avuto traccia dopo la chiusura della cassa
Nel Mezzogiorno in momenti nei quali sul Poggi Ravano appunto delle ampolle
Ecco io credo che tutto questo ed altri ancora se è stato un po'un segno diceva economico e sociale di una linea
Che ci ha consentito di travolgere degli ostacoli molto duri proprio perché sentivamo e avevamo comunque abbiamo avuto questo consenso io credo che
Noi non possiamo prescindere dico faccio questa riflessione perché sono diciamo pienamente consapevoli su questo versante cupo preoccupato
Noi non possiamo prescindere anche per il presente e il futuro da da un tipo di sostegni o prevenire al mondo del lavoro ad un'azione
Di governo per avere un anche ancora per un tratto riconoscibile sotto il profilo economico e sociale abbiamo nuovi compiti c'è una nuova fase
Bisogna rinverdire quel rapporto su nuove parole d'ordine
Innanzitutto c'è una premessa che tipo politico sì o no come si ferma molto però certo la politica deve
Torna su questo tema io dico che la nuova parola d'ordine poi quello dello sviluppo del cambiamento sviluppo delle riforme c'ho la politica che torni linee di Bati questi giorni mi pare che la politica aprendo una sua agenda un po'stralunata
Un po'avulsa
E questo non è una una gran bella cosa qui si potrebbe un attimo riflettere sul ruolo che il nostro partito può e deve tornare a giocare in questo momento
Momento nel quale mi pare ci sia un po'di tutto fuorché una visione espansiva dell'Ulivo il centrosinistra
Momento del quale la palla si chiede di quale dal dalla Rete
Si dimentica che dilata la Rete c'è un centrodestra coi suoi valori le sue idee e che del tutto pronto una rivincita
Credo che
Un'idea di un partito come noi credo vogliamo essere che ha una sua identità aperta ma non eclettica
Che ha una
Un profilo capace di raffigurare un'idea moderna di sinistra
Che parte dal radicamento del mondo del lavoro senza di fare questo naturalmente rapporto esclusivo ma baricentro fondamentale ricordava Chiti così come avviene in qualsiasi altro Paese europeo
E che richiama
Le forze alleate emisoma l'esigenza di non abbandonarsi a processi di frantumazione a riprende la battaglia politica dove si fa capire su temi molto vicino alla realtà
Sviluppo riforme io
Ci metto pochi minuti per dire
Sviluppo grande la sua relazione c'è una cosa che mi pare molto stringente è molto importante
La dico altro modo coralmente insomma noi a questi tassi di crescita
Non possiamo pensabili soli problemi questo Paese ha
Noi abbiamo bisogno di incoraggiare sostenere determinare per quello che possiamo non da soli certamente
Ma una evoluzione delle cose che posse che porti a tassi di crescita
Più significativi perché fra l'altro abbiamo visto che il meccanismo oggi pare pare girare in un senso
O positivo
Sto dicendo che i i minimi ancora segnali che noi abbiamo dal punto di vista
Della numero degli occupati dal punto di vista nastrino riprese dal punto di vista i dati sull'Expo eccetera eccetera segnalano che fra nord e sud di questo Paese comincia a scattare una certa reciprocità
Quindi neanche tanto interdizione di riequilibrio certa reciprocità all'interno del Paese che ci fa dire che se la ruota gira se più forte forse stavolta direbbe un po'di più la reazione giusta che perché adesso abbiamo qualche strumento che funzione dal punto di vista di questo scorrimento
Ora avremo un anno davanti poco decifrabile
Situazione internazionale rischio di contraccolpi sugli Stati Uniti diverbi sugli Stati Uniti come succede in America Latina l'Europa nel quale sta perdendo un po'un clima di fiducia di imprese e famiglie
E noi qui dentro come Italia che dobbiamo accorciare la forbice di creste che abbiamo avuto con l'Europa cercando tormenti fare nostra parte io boh su cui dilungarmi ma certamente dice Grandi
Mettere all'ordine del giorno un coordinamento e politiche economiche scale europea
è la minima cosa corrispondente responsabilità dei dall'euro oggi nel mondo
Cercare come sta come Italia di veder nei prossimi mesi come possiamo determinare ci sta dentro tante cose quindi come realizziamo impatto come attuando la finanziaria come otteniamo la chiusura dei contratti eccetera
Un meccanismo che determini uno scatto dubbi seri investimenti e anche il samba diversificazione dal punto di vista dei con su
Ma voglio arrivare al tema delle riforme ancora tre minuti
L'euro ci mette di fronte improvvisamente un mare più grande dobbiamo modernizzare
Il nostro Paese io credo sia giusto diverse unico tanti ma credo che se proprio giusto se vogliamo che una quota significativa della crescita dell'occupazione in Europa nei prossimi anni si riguardi
Se vogliamo cioè non portare acqua al mare e cioè crescita dei Paesi più forti
Dobbiamo fare anche dei cambiamenti lo dobbiamo migliorarla qualità e ridurre i costi e non sussiste da questo non si scappa
E quindi molti condividendo questa analisi poi portano tutto il dato di innovazione del sistema attorno un paio di temi che si chiamano welfare che si chiamano
Mercato del lavoro io dico subito che su queste anche su queste cose dobbiate atteggiamenti difensivi perché penso che effettivamente dentro questi due sistemi sono modernizzazione da introdurre ci sono zone scoperte
E anche perché penso quando c'è da fare riforme meglio metterle a mano quando c'è una sinistra un centrosinistra capace di governare questo percorso
Voglio anche dire adesso
Dovrebbe ecco riuscì a discutere questi temi senza Scanno senza scontri Pajero infondati ma anche effettivamente nel duali ISMU che sei determinato da pezzature sistemi di impresa c'è un elemento che non può essere protratta un certo limite
Ma allora io e qua questo dualismo l'abbiamo addirittura rafforzato e l'ultimo anno per esempio gli ultimi due anni anche ragione per l'amor di Dio ma con misure di ordine fiscale il proprietario Ventola abbiamo rafforzato ulteriormente questo volevo che ha fatto di tantissime cose
Tanto per esempio una buona misura strade quali fanno a moratoria sulle tutte legislazioni che tendono accentuato questo dura dualismo perché mentre parliamo ce ne sono anche alla fine di altre in corso poi ci sono altri approcci a tormenti tipo contrattualistico tener conto e non fa scandalo il fatto che si discuta anche secondo me naturalmente le sedi giuste per vedere di traghettare verso l'impresa Simoni missioni Matra che tanti lavoratori verso nuovi verso nuovi diritti
Ma questo mi serve per dirlo dobbiamo star fermi sta da queste però dobbiamo cogliere il fatto
Che c'è tutto un area d'opinione che per non pagar dazio su altri temi
Sospinge l'esigenza di innovazione di del sistema attorno a questi oggetti e in particolare attorno all'ormai inconoscibile parola dei di flessibilità
Ora
Non bisogna essere grandi realisti per sapere che non si può fare calcoli qualche sì differenze d'averlo l'euro
Ci sono alcune cose che si differenzia dall'Europa alcuni costi di sistema che si differenzia dall'Europa il credito i trasporti Energia i servizi professionali alcune arde la pubblica amministrazione
è vero su questi due abbiamo dei differenziali di costi io sostengo da tempo che odori recuperiamo dentro questi sistemi con l'operazione di ammodernamento
Del differenziale di costi o noi continueremo ad avere pressioni
Su quei pochi che stanno reggendo sostanzialmente la globalizzazione e la competizione quindi su una questione di costi che riguarda il tema del lavoro poi gira la come voi flessibilità agire la come salario Girola come vivere come dire alla fine la cosa
Questo
Il paradosso è che ha sede in questi settori regolando liberalizzando apprendo e così via li facciamo anche fra l'altro per azioni che hanno un significato dal punto di vista la ripresa degli investimenti dal punto di vista l'apertura occupazione
Perché non c'è nessuna ragione al mondo per cui uno debba investire dei soldi una situazione che a degli addendi delle chiusure corporative situazioni monopolistiche eccetera eccetera situazioni possesso avviate per via amministrativa e così via sui palchi Investimenti
E non si aprono abbastanza i mercati e anche se l'impatto sociale consentitemelo perché io credo che ha proposto di messaggi
è chiaro io siccome le capita spesso di crisi aziendali problema eccetera ed un po'come gli altri il mondo che ci sia va un avvocato che spiega l'operaio che se la globalizzazione poi Corada l'ordine a farsi a farsi garantirla tariffa questo è una cosa intorno che dovrebbe essere ritenuto intollerabile francamente e badate che non sono bazzecole sul sistema dei costi non sono affatto battibecco
Sono grosse cose sul sistema dei costi di questo di questo Paese quindi ha ragione che compare invece flessibili per la mobilio chiamo demonizzando niente però se i soldi rigidità in questo Paese
E bisogna io dico che bisogna reagire anche un po'così ma non perché si volesse del tutto sta sulla difensiva sugli altri aspetti per l'amor di dio Attis di riforma prendiamolo oppure però perbacco ce ne sono di rigidità in questo sistema da sta a Bach ultimissima
Considerazione
Che è più una cosa che volevo dire perché la cosa secondo me che almeno dal punto di vista delle spese misura indusse mi preoccupa di più
Su sono in corso i processi impetuosi
Che continua l'ordine la riorganizzazione incessante l'apparato industriale cerca di di masse critiche problemi di comunque specializzazioni salti tecnologici le liberalizzazioni sono incorsi privatizzazioni eccetera eccetera
In sintesi come si muove il capitalismo italiano in questura
In questo movimento in questa situazione
In altri termini c'è un contributo che si posso dire sufficiente della finanza dei pretori italiana
A un riposizionamento strategico
Organizzativo del nostro apparato produttivo
La sua espansione
Alla sua internazionalizzazione
Io credo che noi non possiamo dare una risposta tranquillizzante supporto dico molto francamente
E dico anche lo dico
E se tentando di passare attraverso quel poco o tanto che siamo riusciti anche imbastire che ci chiamiamo la di nuove politiche industriali pur industriale perché naturalmente l'appello sempre a questo trovare politiche sembra determinare dei processi positivi
Io credo che contanti anche che sono qui insomma abbiamo fatto e stiamo facendo sforzi di fronte a problemi crisi aziendali di soli trovare tra i lettori industriali
Di vedere che il passaggio in Dossi al pubblico sarà comunque abbia delle prospettive della messa in sicurezza di asset industriali soprattutto a dove c'è tecnologia cerca di metter risorse l'abbiamo messo anche l'Aba riformulare delle del del delle strumenti non abbiamo rifatto tutta dopo dal dopoguerra la settimana tutta d'un sistema incentivazioni saltano come Arezzo due
Stiamo cercando di orientare queste risorse anche verso temi appunto che sono spesso alla base tutto il Mezzogiorno ricerca e sviluppo anche delle piccole delle piccole e medie imprese
Si sta cercando di vedere domando Offerta problemi settori grandi sia giustamente riferimento anche cercato di sollecitarla lato la domanda
E in alcuni settori io però ricordo adesso conti alla mano noi Sud nel settore rete informatica è bastata per aprire tutelati incentivazione sotto per le piccole imprese il settore abbia avuto un'impennata
Che praticamente di un quasi un paio di migliaia di miliardi investimento perché stati sollecitati poi ma insolitamente vi sono alcune perché non si sta muovendo qualcosa poi moltiplichiamo pur tutto questo in modo esponenziale per altrettanto di meglio che possiamo fare
Ma alla fine io dico il giudizio è che noi
Ci sono molte più occasioni che stan passando di quante
Ne sappia raccogliere il nostro sistema
In un sistema capitalistico finanziaria
Noi abbiamo pochi grandi che sono concentrati sui loro problemi non sempre sanno risolvere
Piccoli che hanno difficoltà ad aggregarsi
Finanza e credito che sono un po'chiusi intrappolati in operazioni razionalizzazione quindi certi massa critica ma troppo lente poco orientato francamente a cercar di misurarsi con nuove cose nuove Venturino Striano iniziative che pure ci sarebbero anche qui alla
Ma che rimangono spesso inevase
Ora noi non possiamo rassegnarci credo questa cosa di cui ha parlato più volte con parecchi di voi io credo che
Però ecco ci siano
Istica metterti semestrale primo si vuole comunque un forte richiamo
Al sistema del credito dove in questi prossimi anno due anni tre anni abbiamo bisogno che questo sistemi accompagni una serie di operazioni industriali italiane
O di reciprocità qualche suo jazz o differentemente noi non riusciamo a reggere le occasioni che passo per ci sono l'occasione sono l'occasione
La diversa accelerazione strumenti finanziari
E qui torniamo pure discuti questi fondi pensione torniamo che discutono e situazioni cui costo evitare quello che è deluso dello stabile che afferra parte ripresi condurre perché io credo che sia un tema da quale comincia a tornare a riflettere
E tuttavia detto questo bisogna che non ci predisponiamo anche ad a vere tecniche logica appassita attitudini per un grado più alto d'internazionalizzazione del nostro sistema industria
C'è poco da fare noi avremo l'abbiamo già avremo nuovi soggetti in campo nuovi interlocutori problemi di relazioni sociali si proporranno interni diverso pure di rapporto con i governi si porrà in termini diversi
Dobbiamo credo cominciare a far tesoro di qualche prima esperienza riflettersi perché io vedo abbastanza
Comunque impellente questo tipo di di novità
Che si riporta e ho chiuso su questo pare non tanto paradossalmente è un tema
Che diventa veramente centrale Francia c'è quello dei territori fondamentalmente perché alla fine tu oggi avere un impresa radicato come se ho detto qualche un bravo bravo studioso il polipo industriale per apposite sradicate difficile poterlo imprese ancorata
Quell'impresa ancorata a un territorio che è in grado di riprodurre le risse
Con la flessibilità
Il territorio il servizio il territorio la formazione del territorio la cultura del lavoro capacità di riprodurre un lavoro colto un lavoro padrone di sé
E credo che questo sia e questo dei mille territorio di questi tale questione un grande
Banco di lavoro anche per un partito che voglio tornare a occuparsi di questi temi grazie
Primi quattro
Soprattutto nuovo
Forza
Quanto
Qua