12 FEB 1999

Aggiornamento sulla situazione in Kosovo

COLLEGAMENTO | di Andrea Billau - PRISTINA - 00:00 Durata: 1 sec
A cura di Andrea Maori
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Aggiornamento sulla situazione in Kosovo.

Registrazione audio di "Aggiornamento sulla situazione in Kosovo", registrato a Pristina venerdì 12 febbraio 1999 alle 00:00.

Sono intervenuti: Antonio Russo (giornalista).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Balcani, Francia, Guerra, Jugoslavia, Jugoslavia, Kosovo, Milosevic, Minoranze, Pace, Serbia, Stragi.
  • Antonio Russo

    giornalista

    La gente qui ha molti dubbi innanzitutto perchè continuano i combattimenti soprattutto nell'area di Podievo, un'area strategica e forte per la presenza dell'UCK. Per l’ottimismo su Rambouillet si è molto incerti, si parla del fatto che ci sarà la costrizione a frimare un accordo per la pacificazione, di cui non si capiscono ancora i termini, se ci saranno degli anni di inter-regno con una forma di protettorato che debba realizzare poi l'indipendenza del Kosovo o se sono previste sulzioni differenti. L'ottimismo non è dei migliori, soprattutto a seguito dei funerali di Recak, perchè continua la violenza e molti hanno paura che a seconda di come verrà assegnato questo trattato tra il governo serbo e l'assente governo del Kosovo, ci possano essere delle recrudescenze contro gli albanesi. Il primo ministro serbo nonchè, braccio destro di Milosevic e anche braccio armato, ha detto che gli unici albanesi che si possono vedere sono quelli nelle bare, quindi fa capire qual è la posizione della serbia nei rispetti della questione Kosovo. Questo fa temere che una volta trovato l’accordo, ci possa essere mano libera da parte dell’esercito serbo e del governo di Belgrado di uccidere e di attaccare in grande stile senza distinzione con la scusa del rifiuto del trattato. Questa è la tensione che si vive ora in Kosovo. Il rischio dell’intervento NATO non è così certo, si sentono sicuri gli albanesi sul fatto che la Serbia potrebbe fare un intervento del genere ma non altretanto sul fatto che la NATO verrebbe qui a difendere un diritto degli albanesi alla pace. Questo è lo stress al momento, la gente non è così convinta che la NATO nonostante la prova di muscoli che fa quotidinamente in realtà si voglia impegnare in uno scontro diretto con l'esercito serbo, soprattutto per le conseguenze che potrebbe portare. Ci sono ancora, soprattutto nell'area di Podievo e di Recak. Proprio ieri abbiamo visto, al rientro del funerale, una colonna di soldati serbi dirigersi verso il villaggio che è ormai deserto e abbandonato ma che pullula di militari e di cecchini. Anche ieri, nonostante la presenza di Walker e di altri giornalisti e di alte cariche, durante il parlare di Walker si è sentito un rumore di un elicottero militare serbo che non si è fatto vedere ma che era dietro le montagne ed è rimasto lì per una decina di minuti a fare rumore, ovviamente questa era un'ennesima provocazione. Sono sparite due persone di etnia albanese durante i funerali, ma è una notizia da confermare, non sappiamo se sono stati catturati durante i funerali. Come vedi le povocazioni continuano e continua a mantenersi la garrotta da parte del governo di Belgrado. Interessante la dichiarazione di Walker che ha sottolineato che Rambouillet e Recak sono legate a un filo unico. Sembra un'ironia della sorte perchè questi quaranta corpi sono stati riconsegnati dopo un mese. Gli albanesi dicono che sono stati uccisi 3 volte: la prima dai serbi, la seconda e la terza dai controlli dei patologi di Belgrado e quelli delle commissioni internazionali per controllare se si trattava davvero di una strage. E' stata una strage davvero dolorosa all'interno della popolazione del Kosovo, in quanto sembrava che questi corpi non potessero trovare la pace di una degna sepoltura.