"Salviamo il processo di pace in Medio Oriente: La responsabilità della comunità internazionale" dibattito organizzato dalla Tavola della Pace e dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali e delle Provincie autonome

Ieri è sta arrivando già ieri in apertura di questa Assemblea noi abbiamo ascoltato l'opinione
Forse è bene ripetere per i nostri ospiti il le cabine e le lingue io però non me le ricordo quindi non so se per la traduzione simultanea il canale dell'inglese l'uno o il due
Allora indecise Channel giù e italiano l'uno
Dicevo già ieri in apertura di questa Assemblea abbiamo ascoltato l'opinione importanti espressioni delle istituzioni e delle sfide la società civile israeliana e palestinese
Abbiamo cercato di comprendere i punti di vista dei diretti interessati di cogliere tramite loro le spera anzi le preoccupazioni di due popoli provati da anni di conflitto e oggi dall'incertezza per la prospettiva futura
Abbiamo poi riflettuto insieme nel pomeriggio sul contributo che al processo di pace può dare l'azione di cooperazione e di solidarietà di associazioni enti locali Regioni nella consapevolezza che gli accordi da soli non bastano a costruire condizioni effettive di fiducia e concreti passi avanti
è stato sottolineato fin qui che uno dei punti su cui si misurerà
La possibilità di successo del processo di pace è proprio la creazione di opportunità di sviluppo economico e sociale nei territori palestinesi e la tessitura di una fitta trama di relazioni positive tra le comunità locali israeliana e palestinese che può essere favorita dall'azione delle nostre comunità locali delle nostre società civili
Allo stesso tempo in tutto il dibattito di ieri è emerso che anche il sostegno economico e la solidarietà non sono sufficienti a rimuovere gli ostacoli verso una pace vera e stabile
Serve un'azione politica diceva ieri Vincent Khatib per contrastare evitare i comportamenti politici dannosi al processo di pace e per sostenere i comportamenti politici utili al processo di pace
Ecco il punto che vorremmo approfondire in questa ultima sessione quali iniziative sul piano politico sono necessarie quali compiti può e deve assolvere la politica a livello di Parlamenti di governi di istituzioni sovrannazionali
E drammaticamente evidente che la fine della guerra fredda e la caduta dei blocchi contrapposti di cui nessuno di noi a Nostalgia
Non hanno prodotto automaticamente la nascita di un nuovo ordine mondiale più giusto e democratico
Non sono cessati i conflitti aperti che le controversie latenti ne sono avviate a soluzioni le enormi contraddizioni dello sviluppo ma in viale tra Paesi del nord e Paesi del sud del mondo impoveriti gli ultimi da regole economiche inique e sbagliate
Basta pensare per rimanere all'attualità di questi giorni alla situazione del vicino Kosovo e dell'intera ex Jugoslavia oppure alla tragedia che ha colpito i Paesi del Centro America devastati dall'uragano Mitch esce per i quali la cancellazione del debito estero mi sembra una misura non rinviabile anche se certamente parziale
Non si sono ancora affermate sedi internazionali autorevoli capaci di riscuotere la fiducia dei popoli e degli Stati capaci di intervenire con tempestività e giustizia nelle situazioni di tensione e di conflitto
La necessità di una riforma profonda e radicale delle istituzioni internazionali comprese le Nazioni Unite sembra essere ancora soltanto un auspicio
Così ci troviamo oggi di fronte ad uno scenario internazionale in cui esiste una sola grande potenza gli Stati Uniti
Alla quale viene consegnata alla responsabilità quasi una delega di assumere di volta in volta il ruolo di gendarme di mediatore di tu Torre dell'ordine internazionale di sanzionato ore è stato così anche positivamente nella conclusione degli accordi di Wye Plantation
è così in queste ore di fronte a via cui il sì della vicenda irachena
Non sono tra quanti ritengono l'uso della forza Sempre e comunque inaccettabile di fronte alle violazioni delle norme e degli accordi internazionali
Sento però il rischio di una sorta di assuefazione dell'opinione pubblica internazionale verso azioni militari cosiddette mirate chirurgiche che in ogni caso creano distruzione e morte
Nel caso specifico dell'Iraq che mi sembra poi che sia sempre più necessario domandarsi quali sono gli obiettivi politici che si intende raggiungere nell'area e se davvero il ricorso alla forza militare sia lo strumento più efficace per raggiungerli
In ogni caso la concentrazione in un unico soggetto seppure una grande potenza di un così norme carico di responsabilità e di potere non è un fatto positivo neppure per il ruolo degli Stati Uniti
Questo è a maggior ragione evidente nella situazione del Medioriente una regione strategica sotto molti punti di vista economico politico militare
In un'area come quella del Mediterraneo in cui sono destinati a convivere popoli culture e religioni diverse
Il Mediterraneo è uno dei confini d'Europa
Può l'Europa così evidentemente sottrarsi dal giocare un ruolo in quest'aria
Ecco il punto che in modo specifico è già stato sollevato ieri il ruolo politico dell'Europa in questi anni si sono fatti grandi passi avanti nella unificazione economica e monetaria
Molto più lentamente si sta procedendo sul cammino dell'unificazione politica presupposto per una politica estera comune
In generale su questo ritardo pesano anche le resistenze dei singoli stati membri verso una progressiva cessione di sovranità alle istituzioni europee
Nel caso del Medioriente però sembra esserci qualcosa di più
Una sorta di divisione dei compiti con gli Stati Uniti per la quale gli USA assumono il ruolo di garanti politici del processo di pace e l'Europa paga forse anche con intenzioni risarcitorie i progetti di solidarietà verso i palestinesi
Ieri sera il primo segretario dell'ambasciata israeliana romantico Schlosser ci ricordava la necessità che l'Europa conquisti la fiducia di Israele sono d'accordo benissimo non si fa però alcun passo avanti
Se l'Europa si limita a censurare anzi sul piano politico il destino degli accordi di pace tra israeliani e palestinesi deve essere in primo luogo nelle mani dei diretti protagonisti
Nel momento in cui però si ricerca la mediazione e il supporto politico della comunità internazionale ritengo che tale azione di mediazione debba rassicurare tutte le parti in causa
E debba vedere l'Europa insieme agli Stati Uniti portare un grande e proprio contributo
Altrimenti alla lunga anche lo sforzo finanziario ingente dell'Unione europea e dei singoli Stati compreso il nostro rischia di non produrre i risultati sperati quelli di un consolidamento del processo di pace
Concretamente mi sembra necessario che l'Europa si preoccupi di esercitare un'azione politica per il rispetto degli accordi siglati
E che in questo quadro debba proporsi come soggetto attivo nel monitoraggio dell'attuazione degli accordi in particolare su tre aspetti che hanno risvolti di carattere generale
Mi riferisco al processo di restituzione della terra e alla necessità di fermare la costruzione di nuovi insediamenti israeliani in questo benché a casa
Alla possibilità di sblocca are definitivamente le procedure per la costruzione delle grandi infrastrutture di collegamento dei territori palestinesi come il porto e l'aeroporto alle politiche di gestione e distribuzione delle acque
Si tratta di punti specifici che hanno però un'importanza vitale sui quali l'Europa a a volte Espresso delle giuste posizioni senza però porsi il problema di farle pesare adeguatamente nei confronti delle parti in causa compresi gli statuti liti nella loro funzione di mediatori
In questo quadro occorre infine riflettere anche sul contributo che può portare un paese come l'Italia
Sì quanto appena detto per l'Europa un senso esso vale a maggior ragione per il nostro Paese
Un paese immerso nel Mediterraneo che può essere ponte tra la sponda sud della sponda nord di questo mare crocevia di tante contraddizioni ma anche culla delle più grandi civiltà della storia
Ritengo che l'Italia possa e debba intensificare la sua azione politica e diplomatica sia all'interno dell'Unione Europea
Di cui è autorevolmente parte sia autonomamente rivolgendo la sua attenzione rapporti con lo Stato di Israele con l'Autorità nazionale palestinese e più complessivamente con i Paesi del Mediterraneo
Come Regioni e come enti locali abbiamo maturato in questi anni una pluralità di esperienze seppure nell'ambito dei nostri limitati poteri a tra verso le quali oggi intendiamo anche sollecitare un'iniziativa di politica estera nazionale ed europea che può essere autorevole ed equilibrata
Nell'interesse generale della pace in Medioriente in tutto il Mediterraneo
Detto questo prima di dare la parola ai nostri alla tavola rotonda prevista io do la parola ad Assad Abdul Rahman un membro del comitato esecutivo del o e Lippi responsabile del fascicolo profughi
Se in sala
Credo che sia proprio qui fuori a ecco di un abbiamo ritenuto di dover impegnare appunto
Il nostro ospita Sada Tudor Rahman anche perché la questione profughi ci sfugge un po'e quindi vorremmo sentire dalla viva voce di una persona che se ne occupa direttamente quali possono essere le azioni che noi stessi come enti locali associazioni regioni possiamo mettere in campo
Prego
Disantantonio
Signore e signori
In particolare per me pure trasmetterà tutti noi attraverso cui
Orchidee pervenuto tesi tanto alla frutta nonché della leadership palestinese che ne ha chiesto tramite i comuni di esprimere la nostra gratitudine
Hanno
Allora agli enti locali alle regioni alle associazioni ma gli opinion leader allora gli attivisti ai partiti politici in questo Paese
Il mio caro amico e collega Farsalo solenne come sapete
Responsabile degli affari di Gerusalemme
Io per le questioni che riguardano i profughi gli sfollati
Questi due termini agli occhi di molti rappresentano i temi più difficile in assoluto al conflitto con palestinese israeliano Panzeri conflitto arabo israeliano
Alcuni dei nostri con la ritiene la leadership palestinese
Andrebbero anche qualcosa di più che cedendo occasionali sono le motivazioni
Impegnati in missioni impossibili
Le difficoltà sono
Riconosciuto
Matricola una ragione ci vuole uno stress per le nostre missioni sono in questo è un possibile sarà molto dissimili
Se fosse così sostenuto in questi non potrà che essere molto triste perché significherebbe che processo di pace per non parlare di un processo di pace vero e genuino
A il processo di pace di processi risulterebbe una missione impossibile
La difficoltà su Gerusalemme è stata creata da un atto unilaterale compiuto da diverse forze israeliane sia di sinistra che di destra lo sappiamo tutti la stessa cosa vale per il problema dei profughi
Su questo punto però ci sono anche dei fattori in più
Che rendono il problema dei propri di
Compreso il problema degli sfollati dei rifugiati
Un tema forse ancora più difficile i motivi Decio
Sono legati all'enorme diede alla dimensione enorme problema dei rifugiati al fatto che questi profughi sono distribuiti e dispersi in tutto il mondo
E si trovano in una situazione davvero disperata a causa di cinquant'anni di sradicamento
Di cacciata dai loro territori di condizioni economiche sociali che sono tra le peggiori del mondo se dovessi sintetizzare dalle dimensioni enormi di questo problema
Vorrei che poteri diretti cari amici che solo il venticinque per cento del popolo palestinese sono residenti espatriati ed altre settantacinque per cento sono ho approfondito sfollati di questo settantacinque per cento della popolazione palestinese quasi il sessantasei per cento
Sono profughi
Numero totale di profughi si avvicina a cinque milioni di palestinesi
Queste persone hanno
Si distribuiscono in tutta la regione
Nella striscia di Gaza sono il settantaquattro per cento del prodotto e la popolazione totale
Nella Cisgiordania rappresentano il quarantacinque per cento della popolazione totale
E vivono queste persone vivono in campi profughi
Ma anche nei villaggi e nelle città lo stesso vale per i Paesi arabi che ospitano questi profughi ovvero la diaspora palestinese in senso più ampio anche nel resto del mondo per darmi alcuni esempi quel i palestinesi che avevano in Giordania sto parlando solo dei profughi
Non delle persone di origine palestinese che vivono in Giordania Brenna ci sono circa quasi un o un milione ottocento mila profughi palestinesi in Giordania
Cioè un numero ancora più alto di rifiuti di cui diviene in quanto si trova in Cisgiordania Gaza i profughi palestinesi in Libano
In alcuni casi sono stati sradicati ulteriormente una seconda volta da e sono finiti enorme poi l'America Latina
Era no precedentemente circa quattrocentodieci mila insieme trecentottanta mila nei Paesi arabi del Golfo e lavorati a saudita circa trecento mila
In Egitto circa cinquanta miliardi media Iraq per settantacinque mila negli Stati Uniti centottantacinque amino
E in altre parti del mondo duecentosessanta mila
Per coloro che non non conoscono questa situazione ancora ricordare che ci sono duecento mila profughi anche in Israele
Sono persone che sono state sradicate dal luogo in cui vivevano anche se non sono state cacciate dal paese dei sei ore quanto alla situazione di sofferenza di queste persone non voglio parlarne a lungo perché credo che la maggior parte di Coverciano visitata dei campi profughi magari più di una volta
Basti e dunque
Concludere questa parte facendo riferimento ricordandole testimonianza che abbiamo sentito ieri
Da parte della deliberazione degli studenti delle studentesse
Hanno visitato questi campi profughi
Su questo punto vorrei dire però
Aree a questo proposito per quelli che non non hanno visitato e dei campi profughi io mi raccomanderei di farlo non perché sono un sadico ma perché quando si vede col proprio chi era e cosa ci se ne rende conto coach Annan
Attuali Blair sono
Nell'andare nei campi profughi a Gaza non c'è Giordania
Sono rimasti sconvolti sono rimasti scioccati ci hanno detto andiamo ovvero sentito tanto parlare parla visto anche delle fotografie ma non avrei mai pensato che la situazione fosse davvero così terribile
è inutile dire perché con la politica israeliana delle chiusure dei territori e problema si diventa ancora più esacerbato semplicemente perché i profughi palestinesi nei campi nana della terra che possono coltivare un anno dei negozi
Non possono avere imprese private e quindi sono loro quelli che creano campi profughi a soffrire di più quando
Gli israeliani impongono queste forme di punizione collettiva nei confronti della intera popolazione palestinese di Palestina
Per comprendere la questione dei profughi e completare il quadro causando alcune Parioli quel chiave per esempio lungo anche l'uomo è l'unica organizzazione delle Nazioni Unite
Perché a operata così tanti anni e con su una scala così ampia ormai da cinquant'anni si occupa degli aspetti medici sociali
E del
Delle esigenze distrettuale dei palestinesi numero vi proporrò poi di palestinesi registrati negli elenchi dell'ozono
Tre milioni cinquecentoventi mila
è succulento vari corredato che il tavolo sulle poi la quantità dei servizi forniti ai profughi è scesa del trentatré per cento
Questo significa che ha anche
Con che l ma anche a risolvere Spencer per i profughi attraverso Rugova direttamente da Roma bene persino questa città così esigua
è scesa dopo gli accordi di Oslo del trentatré per cento e questo vi dà un idea anche il tipo di situazione ci stiamo cacciando
Ci sono problemi strutturale finanza finanziari cronici dell'ugola per cui un anno non non abbiamo grandi speranze per la situazione migliore quanto altri Paesi d'ospedale io però quella situazione di Gaza che stia Giordania
Egitto Siria e Iraq Libano Egitto vorrei sottolineare però molto si sente sinteticamente che i profughi l in Libano sono quelli che soffrono di più quelli ha fatto Ashcroft fatta è l'unico campo profughi a Gerusalemme sono quelle che seguono immediatamente seguono poi alcuni dei campi profughi della striscia di Gaza grazie a circa ventotto anni di occupazione
Che hanno al mancato loro sofferenza
Quanto a
Alle ipotesi di soluzione previste dall'accordo di Oslo sicuramente alcuni di voi sanno che terrorismo
Temi diciamo così proprio per il sessantasette cosiddetti sfollati c'è un comitato di quattro rappresentanti Egitto Giordania Palestina Israele questo comitato si è riunito dodici volte l'anno dopo la firma degli accordi di Oslo però
Penne e negli ultimi due anni niente attività si sono congelate totalmente bloccata totalmente questo comitato sta ancora nella fase di definizione di chi sono questi sfollati quanto ai profughi meccanismi sono bilaterali fra noi e gli sarà israeliane
Alle procedure acceso la quale struttura molti laterale è sicuramente con i Paesi ospitanti che ospitano i numero di profughi come quelli che che ha detto sono a un Paese che andrebbero coinvolti in questo processo in queste discussioni per trovare una soluzione cari amici
Come mai ha detto ieri mio cugino slogan
La soluzione del problema palestinese dovrebbe essere umana e ragionevole e sensata e consentitemi di aggiungere dove per esempio giusta
Non dico di una giustizia piena e assoluta ma almeno giusta
Quali sono i messaggi che voglio comunicare a questa autorevole Assemblea numero uno
Vorrei invitare i temi a approfondire di più la questione della condizione terribile dei profughi palestinese io che ho detto alcune cose ma vi sono molte pubblicazioni che affrontano questo dramma
E in secondo luogo vorrei sottolineare
Che l'esigenza di aiutare
Questi i palestinesi dal punto di vista politico
è anche economico
Adesso su questo piano dobbiamo capire che
E palestinese
Questo questo questi varesine inizia
Ah non problema e che sono stati affrontati da moltissimi risoluzione dell'ONU famosa la centonovantaquattro risoluzione che parlava di rimpatrio di questi profondi e per quelli che non vogliono tornare nella propria
Realtà dà origine dovrebbero esserci dei risarcimenti d'accettazione e d'Israele Nazioni Unite come membro piena
Arturo a pieno titolo del Nazioni Unite è stato il ritorno dei profughi nei loro case la prima parte di quella risoluzione fu applicata cioè l'entrata abbattere Nazioni Unite ma la seconda parte che arriverà il ritorno dei profughi non è stata mai applicata terzo messaggio che vorrei comunicare questi palestinesi
Che vivono nei campi profughi in particolare
Sono quelli che hanno più bisogno del vostro aiuto
Noi abbiamo o abbiamo visto che la comunità internazionale tramite l'Unrwa affatto moltissimo adesso stiamo cercando con la Banca mondiale che però ha dei limiti rispetta poco mandato e ci sono anche alcune chiese una moschea buone istituzioni religiose
Che danno dei contributi però
Si tratta ancora Ghiribelli marginali noi
Recentemente abbiamo cercato di costruire una sorta di gemellaggi fra campi profughi alcune c'è Banca particolare in Europa
E in che modo perché e i governi sono dorato lo devo dell'uomo oppure di finanziamento e l'Autorità nazionale palestinese mentre gli enti locali sono stati limitati nell'attività in questa direzione
Senza intervento a nei campi profughi abbiamo avviato questa iniziativa in Francia due anni fa adesso abbiamo gemellaggi fra ventitré campi in Cisgiordania e Gaza altrettante
Comuni e città francese con rapporti molto amichevoli che abbiamo sempre avuto con i nostri cari amici del popolo italiano siamo sicuri che si potrà andare avanti con questo processo di gemellaggi ed è per questo che personalmente ci tenevo tanto a partecipare a questa Assemblea con voi oggi e ieri spero che questo sia il punto di partenza che troverei
Procuratore per accelerare questi gemellaggi e perché
Questo
Sarebbe davvero un aiuto alle vecchie condizioni sofferenza e condizione economica e sociale del presidente Ricardo troppo chiuso per il gesto dei gemellaggi gemellari che non è promette attività finanziaria sicuramente abbiamo bisogno di generatori di elettricità abbiamo bisogno di cose materiali però contemporaneamente
Noi in Italia temere nasce Paolo perché il rapporto con i comunisti francesi vogliamo tolte mio politico vogliamo anche una pietanza culturale
è in quel sette campi sono sicuro che noi insieme possiamo fare molto
Infine
è inutile che dica che
La frustrazione politica dei profughi
Molto particolare la impostazione politica prevalenti in altri in genere in generale è già alta ma fra i profughi questa prostrazione ancora più alta valutazione politica e le privazioni economiche nonché con una situazione di alienazione sociale potete immaginare a in che situazione si finisce
Dinamica da poteri socio economico politico che sociale e i profughi palestinesi come abbiamo scritto tante volte nel nostro interesse dei hanno fornito le direttive per la rivoluzione per la resistenza palestinese hanno fornito le energie per l'intifada
Renato non vogliamo vedere
Profondi
Che rappresentano quasi il settantacinque per cento da popolazione totale di palestinese non vogliamo che i profughi finiscano per essere la dar forza deflagrante che fa saltare il processo di pace desiderano profondamente la pace ma voglia una pace che dia loro la giustizia con il vostro aiuto cari amici sono sicuro che voi potete contribuire a dare giustizia ai dei profughi palestinesi grazie
Grazie abbassata Abdul Rahman io vi devo comunicare mi sono non ho fatto prima la assenza del sottosegretario Rino Serri per motivi di malattia
Stiamo aspettando un messaggio che forse si è perso tra i fax della Giunta regionale in ogni caso telefonicamente ci ha fatto sapere appunto del dispiacere per non essere qui per cause di forza maggiore io do ora la parola padre Nicola Giandomenico
Del Sacro Convento di Assisi che è stato peraltro parte della delegazione che in giugno e la delegazione della regione dell'Umbria che in giugno si è recato in Palestina prego padre Nicola
Dai discorsi che ci sono stati presentati
E anche dall'esperienza che ciascuno di noi ha su questa realtà
Sono due le impressioni che si ricavano
Il pessimismo e la speranza
Io credo che noi dobbiamo lasciare da parte questi due sentimenti
E cercare di trovare una via diversa
Anche perché tutti noi sappiamo che ci sono tante ragioni per essere pessimisti
E sappiamo anche che c'è forse qualche buona ragione
Per essere ottimisti
E per
Seguire la speranza
Però sappiamo che queste due posizioni tra di loro si contrappongono
E credo che alla fine non siano costruttive
Né per noi
Che teniamo a cuore
Questa realtà del processo di pace
Né per gli israeliani né per i palestinesi
E io credo che la via su cui dovremmo incamminarci
Sia quella della Profezia
C'è una strada che lasci da parte
La memoria
Storica
L'eredità storica
Che metta in secondo piano tutto ciò che è stato parte che parte
Di noi stessi
E ci si apra verso questa nuova realtà
Che possiamo chiamare profezia
è un termine religioso
Ma può essere anche un termine politico può essere un termine su cui possiamo ritrovarci tutti insieme
Israeliani palestinesi e coloro che amano il processo di pace nel Medio Oriente
Per cui nella misura in cui Gerusalemme
Israele e la Palestina
Metteranno al centro questa dimensione di Profezia
Credo che potremo forse incominciare
Ad uscire dal tunnel in cui attualmente ci troviamo
Dico questo perché
Prima di tutto
La pace
è un bene irrinunciabile
E la sua ricerca
A lungo termine
Può certamente ricompensare i compromessi
E le piccole rinunce
Un'altra grande convinzione di fondo
E quella di essere certi
Che il Medio Oriente
E il cuore di esso Gerusalemme
è una realtà che prima o poi dovrebbe convincere ogni persona e ogni politico di buona volontà ad interessarsene
è bello ricordare come le carte geografiche europee
Del mille duecento
Mettevano il centro del mondo
In Gerusalemme
E leggevano la storia
E la geografia anche se noi sappiamo può illimitata di quel periodo
Ma partendo proprio da questa centralità di Gerusalemme
E della Palestina
Un'altra grande convinzione che sta alla base della andare verso quella profezia
Sai un pensiero che Giovanni Paolo secondo
Un paio di anni fa ha così sintetizzato
Auguro che il processo per cercare una pace giusta e durevole continuai ad essere sostenuto Conte terminazione
Coraggio e coerenza
Ecco questi tre
Atteggiamenti
Dovrebbero essere sempre un punto di riferimento costante
Ed infine per quanto riguarda in modo particolare noi che siamo della civiltà europea
Credo che alla fine di questo millennio che stiamo per vivere
Dovremmo essere capace di cambiare
Una frase latina che noi abbiamo divulgato un po'in tutto il mondo
E la frase latina diceva
Si vis Pacem Parabellum
Noi dobbiamo riconoscere di aver sbagliato
E dovremmo cambiare la frase
In si vis Pacem
Para pacem
Se vuoi la pace
Prepara la pace a Mila perseguire
Fatta questa premessa
Per entrare nel vivo del tema su cui ci siamo ci vogliamo soffermare questa mattina
L'interesse della comunità internazionale
Verso il Medio Oriente
Deve essere costante
Ma queste interesse della comunità internazionale
Deve avere un punto di riferimento imprescindibile
E il punto di riferimento deve essere l'ONU
Senza dubbio gli israeliani e i palestinesi
Possono avere delle buone relazioni con gli Stati Uniti con la Comunità europea con l'Italia
Con i paesi arabi
E con tante altre realtà
Ma a livello internazionale il punto di riferimento deve essere uno
è solamente uno e questo è l'olio
Mi piace dirlo con maggiore forza questa mattina mentre ancora assistiamo a questo atteggiamento de gli Stati Uniti
Nel ricercare la guerra a tutti i costi con l'Iraq
Capisco che per gli Stati Uniti significa rinunciare a tanto
Perché anche se non lo dicono gli americani sono abbastanza ambiziosi come lo saremmo noi italiani
Però la comunità internazionale non è gli Stati Uniti ma l'ONU
E anche se l'ONU attualmente un po'debole occorre rafforzarla
Anzi direi di più è debole perché noi lavoriamo debole
E nella misura in cui la vorremmo più forte
Essa sarà più forte
Quindi la comunità internazionale
Tramite l'ONU a un legittimo interesse
Nella questione
Sia della citate diverbi Gerusalemme e nella protezione della dimensione unica
Spirituale religiose della città
E di tutto la zona
Sia di Israele e sia dalla Palestina
Certo ci sono nel suo interno tante realtà
Sappiamo anche come la Chiesa cattolica attraverso la Santa Sede richieda alcune cose particolari
Essa chiede l'accesso libero e per tutti ai luoghi santi
Chiede la libertà di religione e di coscienza
Chiede uno statuto speciale internazionale per Gerusalemme
Però anche la Chiesa cattolica e credo che almeno negli ultimi anni lo stia facendo abbastanza bene
Deve passare attraverso Loewe
Deve vedere questo organismo delle Nazioni Unite come il punto di riferimento attraverso cui un processo di pace può diventare duraturo per tutti
E nel suo interno c'è anche la posizione e la presenza dei francescani in modo particolare dei frati minori
Che è una presenza di dialogo pacifico
è una presenza mediatrice
Tra ebrei e musulmani tra israeliani e palestinesi
E i francescani continueranno a portare avanti questa presenza di dialogo a beneficio di tutti
Per cui a livello internazionale mi piace
Citare un'altra espressione di Giovanni Paolo secondo il quale già nel mille novecentottantaquattro diceva così
La mancata ricerca di una soluzione adeguata della questione di Gerusalemme
Così come un rassegnato rinvio del problema
Non fa che compromettere ulteriormente l'auspicabile composizione pacifica ed equa della crisi di tutto il Medio Oriente
Quindi
C'è l'augurio che la comunità internazionale possa prendere maggiormente coscienza del ruolo che ha da svolgersi e lo faccia
Con
Determinazione ed entusiasmo
Ma quale può essere la strada
Che può portare la comunità internazionale
A raggiungere degli obiettivi come richiamavo profetici
Prima di tutto
Mettendo fine
Al conflitto
Negoziando fino a conseguire una soluzione comprensiva
Giusta e durevole
E per fare questo
Occorre una continua volontà di negoziare
Occorre buona fede
Occorre disponibilità
E pari dignità delle parti
Ecco credo che questo debba essere il sottofondo
Su cui devono camminare le due parti sia gli israeliani che i palestinesi
Un secondo punto in questa strada
E qui e la comunità civile la società civile che ne è maggiormente coinvolto
E quello di far sì che il turismo
Possa diventare un passaporto di pace
Noi ci stiamo avviando verso questo Duemila
In cui tantissimi andranno sia in Israele sia
In Palestina
Ecco se tutti coloro che andranno in questi due territori potessero portare proprio questa loro presenza come una presenza di pace
E potessero sviluppare
Al di là
Delle semplici motivazioni religiose di turismo proprio un'azione culturale di pace
Io credo che il contributo enorme che la comunità internazionale potrebbe dare sarebbe a beneficio di questi due popoli
Ecco è un'occasione particolare
E credo che nella misura in cui anche a livello internazionale si cerca di vedere quest'avvenimento del due mila o il Giubileo come un'occasione di sviluppo del processo di pace ecco il contributo della società civile può essere enorme
Una terza strada
Ci troviamo nell'era della globalizzazione
E credo che sia gli israeliani e anche palestinesi accettano che oramai viviamo in un mondo globalizzato
Ma questa globalizzazione non deve essere solamente economica
Nella prospettiva della globalizzazione voglio accennare a due
Punti particolari il primo
Non sarebbe ora
Dir relativizzare
L'idea di Stato e di nazione
Io so molto bene quanto gli israeliani e quanto i palestinesi ci tengono Allo stato proprio e alla narrazione propria
Ma in un mondo globalizzato
Non bisogna rivedere anche relativizzare quest'idea di Stato quest'idea di nazione
L'idea di nazione di Stato sono entrati prepotentemente in Europa e nella civiltà occidentale
Con la filosofia illuministica e poi positivistica
Ma io credo che questi due queste due correnti filosofiche siano ormai superate
E con queste due corrente non bisogna andare a rivedere che cos'è lo Stato che cos'era una nazione e quale debbono essere degli sviluppi guardando avanti
Ecco credo che la comunità internazionale proprio presentando
A questi due popoli
L'idea della mondializzata debba anche offrire degli stimoli di ripensamento su queste due idee
La seconda proposta sembra e in questo ambito di mondi a vita
Sappiamo che la comunità europea e bramata e desiderata
Sia da Israele e sia
Dalla Palestina
Non si può incominciare a pensare una comunità europea più allargata
Che abbracci anche tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo
Chi dice che la comunità europea debba finire con l'Italia
Ecco io credo e ne sono convinto
Che se la comunità europea potesse inglobare
Nel suo insieme
Sia Israele sia la Palestina e anche altri Paesi io credo che molti problemi potrebbe essere più facilmente superati
Ed infine ce la strada chiesto su cui ci si è soffermati ieri sera della solidarietà
Degli scambi culturali
Dei gemellaggi con le città dei due popoli
Per le esperienze concrete di convivenza
Anche queste realtà
Possono fare da sfondo e da grandi aiuto perché la comunità internazionale
Possa sentirsi sempre più vicina a questi due popoli
E vorrei concludere con una citazione
Il cardinale sì un mezzo
Dava questa definizione di cosette
Le cose impossibili
Sono quelle che noi possiamo fare con un po'di tempo
Ecco in questa prospettiva mi auguro che anche questo processo di pace possa camminare in questa direzione grazie
Grazie a padre Nicola io do ora la parola fine Salus lei vinco membro del comitato esecutivo dell'OLP responsabile per l'Autorità nazionale può palestinese dei problemi di Gerusalemme che ringrazio di nuovo per essere qui con noi
Buongiorno
In primo luogo vorrei
Ringraziare voi tutti e questa città per l'invito per averci dato la possibilità a ritrovarci qui con voi
Contemporaneamente vorrei dire
Perché la solidarietà e la preoccupazione che abbiamo sentito quando c'è stato il terremoto in queste zone
Io non ero qui e non ho sentito un grande dolore per del popolo dell'Umbria ladri monumenti storici di questa zona spero che ce l'abbiate fra sono ce l'avete fatta
Ce la farete a superare questi doloroso e speriamo spero che potrebbe continuare
In questo spirito
Confermando che non ci sono dei problemi quindi questa zona va anche del resto del mondo vi ringrazio profondamente di questa
Allora giusto vorrei cominciare
So che
Avete discusso molto della situazione in Palestina delle zone sotto l'autorità dell'Autorità palestinese vorrei cominciare a parlare
Su un tema specifico e poi passerò ad affrontare i problemi di Gerusalemme il tema di cui vorrei parlare alla fine
Noi crediamo siamo convinti che la la sicurezza estremamente importante per il popolo palestinese
Semplicemente perché stiamo cercando di ricostruire al nostro Paese di ricostruire la nostra economia di ricostruire le nostre strutture e non saremo in grado di farlo se non ci saranno investitori Investimenti cioè non ci sarà
Un ritorno in Palestina anche i quei palestinesi che hanno no le conoscenze sufficienti e non ci saranno investitori investimenti e ritorno delle competenze in Palestina se non ci sarà stabilità non ci sarà stabilità senza secolare fa non ci sarà nessuna sicurezza di per noi se non ci sarà sicurezza per i nostri vicini compreso Israele è dunque chiaro per noi che c'è un dovere nei confronti dei nostri clienti ricostruì la sicurezza per noi e per i nostri vicini nella zona
Tuttavia se Michielli viene richiesta di costruire una sicurezza piena certamente avrei bisogno di avere un pieno controllo dal territorio una piena autorità su di essa
Vale anche il contrario sia meno autorità sia meno controllo
Sulla situazione in meno possibilità di garantire la sicurezza
Ciò che ci preoccupa profondamente che il Governo è tradire israeliano sta portando avanti da lungo tempo una politica in cui antica consentirci cadere questa autorità piena nei nostri territori per poter esercitare un pieno controllo
E poter garantire quindi una sicurezza completa ogni volta cercano di ridurre la nostra autorità nostra autorevolezza alla nostra capacità di Contrada e poi chi chiedono di garantire l'atto la sicurezza completa per la TEM
Riflettete un attimo stoppato con tutti questi anni dall'accordo di Oslo in poi non abbiamo avuto il controllo solo del tre per cento della nostra terra
C'è un altro ventiquattro venticinque per cento era stata realizzata considerato zona bimbi nella quale non possiamo inviare alle nostre forze di polizia de contemporaneamente Israele e inviare al proprio esercito solo se c'è un'operazione il venticinque per cento della nostra terra in realtà
E priva di qualsiasi tipo
Di forze dell'ordine
Che cosa avverrà in questa zona chi la utilizzerà
Io posso dire fin da adesso in base alla nostra esperienza una zona in cui non ci sono forze dell'ordine ne palestinesi e israeliane diventa il luogo ideale per chiunque
Voglio organizzare qualcosa contro gli israeliani contro i palestinesi
Contro chi vuole però farne la propria centrale d'azione ad operare da lì si tratta
Della scelta migliore dove collocare una centrale di mafia
è come sapete bene che è una malattia o una mafia
Penso che fosse sia israeliana una Marchesi Israele che in Palestina differenti palestinese più furba dei governi queste due marche si sono alleati questa zona B
Tutti gli spacciatori di droga odiare
Ho quelli che trafitta nominalmente macchine rubate con altre merci rubate citano tutte in questa zona
Guardate a questa situazione che vendetta conto in che misura il compito che è stato dato ai palestinesi di garantire la sicurezza è difficilissimo da realizzare quasi impossibile tuttavia
L'Autorità palestinese
Persino in queste condizioni così difficile così gravi è riuscita a ridurre fortemente il numero di operazioni è riuscito a convincere una settori sempre più ampi della popolazione che la violenza non è la strada giusta da percorrere però ancora una volta non riesco a capire
Come dopo gli accordi riguardante il summit
Escono degli articoli che ci chiedano nella quale ci sono delle clausole che
Che segna no più territorio e più sicurezza qua contemporaneamente ci viene richiesto di ridurre le dimensioni delle nostre forze dell'ordine io questo non lo capisco vorrei che mi fosse spiegato se c'è una volontà di
Garantire una sicurezza Atena io credo
E così colui che ha questo dovere di garantire la sicurezza dovrebbe essere messo in condizione di poterlo fare
Altrimenti sfida a questo soggetto una missione impossibile
Io voglio parlare
Intesa economia però
Creare ostacoli all'economia palestinese significa creare ostacoli alla stabilità e questo può creare l'atmosfera migliore l'ambiente migliore in cui si sviluppa la insicurezza passiamo a Gerusalemme
Gerusalemme è sempre stata la città più importante della zona per la per la Palestina
Sia in termini della Palestina più grande più piccola chiunque governasse la Palestina Gerusalemme è sempre stata la città più importante della Palestina è la capitale della zona da da tempi antichissimi entro gli dà il nome che gli sono state date dati grossolane media capitolina Gerusalemme fa il tema
Al corso in arabo Gerusalemme al culto come viene chiamata oggi tutti i nomi che sono state queste legati a questa attività sono sempre il nome di una città che era la capitale che è sempre stata la considerata la capitale dei palestinesi dal punto di vista storico dal punto di vista religioso dal punto di vista sociale economico sedicente niente in questa sede poi divenuta la capitale amministrativa da parte
E poiché
No no altri dando vogliono o che Gerusalemme abbia questo
Lo status questi elementi la scelta sia del mandato britannico per il momento
Tutti hanno cercato di scegliere Gerusalemme capitale della Palestina
Con tutti gli altri riscontri dei tre anni noi al ma proprio i problemi del mandato britannico però che Gerolamo e fosse la capitale è sempre stata una cosa accettata da tutti nel quarantotto mila novecentoquarantotto dopo la guerra del mille novecentoquarantotto noi palestinesi a Gerusalemme ci siamo trovati di fronte tre disastri il primo abbiamo penso da parte più grande e più avanzata della città Gerusalemme Ovest e questa l'hanno conquistata agli israeliani
Abbiamo lasciato alle spalle il settanta per cento di terreni e di proprietà palestinese che erano di proprietà dei palestinesi e trenta mila palestinese
Sono stati cacciati da Gerusalemme Ovest aggiuramenti altre parti del mondo secondo disastro
Gerusalemme esiste ha perso la maggioranza dei villaggi che erano nella periferia di Gerusalemme è il terzo disastro la capitale poi spostata da Gerusalemme ad Amman in Giordania in Giordania
Chiede ai palestinesi si sono così trovati in una situazione nuova nella quale
Prima eravamo acqua abbiamo passati da un grande d'abitanti di una grande capitano abitanti di una piccola città o da un grosso villaggio
Abbiamo sotto gli occhi la città distrutta ma una città che amavamo
Poi che i palestinesi amavano questo accetta hanno fatto del loro meglio per ricostruirla
E quindi il popolo di Gerusalemme ha cominciato a cercare lavoro
Ha cercato dice a cercare forme di reddito Perna parlando comunque al di fuori della regione negli Stati del Golfo nelle capitali del mondo
Ma cercando di fare il possibile per fornire lavorando in altre città per aiutare anche a ricostruire fornire servizi e se lo sarà a Gerusalemme e vicino a Milano centosessantasette eravamo in una situazione in cui Gerusalemme stava per tornare alla sua posizione
Divenne la prima
Capitale turistica della Germania prima capitale economica e della Giordania
è comincia a competere anche per un ruolo politico
Quando si guardava a Gerusalemme
Si vedeva un'accetta anche per tutto l'anno tranquilla ma durante e le vacanze estive c'era un'atmosfera di festeggiamento perché tutti i figli di Gerusalemme che era noto emigrati per andare a lavorare poi venivano d'estate con le loro famiglie è già Iano gli Stati USA la natura è nota la guerra del sessantasette e ancora una volta la città è stata colpita da tre disastri
Primo l'accetta occupata dagli israeliani dall'esercito israeliano
Secondo disastro accettato subito l'annessione ad Israele terzo disastro questa occupazione si verificò in giugno e non in agosto
Perché in giugno la maggior parte
De le definire di Gerusalemme non erano ancora tornati in città no altre città del mondo a lavorare per portare una vita migliore a Gerusalemme se l'occupazione pass Tottenham Volo sito sarebbero tutti stati presenti lì durante le vacanze estive ma l'occupazione pur a giugno e quindi invece di trovare quasi cento mila palestinesi a Gerusalemme erano presenti allora circa cinquantacinque mila palestinese a Gerusalemme
Lettere gli anni
Ritenne però per Gerusalemme dopo averla
Espansa a
Come dimensione doveva essere annessa ai selle considerata parte d'Israele ma coloro che erano al di fuori dei Gerusalemme aumento dell'occupazione Renna considerati a Santiago negato loro ogni diritto di tornare nella propria città di avere il controllo dei propri beni delle proprie per questa Gerusalemme e qui cinquantacinque mila palestinesi che sono rimasti
A Gerusalemme sono stati considerati da italiani come stranieri che avevano una residenza permesso di soggiorno permanente a Gerusalemme
Vale a dire ci hanno tramutato in stranieri in patria
A causa della legge adesso del Milan centocinquantadue sul sui permessi di residenza in Israele
Cioè i cittadini palestinesi di Gerusalemme
Come il sei i cittadini palestinesi di Israele avessero fatto richiesta di permesso di soggiorno per entrare in Israele non coerenti e invece di essere stati data agli israeliani che hanno popolato la città di Gerusalemme
Tuttavia i palestinesi hanno continuato la loro vita
Non
Furono creati però molti problemi per la creazione di posti di lavoro a Gerusalemme e il problema degli alloggi a Gerusalemme quindi palestinesi hanno dovuto continuare a lavorare al di fuori di Gerusalemme al di fuori del paese
E anche dal punto di vista gli alloggi spesso hanno dovuto risolvere problemi al di fuori ci sarà nel mille novecentonovantatré
Dopo aver raggiunto l'accordo di pace o diciamo al memorandum forse non è stato proprio l'accordo di pace ma il memorandum di pace
La dichiarazione di principi
Cominciamo ad aver di fronte a una nuova politica israeliana
Questa nuova politica
Rappresentava un tentativo di fare una serie di cose ridurre la popolazione palestinese altri Gerusalemme
Modificare la realtà di Gerusalemme a modificare la città stessa per rafforzare
La presenza israeliana all'interno di Gerusalemme e indebolire la pesante
Damiano centonovantatré in particolare dopo il mille novecentonovantasei governo israeliano ha iniziato a attuare nuove iniziative nuove procedure la prima tradurre
La alla legge
Solo il permesso di soggiorno permanente che c'era stato dato nel sessantasette comincia aumenta utilizzare questo permesso di soggiorno in modo diverso affermando che per quanto riguarda e palestre
Senta poiché i palestinesi che vivono a Gerusalemme non sono cittadini israeliani ma non lo stato dei per ma di permesso di soggiorno permanente chiunque arriva al di fuori della città per la maggior parte del tempo
Chiunque lavori al di fuori della città per la maggior parte dell'anno
Vuol dire che una persona il cui la cui vita al suo centro al di fuori dentro un'andatura questa persona può essere privata del diritto a tornare a Gerusalemme di esser considerato cittadino atrocità
Si è trattato di una misura che c'ha danneggiato moltissimo di una misura che posso dire davvero disumana dirà qualcuno che ha vissuto nella città c'era e ha una storia nella città di centinaia d'anni che non è più il cittadino di questa città e deve abbandonarla per Sandro comunque è una che non avrà il diritto di ritornarvi è disumano
Dica una donna che ha sposato con una persona che non non è di Gerusalemme che
E che quindi non aveva il diritto di entrare a Gerusalemme dire a questa donna che ha seguito suo marito all'altra parte del mondo che poi che adesso non mi va a Gerusalemme ha perso addirittura di viaggio Thuram per Sempre non potrà più tornare a Gerusalemme non potrà dare ai suoi figli il diritto di essere cittadini di Gerusalemme che cosa succederà questa donna se dovesse divorziare o seminare suo marito
Dove può andare questa donna se perderà possibili la possibilità di tornare dalla sua famiglia da
Ho nella casa che è di sua proprietà
Questa situazione è stata seguita da un'altra politica
Una politica
Con costruita in tre procedure diciamo entrambe tutte e tre diciamo circolari uno l'isolamento
Due la deportazione tre
La repressione Primo diciamo l'isolamento
Israele ha deciso di isolare Gerusalemme dalle altre parti della Cisgiordania chiunque voglia recarsi a Gerusalemme adesso devo avere un permesso speciale per entrare a Gerusalemme e questo ha modificato la città la città era oggettivamente la capitale del popolo palestinese adesso è diventata la città a una capitale che fornisce
E che e che qui era prima una città che forniva servizi ad altri palestinesi della donna
Una comunità di un milione due milioni e mezzo di persona invece di essere questa città che correva secchezza e una popolazione di un milione due milioni e mezzo di persone ad e Gerusalemme fornire questi servizi solo centocinquanta duecento mila persone aperta la dimensione della bomboletta vi potrete rendere conto di che cosa è successo alle intese negozi e servizi della città gli ospedali della città dopo aver perso
Questa utenza così ampia che prima arrivano che proveniva anche da tre partite da fare
Se parliamo di isolamento possiamo dire che l'isolamento è venuto in tre modi primo isolare la città dagli altri territori palestinesi secondo titolare
Le istituzioni palestinesi dal popolo di Gerusalemme
Terzo isolare
Gerusalemme Est dalla comunità internazionale
Il Solari palestinese dalle istituzioni Gerusalemme
Si è avviato in questo modo le istituzioni palestinesi a Gerusalemme ha cominciato a essere attaccate in un modo o nell'altro a volte tramite aggressioni ho circondando queste situazioni con manifestazioni come nel novantasei
Per sei mesi ad esempio una del e istituzioni che erano permanentemente assediata e fatta lavori hanno Fausto da Gerusalemme esclusiva costituzione palestinese a Gerusalemme furono introdotte nuove leggi che hanno creato
Difficoltà nuove per questa istituzione che hanno costretto queste situazioni a non riuscire più a fornire servizi alla popolazione palestinese
I palestinesi a questo punto sono stati costretti a cercare questi servizi e a richiedere l'esecuzione israeliana al terzo elemento di questa politica d'isolamento è stato isolare Israele dalla comunità internazionale tramite la proibizione di qualsiasi tipo di
Ma riunioni politiche o diplomatiche a Gerusalemme in modo tale
Da costringerà la comunità internazionale a occuparsi del Medio Oriente
Senza più riflettere sui Gerusalemme Est senza più includere Trevor Dunn sta nella loro azione di repressione il TAR il secondo cerca di queste politiche è stato l'accerchiamento della deportazione tre tipi di deportazione uno deportazione fisica
La deportazione economica
E la deportazione da appunto dalla propria identità
Deportazione fisica la patta dei tutta la storia solo le carte d'identità ci dice palestinese
Attua in permesso di soggiorno ma non sai il cittadino vive al di fuori della città questo è contrario alla legge quindi perde il diritto di tornare in città perché non ha la residenza permanente deportazione economica
Nella misura in cui le accetta è stata costretta all'isolamento è stata isolata
In commerciale ed
Che cercava di e fornire i propri servizi al cliente
Ma non
Ma non aveva più la stessa utenza ha dovuto cercare questa utenza altrove quindi una serie di attività economiche di servizio hanno dovuto spostarsi al di fuori dei Gerusalemme per trovare un'utenza del biliardo
Alcune delle attività economiche e di servizi persino attività culturali e artistiche che prima erano centrate a Gerusalemme sono state così costretto a spostarsi in altra parte della Cisgiordania Ramallah Betlemme
E questo ha significato di fatto uno spostamento della capitale palestinese da Gerusalemme ad altre realtà della Palestina indebolendo quindi e la posizione dei palestinesi all'interno Gerusalemme Eutelsat vanta deportazione dalla propria e identità
Alcuni hanno cominciato a chiamare dei palestinesi dicendo loro
Perché tu vuoi metterti in una condizione di perdere il tuo diritto sarà una città perché tu non sai un cittadino sai solo un permesso di soggiorno chiedi un passaporto israeliano in questo caso tu potrai difende il tuo diritto anime nella città
Però
Chi fa così a questo punto la strappa se stesso ai strappasse stessero identità palestinese per assumere un'identità israeliana
E quindi a quel punto
Quando si arriverà negoziato finale chi ci sarà a Gerusalemme anche una parte degli arabi che venivano a a Gerusalemme si troveranno una situazione in cui alcune hanno deciso di avere la cittadinanza israeliana una cittadinanza giordana
Altri magari hanno eccetto la cittadinanza americana francese si dirà non ci sarà palestinese a
A a Gerusalemme c'è un'altra politica oltre all'isolamento e alla deportazione che può rafforzare il controllo su Gerusalemme Est che è stato da costruzione
Di una sorta di muraglia di insediamenti attorno a Gerusalemme
Espande con l'espansione degli insediamenti che vengono però collegate anche all'interno della città con questa sorta di muraglia di insediamenti in raccordo quante v m Ovest poi addirittura collocando alcuni insediamenti nel cuore della popolazione palestinese per indebolire i palestinesi e rende quasi impossibile qualsiasi negoziato futuro che risolve problemi di Gerusalemme
Se ha sentito parlare della lotta torna a far conoscere quale alcuni
Laratta
è per impedire agli italiani di chiudere il passaggio tra Betlemme e Gerusalemme Est perché se quel
L'insediamento fosse portata avanti dove sono invece questa possibilità di comunicazione di linea di continuità fra Betlemme Gerusalemme se parliamo di Ras Lanuf e degli scontri che ci sono stati liberati quello scontato è stato per impedire agli italiani di con lo studio collocare lui un insegnamento che porterebbe ce ne sarà mai situazione come quella di Hebron nella quale una piccola comunità israeliana che si trova a lei ha bisogno di sicurezza di protezione di un esercito che la protegga
E a quel punto tutti ne soffrono proprio come succedeva che però non si vede benissimo qual è la situazione
Il nuovo insediamento va ciò non ceda Mentor programmato alla porta est anche qui una forma di nuova espansione che taglia Gerusalemme in una sorta di insieme di piccole isole non non è contata una con l'altra è questa la situazione che rende la situazione anche le Soram incredibile e inaccettabile
Gerusalemme a a questo punto
Gerusalemme potrebbe essere qualcos'altro non un punto di scontro ma un punto di accordo
E perché così perché questa città
è sempre stata trattata da tutto il mondo come il centro del mondo ed è il centro
Intense
Per gli operai per i musulmani e per i cristiani e il centro di interesse per gli israeliani ma anche per i palestinesi
Proprio per questo credo che possiamo trovare una soluzione per Gerusalemme
E questa soluzione semplicemente
Tener conto dei cinque elementi
E si trovano in questa città elemento palestinese elemento israeliano elemento musulmano elemento cristiano elemento ebraico
Per i palestinesi si tratta della loro capitale per gli israeliani si tratta della loro capitale
Per gli ebrei
è la capitale dell'ebraismo
Che raccorda tutti gli ebrei con la storia di Gerusalemme per i cristiani
Gerusalemme la è la capitale spirituale del cristianesimo per i musulmani si tratta
Di una dei tre
Dalla
Tuttora
Addirittura più imputato in una città aperta e che dia accesso libero a tutti
Accettare la realtà
La realtà che giustamente zona palestinese Jason a me effettuano israeliana chiuso la mesta capitale della Palestina Gerusalemme Ovest capitale d'Israele
Però non costruire attorno a questi capitali nessun tipo di multe
Considerare questa città come una città aperta una città libera cui in cui c'è libertà di accesso
Ora rappresentare delle regioni che può sbagliare sono una pieno diritto di raggiungere tutti proprio dei fatti ma anche pieno diritto di vedere questa città e di condividerla di mantenere questi luoghi sacri come devono essere liberi come devono essere
Credo che se riusciremo ad arrivare a questo tipo di conclusione Gerusalemme
Potrà essere non solo la capitale di questi due
Non potrà essere
Una delle capitali più importanti della regione forza del mondo io posso immaginare Gerusalemme ma la capitale del capitale
Posso marginali Gerusalemme in questo caso com'è una città che tutti sentono di condividere
Che appartiene a tutti cinque soggetti critici Pietro ne potrà essere il centro di tante attività non solo turismo sull'attività religiose ma anche attività finanziarie economiche altro tipo di servizio
Perché credo che palestinesi e israeliani insieme hanno moltissime competenze e capacità
Capacità di sviluppare la città
Dei palestinesi con i loro rapporti con il mondo amare quel mondo musulmano al mondo islamico
I sei anni con i loro rapporti con il mondo esterno col mondo con l'Europa con la il mondo americano penso che insieme possiamo lavorare molto bene possiamo costruire un ponte nei confronti di tutto il resto del mondo
Che potrà davvero creare trasformare Gerusalemme nella capitale delle capitali
Penso che in questo caso
Gerusalemme potranno essere
Un ha un sole che illumina tutto Medioriente che
Portare una vita migliore in tutta la regione da presentare il simbolo di internet rapporti nuovi tra due regioni e due popoli
Ma se le cose non andranno così Gerusalemme potrà anche essere come il buco nero del Medioriente
Che può ingoiare tutto compreso le speranze di pace
Io vorrei
Qui fare un appello
Chiedere ai palestinesi e israeliane ai musulmani agli ebrei cristiani a tutto il mondo e aiutarci
Aiutateci a risolvere questo problema in modo tale eppure essa trasformare Gerusalemme in questo solo che riscalda illumina
E aiutateci a realizzare un sogno questo sogno
Ma il sogno che vorrei vedere
In un ad un certo momento una situazione alla quale gli israeliani dicono Juche orali ce l'hanno e le altre due parti quando Israele ed era questo comprenderanno che usciranno significa tutti noi
E se è un palestinese dice al corso della gli israeliani capiranno che questa espressione a Arafat significa tu ed io e tutti insieme se sentiremo qualcuno a dire la nostra Gerusalemme la parola nostra significhi davvero tutti nuovi spero che ci riusciremo
Con il vostro aiuto perché Gerusalemme è davvero
Una città che appartiene a tutto il mondo appartiene a tutte e tre queste regioni e a tutti e due questi popoli che hanno sofferto così tanto e meritano di avere una situazione migliore tra
Va bene non mi pare che ci siano parole per
Capire meglio qui ringraziamo fai Salon sei lì per il suo intervento per la sua iniziativa per quello che
Per quello che ha fatto e sta facendo nella sua
E il suo ruolo attuale
Dove dobbiamo andare avanti abbiamo pensato a questo punto di poter dare la parola due persone che ieri sera non abbiamo fatto in tempo a far parlare che vorremmo però che potessero portare il loro contributo alla Assemblea
Do la parola subito a Raffaella Chiodo
Che membro del comitato di coordinamento della Tavola della pace ma che qui anche per rappresentare il Comune di Roma e il sindaco di Roma Rutelli con cui collabora per queste materie segue Luisa Morgantini subito dopo avrà la parola Shlomo Ben Ami
Prego Raffaella come sa benissimo vi chiediamo una brevità assoluta grazie
Ma parlare dopo fessa Busseni è comunque difficile non è solo per passione politica che molti di noi molte delle persone sedute qui ieri e oggi sono sono qui una volta si sarebbe detto per diciamo una sorta di internazionalismo una parola che che forse oggi non si usa molto più
Le persone che dieci anni fa condivisero per l'esperienza Ethan for Peace
Hanno vissuto l'esperienza in modo straordinario ha lasciato un segno profondo e non solo soli italiani ma anche sugli israeliani sui palestinesi e non è un caso che proprio in questi due giorni
Dopo tantissimi anni ci siamo anche ritrovati a condividere con le stesse persone
Il dialogo che abbiamo costruito fino adesso
Ognuno di noi ognuna delle persone che allora condivisero questa esperienza ricoprono oggi DiVersi incarichi non alle amministrazioni locali né partiti né movimenti in diverse realtà
E forse per un senso di responsabilità che oggi ci sentiamo anche in dovere di di portare qui i contenuti che rappresentarono
Time for Peace è l'iniziativa che ci furono allattati quell'esperienza lì dove oggi lavoriamo
Forse anche perché crediamo oggi più di ieri che le amministrazioni locali devono rappresentare il più possibile quella relazione strettissima con le nostre comunità e con tutto quello che le nostre città si muove dai movimenti alle ma l'esperienza di solidarietà molto concreta che in questi anni si sono sviluppate e non solo chiaramente con il Medioriente
Siamo convinti che la relazione orizzontale fra città fra amministratori ma fra cittadini fra comuni comunità cittadine delle diverse realtà del mondo ha un ruolo e dopo lo fondamentale che non può essere e non può essere ignorato da nessuno ma tanto più da noi che cerchiamo di costruire anche qualche cosa per il futuro
Sabato prossimo non a caso a Roma avremo un dei un convegno sul debito estero e moltissimi ci hanno anche detto ma cosa c'entra l'amministrazione locale con un tema così grande di vaste proporzioni è così strettamente legato a tanti meccanismi finanziari eppure noi crediamo che invece d'amministrazioni locali è chi deve rappresentare le proprie città deve non solo non ha solo il dovere di gestire anche gli effetti del debito che in tante città del del mondo
Oggi esiste ma dobbiamo anche forse riuscire ad avere un ruolo che sia più concreto anche sulla base dell'esperienza che la gestione delle degli effetti del debito estero ci porta a realizzare
L'Italia ha conosciuto da questo punto di vista una esperienza straordinaria che è stata realizzata dalle città e dai movimenti dalle associazioni di soli l'età che le diverse città si sono mossi in ex Jugoslavia quello è stato forse l'esempio più recente che ha fatto vedere come possibile come come essenziale anche dal punto di vista strettamente economico se vogliamo dire così
Il sostegno che dalla città può venire alle comunità locali in conflitto e per questo che credo che noi forse abbiamo un sognò ambizioso una una presunzione ma ben vengano queste presunzioni di riuscire a offrire altrettanto il palestinese gli israeliani la possibilità di realizzare sedi di dialogo di confronto e anche di solidarietà e cooperazione concreta
Il Comune di Roma nel suo piccolo sta realizzando dei progetti di cooperazione di solidarietà con Betlemme questo anche per evidenti ragioni legate a quello che ci Mancini ci fa essere dentro Landi grande anno del Giubileo ma non solo per utilizzare quella specifica vicenda che è quella del Giubileo non solo come occasione religiosa ma anche laica di solidarietà
Noi non vogliamo perdere quest'occasione vogliamo raccogliere qui la sfida che dagli israeliani e dei palestinesi c'è venuta e in particolare dalle ultime parole dette da fessa Husseini
Vogliamo essere lì ad esposizione dobbiamo essere vogliamo essere al servizio dei tassi palestinese degli israeliani così come è stato dieci anni fa
Per favorire il dialogo e per consentire la costruzione di un processo di pace il riavvio di un processo di pace molto concretamente per questo credo che tutti quanti siamo qui impegnati in prima persona all'interno delle sedi dove operiamo quotidianamente
E continueremo a lavorare voglio solo dire che potete contare su di noi tutti i nostri amici palestinesi e israeliani per il futuro grazie
Grazie Raffaella Chiodo d'Oro la parola con la preghiera di essere breve quanto Raffaella Luisa Morgantini dell'associazione per la pace e poi seguirà Shlomo Ben Ami
Beh ieri Ghassan Khatib Vezzali Rachel fa hanno avuto due posizioni una ottimista è una un po'più pessimista ma era il taglio con nostro grande personaggio morto nelle carceri fasciste Antonio Gramsci credo davvero al pessimismo dell'intelligenza ma anche a quello che il Milan vivibili uno scrittore israeliano palestinese dice un personaggio Pepsi ottimista noi in questi anni abbiamo lavorato insieme a diverse associazioni a molte delle persone che sono qui per cercare di
Far sì per aiutare certamente non siamo stati determinanti abbiamo dato un piccolo contributo per far sì che le relazioni tra palestinesi e israeliani
E il riconoscimento reciproco dei diritti avvenisse abbiamo avuto insieme a palestinesi e israeliani lo slogan due popoli e due Stati
Ma abbiamo lavorato anche con quei palestinese quegli israeliani che riconoscono le differenze Elia simmetrie fra i due popoli
I palestinesi non hanno ancora uno Stato non decidono per i loro movimenti e sono sotto la tutela una tutela che non è prospettiva ma è anche istruttiva eppure insieme a tanti israeliani abbiamo lavorato proprio a partire da queste differenze e dal riconoscimento di queste differenze perché la pace
E il dialogo
Non sono nel vago
Sono cose ben definite e devono essere appunto questo riconoscimento reciproco dei diritti in questi anni sono state migliaia le persone che dall'Italia nei viaggi dico scienza e di solidarietà sono stati in Palestina e Israele hanno incontrato queste persone queste persone che credo che sia possibile superare Oltre la violenza le differenze
Raggiungendo insieme una pace giusta
Ma siccome ha cinque minuti vorrei parlare di Gerusalemme Gerusalemme non è solo un luogo santo lo è non è nella storia la nell'immagine Gerusalemme
Per palestinese per israeliani e un luogo preciso vivono migliaia e migliaia di persone soffrono piangono ridono pagano le tasse e s'arrabbiano perché i servizi non ci sono e soprattutto serate in palestinesi che non hanno pur pagando le stesse tasse hanno servizi
Immondi
Gerusalemme per i palestinesi era il trenta per cento per cinque per cento dell'economia palestinese dal mille novecentonovantuno a Gerusalemme non è più un luogo in cui palestinesi possono andare a vendere la frutta quelli veri Honda e pronto da dipendente incidenti Gerusalemme chiusa per i palestinesi Gerusalemme invece deve essere una città avverta
Per tutti per palestinesi e israeliani e qualcuno ha osato dirlo e farlo
Scientemente paesano segni qui ha detto molto bene le sue posizioni ma anche da parte israeliana nel giugno del novantasette migliaia di persone palestinesi e israeliani
Al con iniziative appresa dalle donne del Gerusalemme limite
Sono state delle strade ci sono le meste vige solo la M oneste ritiene che Gerusalemme una città da condividere una città che può essere capitale di questa difficile complicato no Gerusalemme per i palestinesi a Gerusalemme prevista dagli anni ma la città da condividere e ci sono forze Israele e questo chiedono insieme ai palestinesi appellati a queste forze
E noi dobbiamo aiutare e dare voce quindi è su questo che anche nel nostro lavoro lavoriamo perché effettivamente i diritti reciproci vengano riconosciuti e il diritto per i paesi terzi non è la concessione
E può essere data ma il riconoscimento vero del diritto quindi io come movimenti come associazioni è su questo che vogliamo lavorare sulla campagna per stiamo facendo insieme a a mucche pezzente solo due organizzazioni israeliane ma anche
Gruppi associazioni palestinesi e si lavora affinché in a Gerusalemme non avvenga quella che fa il saluto senza se non stava dicendo che in parole che sono di Berselli ma appunto una stazione israeliani
Non avvenga questa deportazione lenta e questo cambiamento demografico di Gerusalemme Est e su questo abbiamo raccolto più di dodici mila firme che abbiamo inviato al ministro
Israeliano e anche alle varie organizzazioni
L'altro tema fondamentale sul quale la comunità internazionale insieme noi deve lavorare sono gli insediamenti non è possibile questo diciamo sempre tutti non è possibile che ci sia la pace
Che ci sia la non violenza se ogni giorno territorio che dovrebbero essere in quel famoso venti per cento riconoscimento quindi lo Stato di Israele vengono erosi dagli insediamenti costantemente si mangiano terre palestinesi manca quel piccolo pezzetto
Che dovrebbe essere lo Stato di Palestina su questo l'Unione europea ha fatto un gesto positivo io credo che dobbiamo appoggiarla e farlo diventare ancora più ampio l'Unione europea ha votato finisco
Che i prodotti Stella e i prodotti israeliani
Non del popolo israeliano Martins coloni israeliani fatte nei territori occupati
Non debbano più essere acquistati lo ha fatto l'Unione europea lo stanno chiedendo forze israeliane dentro Israele tête à tête la comunicazione il dialogo siano fondamentali se noi però riusciamo anche a fare queste cose ad essere nella chiarezza insieme perché noi riconosciamo ogni diritto chiamiamoli o per lo meno il popolo israeliano però deve essere chiaro che palestinesi devono avere i loro diritti grazie
Tra l'altro agli enti locali per la pace per questa iniziativa forte spero che riusciamo davvero a coordinarci
Grazie anche a Luisa Morgantini vero do ora la parola come avevamo già detto prima Slobo Benham in che abbiamo ascoltato ieri in un'altra se s'gli oneri parlamentare presidente della commissione Esteri del partito laburista israeliano e poi per l'ultimo intervento seguirà l'onorevole Achille Occhetto
Di nuovo grazie molto sono lieto avere la possibilità di parlare per una seconda volta durante questa conferenza vorrei iniziare
Con la mia congratulazioni
Apparizione sereni per un intervento davvero quando han preso entrando così e con l'ambiente
E per la NATO e stasera
E domani estremamente positivi dei con cui ha concluso il suo intervento
Io personalmente ritengo che il problema della sicurezza è un problema che va affrontato su barriere che interrotta
C'è un problema di sicurezza per gli israeliani anche un problema di sicurezza per i palestinesi sono anche convinto politicamente
Che solo
Lista lo sono combattere in modo efficace contro il terrorismo
Le Organizzazioni non possono farlo noi abbiamo avuto
Si cacciò di lottare contro il terrorismo
Ma naturalmente era la logica di questa soluzione politica non è solo la lotta al terrorismo sono convinto che
Si tratta di una conclusione è inevitabile del processo di pace
Un'altra cosa che è stato ha detto alla fine Salus M mi sembra alla base di una soluzione possibile a Gerusalemme si tratta della questione
Di una rivendita di imitazione dei confini della Gerusalemme metropolitana in modo tale da poter rispondere
Agli interessi politici ed umane dei entrambe le parte confini di Gerusalemme sono mutate nell'ambito di questa grande Gerusalemme che dovremmo
Cercare di trovare una soluzione che venga incontro agli interessi di entrambi e vorrei ricordare che in una lettera scritta da Shimon Peres al ministro degli Esteri posto
Immediatamente dopo gli accordi di Oslo
Per la prima volta Israele in una lettera ufficiale lo riconobbe la
L'espressione Gerusalemme esito
Si trattava di una lettera scritta da Peres a costo
Tuttavia Gerusalemme Est tra
Non è più esclusivamente araba e a mio parere
Stiamo affrontando una situazione a quaranta ci stiamo avvicinando a una situazione alla quale entrambe le parti
Hanno accettato alcuni sono fatti compiuti create da dopo sessantasette
Valutando la divisione diciamo funzionale delle facoltà nell'ambito del Gerusalemme di Gerusalemme in base alla quale i palestinesi
Dal punto di vista pratico hanno
Un'autonomia nella gestione di servizi essenziali come la scuola dai servizi sociali e così via
Verso la macchina e ingredienti della sovranità non so una sovranità piena ma sono elementi di sovranità
Penso che una soluzione per Gerusalemme dovrà tener conto di ciò
Oltre alla dimensione territoriale cui bisogna che deve trovare una soluzione nell'ambito della Area metropolitana bisogna tener conto anche di questi altri aspetti funzionale comunque vorrei iniziare il mio intervento non solo rispondendo a quello che ho detto passano scene ma anche su un altro piano vorrei dire
Quelli di voi palestinesi ad altre ricche
Seguono quello che noi i rappresentanti del partito laburista diciamo facciamo venissero le
Conoscono quella che è la nostra posizione
Nei confronti della politica del governo Netanyahu tuttavia sarebbe disonesto politicamente per noi
Presentarci il sedere internazionale autorevole come quello di oggi ad esportare la stessa retorica la stessa propaganda che utilizziamo all'interno di Israele nell'ambito di una scontro politico più rughe legittimo con il governo Netanyahu
Non sarebbe giusto esportare le tre sospensioni lo stesso linguaggio quando ci presentiamo in questa sede internazionale
Un anziano che rappresenta l'opposizione israeliana si trova sempre una posizione imbarazzante quando si reca all'estero
Io non solo non né io né i miei amici siamo i portavoce
Dell'opposizione a Netanyahu in qualsiasi parte del mondo ci richiamo
Noi dovremmo portare avanti la nostra posizione all'interno di Israele non all'estero ma questo non significa che quando andiamo all'estero dobbiamo cambiare e le nostre opinioni politica
Quindi è importante per voi tener conto di questo problema di fondo che noi abbiamo non siamo venuti qui
Per coltivare il vostro sostegno all'opposizione politica e inesorabile stiamo in avanti per discutere dei problemi
Su una base di equità e di giustizia nel modo più obiettivo più oggettivo possibile nemmeno centottantadue quando inizia la guerra del Libano è il mio amico salire scelte che qui tra noi inizio offrono delle dei promotori della nuova organizzazione Peace Now e io mi trovo a fare mi anno sabbatico e non avversità inglese abbiamo fatto una discussione nel collegio
Nella quale io mi sono trovato di fronte John le Carré che non era un grande amico di Israele come forse sapete non
Jeune credete alla descrizione della situazione e in Libano che
Secondo me era in una certa misura esagerata
Io sono tornatene sorella Miss una netta l'opposizione al Governo di beghine e diciamo delle cose molto dure contro poi di dentro Israele quella in cui il dibattito
A ha detto a John le Carrè ad alcuni dei miei amici inglesi
C'è qualcosa per la quale io non posso perdonare i miei amici
Delicatissime la situazione in cui mi costringono a fare io il difensore d'ufficio di mera gambe in che pure allora io attaccava duramente quindi quando affrontiamo questa è mediocre antichità
Dobbiamo cercare di rispettare le angosce e le preoccupazioni di entrambe le parti non perché si tratti di
Problemi simmetrici uguali per una parte per l'altra ma perché ciascuno soggettivamente ritiene che l'appello che giustizia sia assoluta ovviamente la giustizia non è affatto un assoluto e c'è un problema da risolvere c'è un problema pratico da risolvere che l'occupazione diritti legittimi dei palestinesi vero gli israeliani
Sento hanno che l'Europa per esempio bianco più dell'America
Non è abbastanza sensibile a le loro angosce quante israeliana dell'occupazione prussiana ragione forse no
Però la percezione che hanno gli italiani dell'epoca preoccupazione del programma del proprio loro e la loro percezione del Marathon con l'opinione pubblica europea
Fa i conti si misura comunque resta preoccupazione non contribuisce ad uno alla positiva o dell'Europa nel processo di pace palestinese italiano si tratta di un dramma che è molto difficile spiegare come mai poniamoci una domanda molto semplice come mai Europa
No
Ha lo stesso a rullare allora tirava merita
Quando
L'opposizione ufficiale
Degli Stati Uniti su conflitto arabo israeliano
Non sono diverse dalle posizione dell'Europa non sono diverse
Americana mai accettato l'annessione delle alture del Golan d'America sempre detto che
Gli insediamenti gli israeliani sono stata la pace l'America non ha mai riconosciuto Gerusalemme colon
Capitale eterna e un impegno comuni unità dello Stato ebraico
L'America non ha mai accettato nulla che non fosse confini del mille novecentosessantasette eppure non ci fidiamo dell'America non ci fidiamo dell'Europa come
Non dimentichiamo
Noi non dimentichiamo che nel mille novecentottantuno no e tuttora
Il vertice di Venezia
Per gli italiani è vero che il vertice ne viene a capo il taglio
Perché in quel vertice
Gli europei riconobbero
Il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione e noi non dimentichiamo
Questo fatto e non perdoniamo gli europei ma Giovanni prima nel mille novecentosettantasette un presidente americano Jimmy Carter
Che disse per la prima volta
Che riconosceva e il diritto dei palestinesi a lasciar nulla allora
Che le quaranta dell'autodeterminazione ma non in Europa non li perdoniamo Americhe e gli americani perdoniamo perché in una certa misura gli americani riesca o no
A comunicare quel tipo di empatia di comprensione dell'altro che è essenziale in questo processo che non è farcela lo so perché chiaramente tiene la posizione e favorito sono i palestinesi
Quindi dobbiamo in qualche modo riformulare la
La nostra Tara propagandare l'Astana retorica in modo tale che israeliane si sentano più a proprio agio quando intervengono gli europei dobbiamo comprendere il dilemma
Non dimenticate inoltre che e a parte che esistono paese dell'Europa sono un po'complicati
Non solo per problemi politici ma perché con noi europei
No distinguete molto facilmente fra
Tra problemi ebraici problema israeliani nella lotta alla malaria
Nemmeno io nemmeno a noi per noi Europa
Non è solo Moratinos per noi l'Europa e la storia
Allora qual congresso dica il complesso di colpa l'Europa sono le chiese gotiche uno dei vantaggi dell'America è che non hanno chiese gotiche
Non hanno al Medioevo
L'America più semplice per noi
L'America un paese senza memoria
Il movente che ha solo un futuro non ha passato voi avete un passato e questa è una handicap nei nostri rapporti con noi
è molto difficile sbrogliare questa matassa
Non amata fra l'altro intricata beninteso di questo dovete rendervi conto dove per una sensibilità naturalmente avete un complesso di colpa dottrina private dell'Autorità palestinese ha iniziato ieri citando l'Olocausto
Cioè questo complesso di colpa io mi ricordo degli anni che ho passato in Spagna l'ambasciatore durante l'intifada
E credetemi
Coloro che seguivano aggrediscono le ultime interventi l'inesorabile
E chi lo sente fa conosce perfettamente la mia posizione però dire come diceva l'allora gli europei durante l'intifada
Che Israele sta portando avanti una politica di genocidio contro il popolo palestinese è dire troppo ed è troppo l'intifada
è stata qualcosa in cui ci siamo comportati e in un modo sbagliato chiaramente riprovevole ed era diritto legittima dei palestinesi ribellati all'occupazione non ho nulla contro questo dal punto di vista né filosofico e politico ma parlare di genocidio
A causa di questo complesso di colpa che voi europei avete rispetta questione ebraica
A volte torna facilmente rovesciate
Il linguaggio che era stato usato contro di voi
Rovesciate sulle spalle del traforo ebraico dicendo
Dicendoci guardate
Voi nel corso della storia
Avete attraversata la strada propaganda parlerò che era l'immunità francamente eravate un popolo perseguitato ma adesso siete un Paese normale uno stato normale
E persino portata avanti un genocidio contro gli altri bisogna essere molto attraenti alla propaganda che si chiuse com'era ansiosa
Le nostre politiche devono essere criticate però contemporaneamente
Sì gli europei troppo facilmente saltano e sono saltati a conclusioni che ci hanno portati
Anticipano contattano gli israeliani di sinistra e di destra ad essere considerati uguale ai nazisti e non è certo questo modo buono per voi di rendermi utile
Al processo di pace arabo israeliano
Perché semplicemente non è vero
Penso quindi
Che dobbiamo fare attenzione denominato prima di retorica di propaganda non esiste subito ha battuto tornando
A ruolo dell'organizzazione internazionale in quella discussione bene mentalmente la pur minima comune donne
Un'organizzazione all'automobile italiana americana letta ha cominciato a lavorare interessa lobi ebraica ha cominciato a lavorare nel Congresso americano per fare pressione
Sul legislatore americani sui membri del Congresso
Chiedendo loro di cominciare a a spostare dei fondi che versare all'Autorità palestinese questa posizione che avevamo a loro e ricordo un intervento di Rabin a Strasburgo al Parlamento europeo e diceva
No israeliane abbiamo ricevuto assistenza dall'America nasce diamo assistenza d'America dall'Europa noi vogliamo aiuto economico
Dategli aiuti economici ai palestinesi
A noi data il trattamento economico paritario cioè aprite ci nostri mercati ne vogliamo competere con voi su base
Paritarie questo qui chiedemmo agli europei però dove si tratta di assistenza economica da tale palestinesi perché la filosofia
Filosofia politica che dominava il governo di rapina e di Peres era che lo sviluppo economico la sarebbe stato un altro momento della pace e non un sostituto dei diritti politici non quindi in sostituzione dei diritti politici ma come strumento ad aver goduto
Dare forza e consolidare il processo di pace e per questo noi volevamo che l'economia dell'Autorità palestinese dei territori palestinesi migliorasse perché ritenevamo che questo avrebbe fatto bene alla pace
Interamente c'è un problema di un problema fra euro e i palestinesi non tra noi e l'Europa
Ed è in che misura la finanza europea
Perché misura gli aiuti europei ai palestinesi
Sì buona creare le infrastrutture per l'economia grossi problemi che avete di fronte anche a una
Parte quanto istanze degli aiuti
Vengano utilizzati per finanziare l'amministrazione l'amministrazione dovrebbe essere finanziata da un sistema di tempo autonomia economica mi rendo conto che con la chiusura del territorio come è stato detto che con il compito politico non è facile noi rendiamo la vita facile palestinesi Verona
Voi nei vostri contatti e con gli europei
E ho sentito molti funzionari europei Kerself esprimevano un forte disagio rispetto ai rapporti economici tra l'Europa e pertinenti
Molto a disagio
Questo ha comunque un problema che riguarda i rapporti fra Europa e palestinese come gestire
Agli aiuti l'assistenza finanziaria ed economica io lo considerano un allo sviluppo molto positivo fatto che
Nella preparazione la fase del tema
E Torquay Plantation accordi coi Panthers alla America buona orientare Deneuve diverse palestinesi siamo una situazione molto simile
Quella creata ad hoc da corde dei capelli dovevano in qualche tipo di dove fu creata una qualche simmetria fra Egitto e Israele
Una mi pare che il film che tenga
Intermedie assistenza economica dall'ottantuno abbiamo ricevuto circa tre miliardi di dollari dal dall'America recita più o meno la stessa somma fra Israele ed Egitto cedeva il cinquanta per cento degli aiuti americani all'estero non voglio dire che questo avverrà con i palestinesi però mi sembra che abbiamo all'inizio di un processo tra l'America e l'Autorità palestinese per quel che riguarda gli aiuti economici e vorrei dire una cosa
E io mi fido degli aiuti americani perché quando si tratta dei soldi spero che non vi apprendiate su questo ma quando si tratta dei soldi mi fido degli aiuti americani più che degli aiuti europei
E mi ritiro perché perché gli aiuti americane
Vengono da quelli che richiamate soldi dei contribuenti e naturalmente anche i pastelli aiuti sono soldi dei contribuenti prima vengono gestiti in un modo così complicato quasi indiretto nessuna Brooks la Seganti si rende conto che sta maneggiando soldi dei contribuenti italiani per esempio
Si tratta di su una su questo atollo sovrastruttura così burocratica che il tizio di Brusca belle che Tim assegna non si rende conto che sta firmando un assegno che è pagato con i soldi dalle tasche dei cittadini di Perugia niente il rappresentante del Congresso americano se ne rende conto di questo che sono soldi dei soldi dei contribuenti dei suoi elettori
Questo secondo me incide
E penso che sarebbe un gran maggiore efficacia da quattro euro per i palestinesi decorso penso in base a quello che dicono gli stessi europee
Penso che
Un vantaggio l'avete voi europei rispetta l'America a mio parere
è che
La con la storia percezione della sicurezza
è molto più ricca di quella degli americani
Per gli americani
E interpretato sicurezza quasi esclusivamente in termini militari mentre per voi la sicurezza
Comprende l'asso nella società civile Pergola sicurezza comprende l'ambiente e per la sicurezza convivente comprende la libertà di movimento che con la sicurezza comprando il problema dei trasporti voi avete
Una filosofia una visione migliore della sicurezza che risponde di più alle nostre esigenze e quanto a caccia l'interpretazione americanate proprio dalla sicurezza inoltre per voi immediatamente
Esclusivamente al problema di politica estera per l'America
Trattativa un tassa lode lo sai cos'era allora delizie però politica nettamente per voi si tratta di un problema di tale quello scontro fra civiltà
Questa filosofia antipedofilia
Dico attuarla ripreso accanto intona
Che ha parlato dello scontro tra civiltà perché emergerà da qui da questo incontro praticamente tutto mediterraneo comunicata erogazione evitare presente per la Francia replica dell'editoria circa uno politica nel Corno d'Africa è un problema interno impegnano i quattro milioni di musulmani che vivono in Francia
Per favorire la sicurezza del Mediterraneo non è un punto è una un'esigenza vitale quindi servono
Scissione almeno ad avere una politica estera comune una politica estera più coerente perché quando la politica estera dell'Europa e la politica si riuscirà
Alla vigilia della sua visita in Israele Medio Oriente ha
Chiamato alla sua politica estera politica araba della Francia
Un recupero arcaico e oggi
Anzi una vecchia politica estera musicista che oggi non attivati in senso eppure la politica europea quella di Tony Blair
Molto più legata
Alla percezione Canato dell'America dovrei sapere una
Politica estera con lealtà
Altrimenti il rapporto
Con i tre il o con tutta la regione sono capatina e unanime debolezza di fondo ed è per questo che questo Moratinos che morde il decreto molto da fare per non sarebbe avvenuto purtroppo
Sapete perché la missione com'è nata la missione di Moratinos coi Salvo so molto bene
Navarra perché il governo israeliano ha detto agli europei non andate a Lahore antropologica in cambio in concerto spazio per un osservatore del processo di pace tali cosicché l'acqua e l'audizione di Moratti non sono
Quello che penso che cosa penso che abbia bisogno di una politica estera più comune certi fallimenti in Jugoslavia non incoraggiano voluto l'Europa nel Medio Oriente
Dobbiamo capire quali sono i nostri punti di forza e qualità nostre debolezze e migliorare correggere l'autorevolezza per avere maggiore efficacia io nel panorama politico israeliano non dico andrebbero uno furono gli amici all'Europa perché io ci credo nell'idea
Ma nel e credo che l'Unione europea reale uno degli effetti più affascinanti dei tentativi fascino anche nella storia d'Europa
E chiedono il modello europeo credo nel modello di Stato europeo più di quanto creda nel modello americano
Però dovete incoraggiare i quattro amici unitarietà
E come dicevo de dovete avere una una posizione più ecco più la trenta che consenta di avere un ruolo più rilevante
Su questi temi
La questione dei profughi
O piuttosto ancora una parola sull'America
Ha parlato degli aiuti americani che spero verranno
Con la visita di Clinton
Tanto che i palestinesi
Sono stati molto bravi capocantiere hanno avuto e sono riusciti ad avvicinarsi alla naturalmente senza pagare europee
Penso che sia stato uno delle loro con queste strategie che principali per i palestinesi e naturalmente
Anche per l'accordo di qua di quale prontezza non voglio dire che c'è uno spostamento di alleanze strategiche nostro diciannove l'America parlando Israele per la vicinanza ai palestinesi no questa è davvero una novità e poi
Nonostante l'importanza del mio paese ad Agrate alla conclusione che l'idea di uno Stato palestinese ed è una fortuna politica qualsiasi tipo per il completo con Israele
Deve passare per opporsi a
Deve passare per quella scelta
E rendete conto di che mutamento rappresenta questo il fatto che l'OLP
Parte integralmente
La cultura politica del terzo mondo negli anni settanta
Sempre ieri sono diventa un alleato della CIA
Potete immaginare di uno spostamento più profondo più rivoluzionario alle appaiono spostamento positivo se aiuta la causa
Se aiuta la causa Sarmi sagace non è più se voi palestinesi procede riusciti Santana CIA ma se c'è bisogno della CIA va bene questo perché tutti noi israeliani e palestinesi e siamo giunti alla conclusione che l'Europa
è un buon amico
Però
Tragicamente alla fine la loro amicizia finisce tutta nei seminari
E nei convegni Europa deve essere più efficace se vuole aiutare le due parti
Secondo me il
Rapporto con l'America ed è venuto un elemento essenziale per la soluzione del dal problema palestinese pensa che avrà un ruolo cruciale Ankara nella risoluzione del problema fra noi e siriane in quanto ai profughi sono totalmente d'accordo
Che come ho detto nel mio intervento di ieri non vi è alcun Maradona in cui possiamo
Raggiungere uno stato spinale
è una soluzione per il problema Sanza
Risolvere la questione di Gerusalemme descritta con tanta eloquenza da Paesana Santa risolve il problema dei profughi così come è stato quello citato
Credo che la creazione di uno Stato palestinese la creazione di uno Stato palestinese voglio essere uno strumento beh risolverà
Il problema dei proporre
Vorrei essere più chiaro possibile nemmeno e questa è una realtà della nostra vita politica nemmeno
La alla sinistra più estrema e più folle di Israele accetterà il ritorno a
Dei profughi all'Israele aree sessantasette son questa dove bisogna essere chiari nemmeno in gruppi più estremisti Biondi l'estrema sinistra di Israele accetteranno mai una cosa come il ritorno dei profughi palestinesi alla situazione precedente al mille novecentosessantasette ma sarà se la premessa del lavoro
Cominciare a impegnarci per trovare soluzioni a questa soluzione dovranno comprendere qualcosa cambia parere molto importante un risarcimento morale non solo economico risarcimento morale ai conviene palestinesi
Ricordo quando ero del capo della delegazione israeliana nei colloqui multilaterale sul proprio non mi ricordo la frase causato allora però ho detto che Israele deve prendersi la sua parte responsabilità per la creazione del problema palestinese
Questo non migliorerà le condizioni ma materiale di papà che per noi è importante questo conflitto è un conflitto che riguarda anche i risarcimenti morali fra le altre cose
A poco tempo
Nonna mi dilungherò ancora correre consentitemi sono
Con una frase conclusiva
Quando parliamo del ruolo dell'esilio istituzione internazionale
è importante dire che orari oggi con la crisi derivi Racca
All'ordine del giorno alcune cose vanno dette leggo nei giornali europei avvoltoio
Quello che viene detto su questi Terme ove il santo dei leader politici europei che dicono
Israele deve rispettare
Le risoluzioni dell'ONU così come deve fare lire h
è è importante fare una distinzione
Vitale
Fondamentale su questo tema le risoluzioni dell'ONU
Solo nei confronti dell'Iraq chiedono all'Iraq il rispetta non sono risoluzione che invita no gli iracheni a negoziare sono risoluzione che chiedono all'Iraq e che impongono all'Iraq di fare ciò che dice la risoluzione le risoluzioni
Principali radio parlo solo del prelato dell'ONU che parlano del conflitto arabo israeliano invitano le parti al negoziato e questa è una differenza ed è questo è il motivo tutto questo processo di pace in cui tutte le parti passano a mettere sul o la loro posizione e cercare di raggiungere la soluzione ecco avrà
Grazie al
O fai Salus se per una battuta peraltro se ne deve andare poi subito dopo
Episodi sono al a un'osservazione brevissima e devo partire andare all'aeroporto vorrei ringraziare scioperi e ciò intervento ma vorrei anche
Le critiche che fasciamo ben Ameche corale ora sono simili alle critiche facciamo noi all'America
Non vorrei dire che alla fine
L'accordo firmato fra palestinesi e israeliane
è stato fermato in Europa e non a Washington
Riflettiamoci perché quando eravamo a Washington
Seduti a fianco dei rappresentanti del Dipartimento di Stato e parlando delle possibilità di raggiungere la pace a un accordo con Israele per un ritiro delle forze israeliane c'hanno chiesto IRAP dati del Dipartimento di Stato come potete garantire la sicurezza
Noi abbiamo detto abbiamo cioè di liberazione palestinese
Lei rappresentante del Dipartimento di Stato è saltato sulla sedia dicendo state cercando di distruggere tutto
Noi blocca renda tutto dei negoziati con voi se riprendere tese loro sarete riprendere questa questione abbiamo scoperto che è tardi che contemporaneamente
Allora ad Oslo
Si stava costruendo un accordo fra le pesa Lele è una parte dell'accordo prevedeva che l'esercito per lezione palestinese avrebbe svolto il ruolo di forze di polizia nei territori
Quindi e i bisogno di un loro dell'Europa è estremamente importante per noi perché noi sentiamo che l'America
Non è del tutto onesta nei rapporti fra noi ed Israele
L'America attende a prendere di più la posizione israeliana inoltre quello che dei più di quello vi lamentate a causa della memoria della lunga storia europea bene anche noi abbiamo i nostri problemi nella storia sia pur più breve viene a memoria che riguarda i Stati Uniti
Perché delegittimano tutti
Nella storia europea è stato delegittimato tutto ciò che è stato fatto contro gli ebrei mentre nella storia degli Stati Uniti non ci sta delegittimando vede gli insediamenti in realtà il e nella storia degli Stati Uniti un insediamento contrario ai popoli locali insomma abbiamo bisogno anche dell'Europa abbia bisogno della memoria
Abbiamo bisogno di questa grande potenza è proprio intorno con i suoi infatti scoli ma abbiamo bisogno anche di quello e poi
Per lui
Sessione poi come sapete avremo un documento finale io dà la parola all'onorevole Achille Occhetto che il presidente della Commissione affari esteri della Camera dei deputati e che ha molto riflettuto su
Queste quasi una sua recente saggio governare il mondo mi pare riprenda molte delle questioni che ne stiamo discutendo oggi prego ma dirò anch'io qualche cosa sulla impegno sicuramente scarso dell'Europa
Innanzitutto sono molto contento di essere qui
Voglio ricordare che uno degli impegni principali anzi la prima iniziativa
Di politica estera assunta dal partito da me appena fondato cioè il PDS fu un viaggio n Israele e nei è in Palestina e per la prima volta incontrammo gli uni e gli altri proprio alla vigilia
Degli incontri per le prime trattative di pace proprio in quella occasione incontrai i negoziatori israeliani e tra questi capeggiava già allora Husseini
Io voglio dire che il processo di pace
In medio oriente è entrato in una nuova fase
Che però sembra mantenere molte delle caratteristiche che ha avuto negli ultimi anni il Parlamento italiano
E in particolare
La Commissione esteri della Camera
Da me presieduta segue con attenzione gli sviluppi del processo di pace
Lo scorso mese di marzo mi sono recato in missione insieme ai rappresentanti di diverse forze politiche
In Israele e nei territori palestinesi in Giordania in Siria in Egitto
Per verificare i termini della situazione di stallo in cui il processo di pace si trovava in quel momento
Ed alcune delle considerazioni che facemmo allora io credo rappresentano ancora una certa partita tra l'altro era anche in quel quello il momento in cui si acutizzata
La tensione tra l'Iraq e gli Stati Uniti
Allora noi ci muovemmo per fermare gli Stati Uniti d'America
E devo dire che in quel momento verificammo proprio in quel viaggio in tutti i Paesi arabi una certa solidarietà araba
Contro l'ipotesi di un intervento degli Stati Uniti d'America
E io in modo particolare sostenni l'esigenza che qui è stato di nuovo giustamente riaffermata
Che tutto doveva essere deciso dentro l'ONU
Perché io sono convinto appunto il saggio che ho scritto governare il mondo afferma con grande forza questa tesi che il diritto all'uso della forza
Deve spettare soltanto alle Nazioni Unite diritto diciamo di governare mondo deve spettare soltanto alle Nazioni Unite
Allora si ebbe un grande successo delle Nazioni Unite forse la prima volta al tante crisi del Golfo
Attraverso l'iniziativa di Kofi Annan
Che ricondusse al centro le Nazioni Unite nella possibilità nella capacità di trattativa e quindi sotto questo profilo impedì
La guerra impedì la guerra
Ora
Io credo che anche adesso tutto debba essere deciso
Dallo però io credo che dobbiamo anche capire
A Saddam Hussein è che deve comprendere che oggi lo si sta mettendo direttamente contro le Nazioni Unite
Perché l'iniziativa è partita contro la missione
Degli esperte delle Nazioni Unite sul territorio
E che proprio questo atteggiamento ha finito per dare un alibi a una giustificazione
Anche a chi vuole intervenire ad ogni costo e non a caso oggi vediamo che rispetto alla precedente crisi del Golfo la solidarietà araba attorno a Saddam Hussein è meno forte di quella di un anno fa quindi io credo che l'iniziativa di Saddam Hussein in questo momento
Crea più difficoltà le Nazioni Unite che hanno negli Stati Uniti d'America
E da questo punto di vista iniziativa sconsiderata io auspico che naturalmente ci siano ancora dei margini conoscitivi
Dei margini di intervento per le trattative però dobbiamo vedere la diversità di questa crisi anche rispetto a quella precedente
Tuttavia allora come oggi la sensazione che io ricavai era che le tematiche riguardanti quelle zone del mondo fossero in qualche modo funzionali ad altre logiche
E che i principali protagonisti internazionali non fossero sufficientemente attenti alle dinamiche profonde di quei Paesi
Vorrei ora riproporre alcune considerazioni che facemmo al termine della missione in Medio Oriente cui ho accennato
La nostra delegazione parlamentare si è trovata di fronte ad una situazione drammatica
Assolutamente non percepite in Occidente in tutta la sua gravità
Abbiamo allora potuto constatare come il blocco del processo di pace oltre a rappresentare una chiara violazione dei termini stabiliti dagli accordi stesse rapidamente deteriorando
Il clima di fiducia che era conseguito agli accordi di Oslo
Rischiando di provocare un'esplosione dalle conseguenze non prevedibili e non più controllabile
La speranza delusa stava infatti trasformandosi in Grabbi e frustrazione sentimenti che evidentemente possono creare il terreno favorevole per il diffondersi degli estremismi di tutte e due le parti
In quel viaggio abbiamo inoltre raccolto una forte domanda d'Europa da parte degli interlocutori arabi
Necessaria per riequilibrare la presenza americana
Da alcuni recepita come troppo sensibili sensibile agli interessi di alcune notti israeliana
Peraltro in modo speculare a tale posizione i rappresentanti delle forze della maggioranza israeliana
Hanno espresso una ferma chiusura rispetto ad un coinvolgimento dell'Unione Europea
Che giudicano nell'insieme particolarmente nelle posizioni di alcuni suoi membri troppo filo palestinese
Ma per completezza devo dire che abbiamo avuto modo di constatare come in Israele esista una profonda spaccatura delle forze politiche da una parte i partiti che sostengono il Governo che pur con sfumature diverse mantengono un atteggiamento intransigente ponendo puntigliosamente una serie di condizioni che i palestinesi sono sempre meno in grado di rispettare
E quindi rendendo di fatto impossibile il dialogo e queste forze
Rappresentano quegli israeliani che da sempre si sentono accerchiati da Paesi ostili
E hanno una grande sensibilità al problema della sicurezza
Di qui la condizione posta all'Autorità palestinese
Di un controllo pieno del terrorismo cosa che dobbiamo dire in molti casi è difficile per qualunque governo figuriamoci perde le istituzioni appena nate e già indebolite dalla perdita di credibilità che derivava
Dalla situazione di impasse del processo di pace
Ma dall'altra parte dobbiamo saperlo esiste in Israele Israele una forte opposizione che ancora crede al processo di pace che in questi anni ha criticato la linea di Netanyahu
Mi ha colpito allora le parole di una persona
La figlia di Diane deputata
Al parlamento israeliano
E quasi per un'ironia della storia
Ha mostrato una straordinaria sensibilità ed apertura verso il dialogo la signora Diane ci ha detto per esempio
Che non è Praga Matica mente è possibile chiedere la fine del terrorismo come condizione preliminare al proseguimento del processo di pace
Perché la fine del terrorismo potrà soltanto derivare come conseguenza del raggiungimento della Francia
E cioè che le impossibili richieste di Netanyahu ai palestinesi non fanno che indebolire ulteriormente le loro istituzioni mentre rafforzano gli estremisti di Hamas
Ponendo sempre di più nelle mani del terrorismo il destino del processo di pace la signora Diane ha detto un'altra cosa molto interessante cioè che Israele e il più forte tra le due parti se non altro perché il Paese occupante
E anche una potenza nucleare
E quindi è nelle condizioni di fare di più per uscire dall'attuale in passato
La stessa convinzione d'altro canto è stata recentemente espressa dal famoso è bravissimo scrittore israeliano c'è sua
La posizione palestinese ha raggiunto il massimo
Della drammaticità nell'incontro che ho potuto avere in quell'occasione con Arafat visto più volte Arafat ma è stato quello un incontro particolarmente drammatico
Già negli incontri con gli israeliani avevamo cercato di capire quale logica chi fosse dietro ad una politica che cercava in quel momento di indebolire un uomo che rappresenta più di ogni altro la stabilità e la responsabilità della parte palestinese
Nell'incontro con Arafat abbiamo verificato di persona il dolore la preoccupazione cui era giunto alla fatto spesso che sul processo di pace aveva scommesso tutto la credibilità presso il suo popolo i suoi alleati arabi e la stessa comunità internazionale
Un uomo che ha convinto i palestinesi a fidarsi degli israeliani ha represso la violenza nei Territori andando persino oltre le regole dello stato di diritto
Ha chiesto sacrifici e credito in cambio di una pace di cui si è fatto personalmente garante
Ebbene fu allora che darà fatte c'è arrivato un forte grido di dolore
Ciò detto gli israeliani perseguono un obiettivo di destabilizzazione così facendo stanno giocando col fuoco
La situazione potrebbe esplodere in modo incontrollato e con conseguenze imprevedibili
Che si estenderebbe era tutta la regione
Meridionale
Quale logica Inter mediorientale quale logica internazionale consente già chiesto ora fatta che Israele possa sottrarsi ai propri impegni che hanno carattere multilaterale
Come è possibile che l'Europa che è il principale partner commerciale Israele posso accettare tutto ciò senza utilizzare la leva delle pressioni anche economica
Bene io allora
Sente il dovere morale
Palude dichiarazioni a tutte le agenzie italiane
Non una riga di quel grido di dolore apparve sui giornali
Passo cioè dalle agenzie ai giornali
I quali accettano le battute del teatrino politico italiano quotidiano ma mai sanno affrontare problemi politici seri e di fondo
Che in qualche modo possano impegnare l'intelligenza tra di loro redatto
La complessità della situazione che ho descritto
Rimane oggi malgrado l'evoluzione della situazione in parte della stessa
L'elemento di novità è rappresentato dagli ultimi accordi fortemente voluti da Clinton è che senza dubbio hanno avuto il merito di sbloccare una situazione che rischiava di incancrenirsi
Ma a me pare che nella ratifica di quegli accordi stia nuovamente emergendo quella complessità dei processi politici israeliani
Oltre all'ostilità degli estremismi delle due parti che possono rendere ancora difficile la situazione e credo che di questo dobbiamo parlare apertamente
Va dato atto a Netanyahu di aver impresso una svolta significativa negli ultimi tempi si tratta per ora di vedere
Se saprà essere coerente o se invece come gli avvenimenti di questi ultimi giorni sembrano dimostrare se continueranno a frapporre ostacoli ad una pace giusta e duratura
Nel tentativo di rabbonirlo sì l'ala più intransigente
Da parte palestinese mi pare che le autorità abbiano dato forte segnale di buona volontà nel perseguire il terrorismo
Malgrado episodi gravi che ci sono stati
E che rappresenta indubbiamente l'altro grande ostacolo sul cammino dalla pace
Ma come ha già detto l'intolleranza delle due parti
Si alimenta vicenda creando un asse mortale
Che strangola le forze di pace
Di qui l'assoluta necessità isolare condannare il terrorismo in tutte le sue manifestazioni e su questo sicuramente bisogna fare di più
Ecco allora che le responsabilità della comunità internazionale divengono però determina perché gli ultimi accordi hanno dimostrato che gli sforzi verso la pace
Qualunque siano le ragioni che li detta non possono non essere inutili se c'è una continuo controllo è necessario mantenere viva l'attenzione e non abbandonare le forze che ancora si battono per la pace mammiferi feriscono soltanto alle forze più responsabili del fronte arabo
Ma a quell'ampia minoranza
Se ancora in minoranza del popolo israeliano che è rimasta fedele allo spirito che ha animato Rabin e Peres e che crede
Fermamente al dialogo e all'apparato
E ciò va fatto non soltanto a livello bilaterale recuperando quel profilo
Del nostro Paese nel Mediterraneo che oggi appare sbiadito
Ma anche a livello europeo
Dove l'Italia può e deve sollecitare i propri partner ad esercitare le responsabilità internazionale che competono
Ad un'Unione che non sia solo economica
Io sono d'accordo con molte delle considerazioni che qui sono state fatte da Pennabilli a questo proposito
Deve essere chiaro infatti che il silenzio dell'Europa sul processo di pace
Israele lo palestinese
Pesa come un macigno
Sia per ciò che può essere fatto e per ciò che non viene fatto
Su questa e sulle altre crisi in atto penso anche al Kosovo l'Europa deve trovare la volontà di parlare con una voce unica
Mettendo in campo un peso che è molto più della somma aritmetica dei propri pare
L'unico che può essere in grado di controbilanciare gli Stati Uniti
Io credo che ieri in Scozia Toni Blair abbia fatto un discorso storico da questo punto di vista perché ha fortemente sposato l'esigenza che l'Europa parli con una voce sola
Con un rappresentante che rappresenti la politica estera univoca
Dell'Europa
Però bisogna fare molto anche sul terreno degli aiuti
Noi abbiamo un ospedale a Gaza che era stato consegnato come compito degli europei
E credo che Behrami conosca bene questa vicenda
E che è ancora lì che non funziona perché le burocrazie di Bruxelles non sanno intervenire
Ecco perché io credo che noi non possiamo accontentarci dell'Europa monetaria dell'Europa dei banchieri
Dell'Europa della moneta unica
Ma dobbiamo combattere fino in fondo la battaglia per l'Europa politica per un'Europa politica che abbia come banco di prova essenziale della sua unità via politica estera
La sua funzione internazionale nei confronti del medio oriente
Ancora una volta il Medio Oriente si trova ad un passaggio cruciale
Ed è necessario che la comunità internazionale dance suo insieme all'Europa in particolare mettano in campo tutti gli strumenti possibili e per sostenere le forze della pace facendo sì
Che il fragile accordo raggiunto
Non si disintegra i sotto gli attacchi dei fondamentalismi
E le reciproche diffidenze
Ma rappresenti una premessa
Per creare quel clima di fiducia che è necessario
A compiere nuovi significativi passi avanti
Io sono d'accordo il Mediterraneo deve diventare un lampo di pace unitario in tutte le sue sponde
Lei diceva appunto anche l'altra sponda potrebbe essere l'Europa facciamo un passo intermedio l'altra sponda sia una grande zona integrata che opera direttamente in rapporto con l'Europa
Molto importante discorso sui capitali fatto qui
E sulla loro possibilità di integrazione nel corso del dibattito
Molto importante l'affermazione secondo la quale si dice che senza stabilità
Non ci può essere sicurezze non ci può essere pace ma senza un aiuto economico forte che non nelle more l'elemosina ma è una concezione nuova della partnership del rapporto con quest'area del mondo dal punto di vista degli interessi reciproci dello scambio dei no auto delle tecnologie dell'aiuto un effettivo impetuoso sviluppo di quell'area non ci sarà pace
In questa parte del mondo non possiamo accontentarci del fatto che ogni tanto gli americani si sveglia no il metano intorno a un tavolo e si inizia il processo di pace perché questo poi a poco a poco viene logorato dai fatti e noi non possiamo fare le anime belle tutte le volte essere contenti di questo e poi non fare come europei il nostro dovere con o obbligo sociale morale e politico e accontentarci di una generica solidarietà da primi del Novecento
Che non ha più nessun senso
Senza mettere in campo invece delle effettive politiche sociali economiche volte ad appoggiare quegli accordi
Senza stabilità non ci sarà sicurezza
E io credo che proprio qui in questo incontro abbiamo avuto un momento altissimo
Molto alto
E commovente nel banco di prova su Gerusalemme le cose dette qui sia dagli aspramente i palestinesi che da quello
Israeliano sono molto importanti
Perché dobbiamo sapere che non ci sarà pace non ci sarà connivenza
Se la pace la connivenza la capacità di integrazione di quella parte del mondo il suo rapporto diretto con l'Europa non troveranno il banco di prova in quella città eccezionale
Nella quale tutta la nostra cultura se incontro cultura di cristiani di arabi e di ebrei
Se queste tre grandi culture su cui si fonda tutta la nostra esperienza morale umana non trova in Gerusalemme il simbolo della propria pace ed alla pacificazione attraverso se stessa di tutto il mondo grazie
Credo che le parole dell'onorevole Occhetto siano la degna conclusione della nostra discussione commessa perché hanno e non rimane altro che invece dare lettura del documento conclusivo che ha un po'circolato oltre a tardi nota delle dell'arrivo del fax del messaggio del sottosegretario Serri che ringraziamo appunto per questo messaggio con il quale terremo i contatti soprattutto per le questioni concrete legare progetti di cooperazione allo sviluppo io vi leggo il documento che è stato predisposto come conclusione di questa Assemblea il processo di costruzione della pace in Medioriente sta attraversando una fase molto critica e nessuno ha il diritto di restare a guardare
Nonostante siano trascorsi sette anni dall'apertura del processo di pace a Madrid nonostante gli accordi di Oslo e del Cairo e nonostante recente memorandum del Maryland
Tutti gli scenari sono ancora possibili dalla fine delle ostilità allo scoppio di una nuova guerra dalla nascita di uno Stato palestinese accanto a quello di treni all'avvio di una nuova spirale di violenza senza fine
Per reciproco riconoscimento dei propri diritti e interessi alla crescita dell'insicurezza degli attentati e delle vendette più sanguinose
I passi sin qui compiuti sulla strada della pace sono importanti ma allo stesso tempo sono ancora pochi e insufficienti forse troppo lenti incerti contraddittori
La costruzione della pace ha certamente bisogno di tempo ma il tempo lavora contro la pace se non si mette un argine alla violenza alle umiliazioni alle sofferenze agli abusi che colpiscono ogni giorno la gente di quella terra
Per questo abbiamo il dovere di non lasciarli soli per queste a conclusione dell'assemblea nazionale degli enti locali delle regioni e delle associazioni che si è svolta a Perugia il tredici quattordici novembre mille novecento
Novantotto lanciamo un appello a tutte le istituzioni locali nazionali e internazionali a tutte le donne e gli uomini che hanno a cuore la costruzione della pace in Medioriente
Ci rivolgiamo innanzitutto al parlamento e al governo italiano perché si intensifica perché intensifichi i propri sforzi diplomatici nei rapporti bilaterali coinvolgendo l'intera Europa e rafforzando il ruolo delle Nazioni Unite
Non si può continuare a delegare ai soli Stati Uniti la responsabilità di sollecitare la prosecuzione per dei negoziati
L'Italia all'Europa e l'ONU hanno tutto l'interesse oltre che il dovere di agire subito promuovendo una nuova iniziativa politica internazionale che restituisca forza e credibilità al processo di pace
Occorre sollecitare il rispetto dei patti sottoscritti ad Oslo e sanzionare le violazioni occorre impedire che la politica degli insediamenti o dell'ex giura di Gerusalemme Contini occorre promuovere l'idea europea scusate occorre aiutare i due popoli a capire i vantaggi concreti della pace
Occorre promuovere l'idea europea della sicurezza comune basata sul mutuo rispetto dei diritti umani e non sugli eserciti
Nel frattempo molto può e deve essere fatto anche da ciascuno di noi istituzioni locali e società civile
La sfiducia e la disperazione la povertà
Penso di isolamento di abbandono sono nemici della pace e noi abbiamo la possibilità di combatterli con azioni mirate concrete
Per questo è necessario promuovere nuovi progetti di solidarietà e di cooperazione con il popolo palestinese progetti anche piccoli ma realizzati subito subito a diretto contatto con la gente a Gerusalemme come nei villaggi più lontani dobbiamo insistere in particolare su tutte quelle iniziative che costa attribuiscono a saldare un rapporto diretto con le nostre comunità con gemellaggi tra città villaggi campi profughi scuole asili la costituzione di un apposito coordinamento nazionale di quanti lavorano per la pace in quella terra consentirà di accrescere l'efficacia politiche operativa di questi interventi realizzando nuove sinergie progetti comuni in molti campi come nel sostegno al progetto Betlemme due a recupero produttivo della terra o all'educazione alla formazione all'infanzia le attività imprenditoriali agli enti locali
La seconda strada da battere la via della conoscenza del dialogo e della diplomazia dei popoli dobbiamo promuovere i viaggi di solidarietà e di conoscenza a partire da un coinvolgimento dei giovani perché un maggior numero di persone possa conoscere e capire meglio quali sono i pro beni ma anche i popoli che convivono in quella terra in questo contesto dobbiamo rafforzare i rapporti con la società civile le forze di pace le istituzioni locali israeliane occorre dialogare con tutti ed essere strumento di incontro e dialogo tra le parti in Italia in Israele e in Palestina molte delle esperienze sin qui realizzate possono e dovranno essere sviluppate perché in questo modo sarà possibile abbattere quel muro di di della diffidenze del sospetto che ancora ci divide
Costruire la pace a Gerusalemme una responsabilità comune perché da essa dipende la pace non solo in Medio Oriente ma anche a casa nostra nell'intero Mediterraneo per questo ci impegnamo ad operare per costruire nuovi ponti di dialogo e cooperazione
I progetti gemellaggi manifestazioni di pace che vedano insieme mano nella mano come dieci anni fa a Gerusalemme migliaia di israeliani e di palestinesi e di europei
Questo è
Il documento che è stato predisposto dal
Mi pare che ci sia un in la richiesta di intervento prego
Ci sono altri che pensa richiede parola su documento
No
Io chiedo
Al sesto capoverso che se forse la gentilmente può venirne iniziata a leggere
Il sesto capoverso venga così è modificato occorre sollecitare Israele come è stato occupano e perché tra i due contraenti il più potente ha rispetto di patti sottoscritti ad Oslo e occorre rivolgere ad entrambi i contraenti l'avvertimento che le violazioni saranno sanzionate perché questo è questa variante perché se non mettessimo questa variante rischieremmo in questo e con questo comunicato finale con questa summa finale di rimanere a ieri di rimanere ieri mentre io credo che il convengo il convegno abbia sviluppato
Era un ragionamento
Nuova situazione ritengo venga medio di specchiata
Da questa da questa modifica chiede inoltre che l'ultimo capoverso
Sino al punto venga così modificato costruire la pace a Gerusalemme
Una a responsabilità che grava solo su israeliani e palestinesi
E una responsabilità comune
Perché da essa dipende la pace non solo nel Medio Oriente ma anche a casa nostra e sull'intero mediterraneo perché credo sia utile sottolineare la necessità di un intervento della comunità internazionale la comunità europea nostra in maniera più specifica proprio per non lasciare palestinesi e israeliani troppo soli e troppo isolati nel risolvere questioni che riguardano anche noi grazie
Non ho altre
O se non ci sono altri io credo che le cose sollecitate dall'ultimo intervento siano già contenute nel documento e comunque il documento come vedete ci ha diverse sottolineature ancora male eccetera ritengo tuttavia che la formulazione di modo il sesto capoverso sia una formulazione corretta noi in merito agli accordi ci rivolgiamo a tutti sottoscrizioni a a tutti coloro che hanno sottoscritto gli accordi ciascuno per la parte di responsabilità che normalmente che ovviamente porta però raccolgo questi materiali che poi sarà cura diciamo del comitato organizzatore
Il coordinamento eventualmente diciamo nella stesura definitiva di integrare per quanto non contenuto per la parte già contenute evidentemente mi pare che il documento sia condiviso allora io vi saluto
Vi auguro buon pranzo buon ritorno alle vostre città e un ringraziamento sincero anche a tutte le persone che non hanno potuto partecipare all'assemblea ma che hanno lavorato