"I riformisti al governo dell'Europa. Sfide Scelte Attori" organizzato da Italianieuropei Fondazione di cultura politica presso il Palazzo del Capitano del Popolo (31 ottobre - 1 novembre 1998) I giornata del seminario

Quattro sentito ringraziamento
Dei materiali di ricerca
Prodotti dai gruppi di lavoro che hanno studiato discusso in questi sei mesi
Il compito che abbiamo assunto dando vita a questa associazione
Che nel giro di qualche mese diventerà fondazione anche in senso proprio giuridico
E quello di concorrere al rinnovamento e allo sviluppo del riformismo come cultura di governo dei processi di mutamento
Provocati dalla formazione di una economia mondiale di mercato la cosiddetta globalizzazione
Dagli sviluppi della società dell'informazione
Dalla costruzione della sovranazionalità europea
Siamo consapevoli che
Questi scenari
Questi passaggi
Richiedono un ridefinizione del riformismo
Dalla sua storia e tradizione
Fondamentalmente nazionale ad una dimensione ad un orizzonte europeo
Nel quale però
Si pone come compito prioritario quello della ridefinizione dell'interesse nazionale degli interessi nazionali in rapporto all'elaborazione dell'interesse comune europeo
Uno dei temi della discussione già di questa mattina della prima sessione dei nostri lavori
E questo nostro questa nostra ricerca sia via in un contesto denso di straordinarie novità
La nascita della moneta comune europea in maggio
E poi con la vittoria
E la socialdemocrazia in Germania
In settembre un contesto storico politico europeo nel quale tredici Paesi su quindici sono governati da partiti o da coalizioni di centrosinistra
E quindi siamo due grandi novità storiche rispetto al secolo che abbiamo alle spalle ormai
Siamo consapevoli altresì che in Italia si tratta di sopperire ad un debolezza storica del riformismo
Carattere peculiare per la vicenda nazionale italiana
E quindi anche per questo assumiamo fra le linee principali di lavoro della nostra fondazione
La riflessione sulla storia d'Italia
La discussione e il ritornare sulla percezione dell'intera vicenda storica del Novecento temi non a caso balzati al centro del dibattito pubblico negli anni novanta
Questo seminario il nostro primo seminario è in particolare rivolto all'approfondimento dei profili della cultura politica
Dei programmi e della funzione del riformismo italiano ed europeo
E quindi tutti i temi delle tre sessioni sono coordinati intorno all'asse Italia Europa
E il riformismo politico innanzitutto che ci interessa
E per questo abbiamo fra i punti di riferimento
A scadenza più breve anche il congresso del Partito del socialismo europeo
Anche le elezioni europee dell'anno venturo che avvieranno una legislatura quanto mai costituente
Dell'Europa dopo l'euro nel senso delle istituzioni economiche
Delle istituzioni politiche dello sviluppo di una società civile europea
Quelli che offriamo alla discussione sono primi materiali primi scandali e li offriamo ad una discussione a cui abbiamo invitato beh diciamo pure degli amici non secondo criteri
Di ritualità politica
Anche se abbiamo avuto la straordinaria fortuna nel corso
Della preparazione del seminario che
Il leader del principale partito di riferimento al nostro divenuto presidente del Consiglio
E quindi ad una platea di amici dicevo donne e uomini della ricerca della cultura della politica e dell'impresa
La struttura del seminario fra oggi e domani e ordinata intorno agli scenari alle politiche e ai soggetti
Questa mattina in particolare discuteremo degli scenari e quindi l'Europa dell'euro nella competizione globale
Politica estera e di sicurezza e di difesa comune costituzione italiana costituzione europea la direzione dello sviluppo la qualità sociale della nuova Europa
E come avete sicuramente visto abbiamo messo a disposizione della platea delle cartelle contenenti delle sintesi dei gruppi di ricerca
Che sono un po'la base del lavoro svolto e della discussione che vogliamo cadere
Ma anche
I leaders dei gruppi di ricerca che hanno poi firmato le comunicazioni
Interverranno nella discussione così come gli altri non diciamo leggendo o soltanto soltanto esponendo i loro Peters ma dandogli Perletti
Interloquendo
Intrecciando le loro considerazioni
Con quelle degli altri invitati che prenderanno la parola comunque per i temi che sono oggetto della discussione di questa mattina
Le relazioni in cartella sono quelle di Pier Carlo Padoan di Marta Dassù e Antonio Missiroli di Andrea Manzella Di Giorgio Ruffolo
Naturalmente i nostri lavori sono aperti da una relazione generale che sarà svolta da Giuliano Amato e che ha un tema politico generale il futuro del riformismo
Italiano ed europeo
Prima di dargli la parola voglio impiegare ancora un minuto sull'organizzazione dei nostri lavori
Gli interventi avranno una durata non superiore ai dieci minuti
Questo per dare all'andamento dei nostri lavori il ritmo serrato di un effettivo scambio di vedute su materiali oggetto già ti un
Non volere meditazione
Io che ho il compito di coordinare presiedere questa prima sessione quindi avvertirò chi sta parlando al nono minuto del suo parlare
Perché entro i dieci minuti esaurisca il suo intervento
Vorrei prima di dare la parola Giuliano Amato ringraziare
Il comune e il sindaco della città di Orvieto per questa splendida
Ospitalità
I collaboratori scientifici e tecnici dell'Associazione Italianieuropei ma anche dell'Istituto Gramsci e della Fondazione CESPI centro studi politica economica che hanno consentito di arrivare fin qui in maniera così computer
Vorrei ringraziare il pubblico assai qualificato
Che è presente oggi questa mattina già da questa mattina in questa sala e infine i giornalisti
E i mezzi di informazione che già nei giorni passati c'hanno dedicato con molta attenzione
E son sicuro continueranno a dedicarci alla con la serenità ma anche la severità che può farci solo piacere
Do la parola quindi a Giuliano Amato per la relazione generale prego grazie
Jansen
Risparmiamo
Cioè ti ringrazio dico da solo una cosa che forse poteri dire tu che questa relazione esentata dai dieci minuti se non faccio la parte del raccomandato senza esserlo
Era pianificato tessute questa potesse superare i dieci minuti
Fu Luigi Einaudi no non socialista a scrivere che le nostre società avevano parimenti bisogno di due anime non solo quella liberale che dava loro la necessaria dinamica propulsiva
Ma anche quella socialista riferisco quasi alla lettera le sue parole
Che l'ENI dagli effetti squilibra anti di quella liberale e garantiva così la necessaria coesione sociale prevenendo esplosioni conflittuali altrimenti distruttive
Eppure nell'ottantanove mille novecentottantanove sembrò che l'anima liberale potessero mai bastare a se stessa e che il morente ventesimo secolo avrebbe seppellito insieme il comunismo il socialismo travolti dalla diffusione a macchia d'olio questo allora ci si attendeva dell'economia di mercato che della democrazia liberale
Era quella una stagione di entusiasmi comprensibilmente unilaterale e che fossero unilaterali lo dimostra la valutazione espressa unilaterale che davano già del passato perché l'economia di mercato e la democrazia liberale di cui si prevedeva che si auspicava l'espansione globale portavano ormai già nei loro tratti costitutivi le tracce di entrambe le anime ricordate da Einaudi
Non è forse vero che quel le anime si erano già venute saldando nei limiti imposti al potere privato sui mercati nel riconoscimento a tutti dei diritti di cittadinanza nella società civile e politica nella garanzia assicurata sia pure in forme diverse contro i rischi fondamentali della vita
Ma non meno unilaterali erano gli entusiasmi rispetto al futuro che sarebbe cominciato e che sarebbe stato assai meno roseo di come allora si pensava
Il mondo che ci circonda nonostante le grandi e uniformi autostrade delle telecomunicazioni e del commercio globale non si presta affatto ad una pacifica universalizzazione dei nostri modelli
è vero quelle autostrade che uniscono il mondo fanno circolare immesso con omologate uniformità informazioni servizi prodotti
E creano anche una circolazione culturale comune fatta di film se di canzoni decide standardizzati
Ma non attribuiamo a questi effetti unificanti della globalizzazione più virtù di quanti essi in realtà non abbiano al di là dei tagli Effetti infatti rimangono ed anzi in più casi si accrescono le differenze di reddito
Le differenze fra le culture nazionali ed etniche le differenze sociali le differenze complessive delle diverse economie e queste differenze sono il potenziale di conflitti che possono avere effetti tanto più devastanti proprio a causa della globalizzazione che sempre più le accosta l'una all'altra
Come fanno gli e sotterranee che una forza possente star reciprocamente avvicinando e che le porta perciò a scontrarsi
Del resto la crisi che il mondo sta oggi vivendo non è forse una crisi da interdipendenza da contagio inevitabilmente prodotto darla contiguità dei ciascuno rispetto a tutti gli altri
Che comunica debolezze nevrosi finanziarie cadute nella domanda di beni e servizi volatilità negli stessi commerci internazionali
La percezione
Dei rischi che discendono da questa nuova situazione e fonte di sicurezza in lidi insicurezza in tutta Europa in ciascuno dei nostri Paesi
L'insicurezza davanti alle prospettive dell'economia e del valore dei propri risparmi insicurezza davanti ai flussi migratori in atto
In sicurezza davanti a ciò che questi flussi possono diventare in ragione della bomba demografica che sta esplodendo sull'altra sponda del Mediterraneo
In sicurezza infine davanti ai conflitti armati che ci circondano ed ai quali siamo in ogni caso coinvolti
Come se non bastassero queste fonti esterne
L'insicurezza è una matrice che sta diventando dominante in Europa anche per altre ragioni
Principalmente legate ai profondi mutamenti che stanno intervenendo nei riassetti dei nostri sistemi economici oltre che nei nostri andamenti demografici rovesciati rispetto a quelli di buona parte del mondo che ci attornia
Le generazioni che si avvicinano alla vecchiaia un anno più incertezze in relazione ai loro futuri trattamenti pensionistici le generazioni più giovani entrano sì
Un mondo di lavori flessibili intermittente se non saltuari nel quale vecchie incinte che certezze essenziali
Come il flusso costante di un reddito mensile con cui pagare i mutui e comunque pianificare spesi e non ci sono più
Mentre in più potrebbe esserci da mantenere i vecchi
Ebbene si possono affrontare tutte queste fonti di insicurezza e di potenziali conflitti la convivenza fianco a fianco di ricchezza e sottosviluppo
I flussi migratori e le conseguenti prospettive multietniche evoluzioni economiche sociali in cui le preesistenti istituzioni sociali sono comunque destinate a non funzionare
Così da accomunare nell'incertezza sul futuro giovani anziani si può affrontare tutto questo buttando a mare l'anima socialista
Il primo a negarlo se vivesse oggi sarebbe Luigi Einaudi
E nel mio piccolo io stesso ho detto e scritto più volte che in condizioni diverse da quelle di fine Ottocento si propone un tema per più versi simile chi è come lo fu allora una sfida al riformismo
Estendere i diritti di cittadinanza a chi ne è sprovvisto costruire reti di sicurezza contro i rischi fondamentali della vita per i milioni di esseri umani che in nessun caso potrebbero fronteggiare lì da soli
Combattere l'esorbitanza e del potere privato
Mantenere grazie a tutto ciò la coesione sociale senza mettere tuttavia a repentaglio le spinte dinamiche la propensione all'innovazione il rischio di cui la società Aiguale bisogna
Rosso anche questo il riformismo non sempre lo ha saputo fare
Lo so che lo ha fatto solo nei suoi momenti migliori lo so che per farlo ha usato strumenti conformati su caratteristiche strutturali dell'economia che oggi stanno tramontando
Basti col pensare alla correlazione strettissima fra la fase terroristica dell'industria e i sistemi di finanziamento e di gestione ancora in atto delle istituzioni sociali
Suo anche che il suo statalismo che è stato insieme orizzonte statale delle sue politiche e unilateralità nel promuovere pubblicizzazione e spesa pubblica
Lo ha pur lo ha più volte portato non a modernizzare il Comune avrebbe dovuto ma danneggiare la macchina dello sviluppo
Anche se storicamente ingiusto dire che in Europa sia stata sua e solo sua la responsabilità di queste patologie
E tuttavia il mondo di oggi e di domani
Non può fare a meno di quella delicatissimo e difficile sutura fra io lembi della divaricazione sociale
Che storicamente è stata la funzione nobile del riformismo e alla quale esso pur fra mille errori Hamill insiemi assolto nel ventesimo secolo
Resta pur vero infatti che la questione sociale del ventesimo secolo e cioè la trasformazione di milioni di contadini e di operai sottopagati in cittadini della società industriale è stata comunque risolto
Alla fine chiudersi nell'orizzonte degli Stati nazionali in un mondo in cui le interrelazioni e le interdipendenze sono sempre più numerosi e penetranti la seconda
Non solo è impossibile è sbagliato pensare a cornici diverse dall'economia di mercato
E poiché questa non è un luogo destinato ad altri ma e deve essere il luogo di tutti
Le riforme che servono vanno impostate gestite non contro ma con e nel mercato in modo da renderlo o da mantenere lo quando già sia aperto e competitivo
Il nemico infatti non è e non deve essere il mercato nemici sono i potentati le corporazioni chiuse i cartelli palesi e occulti che ne distorcono il funzionamento insomma
Le tragiche evidenze fornite dal recente passato sui guasti che lo statalismo pro futuro e sull'economia si sommano con la progressiva corrosione da parte della stessa economia dei confini nazionali
E insieme impongono orizzonti e strumenti diversi
Basti dire che il potere economico privato che certo esiste ancora si colloca sempre più a livelli che tagliano fuori le giurisdizioni nazionali e rischiamo sempre più di trovarci lo istituzionalmente socialmente irresponsabile ma non possiamo pensare di inseguirlo in un luogo più alto dello Stato con l'aspettativa di trovarlo tutto intero in quell'unico luogo e di combatterlo con una tanto grafia di poteri statalisti
Perché il potere di oggi
Si pensi alle devastanti folate del mercato finanziario sempre che si sia immuni nel pensarci da quello che che in sé consideravo un mal francese che le attribuisce sempre a una oligarchia occulta di speculatori
E spesso questo potere ovunque e in nessun luogo che il conflitto per ciò si pone in termini totalmente diverso in più nuovi con le nostre identità individuali e collettive sempre più frammentato ampie disse EP speranze
Tanto da essere molto spesso diffidenti verso centralizzazione i sovranazionali dello stesso potere pubblico
Abbiamo casomai il bisogno di trovare ciascuno la propria strada la mappa dei percorsi di questo nuovo mondo l'obiettivo pregiudiziale
Sono cose che aveva scritto già anni fa Venturelli che io avevo ripreso
Davanti ai tanti fattori che interagiscono su di noi non può che essere quello di restituire a ciascuno la capacità di assumere la responsabilità di se medesimo
Di muoversi nel labirinto conoscendone la mappa gli ostacoli di trovare nel farlo le forme necessarie di cooperazione e di solidarietà
Il che in ogni caso significa che più che riportare l'economia entro le mura domestiche
E necessario ristabilire un legame fra il suo apertissimo spazio e il mondo troppo frammentato e chiuso delle culture e dei ghetti insomma e tradotto molto in concreto sarà più facile ammette
Attraverso un fondo che mi lega ad altri lavoratori del mondo inseguire bilanciare il potere privato su scala mondiale di quanto non posso ormai esserlo per le istituzioni di uno Stato nazionale
Ma certo qui come lo stesso Touraine ha scritto i nipotini di Marx devono inchinarsi a quelle di Tocqueville perché non si può denunciare l'esclusione senza fare appello all'integrazione sì ha fatto il suo tempo lo statalismo e per certi versi superato anche il pacifismo o meglio il rifiuto pregiudiziale dell'intervento armato
In un mondo in cui la minaccia militare può essere ricondotta al vecchio schema dell'imperialismo solo imputando la sempre ai venditori di armi
Ma non è così
E la sua matrice genetica ormai non è più nella spartizione del mondo a fini di sfruttamento
Parliamo tanto di globalizzazione ma non sempre abbiamo capito che le colonne economia globale ha cancellato il bisogno della guerra per conquistare un territorio la sua matrice genetica è oggi nelle irrequietezza e nei conflitti della povertà nelle classi dirigenti che essa esprime nelle culture che continua ad alimentare
Il che General non affini di aggressione ma a fini di tutela dei deboli
Obblighi di intervento umanitario di Peace Menichini e di peacekeeping di azioni militari a volte su scala più larga per contenere gli interventi aggressivi di avventurieri al comando di Stati
Davanti alle prospettive che apre il disordine mondiale con cui dovremo convivere la vecchia regola dell'astensione io mi occupo solo dei miei problemi interni e quindi non concorrono né alle assieme all'instabilità nei ancor meno a disegni imperialisti non vale più
E proprio chi si occupa solo dei suoi problemi interni almeno quando è parte della parte trainante del mondo che così facendo da una mano all'instabilità con tutte le conseguenze che possono venirne
Non c'è l'asse fare negli affari internazionali non c'era se ferma neppure statalismo negli affari economici e sociali ma quali connotati allora ci aspettiamo dal riformismo al di là della inevitabile Sagra dei né una cosa né l'altra che caratterizza le fasi di transizione liberi c'era e che per le terze vie
In primo luogo e non sembri strano la forza di resistere alla tentazione di fornire risposte passivamente simmetriche alle domande che più pressantemente gli vengono rivolte dagli interessi sociali che esso storicamente rappresenta domande legittime sia chiaro più che comprensibili davanti alle insicurezze alle incertezze delle quali si parlava domande perciò di difesa delle reti di protezione esistenti dei posti di lavoro esistenti delle aspettative esistenti sul futuro degli stessi habitat nazionali in un'Europa che specie fuori d'Italia
Lungi dall'apparire ancora come una promessa di qualcosa di più è sempre più percepita come il rischio di qualcosa di meno risposte che siano simmetriche a queste domande di conservazione non sono solo sono essi stessi e di conservazione
Ma sono schiettamente conservatrici e tali rimangono anche quando è l'estrema sinistra ad amplificarli nell'arena politica
Perché non solo di conservazione ma anche conservatrici perché esse comportano la permanenza di rapporti e di istituti coerenti con caratteristiche che l'economia non ha più e perciò spesso destinati a dar luogo a spese non finanziati lì a rigidità non compensati lì a veri e propri ostacoli a che lo sviluppo prenda la direzione nella quale sarebbe in grado di dare i suoi frutti migliori
Il nocciolo vero quello sul quale il riformismo gioca la sua partita nei confronti della stessa sinistra antagonista
E trovare dunque risposte che siano coerenti con le esigenze e le prospettive di sviluppo dei nuovi tempi ma che insieme siano e riescano ad essere percepite dai medesimi interessi sociali come risposte alle loro domande e non come risposte ad altri
Che come tali con possono concorrere solo alle loro difficoltà e non leniscono la loro insicurezza
E perciò una partita che si gioca su due piani quello della progettazione ed efficiente attuazione delle corrette azioni di riforma è quello della comunicazione che non può non essere anche mobilitazione intorno alle loro finalità e i loro effetti e qui su entrambi i piani c'è molta strada da recuperare
Molti complessi di cui liberarsi molte vaghezze da superare va recuperata dalla lungimiranza
Liberandosi dal complesso di colpevolezza indotto dalla brutta fine delle vecchie pianificazioni
Che ha di contraccolpo gettato i socialisti verso il pragmatismo senza prospettive
Verso una quotidianità che si fa apprezzare perché è virtuosa ma è chiusa nell'oggi ed è quindi incapace di attivare partecipazione impegno fiducia nel futuro
So che si sbagliò nel passato full essere Fausti anni nei mezzi e quindi Louder sì di avere in mano le leve per plasmare hanno il futuro ma non ha nulla a che vedere con quell'errore prospettare un futuro
Chiamare ciascuno alle proprie responsabilità per realizzarlo
Costruire le gettate che sono nella normale disponibilità di un governo democratico per avvicinarlo oggi in Europa c'è bisogno deve dare slancio alla crescita
E quindi di dimostrare insieme tanto il coraggio delle liberalizzazioni quanto il coraggio degli investimenti pubblici
Nelle reti e nelle infrastrutture che mancano per espandere nel medio termine il radicamento delle attività produttive
Ha ragione Theodor quali che siano le differenze fra le economie di oggi e quelle di ieri oggi come ieri non ci può essere crescita se non ci sono investimenti
E il ruolo pubblico è cruciale nel fare e nel promuovere gli investimenti così come c'è bisogno e quante volte è stato detto
Di un gigantesco impegno educativo che trasferisca il numero più ampio di giovani e di adulti nel mondo delle tecnologie nell'alfabeto del domani
E li rende idonei a lavori che sono oggi riservati alle élite non perché siano strutturalmente limitati ma perché limitata la nostra capacità di scoprirli e praticabili
Lo so che non sto dicendo nulla di nuovo ma so anche che gestiti ad una ad una queste sono politiche di routine e che rischiano di arie media arenarsi o di deviare nei fini e nell'intensità ad ogni passo
Collegate invece in un disegno del futuro esso spinte da un tale disegno sono strategia sul Riformista che apre prospettive alimenta aspettative virtuose
E concorre per ciò stesso alla realizzazione di ciò che ha impostato lo stesso vale per la riforma del Welfare che non si ha il coraggio di fare anche perché con troppa unilateralità la si è fatta sino ad oggi primo responsabile sono io in base alle sole esigenze dei bilanci
Che sono esigenze ineludibili cerca esigenze non solo dell'oggi ma anche non meno del futuro
E tuttavia indifferenti ai tanti mutamenti che stanno intervenendo nel mondo del lavoro
Alla caduta del lavoro stabile alla conseguente fluttuazione dei redditi di un numero crescente di persone alla conseguente necessità di ricostituire anche intorno a loro reti di sicurezza sociale che oggi non tengono conto dei loro problemi
Chi se nomini riformisti può essere chiamato a dare un orizzonte a restituire fiducia a rimuovere insicurezze anche a questo riguardo neppur questo è faustiano
Occorrerà la collaborazione di istituzioni finanziarie occorrerà Buso responsabile del risparmio da parte dei tanti che dovranno modulare nelle diverse stagioni della loro vita consumi accantonamenti
Ma tutto questo tanto più potrà cadere in quanto una lungimirante azione riformista abbia definito e ha aperto la prospettiva abbia chiarito che si può ci si può abbia usato gli strumenti di governo per rimuovere ostacoli e creare incentivi e che dire del rapporto fra noi e gli altri fra noi e gli immigrati un rapporto sul quale si giocano i connotati delle nostre società future i confini fra i diritti di cittadinanza e le esclusioni le prospettive di apertura o di declino che sapremo assegnare a noi stessi
Qui si che servono a poco coraggio lungimiranza mobilitazione sulle prospettive che si sono definite di sicuro e suicida per le società e giù europee giocare con questo tema di rimessa rispetto agli umori e i malumori generati dalle singole ondate di clandestini
Di sicuro è rinuncia inammissibile per il riformismo limitarsi al coraggio che deve tuttavia vere di respingere senza indulgenze i clandestini
E non trovare anche quello di denunciare lo spirito di chiusura che si va in padrone endovene nostre società le risorse e le energie delle quali ci priviamo non aprendoci a una più estesa multietnica i rischi di declino ai quali è anche per questo andiamo incontro società di vecchi Bianchi allo stesso modo vanno vinte le spinte all'introversione nazionale al farsi con sentimenti sia pure virtuosi di affari propri nelle mura domestiche rinunciando a costruire il futuro dei rapporti con il sottosviluppo che ci è vicino i Paesi mediterranei ci mandano immigrati in misura di direttamente proporzionale alla nostra riluttanza condividere con loro prospettive di comune sviluppo che pure hanno già dimostrato di esserci
E alle quali del resto ci siamo tutti impegnati con la Conferenza di Barcellona e con il lancio rimasto largamente sulla carta della politica mediterranea
Nella cornice sulla premessa di una rinnovata lungimiranza sono nuovi gli strumenti che sono nuovi come si vede gli orizzonti del riformismo del futuro
Orizzonti che gli impongono azioni comuni europei rivolte a risolvere i problemi europei che non ci sono altri sono quelli di cui ho appena parlato è un problema europeo la crescita che l'interdipendenza dovuta alla moneta unica impedissero ciascuno di affrontare da solo
è un problema europeo il Welfare anche se perdiamo capirlo non solo per il giusto timore del social dumping ma anche perché la mobilità di cui abbiamo bisogno ha bisogno della portabilità della pensione e la portabilità della pensione presuppone delle uniformità europei
La contrattazione collettiva potrà soltanto sparire
Se non saprà arrivare alla dimensione che è quella europea del mercato integrato nel quale la concorrenza e la moneta unica faranno convergere i prezzi di beni e servizi e quindi necessariamente anche i costi per produrli
L'istruzione che pure rientra e continuerà a rientrare nelle competenze nazionali e nella sua sostanza un problema europeo
Per ragioni ancora una volta di mobilità e perché non avremmo crescita tecnologica europea se non ci preoccuperemo di formare il personale europeo ad un comune linguaggio tecnologico ed infine è appena il caso di dire che non si incide sui grandi fatti del mondo sui conflitti che esplodono in tattiche in tante sue parte con conseguenze per tutti se non con la forza e l'autorevolezza di un'unica voce europea
Il che vale per tutti si Baltic non solo per le seconde file per la foto di gruppo europea
Anche i Paesi che furono grandi potenze intervenendo in proprio alla spicciolata riescono solo a indebolire il peso europeo via neutralizzare le voci rispettivi a beneficio di altri
Sebbene ancora dispiaccia i palati di sinistra e perciò compito dei riformisti promuovere irrobustire la politica comune di sicurezza
Unica alternativa al alla irrilevanza di ciascuno e di tutti gli europei nelle relazioni esterne e strumento essenziale per ciò stesso per far valere i fini e gli obiettivi delle strategie riformiste nelle relazioni esterne
Quanto al mercato globale alla sua regolazione
Ho sempre trovato stupefacente di avere avuto tante occasioni per occuparmene tante persone con le quali lavorarci in relazione al Fondo monetario e la Banca mondiale all'organizzazione mondiale del commercio agli accordi fra Stati da tutela della concorrenza
Non intende non incontrando mai traccia in questo lavoro di interessi o di attenzione da parte della cultura politica riformista
C'è in genere una più
Sì ogni regole attribuite al capitale e per ciò stesso condannate e forse nasce di qui una sorta di ritrosia dei riformisti ad occuparsene un altro errore e un altro complesso Da Vinci è un altro orizzonte sul quale allargare lo sguardo vi sono dilemmi in tutti questi ambiti che raramente sono soltanto tecnici
La tollerabilità di associare dei programmi di risanamento fatti valere dalle istituzioni sovranazionali è un problema tecnico che presenta dilemmi politici giganteschi
La diffusione e l'efficacia di regole prudenziali contro i movimenti troppo facili di capitali a breve
Le regole della concorrenza che non sono eguali per tutti nel mondo e non tutti la intendono allo stesso modo
Sulle quali differenze si gioca la differenza tra una limitata concorrenza oligopolisti che ha fra giganti del mondo ovvero mercati realmente aperti nei quali si anche garantito l'accesso di produttori minori e di nuovi entranti
Qui occorre davvero un cambio di cultura occorre uscire dal vuoto lasciato dalla fine dello statalismo ed entrare nel cultura della regolazione efficiente dei mercati non avevano torto i nostri vecchi ad essere internazionalisti
Non avevano torto a vedere nella crescita il primo volano dell'occupazione
Non avevano torto a vedere nel diffondersi dell'esclusione sociale non soltanto la negazione di diritti elementari ma anche l'innesco di processi di instabilità capaci di minare le fondamenta di qualunque assetto democratico
Queste sono le elezioni che non dobbiamo dimenticare
E casomai dopo la non breve stagione dei pentimenti e degli smarrimenti
Dobbiamo ribadire il e ritrovarmi il senso prima di tutto in noi stessi e poi nei percorsi di azione riformatrice che si aprono nel mondo che abbiamo davanti
Sono in primo luogo qui l'immutata validità e quindi l'attualità del riformismo
Ma per essere se stesso il riformismo ha bisogno tanto di fedeltà ai fini quanto di capacità di adeguare i mezzi al mutare dei contesti economici e sociali
La sinistra ha vissuto più volte in più Paesi il conflitto fra vestali dei fini e riformisti spiccioli
Ma né l'una né l'altra posizione possono fornire alibi a chi las possono fornire a chi l'assume un alibi che resiste a lungo al senso della storia
C'è un'altra è fondamentale lezione del passato che il riformismo di oggi deve saper ricordare nonostante la vastità degli orizzonti in cui è chiamato a muoversi nonostante la sovranazionalità dei fili che è chiamato a distendere sul mondo per esercitare il suo ruolo nel mondo
Guai se il riformismo si ritira intro le sedi istituzionali siano pure sovranazionali e rinuncia a solidificare a estendere a verificare le sue radici nella coscienza collettiva si è scritto che i partiti di massa sono essi stessi un frutto della prima industrializzazione e che i connotati strutturali delle società del nostro tempo e i mezzi di comunicazione che le attraversa non li hanno resi inesorabilmente obsoleti
è in un è una innegabile verità
Che non cancella tuttavia il bisogno di radicamento della politica riformista il bisogno per essa non soltanto di saper raccogliere le domande ma anche di formare conformare coscienza
Di aggregare attorno a idealità e obiettivi comuni identità particolari che soprattutto i processi di emarginazione tendono invece a rendere disperatamente esclusive integraliste
E anzi questa la sfida maggiore in una fase storica nella quale specie in Italia
Sono lontani dai partiti non solo coloro che si chiudono nelle proprie identità particolari ma anche i tanti che si dedicano all'impegno civile e sociale
E il riformismo la perde la sua sfida se non riesce a colmare questo solco crescente ma non ci si illuda di colmarlo con la sola e sei sola falsa vicinanza consentita dai mezzi di comunicazione di massa
Si coinvolge infatti non se si parla a tutti ma se si parla ciascuno e questo non lo si fa con i mezzi di comunicazione di massa
Altre sono le forme per ristabilire la Presa Diretta che è necessario per rispondere alla domanda di democrazia difficile che preme su di noi e che chiede efficienza ma chiede anche rapporto diretto che non rifiuta la guida ma vuole capire e condividere l'approdo il percorso altrimenti ciascuno si chiude in se stesso o nella propria parcellizzata identità di gruppo rispetto alla nuova canalizzazione democratica che è necessaria siamo ancora all'età della pietra
O della flora se volete
Giacché l'Ulivo italiano è un tentativo nella direzione giusta che tuttavia è riuscito soltanto a dare un oppure utilissima identità comuni al di là di quella partitica e con essa a mobilitare in fase elettorale
Ma chiaramente c'è bisogno di qualcosa di più e di più quotidianamente vitale nel tessuto collettivo
Qualcosa che a mio avviso non potrà fare a meno in condizioni pur nuove di un patrimonio della vecchia sinistra del quale è sbagliato sbarazzarsi solo perché se ne fece uso in funzione di una ideologia che è fallita
Se è vero che i processi di convergenza generati dalla globalizzazione non omologa nel mondo
Ma vicina non l'una all'altra fallì e che possono così più facilmente scontrarsi
Sì è vero inoltre che in ciascuna delle nostre società può ripetersi un analogo fenomeno allora
Sono essenziali valori comuni e essenziale una coscienza comune che ha comunque bisogno di azioni educative di mobilitazioni di occasioni e sedi nelle quali formarsi
Ciò che faceva per l'appunto la vecchia sinistra
Una cosa deve essere chiara la coesione sociale nulla generano soltanto i governi la generano condizioni essenziali di cittadinanza sulla quale deve essere però radicato quello che non esito a definire un ordine morale e civile comune
Di cui non lo Stato ma la politica a la non esclusiva responsabilità di farsi carico con un'avvertenza finale che giocoforza riprende uno T dei punti di partenza
è vero che della coesione sociale di cui il riformismo deve sapersi investire con la sua presenza nella società e con la sua azione istituzionale
Di sicuro fa parte il consenso dei cosiddetti ceti medi e degli stessi imprenditori nel senso che anche le loro legittime aspettative devono trovare nel riformismo una risposta
Ed è vero inoltre che la risposta e deludente sbagliata tutte le volte che riemergono Nostalgia e simpatia per strumenti di governo che penalizzano l'economia dando solo a pagamenti di facciata alle variegate sinistre antagoniste che continuiamo ad avere in Europa
Master universitari risposte del genere
Meritarsi i consensi che le sinistre antagoniste considerano dall'altra parte
Non deve voler dire voltare le spalle alle sfide che esse propongono e tanto meno all'elettorato che se pretendono di rappresentare
Al contrario deve comportare una contro sfida sul loro stesso terreno in nome degli stessi interessi di cui si deve anzi pretendere una migliore capacità di rappresentanza ai quali si deve restare legati le radici insomma lei si può estendere ma non le si deve cambiare una sinistra riformista che arriva a sintonizzarsi soltanto sui ceti medi ed oltre non è più se stessa
Di qui sono partito e qui torno la legittimazione politica e morale che la funzione storica che ne è derivata sono entrambe legate alla rappresentanza degli esclusi o di chi rischia l'esclusione
E alla contestuale capacità di affermare o rafforzare i rispettivi diritti di cittadinanza
Coi innestando rinunzi sistema democratico per ciò stesso più forte e in un sistema produttivo che ne paga il prezzo senza esserne tuttavia travolto e traendo ogni anzi dei vantaggi esso e sono spesso questo è l'ancoraggio e questa inoltre l'unica ragione su cui si può far leva per fare accettare dai deboli le responsabilità i temporanei sacrifici a cui sia talvolta costretti a chiamare anche loro
Nei si tratta di un ancoraggio che condanniamo ruolo minoritario
Condannato quel ruolo l'antagonismo conservatore non il riformismo
Primo perché le soluzioni del riformismo portando integrazione coesione sociale e in Paesi come l'Italia modernizzazione lo fanno preferire anche accenti che non se ne sentono direttamente rappresentati
Secondo perché non sono infrequenti i cicli della storia nei quali l'intensità del cambiamento e dell'innovazione
Mette a repentaglio stratificazioni sociali consolidate inerente mal fermi ruoli e aspettative di reddito in precedenza sicuri quello che viviamo
Sembra essere uno di quei cicli
A causa di tecnologie che dopo aver cancellato molte ma mansioni operaie dell'industria
Stanno ora espandendo nell'economia il ruolo dei servizi cancellando inizi mansioni intermedie e generando nuove Dampier divaricazioni sociali
Non c'è necessariamente alcunché di Lippi definitivo in questa rinnovata minaccia di esclusione
Ma i ceti medi ne sono da tempo coinvolti c'è piuttosto la possibilità di una vocazione addirittura maggioritaria del riformismo di cui l'ondata socialista che ha investito l'Europa è del resto una eloquente testimonianza
Sono tutte aspettative che non vanno tradì
Ma che sia un senso quanto detto esigono proprio per non essere tradite risposte diverse da quelle che vi spinto i soggetti sociali che ne sono titolari sono portati a chiedere è in questa simmetria fra le domande che ci arrivano le risposte con cui raddoppiamo a pagare
L'espressione più eloquente dell'immane compito che ci attende ma è un compito che dobbiamo metterci in grado di affrontare ne abbiamo la maturità doppia morale rafforzare eradicare la cultura per farlo
Davanti ad esso
Soltanto per cocciuta fedeltà nona i valori mai dogmi per passato che mi sia consentito perfetto per le vecchie e delle nuove divisioni fra Dinoi possiamo fallire
Ci assumeremmo una gravissima responsabilità perché dai riformisti più che da ogni altro che questo girare disse coloro
Un ringrazio un ringraziamento particolare a Giuliano Amato per lo sforzo di inquadrare
I lavori di questo seminario in una prospettiva così ampia e non solo di questo seminario ma e in genere della ricerca della nostra fondazione
Rinnovamento non definiva degli strumenti del riformismo
Cioè i programmi ma non solo i programmi
Anche la cultura politica la percezione storica dei mutamenti
Le motivazioni
Le risorse organizzative cominciamo dai programmi
Che ovviamente non sono scindibile i dalle culture politiche che lì
Il Rigano e li sottende
E cominciamo da dalle comunicazioni di Pier Carlo Padoan
E di Marta Dassù
Che sono due fra i tre latori
A loro volta autori
Di papers
Distribuiti in carte il tema di Piercarlo che parla per primo è l'Europa al tempo dell'euro e della globalizzazione
Prego Piercarlo Padoan di prendere la parola grazie
Nove mesi fa era diventata concreta la possibilità che l'euro
Si avviasse con un numero esteso di partecipanti ma non era ancora chiara la percezione almeno non totalmente e questo sarebbe avvenuto in un quadro molto diverso da quello pensato dal momento in cui l'idea dalla moneta unica stata avviata cioè un quadro che ormai molti sono inclini a definire quello della più grave crisi economica del dopoguerra
L'Europa quindi si presenta alla nascita ufficiale dell'euro in una situazione assai particolare una situazione che vede tra l'altro come sappiamo le il centro sinistra al Governo in quasi tutti i Paesi un Europa che ha di fronte a sé inevitabilmente la sua grande sfida che è quella di risolvere il problema del lavoro della disoccupazione
Un'Europa va anche aggiunto che si ritrova a godere prima ancora della sua nascita dei vantaggi dell'euro inteso come scudo alla stabilità come hanno dimostrato le vicende sui mercati finanziari di queste settimane
Tutto ciò pone l'Europa di fronte sia ha una grande responsabilità che è una grande occasione
La responsabilità è chiara l'Europa non può sottrarsi al compito di governo del sistema internazionale proprio per la novità e la gravità della situazione
Ma anche l'opportunità deve essere chiaro c'è l'opportunità di avviare un nuovo una nuova fase di sviluppo che aggredisca finalmente dopo decenni il problema della crescita del lavoro del benessere dei cittadini europea
Tutto ciò e desiderabile ma non è affatto scontato
Nel documento che avete si prova a ragionare sulle possibilità e sulle opportunità e sulle difficoltà di proseguire lungo un cammino in questa direzione
E poiché il tema di questa sessione dedicato anche agli scenari si provano a costruire scenari Diversi tanto per lo scopo di offrire una griglia di ragionamento
Essenzialmente dal punto di vista economico l'Euro sarà un successo cioè ci sarà associato fra qualche anno quando i cittadini europei saranno chiamati a giudicare sull'introduzione anche attraverso il voto di questa novità sarà un successo non solo se darà stabilità all'economia e alla moneta ma soprattutto se darà avvio a un processo di sviluppo e questo dipenderà dall'intrecciarsi di due condizioni
Condizioni macroeconomiche favorevoli e condizioni dei mercati pronti ad affrontare a cogliere le opportunità di una sistema economico più competitivo più flessibile e più incisivo più orientato all'investimento la questione ma per economica si pone in modo semplice oggi è essenzialmente una questione di reciproca discipline reciproco dis reciproco rispetto delle diverse funzioni che l'autorità monetaria centrale dovrà compiere e lei autorità di politica fiscale
Auspicabili mente Ina più stretto coordinamento fino a identificazione di autorità di politica fiscale a livello europeo sapranno darsi quindi l'euro avrà successo macro economico se ci sarà rispetto delle rispettive
Di competenze e orientamento alla stabilità nella crescita
L'altro grande campo che si deve tracciare con la stabilità macroeconomica e quello dei mercati di tutti i mercati non solo del lavoro del mercato dei prodotti di tutti e l'abbattimento degli ostacoli alla concorrenza e alla capacità di innovazione del sistema
è l'intreccio di queste due condizioni che deciderà il futuro potete immaginare che se la situazione macroeconomica sarà instabile ne deriveranno resistenze e ne deriveranno rifiuti nei confronti del progetto dell'euro
Se invece i mercati non saranno darsi la necessaria flessibilità e capacità di reazione allora anche un quadro macroeconomico noi Chirac tradurre i benefici interni di crescita in benefici in termini di maggior lavoro la maggiore occupazione
Dunque la sfida economica e politica dell'Europa è quella di scegliere su quale sentiero saltare questo non è affatto scontato
E per decidere su quale sentiero saltare occorre vedere rapidamente quali sono gli incentivi alle scelte di politica economica e sociale che ci trovano di fronte e qui va notato un fatto apparentemente paradossale con la costituzione dell'Euro si è affermata in Europa una grande corsa alla non esclusione all'evitare di essere lasciati fuori dal club della moneta ma anche una grande corsa alla costruzione di una identità comune ed istituzioni comuni
Fatto l'euro forse un diverso sistema di incentivi si affianca e questo diverso sistema di incentivi può essere pericoloso se non viene riconosciuto esplicitamente si possono affermare logiche spartitorie piuttosto che cooperative pensiamo al dibattito sul bilancio dell'Unione Europea
Si andranno affermando logiche competitive e questo a questo va dato una giudizio più positivo è diverso logiche competitive che riguarderanno non solo i mercati ma le istituzioni
Pensiamo al caso dei mercati del lavoro la disoccupazione è un problema europeo ma alle sue caratteristiche i suoi problemi hanno anche aspetti nazionali specifici a volte addirittura regionali specifici è inevitabile pensare e affrontare seriamente il problema all'occupazione a livello europeo non possa composto non comportare una competizione anche istituzionale sulle questioni della regolazione regolazione dei mercati naturalmente la competizione va regolata vanno immaginati standard comuni che evitino problemi lo citava Giuliano Amato di dumping sociale che fissino quindi standard minimi che definiscano il modo in cui l'Europa immagina il lavoro che vuole darsi
Questi sono quindi i termini generali nei quali l'Europa sì
Propone e si pone di fronte alla nuova sfida
Tutto questo va tradotto in politica e nel documento che avete a disposizione si prova a suggerire alcuni campi nei quali le politiche andranno definite in modo specifico distinguendo fra quelle politiche che servono all'Europa per se stessa cioè per darsi un modello nuovo e le politiche che l'Europa deve suggerire costruire assieme per una gestione diversa più ordinata
Delle relazioni internazionali
E quindi si affrontano le questioni della politica macroeconomica permettetemi di dotare un fatto legato ai dibattiti di questi giorni non credo che sia favorevole ad una gestione ordinata della macroeconomia in Europa il continuo chiedere alla banca centrale europea di fare di ottenere una situazione più espansiva questo sicuramente auspicabile ma lasciamo fare alla Banca centrale europea il suo mestiere
Così come indispensabile che la Banca centrale europea non assuma un atteggiamento Stiz oso e quindi non permetta quella coordinamento con le politiche fiscali e devono essere perseguite a livello dei singoli Paesi e i singoli Paesi devono fare sforzi concreti per coordinare le loro politiche
Trovare spazi di azione all'interno di una nuova visione del patto di stabilità e permetta di utilizzare gli investimenti per la ripresa della accumulazione e dello sviluppo
Questo ci porta alla grande questione anche nel Giuliano Amato ricordava cioè che l'industria europea deve trovare una nuova forza competitiva completando il mercato interno ma deve anche darsi un'identità di ricerca europea innovazione europea perché tutti siamo convinti
Ed è su questo terreno e si vince la sfida per una nuova capacità di sviluppo
Questa politica fa sua volta strettamente legata alla politica del lavoro citavo prima come esempio il fatto che potremmo immaginare di trovarci a diverse forme di regolazione dei mercati del lavoro a livello europeo questo chiama in causa innanzitutto il ruolo del sindacato e deve definire all'interno di Obiettivo Europa i comuni anche strategie diversificate che permettano di cogliere le opportunità delle diversità europea che sono una ricchezza e non sono un ostacolo alla
Qualora coesione
E l'Europa deve anche guardare al di fuori di sé deve guardare al di fuori di sé nei suoi immediati confini e quindi deve fare di tutto per accrescere la velocità dell'allargamento che è fonte
Di ricchezza per tutti dandosi adeguate istituzioni ma deve anche spinge soprattutto nei rapporto con le anche altre grandi paesi industriali alla definizione di nuove regole del sistema monetario internazionale che anche qui ormai la consapevolezza è comune non può più essere all'altezza delle nuove sfide
L'Europa quindi ha una grande responsabilità deve prendere piena consapevolezza del suo ruolo di attore economico politico e sociale credo che tutti e avremo vantaggio grazie
Tocca ora Marta Dassù
No
Tra Europa e nazione futura della politica estera e di sicurezza comune Giuliano Amato ha parlato molto e molto bene mi sembra delle nuove fonti di insicurezza europea sul piano continentale
E io parlerò degli strumenti che dovrebbero rispondere a queste nuove sfide mai in realtà mi limiterò a tre punti centrali
Il primo punto è se sia possibile realizzare oggi dei progressi effettivi nella pesca che è l'acronimo giustamente molto meno conosciuto dell'Euro del famoso secondo pilastro del Trattato sull'Unione europea
Il secondo punto è se sia possibile gestire in modo unitario il processo di allargamento che stenta dividendo più che unendo i Paesi europei
Il terzo punto è come si possa immaginare che l'Europa sia in grado di darsi oltre che una politica estera una politica di sicurezza è una dimensione di difesa credibile
Io cercherò di dire qualcosa molto è scritto nella relazione che abbiamo presentato assieme ad Antonio Missiroli cercherò di dire qualcosa partendo da due premesse che sono un po'generali ma che mi sembrano indispensabili
La prima è che in tutti questi campi politica estera sicurezza difesa
La credibilità della politica europea negli anni più recenti non è caratterizzata da da successi non si parte dall'Euro si parte invece da pesanti insuccessi
E segno più evidente come è ovvio ed impotenza dimostrata dall'Unione europea nella gestione delle crisi internazionali del post bipolarismo
Dalla frantumazione della ex Jugoslavia al tracollo della Russia
Le difficoltà di risposta europea sono state talmente mette da fare parlare di una anch'comma un foro in pochissimi una politica estera non comune in tutti i sensi possibile termine molto negativi in parte positivi per l'azione economica e civile
Che comunque l'Unione europea in grado di svolge io credo che sarebbe ingeneroso dire che ciò ha segnato il brutale il fallimento di questa pesca di questa politica estera e di sicurezza comune
Che in effetti è nata soltanto nel novantatré e cioè due anni dopo l'esplosione della crisi dell'ex Jugoslavia e non è affatto vero ovviamente che i Paesi europei non si siano profondamente o direttamente impegnati su terreno non sono stati poi fino in fondo laissez faire Ristich
Per riprendere l'espressione chiamato basta pensare al fatto molto semplice
Che l'Unione Europea a sostenere i costi principali della ricostruzione civile in Bosnia o basti guardare al numero delle truppe europee impegnate nelle varie missioni di gestione in crisi di peacekeeping o di peace making i Balcani
Ma al punto in incontestabile io creda che l'Unione europea pur pagando molto e pur partecipando molto non è riuscita a conseguire una influenza politico-diplomatica
Paragonabile a quella americana in questo non sul piano globale perché questo evidentemente non avrebbe senso almeno per ora finché non abbiamo un euro ma nel proprio vicino estero sul proprio continente nella propria regione
L'Europa in sostanza non riesce a gestire i problemi europei
E io credo che sia molto probabile come diceva già Giuliano Amato che se ne si fermerà allo stato attuale di potenza incompiuta
L'Europa non riuscirà nei tetti neanche più a garantire il suo ruolo tradizionale di potenza civile non riusciva più a difendere su scala regionale la difesa di valori fondanti dell'Unione democrazia diritti umani sui diari ettari la drammaticità
La questione dei movimenti di popolazione
Movimenti forzati da conflitti o molto motivati da cause economiche e lo dimostra pienamente io non parlerò ha fatto di tutto ciò ma credo che sia una componente fondamentale di una nuova sicurezza europea
Una seconda importante premessa io credo è che su questo terreno la politica estera e di sicurezza
Le tradizioni nazionali e culturali e diverse collocazioni geopolitiche distintivi riflessi diversi continueranno a pensare anche nell'Europa riformista
In sostanza credo che applicare alla politica estera una logica meccanicamente funzionalista siccome eccede euro ci sarà una politica di difesa molto in uso è vero d'altra parte che se li devono riuscire a diventare una moneta globale col competitiva col dollaro
La vecchia divisione del lavoro post bellica con gli Stati Uniti in base a cui l'Europa è stata in sostanza un consumatore di sicurezza generata altrove non sarà più sostenibile
E questo in una situazione in cui la fine del bipolarismo sta trasformando gli Stati Uniti
Non solo o non tanto nell'unica potenza globale ma in una potenza con una visione molto più selettiva e molto più dipendente dagli umori interni dei propri impegni internazionali
Questa credo sia lo sfondo generale molto importante
E detto a questo cioè collocato il problema io vorrei tentare di rispondere a questo primo punto come si può sono concepire dei progressi in un terreno tradizionalmente di insuccessi appunto come da pesca
La mia tesi di fondo che siamo molto meglio nel pay per è che ciò sia possibile
Sono se la sinistra riformista uscirà da quella che a me sembrano ricorrenti tentazioni nazionalistiche
Ed in effetti la fine della logica costringete della del bipolarismo ha prodotto una specie di fascinazione per la rinazionalizzazione delle politiche estere e basti pensare alla discussione che si è aperta sul sul bilancio comunitario ad esempio
E all'inverso sempre la sinistra riformista non si di Mitterrand
A vaghe dichiarazioni sull'auspicabile ITA di una politica estera è comune al posto delle politiche nazionali credo cioè che sul terreno la politica estera vada fatto un po'lo stesso discorso che abbiamo fatto per anni sull'Unione monetaria la politica comune nasce da solo da sforzi nazionale importanti su un terreno che in modo in particolare in Italia è stato considerato o troppo residuale
Insomma io credo che che vada ripensato in modo fondamentale il rapporto fra Unione in azione
O fra interesse comune europeo ed interessi nazionali su un terreno particolarmente sensibile della sovranità nazionale
Non riprendo qua c'è molto nette e per quello che ha detto Amato sullo scambio fra perdita di controllo e capacità di mantenere influenza ma credo che questo sia al centro
Della visione della pesco oggi e non riprendo neanche quello che dice diciamo nel pay per sulla necessità di forzare le le possibilità offerte dal trattato di Amsterdam in particolare di insistere sulla nomina rapida dell'Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza comune
Vorrei invece sottolinea ancora due punti il primo è che io credo che
La nostra capacità di dimostrare la credibilità di una politica europea come il bene pubblico
A un primo test cruciale cioè la gestione del processo di allargamento dell'Unione europea che va visto io penso come una scelta essenziale di sicurezza e di politica estera compiuta dall'Unione europea negli ultimi anni quadro mi sembra abbastanza preoccupante è vero che questo processo sta in pratica per essere avviato fra pochi giorni e però anche io credo che i governi europei sono stati rimangono molto divisi su questo punto
Perché in realtà l'allargamento è un grosso processo di rinegoziazione dei termini dell'integrazione dell'Unione Europea
Credo anche che la posizione italiana cioè di usare l'allargamento come come leveraggio come vincolo per imporre delle riforme istituzionali necessarie sia una posizione giusta
Ma che il rischio da tenere molto presente quello di un marcato rallentamento dei tempi dell'allargamento è ormai abbastanza
Possibile probabile e ci sono già umori negativi dei Paesi candidati che primi paesi non riusciranno ad Api ad entrare prima del due mila cinque due due mila e sei
Dico che è un punto cruciale perché credo appunto per l'allargamento sia il perno di una strategia di destabilizzazione continentale che l'Europa con tutta evidenza non è riuscita per ora ad avviare in modo efficace
E credo che l'allargamento vada vista sostanzialmente sotto questa ottica un'ottica molto diversa da quella di pre esempio di considerare
Dall'avviamento in chiave di di civiltà
Un'ottica che porterebbe ad esempio ad escludere per principio in onda in base al rispetto dei criteri fissati un Paese Coupé la Turchia cosa che avrebbe d'altra parte delle controindicazioni molto forti in termini di di sicurezza è l'ultimo punto che volevo dire su questo tema
è che la targa mento implicherebbe alta di varare strategie molto più efficaci non verso i Paesi che entreranno ma fra verso quelli che resteranno fuori
Cioè pone dei problemi molto forti di
Di esclusione più che di inclusione e ciò vale in particolare verso la Russia e verso i Balcani l'ultimo punto è la difesa io credo che sia un punto assolutamente cruciale ha ragione Amato vanno abbandonate vere Emone e le risultanze
Penso che sia molto importante che il governo inglese abbia fatto su questo una specie di rottura psicologica
Dichiarando di essere pronto Tony Blair ad accettare che l'Unione europea assuma delle responsabilità dirette nel campo della difesa
Naturalmente la proposta inglese molto vagava va valutata rimangono di una distanza fra Francia ed Inghilterra ma il punto cruciale a me pare
E che si colga questa occasione per dire che l'Europa deve riuscire a gestire le crisi
Anche nel caso in cui gli Stati Uniti non intendiamo partecipare ed utilizzando gli assets della NATO senza pensare
A duplicazioni di forza questo impone un doppio processo in un certo senso in un certo senso che la Gran Bretagna rientri fino in fondo in Europa che la Francia rientra nel comando militare integrato della NATO è una doppia sfida ma credo che vada accosta
E nella discrezionalità di chi presiede le sessioni quella di combinare gli interventi di chi già aveva preparato Pepper
Con interventi degli invitati e quindi io penso sia opportuno subito dopo queste due prime comunicazioni a cui corrisponde un testo scritto
Invece mescolare interventi di invita
E darei la parola nell'ordine prima Mario Pirani e poi a Vito Gamberale quindi poi riprenderemo
Con le comunicazioni di Manzella e Ruffolo prego Mario Pirani
Di prendere
La parola grazie
Non avendo preparato nessun per il parco avendo raccolto adesso un po'di idee forse nemmeno troppo interessanti
Cercherò di di elencarne
Direi che bisogna stare un po'attenti alla mistica del riformismo europeo
Pur accettando tutti i vantaggi che ci derivano da questa fortunata coincidenza
Di partiti di sinistra al Governo dico dobbiamo stare attenti perché possiamo anche subirne dei condizionamenti negativi anche per la forte differenza che c'è tra una socialdemocrazia e l'altra
Per le differenze che ci sono per esempio trarrò sospenderlo Eder e Blair indubbiamente
Essa anche se travagliata da contraddizioni abbastanza profonde
E noi possiamo
Per la nostra forza relativamente minore e per essere in fondo
L'ultima arrivati a una
Famiglia già consolidata di subire alle volte per esempio il colbertismo statalista dei socialisti francesi lo abbiamo visto
In occasione delle trentacinque ore cioè di una misura sostanzialmente anche occupazionale in cui la preso di che le decisioni francese hanno indubbiamente giocato nello spingerci in una certa direzione
Potrebbe anche giocare una certa propensione in alcuni di quei Paesi e anche da noi di una
Politica industriale pubblica Directa dallo Stato e non incentivante
Dobbiamo pensare al riformismo come una sfida
Molto conflittuale e molto difficile
Non l'ha fatto faccio
Anche perché io son d'accordo con Giuliano quando ricordava Einaudi
E il come dire il virtuale sposalizio tra socialismo e liberalismo
Però questa è come dire un richiamo una citazione se andiamo alla sostanza delle cose la sostanza della nostra storia
Nuovi
Ci troviamo oggi
A dover attingere ad una riserva di idee che non è propria del movimento di sinistra
Il momento di sinistra comunista o riformista che sia attinto le sue idee su armamentario ideale
Della intervento pubblico nel bel far Stay nell'idea della piena occupazione
Noi oggi ci troviamo a dover attingere il nostro armamentario teorico e pratico
Nell'idea delle liberalizzazioni anticorporativa ma pur sempre liberalizzazioni
Dei leader delle privatizzazioni
Nella esaltazione delle capacità e delle potenzialità economiche civile individuali
Direi nella separazione dei poteri
Nelle negli autonomici mi a grandi linee del mercato cioè in una direi in un patrimonio che non è il nostro patrimonio genetico dobbiamo capire la contraddizione che chi nasce da questa cosa anche perché il vecchio patrimonio Wealth farà pieno impiego intervento pubblico
Non è un fatto teorico è profondamente radicato nei sentimenti e nelle convenzioni direi dell'elettorato di sinistra è qualcosa a cui automaticamente lettorato
Il militante di sinistra il simpatizzante
Mira punta chiede che ad essi si faccia riferimento e dunque in questa contraddizione in questa sfida che si misura la nostra capacità d'altra parte direi che per la contingenza politica per il fatto che le sinistre avviene si particolarmente in Italia abbiano gestito il deficit il passaggio all'euro
Attraverso una politica di austerità consapevole
Questo ha portato in parte anche per altre ragioni che la perdita di una forte idea di sinistra che la particolarmente comunista l'idea dello sviluppo
Di oggi direi che da un punto di vista di anche degli slogan propagandistici l'idea di sviluppo è diventata un'idea fondamentalmente fatta propria dalla destra in polemica con i governi di sinistra
E con il governo di centrosinistra e questa non è soltanto una questione propagandistica
Io direi che lo anche questo fa parte delle contraddizioni
Ineluttabili Materdomini di cui dobbiamo essere consapevoli della nostra politica della nostra con la caccia collocazione
Anche perché in fondo l'idea di una sinistra austera di una sinistra che
Per cui delle viscere
Alla propensione per una politica di tassazione
Come elemento di ridistribuzione del reddito e non per lo sviluppo e qualcosa entrata profondamente e che costringe la nostra politica in di tasti fiscale in una certa direzione
E così anche questo lo si dissente a che nel momento in cui come oggi noi siamo ci troviamo nella necessità di riproporci con forza una politica di sviluppo
Ed entriamo immediatamente in contraddizione con la nostra politica fiscale lo entriamo per molti versi sia perversi di lei appunto a cui accennavo prima sia anche perché una politica fiscale che apra spazia lo sviluppo
Colpisce politicamente ineluttabilmente
Una certa tutta quella che è la proprio politica previdenziale resta un fatto anche se D'Alema dice che per ora non si non ci riproponiamo i problemi della previdenza resta un fatto che la spesa previdenziale è più alta
Della spesa pubblica e incerto
Dirle e la porta restio delle voci della spesa pubblica che se non affrontiamo il i temi della previdenza non troveremo spazi per una politica del lavoro e per una politica di detassazione di tassazioni più basse indispensabili per lo sviluppo questi sono temi che con i quali noi ci troviamo
A confrontarci e che ineluttabilmente non possono essere affrontati soltanto come diceva Giuliano
Né sì né no cercando di contemperare
Anche se la politica alle volte ci spinge a contemperare le cose ma dobbiamo avere ben chiaro la linea di sviluppo altrimenti riusciremo a mantenere un consenso a breve termine ma la sfida riformista a lungo termine sarà per due
Ho terminato ma vorrei soltanto fare un un cenno
Al modo come si svolge questo seminario
Seminario se voi andate
Dovremmo un po'ammodernarci anche per questo
Ha delle grandi fondazioni da dalla Fondazione socialdemocratica dalla Herbert a quelle diciamo democratica americane come l'Aspen
Hanno non si svolgono in luoghi così belli quasi come una chiesa
Ma o comunque presso il partito ma non hanno nemmeno una presidenza
Una platea uno dico una presenza massmediatica di questo tipo si svolgono attorno a tavoli lunghi ci sta tutti seduti attorno
Chi conduce il dibattito che interviene ci sono regole rigidissime per i tempi ma una perfetta uguaglianza e come dire fluidità
Dibattito noi spendiamo a ripercorrere qui qua lo schema questo schema e lo schema della Chiesa che poi i grandi partiti hanno fatto proprio un altare poi ci sono i fedeli ecco è qualcosa più amerei vedere scomparire non solo
Nomina assunta consequenziale ruba ma solo il nomina anche le forme grazie
Io assumo l'impegno i sottoporre alla presidenza non queste
Della fondazione italiani ed europei il tema proposto da Mario Pirani personalmente non condivido le sue considerazioni questo è un aspetto di alcune tradizioni particolarmente ricche per il nostro Paese
La diciamo Ulla diffusa politicità
E la ricchezza di relazioni fra intellettuali e politica intellettuali e masse ma ne discuteremo ora la parola a Vito Gamberale
Buongiorno
Ho ricevuto l'invito a partecipare a questo incontro l'ho fatto con molto piacere
Anche con la consapevolezza però di essere portatore di esperienze aziendali e settoriali e perciò i punti di vista industriali
Mi rendo conto anche che l'intervento del mio orizzonte del mio punto di vista e a breve e medio termine come portata temporale ed è circoscritto all'economia aziendale e settoriale come raggio spaziale
Sì che partecipa a questo incontro non solo perché attratto da una comunanza di ideali
Ma anche perché affascinato dal potere percepire gli orizzonti a medio e lungo termine disegnati dalla politica progressista e dall'economia politica illuminata
E questa percezione l'apprezzo non soltanto come curiosità sociale
Ma anche perché mi permette di acquisire una linea di differimento lungo cui ipotizzare le soluzioni aziendali e settoriali che sono come detto fatti di passi premi che portano al medio termine e che ci proiettano lungo tempo
Quindi un mio contributo limitato nel tempo ma molto ci School circoscritto di carattere settoriale
Partendo proprio dal mio orizzonte
Intravedo dei problemi
Di assetto e di presenza industriale del nostro Paese
Io ho l'impressione che giustamente ci si ritrovi oramai pubblicati e giustamente coinvolti a fare l'Europa
Ma io ho la netta sensazione che si abbia la consapevolezza tutti quanti di non partire da un'Italia industrialmente solida
Certo l'Europa è un obbligo
Ma nel breve e medio termine rimarranno i problemi locali
Che in una dimensione europea possono riguardare l'Italia nella sua interezza dal punto di vista industriale
E allora penso che sia giusto chiederci cosa si possa e cosa si debba fare di diverso da ciò che si è fatto finora
Per preparare l'Italia ad una integrazione più dignitosa e non traumatica con l'Europa in campo industriale
Io penso che da un punto di vista industriale la grande debolezza italiana verso l'Europa la betonella estraneità nella cosiddetta ai tempi cioè nell'alta tecnologia
E nella debolezza emergente
Nei servizi in genere e nelle utilities in particolare
Né mi pare di poter accettare al concetto che in qualche relazione di questo incontro oltre letto che si tende a far passare di una mancata presenza e quindi di una identità europea di una mancata presenze identità europea nei settori avanzati
Io invece ritengo che c'è una parziale ma forte identità della parte forte dell'Europa nei settori avanzati
E l'identità di Francia e Germania dell'Inghilterra di buona parte dei Paesi scandinavi da una parte ed è no una mancata identità una mancata presenza o una debole presenza nei settori avanzati di Portogallo di Grecia e dell'Italia
Con la Spagna oramai a mezza strada tra questo gruppo di retroguardia e il gruppo di avanguardia
Io parlo di hi-tech e di servizi e di utili s'
Come ai tempi di sicuro nei Paesi forti c'è una presenza importante forte nell'hi-tech
Nel nell'information technology nella chimica fine nella meccanica avanzata
E dobbiamo riconoscere che per l'Italia il gatto e si è creato negli anni ottanta novanta
Ho il timore che questo che il Garda è lo stesso che ha appena
Non c'era né servizio nelle utility sa e che si vada creando proprio ora questo gatto con i Paesi forti
Parlo dei trasporti ma parlo delle telecomunicazioni parlo dell'acqua parlo della gestione dei rifiuti della stessa energia elettrica perlomeno in parte
Io penso che questa frontiera dei servizi si doveva e si possa ancora difende si poteva e si doveva pretendere per esempio agli inizi degli anni Novanta un'orgogliosa reciprocità verso i Paesi forti europeo
Invece noi abbiamo declinato in campo dell'economia dei servizi abbiamo declinato il concetto di libera mercati libero mercato come una strana versione di resa
Cioè liberare il nostro mercato anche nel servizio ai soggetti economicamente forti dei Paesi europei più forti senza chiedere progettare condizioni di reciprocità
E così è accaduto nelle telecomunicazioni
è accaduto prima con atteggiamenti Micelli verso il mercato
Poi come effetto di una privatizzazione dovuta sì
Ma che avrebbe dovuto essere fatta in maniera diversa in modo da soddisfare i reali interessi del Paese
Io penso che non si possa dire che per forza tutto ciò che è stato fatto e che ci ha visto responsabili sia stato fatto bene significherebbe cadere nel tocco Matisse e poi la pratica il futuro imminente ci smentisce
Quello delle telecomunicazioni un settore io in cui io penso abbia titola poter esprimere giudizi
Anche se da qualche mese mi sono imposto la virtù del silenzio
Mentre mi pare giusto parlare di servizi più in generale oggi il Paese è ancora un'importante presenza nei servizi e nelle Utilities che va privatizzato ed aperto al mercato
E questa la frase e la fase del breve e medio termine che abbiamo davanti come passo che ci servirà per prepararci ad uno scenario di lungo periodo in questo campo dei servizi che già il più importante dell'economia
Io penso che occorra riavviare la privatizzazione nel servizio
Non è possibile che il Cristo delle privatizzazioni si sia fermato alla sciagurata e bollite alle telecomunicazioni
Occorre stare ma occorre privatizzare occorre evitare gli errori del recente passato
Occorre capire che in Italia c'è una sana e forte imprenditorialità che può crescere
Che può essere aiutata cimentarsi in questa impresa col rigore la serietà che le deriva dall'essere impresa di prima è schietta generazione impedenza impegnata nel lavoro e nel lavoro quotidiano
Per cui dobbiamo impegnare favorire l'integrazione all'evoluzione di questo valido e genuino tessuto industriale del Paese
Sul mercato dei servizi e delle utility chissà avendo anche il coraggio di svincolarci da talune aristocrazie che tuttora in corso
è un pezzo importante del riformismo dell'assetto economico questo dalle della privatizzazione dei servizi da attuare presto in maniera chiara per evitare che si crei un capo in questo caso
Io ricordo che all'alba del Rinascimento il riformismo si affermò in Europa nel campo religioso e in Italia fu controriforma
Vorrei che ora ci possa essere una speranza per l'Italia di partecipare davvero al riformismo economico industriale per lo meno nel campo dei servizi
Ma il riformismo vero non a quello da Controriforma come talune recenti esperienze evidenziano grazie
Grazie ingegner Gamberale
Ora tocca ad Andrea Manzella che ha un tema su cui è distribuito compete costituzione europea Costituzione italiana prego Andrea corrompono subito lo schema presidenzialista su sul secondo lei
Seguendo le suggestioni di Mario Pirani ecco l'unica cosa che non ho capito il riferimento ecclesiale perché io ho sempre saputo che tecniche procedure della democrazia si sono sperimentate per la prima volta negli ordinamenti
E dei monasteri benedettini va comunque da da questo tipo di
Gli interventi che si sono che si sono avuti
E si è capito questo che mai è stato così difficile il rapporto tra politica istituzioni come come adesso perché la politica da sempre abituata
Alla forma stato ora deve tener conto di un duplice complicato rapporto istituzionale il rapporto con le istituzioni sovrannazionali comunitarie il rapporto con le istituzioni nazionali
Ma sarebbe profondamente sbagliato concepire questo duplice rapporto come discontinuità e separatezza perché il rapporto è duplice ormai il circuito istituzionale e unico e questa unicità progressive gli ordinamenti e la risposta della politica
Ai fenomeni di sovranazionalità economica finanziaria tecnologica che tendono a far coincidere la organizzazione della società laddove sono le centrali della produzione e del consumi
Abbiamo dunque la necessità di un nuovo costituzionalismo
Che proviene e e che segue i caratteri propri della sovranità
Del sovranazionalità comunitaria
Questo modello istituzionale europeo che tende però a farsi modello generale e che passa per far sì che sono il deperimento dell'autonomia costituzionale nazionale
La formazione di un ordinamento costituzionale contratti di sovranazionalità e tratti di nazionalità che sono in sé legati da Roma
Dalla necessità intima di coerenza cioè la coalizione alla
Alle convergenze finanziarie rimaste crea una coazione più generale al di là del fatto economico e finanziario
E in questo contesto via la coesistenza di tre fenomeni che altrimenti sono inconciliabili tra loro cioè la istituzionalizzazione progressiva di funzioni
Statali che divengono funzioni del dell'unione abbiamo parlando
Richiamava poco fa il fenomeno la sovranazionalità monetaria
Ma abbiamo anche il fenomeno delle politiche dell'occupazione Dassù parlava delle politiche la difesa porte Sciacca ha costituito una tappa importante col cambiamento di
Di cultura britannica in questo campo
Abbiamo
E il l'assunzione vi fu un Cioli comunitarie da parte degli stati
E nazionali e l'affioramento H funzioni comunitarie di essere di organi statali come l'intersezione tra Parlamento europeo e Parlamenti nazionali che sempre più evidente il fatto che e e venga riproposto con forza il tema della della sussidiarietà ma poi abbiamo questo emergere del cittadinanza
Europea
Che cerca affermazione in questo spaccio progressivo di libertà di sicurezza di cooperazione giudiziaria che uno dei fatti che
Fondanti dell'ordinamento dell'ordinamento europeo non solo qui c'è anche pure uno spaccio politico
Di cittadinanza che si fa affermando con la sempre maggiore transnazionalità dei partiti politici
Eccola non è l'idea di elezioni al Parlamento europeo che sono congiunte alla elezione di organi dell'esecutivo il presidente della Commissione ora il convivere di questi tre fenomeni la sovranazionalità crescente ma anche la fase la la la la perduranza degli Stati nazionali e insieme l'affermarsi di questa la cittadinanza europea come messo istituzione tra tra tra l'Unione e pistacchio nel convegno di questi tre processi provoca
Contini fenomeni di fertilizzazione gli istituzionale tacita cioè vi è una continuità di riformismo contro la vecchia discontinuità del revisionismo costituzionale che che che avveniva per per farti diplomatici per trattati per il clamoroso esempio e è stato il trattato ultimo di Amsterdam ma ci sono ancora le lamentazioni sulla delusione di Amsterdam
Come se le riforme avessero può forse avessero potuto farsi prima e distaccate dalla gigantesca riforma istituzionale che invece è stata la l'introduzione dell'Euro abbiamo avuto direi una naturale fecondità istituzionale dell'Euro che ha
C'è il problema della rappresentanza esterna della zona Euro rispetto alle altre istituzioni finanziari internazionali abbiamo l'idea di governo economico dell'Europa appuntato sull'Ecofin che non riguarda non solo una rilettura dei trattati quindi delle norme dei Trattati che mostrano nessun volto che non si era percepito ma anche il l'affidamento del problema dell'occupazione coordinamento
Europea e questo porta anche ad una nuova questa fecondità istituzionale l'Europa ma anche ad una nuova centralità del parlamento europeo che diventa il punto di intersezione i due responsabili due i rapporti responsabile Vespa l'abilità diciamo per spiegazioni per motivazioni rispetto alla politica della Banca centrale europea una responsabilità politiche avere però per rispetto al consiglio i e economico e e questo strappo violento verso l'alto d'altra parte acre determina la necessità di un nell'interpretazione
Del principio di sussidiarietà
Non solo nel senso di Paul Weller radici di riscoprire le radici del dell'Unione negli Stati nazionali ma anche nel senso che il principio di sussidiarietà introduce nell'ordinamento complessivo
Del della comunità
Quindi un principio di di competitività
Di concorrenza di qualità normativa di gruppi a velocità differenziati che ora a tutto questo si legge la questione costituzionale in Italia
Che che non si può vivere nei niente imeni autodichia nel fuori dalla storia concreta delle istituzioni europee che non è il solo storia cartolare di trattati ma è anche soprattutto storia di a chi comunitario di acquisito comunitario in fondo
Nell'ordinamento europeo si riscopre il senso della consuetudine al di là del diritto non scritto che è stato un fattore rivoluzionario di processo per tanti secoli in in Europa e allora la riforma costituzionale italiana deve sulla riforma
Per consentire un vecchio come espressione orribile ad incasso
Ad incasso ad incastro giurare a costituzionale più guasta che riguarda sia la forma di governo e Pisicchio il nei vertici europei si sta Welteke la si sta verificando in Europa la Dirty schizza azione della decisione politica
Sempre più i vertici europei il vertice dei capi di Stato e di governo assumono funzioni che prima erano dei consiglieri i settoriali dei consigli dei ministri
Demoni stili settoriali come se e l'ordinamento europea avesse bisogno sempre più accentuatamente di una sintesi di ultima istanza
Di una forma di certezza del diritto e e questo che cosa significa che chi sta lì nei vertici
E ha anche una necessità di i di di di sintesi rispetto rispetto ai ministeri specie una necessità di poteri del Presidente del Consiglio
Rispetto c'è una necessità di stabilità ricordo per per brevità l'editoriale del del mondo e che diceva beh insomma il problema della stabilità italiana quando Rifondazione ha fatto la crisi non riguarda solo l'Italia ormai un problema europeo quindi italiani lo sappiano che la loro instabilità ormai e instabilità europea
Riguarda la forma di Stato concludo immediatamente che non può essere diversa
Dalla forma policentrica della comunità sovranazionale in cui e e incastrata e quindi fare rivivere quelli che sono i giacimenti storici delle autonomie
Territoriali e direi che c'è più
C'è più natura istituzionale dei nostri distretti industriali di quanto ci siano n astratte filosofie
Federalistica la forma infine dalla funzione pubblica cui accennava un momento fa Gamberale ad andare a standard europeo ossia che si tratta della previdenza sociale ha ragione Giuliano Amato quando dice il lavoratore che circola i loro qua deve essere sicuro di portarsi dietro
Anche la funzione sia che riguarda la gestione mi ministeriale e dei venne Never nostri rappresentanti nella comitologia sia che ritratta sia che si tratta della giustizia che è un servizio che è un servizio che interessa milioni di di cittadini che migliori il preside completamente diverso dal racconto consueto che che leggiamo sui i giornali qui della questione la giustizia in Italia insomma la questione costituzionale italiana e un interesse nazionale nostro
Ma il suo destino i suoi sbocchi non sono più interamente italiani grazie
Ora tocca a Giorgio Ruffolo
Gli indirizzò dello sviluppo
Presidente mi consenti di parlare dall'altare anziché dal podio si sono legga
Ma a questa mia relazione che riassumo molto brevemente ciò premesso una nota domanda di Bernanos correre correre ma dove uno potrebbe dirmi ma guarda che stiamo rallentando la crescita
è e il fatto è che anche questo anche questo non è affatto bene la mia tesi non è è abbastanza ovvia non è che la crescita è troppo rapido troppo lenta
E che la crescita una direzione sbagliata e che le tue contraddizioni finiranno per pregiudicare la soprattutto per frustrare la in termini di benessere
Riassumo rapidamente questo ragionamento alla svolta di questo secolo l'umanità è giunta ad un livello di potenza tecnica che storicamente davvero incomparabile
Che le ha permesso uno sviluppo prodigioso nei Paesi più avanzati ma per la prima volta in questi ultimi decenni un miglioramento delle condizioni materiali anche nel resto del mondo
Questa potenza rischia di uscire di controllo su vari fronti di sregolatezza sregolatezza ecologica sregolatezza internazionale di interdipendenza ingovernabilità sregolatezza sociale di coesione
Essere all'altezza morale di di di contraddizione tra prassi e senso
La risposta della destra moderna questa sregolatezza e di affidare la regolazione al mercato all'istituzione mercato
Ora il mercato noi sappiamo che un prodigioso motore dello sviluppo ma è un pessimo regolatore sociale
Quanto alla sinistra abbandonato da tempo i progetti Palin genetici illuministici o marxisti ci per una mitologia diciamo minore
Una crescita regolata dallo Stato
Questo questo obiettivo a due condizioni di successo uno che effettivamente la crescita si traduca in benessere
E secondo che lo Stato sia in grado di regolare la crescita lo Stato nazionale mi pare che queste condizioni si sono realizzate nei due decenni del brevissimo secolo socialdemocratico i decenni cinquanta e sessanta
Si sono realizzate perché in quel paradigma fordista
Tutte le grandezze economiche per così dire procedevano mono tonica mente nella stessa direzione produzione produttività salari profitti la stessa spesa sociale
In modo proporzionale dagli anni settanta in poi è avvenuto qualche cosa di assolutamente nuovo
Questi grandezze hanno cominciato a divergere a dire e tenerle insieme in un fascio di sviluppo socialmente soddisfacente è diventato un'impresa estremamente arduo sono emerse le sregolatezze e queste separatezze rischiano di pregiudicare la stessa cresce ma se crescita e benessere non sono più sinonimi
Abbiamo bisogno di un nuovo indice dello sviluppo questa e dobbiamo ricominciare da qui
Forse abbiamo un indice bugiardo come i battiti patrioti boemi spostavano le le targhe per distrarre deviare degli le le le le le le divisioni corazzate del Cominform
Forse noi siamo nella condizione di se seguire segnali che non ci portano dove vorremmo allora abbiamo bisogno da una parte i nuovi segnali il PIL il famoso pile diventato un idolo bugiardo
Dobbiamo costruire un nuovo indice di sviluppo e questo non è affatto un problema tecnico degli statistici e degli economisti c'è un problema politico
Si tratta di effettuare delle opzioni
Si tratta di affittuari di effettuare delle scelte politiche tra alternative che sono in parte conflittuali che implicano dei costi sociali dei costi politici occorre farle queste scelte in modo esplicito e in un dibattito democratico
Sarà dunque un indice composito quello del Obiettivo di sviluppo come dicono gli statistici un vettore non un numero semplice abbiamo bisogno di altri temi di Luna nuova bussola che indichi la direzione desiderabile e possibile questo per il primo problema dove andare correre ma dove e poi c'è il problema come regolare
C'è il problema della regolazione
Ora da tempo credo che abbiamo appreso che la risposta giusta non è né quella statalisti che ha né quella della deregolazione mercatisti GA
La risposta sta permettetemi di usare una parola non tra indie come è stato detto sta nella programmazione
Negli anni Sessanta fu posto questo problema di regolazione democratica di un'economia di mercato
Concepita allora in un proporrà di Crema produttivo fordista e in una concezione marcatamente
Nazionale statalista fu travolta dalla crisi del modello fordista e del compromesso socialdemocratico dalle nuove ondate di innovazione tecnologica dalla mondializzazione dei mercati
La programmazione stranamente è stata oggi ripresa dove badate un po'negli Stati Uniti negli Stati Uniti ci sono dei c'è un modello americano di programmazione della spesa pubblica che faremmo bene ad imitare una volta tanto bisognerebbe imitare i modelli americani
Un modello americano che permette di finalizzare la spesa pubblica
Quando invece da noi si seguono ancora modelli trogloditi ICI di costruzione dei bilanci dello Stato e della pubblica amministrazione
è appena il caso è appena il caso di dire che adottare la programmazione non significa affatto estendere il settore pubblico il rapporto e e da e e e variare il rapporto tra Stato e mercato a vantaggio dello Stato emerge nel nostro tempo una articolazione istituzionale sempre più marcata basata piuttosto su tre sistemi economici l'amministrazione il mercato e l'economia associativa non necessariamente distinti ed esclusivi
Ma utilizzabili anche in forme cooperative e in forma integrata in altri termini mi pare che la dicotomia Stato mercato stia svanendo per lasciare posto a forme più articolate e duttili che possono e debbono essere regolate
La loro integrazione esige tuttavia una chiara finalizzazione delle attività una programmazione di obiettivi
Una programmazione di regole vorrei sintetizzare in poche sentenze questa questa questa modesta tesi
A me pare che la sinistra non abbia una bussola nonché l'abbia persa ma certamente non è a una nuova rispetto a quelle che sono state le sue caratteristiche
Nel tempo passato
Ha bisogno di riconoscersi e di farsi riconoscere in un progetto di società Giuliano Amato diceva in un disegno del futuro
Ha bisogno di costruire un nuovo sistema di regolazione dell'economia di mercato
Non deve regredire verso l'erogazione rigidità dello statalismo
Non deve annegare nella deriva privatistica e mercatisti
Altrimenti i suoi successi i successi che ha avuto anche negli ultimi tempi importantissimi risulteranno effimeri
A me pare che il progetto possibile l'utopia concreta come si diceva una volta deve risultare dalla convergenza di scelte etiche di un programma scientifico e di un progresso e di un processo democratico grazie
Grazie a Giorgio Ruffolo
Ora darei la parola a Silvano Andriani e a Domenico Siniscalco nell'ordine
Roberto prima focalizzare un aspetto della relazione
La finanziarizzazione dei sistemi economici
Tema sul quale in passato si è discusso molto
Adesso non se ne parla quasi più
Eppure il fenomeno è imponente
E credo che legittimi una domanda
E possibile realizzare delle politiche di sinistra in un contesto di così marcata finanziarizzazione
Se noi dobbiamo risponde dovessimo rispondere guardando al passato
A questo secolo dovremmo rispondere negativamente
Credo che crudo Philibert il tapping sia un personaggio emblematico grande teorico della finanziarizzazione
Che da ministro dell'economia di un governo socialdemocratico fu travolto da una crisi finanziaria
Quindi bisogna cambiare qualcosa
A partire dall'analisi
Meno ideologica
La finanziarizzazione non è la finanza non è una escrescenza
Sulla parassitaria sul corpo dell'economia reale
La finanza la finanziarizzazione ha origine proprio da alcune grandi tendenze dell'economia reale
La mondializzazione genera inevitabilmente finanza
Le privatizzazioni generano finanza
La trasformazione dei sistemi previdenziali i sistemi a capitalizzazione c'erano finanze tutti tutte tendenze positive
Ma anche l'inarrestabile crescita del debito pubblico il rapporto debito pubblico PIL nella media dei Paesi dell'OCSE e raddoppia
Nel corso degli ultimi vent'anni
Genera finanze
E tutta questa grande massa finanziaria a sua volta retroagisce sull'economia reale
Influenzando la per molti aspetti
L'influenza la stabilità
La distribuzione del reddito
La proprietà e quindi il controllo delle imprese
Stabilità
Basta guardarsi intorno
In poco più di dieci anni tre grandi crisi finanziaria trascura quella del novantadue che fu una crisi valuta sostanzialmente
Quella le ottantasette partita da uno stretto ha coinvolto tutte le borse mondiali e ha ferito gravemente l'economia giapponese che ancora adesso non si vive non si risolleva dalla stagnazione che cominciata
Nel novantacinque dal Messico allestito tutte l'economia dell'America latina è stata bloccata un intervento del Fondo monetario
Quella attuale ha già coinvolto tutte le borse mondiali ha mandato in recessione metà del pianeta
Influirà indubbiamente anche sull'economia europea
Mi fa piacere che qualcuno cominci a dirlo perché è bene che la gente sappia che il novantanove se non altro il novantanove non sarà quello che c'eravamo aspettarti
Sta cambiando la geografia politica di parti importanti del mondo
Stata prendo laddove si discute seriamente purtroppo non in Italia di queste cose è un grande dibattito
Sul modello di mondializzazione guidato dagli Stati Uniti che è prevalso nel corso degli ultimi rispettare
Naturalmente in questo caso i primi problemi riguardo la bile politiche macroeconomiche che già cui già padovano ha fatto riferimento e credo poi investì anche diciamo le istituzioni che regolano l'economia mondiale forse dovremmo ricordarci di alcune idee di Keynes che furono accantonate allora e che oggi tornerebbero anche boh
In ogni caso credo che la prima questione che è stata messa in discussione riguarda la mobilità dei capitali
C'è un dibattito aperto su questo
Io penso che sia piuttosto ingenua l'illusione che il ma il una liberalizzazione totale e istantanea produca la massima accelerazione nella concrete internazionalizzazione
Dei mercati questa è una cosa un'illusione che è stata smentita in passato e rischia di essere laici di tipo i Paesi del Sud-Est asiatico tre minacciò di richiudersi
E la Cina che è stato il Paese che ha assorbito il maggiore afflusso di capitali dall'estero e meno risente della crisi non ancora una moneta convertibile
Non è una cosa priva di senso distinguere tra movimenti di capitali a breve e movimenti di capitali a lungo termine tra movimenti speculativi investimenti così come non è privo di senso distinguere tra liberalizzazione dei servizi finanziari e movimento di capitali
Da questo punto di vista proposte sono state fatte già a suo tempo da Tobin Stiglitz da questa corrente neo keynesiana ci sono proposte
Anche oggi in piedi e credo che di queste cose bisogna bisogna discute
Questa crisi finanziaria non ha all'origine del deficit pubblici o inflazione
Alla sua origine un cattivo ed eccessivo indebitamento di soggetti privati
Realizzato attraverso i sistemi bancari
Non è un caso che i sistemi bancari sono l'epicentro di questa crisi
E non solo quello dei Paesi emergenti
Il salvataggio del sistema bancario giapponese costa ottocento mila miliardi e il fallimento della eclettici
Ci ha mostrato una su una realtà sorprendente
Di garantire onorate banche americane ed europee che si comportano come che ci fa un se come istituzione altamente speculativo sollevante immediatamente un problema di trasparenza e di controllo palpa che poi ci siamo accorti che alcune banche centrali hanno fornito mezzi e uomini a questi e ci fa un sia esso debba si solleva drammaticamente la domanda chi controllerà di controllo qui ci sono una serie di proposte
Che vanno agli estremi da quella di redistribuire il rischio attuale tra le banche in modo da consentire un controllo reciproco
A chi in bocca delle nuove funzioni di vigilanza da parte del Fondo monetario internazionale idea suggestiva ma che richiederebbe una radicale riforma del Fondo monetario internazionale visto come sono andate finora le cose
Distribuzione del reddito
La finanziarizzazione produce due tendenze
Un aumento della disuguaglianza nella distribuzione del reddito perché la ricchezza patrimoniale sempre più disuguale
Del reddito spesso
E un mutamento nella scala dei valori
Perché
La il il il i la meccanismo riceve a contenere i costi quindi le retribuzioni da una parte e dall'altra parte la promessa di alti rendimenti del capitale Gennaro la convinzione crescente che attraverso una buona gestione della ma della denaro piuttosto che attraverso il lavoro che si può partecipare
Alla distribuzione nuovo reddito proprio ora poiché non siamo in grado e non voglia frenare per i motivi che ho detto questo processo di finanziarizzazione
Bisognerebbe concentrare l'attenzione sulla possibilità di modificare la distribuzione della ricchezza finanziaria
Favorendo tutte quelle politiche che facilitano l'accesso dei lavoratori alla distribuzione ricchezza può non si finanzia quindi guardare con molta attenzione alle nuove strutture retributive che danno un'importanza crescente alla parte variabile del denaro collegata a l'andamento delle riprese a tutti i meccanismi di partecipazione dei lavoratori alla formazione del capitale dell'impresa attraverso autofinanziamento e chi può escludere
Che una parte dei flussi ai fondi pensioni nascano da flussi di titoli derivanti da distribuzione di utili
Nelle impresse a favore dei lavoratori
Ultima questione chiudo
La proprietà
Qui credo che
La Finanziaria azione produca di per sé già un fatto positivo
L'esistenza di grandi mercati liquidi
Mobilizza il il fattore in trent'di fatto l'imprenditoria alle perché non c'è solo problema di mobilità del lavoro c'è e soprattutto un problema di mobilità del fattore imprenditoriale
Naturalmente crea le condizioni per questo che è anche la condizione per che per facilitare il passaggio per esempio a formazioni publico
Perché tutto questo però si traduca in realtà credo che bisogna fare attenzione al modo di funzionare degli investitori istituzionale
Al modo commessi si rendono attivi nel cambia re inutile citare casi che abbiamo sotto gli occhi nella nella formazione nemmeno agilmente nel cambiamento delle direzioni
E bisogna guardare e concludo anche a tutti quei meccanismi finanziari che facilitino la nascita di nuovi imprenditori
La Silicon Valley non sarebbe mai sorta se non ci fossero state delle istituzioni finanziarie che hanno consentito a gente che aveva soltanto delle idee uscendo da università di diventare imprenditore
Questa tematica insieme all'altra che deriva dalla consapevolezza che il il ma la modifica delle dei modelli organizzativi delle imprese attraverso una spinta al decentramento sta decentrando la funzione imprenditoriale anche Ali all'interno delle grandi impresse tutti questi fatti dovrebbero forse indurci a rifondare su basi completamente nuove un discorso di democrazia economica
Che una volta era uno dei temi cari alla sinistra grazie
Grazie Andreani e ora Domenico Siniscalco
Si prepari Antonio Maccanico
Grazie molte anche per l'invito a discutere di questi temi io non avevo preparato una relazione ma reagisco alle cose che ha detto Amato in apertura non ho tutto veramente e a quelle che diceva adesso Andreani
Amato ha posto un dito su un punto che mi pare molto importante che il fatto che la sinistra riformista in Europa tende a discutere abbastanza poco relativamente meno
Dei temi di carattere sovranazionale e istituzionale no fondo monetario costruzione di nuove istituzioni sovranazionali
Questo a mio parere una lacuna nella mia esperienza una lacuna molto grave o abbastanza grave perché quasi tutti i problemi ormai sono problemi che hanno una dimensione sovranazionale
Lo è sicuramente l'economia lo sono i movimenti di capitale di cui parliamo adesso lo sono le migrazioni che non sono altro che movimenti di popolazione
Di lavoro
Lo è la criminalità organizzata e così via e se noi lasciamo la soluzione di questi problemi sovranazionale alla somma di tante piccole decisioni nazionale scoordinato ovviamente andiamo poco distante
E soprattutto è molto inefficiente affrontarle
Tre temi soltanto per illustrare la questione prima proprio questo
Dei capitali dei movimenti di capitali nella crisi finanziaria che stiamo vivendo
Allora la comunità internazionale sta facendo sosta non non vado alla genesi della crisi sappiamo tutti che è un misto di assenza di regole e movimenti di capitale a breve troppo ingenti
Tanto che la crisi ha colpito particolarmente proprio quei Paesi che erano stati ricettori di grandi afflussi di capitali quando è girata l'aria avevano costruito dell'economia tutte basate sul credito e queste economie sono crollate miseramente con delle recessione dell'ordine quindici per cento
E addirittura le caso che la Russia con una recessione del quarantacinque per cento cumulata dal mille novecentottantanove provato immaginare cosa vuol dire tagliare dalla metà R. Rizzo provoca
La popolazione era abbastanza costante allora le dicevo le soluzione che tutti stanno studiando sono sostanzialmente due
Quella del G7 che stiamo mettendo a punto stanno mettendo a punto in questi giorni e che una cintura di sicurezza molto ampia di cui viene adottato il Fondo monetario per prevenire le crisi si parla di centocinquanta mila miliardi
E la seconda meccanismi per in qualche modo rallentare i movimenti di capitale a breve
Quindi se facciamo una metafora automobilistica rallentiamo la velocità ci mettiamo delle cinture di sicurezza speriamo che gli incidenti futuri si verifichino meno che siano meno gravi
Tutto nell'idea che la globalizzazione è un fenomeno che non si può rallentare che nostro che non si può contrastare con cui bisogna per forza convivere ecco io credo che la sfida della sinistra sia di tutti i governi dei Paesi industriali si esattamente opposta cioè si debba capire che la globalizzazione
Non è una cosa che c'è con cui bisogna in qualche modo convivere ma che l'unica soluzione possibile ai problemi della diversa dinamica del reddito e la diversa dinamica della popolazione tra Paesi
Il mondo semplifico fatemela passare grosso modo diviso in due parti ci sono ottocento milioni di persone che vivono nei Paesi ricchi sono ricchi sono longevi sono vecchi siamo e lavoriamo sempre meno
Produciamo siamo molto ricche risparmiamo moltissimo e siamo da una parte dall'altra parte ci sono cinque miliardi di persone questi cinque miliardi persone sono giovani hanno una dinamica demografica elevatissima diventeranno otto e poi dieci nel giro di cinquant'anni
Sono in che appunto in crescita e hanno evidentemente bisogno di investimento tenete presente che c'è un miliardo e duecento milioni di persone che vive con un dollaro al giorno di reddito pro-capite
Allora se da una parte si risparmia non si cresce dall'altra parte c'è bisogno di crescita di investimento c'è bisogno di un mercato che mette insieme le due cose e questo mercato al mercato finanziario globale alla sfida secondo me non è rallentare metterà le cifre sicurezza cosa comunque necessari ci mancherebbe
Ma la sfida è trovare le regole sovranazionali e le regole in quei Paesi come indurre naturalmente certo non imporla
Che consentano di continuare ad avere un mercato globale che funziona in presenza di regole non in assenza di regole per è stata proprio l'assenza di regole l'assenza di certezza contrattuale l'assenza di trasparenza e così via che ha generato tutti gli sconquassi questi avviamenti
Secondo rapida esempio ambiente globale qualcuno potrà reagire con fastidio e c'abbiamo l'undici per cento disoccupazione queste ci parla di ambiente
Però guardate che l'accordo sul clima che si sta negoziando a Kyoto che sta continuando a negoziare e quello che determinerà il tipo di sviluppo come diceva Giorgio Ruffolo
Che riguarda i quattro miliardi di persone che stiamo dicendo
Da un'inondazione dello Yangtze ha fatto un punto e mezzo in di PIL in Cina che è una cosa fortissima peraltro l'inondazione in Piemonte quattro anni fa ha fatto un punto di PIL lo stesso di danni cercare di contrastare queste cose fondamentale
Cercare di indurre uno sviluppo compatibile nelle aree emergenti del Paese è altrettanto fondamentale perché senza sviluppo avremo migrazione di qua come si diceva diceva prima qualcuno il tasso di immigrazione è direttamente proporzionale all'assenza di interessi
Verso quei Paesi aggiungo che a Buenos Aires oggi ieri si sta negoziando questo grande accordo sui meccanismi di flessibilità di compensazione avendo seguito questo negoziato per mestiere questo il modo in cui si aiuterà la Russia perché anziché dare alla Russia i soldi
A fondo perduto generando moral hazard tutti i fenomeni opportunistici che sono alla base delle crisi potremo aiutare a sostenere quell'economia in cambio di meccanismi di sviluppo compatibile terzo e ultimo ma credo che il mio tempo sia verso la fine
E quello del capitale umano
Nel mio mestiere di professore e chi lo fa come me il il tipo di il modo di insegnare sta cambiando radicalmente dal tipo di lezione tradizionale che tutti abbiamo fatto subito
Si passa a modo di insegnare basato moltissimo sulla televisione basa verrete tutti ogni tanto la notte si Tissone col programma incredibile che si chiama Nettuno è così che io stesso fatto peraltro eh oppure si fa per internet
Mio collega Guido Martinotti e Milano ormai dedica a metà del suo tempo lezioni su internet e così via
Questo consente tanto di raggiungere una platea molto più alta a fare lezione ti sentono in quaranta mila anziché in quaranta
Va bene ma forse anche un male ma in secondo luogo permette di raggiungere con queste tecnologie
Paesi che continuano a chiederti formazione e cui fino a ieri rispondere in maniera inadeguata nell'ultimo anno con la fondazione Mattei abbiamo aperto una biblioteca multimediale che riceve questo tipo Hirsi Ali in Siberia
Ne abbiamo aperta una in Algeria ne abbiamo aperta una potenza abbiamo aperto uno in zone dove sicuramente io non sarei andato a far non che io sia un gran pregio voglio dire le persone come non sarebbero attraverso Cuesta
Delle nuove tecnologie che modificano il modo di imparare di assegnare che modificano la diffusione dell'informazione pensate di nuovo e Siberia a Novi Orengo e questa città si posso scade del gas si possono scarica cinque ore da Mosca di aereo e cinquanta ore di treno
Sì posso scaricare documenti del Fondo monetario internazionale
Allora questa dell'informazione e questa della formazione transnazionale ammetterà grandissima concorrenza altro che scuola privata e pubblica evitando in immetterà un tasso di innovazione che secondo me e la terza cosa su cui dobbiamo sfidarsi quindi in tutti questi campi apertura regolamentazione interazione tra Stati sovrane che rimangono importantissimi come effettivamente nuova sfida nuova frontiera grazie
Grazie Siniscalco otto Minotti ha parlato
Antonio Maccanico
Si prepari Andrea Romano
A me pare un'ovvia verità che l'avvio operativo del se la moneta unica
Avrà un impatto non secondario non solo sulla vita delle istituzioni comunitarie ma direi sull'assetto delle cose delle istituzioni comunitarie
E basta pensare alla problema che c'è posto subito
Di di interfaccia politica della Banca centrale europea
Manzella ha ricordato quella proposta che viene da da qui dell'aorta Padoa Schioppa d'altro gruppi riuniti studiosi quali vorrebbero legare la elezione l'elezione europea la nomina del nuovo presidente alle elezioni europee alle indicazione di questo forse con Rocco è implicita in questa proposta l'idea che il la vera interfaccia politica della Banca centrale europea dovrebbe essere la commissione
D'altra parte esiste un'altra scuola di pensiero che dice che invece l'hanno interfaccia politica della Banca centrale europea dovrebbero esserle confini consiglio
Non c'è dubbio che questo è un problema aperto è un problema che si porrà subito
Appena la comasca centrale europea comincerà ad operare io credo che sia ozioso domandarsi se saranno Consiglio europeo sarà il presi il presidente o la Commissione immagino che ambedue saranno saranno interlocutori della banca centrale europea
E del resto nell'ultima consiglio europeo è emerso questa volontà del consiglio di assumere delle linee di politica economica molto precise in dialettica con la Banca centrale europea ma esiste un problema anche del modus operandi della Banca centrale europea
Ho visto recentemente in un articolo di Giavazzi che si teme che la Banca centrale europea possa essere imbrigliata nella sua operatività da Consiglio dei governatori delle banche centrali dei vari Paesi
è una cosa possibile ma anche questo è un problema che dovrà essere affrontato così come dovrà essere affrontato a mio avviso il problema
Di chi stabilisce le parità
Voi sapete che negli ordinamenti interni mentre i tassi di interesse sono competenze del le Banca centrale la fissazione delle parità euro è compito del governo sia pure in dialettica con con le banche centrali
Ecco chi fisserà acquisto
Siamo in una fase nella quale
Sulle minacce di idee cessione mondiale pesa anche la politica monetaria americana che punta e questo momento a un tornado debole
Una moneta che nasce come lei euro e che vuole essere moneta di riserva deve essere moneta forte ma quanto forte
Perché se è troppo forte io credo che
I problemi
Dell'economia mondiale della recessione incombente che gli Stati Uniti cercano di i allontanare da sé attraverso produttori lo strumento del dollaro debole possano essere scaricati sull'Unione europea ecco questi sono una serie di problemi che si troveremo da fan davanti e che dista i Paesi dell'unione europea e gli Stati nazionali dovranno cerca di affrontare di affrontare in sede comunitaria mediati non mai creduto che la costruzione dell'Unione europea fosse un un fatto di indebolimento delle degli Stati nazionali io credo che la costruzione europea sia una prova della vitalità degli Stati nazionali europei che hanno capito
Che questo trasferimento di sovranità era qualche cosa di indispensabile di ineluttabile che bisognava farlo è un segno di maturità
E quindi la presenza delle né consiglio europeo su queste tematiche il secondo me avrà un'importanza enorme molto al di là di quanto i la lettera dei trattati mastri di Maastricht e di Amsterdam potranno stabili
Ma esiste un altro problema quale sarà il ruolo del Parlamento europeo
Non c'è dubbio che s'è trattato di Ama hammam Saddam ma in quello di è quello di di Maastricht e un ruolo del Parlamento è cresciuto
Però io propendo nel ritenere giusta alcune tesi che gli studiosi quali ritengono che in fondo l'ordinamento Costco istituzionale dell'Unione Europea sì una sorta di paradigma di modello di quella democrazia post parlamentare la democrazia organica che pari si affermi o mai dappertutto
Cioè una democrazia più delle organizzazioni che dei cittadini è questa una degli e sviluppi possibili
Cioè
Noi assistiamo alla complessità sempre crescente della vita sociale ed economica la creazione di interessi vastissimi eccetera o confliggenti o convergenti
Prende il processo di decisione politico estremamente complessa
E tale
Che non può essere affrontato nei Parlamenti
Il processo di decisione politica avviene attraverso una serie di consultazioni di concertazioni con organizzazioni con organismi con associazioni e con gruppi di interesse
Per cui
Il Parlamento finisce per essere un po'un po'emarginato d'essere l'ultima istanza di un procedimento già andata avanti e questo è nelle crono europeo è un fatto che
Molto molto accentuato
A quell'ora il problema dei Parlamento qual è il problema innanzitutto quello di rendersi conto di questa realtà e irregolare i procedimenti nuovi che te posso che che queste società complesse regolano
Un altro po'compito è quello di delegare alle autorità quello che può essere deciso in ogni caso questo comporta a mio avviso una grossa presenza adeguato una presenza adeguata dei gli Stati nazionali all'interno dell'unione europea
E sotto questo aspetto noi come italiani abbiamo una grossa debolezza la presenza nelle istituzione europea dell'Italia entro assai poco adeguata
Io credo che sia stato saggio da parte del Presidente del Consiglio nominare un ministro per le
Per lei politiche comunitarie
C'è stata una sostituzione saggia va a questo deve corrispondere anche una
Netta
Differenziazione della politica comunitaria rispetto alla politica internazionale politica comunitari che deve essere concentrata presso la Presidenza del Consiglio
Io arriverei addirittura dire che la nostra rappresentanza presso la comunità dovrebbe dipendere direttamente tra presidenza del Consiglio questo mi sembra un punto fondamentale se non vogliamo che la presenza sia adeguata e sì all'altezza dei compiti che ci sarà
Ripeto noi avremo una fase nella quale ci sarà una necessita di una regolamentazione molto minuta molto dettagliata
Ci vorranno esperti ci vorrà e questo il procedimento che noi abbiamo davanti a noi e per quanto riguarda il Parlamento se noi sia a livello nazionale che a livello comunitario daremo un ruolo nuovo al parlamento ecco deve essere quello di fissazione di obiettivi di medio periodo di fissazione di i traguardi e quello anche di aver operare una capacità di delega ai poteri ai poteri che possono che danno la struttura tecnica perché per per decidere noi avremo dato un contributo serio a questo sviluppo
Occorre che un ripensare all'appunto il ruolo del parlamento ripensare al ruolo
Delle delle sedi decisionali senza escludere questa anzi inserendoli Fo istituzionalmente queste formule di consultazione di concertazione perché questa è la via credo del futuro del non europee grazie
Durante Andrea Romano e caporedattore della rivista dita Europa europei
E membro dell'Esecutivo dell'Associazione Gramsci ventunesima secolo dovuto ho ritenuto doveroso dirlo perché grazie alla sua giovane età
E sicuramente meno noto
Dei
Di coloro che hanno parlato prima grazie
Fra Como
No io vorrei dire che mi pare che tra i tanti spunti di riflessione di questa mattina si possa individuare
Un filo comune
Pur nella diversità di argomenti e di impostazioni in tutti i contributi è stato posto il tema del nuovo profilo che nell'Europa dell'euro viene assunto dall'interesse nazionale o meglio dagli interessi nazionali degli Stati europei
Nell'Europa la moneta unica l'interessi nazionali sono ben lontani dall'essere scomparsi come avrebbe potuto lasciare pensare una lontana visione federalista
Assistiamo invece ad una sorta di mutazione qualitativa del confronto tra questi interessi assistiamo al loro trasferimento in un campo qualitativamente nuovo
Un campo nel quale riprendere dei perdita sui Missiroli la cooperazione europea gli interessi dei singoli Paesi si intersecano che si rafforzano reciprocamente
Modificando in questo modo il profilo stesso della sovranità in Europa
Quella che gli stessi Missiroli Dassù hanno definito come Bruxelles inserzione degli interessi nazionali
Appare come il processo concreto attraverso il quale l'interesse dei di questi Stati
Degli Stati che fanno parte dell'Unione Europea si adegua al nuovo soggetto regionale
Costituito dall'Europa dell'euro
Li conosci mento di questo nuovo quadro qualitativo appare essere la premessa necessaria per fare avanzare nel concreto una politica europea di sicurezza
Una vera identità europea di sicurezza non si raggiungerà proclamando la sua necessità con lanciando volontaristica mente una sorta di grande balzo in avanti sul terreno della difesa comune
Ma contrattando pragmaticamente un consenso reale tra i partner europei
La recentissima presa di posizione di Tony Blair sulla sicurezza europea ne è una prova quella che ha ragione appare a essere una svolta radicale negli orientamenti britannici materia di sicurezza è stata di fatto imposta dal nuovo quadro entro cui si svolge in Europa il confronto tra i diversi interessi nazionali
Rimasta fuori dall'euro la Gran Bretagna di contratta la propria collocazione sullo scenario europeo giocando la carta della sicurezza cercando in questo modo di ridefinire il suo peso in uno scenario strategico che è profondamente cambiato
Io credo che sia compito della sinistra italiana cogliere appieno il valore di questo nuovo quadro
Così come abbiamo colto prima e meglio di altri valore positivo del vincolo esterno rappresentato dalla convergenza dei parametri economici per la moneta unica deve avere il coraggio di stare sulla palla per così dire anche in questo caso peccato cioè del nuovo profilo che assume l'interesse nazionale dell'Europa dell'euro
Dobbiamo farlo io credo anche se ciò implica l'abbandono di alcuni confortanti approcci del passato
Quando ad esempio non parlavamo di interesse nazionale se non per prendercela io credo giustamente con quella provinciale vulgata geopolitica che voleva e vuole anche oggi
Un interesse italiano angusta mente nazionale e fissato una volta per tutte in termini naturalistici
L'interesse nazionale non non è un attributo genetico ma il frutto di una mediazione politica e della capacità delle classi dirigenti di sintetizzare in modo efficace elementi che legittimano il profilo esterno della comunità nazionale
La sinistra può e deve metter mano anche a questo importante aspetto della sua responsabilità di governo
In questo senso la sinistra può assumere pienamente il concetto di interesse nazionale togliendo terreno al provincialismo geopolitico che si pratica in Italia che tra l'altro rischia di non farci cogliere la novità qualitativa del quadro europeo
Superando anche quel generico e benissimo con una compiuta elaborazione delle strategie di sicurezza nazionale
L'importante contributo in questa direzione può venire io credo dalla Fondazione Italianieuropei esplicitamente inserito questo tema nel programma di ricerca
Ma inoltre non è privo di utilità guardare a ciò che è già stato fatto soprattutto nell'ultimo biennio nel campo della politica di sicurezza italiana guardare ad esempio al contributo che è stato dato dal nostro Paese nel campo dell'operazione di peacekeeping
Quali impegno per la costruzione di un nuovo sistema di sicurezza cooperativo continentale
Tutto ciò prefigura nei fatti un ruolo di argine dell'Italia verso i rischi di rinazionalizzazione delle politiche di sicurezza
Insieme ad una sua funzione attiva nella gestione cooperativa della sicurezza europea
Abbiamo già rinunciato nei parchi a quella che Amato efficacemente ha definito come la regola dell'astensione
C'è però anche un'altra conseguenza del modo qualitativamente nuovo in cui si pone in Europa la questione degli interessi nazionali
Una conseguenza di ordine interno sulla quale vorrei in conclusione soffermarmi brevemente
Loro confronto tra gli interessi nazionali impone un modo nuovo di competizione tra diversi sistemi Paese
Lo ha ricordato anche Padoa nella tua relazione quando diceva nel mondo della globalizzazione della bassa inflazione la capacità competitiva si basa su un ruolo crescente della creazione e diffusione di
Intorno può neanche ed esplicitamente un problema generazionale
Un problema quello generazionale
Ho finalmente uscire dalla retorica giovanilistica liberandosi così da quell'elemento paternalistico che ad essa inevitabilmente si accompagna un problema che arriva riguardare direttamente la capacità del nostro sistema Paese di tenere il passo della nuova competizione globale
Perché questo accada non è più possibile ad esempio che vi siano ostacoli all'accesso alle professioni di carattere pesantemente corporativo
O che la riforma del welfare sia rallentata dalla conservazione di dente di posizioni e di privilegi che garantiscono solo che già più che garantito
Ma soprattutto non è più possibile che il tema della formazione il tema dell'education che per tutta la sinistra europea costituisce un centro strategico l'investimento sul futuro se messa in secondo piano
A proposito di formazione tra l'altro dispiace doverlo dire ma o una nota inevitabile avremmo potuto pensare di essere usciti una volta per tutte dalla logica avvilente dello e lei disse in campo universitario
Una logica affermarsi negli anni ottanta questa sì che rappresentano fatta di crimini del comunismo purtroppo anche con la sinistra al governo non ci è stato risparmiato un altro capitolo di questa logica
Disegno di legge sulla pelle disparità che ci laureati è stato approvato all'unanimità
In sede legislativa dalla Commissione cultura della Camera sembra riproporre uno sconfortante approccio i meccanismi di selezione promozione in campo universitario
Inversione di queste e di altre logiche di penalizzazione dell'accesso al lavoro e alla ricerca non deve essere interpretata come un interesse giovanile
E se è interesse del Paese di un Paese che deve competere in maniera adeguata sul piano qualitativamente nuovo in cui si gioca il confronto tra l'interesse nazionale
Esistono anche in questa sala forze intellettuali e politiche che chiedono non di essere ammessa al tavolo ma di contribuire a pieno titolo al governo dell'economia e delle istituzioni
Favorendo così il superamento di una delle più gravi anomalie del nostro Paese
Questo nodo e parte vorrei dire di quelle condizioni essenziali di cittadinanza sulle quali come ricordava Amato deve fondarsi l'ordine morale e civile di cui la politica
Ha in primo luogo la responsabilità
Una simile riflessione sul nodo generazionale che esca dalla retorica giovanilistica e che si concentri invece sui meccanismi di formazione delle classi dirigenti
E quanto viene svolto tra l'altro dall'associazione gran ci ventunesimo secolo ma socio si è ricordata anche da Beppe Vacca e nata all'incirca due due anni fa che riunisce giovani impegnati a vario titolo in esperienze di direzione politica
Di ricerca di governo locale e nazionale te che vuole continuare a contribuire al lavoro della Fondazione Italianieuropei
Ma soprattutto questo approccio esplicitamente inserito nelle linee di ricerca la Fondazione di Tor Italianieuropei
Concludo dunque con l'auspicio che questa linea di attività della nuova fondazione trovi tutto lo spazio e l'impegno che merita grazie
Tocca ora Piero Fassino si prepari Michele Salvati
Ma io credo che dobbiamo essere grati Giuliano Amato per la
L'impianto forte riformista che si è presentato lo dico perché
Gran parte della sinistra italiana si dichiara riformista e pensa di essere riformista ma io credo che essa riformista significa trarre tutte le conseguenze e oggi e i mutati scenari internazionali tra cui appunto il partito nato nel proporsi la sua riflessione
Obbligano a una ridefinizione del rifermento il riformismo che comporta un salto culturale che a me non sembra
Che sia del tutto definitivamente compiuto nella sinistra né nella società italiana
Io credo che il problema che abbiamo di fronte superare per essere coerenti con quell'impianto che io condivido totalmente
E non da oggi
Credo che il problema sia superare definitivamente una cultura protezionistica uso una parola volutamente che non si usa più
Anziché più nessuno usa che ciascuno pensa di non essere protezionista e tutti ci dichiariamo anti protezionistici non è così
Non è così non per buona o cattiva volontà ma perché il protezionismo ha segnato la storia di questo secolo
L'ha segnata nelle sue esperienze più brutali
Quando tra le due guerre l'intreccio tra nazionalismo e protezionismo ha causato le tragedie conosciamo
Ma ha segnato anche le esperienze più felici perché tutta l'esperienza dell'welfare
Ha potuto maturare anche le sue esperienze socialdemocratiche più alte dentro una dimensione nazionale che aveva forti connotati protezionistici
Oggi noi dobbiamo fare i conti col fatto che una dimensione protezionistica non è più
Cover Navile rispetto a tendenze di integrazione di mondializzazione di globalizzazione che ci pongono di fronte a dimensioni quantitative e qualitative dei fenomeni che non sono governabili
Strumenti di tipo protezionistico questa che è una ovvietà varate che non è così poi nel vissuto quotidiano io potrei fare la fare mille esempi di un'esperienza vissuta come membro del governo che si occupava di politica europea quelle comunitarie fino a qualche giorno fa di fronte a ogni direttiva comunitaria io mi trovo ogni giorno di fronte a un gruppo sociale un interesse organizzato che la prima cosa che mi chiedeva era se si poteva rinviare se si poteva modificare se si poteva allontanare la nuova dimensione un riflesso istintivo di difesa di un vecchio assetto di vecchie tutele di una vecchia dimensione che rischia di appunto acquartierati in una trincea difensiva e non svolgerà e quella funzione dirigente che invece una cultura riformista l'ambizione di rappresentare di esprimere
Allora intanto fare i conti fino in fondo con i processi gli scenari nuovi significa sapere che lei euro
E al tempo stesso Omega di un processo ma è anche altri fatti nuove tappe di integrazione Moneta unica significa fiscalizzazione che tenderà a essere fiscalizzazione europea sì è archiviato troppo presto secondo me come un curioso fatto di cronaca l'episodio della parrucchiera di Bruxelles che ha stabilito il suo domicilio fiscale a Londra perché fiscalmente era più conveniente
è uno e moneta unica significa armonizzazione
Del mercato del lavoro e delle sue regole tutta la discussione che noi stiamo conducendo in Italia su come garantire che la flessibilità non sia sinonimo di precarietà non può prescindere
Dal fatto che come la moneta unica le regole di gestione del governo del mercato del lavoro tenderanno essere uniforme
Moneta unica significa armonizzazione unificazione delle forme di finanziamento del welfare e allora anche qui la discussione che noi stiamo facendo danni su come riformare il sistema previdenziale
E la introduzione in Italia dei fondi pensione non può essere letta soltanto ma il fatto che è più conveniente ma come il riflesso che un sistema di unificazione di armonizzazione delle politiche rifinanziamento del welfare su scala europee a partire dalla spesa previdenziale
Moneta unica significa se si vuole che la moneta valga davvero la stessa cosa unificazione delle delle strategie d'investimento
E quindi delle politiche industriali delle politiche del lavoro delle politiche per l'occupazione e avanti di questo passo cioè fare i conti con l'euro significa appunto e con l'integrazione significa sapere che ormai tutte le scelte fondamentali
Che attengono alla politica di crescita e di sviluppo che non vogliamo mettere abbiamo messo al centro dell'azione di governo in questi anni abbiamo riproposto con la formazione del nuovo governo e che sta è il cuore di una politica riformista deve fare i conti con quelle dimensioni e con quello spazio
Che quindi le stragi le strategie vanno elaborate costruite in un orizzonte nuovo che non può essere soltanto l'orizzonte nazionale
A me non pare di vedere oggi questo approccio
Una forte dimensione europea che ha connotato tutto il dibattito che si è stato per due anni in Italia intorno alla operazione di aggancio dell'Euro sia in qualche modo ridotto è stemperato dopo che siamo entrati nell'euro quasi che appunto agganciato all'Euro la dimensione europea fosse come dire compiuta ed esaurita mentre invece l'Euro ripropone su dimensioni più larga e più avanzate nuovi processi di integrazione che tutti richiamano la necessità
Di
Una collocazione in termini di elaborazione di strumenti e di politiche diversa rispetto a quella semplicemente nazionali e questo allora ripropone il problema della il problema politico di come si dà una soggettività politica istituzionale all'Europa e dal tema politiche estere sicurezza comune su come i caratteri che ci ha riproposto Marta Dassù stamattina le questioni della riforma istituzionale alla soggettività politica istituzionale che significa bisogna averlo chiaro però che noi dobbiamo entrare in un progressivo trasferimento di sovranità
Anche questa è un'affermazione non così scontata perché ogni qual volta l'eccetera mo'di fronte a un problema di trasferimento anche minimo di sovranità
Vediamo quali contraddizione qua difficoltà perché la politica estera e di sicurezza comune così difficile da mettere in campo esattamente perché tocca uno degli elementi essenziale della sovranità statale
Uno dei caratteri attorno a cui si è costruito l'identità della sovranità degli Stati moderni
Negli ultimi quattro secoli quindi è chiaro che il problema di come mettere in campo a voi richieste sicurezza una sorta d'opera di volontà politica
Attiene a mettere in campo meccanismi costituzionali di soggettività politica istituzionale che cambiano la sovranità e il suo luogo i meccanismi decisionali quindi un grande problema anche di democrazia
Finisco fare i conti con tutto questo significa anche liberarsi da un altro modo di essere protezionista ed è il modo di guardare alla globalizzazione io
Sposo toto corde non solo tutta la relazione di Amato ma quel rilievo critico che c'era nella relazione di Amato le insufficienze con cui la sinistra guardate guarda tuttora la globalizzazione spesso con una visione manichea demonizza ante e ideologica
E c'è e guardate se un modo come dire un po'più sofisticato di riproporre una lettura manichea della globalizzazione che è contrapporre dimensione dell'integrazione europea processo di globalizzazione
C'è una parte della sinistra europea anche in Italia no che ripropone come dire una dialettica antagonistica tra l'Europa e la difesa del modello sociale europeo la globalizzazione
Quasi che i modelli sociali fossero stati ci fossero uguali a se stessi nel tempo mentre proprio la crisi asiatica ci dimostra come la globalizzazione determina contaminazione di modelli e la globalizzazione determina del modello sociale europeo costruito sul welfare è chiamato a fare i conti con il grande tema della flessibilità
Ma la globalizzazione nel momento in cui esplode la crisi asiatica dimostra come un modello sociale fondato solo sulla flessibilità è chiamato a fare i conti con i diritti la crisi asiatica ci ripropone pene un processo di contaminazione di contaminazione dei modelli e come dunque una rappresentazione della difesa del modello sociale europeo contro il modello sociale o americano giapponese sia come dire una astrazione che non corrisponde ai processi reali la verità è che la globalizzazione obbliga tutti qui come a Tokyo a ripensare ai modelli sociali a costo che era costui a costruire un modello sociale globale che corrisponda alle tendenze alla globalizzazione
Cerro globalizzazione non è un processo neutro nessun processo neutro come non lo è l'integrazione europea come non lo è la globalizzazione va anzi definitivamente superata una lettura tecnocratica di questi processi come neutrali c'è questi processi pro presuppongono una guida politica
Il film è una vittima e una definizione di Fini e di strumenti per il perseguimento dei fini e tuttavia per quanti rischi contraddizioni la globalizzazione ponga badate sono maggiori le opportunità
Ci sono oggi in Africa dodici Paesi che hanno un tasso di crescita superiore al cinque per cento annuo e lo hanno realizzato e stanno realizzando lo no a dispetto dalla globalizzazione ma grazie alla globalizzazione
Perché sono immessi in un circuito globale che offre l'opportunità di investimento di formazione di crescita gigantesco una delle cose più importanti che Ruggiero il direttore generale dell'OMC ha costruito in questi quattro anni in cui è stato presidente del direttore della Cassa ma dal commercio e un sistema informatico globale che mette a disposizione dei Paesi più poveri
Informazioni in grado di accedere in qualsiasi momento a tutte le dimensioni dei mercati e dell'economia dell'economia globale
Determinando così com'
Chiamala bene Siniscalco nel suo intervento no come i processi formativi e informativi sono un elemento di democrazia nella nel mercato globale e che vanno vissuti e praticati in questo modo allora se è così e finisco davvero
Cosa significa il riformismo di fronte alla globalizzazione non solo come mi pare si evinca dal mio ragionamento che il problema non è difendersi ma assumerla e porsi il problema di dirigere così come ci siamo posti prima di dirigere l'integrazione di dirigere la globalizzazione di dargli una finalità
Riformista ma come dire
Fare i conti allora come alcuni grandi noti che abbiamo dato davanti assumerle come forze riformiste
Io credo che quando si parla appunto chiuso
Di anche sul piano dalla globalizzazione si pone il problema della direzione politica e quindi delle istituzioni politiche dei luoghi del governo della globalizzazione allora io dico
Un po'provocatoriamente che la sinistra deve andare al di là della evocazione sul ruolo dell'ONU che rischia di essere Unali è importante loro questa e va da sé ma non è l'uomo di governo della globalizzazione oggi o comunque non è il solo
Guardate che appunto uno dei temi centrali
Del negoziato che si farà di qui al Duemila a cavallo del suono del millennio del secolo in sede UE mezzi
Sarà esattamente la regolazione del lavoro minorile che uno dei pilastri del da dell'azione di Dante in sui mercati vedete come una grande questione sociale diventa immediatamente è una questione di intreccio tra dimensione sociale dimensione economica e assume un rilievo politico enorme
L'Unione europea l'Europa il riformismo europeo assume per esempio una grande scadenza come questa per essere capace di introdurre elementi regolati
Nella fase della globalizzazione
Un altro esempio c'è chiudo
Europa e Stati Uniti sono legati da mille fili di relazione
Talmente intensi da rendere ormai interdipendente le due sponde dell'Atlantico
Bene se ci pensate ad esclusione della NATO che governa una tematica la tematica della sicurezza Stati Uniti Europa non hanno nessun luogo istituzionale oggi di concertazione delle loro relazioni
è possibile affrontare questo nodo
Gli americani lo hanno posto sono anni che pongono il problema di costruire un New Transatlantic market sono forze del riformismo europeo che hanno frenato questa l'affrontare questo questo tema
è capace riformismo europeo e il riformismo italiano è capace di dare un contributo alla a questo tema di affrontare questo nodo perché allora si entriamo nel merito di come si governa la globalizzazione e allora io penso che l'ultimissima frase
Che le scadenze europee che abbiamo di fronte ivi comprese le elezioni europee devono essere come dire il un terre il il occasione per fare avanzare una riflessione e scelte in questa direzione e lo stesso congresso del Partito socialista europeo che avremo a Milano in Italia quindi che un evento per il nostro Paese importante andrà vissuta non solo come come parte sarà ed è vetrina di legittimazione ma come luogo nel quale fare avanzare una riflessione più adeguata del riformismo europeo di fronte a questi temi grazie
Tocca ha ora Michele Salvati
Dopo Fassino bisogna abbassare il microfono
Ma crollato
La voce no proprio avveduto parlare oggi su temi relativi alla Quercia del mercato del lavoro ma oggi c'è un fitto di interventi quindi anticipo molto volentieri un intervento questa mattina perché così l'occasione di
Interloquire con Giuliano Amato che ha fatto una relazione
Di tale fascino tale
Carlo brevità
L'equilibrio
In cui ogni frase praticamente inoppugnabile che a me però ha suscitato alla fine non era certo nelle sue intenzioni come l'impressione che tutto si tenesse si tenesse talmente bene che alcune contraddizioni alcuni contrasti alcuni temi che dovremo affrontare e che non ci che ci trovano divisi probabilmente non fossero approfondito a sufficienza dovrò leggerla ma è un po'l'impressione che ho avuto una lieve una lieve traccia di ecumenismo poi dopo il resto dalla discussione e che mi evocati dagli altri per coloro che sono intervenuti hanno robustamente posto in alcuni conflitti in evidenza allora io vorrei molto brevemente intervenire su due temi dove conflitti ci sono componibili credo ma difficili allora il primo non lo tocco neppure un conflitto che c'ha diviso i tempi recenti tra anche in questo Paese tra coloro che sottolineavano di più il tema delle radici su cui Giuliano ha insistito con particolare forza quindi tema se l'organizzazione il tema del partito il tema delle lealtà primarie
La base su cui si può essere costruita la piattaforma di cui si può partire per costruire un'estesa visione del riformismo ed altri invece che traendo partito da cose che ci diano stesso ha detto cioè fondamentalmente dal fatto che
Le correnti del riformismo provengono da diverse sponde culturale da diversi partiti da diverse diciamo da diversi terreni e che il problema primario
Che operano sia culturale sia un problema proprio di costruzione di un blocco sociale sia quello di unificare le tra loro li hanno trovati in passato diciamo coloro che accentuavano l'uno o l'altro elemento entrambi vere
In passato divisi io spero che questa distinzione in cui ognuno ha commesso delle sottolineature forse eccessive
Si ricomponga
Però un diciamo questo è un tema che va tenuto in continuazione sotto controllo vedi Giugliano la cosa che mi ha colpito che quando tu hai tessuto la sua tela di ragno hai creato questo affascinante disegno dei compiti del riformismo oggi in Italia
Non c'è pezzo del di quanto tu abbia detto che non sarebbe stato sottoscritto dal romanzo da McPherson nota per tornare più indietro ottava filosofi liberale tu hai citato giustamente Luigi Einaudi
è una delle persone meno citato ma più straordinarie della cultura liberale italiano un vero riformista è un profondo riformista
Ora questo noi siamo sempre stati abituati a costi reali come l'idea la sinistra oggi chiaramente un insieme grande il socialismo se vogliamo votare le palle parole un significato e un sottoinsieme di questa sinistra e noi dobbiamo sia per ragioni di onestà culturale di onestà storica
Ma sì anche per ragioni di contatto con diversi ambienti sociali per unificare tutte queste forze no estendersi a tutti i filoni della sinistra da qualsiasi sia l'origine partitica ideologica dal quale si corre questo tema che noi abbiamo davanti
Io spero che l'asprezza di un recente passato siano siano ricomposte ma che questo tema rimanga sempre al centro della nostra attenzione sia per la sua urgenza teorico ideologico
Sia soprattutto per la sua utenza pratica no di entrare in contatto con questo è un tema io credo tu sia d'accordo è un tema su cui diciamo Mario Pirani l'ha accennato anche con grande chiarezza insomma non voglio spendere occasioni il secondo tema secondo punto su cui vorrei invece spendere qualche parola di più se me lo consentite diciamo se vuoi contrasto che tu hai stabilito un certo punto tra potere senza progetto per potere con Progetto è usato il termine faustiano per indicare il primo ho a uno dei libri che mi hanno negli ultimi dieci anni colpito di più è un libro meraviglioso di Marshall Berman che in inglese a il titolo di una famosa frase il manifesto dei comunisti tutto ciò che è solito si scioglie nell'aria
In italiano l'esperienza e la modernità sempre sia stato tradotto in questa maniera titolo anodino
La cosa straordinaria quando riflette su Fausto e sul secondo Faust in particolare che fa o Stoner affatto faustiano nel senso che dici tu
Cioè Faust spera aveva potere e Progetto
Solo che il suo potere Progetto solo che c'è un progetto come tutti i grandi progetti riformisti ci e un progetto costoso difficile e lacerante
Cioè per bellissimo episodio secondo Fausto in cui episodi Filemone e Bauci le cui terre la cui stabilità i cui equilibri vengono distrutti dal grande disegno di Faust gap sostanzialmente cose diverse cioè fare una diga che poi la gara
L'intero territorio in cui sono ora queste Filemone e Bauci e sono i nostri soggetti del welfare o sono i garanti
E le acque dello sui del sei dell'internazionalizzazione se noi siamo riformisti dovranno Invader le loro terre Faust era un è un grande aveva grandi progetti ma i progetti dei riformismi possono progetti costosi e chiunque sottovaluti questi costi e quindi le difficoltà politiche questi costi comportano commette un errore un errore corretti recente commesso ad esempio dal Manifesto degli economisti
Di questo che è stato pubblicato in maniera perché sembra per cui sembra tutto facile semplicemente tubetti un po'di politiche di domanda mette un po'di politica di flessibilizzazione tutti sono felici contenti ma per niente
Ma per niente proprio per la Francia e molto ma molto più duro
A me sembra invece keirin per questo rientro diciamo nella nell'azione che avevo preparato che in questa fase di crescita nei Paesi che hanno superato il Grande Punto all'industrializzazione
E nel quale è in corso un trasferimento di occupazione dall'industria al terziario quasi altrettanto intenso di quello dell'agricoltura l'industria nel ventennio dell'età dell'oro negli anni cinquanta e sessanta
è una fase che se dovessimo sottoposti a questo punto non capiamo nulla che spontaneamente
Con forza spaventosa contrastare le quali difficilissimo spontaneamente tende a creare codici occupazioni o diseguaglianza o tutte e due
Se avviene in un contesto di crescente aperture concorrenza che conduce a ridisegnare in profondità la divisione internazionale del lavoro e vogliamo che sia così perché vogliamo includere incidenti nell'ambito della comunità internazionale
No
No ed espone quindi lavoratori dei settori tecnologicamente meno avanzati alla concorrenza diciamo di salari bassissimi ma anche se restiamo all'interno di settori protetti cioè di settori che non sono esposte in maniera diretta la concorrenza internazionale
Si fa molta fatica a occupare nel terziario privato nelle stesse condizioni di salario di garanzie che gli operai hanno strappato al culmine dello sviluppo fordista
Tutti coloro che cercano lavoro e non è possibile occuparvi nel settore pubblico per ragioni di bilancio questa è la occuparmi nel settore pubblico i lavoratori del terziario e la strategia dei paesi nordici quali stanno soccombente ora sotto i costi e gli oneri
No della di questo tipo di disegno e li hanno occupati a livelli decorosi fissa la come si occupa nel settore pubblico i salari i diritti
La ragione di tutto ciò naturalmente sta nella bassa produttività dei servizi sociali e le persone di cui gran parte dei nuovi addetti andranno a finire specie quelle con qualifiche basse qui
Se noi volessimo fare pagare i salari salari diciamo e diritti da operai industriale a coloro che lavoreranno nel terziario e che l'unica grande assorbitore potenziale di occupazione non metteremo fuori mercato
Questi vediamo completamente fuori mercato questi servizi l'esempio dall'America dall'altro lato è l'esempio che illustra perfettamente Lovano li hanno messi fuori mercato non li occupano situazioni infami
E hanno enorme sviluppo e occupazione ma hanno anche famiglie con due reti di cui uno infame e con alta precarietà
No etero hanno pieno pupazzi e quindi un contrasto c'è e fanno ma l'estensore di questo manifesto ha sottovalutato è un contrasto che ci dovremo anche no
Quindi non dobbiamo sottovalutare le difficoltà politiche
Politiche prima riforme di un riformismo di ottenere insieme elevata occupazione all'americana e condizioni di lavoro europei
Poi e quindi necessario se vogliamo saltare le due cose guardate che lo dobbiamo dire a coloro che ci seguono nel nostro partito
Che dobbiamo devono subire un programma redistributivo dalle delusioni necessaria a compensare le tendenze diseguali Zante di questa fase economica
E questo è un programma che metterebbe a dura prova le capacità politiche il consenso elettorale degli attuali governi europei anche quelli di sinistra
Che già trovano difficoltà notevoli soltanto a limare soltanto a limare i sistemi di welfare e di registrazione del lavoro che hanno ereditato dall'età dello io sono per fare questo grande programma redistributivo
Che può significare un governo con che occupa buona parte da potesse del terziario ad esempio servizi sociali delegati dallo Stato allora coloro alte tasse oppure pura male distruttivo che può benissimo essere compensare mediante sussidi quei lavoratori che in ragione del lavoro che si svolgono sono dovranno ricevere salari più bassi avranno garanzie minore però ai nostri elettori lo dobbiamo dire guardate se vogliamo
Seriamente
Se vogliamo veramente no tenere tutti allo stesso livello certe le fette alle ragioni egualitaria che il messaggio non solo socialista ma anche liberale di sinistra ci impone no lo dobbiamo fare queste e questa non è una cosa facile questa non è una cosa per niente facile esempi di tensioni di contrasti di riformismo duro ed esigente di conflitto
No fordismo è una distruzione creatrice come il capitalismo
E ce ne sono tanti altri questi due di pasta grazie
Grazie a Michele Salvati
Vorrei pregare Giorgio Napolitano di prendere la parola è mentre lui si avvicina al microfono dire due brevissime cose
La prima è che ovviamente Piergiorgio al quale abbiamo chiesto un intervento finale e quindi in qualche modo conclusivo della mattinata che tenga conto di tutta la discussione e di tutti i peli perse non vale la regola dei dieci minuti
Perché così avevamo stabilito come è stata per la relazione
Di Giuliano Amato e la seconda che diciamo la discussione che si è svolta fin qui mi pare che una delle istanze sollecitate da tiranni
L'abbia verificata un passo avanti verso la europeizzazione anche di questa forma italiana di gestione
I seminari con largo pubblico l'abbiamo fatto perché avevamo detto non più di dieci minuti a testa che quasi lo standard europeo degli otto minuti e finora
L'abbiamo l'hanno tutti osservato e di ciò vorrei ringraziarli fin da ora
Nel pomeriggio presiederà Giorgio Ruffolo
Per lavorare altrettanto bene dobbiamo cominciare alle quindici in punto ci sarà poi verso la fine
Con l'intervento del presidente del Consiglio alle tredici e trenta pensiamo di fare un'ora e mezza di Bray quindi più di un'ora d'aria
La mattina e il pomeriggio grazie
Due parole dopo quelle di Beppe Vacca scusami intanto per rassicurare che farò uso minimo della viene elusa concessione che mia riservato il presidente e poi per dire che non ho nessuna pretesa di svolgere un intervento finale coglierò qualche spunto ma qualche relazione e farò qualche chiosa come si conviene a un discorso mi pare di essere stato così
Collocato
Figura vorrei dire a Mario Pirani che esiste anche negli incontri e convegni che si tengono nel mondo anglosassone
Cosa riversa sono i seminari in workshop se e questo sicuramente non lo è e penso che dovrà anche organizzare quelli delle venti persone attorno a un tavolo
Ecco allora benissimo forse se lo dicevi prima Mario
Si risparmiava critiche
Io credo che sia stato e sia molto importante
Ripartire da scenari più ampi e mi pare che questo fosse il primo obiettivo in particolare l'obiettivo di questa prima seduta Ria allargare gli orizzonti dell'impegno riformista sul terreno nazionale ed europeo
Come è ben si sa ci siamo impegnati fortemente sui temi dell'unificazione monetaria con tutto quel che comportava di sforzi intensissimi anche rielaborazione politici non sono tecnici
Di risanamento in Italia ci stiamo impegnando ed è fondamentale che lo facciamo insieme con i nostri partners europei insieme con le forze di governo del socialismo europeo sui temi del governo dell'economia all'indomani
Del decollo
Dell'europa sui temi dello sviluppo e dell'occupazione a livello comunitario ma dobbiamo a mio avviso dare ben più attenzione a tematiche e sfide gravemente trascurate qui nonostante le giustificazioni che possiamo legittimamente dare quella estrema concentrazione di sforzi
Sui temi dell'unificazione monetaria e quindi del risanamento qui dobbiamo segnare un elemento di riflessione autocritica tematiche e sfide gravemente trascurate dalla sinistra riformista e non solo in Italia trascurate anche nei discorsi sulla globalizzazione e sul palco soluzione europea
Non questa mattina perché credo che questa mattina e nel seguito poi di questo incontro ci siamo stati e ci saranno degli importanti correttivi
La relazione di Marta Dassù apposto in modo non convenzionale in modo realistico e puntualmente propositivo
Il tema della politica estera
E di sicurezza comune
E questo è sicuramente uno dei punti su cui deve esserci uno spostamento di attenzione e di impegno l'altro grande tema
E quello della creazione di uno spazio di libertà sicurezza e giustizia
Si tratta di una triglia bene
Molto pensata inscindibile
Secondo l'importante televisione del trattato di Amsterdam vi ha fatto cenno Andrea Manzella
Ne parla ampiamente nella sua relazione Piaggio De Giovanni e qui c'è molto da elaborare
Anche specificamente sul punto toccato nel paper di Dassù e Missiroli del cancellarsi delle vecchie distinzioni tra sicurezza interna e sicurezza esterna
Ben detto
Bisogna però lavorarci molto sopra per
Di parlare contenuti e conseguenze di questa tendenza
Scontiamo innanzitutto io credo un difetto di analisi
Parlo della globalizzazione di cui stiamo sottovalutando alcune implicazioni o meglio alcune facce
Mi riferisco a qualcosa che ben più di un effetto collaterale indesiderato non voluto
C'è una palchetti un'uguale una parte mira ha detto Elisabeth Guigou dal ministro della giustizia
Dello sviluppo nuovo delle relazioni internazionali
La mondializzazione degli scambi economici la mobilità delle persone dei beni l'apertura delle frontiere nazionali rappresentano altrettanti vettori per la criminalità organizzata
Questo è uno degli scenari con cui sempre di più dovremo confrontarci non penso che possiamo espungerlo dal nostro impegno riformista
Quasi che si trattasse di un dover fare per chiunque comunque governo
L'internazionalizzazione del crimine organizzato la crescente diffusione globalizzazione il sofisticazione tecnologica dei traffici criminali
Nessuno attaccati gli Stati democratici gli Stati di diritto fondati su economie
Legali di mercato
E una minaccia insieme in Terna ed esterna come accennava alla relazione di Marta Dassù
E l'altra rilevantissima implicazione anch'essa a mio avviso finora sottovalutata
Da lui
Di un processo di mondializzazione che fatto anche vigna udite possibilità nuove di movimento non solo di libera circolazione di individui ma di movimento di interi gruppi tipo popolazioni
L'altra rilevantissime implicazioni di un processo di globalizzazione che è segnato
Lo ha sottolineato giustamente Giuliano Amato dal tendenziale accrescersi delle differenze
Delle
Differenze
Di reddito di crescita di vivibilità in particolare tra la ricca e progredita in Europa dell'unione e le aree i Bombi che la circondano
è costituita dalle migrazioni io userei questo termine nel senso più estensivo
Fenomeno tra i più complessi e ardui della nostra epoca come si ripete ma spesso si ripete superficialmente convenzionalmente
Che ancora attende di essere studiato analizzato capito nelle sue molle più profonde e nelle sue potenziali direttrici di sviluppo e che va affrontato con grande lungimiranza reagendo a quello spirito di chiusura dai sicurezza su cui puntava il tipo Vito Giuliano credo che sarà importante a questo fine però il cambiamento in Germania già ne stiamo avendo qualche segno
Va affrontato con tutta la ricchezza dei valori di cui la sinistra e porta atterrisce
Ma non beve
Dimenticare di essere portatrice e con tutto il rigore necessario di fronte alle spinte convulse e gestite da organizzazioni criminali dell'immigrazione clandestina
Le risposte le risposte
Alla minaccia della criminalità organizzata e alla sfida non confondiamo i due termini dell'immigrazione anzi delle migrazioni fanno tutte cercate che si stanno cercando
Oltre i confini degli Stati nazionali in politiche comuni dell'Unione e in un ariete ancora più ampia e diversificata di cooperazioni bilaterali e multi laterali
Marta Dassù ha scritto insieme con Missiroli cose che io sostanzialmente condivido sulla crisi sugli equivoci
In un certo senso sull'impasse del processo di allargamento io sono da tempo convinto che sia stato un errore storico rapidamente svalutare il rapporto di associazione e c'è vere anche per calcoli demagogici da parte di questo o quello Stato membro dell'Unione né i rapporti con questo o quello Stato dell'Europa centrale e orientale
E immediatamente lusingare
La pesa di una full membership per tutti la strada in realtà non sarà questa
Si dice giustamente la strada sarà fatalmente quella di uno sviluppo a geometria differenziata a Geometria variabile
E in questo senso però ecco dobbiamo forse anche individuare delle priorità io considero che si sia fatto una scelta molto giusta
Vincolando ma indipendentemente diciamo dall'essere una condizione per diventare membri a titolo pieno pieno dell'unione e già e già un raggiungimento
Vincolando i Paesi candidati dell'Europa centrale e orientale a un patto di tre accesso per la lotta contro la criminalità organizzata ecco un cerchio che fa aldilà dei quindici dell'Unione e che già diventa cooperazione preziosa su un versante particolarmente bruciante
Vorrei anche dire che quello indicato
Nel Pd per Dida sue Missiroli come primo campo di applicazione
Di una politica estera comune e cioè una strategia
Di sicurezza continentale di stabilizzazione democratica di quel grosso arco di crisi che si estende da loro testa al sud est dell'Unione
Non implica però solo capacità di gestione dei conflitti ma anche capacità di concorrere ad una riduzione apprezzabile delle differenze di reddito e di vivibilità
Perché
Senta quei conflitti che fu Nicolò i richiedenti asilo e da queste differenze che sono spinti verso il cuore dell'Europa di immigrati clandestini
Dovrebbero essere questo volevo in sostanza dire
E forse addirittura riesco a non usare affatto dei margini di privilegio
Dovrebbero essere temi e impegni congeniali a una sinistra riformiste
E io invece la vivo molto ripiegata
Su obiettivi di crescita e di welfare troppo interni anche quando si affrontino anche quando si affronti io in termini non conservatori ma innovativi troppo interno all'orizzonte degli Stati nazionali UA quello pur più ampio dell'Europa dei quindici
Sicurezza
Governo dei flussi migratori politiche di integrazione e di cittadinanza
Non sono impegni minori vedi foto il bis
Come oggi di fatto tali risultano spinoso
Che bisogna avere il coraggio di assumere ma non minori
Bisogna superare curvature economicistiche che ci sono state per misurarsi con la creazione di uno spazio di libertà sicurezza e giustizia non si deve esitare come sinistra nel prospettare
Regole vincoli limiti come parte di un'autentica cultura dei diritti e delle libertà
Riformismo deve essere si è detto ritrovata lungimiranza visione di lungo periodo vedete posso dire per esperienza politica personale
Che il in Italia il maggior partito della sinistra
E fino a poco tempo fa dell'opposizione
Ha avuto una storica debolezza
Solo
Di recente superata
Facendo sì
Propositivo e realistico sulle politiche di breve tempo
Ora non beve appiattirsi su queste e deve essere il nostro riformismo principio di solidarietà e il principio di responsabilità tuttavia non solo nella propria casa nazionale ma in un orizzonte europeo e mondiale
Allora grazie per ora tutti ci rivediamo qui alle quindici in punto
Cinque in sala
Prendendo la parola per voi darla subito dopo ricordare che abbiamo i tempi talmente limitati che la mia funzione sarà limitata a quella di Scapin Tirelli minuti
E quindi a quella di orologio orologio
Vorrei non si sente niente
Dicevo che farò la funzione dell'orologio e basta però vi prego di essere assolutamente disciplinati come lo siete stati stamane assicurando il successo alla presidenza di vacca spero che non lo Negretti a me
Militello
Dieci minuti
Lo sforzo che Antonelli ed io facciamo con la relazione che vi è stata distribuita
E quello di individuare alcune proposte
Di politica industriale
Da fare in Italia
Che da una parte vogliono essere compatibili con il quadro semi confederale lo spostamento delle decisioni di politica
Macro economica a livello europeo di cui parlavano stamani
Padoan e Fassino e dall'altra
Queste proposte di politica industriale voi io no
Essere orientate ad uno scopo che scopo politico scopo di governo se naturalmente
Saranno raccolte dall'azione politica dall'azione di governo
Che quello di
Orientare e accelerare la transizione strutturale dell'economia italiana
Persone nuovi livelli di competitività
Per fare questo per assicurare a questa accelerazione della trasformazione strutturale all'economia italiana
Effetti sinergici effetti sistemici
C'è bisogno di una regia
C'è bisogno di una rivalutazione Erri precisazione dell'intervento pubblico rispettoso del mercato ma cosciente
Del proprio ruolo e dei fini che può perseguire del tuo venire di darsi un disegno un progetto
E dall'altra e in ciò mi trovo d'accordo per questo aspetto con quello che diceva salvati accelerare polvere accelerare la trasformazione strutturale l'economia italiana significa prepararsi a gestire contraddizioni
Possenti
Significa mettere in discussione in movimento interessi consolidati
Settore economici da sviluppare ed altri di cui accettare il ridimensionamento significa mettere in discussioni vecchie culture significa mettere in discussione dei comportamenti
Ecco in che modo noi costruiamo queste proposte io naturalmente non percorrevo insieme per la relazione ma estraggo soltanto due questioni
La prima questione e scoprire come sinistra
La centralità dei servizi che sono il nuovo motore dello sviluppo nella società dell'informazione
Passare come anche qui veniva detto stamattina
Dalla centralità dell'industria manifatturiera la centralità del terziario sapendo che i servizi nella società dell'informazione sono diventati da semplice costo per l'impresa e sono diventati invece un mezzo di valore valorizzazione di creazione di ricchezza e di competitività per le imprese
Da questo punto di vista noi affrontiamo la questione di come portare avanti la liberalizzazione e la riorganizzazione di alcuni servizi essenziali
Io qui voglio citare rapidamente i servizi
Della istruzione e della formazione
Della ricerca e della diffusione dell'innovazione tecnologica di cui già molti hanno parlato dalla relazione di Amato in poi
E di cui altri parleranno penso alla comunicazione di Ruberti per sottolineare solo un aspetto su questo punto noi chiediamo di comprendere fino in fondo che se si vuole diffondere ricerca se si vuole diffondere innovazione bisogna affrontare il problema delle piccole e medie industrie
Quindi è una questione di incrementare la spesa
L'ho la pistola di più speso è una questione di una svolta decisiva nell'orientamento della spesa
O si trovano gli strumenti e le politiche per diffondere ricerca innovazione nel grande mare delle piccole e medie industrie oppure qui arriviamo all'uno per cento punto andiamo indietro come è stato detto e non avanti
Secondo punto servizi professionali
Questa è una battaglia decisiva che la sinistra dovrebbe sentire come propria
Che per dirla in estrema sintesi qua c'è un bisogno enorme di adeguare l'offerta alle nuove domande del mercato
C'è un bisogno enorme che i professionisti cioè la classe dirigente diffusa del Paese non abbiano la paura del cambiamento
Ma c'è Tino abbiano la consapevolezza che doveva avere una nuova identità che quella di non poterne imprenditori intellettuali che forniscono appunto elaborano trasmettono vendor un'informazione
Come prodotto intermedio decisivo per la competitività delle imprese
Ora riorganizzare alle professioni con tutte le paure che ci sono in giro i che ordini
Le barriere la cultura di recinti e una grande operazione di innovazione culturale di cui va dato merito al governo Prodi prima che ha presentato un disegno di legge
Il problema poi nelle sue dichiarazioni di aver individuato l'importanza politica ricca sta posti in gioco
Servizi bancari anche qui solo una battuta
E qui noi rischiamo di perdere un enorme vantaggio competitivo del Paese siamo un Paese ricco di risparmio ma la traduzione di questo risparmio ed investimento produttivo rischiamo di affidarlo ad altri illustri concorrenti viva la concorrenza ma Trezzi annuncia questa concorrenza
E secondo asse di intervento che indichiamo e molto più delicato
E vorrei trattarlo nel rispetto dei tempi
In termini se possibile
Perché non mi procuri Dino fraintendimento
Noi prendiamo una posizione netta con la relazione che vi è stata data a favore delle privatizzazioni
Chiediamo siamo convinti della necessità che continui il processo di privatizzazione ancora esistono in Italia zone di monopolio di grande consistenza di forte consistenza però abbiamo il timore la preoccupazione la consapevolezza che si si fanno le privatizzazioni così come si sono fatte con Telecom sinto il processo si blocca e si blocca con ragioni fondate
Perché nel caso di Tele Como che cos'è avvenuto
Per di più in estrema sintesi che si è inventata una strana figura societaria
Una forma ibrida
Di Corporate governance una prassi public company in cui c'è un azionariato diffuso popolare vastissimo che non conta niente recuperano societario
Una frazione
Ristretta nel numero suo colta divisa senza molte sinergie tra di loro a cui è stato affidato il potere di comando
Di quella società che opera in un settore decisivo per l'insieme delle economie Triana e una quota pubblica consistente ma che Silente
Che non ammissioni definite che non ha compiti definiti
Con l'attenzione non siamo nati ieri
E noi sappiamo che tutto ciò a Pietro una spiegazione politica che personalmente io voglio dire che accetto che condivido cioè il governo ha voluto guidare favorire il passaggio di un settore decisivo dall'economia italiana
Affittandolo alle nobili famiglie del capitalismo italiano che in questo modo si sono aiutate a diciamo avvenire insieme all'esperienza del settore dei emigrare verso nuove consapevolezze nuove competenze nuove conoscenze
Creatrice di ricchezza quali sono quelle per esempio delle telecomunicazioni noi siamo d'accordo a favorire questa trasformazione del capitalismo italiano
Però facciamolo in maniera più aperte picchiata
Da cibo la proposta che noi avanziamo
Che quella nella ricerca che percorre tutta la relazione di un nuovo rapporto tra pubblico e privato le cui coordinate sono state oggi dipinte da Ruffolo in maniera che io condivido
E quella di fare alle privatizzazioni ma mantenimento nelle mani dello Stato
Una quota motopesca Pippo Peppa pubblica
Che non si impicci nella gestione che deve rimanere pienamente affidata all'autonomia imprenditoriale ma si carichi di compiti e obiettivi strategici fino a quando ho finito finito fino a quando lo Stato è presente in queste aziende non scalabili non compatibili
E no non non può affittare alla sola impresa che può perseguire sole soprattutto l'efficienza i compiti della sinergia strategica deve farsene carico apertamente grazie
Grazie
Grazie
Giacinto Militello Massimo Paci si prepari per cortesia Marina Salamon
In Austria al vertice dei capi di clan di governo l'accento è sottoposto essenzialmente sulle politiche necessarie alla crescita della domanda aggregata
Intendendo stimolare per questa via il rilancio dell'occupazione
I punti precisi di una politica economica di sviluppo cooperativo tra i Paesi dell'Unione non sono stati evidentemente ancora definiti con chiarezza
E senza questo passaggio è difficile fare previsioni sulla terapia nella crescita e sui suoi effetti in termini di occupazione aggiuntiva
Sembra tuttavia di poter dire che si confida sul ribasso dei tassi di interesse
Sulla riduzione della pressione tributaria sul rilancio degli investimenti pubblici riprendendo le indicazioni appunto già contenute nel piano dello dobbiamo essere consapevoli però che la crescita se ci sarà in Europa non sarà certo travolgente o eccezionali Bruxelles come sappiamo ha rivisto nettamente al ribasso
Le stime di crescita del PIL per il prossimo anno e quelle per d'Italia sono le meno sono le peggiori
Certo qui giocheranno molti fattori anche non immediatamente economici
La ritrovata stabilità politica del nostro Paese
La firma di un nuovo patto sociale tra le parti sociali e il governo
Intesa essenzialmente come patto per lo sviluppo e l'occupazione
L'avvio della nuova programmazione
Lanciata dal ministro Ciampi come iniziativa forte per lo sviluppo del Mezzogiorno
Sono tutti fattori politici importanti che di per sé possono avere un effetto favorevole sulla stessa ripresa economica e occupazionale e tuttavia non possiamo dimenticarci che il percorso di rientro dal debito pubblico richiederà in Italia
Ancora un tempo piuttosto lungo durante il quale la pressione tributaria difficilmente potrà scendere in modo sensibile
Dunque siamo tutti convinti che sia essenziale una politica economica in grado di far crescere la domanda aggregata
Ma
Non si può sperare a mio avviso che la disoccupazione in Italia
Si riduca automaticamente per effetto diretto della crescita della domanda
A questo scopo sono importanti anche e dobbiamo dedicare molta attenzione alle politiche dell'offerta e del mercato del lavoro
Ora l'impressione che sia in questo cambio di atmosfera politica che si respira in Europa
è che la consapevolezza che occorre agire anche dal lato delle politiche del mercato del lavoro
Si sia leggermente appannato o forse sia venendo meno
Si punta tutto in modo un po'è un fuoricorso un rilancio della domanda quasi ad esorcizzare
Quelle politiche dal lato del mercato del lavoro che per molti anni sono state considerate e sono state spesso oggettivamente politiche di destra politiche di deregolazione di flessibilità di precarizzazione del lavoro portate avanti le cover dei conservatori in Europa
Ora se le cose stessero così si commetterebbe evidentemente un errore
Si pensi solo alla natura fortemente selettiva della disoccupazione non solo in Italia
Che colpisce come sappiamo senza menti giovani e donne i lavoratori di certe aree meno avvantaggiate come la Germania Est come il nostro Mezzogiorno anche in caso di una ripresa generalizzata della domanda ci troveremmo di fronte a gravi problemi di mismatch di difficile o mancata corrispondenza tra domanda e offerta e di permanere di sacche di disoccupazione
Ed è qui che devono intervenire
Le politiche del lavoro della sinistra
Che possono svolge un ruolo decisivo non solo per l'efficienza del mercato ma anche sul piano dell'equità fra i cittadini
Ora nel testo che vi è stato distribuito io ceno da alcune di queste politiche qui richiamano essenzialmente due punti quelle relative all'inserimento lavorativo che riguarda gli Outsiders come si dice non solo i disoccupati ma gli esclusi dal mercato del lavoro
E poi
Dirò qualcosa anche su questa questione della flessibilità
Per quanto riguarda gli esclusi dal mercato del lavoro
Sempre più importanti oggi come si sa diventano di misure di politica attiva del lavoro volte a favorire un rapido ingresso un rientro nel lavoro rispetto alle misure tradizionali passive di semplice sussidio o sostegno del reddito dei disoccupati
Su questo terreno sono stati sperimentati diversi interventi di cosiddetto welfare to work
Volti a modulare diversamente i sussidi a sottoporli a volte condizioni più stringenti ma a offrire contemporaneamente servizi di formazione informazione Collocamento più efficienti
Ora in Italia da questo punto di vista siamo più o meno all'anno zero
Il nostro sistema di ammortizzatori sociali e generoso per alcuni del tutto inesistente per altri esso copre oggi solo il venti per cento dei lavoratori
Nella finanziaria si andrà ad approvare c'è una delega al governo perché intervenga finalmente a riformare il settore appunto degli ammortizzatori qui bisogna stare attenti
Perché indubbiamente del lavoro è già stato fatto per esempio dalla Commissione Onofri alla quale anch'io ho partecipato proprio su questo punto specifico Erice sì ridisegnava sui diritti si ridisegna il sistema di ammortizzatori sociali in modo io credo adeguato
Però bisognerà anche riguardare un attimo il problema perché non vorrei che
Come spesso è capitato in Italia noi andiamo ad effettuare una riforma che dopo pochi anni ci accorgiamo dobbiamo rimetterci le mani nel senso che punto bisogna stare molto attenti
A potenziare partendo se volete dal proposta dalla Commissione Onofri a potenziare gli aspetti di welfare to work cioè di incentivo al rientro nel mercato del lavoro e questo lo si può fare però soltanto se l'altra gamba diciamo delle politiche attive funzione quella dei servizi
Abbiamo avuto la riforma del Ufficio di Collocamento dei servizi per l'impiego i nuovi servizi per l'impiego sono stati lanciati
Ma Lush riforma stenta ad essere veramente implementata molte regioni sono ancora in ritardo
Il sistema resta ancora interamente in mano pubblica di privati esitano entrare non c'è una reale concorrenza in questo campo con intervento di agenzie private di mediazione
E dunque invece questo è un un punto cruciale perché avere a disposizione dei servizi che riescano ad orientare ad informare anche le impresa insulti incentivi esistenti per l'occupazione al indirizzare i lavoratori verso forme adeguate di formazione a favorire l'emersione
Altro punto cruciale militari
Questo è un punto molto importante si può creare occupazione da questo lato
Direi quasi anche senza che la domanda aggregata riparte anche se per il caso appunto entrasse in un periodo di recessione avessimo difficoltà poi
A rilanciare la domanda
Io oserei dire so che alcuni amici economisti missile hanno che attraverso questo tipo di riforme l'offerta si può creare la propria domanda
Se non riusciamo immette sul mercato dei giovani formati in modo adeguato diventati si trovano il loro lavoro o se lo crea e questo è un punto che io considero nettamente importante certo non si fa dall'oggi al domani
E quindi c'è urgenza invece stretta a spingere in questa direzione perché mi rendo conto della rischiosità che questo
Anche che cambi vecchi servizi ancora nessuna riforma
Comunque da questo punto di vista la riforma degli ammortizzatori sociali e quella da concretizzare del del Collocamento
Devono essere avviata al più presto possibile certo poco chiedono tempo e quindi e quindi non credo la sonda passati dieci minuti
Nove vaccino brasiliano
E non sono neanche a metà comunque poi c'è la mia relazione è perfetto però mi preme sostenere altri due punti di vista in questo in questo direzione di politiche dall'offerta che possono creare occupazione
Una politica di promozione nello sviluppo del part-time che non è un lavoro a tempo determinato
è un lavoro a tempo indeterminato ad orario ridotto che per uscire dal ghetto in cui sono tenuto fino a oggi in Italia che può diventare una forma di lavoro stabile
Più vicino le trenta che alle venti ore all'estero si parla oggi molto di part-time lungo ed è questa una delle cose che ci differenzia di più dal resto dell'Europa
Nei Paesi dove si è diffuso il part-time e più rapidamente caduta la disoccupazione
E la seconda cosa è appunto una una battaglia una politica di contenimento dello straordinario
Anche questo va fatto subito
Noi assistiamo in questo momento invece in Francia per esempio con l'attuazione delle della concertazione nel campo delle trentacinque ore in Italia con il passaggio alle quaranta ore a una sorta di da Odessa per cui si aumenta lo straordinario duecentocinquanta ore come te tre straordinario sono tante
All'anno lo straordinario va contro gli interessi degli outsider
In definitiva l'obiettivo dell'inserimento lavorativo dei soggetti esclusi su questo concludo che è stato richiamato Damato come compito fondamentale per una sinistra riformista che non si vuole rivolgere soltanto ai ceti medi ha inoltre detto ma che deve porre il problema di una piena cittadinanza feriti soggetti esclusi
Ebbene questo appunto è la sfida più difficile
E non si risolve facilmente soltanto ricorrendo alla concertazione classica perché gli esclusi non hanno i loro rappresentanti nella concertazione
Al di là delle stesse intenzioni del sindacato la voce soggetti esclusi non giunge sui tavoli della concertazione certo al nostro sindacato è particolarmente sensibile a questa istanza ma non è il suo compito in fondo oggettivamente e quindi bisogna che le forze di sinistra che sono al governo corre cercando come giusta la collaborazione del consenso delle parti non applichino tuttavia alle loro responsabilità di indirizzo e di scelta strategica in questo campo
Per quanto riguarda la flessibilità chiaramente non faccio in tempo a parlarne
Perché il però credo che dobbiamo accettare anche in questo settore un modello dualistico in cui da un lato
Ci sforziamo di potenziare la flessibilità interna dei lavoratori già occupati nelle grandi impresa e dall'altra dobbiamo pensare a quei settori di cui parlava salvati oggi a bassa produttività settori dei servizi al consumatore i servizi personali e sociali nei quali dobbiamo orientarci ad accettare una flessibilità numeriche come si dice di entrata uscita dal lavoro naturalmente favorendo al massimo però la mobilità le carriere trasversali la formazione in modo da non dar vita a un dualismo sociale
Grazie grazie
Grazie a Massimo Paci mi dispiace di dover insistere sulla rispetto dei tempi ma vi prego di aiutarmi a farlo
Abbiamo avuto due presentazioni di due comunicazioni relazioni e come stamane da intrecciamo con interventi che sono stati previsti
Adesso da Orla parola a Marina Salamon si prepari per cortesia Luigi Colajanni
Ringrazio per la possibilità di intervenire subito dopo Massimo Paci
Anche perché mentre concordo con un buona parte delle sue analisi sul problema del lavoro
Poi che provengo da da un mestiere operativo nel mondo dell'impresa e cioè dalla gestione del personale nell'impresa esplicito parte di ciò che esporrò è probabilmente Eretico agli occhi di gran parte di coloro che hanno militato nella sinistra ma ho la sensazione che i riformisti al governo in Europa dovranno comunque arrivare
A provvedimenti di questo tipo semplicemente per un problema di mantenimento di garanzie del lavoro in Europa una maggior flessibilità finirà per affermarsi prima o poi in tutti i Paesi cerco di rinunciare a un'analisi colta ma genetica del problema del lavoro
Poiché sono convinta della crescente inutilità degli interventi paghi intorno alle grandi tematiche
I termini macro economici sono ben utilizzati da da molti professori competenti in materia ma in Italia sembrano essere un comodo rifugio
Rispettato e tollerato nei convegni siano essi di convegni di associazioni industriali o di professori io convegni di partiti per evitare di rischiare di fare proposte proprie
Non mi pongo in contrasto in questo spero con le affermazioni di Napolitano è necessario comunque occuparci di temi di lungo periodo e non solo delle proposte mediante ma i grandi problemi quali lavoro società flussi migratori richiederanno una nuova capacità di coniugare politiche di natura economica insieme alla natura fiscale
Insieme alla capacità di analisi del sociale
Amato da ben detto che cito testualmente il problema non è il cambiamento dei fini interpreto questa fase ecco frase come un il problema non è la rinuncia ai grandi principi di giustizia sociale
Che sono certa abbiano animato la vita e il lavoro di gran parte di coloro che sono qui
Ma il problema è rinnovamento degli strumenti per raggiungere questi fini di nuovo cit professor Amato
In risposta a Pirani credo che la giornata di oggi non potesse svolgersi diversamente non potesse essere gestita diversamente
E mi ricollego alla replica del professor Vacca che citava la ricchezza dei rapporti fra intellettuali e politica
Questa ricchezza è un patrimonio in Italia quasi esclusivo della sinistra un grandissimo vantaggio competitivo che il centrosinistra
Ed è un grandissimo fattore di fascino agli occhi di coloro che come noi sono Esterni esterni nel senso che non proveniamo da nessuna militanza politica
Abbiamo operato nel mondo delle professioni e dell'impresa è prudente continueremo ad operare in esso per gran parte nostra vita
Non è solo un problema di quindi di patrimoni intellettuali da sinistra è l'unica in Italia che contiene rigore intelligenza grande onestà intellettuale di questo ce l'avevo in testa quando ero piccola e avevo orrore dei dibattiti e le assemblee scolastiche
Però continuiamo ad operare in un mondo di persone che in qualche modo anche se crescono il consenso politico
A livello progettuale se la raccontano fra di loro scusate la volgarità dell'espressione ma insomma
Ecco non raccontarsi e l'all'interno
Che è assolutamente stupefacente per chi come me non arriva da Roma non arriva da questo milione e non questa cioè sono relativamente pochi rispetto ai a coloro che votano l'aria del centrosinistra
Quelli che hanno deciso di confrontarsi pubblicamente per esempio oggi connesso e che non provengano da questo milieu
Tra sapete benino umidi coloro che hanno provenienza imprenditoriale o comunque nel campo economico li avete visti
Ce ne sarebbero credo molti di più disposti a lavorare non alla ricerca di cariche
Ma
Occorre ricostruire dei luoghi di di confronto di lavoro io credo che la ricchezza progettuale il patrimonio di risorse umane possibile continua a essere sottoutilizzato e questa fondazione la nostra fondazione
Ho altri luoghi potrebbero dovrebbero essere dei contenitori distanze diverso
Una volta credevo si potessero raggiungere obiettivi infiniti Ugo che l'importante fosse l'onestà delle provocazioni adesso mi rendo conto che l'esercizio di un ruolo di governo ministri sottosegretari impedisce di andare oltre in termini di provocazioni credo comunque necessario provocare innovazione l'unico vero riferimento positivo che io ricavo dal mondo delle aziende non è la visuale culturale o sociale di lungo periodo che non c'è per lo meno non è molto presente nel Nord Est dove lavoro io ma l'attenzione al mercato che muta
E questo mercato quello della pubblica opinione dei bisogni non dei bisogni materiali ma dei bisogni
Di vita di valori di evoluzione delle del costume della gente che non vedo raccogliere se non da alcuni mi ricollego all'affermazione di Ruffolo non ebbe la la sinistra non ha una più una bussola non è vero non credo sia questo il salto forte
Di rifiuto non di rifiuto scusate di superamento delle origini di un mondo i cui valori erano il comunismo e già avvenuto si sta perdendo ancora troppo tempo
Però sulla frase Nicola tre fasi Nanni Moretti
D'Alema di'qualcosa che ma che sia di sinistra il problema non è dire qualcosa di sinistra
E smetterla con le discussioni sul chi siamo e dove andiamo cioè c'è un profondo valore in questo presente Amato cerchio va va chiarito vanno chiariti molti equilibri ma è cosa ben diversa dal problema della progettualità
Che non riguarda quanti Dinoi non fanno parte di questa storia chiunque a Bari meno di quaranta anni non non può farne parte se non ha militato Ignis
Per esempio la necessità suo esempi concreti la necessità di legiferare sulle trentacinque ore in cui molti dei presenti sono stati forzatamente coinvolti o l'emergenza lavoro in Meridione
Devono escludere non possono escludere cioè la necessità di riprogettare sperimentare anche per aree geografiche limitate in materia di lavoro dei giovani per esempio il tasso di disoccupazione giovanile in Italia cresciuto drammaticamente
Oggi all'intorno al trentaquattro per cento
Del totale dei giovani nel novantadue del ventotto nel novantaquattro trentuno sembra crescere i tre punti percentuali ogni triennio pur in presenza di un tasso di disoccupazione complessivo complessivamente invariato
Ho migliorato di un punto
Di nuovo sulle donne il tasso di disoccupazione femminile in Italia continua a essere il doppio di quello maschile questa un fenomeno solo italiani se si leggono i dati dei tutti i Paesi occidentali
I Paesi anglosassoni le donne sono più occupate degli uomini in termini percentuali con un numero di ore inferiore mediamente trenta anziché trentotto quaranta
Le donne che lavorano part-time sono in Italia meno del dieci per cento del totale degli occupati contro oltre il trentun per cento in Europa evidentemente questo crea posti di lavoro che ridistribuisce
La base di numero di ore lavorate su un numero maggiore di occupati
Ma e qui replica a quanto detto a Massimo Paci prima se non si incrementa la flessibilità in buona fede non ne usciremo in Italia è vietato l'utilizzo di ore straordinarie per coloro che sono dipendenti part-time
Lire Money richiamo in qualche modo ma con delle strane una tantum illegali
Ci sono dei veri problemi bisogna depositare degli orari e rispettarli nell'industria diventa veramente illegale far lavorare una persona le tredici e trenta se la persona a un orario depositato nove tredici io stessa che con personale femminile al ottantacinque novanta per cento inclusi i dirigenti quadri eccetera
Pancho grandissime difficoltà ad estendere questa percentuale
Ancora alcune provocazioni
L'attuale legge sulla maternità è stata costruita per il lavoro operaio per il lavoro di fatica è una legge che però disincentiva la carriera d'accesso al potere delle donne
Sì mi avvio alla conclusione
Grazie scusate nel concreto no vi faccio un esempio
Nel mio caso ci sono due donne quattro
Che avendo utilizzato in modo direi strumentale questa legge prevedendo complessive assenze per sedici diciotto mesi cumulando i periodi obbligatori col più o meno generiche malattie durante la maternità
Al loro rientro non troveranno più un posto di responsabilità poiché io dovrò sostituirle evidentemente non posso rimanere con dei reparti non governati per diciotto mesi
E questo lo dico auto denunciando mi poi che credevo di essere un buon esempio di pari opportunità
Ancora gli incentivi alle dimissioni nelle nostre aziende rappresentano il tre il quattro per cento
Di un costo del lavoro aggiuntivo
Perché è possibile normale naturalmente di nuovo non parliamo di operaio di segretari parliamo di quadri o di dirigenti di livelli alti che ci sia un x per cento che non funziona ed è importante sostituirli per il buon andamento dell'intera azienda
Le cifre che noi dobbiamo versare per convincere le persone a firmare delle dimissioni spontanee parliamo di un Nord Est a piena occupazione sono nell'ordine dei cento centocinquanta milioni se va bene per i quadri dai duecentocinquanta ai quattrocento milioni per i dirigenti ovviamente le versiamo per avere una firma consensuale perché se andassimo in magistratura avremmo novantasei per cento di probabilità di condanna dell'azienda
Parlo di aziende che agiscono correttamente
Allora di nuovo la flessibilità non è una teoria della destra è un problema per evitare eccessi di outsourcing di spostamento di risorse produttive
Su piccole impresa e non cover nate non controllate o che agiscono fuori dalle reti
Ultimo argomento il tetto sugli straordinari citato da farci non sono d'accordo poiché pensiamo l'effetto psicologico sugli aziende che in qualche modo di nuovo del centrerà hanno e incentiverà hanno l'illegalità la battuta finale vera c'è una frase americana che forse sareste più felici di sentire in un convegno di venditori di Publitalia ma la userò lo stesso
La frase americana dice few hanno sporchi o verso l'uscio new a patto che il problema traduzione libera chiunque di noi non proponga soluzioni concrete è parte costituente del problema
Grazie grazie Marina Salerno
Luigi Colajanni per un incidente di percorso parla nel pomeriggio anziché la mattina perché presumo che parli di questioni riguardanti i problemi internazionali
Ormai credo di potermi inserire nella discussione anche nel pomeriggio per vorrei prima di tutto sottolineare il mutamento radicale del potere politico avvenuto nell'Unione
Questo convegno è fortunato per questa riunione fortunata perché se fosse avvenuta due mesi fa ha certamente avremmo le stesse cose avrebbero avuto un senso di realtà di possibilità stesse cose qui proponiamo diverso quindi è successo qualcosa
Di molto importante
è vero vero
è successo qualcosa di molto importante nel diciamo qualcosa di eccezionale perché un incastro per il quale la stragrande maggioranza
Dei Paesi
Europei sono governati dalla sinistra o con la sinistra non si era data quindi non c'è dubbio che c'è una grande aspettativa che i riformisti diciamo al governo dell'Europa lo sono davvero e sono alla prova sarà una prova non facile
Io da questo punto di vista diciamo a apprezzo il il richiamo fatto questa mattina da Salvati
Nel senso che certamente in questa andata al governo della sim delle sinistre europee c'è anche una larga aspettativa di difesa un senso di sgomento di fronte alla mondializzazione ai processi di mutamento strutturale nelle nostre società provocati dal dal dall'avanzare rapido più rapido di quanto forse non abbiamo ancora quantificato della società dell'informazione e della riorganizzazione dei lavori etc
Cioè certamente un'aspettativa di difesa statica di una parte
Della base sociale della sinistra e quindi sappiamo che non è un'opera semplice di fronte a questo problema ci sono nella sinistra risposte diverse che dovremmo meglio analizzare
In qualche caso almeno fino a un po'di tempo fa anche molto diverso e la distanza fra la teorizzazione
Dello staff di Blair e per esempio le precise abbastanza indicazioni DTT linea indicate dal gruppo del dirigente francese era rilevante e rilevante io penso che questa distanza sia destinata a ridursi e già si stia riducendo essi vadano trovando dei punti di congiunzione
Per produrre delle politiche concrete indubbiamente l'elezione liscio le lettere di D'Alema hanno chiuso il cerchio e adesso bisogna diciamo muoversi devo dire che a questa svolta
Elettorale importante è già corrisposto una svolta politica bisognerebbe analizzare meglio mi sembra sei non ci sia la percezione sufficiente oppure forse io sopra valuto
L'importanza di ciò che è stato detto in Austria a a porsi ciò nome difficile mi pare che gli una svolta politica ci sia stata c'era stato ricordo
Una immediata iniziativa di Jospin bisogna rendergli merito di questo già già al momento della firma del Trattato di Amsterdam e poi successivamente al consiglio Lussemburgo per dire introduciamo il tema del lavoro e rivediamo
Il filo conduttore che ci ha portati fino alla al patto di stabilità non per rovesciare tutto questo ma per introdurre un punto di vista un parametro una serie di parametri DiVersi ora questo mi pare che precipita in una decisione politica comune quella di intervenire sul lavoro e sullo sviluppo devo dire che ci sono voluti anni di battaglia della sinistra per arrivare a questo questo però è un punto a cui adesso a questa svolta politica diciamo dovrebbero servire a delle conseguenze devono seguire le conseguenze di carattere istituzionale e operativo
Politico operative da parte dell'Unione scelte che devono concretizzarsi e anche da un punto di vista istituzionale
E io vorrei
Richiamando quella contraddizione con la dicotomia fra potenza incompiuta l'Unione europea e riformisti al governo di cui si parlava stamattina che nella politica europea la sensazione delle tappe
Che si possono
Compiere o non compiere quindi la misura esatta dei passi e come dire CONSAP consapevole è una consapevolezza diffusa e vorrei citarne due o tre di queste tappe che potrebbero essere compiute o non compiute e questo davvero oggi è tutto in mano ai governi a guida socialista è la prima si è parlato ormai da tempo e il tema fu sollevato fin dall'inizio ripeto da Jospin
Di
Affiancare diciamo
Non per intercettare divenire costringere il potere della banca centrale ma per dare alla politica quello che della politica dalla politica quello che della politica affiancare con una visibile e anche istituzionalmente definita perché non lo è attualmente dare una forma alla al al potere politico nel momento in cui si occupa di economia
Sappiamo che per fare questo si è dovuto rovesciare un tocco ma che ha Imperato e questo è stato certamente un prodotto della dominanza del liberismo in Europa ha dominato fino a quel Consiglio di Firenze nel quale anche un timido accenno di Sant'era una proposta di intervento dell'Unione nel campo del lavoro e dell'economia fu stroncato
Da colpi e disse
Il lavoro è un problema nazionale in fondo la svolta che sta avvenendo dal punto di vista lessicale anche minima il lavoro e anche un problema europeo questa è i la svolta adesso bisogna dare una forma tutto questo e allora io non so io sono dell'opinione
Che il Consiglio e depositario della politica
Siamo a questo livello come interlocutore della Banca centrale europea però se poi questo si traduce in compiti più ampi e istituzionalizzati dell'Ecofin io non sono contrario per il fatto che l'Ecofin e una stube costituzionalizzato
Nel e quindi un già inventarne un'altra altrimenti bisogna fare una nuovo trattato si tratta di ampliarne anche un pregio questa soluzione che quella di tener dentro
Senza diritto di voto quando si tratti di materia di euro eccetera tutti anche quelli che attualmente non ci sono parlo dell'Inghilterra ma che noi vogliamo che ci siano e che comunque siano compartecipi delle decisioni che si vanno prendendo da qui a quando entreranno nell'Unione quindi trovo che le soluzioni sono qui ci vuole un passo questo è un passaggio si avviene la svolta prende una forma anche istituzionale se non avviene certamente e si può si pose bere polare in questo c'è poi una parte pratica di discussione
Strumenti nuovi
Mezzi di bilancio e politiche sovranazionali di crescita economica io credo che sia giusto che i riformisti prendano dalla Progetto Dell'Orto quello che si può prendere la mia opinione è che è molto fu studiato attentamente e quel modello credo che si possa prendere molto almeno nella sua ispirazione anche nella sua strumentazione
E credo che la discussione attuale su utilizzazione di una parte delle riserve delle banche
Il non conteggio degli Investimenti vive il parametro del tre per cento
Il fatto che si può anche ricorrere al mercato tenendo conto che l'Euro è molto probabile che sia una moneta di riserva con l'afflusso di capitali internazionali insomma queste tre cose son tre cose vere
Ci sono opinioni diverse ma è un altro tema sul quale capi di Stato possono decidere e avviare una parte di questa opera che riguarda sia investimenti tipo tradizionale si potrebbe dire keynesiani
Grandi reti infrastrutturali però quelle reti sono anche reti materiali sono reti di sistemi di comunicazione non fisiche
E soprattutto la promozione
Dello sviluppo anche nel nel mondo privato non soltanto con intervento pubblico di un'accelerazione da parte della Società europea della comprensione dell'impadronirsi e dell'utilizzazione della società dell'informazione sulla quale non siamo certamente in un grande ritardo rispetto ai giapponesi
E agli americani sono tutte cose che si possono fare in questo volevo sottolineare questo e poi vorrei dire che la sinistra dovrebbe forse è stato detto oggi criticamente che ci occupiamo troppo poco della revisione delle regole e delle istituzioni finanziarie internazionali qualcuno ci sta lavorando
Segnalo che c'è un lavoro di Gonzales incaricato l'Internazionale socialista di dare una qualche forma di proposta di individuare una riorganizzazione a partire da un concetto politico che fu fermato al Congresso l'Internazionale socialista cito l'interazione socialista che non viene spesso citato in questo caso però merita congresso di New York nel quale dopo un dibattito acceso con Paesi del mondo sottosviluppato i partiti
Che insomma mondializzazione non bisognava opporsi
Non bisognava contrastare bisognava intervenire regolare questo non fu un passaggio facile adesso si cerca di dare una traduzione in in termini di revisione delle funzioni dalla natura dei compiti
E forse anche della qualità degli organismi internazionali preposti a questo segnalo che c'è un punto sul quale c'è ormai una accordo nell'ambito dalla sinistra che può essere sviluppato in tutti i sensi e cioè quello che la riorganizzazione diciamo dovrebbe avvenire su base regionale regionali intendo di grandi regioni l'Europa una regione da questo punto it su base regionale
Aggradi DiVersi riguardo alle istituzioni monetarie al mercato
A a problemi di sicurezza e militari asiatici sono pezzi di questa organizzazione regionale dare forza a tutto questo in termini economici e politici perché questa è probabilmente il modo di affrontare come dire la gestione del nuovo ordine mondiale in una invece in un prossimo non immediato futuro infine ho finito vorrei segnalare che il tema di rinvio ricontrattare ridiscutere in termini di solidarietà però nel nuovo quadro che cioè le relazioni transatlantiche è ormai un tema fondamentale Fassino l'ha citato
Per quanto riguarda i problemi al commercio io lo cito per una cosa che mi colpisce chi legge l'accordo palestinesi israeliani
Di qua intanto esce non si impressiona perché ci sono almeno sei funzioni fondamentali di controllo e di monitoraggio che sono affidate diciamo sì all'amministrazione americana non ce n'è una
Ma insomma anche un quadro di corresponsabilità soprattutto nei casi nei quali l'Unione viene chiamata ad un intenso pesante sforzo finanziario senza alcun ruolo politico grazie grazie grazie a Luigi Colajanni pregherei allora Luigi Abete dopodiché si prepari Ruberti
Per cortesia
Ma io volevo fare tre
Al considerazioni
La prima la riprendo dall'incontro di San Michele
Dove nel mio intervento
Che secondo una buona abitudine io mi sono riletto quantomeno per garantire la coerenza nella comunicazione
Ho fatto una riflessione sul fatto che nella società moderna
Il passaggio
Da classe a ceto dirigente
Era molto incompiuto per di più non percepito e in qualche misura quindi questo riduceva le responsabilità
Di tutti nulli e di ciascuno di noi e ci impediva di assumerne delle nuove ricordavo che la differenza tra classe e cento non era e non è tra quelli che fanno politica e quelli che non fanno politica
L'allora onorevole D'Alema attuale presidente del Consiglio
Sì sì ma voglio dire percependo questo rischio nel suo intervento successivo lo sottolineo ma io non lo non l'ho detto allora non lo dico oggi perché non ho mai pensato
Ma la differenza traccette classe
Nel fatto che nel ceto dirigente si entra e si esce nella classe dirigente come tutte le classi si entra e ci si rimane indipendentemente dai meriti dai risultati dalle responsabilità acquisì io penso che noi sotto questo punto di vista abbiamo una situazione schizofrenica
Presente nella società moderna che in Italia e e spessa con un grado percentuale molto elevato
Per cui
C'è una grandissima difficoltà di costruire un ceto dirigente per il semplice fatto che in una fase di cambiamento
C'è difficoltà a fare una intelaiatura culturale comune
Che costituisca il supporto di un ceto dirigente
Allora se noi vogliamo risolvere contribuì a risolvere il problema della coerenza dei comportamenti e della coerenza del messaggio e quindi dell'identità del Progetto
Dobbiamo lavorare molto in questa direzione di creare una identità una piattaforma cultuale comune
Ad un ceto dirigente di un Paese moderno che dobbiamo renderci conto che per fare questo bisogna che molti rinuncino ad essere protagonisti di se stessi
Abbiamo un sistema sociopolitico cono come Château in cui ciascuno pensa di essere leader ma non si trova mai poi come dire l'esercito i popoli visto che stiamo qui nel Palazzo del Popolo abbiamo un ceto dirigente che troppo spesso dimentica che perché assume responsabilità
Nella società complessa
Si applica sì di applicare un'aggravante di ceto se vogliamo chiamarla così in termini di trasparenza e in termini di coerenza è troppo comodo cambiare idea troppo spesso perché il dubbio se il cambiamento e figlio della capacità di riflessione o semplicemente del trasformismo per un dubbio che viene a molti e quindi non fa crescere un ceto dirigente dico questo perché è questo il motivo per cui anche io oggi sono qui ha partecipato all'iniziativa Italianieuropei
Perché come ho detto quel giorno penso che questa possa essere una sede nella quale si costruisce si fa cresce una piattaforma culturale comune
La seconda considerazione che volevo fare la metto in uno slogan
Noi siamo in Europa
Sappiamo perfettamente che
Abbiamo ancora molte differenze
In termini di carenza rispetto alla media europea
Ma non possiamo accontentarci di porci come obiettivo il traguardo della media europea
Siamo in Europa dobbiamo consolidare cioè l'Europa ma dobbiamo andare oltre l'Europa
E nell'oltre l'Europa non ci metto ovviamente una fuga in avanti di tipo soggettivo o di tipo nazionale
Popolare di terzo livello ma ci metto la consapevolezza che l'Europa è troppo indietro su molti argomenti rispetto alle esigenze di una società complessa per cui se noi ci mettessimo come traguardo semplicemente quello di stare in Europa ad un buon livello ci saremmo messi un traguardo che poco ambizioso rispetto alle nostre opportunità e rispetto alle nostre necessità
Rispetto al nostro opportunità perché non abbiamo rispetto agli altri Paesi europei alcuni vantaggi competitivi la capacità di ripresa
La pluralità delle culture il senso del fai da te inteso nel senso buono del termine che sono dei valori che possiamo massimizzare
Rispetta la necessità perché ponendosi come obiettivo il miglior livello europeo noi bene che vada come dire riduciamo
Giù un po'i nostri problemi ma non creiamo una condizione di cambiamento positivo e questo lo dico perché i problemi che abbiamo di fronte ancora la in particolare sul tema
Che doveva essere oggetto dalla riflessione del pomeriggio il rapporto Investimenti lavoro richiede subito presto non fra x tempo una capacità di cambiamento una capacità di innovazione
Che non deve avere come riferimento soltanto la media europea altrimenti ci convinceremo pure noi
Cosa che da un punto di vista quantitativo è anche legittimo che le nostre riforme sono carenti dava vanno su per giù bene e non ci domanderemo a domandarsi il problema la riforma pensionistica in Italia a medio termine non a lungo termine quindi a dieci anni non accetta non è più quello delle pensioni di anzianità che è un problema di oggi per tutti i problemi che voi sapete ma il problema di come si finanzia in Uefa in una società in cambiamento
Se si finanzia con criteri di capitalizzazione o con la fiscalità generale
Perché non c'è nessun Paese moderno che ha un tasso di cambiamento dei mestieri
Come quello che avremo nuovi nei prossimi anni che può finanziare il welfare soltanto con una buona capitalizzazione dei soldi accumulati ma per fare questo dobbiamo porci l'altro problema che dobbiamo creare spazi di fiscalità generale per finanziare in Uefa e quindi dobbiamo abbassare il peso sulla fiscalità generale
Di una serie di altre luci che oggi ci stanno e che speriamo tutti che presto non ci siano quindi i problemi
Che noi dobbiamo frontali sono complesse e non sono i problemi sono italiani sono i problemi nostri sono i problemi dei tedeschi sono i problemi dei francesi noi paradossalmente abbiamo qualche problema in più ma abbiamo qualche opportunità in più cerchiamo di coglierla soprattutto nel rapporto sul mondo del lavoro e sulla modernizzazione dell'economia
Visto che
In questo senso siamo in un passaggio obbligato
Per il ventunesimo secolo perché presidiamo l'area del Mediterraneo presidiamo il luogo in cui si incontreranno si scontreranno
Le tre civilizzazioni che saranno il grande problema del prossimo secolo come comporre tre civiltà diverse che sul Mediterraneo si incontrano e che nell'Italia trovammo un momento di passaggio il problema dei di quelli che avvengono durante la notte cento duecento mille che è importantissimo ovviamente per l'ordine pubblico per la sicurezza per la l'ospitalità che dobbiamo dare a coloro che hanno oggettive problematiche è paradossalmente un problema ancora molto piccolo rispetto al problema che sta dietro a questi fenomeni che non è solo un problema
Di fare ma è un problema di attuazione di civiltà diverse che trovano nel Mediterraneo il punto d'incontro il punto di scontro e lo fa sotto questo punto di vista la mia seconda riflessione era soprattutto in economia ma non solo in economia o fatto quest'ultima riflessione stiamo bene dentro l'Europa agganciamo c'è l'Europa ma non sediamoci sull'Europa perché l'Europa non è un modello anche se è difficile andare a dire ai nostri concittadini a cui abbiamo chiesto tanti sacrifici
Per agganciarci lo fa il giorno ci siamo a caccia dell'Europa che questa è una tappa importante
Ma non finale
E che paradossalmente anche in Europa con l'Europa dovremo fare parecchi cambiamenti e secoli fa l'Europa dovremo far minori comunque se vogliamo valorizzare la nostra identità terza e ultima considerazione suo apporto investimenti occupazione
Qui l'ultimo minuto me lo prendo molto rapidamente
Bisogna che tutti capiscano che
Come dire gli alibi
Del
Diciamo su cui convive un dibattito che corre il rischio di essere stanco e sterile non possono essere mantenuti ancora per troppo tempo
E temo che ci sono delle regioni del Sud nel quali c'è un problema grande insicurezza ma non è vero che nel Sud
Cioè tutta ma la vita e lo dobbiamo smettere di accreditare questa percezione perché altrimenti è difficile andare a spiegare agli operatori internazionali che devono impedire a investire nel Sud
è vero che c'è un problema di mix tra contratto aziendale contratto nazionale per cui Cofferati ripeterà che ci sono problemi condita le condivisi di formazione di Investimenti ma che bisogna mantenere come dire una un epilogo un'equità un'equazione in rapporto alla contrattazione aziendale contrattazione nazionale ma è altrettanto vero che nel futuro la contrattazione aziendale e il luogo in cui si fa lo scambio con gli investimenti
Non c'è luogo più stretto non è passando dall'Europa alla nazione dalla d'azione alla Regione da regione alla provincia dalla Provincia all'Aja che si risolve il problema lo scambio e tra investimenti occupazione
Questo scampa più avvenire soltanto nell'uovo in cui i due soggetti l'impresa ed era presente e il lavoro si incontrano o si scontrano bisogna favorire le modalità per cui l'incontro tra capitale e lavoro avvenga nell'impresa liberandola dai lacci e lacciuoli
Anche di regole di carattere generale che possono impedire in quel caso di sviluppare insieme profitto lavoro e quindi crescita complessiva bisogna insomma che ci rendiamo conto che nella società della globalità
Si riprende il vecchio dilemma cacciamo vent'anni fa io mi ricordo quando facevo i giovani imprenditori che dicevo ai miei colleghi
Ma noi dobbiamo contrattare lavoro contro investimenti tanto l'ottantuno gli investimenti dobbiamo farli comunque e quindi ci conviene contrattacca perché sarebbe contrattiamo gli investimenti siamo costretti a farlo e non abbiamo in cambio
Come dire il governo migliore e più flessibile del mercato del lavoro
Oggi il problema vent'anni dopo è lo stesso con un piccolo particolare
Che mentre prima imprenditori le imprese investimenti comunque vano tenuti a farli per il motivo che dovevano mantenere competitiva l'impresa
Nella società globale nessuno può impedire a nessun altro di andare a vivere o di andava operare in un posto anziché in un altro e quindi se non vogliamo attrarre investimenti occupazione lì dove c'è bisogno di investimenti e l'occupazione noi dobbiamo liberare le risorse dobbiamo dare una forte dignità al contratto perché l'autonomia delle parti
Nel mondo del lavoro voglio buono dello Stato come garante di un contesto concertativo e non come opprimente con leggi che comunque siamo ben fatte comunque sono di breve durata
Il ruolo dello Stato con le parti si esprime nel contratto
Nel contratto si Craxi che alla mediazione fa l'investimento l'occupazione si crea nuovi investimento si creano impresa Sica quindi opportunità di crescita per tutti altrimenti inevitabilmente noi non facciamo bene il nostro ruolo
Di ceto dirigente perché facciamo bellissimi discorsi ma la separatezza e la distinzione tra le aree forti le aree deboli non dell'Italia ma del mondo aumenta
Potremo stare a posto la nostra coscienza ma non staremo a posto col nostro impegno di ceto dirigente grazie
Grazie grazie a Luigi dagli amici mi è gradito
Dare il benvenuto alla professoressa Rita Monte Levi-Montalcini
Lettere anonime premio Nobel
Professoressa
Siamo oltremodo
Rieti della sua presenza e la ringraziamo per vitamine
A ora la parola
Antonio Ruberti
Per l'illustrazione entro sempre
I protocollari dieci minuti della relazione della comunicazione che ha presentato questo convegno sul capitale immateriale ricerca istruzione formazione grazie
E mi pare una coincidenza interessante che sia da poco
Entrata se essa Levi-Montalcini come tema affondiamo quella della sì circa dell'istruzione della formazione dico lo sviluppo è stato al centro dell'attenzione del dibattito e molte delle azioni e così in particolare c'è stato una accentuazione da parte di tutti di attenzione al ruolo che hanno ricerca formazione e istruzione rispetto allo sviluppo quindi io su questo dopo farò nessuna riflessione lo considero scontato
Farò invece alcune riflessioni
Sul sul i problemi che a mio avviso sono aperti se si vuole fare un progetto riformista anche per questo settore quindi per una questione importante rispetto allo sviluppo
Il primo problema
è a mio avviso una notevole polarizzazione in questi anni sulla istruzione e la formazione rispetto alla ricerca c'è una di simmetria di attenzione rispetto alla legge
Questo a mio avviso estremamente pericoloso
Perché perché in realtà il capitale immateriale
Non può essere solo distribuito utilizzato deve essere anche prodotto il sapere è una ricchezza che deve essere prodotto e occorre partecipare all'accumulazione di questo sapere perché se così non si fa eccessivi si rimane prima o poi fuori da uno sviluppo della qualità della società e della competitività del sistema industriale
Per la qualità della società parlo della sanità dell'ambiente delle infrastrutture per la competitività industriale evidenti di fatto non solo in Italia
Parecchi governi europei negli ultimi anni c'è una deriva verso l'istruzione e la formazione
Piuttosto che verso la ricerca questo è probabilmente spiegabile in particolare per la centralità e all'istruzione che alla formazione sia rispetto al lavoro sia rispetto alla creazione di pari opportunità
Per la l'intende per tutti i cittadini quindi in realtà
è comprensibile
Ed è giusto un'attenzione forte al problema di istruzione e la formazione però non impegnarsi sulla ricerca è veramente pericoloso e ora io devo dire che negli ultimi cinque anni in Italia si è passati dall'uno virgola tre del prodotto interno lordo investito sulla ricerca all'uno per cento investito sulla DC
Quindi c'è stata una riduzione di zero tre punti e ci ha portato praticamente a livello della Spagna e questo è il dato progetti e in realtà questo è legato contemporaneamente
A responsabilità pubbliche e privato perché ricordiamo su questo problema
Sugli investimenti per la ricerca c'è una responsabilità diretta del sistema delle imprese come quello dello Stato perché cinquanta per cento all'investimento dello Stato circa cinquanta per cento delle imprese
Quindi in questi anni c'è stata una riduzione se non cambia nulla questo io considero effettivamente un campo nel quale in Italia e in Europa bisogna riprendere il cammino perché è difficile riconquistare competitività in questo settore finché l'Europa rimane con circa Beta di personale scientifico e tecnico per ogni mille persone attive rispetto a Stati Uniti al Giappone quindi questo è un impegno a livello europeo a livello nazionale
Questo è il primo punto c'è la dissi benzina di attenzione capitale non si può solo distribuire bisogna produrre
Secondo problema problema istituzionale si parla continuamente i problemi istituzionali in tutti i settori super c'è un problema istituzionale anche per questo settore io non mi fermerò qui
Perché hanno dominato soprattutto logiche che equilibrio politico sul problema di responsabilità unica per i due ministeri di disegno di accorpamenti dopo e viceversa di nuovo divisione anche se è un problema non secondario e che meriterebbe qualche riflessione ricordo quando fu costruito il ministero di Serra ricette ci vogliono ben due anni di dibattito parlamentare forse bisogna riprendere il discorso su questa materia ma bisogna fare ma nessun pericolo
Che io desidero qui mettere in evidenza il rischio di una dipartimentalizzazione della DC
Oggi c'è la sanità che rivendica la sua responsabilità su un pezzo della ricerca l'industria un altro
Un altro l'ambiente un altro l'agricoltura cioè c'è un rischio di dipartimentalizzazione della ricerca che ha portato dove è stato adottato alla burocratizzazione del settore e soprattutto alla mancanza di un governo unitario
Io credo che i problemi istituzionale della ricerca debbono essere affrontati è solo un problema politico
Sono stati affrontati negli altri Paesi devono essere affrontati anche a livello europeo caso europeo c'è stata certo certo anche c'è stato un rischio di dipartimentalizzazione che è stato contrastato accentrato della commissione nel commissario per la ricerca e per l'istruzione e il la gestione di questo di questo settore
Quindi il secondo problema è occuparsi anche dei problemi di governo e visti i blocchetti istituzionale di questo settore in particolare
Evitare una dipartimentalizzazione
Terzo
Terza riflessione molto breve e quale obiettivo darebbe alla ricerca e bisogna avere un obiettivo unificante generale in fondo l'addetto Padoan nella sua relazione ha detto bisogna
Che noi
Andiamo a una politica comune europea dell'Arci
C'è il bello la la situazione attuale che esistono programmi europei di ricerca non esiste una politica europea della ricerca il sedici per cento delle spese pubbliche degli Stati membri sono spesi in gommone ma l'ottantaquattro per cento sono spesse separatamente dei quindici Stati bene
Questo significa una frammentazione dello sforzo per la ricerca che porta a una in sostanza Ibo Lezza degli dell'Europa rispetto a Stati Uniti al Giappone rispetto a tutta l'Asia questi qui si il vero obiettivo e la creazione in prospettiva di uno spazio comune della scienza tratta economici e questo è molto e su questo non è che ci sia accordo caldo ci sono degli ostacoli oggettivi
Perché manca una convergenza fra gli stati membri degli sforzi per la ricerca
Se gli sforzi per la ricerca vanno dalla Germania alla Grecia da uno a sei
Da uno un sesto
è chiaro che
è difficile mettere insieme c'è come per il campo economico ci si è dovuto dare si è dovuto portare avanti il processo di convergenza io credo che è un problema di convergenza si ponga anche per la ricerca
Quindi l'obiettivo politico che in sede europea potrebbe essere posto
E che secondo me porterebbe ha un grande miglioramento della situazione della competitività il Europa rispetto a salire invece pone quello della
Nuovo equilibrio tra politiche nazionali e politica europea
La costruzione di uno spazio comune e quindi un processo di convergenza degli stati membri
Questo significa far crescere l'investimento in termini di prodotto interno lordo almeno adesso una media europea
Ma questo non è soltanto ma lo dobbiamo perseguire soltanto la convergenza quantitativa bisogna perseguire la convergenza qualitativa
Di strutture di organismi di meccanismi di quali di valutazione della qualità
Questo secondo me in modo molto semplice può essere l'obiettivo strategico per la ricerca perché allora le singole riforme parziali di questo o quell'elevate di questo o quel meccanismo può essere valutato in base alla capacità di convergere come facciamo per gli altri settori
In di convergere verso la qualità dei paesi che investono di più sono meglio organizzati per la ricerca cioè io credo che obiettivamente
Ci sia un problema molto semplice da affrontare è quello di porsi un obiettivo unico riconoscibile in sede politica che quello di puntare a una convergenza quantitativa e qualitativa delle strutture di ricerca europeo e creare un nuovo equilibrio tra politica nazionale
E politiche e politiche europee sia finito voluto concentrare
Con ciò prima di quella presente l'elegante
Perché regala titolo missioni italiane l'elegante gramsciano gramsciano di questioni per via ma e la mia relazione ha un carattere limitato non pretende affatto
Di delineare un progetto completo
Di riformismo italiano vorrebbe sull'avviare che non è facile però tenendo conto una riflessione
Sulla necessità di pensare il riformismo italiano in modo nuovo
E cioè il rapporto a quel fatto veramente straordinario senza precedenti
Che l'integrazione dell'organismo Italia
E io usa la parola organismo non a caso perché non credo che dobbiamo parlare soltanto di economia
Ma io organismo nel senso che diceva quel tale no cioè quella cosa per cui lo scheletro
Non è separabile dalla carne dal sangue
L'organismo italiano in un processo storico del tutto
E che la costruzione di dell'Europa quale soggetto
Potentissimo potenzialmente della storia mondiale
Il che significa dico un'ovvietà che a seconda di come l'Europa si muove e penserà e si organizzerà al suo interno
Cambiano tutti i termini delle questioni che abbiamo di fronte che qui stiamo a discutere
A cominciare da quella che io chiamo la questione italiana
Ora a me sembra non voglio anticipare le conclusioni che farà domani
Giuliano Amato ora mi sembra che se questo convegno rappresenta una novità questo alle osservazioni nemmeno di fare a questo punto della discussione
E che nel suo insieme questo convegno sta spingendo a questo nuovo livello
Il pensiero riformista
Che non era un che non è una cosa scontata
Che non è una cosa già acquisita
E comincia a indicare che e qui sta il suo vero banco di prova stagione nel fatto che
Per accettare la sfida nuova delle cose
è necessario comprendere che il tema centrale della lotta politica
In sostanza diventa questo
Come dirigente di ci
Borgna italiana che non è più scontato
Non è più oppio anche se la conquista ingresso nell'euro per i primi ci
Si riapre un problema cruciale
Dopo la soluzione che adesso dette ero
I grandi partiti di massa cinquant'anni fa
Nel bene e nel male
Nelle condizioni di allora guerra fredda
Che i mesi minimo
Stati nazionali
E cioè il problema di chi vince era
Vincerà chi ben esposte a questo problema allora la risposta l'ha dette la Democrazia Cristiana non a caso
Oggi la novità è che le prima
Per la prima volta sono nelle mani del socialismo europeo
Zone della sinistra italiana in un partito grande partito del socialismo europeo e quindi un interesse nazionale
Per cui io non ho mai capito una discussione anche interna nostra intorno a questo problema è un interesse nazionale
Le canzoni migliori
Come giocarle poi una cosa a quali condizioni
E qui è l'enorme lavoro da fare
Io mi sono lingue limitato impostare la questione e sollecitato da
Gli amici della della presidenza i quali mi chiedevano di proporre una sintesi italiana
Io non me la sono sentita di fare questo o scartato una rassegna
Che pure deve essere fatta dei ritardi il deficit e gli svantaggi dei vantaggi
In una comparazione settoriale con i nostri partner cosa essenziale che va fatta che abbiamo cominciato anche affari intatte delle relazioni
Io mi sono limitato a proporre una chiave di lettura
Del problema italiano
E quindi che tipo di cultura politica riformista nel senso che voi trovate nel testo
E che detto in poche parole consiste in ciò consiste
Nel leggere il Paese come un organismo
Un organismo che così come si è formato nel cinquantennio che ci sta alle spalle nei modi che sappiamo il rapporto alle circostanze storiche che sappiamo e che non sto a richiamare ma il richiamo nel testo
Per cui la gravità della crisi di questo Paese non si spiega solo con le degenerazioni
Ma si spiega col venir meno quelle circostanze che hanno formato quell'organismo
Oggi è l'organismo italiano lo vogliamo o no che torna di fatto
E lì formarsi nel senso letterale non valoriale della parola
è per forza torna riformarsi nel profondo
Posto come in rapporto
Con la formazione di quell'altro gol organismo più grande che l'Europa che anch'essa informazioni
Con esiti che noi non siamo in grado
E che non sono allo Stato
Relazioni Manzella così va bene questa questione per quanto riguarda l'istituzione
E quindi il tema è come in che rapporto ci poniamo con questo
E cioè qual è la combinazione migliore per noi
Io penso che questo è un grande tema del pensiero riformista qual è la combinazione migliore per
Quali sono le no le risorse nostre che possano essere ottimizzate al massimo e quelle invece che ci penalizza
Qui e uno sforzo politica poi questo
Le risorse ai nostri o nel nel testo cerco di dire una cosa che attualmente discutibile
E cioè che in una società dei servizi e postindustriale ci sono
Vocazioni italiane
Come dimostrano tanti fatti che possono fare dell'Italia non un Paese retroguardia ma a certe condizioni
Porla in condizioni migliori c'è una discussione anche tre economisti su questa questione
E quindi quando incapacità abbiamo di andare oltre semplici aggiustamenti e modernizzazione mi
Per mettere in campo una idea tenta di
Subito porre la questione ma noi siamo una fondazione che non pretende di essere un ufficio studi noi sì abbiamo un un una missione un ruolo è quello di servirci di tante cose sono
Sono già la lavori che sono in atto per cercare di indirizzare la ricerca in certe direzioni
Un'idea dell'Italia un progetto non soltanto che non abbia carattere soltanto di sinistra io dico
Qualcosa che abbia un forte significato nazionale
Che identità al Paese che i figli di avverte tre
Che Livia istituzioni private ma anche pubbliche coesione sociale e che faccia classe dirigente
Quindi un progetto che parli anche al centro tutta la discussione sul centro secondo me
Sarebbe molto più chiare se non gli appare la per la ponessimo partendo da qui e non degli schieramenti
Qui questo problema italiano
Che riguarda il centro cento
Mi fermo qui concludo subito per dire che su questo terreno all'orecchio misuro il ritardo della politica
E al tempo stesso il nuovo ha bisogno di politica
L'ho esemplificato non sto a ripetere accenno soltanto come può la politica delle gare i tecnici
Due anni di discussione sull'Agenzia sugli incentivi la questione meridionale
E non parlare direttamente negli annali come cittadini europei
Cioè come soggetti di una nuova possibile prospettiva storica per il Mezzogiorno
Non economica soltanto politica culturale
Europee
E non marginali
E lo stesso vale per le questioni del lavoro
Perché se è vero che l'occupazione come io penso dipende dalla capacità della società di non subire possano saprà sicuramente l'innovazione
Ho finito beh l'ultima la questione su cui poi di fondo molto lungo
Ma di metabolizzare
Innovazione cioè di come dire ieri riorganizzarsi su una base diversa rispetto alla base su cui si è organizzata nella fase degli industriali del che inizi
Io utilizzarsi complessivamente
Orari di lavoro tipo di città e istituzioni sociali modi di vivere e di lavorare questa è la questione
Per la questione non può essere delegata dedicata dico agli economisti o agli esperti di mercato del lavoro è una rivoluzione sociale
è un tema classico della della politica pensiero politico Ezio riformista
E così via altri
Grazie grazie ad Alfredo Reichlin ora darò la parola da Antonio Lettieri che illustrerà la sua relazione sul futuro della concertazione i sindacati al tempo dell'Euro dopodiché
Interverrà Sergio Cofferati
Ma il mio testo è stato preparato in effetti collettivamente con altri amici Carrieri Damiano Magna ma io debbo limitarmi a rinviarli al teste a fare poche osservazione questo argomento si svolge non soltanto all'indomani di un cambio di governo così importante nella storia del Paese ma in mezzo a due grandi questioni come la crisi finanziaria a livello mondiale della quale si è parlato stamattina la quale ha fatto cenno Amato poi Padoan
E un altro grande avvenimento che il cambiamento dello scenario politico europeo
Dopo vent'anni dopo vent'anni cito penso alla pace abbiamo uno scenario completamente rovesciato come si colloca il sindacato penso a questo scenario e il futuro dalla concertazione sono agevolato dal fatto che parlava Sergio Cofferati
Dopo di me e quindi posso fare osservazioni molto limitate vorrei dire che in un Paese che è molto incerto su molte cose una appare indiscutibile in controversa
Senza un patto sociale senza questo impegno del sindacato l'Italia difficilmente personalmente vorrei dire certamente non sarebbe oggi nell'Unione economica monetaria vorrei anche aggiungere che il sindaco
Nel suo insieme ha dato un contributo decisivo a questo passaggio dello dell'unione europea
Vediamo i risultati che sono assolutamente importante senza l'unione monetaria difficilmente l'Europa poteva fare di gara rispetto alla crisi finanziaria internazionale e molto gravi sarebbero state le conseguenze per l'Italia
Però questo non è stato un acquisizione indolore
Diciamo che a Maastricht
La disoccupazione
In Europa era dell'ordine del sette otto per cento qualcosa molto simile agli Stati Uniti d'America che adesso tutti invidiano oggi e l'undici e il dodici per cento come nel nostro Paese come in Francia che cosa è successo
La mia osservazione si limita al al su questo non diamo la responsabilità e la colpa ai criteri di Maastricht
Ai parametri
Dietro i criteri e che tra i parametri c'erano delle politiche concrete
Le stesse politiche concrete che direi politiche dogmatiche ossessivamente monetarista richiede che hanno portato alla sconfitta delle classi politiche dirigente che nel corso di questi hanno hanno amministrato
I criteri di Maastricht
Voglio dire che non era necessario accumulare tanta disoccupazione in Europa anche se era necessario procedere verso una stabilizzazione
Verso quelle condizioni che ci hanno consentito di avere l'unione monetaria
Dico questa cosa perché ci troviamo oggi a un bivio estremamente importante di cui qui si è parlato economizzare tempo non facendo citazione vale a dire alla fine
Questa stabilità che è stata inseguita nel corso degli anni che era il
Parametro di riferimento dalla politica economica dell'unione questa stabilità dice
Non c'è inflazione da nessuna parte
Io chiederei agli statistici se per caso non si potesse andare a vedere se invece l'inflazione non abbiamo in effetti già in atto un processo di deflazione
E allora qual è il tutto il punto sul quale si è insistito talmente che soltanto a dirlo si può apparire banali e ridondanti il punto è l'occupazione ma io non temo di dire pur condividendo tutta l'impostazione la filosofia dei rei dei Giorgio Ruffolo
Che il punto è la crescita in Europa non è possibile continuare con una crescita che mediamente è stato dell'uno virgola cinque per cento nel corso di questi anni perché allora basta una produttività del due per cento
Per accumulare di Ray programmaticamente disoccupazione la crescita significa reputazione
La situazione monetaria ma non solo monetaria prefazione fiscale retroazione stando attenti ai regimi di cambio fra l'Euro dei prossimi mesi è il dollaro ecco allora il punto
Patto sociale patto sociale
E necessario
Il patto sociale in Italia
D'arrivo rilanciato e su questo non c'è questione la novità semmai sta nel fatto che in Germania dove l'alleanza per il lavoro è fallita
E la ragione che una sconfitta così grave drammatiche in definitiva del raccolto
Dipende anche dalla sconfitta dalla incapacità di realizzare un'alleanza per il lavoro in Germania si taglia terzo un patto sociale chiamiamolo come vogliamo noi
A volte si creano problemi dicendo patto sociale io dico un compromesso economico sociale e politico
Con le forze sociali compatto cioè in Olanda in Irlanda e in altri Paesi il mio punto è questo
Abbiamo bisogno di patti per il lavoro di patto sociale di alleanza di come lo si vuole chiamare in ciascun Paese
Ma non basta
Non basta avere un patto in ciascun Paese compatta e qualcosa è un interscambio
Ma un interscambio volgare interscambio ad alto livello delle politiche economiche e sociali e io trovo che non è in a accettabile la linea attuale
Quella che fu teorizzata a Lussemburgo l'anno scorso Comelli come nella
Vertice sull'occupazione
Un vertice con conclusioni che io considero paradossali e traumatica mente paradossale in cui si disse
L'Europa si occupa della politica macroeconomica in funzione della stabilità nei singoli Paesi
Si occupano dei problemi del lavoro e dell'occupazione questa divaricazione impossibile questa divaricazione non porta da nessuna parte il riflesso della continuazione di una politica monetarista da un lato e neoliberista dall'altro
Allora io
Io perdo il senso del tempo Giorgio discinte gente ancora dubbi benissimo a due minuti e sono più che sufficienti per dire una cosa molto semplice che nel testo è stata sviluppata in modo più o meno
Ampio ce ne abbiamo bisogno
Vi è un passaggio molto difficile da due lati il primo lato che considero il più difficile
è un passaggio che riguarda il sindacato guardate il sindacato ha una tradizione di internazionalismo che vorrei dire perfino ovvia
è inserita nella storia del movimento operaio ma c'è una contraddizione non c'è niente di più radicato nel territorio nel Paese nella nazione
Di quanto è sia radicato un sindacato per ragioni culturali sociali
Di tradizione
Il passaggio necessario e andare verso una dimensione sovranazionale del sindacato fare della dopo Goffredo dell'accesso insiste a livello europeo un una Bernard confederazione un vero sindacato qualcosa che posso discutere a Bruxelles a quello che si discute a Roma quello che si discute apporto
Quel compromesso economico sociale politico in quell'interscambio in cui c'è politica economica di crescita di sviluppo rurale inflazione e il sindacato che è in grado di garantire alle cose che deve garantire garantire gli equilibri di stabilità che vanno garantite che in Italia si è dimostrato di saper garantire allora i problemi della flessibilità del mercato del lavoro dei nuovi modelli di lavoro vanno affrontate possono essere affrontati ma non distaccate da una politica di ordine generale che l'ultimo punto è che
Siccome ci troviamo e ho finito veramente con un nuovo scenario politico straordinario
Forse imprevedibile
Soltanto qualche mese fa un anno fa tra i compiti straordinari dei nuovi governanti politici
Degli Schroeder e Lafontaine dei Jospin dal nostro presidente del Consiglio forse c'è anche questo
Suggerire all'Europa forse imporre all'Europa qualcosa che sia politicamente importante non solo sindacalmente importa l'idea di un patto sociale europea l'idea di un grande compromesso economico sociale che ha un senso è una dimensione politica
Grazie grazie ad Antonio Lettieri ha la parola per gli interventi successivi a queste relazioni Sergio Cofferati dopodiché si prepari cortesemente Ivano Barberini
Una politica riformista ha bisogno di tante coordinate forti
A me torna utile comodo fare riferimento soltanto ad alcune di queste l'ordine casuale
O forse no
La prima l'esigenza
Riguarda la gerarchia dei valori io penso che se non si recupererà un'adeguata attenzione al problema del valore sociale del lavoro e diritti nel lavoro difficilmente si risolverà positivamente il problema che questa mattina Giuliano Amato già concordato
Delle radici del riformismo
Se davvero si vuole parlare ad una moltitudine di soggetti dai bisogni diversi dalle esigenze difformi
Io credo sia questo il punto dal quale partire è un problema culturale prima ancora che politico
Però
La sua soluzione può orientare comportamenti di massa
Ed è indispensabile soprattutto per le generazioni più giovani che il lavoro
Il valore del lavoro il valore nel lavoro ritornino ad essere quelli che sono state per le generazioni precedenti
C'è qualche corollario a questa esigenza che è utile non da sottovalutare
Il lavoro ha sempre un fondamento lo sviluppo e la crescita
Lo sviluppo e la crescita però se il lavoro di cadere il valore che ricordavo hanno bisogno di essere considerati come processi
Che vanno caratterizzati da qualità
Non è possibile accettare l'idea come troppe volte capita anche in chi pratica politiche riformiste
Che lo sviluppo sia in sé è sufficiente che la sua qualità le sue caratteristiche siano marginali
Così come credo che ragionando di sviluppo sia indispensabile tenere sempre stretto non come ragione contingente
Ma come
Ma che è stata per troppe volte nella sinistra soprattutto in quelle italiane all'idea
Che il rigore significhi privazione
Opere esposte Rita
Il rigore efficacia
E condivisione di obiettivi e selezione che assunzione di responsabilità capacità di scegliere
Stabilire priorità negare esigenze collocando le temporalmente
Un tempo secondo
Perché bisogna risolvere altre priorità
Il secondo aspetto
è quello della qualità connesso come è ovvio
Una parte del cose che ho detto prima qualità nel produrre qualità nel lavorare
Non si può prescindere ancora una volta da un'idea forte di qualità
Non affidando tutto alla crescita quantitativa e i suoi effetti automatici
C'è un declino della qualità del produrre che riguardano soltanto questo Paese ma riguarda una parte dell'Europa
è possibile credo anche necessario rapidamente recuperare attenzione politiche specifiche
Tutto ciò riguarda l'industria riguarda i servizi con anche qui delle priorità un sistema produttivo sempre più connesso alla caratteristica quantitativo e qualitativo dei servizi che lo accompagna
Nei servizi l'assetto finanziario la sua capacità di essere
Aria efficace
è in grado di sostenere la produzione sull'oramai sempre più stretti è facilmente individuabile
Le rigidità che sono imposte dalle nuove regole europee non sono contingenti dureranno nel tempo caratterizzeranno sempre negli anni a venire
La crescita e lo sviluppo qualunque sia
La sua caratteristica e allora è importante
Che la sinistra riformista cerchi di far vivere in Europa un'idea forte di qualità
Perché la qualità del sistema produttivo europeo la carta vincente per stare adeguatamente in un mercato globale senza subirne le oscillazioni e le fluttuazioni soprattutto la turbolenza
Ma c'è un problema qual mente delicato che riguarda la qualità nel lavoro
Troppe volte soprattutto giovani viene offerto l'idea di un'occupazione comunque sia di un lavoro che ha come corrispettivo semplicemente il reddito nonché la realizzazione della persona
Credo che per questo l'accesso di sapere la formazione l'aggiornamento sistematico delle professionalità sia molto importante
Diceva poc'anzi Alfredo Reichlin alla scritto in maniera diffuso nella sua comunicazione come per il Mezzogiorno sia importante ruolo dalla politica
Io credo che al Mezzogiorno soprattutto giovani meridionali debba essere indicata come chance così come per le altre aree deboli dell'Europa il valore la capacità delle persone
E la possibilità per le persone di essere davvero non soltanto un'occasione utile adeguata di competizione per il sistema produttivo ma anche un soggetto che può dare un contributo importante agli elementi di coesione sociale che vanno costruite i ragazzi hanno bisogno di consapevolezza la consapevolezza si costruisce si costruisce in primo luogo con un salto quantitativo e qualitativo nell'accesso ai saperi nell'informazione
Il terzo aspetto è quello che Giuliano Amato chiamava della lungimiranza credo sia un termine
Meditato
Per non utilizzare la parola programmazione che a sinistra e non solo a sinistra crea ancora sospetti e qualche irritazione
Lungimiranza programmazione che sia scienza secondo me assai importanti
Che presuppone un ruolo alto dello Stato una separazione netta tra le funzioni di programmazione quelle di gestione
Senza tentennamenti verso vecchi modelli che non hanno più ragione per essere proposte semmai l'hanno avuto nella storia
Ma un ruolo alto dello stato asso dalla capacità dello Stato di costruire le condizioni di ambiente economico non soltanto di essere promotore non gestore ma sollecita attore di sviluppo di crescita le politiche infrastrutturali e le politiche per le risorse materiali devono avere questo obiettivo esplicito dichiarato non si tratta di realizzare che s'ma di avere come scelta quella dell'individuazione del bene comune
Come pratica quella dell'assunzione di responsabilità
Che oggi si può fare in Europa in Italia appunto guardando lontano e non soltanto pensando alle politiche di breve periodo
L'ultima cosa è quella che riguarda le regole regole nazionali ma anche sovranazionali per tutti
Le regole sono la condizione che riduce o addirittura in qualche circostanza azera il conflitto
Il conflitto istituzionale quello politico non soltanto quello sociale
Ovviamente conflitto in una società ha una funzione è ineliminabile soprattutto laddove si confrontano portatori di esigenze di interesse diverso
Ma il conflitto quand'è regolato quand'è fisiologico non produce rotture aiuta la coesione
E la coesione ha bisogno di regole e ha bisogno come ci ricordava questa mattina ancora Giuliano Amato di un giusto equilibrio
Tra le funzioni che sono proprie della politica e quelle che sono tipiche della rappresentanza sociale il nostro è un Paese e l'Europa è un è una dimensione sovranazionale che come ricordava poc'anzi Tonino Lettieri hanno un'antica storia di rappresentanza sociale efficaci
Io credo davvero che le funzioni forti della rappresentanza sociale debbano essere non soltanto utilizzate al meglio ma introdotto nel sistema di regole che la politica ha il compito di definire e poi però bisogna trovare un punto di equilibrio tra la rappresentanza sociale de i compiti e le funzioni della politica nessun autosufficienza ma compiti distinti
Non è lecito chiedere alla rappresentanza sociale di sostituirsi alla rappresentanza politica
E di sostenere al di là dell'Egitto
Gli assetti istituzionali
è difficile trovare da un lato un'esplicitazione un rafforzamento la valorizzazione delle funzioni di rappresentanza sociale e dall'altro stabilire qual è l'esatto confine
Del loro ruolo e della funzione dalla politica anche sul piano dalla rappresentanza troppe volte al sindacato vengono chieste cose opposte
Gli si chiede da un lato di farsi carico di soggetti che non sono tipicamente rappresentati dalle relazioni sindacali e dall'altra parte gli si rimprovera una sorta di per passione del terreno altrui
Io credo che uno dei temi più delicati ma più importanti per fissare con precisione quali sono le nostre radici anche qual è la funzione di ciascuno di noi sarà questo
Cercare in Italia che in Europa l'esatto confine
In modo tale che possa essere valorizzata la rappresentanza sociale ma che la politica faccia per intero il suo corso e spoglia per intero le sue funzioni
Non autosufficienza ma complementarietà nell'esercizio dei compiti di ciascuno di noi
Grazie
Grazie a Sergio Cofferati che tra l'altro centrato in pieno il suo tempo d'intervento Ivano Barberini poi si prepari per cortesia Mimmo Carrieri
Ma credo un che io Jessica del tutto condivisibile cogliere immesso economico politico di civiltà che esiste tra la politica e welfare di sviluppo di occupazione c'è uno studioso irlandese
Che ha paragonato lo sviluppo economico senza progresso sociale o un impermeabile vuoto cioè o un involucro privo di corpo di anni ma e credo anche io che l'efficacia di una politica riformista si misuri prima di tutto se si traduce da sesto adduce le buone intenzioni infatti
Che
Con l'accetta che il tempio ma esigono da tutti per ogni cosa i colori sono veri soltanto se praticati questa è una lezione io credo che dovremmo sempre avere presente
E avere presente anche nel momento in cui guardiamo la politica europea oggi c'è un contesto nuovo
E c'è la è la messa prova della coerenza tra scelte prioritarie dedicate al lavoro l'occupazione e politiche che in queste in questo senso ci produttrici traducono
Bisogna non esasperare la stabilità dei prezzi abbiamo avuto tre giorni fa quattro giorni fa un convegno Apollonia promosso da Legacoop
Con il premio Nobel per l'Economia novantotto
Amartya Sen
Il quale seguendo quello con un altro economista sta dicendo da tempo Krugman sostiene che bisogna che il vero problema oggi non è l'inflazione il vero problema oggi è il lavoro e l'occupazione
E bisogna quindi che la politica di stabilità dei prezzi in Europa non sia esasperata al punto da penalizzare e da contraddire questa priorità
Perché si considera da più parti
Bisogna considerare che la più grave delle ineguaglianze la mancanza di lavoro che il modello europeo può essere vincente soprattutto serie sa rispondere questo obiettivo
Senza produrre quegli effetti nefasti che si sono maturate negli Stati Uniti che è quello di avere quarantatré milioni come Sanchez ricordava
Quarantatré milioni di persone nel Paese più ricco del mondo prive di qualsiasi assistenza sanitaria
Bisogna che tranne dell'indicazione sul piano delle politica devi pensare e molto schematicamente io credo si dovrebbe porsi ci si dovrebbe porre un primo cambiamento apparentemente banale ma di grande portata si sia coerente nella prima del riconosce nell'applicarlo di puntare al binomio sviluppo impresa per creare occupazione
Sembra banale ma rappresenta in realtà un cambiamento un capovolgimento di politiche del lavoro largamente praticate vuol dire passare ad una concezione assistenziale
Ha una concezione del gruppo che è un salto nel nostro Paese per tutti per l'impresa e come per tutti
Ne consegue la diverso scelta di incentivi e sostegni selezionate imparare per settori suscettibili di sviluppo e suscettibile di un mento dell'occupazione una seconda conseguenza è quello di considerare i guasti
Che interventi assistenziali e producono nella nella creazione di vero lavoro
Bisogna considerare i guasti che l'impiego di lavoro d'esempio socialmente utili
Provoca non solo così come è stato concepito sin qui provoca nella creazione di per occupazioni impedendo in taluni casi la nascita e poi la sopravvivenza vivere impresa e quelle che stabilmente possono produrre occupazione
Ne discendono quindi modi nuovi con cui misurarsi con le difficoltà a creare lavoro ne parlavo un attimo fa Cofferati io credo che la difficoltà prima sia proprio quella di fare incontrare i bisonti con le disponibilità qui siamo in Umbria ci sono venti mila miliardi di lavori di ricostruzione
Mancano manca la manodopera per fare questo lavoro
In Calabria dove il sessanta per cento dei giovani risulta secondo le statistiche disoccupato
I lavori agricoli vengono affidate agli immigrati non si trova manodopera per quei lavori allora il problema vero che qui veniva ricordato e che creare occupazione vuol dire nel nostro si possono nel nostro Paese creare un lavoro di qualità
E la difficoltà a creare lavoro insieme a questa difficile convinco contro tra bisogni e disponibilità
Sì anche per la rapida obsolescenza della conoscenza
Un'overdose di informazione
Che oggi sia da tutte le parti che realtà rischia di fare morire la creazione e la diffusione di vera conoscenza credo che bisogna stare molto attenti a non a non fare quasi un sinonimo tra informazioni e conoscenze
La rapida obsolescenza delle conoscenze oggi si traduce in una rapida obsolescenza dell'organigrammi d'impresa e di organizzazione le quali sono piene di professionalità che non servono più
Mentre manco lo quelle che servono e questo è un fenomeno reso più accentuato e più rapido
Dall'importanza proprio che la conoscenza assunto e va assumendo nella conduzione dell'ordine sono temi prese ed è per questo poi al fondo che le grandi imprese cala l'occupazione piuttosto che un mentale almeno in buona parte
Si sommano per c'è una disoccupazione giovanile motrici occupazione adulta per deficit di lavoro di qualità
E per deficit di Rio conversione dalla conoscenza
Quindi le politiche di cui abbiamo bisogno vanno orientata riconversione profonde anche per quadri e preparati che devono essere in posti in condizione dall'ordinanza ore di riprese
Uno di cambiare di formarsi un altro modo naturalmente avendo questo come base di una politica pubblica di formazione
Questo ha un'influenza questa scelta questo fatto un'influenza netta sul modo di gestire i servizi pubblici così come quello dell'impresa
è condivisibile quello che sostiene Luperti per la ricerca
Ci sono studiosi rimane smentite sostengono che una percentuale del fatturato il dieci per cento del fatturato secondo i settori deve essere dedicato ricerca anche quando i bilanci sono in perdita
Proprio perché queste la lungimiranza che posso Ste nero lo sviluppo e la sopravvivenza dell'impresa nel medio-lungo periodo
Non è più tempo di conoscenza generica di conoscenza grecata servono competenze specifiche servono picchi di eccellenza in ogni specifico campo di attività e meglio un buon giardiniere che un laureato che non abbia una specializzazione la promozione deve tendere a questo livello di specializzazione facendo in modo che la produttività oggi scarsa dei lavoratori della conoscenza accresca
Quindi questo fatto di creare conoscenza diffondere conoscenza è sicuramente un fattore difficile da costruire ma basilare per la crea per la politica qualsiasi politica che punti realmente a crescere
Insieme occupazione e valore economico virgola economico è legato alla diffusione della conoscenza per certi aspetti ancor più quello suo stessa creazione ed è per questo che serve un uso finalizzato e selettivo delle informazioni e un uso delle nuove tecnologie
Serba la costruzione di reti di impresa dirette relazionali servono culture ed esperienze che io credo nel mondo cooperativo per esempio sono abbastanza diffuse vediamo un esempio voglio concluderla pienamente
Un esempio di grande spessore nel settore dei servizi alle persone
Bisogna spingere la sperimentazione sociale attraverso la costruzione di rete d'impresa e per quanto riguarda il campo dall'assistenza alle persone l'assistenza alle famiglie il recupero di soggette handicappati
Mete di servizi socio sanitari territoriali organizzazioni dell'utenza prevenzione dall'offerta
E piantato qui da cui partire che il potenziale occupazionale ed esempio derivante dai servizi alle persone eh Conter valutazione concorde molto alto ma le dinamiche nel mercato del mercato
Sono di segno opposto
C'è una limitatezza di nuove opportunità e c'è una sproporzione tra aspettative risultati conseguenti e spesso il mancato sfruttamento di queste potenzialità deriva dal fatto che le risorse destinate queste attività sono sostanzialmente quasi esclusivamente di provenienza pubblica
Il pieno sfruttamento occupazionale del settore richiede strutturalmente reperimento di importanti risorse private
Bisogna spingere il processo di esternalizzazione dei servizi socio sanitari di assistenza l'espressione spinge la costituzione di società miste pubblico-private perché questa è la via per specializzare quindi dare una maggiore qualità dei servizi
Per ottenere picchi di eccellenza specifici per ampliare le risorse per ridurre i costi
Si tenga conto che oggi qualsiasi ricordo ero pronto soccorso costa quattrocento mila lire anche per cose abbastanza banali favorire la nascita di società miste quindi pubblico privato è una via importante facendo i conti per questo con quello che rallenta
Voglio concludere
La comandando ricordando l'importanza che anche sul fronte della domanda sul fronte della mutualità integrativo volontaria assume oggi il l'importanza che assume nei processi di cambiamento
In conclusione vorrei ricordare anche qui
Quello che ha sostenuto sente perché perché mi serve ricordarlo sento il premio Nobel per l'economia ha ricordato in un'intervista fatta una nazione quattro giorni fa che però è creare occupazione bisogna abbattere gli ostacoli che impediscono di valorizzare appieno la cooperazione io credo con la politica di riforme ispirata sviluppo congiunto Progetto sociale abbia bisogno del movimento cooperativo
è difficile immaginare una politica sempre più riformista senza lo sviluppo della partecipazione e senza rispetto di quei principi troppi del movimento cooperativo insomma andrebbe un pochino considerato di più che anche il movimento cooperativo non sono qualche altro soggetto è patrimonio di questo Paese
Grazie grazie Anabar crimini allora
La parola e adesso a Mimmo Carrieri
Seguiranno Nicola Rossi poi Vincenzo vita dopodiché interverrà Massimo D'Alema
L'occasione di questo convegno serve io credo sia stata utile per un catalogo del riformismo che cambia c'è la necessità di introdurre elementi di discontinuità rispetto al vecchio riformismo e mi sembra che questo seminario Fatah in questa direzione vorrebbero sottolineare che il compito
è molto più complicato di quanto non appaia
Visto che una condizione esiste quella di una svolta politica diffusa nei Paesi europei ma si tratta solo di una condizione vecchio riformismo aveva delle radici forti
Uno una di queste la ricordata prima Sergio Cofferati la centralità del lavoro e in particolare il valore sociale del lavoro e lavoro dipendente un'altra era la capacità di creare occupazione pieno impiego questi due radici formidabili
Variamente strumentale tre sono invece quelle che mancano alla Bussola del Nuovo riformismo ed è proprio il campo delle politiche del lavoro quello in cui bisogna interrogarsi e di più e cercare soluzioni nuove
A me sembra che un interrogativo
Molto provocatorio potrebbe essere quello di chiedersi perché
Hanno più successo probabilmente si tratta di un successo parziale nella creazione impiego
Le politiche che sono state condotte in alcuni grandi Paesi come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna
Come politiche di deregolazione o se si vuole di flessibilità non regolata piuttosto che le politiche di regolazione o se si vuole di flessibilità regolata
Ma si vorrebbe dire che creazione d'impiego c'è stata anche in altri Paesi come l'Olanda la Danimarca ma è giusto sottolineare che nei grandi paesi e soprattutto la deregolazione che ha funzionato per creare nuova occupazione ora questo e il nodo cosa può fare
Invece da sinistra al governo per rovesciare questo tre non c'è dubbio che nella stessa Gran Bretagna
I lasciti in termini occupazionali ci siano come Effetto delle poi del vecchio governo più che dell'azione laburista a me sembra che ci sono almeno tre
Terreni
Su cui costruire elementi nuovi e differenziati rispetto al riformismo classico che sono i criteri di regolazione i livelli di regolazione e i riferimenti le basi sociali i criteri di regolazione
Questi non possono essere più lo dicono tutti criteri statalisti dici meno chiaro è che cosa possono essere in positivo
E io credo che in positivo dobbiamo pensare non ha qualcosa che non esiste ma a miscele che già esistono nelle esperienze di sviluppo locale di mercato intervento pubblico e di elementi di solidarietà o se si vuole di scambio sociale
I livelli di regolazione beh
Non possono essere più livelli centralizzati
Qui oggi si è parlato molto
Giustamente di livelli nazionali e soprattutto sovranazionale giustamente ci ha ricordato Lettieri
L'esigenza di un patto dello sviluppo di dimensione sovranazionale
Ma non c'è solo questo c'è anche un problema che di fare politiche efficaci di tipo decentrato e territoriale di cui oggi già in parte esistono gli strumenti molto meno
Le prassi efficaci dotate di risultati terzo aspetto le basi sociali
Ma io credo che il vecchio blocco dei produttori
Su cui si leggevano i patti o il compromesso socialdemocratico del passato oggi abbia confini sicuramente insufficienti
L'azione sociale la capacità di rappresentanza della sinistra deve porsi
Degli obiettivi di inclusione più ampi mi pare che non sia solo una questione come diceva nella sua relazione Amato interrogandosi su questo i ceti medi e di esclusi
Mi sembra che ci sia invece un problema di rappresentare l'insieme del lavoro vecchio e nuovo facendo soprattutto perno su un mondo del lavoro diffuso
Un mondo crescente come dimensioni e come qualità
Muto in cui in Italia molto si paragona pensiamo al fenomeno dei famosi collaboratori coordinati questo secondo mercato del lavoro è molto cresciuto e come dice Amato in esso si intrecciano dinamismi e insicurezze
E il compito del riformismo è proprio quello di incentivare i primi e di ridurre le seconde ma io vorrei sottolineare che le dimensioni quantitative
Di questo fenomeno sociale sono tali da essere decisive per la sinistra al governo
Si dice quattro cinque milioni si sono quelle di cifre ma le somme il problema di quanti che sono tanti problema e sottolineare che la sinistra al governo può stabilizzare in modo crescente il suo consenso se riesce a rappresentarli e che per il sindacato questa è una sfida a uscire oltre i confini di un'amministrazione del lavoro che fu perché problema si pone rispetto al lavoro che e che sta diventando e quindi abbiamo un paradosso paradosso italiano che la concertazione che finalmente si è affermata dopo molti tentativi pensiamo al famoso e decisivo protocollo del luglio novantatré sia firmata proprio nel momento in cui è venuto il momento di renderla più inclusiva cioè capace di andare oltre l'accordo tra grande impresa i lavoratori garantiti che è stato il suo carattere storico
Nel riformismo classico
Ma io penso che questo riformismo come diceva Amato debba qualificarsi per la sua capacità di progettazione e di realizzazione lui diceva anche di comunicazione bene
Questa è la sfida più ardua perché in passato l'innovazione innovazione sociale
Era prodotta dalle grandi politiche dalla macro politica soprattutto macro economica le scelte appunto fatte a livello centrale e nazionale
Ora questo non è più sufficiente per raggiungere risultati risultati sociali e produrre consenso solo necessarie micro politico cioè la capacità di muoversi su un terzo un versante socio economico diffuso un esempio
Consolidamento dall'esperienza di concertazione territoriale che in realtà non decollando delle difficoltà
Degli attori sociali organizzati difficoltà anche sul piano tecnico oppure alcuni degli esempi avanzati da Massimo Paci
Politiche di modulazione dell'orario
Non le trentacinque ore l'incentivazione dei tempi corti
Che chiedono un grosso collegamento tra decisioni centrali e comportamenti micro aziendali e locale e concludo
Tutte queste cose richiedono
Un intreccio tra riforme sociali e riforme istituzionale
E qui io credo che vada fatta una sottolineatura e produrre risultati non basta
Un insieme di riforme istituzionali centrate sulle regole del gioco che io credo siano comunque decisive una condizione importante c'è bisogno invece di una riforma istituzionale diffusa in un Paese come il nostro che ha uno sviluppo molto forte ma anche molto intermittente sul piano territoriale
Si tratta in altre parole di fare quello che si è cominciato con le leggi Bassanini cioè di fare oltre l'innovazione il modo normativa una innovazione operativa e sociale
Appunto riforma istituzionale diffusa io credo che in Italia non ci sarà riformismo realizzato senza una riforma istituzionale e diffusa grazie grazie grazie
Carrieri Nicola Rossi
Where is
Da chiari
Questa mia una breve una brevissima nota a margine realtà intesa sottolineare sgusciatura
Domanda che
Penso debba avere insomma un volo importante in queste riflessioni nostre
E che certamente era presente in molti degli interventi di oggi credo in particolare nella certamente nella relazione dell'intervento di RAI tre
La domanda è quale sarà quale la nostra constituency oggi e quale sarà la mostra con settantasette si frattura quale sarà diciamo il segmento sociale alcuni particolari cercheremo di parlare voce nel microfono Nicolosi da me
Che non è una domanda credo rituale
Ma credo che sia al contrario la domanda che prima o poi inevitabilmente qualunque forza politica che si proponga di governare il cambiamento che abbia l'ambizione di indirizzare il cambiamento primo questi per porre l'esempio che mi viene in mente che quando Toni Blair affido a fare un film
La riforma del welfare espresse il mandato in maniera abbastanza sintetica chiedendogli piste impianti in capo di pensare l'impensabile
Poi insomma la cosa è andata un po'non benissimo soprattutto per Feltri però appello a prescindere dall'esito quello che mi interessa qui sottolineare e che quella espressione era comparsa
Quindici anni prima in un memo inviato allora dall'allora primo ministro britannico da una gruppo di intellettuali a lui a lei molto vicino
L'espressione approvo pensare l'impensabile percorrere nuove strade e se si facesse una ricerca di archivio l'impressione che questa stessa ricerche in tutto in questa stessa espressione in tutti i momenti di particolare cambiamento la ritroveremo parecchie volte che cosa mi nidi colpisce diciamo di questa citazione il fatto che
Il significato diciamo l'idea che il compito del riformismo europeo oggi il compito di riformismo europeo ha davanti non è solo e non è tanto esprimibile come una lista di problemi da risolvere
Come una una lista di questioni da affrontare a cui appunto possibilmente dare soluzione il lavoro il welfare
Sapendo ieri telefonini è un ordine
Il lavoro e welfare dicevo la pensione di Mario Pirani o i problemi organizzativi di questo o di quell'azienda che sono pure problemi cruciali
Ma credo che il compito francamente più complessa e sì credo anche schiettamente politico sia invece quello di mutare punto di vista di prendere un ottica diversa di vedere dietro ogni lavoratore un consumatore
Di vedere dietro ogni giovane non solo un futuro lavoratore dipendente ma anche un futuro imprenditore
Di vedere dietro ogni impresa non solo la figura dell'imprenditore ma anche un'occasione di innovazione una opportunità di dinamismo sociale
Di leggere i guardare diciamo dietro la valle ogni uomo e ogni donna
Non solo di farne una fotografia in un dato istante di tempo ma di guardare i loro profili di vita e quindi di interpretarne i rischi
E i conseguenti bisogni e le conseguenti necessità
Di leggere dietro le disuguaglianze territoriali e personali non solo le esigenze di protezione ma anche soprattutto i limiti spesso di un ordine sociale
Chiuso che ha permesso il cristallizzarsi delle differenze e che anzi molte volte trova proprio in questo cristallizzarsi delle differenze la propria ragion d'essere
Ma questa diversa ottica e io credo la chiave di volta non solo del futura del riformismo
E del suo radicamento sociale del suo nuovo radicamento sociale ma è soprattutto la chiave di volta per lasciare il segno su eventi che altrimenti finiremmo solo per subire la chiave di volta per per lasciare il segno su eventi chi di cui altrimenti finiremmo per leggere
Solo l'aspetto costoso e la chiave di volta per evitare di rievocare immagini
Immagini come quella abbiamo sentito stamattina dei garantiti che annaspano nell'acqua di oggi diverse per citare Michele Salvati o per la chiave di volta per evitare di dare un'interpretazione solo ed esclusivamente in chiave difensiva al voto che a me non sembra affatto solo difensivo di tanti cittadini europei
è la chiave di volta per affrontare diversamente una serie di questioni dall'apertura e regolazione dei mercati alla ridefinizione degli strumenti di protezione sociale
Dalla spinta per una scuola diversa e migliore
Alla ricomposizione delle fratture presente nel mercato del lavoro da una declinazione diversa dell'internazionalismo a una il tentativo diciamo di ripensamento di alcune architetture istituzionali quello che si chiede io credo è non solo forse non tanto la capacità di formulare correttamente i problemi di indicare soluzioni che è essenziale evidentemente ma oltre questo schiere qualcosa in più la capacità di rileggere la società di parlare agli individui che la compongono
Per quello che sono per quello che desiderano essere e non solo per quello che siamo abituati a pensare che siano o che fossero
La politica credo che non possa permettersi soprattutto in un mondo come questo che cambia con la rapidità che vediamo
Di vedere applicata vedere applicato a se stesso a se stessa un detto che io conosco molto bene perché ha trovato le sue massime espressioni credo proprio in Accademia
Che dice se la realtà non combacia con la giuria tanto peggio per la realtà grazie
Grazie
Grazie a Nicola Rossi Vincenzo Vita
Sì avvenuta
Voglio considerarlo l'Inter
Sì ve l'ho già detto
Dopo
Globale e locale sono due territori con i quali
I riformisti le forze della sinistra
Si devono confrontare in questo passaggio di secolo
Parlare di Oropa credo significhi scrivere il territorio del continente in queste due grandi polarità
Il mondo procede sempre più globalmente
Ma molte delle scelte attuali
Avvengono su pensieri locali in qualche caso persino localistici
Questa polarità dialettica può trovare proprio nella migliore tradizione del riformismo
Una sintesi diversa
Che non è un improbabile recupero
Dell'identità nazionale intesa in senso statico
O come una vecchia bandiera da esporre di nuovo
Ma piuttosto invece come un intreccio che le dia un senso al lavoro dello Stato nazione né più complesso organismo comunitario dove comunitarie non significa solo
Unione europea significa anche cultura comunitaria
Nomadismo meticciato culturali intreccio tra storie esperienze diverse
Che proprio credo a noi
Sia necessario metabolizzare si è detto diversi spunti di questo bel dibattito
Metabolizzare per far crescere proiettare in una fase nuova avendo il coraggio però di chiarire alcuni punti
Un primo punto mi pare forse un tracciato se così ho capito della interessantissima relazione Giuliano Amato ma io porterei
Un po'all'estremo qualche spunto del ragionamento
Proprio riformisti devono concludere la stagione del liberismo
La devono concludere con un atto forte soggettivo
Liberismo che ha permeato anche una certa parte della sinistra non solo in Italia
Liberismo non solo economico ma anche culturale liberismo inteso come individualismo
Assenza di soggettività pura resa a quelle che chiamiamo non ho mai capito perché le leggi spuntare del mercato dove leggi se ne vedono poche di spontaneità ancor meno
Una forma più acuta ancora di dirigismo semmai abbiamo subito negli anni passati
Nel ciclo degli anni ottanta un dirigismo frutto non di una visione etica dello Stato ma di una visione ideologica del mercato
E alcuni termini che oggi sono molto alla moda
Anzi troppo penso anche a quello di globalizzazione
Giusto come territorio meno giusto come valore
Anche alcuni termini valgono io ritengo riflettuto in questo quadro cercando di fare come stanno facendo le sinistre europee che sono impegnate in questo stesso tragitto un etto salto di qualità con una cesura culturale uno sforzo a rompere
Con un'inerzia che ha portato a condizioni culturali oltre che politiche ed economiche
Preoccupante a un certo calo
Della presenza non solo dell'idea
Dell'organizzazione o del partito ma dà l'idea stessa della politica la crisi della politica
è forte quando la politica arretra
E pensa che sia giusto ritagliarsi uno spezzone laterale rispetto all'evoluzione delle cose
La politica allora diventa un segmento separato non un'autonomia tra le altre Autonomie come è giusto che sia
E perde senso anche il termine riformista
Che invece non abbiamo l'obbligo morale prima ancora che politico di recuperare e rilanciare come io non ho ovviamente
Men che meno in un'occasione come questa
Una quadro di ricette certo anche l'esperienza
Che svolgo insieme a tanti altri in un campo specifico che da un osservatorio però della modernità
Cioè l'innovazione tecnologica fornisce qualche
Elemento
Di analisi e di proposta
Innanzitutto l'innovazione
Semmai si potesse pensare tutto è fuorché neutrale ci sono tante innovazioni diverso e tra di loro alternative
C'è una via tecnocratica populista nell'innovazione
E dico ti in Italia tecnocratica e populista insieme tecnocratica dove si intende naturalmente un uso puramente intensivo delle tecnologie un uso talvolta limita che non dà nemmeno ragione al linguaggio delle tecnologie pensate a quanto poco si utilizzi la tecnologia comunicativa per comunicare davvero le conoscenze quanto invece si utilizzi per scambiarsi i diritti
Utilizzo
Di trasmissioni
Specializzate
Talvolta fine a se stessi a un segmento molto ridotto di mercato
Quanto
Limitarsi a un uso intensivo
Sia grave per uniti evolutiva della società il rapporto ho detto molto bene Cofferati l'intervento più condiviso interamente in rapporto alla stabilizzazione alla formazione alla cultura diffusa ai saperi che sono parte integrante di un nuovo brillante e utile riformisti
Una visione però tecnocratica ma anche populista perché il populismo in un sistema non regolato ma lasciato a una presunta spontaneità emerge da quella tubo televisivo che ancora opprime la comunicazione era la sua versione più classica in Italia abbiamo un caso di scuola come è noto un caso si chiama Silvio Berlusconi con un partito azienda
Con un sistema di relazioni che fa di questo Paese un Paese ancora di riformismo
A metà sul terreno importante della comunicazione della politica certo vedete mi ha fatto un po'specie in queste ultime settimane
In questo caso proprio da
Modesto iscritto alla scuola della sinistra sentire qualche lezione
Sul conflitto di interessi sull'antitrust zero un lungo tragitto che avviato da anni in Italia che molti di noi sanno compie
E che se non ha dato i frutti che si sperava potesse dare e anche perché non c'è stata in Italia in questi anni la sensibilità sufficiente per fare di questi temi in particolare proprio il sistema di regole il pluralismo
La comunicazione democratico un grande valore dell'innovazione ecco quindi innovazione declinata male come tecnocrazia populismo c'è un'innovazione invece declinata bene o comunque meglio
Un'innovazione ed ecco democratica che ha come esempio oggi e forse se ne parla un po'poco in questi nostri seminari
Il sistema delle reti
Queste norme apparentemente invisibile virtuali ma più reale di tante altre cose
Sistema di reti di noti di connessioni che fanno del territorio globale davvero il punto di riferimento di un pensiero che oggi deve declinarsi così
Non vizi anni Dossi con dall'omologazione culturale
Anzi rispettando le differenze valorizzando le le differenze
Lettini e le specificità ma sapendo che questo è il quadro appunto e la geopolitica nuova del mondo di fine millennio il sistema delle reti ho finito internet
Il pluralismo inteso non solo culturalmente ma come grandi opportunità anche di saperi nelle tecnologie sono i luoghi di questa nuova grande battaglia riformista
Qualcuno la chiamava convergenza multimediale non so se il termine giusto
Ci scrisse molto bene qualche anno fa Jaques Delors in un bellissimo libro bianco sull'occupazione che aveva un capitolo molto bello su questo tema
Oggi se ne discute l'Unione europea con un libro verde un'ipotesi di lavoro sulla convergenza su questi argomenti
Su questi argomenti insieme agli altri ma anche soprattutto pace o di questi argomenti una grande politica si può oggi comprendere noi e dare il senso al nostro Esterno
Che il riformismo una grande appassionante battaglia democratica come è stato in altre stagioni con la scolarità di massa l'alfabetizzazione il voto per tutti ecco una nuova grande opportunità per la società
Facendo transitare alcuni grandi valori dalla politica alla società voci insieme grazie
Grazie a Vincenzo vita Massimo D'Alema
No io vorrei
Recare se però contributo nello spirito di questa iniziativa cioè iniziativa di ricerca di confronto
E quindi voi mi scuserete se avrà un carattere abbastanza frammentario sono appunti sono considerazioni
E
Vorrei anche
Sì avvisare
Colleghi dell'informazione che naturalmente sono considerazioni di carattere personale che non costituiscono diciamo
Programmi o annunci del tipo
Pensate nella preparazione di questo
Seminario
Che io ho seguito con grande interesse che avevo immaginato si svolgesse in un contesto diverso
Io sono convinto
Che il principale contenuto riformista
Con cui dovrà misurarsi che dovrà produrre il nuovo socialismo europeo
è proprio l'Europa
L Europa
L'unità politica dell'Europa
Il crescere dell'Europa come attore globale in un nuovo ordine internazionale
La più importante scelta che il riformismo europeo deve compiere fino in fondo
E di cui vere e può rendersi protagonisti
Io non credo che sia un'affermazione banale o scontata
Tema dell'unità europea non è stato un tema della sinistra nasce storicamente sotto un altro segno
La sinistra semmai ha visto per lungo tempo con diffidenza il processo di integrazione e come una minaccia rispetto a quell'equilibrio dei
Tali
E a quel potere dello Stato nazione
A cui la sinistra è stata legata
Per lungo tempo vedendo in questo un baluardo
Nei confronti di un capitalismo senza regole
E una garanzia dell'affermazione dei diritti sociali
Io credo che
Primo grande problema che la sinistra di fronte a sé questo passaggio d'epoca
Secondo millennio eccetera
è esattamente questo così come lo Stato nazionale è stato garante di un certo compromesso tra lo sviluppo capitalistico la democrazia dei diritti sociali
Nello stesso modo oggi vi è la necessità di una dimensione politica sovranazionale
Per governare la globalizzazione la globalizzazione non è un mostro le
Non è un valore in sé è la condizione nella quale viviamo
Io credo che sia anche una straordinaria opportunità
Di crescita di coinvolgimento di masse umane in un processo di crescita economica di affermazione della propria dignità di miglioramento del livello dei consumi il grande problema che il riformismo moderno ha di fronte a sé e che la globalizzazione non può essere governata da un come ha detto Giuliano Amato da un potere socialmente e istituzionalmente irresponsabile
Ma richiede formarsi di un ordine politico mondiale in grado di regolarmente
L'espansione la crescita del costo costruirsi di questo grande processo finanziario economico
Allo scopo di fare in modo che esso si concili con l'affermazione su scala planetaria di valori di democrazia di libertà
Individuale e collettiva
E con un'equa ripartizione
Delle opportunità delle chance di benessere e di vita
Che lo sviluppo mondiale
Può determinare
L'Europa sta effettivamente crescendo come un attore globale
Questa è una grande responsabilità cioè
Finita la guerra fredda
La moneta europea e il processo politico che si accompagna alla moneta europea
E il primo grande evento politico che tende a superare una situazione del mondo nel quale c'è c'è stato c'è un solo grande attore globale Stati Uniti d'America
Un Paese sempre più secondo me affaticato questo suo ruolo
Io non io non credo che gli Stati Uniti abbiano interessi eppure lo a rimanere l'unico grande attore globale sulla scena
Pena il rischio di una
Reazione all'interno degli Stati Uniti in cui si avvertono segnali che io considero preoccupanti verso una politica di isolamento
Verso una possibile rinuncia ad una responsabilità globale
Ora io credo che l'Europa debba percepire questo rischio e debba affermare questo il proprio ruolo nei termini di una cooperazione transatlantica su alcune fondamentali questioni nella sua relazione Piercarlo Padoan affronta questo tema
Secondo me in modo molto convincente nella parte conclusiva
E io
Parto da quelle considerazioni per dire qualche qualche
Noi adesso ci rendiamo conto come l'avvento della moneta unica europea sia un formidabile evento politico
E come una certa polemica un po'rétro
La moneta va bene ma poi ci vorrà anche la politica
Esprimeva un'esigenza giusta ma secondo me in un modo sbagliato
Un ente europea è un grande evento politico che concorre già da ora a mutare la situazione internazionale la stessa crisi finanziaria nella quale siamo immersi avrebbe avuto altre conseguenze economiche politiche senza l'annuncio del
Lei è uno pone in modo stringente
L'esigenza di una riforma del sistema monetario internazionale di una riforma delle istituzioni che regolano l'economia mondiale
Questa questione all'ordine del giorno per ragioni generali ma sicuramente l'avvento dell'Euro
Pone questi problemi in modo assai più stringe
L'euro sarà accanto al dollaro moneta di riserva Monica degli scambi
Un equilibrio destinato ad avere un'influenza positiva sull'economia mondiale
A concorrere ad una riduzione del costo del denaro consentire ai Paesi più deboli di diversificare
La loro loro serve valutarie
In un equilibrio più aperti
Perché se c'è più concorrenza c'è anche più apertura
E una situazione migliore per tutti
Oggi
Uno dei primi grandi problemi prima i grandi appuntamenti di un'agenda europea saranno quelli di definire come si rappresenta l'europa nelle istituzioni mondiali
Continua ad essere compatibile un moto dell'Europa di essere in queste istituzioni come singole nazioni
E il vincolo della moneta unica
Non si pone sin d'ora per lo meno il problema di avere a fianco delle grandi nazioni europee probabilmente non è realistico pensare che avesse cedano il passo all'euro ad una rappresentanza unitaria dell'Europa
Ma quanto meno a fianco una rappresentanza dell'Europa
La Banca centrale europea
Come se la porterà con il Fondo monetario internazionale sono questioni molto importanti che hanno un valore politico cruciale gli occhi e credo che la sinistra di riformismo debba militare
Per una chiaro protagonismo dell'Europa in quanto tale il che comporta una responsabilità dell'area dell'euro
E una responsabilità dell'unione sapete queste due realtà non coincidono
E tuttavia io credo che più crescerà la affidabilità dell'euro più crescerà la sua capacità d'attrazione fino in prospettiva a spingere la Gran Bretagna
A convergere nella moneta europea c'è un orientamento europeista della leadership britannica io sono convinto che parlerò di questo che anche le recenti importanti posizioni di Blair in materia di difesa di politica estera comune non si comprenderebbero senza la forza d'attrazione della moneta unica europea
Sorgere della moneta unica europea ha fatto venire avanti in Inghilterra una coscienza europea
La preoccupazione di un isolamento la spinta ad un di più di europeismo intanto sui terreni sui quali questo è più agevole in questo momento
Che non sono la politica monetaria
Quindi da questo punto di vista
Noi abbiamo interesse appunto
A definire in un clima di collaborazione il rapporto tra l'euro e il dollaro
Quanto meno quanto meno diciamo sulla base di Negrini che consenta un controllo della instabilità valutaria
Questo è un problema molto importante
Nel nuovo sistema monetario
Abbiamo interesse apprendere le misure a breve termine per fronteggiare il rischio di una crisi finanziaria è molto importante la dichiarazione comune i rilievi del G7
Dichiarazione impegnativa complessa che contiene non soltanto diciamo una forte iniziativa di solidarietà nei confronti di uno dei Paesi più esposti il Brasile la cui tenuta e determinante per tutta l'area latinoamericana
Ma direi e il primo segno di una concertazione di una politica comune
Di un impegno comune anti recessivo
Dei grandi che è qualcosa di più che non soltanto un patto di stabilità e antinflazione
E anche l'idea ormai apertamente avanzata di un fondo anticrisi anche consistenti
Affidato al Fondo monetario internazionale sono primi elementi
Di un bisogno di un governo mondiale dei processi economici finanziari
Che a mio giudizio vanno nella direzione suscita e che configurano un terreno positivo di di partnership e di cooperazione fra Stati Uniti
Il grezzo che la sinistra europea il riformismo europeo questi sono punti molto importanti di un'azione del riformismo europeo e anche di una convergenza sul terreno non soltanto culturale ma intorno a concrete misure e progetti di governo della globalizzazione tra il socialismo europeo e la sinistra dell'altra sponda della della sinistra l'ispirazione democratica che vorrebbe
Io credo quindi che appunto primi elementi del costruzione di una nuova architettura sistema monetario internazionale
Avvio di una riforma delle istituzioni internazionali con misure a più lungo termine che riguarda il ruolo del G7 del Fondo monetario internazionale
Che possono riguardare in prospettiva anche i le Nazioni Unite
La vecchia idea dell'Internazionale socialista di affiancare al Consiglio di Sicurezza al Consiglio di Sicurezza economico delle Nazioni Unite
Funzionale anche all'esigenza di associare
Nelle decisioni importanti non soltanto i grandi ci sei
Ma anche i grandi Paesi emergenti oramai ci sono alcuni Paesi in particolare la Cina il Brasile il cui ruolo è emerso in modo clamoroso determinante nell'ultima vicenda il della crisi finanziaria internazionale
E che a pieno titolo a mio giudizio dovrebbero essere associati alle grandi decisioni
A fianco i paesi più sviluppati
Che hanno una funzione cruciale
Se i cinesi avessero svalutato allora monete alla crisi asiatica ci sarebbe arrivata addosso in modo rovinoso la tenuta della Cina rappresentato un argine rispetto ad un dilagare la crisi mentre veniva che viene
Il Brasile a una funzione continentale determinante
Io credo anche qui che uno degli obiettivi dei riformisti quello non soltanto di affermare l'Europa come soggetto di questo nuovo governo del mondo ma anche di allargare
Questa funzione di governo fino a coinvolgere i Paesi più importanti
Tra quelli che la globalizzazione spinge fuori dall'area del sottosviluppo il cui ruolo e oggi cruciale
Questo mi introduce la terza questione cioè l'Europa deve concorrere a sviluppare quella rete di relazioni fra istituzioni regionali
Dove per regionali s'intende diciamo grandi regioni del mondo che è una chiave essenziale di crescita di un Governo mondiale cioè accordò fra non europea Mercosur altre aree
Che diventa sempre di più diciamo la Rete delle relazioni non più esclusivamente o prevalentemente Inter statali che consente di regolare
Lo sviluppo dell'economia punti
L'altro nodo fondamentale per affermare il ruolo politico dell'Europa
è nella capacità di fare un passo in avanti sul terreno di una politica estera e di sicurezza comune
Qui ci sono questioni complesse
Innanzitutto c'è il peso nelle politiche nazionali e innanzitutto del ruolo che hanno
Quei grandi paesi europei che sono stati tra le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale e quindi hanno fanno parte di quel direttorio del mondo diciamo che si è costituito
Perfetto
E certamente non è facile pensare che questi Paesi rinuncino ad un ruolo nazionale
Per cedere il passo ad un protagonismo continentale
Però io credo che un protagonismo continentale Possa accrescere anche nel quadro
Di una situazione internazionale nella quale esso si affianca in qualche modo modo coprire attivo con la presenza di grandi paesi anche dei grandi Paesi
Penso che qui cioè ma è stato detto venne anche dell'intervento di Marta Dassù noi dobbiamo studiare il rapporto fra un'Europa intergovernativa che continuerà ad essere anche sul piano istituzionale uno dei momenti non superabili diciamo della costruzione di una politica comune
E invece il sorgere di istituzioni comunitarie che dobbiamo riformare per rendere sempre più efficaci
Ora sul terreno della politica estera io credo quindi che accanto a rilevanti questioni istituzione che a mio giudizio dovrebbero essere affrontate lungo la linea di una progressiva di integrazione della UEO all'interno dell'Unione europea come Agenzia della medesima
E sulla linea di una utilizzazione da parte della Unione Europea due o
Della Mea
In una visione complementare in ogni stagione che tenda a costituire una sorta di pilastro europeo della NATO io che io vedo fortemente integrato con la funzione degli Stati Uniti che il presidente francese definisce non separato ma separati espressione che non so potrà essere minacciosa diciamo fragilità
Che tuttavia io metto l'accento sul non separato
Cioè sul fatto anche la Francia concepisce la crescita di un sistema di sicurezza e di difesa europeo in una chiave non separata rispetto agli Stati Uniti come pilastro europeo della NATO
Buona parte questa complessa questione istituzionale ha una sua evidente complessità anche perché i Paesi dell'Unione europea non sono esattamente gli stessi dell'UE o non sono queste gli stessi della NATO quindi
Il problema mi è chiaro non voglio adesso addentrarmi negli aspetti pure rilevanti di carattere tecnico
Io credo che i problemi sono
Ancora più importanti sono quelli che riguardano la volontà politica
E la capacità militare
Sono problemi che chiamano in causa anche il nostro Paese non è pensabile una politica estera europea senza un'adeguata capacità dare
Il tema del nuovo modello di difesa è quello di un di un sistema che sia insieme insieme meno pervasivo meno meno meno pesante diciamo anche più efficace
Al servizio appunto di quelle politiche
Skip peacekeeping peace making sono oggi
Fondamentali diciamo aspetti della politica estera chi non abbia un asse una capacità operativa di questo tipo difficilmente può pensare di avere un peso nelle relazioni internazionali
Questo comporta ludico riprendo il tema della relazione Giuliano Amato anche il superamento di certi tabù della sinistra
Naturalmente un quadro in cui però io credo che ci sia un un limite che non deve essere valicando dice cioè questi strumenti
Debbono essere visti nel quadro di una legalità internazionale
Esiste un grande problema di di legalità
Vero confine non è tra un pacifismo integrale di chi rifiuta
L'uso della forza la quale può essere inevitabile anche ai fini di ristabilire la legalità e tutelare i diritti umani io credo debbano essere uno dei valori guida di una politica estera europea
Il confine sta nel fatto che l'uso dalla forza deve avvenire in un quadro di legalità
Che coinvolge le istituzioni internazionali e sotto una responsabilità politica che non può esservi tipo unilaterale questo pone problemi complessa ci siamo trovati di fronte a problemi complessi
Ma credo che
Perché è evidente che c'è il rischio di una paralisi
Del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è evidente
E io sono convinto che questo principio di un governo politico a livello europeo internazionale sempre di più si affermerà se si supererà la logica di un potere di veto
Se prevarrà la logica diciamo
Per cui chi non è d'accordo
Non opponibile feto ma acconsente che si agisca di fronte al prevalere largamente diciamo nella comunità internazionale
Di una opinione qui qui è il tema della volontà politica cioè del fatto che
Occorre che in Europa a partire da quanto c'è scritto nel Trattato di Amsterdam a partire cioè dal
Riconoscimento della legittimità di tutte quelle operazioni internazionali che rientrano nella cosiddetta carta Peters vero
Occorre che cominciamo anche noi in Europa affare nostro questo principio questo criterio criterio che
Di fronte a posizioni convergenti o largamente convergenti
Prevale l'esigenza di coesione europea sull'affermazione di un punto di vista nazionale
Quando non siano in gioco questioni di principio irrinunciabile prevale una disciplina europea
Questa è una scelta politica scelta politica importante intendiamoci ed è soprattutto difficile fare prevalere una scelta politica di questo tipo i paesi che hanno orgoglio nazionale nel senso che la propria funzione assai maggiore del nostro diciamo io credo che questo è un punto essenziale se si vuole far crescere
Un protagonismo europeo allora assenso alla nomina di un alto rappresentante
Che possano essere
L'avvio di un processo politico istituzionale
Che abbia un'autorevolezza politica che gli consenta di essere immediatamente punto di raccordo tra i leader dell'unione
E non espressione soltanto diurno direttorio ristretto dei paesi che contano chiaro che questo sarebbe la negazione della possibilità di una politica estera e
Io vedo quindi qui diciamo su questi punti oggi
Della politica monetaria del rapporto con le altre grandi istituzioni regionali Della riforma delle istituzioni mondiali e della politica estera e di difesa sono punti essenziali che valgono a fare crescere un protagonismo dell'Europa come attore globale fianco agli Stati Uniti
Che io ritengo sia una delle esigenze per costruire un ordine mondiale diverso più giusto e una delle principali sfide del riformismo europeo e chiaro che per avanzare in questa direzione
Contemporaneamente e necessario fare crescere una forte integrazione
Sia sotto il profilo diciamo delle scelte politico istituzionali sia sotto il profilo dei contenuti nazione
Unità europea cresce in quanto crescono le istituzioni
Del suo Governo Comune ma queste istituzioni e chiaro crescono in quanto si condividono obiettivi comuni politiche comuni altrimenti diciamo
è molto difficile e da questo punto di vista sicuramente noi siamo in un'occasione straordinaria cioè che
Una grande parte delle classi dirigenti di Unione Europea convergono nella individuazione degli obiettivi delle priorità
Delle politiche
Perché è chiaro che questa unificazione a livello dei contenuti
è una condizione fondamentale per fare andare avanti il processo di integrazione politica sul processo di integrazione politica voglio fare una sola osservazione diciamo io poi mi sono trovato così come precipitato prima una riunione molto interessante un po'originale dell'architettura istituzionale europea c'è il consiglio informale
Ora io sono convinto che questo importante anche perché sviluppa quella collaborazione
Nello stesso tempi avverte un rischio cioè che se l'Unione europea avrà al centro in modo esclusivo o prevalente dice il
Il concerto dei di primi ministri di capi di Stato e di governo diciamo noi corriamo il rischio di un passo indietro in chiave meramente o soprattutto intergovernativo
Dico quindi diciamo
Non lo dico pro domo mea lancia della posizione che mi trovo
Io dico ci vuole un equilibrio tra questo tipo di rapporto
A livello del Consiglio consiglio
Il Consiglio europeo
Nei primi ministri capi di Stato e di governo Consiglio affari generali dei consigli specializzati che secondo me però dovrebbero essere a
Urbani semplificati onde evitare una dispersione tecnicistica delle delle attività politiche europee
E l'affermarsi delle istituzioni comunitarie
La cui riforma è essenziale
Solo ed è io insisto su questo punto preliminare rispetto al processo di allargamento dell'Unione
Pena una sconfitta dell'idea dell'unità politica dell'Europa e di fatto una regressione verso l'idea liberale liberista di un'Europa Area di libero mercato perché
Le cioè in e difficilmente governabile l'Europa quindici L'Aquila ventisette se non c'è una riforma della Commissione riduzione del numero dei suoi membri la riforma del sistema di ponderazione del voto
Superamento del principio del voto all'unanimità sul sulle materie fondamentali
Europa ventisette completamente ingovernabile Assemblea generale dice
I convenevoli diciamo
Io credo quindi che da questo punto di vista Novi voi
Sinistra ma quindi la sinistra italiana in qualche modo aerei vedi una tradizione dell'europeismo italiano
Che ha avuto sempre una caratterizzazione molto avanzata nel senso della sovranazionalità
Noi dobbiamo riprendere una battaglia il tema posto Andrea Manzella diciamo per una Costituzione europea per una legittimazione delle istituzioni europee
E le elezioni europee sono una grande occasione perché poi il tema della legittimazione è un non è soltanto un tema istituzionale è un grande tema politico
E
Istituzioni europee legittimati dei cittadini e che non siano soltanto un concerto intergovernativo saranno forti si saranno forti partiti europei programma leadership politiche europee altrimenti è molto difficile diciamo
Le istituzioni abbiano formarsi io considero questo un tema essenziale ma voglio venire per concludere ad un altro non lo sviluppo lo accendo perché condivido le cose che sono state dette diversi curatori che sono intervenuti sul fatto che a mio giudizio queste anche la direzione di marcia della evoluzione del sistema politico italiano naturalmente voglio ritornare sulla questione che c'è un'unica mente appassionato secondo me anche al di là del ragioni diciamo nel rapporto tra partiti e coalizioni
è evidente che da questo punto di vista secondo me
Mentre sono convinto che lo sviluppo in Italia di una grande forza riformista europea socialista è corrisponde ad un interesse del nostro Paese ed è un ponte fra Italia Europa nello stesso tempo io credo questo non è in contraddizione con la difesa di una coalizione di centrosinistra
Sì adesso avessimo il tempo di approfondire questo tema non sarebbe difficile dimostrare che dal punto di vista delle degli ingredienti sociali e culturali e
è il centro sinistra oggi il punto di vista da si governa l'euro e quando citando Inaudi Giuliano Amato dice insomma governo dell'Europa nasce da un incontro tra
Valori liberali i valori socialisti dall'idealizzazione coesione sociale insomma
Io credo che
Questo sia poi il contenuto più profondo di una politica di centrosinistra che poi questa politica e
Del New labour si si svolga in un partito solo
Perché qui della tradizione della del sistema politico inglese in Olanda avvenga in una coalizione liberal socialista
In Italia avvenga nella coalizione dell'Ulivo questo appartiene davvero alle
Particolarità nazionali Bardi mix secondo perché lo stesso
Eppure nelle differenze delle esperienze io tendo a mettere l'accento sulla dei crescere di un modo comune di affrontare i problemi
Qua venti giorni fa a Parigi per un convegno del Partito socialista europeo chiuso da Jospin ho sentito un suo discorso di grande interesse troppo
Ce ne scontro
Tre capi mettetevi d'informazione proprio su questo tema
Affrontato di petto il grande tema siamo diverso
Siamo Diversity parlavamo spetta al convegno del partito socialista
Sulle differenze delle diverse esperienze socialiste in Europa
Di differenze di cultura di tradizione di approccio ma poi l'accento era sul fatto che siamo chiamati a dare risposte a problemi comuni
E che nel dare risposte a problemi comuni la tendenza è una convergenza è una tendenza
Poi ci sono c'è una realtà dei Paesi cieco mi è capitato di dire il fatto che se uno dice in Francia
Serra vissuti ripicche si mettono tutti sugli attenti da noi ritenuti ma questo no no non è una differenza tra due sinistre pesta sono due storie diverse di natura
L'ente verso un processo di integrazione porterà sul processo di integrazione potrà cancellare sono due realtà nazionali
Due diversi livelli di efficienza dell'amministrazione ma io
Metto l'accento su quello che c'è in comune e oggi c'è in comune questo forte impegno
Per schierare l'Europa dalla parte dello sviluppo della crescita e dell'occupazione
Cioè piena coscienza che la crescita non genera automaticamente occupazione
C'è anche attenzione alle politiche attive io che ho trovato molto suggestiva la relazione di pace e questo mettere l'accento su mix di riforma degli ammortizzatori sociali politiche attive della mobilità
E della formazione che mi sembra la chiave per venire insieme flessibilità e di
E cioè per concepire la flessibilità come mobilità da un lavoro all'altro come arricchimento professionale ma allora ci vuole una struttura pubblica
Di alta qualità è un sistema di ammortizzatori che non sia di meramente assistenziale e diseguale che assiste solo alcuni diciamo
Ma che sia appunto attivo funzionale al al re immissione nella porre questo sarà uno dei temi di cui bisognerà riscontri però detto questo io credo che noi per troppo tempo abbiamo discusso del tema dell'occupazione come il tema della impiegabili da come si dice con una traduzione la parola inglese
Ora sinceramente io con tutto il rispetto non essere politiche nella formazione della flessibilità cioè dubito che senza la crescita possa aumentare l'occupazione giriamo il discorso decima giriamo la rovescio e ci rendiamo conto che c'è un paradosso Carbone
E il grande problema oggi dell'Europa è quello di come si fronteggia il rischio di recessione come si incoraggiare la crescita in modo anche nuove vecchie e sistemi aumento della spesa pubblica cresce
C'è da ripensare l'azione pubblica non rinunciare all'azione a ripensare l'azione pubblica in chiave di una programmazione che indirizza che incoraggia che stimola
E non di una gestione pubblica
Anzi per certi aspetti una più qualificata azione pubblica è si concilia con una politica di privatizzazione
Che io penso noi dobbiamo spingere in avanti in Italia in modo coraggioso investendo anche i servizi
Badando però fra due cose primo che essa si accompagna ad una più efficace capacità Regula Tita della sfera pubblica
Regolazione e di garanzia secondo che si accompagna bene effettivo allargamento del mercato
E ad un'effettiva liberalizzazione perché il rischio che i processi di privatizzazione finiscano poi nell'imbuto
Capitalismo ristretto diciamo beh che ha detto una cosa molto simpatica sul ceto classe ha detto che sia ceto dirigente perché non ci si resta a vita perché chi sbaglia paga questo vale quasi per tutti gli italiani meno che per gli imprenditori
Perché distacco
è vero quasi per tutti i
Vero quasi per tutti K
Ecco appunto lasciamo perdere quindi c'è un grande problema diciamo che io metterei così in un modo che non vale apparisse paradossale noi abbiamo bisogno di capitalisti nostro c'è bisogno ce n'è bisogno che siano di più
Del pacchetto storicamente costituitasi diciamo e chi abbiano più coraggio che facciano il loro lavoro non quello che per l'amor del cielo facciano il loro lavoro in modo aggressivo in modo competitivo ecco e le privatizzazioni devono servire a questo non devono servire a rafforzare le posizioni costituite
Ma crearne di nuove
Nel settore privato
Va detto questo io credo io voglio dire una cosa su un punto sul quale non credo che noi dobbiamo equivocare
Questo mettere l'accento sulla crescita sullo sviluppo
E su un patto per il lavoro non significa in alcun modo rinnegare la stagione del risanamento
Ne rinunciare ad una politica di stabilità
Di contenimento dell'inflazione
Che è in generale
Per l'Europa
Prerequisito essenziale per una politica di sviluppo per il nostro Paese poi condizioni assolutamente dipinta
Perché senza il risanamento condotto ai risultati straordinari questi ultimi due anni e mezzo dal Governo Prodi noi non avremmo quel tasso di inflazione
Quel costo del denaro
Quello spostamento di risorse c'è risparmio delle famiglie
Dal debito pubblico verso il mercato che sono le condizioni senza le quali nessun patto per il lavoro potrebbe incoraggiare la crescita del nostro Paese
Questo io lo dico nel modo più netto questa politica di stabilità e di risanamento è un grande valore secondo me e e anche un valore civile per
Capire contribuito a modificare le aspettative
E deve essere difesa io vorrei dire da questo punto di vista non voglio fare polemiche diciamo ma letto ricostruzioni assolutamente fantasioso nello svolgimento dell'ultimo Consiglio dei ministri forte ma anche il Consiglio dei ministri un organismo che fa anche dei verbali diciamo ma siccome ci sono diversi e sono stati testimoni diciamo tutto si può dire meno che sia avvenuto così ministri uno scontro tra il neo e il ministro del tesoro anzi gli ho concluso una delicata discussione Fazio difendendo il punto di vista tesoro questo lo dico
Me l'ha una parte fa piacere io e che questo dimostra che c'è
Una drammatica caduta di qualità del giornalismo dal buco della serratura diciamo però
Senso e raccontano una cosa per l'altra tuttavia in questo caso il qui pro quo è assolutamente clamor
Sono cioè non si tratta di una svista si tratta esattamente del contrario diciamo come possono testimoniare quanti erano presenti dato che non era un colloquio a due
Io credo che quel punto di vista vada difeso visto d'altro canto a conferma che c'è piena intesa che oggi Presidente Ciampi prendendo la parola nel corso della giornata del risparmio
Mentre io che metto l'accento sull'esigenza di mantenere una politica di stabilità ha messo l'accento sull'esigenza di una politica di investimenti
E e siamo perfettamente d'accordo
Nel senso che io non credo ci sia contraddizione tra il mantenimento di un quadro economico macro economico di stabilità e una politica di investimenti tedeschi
E quindi la sfida sarà quella di un pasto
Intanto c'è un problema diciamo che questo patto italiano si inserisce in un quadro europeo
A per Jean si è discusso di un rilancio di un programma europeo di Investimenti
Riprendendo proposte di dell'orca erano finite nel cassetto e dimenticate per troppo tempo investimenti europei nella ricerca e sviluppo
Una politica di finanziamenti della piccola e media impresa affidata alla Banca Europea per gli Investimenti investimenti nelle grandi reti materiali e immateriali
Transeuropee
Ora io credo che naturalmente bisognerà discutere approfondire sulle forme di finanziamento di questi programmi europei investimento
Che devono essere reperite in modo compatibile diciamo quadro di stabilità non credo che si debba indebolire la banca centrale in una fase di avvio
Tuttavia c'è una volta anche qui c'è una cosa sono i pacchetti
Devono essere osservate altra cosa può essere un'interpretazione fondamentalista del Libano
E quindi
Ricorda come mi è capitato di fare perché la interpretazione secondo cui
Le
Il le spese per investimenti c'è
Debbano essere devono essere parte ai fini del calcolo del disavanzo
Del rapporto tra disavanzo e be
è un'interpretazione che fu dato dal Comitato monetario
Venne iscritta nei patti ne fa parte di una qualche verità che la
E senza essere un particolare eversore Valéry Giscard d'Estaing aveva già proposto di non considera la spesa per investimenti ai fini del conseguimento dei criteri di parametri stabiliti master per cui voglio dire
Riproporre questo tema
Non per l'oggi ma nella prospettiva seconda anche di quale potrà essere la congiuntura internazionale non è eversivo
Ne rivela una volontà italiana di sottrarsi ai va Pietro semmai di concorrere ad una discussione su una loro interpretazione che sia compatibile con una politica che necessariamente a mio giudizio deve
Cercare di sostenere la crescita anche attraverso un ragionevole sostegno della domanda e una nuova qualità dell'offre
Quindi questo è il quadro europeo POIN ebbe problemi nostri
Sono problemi seri importanti che si chiamano Mezzogiorno concentrarsi della disoccupazione misura così alta in una parte del Paese e si chiamano disoccupazione giovanile e insieme disoccupazione di lunga durata
In alcune aree del Paese quindi particolarmente difficile da rimuovere da vincere
Io sono convinto che
Dobbiamo prendere di petto in questo momento e insieme nello stesso momento contestualmente
Due grandi questioni uno un è quello di della ricostruire quel sistema di relazioni sociali che intorno all'accordo del luglio del novantatré ha consentito al nostro Paese di vincere la sfida del
Quindi primo impegno del governo è quello di
Si è proceduto essendo tra i firmatari dice ed è è
Aprire la trattativa per rinnovare l'accordo del novantatré
E contestualmente arricchire il patto sociale di nuovi e comuni obiettivi in termini di occupazione e di sviluppo
E arricchirlo anche dal punto di vista delle forze protagoniste io credo che un patto per il lavoro un patto per lo sviluppo
Che necessariamente qualcosa che va non riguarda soltanto l'industria ma riguarda né soltanto l'industria ai servizi ma insieme la formazione e la qualità della vita l'organizzazione delle città
Non possano essere esclusivamente un patto tra governo Confindustria sindacati
Dobbiamo allargarlo fin dall'inizio alle forze rappresentative della piccola della media impresa del terzo settore
Questo capitolo ci
E dobbiamo anche coinvolgere come si è cominciato a fare con il tavolo quadrangolare
Il governo locale mezzogiorno chi è chiamato a che sono una prova se parte fondamentale di questo accordo deve essere una assai più qualificata capacità di spesa di intervento sul territorio di e più rapida
Il superamento di vecchi procedure di vecchie normative io credo questo sarà
E bisognerà che ciascuno dica che cosa ci me
Che cosa ci mette il governo le amministrazioni locali che cosa ci dovrà mettere il sindacato
è chiaro che se il sindacato sceglie una politica per l'occupazione dovrà diciamo
Considerare altre grandezze
Come delle grandezze
Che dovranno crescere in modo compatibile con la priorità dell'occupazione
E nello stesso tempo anche che cosa ci mette il mondo imprenditoriale possono chiedere a quel tavolo deve anche assumere bene in termini di stime crescita dell'occupazione bisognerà anche che ci diamo gli strumenti poi per controllare e via via si è
Se le cose funzionano se le cose si fanno io credo che queste debba essere quindi un'idea dell'impatto che intanto allargato in modo significativo i soggetti che devono essere coinvolti sin dall'inizio
E che poi cerca di individuare obiettivi comuni condivisi e strumenti di controllo e monitoraggio del conseguimento di questi io credo che questo sia davvero finito vi chiedo scusa per la lunghezza il primo obiettivo che noi ci proponiamo per dare un segno anche a questa fa se dell'azione di governo che come ho detto saldamente si innesta sull'esperienza del governo dell'Ulivo
Senza la quale non sarebbe pensabile oggi proporsi nuovi obiettivi e nello stesso tempo però si avvantaggia di un nuovo clima europeo e
Vuole cercare di affrontare sfide
Difficili ma decisive per il nostro Paese io sono convinto che
In questo lavoro diciamo noi continueremo ad avere bisogno e l'apporto del dello sforzo di ricerca di indicazione che può venire da una istituzione come la vostra associazione quindi anche se
Gli avete perduto come socio proprio copre diciamo tuttavia sono convinto che continuerete ad avermi come utente perché c'è molto bisogno di idee evidente nuove se si vuole vincere la sfida che abbiamo di fronte
Enzo
Penso che ringraziando Massimo D'Alema possiamo chiudere questa sessione ringraziando tutti voi per la vostra autodisciplina e darvi appuntamento e darci appuntamento per domattina alle nove e trenta precise qui