"L'Italia: regione per regione" org. dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Affari Regionali (c/o Palazzo del Vittoriano dal 25 al 27 febbraio 1999)

Anzi i lavori
Purtroppo non diciamo mai ad essere puntuali rispetto ai calendari che ci siamo dati quindi celermente io
Darei inizio alla presidenza insieme a me ci sono relatori della mattinata
O lettere alle al dottor Giuseppe Zaccaria presidente della RAI purtroppo Armando Cossutta non è presente perché è malato e quindi indisposto partecipare
Darei subito la parola al il sindaco di Roma il dottor Francesco Rutelli
Grazie caro ministro io
Sono lieto di salutare tutti gli intervenuti
A questo convegno quest'incontro
Ed anche di complementare visto gli affari regionali per questa bella iniziativa
Abbiamo qui alla vostra sinistra una carta dell'Italia
Preunitaria
Nella quale le regioni più tuttavia sono abbastanza tracciate nella loro consistenza culturale storica e civile l'Italia di oggi naturalmente sta sostenendo una sfida molto importante
Io voglio sottolinearlo come sindaco non solo per dargli il benvenuto qui ai piedi del Colle del Campidoglio dentro questo palazzo meraviglioso che è stato molto a lungo trascurato
Se non abbandonato
E che oggi come avete potuto vedere questa breve frustrazione che si è fatta ritornato a vivere molto di più ancora deve e a vivere perché è un simbolo stesso l'unità nazionale
E nel cuore dell'area archeologica centrale della città
La l'importanza e il valore dell'incontro di oggi il motivo per cui mio saluto non è solo di benvenuto a Roma
Ma è anche di grande apprezzamento per questa iniziativa
Sta forse nella grande chiarezza che io ritengo nella impostazione della commissione bicamerale si era riuscito a conseguire che io mi auguro il governo e soprattutto il Parlamento per la sua responsabilità sapranno riaffermare concretamente dopo lo stop alla Bicamerale
Tra compiti delle regioni
Competenze degli enti locali in particolare i comuni noi abbiamo bisogno di regioni che non soltanto corrispondano a quella grande ricchezza che in questa mostra che invito coloro che l'hanno visto ancora visitare emerge con grande
Nettezza e anche bellezza
Questa straordinaria come il titolo Alitalia regione per regione richiamo esatto ordinaria ricchezza del nostro Paese che fatta delle sue diversità deve trovare una sintesi dal punto di vista delle responsabilità istituzionali
Regioni che funzionano
Sempre meglio e che sono in grado di formulare le loro attività di programmazione legislazione
I comuni che hanno la integrale responsabilità di gestione del loro territorio le province che si fanno carico delle competenze sovracomunali
In piena armonia in piena intesa con i comuni questo sistema non è un sistema barocco
è un sistema moderno
Dobbiamo farlo funzionare evidente che il compito dello Stato è anche del Governo e di esercitare nei confronti delle inadempienze che certamente vi sono da parte sia di regioni che pianti locali
Perché il cammino federalista non sia soltanto l'oggetto di tavole rotonde o di recriminazioni ma di un coerenti una coerente costruzione istituzionale politica e sociale io ritengo che oggi le associazioni rappresentative
Delle città e delle regioni abbiano trovato una forte intesa
Proprio in questi giorni abbiamo avuto all'ANCI un'importante riunione
Sull'attuazione della Bassanini
Che ha consentito di evidenziare alcuni momenti critici ma anche sostanzialmente di riaffermare questa unità strategica tra enti locali e regioni io quindi rinnovo il il saluto il benvenuto a tutti voi
E l'invito al Parlamento e al governo su cui ci troverà assolutamente consenzienti impegnati
Perché ci siano non regioni contro comuni e non tra di loro comuni grandi contro comuni piccoli noi abbiamo imparato che in fondo la speranza di un federalismo che funziona può essere legata anche ad alla consapevolezza di geometrie variabili non tutte le aree metropolitane sono uguali si è sbagliato gli anni passati a dire che lo stesso ordinamento dovesse funzionare per Venezia e per Napoli per Palermo
E per Torino per Roma
L'impostazione che io mi auguro dalla ripresa riformatrice dell'attività legislativa
Dovrà essere sancite appunto che l'Italia funziona in quanto a questa ricchezza straordinaria conferisce potere differenziati commisurati I conte
Così abbiamo uno stato unitario che funziona abbiamo enti locali responsabile loro settore non sconfinanti
Regioni che fanno il loro compito di programmazione legislazione non pretendono di fare l'amministrazione salvo alloro interno e io credo una maggiore soddisfazione da parte dei cittadini è una sfida molto importante io mi auguro che la mostra del convegno di oggi aiutino su impulso del ministro che ringrazio molto a riprendere questo cammino e questa consapevolezza
Buon lavoro
Grazie Sindaco Rutelli prima di iniziare la mia illustrare la mia relazione io per e la parola al dottor Giuseppe Zaccaria per portare un brav'saluto la nostra manifestazione
Scusate è un po'il rituale che un presidente della RAI prenda la parola di non convegno di questo tipo devo dire che l'irritualità forse
Attenuata dal fatto che
Io personalmente
Vanto alcune
Diciamo vanto tra virgolette naturalmente alcune antiche esperienza insieme a D'Onofrio qui ricordavamo quando abbiamo cominciato a occuparci di ordinamento regionale quindi qualche anno prima che le Regioni stesse vedessero in qualche modo la luce negli anni settanta quindi questo può dare qualche credenziale in più per parlare in questa sede come antico osservatore del della Fondazione dell'ordinamento regionale e della in qualche modo l'articolazione
Prevista la costruzione io però non non direi cose utili se non facessi un solo nel salutare o fare un solo accenno a una sorta di parallelismo vizi parla spesso quando si parla di di regioni di Stato si parla di parallelismo si parla di sussidiarietà ecco vorrei dire che il parallelismo su quali io mi sento impegnato a sottolineare un elemento è quello che riguarda il processo della riorganizzazione della dell'informazione noi abbiamo proprio in questi giorni credo la settimana prossima presenteremo
La nuova RAI tre la nuova rete tre cioè assume una connotazione
Più territoriale sul modello di altre televisioni gli altri grandi servizi pubblici europei quello tedesco quello francese e quello spagnolo
Noi abbiamo già una struttura di questo genere che voi conoscete certamente ma ad esempio
Venerdì prossimo noi presenteremo ha detto una nuova sigla non sarà più complessa sigla del TG tre e TGR spesso è anche difficile da decifrare ma sarà atti tre che vorrà dire sostanzialmente telegiornale tre che vorrà dire un po'l'emblema dell'informazione di questa nuova Rete tre connotata in senso più territoriale ecco naturalmente noi sappiamo che questo è un processo che si apre
Che si aggiunge al processo
Ormai consolidato dell'ordinamento regionale
Però anche i processi consolidati hanno sempre lo sentivamo ore dal dal sindaco Rutelli
Lo conosciamo attraverso la conoscenza diciamo delle leggi Bassanini e quindi tutto quello che e poi il movimento in questo settore ecco hanno bisogno di aggiustamenti progressivi ecco io credo che in qualche modo questo parallelismo tra il disegno sempre nuovo da definire dell'ordinamento regionale e questo della dell'informazione che vede seguire non soltanto l'istituzione che si modella sul territorio evidentemente
La domanda della gente che vuole
Sapere di più di questa articolazione territoriale e quindi vuole dare più spazio queste diverse culture che sono nostro Paese ecco questo è il e il senso del mio saluto un lavoro che facciamo insieme
Che parte in qualche modo che ha bisogno di sollecitazioni critiche ma che in qualche modo apre anche nuove forme di collaborazione grazie signor ministro grazie grazie presidente
E ora io mi avvio a illustrare la relazione improduttiva
Credo naturalmente che vi troverete d'accordo con me
Nel considerare questo convegno molto importante
Sindaco Rutelli presidente Zaccaria in qualche modo hanno già
Evidenziato importanza della iniziativa che stiamo promuovendo
Nell'arco di tre giorni come avete avuto modo di vedere dal programma lavoreremo insieme sullo scenario istituzionale che previsto dalla Carta costituzionale
Si è concretamente aperto dal mille novecentosettanta con la nascita effettiva delle regioni a statuto ordinario
Passaggio fondamentale nelle modalità di presenza e organizzazione dello Stato aggiungendosi con grande potenzialità e forte tensione ideale nel sistema statuale fino ad allora che con l'altro è stato centrale ed Autonomie locali
Illustri protagonisti indiretti di quella fase ed attenti osservatori del processo costitutivo che cercava di affermarsi meglio di me sapranno dare il senso della grande novità che allora fu introdotta gli affetti sia positivi che negativi cattivi che ne derivarono le potenzialità involuzioni che ancora oggi incidono sullo stato delle relazioni istituzionali e da cui traggono ragion d'essere le esigenze di nuovi interventi per rendere concreto ed effettivo
Il disegno istituzionali previsto dalla Costituzione
E d'altra parte proprio perché la nostra attenzione di responsabili della cosa pubblica
Non può riferirsi all'attualità per desumerne alcuni dei tratti fondamentali
Della lo prospettiva di completamento di ciò che è stato iniziato ma non ancora concluso ecco che si spiega perché abbiamo chiamato a dare il loro contributo non solo le regioni perché DS prima di tutto a dobbiamo parlare
Non solo le Autonomie locali
Perché un credibile discorso di riforma dello Stato non può considerarle uno dei capisaldi della nuova architettura può non considerarle uno dei capisaldi della nuova architettura istituzionale ma anche i rappresentanti di quegli attori sociali imprenditori operatori economici culturali accademici
Che interpreta nove rappresenta non quella vivacità e dinamicità
Che la società italiana esprime nei territori che le istituzioni governo ed intendono pilotare verso un complessivo processo di sviluppo nazionale nel nuovo scenario europeo
E vi sono non a caso quindi rappresentanti di organismi europei in azioni e popolazioni che possono consentirci un approfondimento e comparato raffronto con altre peculiari esperienze e modelli istituzionali
Dei quali scelto avvertiamo l'importanza e la legittimità
Ma proprio perché forti e consapevoli della tradizione culturale italiana vogliamo capire conoscere meglio senza preventive nostre subordinazione il culturali ed operative
Come con una talvolta incomprensibile rincorsa ad importare qualunque cosa purché non sia italiana
Finiti gli arresti a comprendere invece la peculiarità la forza all'attualità dell'originale impostazione che caratterizza la nostra Costituzione anche per quanto riguarda l'idea di Stato unitario articolato in un sistema di Autonomie locali
Sono sicura che questo convegno proprio per la qualità dei problemi esaminati avrà quelli in più rappresentato dalla consapevolezza che non si tratta soltanto di mettere a confronto punti di vista anche diversi
Che non ci accontenterà anche ad altre di ragionare sullo specifico problema cui si vuole dare un particolare rilievo sono convinta che la diffusa consapevolezza delle sue delle soluzioni da dare alle questioni in campo ci permetterà piuttosto di rendere visibile per intero il filo che lega la nascita delle regioni al bisogno di completare il disegno istituzionale prefigurato dalla Carta costituzionale mai giunto a conclusioni e purtuttavia oggi essenziale per inserire nel modo più moderno ed efficace il nostro Paese il nuovo sistema sovrannazionale europeo che deve vederci protagonisti attivi e consapevoli
Vi sono tutte le condizioni perché si realizzino risultati utili e forieri di azioni trasferibili operativamente nelle diverse sedi e ai vari livelli deputati alle decisioni
Del governo per la sua parte impegnato come a rendere diffusamente e omogeneamente attuata la impegnativa fase dei trasferimenti di funzioni e risorse alle Regioni
Nel parlamento a cui ha affidato l'alto impegno di un'azione di aggiornamento della seconda parte della Costituzione
Che lenta complementi con completamente definito ed operativo il sistema istituzionale di un'Italia inserita a pieno titolo della Duomo nella nuova dimensione europea
Credo a questo proposito che si possa dire senza ambiguità o titubanza
Che è di tutta evidenza la centralità di ruolo e di competenza del Parlamento
Che ha nelle procedure forti previste dall'articolo centotrentotto della Costituzione l'itinerario da poter percorrere appieno grazie al quale introdurre quelle modifiche innovative di cui il Paese ha bisogno all'interno di una cornice costituzionale tuttora valida non da sostituire Mata inverare non vi sono vittima mentre le condizioni di fase storica
Che configurino un rivolgimento epocale come fu nel passaggio della dittatura fascista la nastri nascita della Repubblica e che appunto detto ero vita ad una carta fondamentale per una grande e duratura intesa
Nell'insieme delle regioni e Autonomie locali destinatarie di più poteri e di più responsabilità nel con determinare con lo Stato centrale le condizioni effettive di sviluppo del diritto di cittadinanza praticabilità al nostro popolo in ogni parte del territorio nazionale
E nella variegata e Dialettica realtà sociale capace
In in modi e forme da costruire sperimentare di trovare d'intesa con gli indirizzi il coordinamento dei soggetti istituzionali di governo e amministrazioni dei territori un ruolo e una presenza tali che il fondamento nazionale della solidarietà trovi la conferma della sua indispensabilità di trama
Su cui si esprime il tessuto la vita socializzante di tutti gli italiani
Ritengo altresì che serve recuperare quella chiarezza di linguaggio della quale c'è bisogno
A causa di un dibattito che su molte delle questioni sopra accennate è stato largamente dominato torna grande enfasi terminologica ed anche da una confusione concettuale
Suo ha imprigionato l'effettiva ricerca di soluzioni praticabili rincorrendo
Alcuni dei rischi emergenti su un terreno improprio talvolta pericoloso certamente ancora oggi preoccupante non tanto e soltanto sul versante politico
Se infatti diffusa una mentalità che genera il posto ipotesi di soluzioni rotta di collisione con quell'esigenza di garantire diritti fondamentali ed universali ormai non più soltanto per l'Italia di ieri e di oggi ma per quella nuova caratterizzazione tendenzialmente multi etnica e multirazziale di milioni di persone che si trovano a vivere e lavorare
Relazionarsi nell'Italia di un domani che già nella quotidianità
C'è senz'altro una necessità improrogabile di considerare le molte profonde trasformazioni economiche e sociali del Paese le innovazioni scientifiche tecniche che hanno cambiato radicalmente i modi di vita e di produzione i temi e le forme della comunicazione la cultura e i costumi dalla fine degli anni Quaranta ad oggi la gente vive e lavora il ruolino radicalmente i luoghi radicalmente tumultuosa mente diversi cambiati
Con ritmi defatiganti e alienanti con nuovi disagi clamorosi e subdoli della famiglia e della famiglia nel lavoro e nelle relazioni nelle solitudini e nella frenesia delle metropoli con bisogni collettivi che sono spesso radicalmente diversi da quelli dell'Italia usciti dalla rovina della guerra
Ed a tutto questo si avverte sempre di più che le stesse funzioni pubbliche che il ruolo dello Stato in tutte le sue articolazioni debbono trasformarsi profondamente è qui che si inserisce quella disaffezione nei confronti della legittimità
Della necessità di un patto solidale di coesione di unità nazionale
Da qui nasce aumenta pericolosamente chiamarsi fuori dall'esercizio pieno de il diritto dovere di partecipare direttamente e utilmente al processo di governo della nazione proprio della democrazia partecipata
è da qui che nasce quella che io ritengo la discrasia tra il sentir lesa la propria persona
La propria individualità dal mancato trasformarsi dello Stato della pubblica amministrazione chiusi nel loro potere privilegi autoreferenzialità
E la deve grossolanamente ritenuto che la via d'uscita fosse il chiudersi in una dimensione individuale territoriale sempre più a un autosufficiente esclusiva
Prefigurando separata separatezze al posto di unità
Superiorità rispetto ad uguaglianza chiusura rispetto a permeabilità
Non aver capito
Non aver voluto capire che proprio per la mancanza di un processo di forte regionalismo e forte autonomia potevano aprirsi quei rischi
Che invece di battersi per un'azione generale a sostegno di una profonda riforma dello Stato in attuazione della Costituzione
Vi sarebbe stato invece un processo di dissolvimento e disgregazione del tessuto unitario della nazione
Proprio da queste è stato introdotto strumentalmente
E volutamente l'equivoco di un federalismo da alcuni ritenuto il cavallo di Troia attraverso il quale presentare in modo legittimo istanze nella sostanza secessionisti che da altri considerato la soluzione alternativa
Ad un non desiderato processo riformatore fondato su una forte caratterizzazione regionale e autonomistica dello Stato unitario scontando però tutti i rischi connessi
Alla importazione spesso acritica di modelli esogeni presenti anche nel nostro continente
Non vi è dubbio
Che molto di ciò che in altre esperienze nazionali ha dato dei risultati può deve essere preso in considerazione ma è altrettanto serto che se intendiamo confermare la caratteristica di Stato unitario dell'Italia per l'oggi e per il domani
Dobbiamo allora dirci con tranquillità e con chiarezza che il terreno di azione molto ampio nel quale impegnarci e allora quello di un processo dipese statalizzazione
Didier realizzazione di un moderno ed efficace sistema regionale delle Autonomie
Dell'utile ed intelligente inserimento di elementi di federalismo assolse a sostegno di quell'ampia volontà di rivitalizzazione di ciascun territorio e di ciascuna popolazione in esso operanti armonicamente e unitariamente cui essi nella realizzazione di un periodo di nuovo sviluppo e progresso delle condizioni di vita di lavoro di cultura di civiltà del nostro Paese
Chiarito spero questo punto fondamentale da cui far partire un'effettiva azione che si traduca in atti concreti e coerenti ritengo che potrebbero essere allora tranquillamente recuperati
E costituzionalizzato il prime convergenze intese accordi elaborati nella Bicamerale
Per altro verso elevare a norma costituzionale i contenuti le conseguenze e gli Effetti della produzione legislativa che in questi ultimi anni parlo del periodo mille novecentonovantatré mille novecentonovantotto si sono avuti sul versante del trasferimento di funzioni dallo Stato alle Regioni e della riforma della pubblica amministrazione
Per esempio
E ritengo anche in assonanza comunque l'esigenza di introdurre elementi dignitosi vero realisticamente federali di cui ha parlato pochi mesi fa l'onorevole Urbani
Che possono intestarsi una forma di Stato nazionale che la Costituzione prevede salvaguardia
Si tratta di costituzionalizzare quanto già in vigore in via ordinaria a partire dalla legge cinquantanove del novantasette definendo chiaramente e finalmente il principio in base al quale individuate le materie di competenza dello Stato se centrale su tutte le altre la competenza legislativa è delle Regioni
Nel contempo
Nel campo della necessaria armonizzazione delle competenze e delle intese intere istituzionali fra Regioni ed enti locali
Potrebbe essere un positivo punto d'incontro per corresponsabilizzare un nuovo regionalismo di un autonomismo in forma federale quello che vede sancito un sistema statuale fondato sul binomio stato regioni per quel che concerne poteri legislativi e sul binomio Province e Comuni per quel che concerne i poteri amministrativi e di gestione
In parallelo quella forte azione che deve caratterizzare il Parlamento sta subendo tutto il suo rilievo il lavoro per l'attuazione dei decreti conseguenti alla emanazione della legge cinquantanove del novantasette il governo sta operando attraverso il positivo coordina anni il coordinamento del sottosegretario onorevole Franco Bassanini con la massima attenzione capacità di indirizzo così che le regioni possano avere quel necessario riferimento utile per raggiungere quei livelli di coerenza e dovuti evita che le leggi regionali dovranno realizzare
Lo richiedono la complessità delle materia e la necessità di dar vita effettivamente attraverso il trasferimento di competenze e risorse ad un articolato sistema territoriali all'interno di ciascuna regione senza del quale si chiude applicherebbe in negativo Effetto che le nelle rapporto tra Stato e Regioni si ebbe a causa di ciò che impedì il completo dispiegamento dei contenuti riformatori del decreto
Del Presidente della Repubblica numero seicentosedici del settantasette
Non c'è chi non ricordi come a fronte di un obiettivamente ampio trasferimento di competenze prevalse però nei fatti e nei comportamenti
Un prossimo un processo di centralismo regionale consolidando un ruolo di amministrazione attiva a scapito delle funzioni programmatorie e legislative
Oggi
Se le Regioni non avvertissero i rischi insiti nei ritardi attuativi nel possibile conflitto che potrebbe aprirsi con le Province e i Comuni le comunità montane
Derivante dal mancato riconoscimento del loro ruolo autonomo
Ma concorrente all'azione di governo del territorio si attuerebbe sia attenui attuerebbe oggettivamente una parte consistente dei contenuti riformatori della legge cinquantanove del novantasette dei decreti conseguenti degli obiettivi prefigurati dalla legge duecentoquarantuno del novanta
L'esigenza di fondo è quella di trovarsi uniti con forti motivazioni per realizzare ravvicinata ravvicinata mente
Uno scenario di piena autonomia e cioè di autogoverno e di auto amministrazione nei diversi livelli di collettività territoriale
Mi sembra però che in modo sostanzialmente strumentale nell'articolato schieramento delle regioni
Vi sono forze interessate a dare una rappresentazione antiregionalista dell'azione attuativa dei provvedimenti di riforma
Presentando un quadro distorto del processo in atto letto tutto in chiave lei rivendica azionista e nella sostanza acritico
Vengono ingigantiti i ritardi a ben venti a ben vedere del tutto fisiologici
Se accentuano i rischi di un ritorno in campo di una burocrazia rischia le riforme attribuendone la responsabilità ad una mancata azione di indirizzo del governo
Si contrappone ad una volontà di armonico dispiegarsi delle articolazioni istituzionali
Una centrale Itaten le regioni che darebbe come risultato ultimo un mondo di monadi ciascuna forse perfetta in sé ma proprio per questo inconciliabile con latte all'eticità sociale
Tentazioni ravvicinate o prospettive futuribili che siano ritengo che di esse non non c'è bisogno per la concreta azione di governo a cui tutte le istituzioni sono chiamati per parte nostra
L'azione del governo è tutta concentrata per attuare le riforme sia che si tratti di interventi sulla Costituzione
Sia che si tratti delle nuove norme elettorali sia che si tratti del campo delle risorse senza delle quali non sarebbe credibile l'attuale fase di trasferimento delle competenze
Nel mentre va avanti l'adempimento delle regioni in attuazione del decreto legislativo centododici e adesso stiamo dando l'ampio ed esplicito sostegno del dipartimento qui dei commissari del governo
Proprio oggi al Consiglio dei ministri abbiamo approvato la legge della Basilicata l'altro Consiglio dei ministri quella dell'Abruzzo oggi ancora approviamo la legge attuativa della regione dell'Umbria
L'azione del governo sarà tesa a dare entro marzo una precisa indicazione dell'entità di risorse che accompagnino il procedere dell'azione di trasferimento di competenze e di personale
Punti salienti di una riforma quale quella che auspichiamo diventano quindi le questioni dell'intreccio tra solidarietà e sussidiarietà così come il per me il permanere e il potenziale farsi nelle forme necessarie di diritti fondamentali ed universali dei cittadini italiani
Quali appunto l'istruzione la sanità il lavoro
Non c'è dubbio che il processo di del statalizzazione che la vede come risultato un armonico sistema istituzionale territorializzata o Regioni Province Comuni Comunità montane
è ormai evidente che il principio di sussidiarietà accentua fortemente la responsabilità delle amministrazioni territorialmente e funzionalmente più vicine ai cittadini interessati
Non c'è dubbio che in particolare per la predisposizione dei programmi indispensabili per determinare le linee di sviluppo economico sociale
E concreti interventi attuativi sono necessarie le più ampie sinergie con gli attori sociali presenti nel territorio
Serve indubbiamente un uso oculato e programmato delle risorse economiche economico-finanziarie
Che il regime di partenariato il sistema verticale delle istituzioni può far convergere su progetti finalizzati allo sviluppo e ad una nuova occupazione
Resta però fondamentale a mio parere che il sistema statuale nel suo complesso realizzi anche l'attuazione di un sistema di fiscalità regionale locali
Un intreccio del ruolo di Indirizzo riequilibratore dello Stato centrale Governo e Parlamento
Attraverso le risorse del bilancio nazionale con i sistemi territoriali pur dotati di una teorica progressiva autosufficienza finanziaria proprio per evitare il rischio che la ricca autosufficienza di alcune regioni di alcuni territori non accentui per contrasto
L'impossibilità di molte altre regioni territorio e territori di avvalersi di un'autosufficienza che non c'è
è una questione molto più rilevante da affrontare rispetto alla cultura dei fondi perequativi che se non fosse preventivamente ancorata
Alla certezza che lo Stato centrale ha funzione primaria di indirizzo coordinamento nonché di riequilibrio
Scatterebbe solo in una logica di soccorso
Diverso è riduttiva dispetto al rilievo generale nazionale che le questioni dello sviluppo assumono in qualunque parte del territorio italiano e se si presenti no
Ritengo che in questo modo può essere pienamente valorizzato il principio di sussidiarietà verticale
Quello che in altri termini anzi dovrebbe realizzare la miglior qualità degli relazioni interistituzionali
E dove quindi si determina il migliore equilibrio corresponsabilizzare usate tra lo Stato centrale e il sistema dell'autonomia
Si tratta di realizzare quel forte regionalismo e quella forte autonomia che rafforzino contemporaneamente lo Stato unitario e valorizzino le peculiarità territoriali e le vivacità sociali
Questa mia preoccupazione culturale ed istituzionale deriva anche dal fatto che ad esempio nell'ambito della sanità
E delle valori di un sistema sanitario pubblico che deve garantire non il minimo ma il massimo del servizio delle prestazioni a cui ha diritto ogni cittadino italiano
Non si abbiano confondere le esigenze di autonomia e specificità territoriali con la necessaria primaria indifferenziata presenza dei livelli qualitativi diffusi in tutto il Paese
Si tratta ha detto in altri termini di capire che è necessaria una definizione seria e stabile dei livelli di responsabilità e di presenza dello Stato di relazione con quelli delle regioni
Con l'avvertenza di individuare nei livelli delle prestazioni sanitarie riconducibili allo Stato
La qualità di servizi e prestazioni fruibili in ogni parte del territorio su cui innestare eventuali livelli aggiuntivi che in ciascuna regione
Vengano individuati e finanziati con oneri sui contribuenti regionali
E in questo senso che sono configurabili altri sì anche tutti gli innesti delle azioni sussidiarie orizzontali di associazioni comunità i gruppi ritengo tuttavia che in particolare nell'ambito della sanità
Non si possa procedere ad una organizzazione complessiva della qualità
Nel nella quale lo Stato diventi leggero e di progressivo arretramento del pubblico significhi paradossalmente che lo Stato ovvero tutto il popolo italiano intervenga solo in funzione sussidiaria complementari minimale nei fatti tendenzialmente assistenzialistica
è evidente
Che proprio l'urgenza di soluzioni operative
Oltre a segnalare che si tratta di recuperare un ritardo che ha pesato sul compresso che provvedimenti che avrebbero dovuto dare corpo ad una riforma completa ed armonica ha portato tra l'altro anche alla ricerca con tentativi talvolta strumentali
Dal talora l'estemporaneo di interventi in ambiti di competenza propri dello Stato
Su diritti anche essi essenziali per il completo manifestarsi della cittadinanza quali il diritto all'istruzione introducendo un motivo di contenzioso e di conflitto con i poteri esclusivi dello Stato in base alla Costituzione
Che sicuramente non vi sarebbero stati sì appunto ciascun livello istituzionale avesse più celermente fattivamente operato per estinguere i contrasti e per accentuare l'armonica configurazione di un sistema di poteri democratici
Capaci di rispondere unitariamente all'esigenza insopprimibile di più alti livelli di civiltà per il nostro popolo
Si tratta in conclusione come dicevo prima
Di realizzare quel forte regionalismo quella forte autonomia che contempo reali a mente rafforzato lo Stato unitario e valorizzino le peculiarità territoriali le e lei vivacità sociali
è un terreno particolarmente impegnativo che pone ad esempio la questione del se come passare dall'attuale modello parlamentare bicamerale
Ad un nuovo modello nel quale le regioni le Autonomie possono essere direttamente parte in causa
Ed inoltre come gli statuti possano essere relativamente alla dimensione di ciascuna regione ciò che la carta costituzionale per la nazione
Come può esercitarsi la scelta soggettiva di eleggere i propri rappresentanti istituzionali
Mi sembra che deve essere compresa l'esigenza di ciascuna regione individuare con propria legge elettorale i modi e le forme della rappresentanza ma anche qui non può essere in USA prima di tutto la questione generale dei sistemi elettorali a partire dal livello nazionale
Abbiamo idee diverse culture diverse portatrice di istanze obiettivi spesso non coincidenti
Il confronto tra sostenitori di un'idea di democrazia partecipata
E sostenitori di una idea di democrazia autoritaria in atto con esiti incerti ma purtuttavia spero che modi di coniugazione fra i due modelli possano alla fine venire alla luce
Ne verrebbero indubbiamente delle conseguenze positive anche per la questione se debba essere introdotta la elezione diretta dei presidenti delle Regioni
Può esservi secondo alcuni un riferimento consequenziali alle norme relative all'elezione diretta del sindaco e del presidente della Provincia
Ma non posso dimenticare che nel nostro caso parliamo di un soggetto istituzionale che ha caratteristiche poteri diversi rispetto al Comune e alla Provincia
La titolarità di competenza legislativa pone problemi di natura più complessa e più rilevante
L'esigenza di centralità dell'Assemblea emerge in tutta chiarezza con la conseguente discendenza della stessa titolarità Hashem diede con un suo voto i livelli di direzione governo delle istituzioni
E quindi qualcosa di più e di diverso rispetto ad un automatico espandersi di una modalità di elezione che ha diversamente regolato la rappresentanza locale
In più voglio dire che non è certa assente il rischio che in forma surrettizia si tenta in questo modo a vincolare le scelte generali che il Parlamento andata assumere attraverso un dibatto se dibattito serio
Libero non condizionato da predeterminazione
Quanto agli Statuti spero che l'azione del Parlamento impegnato su uno specifico disegno di legge costituzionale riconosca che ciascuna Regione approvi la sua carta fondativa
Che all'interno di principi generalissimi della Costituzione valorizzi la specifica identità e le specifiche Pelù peculiarità che la caratterizzano in piena autonomia
Certo sì pure qui il problema se debba trattarsi del riconoscimento di qualità peculiari per ciascuna regione osso o o se dolci si fosse totale verso nuove specialità oltre a quelle storicamente determinato
Vorrei nuovamente ricordare che proprio quando l'Italia era nel pieno di una fase storica
Di passaggio di regime di fondazione della Repubblica di contemperazione di slancio unitario di vincoli internazionali si scelte si scelse di riconoscere la specialità Reggio le specialità regionali
Non c'è oggi niente che sia paragonabile alla intensità di quegli anni Salvo Lima ritenere ed io non sono tra costoro che sia in pericolo l'unità nazionale che serva un atto estremo per impedire la catastrofe
Lavoriamo per valorizzare con tranquillità e serietà le qualità distintive diciamo di ciascuno rafforzativi e di un quadro unitario statuale
E nazionale piuttosto che indirizzarsi su una specialità diversità che se non ben interpretata andrebbe più in dissonanza che in armonia con il quadro unitario solidali qua gente che il nostro obiettivo generale
è questo uno dei motivi per i quali grande rilievo all'interno del convegno abbiamo ritenuto di dover dare la cultura nel quadro di una prospettiva di riforma complessiva dello stato e delle sue articolazioni istituzionali
Avverto personalmente avvertiamo come governo
Sentiamo che c'è un'adesione ampia su questo che serve una spinta democratica alla valorizzazione delle persone e dei diritti di cittadinanza attivisti non solo formali
C'è quindi in tutta evidenza un dover fare per la creazione della cultura locale in modo ancora più preciso per una nuova cultura locali
Qualità e peculiarità che fondamentale liberare da quella mentalità del pittoresco del bozzettistico che ad esempio quote contraddistinse la decadenza
Della grande stagione culturali delle a un realismo italiano
Sono convinta che se ad esempio avesse prevalso la logica insita nella proposta della Fondazione Agnelli
Di Sven ma e smembramento di piccole regioni come l'Umbria e di aggregazioni che vari tronconi alle regioni circostanti e se per di più vi fosse stata accettazione passiva e pavida da parte di quelle popolazioni
Del nuovo scenario nel quale trovarsi riversate non si sarebbe colta invece l'hanno la natura composita e variegata di quella regione
Ma non si sarebbe colta neanche la sua sostanziale identità che la sua classe dirigente in questi cinquant'anni di vita repubblicana è stata capace di fare emergere consolidare
C'è chi ha detto giustamente che confini possono cambiare come sono cambiati tanti voltanti volte nella storia non si cambia però auto automaticamente l'identità che ha
Mantiene e rafforza le sue caratteristiche
Se è così forte da capire che gli elementi di coesione duramente conquistati sono però così saldi da poter contrastare addirittura battere quelli di disaggregazione è una questione quindi nazionale impegnativa verso la quale dirigere risorse e competenze
Forse della intellettualità e del mondo della scienza
Per un ter interscambio ed una relazione rafforzativa
Dei tratti distintivi ma nel contempo rafforzativa proprio dell'articolato messaggio culturale che pur nella diversità delle tradizioni dei linguaggi dei modi che comunica di comunicazione
Fortunatamente voce della cultura etica italiana rivolta alle altre culture nel mondo vi sono grandi ricchezze da scoprire recuperare valorizzare
Un bagno territoriali ambientali artistiche e culturali in alcuni casi S sono ancora trattenuti nascoste invisibili a causa del tempo del degrado dell'oblio
è certo però
Che stesse usciranno dallo scrigno in cui li hanno riservate la miopia l'ignoranza di lunghi periodi saranno per le tante città per i tanti territori per quelle istituzioni e per quelle popolazioni
L'occasione antica e nuova per dire che anche qui c'è un nuovo modo
Di veder coinvolti unitariamente tutti i livelli istituzionali istituzionali e gli articolati vivaci apporti sociali
Si sarà trovato allora il punto di sintesi giunto circolo virtuoso che a me sembra già di intravedere nei suoi primi decisivi i tratti di novità
Nello scenario culturali che il nostro Paese sta dandosi non solo per il grande appuntamento giubilare ma per un nuovo lungo periodo dirgli emergente rinascimento dell'Italia
Ed ora e darei subito la parola alle l'onorevole Mario Pepe presidente della commissione parlamentare per le questioni regionali
Ringrazio il ministro per l'invito
Sono tutti sin dopo Rutelli
E ringrazio vorrei dire in maniera forte reiterata il ministro Bellillo per aver puntualizzato le questioni fondamentali facendo anche uno screening in passato del regionalismo attuali
Che noi all'interno della Commissione delle questioni regionali in un'indagine conoscitiva abbiamo chiamato un federalismo possibile che dobbiamo attuare nel nostro Paese
Io concordo con la relazione del ministro Bellillo saluto i presidenti delle Regioni le signore i signori
Il in questo questo Solone i collegi Autori polipi al tavolo della presidenza
Vorrei dire che se guardiamo un po'alla storia della DC del regionalismo e alle considerazioni che fecero i padri costituenti autorevoli dal punto di vista politico
Io ritengo che abbiamo fatto grandi passi avanti
Se consideriamo brevemente l'osservazione così perentoria
Di Benedetto Croce che acquisiva ad una logica di spiritualità crescente che le regioni sarebbero stati Lovino così sconvolgenti avvenimenti del nostro Paese o anche la tesi un poco particolaristica dell'onorevole Togliatti l'essere divisi regioni significava a diventare la molteplicità degli staterelli o anche quella affermazione un po'tutta moderna dell'onorevole Pietro Nenni il quale sosteneva che e guardava con molta sufficienza la tesi i colori i quali sostenevano quella specie di federalismo regionali
Ho dato così dei frammenti politici politico-culturali per dire che il regionalismo
Non riusciva ad essere motivo conduttore della carta costituzionale che stava nascendo in quei territori
Anche se lo devo dire con me soddisfazione della storia ma anche personale le tesi significative
Vorrei dire anche con coraggio avveniristico la tesi che il regionalismo concretamente
Laziale per risolvere le discrasie sono economiche che erano presenti nella storia politica del nostro Paese quindi un regionalismo secondo la tesi dei popolari che dovesse comporre e rilanciare in avanti le questioni delle e pieni di epoca che non devono essere repressa soppresse era la tesi che emergeva dagli studi di diritto amministrativo di Vittorio Emanuele Orlando quando temeva che un regionalismo fosse veicolo e strumento della disse unione del paese
C'è un concetto che i giuristi e i politologi hanno affrontato con molta serietà il tema delle difese centra Mendo
Veniva detto da don Luigi Sturzo schiera un tema anche vorrei dire semanticamente efficaci ma istituzionalmente ricco e pregnante perché in quella testa impedisse centralmente o vi era una considerazione tutta moderna di una centralità di una sovranità diffusa che dovesse concorrere voi a costruire l'unità dello Stato nazione ed è la tesi che si condivide oggi limpide oggi vorrei dire nelle analisi dei dottrinari e dei politologi e anche dei lavori che ha fatto in maniera egregia perché no gli amici qui componenti autorevoli della Bicamerale appurato
Io ritengo che dobbiamo partire da lì
Caro ministro per recuperare un concetto di egemonia politica
Non tutto affidato alla eticità dello Stato nazionale com'era nella logica del fascismo sul assumendo in questa linea perfetta la particolarità e la concretezza degli autonomia presente del territorio noi dobbiamo attraversare una dialettica sociale come lei diceva ma anche attraverso una sana dialettica istituzionale il realizzare quei mesi istituzionali che consentono di rilanciare lo Stato nazionale ma soprattutto di rilanciare il governo
Delle nostre regioni
Una considerazione dobbiamo fare comunità franchezza con i presidenti delle giunte regionali dei consigli
Noi sentiamo della dottrina
Sul piano delle competenze
Siamo andati e stiamo andando molto avanti
Però noi dobbiamo dare una semplificazione
Al nostro vissuto istituzionale perché chi viene dall'ISPI vicenza autonomistica e regionali pubblichi di Parma si rende conto che rispetto a un grande disegno di trasformazione di chiamata responsabilità dirette gli organismi regionali fa capolino talvolta il gravame amministrativo la logica di Sante replica nel governo regionale una forte lontananza e distacco rispetto alle questioni vere dei territori delle nostre comunità regionale questi sono i dati e i problemi che noi dobbiamo esamina dobbiamo cioè essere incardinati nel ruolo forte che noi a livello regionale stiamo rivendicando rispetto allo Stato nazionale cioè dobbiamo essere consapevoli fortemente delle nostre responsabilità e dobbiamo tentare avanti di portare a conclusione il processo avviato dalla Bicamerale
Io ritengo che in sede politica al di là delle confusioni e dei sussulti che interessa un i partiti politici oltre la Prima Repubblica e che pernottano una forte vorrei dire ritrosia rispetto alle questioni vere del nostro territorio dei partiti politici uno il cammino della Bicamerale dobbiamo ripigli Arturo dicendo che poche sono le riforme da portare avanti con coraggio in questi due anni
Dobbiamo portare avanti le conclusioni normative che sono e perse nei primi articoli del modificando il titolo quinto della Costituzione vigente
Questa è la linea
Secondo Beckham fa portata avanti
La difficoltà qual è che noi dobbiamo evitare al Governo nazionale di frantuma il governo Dale riformando a istituzionalità tra i tanti ministri dalle questioni regionali che ci va bene al ministro eponimo Bassanini
Al ministro Amato al ministro della Funzione pubblica questo procedere per requisire Chetta membra e affrontare il problema della istituzionalità e del rilancio dell'istituzionalità regionali indubbiamente credi
Dei problemi delle difficoltà che vanno chiariti al livello dello Stato nazionale
Noi cercheremo come commissione per le questioni regionali vivendo e storici Zandano nostra esperienza sul territorio collaborando in maniera dialogica e propositiva con gli organismi regionali di portare avanti questo disegno
Promuovendo un'iniziativa anche legislativa e con documenti in questo senso significativi all'autorità di Governo perché provveda a recuperare pienamente questo federalismo possibile
Nel rinnovare la Carta costituzionale
Questo convegno io ritengo io procedo per
Per dell'uscita punte l'uscita per così dire ai nostri correlatori di intervenire
E sono d'accordo che noi dobbiamo indubbiamente acquisire brevemente il fondamentale da questo vincolo
Innanzitutto uno nuova passione civile
Un nuovo interesse comiche Rebbe Rosmini per il bene pubblico per il senso della comunità
Direbbe il professore De Rita per questo tema della polizia sia che non è solo un fatto istituzionale come un fatto critico nel tessuto delle nostre comunità quindi una forte passione si
Nuovo ethos pubblico io ritengo che dobbiamo acquisire se vogliamo rilanciare il tema forte della presenza delle nostre regioni
Una modifica sostanziale fondamentale della parte normativa che interessa le regioni e poi uno Stato che si deve profondamente rinnovata lo ha fatto con la Bassanini
Con i decreti attuativi certamente dobbiamo costituzionalizzare questo processo ma soprattutto dando significato e forza e potenziando l'autogoverno locale il sistema dell'autogoverno locale
Se effettivamente signor ministro lei con in prima battuta tutti i nuovi a portare avanti questo cammino anche secondo le tesi e propositi che nei metteva in evidenza nella relazione io sono convinto che le nostre regioni potranno sempre più acquisire quella sovranità quel di più di sovranità con che consente alle medesime di elaborare una forti disciplina sul territorio
Sapendo ok la nostra costituzione della nostra Repubblica vive perché è una repubblica effettivamente incardinata sulle Autonomie locale e la repubblica delle regioni facciamo le partite speditamente e cerchiamo di cogliere quello che di buono e se stesse hanno prodotto e produrranno per la storia politica e per l'avvenire dei giovani del nostro Paese
Grazie presidente Pepe
Ministro Angelo Piazza non è ancora qui con noi perché è in corso il Consiglio dei ministri e naturalmente
Sta facendo anche il lavoro che avrei dovuto fare io e poi ci raggiungerà darei subito la parola la parola al professor Giuseppe De Rita presidente del Cnel
Io credo che al di là delle ritualità
Convegno come questo futuro assolutamente necessario
Ha fatto bene il ministro Bellillo ha convocato perché perché la dimensione regionale
Che in questi giorni sarà rivista fin dal principio Honda riandando ai problemi di identità e di storia
Nella dimensione oggettivamente più ampi e più in crisi che ci sia oggi nel panorama del potere Italia
Lo dico proprio da presidente di un'istituzione che si è andata a cercare il mercato ai patti territoriali nei singoli Comuni fino in Europa e che a guardar per anni è stata dentro per anni l'evoluzione del potere
Diciamoci la verità dei cinque livelli di potere
L'Europa lo Stato le Regioni le province di autonomia
Locali comunali e funzionale di questi cinque livelli di potere quello che sta in mezzo cioè le Regioni è il potere più difficile oggi da risistemare da organi
Potere europeo è in crescita
A forte identità a forti a forti responsabilità c'ha i soldi c'ha i vincoli di direttiva
Di stabilità del Bilancio di Moni
Non ha problemi
Dovremmo aver lui dei problemi
Culturalmente e socialmente nei confronti di questa verticalizzazione opaca europea ma c'è la
Il potere dello stato che fino a qualche tempo fa sembrava anche in crisi perché da una parte perdeva verso la periferia dall'altra parte del devo verso l'Europa si va assestando avendo perso quasi tutti i poteri economici veri visto che non si può far neppure un bilancio dello Stato se non in patto di stabilità vincolato all'Europa Siva attestandone conferma i suoi poteri sociale
Con una delega piena
Qualsiasi e sondaggio voi oggi introvabili tenia divise che l'ottanta per cento anche dei cattolici vuole la scuola pubblica
Che la sanità deve essere gestita dal settore pubblico al settanta per cento che le pensioni ci deve pensare il lo Stato che al problema degli extracomunitari al settantacinque per cento ci deve pensare lo Stato che all'assistenza alle categorie meno più vantaggio Slam
Più svantaggiate non ci pensano le fondazioni bancarie nonostante noi stiamo andando verso un soffro statalismo
Con qualche venatura di Stato etico che personalmente a me cattolico non piace
Però stiamo andando dello Stato in qualche modo la domanda è stato in offerta di Stato si attesta su alcuni problemi tipicamente sociale
Dall'altra parte voi avete una grande vitalità storica identitaria dei singoli Comuni
E la legge per l'elezione diretta del sindaco ha favorito questa forza dei come
Non siamo soltanto il Paese di Pontida
E dei liberi Comuni comune del del anti Imperia e quello
Siamo anche il Paese in cui la dimensione comunale ha una sua forzo
E accanto ai Comuni si sono sviluppate autonomia funzionale ambientale dalle dalle dalle fiere a le camere di commercio che hanno altrettanta vitalità sul territorio
E bisogna dire che anche l'altra dimensione quella provinciale a petto a dieci anni fa
è una Progressio è in progressione di potere di identità
Di potere dieci anni fa avremmo voluto addirittura modificare senatore Pasquino continua a scrivere che va elimina
Però oggi Chigi per esempio il Mezzogiorno trovano i presidenti provinciali dei quadri e dei livelli di responsabilità che non trova in molti assessori regionali bio addirittura presidente
Perché perché la Provincia non è soltanto un'amministrazione provinciale ma corrisponda un'identità storica italiano si sente viterbese e non laziale si sente parmense non è niente
E tutta la struttura associativa sociale quella che il club rappresenta dall'Associazione industriale all'Associazione artigiani al sindacato c'hanno le loro sedi in provincia
E la crescita di potere dei comuni delle Autonomie funzionali e delle province e indipendente in almeno per metà dal decentramento vi arriva la Bassanini interessa poco al presidente della Provincia intanto comunque sul territorio gioca voti sulla programmazione ambientale gioca a voi pochi potere Veroli esserci così come i Comuni
Chi sta in mezzo fra quattro poteri tutto sommato se non a test a a assestati certamente
In movimento il movimento nuovo l'Europa perché acquista potere economico lo Stato perché si attesta su funzioni di risposta a una domanda sociale statalista di neo statalismo socia
I comuni e le autonomie funzionali perché corrono come come lepri le Province perché fu rimane a riconquistare potere matti in nome di una vecchia identità che sta in mezzo alla Regione
E questa ambiguità ma sentiamo
Non non facciamoci prendere da disegni
Diciamo così ottima
La scansione dei poteri la sussidiarietà in verticale il vero problema e che la Regione
Così come è stata fatta e un tipo di realtà di potere che non ha la base non ha base di identità territoriale brutta di convivenza collettiva comunale non a base di storia identitaria perché c'era la Provincia non una domanda il prode non non è in grado di garantire una domanda di protezione sociale come lo Stato non ha il potere che ha la Regione vecchia l'Europa e quindi sta in mezzo
E io ritengo che anche essendo e girando avendo fatto come cammelli almeno sei o sette
Protocolli d'intesa con le Regioni per aiutarli a modificare il loro potere economico io ritengo che l'ha fatto a fatica
Delle regioni a uscire fuori da questa ambiguità
Da questa posizione intermedia che non sa se agganciarsi a una politica via Regione una Poli Archia territoriale quindi fare alleanza con i propri le province i comuni le fondazioni bancarie camere di commercio le comunità montane
E quant'altro
Gli enti fiera e quant'altro se invece continuare ad a vere quest'ambiguo rapporto vertenze alle dipendente con lo Stato con uno Stato che può dar sempre meno bacchetta invece una dimensione di siccome bene o male o il problema politico del federalismo faccio del regionalismo forte ma che significa regionalismo forte se la struttura di poteri il contenuto dei punti
Non è definito in maniera chiara la domanda e i bisogni della popolazione nei confronti di quel potere non è definito in dimensione chiaro
Lo confesso io mi ritrovo molto meglio ragionare a Bruxelles ho ragione alcuni tronconi i sindaci o con i presidenti di Camera di Commercio con piuttosto che con delle regioni che certe volte ondeggiano fra l'idea la sanità è tutta mia o la contrattazione programmata deve esser piramidale l'accordo di programma intesa di programma e poi via via fino al al patto territoriale di Caltanissetta no
Uno deve sentire culturalmente deve scegliere
Se sta in una logica di cultura discendente dall'alto del potere da uno Stato che si smembrare va alle Regioni per le Regioni va più in giù o se sta in una cultura di poli Arquilla cioè una cultura di policentrismo agito in una cultura di alleanza con il policentrismo
E questo lo sapete meglio di me perché ci vivete nella regione questo significa questo passa anche nella psicologia dei singoli quadri regionali
Che ha che oscillano fra una cultura dipoli archi di policentrismo una cultura di verticalizzazione una cultura di accentramento
Io non ho mai
Dato ascolto a coloro che parlano di neocentralismo neo verticismo regionale però lo sento passare nella testa di molti contraddittorio controparti regionali
Perché non c'è ancora nella cultura regionale la scelta se essere la dimensione organiche di quadro della Poli Archi Atessa sotto Comuni Comunità montane camere di commercio province eccetera eccetera settanta Etro pulita domani o se invece
Essere
Di il nome regionale dello Stato
La dimensione regionale scusate il termine che una volta era offensivo al dimensione prefettizia dello Stato
è quel che sta il PUC
Punto di cultura
Noi non abbiamo mai fatto dal settanta settantadue in poi quando abbiamo ragionato sulle regioni non abbiamo mai fatto una riflessione di questo genere Francesco
D'Onofrio che ha fatto insieme ad altri Kosuth Dante nel seicentosedici nel settantasei aveva c'è una cultura più avanti perché seicentosedici tendeva in qualche modo se non a superare giorni mandare a ad incontrare una Poli Archia che a quell'epoca era appena appena emergente ma oggi c'è molto più forte
E noi stessi che abbiamo fatto negli anni settanta e gli anni ottanta sono stati anni di rampanti smuove Pica verticistico vogliamo dire Venditti novanta di immobilismo generalizzato ma gli anni settanta e sono stati per noi ci occupiamo di Autonomie locali gli anni veri gli anni Fortini
Erano anni in cui credevamo nella regione come un elemento di snodo Malta in possesso di coordinamento e spinta dell'abolirli Rocca adesso usiamo oggi la con gli archi e allora parlavamo di policentrismo
Qui sta il punto
Per cui se il ministro Bellillo citiamo a ragionare fa benissimo
Perché nella Selva di Parolo nella selva di vertenze non mi serve di di di delibere CIPE piramidali
In cui la Regione si tiene agganciata
Alla all'intesa con lo Stato piuttosto che attenta a quello che gli succede sotto i piedi IMEI in quel caso lì si sbaglia tutto
Il presidente Pepe ricordava il modo in cui
La Bicamerale ha trattato questo argomento mi trova pienamente d'accordo proprio perché non c'era la logica della sussidiarietà ma non era una sussidiarietà che cominciano a vedere i i fili d'erba dal basso non comincia nera il decentramento non era la cultura del di uno Stato che si di sì disarticolare era la cultura di una
Realtà associante articolata vitale eccetera che cerca di emergere e di fare dal filo d'erba diceva una volta cespuglio dal cespuglio foreste
Non si rifà una foresta dalla
I giornali ricca di farlo all'alba questa è una mia cultura che alcune volte viene addebitata accorta però è così allora il problema della regione
E non è e finisco perché i miei dieci minuti sono terminate proprio regione oggi è quella proprio di rivedere dopo vent'otto anni ventinove anni questo fatto a questo punto fondamentale di se no
Essere in mezzo fra nel in un panorama di cinque Poteri significa vere una opportunità straordinarie
Ma significa avere anche un'ambiguità è una fragilità fra perché se gli altri poteri continuano a camminare in direzioni che alcuni possono alcuni possono piacere dal cui possono piacere ad altri non piacere ad altri
E nella regione anche nella sua posizione centrale invece di avere una grande opportunità di essere il l'interfaccia centrale di questo nuovo assetto del potere finisce per essere schiacciata da gente che cammina in maniera diversa
La tragedia regge si fa per dire la storia di questi decenni ma la storia dei prossimi decenni è una storia un po'schizofrenica
Ci sarà sempre più verticalizzazione sempre voli a rischio più oligarchia locale
Avremo sempre più verso la verticalizzazione di potere nel nell'Europa è sempre più verso un'articolazione di potere sul territorio questo sta già avvenendo anche in in paesi
Tradizionalmente e centralisti come la Francia figurarsi in Germania
Gestire questa questi cinque poteri senza che la schizofrenia di andare contemporaneamente ai vertici e alla base fare verticalizzazione fare policentrismo territoriale
Gestire questo processo è compito della Regione
è compito delle Regioni ci ha questo senso storico di cui le regioni non si sono mai sentite investite di questo di questo dovere civile diceva il presidente dei
Di essere il centro
Di una continua capacità di di ruminare impastare due processi la verticalizzazione l'aderenza al territorio che potrebbero essere schizofrenici e potrebbero distruggere i poteri intermedi
Ecco se le regioni Phoenix
Hanno colma loro strumentazione
Io sono un sostenitore del DPEF regionale sono un sostenitore delle finanziarie regionali sono un sostenitore della capacità che molte regioni stanno dimostrando di articolare gli strumenti verso la periferia e non gestirsi all'impronta
Se le Regioni sapranno far
Questa alleanza profonda con una realtà territoriale
E sapranno avere attenzione a quello che sta succedendo anche a loro da in Europa e nello Statuto
Beh hanno le Regioni avranno un compito storico che la storiaccia oggi implicitamente
Il tema
Fare corpo potremo fare il nucleo centrale del corpo di potere
Dei dei corpi di poteri essere il riferimento non solo geometrico
Perché che altrimenti facciamo il centro politico come fatto geometrico ma il centro di di un nuovo assetto dei poteri che oggi è in marcia
E che certamente non si risolve attraverso logiche puramente formale di decentramento e di ipotesi di regionalismo forte che poi non trovano una collocazione vera all'interno di questo panorama
Grazie presidente verità la parola ora anche onorevole Giuliano urbani docente di Scienza della politica l'Università Bocconi Milano
Grazie signor ministro io chiedo scusa al ministro di un po'a tutti se mi sono preso
Una piccola licenza se volete retorica e cioè pensando a che cosa dire oggi
è stato un po'il tema delle origini e delle radici soprattutto delle regioni che mi ha indotto a fare qualche riflessione che adesso vi propongo su questo interrogativo che come capite e posto in termini un po'provocatori
Da me
L'interrogativo è questo
Posto che vogliamo sembra almeno che concordiamo
Nel
Riordinare lo Stato riformare lo Stato in senso federalistico
Che razza di federalismo possiamo fare con queste regione queste regioni consentono di fare un federalismo funzionante uno è questa la domanda
E naturalmente come immaginate la domanda me la sono posta perché solo piuttosto scettico sulla possibilità di realizzare un riordinamento
Federalista dello stato che funzioni con queste regioni
Origini era dice
Pensa naturalmente
Allora provo ripeto a svolgere qualche considerazione in ordine a questo interrogativo
E dico subito che il mio scetticismo
Dipende
Naturalmente da un modello di Stato federale che ho in mente ma dico subito non è un modello di un qualche Stato nazionale esistenti
è un modello che risulta dai l'esperienza storica degli Stati federali che hanno funzionato
Sono rimasti in piedi gli Stati federali come tutti i tipi di Stati
C'hanno presentato
Nascite e morti ascese e decadenza
Quelli che sono rimasti in piedi tutti hanno ubbidito ecco ad alcuni criteri fondamentali
Che definiscono quindi le alte probabilità di vita di uno Stato federale se ci sono quelle cose uno Stato federale e in condizioni di funzionare se non ci sono quelle cose presumibilmente decade ma soprattutto scompare
Muore
Ecco io ho l'impressione che questi con queste Regioni noi uno Stato federale funzionante non riusciamo a fare
Per
Molte ragioni ma
Ne scelgo tre adesso da sottoporre a nostra discussione
La prima è la questione delle dimensioni
Uno Stato federale è fatto di parti
Che Antonio una ragionevole
Autonomia
Una ragionevole capacità di vivere di vita propria
Le dimensioni sono dimensioni territoriali sono dimensioni finanziarie sano di mente dimensione di popolazione solo dimensioni demografiche nessuno dimensioni di immigrazione accoglimento
E integrazione sono tante le dimensioni
Anch'io sono un puro come il ministro
E ovviamente sono molto attaccato alla mia terra anch'io
E però è difficile sostenere che alcune regioni italiane
Fra le quali almeno a nostra e quindi lo dico con dolore ma lo dico con soddisfazione dire allora cambiamo salta diciamo cancelliamo l'Umbria
Sarebbe l'ultima cosa che mi verrebbe in mente dal punto di vista
Affettivo
Però però il problema resta
Problema
Che tutti gli Stati federali hanno mostrato e che non può esserci una assimetria totale fra componenti di uno Stato federale
Una simmetria relativa sì ma non Polo possono esserci per capirci peggiori molto grandi molto ricche molto dinamiche Jolie molto piccole molto povere molto statiche
Non è una contrapposizione ma anche naturalmente però se andiamo a fare
Come dire la radiografia come
Fondazione Agnelli anch'io concordo parte relazione del ministro quando diceva
Che è stato un bene non aveva
Come dire presso però coccolato quel tipo di suggerimenti però la vecchia radiografia della Fondazione Agnelli da questo punto di vista era stata impietosa cioè ha fatto vedere
Le cesso di asimmetriche uno Stato federale eccessivamente composto di parti eccessivamente diseguali
Si espone subito a una come dire debolezza interna ahimè rilevanti
Passò un argomento delle dimensioni a un altro argomento importante che è quella della struttura di Governo
Nella relazione del ministro ci sono accenni
Numerosissimi a a problemi reali che abbiamo sul tavolo elezione diretta sistemi elettorali nelle in quel lunghissimo
E difficile oggi dire
Che queste regioni abbiano già un ordinamento tale che configura delle strutture di governo adeguate
Alla gestione di uno Stato federale ma dovremmo essere dei matti sostenere questa tesi
Quindi cosa vuol dire vuol dire che questo è un problema enorme tutto aperto
E per il quale
La tentazione sì elogiato il lavoro della Bicamerale a me fa piacere avendone fatto una della parte naturalmente fa piacere
Ma ad esempio del lavoro della Bicamerale abbiamo sbandato paurosamente in relazione a questo problema la struttura di governo
Sistema elettorale
La definisce il Parlamento nazionale o la definiscono le Autonomie possiamo
Dico una cosa richiesto da più discusse possiamo ammettere che ci siano regioni a governo instabile e regioni a governo stabile naturalmente posto che sappiamo
Quale istituzione produca stabilità quale istruzione produca instabilità
Cosa che non sappiamo nessuno ha la soluzione in tasca
Però c'è stato un dibattito su questo per dire per evitare coppie di minimizzare i rischi dell'instabilità occorre il sì al Parlamento nazionale
Apporre e che c'è questa parola della quale stiamo bussando che ormai credo che di che stiamo tutti alcuni paletti come si dice
Si dice male perché
è una metafora che non dice niente e quindi si dice malissimo
Alcune istituzioni
Cardinale le detta il Parlamento il legislatore nazionale
O li scelgo le autonomie locali
Quando discutemmo di questo erano in corso le elezioni regionali
In Friuli Venezia Giulia e non vi dico come si è detto sul sistema proporzionale
Naturalmente adottato da quella regione
E vero non si può predicare bene e razzolare male continuazione no
Di autonomia autonomia autonomia ci poi Cicolani come votano decidiamo noi decidono loro no decidiamo noi
E e lo decidiamo grosso criterio che imponiamo anche i siciliani piuttosto che ai valdostani piuttosto
Solo a dirlo si capisce che non sta in piedi
Allora uno Stato federale
Una scena così
Ossia un vigile Radice diverse è difficile metterlo in questo su questa autostrada così forzata con dei con dei con delle delle dei confini così stretti
Ma vengo al terzo argomento
Se è difficile sostenere che le attuali regioni
Per attrezzatura amministrativa per logica amministrativa
Siano già con le carte in regola pronte
Al funzionamento di uno Stato federale
Qui si sono ricordate e l'ho già Antone le leggi Bassanini io pure sento
Come dire partendo una parte politica che
Ha svolto una una certa opposizione parlamentare ne riconosco la bontà fondamentale dell'impianto
E però come sapete
Oggi
Uno Stato federale che voglia rivedere le prove la propria macchina amministrativa
In termini storicamente adeguati
E non può pensare
A una riorganizzazione amministrativa decisa tutta la Roma è al centro perché perché hanno compiti diversi
Regioni che hanno
Origini radici diverse e che hanno vocazioni ad esempio economiche tutti parliamo sempre di globalizzazione ecco nel mondo che si globalizzata
La vocazione economica della Sicilia non ha nulla a che fare con la vocazione economica futura della Lombardia proprio nulla
Allora possiamo immaginare che l'impianto amministrativo sia identico sulla voce turismo sulla voce formazione professionale la piccola e media industria manifatturiera faccio facciamo ridere
Dobbiamo consentire questo Nico Bassanini poveraccio non poteva consentirsi questo perché a Costituzione invariata non si possa intervenire su queste cose
Ma perché lo ricordo perché questo è un capitolo sul quale invece bisogna intervenire perché se non si interviene
Quinto produco il concetto sul quale concluderò
Ci si illude ecco e non ci legislatore che si illude terribile perché è costretto e condannato come dire a creare scontento nei propri elettori palpabili cittadini
Non dobbiamo illuderci dobbiamo essere molto consapevoli di quello che che facciamo
E perché ho ricordato questi tre punti perché questi tre punti ad esempio sono problema delle dimensioni problema alla struttura di governo problema dell'attrezzatura amministrativa
Sono rilevantissimi nel determinare
Le forme ecco di l'ordinamento federale quanto meno i d'ordine a tre aspetti
E primo
Guarda caso proprio l'aspetto sul quale
D'Onofrio sa bene in Bicamerale ci siamo capiti di meno sul lavoro
In tema di riorganizzazione federalista dello Stato e cioè il federalismo fiscale
Esso solo grossolano ma Black non ci siamo capiti non ci siamo capiti dove piazzare l'origine del vettore
Le tasse scuotono i comuni ora che scuote
Lo Stato centrale e poteri distribuisce o raccolgono i comuni e poi vi restituisco coloro
E come sapete non non è irrilevante la storia del vettore
A proposito di un federalismo
Adesso non facciamo perdiamo tempo ma l'esperienza di questi ultimi due anni Italia è piena di casi di federalismo formale e centralismo sostanziale al quale poi sono legati ahimè
Come dire elementi di di profondissima delusione di frustrazione degli amministratori locali
Soprattutto chi gestisce ragioni lo sa bene tutto questo
Conclusione
Sul federalismo fiscale
Ci sono state delle incomprensioni tali che
è vero che come dire non siamo arrivati a votare quell'articolo perché le incomprensioni precedenti ci hanno impedito di arrivare a votare quell'articolo ma su quell'orgogliosa perché sappiamo che c'è avevamo uno scoglio ecco che non hanno superato lo scoglio che ci blocca
E quindi che razza di federalismo fiscale possiamo fare se non risolviamo
Queste questioni
Altri due punti e concludo la mia piccola rassegna
Federalismo del non può non essere cooperativo non può non basarsi se è uno Stato federale su forme di cooperazione fra le parti
Però altrettanto chiaramente e il cuore da ragion d'essere del federalismo e la dimensione competitiva fra parti perché se non ci sarebbe bisogno di avere parti divise
Perché sia come dire si riconosce che è utile a vivere party distinte
Perché gli si lascia appunto quell'autonomia che fa vedere chi funziona peggio che funziona meglio
Ecco che sprigiona quel tipo di competizione che è utile a progredire
Sul federalismo competitivo
Temo che abbiamo come dire
Fatto pochi passi avanti
E perché perché
La competizione è possibile soltanto se ci sono larghi margini di autodeterminazione di autonomia anche come dire dio ordinamentale rubo il termine giuristi se non c'è quest'altro tipo di autonomia la competizione e resta delle società civili ma non delle strutture di governo non delle parti come piccoli sistemi politici
Invece di questa competizione c'è molto bisogno
Altro aspetto l'ultimo sul quale non ci siamo intesi granché
è stato un un grave danno per tutti è questo della famosa sussidiarietà orizzontale
Notare che non ci siamo intesi secondo me molto nemmeno della sussidiarietà verticale
E perché per la storia del vettore a proposito del fisco
La sussidiarietà verticale non l'abbiamo concepita di fatto un po'per necessità
Tutta ispirata un vettore che va dal centro alla periferia cioè di decentramento
Cosa nobile per carità è un'altra cosa rispetto al federalismo
E il fermo sta in piedi soltanto se c'è anche non dico solo ma largamente soprattutto un vettore che va dal basso all'alto no vettore che prevede sul decentramento
Però questo discorso l'abbiamo già fatto quindi non ci torno dove non ci siamo capiti gravemente
E
La relazione del ministro oggi lo conferma non ci siamo capiti modico altro sulla sua serietà orizzontale
Io devo dire che ho sofferto molto come cittadino in primo luogo ma anche come studioso il dibattito che c'è stato in aula alla Camera sulla sussidiarietà è stato dibattito teologico
Meglio il pubblico meglio il primato partiamo dal pubblico partiamo dal privato
Perché non sofferto
Ho devo dire in gran parte per l'inconcludenza e la vecchiezza nel senso proprio del superamento del dibattito
Altro che Sturzo Sturzo
Aveva già rinnovato molto vizi il dibattito è stato veramente
Costruito su luoghi comuni
Superato storicamente
Che non hanno più diritto come dire cittadinanza pelatura
Scientifica
Perché mi sono come dire ci sono rimasto male perché non deve essere un dibattito ideologico quella non era questa sussidiarietà orizzontale
Non va impostata in termini ideologici va impostata in termini estremamente pragmatici ed empirici
Riconosco quello che dice il ministro e concordo con lei
Lo Stato non può fare verità integratore lega supplenza minimale figuriamoci e la rinuncia a alla politica l'ordinamento pubblico allo stare assieme alle ragioni dello stare assieme
Quello che si vuol dire eh
Lo Stato faccia loro un passo indietro ma dieci mila passi indietro
Il pubblico la mano pubblica ogni volta che la società civile è in condizioni di provvedere meglio da sola il meglio non è una pappa rogna buttata là tra l'altro oggi con le tecniche di benchmarking siamo anche in condizioni di sapere di misurare se c'è un meglio no oserei dire che l'onere della prova sta tutto nelle mani della società civile del privato fra virgolette
Il titolare restano pubblica e lo Stato
Questo caso l'ordinamento pubblico territoriale locale
Ma ogni volta che
Il cittadino può avere un servizio migliore lo paga meno per iniziativa autonome Berta civile attivando viene non ha il diritto di fare un passo indietro ha il dovere di fare un passo indietro
Quindi questa verità sussidiarietà orizzontale non è una questione
Ideologica di liberisti contro marziani ortodossi e poi la questione empirica pratica pragmatica democratica aggiungo perché il controllo poi fattuale lasciato naturalmente alla scelta dei cittadini
E non perché ricordo questo perché abbiamo perso l'occasione quando in sede costituente si fa un brutto dibattito dimostrando di non capirsi ma di non capirsi perché non si è capita la natura del problema
Qualche brivido alla schiena viene e qualche preoccupazione sorge
Colgo l'occasione per dire dare un piccolissimo contributo alla storia del fallimento dalla Bicamerale
Abbiamo una non è fallita perché Berlusconi a un certo punto ha rotto con D'Alema D'Alema non ha concesso la separazione delle carriere
E fallita dobbiamo rendercene conto perché siamo mancati nove e ma insomma capire i formatori è mancato lo spirito costituente punto e quella la ragione quando
Si fanno le nozze coi fichi secchi si vede che è poca roba
Ci siamo andati male attrezzati
Non è non ci si va con l'ideologia è è un bagaglio che bisogna lasciare fuori dalla porta se ci si va con quello si finisce male si finisce male non ci si può capire mancano gli elementi per capirsi
Concludo quindi un pochino meno pessimistica mente di come forse va solo impressioni fino adesso di di di condurre queste riflessioni
Io vorrei essere chiaro non credo
Non voglio dire
Che
Con queste regioni è impossibile fare una riforma federale dello Stato
è possibile ci abbiamo provato su qualcosa siamo dell'agli atti ma se rimettiamo il treno sui binari presumibilmente il cammino possiamo riprenderlo concordo compete che dice partiamo da lì
L'importante è che ci rendiamo ben conto di due cose primo di dove ben deragliato
E secondo
Dei limiti che l'attuale ordinamento regionale pone a chi voglia fare una riforma in senso federalistico
Se ci rendiamo bene conto di questi limiti
Noi possiamo approdare a questi due risultati positivi il primo
Ridimensioniamo le nostre ambizioni e qui non li dobbiamo nessuno sappiamo cosa possiamo fare sappiamo anche cosa
Viceversa non possiamo fare
Secondo risultato importante che però in molti casi possiamo mettere in
In campo
Dei correttivi ad esempio sul problema delle dimensioni ma dove sta scritto che non possano esistere regioni
Più piccole e più deboli ma noi creare correttivi diciamo incentivi per capirci non di tipo economico necessariamente ecco tipo istituzionale organizzativo
Quindi anche economico finanziario fiscale incentivi
Per spingere regioni più deboli a minimizzare la prova debolezza attraverso forme col collaborazione interregionale
Tre giorni mantengo la loro identità mantengono i loro confini ma certe cose ci sono troppo piccoli non le fanno da sole
Dico una battuta certe cose l'Umbria e fatto le Marche e viceversa perché da solo i suoi due condizioni di farlo se ne fanno assieme è più semplice ma fare assieme alcune cose non è Farassino e tutto
Perché fare assieme tutto forse hanno resistenze massima cura e cose
Diventerebbe più semplice come vedete il pessimismo di partenza si attenua molto poi progressivamente si può attenuare
Se procediamo in termini pragmatici l'importante quale a mio avviso e di essere ben consapevoli di dove intervenire è indispensabile
Siamo onorevole Giuliano urbani e adesso la parola all'onorevole Francesco D'Onofrio ordinario di diritto alla Sapienza di Roma
Io mi auguro che
L'acustica abbia consentito e consente di ascoltare
In modo diciamo adeguato a all'attenzione che ho constatato in queste due ore
Le le le le molte riflessioni
Linearmente non coincidenti
Innanzitutto del ministro Bellillo
E degli interventi successivi perché credo che dall'ascolto attento delle cose dette stamane
Si capisce
Quanto non sia vero
Quel luogo comune che in Belgio circola nell'opinione pubblica
In base al quale
La Bicamerale aveva prodotto un risultato complessivamente completo sul tema del cosiddetto federalismo e si era invece fermata sulla questione del Presidente della Repubblica e della giustizia
Io ho detto più volte nel corso di questi mesi soprattutto dopo il termine la interruzione
La conclusione il fallimento quello più sia perché
Certamente prodotto una riflessione politico culturale
Che in qualche modo fa parte ormai del senso con il quale dobbiamo ragionare di queste cose
E allora con molta semplicità e anche con un certo senso di di libertà politica che ho premendo l'incontro del genere richiede
Vorrei dire proprio con molta sincerità che i federalisti e poi dico cosa significa a mio giudizio federalisti sono minoranza nel Paese e sono minoranza in Parlamento
Minoranza molto significato significativamente esigua
Perché se si dice questo fatto che la riforma federale della Repubblica a un consenso minoritario nel Paese e in Parlamento
Sorge immediatamente il problema di dove questo tipo di federalisti devono collocare la propria strategia di alleanza se invece si dice che il federalismo lo vogliono tutti e quindi di alleanze non c'è più bisogno che ora parlare si discute delle tecnicalità del federalismo ma questo non è vero
Io quindi
Dissento da molte delle cose che come molta linearità ha detto il ministro ma consento su questa precisazione essenziale
Occorre onestamente sgomberare il campo dalla finzione di una universale adesione al modello federale questo fa male fa male a chi vuole riformare lo Stato come problema vero
Sia a chi lo vuole riformare nel senso di una sostanziale apertura di una questione della unità nazionale su temi che ora vediamo quali sono sia quelli che invece vogliono conservare la unità nazionale pur dicendo di volere un fortissimo
Decentramento di poteri amministrativi
Io sono tra quelli che ritengono che questa operazione chiarezza vada fatta
Che questo incontro serve anche a questo è se non servisse ad altro che a questo servirebbe ad una grande opera di trasparenza linguistica
Perché ritengo che i federalisti sono minoranza
Io credo che le cose dette in questo caso da Orban un attimo fa
Da De Rita prima fanno capire
Che noi stiamo discutendo senza un accordo son due questioni fondamentali della idea di stando che abbiano
Urbani ha insistito
Giustamente
Sulla questione
Che connota una idea di federalismo anziché una idea diverse e cioè il sedere la sussidiarietà orizzontale
Oltre riteniamo
Che nel decentramento politico vi sia anche una riduzione dei poteri pubblici in ordine al provvedere a determinati interessi collettivi
Urbani parlava di togliere il velo dello scontro ideologico pubblico-privato laici cattolici ha messo questo sia il caso o anzi socialisti libera più che laici cattolici e di affrontare questo problema non c'è dubbio che la mancata intesa politica
Su cosa è lo spazio dell'intervento dei pubblici poteri cos'è lo spazio della autonomo che ringrazio dalla società a impedito di affrontare ulteriormente i temi
Della organizzazione federale o regionale o autonomistica o centrale dello Stato
E quando De Rita un attimo fa diceva
Che in questa configurazione dei poteri pubblici lo scenario deride sempre
Diciamo riflettono col molte delle gestioni di Rita adeguante alla rappresentazione della realtà quella che ci ha fatto oggi la considero particolarmente adeguata in questo scenario dei poteri pubblici quelli europei visti tendenzialmente come buoni in sé e quindi potenzialmente investiti di un funziona decrescente
Più poteri a Bruxelles in un certo senso è uno Pedone larghissimamente condivisi Anita a delle ossa a degli avversari ma oggi innegabilmente
L'espressione più potere a Brussel trova un consenso la la vicenda dell'euro lo dimostra
Più ruolo politico gestionale rappresentativo culturale territoriale ai comuni e poi alle Province trova un consenso largo
Non trova consenso l'equilibrio tra lo Stato e le regioni sul tema del sociale
Questo è un punto strategico
In Bicamerale prima e alla Camera dei deputati che hanno si son votati i primi articoli relativi alla riforma federale lo sconto è stanco seriamente sul tema del sociale
Tra chi voleva attraverso l'espressione diritti di cittadinanza
Salvaguardare il massimo di unità possibile di identità di eguaglianza
Cosa che la Costituzione prevede nella fruizione dei diritti sociali compresi quelli della cultura
E chi voleva invece introdurre il principio della flessibilità territoriale
Nel sociale quindi della cultura federalismo scolastico federalismo previdenziale il federalismo delle condizioni del delle condizione del lavoro questo è lo scontro questo è stato
In Bicamerale prima per ragioni politiche la parte politica alla quale appartiene la Bellillo lo ha detto in modo esplicito con una relazione di minoranza che non era una qualunque generica era accentrata sul sociali
E alla Camera lo scontro è stato col ministro Berlinguer
Con il ministro Ronchi
Col ministro del lavoro sul sociale sull'ambiente solo scolastico
Cioè non non si è trovata una intesa su dove viene lo spazio di una autonoma determinazione regionale in ordine ai contenuti del sapere la scuola ai contenuti del lavoro i contratti collettivi e quindi la dualità dei contratti collettivi e nazionale territoriale o è nazionale categoria non è per niente la stessa cosa lo scontro con il mondo del sindacato è stato durissimo da questo punto di vista perché la la dualità della contrattazione collettiva la vedono il contratto collettivo e poi quello di categoria o le aziende non di territorio
Io non so se vi è qualcuno di voi che venga dal Veneto il Veneto si è condotta si sta conducendo una battaglia durissima da questo punto di vista sulle pensioni integrative
Perché le pensioni integrative le si vogliono vedere come caratterizzate dal territorio per cui vi è il minimo comun denominatore nazionale della pensione e l'integrazione avviene per contratti territoriali bene lombarda siciliani ordine per integrazioni categoria i chimici ed elettrici il Veneto che uno scontro tra i sindacati dentro si indagate tra le forze imprenditoriali dentro le forze imprigionati tra le forze politiche
E la controprova
Che su questo tema la mancanza di un'intesa culturale politica economica sociale impedisce di giungere a definire qual è il ruolo delle regioni prima lo diceva verità dice una cosa molto giusta
Dal mio punto di vista è già una cosa estremamente giusta i lui intendeva dire che Comuni e Province sono definiti da un lato l'Europa lo Stato dall'altro le regioni no io tengo a dire che stando a regioni non sono definiti
Vi è una debolezza complessiva nella definizione perché rapporti sono reciproci se lo decidessimo che tutto il sociale e statale avremmo fatto per così dire un passo avanti e radicale e il federalismo si dovrebbe tradurre in qualcosa che nulla a che vedere con il sociale così non è vi sono parte vitale che invocano un federalismo nel sociale
Questo scontro non è fino ad ora aggiunto a nessuna conclusione operativa ma non per questo mi sento per così dire di dire
Tempo perduto io credo che man mano che stiamo affinando l'analisi e ponendo al centro una idea del federalismo nel tempo dell'unificazione europea
Si superano tutte le ipotesi di parli o federalismo di tipo settecentesco ottocentesco dov'erano gli stante che si federale o no è ovvio che non si tratta di federale Stati oggi in Italia
Ma è altrettanto poco o chiaro che si tratta di definire quali sono i punti di eguaglianza minima europea
Perché il potere europea di questo dobbiamo discutere quali sono i punti di eguaglianza minima minima dal dal mio punto di vista nazionali tedeschi francesi spagnoli italiani
E quindi su che cosa si può esercitare l'autonoma determinazione di sparse che chiamiamo quelli regionali
Partendo dalle venti regioni quali sono oggi se vogliono aggregarsi macro regioni lo fanno ma se non vogliono aggregarsi nessuno glielo può imporre si può discutere sulle modalità dell'ente dell'aggregazione
Che oggi sono rigide in un certo senso a favore dalla idea centrale di quali sono le venti Regioni domani possono essere più flessibili ma di questo si tratta
Quindi io vorrei con molta diciamo convinzione appartenendo a quel nove euro per così dire che io considero minoritario di federalisti avere la possibilità di dire in che cosa consiste questo federalismo che io ritengo minoritario e che mi auguro possa diventare maggiori da a condizione che stabilisca le alleanze territoriale culturale sociale perché senza alcuna strategia di alleanze si rimane diciamo federalisti del della purezza e mia territoriale separatista e quindi si diventa secessionisti
Io non sottovaluto il fatto che la lega nord non abbia coltiva una strategia di alleanze nazionali
Gli abbia
Sostanzialmente pensando di essere sufficiente a se stessa nel Nord
La mancanza strategia di alleanze nazionali rende naturalmente secessionista del suo federalismo perché la rende indifferenza è indifferente alla sa
Coalizione che deve riguardare la Lega Nord con tutto il resto Rita ecco perché in in quel federalismo si nasconde sempre
Una ipotesi di secessione e quindi è ovvio che il federalismo della lega è sociale e culturale educativo contrattuale e perché vuole un altro salto è è un federalismo neo statalista per intenderci
Io non lo è lo dico perché molte volte la confusione è stata forte dico non lo è perché io ho attribuito alla mancanza di soggetti nazionali a base e a cultura federale l'impossibilità di giungere ad un federalismo adeguato ad un'Italia resta unità e che peraltro si presenti in Europa
Con la voce delle sue tante diverse particolarità regionale
Intendo dire
Partiti sindacati burocrazia cultura sono stati per centotrent'anni alimentanti nel senso della nazionalità della centralizzazione di una cultura in base alla quale i poteri andavano verso il vertice
Le carriere si determinavano andando verso gli attici nei partiti nei sindacati nella burocrazia nelle università nel sapere e quindi il centralismo alimentato ragionevolmente tutta la formazione della classe dirigente del nostro Paese non solo quella partitica
Quella sindacale per l'economia ora si tratta di capire se vi sono mutamenti
Nei criteri di formazione della nostra classe dirigente o no
Se questi debbano essere proposti o no se questi siano un fatto positivo no quindi la questione
E e aperta e libera io tendo a ritenere che debbano essere introdotti questi elementi ma fin quando non si introducono ritengo che sia molto difficile immaginare una strategia di trasformazione federali in senso moderno dallo Stato
Io faccio parte di una piccola esperienza politico partitica lo dicevo prima a De Rita che sta tentando
La nostra cosiddetta costituente del giudice vista tentando di diventare un soggetto nazionale la base federale non so se ci riusciremo cosa significa soggetto nazionale a base federale
Significa che selezione della classe dirigente comunale per il provinciale è regionale
Formazione della identità socio economica del territorio proposta del Documento di programmazione economica di una introduzione della idea di una finanziaria regionale come base sulla quale si deforma la finanziaria nazionale raccordo tra il grande potere amministrativo locale sussidiarietà in senso istituzionale e poteri europei di monete questo è il ruolo di diciamo che attribuendo alle Regioni è ovvio che un piccolo partito non può da solo far questo e io dico che occorre una strategia di alleanze
Questa
La considero e questo lo dico vorrei con queste considerazioni qualche misura quasi terminale perché proporre venire anche alle cose
Che anch'io mi auguro si possano fare nel corso del prosieguo della legislatura
La strategia delle alleanze
Siamo un piccolo partito dichiaratamente l'ispirazione cristiana qui da questo punto di vista non è un'opera per così dire inventata deve tener conto del fatto che dal Concilio Vaticano secondo in poi sono trentacinque anni la Chiesa cattolica sta scoprendo la dimensione italiana che prima non aveva come dimensione distinta dalla Santa Sede
Vi era una coincidenza d'Italia Santa Sede
E questa progressiva distinzione della Chiesa italiana dalla Santa Sede tende ad avere della identità italiana una qualcosa di diverso da quello che la Chiesa cattolica aveva per centotrenta anni prima ma non solo si stanno organizzando in modo progressivamente più vocale le conferenze episcopali regionali
Cioè la Chiesa italiana sta scoprendo una dimensione territoriale per il suo essere Chiesa
A quale non corrisponde né un modello di Stato né una forma partito né una struttura sindacale
Quindi è un problema di lamentazione complessiva della territorialità cattolica caso dei quotidiani del Nord-Est e questi vi è una voce che si dà un territorio organizzato in chiesa che non trova interlocutori
Né partiti né nello Stato nelle istituzioni nel nel sindacato può darsi che sia un lamento destinato a non avere ascolto io ritengo che così non debba essere e ritengo che le formazioni politiche che hanno la pretesa di dichiarare la propria coerenza con l'ispirazione cristiana debbano tener molto più conto
Di questa tendenza naturale sul territorio perché quell'alimenta la solidarietà in termini diversi dall'assistenzialismo
Perché quella si apre alla i multietnicità in termini diversi da una identità secessionista
Perché quella tende ad avere una cultura dell'accoglienza diversa da quella che si può avere nelle organizzazioni comunale intendo dire se noi vogliamo una dimensione nazionale unitaria che dia voce ai territori molto più di quanto non sia avvenuto fino ad ora
Probabilmente in queste realtà territoriali troviamo una prima rappresentazione questa è per quanto mi riguarda una ipotesi di strategie di alleanza
La seconda ipotesi di strategie di alleanza riguarda e questa è tutta da costruire
Dal punto di vista
Quindi ecco in questo senso questo è un è un è un federalismo nel quale dal territorio partono le potenzialità la seconda secondo ben diverso se aggiungere alleanza ecco che il corpaccione del pubblico impiego
Dico il corpaccione per usare un termine dispregiativo perché non c'è dubbio
Urbani prima Bassanini dopo mi dispiace che non ci sia piazza
La tua esperienza umbra non c'è dubbio che non siamo vissuti con una idea della uniformità delle regole del pubblico impiego
Dei modelli organizzativi delli rally funzionali dei criteri di selezione persino soffocando forme autonome di organizzazione comunale provinciale
Non c'è dubbio che in futuro stante l'integrazione europea la competitività dei sistemi Paese sarà dovuto largamente sistemi amministrativi
E allora io credo che l'autonomia di organizzazione amministrativa debba essere la frontiera dello federalismo molto più del passato
Cioè intendo dire un territorio dal quale rilevare
Chi opera con altre spiegazioni ideale può usare termini diversi
Dal quale rilevare multietnicità e solidarietà è un modello organizzativo nel quale siano radicalmente siano potenzialmente diverso vogliono farlo identici ma dove i criteri di selezione i livelli di retribuzione il modo di avanzamento i giudizi sul rendimento
Possano essere diversi da Comune a Comune da regione a regione almeno come sistemi amministrativi e legislativi da regione a regione perché questo sarà in futuro sempre più il terreno sul quale le imprese e sindacati lavoro saranno chiamate a confrontarsi
Allora una strategia d'alleanza verso il pubblico impiego siamo angolo ad essere disponibile ad un forte federalismo organizzativo tale che non si possa più vivere di dimensioni organizzative nazionali fortissimo
Dall'altro un'attenzione alle identità di territorio che nascano più dall'esperienza cristiana di territorio che non dall'esperienza per così dire di strada di Milano o di Roma o di Milano dove evidentemente il il il la tentazione razzista Boscolo delle molto di più di quanto non esploda nelle parrocchie e lo dico anche alla luce di un'esperienza incredibilmente diverso sarebbe del passaggio da giugno scorso per circostanze legate alle beghe interne di partito quindi non ne parlò più di tanto sono assessore alla provincia di Agrigento
Non mi era mai capitato di essere amministratore locale soprattutto in un ambito per la Sicilia uno sua legislazione molto particolare
Le province sono molto più forti e organizzati eventi riguardo sia presso Italie consiglieri provinciali sono eletti col proporzionale voto di preferenza unico quindi se ingente so non sono eletti come nostri provinciale col collegio piccolo e col voto diverso degli esso scoprendo una difficoltà istituzionale drammatica consigliere provinciale forti quasi senza poteri
Presidente la Provincia eletto direttamente forte che vorrebbe esercitare poteri in persona gli assessori in fondo nominati dai capicorrente questo equilibrio molto diverso dal passato non ha trovato stabilità ma è un'esperienza concreta molto chiara mi fa capire che questo nostro discutere di federalismo del deve sgomberare il terreno
Da quest'affabulazione della parola deve affrontare con grande coraggio la sostanza dell'eguaglianza nel sociale dell'eguaglianza del culturale
Che il tema di scontro tra l'altro è quello sul quale gli schieramenti politici cento verso il centrosinistra si giocano la battaglia di fondo che ecco perché difficile un'intesa costituzionale perché sono gli schieramenti che dicono su questo non ci confrontiamo
Una volta che c'è la moneta europea e dovrebbe comunque portare ad un sostanziale
Out diciamo le potere legislativo tendenzialmente totale dell'organizzazione amministrativa locale lasciando allo Stato soltanto quel quello che resta di di funzioni statali il resto no e portando per quanto posso dire raccordo col territorio e tipo diverso riflesso di quanto seduto fino ad ora si può ripartire
Il centotrentotto può bastare il risultato dalla Bicamerale posso essere può essere preso e tradotto in un disegno di legge costituzionale
Io sono tra quelli che si augurano che il risultato del referendum produca una scossa tale da richiedere il completamento delle riforme e non limitarsi alla sola legge elettorale
Perché limitarsi alla legge elettorale sbagliato a tutti i punti di vista
Se questo avviene ritengo che la legislatura dovrà comunque trovare il modo di completarsi in questo senso
Chiaramente il modo del centotrentotto sarebbe l'unico modo perseguibile mi sembrerebbe molto singolare la rinascita della Bicamerale tornare noi così sembrava una cosa in presentabile
Certo chiaramente il centotrentotto è una forma di revisione costituzionale moderata
Cioè si deve capire che l'alternativa di fronte alla corre veloce troveremo dopo il referendum sarà queste ho chiudere la vita della legislatura rapidamente prendendo atto che non si può far nulla
La primavera e saltella tutte la legislatura conclude la propria corsa e passa la mano ad un'altra legislatura
O dar vita ad una riforma modesta perché se su questa concorda la larghissima maggioranza una larga maggioranza le camere sul futuro
O ottobre intere atto che effettivamente ci vuole una un ripensamento radicale dell'organizzazione dello Stato e allora l'ipotesi che qualche volta viene indicata della elezione di un'Assemblea costituente non in funzione contro che ha vinto le elezioni
Non lo dico in tranquillità la Vigor Vanni la proposta del Polo dalla Costituente stanno troppo caricata di una rivincita sul risultato elettorale del novantasei se invece la si facesse si dicesse
Le prossime elezioni politiche eleggeranno con la maggioranza per governare ma contestualmente lo stesso giorno si elegge un'assemblea costituente per fronteggiare questo un discorso diverso se buona costituente non contro nessuno sarebbe eletta contestualmente alle elezioni per elegge il governo della repubblica
Io credo che una di queste tre strade dovrà essere scelta
Il dibattito avvenuto anche oggi quello che avverrà in questi giorni credo che può far chiarezza mi auguro che faccia chiarezza e utile che faccia chiarezza una cosa è certa
Ecco non possiamo ripartire da quello che avevamo approvato in Bicamerale come se ci fosse stato qualche errore onestamente i nodi che c'hanno strangolato rimango Libano sciolto tutti quanti la sussidiarietà orizzontale il federalismo fiscale la Camera federale e io aggiungo la compartecipazione delle Regioni il processo di revisione costituzionale perché se non c'è questo non c'è basta neanche un principio di eguaglianza delle regole comuni tra centro e periferia
Questi nodi non erano state sciolte sciogliendo queste le riforme si possono fare ho l'impressione che non ti rimangono molto forte anche stamattina ma questo non mi dispiace
Perché la chiarezza dei nodi e molto più utile che fingere che non ci sia grazie
Bene
Siamo a conclusione di questa prima mattinata poi che il ministro Piazza ci fa sapere che il il Consiglio dei ministri e poi il la continuazione della approfondimenti una serie di questioni non gli permette di essere qui con noi in tempo utile
Per il suo intervento credo comunque che il la strada che abbiamo aperto questa mattina sia veramente interessante tutte le questioni sono state qui in qualche modo evidenziate sia le cose sulle quali possiamo lavorare perché ci sono otto termini
Abbastanza vicini e sia tutti gli aspetti che invece ci credono ancora molto lontano
Credo che l'elemento che vada sottolineato e che comunque lo sforzo da parte di tutti coloro che sono intervenuti in questa prima mattinata è quella se non altro
E di sforzarsi per fare chiarezza non soltanto sul piano appunto del l'uso lessicali del linguaggio ma anche sulle questioni concettuali
Questa prima conclusione ci permette dati
Fari piccola interruzione molto diciamo concreta in pratica consumando qualcosa terreni il pasto devo dire che questo palazzo è Splendido molto ben recuperato mai molto stretto io mi scuso con tutti voi perché veramente più che freddo e proprio un rigido pungente e mi auguro che questo non sia controproducente per e l'attività che ora andremo per svolgere grazie per avesse ascoltato e alle tre si ricominciano i lavori con nella seduta pomeridiana grazie a tutti voi
Realmente a cuore quindi io
Delegherei il presidente dei tumori di assolvere per questo pomeriggio al l'onere di presiedere la presidenza e che quindi di Tevere lei i lavori della del nostro del nostro convegno per e subito la parola al presidente Meduri e poi mi auguro che il confronto possa continuare così come abbiamo iniziato questa mattina buon lavoro a tutti
Grazie ministro ringrazio il ministro per la ma perché mi fa ridere siedono in questa seconda parte del convegno non subito la parola al presidente Piero Passeri presidente alla Regione Lombardia dal settanta al settantaquattro per il suo intervento
Signor presidente
Signore sia signor ministro signore e signori
Credo che purtroppo
Aggiornare l'esperienza di un regionalista
Della primo esperienza regionale
Al Duemila
In dieci minuti cosa difficile ma io credo che una cosa sia nello spirito del convegno sia ciò a cui secondo mestiere e cercare di dare una risposta è una testimonianza che cosa un un regionalista come me che tale è rimasto
Pensa della della situazione del regionalismo in Italia e dell'esperienza che intercorsa fra il mille novecentosettanta
E il mille novecentosettantaquattro ci sarebbero un sacco di cose da dire io ne ho scelte alcune per cui il mio sarà un intervento per punti
Lungo la linea che mi sembra quella che essere lo scopo del convegno
Una cosa che spesso viene dimenticata e come sono nate le regioni cioè bisogna dirlo anche quelli che come me credeva hanno che il regionalismo avrebbe potuto superare una tappe iniziale questo difetto iniziale è stato pagato caramente il regionalismo è nato come molte delle cose che succedono nel nostro Paese
Un po'per per dispetto nel senso che per evitare mali peggiori io ricordo come è venuta fuori la legge per l'istituzione delle Regioni era un momento di crisi nella formazione delle coalizioni
E è scappata fuori la decisione di va be'facciamo le regioni questo già diceva che in fondo una volontà ferma e coerente consapevole di che cosa si voleva fare con il regionalismo non c'è
L'effetto di questo è stato di riferire il regionalismo ai due temi che allora erano di grande attualità e che in realtà erano i agivano in senso potenzialmente contrario
Uno era quello delle
Diciamo della ricomposizione delle forze politiche al vertice preoccupazione delle forze partitiche era di creare una soluzione oggi nel tema del bipolarismo allora era il tema di una maggioranza di stabilizzare la maggioranza
Dopo le spinte che il Paese aveva ricevuto dall'autunno caldo e che aveva tra l'altro diviso il Paese perché l'autunno caldo era stato più al Nord che al centro al sud eccetera
Quindi una preoccupazione di ricomposizione gestita dal Centro e dal vertice la seconda preoccupazione era la programmazione
E la programmazione come veniva vista allora era chiaramente un fattore di accentramento
Infatti la mia esperienza per esempio è stata chiarissima da questo punto di vista un modo di intimo future le regioni scelto forse surrettiziamente era stato quello di introdurle
Attraverso la via del regionali del PIL della pianificazione regionale i fra i cosiddetti CRP comitati per la regione per la procure giornali per la programmazione economica che erano stati un po'direi la matrice vinto l'incubatore del delle regioni ecco quel difetto cioè di non avere chiarito in sede di discorso politico
La contraddizione tra una visione politica modista e quindi basata sul sul centralismo è una visione politica invece pluralisti e policentrica cioè capace di recepire articolazioni del discorso politico è secondo me il problema che si è sciolto soltanto
Con lo scioglimento dei dei partiti fondamentalmente quello che oggi lascia sperare avere giornalisti dinamici io vorrei avere molti anni di fronte a me in più perché secondo me oggi gli spazi per ripensare il regionalismo e ottenere dei risultati esistono ecco e oggi si capisce perché non esistevano meno loro
Questa la prima la prima riflessione che a mio avviso è importante
E che si vede sempre vista da una testimonianza
Qual era la preoccupazione di quella fase fare le maggioranze possibilmente con le stesse formule che erano quelle del governo
Sì accettava una sola cosa che l'Italia aveva un uno spazio riservarlo una riserva di caccia diciamo una zona degli indiani che era l'Italia centrale rossa lì si ammetteva che ci fossero delle maggioranze rosse ecco mentre altrove ci dovevano essere
Maggioranze bianche fondamentalmente questa esperienza io l'ho fatta sulla mia pelle perché credo di poter dire sulla distribuzione dei riferimenti personali ma credo che sono le cose che hanno più valore soltanto le astrazioni
La battaglia per introdurre il concetto che oggi presiede la Conferenza delle Regioni tagliavano orizzontalmente tutto questo mi ha fatto piacere sentire che c'è qui qualcuno che ha vissuto quell'esperienza perché quando io ho proposto
Al Presidente Fanti presidente dell'Emilia-Romagna al presidente Lagorio presidente della Toscana
Al presidente Conti dell'Umbria a alla Puglia e la Calabria che avevano composizione di Governo diverso di riunirsi a rafforzare in una specie di soldi e te o di Consiglio di di di sindacale di dialettica verso lo Stato
Ho seminato lo scandalo perché sì e faceva da dagli eruditi un'osservazione questa ancora presente cioè che la Costituzione non prevede
Se non nella composizione speciale del Senato per l'elezione del presidente un momento di partecipazione orizzontale delle Regioni alla alla problematica centrale
E questo è un osservazione costituzionalmente corretta l'altra osservazione era che si rompevano gli schermi delle forze politiche spinti addirittura fino alla rispetto degli schemi delle correnti
Tanto è vero che alcune di queste solidarietà a me hanno finito col funzionale più all'insegna delle correnti almeno per quanto riguarda la la la mia parte politica che
Il fatto che si mettessero insieme una ragione di centro sinistra bianca come la Lombardia con una regione rossa come la Toscana con una regione a a a presidenza socialista come la Toscana
Con una regione ancora democristiana come la Calabria era anatema
E come tale veniva versato freneticamente
Un altro problema che è stato totalmente disatteso eh io ricordo l'unicità del tentativo lombardo di fare una conferenza degli enti locali era la problematica che poi è esplosa e che oggi secondo me era presente un problema molto serio per il regionalismo dei rapporti allora era poi comuni oggi secondo me è il problema dei rapporti con le grandi città che nel frattempo si sono candidate ha un ruolo storico politico
Obliterare il quale secondo me da parte di regionalisti moderni sarebbe un errore madornale perché non c'è dubbio io parlo solo
Riferimento però sintomatico quello per esempio dei rapporti tra Milano e la Lombardia non c'è dubbio che le regioni storiche avevano loro la possibilità di strutturarsi intorno al rapporto città campagna che era un rapporto che ha delle tradizioni basta pensare esperienza storica di Firenze per certi versi anche di Mila no l'allora l'emiliana regione lineare ma certamente di Torino eccetera
Questo rapporto che allora era un rapporto territoriale tra la città e la campagna
Oggi completamente sovvertito nel senso che la città è un luogo di convergenza di reti funzionali che coprono tutto il territorio e quindi un discorso di dialetti che e di arricchimento fatto nel nella rapporto città campagna era è un tema superato e il tema della grande città è un tema che regionalismo deve affrontare perché la prospettiva che l'Europa sia piuttosto l'Europa delle grandi città che non delle piccole regioni
è lì da vedere se sarà delle regioni sarà delle grandi regioni
Ma allora il discorso dei rapporti fra la città e le regioni sarà l'apporto indubbiamente sul quale riflette
Ecco quindi il tema dell'organizzazione dello Stato su base orizzontale guidato dal tema
Direi del territorio
Il tema dell'organizzazione dello Stato e della Società livello funzionale legato al fatto che noi non siamo più in una società agricola passiamo in uscita del terziario e dell'informazione e pure un tema da digerire basta leggere l'articolo centodiciassette
Per rendersi conto come sia vecchia la Costituzione da questo punto di vista
Perché tutto è riferito al territorio ma ed è riferito alle funzioni arretrate del territorio cioè l'agricoltura i trasporti locali cioè tutte quelle tematiche che erano le tematiche della Provincia all'epoca in cui c'era il rapporto tra la città e la campagna la campagna essendo
La provincia quindi c'è una mattina
Dentro cui
La globalizzazione la dei territori a Lizza Sion è che dell'esperienza politica del mondo moderno
E l'Europa
Pongono dei problemi secondo me importantissimi il primo problema è quello che un marziano
Potrebbe disponendo delle categorie concettuali definire come quello tra struttura e sovrastruttura cioè il rapporto tra
Potere della produzione e dei servizi oggi la produzione produzione di servizi quindi e produzione di informazione
E potere del territorio e dello Stato sono cambiati radicalmente noi viviamo tutti un'esperienza storica millenaria di statualità basata sul controllo del territorio
Il monopolio della violenza legittima è assegnata che controlla il territorio no
Mentre oggi il controllo del territorio non dà affatto il controllo del potere
Perché tutti i poteri reali prescindono dal territorio basta pensare alla scienza basta pensare alla finanza basta pensare alla logistica basta pensare alla comunicazione all'informazione pensata interne come internet
Se ne frega totalmente del problema del territorio del controllo del territorio ma lo stesso Soros lo stesso voglio dire la logistica basta pensare allo spostamento della portualità italiana da Genova e Trieste a Gioia Tauro che è stato fatto
è stato fatto la compagnia di trasporti Pajetta Haihua Nesi o o o o cinesi per dire ore di fronte a tutto questo
L'illusione che qualche volta si vede serpeggiare nere i giornalisti
Di recuperare il controllo dei problemi reali attraverso un più stretto controllo del territorio e secondo me è un errore che se percorso condannati regionalismo a una seconda sconfitta
Perché non è pensabile per esempio non è pensabile l'idea che come esempio molto bene lo sportello unico per l'impresa
Sportello unico per l'impresa andava dato le camere di commercio e non ai comuni perché non è un problema che riguarda il territorio ma riguarda non funzionale
Risultato è che invece l'abbiamo dato alla Confindustria che è un discorso completamente diverso cioè se la statualità non si fa carico delle funzioni
Delle funzioni si fa carico quel quel Meo feudalesimo che sono i nuovi grandi feudi vi è un è un feudalesimo di onde o medio malissimo che è quello che cioè noi dovremmo andare a prendere i riferimenti per ripensare regionalismo
A cos'era il regionalismo nelle epoche un po'precedenti a quelle dello Stato moderno territoriale
No
Detto questo io credo che vorrei concludere con una sola osservazione
Perché ho detto che non tutte le speranze sono perdute
Perché un punto fondamentale che era nostro
Che lo lo scritto centralista
Piemontese fascista fosse destinato ad essere buttato via allora era un'affermazione che quando la si faceva io l'ho fatta spesso era blasfema no oggi l'hanno capito tutti
Cioè tutti hanno capito che quello Stato uscito da da quella deviazione del Risorgimento che sono state le leggi del dente se perde sessantuno era uno Stato che non poteva più reggere ha svolto una funzione
Anche anche negativa ha creato il problema del Mezzogiorno eccetera ma in ogni caso è finito
Allora in questo spazio di ricostruzione di una statualità moderna che tra l'altro va fatta con riferimento all'Europa perché abbiamo già in tasca
Una istituzione europea che lei euro abbiamo l'avremo fra qualche mese e con la ricostruzione di una statualità moderna non può più essere Istat sul modo di articolazione dei confini territoriali
Il regionalismo deve assolutamente inserirsi nel discorso del decentramento
Ma con una filosofia sintetica cioè non si può contrapporre il decentramento della Bassanini al decentramento della Conferenza delle Regioni questo secondo me è il rischio che in questo preciso momento le forze politiche corrono no
Non c'è dubbio che il decentramento di Bassanini è un decentramento del vecchio tanto
E come tale paradossalmente un rafforzamento del vecchio Stato perché gli permette di liberarsi di certe di certi difetti
Ma non c'è dubbio che se noi andiamo a contrapporre il decentramento dello Stato ha un neo accentramento centralista scala ridotta cioè a scala regionale b facciamo qualcosa che si rivelerà peggiore di quello che è stato direi quel grande regionalismo perché oggi appare tale che è stato il Risorgimento e la costruzione dello Stato centrale cioè il problema non è di portare via Roma le cose da dare a Milano
Dopo
Ho a Firenze il problema è di rendersi conto che l'Europa si farà come una riorganizzazione delle funzioni
E che quindi la riorganizzazione della statualità deve essere di organizzazione dei punti di governo delle funzioni che fanno un una statualità nuova che non a caso nasce attorno alla moneta
Non a caso è fredda rispetto a temi sacrali dello Stato che sono la sovranità la difesa voglio dire le la giurisdizione cioè i grandi simboli dello Stato la spada la bilancia la moneta Lamone e mentre si privilegia si privilegia quella quella istituzione freddamente funzionale che è la moneta come si è privilegiato nessuno se n'è accorto la dogana rispetto alla frontiera Schengen è venuto dopo l'unione e l'unione doganale
Mentre tutti gli stati moderni sono più stati costruiti prima il confine poi la dogana quindi prima la battaglia per conquistare il confine e poi la dogana sul confine l'Europa nasce con prima prima l'abolizione della dogana e poi credo Schengen che è l'abolizione della frutti allo via testimonianze queste
è la testimonianza di chi ha partecipato a una battaglia onesta per il regionalismo è la terza
Voglio dire succede garitte
Io non amare a mare siano avvenuti vedete che io mi sono dimesso nel settantaquattro perché avevo capito con chiarezza che nessun perché la battaglia era persa no
Tra l'altro si vedeva dietro anche l'avvento di Tangentopoli e qui c'erano anche motivi etici che col spingeva a prendere le distanze
Oggi però
è un'alba per chi del regionalismo voglia rivitalizzare i valori non le formule le categorie o le categorizzazione di astratte
Allora la sfida è andiamo a recuperare quali erano stati i valori decliniamo li aggiornandoli al all'inizio del nuovo millennio e intorno a quello costruiamo le battagliere giornalisti
Grazie grazie
Sono previste
Regione allora preferisco dare la parola al professor Gaetano Silvestri rettore Sinagra messi
Parlare
Di regionalismo
All'inizio del mille novecentonovantanove
E dopo il fallimento della Bicamerale
è senza dubbio un'occasione per riaffermare una antica delusione
Che non è passata neppure con le timide speranze che si erano aperte
Quando la Bicamerale ha cominciato il suo lavori
E allora occorre forse chiedersi
Se questa cattiva riuscita non voglio parlare di fallimento
Dispersione forse troppo perentoria
Se questa cattiva riuscita del regionalismo italiano che emergeva anche alle parole
Dell'intervento che mi ha preceduto
Sia tutta la responsabilità
Degli uomini o dei partiti
Tra le forze politiche
O se non c'era già in luce
Nell'impianto giornalistico
Disegnato dalla Costituzione del quarantotto
Qualcosa
Che
Si presentava già allora come ambigua e che come tale fu subito denunziata dal intelligenze più lucide
E la cui ambiguità non è stata sciolta Manzi aumentata
E ulteriormente portata a livello di confusione
Infatti non possiamo negare del resto credo che anche la dottrina costituzionalistica più avvertita allora
Miatto nella Costituzione italiana del quarantotto è il frutto evidente di un compromesso
Tra le perduranti idee centralistiche che nell'assemblea costituente avevano diversificati ed autorevoli sostenitori in tutti gli schieramenti politici
Ricordiamo le parole sferzante di Togliatti Nenni
Ma di Vittorio Emanuele Orlando altra parte contro il regionalismo e ne potremmo citare tra Nitti
Quindi tra queste perduranti idee centralistiche e le istanze autonomistiche che non dimentichiamo le sono minoritarie nella tradizionale cultura politica e giuridica italiana lo erano moltissimo nel mille novecentoquaranta
Si erano queste tendenze autonomistiche rafforzate dalla recente allora esperienza dell'Iper centralismo fascista
Che aveva finito per legarsi
Nell'opinione di molti che al fascismo avevano resistito che del fascismo erano oppositori
Ha finito per legarsi al più generale soffocamento della libertà avvenuto nel ventennio lì per centralismo identificato anche col soffocamento di tutte le libertà oltre che la libertà dei comuni della libertà degli enti locali
Ora un ragionevole compromesso in un testo costituzionale non è un male
Anzi rappresenta nella maggioranza delle esperienze storiche formazione delle costituzioni la migliore garanzia del carattere non volontaristico della carta fondamentale guardate quello che diceva Hegel su Napoleone che aveva tentato di imporre la Costituzione agli spagnoli che non avevano che non avevano voluto
La ferrea determinazione giacobina volta all'innovazione imposta da una decisione trasfusa in un atto normativo è stata spesso causa di fragilità
Delle costituzioni pensate in astratto
Secondo linee di coerente razionalità non corrispondente al livello medio di avanzamento della cultura istituzionale diffusa in un dato momento storico
Ora il compromesso sul regionalismo
Se ha avuto il merito di introdurre nella Costituzione alcune idee fortemente innovative per la cultura dell'epoca
Era tuttavia destinato alla non riuscita non voglio usare ancora una volta l'espressione fallimento
Per alcune intrinseche debolezze
Che non scomparvero appunto negli anni seguenti ma al contrario si è accentuata
Intanto non sarebbe aderente alla realtà storica visto che oggi è la giornata destinata le radici vedono per ragioni del regionalismo
Non sarebbe aderente alla realtà storica la configurazione di un grande movimento popolare di rivendicazione dell'autonomia frenato o addirittura tradito dai siti costituzionali o statutari modesti non era così
Nel mille novecento quarantasei quarantasette
Al federalismo di Sturzo Salvemini Matteotti prima del fascismo allele bora alla bora Xion è proposto di Trentin Spinelli Rossi Colorni Zuccarini tanto per fare alcuni no dalla Resistenza al Periodo della costituente agli studi giuridici di Ambrosini
No corrispondeva un sostegno di massa o almeno corrispondeva un sostegno nella idea nei due grandi partiti di massa che erano destinati in quel momento poi a prendere il posto
Del dei costituenti
Il federalismo regina glielo degrado già nel titolo quinto della parte seconda della Costituzione il regionalismo e poi questo termine di Rocco qualche brevissima parola
E fu successivamente congelato sino al mille novecentosettanta
Cosa che non sarebbe stato possibile se fosse assistito un vero movimento di massa di supporto regionalismo
Quando con le con l'attuazione delle regioni a statuto ordinario
Si inserisce il regionalismo
In un sistema di costituzione materiale ben diverso da quello che avevano immaginato i primi sostenitori dello smantellamento dello Stato centralistico
Il regionalismo nasce nel settanta quando il sistema dei partiti
Così detto della Prima Repubblica era saldissimo quindi no no produce quegli affetti che i teorici del regionalismo o ancora di più vasta i più avanzati teorici addirittura del federalismo avevano immaginato che potesse produrre
Inoltre nel disegno costituzionale possibile cogliere due contraddizioni interno
La prima di carattere generale
E quella di accoppiare un modello duale di ripartizione delle funzioni legislative amministrative a strumenti di raccordo e di unificazione interamente nelle mani di organi dello Stato centrale
Prefigurati e formati al di fuori di ogni preoccupazione di rappresentatività delle comunità locali in quanto tali
La summa divisio tra legislazione sui principi attribuita allo Stato
E legislazione di dettaglio attribuita alle Regioni
è stata ben presto e ben presto franata sotto i colpi della tradizione italiana di leggi molto dettagliata
Come noto acutamente Sturzo
All'indomani dell'approvazione del testo
Dell'atto attuale articolo centodiciassette
Le grotte le righe testuale di un articolo destrorso apparso all'indomani dell'approvazione e prima ancora della
Della
Promulgazione dalla Costituzione e che sono di una attualità incredibile
Diceva Sturzo non solo sino a qual punto il Parlamento italiano sia disposto a legiferare con norme generali
I compilatori dei disegni di legge soffriranno parecchio a scrivere pochi articoli sopprimendo quella precisazione soffocante che è nel loro stile
Gli stessi commissari parlamentari avranno difficoltà a limitare il loro desiderio di introdurre emendamenti
Le leggi scheletri che saranno una bella novità per l'Italia
Ecco questa bella novità non c'è stata
Nel suo pessimismo raziocinante Luigi Sturzo aveva capito
Che questa impianto che la Costituzione prevedeva della divisione della legislazione per principio allo stadio di dettaglio non poteva funzionare per la tradizione storica del Parlamento italiano che vedeva poi destinata a riprodursi
Nel nel futuro
E il pessimismo di Sturzo non è stato smentito dai fatti
Ma invece ampiamente confermato al di là delle sue più nere previsioni
Pensiamo a quella che è stata definita quella che è stata definita la cultura dell'emendamento
Che è proprio esattamente il contrario di una legislazione statale che secondo l'articolo centodiciassette si dovrebbe mantenere sui principi la pervasività incontenibile della partitocrazia
Portatrice di interessi particolari sia al centro che in periferia l'interesse particolare entrato nella loro nella nostra legislazione laddove riusciva a sbucare non secondo un razionale distribuzione dove trovava una strada o trovava la strada in Regione o trovava la strada attraverso un emendamento in una legge nazionale si potrebbe fa fare tantissimi esempi
Questa sistema dei partiti ha fatto dilagare a tal punto la prassi delle leggine degli emendamenti
Da fare apparire in molti casi lo stesso esercizio dalla competenza legislativa regionale un dannoso aggravamento
Del grave carico normativo che i cittadini sono costretti a sopportare ad oltre di tutti gli sbandierati programmi di delegificazione degli ultimi anni
Quando appare una nuova legge regionale poi non ne parliamo in Sicilia quando appare una nuova legge vincerà al cittadino dice pure la Regione ci si mette
A fare norme che già sono inconoscibile per il nuovo numero e la loro complicatezza
La patologia della legislazione fa Red particolaristica non deve però far dimenticare che l'illusione della chiara divisibilità del corpus legislativo e leggi di principi e leggi di dettaglio
E ormai caduta da un pezzo non soltanto in Italia ma anche nei sistemi federali più antiche sperimentati
Non è soltanto quindi una patologia mio modesto avviso della storia della prassi Tania
Si potrebbe avanzare l'ipotesi che il perdurante timore del federalismo
Mi sto ancora oggi da molti come veicolo di disgregazione trovi le sue basi nell'archetipo di una ripartizione tra Stato e regioni in termine di delimitazione astratta di sfere di competenza
Se permane questo modello teorico rimane impossibile sfuggire agli esiti opposti entrambi disastrosi
Del finto regionalismo
Governato da uno Stato centrale che attrae tutti i poteri reali
In nome dell'onnivoro concetto di interesse nazionale troppo spesso avallato dalla Corte costituzionale speriamo che il presidente granata non lo prenda come una mancanza di rispetto a quest'
Osservazione o del secessionismo più o meno mascherato da ideologi federativa
La comparsa nella discussione nei progetti della Bicamerale del principio di sussidiarietà
Pur nella insoddisfacente formulazione che ne era stata fatta
Avrebbe uso il condizionale fatto sperare
Nello spostamento del fuoco dell'obiettivo dei nuovi costituenti dalla superata divisione per materia al più utile ed elastico criterio della dimensione degli interessi
Purtroppo il pregiudizio dualistico era rimasto massicciamente presente nelle norme specifiche di organizzazione istituzionale del sistema
Con inutili complicazioni ulteriori sulla quale
Questa sera sarebbe troppo lungo ritornare dopo i fiumi d'inchiostro che sono stati versati del resto parlare contro le norme di riforma del regionalismo contenute nel progetto della bicamerale sarebbe come sparare sulla Croce Rossa
Se si vuole superare
Il peccato originale del regionalismo italiano senza riaprire bizantine discussioni sulla differenza tra federalismo e il regionalismo forte debole
Bisogna ripartire dal massimo sfruttamento in chiave organizzativa non solo in chiave filosofica
Del principio di sussidiarietà
Senza accontentarsi del rovesciamento del criterio di riparto contenuto nel vigente articolo centodiciassette della Costituzione
Prove Jean mento che ci riporterebbe soltanto in linea con idee federalistica adatte al diciottesimo al massimo al diciannovesimo secolo
Nel ventunesimo secolo
Bisogna pensare alla costruzione di un sistema di autonomia e virtuose Regioni Province e Comuni università decentemente c'è stato un convegno
A Catania della Conferenza dei rettori
Assieme all'Anci
Proprio per identificare in questa rete di autonomia i rigori l'autonomia universitaria componente importante
L'alternativa alla con alla permanente ricostruzione centralistica dello stato che non riesce ancora essere superata nonostante le leggi Bassanini
E questo sistema dovrebbe essere no più costruito sul rapporto centro periferie ma su un modello a matrice in cui il potere dello Stato è la risultante unitaria dei poteri locali
E non il nucleo fondamentale la fonte di legittimazione dell'intero ordinamento costituzionale se non partiamo da questo da questo rovesciamento Nonda rovesciamento nell'elencazione delle materie che non ci dice niente non andiamo no no facciamo passava
Per procedere in questa direzione ci dobbiamo liberare dal condizionamento culturale
Della Veneranda coppie concettuale sovranità autonomia
Che sta alla base dell'attuale normativa costituzionale e che trova il suo punto di riferimento nel modello centro-periferia sovranità autonomia centro-periferia Jenson superare queste due coppia concettuale
Il vantaggio in termini di coesione nazionale mi sembra evidente
L'elaborazione delle politiche statali nei vari settori sarà la somma delle differenze delle politiche locali
E non un figurino precostituito ad adattare alle diverse realtà locali così come nel concetto dell'articolo centodiciassette c'è il figurino poi ci sono le legislazioni dei regionale che adattano alle realtà locali l'unitaria normativa nazionale
La mediazione inevitabile nell'una e nell'altra ipotesi avverrebbe nell'ipotesi del modello a matrice verso l'alto
Mentre si attua oggi verso il basso nell'attuale sistema Pseudo regionalisti
Se in alcune materie non è possibile parlare di politiche lotta locali ciò significa soltanto che la dimensione degli interessi rimane sempre molto elevata e ingloba come ad esempio nel caso della difesa militare l'intera comunità nazionale
Certamente i rischi esistono
L'antica preoccupazione dei gruppi che si possano formare gruppi di potere locale non contrasta di
Nell'ipotesi di una forte autonomia dal saldo uso delle redini da parte dello Stato centrale da questa
Preoccupazioni che viene sempre riportata per bloccare i processi federalisti si mi sembra che non dovrebbe essere infatti Zac
è appena il caso di ricordare infatti
Che la mostruosa degenerazione dell'autonomia siciliana
Lo ripeto la mostruosa degenerazione l'autonomia siciliana
Si è verificato all'ombra di uno Stato centralistico
Che ha quasi cancellato con il supporto dalla giurisprudenza della Corte costituzionale la differenza tra Regioni a Statuto Speciale Regione di diritto comune
Lo Statuto siciliano purtroppo non è servito a sviluppare l'autogoverno effettivo del popolo siciliano
Perché la politica regionale siciliana non ha prodotto significative innovazioni rispetto a quella nazionale anzi la Sicilia è stata spesso oggetto di sperimentazione in corpore vili di formule politiche elaborate a Roma come se ci fosse un
Uno scienziato che sperimentale su animali
Prima di sperimentare sull'uomo
Ed è servita a dare copertura prassi degenerative nella legislazione nell'amministrazione
Finalizzate all'uso dissennato delle risorse in funzione del procacciamento del consenso ai gruppi dominanti perfettamente integrati
Nel sistema politico nazionale
E ancora le cose non mi sembra che siano sostanzialmente cambiata qui c'è l'amico Pitruzzella che anche lui che un attento osservatore della realtà siciliana non so se lui è più ottimista di me io sono di un pessimismo totale
Eppure lo Statuto siciliano era di un regionalismo era un esempio di regionalismo pattizio nel quale si distingueva la posizione tendenzialmente orizzontale paritaria di Stato e regioni pur nell'ambito della riaffermata unità nazionale
Alcune norme che oggi certamente fanno sorridere
Come la partecipazione del presidente della Regione con rango di ministro alle sedute del Consiglio dei ministri che oggi sono soltanto possono fare un orpello questo presidente la Regione che si vuole mettere in Bennacchio sulla testa di ministro
Ci appaiono fuori posto e di difficile compatibilità con la struttura del rapporto fiduciario intercorrente tra Governo Parlamento ma perché sono ispirate ad una logica radicalmente diversa da quella prevalse sì alla Costituzione del quarantotto sia ancora di più nella prassi costituzionale successive in questo quadro certo sono fuori posto in un quadro diverso potrebbero adesso
Se si riesce a non identificare
L'essenza
Dell'autentico federalismo e mi avvio alla conclusione che sta appunto nel sedusse tra entità politiche paritarie non dimentichiamo la la radice di federalismo
Se non si riesce a non identificarlo con la storia particolare dell'autonomia siciliana
Perché ancora a questo punto saremmo per il più sfrenato centralismo
Degenerata non a causa dello Statuto ma nonostante lo statuto
Si può convenire sull'assunto che la riforma del regionalismo italiano può avere un senso e non ridursi ad uno sterile talvolta maldestro esercizio ingegneria costituzionale
Solo se si concepisce la riformulazione del patto autonomistico
Come riconoscimento e tutela delle specificità regionali all'interno di politiche unitarie volte all'uguale protezione dei diritti fondamentali e sociali quello e l'unico limite
Meno autonomia formale proclamata sulla carta e più autonomia reale accompagnata da strumenti efficaci di responsabilizzazione delle classi politiche dirigenti locali
In altre parole niente coperture finanziarie a piè di lista
Il principio di sussidiarietà presentato oggi come una grande novità da sperimentare appunto nel ventunesimo secolo in realtà è insito
Nella più genuina eccezione del regionalismo
Cento anni di centralismo burocratico cui si sono aggiunti quasi quarant'anni di finto regionalismo partitocratico ce lo fanno apparire come una grande innovazione rivoluzionaria
Rispetto alla nostra storia politica istituzionale ciò è senz'altro vero speriamo che i prossimi decenni non inducano altre persone dopo di noi a parlare di pseudo sussidiarietà risolte assi in un rafforzamento del centralismo
Il pericolo esiste sì all'esercitazione oratoria sull'autonomia non si accompagna una effettiva trasformazione del sistema politico
Che favorisca la formazione di classi dirigenti locali con forti capacità di governo e dotate di autentico spirito di indipendenza se i comportamenti concreti dovessero oscilla tra la subordinazione questuanti e l'irrazionalità secessionisti dica a soffrirne non sarebbe l'unità nazionale e francamente non mi sembra in pericolo
Ma il progetto di creare un ordinamento moderno in grado di dare basi istituzionali e giuridiche alle grandi sfide del mondo contemporaneo grazie
Grazie
Grazie al professor Felice dal professor Leonardo dalla London School di Londra
Autore di coesione convergenze integrazione nell'Unione Europea
Io sarò prestissimo perché
Molte delle cose che volevo dire sono già state dette ma anche per l'altro motivo che mi sento un osservatore Esterno dato che
A opero a alle
Al di fuori dell'Italia come docente al l'hanno scovata Kaname ex è il e prima ero negli Stati Uniti ma devo dire che
A mi sento anche come a io depositario della storia delle regioni in Italia perché io con un gruppo americano abbiamo cominciato a studiare le regioni dal mille novecentosettanta alla fine negli anni ottanta abbiamo pubblicato i nostri libri e allora io mi occupo di regioni a livello europeo e quindi conosco benissimo la storia è a alcuni dei nostri operatori hanno lasciato a parte hard alcuni particolari e quindi non hanno detto tutto per la cosa importante quando si parla di regioni di questo tipo di convegno non possiamo continuare a parlare di regioni in astratto come fossero solo una cosa italiana
Perché siamo in Europa non siamo in Europa solo perché abbiamo un euro siamo in Europa perché abbiamo tutta una serie di politiche che sono state decise a livello europeo e adesso queste politiche sono di responsabilità dello Stato e delle regioni da implementare e quindi quando parliamo di regioni dobbiamo parlare di quello che sta succedendo e io nella mia relazione volevo a puntualizzare due fax del regionalismo in Italia uno il primo era le regioni per motivazioni interni cioè abbiamo creato le regioni all'inizio per riconoscere certe diversità delle della periferia italiana le due isole Baldo osta Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia
E poi abbiamo avuto la seconda fase di di questa motivazioni Terna la realizzazione della Costituzione cioè d'Italia ha messo vent'anni ha implementare la propria costituzione
Diciamoci la verità e quindi in questa fase c'è stato la la fase dal settanta al settantasei i primi decreti delegati del settantadue non erano affatto regionalisti a di devoluzione
A dei poteri dello Stato anzi erano molto molto centralistica e solo con con la legge tre otto due del settantacinque e idee decreti delegati
Del settantasei che abbiamo cominciato io
Vorrei mette il punto su queste parole cominciato la devoluzione cioè il trasferimento di funzioni ma il trasferimento delle a della responsabilità non è un processo che un giorno abbiamo uno Stato centrale il giorno dopo abbiamo uno stato regionale o federale questo rappresenta un processo
E tutti si scordano di questo fatto che il regionalismo e il federalismo è un processo è stato così negli Stati Uniti è stato così per la Germania
E s'è così per l'Italia come lo è per la Spagna è la Francia eccome adesso si inizia ai in Inghilterra con la creazione ah della regione dalla Scozia con la creazione dell'azione del Galles ecco la creazione della della metropolitana di Londra e quindi è un processo che richiede tempo perché adesso siamo in questa seconda fase delle regioni
Noi dobbiamo rafforzare le regioni no solo per motivi interni ma li dobbiamo rafforzare per motivi esterni quindi la prima votiva azione esterna è la competitività economica
Ricordiamoci che con la nascita delle regioni con il trasferimento delle prime funzioni alle Regioni
Nel campo dell'urbanistica nel campo della pianificazione territoriale e nel campo degli incentivi per gli artigiani
Abbiamo creato abbiamo ha rafforzato un movimento spontaneo che c'erano da certe regioni nostre dei distretti industriali
Senza le regioni i distretti industriali non sarebbero mai scannati o rafforza e quindi questa realtà tempi stretti
Questa fioritura di piccole made in prese ha cambiato totalmente la base economica dell'Italia e ha reso l'Italia competitiva a livello europeo e a livello mondiale
E quindi è questa che ci ha permesso lo sviluppo ma l'altra
L'altro aspetto Esterno importante delle regioni è che abbiamo avuto un passaggio qualitativo dal quando che chiamerei il centralismo del Trattato di Roma a un nuovo approccio alle politiche
Dell'atto unico è dal Trattato di Maastricht e continuerà con il trattato di Amsterdam e questo è questo nuovo obiettivo è la politica regionalizzata
Perché con l'atto unico ad l'Unione europea adesso sta muovendosi nella direzione di decentrare ai livelli geografici quindi regioni a province e comuni l'attuazione della propria politica
E questo non è stato capito dallo Stato italiano purtroppo
A nel nel novantasette novantotto lo Stato italiano ha iniziato di programmi passa
Per la formazione dalla pubblica amministrazione nei confronti delle nuove regole dell'Unione Europea questo l'avrebbe dovuto fare nel ottantotto non novantotto perché a queste eravamo documenti abbiamo avuto la prima fase
Dei
A del quadro comunitario sostenendo i fondi strutturali completamente persa
E adesso con il qualcuno tra il sostegno riusciremo a impegnare i soldi per la fine del del novantanove la fine di quest'anno e riusciremo forse a spenderli entro il due mila uno fosse due mila due
Ma la Spagna in Portogallo non chiedono a questi spostamenti loro riescono ASS a impegnare e spendere nei limiti dei tempi a previsti e quindi adesso si comincia ad andare con una la formulazione dei tavoli nazionali e regionali verso una definizione del prossimo Quadro comunitario di sostegno basato sulla parco partecipazione da parte delle regioni da parte dei comuni e anche fra vari settori dall'amministrazione centrale quindi adesso andiamo verso un modello di di concertazione
Richiesta da parte delle regole della commissione ma io mi domando questa concertazione soffitta
Che alla fine dopo arriveremo a al solito approccio o era presente una cosa per io spero che sia una cosa vera perché questo allora rappresenterà un salto di qualità non solo per le Regioni quindi in questo modo
Li mettiamo alla prova per vedere se loro riescono veramente ai interagire con i Comuni e Province per identificare i progetti specifici manata parte neanche un banco di prova per lo Stato se riesce veramente a seguire obiettivi concreti invece di agire per settori
Per settori che non dialogano fra di loro e alla fine arrivare a una a una disfatta totale io mi auguro che in questa fase per questo tipo di di convegno questi e gli obiettivi delle regioni e dello stato che si riesce veramente a fare questo salto di qualità perché è necessario sia per lo Stato nazionale che per decenni grazie
Grazie
Diamo la parola al professor
Giovanni Pitruzzella
Ordinario di diritto costituzionale
Università di Palermo lei pure parla fallisse mi sembra più assenti
Io
Comincio
Osservando
Che l'incontro che abbiamo avuto oggi che continuerà nei prossimi giorni mi pare che sia particolarmente utile sotto un profilo in questi ultimi anni noi abbiamo discusso molto di profili tecnici l'attuazione della Bassanini e vedere cosa si fa nel caso in cui le regioni non legiferano e così via profili sicuramente importanti
Ma
Un po'caduta la riflessione su profili un poco più elevati cioè
Su quello sul terreno in cui si collocano le domande a che cosa servono delle regioni riformate perché oggi parliamo tanto di federalismo e quali sono i rischi
Ed è il processo che oggi in atto
Perché un po'anche la retorica appunto e dei federalisti ci porta a vedere il processo come se fosse un processo che ci porterà a un aspetto sicuramente preferibile rispetto all'attuale come se non ci fossero
Grossi rischi nella vicenda storico-politica che stiamo vivendo
E quindi dicevo forse oggi è utile riflettere su queste cose dal mio punto di vista dei pochi minuti che ho a disposizione
Io vorrei soffermare l'attenzione sul rapporto strettissimo che esiste tra
Questo processo di creazione di un affetto con una vocazione di regionalismo forte come qualcuno l'ha definito e le trasformazioni del sistema politico in corso nel nostro Paese
Il punto centrale riguarda il ruolo dei partiti politici
Lo riguardava alle origini della storia repubblicana e è ancora oggi questa la questione centrale sul tappeto perché
Quel Progetto di Sturzo che è stato più volte ricordato e per ultimo dal professor Silvestri progetto per cui la Costituzione avrebbe dovuto riconoscere una ma ma autonomia politica quindi otro militare proprie politiche propri indirizzi politici alle regioni
E un Progetto che ha avuto sia pur con le contraddizioni che sono stati lettura consacrazione formale ma poi ha avuto una realizzazione che attività
Io la realizzazione cattiva e da imputare al fatto che
I problemi della società italiana
Per i primi decenni di vita della Costituzione dovesse risolti seguendo un'altra strada qual era il problema centrale il problema centrale è quello di tenere insieme di tenere unita una società profondamente divisa
Una società in cui c'è una frattura ideologica
E molto profonda cioè la frattura tra e appunto una cultura comunista che guardava oltre
Il muro e dall'altro lato appunto una sub cultura cattolica e questi mondi difficilmente riuscivano a comunicare
Era il problema di come realizzare l'unità politica in una situazione difficile
E questo problema ed era anche quel problema di mantenere unita una società in cui c'erano delle diseguaglianze materiali molto stridenti molto forti la strada seguita si basava su due figure su due elementi
In primo luogo la democrazia dei partiti
In secondo luogo lo stato sociale in Italia si poteva realizzare l'unità si poteva mantenere l'acquisizione e di uno un paese in cui non c'erano le condizioni di una democrazia pluralistica
Solamente attraverso dei partiti centralistici che al centro realizzassero compromessi tra opposte visioni del mondo
La via è quella dei partiti e del parlamentarismo compromissorio quello che poi verrà detta la democrazia consociativa in una accezione puramente italiana del termine
L'altra vi era lo stato sociale con delle prestazioni che dovevano diminuire le diseguaglianze materiali tra i cittadini italiani
Questa vigilia indubbiamente andava cozzare con un affetto del potere pubblico pluralistico l'idea era quella del buonismo tutto si decide al centro né i partiti e attraverso il compromesso parlamentare
Lo stesso stato sociale che doveva uniformare
Le e i punti di partenza dei cittadini richiedeva un centralismo delle politiche che fossero quanto più uniformi è chiaro allora che del disegno costituzionale sulle regioni del principio di autonomia alle Regioni nei fatti
è rimasto
Pochissimo
E il problema che ricco che è stato ricordato più avanti altre volte per cui le formule politiche nazionali veniva Lester riprodotta e sono tuttora riprodotte meccanicamente a livello locale e quindi c'è una crisi di governo nazionale poi si fa a livello regionale oppure l'anticipa un po'come il caso siciliano
Si ricollega un sistema politico basato su dei partiti appunto con organizzazione centralistica che erano i vecchi partiti di massa partiti integrazione sociale partiti quali appunto era affidato il compito di rappresentare l'intera società
E di ricomporre insieme dei blocchi sociali contrapposte
Ora e con la crisi dei partiti politici che si comincia a parlare in Italia di federalismo io non so che cosa significa federalismo uno studioso ha contato quattrocentonovantasette significati diversi di federalismo la formula che ha
Porre in Pierce i contenuti diversi stop però
Che in Italia si parla di regionalismo quando entra in crisi questa visione Moni Istica del potere pubblico
Questa idea secondo cui è possibile costruire un sistema istituzionale con un solo centro un'idea che ci riportiamo appunto dalla rivoluzione francese e dalle idee della rappresentanza politica che sorvola riti dormisse francese
La società diventa composite articolata fatta di
Figure di soggetti molteplici che non si lascia o rappresentare per intero al centro dei partiti
L'altro aspetto e la crisi fiscale del nostro Stato lo stato sociale gestito dai partiti al centro con politiche di
Uniformi è uno Stato che ha prodotto grandi sprechi e è uno Stato che non può più vivere dopo i vincoli finanziari di Maastricht direi che
Noi oggi abbiamo grandi difficoltà a realizzare le riforme costituzionali ma la vera riforma costituzionale c'è stata quando l'Italia ha aderito all'Unione Europea quando l'Italia non so
Se in modo più conferma più o meno consapevole accettato i vincoli alla crescita della spesa pubblica e il divieto disavanzi pubblici eccessivi
Quindi crisi dei partiti da una parte esigenza del risanamento finanziario del contenimento della spesa pubblica dall'altro lato
E qui in questo contesto che nasce riprende piede quella spinta verso
La valorizzazione delle regioni che e a livello del documento costituzionale era emersa aveva avuto un riconoscimento formale alla boy non aveva avuto una sua compiuta realizzazione ma se questo è il dato con cui ci dobbiamo confrontare
Ecco nella soluzione a questo problema io vendo dei rischi presenti dei rischi che accenno per esigenze di tempo in modo molto veloce capite bene che sto procedendo con l'accetta e piuttosto che col bisturi allo studioso ebbene primo rischio
C'è la possibilità che il trasferimento di funzioni e di compiti allo Stato alle Regioni dia luogo a quello che è stato definito il federalismo per abbandono
Lo Stato deve risolvere i suoi problemi finanziari li risolve trasferendo competenze cioè oneri finanziari dal livello centrale verso le Regioni
è una aspetto centrale
Che la cinquantanove ha affrontato in modo molto epidermico facendo riferimento a quei celebri DPCM che dovrebbero anche trasferire le risorse
Ma io credo che se guardiamo le cose senza la retorica delle consuete celebrazioni sul regionalismo il federalismo oggi
Alla base degli indirizzi politici dei governi indipendente merce entravi indipendentemente dalle formule politiche da chi li guida
Sì è quello appunto di risolvere alcuni problemi del bilancio statale attraverso il trasferimento di oneri finanziari nei confronti delle regioni oggi ho sentito De Rita il quale diceva che
Stamattina De Rita diceva di realtà artista salvando in questa fase dello Stato la dimensione sociale lui diceva lo stato e quello che eroga i servizi sociali che assicurano condizioni uniformi di vita ai cittadini che assicurano i diritti sociali faceva riferimento alla sanità
Ma sanitari stata regionalizzata
Io credo che quello che di cadere riterrei risponde alle aspirazioni o alle risposte che i cittadini fanno i sondaggi e i cittadini italiani chiedono ancora delle condizioni e uniformi in certi settori ma non corrisponda
All'evoluzione del nostro ordinamento la sanità è stata regionalizzata partire dal novantadue
E viene pagata ora in larga misura in grandissima e lo sarà ancora di più in futuro dalle regioni
Il più grosso tributo regionale che abbiamo l'IRAP è un tributo che va per il novanta per cento a coprire i costi della sanità altro che dimensione statale delle politiche sociali
Ora
Io credo che esse non abbiamo il coraggio di guardare le cose per come sono e sistemi nel nostro Paese non abbandoniamo la nostra tradizione retorica e e continuare tutti a spingere io credo che soprattutto alcune regioni quelle del sud qui c'è il presidente di una regione meridionale io credo che il paese possa subire delle gravi conseguenze e anche delle spaccature profonde
Accenno ho accennato al problema mi spiace che non accenna alle soluzioni ma il tempo è tiranno l'altro aspetto che l'altro rischio che io vedo e che noi andiamo verso un aspetto poliartrosi corsi e andiamo verso un'organizzazione che forse potrebbe andare anche verso quel modello ha matrice di cui ci parlava il professor Silvestri che personalmente mi vede favorevole
Però in questo sistema
E la Regione è veramente il soggetto più debole di tutti e non sappiamo a cosa serva
Ora io penso che ci sono delle dimensioni delle politiche pubbliche che a livello regionale possano trovare il livello preferibile io non credo per esempio che in materia di rifiuti i Comuni possono far nulla
Quando parliamo di smaltimento e rifiuti dobbiamo trovare una soluzione una dimensione un livello territoriali di governo che sia sopra quello regionale quello quello comunale
E ma lo stesso potrebbe esser detto per quanto riguarda le politiche industriali
Ebbene
Però Allo stato attuale le regioni non sono in grado di adempiere con efficienza questo tipo di compiti e la mia risposta diversamente da quello che probabilmente il comune sentire mi sbaglierò e che ciò è dovuto soprattutto a un deficit istituzionale delle Regioni perché noi abbiamo fatto la riforma
Dell'elezione dei sindaci e abbiamo dotato i Comuni del plusvalore politico che deriva dall'investitura popolare diretta il sindaco
Ma abbiamo nelle regioni soprattutto in Sicilia ma vale in molte regioni speciali e comunque pensi al mente in tutte le regioni una forma di governo che è profondamente diversa da quella degli altri dei comuni e un sistema che condanna le regioni costantemente a conflittualità Internal lungaggini a paralisi decisionali
E a tatticismi parlamentari continui che rendono difficile la vita qualsiasi presidente di Regione
Io non credo che i comuni siano diciamo in vantaggio soltanto perché i cittadini sentivano i Comuni più vicini perché se ci ricordiamo dieci anni fa
Ma i comuni sembrava una realtà miserabile poi dopo la legge sull'elezione diretta del sindaco c'è stata questa valorizzazione del ruolo degli enti locali
Le regioni continuano avere una forma di governo e che veramente espressione di archeologia istituzionale e quindi sono condannate non ha vere un ruolo ultimo punto e finisco restando quindi dei tempi
Si è detto oggi un elemento che talora è affiorato è affiorato varie
Interventi ma che secondo me è centrale
Quello dei rapporti tra Regione e centro non dico appunto tra Regione e direi per non usare quella formulazione centro-periferia che può dar luogo equivoci comunque tra la regione e lo Stato centrale
La democrazia dei partiti avevo un modo di coordinare tutto era il partito tutto si decideva nelle segreterie politiche o in Parlamento lì era il centro il partito coordinata
Se andiamo verso un affetto però policentrico un momento di raccordo ci deve essere non l'ha fatto il momento di raccordo non ha previsto la Costituzione italiana non l'ha previsto la bozza della Bicamerale chi ha seguito uno schema di federalismo duale immaginando regioni e Stato come dei mondi e ciascuno dei quali era separato dall'altro pochi momenti di contatto con gli uno poteva andare per i fatti suoi
Di fronte ai problemi dell'occupazione
Di fronte ai problemi delle politiche industriali di fronte ai problemi della tutela dell'ambiente e possibile legge dare mente separazioni di competenza e soprattutto è possibile cristallizzare una volta per tutte
Lei competente per qui si dice oggi mille novecentonovantanove la Regione si occupa di qua e ci sto
Questo sistema dovrà perdurare anche tra vent'anni quando i problemi le tecniche i rapporti economici si evolvono con una rapidità che impressionante
Ebbene questo non è possibile a mio avviso
E non è possibile alla luce del principio di sussidiarietà perché in Italia si tende a banalizzare il principi Stucchi evitare a leggerlo in una prospettiva totalmente diversa dal significato che assume all'interno del sistema comunitario
Principio di sussidiarietà è costa radicalmente diversa dal decentramento non significa spostare le coclee competenze verso il basso
Significa allocare la funzione a livello dove può essere esercitata in modo più efficiente più efficace e più corrispondente alla domanda dei cittadini
Il che significa che la l'ostilità funziona come un ascensore talora porta verso l'alto talora porta verso il basso e può portare la stessa competenza in un certo periodo storico più in alto in un certo periodo storico più basso
Ma allora per questo è vero essere competenza rompeva ripartizione di competenze non può essere codificata una volta per tutte
Occorre che ci sia un tavolo negoziale una sede politica di confronto tra Regione e tra le diverse regioni e lo Stato in cui si dica Bay spostiamo questa competenza stavolta un po'più in alto spostiamo le linee di confine questa fede la Camera delle Regioni se noi non ci rendiamo conto di questo io credo che tutte le prospettive
Regionalisti abbassate appunto su una ripartizione di competenza stabile ci porteranno a un sistema sempre più ansimante confuso come quello in cui ci troviamo a vivere
Termino qui dicendo quindi forse soltanto una cosa alla fine che secondo me è importante ecco sarebbe utile che l'Italia
Benissimo ai problemi da loro dimensione effettiva
E il problema del federalismo e regionalismo è un problema politico è un problema di politica istituzionale un problema anche però ricorre e qui abbiamo degli illustri esponenti quindi fu libri hanno
Evitiamo invece di ritenere che sia tutto ho dato per scontato e che dobbiamo limitarci a celebrare il federalismo che verrà grazie
Grazie al professor Pitruzzella la parola al dottor Stefano Piperno responsabile delle politiche pubbliche dell'IRES
Ci
Sì grazie
Ma io intanto vorrei dire subito che il mio profilo di analisi è un profilo particolare non essendo né operatori istituzionale ma essendo essenzialmente uno studioso del governo locale che ha operato nell'ultimo quarto di secolo in un istituto regionale di ricerca
Sottolineo il termine regionale Istituto regionale di ricerca che esisteva prima della istituzione delle regioni chiazze di quarant'anni di vita e che ha pieno titolo può essere considerato come uno dei così degli attori storici del regionalismo in Italia in quanto come aveva ricordato Bassetti nel precedente intervento su istituti regionali di ricerca sono nati in parallelo con i famosi comitati regionali e la programmazione economica
Tra gli alla fine degli anni cinquanta e l'inizio del Litani sessanta quando sono stato invitato a questo convegno anch'io mi son posto così alcuni quesiti su cosa potevo finire a dire che fosse un minimo di utile quello che posso venire a dire ripeto sottolineo dal mio particolare osservatorio è il tentativo di rispondere in termini molto schematici a tre ordini di questioni e devo dire sono tre ordini in questioni che ho ritrovato nel dibattito di stamattina e di oggi
Mi è stato anche molto utile per capire un po'vuol dire la cultura diffusa del regionalismo nel nel mondo degli operatori il primo è questo
Quali sono gli elementi di novità nel dibattito nel recente sul regionalismo negli anni novanta il secondo più legato al mio mestiere è un po'rispondere a questa domanda
Io lavoro in un istituto di ricerca economica applicate sono un economista in generale e le scienze sociali applicate continuano a identificare uno spazio regionale per le politiche e questo mi sembra questo è molto rilevante anche alla luce di quanto diceva il professor Leonardo prima terza questione più legata ai processi di trasformazione sui sistemi di federalismo fiscale quindi tra il moti scale inteso in senso etimologico di strumentazione di finanziamento delle regioni e delle autonomie locali cioè se noi non abbiamo imboccato una strada irreversibile che ha creato forse un salto strutturale anche nel sistema di decentramento politico nel nostro Paese vengo brevemente alla prima questione
E è innegabile che nel corso degli anni novanta il il dibattito diciamo sull'avvenire del nostro sistema di governo territoriale ha raggiunto un'intensità e probabilmente non abbiamo mai visto se non nelle fasi di dibattito costituzionale
Dal mio punto di vista mi sembra che due sono gli elementi di novità il primo è venuto fuori oggi in realtà oggi spalla quasi più di federalismo per di regionalismo
è corretto questo
Ho qualche dubbio però è importante perché vuol dire che segnala una novità segnala un interesse verso una tematica che non è una tematica italiana quella del federalismo
Una tematica sembra trasversale a tutte le forze politiche quando viceversa tutto sommato il federalismo è più legato diciamo alla cultura direi più di tipo liberale di tipo socialista ad esempio o diciamo delegata alle forze di sì ma qui il discorso sarebbe ci porterebbe lontano la seconda questione è una questione
Che dico un po'provocatoriamente ma fare ribalta la classica questione meridionale è stata la questione settentrionale
Legata movimento leghista e a tutti fenomeni ben noti ai presenti
La questione federale però sarebbe errata considerarla come un fenomeno solamente italiana italiano
A me sembra una questione che si inserisce in un contesto internazionale di profonda revisione delle strutture e dei e delle missioni dei governi locali in tutto il mondo
Del sistema di relazioni intergovernative tra i vari livelli di governo
Ripeto dibattito molto avanzato a livello internazionale credo che non esista
Paese al mondo che negli ultimi dieci quindici anni non abbia visto processi di decentramento nel Paese anche diciamo gli ex Paesi in via di sviluppo dei Paesi socialisti quindi è un dibattito che non casualmente si viene a cadere anche nelle nel nostro Paese però
Questi in processi di decentramento politico territoriale non sempre e non necessariamente portano a un sistema federale questo un punto da tenere presente
C'è una seconda forte spinta per l'Italia secondo me c'è stata e che anche queste sottovalutato nel dibattito corrente che è l'effetto indotto dal processo di unificazione europea
Questo secondo me ha avuto due conseguenze la prima è che ha accelerato in una maniera incredibile
Il processo di restituzione dell'autonomia tributaria di alcuni locali cioè in Italia fino al novantatré come sapete eravamo un Paese anomalo nel senso che il peso delle entrate tributarie proprie
I comuni province non parliamo delle regioni era bassissimo però l'unico paese in Europa
E noto stilosi economia pubblica che il decentramento tributario Porta un controllo indiretto della spesa pubblica cioè avvicinandosi la responsabilità della spesa quella dell'entrata
A partire dal novantadue novantatré tutti sanno cos'è cos'è successo però la spinta è stata il riequilibrio di bilancio secondo me forte e quindi indirettamente il raggiungimento dei parametri di Maastricht
C'è una secondo aspetto l'unificazione europea
Che
La graduale eliminazione delle delle barche la mobilità a
Aumentato
Notevolmente diciamo la mobilità dei fattori produttivi e quindi ha fatto esplodere un po'il paradigma competitivo all'interno delle grandi aree territoriale europee e quindi ha reso sempre più necessario una riformulazione delle modalità di intervento e delle politiche di sviluppo da parte delle amministrazioni regionali e locali anche qui probabilmente noi abbiamo da raggiungere li chiamerei quasi per gli altri parametri di convergenza ma c'è un problema di convergenza rispetto ai livelli di efficienza gestionale media delle altre amministrazioni regionali e locali di tutta l'Unione europea penna la perdita di localizzazioni pregiate di attività produttive quindi c'è stato un forte stimolo competitivo no che non non a caso ha fatto rimboccare le maniche anche numerose amministrazioni locali e regionali
Ha redatto un ruolo alle città così
Il secondo elemento lo richiamo molto brevemente la questione settentrionale che per villa c'è un economista francese che Salmon che ha lavorato molto su questi temi la definisce un po'come la frustrazione dei ricchi che si sentono sfruttati dalle regioni povere
E ritengo che un ordinamento accentrato e sostanzialmente ordinamento che mal si adatta alle parti più dinamiche d'epoca e
è vero che io dal punto di vista del della teoria economica sempre più si tende a considerare il decentramento politico come un fattore di sviluppo economico personalmente sono abbastanza d'accordo ma ovviamente non possiamo esplorare a fondo questo problema vengo al secondo punto esistono spazio regionale per le politiche ancora oggi questa è una domanda molto importante rispetto all'identità alla necessaria identità del istituzione regionale in questo senso
Potrei rispondere con un paradosso nelle
Mio istituto regionale di ricerca ma anche in altro se noi leggiamo gli schermi di pianificazione
Che si vedano a livello europeo le altre regioni europee nella stessa nostra regione nel nella regione Piemonte
Presente ne parliamo tutti del Piemonte ma parliamo di almeno tre Tremonti talmente sono pochi rispetto al così diffusione di processi autonomi differenziale di sviluppo
Il nostro cugino Istituto regionale ricerca la Toscana ha presentato sta a presentare un rapporto intitolato toscano toscani
Sono tutti e fenomeni che quindici vent'anni fa non esistevano magari sistemando né e cominciavano esistere perché il tessuto dei distretti della piccola e media impresa comincia a resistere c'era già presente allora nelle regioni della cosiddetta peste Italia però non era percepito in maniera così immediata e non era percepito anche come Cristello di lettura per impostare delle delle politiche e in Piemonte si guarda ormai alle regioni confinanti in Francia spalla nella grande macroregione alpina ormai un simbolo famoso la famosa Banana budella trattare
Diciamo identificava l'asse urbano permette le regioni forti dell'Europa cioè qui abbiamo un grosso problema si è ampliato il problema che esisteva anche prima di tensioni tra diciamo limitazioni territoriali e amministrative processi di sviluppo economico e aree ottimale per lo svolgimento di determinate funzioni
Se tutto è questo il vero io credo che l'ammissione delle regioni dell'anno due mila certamente non scompare una multa muta moltissimo perché
Oggi la Regione diventa un attore che deve fare tutte quelle cose io per ragioni di tempo con le dico ma che dice la verità cioè diventa un organizzatore di un terreno di gioco un arbitro che deve fare il mestiere difficilissimo di arbitraria senza scendere nel campo
è un mestiere che richiede tanto perspicace capacità politica da parte degli amministratori poi probabilmente
Credo che possa richiedere anche tutta una serie di competenze tecniche diverse da quelle che sono tre del tradizionale funzionale tra amministrativo un politologo come Bruno dente ha lavorato molto su queste cose parla della necessità di creare una nuova figura professionale definita come me ne certe le relazioni intergovernative
Credo che mi abbia lavorare su queste cose per riscoprire un'identità precisa da parte delle regioni è un dibattito che non nel mondo anglosassone viene così definito come il passaggio da un sistema di governi da un punto di vista istituzionale identificati come governante alcun sistema di governo diciamo di determinate comunità identificato come il problema chi governa scacchistici da tradurre in italiano proprio per la complicazione che esso presuppone
In generale mi sembra che un quarto di secolo di nel giornalismo ha dimostrato come sia stato illusorio costruire un modello di relazioni
Regioni enti locali a cascata dove programmazione indirizzo e controllo nelle varie funzioni spettava alle Regioni la gestione amministrativa agli enti locali
Oggi siamo in un sistema di competenze condivise non è possibile delimitare compiutamente le competenze di uno o
Degli altri degli altri attori e soprattutto mi sembra che la scommessa sarebbe puntare su questa missione di tipo nuovo delle regioni faccio un esempio
Lo diceva delitto oggi quasi detto basse oggi
C'è una competizione tra le grandi aree è una competizione tra città
Quindi il problema è che una Regione potrà funzionare bene se funziona bene la rete delle sue città a partire da quella più grande
Piemonte c'è un problema di rapporti tra area metropolitana di Torino l'arresto
E resto e il resto della regione
Credo che appunto la Regione dovrebbe inventarsi un nuovo ruolo di regolazione di questo sistema di interdipendenze e nello stesso tempo e regolare la competizione tra le città no facilitando creando sistemi di benchmarking facendo difformi fondendo lì informazione tra le amministrazioni comunali che possano controllarsi a vicenda per uno stimolo innovativo dice lavora ecco lavorare su su questo
Su questi su questi aspetti oppure un altro ruolo importantissimo ruolo di mediatore
Ci sono moltissimi attori nelle politiche pubblici privati quasi privato non profit
Laddove ci sono molti attori su è probabile ci siano molti conflitti in non bisogna drammatizzare il conflitto in conflitto cenni alle politiche bisogna avere strumenti per regolarlo e gestirlo
E in un in alcune ricerche che abbiamo fatto noi ma anche in altri istituti regionali di ricerca venuto fuori con un ruolo ben svolto dalla Regione è stato in certi casi di mediatore dei conflitti ambientali dove si sono risolti per il problema ben dall'ultimo spunto
Si parlava prima che
Il federalismo di dire il decentramento politico è un processo no
C'è un bel libro di Giorgio Brosio parla di federalismo come equilibri instabili una continua serie di trasformazioni
Credo gli Stati Uniti abbiano avuto fase di maggior decentra di lì a poco parte del governo federale
In questo momento a me sembra che ci sia un cambiamento che può creare un irreversibilità nel processo di decentramento è quello fiscale
Se anche per le regioni e io credo che gli amministratori regionali e credo che lo facciano dovrebbero battersi per questo si arriverà a un sistema gli definanziamento attraversa tributi autonomi ma in cui loro abbiano potere decisionale che non sia una compartecipazione automatica come venne avviene nelle regioni a statuto speciale dove tutto sommato la responsabilizzazione fiscale diventa più opaca perché si incassa quanto si incassa non c'è una scelta sulle aliquote quella che insomma porta il sindaco dire che aumento Nishida oggi anche l'IRPEF e cioè un'immediata
Rapporto con con il cittadino su una verifica sull'efficienza dei servizi
Ma se passa questa cosa noi ci troveremo di fronte intanto a un processo e ti tipico dei precedute dei delle i sistemi di decentramento territoriale avanzato ma anche un programma di governo delle differenze
è pur vero che lo Stato potrà più garantire degli standard minimi del servizio non ci credo tanto ma è certo che se anche questo fosse nelle regioni ricche questi potrebbero essere largamente supera
Uniformità delle prestazioni e autonomia finanziaria non possono essere interamente conciliabili
E possono essere presenti entrambi ma uno delle due denunce vale fino ad oggi la mia impressione che ha prevalso diciamo l'uniformità
A parole perché qua in realtà ci sono c'erano delle grosse differenziazione dei servizi tra le varie regioni italiane
Ma una trasformazione in senso di maggiore decentramento implica un passaggio di questo tipo che certamente dovrà essere corretto da
Un moderno sistema perequativo quindi è su questo che secondo me dovrebbe appuntarsi l'attenzione degli amministratori regionali sistema perequativo di tipo generale
Che di a tutta la possibilità di fornire un livello mai service ma su cui poi ci sia la responsabilizzazione della singola amministrazioni
Quindi
Credo che il il momento attuale rappresenti un'occasione per raggiungere un terreno condiviso di un processo di decentramento in corso e che mi sono soffermato su questo aspetto fiscale perché mi sembra oggi non era emerso molto molto chiaramente sapendo che restano comunque due grossi nodi che devono essere gestiti in questa in questa fase prima costituito sempre dal rapporto del nord sud c'è quindi questione settentrionale questione meridionale continuano
A desistere
Credo che il processo di decentramento comunque sia uno stimolo un'occasione e per lo sviluppo il secondo è il grosso rischio qui mi è sembrato sottovalutato cioè non lo spera di consenso secondo me è superiore a quella reale per alcune esperienze dirette che ho vissuto di rapporti tra le amministrazioni c'è una rottura dell'equilibrio istituzionale tra Regioni ed enti locali qui c'è un grosso problema inutile nasconderselo
Io vedo da un lato che
Bisogna abituarsi a rendersi conto che tutte le politiche sono sostanzialmente politiche condivise secondo me non esiste la possibilità di una chiara ripartizione dei dei potenti
E nello stesso tempo è evidente che in Italia la tradizione municipalista fisica è molto più forte di quella regionalista ed è stata ulteriormente rafforzata dal sistema di elezione diretta diretto verso il Resta però un problema che anche per le singole città come dicevo prima c'è un interesse a un governo del sistema delle autonomie locali perché una diciamo competizione sfrenata tacita porta poi un danno per tutti
Vedo con interesse la nascita e lo sviluppo del sistema delle conferenze intergovernative
Io credo che la conferenza stato regioni autonomie locali e le numerose conferenze che stanno nascendo a livello regionale possono costituire un laboratorio interessante per inventare un sistema che funzioni anche perché ripeto il decentramento è un processo non possiamo pensare di avere una macchina perfetta funzioni per sempre a una a una dinamica una di mani continua e questo potrebbe evitare secondo me gli errori parlare di federalismo municipale sinceramente non capisco cosa cosa voglia di un sistema federale normale i singoli Stati hanno altro potere Ordoño mentali sugli sugli enti locali quindi ecco questo è l'ultimo punto che che mi sembrava utile sottolineare dicendo che comunque negli ultimi negli anni Novanta sono fatti secondo me sono stati fatti grossissimi passi avanti nella trasformazione di un sistema centralistico come quell'italiano basato su un modello di decentramento funzionale verso un vero modello di decentramento politico di tipo spaziale grazie
Grazie
Professore Coppola mi permetterò la parola all'assessore alla cultura Gianni Motta e Giampiero Leo
Io credo
Che quest'incontro di oggi che ormai
Nel pomeriggio sicuramente più una veste di seminario che di convegno sia però
Importantissimo nel senso che poter dialogare io ho ascoltato io ero seduto là davanti perché mi sono accorta occhio ampiamente in una sala così in una sala come questa si sente meglio stando seduti di fronte che di lato e così posso complimentarmi o si quindi ci sono tre ragioni di soddisfazione una che ho sentito che ho preso appunti
Relazioni interessantissimi anche le ultime dunque questo Pitruzzella tutte quelle che abbiamo ascoltato io sono novanta per interesse culturale un un frequentatore di convegni perché si imparano sempre cose qui tanti concetti importanti e operativi sono emersi vengo dall'esperienza di amministrazione comunale sotto quindici anni al Comune di Torino anche se il presidente e la mia vera regione oggi qui e ne sono felice perché io sono calabrese quindi sono felicissimo che a presiedere sia il presidente della mia Regione
E quindi ho vissuto un'esperienza concreta come tanti nelle amministrazioni e mi sono ritrovato molto nel discorso senza altissimo che dovrebbe prefigurare e approfitto della presenza del presidente Meduri
Ma di tanti intellettuali così di valore perché su per chiedere proprio con convinzione che su questa cosa si vada avanti si riprenda questa bandiera anche perché è vero quello che si diceva prima
Alcuni livelli di problemi e poi vengono subito hanno brevissima relazione ma volevo interagire con alcune considerazioni
Non possono essere affrontati a livello regionale
E una serie di questioni antiche per i Comuni anche per i grandi comuni per le grandi città
Passo tra discorsi teorici anche se molto concreti ad esperienze pratici Issime hanno tutto un altro efficace se vedono un potere della regione
E possibilmente auspicabilmente un'alleanza proprio seguito con ripeto con grande interesse i ragionamenti di oggi con gli enti locali dei comuni il Comune di Torino
Da quando c'è una regione questa viene da quattro cinque anni che guarda la città capoluogo con interesse e attenzione destinando risorse costruendo alleanze eccetera
Ha superato delle crisi e ripeto le ha superate per il sistema elettorale attuale questo è vero perché quando perché precedentemente le giunte comunali anche a Torino che potrebbe essere cioè De Franco interno sempre ribollente e ha avuto nei cinque aveva almeno quindici Crisi di cinque anni di amministrazione quindi indubbiamente del sistema elettorale vuol dire e quello delle regioni
Come noi sappiamo anche i regolamenti e tutto sono assolutamente assolutamente antichi
Venendo invece la questione che volevo trattare Grasso nuovo eccolo trattare per dare un contributo concreto visto che i grandi ragionamenti sulla funzione delle regioni sono stati fatti molto bene
Io sono Massa immodestamente coordinatore per i beni culturali delle regioni italiane
E allora approfittando di questo momento di lavoro faccio una brevissima riflessione sullo stato dell'arte lì portando anche esperienze concrete
E come è noto la Costituzione laddove lenti alle mettere di competenze ad affidarsi alle regioni
In materia culturale fa riferimento principalmente e Biotecnica Musei in realtà in venti anni di presenza regionali se c'è un campo nel quale le Regioni dopo aver mutato il quadro di riferimento istituzionale
E proprio quello della politica culturale
Si può dire che proprio partire della costituzione delle regioni si è ampliato il principio di tutela e conservazione e tutto un sistema iniziative culturali la Stampa di Torino
Ha pubblicato ieri in uno specchietto
I sostegni che dà il Ministero e dalla Regione e che da anni comuni promesse di realtà culturali il sostegno più cospicuo ma anche quello che arriva più puntuale e più puntuale nei termini per meccanismo che abbiamo innescato e pure delle regioni sostanza possiamo dire che un po'per i tagli alla finanza locale effettuati presso i Comuni un po'per ritardi incredibile continui
Dello stato senza l'apporto delle regioni servì prestigiosissimi istituzioni culturali compreso il Teatro Stabile di Torino avrebbero già dovuto chiudere
E quanto meno sentito singolare che a fronte di tale vitalità espressa dal sistema delle Autonomie ci sia stata in questi anni una certa distanza azionario
L'invenzione le politiche culturali da parte delle regioni in questo mi investito risorse costituito appositi uffici che hanno sviluppato una grande professionalità e specifiche competenze ha trovato da parte dei governi che si sono succeduti un po'da tutti per dir la verità
Difficoltà a vedere il pool conosciute queste funzioni non dico delle funzioni normative dei che passerebbe ma anche la più reale disconoscimento politico in merito alle competenze di tutela valorizzazione e promozione
L'avvio del dibattito sulla legge cinquantanove Bassanini e sul centoventisette che definiscono i quadri normativi anche in questa sede il dibattito non riconosceva questa funzione al mondo dell'autonomia
Gli è stato una seconda fase legata allo sviluppo del centododici di cui vi ho dato atto all'allora ministro Veltroni e limiti prefissati da cinquantanove vedeva l'introduzione di elementi innovativi che annunciavano quanto meno un'attività concertata
Tra Stato ed enti locali in quell'ottica della sussidiarietà che abbiamo ascoltato mi è piaciuta veramente molto e che condivido appieno infatti l'ho detto professor Pitruzzella
Tutto ciò in qualche modo aperto prospettive interessante nell'ambito intero settore divenne culturali anche siamo ancora una fase di studio non applicativa
Più deludente è stato il disegno di legge trecentosessantotto che riforme ministero
Che la versione definitiva non raccoglie quegli spunti innovativi depurano presente in uno schema iniziale
Tre quale titolo esemplificativo circa il ruolo previsto per il sovrintendente regionale nella versione definitiva è divenuto un semplice coordinatore i soprintendenti esistenti
E anche qui voglio fare esempi concreti o due si perde
Va autorità in campo la cultura in Piemonte un Egitto allarga nel museo egizio non possiamo intervenire pur avendo i mezzi pur offrendo prendo offerto tutto avendo dei musei statali e dei musei regionali
Di eccezionali funzionalità li cito per non nascondere però alcuni Castello di Rivoli Museo d'arte contemporanea
Non possiamo intervenire perché la sovrintendente piuttosto che essere disturbata rifiuta gli aiuti ripetono Benita disturbati le cose vanno così queste intromissioni politiche non le vogliamo intuizione politica ma alcuni miliardi servizi attività per cui parlo di fronte ad esperti che si sono sono qua abbiamo un museo egizio e dopo le vicende del Cairo potrebbe essere il primo del mondo che non può essere spostata perché sovrintendenti
Posso dire comprensibilmente a fine carriera sentendosi dei conservatori e non solo in senso culturale risolute la gente che conserva hanno il timore di un'intromissione politica che però sulla piazza allocare ripeto cito cose concrete
Ha portato all'apertura di musei regionali di grandissima efficienza e invidiati da tutti eppure tetto avendo le risorse non possiamo fargli accettare non possiamo tra accettare queste innovazioni
E quindi ne proponevamo un sovrintendente regionale della riforma che in qualche modo fosse collegato ma questo non è accettato e ci rendiamo conto che c'è una forte resistenza burocratica al presente che nel testo unico di tutela di quel corso di negoziato traspare
E che nel sta nel mio nucleo nel non riconoscere le funzioni già trasferite alle Regioni
Ma si profila una proposta del governo quasi a sfidare un regolamento del ministero
Non si tiene conto del fatto che merita culto al nostro Paese agli Enti locali nuova attivo e diffuso testimoniato dei bilanci dei fondi impieghiamo programmi accordi programmi eccetera
Sui musei sui beni culturali in Piemonte spende molto ma molto ma molto di più la Regione che non lo Stato
Tali formulazioni risultano deludenti al punto da costringere la conferenza Stato-Regioni in accordo con ANCI UPI e unitariamente ad esprimere parere negativo riguarda lo schema proposto va dato atto al ministero di aver dichiarato la disponibilità dei mandare il testo e per conto loro le regioni hanno già predisposto gli emendamenti che ritengo indispensabili
Più in generale mi mi chiedo come il Governo non colga cooperazione importanti quali citando i venti e cannoni e regioni al recupero della Reggia di Venaria
Che mette in contatto l'Europa con la regione centrale
Ripristino della cupola del Guarini andato distrutto dall'incendio del Duomo l'operazione in corso al Castello di Rivoli il circuito delle reti delle regge sabaude ma anche avvenimenti quella mediateca di minare il recupero del Cenacolo di Leonardo in Lombardia
Ma potrei citare offro volentieri vorrei mettermi al servizio in contatto con le varie realtà dell'Emilia Romagna la Toscana e con particolare affetto per la Calabria insomma le grandi cooperazione culturale che conteggi nel nostro Paese
Vedono di fatto necessaria la collaborazione tra Stato le regioni sistemo tutto dell'autonomia
Una collaborazione che ci tengo a precisare non solo finanziaria ma anche e soprattutto per l'attività vado rapidamente alle conclusioni ma ci tenevo solo a dare questi concetti questo contributo in questa fase mi pare che la grande urgenza che tutti avvertano
Sia quella di un quadro certo di riferimento che da un lato norme ma dall'altra riconosca funzioni e competenze
In questo senso la cultura differenziazione non c'è cultura senza diversità che non può essere solo politica va vista questa diversità anche come integrazione per quel panorama sempre più internazionale che giustamente veniva citato e quelle radici che tendono sempre più a identificare il territorio con i luoghi della memoria la grande capillarità sviluppatasi in quest'anno di proposte culturali necessità questo cambiamento per esempio
O sulle spinte leghiste io giudico eccessive negative ma che hanno un fondamento per esempio sull'atollo sulla storia e la cultura la lingua in Piemonte ma in come tutte le regioni io mi son fatto anche mandare bellissime grammatiche libri di calabrese da noi da noi in Piemonte molto sentito questo discorso del recupero della lingua delle tradizioni ha un grande successo
E la Regione può legiferare in maniera in cui lo Stato ovviamente non può arrivare al punto tale che lo stato ha disconosciuto la lingua piemontese come lingua invece l'Unione Europea la riconosce
Questo secondo me il terreno in quell'autonomia in un ruolo decisivo sull'esempio di tanti Paesi quelle Germania Inghilterra Stati Uniti e la materia culturale e competenza delle Autonomie e anche la Francia sta decentrando la propria cultura
Questa natura radicata richiede un governo nazionale che abbia sempre più funzioni di indirizzo più di unitarietà anche sia da rappresentanza di questo patrimonio il panorama internazionale sia rappresentativo delle emergenze presenti della società
Il governo deve governare non gestire le Autonomie demonizzare le politiche non amministrare gli uffici quello che noi oggi chiamiamo la sussidiarietà ritrovare in tale contesto una reale applicazione magari prendendo spunto anche da quanto espresso dalle bande Bassanini la mia idea anche in qualità di coordinatore delle Regioni in materia di beni culturali anche perché l'obiezione che ho sentito tante volte sia dal Fai e dalla scopre nobile presidentessa
Sia da molti altri e la disparità delle regioni cioè dicono alcune regioni sarebbero pronte altino allora non partiamo per nulla si potrebbero provare degli accordi di programma per esempio un'obiezione che diceva
Non ci sarebbe accordo fra i vari livelli di enti locali in Piemonte e ufficialmente scongiurata dal fatto che c'è un accordo firmato col Comune capoluogo col Comune capitale quei Comuni capoluogo e con le Province
E compie ovviamente fatto dalla Regione per cui c'è un accordo scritto e firmato
E che nel caso lo stato delle casse delle competenze noi sappiamo già quale di riferimento non ci sarebbe un solo secondo di conflitto fra Regione Province e Comuni abbiamo già accordi chiudo quindi l'idea che mi propongo è quella di un rilancio di un grande accordo nazionale sulla vita culturale un proclama l'azione di recupero tutela e organizzazione del patrimonio culturale Vestuti degli Enti capelli grigi che vede una reale concertazione tra Stato ed enti locali
Su tali ipotesi e che sono contento di aver accennato abbozzato qui
Mi sento di assicurare la massima disponibilità degli assessorati alla cultura tutte le regioni quale ci sono stretti contatti e ringrazio molto per questo passaggio che certo non è stato NARS ma che dal punto di vista della qualità e quindi della possibilità di spinta politica e quindi la presa di azioni di ordine del giorno di documenti e la storia così tante quasi e molto felice per cui ringrazio tutti quanti grazie
Grazie
Il professor Pasquale Coppola ordinario di geografia politica ed economica all'Orientale di Napoli
Grazie
Confesso che quando mi trovo partecipare a dibattiti sul tema regionale con degli operatori pubblici ho qualche difficoltà
Difficoltà che deriva dall'approccio
E che mi viene confermata anche in una giornata come quella di oggi
Nonostante alcuni interventi come quelli di diritta di Urbania abbiano in qualche modo temperato
Le mie preoccupazioni molto meno quello di Bassetti che
Il racconto per l'uva sua stessa ammissione di una sconfitta
E che mi preoccupa per l'appunto perché è molto più sintonico con le cose che io mi accingo a dire
Perché mi trovo a disagio mi trovo a disagio perché nel dibattito che si va facendo
Con l'eccezione di studiosi attenti tangenzialmente direi attenti a questo
A questo aspetto
Il discorso dell'alle del regione finisce con il rudere assai spesso la dimensione territoriale
Vorrei chiarire
Nonché
Non ci sia stato da parte di molti degli intervenuti una citazione d'obbligo al territorio
Cioè ma come un supporto neutro in qualche misura
Del resto il mio maestro Lucio Gambi presso la Regione ha scritto pagine indimenticabili
All'aumentato a lungo che la costante del dibattito in Italia e parlare dibattito protratto Lucie ben oltre un secolo
La più parte della riflessione si sia sviluppata tenendo
Una a storica astrazione rispetto all'idea regione seguendo l'idea dice Carra e Giuseppe Ricci che prima sono fondate le istituzioni e in queste poi va cavata inserita giusta misura la realtà
Vorrei chiarire ulteriormente questo punto di vista queste esigenze intendiamoci io non ne faccio colpa
Ai politici e agli operatori e faccio colpa in primo luogo a noi stessi esponenti della cultura territoriale italiana perché c'è una un ritardo di cultura territoriale del nostro Paese
Vorrei chiarire dicevo non è solo questione di dimensioni che qui sono pure state evocate Urbani sì e che sono un discorso presente anche in molti passaggi della nostra vita politica sulle regioni basti pensare alle tesi di Mortati anche alla costituente
Basti pensare che anche di recente c'è stata una proposta di legge
Per la modifica dell'articolo centotrentuno della Costituzione che credo fosse quella di Rutelli che mirava apporre una soglia di quattro milioni e mezzo per la Costituzione degli istituti regionali
Sì
Non è una questione dicevo solo di dimensioni nel termine di favorire delle scissioni o degli accorpamenti come eppure è stato proposto dalla Fondazione gli Agnelli e in questa sede è stato evocato in realtà voi discorso la fondazione non fa che riprendere un vecchio progetto per qualche verso di Francesco Compagna
Il problema è che dentro questo discorso della dimensione c'è un problema di funzionalità economica e di equità sociale e nelle parole di Piperno prima
Sicuro evocata questo tema e c'è il nodo grosso dell'identità stamattina il ministro ha detto
Cioè l'Umbria poi tutto sommato che la fondazione dovrebbe scindere è una regione nella quale ha una sua salda identità e orfani ha fatto eco dicendo io sono un libro ma forse qualche concessione se ho ben capito l'affare
Ma qui il problema non è quello di capire se noi possiamo fare a fette l'Umbria o la Basilicata preferito o la Liguria
Liberarci delle regioni piccole il problema è capire
Quali sono
Va be'
Il problema dicevo non è tanto quello
Dell'affettatrice o del
Tipo di collaudo
Il problema è cercare di capire cosa che conferisca realmente sostanza
All'entità regionali cosa che determini le questioni interne intorno a che cosa si possa costruire a quale tipo di gravitazione se Gravity azioni urbane e che tipo di gravitazione urbane si possa costruire un in palco Regione
Come si possano costruire anche questo è stato evocato stamattina delle solidarietà interregionali
Sulla base di quali problematiche forti basterà fare un solo esempio le regioni interne del Mezzogiorno hanno un problema in comune per le acque per le gestioni delle acque un elemento forte di soli di di che chiama in causa solidarietà ma non è il solo elemento Epis e comune solo alcuni dei problemi del Mezzogiorno
Dunque il problema è capire Achilli vendono a chi scala si determinano i protagonismi territoriali
Quando nel mille novecentoquarantasette in un Congresso Geografico Aldo Sestini rifletteva su un tema che era le regioni come base geografica e la struttura dello Stato nel momento in cui si stava delineando la carta costituzionale lamentava che i quelle che allora erano diciotto
Quei perimetri
Esistenti allora mi sembrava mancassero dell'aderenza necessaria alla localizzazione territoriale degli interessi collettivo
Questo è il nudo
Abbiamo sentito dire anche stamattina e anche oggi pomeriggio
Che c'è una serie di dinamismo in questo momento in cui i protagonismi territoriali assumono la forma di
Distretti
Più o meno industriale tra virgolette con una certa capacità di azioni
Abbiamo sentito evocare in più di una circostanza la presenza la forza degli spazi metropolitani in particolare il peso delle grandi città si è detto
Se il peso delle aree metropolitane e più specificamente
Abbiamo sentito evocare
Il risucchio dell'Europa in positivo ma anche negativo nel senso che esistono in negativo si fa per dire nel senso al dissolvimento di certe coesione interni riferimenti come quello all'Alpe Adria o a solidarietà transfrontaliere che si determinano sul versante occidentale del delle Alpi ormai tra Torino re nobile elisione e così via
Come possono convivere questi protagonismi territoriale ossia quali sono i livelli di ricomposizioni più consoni ai tempi perché non ci sono risposte fisse nel tempo
Già questo è stato evocato anche oggi pomeriggio qual è la scala in cui significativamente si compongono gli interessi
Significativamente questi interessi di vengono
Spesso significatività politica
In linea con i tempi sin cronici anche con quello che avviene nel resto d'Europa
Questo è il tema che abbiamo sul
Tappeti
Allora io farò solo
Tre considerazioni finali
Che mi sembrano possano comporre l'agenda
E che io non non ho riconosciuto
Io l'ho detto già in altre circostanze
Anche al relatore D'Onofrio anche nei lavori dell'ultima Bicamerale nell'ultima Bicamerale c'era un signore che si chiama Rutelli stiamo tempi il quale ogni volta presentava un emendamento
Che si riferiva al territorio e e Donofrio mia confermato in più una circostanza di Sisifo e aveva ragione e come si manifestava questa
Questa sensibilità da parte della commissione nei suoi confronti addiceva ben settanta contro uno va be
A buon in realtà
Noi abbiamo l'esigenza nel nostro Paese di ridefinire con coerenza
Tutto il tutta la trama delle Autonomie
E facciamo finta di pensare che si tratti solo di una questione di Fréjus
Noi siamo un Paese che è riuscita a varare con venti trent'anni di ritardo
Una discreta legge la centoquarantadue
Che riguarda rivedeva riassetti delle Autonomie
E siamo riusciti a non dare in dieci anni esecuzione alla parte relativa alle città metropolitane alle aree metropolitane
Siamo riusciti a scrivere che fa volevamo favorire il il l'accorpamento dei comuni e se ne sono formati molti di nuovo siamo riusciti di fatto a dire che le province perché tranne De Rita che ho sentito stamattina su questo per il resto di norma si dice che la Provincia sia un ente quasi superfluo se non sono fatte altre otto
I soli che abbiano dichiarato in un'inchiesta sulla sulla riconoscibilità territoriale che abbiano dichiarato che le Province erano un ente rilevante erano naturalmente i presidenti alle province
Vorrei vedere che avessero dichiarato anche loro incontra senza
Questo è l'unico Paese ha scritto tempo fa
Rutelli dell'Europa occidentale che sia stato costituito nell'Ottocento senza alcun atto contestuale successivo di generale ridefinizioni territoriale delle circoscrizioni
E che conservi presenti e presenti irrazionali sia i comunisti alle Province sia alle Regioni
E rotelle dice in questo suo testo il dubbio che se lo posso consentire ancora Italia io vi ricordo per quanto sia necessario che
Le quelle che noi chiamiamo regioni sono i compartimenti statistici inventati da maestri nel mille ottocentosessantaquattro per motivi
Prato per di contabilità
Per contare quante multe si dividessero dello Stato e quanti quanti grammi
Si dividessero nello Slam
Dunque noi dobbiamo ridefinire l'insieme
E dobbiamo riuscire a riflettere senza pregiudizi sulla questione dei confini dei limiti delle regioni
Io non penso sia da esorcizzare
La proposta della Fondazione niente
Quella proposta arriva a far capire alcune cose come si è detto
E qui a smembrare la Basilicata
Ne corre
Perché poi si dimostra e tanti studi dal lo hanno dimostrato che la praticano dimostra che non è vero che la che piccolo sia inefficiente perché la Basilicata poi come voi sapete è la regione del Mezzogiorno presente più efficiente
E perché è un ceto politico e qui mi ritrovo in certe cose sono state dette sull'Umbria stamattina alla Basilicata e nell'arco di cinquant'anni è riuscito a dare in qualche modo una coesione a fronte di delle debolezze di questa regione c'è una regione senza città senza tutto quello che avremmo noi pensato cinquanta anni fa facesse regione in realtà è riuscita a funzionare come Regione meglio di altre certo meglio e la campagna
Ma non è questo il punto
Il punto è capire che come in qualche eccesso anche stasera è venuto fuori varie che noi non possiamo ingessare il territorio
Che la rissa non possiamo cristallizzare queste gare che dobbiamo riuscire a conferire la maggiore sensibilità territoriale al nostro sguardo nei confronti di questi territori e capire che dobbiamo studiare delle forme attraverso le quali si possano modificare all'occorrenza senza ingessatura
Pensate che questo è un discorso che facevano già Farini e Minghetti
All'atto dell'Unità anzi anche prima dell'unità
I Consorzi di Province che si potevano costituire dal basso e così via e che tutto questo ripensamento che noi dobbiamo fare con maggiore agilità
Quando noi pensiamo invece a una gabbia dei poteri pensiamo delega abbia a una gabbia rigida e tutto possiamo di dire in un'epoca come quella che abbiamo di fronte ma non possiamo certamente dire che che sottrarsi all'idea che la flessibilità
Sia un elemento fondamentale anche l'organizzazione territoriale
Ultimo punto e anche qui riprenderò uno spunto la Fondazione Agnelli perché lo trovo un uno spunto pratico
Cruciale
Cioè non ha bisogno di leggi di né di grande alchimie costituzionali se noi veramente in cominciassimo a praticare uno smontaggio del centralismo in termini di capitale
Della capitale
E cominciare Simons trasferire pezzi di capitale verso la periferia quella che è stata definita la capitale
Reticolare
Asterrà mazzare la centralità dello Stato
A innervare la
Il resto del territorio con delle funzioni non decentrate ma con dei pezzi di Stato trasferiti in periferia questo gioverebbe e non richiederebbe nemmeno perché inglesi ha ricominciato a farlo i francesi hanno incominciato a far i testi o facevano perché la loro struttura era già federale e così via non richiederebbe nemmeno chissà quali alchimie incostituzionale ripeto perché per trasferire il ministero della Sanità da un'altra parte non ci vuole nessun
O un istituto superiore alla sanità un Istituto di statistica
E non c'è scritto da nessuna parte debba stare sempre tutto e solo a Roma e io penso che questo aiuterebbe parecchio grazie
Grazie alla parola del presidente del consiglio regionale del Friuli Martini
Signor presidente e colleghi l'imbarazzo dopo gli accademici io sono quisque de populo
Vediamo se riesca a esprimere due concetti specialmente più che per me per la mia vecchia regione recandomi ha origini e radice anche se mi si permetta un preambolo stamattina io penso di essermi guadagnata la captatio benevolentiae come Roma patente offerto al sindaco Rutelli
Il piccolo bassorilievo della nascita via qui lei
Come lo sanno la figlia pupille
Di Roma
E questo Grande Paese che voto Aquileia Milano sotto c'è l'Alessandria Antiochia
Che ci ha dato nei momenti difficili Codice di Giustiniano
Che poi ha permesso questo frate inventare un'ora et labora che per mille anni ha fatto funzionare d'Europa
E stasera lasciatemi allora una captatio benevolentiae a un lombardo sentiva preventivo prima Piero La sette
Su un pessimismo creare così grande ottimista come lo ringraziamo per quel che fa e per quel che ha fatto io che sono uno un ex giovane
Non posso non ricordare Piero Bassetti e tanti anni fa
Albertino Marcora
La grande cultura democratica della Lombardia
Questa grande regione italiana
Lo faccio non per captatio benevolentiae perché volevo capitelli tra un socio molto strano
Io oggi Ruju anche per dare alla signora ministra che ho visto l'altro giorno prima che facesse commissioni paritetiche copia del trattato di pace comunitari
Pubblicato a cura del Governo militare alleato della Venezia sul dodici in Venezia Giulia dal Governo militare di allora vi leggo Vinci percorre circa una frase perché ho visto la fuori la coppia di quel bel quadro che avete in Senato ho visto Catilina e Cicerone
Io non so chi avesse ragione forse aveva ragione Sallustio a dar ragione a Catilina ma certo ma certo ma certo quel che diceva questo vecchio avvocato ne sceglierei cui da Antico Anna Trousseau Saatchi chiariti i test quasi non essere valeva quella volta che vale anche adesso per questo mi permetto di leggere
Un passaggio due le clausole di carattere politico
Sezione prima articolo quindici
Altri passi importo firmato e poi gratificato
L'Italia prenderà tutte le misure necessarie per assicurare a tutte le persone rientranti nella sua giurisdizione
Senza distinzione di razza di sesso di lingua o di religione il godimento dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ivi compresa la libertà di espressione del pensiero la libertà di stampa pubblicazione libertà di culto la libertà di opinione di riunione
Dovevano in porcelo questo al nostro Paese
Questa è l'amministrazione che faccio per me e per tutti epurazione imposto anonimo su una nave ai tedeschi ai giapponesi
E quant'altro non possiamo dimenticare la nostra storia
E allora visto che ormai oggi van di moda le canzoni vuole popolari Veltroni che si affida Sacco e Vanzetti Bangs le cose molto belle affascinanti io vorrei affidarmi una canzone
Che cantava in casa mia nata ambito povera tre che è ancora viva
Senta poi capite cosa voleva dire nuovi singoli riottoso Giovan triste consegue
Ho capito poi cos'era la brigata Osoppo
Ho capito cos'era forze USA io vengo da quelle terre
Poi avete capito in questi anni che apre la porta sushi ma non devo citarlo io perché lo cito per questi due di quei comandanti
Uno dirigeva
Paolo la brigata Osoppo
Sì ma quanto Garzanti l'altro di conduce assieme la panna Clusone la Osoppo si chiamava come lui sì furono i due presidenti della Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia che governarono quella regione per ventitré ventiquattro anni
Ossia quindi lo spirito di quegli uomini che venivano da lontano ecco perché non potevo io oggi tributo il piacere di conoscere mi non e che oggi copro in maniera il modesto al posto di uno dei versanti Consiglio regionale
Non ricordare queste cose
Importanti
Porse USA abbiamo superato tutti sulla nostra pelle loro non superato l'altro giorno è morto giacca sapete queste cose questo confine che dovrà essere spostato le cose internazionale
Ecco poi capito allora perché
Questa Regione che altra fino
Che data dal memorandum di Londra era speciale
Ed aiutato anche a mettere assieme come diceva il professor Coppola alte altri senza voler Ronca nessuno ma ragionare con gli sloveni capire entrambi di quel Paese
Nostro paese ha una grande storia son tutti presi dal pessimismo ricordo sempre
Con le ultime parole di povero Moro questo Paese non si salverà se la stagione della libertà risulterà effimera se non mi torna un senso del dovere però c'era al fondo di questi grandi padri un grande ottimismo anche in questo passaggio dobbiamo infondere ottimismo in un disegno ampio certo molti adesso entriamo entriamo in in Europa
Vorrei faccio fare solo due brevissime considerazioni anche sì
Mi veniva da ridere quando parlava l'assessore Leo felici noi siamo regione speciale lecito di Quero perché sono allucinanti
è un giorno speciale abbiamo questi fiumi dorme su tutti i tecnici insomma pregando che ci lasciano un po'di allegria Gaetano venire ogni due tre anni a domandare centinaia di miliardi a Roma non ce n'è più si va coi mutui e se non ce ne
Massa tocca al magistrato LEA con l'autorità di bacino
Siamo in un
Son cose allucinante ho pregato la signora bellico sino alla scongiuro sta cosa qua in paritetica lo potete fermarli per cinque anni
Autonomie speciali con le regole mi parlava dei Castelli
Io non dico Aquileia che ormai città mondiale da me sta capitando questo fatto
Giudice capaci io credo la grande storia italiana queste grandissima cultura
Della Magna Grecia al mondo spettacolo uso spettacolare degli Etruschi
E poi c'è Mamma Roma vadano c'erano i centri è un fatto importantissimo in questa età
Ed è sapeva che un precetto della Carnia
Ci sono quattrocento persone ogni domenica con il metaldetector compagnia
A cercarlo quattrocento hanno trovato otto mesi fa poi con la paura così di andar dentro
Un forziere in un di monete c'è ittiche romane assieme cinquecento monete questo signore poi a tornato perché ha preso poco cioè voi che significa aveva
Stanno trovando l'esame le le vestaglie certi che con con tanto di Kyoto ci sta individuando dunque Sant'due santuari cioè conta di filiazione poi il castello medievale ricchezze enormi e qua ancora da cinque anni chiediamo un intervento o facciano loro ottimo lascino fare non si domanda danari per avere l'affresco completo di questo nostro grande verbale atterrito e a noi non rispondono
Noi vogliamo partecipare la ricchezza del paese questo vogliono far capire non per essere il bello che firmi prima al ministro con l'assessore la noi siamo italiani fino in fondo in queste cose color voglio riportare queste cose in Europa non volevo porta anche su queste cose gli scavi tedeschi ben vengano se sono i migliori in questo quadro ricottura laddove Momsen ce lo insegnava
Un grande grande affresco brodo di a di Tudor qua di numerazione niente di Lutero e
Gli atti tanto lo sapete meglio di me come è nata la nostra regione come si appunto collocata transitano lascio agli atti certo ricordo solo terremoto dolce come questo la Bellillo
Dal giorno ricordiamoci dell'Umbria
E delle Marche mamma mia quando c'è una cosa ben fatta si deve
Ho visto questi Morteo schierati dei
Ma ragazze missili pratiche meno di cinque sei sette anni non si fanno ricostruzioni poi separano un'altra cosa allora io non c'ho visto che era in mano a questa cosa qua perché questa gente non sta sette anni di qualche con tali era da mettere sotto le montagne vicino alle mucche le masserizie e compagnia bella di fila getti eran da fare pur provvisorie poi si si spara o se in altri termini noi che governiamo non saper fare anche delle scelte coraggiose alle volte non sempre ad andar dietro se la folla quando vedo in questi giorni quante la disonestà povera gente stabile che ne conta ignoto fatto quell'esperienza era un province come la Bellillo in quegli anni mi fa di Fagin duri ci dice diciamo un friulano però la colpa è anche di chi ha chiesto di e ha promesso di fare
Teramo tra ben chiuso bene grazie comunque la grande solidarietà del Paese abbiamo iniziato la cooperazione di Alpe Adria
Ha giovato capisco anch'io che ho quali sono stati ancora in baruffa tra loro Croazia Slovenia con la signora Mati faremo al mese prossimo ad Ancona sto convegno così io romantico di far passare l'Adriatico per un grande piume di pace ed è giusto dobbiamo pure avanti sforziamoci le minoranze in Slovenia tuteliamo le che imparino poi anche i croati a sopportare gli sloveni che si vada giù finalmente a dare segnali a tutti a tutti
Per non lasciare poi sempre sembra di Gianni poi ci lamentiamo se fanno i difensori tutto son cose anche abbastanza gravi io sono in quella regione in cui c'è Adriano abbiano questa preghiera era piccola e quel che la NATO spacca chiudendo l'anno sta agli americani dei Congiu tutti lì io capisco il dramma dei curdi di questi giorni ne sono pienamente solidale però capisco anche che i missili per difenderci Italia
Insomma ci in Turchia quindi siamo un po'tutto e capiamo quindi le ragioni di politica anche internazionale però son convinto certo si vis Pacem para bellum parole davanti discorso del un giorno dopo l'altro con una convinzione ragionamenti dobbiamo di uscire a portare in positivo anche il nostro Adriatico e quindi si è fatto un po'di un po'di cosette
Abbiamo iniziato sempre con raccolto Buonocore un la legge delle armi confine ecco noi domanderemo ancora uno spazio di specialità non per avere denaro in più perché ci troviamo questo grande camosci
Che adesso costo del lavoro e qualche voi capite meglio di me cosa vuol dire andare tutti quanti bypassare aziendale in Slovenia e in Croazia e quant'altro
C'è un'economia che crolla dai la tensione del Veneto e perché anche loro non vorrei con più perché fino a ieri ci hanno non c'erano operai alza ogni anno cinquanta per cento di neri Max comincia altri crac anche dolore per noi se non c'è uno spazio per collocare c'è nel Paese nuovo non vorrei io alimentare fosse motivo per alimentare tensioni spero che anche al nord ragioni meglio anche se c'è oggi c'è una zona che merita attenzione al sud c'è poco da dire da chi è questione che ci segnavano scuola cent'anni fa sono purtroppo è ancora quella quella che quindi credo che il Nord debba essere solidale perché ad oggi i nuovi reparti di Agenda due mila molti denari in più la Lombardia facciamo
Siamo un po'un atto mettiamo in pratica al di là del trenta per cento delle cose la solidarietà anche anche su questo questo Paese interne Europa come Grandi de io sono convinto che al di là di tutto quel che diciamo l'Europa ha bisogno di noi in questo paese nel centro del Mediterraneo ma Bush solo per quello ma per quel discorso di tolleranza che in effetti abbiamo se per fatto credo che un comitato di autonomia queste cose velocità di numerosi tutto tutte cose vere Manhunter ne annuncia andiamo avanti con coraggio come nei testi padre c'hanno segnato vi ringrazio ancora grazie
Professor Giorgio Lombardi direttore dell'Istituto Studi regioni l'intervento del professor Lombardi concluderà questa prima giornata dei lavori del convegno
Chiedo scusa a doppio titolo primo per lo scompiglio che ho creato quando sono arrivato secondo perché
Mancando di rispetto parlo da seduto ma spero di farmi perdonare quanto meno per la brevità
Io intervengo qui come direttore
Dell'istituto
Per le regioni del consiglio nazionale delle ricerche
Carica nella quale ha avuto il privilegio di succedere Temistocle Martines il maestro di Gaetano Silvestri e di tanti altri
Anche se loro hanno il privilegio d'essere allievi diretti
Io invece un amico più lontano è istituto che fu fondato da Massimo sede ero Giannini e che fu diretta da La Pergola dallo stesso Giannini da onorato sette e poi da Temistocle Martines
E un istituto che lavora molto a una messe di pubblicazioni molto importante tre collane tutte su e gli attuali e lavora e uno degli istituti che lavora di più io lo voglio dire perché ho notato che nell'ambito delle regioni
Non lo studiano abbastanza questo e farebbero meglio a studiarle le cose perché a quel punto si sentirebbero anche dire delle cose più
Precise e sarebbero anche i più utili a capire l'attuale situazione delle regioni in Italia
Perché dobbiamo partire da questa osservazione originaria
Non voglio ripercorrere iscritti
Di Rotelli e di Ruffilli sull'avvento delle regioni che sono ormai dei classici
Ma mi limito a citazioni di autori
Forse importanti ma che non hanno dedicato volumi a quello c'è un saggio importante di Norberto Bobbio che dice che né Cattaneo
Ne Gioberti né Balbo avevano chiara l'idea di che cosa cosa forse il federalismo
Dicevano che ci voleva
Dicevano poi prima mandiamo fuori l'Austria però proprio come dovevano essere organizzati i rapporti tra lo Stato
Gli altri stati gli altri Poteri
L'unico che ha abbozzato un progetto è stato Gioberti Progetto che poi la realtà ha smentito
Perché questo perché credo che il federalismo
Sia un qualche cosa di
Profondamente estraneo
Mi rendo conto che sto dicendo un qualcosa di un po'forte
Largamente estraneo al pensiero politico io ai cromosomi istituzionali del nostro Paese
Vediamo perché
Cominciamo a guardarlo sotto lo specchio delle regioni le nostre regioni nascono
Sotto la spinta traumatica della guerra perduta
E nascono prima quelle a statuto speciale
Quella del Friuli Venezia Giulia nasce dopo mai una delle prime nel pensiero perché c'è tutto il problema dei rapporti con la Jugoslavia e il problema poi solo più tardi risolto di Trieste e del suo territorio
L'altra che nasce
Quasi traumaticamente e la Valle d'Aosta
Nottate che i francesi
Avevano la migliori intenzioni di annettersi e la
Se la Valle d'Aosta è rimasta a questo Paese
Fu un merito di Federico Chabod
E di Alessandro passava intanto tre
Due valdostani di antica tradizione ma tutti e due ben consci che la loro cultura era una cultura italiana
L'altro caso quello del Trentino Alto Adige anche qui non poteva essere rivendicato da una potenza che aveva perso la guerra però il problema era altrettanto drammatico perché mentre la Val d'osteria si stappa francofona almeno dal trecento Juan
Do Amedeo sesto il Conte Verde Amedeo sesto di Savoia aveva introdotto l'obbligo della lingua francese in Valle d'Aosta prima parlavano francoprovenzale
Ma non era mai stata francese e francofona si in francese no invece il Sudtirolo o Alto Adige che era stato per secoli austerity
Ma la cosa più importante fu la Sicilia
E la Sardegna seguiti come un qualche cosa che
Aveva avuto una sua
Identità fortissima per secoli e secoli e che l'aveva continuato ad avere fine
Dal mille settecento e quattordici quando staccata dalla Spagna era andata sotto casa Savoia che l'aveva scambiata con la Sicilia
La Sardegna avuto riconosciuta questa sua peculiarità alla quale aveva rinunciato quand'era stato promulgato lo Statuto Albertino
Ma la Sicilia fu il fatto più importante perché io penso che la partenza delle regioni in Italia fu cripto federalista
Prendete lo Statuto regionale siciliano quello non è uno statuto di uno Stato regionale
E uno statuto d'uno Stato federale ed uno Stato federale con una forza da parte del dell'ente diciamo dell'ente separabile cioè la Sicilia molto più marcata di quella di tanti Stati federali pensato l'Alta Corte per la regione siciliana era composta in modo paritetico quindi era una Corte d'arbitrato sostanzialmente
La posizione del presidente della regione mi pare non ancora ancora ancora in vita che quando si
Tratta di questioni siciliane va in consiglio dei ministri e vota come un ministro rango di Ministro
Non solo il comando delle forze
E la potestà sul territorio che comportava anche il potere di riorganizzare diversamente gli enti locali
Perché questo e il punto
Fino a quando non si parte dall'idea che lente locale politico chiamiamolo Regione chiamiamolo Lante comincia Armagnac chiamiamolo Comunidad Autónoma come Miss Spagna non ha
Potere sul territorio ma non il potere amministrativo sul territorio vero potere sul territorio non siamo nel momento federale
La Sicilia aveva queste caratteristiche guardiamo poi la Corte Costituzionale come operato perché io vorrei distinguere tre fasi nel nostro regionalismo che servono anche per capire le situazioni attuali e come uscirne
Primo profilo
Queste nostre regioni la Corte costituzionale
Da quando è entrata in funzione mille novecentocinquantasei fino a quando sono entrate in funzione le regioni a statuto ordinario LEA praticamente distrutte
Se guardiamo la giurisprudenza una giurisprudenza così chiusa
Così centralistica errato approvarla
Pensate la competenza esclusiva non è competenza esclusiva l'altro potere non è potere le Regioni non possono dettare norme in agricoltura le Regioni non possono fare quello e allora che razza di statuto speciale e così le regioni a statuto speciale
Sono andate lentamente sfumando nell'omologazione a un ente pubblico territoriale senz'vice mente di terzo grado sopra le Province ma sicuramente lontano anni luce concettualmente dallo Stato
Questo è realtà poi a un certo punto
Grazie anche alla situazione di trasformazioni politiche sociali di quegli anni anni settanta viene la nuova cultura regionale ma che cultura regionale
Io ho insegnato Diritto regionale tanti anni all'Università di Torino
E devo dire l'approfondimento di questi temi è sempre stato istruttivo
E devo anche dire un po'di pratica regionale l'ha avuta perché quando è partita la Regione Piemonte io allora nel settanta non era
Ancora professore titolare di cattedra avevo esercitato le funzioni di capo dell'Ufficio legislativo della Regione Piemonte
Pratica poniamo quindi
Ma vedo che le tendenze erano
Per un verso tendenze a riconoscere molto alle regioni
Ma riconoscere competenze competenze ma in un quadro di diverso da quello che la Costituzione aveva voluto
La Costituzione aveva le idee abbastanza chiare ed era molto più avanti di quelli che l'hanno interpretata dopo le regioni erano ordinamenti se infatti quando l'Assessore del Friuli Venezia Giulia
Citava
Le interferenze del potere centrale su questioni che sono poi di normale routine autorità di bacino magistrati dei fiumi tutte 'ste storie qua così scusate l'espressione un po'banale
Cosa vuol dire questo vuol dire che l'ordinamento nonni separato
La Regione deve avere diritto al suo coordinamento separato ovviamente integrato con quello dello Stato perché siamo integrati anche con l'Europa quindi figuriamoci però
Nell'ambito della competenza regionale e la regione che fa invece noi abbiamo una forma ibrida che e soltanto presenti in Italia
Cioè almeno a quanto mi risulta cioè che
A ogni competenza regionale si accompagna un frammento di competenza statale ed è il frammento che impedisce alla competenza regionale di avere la piena responsabilità questo e l'aspetti istituzionali più delicato che deve essere considerato
Seconda cosa forse lì era stato l'intervento della Banca d'Italia che non voleva che le Regioni avessero un potere tributario troppo marcato
Praticamente la potestà tributaria delle regioni inesistente
Sì addirittura fatto passare per tributo pro premio
Il tributo che Tributi della Regione come noto l'oggetto è stabilito da legge dello Stato il soggetto è stabilito da legge dello Stato soltanto l'aliquota può essere in mano alla Regione
Ma per questo sono come i tributi dei Comuni e delle Province che non hanno potestà legislativa e allora perché dare il lusso della potestà legislativa la Regione poi il tributo proprio è semplicemente una quota e e un'aliquota
E un'aliquota non è così la regione dove avere la potestà di stabilire delle imposte crea
Spetta alla Regione sia pure nell'ambito d'una legge quadro che le organizzava e le coordinava con quelle dello Stato
I nodi sono venuti al pettine perché proprio queste uno dei motivi polemici che hanno dato bocce credibilità a movimenti che allora non esistevano parlo della mente
Questo è indubbio questa cosa
E la radice però e nella legge finanziaria delle Regioni che nel mille novecento e settanta a sostituito un sistema di separazione sia pure collegato con un sistema di integrazione esaltando il valore che era soltanto ideologico della articolo mi pare cinque che dice la Repubblica in una e indivisibile sì e un indivisibile ma può essere un indivisibile nell'ambito di un pluralismo qui invece era un indivisibile e
Prendiamo la spesa sanitaria
La spesa sanitaria non è che la Regione abbia la responsabilità della sanità
E semplicemente un procedimento di dispensa
Che parte dal centro arriva la periferia sul quale la Regione ne
Un può intervenire e che alla fine esattamente come al tempo dello Stato centralizzato che dal centro alla periferia si si trovava un funzionario
Qui si trova un funzionario onorario c'è un funzionario elettivo ma per il resto non è cambiato niente secondo me queste regioni commesso non
Tante io ricordo quell'infatuazione che c'era allora nel nostro nel nostro ambiente di giuristi la via italiana alle regioni queste cetriolo molto scettico
Perché ritenevo che questo fosse un pessimo messianismo delle istituzioni
C'è niente di peggio del Messia che delude
E queste regioni sono nate così poi la corte costituzionale un po'allargato le competenze ma neanche tanto
Ecco quindi che la crisi e e oggi e secondo me in questo quadro assume un'importanza grandissima
Anche se non tutti lo riconoscono il lavoro fatto dal ministro Bassanini
Perché quel lavoro fatto lì parlassi di decentramento e di vari tipi ma quelle leggi primo secondo terzo quarto hanno degli elementi notevolissimi detti possono essere adoperati per allargare le competenze e anche l'ordinamento regionale io sono dell'idea che abbiamo poca fantasia su questo
Bisogna averne di più perché noi abbiamo un grave difetto noi studiosi non dico noi italiani noi studiosi un difetto che consiste in questo che
Quando ci occupiamo di qualcosa cerchiamo di esaltare un aspetto e di trascurarne un altro
L'aspetto che salviamo quando si parla di federalismo è un aspetto istituzionale generale o quando si parla di riforma delle regge
Oni anche quelle non ci accorgiamo che questo profilo se non si collega all'aspetto amministrativo stretto non vale niente
Come fare una vacanza facendo l'intonaco non guardando la distribuzione delle stanze
E questo secondo me è uno dei profili più importanti ecco perché e con questo concludo in modo che vi lascio i segni di qualche dubbio
Ecco perché
Oggi il grande tema delle regioni e di capire il perché la sfida che esse hanno rappresentato non è stata vinta
Non è stata persa ma non è stata vinta
Questo è il punto non dico usando delle espressioni abusate che siamo in mezzo al guado perché in mezzo al guado non mi piace perché se l'onda diventa più forte uno se ne va
Diciamo che la strada non è ancora finita e non può essere ancora percorsa da i mezzi attuali che la pubblica amministrazione moderna dei
La vera allora al dunque la Regione e in grado di diventare un elemento di modernizzazione
Questa è la domanda
Finché il sì trastullarsi con competenze clientelismi altre cose di questo tipo non solo non sarà un elemento di modernizzazione ma sarà un elemento di arretratezza nel nostro Paese
Frustrando anche quello che potrebbe essere il discorso del federalismo con questo concludo chiedendo ancora scusa per il ritardo dovuto a una seduta di una commissione della Corte dei Conti dico
Faccio parte e dovuto anche a così un po'di traffico romano eccetera grazie di cuore
Ringraziamo tutti gli intervenuti il convegno continuerà domani mattina alle nove e trenta nella stessa sala