Cerimonia per il ventesimo anniversario della scomparsa di Ugo La Malfa org. c/o Sala della Lupa - Montecitorio

L'iter della Repubblica
Signore e signori Ugo la Malfa li supporre impegno politico come dovere etico capace di misurarsi tanto sulle grandi strategie quanto con i problemi quotidiani del Paese
La sua azione politica è stata ispirata al principio di responsabilità alla laicità
Al rigore della regione e dalla forza della volontà di qui l'attenzione di la Malfa per la classe dirigente del Paese la sua riflessione su chi ne deve far parte e sui suoi compiti in una società moderna europea
La Malfa si discosta dalla tradizione liberale che concepisce la classe dirigente nell'ambito della teoria eviti Istica definita dalla scienza politica dei primi decenni classe dirigente di un Paese moderno e democratico non può essere solo la classe politica perché egli concepisce lo sviluppo della vita nazionale nei termini più ampi di sviluppo di un sistema paese
In questo quadro si inseriscono le sue riflessioni sulla necessità di modernizzare la classe dirigente meridionale che li concepisce come parte integrante dell'intera classe dirigente del Paese
La Malfa sviluppa in questa direzione le analisi del pensiero meridionalisti go ed è riflessioni di Guido dorso
Pur cogliendo nei limiti egli sottolinea in particolare quanto scriveva nel venticinque l'intellettuale campano
A proposito delle qualità necessarie della nuova classe dirigente la chiarezza delle idee la sua funzione critica il distacco completo di ogni atteggiamento interesse soggettivo
E ancora la necessità di un suo d'avviamento che deve comprendere oltre la giovane borghesi umanistica anche quelle élite che si stanno formando nei ceti produttivi del commercio e del mondo del lavoro in una democrazia evoluta che mette al centro del proprio sistema di regole di valori cittadino
La legittimazione della classe dirigente non si costruisce sulla base dello stato stipuli dileggio di quote di potere si costruisce sullo spirito di servizio sulla competenza
Sull'onestà che implica la netta distinzione tra l'interesse personale opere si generale sulla coerenza tra dovere e comportamenti che il fondamento della responsabilità
I la Malfa questa impostazione trovo un terzo il re autorevole ed infaticabile e di non è uno scienziato della politica ma unisce spesso di riflessioni sui compiti della classe dirigente a quelle sul ruolo della politica in una società moderna e dinamica
Nel settanta scrive la prefazione di un libro sulla risposta democratica appunti per una teoria del pragmatismo democratico
Di un testo che riflette sulla possibilità di costruire la democrazia nell'epoca dello sviluppo tecnologico
La Malfa sviluppo ragionamento
Sull'urgenza che la classe politica che governa la società conquisti una concezione più problematiche aperta un metro più produttivo concreto operare
E di mette l'accento sulla necessità di utilizzare il metodo del pragmatismo fondato sulla cultura laica ed umanistica sul metodo scientifico come piattaforma culturale di un moderno partito democratico
Questo per Matisse non è sinonimo e la Malfa di Miro efficientismo né di una pur competente gestione dell'esistente
Esso è saldamente ancorato i popoli democratici e a quello che la Malfa chiama il campo d'azione della sinistra poi che afferma essere sinistra significa collocarsi nella realtà per capirla interpretarla e quindi modificata in senso più avanzato questa concretezza di permetterà di rifiutare le formule politiche che tre ficcante e di operare invece tramontata la politica centrista per un continuo allargamento degli spazi del dibattito politico del nostro Paese
Nel Periodo lotta antifascista della Resistenza
Ugo la Malfa appartiene a quello schieramento azionista che vive l'azione politica con impegno
Per la creazione di un'Italia nuova ma attenta alle proprie identità alle proprie radici delle proprie tradizioni di queste tradizione parte integrante Lidia di completamento dell'opera di ricezione del Risorgimento nazionale attraverso il ricongiungimento all'Europa
Per la Malfa l'Europa costituisce non solo il traguardo del nostro Paese ma anche il motivo trainante per la costruzione rafforzamento di una moderna democrazia all'interno dei confini nazionali
Già nel quarantaquattro in un discorso solo sul tema del rinnovamento democratico egli afferma
Che lo studio e l'attuazione di grandi piani di lotta contro la disoccupazione e l'isolamento sociale di educazione ed elevazione spirituale di cultura caratterizzeranno la nuova democrazia
Questa moderna democrazia italiana si inserirà nella grande democrazia europea e la soluzione dei problemi sociali europei avverrà sullo stesso piano
Ugo la Malfa pensa quindi ad un rapporto dinamico del nostro Paese con l'Europa costruire spazi economici e politici comuni e condizione determinante per la modernizzazione del Paese ma è anche Scelta pop consapevole di portare in Europa i nostri valori
Lo statista repubblicano infatti non cessa di denunciare le arretratezze le deficienze dell'Italia ma non nutre dubbi sul fatto che il nostro Paese debba contribuire alla formazione dei valori civili che l'Europa
La sua critica non è mai denigrazione ma è sempre ispirata ad un alto senso di responsabilità nazionale
Oggi questa visione realistica e tuttavia ispirata al senso dello Stato e proiettata verso il futuro
Consapevole dei nostri limiti ma anche delle conquiste effettuate dei traguardi raggiunti costituisce un fattore essenziale per sconfiggere quel pendolarismo presente nella cultura nel sentire comune
Che oscilla tra adesione entusiastica ideali comunitari esteri dedizione autorizzatorio per Italia
Si tratta invece di far crescere nel Paese una cultura politica ed amministrativa
Capace di cogliere l'importanza dell'integrazione europea che al contempo il dovere di ritenere anche nella vita politica quotidiana comportamenti adeguati alle nostre responsabilità per questo
L'equilibrio di Ugo la Malfa tra la faticosa opera di superamento delle insufficienze del nostro sistema Paese
E la forte consapevolezza delle virtù e delle capacità dell'Italia e degli italiani costituisce una leva oggi per la ricostruzione dell'orgoglio nazionale che non è nazionalismo esclusivista
Ma consapevolezza che la politica deve costruire il futuro e che in futuro appartiene ai popoli i quali credono nelle proprie ambizioni
Grazie do ora la parola al professor Gennaro sax
Allora poi la parola al presidente sotto Ugo la Malfa Francesco cinque
Signor Presidente da Repubblica
Signor nella Bassa intangibile governa
Autorità tutte
Desidero ringraziare a nome dell'Istituto Ugo La Malfa che presiedo restavano presenza
E desidera anche ricordare che abbiamo avuto innumerevoli messaggi di cui citava in particolare
Quelli del Presidente Cossiga del presidente D'Alema del governatore dalla Banca d'Italia Fazio e dei tantissimi altri
La scomparsa di una marca sopravvenne improvvisa in un momento di grave difficoltà nella storia del nostro Paese
Uno di quei momenti in cui la vita democratica sembra non avere la capacità di trovare nel proprio travaglio lo stimolo debba rigenerazione
E in circostanze così amare il pensare avremmo anche potuto contare sulla grande a forza di Ugo la Malfa sulla sua straordinaria capacità di dare concretezza alla volontà di operare per il bene della Patria sembra far temere che insegna ineluttabile del destino coincidesse con la Sarthe stessa della democrazia
Credo che la sensazione di vuoto che in quei giorni di vent'anni fa colpi noi chiara ma partecipe della sua posizione ideale
Fosse condivisa da tutti gli uomini che avevano a cuore le vicende del Paese
Qualunque fosse l'ideologia di appartenenza e l'affinità la divergenza di Creta politica
Una sensazione dicevo di vuoto perché io qua la Malfa era apparsa mancia con naturalmente si guardava come donna guida di cui si conosceva non solo il passo sicuro ma l'orientamento afferma e la rassicurante intuizione
L'istituto che porta il suo nome che fu creato da alcuni suoi amici subito dopo un anno dopo la sua scomparsa
Ricordandone oggi la figura in questa occasione resa solennemente alla presenza del Capo dello Stato
E di tante altissime personalità della politica della cultura a invitante alternava Sasso a tracciare il profilo della sua attività politica e di governo
Gennaro Sasso è stato vicino a fare tanti anni a Ugo la Malfa ed è per acuti e attenti studiosi della storia così spesso drammatica ma qualche volta esaltante dal nostro Paese
E ricordiamo di lui vi sansa visti gli scritti esemplari per la finezza dell'analisi
La visione politica di Sanzo trovava nell'azione di Ugo la Malfa assonanze che vendevano salda e coerente alla finita dell'amicizia è intangibile la costanza del rispetto della mia d'azione
Da parte mia non sovrapporre la particolare considerazioni che nulla potrebbe raggiungere o integrare sono una considerazione mi sia consentita
Ugo la Malfa aveva un senso alto nobile ed aperto della politica intesa
Come costruzione quotidiana di una realtà Mindy ma soprattutto come affermazione di un'idea più alta della convivenza civile
La folta presenza qui oggi di tanti esponenti di tutte le parti politiche che animano la vita democratica del nostro Paese
Senza distinzione di diverse a contrapporsi di alcolici dalla missione del segna con cui Ugo la Malfa ha saputo incidere nella storia italiana grazie
La ringrazio presidente Cingano pecora il professor Gennaro Sasso ritenere sua redazione
Signori presidenti delle Camere
Signori rappresentanti del governo
Onorevoli parlamentare il signore e signori mi sia consentito di cominciare con un aneddoto
E di un giorno creazione di raccontarlo lo stesso la Malfa che ne fu colpito forse lusingato certo divertito e mostra comunque di apprezzarlo
Un giorno che tanti tanti anni fa a Napoli nelle aule dell'Istituto italiano per gli studi storici si discuteva di un libro sul cerone
Scritto da un giovane collega e da poco pubblicato uno di noi disse all'autore questo tuo Cicerone è talmente un bravo politico che più che a se stesso assomiglia a Ugo la Malfa
L'obietta anche non aveva forse un'alta opinione di Cicerone del suo senso politico me ne aveva una altissima di la Malfa
E quella stima altissima sarebbe stata poi in cui confermata da tutto quel che accade in Italia da allora fino al giorno della sua morte e anche oltre
Eravamo allora mentre quella discussione di giovani studiosi aveva luogo degli anni bui e amari della guerra fredda io ogni giorno con un senso sempre più acuto di gelo
Alcuni di noi erano costretti a constatare fino a che punto la tela dell'antifascismo fosse stata lacerata e quanto scarse fossero le possibilità che questa ricompone S la sua trama unitaria
Perché i valori dell'antifascismo non era disposto a rinunziare sacrificando lì alle ragioni di una mediocre Realpolitik la grande questione consisteva nel cercare di tradurli quei valori di una politica che sapesse avvertire in sei la vibrazione dell'ideale
Che accogliesse la dura lezione delle cose e non tradisse tuttavia se stessa
Gli esempi di questa consapevolezza che guardava la realtà e teneva fermo i valori alti della libertà della giustizia
Della democrazia furono allora per umori pochi vorrei ricordare con gratitudine Altiero Spinelli che aveva l'occhio fisso a un suo sogno di rivoluzione europea
Leo Valiani che in tempo di ferro ancora e sempre coltivava l'idea della rivoluzione democratica che avrebbe dovuto avere nel Partito d'Azione il suo strumento e naturalmente uguale all'altra
Che tra questi era il primo non perché necessariamente fosse superiore a ogni altro la perché dell'ideale che chiudeva nell'animo sette fare prova nella realtà che imponeva duri sacrifici
Non compromessi ma limitazioni e certo non concedeva spazio atti pensando per dirla con Machiavelli più alla patria e che all'anima non coltivasse il moralismo delle pie coscienza e estetizzanti il primo per noi per alcuni di noi fu luglio dunque la Malfa il politico per eccellenza
Il puro politico che era stato capace di accendere dei nostri giovani cuori un interesse così vivo per la Politeia da far Sciuto preferire all'antico autore del del Repubblica lo avevo già sentito parlare i tempi di quella giovanile discussione più di una volta
All'ultimo congresso del Partito d'Azione quello della scissione poi a Roma al Teatro Valle quando da poco la Cecoslovacchia aveva cessato di esserlo stato libero poi ancora a Napoli a teatro Mercadante in un comizio tenuto in vista di un'elezione amministrativa
Ricordo che come a Roma anche a Napoli il teatro era gremito e tutta l'intellettualità non comunista era presente
C'era un discepoli di Benedetto Croce quelli di Adolfo Omodeo gli altri di Guido dorso che a queste tradizioni diverse eppure convergenti la NASA ha reso omaggio mentre per un altro verso sferrava un attacco rovente ricordo
E fin qui poco male contro Arturo Labriola e quindi che mi colpì non poco contro Francesco Saverio Nitti l'oratorio di la Malfa realizza un equilibrio che in astratto si sarebbe definito impossibile
Fra i più rigoroso ragionamento politico sempre nutrito di cose economiche e la passione e si svolgeva per solito attraverso l'evocazione al proscenio di un avversario al quale di continuo la polemica faceva riferimento
Era un espediente oratorio per il quale non credo che la Malfa si facesse a modelli egli nasceva infatti dal di dentro dalla direi necessità dialettica che era nella sua testa sottile
Di Siciliano capace persino di sfidare la media come durante la discussione della sua tesi di laurea Ca'Foscari gli aveva detto scherzando Francesco Carnelutti
L'attacco così rovente e persino sprezzante rivolto ad un uomo del livello intellettuale di Nitti che come politico poteva essere discusso nera tuttavia un grande maestro che anche l'amata rispettata mi fece riflettere e al di là dell'occasione che lo aveva determinato al di là dell'impazienza e della delusione provocati da una scelta politica che avrebbe desiderata riversa credetti di coglierli qualcosa di più profondo
Un giudizio sull'Italia pre fascista e sui suoi uomini che nell'azionista la Malfa non poteva essere del tutto in linea con quello che era stato tracciato la croce rossa dall'Italia
Molti anni più tardi alla malta calde di condividere alcune valutazioni sull'eterno trasformismo italiano formulate in un suo libro da Denis Mack Smith
E si trova per questo in contrasto con Rosario Romeo che allo storico inglese rossissima
Ripensa e allora a questo vecchio attacco rivolto contro Francesco Nitti ed ebbi la tentazione di farli risalire la genesi
Al conflitto che in modo più o meno netto sempre però oppose con oltre al Partito d'Azione e questo naturalmente a quello le ragioni del contrasto erano varie andavano dalla filosofia all'economia e fra queste deve essere contato anche il diverso giudizio che da una parte e dall'altra si dava non solo del Risorgimento rivoluzione secondo alcuni mancata
Ma più in generale alla storia della storia d'Italia che per come si era svolta nei secoli della modernità abbia conosciuto la Controriforma cattolica senza essere stato sul serio toccato dalla Riforma protestante
Non saprei dire se su questo punto che fra le altre cose implicava la valutazione del pensiero di Piero Gobetti
La malta si fosse fermato a riflettere con particolare impegno
E sarei tentato di rispondere di no perché nella sua formazione avvenuta fra Venezia con Luzzatto e Trentin romana alla scuola politica e morale di Giovanni Amendola e poi usarli dell'enciclopedia Italiana
E Milano con Raffaele Mattioli e nell'ufficio studi della Banca commerciale la presenza di Gobetti della cultura che era rappresentata e nell'insieme esigua
E se Luigi Einaudi entrò a far parte del suo patrimonio intellettuale fu per il tramite diretto dei suoi libri al di fuori dunque io ogni mediazione dell'ambiente torinese
Come ho appena detto la di il dunque la formazione culturale e umana di Ugo la Malfa avvenne tra luglio se l'università Ca'Foscari di Venezia Roma e Milano
Tra i luoghi dei quali non saprei dire quale sia stato il più importante per lui
Se avvenisse a poter fare la prima esperienza di un mondo assai diverso da quello palermitano
Nel quale ha compiuto il primo ciclo dei suoi studi incontra uomini Gino Luzzatto Silvio Trentin lo stesso Francesco Carnelutti che non avrebbe dimenticati a Roma e a Milano trovo altro d'importanza non minore
E forse persino più grande perché intanto la Malfa aveva maturato il suo ingegno la sua cultura ed era probabilmente diventato quale dobbiamo conosciuti come voi
Un uomo di straordinaria vitalità capace di apprezzare le cose positive della vita le amicizie gli affetti mi ha segnato nell'intelligenza da una vena profonda il pessimismo dopo l'attitudine se si preferisce guardare lontano non all'oggi ma al domani solo segno non tanto di pace di consolazioni e speranze quanto piuttosto della convinzione che lunga difficile non garantiva nel suo esito sarebbe stata la battaglia volta a fare dell'Italia un'azione civile in tutte le sue parti europea
Questa vena di pessimismo non sterile tuttavia che definirei combattente divenne anche dall'esperienza che giovanissimo
E mentre il tragico crollo dello Stato liberale si è avvicinata egli fece della personalità e dell'azione di Giovanni Amendola di questo grande personaggio che gli percepì bensì come l'austero pastore protestante e anche tuttavia come uno che senza illusioni ma per dare testimonianza della verità e della libertà consumava le sue forse in una battaglia mortale che forse sapeva perduta
Fu anche probabilmente questa esperienza che segnò a fondo il suo carattere già di per sé disposto a riceverla
E gli conferì una natura di politico tutt'affatto particolare acutissimo e percepire le differenze e le sfumature di una situazione ma il duro nel fondo e intransigente
A differenza dei politici che parlano nel parlare non sempre hanno hanno di mira soltanto le parole che si aggiungono alle parole l'amata parlava sempre di cose
E di queste non nascondeva la gravità nell'apparire diverso meno pessimista in fremente di quel che il giudizio dato sulle cose lo costringesse a essere non metteva nessun impegno ma e intanto era lì
E non c'era sconfitta che dagli assente se dentro il desiderio della rivincita e comunque dalla continuazione della lotta
Questo pessimismo amaro che assumeva talvolta i toni cupi
E astri del sarcasmo era senza dubbio autentico sofferto in profondità ma era anche un ex triple ex un antidoto con il quale li difendeva se stesso dalle tentazioni della rinunzia
Negli anni della resistenza al fascismo e poi in quelli del lungo dopoguerra il vero erede di Giovanni Amendola fu lui e non perché di Amendola condividesse le passioni culturali e al pari di lui coltivasse ambizioni filosofiche letterarie
La parte era uomo di cultura era direi un intellettuale nato ma piuttosto con letterato è un economista un uomo di banche di finanze con una formidabile a disposizione alla politica
E in Amendola aveva colto il destino della politica come vocazione missione e testimonianza
Da lui aveva tesi appeso il senso delle difficoltà e della lunga durata alle quali nella lotta antifasciste dopo ci si dovrà abituare intellettualmente e moralmente
L'ambiente dell'esodo degli italiani che aveva allora in Giovanni Gentile suo capo indiscusso ed era tuttavia tutt'altro che uniformemente fascista lo mise in comunicazione con una parte assai viva della giovane e meno giovane culture italiana e gli lasciavo dentro un ricordo indelebile
Non più profondo comunque di quello che ricevette quando chiamato vide Raffaele Mattioli entrò a far parte dell'ufficio studi della Banca commerciale
Dove e fu lui a compilarlo dell'Intervista sul non governo rilasciata da Alberto Ronchey scopi pensiero economico anglosassone la cui assenza allora nella cultura italiana considerò come una seria ragione di debolezza a Milano del resto la mappa strinse amicizie che rimarrà fondamentali nella sua vita
Ferruccio Parri Rodolfo Morandi Giovanni Ferro attraverso il quale entrò in contatto con il filone dell'antifascismo comunista
Ma l'amicizia fondamentale fu quella che lo leggo a Adolfo Tino mentre le case di Mattioli di Alessandro Casati gli offrivano l'opportunità di altri incontri fra i quali quando arrivava a Milano con Benedetto Croce
C'è un episodio nella vita di la Malfa al quale credo che debba e possa darsi un rilievo quasi simbolico ed è il contrasto politico che dopo un periodo di grande amicizia di concordia
Politica lo diviso da Giorgio Amendola il figlio maggiore di Giovanni
Come e perché ad un certo punto Giorgio Amendola lasciasse la parte liberale e democratica che era stato di suo padre per passare a quella comunista nella quale sarebbe rimasto fino all'ultimo dei suoi giorni è stato narrato da lui stesso nel libro che intitolò una scelta di vita
Ed è superfluo aggiungere altro la per l'amata quella scelta costituì un trauma che profondamente lo indusse a pensare
La questione comunista che sarebbe poi stata in varie forme una delle questioni centrali della sua vita gli si impose allora attraverso l'esperienza di una dolorosa lacerazione personale ed esistenziale
Ed è probabile che fin da allora la Malfa cominciasse a rendersi conto
Che intanto il fascismo aveva rappresentato per la libertà una catastrofe e per il futuro un grave problema
In quanto non solo aveva battute le istituzioni ma senza proporsi solo aveva fatto in modo che il vuoto fosse empito dà forza e Piero Cindy rimaste al margine i cattolici e comunisti
Che al pari di molti altri esponenti dello schieramento liberale e democratico
Anche la Malfa avesse al ministro sottovalutato la forza dei cattolici fu ammesso nell'intervista Ron Carey da lui stesso
E sarà dipeso dalla prevalenza
Sulla tendenza che nel suo animo e nella sua mente era così forte a guardare alla realtà senza pregiudizi proprio di un pregiudizio
Che può ben spiegarsi peraltro che fosse presente in chi sentiva di far parte della classe politica che aveva governato il Paese dopo l'unificazione
Ma se i comunisti invece le sue idee furono allora e poi chiare
Sulla loro forza sui grandi meriti conseguiti nel corso della lotta condotta contro il fascismo e Resistenza sul pericolo che così come erano tuttavia rappresentavano per una democrazia quale l'Italia intende veri essere liberare
E democratica
La questione che subito gli si pose con lucidità e che nel profondo lo differenziò perciò da molti che solo nelle strinse con concordavano con lui era come alla causa democratica potesse conferire si rafforzi ideale
Che certo non poteva venirle da chi opponendosi al comunismo Baghdad in realtà non ad ampliare la libertà ma restringerla in chiave conservatrice
Fra le tante cose che non condivideva e mai avrebbe potuto condividere né i comunisti italiani neonata coglieva anche la virtù di un forte impegno ideale
Egli sembrava perciò un paradosso e anche un tragico paradosso
Che forti di questa l'originalità nell'atto stesso in cui si ponevano come eredi delle tradizioni democratiche essi in realtà lavorassero per riprodurre in una forma nelle quali sarebbero tramontate
Per queste sostanziali ragioni il passaggio di Giorgio Amendola della democrazia occidentale al Fronte comunista costituì come ho detto per luglio un trauma così profondo
Nel continuismo storicista dico che fu tipo tipico di Amendola
Egli colse l'esito paradossale che ho detto e vivi altresì il delinearsi di una grande tragedia
Che si sarebbe poi manifestato in una storia quella dei partiti laici Caramazza visse con lucida consapevolezza con una storia infelice e per così dire migliore
La storia di forze che in alcuni casi non sempre quindi se però occorre ricostituire in se stesse il patrimonio ideale impoverito si a causa degli abbandoni e si conta in tardo talvolta di essere subalterne e di sopravvivere
Alla radice dell'azionismo di la Malfa non ci fu a mio parere una ragione ideologica filosofica morale l'amata non era fatto per condividere il generoso liberalsocialismo di Guido Calogero e i suoi amici e poi che forse dei turisti che gli erano stati maestri
Anche delle costruzioni giuridiche era stato per contrasto indotto a diffidare così gli accade di confessare sufficiente attenzione l'aspetto forse più interessante di quella dottrina e quello costituzionale
Non può dirsi d'altra parte che la Malfa fosse nato per condividere la tendenza moralistica che era nella tradizione dell'azionismo piemontese
La radice dell'azionismo Stein effettivi intuizione politica strettamente intrecciata all'intuizione storica la crisi delle istituzioni liberali e alla vittoria del fascismo
Lo avevano persuaso che le forze democratiche e quelle socialiste
Dovessero collaborare insieme nella prospettiva politica e non ideologica di un serio riformismo democratico
E in questa persuasione lo conferma più che mai la consapevolezza della forza crescente del partito comunista che in un quadro internazionale destinato a complicarsi aggravarsi
Avrebbe potuto trasformarsi in un grande ostacolo opposto allo sviluppo per la democrazia
Di qui il dialogo qui con questa idea nella testa nel quarantacinque la malta intrecciò con Pietro Nenni
Dialogo che dopo un incoraggiante inizio fallì contribuendo in modo determinante fare altre cose alla fine avvenuta di via due anni del Partito d'Azione
La malta
Pensava che sia il suo partito di allora fosse riuscito di formare una solida alleanza
Strategica e non tattica con i socialisti e a questo esito Nenni fosse a sua volta è riuscito a far pervenire il suo partito la vittoria per la democrazia italiana sarebbe stata decisiva
E mentre infatti quello colpito a Roma Tei la Democrazia Cristiana non sarebbe andata al viale la consistenza parlamentare raggiunta
Prima dell'avvento del fascismo dal Partito popolare di Sturzo sulla sinistra i comunisti sarebbero stati i contenuti inattesa di tempi migliori per tutt'era una visione lucida e forse chissà non irrealistica la per tante ragioni che non possono essere ora ne ricordate né tanto meno analizzate Nenni respinse l'alleanza che la marca di proponeva e le cose per il gruppo il loro corso fatale che fu sollecitato e quindi reso impetuoso dal negative evolversi della situazione internazionale e dalla crisi che di lì a poco esplose
Fra l'Occidente e l'Unione Sovietica e per decenni tener fermo il mondo restringendo i margini esigui l'iniziativa e lei e l'intenzione politica
Ragioni di competenza oltre che di spazio mi permettono soltanto di accennare i momenti salienti dell'azione di Ugo la Malfa statista e leader politico
Il tenace e intransigenti impegno per la Repubblica
Che la battaglia combattuta per la liberalizzazione degli scambi quindi per la politica dei redditi delineata nella famosa nota aggiuntiva del mille novecentosessantadue
Il tentativo tenacemente perseguito di convincere i sindacati operaia ad accettare una rigorosa politica di programmazione e di rendere compatibile con questa loro azione
La lucida tenacia e la decisione con le quali sostenne la necessità che l'Italia entrasse nel Sistema monetario europeo
Lo sforzo veramente improbo che colpì negli anni per tenere insieme la visione democratica e progressiva della politica nazionale
Con le scelte occidentali imperi e per impedire che queste non fossero appassire pretesto per porre un freno a quella molte di queste intuizioni che in lui rimangono centrali e alle quali non si stancò di richiamare le forze della sinistra politica e sindacale
Se oggi diventate patrimonio di molti che nel condividerle e proclamarlo non sempre hanno la generosità di ricordare chi per primo che elaborò in tempi difficili le propose e le difese ma capita sempre e quel che in questo sede interessa non è tanto che era Malta sia restituito quel che il suo e appartenne alla sua capacità di guardare lontano è piuttosto la fatale lentezza
E il grave ritardo con cui queste sue idee tante volte respinte con sdegno furono infine accolte e messe a frutto
Come molti profeti non a sufficienza armati di adeguate armi e qui beninteso alludo armi politiche
Anche la Malfa conobbe infatti il destino non lieto che consiste nel predicare nel deserto e nel non poter impedire che il Paese maturasse nel profondo le ragioni di una grave crisi
Che puntualmente al momento opportuno si verificò ed ebbe effetti così devastanti che ancora non ne siamo in nessun modo usciti di qui la sua solitudine e per conseguenza la continua ricerca di rapporti e contribuiscono a superarla di cui l'angoscia era una parola sua con la quale disse i momenti salienti della vita politica italiana
E su questo occorre insistere esprimendo anche il rammarico che dire Malta ce ne fosse allora se ognuno non se ne fosse loro se non uno e nessun altro sapesse in altri campi fare qualcosa di simile a quel che gli intanto faceva del suo politico ed economico
E qui penso alla giustizia e per semplificare il biblici ritardi che si accumulano e prima che i processi civili soprattutto questi giungano definitiva sentenza penso che in generale le pubbliche amministrazioni penso alle università
E alla consolidata ingiustizia che presiede all'asse alla selezione dei dove studiosi mentre Comuna voltate all'hammam sentisse dell'università tedesca un vento di degradazione e di cinismo le percorre tutte
Il progetto di alleanza con i socialisti fallito nel quarantacinque non fu mai abbandonato da la Malfa
Di chi è lei chiede del centrosinistra e che era perciò diverso da quella di Aldo Moro aveva la sua radice in quel lontano Progetto neanche naturalmente nella considerazione delle regioni con l'avevano fatto fallire
La strategia concettuale di Moro prevedeva l'incontro dei cattolici con i socialisti e nell'appesa che anche in seguito a questi comunisti comunisti maturassero la loro vocazione democratica con questi ultimi
Era una strategia che prendendo atto della situazione obiettiva delle forze ai laici non concedeva se non uno spazio marginale
Al contrario la malta cercava di pranzare insieme l'allargamento del consenso democratico e il rilancio dell'iniziativa politica dei laici del Progetto avrebbero dovuto con i socialisti esseri centro propulsivo
Ma le cose non andarono così e dolorosamente più volte nella lunga polemica sostenuta soprattutto con i socialisti La Malfa dovete prenderne atto a quello schema tuttavia egli rimase fedele e anche la famosa aperture comunisti che intanto sulla strada delle democrazie avevano compiuto progressi irreversibili obbediva al di là delle particolari e drammatiche confidenze che l'avevano sollecitata a questa logica
Che nel primo sì che del suo pensiero politico full autentico centro e che non sempre e non da tutti fu capita per ciò che era intendeva essere non fu tapino direi da coloro che gli si proclamavano amici
E con il suo pensiero con le sue ragioni ideali con la sua stessa storia personale non concordavano affatto chiusi come erano nell'adorazione dell'evento che aveva spezzato il mondo in due e di tutto ciò che ne era conseguito
In realtà l'apertura ai comunisti che del resto con molte cautele
La NATO allora propose implicava la convenzione di questi avessero dato sufficienti
Segni di aver camminato e di star camminando sulla strada della democrazia
E nella sua mente sarà anche l'idea che dall'apertura fatta nei loro riguardi il riconoscimento che questa recava con sé i comunisti sarebbero stati costretti a intensificare la loro divisione perché processi come questi sono in politica irreversibili
Su questo punto la Malfa che chiuse i suoi giorni
Molto prima che con il muro di Berlino anche l'Unione Sovietica crollasse vide giusto anche se non poté naturalmente prevedeva che con il sistema sovietico
A frantumarsi sarebbe stato in Italia con i piccoli partiti laici la stessa grande democrazia cristiana
Ho detto che la Malfa fu un pessimista lucidissimo che da questo stato d'animo per altresì che era altresì la disposizione della mente traeva energie sempre nuove per l'azione
Semmai ci fu in questi ultimi decenni uomo politico che abbia meritato che la battuta di Gramsci sul pessimismo dell'intelligenza e l'ottimismo della volontà di fosse riferita questa fu proprio lui Ugo la Malfa
Questo intrepido Cavaliero su cavaliere solitario per consumo alla sua vita
Nell'improbo tentativo di realizzare qualcosa almeno del suo diario politico in una situazione segnata da difficoltà di ogni genere e nella quale scarse e disperse erano le forze che avrebbero potuto essere dette su due ma riguardo occorre dire qualcosa di più e giungere così al cuore della questione che è costituita dal significato che deve attribuirsi alla sua lunga collaborazione con la Democrazia Cristiana
La collaborazione con la Democrazia Cristiana non solo con De Gasperi ma anche con i suoi successori fu imposta la Malfa dalla fredda ragion politica non da una sua inclinazione verso quel partito fu imposto dal convincimento che se i partiti della democrazia laica si fossero isolati in un'opposizione fra moralistica e dottrinaria investe le cure partiti si fossero organizzati come altrettanti clubs di intellettuali scontenti
Alla dura prova della politica non avrebbero retto un'ora sarebbero stati spazzati via ributtati sul margine o assorbiti dei grandi partiti
La collaborazione con il partito cattolico fu il risultato della sconfitta patita nel quarantacinque dal suo tentativo di attrarre i socialisti onoraria democratica di adeguata consistenza
E fu altresì risultato della crisi che lo ha già accennato di lì a poco aggredì il Partito d'Azione e lo distrusse
Alla necessità che da tutto questo nasceva e che il fatale di diversi del Bondo in grandi blocchi contrapposti ingigantire la Malfa dovette piegarsi
Sentite dovrà spiegarsi perché non scegliere era impossibile non era consentito malissimo se così posso dire fu un consenso ribelle
Fu un consenso fattuale non un consenso morale e a dimostrarlo sta alla sua iniquità incessante ricerca di nuove vie quel suo non potesse fermare in nessuna delle varie forme che l'immobilità italiana dette via via a se stessa e che in e che tanto invece piacevano ad altri che finirono come ho detto per divinizzato
A dimostrarlo stato autentico tormento con il quale egli segui e per la sua parte cercò di contrastare il progressivo con rompersi della lite il pubblica lo snaturamento dei partiti fatti sì via via sempre più prepotenti esigenti l'erosione dei valori su cui necessariamente la vita civile
Uno Stato democratico deve fondarsi al punto che se questi si perdono lo Stato democratico rischia porta di perdere se stesso
E non e di non esistere più sotto le sue forme rese vuote
Di tutto questo la Malfa pur tanto consapevole quanto lo era dell'impossibilità di trovare un'alternativa politica non moralistica alle formule alle quali la spiega Caterina vera necessità lo legava
Questa necessità fu veramente una censita una costrizione inesorabile
E certo qualcuno potrebbe dire che pure nei limiti in cui ha necessitato chiudeva egli fu tuttavia capace di alimentare non paste ieri il fuoco dell'azione
Di esercitare sulla politica su alcuni settori della politica un controllo costante qualcuno potrebbe dire così
E non avrebbe torto avrebbe ragione la ripensando a certi suoi discorsi pubblici e anche privati
Alla lucidità con cui il conflitto della necessità e della consapevolezza di quel che di diverso pur si sarebbe desiderato
Fu Daloui Giorno dopo giorno vissuto la conclusione di chi cerca di ripensare il senso completo complessivo di questa esperienza potrebbe essere meno ottimistica
Meno ottimistica e certo assai più e meglio intonata al giudizio che egli dette delle cose
A fine osservi con distacco la storia di questi cinquant'anni di vita democratica sembra proporre un crudo paradosso la caduta del muro di Berlino e la fine del comunismo sovietico sono state accompagnate in Italia
Dallo sconvolgimento di un sistema politico che alla sua radice presupponeva la permanenza di entrambi
Partiti che sembrava dovessero durare ancora per decenni e per chi sa quanto sono caduti ci sono divisi per sopravvivere hanno dovuto subire trasformazioni profonde anche sono radicali
Essendo riusciti in quest'impresa hanno dovuto ridefinire sé medesimi a perdere in certo senso sono stati tutti
Perché quale più quale meno tutti erano espressione di una società malata in un mondo immobile e come ho detto erano tenuti in vita da un assetto internazionale che trasformandosi ha provocato la fine politica servono anche costituzionale della Prima Repubblica
In questa situazione che non sa quali svolgimenti sia per avere nel quadro europeo valutare l'opera di Ugo la Malfa è dunque difficile certo la dura legge della politica impone che anche nel giudizio sugli input degli individui si guardi al fine ma un uomo politico non appartiene solo la politica
Se sul serio è tale e quel che non poteva essere da lui costruite conseguito nella realtà può vivere tuttavia come Progetto come speranza come imperativo morale chi perciò con un solitario ostinazione
Sfida la sorte avversa belli civismo italiano cerca nel deserto di oggi di conferire una voce politica oltre che morale merita rispetto e ammirazione aldilà di ogni possibile dissenso sulle contingenti scelte di
Campo politico
Su questo credo si debba insistere Vittorio Foa ha scritto di recente del Partito d'Azione resta per lui come una grande metafora dello spirito di ricerca
Per noi Ugo la Malfa resta come un grande esempio di lucidità intellettuale di rigore critico di qualità che mentre si compie l'azione che vi si ispira vanno al di là di queste e dei suoi risultati quando la NASA morì cittadini di ogni ceto sociale di un'opinione politica né visitarono la salma
Una folla immensa seguire suo feretro in quel giorno di venti anni fa uomini e donne di ogni condizione avvertirono allora che al di là delle sue idee
La Malfa aveva dato vita e tenuta desta la speranza di una politica migliore
E alla mente di alcuni di voi tornarono allora le parole conclusive del libro che Nello Rosselli dedicò a Carlo Pisacane ripensando al giudizio evocato da Rosselli di Mazzini
Per il quale conclusosi con la sconfitta all'impresa di quel giovane dove era stata vana perché era come se con quella egli avesse gettato pietre nel piume in modo che vi si accumulasse ero fino a renderne possibile l'attraversamento
Eppure con accenni dolorosi Cile sono dentro le parole che l'amata dissero anche ai alla fine dell'Intervista sul non governo i che desidero citare perché delineano un bellissimo Autoritratto
Disse allora la Malfa rivivo la mia vita come guardando un lungo film
La giovinezza difficile in un'isola deserta l'evasione verso il Nord Ca'Foscari l'antifascismo il fascismo a Venezia
L'incontro a Roma con Giovanni Amendola riciclo per via Treccani e il gruppo degli antifascisti l'amicizia con Cattani fino al Thea Gallo Quarantelli la casa di rovine gli incontri con De Ruggiero Luigi o Russo Valgimigli
Il trasferimento a Milano e caso Mattioli la fraterna amicizia con Adolfo Tino e poi nella connette con Enrico Cuccia e Corrado Franzi
L'amicizia e la frequentazione continua e con Ferruccio Parri dei Damiani di Bruno quartieri Morandi della famiglia Walter Di a da Rossi
I viaggi a Roma Napoli e per e Parrella uno straordinario viaggio con Mattioli da Milano attraverso Torino distrutto dai bombardamenti fino a Dogliani per vedere inaudite
La costituzione del Partito d'Azione l'uscita clandestina del primo numero de L'Italia Libera Milano Albertelli alle Fosse Ardeatine
La lotta contro la monarchia nel Comitato di liberazione nazionale il governo Parri e la scissione del Partito d'Azione
Il perdono inizio del partito repubblicano i governi De Gasperi e le visite al mondo il ricordo di Mario Pannunzio alla battaglia per il centro sinistra e le delusioni
La crisi i comunisti il compromesso storico alla fine una grande amarezza ora osservata non c'è quell'Italia che avevamo in mente
Non sono le parole di un vincitore ma sono tutte lì a quelle di un grande intellettuale della politica che è un indomito combattente al quale dobbiamo una più profonda gratitudine ed essere contenti molto contenti di averlo incontrato e conosciuto bene
Quando penso alla un'altra mi tornano alla mente le linee di un antico scrittore afferma bene di nuovo questo essere verissimo secondo che per tutte le storie si vede
Che gli uomini possono secondarie la fortuna e non opporsi agli possono tessere gli orditi suoi e non rompere di debbono bene non si abbandonare mai
Perché non sappia endo il fine suo e andando a quella per vie traverse incognite hanno sempre a sperare e sperando non si abbandonare in qualunque fortuna in qualunque travaglio si trovino parole di Niccolò Machiavelli il più grande drammatico e frainteso pensatore politico dei tempi moderni grazie
Anna
Arrivato rosso sassolini fu in quel momento
Signor presidente Repubblica la pregherei pare non sia testimonianza
Accetto volentieri questo invito
Sia come senso di gratitudine
Sui decenni passati insieme dall'Assemblea costituente
Fino alla morte di Ugo la Malfa in questo sete
In questo palazzo
In quest'aula
Sia come segno di amicizia
Per soggiorni ornato
L'amicizia antica intensa umana
Stato professore grazie per quello che ci ha detto
Credo che grazie agli avverto l'applauso
Perché il Graziosi Ardenza Lanni noti tutti
Sento il bisogno di dire il mio ma ignoti di uomo di parlamentare
Rimane sempre lei ha un grande vantaggio rimane sempre
L'elencazione dei fatti
Che un uomo politico ha vissuto ha determinato
Che portano poi all'interpretazione storica sì con logiche
Sì Bielli intensità di rapporti che lei ha vissuto e che vive ancora evidentemente quei fatti prendono vita in modo del tutto particolari
Ho accettato di fare soltanto qualche piccolissima sottolineatura su un'impostazione
Dei momenti che ho vissuto
Con Ugo la Malfa osservando lungo la mano tra
Vorrei presentarli alla mia
Alla comune e meditazione
Per vedere se sono momenti sono fatti sono pennellate di un quadro che
Meritano di esse raccolte oggi
La Malfa è stato un politico
è stato soprattutto un politico
è stato sempre politico
La Malfa per ciascuno lui era conosciuto e io
Ascoltato come persona ben competente nel settore economico
Ha fatto molti interventi su questo tema
Ha difeso il bilancio nello stato in moltissime circostanze ha ha chiamato
In causa il governo maggioranza
Ad una serie di età una disciplina ho una legge morale su questo bilancio
Mai tutto immerso nella politica
Possiamo fermarci un momento e pose un interrogativo se oggi
Vi è largo spazio
Scoperto
Per quanto riguarda il pensiero e presenza politica
La Malfa ha avuto un senso dello Stato
Profondo attento
Che non si è attenuato mai
E anche nei momenti in cui le sue impennate
Che ad una forti a volte impreviste
L'uccide
Portavo da qualche polemica che poteva sembrare di erosione
Senso dello Stato vinceva sempre
Senso dello Stato il senso della cosa pubblica
E il no non soltanto a un interesse ma piaci nomine visione personale anche ritenuta giusta se questo in qualche modo interferisce negativamente sul bene collettivo
Sullo stato
Sui valori
Che attengono alla collettività
A questi valori ha creduto
è un secondo interrogativo per ciascuno di noi oggi
Andò a volte si ha la sensazione che
Si sia uno sminuzzare
Di valutazioni di pensieri di interessi anche qui la i maiuscola
Che però non riescono ad avere questa visione di sintesi
La mal farabutto
Ebbi sempre questa impressione
Una visione del partito
Parlo del partito repubblicano in particolare luce più ancora che
Quello di azione che entrò come lei ci ha ricordato in crisi abbastanza presto
Una visione anzi tutto come laddove e depositato un pensiero un modo di concepire dello Stato la realtà la situazione economica le prospettive interne e internazionali
Laddove questo pensiero si muove intreccia dialogo
Poi non è che quel partito non abbia avuto anche
Problemi ti presenza di partecipazione al potere alla prima parte
Non si può negare che è prevalsa
Insieme a questo
Qui un ricordo del personale proprio c'è anche questo dice qualche cosa
Una capacità di dialogo
Non era di norme il salto di età
Quindici anni
Pensavo anche meno
Chiesto a Giorgio poco fa
Però il salto diventava ampio che si trattava
Che nel momento del sorgere del fascismo
Questi uomini uno sui vent'anni
Allora ancora i miei vent'anni
Venivamo subito considerati uomini fatti e responsabile dandoci anche un pezzo in pieno
Noi col fascismo eravamo bambini poi ragazze
Questo salto si sentiva fortemente
E questo salto dava
A questa presenza io ricordo
Ai colloqui in Parlamento
Dava la sensazione per noi a me l'ha data certa
E trovarmi di fronte a chi aveva vissuto col nulla consapevolezza con una vespa usabilità con una passione
Periodo che noi inizialmente avevamo non potevamo fare altro che subito
Ebbene questo salto veniva colmato
Da colloqui
Io fui più volte preso
Questo indimenticabile
Sava dei passi perduti sottobraccio da la Malfa da solo
Qui ho dovuto colloqui più volte
E per noi giovani sì giovanissimi dava la sensazione di una lo era di una promozione
Per secche Marchetti è nettamente
Ad un dialogo con chi aveva un'esperienza di vita un'esperienza di cultura un'esperienza di studio ben maggiore certamente delle
Un dialogo che atteneva Center e ai fatti che si stavano vivendo
Ma che portava sempre ha radici profonde e tornava
Questo suo pensiero questo richiamo ai tandoori agli ideali alle ragioni profonde a questa forza spirituale senza della quale la politica
Non è più politica è un'altra cosa
Questa politica anzitutto questo senso dello Stato profondo questi valori questi partiti che hanno un modo di pensare e di dialogare prima di tutto essendo questo il loro titolo utile Citti Mita
Ricordo questo con riconoscenza personale
Ma penso come ragione
Di meditazione attuali
Grazie
Prego Giorgio la Malfa
Intenzionato
E il presidente della Camera
Ti presenti desidero ringraziare
Questa occasione per questo straordinario
Ricordo l'istituto aveva chiesto
Professor Gennaro Sasso di tracciare un profilo
Un
Della di mio padre suo pensiero politico dell'assicurazione
E di siamo molto grati di sono particolarmente grato per per averlo fatto non solo con la straordinaria finezza
Di un grande studioso come Iside
Ma anche con la
Calda partecipazione di un testimone del
Della vicenda di
La vicenda politica di questo dopoguerra della vicenda intellettuale di mio padre
Sono molto grato al presidente della Camera perché quando qualche mesi fa decide chiedemmo pensando a questo che si vuole
E dieci offrì di accogliere l'istituto in questa in questa bellissima sede che ha due queste due
Queste due lati così importanti qui che in questi giorni
I deputati dell'Aventino
All'indomani del delitto Matteotti
E l'esperienza dell'Aventino costituisse Empoli la morte di Giovanni Amendola costituisce sempre mio padre un elemento di riflessione
E di format formativa la sua
La sua vita politica non si potrebbe spiegare se non attraverso l'incontro con Giovanni Amendola la sconfitta dei liberali davanti al fascismo e poi come ha ricordato Gennaro Sasso anche l'abbandono da parte dei figli di Giovanni Amendola della della Piattaforma Liberale
Verrebbe di voglia di parlare a lungo ma io ricordo caro Presidente
Una volta incontrando dico Giorgio Amendola alla buvette della Camera disse una cosa non ho mai dimenticati se sai quando tuo padre si alza sarà stato il settantatré settantaquattro quando suo padre si alza in Parlamento
E discutere comunisti mica ce l'ha coi comunisti
Ce l'ha come non mi ha mai perdonato tutto il resto lo so porterebbe ma questa cosa non me l'ha mai perdonata era prima dell'articolo di favela fresche tutti Sas ha ricordato
Questa è quell'altra lapide perché in questa Sala della Lupa fu proclamato il referendum l'esito del referendum per la Repubblica che metteva fine alla monarchia dopo aver dopo avere
Stato persa fino al fascismo
E questa battaglia della della repubblica è stato una delle grandi battaglie del Partito d'Azione una battaglia solitaria ed una battaglia
Anche quella vinta che pure il fondamento alla nostra vita comune mio padre è stato
è scritto spesso
In parte anche nelle parole di Gennaro Sasso sempre nella stampa
Come un pessimista
Il lucido pessimismo
La Cassandra
I repubblicani che lo conosco
E i familiari
Hanno sempre considerato questa descrizione una descrizione
Inesatta
Mio padre aveva una una una capacità credo inconsueta
Di analisi politica di analisi economica di analisi sociale
Ma non aveva nessun pessimismo
Era un costruttore lo ha detto il presidente della Repubblica che io ringrazio per queste bellissime parole
Colgo l'occasione per ringraziarlo per quello che gli ha fatto in questi sette anni per la democrazia
Egli era un combattente
Non ha mai cessato
Dice il cane di costruire costruita politicamente
Cioè quale combinazione di forze politiche di capacità di uomini politici potesse essere chiamata ad affrontare e rispondere i problemi di un paese come l'Italia che ha doveva avere la forza di sorvegliare la sua arretratezza e congiungersi a quella civiltà dell'Occidente democratico a cui era legata per la sua storia e
Per i suoi in un certo senso me tradizione e storia il problema eppure solo questo
Giovedì forse la democrazia cristiana i socialisti da un certo punto
Poi il Partito comunista la solidarietà alla governo di all'imitati né i loro numeri quale in ciascun momento e rispetto ai problemi di una situazione difficile quale combinazione di forza e risponderà questo questo e
Sì sia
Intensità vuol dire che ha un
Fiducia le
La mente problemi di una società c'è una frase che ha citato Sas con questo e concludo
L'ha citato fatta sono assolte
Nel settantasei settantasette ora non c'è
Ecco in questi ho sempre considerato ci fosse tracciato un compito politico
Se non c'è ancora lì
Tanti democratici
E per questo
In questi anni
Con tanta solitudine non ha detto Gennaro Sasso
L'annuncio è chiusa
Per questo la bandiera repubblicana conti
Guai se risposta e continuerà a essere esposto perché c'è un compito di costruzione della vita democratica cui ciascuno lorde tanto che il presidente Dadullah ciascuno portando
La passione civile e democratica il dovere di contribuire senza rinunciare a nulla della propria storia cercando di con umiltà
Per l'acquisto e la vita democratica e questa c'è una tradizione devo
I formatori del Settecento
Uomini del Risorgimento che viene dai repubblicani e i dell'Ottocento che viene
Ali come Giovanni
E ne dà giustizia libertà dal Partito d'Azione dal partito repubblicano a questa tradizione continuerà e darà il suo contributo all'
Gli altri Presidente repubbliche presidente del Senato
La iniziativa del corpo di oggetti Ugo la Malfa scopro che qui