La dimensione internazionale del fenomeno mafioso; La questione, sollevata recentemente da Pannella, della subordinazione della polizia giudiziaria alla magistratura; Le divergenze di opinioni tra Caselli e Borraccetti in merito alla questione del "doppio binario" (trattamento differenziato tra processi di mafia e processi ordinari)

Reazioni fra fra il procuratore capo dalla Repubblica di Blair
Modo dottor Giancarlo Caselli dottor Caselli chiediamo conto di alcune sue dichiarazioni apparse oggi sulla agenzie di stampa in merito all'organismo internazionale da lui auspicato per la lotta contro la mafia in particolare in Europa
Domando dall'Associazione stampa internazionale Giro conseguentemente molte domande dei giornalisti presenti hanno toccato un profilo specifico
Lei mafie tutte le varie mafie però anche nel mondo viste nella loro internazionalizzazione
Nel rispondere a queste una delle cose che a me sembrano abbastanza ovvie scontate e banali
Che io ho detto o e queste se la mafia le varie mafie per anche nel mondo hanno come caratteristica oggi fondamentale e imprescindibile la loro interno azionari trazione oltre che loro finanziarizzazione riciclaggio cena fermiamoci sulla internazionalizzazione è una risposta organizzata una risposta efficace deve essere altrettanto internazionale quindi ricercare al massimo sulla cooperazione ma l'integrazione delle pulizie della magistratura e delle leggi e in quest'ottica anche una procura sopranazionale che tenga conto
è un punto di riflessione sei giorni c'è una polemica vinse riferimento ai poteri della verità giudiziaria rispetto alla polizia giudiziaria secondo Pannella la polizia comunque imprigionata dalla al potere della dell'autorità giudiziaria in particolare
Ci sono state varie opinioni qual è la sua contesta che la polemica riguardi questi giorni o se ne sia solo trent'anni di queste polemiche conosce la
Toni voi da un lato col dall'altro praticamente un giorno sì e l'altro anche ho sentito per la la mia opinione è che la polizia non sia imprigionata ma la mia opinione anche che se si ritiene giusto per rispondere meglio la domanda di giustizia anche sicurezza del Paese dare più potere la polizia CD questi maggiori poteri la polizia perché naturalmente
In maniera controllata oggetto di un dibattito che tenga conto di tutte le componenti non sono assolutamente contrario a questo tipo di buon lavoro grazie era il procuratore capo dalla Repubblica di Palermo dottor Giancarlo Caselli alla sua intervista e con Vittorio Borat
Cetti segretario di Magistratura democratica e sostituto procuratore della Repubblica procura nazionale antimafia al dottor Borraccetti abbiamo chiesto di spiegarci le motivazioni della divergenza di opinione né con il dottor Caselli in rito al doppio binario cioè quella concezione che differenzia avrebbe i processi di mafia da quelli non di mafia per quanto riguarda le garanzie fornite agli imputati e le necessità delle pubblico ministero
Se per doppio binario si intende che le regole che valgono nel processo ordinario per i reati comuni contro gli imputati comune
Non valgono per quanto attiene alla formazione della prova nei processi di Murphy
Credo che questo
Rendere meno garantito il processo
Di mafia
Perché la specialità della disciplina ma solo questo significato che quello che vale normalmente per il processo penale non vale per i processi di mafia e questo mi pare inaccettabile credo che non sia conveniente che alla fine
Produca anche dei risultati inaccettabili sul piano politico della stessa repressione della criminalità mafiosa come risponde
L'obiezione di Caselli che però cita alcuni elementi del processo mafioso che non sono rise riferibili ad altri tipi di processi quali per esempio l'assenza di un cadavere l'assenza di armi in assenza di testimoni l'assenza in una serie di elementi più nemiche appunto metterebbero in difficoltà Pubblico ministero quasi come vittima del processo comunque come parte debole del process allora intanto osservo che questi sono difficoltà delle indagini più che del processo
E allora
Non valgono come obiezione alla struttura del processo cioè sono difficoltà di trovare le fonti di prova so difficoltà di ricostruire le cose minime che vi hanno la verità di un fatto ecco allora prima di tutto questo sono difficoltà che riguardano le indagini nomi il processo in senso stretto poi i io credo che
Un nucleo essenziale del processo
Che io individuo nella sua struttura nel fatto cioè che la prova si formi nel modo in cui abbiamo discusso stasera sul contraddittorio questo nucleo debba S. l'osservato quali che siano le difficoltà se vogliamo rimanere all'interno dello stato di diritto se vogliamo rimanere all'interno della funzione giudiziaria se si cede su questo punto secondo me quello che alla fine si costruisce è qualcosa che non è più pro cesso non è più giurisdizione
Allora in nome di queste particolari difficoltà si potrebbe anche pensare a a a ad altre misure sbrigative come negli anni passati sono state adottate che ne so il fermo di polizia
L'interrogatorio di polizia tutte misure che abbiamo avuto negli anni passati che mi hanno spesso criticato altro elemento di divisione con
Caselli e il necessita secondo il procuratore di Palermo di intaccare il diritto al silenzio nel corso del dibattimento per coloro che sono imputati nei processi con questa posizione alcuni Magis
Frati son trovati in disaccordo e tra questi magistrati c'era anche lei dottor Borraccetti non direi disaccordi direi che come fatto da nessuno sono illuminati abbiamo ipotizza
Atto alcuni problemi intorno al diritto silenzio nessuna conclusione abbiamo detto tutti che è un tema da approfondire io ho sottolineato alcuni rischi che ci possono sebbene per esempio al dottor Caselli ha segnalato alcune
Necessità
Riguardanti l'effettività del contraddittorio ci siamo mossi su due versanti che non sono in contraddizione di uno ha sottolineato esigenze diverse
La discussione continua
Era il dottor Vittorio Borraccetti segretario di Magistratura democratica e sostituto procuratore della Procura nazionale antimafia da Bologna Dario Russo per radio radicale