"Confronto sul futuro: il mercato, le istituzioni, la politica" promosso dal Comitato Piccola Industria di Confindustria (ModenaFiere, viale Virgilio 90, 19-20 marzo 1999)

Potrebbe prendere posto grazie
Diamo inizio ai lavori del convegno
Del Comitato Piccola industria di Confindustria piccola industria confronto sul futuro il mercato le istituzioni la politica
Chiamo al podio per l'apertura dei lavori l'avvocato Luca Cordero di Montezemolo presidente dell'Unione industriali di Modena
Aspettiamo
Ah c'è un po'di ressa
Se potete prendere posto per piacere
Vogliamo
Possiamo dare inizio ai lavori con l'intervento di apertura dei lavori dell'avvocato Luca Cordero di Montezemolo presidente dell'Unione industriali di Modena
Signore signori autorità
Amici imprenditori
Per me è un piacere particolare come presidente dell'associazione industriale di Modena aprire quest'incontro
Ma allo stesso tempo e anche
Per me e per noi imprenditori modenesi una responsabilità altrettanto particolare
Perché il convegno il nostro convegno di oggi e di domani mette al centro dell'interesse nazionale
La piccola industria e se me lo permettete è un argomento su cui la nostra città la nostra regione la nostra associazione locale bene su questo argomento hanno molte cose da dire
Qui infatti le piccole imprese ci sono da sempre il grande e sviluppo Emiliano nasce nel territorio nell'imprenditorialità diffusa fra le risorse locali
Le nostre piccole hanno tutte una storia una storia importante si sono dato da fare
Hanno creato ricchezza hanno distribuito benessere e anche grazie a loro se questa Regione questa città rappresentano una delle aree più dinamiche dell'economia nazionale
E guardando i dati in chiave comparata anche europea
Dovremmo aggiungere che l'occupazione e a livelli assai elevati
E che per certi per certi aspetti abbiamo i problemi tipici che ha l'Europa più sviluppata
Problemi di reperimento di manodopera necessità forte di investire sulla formazione di personale adeguato
Adatto agli Schirru intensi Jobs al lavoro ad alto contenuto tecnico e professionale
Perché questa è davvero la città delle fabbriche e lo resterà anche in futuro ma dovrà saper diventare nel contempo tutti gli affetti anche la città dei servizi compressi della tecnologia
E dell'innovazione a trecentosessanta gradi
Tuttavia non possiamo e non dobbiamo nasconderci oggi le nostre preoccupazioni
Se c'è un'inquietudine autentica oggi è data dal fatto che sembra difficile conseguire traguardi in linea con quelli che sono stati raggiunti in passato
Questa sensazione carica di insidie perché rischia di togliere ai nostri imprenditori quello slancio e limita di lì e in e rischia di limitare le motivazioni e quindi l'assunzione di iniziative
Se c'è un compito che oggi gli imprenditori devono assumersi e quello di assimilare completamente il cambiamento e la necessità di proiettare verso il futuro il loro lavoro
Ricordiamoci e voi lo sapete molto bene che non è facile stare sul mercato alle condizioni attuali
Gran parte delle energie delle nostre imprese sono dedicate a una spasmodica e assolutamente necessaria ricerca di competitività in condizioni che mutuano completa continuamente
Tuttavia il nostro scenario non può e non deve restare solo quello della difesa dobbiamo guardarci intorno per trovare nuove opportunità nuovi dinamismi nuove occasioni di crescita
Sarebbe un grave errore osservare il mondo che diventa sempre più in tempo indipendente aperto globale da una posizione di chi di chiusura o di difesa
Ma per realizzare questi obiettivi che consapevolmente ci poniamo non possiamo essere soli e noi diciamo la verità
Soli ci sentiamo spesso
Ci sentiamo soli quando dobbiamo far fronte ad una regolazione normativa
E a una macchinosità della burocrazia che imbriglia lo periti vita delle nostre imprese e che malgrado tanti discorsi non da segnali di miglioramento
Ci sentiamo soli quando assistiamo ai ritardi nella realizzazione delle infrastrutture necessarie per una buona operatività quell'Est fra strutture che fanno sistema e che dovrebbero consentire alle singole tre in prese di lavorare in condizioni certe ci sentiamo soli quando l'imposizione fiscale diventa vessatorie fa di tutto per scoraggiare la nostra propensione ad investire
In questo senso le misure d'urgenza sugli utili reinvestiti avviati in attuazione del patto sociale
Pur sei indicano un forte segnale di inversione di tendenza danno sempre la sensazione del palliativo anziché di quelle terapie strutturali di cui la nostra economia ha vero bisogno
Ci sentiamo soli anche quando avvertiamo le istituzioni politiche amministrative spesso come un interlocutore lontano
Alcune volte indifferente anziché come un vero partner solidale nella realtà attuale sempre più complessa i programmi di sviluppo devono trovare per forza un gioco di sponda con gli apparati pubblici
E ci sentiamo soli infine quando dobbiamo pensare a come sviluppare la nostra attività in Italia o all'estero e comunque quando un'idea imprenditoriale
Quelle idee che hanno caratterizzato nel recente passato il grande successo delle piccole imprese non riesce a trovare con tempestività i supporti finanziari necessari
Oppure quando non trova l'appoggio e la cooperazione delle istituzioni preposte
è per questo che se posso e meno e mi scuso a Mario Casoni in questo momento se posso assumermi per un secondo il compito di rappresentare le istanze delle piccole imprese
Vorrei invitare tutti ma dico davvero tutti a un esame di coscienza a ciascuno il suo
Di esame di coscienza a cominciare dal dai partiti e dagli uomini politici affinché si rendano davvero conto fino in fondo non solo a parole che senza impresa non c'è sviluppo
Ma un esame di coscienza efficace Sereno dotato di onestà intellettuale vera dobbiamo compierlo anche tra di noi ho la sensazione infatti che così come si manifesta una progressiva disaffezione per la politica
Si rischia un certo scetticismo per certi versi una sorta di disillusione delle imprese e degli imprenditori verso il loro sistema di rappresentanza
Semplifico e logico naturalmente semplifico ma sempre più spesso mi succede di sentire i nostri imprenditori chiedere meno poesia e più prosa che cosa voglio dire
Vogliono dire meno presenzialismo politico e più attenzione ai veri concreti essenziali proprio bisogni dell'impresa
Non è certo ingenerosità verso il sistema associativo volete che non sappiamo e che non lo sappiano gli imprenditori che la Confindustria è stata ed è
Uno degli attori che con più coerenza e assiduità ha premuto per il rinnovamento della politica italiana delle sue istituzioni e dei suoi metodi
Ma nello stesso tempo c'è chi teme che gli argomenti macro le grandi potenzi le analisi di fondo le progettualità lascino in qualche misura al margine i temi micro cioè gli interessi vitali delle imprese le loro richieste
Ciò che intendo dire e che forse occorre mettere nuovamente a fuoco il problema di come la nostra associazione Interpreti a la rappresentanza delle imprese
Come ha sottolineato con grande chiarezza questa mattina il presidente Fossa
Ci vuole umiltà a capire e a saper ascoltare il lavoro quotidiano delle aziende ci vuole sensibilità e passione nel tradurre le loro esigenze particolari su un piano generale ma questo lavoro di sintesi essenziale ed è proprio su questo aspetto che a partire da adesso da subito ci si deve confrontare mettere alla prova
Il nostro ruolo può certamente essere quello dire alla di rappresentare le imprese a uno dei grandi tavoli di negoziato come quello da cui è uscito il patto sociale ma guai
Se alla concertazione dovesse significare la preferenza per la mediazione politica rispetto ad una funzione di rappresentanza efficace di interessi concreti vivi vicino a quelli dell'impresa
Oggi ci troviamo in una situazione di crinale in cui basta poco per imboccare una discesa rischiosa ma nello stesso tempo sappiamo che potrebbero bastare poche
Semplici scelte di governo purché coerenti a ogni livello per influenzare positivamente la prospettiva è una speranza gratuita se guardiamo alle condizioni politiche generale verrebbe forse voglia di rassegnarsi trasformismo frammentazione politica crescente paralisi dei processi decisionali nelle strettoie parlamentari nell'attuazione dei programmi
Spesso sfiducia in quelle riforme istituzionali che per che sarebbero essenziali per dare una nuova nervatura al Paese
Credo che il primo passo da compiere sia di uscire da una condizione paradossale per cui siamo tutti d'accordo sulle priorità ma queste priorità non diventano mai fatti concreti
Flessibilità ritmo dello sviluppo occupazione liberazione delle risorse attraverso interventi selettivi nel sistema di Welfare ci sarà forse mai un modo di passare dalle parole ai fatti
Mi sia consentito aggiungere a questo proposito una considerazione finale
Tutte queste parole chiave dello sviluppo italiano hanno e dovranno avere sempre più un banco di prova inevitabile quello del Mezzogiorno stiamo dicendo e ripetendo da tempo che il Sud è un'opportunità
Abbiamo registrato secondo gli ultimi dati ufficiali una crescita della vitalità imprenditoriale e questo è un fatto fondamentale ma nello stesso tempo i progetti per il lancio di alcune aree sono in pasto agli atti Manfredonia la dice lunga sulle aspettative e sugli esiti effettivi non vorrei che ciò che sta avvenendo nel Mezzogiorno dove sono state suscitati attese che rischiano di Leicester restare lettera morta
Diventasse il paradigma generale per tutto il Paese
Non basta enunciare per dire che le cose sono state fatte non basta decidere occorre attuale non basta progettare occorre che insieme i progetti ci siano anche gli strumenti adeguati
Non vogliamo imporre soluzioni o scorciatoie si tratta piuttosto nel rapporto con le istituzioni di indigeni di Indigo individuare le priorità
Definire i tempi ragionevoli perseguire con determinazione gli obiettivi che si fece che si fissano attraverso un rapporto leale concreto pragmatico e di collaborazione
L'alternativa in fondo è semplice da una parte infatti c'è lo sforzo di crescere dall'altra c'è la tendenza a ristagnare si tratta di fare impossibile tutti insieme per scegliere la strada dello sviluppo
è una speranza e un augurio lo stesso augurio che in questo momento sono lieto di rivolgere a tutti i partecipanti di quest'incontro con l'auspicio
Che da queste riflessioni emerga un contributo utile per tutti
Per noi per le nostre imprese ma soprattutto anche per il Paese per la collettività italiana nel suo insieme grazie e buon lavoro a tutti
Adesso abbiamo il sindaco di Modena Giuliano Barbolini per il messaggio di saluto della città
A nome dell'amministrazione comunale della città voglio innanzitutto esprimere vivo apprezzamento per il fatto che questa iniziativa si svolga a Modena rivolgere anche un sincero ringraziamento al comitato per la piccola industria dico di Confindustria il suo presidente Mario Casoni stimato e capace imprenditore di questa nostra realtà territoriale
Questi due giorni rappresentano un appuntamento importante per la vostra associazione ma sono anche un'occasione di confronto e di dibattito che interessa la la nostra città
La correlazione tra Modena e il profilo delle piccole e medie imprese è un dato di fatto e questo appuntamento odierno contribuisce a sottolinearlo
Dall'alto
Anche la scenografia di sfondo evoca le suggestioni della capacità creativa di un grande architetto contemporaneo Frank Gehry che spero possa risultare beneaugurante anche per un progetto che abbiamo concepito con lui e che riguarda la nostra città
Nello sviluppo industriale del nostro Paese come noto le piccole e medie imprese hanno assunto un uomo via via sempre più importante nel processo di accumulazione e di creazione di occupazione
Nei primi anni novanta oltre il settanta per cento dell'occupazione industriale italiana era concentrato in piccole imprese e medie a fronte di una situazione in Germania e negli Stati Uniti in cui questa quota è non superiore a trentasette per cento
I miei The Daily stretti e in genere delle piccole imprese sono noti cito solo il fatto che nel novantasette dell'attivo commerciale italiano terzo al mondo è stato determinato fortemente dalle piccole e medie imprese
Modena è una realtà che contribuisce in modo significativo e qualificato al raggiungimento di questi risultati
Il nostro tasso di occupazione pari al cinquantatré sette per cento è tra i più alti in Emilia Romagna e il trend di crescita dell'occupazione anche per il novantasette è stato superiore all'un per cento
Si tratta di dati che denotano buone performance e sono il risultato di una capacità impeditiva che ha saputo sviluppare questo vivace consistente tessuto di in paese
E anche di una cultura e di un impegno del mondo del lavoro che è cosciente dei propri diritti e sempre anche molto fermo rivendicati ma altrettanto capaci di esprimere responsabilità e laboriosità
Un uomo molto importante con svolto anche la pubblica amministrazione
Le cui scelte hanno contribuito a fare ambiente per lo sviluppo e penso alla politica delle aree per gli insediamenti produttivi all'attenzione ai servizi per l'impresa e per le politiche formative ai nostri interventi nel campo delle politiche sociali
Un'esperienza la nostra che può servire e ha contribuito attraverso la definizione della cosiddetta carta di Modena elaborata dall'OCSE in un convegno svoltosi proprio nella nostra città nella primavera scorsa
A mettere a punto anche per l'oggi criteri e proposte dell'innovazione nella piccola industria
Certo oggi ci si misura con problemi nuovi
Legati al ricambio generazionale nel governo dell'in paese alle sfide poste dai limiti intrinseci dello sviluppo della competizione internazionale dell'evoluzione di un sistema economico non più confinato in comparti locali e nemmeno nazionali
Eppure nella nostra come in tante altre esperienze dinamiche di tali nel Paese
C'è un mix di ingredienti e fattori di cui fare tesoro e su cui costruire la forza di un ulteriore slancio di iniziative di crescita qualitativa
La globalizzazione è un processo mai consolidato che è misurabile attraverso le molteplici interdipendenze tra i diversi sistemi locali interdipendenze che costituiscono una sorta di reticolo di dimensione mondiale
E all'interno di questa rete si vengono a creare fenomeni di polarizzazione nuclei di zone economicamente e socialmente più sviluppate e altre aree che tendono a diventare sempre più periferiche rispetto alla concentrazione delle risorse economiche culturali
Sociale
Il futuro sarà pertanto sempre più segnato dalle capacità innovative dei sistemi locali e quindi dal loro patrimonio di conoscenza avanzata
Per stare nella competizione o dalla capacità delle singole imprese occorre la capacità del territorio dei territori di agire come sistema
Le sinergie i servizi la produzione della conoscenza lo straordinario vantaggio competitivo dato dalla cultura della relazione del dialogo del confronto continuo avendolo le città il vero motore dello sviluppo
Nel quadro internazionale
La competitività delle città e dei loro territori di riferimento
Si misura e si misurerà sempre più sulla capacità di esprimere modelli di sviluppo innovativi che integrino i fattori economici e quelli culturali la stupidità degna apparati produttivi ed efficienza dei servizi
Con una qualificata anche identità culturale
La consapevolezza di questi processi e decisiva sul piano vocale come a scala nazionale
Per questo occorrono azioni e politiche utili a sollecitare le riforme modernizzazione responsabilità diffusa
Una politica per le medie e piccole imprese ha bisogno di federalismo
E cioè di un'innovazione sui modelli istituzionali e le forme della rappresentanza che agevolino la capacità operativa del sistema Paese e sollecitino un recupero del gap di efficienza che vendiamo nella competizione con altri paesi sotto l'aspetto del funzionamento delle pubbliche amministrazioni
Mi sviluppi seguiti alle leggi Bassanini sono positivi e muovono nella direzione giusta
Ma c'è bisogno di incidere più in profondità ed è dunque necessario che vengano concretizzate le riforme degna assetti istituzionali sullo schema già assunto in Commissione bicamerale e riproposto di recente con opportune iniziativa dal Governo
Lo dico con convinzione come responsabile di un'amministrazione tradizionalmente considerata di buona capacità che sta attuando al meglio per le leggi Bassanini che rispetterà la scadenza del ventisette maggio per l'attivazione dello sportello unico che lavora sulla firma digitale e sta rilasciando le concessioni edilizie a due mesi ma le sfide con cui ci misuriamo oggi richiedono di più in termini di sussidiarietà per un maggior o utopia erano ed esercizio di più ampie responsabilità
Stiamo lavorando a Modena
A costruire le coordinate di un progetto di sviluppo per una città sostenibile in cui le politiche per l'innovazione il governo del territorio la diffusione dei servizi possono costituire i riferimenti su cui fondare nuove regole di concertazione
E anche favorire l'individuazione di terreni per una collaborazione tra pubblico e privato
Che rispettando il protagonismo sociale dei singoli possono però contribuire alla costruzione di esperienze valide in sé ma anche a forte valore aggiunto di interesse collettivo per la promozione del benessere diffuso
E della qualità della vita nella nostra città
Magari riuscendo anche ad anticipare un sviluppare processi come tante volte è avvenuto che possono essere poi trasferiti a scala nazionale
Vorremmo per farlo al meglio più titolarità di funzioni più strumenti più risorse in questo spirito penso di aver dato ragione del nostro interesse per il vostro confronto e auguro a tutti voi buon lavoro è una gradevole permanenza moderno
Adesso per l'introduzione ai lavori del convegno Mario Casoni presidente del Comitato Piccola industria di Confindustria il vicepresidente di Confindustria
Autorità ospiti colleghi
Ho il compito di tracciare con un filo ideale
Tutti gli interventi che si succederanno fino a domani
Ho l'orgoglio di ricordare che questo è il ventesimo convegno della Piccola industria di Confindustria
Ho il piacere ricordare che a Modena e con Modena dopo Torino nel mille novecentonovantacinque Brescia nel novantasette
Si chiude una trilogia che scandisce tre passaggi culturali importanti del paese
A Torino la piccola industria posto al centro del dibattito la modernizzazione del Paese intesa come competitività del contesto
Oggi queste parole sono sulla bocca di tutti
Allora ci vuole coraggio per dire che le piccole imprese non guardavano più gli incentivi statali come ad un sistema di riequilibrio dei loro costi ma reclamavano un contesto adeguato
A Brescia la piccola industria ha posto al centro del dibattito il tema della flessibilità
Come metodo culturale prima che fatto economico per arrivare all'Europa di Maastricht
Oggi il concetto di flessibilità e declinato dal governo come dall'opposizione dal governatore della Banca d'Italia come dai sindacati
A Modena in questi due giorni vogliamo parlare di coerenza
Coerenza intesa nel senso di coesione unioni costanza di idee e propositi in sostanza non contraddizione
Tre sono gli aspetti di questa coerenza sui quali vogliamo confrontarci
La coerenza dello sviluppo la coerenza della responsabilità la coerenza delle scelte
Coerenza dello sviluppo significa che non si può puntare alla crescita del Paese se non si investono risorse lì dove generano un processo moltiplicativo
Coerenza delle responsabilità significa che lo sviluppo è un problema di tutti e che non basta denunciare mentis pensabile che ognuno faccia ciò che nelle proprie responsabilità
Coerenza delle scelte significa che se si vuole superare veramente la fase del consociativismo e del neo consociativismo è indispensabile dare al Paese un progetto compiendo le scelte necessarie
Nella scelta e sempre in in insita l'indicazione delle priorità e la priorità oggi in Italia e la crescita del prodotto interno lordo
Per ottenere questo risultato occorre un abbassamento della pressione fiscale
Un intervento della spesa corrente sul sistema previdenziale
Un risultato concreto della riforma Bassanini un'accelerazione delle procedure di attivazione degli interventi pubblici soprattutto su un aumento degli interventi in capitale umano
Tutto il resto rischia di essere veramente un marketing politico
Oggi e domani ci aspettiamo un confronto sereno e serrato in cui il mercato le istituzioni la politica indichino le loro origini coerenza per progettare il futuro
Il nostro convegno articolato sostanzialmente su tre sessioni
La prima è dedicata alle piccole industrie
Al fascino delle piccole industrie come valore culturale profondo del nostro sistema produttivo
Alle piccole industrie che sono cresciute e continuano a crescere creando ricchezza economica e valori sociali
Alle piccole industrie sulle quali dobbiamo costruire il futuro
Vogliamo parlare di fascino perché le piccole industrie sono una realtà molto concreta ma anche un modello cui aspirano grandi industrie Paesi emergenti Paesi già emersi
Ne parleremo per costruire e condividere alcuni aspetti delle piccole industrie che sono meno conosciuti dei dati quantitativi ma non meno importanti
La seconda sessione dedicata ad un confronto molto concreto quello sul patto sociale
A dicembre il Paese ha scelto di crescere attraverso un metodo quello della concertazione
Verso un obiettivo meno Stato nell'economia più spazio all'iniziativa privata
In quest'ultimo periodo è stato forte il dibattito intorno alle realizzazione del patto
E ci sono stati asprezze nel confronto come sia ruoli non fossero chiari
Il Governo si è di fatto impegnato a rendere più competitivo il sistema Paese
La competitività del Paese era e resta la condizione determinante per liberare le potenzialità del nostro sistema economico imprenditori credono che il patto della sua realizzazione rappresenti un segnale di attenzione ai problemi della competitività e quindi dello sviluppo
Naturalmente la strada è molto lunga io occorre lavorare con decisione
Per rendere le condizioni competitive del nostro Paese paragonabili a quelle dei nostri parte Sestri
Certo partiamo da una situazione difficile perché per rendere operativo il patto occorreranno moltissimi interventi normativi
Troppi rispetto ad un obiettivo così chiaro talmente troppi che sono apparsi da subito non coerenti per lo scopo che si prefiggono
Insieme ai maggiori protagonisti di questo patto esponenti del governo e dei sindacati e insieme ad una ad alcune forze politiche vogliamo verificare la strada percorsa da dicembre ad oggi
Tre mesi non sono molti ma sono tanti per la partita che stiamo giocando
In chiusura è previsto l'intervento del presidente del Consiglio custode e garante di questa grande scelte del Paese
La terza sessione alla quale dedicheremo l'intera mattinata di domani
Verterà sulla strategia per lo sviluppo che dobbiamo costruire e seguire con la determinazione della volontà la forza delle idee e la consapevolezza della responsabilità di ciascuno
Durante questa sessione svolgerò la mia ultima relazione da presidente della Piccola industria concludendo così un'esperienza stimolante ma difficile
Stimolante perché ho avuto modo di incontrare tanti colleghi che si battono per conquistare un contesto più agevole per la vita dell'impresa e che hanno voglia di produrre di lavorare nel proprio paese e per il proprio Paese
Ma è stata anche un'esperienza difficile
Perché ho capito più ho potuto constatare che l'impegno degli imprenditori non basta
Sarà determinante avere alle spalle un sistema esterno all'altezza della situazione
Una volta entrati in Europa diventa impensabile crea indispensabile creare le condizioni interne per competere correggendo immediatamente i nostri nodi strutturali su culti Armani la distanza dei parchi
Abbiamo il dovere di crescere più velocemente degli altri
La politica le istituzioni hanno un compito fondamentale
Trasformare l'attuale società dei garantiti
Punitiva verso le nuove generazioni in società delle opportunità
I giovani ci guardano e ci giudicheranno senza attenuanti quando si accorgeranno che siamo stati egoisti e che abbiamo guardato al futuro puntando gli occhi sullo specchietto retrovisore
Signori rappresentanti delle istituzioni signori politici
Il pezzo che abbiamo pagato per non aver fatto le riforme strutturali necessarie
E quello di aver portato in Europa un Paese vivo ma stanco e senza rigore
Signori rappresentanti delle istituzioni signori politici
Tra il dire e il fare c'è di mezzo solo il decidere
è per questo che ho chiesto il contributo di molti autorevoli personaggi a loro va il mio personale ringraziamento per essere qui a Modena con le piccole industrie
A tutti al Paese agli esponenti di governo e delle istituzioni
Alla comunità degli affari alla società desidero inviare un messaggio
Lo sviluppo passa solo attraverso le scelte e si realizza in Italia attraverso le piccole in paese grazie
Cominciano a riempire le sedie diciamo Giancarlo Mazzuca giornalista economico vice direttore del Resto del Carlino che coordinerà le due tavole loro rotonda del pomeriggio prego Giancarlo adesso che mettono al microfono
Poi può cominciare
Allora buon pomeriggio a tutti dopo il interventi del dottor Casoni del sindaco che moderata e prima di tutto della presidente degli industriali di Modena Luca di Montezemolo passiamo al vivo la discussione
Il dibattito di oggi almeno duecento giorni dalla due mila sarà quale futuro ci sarà per l'impresa per la piccola impresa italiani nella novantacinque a Torino ci incontrammo sulla nudo della modernizzazione
A Brescia nel novantasette parlammo del problema per l'Europa qui a Modena capitale della piccola impresa italiana guardiamo al nostro domani sotto una triplice veste il mercato le istituzioni la politica
Proprio per introdurre questo argomento e capire qual è l'identikit alla vigilia del due mila tre la piccola media impresa italiana invito il professor Enrico Finzi presidente di Astra e di Demoskopea che ci fra appunto un quadro una radiografia sulla piccola media impresa cioè
Ecco allora professor pensi cominciamo a parlare di questa piccola media impresa a duecento giorni e poco più dal due mila come c'è posto messo ottimisti o pessimisti
Assolutamente ottimisti anzi il titolo che è stato dato a questo intervento è un po'letterario parla di Fassino della piccola impresa allora vorrei dare qualche motivo
Per cui ha senso parlare non solo di successo non solo di prestigio ma anche di fascino
Organizzato la cosa in sette il primo punto banalissimo ma sempre da infatti Zare è quello della flessibilità
Con un'aggiunta però sempre meno dobbiamo parlare di flessibilità della singola piccola impresa industriale ormai sempre più spesso anche in Confindustria terziaria sempre di più dobbiamo parlare di flessibilità delle imprese piccole e medie collegate in rete
Questa flessibilità che fare
Con una leggerezza delle imprese è proprio legata alla loro modesta dimensione a che fare con la loro mobilità data attiva che sempre di più vivente diventerà anche una mobilità territoriale
A che fare con la velocità di reazione che strutture piccole hanno eccellentemente
A che fare con la Presa Diretta con il mercato e con i singoli clienti eletti con l'interesse hanno facilità evocazione ad avere a che fare in generale con una prevalente finché efficace nella risposta agli stimoli del mercato
Sia delle piccole imprese sia in misura crescente del network ora formale ora più spesso informale parliamo tanto di flessibilità la flessibilità dalle mille piccole medie impresa da solo e ho sempre più spesso in Rete
La primo elemento fascinoso delle PMI
Il secondo proprio dato dalla Rete perché vedete fino a qualche tempo fa molti studiosi ma devo dire qualcuno disattento come Alberto Statera su Repubblica supplemento economico ancora solo dieci giorni fa era convinto che le piccole imprese proprio in quanto piccolo e non avrebbero retto non possano reggere alla sfida della globalizzazione
Però non vi è dubbio che le piccole imprese e anche alcune medi abbiano limiti dimensionali anche culturali storici che non sempre facilitano il passaggio dalla export oriented sono alla globalizzazione che è molto di più
Ma quello cui stiamo assistendo quello che farà grandi le PMI pur restando piccole anche negli anni a venire nei decenni a venire e appunto il crescente fenomeno di integrazione non rigida
Tra la piccola impresa richiamando la biologia potremmo assimilare ad un struttura Mirbeau unite la cui visione di piccole imprese non rigide in un sistema per questo sistema per torrette un network e in misura bassa connesso a legami azionari
E in misura minoritaria a Joy Band ceroso formali in realtà l'aspetto interessante della Rete delle PMI sta nel fatto che vengono costituite sempre più spesso
Degli accordi adotterà e magari gli atti o in genere
E più di tipo funzionale ti di tipo giuridico che in qualche modo usando un po'di retorica legata alla metafora della scienza potremmo assimilare alla rete neuronale del cervello voi sapete come ci spiegano gli scienziati
Il cervello umano tramite le sinapsi diciamo i collegamenti riesce a garantire un'immensa pluralità di collegamenti tra i neuroni
Che in questa metafora sono lessico Lane prese secondo delle configurazioni cangianti eccezionalmente complesse non ripetitive non fisse molto rapide
E con capacità di apprendimento e non solo di collegamento ma in qualche modo la rete delle piccole imprese in ciò o a un'estrema modernità
E fascino vuol dire lo accennavo in una battuta anche il presidente Casoni
Vuol dire che il modello delle piccole imprese delle piccole e medie imprese e per certe volte per certi versi sempre di più
Standard di riferimento per molte grandi imprese ci sarà un motivo per cui molti grandi gruppi tentano seppure con difficoltà di superare i loro limiti
Di elefantiasi di burocratismo di lentezza anche di demotivazione o come diciamo noi sociologi niente identificazione degli addetti
E cercano di articolarsi Jas grande impresa in Networks di unità produttivi o di team Things di gruppi di lavoro autonomi agili responsabilizzati
Con tramite quelle che molto molti reputano con il modello dell'impresa Arete o come alcuni preferiscono in Rete
Sono più le grandi imprese a imitare il network delle piccole che le piccole Aldo Hubert crescere
Come qualcuno a partire dal Presidente del Consiglio
Insiste che debba avvenire
Che una crescita dimensionale di massa critica ci debba essere in molti casi for di discussione quello che è un errore teorico e pratico che pensare che questo debba coincidere con la crescita dimensionale della singola impresa in realtà sempre di più e l'Italia ancora una volta per molti versi modello su questo terreno
E invece il raggiungimento di una significativa massa critica attraverso un sistema di alleanze mobili
E a questo discorso si connette il terzo punto di forza del terzo motivo di fascino delle PMI cioè che le PMI strutturalmente sono delle strutture flat delle strutture piatte
E e così la rete di piccole imprese che tende ad essere una struttura sviluppo tipicamente orizzontale
E allora i meccanismi operativi le norme di procedura i sistemi sono semplici essi stessi leggeri la velocità di reazione molto forte
Naturalmente la tecnologia sta dando e darà un contributo eccezionale ma vorrei ricordare che nelle piccole e medie imprese specialmente italiana e più in generale specialmente Méditerranée
La somma di tecnologia e rapporti interpersonali caldi
Caldi estroversi umani eccetera finisce per sommare un'antica tradizione di estroversione anche di simpatia con le opportunità di raccordo rapidissime in tempo reale che la tecnologia garantisce questo scommettiamo quarto motivo di fascino è quella che potremmo chiamare l'agilità relazionale dell'impresa piccole sia al loro interno proprio perché sono piccole perché corta la catena perché sono pochi livelli gerarchici e aggiungerò un elemento perché specie nel sistema dei distretti
Le imprese fanno parte della stessa comunità locale ma in modalità diverse ci sono forme di comunità professionale anche non localizzata che più nel terziario meno l'industria però contano e tutto questo consente di avere appunto agilità nel relazioni questa agilità cresce
All'interno della Rete e si somma in genere con una fortissima client Oriente Jean con un fortissimo orientamento al cliente
Anche qui Mazzuca con una novità al girar del decennio che poi nel secolo che poi il millennio ed è che stiamo passando da una dipendenza di moltissime
P più che PMI piccola impresa dalla domanda invece ad una feconda integrazione tra domanda e offerta
Una partnership tra fornitore qui e cliente una progettazione integrata dei prodotti e dei servizi tra l'altro con una cultura della personalizzazione
Dell'one to one marketing che è di per sé estremamente moderno se a questo aggiungiamo che se ben gestite che non avviene sempre le PMI più facilmente determinano favoriscono senso di appartenenza
Di tutti gli addetti un'appartenenza che non necessariamente e abilità ma può essere intesa anche se per periodi meriti
E che questa senso di appartenenza quasi comunitario
A che fare non solo con lo comune operato sul terreno del lavoro ma spesso con la condivisione di valori sociali chiodi valori attinente alla cultura professionale
Sull'orgoglio del ben fatto che sempre più spesso nelle buone piccoli prese accomuna l'imprenditore che spesso è esso stesso un ex operaio eccetera eccetera con i suoi attenti questa cultura aziendale questa Company calciare del fatto bene del fornito bene al cliente della qualità vera e concreta del prodotto o del servizio anche della diffusione della creatività al di là delle rigidità della gerarchia beh anche questo è un elemento che da appeal fascino appunto alle PMI
Il sesto motivo e che le piccole imprese più che le grandi in piedi se piaccia uno determinano soddisfazione negli addetti e nella comunità locale
I quali addetti e comunità locale più facilmente i di più percepiscono la capacità delle PMI di creare valore di creare sviluppo di creare ricchezza occupazione ma anche gratificazione degli alberi
Escluso casi anche numerosi che però sono appunto eccezione
Le ricerche più altrui che nostre mostrano che il consenso interno ed esterno all'organizzazione come produttrice di valore ma anche produttrice dissenso in un mondo come il nostro in cui significato delle di esistenza il senso della vita la rassicurazione legata alla condivisione di un progetto stanno diventando sempre più importante bene
Le ricerche mostrano che sono più le PMI che le grandi imprese uno alcune eccezioni negative per le PMI e positive e in questo caso studia Issime citatissimo e per le grandi imprese poi c'è il tema dell'innovazione una delle grandi obbligazioni che si fa e anche giustamente in taluni casi alle PMI e che hanno bassa possibilità per esempio scarsità di risorse finanziarie per investire il Research development e questo è vero però allora qualcuno dovrebbe spiegare perché su dati ormai noti più del sessanta per cento delle innovazioni messe a coltura nasca nelle piccole
Sicuramente uno dei motivi è che le grandi imprese vedono con vantaggio la funzione di pesci pilota di strutture piccole che può in qualche modo in a volte tentano di inglobare
Ma io credo che abbia a che fare in in particolare nel nel nel contesto italiano con la straordinaria capacità degli imprenditori ma poi dovremmo parlare anche di tecnici e gli operai qualificati a volte di impiegati eccetera
Di trovare soluzioni concrete a problemi di essere innovativi dall'atto dell'erba come problem solver sa
Promette questo non risolve tutto il problema della ricerca e sviluppo ma certo spiega perché lo ripeto ricerche internazionali affidino alle grandi impresa e in particolare le multinazionali non più del quaranta per cento dell'innovazione
Mettimi le omessa cultura anche se è vero che la diffusione planetaria dell'innovazione e per un opposto sopra il maggioritario sessanta per cento a carico delle grandi corporations seppure articolati Networks
E penultimo motivo a che fare con la customer satisfaction che è una cosa di cui mi intendo
Per motivi di professionali di ricerca e qui vorrei portare i dati abbastanza sorprendenti di una ricetta che ne abbiamo condotto in Europa ma quale dà un dato assolutamente sorprendente e certamente inedito semplificando un po'le piccole e medie impresa non tutte quelle esposte alla concorrenza internazionale hanno una capacità di soddisfare il cliente maggiore
Nell'ottanta per cento dei casi in circa quattro casi su cinque rispetto alle grandi imprese
Promette almeno per le imprese italiane piccole medie esposte alla competizione internazionale questo a che fare con alcuni elementi che brevemente ricordo l'esperienza specifica e vocazionale
La specializzazione flessibile che il modello delle PMI
L'ossessione anche personale
Della qualità del prodotto questa cultura dell'innovazione problem solving oriento Doria intatta risolvere problemi naturalmente la stessa leggerezza flessibilità e intreccio tra elementi razionali e affettivi
Tutto questo può dar l'idea Mazzuca che e questo sia un peana alle PMI un po'od occasione visto per questo e non è vero ci sono anche dei limiti che meritano di essere ricordati
Di Esperti la letteratura scientifica le stesse ricerche mostrano alcune aree di debolezza anche grave delle PMI lascia Mazzuca che ne ricordi tre o quattro l'inadeguatezza finanziaria delle PMI da questo punto di vista i network ce le reti possono parzialmente a volte totalmente a risolvere il problema ma sicuramente un problema specifico in grave esiste
L'ho già detto il basso livello medio degli investimenti Research development
Il più grave di tutto la scarsissima capacità delle piccole e medie imprese comunque alcune eccezioni anche notte nel comunicare
In un mondo in cui al di là della panna dell'immagine punta nella sostanza non solo fare ma anche far sapere
E qui c'è proprio un tecnicità di cultura comunicazionale e forse anche un deficit dei fornitori di servizi comunicazionale e poi un'area vasta e delicata che è quella del rispetto delle norme perché non vi è dubbio che sul terreno del rispetto dell'ambiente
Del rispetto delle norme sulla sicurezza sempre più cogenti del rispetto delle leggi sul lavoro è più facile trovare sezioni negative da molti punti di vista compresa la distorsione della competizione
Nell'ambito delle PMI che nell'ambito delle grandi imprese di per sé più auto controllante sì più sotto i riflettori più controllate dalle autorità di controllo
E sono limiti che non dobbiamo dimenticare anche perché l'Europa è anche questo è al di là dell'iter burocratico Isma'adeguamento a standard sa avanzati di civiltà del produrre e del distributore
Per concludere due elementi ONU accennava Casoni il fascino delle piccole e medie imprese in particolare del modello italiano dei distretti è particolarmente forte presso governanti antropologi economisti sociologi del terzo mondo
Per i quali il modello la grande impresa trainante ed è la maggior parte dei casi da escludere se vogliamo ragionare in termini di sviluppo autoctono auto generando essi seppure magari con iniezioni di tecnologie e capitali e competenze dall'estero allora per attivare uno sviluppo autoctono e contemporaneamente per garantire l'integrazione ma dinamica innovativa non arcaiche tradizionalisti che ha delle comunità locali il modello delle piccole e medie imprese organizzate in distretti è un modello vincente secondo alcuni
Ma forse troppo il modello leader comunque uno standard di riferimento e concludo Mazzuca indicando l'ultimo punto
Il decimo
Ho pensato che dieci fosse un numero perfetto data la mia origine ebraica
Il decalogo i dieci comandamenti sono un brillante nostro successo di marketing quindi si può tentare di ripeterlo il decimo motivo se vogliamo dire in termini noiosi a che fare con la motivazione motivante
Che se vogliamo non usare i paroloni e andare sul concreto a che fare con l'orgoglio e le piccole e medie imprese
Per l'origine familiare specie in Italia di questa impresa
Per il loro radicamento locale per la valenza relazionale forte razionale ed emozionale affettiva tra l'imprenditore i suoi ha detto specie se è un buon imprenditore naturalmente l'orgoglio è spesso una connotazione forte e diffusa
Trasversale all'impresa
L'orgoglio di esistere come impresa di essere competitivi di allargare i propri orizzonti l'orgoglio dell'imprenditore del fare impresa l'orgoglio della comunità dei lavoratori
Di ogni genere sessuale gerarchia nell'essere impresa
Insomma l'orgoglio di lavorare bene anche poi spesso diventa anche orgoglio dei clienti orgoglio dei fornitori nella rete orgoglio degli altri partners specialmente nei distretti orgoglio della comunità
Ecco io credo che uno degli elementi e concludo di fascino delle PMI sia anche legata a questo che in molti rappresentati qui in sala
Ma anche e tanto numerosi altrove che fanno questo mestiere perché è un mestiere non solo accollandosi rischi ma compassione
E qualche volta anche con il narcisismo imprenditoriale sono spesso sostenuti in questo loro orgoglio
Da un consenso orgoglioso dei loro collaboratori e dipendenti e clienti e fornitori ed è valida commenta e l'orgoglio è affascinante e forse questo è uno dei più importanti se non il più importante motivo del fascino
Che per il futuro e non solo per il passato le piccole e medie imprese specialmente organizzate in reti adottò mobili ed esse stesse flessibili può portarci alle soglie del nuovo millennio grazie
Grazie professore Pinzi per questo decalogo per proprio un decalogo per oggi un modello vincente io credo che tutti i piccoli imprenditori i presenti siano cresciuti dieci centimetri altezza di fronte al suo padrone molto positivo anche se poi alla fine ha messo ha denunciato alcuni limiti ma io vorrei fare un po'l'avvocato del diavolo senza volesse stasera e mi chiedo se lei non sia un po'troppo ottimista
Ne vorrei parlare appunto con qualche addetto a lavori in particolare chiamerei qui con me Roberto Berardo della presidente della Piccola industria dell'Emilia Romagna Lorenzo Petrocca li della piccola industria dell'Assolombarda che sostituisce all'ultimo momento Silvia Corinaldi che tra l'altro era l'unica donna e parlavo oggi pomeriggio anche domani seduto assentare per un gravissimo motivo familiare Vincenzo Divella della giunta la Confindustria e Mario Ratti della somma
Ci siete tutti
Maturati che Presidente scusate della l'Unione industriali di Bergomi corregge bugiarda ripresa frequenti da
Ecco cominciamo appunto a rompere il ghiaccio con l'ultimo arrivato il sostituto denuncio mento Lorenzo Pietrogrande lei condivide il quadro che ha fatto il professor Finzi lei vede questo sex appeal della piccola media in puro e impresa in un mercato globalizzato è sempre più difficile
Sicuramente nei dieci comandamenti come Amato indicare
Mi ritrovo in quasi tutti come fattore di successo della piccola impresa
Dico subito che quella capitolo quale accennava dove fosse le piccole imprese sono quelle che meno sono a posto dal punto di vista normativo mi permetto di dissentire nel senso
Il comandamento nel quale proprio non mi ritrovo un po'di silenzio perché non ritrovo assieme centonove tonaca la maggior parte dei miei colleghi io credo che oggi proprio grazie ad alcune leggi che esistono ed alcune fosse proprio per il decimo comandamento che lei ha citato che l'orgoglio dell'imprenditore poche certe cose la prego fosse esiste una una piccola minoranza di aziende che lo possano anche chiamare piccole che vivono fosse Popper ma ci dicono che la realtà delle imprese tagliare a questo ruolo puntualizza
Per il resto i punti che ha toccato ma non può fa tutto rivivere la mia esperienza imprenditoriale dal da da quella batte che lei chiama la situazione che ne possiamo dai clienti a quella personalizzazione che possiamo dare alla nostra azienda nei confronti del cliente la capacità che noi abbiamo di Potter se un partner ideale per nostro cliente protezione stesse suggerire delle soluzioni vere concrete
Al nostro cliente
Con lei ha parlato di flessibilità nei feti la flessibilità è una delle nostre armi vincenti perché la nostra organizzazione è il più delle volte scrissi a produttiva che sia di dei dischi Taaffe sicuramente flat no Messico mente intercambiabile oggi io credo che la mia azienda un po'responsabile commerciale in grado di fare assistenza tecnica urgenze del mio prodotto Cisco Intel cambiare
E lo fanno sempre fosse per quel motivo ecco arriviamo alle risorse umane e arriviamo a quel lavoro di squadra che io vedo né almeno nelle la mia azienda sicuramente molto grande c'è un grandissimo senso di partecipazione e questo me ne fa rendere fiero parte il Sole come diceva lei prima orgoglioso bassi commenta un fatto importante
Io se posso un attimo giunge una cosa nel novantadue io subito un ramo d'azienda di un'azienda multinazionale che stava fallendo ammette pressava perché la padrona di nuovo che a me mancavano sulla mia gamma di prodotti io ho preso questo ramo d'azienda abbiamo acquistato e abbiamo acquisito no abbiamo acquisito anche un un certo numero di lavoratori questi lavoratori nota al mente lontani ma talmente lontani dalla nostra logica d'azienda
Che hanno creato un momento critico dovevano persone non per colpa loro ma per colpa della loro istruzione canuto e con le aziende con Angela di grossi numeri dopo man mano le mansioni la retribuzione
Se c'è un cambio di mansione partivano per Tezza sindacale con i risultati possono immaginare
è stato un lavoro difficile infatti queste persone sono state recuperate ma parte purtroppo non siamo stati in grado di sera in realtà come la nostra lo dico proprio conferma dei dei di quello che lei dice
Proporrei lei è stato molto ottimista vuole dire invece che ci son dei fattori esterni dei fattori esterni che circolano sta zitta che la rendono molto fragile ed incidono in maniera molto molto più può porzioni in maniera proporzionalmente maggiore della piccola della piccola azienda ne abbiamo fatto contatti o che per noi sono molto rigidi abbiamo un concetto di fiscalità ritengo fiscalità né
Sì sul più ampio del termine perché dobbiamo presa anche a al la fetta di contributi note noi intendo come una tassa che devo pagare
Il tipico dei contratti di informazioni che dal mio punto di vista sono molto lontani da quello che mi serve abbiamo una pubblica amministrazione inefficiente che a livello locale gli eletti a livello centrale
Ci sono le carenze infrastrutturali parliamo di duecentosettanta mila miliardi per adeguare le infrastrutture italiane a quelle che sono uno standard europeo Manieri permette all'azienda di poter di poter operare
Noi di conto proprio un primato nelle leggi vicende le leggi vigenti abbiamo un primato in tutti gli adempimenti vinti che le piccole aziende Loconte che son tutto un gravame che fosse grazie allo stato esita riusciamo a superare ma se dobbiamo coda se tu dobbiamo guardare verso una crescita che dovesse per forza dimensionale lattico tirassero tutti dei freni son dei Doors insegna money tirati
Ecco questo è un po'ogni considerazione su quanto quindi non molto ottimista fosse più pessimista oppure non c'è un messaggio che la piccola impresa fosse pronta a far fronte a a far fronte come ha sempre fatto degli impegni Todaro essere impegni
Concertati o impegni che debbono avere un obiettivo un obiettivo certo comune ma che non deve essere soggetto e non può essere soggetto dei cambiamenti o dell'evoluzione dei cambiamenti
Dovuti magari la volontà di un ministro che non è d'accordo non è d'accordo con un condivide lo spirito di crescita della piccola azienda
Grazie più grandi Campori equilibrato filo poi lei eventualmente il professor Finzi alla fine un piccolo intervento per perché nell'epoca ecco adesso vorrei trarre più nello specifico con Berardo che tradotto in casa perché presidente appunto dalla piccola e media impresa ed emiliano romagnola ecco Finzi ha parlato in particolare del valore sociale
Della dell'impresa ecco per quanto riguarda la piccola e media impresa qual è questo valore aggiunto come si può definire e fino a che punto si arriva averlo allegra
Sì
L'introduzione del professor Finzi punto mi ha colpito in questo passaggio sulla creazione di valore nella società da parte delle piccole industrie mi ha colpito perché lo sento mio
Dalla mia esperienza in quella che tanti miei colleghi
Però spesso si salta subito sul tema sociale ma io vorrei prima far partire parlare dell'aspetto economico e azienda dato che questo è il cuore
Dell'imprenditore
Sul quale si basa e si crea
Si creano le i presupposti per avere gli effetti sociali
L'impresa crea valore economico
Innanzitutto
Che noi lo registriamo nello stato patrimoniale nella gestione del conto economico
Lo misuriamo con una serie di indici
Valutiamo questa crescita in percentuale
Impresa crea una ricchezza che viene distribuito ai dipendenti ai fornitori
Allo Stato attraverso l'imposizione fiscale vende valore aggiunto incorporato i propri prodotti
Immagini vengono destinate agli ammortamenti
Agli investimenti avevi sempre per i progetti futuri
L'impresa cioè l'impresa cresce gradualmente di valore
Penso che questo non venga sufficientemente valorizzato
Perché senza questa creazione distribuzione di ricchezza di questa crescita di valore economico
Non possiamo avere gli effetti sociali evidenti che si possono notare in particolar modo alla nostra Regione dove migliaia di piccole industrie
Hanno fatto dell'Emilia Romagna una delle dieci regioni più prospere dell'Unione Europea
Vediamo ora quali sono gli effetti sulla società
La piccola industria e quindi un valore immateriale sociale
Cosa una piccola industria è una comunità di persone che convivono per otto dieci ore al giorno attorno a un progetto condiviso come diceva il professor di consenso e di gran lunga prevalente il conflitto si dissolve quasi sempre in modo logico e in tempi brevi
L'attenzione agli aspetti umani è sempre presente
Le regole del lavoro dell'efficienza del risultato sì atto non nel rispetto dei contratti delle leggi questa è la nostra realtà quella che viviamo tutti i giorni
Un altro aspetto importante l'impresa sta in un territorio assume delle sue responsabilità nei confronti del Comune dalla popolazione dall'ambiente
Cerca di mantenere e di accrescere l'occupazione
Cerca di ridurre gli inquinamenti
Collabora con le scuole centri di formazione
Crea consenso della propria esistenze funzione
Dichiaro oggi parliamo di fascino quindi è giusto che mettiamo in luce gli aspetti positivi che sono la normalità
Però è una norma di tante assicurata da soggetti che lavorano duramente nell'impresa
Anche attorno ad esso ovviamente
E il sospetto
L'impresa specialmente la piccola contribuisce a creare la cultura del lavoro per risultato del mercato
Apre i cittadini gli orizzonti del mondo disposizioni
Si parla tanto di fine dell'ideologia ma è molto è ancora troppo forse diffuso la concessione
Del primato di tutto ciò che è pubblico
A cominciare dalla corsa al posto pubblico fisso garantito dei giovani
E poi c'è una parola che crearono immediato rigetto nei partiti e nelle istituzioni sussidiarietà
Nei lavori della Bicamerale è stata espulsa prima del suo fallimento
è stata respinta nel nuovo decreto del governo sul federalismo
Pensare che le istituzioni siano forte nel dettare le regole eleggere nella gestione affidando i privati servizi pubblici
Gestione di questo tipo vero è troppo per loro pensare un po'un tipo di inversione
Così radicale che consente sottogoverno clientele al riparo di ogni controllo
Eppure la cultura d'impresa si caratterizza con la responsabilità il risultato nelle democrazie avanzate sono terreno ideale per l'erogazione dei servizi pubblici dalla scuola alla sanità alle grandi infrastrutture all'Energia ai trasporti con molta efficienza
Ma soprattutto con grande risparmio di denaro pubblico
Oggi secondo noi secondo me la discriminante su cui misurare i politici è più pubblico o più mercato questo
Grazie Berardo Berardi era appunto tracciato un quadro ed era anche il tono del discorso politico e poi verrà affrontato nella seconda parte la seconda tornata
Guardava parola Vincenzo Divella parlando con divenne imprenditore pugliese tutti voi conoscete viene subito in mente il Sud ecco io chiedo fino fino a che punto i punti di forza indicati nella sua relazione dalla professor Pinzi possono essere applicabile al Sud alla sua realtà attuale coste non tutti gli handicap che continuano a gravare sul Sud
Per i contratti d'area che non decolla per il patto sociale che stenta a partire
Alle Divella sì io ritengo comune un po'di silenzio perché mi sento un brusio un notevolissimo se dovete dal parlare fuori
Vi accomodate grazie
Dicevo che ritengo la mia presenza qui sia più come non tanto come componente di Giunta ma come imprenditore di un'azienda che ha centodieci anni di vita e che quindi ha vissuto per tanto tempo nel mondo dei piccoli e medi Breznev per poi diventare un po'più grande ecco allora non posso che essere ottimista visto che per la mia azienda il salto e già avvenuto
Sì per quanto mi riguarda
Ecco allora io volevo dire cos'era di mi porto come testimonianza della passato in primo luogo la cultura l'appartenenza che ho sentito nella relazione di Finsiel sulla quale sono perfettamente d'accordo perché da radicamento nel territorio per le di convivenze
Posti di lavoro trasmessi nelle varie generazioni che è una cosa veramente eccezionale da un peso rilevante la piccola media impresa nell'economia locale e poi per ultimo
E un ruolo determinante nell'occupazione e quindi lo sviluppo della territorio
Però ecco la la cultura d'impresa oltre a quanto detto finora
Porta un amore particolare per il lavoro per il lavoro che
Certe volte assumere delle dimensioni De Rossi io avrò un duecento matrimonio fra dipendenti e figli di dipendenti e è una cosa la cosa tra le altre cose che riempie di orgoglio essere invitati di data questi matrimoni scoraggiava conflittualità a positivi Effetti sul rendimento degli operai e dei dipendenti
E riduce le tensioni sindacali moltissimo e poi attira interesse speranze anche nei programmi di investimento e sostiene la strategia dell'espansione il nome oltre a questo naturalmente crea valore a società tutti dai manager ai soci ai agli amministratori delle piccole industrie credo no
Fortemente nella funzione sociale dell'impresa stessa eccoli e quindi creano valore a società c'è però una come ha detto lei che sono perfettamente da lei una presenza fortissima anche dell'orgoglio
Tempo fa allora forse di un decennio la mia azienda ebbe l'idea di sponsorizzare una una macchina di Formula uno
E fui costretto ad acquistare non prototipo che voi costava l'idea di Dio e a tenerlo ancora oggi lì davanti all'azienda modi trofeo perché la Divella che ha sponsorizzato
Finalmente una Formula uno e quindi questo orgoglio smisurato da parte dei dipendenti mi obbligarono
A quest'acquisto la partecipazione a manifestazioni promozionali il successo commerciale eccetera eccetera produce questo Goglio orgoglio che e ormai ricorrente che si ricorda in eterno ecco allora
Io chiudendo questo preambolo volevo solo dire che speriamo di non perdere di vista questi punti fondamentali perché servono enormemente per la crescita della della dell'azienda per il passaggio che tutti ci auguriamo a piccole e medie imprese a a media eppure a grande mi diceva degli ostacoli nel Mezzogiorno ma gli ostacoli nel soggiorno in questo momento sono gli stessi ostacoli di tutta l'Italia tutti gli imprenditori in Italia oggi è difficile fare impresa
Non c'è più tanta voglia di fare impresa è quello che mi preoccupa non c'è più voglia di diventare più grande perché questo è un Paese dove più grandi si direbbe più tasse si pagano e inutile c'è ancora una tassazione è fortissima e il quarantadue virgola cinque per cento checché ne dica il ministro e che invoglia a investire perché è scesa diciannove ma non è infetti scese al diciannove per cento
Il quarantadue puoi alla quale vanno aggiunto tutte le altre tasse che fanno boom dovesse proprio lo vuol sapere la mia azienda è passata per il sessanta per cento
Quindi io un socio di maggioranza che partecipa solo ai dividendi quando io guadagna ma non partecipa alle perde quando io mi auguro di no dovessi per quindi questi contratti
Questi contratti Daria stamattina mi son permesso nel mio intervento
Di fare dello spirito chiamandoli da Daria perché ormai sono tanto tempo e non riescono a partire che sono stati messi lui in via sperimentale di un diavolo che partì proprio partono subito
E che non si commetta l'errore di non mettere dei puntelli ben chiari che da sperimentazione poi diventi no realtà e si possono applicare in un progetto unico che salvaguardi le imprese ma anche l'occupazione
Grazie grazie diverso
Completerei primo la prima tornata di interventi con il presidente errati
Continua parla vocate del diavolo
Finzi ha detto la globalizzazione non offusca il fascio della piccola media impresa veda porporati
Io vorrei innanzitutto partire descrive come un cecchino lo scenario che evidentemente si presente davanti al alle piccole imprese
Credo che sia facilmente esprimere che tutti noi conosciamo la crescita e lo sviluppo e che questa si gioca inevitabilmente oltre i confini del Paese
Tutti conosciamo così il fenomeno anche della delocalizzazione se andiamo conto che le proiezioni la proiezione in avanti dei processi di subfornitura soprattutto ci condurrà evidentemente ad una internazionalizzazione spinta sappiamo poiché contesto globale rischia di accentuare la sensazione di marginalità questo l'aspetto che sottolineo della singola piccola impresa soprattutto laddove la piccola impresa non ha saputo costruire una leadership di mercato sì
Certo di alzare la voce comunque una posizione di nicchia
Pensiamo soltanto alle innovazioni introdotte dalla l'unione monetaria europea che rischiano che rischiano di spleen sostanze trasformarsi in fattori di rigidità la crescita delle piccole imprese
Ne cito alcune la scomparsa dalla possibilità di praticare politiche di prezzi e di listini differenziati nell'area del mercato comune
La ridefinizione delle funzioni della commercializzazione quanto saranno più le monete a definire i conti non sanno più che volete a definire i confini di mercato dal mercato di sbocco ma per varranno considerazione di tipo culturale o sociale ma ancora più probabilmente gli aspetti della logistica
E infine la struttura organizzativa della localizzazione mercato unico europeo infatti costringerà l'impresa a localizzare nel modo più opportuno le diverse funzioni in immagino quindi avvicinare maggiormente il mercato
Ora questa prospettiva credo abbia porti delle diverse diverse conseguenze ma una la la cito perché la ritengo la più importante emergerà inevitabilmente una completa competizione su fattori Esterni all'impresa l'abbiamo detto e ripetuto più volte quindi saranno livelli di imposizione fiscale
Sarà il costo del lavoro saranno le qualifiche richieste dei collaboratori all'interno del sistema impresa ma soprattutto e questo ritengo sia molto grave sarà l'inadeguatezza della rete infrastrutturale a fare la differenza
Quindi io direi che più che fascino di piccola industria oggi dovremmo forse parlare se esiste un fascino del sistema Paese e se esiste un fascino del sistema territoriale
Con quella globalizzazione costringerà le piccole imprese a ridefinire la propria differenziazione strategica
Quindi non è solo una questione di spostarle produzione laddove evidentemente i differenziali sui costi
Di di produzione sono sono più favorevoli credo che la sfida sia più complessa e di più ampio respiro consiste nel verificare continuamente il proprio posizionamento sui mercati
Prestando un'attenzione speciale ai cambiamenti in atto del sistema della distribuzione della logistica
Quindi l'area fiabe destinata a reggere il peso del nuovo scenario competitivo secondo una mia lettura riguarda le aziende del nel loro interno il di collaboratori quindi il management e l'organizzazione delle funzioni aziendale
Chiedo scusa
Quindi il fascino della piccola industria realmente oggetto qui il mondo in modo preposto prepotente secondo secondo me perché la sua dimensione le sue caratteristiche di flessibilità e di leggerezza e sono stato dette con molta attenzione con molta precisione dal professor pinze di rapidità di risposta e di contenimento dei costi sono tutti fattori che possono risultare decisivi per saper lavorare in rete ecco finalmente troviamo il concetto di rete
Queste sono le reti corte dimostrando capacità di partnership in termini sia commerciali che produttive
Quindi lavorare in rete permette di raggiungere economie di scale senza scala senza doverlo evidentemente interiorizzare all'interno del sistema razze
Quindi si dovranno costruire alleanze strategiche e quindi mi ritrovo con una responsabile oppressore con aziende simili informa puramente consortile o attraverso iniziative permanenti di carattere societario se si vuole evidentemente evitare proprio per la carenza delle risorse finanziarie che sono state anche anticipato poc'anzi che impediscono di andare a collocare un luoghi più vicini al mercato l'entità produttive quindi un modello che dovranno adottare il modello vedranno dotare ritengo su scala ridotta e quello di una delle delle una holding il modello della holding moderno sul quale impostare accordi più o meno duraturi
Non solo per rafforzare la catena verticale grazie al valore ma che permetta anche esplorazione strategiche di tipo orizzontale
Mettendo in rete attività e risorse uguali e complementare
Credo che sulla capacità di costruire questo modello per le piccole imprese non vi debbano essere dubbi in quanto più volte la piccola industria dimostrato di sapersi adattare ai cambiamenti del mercato essenziale credo finisco mantenere la testa pensante presso L'Unità che ha generato questo moderno e quindi coordinare poi le iniziative direttamente sui mercati internazionali
Grazie presidente Naldi
Grazie presidente radio al tema della prima donna domande vorrei fare una rapido escusso sconto Finzi un commento a caldo su questi ultimi quattro interventi
Mazzuca non lo farei perché sono diventò un ping-pong mi concentrerei su tre punti
Il primo punto è che nella mia relazione non ho trattato è volutamente tutti i fattori esterni perché il tema era il fascino della piccola impresa è ovvio che il sistema delle rigidità e dei vincoli e più forte per una piccola impresa proprio perché piccola e anche per una Rete specie se per una rete internazionale quindi è fuori discussione
Che Chinea le responsabilità politiche amministrative eccetera deve creare pur tenendo fermo alcuni vincoli alcune regole del gioco la tutela dei diritti eccetera deve creare delle condizioni perché non possiamo più andare avanti fidando solo sulla adatta attività delle piccole imprese a volte nell'area dell'ex parà legalità o dell'illegalità più spesso nell'area di quella straordinaria competenza che non avevo voluto citare una prima parte che la capacità delle piccole imprese italiane tradizionali di fare Serafini
Cioè non di tagliare le ombre
Ma di muoversi come un piccolo che sta sul sorvolo con immensa capacità nei capannoni della storia dei mercati eccetera una ricerca facemmo anni fa
Per il gruppo Credit segnalava proprio nelle imprese Soros piste sordo Saras il punto di diamante
Non possiamo più far conto solo su questo oltre un certo livello di cavalloni salvo due o tre campioni del mondo anche se Air France comunque il film che si chiamava un mercoledì da leoni insegna
Non ce la fanno più
Quindi credo che ci sia necessità di abbassare un po'e il livello dei cavalloni per consentire a più imprese Secondo osservazione può fare che detto che un modello e vincente io sono profondamente convinto Colosio non significa che tutti i soggetti passeranno all'esame della storia
Parliamoci chiaro la cosa riguarda prevalentemente quelli assenti
Non perché sono assenti ma perché in genere le strutture come quelle confindustriali sindacali eccetera selezionano
I più bravi che tra l'altro hanno aziende sufficientemente solidi da consentire loro di venire alle riunioni
Elemento non secondario di sociologia dell'organizzazione
Va detto onestamente come messaggio molte piccole imprese non reggeranno alla selezione darwiniana sul mercato
Perché la selezione darwiniana della globalizzazione è sicuramente molto forte
Già adesso sta crescendo a dismisura ci sono ricerche dell'Università Bocconi che lo mostrano le differenze tra i settori e i distretti molto esposti alla concorrenza internazionale e quelli che sono ristretti in un mercato domestico tra l'altro sempre più difficile con tassi di crescita minori eccetera eccetera la terza osservazione ultima era per rafforzare l'ottimismo dato che sono un estremista del partito dall'ottimismo
Vorrei contraddire uno dei cortesi pane visti su un punto e cioè sulla grande pressione sociale per sul pubblico impiego
E vorrei ricordare tre ricerche in rapida successione la prima commissionata guarda caso proprio dei giovani imprenditori di Confindustria all'epoca della presidenza Tognana quindi se non vado errato negli ultimi anni del decennio scorso
La quale si basò su un sondaggio su un vasto campione rappresentativo di italiani tra i quattordici e i ventiquattro anni ebbene giallo ora noi sorprendendo tutti
Notando un segnale positivo e cioè che la pin del pubblico impiego
Della pubblica amministrazione allargata era molto diminuito nel tempo
E che invece e incredibilmente era la piccola impresa quella che seppur di poco batteva la grande impresa privata e anche perché siamo in terra di Emilia Romagna
Indipendentemente ogni connotazione politiche anche le imprese cooperative avevano un buon appeal specie del centro nord e nell'area del terziario dopo d'allora abbiamo fatto due indagini
La prima di nuovo sui giovani
Che mostra un vero e proprio tracollo della capacità di richiamo della grande impresa
Un ulteriore lenta discesa della pubblica amministrazione alla gara allargata e seppur con selettività una leadership ormai indiscutibile della piccola e media impresa
I motivi per dirle in estrema sintesi attengono alla maggiore importanza data la gratificazione professionale che nell'area pubblica è sempre stata percepita come molto bassa
Se oggi molti giovani preferiscono restare disoccupati piuttosto che fare dei mestieri di cattiva caratura non professionalizzanti non gratificante e questo vale anche per le donne anche le donne al sud
Il secondo motivo a che fare con l'incertezza crescente nel pubblico impiego e delle grandi imprese dove il posto non è affatto garantito magari le mamme e le nonne non ci sono ancora arrivate e dicono meglio andare alla grande impresa peraltro una volta prima pubblica in cui privata un e lo Stato
E tra le impresa delle banche godevano di un prestigio quasi da Pubblica amministrazione oggi i giovani non pensa di maggioranza che sia più così ma ciò che affascinava i giovani che in maggioranza scelgono come ipotesi ottimale la piccola impresa e il suo dinamismo secondo elemento la sensazione che gli combino burocratismo e più sia più facile affermarsi
E che quindi le opportunità siano significative anche se si sconta in partenza un basso titolo di studio una condizione sociale più arretrate già che ci sia più di mobilità sociale verticale ascendente per fare usare i paroloni che propone di cono delle cose molto semplice
E il terzo motivo attenta alle opportunità maggiori che ci sono per le donne discorso che meriterebbe di essere ripreso ma almeno nel Centro-Nord assunto purtroppo ripeto ci sono ancora dei problemi sembrerebbe che la discriminazione sessuale di genere sessuale
Sia in via di contrazione significativa specie da quando un sondaggio non nostro lo dimostra almeno nel Centro-Nord più del sessanta per cento degli imprenditori io posso confermare nel più piccolo ha l'impressione che su tre e vengono selezionati tra i giovani due
Bravi su tre bravi bussiamo donne uno sia maschio
Cosa che sta avvenendo in tutte le aree del Paese l'ultima cosa che volevo dire visto che mi è stato detto che abbiamo un po'più di di minuti attinente alla questione della comunicazione vorrei fare una giunta io io credo che le piccole imprese siano strutturalmente non Divella che è un caso un po'particolare da questo punto di vista voglio dire d'altra parte liberarsi della sua passione mediterranea è impossibile chiunque voglia vedere l'ora in questo Paese in televisione non può non sentirsi ricordare è per non parlare della pubblicità d'altro tipo che Di Bella passione mediterranea
Non di bella e alcune altre presenti in genere di piccole imprese
Hanno poche risorse per comunicare non hanno cultura per comunicare badate al mercato ai potenziali clienti ai perfino i fornitori comunque ai cittadini questo problema esiste anche come PMI della Confindustria
Io credo che sulla base di indagini nostra di altri istituti l'immagine dell'industria sia in larga misura tutto tuttora come dire colonizzata dall'immagine della grande impresa
Come in parte è naturale che sia maggiori dimensioni maggiore visibilità più forti investimenti in comunicazione ma attenzione
C'è una strozzatura che riguarda le singole imprese per il loro marketing e la costruzione del loro consenso sociale
E e che riguarda nell'insieme la piccola e media industria questo oggi qui rappresentato è un mondo che deve farsi conoscere di più perché se noi il fascino come dire potenziale o oggettivo del modello
Rischia di non essere trasferito francese purtroppo un discorso di mancanza di cultura secondo me è innanzi tutto un discorso culturale
Io credo che anche la Confindustria negli anni a venire a fra tutto l'interesse a presentare disegni del mondo che rappresenta un'immagine ancora più variegata e segmentata ricordando che l'unitarietà dell'immagine non significa unitarietà dell'oggetto e cioè che a bere per intenderci una linea politica unitaria
Non significa dare vinse la sensazione che le centinaia di migliaia di imprese italiane sono varianti di un'unica impresa
La differenziazione che è anche nella carta dei valori che ho avuto modo di vedere di cui si è parlato stamattina e anche un valore comunicazionale
Mediatico un valore da far conoscere e questo potrà dare un contributo positivo e mi fermo benissimo
Finzi appunto ha parlato di piccola impresa come simbolo contro la burocrazia antiburocratica lei nega il suo intervento per drogare il precedente avente cioè parlato dei rapporti sempre più difficili fra piccoli prese e pubblica amministrazione
E qui mi chiedo fino a che punto la snellezza facilità della piccola impresa può essere ancora vincente sulle rigidità del mondo esterno che la pubblica amministrazione la burocrazia i quali sono gli altri grossi problemi
Che avvinghiano la piccola impresa alle soglie del Duemila
Ma lei
Precedente la burocrazia la pubblica amministrazione è un grosso freno
Lei mi chiedeva che il limite la piccola impresa può arrivare ripeto la pubblica amministrazione come dicevo è uno degli ostacoli che la piccola impresa di fronte assente l'altro problema è anticipo la risposta secondo quesito il problema fiscale
Voglio ricordare a tutti che l'impresa ripresa non fa beneficenza non siamo degli enti benefici noi sappiamo come siamo consci che dobbiamo pagare delle tasse siamo consci di un onere fiscale che esiste siamo consci del nostro dovere o vogliamo un ritorno nel ritorno dobbiamo avere nella misura per esempio lo deve avere della pubblica amministrazione che deve essere efficiente
Lo deve avere un interlocutore di fronte a noi che ci delle risposte concrete eccetera
Lei mi chiede qual è il limite qual è il limite fosse risposto bene anche dottor Finzi dicendo che forse il limite molto vicino perché sono molte le aziende che pagano caro questo prezzo
Il concetto del sofista che lo capisco molto bene è un concetto reale le onde si possono cavalcare un aspetto troppo grandissima molto in fretta a cadere
E
Io credo che bisogna capire che lo sviluppo dell'economia italiana deve passare per forza attraverso la piccola impresa la piccola industria è un passaggio obbligato che noi come piccoli tutta ce ne siamo resi conto che siamo pronti ad affrontare un progetto comune con le istituzioni e lascio una domanda qua la sua domanda su questo tavolo forse ci sarà qualcuno
Fra le varie persone che perverranno che potrà rispondere io ne sapesse governo la classe politica e altrettanto può
Attraverso la piccola industria
Quindi il limite limite una cosa difficile porno credo che avesse adottato nello stesso tempo non sono pessimista perché non sarei qua sono ottimista perché sono qua e sono ottimista perché credo che sì ho trovato che sia raggiungibile
Vale solamente alla congiunzione due fosche può portare al risulta grazie beh
Allora parlerei con Divella questo
Lei in precedenza appunto sostenuto discusso della lira fino a che punto la villa poteva reggere nella novantadue novantatré però ricordo interviste faccia
Io mi chiedo del novantadue il presidente del consiglio Amato aveva fatto una Nicolino conveniente da Venezia una paragone tra la piccola e media impresa italiana emanava corsara capitano anche appunto delle svalutazioni competitive della lira per guadagnare
Marzo sette export fino a che punto ora che siamo nell'euro e questo diciamo così a tutti del soluzione compiti non c'è più cioè a che punto scultore imprese negli anni possono reggere
Fino a che punto invece è un
Penso che non sia un problema solo industria meridionale non è un problema di tutte le riprese d Italia qui si tratta di capire che i tempi sono cambiati e che non possiamo più vivere di rendite passa parassitarie incerto la
Ci sono stati alcuni momenti che tutti e due abbiamo approfittato di cambi favorevoli per fare marce i tempi sono cambiati e ora bisogna sapersi confrontare con un mercato molto più globale quindi attrezzarsi per far questo allora ecco che è vero uno dei punti critici delle piccole imprese sono i ritardi nell'innovazione ma bisogna capire che è arrivato il momento di investire in tecnologie avanzate proprio per essere competitivi sul mercato sì cui tornò io voglio solo visto che ci sono dire che la mia azienda nel mille novecentottantotto tanta nuova fattura sessanta miliardi l'ultimo anno novantotto ne ha fatturati duecento perché questo questa escalation abbiamo investito in tecnologia avanzata abbiamo abbattuto i costi di produzione di un terzo il cash un prodotto a bassissimo valore aggiunto come quello che produco io è un'enormità però se mi permette e mi ricollego a quello che ha detto lei è vero che non c'è la comunicazione piccole ma invece una perché non c'è la cultura della comunicazione perché ormai regionalmente abbiamo una serie di emittenti televisive che potrebbero fare comunicazione giornali regionali eccetera c'è in effetti non c'è la cultura della comunicazione invece noi non voglio fare legna talmente ero già fatto tante per la pubblicità gratuita poco fa io posso ridurre i miei investimenti in RAI è Mediaset perché Marjane Satrapi critiche e il problema è che nella quando si produce si riesce a produrre accorsi inferiore investendo in tecnologia poi bisogna avere il coraggio di investire in comunicazione perché la comunicazione deve essere intesa come un investimento per crescere noi lo abbiamo fatto abbiamo è inutile parlare di cifre ma speso le stesse cifre della della innovazione del codice in comunicazione si è riusciti a fare una cosa e l'altra quindi secondo me ritornando alla sua domanda principale Neuro finalmente il almeno per quanto mi riguarda per far dovrebbe far capire che da ora in poi non stiamo più in Italia ma viviamo in Europa che abbiamo un mercato molto più grande che è arrivato il momento alcune piccole e medie imprese come ha detto lui purtroppo non so porteranno questa concorrenza ricerchiamo che questa percentuale sia la più piccolo boss
Grazie dottor Divella dottor Berardo nel suo intervento resto molto positivo nonostante appunto il clima la cultura prevalente condizione e che frena anche lo sviluppo di una piccola impresa
Ecco ma secondo me ci sono problemi in questo momento che asfissia la cammino traffico nell'impresa velocemente perché siamo verso la chiusura tenuto
Sì diciamo secondo me è il primo problema
Racconto oggi
Voce
Come
Parli parli più fortunato
Va bene adesso Prodi tanto
Cinquanta pronto
Allora inattesa di per radio nervoso sento bene la sua voce
Parliamo un attimo con Ratti discorso innovazione brevemente
Guido Puccio
Secondo
Ecco velocemente microfoni e dicevo che con
Sua
A
Con la sostanza
La dunque no no Giuseppe così
Disposizioni devono Berardo brontola
Non ha detto se oggi l'asserito
Detomas bisognerebbe propongono fino alla strage nell'innovazione tecnologica mentre il quadro tra gli addetti lavoro se la piccola e media impresa vorrei più sviscerare il problema della competitività che chiamerei a parlarne il dottor Franco Bernabè
Dottore
Francia e trascorsi
Tutto ringraziare prima di tutto il presidente Gazzoni
Vi invito il insuccesso con cui riesce sempre ad organizzare questi convegni questi incontri rappresentano sette dei momenti importanti di riflessione di discussione in Italia e devo premettere che ancorché io sì chiamato a discutere della competitività immaginando che molti benissimo io discuto della competitività sui mercati finanziari ecco mi asterrò completamente dal parlare di competitività di Hopa e di quant'altro riguardi le vicende che ci riguardano mentre invece nei colleghi ero al discorso fatto da Finzi nel corso della sua introduzione
Perché secondo me ci consente di far delle riflessioni più globali sulla situazione internazionale sul contesto competitivo internazionale nel quale si pongono anche le imprese italiane
Sensi nella sua introduzione ha sostenuto che il modello della piccola impresa
Cito testualmente è destinato a diventare il paradigma vige vincente nel contesto globale
Io credo che questo sia una giusta rivendicazione di orgoglio come lui stesso l'ha definita ma a me sembra molto limitativo perché il paradigma vincente su un piano globale è un paradigma vincente
Non se si ferma alle piccole dimensioni ma si porta alla crescita è una triste sì di successo
Io vorrei ricordare qui che negli Stati Uniti metà delle venticinque più grandi in prese per capitalizzazione
Alla Borsa di New York a wall street oggi non era ancora nata a metà degli anni Settanta quindi venticinque anni fa
Noi avevamo una serie di prese completamente diverso alla panorama finanziario americano era dominato da una serie di impresa è completamente diverse da quelle di oggi la maggior parte degli imprenditori che capitalizzano
A circa il quaranta per cento della capitalizzazione totale della Borsa italiana ha meno di quarant'anni quindi è un sistema che ha dimostrato una grande vitalità una grande capacità di crescere quindi io credo che noi non dobbiamo limitarci all'orgoglio della dimensione della piccola dimensione ma dobbiamo avere soprattutto l'orgoglio per la crescita
Non sarò io certamente a dare lezione a nessuno su come si fa a crescere o come si fa a trasformarsi da piccola impresa grande impresa anche perché io nella mia vita ho sempre cercato di fare contrario
Ci ho sempre cercato di portare le grandi imprese ad avere la flessibilità la capacità l'intraprendenza il dinamismo delle piccole imprese e qui devo dire che la lezione della piccola impresa la lezione di Casoni per me nella mia esperienza professionale è stata fondamentale e credo che lo smagrito lento il dinamismo che anche le grandi imprese oggi hanno in Italia
Emerito dell'insegnamento che le piccole imprese ci hanno dato ma vorrei fare alcune riflessioni sul modello che ha portato questa esplosione della piccola impresa americana che è diventata nel giro di brevissimo tempo grande e grandissima impresa
Come tutti sanno oggi l'economia americana e al settimo anno di crescita al settimo anno di crescita per PIL al settimo anno di crescita di produttività
Al settimo anno di espansione Della borse proprio negli ultimi giorni Wall Street a sforato il record della sua storia
Ma è una crescita che ha portato anche a una straordinaria crescita dell'occupazione oggi l'occupazione che in Europa comporta grossi problemi non solo dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista politico negli Stati Uniti non c'è
Posti di lavoro ne sono state create decine di milioni nel corso degli ultimi sette anni negli Stati Uniti
E questa crescita in America questa creazione di posti di lavoro in Europa che devo dire non aveva molto da insegnare è stata per un lungo periodo minimizzata e ridicolizzata tutti quanti ricordano le polemiche sui metri Jobs sui lavori a bassa a a basso valore aggiunto sul fatto che l'occupazione americana in questi anni fosse stata creata attraverso lavori di basso profilo lavori che nessuno altro si sognava di raccogliere se non le minoranze etniche e le minoranze svantaggiate invece esattamente contrario
La le statistiche mostrano che lavori sono stati creati e impresa esso sviluppate soprattutto nei settori avanzati
Io credo che vada un po'ripercorso questo cammino che è stato fatto dalle imprese americane per vedere se c'è qualche insegnamento che ne può divari pare anche per l'esperienza italiana
Credo che valga la pena di ricordare quando tutto questo è avvenuto tutto questo è incominciato a metà degli anni Settanta quando un po'in seguito alla crisi petrolifera un po'in seguito alla crisi dell'affluenza society
C'è stata da parte dell'opinione pubblica americana una reazione nei confronti delle grandi imprese
Se voi ricordate la metà degli anni settanta sono state è stato il periodo di attacco alla grande impresa di smantellamento della grande impresa
Quali che andate le inchieste del Congresso americano contro la i clienti lo smembramento della e i clienti per abuso di posizione dominante
L'attacco alle società petrolifere l'attacco alle società
Della comparto militare in seguito agli scandali come quello Locchi cioè a metà degli anni Settanta all'opinione pubblica americana
Vota contro le grandi in prese vota per lo smantellamento delle grandi imprese e i democratici raccolgono questa sfida in termini politici e fanno approvare dal Congresso una serie di leggi che portano lo smantellamento di quello che era stato l'apparato industriale che aveva portato gli Stati Uniti ad esse la potenza dominante nel corso degli anni Cinquanta e nel corso degli anni sessanta
E questo provocato il movimento dalla liberalizzazione con Etienne di altri e la crisi dei grandi gruppi
Alla fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta la crisi delle grande impresa era evidente e l'economia americana soffriva di questa crisi la reazione
Quale fu fu molto interessante perché poi credo che vada raffrontata alla reazione italiana rack la reazione americana dei repubblicani fu quella di smantellare lo Stato sociale a partire dal primo intervento emblematico di Reagan che fu licenziamento
Dei controllori di volo
Fu quella di smantellare lo stato sociale per dare un sostegno all'industria che stava crollando che aveva enormi problemi
Il Reagan intervenne fece una serie di azione ridusse i vincoli dello stato sociale
Porta avanti una politica fiscale incentivante e tutto questo assieme ai fattori tradizionali di competitività dell'industria americana cioè il collegamento con l'università e con i centri di ricerca
I vincoli l'assenza di grande vincoli burocratici
Un sistema legale favorevole all'impresa portò alla creazione verso la fine degli anni lo ottanta di una serie di piccola impresa estremamente dinamiche collegate alla Rete
Di ricerca la rete tecnologica che la economie americana è riuscita a creare che ha portato poi all'esplosione degli anni novanta alla crescita formidabile di quelle che erano gli start up di Intelligence alta vi Microsoft e di tutte le grandi imprese americane quelle che oggi fanno una grandissima quantità della capitalizzazione di Borsa a Wall Street
Che cosa è successo invece in Italia ecco interessante vedere come l'Italia ha reagito nella stessa fase a metà degli anni Settanta sotto l'impulso avevamo un apparato industriale più debole ma avevamo gli stessi problemi e avevamo le stesse esigenze di reazione
Quale fu la reazione in Italia a metà degli anni Settanta fu esattamente antitetica rispetto alla reazione americana
Fu la Scelta di avere più stato nell'economia fu la scelta di realizzare il salvataggio dei grandi gruppi fu l'irrigidimento del sistema di controllo amministrativo folle espansione dei deficit di bilancio cioè il Paese l'Italia reagì in modo assolutamente antitetico rispetto agli Stati Uniti e per quindici anni
Il Paese ha sofferto di questo sistema che si era creato in seguito alla reazione di crisi delle crisi dei primi anni settanta
Solo a partire dal mille novecentonovantadue con il governo Amato
L'Italia ha invertito la rotta e direi con una coerenza nei governi successivi ha invertito la rotta con una serie di misure di apertura di liberalizzazione e di privatizzazione di rientro dal deficit di politica dei redditi
Una serie di scelte che ripetevano quello che era stato fatto dagli Stati Uniti quindici anni prima
Con ritardo ma devo dire con grande dinamismo con grande voglia di cambiare
In questo contesto il sistema dell'impresa la Confindustria ha giocato un grande ruolo ed è stata sempre all'avanguardia dello stimolo della sollecitazione del confronto dei governi devo dire peraltro che anche da parte sindacale c'è stata fin dal mille novecentonovantatré una grande disponibilità nel promuovere il cambiamento
è chiaro che tutto non è stato ancora fatto anzi siamo ancora in una fase nella quale esistono molte cose da fare però secondo me sarebbe un errore sottovalutare l'importanza delle ampiezza del cammino che è stato percorso
E io l'Europa credo di conoscerla abbastanza bene ma in fondo in Europa se uno va a vedere il cammino che è stato fatto in molti paesi europei
E meno importante del nostro l'interferenza dello Stato nell'economia in molti Paesi è molto più ampia che in Italia
In Francia nonostante le liberalizzazioni chi comanda e la politica chi comanda il governo anche nelle imprese privatizzate
In Germania e in Austria in Spagna siamo di fronte a sistemi dove ancorché la struttura sia più solida lo Stato abbia dimostrato di funzionare meglio ma le interferenze politiche nella gestione dell'economia sono ancora forti e sono probabilmente fra i fattori più importanti del ritardo dell'Europa nel suo complesso nei fattori dell'IST dei confronti dagli Stati Uniti oggi il problema della competitività non è un problema nazionale
Il problema era competitività è un problema che si pone su scala europea e si pone nei confronti di un competitor come gli Stati Uniti dove la validità l'orgoglio la capacità l'innovatività delle grandi imprese
è riuscita a fare questo salto di qualità
In termini dimensionali esteri uscita a fare il salto dalla piccola dimensione alla grande dimensione che cosa resta da fare ecco questo secondo me è il punto sul quale val la pena di aprire la discussione
Quello che resta da fare non è moltissimo ma richiede moltissimo tempo richiede moltissima determinazione io credo che noi potremmo condensare le cose importanti da fare sotto tre capitoli e sotto tre gruppi di temi
Il primo è la trasformazione del sistema educativo
Oggi abbiamo un sistema scolastico un sistema universitario autoreferenziale
Ma devo dire l'autoreferenzialità è vista dalla parte del sistema universitario dalla parte dell'impresa e non c'è quel desiderio di rompere l'isolamento e di avere rapporti organici rapporti integrati col sistema universitario
è la ricchezza del sistema americano la competitività degli Stati Uniti nasce dall'integrazione fra università e mondo del lavoro fra università e impresa
Che è stata poi il fattore di successo dell'industria europea dell'industria italiana all'inizio del secolo quindi questa trasformazione richiede una maggiore integrazione fra mondo tra cultura mondo dell'università e mondo dell'impresa
Il secondo capitolo di questa agenda per lo sviluppo e la competitività è il completamento delle riforme del sistema burocratico e amministrativo qui è stato fatto molto vedo
Franco Bassanini qui presente e bisogna dare atto a Franco Bassanini di aver fatto un grandissimo lavoro di cambiamento di modifica di svecchiamento di semplificazione del nostro sistema amministrativo
Va portato avanti il lavoro fatto da Bassanini sulla stessa strada ampliandolo e allargandolo e rendendo il nostro sistema veramente un sistema user friendly un sistema nel quale uno può fare
La fermata presso un'unica entità burocratica per risolvere tutti i suoi problemi
E il terzo punto e la certezza del diritto
In Italia non si può pensare che esiste la certezza del diritto quando un un processo civile dura nove anni contra i nove mesi negli Stati Uniti le imprese devono difendersi devono difendersi con un sistema legale che funziona devono avere la certezza del rispetto dei contratti ecco io credo che questo sia un programma minimale
Ma sia esattamente l'insieme delle condizioni che hanno consentito agli Stati Uniti perché esistevano prima di fare questo grandissimo senso di senso di di qualità e questo grandissimo passo in avanti nello sviluppo e io credo che quando avremo completato questa rivoluzione questa rivoluzione di materializzazione del Paese
Forse qualcuna delle piccole in prese qualcuno di piccole imprese di cui si sarà si parlava prima sarà diventata globale e sarà diventata grande
E a quel punto io penso che oltre a parlare dell'orgoglio delle piccole imprese noi potremmo veramente parlare dell'orgoglio dell'impresa dell'orgoglio dell'impresa italiana
Grazie
Appunto
Corrado riesce non arrivare che si è abbattuta dalla
Arriviamo al budella pomeriggio trattando il tema caldo del fatto per lo sviluppo
Inviterei
Tavolo all'aperto speciali solo l'ordine Franco onorevole Franco Bassanini sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Presente
Pronto non è colpa mia inviterei pertanto l'onorevole Franco Bassanini sottosegretario
Ci sono replica bene allora tempi allora grazie tutti evitava l'onorevole Franco Bassanini che c'è qui il ministro Antonio Bassolino ministro del lavoro Pier Ferdinando Casini segretario del CCD
Carlo Callieri vicepresidente la Confindustria dietro Larizza segretario della UIL e Franco Marini segretario del PPI
Cominciamo appunto con
Il ministro Bassolino
E misto possedesse fornito
Allora ad essere eletto
Dunque allora parliamo di patto sociale ministro era partito prima di Natale con una grande così può improvvisamente si è bloccato qualcosa e adesso il governo per portarla avanti il proprio giardino anche ricorrere a decreti cosa è successo e Polito male non c'è più quel feeling fra Governo e Parlamento che c'era in precedenza ci spieghi un po'com'è la situazione
Sì io penso che ci sia
Portare avanti un serio impegno quotidiano
Sapendo che l'impatto fatto di obiettivi a breve scadenza
A medio termine e poi anche a lungo termine
C'è stata una discussione anche pubblica nelle settimane scorse a volte
E posso dirlo perché non c'ho partecipato in questo modo
Dai toni un po'troppo accesi però io sono sempre per cercare di guardare di volgere in in positivo anche il senso del dibattito che si svolgerà
Noi
Il ventidue il ventitré aprile avremo il primo momento di verifica generale
Punto sul punto di tutti gli impegni sottoscritti tra le parti sociali Periodo a quella sede il significato che e Sabelli
Abbiamo avuto in questi ultimi giorni in queste ultime settimane
Abbiamo avuto una spinta anche a tener conto dei tempi
Tempi journey capisco tutto il significato perché
Eravamo stamattina per Manfredonia
Lo abbiamo detto sia colui che imprenditori che erano lì perché il tempo contato costa e conta soprattutto in un momento nazionale ed internazionale come questo
è più l'economia si globalizzare il più il tempo diventa un fattore determinante decisivo e a mio avviso noi dobbiamo stare tutti molto attenti
Ai prossimi mesi
Perché noi abbiamo delle scadenze democratiche di enorme significato il referendum il Quirinale le elezioni europee e lo stesso giorno il voto amministrativo per trentuno milioni di cittadini italiani
Sono tre scadenze di enorme rilievo e dobbiamo stare tutti attenti Cass che devono svolgersi vittima più giusto
Non mettono in secondo piano l'attenzione per le grandi questioni economiche e sociale di un Paese come il nostro questo è secondo me il il punto al quale dedicare
La massima attenzione abbiamo adoperato anche lo strumento di un decreto legge
Il Senato ha approvato il disegno di legge ordinamentale che ora va alla camera ed io vorrei sottolineare che oltre la materia fiscale e il fondo per l'occupazione
Nell'ordinamentale vi sono alcune deleghe al governo
Da confrontare con le parti sociali che io reputo essenziale per i prossimi mesi
Perché sono belle che sul riordino degli incentivi
Per l'occupazione
Vi abbiamo da quarantacinque a quarantasette in un Paese come il nostro e anche difficile riuscire a tenerne conto molte le une in contraddizione con le altre
L'avvio la mia opinione è che bisogna fare una grande operazione
Di riforme trasparenza per passare da più di quarantacinque incentivi a non più di cinque sei poco trasparenti ognuno di essi finalizzato ad una missione produttiva un'altra delega di grande significato e per la riforma degli ammortizzatori che può essere a mio avviso assieme agli incentivi alla formazione
Un cardine di una seria riforma delle guerre far e riforma degli ammortizzatori che vede il tema sia in uscita come strada alternativa i prepensionamenti sia in entrata per fare un'operazione diffusa
Dire lavoro a orario ridotto e di part-time diffuso di part-time ma anche medio-lungo per le generazioni giovani solo queste un po'le scadenze che noi abbiamo di fronte a noi
E aprile maggio giugno io mi considero essenziali anche per rendere il Paese pronto se ce la facciamo tutti quanti assieme come spirito di responsabilità
A quella eventuale ripresa della congiuntura internazionale che non è scontata ma che tutti ci auguriamo io a maggior ragione di tale deve essere in grado di stare al passo
Con ognuno che cerca di fare la sua parte con grande spirito di corresponsabilità
Ministro prendiamo atto del suo impegno per giugno sperando appunto che la ripresa posso a partire già da metà dell'anno passerei la parola alla dottor Callieri sindacati e anche politici partiti
Hanno accusato imprenditori essere molto bravi solo a parole e poi nei fatti forse provocatoria e poi nei fatti di non è stata tanto bravi cioè scudo per quanto riguarda investimenti al Sud grandi promesse ma poi gli imprenditori non vada su lei cosa risponda a queste critiche dottor Callieri
Mi sembra abbastanza semplice replica se un patto Manfredonia eppure mobilità
Investimenti importanti per un numero importante di occupare dottore un migliaio che era un fatto emblematico per il Paese perché l'Associazione Industriali della provincia più riottosa al meglio nelle manifestazioni di massa quello che aveva mandato le chiavi al presidente del Consiglio Dini chiudiamo le aziende a fronte della riforma pensionistica che aveva fatto il libro di prestazioni di fronte agli uffici dell'IVA per i ritardi rimborsi
Con un atto di irresponsabilità straordinario e di maturazione altrettanto importante era definito un programma di investimenti nell'area di Manfredonia perché ha dovuto aspettare che si celebrasse il convegno a Modena per vedere finalmente sbloccata i decreti di attuazione del patto spesso ecco questo la dice lunga su chi è adempiere i tessuti
La dice lunga
La dice lunga sul perché in questo Paese da una parte si facciano delle politiche o si cerchino di fare corre speculazione da parte
Sociale non del governo ma perché il governo non sistema ma semmai si rinnova noi purtroppo siamo sempre gli stessi da sette anni a questa parte
Si estende per portare avanti processi di modernizzazione che costano alle parti perché abbiamo passato attraverso un imbuto
Gli anni i i i primi e i primi anni di trasformazioni quelli dell'accordo di luglio perché ha significato installare sistemi di regole e fare tutti quanti sacrifici essere sottoposti da una parte a come dire riduzione del reddito spendibile che significava riduzione della domanda interna sul mercato aumento di pressione col contributivo e fiscale
Comportamenti coerenti con la politica dei redditi quindi siamo stati in un imbuto stretto e
Abbiamo poi visto la concertazione essere usata astratti quando faceva comodo
Con passaggi successivi assolutamente incoerenti via abbiamo con l'accordo ultimo col Patto di Natale finalmente definito per la concertazione non può andare avanti a strappi devolvere dei supporti concreti però va avanti a strappi l'attuazione
Siam passati dalla concertazione astratti all'attuazione dei patti astratte a strati nel senso che se non alzano la voce e probabilmente il Illy il collegato alla Finanziaria finiva nell'ingorgo delle dall'ingorgo a fin del rubinetto e poi nel cesso il patto il passo era abbastanza breve se non avessimo spinto con forza noi sindacato ognuno per la sua parte non è che abbia dovuto fare intese machiavellica e per questo sull'attuazione e dei patti d'area e patti di sviluppo e probabilmente non si sarebbe mosso nulla non è un problema voglio dire di accusa il governo di volontà politica di saper nulla e di un sistema che automaticamente in Sardegna qualsiasi decisione di modernizzazione è un problema di pubblica amministrazione l'abbiam detto voglio dire il fatto che sia stati firmati stamattina i decreti che erano pronti da dieci quindici giorni Tex significato a ma che significato aveva al significato che esista un sistema che tiene nei cassetti le cose oppure che esistono delle volontà che però non non si riesce attribuire ad alcuno di tener ferme le cose allora deve essere chiaro il patto per lo sviluppo e un presupposto necessario del tutto insufficiente ancora per un vero rilancio dello sviluppo degli investimenti
Il processo di sviluppo si riprende se va avanti con forza il processo di modernizzazione del Paese
Ai punti che ha citato Franco Bernabé e che sono fondamentali sono punti diciamo di funzionamento e e di e di medio termine e si aggiunge la capacità la capacità che deve essere dimostrata in continuo e di sapere mantenere ciò che si promette e di saper mantenerlo i tempi compatibili con le esigenze dell'economia
Per farlo
Fare una domanda aggiuntiva il feeling che c'è stata all'inizio fa il Governo D'Alema e da Confindustria è già finito
Breda se parliamo di feeling di feeling sull'obiettivi del patto di sviluppo ci sono tutti ci sono tutti perché siamo convinti tuttora che quello è un passo avanti importante
E però poi questo feeling si rompe nel momento in cui di fronte a gli impegni e troviamo ritardi l'attuazione e troviamo lentezze che non riteniamo compatibili e con le esigenze con le quali si muove l'economia internazionale
Se noi vogliamo è sempre pronti a cogliere una fase di ripresa quale che quando sarà temo non sarà così presto per noi questo tempo lo dobbiamo impiegare per accelerare al massimo la modernizzazione del dei bei del sistema italiano che il vero freno al potenziale di sviluppo
So che è una delle grandi delle grandi difficoltà che era sottese all'approvazione e dei collegati è voglio vedere come andrà a finire era il discorso della privatizzazione dei servizi e delle aziende municipalizzate
La privatizzazione delle aziende municipalizzate attenzione è una spia è una spia di come il Parlamento di come forze politiche medico destra sinistra centro tutti e interpretano il ruolo dello Stato nell'economia e ruolo del potere politico telefono
è assolutamente intollerabile che ci vengano fatte accuse
E di incapacità di supportare lo sviluppo da parte di chi non capisce che oggi lo sviluppo dell'economia dell'occupazione si gioca tutto sui servizi perché le basi industriali non hanno più da crescere
Perché crescerà un insieme di beni reali più servizi sempre più servizi grazie al cielo è finita l'epoca della massa della domanda di massa del prodotto di massa dell'operaio massa e tornato l'individuo al centro delle esigenze l'individuo vuole risposte che soddisfino i suoi bisogni
E sogni sogni stanno crescendo proprio bisogno liberamente materiali sono bisogni di complessità e di ricchezza
E di contenuti nettamente superiori rispetto al passato
Se noi continuiamo a guardare alle cose con gli occhi interpretativi del passato
Male finire
Occorre
Ridurre il sistema dei vincoli sto occorre dare più responsabilità agli attori dell'economia e della società
Regole per esempio sul sistema del commercio elettronico ma cosa si può regolamentare su tecnologie che cambiano con la velocità di sei mesi in sei mesi
Cosa può regolamentare uno stato devono essere gli attori che danno e si danno dei regolamenti di comune accettazione perché è l'unico modo attraverso il quale si può seguire la velocità del progresso questo vale per tutto dovette rendervene conto
Non si può più pensare di gestire realtà complesse con i vecchi sistemi e con i vecchi schemi interpretativi
Grazie grazie per un chiarimento
Passerella fa l'onorevole Causi nell'ultimo lo sforzo anche l'Agricola sostenuto l'ingresso dell'Italia la la necessità dell'ingresso dell'Italia nell'euro uno secondo qualcuno quell'ingresso rischia di rivelarsi un boomerang perché sta frenando appunto
L'economia sta frenando lo sviluppo sta frenando il processo di occupazione
Ecco anche voi come polo state cambiando ricetta o sottorete Sepe regista di proseguire sulla strada del rigore economico
Forse
Mi capita da un po'di tempo per cui non è un'eccezione ma
Farò la parte un pochino della voce fuori corrotti
Perché
Questo dibattito tra di adempienti e gli inadempienti mi appassiona poco il riferimento al patto sociale
Tornerei un attimo indietro se non non rispecchiano di non capire nemmeno il discorso di Callieri adesso
Noi non siamo in linea di principio contro la concertazione ma riteniamo che in Italia lei mandi e della concertazione siano troppo strette
E queste maglie così strette esistono solo in Italia a proposito dell'Europa cui lei fa riferimento
Queste maglie così strette rischiano di portare in secondo piano il valore della competitività il valore della distinzione il valore della scelta e della responsabilità noi non possiamo essere contro il patto sociale
Per la semplice ragione che l'annuncio di obiettivi condivisibili
Di per sé non può trovare nessuna persona responsabile in questo Paese astrattamente contro semplicemente facciamo notare che l'obiettivo condivisibile senza l'indicazione concreta degli strumenti operativi per attuare questa finalità è una grande occasione mancata
è fumo senza arrosto
Da Natale ad oggi
Non ha fatto un passo avanti questo patto non per l'opposizione di qualcuno
E forse nemmeno per la responsabilità degli uni o degli altri ma per la semplice ragione che c'erano state alla base difficoltà Heidi care gli strumenti operativi
Pensiamo al discorso di D'Alema sulla flessibilità nelle piccole e medie imprese all'intervento di Cofferati e due giorni dopo la correzione di tiro in galleria
Ora io mi rendo conto se pensiamo al tema delle pensioni che rimane come un qualcosa di sospese o sul mondo politico e sul risanamento italiano che senza un minimo di concertazione rischiamo di perdere nuove occasioni
Ma non possiamo nemmeno essere prigionieri di questa concertazione
La
Non ci fu concertazione nella riforma previdenziale di Berlusconi e del suo governo
Successivamente però si è visto che cosa si attua una riforma previdenziale quella di Dini insufficiente
E solleciti continui ad affrontare questo tema nella completa incapacità del mondo politico di assumere questa priorità
Questa è la priorità ineludibile che io non affermo qui al convegno della Confindustria
Ma ho affermato in Parlamento per la semplice ragione che in Italia la distinzione non è più tra destra e sinistra ma tra chi si pone il problema dei garantiti e chi si pone il problema di dare opportunità che fuori da questo circuito pensiamo alla spirale al combinato di disposto tra debito pubblico e rigidità del lavoro che rischia di tagliare fuori una generazione per i prossimi dieci anni
Il tema previdenziale è un grande tema aspettiamo la concertazione non si risolverà mai il tema previdenziale continueremo ad aggravare uno squilibrio che esiste che ci porterà domani a un conflitto generazionale
Perché non è giusto che le giovani generazioni domani si debbano accollare oneri per un sistema previdenziale in modo del tutto sproporzionato rispetto ai sacrifici che hanno fatto i loro genitori
E credo che queste sono con consapevolezze ormai comuni ormai diffuse ma che naturalmente nell'ambito del sistema politico non si riescono ad affrontare i sono nodi che con la concertazione sì affronteranno ancora più difficilmente
Oggi noi abbiamo però un'altra notazione da fare e sarei un pochino in mala fede se non la facessi qui
Questo patto sociale
Ha dimostrato anche una straordinaria apertura di credito del mondo industriale italiano nei confronti della sinistra politica di questo Paese
Io ricordo Agnelli quando diceva noi pensiamo che il governo di centrosinistra è quello che realizza meglio la politica del centrodestra
Questa è un'illusione Agnelli sicuramente meglio di me conosce la Spagna vada a vedere come realizza la sua politica centrodestra spagnolo in termini di rigidità di flessibilità di detassazione e guardi che quello è il modello del centrodestra e non credo che sia accettabile questa sorta di equazione opportunistica che si è poi rivelata tale ad esempio quando parliamo di patto sociale sul patto sociale c'è stato infatti lo stesso copione
E credo che tutti poi ci siamo ricreduti a partire dal mondo industriale che oggi giustamente rinfaccia le responsabilità reciprocamente col Governo
Oggi ho visto l'intervista del presidente della Confcommercio probabilmente ha pagato del fatto che questa volta era stato chiamato anche lui al tavolo
Dichiarò che era l'evento del di questo anno il patto sociale oggi ha detto è un giocattolo rotto Di Natale si è scattato il pacco e si è visto che il giocattolo era varia
Credo che non giustifichino i due o tre mesi di ritardi un giudizio così netto in realtà si è fatta la mitologia di qualcosa che non c'era
Io credo che su questi temi ci debba essere una riflessione profonda e scusate se mi sono permesso di infrangere il tabù il principio della concertazione del patto sociale
Grazie onorevole così
Larizza l'onorevole Casini vi molto un po'deluso sulla concertazione anche industria riprendono e distanza una recente intervista sul Sole ventiquattro Ore sulla concertazione coi sindacati gelide luci anche voi
Guardi io credo che la concertazione è un'opportunità irripetibile per il nostro Paese a condizione che si risponda chiaramente
Alla domanda che ha posto il dottor Montezemolo nella sua relazione
Il quale ha detto c'è un rischio che si confonda la rappresentanza degli interessi
Cioè che la rappresentanza degli interessi venga sommersa
Da una specie di teoria comunque della mediazione
Questo è il vero problema che secondo me c'è in Italia
Guardi tutti parlano io credo che per il gusto di dire così interessante bene quanto meno essere informati
Ormai abbiamo l'abitudine lo stesso parlo di tutto anche le cose che conosco poco
Io cerco di parlare ora delle cose che conosco bene
La prima cosa che conosco bene per esserci stato e non come spettatore come Nada la concertazione d'Italia e la politica dei redditi
Che nonostante una certa sinistra lo dimentica è nata nel novantadue non e novantatré mille novecentonovantadue governo Amato
Luigi Abete che sta lì lo conosce bene perché eravamo assieme governo Amato ed è nata
Imponendo ad alcuni
Proviamo
Nella condizione secondo me più delicata
Per le esperienze conosciute del mondo occidentale
In Europa in particolare
Del modello concertativo perché o fa il Passavanti per cui nere la difesa degli interessi che ciascun rappresenta io rappresento il lavoro niente di più e niente di meno
Un altro rappresenta l'imprevisto
Netto il pernottamento il Governo deve rappresentare gli interessi generare sapendo che gli interessi generali in Italia vuol dire crescita alle imprese e cresce nella questa è la mia equazione semplicissima allora nella rappresentanza già alcuno dei propri interessi
Io dico che noi dobbiamo cercare di fare passi avanti è il modo più corretto per fare passi avanti
è quello di cercare di individuare fece quali sono le priorità nel nostro Paese è compatibile con la nostra condizione di bilancio e sì esiste nel nostro Paese una condizione politica una maggioranza politica di un governo che si sente di fare e di operare queste scelte questi priorità io le dico subito secondo me sono molto pochi
Io non mi sono mai associato alla teoria le imprese non investa nel Paese uno che parli imprenditori investe solo se ci guadagna anche mettere una motivazione per far non è un benefattore dell'umanità
Come come si può stimolare come si può stimolare l'interesse credo che abbiamo già fatto molto ma mancano le cose essenziali
La prima l'opportunità per creare nuove impresa in Italia richiama mezzogiorno anche per questioni fisiche
Perché ha ripreso il Mezzogiorno deve creare l'ambiente se manca quello e difficile investire l'ambiente che vuole dire il territorio e le infrastrutture quindi primo problema territorio infrastrutture secondo problema le procedure i tempi ma tra poco avremo una sola monete in tasca in tutta Europa si chiama euro trentadue io ogni tanto faccio la domanda soprattutto ai nostri governanti e lo dico guardando Bassanini che l'unico che l'Italia ha tentato le riforme sulle procedure
Qualcuno mi deve spiegare uno una spiegazione plausibile per quale ragione un imprenditore italiano anche storie qua non ha più l'inflazione su cui giocare non ha più rischi di cambio per quale ragione al mondo se ce n'è una che vorrei conoscere devi investire in Italia o nel Mezzogiorno
Quando per sapere se può investire
Ci vuole un anno per dire vedremo in altri Paesi in un mese dice sì o no
Allora per quale ragione bisogna congelare capitali quindi rischio d'impresa per ragioni burocratiche e procedurale di accessibilità
C'è qualche governo una maggioranza di tale che si tenta di farlo che si sente di superare questo macigno che è stato calcolato rappresenta utili
Nascosti di almeno venti mila miliardi l'anno per le imprese domanda semplice e non mi si venga a dire tagliamo le leggi basta fare cose più semplici
Siccome non ho l'esclusiva valori dell'anni lo dico c'è da fare l'autostrada Salerno-Reggio club cito una cosa concreta
è inutile dire quale norme burocratiche togliere io suggerisco un'altra cosa
Che riguarda il boss i prossimi quarant'anni del Paese si fa una norma
Per le opere pubbliche tipo l'autostrada Salerno-Reggio Radice tutte le norme diverse contratto sono abrogate
E bypassando una uno le norme esistenti si crea un altro processo legislativo
Che si passa dal regime di autorizzazione al regime di promozione
Terza cosa
Formazione
Scuola e università che è stata acquisita sì c'è un processo di riforma avviato si tratta di sapere nella gerarchia degli interessi italiani
Qual è il posto che occupa la formazione alla formazione continua qual è il posto più applicare la scuola l'università e ricerca
Non parlo di inventare soldi nuovi parlo di un processo di riforma
Che fanno i riformatori noi milione di riformisti che circola in Italia non sanno nemmeno cosa sono le riforme
Parlo di un processo di questa natura
E complicato crea contrasti crea no crea la dialettica
In ragione della diversità degli interessi che possono essere utilizzate per fini comuni
Io non avrò mai gli stessi interessi
Di Carlo Callieri perché rappresentiamo così diverse però probabilmente siamo d'accordo su una cosa
Che in Italia esistono le avanguardie cretine
Che dettano legge
C'è un'avanguardia cretina di un certo mondo politico che pensa che la forza col sindacato così consiste in una debolezza di imprese
E c'è un'altra avanguardia cretina non modo opposto che pensa che la forza le imprese siano alla cancellazione del sindacato
Ecco se noi diamo forse parola alla rappresentanza
Dei singoli interessi e usiamo l'intelligenza il minimo dei sì sapere economico che abbiamo probabilmente senza rinunciare al nostro ruolo
Perlomeno evitiamo di litigare tutti i giorni su cose che ci divide parliamo di cinque se cose che ci uniscono non per fare patti corporativi che io sono contrario
Ma per rappresentare la società che produce che se si ferma questa ripeto faremo bellissimi discorsi politici però il nostro destino il pane e cipolla
Grazie grazie totalizza onorevole Bassanini prima Larizza segretario generale UIL e prima ancora nel pan precedenti piccoli imprenditori hanno parlato del solito ennesimo problema
Della pubblica amministrazione che non decolla la riforma e che è stato un poi una protagonista la grande riforma ebbe a a suo tempo anche le lodi di Montanelli sul disco sulla riforma pubblico istruzioni ora non fa re più ministro ha detto però avuto anche le critiche da parte del ministro Piazza sul fatto che se partite poi la riforma
Ha preso ha stentato a partire ecco cosa ne pensa onorevole
Ma intanto vorrei dire che
Centrale a me pare è la questione tempo
Io con d'accordo con Franco Bernabè non sottovaluterei
La strada che si è fatta sicuramente
Nel trovare non una concertazione credo un accordo generale
Su gli obiettivi che devono essere perseguiti
Metto vera concertazione
Riconoscimento
Bella ruolo dell'impresa senza impresa non c'è sviluppo
E non c'è creazione di valore e di creazione di lavoro
Questo ormai acquisito
E acquisito che bisogna puntare una riduzione della pressione fiscale sugli investimenti delle imprese
Lire appagato tredici mila settecento miliardi in meno delle imposte sostituito
La super Dit è da ieri da ieri pubblicazione del decreto legge legge
Riduzione degli oneri impropri sul costo del lavoro in genere
Abbassamento del costo del lavoro
Investimenti in capitale umano
Il gatto infrastrutturale del Paese quindi gli investimenti nelle infrastrutture
Le procedure
E l'efficienza della burocrazia il fatto di essere d'accordo su questi punti
E il patto secondo me anche questo significa siamo d'accordo su questi punti gli abbiamo tradotti noi che abbiamo come si dice una brutta parola spacchettati in duecento quarantuno misura io qui a il monitoraggio ad oggi della Presidenza del Consiglio ne sono state attuate sessantaquattro su duecentoquarantuno
Sono poche sono tante non lo so sono sessantaquattro su duecentoquarantuno nei primi
Due mesi e mezzo
Dalla firma debba grazie dalla sigla del partito
Nei preme nel primo mese e mezzo dalla firma
Formale dettata ventidue ventitré aprile come ricordava
Antonio Bassolino daremo
L'aggiornamento a quella data spero che il sessantaquattro siano diventati cento
Su duecentoquarantuno e daremo anche il dettaglio
Di tutti alle alle parti sociali
Però qual è il problema
E che nelle misure più impegnati
Decisivo per rispettare tempi rapidi
Una volta accertato che siamo d'accordo e non è poco
Su quello che va fatto
Decisivo è il funzionamento della ma
E decisive sono le procedure
E questa è la ragione per la quale la riforma
Insisto come facemmo anche l'anno scorso la semplificazione delle procedure
La riforma delle regolazioni l'eliminazione di vincoli legislativi normativi regolamentari non necessari
Che impongono inutili rigidità inutili vincoli all'impresa i cittadini alle amministrazioni da una parte e dall'altra la riforma dell'organizzazione della pubblica amministrazione il federalismo il decentramento all'applicazione del principio di sussidiarietà
La riorganizzazione delle amministrazioni secondo criteri che premino il servizio la qualità dei servizi e delle prestazioni
La professionalità degli operatori
Ecco tutto questo è decisivo altrimenti cadiamo ormai su quello che la vera sfida cioè di fare le cose che tutti riteniamo io penso almeno al novanta per cento di nomi
Anche in Parlamento alla fine novanta per cento del Parlamento ritengono che sono le cose necessarie
Per rilanciare la crescita lo sviluppo per affrontare il problema del Mezzogiorno e della disoccupazione ma per farle in tempi sufficientemente tratto
E non in tempi eterni
C'è una seconda questione a cui accennerò tra un minuto ma questa questione e la questione della riforma complessiva del nostro sistema normativo
Ed è la nostra pubblica amministrazione
Cui questi due anni e mezzo hanno segnato un passaggio importante
Perché come dire gli strumenti di questa riforma sono stati delineati ma come a me piace dire mi scuso se qualcuno mi ha già sentito noi siamo in questo momento in mezzo al guado
Quando in in mezzo al guado si sta male
In mezzo al guado ci si bagna in mezzo al guado la Corte le correnti sono fortissime in mezzo al guado non serve mettersi a discutere se era meglio attraversare il guado cento metri più sopra o cento metri sotto
In mezzo al guado non serve dirci ma la corrente è forte ci sono resistenze ci sono vecchie burocrazie che si oppongono
Poi ci sono anche tanti i dipendenti pubblici che invece chiedono la riforma perché sanno che questo è l'unico modo per essere valorizzati e per servire a qualcosa voglio dire ma poi ci sono quelli che si opponga non serve
Quando si è in mezzo al guado bisogna solo accelerare per arrivare al più presto dall'altra parte
Io penso che
Paio di mesi fa mio collega piazza forse si è un po'spaventato di stare in mezzo al guado però se voi leggete tutto quello che ha detto e scritto da allora ad oggi è assolutamente evidente che anche lui ritiene come tutto il governo ritiene che si debba accelerare
Queste le esigenze noi dobbiamo a questo punto avendo delinea
Il quadro di una serie di cose che in gran parte non abbiamo ancora fatto l'azione di semplificazione delle procedure e delle regolazioni eccessive inutili che impongono inutili rigidità è appena cominciata
Io stesso dico che è appena cominciata
Siamo nella direzione giusta la legge recentissima approvata cosiddetta Bassanini quater approvata all'unanimità al Senato
E alla quasi unanimità la Camera ha votato contro solo Rifondazione comunista dà finalmente uno strumento importante per rivedere la giungla
Delle nostre normative inutili perché costituisce finalmente come in Gran Bretagna in Francia uno strumento addosso noi oggi non abbiamo nessun ufficio legislativo che si occupi innanzitutto di delegificare del regolare e semplificare
Perché tutti gli uffici legislativi esistenti si applicano in primo luogo delle nuove legislazioni
E quindi resta l'ultima cosa si resta tempo quella di semplificare del regolare snellire semplificare adesso avremo come Gran Bretagna in Francia questo strumento farà l'analisi anche dell'impatto della regolamentazione
Per vedere se le nuove regole che si propongono non sono per caso non impongono per caso all'impresa e ai cittadini alle stesse amministrazioni una serie di vincoli e di rigidità per cui non vale la pena dettare la nuova le nuove regole perché saranno impraticabili o saranno eccessivamente costosi anche questa è una cosa che si fa in altri Paesi che cominceremo a fa
Fare adesso anche in Italia entra in vigore la settimana prossima stravince
Su questa strada secondo me bisogna proseguire come sulla strada della riorganizzazione delle amministrazioni che abbiamo atti cominciato a fare e che adesso entra nella fase decisiva in cui ci sarà bisogno del massimo di sostegno e di consenso quando dico sostegno consenso intendo anche di pressione e di critica
Però vorrei dire usate per favore il bastone ma anche la carota
Se ci sono Comuni come ci sono che hanno già istituito gli sportelli unici accessibile per via telematica e che promettono di dare e tutte le autorizzazioni per lo start-up di nuovi impianti produttivi in due mezzi
Merita di andare a vedere se è così
E di citarli ad esempio quando funzionano così
Come giusto invece criticare le cose che ancora non funziona c'è un'ultima cosa che vorrei dire perché mi pare che stia sfuggendo anche se c'è stato un accenno noi abbiamo bisogno di continuare accelerare anche sulla strada
Che è stato detto da cantieri delle privatizzazioni sì ma innanzitutto delle liberalizzazioni
A cui seguiranno anche le prime attenzione ma anche sul sicuro di sé e del cordone delle liberalizzazioni la liberalizzazione che abbiamo fatto perché ci è stato imposto dall'Unione europea ma l'abbiamo fatta più di Francia e Germania diciamo cioè e quella delle telecomunicazioni e i risultati si vedono si cominciano a vedere
Ne abbiamo quarantatré licenze di telefonia fissa cominciano a esserci competizione cominciano a scendere le tariffe comincia a esserci l'offerta di nuovi di nuovi servizi si cominciano a vedere i vantaggi della competizione per il gli utenti per i consumatori per l'energia elettrica abbiamo appena varato il decreto
Registrati vivo e partita che si giocherà nei prossimi mesi nella sua attuazione per il gas la liberalizzazione è stata approvata dal Senato per essere approvata dalla Camera nell'ambito del collega
Per i servizi pubblici locali
C'è abbiamo iniziato l'esame nell'ambito del Consiglio dei ministri poi dovrà andare in Parlamento penso che sarà una partita di grandissima rilevanza per inserire elementi effettivi di apertura del mercato e anche per il per riuscire a trovare caso per caso utilizzando i vantaggi della competizione della concorrenza in migliore punto di equilibrio tra qualità dei servizi resi ai cittadini e costo
Per gli stessi cittadini per gli utenti del servizio e per la e per la collettività nel commercio elettronico greco macedone che abbiamo fatto una cosa che ci pone all'avanguardia degli altri paesi
Noi tra qualche settimane al tempo della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale avremo in funzione la firma digitale e la piena validità
Giuridica degli strumenti del del dei contrattili dei documenti formati con mezzi telematici
Che è un un presupposto per potere utilizzare larghissimamente il commercio elettronico importantissimo
Abbiamo stabilito nel Regolamento che è in corso di pubblicazione che l'attività di certificazione è rientra nel mercato viene fatta da società di certificazione privato certa che non era scontato
E che altri Paesi hanno fatto in altro in altro senso credo che sia giusto è un altro pezzo di mercato che sia che si apre
Ferrovie
Poste
Ecco io penso che
Nel insiste
E accelerare sulla strada della liberalizzazione vuol dire mettere in moto dinamiche fortissime
In un sistema nel quale il precedente delle telecomunicazioni dimostra che il nostro sistema e maturo recepirle e a tradurle in una forte incentivo alla cresce
Grazie ribassati onorevole Marini nonostante l'ottimismo prospettato prima dal ministro Bassolino quale punto sosteneva che parlava di una possibile ripresa da giugno in poi
Proprio ieri la Il Sole ventiquattro Ore titolava allarme rossa per l'economia allarme rosso per l'economia e qui voglio dire questo onorevole non è che tra ingorghi istituzionali risse nella maggioranza risse Marini Prodi eccetera
Si rischia di passare in seconda linea problema economico e di sollevare proprio problema politico
No ma io debbo dire che
Sull'allarme per l'economia credo siamo tutti coinvolti perché è un dato oggettivo c'è le previsioni di crescita
Sono lì insomma almeno l'obiettivo fissato dal governo sembra che quest'anno non lo conseguirà
Le spiegazioni sono molte come ne stiamo discutendo
Il problema io ascolta Dumbo Bernabé poi ora Larizza che ha ripreso un discorso è quello della modernizzazione del Paese le polemiche con gli illustri ospiti che abbiamo gli inviti ad investire
Mi dice l'esperienza ma anche la riflessione sono privi di senso non non è possibile l'imprenditore investe sia una convenienza ad investire ed è giusto che sia così
Quali sono i problemi veri che noi abbiamo di fronte ecco questo io voglio io voglio fare una riflessione sulla concertazione Mela stimolata Larizza ore
Sarebbe strano che io che ora solo in Parlamento Guido un partito politico con dalla esperienza personale che io non vedessi tutti gli aspetti positivi di un rapporto costruttivo tra parti sociali e il governo lo vedi anzi è un merito del Governo non debbo difenderlo io ci sono due autorevoli esponenti del governo attuale
Anche questa polemica colloco ricovero quanti mesi sono sedi dalla fatto Bassanini se mi faccio le leggo io di provvedimenti che faticosamente vanno avanti ma vanno avanti vi dimostro che insomma questo governo sta lavorando bene
Non li voglia aiutare
Sulla concertazione secondo me c'è un punto fondamentale da chiarire
Assicura un coinvolgimento più generale una pace sociale che sono i primi gli imprenditori a richiedere perché sanno che assicura un quadro di interventi più certi più costruttivo
Però voglio dire agli esponenti del governo ora si a loro sostegno come maggioranza Giobatta la maggioranza di governo
E per il futuro la concertazione è un coinvolgimento sugli obiettivi
Per le parti sociali e il riconoscimento di un ruolo non esclusivamente settoriale che è fondamentale perché se le parti sociali non hanno il ruolo settoriale è inutile coinvolgervi un patto sociale una finzione
In Italia con le difficoltà che ci sono perché l'evoluzione che conosciamo di questi rapporti a livello europeo sono tali in Italia le parti sociali anche dentro grandi questioni e grandi cambiamenti tengono più che altrove
Quindi va bene
Ma io voglio dire al governo e lo voglio dire anche alla rizzare a Callieri
In particolare al governo coinvolgimento
E anche il ruolo politico è anche fissazione di obiettivi grandi linee di politiche salariali obiettivi per il lavoro per l'impresa almeno una scelta di fondo del décalage della pressione fiscale contributiva ma poi il governo decide siamo noi i ritardi tali rispetto alla struttura e alla efficienza della risposta amministrativa del Paese
Che è un punto fondamentale io troverei paradossale è sbagliato io che non vorrei per l'Italia una cura della Thatcher
Anche perché non vedo la Thatcher non me ne vorrà al mio amico Pier Ferdinando Casini la destra italiana non non mi pare che abbia la struttura per intervenire con grande energia su questa questione
Quindi noi dobbiamo avere chiaro
Che la concertazione è un dato positivo di partenza per governare alcuni obiettivi fissati e rispettati attrezzarsi per rispettare le scadenze
Che si assumono negli accordi meglio assumerne meno ma quelle poche rispettarle ma il governo non è bloccato dal processo di concertazione
Faccio un esempio che se non chiariscono bene metto apro una questione che non vorrei aprire lo dico a Bassolino
Noi abbiamo fatto questo accordo sulle pensioni in Italia sulla previdenza positivo
Anche i critici forti di quella intesa dicono che insomma rispetto agli equilibri di breve periodo dei passa avanti sono stati fatti
Correggetemi se sbaglio mi pare che formalmente sia stato fissato un momento di verifica disteso le sollecitazioni anche esterne che venga e i problemi oggettivi che ci sono di equilibrio
Mi pare che nel due mila e uno
C'è la verifica del due mila e uno non è tra vent'anni è vicino
E quindi la faranno bisogna rispettarlo quel dato di scadenza io non mi sognerei ridire ponete alle parti sociali su questo problema
Una questione grande prima del Duemila ma al due mila e uno caro Pietro Larizza io sono convinto di una cosa il governo deve sapere
Con il lavoro positivo fatto nella struttura italiana di tutta questa materia nel due mila e uno non è possibile mantenere una situazione per cui in Italia
A certe condizioni contributive si possa andare in pensione asse atta a cinquantasette anni di età quando l'Europa da sessantacinque passa al sessantasei
Questo è un punto che non tocca la forza dei sindacati perché io sono per rispettare avete fissato due mila e uno e va be'
Ma questa cosa una Consulta tradizione in sé tentando anche nella Unione ma anche guardando l'evoluzione di questi rapporti in Italia è assolutamente insostenibili
E allora lì io dica al governo che questo è un problema che in qualche modo deve essere affrontato
Questo è il punto che a me sta a cuore quindi concertazione sì dopo mi da tanto c'è
No ma aspetta aspetta minuto saltando voglio stringere solo a faccio due
Quindi questa visione della concertazione che non toglie al governo la possibilità di assunzioni autonome di responsabilità questo non vuol dire tradire il rapporto che si è instaurato era la prima riflessione che volevo fare
Io credo che un'altra questione di grandissimo rilievo
Sulla quale concentrare
La nostra attenzione l'attenzione di tutti
Poi che abbiamo il problema di mezzo paese o quasi un terzo
Dove si fa fatica e dove sono i giovani perché altrove non ci sono e altrove c'è anche la piena occupazione anzi di più ciel la richiesta di assorbimento di manodopera proveniente non non non dall'Italia ma anche da fuori
Processi normali che altri Paesi hanno conosciuti prima di noi qui il problema dei giovani del Sud c'è e c'è il problema dell'equilibrio dello sviluppo del nostro Paese
Lì ci sono tutte le cose di cui oggi abbiamo parlato le procedure un grande sforzo e io debbo dire che questo governo prima compare Bassanini uno sforzo la fate bisogna continuarlo
C'è un ritardo ed una un degrado crescente dei servizi esterni alle imprese
Per tutta l'Italia rispetto all'Europa e nel Mezzogiorno rispetto al nord del nostro Paese che il la strozzatura senza affrontare la quale parlare di investimenti e anche dj incentivi senza affrontare questo problema con grande determinazione e con programmi di sibili è realizzabile rischia di diventare una perdita di tempo non se ne può parlare
Non c'è dubbio oggi siamo toccati anche al Nord sul piano dei trasporti per essere ma nel Mezzogiorno tutti i dati infrastrutture materiali e non materiali degli ultimi dieci anni hanno subito un degrado rispetto al cammino degli altri paesi che il punto politico più grosso che
Un governo che parla di sviluppo e di equilibrio nello sviluppo deve cercare di affrontare
A me ha colpito non l'investimento e la riottosità degli investitori italiani mi pare un dato del di due anni fa su cento miliardi di dollari investiti dal resto del mondo in Europa Trenitalia trenta in Gran Bretagna
Non credo solo la lingua l'inglese abbia influito questo dato io lo leggo in maniera specifica a questo ritardo e degrado progressivo Italia Quincy che l'azione di governo e sfida
Io penso spero che questo governo possa concludere questa ma questo Parlamento la propria legislatura noi abbiamo due anni di fronte
C'è anche delle dichiarazioni del presidente del Consiglio due punti d'attacco sono queste migliorare l'ambiente dove l'imprenditore può andare semplificare gli incentivi perché se sono cinquanta anche se sono a livello di altri paesi non funziona
Terzo e intervenire proprio in questo rapporto equilibrato con le parti sociali rispetto delle intense ma non abdica azione dalla capacità di decisione del governo
Terza questione che le riassume anche in parte io sono convinto che vedo il senatore Fisichella qui davanti che è un cultore di queste cose sono preoccupato del fatto
Che quando noi parliamo di leggere top parlo della struttura generale dell'amministrazione dello Stato della riforma
Della Costituzione che tocca l'efficienza poi delle strutture il dal federalismo ad altre cose
Io sono uno tra non solo potrà tra i politici che dicono attenti per la legge elettorale non possiamo non coinvolgere l'opposizione non per un amore particolare per l'opposizione non è questo il è che accanto alle due questioni cotto Cati io credo che se non togliamo incertezza a questo sistema politico se non diventiamo europei con le nostre strutture
Se non facciamo cose che abbiamo avviato con la Bicamerale e per farle con la il rapporto di forza a livello parlamentare un dialogo con le opposizioni a un passaggio obbligato
Il mio è un realismo perché con questo tipo di rapporto di forza che c'è
E con la disponibilità o almeno di principio
Perché la campagna elettorale del novantasei ha visto su questo punto gli stessi discorsi e lo stesso linguaggio nostro del centrosinistra delle opposizioni
Se noi non facciamo questo passo ulteriore accanto all'altra questione di cui abbiamo parlato noi rischiamo il fallimento di questa legislatura
E credo che non serva né al Paese né alle imprese perché sono una parte essenziale del paese grazie grazie
Grazie Marini ministro Bassolino l'onorevole Marini ha accennato prima la discorso depressioni ecco recentemente si è governatore Fazio che il Fondo monetario hanno sollecitato una revisione delle pensioni della welfare prima del due mila uno qual è la posizione sua e del governo
Cercare di monitorare come dovere di tutti quanti noi l'andamento della spesa
E nel rispetto dei tempi essere pronti a vedere ciò di cui c'è bisogno per il Paese
Muoversi consiglieri Taio su questo vorrei insistere da parte di ognuno di noi tutti quanti voi in questo senso una parola ancora sul patto di sulla concertazione
Io intendo anche
Limiti e problemi interni alla concertazione dobbiamo stare attenti lo dico io che ci credo molto e però
Se noi in Italia abbiamo attuato una politica dei redditi io aggiungo
Sì siamo nell'Euro è anche grazie alla scelta di concertazione fatta nel mille novecentonovantatré
E grazie a questa scelta io penso dobbiamo affrontare le nuove impegnative sfide che siamo di fronte a noi
Il patto lo abbiamo firmato formalmente il primo di febbraio
Ma io lo dico perché condivido l'ansia di far presto e dell'attuale perché quest'ansia di tutti quanti noi
Io non sono ottimista nessuno Dinoi è in grado esattamente di prevedere come andranno le cose nel secondo semestre di questa credo che tutti ci auguriamo che vadano meglio di un difficilissimo inizio del mille novecentonovantanove comunque dobbiamo fare tutto quello che è possibile fare in questi mesi per riattivare la situazione
E anche mi permetto di aggiungere con il reciproco ascolto e vedendo via via ciò che si può fare
Contratti d'area e patti territoriali erano fermi da mesi mesi e mesi
E le sollecitazioni sono state giuste e in questi giorni uno dopo l'altro abbiamo sbloccato i casi più difficili ed è impegnativi quello di Crotone quello di Torre Annunziata Castellammare stamattina quello di Manfredonia e ora dobbiamo darci nuove regole per di vedere meccanismi iniziali burocratici che andavano ma e cominciare una nuova fase degli strumenti di contrattazione sul territorio
Dobbiamo poi io credo sapere che siamo tutti di fronte a sfide nuove
Il governo il sistema dell'impresa il movimento sindacale
Soprattutto in rapporto alle nuove generazioni
E al Mezzogiorno d'Italia
E a un sistema più forte di incoerenze che tutti dobbiamo mettere in campo
Per avere un una nuova fase di sviluppo e di crescita dell'occupazione in primo luogo nel Mezzogiorno d'Italia io qui vedo l'importanza sono del tutto d'accordo
Su questo secondo me il governo si gioca molto
E devi affrontare anche contraddizioni che possono esserci dentro la maggioranza
Ma non c'è dubbio liberalizzare i servizi e liberalizzare i servizi pubblici e comunali è una grande sfida dei prossimi mesi
Proprio per gli spazi che per l'occupazione si possono aprire in un campo come questo aggiungo
E so che il tema e delicato
La mia opinione lo dicono in modo più pacato
E che noi dobbiamo andare ad un equilibrio più moderno e più giusto anche tra processo democratico il processo decisionale
La concertazione deve significare assunzione di responsabilità io aggiungo a tutti i livelli istituzionali a mio avviso è giusto andare via via ma con determinazione
Verso una strada che assegni Ali esecutivi a tutti gli esecutivi chiunque ci sia degli esecutivi una più forte riserva di amministrazione rispetto a alle assemblee elettive che devono venire poteri forti di Indirizzo e di controllo ma con gli esecutivi che possono assumersi fino in fondo in un processo democratico le loro responsabilità vale per i governi nazionale vale per i livelli istituzionali di un paese come il nostro
Perché è solo attraverso la modernizzazione del Paese modernizzazione dei servizi e io aggiungo modernizzazione istituzionale che ci mettiamo in condizione di affrontare le sfide dei prossimi mesi ma anche le sfide dei prossimi anni che saranno decisive per un Paese come il nostro
Abbiamo ho scritto relatore bassissimo aggravati con
Anche la competenza del mare evidentemente la sua parte in questo momento si sente
L'hai persa
Scusate
Appunto domanda a Callieri anche la Confindustria deve fare la sua parte in questo momento
Si parla tanto anche se in base agli ultimi dati una fuga di capitali all'estensione molti imprenditori italiani che cominciano a investire all'estero fanno fatica e qual è la posizione ufficiale la Confindustria di fronte a questo fenomeno
La risposta
Neanche per
Senta signora rispondo brevemente ma veramente questa accusa è un'idiozia ma è un'idiozia di di palese di quale esempi
Non si può
Non si può lamentare il basso livello di internazionalizzazione le nostre imprese e poi fare ma bollette di fronte ai prese che investono all'estero per affrontare problemi in servizio al mercato locale problemi globalizzazione problemi di miglior composizione del valore aggiunto
Che che a loro compete quindi veramente questa una cosa che non ha sesso che l'osservazione antistorica è un'osservazione che contro le politiche abbiam fatto in tutti questi anni tutti d'accordo ricordo che c'era un capitolo si dirà internazionalizzazione del sistema delle imprese
Nell'accordo del luglio novantatré
Perché a attuato una serie di politiche da parte del governo da parte del Parlamento per favorire l'internazionalizzazione l'internazionalizzazione significa andare investire all'estero creare sistemi di imprese integrati
Significa servire mercati locali quindi che cosa si vuole abbiamo fatto ciò che forse meno
Ciò che dovevamo fare
Quindi il problema è lo sviluppo italiano il problema è il dinamismo di questa nostra società e noi dobbiamo affrontare con forza il problema di ridare di nonnismo a questa società a questa economia noi intendiamo vorrei essere chiaro il processo di concentrazione con processo di convergenza sugli obiettivi ma se poi non c'è attuazione noi saremo incalzanti non vogliamo che ci sia il massimo dell'accelerazione non compatibile con i tempi cronici della burocrazia italiana del Parlamento italiano del governo italiano
Lo vogliamo tempi che siano coerenti con le esigenze di competere perché il mondo si sta spaccando tra paesi che hanno alti tassi di sviluppo alto dinamismo alta mobilità sociale hanno aperture verso gli esclusi e Paesi che si auto e scudo perché hanno tassi di sviluppo bassissimo
Noi non vogliamo far parte dei perdenti
E per accelerare occorre essere
Assolutamente il termine
Non possiamo l'ha detto Bassanini per quel che riguarda la pubblica amministrazione lo diciamo per quanto riguarda le imprese non possiamo restare a metà adeguato ha detto Finzi ricordando con una bella immagine opposizione piccole imprese le piccole imprese fanno surf sulle onde questo Paese deve imparare a fare il surf sulle onde
La concertazione è un modo attraverso il quale si stabilizza il surf sulle onde ma non si inceppa e non si rallenta la modernizzazione e le cose convenute devono essere attuate con la massima rapidità e attuate attraverso un sistema di confronto rendono come dire
Rispondenti le soluzioni del problema perché in questo Paese alcuni immaginano quali sono i bisogni del Paese e poi decidono come rispondere parità ai problemi questo riguarda in particolare gli eletti in Parlamento riguarda una certa parte anche di questo governo non si può pensare di fare una riforma s'sanitaria teen beata solitudine tra un gruppo di amici
La riforma sanitaria è un problema che interessa prese che pagano perché oggi l'alimentazione del sistema sanitario è fatta attraverso l'IRAP quindi è pagato largamente dalle imprese per interessa i lavoratori
Che solo gli utilizzatori finanziatori appresso lira più più a pranzo i contributi sanitari della della sanità
E interessa in futuro delle risposte ai bisogni della gente la grande crescita negli Stati Uniti è anche legata a uno sviluppo dell'offerta sanitaria un'offerta bloccata in mano allo stato non consente soddisfazione dei bisogni
Allora la concertazione per ruoli è e sarà sempre definizione di obiettivi incalzare ci dispiace che poi qualcuno si senta senta siamo ma dobbiamo rappresentare l'esigenza delle massime urgenze e quindi incalzeremo sempre e ogni volta rilanceremo
Perché non ci si può accontentare di modesti progressi lo dobbiamo fare un recupero fragoroso e l'unica condizione per stare al vento la competizione e per entrare nel novero dei Paesi ad alto dinamismo
Adesso immediata la replica Loretta Santini interventi sono
Il problema di Pavia io seduto sono soddisfatto però
Va bene
Alla base
Pare che prima abbiamo già dimostrato spedito anche no intanto impatto significa una cosa
Questo chi credo che anche i cantieri non lo possa negare non posso negare a nessuno che non più tardi di tre mesi fa abbiamo concordato
Su una serie di obiettivi
Di impegni reciproci e di misure da prendere
Voi come diceva Calieri fino all'inizio bisogna verificare se ciascuno mantiene gli impegni se le promesse si traducono infatti però abbiamo concordato dopodiché io credo che sia sempre legittimo aggiungere altre questioni e altri problemi perché non è l'ultimo a patto che stabiliremo fra no però quelli che abbiamo insieme concordato sono quelli che abbiamo lungamente discusso
Tra tutte le parti sociali significative quelle molto rappresentative anche quello meno meno rappresentative perché ciascuno al suo posto nella società della società italiana
Io credo che sia significativo che abbiamo concordato su quelle ho dimostrato prima chiedete di delle misure previste una quota di una certa rilievo è già stata attuata
Il ventidue il ventitré di aprile faremo in contraddittorio
Tra i firmatari del Patto questa verifica penso che a quel punto le misure che adesso hanno raggiunto quelli bello che documentavo prima saranno di più e naturalmente ciascuno sarà libero di dire che ottanta cento misure su duecento e quaranta sono tante a quell'epoca saranno tanto saranno poche che si è stati veloci o che bisogna essere ancora ancora più veloci però quello sono le questioni
Dopodiché io penso che sia giusto che ciascuno incalza
è reciproco
Info in che alziamo le parti sociali perché mantengano gli impegni che hanno preso ed è giusto che le parti sociali incalza inno il governo come dicevo prima i tempi sono importa sui tempi grata l'ostacolo della ma
Non è un caso che qui venga continuamente e a mio avviso come ho detto già prima giustamente riproposto il problema della struttura burocratica
La macchina costituisce poi lo strumento di cui i governi e le amministrazioni devono avvalersi per mantenere le promesse per realizzare gli impegni e siccome nel cambiamento della macchina siamo in mezzo al guado questo certamente ritardi questo è un problema questo problema che dobbiamo affrontare
C'è poi di fronte a un rallentamento della crescita forse superiore
Forse più grave di quello che prevedevamo questo autunno c'è poi il problema di vedere se altre cose
Possono essere fatte per ridare impulso fiato alla crescita per creare migliori condizioni per gli investimenti dell'impresa e per allargare la base produttiva rispetto al pure molti e significativi impegni che nel dibatto sono stati adottati e che ripeto sono in fase di attuazione
Con un ritmo abbastanza abbastanza c'è
Rallentamento è probabilmente maggiore del previsto
E il Governo sta esaminando
Quali altre misure
Possono essere prese per rimediare a questo e naturalmente se dalle parti sociali arrivano ulteriori suggerimenti
Compatibili ovviamente con gli impegni del Patto di stabilità di Maastricht e con le condizioni della finanza pubblica Presidente del Consiglio ha già detto che siamo pronti ad esamina
Non può essere può Ermini rispetto delle promesse e degli impegni fa ma disponibilità a valutare insieme
La situazione dell'economia italiana del sistema produttivo italiano e la situazione della congiuntura internazionale e la possibilità a cui il governo è disponibile di inventare cose ulteriori rispetto ad un patto che pure ha realizzato un'importantissima convergenza su cose da fare e che stiamo facendo e che dovremo insieme verificare e monitorare nella sessione del ventidue del ventitré di aprile
Io penso che su questo
Occorra giudizio e quant'
Dico subito per esempio che su un'osservazione di carriere io sono assolutamente d'accordo è vero che tra le cose che servono al sistema economico italiano c'è l'internet internazionalizzazione delle imprese delle delle imprese
Questa mattina in un importante convegno sulla Società delle dell'informazione io stesso il governo apposto il problema che non poniamo per la prima volta delle condizioni di reciprocità noi ci siamo aperti per esempio nelle telecomunicazioni larghissimamente
Al
Entrata sul mercato italiano di
Società e di gruppi non italiani
Gli altri Paesi d'Europa devono garantire analoga condizione di reciprocità perché come qui presenti sanno benissimo ci sono Paesi europei la Francia e la Germania per non fare nomi che in molti settori si ribellano più chiusi
Più chiusi all'internazionalizzazione
E forse più statalisti di quanto non sia oggi il nostro Paese
è giusto chiedere condizione di reciprocità come giusto ecco naturalmente se chiediamo a condizioni di reciprocità vuol dire che consideriamo positivo che le imprese italiane si internazionali grazie
Poi però mi pare che l'abbia detto anche Callieri c'è il problema
Degli
Dello sviluppo e della crescita degli Investimenti
In quelle regioni italiane dove le condizioni ci sono
Le condizioni ci sono perché c'è
Manodopera disponibile
Perché ci sono
Incentivi a agevolazione perché c'è nell'ambito del patto un impegno comune a creare puerile ulteriori condizioni ambientali che oggi non sono ancora sufficienti e soddisfacente
Questo è un impegno comune l'impegno che riguarda le spese essenzialmente il mezzogiorno e che io penso non possa essere da nessuno ha posto in alternativa alla giusta preoccupazione di internazionalizzare le nostre
Grazie grazie Bassanini la parola all'onorevole Casini sia Marini che il ministro Bassolino hanno primo accennato al discorso del delle pensioni la previdenza quella sua posizione onorevole
Ma io ho detto prima qual è la mia posizione la ripeto io credo che oggi la vera questione rischi non essere il rapporto tra destra e sinistra e tra una politica di destra politica di sinistra a prescindere che le vicende recenti che in Germania hanno portato all'abbandono di la Fontaine dimostrano che c'è un tasso di sovranità nazionale assai limitata anche nell'assumere una politica piuttosto che un'altra la moneta unica europea ci costringe
A una certa a certi canoni di comportamento anche in ordine alla politica economica e io credo che oggi proprio per questo sia assolutamente necessario fare assieme un salto di qualità Intema generazionale il tema del conflitto generazionale la disparità
Di una forbice che nel nostro Paese si sta allargando
Tra coloro che sono fuori che non sono garantiti che cercano un'opportunità
E coloro che sono nel mondo del lavoro in qualche modo godono di una certa rendita di posizione è la questione politica vera dei prossimi anni
Io credo che non abbia sbagliato Monti nei mesi scorsi quando ha evocato il rischio addirittura di uno sciopero generazionale se questo è vero il tema della previdenza è un termine Ludwig vive è un tema ineludibile perché non è possibile che una fascia sempre più piccola di uomini e donne in età di lavoro mantenga una fascia sempre più larga dei pensionati e il carico previdenziale che le giovani generazioni si troveranno a dover sostenere è assolutamente iniquo e rischia di schierare uno scontro generazionale
Io ritengo di grande significato lo dico a Confindustria che oggi l'onorevole Marini
Perché e assai più significativo che lo faccia il segretario di un partito di governo in questo caso e occhi la necessità di una verifica seria sulla riforma previdenziale io credo che su questo punto c'è accordo tra maggioranza e opposizione
C'è la necessità di non rinviare nei tempi previsti una verifica della riforma previdenziale e credo che questo sia un grande tema di equità che si trova davanti il governo la maggioranza in Parlamento tutto intero
Questo è un punto da cui non si può scappare e credo che questo sia soprattutto ineludibile visto l'andamento complessivo della spesa pubblica italiana della nostra economia
Il secondo punto e e sulla concertazione io ho posto alcune questioni generali preventive sulla concertazione
Accetto l'idea
Che la concertazione non può in alcun modo coincidere col processo di deresponsabilizzazione di chi deve decidere
In questo è stato molto chiaro il ministro Bassolino dico come opposizione che troppe volte abbiamo avuto l'impressione che la concerti nei termini Catti dal patto sociale sia stato l'insieme di impegni presi dalle parti sociali in piena letizia senza l'indicazione di quegli strumenti che sono condizione ineludibile per rendere effettivo il processo decisionale
Credo che sia giusto sollecitare lo dobbiamo fare noi come opposizione ma credo che lo debbano fare le parti sociali
Il governo ad assumersi le responsabilità in caso che questa sorta di libro dei sogni non fornisse Point quei risultati che stanno alla base che motivano gli unici che possono motivare l'esigenza di una concertazione è l'obiettivo di un risultato perché sennò non si capisce quale altro quale altra validità potrebbe avvenire lo schema della concertazione
Certo c'è anche una parità di ordine politico io credo evidentemente che a nessuno di noi sfugga il fatto che questo governo che è nato secondo noi con un arretramento oggettivo
Delle condizioni politiche istituzionali che si erano raggiunto nel nostro Paese abbia cercato con il patto sociale anche una legittimazione sul terreno dalla politica sia chiaro è perfettamente legittimo che il Governo lo faccia così come è perfettamente legittimo il nostro giudizio sul fatto che questo governo abbia riportato indietro il nostro paese anche rispetto all'accettazione di comportamenti politici collettivi e individuali
Di forze parlamentari che sono nate sul trasformismo visto che Marini parlava di questione istituzionale connessa la questione politica io credo che il tema dei ribaltoni e dei passaggi un po'troppo disinvolti degli del
Dei parlamentari da uno schieramento all'altro faccia parte integrante di una questione morale che è questione politica
Il tema delle riforme tema del riforme
Sono altri tre sarà seduto affrontato corre ferendo io credo che sia giusto
Uscire da una sorta di congiura del silenzio che c'è in ordine al referendum so che anche le associazioni di categoria la Confindustria sì sono impegnati in questo c'è il comitato referendario
Che tra l'altro presieduto dall'onorevole Abete che credo non vi sia estraneo come tradizione come radicamento
Io credo che questa sia una battaglia importante non perché il referendum è di per sé il risolutore rispetto alle questioni che pone ma perché il referendum è promessa è premessa ineludibile
Per ritornare
Su un cammino che consolida nel nostro Paese il maggioritario e il bipolarismo e rifiuta la politica dei trasformismi la politica dei ribaltoni la politica degenerata
Che finisce per alimentare fortemente il distacco dei cittadini
Ad esempio dalle elezioni
Non ci meravigliamo se la gente non va a votare
Se i politici prendono i voti a destra li portano sinistra indifferentemente a tutti i contenuti il risultato è che la gente non va a votare credo che il referendum non sia la panacea di per sé con la risposta che dà ma è una premessa ineludibile
L'altolà cammino caro Marini per me
è il tema del presidenzialismo e del federalismo do atto anch'io a Bassanini
Che ha cercato di fare qualcosa di concreto anche sul tema del federalismo gliene do atto e credo che non abbia mai visto un'opposizione Trina ricevuta che gli ha messo i bastoni fra le ruote abbiamo sempre cercato di far prevalere l'interesse del Paese
E la conquista di alcun su alcuni temi ritenuti da noi essenziale credo che su questo punto ci sarà ineludibilmente una verifica
Forte nei prossimi mesi e constato che il ministro Bassolino ha detto nel suo intervento che nonostante l'elezione del Quirinale referendum l'elezione europea si augura che la maggioranza non sia distratta se lo dice lui che se lo auguro lo dico anch'io
Grazie
Siamo leggermente in ritardo rispetto alla tabella di marcia quindi se possiamo recuperare un po'anche noi sarebbe opportuno ecco la Rizza
Imprenditori devono fare la loro parte anche i sindacati devono fare la loro parte su tanti temi sul tavolo patto sociale contratto dei metalmeccanici pensione vitale
Io per quanto mi riguarda siccome donne importanza fondamentale alla verità
Perché solo cominciando a ragionare in termini di verità soprattutto in campo economico e sociale forse riusciamo a fare alcune cose ormai dico la mia verità credo documentabile va prima
Io sottoscritto diversi fatti
Tra tutti quelli che ho sottoscritto quello dicembre indubitabilmente quello di qualità più elevata per contenuti per obiettivi e per capacità di coinvolgimento un'altra verità per la prima volta la storia il Governo italiano ha trasferito il tema della concertazione per lo sviluppo in Parlamento e il Presidente del Consiglio
Tutti Parlamento si è pronunciato Elli che ha voluto leggere ha visto coma la pensano le forze politiche e parlamentari hanno sulla convergenza degli interessi per lo sviluppo e non per altre cose
Dopodiché mi fermo
Atti positivi senza precedenti
Lasciamo insoluti i problemi veri il primo se il presidente consigli in prima persona
Non garantisce il coordinamento e la promozione dello sviluppo il patto che abbiamo firmato va nel cestino non esiste possibilità che un patto come questo possa procedere c'è presente consigli in prima persona non è il garante di attuazione la seconda
Gli atti che sono stati compiuti i primi atti conseguente al patto sono in totale aperta violenta contraddizione politica e culturale con i contenuti del Patto
Noi abbiamo avuto noi abbiamo avuto un modello di gestione del partenariato sociale attraverso atti amministrativi avallato dal CIPE
Che nel mille novecentonovantanove ripropone il modello consociativo politico del novantasei non e Franco dieci ciascuna diritto al suo posto ciascuno al diritto al suo posto ma ciascuno di noi rappresenta la cosa diversa dall'altro
Del mille novecentottantasei per cui per decidere i progetti settoriale del partenariato sociale cento mila miliardi in otto anni
Sono state fatte assemblee con ottanta persone
Comprese quelle di passaggio
Compresi quelli di passaggio
Creando con questo una condizione che è l'esatto contrario vera concertazione dei contenuti del Patto
Ve lo dico
E così Carlo a quella di astice lo sapeva di tutti i soggetti sociali Italia l'unico che si è opposta alla UIL
Ha partecipato anche Confindustria
L'unico che si opposte protesse le manca Bruxelles e perderemo ma almeno salviamo le nostre condizioni disse che forse la concertazione nata un caso quello prima di altre case
Allora quando si parla di un'Italia che va verso l'Europa dobbiamo sapere chi sono i protagonisti che creano in questa Europa
E chi sono le persone disposte a lavorare per questo obiettivo
Gli interessi sono infiniti
Le coerenze sono purtroppo molto di meno
E all'anno abbiamo bisogno di un'operazione verità
Ciascuno si assume le sue responsabilità per quello che con umiltà con forza con determina ma per quello che è non per quello che vuole apparire allora facendo l'operazione verità sapremo cosa vuol dire le privatizzazioni italiane sapremo cosa vuol dire la liberalizzazione del mercato in Italia
Le liberalizzazioni vere dalle liberazione presunti o falsi come si stanno preparando secondo me nel settore elettrico sapremo cosa vuol dire la politica degli investimenti stranieri in Italia
Se sono creazione di imprese o acquisto di imprese esistenti
Sapremo cosa vuol dire il mondo delle imprese da noi siamo abituati a usare il linguaggio numerico grande impresa media impresa piccola impresa era un linguaggio numerico che prima diceva la chioccia i pulcini
E secondo l'importanza del soggetto c'era la responsabilità sociale quel mondo non c'è più
Da parte mia ma regionale un mezzo un mondo che non c'è più
Oggi la grande impresa e non ha più funzione sociale solo un potere politico
Perché non non cresce non cresce e ne Pack crescere anzi deperisce socialmente
E l'altro mondo
Che non è un potere politico ma al quale tutti ci affidiamo per avere nuove imprese non molti dubbi
Tutto questo non sta da nessuna parte non si capisce non si capisce chi è che determina i comportamenti economici a che fine si determinano parlo anche di atti di Governo e del Parlamento allora se per una settimana decidessi ma almeno di usare il linguaggio la verità forse anche lo scontro sociale lo scontro politico sarebbe più produttivo anche nelle diversità
Grazie grazie Ravizza ultimo intervento che la tavola rotonda Marini
Marini porti quello che vuole proprio chiedono una precisazione una precisazione soltanto ne parla punto necessità di adeguarsi sua previdenza ai rette canoni europei al tempo stesso stola parlare anche di pensioni dipende spesso imparziale cinquantatré enne
Si torna a parlare anche di pensioni parziali ai cinquantatré enni per cercare di dare spazio ai giovani non c'è una contraddizione qualunque
Io
Vedo che c'è anche il Presidente del Consiglio ma ne parlavo con Larizza ben non è lontano diciamo che la verifica dovrà essere fatta con grande serietà e oggettiva per i cambiamenti che abbiamo sulla previdenza
Noi dovremmo inventare forme nuove
Il
La previdenza integrativa dovrà camminare ma poiché io credo che non verrà superata una forma di copertura generale come quella che noi conosciamo io insisto sulla necessità di prepararsi ad un ragionamento serio non polemico su queste cose
Perché il distacco
Tra le situazioni decrescenti numericamente di chi ha con le norme attuali una vita lavorativa ordinata è abbastanza lunga
E tutti coloro che stanno entrando in questi anni sul mercato del lavoro parlo di chi lavora e penso al milione e mezzo se non vado se non è cresciuta ancora di parasubordinati iscritti all'INPS
Del mondo cresce del popolo crescente dei giovani a partita IVA
I primi conforme irrisoria di copertura previdenziale i secondi senza nessuna copertura e nelle attività produttiva al Nord crescono e cresceranno
Il distacco tra tutta questa massa di giovani e chi ad esaurimento a una vita ordinaria sarà così grande nei prossimi anni che avremo una frattura sociale straordinario allora io dico che l'attitudine non solo io io
A dover dare consigli al sindacato perché non ne ha bisogno perché io non mi sarei mai visto ma questo è un enorme problema e tocca veramente
Il rapporto tra generazioni noi non avremo più un sistema consolidato normale uguale per tutti andremo anche nella direzione che dice lei
Ma anche dentro il sistema di copertura generale dobbiamo introdurre un'attenzione grande ai profondi cambiamenti che si vanno delineando se non lo faremo rischiamo una frattura forte forte nel del nostro Paese e quindi è un invito che faccio i gol al governo e alle parti sociali su questioni toccate da Casini velocissimamente una battuta sulle questioni politiche
Ma la formazione di questo governo ha riportato indietro ammettono
Guardi io
Debbo dire che se tu mi chiedi a mi questo passaggio di parlamentari da una sede all'altra
Per cui io e il mio partito che non siamo stati mai sfiorati da questo fenomeno
Mi trovo se guardi a sinistra trovi delle facce dopo un mese ritrovi dall'altra parte no
Questo è legato alla struttura che stiamo costruendo del sistema politico anche però se parli di qualche difficoltà del tuo schieramento invece di liquidarlo come questa osservazione col trasformismo che non piace a nessuno
Io debbo dire che sono anni che frazioni o settori del tuo schieramento hanno mostrato una crescente incapacità di allocare a trovarsi bene in quello schieramento al centro e anche nelle regioni
Allora se vogliamo stabilire regole più rigide sapere tentare di governare non di mettere la camicia di forza
Perché poi c'è un punto fondamentale della nostra Carta costituzionale chiede meno nei lavori della Bicamerale è stato toccato da nessuno
Quello di una consolidata libertà del parlamentare quel punto nessuno ha detto di modificare ma io sono d'accordo a mettere delle regole
Ben più stringenti per evitare questo fenomeno non venire a dire non le trovo le ragioni perché c'è stato un cambiamento questo governo è nato
Dentro qualche difficoltà e siamo tornati indietro a vecchi metodi politici
Non è vero tant'è vero che io riconfermo la nostra disponibilità ad affrontare il problema della riforma delle nostre istituzioni potrebbe essere arrestato non per una decisione nostra
Per una decisione del tuo schieramento che ha buttato il tavolo per aria dopo aver deciso assieme con noi in Bicamerale quindi questo è un punto che dovremmo chiarire proprio per la chiarezza dei rapporti politici
Io non capisco bene questo referendum come
Segnerà un punto di svolta
Non è questo che di cui stiamo parlando ma io debbo dire vedo questo referendum chiaramente inutile perché se uno di loro che partecipa a questi abbia dicesse ma la legge elettorale l'attuale siete disponibili a cambiarla
Per rendere questo sistema più compiutamente bipolare io dico di sì
Ma è un po'paradossale che i grandi partiti
Che assieme in Parlamento potranno potrebbero determinare
Maggioranze o minoranze per cambiare la legge elettorale ricorrere al referendum per poi tornare alla Camera a discutere di come cambiarlo sarebbe più semplice che affrontassimo seriamente questo problema dentro il Parlamento
Una sola risposta Callieri a Carlo Callieri
Sacrosanto questo discorso io infatti nel primo giro
Mi ha ho cercato di capire o non l'abbiamo potuto fare bene qui perché la cosa che mi preoccupa e perché gli investimenti stranieri non vengono in Italia
Questo mi né mi sognerei di dire all'imprenditore Baia investire la qualche impegno all'interno dei contratti d'area o dei patti l'avete presa con delle delle condizioni buone per investire quelli secondo me li dovreste rispettare ma nessuno mi può chiedere andata ad investire una parte genericamente
Quindi questo fatto che anche l'imprenditore italiano vada all'estero non non mi scandalizza sarà la condizione che avremo nel futuro però il governo la maggioranza voi il paese si deve interrogare perché e abbiamo dato alcune indicazioni sulle priorità sulle quali il governo si sta muovendo e deve muoversi la cosa che non mi convince a questo livello di responsabilità
Quello tuo è quello di molti altri
Questa critica al Parlamento per favore pittori spagnoli ultra vires rompa questa è una cosa proprio confuso sulla quale dovremo fare un convegno lo fatto voi o lo facciamo noi
Perché se io guardo i mesi che abbiamo dietro le spalle
Con le polemiche della dialettica politica questa mi pare assolutamente normale io debbo dire che per quanto riguarda l'impegno per l'euro
La finanziaria e e l'attenzione ad alcuni interessi delle imprese approvate in tempo e e provvedimenti successivi noi abbiamo avuto un Parlamento in questo ultimo anno che ha lavorato con una certa efficienza e decisione
Per quanto riguarda noi del centrosinistra noi per essere coerenti per le scelte sull'euro abbiamo un anno portato quasi la nostra maggioranza sull'orlo della spaccatura
E c'è la porcata anche dopo il primo anno siamo riusciti a fermarla e abbiamo lavorato per l'euro poi questa maggioranza si è rotta su problemi di politica economica per parlarci chiaro
Non si è rotta sulle grandi scelte ideologiche
Su problemi di politica economica e noi abbiamo portato le cose all'estrema conseguenza dinanzi a richieste di una parte di Rifondazione di leader della maggioranza che sta facendo il congresso arrivino no e abbiamo detto no
Quindi attenti a non accettare questa deriva non ve la vostra associazione debbo dire ma se l'atteggiamento è nel nostro Paese che dinanzi alla complessità dei problemi dei rapporti internazionali si indica il Parlamento come un punto di debolezza non sempre è così
Grazie
Grazie a tutti voi la tavola rotonda questo punto terminale che proseguiamo se volete accomodarvi grazie grazie ora l'applauso
Abbiamo parlato molto di sviluppo abbiamo visto in tutte le varie sfaccettature ma quali sono le strategie dello sviluppo della comprese partiva dalla piccola e media impresa per il Duemila la parola al dottor Marco Tronchetti Provera
Buonasera a tutti
Quella di oggi è una delle numerose occasioni in cui il nostro sistema il sistema delle imprese italiane si interroga su quanto è necessario fare per rilanciare lo sviluppo del Paese nonché sui rispettivi ruoli Dinoi stessi come imprenditori delle nostre controparti sociali del Governo e del Parlamento in altri termini ognuno può fare per fare sistema
La nostra malattia non è altro che una parte una variante più violenta di quella che oggi affligge gran parte dell'Europa continentale
La nostra peculiarità e che l'abbiamo affrontarla con strutture istituzioni più deboli
Gran parte dei nostri problemi dobbiamo affrontarli in casa nostra senza poter scaricare le responsabilità su soluzioni europee che per il momento non sono ancora mature
Il salto qualitativo effettuato dall'Europa con l'avvento dell'euro e del mercato unico deve comunque rappresentare per il Paese un'opportunità di maggiore presenza
La frammentazione del quadro politico in vista delle elezioni europee e di cattivo auspicio per la nostra futura presenza nel Parlamento
Mentre invece la presidenza della futura Commissione è una crisi è un'occasione da non perdere
E abbiamo in Prodi un candidato che all'altezza di questo compito
Sull'analisi dei problemi c'è ampio accordo non solo fra minori ma anche con larghi settori del sindacato e della classe politica
Se il Paese fosse governato con i convegni si potrebbe anche dire che esiste un accordo sostanziale sul tipo di paese che vorremmo costruire insieme
Istituzione più legittimati più autorevoli
Un sistema finanziario moderno e dinamico capaci di sostenere diffusa energie imprenditoriali del Paese
Un Welfare State più leggera e meno squilibrato
Come oggi in favore di alcuni privilegiati un'economia liberalizzata dove lo Stato fissa regole del genere
Ma applicabile e applicate un mercato del lavoro adeguatamente protetto ma flessibile infrastrutture avanzate moderno una burocrazia rapida ed efficiente una magistratura amministrativa ordinaria che garantisca la certezza del diritto e non contribuisca trascurabile può renderla precaria con i tempi interminabili
E la lista potrebbe continuare
Cosa ci divide dunque cosa contribuisce a creare questa periodiche a creare periodicamente un clima di sfiducia reciproca
A rafforzare la convinzione che le cose che dovremmo fare nel nostro interesse sono possibili solo in presenza di un fortissimo vincolo Esterno
Com'è stato quello europeo in altri termini
Perché pur avendo intuizioni simili sull'Italia che vorremmo i progressi puntuale nella giusta direzione non fanno mai massa critica e il Paese sembra aver perso fiducia nel disegno complessivo questo in fondo è anche lo stato d'animo Dino imprenditori e decreto la ragione principale per cui anche in presenza di elementi positivi ristagna e desiderio di intraprendere
Vero motore delle nostre iniziative
Abbiamo un problema che ci separano dalle altre componenti della classe dirigente
Abbiamo un problema fatto di tempi di cultura di metodo
I tempi ci divide innanzitutto il senso dell'urgenza l'impresa è sottoposta alle sfide del mercato europeo della globalizzazione non capiscano e direi fanno bene a non voler capire i tempi della politica
Ci divide inoltre una diffidenza culturale il sistema delle imprese italiane non è perfetto ci portiamo dietro il peso della storia nazionale delle condizioni in cui si è sviluppato il nostro capitalismo sappiamo bene che sul piano delle dimensioni della capacità di gestione dell'internazionalizzazione abbiamo molto lavoro da fare ma le nostre sorprese che negli ultimi vent'anni sotto la spinta dell'apertura dei mercati hanno compiuto una vera rivoluzione culturale dal protezionismo all'accettazione della concorrenza
Dalla ricerca dell'intervento statale alla sua contestazione
Dalla cultura dell'inflazione della svalutazione a quella della stabilità monetaria è stato difficile e doloroso ma la riconversione è stata largamente effettuata il dinamismo e l'intraprendenza delle imprese italiane è riconosciuto e ammirato nel mondo intero
Ci guardiamo intorno e vediamo un paese in cui a fronte di un sistema industriale ormai pienamente sottoposto alla concorrenza internazionale
Larga parte dei servizi della distribuzione delle professioni della burocrazia fanno ancora parte di un sistema chiuso e corporativo
Liberare queste forze eliminare questi vincoli serve a modernizzare il modello di consumi del paese e ad attingere all'unico vero serbatoio di creazione di occupazione che esiste nella società industriali avanzate
Ma ciò complica Los mantelline lo smantellamento di un altro tabù culturale quello che porta a confondere gli obiettivi di aumento di occupazione con la preservazione a tutti i costi dell'occupazione esistente
Sappiamo che in seguito alla liberalizzazione non ancora compiuta delle telecomunicazioni in un Paese come la Germania dai stele con novantotto ha tagliato quasi dodici mila posti di lavoro
Ma ne sono già stati creati oltre quaranta mila nello sviluppo di nuovi servizi
Qui sta il vero senso del dibattito sulla flessibilità
Essa è strumento per ridare competitività d'impresa esistenti ma soprattutto per creare occasioni i mestieri e servizi di tipo nuove anche in zone del Paese dove il tasso di disoccupazione passo Italia e allo stesso tempo uno dei Paesi europei con il più alto tasso di disoccupazione
Ma anche uno dei paesi col più basso tasso di partecipazione al mercato del lavoro soprattutto per quanto riguarda le donne e i giovani
Anche nella parte più sviluppata del Paese
è difficile parlare con la gente che continua a parlare
Quindi chiederei grazie
Dicevo
Cioè
Anche la parte più sviluppata del Paese povere nuove opportunità di lavoro
è incomprensibile che questo elemento drammatico cioè di scarsa partecipazione al mondo del lavoro da parte dei giovani e delle donne non sia pienamente prese in considerazione
E che si continui a gabellare giustificare come flessibilità italiana ciò che molto spesso non sono altro che comportamenti largamente tollerati al limite se non altri fuori della legalità
Se la flessibilità non fosse un fattore significativo di sviluppo dell'occupazione non si comprenderebbe perché il tasso di crescita richiesto all'economia americana perché creare nuova occupazione è inferiore all'uno per cento
Mentre in Europa continentale è largamente superiore al due per cento
C'è un altro problema culturale non possiamo dimenticare che l'Italia è stata per un lungo periodo dominato dalla cultura prima corporativa poi cattolica e marxista a cui valori dell'impresa moderna sono sostanzialmente estraneo il quadro politico è cambiato in tutte le sue componenti residui della vecchia cultura permangono a volte in modo determinante in tutti gli schieramenti
Troppo spesso il profitto invece di essere indice di successo previsto ancora alla stregua di un'appropriazione indebita
Troppo spesso la sfiducia nel sistema italiano dell'impresa e tale per cui sembra quasi che al momento decisivo lo si voglia permettere al bambino a rimontare da solo non contenti del capitalismo italiano così com'è se ne inventa un altro
Il laboratorio sottoponendolo a vincoli dove altrove c'è libertà a regole rigide dove altrove c'è autoregolamentazione
Autorità di vario tipo che invece di accompagnare lo sviluppo del mercato lo soffocano e lo deprimono
Si tenta di ridisegnare a tavolino il sistema bancario e si impone innocenti fonti pensione una cogestione di tipo corporativo il tutto per difendere l'economia nazionale dalle possibili aggressioni di uno straniero di cui peraltro si lamenta la scarsa presenza
C'è poi una questione di metodo abbiamo sperimentato con successo che in Italia è difficile raggiungere risultati significativi senza una concertazione funzionante
Essa può tuttavia tradursi in ulteriore elemento di paralisi se si dimenticano due condizioni fondamentali la prima è che si tratta di un metodo che può funzionare solo in presenza di obiettivi condivisi
In sé la concertazione può permettersi di realizzare gli obiettivi nelle migliori condizioni ma non porre termine
Essi come è stato per l'aggancio all'Euro proprio per la lotta all'inflazione per la riduzione del deficit pubblico devono già essere acquisiti
Prima che la concertazione venga messa in essa in secondo luogo la concertazione come tutti i contratti non può avere più valore della credibilità tre parti che vi concorrono entrambe queste considerazioni coinvolgono direttamente la responsabilità del Governo e del Parlamento
Solo la politica può proporre non imporre gli obiettivi condivisi e il percorso per la modernizzazione del Paese e creare intorno alle sue proposte il consenso necessario ma anche l'apparenza di effettivi condivisibili perde ogni significato e non è sufficiente a ricreare la fiducia in assenza di una ragionevole certezza che il Governo Parlamento pubblica amministrazione
Daranno seguito al contratto in tempi compatibili con il bisogno di un Paese moderno
Contrariamente all'opinione diffusa l'obiettivo di un arretramento dello Stato è realizzabile solo in presenza di una politica e di uno stato forti è molto più difficile liberalizzare che creare nuovi vincoli
è molto più difficile abolire un ordine professionale corporative esistente che crearne uno nuovo per acquisire consensi e molto più difficile ridurre la spesa per diminuire il carico fiscale che non concedere degli incentivi settoriali
Arretramento dello Stato non vuol dire solo meno burocrazia e meno leggi vuol dire soprattutto un'applicazione senza riserve del principio di sussidiarietà riconoscendo che ognuno degli attori suo ruolo autonomo ed il suo diritto all'autoregolamentazione
Sono fra coloro nonostante della loro insufficienza hanno spiccato che i lavori della commissione bilaterale per la riforma della Costituzione andassero a buon fine
Assistiamo invece a un quadro politico in via di ulteriore frammentazione
Esacerbata dal metodo proporzionale è ancora in vigore per le elezioni europee sembra quasi che la fine del ritiro dolci e la crisi dei partiti comporti la fine delle idee per questo motivo auspico con convinzione successo del referendum anche se avrei preferito che il Parlamento potesse mettersi d'accordo su una legge elettorale migliore
Evitiamo comunque ricadere nella trappola di pensare che la ridefinizione delle nostre istituzioni sia condizione assolutamente preliminare alla definizione di un percorso condiviso per la modernizzazione del Paese
Se questa classe dirigente con la per l'ambizione di governare l'Italia
Deve essere capace di indicare una strategia di cambiamento senza quali senza la quale i cittadini continueranno a ritenere che le riforme istituzionali sono solo un'altra manifestazione del teatrino della politica
Quindi una politica forte per darci uno Stato più autorevole e più leggero
Obiettivi condivisi per dare credibilità alla concertazione
E convincerci che esiste un percorso di medio periodo di modernizzazione del Paese tale da ridare slancio all'imprenditorialità diffusa che il vero grande patrimonio del nostro Paese
Questo e non altro racchiude lo spiccia che ritaglia come altri paesi venderlo e sappia fare sistema
Se riusciremo in questo sarà anche più facile per tutti gli attori del dialogo sociale di rientrare pienamente nel proprio ruolo
E sarà anche possibile ed opportuno che ci come me era presente interessi imprenditoriali possa in occasioni come queste concentrare i suoi interventi sul tema dell'impresa e del suo sviluppo sapendo che il processo di modernizzazione
Quello su cui come dicevo nei convegni siamo tutti sostanzialmente d'accordo è saldamente in mano ad una classe politica responsabile
E voglio chiudere con un augurio che questo governo in cui vi sono persone di qualità
Senza voler prender parte per una o all'altra fazione politica Altria il coraggio di affrontare in tempi brevi i nodi del paese e di denunciare gli eventuali ostacoli che impediscono di sciogliere grazie
Grazie dottor Provera
Abbiamo parlato per tutto il pomeriggio della vitalità della piccola e media impresa italiana oggi sono stati sono stati due mila settecento apprezzamenti e questa è la dimostrazione di cui appunto dico nell'impresa italiana continua andare a gonfie vele ecco dopo l'invito al Governo della dottor Tronchetti Provera sentito il Presidente del Consiglio onorevole Massimo D'Alema a salire sul palco
Buona sera vi ringrazio per
Questo invito
Ed anche per le sollecitazioni che sono venute diversi interventi piovuto piacere di ascoltare prima della tavola rotonda e ora da parte del dottor Tronchetti Provera
Vorrei dire innanzitutto che ho apprezzato il titolo il senso di questo convegno e l'accento posto sulla necessità di un progetto per il futuro del Paese
Un progetto che deve legare insieme
Le trasformazioni politico istituzionali
I mutamenti sociali
La capacità di iniziativa dell'impresa
Io credo che si tratti di un approccio necessario
Ritengo che questo approccio rappresenti una sfida utile per chi ha la responsabilità di governare il Paese
Credo che in questo momento
L'Italia abbia il dovere di misurarsi
Nel nuovo scenario che abbiamo contribuito a costruire con le scelte difficili di questi anni
E con la nostra partecipazione alla moneta unica europea
Dobbiamo misurarci
Sulla base di una strategia
Di una visione del futuro
Non basta una somma di azioni di provvedimenti
Occorre cercare di definire insieme ciascuno nell'ambito delle proprie responsabilità una rotta per l'avvenire del nostro Paese
Io credo che
Non voglio togliere nulla diciamo
Gli elementi di allarme di preoccupazione io credo tuttavia che se noi oggi siamo di fronte a questa sfida
Ciò e anche il merito di una trasformazione che è in atto
Questa trasformazione non ha riguardato soltanto le imprese
Sia pure tra mille difficoltà e attraversa una crisi drammatica
Sistema politico mondo sindacale hanno accompagnato e sostenuto un grande mutamento nel corso di questi anni
Nessuno avrebbe scommesso
Sulla capacità del nostro Paese e di contrastare di cambiare comportamenti consolidati dal punto di vista della spesa pubblica del rapporto tra interessi corporativi è stato
Sulla capacità di innescare un circolo virtuoso
Che nel giro di pochi anni ci ha consentito di abbattere l'inflazione il costo del denaro
Di portare sotto controllo i conti pubblici
Vedete è pur vero che noi quest'anno abbiamo sforato dello zero uno per cento l'obiettivo che ci eravamo dati
Bacetto considerando l'Italia delle sue cattive abitudini
L'idea che con una crescita inferiore dell'uno per cento rispetto alle previsioni noi abbiamo sostanzialmente mantenuto gli obiettivi in termini di finanza pubblica
Giacché quello zero uno nasce da una posta contestata sulla base di una interpretazione discutibile della Commissione europea
Io credo che questo rappresenti un risultato straordinario il segno del fatto che è già intervenuto mutamento di fondo
Nei comportamenti politici e dall'amministrazione pubblica
E che il rigore nei conti pubblici non è stata la cura eccezionale di un anno straordinario no
Un modo di lavorare ormai non più reversibile almeno io spero non più reversibile per nessuno per nessuna parte politica tra quelle che si confrontano del nostro Paese
Naturalmente noi sappiamo che questo non è sufficiente
E che la stabilità monetaria e soltanto la premessa alla stabilità finanziaria
L'attenzione al bilancio dello Stato e soltanto la premessa
Che di per sé
Non alimenta una nuova strategia di sviluppo
Anche se certamente senza avere debellato l'inflazione l'alto costo del denaro sarebbe assai difficile parlare di sviluppo
Noi oggi siamo un Paese
Più influente in Europa
Anche questo conta
Più rispettato
Questo conta e lo vediamo in questi giorni lei difficili negoziati sull'Agenda due mila
Lo vediamo perché di fronte alla crisi della Commissione europea
Avvertiamo che l'ipotesi di una candidatura italiana
Certamente anche ma non solo per le alte qualità personali di Romano Prodi
Viene prese in considerazione
Perché si avverte che questa candidatura viene da un Paese
Avere un peso sulla scena europea che nel passato non aveva
Io credo che queste siano risorse anche per il sistema delle imprese
Io poi verrò su questo tema della internazionalizzazione
Condivido il giudizio che ha espresso Callieri senza quella entusiasmo nelle espressioni del Presidente del Consiglio non può permettersi esplicita
Noi andiamo in giro per il mondo per incoraggiare gli investimenti italiani all'estero
E
Constatiamo che la presenza delle imprese italiane apprezzata e dobbiamo organizzarci meglio perché essa possa crescere dato che non è impensabile mantenere l'alto livello di esportazioni senza nuovi investimenti italiani all'estero e io credo che una crescita della influenza del sistema imprenditoriale italiano all'esterno non è affatto dannoso per lo sviluppo della nostra economia neppure per l'occupazione in Italia come mi sforzerò poi dimostrare
Vorrei dire questo anche per rispondere a qualche sollecitazione di Tronchetti Provera che credo che sia sbaglia
Indulgere ad una visione del Paese come se esistesse in questo Paese un sistema imprenditoriale sano
Competitivo all'altezza delle sfide appesantito da una politica vecchia da un'amministrazione inefficiente da un sindacato ottuso
è una visione che non dà conto del fatto che la lotta tra vecchio e nuovo
Tra innovazione e modernizzazione attraversa in realtà diversi settori della società
Passa persino a volte all'interno di noi stessi Charlie ciascuno di noi e sottovaluta quei mutamenti di mentalità e di comportamenti del mondo politico e sindacale senza i quali anche il sistema delle imprese non avrebbe potuto compiere i passi in avanti che ha compiuto nel corso di questi anni
Noi abbiamo abbandonato ogni manicheismo contro le imprese
Credo che forse tutti dobbiamo cercare di ragionare in modo più aperto e più flessibili
Il Paese deve affrontare la sfida della modernizzazione
è una sfida dolorosa ma questo dolore già cominciato nel corso di questi anni vediamoci chiaro
Le scelte che ci hanno portato in Europa non sono state scelte semplici dal punto di vista della finanza pubblica degli interessi che sono stati colpiti dei problemi di consenso di ciascuna forza politica
Credo che dobbiamo continuare ad avere coraggio
Il nostro è un Paese che
Per la struttura del suo sistema produttivo
E particolarmente sensibili ed esposto ai contraccolpi della crisi internazionale
Lo vediamo vediamo quanto pesa
Sulle difficoltà italiane non soltanto l'incertezza del quadro nazionale diciamoci la verità
Ma anche l'effetto della crisi asiatica della crisi russa delle difficoltà in America Latina
Del rallentamento vistoso della Germania e non potrebbe che essere così per un sistema come il nostro così fortemente interna internazionalizzato proteso verso l'esportazione
Esposto in settori importanti alla competizione dei Paesi più poveri pensiamo come la svalutazione asiatica abbia colpaccio abbia colpito in settori in cui quei paesi non sono soltanto per noi mercati ma anche concorrenti diretti
E
Il nostro modello di sviluppo
Che molto meno rivolto al mercato interno
E non tanto meno forte i mitra addizionali settori più avanzati robusti diciamo rispetto ad altri modelli europei
Che ci rende particolarmente esposti ai contraccolpi di una congiuntura internazionale difficile e fortemente instabile
Naturalmente io credo che a questo non ci sia
Diciamo un rimedio facile in assoluto
Macché se noi vogliamo rendere il nostro sistema più robusto
Noi dobbiamo pensare insieme a come investire sulla qualità del sistema produttivo italiano
A come avanzare nei settori di punta
Nei quali un grande paese che dovrà sempre di più competere con quei nostri vicini siamo entrati sullo stesso Renga con loro
Mentre invece e i confronti dei paesi emergenti siamo destinati in altri settori più maturi inevitabilmente a perdere competitività e quote di produzione
Questo pone il problema di una trasformazione
Una trasformazione di cui senza dubbio i primi protagonisti saranno gli imprenditori
Ma che la politica e lo stato può sostenere e incoraggia
Se il problema del futuro diciamo
è quello senza dimenticare quei settori la meccanica la Motta il made in Italy che hanno rappresentato hanno alimentato lo sviluppo di questi anni nei quali restiamo
Paese leader
Magari anche qui
Con una capacità di temere di crescere nei comparti di verso un mercato medio-alto nei comparti più qualificati cedendo qualcosa nei comparti meno qualificati
Ma senza dimenticare questo dobbiamo sapere che il futuro del nostro sistema produttivo
E legato e anche in quei settori più tradizionali alla capacità di valorizzare le nostre specializzazioni
Arricchendo le attività ad alto valore aggiunto di rafforzare le industrie che rappresentano il motore del cambiamento dell'innovazione
E di legare di più quelle industrie al corpo del nostro sistema produttivo
Io credo che questo comporta una capacità di indicare i settori che guidano questo processo
Le tecnologie avanzate dell'informazione e della comunicazione la microelettronica micro sistemi le biotecnologie la produzione e la gestione dei grandi sistemi complessi
Dalle logistica industriale sistemi urbani i satelliti e più in generale l'industria spaziale
In questi campi questi campi che sono uniti dal fatto che tutti dipendono dalla capacità del Paese di promuovere innovazione di investire nella ricerca e nella formazione e questo certo non è una responsabilità che può competere soltanto al sistema dell'impresa
In questo in questi campi noi ci giochiamo ora la nostra integrazione con le economie industriali avanzate
Il modo in cui sì internazionali serata il sistema Italia e questo dipende anche dall'autorevolezza del sistema politico io ho potuto misurare o di consentire perché in un mondo nel quale io credevo che fossero tutti meno statalisti di me
Perché mi sono sentito rivolgere questa accusa tante volte diciamo mi sono accorto che non è vero e che i grandi paesi
Grandi paesi della democrazia occidentale
Le grandi questioni della politica industriale le negoziano a livello dei governi dei capi di governo non le affidano esclusivamente al mercato
E che il rapporto che c'è tra le élite industriale e le classi politiche al governo è una delle condizioni del successo di quei sistemi
Da questo punto di vista ripeto io non penso affatto che il governo debba avere la pretesa di dettare le direttrici della politica industriale ma che il governo la stabilità del governo l'autorevolezza del governo siano una risorsa a cui il sistema produttivo dovrà attingere sempre di più nella competizione globale e quindi sono una risorsa da difendere
Perché ho potuto misurare che questa è la condizione reale della competizione che le grandi scelte nei settori di punta
Le scelte e grandi alleanze industriali dipendono anche dalla capacità degli Stati nazionali di cui si profetizzava la fine ma non è così
Più leggeri meno pervasivi ma nono di che restano essenziali della Rete della globalizzazione
Io credo che
Se noi vogliamo scegliere il futuro anziché subirlo
Ed è questa la grande opzione dell'Italia del Duemila intorno a questa opzione penso possiamo cercare di unire l'impegno e la responsabilità delle classi dirigenti del Paese
Poi l'idea del patto era queste non una dismissione di responsabilità
Perché è del tutto evidente vorrei dire all'onorevole Casini che dei ritardi se vi sono dell'attuazione di quel patto risponde il governo naturalmente del tutto evidente che e poi anche dei risultati alla fine risponde il Governo perché se il patto ci darà dei risultati in termini di crescita e di occupazione
Crescerà il consenso intorno al governo se no sarà il Governo che pagherà un prezzo in termini di consenso è evidente che il principio della responsabilità politica non è in nulla intaccato dalla logica la concertazione
Alla logica la concertazione che non rimuove il conflitto naturalmente
Tuttavia serve ad individuare gli obiettivi condivisi
E a convogliare gli sforzi intorno al raggiungimento degli obiettivi condivisi
E a regolare i comportamenti
Di forze sociali e di autorità politica e io credo che l'ampiezza di quel consenso io non sono d'accordo con Larizza che dice che lo abbiamo fatto tutti azione contraria pare la semplificazione io capisco anche che
Capisco lo dico senza alcuna ironia io capisco anche un certo senso di fastidio per le forze sociali fondamentali del Paese
Di essere coinvolte in una logica concertativa che si è molto allargato
Ad una pluralità di sigle di soggetti alcune di quelle sigle sono anche molto rappresentative però di forze produttive robuste di forze importanti dell'economia italiana
Noi abbiamo voluto cercare di rompere una logica esclusivamente triangolare della concertazione
E credo che questo fosse giusto non solo per il Governo ma anche per la Confindustria per i sindacati cercare di agganciare obiettivi comuni il mondo del commercio il mondo dell'artigianato altre forze sindacali non confederali
Io credo che in questo dobbiamo fatto un'operazione non soltanto utile al governo ma anche volta a costruire un consenso sociale più ampio intorno agli obiettivi della modernizzazione dello sviluppo dell'occupazione che sono al centro del patto però è chiaro che una concertazione di questo tipo e macchinosa può risultare complessa fatti corsa è evidente che noi stessi non possiamo rimanere prigionieri di una Rete
E che dobbiamo sapere anche Stroppare con gli interlocutori decisivi i momenti di verifica d'altro canto la prima seria verifica l'abbiamo fatto intorno ad un tavolo dove non c'erano ottanta persone Carola Rezza diciamo che credo che quella verifica
Abbia avuto anche un suo significato nell'individuare gli ostacoli
Sono io di fronte a questi ostacoli mi sento in un duplice stato d'animo ne rispondo perché evidente diciamo che risponde il Governo se noi siamo stati in grado sin qui di erogare soltanto sessantotto miliardi dei tre mila e quattrocento disponibili per i patti territoriali e circa sessanta degli altri tre mila disponibili per i contratti d'area chiaro che risponde al governo e nello stesso tempo il Governo che ne risponde si trova di fronte ad una macchina
Che non è in grado di governare questa è l'abilità tecnica queste la sfida del che evidentemente la complessità di un reticolo procedurale la la lentezza di una marca
Burocratica sono qualcosa che deve essere cambiato attraverso una lotta
Quando si dice cambiate
Si dice si indica il cammino di una fatica di Sisifo lo dobbiamo chiedere una delega al Parlamento ed è battaglia non semplice
Poi dobbiamo fare un decreto delegato quel decreto delegato dei passa all'esame del Consiglio di Stato della corte dei conti delle commissioni parlamentari può deve tornare nel Consiglio dei ministri
Veramente io vorrei che si avesse il senso lo dico da persona che nello stesso tempo si sente responsabile di tutto questo e chi se no ma anche impegnato in una battaglia per cambiare
Bisogna sapere che l'iter procedurale per cambiare le procedure e quello stabilito dalle vecchie procedure questo può sembrare un paradosso di quelli che piacevano ai sofisti mai purtroppo la realtà del nostro Paese
Noi vogliamo dare una spallata a tutto questo
Nel rispetto delle regole democratiche perché altrimenti se non rispettiamo le regole basta un TAR per fermare alla nostra spallata
Ma certo questo davvero questo comporta l'assunzione di una responsabilità della politica che non può essere soltanto quella e di una maggioranza
Vedete
Io credo che malgrado questi ostacoli
Sia giusto dire che il nostro Paese ha potenzialità e propone indizi di modernità
Che sono di grande valore ed ai quali bisogna partire
L'esperienza ci insegna che si crea occupazione nei settori a più alto contenuto di innovazione
Ma sappiamo anche che quei settori trainano la modernizzazione dell'intera economia
Ora in Italia in Italia dove la natalità la mortalità delle imprese del settore può essere rilevata dati dell'Unioncamere
Noi abbiamo un saldo negativo nell'agricoltura nel commercio nella manifattura una crescita dei servizi dell'intermediazione finanziaria e della ricerca
Il mutamento della struttura imprenditoriale del Paese
Cammina nella stessa direzione e con la stessa intensità degli Stati Uniti d'America non siamo altro
Questo è un segno incoraggiante ed è incoraggiante che la crescita dell'informatica e della comunicazione sia questo il settore di più rapida crescita per numero d'impresa esattamente come avviene nei Paesi più avanzati
Direi per certi aspetti con una intensità della crescita superiore ad altri Paesi europei
E abbastanza vicina le tendenze degli Stati Uniti
Tanto se è vero come è vero che in quel Paese un provider internet come America on line supera in Borsa la General Motors quindi questo ci fa capire verso dove prevale il sistema delle imprese
Ora io credo che noi dobbiamo dire che malgrado tutti i nostri problemi il sistema italiano va nella stessa direzione e questo è certamente qualcosa che cinico raggiante
E che ci stimola a capitalizzare questa dinamicità del sistema italiano e ad accompagnarlo con maggiore coraggio iniziativa da parte della politica
D'altro canto anche in Italia diciamo la telefonia mobile avuto quel boom che ha avuto e ha definito un mercato che fino a pochi anni fa era fortemente sottostimato che uno dei primi anzi credo il primo in Europa come ampiezza del mercato
E io penso che noi abbiamo qui grandi potenzialità e se saremo capaci anche con un impegno pubblico di superare lentezze nell'uso e nella diffusione di internet
Che tuttavia non ci hanno impedito di crescere in settori come quello dei cd rom nei quali non siamo lontani dagli standard internazionali
Se noi però saremo capaci di sviluppare di più il settore dei servizi legati alla telecomunicazioni abbiamo possibilità di crescita che fanno del nostro paese uno dei possibili paesi più avanzati in Europa in questo campo
Fra l'altro da questo punto di vista del nostro apparato produttivo può contare su presidi significativi e non solo nel centro nord ma anche nel Mezzogiorno
Il problema vero è come connettere queste dinamiche in una strategia
E cioè
Come sostenere il radicamento di questi settori più avanzati da cui viene una grande spinta allo sviluppo e questo significa per la politica valorizzare i centri di ricerca e formazione qualificata già oggi la mappa delle facoltà e dei poli scientifici si sovrappone allo sviluppo dell'industria dell'informazione basta diciamo vedere come abbiamo visto col professor Bianchi diciamo lei ma
The colorate e si vede che dove si addensa il colore dei politici e rete di formazione più qualificati si addensa il colore degli insediamenti industriali più avanzati
Significa questo sapere che in questi settori più avanzati lo sviluppo delle industrie non avverrà in aree esterne i centri urbani
Ma è al contrario credo proprio la Rete delle aree urbane di qualità del nostro Paese
Un volano questo sviluppo
E quindi questo significa un forte coinvolgimento delle realtà locali affinché questi nuovi poli dello sviluppo industriale dei servizi siano effettivamente attrattivi a livello internazionali
Io credo che l'Italia debba investire in tutto questo soprattutto perché dallo sviluppo di questi settori derivano nuovi mestieri profili professionali del tutto funzionale ad un Paese come il nostro
Penso al commercio al turismo che cosa può voler dire per il Mezzogiorno la semplice messa in rete degli operatori con la possibilità di integrare la gestione delle proprie attività presentandosi sui mercati internazionali in forma strutturata
Penso al settore delle biotecnologie dove siamo assai avanti con le sperimentazioni ma ancora in ritardo nella loro traduzioni in brevetti e produzione
Allora se questo è io credo uno dei terreni più importanti di sfida io ritengo che dobbiamo vedere se
L'azione della politica
Sia funzionale a quell'accumulazione di capitale fisico e umano che è necessario per affrontare questa sfida
Se noi siamo capaci in grado di fornire quella rete di infrastrutture quell'ambiente favorevole allo sviluppo di investire su quelle grandi scelte scuola si è detto amministrazione giustizia
Che rendono il sistema delle in prese in grado di muoversi in un ambiente favorevole
E
Che rafforzi la sua capacità competitiva
Io ritengo che a partire dall'attuazione del Patto per il lavoro che stiamo facendo io penso che noi stiamo muovendo in questa direzione
C'è una più elevata capacità di spendere
Nelle infrastrutture pubbliche
Investimenti per le infrastrutture contributi agli investimenti
La capacità da questo punto di vista è cresciuta nel novantotto dell'otto e sei per cento nel Paese e del venti per cento nel Mezzogiorno ma non è solo il Mezzogiorno da questo punto di vista Obiettivo del governo
Noi abbiamo voluto nel decreto che ha anticipato alcuni dei contenuti del patto no abbiamo anticipato non solo le misure fiscali poi
Cioè incoraggiare gli investimenti e debbo dire sinceramente che a questo punto il livello della fiscalità sugli utili reinvestiti nel nostro Paese mi sembra competitivo con quello meno degli altri paesi europei
Abbiamo voluto anticipare le misure che si bloccano il fondo per l'occupazione in particolare la possibilità di utilizzare quelle risorse per progetti di format sì ho neanche nelle imprese e abbiamo voluto introdurre due opere pubbliche con una scelta emblematico Salerno Reggio Calabria Pedemontana veneta
Per dire che noi guardiamo al Mezzogiorno ma sappiamo anche che c'è un deficit infrastrutturale delle aree più avanzate del Paese e che senza mettere queste aree in grado di competere e di guadagnare nella competizione internazionale anche il Mezzogiorno sarà danneggiato
Allora io credo che noi stiamo lavorando ma anche non solo lavora anche ottenendo
Do dei risultati nel senso di una più forte capacità di intervento nelle grandi scelte infrastrutturali
Adesso intendiamo finanziare
Le opere
Dei cosiddetti completamente che è uno dei grandi scandali nazionali che abbiamo ereditato
Se non sono soltanto opere rapidamente attuabile cantierabili ma anche opere necessarie per la dotazione infrastrutturale senza la quale le imprese
Avranno difficoltà a competere
Stiamo lavorando come sapete intorno ad un programma per l'impiego delle risorse comunitarie provenienti dei fondi strutturali
Che ci consentirà di arrivare ad una piena utilizzazione di queste risorse badate anche quest'
è un indicatore di un recupero di efficienza nella pubblica amministrazione noi eravamo tre anni fa non nel negli ottocento
Nelle condizioni di utilizzare solo il sette per cento delle risorse disponibili per il nostro Paese
C'era un indicatore drammatico della incapacità di presentare progetti credibili di presentarli in tempo di farseli approvare a bussare
Noi siamo oggi oltre il cinquantacinque per cento e io penso che molto rapidamente siamo nelle condizioni di raggiungere e superare quell'obiettivo del settanta per cento entro la fine del novantanove che ci eravamo dati
Non dissimile io credo è l'impegno del governo sul fronte dell'istruzione e della formazione
La battaglia complessa perché le grandi riforme non può che farmi in Parlamento in questo campo
Ma abbiamo elevato l'obbligo scolastico
Con una norma che anticipa l'istituzione dell'obbligo formativo
Fino a diciotto anni di età così come noi lo proponiamo nella legge di riforma dei cicli
Abbiamo attivato gli organismi di coordinamento di programmazione di valutazione della politica nazionale della ricerca
Abbiamo avviato l'autonomia scolastica e cioè la rottura di quel sistema burocratico che è stato un vincolo alla crescita di un sistema scolastico più flessibile più partecipato sempre
Mente anche animato da un certo spirito di emulazione cioè quella volontà di fare funzionare la propria scuola meglio di quella vicina è una condizione
Per migliorare la qualità del sistema scolastico italiano
Questo vale per la scuola anche per l'università dove l'autonomia sta dando risultati significativi anche in termini di crescita della qualità del sistema formativo
Abbiamo deciso di investire su questo
Sulla scuola sulla formazione sulla formazione professionale sulla formazione professionale delle imprese le risorse possibile naturalmente compatibili con i vincoli ma tuttavia è stata una scelta assolutamente prioritario
Io penso che anche si debba considerare
Il modo in cui il governo ha avviato proseguendo se volete l'azione certamente avviata negli anni scorsi e rilanciando la in avanti un'opera di apertura di mercati di liberalizzazione di creazione di nuove opportunità
Dalla liberalizzazione del settore elettrico sentito che Larizza ha detto che non è una vera liberalizzazione io mi permetto di dire che se il governo non avesse avuto il coraggio di prescindere da qualche pari prescindere come dire di tenere conto con riserva di qualche parere sindacale di qualche parere parlamentare io non credo che avremmo avuto alcuna liberalizzazione
Invece abbiamo una liberalizzazione che rompe il monopolio dell'ENEL che introduce elementi di concorrenza nella produzione e nella distribuzione e chi avvisi a un processo di partecipazione dei privati a questo settore e badate sono scelte
Voi pensate che sia facile
Io credo che voi siete perfettamente in grado di confrontare i pareri del Parlamento alle deliberazioni del governo vi renderete conto che abbiamo camminato sul filo di un rasoio dal punto di vista del coraggio delle scelte politiche
Abbiamo avviato una liberalizzazione del settore del gas siamo alle prese con la riforma degli ordini professionali
Problema complesse
E che richiede certamente il coraggio e coerenza delle forze politiche perché solo il Parlamento può fare questa riforma non è che ce la possiamo fare per decreto
Ma sulla quale il Governo ha preso una posizione chiara
E intendiamo promuovere la liberalizzazione dei servizi pubblici i locali anche per aprire da questo punto di vista con la riforma diciamo nuove opportunità e nuovi mercati
La linea di azione del Governo chiaro
Gli ostacoli le lentezze anche
Ma
Non credo che si cambino abitudini mentalità che si abbattano privilegi senza una lotta politica importante individuarne gli obiettivi e mettere in campo delle forze
Stimolare anche sapere che oltre a stimolare occorre Premiere sollecitare il mondo politico non soltanto il governo
Io credo che anche verso il Mezzogiorno avevamo messo in campo una strategia innovativa
Di carattere non assistenziale
Non abbiamo riproposto lavori socialmente utili
Abbiamo proposto una strategia di intervento basata su una grande struttura pubblica ma al servizio delle imprese private
Sviluppo Italia
Abbiamo ragionato intorno ad una nuova programmazione in grado di promuovere anche dal basso progetti di sviluppo che coinvolgono una responsabilità di istituzioni locali di forze imprenditoriali e del sindacato
Abbiamo fatto funzionare strumenti efficaci come la quattro otto otto o altre forme come quelle dell'imprenditoria giovanile assai tre più nella logica di una selezione della qualità dei progetti e sempre meno lo sapete benissimo nella vecchia logica di una intermediazione politica degli aiuti
Si fatica ma anche qui io credo i primi risultati si cominciano la vedi
Io sono il primo a considerare ampiamente insufficienti
Ciò che è stato fatto
A vedere la necessità di spingere in avanti e di accelerare a considerare anche una flessibilità lo dico senza nessun lo abbiamo fatto
Anche la scelta dei patti territoriali e contratti d'area è una grande scelta strategica accerto ma è una scelta la cui efficacia noi vogliamo sperimentare
Valutando anche la possibilità in qualsiasi momento di indirizzare le risorse verso procedure alternative e più efficaci come quella della quattrocentottantotto a noi non siamo innamorati degli strumenti anche perché nessuno di questi strumenti è uno strumento di potere
Siamo innamorati dei risultati
E siamo flessibili nella ricerca degli strumenti e disponibili a confrontarci con le forze sociali e a raccoglierne le sollecitazioni e i consigli
Insomma io credo che
Il processo del cambiamento è in corso non è soltanto davanti a noi
E che questo processo si costruisce non tanto sulle recriminazioni che sono certamente possibili e legittime
Nessuno monotono e quotidiano rimpallo delle responsabilità
Ma su contributi di idee su coraggio politico imprenditoriale sulla capacità di dare una battaglia politica aperta per rimuovere ostacoli al cambiamento la modernizzazione per colpire vecchi privilegi
Il governo ha questa idea del cambiamento che non è nuovo non è nuova perché questo Governo si muove in continuità con le politiche che si sono fatti in questi ultimi anni
Che è quella che sia possibile a venire modernizzazione solidarietà sociale in questo Paese
Certo se la sinistra non ce la farà verranno altri a modernizzare con sistemi più bruschi io non li vedo all'orizzonte sinceramente questi grandi modernizzatori e se dovessi giudicare ai contributi da
Dai comportamenti concreti nella vita parlamentare diciamo di forze più liberali di quel liberalismo probabilmente insufficiente che esprimere oggi il centrosinistra al governo del paese di forze più liberali dei comportamenti parlamentari sinceramente non ne vedo ma il mio giudizio non è che potrebbe essere di parte è certamente di parte non lo nascondo tuttavia tuttavia tuttavia gli atti del Parlamento sono pubblici e possono essere consultati da tutti cioè vedere come si pronunciano i partiti quando si parla dell'ENEL quando si parla degli ordini professionali le carte sono consultabili e valutabili da tutti
Noi come liberali certamente siamo degli apprendisti diciamo
Ma in un Paese nel quale la cultura liberale secondo me avuto poco corso e se mi è permesso solo una replica polemica per lungo tempo anche nel sistema delle imprese avuto poco corso
Ma comunque sia io penso che questa questo sforzo di tenere insieme valori di coesione sociale e il coraggio della liberalizzazione e la sfida in cui è impegnato il nostro Paese
Questa sfida deve misurarsi purtroppo come è stato detto con uno Stato debole
Con un processo di riforme costituzionali non fa
Con un sistema bipolare ancora
Primordiale e incerto nel suo funzionamento
Io non non so se c'è una congiura del silenzio sul referendum Presidente del Consiglio pur sapendo che della sua maggioranza ci sono opinioni diverse non ha avuto difficoltà a dire che si recherà a votare voterà sì
Perché sono convinto pur pensando anch'io che il parlamento che poi dovrà fare la legge elettorale ma sono convinto avendoci provato che senza quello stimolo in Parlamento probabilmente si sarebbe perso nel labirinto di tanti buoni propositi diciamo ma
Di una grande difficoltà a tradurli in una riforma lo stimolo cioè
Il governo ha fatto il suo dovere perché ha messo in campo una proposta di riforma elettorale coerente con l'ispirazione del referendum
Il governo ha anche proposto una riforma federalista della Costituzione sappiamo che le riforme costituzionali non li fa il governo
E però il fatto di un Governo che lega il Sud-Est di non soltanto alla amministrazione della cosa pubblica che ci compete ma anche a riforme nel campo elettorale istituzionale è io credo una stella spenta
Un incoraggiamento un vincolo per la maggioranza che sostiene il governo
E questo io penso sia qualcosa che debba essere riconosciuto
Spero anch'io che le prossime settimane che saranno turbolente ma tutto sommato
Queste turbolenze non debbono mai spaventa abbiamo vissuto momenti ben più aspri nel corso di questi anni
è chiaro che scelte difficili e importanti come l'elezione del nuovo capo dello Stato
Competizioni
Inevitabilmente d'altro canto è stato autorevolmente detto competition is competition anche in politica non soltanto tra l'impresa
Competizioni che inevitabilmente spingono i partiti più a mostrare la propria identità che non lo spirito di coalizione sono sempre momenti difficili
Ma io non credo che ci dobbiamo lasciare impressionare
Le competizioni passeranno
Poi ci sono i problemi del nostro Paese
Io spero che da queste competizioni esca non indebolita ma rafforzata quella cultura della stabilita che è un valore essenziale
E parlo di cultura della stabilita se mi consentite parlo di cultura della stabilita
Non ora che si potrebbe dire né il beneficiario Richard
La prima di chiedere di essere sostenuto io per diversi anni ho fatto il paziente esercizio di sostenere il governo senza provocare mai la crisi di alcuno dei governi che ho sostenuto quindi voglio dire fondato prova mai mai ho dato prova di una cultura della stabilita anche quando non ne ero il beneficiario
Così come continueremo anche domani quando come è naturale che accada non lo saremo più i beneficiari
Io credo che la stabilità sia un bene la stabilità delle classi dirigenti la stabilità dei progetti intorno a cui si lavora
Persino direi abituare gli altri ad avere di fronte gli stessi interlocutori a cui si può chiedere conto di quello che ha
Devono detto alla riunione precedente questa è una condizione fondamentale se vogliamo essere presi sul serio e io vi dico badate
Io ho l'impressione che siamo sulla stessa barca
E che per quanto la politica possa dare fastidio se questo Paese non avrà una politica in grado di farsi prendere sul serio anche per l'impresa sarà più duro il cammino della competizione internazionale noi ci troviamo spero che voi ci aiutiamo con le vostre critiche con i vostri consigli ma anche senza mai scadere in un atteggiamento qualunquista
Qualunquismo distrugge una imbarcazione sulla quale dobbiamo tutti navigare
E se la distruggiamo non è detto che Soldini venga salvarci non è detto assolutamente diciamo
E
Certamente i nostri vicini non verranno a salvarci ecco perché io spero che il confronto sia libero ma mai distruttivo noi avremo imparato a rispettare l'impresa
Non siamo una sinistra che ha capito che se vuole distribuire qualcosa ci vuole qualcuno che crei ricchezza
E io credo che le intese abbiamo imparato in questi anni a rispettare la politica con i suoi ritardi ma anche con la sua serietà nel volere veramente affrontare le sfide del Paese
Ringrazio il presidente D'Alema con l'intervento del presidente del Consiglio termina la prima giornata dei lavori i lavori riprenderanno domattina alle nove e trenta buona sera a tutti grazie