"Storia di un libero Comune" presentazione del libro di Riccardo Misasi (c/o la sede del Cnel - via Lubin, 2)

Inatteso che Giuliano Urbani che non ha dato segnali speriamo che conferma
Perché arrivi siamo già abbastanza fondo sia la sto al bar che dall'altra parte del tavolo cominciamo questo
Presentazione del libro dei Riccardo Misasi su Orvieto la sua storia in un periodo molto particolare vera di questa storia
Io sono il responsabile prefazione che qualcuno ha letto leggera
Spero perché libro ammetto che sono anche responsabile del modo in cui è stato fatto l'invito che mi è stato attribuito a colpo in questa parola la torsione Guelfa
Con un punto interrogativo gli inviti non si fanno con parole così complicate con una produzione guelfe con i punti interrogativi però spieghiamo il perché
Questo libro di Misasi che è un membro faticosissimo da leggere perché il lungo quello che bisogna entrare dentro una storia complicata bisogna entrare dentro una serie di problemi di personaggi che si accavallano ritornano escono
Però è un libro che se letto fino in fondo con ioduro Farcas che introduzione unito molto bene
Nel nuovo libro molto
Pesante era peggio aneto serio
Va bene così
è un libro molto bello perché come credo spiegato nell'introduzione ecco un libro anche se riguarda sei secoli fa è un libro che viene può esser letto con gli occhiali gli occhi
Perché può esser letto gli occhiali di oggi perché ci sono quattro ponti me libero e mi sembrò interessante e importante in primo luogo è il fatto che l'Orvieto di quegli anni davvero di quei decenni Egon Orvieto con forte connotazione borghesi
Il secondo è che un un libro che dimostra come il Orvieto abbia resistito sia diventata grande con un forte policentrismo ma anche una forte avvicendamento nelle innovazione istituzionale
Impensabile oggi un adattamento continuato restituzione la terza
Cosa che colpisce un realtà di Orvieto giocata moltissimo
Sulla dimensione territoriale sulla forza del brand il piccolo comune sulla dialettica fra con uomini commi libro che dimostra il valore del localismo all'interno di un mondo e sul localismo cominciano ad affermarsi all'ora dell'uscita dal feudo fu un'uscita beriberi comuni nelle lega di Pontida della lotta Barbarossa
Alcune con una qualche cosa di particolarmente spinto verso i locali e l'ultima cosa che mi colpì
Ha colpito di questo ma è il fatto che non poteva esserci
Un Orvieto potente senza un appoggio del Papa senza un appoggio diciamo così cure di tipo valoriale
La politica
Localistica assume attraverso la logica papale la presenza ovale assuma un valore universalistico cioè localismo e universalismo possono vivere insieme questione quattro cose che colpiscono devo dire che leggendo con questi occhiali neri con questi allora meccanismo mentale
E mi ha fatto tornare alla mente lo dico da omoni Prima Repubblica potrei dire ha fatto tornare alla mente che la Prima Repubblica è stata gran parte
è stata una cultura una Repubblica di grande valore della cultura borghese non verrà dell'alta borghesia delle élite
Del grande borghesia Visentini Mandelli imborghesimento dei nostri vene dei nostri marchigiani dei nostri toscani del modo di vivere
In modo attivo la cultura borghese restano un e sei uno lì rilegge il libro capisce che pur con l'evidenza di alcuni personaggi come evidenza di alcuni campi del popolo come al questi capi del popolo non sono mai stati espressione di un'élite non sono mai stati nobiliari per molti versi sono stati invece un modo di far crescere le corporazioni di far crescere le categorie di far crescere gli artigiani far crescere i piccoli industriali al loro i i contadini che diventavano autonomi sul nella realtà i mercanti
Il il vero potere di di Orvieto di quelli perire prestato il potere del Benin neoborghesia dire direi oggi cioè di una di un di un mondo prima rurale prima artigiano prima
Prima diciamo così operaio in senso proletaria in senso brutto che diventa che assume responsabilità che assume responsabilità di governo della città che assume responsabilità d'impulso
Di Indirizzo Della Seta che assume il meccanismo ovvero della gestione della cosa pubblica
Demandata certamente a Dante ma come una presenza quasi costante
Questo cosa ha comportato la seconda valutazione che faccio alcuna tocca una voi una capacità se volete una specie di cocciutaggine nel non aver mai delle istituzioni rigide
E non è ormai un delle istituzioni uguali a se stessi chi legge il libro ritrova istituzioni che cambiano costantemente potere che cambiano costantemente limitazioni di avremmo detto come il politichese di di qualche anno fa limitazioni contrappesi istituzionali sempre qualcuno doveva contrapporsi
Doveva venire un potere corrispettivo ed equilibrata tre non ci devono essere squilibri di potere
Voi uscì fuori se ne uscì
Da questo periodo magico di Orvieto sono uscì poi con la signorina ma è è vecchia era già decadenza
Il vero la vera forzare la videro potere nel della grande Orvieto estate in questa capacità di continuare a cambiar le istituzioni non aver mai un un punto fermo
Questa dimensione delle istituzioni cangiante una qualcosa che forse noi
In questo periodo diciamo così di voglia di maggioritaria dei voli di presidenzialismo di voglia di rigidità delle istituzioni oggi sentiamo malamente forse trent'anni fa vent'anni fa l'avremmo sentita più consenta M
Però non c'è
C'è in questo libro questa costante verifica di tutti i poteri
E anche il personaggio centrale quello a cui
Riccardo è molto affezionato sul piano umano
Il e è un personaggio che non non accetta mai fino all'ultimo
Di diventare signore di diventare padrone di diventare dittatore di dire e tutti i i tutti i suoi nemici o tutti i nemici della comunità sono quelli che avevano una cultura populista e dittatoriale
Populista contro la logica borghese e dittatoriale contro onda condottiero per certi versi contro la logica del cambiamento costante delle istituzioni
Terzo elemento di questa cultura proprietaria di allora elemento della rapporto localistica
Anche qui meccanismo assolutamente cangiante le stesse cambiamenti di cambiamenti di alleanze di Orvieto conferenze con Perugia
Contorti con con tutti celle le realtà circa stanti specialmente commetterla dell'hard bop quindi come il Papa tanto
Sono tutte alleanze che in qualche modo rispettano una dimensione articolata non solo del potere interno manca del potreste
Non si forma queste alleanze sono funzionali a mantenere i localismi così come sono sì certamente prendere o non prendere
La le terre del lago acquisitivo acquistare un acquistare chiusi come poteva essere una cosa importante ma non modifica il piano complessivo di questa dimensione localistica policentrica
Che nell'Italia centrale rimasta poi assolutamente straordinaria dal Italia centrocittà elitaria centra
Mentre invece l'Italia dei diciamo così dei Comuni quella
Diciamo così del realtà nel nord Italia poi a e ha cambiato non ha mantenuto questa cultura trecento città del policentrismo Italia centrale ha mantenuto
E anche nelle nei momenti di maggiore forza di Orvieto non ha mai la città negato questa cultura del policentrismo questa contesto rispetto del policentrismo esteri
Certo se era il la il il combattimento contro l'imperatore c'era la lotta contro le zone e le città ghibelline pensiamo alla più vicina dopodiché è sempre stata ghibellina per però c'è stato sempre il rispetto costante di questo policentrismo
Per molti versi se uno legge con tutte le piccole battaglie le piccoli piccoli scontri le piccole acquisizioni l'erosione di confine
Però presunta un rispetto di Orvieto per il policentrismo direi quasi verrà con gli archi
Del realtà del centro Italia assolutamente perfetto Franco Suma e qui arrivo l'ultimo conto questo policentrismo questo localismo questa istituzione queste istituzioni chiuse nel loro continuo rinnovarsi questa base neo borghese della società orribile Tana
Potevano essere una dimensione estremamente provincia Rist
E invece c'è stata una cultura dei valori di una cultura della della dimensione universalistica del mondo del modo di essere il modo di vivere che veniva probabilmente dallo schierarsi contro l'imperatore insiste il sulle posizioni del papato in particolare
Questo grande papà di fu Bonifacio ottavo
Ma
Al tempo stesso deriva dal fatto che cieca quest'ansia universalistica le stanze cattolica di essere al tempo stesso territorializzata e al massimo gli universali al massimo in questo a mio avviso c'era nonno antipodi
Diciamo tipo di cultura un tipo di modo di essere anche nella spregiudicatezza delle lotte interne nelle c.t. del TAR delle lotte interne però un riferimento valoriale c'è stato cose
è stato ed è stato forte
Leggendo il libro mi sono ricordato di di qualche pagina che sta sta libro che sta scrivendo Paolo Prodi
Intitolato dovrebbe essere intitolata vanno usciranno Paolo Foschi scrive
Molto lentamente come sanno gli amici della di una vita
Intitolato peccato e delitto in cui lui dice in pratica uno stato mai convive sulla parola delitto ma non c'è delitto senza prima peccato se non c'è una valutazione morale
E questo risalire al al alla alla caratteristica nel cattolicesimo in qualche modo individuabili la dimensione morale come tre legale come preti istituzionale
Queste quattro osservazione che il primo riassunto molto brevemente perché Nordio ha scritto l'introduzione voi non voglio parlar più dei dieci minuti che ci che servono per introdurre il dibattito quest'mi ha fatto pensare a questa domanda
Ma una torsione quelli fra
E pensabile oggi in una un paese come il nostro
Parlare di quelle sui significati considerarsi Y sì sì sì sì si consideri Guelfi potrebbe esser considerato l'esterno con un reazionario un papista un conservatore
Leggendo il libro che iniziarsi invece i guelfi sono stati quelli che hanno non soltanto combattuto l'imperatore non soltanto quelli hanno qualche anno coltivatori universalistici ma hanno fatto anche policentrismo
Localistico hanno fatto poco policentrismo delle istituzioni hanno fatto anche variazioni adattamento continuato per le istituzioni e anche perché no culturale o borghese
Non sono esperto di storia economica come nemico di Roma io posso sempre ricordarsi sempre sempre che dal mille quattrocento settanta mila quattrocentottantacinque sono nate centoventi distinte
Temi cast Monti di Pietà in Italia est tutti in questo Stato della Chiesa prevalentemente lo Stato e la Chiesa cioè la banca moderna è nata per per fare per sostenere l'artigiano per sostenere il mercante per costruire sostenere il contadino che uscendo dal feudo aveva bisogno di cash per investire quel poco che poteva investire nella propria realtà
è proprio impossibile oggi pensare senza essere accusati di golpismo di di di di di conservatorismo di reazione
L'idea che in fondo una società moderna anche una società europea quale quella che stiamo costruendo non possa venire una compresenza di localismo e di universalismo
Non possano venire una un supporto blocco sociale neo borghese non possa venire un capacità delle istituzioni non di irrigidirsi nelle banche centrali nelle nella burocrazia Bruxelles Once ma di diventare in qualche modo anche istituzionalmente policentrica
Allora la domanda mi sono fatto sì è possibile oggi una porzione Corelli far nella politica nella cultura del del del nostro modo di vivere
Oppure questa sorta di cultura statalista ghibellina che ci portiamo avanti da centotrenta anni in qualche modo continua a esercitare un pressione è un'attrazione
Perfida nei confronti dell'evoluzione delle istituzioni dell'evoluzione della società in cui e le lettere cui dell'istituzione che fa primato dalla politica
Signoria di qualcuno magari direttamente eletto dal popolo
Laicismo senza valori diversi analisti
Questa è la provocazione che io ho letto nel libro dei di Riccardo col Riccardo aggiunto negli nei due appendici delle sue valutazioni politiche e morali anche religiosa
Molto in linea con questo che sto dicendo io e quindi credo che non tradiscono non ho tradito nell'introduzione del suo pensiero la sua voglia di riproporre nomi noti riproporre una politica o di riproporsi come politico ma da riproporre uno schema di cultura politica diversa
La quella che oggi abbiamo fra le mani di quelle su cui ci dobbiamo continuare su quello in cui inizia fatalmente ci porta a
Naturalmente questo
Comporta una una deriva di riflessione una decumano una lunga stagione di di approfondimento comporterebbe il più che comporta che oggi probabilmente non è nel nelle corde di molti di noi tutti occupati a fare a trovare occuparsi di tanti altri problemi ma credo che sia giusto che uno un'ora un'ora e mezzo quale quella che abbiamo stabilito di stare intorno all'autore merita di essere spesa su questa curiosità che è una curiosità che questo libro
Produce e che tutto sommato il retropensiero di Riccardo in qualche modo si provoca a pensare la parola a Pierlombardo
Ti ringrazio Beppino avvenga su tutti voi deve essere presenti a
A festeggiare Riccardo Misasi diciamo la verità
Il libro è di
Simpatica lettura
Ma è di difficilissima presentazione
A contribuire questa difficile presentazione essi c'è una bellissima prefazione di Giuseppe De Rita bellissimo
Che oltretutto nello scriverla non ci ha fatto la presentazione Teresiana che ha fatto questo oggi qui
Va be'libertà
E cioè c'è un senso di rispetto
Di compenetrazione
Con i temi di Misasi che
Mi hanno molto colpito raramente ho letto
Se non ha grandissimi se non facili permette grandissimi casi una prefazione così equilibrata e così incisiva così puntuale
C'è un solo punto
Su cui io vorrei sentire
Conclusivamente cosa ne pensa Riccardo Misasi un punto questo sintetizziamo nel punto dove il spedisce
Intendo riferirmi al fatto che l'autore del Gendo la storia di Orvieto assorbito il valore quel finissimo inteso come il primato del metà politico
Financo del religioso rispetto alla politica
Questo è un punto su cui vorrei sentire
Cosa ne pensa Riccardo da come ho letto nel libro
La dialettica mentale
Di Misasi eh più complicati
Ci sono i Luís quattro soggetti quattro Problemi
Quattro fantasmi che gli incontri con la testa che sono la politica la storia gli interessi e le istituzioni
E questi quattro soggetti costituiscono in fondo il sapore della sua esperienza politica della sua riflessione su questa esperienza politica
Il rapporto di Misasi con la storia è un rapporto molto complicato
Cioè Croce c'è gara
Cioè casualmente guarda caso un De Ruggiero che legge Hegel guarda caso guarda caso
E c'è qualche pagina in cui si dice ma Misasi ha un Preah o
Sull'orlo
Di cadere non in uno storicismo assoluto in cui una di quelle situazioni in cui gli eventi si si giustificano nella storiella stornelli e venti
Ma c'è anche spesso come un
Scatto di reni
Che fanno dire a misurarsi lo storicismo e metodo
Più che contenuto e tentazione piuttosto che esito
E conclusivamente intanto per citare due punti che sono cari alle conclusioni Misasi
Misasi
è contrario al partito verità ed è contrario questo non lo dice lo dico io ma credo di essere coerenti corrente al dio stato di che
E quindi il rapporto fra Misa della politica e la storia mi pare essere un rapporto molto complicato
E anche questo molto sofferto
Il libro però è molto complicatissime dal leggere se non letteralmente per Colico molto complesso l'immagine che mi è venuta leggendo è quella di uno splendido pastiche
Oppure un romanzo a più piani di lettura non ha più chiavi di lettura a più piani di lettura
Con frequenti Flash Becks
Forte presento presenza o tipografica
Evidente passione politica per l'oggi
Amore per la radio tradisce storica della sua terra d'adozione
Orvieto fedeltà ad un'esperienza cui ci sono ora d'aver appartenuto
E pieno di ricordi di ricerche
Vuol dire quasi artatamente costruite i personaggi non sono mai personaggi storici sono personaggi come fanno tutti gli storici che parlava all'oggi
C'è una forte volontà di convincimento c'è nel senso più alto il la parola la retorica e qui l'assimilazione
E quindi lo scambio di persone
I tre X se tradizionale ecco gli storici ricorrono la parabola
Livio si potrebbe il costo e tutto come un apparato
Mai però c'è il ricorso all'autorità mai che forse gli è spurio
L'ho letto con molta partecipazione confesso anche molte mozione e anche con una sottile affettuosa volontà di vivere per un pizzico per un attimo
Quello che mi è sembrato un profondo
Nostalgico disincanto dell'autore
Non si possono leggere queste pagine restando indenni dal il travaglio culturale che Riccardo
Ha vissuto nello scriverle
Si pensi a un passaggio come questo nel contrapporsi di cultura vorrei dire di interessi e di ideali
Che vede oggi sconfitti sconfitta la cultura che gli ideali rispetto agli interessi
Dice Riccardo star qui a sommesso avviso di chi scrive
La stessa ragione della morte
Che altro non è che non eternità
E con la morte del dolore e della sofferenza e per l'ingordigia del dominio Origin delle sopraffazioni del più forte sul più debole
Così tra gli uomini come della natura dello scontro degli egoismi delle guerre forse degli stessi disastri dell'indelebile ambiguità infine che segna la stessa scienza umana
Caratterizzata grandiose confisca con fruste ed insieme sposta continuamente ai incommensurabili rischi
Disincanto da chi
Da che cosa in fondo dell'incanto dall'amore spezzato da un frutto perduto
L'incanto da un distacco violento
Stazza da cui ci saremmo voluti staccare sì ma magari per la bruciante sconfitta politica ma politica
Sulla parte propriamente storica due soli spunti il primo richiamato da Peppino De Rita
Io non sono uno storico delle istituzioni nel delle idee politiche né di economia sono un modesto storico di teoria economica e quindi ricostruzione analitiche
E quindi la mia vettura certamente distorta
Lo spunto è questo hanno dato a questa misteriosa figura splendida figura di Ermanno Monaldeschi della Cervara
Che colui che in fondo che
Chiude l'esperienza grande esperienza comunale di Orvieto
Per aprire l'avvento alla signoria
Qui l'amore dello storico verso l'oggetto della ricerca probabilmente probabilmente fa un po'di vera l'autore
Tanto da farlo cadere una specie di Trambus
Stendhal Diana
E quindi Monaldeschi cosa vengono ricostruite a leggerli ex Poste come un partito lo dice però Riccardo Misasi diviso in quattro parti che in fondo fino a che riescono a stare uniti riescono a governare Orvieto quando invece sono ancora sì un partito ma
Hanno lo scontro interno Chelli e dissolve
Cadono
E certo la spiegazione la giustificazione di questo signore
Affascinante fondo che cos'è questo signore eh oltre efficiente
Si potrebbe dire in termini moderni una fece quello che diceva che il governatore dello Stato di Salvatore baia che diceva rubo ma Foppa
Quei tre ci siamo azzoppati persone ma Fo
Questa
E anche questa spiegazione di Riccardo per cui in fondo questo signore sarebbe tutto sommato da riabilitare perché fu oggetto non so se dei vincoli alimento senile Odette di attenuazione la voglia di peccare senile
E per cui in fondo diventa quasi un illuminato in fondo non mi convince fino in fondo mi chiedo io sono ovviamente venendo da Firenze sono un distorto osservatore di questa storia perché quando si parla di quel film dalle vuol dire certe cose
Quando si parla di chiusura dei Comuni vuol dire altre cose quando si dice avvento della signoria vuol dire certe cose l'anno
Ma non potrebbe darsi che anche l'attore vieto
In fondo in questo passaggio di consegne dai comuni le comuni ormai i resti di realtà morenti
Alle signorie non fosse parte di una vicenda storica italiana
Senza dover evocare spiegazione troppo più generali te lo sottopongo come spiegazione
Il secondo punto però questo sino alla sottolineato Peppino De ritenendo eruzione invece ha una chiave della lettura
Mi sa Asiana di questa lunga storia ed è un'appendice una breve tre o quattro pagine
Che Riccardo scrive a pagina cinquantaquattro
Dal titolo tutto accademico tutta questo poteva scrivere un professore
Un po'vecchiotto
Breve accende la diversità della storia del Mezzogiorno con particolare riferimento alla città di Cosenza
Omette riferimenti razziali consenso che non conosco niente non conosco anche se così sottoponga due illustri colleghi e amici come
Cassese urbani questo mistero del numero sette che ricorre sempre in queste in tutte le a Siena sono sette a Viterbo sono sette a Cosenza sono sette cioè a dire il mistero del numero sette come numero ideale
Di strutture istituzionali piccole nelle quali si poteva assicurare garanzia di governo ma dove fossero difficili maggioranze e dove ci fosse comunque qualcuno che era decisivo numero sette numero mitico in tutta questa cultura
Beh qui e Riccardo secondo me dà una spiegazione molto significativa storica non è cosa cioè la prima spiegazione pensate
Gli scritti di cipolle in proposito
Laddove dice che in fondo in queste esperienze meridionale manco la grande esperienza
Del comune
E dicendo che non ci sia stata nel sud e in particolare a Cosenza il pluralismo l'esistenza di particolare assemblee e così via
Ma assunte anche a Cosenza l'esperienza fu sostanzialmente una esperienza di Patrizia
E non di popolo che si faceva rappresentare attraverso la politica
Il libro a una cesura evidente netta anche scioccante
La paglia fino al pari a trecentonovanta poi lo scenario cambia cambia
Mi son chiesto dove sta il punto che unisce Vieri molto lontano
Il passato prossimo l'oggi e il domani un futuro lontano lontanissimo per ragione Peppino De Rita l'introduzione
E che unisce tutto questo con la storia di Orvieto con il nostro Mezzogiorno che Mezzogiorno è continuamente presente in questo libro
Con la vicenda intellettuale di Riccardo Misasi
Sta in una nota molto articolato nell'ultima parte
Curioso che nel Cardona Osama le note fino a che parla di storia quando comincia a lanciare messaggi interpretativi del presente ricorre alle note
E anche questo metodo trucco del degli accademici e
Quando non si ha il coraggio di mette le cose nel corpo si metta nelle notti
Ed è questa tormentata nota di pagina quattrocentodiciassette pagina quattrocentodiciotto
In cui dice questa visione pluralisti
Che investe la sesta articolazione dell'ordinamento oggi il federalismo di cui parla e ieri fu come si è evidenziato nel testo una caratteristica dei liberi Comuni medievali intrinsecamente legata alla concezione della concorrenza della trascendenza scusa sì
è questo il punto
Il punto di snodo e queste non si capirebbe tutti Rezzo se non si ripete su questa nota
E da qui discendono le considerazioni sul federalismo di Misasi sul parlamentarismo
Sul popolarismo
Devo dire che non mi ha convinto del tutto in questa questione per cui della storia di ci si può fare a meno ma il popolarismo laico in qualche cosa che attraverserà il futuro dei secoli non mi è sempre convinto ma questo però
Parte la mia incapacità di seguirti
Di quella comunità delle comunità questa l'espressione glittica che Riccardo Misasi ricostruisce che al progetto ancora embrionale di lungo periodo di Misato in fondo
Un'altra chiave di lettura del libro si chiude
Alla fine dello stesso le ultime due righe
Dove parla che siamo alla ricerca di stelle fisse
Nel nel cielo dell'anima questa è la sua immagine chiusura stelle fisse
Nel cielo l'anima parafrasa
Marcel che discute di Proust
Delle riflessioni conclusive di Misasi io direi alcune cose
Che credo qua sono quelle che vi interessa adesso sono sfizi intellettuali
La prima intanto ricorderei le poche pagine dedicate alla tragica quasi enigmatica figura di Enrico Berlinguer
Di cui già Ciriaco De Mita viva delineati alcuni profili umani nella sua intervista Pasquale Nonno
Misasi ci racconta tre episodi
Tre vicende in cui l'esito di un confronto di elevato
E disinteressato contenuto politico
Precipita improvvisamente d'un tratto in richieste di contingente interesse
E di modesto impegno
Il Berlinguer del discorso sull'austerità
Un contributo alla grande tradizione l'utopia politica anche questo lo dice in altra parte Misasi unitaria gusto per la topi e politiche anche l'uomo
Che ha studiato anni quaranta collegata la grande esperienza di Paolo sesto piedino non è legata al valore l'utopia
Il Berlinguer delle scosse l'ostilità
Che invita al suo interlocutore a pagare un prezzo politico rappresentato dalla partecipazione alla marcia della pace pensate un po'
Cosa c'era in questo personaggio così complesso presso il quale io un grande amore intellettuale
Un'incertezza strutturale che lo portava a ricercare la verifica dei suoi interlocutori
In termini chiari evidenti tali da costituire per lui un conforto empirico
Mi chiedo mi chiedo anch'non ho risposte
Un'attitudine affinarla finanza costruire schemi generali di confronto politico ed una difficoltà calarsi nella dura tattica quotidiana
O lo sforzo titanico a liberarsi da una corazza ideologica dura scomoda
Da cui forse vorrebbe uscire
Ma senza essere in grado di correre correrne il rischio
Non sono in grado di rispondere
A questi tre tentativi di spiegazione qui cioè Ciriaco c'è Riccardo Misasi potrebbero forse dirci qualche cosa in proposito
Ma sul merito mi permetto alcune notazioni conclusive la prima Misasi ha una grande simpatia per la lega
Sembrerà strano alla grande simpatia per la lega
Che pure critica
Seppure critica però è un fatto di popolo la lega
Di rappresentanza di interessi veri
Mi chiedo ma è del tutto coerente Misasi in questo suo atteggiamento verso la lega rispetto alla critica che gli svolgerà tutti i movimenti
Che hanno una rappresentanza monotematica
Ma la lega non essa stessa cultura fatta di monotematici tate vittoriale
E la lega non è essa stessa un fatto di feticismo territoriale o se si vuole anche razziale ve lo chiedo
Lo sottopongo all'autore a un problema che francamente sul quale non no chiarezza di idee ma non mi ha convinto
O secondo appunto riguarda gli spunti di Misasi sul liberalismo e non liberismo c'è mai liberismo mila c'è sempre crociana mente liberalismo
è tutto vero
è vero che il liberalismo ha un cuore antico di cui non possiamo fare a meno ma mi pare dica non può essere il solo nostro futuro mi pare dica qualcosa di questo genere
Ma è anche vero che noi cattolici dobbiamo ancora completare un salto di distacco Oddi assimilazione
Con la grande svolta che avvenne a metà del Settecento tra Glasgow e Parigi
Da una parte con la dottrina della non intenzionalità definito definì perverse o degli effetti perversi
E dall'altro la separazione traumatica tra lo Stato e la Chiesa qualsiasi che su cui Riccardo scrive pagine molto belle
Un terzo tema è il tema del Mezzogiorno
Su questo bisognerebbe
Discutere a lungo Riccardo ricostruisce nelle note anche questo la lunga vicenda della della cassa
La Via Crucis delle mille incarnazioni tardive della cassa dice proroghe tardive Brevi in poco incisivi non so che cosa
Certo
Noi abbiamo tutti sofferto di un grande problema che è stato quello di reinventare una politica meridionalistica
E non possiamo ricostruire soltanto
La seconda parte della vicenda della cassa come una sequela di errori
Mi sono convinto che il compito degli errori
Quando dei Magli amministrazioni locali troppi poteri rispetto a quello che potevamo fare
E quando tutto sommato smantelliamo un centro che abbia dimostrato capacità di agire senza avere un soggetto che poteva anche se agire
Ma il punto su cui vorrei Riccardo
Sollecitare una tua riflessione questo
Perché anche oggi attuale ma questa legalità nel Mezzogiorno
Questa chimico criminalità
Questo carente funzionamento la pubblica amministrazione
Questo modo in cui si svolge ancora la vita politica nel Mezzogiorno questo mancato controllo del territorio dello Stato
Ma non può essere che possa essere stato la componente di questo scarso difficile decollo del Mezzogiorno dopo più di dieci anni in cui
I risultati erano stati assai positivi
L'ultimo punto un punto che naturalmente mi intriga e quindi ma so che interessa anche voi
E il problema ormai storico degli anni ottanta
Presenta Misasi presenta
Comunque in cattivo non riuscito sono sue parole
Quello di riordinare un Welfare State modificando anche l'assetto istituzionale dell'Italia
Si potrebbe porre una domanda che non è retorica ma perché tornare di quel modello interrotto
Visto che il Welfare State l'abbiamo modificato lo stiamo modificando
Ebbene invece parlarne
Perché ciò che è stato fatto dal novantadue in poi
è stato portato al fondo o a termine o parzialmente a termine per tre ragioni extra politica anzi antipolitica in un certo senso
Io vorrei ricordare a tutti voi che siete testimoni di quelle vicende
Un semestre infuocato della vicenda storica italiana su cui ancora non è stato gettato anch'luce adeguate dagli storici
Sms che fa dal febbraio novantadue
A settembre del novantadue vi sono accadono tre fatti
La firma del Trattato di Maastricht
L'esplosione in mani pulite la drammatica crisi finanziaria di metà del novantadue tutto in sei mesi
Questa è la svolta italiana ma la svolta esterna la nostra volontà politica ha dato una svolta fuori dei nostri confini di autonomia una volta subita non governata importata non autoctona
La sconfitta una classe politica allora attiva sta in questa tragedia politica vi shakespeariano a Potenza crudeltà in qualche caso violenza
Ma raffinata violenza
Come solo la storia e non gli uomini e capace di costruire
E quindi è necessario tornare a quegli anni
Per capire perché
Il nesso che essendo di costruire riforma istituzionale governo della finanza pubblica venne meno
Su questo addendo però della finanza pubblica vorrei dire qualche altra cosa
Gli anni Ottanta guardate sono anni molto controversi e complicati
L'Italia il più lungo ciclo di crescita dell'economia
Undici anni più lungo ciclo di crescita
Cresce in modo maggiore degli altri paesi
Mantiene sostanzialmente inalterata un alterato sia pure con la piccola riflessione
Il livello dell'occupazione naturalmente terminante legati può occupazione al suo interno si modifica radicalmente
Però l'Italia
In questo periodo inflazione doppia alcune svalutazioni
Esplosioni del deficit pubblico del debito pubblico per dare un'idea non nel mille novecentosettantasette abbiamo ancora un rapporto debito pubblico più e del sessanta per cento
Nel novanta superiamo il cento per cento
Nel mille novecentottantacinque battiamo tutti record dei record col becco definite che raggiunge il dodici e uno per
Cosa accade accade che mentre gli altri Paesi FIDAL novecentottantadue
Cominciano a mettere ordine nella casa dei conti pubblici l'Italia raggiunge il massimo della sua
Divaricazione rispetto e comportamento europee
Ma perché non lo fa certo perché l'Italia subisce l'esclusione dei delle tassi d'interesse che avvengono ottantuno incerto perché c'è un pc molto forte certo perché se mille novecentottantatré ricorderò sempre
La impietosa sapida vignetta di Giannelli calore faceva nella pagina interna di Repubblica commentando il risultato elettorale c'è radici meno sei c'era
Esteri o dieci meno semplice
La verità è però che non avevamo un assetto istituzionale adeguato rispetto al modello europeo
Con una aveva una struttura della rappresentanza sociale troppo conflittuale un Parlamento troppo consociativo
L'idea diffusissima che col debito pubblico si vincono le elezioni
Imponendo alte tasse si perde
Pensate che in quegli anni
La spesa pubblica italiana rispetto al PIL è quarantasette quarantotto per cento
Le entrate vale rispetto al PIL sono il quaranta per cento queste lo Stato i del condizione italiana
E la ragione per cui non lo si corregge
Non è a mio avviso un fatto di perduta volontà di peccare dell'Italia e perché noi abbiamo un assetto istituzionale
Che non funziona
Certo fu un'occasione perduta
Di cui non saprei dire chi furono i colpevoli
So che siamo ancora oggi al cercare di raccogliere le sparse membra
Dei protagonisti del confronto politico
Col rituale implacabile incalzare di scadenze elettorali che si susseguono
Non vedo bagliori di ragione o di saggezza capaci di illuminare governanti e governati
Partiti ed elettori
Quel tipo però di crisi politica economico istituzionale
Potrebbe anche riprodursi e
Mai nulla è come il passato ma quello che fu tentato senza esito in quegli anni può farci abbassare gli occhi dell'oggi
E farci renderci più cauti e anche i più attenti questo emesse nel novantadue furono
Il giorno del giudizio della nostra Repubblica
C'è da augurarsi che non si debbano mai più ripetere
Allora Sabino Cassese
Voi avete già capito che questo libro ambiguo
Perché è ambigua perché equilibrio che
Per quattro quinti fa una storia dei reggimenti politici di Orvieto diciamo dal mille cento al mille trecento con un rapido sguardo all'epoca successiva
E per un quinto invece si rivolge ad oggi e parla fa delle riflessioni provocazioni e pensieri per oggi per cui il lettore di questo libro
Come dire rimane con l'interrogativo sul se la storia stia lì per dimostrare che oggi è quello che o se la parte come dire più politica stia a dimostrare la storia
Ora io nel presentare di questo libro mi parlò della condizione privilegiata in cui ci ha posto dei ritardi
Che ha chiesto salvo Barucci a non storici di commentare un libro di storia scritto da un non storico
E quindi come dire ha creato una incompetenza alla seconda potenza innovi
E mi permetterò quindi di fare delle osservazioni in tutta libertà su questo libro innanzitutto sul metodo di questo libro e poi sul idea di fondo di questo libro
Per la parte storica
Poi verrò invece alle domande che Veritas apposto per la parte storica vedete questo libro è la dimostrazione del piacere
Del fatto che Misasi tra divertito si è divertito
Nel senso che da qui nella lettura di questo libro si capisce il piacere del leggere deve raccogliere del sistemare del narrare la storia e narrazione
E quindi si è divertito in quel senso in cui diceva Montesquieu che pure si era divertito per vent'anni a scrivere quel suo famoso libro che vi è stata in luglio un'astuta compenetrazione tra lavoro e felicità
Questo si è ripetuto nel caso di Misasi
C'è poi la tesi di fondo una tesi di fondo che rimane un po'nascosta per il prossimo libro di Misasi io gli fornirò un brano di Tocqueville di una lettera di Tocqueville in cui lui spiega che cosa ha fatto
Per eliminare i troppi fatti nella stesura del libro sull'antico regime e la rivoluzione che l'opera capitale di Tocqueville e per come dire sistemare la trama delle idee sullo sfondo di pochi fatti rilevanti
Ma
In questo libro che è molto ricco di questi fatti c'è però una trama che quella che ha già esposto dei ricca e cioè la tesi di fondo è questa l'indefinitezza del sistema
I poteri equilibrati la fluidità
E la tolleranza sono stati quattro fattori quattro ragioni della forza del libero comune dal mille cento al mille trecento
Ora io su questo voglio fare la seguente osservazione voi sapete Rio insegno Diritto amministrativo quindi insegno il diritto che si applica quella parte dello Stato che in sostanza non è ancora uscita dal Medioevo
E quindi sono costretto per ragioni professionali a leggere le storie di quest'epoca ora noi siamo grazie siamo una Seat condizione fortunata perché alcuni dei nostri maggiori storici hanno raccolto tutte le loro riflessioni quattro per l'esattezza negli ultimi tre anni sulle istituzioni medievali italiane mi riferisco a tre il a quattro libri di Ascheri di Caravale di cortese di grossi ebbene vi posso dire che tutte queste analisi relative a reggimenti della Alto e del Basso Medioevo trovano conferma nell'analisi micro che ha fatto Misasi o se volete il contrario
L'ordine giuridico medievale dicono gli autori di questo libri
Sta nella sua incompiutezza
Nell'assenza di istituzioni convocazioni totalizzanti l'esistenza di poteri concorrenti negli ordinamenti fluidi nella sovrapposizioni di ordine pensate che a quell'epoca c'era
Si ribellavano al Papa e non erano ancora sottomessi al dominio del Papa
E quindi come dire c'era quello che uno storico ha detto un disordine che impediva la costruzione di grandi tirannidi durature
Quindi io circa questo libro debbo dire la verità penso che sia felice nel metodo
E sia come dire molto Riccone risultati perché nei risultati confermai in un'analisi al microscopio qualcosa che negli ultimissimi anni gli storici che hanno fatto analisi
Ampie sull'ordinamenti medievali hanno messo in luce ora passo invece a tentare di rispondere poi forse De Rita mi dirà che non onora ho risposto
Alle domande poste cita De Rita prendendo i due punti fondamentali delle riflessioni storico politiche di Misasi
Che sono una sullo stato e l'altra su gli ordinamenti sovrasta tali perché in sostanza in questo libro
Almeno come l'ho letto io di Misasi c'è un una critica della formazione statale italiana da un lato e dall'altro c'è un avvertimento stati attenti che ormai siamo in ordinamenti che vanno oltre lo Stato
E questi sono i due punti per uno studioso dei problemi dello Stato importanti
Di questo libro
Ora quale osservazioni si possono fare sul primo punto
Io partirei da uno a pagina famosissima che tutti in Italia hanno letto
Del maggiore storico francese di questo secolo che era Fernando delle è una pagina del Mediterraneo che cui fa la storia di questo di questo mare di tutti i paesi che si affacciano in cui parla della insigne debolezza dell'Italia
Poi c'è però un libro che pro della scritto ma che nessuno conosce in Italia dove parla proprio del modelli italiani
Dove spiega perché ha scritto del lei Cindy e debolezza dell'Italia e lo spiega in questi termini riassumo molto brevemente
Tra il mille duecento e il mille quattrocento
Vi sono stati in alcuni Paesi dei poteri intermedi deboli
E questi hanno consentito la formazione di star
In altre parole la Francia non aveva poteri locali forti
Vi è stato uno di questi poteri
Il il re di Parigi che si è impadronito dagli altri poteri
Invece in Italia città Signorie forti
Furono la causa da un lato della maggiore ricchezza di questa periodo della storia italiana ma sono stati poi la causa della ritardo nell'arrivo dello stato e quindi della debolezza dello Stato
E quindi l'insigne debolezza debolezza ma insigne perché derivante da una forza straordinaria dei comuni che è quella che ci descrive Misasi poi in questo libro insomma
Ecco varie volte è stata fatta la storia l'anti storia d'Italia lamentata la conquista regia la montata Risorgimento tradito Lolli distacco tra Paese e leale legale Paese reale
Ma un punto fondamentale che viene sempre dimenticato e in questo senso vedrete che c'è una risposta negativa alla domanda che ci pone dei ritardi
E l'incompletezza del nostro ospedale
L'incompletezza che sta nell'incompleta formazione distribuzione dei poteri e che io vedo in micro come dire al microscopio oggi nella vicenda della legge elettorale
Ora alla legge elettorale si chiede di fare quello che si fa quando si interpretò si traduce la legge elettorale è un interprete è un traduttore serve a trasformare in una volontà in una voce chiara una volontà di migliaia di persone
E si chiede di che di di fare parlare in modo chiaro e cioè a far venir fuori quella che come dire e la maggioranza della popolazione
Ora si può chiedere alla legge elettorale anche di garantire contro gli abusi che quella maggioranza che si forma con la legge elettorale deve in qualche modo come dire contrastare cioè si può chiedere alla legge elettorale l'una e l'altra cosa
Di far parlare al popolo in modo chiaro e poi contemporaneamente di garantire coloro che non si sentono rappresentati da quella volontà
Possono essere in qualche modo tutelati garantiti
Ecco io in questo vedo l'incompletezza delle nostre istituzioni e perché vedo l'incompletezza delle nostre istituzioni vedo perché perché ci dovrebbero essere altre cose ci dovrebbero essere altri poteri che servono a questo a questo scopo
Nell'Ottocento è stato pensato costa pensava che dovesse essere il potere municipale per tanti anni poi si è pensato che fossero le Corti costituzionali
E pertanto altro tempo si è pensato che fossero le regioni peraltro tempo per la verità prevalentemente politologi e filosofi hanno pensato dovessero esserci
Contropoteri
Ma non si può pensare comunque che non vi sia qualcosa di tutto questo perché altrimenti noi continuiamo a Facchi a chiedere a alla legge elettorale quello che la legge elettorale non può dare leggere può elettorale può dare soltanto una voce chiara
Al popolo
Punto e basta
Come poi le altre voci
Quelle dei liberi comuni o quelle delle Regioni o quelle delle parti soccombenti rispetto alla maggioranza si manifestano questo è un problema di assetto dei poteri
E questo assetto dei poteri è incompleto nella nostra Repubblica ed è sento incompleto richiede un'attività di completamento per questa attività di completamento
Servono riflessione dico quella di Misasi relative alla alla pluralità alla ai poteri concorrenti a alle zone come dire neutre e ha alle zone grigie del sistema
La seconda riflessione e quella relativa alle prospettive
Che bisogna si indicano il problema le viene indicata con quel termine brutto la globalizzazione che non vuol dire nulla in realtà il problema è che ormai noi abbiamo a che fare con delle reti di poteri che vanno oltre lo Stato
E a questo punto dobbiamo darci carico di questo ora
Io da questo punto di vista ritengo e qui da una risposta positiva come vedrete alla alla domanda di dell'iter ritengo che noi siamo in una situazione favorevole
Qui corriamo il rischio che dimetterci per nostra colpa in una situazione sfavorevole dico che siamo in una situazione favorevole perché quell'organismo più ampio del quale facciamo parte l'Unione europea presenta proprio quelle caratteristiche di fluidità
I poteri concorrenti di sovrapposizioni di vescovi che si possono ribellare al Pata o meglio di vescovi che si possono ribellare al vescovo di Roma
Che probabilmente è auspicabile per una maggiore articolazione dei nostri potere
Pensate la commissione governo però realtà motore della legislazione quindi parte
Del potere legislativo in realtà sotto tutela degli Stati il Consiglio Camera degli Stati realtà potere legislativo ma che dipenda dalla Commissione perché solo la commissione all'iniziativa
Il punk Parlamento Camera dei popoli Mario alta ancora alla ricerca di un suo ruolo
Ecco io trovo che una delle cose più sbagliate sarebbe quello di applicare delle idee tipo Altiero Spinelli per intenderci no a questo ordinamento informazione e dire se nello Stato c'è stato
Quella tripartizione dei poteri di cui parla per criticarle per dire che sopra che che oramai superata Misasi nel suo libro bisogna allora che quella divisione dei poteri ci sia anche la comunità europea e così perdiamo veramente tutta quella ricchezza di policentrismo
Che ci può essere in un ordinamento in fieri come questo cioè in altre parole
In più abbiamo una forza nascente dentro un nostro modello intellettuale
Certo tutto questo richiede del tempo e questa formazione progressiva delle istituzioni
Come dire richiede pazienza voi sapete che la cultura europea si è contrapposta alle la alla fine del Settecento ritenendo sì da alcuni che occorresse accelerare no e creare a fare quello che poi gli inglesi di Glasgow chiamavano e volle Evolution by design cioè fare un disegno e portare la società verso questo disegno e di qui tutte le costituzioni dalla rivoluzione francese e c'erano altri che erano convinti invece del fatto che c'erano solo due forze del cambiamento
Il tempo e le circostanze credo d'aver tradotto quasi letteralmente una famosa frase di Madame de Staël ecco
Il problema che chi è convinto di questo tipo di cambiamento deve essere anche capace di aspettare deve avere pazienza perché il tempo le circostanze possono non maturare rapidamente e quell'accelerazione che fu data da rivoluzioni dai rivoluzionari francesi probabilmente porto la Francia più rapidamente
Fuori da quel suo stato ciò non toglie che però per critica devozionali francesi ciò non toglie che quell'evoluzione della Costituzione inglese
Senza una costituzione perché all'Inghilterra ancora non ha una costituzione scritta è stata la mano santa di quel Paese che quel Paese è stato grande perché non ha avuto una Costituzione e ha visto lentamente costituirsi
I propri poteri
Voglio finire esponendo vi un dubbio lasciandoli con questo dubbio
Oltre che con l'invito a leggere il libro di mi Sex
Il dubbio parte da un'osservazione che ho letto scritta da uno svizzero
In una sorta di dialogo ideale con un italiano che lamentava le divisioni degli italiani
L'osservazione dello svizzero era la seguente
Perché ti lamenti tanto
Guarda al Rinascimento italiano visto che mi riesce difficile diceva lo svizzero giudicare l'Italia di oggi
Rinascimento italiano è stato un paese è stato un'epoca nella quale si sono visti conflitti e lotte
Che fratricide
Eppure il Rinascimento italiano
Ha dato che artisti che capolavori
Guarda invece il mio Paese la Svizzera
Che è riuscito a dare l'orologio a cucù
Ecco io vi confesso che ogni tanto mi scopro a pensare con Nostalgia e creati turbine all'orologio a cucù mi sbaglio
L'ultimo intervento del Pannella Giuliano Urbani
Io chiedo scusa per il ritardo dovuto al fatto che il centro della città era letteralmente bloccato per la visita del presidente iraniano per cui sono tenuto praticamente qui a piedi o quasi
Però colgo il vantaggio di essere arrivato in ritardo perché non conosco le domande di dei tra e quindi non risponderò alle domande
No questo mi facilita molto le cose non non so se ne faciliterà anche a voi perché del libro di Misasi che come capirete subito
Mi è piaciuto molto e quindi personalmente come umbro lo ringrazio molto
Sa solo indotto anch'io a parlare più del sottotitolo cioè pensieri e Pro provocazioni per l'oggi
Però oggi che non del del titolo cioè la storia di questo comune
Per altri versi ignoto di Orvieto
Ciò premesso però qualcosa sul titolo vorrei vorrei dirla perché perché
Relativamente alla storia di Orvieto agli insegnamenti che se ne possono trarre
Io trovo ha trovato molto interessante
Non so se Misasi sarà d'accordo con me forse no ma di fatto ecco una descrizione impietosa della debolezza dei comuni non della forza naturalmente parlo della debolezza politica
Per dirla col cucù di di di Cassese debolezza a produrre orologi a cucù
Certo per carità abbiamo proprio tante belle opere d'arte ma beni pubblici perché poi il fine della politica è quello di produrre beni pubblici l'ordine la pace e lo sviluppo ecco beh queste cose
La storia di un importante comune a come quello di Orvieto dimostra perché non siamo stati capaci
Di produrre
E c'è un'eccezione quello che sto dicendo ma è un'eccezione che conferma quello che che che sto dicendo
Sono un dualismo davanti agli occhi e quindi non non vi infliggono una lettura di un di una pagina che sarebbe interessante leggere fra pagina certo con il settantaquattro e pagina centosettantasei Misasi spiega
Le ragioni istituzionali di un decennio abbondante fortunatissimo nella storia di Orvieto
Cioè da altri termini dieci anni di pace e di benessere che fanno parlare lui stesso si esprime così
Di coliche inducono a sottolineare la validità di un ordinamento istituzionale
E e e buffo che su quasi quattro secoli di storia
Si sente il bisogno di sottolineare che in un comune di quel genere
Di periodi realmente di pace e di benessere e siano stati talmente Brevi che il più lungo ammonta a dieci anni poco molto poco
Bene quanto Misasi con molta
Credo felicità individuato le condizioni istituzionali che hanno consentito quest'oggi dieci anni di pace
E di sviluppo si capisce tutto si capisce il perché solo dieci anni
E non più e si capisce anche
Delle ragioni per le quali
Nel resto della storia dei comuni
Il mood preponderante ecco non è un mondo di pace di benessere e di sviluppo ma è un Maudit lotta di fazioni terribili fazioni e terribili lotte
Che hanno portato in qualche misura poi alla disgregazione ecco dei comuni stessi e non credo
Che si possa dire che hanno abbiano prodotto in quei gli anni in quei secoli molti orologi a cucù
è interessante vedere queste istituzioni perché in parte essere accennato anche prima ma sono istituzioni
Coco come dire
Abbassa valenza accerchiando durato poco sì è vero non sono embrioni di costituzionalismo
Sono embrioni divisione di poteri sono embrioni di autonomia dei poteri stessi
Ma ahimè sono fatti ripeto trans e unti e in qualche misura eccezionali
Al cuore di questo periodo che il periodo del governo dei sette a Orvieto
Per Barucci si chiede perché sette
In tantissimi Comuni italiani in periodi
Più o meno similari
La regola del sette cioè si comanda meglio se a comandare è un gruppo ristretto
Che non consente a nessuno il predominio e contemporaneamente consente la formazione di maggioranze che garantiscono un po'tutti
Beh è interessante questa domanda io provo a dargli due risposte una più seria e una semiseria ma probabilmente la più rilevante
Si è quella seria
Barucci che è uno storico del pensiero economico non sarà sfuggito che in un prevista storica nella Rivista storica della nostra vita mia università da Bocconi
Un po'prima del ultima guerra
Mondiale Duncan black
Maggior teorico italiani mondiale dei i comitati decisionali noi diremmo delle dimensioni dei governi oggi per capirci ma anche dei consigli d'amministrazione ma anche delle direzioni di partito ma anche dei consigli dei ministri al punto ecco e anche anche dei consigli di facoltà ecco Duncan Black si divertì era un matematico tesi diretti a fare o un ragionamento simula Tivo
Qual è il numero che consente più facilmente la formazione delle maggioranze ma meno facilmente la formazione di nuclei che dire essendo stabili diventano anche preponderanti e quindi si passa alle oligarchie per capirci e venne fuori questo numero sette
Anche se devo dire che poi in termini di
Calcolo Duncan Black disse un comitato funziona se è compreso il suo numero costitutivo da cinque a dieci
E non il sette e in mezzo ma naturalmente come dire le vie del Signore sono più ampia addirittura del numero sette
La risposta semiseria e quale e mi ricorda proprio tanto una vecchia pagina di un libro Andreotti a proposito della costruzione del primo governo italiano subito dopo la guerra
Che era di ventuno ministri e dissero ma perché ventuno ministri de c'erano sette partiti ognuno voleva tre rappresentanti tre per sette ventuno ventuno ministri
Ecco allora e torniamo alla storia dei comuni
I comuni sono espressioni non solo di lotta di fazioni ma soprattutto di convivenza Di Fazio
A La sette se ci pensiamo bene
Pensiamo alla struttura dei comuni Orvieto da diviso in quattro quartieri ma tanti altri Comuni sono divisi da quattro a nove quartieri
E allora allora sette cosa diventa diventa
Un numero che e mediamente in grado di acchiappare la rappresentatività
Non dei partiti delle fazioni Guido numero realistico da questo punto di vista il minimo indispensabile per dare rappresentatività alle fazioni rilevanti nel processo decisionale
Ecco da quello che ho detto da ultimo voi capite che queste istituzioni
Cioè il particolare la regola dei sette Signori ma di tantissimi altri sente
Governanti dei comuni non poteva che essere una regola transeunte eccezionale perché perché qui giochiamo veramente per su regole non scritte Sabino molto di più regole difficilissime da di acchiappare e da mantenere nel tempo
E del resto la storia fine dei nostri Comuni io non voglio apparirvi
So che corro questo rischio ma insomma eccessivamente schematico il rozzo ma la storia dei nostri comuni e la storia in questi in questi quattrocento anni per cui sono importanti comuni italiani da metà del mille diciamo grosso modo a agli inizi del mille quattrocento qui già erano sentiti morti o quasi insomma la fine praticamente del Trecento ecco in quel periodo
I Comuni hanno conosciuto una storia che Sabino Cassese ha citato degli studiosi francesi precisa che i soci francesi dicevo per molto tempo hanno detto che la vita politica francese ha sempre oscillato di fatto fra assemblearismo e bonapartismo
Ecco in tempi più recenti naturalmente
La storia dei Comuni ha sempre oscillato fra TTT il tentativo all'interno di un tentativo ecco di conciliare che cosa
Da un lato il popolo ecco naturalmente questo questo termine e il popolo ristretto de L'aristocrazia
Poi il popolo più allargato dell'aristocrazia con un po'di borghesia abolire sia che si amplia e così via è una piazza diciamo ecco un populismo assegni così edili tipo democratici stinco
La loro rappresentanza e cioè l'Assemblea e quindi l'assemblearismo
E che cosa
Cioè come chi poteva governare la piazza e l'Assemblea la piazza e l'Assemblea come potevano sperare di produrre qualcuno che governasse
Affidando sempre il potere a un organo monocratico
La burocrazia all'inizio fui Consoli cioè la piazza
Esprime un'Assemblea l'Assemblea non gliela faceva e affidava a dei consoli i quali stavano lì ma poi tendevano prevaricare cioè a fare quello che volevano loro non quello che voleva l'Assemblea e il la piazza
Dal consolato siamo passati al podestà ebbe qui l'organo monocratico stato monocratico nel senso totale perché poi il consolato qualche volta una parvenza di collegialità ce l'aveva cioè erano due ma carichi Consoli qualche volta addirittura lo cinque i consoli l'organo collegiale ripeto in embrione c'era in realtà anche quando erano due uno contava più dell'altro indicherà un consolato di fatto monocratico
Ma con il podestà e e e praticamente una comunità civile che non facendogli era a governarsi da sola affida tutto il potere a qualcuno lo delega a questo signore
I podestà prevaricare o oltre misura
Col tempo ecco un anno dopo si arriva a il tentativo democratico parzialmente democratico di eleggerlo il podestà e cioè capitali al popolo il suo il surrogato come il successore ma il surrogato del podestà è capitano del popolo
Beh se c'è una cosa che non mi piace città umbre e vedere che in moltissimi palazzi che hanno ospitato i capitani del popolo che sono stati dei signori despoti
Oggi cioè il tribunale
Mi dispiace
Cocco come garantista Forte preferirei che spostassero tribunale prima possibile da un'altra parte a Perugia purtroppo ancora e lì
Parlo della sede della presidente del Tribunale Point limbo tribunale grazie al cielo è fuori io spero che lo mettano fuori tutto perché non è una bella identificazione di vedere la giustizia con la bilancia
In equilibrio
Dentro a un palazzo dove se sono se ne sono viste nella storia dei nostri comuni di tutti i colori
Ma certamente non si è vista l'amministrazione della giustizia si è vista lusso politico della giustizia a fini politici brutto è brutto in termini storici mi mette popò paura voglio dire
Specialmente se potevo pensare proliferazione
Ecco se uno poi pensa all'oggi allora naturalmente viene ancora più da rimane un po'perplessa
Dopo il commissario del popolo poi diciamo saltando un po'di un centinaio di anni
I Comuni praticamente son finiti imbraccia alle Signorie
Con una parentesi una parentesi significativa sulla quale ecco credo che meriti riflettere un attimo la parentesi quale la parete se quella dei cosiddetti comuni delle arti cioè in altri termini i governi prodotti dalle corporazioni quindi il periodo più bello secondo me più significativo quello che ha prodotto più quadri tra l'altro e meno Palazzi se volete più pittura almeno architettura
Ecco forse ma e è interessante e vedere che il Periodo di maggiore fra virgolette sviluppo e civile e democrazia
Della storia comunale è avvenuta nel momento in cui
L'oscillazione fra piazza Assemblea il potere monocratico è stata interrotta da una forma di rappresentanza politica di strutture della società civile oggi diremmo autonome rispetto alle istituzioni politiche ripeto le corporazioni
Che naturalmente hanno avuto come sappiamo bene mille limiti mille controindicazioni
Ma che hanno avuto due Fo elementi di forza primo quello di costituire un embrione di rappresentanza sociale e politica e secondo di consentire a parte la lotta delle fazioni che c'era prima e ci sarà dopo la convivenza delle fazioni
Un modello di convivenza delle fazioni
Di convivenza pacifica e di convivenza
Come dire positiva
Delle delle fazioni
Ecco io mi sono un pochino accalorato su questo discorso della debolezza dei comuni
Perché la mia lettura un po'diversa di questo da da quella di Misasi
E è un briciolo più pessimistica cioè ci vedo in altri termini più le ragioni strutturali della loro debolezza che non volle del cucù quindi perché non hanno prodotto male orologio a cucù
E naturalmente viceversa non dicono niente sul piano prodotto
Beh questo sicuramente per i turisti che arrivano Orvieto Pegli orvietano i qualche dubbio l'avrei anche le piramidi sono meravigliose ma per gli egiziani non solo un monumento ore alla libertà né alla progresso degli egiziani Terna non la uso
Per noi turisti del le piramidi sono meglio di di Dio gli orologi a cucù petto per loro
Non lo so naturalmente
Probabilmente tutto quello che
Ha scritto bisogna sì co.co.co. con grande intelligenza e devo dire anche fra virgolette fortuna cioè nel senso che la capacità poi di trovare anche le carte per illuminare così bene le ragioni del storia dello sviluppo e solamente la decadenza poi di questo
Strano ignoto comune
E io in altri termini le le le vedo ritrovo in in in un libro che è stato ristampato recentemente e e che la storia della Repubblica italiana e Sismondi
Che
Non a caso porta come portava come sottotitolo italiano
Storia del Risorgimento dei progressi
Del decadimento e delle rovine
Della libertà in Italia
Cioè
Vedo nella debolezza dei comuni
Una grande affermazione
Tradita fallimentare per queste carenze di carattere istituzionale il politico ma mi fermo qui sul titolo abolito anche troppo rispetto a quello che volevo dire cercherò di essere in invece più breve sul sottotitolo e cioè pensieri e provocazioni per oggi
E perché
Ma un po'perché
Questi giorni ci sono stati vari articoli di fondo sui giornali insomma che hanno accostato ecco il Medioevo all'attuale momento per la politica italiana
Parlando di nuovo Medioevo parlando di fare utilizzazione della politica in Italia
Beh io francamente non non non non non so se questa sia un accostamento uffici o no
E certo ci vedo due cose nella politica italiana di oggi che trovano nel passato comunale
Molti elementi di di di riflessione
In particolare ci trovo l'esigenza il tentativo ecco di di di di aumentarle di migliorare l'autogoverno del nostro Paese
Di fronte al rischio di naufragare nella lotta fra le fazioni
Quando si parla di frammentazione aumenta la frammentazione politica italiana aumenta il disagio e il distacco degli elettori dalle cose del del del della politica oggi ci troviamo davanti a un
A un referendum che potrebbe benissimo sulla base dei sondaggi che leggiamo sui giornali non ottenere il quorum
Qualcuno di noi
Farebbe naturalmente molto contento a questa questa prospettiva qualcun altro sarebbe molto allarmato ma in ogni caso non è un indicatore di salute è un indicatore di patologia certamente non è un elemento che fa ben sperare
E bene io non so se dalla lettura della storia comunale che come dire così lontana del tempo noi ritroviamo molti elementi per capire fattori strutturali
Della politica italiana anche di oggi
Dico semplicemente due cose anch'io in termini un po'provocatori quindi se volete un po'esasperati
E primo tu primo punto che spiega ancora molto di più della vita politica italiana
Di oggi la lettura di Sismondi piuttosto che la loro lettura della storia di Orvieto perché no
Molti articoli di fondo sui giornali
E poi c'è una seconda considerazione da fare
E che
Noi rischiamo ancora oggi
Di
Voler creare del nostro Paese
Delle istituzioni o dei modelli di funzionamento della politica
Tali da come dire risultare velleitari perché perché mancano della minimo o corrispettivo con la cultura politica la struttura sociale del nostro Paese
Insomma rischiamo di essere ancora una volta oggi il paese delle caricature politiche
Voi pensate a questo doppio argomento del bipolarismo
E del maggioritario come suol dirsi
Due dimensioni che due due obiettivi se volete due modelli
Che detti così hanno portato nel passato molti di noi a condividere gli esiti cioè un sistema rispetto a un sistema multipolare ma gli ATO rispetto alle fazioni
Come dire dei sette ore quattordici codici ventuno cioè alle troppe fazioni
E dice riduciamo le a due così finalmente la gente capisce di che si tratta più in grado di controllare è più in grado di partecipare
E beh ma se il bipolarismo è quello dei guelfi e ghibellini
Siamo rovinati
E anche perché quando si dice che il bipolarismo un esito di come dire tipico delle democrazie adulte e si intende una cosa precisa
E cioè che e democrazie adulte
Sono fondate sull'alternativa e l'alternanza fra forze politiche
Che rappresentano l'opinione pubblica
E solo in condizioni di garantire a chi vince e a chi perde la massima accoglienza delle idee delle ragioni dell'altro cioè in altri termini il bipolarismo funzione dove ha governato in maniera preponderante dai moderati
Dove non è un esito belluino Orazio Curiazi in cui e uno cercherà ammazzare l'altro non è un esito obesi hanno ecco
Perché da quel bipolarismo bisogna fuggire correndo ecco a gambe levate naturalmente
Noi qua stiamo costruendo ci stiamo costruendo il bipolarismo anglosassone
Inglese o americano il bipolarismo dei Paesi pure con quattordici io ho para partiti
Ma un bipolarismo di forze per cui l'elettore sa che vinca Tizio o vinca Caio non si assiste allo scorrere nel sangue
Si assiste a il Rispetto delle condizioni di chi ha perso di dello sconfitto a che tipo di bipolarismo stiamo lavorando
Beh basta dirlo per rendersi conto
Che noi rischiamo oggi di lavorare a un bipolarismo che
Purtroppo minaccia
Di delude Arci grandemente perché perché è un bipolarismo che diminuisce le possibilità di convivenza civile diminuisce le possibilità di rappresentanza democratica
Che paralizza in altri termini il Paese oggi ad esempio per fare un solo esempio noi stiamo vivendo una stagione parlamentare per cui dobbiamo riconoscere caro Marini scusami la franchezza che questo nostro bipolarismo non ci aiuta ma ci ostacola nell'affrontare tutti i problemi storici del nostro Paese
Il problema di riformare lo Stato
Il problema e affrontare questioni come il lavoro e lo sviluppo di affrontare questioni come la criminalità e l'immigrazione tutti i problemi storici del nostro Paese sono oggi resi più difficili
Dal fatto di a vere schieramenti tipo guelfi e ghibellini Orazi e Curiazi che non ammettono
La prevalenza delle opinioni di mezzo ma che sono prede totali delle opinioni estreme e quindi risultano paralizzanti in Parlamento paralizzanti nei governi
La confusione che non ci proviamo nemmeno poi ad affrontare questi problemi perché siamo privi del lo strumento per affrontarli che è uno strumento ovviamente di competizione e cooperazione e non di esclusione non di conflitto e di esclusione
Non voglio naturalmente
Proseguire
Su sulle provocazioni editti di Misasi Misasi ne propone molte altre ad alcune ha risposto già Barucci anatomia intervenuto Barucci
Al sulle altre forse intervenuto non non so se in parte solo Cassese bah insomma in ogni caso credo che il si riprendessimo alla lettera e ci impegnassimo a rispondere a tutte le sue provocazioni
A apriremo un altro capitolo io concludo con una anch'io con una domanda all'Hui su un punto che non mi è particolarmente chiaro mi riferisco a quelle che lui chiama le esigenze di un popolarismo liberal dal momento che se c'è un termine oggi tanto ambiguo da risultare sempre bisognoso di spiegazioni proprio l'uso all'inglese o alla in Italia europea la continentale di liberale di liberare ecco mi permetto concludere proprio con una una domanda se fra le provocazioni risolte o il risolte c'è forse anche l'esigenza di chiarire in che misura
Da questa
A me vi valenza che così risulta almeno in prima battuta leggendo la storia di Orvieto
Gli sono arrivate delle indicazioni per sostenere come risolvere queste esigenze di un popolarismo libera grazie
Conoscendo Riccardo Misasi se risponde a tutte le valutazioni fa mono però
Vedo che c'è agli appunti scritti quindi possiamo pensare per lo studio non è un vincolo dove non deve rispondere a me le acquisiamo
Discute abbiamo discusso a lungo anche Orvieto nella presentazione orvietano e di questo vi do la parola per un quarto d'ora di basta
Io né di spinte da questo io debbo innanzitutto ringraziare tutti gli intervenuti che hanno così gentilmente accolto l'invito ha raccolto l'invito
Hanno seguito questo dibattito e debbo ringraziare i relatori di questa tavola rotonda che con tanta amicizia l'ho già detto
Con l'acume che deriva dalla loro formazione da lavoro cultura
Hanno presentato questo mio libro tiro pericolo c'è anche perché il tempo stringe
Innanzitutto mi sia consentito perché l'ho sentito dire giustamente che i libri ambiguo perché ogni cosa poi P due quanto la fanno gli uomini
Che cioè l'ambiguità come ricchezza nel tasso di fertilità che
L'ambiguità starebbe nel fatto che parla di ieri scrive scrive di ieri per pensare ad oggi o parla di oggi per cercare di non mangiare ieri ma la verità è che qui mi sia consentito di ricordare le mie letture crociana mi pare che nella sua Teoria e storia dalla storiografia Benedetto Croce da questo punto di vista sia un un richiamo
Tosto autorevole
Dice che la storia sembra contemporanea
Anzi testualmente mi pare diritti che dica perché è evidente che solo un interesse dalla vita presente ci può muovere ad integrare un fatto passa
Non c'è una storia
Che fatta per certi professionisti
La storia è il pensare
E i pensare dal passato che rende attuale quel passato e quindi sto
Ed in questo senso la scienza sto
Ora
Io quindi credo che
Anche se ho voluto dividere le due parti mi pare giusto che
Sì vi viva un'esperienza passata perché c'è una spinta un interesse di oggi a fare e quale ce perché ho scelto Orvieto
Perché Orvieto è un comune dell'Italia centrale
Che ha vissuto una storia peculiare
Non dissimile da quella dei Comuni
Per Italia centrale dei liberi comuni italiani e tuttavia possono ordinaria sia per che essendo una piccola cittadina arroccata su una rupe
Che poi era la ragione della sua forza ma anche dalla sua debolezza piccola l'esenzione e riuscito a creare un dominio territoriale che andava da Orte all'Argentario c'è il più grande di quello che bensì
E questo è straordinario
Sia perché nonostante sia passato soprattutto per i ricami danteschi il comma una delle città tipiche dalla faziosità quel po'Ghibellina quando Dante parla di Alberto Tedesco vieni a vedere Monaldi e Filippeschi Montecchi e cappelletti un senza cura quelli già triste e questi con sospetti
Richiamo Orvieto però in realtà sotto la faziosità nella frazione questo vorrei dire
L'amico professor Urbani
Beh però questa borghesia orvietano agli arresti e di mestieri riesce a consolidare un sistema politico che non per dieci anni ma per centocinquant'anni porta questo comune a passare da una piccola ruppe ad un territorio di quelle proporzioni a mantenermi
Ed è questa ricchezza questa forza questa stabilità politica nonostante la faziosità
Nonostante le guerre fra quelli fra fra fa Filippeschi e Monaldeschi che dalla forza del Comune consenta Laforgia poi consente anche di avere l'arte il Duomo e cioè che poi il Duomo
I monumenti non sono Auchan da poco nella storia dalla civiltà uomo
Era la storia come ospiti
Debbo ricordare a me stesso per esserlo
Con un grande romanziere francese russo
Cassese
Con l'asciutto eccetto il letto meglio di me Victor Hugo
Che fra le altre cose scrive quel prezioso di Bretton sensibile all'Arcella
In cui accenna al monumento come il linguaggio con cui lei poche parlano ai popoli
E poi dirà la stampa ucciderà il documento perché lo sostituirà oggi potremmo dire che la televisione ucciderai libero
Perché
Ma questo è quello che succede poi realtà i monumenti parlano ancora i monumenti sono espressione della cultura
Di un popolo e non solo sono espressi a favore la creatività dello spirito per cui io capisco e sono pure io convinto che ci vuole l'ordine la meticolosità
La puntualità l'efficienza di un meccanismo ad orologeria
Magari a cucù
Però lasciatemi dire che sarebbe molto noiosa la vita dell'uomo se fosse fatta solo l'orologio a cucù
E se non ci fosse la ricchezza variopinta policroma dalla grande arte italiana
E dai Comuni è nata nei comuni vigenti rubata e e dentro i comuni ha creato le premesse per lo sviluppo superiore dal meraviglioso quattrocento dal cinquecento e poi tutto il resto perché non potremmo leggere la pittura moderna
Cominciando da Salvatore da lì se non ritorna specialissima Mantegna caldo per Lecce allora
Questa cosa è importante
Ecco perché mi interessa ma non mi interessava solo perché e una pezzo di storia importante ma perché io lo trovo un pezzo di storia che dice qualcosa al nostro tempo perché
Perché nei liberi comuni e qui il discorso non riguarda solo riguarda i criteri comuni
Io cercato di dire una cosa che non mi sembra controvertibile
Sono stata anticipata di cinque secoli
Quello che nel resto d'Europa poi si è consolidato con la Rivoluzione francese
Il superamento del fare va benissimo
La band o dalla borghesia al potere la nascita di un ordinamento in qualche modo l'avvocato
Piaccia o non piaccia precisione un preciso queste tre grandi conquiste
E sono le conquiste della rivoluzione francese i liberi comuni italiani l'anticipo uno di cinque sei però io ho scritto e penso teme loro mancata la forza di
Di confederale Rossini
E in una confederazione superiore che non fosse puramente una lega difensiva come furono Legnago la lega di San Genesio
Perché questa sarebbe stata una dipende c'è una ancora più sorprendente
Ed è per questo che poi ci sono i si sono impoveriti e sono caduti nelle lotte fra di loro e dentro di loro facendo prevalere la faziosità alla fine ed uccidendo la forza di quella borghesia
Ma
L'assenza di questa struttura confederale
E e la ragione che spiega perché poi c'è stato l'involuzione nomine viceversa ora
Perché è importante allora
Questo riferimento al passato perché questa esperienza si è realizzata all'interno di un modello culturale
E con un modello istituzionale del tutto diverso da quello che invece alla rivoluzione crea
Prima il modello culturale perché la cultura dalla trascendenza si ha un bel dire come hanno scritto tanti per esempio che Federico secondo è un antico
E ha il consenso popolare afferma il principio della democrazia
Quello questa Pato nel cuore dei secoli d'Europa in quel momento da quando ed è a quella notte che ci richiamano i Comuni per rivendicare la loro indipendenza erano
Pertanto non sono questa visione e quella che era la motivazione ad alta alle autonomie comunali
Ma
Non è solo questo qual è il modello istituzionale
I liberi comuni non c'è un potere certo stabile assoluto DTT Silvia
Non c'è un potere centrale centralizzando i e come oggi cercato lire con una frase che non è mia ma di Bourne romanzo una comunità di comunità il sette ogni nove dissi e noi cinque di Perugia
Erano
E lo il governo esecutivo
Danno non solo per dieci anni e io citato i dieci anni principali ma in realtà scrivono settant'anni ma il sette sono una
Un governo esecutivo che sapete quando duravano in carica due due missili
Ed erano costretti a vivere in un palazzo appare
Nemmeno dovevano stare in famiglia
Erano seguiti da un
In corteo che quasi gli dava un carattere sacrale ma la stabilità non era garantita dalla durata dei governi
Era garantita dalla forza di questa classe dirigente naturale tiene alla borghesi
Di estrazione popolare non la borghesia ricca grave sanno ma il popolo
Ed è questa molteplici ATER ricchezza che dava stabilità i sette cambiavano quando io sento dire lasciatemelo dire che Sequi non garantiamo la durata dei governi certo è caro per Cembre per cinque anni a dove mi viene fatto di dire che poi forse non è questo il problema principale dalla politica
Vivere fatto di pensare che non sempre è così e che il rispetto del pluralismo delle opinioni delle diversità e la capacità di operare sintesi politiche
Queste è necessario e non si può immaginare di sostituire la capacità di sì di operare sintesi del diverso con un meccanismo di ingegneria elettorale
Perché ecco perché non può la legge elettorale piani svolta tutti i problemi
Ci vuole un articolazione ampia e basta queste un'illusione e noi viviamo in questa discussione ma perché viviamo
Perché beh lasciatemelo dire questa è la malinconia che io soffro dà una risposta de non sento circolare molte idee
Perdonati meno non lo faccio in polemica con chicchessia perché non ritengo che sia colpa di persone
Non lo ritengo
Non è colpa di Tizio o di Caio penso che i protagonisti che ci sono fanno il loro mestiere lo fanno bene
Però tra colpa se di colpa vogliamo parlare nel fatto che non c'è più una cultura politica tutte le culture politiche sono in crisi
Perché il liberalismo e io per Gianni crociana Mendes ha detto
Barucci parlo di liberalismo è chiaro perché il liberismo è un un un arco gestion economiche smette eccetera io parlo adesso però posizione politica o culturale
Il liberalismo è una grande conquista della storia umana consumati dalla nostra romana che ha dato dei risultati che dobbiamo dipende
Ma io non credo che si costruisca il futuro solo difendendo il passato e che
Mi pare che il passato bisogna costruirlo salvando nel cuore antico che merita di essere salvato ma non si può
Kruscev futuro solo salvando
E così anche il riformismo ma corsi di Formia ai riformismo è l'altra faccia del né del capitalismo nuovo e il neocapitalismo
E il riformismo quando sento dire e il futuro è la socialdemocrazia per carità grandissima importantissima col signor però la socialdemocrazia cosa storicamente consumata anch'essa
O no o sbaglio
E allora dobbiamo difendere i riti e le grandi conquiste del welfare ma poi tutti parliamo che bisogna rivederlo riformarlo e cerchiamo di farlo e che differenza profonda cioè
Blair che vuole pure il suo mettere mano in qualche modo al meccanismo del welfare
E chi invece ci mette viene dichiarato di destra perché vuol fare lo stesso qual è la diversità tra destra e sinistra ma non sono più i fornelli
Beh io perciò ciò ho concluso e se destra significa visto che ormai nessuno più eversore o utilizzare versore autoritario eccentriche la congela
L'azione del miglior passa e sinistra significa tentare di Scutari segni del futuro di crearne le promesse o il forte timore che nel mondo che viviamo la destra e sovraffollate la sinistra sì
Che cosa voglio dire voglio dire che il problema dei romeni Ripa porre culture politiche così rispondo all'amico Barucci il quale va domandato se ero d'accordo sul fatto che dalla di costi scrive delitto circola la metà politica cinque sono d'accordo
è inutile operare politicamente almeno per me me la vedo io se prima non si ricreano le premesse culturali di cui dove il progetto qual è l'identità qual è la proposta quello che emerge di nuovo
Io vedo che l'amico Prodi ha fatto provoca una cosa nuova
Io per carità di dio sono vecchio amico di Romano però ricco è una novità
O è una corsa che beneficia soltanto o finirà per beneficiare del malessere che si avverte dello scontento verso il resto ma siamo siamo soltanto alle cercare il malessere del cioè non è una decisione in positivo per un'idea un progetto una proposta mano adesione in negativo per denunciare le cose degli altri per carità di Dio tutti tentammo di fare per
La tattica quando operiamo politicamente ma quante sono questo qua nei nuovi qual è l'identità qual è la proposta qual è il progetto qual è la cultura politica questo mitomani
Su cui costruire
Barucci ha voluto ricordare le mie dammi accennato proprio io gli ho spiegato che
Il Governo il momento di realizzazione dalla politica e serbo momento di mediazione di moderazione
Cioè non è mai un momento in cui si
Sì si realizza pieno un sogno perché si modella sui media per gli interessi in gioco però ha detto consentitemi se mi ha un po'il Cito che tutto ciò non toglie nulla alla va
Le dita e all'importanza delle grandi battaglie ideali delle tensioni morali e politiche che nascono e si muovono alla storia sono anzi queste che segnano il movimento dalla storia
E ne scandiscono i tempi di alimenti Moro e costituiscono l'oggetto vero della mediazione e con la forza del loro impeto esigua avendo necessaria sono le utopie nuovo romanzo
Anche se nessuno dei topi a cui è destinata a realizzarsi nella storia pienamente le utopie sono una utilità necessarie insostituibile no anche se non sono una verità
Realizzate realizzabile una verità che non si attua non attuabile però non è una verità è un sogno e insieme un bisogno anzi meglio la testimonianza del bisogno solo Malta la verità ed è questo che muove poi la storia ma se il Consiglio
Quali sono le utopie oggi
Qual è l'utopica
Su cui cercare il consenso
Quella di dire dobbiamo cambiare il sistema elettorale ma che può essere un'utopia provvigione per i problemi del gioco Pati interpretazioni delle agende i bisogni che discendono il dramma del Mezzogiorno
Può bastare questa risposta questa bistrot business Porta Pesa adottando a ricostruire un potere stabile DT un potere che ottimo gioco gestisco io diventa pessimo serve vengo cambiato per la gestione
Questa è la domanda che mi faccio ma non per fare polemica
E allora allora bisogna ritornare a cultura politica allora bisogna cercare di capire corse quella cultura politica e il tentativo di analizzare i processi movimento che c'è nel mondo
Beh io cerco di vederci questo da un lato c'è una spinta verso la universalizzazione perché c'è
Lo ha detto benissimo concertazione c'è nelle cose già l'abbiamo realizzato in Europa qualcosa
Perché è un inverno universalizzazione del dei del delle dei CUS consumi dei metodi dei costumi ai dei gusti fino al rischio dell'appiattimento dell'omologazione
E dall'altro c'è quasi e di converso la spinta verso il particolare verso il peculiare
Verso il localismo con tutti i rischi anche nella cinismo anche della della e ti mia violenza Margaroli Piero perciò la lega
Non è morte monotematica no la Lega io non lo non lo apprezzo perché anche essa abbia già una proposta per chi sarà la pezzo come la spia illuminante di una bellissima di una condizione di crisi
E in questo senso non è monotematica e la denuncia più chiara e sofferta di una condizione di crisi dello Stato risorgimentali
Dallo Stato unitario
Dallo Stato nazionale perché a mio avviso fra queste due spinte che non sono solo d'Italia ma del mondo verso il particolare verso l'universale
Lo Stato nazionale così come è nato e si è costituito nell'Ottocento
Nell'Ottocento perché lo Stato è una creazione del mille ottocento
Ed è arrivato sulle baionette di Napoleone questa è la verità
E a mio avviso in crisi
E in questo senso anche l'esperienza dei liberi comuni e del Medioevo importanti perché Medioevo e l'epoca in cui invece viene coniugato di fatto un rapporto fra il massimo di universalità e il massimo di localismo
Io la libertà dei comuni e l'universalità dell'impero o del Papa non Hassan della Lotto tra di loro anche quando
Hunters crivellata De Monarchia non pensa mica lo Stato come le immaginiamo noi Melli impero universale
E così e nella visione degli altri ma anche Federico secondo ha in mente questo
Anche se poi fa le costituzione ammuffita né per per il regno meridionale e per questo voglio dire a
Vorrei dire al professor Urbani e questo ci dimostra come poi per esempio cioè noi pensiamo alla legislazione meravigliosa di Ruggero secondo e poi di Federico che sono
Che creano un po'come il ricco Panda Janet ovattato Inghilterra qualche cinquantennio prima lo l'amministrazione centrale porta dalla corona non vuole parlare di Stato beh non è che l'amministrazione centrale abbia consentito al Mezzogiorno d'Italia il progresso quindi
Non è che e la colpa è dei Comuni dice perché insomma nel sud abbiamo avuto il vecchio esperienze di questo genere centralizzati
E invece abbiamo avuto i danni che abbiamo avuto ora che conosciamo voglio dire che allora
Il medico che l'ha avuto questa con le capacità di comunicazione e noi siamo in questo senso in un ritorno Ondine di voi Valium di una tematica simile
E la nuova cultura politica deve saper operare una sintesi fra l'universalismo
In localismo e il pluralismo ecco ma il pluralismo che cos'è questo il mio accenno al popolarismo il popolo non è altro che l'idea della pluralità delle diversità e del rispetto di ogni diversità del genio proprio di ogni ambiente a Dio del concetto opposto a quello di massa
Vediamo amasse l'appiattimento il popolo e la ricchezza
E quel popolarissimo ed ecco perché la Democrazia Cristiana che nasce dall'ispirazione popolare può essere hanno esperienza storica e si può concludere che forse si è concluso
Ma questa ispirazione popolare come dato culturale resta un fatto ancora portante forse inesplorato in tutte le sue dimensioni
Tanto è vero
Dello Scherzo Gramsci nera molto colpito merce quale
Anche se poi mi ha dato una lettura per forza da Truffaut Cevasco un corale limita ora
Liberale liberale perché mi è stato chiesto
Ma per me la parola liberamente l'altra faccia dei popolari
Liberale e la tolleranza
Ed in questo senso
Voglio rispondere io alla vendita alla domanda di verità guerresco sì Guelfo non come fazione io l'ho spiegato potentato dispiegato nel mio libro
Dei guelfi e ghibellini divennero fazione dopo e divennero fungibili diventano etichette come succede no alla politica dove le etichette coprono con parole nobili realtà medio e dove diventano fungibili
Tanto meglio seducendo dire che nella mia Calabria c'è tanta gente che accorre verso le nuove formazioni e gente che prima aveva un'etichetta quella cambiata nel medio
La mente dopo in un'altra prima un'altra ancora e poi un'altra ancora se questo è il nuovo io nel sonoro sono diventato un personaggio diverso no no no non solo
Però questa
Quando tutto è solo etichette
Quando tutto è solo parola
Qui invece bisogna rifare cultura politica e la e mediando fra queste due cose e il secondo me in questo senso la storia del Medioevo e la storia dei liberi comuni può dare delle indicazioni delle indicazioni naturalmente
Non si tratta di mettersi a tavolino apre fabbricare un modello commettendo l'errore luministica o di costruire dall'alto
Uno un'altra ingegneria prefabbricate non si tratta di processi che però bisogna intuire cogliere guidare queste la capacità politica saper guidare il processo Inter per trarne guidare
Io lo fa oggi
Il primo tentativo cercando di provocare in questo non voluto di Bartoli tutt'altro ma di provocare un avrebbe già aperto a tutti perciò mi rivolgo tutti e perciò la storia e contemporanea
Sapendo anche che bisogna saper sorridere di se stesso mi sia consentito
Di fare una piccolissima solo autocitazione io alla fine ci tengo a questo perché voglio far capire anche che cosa mi muove
Io penso che le difficoltà siano mondi
Però dobbiamo avere una consapevolezza umida
Che l'uomo non può non avere soprattutto poi il cristiano della storia sembri incompiuta
Sembra in movimento
E non può cristallizzarsi in soluzioni definite definitive perciò sappiamo e dobbiamo sapere che anche ciò che prospettiamo per costruire il futuro le un puntiglio
E per procedere in Atac quindi e ti fa talmente limitato caduco imperfetto non possiamo accontentarci del passato come non possiamo immaginare di costruire con le nozze
Io c'ho le mani la felicità del futuro come si illudevano i giacobini e prima di tutto il grande rivoluzionario dalla del dall'ottantanove anzi
Soprattutto nel novantadue novantatré c'è ingiuste
Quando affermava la felicità è una parola nuova in Europa ma se giuste e anche quello che ne esce fra gli umani istituzione nelle pubbliche sostiene il massimo di centralismo contro il pluralismo istituzionale dalla Gironda
E questo non è casuale perché la rivoluzione francese mutuato alla monarchia assoluta già realizzata in Francia il modello di uno Chateau accenni tra
Il modello e statistici ha scritto di recente il professor Cassese mentre nel Medioevo non c'è l'uscita
Non c'è c'è come ci diceva Starlette desse society
La società senza Stato c'è la corona il Parlamento al massimo con la Magna Charta e io mi domando ecco e non a caso questa la forza della democrazia anglosassone non ciò americana maggiore inglese agli americani
Dove tra parentesi
Ci sono pure le tirannie
Magari hanno gli orco a Chicago citavano grattacieli
E c'è qualcosa di più
C'è anche all'arte c'è anche il il documento c'è anche la la parola dei monumenti c'è anche la capacità di creatività che è dovuta ad una democrazia dove non cessi
Un potere stabile nel precedente ma poi c'è e i municipi i gli sceriffi eletti il pluralismo più articolato più bassa che è la vera forza dalla democrazia
E se non immaginiamo voce di questo gene se nuovi ripercorriamo in questo senso una visione popolare come quella
E fece nascere la prima forma di democrazia europea e quella dei liberi come
Ogni noi probabilmente non costruiamo il futuro ma mi sono fatto prendere la mano volevo soltanto dire che
Bisogna sempre sapere stare nel mondo senza essere
Il mondo
Ed è quindi ecco professore la la condizione necessariamente ambigua quasi improbabile dell'uomo
Riuscirà a stare nel mondo
Lavorando ed impegnandosi per migliorarlo anche nei suoi aspetti sociali
E nelle istituzioni civili senza tuttavia essere del mondo senza vorrei aggiungere credere troppo al valore nemmeno del proprio impegno prevedere troppo a se stessi alla propria insostituibilità
Troppi si credono insostituibili noi per primi io forse per primo ha avuto questa autorizzazione questo non è facile
E sollecita una capacità di autoironia di umorismo di sorrisi sulle colti sorriso sulle cose umane su se stesse
Che forse
Il fondamento ovvero dalla Sapienza
E per grazia di Dio per vicende degli uomini ho raggiunto Porsche a questo livello di sapienza non voglio perderlo
Ma vorrei invitare anche mi si dibatte tanto saper sorridere sulle corse e a tollerare il resto a tollera Re tutti e a rispettare e garantire il pluralismo perché solo dove c'è pluralismo c'è popolarismo e democratici
Diciamo mezz'ora Zoran Jovanovic è andata bene
Però con