"La riforma del Ministero per i Beni e le Attività Culturali" org. nell'ambito del Forum P.A. '99, 10^ mostra convegno dei servizi ai cittadini ed alle imprese dal titolo"Reinventare le Pubbliche Amministrazioni per lo sviluppo del Paese" (Fiera di Roma, 4-8 maggio 1999)

Buonasera
Sono particolarmente lieta di intervenire a questo forum nella pubblica amministrazione per parlare
Del nuovo ministero lei è bene delle attività culturali
E innanzitutto vorrei subito a dire che italiani sono abituati a pensare
Al loro Paese come alla terra delle rivoluzioni mancate o incompiute
A quello delle riforme pietrificate dalla Resistenza
E la burocrazia del corpo dello Stato
E credo che noi dobbiamo affermare con forza che innanzitutto non è più così
Anche il lavoro del nostro ministero negli ultimi sei mesi lo dimostra
E lo smentisce il Forum della pubblica amministrazione che nel corso degli ultimi dieci anni è diventato l'unico appuntamento specializzato di questo genere in Europa
Qui infatti sono tangibili le trasformazioni compiute e in atto per adeguare modernizzare i servizi pubblici
In particolare seguendo gli indirizzi
Delle leggi Bassanini
La loro attuazione è senza dubbio uno dei terreni più innovativi è uno dei terreni di prova anche più significativi dell'azione riformatrice promossa dai governi Prodi prima e D'Alema adesso
Sono orgogliosa dei progetti che il nostro ministero espone in questo forum ma
Le tecnologie dell'informazione applicate ai beni culturali in modo ancora molto parziale rendono però immediatamente visibile la straordinaria ricchezza che amministriamo
E il fatto che si tratti di un patrimonio davvero speciale
Costruire banche dati che rendano fruibile ai cittadini informazioni
Relative a quello che secondo l'UNESCO è il patrimonio più ricco del mondo è impresa degna
Nella grande cultura del Rinascimento italiano
A questo naturalmente bisogna aggiungere gli archivi musei e biblioteche le cineteche i teatri la musica
La gestione insomma di un patrimonio prezioso di contenuti e di immagini
Digitalizzare e immettere nei grandi flussi dalle grandi reti della Società dell'informazione questo patrimonio trasformandolo in servizi
Rende credo efficacemente l'idea del compito particolare e delicato anche per rilevanza economica
Dell'amministrazione dei beni culturali
Ma sarebbe difficile parlare oggi della riforma del ministero
Dei beni e delle attività culturali
Prescindendo dalla discussione vivace
Che si è aperta in questi giorni
Dallo schema di riforma dell'organizzazione del governo presentato dal sottosegretario Bassanini
Dopo aver lavorato con intelligenza e lungimiranza lo sfoltimento dal riordino dei rami bassi dell'amministrazione
Bassanini propone ora un accorpamento dei ministeri
E già noto che questo Progetto per quanto riguarda i beni e le attività culturali
Non mi trova d'accordo
Ho espresso nei giorni
Scorsi dei dubbi delle Riserve
Del resto lo stesso sottosegretario Bassanini ha sottolineato che si tratta di un di un'ipotesi una bozza sul quale si aprirà nelle prossime settimane un confronto tra ministri
Lo schema Bassanini come è noto prevede di disarticolare il ministero dei Beni e delle Attività culturali
Per attribuire una parte delle competenze a un nuovo super dicastero che comprenda istruzione cultura e ricerca
E trasferisce invece la tutela delle bellezze naturali e paesaggistiche
All'ambiente
Tutti sapete che gran parte del mondo della cultura italiana e delle associazioni di tutela
Ha già espresso o il suo dissenso verso questo progetto
Lo ha fatto devo dire
La verità con una coralità
Che personalmente mi ha colpita
Posso citare qui solo alcuni nomi tra i quali quelli del degli ex ministri
Ai beni culturali nonché Veltroni ma anche tutte le associazioni di tutela è pezzo una un settore molto significativo del mondo dello spettacolo e delle attività culturali da Scola Ronconi ma insomma senza fare l'elenco
Personalmente questa coralità mi ha molto colpita
E credo che
Che il motivo di questo dissenso
Risiede
Nel fatto che sarebbe a dir poco bizzarro arrivare a uno smembramento del ministero dei Beni e delle Attività culturali dopo averne riunito solo sei mesi fa le competenze
Passando dalla frammentazione precedente
All'omogeneità che oggi raccoglie in un unico ministero nel perimetro di un unico ministero i beni culturali lo spettacolo l'architettura e l'arte contemporanee la promozione del libro
Ne si può condividere evidentemente l'idea di trasferire la tutela delle bellezze naturali paesaggistiche all'ambiente
La separazione dei beni artistici da preservare dal territorio e del paesaggio circostante quel millenario palinsesto di cui parlava Argan è un anacronismo
Io vorrei oggi anche grazie a questa occasione
Entrare nel merito delle motivazioni più profonde
Del mio disaccordo intendo spiegare perché quella del nuovo ministero dei Beni e delle Attività culturali è una strada da cui
A me sembra davvero non si possa tornare indietro
E perché anche la considero preferibile a qualsiasi altra soluzione se si ha veramente a cuore la piena tutela e valorizzazione della cultura italiano
Lo farò e cercano di farlo in modo argomentato e costruttivo seguendo
Lo stesso filo di ragionamento che ESP esporrò ai miei colleghi di governo quando il tema verrà affrontato anche in Consiglio dei ministri nelle prossime settimane
I motivi di contrarietà sono sostanzialmente tre
Prima
Nessun esercizio di ingegneria istituzionale può prescindere dalla specificità culturale
Dell'Italia
Il nostro paese è un'eccezione
Una
Importante e positiva eccezione
Dobbiamo esserne pienamente consapevoli possiedono straordinario patrimonio multiforme ed esteso nel tempo e nello spazio
Altri Paesi con ordinamenti simili a quello prefigurato nello schema del sottosegretario Bassanini non devono misurarsi
Con una realtà come la nostra che non ha paragoni
Questo Paese è il Paese
Tra Domus Aurea di Leonardo da vinci di Michelangelo ma anche di Modigliani di De Chirico
Di Verdi Tiberio di Rossellini di Benigni il Paese dei mille Musei e delle migliaia di chiese degli ettari
Di aree archeologiche delle centinaia di teatri
Dei tredici enti lirici
Potrei continuare il Paese che ha saputo creare
Modelli di riferimento a cui tutto il mondo ha guardato i nomi secolo in ogni millennio
Un Paese qui semmai c'è da interrogarsi sul perché queste è stato possibile
Ha un patrimonio che un patrimonio culturale che per troppi decenni è stato
Non sufficientemente valorizzato ha destato non sufficientemente al centro delle politiche di sviluppo del nostro Paese
Uso volutamente un'iperbole
Per dire che questo è il Paese in cui di ministeri della cultura ce ne vorrebbero cinque
Cinque volte più grandi con il quintuplo delle risorse di cui di cui ora disponiamo e con cinque ministri
E forse non sarebbe abbastanza
Insomma se c'è una linea da seguire non è quella dell'accorpamento con dicasteri già ricchi di competenze e problemi specifici come quello dell'istruzione della ricerca scientifica ma semmai quella diametralmente opposta del rafforzamento ulteriore dei beni e delle attività culturali
Secondo motivo
Già ne facevo uscendo un attimo fa
Credo che la distinzione tra tutela dei beni artistici e quella del contesto
Paesistico
Sia davvero nociva in un paese
Come il nostro
Che forse unico ci credo davvero che non ci sia un paese al mondo che come l'Italia
Possa
Possa dire che il proprio paesaggio e proprio paesaggio naturale è ai saggio storico
Quindi questa distinzione sarebbe antistorica
è il paesaggio la nostra grande ricchezza il fondale su cui si è espresso il talento artistico e creativo del Paese
Alle ragioni culturali dalla mia contrarietà si aggiunge poi si aggiungono anche quelle amministrative di Indirizzo
Lo spostamento delle competenze di tutela del paesaggio all'ambiente comporterebbe una duplicazione delle strutture della territoriali preposte all'attuazione puntuale dei vincoli e il risultato sarebbe un paradosso
Tradire l'intento semplificato ore
L'intento di semplificazione dell'amministrazione pubblica che è alla base della proposta
Generale complessiva riorganizzazione
Proposta da Bassanini
Quindi non solo una contrarietà di natura culturale in un Paese in cui bellezza di insieme bellezza puntuale non può essere scissa manca una contrarietà di natura amministrativa e di indirizzo la duplicazione di strutture preposte all'attuazione del vincolo
Terzo motivo
Ci sono
Nuove straordinarie potenzialità
Legate all'integrazione
All'interno
Del l'unico
Ministero del nuovo ministero dei Beni e delle Attività culturali
Tra tutela conservazione
E promozione
Tra tutela
E promozione
Dell'antico
E promozione del segno contemporaneo
Questa intuizione
Che è un'intuizione
Che ha portato il mio predecessore Walter Veltroni ha una conquista che io considero storica
è un'intuizione da cui noi non possiamo tornare indietro
Integrare antico e contemporaneo
Conservazione e promozione tra l'altro Veltroni ha presentato la riforma di questo ministero esercitando primo
Tra tutti proprio la delega prevista dalla prima legge cosiddetta Bassanini quindi tornare indietro sarebbe un errore sotto il profilo amministrativo ma soprattutto sotto il profilo culturale del resto
Questa è stata da sempre una battaglia della cultura lo voglio dire della sinistra in questo Paese
Che oggi al governo
Retrocedere sarebbe un errore
è difficile infatti considerare un'innovazione è un ritorno al mille novecentoventicinque alla riforma Gentile cioè a un unico ministero per istruzione università e cultura
Quel tipo di affetto lo abbiamo avuto fino a trent'anni fa ed è stato storicamente bersaglio di critiche aspre
Sarebbe anche un colpo di spugna sul lavoro svolto con energica autorevolezza dal senatore Giovanni Spadolini che nel settantaquattro volle con decreto legge scorporare da istruzione ricerca scientifica
Il ministero dei Beni
Culturali ambientali ecco se posso
A raccontare tutto questo da un punto di vista anche consentitemi di dire personale soggettivo
Sei mesi fa quando assunto la carica di ministro ho visto
Le fondamenta
Del nuovo ministero disegnate con nettezza
Mo'anche visto con la stessa nettezza che a partire da quelle fondamenta bisognava tirar su con impegno con fatica
Una costruzione nuova
E che bisognava farlo con molta attenzione perché dalle scelte che ci accingiamo a compiere in questi mesi dipenderà il futuro dell'amministrazione di questo enorme settore negli anni avvenire
è stato molto impegnativo Complesso costruire il nuovo assetto dei rapporti tra Stato
Regioni ed enti locali nel settore della cultura e definire la struttura portante del nuovo ministero ma ancora più impegnativa e di grande responsabilità
è la fase che si è aperta con l'entrata in vigore della riforma nel novembre scorso
Abbiamo dovuto progettare il nuovo ministero
Riempiendo di contenuti il disegno generale delineato dal decreto legislativo trecentosessantotto e abbiamo iniziato ad operare in coerenza con gli obiettivi di apertura e collaborazione con le altre istituzioni e con le nuove vocazioni della struttura ministeriale
Il regolamento attuativo
Del decreto legislativo che istituisce nuovo ministero è ormai pronto
Non potevamo permetterci di non sviluppare portare a compimento tutte le innovazioni contenute nei decreti
Appunto nel decreto istitutivo no mister anche nel decreto legislativo centododici
Non potevamo permetterci alcuna in coerenza con la quadro generale di riforma della pubblica amministrazione
Non potevamo permetterci nessuna improvvisazione
E infatti non lo abbiamo fatto
Il nuovo Regolamento
Deve realizzare una serie di cambiamenti fondamentali nella struttura del ministero
Deve il nucleare settori con competenze generali
Che riguardano trasversalmente diversi settori di attività
Organizzati in maniera tale da rendere più snella efficace la gestione degli apparati tecnici penso ad esempio al grande tema della sicurezza del patrimonio nei suoi diversi aspetti alla
O anche al tema della gestione delle procedure di gara
Dentro nel perimetro del nuovo ministero
Dobbiamo ridefinire le direzioni generali
Alla luce delle nuove competenze del ministero e delle esigenze di agilità
E tecnicità della gestione con particolare attenzione ai settori di nuova competenza dell'architettura dell'arte contemporanea della promozione del libro e della lettura
Dobbiamo ristrutturare gli istituti centrali
Valorizzandone i compiti di ricerca di formazione del tutto peculiari in questo settore
Dobbiamo definire le nuove
Strutture periferiche in particolare delle soprintendenze regionali
Organi destinati a diventare punto di riferimento sul territorio in particolare nei confronti delle amministrazioni locali senza per questo ridimensionare ruolo specifico delle soprintendenze tecniche di settore
Mi sono limitata a enucleare solo alcuni dei nodi che abbiamo progressivamente dovuto affrontare
Nella
Edificazione del nuovo ministero dei Beni e delle Attività culturali ora inizia una nuova stagione quella della collaborazione tra amministrazione centrale regioni Enti locali
Al di là delle opposte valutazioni date al nuovo assetto delle attribuzioni abbiamo operato per dare effettiva concretezza a quei principi di collaborazione tra amministrazione centrale ed enti territoriali che a mio avviso caratterizzano comunque fortemente sia il decreto centododici che il trecentosessantotto
Abbiamo quindi iniziato a realizzare alcune delle previsioni fondamentali di questi provvedimenti e mi fa piacere poter dare qui oggi una notizia
Significativa due giorni fa
Ho provveduto alla nomina della commissione paritetica prevista dal decreto legislativo centododici che ha il compito di definire in musei e gli altri istituti espositivi statali
Che saranno affidati in gestione
Alle regioni e agli enti locali
Abbiamo inoltre dato una serio impulso un forte impulso alla definizione di intese di accordi di programma per la realizzazione di interventi organici sul territorio
Cito in particolare anche qui
è una notizie anche questa ancora non l'abbiamo presentato pubblicamente lo faremo tra pochi giorni
Cito il caso della Regione Lombardia
Con cui l'accordo è ormai definito e prossimo alla fine
Dell'Umbria della Toscana del Molise del Piemonte con cui stiamo
Individuando i termini
Di queste intese di questi accordi di programma
Si è avviato insomma una
Nuovo sistema gestionale con la compartecipazione di tutti i soggetti pubblici interessati forse non appariscente
Ma certamente ricco
Di risultati concreti già prima di avere a disposizione tutti gli strumenti previsti dalla riforma o dal decreto centododici
Provvedimenti che per la loro
Stessa natura comportano tempi di attuazione di medio periodo per esempio
Le Commissioni regionali che hanno il compito di collaborare nella programmazione delle attività culturali sul territorio
Potranno prendere avvio solo dopo la formale istituzione dei soprintendenti regionali e quindi solo a Regolamento emanato
Ecco altro motivo in più
Per cui
Bloccare la riforma oggi significherebbe interrompere questo processo questo processo di innovazione che ha inaugurato una nuova stagione nei rapporti tra Stato Regioni ed enti locali in questo settore
Su un altro versante stiamo lavorando per intervenire in nuovi settori
Di competenza del ministero sia dal punto di vista organizzativo sia sul versante della definizione anche normativa delle attività
L'intento è quello di avviare il funzionamento dei nuovi organi del ministero avendone definito le proprie attribuzioni
Nei prossimi giorni presenterò in consiglio dei ministri un disegno di legge in materia di promozione della cultura urbanistica e architettonica
L'Italia del secondo dopoguerra è nota nel mondo per gli scempi edilizi
E ha perso credo poter dire almeno tre generazioni
Di architetti che sono andati a realizzare all'estero i loro progetti
L'architettura di qualità è uno dei segni che la cultura contemporanea il nostro secolo lasceranno se ci doteremo degli strumenti adatti in eredità alla generale generazioni future
Questa questa
Questo Tirreno il terreno della promozione dell'architettura di qualità è uno dei nuovi terreni di competenza del ministero a cui intendiamo dare un forte impulso
Ho da tempo annunciato lo svolgimento nel mese di ottobre della conferenza nazionale sul paesaggio
La prima Conferenza nazionale sul paesaggio
Che condurrà una profonda revisione della nozione stessa
Del paesaggio nozione culturale innanzitutto da cui desumere anche una nozione giuridica
E quindi della sua tutela alla preparazione della Conferenza stanno già da tempo lavorando
I più autorevoli esperti docenti universitari giuristi
Rappresentanti delle istituzioni territoriali delle associazioni di settore
Sono certa che le indicazioni che ne emergeranno consentiranno
Finalmente ricomporre un quadro organico e razionale della normativa
Della normativa sul paesaggio
La gestione moderna
Del patrimonio non poteva poiché non includere
Anche lo studio di strumenti per la valorizzazione e la salvaguardia
Del patrimonio spesso attraverso una positiva alleanza tra pubblico e privato ho avuto modo di dire tante volte in questi mesi che malgrado tutti gli sforzi e malgrado tutti gli tutto l'impegno che anche non vogliamo
E che è stato profuso in questo settore
Le risorse pubbliche
Per la
Gestione e anche il recupero nel nostro patrimonio culturale non saranno mai sufficienti
è necessario
Stringere e
Rilanciare
Una nuova alleanza tra pubblico privato abbiamo avviato un lavoro importante
Per arrivare in breve tempo alla sperimentazione concreta
Di quella famosa ormai articolo dieci del decreto istitutivo del nuovo ministero
Che consente di conferire in uso per la loro gestione a soggetti misti a fondazioni a società miste i beni culturali
Il comitato per l'impresa culturale appositamente costituito insieme a Confindustria Abi ANIA
A concretamente definito un modello per le fondazioni culturali che è in via di perfezionamento
E questo modello ci consentirà di avviare nuove forme di gestione
Per
Monumenti
Le ville e i parchi ma in particolare intendiamo applicare questo modello
Sperimentalmente
A dare archeologiche oggi poco valorizzate poco conosciute
Intanto una Commissione rappresentativa è autorevole sta predisponendo il Regolamento che in attuazione del collegato alla finanziaria di quest'anno disciplinerà
L'eventuale possibilità di trasferire il titolo di proprietà
Degli immobili del demanio storico-artistico mi aspetto che questa Commissione sappia affrontare con saggezza la questione
Bloccando qualunque tentativo
Improvvido di concepire la vendita del patrimonio culturale al solo fine di fare o Farcas agli enti locali
Questo un po'ai nostri un paese curioso in cui poi il pendolo oscilla
Da un estremo all'altro dall'estremo del
Tutto pubblico tutto centrale a alieniamo i beni culturali per esigenze anche di di cassa degli enti locali ecco credo che in quel nel la spazio di questa oscillazione ci sia molto spazio per delle per una politica riformatrice
Una politica
Che sappia valorizzare un'alleanza positiva costruttiva con anche col settore privato per settori privato non immagino solo il privato privato immagino anche il privato non profit
Tenendo però saldamente nel
Nelle nelle competenze del Pubblico le funzioni di tutela di conservazione il cui rigore non va assolutamente allentato
Alla fine del novantotto abbiamo anche lavorato a una serie di provvedimenti specifici per lo spettacolo
Per snellire le procedure amministrative per sostenere anche con strumenti adeguati
La scrittura teatrale
La nascita di una nuova cultura drammaturgica in questo Paese e la composizione musicale
Due strumenti nuovi
A sostegno del momento della scrittura della scrittura teatrale quindi della della cultura drammaturgica e della scrittura musicale della composizione
Quando
Le leggi quadro sulla prosa e la musica avranno completato il loro iter parlamentare presenteremo anche una legge quadro di riforma del terzo e non meno importante settore dello spettacolo la danza anche nel mondo nel campo nell'ambito dello spettacolo devo sottolineare
Il nostro sforzo a promuovere la crescita di nuove generazioni di artisti di musicisti di
Drammaturghi
Potrei raccontare qui di altre in tante altre iniziative che in questi sei mesi abbiamo Assunto potrei raccontare della Settimana della cultura della sperimentazione con i bambini nei musei
Negli eventi che hanno accompagnato l'ampliamento degli spazi degli Uffizi a Firenze o la restituzione del secondo piano
Di Capodimonte a Napoli dell'iniziativa di dimezzare il prezzo del biglietto nella città dei musei per tutti i ragazzi sotto i venticinque anni per tutti gli insegnanti
Potrei ancora anzi lo faccio dare
Qui a voi
Le prossime appuntamenti con la riapertura
La restituzione al mondo del Cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano il ventisei maggio
E l'apertura a fine giugno
Del percorso straordinario della Domus Aurea
Come evidente credo la costruzione del ministero a costruzione del nuovo ministero è una straordinaria avventura per il nostro Paese
Un'impresa appassionante
Sarebbe
Non solo un peccato ma un errore strategico interrompere questa impresa vi ringrazio
Io voglio aggiungere alle cose che ha detto
Molto acutamente che io condivido
La ministro Giovanna Melandri
Sul tema della riforma complessiva dell'organizzazione del Governo
Qualche altra considerazione soprattutto per un motivo
Perché il consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali di cui io sono vicepresidente ha già avuto occasione di discutere proprio all'indomani della
Pubblicazione di questo schema di questa bozza di provvedimento
Il merito del problema
E credo che sia significativo che il Consiglio nazionale
Che è organo rappresentativo su base elettiva del mondo della docenza universitaria
Dei funzionari tecnico-scientifici
Dei rappresentanti delle Regioni dei Comuni delle Province
Quindi rappresentativo del
Oltre che poi gli espertissimi rappresentanti sindacali ma che rappresentativo del Complesso del mondo impegnato nella politica di studio ricerca
Salvaguardia valorizzazione del patrimonio culturale nel nostro Paese
In modo unanime ha subito espresso una forte preoccupazione per
Una eventuale rimessa in discussione
Del nuovo Ministero per i beni e le attività culturali
Questo non per una o
Pregiudiziale di principio contro un'ipotesi di riordinamento della struttura del governo che dia maggiore snellezza e organicità
Ai settori di intervento
Maggiore snellezza e organicità che è possibile conseguire anche in rapporto alla a quella politica generale di decentramento di competenze verso le Regioni verso gli Enti territoriali e di valorizzazione delle autonomie funzionali degli organi periferici che caratterizza le scelte l'indirizzo dell'attuale governo in questo senso appunto di proporsi di dare una maggiore funzionalità alla compagine governativa e senza dubbio un obiettivo fallì ma le ragioni fondamentali che hanno spinto il Consiglio nazionale ha esprimere questo giudizio critico e preoccupato
Sono ragioni
Demerito molto ben che a me paiono molto ben fondato
Prima di tutto c'è il fatto che
La proposta di costituzione
Del ministero per i Beni e le attività culturali che ha trovato traduzione legislativa nel nel decreto del dello scorso autunno tre del decreto tre sei otto
Già rappresenta una proposta ed anzi per la prima volta nella storia del nostro Paese una proposta di unificazione
Della dell'intervento del Governo
Nei diversi campi dello
Promozione della cultura e dello e del sostegno alla produzione di cultura
Come voi sapete
Lo stesso ministero dei beni culturali e ambientali quando è sorto unificava settori che erano in precedenza separati
Perché gli archivi per esempio far per antica tradizione faceva facevano parte del ministero dell'Interno
E visti gli stessi settori beni culturali che biblioteche pur nell'ambito di un unico ministero
Avevano una loro
Collocazione differenziata
E già oggi io credo si senta ancora la difficoltà una certa difficoltà nel procedere ad una più stretta unificazione di questi settori
Che hanno dato origine alla
A quello che era il ministero per i Beni reti e culturali e ambientali ma col nuovo ministero si procede molto oltre cioè nella direzione dell'unificazione con per l'attribuzione unico ministero di competenze che prima facevano capo a diversi ministeri
Solo quello di penitenza culturali ma quello che era il ministero dello Spettacolo dello sport poi diventato dipartimento presso la Presidenza del Consiglio
Altre attività come quelle e altre competenze come quelle relative all'editoria che faceva che erano di direttamente attribuite alla presidenza del Consiglio nuove nuove competenze
Che in definitiva erano fuori di ogni impegno governativo come giustamente
Giovanna Melandri ora sottolineava ad esempio quelle relative alla promozione della cultura architettonica dal dell'architettura di qualità
Quindi per la prima volta col questo ministero ci si propone
Di dare unità ed è non è impresa da poco io credo un grosso problema che lo si vede anche nella affrontare il tema della stesura del dei regolamenti d'attuazione dare effettiva unità
Che non significa annullare le specificità al contrario ma significa creare un rapporto
Di sinergia tra i diversi settori dell'attività culturale dare effettiva unità
Alla ai diversi campi di intervento del Governo per la promozione della cultura della produzione di
E con questo la prima preoccupazione cioè il fatto che proprio mentre è avviato questo sforzo ed è in contraddizione con una decisione già appresa pochi mesi fa
Si rimetta in discussione questo questo obiettivo che in relazionando più in relazione alla specificità del nostro Paese alla ricchezza del patrimonio culturale italiano e alla risarcita della vita culturale che caratterizza un paese come il nostro già di per sé è un obiettivo di grande rilievo che deve qualifiche
Qualificare l'attività di un governo
Ma la preoccupazione maggiore che abbiamo espresso come Consiglio nazionale quella che giustamente è stata sottolineata anche
Ministro Giovanna Melandri
Cioè
Il fatto che nel il disegno di accorpamento che viene proposto comporta in realtà uno smembramento della di divenne il punto più delicato
Di quello che il ministero per i beni e le attività culturali cioè nel punto più delicato perché
Separa le competenze relative ai beni ambientali attribuendole alla al come ipotesi ambiente al costituendo ministero dell'ambiente del territorio dalle competenze relative al patrimonio culturale
Ora come sapete qui e proprio la questione di fondo per
Un'impostazione che vada oltre i vecchi limiti di una politica di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di un Paese come il nostro
Il bene culturale
In una realtà come quella italiana si contraddistingue
Rispetto a tutti gli altri Paesi per il fatto di essere prima di tutto
Patrimonio culturale e distribuito nel territorio e profondamente intrecciato con tutta la realtà territoriale bene culturale che fa parte di un paesaggio che tutto un paesaggio storico
Lavorato dall'uomo lavorato dall'uomo nella sua attività economica nella sua attività culturale
E noi sappiamo quanti guasti abbia già prodotto il fatto che la vecchia legislazione
La legislazione del trentanove che aveva molti aspetti positivi ma però era anche espressione di una cultura ben trattata
Interveniamo alla tutela essenzialmente sui beni singoli su sul loro immediato con testo
Sul e per quel che riguarda il paesaggio sulle bellezze naturali considerate come un quadro così diceva la vecchia legge
Con tipico ecco questo diciamo di una visione di una visione sì limitativa riduttiva che isola isola un un determinato luogo rispetto a quello che è il contesto ambientale in cui in cui è inserito e sappiamo come già questa impostazione abbia rappresentato grande limite rispetto ad una all'esigenza che si sarebbe dovuta fermare già da tempo di una capacità di tutela che si intrecci strettamente con la programmazione del territorio con la pianificazione dello sviluppo delle città del rapporto città campagna devono con la difesa del del Complesso
Del complesso culturale paesistico che costituisce la grande risorsa di un paese come il nostro
Ora dico me nel momento in cui l'esigenza fondamentale sarebbe quella di procedere in questa direzione cioè andare oltre e tele anche
è l'impostazione del decreto centododici all'impostazione del decreto tre sei otto andare oltre i limiti delle leggi dal trentanove è chiaro che qualora intervenisse questa spaccatura di competenza proprio nel punto più delicato tra i beni culturali impegni ambientali questo che è l'obiettivo fondamentale di una politica di di una moderna e rinnovata politica di tutela in un Paese come il nostro verrebbe ad essere compromesso
Il resto voglio leggere come vengono configurate lecco
Nello schema di proposta le competenze relative al al bene ambientale per vedere subito come finirebbero con l'essere del tutto marginalizzate al mini parlando del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio
Nella proposta si dice al ministero sono attribuite le funzioni e i compiti spettanti allo Stato
In materia di tutela dell'ambiente e del territorio identificazione delle linee fondamentali dell'assetto del territorio con riferimento ai valori naturali ambientali
Difesa del suolo e tutela delle acque protezione della natura gestione dei rifiuti inquinamento e rischio ambientale
Promozione di politiche di sviluppo sostenibile risorse idriche beni paesaggistici
è evidente che in questa elenca elencazione beni paesaggistici equivale alla vecchia dizione del trentanove le bellezze naturali
Cioè in questa Helen questa elencazione si ritorna ad una concezione ha una impostazione giuridica e culturale che io ritengo del tutto sorpassata rispetto all'evoluzione non solo nel nostro Paese ma sul piano internazionale
Della visione dei beni culturali non a caso da una
Idea che ancora radici nella
Ancora di e pone ancora radici una cultura diffusa in Italia anche fuori d'Italia cioè che il bene culturale sia essenzialmente la cosa d'arte e di storia Holden ambientali la bellezza naturale io credo che punto qui anche nel testo unico occorre cercare piuttosto di valorizzare le definizioni del decreto centododici sul piano sul piano dello sviluppo
Culturale nel dibattito internazionale intorno al patrimonio culturale si avanza è venuta avanti un'altra idea di pene di bene culturale di patrimonio culturale e ambientale cioè quel bene culturale il patrimonio ma il bene ambientale come quei pini quel patrimonio complessivo che costituisce testimonianza significativa della Storia della civiltà umana del lavoro dell'uomo della trasformazione che l'uomo ha introdotto nella natura nell'ambiente del
Quindi valorizza tutela complessiva che essi deve strettamente chi deve avere un aggancio molto stretto con la una capacità di incidere sulla
Nella difesa non solo del singolo bene ma del contesto complessivo in cui questo appena inserito ecco per questo punto il il
Il consci di nazionale per i beni culturali e ambientali direi è significativo che che lì CPP questa unità tra coloro che studiano il patrimonio a livello universitario i funzionari che sono impegnati nella politica di tutela i rappresentanti degli delle regioni degli enti locali che hanno ai quali è affidata a tanta parte della patrimonio culturale del nostro Paese
E che spesso non non non non non vanno molto d'accordo coi suoi problemi delle competenze sul modo di Gesù
Ecco ma però su questo punto si è manifestata un'unità è una preoccupazione di fondo sostanziale che io credo debba essere attentamente è considerata nel momento in cui si fa a prendere delle decisioni sul piano Cofferati
Naturalmente il fatto di affermare
Questa impostazione non significa non vedere poi i problemi che ci sono di raccordo tra competenza di diversi ministeri ma questo vale per tutti i ministeri
Vale per tutti i ministeri e chiaro in particolare che c'è un rapporto molto forte
Che deve essere
Così
Mantenuto e sviluppato e questo è una proprio del una delle linee di iniziativa del ministero per i premi culturali ambientali sino sino a sei mesi fa per i Beni e attività culturali e oggi rapporto con l'università con la ricerca con la scuola foto ci sono
Si è proceduto largamente nella direzione delle competenze delle delle col delle di delle di convenzioni tra i ministri ieri per la promozione di un'attività comune sia nell'ambito della didattica del Museo del Territorio ci sia nell'ambito della attività di ricerca sia sia essenziale per quel che riguarda i processi di formazione del personale da impegnare nel campo della tutela questo è certamente essenziale questo rapporto
Affermare la necessità di questo rapporto non significa perdere di vista la rilevanza che ha
Un'autonoma visione della politica per la cultura nel suo complesso
E politica per la cultura dunque significa non solo politica per il patrimonio culturale ma politica per la promozione delle iniziative delle attività culturali del nostro Paese nel nuovo rapporto che caratterizza il ministero nascente
E non e non
Vi è come dice io e questo uomini spero si colloca per ciò in una posizione che necessariamente a rapporti in una doppia direzione e sarebbe molto grave compromettere questo un L'Unità da realizzare attraverso una scelta che lo col perché che spezzi a metà al ministero del destinando una parte a uno di questi ministeri è un'altra parte è un altro prendendo compromettendo con ciò quell'obiettivo unitario che attraverso l'istituzione del ministero per i Beni e attività culturali ci si è proposti naturalmente questo ministero deve essere un ministero che dia largo spazio alle Autonomie sia quelle istituzionali
Quindi che lavori attraverso il concerto con regioni enti territoriali che dia l'arco sta spazio alle Autonomie funzionali le strutture decentrate
Decentrate del ministero e ministero steso che stessa Appiah programmare la propria attività attraverso ricostruendo o il quel quel concerto con altri con altri momenti della struttura governativa che inevitabilmente hanno un rapporto col campo di competenza del ministero per i Beni e attività culturali abbiamo avviato come veniva ricordato il lavoro più di preparazione della conferenza per il paesaggio basta pensare a quale la pluralità di centri di decisione che influiscono sul paesaggio dal non soltanto il ministero all'Ambiente o i lavori pubblici ma pensiamo all'agricoltura pensiamo pensiamo ai trasporti pensiamo tutta la politica delle grandi infrastrutture evidente che c'è un rapporto da costruire ghetti che che tenta a stabilire una con un concerto una convergenza tra competenze distinte
Ma io credo che sarebbe estremamente grave per il patrimonio culturale dentale del nostro Paese se venisse a mancare un soggetto che si che sia quello che istituzionalmente è chiamato a occuparsi di questo momento di unità di questo necessario un momento di unità e che quindi promuove questa collaborazione tra diversi centri decisionali credo questo appunto è deve essere l'impostazione del ministero che si sta costruendo io crei io credo anzi
Io sono molto fiducioso sul fatto che la discussione che si è avviata e che ha visto su questo punto uno schieramento molto largo
Delle di forze politiche culturali porti a una decisione che consenta di procedere con la serietà necessarie con l'impegno necessario nel dare concreto ordinamento al nuovo ministero per i premi per le attività colto
Dopo gli interventi del ministro Melandri
E del senatore Chiarante che erano giustamente proiettati sull'attualità di questi ultimi
Il giorno su questo progetto di riordino
Dei ministeri che così pesantemente coinvolte le prospettive di riforma
Del Ministero per i Beni e attività culturali Hunter vento rischia di fare pare un po'un passo indietro rispetto a questi questi temi eppure ecco l'esame diciamo con di maggior dettaglio della riforma del nostro settore riforma che nasce con il decreto legislativo centododici con il tre sei otto conti istituzione del ministero e indubbiamente una svolta che se realizzata con il decreto legislativo oggi
Di riordino delle funzioni del ministero soltanto sei mesi fa e quindi pur sempre un argomento di attualità che noi riteniamo debba essere continuare a essere di stringente attualità perché ecco il nostro ufficio legislativo che ha avuto il compito peraltro dei preparare anche poi il Regolamento di attuazione
Della riforma sta lavorando in questa prospettiva nella speranza nella certezza che quel cammino che seviziato con questi provvedimenti non debba essere interrotto o profondamente modifiche
Sono quindi due diciamo di Prodi sono argomenti già noti ma comunque devono essere menzionati nel quadro generale dell'esame della riforma il nostro settore sono due i punti essenziali che hanno profondamente modificato il settore
Dei beni culturali nel nostro Paese in tempi recenti da un lato il decreto legislativo centododici che è quello che ha nel quadro di un più generale riordino delle attribuzioni tra lo Stato le Regioni
Gli altri enti territoriali ha ridisegnato il campo dell'attribuzione del settore Beni culturali affidando allo stato essenzialmente in via esclusiva alle funzioni di tutela
Attribuendo allo stato e questi altri ente le funzioni di conservazione gestione valorizzazione secondo un modulo di compartecipazione e di concertazione fra tutte le istituzioni interessa l'altro punto di svolta nel settore è stato ovviamente il decreto legislativo di riforma
I cui punti qualificanti a mio avviso sono alcuni evidenti chiare
L'ampliamento delle attribuzioni del ministero e settori dello spettacolo dello sport che fino a quel momento erano nella Presidenza del Consiglio dei ministri
Non meno rilevante l'individuazione di nuovi settori di attività ne hanno fatto cenno più volte nei loro interventi il ministro il senatore Chiarante penso soprattutto alla tutto il campo della della promozione
Sviluppo di nuovi settori che giustifica anche la nuova designazione del ministero laddove viene data evidenza specifica al settore delle attività culturali quindi tutto quel campo che noi indichiamo come promozione
Nella profonda
Revisione delle strutture centrali dell'amministrazione che chiaramente dovrà essere poi attuata in maniera de più dettagliata con il Regolamento secondo principi che sono quelli più generali della riforma la pubblica stessa amministrazione in tempi recenti di semplificazione Grazioli razionalizzazione dell'azione amministrativo
In un marcato direi decentramento interno che vede diciamo il punto più rilevante nell'istituzione della figura del soprintendente regionale
E direi anche però in un tratto che spesso nel dibattito che è seguito sia alla centododici sia al trecentosessantotto è stato poco sottolineato sottolineato forse addirittura in maniera critica una forte apertura nella direzione della cooperazione con altri soggetti altri soggetti istituzionali in primo luogo le regioni e gli enti locali come vedremo in particolare per esempio attraverso la nuova composizione Nuova struttura degli organi collegiali del ministero nella affermazione programmatica ma come avete sentito dalle parole del ministro concretamente attuata anche prima del che fossero completati tutti gli strumenti che poi consentiranno di realizzare una con maggiore forza quindi della previsione programmatica di procedere ai miei nei rapporti con questi enti secondo moduli d'intesa di cooperazione e direi nella scelta
Fortemente pragmatica di aprire
A soggetti
Certamente istituzionale ma anche soggetti privati nella gestione dei beni culturali attraverso quella previsione cui pure prima il ministro faceva riferimento la possibilità di costituzione di soggetti e fondazioni
Associazioni persino società che avranno il compito né gestire beni culturali che lo Stato potrà loro affidare insomma
Ora ecco tutto questo tutto questo quadro secondo me
Va sottolineato innanzitutto per chiarire e porre direi spero termine di cui nei limiti in cui è possibile fare in questa in questa sede proprio a quella serie di dissentendo opinione che si sono registrate anche direi in maniera autorevole sul nella valutazione del della riforma
Relativamente e rapporti tra lo stato le regioni e gli enti locali dissenting opinion che spesso muovevano da considerazioni che consideravano non necessario ci fosse un ministero per i Beni culturali
E quindi partivano da una visione direi molto lontana da quella alla quale noi noi crediamo che però secondo me erano abbassate anche fortemente su una non centrata valutazione delle novità che erano in questi che sono in questi due testi legislativi il centododici prima e trecentosessantotto dopo
Mi sonante ad ha rilevato nel suo intervento precedente come il ministero concretamente questa collaborazione la sta già realizzati
Ma attenzione e l'assetto ordinamentale che verrà determinato in base a questi due decreti legislativi che consente questa collaborazione in realtà il centododici in particolare a diciamo coniuga due esigenze diverse
Una reductio ad unum un mantenimento unitario dell'azione di tutela
Questo in linea con la tradizione giuridica e culturale del nostro Paese tradizione tradizione che però nessuno seriamente ha mai contestato come tradizione positivo
In un secondo luogo
Si pone ombra
Verifica di un assetto policentrico della cultura nel nostro Paese e quindi sposta l'azione degli degli altri enti regioni provincia comuni su un piano di stabile collaborazione con il ministero
Basti citare direi soltanto due casi il ministro a prima annunciato la costituzione la nomina della commissione paritetica prevista dalla centododici questa Commissione come sapete è una commissione che avrà il compito di individuare i musei e gli istituti espositivi statali che saranno affidati ingestione alle regioni ai comuni alle Province secondo il principio di sussidiarietà ma tensione il modulo con cui si realizzerà questo trasferimento al di là dell'indicazione dei singoli come se lo avesse ecco non lo Stato che determina degli standard minimi
Rivolti alla sicurezza alla conservazione di questi beni
Con le regioni che avranno il compito di stabilire le norme di dettaglio il funzionamento di questi organi cioè con un assetto in cui lo Stato si fa regolatore di un settore governa un settore stabilendo principi generali e gli ha
Altri enti nel governo con funzioni amministrative di dettaglio la disciplina concreto cioè esattamente quello che dalle regioni e degli enti locali che a volte è stato chiesto al ministero di realizzare
Quando sarà fatto il Regolamento di riforma del ministero perché prima di allora non sarà concretamente possibile perché non sarebbe possibile diciamo comporre queste commissioni che richiedono la presenza del sovrintendente regionale entreranno in funzione le commissioni regionali che come sapete
Hanno il compito di stabilire concordemente
La programmazione delle attività di valorizzazione dei beni culturali sul territorio delle singole regioni ora anche lui non solo si realizza un modulo di cooperazione senso chiaramente queste deliberazioni di programma dovranno essere concordate fra i partecipanti in queste Commissioni partecipa lo stato patrimoniale giovani facevo gli enti locali partecipa le forze imprenditoriali fra tutti l'università tutti i soggetti interessati
Ma nel decreto legislativo di riforma nel trecentosessantotto queste Commissioni regionali che quindi apparentemente opererebbero soltanto sul territorio sono entrate nella linea di consulenza del ministro
Perché
Tra gli organi di consulenza del ministro a fianco al riformato
Consiglio nazionale che devo dire ha cambiato anche l'onore più considerazione del Consiglio per il bene culturali ambientali vi è la Conferenza dei Presidenti di queste commissioni regionale
Che entrano nella consulenza sulle funzioni d'Indirizzo politico-amministrativo del ministro
Quindi diciamo nella attribuzione più rilevante che il ministro
Nell'ambito delle sue attività di vertice della organizzazione amministrative del ministero ora certamente anche la ottocentocinque prevedeva comitato regionale
Che non ha funzionato ma noi siamo sicuri che questa volta non solo perché il clima generalmente e è cambiato
Ma proprio perché c'è questa straordinaria rilevanza di questi organi che sono appunto in questa linea di di consulenza il meccanismo di collaborazione con le regioni funzionerà con le regioni e gli enti locali funziona
Potrei andare avanti
Nel testo unico che è una delle realizzazioni prossime venture del del ministero nel senso che è già stato presentato da tempo è in via di approvazione o prima dell'estate o subito dopo che è stata da parte del governo dovrà approvarlo definitivamente ma così come anche nella centododici a trecentosessantotto è previsto una collaborazione funzioni anche veri devo dire che attengono più direttamente
Alla tutela penso soltanto presente alla catalogazione alla determinazione degli standard di catalogazione che sono probabilmente il primo di passaggio il presupposto stesso dell'attività di tutela e l'individuazione del patrimonio così per la prelazione sempre vinto e via discorrendo
Realtà quindi le basi normative per questo piano di collaborazione ci sono tutti
E ci saranno direi ancora di più nel momento in cui avremo finalmente potuto istituire il l'ufficio del sovrintendente regionale qui anticipo o uno dei temi diciamo problematici che non abbiamo dovuto affrontare nel Regolamento e di cui poi spero con ancora maggiore dettaglio Possa poi parlarci del direttore generale progetti chiaramente noi abbiamo nella trecentosessantotto una figura di soprintendente regionale
Che ha forse ancora dei limiti e stiamo verificando se non sia opportuno anche eventualmente attraverso un correttivo del decreto legislativo di riforma strutturare diversamente le funzioni del sovrintendente regionale
Trasformandolo
Dà incarico
In ufficio
Il sovrintendente regionale inevitabilmente sarà l'interfaccia tra il ministero
E le realtà territoriali
E tanto più forte tanto più autorevole sarà questa sua azione
Quanto più effettivamente avrà a disposizione una struttura e delle funzioni amministrativa forti ed autorevole
Ecco uno dei punti di discussione dei punti aperti delle scelte che poi il il ministro in primo luogo dovrà fare è proprio questo cioè il bilanciamento del del dei rapporti tra il sovrintendente regionale le sovrintendenze tecnici settore e tra queste due strutture nel loro complesso che in relazione ai rapporti con gli enti territori
Il
C osa qui diciamo la parte che comunque appunto ha caratterizzato maggiormente il dibattito in questo periodo rapporti tra il Ministero
Le regioni vediamo quali sono molto sinteticamente di punti rilevanti
Del decreto legislativo di riforma e le loro ricadute poi sulla strutturazione del Regolamento in realtà come voi sapete bene il tre sei otto è un inatteso normativo molto sintetico se pensate che è di soli dodici articoli due dei quali peraltro sono di abrogazione o di norme transitorie quindi realtà
La struttura del ministero è contenuta in dieci
Dieci articoli
Sugli organi collegiali su cui pure ci sono direi
Molte novità però io devo dire sinceramente una volta venne definito il meccanismo di elezione piuttosto che di designazione per soprattutto per quanto riguarda i comitati
Di settore mi pare che comunque l'assetto ossia abbastanza bella definito certamente un consiglio
Io continuo a chiamarlo consiglio nazionale è un consiglio per i beni culturali ambientali più snello nella sua composizione
Rispetto a l'esistente decisamente più snello potrebbe anche essere forse opportuno in qualche modo un leggero rafforzamento di questo nella struttura di questo organo ma non mi pare che su questo punto ci siano particolari problemi quella che poi sarà la redazione del regolamento
I punti su cui noi ci stiamo muovendo sono diciamo la creazione di una linea
Di una struttura articolata su
Una linea che parte
Dal Segretariato generale verso le sovrintendenze di settore e non realizzazione di staff che a mio avviso dovrà
Necessariamente riguardare come per esempio il ministro ha anticipato nel suo intervento alcuni settori siamo trasversale della dell'amministrazione
Il ministro ha citato la sicurezza ribadisco anch'io per esempio questo questo tema è necessario che ci sia o una struttura che abbia effettivi
Poteri amministrativi effettiva capacità di coordinamento che si occupi nella sua globalità del settore della sicurezza che è un settore che riguarda tutti gli istituti e quindi diciamo il campo complessivamente di più delle attuali di più dura delle attuali direzioni giudice
Sulle direzioni generali chiaramente dovranno troppo o sugli uffici dirigenziali generali dovranno trovare spazio le nuove competenze del del ministero dovranno trovare spazio in modo tale che si arrivi e in qualche modo contemporaneamente alla creazione di funzioni amministrative attraverso norme che regolano questi nuovi settori e alla struttura organizzativa quello che noi stiamo facendo quello con la presentazione del disegno di legge sulla cultura
Sulla promozione della cultura architettonica e urbanistica lì finalmente individuiamo il campo concreto denso anche di funzioni amministrative con il ministero potrà regolare questo settore che chiaramente è un settore
No
Egualmente adesso
Senza con questo diciamo presupporre quale possa essere poi in concreto la natura della struttura organizzativa che curerà questo settore ugualmente nel settore della promozione del libro e la lettura da tempo richiede un intervento ed editoria da tempo richiede un intervento normativo sulla parte sostanziale ci stiamo apprestando
A farlo sulla parte strutturale probabilmente si provvederà con il il Regolamento
Altri due settori e chiudo il mio in intervento
Abbiamo citato più volte il campo della apertura alla collaborazione con i soggetti privati uno dei punti diciamo più volte citati ma sicuramente più significativi della riforma e proprio l'articolo dieci
Laddove sia pure con poi un delle formule da trovare da regolare ed è quello che stiamo facendo con un regolamento ad hoc su questo su questo articolo vi è questa straordinaria novità della possibilità di costituire dei soggetti nuovi
In particolare noi guardiamo alle fondazioni che ci sembrano comunque lo strumento più idoneo per la tipologia di intervento che saranno chiamati a fare fondazioni alle quali lo Stato parteciperà attraverso la concessione in uso di propri beni che saranno esattamente quelli che dovranno essere gestiti da queste fondazioni noi stiamo strutturando con Regolamento che dia sufficienti garanzie allo stato sulla correttezza della gestione
Di questi beni e quindi eventualmente anche sulla possibilità di un pronto rientro nell'ambito della gestione tradizionale di questi beni ma certamente queste nuove strutture con anche le attività i servizi che ad essi saranno collegati che saranno funzionali alla gestione del bene rappresenta uno dei campi diciamo di maggiore innovazione che sarà possibile realizzare nei prossimi tempi
è un argomento in qualche misura vicino a questo perché potrebbe essere anche il modello dell'articolo dieci utilizzato a questi fini è quello della autonomia dei Musei voi sapete
Nel decreto di riforma si parla di autonomia delle Soprintendenze degli istituti e dei dei musei
La esperienza di Pompei e il primo caso di autonomia di una sovrintendenza
Stiamo però in maniera particolare approfondendo la autonomia dei musei che per loro una per la natura nell'attività di questi istituti ci sembra diciamo meglio congeniali meglio rispondere a un'esigenza di autonomia qui abbiamo chiaramente ed è uno dei punti aperti nella bozza di Regolamento che già pronta abbiamo varie possibilità vari livelli di autonomia possibile quindi partendo una struttura in qualche modo ancora collegata con le sovrintendenze fino a ipotesi di distacco
Dei musei da queste strutture organizzativa con un livello di autonomia che chiaramente potrebbe ricalcare quella che è già stata nella sua parte positiva l'esperienza di Ponte a Ema che potrebbe spingersi oltre anche e soprattutto per quanto riguarda la gestione del personale ecco io credo che al di là della struttura diciamo quindi organizzativa che a questi punti
Base fermi il il segretario generale le direzioni generali il soprintendente regionale e le Sovrintendenze di settore ci sarà un grosso carico di innovazione su questi altri settore sui musei sulle fondazioni e devo dire anche per quanto riguarda gli istituti centrali su un forte rafforzamento delle loro funzioni di ricerca di formazione
Questo diciamo molto sinteticamente il quadro delle problematiche che abbiamo affrontato in questi sei mesi di lavoro
Su questo su questo punto anche devo dire per motivi egoistici perché a ciascuno di noi poi dispiace profondere un particolare impegno su un settore poi lo vanificato ecco ci auguriamo questi sei mesi di lavoro siano appunto la base per la prossima
Diciamo strutturazione di dettaglio del ministero secondo la linea del centododici trecentosessantotto grazie
Mi sembra che
Degli eventi
Che stiamo vivendo da un anno a questa parte
Rappresenti inno
Un passaggio storico
Per l'universo dei beni culturali di questo Paese
E quindi per buona parte dei beni culturali di questo pianeta
Nel senso che
I due decreti centododici e trecentosessantotto costituiscono indubbiamente
Da più rilevante
Riflessione
Che deve tradursi attraverso il il Regolamento la più rilevante riflessione da più rilevanti riconsiderazione
Sia dei principi dell'universo dei beni culturali
Sia degli strumenti
Che
A questi il principi offrono di supporto
Della contingenza
La proposta su cui ci si è molto soffermati di nuova organizzazione del governo della cosa pubblica del Paese
Con l'accorpamento
In dieci dicasteri
Degli strumenti che finora hanno boh assicurato
Il governo nel suo senso più più lato
Intanto
Feriscono
Proprio l'acquisizione
Concettuali filosofica che la ministro ha ha richiamato quella del riforma Spadolini
L'affermazione
Che Spadolini sì perseguite con tenacia e che riuscì
A far far propria dal Parlamento era una affermazione di riconduzione ad unità del concetto di beni culturali il bene culturale
Quindi nelle sue diverse sfaccettature nelle sue diverse componenti veniva riportato
Ad un unico momento di governo
Fu una grande acquisizione quella della constatazione
Su questo piano che il paesaggio veniva inteso come un segmento fondamentale della linea continua del principio di che beni culturali di cultura
Oggi che questa grande
Maturata riflessione questa grande conquista è messa in pericolo sul piano ripeto dell'acquisizione di sistema ideale filosofico
Non sono e qui
Mi riferisco
All'altra
Grande innovazione che insieme a questa
Stabilizzazione i due decreti centododici e trecentosessantotto
Intendono dare al sistema che con la istituzione del ministero si è affermato come principio ma che non ha avuto modo poi di tradursi sul piano degli strumenti governativi l'istituzione del ministero per i beni culturali e ambientali
Venticinque anni fa
Ha rappresentato sul piano operativo soltanto l'accorpamento di più competenze non ha modificato gli strumenti attraverso i quali questa grande conquista concettuale
Era arrivata a a maturazione gli strumenti sono rimasti gli stessi
I due decreti centododici e trecentosessantotto
Che attraverso il Regolamento
Dovranno trovare la loro traduzione sul piano operativo poi rappresentano a mio parere
Una un passaggio ancor più importante di quello del mille novecentosettantacinque costituiscono ancor più perché le leggi fondamentali del mille novecentotrentanove costituiscono attraverso la individuazione della figura e dell'ufficio del soprintendente regionale
La prima grande
Revisione di uno strumento che ha cento anni le soprintendenze in questo Paese hanno cento anni il sistema della tutela
Profondamente radicato sul territorio e che lasciatemelo dire
Tutto il mondo di cultura avanzata ci invidia perché questo sistema non ha eguali neanche negli Stati Dick di grande tradizione storica unitaria eh questo sistema conosce attraverso
L'indicazione contenuta nei due decreti legislativi della della Soprintendenza lasciatemelo dire regionale
è
La prima grande revisione del disegno postunitario della tutela diffusa sul territorio
Che tiene conto anche
Della
Dell'ampliamento dell'oggetto della tutela del paesaggio
Conquistato attraverso l'istituzione di questo ministero
Soprintendenza regionale
Che assume quindi un valore storico perché consente tra le altre cose
Né di adeguare il sistema di governo di tutela in questo senso
Alla profondamente mutata realtà istituzionale che il Paese conosce oggi a fronte di quella del mille novecentotrentanove
Le due leggi fondamentali della tutte della tutela del trentanove
Fondamentali e ancora oggi validissime nel loro merito costitutivo
Erano il prodotto di uno stato fortemente accentrato
Oggi quello stato non esiste più il sistema fondato sul pluralismo istituzionale Stato regioni ed enti locali
Non è ancora dotato di uno strumento che possa consentire organicamente una compartecipazione
Dei tre livelli che costituiscono la Repubblica al governo del sistema dei beni culturali
La Soprintendenza regionale con da una parte
Il decentramento di
Del sistema del di di governo e di tutela del territorio e con quella che Marcello Pacini Pacini ha definito la riconduca zio ad unum e cioè il riferimento l'individuazione di un interfaccia indispensabile direi visto che
Il sistema di governo nel suo complesso presenta oggi una Lurie articolazione di cui non si può non tener conto
Costituisce credo proprio il momento di più
Beh profonda innovazione del disegno complessivo
Questo perché il governo del territorio e l'incidenza che i poteri della tutela del territorio hanno assunto perché è cresciuta l'attenzione dell'opinione pubblica su queste tematiche soprattutto cento anni fa
La tutela esercitata attraverso le soprintendenze era basata soprattutto
Sul sul volontarismo
Non non era dato di riscontrare uno una struttura normativa e articolata quale quella che invece oggi per governare una un sistema così articolato
E si presenta come fondamentali
è indispensabile quindi qui io concordo pienamente se questo è l'indirizzo che nella nel Regolamento viene dato rispetto alla Soprintendenza regionale io concordo pienamente con l'attribuzione
I poteri sostanziali a questa figura non solo di nero coordinamento ma di vero e proprio terminale da una parte del Governo centrale del sistema
E di che organicità dall'altra sul territorio
Verso le soprintendenze tecniche territoriali
Non si può non tener conto che l'articolo Arezzi dell'articolazione regionale
L'articolazione istituzionale regionale del quale ormai credo che il Paese in questa sua fase storica non può fare a meno questa è la scelta
Comunque poi questa scelta
Venga
Portata avanti non può fare a meno
Di fare adeguare ad essa gli strumenti della tutela del patrimonio culturale
A ben guardare un osservatore esterno e non soltanto un osservatore esterno
Trova oggi
Assai poco irrazionale l'articolazione territoriale dei nostri organi più tutele
Le soprintendenze non sono tutte regionali
Non sono tutte provinciali alcune sono interprovinciali alcune sono su comunali
Veramente con un
Con una costruzione
Di governo che si stenta a accanto a capire questo
Egli è più da considerare quando si pensi che ormai
I processi e di trasformazione del territorio
Per sono talmente ne diffusi sul territorio
Talmente puntiformi e richiedono naturalmente risposte tanto Celeri per cui
Bisogna assolutamente che il sistema di governo del servizio dei beni culturali tenga presente l'articolazione istituzionale che lo Stato federalista più o meno ma certamente unitario si è dato come scelta di fondo
Quindi per Soprintendenza regionale forte
E qui mi pare di non poter non rilevare anche la seconda ferita che
Il disegno la bozza di riorganizzazione del Governo nel suo insieme
Porta a al corpo del del governo della tutela
Faccio qui soltanto un richiamo di esperienza personale io mi sono occupato per due anni di tutela paesaggistica
Ho dovuto farlo anche in un sentimento del del corpo complessivo della tutela paesaggistica che quello relativo alle cave ed al ritorno dalle torbiere ecco le cave costituiscono
Probabilmente le azioni di più rilevante impatto inferto a al a al paesaggio
Ebbene la tutela paesaggistica sulle cave
Non è più di competenza del nostro ministero
Non lo era già più da un po'di tempo quando in occasione di una riunione
Comune ad alcuni colleghi dell'ambiente
E emersi il fatto che da alcuni anni le cave non erano più tutelate da nessuno nel senso che noi non potevamo più farlo perché la competenza istituzionale non era più nostra
Il ministero dell'Ambiente al quale era stata attribuita questa competenza non avendo strutture operative sul territorio non era materialmente in grado di esercitare questa tutela al punto che nel corso di questa riunione
Mi venne avanzata la proposta da parte della mia collega allora era
La l'architetto Pera direttrice viene
La proposta di stipulare una convenzione per cui il ministero dell'Ambiente avrebbe dovuto utilizzare le nostre soprintendenze per esercitare i compiti di tutela paesaggistica sulle cave
Ora il la confusione
Che da istituzionale si traduce poi in una incapacità dello stato di tutela perché veramente non so come funzioni oggi la cosa ma fino a due anni fa le cave da qualche anno erano prive di tutela ora separare
Come le le righe che ho letto che che ha sentito eleggere senatore Chiarante
Le i poteri di tutela paesaggistica
Già sul piano concettuale
Ferisce la conquista Spadolini Anna dell'unitarietà di bene culturale sul piano operativo io non so immaginare che cosa e per quanto tempo Sipro trarrebbe questa incapacità dello Stato ad esercitare la tutela del paesaggio in mancanza di organi radicati sul territorio e forti per la forza che può venire all'organo radicato sul territorio
Da una tradizione centenaria le soprintendenze sono per la gente
Lo Stato il momento della tutela
Con questo non voglio assolutamente affermare che non è possibile costruire altri strumenti di tutela sul territorio stiamo però attenti
Toccare
Nel rivedere
Conquisteremo
Che siano esse ideologiche o che siano esse strumentali senza aver pronta
Una alternativa può comportare un vuoto di potere pericolosissimo
Lasciatemi dire soltanto che e l'azione che il governo ha già costruito che si appresta ad attivare in materia per esempio di interventi straordinari del nel Mezzogiorno con migliaia con decine di migliaia di miliardi stanziati
Molti dei quali da destinarsi alla realizzazione di opere pubbliche
Troverete vero
Largamente impreparato un Governo o nel quale la separazione dei poteri di tutela ambientale dal corpo dell'attuale Ministero per i Beni e le attività culturali ecco lo troverebbe largamente impreparato ad affrontare l'impatto che questa gigantesca opera di interventi sul territorio
Sì appresta a costituire
Spero anch'io e qui mi unisco alla spalla spiccio di Marcello Pacini spero anch'io che questa
Ma grande intuizione
Del momento regionale della tutela Possa non far mancare
Il proprio un ruolo fondamentale nel ridisegno complessivo del governo della cosa pubblica in questo Paese
Un ultima notazione vorrei farla anche qui suo su uno degli ultimi argomenti che le che il consigliere Pacini ha trattato quello dei musei e dell'autonomia dei musei
Questo argomento ha costituito motivo di più riflessioni comuni tra me e il collega Mario Mario Serio
Il nostro Paese ha conosciuto
Negli ultimi quindici anni una crescita
Starei per dire
Rivoluzionaria della partecipazione quantitativa
Attorno ai momenti di fruizione culturale attorno i momenti e gli archivi e delle biblioteche anche ma soprattutto dei Musei
Chi ricorda le lunghe code
Fuori dal Quirinale in occasione della esposizione dei Bronzi di Riace che ricorda le lunghe code
Fuori dalla Galleria nazionale d'arte moderna in occasione della mostra su Van Gogh chi ricorda le code degli Uffizi in occasione delle grandi mostre mi dice o quelle di Capodimonte in occasione
Delle mostre sulla cultura del settecento e del Seicento napoletana
Ricorda delle immagini
Alle quali non si era abituati in questo Paese la gente faceva la coda per entrare nei musei
In musei che che erano o
Assolutamente impreparati a ricevere un impatto quantitativo di questo genere in musei erano stati fino ad allora luoghi di partecipazioni di fruizione culturale elitaria
Ancora oggi buona parte dei nostri musei risentono di
Questo o di di di questa origine l'essere nati come luoghi di fruizione culturale per pochi addetti ai lavori
Molto in questi anni si è fatto per cercare di adeguare il sistema museale
A questa non soltanto quantitativamente ma anche qualitativamente mutata
Domanda culturale
Molto rimane ancora da fare
Certamente
Dare ai luoghi della fruizione culturale spazi di autonomia
Che non possono a vere
All'interno
Di di organi
Che sono oltretutto gravati anche da altri incombenze
Ecco io immagino
Qual è quale possa essere
Lo spazio che un dirigente un soprintendente gravato da compiti che comportano molto spesso responsabilità di ordine penale penso alla tutela del paesaggio o all'otto o alla tutela dei monumenti ecco quale possa essere
In un contesto oltretutto di estrema carenza di mezzi strumentali ed umani quale possa essere lo spazio dato all'interno
Di de delle nostre strutture soprintendenti sie al momento della frizione
Quindi anche per questo
Ecco ritengo si possa guardare con molto interesse alla accentuazione di
Spazi di autonomia che i due decreti
Il centododici e e di trecento sessantotto lasciano intuire anche in questo naturalmente esprimo l'auspicio
Che
Va bene allora
Grazie amo tutti presenti
Questa tavola rotonda questa presentazione dei temi che riguardano la costruzione del nuovo ministero per i Beni e attività culturali
Molti sono
Sì all'in
Allora se questo ministero comunque nei campi
Ora di questo ministero quindi io credo buon lavoro a tutti perché non si abbia la migliore valorizzazione e promozione della patrimonio della vita culturale nel nostro Paese