02 MAG 1999
manifestazioni

Manifestazione radicale per il Kosovo e la democrazia organizzata dal Partito Radicale transnazionale in piazza del Plebiscito

COMIZIO | di Dario Russo - ANCONA - 00:00 Durata: 50 min
A cura di Andrea Maori
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Manifestazione radicale per il Kosovo e la democrazia organizzata dal Partito Radicale transnazionale in piazza del Plebiscito.

Registrazione audio di "Manifestazione radicale per il Kosovo e la democrazia organizzata dal Partito Radicale transnazionale in piazza del Plebiscito", registrato a Ancona domenica 2 maggio 1999 alle 00:00.

Sono intervenuti: Marco Cappato (RAD), Mauro Paolinelli (RAD), Mimoza Kallfa, Antonio Russo (giornalista), Alvan Kroini, Stefano Mazzocchi (RAD), Ilenia Meilli (giornalista), Olivier Dupuis (RAD).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Albania, Autonomia,
Balcani, Bosnia Erzegovina, Democrazia, Diritti Umani, Genocidio, Giustizia, Governo, Guerra, Italia, Jugoslavia, Kosovo, Macedonia, Milosevic, Minoranze, Montenegro, Nato, Onu, Pace, Rifugiati, Serbia, Stragi, Tribunale Internazionale, Usa.

La registrazione audio ha una durata di 50 minuti.

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  • Marco Cappato

    RAD

    Coordinatore dei radicali
    0:00 Durata: 6 min
  • Mauro Paolinelli

    RAD

    0:06 Durata: 4 min
  • Mimoza Kallfa

    Rappresentante degli albanesi nelle Marche, intervento in albanese
    0:10 Durata: 7 min
  • Antonio Russo

    giornalista

    inviato di Radio Radicale nelle Marche Grazie, sia per la vostra partecipazione oggi per comunque mantenere viva l’attenzione sul Kosovo e sul problema del Kosovo,sia per quanti sono gli amici che ho dovuto abbandonare gli amici in Kosovo di cui non ho notizie ma di cui sono sicuro che sono riusciti ad uscire dal Kosovo come me. Questi sono ricordi che fanno parte proprio del mio cuore in quanto con loro abbiamo lavorato insieme, abbiamo rischiato insieme ad andare nelle zone di guerra durante gli attacchi della milizia per documentare, per denunciare al mondo quello che stava succedendo, quindi ancora ripeto "grazie" a questi amici in Kosovo. Il problema è continuare soprattutto a denunciare quello che è lo scandalo del Kosovo, lo scandalo di accettare che alla fine del millennio si possa vedere una regione, un paese come il Kosovo svuotata dal diritto di libertà, di dignità, di auto-determinazione degli albanesi del Kosovo. Ora devo anche dire un qualcosa che è importate dire, che molti qui in Occidente non hanno un’immagine chiara dell’albanese del kosovo. Io devo dare come testimonianza come giornalista ma anche come persona che ha vissuto e condiviso la quotidianità con loro. Devo dire che non ho mai visto un popolo più pacifico, un popolo più rispettoso della politica nella definizione della sua identità. Devo ricordare che il popolo kosovaro, a differenza di altre guerre, che io ho dovuto documentare per il mio lavoro, come in Bosnia, Sarajevo, Rwanda e Congo, non ho mai visto un popolo che alla sua costituzione a Kacanik del Parlamento e della Repubblica del Kosovo libera, uno dei primi fondamenti era l’auto-determinazione del popolo in via pacifica e in via esclusivamente politica. E Rugova, il Presidente che voi avete eletto a maggioranza, ha cercato di fare questo in tutti questi anni con tutte le difficoltà che voi ben sapete più di me. Devo dire che questa battaglia per noi, portata da voi dal 1990 fino adesso, quindi ormai da 10, in maniera pacifica attraversol e proteste, con le proteste studentesche, con la proteste delle donne del pane quando a Drenica che era circondata dalla milizia e non potevano avere cibo e le donne volevano marciare per portare un filone di pane. Bene, io purtroppo devo dire, come occidentale, che son stato meravigliato dall’assenza, di una distrazione, di un’ inerzia delle comunità internazionali ad accettare il valore politico di questo popolo che pacificamente voleva riprendere e riappropriarsi del suo senso dell’autonomia e dall’autodeterminazione. Adesso la situazione è quella che noi ben conosciamo ed è tragica. E’ una situazione in cui come voi ben sapete poi sono anche dovuto scappare. Io devo ringraziare un altro amico, Agim Rugova, con tutta la sua famiglia con cui sono scappato in treno, con cui abbiamo condiviso le difficoltà, le paure e i trucchi per poter sviare i controlli della milizia. Hop avuto una comunicazione telefonica e so che ora stanno bene, quindi grazie a loro e a loro spirito combattivo. Ora la situazione di cui anche noi come comunità internazionale ci stiamo occupando su come risolverla. Le bombe nato servono? Fino a un certo punto. Servono come deterrente e come immagine ma voi sapete bene che la pulizia continua in Kosovo, nonostante le bombe ancora dobbiamo vedere i filmati delle migliaia di persone che lasciano, o per l’Albania o per la Macedonia, il Kosovo. Dobbiamo trovare una soluzione per fermare questo stillicidio, questo genocidio continuo. Ci sono ancora 400mila e più persone, albanesi del Kosovo, prigioniere, di cui non si sa quale sia il loro destino. Dobbiamo difenderle, dobbiamo trovar un modo per riuscire a ricostruire una pace e riportare tutta questa gente evacuata dal Kosovo, riportarla in un loro Kosovo, con la loro dignità e con la loro identità e soprattutta farla rientrare senza questi sentimenti di vendetta. Voglio ricordare una cosa dei kossovari albanesi nella loro dignità del dolore, quando loro quando andavano a riconoscere i corpi martoriati dei parenti dicevano: Noi combatteremo per la libertà ma non manterremo il sentimento della vendetta, solo per la libertà.
    0:17 Durata: 1 min
  • Alvan Kroini

    Rappresentante degli albanesi in Emilia
    0:18 Durata: 12 min
  • Stefano Mazzocchi

    RAD

    rappresentante dei radicali di Ancona
    0:30 Durata: 4 min
  • Ilenia Meilli

    giornalista

    albanese
    0:34 Durata: 3 min
  • Olivier Dupuis

    RAD

    Segretario del Partito Radicale transanzionale
    0:37 Durata: 6 min
  • Marco Cappato

    RAD

    ore 18.54 termine della manifestazione
    0:43 Durata: 7 min