30 APR 1985
intervista

Elezioni amministrative: esclusi candidati obiettori etnici in Alto Adige

INTERVISTA | di Rita Bernardini - RADIO - 00:00 Durata: 20 min
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"Elezioni amministrative: esclusi candidati obiettori etnici in Alto Adige" realizzata da Rita Bernardini con Alexander Langer (LV).

L'intervista è stata registrata martedì 30 aprile 1985 alle 00:00.

Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Alto Adige, Amministrative, Bolzano, Discriminazione, Ecologia, Elezioni, Obiezione Di Coscienza, Verdi.

La registrazione audio ha una durata di 20 minuti.
  • Alexander Langer

    LV

    La Commissione elettorale del Comune di Bolzano ha deciso l'esclusione di nove candidati della lista "Per l'altro Sud-Tirolo", in quanto obiettori etnici che nel censimento del 1981 non hanno espresso l'appartenenza a nessuno dei tre gruppi etnici (tedesco, italiano e ladino). Le limitazioni dei diritti civili che ne conseguono sono pesanti: non è possibile candidarsi, ottenere borse di studio, sottoporsi agli esami di bilinguismo. La lista si batte contro questa forma di schedatura etnica, che era stata presentata come una sorta di sondaggio statistico e ora presenta il suo vero volto. Circa 5.500 cittadini rifiutarono la schedatura nel 1981 per questo ora risultano apolidi. La lista "Per l'altro Sud-Tirolo" aveva l'ambizione di radunare tutti gli obiettori per dare un forte segnale. Al Comune ha raggiunto l'8%, riuscendo quindi a rappresentare migliaia di elettori che non avevano dimora politica. La reazione non si è fatta attendere: il Governo, con il consenso della Volkspartei, ha subito adottato un decreto che ha introdotto la possibilità per gli obiettori etnici di regolarizzarsi, e molti ne hanno usufruito. Alla fine sono rimasti in pochi, anche tra i candidati, a portare avanti l'obiezione di coscienza, e per loro si è configurato uno status di illegalità che li esclude dalla vita pubblica e penalizza la vita privata. Lo stesso Langer non ha potuto ottenere il trasferimento, come insegnante; per fortuna per partecipare alle elezioni regionali non vige ancora un obbligo di schedatura, ma è richiesta soltanto una dichiarazione davanti al notaio (Langer ha quindi scelto l'appartenenza al gruppo ladino). Gli avvocati del collegio di difesa proveranno a far dichiarare nulle le elezioni per manifesta illegittimità. Il Partito Comunista fino al censimento ha avallato questa soluzione, sposando il punto di vista della Volkspartei, e alla Camera ha votato a favore della schedatura etnica. La Volkspartei è riuscita così a ricomporre l'unità nazionale sui propri voleri, e persino il Presidente della Repubblica Sandro Pertini alla fine ha firmato il decreto che ha riaperto la possibilità di mettersi in regola con la dichiarazione di appartenenza etnica. Per Langer si è così dato vita a un vero e proprio ordinamento razzista. Per quanto riguarda le liste Verdi a 12 giorni dalle elezioni, Langer ha riscontrato un interesse diffuso per i temi ecologisti, ma non è sicuro che questo si tradurrà in un voto verde. I candidati spesso non sono professionisti della politica, ma semplici attivisti. C'è disorganizzazione e non sono mancati conflitti con il Partito radicale, che alla fine ha fatto un passo indietro. Nelle liste sono candidati molti ambientalisti non radicali che non vogliono ricadere in una etichetta politica, e sono presenti anche molti Radicali fuoriusciti dal Partito. Tutto questo può risultare interessante non solo per i rapporti tra Radicali e Verdi, ma anche per il confronto tra i Verdi e resto del paese: il dato dei sondaggi al 2,8% è incoraggiante
    0:00 Durata: 20 min