Commenti al libro "Il secondo miracolo possibile. Dalla sconfitta dell'inflazione al progetto per la piena occupazione" scritto da Mario Baldassarri, Marco Malgarini e Giorgio Valente; I nuovi quesiti referendari proposti dai radicali in materia di liberalizzazione del mercato del lavoro

Il secondo miracolo possibile della sconfitta dell'infrazione al progetto per la piena occupazione questo il titolo di un volume presentato questo ci tiene a Roma presso l'Università la Sapienza Facoltà di Economia e commercio autore del volume il professor Mario Baldassarri che abbiamo nostro microfono professore allora un Ari circa la vostra che trentadue grandi scommesse ci spieghi
Sì questo
Di gruppo che abbiamo fatto cornice ma Marco Magherini
Dal nostro dipartimento
E siamo partiti da una costatazione cioè noi accettiamo l'attuale struttura
Dove il fondo esiste patto di mezzadria tra lo Stato e i cittadini cioè lo Stato assorbe metà delle risorse prodotte ogni anno la restante metà resta nelle tasche delle famiglie e delle imprese evidentemente lo Stato non può che fare un'opera di redistribuzione quindi da una leva questo cinquanta per cento di reddito e Paolo spende attraverso la spesa pubblica quasi totalmente in spesa corrente ma questo significa che nel nostro paese è come una macchina con quattro cilindri e dove però due cilindri sono trasformati in freni e e la macchina della era avanti con gli altri due cilindri insomma fuor di metafora in queste condizioni strutturali anche nel medio lungo per io noi siamo destinati a dare è bassa crescita e alta disoccupazione questo un povero per tutta l'Europa continentale ma è corpi ovvero capitale allora ci siamo chiesti non possiamo accettare queste condizioni dobbiamo costruire una strada diversa un progetto per la piena occupa Simone cioè un progetto che dall'attuale dodici per cento di disoccupazione media nazionale ci porti in cinque anni non in tre giorni io ovviamente ma almeno in cinque anni a tagliare della metà al sei per cento di disoccupazione che nelle attuali condizioni potremmo definirla
Vienna occupazione per fare questo noi riteniamo che occorra spostare questo confine di mezzadria tra Stato e cittadini da questo cinquanta per cento verso il quaranta per cento abbattendo la pressione fiscale complessiva al quaranta per cento
E per mantenere i gli equilibri in termini deficit pubblico tagliando la spesa pubblica al quaranta per cento questo con due patti molto chiari due scambi uno da proporre alle imprese l'altro dal proporre le famiglie lavoratori quello alle imprese realtà tagliare in cinque anni per cinque mila miliardi all'anno quindi un totale di venticinque mila
Gli altri tutti quei sussidi trasferimenti alle imprese sostegni
Tutte quelle spese che in realtà sono poco produttive per dare in cambio le imprese l'unico vero grande incentivo che funziona e cioè l'abbattimento dalla pressione fiscale sui profitti di impresa che deve essere in totale il
IRAP tutto sommato venticinque per cento la certezza anche della tassazione
La certezza di una tassazione che sia la metà di quello attuale e ragionamento simile va fatto con il fatto da proporre lavoratori alle famiglie e cioè un allungamento dell'età pensionabile che liberi le risorse elimini l'anomalia delle pensioni di anzianità ma finalizzato questo spazio di risorse ad abbattere l'IRPEF introducendo l'IRPEF fa due sole aliquote quindici per cento do fino a sessanta milioni di reddito trenta per cento sopra i sessanta milioni di reddito con una deduzione di cinque milioni per ogni componente del nucleo familiare totalmente esenti dalle imposti questo nostro schema dei IRPEF avvantaggia tutti le i redditi medio-bassi e le famiglie che più numerose con questo meccanismo lo scambio e la orale qualche anno in più ma avendo sin da subito una maggiore retribuzione netta perché l'IRPEF più bassa e successivamente quando si andrà in pensione una pensione maggiore perché si sono pagati più anni dei contributi ora chiaramente per all'era fra un programma di questo tipo e la palla passa alla politica ma va detto con onestà che per fare questo la politica ha bisogno di un orizzonte di stabilità di tre o cinque anni per poter Gore
Mare questo Progetto per la piena occupazione ecco gli esponenti invece del mondo sindacale che erano presenti quest'oggi fra l'altro la presentazione del suo libro del vostro libro chiaramente continuano a rimanere fermi su un dato di intoccabilità intangibilità delle delle pensioni di anzianità e sappiamo quanto influisca non vi sono il contesto di concertazione le posizioni di sindacati sulla pole su quella che è la politica pochi è un'anomalia questo è uno di vede ragioni del male quanto però di metodo
No purtroppo è l'espressione di un antico e e anche attuale vizio del nostro paese cioè nell'ambito di un pacchetto complessivo finalizzato ad ottenere un obiettivo sul quale tutti i conti concordano perché anche nel dibattito di oggi evidentemente porre un obiettivo di ripresa dello sviluppo di abbattimento della disoccupazione di raggiungimento della piena occupazione sull'obiettivo sono tutti da come però bisogna mettersi in testa che gli obiettivi si raggiungono se ci sono pacchetti integrati di proposte che si sommi non le une con le altre e qui purtroppo ogni parte sociale ogni parte politica P. Lucca dal pacchetto ciò che gli interessa è respinge ciò che magari ha timore che lo possa danneggiare secondo me è necessario un grande coraggio da parte di tutti un grande salto di qualità cioè la nobiltà in fondo della politica nel senso nobile del termine e anche la nobiltà del ruolo delle parti sociali sindacati e imprese sta nel capi dire che ci sono momenti in cui bisogna prendere delle scelte assumersi delle responsabilità avendo un orizzonte temporale rispetto al quale poi si raccoglieranno i frutti somme l'antica l'antica saggezza contadina c'è un momento della semina c'è un momento della coltivazione c'è un momento del raccolto
Io credo o che adesso siamo nel momento della semina e della coltivazione e raccolto dovrà avvenire come potrà avvenire tra tre o cinque anni mentre purtroppo spesso tutti sono interessati al momento da la raccolta e della distribuzione e poco al momento della semina della coltivazione
Proseguiamo proprio su questo è il momento dei la semina anche per
I radicali che in questi giorni la cominciano a raccogliere le firme su un pacchetto di referendum che riguardano proprio il mercato dell'forum per una maggior flessibilità sono proposte articolate riguardano proprio l'abolizione del delle pensioni di Anas di anzianità e si tratta proprio di un pacchetto anche in questo caso lei che cosa ha ne pensa che valore d'acquisto iniziativa che punta molto sul Nord Est sul cosiddetto popolo delle partite Iva
è un pacchetto interi patto di politica economica molto simile a quello che noi proponiamo nel libro da un lato questo mi apre una speranza e dall'altro mi fa essere un po'triste la speranza è che ha tra essi referendum i cittadini siano diciamo i costruttori con le proprie mani del proprio futuro della società che vogliono realizzare il momento tristezza è vedere una classe politica che invece si chiude sempre più nella propria cittadella mentre sarebbe sua questa responsabilità di costruire il futuro nel Paese sulla base di quello che i cittadini vogliono o vorrebbero avere
Ecco come dire c'abbiamo la conclusione non c'è il coraggio da parte della politica non certo della politica dei radicali ma parte di quelli che possiamo i pollici di Palazzo di fare scelte impopolari per non essere antipopolari cosa vuol dire questo ed è possibile invece i cittadini siano molto più avanti euro classe politica su queste tematiche
Secondo me il mondo dei partiti
Sta commettere do un a mio parere era è pericoloso errore di marketing cioè sono ancora convinti che il loro mercato dei voti per Khatami riferimento siano i cinquantenni e sessantenni occupanti del centro nord e quindi da garantire oggi e per sempre e a mio parere non vedono che sta nascendo un'enorme Altromercato che nessuno del quale nessuno si occupa che sono le nuove generazioni al nord al centro al sud al nord est al Nord Ovest e Ijaw valide assolute in più nasce un mercato di rigetto per tutti quei milioni di italiani che si sentono tartassati e che se subiscono questo tartassati lento alla fine tirano i remi in barca e quindi non non ampliano le ho riprese non creano nuovi posti di lavoro ma si barcamena no come possono o se sono più furbacchioni ovviamente si sommergono o se ne vanno all'estero è Loreno t. vere che gare contro sommerso contro gli investimenti all'estero contro chi si arrangia contro chi si barcamena bisogna chiedersi con onestà e trasparenza ma non sono le regole troppe confuse e quindi rigide che creano poi questa azione di rigetto delle regole stesse allora chi se non la politica e i partiti debbono adeguare le regole alla vita dei cittadini mentre spesso quasi come se si pretendesse diremo dare la vita ai cittadini di di di mutare la vita dei cittadini sulla base delle regole rigide in realtà dal da quando è nata la storia dell'uomo le regole sono sempre state necessarie ma hanno funzionato solo quando era non regole come il sarto tagliate su misura della realtà della società civile se invece quando si crea un gatto tra società civile e società giuridica o società
Partitica e e politica si pretende che sia la società civile ad adattarsi alla rigidità è francamente è questa la parte che più mi mi fa tristezza del senza di vedere tre una certa miopia nella stessa classe politica da questo punto di vista è come se tornassimo al Medio Leo e volessimo fare di grossa are una corazza costruita per una persona di sessanta chili ad uno che è cresciuto e che adesso pesano novanta chili evidentemente non si è e chiedere soltanto a quello di fare la dieta sarebbe molto meglio cambiare la corazza o passare ad un po'istruttori vestito di tessuto colto più flessibile molto più male a
Presidi e professori chiudiamo Cossu chi i possibili sono più possono sedi possibili interlocutori di un'operazione come quella dei radicali sui referendum ibridi chi vuole appunto ora are per questo tipo di le riforme in materia delle mercato del lavoro dell'economia
Sappiamo lei sicuramente ricorderà come i radicali abbia insistito in passato con Confindustria e con le altre associazioni di categoria perché c'è un po'di timore da parte soprattutto di Confindustria ad abbracciare a sposare queste battaglie che in teoria dicono loro poi realtà
No il primo interlocutore dei referendum debbono essere i cittadini ovviamente quindi quella che chiamiamo la società civile ma un po'tutti certamente le grandi rappresentanze del mondo del lavoro delle imprese la Confindustria la Confcommercio Confartigianato e le grandi rappresentanze dei lavoratori e quindi i sindacati sono in questo momento in un po'in una fase di transizione perché debbono da una parte contribuire a progettare il futuro e quindi da questo punto di vista sarebbero spinti su quelle strada delle riforme dall'altra parte hanno la gestione del quotidiano la gestione del rapporto con l'attuale con per la gestione del rapporto con l'attuale sindacato e così via e allora si rischia un po'che tutta la società diventi un gatto che si morde la coda perché e come dire comincia prima tu perché poi seguo io e lo all'elemento di rottura di questo circolo vizioso
Certamente ci vuole l'elemento di rottura mio timore che l'elemento di rottura no verrà fintanto che la situazione si trascinerà ancora per anni su una bassa crescita la disoccupazione di diventerà senza speranza e magari un qualche evento esterno come un rimbalzo dei tassi d'interesse basterebbe un po'al centro e mezzo in più di tassi d'interesse per farci tornare un'altra tolta nel baratro del pre Maastricht e allora a quel punto probabilmente avremo il coraggio delle decisioni ma perché questo Paese deve come ha dimostrato tante volte in passato un grande coraggio una grande forza di volontà solo se si trova in emergenza a mezzo millimetro dal baratro ecco l'altro avevo tentato di dire cari signori questo il momento buono per prendere queste decisioni perché non siamo millimetro baratro ma se costruiamo adesso questa alternativa noi il baratro lo eviteremo anche in futuro anche da qui a tre anni anche da qui a cinque anni la difficoltà della politica italiana solo perché non ha una stabilità non ha un orizzonte certo dico e erano è un orizzonte certo di opposizione che possa fare il suo mestiere di opposizione è quello di cercare di rinviare i problemi e avere questo coraggio delle decisioni solo al momento in cui si vede che la casa va a fuoco allora sì siamo bravi però vorremmo anche impara Semerari quando la Caremar come si bruciasse
Se ma soprattutto essere pare anche quando la casa non va a fuoco ma capire che la casa va ricostruita vari fatta va aggiustata va ammodernata e quant'altro non aspettare che che il fuoco c'è la voce per costruirvi un altro grazie professor Mario Baldassarri