"No alla guerra. In Europa pace e lavoro" 1° Congresso Nazionale del Partito dei Comunisti Italiani (Fiuggi, Palaterme, 21, 22, 23 maggio 1999)

A
A tal mi
Compagni per favore
Quelli che intervengono attenersi distanti dai microfoni perché altrimenti la voce viene alterata
Cioè compagna ne tenga conto accompagna accompagna
E
Compagni per favore dovete prendere posto quelli che sono al centro lì
Compagni per favore dovete prendere posto dobbiamo iniziare i nostri lavori prego
Prego
Allora compagne e compagni è molto difficile iniziare per primi in una in una giornata così importante comunque io vorrei dire solo due cose
Una rispetto alla guerra sono assolutamente d'accordo che al centro del nostro iniziativa politica ci debba essere con priorità assoluta la fine del conflitto ma credo anche che sia necessario una pur sintetica analisi della situazione precedente
Dalla Regione in cui io provengo il Friuli-Venezia Giulia
Giada molti immensi si stanno raccogliendo le firme contro gli extracomunitari da parte della lega nel più assoluto silenzio delle forze della sinistra
C'è in tutta Italia un'incapacità la convivenza
Che si può leggere sia nella violenza nei confronti degli extracomunitari ma anche nel nei confronti delle donne e di tutti quelli che vengono creduti ho visti come diversi chiunque essi siano
In tutto questo la guerra del Kosovo e poi da ultimo il tragico assassinio di D'Antona che credo che sia una Effetto della guerra
Sicuramente la guerra ecco un testo determinante in cui questo assassinio è stato compiuto e allora la domanda che tutti noi ci poniamo è quella che fare io credo che non siano sufficienti le manifestazioni i manifesti contro la guerra o le dichiarazioni anche forti contro il terrorismo
Perché credo che la parola capace la parola diritti di cittadinanza il riconoscimento della di vere della differenza come valore positivo abbiano un valore concreto
Facendo ben altro
Con l'inizio dei bombardamenti vistosamente la ragione è stata sconfitta e dopo due mesi di propaganda a questa guerra di aggressione in cui la violenza è chiamata giusta le bombe sono intelligenti e umanitarie io credo che sia molto difficile spiegare ai nostri ragazzi e agli italiani che a noi stessi
Che uccidere il nemico fra virgolette D'Antona è sbagliato
Ma bombardare il nemico fra virgolette serbo è giusto e non parlo di Milosevic ma parlo degli uomini delle donne e dei loro bambini che stanno cercando di sopravvivere in Serbia credo che spiegare queste cose sia difficile o impossibile e quindi dobbiamo lavorare e impegnarsi per un cambiamento un cambiamento che deve essere principalmente un cambiamento culturale profondo
E per questo io credo che sarebbe importante aderire all'iniziativa delle donne europee per la campagna che si chiama zero tolleranza
In cui zero tolleranza viene utilizzato in maniera positiva cioè nessuna tolleranza nei confronti di qualsiasi tipo di violenza
Credo che questo potrebbe essere un modo d'di combattere la violenza e per violenza e non intendo solo le bombe o gli assassini ma intendo anche il silenzio di fronte agli incidenti sul lavoro
Il silenzio di fronte alle violenze sessuali e fisiche in silenzio di fronte agli attentati alle sedi dei partiti quali devastazioni da parte della polizia i centri sociali
Gli attentati ai treni le molestie e ricatti sui posti di lavoro l'uso e l'abuso del nostro territorio
Ogni volta in cui una di queste situazioni si è presentata e noi siamo stati silenziosi credo che abbiamo sbagliato che sarebbe bene che questo non succedesse più credo che non si debba stare zitti neanche quando il presidente D'Alema ci spiega come a Scolari tutto sommato disattenti
Che le bombe le sue bombe perché in queste bombe che assolutamente non mi riconosco hanno ucciso meno gente delle armi di Milosevic credo che il signor D'Alema e in questa occasione non può essere chiamato compagno
Abbia dimenticato la distruzione del territorio dal punto di vista ambientale abbia dimenticato la distruzione della storia di un popolo
Abbia dimenticato che bombardano le televisioni bombardando ripetitori noi abbiamo tolto a un popolo il diritto di esprimersi
Credo che anche questi debbano essere considerate devi delle conseguenze della guerra e non solo le vittime civili conseguenze altrettanto forti
Vorrei dire ancora un'ultima cosa rispetto alla al partito il compagno Diliberto nella sua relazione introduttiva ci ha chiesto di essere sinceri
Per cui io non posso esimermi dalla dal dire quello che almeno nella nostra regione è un dato di fatto
I compagni durante i primi momenti della guerra si sono trovati sconcertati dai comportamenti e dalle cose dette da parte dei dirigenti nazionali
Le
Continua a dire
Ci dimettiamo dal governo se ci rimetteremo dal governo se e poi il fatto di non dimettersi io non entro nel merito se questa scelta sia giusta o sbagliata
E però nel merito semplicemente rispetto al metodo in cui queste scelte sono state fatte i compagni non l'hanno capito
Noi siamo in una regione in cui l'Amministrazione regionale è un'amministrazione di AN Polo e lega l'amministrazione del Comune di Udine che hai capoluogo di provincia è un'amministrazione della lega con le forze di destra
Evidentemente un partito come quello dei Comunisti italiani che sta nascendo
è e in una situazione particolarmente difficile e particolarmente difficile è avvicinarsi a i compagni che potrebbero
Essere con noi
Con Rifondazione Comunista il rapporto è pessimo non più tardi di stamattina sul nostro giornale locale i compagni fra virgolette di Rifondazione hanno fatto un attacco pesantissimo chiamando ci sia cavalli per aver usato il compagno Bertinotti dimenticando siti nelle manifestazioni contro la guerra che ci sono state le nostre città gli stessi compagni paragonavano il compagno Cossutta a Milosevic
Credo che questa sia una situazione molto pesante di quel partito deve tener conto ed alle tener conto sempre in particolare non sbagliando
Perché nelle nella presentazione delle liste per le europee c'è stato un errore madornale che già interessati
Eravamo riusciti con grandissima difficoltà a far sì che un compagno dell'Anpi il presidente dell'Anpi che in Friuli conta tre mila seicento iscritti
Fosse il nostro candidato per le elezioni europee la scelta di questo compagno era una scelta che succedeva per la prima volta nella nostra regione in cui lampi si esprimeva pubblicamente a favore di un partito
I compagno la stesura delle liste è stato dimenticato
Io credo che questo errore se errore è stato sia stato un errore gravissimo sicuramente ci ha messo in una condizione difficilissima perché in contemporanea le elezioni europee non stiamo lavorando anche per le elezioni provinciali
Abbiamo dovuto raccogliere le le firme firme sono autenticate senza avere nessun supporto da parte di nessuno praticamente perché i compagni dell'ampi dopo questo errore ovviamente si sono defilati
Abbiamo anche un altro problema non abbiamo a questo punto nessun candidato che rappresenti la nostra Provincia provincia che ha ben centotrentaquattro comuni comuni che distano fra di loro anche centoventi chilometri non abbiamo nessun candidato
A causa di questo errore
A questo punto abbiamo bisogno del partito di tutto il partito per far sì che questa campagna per le europee e per le provinciali sia una con una campagna che dia almeno un piccolo risultato grazie
Bene compagno Alami
Attaccarmi scritto male accompagnata al Mic seguirà poi compagno Giansanti
E compagnie pochi compagni poche compagnie presenti
Io credo che la questione della guerra che ha toccato inevitabilmente gran parte del nostro congresso malgrado all'avessimo spostato nella speranza di poter discutere della nascita il nostro partito liberi dalla presenza inquietante della guerra
La guerra ancora presente in modo forte inevitabile nelle nostre discussioni delle nostre passioni nella vostra nella nostra voglia di fare politica
Io credo che la guerra stia cambiando e abbia cambiato le cose a sinistra tra i partiti in Italia e nel resto dell'Europa
Ritengo che in Europa le forze della sinistra penso prima fatti da quella Franza a cui nostro a cui il segretario di Rifondazione comunista guardava con così attenzione
La Francia abbia dimostrato un'incapacità di assume una posizione chiara europea di fronte a questa cosa e la guerra
E che l'Italia pur fra mille difficoltà abbiamo sentito anche ieri intervento assolutamente non condivisibile quando parlava di Albania di Kosovo e di Jugoslavia del premier D'Alema
Italia parte a parte questo ha avuto la capacità e il coraggio di prende una punizione che ha aperto un varco
Io con una delegazione di pacifisti del Veneto sono stato dieci giorni a Belgrado proprio recentemente e ho vissuto una situazione drammatica di una città di un popolo che si sente vuole essere europeo
Che sta vivendo come un grande tradimento l'accanimento dell'Europa nei confronti della popolazione civile di Belgrado dei bambini che da cinquanta giorni passano le notti in in bunker
Per paura dei bombardamenti degli anziani che si ricordano i bombardamenti dell'esercito nazista
Ho visto questa questi giovani a Belgrado questi studenti che conoscono l'Italia apprezzano l'Europa e che si sentono ricacciati ad oriente umiliati e offesi da questa guerra che non capiscono
Malgrado e qui cade uno dei grandi tabù di questa guerra malgrado Jugoslavia si sappia benissimo corso cedendo in Kosovo
Ci sono lo stesso numero di antenne paraboliche che si trovano nelle nostre città anche nei quartieri popolari la gente informata discute dibatte dice anche cose terribili sul Kosovo non vogliono secondo me lo
Ma non capisce il perché rispetto a tanti altri drammi che si vivono pensiamo al Kurdistan per primo
Perché vi sia questo atto di polizia internazionale nei confronti della Jugoslavia della Serbia
Devo anche dire che in Jugoslavia si dà molto più attenzione all'impegno che grazie al nostro partito e grazie all'impegno della compagna Maura Cossutta
Ha portato centonovanta oltre centonovanta deputati della maggioranza a firmare un documento
Che di fatto limita la capacità di decisione di intervento del premier D'Alema
Questa cosa è stata apprezzata è stata vista come un risultato concreto
Non devo essere io insomma a sottolineare come alla NATO ai governi europei a Bruxelles interessino poco le grandi manifestazioni che stiamo facendo anche con l'aiuto dei Comunisti italiani fuori dalle basi militari penso a quelle che sono dalle mie parti ad Aviano ad Istrana
Colpisce molto di più il fatto che vi sia una società civile in Italia in rappresentanze politiche non solo di sinistra quindi non tutte scontate che si sono schierate contro questa guerra
Questa è una guerra fatta contro l'Europa impostare l'Europa per limitare la capacità di costruire un'Europa politica una delle cose principali che questa guerra cambiato penso sia questo
Dobbiamo anche come comunisti aveva la capacità di ragionare sulla dimensione europea di questo conflitto e sulla capacità Schio solo l'Europa può vere di imporsi sulla scena internazionale
Per risolvere una volta per tutte il dramma dei Balcani
Chiunque conosca almeno un po'la Jugoslavia e il popolo serbo sa benissimo che con una Serbia in ginocchio e umiliata non vi sarà ai una pace nei Balcani
è per questo che noi dobbiamo aveva un impegno straordinario su questo fronte non farli sentire isolati
Credo però che si anche da sconfiggere un sentimento che troppo spesso ho sentito trapelare anche tra i compagni qui al congresso quello che ho definito comunque Isma'quelli che dicono comunque siamo al governo il governo dobbiamo rimanerci
Dobbiamo avere anche la capacità di dire che fintanto che vi saranno risultati concreti e la nostra azione politica io ritengo che proprio recentemente alcuni vi sono stati solo fino a quel momento sarà possibile una condivisione delle responsabilità tra i comunisti e questo governo in questa guerra quella guerra assurda che chiude un secolo e rischia di aprirne un altro
La dimensione europea anche nell'impegno del nostro partito adesso è chiara ed esplicita dicevo prima vi è una forte delusione
Per il comportamento che hanno tenuto i comunisti francesi prima se primi fra tutti ma anche via di Tedeschi
L'incapacità di questa sinistra non socialdemocratica che al governo in Europa
Di coordinare azioni ed iniziative contro questa guerra penso che è stata una delle grandi debolezze di questa situazione e non certo per colpa del nostro partito
Ma è su questa dimensione che va be'il coraggio intervenire anche perché andiamo il tredici giugno a votare le elezioni europee
Siamo o non siamo capaci di proporre una Rete delle forze della sinistra alternativa ai capitalismo in Europa che riesca ad unire le forze contro questa guerra
è il nodo dell'Europa politica e io non penso no mai mai pensato di doverlo dire
Anche il nodo di una difesa comune dell'Europa io non appartengo certo a una cultura a cui piacciono gli eserciti ma credo che mai come in questo momento la questione che preoccupa di più agli Stati Uniti alla NATO
è il fatto che l'Europa comincia a bere una determinazione politica è una capacità di difendersi e di risolvere le questioni anche drammatiche militari quando vi sono i nostri due ai chiarimenti quindi in questa campagna elettorale devono essere da un lato il fatto di sottolineare il mille volte di essere la sinistra che unisce e dall'altro finalmente di impegnarsi ad essere sempre di più un partito europeo perché su quella dimensione che dobbiamo confrontarci
Non ho presentato emendamenti al singolo ma credo che un riferimento alla bandiera opera sarebbe stato senz'altro opportuno in questo momento
Noi partecipiamo a tutte le mense manifestazioni lo dicevo il sei giugno vi è una grande manifestazione fuori dalla base di Aviano saremo presenti anche perché c'erano dirigente del nostro partito e vogliamo evitare che qualche sciocchi Gino ai danni ma crediamo che oltre a tutte le manifestazioni che nasce il più ampio possibile molte promossa anche da noi
Dobbiamo avere la capacità di dimostrare a tutti che dalle parole importante passa ai fatti
Che non è salvandosi la coscienza che certe anime belle fermano la guerra ma è anche entrando in quei luoghi della decisione che si riesce a fermare questa guerra però io vorrei fare un appello perché dopo ho sentito negli nei nei giorni scorsi di dibattiti dibattito riferimenti al dramma dell'omicidio di D'Antona
E alla criminalizzazione che inevitabilmente ricade sul movimento pacifista una volta per tutte l'omicidio Ida Antonello omicidi anche contro le mobilitazioni pacifiste
Evitiamo ignari in in ogni modo di accettare similitudini tra chi lotta per la pace che spara
Dobbiamo farlo per primi noi
Rivendicando il fatto che vi è una grande mobilitazione contro questa guerra e che questa mobilitazione è stata ferita dalle pallottole che ha ucciso da Antonio
Non accettiamo criminalizzazioni non certo Dinoi mani anche degli altri partiti anche dei nostri ex fratelli separati e neanche dei centri sociali che in questo momento non pensano assolutamente l'Alfa grande maggioranza ad una ripresa della follia criminale del terrorismo
A Treviso abbiamo e in Veneto abbiamo messo in piedi iniziative concrete e dirette di solidarietà con la Jugoslavia e con la Serbia perché credo sia il momento anche di prendere con coraggio questa decisione
Da Treviso i gli imprenditori che come ovviamente sanno che quello che va distrutto va ricostruito ci sono subito offerti di portare aiuti all'ospedale di Belgrado quello che è stato bombardato due notti fa partirà il quattordici giugno un TIR gli aiuti medicinali per lo spera di Belgrado
Hanno aderito la provincia di Treviso che è leghista aderito gli industriali gli artigiani il sindacato le cooperative sociali
Noi crediamo sia un momento importante perché superare il fatto che vi sono vittime sono da una parte i cattivi sono dall'altra sia un grande risultato anche della nostra mobilitazione dobbiamo avere il coraggio di portare nei bar dove vi sono le raccolte di soldi per la Missione Arcobaleno raccolte di soldi per i bambini che stanno soffrendo per i bombardamenti della NATO a Belgrado questo lo dobbiamo ai serbi e lo dobbiamo a noi stessi
Abbiamo incontrato le RSU del petrolchimico di Marghera quando questi hanno visto le fotografie dei missili della NATO caduti sui contenitori del CVM del petrolchimico di pance evochi dista quindici chilometri da Belgrado sonora brevi DT
La situazione dal punto di vista del disastro ambientale terribile sul Danubio galleggiano i pesci abbiamo visto i filmati delle bombe cadute sul Petrolchimico di pance vuote i cadaveri carbonizzati
L'inquinamento il disastro ambientale che due nera decenni su questo chiediamo un impegno immediato dell'unione europea per fermare la catastrofe ambientale che a seicento chilometri dai nostri confini
Gli operai del Petrolchimico le RSU ma anche poi la CGIL CISL e UIL di Venezia hanno accettato di allacciare un rapporto di aiuti umanitari con i lavoratori di pancia Evo noi crediamo che questo sia importante e ringraziamo i lavoratori del Petrolchimico di Marghera ringraziamo i lavoratori dal Veneto che si sono impegnati in questa dimensione e mi e auspico che in tutto il partito ci sia la capacità di mettere in piedi iniziative di questo tipo che rompono il fronte che sta descrivendo univocamente questa guerra vado a concludere ci serve in questo momento un partito che riesca a passare dalla difesa all'attacco compagne e compagni
è inutile che
Cerchiamo strade diverse l'orizzonte del nostro partito non può essere solo discretamente quello di questo centro sinistra ma è in questo momento in con questi rapporti di forza quello di questo centro sinistra
Dobbiamo che ha la capacità di un partito moderno che sia capace di porsi sulla dimensione la scena politica italiana comunque ha detto che anche la capacità di innovare di proporre soluzioni nuove sul piano anche delle riforme istituzionali sul piano delle dei lavori sul piano da creazione di nuova occupazione
Abbiamo bisogno di un partito che sappia dialogare col resto della sinistra moderata ma sia con chiarezza un'alternativa a quella sinistra che ha accettato le logiche delibera il capitalismo grazie
Un avviso per tutte le compagnie
Le compagnie si riuniscono in giardino accanto all'ingresso
Sì
Compagni c'è una macchina targata Venezia vi è nove due cinque sei sette sette è una Delta che è stata lasciata col motto riacceso
Quindi
Provvedete su questo
Compagno Rossi segue poi il compagna Barbieri di Torino
Allora
Compagne e compagni sarò breve e scusate la semplicità del mio intervento ma chi vi sta parlando è un operaio che rivendica e sperando di trovare un ruolo fondamentale della classe operaia nella nascita e nella costruzione del Partito Comunista Italiano questo ritengo sia un obiettivo vitale e complementare perché da un lato è necessaria l'esistenza di un forte grande partito comunista e stare alla parte dei lavoratori
Dall'altro lato penso ai lavoratori con la classe operaia in testa abbiano molto da dare molto da dire eroso di più che essi siano la la l'asse portante sul quale costruire il nostro partito
Vedete io provengo da una famiglia di quelle russe come si definivano di vecchio stampo comunista dove si nasce comunisti rosso normale dove normale il primo giorno al massimo il secondo
Si prenda che si va a lavorare si prende a destra la CGIL e guardate non è questo l'anomalia è una cultura è una condizione che forse in alcune zone di sale a è più forte in altri ma che è esistita e resiste ed assegnato le più grandi battaglie e le più grandi conquiste dei lavoratori
è una storia Vera concreta piena di umiltà e di coraggio fatta di sottoscrizioni e di lavoro serale per costruire case del popolo o cambiare lavoro
Oppure fatta di scontri scioperi colto padroni arroganti oggi qualcuno pensa che non sia più questo tempo
Che questi siano sta racconti vecchi passati che classe operaia sia un termine desueto che il mondo è cambiato
Nuovi soggetti nuovi logiche nuove parole globalizzazioni PIL Bursa mercato compatibilità delle lavoro part-time lavoro interinale tante di queste parole e con la scusa che è cambiato lo scenario
Vogliono cambiare il soggetto lembo lavoratori devono lavoro mettono mercato competitività e il gioco è fatto
Se diventa centrale il mercato si può e subalterno tutto il resto se passa questa logica non ci sono più diritti più triste più Giuseppe ma solo delle regole del mercato
E se è così se sarà così sono sconfitti lavoratori e non possono che il futuro partito come il nostro
Ma non può essere così e non sarà così ce lo vogliono far credere vogliono farci vedere che è storia passata ma vedete non è possibile che a questa storia se per esempio nel novantaquattro contro Berlusconi i lavoratori
Scesero in massa nelle piazze per reagire l'attacco allo stato sociale ed è sempre in massa di lavoratori sceso nelle piazze dell'hotel novantuno in provincia hanno i bombardamenti sull'Iraq
Ecco le prove che esistono scienza operaia tutti oggi
Vogliono legare questa mossa non sono passati tanti anni eppure oggi situata di movimenti lavoratori come dirimere e molte volte innervata di più è lontano anni luce dal mondo del lavoro
Ecco quindi il punto esista il potenziale parte dal basso sta nelle fabbriche in tutti i luoghi di lavoro occorre solo sapete ci si confrontare
Occorre saper parlare ai lavoratori saperli ascoltare e sta per riaprire ed agire di conseguenza
Con fatti e risultati concreti senza rinunciare aruspice speranze ma sapendo anche vivere lavorare migliorare all'interno del contesto attuale
Ecco il ruolo di un partito comunista ecco l'importanza che devono assumere per gli operai per i lavoratori
Vedete io rispetto molto i centri sociali ma penso alle fabbriche siano altra ossia i lavoratori si apriranno l'esempio è stata per quanto mi riguarda la manifestazione
Che facemmo a Firenze il quattro ottobre novantasette oltre la Finanziaria di Prodi allora dalla mia zona partimmo con sette pullman pieni alle fabbriche disposti a lottare molto quella finanziaria
La cosa finì enunciò venne messo sul tavolo la proposta delle trentacinque ore e lavoratori
Tornarono nelle fabbriche l'anno dopo l'anno dopo
Quando siamo arrivati alla crisi che poi ha portato alla scissione i lavoratori di fronte a quel famoso dilemma svolta o rottura veniva accanto anche Fabio diceva guarda non ma che a bordo di un sì a pesce ma diverrà Sky Novelli centro sinistra
Lavoratori non capivano
Nota vivono questo dilemma svolta o rottura e quando coi conseguentemente è arrivata la scissione hanno un peso la nostra polizia forse più di tutti gli altri e queste sono le parole Togliatti lavoratori hanno un peso forse più di tutti gli altri
Oggi nella Fabio dove lavoro
Ci sono cento iscritti e molti anche le altre fa bella zona
Volevamo portare la tessera numero cento sabato passato all'attivo lavoratori e lavoratrici comunisti
Non siamo voluti venire perché fino all'ultimo minuto utile siamo stati impegnati nella raccolta delle firme per la presentazione delle liste alle amministrative
Liste vengono impiegate e tantissimi operai che con umiltà e con orgoglio hanno accettato questa sfida nuova difficile impegnativa perché patrio comunisti ci deve essere deve essere dappertutto perché è il nostro partito il partito e lavoratori
Ho detto all'inizio essere comunisti eresse scritti la CGIL guardami non è un caso perché ritengo che sia con il sindacato con la militanza nelle Rsu che si formano i quali operaio cioè sì alla conoscenza del mondo del lavoro delle sue problematiche non è un caso che nelle Fabio dove adesso ci sono già tanti nostri compagni era presente Alternativa sindacale all'interno delle RSU
Rifondazione comunista aveva sbagliato completamente rasi storia sul sindacato e sulla CGIL in particolare perché ne aveva prevista l'implosione
Questo non solo non è successo Manzi risultato delle elezioni delle RSU nel pubblico impiego ha dimostrato il contrario
Ed oggi è importantissimo il fatto che ci siano comunisti al governo perché contribuiscono alla creazione di un'ottima legge sulla rappresentanza
Le Rsu devono essere un terreno fertile per la crescita e per le battaglie dei comunisti ed a questo proposito e su precisa richiesta di alcune del Sud la nostra zona maturata in seguito da assemblee svolte luogo di lavoro
Mercoledì ventisei ci saranno i circondare l'empolese Valdelsa uno sciopero generale contro la guerra
E sulla guerra
Ce ne sarebbero tante di cose da dire io devo soltanto non sono d'accordo compagno Emo non si può rivendere dopo aver fatto anche un passaggio accattivanti aver preso gli applausi questa guerra come necessaria comunitaria tanto umanitaria al punto tre
Si chiede che vengano spostati campi profughi per far posto non si sa Ansa bene a cosa
Ero accompagnare ma non ci vediamo non ci stiamo in questa logica noi non siamo disposti a morire per il Kosovo ma non siamo neanche risposero civile per il Kosovo
Concludo dicendo che il primo tipiche ho cercato di spiegare che ritengo ci sia bisogno di un po'di comunista un partito vero fatto di giovani di donne di lavoratori e di attivisti veri non di presidenzialiste di opportunisti discente chiamiamo fatto di gente che purtroppo morì Palcoscenico che non la sezione
C'è un vecchio proverbio in Toscana dice c'è più dignità della lucciola vive luce propria che non della Luna del vivo di luce riflessa allora compagni come diceva il presidente Mao andiamo avanti contando sulle nostre forze grazie
Compagno Barbieri seguirà poi il compagno Barzanti
Cioè il compagno Barbieri
Compagnia Barbieri non risponde compagnia Barzanti allora
Care compagne e cari compagni nostro congresso si svolge in un momento particolarmente drammatico e molte delle centralità sulle quali avremmo l'esigenza invece di discutere di definire obiettivi e politiche non possono
Avere trovato lo spazio necessario tra queste centralità io vorrei permettermi
Di indicarne uno anche un po'assente per ora in questo nostro dibattito cosa è mi sto ponendo questa questione cosa è oggi la questione agraria nazionale
Può assumere la questione agraria
Una nuova centralità certo diversa rispetto alle elaborazioni di Li Causi che fu l'utilità ausili di Emilio Sereni e di tanti altri grandi dirigenti del Partito Comunista Italiano che avevano fatto proprio della questione agraria
Un elemento centrale soprattutto per la rinascita del Mezzogiorno ma più in generale per una nuova qualità dello sviluppo
Di tutto il Paese
Io ritengo che noi dobbiamo fare i conti con questa questione complessivamente come partito
Perché ancora oggi la questione agraria in alcune regioni all'aspetto essenziale da un punto di vista economico
Occupazionale sociale ed è su questa questione che possiamo forse pensare a rimettere in movimento un processo di sviluppo economico sociale di intere regioni e dell'intero Paese io avverto
Con una certa angoscianti
La dell'emergere di nuove forme di dominio a livello internazionale proprio partendo dal rapporto nuovo che c'è tra agricoltura alimentazione scienza e unisce sono in atto politiche che incidano a livello mondiale ma in particolare a livello della Comunità economica europea che incidono pesantemente nella nostra economia e nella vita di ogni giorno di milioni di persone e di tutti noi
Mi pare che soprattutto dagli Stati Uniti d'America ma da alcune grandi multinazionali anche loro fa venga posta una questione che ci dà per trovare pronti in un solo a respingerla ma fare avanzare un'altra idea
Dello sviluppo
E della utilizzazione di comparti fondamentali quale ladro alimentare si tenta cioè di colpire
Di eliminare quella che viene definita la biodiversità produttiva di ogni singolo Paesi avanza un nuovo modo di consumare e di produrre a livello della stessa comunità economico l'opera che pesa
Fortemente all'interno degli stessi Paesi del mediterranee della Comunità economica europea il senso generale se non lo prevalere tre aspetti inquietanti almeno me mi sembrano tali
Le manipolazioni genetiche ne abbiamo avuto l'esempio sulla cosiddetta vicenda della mucca pazza questo essere costruito in laboratorio dall'inglesi
Che
Di fatto viene a incidere pesantemente nelle produzioni tradizionali per quanto si riferisce alla tutte in via perché abbiamo un un un essere appunto un animale che non è più in grado di avere nessun rapporto con l'agricoltura che lo circonda
Ma soltanto qualche cosa di artificiale costruito in laboratorio e che ha ripercussioni profonde come abbiamo visto anche sulla salute della gente l'invenzione di quello che è stato definito il cibo di Frankenstein cioè ormai catene di alimentazione che dovrebbero essere costruite anche questo soltanto chimicamente e in laboratorio e l'altro aspetto più sconcertante la cosiddetta brevi brevettabilità della vita siamo cioè di fronte alcune multinazionali pongono questa questione la brevettabilità delle loro scoperte che arrivano fino alla determinare il possesso privato del germoplasma cioè dell'origine della vita
Un un quello che significa in termini di rapporto tra la ricerca scientifica e l'attività produttiva delle aziende riporto soltanto un esempio
Una volta alle nostre aziende agricole volti contadini mettevano da una parte no può di prodotto dell'annata produttiva cereali eccetera perché servivano da se mente pulirle l'annata successiva oggi questo Savia ad essere sempre più
Non più possibile perché le multinazionali hanno selezionato geneticamente se mente che germinano una sola volta
Producano una sola volta e poi l'anno dopo non sono più utilizzabili e quindi rendendo il produttore alla totale dipendenza delle grandi multinazionale noi siamo di fatto già in qualche modo dentro questo tipo di politica nel nostro settore agroalimentare
Non parlo delle catene dei fa sfoggio o dei ma donna siamo di fronte a campagne pubblicitarie che tendono a farci affaracci a convincerci a convincere milioni di persone sulla bontà di prodotti dal buon sapore cadaverico o dalla deve bere bibite
Di provenienza non solo non accertata ma sicuramente di natura esclusivamente chimica la vicenda del latte è stata una vicenda emblematica in questo senso l'Italia compagni
Consumo ogni anno oltre venti milioni di tonnellate di latte ci hanno imposto con la politica delle quote a livello comunitario di produrne meno di dieci milioni di tonnellate all'anno per raggiungere questo livello noi abbiamo dovuto uccidere sette o otto anni fa
Segni seicento mila capi di bestiame da latte altamente selezionato e abbiamo dato in questo modo un colpo traumatico
Alla economia delle aree interne della collina e della montagna e abbiamo cacciato dall'attività produttiva centinaia di migliaia di produttori abbiamo perduto migliaia e migliaia di posti di lavoro solo con questo aspetto relativo al riequilibrio come lo chiamavano
Delle quote latte con quello che ha significato coi penso per la montagna dove non c'è più la mano dell'uomo che che va a vedere che cosa succede nel rigagnolo dell'acqua nella pianta che deve essere tutelata e ha un impatto coi questo anche per quanto riguarda la difesa del territorio dell'ambiente
Della difesa idrogeologica del territorio ora nel recente accordo di Berlino l'Italia è riuscita per la prima volta sono piccoli segnali naturalmente
Ma mi sembrano molto importanti a recuperare qualche cosa ci è stato consentito di dopo le manifestazioni dei produttori del latte del tutto legittime
Ci è stato consentito di produrre seicento mila tonnellate in più ma siamo lontani una piccola goccia in mezzo al mare di un rapporto che deve essere riequilibrato a livello comunitario perché non è possibile
Cioè mentre l'Italia
è obbligata a produrre la metà del proprio fabbisogno interno vi siano Paesi come la Germania l'Olanda la Francia che sono invece autorizzati
Dalla Comunità economica europea si autorizzano da loro stessi le sono loro che comandano nella sostanza a produrre anche tre volte e mezzo di più tre volte di più di quello che è la loro produzione
Nazionale di quello che è il loro consumo nazionale
E
Cosa producano io ho fatto parte della Commissione agricoltura della Camera dei deputati per molti anni al siamo andati a vedere come fanno il latte gli olandesi ad esempio ecco hanno investiamo in quelle Stendhal talmente specializzato
Trattato scuro ormoni o con prodotti tiroidee ICI ed è un bestiame che nella sua vita non ha mai mangiato nemmeno un filo d'erba che anima e è alimentato soltanto con prodotti sintetici spesso chimici quello è il latte
Che
Deve prevalere secondo chi ha in mano la politica della Comunità economica europea nella nella Comunità economica ora europea a discapito del De di biodiversità appunto della qualità produttiva diversa come quella del latte
E delle produzioni dell'Atir aria e così guardate per quanto riguarda altri settori l'Italia è stata fortemente penalizzata
In questi anni emarginata proprio perché dovremmo diventare sempre di più
I consumatori passivi delle eccedenze produttive degli altri Paesi della Comunità Bonomi colombe a noi che abbiamo insegnato a mangiare al mondo compagni oggi dobbiamo importare dovremmo importare
Pane Precotto dalla Germania o pasta o pasta fatta con il grano tenero come si dice dalla Germania confino dalla Germania la Germania pensate
Produceva
Sino a pochi anni fa quattro milioni di ettolitri di vino all'anno oggi in virtù di una scelta della Comunità economica europea la produzione tedesca arriverà a quattordici milioni
Quindici milioni di ettolitri è un vino che raggiunge una rotazione di sei sette gradi noi non ci facciamo nemmeno l'ha scelto con quella roba lì ma invece di aver superato trattato con saccarosio e immesso sul mercato della Comunità economica europea
In in contrapposizione al alla qualità del vino italiano delle produzioni italiane che sono state invece penalizzata non ci impongono di estirpare vigneti anche di qualità agli altri di incentivare questo tipo vergognoso scusatemi il termine
Di di produzione abbiamo ottenuto qualcosa per la prima volta è poco e poco ma probabilmente anche questo è un segnale della nostra presenza al governo seicento mila tonnellate in più di latte tredici mila ettari di rimpianti di vigneti specializzati qualcosa di diverso per quanto riguarda i cereali dato che mia qualcosa timidamente
Si affaccia in questo senso ragione di più per avere noi una forza in Europa nel nuovo Parlamento europeo per imporre una riforma profonda della politica agricola comunitaria
Diciamo subito no alla politica delle quote produttive ma ad una valorizzazione della biodiversità e delle qualità produttive
Di ogni singolo Paese io credo che questa questione dell'agroalimentare
Sia una questione sulla quale noi possiamo definire una strategia politica nuova per lo sviluppo per il riequilibrio del territorio per nuovi libelli di occupazione
Noi dobbiamo trovare please sbocchi
Produttivi sbocchi di una nuova qualità dello sviluppo penso al ruolo grande della collina della montagna italiana del nostro entroterra della qualità elevata delle nostre produzioni soprattutto appunto un nelle aree interne ma non solo anche nelle aree
Della pianura c'è da fare molto contrastare spinte che sono sempre più forti e concludo
Ma io credo che qui i comunisti che da troppi anni ormai avevano abbandonato questo settore di ricerca di impegno di lavoro qui bisogna riprendere davvero con forza una iniziativa e allora compagni
Vedo che c'è una nuova sensibilità nel nostro partito che nasce su questa questione
Io allora
Io credo che bisogna cominciare a costruire organizzazione
Attivare ad avere rapporti a livello regionale a livello delle singole province a costruire politiche siamo in grado di confrontarci con tutti su questa questione abbiamo fatto un un un dossier abbastanza grosso anche in occasione di questo congresso
Per dare il segno intanto della novità e del nostro impegno in questo senso
Io credo che possiamo costruire e lavorare molto in questa direzione facendo quell'attività politica quell'azione anche di messa a punto di strategie di ricerca che è essenziale che può portare grandi vantaggi non solo al nostro partito Mon grosso contributo ad un'idea nuova dello sviluppo economico sociale del Paese vi ringrazio
Un avviso per i compagni che fanno parte della commissione verifica Cottini la Commissioni riunite in questo momento nella sala qui alla mia sinistra una sala della Presidenza
La parola ora accompagna Michelangelo Tripodi seguirà poi il compagno Galante
Compagni e compagne
Io condivido molto l'esigenza che è stata posta a partire dall'introduzione del compagno Cossutta e dalla relazione del compagno Filiberto
Che da questo congresso parta un forte rilancio politiche programmatico dell'iniziativa del partito nei confronti della maggioranza e del governo credo che questa sia un'esigenza che dobbiamo avere la capacità anche di sviluppare nel corso della campagna elettorale di questo impegno
Straordinario che in queste settimane in qualche modo determinerà la stessa prospettiva del Partito dei Comunisti Italiani noi veniamo da sei mesi tremendi
è accaduto di tutto in questi sei mesi
Dalla scelta di alle sostenere e tale fiducia al governo Prodi alla scelta di sostenere partecipa la maggioranza al governo presieduto da Massimo D'Alema alla assassinio
Di Massimo terroristico di Massimo D'Antona
L'impressione se si dovesse essere superstiziosi e che tutte queste in braccio congiurare colpo la stessa possibilità di intraprendere di realizzare una forza politica autonoma dei Comunisti italiani
Capace di avere
L'iniziativa di avere ruolo funzioni di avere una presenza politica nel cuore dalla sinistra di questo Paese
Che i
Fosse in grado di occupare quello spazio che noi crediamo ampio grande
Tra il massimalismo e la deriva
Demagogica
E propagandistica di Rifondazione di Bertinotti e la derivanti dal temo pratica dei democratici di sinistra
E accaduto il tutto dunque ma io credo che pur avendo dovuto superare ostacoli che sembravano insormontabili
E che in qualche modo avrei proposto determinato anche un arretramento in una condizione diversa oggi con questo nostro congresso posto questo nostro primo congresso del Partito dei Comunisti Italiani siamo cui attive che la scelta compiuta sei mesi fa e che è passata
Al vaglio di una prova di fuoco
Che abbiamo vissuto quotidianamente in questi sei mesi prestata fortemente contrastata nella sua possibilità di affermarsi
è una scelta giusta valida che trova conferma nella congresso del Partito dei Comunisti Italiani Partito che c'è esistevo sono convinto si farà valere e avrà una prospettiva sic
Ma essere sempre più in sintonia con la necessità di comprendere che in questo Paese
In Italia crescono le fasce del disagio sociale delle ingiustizie delli lette le diseguaglianze
E che dunque occorre a partire da una forte rinnovata presenza dei Comunisti italiani aver la capacità di costruire una nuova politica delle sinistre
Una nuova politica della sinistra che faccia perno e che è in qualche modo di via forza e chi ha contenuti innovativi alla stessa parola della sinistra che sembra talvolta scomparire nella pago appiattimento e in un omologazioni che vende indistinte tutte le forse tutte le forze politiche il io ritengo sotto questo profilo che non abbiamo bisogno di una di una chiara identità e Jura chiara iniziativa politica su tre questioni di fondo
La cui le questioni che riguardano i diritti la necessità di garantire sia nell'azione politica sia dell'impegno il Governo la tenuta la difesa dei fondamentali principi e diritti dello Stato sociale senza contenuti consentire arretramenti e garantendo su alcuni punti fondamentali dalla sanità alla scuola dai diritti di cittadinanza la necessità di una porte tenuta e la necessità di riaprire anche in qualche modo un'offensiva su questo terreno
Nel contempo io credo che noi dobbiamo impegnarci sul tema che a mio avviso rappresenta la prima urgenza del resto ne parliamo anche nel documento programmatico che ha preparato questo congresso la prima urgenza noi la vinti la identifichiamo
Nell'impegno contro la disoccupazione per il lavoro le necessità che questo rappresenti il banco di prova la priorità assoluta anche l'iniziativa di governo noi non possiamo certamente non ricordare che nella lotta per il lavoro dell'impegno per combattere questa disoccupazione dilagante che se in Italia fatti fatti parlare di tre milioni di disoccupati poligamo e questi tre milioni si occupa di largamente di larga misura si trovano nel Mezzogiorno in Calabria nelle nelle aree
Marco periferiche sul piano territoriale del nostro Paese qui allora c'è il problema di che tipo di politiche noi costruiamo c'è il problema che va riproposta con forza l'elemento su cui noi abbiamo posto popola cento anche nel documento del bisogno di riproporre una politica di programmazione scelte fondate su una nuova programmazione rilanciando quest'idea questo concetto
Che è stato a lungo tempo accantonato perché in qualche modo era stato largamente messo da parte quando si è andata
A è andata avanti in questi anni lamentata del liberismo selvaggio lamentata che ha santificato le regole sulla alla sull'altare del del della dei bisogni diciamo della centralità invece il mercato il profitto
Del verde la la d'impresa
Quanta stava dentro questi concetti avaro non abbiamo bisogno che la programmazione e dura porte politica l'intervento pubblico sono convinto che questi sono i temi e sono i temi dentro l'esigenza che io intendo qui riproporre di dare una politica meridionalista al Partito dei comunisti italiani guardate io sono convinto di una cosa lo abbiamo fatto un dibattito importante abbiamo chiarito alcuni aspetti dalla nostra politica della nostra strategia della nostra elaborazione teorica che su cui si fonda le esigenze il bisogno di costruire il partito dei Comunisti italiani
Va aperto un limite in questa discussione del dibattito che abbiamo avuto un'assenza che noi dobbiamo in qualche modo un vuoto che non dobbiamo colmare noi dobbiamo parlare di più nella Mezzogiorno dei problemi dei piccioni
Sociali dobbiamo avere la capacità di individuare proposte
Copiamo rilanciare l'idea di un Piano nazionale per il lavoro per i giovani disoccupati del Mezzogiorno e io credo che su questo terreno copriamo costruire una forte iniziativa politica anche dentro la battaglia europea
E dobbiamo sapere che regioni come la Calabria di oggi purtroppo hanno acquisito i primati negativi degli indicatori economici economici e sociali una regione con la Calabria che oggi è divenuta
La regione più povera di questo Paese per reddito pro capite e la regione che ha più disoccupati hanno hanno bisogno di beh verificare e di avere anche punti di riferimento politici certi io credo che il nostro partito
Rispetto a queste questioni al bisogno che aree Piepoli emarginati depresse sottosviluppate
Che hanno elementi anche di difficoltà che non derivano solo alla condizione economica e sociale di sottosviluppo di emarginazione gli abbandoni in cui sono state lanciata dalla classi dirigenti
Ma anche dalla condizione specifica dalla presenza di forti opprimenti paura tuttora forte
E un consistente presenza delle organizzazioni mafiose che continuano a rappresentare una costante minaccia alla convivenza civile alla sicurezza dei cittadini
Alla stessa possibilità di intraprendere iniziative economiche ecco rispetto a tutta questa a tutto questo alla straordinarietà
Di situazioni come quelle non solo della Calabria del Mezzogiorno di fronte a una condizione nella quale c'è oggi una situazione che dal punto di vista sociale può diventare esplosiva può essere anche post determinare può può anche determinare su criteri per liste può sfociare in fiammate protestatari che possono essere strumentalizzate alimentate demagogicamente anche l'ARES tra c'è bisogno di una risposta alla sinistra
E questa risposta a sinistra deve essere data
Paura porta come il partito dei Comunisti italiani deleterio
Cioè sono convinto che non possiamo pensare di essere tutto e subito e concludo sono convinto che certamente lo Priamo essere consapevoli dei nostri limiti
Per la nostra attuale e Paulette ma sono convinto anche che abbiamo gettato un seme che può dare i frutti de quo germogliare questo seme dobbiamo farlo
In qualche modo copiamo coltivarlo però ci tocchiamo coltivarlo sulle cose giuste
Dicendo che lo facciamo parole ma vogliamo fare cose abbiamo dato un'indicazione anche di concretezza allora è una cosa tipo ai compagni che dirigono questo partito e che pure in questi in momenti difficili dei sei mesi sette mesi che abbiamo attraversato davvero ci voleva come dire
Abbiamo superato un'impresa che faceva tremare davvero io credo che abbia avuto anche mi sento di dirlo una direzione saggia equilibrata gli ha consentito di passare anche i momenti delicatissimi della vicenda politica di questo Paese ma poi perché dico questo
Esprimo questa valutazione di qua anche ai compagni
Andiamo avanti in questa direzione ma teniamo conto di un bisogno c'è un problema grande la una priorità che va assunta la priorità dell'impegno
Per rilanciare una politica migliorista del Partito dei comunisti italiani per dare al Mezzogiorno ai problemi della del del Sud più alle questioni nelle regioni più emarginate depresse una grande centralità perché e nel Mezzogiorno nelle popolazioni meridionali in quelle masse popolari nel nel popolo dei disoccupati del Mezzogiorno che può trovare forza a base di massa alimento la costruzione del Partito dei Comunisti Italiani io mi auguro che questo diventi il centro di una forte iniziativa politica anche a partire dalle elezioni europee del tredici Giulio
La parola al compagno davanti ai seguirà poi il compagno Pizzo di
Compagnie seggi giorno
Se c'è qualcuno che ha ritrovato delle borse con documenti congressuali o ha scambiato la borsa con con altra borsa di di di qualche altro
Congressi ska ecco è pregata di depositare tutto all'accoglienza all'ingresso grazie
Ma io non sono capace compagne e compagni di girare attorno alle questioni e quindi mi scuserete se prendo di petto il tema che credo travagli gran parte Dinoi
Quello che la guerra quello del rapporto con il Governo quello delle questioni insomma che vedono la violenza politica nelle sue diverse forme guerra e terrorismo
Fare irruzione nuovamente nella realtà del nostro paese del nostro continente
Sono fenomeni che investono i nostri sentimenti e le nostre emozioni
Prima ancora che la nostra ragione
Nessuno Dinoi può credere può pretendere di avere il monopolio della sofferenza abbiamo sofferto e soffriamo insieme tutti
La contraddizione tra l'essere portatori di ideali e di valori di solidarietà di internazionalismo umani
Ed essere parte di un governo che comunque comunque compartecipe di una guerra infame di aggressione che devasta una parte del nostro continente ripeto anche io come tutti voi soffro profondamente questa contraddizione
E però
Non credo che sia possibile
Come mi pare che qualcuno di noi farcia chiudersi in questa nostra quasi intimistica contraddizione
E che la scelta politica debba essere un'altra e debba essere una scelta razionale
Di trasformare di cercare di trasformare questa che viviamo come una nostra contraddizione
Di una contraddizione Esterne una contraddizione oggettiva in una contraddizione nel governo e nella società certo l'idea la tentazione il bisogno di un atto qualche compagno così lo ha qualificato salvifico liberatorio autoconclusivo
C'è la sentiamo
Ma bisogna che tentiamo di trasformarla in una pratica politica che viviamo invece come un processo di trasformazione un altro compagno altri compagni parlano del bisogno e della necessità di porre dei paletti Allen oltre scelte politiche
Ma la politica sta nell'agire dentro alle contraddizioni per superarle non nel tirar se ne fuori voi ricorderete come si è conclusa
L'esperienza di gran parte Dinoi all'interno di Rifondazione
Anche anche no con una polemica sulla rapporto con il mondo
Il compagno Bertinotti riceva siamo in questo mondo ma non siamo di questo mondo e si rifaceva a San Paolo abbiamo potuto rispondergli che noi ci ispiriamo a Marx
Siamo nel mondo e nel mondo c'è anche il Governo con le sue contraddizioni siamo nel mondo e il mondo è fatto di conflitti di lotta e di manifestazioni di impegni di scioperi di agita
Zioni
Nei quali nelle quali siamo credo tutti decisamente impegnati siamo nel mondo e lottiamo per cambiarlo
Nella società dove facciamo tutto il nostro dovere almeno come gli altri
E nelle istituzioni nel Parlamento dove abbiamo fatto e facciamo tutto il nostro dovere e nel governo dove abbiamo fatto e facciamo tutto il nostro dovere di comunisti
Siamo nel mondo per cambiarlo
Lottiamo per i nostri obiettivi nella nostra autonomia ideale e programmatica con qualcuno contro qualche altro
L'unità abbiamo detto
Siamo la sinistra che unisce che unisce anche quando sembra impossibile unire anche quando è difficile unire
Noi insistiamo
Noi non demonizziamo non insultiamo costruiamo l'unità possibile dei diversi
Anche quando riteniamo che gli altri sbagli non non rinunciamo a questo compito che è l'essenza della nostra nascita e l'essenza della nostra storia unire
Unire in primo luogo le sinistre abbiamo detto da quelle moderate a quelle radicali
Ma sempre quelle democratiche
Non c'è spazio in questa prospettiva perché si colloca nell'ottica disperata e disperante della violenza e del terrorismo
Dobbiamo ripeterlo con molta chiarezza e molta determinazione Noemi
Che abbiamo ben impresse nella memoria e nel corpo le cicatrici ancora doloranti di un'altra violenza e di un altro terrorismo non c'è spazio
Né sul terreno delle analisi né su quello del giustificazionismo sociologico né su quello della continuità tra violenza diffusa e terrorismo non c'è spazio e questi sono due punti di dissenso profondi e radicali col giudizio di altre parti della sinistra democratica sulla violenza e sul terrorismo in questo campo come nel campo
Della guerra
Siamo contro diciamo che non c'è spazio perché sappiamo che così altrimenti si rischia di aprire varchi che invece bisogna chiudere subito
E poi vedete basta aprire i giornali di questi ultimi giorni il primo loro Effetto è che la guerra quella sporca guerra è sparita dalle prime pagine dei giornali lasciando il posto ad altri drammatici eventi
Una sorta di depistaggio se così posso dire di tipo internazionale e quindi contro il terrorismo siamo anche perché vogliamo essere più efficacemente contro la guerra e su questo io credo che dobbiamo dire
Con forza che siamo d'accordo io almeno sono d'accordo con Massimo D'Alema
C'è un fossato invalicabile c'è un fossato invalicabile e noi siamo oggi come siamo stati ieri un argine di quel fossato un'antica ma D'Alema bisogna anche ricordare che oltre a essere stati educati a questi principi ad altri ma e a questi valori siamo stati anche educati all'idea che nel lottare contro la violenza e il terrorismo lo facciamo non per conservare questa società ma per cambiarla va cambiata la società va cambiata nel senso che secondo l'idea marxiana di rivoluzione del processo cioè che cambia ogni giorno tutti i giorni lo stato di cose presenti
E quindi dobbiamo dire con chiarezza che su questo siamo d'accordo ma su altri punti dice appunto egli lo ha detto va confermato un dissenso è un dissenso profondo qualcosa ci divide e ci divide profondamente ed è appunto il tema della guerra e del fatto che essa sia stata egli ha detto indispensabile necessaria non siamo d'accordo
Non siamo d'accordo non tanto sul giudizio sulle responsabilità di Milosevic le ha chiaramente espresse il presidente nella sua introduzione credo che nulla si posso aggiungere a questo
Non siamo d'accordo sul giudizio sulla NATO
Su questo non siamo d'accordo
Non dobbiamo nascondere le responsabilità di Milosevic ma neppure per completezza di analisi
L'altro aspetto
Quello delle squadracce eredi assassini vigliacchi che dall'alto della loro tecnologia senza nulla di schiave bombardano distruggono massacro no nella impurità e soltanto perché protetti dall'impunità e la loro tecnologia
E allora credo che chi ha la mia età o qualche anno in più si ricorderà un'antica immagine di ciò vi si riversa sul Vietnam c'era un contadino il quale sparava con il suo fucile tutto contro il B cinquantadue noi eravamo allora e restiamo ora dalla parte di quel contadino
Quel contadino vietnamita impasta col suo sangue la nostra identità di Comunisti italiani lunedì
Come il sangue di tutti gli oppressi
Dalla potenza e dalla prepotenza vietnamiti e Serra dei kosovari e curdi ovunque nel mondo un essere umano subisce violenza lì siamo colpiti anche noi siamo feriti noi stessi questa e la lezione internazionalista che abbiamo appreso nel PC e che forse D'Alema ha dimenticato noi non l'abbiamo dimenticato
Ma in quella scuola abbiamo anche imparato il realismo e allora sequestro ci divide altro oggi ci unisce
Ci dice la convinzione oggi noi ieri oggi che i bombardamenti devono cessare che una tregua si deve fare che l'ONU deve riprendere forza parola azione su questo vogliamo lavorare insieme su quello che ci unisce mentre su quello che ci divide vogliamo continuare a scontrarsi e a lottare
Per questo il governo non è per noi cari compagni una prigione dalla quale evadere al più presto e mi pare che qualcuno di noi viva questa esperienza in questa maniera no
Il governo è per noi una renna di lotta nella quale portiamo ogni giorno tutti i giorni lo ripeto la voce il conflitto sociale che produciamo se siamo capaci di produrlo
Partito di lotta il partito di governo per me è questo
Compagno pizzo avuti
Segue poi il compagno Monte Magni
A me pare che in questo scorcio di fine millennio alla sinistra si pongono problemi veramente di grande portata
E molti di questi problemi nascono da una serie di vicende che hanno caratterizzato l'ultimo quarto di secolo molto rapidamente non possiamo dimenticare che la spinta sociale e politica degli anni sessanta e settanta richiamo sia esaurita malamente portando addirittura agli anni di piombo
In quegli anni tragici la politica della forza di sinistra è stata disintermediata dal terrorismo e dalle reazioni strumentali che pure ci sono state
Del terrorismo
è anche successo che il crollo lungamente annunciato dell'esperienza su Vieri che abbia colpito l'intera sinistra non solo le componenti che pure Paolo l'erano più vicine ma anche quelle che più si erano da essa allontanate
Poi c'è stata la rinascita del liberismo che di fatto ha creato una sorta di monopolio ideologico che non ha mancato di degenerare in vere e proprie forme di fondamentalismo e fanatismo di mercato
C'è poi la globalizzazione un fenomeno complesso e multiforme che però è stato ancora una volta strumentalmente interpretato trattandolo come una sorta di apoteosi del mercato contro cui nulla sarebbe possibile da parte degli interventi della politica economica
Da ultimo la tragedia dei Balcani delle posizioni assunte dai Paesi europei per la maggior parte di dati da partiti di sinistra
Questi accadimenti stanno creando ulteriori e drammatiche divisioni nella sinistra che stanno rendendo più difficili i progetti per la creazione di una Europa
Che sia tale non solo per l'esistenza di una moneta da comune l'euro
Ma che sia progressista che sia legata ai suoi tradizionali valori sociali e culturali che sia dignitosamente autonoma e indipendente come pure la sua storia e la sua attuale forza economica vorrebbero infine la cronica drammatica di questi ultimissimi giorni ripropone addirittura l'avvisaglia di un ritorno agli anni bui del terrorismo
Che nel nostro Paese sono stati la manifestazione più tragica della crisi e della impotenza della sinistra dal secondo dopoguerra ad oggi
Dunque da questa breve sintassi gli elementi di pessimismo per la sinistra non mancano
E pure a me pare che a sinistra di pessimismo ce ne sia parecchio più del dovuto
Anzi a me pare che si sottovaluti no gli elementi sia teorici e culturali sia reale da cui si potrebbe partire addirittura per un rilancio del ruolo della sinistra
Io credo che proprio le forze più avanzate della sinistra si ponga il compito di evidenziare quegli errori di conformismo culturale politico che stanno rischiando di trascinare il nostro Paese
E il nostro continente in una spirale pericolosa non solo per le classi sociali più deboli a noi più vicine ma per l'intero sistema economico produttivo e sociale
Naturalmente non è questa la sede il tempo per analisi così complesse ma vorrei semplificare alcune questioni più concretamente vicine alla politica di queste settimane e mesi
Se è vero che i valori tradizionali della sinistra hanno subito una seria crisi è anche vero che il neoliberismo ha prodotto e continua a generare risultati fallimentare
La sinistra ha il compito storico di evidenziarli e di contrastarli
Nonostante per un quarto di secolo le politiche neoliberiste siano state sempre più libere di operare spesso con il consenso anche di forza della sinistra in Europa la crescita economica si è ridotta ad un terzo rispetto ai ritmi precedenti
E la disoccupazione è più che raddoppiata
I mercati finanziari hanno assunto un ruolo dominante con effetti negativi
Sia per la distribuzione del reddito che ha visto crescere le rendite ridursi salari
Sia per il forte accentuarsi della instabilità economica e sociale
Ormai le crisi finanziarie internazionali e le conseguenti crisi produttive si inseguono a ritmo crescente
I processi di globalizzazione non hanno affatto dimostrato la superiorità del mercato Manzin contrario poiché è proprio la mancanza di istituzioni internazionali corrispondenti alla internazionalizzazione dei mercati
Ha messo in evidenza nuove contraddizioni economiche sociali la cui soluzione richiede un più adeguato intervento delle istituzioni collettive sia nazionali che sovranazionali
E in primo luogo la globalizzazione rende più necessario il ruolo dello Stato sociale che ne esce viene con sempre più forza attaccato proprio il nome delle presunte esigenze poste dalla globalizzazione
Tra i punti qualificanti dell'impostazione di politica economica che sta prevalendo anche nel nostro Paese ci sono la riduzione del costo del lavoro l'aumento della sua flessibilità e il complessivo arretramento del ruolo pubblico
Anche da settori strategici dove anche la teoria economica liberale indica l'opportunità economica e sociale della presenza pubblica eppure dovrebbe essere ormai chiaro che venuta meno con l'ingresso nell'area dell'euro la possibilità di stimolare la domanda con politica di svaluta azioni competitive
Se da un lato occorre aumentare la competitività produttiva occorre anche che le nostre imprese possono contare su una sufficiente domanda interna
Che invece e da molto tempo resa inadeguata non solo dal basso volume degli investimenti privati gli imprenditori non riescono ad investire ma anche dall'insufficiente domanda pubblica
Non solo ma anche dalla scarsa domanda di consumi privati che si è ridotta proprio per la cattiva distribuzione del reddito di questi ultimi anni
è inutile ridurre il costo del lavoro e migliorare le condizioni di profittabilità potenziali delle imprese
Se poi la produzione non trova sbocchi e i profitti non riescono a concretizzare a concretizzarsi per la mancanza di domanda effettivo
Ammesso che ce ne sia ancora bisogno l'esperienza europea dell'ultimo ventennio conferma che per quanto il mercato venga messo nelle migliori condizioni di funzionamento
Riducendo il costo del lavoro aumentando la sua flessibilità normalizzando le relazioni industriali riducendo il costo del denaro riducendo le regolamentazioni pubbliche lasciando spazio all'iniziativa privata
In ogni caso l'esperienza dimostra che il mercato comunque da solo non è in grado di garantire il pieno impiego
Il problema all'ordine del giorno è dunque un cambiamento di politica economica
Che prenda atto dei forti limiti dell'impostazione affermatasi nell'ultimo ventennio e rilanci la collaborazione tra pubblico e privato su basi che non ripetano gli opportunismi della politica dilaga di nei passati decenni
Ma che allo stesso tempo non concedono più spazio agli ideologismi e agli interessi che si concretizzano nel fondamentalismo di mercato
E naturalmente qui veniamo le questioni che più dovrebbero esserci vicina
Tra i danni più pericolosi che possono derivare da un'impostazione neoliberista di politica economica tutta fondata
Sulla riduzione del costo del lavoro ci sono quelli derivanti dalle sue ripetute indicazioni di ridurre sostanzialmente lo stato sociale
Ma proprio in Italia forse diversamente peggio che in altri Paesi l'approccio neoliberista è ancora molto forte e trova sponde anche in forze di sinistra
Specialmente dopo la recentissima e positiva nomina di Carlo Azeglio Ciampi alla Presidenza della Repubblica
Nell'agenda governativa sembra trovare ancora più spazio convinzione la politica di riduzione dell'intervento pubblico nell'economia
E in particolare si prefigura sempre più insistentemente un taglio strutturale dello stato sociale
La cui pensione verrebbe sostituita e solo parzialmente dall'intervento più costoso e più iniquo del mercato
Questi sono problemi all'ordine del giorno e questo partito farebbe bene a fare molta attenzione su questi punti
Deve essere chiaro che se questa anacronistica recrudescenza dell'impostazione neoliberista avrà successo
Saranno inevitabili conseguenze negative sia sull'efficienza economica e produttiva sia sulla coesione sociale nel nostro Paese
Ha peraltro specificato che la difesa del ruolo economico e sociale dello stato sociale
Non implica la difesa aprioristica del suo assetto attuale
Lo stato sociale proprio perché costituisce una componente fondamentale anche per l'equilibrio economico deve essere continuamente adeguato al mutare sia delle esigenze sociali sia di quelle produttive
Ma questo non significa che lo stato sociale debba essere ridotto mette le sue funzioni possono più convenientemente essere sostituite dal mercato
E invece è vero il contrario
E vorrei concludere dicendo che proprio con riferimento ai problemi esistenziali della sinistra cui facevo cenno al ministro all'inizio
Non ma persa per la sinistra un'importante occasione
Per una sinistra in grado di guardare al futuro e che allo stesso tempo sia in grado di recuperare i valori positivi della sua storia
La difesa del ruolo dello Stato sociale Russo e il sostegno ad una politica economica incentrata sugli obiettivi della crescita e dell'occupazione
Sono due fondamentali pilastri per un'azione politica che non solo le consentirebbe di recuperare importanti ancora di tali valori della propria tradizione ma che la porterebbe anche a far propri e sostenere in modo concreto ed efficace gli obiettivi generali della crescita economica e civile dell'intero Paese grazie
Compagni salutiamo il compagno Walter Veltroni segretario dei Democratici di sinistra
E qui al nostro congresso
La parola al compagno Monte mai niente
Seguirà coi il compagno Benedetti
Compagne e compagni delegati amici e compagni di dati
Debbo confessare e non penso di essere il solo che sto provando emozioni forti in questo congresso di fondazione del Partito dei Comunisti Italiani
Non è certamente un punto di arrivo ed è altrettanto chiaro purché non è neppure un punto di partenza è una tappa importante
Che tutti ci auguriamo possa un domani uscire dalla cronaca per divenire a tutti gli effetti vera e propria storia
Una tappa significativa del lungo cammino dei Comunisti italiani
Attraverso le dure repliche della storia ma con una bussola ben saldamente orientata dalla parte delle classi lavoratrici in difesa dei più deboli
E insieme con un alto ancoraggio agli interessi del Paese del suo rinnovamento e trasformazione in senso democratico e progressista
Lo slogan che campeggia sul tabellone i Comunisti italiani la sinistra che unisce è molto bello e indovinato
Ma è molto bello indovinato perché non è soltanto uno slogan una parola d'ordine come tale destinata ad usurarsi a modificarsi
No la sinistra che unisce è l'essenza di una strategia e di una linea politica che hanno connotato in che continuano a connotare il pensiero e l'azione dei Comunisti italiani
Lungo un filo rosso che spesso è stato deviato ossia e qualche volta addirittura aggrovigliato ma che mai si è spezzato
Dai Consigli di fabbrica di Gramsci alla democrazia progressiva di Togliatti dai comitati di liberazione nazionale di Longo alla questione morale di Berlinguer
Oggi questa strategia è questa linea politica
Vanno interpretate da noi da questo congresso
E nella misura in cui saremo all'altezza degli inediti problemi che i lavoratori e i giovani e il paese tutto stanno vivendo potremo darne un originale contributo di sviluppo e di innovazione
No come affermò con forza Togliatti al suo rientro in Italia nel mille novecentoquarantaquattro
Non possiamo essere coloro che proclamano Larry dice Baudo russe la pura e semplice ripetizione di analisi e proposte del passato
Proprio perché dobbiamo essere in grado di compiere un'attenta ricognizione sociale e politica sulla situazione onde odierna e dire quali sono le stelle necessità dell'oggi e del domani
In questa inedita fase di transizione
Francamente ritengo che oltre ai documenti congressuali l'introduzione del compagno Cossutta e la relazione del compagno Diliberto ci abbiano fornito indicazioni di grande valore
Che il Congresso e la nostra iniziativa successiva devono portare avanti e sviluppare
Compagni amici da più parti si pone come necessità oggettiva la riforma dello stato sociale
Il problema è vedere cosa significa il segno sociale che la determina è questa una questione dirimente con enormi conseguenze
Voglio solo qui significare che noi siamo per una riforma che si ponga l'obiettivo di escludere lo smantellamento del sistema di sicurezza sociale e nello stesso tempo tenda responsabilizzare il cittadino
Accanto ad una fondamentale presidio pubblico che va risanato e e riqualificato per corrispondere ai bisogni essenziali e ne ha e inalienabili
Va creata una rete di servizi integrativi che non possono essere soddisfatti dal mercato
è necessario sviluppare il ruolo del privato sociale si tratta quindi di riformare lo Stato sociale a mio avviso attraverso la la partecipazione l'autoresponsabilizzazione dei cittadini
Anche in questa direzione un ruolo importante insieme ad altri soggetti può essere svolto dalla cooperazione
Che è rimasta l'unica forma di imprenditorialità non capitalistica basata sulla centralità della persona della prevalenza del fattore umano sul capitale
Ritengo che il nostro partito riprendendo anche in questo la migliore tradizione del PC abbia debba seguire con attenzione le grandi organizzazioni e movimenti di massa i fatti economici e sociali
Fra questi un particolare rilievo assume la cooperazione
Basti soffermarsi appunto sui dati importanti che vedano oltre quattro milioni e mezzo di soci solo alla lega delle cooperative
Compagne e compagni ritengo sia necessario agire con cognizione con determinazione contro i fenomeni che sono pericolosamente in atto
Siamo infatti tuttora immersi in una fase di passaggio nella quale tutto e confusamente si Starrett definendo nella quale si avverte un profondo malessere
Mentre la situazione dei paesi del Terzo e Quarto mondo
Si avvita su se stessa in una crescente vecchi drammaticità che grida vendetta nella società capitalistiche avanzate ormai da oltre dieci anni
Che la crescita economica non si traduce non si traduce in benessere sociale
In esse si assiste alla crescita delle cosiddette per me di ciò che significa aumento della disoccupazione aumento delle diseguaglianze aumento del disagio sociale
Le politiche del neoliberismo selvaggio hanno prodotto in Europa una grandissima disoccupazione
Sono attualmente
Sedici milioni e trecento mila se i disoccupati nella comunità secondo i dati eurostat l'ufficio statistiche dell'Unione europea e rappresentano ben il nove sei per cento delle forze lavoro l'Italia in questa classifica dolorosa è purtroppo ai primi posti superata solo dalla Spagna
Infatti l'Italia ha un tasso di disoccupazione del dodici per cento dei disoccupati sotto i venticinque anni
Sono addirittura il trentuno per cento delle forze lavoro è così che si per si perpetra ai danni delle giovani generazioni un vero e proprio furto di futuro
Si impone una svolta sia a livello nazionale sia a livello europeo
Così come inizio a indicare il piano dell'orto lasciato purtroppo lettera morta non basta all'Europa monetaria
è urgente costruire l'Europa sociale e politica per la pace la giustizia sociale la concreta solidarietà con i paesi del terzo e del quarto mondo
Le tragiche vicende della penisola balcanica stanno a dimostrare come in assenza di un ruolo politico forte e propositivo dell'Europa i rischi per la pace siano drammatici
L'Europa non può essere come oggi è un gigante economico e un nano politico bisogna costruire insieme la nuova Europa l'Europa sociale e politica
Per questo è importante che il tredici giugno
Ci sia un significativo consenso per il Partito dei comunisti italiani per la sinistra che unisce per portare nella nuova Europa la specificità e i valori del movimento operaio e democratico del nostro Paese
La sua carica di Rinnovamento Sociale e insieme culturale e morale
Fondamentale in questa direzione sono state vede elaborazioni di personalità diventa di grande valore penso ad Altiero Spinelli ad Enrico Berlinguer a Ernesto Balducci
Il partito dei Comunisti Italiani e concludo ritengo che sia ancora oggi è una necessità oggettiva
Esiste un grande spazio a sinistra
Tra le posizioni estremistiche di Rifondazione Comunista pericolose fine a se stesse e il progressivo obiettivo spostamento al centro dei Democratici di sinistra
C'è la necessità di una forza autenticamente di sinistra una forza di lotta e di governo che sappia fare politica e che lavori per l'unità una forza aperta e costruttiva
Il partito dei Comunisti italiani compagne e compagni
Con il realismo e lo slancio entrambi necessari ce la possiamo fare grazie
Dopo questo intervento del compagno Benedetti interverrà il compagno Walter Veltroni
Tutte le alterne vicende di questi primi mesi della vita e dell'attività del partito una fase che abbiamo definito sino ad oggi in fase di formazione stanno a dimostrare che abbiamo bisogno di un partito che sia sì di massa ma che sia nello stesso tempo tutto politico
Capace cioè di pensare alla vita politica di attuarla nel concreto nel Paese e Lello Arena in cui si opera nelle istituzioni e in particolare vorrei riferirmi in tal senso ad una grande esperienza che abbiamo fatto e che stiamo ancora sviluppando quella per intenderci che si riferisce all'attività di contatti internazionali avviati in primo luogo dal presidente del nostro partito
Si è messa in luce in quelle missioni tutta la capacità inventiva e pragmatica del partito contatti a tutto campo per spiegare per capire per esplicare e per attingere
Mettendo in campo la capacità di fare politica fornendo ipotesi e soluzioni
E non è mai stato un segreto quanto Cossutta ha detto in faccia Milosevici in un momento in cui certe soluzioni ancora non erano nemmeno pensabili o di ipotizzare Believe quando cioè ha proposto di fare arrivare Rugova in Italia utilizzando i canali della chiesa cosa che è poi avvenuta
Quando ha avanzato l'idea di forze dell'ONU da impegnare in missioni di pace e di controllo affidando il ruolo cardine alla Russia
E vediamo che ci si sta avviando pur se difficilmente su questa strada
E se si guarda ad altre iniziative di carattere internazionale avviate da noi come Comunisti italiani si scopre la grande importanza di quella conferenza di Cipro voluta appunto da noi e dai compagni comunisti della Russia e di quell'altra assise di Atene dove le forze della sinistra hanno dialogato in modo franco ed aperto
Questo mi sembra vuol dire operare nella politica concreta fare politica per ottenere risultati e questa è la risposta migliore a chi insiste su quella politica fatta di demagogia e di estremismo parolaio
Altro argomento
Quello del lavoro alcune rapide riflessioni su questo e cioè su quegli interventi sul tessuto produttivo che chiamiamo contratti dare a e patti territoriali credo che questi due interventi solo indirettamente possano essere collocati in quel capitolo che si dovrebbe occupare delle politiche per l'occupazione
Questo perché sembrano più vicini a quella famiglia che raccoglie gli strumenti di finanziamento statale delle attività produttive per fini di sviluppo economico quindi solo indirettamente indirizzati anche alla creazione di occupazione
Mi sembrano questi elementi da non sottovalutare nel nostro congresso
Tanto più che tutto il percorso tecnico e burocratico che definisce sia i patti territoriali che i contratti d'area
Va a comprendere anche accordi tra le parti l'efficacia dei quali è subordinata al positivo esito di tutta una complessa attività di natura amministrativa che va da sé
Deve concludersi positivamente nell'esercizio discrezionale dell'amministrazione centrale
Perché sottolineo tutto questo perché basta leggere il Sole ventiquattro Ore o altri organi legati al grande capitale
Per rendersi conto che limitati sono i poteri dell'autonomia sindacale nell'ambito di tali interventi
E che questi soprattutto sono condizionati da un pressante imperativo che impone di stabilire relazioni sindacali particolarmente favorevoli alle nuove iniziative imprenditoriali
Di qui nasce e tutto questo è documentato anche dalla stessa stampa padronale la ripetuta sollecitazione alle organizzazioni sindacali di favorire politiche di flessibilità delle forme di lavoro e di trattamenti salariali
E si tratta di richieste che valutazioni di ordine economico e politico hanno trasformato in una sorta di dogma dal momento che sono poste alla base di ogni riflessione fatta a destra o a sinistra e che abbia per oggetto le politiche
Per l'occupazione infine una sorta di nostro impegno d'appello sappiamo si dice che il ruolo dei sindacati all'interno dei contratti d'area e dei parchi e dei patti territoriali
è quello di favorire gli investimenti e che infine resta pur sempre quello della creazione di una nuova occupazione cioè aggiuntiva a quella esistente
Reale e quindi non precaria adeguata procurare un reddito sufficiente ad assicurare una vita dignitosa e allora se non è possibile chiedere all'impresa che l'occupazione appesa dagli investimenti abbia queste caratteristiche
Allora
è di forse necessario introdurre correttivi che redistribuiscono le risorse anche all'esterno dell'impresa in quel patto di Natale ricordiamolo sono previsti momenti differisce dica sullo stato di attuazione degli interventi e le parti hanno preso l'impegno di rivederne il contenuto laddove esse si siano dimostrati inefficaci e cioè con riguardo
Tanto alle modalità dell'intervento pubblico quanto all'epurazione delle politiche del lavoro e bene credo che questo debba essere il primo impegno che le forze politiche di sinistra dovrebbero rispettare infine un accenno a la situazione della guerra in corso e duro difficile affrontare il tema anche perché il pericolo è quello della ripetizione dell'approssimazione vorrebbero gettare nel tappeto del congresso un tema che passa sotto silenzio quello dell'Albania
E del ruolo che in tutta questa vicenda avuto ai da il governo di Tirana
è da determinati ambienti albanesi che hanno precisi collegamenti con forze occidentali con servizi segreti e con esponenti della diaspora albanese collegati alle mafie internazionali che partono
Isa a norma menti super moderni e c'è chi insiste per accettare questa realtà presentando l'UCK come un esercito di liberazione i mandanti vanno ricercati a Washington e a Tirana
Questa è la realtà e su questo va fatta piena luce
Il nodo del terrorismo si combatte non solo manovrando i profughi a seconda delle necessità di combattimento e infine una notazione di carattere linguistico sere fa alla televisione un grande giornalista
Giuliano Zincone del Corriere della Sera
Ci ha ricordato che gli americani usano e la Jugoslavia le loro macchine volanti per combattere la pulizia etnica attuata da Milosevic Zincone ha parlato degli elicotteri a Paci
Ricordandoci che proprio la popolazione a pace degli Stati Uniti fu vittima della tragica pulizia etnica attuata dai nordisti americani quelli che da ragazzini chiamavamo con entusiasmo arrivano i nostri non si combatte la pulizia etnica che va condannata aspramente attuando né un'altra parallela a tutto campo con altre 'ndrine
Grazie
Diamo ora la parola al compagno Walter Veltroni segretari segretario dei Democratici di sinistra e lo ringraziamo ancora una volta per la sua presenza è qui
Dalle compagnie
Cari compagni
Sette anni fa
All'incirca a quest'ora
La mafia uccideva a Palermo Giovanni Falcone
Mi è capitato devi pensare in queste ore ma come era l'Italia di quell'anno
Ah com'era quel paese attraversato da tensioni fortissime
Con un sistema politico decapitato
Dalla corruzione
Dal malaffare
Un Paese che stava vivendo in quelle giornate la difficilissima
Decisione di un Parlamento bloccato sull'elezione del Presidente della Repubblica
Un Paese che vedeva ripetersi da giorni e giorni
La sequenza dei veti incrociati e dei giochi di condizionamento degli uni sugli altri in una condizione di stallo della democrazia che era veramente molto inquietante
Poi ci fu quella stentato e con quell'attentato
Il senso di responsabilità della politica italiana
Arrivo a produrre una buona decisione lezione di Oscar Luigi Scalfaro presidente della Repubblica italiana
Quella era l'Italia del novantadue era un'Italia instabile incerta unitaria attraversata da grandi tensioni
Oggi l'Italia un Paese diverso
è un paese diverso un Paese più stabile e più sicuro è un Paese che sta conoscendo una fase certo non semplice di innovazione e di cambiamento
è un Paese che sta uscendo da una lunga da una lunga crisi e stava subendo la configurazione di un Paese europei e contro tutto questo che le Brigate Rosse hanno sparato giovedì scorso
E contro il riformismo e contro la sinistra
E contro il sindacato
Il loro documento quel documento che è stato ritrovato con quella ripetizione di un modulo
Che appare ai nostri occhi una delle poche cose per me del tempo in un mondo che è tutto cambiato le Brigate Rosse sembrano citarsi sembrano tornare
Fra a praticare
Modi ed espressioni di una folle lotta politica esattamente nei termini in cui lo facevano quindici anni fa in quel documento
Che io considero un documento agghiacciante dalla prima all'ultima parola perché è un documento che armato la mano di persone che hanno spezzato la vita di Massimo D'Antona
In quel documento c'è scritto chi è il nemico del terrorismo
Nemico del terrorismo
è quello che Massimo D'Antona in qualche misura racchiudeva come simbolo vedete usare questa parola mi fa già paura perché l'idea che la vita di una persona venga ridotta alla dimensione del simbolo cioè chi fa un volantino che fa un manifesto che uccide una persona
Per comunicare
La propria intenzione politica
Ma se volevano scegliere un simbolo un crocevia di queste diverse culture Massimo D'Antona lo era
E la scelta appare una scelta meditata tanto meditata quanto agghiacciante
Agghiacciante per il modo in cui l'assassinio si è svolto agghiacciante pensando a quell'uomo indifeso che ha solo potuto alzare la borsa con le carte del proprio lavoro per opporsi
A due persone che scese da un pulmino gli hanno dichiarato una condanna a morte e gli hanno sparato addosso
Contro le Brigate rosse contro un terrorismo che perse la sua battaglia quindici anni fa che seminò morte quattrocentodiciassette morti migliaia di feriti
Che ha spezzato la vita di tanti ragazzi ai quali ha messo in mano la pistola e che hanno consumato la loro esistenza per anni e anni nelle carceri contro quel terrorismo che grazie alla sua partita quindici anni fa oggi c'è bisogno di un'analoga capacità di reazione senza equivoci e senza indeterminatezza
Io registro come un fatto positivo che tutte le forze politiche italiane da Rifondazione Comunista ad Alleanza Nazionale abbiano condannato questo atto terroristico
Lo registrò come un fatto positivo lo registrò come il segno di una capacità di reazione di un sistema dentro il quale ormai anche in virtù della lezione di quindici anni fa sono maturati gli anticorpi necessari a impedire che gli affetti che si produssero quindici anni fa con un rallentamento dell'innovazione possano prodursi ancora e guardate da parte mia
Da parte di un partito
Che da settimane è sotto l'attacco di una violenza cieca io ancora questa mattina venendo qui sono stato raggiunto dai compagni della federazione di Bologna che mi hanno detto che c'è stato questa notte un ennesimo attentato una nostra sezione ormai siamo una sezione che nella immagini di Bologna Bolzano siamo ormai nell'ordine di cinquantacinque cinquantasei episodi che hanno riguardato nostro organizzazioni organizzazione del sindacato e tuttavia guardate io distinguo in tre fasce il problema che noi abbiamo e non le mette in relazione l'una con l'altra
Cioè l'assassinio
Ci sono i terroristi quelli che decidono pianificano freddamente di spezzare la vita di una persona
Ci sono questi fatti di violenza che devono essere da tutti condannati
Fatti di violenza che certo non hanno lo stesso peso di un assassino ma che sono indici di un clima che rischia ulteriormente di avvelenarsi
Sezioni bruciati attacchi alle Camere del lavoro sono cose sulle quali non devono esserci equivoci nelle condanne io ho citato ieri in un'intervista sull'Unità una frase della quale non posso che dirmi soddisfatto pronunciata a Fausto Bertinotti e che ho trovato su Liberazione e che però considero una frase
Autocritica
Dice Bertinotti cito tra virgolette ai suoi militanti dei suoi dirigenti
Bisogna dirci con nettezza che invece di scrivere assassini sulle sedi dei DS
Dobbiamo evitare di renderci prigionieri della coppia bellica amico nemico aprire un processo politico coltivare relazioni lo considero un fatto importante lo considero al tempo stesso una richiamo alla necessità
Pur nella polemica politica più dura di misurare pensare e ponderare le parole richiamo che credo debba essere valido per tutti
Aggiungo
Che per parte mia non metterò mai in relazione alle armi che hanno sparato su Massimo D'Antona l'espressione di disagio e anche di conflitto sociale politico
Non farò mai l'errore di mettere in relazione i ragazzi dei centri sociali o coloro i quali protestano magari anche in maniera radicale perché hanno posizioni diverse da quella mia sulla guerra o sulla questioni sociali mai possono essere identificati con i terroristi che sparano se lo facessimo schiacci avemmo un conflitto un disagio reale lo schiacci Remo sul terrorismo e noi non dobbiamo e non abbiamo il diritto di fare fatemi dire
Che però detto questo è davvero credo il tempo nel quale le parole di tutti noi devono essere parole molto molto severe perché il terrorismo ha fatto davvero male al Paese
E la sensazione che si sta in qualche modo riaffermando basta vedere i giornali di questi giorni
Rischia di ripiombare c'è davvero almeno psicologicamente in una sensazione di cupezza analoga a quella che abbiamo vissuto in quegli anni di più
Questo clima va spezzato e tutti dobbiamo dare il nostro contributo perché appena era la prima questione di cui volevo parlare
Ce n'è una seconda che probabilmente per i rapporti tra il Dinoi rapporti così feconde così positivi come sono stati corso di questi mesi è probabilmente il punto più delicato e più difficile cioè il giudizio sulla guerra
E tuttavia anche qui fatemi dire che nel riconoscimento leale di posizioni e anche di analisi diverse che ci sono tra noi e voi su questo tema
Tuttavia ci sono delle cose che ci uniscono sono cose importanti io li considero tale
Ci unisce
La consapevolezza che bisognerà
Lavorare con intensità nelle prossime ore nei prossimi giorni per costruire quella che
Io chiamo la pace giusta
Quella pace che credo ragionevolmente per una donna o per un uomo di sinistra non potrà dirsi raggiunta
Finché insieme alla cessazione dei bombardamenti non ci sarà
Il ritorno delle persone che sono state cacciate dalla loro terra nelle loro case
Questo per le donne e gli uomini di sinistra di questo Paese non solo di questo paese è un obiettivo al quale non abbiamo il diritto di rinunciare centinaia di migliaia di persone cacciate dalla loro terra private della loro identità devono tornare nella loro terra e devono tornare in condizioni di serenità
Credo che su questo tra di noi non ci siano differenze così come non c'è differenza
Sulla necessità di sfruttare ogni spazio negoziale
Quando io leggo le posizioni che dicono ma perché
Cossutta e il partito dei Comunisti italiani non apre una crisi di governo
La risposta che mi do non è che questo è un riflesso come posso dire di realismo politico da parte del gruppo dirigente del partito dei Comunisti italiani penso che sia una scelta
Finalizzata alle stesse ragioni che motivano la posizione di questo partito sul tema della guerra quale governo
Potrebbe svolgere una funzione
Così attiva sul piano negoziale quale governo diverso da questo Governo guidato da Massimo D'Alema è che anche la maggioranza e nel governo i comunisti italiani potrebbe svolgere una funzione di questo tipo
Io ho sempre detto che non considero nella guerra e neanche l'attacco terroristico buone ragioni per imboccare maggioranze di tra virgolette unità nazionale penso che questo governo e questa maggioranza abbiano la possibilità di reggere non dramma è l'altra sfida con le proprie forze e le proprie possibilità
Ma siamo d'accordo sul fatto che bisogna sfruttare ogni spazio negoziale
Per noi per il raggiungimento di quell'obiettivo che ha un obiettivo imprescindibile
Sfruttare ogni spazio negoziale significa
Utilizzare gli spiragli che si aprono lo spiraglio più importante è quello costituito dal documento del G otto e io voglio confermare qui ciò che abbiamo detto nella mozione che abbiamo insieme approvato alla Camera dei deputati
E che cioè se è vero come è vero che il documento del G otto costituisce la principale risorsa e opportunità programmatica per uno spazio negoziale allora
Quella documento deve diventare una risoluzione delle Nazioni Unite che metta anche Milosevic con le spalle al muro
E lo mette ancora maggiormente nella difficoltà di dire di no ad un documento che venga assunto come tale dal Consiglio di sicurezza dell'ONU e non solo dalla NATO
E se fosse mantenuta come sembra la posizione discussi e Cina
Le quali dicono
Per approvare il documento
Del G otto nel Consiglio di sicurezza abbia bisogno di una sospensione dei bombardamenti allora io sono perché questa sospensione dei bombardamenti si faccia e consenta l'approvazione di questo documento di questa risoluzione
Fatemi dire ancora un'ultima cosa che riguarda invece più direttamente i rapporti politici tra i nostri due partiti
Credo di essere tra i compagni e tra i dirigenti della sinistra che hanno seguito più da vicino la nascita del vostro partito il dolore della scissione che c'è stata in quel momento drammatico nel quale si è consumato uno dei passaggi più
Più complessi
Della
Fase politica che stiamo attraversando
In quel momento Rifondazione Comunista assunto su di sé una grandissima responsabilità
Paradossalmente proprio nel momento in cui raggiunto l'obiettivo dell'Euro e raggiunto con grandi sacrifici che sono stati fatti
Per fortuna sono stati fatti collettivi collettivamente con equità sociale potevamo dar vita ad una fase di crescita e di sviluppo
Rifondazione Comunista deciso in quel momento di far mancare il suo sostegno al governo sperando diciamoci le cose come stanno sperando che questo significasse
La necessità
Di un governo
Di larghe intese che consentisse a Bertinotti di collocarsi in una posizione di opposizione nei confronti di un sistema politico imbrigliato in una forma di neo consociativismo
Questo non si è realizzato
Abbiamo scelto di non farlo abbiamo scelto di non farlo in tutte e due i passaggi sia quando siamo voluti andare in Parlamento a verificare se c'era una maggioranza sia dopo quando abbiamo costituito una nuova maggioranza
E io voglio dirlo e darne atto al Partito dei comunisti italiani questa maggioranza la maggioranza di centrosinistra che oggi governa l'Italia non ci sarebbe senza quell'atto di coraggio che ha portato alla nascita del vostro parti
Ci sono cose che ci dividono
Giudizi valutazioni ed è naturale che sia così ma ci sono anche cose che ci uniscono e io le voglio citare una mi auguro davvero quando con Oliviero ci siamo trovati in piazza a Roma io non ho trovato singolare che un ministro della Repubblica fosse ad una manifestazione di lavoratori ho trovato del tutto naturale e io mi auguro e voglio dirlo anche da questo palco che il più presto possibile
I lavoratori metalmeccanici di questo Paese possano avere il loro contratto si rimuovono le posizioni che impediscono per questo
Però vedete io vorrei anche
Deve qualcosa di più
Dopo le elezioni europee quando ci sarà stato l'equilibrio fatto dal voto proporzionale tra le diverse forze noi saremo alle prese con un problema grande e importante
Io che sono il segretario del partito più grande di questa coalizione non ho nessuna ambizione
Nessuna presunzione che mi porti a immaginare che dopo le elezioni europee quale che sia il risultato che noi otterremo ci sia la possibilità per la sinistra riformista italiana di fare da sola
Dopo il tredici giugno ne saremo di nuovo alle prese con il problema politico della ricostruzione di una coalizione
Perché c'è una sola cosa che non abbiamo il diritto di fare io lo dico perché o serbo ogni giorno quello che temevo e cioè che con il sistema proporzionale alle elezioni europee si sarebbe scatenata una polemica devastante tra tutte le forze politiche della coalizione tra le dieci forze politiche
Di questa coalizione
Una sola cosa non possiamo fare dividerci e creare le condizioni per le quali alle prossime elezioni alla scadenza naturale di questa legislatura noi consegniamo per le nostre divisioni il Paese in mano a Silvio Berlusconi
Questo è qualcosa che non possiamo fare le nostre divisioni non hanno ragione di creare le condizioni perché questo avvenga allora si porrà il quattordici giugno il problema della ricostruzione di una coalizione
Della ricostruzione di un nuovo Ulivo dentro il quale si possano essere tutte le forze politiche di questa maggioranza
Un Ulivo che sia qualcosa di diverso da ciò che è stato nel momento in cui è nato un Ulivo dentro il quale possano esservi tutte le forze politiche fanno parte di questa maggioranza e naturalmente io mi auguro possano esserci tutte le forze della sinistra che fanno parte di questa maggioranza noi non possiamo avere una maggioranza che è appunto un Deca partito
Abbiamo bisogno di una maggioranza che nel rispetto delle identità dei partiti porti con sé anche un forte elemento di coesione è una forte capacità di attrazione e di proiezione nello scontro politico che ci riguarderà con il Polo
E poi c'è un problema di rapporti tra nuovi su quale io vorrei dire una cosa molto chiare molto semplice la sinistra italiana ha nella sua storia due atteggiamenti che io considero tutt'e due sbagliati la tendenza permanenti a dividersi
O la tendenza permanenti di chi è più grande di cercare di immaginare l'annessione di chi è più piccola io penso che siano tutte e due atteggiamenti sbagliati
Penso che sia venuto il momento di riconoscere che nella sinistra c'è una pluralità di voci
E che non necessariamente riconoscimento di questa pluralità di voci deve portare con sé i come conseguenza la conflittualità
Voi siete un partito nuovo che nasce noi siamo la forza che siamo della sinistra italiana
Abbiamo dei percorsi che sono paralleli non so se quando e come le nostre strade potranno incrociarsi
Potranno incrociarsi non lo metto in preventivo e non lo escludo dico solamente però che ciò che conta oggi è il reciproco riconoscimento di autonomia
Siamo forze diverse ma possiamo lavorare insieme e possiamo camminare insieme
In questi giorni
Mi è tornata la memoria una frase che porto con me in questo foglietto un po'liso da quando preso la responsabilità della direzione di questo partito perché quando sono diventato segretario del partito
Tra le cose più dolorose che mi sia capitato di leggere c'era un'intervista de la figlia di Guido Rossa Sabina Rossa la quale diceva diceva di questo partito che gli sembrava avesse smarrito qualche contorno di come posso dire un qualche elemento di passione politica ideale
Io penso che nel corso di questi mesi abbiamo fatto un grande lavoro che stiamo facendo un grande sforzo per restituire alla forza principale della sinistra questo codice di di valori e di passione politica
Ma scrivendo di Guido Rossa ho ritrovato una sua frase con la quale vorrei concludere questo intervento del quale vi ringrazio
Diceva rossa nel febbraio del mille novecentosettanta
Scrivendo ad un suo amico di Aosta
Da parecchi anni ormai mi ritrovo sempre più spesso a predicare agli amici che mi sono vicini l'assoluta necessità di trovare un valido interesse nell'esistenza
Un interesse che siate ponga quello quasi inutile e non nascondiamocelo forse inutile anche a noi stessi dell'andar sui sassi sapete Guido Rossa era uno scalatore
Per poi raggiungere un paradiso di vette pulite perfette scintillanti dove per un attimo per sempre possiamo dimenticare di essere gli abitanti di un mondo colmo di soprusi ed ingiustizie
Di un mondo dove un abitante su tre vive in uno stato in uno stato di fame cronica
Due su tre sono sotto alimentati e dove su sessanta milioni di morti all'anno quaranta milioni muoiono di fame
Per questo penso che anche noi dobbiamo finalmente scendere giù in mezzo agli uomini a lottare con loro così da rendere valida l'esistenza nostra e dei nostri figli
Fare qualcosa per gli altri diceva
Guido Rossa era la frase che tra virgolette concludeva questa lettera
Noi siamo quelli che hanno deciso di spendere la propria vita per fare qualcosa per gli altri e quali che siano le ragioni di divisione che sono molto minori delle ragioni di unità e di convergenza questo nostro compito e lo faremo insieme grazie
Compaia adesso facciamo un po'il punto degli altri interventi comunque siccome sono numerosi quelli che hanno chiesto di intervenire no credo che sarà possibile dare la parola a tutti quindi quei compagni e non avranno la possibilità di intervenire potranno comunque far pervenire il loro intervento scritto che sarà poi pubblicato con gli atti di questo congresso
Diamo ora la parola
Al compagno Barbieri
Seguirà poi il compagno capitelli
Dopo perché
Carré compagne cari compagni altrimenti i lavori del nostro congresso sono stati permeati logicamente e giustamente da due questioni drammatiche e pesanti
Due questioni che ci hanno obbligato a un confronto con una realtà che va ben oltre le nostre tesi congressuali documenti che dovevano essere al centro della nostra assise tesi peraltro ricche profonde specifiche
Che certe cose non parlavano di tutto parlavano di molto dalla scuola al lavoro dalla giustizia all'immigrazione dallo stato sociale alle pensioni
Dimostrando cosa vuol dire essere un partito di massa indicare né i problemi reali e concreti analisi
Questioni vere e trovare per essere le soluzioni per ognuna di queste questioni trovare una soluzione parlare quindi al Paese delle grandi questioni della politica e del vivere quotidiano degli uomini e delle donne di questo Paese quindi appunto una politica di massacri guarda alla massa
Che guarda al popolo e non alle singole ma generose avanguardie
Altre invece sono state le questioni
Che sono
Entrate al centro della nostra discussione a dimostrazione che i comunisti come sempre guardano d'una realtà vera e non immaginaria da figli di questo tempo e stanno a questo tempo con i problemi di questo tempo
La guerra quindi che credo abbiamo avuto modo di confermare in questa nostra assise in tutti gli interventi a partire da quello del presidente del partito come quella che è veramente e cioè un attacco vile e vergognoso dell'imperialismo americano al cuore dell'Europa un attacco che parla all'Europa per rapire in questo montò comandiamo noi e decidiamo noi
Questa guerra va fermata l'abbiamo detto e abbiamo lavorato tanto affinché questo davvero fosse possibile
Il primo su tutti il presidente del partito a guidare André una missione internazionale che unico leader tra i partiti europei l'ha portato a diretto contatto con le realtà del conflitto
Un giudizio severo e fermo quindi
Un giudizio che riconfermiamo e che portiamo nelle piazze nel Paese nelle nostre azioni della politica quotidiana
Non siamo e non saremo mai secondi a nessuno nella condanna nei confronti di questa guerra e non smetteremo mai di cogliere le occasioni per dimostrare la nostra posizione
L'abbiamo fatto anche nelle grandi città di questo Paese a Torino siamo stati l'unico partito ad andare con un ministro della Repubblica la compagna Katia Bellillo
Davanti alla FIAT davanti ai lavoratori a parlare ai lavoratori per chiedere ai lavoratori di stare con noi contro la guerra e per il lavoro
Non abbiamo quindi certo necessità ho voglia di nasconderci le nostre coscienze sono state devastate da questa guerra così come è giusto siano le coscienze dei comunisti e degli uomini di pace
E certo avremmo potuto assumere una posizione che scavava la nostra coscienza una posizione che ci avrebbe portato ad una rincorsa a chi gridava di più contro questa guerra
Abbiamo scelto io credo con coraggio un'altra posizione abbiamo scelto di lavorare attivamente fortemente convintamente all'interno dell'unica prospettiva possibile per guadagnare un percorso di pace
Contro questo conflitto ingiusto
Io credo che il nostro protagonismo sia stato un protagonismo vero in quei giorni e da un protagonismo che noi dovremo portare ad ogni grande o piccola questione che affronteremo nel nostro percorso politico sulla guerra come sulle questioni del lavoro sulla scuola come sulla possibilità di un nuovo attacco alle pensioni
Certo sentinella in questo governo ma una sentinella attiva e protagonista affinché questo governo inneschi una marcia Veras di riforma e di cambiamento una marcia vera che lo sposti a sinistra
Più di quanto forse oggi ancora non è stato fatto credo che questo dovrà essere il compito del nostro partito e mi pare che se ci muoviamo sulla base del comportamento assunto sulle posizioni della guerra
Davvero questa strada siamo stati in grado di indicarla
Un'altra grande questione drammatica che tutti gli interventi hanno ricordato a partire dagli ospiti
E dal presidente del Consiglio
La questione di un attacco ad un uomo dello Stato ad un uomo che rappresentava una parte della sinistra di questo Paese
L'assassinio di pochi giorni fa ha riportato alla memoria tempi bui è lontani della storia di questa Repubblica tempi che avremmo voluto dimenticare e io credo che davvero forse non è il caso di pensare ad un vero e proprio ritorno né nello stile nel nel consenso sociale del terrorismo di quegli anni ma certo la vigilanza va tenuta alta
Da parte delle forze della sinistra da parte delle forze democratiche noi dovremo stare attenti e credo anche che nella nostra azione politica quotidiana sia possibile vedere quanto qualche rischio di ieri passare a quel ritorno sia davvero possibile
Anche qui per tornare ad una realtà che conosco
Noi abbiamo portato il partito alla manifestazione del Primo Maggio nella città di Torino
Sotto uno slogan chiaro e preciso che indicava chiaramente una scelta politica Sinistra Unita contro la guerra e per il lavoro
In quella manifestazione abbiamo toccato è provato sulla nostra pelle un attacco da parte di rappresentanza e di un antagonismo sociale
Che vanno comunque analizzate e che vanno comunque considerate indicando quindi nella sinistra il nemico da combattere
Attaccando la Camera del lavoro nella stessa giornata del Primo Maggio
Credo appunto quindi innescando un percorso che può essere un percorso a rischio noi l'abbiamo detto allora lo diciamo oggi lo diciamo a fronte di un peggioramento che può esserci dopo l'omicidio di pochi giorni fa ieri come oggi i comunisti italiani
Saranno in prima linea al fianco dei lavoratori a fianco delle forze democratiche a fianco delle istituzioni per difendere la democrazia di questo Paese
Noi c'era tutto non ci spaventa e Remo di fronte a questa nuova ventata che ci pare poter essere presente nella vita democratica di questo Paese sono convinto però davvero che oggi il contesto sociale non possa rispondere a quella che può essere una provocazione una ricerca ma credo che altrettanta chiarezza e altrettanta nettezza debba farla chi ha deciso di poter essere una sponda politica ad una contestazione ad un antagonismo sociale
Che non si sviluppa nel movimento di massa che non si sviluppa nei movimenti di lotta ma che si sviluppa nell'attacco alla sinistra e nella guerriglia urbana
Credo Caro Bertinotti che non sia più ora di portare al Maurizio Costanzo o ad altre iniziative di questa natura
Le scelte del partito
Credo che sia ora di dire chiaramente che Rifondazione fa una scelta che è quella di stare a sinistra con le diversità
Di costruire a sinistra un percorso unitario e di non prestarsi a poter essere letta come una sponda politica alla quale guardare nel core nella contestazione sociale
Mi pare che il Partito dei comunisti italiani questa scelta l'abbiam fatta con convinzione con coerenza senza mai nessun dubbio
Per questo io credo che l'unità della sinistra anche su questo terreno di difficoltà estrema quale oggi versa il Paese possa essere ritrovata su queste grandi questioni
Un partito che sceglie il nostro di essere un partito di lotta e di governo e che quindi usa il Governo come un mezzo ma che certo non legge nel governo il fine del suo ragionamento politico
Che porta nel governo la voce di quella lotta e di quel conflitto Kent continuano ad essere per noi
Gli elementi di riferimento perché è quella lotta è quel conflitto dalla nostra presenza dentro al governo
Possa portare a quello che era e rimane l'obiettivo dei comunisti il superamento del capitalismo e la trasformazione di questa società nel rispetto delle differenze di questa sinistra quindi nel rispetto anche di una scelta che abbiamo fatto che ha chiuso con il radicalismo e con il massimalismo dell'esperienza politica alla quale molti di noi hanno appartenuto fino a circa sei mesi fa
Ma che anche non si riconosce come unica scelta possibile nella scelta moderata nella scelta di centro che una parte della sinistra oggi sceglie come politica anche del proprio governo
Noi dovremo essere in grado di riempire
Le ragioni della nostra scelta con idee ragionamenti proposte convinzioni
Credo che la campagna elettorale che ci troviamo ad affrontare Trap ormai pochi giorni possa essere uno strumento utile
Una campagna elettorale che sarà pesante certamente difficile ma io credo possa riportare entusiasmo e passione politica anche all'interno del nostro partito c'è un consenso tra la gente
C'è un consenso tra il popolo della sinistra nei confronti del nostro partito abbiamo già potuto toccarlo con mano durante la raccolta delle firme con grandi momenti di difficoltà a fronte della contestazione
Che Rifondazione aveva portato al nostro simbolo abbiamo in alcuni casi raddoppiato in altri addirittura triplicato il numero delle firme necessarie per la presentazione delle liste del nostro partito
A dimostrazione che c'è bisogno ancora in questo Paese
Una forza che si chiama comunista che vuole essere orgogliosamente comunista
E che da comunista continuerà a portare il contributo nella lotta per la democrazia perde il lavoro nella lotta oggi più che mai affinché anche in Europa sia possibile una Oropa di popoli ed una Europa di pace contro la guerra
A causa dei compagni la parola alla compagna Mango Lucia subito dopo o compagno Guerrini Sottosegretario di Stato alla difesa
Compagne e compagni condiviso ampiamente l'introduzione del compagno Cossutta
E la della relazione del compagno Diliberto per tale ragione il mio intervento toccherà esplicitamente una questione ed è la questione dei rilievi da mezzogiorno e nello specifico la questione Calabria di cui io onoro di presentarne oggi una parte
Ma calabresi ma spendendo troppo la sua immagine le sue energie spesso se qui ante chi vuole soltanto usarla come serbatoio di voti come commercio di assorbimento e come insediamento turistico
Questi processi di questi processi e la Calabria non è stata protagonista autonoma
Stimolatore delle sue delle energie dei calabresi resta ancora ancora e sempre lo Stato
Dunque non la vita la dinamica della competizione il mondo moderno esigente implacabile che però spinge a far meglio a far da soli compiuto regine alita d'identificazione e con più fantasia
Vedete cari compagni e compagne ho l'impressione che proprio queste due forze l'originalità di identificazione la fantasia stiano progressivamente arrendendosi alla mediocrità assicurante e rassicurante
Laddove si rileva l'elemento provinciale al posto del cittadino i quadri del terziario e soprattutto del parastato al posto della vecchia borghesia della terra delle professioni
Le clientele dell'assistenzialismo perché periferie distratto apposto delle vecchie solidarietà personali e familiari
Il passivo adeguamento del proprio livello culturale ci hanno indotto ad accettare le regole e gli obiettivi
Di una partiti ispirata altrove e che si gioca se non contro la Calabria certo in certamente prescindendo dalla complessità delle sue esigenze
Tutto ciò ha spesso trasferito il centro e l'attenzione delle energie intellettuali e dei lavoratori calabresi all'indistinto del politico non più partecipato dal masticato imposto e finanche certa carica di contestazione certezze orbita della dialettica politica sociale che hanno costituito un dato fondamentale della Calabria appaiono oggi assopite nella routine della vita pubblica e della normale amministrazione da qui cari compagni nasce rischio che troppi calabresi cessano di essere veramente profondamente calabresi senza essere diventati veramente profondamente moderni
La scommessa che ci siamo posti proposti come forza politica dei comunisti italiani sta nell'evitare che il limite le angustie della vecchia provincia non si superano soltanto dialetticamente fingendo di esorcizzare ogni dichiarando soltanto di respingerli e poi sostanzialmente di mantenerli sotto il luccichio di pretenziosi ammodernamenti
Ma occorre innanzitutto essere se stessi con la propria identità storica di Calabresi senza complessi di inferiorità e nel contempo misurarsi col mondo vuole moderno al di là di quella sonnolenta mediazione delle istituzioni
Questa è la scommessa con la quale noi del Partito dei Comunisti Italiani calabresi intendiamo impegnarci ed è una scommessa che vale per un futuro dobbiamo lottare per vincere sul sottosviluppo e la malavita e possiamo fare una perché il popolo calabrese né all'anima e l'orgoglio ma nel contempo dobbiamo far sì che crolli l'edificio del potere consenso che si è alimentato del degrado di questa Regione piombata in una interessati indifferenza
Sì care campagna e compagni le contraddizioni tra modernità e come la routine dovranno esplodere
E quindi dobbiamo far sì che la rinascita abbia un patto che si rileva nella sua identità interiore riconvertita e come ai valori
Di una modernità fatti di impegno però sono di cultura di rispetto verso il lavoro e verso il merito e non di soli consumi
Che lasciano intatte le sacche di miseria verissima
Voi cari compagni e compagne ci proponiamo di confrontarci con questa realtà lottando per una decisa riconversione di tutta l'impalcatura etico politica che finora guidato la Calabria e sulle home di Polito e gli uomini politici locali e nazionali
Che non possono chiaramente privarsene fuori se non vogliono che questa terra insieme con i loro figli sia travolto da qualcosa di ben più terribile della criminalità cioè dalla tremenda prospettiva che essere scrisse terra di disoccupati e di assistiti
Ho divenga una sorta di artificioso parla di tutto paradiso turistico tutto comprese
Finalizzato dallo Stato
è venduto o peggio svenduto agli altri in cui la sola alternativa per i calabresi migliori sia quel di servire oppure di fuggire vedete cari amici e compagni per vincere la scommessa dovremmo spronare gli intellettuali seri e onesti contro le scimmie ammaestrate
Disponibile ai ricatti del potere economicamente gratificanti
Ci batteremo per sensibilizzare i comuni cittadini impegnati nella serietà ed onestà del loro quotidiano lavoro e do loro difficile vissuto di ogni giorno al di là e al di fuori di schermi e schieramenti ormai sfuggiti per sempre
Per aiutare tutti insieme la classe politica calabrese a ritrovare per la Calabria una nuova ragione di vita master sia nuova e che soprattutto sia vita
Solo così allora si potrà parlare di una primavera che faccia rifiorire tantissime gemme di traguardi e dei risultati da raggiungere e da immaginare avremmo vinto quando avremo stimolato l'immensa voglio di rivivere di una regione dimenticata e bellissima come la nostra solo così potremmo liberare la Calabria dal fatale destino
Di essere la prima dei primati negativi e l'ultima nelle graduatorie positive una condizione per la nella quale non si può vivere troppo a lungo se non si se non con il rischio di cadere della barbarie ha spinto ad altri secondi
Così siamo sicuri
Dalla Calabria sarà saprà ritrovare in in se stesse quelle energie quella fantasia che è una pluridecennale tutela aveva reso porosi
E che il suo figlio migliore sanno con prestigio a formare quando dai suoi confini ne escono fuori grazie
Grazie
Compagno Jacopo Venier desiderato in segreteria di presidenza la parola alla compagna Mango Lucia di Pisa subito dopo al compagno Guerrini
Care compagne e cari compagni
Mi è stato chiesto di intervenire a questo primo congresso in quanto la giovane comunista e come tale andava porterà può cominciare a colmare alcune critiche al documento congressuale sull'Eleni programma
Che peraltro entrano nel Complesso pienamente condivisibile
I sembra opportuno fare un appunto in merito alla parte relativa alla scuola è necessario fare un'attenta riflessione su cosa significhi sistema formativo e quali siano gli obiettivi che secondi comunisti tale sistema debba perseguire
Credo che sia fuorviante limitarci a far riferimento alle necessità di trovare nuove risorse per nuove strutture
E di osteggiare il finanziamento alla scuola privata che pure deve rimanere un punto fermo nella nostra linea politica
Dato che è compito dello Stato è quello di offrire un ottimo servizio pubblico sul quale ricada liberamente la scelta dei cittadini
Occorre a mio avviso addentrarci nello specifico della questione tenendo bene in mente che c'è un preciso nesso che lega squadra cittadino e società
Un progetto di riforma del sistema scolastico non deve mai perdere di vista il ruolo che esso ha nella formazione del cittadino
Quale individuo dotato di coscienza critica e grazie ad essa corso dei propri diritti e doveri senza la consapevolezza dei quali non è altro che uno strumento per il benessere di una ben definita oligarchia
No ai in quanto comunisti non possiamo pensare di avallare una proposta di riforma che non tenga in dovuta considerazione quest'aspetto
Perché non mi sembra fuori luogo batterci affinché essi al sentimento comune la necessità che gli interessi generali prevalgano sui particolari
Condizione Cuesta che sarebbe secondo me essenziale per una società che ha la presunzione di autodefinirsi civile
Né possiamo accettare che la società in cui viviamo con le sue disparità e le sue contraddizioni in cui le buone ragioni economiche o presunte tali sostituiscono i principi fondamentali di equità e libertà
Sia proposta quale unico modello di società possibile
Noi dobbiamo lavorare per superare queste contraddizioni e promuovere un sistema che si fondi sulla solidarietà di ogni uomo verso gli altri uomini una solidarietà fra uguali e non fondata sulla parità del più ricco più forte
Verso il povero e debole faccio valore che caratterizza ogni società che come quella in cui viviamo sia fondata sulla disparità strumenti essenziali al potere costituito
Credo infatti che Marx ha ragione sostenesse che prima di poter parlare di idee di ideali occorre che bisogni primari siano soddisfatti
Come pensare di arresto per chi è chi ha difficoltà a sfamarsi passò occuparsi della propria coscienza civile
E cosa c'è di più comodo per il perpetrarsi di un sistema iniquo nel fatto che le persone non pensino e non si rendano conto delle proprie condizioni
Bene e compagni a mio parere è compito nostro fare sì che ognuno sappia che è necessario avere una coscienza individuale e che è solo dalla conoscenza può nascere una conoscenza consapevole
E questa è un'altra convinzione sincera e non di facciata
Di chi vede nella cultura no non nemico bensì un alleato dall'emergere ma a mio avviso soprattutto dalla posizione che prendiamo sulla scuola
C'è poi la parte che riguarda i giovani che non mi convince non mi convince né nell'approvazione nel tono col quale si affronta in questi casi si parla infatti di giovani quali oggetto dell'azione politica di ricerca di una modalità di interlocuzione con Nesi
Si definiscono insomma i giovani come categoria parte formata i soggetti estranei
Bene compagni credo che i comunisti debbano rifiutare questa diffusa visioni della società
Divisa in categorie chiuse ed estranee l'una alle altre perché ritengo che essa non sia altro che un collaudato lo strumento di un sistema ingiusto per garantirsi la sussistenza a mio avviso questo era prete
Ria ma anche nella pratica con la creazione per ognuno di diversi luoghi di aggregazione
Poi la predefinizione degli interessi che devono caratterizzare gli uni e non gli altri
Con la discussione e luoghi diversi e problemi delle varie componenti della società in questi anni non si è fatto altro che impedire atti di queste categorie fa parte di confrontarsi
Nel nome di una breve preconfezionata incomunicabilità utilissima al fine di evitare che ci rendessimo finalmente conto
Che problemi del Jolly coincidono con quelli poi degli altri poche sono quantomeno interdipendenti gli uni dagli altri
A mio avviso noi dobbiamo combattere a cultura no no comuni comunicabilità
La cultura della contrapposizione tra categorie che è giunta perfino a giudicare responsabile del vivaio disavanzo pubblico no mezzo secolo di corruzione in furti
Bensì le pensioni e che vede rimedia la disoccupazione nel progressivo smantellamento della tutela del lavoro e nella abilità in modo che la rovina dell'uno sia la speranza dell'altro in una società che consacra proprio valore cardine
Quello del mors tua vita mea quasi che padri figli e nipoti non costituiscono un unico nucleo in cui il disagio non può finire se la soluzione del problema di uno sancisce nascere dei problemi dell'altro
In quanto comunista rifiuterà la teoria dell'homo homini lupus al contrario credo che ci appartenga alla cultura della solidarietà a prescindere dalle diversità che ci contraddistinguono signor Nancy dieta nazionalità razza o religione
E ritengo che non sia o che sia compito nostro impegnarsi affinché questa diventi la cultura dominante perciò compagni si può lavorare essi per costruire anche un'organizzazione giovanile
Che abbia capacità di intervento e di radicamento delle nostre idee
E delle nostre popolazioni del territorio
Ma mi auguro che riusciremo ad evitare che come avvenuto nel recente passato questa diventa una sorta di ghetto in cui la visione troppo particolaristica dei problemi che hanno sempre portata molto ampia
Ci impedisca di trovarne la soluzione tramite il confronto e la collaborazione collaborazione tra diverse componenti della società che possiamo e dobbiamo fare insite in questo nuovo partito non venga mai meno perché prima che i giovani anziani e adulti siamo uomini e donne e comunisti
Ed essere comunisti sei pannelli ormai viene
Vuol dire condividere molto compagni vuol dire condividere la valutazione della realtà che ci si sconta e con la quale dobbiamo misurarci soprattutto volti delle vuol dire condividere l'idea del mondo più equo onesto e solidale che vogliamo
E che dato che sono giovane permettetemi di dire che un giorno non sarà più solo un'idea maschi e sarà grazie comunisti il mondo reale
Caravà era il compagno Paolo Guerrini sottosegretario alla Difesa
Compagne e compagni
Si sente compagne e compagni
Ieri il Presidente del Consiglio oggi Walter Veltroni
Hanno
Hanno sottolineato come il governo italiano sulla vicenda della guerra
Sia un passo avanti agli altri governi europea agli altri governi della NATO
Nella iniziativa per la costruzione di una proposta
E di pace di una soluzione negoziata del conflitto che metta in campo
Emerge nuove sul piano internazionale i Paesi che finora sono stati emarginati in coma la Russia e organizzazioni come le Nazioni Unite che erano state messe nel dimenticatoio ora il governo italiano afferma
Questa sua condizione questa sua peculiare caratterizzazione questa sua iniziativa peraltro
Il fatto che l'ordine del giorno votato alla Camera
Non sia soltanto l'espressione della maggioranza
Ma sia stato votato anche da Rifondazione Comunista diciamo che ha un consenso per così dire insospettabile
Si può aggiungere che il compagno Bertinotti coi deve fare i conti tracciò che i suoi militanti dietro lo striscione di Rifondazione Comunista
Gridavano fuori del parlamento rivolti a minori assassini assassini e poi con il fatto che i deputati dei Rifondazione Comunista votavano quell'ordine del giorno che altro non era che il riconoscimento il consenso a una iniziativa faticosamente costruita nel governo
Nel Paese nel Parlamento
Ricordo qui l'iniziativa dei centonovanta parlamentari che non va sottovalutata e che io voglio cogliere l'occasione
Per rivolgere loro un saluto perché quella iniziativa insieme ad altre ha consentito a noi comunisti nel governo e nella maggioranza di nonne sostenere una posizione
Una posizione più radicale più decisa ma di sostenerla in maniera non più isolata perché noi diverbio una parte notevole dei deputati
Dei democratici di sinistra hanno consentito di porre con più forza una condizione che precedentemente non era così matura a mero nel Parlamento italiano il Presidente del Consiglio ha confermato questa circostanza e ha sottolineato che il Governo è impegnato in questa direzione ora noi che cosa diciamo al Presidente del Consiglio noi diciamo che questa posizione
Deve essere praticata con coerenza e con determinazione non bisogna placarsi dietro la distruzione opzione parlamentare o dietro i riconoscimenti internazionali che questa posizione del governo italiano ha avuto si tratta
Di fare una corsa contro il tempo si tratta di far corrispondere una proposta di pace di costruirla di farla valere nei confronti di chi invece proprio in questi giorni accentua una posizione di guerra
è vero lo ricordava il compagno Atalmi prima che questa nostra posizione ha avuto dei riconoscimenti importanti anche a Belgrado
Anche da coloro che più soffrono della campagna di bombardamenti dalla NATO
Perché la politica
Chi ha necessità di farla come hanno necessità di farla i belgradesi impone di distinguere gli amici gli avversari i potenziali amici dai potenziali avversari e anche coloro che operano in un campo diverso e a Berzo
Ma anche all'interno di quel campo sanno assumere appropriate iniziative che danno speranza alla loro resistenza e alla loro iniziativa di pace
Ecco perché cari compagni noi comunisti dobbiamo essere esigenti dobbiamo essere determinati nel governo nel Parlamento nel movimento della pace
Abbiamo chiesto delle spiegazioni che non sono venute o non sono venuta a sufficienza anche dentro il governo il riferimento all'appello
Dei ricercatori nucleari di Belgrado o all'uso di armi
O all'uso di armi come i proiettili a uranio impoverito che hanno trovato si risposta in Parlamento ma risposte del tutto insoddisfacenti anzi risposte che credo debbano essere respinte
Ecco perché cari compagni noi non dobbiamo o la Carracci dei successi che noi stessi abbiamo costruito e ottenuto perché Cuesta e la nostra iniziativa
Badate io non sono ad uso a ad auto citazioni o a raccontare di me stesso
Però credo di avere battuto uno dei primati
Nella nel rapporto tra un sottosegretario è un ministero in questi giorni dopo che io ho fatto una dichiarazione che riguardava il generale Clark c'è stata una nota del ministero di una entità ministero che con uno stile tardo burocratico si azzarda una nota dice l'usura o di repressione nei miei confronti non è firmato dal ministro
Perché allora non sarebbe questa entità ministero
Ma se non è il ministro
Che è sovraordinato e non sono io si può sapere chi è questo un ministero
Ecco perché cari compagni noi ci troviamo a dover operare anche con tardive arroganze
Ebbene la situazione nella quale noi ci troviamo è stata descritta nello scenario generale perché altrimenti sarebbe difficile comprendere il perché
Una posizione e giusta o sbagliata se decontestualizzata
Una cosa che è giusta in un determinato contesto in un contesto del tutto diverso appare del tutto ingiustificata
E allora il contesto che io non ho il tempo di richiamare ma che è stato ampiamente richiamato da Cossutta da Diliberto è il contesto di un secolo che si è rovesciato Susser spesso è il contesto di una lotta per l'egemonia o per il dominio che è in atto nel mondo e che si esprime su questa guerra è anche attraverso questa guerra
Il contesto è quello del la risposta che Milosevic sul piano nazionalistico
Inaccettabile adatto alla crisi del socialismo jugoslavo il contesto nel quale noi operiamo cari compagni
E questo ed è stato detto da Cossutta e da Diliberto un contesto difensivo di crisi e di difficoltà
Ma
Questo naturalmente non può indurci ha una posizione che ha sentito esprimere dei comunque visti al governo o dei comunque visti all'opposizione noi dobbiamo fare i conti con la condizione data nella quale ci troviamo ad operare si tratta di valutare se alla nostra collocazione al governo
è una convocazione che è utile alla costruzione di una soluzione non imposta non definita con la vittoria militare ma una soluzione negoziata oppure no
Finora io ritengo che la risposta a questo quesito sia affermativa sia positiva può darsi che arriveremo a valutare diversamente
Questa collocazione ma quella sarà una sconfitta sarà la sconfitta non nostra ma di tutti coloro che operano per costruire una condizione di pace negoziata
Ma voi avete visto non c'è solo la guerra c'è anche la guerra nella guerra
C'è questa guerra
Che si svolge all'interno della NATO e che oggi è richiamata anche dall'editoriale di Scalfari sulla Repubblica
Una guerra tra chi vuole come la parte aspro l'americana della NATO
Una vittoria militare sulla Jugoslavia è che qualunque che vede qualunque soluzione negoziata che metta in campo all'ONU come una sconfitta e invece i governi europei e i primi tra questi il governo italiano
E nel governo italiano noi comunisti italiani che opera a favore di una soluzione negoziale
Ecco dunque qual è il punto oggi della lotta politica questa lotta politica non si può pensare di farla solo dal Governo o nel governo non si può pensare neanche di farla solo nelle istituzioni si tratta di farla come diceva il presidente del nostro partito
Attraverso un movimento che chiami sul campo che metta in campo il mondo del lavoro e prima di tutti i sindacati
Avete visto il primo maggio quando c'è stata quella grande manifestazione
Dei tre sindacati ad Ancona
Coloro che esprimevano quelle posizioni arroganti estremiste erano come Nucci due Nucci in un sacco vuoto non facevano rumore perché erano entra è scesa in campo le grandi masse popolari
Quale sarebbe lo scenario se oggi il sindacato
Abbracciasse questa causa se ne facesse oggetto di un piano di lotta se riuscisse anche a proporre uno sciopero generale per la pace questa idea
Questa idea di lotta
Di lotta questa idea della costruzione di un movimento di pace
Che sia ampio unitario che comprenda lavoratori giovani studenti ma che comprenda forze politiche ha comunque collocate
Dentro e fuori il governo e che comprenda governi interi come il caso di quasi tutto il governo italiano vedete cari compagni nei giorni scorsi abbiamo visto ogni volta che c'è stata una proposta di negoziato c'è stata un'accentuazione dei bombardamenti
Io ho fatto una dichiarazione che diceva mi aspetto dopo che si è votata la mozione in Parlamento che il generale Clark accentui i bombardamenti
Perché i suoi bombardamenti sono sì su Belgrado sono sì sul Kosovo ma sono soprattutto sul negoziato è contro l'Europa politica ecco che cosa bisogna capire e allora
E allora
Quando arriva l'interdizione a questa dichiarazione
Io Corico che in quella posizione abbiamo detto una cosa giusta
Quella interdizione va respinta come io lo respinta ma va respinta anche con la ragione e con la forza
Di chi è stato coerente in Parlamento perché noi ci siamo battuti per quella mozione l'abbiamo votata e non accettiamo lezioni da chi direttamente o indirettamente attraverso comunicati anonimi oggi o quasi anonimi si viene a propinare censure lezioni perché i deputati cossighiani
Quella mozione non l'hanno votata
Ecco perché noi siamo coerenti siamo coerenti nel movimento di pace
Siamo coerenti nel governo siamo coerenti nella maggioranza non accettiamo lezioni di coerenza quando queste rappresentano un richiamo che non è rivolto al movimento di pace o una soluzione poppa significa ma che fanno sponda alle posizioni più arroganti del campo atlantico
Per me
Per me
Voi potete ben capire per me e per tutti voi la NATO è tutt'altro che è un valore come invece dice il ministro Scognamiglio il ministro Scognamiglio non dice che la NATO è una necessità
Non dice che è indispensabile come uno ci si aspetta da quella posizione politica dice addirittura che è un valore pensate quanta differenza c'è anche all'Istat pesto all'interno stesso di questa maggioranza
Ma in questa maggioranza noi ci siamo
Dobbiamo lottare per rimanerci dobbiamo lottare perché stare al governo dobbiamo lottare perché il governo faccia di più faccia meglio sia più coerente è compito degli altri quello di espungere i comunisti dal governo
I comunisti ci sono e sanno di fare il loro dovere in favore della pace e del movimento operaio italiano
Non so se riusciranno a farlo fino in fondo ma non lo faranno a tutti i costi non siamo comunque visti noi siamo comunisti la cui della cui autonomia siamo gelosi
Ho sentito prima Veltroni e concludo
Darsi ampi riconoscimenti della nostra autonomia io compagni
Prendo atto di questo riconoscimento
Sono contento che ci sia insieme a tutti gli altri riconoscimenti ma desidero dare a voi e hanno Hui
Il riconoscimento della testimonianza vivente
L'invitante su cui si fonda davvero la nostra la nostra irrinunciabile autonomia però oggi per domani e per dopodomani
Ecco perché noi costruiamo un partito un partito nonne autoreferenziale ma un partito che si muove con la responsabilità di chi vuole tradurre i bisogni in proposta e lotta politica e non si ferma la testimonianza
Di chi vuole agire anche nel tempo impervio che quello di guerra per la pace di chi non rinuncia
A stare nella condizione più difficile delle contraddizioni che sono state qui richiamate da da Severino Galante
Ecco perché cari compagni cari amici la nostra è una collocazione non placata è una collocazione di iniziativa
E di lotta che vada edificata quotidianamente nel movimento nella lotta del Parlamento e nel governo
Grazie
Compagni
Compagna dette ai vari servizi devono avvertire i compagni impegnati nelle diverse dei lavori delle commissioni
Che il compact il il compagno Cossutta svolgerà il suo intervento conclusivo alle ore dodici e quarantacinque e cioè fra trenta minuti daremo ora la parola alla compagna Paola Pellegrini
Care compagne e cari compagni anche in questi giorni credo abbiamo verificato quanto fondamentale sia stato scegliere ad ottobre di dare vita al nostro partito
Scegliere di impedire che l'intero patrimonio di storia di cultura di cultura politica di partecipazione dei lavoratori alla vita del Paese venisse liquidata
Oggi Bertinotti si mostra irritato ci accusa dopo le sue farneticanti dichiarazioni di volere noi altri la sua liquidazione
E allora cari compagni siccome ognuno di noi ognuno di voi compagni lui conoscenza quale livello di
Perseguita dizione reale quale Scelta che perseguiva la liquidazione del di questa nostra cultura della cultura dei Comunisti italiani
Noi abbiamo vissuto voi avete vissuto abbiamo vissuto tutti insieme negli ultimi anni noi rispondiamo oggi di nuovo a chi non ha capito con il quale
Errore quale delirio e quale deriva illusoria esteri letizia in quella scelta noi gli rispondiamo che siamo qui non certo per liquidare un'esperienza che rischierà di libri darsi da sola
Ma per riprendere nelle nostre mani la migliore tradizione dei comunisti italiani
La necessità che oggi come ieri i lavoratori del popolo della sinistra siano chiamati ad una grande stagione di riforme di rinnovamento e di unità
Noi anche con questo congresso siamo in campo nella vicenda politica italiana in questi drammatici giorni di guerra
E siamo in campo nella vicenda politica che porta oggi questo Paese verso l'appuntamento elettorale del tredici di giugno
Per il rinnovo il rinnovo del Parlamento europeo
E per il rinnovo dei tanti che tanti consigli comunali e provinciali noi stiamo costruendo il partito
Lo stiamo costruendo nella rete diffusa delle nostre Federazione delle nostre sezioni e con il lavoro
Quotidiano oscuro consapevole presente dei compagni e delle compagne nelle istituzioni locali i nostri compagni le nostre compagne elette che sono tanta parte
Di quella base fondamentale con la quale abbiamo potuto nell'ottobre scorso anche nell'ottobre scorso insieme a tutti gli altri compagni parlamentari
Cominciare a lavorare per costruire questo partito
Noi il tredici giugno ci presentiamo a questo appuntamento con un'elaborazione forte e matura un'elaborazione che ci prepara anche alle prossime e anche ancora più significative scadenze per la vita istituzionale del Paese che saranno le elezioni il rinnovo dei consigli regionali del due mila
Voi avete visto con quanta passione abbiamo cercato di mettere appunto una proposta di governo del paese e del sistema interno delle autonomie locali
Una proposta che è il frutto di una riflessione matura sulla fase politica che il Paese attraversa e sulle stesse trasformazioni che ha attraenti hanno attraversato l'intero sistema delle autonomie che dei poteri locali noi
Storicamente i comunisti italiani sanno quanto questo sia un settore decisivo per la vita politica e istituzionale
Per il movimento democratico quanto il sistema delle autonomie locali sia uno dei luoghi fondamentali
Dell'azione politica culturale e istituzionale delle forze democratiche dunque di un partito comunista del nuovo Partito Comunista Italiano
E certo noi siamo anche consapevoli delle enormità dei guasti prodotti in questi anni abbiamo parlato care compagne cari compagni di un vero e proprio Brivio davanti al quale si trovano le autonomie locali
Fra il proseguire nel mandato loro affidato dalla Costituzione e cioè quello della costruzione delle forme più avanzate di autogoverno delle forme più adatte all'espansione all'articolazione
Della democrazia e dello stato sociale oppure come molti vorrebbero il cambiamento radicale della loro funzione e farli diventare i veicoli di un processo
Non di costruzione ma di demolizione delle garanzie sociali dello stato sociale che della democrazia
Dunque noi ci battiamo ora come ieri oggi come ieri per una repubblica delle autonomie capaci di realizzare un modello più alto di stato sociale ed un modello avanzato
Di democrazia e noi invitiamo nella riforma dello Stato
Uno strumento il cui fine non è solo per noi fondamentale fine L'Unità nazionale l'unità del Paese da preservare
Contro ogni forma di frantumazione ma è insieme a queste soprattutto insieme a questo in questo momento in questo tempo
La democrazia da rafforzare che da estendere
Ed è su questa base che noi riaffermiamo oggi per ragioni non solo storiche ma soprattutto quelle attuali
Quelle necessitate dalla vicenda concreta della lotta politica italiana in base a cui vogliamo confermare che l'Italia è una Repubblica è una Repubblica democratica è una Repubblica fondata sul lavoro
La definizione dello Stato italiano dunque come Stato unitario per noi comunisti e speriamo per tutti sinceri democratici un principio fondamentale
Un principio fondamentale ribadito dalla Corte costituzionale ma soprattutto un principio fondamentale per garantire un livello alto e unitario del governo del paese
Quelli bello che consente appunto di garantire gli obiettivi
De La Repubblica fondata sul lavoro e sull'emancipazione sociale dei lavoratori e delle lavoratrici italiane
Il tema quindi delle
Rinnovo dei consigli provinciali e comunali il tema di quale ruolo politico affidare ai livelli amministrativi di governo della cosa pubblica è per noi attiene per noi comunisti alla questione fondamentale della democrazia e al suo ruolo
E come diceva Togliatti
Nella concreta vicenda storica dell'Italia repubblicana
La democrazia si è configurata come il terreno fondamentale di azione ed iniziativa autonoma delle forze sociali e politiche
E soprattutto Sempre come ci viene dalla grande lezione togliattiana come strumento moderno per assicurare alle classi subalterne la partecipazione alla vita pubblica
Ai benefici dello sviluppo e per intervenire sugli orientamenti economici e sociali del Paese
Proprio l'opposto di quello che si teorizza da parte di chi oggi reclama come condivisibile parte delle dichiarazioni di queste nuove formazioni terroristiche assassine
Proprio il contrario quindi di una moderna linea di trasformazione del Paese che noi invece cerchiamo di perseguire di realizzare concretamente con un partito che vuole essere di massa non soltanto perché saremo cento mila ma sì anche saremo solo quaranta mila noi avremo e abbiamo una cultura politica una linea politica di interamente legata alla mobilitazione del sistema complessivo dell'autonomie locali così come del suo collegamento con il mondo del lavoro con le organizzazioni sindacali
Perché questa è la linea che porta ad un insieme di mobilitazioni democratiche civili che sola può sbarrare la strada ad una nuova involuzione antidemocratica del Paese per le forze della destra per seguono e di cui si rendono spesso
Inconsapevolmente o consapevolmente non sappiamo collusivi atteggiamenti come quelli che abbiamo visto e condannato in questi giorni noi non pretendiamo di possedere la verità ma pretendiamo però
Che vengano rispettate
Salvaguardate le nostre aspirazioni profonde di autonomia di cultura
Dirà presentante degli interessi veri del mondo del lavoro e di rappresentanza degli interessi unitari del mondo per del lavoro
Da questo punto di vista noi che siamo nati per impedire una rottura democratica
E che abbiamo pagato fino in fondo il prezzo amarissimo della separazione da altri compagni e compagne noi vogliamo essere il partito
Che si impegna per ricostruire anche nei Comuni e nelle Province e nell'intero sistema autonomistico italiano
Una nuova stagione di Unità popolare
E non soltanto per unire le diverse sigle del centro sinistra e non soltanto per tener fede ad un impegno che abbiamo preso
A livello nazionale che stiamo realizzando a livello locale
Ma soprattutto
Perché le tante esclusioni e povertà del nostro Paese e le speranze e progetti di cambiamento
Le vertenze aperte soprattutto nel Mezzogiorno nel mondo del lavoro tra i giovani tra le donne del nostro Paese siano messi in comunicazione
Con i punti alti del governo nazionale e locale
Perché la nostra presenza
Sì appunto non solo testimonianza ma realizzazione concreta di un cambiamento di una nuova civiltà e di un nuovo sapere di una nuova solidarietà politica e culturale di una nuova grande stagione di unità democratica e soprattutto di unità del mondo del lavoro questo ci chiedono i lavoratori italiani
Questo hanno capito ad ottobre quando abbiamo compiuto questa scelta io credo che saremo anche se con grande fatica all'inizio in grado di costruire questo partito non tanto per noi che siamo qui ma soprattutto per i lavori per i lavoratori e le lavoratrici del nostro Paese gravi
Craig dare la parola al compagno Luigi Marino capogruppo al Senato vorrei fare dare un'informazione tutti i delegati delegati di diritto che sono presenti ma che non hanno firmato l'accettazione lo facciano altrimenti la commissione verifica poteri non potrà accertare le presenze
La parola compagni Luigi Marino
Calore compagnia cercava ricomporlo
Sono passati
Sette mesi
Sembrano tanti
Rispetto agli avvenimenti che sono successi
Siamo qui perché abbiamo tutti condiviso le ragioni dell'osservazione
Siamo stati costretti al sacrificio della separazione per rescindere le responsabilità
Vi ricordate compagni la finanziaria pretesto di otto mila miliardi una finanziaria che ha per la prima volta dopo centinaia di migliaia di miliardi di sacrifici finalmente da Oporto osa poco
Ai ceti più deboli un pretesto
Quale scenario si sarebbe aperti o se noi tutti avessimo seguito quell'alibi
Ci siamo separati costretti alla separazione
Perché quella linea non solamente sotto valutava le conseguenze negative che avrebbe determinato una caduta di governo certamente non solo un governo ma bisogna sempre chiedersi se un governo accade a destra o calda a sinistra
Ma noi ci siamo separati
Swap opzioni strategiche diverso
Sul diverso modo di fare politica di concepire la politica
Se il fare politica con la frase scarlatta con lo slogan di piazza colma propaganda incurante dei risultati
Poi s'è scegliere un modo molto più difficile è molto più faticoso di fare politica
Che è quello di incidere giorno per giorno a tutti i livelli istituzionali per cercare di strappare risultati per spostare la situazione in avanti per i ceti più deboli
Questa è stata la ragione vera della separazione
E mutato il quadro politico europeo è stato detto nel giro di tre anni
E io mi chiedo ancora una volta per sconfiggere alla ricetta economica e politica
Che la destra economica a livello nazionale e internazionale vuole imporre
Per proteggersi
E per contrastare i problemi della competitività dalla concorrenza nascenti
Da un processo di globalizzazione che è inevitabile perché illusione pensare di difendersi Palma globalizzare si oppone congiunture di carattere autarchico nazionalistico protezionistico è la ricetta della destra
Che va contrastata
E come i vasi contrasta
Agevolando un processo di costruzione in un'Europa sociale o auto escludendo signor Durante dei risultati delle conseguenze dello scenario dei questo poteva determinare ma non è certamente
Un quadro roseo
La sinistra certamente in difficoltà a livello europeo e non solo per i problemi della guerra su cui brevemente interverrò
Ma partiranno sto Paese perché i sacrifici che Alitalia ha fatto per raggiungere l'Europa e per raggiungere l'obiettivo dalla moneta unica sono tanti
Nel giro di quattro cinque anni ma potevamo restare fuori dell'Europa o potevamo restare fuori dalla moneta unica oppure cercare di raggiungere questi obiettivi
Attraverso una ripartizione dei sacrifici attraverso misure socialmente segue era questa la sfida
Compagni è compagno
è certamente a sinistra in difficoltà anche nel nostro Paese
Perché il patto di stabilità richiede sacrifici
Ed occorre qui una volta incisiva contro l'evasione ed elusione fiscale
Occorre realizzare per principio dialogo seduzione che chiama tutti al dovere di solidarietà attraversa la propria capacità contributiva vestono aperti tanti problemi
Non è una passeggiata
Quella del governo
E anche sul tema della guerra ci sono due modi cioè il modo propagandistico
Uscire dalla NATO dove siamo contro la NATO contro
Ma in questa fase storica richiedono solamente solo propaganda
La proposta per adesso impraticabile improponibile se non altro perché il novantadue per cento delle forze politiche italiane non ci pensa proprio
E allora noi rivendichiamo con forza che Alan Alda esaurita la sua funzione storica
E che occorre pensare ad altro
Occorre pensare ad un'Europa
Ma c'è questo modo di fare politica anche su questi temi con la propaganda e c'è un modo ancora più faticoso di fare politica facendo la sentinella come ha detto il compagno Cossutta
Dalle tensioni alla guerra facendo la sentinella praticando l'arte della distinzione costruendo le alleanze faticosissima
E nostre compagne i nostri compagni si sono spesi per arrivare al documento dei centonovanta e per avere una mozione votate in Parlamento che spingesse verso la cessazione decadente degli
Bombardamenti e verso la soluzione politica e diplomato in modo molto di più molto più difficile compagno di tanti anni fa
Quando i compagni Amendola mi parlava dell'Europa e io pensavo trentaquattro virgola quattro per cento del settantasei e avete il vecchio PCI io resistevo a quest'idea perché l'Europa era diverso io pensavo perché far confluire un magma diciamo più debole quella che è la forza della sinistra italiana a distanza di anni
Io sono costretto a pensare in termini nuovi a questa Europa se vogliamo superare la NATO
Se vogliamo superava in un processo storico appena avviato non ci possiamo accontentare di uno Europa monetaria
Occorre pensare anche ad un'Europa politica
I clienti presuppone una politica estera comune una difesa comune
è solo attraverso questa tracciò questo itinerario e si potrà superare mandato letta da una parte all'egemonia americana
Metterò a parte le mire egemoniche americano in un processo lungo e difficile faticoso non solo attraverso la costituzione
Di questa nuova Europa io vedo il concreto il superamento e le alleanze militari
Che hanno fatto il loro tempo perché il muro di Berlino è caduto il patto di Varsavia non c'è più e solo attraverso una rivalutazione dell'organizzazione delle Nazioni Unite
Ed è Consiglio di Sicurezza garbate bocciati Zadar non è possibile pensare che Paesi come l'India come un miliardo di persone o come la stessi Italia Germania non partecipò alle grandi scelte
Certamente vantano notiziato ma è questa la strada da seguire non certamente quello emanato o di nuovi compiti che si vogliono darà una mano
Nell'aprile scorso i capi di governo è di Stato
A Washington non hanno parlato solo del Kosovo compare
Hanno parlato anche del nuovo concetto strategico Dell'Anna
Hanno sottoscritto un documento un documento di intenti ma sia chiaro che qualsiasi modifica
Al trattato NATO non può non altera il suo percorso parlamentare
E noi diciamo chiaro e tondo scarica il compagno D'Alema e Veltroni siamo già intervenuti ma abbiamo tutta la serie dei il che non è pensabile
Una NATO che gestiscano delicatissimo
E nella gestione lecchesi c'è tutto i conflitti etnici il terrorismo Maccagnani da organizzare addirittura il pavimento di politiche economiche ne pensa ex socialisti
Non possiamo pensare a una NATO che si atteggia a una specie di uovo a livello ciò che l'affido regionale e che addirittura possono agire
Montino in contrasto ma senza Donno è senza autorizzazione del Consiglio di Sicurezza quel documento sia pure di intenti è un documento pieno di ambiguità che vanno sciolte in Parlamento per ribadire due o tre cose
Che anzitutto a quel documento non è un protocollo non è un trattato
Che non può costituire una deroga unilaterale ai principi della Carta ONU non può essere una sanatoria dell'intervento in Kosovo nei pour parler Bellini Kosovo un precedente
A cui a supporto di un diritto consuetudinario al quale si è richiamata per giustificare l'intervento
Quindi superare la NATO
Attraverso la costruzione di un'Europa non solo monetaria una politica estera e di difesa comune con tutti i sacrifici che questa costruzione possono comportare
In termini ovvi di limitazioni alla sovranità nazionale ma anche perché essa richiederà
A tutti i membri un maggiore appunto
Compagni
Ci siamo trovati di fronte a scelte difficili in questi sette mesi
Io penso che sostanzialmente il partito al centro e in periferia abbia tenuto molto bene
Il vile assassinio
Di un uomo indifeso
Ci deve porre il quesito l'interrogativo
Quale sia il vero bersaglio del terrorismo
Ce lo siamo chiesti tutti voi
Noi dobbiamo chiarire pure agli altri
Questo terrorismo respinto avverrà ed operaia già Packers Europa
E oggettivamente funzionale solamente al soluzioni reazionari autoritari
Ma oggettivamente funzionale al disegno della destra
E anche la confusione ideologica
No anche del citazione degli animali
E anche impraticabilità delle proposte che al resto non solo a livello di propaganda
Delirio e farneticazioni delle Brigate Rosse ognuno di noi ognuno di noi compagni
Ha il dovere di svolgeranno un ruolo adeguati educativo è come partito complessiva interessa le nuove generazioni fare politica company
E non si fa politica con il gesto pedale col gesto individuale ed esemplare o di gruppi sparuti
Si fa partito si fa politica cercando faticosamente di costruire un partito di massa compagni no perché l'ho già lo siamo
Bisogna sforzarsi di costruire un partito di massa ieri un compagno una detto dove solo i lavoratori e i gol non abbiamo detto e lo statuto
Un partito che si sforzi di rappresentare
Vesta esigenze larghe masse non solo dal lavoro per lavoro dipendente pubblica e privata libero non solo abbaglia lavoratore autonomo un partito che risponda alle esigenze delle e che interpreti in senso larghe masse un partito e chiudo senza retorica che non serve hanno come ceto politico
Serve al Paese ma serve soprattutto alle nuove generazioni
Care compagne e cari compagni con l'intervento
Del compagno Luigi Malino siamo costretti a concludere
I lavori del nostro conche lesso del dibattito congressuale ci sono tanti altri compagni e compagne che hanno naturalmente chiesto di prendere la parola nell'assemblea plenaria abbiamo naturalmente l'esigenza di a vere tutte le argomentazioni di riflessioni dei compagni che potranno naturalmente essere presentate la presidenza e saranno sicuramente resi noti successivamente però abbiamo lavorato due giorni e mezzo in modo intenso tanti tantissimi gli interventi all'interno delle Commissioni della commissione politica tanti compagni e compagne hanno saputo confrontarsi
Con serietà un senso di responsabilità abbiamo veramente possiamo penalmente dire che il nostro primo congresso è stato un momento importante un appuntamento importante
Non solo per noi che abbiamo avuto l'onore di essere qui ma per tanti e tante compagne che in un'Italia in giro per i nostri territori ci hanno ascoltato c'hanno seguito e naturalmente spera hanno nella costruzione di questo nostro Partito Comunista Italiano
Ora
Dobbiamo sicuramente con grande piacere dare la parola al nostro compagno Armando Cossutta che farà le conclusioni del nostro Congress
Care compagne e compagni
Desidero in primo luogo
Ringraziare credo a nome di tutti voi quelle compagnie quei compagni che hanno contribuito ad organizzare a fare vivere il nostro congresso nel modo migliore
Compagne e compagni
Che non partecipano al dibattito politico in aula che non partecipano per molti di loro neppure i lavori delle commissioni ma che con grande dedizione capacità ci hanno aiutato a risolvere i molti grandi e piccoli problemi
Quelli di organizzare di far funzionare un congresso il primo congresso del nostro partito
Di un partito ancora certamente giovane certamente giovane ma già come abbiamo visto sufficientemente esperto anche nell'organizzare nel fare riuscire bene queste cose
Desiderò anche credo che questa opinione possa essere condivisa da tutti voi
Congratularmi compiacermi per i risultati del congresso
Vi è stato un dibattito ampio
Avremmo tutto sentire in molti altri compagni se il tempo ce l'avesse consentito
Un dibattito libero Franco
E nello stesso tempo molto responsabile
Il dibattito di un partito adulto consapevole dei suoi compiti delle sue responsabilità proiettato verso le sue migliori prospettive
Al nostro congresso hanno partecipato e ne siamo molto molto lieti
Compagne e compagni persone che hanno dato al nostro congresso ulteriore rilievo e prestigio desidero prima di tutto a rinnovare il mio ringraziamento il mio saluto alle delegazioni dei partiti comunisti di ogni parte del mondo
Nessuno che sono qui con noi
Da quelli della Repubblica invincibile di Cuba a quelli
A quelli della vittoriosa Repubblica del Vietnam Tiziano onorato della loro presenza
Alle compagne e compagni
Dell'Europa
Con i quali conduciamo una battaglia comune
Per il rinnovamento democratico e lo sviluppo sociale del nostro continente
E degli altri continenti ancora
E desidero ringraziare nuovamente lo abbiamo fatto con animo sincero
Quanti hanno voluto forze politiche diverse dalla nostra con la loro presenza sottolineare il ruolo che noi svolgiamo
Innanzitutto il Presidente del Consiglio dei ministri
Che ha fatto anche un discorso sul alle anch'io mi tratterrò più avanti il segretario del maggiore partito compagno Veltroni
Il presidente del gruppo parlamentare dei Popolari Elia il segretario del Partito repubblicano la Malfa del Partito socialista Boselli il capogruppo dei Verdi passando Paissan
E poi il presidente della Regione Lazio e con particolare piacere la delegazione della CGIL capeggiata dal compagno Cofferati
E desidero ringraziare quanti ci hanno inviato i loro messaggi i loro messaggi che abbiamo letto e abbiamo ascoltato
Con grande con grande piacere prima di tutto
Dal presidente del carissimo dell'associazione dei partigiani d'Italia il nostro caro il compagno Pol primi
Medaglia d'oro della Resistenza
Mi ha anche telefonato
Ed era amareggiato e nella sua voce ho sentito anche
Una forte emozione e commozione
Per non poter essere presente purtroppo per ragioni vere
Di salute e a luglio auguro di potersi ristabilire e continuare la sua attività prestigiosissima alla testa del grande movimento e dall'Associazione dei partigiani
Ringrazio il presidente della Camera Violante il presidente del Senato Mancino rinnovo il ringraziamento al Presidente della Repubblica
Il congresso
Con la sua conclusione con gli atti
Che oggi pomeriggio porteremo a compimento l'approvazione dei documenti la elezione degli organismi dirigenti il Congresso sancisce la nascita del Partito
Del partito che già esisteva che sapevamo ormai a essere presente ma che oggi trova la sua sanzione e conferma ufficiale e formale con il nostro congresso
Un partito già radicato nella realtà politica
Era di Kato anche nella realtà sociale del nostro Paese
Sono aumentati in questi mesi gli scritti siamo ormai quasi alla soglia dei quaranta mila iscritti
Per un partito appena formato è un risultato importante
E sentiamo venire con noi compagne e compagni
Che vogliono portarci
Con la loro presenza il contributo della loro intelligenza della loro esperienza
Del loro entusiasmo
Abbiamo sentito qui due compagni nel corso del dibattito
Tanti altri
Sono presenti nella realtà delle nostre Province
Che hanno voluto entrare nelle file del nostro partito
Uno di questi proprio in questi giorni l'altro poche settimane fa sono due compagni che hanno
Due storie comuni pur essendo di una generazione diversa
Mi riferisco in primo luogo al compagno Raffaellino De Grada compagno
Che fa parte
Della storia della storia gloriosa della Resistenza della intellettualità italiana
E dei Comunisti italiani
La voce di Raffaellino De Grada fu la prima voce che la radio italiana trasmise una volta liberata Milano dai nazifascisti la prima voce
Dalla radio che allora si chiamava Radio Milano Libera
Ad indicare ai lavoratori che era cominciata una nuova era per il nostro Paese e per il nostro popolo degrada aveva lasciato il Partito Comunista Italiano
Parecchi anni fa lo avete sentito
Da posizioni diciamo più avanzate perlomeno secondo lui più avanzate
Rispetto alle politiche ai comportamenti del Partito comunista di quegli anni
E oggi
Ha sentito
Il bisogno la necessità egli che non ha mai lasciato la pietanza politica
Che viene da esperienze diciamo alla sinistra del Partito comunista italiano ha voluto venire con noi nelle nostre file a portarci non solo la testimonianza ma il contributo della sua convinzione politica un compagno che appartiene alla generazione dei comunisti di prima della guerra e della liberazione
Compagni che si sono formati conto gli atti con Longo con gli altri grandi dirigenti comunisti
E avete sentito anche qui attraverso con la sua voce la decisione di un compagno il compagno Guarneri era
Deputato regionale della Sicilia che ha chiesto di iscriversi al nostro partito egli che aveva lasciato il Partito comunista italiano diciamo da posizioni un po'diverse
Ritenendo che fosse necessario con la Rete di cui è stato un esponente fino a questi giorni
A ricercare nuove vie d'intesa di collaborazione un compagno di un'altra generazione la generazione di Berlinguer la generazione dei compagni che hanno costruito poi il grande
La grande ascesa del Partito comunista italiano e che sente il bisogno oggi di venire con noi sono due
Esempi e tanti altri in Italia
Per confermarci che con noi vengono tanti e tanti compagni altri potranno venire nella nostra
Comune famiglia comunista che si richiamano alle tradizioni antiche che si richiamano le tradizioni più recenti e che vogliono da giovani e da ragazze dare il loro entusiasmo a questo partito
Che vogliamo costruire e che ha dinnanzi a sé il futuro perché siamo un partito che come abbiamo detto fuori andare lontano e lontano noi andremo
Abbiamo potuto in questo congresso constatare come il partito è radicato
Ci presentiamo alle elezioni europee
Ci presentiamo le elezioni provinciali e comunali che coinvolgeranno quasi tutto il Paese fra poche settimane
Così come abbiamo saputo farlo subito dopo poche settimane dopo la nostra manifestazione vi ricordate al Teatro Romano Metropolitan partecipando alle elezioni parziali di novembre ci sono in giro sondaggi
Quanti compagni non lo dicono ma dentro di sé
Fanno le corna perché sanno che quei sondaggi potrebbero essere non positivi per noi
Ma ho già detto e ripeto sono sondaggi affrettati che non corrispondono alla reale influenza del nostro partito il quale partito appunto presentandosi alle elezioni di novembre in condizioni difficilissime appena eravamo sorti
Siamo riusciti a ottenere nei comuni nei quali si è votato
Il tre virgola sei per cento nei confronti del partito di Bertinotti per cinque per cento
Un partito che sita i propri organismi
Che con questa elezione del Comitato centrale da a se stesso una direzione politica vera
Valida
Un organismo ne parleremo nel pomeriggio mi auguro con il consenso dei compagni che vuole essere un organismo dirigente reale
Non un organismo in cui ci siano soltanto delle parate delle passerelle ma in cui si discute e ci si confronti
Si sostengono le diverse opinioni e insieme si decida insieme si operi per realizzare quello che si è deciso
Un comitato centrale e dopo avremo gli organismi che dovranno svolgere l'attività di direzione quotidiana
Con tanti incarichi
Con tanti incarichi
Siamo già detto un partito non grande ma noi dobbiamo avere la capacità di essere presenti e quindi di essere ingrato di operare in tutti i settori in tutti i campi
Della politica estera della politica interna della politica istituzionale della politica sociale dell'ambiente della sanità
E trasporti della scuola in ogni settore
Dobbiamo veri nostri compagni le nostre compagni con incarichi di responsabilità e attorno a loro costruire gruppi di compagne di compagni
Che con la loro attività e il loro impegno il loro entusiasmo ci facciano fortemente progredire
E posso anche dirvi con grande piacere
Che fra pochi giorni esattamente il due giugno l'anniversario della Repubblica apriremo inaugureremo ufficialmente la sede nazionale del nostro partito
Che si aprirà nel cuore di Roma
Nel centro della capitale e che sarà un ulteriore punto di riferimento per le nostre iniziative per lo sviluppo organizzativo della nostra attività
E ho anche il piacere di dire che malgrado qualche esitazione ce l'ho avuto anch'io perché
Sono sempre un po'preoccupato che le cose non vadano come devono andare nelle difficoltà non si riesca a superarle
Sono in grado di dirvi che noi vi proporremo organizzeremo entro la fine di luglio la prima festa nazionale della rinascita
Attorno alla quale raccogliere un grande consenso di partecipazione dei lavoratori e dei cittadini
Care compagne cari compagni
Congresso comunque
è stato importante importante perché a ulteriormente definito e arricchito la nostra linea politica
La nostra strategia e la nostra linea politica
L'abbiamo confermata certi
Ma tra verso un dibattito che il frutto di una capacità di analisi dei fenomeni e i fenomeni di questi mesi di queste settimane che hanno così fortemente caratterizzato
La vicenda italiana europea mondiale questa nostra linea esce certamente confermata e arricchito arricchita
Attraverso il vostro apporto
Innanzitutto sulla questione della guerra
E non è stato facile
Posso ribadirlo non è stato facile definire perseguire una linea
Che ci è parsa che ci pare l'unica linea
Che dovevamo seguire
Noi confermiamo con il nostro congresso
Il nostro impegno totale
A combattere contro la guerra e a porre fine ai bombardamenti contro la Jugoslavia è un impegno che ci assumiamo che ci siamo assunti che ci assumiamo solennemente
Convinti come siamo che soltanto la fine dei bombardamenti può aprire la strada a quella soluzione politica politica che l'unica in grado di garantire pace
Al Kosovo alla Jugoslavia e nei Balcani
Su questo punto abbiamo sentito
Da parte del Presidente del Consiglio Massimo D'Alema valutazioni per quanto riguarda l'analisi
Della guerra delle ragioni della guerra delle cause della guerra delle sue motivazioni che sono diverse dalle nostre
E abbiamo conto rispetto certo
Nel reciproco ascolto come gli ha detto anche espresso già nel corso del suo discorso le manifestazioni del nostro dissenso desidero ribadirlo qui con grande senso di obiettività e di chiarezza
E io ritengo che questo dissenso
Che rispecchia ripeto non può incrinare il rispetto reciproco
E non può impedire il reciproco ascolto e però un dissenso reale ed è un dissenso vorrei desidero aggiungere
Che non è soltanto fra noi Comunisti italiani
E il governo fra noi Comunisti italiani il Presidente del Consiglio
Ma mi pare di poter dire credo di essere del vero che il dissenso si sta manifestando fra il Parlamento della Repubblica e il Governo Italia
Perché il governo della repubblica
Ha una posizione espressa dal Presidente del Consiglio che ci trova come dirò consenzienti
Nelle conclusioni ma parte da un'analisi da una motivazione che non è quella che ha fatto il Parlamento della Repubblica
Diamo un giudizio diverso
Sulle cause
Sulle motivazioni della guerra
E vorrei che D'Alema riflettesse riflettesse
Egli è in grado se vuole
Anche di apportare correzioni rapide
Alle sue riflessioni
Vorrei che riflettesse
Perché quello che sessanta giorni fa forse
Non per noi ma forse
Che era anche comprensibile
Non è più accettabile anche per quanto riguarda l'analisi delle motivazioni della guerra dopo sessanta giorni
Dopo le immagini
Le immagini scioccanti le immagini sconvolgenti della televisione di quei giorni
Che ci parlavano e parlavano al mondo della tragedia del Kosovo
Dell'esodo biblico
Della fuga delle popolazioni
Schema sconvolto l'opinione pubblica mondiale e anche la nostra
Dopo sessanta giorni ormai le televisioni trasmettono e non da oggi soltanto ma già da tempo immagini altrettanto sconvolgenti
Impressionanti scioccanti che sono le immagini delle distruzioni dei bombardamenti delle sciagure e la Jugoslavia della rovina di quel Paese della morte di tanta gente innocente
Dicevamo sessanta giorni fa
Ed eravamo in pochi a dirlo
Anche in Parlamento
E nel Paese che quella guerra consideravamo assolutamente illegittima
E perciò
Da non accettare in nessun modo ma da contrastare
Illegittima perché era in contrasto
Con le Nazioni Unite anzi era al di fuori di ogni deliberazione delle Nazioni Unite per ciò stesso
Una guerra dichiarata senza essere dichiarata portata senza essere dichiarata contro un Paese sovrano contravveniva alle norme più elementari del diritto internazionale
Dicevamo allora questo ed eravamo allora probabilmente non so
Non assieme a tanti altri
Con altri ma abbastanza isolate
Ma dopo sessanta giorni ancor prima di questi sessanta giorni noi possiamo dire e diciamo che non soltanto la guerra è illegittima
E questo lo dovrebbero oggi dire anche altri e lo dicono altri che allora avevano approvato la guerra i bombardamenti che questa guerra è profondamente disumana
Una guerra che sostituisce che copre un genocidio certo che c'è stato con un altro altrettanto crudele genocidio
Che deve essere respinta ed è respinta dalle coscienze civili di tutta l'Italia e di tutto il mondo una guerra dunque e perciò spesso
Da contrastare con tutte le forze
E voglio dire dopo sessanta giorni
E come noialtri ormai lo dicono
Già da tempo e lo ribadiscono in questi giorni che questa non soltanto una guerra illegittima eravamo in pochi a dirlo che è una guerra disumana e sono in tanti a dirlo ma che una guerra che non risolve
Il problema che aveva dichiarato di volere risolvere
Non lo risolve con i bombardamenti se lo mettano in testa
I generali della NATO il generale Clark gli uomini del Pentagono oggi sono gli osservatori non sono io certo un esperto gli osservatori militari più attenti di tutto il mondo
Che sostengono come con questo
Procedere dei bombardamenti non potranno ottenere il risultato che hanno dichiarato di volere ottenere cioè di riportare la pace nel Kosovo nella Jugoslavia attraverso una resa
Del governo di quella Repubblica
Non porteranno a conclusione un bel niente anzi
Anzi
Possono possono probabilmente
Portare alla rovina e certamente lo stanno portando alla rovina quel Paese
Ma non ottenere il risultato
Al di là
Delle valutazioni diverse dunque
Che c'erano state sin dall'inizio che continuano purtroppo ad esserci anche oggi malgrado l'evidenza dei fatti
Vi è oggi la possibilità di una convergenza
Che abbiamo cercato
Che abbiamo cercato accanitamente
Nel tentare di dare una soluzione alla tragedia
è una soluzione che altro non può essere che una soluzione politica è questo il punto
L'incontro
Su questo punto il Parlamento si Espresso
E anche il governo
Malgrado l'insistenza di quelle analisi che non condivido che ha svolto qui Massimo D'Alema e anche il governo oggi ritiene essere l'unica via possibile la soluzione politica
Non si porterà pace giusta giusta sì pagina giusta nel Kosovo e in Jugoslavia se non attraverso una soluzione politica
La soluzione militare
Non è più perseguibile
Perché illegittima perché disumana e perché non conclude
Ci vuole una soluzione politica allora ecco il punto ma per ottenere una soluzione politica è chiaro che occorre l'intervento delle Nazioni Unite
Nessun organismo potrà riuscire a ottenere e mi auguro che si riesca a ottenere anche se non ne sono certo una soluzione politica e questo organismo è soltanto quello delle Nazioni Unite primo punto secondo punto e chiaro per tutti deve essere chiaro per tutti è stato detto anche qui
Da Veltroni è stato detto anche da Massimo D'Alema e chiaro comunque per tutti che le Nazioni Unite non saranno in grado di assumere nessuna decisione non potranno neppure riunirsi
Se non c'è il consenso di due dei Paesi che hanno il diritto di veto la Russia e la Cina e secondo
E infine
Tutti sanno non si possono non sapere e tutti devono avere ben chiaro
Che per avere l'incontro alle Nazioni Unite ci vuole il consenso della Russia e della Cina
E che per avere il consenso della Cina e della Russia occorre sospendere i bombardamenti altrimenti non vi sarà nessuna riunione nel Consiglio di sicurezza
La nostra proposta dunque una proposta
è una proposta
Giusta ma è anche ma anche lo voglio dire a chi ci critica volte di guardare più alla propaganda
Che alla soluzione realistica del problema
Noi diciamo che questa è anche l'unica soluzione della soluzione comunque più realistica
La propaganda importante la dobbiamo fare ancora meglio ancora di più
Perché la denuncia deve essere forte
Deve essere generale
E devi investire tutti gli strati della popolazione e devi coinvolge le come il Presidente del vostro del nostro partito ha detto sin dall'inizio anche il grande movimento dei lavoratori quando mi sono rivolto per
L'età che porto e per la carica che ricopro con grande impegno agli operai ed impiegati muratori ai ferrovieri ai medici agli infermieri agli insegnanti al popolo che lavora di far sentire la sua voce senza di che non avremo l'adeguata mobilitazione propaganda iniziativa forte
Ma anche realismo
Realismo politico e la soluzione più realistica oggi per porre fine alla guerra è quella di sospendere i bombardamenti di mettere uno stop ai bombardamenti
Altrimenti altrimenti
Ce lo devono dire altrimenti
E altrimenti
Allora vuol dire che prevarrà e corretti
La linea più oltranzista quella dei gruppi più oltranzisti degli Stati Uniti della Gran Bretagna
Del mondo capitalista
Quella che allora non si prefigge di portare la pace giusta
Ma che si prefigge di distruggere la Serbia
E nessuno ha mai detto che questo debba essere l'obiettivo dei bombardamenti distruggere e vincere e piegare la Serbia ad ogni costo le parole non sono mie
Sono le parole degli americani
Di certi settori appunto per gli Stati Uniti d'America ad ogni costo che cosa vuol dire vincere ad ogni costo distruggere l'intero paese
Distruggere quel popolo una distruzione totale
E se i bombardamenti non basteranno e se non basteranno questi aerei quelli supersonici che vanno sopra le nuvole a migliaia e migliaia di chilometri e quelli che possono volare
Più rasoterra questi famigerati Apache e se non basteranno neanche questi dove si vuole arrivare
O dovremo provare ci di nuovo e non è un quasi la mia
Ai tempi remoti carissimi compagni del Vietnam quando un generale Fellone dichiarava che per battere il Vietnam chi volesse la bomba atomica altrimenti la guerra non si sarebbe vinta a questo dobbiamo arrivare a questi estremi dobbiamo pervenire perché vogliono vincere ad ogni costo
Oppure
Oppure
Stanno preparando e vogliono portare a compimento l'invasione militare via terra
Non siamo in molti a sostenere questa tesi può darsi che io mi sbagli e sarò dell'indietro di ricredermi ma io continuo a temere
Che possa essere questa la soluzione alla quale concretamente si pensa
Di fronte a un fallimento delle discussioni in corso
Di fronte a una difficoltà
Di riunire il Consiglio di sicurezza e di ottenere
La possibilità di un accordo
Questo può essere un rischio reale persino incombente
Ecco perché è importante
Quello che ha dichiarato a questo riguardo il Governo italiano
Sin dall'inizio e che comunque ha ribadito
La sua netta contrarietà
Ad ogni operazione di questa natura
Ma noi non siamo tranquilli
E noi chiediamo che vi sia una presa di posizione non ci dicono che la questione non è all'ordine del giorno lo so benissimo ci mancherebbe altro
Che non è questo di cui si parla lo so benissimo ma c'è chi sta lavorando per questo una dichiarazione un impegno categorico
Da parte del governo italiano dei governi dell'Europa e altri possono essere
Quanto il governo italiano e perché ti aspetti già più avanti del governo italiano penso alla Germania
A dire nettamente di no a ogni ipotesi di questa natura
Ne è un soldo ne è un soldato per la guerra della terra dalla Jugoslavia è una parola d'ordine è un impegno
E dobbiamo riuscire a fare avanzare ad affermare
Ed è questo anche il modo concreto per far capire a coloro che hanno questi intenti che questa non è una strada percorribile e che dunque bisogna realisticamente trovare una soluzione alla tragedia in atto
Quella dei bombardamenti della distruzione della Serbia
E certo
Come ci hanno detto ed è giusto pensarci
Occorrerà
Quando riusciremo a mettere fine alla guerra
A costruire la pace
E ci saranno ingenti specie ingenti spesi
Che la comunità internazionale dovrà sostenere
Per le città distrutte per le strutture annientati
Per le sovrastrutture desertificata
Grandi ingenti spesi
Ah vi sarà la necessità anche di una consapevole visione politica
Perché
Per la rinascita
Dei Balcani della Jugoslavia che quelle terre
L'obiettivo e quello di orientare verso forme di ricomposizione forme unitaria consensuali
Le molte tessere
Del Mosaico jugoslavo
Cosa
Che tentò di fare e per una certa epoca riuscì a fare il maresciallo Tito
Una ricomposizione
Di queste tessere di un mosaico che tutti abbiamo imparato ormai fa conoscere compresso
E l'obiettivo certo è quello
Per il Kosovo di trovare soluzioni che riescono a rispettare la pluralità
La pluralità delle culture
Dei sentimenti degli interessi
Consentendo il rientro nelle loro terre a quanti da quelle terre sono fuggiti o perché cacciati
Anche perché cacciati dalla persecuzione
O perché cacciati dai bombardamenti
Si porranno allora problemi se riusciremo a conquistare la pace
A porre fine alla guerra si potranno allora porre problemi che riguardano il ruolo stesso dell'Europa il ruolo nuovo dell'Europa di fronte dopo questa tragica esperienza
L'Europa per la quale ci accingiamo delle cere il Parlamento
Che certo espressivo ma non è adeguatamente rappresentativo dei nostri popoli dei nostri stessi Paesi
E quindi è un'Europa che ha potuto o saputo trovare in questi ultimi tempi
Una propria unità e un proprio impegno sulle questioni economiche e finanziarie ma che deve riuscire a trovare un proprio impegno comune sulle scelte politiche
E anche sulle scelte militari
Noi siamo tra quelli non soli certo
Ma tra quelli che stanno molto attenti a queste questioni per antica cultura
Per antica formazione politica
Noi siamo stati e siamo contro la NATO
E dopo questa guerra si manifesterà ancora più chiaramente l'assurdità della presenza di questa organizzazione militare
Che non è più
Attenti
Che non è più difensiva
Così sorse
Con il pretesto
Di un preteso pericolo di aggressione da parte dell'Unione Sovietica del Patto di Varsavia che non è più difensiva ed era sorta per queste
Ma che è proiettata dopo l'incontro di Washington di cui si parla troppo poco
Incontro tra i Paesi della NATO
Sempre più proiettata verso una direzione che non è quella difensiva mai quell'opposta e che quindi nega i presupposti medesimi sui quali la NATO che pure noi abbiamo sempre respinto
Sui vasi della quale sulla base dei quali la NATO
Sia fu costituita i suoi presupposti giuridici e i suoi presupposti strategici e l'Italia la Repubblica italiana
Il Parlamento della Repubblica
Non hanno il diritto hanno il dovere di discutere di quelle proposte che non possiamo considerare decisioni quelle di Washington sulla cosiddetta nuova NATO non le possiamo considerare decisioni a parte il giudizio nostro antico e presente ma non possono essere valide
Se non troveranno una ratifica e io mi auguro la reiezione da parte del Parlamento della Repubblica e dall'opinione pubblica nazionale
Ero spesso trattato nella NATO del Patto Atlantico articolo dodici che dice che sono possibili delle revisioni del trattato è stata compiuta una revisione del trattato nel corso nel pieno della guerra
Piuttosto piuttosto stravagante
Quello di discutere
Di una questione di questo genere sotto la pressione appunto di un clima
Che il clima bellico
E dunque tornando al mio ragionamento la mia riflessione
C'è un dissenso il dissenso permane è un dissenso reale ed è un senso che oggi entra
Dentro a tutti i gruppi politici e a tutti i gruppi parlamentari
Non so se gli amici carissimi dei Verdi
Hanno per intero le nostre stesse posizioni ma ci sentiamo molto vicini
E certamente diverse sono le posizioni nostre rispetti a quello del Partito popolare ma sentiamo posizioni di grande interesse e di grande novità
E anche all'interno dei Democratici di sinistra
Vi è pure qualche cosa sia pure dopo sessanta giorni
Di diverso nuove di positivo
Quei centonovanta e più parlamentari
Ed è merito delle nostre compagne soprattutto dei nostri compagni in Parlamento se sono riusciti a realizzare un impegno così vasto
Oltre centonovanta parlamentari che hanno sottoscritto quel testo e lo continuano a sostenere riflettiamo di questi cento novanta i comunisti sono della maggioranza
Non c'è tra questi la lega Rifondazione che pure hanno posizioni contro la guerra sono della maggioranza centonovanta i nostri sono soltanto ventisette
I Verdi sono una ventina
E dunque vuol dire che la grande maggioranza di questi centonovanta sono popolari e sono soprattutto
In grande maggioranza Democratici di sinistra
Tutto questo
Conferma
La validità della linea che ci siamo dati
Con grande sofferenza
Con una riflessione spesso tormentata
Ha una linea che si è rivelata giusta e io capisco e con diritto
L'interrogativo
Che io stesso mi pongo
C'è qualche compagno qualche compagna che può pensare
Che ognuno di noi ognuno di voi
Non si ponga continuamente questo interrogativo qual è il limite fino a che punto
L'interrogativo che ci siamo posti che ci poniamo che ci riproponiamo ma dico quelle compagnie quei compagni che parlano con la mia stessa passione non basta fare l'interrogativo dobbiamo dare una risposta
Ognuno di noi può vivere di interrogativi perché è un fatto che riguarda la nostra persona ma quando diamo vita a un partito e quando lo utilizziamo abbiamo il dovere di dare risposte agli interrogativi tutti Siena eccetto valide risposte ma dare risposte
Si può uscire dal governo anche domani
E ce ne può essere il motivo alla ragione anzi una montagna di motivi e di ragioni
E occorre comunque allora porsi anche l'altro interrogativo
Che cosa succede dopo
Quali sono le conseguenze
Quali sono le conseguenze sulla crisi sulla guerra
Sulle prospettive
Della lotta per la pace
Come singoli e come collettivo
L'ho già detto abbiamo vissuto e viviamo
Soggettivamente in modo diffuso profondo
La contraddizione morale
Tra i nostri valori di pace
I nostri sentimenti di solidarietà internazionalista e l'appartenenza ad un governo
Che di fatto è compartecipe della guerra
Ma non ci siamo accontentati
Non ci possiamo accontentare di esprimere
La nostra sofferenza
Il nostro sdegno
Di sfogare la nostra sofferenza e il nostro sdegno lo dobbiamo fare ancora di più l'ho già detto è ancora meglio e su tutta la superficie nazionale
Ma abbiamo scelto la strada di cercare di trasformare il nostro sdegno la nostra sofferenza in una contraddizione politica oggettiva introducendo nel governo nella maggioranza i vincoli e limiti per potere bloccare arrestare interrompere la guerra questa è stata la scelta che abbiamo compiuto difficile e certo
E certo dobbiamo anche oggi dover fare un Bilancio perché il governo
E il Presidente del Consiglio
Eppure dimostrano
Di essere strettamente legati
All'alleanza militare e a chi li dirige gli Stati Uniti
Con un atteggiamento che soltanto in qualche circostanza è stato
Di vera distinzione
Non si è ascoltato neppure la parola
Del presidente della Repubblica di qualche settimana la fa quando era Presidente Scalfaro
Laddove diceva che le alleanze militari vanno rispettate
E lo sappiamo
Ma che alleanze militari non possono essere tali per cui
C'è uno solo che comanda
E tutti gli altri obbediscono
Il governo e il Presidente del Consiglio che non si sono liberati da questa subalternità
Diciamo le cose come stanno
Rispetto agli Stati Uniti e alla NATO
Hanno dovuto però ogni giorno e ogni giorno debbono tenere conto dell'esistenza di questa opposizione che all'interno della maggioranza
Che qualche volta anzi più di una volta
Questo ha portato ad avere da parte del governo italiano proposte
Anche se non soluzioni proposte a volte
Amo gli orari a modificare la condizione nella quale ci troviamo
E si conferma dunque
Credo questo congresso sta confermando credo
Che la nostra linea è stata
Quella giusta quella necessaria
Giusta
Perché è necessaria
Necessaria perché giusta
Che è quella di partecipare all'attività di questo governo avendo sempre noi ben presente che l'ingresso
Nell'arena
Governativa e l'ingresso in un'arena di una collaborazione competitiva e perciò anche conflittuale una compartecipazione una collaborazione competitiva e conflittuale prima di tutto su questo terreno quello della guerra quello della pace
Competitiva e conflittuale anche sulle questioni che riguardano la vita sociale la vita economica
La vita del paese
Una completa insolita che deriva dalla diversità delle posizioni ideali delle posizioni politiche una conflittualità che nasce dalla diversità degli interessi di classe fra forze che sono fra di loro diverso
E noi abbiamo raccolto questa sfida l'abbiamo raccolta
Nell'ottobre scorso
L'abbiamo ribadita
Ricercare una collaborazione che nelle differenze nella
Distinzione
Consentisse consenta una collaborazione democratica
Per dare vita uno schieramento che sia fermo nei confronti di quell'alternativa di quell'alternativa accerto possibile
Ma tremenda
Del dominio delle destre delle destre politiche e sociali
Questo vale oggi in questi giorni per la guerra
Questo vale varrà domani
E già da oggi per le questioni che riguardano i problemi sociali problemi economici problemi che riguardano la vita del nostro Pupo popolo
Noi sappiamo benissimo quali sono i rapporti di forza reali
Sappiamo anche noi
E dei rapporti di forza bisogna sempre tener conto non per rassegnarsi
Tener conto per superarli per modificarli
Ma sappiamo che in questi dati rapporti di forza
Non è pensabile che si possono costruire
Soluzioni di direzione politica più avanzata nella vita del Paese
Ma questa consapevolezza non riduce non riduce accompagni ma accentua la nostra determinazione una determinazione che sempre in quanti comunisti quanto comunisti noi abbiamo e vogliamo continuare ad avere per cambiare lo stato di cose presenti
Ponendo limiti
Per quanto sappiamo fare ponendo limiti
Alla devastazione ai processi di devastazione allo stato sociale
Limiti all'attacco ai diritti e ai poteri dei lavoratori limiti
Alla campagna sempre più diffusa di privatizzazioni limiti alle politiche economiche imperversa anti di tipo liberista e ultraliberista limiti alle politiche culturali che sono
A critiche e subalterne a quelle del dominio del grande capitale
Perché questo
Abbiamo successi perché questi limiti non siano superati
Perché dalla nostra battaglia in difesa delle nostre condizioni si possa andare verso una battaglia di sviluppo sociale di rinnovamento democratico occorre che le forze della sinistra si facciano
Sentire si facciano valere si facciano sentire
Si facciano valere di più
La presenza nostra al governo
Ha un senso
E qui sta anche un limite
Che ogni giorno noi abbiamo ben presente
Soltanto rispetto a questa prospettiva
Di difesa
Di sviluppo e cioè di trasformazione
Ecco perché abbiamo detto
Che vogliamo essere sentinelle
In questa espressione ci può essere qualche cosa
Chi non valido perché non soltanto soltanto essere sentinelle vigilanti
Ma operose incisive oggi nella battaglia per la pace prima di tutto
E per la battaglia per la democrazia i diritti dei lavoratori e per la trasformazione sociale del nostro Paese
E per questo occorre che i rapporti a sinistra tra le forze della sinistra
Siano tali da consentire alle sinistre appunto dentro a una formazione quella del centrosinistra in cui le forze moderate solo così forti così attive così incidenti
Le sinistre si facciano sentire valere valere di più
Compagno Garavini nel suo intervento molto lucido ha posto questo problema
Con grande
Con grande forza
E ci ha indicato degli obiettivi
Che sono io credo da tenere tutti chiaramente ben presenti
Ad evitare i due rischi che noi abbiamo quello
Di chiuderci soltanto nella difesa della nostra sacrosanta
Identità
Divenire così una forza politica autoreferenziale che concesse spesso finisce per chiudere obiettivamente per chiudere ogni possibilità di azione reale unitaria con altre forze della pasto schieramento della sinistra
E nello stesso tempo non cadere nell'errore della subalternità della rinunzia ad essere noi stessi anche quando ricerchiamo accanitamente un processo unitario
Con il Partito della Rifondazione Comunista
Abbiamo voltato pagina
Noi è stato detto condivido non siamo un pezzo di Rifondazione Comunista siamo un'altra cosa
Il Partito della Rifondazione Comunista ha una linea che non condividiamo
Ha anche un comportamento che non condividiamo
E divenuto nella sostanza
Ho detto nella mia introduzione un agglomerato di gruppi fra di loro diversi ma uniti da posizioni sempre più estremisti
Io non riprendo la polemica sul terrorismo
E non voglio dare alla nostra condanna la nostra critica nessuna esasperazione nessuna esagerazione anche perché è già intravedo la aprile modo di fare
Di chi cerca nel vittimismo di superare poi le difficoltà e gli errori della propria posizione la verità è la verità è quella che è apparsa al di là
Di tutte le forzature polemiche le giustificazioni di ogni tipo la verità è quella che tutti hanno colto
Caro Bertinotti
Quando c'è di mezzo un assassinio
Un assassinio firmato da questi gruppi che si richiamo no o che sono delle Brigate Rosse e si possono scrivere tutti i documenti che vogliono ma quei documenti
Non si discutono e non possono essere condivisibili vanno respinti perché a fare quei documenti è stata la loro mano assassina ora attento attento Bertinotti perché io capisco io capisco o credo di capire
Che la tua linea la linea che hai sostenuto e non da oggi soltanto che ci ha portato alla inevitabile separazione
E quella di mantenere un legame un legame egemone
Con settori esasperati della società esasperati dalla loro condizione dalla loro condizione sociale dalle loro difficoltà dal disagio profondo in cui si trovano
Ed era giusto l'intento
Era giusto l'intento
Ti riferivi sia questi ceti a questi gruppi per farli uscire dal loro isolamento dalla loro chiusura dalla loro incomunicabilità e portarli nell'arena politica a confronto a contatto
Con le forze politiche con le forze sociali con l'insieme della società era giusto questo intento
Oggi noi ci troviamo di fronte a qualche cosa di diverso
Che prima che sul piano morale
Io giudico sul piano politico e se volete anche sul piano strategico come un errore imperdonabile e cioè quello non più di rivolgersi a questi gruppi a questi ceti acquisti impianti per portarli alla politica per farne forza dentro nel sia pure con i contrasti le differenze nell'agone politico
Ma per farsi condizionare da questi gruppi per farsi trascinare da questi gruppi
Per cercare di essere soltanto al livello del loro modo di pensare e del loro modo di dire non per usare quella che doveva essere una funzione egemone un errore storico di capitale importanza
E dobbiamo avere ben presente
E contrastare appunto sul piano politico
Tanto più nel momento in cui vediamo che tanti e tanti di quei giovani e non soltanto di quei giovani di quei centri sociali
Che vengono ingiustamente accomunati da un'azione che non riguarda e che si contrastano dimostrano avversità repulsione contro il terrorismo e di qui dunque io voglio dire e ribadire ai compagni di Rifondazione Comunista attenti a quello che fate con voi vi sono masse di giovani di lavoratori so qual è la realtà del nostro Paese
E voi avete il dovere avete il dovere proprio perché avete questo rapporto che per certi aspetti è più grande di quello che abbiamo noi con questi ambienti con questi ceti con questi gruppi di lavoratori di avere una linea politica che li porti fuori dall'isolamento e non permette sia la loro coda ma per dare una funzione dirigente ecco l'errore storico è grave che non perderemo mai
A Fausto Bertinotti e voglio dire
Ai dirigenti ai compagni
Dei democratici di sinistra
E noi siamo molto sensibili avete sentito
Il ragionamento la riflessione pacata
E gliene do molto atto e lo ringrazio del compagno Veltroni
E il suo richiamo che un richiamo permanente
A ricercare le vie dell'intesa e anzi un po'più che l'intesa de L'Unità
Siamo per l'intesa
Siamo per l'unità ma ti ho detto tante volte caro Veltroni ribadisco qui dinnanzi al congresso del mio partito
E voglio l'intesa la vogliamo voglio l'unità la vogliamo ma noi siamo una cosa diversa perché siamo comunisti ex comunisti vogliamo restare comunisti comunisti
In quanto espressione di una realtà
Di una realtà
Di cui c'è bisogno oggettivo nella società nazionale comunisti in quanto comunisti che si prefiggono sapendo che non è dietro l'angolo non sappiamo bene il superamento del dominio capitalistico
Noi non possiamo quindi assecondare le tendenze che pure rispettiamo
Volte a ricercare
Rapporti di unificazione
Non ce ne sono oggi non ce ne saranno domani
Le motivazioni
E le condizioni e d'altra parte chi vi parla viene
Da molta esperienza di lavoro e di lotta
E quante volte ho riflettuto
Prima ancora della Bolognina
Durante quella fase distruttiva del vecchio partito comunista italiano e poi dopo
O forse
Molti ce lo dicevano
Non è meglio per tutti se voi
Magari con la vostra piena autonomia ideale culturale entrate dentro un partito unico della sinistra
Come la corrente come avviene in altre parti del mondo come avviene in altre parti dell'Europa
Credo che ognuno di voi certamente anch'io
Ho riflettuto ho pensato mi sono interrogato
Ma abbiamo dato e continuiamo a dare una risposta che mi pare non soltanto razionale ma l'unica risposta possibile
Una corrente all'interno di un partito che dichiaratamente non è comunista
Con tutto rispetto
Che dichiaratamente non si prefigge con tutto rispetta il superamento del capitalismo quale ruolo potrebbe avere una corrente certo di testimonianza potremmo scrivere degli articoli fare dei discorsi organizzare dei convegni ma se non viene autonomia ideale autonomia politica autonomia organizzativa non viene agibilità per portare avanti i nostri ideali le nostre battaglie ecco perché insistiamo
Ecco perché insistiamo ecco perché vediamo
Che c'è per noi che c'è per noi questo spazio
Grande grande sì
Fra Rifondazione Comunista i Democratici di sinistra
C'è lo spazio eccome
Per questa forza
Per questa forza ideale politica organizzativa
Quella dei comunisti dei Comunisti italiani che operano che lottano
Per potere mantenere viva
La strada aperta la strada del cambiamento della trasformazione del rinnovamento profondo della società
Secondo quei nostri grandi ideali quegli ideali che ci hanno fatto diventare tutti comunisti
I grandi ideali della giustizia
La libertà della pace
E la solidarietà della fratellanza
I grandi ideali del socialismo
I grandi ideali del comunismo abbiamo questo diritto e abbiamo questo dovere
Ce n'è bisogno e ce ne la possibilità siamo qui per cercare di interpretarla
E nello stesso tempo un partito carico di questi ideali
Carico carico di questa sua volontà e capacità di cambiamento ma nello stesso tempo con i piedi per radicati per terra
Capace di fuggire dagli estremismi
E invece sempre in grado di dare alla propria azione politica il massimo dal realismo della concretezza per risolvere i problemi di ogni giorno per migliorare ogni giorno le condizioni di vita
Dei lavoratori del popolo e costruire in questo modo anche l'Avvenire
Per i nostri figli
Per i nostri nipoti
Siamo una forza politica esperta
Anche se nuova S. Giovanni
Antica e moderna
E siamo una forza che sa combattere e che sa combattere in modo irriducibile per i propri ideali e per la difesa dei grandi diritti dei lavoratori e del nostro popolo e siamo
Una forza che sa costruire giorno per giorno il proprio cammino e che sa liberare dinnanzi a sé i sassi che lo intralciano perché il percorso opposto continua ore non possa mai arrestarsi non debba fare dei contatti all'indietro siamo questo partito compagne e compagni compagne e compagni carissimi compagni di tutta l'Italia compra
Anche ai compagni comunisti un partito che andrà avanti verso nuove vittorie per nuove conquiste
Ma in pugno
Se non
Compagnie
Compagni e compagne la seduta di questa mattina ed oltre alla seduta pomeridiana iniziava alle ore quindici sarà riservata ai soli delegati eletti
E si svolgerà
Nel pomeriggio dalle quindici le la discussione politica le votazioni documento politico la discussione sulla proposta la commissione elettorale e la votazione degli organismi dirigenti
Si concluderà al congresso alla fine della votazione degli organismi dirigenti probabilmente non alle sei alle diciassette ma sicuramente almeno fino alle diciannove visto viene poi e ora da subito
Convocata la commissione politica UA nel congresso comprese con la presidenza del compagno Grimaldi era commissione verifica poteri a commissione verifica poteri si trova nella stanza la presidenza la commissione politica si farà qua sotto
Il palco della presidenza appuntamento alle ore quindici per i soli delegati eletti