Assemblea annuale della Confindustria (c/o Auditorium della Tecnica - V.le Tupini)

Ad una settimana dall'uccisione del professor Massimo D'Antona
Collaboratore del ministro del lavoro ed interlocutore di tutti noi
Rendiamo omaggio alla figura di Massimo D'Antona e a ciò che lui così bene incarnava
Disponibilità ad ascoltare e capire
Tolleranza e civile convivenza
Vi chiedo pertanto un minuto di raccoglimento
Autorità colleghi ed amici
Ad un anno
E distanza dall'ingresso dell'Italia nell'Unione economica e monetaria
Avremmo sperato
Di trovarci oggi in una situazione ben diversa da quella in cui siamo
Come sempre succede dopo una grande fatica ci saremmo augurati di cominciare a seminare su un terreno più fertile
Sia chiaro si sapeva che l'Euro non avrebbe risolto tutti i problemi
Si sapeva anche che lo spirito di Maastricht non si sarebbe esaurito con il decollo dell'unione monetaria
Perché Maastricht ha tracciato una direzione di marcia non un traguardo
E la direzione era e resta quella di un sistema economico e sociale più dinamico più flessibile più capace di valorizzare le risorse materiali e i materiali dell'Europa
La nostra sensazione
Anzi qualcosa di più di una sensazione è che abbiamo perso l'abbrivio
L'abbiamo perso non solo in Italia ma in Italia in modo più avvertibile
Perché è più lungo il cammino da compiere e più forti e quindi la spinta di cui avremmo bisogno
A questa sensazione se ne aggiunge un'altra che nasce dalla situazione per molti versi inedita in cui ci troviamo
All'estero l'Italia ha guadagnato fiducia e credibilità
La guadagnata per la determinazione con cui abbiamo dimostrato di voler essere parte della nuova Europa
E anche da ciò è venuto quella riconoscimento importante che è stata la designazione di un italiano alla presidenza della Commissione
La nostra immagini anche tratto giovamento finora dalla condotta del governo e dell'opposizione di fronte ai drammatici eventi della guerra dei Balcani
L'elezione e il modo in cui è avvenuta a Presidente della Repubblica di una personalità di grande prestigio internazionale aggiunto ulteriori elementi alla positiva considerazione del Paese
E invece al nostro interno nel Paese e fiducia e credibilità si sono deteriorate
L'economia non riprende la disoccupazione rimane elevata
Non passa giorno che non si registrino segnali di di elusione di stanchezza di apprese frustra
Ci domandiamo come leggere questa duplicità di opinioni sull'Italia le nostre quelle altrui
Siamo un Paese che sta cambiando
E sa cambiare o come sembrano riconoscere all'estero o siamo un Paese ripiegato su se stesso che ha perso la voglia di lottare che ha fatto di una fase di trasformazione una transizione fine a se stessa
Un Paese che nell'incertezza e nel disorientamento si consuma in un gioco sterile di polemiche ripicche sulle responsabilità
C'è bisogno di un momento di serenità per capire come stanno le cose dove sono i problemi come possibile affrontarli
Siamo convinti che l'idea che fuori dei nostri confini si stanno facendo dell'Italia non sia sbagliata
Rispetto a tre anni fa quando assunsi la presidenza di Confindustria questo Paese non è rimasto fermo ha doppiato mete importanti talvolta insperati
Certamente avrebbe potuto e dovuto cambiare di più e meglio e poiché non l'ha fatto nel suo cammino si scontra ancora con molti ostacoli Alberti rischi della responsabilità di un cambiamento che non si è consolidato
Ha timore per i nuovi difficili passi che deve affrontare per modernizzarsi e per tornare a crescere
Avverte anche quanto le difficoltà del cammino siano amplificate da un'oggettiva sovraesposizione degli effetti della congiuntura internazionale
Dalla necessità di continuare a ripagare il mutuo acceso negli anni settanta e ottanta quando ci siamo illusi di poter crescere facendo debiti
Dal difficile decollo delle regioni meridionali in cui pure c'è una norme osservatorio di crescita ancora più pressante in questo momento non facile si sente l'urgenza di non interrompere la marcia di non adeguare di non adagiarsi sul presente di non perdere di vita il futuro
Anzi e sul futuro che dobbiamo investire dobbiamo tornare ad investire sull'Italia per un'Italia diversa un'Italia più coraggiosa una Italia che non la che non lascia deciderà da altri il proprio destino
Il primo impegno è capire che l'euro ci ha proiettato in un mondo radicalmente nuovo che non tollera giramenti di responsabilità e facili scappatoie ai problemi
Sul piano dell'economia questo è chiarissimo
Nessun Paese dell'Euro
Per fortuna può più compensare le sue politiche economiche sbagliate manovrando la leva del cambio a spese dei partner
è oggettivamente un passaggio difficile e impegnativo quello che dobbiamo affrontare implica scelte comportamenti nuovi di tutti gli attori
Certamente anche delle imprese
Le imprese sanno lo sperimentano ogni giorno di competere in uno scenario di bassa inflazione in cui i margini dipendono dalla costante riduzione dei costi ed alla ricerca dell'eccellenza
Sanno di operare in un ambiente di concorrenza sempre più aspra in cui ciò che conta è il continuo miglioramento della qualità la differenziazione dei prodotti e l'efficacia del servizio al cliente
E per queste ore stanno facendo e potrebbero fare molto di più se solo ci fossero condizioni reali di competitività del sistema Paese
Noi dal canto nostro ci stiamo abituando all'idea di crescere conseguendo da soli e nei sistemi in cui siano inseriti economie di scala adeguate alla competizione globale
Ci stiamo abituando a crescere trasformando la nostra capacità adattative applicativa che è forte in qualcosa di più
Perché ormai grazie alle tecnologie telematiche ogni individuo ogni impresa ogni paese può proporre al pubblico globale beni servizi idee senza vincoli di tempo e di distanza
Certo dobbiamo abituarci a percorrere con più coraggio la strada delle acquisizioni e delle fusioni
Portando a fondo i processi di integrazione funzionale per diventare più grandi ed efficienti non più grossi e più lenti
E senza timori per le polemiche di chi resta che ha di chi resiste a capire che le dimensioni si muove oggi l'economia Lane prese devono abituarsi ad essere ancora più presenti all'estero e ad agire in un ottica mondiale
L'internazionalizzazione dell'industria italiana ha fatto molti progressi in questi anni ma è ancora sensibilmente inferiore a quella dei nostri concorrenti
Dobbiamo essere più integrati nell'economia globale perché questo significa conquistare importanti occasioni di sviluppo di rafforzamento delle imprese di crescita dell'economia nazionale
Darsi d'eccellenza come obiettivo allargare gli orizzonti
Spendersi nella dimensione globale credere di più nella crescita queste la sfida alla quale siamo chiamati noi imprenditori
Affrontarla significa proiettarsi lontano d'abitudini schemi mentali comportamenti ancora radicati
Quel che vale per le imprese vale anche per i nostri interlocutori più diretti i sindacati
Il modo in cui le relazioni industriali sono ancora inteso in Italia tenta di resistere al tempo e il venti del cambiamento
Quello che ci quelli che si ripropongono nelle vertenze contrattuali ci appaiono sempre più come riti vecchi inefficaci di fronte alle esigenze dei lavoratori
Il rilievo attribuito a certe parole chiave
E disancorato dalla realtà
La riduzione dell'orario di lavoro e le richieste economiche non possono essere svincolate dalla competitività dei e dei risultati delle aziende unico banco di prova per l'impresa e per i lavoratori
Dobbiamo abbandonare questi stereotipi
Il che non significa non ridistribuire
Noi vogliamo lavoratori ben pagati in aziende sane e competitive significa redistribuire nella misura dell'andamento economico e delle prospettive delle aziende questa è un'esigenza fondamentale
Per la sopravvivenza e lo sviluppo dell'impresa e dunque per la crescita economica del paese
E questa è la premessa per creare lavoro una premessa indispensabile ma non sufficiente
Perché reale lavoro occorre anche innovare il mercato del lavoro
Dobbiamo renderci conto che i tempi sono cambiati
Lo dimostra il fatto che i circa centocinquanta mila nuovi occupati creati in Italia nel mille novecentonovantotto sono nati da contratti anch'essi nuovi siano a termine interinali o part-time
Un'anomalia niente affatto l'evoluzione dell'economia e del mercato renderà tipici quei contratti che oggi nel nostro Paese ancora si chiamano atipici
Perché danno flessibilità rapidità d'ingresso e non problematicità d'uscita e portano sul mercato una domanda che altrimenti non si esprimerebbe
Attenzione quindi a non ingabbiare utili come invece si continua a tentare vorrebbe dire snaturare ogni e condannarli ad un precoce declino
Tuttavia come dimostrano le esperienze dei paesi a maggiore crescita dell'economia e dell'occupazione il mercato richiede e consente un giusto mix di formule contrattuali allora il punto è questo se vogliamo rivitalizzare i contratti tradizionali non abbiamo altra scelta che introdurvi elementi innovativi in modo che i vincoli attuali siano alleggeriti
In questo modo le imprese possono contare su quella maggiore flessibilità che è indispensabile per migliorare la loro competitività e i lavoratori possono vedere moltiplicate le opportunità offerte dal mercato
Ma occorre anche che aumenti il valore del mercato dei lavoratori
Questo è un compito che spetta a tutti istituzioni sistema formativo parti sociali perché solo lavoratori più istruiti e più professionalizzati sono in grado di far valere le loro potenzialità
Non è più all'impiego che dobbiamo puntare ma all'impiegabili ITA
Per aiutare la navigazione del sistema Italia ci siamo dati ormai sette anni fa il metodo della concertazione
Anche qui occorre fare qualche considerazione
Con la cerco un certo azione come fu impostato originariamente c'eravamo posti due obiettivi che sono anche due valori il primo era l'abbattimento dell'inflazione e il controllo delle variabili finanziarie
L'abbiamo per ora ottenuto e questo ci ha condotto alla moneta unica
Il secondo obiettivo era la creazione dei presupposti per la ripresa dello sviluppo su questo fronte c'è molta strada da fare
Una concertazione che abbia questi obiettivi e si schieri a questi valori è uno strumento che gli imprenditori ritengono ancora giusto valido praticabile
In un Paese come il nostro questo strumento ha prodotto germi di autodisciplina dei comportamenti e di responsabilità degli operatori in un gioco di Enter dipendenze
Non siamo d'accordo invece quando il metodo tenta a prendere il sopravvento sui contenuti sui contenuti
Quando da strumento pragmatico si trasforma in procedure a volte prevalentemente alla ricerca preliminare del consenso
Tenendo presente questo rischio con il patto di Natale abbiamo cercato di dare una definizione più precisa allo strumento concertazione
Uno strumento per creare convergenza di governo e parti sociali sugli obiettivi fondamentali del Paese e per valutare azioni e programmi necessari
Tutti insieme ci siamo impegnati allora su alcune chiare regole
Abbiamo confermato il principio della sussidiarietà per la mia Pierri è di competenza delle parti sociali contro le invasioni di campo di Governo e Parlamento
Abbiamo collegato il principio di sussidiarietà all'ordinamento europeo
Dal primo che privilegia rispetto alle soluzioni di legge o di Regolamento le soluzioni raggiunte dalle parti sociali nelle materie di loro competenza
Abbiamo riaffermato il principio di responsabilità di Governo e Parlamento per le materie di interesse delle parti sociali quando esse hanno riflessi sulla spesa e sulle entrate pubbliche
I principi sono lì sono principi che vogliamo che vogliono evitare confusioni o commistioni di responsabilità
Consociativismo pericolose in distinzioni e ingerenze del sociale dell'economico sul politico ma anche viceversa
Non vogliamo ricadere in un dannoso passato non vogliamo tornare ai tempi in cui la convergenza sugli obiettivi è stato spesso cambiata consenso sulle azioni sui programmi di pertinenza del Governo
E l'autonomia e la responsabilità sono state scambiate per collateralismo e subordinazione
Detto questo dobbiamo anche prendere atto di ciò che sta accadendo
Purtroppo è forte i numerosi soggetti la tendenza a strappare legittimità attraverso i riconoscimenti e le mediazioni divertirsi piuttosto che attraverso la loro capacità di rappresentanza sociale
Se questa tendenza andrà troppo oltre rischierà di portarci verso una situazione di blocco non di avanzamento
Altrettanto forte e quella tendenza tipicamente italiana a trasformare gli strumenti in valori e i valori in ideologia
Restituiamo quindi agli strumenti la loro funzione senza va sottovalutarla ma anche senza sopra valutarla
Evitiamo che le forme prendano il sopravvento sui contenuti
Cioè non si andrà in questa direzione non ci potrà essere il nostro consenso
Confindustria come è sempre stata in tutta la sua storia è un organismo che per sua natura deve dialogare con la politica e le istituzioni ma non dimentica che le radici delle imprese affondano nel mercato
Ed è del mercato e della nostra presenza sui mercati che vogliamo poter tornare ad occuparci negli ultimi anni
Per colmare le lacune della politica del rappresentante dell'impresa dei sindacati hanno riempito spazi impropri
Ma alla lunga in questo modo i ruoli si confondono le missioni si alternano la capacità rappresentativa si indebolisce le identità si stemperano
Le sfide che abbiamo di fronte in questo passaggio di Miss di millennio richiedono tutt'altro
Saremo chiamati tutti ad affrontare cambiamenti sempre più rapidi a trovare collocazione solida in un mercato mondializzata o a tenere il passo di una società più mobile e plurale e pluralista a produrre idee proposte non a gestire il presente ma per progettare e costruire il futuro
Per quanto ci riguarda
Ciò significa prima di tutto mantenere un contatto forte diretto continuo con il mondo degli imprenditori e con le trasformazioni e gli impegni sempre nuovi a cui è sottoposto
Significa dare voce ai loro interessi significa dar voce agli interessi di chi for vuol far nuova impresa di chi pur tra tante difficoltà continua a manifestare fiducia in se stesso nell'Italia e non si sottrae all'assunzione di responsabilità e dei rischi dell'attività imprenditoriale
Rientra nel nostro ruolo anche diffondere nel tessuto sociale cultura e valore d'impresa
Rientra nel nostro ruolo creare quel clima e quell'ambiente nel quale le aziende possano meglio operare per accrescere la ricchezza ed il benessere della comunità nazionale e rendere così possibile
Quella solidarietà che senza sviluppo e solo divisione di povertà
Dobbiamo dunque ridefinire i confini e con essi i compiti e le responsabilità
Walter liberarci di compiti e responsabilità che non ci competono abbiamo bisogno che la politica sia più forte negli ambiti suoi propri
Abbiamo bisogno di una politica che decida anche essa di investire sul Paese
Che si occupi delle grandi scelte economiche non delle scelte delle imprese che faccia crescere la società civile senza soffocare le libertà individuali
Abbiamo bisogno di una politica che dimostri la forza e l'autorevolezza delle decisioni necessarie non solo di quelle possibili
Ridefinire i compiti e responsabilità senza va invadere gli spazi del Truglio non vuol dire negare il dialogo e la concertazione
Anzi ed essenziale presupposto per un vero dialogo una vera concertazione
Tuttavia vi sono no di nel paese che non potranno essere sciolti praticando a tutti i costi la ricerca del consenso preventivo
Pensiamo davvero per esempio di poter razionalizzare le ferrovie con l'accordo di una molteplicità di sigle sindacali per giunta in competizione tra di loro pensiamo di poter fare lo stesso con le Poste non lo credo
Pensiamo davvero che ci siano che siano produttive l'opinione era prassi tutte italiane secondo le quali ogni passaggio ogni cambiamento deve essere lento e graduale senza scosse e senza traumi
I fatti dimostrano che non è così
Cercare l'accordo sui grandi obiettivi è importante
Se l'accordo non si trova occorre il coraggio di sfidare un po'd'impopolarità iniziale
Ma di garantire al Paese risultati concreti e strutturali e garantire a se stessi seppur rinviando nell'incasso risultati più stabili e sicuri in termini di meriti
Senza coraggio senza scelte che potrebbero anche sembrare inizialmente dolorose non si produrrà nessun radicale cambiamento nei comportamenti di tutti i soggetti economici sociali politici se vogliamo chiudere con l'estenuante fase di transizione in cui siamo immersi si imporranno decisioni su quali terreni prioritari deve invertire la politica per investire sull'Italia
Un terreno fondamentale e certamente quello dell'infrastruttura del Paese e dell'efficienza del mercato
In fatto di infrastrutture il divario con gli altri Paesi più sviluppati è grande dobbiamo colmarlo
Di fronte a quest'esigenza il problema non è quello della carenza di risorse finanziarie soprattutto private il problema e la capacità di rendere realizzabili i Progetti in tempi rapidi e certi
Quanto al mercato privatizzazioni e liberalizzazioni sono strade da battere con ancora maggiore decisione
Le privatizzazioni
Devono scendere nelle realtà locali come scelta di efficienza ma anche come occasione di stimolo a nuove imprenditorialità certo qualcosa si è fatto e da dove lo si è fatto ci sono tenuti benefici in termini di efficienza e qualità ma occorre accelerare
E accelerare non significa mettere sul mercato quote di aziende pubbliche lasciando però di fatto il controllo nelle mani dello Stato o degli enti locali
Un altro terreno
Fondamentale e quello che l'amministrazione pubblica
La riforma è partita
Ci siamo bruciati i ponti alle spalle ma l'altra sponda è ancora lontana severo che perfino il Presidente del Consiglio ha definito la pubblica amministrazione un nemico che agisce senza malvagità ma solo per abitudine
I passi da fare
Per arrivare ad un funzionamento accettare dello stato sono ancora da gigante
Tra questi quelli che dovrebbero portare ad uno snellimento delle strutture accompagnato da una forte riqualificazione del personale meno dipendenti più preparati meglio pagati
Vale per tutti i livelli dell'amministrazione anche per quelli locali ai quali le recenti riforme assediano molti compiti che essi non sono in grado di assolvere perché non hanno che sappia assolvere anche le amministrazioni locali poi dovrebbero snellire assi
A tutt'oggi
Sono gravate al loro interno di attività che non hanno nulla a che fare con il loro core business
Attività di servizio che meglio e più efficacemente potrebbero essere svolte se venisse attuato come si fa nelle aziende un processo di outsourcing
Anche queste è un'occasione da sfruttare per allargare la base delle imprese
Efficace efficienza e qualità sono ciò che ci aspettiamo anche dalla sanità per una sanità migliore ai cittadini va restituita la libertà dice delle strutture più capaci di corrispondere ai loro bisogni
Non c'è altra strada per farle emergere che mettere in concorrenza le une con le altre siano esse pubbliche o private
Una direzione opposta a quello del progetto di riforma attualmente in discussione che andrebbe radicalmente corretto e questo nell'interesse dei cittadini e nell'interesse stesso della nostra economia
Perché aprendo la sanità il mercato si moltiplica avrebbero le opportunità di iniziative imprenditoriali e quindi l'occupazione
Non dimentichiamo che proprio nei servizi sanitari insieme a quelli professionali per le imprese
Sono il comparto in cui gli Stati Uniti hanno creato in assoluto il maggior numero dei nuovi posti di lavoro negli anni novanta
Abbiamo anche bisogno di una scuola diversa più aperta al mondo più capace di preparare i giovani come cittadini e come lavoratori
Ma se queste le esigenza non si può accettare che la questione della riforma si trasformi in una disputa fuori dal tempo tra scuola confessionale e scuola non confessionale
Il problema è tutt'altro si tratta di introdurre la concorrenza nel nostro sistema formativo mettendo in competizione di istituti facendo emergere premiando l'eccellenza Fracci facendo confluire maggiori risorse laddove migliori sono i risultati
Oltre a tutto questo c'è un ambito ancora più impegnativo sul quale si deve misurare la capacità di riforme
è per eccellenza l'ambito in cui la ricerca preventiva del consenso si trasforma in un blocco senza scampo del cambiamento sto parlando dello stato sociale
La causa prima di quell'eccesso di tassazione che soffoca l'economia
E nella correzione di questa voce
Che si sono sperimentate fino ad oggi tutti i limiti di un modo di governare all'italiana coraggioso quando si tratta di imporre nuove tasse timido quando si tratta di ridurle
Fino ad oggi dico perché nella penombra si intravede qualche segnale di apertura
Si è tornato a riproporre il problema delle pensioni non vorremmo che si rivelasse un fuoco fatuo
Ma se davvero non lo fosse ci auguriamo che chi nel governo quel segnale mandato non sia egli stesso vittima di illusioni
I cambiamenti strutturali di cui abbiamo bisogno non potranno passare per un consenso generalizzato
Essi si potranno realizzare solo con una politica che riacquisti il proprio spazio di responsabilità responsabilità di Progetto e discetta certamente
Il ritorno della politica al suo ruolo alto di decisione potrebbe trovare giovamento dalla conclusione del processo
Di riforma delle istituzioni che è rimasto nel limbo e che invece indispensabile per portare a termine questa infinita transizione italiana
Lasciamo la politica la discussione di merito tuttavia ribadiamo il nostro punto di vista occorre dare stabilità ai governi occorre porre un argine alla frammentazione paralizzante che ha raggiunto oggi livelli mai sperimentati in passato e nella quale tutti hanno potere di veto e nessuno di decisione
Per risolvere i problemi del Paese abbiamo bisogno di maggioranze compatte non di galassie ripiegate su se stesse alla ricerca di ragioni della propria compattezza
Un fatto è certo comunque cambiare l'Italia è solo un passo in un cammino comune che deve vedere protagonista tutta l'Europa
Per quanto i nostri problemi siano sotto diversi profili esasperati rispetto a quelli degli altri Paesi europei non sono dissimili
E non dissimile da quello italiano è un atteggiamento di fondo
Ogni volta che si raggiunge una media importante un obiettivo unitario subito dopo qui emergono contrasti divisioni conflitti
E si moltiplicano le resistenze al cambiamento
Del progetto politico che avremmo già dovuto cominciare a costruire non si vede traccia eppure i problemi con cui ci continuiamo a confrontare ogni giorno hanno sempre più la dimensione europea non solo nazionali
Allora il progetto dovrebbe essere ben chiaro dare all'Europa un suo governo democraticamente legittimato istituzionalmente dotato di più ampi poteri di decisione e di azione
Fin quando l'Europa non completerà politicamente l'integrazione sovranazionale le sue possibilità di sviluppo rimarranno penalizzate
E lei euro non sarà la molla dello sviluppo del benessere del due mila Ray barra un mero parametro monetario
è vero il ricorso il percorso del nostro continente ha perseguito per la sua unificazione non ha precedenti nella storia è stato frutto di un atto di coraggio di lungimiranza di saggezza
Ma coraggio lungimiranza saggezza dovrebbero rendere evidente che qualsiasi unione monetaria
Per riuscire ha bisogno di essere accompagnata dalla nascita di una reale forma politica federativa
Questo dovrebbe essere l'assetto dell'Europa di domani
Dobbiamo superare l'anomalia
Di una moneta senza Stato di una moneta destinata a rimanere politicamente debole finché come il dollaro non avrà dietro disse un'economia integrata e uno Stato che parla una sola voce
Altrimenti rimarremo in mezzo al guado con tutti i nostri problemi risolti e l'Europa resterà una costruzione incompiuta
Perciò precario e fragile incapace di diventare interlocutore su scala globale e di assicurare ai suoi cittadini ciò per cui ha chiesto tanti sforzi e tanti sacrifici
Una maggiore crescita e un maggiore benessere nella stabilità
L'Europa deve svegliarsi dal torpore in cui è ricaduta deve specchiarsi deve uscire dal palazzo deve tornare a confrontarsi e a dialogare con la società deve tornare a credere ed investire su se stessa
Qui c'è tutta la dimensione della sfida che attende la nuova commissione
Qui c'è tutta la dimensione della sfida che attende il nuovo Parlamento europeo
Autorità colleghi amici quella che stiamo attraversando è una fase difficile in una transizione complessa e delicata
Che deve portare tutti l'Europa e l'Italia la società e le imprese a confrontarsi da pari a pari con un mondo che citato trasformando ad una velocità enormemente superiore alla nostra
Non la trasformazione ma l'incapacità di tenervi dietro in modo da corrispondere aspettative di crescita e benessere dei cittadini e ciò che mina la fiducia disperdere energie
Alimenta lo stare sulla significa Siva rafforza disorientamento
Il cambiamento va ripreso in mano va concluso
I nemici del cambiamento sono infinitamente meno dei suoi fautori ma questi ultimi sembrano talvolta rassegnati
è arrivato il momento che facciano sentire la loro voce che facciano valere le loro ragioni
La costruzione di un'Europa al passo con i tempi non più esempio lemma nuovamente l'iter e la creazione di un sistema economico e sociale più dinamico meno sul cubo dello Stato più padrone del proprio destino esigono che ognuno torni a fare il proprio mestiere fino in fondo
Che ognuno posso esercitare al meglio il proprio ruolo e valorizzare al massimo grado le proprie capacità e le proprie competenze senza sconfinamenti
Quando ognuno svolge la sua funzione e solo quella e più proficuo dialogo e più efficace l'interazione e più produttiva la cooperazione
Se dialogo interazione cooperazione devono passare per l'asprezza del confronto questo fa parte della fisiologia di qualsiasi democrazia matura perché è di le regole del vivere civile sono rispettate
E a questa democrazia che l'Italia deve puntare non a quel forzato improduttivo connubio tipicamente nostrano fa il massimo tasso di individualismo e il massimo tasso di unanimismo
L'unità e il risultato e non la premessa di una democrazia che sa operare per grandi obiettivi con grandi progetti
Nel tornare ciascuno a fare il proprio compito noi vediamo un grande ruolo per la politica disegnare oggi il profilo dell'Italia di domani interpretando e anticipando i bisogni di una società e di un'economia che cambiano
In questo ruolo la politica non invade gli spazi esistenti soprattutto ne apre di nuovi risaltare le capacità e massimizzare la funzione di chi deve occupare con queste regole basilari l'Italia affacciandosi al due mila potrà tornare ad investire sul proprio futuro potrà riacquistare fiducia in se stessa e credibilità ai suoi stessi occhi grazie
Invito al parto per un saluto il Presidente del Consiglio
Non non spetta a me
Bensì al ministro Bersani
Illustrare qui le posizioni del governo
Io dunque davvero intendo limitarmi ad un saluto ad un augurio
Ed anche come mi pare giusto chiedervi scusa perché dovrò immediatamente allontanati scusa avversari innanzitutto
Credo di dovere dire che
Non voglio entrare nel merito delle molte considerazioni interessanti importanti che ha svolto nella sua relazione del presidente fosse
Ho particolarmente apprezzato
Dal punto di vista del settore sociale che rappresento qui
Il riferimento alla politica con la P maiuscola che il Presidente ha voluto fare in diversi passaggi della sua relazione
Io credo che in effetti il Paese abbia bisogno di una politica con la P maiuscola
Di una politica meno invadente dei più capace di progettare il futuro
Penso anche che negli anni che abbiamo alle spalle la politica abbia riguadagnato per merito di di molti
Che ora anzi opposizioni
Abbia riguadagnato
Qualche motivo di credibilità dopo una crisi molto profonda nella quale era caduta anche se senza dubbio questo processo incompiuto e il nostro dovere e di coppia
All'interrogativo di Fossa io risponderei che il Paese sta cambiando
E sta dimostrando di essere capace di cambiare
Credo che tutti abbiamo il dovere di investire sul futuro e di credere nelle possibilità di crescita dell'Italia
Questo è il contenuto anche di un patto che il Governo ha formato con le forze sociali ed anche con gli imprenditori
Ci interessa il contenuto più del metodo
Un patto è una sfida
E anche un programma
Merita di essere valutato nel suo procedere
Qui c'è forse un difetto del quale dobbiamo liberarci
Possiamo essere un Paese che firma un accordo a febbraio
Che lo porta in Parlamento queste sono le regole
Che approva i provvedimenti a fine aprire a metà maggio
E che a quel punto sulla base dei dati di gennaio dichiara fallito il patto
Ci vuole
Un po'più di determinazione e di pazienza
Determinazione e pazienza nel perseguire obiettivi comuni che noi intendiamo perseguire con tenacia
Creazione di lavoro miglioramento della capacità competitiva del sistema Italia Gene nostra impresa
Anche attraverso una politica fiscale meno oppressiva e più favorevole agli investimenti attraverso una riduzione strutturale del costo del lavoro
Attraverso un forte investimento sulla formazione e sulla efficienza della pubblica amministrazione
Noi stiamo lavorando in questa direzione
E nel Documento di programmazione economica e finanziaria
Intendiamo delineare in modo più organico un programma in questa direzione
Italia vive come il resto dell'Europa l Italia per ragioni sono state illustrate forse in misura più accentuata un momento difficile
E certamente la grande drammatica crisi dei Balcani il conflitto in corso
Contribuisce a rendere questo momento ancora più difficile anche nella psicologia dei cittadini
Tuttavia io voglio mettere l'accento sui segnali di speranza che vi sono i segnali di ripresa della congiuntura internazionale
Sui primi e Setti che questo io credo unitamente alle misure che stiamo prendendo comincia ad a vere anche sull'economia italiana
Credo che dobbiamo lavorare per enfatizzare queste speranze di ripresa per consolidare in una netta distinzione di ruoli
Occorre stabilita
E tenacia
Noi abbiamo chiuso una fase quella che ci ha consentito di essere fra i Paesi della moneta europea
Ne abbiamo aperto un altro
Quella che ci deve consentire di vincere la sfida della competizione
Nell'Europa di cui siamo protagonisti
Bilancio lo faremo nel due mila uno
Quello sarà il momento in cui si farà un bilancio di questa sfida
Noi intendiamo garantire stabilità e continuità di indirizzo politico fino a quel momento
Quello previsto dalle scadenze costituzionali
Imprenditori sanno di avere nel governo un interlocutore
Serio
La politica dovrebbe essere ciò che si deve fare non ciò che si può fare ha detto Fossa con una frase coraggiosa che apprezzo certo è difficile chiedere alla politica di rinunciare al consenso sarebbe come chiedere all'impresa di rinunciare al profitto
Però io so bene che ci sono due modi di ricercare il consenso
Uno è un modo vecchio quello di ricercarlo attraverso la mediazione con gli interessi corporativi
L'altro è lo sforzo di costruire il consenso dei cittadini intorno ad un progetto
In un progetto si rinuncia a qualcosa per ottenere qualcosa sì non c'ha qualcosa per sei per dare una speranza ai propri figli è un modo più complesso e più alto di costruire il consenso
Noi ci stiamo provando
Questa è la nostra parte
La vostra parte è altrettanto importante io volevo questo poi quest'ultima frase il contenuto di questo il mio saluto e augurio ci sono state delle polemiche
Qualche volta nei momenti difficili e anche umano che si tenda a darsi la colpa l'un con l'altro diciamo chiuse
Il governo deve essere preparato a prendersi delle cose
Io credo che queste polemiche non servono a nulla
E credo che e abbiamo il dovere di provarci
E voi dovete sapere che noi siamo ben consapevoli che una delle risorse decisive per vincere la sfida è ha capacità all'inventiva la voglia di fare e direi l'ottimismo degli imprenditori italiani
Questa è una grande ricchezza del Paese noi lo sappiamo siamo consapevoli nessuna polemica deve oscurare questa realtà
Se e giusto che voi diciate la vostra anche sottolineando in modo critico quello che mi sembra debba essere corretto nella politica del governo
Il governo poi valute si prende le sue responsabilità non è detto che debba seguire tutte le ricette che sono indicate l'importanza e la lealtà e la chiarezza di questo rapporto
Rapporto senza ammiccamenti
La forza della concertazione sta nel fatto che essa consente di individuare obiettivi comuni fra interessi sociali che restano DiVersi
E fra opinioni politiche che restano di
E se la concertazione dovesse diventare un modo per ingessare gli equilibri politici sarebbe un danno per il Paese
La concertazione è semplicemente un metodo per individuare obiettivi comuni che interessano la collettività nazionale e per perseguirli ciascuno nell'ambito delle proprie responsabilità
Questa è la base di un rapporto positivo fra il governo e gli imprenditori italiani
Un rapporto
Senza polemiche inutili ma certamente anche fatto di confronti stringenti e di verifiche gli obiettivi
Io ho come dire un solo ieri da fare presidente forse che questo l'abbiamo fatto un patto
Questo patto o in alcuni suoi aspetti non ha camminato in modo abbastanza c'è ma su alcuni punti comincia a dare dei risultati
Ad esempio non c'è dubbio che le misure fiscali a favore degli investimenti comincino a dare dei risultati
Noi noi non vogliamo delle deleghe in bianco però quando le cose che decidiamo insieme cominciano a dare dei risultati diciamolo perché questo è giusto anche nei confronti del Paese e di noi stessi che abbiamo faticato e lavorato per decide l'insieme delle cose
Voi non è un merito del Governo
è una cosa che voi avete chiesto che il Governo ha fatto è un vostro successo
Rivendicate
Perché altrimenti se poi noi non ci riconosciamo
I meriti almeno di quello che facciamo quando funziona allora credo che facciamo un torto al Paese non soltanto a noi stessi grazie
Presidente fossero autorizza imprenditori questi non sono giorni facili il primo problema la guerra cioè come concludere la guerra noi non cerchiamo vittorie Meredith militari ieri il Presidente del Consiglio ha ribadito con forza questo concetto noi vogliamo un ritorno in sicurezza libertà degli abitanti del corso
Siamo esposti più d'ogni altro ripresi allevate
Ma vogliamo gestire con dignità linea retta il nostro ruolo sia sul fronte militare che su quell'umanità cerchiamo assieme agli alleati ma con le nostre idee di raggiungere gli obiettivi
E non può non risentire del turbamento grave di questo momento
Un turbamento che sta un po'stretto nel linguaggio tecnico che ci fa parlare di calo delle aspettative delle famiglie e delle impresso
è molto importante dunque in politica come in economia attenere in questo momento posizioni lineare imprevedibili
E offrire messaggi razionali costruttivi e voglio dirlo a me pare questo lo spirito di fondo anche delle parole che c'ha rivolto il presidente Fossa
Il novantanove si è aperto all'insegna di una fase congiunturale molto incerto
Alle legittime preoccupazioni per il vistoso rallentamento delle attività produttive interne
Si sovrappongono alcuni segnali di una ripresa internazionale
Che dovrebbe consentire la seconda metà dell'anno salvo cattive novità dagli Stati Uniti
Un recupero significativo anche per le economie europee
Le previsioni per l'Italia indicono una pur flebile ripresa del secondo trimestre novantanove ma difficilmente in ogni caso ci sposteremo di molto al tasso di creste lo scorso anno
Il rallentamento della crescita che abbiamo subìto negli ultimi due anni
Accertamento una ragione nel peggioramento dei rapporti con l'estero che hanno dato dal novantasette un contributo negativo al tasso di sviluppo
Di questo dato bisognerà tenere in evidenza due aspetti
Il primo riguarda la nostra esposizione di andamenti al commercio mondiale in particolare attraverso la dipendenza dall'esportazione di beni tradizionali in aree extraeuropee
Quindi la nostra particolare vulnerabilità rispetto alle crisi internazionali
Il secondo riguarda la perdita di quote di mercato interno
Nel novantotto importazioni a più sette con consumi a più o meno
E in particolare dei beni di investimento dove si sta accentuando la dipendenza tecnologica del nostro Paese dall'est
Se è giusto evidenziare i dati più recenti è importante ricordare che il nostro problema viene da lontano
Questa bassa crescita si sta accompagnando sostanzialmente dalla fine degli anni ottanta ancor prima cioè che il meccanismo espansivo legato all'indebitamento pubblico toccasse il suo limite
Al di là dunque nel fatto che ancora oggi ancora domani noi paghiamo il pagheremo un tributo alto alle necessarie politiche di rientro dello stock di debito pubblico
Tutto ci dice che abbiamo problemi strutturali a cui mettere mano visto che non possiamo consentirci ritmi così bassi di cresce
Certo è importante che qualche segnale positivo per l'occupazione ci stia avvenendo anche colpi il basso e principalmente del suo perché questo dimostra l'efficace le potenzialità di nuove politiche attive del lavoro di sostegno all'impresa
E tuttavia noi abbiamo bisogno di un effetto moltiplicatore fra queste politiche e tassi di crescita più sostenuti interventi strutturali necessari sono alla nostra portata
E possono riassumersi in un obiettivo Progetto competitività per il Paese
Noi potevamo anche essere fuori dall'euro era nell'ordine delle possibilità avremmo avuto rischi finanziari saremmo stati riso spinti a cercare una competitività di breve durata attraverso una moneta debole
Abbiamo voluto essere da subito nell'euro e ci siamo riuscì abbiamo acquisito una piattaforma di stabilità monetaria e finanziaria abbiamo ridotto i tassi abbiamo messo in libertà una grande massa di risparmio che oggi può essere indirizzato verso il sistema produttivo anzi verso qualsiasi sistema produttivo
Abbiamo dunque scelto di competere sui fattori Beha
Ciò significa tre sassi e non una volta per tutte ma come esigenza permanente ad operazioni di modernizzazione di riforma e di innovazione quindi è giusto chiedere in questa direzione più incisività la nostra azione e orientare così gli strumenti fondamentali di programmazione
Lo diceva già il presidente D'Alema noi dovremo chiedere al DPEF di fare un'operazione verità a questo proposito e prospettare al Paese i problemi di competitività così come sono e le linee guida per affronta su quali elementi strutturali davvero si verificano le asimmetrie fra noi e la media degli undici dell'euro di questo dobbiamo cupa e scopriremo che gli indicatori che veramente non tornano riguardano il basso numero degli occupati rispetto alla popolazione in particolare nei servizi e i settori industriali ad alto tasso di crescita e la dimensione degli investimenti
C'è dunque una sorta di bandiera l'attività economica
Che a sua volta indagato e ci mette di fronte rigidità che derivano dalla sfera della pubblica amministrazione da vincoli territoriali da limiti della struttura finanziaria da eccesso di frammentazione della struttura produttiva non sono problemi insormontabili
Ma dopo l'Euro richiedono azioni più in profondità
Io credo che noi abbiamo operato e stiamo anche variamente operando sui temi riconducibili a questi vincoli
Ma al netto dei problemi di merito
Sui quali poi tornerò brevemente benché si sia deciso in alcuni casi in via straordinaria anche con rapidità
Noi dobbiamo dire che ordinariamente i Paesi competitori hanno tempi molto inferiore ai nostri per le decisioni normative regolatrici in campo economico
Questo è un problema
Molto se e quindi assieme al vivo compiacimento per la recente lezione facciamo un augurio al Presidente Ciampi per la sua iniziativa di stimolo riforme istituzionali naturalmente in questo campo qualcosa toccanti hanno ad esempio per una riforma della struttura di Governo che si faccia finalmente superare la balcanizzazione delle funzioni centrale e qualcosa tocca anche la commissione al Parlamento europeo e lo sforzo che stiamo conducendo devo dire con un buon successo in questi mesi per accelerare il recepimento delle direttive europee
Se accorgiamo ancora una volta che le palle di neve che nascono a Bruxelles rischiano nere cedimenti di diventare valanghe normativa
Auguriamo dunque il presidente Prodi di poter dare impulso ad una rivisitazione di questi ed altri meccanismi di decisione comunità più in generale abbiamo ancora compiti vasti da svolgere che riguardano in particolare il processo di liberalizzazione privatizzazione e l'attuazione della riforma della pubblica amministrazione
Ora io voglio dire qui che non ci sfuggono difficoltà e limiti nei processi di liberalizzazione e privatizzazione vediamo bene dove il processo è partito con nettezza dove con gradualità con dei limiti
Dove ancora c'è da fare il primo passo servizi pubblici locali gaffe professioni alcune di queste norme sono nelle mani del Parlamento
Io credo qui vada apprezzato l'atteggiamento di stimolo e critica razionale che Confindustria tenuti in questa materia anche nei punti sui quali non siamo state possiamo non essere d'accordo
Mi si permetta di mettere in guardia invece da affermazioni troppo sbrigativo che pure capita di sentire affermazioni qualche volta distrutti qualche volta addirittura fondate su sesso anche nei giorni scorsi sulla questione elettrica su inesattezze piuttosto rilevanti su quello che realmente stiamo facendo
Ora buona parte dell'accresciuta credibilità internazionale del nostro Paese cui faceva riferimento il presidente Fossa
Deriva anche da alcune decisioni che abbiamo preso in materia di liberalizzazione di privatizzazione e di contendibilità dell'impresa
Non possiamo dimenticare se non è la discussione sulla crescita il sulle riforme
Diversamente diamo voce a qualcuno che non occorre altrettanta semplificazione sa bizze che in questi due anni in Europa ci sono Paesi che sono cresciuti più vino liberalizzando e privatizzando meno vino una discussione che non ci porterebbe a nulla e che ci farebbe vittime del solito paralizzante rispecchiamento tutto italiano fra volontà troppo astratte e resistenze troppo concreto
Io credo che dobbiamo avere fiducia anche nei processi e nella capacità del mercato di accelerare
E lo stesso vale per alcuni aspetti della riforma la pubblica amministrazione oggi partono le norme sullo sportello unico e scopriremo
E non c'è da sorprendersi che una legge non cambia da subito il mondo e tanto meno vitale ma ad oggi ci sarà un diritto esigibile da parte dell'impresa e il processo potrà essere sospinto non solo cosa peraltro utile denunciando i ritardi ma soprattutto valorizzando i risultati sostenendo le prime migliori esperienze cioè costruendo quelle Setti imitativo e competitivo fra le realtà locali che è sempre stato il motore delle conquiste sociali e civili fondamentali del nostro Paese
Un Paese che si chiami tale e come vero per ogni paese ha un suo modo di far funzionare le cose di costruire i cambiamenti
Anch'io penso come diceva Fossa fa possibile e necessario non ci si può limitare a fare il possibile questo è un termine troppo ambiguo troppo alto soli assoluto
Dico però che le diverse opinioni le preoccupazioni le resistenze legittimo quelle corporative sono appunto su che cosa sia necessario cambia in ogni caso qualcuno ha detto che è un mercante volute ben regolato può farsi varco anche in una spirale
Noi in molti campi abbiamo aperto ben più di uno spiraglio e altrettanto vogliamo fare nell'immediato futuro
Dicevo quel gol DPF dovremmo occuparci dei punti essenziali di competitività del sistema voglio chiarire
Che ciò non significa dimenticare l'esigenza di recuperare spazi per una progressiva ulteriore riduzione della fiscalità e degli oneri che appesantiscono il costo del lavoro questo è un tema centrale dovremo affrontarlo
Il discorso
Lo sottolineo non può fermarsi qui deve esprimersi anche linee positive di riforma mettendo al concreto Tutti frutti positivi del Patto per lo sviluppo
A nessuno interessa lo ribadiva D'Alema una concertazione che non dia risultati
Io dico che nel mondo di oggi per fortuna non è possibile costruire modelli o metodi di consenso a pressing del risulta se la concertazione testimonia di un'ispirazione dialogante cooperativa che cerca di mettere in un equilibrio nuovo il rapporto fra collaborazione conflitto
E non sarà l'aberrante falsificazione di qualche assassino a farsi deflettere da quell'ispirazione che noi dobbiamo prendere l'impegno a non rendere vanno mille lo sforzo di Massimo tanto
Credo sia giusto iscrivere in questo metodo lo sforzo onesto convinto dei soggetti sociali nella composizione di una vertenza come quella dei meccanici per la quale ci auguriamo che si approda domani la fase conclusi
Il Parlamento ha varato norme che attuano alcuni aspetti del Patto per lo sviluppo in materia di fisco e lavoro
Alla fine di giugno su quello stesso percorso attuativo noi potremo far convergere nel DPF tre scelte fondamentali il piano nazionale per l'occupazione
Previsto in questi giorni il piano integrati istruzione formazione e ricerca il programma di sviluppo del Mezzogiorno due mila due mila sei
Avremo anche la possibilità del DPEF di dar conto
Degli esiti dei nuovi strumenti di incentivazione all'impresa che abbiamo si sta vestito e di fare il punto sulla messa in efficienza della programmazione negoziata
Ora non ci sfugge qual è il banco di prova Central del patto al quale si chi ha richiamato le imprese e sindacati
Questo banco di prova il Mezzogiorno
Quei dinamismo
Che abbiamo recentemente registrato sono interessanti ma non sufficienti il programma due mila due mila sei si darà obiettivi ambiziose e fin dall'inizio
Dovremo mostrare di saper mandare a segno le ingenti risorse feed comunitarie nazionali che saranno mobilità e qui si può tra l'assunzione di responsabilità delle amministrazioni e la verifica dell'azione efficace di agenzie strumenti che stiamo vi organizza
Le questioni di modernizzazione e innovazione che ho più volte richiamato non sono solo riconducibile operazione di riforma riguardano anche i comportamenti dei soggetti l'industria italiana l'abbiamo sentito con nettezza le parole vi fosse accertato ente consapevole di essere chiamata ha una sua assunzione di responsabilità io credo che più precisamente i fattori chiave su cui si può misurare un indebolimento relativo del nostro sistema produttivo sono questi qua il peso degli investimenti sul pelo che è nettamente inferiore alla media comunitaria la despecializzazione che abbiamo in settore ipoteche maggior tasso di crescita
Il peso di questi settori sulle esportazioni è per noi la metà della media OCSE e negli ultimi anni abbiamo un andamento negativo la bassa propensione attività formalizzate di ricerche sviluppo noi abbiamo avuto una crescita significativa degli ultimi due anni ma l'incidenza sul PIL di queste spesi alla metà degli altri paesi industrializzati e fra l'altro l'attitudine a inglobare innovazione attraverso l'ammodernamento delle macchine dei mezzi di produzione be negli ultimi due anni come abbiamo visto fatto crescere la nostra dipendenza tecnologica dall'estero quarto punto la frammentazione del sistema produttivo crebbe difficile
Prendere cogliere le economie Visca sono questioni affrontate
Credo anch'io senza appelli generici o col polverizzazione che non portano a nulla
Ma affronta bilie riconoscendo i problemi e lavorando assieme per risolto evidenti innanzitutto che non possiamo lasciarlo da solo da soli settori di maggior tradizione del made in Italy dalla meccanica al tessile nello sforzo di posizionarsi sui segmenti più elevati del processo produttivo questo sforzo comporta nuove strategie organizzative differenziazione del prodotto investimenti elevati in attività di ricerca e sviluppo su tutta la filiera e così dobbiamo fare certamente di più di quello che pure abbiamo cominciato a fare per affermare settori che danno innovazione con pervasività su tutto il sistema produttivo tecnologie dell'informazione biotecnologiche pletorica sofisticati materiali dobbiamo qualificare la domande promuovere riqualificarlo Offerte promuova una crescita qualitativa della domanda di lavoro
Io c'è per impressionante ecco che oltre il cinquanta per cento il fabbisogno di manodopera per i prossimi due a ogni si diriga verso qualifiche basse su queste insieme di problemi noi abbiamo già degli strumenti funzionanti altri sono in allestimento alte dobbiamo inventarlo sostegni attenzione non privo oltre a politiche industriali settoriali ma con carattere di pervasività dell'innovazione e di promozione della contesa competitività io qui
Non non ho adesso il modo di testimoniare come l'Empoli fa atti
Che non siamo stati con le mani in mano però importante che questo sottolineato diceva che da lei mi son bisogna anche che cerchiamo di avere attenzioni valorizzare i far Kress anche prime esperienze che si sono mosse ad esempio del campo le delle delle il del tecnologie dell'informazione e non nell'ultimo anno non abbiamo rimontato i ritardi però abbiamo agganciato il tasso sostanzialmente il tasso di crescita degli altri paesi europee e a questo risultato ci siamo arrivati anche per le misure che abbiamo preso in formati da azione pubblica amministrazione anche per l'apertura degli incentivi industriali a questi a questi settori dobbiamo sostenuti in questo campo l'anno scorso investimenti per due mila cinquecento miliardi anche per l'evoluzione normativa
Leggi sulla liberalizzazione fino agli esiti per la firma del commercio elettronico molto recenti abbiamo le prese le nuove norme sulla via e tecnologie queste somme se e molto rilevanti da fare nei prossimi giorni in settori sensibili alle Elettronica reo nautica difesa abbiamo intensificato piani di sostegno alla ricerca stiamo vedendo ministero da ricerca scientifica ministero dell'industria ho già provveduto alle riforme di farlo sportello unificato per la le attività di sostegno ricerca l'innovazione sta alimenti procedurali meccanismi che sì consentiranno iniziative dedicate abbiamo in questi giorni modificato regole sulla legislazione in sentivo anche per la quattrocentottantotto per consentirsi bandi dedicati territoriali o su obiettivi facciano tale che abbiamo sperimentato crediti di imposta per la piccoli medi impresa particolarmente impegnate il potenziamento ricerche sviluppo con risultati tali da farci riflettere almeno sull'eventualità di mettere a regime misure di questo gente abbiamo tavoli cosiddetti settoriali dove cerchiamo di vedere i punti con Sardegna mozione di filiera o di vedere rapporti più amichevoli fra impresa e territorio in casi come quelli della chimica della siderurgia e qualche risultato l'abbia mo'ottenuti abbiam stiamo rivisitando i sistemi di qualità produrremo una riforma dei meccanismi di certificazione della qualità aziendale dei prodotti
Se la regionalizzazione in corso con delle difficoltà dei ritardi che vengono denunciati e con il RIS io che veniva giustamente denunciato dal presidente l'antitrust sua recente relazione dive della costruzione a ritroso di mercati locali protetti dobbiamo guardarci da questo ma dobbiamo incoraggiare il trasferimento di funzioni ecco tante ecco si stanno facendo diamo i soldi metterle a sintesi da più spinta e di richiamare più attenzione su questi problemi che toccano aspetti strutturale infine dicevo che la frammentazione non sistema produttivo affronterà convalido o dei mercati si pone una sfida dall'esito non scontato diceva Fossa presidiare i mercati con la presenza di retta oggi è una necessità non possiamo demonizzare questo fenomeno è incorso questo fenomeno dobbiamo irrobustire Rolo ricavarne dei frutti l'importante per noi come Paese è trattenere funzione a maggior valore aggiunto utilizzare i benefici dell'internazionalizzazione per nuove diversificazioni
Al via innestare reciprocità con partners internazionali e valutare la presenza di investitori esteri nel nostro Paese alla luce di un loro radicamento in particolare nella ricerca e sviluppo ora aztechi sosti che
Che la particolare struttura delle nostre industrie della nostra finanza in termini dimensionali interni proprietari si espone dei riflessi difensivi a dei rischi di ripiegamento ad un'interpretazione pass Siva se non subalterna delle prospettive della globalizzazione e quindi alla fine di questa strada ci sarebbe un paese di bravi trasformatori un Paese che rimarrebbe un buon mercato e poco altro non s'farà questo lesi chi lo prevede si sbaglia il nostro Paese è uno dei più grandi paesi industriali del mondo e può mettersi in condizione di dare un contributo forte positive attivo al globalizzazione
Serto al confronto di altri paesi sviluppati noi sappiamo di dover rafforzare l'ossatura della nostra industria della nostra finanza
E in questa chiave vanno lette le straordinarie occasioni che posso ma venire dalle liberalizzazioni dalle privatizzazioni dalle nuove leggi in materia economica finanziaria e creditizia dai passaggi generazionali dalle stesse criticità di alcuni settori industriale
Sono occasioni utili perché medie e grandi imprese possono articolarsi con giuste diversificazioni integrazioni in un mercato concorrenziale si pensi soltanto a tutta la gamma dei servizi a rete che possibilità da questo proposito sono occasioni utili perché il molteplice diffusi protagonisti industriali piccoli e medi possano crescere aggregarsi mettersi in gioco sono Occasio sì perché i soggetti finanziati oltre a darsi strategie per una propria crescita si predispongono ad accompagnare stabilmente o temporaneamente nuove avventure industriale
Quindi si tratta non di un gioco a somma zero di una crescita comune che può consentire processi di internazionalizzazione condotti il reciprocità abbiamo dunque bisogno di cose nuove abbiamo bisogno che ci sia la voglia e la possibilità di crescere e questo non contraddice la volontà dell'Italia di continuare ad essere la capitale mondiale della piccola e media impresa nel presuppone una riedizione di un dibattito ricorrente un po'metafisico sulla possibilità dei piccoli di reggere una particolare fase dello sviluppo
Il problema è la scorrevolezza dei percorsi di crescita la capacità di renderli più agevoli dove sono desiderabili e possibili è un problema complesso ha molti risvolti compresi alcuni di natura normative anche qualche possibile chiave di incentivazione che dovremo valutare e tuttavia chi conosce come il nostro sistema economico in carne ed ossa i sistemi industriale conosce anche a questo proposito l'assoluta rilevanza dei servizi finanziari e bis Rizzi professionale si dice che dopo il risanamento si può passare da risparmi immobilizzato a difesa del debito pubblico al risparmio mobilitato sostegni all'economia reale ma nella concreta situazione nostra e di fronte al Polo memorie dal piccone medi imprese che deve crescere se ancora molto ma molto da fare perché sia davvero così Ray model nuove quotazioni in borsa in coro troppo lento strumenti di supporto finanziario Investimenti servizi finanziari ad alto valore Giunto sono deboli poco rispondenti alle esigenze l'attitudine nostre piccole e medi prese nel continente europeo da noi in particolare li intermediazione bancaria un ruolo più rilevante rispetto ai Paesi anglosassoni e questo dobbiamo saperlo e si è già visto è una specificità che rimarrà bisogna tenerne conto per queste importanti che il sistema del credito porzione da ad ulteriori integrazioni recuperi mazzi di efficienza e al contempo sviluppi con quanta sia nuove iniziative per citare il governatore della Banca d'Italia perizie le banche italiane direttamente o attraverso società specializzate dovranno indirizzare risparmio verso forme innovative di finanziamento delle imprese di me di minor dimensione permettendo a quelle che lo desidera un'apertura al mercato i capitali fino a sfociare nella quotazione eccetera
è anche importante voglio sottolinearlo conclusione benché questa esigenza sia spesso sottaciuto trascura promuovere un terziario avanzato dei servizi professionali adatti ad accompagnare le imprese italiane nelle nuove condizioni di crescita e internazionalizzazione noi abbiamo bisogno di più banche d'affari specializzate sulla piccola e media imprenditoria e abbiamo bisogno di nuovi strumenti per l'attività professionale tali Vespa rimane familiarità col punto di vista della nostra piccola e media impresa ma al contempo di svolge le prestazioni integrate moderne a scala nazionale e con i necessari collegamenti internazionali noi non possiamo in nome di Kim ori corporativi per la gran parte peraltro assolutamente infondati ostacolate veder bloccata un'iniziativa legislativa di modernizzazione nel campo delle professioni e delle società professionale occhi mi come ha detto il presidente Fossa penso io pensiamo in molti che i processi di cambiamento devono accelerare non saremo sempre d'accordo sul che cosa e sul come ma credo sia importante che il rapporto fra industriali e governo anche le momenti di dissenso tenda afferma quell'attitudine positiva è quella comune lealtà verso gli interessi del Paese che abbia ma assieme preservati in questi anni difficili e che abbiamo ascoltato anche stamattina nel tono e dei contenuti delle azioni presidente fosse grazie
Ministro Bersani che volle credo capacità di crescita in questo Paese non mancano dobbiamo però tutti assieme ognuno nel suo ruolo cercare di costruire veramente quelle condizioni reali di competitività del sistema Paese che ancora mancano ringrazio vivamente i rappresentanti dei come no e tutti gli intervenuti dichiaro tutti chiusa l'Assemblea e comuni con gli interessati che è convocata alle ore dodici nella sala Giunta la giunta confederale per l'insediamento per il biennio novantanove due mila grato facciamo
Vada avanti
Fino