La direzione nazionale dei Democratici di sinistra, la frammentazione della maggioranza di centro-sinistra, i rapporti con la Lista Bonino e con l'area radicale

Gloria Buffo del gruppo dei Democratici di sinistra onorevole Buffo dunque dei lavori dei democratici visto che si interrogano sul futuro sul come ripartire e sul punto di caduta della coalizione del centrosinistra quale deve essere
Il salienti mi sembra un'affermazione di D'Alema che esclude la formazione di un partito unico dei riformisti più esplicitamente di quanto non avesse fatto un'intervista a Repubblica
E poi la riflessione che sia Peart io dico finalmente sul fatto che non c'è solo un problema di come tenere insieme la coalizione ridurre i frammenti che sono troppi che è giusto ma anche su cosa fare per rendere la sinistra italiana di governo un po'più forte perché ne abbiamo ancora troppi pochi voti per essere un partito centrale della coalizione qui le idee sono diverse ognuno propone la propria io penso che la ricetta vincente sia quella di Jospin non quella di Blair non penso che l'etichetta riformisti sia sufficiente risolve il problema è che i riformisti sono tanti nel centro sinistra sinistra e anche centrodestra
Bisogna qualificare la parola innovazione e riformismo si no
Non se ne viene fuori
Nei discorsi sia di Folena interprete di fare e di D'Alema ci sono dei passaggi sui la lista Bonino la spazi il i DS la tradizione dell'ex che ci torna a discutere con il mondo radicale dopo
Il tentativo del settantanove cosa succede
Ma io auspicherebbe a discussione naturalmente temo una semplificazione che dica semplicemente ma la lista Bonino c'è l'innovazione perché è una parola che non può non aggettivata vuol dire poco io mi soffermerei di più sui connotati politico-programmatici viali di quella lista molti dei quali per esempio io non condivido ma non è questo il problema ma anche sull'elemento di pratica politica che molti elettori hanno individuato in un personaggio come Emma Bonino
Che sembra aver messo il protagonismo sopra il potere a torto o a ragione vissuta Tosi a me questo sembra una grande lezione in politica contano i programmi conta anche il modo in cui si fa la politica militare la vere il rapporto con il potere e io penso che quando si governa queste cose bisogna dare molta importanza
Fabio Mussi presidente dei deputati dei Democratici di sinistra dunque una direzione nazionale dei DS in cui ci si interroga sul punto di caduta del processo
Di aggregazione del centro sinistra per arrivare dove è residente
Ma e
Punto di caduta
Forse le sue se la metafora sbagliata appunto di risalita per perché il centrosinistra ha preso più voti del Polo elezioni europee poiché ha assolutamente prevalso nelle amministrative come tutti si sono accorti
Però è alle prese con questo problemino di una frammentazione competitiva
Che ne indeboliscono illeso ora credo che abilmente la la funzione tra
Politica quindi la questione di verificare queste Force abbiamo iniziato la legislatura che
Ho ricordato nel mio intervento faceva le riunioni dei capigruppo di maggioranza intorno a un tavolinetto ora sono tavolate qualcosa vorrà dire
Bisogna fare il percorso inverso cioè offrire una un terreno di costruzione unitaria questo centro sinistra dal punto di vista del programma del Progetto del Comune l'impegno politico
Già allora si manifesterà alla prevalenza del centrosinistra sul centrodestra
Che non può essere solo il numero assoluto di voti deve essere la capacità di offrire un progetto è un programma per il Paese
Oggi stiamo messi così così
Via lavorare per cambiare questo quadro e questa situazione esattamente qua quale siano le forme questo lo vedremo per strada
L'importante l'intenzione comune presente un'ultima considerazione si è parlato della Lista Bonino del successo di questa lista
Si torna a parlare da parte vostra con la tradizione radicale dopo il settantanove in modo diverso da quello che è stato fatto in questi anni io non ho peccati sulla coscienza Pannella ricorda ancora
Numero del del contemporaneo anche la mensile di rinascita non mi ricordo sarà stato
Settantasette settantotto dedicato alla questione radicale per quanto mi riguarda
Non ho sempre condiviso ma non ho mai sottovalutato il peso di una tradizione di una questione radicale in Italia
Quindi io ho la conferma di questo non sono tra i sorpresi anche se certo le dimensioni e il successo della Bonino lasciano
Insomma fanno riflettere perché una cosa è un successo al quattro cinque per cento una corsa all'otto e oltre
Voti che vengano sia dal centrodestra che dal centro sinistra
Che credo testimoniano tutti un desiderio di innovazione
Qualche volta persino aspettandosi gli uni e gli altri cose contraddittorie e votando tutti Bonino però certamente un desiderio di innovazione è una questione politica che non vada sottovaluta
Dico cui quindi bisogna fare i conti con sicuramente mi a fare conto
Giorgio Ruffolo membro della segreteria dei DS e dunque una direzione della partito che si interroga sul futuro sul come ripartire da questo dato delle europee ed aggregare il centro sinistra
Sì mi pare che si interroghi seriamente sulla base di un relazione distesa di una relazione sobria di una relazione realistica
Che registra il fatto innegabile che dal punto di vista aritmetico i due grandi blocchi del centrosinistra e del centrodestra
Non hanno registrato delle variazioni catastrofiche nel nell'un senso né nell'altro semmai il centrosinistra che si è avvantaggiato notevolmente sia rispetto alle politiche che rispetto alle elezioni europee del novantaquattro ma il problema fondamentale non è soltanto questo il problema di quella che io chiamo la depolarizzazione
Di questi che finiscono per essere non dei Poli ma dei come io voli suggerito dei poligoni
E cioè delle aggregazioni sempre più scomposte naturalmente quello che mi interessa è la mia quella del centrosinistra che è un po'più poli poli o dell'altra
Che si è presentata con dieci elementi diversi il che non ha potuto non pesare sul risultato elettorale finendo per obliterare quelli che erano i vantaggi dell'azione di governo e quindi per ridurre quello che sarebbe stato un successo del nostro schieramento ora dobbiamo guardare al modo di ricomporre
All'interno questa coalizione e a me sembra che ci siano due strategie di ricomposizione una sbagliata è una giusta quella sbagliata e di dimostrare e di impegnarsi negli esercizi geometrici del geometria politica
Alleanza federazione Unione carovana non so che altro
E un'altra è quella invece di riaggregare sì sulla base di obiettivi concreti prima di tutto dell'azione di governo che dovrà riguardare i due anni che ci restano nella legislatura
E poi della più ampia visione della riformismo delle riforme da portare a questa società perché sia una società sempre più civile
Una società sempre più pacifica una società sempre più prospera
Il primo di questi di questi impegni riguarda soprattutto il problema dominante secondo me il problema dominante delle nostre società europee la disoccupazione
E dipenderà da come la sinistra affronterà il problema della disoccupazione e la sua credibilità anche sui progetti di più ampio
Di più ampia portata e di più lungo termine questa è la proposta che io ho fatto nel mio intervento che
La
Non Lallai l'Ulivo si ricomponga sulla base di un programma di medio periodo sulla modo di affrontare sulla disoccupazione sul modo di realizzare quella che io chiamo
La buona e la piena occupazione cioè una piena occupazione che non sia ottenuta sulla base dell'aumento delle diseguaglianze ecco si è parlato in molti interventi nel suo intervento della lista Bonino del successo di questa lista si torna fra l'altro una lista che pone un movimento che pone il problema occupazione di modernizzazione del mercato del lavoro in Italia al centro del suo programma
E si torna chiediamo lei a parlare con il mondo dietro di tradizione radicale dopo un tentativo fatto nel settantanove e tutto quel che aveva tenuto dopo
Io trovo nella lista Bonino un elemento positivo e uno negativo l'elemento positivo è certamente teoricamente europeista io l'ho riconosciuto anche in un pubblico dibattito con Emma Bonino la suo il suo impegno serio
E concreto per quel che ormai non più un'utopia ma semmai un utopia concreta un progetto gli Stati Uniti d'Europa cui anche io sono legato perché penso che molti dei problemi concreti
Che ognuno di nostri paesi a possano essere affrontati soltanto in chiave europea elemento più negativo e questo radicalismo liberisti costituito fino
A
Negare la necessità di governare il cambiamento con una strategia di programmazione riformista ma io credo che non ci siano motivi per non confrontarsi con questa che è stata anzi un movimento che e sta con questo che è stato anzi un movimento che ha permesso di ridurre l'astensionismo e di riportare molte persone alla politica
E chiudiamo allora proprio sulla questione del mercato del lavoro perché e e di pochi giorni fa possiamo dire il manifesto Blair Schroeder che parla anche di questo per l'Europa e se vogliamo come dire rispetto a queste istanze i qualche lista Bonino dicono siamo con Blair siamo con queste istanze ecco
E cosa mancasse manca qualcosa alla ai DS l'esempio per arrivare su quelle istanze se è giusto che ci arrivino poi secondo su secondo lei
Le prime tutto il Manifesto bisogna leggerlo credo che di quelli che lo croci epigono pure lo esaltano ce ne siano pochi l'abbiano detto io non credo che sia un manifesto ultraliberista credo che sia però prima di tutto è stato presentato inopportunamente dopo il manifesto dei vent'dei ventun punti per presentato dei partiti socialisti europei non era il momento di distinguersi in questa fase ma siano un linea che certamente dà molta importanza alle forme di liberalizzazione e di privatizzazione di demerito in sé di di mercati d'azione
Però accompagnandole con forme di protezione sociale più decentrata ma certamente esistente quello che manca è una visione complessiva della responsabilità che la sinistra deve assumere
Sull'occupazione su quella che io chiamo la buona
E piena occupazione e soprattutto un accento che io invece porrei come il nemico dell'orco me molti altri sulla necessità di rafforzare i beni collettivi la produzione di beni collettivi l'ambiente la vita sociale l'assistenza sociale
Quello di cui noi abbiamo bisogno è meno insistere meno sulla moltiplicazione dei beni privati e insistere più sull'istruzione e sulla ricerca sulla assistenza sociale personalizzata sulla i beni ambientali su tutto ciò che costituisce la cornice che deve reggere una società che sia Cindy prospera ma anche solidale