La situazione interna dei Democratici di Sinistra dopo la sconfitta di Bologna; I quesiti referendari proposti dai radicali in materia di mercato del lavoro

Carlo Rognoni vice presidente del Senato membro del gruppo dei Democratici di sinistra il vostro partito vive un momento sicuramente storico non
Felice ma che ha visto la sconfitta di Bologna che se vogliamo fino a pochi anni fa nessuno aveva immaginato al presidente Daniele che cosa sta succedendo
Perché con le sue vicende tanto Bologna è diventata una città come le altre fatto per Bologna interessante per voi un po'meno ma non c'è dubbio che segnata
Pesante va interpretato credo che se uno cerca una ragione sola probabilmente
Nonna non trova la risposta le ragioni sono tante quando sono tante vuol dire che c'è un insieme di Reggio e più di fondo più strutturali io vedo i dati del nord Severini DS nel nord sono al dodici tredici per cento bene dal dire che abbiamo un grosso problema di rappresentanza forte la parte sviluppata la parte ricca la parte più europea del Paese non c'
Si sta dando dei segnali che noi pensiamo di dover meritare ma evidentemente non meritiamo questo pone il problema di ripensare un po'a tutto credo che non basti pensare di fare delle piccole campi piccoli Khan via venti ornamento voglio dire non si risolve il problema del nord e del risultato anche di Bologna semplicemente cambiando il segretario di Bologna quello mi pare
è evidente che bisogna farlo ma non è trovandone un altro che risolviamo un problema mi sembra che il problema sia più di fondo quest'oggi dalla segreteria DS si fa sapere
E che mentre un po'diversamente da come la pensa D'Alema la polemica cosiddetta sulle pensioni degli ultimi giorni sia una concausa della sconfitta di Bologna e un altro esponente dei DS Michele Salvati le esclude invece la maniera più assoluta che vuol dire tutto questo
No ma io che
Che si era messo in questi termini non andiamo molto lontano nel senso che è un modo per confondersi le idee non c'è dubbio che ho detto prima ci sono tante ragioni e quella delle pensioni può anche essere una ragione che ha indotto una parte sia pure minoritaria
Ad astenerci d'altra parte quando un partito perde due milioni e mezzo di voti deve porsi il problema di dove li ha persi rialloca chiaro che nelle con cause ce ne sono tanti sicuramente una piccola parte c'era anche questa io non credo che sia il tema delle pensioni quello che ha scatenato è un elemento in più che si può essere aggiunto convincere qualcuno non andare ma c'è un cambiamento strutturale proprio nella società cioè la società è cambiata non è più quella di prima c'è una società che che ha molti più individui che fanno riferimento a se stessi che non individui disposti a a stare in collettività e quindi il nome di una collettività sacrificare alcune idee e io magari alcune mettere a disposizione anche se stessi che non c'è più questo e questo è un cambiamento strutturale della società fortissimo come lo interpretiamo come ci come reagiamo a questo non perché dice dobbiamo cambiare una società va interpretata nuova capitale la politica deve essere l'arte di capire che cosa chiede la società tra quello che chiede la società sicuramente non sono operazioni chiuse non sono operazioni di partito sono Perazzi
Gli molto più ampia di risposte a dei bisogni che sono anche delle insicurezze quasi
Esistenziali che nascono la globalizzazione che nascono da tutto quello che sta succedendo nel mondo e io penso che presentarsi alle elezioni politiche divisi in venti partiti senza idee e precise e chiare e poco caro sconcerto disorientamento uno dice una cosa e l'altra il contrario insomma è chiaro che di fronte a tutto questo che cosa si finisce per privilegiare Nicola pare la politica dell'individuo
Al punto che appunto voglio dire perché si parla di Prodi la Bonino Di Pietro per Rusconi ci sono tutti i segnali che indicano una certa direzione io penso che quella non sia la risposta
Della politica sia la la dimostrazione della crisi che la politica sta attraversando però questo vuol dire che
Va va trovata la risposta che ancora non ce l'hanno non ce l'hanno ma Bonino Di Pietro Prodi o Berlusconi perché non è questa la vada quella della soggettività come punto di riferimento di tutti però non c'è dubbio che non c'erano neanche i partiti come e sul piano del merito programmatico proprio la lista Bonino viene è una indicazione c'è una serie di referendum in materia
E anche economica in materia anche del mercato del lavoro asse prende lei il vostro partito dei dialogare su queste materie con la Lista Bonino che è stata considerata un po'uno egli deve ricevere interpreti del degli input Ettore
No dalle parti più ricca del Paese ma questo secondo me è un modo sbagliato che avrebbe la lista Bonino che interpreta è risultato che ha avuto cioè pensare che il successo dei suoi Bonino sia legato ai referendum secondo me voglio dire uno e intitolato interpretare quello che vuole e poi non sono io che vent'
Presto certamente visto che alla Bonino però secco se lei pensa che siano i referendum e mi pare che la storia recente di molti che con gli italiani che non vanno più a votare salendo su una partita persa in partenza per cui non non mi non mi sembra quella una strada che abbia una valenza c'è una strada di suicidio politico dopodiché si può invece i temi del che che riguarda a noi ditemi perché la gente si anche stuprate dei referendum per cui non va neanche più buttare quelli e quelli dove dovrebbe come quelli elettorali che pensavamo che fossero un passaggio di veramente indispensabile oggi vediamo quanto stato alto il prezzo di non aver approvato quel referendum perché anche la sinistra non si è impegnata come avrebbe dovuto ero intanto è questa frantumazione che sta zitto difficoltà di orientamento ecco però non c'è prima non c'è dubbio che i risultati i referendum oggi su questioni che attengono temi delicati Complessi chiedono che siano le forze politiche a impegnarsi a trovare la soluzione
Il cittadino non vuole più essere delegato a rispondere a delle questioni che hanno mille sfaccettature complesse che toccano interessi compositi dalla società per cui figuriamoci su
Aprendo un semplici come quello voi maggioritario
Sì o no non ci vanno neanche più a votare figuriamoci se vanno su una legge che interpreta un certo modo di essere liberale non liberale questo mi sembra una illusione che si è voglio dire la Boni
O può benissimo pensare che questa sia la sua strada ma è una strada punto proprio per tenere l'otto per cento nel senso che quasi fisiologico che l'Italia paziente sia scontenta contro i partiti
Lei è una persona che ha fatto bene il commissario europeo quindi ci sono mille ragioni era candidata alle elezioni dove per quindi chiudere i cittadini non sono sci che mi hanno votato un po'per rifiuto arresto è un po'perché anche riconoscere i meriti di chi aveva fatto bene quindi non che di cui andare oltre e secondo me si commettono molti errori
Però qui parliamo al membro del comitato promotore del referendum elettorale del diciotto aprile rispetto a quel giornata si è registrato un calo di voti spero nelle elezioni del secondo turno di Bologna se vogliamo cioè
La gente più non è tanto scontento Fermo serva a votare addirittura più referendum che un turno decisivo per un Comune importante come quello di Bologna
Ma io capisco che i radicali che hanno l'impegno dei suoi raccogliere le firme per referendum cerchino di rampicanti sugli specchi per sostenere che il referendum è più sentito di altre cose voglio dire no abbiamo tre lezioni a Roma nella provincia di Roma tempo fa e non è andato a votare nessuno al secondo turno e che quindi questo non è questo il senso che è tutto un altro discorso
Prego o oggi la partecipazione un'altra cosa quello che si dimostra che effettivamente c'è un calo forte di partecipazione non abbiano perso la bellezza di due mi
Io nel mezzo di voti
La lega ne ha persi due
Ottocento e e due milioni e preso non mi ricordo esattamente Alleanza nazionale ha perso due milioni ottocento mila voti che non ha conquistato Berlusconi perché Berlusconi agli stessi voti che aveva alle politiche più ottanta mila cioè praticamente i due milioni ottocento lire danza nazionale dove son finiti per voglio dire che c'è una disaffezione è una sconcerto di molti elettori questa opaca Pito perché noi non siamo ancora a una democrazia all'americana dove si può permettersi anche che ci qua per Cento non vado a votare perché in realtà c'è una commemora sia più complessa più articolata in più soprattutto incapaci di viabilità e neppure la soluzione americana forse perché abbiamo ventidue liste quindi e la Bolivia uno alle ventidue quindi diciamo che in questa questa strada mi pare una strada che confonde tutti quindi io non cioè ripeto sono convinto che in questo momento i referendum sono una testimonianza di una incapacità verrà cioè del Parlamento di dare delle risposte quindi voglio diranno ognuno vota quello che vuole firma quello che voglio figuriamo ci sono favorevole a che ognuno si sente impegnato perché il problema dell'abbandono ecco non è solo la disaffezione verso i partiti Mantova di ignoranza cioè il cittadino che ignora i problemi agli questo l'abbiamo visto la Società americana una società fondamentalmente Violante non a caso la va a votare poca gente ecco noi stiamo andando in quella direzione non mi sembra una grande cosa
Presidente allora chiediamo sul futuro del Partito dei Democratici sinistra ma ci sembra di avere
Nelle sue dichiarazioni la cosa va rivolta rispetto a tutta la coalizione di centro sinistra dodici sì e presentati con tante voci con anche se vogliamo quindi una struttura che ricorda un po'il pentapartito moltiplicato per due allora a questo punto il discorso su quali binari va messo su quello di di di un ritorno ad un modello Ulivo novantasei
Ma io ho paura che noi abbiamo bruciato l'Ulivo perché nel novantasei abbiamo ottenuto un grande risultato con un'idea politica brillante capace di attirare l'attenzione della maggioranza degli italiani che hanno portato dopodiché l'abbiamo distrutto questo patrimonio perché incominciata la divisione poi con il risultato che poi mandando a casa Prodi di fatto abbiamo creato ancora più sconcerto
E i oggi i facciamo l'Ulivo due io non lo so io ho paura che noi siamo un Paese e anche in cui si bruciano le idee per ritornarci sopra con Cosa due e Ulivo due pullman due rischia di essere un tè già più déjà-vu soprattutto di non avere quella credibilità di cui c'è bisogno invito secondo me il problema è più complicato cioè non basta pensare di fare l'Ulivo due io temo che faremo di ho due per molti cittadini possa sembrare una cosa artificiale e non avere quella spontaneità con la nota naturalezza quella vivacità che aveva l'Ulivo quando è nato è difficile rimettere in P e di delle cose che si sono distrutte ed ebrei che fosse chiaro che ci sono delle persone che hanno grosse responsabilità perché l'Ulivo andava all'opera novantasei portato avanti coltivato e allora avrebbe avuto un senso oggi far rifare uno non lo so io temo che dovremo fare un'altra cosa
In conclusione
Crediamo che da quello che dice lei si deve scegliere un ma il responsabile sia l'attuale presidente del Consiglio D'Alema che forse come segretarie diede i DS PDS DS poteva fare di più per l'Ulivo e poi consigliere dato di fatto l'usurpatore rispetto al governo dell'Ulivo a suo giudizio questa questione non erano così come così come l'ha descritta lei prima reggerà si della legislatura oppure no
Ma io penso che noi non possiamo che augurarci che resista nel senso che il Governo è l'unica strada per poter pensare in due anni di di di misurarsi con delle cose concrete ci consentono di riparlare cittadini di ricostruire e di fare quello che non siamo stati capaci di fare fino adesso non c'è dubbio che se in questi due anni non si fanno le riforme non si avvia un processo riformatore non dico che si debbano fare tutte le riforme ma almeno alcune e allora tempo per esso è allora questo governo diventa un Governo di tirare a campare allora tirare a campare per due anni abbiamo visto che cosa vuol dire col dire distruggere la possibilità poi di di di di di rigovernare anche perché è giusto cioè se uno tira a campare perché devo votare allora la sfida è grossa diciamo che secondo me è la crisi di non ci sarà perché dall'altra parte c'è una destra che ancora alla ricerca di una propria identità e di una parte credibilità di governo cosa che non ha avuto ma l'ha persa la l'ha avuta nel novantaquattro dopo un anno la terza e non è che la riconquistata sta riconquistando diciamo un'apparente consenso che però se si vanno a guardare ripeto i numeri che i numeri contano più le percentuali perché sono il numero dei cittadini ognuno conta per uno eversiva vedere che i numeri che la destra sono almeno di quelli che aveva addirittura nel novanta