Il dibattito sul Disegno di programmazione economico-finanziaria (Dpef) presentato dal governo; I referendum radicali "Per la rivoluzione liberale"; Il dibattito nel Partito popolare dopo le recenti elezioni europee

Romualdo Coviello senatore popolare presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama si apre una settimana molto intensa per la vostra commissione infatti è la settimana se vogliamo del Documento di programmazione economico e finanziario dunque presidente Coviello sì tra da più parti si dice un nel DPF da cui ci si aspettava molto sia in termini di di riforma delle pensioni sia in termini di introduzione di elementi riguardassero il la flessibilità sul mercato del lavoro invece sotto questi aspetti c'è un po'di delusione ecco c'è del vero in ciò che cosa vuol dire lei come legge come Cira conterebbe questo DPEF
Articolo credo che la scelta del Presidente del Consiglio
Di aprire la riflessione sul DPEF con un dibattito parlamentare con la sua relazione politico e sui temi dell'economia e dello sviluppo serva proprio per chiarire Meglio tutto questo dibattito che si è andata dipanando in questi giorni e che ne darà la chiave di lettura
Che noi abbiamo già acquisito per la verità negli incontri che ci sono stati a Palazzo Chigi con il governo quanto abbiamo letto dato una prima lettura congiunte con le forze di governo al documento di programmazione che alla luce di quel dibattito sono servito anche al ulteriormente migliorare il documento stesso io ritengo che questo documento
è un documento
Che pone le forze sociali e le forze politiche di fondo le proprie responsabilità non è vero che un documento di un certo
Perché fa due scelte importanti uno rimanere in euro per rispettare il patto di stabilità e questo costa di più
Perché il Paese non è cresciuto cioè il tasso di crescita del Paese non è tardi poteva garantire anche
Ulteriori passi di forma investimenti e ulteriori razionalizzazione del sistema economico del Paese
Allora la prima scelta che fa questo documento e il Governo quello di essere dentro il quadro comunitario dentro il Patto di stabilità undici mila cinquecento miliardi che sono tre volte il taglio che c'era lo scorso anno denunziano
Una caduta della prodotto interno lordo della crescita del PIL una diluizione dell'intra
Stavamo discutendo Crocco poco fa proprio sulla diminuzione dell'entrata e una tenuta nonostante tutto della spesa corrente
Ora questo mi sembra già una scelta qualificante il Governo ha posto la questione quando il governo
Lo Stato deve mettere per la ripresa per lo sviluppo cioè undici mila e cinquecento miliardi servono solo per mantenerci nell'ambito di parametri tagliata sospese non maggiori entrate quindi non quattrocento il Governo secondo scelta che ha fatto quello di non aumentare la pressione anzi dipendere ad una dimissione dall'Apes
Fiscali quindi tagli alle spese se il Paese dice il governo cerca una politica di sviluppo come è necessario fare una politica di sviluppo dobbiamo recuperare altre risorse dove
Ma nasce il dibattito qualcuno dice dalla riforma del Welfare qualcuno dice in modo particolare delle pensioni certo il problema è posto al Paese e il Governo ha tentato anche con l'ingombro prima con l'autonomia e poi con i sindacati di provare a
Recuperare questa ricerca di maggiori risorse per lo sviluppo cioè per l'istruzione per l'occupazione per la crescita dei giovani
Pensando anche un po'ai giovani quindi invece di assicurare solo le persone già sicuri che stanno già lavorando comunque sono già in pensione
Però come dire provengono proprio sotto questo aspetto delle critiche quest'oggi per esempio un europarlamentare la lista Bonino Della Vedova dice dopo la Marcelo sulle pensioni anche abbiamo visto annunciato dal ministro lavoro saldi
L'eliminazione di indicazioni che avrebbero portato ad elementi nuovi di flessibilità del mercato del lavoro che da più parti sono richieste Dabre OCSE dalla Commissione europea si torna a insistere e non è una novità sulla riforma proprio delle pensioni cui accennava lei prima allora presidente Coviello fermi restando i fermo restando i i lineamenti i parametri le indicazioni che lei ce l'è stato prima in questo DPEF però andava fatto un passo in più va fatto va apposto si dice settembre sarà il momento dell'esame vero
Sì sì sì va fatto un passo in avanti io sono consapevole che se questa questo Paese vuol pensare al futuro va fatto un passo in avanti su due nodi essenziali mutuo è sulla crescita della spesa corrente nel nostro Paese vale a dire pensione salita e pubblico impiego
E l'altro rispetto o ad esempio rispetto agli investimenti di cui ci sarà certamente bisogno e l'altro sul problema della flessibilità Ancona dobbiamo inserire elementi di liberalizzazione del mercato del lavoro c'è un
La normativa che è stata varata i primi effetti cominciano ad a verificarsi ma se noi mettiamo ulteriori elementi di flessibilità non ci sarà la ripresa dello sviluppo e dell'occupazione cioè non ci sarà crescita degli
Chi mente insieme al pesce investimenti anche l'occupazione acqua sotto questo aspetto come consigliere lei referendum della Lista Bonino proprio in materia di pensioni e in materia di flessibilità
Il mercato del lavoro ma io credo che questa sarà una bella più grande sfida alla alle forze sociali io credo che il Paese
Anche con questo documento prendere consapevolezza che la rigidità non è più un risorsa spendibile in questo Paese e se vogliamo vincere la competizione con il resto del dell'Europa dobbiamo introdurre la flessibilità prima eravamo agevolato con la cosiddetta svalutazione con principi la svalutazioni competitive e cioè attraverso la svalutazione monetaria le conquiste davamo i mercati oramai l'euro non incida questa opportunità dobbiamo lavorare a va messo il miglioramento delle nostre condizioni di competitività e questo si raggiunga rendendo o otto ottimizzando gli investimenti rendendo ulteriore convenienza gli investimenti nel Paese e questo si raggiunga sensibilizzando il mercato aprendo il mercato a questa capacità di innovazione e dissi e di flessibilità ora se il sindacato invece rimane il rigido su queste posizioni io credo che il referendum in qualche modo apriranno
Questa si apriva questa battaglia e io devo dire che in qualche modo il movimento di Pannella colto questa sensibilità nel Paesi se e il DPEF razionalizzano aumenterà consapevoli paese non è un'iniziativa di parte ma l'iniziativa complessiva di cui il Paese dovrà fare un una riflessione abbastanza approfondita io credo che il di quel documento di programmazione aiuterà anche sulla raccolta delle firme aiuterà anche a badare a ciò che in questo modo di questo braccio di ferro che c'è in questo momento tra il governo e sindacato per aprire questo nuovo nuove prospettive con il Paese
Un'ultima questione su questo su questa materia la parola che oggi sembra tornare sulla bocca di dell'esponente della maggioranza e del Governo e concertazione il principale attore sembra est se nei Cesare Salvi che ha incontrato il leader della CISL della UIL però di accennava prima al rischio di una irrigidimento della dell'atteggiamento dei sindacati è solo una questione di metodo cioè di mantenimento della concertazione a suo giudizio pure c'è il rischio che nell'atteggiamento dei delle delle confederazioni ci sia qualcosa che riguardi proprio il merito per esempio si dice i sindacati ormai non rappresentano più la parte attiva il Paese ma quasi in maggioranza i pensionati
No io ritengo che ci sia
Ci sia questo elemento di novità e il Ministro e neo ministro del lavoro in qualche modo si è posto il problema di
Raccordare il Governo con il loro
Con il mondo della lavoro per evitare una frattura io credo che quello che tutti faremo è che evitare che si faccia una frattura tra l'aria sindacale l'aria del governo nell'area del centrosinistra salterebbe il centrosinistra si si verificasse una frattura traumatica allora bisogna lavorare all'interno di questo rapporto tra governo sindacati e mondo dell'impresa per recuperare un rapporto felice che c'era per la verità nel Patto di Natale orbene i sindacati leggo anche un'intervista di oggi dei sindacalisti che non si potrà dire un patto fatto a Natale e che probabilmente si aspettava una ripresa economica per l'inizio del mille novecentonovantanove ora questa ripresa
Non c'è siamo il Paese che ha una crescita del PIL più basso di quelli degli altri Paesi dell'Europa per realizzare le stesse clausole stessi interventi previsti dal Patto sociale c'è bisogno oggi di qualcosa in più quindi non c'è un tradimento da apre il governo c'è una rimeditazione un adeguamento delle condizioni alle condizioni dello sviluppo del nostro Paese io non ritengo che poi ci possa ci possa essere una frattura io credo che lei me e i siti ci saranno si lavorerà per creare le condizioni di una intesa di rilancio di questo patto sociale condizioni di un'intesa e in qualche modo anche probabilmente trovando anche delle aree ulteriori sin d'sull'evasione fiscale o su un eccesso di trattamento fondi favore fiscale per alcuni istituzioni che in qualche modo possono compensare questa disponibilità che i sindacati devono dare
Presidente chiudiamo su un altro argomento il Partito Popolare questo weekend ha visto due importanti appuntamenti Paestum e Brescia sostanzialmente ed il questo secondo ha visto il ritorno in campo di Mino Martinazzoli con una proposta che voltar costruire un partito federale al nord anche con soluzione di continuità rispetto al l'impianto della struttura dello stesso o partito che cosa vuol dire tutto ciò come si può tradurre come si può spiegare a chi ci ascolta quello che è accaduto in questi giorni a Paestum con un intervento di Ciriaco De Mita e a Brescia con Martinazzoli questa di per esempio Cossiga dice Cossiga in un articolo del Corriere della Sera avrebbe dette non era un'intervista ma avrebbe detto si teme un patto fra De Mita e Prodi per scalzare D'Alema da Palazzo Chigi che cosa sta succedendo al centro della politica italiana
Beh io credo che tutti gli uomini che ci sono stati dei protagonisti nella Democrazia Cristiana prima del Partito popolare poi soprattutto del Partito popolare poi di fronte alla risultato elettorale tram negativo devono prendere atto di una situazione drammatica che è quella del rischio della scomparsa del Partito popolare come quella scomparsa di un partito come l'ha voluto Sturzo De Gasperi il Partito Nazionale compresenza diffuse nel Paese consistente rappresentativo di questo cultura perché Toni cessino democratico che è stato una cultura che ha guidato il paese negli ultimi cinquant'anni ora questi grandi leader sono stati chiamati ed alla loro coscienza ma anche dalla stimolo che c'è stato soprattutto dico Martinat soli dà molta parte della classe dirigente del nord che avendo visto il partito di bibite in quell'area hanno ritenuto per la sua capacità per la sua intelligenza ma anche per quella suo riferimento di un'opinione pubblica che è rimasto le come Martinazzoli hanno richiamato a
A creare le condizioni per una ripresa del Partito popolare menti non so chi l'ha fatto e ha vincolato anche una sua scesa in campo un ritorno in campo a certe condizioni
E credo che la sua proposta una proposta intelligente innovativa che gli si attaglia lo stato del partito del Nord diverse evidentemente è stato il dibattito nel partito il giorno che pur con la stessa consapevolezza della drammaticità della situazione tuttavia lavora anche con maggiore serenità tranquillità perché richiede un ricambio delle forze politiche ma chi è della delle classi dirigenti ma chiede anche un recupero di iniziativa politica iniziativa programmatica da questi due e allora per i ho dato positivo che viene comune dalle due dai due a dei due convegni c'è questa consapevolezza dei leader vecchi e nuovi stimolati se volete anche dal duo di gruppi dirigenti seconda questa consapevolezza e cioè di allargare definita l'epoca di allarme per autoreferenzialità nel centrosinistra coloro che ritenevano che il Partito Popolare potesse assorbire tutto io non l'aria del cattolicesimo o democratico che si si trova all'interno del centrosinistra hanno ho sbagliato non è più così noi non siamo il referenti undici del cattolicesimo democratico nell'ambito della dell'Ulivo ci sono altri punti di riferimento terzo per recuperare lo questa area dobbiamo fare un atto di umiltà operare il rapporto con le forze che si richiamano al cattolicesimo democratico anche attraverso esperienze diverse oggi ritorno Napoli e recuperare questo disse il io politico c'è un diverso approccio da parte di Marini che ritiene che ci sia ha bisogno di un campo generazionale basti solo un cambio generazionale Franceschini
Franceschini e ma anche altri probabilmente da parte di De Mita che ritiene che non basti Ambiorige nazionale ma bisogna allora immaginare un'iniziativa politica è un programma politico e i temi che devono servire e identificare il partito popolari da Pati Martinazzoli circoli Braghieri anche è la struttura partito lo strumento partito che non è più adeguato dovrà mettere insieme le tre questioni sarà il vero nodo che dovremo sciogliere nel Consiglio nazionale di sabato e domenica prossima io credo che ci sia abbastanza analisi è abbastanza proposte per arrivare a una soluzione spero proprio che ciascuno di questi sono scesi in campo per difficoltà personali non trova anche il momento per mettersi intorno a tavoli da lavorare non solo la proposta politica programmatica ma anche alla
L'uccisione del gruppo dirigente che deve guidare il partito nella ripresa allora mettendole in modo un po'brutale sembra che Marini non sia intenzionato a rassegna le dimissioni dal prossimo Consiglio nazionale e sembra che allora una sede opportuna per un cambio di classe dirigente potrebbe possa essere la Assemblea beh quell'assemblea degli eletti chiesta da in un ricco letta proprio nella giornata di ieri da Brescia l'assemblea che andrebbe attenersi poche settimane dopo l'appuntamento con il Consiglio nazionale che e e prossimo è ipotizzabile una uno scenario di questo tipo anche quindi coinvolgimento degli eletti del Partito popolare in questo modo e e a questo punto con quale quale progetto su tutto quali su no no a suo giudizio le personalità che possono farsi carico di questo progetto ma io dico che prima arriva all'assemblea degli eletti dovremo lavorare in Consiglio nazionale anche perché nel Consiglio nazionale ci siamo tutti i parlamentari ci sono i presidenti di giunte regionali sei
Partiti e rappresentanze anche delle Province e dei Comuni delle città capoluogo delle regioni quindi c'è una formazione abbastanza vasta nel Consiglio nazionale c'è
L'istanza complessiva del Partito popolare periferico nel Consiglio nazionale per trovare l'utile ricerca di Cunardo un punto di possibile io ritengo che noi dobbiamo lavorare nei due tre giornata al Consiglio nazionale per trovare la risposta Marina non ha detto non ha posto vincoli alla sua decisione o questo o o o andiamo al congresso ha detto che avrebbe lavorato con i gruppi dirigenti per trovare la soluzione unitaria e non credo che nemmeno da Baghdad a Marini ho sentito ho sentito Paestum De Mita non ha fatto nessun pregiudiziale per quanto riguarda il ricambio della segreteria nel mi pare Martinazzoli abbia fatto problemi di leadership hanno posto però problemi concreti cioè insieme al rinnovo del gruppo dirigente bisogna trovare un'intesa sul programma del partito sull'articolazione del partito e nessuno la nuova qualità della proposta politica insieme conti lavorare per sotto questo aspetto ci sono però più elementi positivi perché mi pare d'aver letto che Velasco
Tanto una volontà comune di non chiudersi in se stessa ma ad aprile ha tutta l'aria popolare ad esempio è caduto all'la pregiudiziale anche riportando i leader del Partito Popolare che escludevano il primo momento anche voglio dire il gruppo dell'UDR ora non vi pare che esce a questo scopo esclusioni così come pare caduta l'esclusione anche le parti di dei Marignani di volere escludere ogni forma di raccordo per l'integrazione con aria di Prodi ecco tenda l'attenzione maggiore sembra Robert per l'aria di Prodi l'accetto perché c'è questa consapevolezza perché noi moriamo se non ritorniamo ad essere il punto di riferimento del cattolici si può democratico e siccome lei Democratici di Prodi c'è una parte del cattolicesimo democratico non possiamo noi segmento a ricostruire il punto di riferimento del cattolicesimo democratico del Paese senza che ci sia pure la parte dei democratici si tratta di trova eccoli democratici le forme di collaborazione Marini parla di dialogo noialtri parliamo anche di forme di integrazione più intensa e si tratta anche di trovare delle forme come ad esempio la Margherita forme federativa e per arrivare a questo
Ma c'è da chiarire anche da parte dei Democratici probabilmente se integrarsi con questa parte anche del cattolicesimo democratico e fare ricostruire questo punto dolente del centro sinistra che ancora questa parte che perché è scomparso che frammentato che la recente nell'area moderata ora coniugando insieme queste cose si può arrivare a costruire a rafforzare anche l'Ulivo nella sua dimensione che l'abbiamo ripudia l'abbiamo conosciuta quando abbiamo costruito con Prodi che è è il rappresentante del cattolicesimo democratico al leader dell'Ulivo e il DS in in in raccordo con Prodi ha costruire quest'aria del dell'Ulivo hostess e c'era un punto di riferimento oggi questo punto di riferimento venuto meno come leader dell'Ulivo dobbiamo ricreare all'interno di questa coalizione questo equilibrio di forze equilibro che pur aggiungersi solo se quest'area del cattolicesimo democratico ridiventa la componente importante non solo qualitativamente ma anche numericamente per collaborare alla pari con i DS
Chiediamo al patto Prodi De Mita solo una malignità
E sono una malignità così come l'ho letto io e così come l'ho ascoltato scottato da Paestum c'è stato un grande atto di umiltà De Mita che ha detto puramente difficoltà qualche volta parlare con Prodi nei momenti difficili si sentono con Prodi cioè sono cadute anche lì e pregiudiziale anche qualche difetto di comunicazione ed è caduto anche qualche difetto di comunicazione significa che i duri leader sono consapevole che c'è
Questo bisogno di a riaggregare l'area di centro l'aria del cattolicesimo democratico c'è una disponibilità d'emblée parte non credo che sia fatto a danno di qualcuno nel credo che ci sia il ha in mente dei due leader la volontà di chiede la testa di qualcuno di costruire senza la leadership del dei DS su questo Ulivo anche perché non ci sarebbe l'Ulivo senza di esse c'è questa consapevolezza tuttavia alla sinistra da solo non ce la fa dobbiamo costruire insieme questo equilibrato rapporto con i DS ma senza tagliare le teste anche perché prima o poi spetterebbe a ciascuno di loro di di passare sotto la ghigliottina ringraziamo il
Senatore Romualdo Coviello del Partito Popolare Italiano