"Le prospettive dell'Europa centro-orientale sullo sfondo del conflitto in Kosovo" incontro organizzato dal Centro Italiano di Studi per la Conciliazione Internazionale presso la nuova sede dell'Istituto Italo-Latinoamericano

E c'è lentissimi ambasciatori cari colleghi della Farnesina
Vi ringrazio è un grande onore per la l'istituto italo latinoamericano offrire le sue sale per al Centro italiano di studi per la conciliazione internazionale su un tema che si di dura quiz su un tema di grandissima attualità non ha nulla a che vedere con l'America Latina ma in questi epoca di globalizzazione
I problemi dei Balcani hanno avuto delle eco
Considerevoli che fino a qualche anno fa non si poteva perché nemmeno pensare in America Latina
Il sottosegretario agli Affari Esteri
Terrà una conferenza sulle sfide della democrazia e dello sviluppo economico a destra seguita poi un dibattito chiamo la parola alla l'onorevole sottosegretaria a prima all'ambasciatore
Dopo dopo discorso Ferraris un anno saluta ambasciata Ferraris e un grazie a tutti voi e vedo che il essere venuti qua così numerosi e in fondo e aver scelto questa sede è un apprezzamento in più una di della bontà di aver cambiato sede all'Istituto Italo latino americano
Ciccio pro domo sua
Signore e signori Pitti l'onorevole
E beh questo colloquio qui è stato sì organizzato dieci giorni fa gli avvenimenti susseguono con intensità estrema dove leggiamo spesso a me io leggo spesso tra l'altro di internet articoli o interventi onorevole Ranieri
Le discussioni sul costo uno stabile adesso il farlo sugli interventi in corso sulla guerra in Kosovo
Devo dire solo una cosa però è questo credo che vada a merito sia dovrà Ranieri sia del ministro Dini siete Presidente Consiglio e quindi del governo italiano
Che occorre veramente fare di tutto per tornare al negoziato non per amore di pacifismo ma perché alcuni problemi forse con la guerra non si risolvono col negoziato sì
Con questo non voglio andare più in là perché lascio la parola all'onorevole Ranieri perché se no se esprimo le mie opinioni poi magari onorevole Nieri in parte si arrabbierebbe come in parte mi darebbe ragione quindi voglio corre il rischio di sedermi fra due sedie preferito evitarlo
Diremo dopo in separata sede onorevole
Posso
Aspetti sostituto
Io vorrei ringraziare gli organizzatori di questa giornata di discussione in particolare l'ambasciatore Ferraris l'ambasciatore Reitano per l'invito
A intervenire su un tema che soprattutto in questi giorni e così importante per il nostro paese
Svolgerò alcune considerazioni
Organizzando il mio intervento in due parti dapprima sulle
Sui Balcani e sulle prospettive di medio periodo
In quella regione dopo la fine del conflitto
Ma conclusione che auspichiamo sia la più rapida possibile su questo non c'è dissenso
Con l'ambasciatore Ferraris ma credo nemmeno su altre parti del suo
Delle sue riflessioni del suo pensiero la seconda più in generale sulla transizione in Europa orientale un centro orientale sulle prospettive dell'allargamento dell'Unione
Vorrei soffermarmi tuttavia prima di tutto su sulle notizie che questa mattina ci giungono da Mosca
Con la destituzione del primo ministro prima conferito del suo Governo una decisione
Decisione preoccupante non solo per il panorama politico russo ma anche per gli scenari internazionali noi non conosciamo nei dettagli la decisione del presidente Eltsin
Ne siamo in grado di ipotizzarla né i possibili sviluppi certamente vi è il rischio di una nuova crisi istituzionale in un momento nel quale il ruolo di Mosca
Negli equilibri internazionali assume una importanza del tutto particolare
Ancora di più in questo momento
Diventa essenziale dunque il ruolo dell'Occidente e dell'Unione
Europea a sostegno di una transizione equilibrata della Russia
Il governo prima Coffa non aveva
Negli ultimi mesi in particolare fornito l'impressione di poter procedere speditamente sul cammino
Delle riforme
Ne si potevano dire risolti nudi che avevano condotto la grave crisi finanziaria dello scorso agosto
Tuttavia vi era modo di pensare vi era motivo di pensare che fossero stati fatti passi avanti nella stabilizzazione
Del quadro politico russo e soprattutto nei delicati rapporti tra l'esecutivo e la Duma
Ora non sappiamo quali effetti possa venire su questo contesto la nomina
Dell'attuale ministro degli interni a premier
Nelle prossime ore con la delicata discussione sull'impeachment a Eltsin avremo modo di vedere che tipo di relazioni egli sarà capace di costruire con la Duma
E soprattutto quali effettivi saranno sia sul cammino delle riforme che sulla delicata congiuntura internazionale
Il nostro auspicio è che non vi sia alcun passo indietro sulla strada delle riforme ma il nostro auspicio è che soprattutto
La Russia
Continui ad assolvere al ruolo
Responsabile ed equilibrata un mostro che ha mostrato di saper svolgere in queste settimane nel corso della crisi del Cosso
Ora quanto è accaduto nei Balcani negli ultimi mesi
Non costituisce solo una prova straordinariamente impegnativa per la politica
Di sicurezza europea e per l'innovazione del legame euroatlantico la crisi del Kosovo chiama in causa la politica dell'Unione europea e dell'Italia verso l'Europa orientale e verso i Balcani
Chiama in causa per ricordare il titolo
L'intervento
I modi attraverso i quali la democrazia e lo sviluppo economico si incontrano nei processi di transizione che hanno segnato quest'ultimo decennio del secolo
A dieci anni dall'avvio della transizione dell'Europa orientale verso ordinamenti economici e civili più giusti siamo in grado questa è la domanda di trarre qualche conclusione sugli esiti di questo processo
Possiamo ritenerci soddisfatti di quanto è avvenuto oppure dobbiamo trarre elementi di preoccupazione da quanto sta accadendo in Kosovo
Sarebbe del tutto inadeguato alla serietà del momento non vedere i rischi che la crisi del Kosovo comporta per il nostro continente
Ma è proprio per i rischi di quello scenario che i Paesi europei che sono membri della NATO hanno deciso di fare ricorso all'uso della forza come strumento estremo
Finalizzato
Al perseguimento di una soluzione politica per la questione della minoranza
Per la comunità albanese del corso
Lo hanno fatto per non rinunciare al governo della sicurezza del continente sul continente
Per non assistere impotenti al compiersi dell'ennesima tragedia balcanica
Hanno compiuto questo passo in sostanza per evitare che venisse confermata quella sorta di maledizione dei Balcani secondo la quale la presenza in quella regione di nazionalismi profondamente radicati renderebbe inevitabile il conflitto fra popoli diversi
Il ricorso alla violenza
Vi sono certamente ragioni per indulgere al pessimismo se guardiamo alla storia recente e meno recente di questi Paesi e di questi popoli ma e necessario sfuggire alle semplificazioni o al peso delle condanne storiche
Dobbiamo domandarci come sia possibile nella regione balcanica
Tutelare le diverse tradizioni
E le differenti identità nazionali senza ricorrere alla violenza
La risposta a questa domanda può essere trovato al solo ponendo esplicitamente il tema della democrazia accanto a quello della legittima tutela delle specificità nazionale
Laddove non c'è democrazia esiste il rischio concreto che la violenza sia considerata l'unica figlia per affermare la propria identità
Ecco perché l'Europa ha il dovere di individuare una strategia che consenta di accompagnare l'impegno per la risoluzione dei conflitti
Ad una pressione in grado di favorire l'allargarsi della democrazia nei Balcani
Credo che questo punto debba essere tenuto ben presente in queste ore
Mentre si incominci a faticosamente ad intravedere una prospettiva di soluzione per il conflitto nel Kosovo
Una prospettiva è bene sottolinearlo
Nella quale Belgrado si deve impegnare a ritirare le proprie truppe dal Kosovo ad accettare il dispiegamento di una forza internazionale
Di garanzia decisa sulla base di un mandato delle Nazioni Unite che permette il rientro dei rifugiati e tutto ciò deve essere verificabile da parte della comunità
Internazionale affinché si possa davvero pensare ad una sospensione dell'azione militare
Quando questa prospettiva si sarà consolidata
Occorreva impegnarsi da subito nella definizione di una strategia di ricostruzione civile ed economica della regione
Una strategia nella quale l'allargamento della democrazia dovrà occupare un posto di primissimo piano
Non si tratta infatti di ricostruire semplici infrastrutture distrutte
Si tratta di ritrovare nei Balcani una trama civile condivisa che possa permettere a quelle diverse nazioni di convivere in un quadro di indù
Integrazione sovranazionale
Una prospettiva che si limitasse agli aiuti economici non sarebbe insufficiente
Come non lo sarebbe una risposta in termini di pura sicurezza militare che in questi giorni costituisce la dimensione sulla quale si concentra l'attenzione dei governi e delle opinioni pubbliche
La stabilità da costruire nei Balcani deve riferirsi a un concetto di sicurezza indivisibile
Nella quale gli elementi di hard security
Siano tenuti insieme alla sicurezza economica e civile istituzionale
Un quadro di sicurezza che possa garantire la convivenza
Tra tutela delle specificità nazionali che nella regione balcanica non può essere rimossa dal tappeto e rispetto dei diritti umani
Occorre in sostanza una prospettiva di stabilizzazione democratica
Perché solo la democrazia che può garantire la convivenza tra interessi nazionali diversi e superare i lasciti dolorosi di anni di conflitto
è necessario quindi pensare ad interventi ad ampio raggio promossi anche da diversi soggetti istituzionali sovranazionali nei quali l'Unione europea possa spendere il proprio capitale civile istituzionale un capitale che lei deriva dall'essere un organismo storicamente originale
Composto da Stati diversi che hanno deciso di convergere su standard e civili democratici ed economici comuni
Sei soprattutto l'Unione europea
Che deve offrire a quella parte dei Balcani tormentata da conflitti etnici una prospettiva di ricostruzione economica e civile dobbiamo domandarci se non sia in discussione l'insieme dei criteri che hanno sinora regolamentato l'accesso di nuovi membri nell'Unione
è una domanda legittima considerando che uno dei più forti dilemmi della costruzione europea e quello che vede da un lato la tendenza al suo allargamento e dall'altro il timore della diluizione delle caratteristiche fondanti del percorso comunitario
Di fronte a questo dilemma è forse opportuno pensare non tanto ad una adesioni a tappe forzate dei Paesi balcanici all'Unione
Appare piuttosto utile e necessario ipotizzare un percorso sicuro di avvicinamento
Una sorta di sentiero balcanico che i Paesi della regione possano compiere nella direzione dell'integrazione comunitaria
Anche fuori dai Balcani l'Unione europea è chiamata a compiere un salto di qualità nei rapporti di collaborazione con l'Est possiamo pensare ad un'accelerazione del processo di allargamento dell'Unione
Come sappiamo il gruppo di punta dei Paesi candidati Polonia Ungheria che Repubblica Ceca sta insistendo per ottenere fin dal prossimo vertice di Helsinki
Un assenso da parte dell'Unione Europea per fissare in linea di principio già al due mila e i treni la fine dei negoziati di adesione per i primi Paesi candidati qualora si concretizzasse questa prospettiva si dovrebbe far fronte già nei prossimi anni al primo testo concreto del processo di allargamento si dovrebbe quindi vedere quali Paesi saranno concretamente in grado di inserirsi nelle strutture dell'Unione
Non si tratta solo di una questione relativa al consenso politico
E necessario attendersi un responso economico anche da parte dei mercati sui progressi compiuti da quei Paesi e certamente non si tratterà di un testo privo di incognite
I primi ad essere consapevoli di ciò sono proprio i governi di Budapest Praga e versatile
E si chiedono ai Paesi membri dell'Unione un'assistenza intensificata nei prossimi anni cruciale
Nei contatti con i governi del gruppo di punta dei Paesi candidati si registrano non solo una richiesta di assistenza
Ma anche la viva tesa che l'Unione europea si assuma la responsabilità ultima della gestione del processo di allargamento e si impegni con più determinazione e chiarezza sui tempi
Incertezze e ritardi da parte dell'Unione potrebbero alimentare nell'opinione pubblica di questi Paesi scetticismo mi nei confronti dei processi di integrazione l'Unione Europea dovrà quindi evitare guardando alla prospettiva dell'allargamento da un lato l'emarginazione dei paesi più arretrati dell'ex e in particolare i Paesi dell'aria della ex Jugoslavia
Di Balcani
Essa per indicare anche per questi Paesi un orizzonte
Nella prospettiva dell'integrazione alcune decisioni recenti dell'Unione
Penso al documento approvato nell'ultima seduta del Consiglio affari generali che si rivolge esplicitamente Albania Macedonia ma anche a Romania e Bulgaria
E un testo che cerca di dare di mettere su basi più solide
Questa prospettiva
Allo stesso tempo l'unione deve assicurare il buon esito della transizione dei paesi più avanzati e dei Paesi del gruppo di testa della del PPI candidati a diventare membri della unione e in questo modo il processo di allargamento potrà decollare e compiersi nei termini oggi necessaria questo ragionamento deve valere anche per la Russia
Se il processo di adesione dei paesi dell'Europa centro orientale
Impone un'attiva iniziativa da parte dell'Unione Europea una partnership di grande portata tra l'Unione europea e la federazione russa impone uno sforzo ancora maggiore
è ormai convinzione comune tra le classi dirigenti dei Paesi europei che l'Unione non possano rimanere
Passiva di fronte alle difficoltà russe
In fin dei conti il tipo di collaborazione che stiamo sviluppando con i paesi dell'Europa centro orientale
Sulla strada dell'allargamento potrà essere attuato nei nostri rapporti di partenariato con la Russia
Anche in Russia ha un'importanza cruciale il successo delle iniziative di collaborazione industriale
Ma ancora più che nei Paesi associati dell'Europa centro orientale dovremo fornire alla Russia forme di assistenza più ampie di una semplice collaborazione economica anche in direzione della Russia dovremo mobilitare le regioni per le città italiane
Dovremmo promuovere la collaborazione fra amministrazioni pubbliche dovremo intensificare i rapporti fra le forze politiche e i gruppi parlamentari
Un forte partenariato con l'unione europea
E il prerequisito indispensabile perché in Russia si affermi quella combinazione fra politiche di transizione e politiche di sviluppo che la vera condizione per dare stabilità
All'economia russa per garantirne il pieno inserimento nella comunità economica internazionale
Le difficoltà con cui la Russia sta vivendo il suo nuovo ruolo internazionale possono essere mitigate da un'accorta politica di dialogo una politica che tende ad allargare gli spazi di coinvolgimento della Russia nelle decisioni della comunità internazionale prima di tutto nel campo della sicurezza e della prevenzione dei conflitti
Senza cedimenti verso posizioni di ingiustificabile conservazione ma senza alimentare quella sensazione di isolamento che è già troppo presente nella politica russa
L'aggancio con la comunità internazionale una forte garanzia dai rischi di un nazionalismo revanscista non solo in Russia
La frustrazione di una ex grande potenza può produrre frutti velenosi lo abbiamo visto altre volte nel corso di questo secolo
Stanche ai Paesi europei fare in modo che la difficile transizione russa riesca ad evitare questo pericolo
L'Unione Europea sta entrando nel terzo millennio con la chiara consapevolezza di nuove responsabilità
Sì all'interno dell'Unione ci si prepara ad un'impegnativa riforma istituzionale e al rilancio del processo di integrazione verso l'esterno saremo chiamati a un ruolo più attivo per consolidare intorno al nuovo strutture democratiche e prospettive di sviluppo economico ciò comporterà un crescente coinvolgimento a destra come assunto verso l'Europa centro orientale come verso il Mediterraneo il nostro Paese al crocevia di tali due direttrici della politica estera dell'Unione si tratta di uno sforzo in cui l'Unione europea dovrà trovarsi affiancata le altre democrazie mondiali la decolonizzazione impone anche all'Europa un impegno rinnovato a sostegno dei valori di democrazia e di dignità umane
La trasformazione in atto a livello globale non può compiersi senza un attivo contributo delle grandi democrazie
E per quanto riguarda il nostro continente dobbiamo puntare per realizzare adeguatamente il nostro ruolo sulla partnership con una Russia che condivida questi obiettivi di fondo
I prossimi anni costituiranno un teste impegnativo per questa politica grazie
Ringrazio molto lo aveva Ranieri
Come sempre se posso spero verso Parè signor sottosegretario di grande equilibrio certo il momento non è un momento facile
Nel decreto abbiamo tutti apprezzare in queste parole dell'onorevole Ranieri il tentativo generosa di guardare al futuro al futuro cioè dopo il conflitto attualmente in atto
Prima di organizzare la tavola rotonda volevo nato via cresce voglio ringraziare l'ambasciatore Osio
Istituto segretario generale dell'Istituto italo latino americano per l'ospitalità in questa splendida sala e naturalmente come centro per la riconciliazione internazionale vorrei ringraziare il Banco di Roma che ci sostiene e che permette appunto tiri
Così consente queste attività
Il la il dibattito attorno che dovrebbe seguire dovrebbe vedere vede al tavolo il vicepresidente della giunta regione Friuli Venezia Giulia Paolo Ciani il professor banchi Bianchini dell'università di Bologna e il dottor Caprara del Corriere la sera
Credo che anche da parte dell'uditorio sarebbero credo desiderate anche di poter porre alcune domande al sottosegretario
Io vorrei se loro sono d'accordo che queste domande venissero poste presentate dopo gli interventi dei tre ospiti
E e proprio per questo mi permetterei di pregare i tre ospiti di attenersi a a una durata di dieci dodici minuti
In modo da permettere poi all'onorevole Ranieri di rispondere ad alcune domande che soprattutto con l'evoluzione della situazione
Non è se non sono certi inutile
Io come lo aggiungo per via così da un articolo del mille ottocentosettantasette la Hammond
Che se noi votiamo alcune parole potrebbe essere adeguato anche ad ora ad oggi compreso il diritto di intervento collettivo tutti sempre ammesso in Europa
Vorrei soltanto aggiungere che quel quella crisi finite nel settantotto con il congresso di Berlino e Macready anche poi a quattordici con la prima guerra mondiale
Io ecco una successione quasi ininterrotta di crisi e voleva dare la parola in omaggio alle regioni al al vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia
Paolo Ciani e Regione partitamente caramente essendo insegnando a Gorizia domande essendo suo amministrato subito in quella sua regione sarà preferisca amministrato la più che ho subito
Grazie ambasciatore io cercano di entrare un po'nel dettaglio di quelle che sono le prospettive delle regioni in questa nuova ottica che sia aperta mi riferisco soprattutto ad un incontro che abbiamo avuto alla Farnesina con il sottosegretario qui agli astri Ranieri con tutte le Regioni un incontro che è stato importante perché di fatto ha dato il via l'opportunità alle regioni italiane di essere parte attiva nella politica estera del Governo nazionale tant'è vero che poi da questo incontro sono poi seguiti seguiti delle visite in cui le regioni hanno un po'affiancato l'onorevole Ranieri all'estero e che sono sicuramente state indicate molto interessanti da Pato soprattutto dei cara dei lender le Regioni cui noi in questo momento abbiamo visitato
E credo che questa prospettiva sia sicuramente impegnativa ed importante al tempo stesso proprio perché la concretezza delle Regione questa sua modo di interloquire in caratteri molto puntuali e precisi con le regioni estere sia assolutamente significativo e credo decreto importante ritengo comunque un fatto positivo chi voglio ringraziare il sottosegretario Ranieri per la stima e l'attenzione che in questo momento sta rivolgendo alle regioni italiane per cercare di collaborare tutti insieme il Governo e le Regioni governo nazionale i governi regionali
Per cercare in qualche modo di attivarci nel miglior modo possibile per una grande integrazione europea di tutti quegli Paesi tutti quegli Stati che fanno riferimento soprattutto l'area balcanica ma anche interne molto più ampi sicuramente anche alla all'Est europeo
Qui credo che negli incontri che abbiamo avuto rilievo riferito quello del diciassette marzo scorso appunto con sottosegretario Ranieri è emerso un quadro credo abbastanza positivo della situazione globale delle delle regioni nei confronti della politica estera
Esistono situazione molto ramificata di sicuramente protocolli d'intesa che sono state firmate da varie regioni d'Italia con diverse regioni il Land presenti soprattutto nell'Est nell'Est europeo
Protocolli credo significativi ed importanti in terra che di fatto vanno AT entrano nello specifico riescono in qualche modo ad integrare quella che è una cooperazione ed un lavoro che deve essere svolto sicuramente
Sotto il profilo soprattutto culturale prima che economico qui voglio fare anche una considerazione credo sia importante al quale io mi sinceramente questo momento mi riconosco molto
Fatto è che gli avvicinamento fra i popoli di evasione una decina mette più di tipo culturale che di tipo economico questo sicuramente può avvicinare in prospettiva ha una grande integrazione
Di questa nostro grande continente che sicuramente deve vedere nel prossimo millennio che ormai è alle porte una grande coesione con una grande coesione
Ci sono Paesi indubbiamente che hanno delle notevole difficoltà notevoli difficoltà dal punto di vista economico dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista istituzionale esistono in tante nazioni a partire dall'Ungheria a partire dalla Polonia
Ad esempio dove gli assetti istituzionali sono attualmente in grande evoluzione sono in grande evoluzione quindi c'è la necessità che l'esperienza la capacità la competenza delle regioni
Portino in qualche modo queste nuove istituzioni che si stanno stanno creando in questi Paesi
Siano un po'accompagnate con la mano la parte delle delle regioni italiane che su questo hanno grande esperienza per riuscire in qualche modo ad accelerare quella che è un'integrazione come dicevo verso verso un'Europa un'Europa unita credo anche che il patrimonio di ricchezza virtù di storia proprio delle regioni italiane di cultura soprattutto sia un patrimonio importante io mi sono personalmente al resoconto nei viaggi che offre Touati un po'nel nell'Est europeo di come queste questa ad abbia questa vicinanza culturale possa sicuramente mettere insieme i nostri popoli le nostre ragioni per cercare come dicevo di riuscire a costruire una un una un'Europa più più importante
Le iniziative internazionali delle regioni hanno riguardato come dicevo non soltanto lo sviluppo ma anche e soprattutto sulla Lalla l'aspetto culturale e l'aspetto sociale finalizzate al consolidamento delle istituzioni locali abbiamo ascoltato prima al sottosegretario Ranieri parlare
Della evoluzione democratica keiko attualmente in corso nei Paesi dell'Est europeo questo è un aspetto significativo al quale noi sicuramente come Regioni teniamo teniamo molto in considerazione
E a tal riguardo abbiamo firmato io sono vicepresidente alloggio nel Friuli Venezia Giulia
Abbiamo firmato dei protocolli d'intesa con diverse regioni dove ad esempio sono previsti degli scambi degli scambi non soltanto culturale ma soprattutto degli scambi di collaborazione
Degli scambi di funzionari per permettere opera fa capire a questa regione a questi funzionari
Cosa sia l'Unione Europea quali siano i meccanismi dell'Unione europea e questo sicuramente per cercare di avvantaggiare questa Regione insieme anche queste nazione grazie
All'impegno del ministero degli esteri soprattutto per avvicinarmi a quell'integrazione cui il sottosegretario Ranieri faceva faceva riferimento prima
Credo crediamo sostanzialmente che appunto il sostegno e comunitario sia un qualcosa di effettivamente molto importante mi sono già dei progetti a livello comunitario
Per cercare di integrare o di avvicinare queste nazioni alla uno e Comunità economica europea
Basti parlare dei programmi come Centurion l'Interreg di fare il Meda sono tutti dei programmi importanti che sono rivolti esclusivamente proprio per cercare di avvicinare questi questi Paesi e qui la come dicevo loro
La concretezza delle regioni in questo su questo fronte su questo versante
Sicuramente molto molto importante
Un sostegno comunitario che riguarda anche i sistemi comune di gestione anche questa una cosa sicuramente importante che non si può creare dall'oggi al domani ma quale cioè sicuramente c'è l'esigenza di riuscire a programmare a programmare per i prossimi due tre o quattro anni questo scambio di sistemi comune di gestione la cooperazione fra piccole e medie aziende piccole e medie aziende sicuramente sono molto interessata a quelle che sono le prospettive
Economiche nell'Est europeo e dove sicuramente le regioni hanno la possibilità in qualche modo di mettere in contatto tutte queste nostre piccole e medie aziende che sono un po'il fiore all'occhiello dal punto di vista economico e occupazionale soprattutto la nostra Italia
Perché hanno la la questa snellezza costa modo di comprendere e di evolversi anche nella nel mercato nel mercato europeo
Per essere quindi pronte a quelle che sono le nuove sfide e su questo sicuramente esistono molti imprenditore le associazioni di categoria soprattutto fra piccole e medie aziende che sono molto intenzionate e chiedono sostegno ed aiuto Ministero degli esteri ma anche alle regioni
Di fronte a questa nuova politica di apertura che esiste
Da parte del governo nazionale nei confronti della
Delle regioni
Scambi culturale
Una serie di stage formativi la formazione culturale e la formazione professionale e soprattutto è un qualcosa che è profondamente sentita nei paesi dell'est europeo
E qui le regioni che hanno competenze specifiche come la mia ragione l'affido Panezio Giulia a tal riguardo può dare certo un enorme sostegno a tal riguardo per non proclama e poi di problemi di ordine sanitario
Un esempio concreto la regione fu messa Giulia siglato poco tempo fa un protocollo d'intesa con una la Regione istriana della Croazia in cui stiamo discutendo e parlando delle opportunità di può di poteva avere degli interscambi per l'assistenza sanitaria così importante mettendo a disposizione da parte nostra ragione la patria strutture ospedaliere di Trieste che sono ad esempio sul confine a disposizione di un'area molto più vasta che vada incontro a cui sono le esigenze e le necessità
Dal punto di vista sanitario appunto della Corazzina stessa almeno delle confini dei confini più vicini alla nostra alla nostra Italia ma si parla anche di ambiente
Si parla anche di tutela ambientale abbiamo siglato dei protocolli d'intesa con la Slovenia con la le Conte dell'Istria assieme al Veneto assieme l'Emilia Romagna per riuscire a valutare tutti insieme a quello che è un grande bene comune che appartiene
Un po'a tutti questi popoli che si affacciano sul mare Adriatico per fare in modo appunto a questo mare Adriatico sia una grande opportunità la grande opportunità per tutti dove accerto ogni regione ad ogni nazione non può certo
Per cercare di entrare a sul problema specifico dell'inquinamento delle rotte o quant'altro in modo autonomo ma solamente in termini coordinati
Per non parlare poi di problema energetici dei Trasporti di di comuni di telecomunicazioni queste sono sicuramente aspetti molto importanti che le Regioni in questo momento stanno seguendo stanno si stanno approfondendo in maniera molto puntuale molto puntuale perché precisa
Io credo che per quanto concerne il problema della dell'area balcanica credo che e ci debba essere un'attenzione molto particolare
Molto puntuale precisa quelle che potrebbe essere il ruolo delle regioni italiane nell'area balcanica
L'area balcanica che è molto vicina che avrà la necessità di un intervento specifico il puntuale sul territorio appena questo conflitto non ci ospitiamo tutti dovrà termina nel più breve tempo possibile
Quindi ma un intervento non soltanto nella fase della ricostruzione che in conflitto lascia poi alle spalle ma credo anche di riuscire in qualche modo a creare quelle strutture pubbliche le istituzioni locali la pubblica amministrazione per fare in modo che queste siano uno sviluppo ed un traino molto importante per quella che la nuova formazione
Democratica all'interno di quegli di quei Paesi e qui credo che l'esperienza delle regioni potrebbe essere sicuramente importante
Esistono poi sicuramente tanti aspetti importanti che esistono già attraverso anche delle leggi nazionale mi riferisco la diciannove del novantuno che riguarda le aree di confine come Obiettivo di sviluppo per la cooperazione economica e finanziaria con i Paesi dell'Europa centrale da Canicattì i cui strumenti operativi sono la Finest sono Informest
La legge due dodici del novantadue ecco per la collaborazione con i paesi d'Europa centrale e orientale nei settori economici
E sociale però io credo che soprattutto la legge diciannove del novantuno è una legge importante che riguarda soprattutto le Regione le regioni in particolare quelle del Nord Est quindi che sono un po'al confine
Che sono sui confini
Con il l'Est Centro Europa per favorire appunto le penetrazione sui mercati dell'Europa orientale sia su un campo economico che in campo infrastrutturale
La situazione dell'area balcanica il conflitto che ormai da diverso tempo non trovano da alcuni mesi ma un conflitto
Convento esiste da alcuni anni e a cui come dicevo speriamo di vedere in tempi brevi una propria sua definizione io credo debba in qualche modo riuscire a nata a favorire forme di collaborazione transnazionale transfrontaliera per uscire ad attivare questo credo sia ci sia la necessità di essere molto molto concreto e molto aperti siamo consapevoli che i problemi dell'area balcanica una situazione in mia profonda crisi
Che sicuramente non ci dà la possibilità di uscire un po'ad intervenire in modo puntuale e preciso ma io vorrei ricordare in questo contesto l'esperienza all'Alpe Adria l'Altea Adriana è una struttura che il mese di novembre proprio del mille duecentonovantotto a punto it i vent'anni
Della Fondazione un'aria che si è creata che si è costruita un'aria del nord est al confine quindi fra l'Europa occidentale l'Europa orientale che si è costruita vent'anni fa nonostante vi siano stati il Murri nonostante vi siano stata la disastrata proprio in quelle aree in quelle zone la cortina di ferro
Ebbene Alpe Adria è riuscita nonostante tutto a crearsi ad avere una propria identità ad avere una propria visione globale della problema dell'Europa centrorientale in questo contesto credo sia stato un grande precursore oggi esiste una evoluzione credo importante
Che riguarda soprattutto il ministero degli Esteri che linciati iniziativa centroeuropea amministrativa
Qui aderiscono sedici Paesi sedici paesi che voi elencarne qualcuno perché sono sicuramente imporre è importante sottolineare l'equazione questi Paesi proprio per uscire a comprendere quali siano appunto queste queste possibilità si va dalla dalla ucraina l'Albania Polonia Bielorussia Cechia Slovacchia Moldovia
Romania Bulgaria Macedonia Bosnia Erzegovina Ungheria Slovenia Croazia e Austria
Questo un po'dalla dimensione di quello che effettivamente il Lince può riuscire a sviluppare nei nei prossimi nei prossimi mesi nei prossimi anni il cui segretariato del Lince presente proprio nella mia regione presente a Trieste
Io non mi voglio dilungare oltre perché credo sia assolutamente importante riuscire anche in questo contesto ad aprire un dibattito e credo che la presenza del sottosegretario in questo questa importante incontro sia assolutamente importante proprio per riuscire a chiarire le varie imposizione
Ecco io credo che le regioni siano sicuramente uno strumento operativo del Governo per riuscire a svolgere un'attenta operano attenta
Politica estera nei confronti soprattutto dei paesi che sono come abbiamo citato come citato anche lo stesso sopra il segretario in grande difficoltà
E di questo contesto io ringrazio ancora sottosegretario per l'impegno la dedizione che sta dando e l'attenzione che sta dando alle Regioni e credo che tutti insieme sicuramente potremmo contribuire ad un'Europa migliore ad un'Europa una un'Europa in cui l'integrazione fra i popoli sia effettivamente qualcosa di preciso non soltanto di fittizie grazie
Visto che il vicepresidente Regione Friuli Venezia Giulia ha parlato così a lungo da regioni volessero fare più visto Marolla che dovrebbe occuparsi e Regione al ministero degli Esteri finalmente il ministero degli Esteri forse da una maggiore attenzione alle regioni di quanto non fosse in passato ma questo è un discorso lungo
Che interiora corporis sul quale non vorrei insiste maggiormente
E so che lo diede d'accordo con me senso di dare alle Regioni uno spazio maggiore anche forse
Perché la loro azione si inserisca meglio anche la politica estera nazionale questo non non vuole essere polemica la mia la mi accennava insomma voglio il coordinamento come data parte dottor Ciani giustamente ha
Ha indicato senza per altro tempo dare la parola al professor Bianchini chiedo onestà di Bologna quale dirige il centro per l'Europa centro-orientale di Bologna dal sostegno se il ministero degli esteri sia della Regione sia del Comune lo dico io così non lo dice lui facciamo prima che svolge un'azione molto importante per l'Europa centrorientale e a mio modesto avviso è il miglior centro di studio per l'Europa centro orientale insieme per altri aspetti Alliste di Trieste
Questo ride però che hanno venatura diversa leader soprattutto per la parte economica le le il il centro di Bologna anche per la parte politica e anche al di là di quello che sa d'interessi PC Trieste e quindi sono lieto che il professor Bechis e qui e anche lui dodici minuti e non quattordici come presidente del mio Presidente turno
Ringrazio l'ambasciatore Ferraris sta ricca presentazione
Forse con un piglio poco Arras professorale io vorrei subito entrare nel merito di un aspetto che è stato indicato dal sottosegretario Ranieri nella sua relazione questa mattina quando lui parlava
Dei modi attraverso i quali democrazia e sviluppo economico si incontrano nei processi di transizione dobbiamo individui individuare questi no dice abbiamo bisogno di una strategia per non solo per la soluzione dei conflitti ma anche per l'allargamento della democrazia all'Est
E questo lo devo dire è uno delle prime preoccupazioni della comunità intellettuale oggi
Come fare questo in maniera molto concreta
Non ci troviamo di fronte a una grande sfida che quella del cambiamento
Che non è un problema solo dell'Europa orientale ma è un problema che riguarda in maniera diversa anche quello ci dentale
E ci troviamo di fronte alla necessità di adeguare gli strumenti interpretativi a nostra disposizione per poter appunto poi rafforzare una politica questa politica di transizione nel e di rafforzamento della democrazia cioè ci troviamo in fin dei conti di fronte a un compito che ci fa interagire con altri piani ci fa interagire appunto quel mondo la politica con il mondo dell'amministrazione con la diplomazia con il mondo dell'informazione
E ci permette anche di poter dare un contributo alla definizione di strategie di medio lungo periodo perché di queste poi al di là delle strategie avrete di cui abbiamo invece bisogno
Ora lasciatemi dire io ho la netta sensazione ecco perché parlo piano di del problema di questo nodo dei rilievi strumenti interpretativi abbia bisogno di individuare la natura del mutamento
Che è stato avviato con il crollo del comunismo non ci siamo soffermati spesso conta adesso l'ideologia sulla agli aspetti economici pianificazione autogestione abbiamo a mio avviso dimenticato impicci un nodo fondamentale il crollo del comunismo ha portato ha trascinato con sé la crisi dello Stato
E per quanto riguarda lesta dello Stato nazionale
Questo il nodo che non ci troviamo oggi ad affrontare e questo è una crisi cruciale perché è una crisi che investe le fonti di legittimazione dello Stato medesimo
Questo ci spiega la natura del conflitto che non è semplicemente il conflitto dei Balcani
Perché lo ritroviamo sospeso sulle congelato anche in moldavi e Transnistria nel Caucaso in altre aree lo troviamo quindi come un nodo
Sociale
Che badate bene per altri versi è un nodo per altri versi che riguarda anche l'Europa occidentale in cui l'idea di Stato nazionale è sottoposto alla pressione che arriva sia delle spinte le giornaliste sia dal processo di integrazione sovranazionale che è legato alla costituzione dell'Unione Europea
Come un processo di rafforzamento
Noi abbiamo messo in moto un meccanismo che collega intellettuali di vari Paesi
Titoli italiani intellettuali dei Paesi dell'età dell'area
Europeo orientale e balcanica abbiamo
La mente ci sono molte
Divergenze posizioni punti visti diversi soprattutto per esempio se noi poniamo se ne focalizziamo l'attenzione di nuovo sulla questione dello Stato per come viene percepita da studiosi di problemi dello Stato a digiuno dei problemi dell'Europa orientale ma Esperti della tematica e gli studiosi invece che vengono da questo da questa non abbiamo assistito una discussione molto
Molto forte che c'è stata molto viva molto molto dinamica che c'è stata a Bologna tre settimane fa proprio su questi su questi temi grazie a un progetto di ricerca che tra l'altro ha finanziato proprio dal ministero degli esteri attraverso la legge duecentododici e che coinvolge tutti Paesi vince
Di cui si appena parlato
La discussione ha diviso perché c'è il problema dello Stato vistose bicipite come amministrazione come un problema della governance come problema di di mediazione
E non e invece è questo il punto di vista di molti studiosi Esperti dei problemi dello Stato che sono digiuno come dicevo di questioni di questioni relative alle dinamiche interne dell'Europa orientale mentre questi altri tendevano a mettere in in evidenza il ruolo dello Stato come problema di legittimazione dei poteri
Che spiega
In realtà dal loro punto di vista bene quello che si sta muovendo in tutta questa chi legittima i poteri e come questi dopo vengono e se esercita e allora su quale territorio attraverso quale selezione si stabilisce chi sono i membri di una comunità politica
I cittadini iniziamo questa parola
Non so quanto poi in realtà sia così poca nell'Europa orientale e quindi il ruolo che lo Stato in questo contesto viene a sorgere nella politica nell'economia nelle relazioni internazionali tre grandi temi della transizione di questa
Ecco io credo che su questo noi abbiamo un lungo cammino da percorrere ma in quanto nel quale noi possiamo immettere grandi energie soprattutto se riusciamo a combinare insieme la ricerca la ricerca perché della ricerca bisogno se vogliamo fare formazione e informazione
Informazione per il pubblico più alto e più ampio ma formazione che non è solo formazione professionale
Non ebbe bisogno di formare soprattutto le giovani generazioni costare a un metodo o un modo di concepire le istituzioni e i rapporti fra le istituzioni
Ed è questa metodologia che ci induce a dire che è vincente ogni Progetto che permette di essere multilaterale
E non più solo bilaterale
Che mette insieme di nuovo coloro i quali fino a ieri o anche fino a a stamattina a risultano appaiono come dei nemici
Perché solo attraverso comunista abitudine questa formazione al dialogo che si possono poi ritrovare appunto alcuni alcuni linguaggi comuni
Che sono anche venuti meno a causa della guerra fredda e della lontananza dei campi in questi cinquant'anni che hanno bisogno di cd e ritrovarsi in un contesto di integrazione ecco il contributo che sostanzialmente può venire dalla comunità internazionale degli intellettuali
Dei professori universitari è in questo ambito
E io credo che da questo punto di vista non si tratta più di individuare un contributo
Etereo lontano dalla dalla pratica politica ma che ha bisogno di confrontarsi con il mondo politico bisogna confrontarsi con i diplomatici ha bisogno di confrontarsi con i con i giornalisti con con un mondo più ampio che costringa tutti insieme a ridefinire gli strumenti interpretativi perché su questo si costruiscono le politiche e le strategie di lungo periodo
E noi ci troviamo tutti di fronte al grande tema della definizione del ruolo dello Stato
Questo è uno dei grandi nodi sia che lo vogliamo vedere come funzionerà porti con l'altra siete lo vogliamo vedere nei suoi rapporti di sussidiarietà Regioni Stato e Unione Europea sì e che lo vogliamo sia se lo vogliamo vedere appunto nella prospettiva di una reintegrazione di una determinata area si parla sì annuncia una conferenza sui Balcani
Con chi
Pettenò su che per cosa in quali prospettive
Questi tempi oggi sono vai
Mai su non sono estremamente concreti ed è su queste tematiche che noi dovremmo riuscire a dare una risposta io credo da questo punto di vista che l'interazione farà la comunità
Degli intellettuali soprattutto se internazionale si agisce mette in campo valide competenze e lavora su un aspetto ecco permettetemi ancora di interdisciplinarietà
Troppi sono i soliti concetti che ancora vengono considerati come se fossero distinti e separati l'uno dall'altro
E invece la politica per tradizione
In Europa orientale ha dominato sull'economia e la cultura denigrato sulla politica
Noi abbiamo bisogno di mettere in correlazione questi elementi per riuscire indirizzato Hoare le migliori strategie per lo sviluppo economico in un contesto politico che sia di democrazia e che quindi ha bisogno di una cultura politica che sia sufficientemente forte per sostenere questo tipo di trasformazione altri venti il rischio è che noi andiamo a investire soldi e che andiamo a investire energie che nel giro di breve tempo vengono dispersa
Grazie
Grazie professor Bianchini che si è tenuto e dieci minuti questo è noto Rizzo il dottor Caprara Corriere della Sera di approfittarsene
Cioè di non non è un credito per Lumière aero alle
Non so se funziona spero di stare sotto i dieci minuti
Partirò da due considerazioni che faceva Umberto Ranieri giudice del ricorso alla forza
Impiegato come uso estremo e esprimeva la speranza di evitare la conferma della cosiddetta maledizione dei Balcani in base al quale tanti nazionalismi non possono che avere relazioni reciproche
Tra di loro se non attraverso la violenza
Al momento sta avvenendo il contrario
Il ricorso all'uso la forza ordinario da circa cinquanta giorni e la maledizione dei Balcani né in qualche modo all'origine
E si trova confermata cioè Dio mi assumo la parte di avvocato del diavolo in questa occasione rivolgendomi a Ranieri al professor Bianchini e al vicepresidente della Regione Friuli Ciani porre alcune domande sulle difficoltà che si trovano davanti al nostro Paese nel realizzare questo Progetto di favorire l'integrazione dei Paesi dell'Est e domando se al di là del giudizio che insidia non per entrare in polemiche su
Giudizi di opportunità che riguardano altri aspetti per la questione fra oggettivamente come verifica dei fatti la guerra sta la guerra era nato con la Serbia sta avvicinando i Paesi dell'Est europeo davvero non rischia di complicare i nostri rapporti con loro non rischia di creare un fossato
Nei giorni scorsi cioè è stato un quotidiano ungherese il Magyar chi arriva tra che ha pubblicato un sondaggio in base al quale un terzo soltanto un terzo dei cittadini ungheresi approva la scelta di mettere a disposizione le basi
Dell'Ungheria per gli aerei della NATO
Dal primo momento l'Ungheria ha messo a disposizione il proprio spazio aereo ha avuto un atteggiamento molto prudente anche temendo per la propria minoranza che sta in Vojvodina
Questo può essere un esempio io non credo diffido dei sondaggi in Italia figuriamoci in quelli che possono essere fatti non ex paese del Patto di Varsavia di democrazia recente però quando i sondaggi dicono
Tre terzi dei ceti due terzi e un terzo insomma non sono i margini di errore sono abbondantemente lontani da quelli su cui ci siamo così interrogati per una sera in Italia sull'esito del referendum evidentemente sono indicativi di un umore pure se le quantità non sono esatti
A quanto sento dire la Romania e la Bulgaria stanno presentando alzò sanno già presentato si accingono a presentare conti di tutte le opportunità economiche perdute dai loro Paesi a causa del conflitto
Ecco
Che cosa si può fare come effettivamente
Produrre un avvicinamento in queste condizioni
Di più in Italia prima di entrare nel gruppo di testa dei paesi dell'euro noi che abbiamo uno dei popoli più favorevoli verso l'integrazione europea abbiamo vissuto mesi nei quali non solo l'opinione pubblica ma anche la pancia del Paese è stata percorsa tanto da speranze negli affetti dell'integrazione quanto da forti timori sui prezzi da pagare per adeguarsi a degli standard che non erano i nostri standard naturali
Quali possono essere
Domando Ranieri anche agli altri i tipi di incoraggiamento di elementi di rassicurazione che un Paese come l'Italia può dare a i Paesi che domandano di entrare nell'Unione Europea
Con un'ansia di farcela da parte delle loro strutture politiche ma non necessariamente almeno così mi sembra che anche Ranieri abbia percepito negli agi che ha fatto
Nell'Est europeo recentemente non altrettanto da parte con altrettanto entusiasmo da parte della popolazione
Ancora altra domanda i nostri partner dell'Unione Europea sentono quanto voi questa responsabilità sentono quanto noi l'esigenza di non lasciare entrare in una gravitazione senza ordine
O senza effetti positivi i Paesi che hanno lasciato
Grazie a Dio equilibri precedenti assetti precedente appartenenza a blocco che c'era avversario e che però possono trovarsi frastornati nella situazione attuale
Ultimissima questione anche se il professor Bianchini ha dato già una sua interpretazione quindi può riguardare dei più Cenni e Ranieri
Quale rispetto al compito che voi avete indicato ripeto il compito di avvicinare queste due parti del continente
La risposta che riscontrate dal Complesso del Paese a me sembra che ci sia su
Su questo progetto se consideriamo che Ciani e di Alleanza Nazionale Ranieri e democratico di sinistra una consenso di un ampio schieramento politico per quanto riguarda i rami alti della nostra classe dirigente e altrettanto compatta è altrettanto convinta la risposta che viene dagli enti locali
Dalle altre regioni dalla stessa informazione dagli intellettuali
Una volta si sarebbe detto che quello indicato da Ranieri e un arduo compito per usare un'espressione di in vigore
Poco tempo fa e l'Italia e all'altezza di questo atto al compito
Ringrazio molto io ero per perché al posto delle domande più che esporrà delle cose
E queste domande su domande importante costo di tutto quando si parla parla tu di costo se si pensa che soltanto gli Stati Uniti io hanno stanziato venti mila miliardi per proseguire la guerra io credo che il costo di tutta questa operazione ricostruzione compresa si aggira su varie decine di migliaia di miliardi per l'Europa
Non voglio dire altro su quello che sono le mie riserve sull'argomento perché altrimenti poi rientra in discussione non vorrei farla non è mio compito
So che c'è una una sua domanda anche no
Ottobre considerazione
Ecco che poi vorrei fare questa domanda e alla città fare novanta e poi vorrei Piero Ranieri corrispondesse a rispondesse se lo crede a queste due domande di Caprara e anche alcune cose se non se lo vede il governo è libero di prendere o non prendere la parola come meglio crede
Sì dico il più che non
Amanda è una brevissima su alcune brevissime considerazioni
Che mi hanno invitato a fare quindi amici del Ministero Affari Esteri
Sugli aspetti parlamentari
Sottosegretario mi riconosce benissimo che su alcune queste iniziative ma fosse una parte del pubblico non è esattamente al corrente in questa legislatura in particolare
Accanto quelle che trazione ai rapporti parlamentari si è innestato un Hoxha un meccanismo di sviluppo di questa cooperazione parlamentare con altri parlamenti di altri paesi
E seguendo rispetto a prima una strategia abbastanza articolata e più organica in particolare questa Presidenza devo dire dalla Camera dubbio sono abbiocco alla Camera di questo tipo di problemi assist
La presidenza bassista degli altri organi la camera mi chiamo Vincenzo Guizzi
Il diciamo che tre direttrici fondamentali quella che lentamente dell'Unione Europea quel dei dell'aria programmi danubiano balcanica cioè sostanzialmente la così detta INCE iniziativa centro europea e quella mediterranei che poi in realtà sono estremamente interconnesse come bensì pro capire e la laico perché c'è notevole importanza dire in questo ma tutto perché non è non viene fatta in diciamo in contrasto in antitesi con il Ministero Affari Esteri ma esattamente complementare l'azione che svolge lentamente il Governo e in particolare il Ministero Affari Esteri
Ma poi perché effettivamente si è trovato una fortissima sensibilità e proprio nell'area appunto nelle due aree sia quel diciamo centrorientale se quel danubiano balcanica e qui vedo presenti alcuni amici mi pare lavoriamo né delle varie ambasciate qui a Roma
C'è una serie d'iniziative di di notevole impegno tenore interesse con delle ricadute che talvolta sono state ripetute anche a livello governativo per esempio la conferenza tenuta a Trieste in ambito indice
Che ha portato questa getta carta sulla criminalità organizzata che era che poi a cui è stata assunta dai governi e perché la stanno portando avanti
Ma ci sono anche una serie di di diciamo di iniziative proprio recentissime una del sette aprile a Lubiana della per la così detta triangolare il corridoio numero cinque l'altra di addirittura pochissimi giorni fa del due maggio
La così detta qualità Thrale con macedonia come sono ben nota per il corridoio punto numero otto
è si sta tentando di di affiancare alla all'opera che essenzialmente dei governi ma c'è un'opera di stimolo anche da parte dei dei parlamenti
E con una spingiamo prendendo in prestito dal gergo comunitario una una cooperazione strutturata nel senso che si firmano delle dichiarazioni congiunte dei protocolli
Che poi portano appunto a una cooperazione attraverso scambi delegazione scambia anche di funzionari con una richiesta anche dei Paesi petto proprio qui di fronte alcuni ambasciatori
Di Paesi di quest'area dell'Area diciamo centroeuropea
E in parte appunto danubiano balcanica quindi ritengo che fosse andava detto questo a completamento dell'eccellente relazione del sottosegretario Nieri e mi sembrava e mi sembrava anche che punto ci fosse in qualche modo accenno sia nel relazione Ranieri sia in quella del presidente Ciani che ha fatto riferimento a questa esigenza di dare di riattivare il dialogo non solo in termini economici ma politici e istituti giuridico costituzionali ora Italia noi abbiamo perso questa malattia tutta italiana di un po'autolesionisti atti denigrazione sempre ma dire che forse in campo giuridico e politico-istituzionale forse qualcosa
D'accordo con il con questi Paesi che la sollecito in questi Parlamenti qualcosa Ilaria penso possa dare lo sta facendo
Speriamo che riesca ad avere dei frutti ma qualche frutto ripeto già secondo me è in atto mi scuso perché raramente usata domande ma lo stato pregato proprio nel dall'amico difetti e fare
Ringrazio molto l'intervento utile io vorrei lancerebbe un'osservazione più grave se posso di un'opinione del tutto personale io credo che mai come in questo momento
La politica estera italiana abbia dimostrato nonostante le molte difficoltà il quadro in cui deve giro vedo solo diplomatico ogni tanto
Guardi ha dimostrato una intelligenza una preveggenza molto maggiore di quella di altri di altre illustri diplomazie
Gli altri Paesi europei al di là delle Alpi
Quindi io credo che
La politica estera italiana in questo caso del benessere particolarmente lodata per saggezza ed equilibrio solo baci e le procedure con le prendo la parola mi ha detto bandito il proprio tempo in Romania no
Blocchi Gela Priolo Pavia non lo conosco ed è andato via
Lei Roma
Venga ONU
Mi scusi abbiamo
Signor sottosegretario culturali su cui
Dottor Caprara ha menzionato tra l'altro i Paesi la Romania e la Bulgaria
Che
Questi Ultima settimo anno settimana hanno per molti molti contratti a causa del della situazione nei costa
Questo è vero sì
Noi perdiamo ogni settimana tra trenta e cinquanta milioni di dollari
Non è una cifra ufficiale ma sono destinazioni
Naturalmente che noi siamo molto
Interessati a
Trovare altre altre soluzioni per mantenere i nostri rapporti economici con Paesi dell'Europa occidentale faccio solo un esempio
Trasportare il cemento in questo momento dalla Romania Austria per via trasporti terrestri costa cinque volte di più che prima quando il cemento era trasportato trasportato sul Danubio
Romania
Una dei paesi vicini Lycos varia che fin dall'inizio a sulla
Quindi tanto per per trovare una soluzione politica del conflitto una soluzione nel dura dura dura di lei del conflitto
Che
Contri Realacci stazione di qualche qualsiasi repressioni e violenza nei confronti della popolazione civile specialmente di quelle rivolte contro la minoranza albanese del Kosovo
Integrità territoriale e la Sonata alta la Repubblica federale di Jugoslavia e della Repubblica di Serbia
L'osservanza dei diritti dei cittadini appartenenti alle minoranze dello spazio jugoslava il rientro della popolazione dislocata in condizioni di piena sicurezza
Questa era
La dichiarazione del Parlamento dalla Romania avverte trenta marzo mille novecentonovantanove che ai stimato in continua insinuare la posizione la Romania verso il conflitto deduco sbaglia
Allo stesso tempo noi abbiamo portato il nostro contributo all'aiuto dei profughi abbiamo detto che siamo pronti ad accettare sei mila persone ma mai abbiamo anche bisogno del aiuto dell'appoggio
Finanziare della comunità internazionale
Perché anche noi la Romania in questo momento siamo confrontati con difficoltà economici economiche le nostre autorità fanno sforzi per superare tutti tutte queste difficoltà
Fino a in Romania sono già
Arrivati qualche centinaio di di persone di profumi diedero allora d'origine albanese del Kosovo
Di origine serba di anche di origine romena che vivono in Jugoslavia sono coloro che vengono dalle regione che sono affettati dalle operazioni militari
Il nostro governo ha risposto immediatamente all'una richiesta dall'aula del Governo per la della Fiero per un aiuto umanitario e noi andiamo dato un aiuto de nove miliardi di lei questa significa sei settecento mila titolari in prodotti alimentari abitanti
Medicamenti medici altre definitivi prima necessità
Le nostre autorità sono in un contatto permanente con in ufficio di Bucarest del più e incide si fa per trovare altre possibilità per aiutare i profughi che desiderano venire in la mania
Alle aste allo stesso tempo noi siamo in un contatto permanente con altri paesi dell'Unione Europea
Sì
Per
Portare il nostro contributo a l'implementazione che tutti quelli progetti che riguardano la ricostruzione della regione balcanica dopo la cessazione del conflitto signor Jugoslavia
Grazie
Grazie
Un'ultima domanda
Però
Marco
Grazie grazie all'ambasciatore brevi domande sì sì sì sì prima io vorrei ringraziare onorevole Ranieri per via il partecipante in questa discussione per euro interventi molto interessanti e utile per me come per me giornalista
E poi io vorrei chiederanno ad Amanda a andare con le grandi giri
Come lui valutarla
Posizione della Russia nel confronto della crisi nel corso io dico della della Russia perché purtroppo in questo periodo i nostri governi si cambi non abbastanza spesso e poi la seconda domanda è che io unisco per la prima comune a lei valuterebbe l'attività dell'ex premier Cernomyrdin per quanto riguarda riguardo la stesso problema della del Corsaro
Ho due
La CIA di Bologna
Tabù secondo grazie per rafforzare un po'il discorso del sottosegretario
Sono ricordato sempre bene così solerti reca trappolone Italia malgrado il fatto che non siamo vicini questo rapporto del delle regioni esista già e noi pensiamo adesso i fari di questo undici di elementi cruciali interessi Lupo del nostro avvicinamento dell'Unione Europea si pensa anche di di fare una specie di età scenderò
Dei regioni d'Italia e poi fatati di Polonia penso che questo potrebbe essere un nuovo una nuova iniziativa chi potrebbe ancora rafforzare il sentimento che noi abbiamo da sempre che Italia è un Paese molto attivo è un popolo chi è sembra colto in Europa centrale senza senza pregiudizio e penso che dovette sa per sempre cadetto un ruolo specifico a giocare in Europa centrale non solamente in questa parte
Meridionale ma anche al nord in Polonia Repubblica Ceca devo dire da mille anni italiani sono stati qui e penso che adesso abbiamo una nuova formula di rafforzare questa presenza grazie
Di RFI
Praticamente può
Dovranno avere perché c'è una riunione con
Sciatori dell'Unione europea e vorrei dire queste svolge queste rapide considerazioni
Io penso che prima di tutto non si può dare un giudizio che metta tutti i sullo stesso piano quando si parla delle conseguenze successive al al mille novecentottanta nove alla caduta del del muro al crollo del socialismo dispotico e totalitario insomma
Perché da un lato abbiamo Paesi che
Son diventati hanno partecipato con risultati positivi al processo di integrazione rotto l'antica e che son diventati membri dell'Alleanza
Dimostrando di a vere le carte in regola e di aver raggiunto lo standard e parametri politici e militari tali da consentire loro di essere a pieno titolo membri dell'Alleanza
Paesi gli stessi con son diventati membri della NATO ma anche altri che partecipano del processo di integrazione
Verso l'Unione europea nella prospettiva di di di di di diventare membri a pieno titolo dell'Unione Europea
Se io penso a Paesi come la Polonia l'Ungheria la Repubblica Ceca
Guardo alla Slovacchia
Con tutte le difficoltà alla Bulgaria e alla Romania
Paesi come la Slovenia insomma
Vedo che nel corso di questi dieci anni nel Complesso
E andata avanti un processo in cui dopo il crollo dell'estro l'equilibrio bipolare il mondo fondato sulla deterrenza nucleare la contrapposizione ideologica e blocchi
Ma insomma una parte grande di quel mondo a
Speditamente raggiunto livelli di stabilizzazione democratica
ITIS viluppo civile ed economico tali da
Assimilarli et come dire da da da da per farne partner significativi affidabili dei processi di integrazione
Negli stessi Balcani insomma le cose
Io penso invito diciamo a una valutazione differenziata
I Paesi della ex Jugoslavia la parte meridionale dei Balcani
L'Europa del del sud est insomma le cose
Non non sono tutto è chiuso sei prive di prospettive o di sviluppo insomma ci sono passi avanti compiuti
Acrobazie non è la Slovenia ma è un Paese che comunque ha compiuto passi avanti
C'è il punto non risolto drammaticamente non risolto della
Serbia
Il Divas setto politico istituzionale senza
Dico questo perché il vero problema il vero problema quello dello
Di fornire ma questi Paesi
E dal cani dell'Europa centro orientale questo orizzonte
Della partecipazione all'integrazione europea
La vicenda del Kosovo dei beni
Portare l'Unione europea a fare di più
Se io penso alla discussione che abbiamo svolto sei mesi per sei mesi sulla riforma delle politiche dell'Unione
Che sull'Agenda due mila e alle dispute
Fatico un se
Che poi hanno portato al vertice al Consiglio europeo di Berlino in ogni caso a una conclusione anche qui liberate anche grazie alla Germania in verità la presidenza tedesca che poi ha rinunciato a questioni che anche legittimamente aveva posto e tuttavia io penso che
Ancora nel corso di quella discussione la questione dell'allargamento
Dell'ampliamento ad Est
Dei processi di associazione verso i Paesi dell'Europa sudorientale erano visti in modo insufficiente
Inadeguato
Rispetto alle risorse indispensabili agli sviluppi anche politico istituzionale da realizza
Quindi la vicenda della guerra del del Kosovo oggi spinge l'Unione europea
Accelerare di di più a a individuare anche forme di di di di di di e percorsi che consentano la partecipazione l'adesione più rapidi i più sicuri a produrre un sostegno allo sforzo maggiore
Questo e la lezione che l'unione dei re ricavare da quello che è accaduto un tre a cui la su cui anche si sta lavorando della costruzione di un profilo politico più forte dell'Europa e anche di una
Lo sforzo tesa a dotare l'Europa di una politica estera e di sicurezza
Comune
Il grande problema e quello dello sviluppo democratico torna ad insistere
Oggi noi guardiamo con sgomento a quello che accade
Nei che è accaduto quello che accade in Paesi che fa parte in nero alla all'aiuto dalla la ex jugoslavi
E con sgomento al riemergere di conflitti Arata viscidi di tutti fare oceani
Intendiamoci anche a dei ad Ovest in fondo
Non è che le cose sono andate sempre così come fanno oggi perché anche ad Ovest diciamo uno degli strilli del sport preferiti era ammazzarsi no
Se io penso a quello che accadeva tra tra Germania e Francia settant'anni ci sono state tre guerre due due mondiali milioni di morti e distruzioni
La svolta è avvenuta con la democrazia
Dopo la seconda guerra mondiale e colla questo orizzonte sovranazionale
Francesi e tedeschi non facevano altro che aspettare l'uno la rivincita verso uno sull'altro diciamo dopo la sconfitta precedente
A democrazia
L'orizzonte sovranazionale il rapporto con gli Stati Uniti queste cose hanno fatto sicché noi conoscessimo cinquant'anni di pace di benessere di sviluppo
E che si costruisse un altra prospettiva per questi popoli per questi e lo stesso bisogna fare adesso
Sapendo che quando parliamo dell'estro dobbiamo sapere che alcuni di quei Paesi
Dell'Europa ricrei tornata alla democrazia sono Paesi affidabilissimo sicuri interlocutori al processo di integrazione altri sono ancora problemi che l'Unione Europea a dire aiutare ad affrontare e risolvere questo vale anche per i Balcani
Il vale anche per i Balcani meridionali vale anche per la Serbia vale anche per quello che sta avvenendo in queste giornate ho incontrato Rugova non
Parlo di un incontro dei mesi scorsi a
E in modo indiscutibile discutemmo anche in un precedente incontro
Dedicato alla alle scelte dell'OSCE ricordo l'incontro a gennaio a fine gennaio
Nei giorni della della via in cui sembrava che la situazione se se precipitando
Poi invece comincio il negoziato a Rambouillet
Non cova che cosa diceva
Ricordo le sue parole perché noi gli dicevamo qui bisogna scegliere la sai l'autonomia l'indipendenza è un azzardo è una linea che non può la comunità internazionale considerare apposizione che sostiene oggi ancora la comunità internazionale Rugova disse
Io ho sostenuto per dieci anni in questa storia dell'autonomia
Io ho lavorato per questa prospettiva
Va be'Rita e che l'autonomia in nel quadro di una Repubblica serba dominata da un regime autoritario sporco liberale come l'attuale regime di Belgrado Milosevic si trasforma in un guscio vuoto
L'autonomia ha un senso in un quadro democratico
Non ha un senso in un quadro dispotico totalitarie di Pera
Perciò io diceva Rugova sono costretto a scegliere la via dell'Indipendenza perché ineluttabile non ci sono margini per restare dentro un equilibrio dominato da un gruppo il potere liberale coppia
In fondo ritornava il tema della democratizzazione
Che è la vera questione
Che è la vera questione perciò io guardo anche favorevolmente con grande interessa la ripresa di forze democratiche in Serbia
Quelle stesse forze che tre anni fa scese però in piazza per mesi a contrastare il regime e a porre il problema di uno sviluppo del
E verso cui vi fu una debolezza dell'Europa
Un sostegno insufficiente la comunità internazionale anche una debolezza interna che lo schieramento in cui c'erano ancora germi di una vecchia impostazione di un'influenza politiche nazionali
Quindi la democratizzazione anche se intendiamoci io penso che oggi si debba lavorare per giungere
Ad una negoziato sulla base del del del documento del G otto
E discutendo in e i giungendo a un'intesa anche con Milosevic
Ma il problema di fondo e la prospettiva da cui dipende il futuro di quell'aria e certamente la democratizzazione che certamente lodevole
Se io sono reduce da un viaggio in Macedonia
Ascoltando il presidente di quel paese agricolo
Un uomo che ha conosciuto tutta la tormentata storia dei Balcani e della ex-Jugoslavia prima il regno
Tra le due guerre
Frattura di destra il poi
La guerra antifascista e poi il regno avallava il la la la Repubblica federale B
Che cosa lo lui diceva colpire questi incontri in Macedonia che sa con la realtà fragile equilibrio etnico
Però mi diceva noi siamo riusciti ad evitare la tragedia da un lato perché c'erano
Le forze delle Nazioni Unite gli americani e gli scambi guai a dimenticarlo
La presenza di quelle forze lì ha impedito che
Funziona anche di deterrenza diciamo così in ogni caso perché abbiamo scelto la linea della
Crescita democratica il riconoscimento della minoranza delle minoranze della ricerca di un'intesa politica di una Costituzione che riconosceva
Questi la tutela di questi diritti e di questi e di queste realtà
Quindi anche lì in quella realtà così difficile e oggi così sottoposta all'attenzione della della del dei dei rifugiati tutta Vigliani
Puntando sulla democrazia
Si è retto medio che in altre realtà questo il quale perciò la responsabilità dell'Unione Europea essere all'altezza di questo compito e di questa e di questa prospettiva io lo penso per i Paesi dell'Europa cioè il provento per un Paese come l'Ucraina
Come l'Ucraina che se non avverte da parte dell'Unione una disponibilità stringere i tempi di una in Gtt di di relazioni più più più più salde e corre il rischio di essere travolta da una
Involuzione politica Kilar riporterebbe in un'orbita
Certamente contrapposta a quella che voluto scegliere in questi ultimi tempi della del la col rapporto con l'Unione europea queste la responsabilità oggi del
Dell'Occidente e quindi magari dobbiamo anche rinunciare ma a a qualcosa noi qui nell'Unione Europea discutere diversamente della politica agricola discute pur di consentire che quel processo vada male
Pur di consentire quel processo vada avanti se io penso che la Polonia per raggiungere gli standard deve affrontare una revisione è una riforma della propria politica
Agricola
Dolorosa socialmente considerato il peso di quel settore nell'economia di quel Paese trovo quasi un fastidio per le dispute diciamo conservatrici che per quanto attiene la riforma della politica agricola
Si sono manifestato sia nei mesi della discussione su Agenda due mila sia permangono ancora
In Occidente
Infine il noi apprezziamo molto il ruolo avuto dalla di responsabilità di senso della misura di sforzo teso alla ricerca di una via d'uscita negoziata avuto dalla Russia
Nel corso di questa di questa Crisci e anche direttamente da dal presidente Cernomyrdin e ci auguriamo che quello che abbia deciso il presidente Eltsin in queste ore circa
La la la l'incarico di nuovo cioè la la crisi del governo in sostanza le dimissioni di prima Coffa non modifichino questo atteggiamento e questa linea di condotta seguita dalla dalla Russia ma invece la valorizzino perché è essenziale che pura miopia pensare che per quanto riguarda la soluzione di Sir Cosso setto dei Balcani lo si possa fare in contrapposizione a una Russia
E soprattutto alla Russia Democratic sì democratica i rischi che che che che che l'Unione europea
I rischi per l'Occidente dell'Unione europea se in Russia a prevalere fossero posizioni gruppi piattaforme nazionalistiche estreme e radicali sono evidenti a tutti quanti
Io purtroppo devo andare vi ringrazio ringrazio molto
Ore lievi cloro possono ancora rimanere possiamo continuare la discussione
Torneremo a discutere
L'ultimo ma io la ricordo
Dopo lo stupro dell'azionista mai
Dal Kosovo perché agisce qualche cosa
Un momento latte persone che devo parlare
Vediamo
Nella vita
Arrivo
Grazie grazie
Buongiorno
Dunque non era previsto un mio intervento quindi posso solamente passarli delle informazioni che in di fatto non sono insomma cose che si sanno l'Alto Commissariato ONU per i rifugiati è impegnato in questa crisi in prima linea ci sono settecentocinquanta mila rifugiati nel Kosovo nell'intera regione
Quindi lo sforzo e quasi titanico direi bisogna fornire assistenza bisogna fornire protezione a questa gente
Bisogna coordinare lo sforzo di tutti quelli che lavorano
E che cercano di migliorare le condizioni di vita di settecento quarantacinque mila persone
A gli obiettivi sono diversi per quanto riguarda l'Alto Commissariato ONU per i rifugiati chiaramente vogliamo decongestionare Cookers
Cook essa si è sentito parlare di questa località rame molto famosa in Italia e alla frontiera la prima località in Italia in Amm in Albania
Ed è un luogo troppo vicino alla frontiera luogo pericoloso per i rifugiati
è un paese di venticinque mila abitanti su quale vertono cento mila rifugiati
Quindi nostro obiettivo è quello di riuscire a svuotare per quanto possibile Cookers in modo che chi arriva di nuovo può avere spazio a Cook Expo prendere fiato a Cookers fintanto che poi viene organizzato il trasporto fuori Cookers
C'è da pensare all'alloggio l'alloggio che c'è non basta c'è gente che ancora oggi arriva Cook essa è costretta a dormire all'aperto e questo è è intollerabile per tutti
Quindi bisogna costruire campi altri campi la NATO del nostro braccio operativo in questa operazione un accordo nato governo albanese UNHCR è stato siglato da poco per costruire campi per cento mila persone
Fuori dal nord lontano da Cook essa e poi c'è il grande sostegno o che stanno dando i gli albanesi le famiglie albanesi in questo sforzo e bisogna sostenere noi le famiglie albanesi che danno ospitalità quindi che abbiamo firmato con il governo un accordo per dare denaro alle famiglie albanesi che ospitano i kosovari oltre a dare loro dei pacchi libero
E poi in ultimo punto sul quale stiamo lavorando alla registrazione registrare i rifugiati dare loro un'identità voi sapete che la maggior parte di loro non ha più documenti perché i servizi prima di passare la frontiera hanno ritirato
Targhe delle macchine documenti d'identità passaporti qualsiasi pezzo di carta che possa testimoniare la provenienza di questa gente quindi il Grande Progetto
Ieri lo abbiamo annunciato e vede la partecipazione di Microsoft è fatto una grossissima donazione e di registrare ridare un'identità a questa gente
Quello che è chiaro in questa grande emergenza del Kosovo e che i civili pagano il prezzo più alto
E che all'orrore non c'è affine è veramente una sequenza
Continua di orrore e di di cose inimmaginabili io son stata Cook se all'inizio della crisi sono stata poi hanno agnolotti al confine col Montenegro e purtroppo ogni giorno i racconti sono sempre più atroci
Orrore gratuito verso i civili verso i bambini gente che non ha assolutamente corte
Questa guerra non è iniziata il ventiquattro marzo questa guerra iniziata un anno fa
è iniziata un anno fa io ero all'epoca sulle montagne del Nord dell'Albania troppo Ogier
E un anno fa arrivavano migliaia di rifugiati quindi non ci dimentichiamo che questa guerra non è iniziata adesso ma per un anno abbiamo fatto finta molti hanno voluto far finta che non esista succedesse niente in corso
In Kosovo se c'è o i massacri succedeva lo spostamento forzato della popolazione succederà la pulizia etnica e la
Tra i civili
Gara tre se ci sia una quel
La guerra che vuole pulire un territorio un uomo
Come dire
Qualsiasi radice di questa gente con la sua terra e gli uffici degli anagrafi non esistono più i Qatar sì non esistono più i documenti da non esistono più
E questo risponde a una logica chiarissima che si chiama pulizia etnica
Ma deve essere chiaro a tutti noi
Le atrocità contro le donne i bambini usare i civili come scudi umani è una cosa che non può e non dei rimanere impunita perché noi prima non si
Ai tempi della guerra di Bosnia
Adesso lo sappiamo attraverso la guerra di Bosnia
Traverso i racconti di queste persone e chi ancora oggi dice che noi non abbiamo evidenze
Ma la fede è vera
Stiamo in Kosovo
Dura conto viene ripetuto dieci cento mille volte io credo che è dovere di ogni persona onesta ammettere che dietro a questi racconti ci sarà pure qualcosa di le ecco quindi io una rivolgere a tutti quanti e che stanno arrivando i kosovari in Italia
I casolari
Casa prima possibile
Vogliono tutti tornare a casa ma non sappiamo quanto tempo questo implicherà
Casa tutti vogliono tornare a chi
Però cerchiamo di accoglierli come devo lenza non solo come dire le fanfare dei primi giorni questa gente che ha avuto già tanta ostilità
La cosa prima di concludere che Pera per aiutare c'è bisogno di danaro
L'emergenza Costa e le operazioni umanitarie non si improvvisano
Canta tre milioni di dollari era comunicante
Da due milioni di dollari all'appello e settantuno già dati sono stati già tutti spesi ecco parliamo di settecento da cinque mila rifugiati
Sono in pericolo
Dopo tutto quello che hanno passato il pericolo di non poter essere più assistiti
Adesso dobbiamo chiudere e molti
Di Rosita D'
Brini tutto queste
Confesso forse per letta
Onore leggermente meno common
Da tre a cinque sono stati deportati diciotto milioni di persone sono stati deportati i due milioni di deportati dalla c'è così
State in condizioni quasi identiche a quello che avviene adesso in corso quindi è una cosa che si ripete in questo secolo si è ripetuto in questo secolo
è stata invece premiate Pace e quindi insomma
Che hai fatto bene
Non dimentichiamo questo non è un
Tu piccolo in confronto a quelli che sono avvenuti in questo secolo
Dico questo risulta nuovo tutti considerano questo che sta bene
Attico ingiusto
Il nostro secolo
Sanzionato al trasferimento dei turpi
Dopo la Seconda
Viale è costato trecento mila morti il trasferimento di dodici milioni di tedeschi dall'Est all'Ovest costato un milione e mezzo di morti vedi some ho fatto ahimè che si ripete molto spesso molto spesso poi si può
E per l'esodo ma questo è un discorso
Voglio portare io sono contrario a questo intervento militare
Perché l'inizio di una tragedia che sarà una
è molto maggiore vorrei aggiungere non per questo il viceré colpi i quattro mila e quattrocento mila profughi della Krajina in Serbia sono stati
Appoggio sostegni occidentale
Le ingiustizie le ingiustizie sono Mou
La Regione non sono e sono ripartite fatta
Modo questo non vuol dire che non bisogna accoglierle si kosovari tanto più sapendo che rimarranno poi in Occidente per il resto la loro vita in
E l'otto per cento di
Quindi Ninco
Una cosa inevitabile i divieti accoglie Ribeiro per questo chiede tara rimanere a gomito per i prossimi
L'Anas ambasciatore
Il vicepresidente
Friuli Venezia Giulia deve la
Dovette il suo contributo è stato molto utile
è una porzione molto importanti
Ma mentre risposta con molta potenza e professor Bianchini della