"Riforme e ripresa: c'è un'alternativa a questi referendum ?" promosso dalla Lista Bonino - Comitato di Coordinamento dei radicali per la rivoluzione liberale e gli Stati Uniti d'Europa (Sala del Cenacolo, Camera dei deputati, 30-31 agosto 1999)

Precettato un invito un po'brusco nei tempi ma ossia l'attualità politica che soprattutto alla nostra attuale tale per andare via
Imponevano di utilizzare questi giorni aveva questo tipo di riflessione
Come ci può vedere noi possiamo decisamente soddisfatto
Del panel interventi sia per oggi pomeriggio che per domattina
E quindi delle persone che hanno accettato di discutere il tema mi sembra chiaro Juana parlerà Emma Bonino volevo ricordare a tutti che il convegno viene trasmesso in diretta da radio radicale e viene trasmesso in diretta audio-video al sito di radio radicale che www punto radio radicale punto it
Gli atti del convegno verranno prontamente pubblicati a partire da domani sul sito spesso dove sarà possibile
Da domattina e da domani mattina per gli interventi di domani lei vedere in audio-video tutti gli interventi che saranno che saranno archiviati intervento per intervento sempre al sito di radio radicale
Stazione radio radicale io prima di dare la parola a Emma Bonino brevissimamente i lavori di questo pomeriggio dopo l'apertura
Di Emma Bonino avremo l'intervento di parli con le relazioni di Arrigo Sadun di Mario Baldassarri che credo ci raggiungerà nei prossimi minuti di Giuseppe Pennisi di Giuliano Cazzola e di Ornello vitali grazie che prego si accomodi del di Ornello vitali seguiranno gli interventi di Alessandro Penati
Salvatore Zecchini e Francesco Valsecchi professor Brunetta si scusa non può essere ai lavori questo convegno perché è una pre commissione a Bruxelles il la richiamato in anticipo rispetto dalla commissione industria e poi in proprio lo ha richiamato in anticipo rispetto quanto pensava Alessandro De Nicola che è presente a impegni professionali slitta a domattina io ringrazio di nuovo tutti per l'apertura dei lavori
Do la parola padre mongoli
Grazie grazie a a tutti e soprattutto relatori e con loro anche hanno accettata di fare un intervento in questa sede
E grazie anche dell'attenzione a tutti gli ascoltatori di di radio radicale
Come credo di aver detto molti di voi e li ho sentiti personalmente durante agosto e mi scuso di avervi rintracciare in posti più o meno improbabili almeno tradizionalmente rispetto al mese di agosto
Ma come ho avuto modo un po'di dirmi
La l'intenzione che noi avevamo era quello di fissare proprio all'inizio nella ripresa diciamo dell'attività politica alcune posizioni non solo ma alcune riflessioni
Per cercare di capire una cosa semplice
Primo se siamo d'accordo se c'è una corda per questo siete voi gli esperti ad avercelo dire sull'analisi economica della situazione del nostro Paese secondariamente se questa è la situazione il che fare
Certamente essendo noi col del comitato promotore nei referendum va abbiamo ritenute analizzato mesi fa
L'uso dei referendum lo strumento fosse quasi Rau l'unica strada perseguibile per riuscire a spingere o a realizzare quelle riforme che ci sembra in termini parlamentari vivano una vita sufficientemente grama e vivrebbero una vita a nostro avviso anche più anche più gravi
E quindi la domanda da da porsi è esattamente quella che abbiamo cercato di sintetizzare nel titolo e che ripresa economica e riforme c'è un'alternativa
Magari in teoria ci sono alternative
Decreti legge parte legge in parlamento eccetera ma dalla teoria da un mondo Eric ma il mondo e reale in cui stiamo vivendo la domanda da porsi è esattamente questo per nostra parte noi abbiamo dato la risposta ma ci interessa era ascoltare
Sia dal punto di vista degli e Sperti ma anche dal punto di vista degli esponenti politici che parteciperanno soprattutto alla alla ma domani mattina se esistono a altre strade
è due brevissime considerazioni prima di dare la parola al professor Arrigo Sadun sulla relazione diciamo più di di contesto internazionale
La prima è è una preoccupazione che io ma siamo tutti reduci credo da mesi e in particolare da una era Estate
Che è stata almeno in termini di carta scritta e scritta o di mezzi di informazione cartacce un'estate abbastanza infuocata di dibattito in cui si sono incrociati numeri cifre analisi ottimismi pessimismo mi eccetera eccetera ma è certamente un'estate cominciata presto di questo si discute da molto tempo ma insomma certamente si ricorderà credo ricordiamo tutti il uscita sulle pensioni alla vigilia delle elezioni del tredici giugno le polemiche successive
Qua il dibattito luglio e di agosto
Le prime cifre di analisi e dell'andamento economico del nostro Paese insomma un'estate diciamo piena da questo punto di vista non posso non fare il corollario che questa è stata un'estate piena per la carta Harlem informazione scritta
Ma larice invece non si è accorta di niente di tutto ciò ma lo dico solo a connotazione credo magari molti di voi erano in vacanza chi per caso non c'è andata è comunque andata in vacanza obbligata perché ha
Ventisei milioni di cittadini che non sono andati in vacanza comunque sono stati oggetto di vacanza obbligata da tv senza frontiere alla riproduzione numero quaranta Della Gatta sul tetto che scotta
Certamente film delizioso solamente che alla quarantesima volta in una serata infuocata insomma non era ma dicevo è questo convegno vuole anche aiutare a attirare l'attenzione sugli quella che non la cronaca certo non abbiamo avuto un pieno di cronaca D'Alema sbarca a Panarea Comolli Caruso un altro sbarco alle Bermuda e una tale signorina invece sbarca a Ostia e raccoglie firme
Ma appunto ridotte ad una situazione di cronaca tra Rosa lo sportivo ma poco abbiamo avuto di contraddittori su quelli che sono i temi che invece hanno agitato molti di voi molto dicevo gli organi di informazione scrive
Se questa è la situazione Cure recentemente a me con punto focale le pensioni più recentemente o nei giorni più recenti mi pare d'aver assistito ad un cambio di tendenza
A la situazione economica non è più così grave
Di posti di lavoro cadono dal cielo comunque sono caduti e soprattutto certamente cadranno
Sì non è un problema di spesa sociale e in particolare delle pensioni è un problema di flessibilità del mercato del lavoro
Mi sembra di aver capito che c'è un certo tipo di cambiamento di tendenza e sostanzialmente un da parte governativo filogovernativa come legittimo da parte loro che sia forse un messaggio molto rassicurante
Io mi chiedo e chiederò a voi soprattutto nella prima parte di oggi se questo messaggio di tipo chiude rassicurante a fondamento secondo se quindi quel così stanno le cose a è possibile non fare niente
Oppure se è possibile agire solo sulla parte come vorrebbe
Parte del sindacato per esempio solo sulla parte flessibilità del mercato del lavoro oppure se è necessario invece come ovviamente lealmente lo abbiamo detto e riteniamo agire perché bisogna agire su contestualmente in modo sette sinergico su diversi pedali su diversi su diversi settori
Dove ce ne parlerà D'Antoni domani tra l'altro lo ringrazio veramente molto di aver accettato questo nostro invito mi pare di aver capito che una parte sindacale sostiene che la situazione è tale da poter essere risolta o comunque affrontata solo agendo sulla parte diciamo
Prudente ma flessibilità del mercato del lavoro peraltro in modo molto prudente ma senza toccare sicuramente la spesa sociale in particolare l'attenzione altra parte invece del sindacato mi pare dica no e a lungo
Certo e anzi devo dire che
O detto con una certa preoccupazione
Più recentemente da parte del ministro del lavoro che in buona sostanza si sta andando bene che basta continuare così
Senza farsi distrarre da falsi problemi inventati da organizzazioni internazionali che ne so americane col k tipo fondo monetario internazionale o i poteri forti in che mi sembrano mi sembra siano stati chiamati in causa un in modo un po'ultroneo rispetto all'andamento del divario
Quello che appare evidente mi sembra però è che si consolida in termini oggettivi ma anche forse con un occhio elettorale un asse proverbio sindacati
Forse con un occhio non del tutto estraneo e alla scadenza
Delle elezioni regionali e altrettanto ad una scadenza più più avanti quella delle elezioni elezioni poi tant'è vero che lo stesso dibattito sui conti pubblici e sull'andamento economico mi sembra sia stato sostituito in questi ultimi giorni solo dibattito molto di più sul dibattito sulle alleanze per le elezioni regionali
E il senso anche invece di questa iniziativa che inizia una delle stagioni tipica della convegnistica basta pensare alla riunione di Cernobbio dopodomani al convegno Confindustria l'otto il nove a alle varie feste dell'unità piuttosto che dell'amicizia o il convegno che è già in corso credo a Telese ma mi sembra che il dibattito sui temi istituzionali e sui temi economici stia lasciando velocemente il posto e lo spazio a un dibattito invece sulle a alleanze regionali quasi come anticamera o preludio hanno ad una finanziaria che temo sarà la finanziaria della paralisi
E quindi una finanziaria che obiettivamente almeno dal nostro punto di vista non affrontare non risolve in modo deciso quali sono i i problemi venuti altri tra la domanda e stiamo passando dal chiacchiericcio alla paralisi o stiamo passando dal dibattito alle iniziativa Polizzi questo non è evidentemente compito degli esperti economici che sentiremo oggi ma certamente degli esponenti politici che avremmo soprattutto soprattutto dopo
Devo dire altrettanto che se questo è l'atteggiamento
Della parte governativa del governo nel nostro Paese a me sembra anche abbastanza inquietante o meno in questo contesto inquietante mi sembra che anche la posizione dello più bella opposizione sia un atteggiamento abbastanza distratti
Che si limita a contestare cosa davvero non troppo difficile i dati sui posti di lavoro oppure creati da questo governo
Aggiungendo ovviamente anche qui senza troppa immaginazione che la politica portata avanti per creare sviluppo è fallimentare ma mi pare che manchi anche da questa parte
E ma anche del tutto la parte propositiva la parte del che fa io so molto bene Martino ce lo dirà domani che sono stati depositati alla Camera delle proposte di legge firmate da credo un centinaio di deputati perché riprendano parte dei quesiti referendari ma il problema è di capire se trattasi di una gestì colazione o se trattasi di una iniziativa che abbia parlamentare mentre nei tempi previsti dai regolamenti parlamentari una qualche possibilità di sbocco legislativo ed è su questo credo che su cui noi fortemente dubitiamo
Sicché semplicemente dato in questi elementi di contesto
Per cercare meglio forse di collocare questa iniziativa che stiamo portando avanti
Io non ho al problema è sconsolato ammettere ma ad affermare che prima di decidere di questa impresa il primo luglio abbiamo certamente fatto il giro delle sette chiese credo che abbiamo bussato a tutte le porte
Parlamentari o di partito e di governo e di opposizione per vedere se vi era altra strada
Di tipo istituzionale per affrontare in termini decisi problemi che noi legittimamente riteniamo importanti così come altre parti legittimamente credo dal loro punto di vista non non ritengono così così così pressante
Eppure sia da chi condivideva la nostra analisi e ovviamente a maggior ragione da chi non le condivideva assicurazione di tempi certi e rapidi o contenuti certamente non ne sono venuti da qui la scelta di questa strada che è una strada faticosissima certamente seria visto l'impegno che richiede di grande di grande fatica ma ci pare a naso o almeno dove possiamo esserci
Riscuota invece grande sostegni a da parte dell'opinione pubblica che forse comincia a sentire come noi che di fronte ad un dato di paralisi se ragioni varie ebbene forse ricominciare
A a fare qualcosa in una anch'conferenza stampa di qualche settimana fa il professor Baldassarri passava parlava appunto di DPEF dei cittadini credo che siamo arrivati oggi in cui la l'approntamento della legge finanziaria farà giustizia se è stata solo un'illazione o se effettivamente quello che sta che sta bene
Sicché accontentandovi con molto interesse ringraziandovi di aver accettato come dice Benedetto in tempi Bruschi
L'invito mi auguro soprattutto che queste due giorni di lavori insieme ci aiutino a fare chiarezza e nei contenuti e negli strumenti di iniziativa
Forse è questa è sempre stata
La differenza radicale
Quella di non limitarsi a esprimere delle posizioni giuste o non giuste no quello ogni partito cingalese ma quasi sempre di riuscire di non esprimere ma posizioni ma di organizzare lotta ed iniziative politiche
Probabilmente o credo avremmo potuto limitarsi a fare anche noi una dichiarazione al giorno credo più o meno omogenea a una serie di persone o anche di di parti politiche
La nostra storia al nostro modo poi di essere peraltro compatibile con la Costituzione ci ha spinto come sempre a non limitarsi a delle posizioni o a delle dichiarazioni ma cercare di incardinare le in strumenti di iniziativa peraltro che abbiano attenti certi così come il referendum anzi sì a consente sicché questo è un po'il contesto è anche il tipo di analisi che noi abbiamo fatto e che ci ha portato a passare anche noi un'estate di di fuoco oggi
Il problema venendo a scadenza tutta una serie anche di impegno e di dichiarazioni il problema di capire se c'è un'alternativa a tutto questo
Se è vero che va tutto così bene o se invece ci siano elementi di preoccupazione maggiore grazie comunque
Grazie
Grazie ad Emma Bonino apriamo i lavori
Con la relazione del professor Saturn al quale chiedo solo pochi secondi di pazienza per dare una indicazione sul programma dei lavori poi domani mattina più lavori cominceranno alle nove procedere ai lavori apriva Marco Pannella avremo gli interventi di Alberto per la direttore generale dell'Antitrust del sindaco di Milano Gabriele Albertini ci racconterà anche un po'contenuti difficoltà strumenti di questo esperimento milanese
Il sindaco di Catania Enzo Bianco con qualche perplessità ancorché ci marito stavo oggi qualche comunque non ce l'ha detto che non viene poi su Antonio Marzano Russo Antonio Martino
Sergio Billé Sergio D'Antoni Giampaolo Galli Natale D'Amico sottosegretario al Tesoro Luisa Todini brevi repliche dei relatori di questo pomeriggio e poi le conclusioni ancora di Emma Bonino
La prima delle relazioni è quello del professor D'Arrigo Sadun l'economia mondiale alla soglia del nuovo millennio la parola ricorso dunque
Avevo preparato qualche grafico
C'è qualcuno che può aiutare pure se non erro vorrei fare anch'io se abbiamo il tecnico ad oggi no
E non ho bisogno di fare una professor Baldassarre nella riunione generale sarà pubbliche io non lo posso fare
Dunque inquadrare la situazione congiunturale le prospettive dell'economia mondiale breve arco di tempo a disposizione ovviamente non è facile
E vorrei scusarmi innanzitutto se proprio per la brevità del tempo alcune delle affermazioni che
Farò sulla situazione internazionale possono essere un pochino molto secche
E spero di non essere di non peccare di arroganza se alcuna punto di queste affermazioni non non hanno supporto di un'analisi molto approfondita
Sostanzialmente per impostare il problema ho scelto tre quesiti fondamentali
Che si possono formulare in questo modo ciascuno di questi requisiti riguarda una delle tre avere dell'economia mondiale centrali Stati Uniti Asia e l'Europa
Allora primo quesito dell'economia americana se la fine del boom
Che si sta avviando negli Stati Uniti
Porterà in tempi brevi a una nuova recessione
Per quanto riguarda invece le prospettive delle economie asiatiche se il superamento della crisi in atto
Aprirà la via a un nuovo ciclo di forte espansione economica
E infine per quanto riguarda l'Europa compresa l'Italia ovviamente se la modesta ripresa in atto può essere considerata come l'inizio di un nuovo Periodo di benessere economica
La risposta ciascuna di questi tre quesiti no
Anche se questo stesso tipo di problematica
Analizzata con dei concerti e inserita in un contesto economico semplicemente qualche anno fa avrebbe portato a dei risultati delle risposte completamente diverso
Quello che
Significa e che in questi ultimi anni
L'economia mondiale ha subito dei cambiamenti talmente massiccia e radicali
Che applicare i tradizionali concetti di analisi economica e quindi attuare le scelte di politica economica nel contesto attuale
Porterebbe a delle contraddizioni e dai risultati completamente diverso
Quello che si parla comunemente la l'avvento della nuova era economica o semplicemente la nuova era è un in concerto in alto per alcuni versi ancora abbastanza fumoso ma che però nella sostanza è abbastanza chiaro e comprende sviluppi come la globalizzazione come gli effetti della rivoluzione informatica e quello che è stato descritto l'avvento almeno in alcune aree economiche del cosiddetto turbo capitalismo
Ecco tutte queste tendenze hanno creato delle condizioni economiche completamente diverse da quelle che erano presenti anche semplicemente qualche anno fa
E questa nuova situazione economica deve essere analizzata con dei concetti diversi altrimenti si arriverebbe a delle conclusioni e poi delle prescrizioni e delle previsioni completamente data
L'avvento di questa nuova era economica ovviamente non ha avuto delle conseguenze uniforme
Gli Stati Uniti in particolare l'economia nordamericana è stata quella che se ne avvantaggiata maggiormente in mezzo in misura addirittura impressionante
E che l'economia asiatiche Giappone in particolare invece non sono ancora riuscite ad aggiustare la loro struttura economica questa nuova realtà e da qui derivano le difficoltà di superamento della crisi al di là di contraccolpi congiunturale
E purtroppo anche in un'OPA l'avvento di questa nuova economia non ha ha portato dei problemi
E delle difficoltà che sono più evidenti proprio in quei sistemi economici che sono più ritardatari o hanno avuto più difficoltà ad accettare ad aggiustarsi a i requisiti di queste di questa nuova situazione
Tornando al all'analisi delle tre aree principali perché come dicevo prima la le rallentamento atteso per l'economia americana non necessariamente porterà a una nuova recessione come invece sarebbe stato praticamente inevitabile nella vecchia economia
Eppure sì stono manifestati si stanno aggravando dei gravi squilibri macroeconomici negli Stati Uniti che al di là dei risultati ancora molto brillante
Dell'andamento congiunturale nella situazione tradizionale quasi sicuramente avrebbe portato a una nuova fase recessione
Alcuni di questi squilibri si possono vedere immediatamente
Con questi grafici riguardano per esempio il de
Commerciale
Primo grafico
Il secondo la caduta detta fa
Lo so
Credo che la gente abbiamo un problema di trasmissione radio se può se riesce a parlare dunque con un microfono
Vanno a fare l'assistente vero
L'andamento del dollaro che come potete vedere rispetto a un vaschette di altre monete è fortemente squilibrato rispetto a quello che la il il trend storico potrei continuare con un'altra con ulteriori indicatori economici tutti
Indi con una cosa che al di là della il funzionamento apparentemente molto brillante dell'economia americana si sono già verificate dei forti squilibri di fondo
Che in situazioni normali avrebbero quasi necessariamente portato nuova recessione perché perché di fronte a questi squilibri che sono fattori assolutamente normale in un'economia di mercato funzionante come quella americana
La politica fiscale è quella soprattutto monetaria avrebbe reagito in modo tale da provocare una recessione
Questo vincolo che ha funzionato sino appunto all'avvento di questa nuova era economica
Non è sparito del tutto ma sicuramente si è allentato in maniera significativa
Ed è questo il motivo per cui alla domanda se l'economia mondiale se l'economia americana necessariamente dovrà andare incontro nel breve periodo alla nuova fase recessiva siamo molto più prudenti e molto più ottimisti di quanto sarebbe stato le cito in una situazione differente appunto a soltanto qualche anno fa
Perché questi vincoli si sono avventati sono dentati proprio perché il funzionamento di questa nuova era economica a dato alla gestione della politica monetaria e fiscale dei margini di manovra assolutamente inaspettate
Perché la globalizzazione dell'economia internazionale a eliminato il vincolo della pressione di una domanda eccessiva sulla le capacità di produzione del sistema nazionale
In altre parole se di fronte a una domanda molto forte domanda interna
La struttura produttiva americana domestica non è in grado di far fronte nella situazione tradizionale questa avrebbe portato pressioni sui prezzi e quindi il pericolo di una nuova ondata inflazionistica con l'avvento dell'economia globale
Possibile fare ricorso alle capacità produttive sotto utilizzate in altre parti del mondo e in particolare nel sud est asiatico e quindi non si non avvengono queste pressioni sui prezzi
Se gli Stati Uniti probabilmente riusciranno a evitare
Una nuova fase recessiva recessiva anche se naturalmente
è molto difficile che si mantenga ancora per un periodo in lungo un tasso di crescita
Molto elevato come quello che si è verificato negli ultimi anni quattro cinque per cento
Quindi un abbassamento una un dimezzamento di questo tasso di sviluppo
è più che probabile ma qui non stiamo parlando di mantenere un ritmo al quattro cinque per cento di sviluppo qui stiamo parlando se questo ritmo estremamente elevato deve necessariamente portarono il cessione che come abbiamo visto la risposta probabilmente no
Quindi la situazione per quanto riguarda l'economia trainante chi è quella americana relativamente incoraggiante
Lo stesso tipo di analisi invece applicata a quello che sta succedendo nell'economia nel sud est asiatico Giappone i Paesi emergenti da invece delle dei pronostici molto meno favorevoli
Perché lì la situazione non è tanto la le difficoltà create da una serie di crisi anche molto gravi come può possono essere quelle che hanno colpito i Paesi emergenti oppure l'economia giapponese in questi ultimi anni
Lì il problema fondamentale come avevo o non hanno annunciato all'inizio di questa mia presentazione e che il sistema economico e poi naturalmente tutta la parte istituzionale pirite le politiche economiche che vanno insieme al sistema economico di quei Paesi
Non si sono ancora aggiustate alle nuove realtà
Dell'economia globale
E questo dicevo al di là di appunto il possibili sciocca della congiuntura è il problema fondamentale che ci porta a dare la risposta
Negativa al quesito se il superamento della crisi in Asia e la fase di ripresa che indubbiamente è in atto può portare in tempi brevi a una nuova fase di forte crescita economica la risposta è no perché vivendo quell'economia in questo nuovo contesto economico
Che ho cercato di descrivere e non essendo stato ancora completato il processo di aggiustamento vengono a mancare
Tutti quegli elementi che invece tradizionalmente avrebbero portato ad anticipare un superamento in termini molto rapidi delle difficoltà economiche
Per esempio per entrare un in dettaglio la ripresa la leggera ripresina
Nato in Giappone in una situazione tradizionale avrebbe probabilmente permessa a quel paese di riprendere la marcia a ritmi molto elevati
Questo invece ci sembra molto improbabile perché i meccanismi tradizionali crescita del sistema economico giapponese senza ammette il traino delle esportazioni supporto
Della politica fiscale non sono più sufficienti nel contesto attuale quindi per quanto ci sia un certo miglioramento sulla situazione congiunturale del Giappone ci sembra ancora molto improbabile che questo miglioramento sia il preludio
A una fase di crescita sostenuta non solo alla americana cioè l'esperienza teste
Conosciuta dagli Stati Uniti negli ultimi anni mancherà portata all'esperienza storica del Giappone
E essenzialmente la tesi centrale di questa analisi è che al di là delle difficoltà contingenti il problema gli ostacolo che impedisce ancora
La ripresa il ritorno a dei ritmi di sviluppo molto elevati del Giappone ma degli altri paesi della regione è proprio questo
Incompleto aggiustamento alle nuove realtà dell'economia globale
Lo stesso tipo di analisi e in gran parte lo stesso tipo di risposta si può dare anche alla situazione e alle prospettive dell'economia dei Paesi europei
Anche se nel nostro continente la situazione è molto più complessa perché non si può parlare di un blocco
Non si può neanche parlare di un blocco del blocco dell'euro perché all'interno stesso dell'euro las lei situazione di diversi Paesi sono molto diversi
Ma anche lì credo di poter affermare che in linea generale
Il Leicester segreto del successo economico con la mancanza di successo economico
Che i Paesi europei hanno sperimentato in questi ultimi anni si spiega in grandissima parte con la loro capacità o incapacità di aggiustare la propria struttura economica e le proprie politiche economiche a queste nuove realtà imposte dalla nuova era economica
Ed è per questo che un paese un'economia come quella inglese che tradizionalmente era da almeno mezzo secolo era considerata al grande malato dell'Europa ha invece registrato dei risultati nettamente superiori dispetto agli altri paesi europei ed è per questo che all'interno del blocco
Europeo anche lì ci sono delle forti differenze di dei risultati tra economia economia
Di questo grafico potete vedere quello che è stato l'andamento la variazione della crescita economica del PIL di questi Paesi negli ultimi anni la Scala
Uno due tre e quattro sono i periodi trimestri a partire dal punto di svolta del ciclo
Dica di crescita dell'ultimo dell'ultimo ciclo di crescita cioè a partire dal punto più basso della tipica dell'attività economica come si è svolta la ripresa in questi Paesi e quindi il confronto è un omogeneo perché l'andamento del PIL per tutti questi Paesi è stato punto rapportato al punto di svolta inferiore del proprio ciclo quindi non ci sono delle inconsistenze temporale
Come potete vedere il risultato dell'economia inglese in questa fase ultima fase del ciclo è stata di gran lunga migliori di quelle di tutti gli altri Paesi europei
E purtroppo come potete vedere le performances dell'Italia invece si situa in una fascia relativamente bassa
E questo è ancora più drammatico se si considera che invece tradizionalmente per quanto riguarda lo sviluppo economico d'Italia
Aveva dei tassi di sviluppo superiori a quelli degli altri Paesi europei
Magari poi li pagava in termini di un'inflazione più alta di una Moletta più debole di squilibri maggiori per quanto riguarda la bilancia commerciale ma almeno da un punto di vista di pura crescita economica l'Italia aveva delle performances più alte
Questa invece è stato la situazione registrata in questa fase del ciclo
Ovviamente da considerando questo punto di analisi se si accetta è evidente
Che cosa ci aspetta
Anche evidente quello che dovrebbero essere le risposte che la politica economica dovrebbe dare per risolvere questi limiti
Quindi per permettere un tasso di sviluppo economico ben più elevato di quello che sia tenuto sinora e per inserire le economie europee nel nella corrente generale di quello che succede a livello globale
In un certo senso e qui una una nota critica alla la cosa Progetto di costruzione dell'euro so seguita in questi ultimi anni
Perché mente da un punto di vista politico la creazione dell'euro è stato un grandissimo successo e in particolare la partecipazione dell'Italia all'euro è stato un grandissimo successo politico
Questa obiettivo lo si è pagato in termini puramente economici con un prezzo molto elevato perché innanzitutto perché lo sforzo per raggiungere quell'obiettivo che ripeto politicamente era essenziale
Però ha fatto sì che altri problemi
Più fondamentali da un punto di vista economico e che riguardano l'adattamento della struttura economica di questi Paesi alla nuova economia mondiale sono stati messi in sordina
E non è un caso che proprio adesso un anno dopo il felice avviamento dell'euro felice non necessariamente nel senso del valore della Flou del fluttuazione dell'euro sui mercati valutari ma felice nel senso che si è avviato il processo facendolo partire
Con le principali economie continentali meno quello quindi di fronte a le felici avviamento dell'Euro
Ormai avviato
Economie trainanti
E l'Ama classe politica responsabile come quella tedesca
Si sta concentrando adesso ad affrontare i nodi strutturali dell'economia tedesca
Che hanno poco o niente a che fare
Con il raggiungimento e il la permanenza di quell'economia nelle dell'euro hanno a che fare invece con l'adattamento della struttura economica di quel Paese in questo contesto della nuova economia
Con anni di ritardo perché altre economie che non ha non hanno avuto l'obiettivo dell'euro questi problemi in parte l'hanno affrontato e risolto in parte non l'hanno ancora affrontati
Ma con ritardo che anche in Europa si comincia adesso a capire che c'è una vita economica al di là dell'euro che l'euro non è la risposta a questi problemi economici e quindi bisogna affrontare e aggiustare
L'economia nazionale a queste esigenze se si vuole riprendere un tasso di sviluppo accettabile eh sì sì vogliono eliminare soprattutto i grossi ritardi che sono presenti in maniera differenziata ma purtroppo tutti presenti nelle economie europee continentali che vuol dire un tasso di disoccupazione molto elevata
Tassi d'investimenti assolutamente insufficienti e soprattutto enormi ritardi
Di carattere tecnologico tant'è vero che quei Paesi o quelle industrie europei che più sentono il ritardo tecnologico non trovando la possibilità di colmare venga approvato con degli sforzi a livelli nazionali sono stati costretti a effettuare dei massicci investimenti in Paesi che producono queste nuove tecnologie e che hanno già ha adottato queste nuovi metodi di produzione come il caro dagli Stati Uniti attivando delle grosse correnti di Investimenti
E questo è un altro aspetto che riguarda purtroppo negativamente in particolare l'Italia
L'Italia soffre diversi problemi lo sappiamo tutti lo scopo uno degli scopi di questo convegno proprio di focalizzarli uno dei problemi che l'economia italiana soffre più degli altri
Il l'estremo in grado di difficoltà che il sistema economico
Concede all'imprenditori per investire e per sviluppare delle attività di punta
Questa graduatoria potete vedere la posizione dell'Italia in una graduatoria di competitività a livello internazionale è estremamente allarmante perché siamo agli ultimissimi posti
Soltanto la Grecia fa peggio di noi
Questo naturalmente cosa porta porta a una situazione tale per cui l'Italia si trova all'ultimo posto anche come recipiente di Investimenti internazionali nel nostro Paese
Questo secondo grafico non è altro che l'altra faccia della medaglia di quello precedente come vedete noi siamo all'ultimissimi posti dopo la Finlandia
Per quanto riguarda il la capacità di attirare investimenti diretti nel nostro Paese
Di nuovo potrei continuare con altri indicatori con altri decine di altri grafici il messaggio è molto chiaro
L'Italia soffre come gli altri Paesi europei di enormi ritardi che non hanno niente a che vedere con l'euro
L'Italia si trovi in una situazione all'interno dei Paesi europei ancora il più ritardi ancora più difficile perché mentre alcuni di questi Paesi europei hanno superato la fase del Eur
In qualche modo hanno ottenuto un aggiustamento strutturale ai parametri che le permettono di rimanere all'interno dell'euro e adesso sono in grado di affrontare i problemi fondamentali
Del sistema economico che sono quelli che vi ho ricordato prima l'Italia invece questo dibattito
Praticamente iniziato adesso e non è neanche chiaro se lo sviluppo di questo dibattito andrà avanti oppure si troveranno dei pretesti o delle dei motivi per tornare indietro
E la tesi fondamentale della nostra analisi è che se non si riconoscono queste necessità fondamentali
Se non si mettono in opera delle politiche economiche che riescono ad affrontare a sciogliere questi nodi
Non c'è congiuntura favorevole che tenga
Noi potremmo conoscere una fase di ripresa che è ripresa soltanto nel senso che invece di avere un periodo di semi stagnazione potremo avere una crescita del PIL del due due e mezzo per cento
Ma questa ripresa senza mente tecnica non va assolutamente confusa con l'inizio di una nuova fase di prosperità economica
Che è possibile ma richiede degli sforzi e una di delle direttive di politica economica di cui ancora non vediamo i segni
Grazie a professor Arrigo Sadun per questa incisiva relazione
Sul contesto economico internazionale e su come si situano tanto l'Europa ma soprattutto l'Italia dimesso
Il secondo dei relatori professor Mario Baldassarri che ringraziamo anche perché l'abbiamo catapultato in un convegno a poche ore da un volo lunghissimo titolo relazione Italia sud dei giovani
Grazie Benedetto
In realtà ho fatto volentieri da paginette horas ad un per due motivi primo
Perché sono da tanti anni
Che dà ai suoi numeri io almeno riesco a succhiare
Informazioni e e e anche indicazioni molto importanti il secondo era un po'un fatto automatico essendo cattolico e quindi ora una cattiva coscienza perché vengo da vent'
Mentre io stavo in mezzo ai mari caldi del Sud e allora ho voluto dare una mano in qualche modo piccolo recupero per far vedere i grafici io partirei da due messaggi importanti fondamentali
Quando parlavamo ai primi di agosto appunto di raccogliere le idee oggi e domani attorno a queste tematiche che sono la condizione di partenza del perché si sta facendo questa cammin facendo questa opera di politica economica fatta
Attraverso lo strumento referendario è fatta con la penna dei cittadini in un certo senso ecco
I due messaggi politici
Importanti e veramente diciamo da cittadino e da cui non iscritta mi sento di rivolgere quasi un appello accorato a al mondo della politica se ci ascolta russe ci vede da qualche parte o ci legge
Perché quello che ha detto appena adesso Arrigo Sadun non è un messaggio tecnico degli economisti che fanno dei belli grafici a colori che tra l'altro purtroppo i nostri ascoltatori di radio radicale non possono vedere i colori ma se li possono immaginare
Non è un ragionamento tecnico
I due messaggi politici importanti politici nel senso nobile informazioni
Sono questi il primo
è la smentita più clamorosa e più importante di una illusione che va avanti da mesi forse da in un anno e più nel nostro Paese
E cioè che la ripresa economica internazionale ed europea possa di per sé consentire all'Italia di non fare le riforme strutturali e cioè che la ripresa dell'economia mondiale dell'economia europea possa risolversi
I nostri problemi ora questo primo messaggio politico che viene fuori dall'analisi di Soddu e che da mesi vari economisti stanno tentando di dare è importantissimo perché se io fossi convinto come economista oltre che come cittadini che una ripresa dell'economia mondiale ed europea
Potrebbe consentirci di fare in Italia la piena occupazione
Senza toccare la pressione fiscale senza toccare le pensioni senza toccare le la la scritta nel mercato del lavoro senza fare i referendum ma in un certo senso se io fossi convinto ma io sarei il primo a dire ma allora chi ce lo fa fare potevate venire al mare come anche voi no non è così
Non è così
La ripresa economica mondiale ed europea ammesso che ci sia non ci risolve il problema
Questo è il primo grande messaggio dal quale non si può
Che non si può eludere
Mentre mi pare di capire che c'è una situazione certamente più da parte della composita maggioranza di governo manca da parte dell'opposizione forse un una maggiore nettezza nell'indicare le alternative
Andrebbe fatta in questo momento c'è un po'la tendenza a gestire la normale amministrazione
Aspettando che la ripresa poi ci trascini fuori da queste nostra condizione io vorrei aggiungere un'ulteriore considerazione su questo primo messaggio guardate che la prima relazione di Soddu è una relazione ottimistica
Perché ci dice
Che se l'economia americana rallenta
Ma non vai in recessione è credito dopo dieci anni che crescono al quattro cinque per cento all'anno se per un paio d'anni gli americani crescessero al due tre per cento non sarebbe la fine del mondo ma sarebbe per noi e in Europa e nel resto del mondo come se una locomotiva che tirava duecentocinquanta chilometri all'ora continua da sola tirare il treno a ottanta all'ora
è capito che il treno marcia molto più lentamente
Se la crisi asiatica si risolve ora è in via di risoluzione
Lettini de e Giappone e anche qui
E tutta una scommessa che ho fatto anche se ero in vacanza ma insomma cercato di capire anche se casa succede in Malesia
E in Thailandia e così via c'era tra l'altro l'altro ieri a Kuala Runt urla Paul Krugman non so se utilizzi visto l'intervista che ha dato alla Cnn era chiarissimo l'atteggiamento di Cichlidae incerto di quei paesi tra speranze di ripresa i rischi di nuova crisi
Ecco
Se attenzione l'economia europea si dovesse riprendere sul serio
E poi ci sono tre punti che giustamente Saturn non ha toccato ma che lasciamoli sullo sfondo
La Russia
L'America Latina
E due fondamentali la Cina e l'India
Significa un miliardo e mezzo di cinesi un miliardo di indiani la settimana scorsa l'India ha festeggiato il miliardesimo cittadino
Ecco allora se posso sintetizzare questo significa che ciò che dice Saturno è ottimista
Il che vuol dire che se tutto va bene nel resto del mondo e nel resto d'Europa l'Italia da qui a cinque anni cresce poco e la disoccupazione rimane al dodici per cento questo è il messaggio politico
Se tutto va bene se non succede qualche cosa dei peggio
Allora la politica italiana si appresta a gestire questa situazione questo quadro cioè se tutto va bene cresciamo al due per cento fra cinque anni la disoccupazione è scesa dal dodici all'undici e uno per cento
Poi certo che uno prende le statistiche dell'Istat calcola gli occupati e vede che gli occupati aumentano di anno in anno ma gli occupati sono un braccio
Dall'altra parte c'è un altro braccio che si chiamano le nuove entrate nel mercato del lavoro
E quindi ciò che conta è il tasso di disoccupazione la differenza tra posti di lavoro creati
E posti di lavoro che si debbono creare in relazione alle esigenze dei nuovi entranti nel mercato del lavoro perché altrimenti dovrò facciamo un dibattito l'Italia occupazione degli ultimi cinquant'anni cresciuta sempre sempre anzi negli anni Sessanta è cresciuta per milioni va bene quindi il dato sull'occupazione in senso assoluto non ha senso se non confrontato con la dinamica della popolazione dei giovani che entrano i chi cambia lavoro degli immigrati e o degli emigranti te tanti decenni fa avremmo detto allora ripeto la politica
Intende apprestarsi a gestire dal governo o dall'opposizione
Queste condizioni di economia mondiale dove se tutto va bene le nostre prospettive
Ripeto non voglio andare oltre ma da qui a cinque anni sono che c'è quella ripresa tecnica di cui parlavo Arrigo Sadun di cui sappiamo già
Da parecchi mesi abbastanza diciamo vari centri di previsione ma il dato di fatto è che la disoccupazione rimane così più o meno va bene e e soprattutto i dati strutturali di ritardo tecnologico di scarsa competitività di scarsa innovazione di formazione professionale
Di formazione permanente in un certo senso vanno sempre più degradate allora qui emerge il secondo messaggio politico a mio parere importante
E in questo senso voglio integrare il il ragionamento di Arrigo Sadun
è che tutto questo schema
Non ha una variabile a mio parere determinante in economia in politica economica e se permettete in politica
Questa variabile mancante questo personaggio
Un poi spero che non ma anche che non si vede bene si chiama il tempo delle decisioni
Cioè il tempo delle decisioni ha un valore economico
Una cosa se la si decide il giorno prima a mio parere rende il doppio e costa la metà se la si decide il giorno dopo rende la metà e costa il doppio come regola del naso diciamo allora se su questo quadro
Noi introduciamo questa seconda variabile questo secondo messaggio politico cioè il tempo e allora il messaggio diventa ancora più preoccupante
Perché è perché più passa il tempo e più noi rimaniamo in queste condizioni strutturali più aumenta noi i rischi che si accumulano sull'economia italiana
Cioè non è vero che più tempo passa e più ce la siamo cavata
Questo è quello che spesso il mondo la politica tende a percepire no ho passato un mese Barack è un mese in più al Governo
Ho passato o due mesi Piol impedirle letto in senso positivo me la son cavata no purtroppo in queste condizioni di numeri e i grafici che che noi abbiamo visto e che gli ascoltatori debbono immaginarsi in qualche modo
Per la radio
Ci dicono che in queste condizioni ogni settimana ogni mese che passa la fragilità della nostra economia aumenta
Vi faccio un unico esempio per capirci
Tutti sanno che l'Italia è in Europa o comunque nei grandi tra i grandi Paesi industriali escluso il Belgio per ora ma ci sorpasserà l'anno prossimo in positivo per loro è il Paese con il più alto debito pubblico
Ora per carità lo stock di debito pubblico sta lì l'abbiamo accumulato in trent'anni non è che possiamo pretendere in tre mesi di farlo sparire come fossimo dei Mago Zurlì
Però attenzione signori
Noi abbiamo avuto una gigantesco colpo di fortuna e se consentite un pizzico d'arroganza dovuto anche al sottoscritto quando quattro cinque anni fa cominciò a dire facciamo l'inflazione zero abbattiamo a zero l'inflazione
Perché così scendono i tassi d'interesse e questo ci dà ossigeno
Per riequilibrare il deficit pubblico in questi ultimi due tre anni l'Italia è stato il Paese che avendo il più alto debito pubblico avuto il più alto vantaggio rispetto a tutti gli altri Paesi europei dall'abbassamento dei tassi d'interesse la grande manovre di aggiustamento della finanza pubblica italiana per due terzi è la discesa dei tassi di interesse che non è piovuta dal cielo stata conseguenza di decisioni politiche di comportamento di parti sociali e di condizioni internazionali sui prezzi delle materie prime l'andamento dei cambi dollaro e quant'altro
Ora chiunque può capire che anche dei tassi di interesse come in tutti gli altri elementi dell'economia ci sono i cicli
E chiunque può sappia deve sapere
Che da qui a sei mesi da qui a un anno ma non è possibile immaginare che per i prossimi tre o cinque anni i tassi d'interesse nel mondo staranno fermi e bassi per consentire all'Italia di cavarsela come scrivevano quei ragazzini gli io speriamo che me la cavo no non si può più scrivere quel libro lì io speriamo che me la cavo
Perché se non è fra sei mesi se non è fra un anno ma certamente entro il Duemila la fase di ricrescita dei tassi ci sarà segnali ce ne sono già adesso se vogliamo dagli Stati Uniti eccetera e allora quel grande vantaggio che ci ha consentito di equilibrio finanziario rischia di diventare il grande svantaggio che ci impedisce di fare la ripresa lo sviluppo o meglio di trasformare la ripresa di sviluppo occupazione e quant'altro ecco allora la rapidità dei tempi delle decisioni non abbiamo una legislatura
Di tempo per decidere a mio parere abbiamo soltanto poche settimane o pochi mesi
E lo strumento del referendum è la conseguenza poiché e il Parlamento le forze politiche ci dicono ogni tanto mai io ho presentato un disegno di legge anch'io ho presentato un disegno di legge anche io ho presentato un disegno di legge sul mercato del lavoro su quello su cui ha benissimo
Ma ciò che conta per la politica economica è il disegno di legge
Tentato legge
E soprattutto con regolamento attuativo e soprattutto efficace nella realtà nella carne del tessuto economico
Allora siccome i tempi non ci sono o
E poiché
Il mondo
Della politica del Parlamento perché questa che stiamo facendo è politica in un certo senso di cittadini organizzati in altre forme se volete quella dei referendum
Serve per dare il segnale secondo grande messaggio politico e necessario decidere adesso e ora non si può aspettare
L'anno prossimo fra due anni alla prossima legislatura o quando si saranno le condizioni
E allora volevo chiudere con effettivamente il tema che mi era stato assegnato
Perché è molto semplice a questo punto data questa premessa
Italia a mezzogiorno Giovanni
Riflettiamo un po'insieme
Lo Stato scuro
Lo status quo quel che ho detto momento fa se tutto va bene restiamo disoccupati va bene questa prospettiva
Ammesso che volessimo dimenticarci i rischi
Che comunque essa comporta
Che non è data per scontata nessuno ci garantisce che da qui a tre anni o da qui a cinque anni tutte quelle condizioni positive si realizzino ma ammesso che sia così
A chi giova e a chi non giova nel nostro Paese
Chi potrebbe nel nostro Paese dirsi tutto sommato soddisfatto se
Verificandosi quelle condizioni tutte positive noi da qui a cinque anni
Avremo una ripresa tecnica come dice ancora ricorso a don al due due e mezzo per cento di crescita magari per un anno un anno e mezzo e poi il ciclo ritorna indietro o la disoccupazione che scende dal letto attuale dodici per cento a CD Cino all'undici un po'sotto
L'undici per cento ecco il questa prospettiva
Chi la comprerebbe nel nostro Paese
Se noi dovessimo vendere questa ipotesi
Beh è molto semplice
Tutti coloro che
In condizioni medio alte di benessere
Illudendosi che quei rischi non li toccherebbe illudendosi di quei rischi che coinvolgerebbero l'intero sistema potrebbero non toccarli
Tutto sommato direi
Il nord il Nord Est gran parte del centro un punto di vista geografico
Certamente andare al sud al Mezzogiorno e dirgli
Quale tutto a posto adesso c'è una ripresa quest'anno facciamo l'uno e due l'anno prossimo l'uno e sette fra due anni il due per cento e così via ha un significato molto preciso in tutto il su in gran parte dei di tutto il Sud
Arrangiati per conto tuo perché qui non c'è trippa per gatti quindi sommerso lavoro nero fai da te
Diventa industriale nel senso che ti industria ogni giorno su quale mestiere vuoi fare ma non c'è il paese non è in grado e la politica e la politica economica non è in grado di dare atti
Una prospettiva una strada una guida un indirizzo
Questo ha potuto geografico dal punto di vista delle classi di età meritorio che chi ha quarant'anni e più e ha un buon lavoro è un buon reddito se gli si va a dire guarda che fra cinque anni forse quel lavoro lo mantieni quel reddito lo mantieni e così va be grazie speriamo che sia così
E è chiaro che questa scommessa questa sfida questi rischi implicano rischi enormi enormemente maggiori per giovani ecco perché e qui chiudo il ragionamento Italia a mezzogiorno
Sud giovani
Perché
Non possiamo affidare al resto del mondo la soluzione dei nostri problemi
Non possiamo aspettare tempi lunghi di aggiustamenti di accordi di disegni di legge di iter parlamentare vidi legislature che si susseguono una con l'altra
E non lo possiamo fare particolarmente per il Sud per i giovani ma qui si chiude il cerchio
Perché se noi non riusciamo a coinvolgere Sud giovani
Non riusciremo mai a trasformare la ripresa tecnica il processo di sviluppo di occupazione perché sono dei giovani sono problemi ma sono gigantesche risorse e il problema è solo come sull'altare usare mettere approfitto queste risorse che abbiamo e in quel momento che la ripresa tecnica diventa sviluppo senza il coinvolgimento del Sud e dei giovani in questo processo
Quella rimane una ripresa tecnica affidata ai grafici
A colori di arrivo Saturn ma destinata a dare un segno di ripresa verso l'alto che poi riprende ripiega ancora verso il basso e poi fa avanti e indietro
Come Tre passi avanti e due indietro tre passi avanti e due niente allora vorrei chiudere con un modo vero
Il nodo vero è
Se condividiamo più o meno l'analisi che è stata fatta
Il tema diventa come costruire per il nostro Paese una prospettiva di cinque anni di crescita al tre per cento all'anno che taglia a metà la disoccupazione dal dodici al sei per cento se vogliamo dar dei numeri al lotto
Questi sono i numeri
Gli obiettivi
Qualcuno può dire non è possibile
In queste condizioni poi fa quello che ti pare non si può la mia risposta mio tentativo di risposte è possibile e non è neanche troppo complicato però ci sono tre forche caudine in un certo senso
L'abbattimento serio dalla pressione fiscale
Il contenimento serio attraverso riforme strutturali della spesa pubblica corrente l'introduzione seria non perché è affidata all'economia nera ma perché affidata alla flessibilità delle regole e delle istituzioni cioè la flessibilità nel mercato del lavoro questo è il triangolo
Della politica economica capace di costruire cinque anni di crescita a più del tre per cento per abbattere della metà la disoccupazione dal dodici al sedici questo il senso
E allora cari signori la sfida molto chiara i referendum
Hanno
Il il cuore di a mio parere di questa strategia di politica economica
Da qui a primavera perché di questo si tratta da qui a primavera i tempi
I referendum possono aprire questa strategia di politica economica aperta colle penne dei cittadini
Da qui a primavera Parlamento governo e opposizione attraverso disegni di legge legge finanziaria così come sta emergendo
In questi
In questi giorni e come era emersa già in sede di DPEF possono essere considerati
L'apertura di quella strategia di politica economica allora alla prima domanda rispondo sì per i referendum una seconda purtroppo sono i numeri a rispondere no
Perché se guardiamo al dibattito che si sta aprendo e che si aprirà e che farà un settembre caldissimo è molto più caldo dell'agosto passato sulla finanziaria di undici mila cinquecento miliardi
Che servono per rispettare il obiettò Obiettivo del deficit e tre mila cinquecento miliardi per il rilancio dello sviluppo e dell'occupazione cioè siamo a livello dello zero virgola del Pitta va bene
Se questa è la strada
Si può benissimo immaginare di abbattere la disoccupazione in questo modo bisogna avere il coraggio di dire anche i tempi si se è quella la strada la disoccupazione in Italia passerà dal dodici al sei per cento nel due mila quarantotto
Sempre che il resto del mondo
In questi cinquant'anni da qui al due mila quarantotto non cambi nulla delle costrizioni che sarà di un a indicata ecco il senso quindi del referendum come strumento ma anche della urgenza dei tempi del perché un referendum
Perché la sfida è da qui ad aprile
Quali delle due strade può aprire una strategia di politica economica in questo senso quella referendaria è già sa e già tracciata
Parlamento governo legge finanziaria DPEF non l'hanno disegnata purtroppo dico io ma la realtà è che non l'hanno disegna e allora è inutile parlare di occupazione di giovani di sud dei ritardi tecnologici o o di quant'altro quando noi stessi ci blocchiamo la strada
Non volendo capire o facendo finta di non capire che quel triangolo della politica economica
Abbattimento della pressione fiscale riforme sulla spesa e riforme sul mercato del lavoro è il passaggio obbligata
Non ci si non non nessuno al mondo sperimentata una strada diversa per creare sviluppo occupazione benessere chi ci ha provato a fare una strada diverso dopo dieci anni o anche prima è tornato rapidamente indietro
E ha avuto successo
L'Olanda la svettano i Paesi socialisti quindi nulla non faccio riferimento alla Spagna di Aznar voglia dire farlo isole sono tornati indietro purtroppo in Europa siamo bloccati ancora vedevamo proprio un momento fa l'Inghilterra che è andata un po'per conto suo in termini positivi l'Europa continentale dove la Francia se la cava un po'meglio apparentemente ma io credo solo apparentemente è solo per un un anno e mezzo anche perché è una pubblica amministrazione forse
La politica più della nostra ma un pizzico più efficiente e guardate caso strano i due carte fanalini di coda
Dello sviluppo
E della disoccupazione sono Germania e Italia allora che è successo Germania Italia sono stati due grandi motori dello sviluppo del mondo nel dopoguerra negli anni cinquanta degli anni sessanta
Noi tedeschi siamo stati la grande locomotiva nuova dopo la guerra mondiale
Cos'è successo
In questi ultimi dieci quindici anni
Semplicemente che ci siamo cullati sulla possibilità che con uno stato che assorbe cinquanta per cento del reddito nazionale
E nel bene e nel male ognuno può dare i suoi giudizi però si appropria di questo cinquanta per cento è fare distribuzione di reddito schiacciando l'accumulazione di investimento e la crescita
è chiaro che dopo cinque sei sette dieci anni ecco che la nostra crescita che negli anni cinquanta sessanta era al sei sette per cento poi è sceso al quattro cinque per cento poi al tre per cento negli ultimi dieci anni è stata l'uno per cento
E ripeto per chiudere la controprova e che la stessa cosa è successo in Germania
Quindi in quello che per me poteva essere il grande esempio del Paese grande crescita grande innovazione
E così via ecco la differenza fra la strada referendaria come contenuti e come strumento istituzionale o la strada
Parlamentare diciamo del consenso ottenuto in Parlamento dalla politica ma la sfida è aperta in questi mesi
Se c'è un governo che è in grado entro aprile di fare le stesse cose che il referendum e mette in moto
E riesce a realizzare nel nel concreto ripeto sempre da qui ad aprile
Perché si faccia avanti poi potremmo trasformare la vittoria dei referendum in un grande disegno di legge approvato in due ore in Parlamento visto che c'è già una stragrande maggioranza che è pronta almeno a parole a fare le cose di cui sentiamo parlare da troppo tempo grazie
Grazie a Mario Baldassarri che come ci ricordava quanto meno ha visto giusto rispetto all'inflazione particolare nel libro che ho scritto
Con il professor Modigliani probabilmente qualcuno dovrebbe riflettere anche su questa seconda previsione di scenario per i prossimi anni
La parola a Giuseppe Pennisi Italia stato sociale e disagio sociale grazie mille io ricordo quando ci siamo incontrati all'Ergife non molto tempo addietro
Detto due parole di commento di Emma Bonino dicendo che in una sala bella come quella dell'Ergife
Mancava il coro del vertice
Coro
I congiurati
Contro la tirannia dello immobilismo quello si vedersi significa stile Leon di Castiglia
Quando M. Benedetto mia mi hanno invitato la sala
Della sacrestia
Pensate con coro del volto in non fosse particolarmente rapporti appropriato quindi ho cercato qualcosa tra le teme ricorda i correttivi cappella
Primo corretto di Cappella che ho trovato
Fra quello Magnifico
Del conto Ri di Rossini ma pensavo che poi scambia astro questo gruppo per un gruppo non di liberali ma di libertini quindi ho pensato che non fosse particolarmente appropriato dato il tono di libertinaggio del corretta ho trovato invece non è proprio un coretto ma di un Rossini quasi coetaneo
Vicino
Il se stessi sto iniziato dal barone di tromba un occhio
Il viaggio non è s'quello che dice essi
Ti gran matti in questa gabbia beh si fa chiamare il mondo
Forse appunto perché tondo test a quattro non ci sta
Questo mi sembra particolarmente appropriato
Se quali sono le alternative referendum le rivolgiamo non ad un ad una testa quadra ma ad una testa fina come quella del dottor Sottile meglio del professor sottile
Che in questo momento guida la politica economica
Il professor sottile alle prese con un thriller ma voglio sottolineare Untila innata criterio lemma sia dicono i professori
E i dottori e prigionieri sia dicono i dilemmi
Prigionieri tutti coloro che hanno spiegato un po'di economia sanno perché
Quando due prigionieri
Vengono interrogati non sanno l'uno quello che racconta l'altro finisco sempre per fare delle scelte su botti mali come dire delle scelte in questo caso non referendaria
Dei dottori per questo motivo di country l'embrione è un dilemma
Il dilemma del dottore credo forse più noto è quello di un dottore
Fabiano come un atto
La celebre commedia di Sho
Che il forte dubbio se mettersi con le braccia conserte di fronte a paziente
Sperando
Nella
Pronta vedovanza
Della coniuge del paziente di colui al innamorato
Occultare il paziente visto che un Fabiani una persona seria continuano a peccare con intenzioni Manno con parole e neanche con opere qual è il titolo del male professori crème de il professore
Credo che il ministro del tesoro americano il segretario al Tesoro americano e ha mandato di recente un suo saggio sui televendite le politiche economiche
Con un bigliettino disco USA in quanto la professione di questo saggio ringraziava
Prodi e Dini aveva credo dimenticato il professor Amato
La difficoltà in cui si trovano tutti i paesi di questo mondo
Combattere con gli obiettivi
Cioè re integrazione economica
Comporta tutti i vantaggi della globalizzazione
Neanche un po'più svantaggi
Le politiche pubbliche nazionali
Che nascono in gran misura
Per contro varie forme di esclusione sociale per la promozione dei deboli
E la sovranità
Nati nazionale
Ogni paese cerca di di risolvere il più elementari ma oggi
C'è chi pone più l'accento
Quelle parti del club ma
Riguardano le politiche pubbliche nazionale la sovranità
Senti una cosa che vediamo in questi giorni la Francia di Jospin
Se chi cerca di coniugare internazionalismo
Con politiche pubbliche
Cercando delle
Le terze vie che secondo me hanno comunque come punto di approdo solito il Terzo Mondo
C'è chi cerca di fare altre cose
Quello che non abbiamo visto
Ce lo ha documentato ampiamente Mario Baldassarre pianse
Che
Professore cercato di risolvere il dilemma
Tenendo in un triangolo
Che non è
Il triangolo di cui ha parlato Baldassarre il triangolo di riduciamo la spesa per riduciamo il fisco facciamo funzionale al mercato dei fattori e dei servizi partendo dal fattore lavoro
Servizi finanziari
Perché un triangolo abbastanza simile a triangoli corretto non mi sembra una certa dimestichezza che chiamiamo spesso il triangolo di a perché
C'è un triangolo che non fa altro che aumentare i costi sociali
Del resto qui in nel DPEF
Nel DPEF di questi giorni DPEF che non propone sviluppo
Non propone misure per lo sviluppo non propone una strategia dello Spluga
Prima ancora del DPEF
Andare prossimi al tema
Di questa conversazione ed ho visto con l'esperienza del patto sociale
Del patto tra protetti
Grande patto tra protetti che si è consumato nel luglio del novantatré quale sono le conseguenze al patto fra protetti
Una crescita dell'economia italiana dell'uno virgola uno per cento
Invece della crescita
Nel resto dell'Ara ero euro
Che Tacconi tra guai da acciacchi era pur sempre superiore al due per cento
Un aumento del disoccupazione giovanile
Dal ventiquattro per cento al trentun per cento
Un aumento
Dell'incidenza della povertà
Prima del patto tra protetti
La povertà riguardava il cinque per cento delle famiglie italiane
Cinque anni data riguarda il sette per cento delle famiglie
Per andare a tua questioni quasi spicciole di discussione di questi giorni
Senza entrare in cose che interessano gli statistici economici Petra un poco
Parlerà un preclaro statistico economico il professor vitali cioè su cosa sono cos'è il tasso di disoccupazione cosa ma il tasso disoccupazione quali sono i posti di lavoro con lo storico Pati cose in cui sembra interessato in questi giorni presente Consiglio
Prima del patto dalla da oggi a prima del patto tra protetti
Secondo i dati Istat il numero degli occupati
Divieto di quattrocento mila unità
Anche tenendo conto le cinquecento mila unità
In gran parte di lavoro a tempo determinato in gran parte di lavori Susan
Mente utili in cui si è parlato in questi giorni
Sempre guardando Ida i dati Istat e senza tornare così indietro patto tra protetti
Negli ultimi nove mesi utilizzando le stesse statistiche utilizzate la presenza del consiglio i stessi dati Istat
Il numero dei degli occupati è diminuito dei trenta mila di trenta milioni
Che alternative abbiamo
Ai referendum
Per metterci su un corso
Differente e dal corso indicato
E di cui abbiamo ancora esperienza
Sulla nostra pelle
Dal patto tra protetti ed accorso indicato nel DPEF
In cui poche lo hanno ricordato in questi giorni
Nel quadro più
Ottimista
Pagina undici del del DPF versione grande come voi se vi sono duo DPF che ci sono in Parlamento e sono un po'differenti
Dura dall'altro anche se vengono Trust
Dallo stesso ministero ma stessa copertina nel DPF perse le gambe a pagina undici
Il quadro
Ma l'economico
Nella ipotesi
Di continuazione dall'espansione sostenuta dell'economia mondiale
Nell'ipotesi che l'economia italiana torni a crescere al tre per cento l'anno
Tutto quello che ci viene promesso che nel due mila e tre
Il numero dei degli occupati sarà inferiore
Al numero degli occupati precedente al patto tappa
Che alternative abbiamo
Così debbono far la due proposte
Se
Non
Si vuole seguire la strada referendaria
Dei referendum
Per la libertà del lavoro per le libertà dell'economia
Per la libertà dei servizi finanziari
E per la riforma
Della politica
Volendo il finanziamento pubblica partiti e la quota proporzionale
Se non si vuole seguire la strada referendaria
La sola alternativa è quella di cui abbiamo parlato al Coni mesi addietro cautelativa grande visto che
Il DPEF non propone nulla
E visto che probabilmente il disegno di legge
Di bilancio annuale e triennale dello Stato in gergo la finanziaria prepara
Molto poco
La testa fino a del dottor Sottile rendimenti diventi referendum limite finanziaria
Prenderanno approvati da qui a dicembre sessione di bilancio
Visto il dibattito per un minuto di questi ultimi giorni sull'occupazione credo si debba fare una proposta Baldassarri ha ricordato di anzi di essere cattolico che io sono cattolico sì ho regolarmente
Per l'avvenire altrimenti non potrei scrivere attraversa
Fosse cattolico
Una proposta più piccola
A due ministri cattolici al ministro Salvi e ministro Turco
Data l'opportunità a tutti coloro che
Questi giorni stanno operando
Attivamente
Contro le ferendo
Di fare almeno sei mesi di lavori socialmente utili
Sul tipo della loro socialmente utili che compongono trecento mila unità occupazionale e quelle di cui si è parlato infine settimana scorsa completo altre alternative a questi referendum grazie
Grazie al professor Pennisi prende la parola presentatore in mi scuso per il caldo eccessivo di questa sala mi comunicano
Che è così in tutto il Parlamento anche non per un inizio di contenimento delle spese ma semplicemente non funziona nulla
Profezia tradizione dovessero Giuliano Cazzola riformare le pensioni per liberare l'economia e promuovere nuove alleanze sociali io ringrazio Cazzola come tutti gli altri oratori peraltro anche perché grazie a contributi preziosi noi abbiamo potuto così mettere nero su bianco una serie di quesiti referendari che hanno quanto meno questo su questo però non c'è discussione centrato in pieno i temi e i nodi dell'economia per la finanza pubblica e per dire
Nella storia delle nazioni a volte i governi e l'intero corpo sociale si trovano ad assumere decisioni ed affrontare scelte che non valgono solamente per il loro contenuto intrinseco
Ma soprattutto per il significato che assumono in particolare contesto politico economico e sociale
Quasi sempre anzi è il secondo aspetto quello appunto del contesto a mostrava la forza più rilevante degli effetti pratici prodotti nella realtà concreta il decreto di San Valentino il quattordici febbraio dove c'è ottantaquattro ad esempio si limitava a tagliare pochi punti di scala mobile ma può essere ricordato come un passaggio fondamentale nella lotta contro il mostro dell'inflazione a vantaggio prima di tutto del potere d'acquisto delle retribuzioni come dimostrano anche i dati di questi giorni
E contro un certo andazzo consociativo in forza del quale il Partito Comunista Italiano nella Prima Repubblica aveva acquisito e difendeva un potere codici orale nelle materie di maggiore importanza economica e sociale per la prima volta allora si ruppe l'incantesimo di una società bloccata dal contropotere dalla sinistra politica e sindacale
E la coalizione delle forze più moderne ed avvertite che si raccolse in quella circostanza intorno al governo
Lucia di interpretare lo si vide nel vittorioso referendum del mille novecentottantacinque la volontà di un ricco ventaglio di forze sociali
Interessate al risanamento dell'economia alla rottura di un sistema di alleanze che stava conducendo il Paese non già a varcare le Alpi come si diceva allora ma a sprofondare nel Mediterraneo
Questo processo innovativo trovo poi un solido ancoraggio nell'assunzione di un vincolo esterno
Connesso agli impegni dell'Unione Europea ed è la moneta unica
Ma oltre ai provvidenziale i trattati internazionali fu necessario un altro momento della verità
La manovra attuata dal governo Amato nel mille novecentonovantadue in quell'occasione nonostante bene ricordarlo sempre la dura opposizione dell'ex PC e di una parte del sindacato
Non solo venne evitata la bancarotta ma si dimostrò che l'Italia ecco Baldassarre il tempo delle decisioni
Non era proibito affrontare anche con soluzioni radicali questioni fino ad allora ritenute precluse senza un grande consenso politico e sociale
E soprattutto senza un preventivo accordo con i sindacati con i quali è giusto sensato opportuno confrontarsi senza però subirne i vecchi all'interno di una concertazione capestro
Questa sommaria premessa e servita di inquadrare la situazione odierna
Ancora una volta la questione pensioni è diventato una specie di nodo Gordiano che stringe fino a strangolare lì una serie di problemi essenziali per il presente e il futuro del Paese
Cominciamo da quelli più semplici e immediati
A parte la manovra di bilancio che sarà definito nelle prossime settimane
E per le quali per l'acqua
Prego e tre mila e cinquecento miliardi per investimenti senza metter mano la spesa sociale pensionistiche in particolare
L'interrogativo si pone rispetto agli impegni contenuti nel Patto di stabilità
In ragione del quale l'Italia è tenuta al pareggio di bilancio
E alla contrazione del debito pubblico nei primissimi anni del secolo quando ad avviso dei sindacati dovrebbero iniziare le verifiche su di un sistema pensionistico di cui si conosce tutto
Il raggiungimento di questi obiettivi determinanti per il nostro destino europeo
è fortemente condizionate pieno che lo si sappia dalla presenza strutturale di un disavanzo previdenziale assistenziale mi riferisco all'assistenza che il ritorno all'interno dalla spesa pensionistica
Pari al quattro per cento del prodotto interno lordo
Volevo realizzare il pareggio
Senza misurarsi con questo convitato di pietra
Significa rinunciare consapevolmente ad ogni possibilità di ridurre la pressione fiscale e favorire una ripresa degli investimenti pubblici fino ad oggi sacrificati alla intangibilità della spesa corrente
Così il Bel Paese continuerà a star Nassar nel pantano di una crescita modesta all'inutile rincorsa di qualche decimale di punto al di sopra dell'un per cento non a caso i nostri governanti si vantano più degli successi sul versante delle entrate mentre non possono farlo su quello dalla spesa
Dal mille novecentonovantacinque al mille novecentonovantotto
Anni caratterizzati dal governo Dini al al primo ai primi mesi del governo D'Alema
Le uscite complessive dell'amministrazioni pubbliche nonostante una secca riduzione di quaranta mila miliardi di oneri per interessi sono aumentate di sessanta mila miliardi
Corrispondenti pari pari alle maggiori uscite per prestazioni sociali
Nel medesimo periodo gli stipendi ai dipendenti pubblici hanno avuto un incremento di venticinque mila miliardi sul fronte delle entrate complessive le imposte dirette e indirette nonché la contribuzione sociale hanno prelevato dei redditi degli italiani centocinquanta mila miliardi in più con queste poche cifre non abbiamo riassunto solamente gli andamenti reale il risanamento finanziario
Ma è evidenziato anche le distorsioni della finanza pubblica incapace di far fronte agli squilibri strutturali della spesa in particolare di quella sociale
Certo in mancanza degli interventi realizzate negli ultimi anni sebbene iterativi inadeguati le cose andrebbero peggio
Ma questo non può essere una consolazione
Siamo infatti nella fase iniziale gli andamenti demografici destinate ad ingigantire gli effetti negativi di un sistema pensionistico che consente una quiescenza anticipata in termini di massa nella medesima fase storica
Quindi piove sul bagnato in cui si allunga l'aspettativa di vita
E gli ultrasessantenni Seriola raddoppiare il numero di quanti hanno meno di diciannove anni
Questa situazione non verrà modificata almeno per vent'anni dall'apporto pur necessario di stranieri extracomunitari
I demografi dicono infatti che grazie a questi flussi di immigrazione intorno al due mila venti l'Italia
Riuscirà a mantenere il livello complessivo dalla popolazione intorno ai cinquantasette milioni di unità
Ma i giovani stranieri con meno di vent'anni
Non saranno in numero sufficiente per compensare il vuoto nel nelle corti italiani di pari età mentre gli stranieri maturi anziani si aggiungeranno ai nostri maturi e anziani
Inoltre l'apporto degli immigrati sarà fecondo e positivo se sarà favorito da politiche di accoglienza e di integrazione per attuare alle quali non ci si può fidare soltanto alla Caritas
Ma vanno impiegate concrete risorse anche attraverso adeguate riconversione di spesa
In queste settimane il tormentone pensionistico si è parlato spesso della gobba
Con riferimento a partire nei primi anni due mila e fino al due mila e trenta all'impennata del grafico dalla spesa pensionistica rispetto al PIL
Si tratta in sostanza dell'incidenza sui conti pubblici di una fase transitoria troppo lunga e generosa
Che non solo renderà complicata la sostenibilità di un sistema già pesante
Destinato a peggiorare ma influenzerà anche e negativamente i livelli di occupazione di reddito delle generazioni future
Basta prendere il modello previsionale dell'INPS del novembre scorso
Può essere venato di eccessivo pessimismo come sostiene Massimo Paci
Nel fondo pensioni lavoratori dipendenti che l'architrave del sistema pensionistico obbligatorio
Presso l'INPS l'aliquota di equilibrio ovvero il rapporto tra la spesa pensionistica e l'ammontare delle retribuzioni degli attivi e cioè quanto è necessario prelevare dal reddito dei contribuenti per finanziare il sistema pensionistico si spingerà nei prossimi anni oltre il quarantotto per cento
E comincia a scendere solo dopo il due mila trenta per fermarsi intorno all'aliquota la quota una ragguardevole del trentacinque per cento a fine periodo
Il numero delle pensioni nel due mila cinquanta salati centoventitré ogni cento assicurati ma l'importo medio scenderà al trenta per cento della retribuzione media ora è pari al cinquantaquattro per cento
In parole povere un lavoratore nei primi decenni del prossimo secolo quella signorina che qui davanti seduta vicino alla
A Emma Bonino
Dovrà finanziare con quasi la metà del proprio reddito
La pensione mia di Pennisi di suo padre e di suo nonno per candidarsi poi riscuotere quando verrà il suo turno un trattamento obbligatorio molto modesto
E non potrà trovare rimedio aderendo a un fondo pensione poiché le risorse a disposizione
Dopo il salasso sopportato per finanziare la spesa pensionistica correnti e quindi quasi la metà del proprio reddito saranno abbastanza esigue
E qualora di Rosario dell'iniquità che si consumano scapito delle generazioni future
Oggi cuneo fiscale e contributivo il cui unico troppi ciclisti che tanta parte
Rappresenta un ostacolo all'accesso al mercato del lavoro protetto ormai è riservato solo ai lavoratori più anziani
Come se non bastasse sui giovani sono stati caricati sia gli oneri del debito contratto per usufruire di un modello di solidarietà insostenibile sia il peso delle misure adottate per risanare il sistema l'estensione provata del metodo contributivo darebbe un segnale di equità se deve esserci un appiattimento delle prestazioni non si capisce perché i lavoratori più anziani devono esserne del tutto esclusi
Ma la vicenda più singolare
Ancora una volta risiede nella improponibilità politica di qualunque misura rivolte ad incidere il bubbone l'espressione colorita del Presidente alla corte dei conti del trattamento di anzianità
è invece su questo istituto degli effetti economici devastanti milioni di persone sono entrate ed entravano nel sistema poi poco più che cinquantenni e l'ho in tasca l'anno per almeno trent'anni
E dalle norme ma il valore emblematico che si gioca la partita del quesito referendario in tema di pensioni
Per la piega che ha assunto il dibattito politico non c'è alternativa alla via indicata dai pratica
Non si tratta di colpire i più deboli
Le pensioni di anzianità riguardo nel complesso le fasce più garantite delle classi lavoratrici pur senza ignorare le multe differenze all'interno di questo blocco sociale
Se si votasse per il referendum e gli italiani lo provassero nel prossimo triennio
Sia venderebbero disponibili
Almeno dieci mila miliardi limitandosi solamente non ad abolire l'anzianità ma ad anticipare l'andata a regime la riforma Dini in materia con queste risorse si potrebbe finanziare il miglioramento delle pensioni sociali
Del reddito minimo garantito
Senza dimenticare la possibilità anche di agire per una riduzione d'aliquota contributiva e di impostare in questo modo efficaci politiche attive selettive del lavoro
Le pensioni d'anzianità concludendo sono certamente il più grave ma non il solo dei problemi questi sì tutto però assunto un valore emblematico
In quanto costituisce l'ultimo muro di Berlino del blocco sociale politico che rappresenta il tradizionali insediamento della sinistra politica e sindacale
Questa situazione non è solo un male per l'Italia ma anche per il sindacato e in generale per la sinistra ormai condannata dalle cose
La l'evolversi dei processi economici sociali a rinnovare la propria rappresentanza Ron subire un inesorabile declino
Non è colpa della liste Bonino se i sindacati e le sinistre impariamo più dalle sconfitte che dagli successi che dalle vittorie
Anche nella battaglia per la riforma delle pensioni allora ebbene aiutarmi aperti e far vincere invece l'Italia che c'è ma non si vede perché si ostinano a non volerla vedere
Grazie al professor Giuliano Cazzola titolo non avevo letto riformare le pensioni per litorale Lecco devono
Limite non una battuta su questo referendum anche perché lì ci ascolta magari non ancora pensato di firmarlo il referendum otterrebbe come risultato l'abolizione delle pensioni di anzianità cioè l'innalzamento dei requisiti minimi andare in pensione a cinquantasette anni di età avendo trentacinque anni di contributi oppure quaranta anni di contributi indipendentemente dall'età credo rimanendo quello italiano anche dopo il referendum uno dei sistemi pensionistici più generosi
Do ora la parola all'ultimo dei relatori che professor Ornello vitali ordinario di Statistica economica alla Sapienza di Roma libertà di scelta e mercato nella sanità un altro dei temi referendari
Grazie
Tutto e contrordini sono l'ultimo siete stanchi
Vedi allegato a b
Di
E poi non posso parlare di occupazione né di pensioni che naturalmente questo compito non era il mio e il mio e quello della trattazione della salita
E di questo parlerà coloro i quali dipinti cantoria vedo osannato per lungo periodo l'Unione Sovietica oggi si mimetizzano
Dietro gli Stati Uniti dovrebbero sapere che le prime battute schermaglie della campagna presidenziale americana del due mila hanno riguardato proprio la riorganizzazione del mercato della sanità
Che rappresenta una parte importante dell'economia statunitense
La tecnologia ricerca
La disponibilità di servizi sanitari adeguati sono elementi positivi per la cultura americana e per questo motivo uno degli impegni prioritari di politica
Interno alle nuove Presidente degli Stati Uniti sarà quello di migliorare il funzionamento del mercato sanitario
Mettendo appunto un sistema in grado di integrare e razionalizzare ognuno di questi elementi di affrontare i problemi ancora irrisolti
Che sono la crescita della spesa sanitaria e l'ampiezza dell'accesso al sistema di
Il deferimento agli Stati Uniti è d'obbligo se consideriamo la sanità come un mercato all'interno del quale il vincolo le leggi della domanda e dell'offerta né più né meno come per altri mercati certo
Il mercato sanitario ha delle specificità specificità sue proprie che riguardano il bene primario salute
Tali specificità però non intaccando i cardini fondamentali del mercato cioè la concorrenza fra le strutture che offrono i servizi e la libertà di scelta dei cittadini
è chiaro che in un sistema come quello italiano del quale esiste il monopolio pubblico definanziamento dei servizi non si sviluppa nella concorrenza nella libertà di scelta
In altre parole non si sviluppò un mercato il quale può essere favorito soltanto dalla crescita e dall'ampliamento del ruolo delle assicurazioni private sul modello USA faccio o osservare che il problema della riforma sanitaria problema
Grande
Non forza non certamente forse come quello delle invenzioni però dei sei milioni di posti di lavoro che si sono creati dell'ultimo decennio
Cinque sono
Sono stati creati nei servizi e di questi due milioni e mezzo nella nella sanità quindi problema non è non è da poco
Ci sono poi i nuovi problemi
C'è una domanda di nuova Salute
Gli anni Novanta saranno ricordati come il decennio della riconsiderazione delle politiche sociali e della politica sanitaria in particolare
Di fronte all'esigenza di pervenire al riequilibrio dei conti dello Stato la spesa pubblica è stata sottoposta ovunque ad un intenso processo di razionalizzazione che ha portato per quanto riguarda la politica sanitaria a una sua riconsiderazione soprattutto in termini di vincoli di bilancio senza badare all'esigenza della domanda di salute
Italia il problema si presenta se è possibile che un carattere di ancora più gravi e altrove nel nostro Paese a fronte di una situazione della finanza pubblica
Che non troverà confronto negli altri Paesi economicamente avanzati fanno riscontro esigenze in materia di tutela della salute di miglioramento della qualità della vita del tutto particolari
Legate soprattutto alla rilevante processo di invecchiamento dalla popolazione non sappiamo l'Italia in una situazione da questo punto di vista
Veramente
Delicata diciamo così
In un paese popolato in misura progressivamente crescente ed anziani sorgono due problemi
Meno un rapporto in termini di popolazione attiva alla formazione della ricchezza nazionale e quindi alle risorse da destinare alla salute
Maggiore domanda di assistenza
E di previdenza di un'aliquota crescente della popolazione
Questi fenomeni comporteranno sicuramente una esigenza di servizio procapite più estesa nel tempo
Una proiezione agli anni mille novecentonovantanove due mila nove dei dati sul consumo di giornate di degenza ospedaliera per passività rilevati nel miglior novecentottantanove indica che per il solo infetto dei mutamenti della struttura demografica per invecchiamento demografico la spesa omette posso ospedaliera aumenterebbe dell'un per cento medio hanno in valore reale
Ma la nuova domanda di salute è influenzata oltre che da fattori demografici anche da fattori sociali e culturali
L'evoluzione sociale infatti sta producendo innanzitutto una trasformazione della struttura del nucleo familiare da unità multi componente verso unità mono comporta Ponente la donna
Tradizionale perno centrale della cura dei familiari occupa un ruolo crescente la società lavorativa
In una dama e situazione l'anziano e più in generale il paziente è costretto a ricorrere sempre di più all'assistenza pubblica
Ma anche da un punto di vista per così dire culturale stiamo assistendo ad una progressiva complessivi che azione della domanda di salute determinata da uno sviluppo delle conoscenze
Dalla diversificazione delle concezioni e degli stili di vita
Dall'articolazione delle reti di orientamento e di informazione ciò che emerge con sempre maggiore evidenza e la necessità degli individui di gestire in prima persona il proprio stato di benessere e la lotta contro le minacce a tale Stato
Di fronte a un modello come quello degli stadi di italiana tragicamente deciso
L'avverbio mi sembra che sia anche Gentile di affrontare le trasformazioni globali
In atto nei mercati sanitari che come abbiamo visto ci investono in pieno attraverso una cosiddetta riforma Bindi che sulla base di una concezione cattocomunista
Che riporta indietro le lancette del progresso e della modernizzazione del settore della sanità elimina quei pochi e timidi elementi di concorrenzialità che erano stati introdotti nella riforma del novantadue così si è affacciato prepotentemente sul mercato sanitario il centralismo burocratico della legge ottocentotrentatré parla settantotto istitutiva del Servizio sanitario nazionale e si mortifica la libertà di scelta del cittadino
Il frutto di questo orientamento statalista e la condizione del nostro servizio sanitario nazionale obsoleto
Fatiscente e non in grado di raggiungere livelli accettabili di efficienza e di efficacia
Un modello al cui interno si sviluppano fenomeni di affarismo il malcostume favoriti dal consolidarsi negli anni di privilegi e nicchie di potere
Le cifre decidere confermano queste considerazioni iniziali sullo stato della sanità italiana Souls livello di salvaguardia del bene salute
Dalla comparazione dei dati sulla spesa sanitaria nei Paesi europei non soltanto risulta che l'Italia dei volti alla sanità spesa pubblica e privata il sette virgola sei per cento del prodotto interno lordo
Una quota assolutamente inferiore rispetto a quello che fanno Francia e Germania
Ma anche che nel nostro Paese la percentuale di spesa privata sul totale della spesa sanitaria la cui elevata ad eccezione del Portogallo cioè il due virgola tre per cento del prodotto interno lordo del PD
Tuttavia a l'aumento della spesa sanitaria privata in Italia non è il frutto di una scelta strategica programmata ma soltanto segnale dell'inefficienza
E dell'inefficacia del settore pubblico del settore pubblico il risultato è che il cinquanta per cento recite a Dini aventi diritto all'assistenza pubblica preferisce rivolgersi
I dati statistici precedentemente
Richiamati evidenziano diversi elementi critici
L'elevata percentuale di spesa privata rischia di creare due sistemi di accesso alle prestazioni il primo pubblico ispirato a criteri di solidarietà ma non più in grado di offrire una copertura universale e l'altro privato
Regolato dalla disponibilità a pagare e quindi oggettivamente penalizzante le fasce di popolazione più
C'è poco
Inoltre l'attuale assetto della sanità pubblica ma anche quello che dovrebbe assumere in seguito all'entrata in vigore della legge Bindi di contiene virgolette profili gravemente distorsivi della concorrenza chiuse virgolette come sottolineato noi io e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato
Questa distorsione nasce dal fatto che le aziende sanitarie locali hanno la doppia funzione di erogazione di servizi di acquisto remunerazione degli stessi
è chiaro che in un assetto di questo tipo le ASL
Tendono a privilegiare i i propri pensieri ricorrendo agli operatori privati solo in modo residuale
La mancata aziendalizzazione tentata con i decreti legislativi
Novantadue e del novantatré non so dirvi tutti rumeni va bene
Non ha permesso di liberare risorse pubbliche per finanziare gli investimenti
Il risultato è che secondo l'indagine condotta dall'Agenzia per i servizi sanitari regionali l'età media degli ospedali pubblici italiani e di oltre sessant'anni
Una delle più alte in Europa
Infine la riforma del novantadue avendo aveva introdotto la possibilità di ricorrere a forme private di copertura dei rischi
Rompendo in tal modo il monopolio pubblico dell'assicurazione di malattia i dati disponibili indicano che fino ad oggi il mercato assicurativo
Non è stato messo in grado di svolgere il ruolo sperato e sicuramente non lo farà la legge delega quattrocentodiciannove novantuno
Attualmente le assicurazioni partecipano solo all'uno per cento del finanziamento della spesa
In definitiva va detto che la contraddizione maggiore del sistema sanitario italiano
Risiede nel fatto che la figura che dovrebbe regolare il mercato cioè la pubblica amministrazione presenta evidenti lacune nella fase di programmazione dei servizi
Nella rilevazione dei costi e nella misurazione dei
In questo modo da una parte non svolge bene il ruolo che gli compete e dall'altro non consente al settore privato di svilupparsi adeguata mi
L'assoluta prevalenza delle strutture pubbliche si collega direttamente al grado di Sozzo distrazione degli utenti e quindi possiamo vedere un po'quello che succede in Europa
Il grado di insoddisfazione appare decisamente elevato in Italia il Regno Unito Paesi dove il servizio sanitario nazionale e a prevalente base al buon tran in Francia Jarman paesi in cui il sistema salute fondato sulle assicurazioni sociali obbligatorie e sulla separazione tra gestione finanziamento si registrano livelli di soddisfazione superiori a
I problemi sanitari a cui i vari governi europei stanno cercando di far fronte sono fondamentalmente l'inadeguatezza dei servizi offerti in rapporto alla domanda
Inibita nell'accesso alle prestazioni primarie e la mancanza di una seria programmazione che coinvolga gli erogatori dei gestori dei servizi di i principali gli indirizzi di riforma dei modelli sanitari in Europa si indirizzano verso
Ivo introduzione di meccanismi di riequilibrio nei confronti delle burocrazie della salute ed i freni che si pongono all'innovazione secondo introduzione di criteri medici basati sull'evidenza quindi sulla selezione delle prestazioni in base alla loro efficacia clinica la misurazione dei risultati raggiunti Terzo definizione di una logica di decentramento per cui a livello nazionale si fa programmazione e controllo mentre si decentra no a enti intermedi le funzioni di acquisto di servizi da aziende
Che li erogano in concorrenza
Inoltre introduzioni di meccanismi di mercato quali ad esempio la competizione la contrattazione la separazione tra chi eroga gestisce
I servizi sanitari copre non è in Italia infine come non è con la riforma Bindi infine la valorizzazione dell'assistenza primaria e del ruolo del medico di medicina generale la sanità italiana e distante non solo dall'esperienza americana che abbiamo richiamato all'inizio di cui non abbiamo dato i particolari
Ma anche dalle esperienze europee più avanzate soprattutto in temi di concorrenza di decentramento e di ruolo del medico e di conseguenza non favorisce la partecipazione attiva
E la libera scelta dei cittadini
Qui nessuno dice
Di applicare tout cour alla sanità alle regole del mercato puro
Un serio tentativo di riordino del sistema sanitario nazionale deve partire dalla consapevolezza dell'impossibilità di poter disporre delle risorse necessarie per il perseguimento di tutti gli obiettivi desiderabili in questo campo
Pertanto è necessario introdurre la libertà di scelta del cittadino tra l'iscrizione al servizio sanitario nazionale e l'adesione ad un'assicurazione privata sulle malattie fermo restando l'obbligo di Scelta
A questo elemento va accompagnata la creazione di condizioni di concorrenza fra strutture pubbliche e private
Il problema fondamentale allora
è una diversa integrazione tra il sotto sistema pubblico e quello privato compreso il non profit che grandemente sviluppato in Europa soprattutto nella gestione degli ospedali questa integrazione deve avvenire attraverso la nascita di mercati interni cioè di percorsi concorrenziali nell'ambito dei quali intercorrono relazioni contrattuali tra le strutture che acquistano e quelle che producono servizi
Il rispetto dei principi della concorrenza della libertà di scelta dei cittadini favorisce il contenimento dei costi
Infatti attraverso la selezione degli operatori sul mercato si possono individuare quelli in grado di offrire servizi più efficienti e di qualità
Le risorse liberate in questo modo possono essere destinate agli investimenti strutture e tecnologie innovative
Finora i vari processi di riforma della sanità hanno invece trascurato le esigenze dei cittadini concentrandosi invece sulla ristrutturazione organizzativa dell'offerta di servizi nel sanitari
Questo successo pure all'università da tutte le parti
Dunque nell'ambito della riforma
Della sistema sanitario l'offerta di servizi bar riqualificata non astrattamente come è stato fatto fino adesso ma attraverso un po'deve selettivo della domanda e quindi attraverso la partecipazione dei cittadini
Altrimenti come al solito avremo soltanto processi di ristrutturazione dell'offerta che non mutano gli assetti di potere degli ordinamenti sanitario
Le burocrazie pubbliche nel tempo tendono a esprimere sempre meno il bene comune
E finiscono per ridurre la pubblica amministrazione al servizio dei propri interessa ciò accade tutte le volte che non si dà voci adeguata alle aspettative dei cittadini
Per il Fishman
Laddove non si offra al cittadino l'occasione di esprimere il proprio dissenso le proprie opzioni in materia di servizi la qualità di questi ultimi tende a degradare irreversibilmente
Solo il potenziamento della partecipazione dei cittadini determinerà una effettiva inversione di tendenza all'interno del servizio sanitario nazionale
Ma il progetto di realizzare in Italia un mercato regolato granaglie delle prestazioni sanitarie
Fondato sulla parità degli erogatori a sulla libertà di scelta del cittadino non è mai nato per l'ostilità delle burocrazie per l'ostinazione centralistica degli apparati ministeriali questo è un grave errore perché la sanità è uno dei banchi di prova decisivi nel difficile percorso di morde verbalizzazione del nostro sistema paese ancora una volta però evidente quali sono le categorie si oppongono adesso
Le stesse che il nome di una se uno ideologia dell'equità hanno prodotto un mostro
Come la riforma Bindi
Una riforma che come ha giustamente rilevato Sabino Cassese
E virgolette prigioniera della concezione tipica degli anni sessanta secondo la quale quando si presenta un'esigenza di eguaglianza dei mercati sono imperfetti occorre ricorrere a un sistema unitario governata dal centro riforme fondato su comandi e divieti chiuse virgolette
Un sistema assolutamente pianificato che nel l'intenzione degli del legislatore prevede quaranta i decreti derivati più decine di regolamenti come dicevi tu
Ministeriali più alcune centinaia di provvedimenti di recepimento a livello regionale alleggerire nel labirinto dei comuni paragrafi e sotto con un'azione di articoli le nuove norme dovrebbero essere introdotte versato un po'al massimo entro centottanta giorni
Il che è impossibile mentre secondo Cassese occorreranno dai tre ai cinque anni
Poi nel Pat si se non è uno l'Osservatore se vogliamo dire almeno diciamo l'indipendente
Ma a chi giova l'introduzione di un simile rigido armamentario se non alle categorie che vogliono conservare i privilegi nicchie di potere
La riforma Bindi non favorisce la crescita dell'efficienza e della qualità dei servizi e neanche la tutela le bene salute essendo bloccata sulla centralità pubblica nella gestione e nel sistema decisionale
Il provvedimento infatti diverge profondamente dai principi di decentramento già autonomia di sussidiarietà che stanno investendo i processi di riforma della pubblica amministrazione e che dovrebbero modificare il rapporto fra Stato e cittadini l'eccesso programmatorio
Di fatto limita l'attività delle strutture sanitarie private inoltre viene ripristinato il privilegio del pubblico
Prevedendo l'estensione di esso anche al settore privato non profit evidente in questo caso la violazione della libertà di impresa regola anch'essa di stampo costituzionale
Nei confronti delle istituzioni sanitarie private Paolo fitte in possesso di tutti i requisiti richiesti non parliamo poi del diritto del cittadino di scegliere il medico e il luogo di cura che viene largamente limitato se non addirittura sacrificato alle esigenze di una programmazione autoritativa
Non si salvano neanche le assicurazioni private sulla salute introduzione di deducibilità fiscale di queste infatti comporterà un maggiore ricorso alle strutture pubbliche dunque un aggravio dei costi complessivi del sistema pubblico
Questo verrà ulteriormente appesantito di circa venti mila miliardi anche in seguito al previsto superamento dei pagamenti a prestazione degli ospedali e la reintroduzione dei rimborsi a piè di lista
La scelta fatta dal governo D'Alema viene a confermare l'orientamento di gestire la sanità pubblica con norme strumenti operativi di tipo amministrativo precludendo alla radice ogni apertura l'introduzione di regole di mercato
Ma vi è un'altra grave effetto distorsivo il mondo delle professioni delle Società scientifiche
E delle università esce umiliato da questo provvedimento non solo per avere partecipato marginalmente alla stesura ma soprattutto nel vedere ignorate le esigenze di autonomia e di responsabilità professionale
Ne esce nella scelta dei percorsi diagnostico-terapeutici cioè delle cure erogabili
Ai propri pazienti e perciò e ciò per di più in cambio di norme anacronistiche sul medico unico e non trovano riscontro in alcuni Paesi civile
Noi riteniamo che lo sviluppo di un mercato sanitario basato sulla concorrenza dei produttori sulla libertà di scelta dei cittadini debba partire innanzitutto dalla tutela delle professioni
Che sono un patrimonio da difendere fatti un sistema efficiente non nasce da contrapposizioni forti ma dalla valorizzazione delle specificità professionali di ciascuno
In conclusione
Di queste riflessioni sul mercato sanitario non possiamo ancora una volta non mettere in evidenza l'assoluta inadeguatezza della nostra sanità ad affrontare l'incremento in atto della domanda di servizi sanitari
Che si basa su fattori demografici sociali e culturali
In futuro assisteremo a una vera e propria esplosione della spesa per consumi sanitari opporsi a questa tendenza il nome di una anacronistica crociata contro il consumismo sanitario significa essere
Significa essere fuori del tempo
Una delle strade per l'amato ordine per la modernizzazione del Paese passa per la liberazione del mercato della sanità per consentire agli italiani di avere un consumo di sanità articolato e adeguato alle loro esigenze
Allora occorre abbandonare una visione centralistica e statalista della sanità in favore di un'impostazione ove lo Stato conservi pienamente le sue funzioni di controllo e di regolazione senza pretendere però svolgere una funzione totalitaria
Il Servizio sanitario nazionale dovrebbe essere finanziato lo Stato in proporzione al numero dei cittadini che il delibere che liberamente decidono di non rivolgersi a una forma di assicurazione privata
Inoltre lo stato potrebbe raccogliere i contributi sanitari dei cittadini in proporzione al reddito e poi restituire a ciascuno un buono
Uguale per tutti è sufficiente a coprire il costo dell'assicurazione obbligatoria ma spendibile presso una compagnia di assicurazione pubblica o privata liberamente scelto
Per Milton Friedman virgolette esistono poche regole per sconfiggere la tirar via dello status quo
Ma una regola chiara se un'attività stradale deve essere privatizzato eliminata occorre farlo completamente mai venire a patti con una privatizzazione parziale o una riduzione parziale del controllo statale
Così facendo si lascia al suo posto non so con un duro degli oppositori determinati i quali lavoreranno diligentemente espresso con successo per invertire la marcia
Chiuse virgolette
Ho riportato questo pensiero non perché intendo privatizzare tutta la sanità ma per mettere in evidenza che non ci sono alternativa al mercato per realizzare un mercato sanitario moderno anche nel nostro Paese è necessario dare un segnale forte inequivocabile soprattutto alle burocrazie conservatrice
Se è vero che l'elettorato si reca alle urne quando ha la sensazione che il suo voto serva cambiare qualcosa e a combattere il regime la vittoria del referendum sul servizio sanitario nazionale insieme agli altri può essere questo segnale forte Enia collocabile
Percorso sconfiggere la tirannia dello status quo va poi tenuto presente
Che l'efficacia di una riforma si basa anche e soprattutto perché qui le cose stanno cambiando fortemente sull'adeguatezza del sistema istituzionale o meglio sulla concreta possibilità che le istituzioni hanno nel mettere in pratica ciò che è previsto dalla legge come abbiamo già detto
Il comparto sanitario come è noto e quello che ha subito maggiori modifiche anche nell'ottica della realizzazione del federalismo fiscale tuttavia all'avviamento delirante che ha previsto a sua volta l'introduzione del fondo di compensazione interrogativi interregionale il finanziamento della spesa sanitaria regionale sembra complicare anziché semplificare il sistema complessivo dei trasferimenti ed infatti qualora la spesa sanitaria regionale sugli insulti superiore al novanta per cento del gettito IRAP e essa deve essere integrato dal Fondo sanitario nazionale
In questo modo come fatto rilevare che la Corte dei Conti si è dato origine virgolette ad un sistema di trasferimenti farraginoso ed eccessivamente complesso e lascia irrisolti questioni risolte questioni di perequazione importante come ad esempio il gettito regionale della tassa automobilistica chiuse
Nella recente riforma degli enti locali l'hardware sessantacinque nel novantanove
Sembra aver risolto questo delicato aspetto
A ciò si aggiunga che in futuro il comparto sanitario continuerà a pesare sulle casse dello Stato anche per la recente decisione di Eurostat
Di continuare ad includere nell'operatore pubblico amministrazione amministrazioni pubbliche L'Unità produttrici di servizi sanitari emergenti stanno interrogando intrighi policlinici universitari
Il quadro complessivo complessivo distoglie Leventina facili ottimismi e allora bisogna andare e cercare di farne approvare e di approvare questo referendum grazie
Grazie al professor vitali con il quale chiudiamo le relazioni introduttive di questo convegno iniziamo con l'interventi previsti per questa sera gli otto alla parola per primo il professor Alessandro Penati
Tra l'altro noto per essere editorialista del Corriere della Sera che ringrazio particolarmente perché alla alla capra sento obbligatoriamente con la giacca processi poco sette legato particolarmente perché è stato prego tra coloro ai quali l'arrivo è arrivato contempli al limite della maleducazione forse anche superato e quindi lo ringrazio particolarmente pellicola parole
Una che la maleducazione ero va eroi Alta Franconia immersi in Wagner e il passaggio da Wagner sono rientrati ieri sera
Alla politica italiana Roma devo confessare che troppo brutta
Emma Bonino ha fatto due domande precise a cui cercherò di dare una risposta precisa
La prima domanda è se le riforme che si intravvedono dietro l'elenco del referendum sono una soluzione adeguata al malessere economico
Che viene percepito in Italia la seconda domanda è politica se lo strumento del referendum il modo giusto per una volta appurato che la diagnosi corretta lo strumento politico giusto per attuarla
Ma per dare una risposta precisa delle domande precise
Credo che sia utile tra le tute identificare o ripeterci qual è il problema del malessere economico che percepiamo che cosa che non va qual è il problema
Inutile dirlo che in quello che dirò prenderò spunto io ripeterò cose che sono già state dette nel corso del pomeriggio fra il problema è che se ne guardiamo agli anni Novanta Alitalia cresciuta pochissimo mediamente l'uno e mezzo per cento
Perché non ha familiarità con questi numeri se volete trovare un periodo la storia italiana in cui l'Italia è cresciuta
Così a lungo così poco dovete andare agli anni Trenta Aglianico depressione un Paese che ha fatto altrettanto male il Giappone che in piena crisi finanziaria
Il problema non è soltanto italiano europea dei grandi Stati europei la Germania ha fatto poco meglio dell'Italia
Sempre negli anni in questo decennio gli Stati Uniti sono cresciuti al doppio della media europea due volte e mezzo il tasso italiano
è ovvio che se noi cresciamo mediamente a questo tasso non che è difficile creare occupazione opportunità d'investimento e quindi senso di malessere generalizzato
Quelle già ci permette disco comprare il campo da alcuni falsi problemi il problema non è se nel due mila o nel due mila zero uno cresciamo a un otto o due uno o due punto venticinque questo eventualmente irrilevante
Se ne parliamo un grafico di lungo periodo noi abbiamo usciamo da un decennio di diciamo Trend secolare chiamiamolo così un decennio di bassa crescita
Siamo in grado di di cambiare la tendenza che noi abbiamo mostrato negli ultimi dieci anni sì o no quindi eliminiamo per favore discussione di tipo ciclico che non servano assolutamente nulla per questo problema e possiamo discutere in effetti se si è una otto due uno due due
Ma non è questo
Per cambiare il trend secolare io credo che in Europa ci sia almeno a parole
Un in amico unanimità di diagnosi e che bisogna intervenire su tre fronti il fronte dello stato sociale che in Italia corrisponde al problema delle pensioni novanta per cento la spesa sociale sono della pensionistica
La liberalizzazione del mercato del lavoro e terzo elemento AM ignorato la privatizzazione barra liberalizzazione del settore dei servizi
I tre problemi sono assolutamente legati non si può toccare uno senza toccare gli altri come ho cercato di dimostrare problema delle pensioni credo che l'opinione pubblica sia assolutamente giustamente confusa su quale sia il problema
E devo dire anche che l'ammontare di scemenze che leggo sento impressionante un dato che è stato citato prima
Credo sia l'unico dato importante in un sistema pubblico come quello italiano europeo
Pensionistico basato sul trasferimento cioè i giovani pagano le pensioni ai vecchi a loro volta quando saranno vecchi riceveranno la pensione dei giovani
L'unico dato l'unico indicatore che bisogna guardare la cosiddetta aliquote di equilibrio che significa quanta parte del reddito delle persone che lavorano deve essere destinata alla copertura della spesa previdenziale di chi non è in pensione come è stato detto il fondo lavoratori dipendenti a un'aliquota di equilibrio di quarantacinque per cento il che significa fatto cento lire il costo per un'impresa del fattore lavoro quarantacinque lire vanno destinate alla cioè il lavoratore le deve destinare in un modo o nell'altro alla copertura della spesa previdenziale
Lui non li vede
Vede solo la minima parte dei contributi sociali che paga una grossa parte dei contributi viene pagata dall'impresa ma questo non basta perché lo Stato deve dare altre risorse all'INPS e lo Stato raccoglie queste risorse sotto forma di rappers diva quando mai comprato un caffè una parte di quelli Iva è destinata al pagamento le pensioni sommate il tutto avete quarantacinque per cento
Ora non c'è nessuna teoria economica che dica quali livello debole e appropriato si può benissimo virgola quarantacinque per cento sicuri anche un'aliquota superiore è ovvio che questa è una vera e propria tassa sul lavoro
Cioè quando io impiego fattore lavoro sono tassato certi chi chi lo utilizza c'è una tassa che grava pari al quarantacinque per cento
E è ovvio che se noi passiamo al quarantacinque per cento un bene domandiamo poco di quel bene
Allora il secondo problema è che questa aliquota è destinata gradualmente a salire come anche qua stato citato fino al quarantotto per cento quindi lasciamo perdere
La revisione del due mila zero uno la gobba del due mila zero cinque la tassa e quarantacinque per i lavoratori dipendenti e per i pubblici leggermente superiore ma comunque più o meno siamo su queste cifre destinato a crescere
Scenderà ma dal due mila e trenta al due mila e cinquanta quindi non ci interessa assolutamente nulla Days
Tutte le misure premetto che io penso che ci sia un problema di consapevolezza dell'opinione pubblica tra tutti i referendum io credo che quello più ignorato e cioè che bisogna cominciare a dare i soldi alla gente
E poi toglierli sotto forma di contributi sociali credo che sia il più utile proprio per questo temo non sia il più ignorante
Ma oltre la consapevolezza bisogna
Cominciare a misurare qualsiasi provvedimento di pensione intermedi qual è l'aliquota contributiva Colico dell'equilibrio sequestra viene ridotta offre almeno se non altro arresta la crescita di quello che è una vera e propria tassa sul lavoro
Le pensioni di anzianità il passaggio al sistema contributivo lo maneggia azione trattamenti previdenziali separati Ferrovie Cetra il cumulo delle pensioni sono tutti strumenti misure per ridurre questo costo vanno tutti bene in effetti ebbe ad adottarli tutti il problema ripeto non è quale misura si adottasse prima una poi l'altra ma è adottare qualche misura vedere risultati concreti
Flessibilità del mercato del lavoro
Che cosa vuol dire concretamente prima il lavoro costa troppo l'abbiamo appena detto secondo il lavoro è un fattore di produzione che ahimè a un utilizzo irreversibile cioè una volta che una persona è stata assunta
E quasi impossibile licenziarla e soprattutto l'utilizzo a del fattore lavoro è molto vincolato in modo amministrativo tra IP i contratti collettivi
Ciò non vuol dire che non c'è flessibilità fuori dal mercato del lavoro in Italia e naturalmente se sia sei se il fattore lavoro è così difficile
Da aggiustare nell'impresa ci pensano due mila volte ad assumere qualche d'uno ma ripeto ciò non vuol dire non è vero che in Italia non c'è flessibilità fuori dal mercato del lavoro il mercato si è giusto sempre ma c'è in una forma sbagliata costosa e inefficiente vediamo come primo lavoro nero il problema del Meridione non è il problema di creare posti di lavoro è di trasportare dal lavoro nero a
Lavoro regolare i contratti atipici là sotto a dimensione
Dei dell'impresa sappiamo tutti che la maggioranza delle imprese italiane hanno un numero di addetti
Inferiore al limite minimo per avere la rappresentanza necessaria obbligatoria per la presentante sindacale o
L'esame in tasse no quella quel limite minimo assoluto la dimensione d'imprese crescerebbe ma sempre sotto quell'impegno perché ovviamente senza rappresentanza sindacale
Quando uno deve licenziare o cambiano le regole del gioco
Va be'ci si mette d'accordo questo sistema italiano
Ma il mercato è anche sia giusta anche per la grande impresa non esiste che le grandi imprese hanno ridotto la forza di lavoro meno modo inefficiente si chiamano prepensionamenti
E i prepensionamenti e risolvano il problema della mancanza di flessibilità in un certo senso il mercato del lavoro per le grandi imprese peccato che aggravano il problema principale
Senza parlare dell'utilizzo specie in passato una grande ristrutturazione dalla cassa integrazione
Straordinari applicato in modo consociativo per la grande impresa
Quindi il problema c'è il mercato lo risolve ovviamente in modo inefficiente si tratta di risolvere in modo efficiente liberalizzando il mercato del lavoro quindi come indicato alcuni referendum
Libertà di licenziamento previo lì la ricompensa finanziaria e a mio avviso varrebbe la pena anche sottolineare la
Ormai obsolescenza della contrattazione collettiva dei due livelli terzo problema ignorato in Italia e quello della privatizzazione e liberalizzazione dei servizi pubblici anche qua mi riprendo a cose già state dette
Novanta per cento dei posti di lavoro e creato negli Stati Uniti sono nel settore dei servizi
Se noi guardiamo i quattro settore che hanno creato più posti di lavoro c'è come è stato detto a la sanità ci sono i trasporti c'è il commercio il turismo e ce la finanza se ne guardiamo questi sono quattro settori
Regolamentati protetti e in gran parte almeno alcuni di questi settori completamente nelle mani del pubblico
Questo è stata c'è stato un passaggio a mio avviso molto importante è l'applicazione della direttiva CEE sulla liberalizzazione del mercato elettrico ai primi provvedimenti anziché saranno presi a fra pochissimo
Per la vendita la dismissione delle centrali idriche dell'ENEL e la successiva non dico privatizzazione collocamento iniziale sulle ritengo che la privatizzazione e la non reggono deregolamentazione del settore elettrico in Italia da un punto vista economico sia molto più importante di certi problemi addirittura previdenziali questo problema mi sembra stessa cosa dicasi per il gas di cui non se ne parla di natura neanche
Sono a mio avviso più importanti e devono essere portati a di fronte all'opinione pubblica perché da questi settori è che si crea occupazioni il caso le telecomunicazione così ovvio banale di fronte a tutti che richiedono non non bisogna spendere altre parole per convincere che e lì dove si creano grandi imprese grande cooperazione
Ha fatto questo elenco delle cose da fare adesso viene la parte più difficile a come farle qua o due osservazioni a pessimistiche la prima è che se non si fa nulla non abbiamo di fronte a noi una crisi finanziaria cioè un sistema può benissimo così come proseguire con un'aliquota contributiva del quarantacinque per cento può benissimo proseguire con un monopolio
Pubblico perché così rimarrà ancora per trent'anni nella distribuzione dell'energia elettrica e può benissimo arrangiarsi licenziare la gente con Minin prese e prepensionamenti
No non è vero che se noi non facciamo queste cose abbiamo come in passato una lira svalutata non si può più una crisi finanziaria la gente si rifiuta di comprare il debito pubblico in altre parole
Non credo all'orizzonte quel meccanismo dell'emergenza finanziaria che a mio modo di vedere è stata l'unica molla per cui negli anni Novanta e sono fatte le cose che si sono fatte
Secondo non è vero che se noi adottiamo queste liberalizzazione privatizzazioni domani abbiamo posti di lavoro e crescita al tre cinque per cento AM non bisogna vendere illusioni
Alla gente se io guarda all'esperienza dell'amministrazione Reagan che ha cominciato a liberalizzare nell'ottantadue e le grandi ristrutturazioni del sistema delle più il corpo rovescia ai saluti sette anni dall'ottantadue ottantanove e dopo chiaramente si sono avuti e li il i benefici nel decennio successivo stessa cosa per la Gran Bretagna stasera nata nel settantanove prima dell'ottantacinque ottantasei non si sono ottenuti dei risultati allora mancanza di stimolo crisi finanziaria e soprattutto tempi lunghi prima di ottenere dei risultati a mio avviso implicano che per fare le riforme una una grande riforma liberista come è quella implicita nei referendum richiede una fortissima coesione politica aggiungo un grande motore
Partito nel senso lato non politico in Italia forse forse c'è ma per i momenti non lo vedo perché non c'è un partito politico senz'altro non c'è un'opposizione che spinga in questo senso ma neanche le grandi istituzioni non è certa dalla Confindustria alla Confcommercio dal sindacato che viene un programma di questo tipo
Quindi francamente sono abbastanza pessimista almeno questo il mio convincimento però là dove la seconda domanda di Emma Bonino è i referendum quale altra alternativa referendum referendum sono utili o no io penso di sì
Pur rimanendo ovviamente pessimista e penso che referendum siano utili per anche qua due ragioni la prima perché hanno la virtù di essere concreti sono delle domande concrete la gente può non può capirla ma sono delle domande specifiche su un punto concreto e questo aiuta a formare l'opinione pubblica e a costringere a il dibattito politico almeno a schierarsi o per un sì o per un no quindi credo questi due enormi vantaggi primo formare un'opinione pubblica presentando gli o meno di argomenti concreti per esempio
Se tutti pagano di liberalizzazione del mercato del lavoro
Nessuno nella Confindustria e la Confcommercio né il partito di governo nell'opposizione mi ha spiegato concretamente uno due tre quattro cinque misure che vorrebbe implementare in Italia se non altro i referendum sono abrogativi quindi sono negativi e quello che ma se non altro si intravvede dietro un programma concreto di liberalizzazione del mercato del lavoro
Che uno può provare o non può provare ma se non altro è obbligato a Risceglie re e a riflettere sui contenuti
A forse ma questo sono un economista e cerco di fare solo quello che sono capaci di fare non sono un esperto di scienze politiche
Non vedo un partito del mercato forse alcuni degli anzi forse sono quasi sicuro però che alcuni degli elettori
Della della lista Bonino la recente elezioni regionali potrebbero essere come diciamo descrizione identikit un primo embrione di quel partito del mercato che in Italia non c'è dicono i sondaggi che sono persone giovani e quindi ovviamente sono le persone che hanno tutto da guadagnare da una riforma di questo tipo non so sulla locazione regionale
Di questi voti e soprattutto al Nord allora questo conferma che Vendola le regioni che evidentemente avrebbero più beneficio immediatamente all'ibridazione che qua inutile fare discorsi stupidi meridionalisti cit
A se l'economia va bene il i primi che ci guadagnano sono ovviamente le regioni che possono meglio approfittarsene
E soprattutto non vengono mi sembra che non non ad una colorazione politica cioè i voti vengono come sospira cross border
E quindi questo è un segno di un partito trasversale che a mio avviso non può che essere partire dalle regioni più industrializzate
Più aperte
Al confronto internazionale finanche le piccole imprese che devono per forza competere e che non hanno diciamo pregiudizi politici ripeto qua però questa è la conclusione
Diciamo Farina non nel mio sacco e quindi lascio soltanto come conclusione questa mia osservazione perché è stata fatta una domanda precisa circuitare esposti precisa grazie
Grazie
Tanto Penati tra l'altro ricordo anche anche a noi all'ascolto Calle che noi nel novanta sei se non sbaglio depositammo anche le firme per un referendum firme raccolte erano sei o settecento mila firme di cittadini italiani che chiedevano l'abolizione del monopolio
Il quesito era nella giungla legislativa italiana era tale per cui la Cassazione lo giudico giudico improponibile però anche a quello
Allora avevamo pensato e quindi ringrazio restando Penati do la parola a Salvatore Zecchini
Non faccio commenti l'unica cosa che dico e che credo che questi referendum se a parte prossimi giorni sapremo raccogliere un numero adeguato di firme premette saranno anche un un momento per consentire al partito del mercato in Italia di manifestarsi al di fuori degli schieramenti politici e partitici tradizionali che magari costituiscono una gabbia troppo forte
Salvatore Zecchini consigliere economico del ministero del Tesoro
Dopo questa presentazione mi è d'obbligo
Fare una premessa che il mio intervento riflette opinioni strettamente personali
Non non deve essere associato necessariamente con il punto di vista delle diverse istituzioni con cui io mi trovo attualmente a collaborare professionalmente
Fatta questa premessa
Ritengo che nell'abbordare il tema in discussione il punto cardine
Stia nel termine ripresa e nella sua relazione con lo strumento delle riforme in primo luogo e con il referendum come meccanismo di intervento per innescare le
E a questo punto devo dire che di battere sulla ripresa quando secondo stime autorevoli
Essa è già in corso perché dalla metà secondo metà di quest'anno c'è una ripresa potrebbe apparire pleonastica
E pure io penso che sia necessario discutere di ripresa
Perché quello che conta e la crescita tendenziale non i rimbalzi congiunturali dopo una fase di stagnazione
Per quanto riguarda la crescita tendenziale
Noi dobbiamo dire che abbiamo una linea attualmente in soddisfacente in quanto non consente un un buon grado di utilizzo
Del potenziale produttivo del Paese
Resta quindi urgente cercare una soluzione al problema di come creare le condizioni per fare impennare
La linea di tendenza della crescita e tenerla in questa posizione non per un anno o due ma per diversi anni
Questo è un compito difficile ma non è impossibile
E difficile perché come è stato detto poc'anzi in questo decennio la crescita economica italiana è stata annualmente in media di un punto percentuale inferiore a quello della euro Zona
Ma direi che è difficile anche perché se noi andiamo a guardare il distacco tra il reddito effettivamente prodotto
E il reddito potenziale vediamo che questo distacco e nettamente superiore a quello che si è registrato nella media dell'eurozona
E qui io prescindo da effetti congiunturali come quello che determinerà quest'anno secondo le stime più attendibili un approfondimento di questo piccolo con un distacco che tre volte più ampio in Italia che nel resto dell'eurozona
Anche se noi prescindiamo dei fattori congiunturali le prospettive di sviluppo a medio termine sono deboli si ha l'impressione che nell'economia italiana sia entrato in crisi il modello di sviluppo predominante fin dagli anni Settanta ma che esso non sia stato ancora rimpiazzato da un nuova il valido modello quindi l'economia e ancora in piena fase di trasformazione di transizione
E in questa fase avanza a fatica e ancora molta strada da percorrere
Le difficoltà di aggiustamento nascono dalla vastità dei compiti ma anche dallo restringersi
Degli strumenti di intervento disponibili
Qui si tratta non soltanto di riassorbire il pesante fardello del debito pubblico accumulato
Ma bisogna fronteggiare nuove forze della concorrenza in un contesto di globalizzazione
Bisogna adattarsi alle innovazioni profonde imposte Almo al mondo produttivo dalla Società dell'informazione
E in tutto questo bisogna rispettare i vincoli di politica economica derivanti dalla partecipazione all'Eur in primo luogo ma anche dall'integrazione internazionale dei mercati
A questi problemi di transizione economica se ne è aggiunto di recente un alto e cioè il divario nella dinamica della produttività tra l'Italia e i maggiori partners dell'eurozona
Se noi guardiamo al decennio che sta per concludere ma vediamo che la produttività in Italia è aumentata in media di oltre un punto percentuale in meno rispetto alla media dei nostri concorrenti entro l'area ossia una crescita del due tre per cento annuo in medio contro il tre il cinque
Nel resto dell'Europa
Questo differenziale interagendo con l'andamento del costo del lavoro si è riflesso in una divaricazione ancora più grande delle dinamiche dei costi unitari di lavoro
Con un incremento hanno in Italia del due per cento affronta dello zero virgola quattro per cento nell'eurozona
Ne risulta evidentemente una perdita di competitività
Che dal mille novecentonovantasette cioè da quando noi ci siamo imbarcati in questo disegno dell'euro resta più difficile da compensare nel passato
Emerso pertanto un problema di competitività che va affrontato con me
Sì diversi rispetto alla strategia del passato
Data questa panoramica molto schematica dei problemi allora quali sono le vie per ottenere una prolungata ripresa della nostra economia nel medio periodo in via di principio si possono configurare tre grandi direttrici d'intervento primo interventi dall'alto da una domanda secondo interventi strutturali dal lato dell'offre e terzo interventi sul contesto istituzionale che caratterizza il tra virgolette il sistema Italia nel confronto con in maggio si maggiori Paesi parte ovviamente non si tratta di alternative ma di linee di intervento complementari
Che bisogna combinare e bisogna combinare in un dosaggio che tenga presenti i condizionamenti che limitano la capacità di manovra su ciascuno di questi fronti
Riguarda le politiche della domanda
Non si può fare grande affidamento sulla ripresa dalla componente estera e qui io
Esprimo qualche esitazione a dispetto al alla quadro roseo che abbiamo sentito all'inizio in una delle relazioni introduttive mi sembra che la ripresa dei mercati emergenti sia molto fragile ne è testimone la crisi in cui si dibatte attualmente non solo la Russia ma diciamo gran parte dell'America Latina
Nonostante l'economia americana Contini attirare
Secondo bisogna parlare dei rischi di un rapido peggioramento dell'economia americana che pesa notevolmente sulla domanda mondiale sia direttamente sia nell'indotto
Terzo c'è il rischio deprezzamento del dollaro
E infatti prevedibile che la recente fase di debolezza dell'euro verso il dollaro e lo yen debba lasciare il posto ad un apprezzamento come passaggio obbligato per ricostruire un quadro di sostenibilità
Nelle bilance correnti con l'estero delle maggioritari
E allora se non si può contare sulla componente estera dobbiamo chiederci se ci sono margini per stimolare la domanda interna
E qui bisogna ricordare che dal mille novecentonovantatré cioè da quando è partita la ripresa in questo decennio in Italia esiste un problema di debolezza della domanda interna
Il tasso di espansione di questa domanda e circa la metà di quello dell'eurozona
Su questo andamento pesa l'incertezza diffusa tra famiglie impresse sull'esito del processo di cambiamento in corso nel sistema Italia
Quanto più a lungo si protrae questo processo e quanto più incerto e lo stesso traguardo finale da raggiungere tanto più si esita a spendere sia per consumi sia per investimenti fissi
Ne possono cambiare questo quadro incrementi della spesa pubblica in disavanzo in quanto i margini sono dissidi ristrettissimi
Con un deficit pubblico che ancora meno dell'un per cento dal limite posto un per cento del PIL dal limite posto dal patto di stabilità
Non mi sembra che ci sia margine aggiungiamo anche che i margini vengono ancora più ridotti dalla prospettiva di dilatazione della spesa per interessi sul debito pubblico se il movimento ascendente nei tassi di interesse mondiale dovesse continuare
E allora
Se vogliamo escludere una maggiore esperienza accompagnata da maggiori tasse perché questo fa parte del modello di sviluppo che entrato in crisi negli anni novanta non resta allora
Che è puntare sulle riforme strutturali istituzionali
Ma quali riforme
A me sembra che il dibattito di politica economica nel paese sia cristallizzato si sia cristallizzato sullo ridimensionamento della spesa sociale sociale come se ciò bastasse a ridare slancio assiste
In realtà molte aree cruciali per risvegliare i fattori di crescita quali l'imprenditorialità la produttività la competitività attendono ancora le loro riforme e qui io vorrei indicare quattro aree che sono però già apparse molto i degli interventi che hanno preceduti ma che io devo pur sempre sottolineare perché sono le stesse aree essenziali
Queste quattro aree sono mercato del lavoro
Carico fiscale e contributivo su famiglie e impresa
Poi aggiungerei con un termine inglese la public governance cioè tutta l'area dei servizi pubblici e dell'amministrazione
E quarta area la sovrastruttura normativa e regolamentare dell'economia
Quanto al mercato del lavoro
Due condizioni non essenziali per dare maggiore occupazione non sono state ancora raggiunta quali sono queste con l'una è l'allineamento dell'evoluzione sottolineo evoluzione delle retribuzioni
Alla dinamica della produttività del lavoro
L'altra condizione e l'allestiti l'elasticità di impiego del fattore lavoro nelle sue diverse accezioni cioè mobilità del lavoro su base territoriale mobilità tra settori
Tra tipi di prestazioni flessibilità nelle assunzioni e dismissioni aggiustamento delle forme di impiego alle esigenze dei nuovi metodi di produzione in una società dell'informazione
Soltanto con un mercato del lavoro più elastico si possono creare condizioni più favorevoli affinché le imprese offrono un maggior numero di posti di lavoro e al tempo stesso perché le forze inoccupate
Facciano di tutto per cogliere queste opportunità
Sul rapporto salari e produttività
Il punto fondamentale è che bisogna rendere il lavoratore
Più partecipe che nel passato alle vicende del azienda attraverso un meccanismo retributivo che lascia maggiore spazio per premiare le buone performances e penalizzare ovviamente o l'opposto
E e qui e ovviamente c'è parecchia stata da percorrere
E devo riconoscere che l'essere passato ad un ambiente a bassa inflazione rende il compito ancora più difficile perché nella misura in cui il margine d'inflazione si è ristretto notevolmente
Ci sono meno spazi
Per aggiustare le retribuzioni reali senza toccare i loro livelli nominali
Riguardo poi al
Tipo di elasticità del nostro sistema di garanzie io osservo uno squilibrio come me anche altri l'hanno già osservato cha tra eccesso di garanzie per gli occupati e insufficienza di sostegno per il Sud comparati per lei irregolari cioè il lavoro sommerso
Per l'ancor più ampia schiera di inoccupati
Ora questo squilibrio di garanzie va correttori portandogli un e gli altri
Sullo stesso piano di tutela del lavoro che pur assicurando il rispetto di un nucleo essenziale ed i diritti dei lavoratori
Consenta di accrescere le opportunità di lavoro Offerte da settore privato qui spesso si ricordano varie misure di elasticità che sono state introdotte negli ultimi due tre anni ad esempio i contratti di area però non bisogna dimenticare che queste sono eccezioni
Rispetto a un sistema che vige ancora e che non è stato intaccato
Con queste eccezioni si sono prodotte nell'ultimo anno un certo numero di occasioni di lavoro
Ma con esse non è possibile aggredire il problema disoccupazione a causa della loro portata limitata
Il sistema ha invece bisogno di nuove regole a carattere statico
Riguardo al peso
Degli oneri tributari e contributivi sul reddito delle famiglie sulle attività produttive
Sì sente spesso affermare
Anche sulla base dell'abbassamento di uno virgola due punti percentuali del rispetto al PIL che ha tenuto l'anno scorso si sente affermare che il problema è in gran parte risolto perché ci siamo avvicinati alla media dell'Eurozona
Io ritengo che questo tipo di raffronto
Estremamente errato perché per stabilire un appropriato livello di pressione fiscale complessiva
Bisogna guardare ai livelli e alle tendenze nei Paesi avanzati come il nostro che hanno però una maggiore crescita piuttosto che i dati medi dell'area e allora se vogliamo escludere dal raffronto di questo tipo l'economia americana
Noi vediamo che per raggiungere il livello medio di paesi ad alta crescita come l'Irlanda la Spagna e il Regno Unito occorre una riduzione del carico fiscale stimabile in circa otto punti percentuali di PIL
Sia che si assuma questo obiettivo sia che ci si limiti ad una minore riduzione ad esempio prendiamo cinque punti percentuali resta che è necessario impostare un energico programma
Per congelare per almeno un biennio la spesa corrente primaria cioè la spesa corrente al netto degli interessi sul debito congelarla sul suo livello nominale
Ne discende l'inevitabilità di approntare meccanismi strutturali di riduzione della dinamica di alcune componenti distesa con in prima linea come è stato più volte ripetuto la spessa previdenziale
Ma tutte le voci di spesa andrebbero riviste dato che un livello di servizi pubblici e di assistenza sociale quale quello attuale
Si potrebbe ottenere con una maggiore concentrazione delle risorse pubbliche sugli o dieci obiettivi sui soggetti destinatari che hanno veramente un carattere prioritario
E con una migliore efficienza nella gestione pubblica
Ovviamente il successo di queste misure di riforma cui ho accennato dipende anche dalla modifica della normativa che disciplina le attività economiche l'amministrazione pubblica non ci si può attendere manager pubblici efficienti se sono prigionieri di norme inefficienti
La semplificazione delle norme la del regolamentazione dell'economia lo snellimento delle procedure sia amministrative sia giudiziarie
Rappresentano tutte esternalità positive che servono ad alleviare i costi d'impresa
E sono queste esternalità che incidono in misura crescente sulla competitività nonché sulla redditività degli investimenti determinando sovente le scelte di localizzare all'estero degli investimenti fissi ovviamente negli ultimi anni progressi sono stati fatti in questa direzione ma questi progressi bisogna portati avanti e soprattutto bisogna evitare che il decentramento dei poteri
Faccia sì che il problema che è stato risolto al centro si sposti in periferia
Ed è a livello dell'autorità territoriali che si nota al tempo stesso una tendenza crescente a regolamentare è una carenza delle strutture tecniche di programmazione e gestione
Non vorrei insistere su profondo intreccio che lega queste quattro aree riforma perché
è evidente che bisogna procedere in parallelo semmai due considerazioni conclusive la prima
In ogni processo di riforma profonda si deve attraversare una fase di apprendimento di nuovi comportamenti
Risultato possibile di un temporaneo ritardo nella ripresa dell'economia
In queste circostanze io ritengo che sia giusto i fiocchetti giustificato
Un temporaneo sostegno della domanda interna attraverso il settore pubblico
In quanto questo sostegno servirebbe a mantenere il grado di coesione sociale che è necessario per arrivare al cambiamento
Si devono infatti indicare in qualche misura i costi sociali per i più colpiti dalle difficoltà di aggiustamento
Seconda considerazione a che vedere con i referendum
è chiaro che il referendum promossi in questa sede si muovono nella direzione delle riforme accennate
Naturalmente però non tutte le risposte alla sfida del rilancio della crescita in Italia si possono dare con i referendum abrogativi
Bisogna anche costruire in positivo alcuni capisaldi del nuovo sistema
Tuttavia il referendum non servono servono a tener desta l'attenzione degli italiani su alcuni problemi di fondo del nostro sistema
Sollecitano il Paese al dibattito e infine cosa ancora più importante chiamò il cittadino a decidere direttamente
Ed è su questo punto che io ritengo che bisogna augurarsi che le decisioni siano prese dai cittadini non secondo interessi di parte
Ma per assicurare una prosperità maggiore e durevole esteri il Paese intero
Grazie per la
Grazie a Salvatore Zecchini che tra l'altro è stato per anni vice direttore generale dell'OCSE
L'ultimo intervento tra quelli previsti quello di Francesco Valsecchi che chiamo alla presidenza
Alessandro Penati diceva che uno dei referendum più importanti su cui forse non si è discusso abbastanza né quello sul sostituto d'imposta quello sulla trasparenza della pressione fiscale
E credo che Francesco Valsecchi esattamente su questo su questo interviene ricordo a chi ci sta seguendo in diretta radio radicale che è possibile seguirci in audio video sempre indiretta
Al sito internet www punto radio radicale punto it la parola Francesco forse
Grazie Benedetto
Grazie a Dio non ho ancora molti capelli bianchi ma i pochi mi hanno sufficientemente reso edotto che quando si interviene per ultimi bisogna essere velocissimi quindi cercherò di chiudere facendo appello alla così sinteticità spero alla chiarezza dell'intervento per il quale ringrazio Alessandro Penati per avere così introdotto quello che dovrebbe essere quello che punto deve essere l'oggetto
L'azione cioè l'importanza di un referendum di uno dei referendum apparentemente innocuo sembrerebbe quasi noioso ma in realtà secondo me secondo quello che cercherò di dimostrare
Potentissima molla
Addirittura per una rivoluzione del fisco per gli ascoltatori di radio radicale
Ricordo che si tratta di quel referendum anche vuole abolire il sostituto d'imposta nel nostro paese con la unica eccezione della Francia
Vigile
Questo sistema unico che è quello di far sì che le imposte che gravano sui redditi da lavoro dipendente non siano pagate da colui che percepisce il reddito quindi da lavoratore dipendente ma siano versate Allo stato direttamente dal datore di lavoro questo comporta una serie di problemi per affrontare bene i quali magari bisognerà debordare un po'dalla materia giuridica è finirà in quella sociologica per capire quali effetti ha sulla psicologia del contribuente nel suo rapporto col fisco
Questa particolarità del nostro sistema quindi faremo anche
Questo ma e cercheremo ecco di sviluppare un ragionamento per dare una risposta al quesito dell'incontro di oggi cioè se c'è una alternativa a questo preferito
Facciamo quindi questo è il referendum sul sostituto imposte i numeri li ha citati di benissimo Alessandro Penati li ricorda anche ciascuno di noi che ha anche alle sue dipendenze magari una colf o una segretaria ventisette del mese non si paga solo lo stipendio ma poi si versano anche i contributi dell'ordine del quarantacinque per cento quindi questo sempre per gli ascoltatori di Radio apicale significa che se il datore di lavoro
Che se un dipendente si è una segretaria percepisce un milione di stipendio al mese in realtà quel milione costa al datore di lavoro circa un milione e mezzo più o meno quarantacinque per cento ci sia o no
E qui ripeto con le cinquecento mila lire sono versate direttamente dal datore di lavoro allo Stato
Questo
Ripeto sembra meccanismo innocuo ma tanto innocuo non deve essere se la Corte costituzionale se non sbaglio in ben due occasioni a dichiarato la non ammissibilità di questo referendum per contrarietà all'articolo settantacinque della Costituzione e qui faccio appello alla parte di intervento giuridica cosa dice
L'articolo settantacinque della Costituzione per chi non lo ricorda al secondo comma
Recita che non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio mestieri indulto che autorizzazione notificata transazione eccetera
Quindi
La Corte costituzionale per ben due volte facendo leva sul fatto che nel nostro ordinamento non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio a in buona sostanza bocciato l'ammissibilità questo referendum
Ma
Certo così a primo acchito a prima sensazione sembrerebbe una norma tributaria corista immensa letti si parla di imposte perché non deve essere una norma tributaria
In realtà andiamo ad analizzare un po'più da vicino
Le ragioni per le quali fu a suo tempo elaborato l'articolo settantacinque della Costituzione e vediamo che proprio così non è
L'articolo settantacinque della Costituzione che abbiamo nella parte in cui abbiamo appena letto
Prevede una eccezione alla ridicola la regola è naturalmente in un sistema democratico quella della sovranità popolare qui c'è un'eccezione
Cioè il come mai in questo caso nemmeno attraverso la più alta delle forme di espressione di democrazia quella referendaria come mai in materia di leggi tributarie e di bilancio questa volontà non può esprimersi ma è evidente anche dai lavori parlamentari dell'epoca traspariva qual era la l'obiettivo della norma quello di evitare che in qualche modo attraverso il referendum si creassero delle distorsioni di bilancio quindi si creassero in buona sostanza delle diciamo così
Delle zone che non fossero coperte
Voglio dire dalla bilancio dello Stato e che quindi in buona sostanza di introdurre attraverso il meccanismo sia pure abrogativo magari delle spese per le quali non fosse prevista una copertura
In questo senso siamo tutti d'accordo che la sovranità popolare è giusto e corretto che incontri un limite ma se noi torniamo alla regola del sostituto d'imposta e l'analizziamo fino in fondo ci accorgiamo che in realtà quella del sostituto d'imposta non è né una legge di Bilancio né tanto meno una legge tributaria
Essendo potendo essere configurata al massimo come una norma di natura strumentale
è chiaro che rientra nelle norme di natura fiscale ma è una norma strettamente strumentale
E la riprova e che se per ipotesi venisse abolita in linea teorica voglio dire questo non comporterebbe che nel bilancio dello Stato ci sarebbe alcun buco perché quello che non paga il datore di lavoro lo dovrebbe pagare il lavoratore quindi in realtà si tratta di spostare soltanto da un soggetto all'altro l'onere di andare ogni tanto agli sportelli finanziari e versare questa imposta
Ma allora perché la Corte costituzionale ha bocciato questi versi per due volte questi referendum e è chiaro c'è una ragione ulteriore e diversa che
Traspare poco ma che secondo voglio dire chi vi parla è anche molti autorevoli studiosi è la ragione principale per la quale non si è voluto ammettere questo referendum e cioè il fatto che una volta che fosse introdotto questo obbligo Boy e in qualche modo diventa naturalmente più difficile riscuotere le imposte
Quando ero piccola casa mi raccontava un episodio che mi ha sempre colpito in maniera curiosa che diverse altre volte così mi piace citare in alcuni ambienti americani consuetudine tra gli uomini di affari e tra gli operatori economici quando ci si presenta e si stringerà la mano di dire una cifra feste Thousand Twenty Thousand eccetera eccetera e quella così di primo acchito fosse brama che cos'è in realtà quella è il più o meno la cifra che chi si presenta versa al fisco naturalmente tanto più alta e la cifra maggiore il prestigio di chi si presenta in Italia non c'è questa usanza ma presumo che se fosse introdotta avrebbe un senso nel quanto Stifani dal finiscono in quanto si paga
E questa è la ragione per la quale la Corte costituzionale guarda con sospetto e con paura a questo referendum perché si è accorta quanto meno la componente più politica della Corte Costituzionale presumo
E che una volta che sì obbliga il cittadino ad andare di persona davanti al Fisco a pagare e potrebbe scattare la voglia di evadere cioè di praticare quello che è il miglior esporta voglio dire nazionale nel rapporto col fisco e con con questo non solo avendo qui si qualche buco voglio dire nelle entrate ma soprattutto costringendo il fisco a riparametrare alzi e riposizionarsi nel suo rapporto col cittadino e allora qual è il significato e qui ecco aggiungo a voglio dire alla conclusione di questa diciamo così prima parte dell'intervento qual è il significato rivoluzionario che potrebbe avere questo re Federico quello di costringere il giorno dopo in cui fosse approvato di costringere il fisco a re impostare da capo il suo rapporto col cittadino perché un fisco riesce a far sì che il cittadino sia tanto più invogliato a versare contributi
Quanto meno e oppressivo alquanto meglio rende servizi e su questo profilo qui potremmo discutere ore sulla carenza il sistema italiano ma eccetto che se pubblichiamo l'amministrazione finanziaria a darsi da fare
Per essere migliore nell'atto quindi per essere un po'meno esosa nel rapporto diciamo così
Impositivo contribuente e un po'migliore nell'offrire i servizi questo come è stato in generale e allora voi capite che il significato di questo referendum è molto molto molto più vasto
Di quello che potrebbe sembrare in apparenza che comunque è vero cioè di introdurre un principio di parità tra i lavoratori dipendenti e non dipendenti di migliorare la trasparenza col fisco e qui lo dico sempre magari per gli ascoltatori così di un pubblico più vasto ma secondo voi
E proprio sicuro che tutti i lavoratori dipendenti sappiano che le loro imposte le paga al datore di lavoro io penso buona percentuale si ma secondo me c'è una
Discreta residua percentuale di lavoratori dipendenti che questo problema se lo pongo in maniera superficiale o non so poco l'ha fatto non sanno che anche loro pagano imposte
E questo non lo sanno perché non le pagano loro ma gliele paga al datore di lavoro o quanto meno percepiscono male questo meccanismo no addirittura pensando magari che i servizi resi dallo stato siano gratuiti no no li paghiamo tutti li pagano tutti autonomi e dipendenti questo referendum sotto questo profilo cerca di migliorare diciamo così la parità di trattamento e quindi di far sì che il fisco anziché accomodarsi su un sistema di prelievo facile quale quello sinora in diciamo così in uso e voglio dire si dia da fare no e diventi un pochino migliore nei confronti del contributi tutte ecco perché questo referendum può a venire senz'altro un significato rivoluzionario e non sfugge che
Il referendum ma è comunque una importante molla Sextet secondo me se passasse questo referendum il fisco veramente dovrebbe dal giorno dopo affrontare in maniera direi vitale noi il problema delle riforme e allora questo referendum può diventare anche la Mondello occasione per discutere di alcune altre riforme che certamente voglio dire sono morte voleva a tutti no no ma che sostanzialmente vogliono cercare di far sì che l'amministrazione finanziaria eserciti meno pressione e sia meno oppressiva vi ricordate la campagna elettorale del novantasei fu dominata la parte finanziaria dalla campagna elettorale del Polo del novantasei sotto la spinta e la lucidità di Giulio Tremonti
Fu guidata dalla battaglia per l'eliminazione della pressione e dell'oppressione fiscale infatti Tremonti in sette mesi
è riuscito perlomeno a fare un provvedimento che ancora oggi gli imprenditori ricordano con agosto di mezzo Visco in tre anni ancora non c'ha fornito in qualcosa che ci aiuti a ricordarlo come un ministro delle finanze digeribile
Pressione e uffici e oppressione la direi che la maggiore colpa di Visco è quella di non aver fatto niente in tre anni in un sistema che va male e questo è un peccato mortale
La pressione fiscale la riduzione della quantità delle imposte che ciascuno di noi versa se il lavoratore dipendente arriva a versare quarantacinque per cento e le imprese voi sapete
Voglio dire non possono che versarne di più e infatti questo è uno dei motivi per il quale il rapporto tra amministrazione finanziaria e impresa pessimo nel Paese e lo è quindi non solo per l'elevata pressione del sistema impositivo ma anche per la assolutamente un'unica al mondo oppressione tipica di questo sistema tre mila e cinquecento più o meno disposizioni di natura tributaria sparse qua e là
Che nessuno è mai riuscito nemmeno a raccogliere in un Codice unico in un in un testo unico di norme tributarie niente voglio dire è una giungla no che voglio dire forse dà anche lavoro e commercialisti ma che certo non piace nel rapporto con il fisco no centinaia di balzelli inutile
Imposte e tasse in un numero più o meno del centinaio
Che potrebbero essere ridotte a non più di una decina
Razionalizzazione nel sistema della imposizione
Indiretta quindi riduzione del numero delle aliquote
Il bar del codice tributario l'abbiamo detta insomma anche per esempio quella dello sportello unico
Nei confronti del cittadino ma perché ciascuno di noi deve fare se decidesse di non pagare attraverso la banca
Ma ad andare direttamente gli sportelli finanziare deve fare estenuanti code di fronte al migliaia di sportelli migliaia certo insomma numerosi sportelli
Per versare imposte spesso simili tra di loro e perché non è possibile fare uno sportello unico dove il cittadino si reca una o due volte all'anno paga le sue imposto e chiude così il suo rapporto con il fisco no
E e questo per non parlare poi in quella parte della riforma un po'più macro economica un po'meno concreta che per esempio potrebbe finalmente far sì che il nostro sistema impositivo non sia più tanto legato alla impostazione territoriale agricola quale quella che gli resta ma sia un pochino più la pronto e più idoneo alle nuove forme di ricchezza che si sviluppano le moto e quindi a inseguire e a riconoscere a passare queste forme nelle misure giuste oggi non era ricco Rockfeller che estrae petrolio
E quindi trova lì in quel territorio la ricchezza oggi è ricco di ricchezza o Soros che navigano sul web sulla rete mondiale l'internet qualcuno forse Penati prima ricordava il cross border le grosse ricchezze oggi voglio dire sono destinate a seguire la globalizzazione come diceva Sadun all'inizio
E che fa il fisco per inseguire queste ricchezze aumenta naturalmente la pressione non potendo fa l'altro
Se non utilizzare questo strumento
Quindi e qui concludo lo avevo promesso io penso che questo referendum abbia una importanza e una portata dentro più importante di quella che traspare questo referendum può mettere in ginocchio il fisco e costringerlo a essere finalmente più giù sto e finalmente strumento di reperimento dei mezzi finanziari perché poi come è stato i servizi
Vengano resi e offerti certo che c'è un'alternativa a questi referendum quella di lavorare cioè quella che il Parlamento lavori in quella che è l'altra quello quello che la classe politica italiana lavori e questo va detto per dovere di chiarezza
E quindi faccia sì che il referendum ritorni nella sua naturale collocazione quale quella di strumento eccezionale ma di fronte a questo stato di passi che per essere onesti non è solo della sinistra ma un po'tipico diciamo così di tutti i governi anzi forse la sinistra ha ereditato anche molto oltre che aveva creato diciamo così distorsioni
Ma di fronte a questo stato di in passerella risposta non c'è alternativa bisogna andare avanti con gli strumenti del referendum
Cui strumenti referendari che certo sono una prima parte della riforma perché servono ad abrogare poi bisogna lavorare per sostituire ma per chi vi parla e spero per voi tutti
Voglio dire mi auguro di essere stato chiaro con ragionamento sul sostituto d'imposta diviene oggi unna premessa e uno strumento assolutamente fondamentale tenuto conto anche della brevità dei tempi che ci settantanove dall'appuntamento ormai immediato prossimo con l'Europa grazie
Grazie a Francesco Valsecchi con Louis si concludono gli interventi e si concludono i lavori per questa prima giornata del convegno riforme ripresa c'è un'alternativa a questi referendum
Ricordo che i lavori riprenderanno domattina alle nove con il seguente ordine dei lavori
Anzi prima ricordo che erano previsti altri due interventi per questo pomeriggio quella professor Renato Brunetta che è stato richiamato dai suoi impegni istituzionali a Bruxelles dove vicepresidente
Dalla commissione industria il Parlamento europeo e Alessandro De Nicola che ha avuto un impegno professionale per cui slitta a domattina domattina quindi lavori riprendono alle nove
Presiede apre i lavori Marco Pannella sono previsti gli interventi di Alberto Pera direttore generale dell'Antitrust Gabriele Albertini sindaco di Milano Enzo Bianco sindaco di Catania presidente Anci
Dei deputati Antonio Marzano e Antonio Martino di Sergio Billè presidente alla Confcommercio di Sergio D'Antoni segretario generale della CISL
Di Giampaolo Galli direttore dell'ufficio studi di Confindustria di Natale D'Amico sottosegretario al Tesoro
Di Luisa Todini imprenditrice ci saranno delle brevi repliche dei relatori di questa sera e poi le conclusioni di Emma Bonino quindi l'appuntamento è per domani alle nove ricordo che i lavori sono stati trasmessi in diretta da Radio Radicale indiretta audio video al sito internet di radio radicale www punto radio radicale