Rapporto 1999 sull'economia del Mezzogiorno a cura dello SVIMEZ c/o sede ABI - Piazza del Gesù, 49

Governo di essere qui c'è comunque il ministro Maccanico gradito nostro ospite
Io i temi specifici del rapporto
Saranno illustrati
Dal dottor padovani il nuovo direttore associazioni sostituzione del dottor Giampiero che ha rinunciato abdicare a cui io cordiale saluto e un ringraziamento attività svolte io mi limiterò una Brain una breve premessa ad alcuni temi specifici che più hanno colpito la nostra attenzione in quest'ultimo periodo e in particolare nel periodo novanta novantuno fino al novantasette soprattutto
Credo vada anzitutto dato atto della rinnovata attenzione
Molto maggiore che per il passato dei problemi lo sviluppo del Mezzogiorno vanno riscuotendo nel dibattito politico e dell'azione del governo occorre in primo luogo a sottolineare l'importanza della avvenuta istituzione
Nel febbraio del mille novecento novantotto nell'ambito del del ministero del Tesoro del Bilancio dal programmazione economica
Del dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione e all'inizio di quest'anno dell'Agenzia Sviluppo Italia alle quali e affidata a una specifica missione
Di sollecitazione e di assistenza programmatiche nei confronti delle Amministrazioni ordinarie e centrali regionali e locali
Sino allo scorso anno il sistema di interventi ordinari delle aree depresse del territorio nazionale
Disegnato dal decreto legislativo novanta numero novantasei del novantatré che soppresse
L'ordinamento intervento straordinario
Si era caratterizzato invece per il rinvio il rifiuto di ogni diversificazione organizzativa per la realizzazione degli interventi di sviluppo del Mezzogiorno
Forse in un contesto nettamente diverso rispetto al passato cioè quello prodotto giusti a seguito della fine intervento straordinario frutto di una scelta di politica economica reversibile
Dato il degrado che tale intervento
Per cui tale intervento era progressivamente intervenuto
La istituzione di queste due strutture segna il ritorno di un principio quello per l'appunto della diversificazione organizzativa
Di cui la Svimez e anche negli ultimi anni più volte richiamato la necessità
E ciò non certa motivo di una qualche Nostalgia per il vecchio intervento ma a partire dalla presa d'atto delle difficoltà di coordinamento tra amministrazioni di diverso livello e di una prevedibile refrattarietà almeno in una prima fase al coordinamento da parte dei soggetti interessati
Dobbiamo altresì dare atto dei progressi che sono stati compiuti in materia dei anche incentivazione alle attività produttive
Il nuovo regime di incentivi all'investimento introdotto dalla legge mille mi batto centottantotto del mille novecentonovantadue
Ma divenuto purtroppo operativo solo nel novantasei e molto più selettivo del passato e grazie all'istruttoria
Consente di economizzare le risorse di concentrarle sulle iniziative che hanno maggiori probabilità di sopravvivere autonomamente sul mercato
L'esperienza dei primi tre anni di funzionamento e la legge testimonia un elevato grado
Di compiacimento dell'impresa di essere al varco è un buon grado di operatività dello strumento
Le domande
Complessivamente agevolate nel Mezzogiorno nel triennio novantasei novantotto sono infatti ben dieci mila cinquecentoquindici per trentaquattro mila seicentodiciotto miliardi
Di lire di investimenti e sedici mila novantotto miliardi di contributo l'occupazione interessata da progetti agevolati è pari a circa centocinquanta mila unità
Bisogna anche sottolineare l'impegno rivolto a partire dal novantasei e novantasette verso le misure di flessibilizzazione e promozione dell'occupazione
Dall'incentivazione lavoro autonomo all'introduzione del lavoro interinale alle agevolazioni a contratto part-time alle riforme del contratto di apprendistato ai tirocini formativi agli esteri
Si tratta di strumenti che possono concorre al perseguimento di un obiettivo di centrale importanza ai fini dello sviluppo del Mezzogiorno
Che è quello di favorire l'applicazione di regole di impiego e di livelli retributivi differenziati in modo da commisurare mezzi ai differenti livelli e andamenti della produttività
Queste tendenze di flessibilizzazione hanno trovato significativa applicazione nell'esperienza dei contratti d'area esperienza che al di là delle attuali gravi difficoltà operative
Poco sostituire di per sé un'importante forza di sperimentazione intensiva di nuove modalità di relazioni industriali
In linea con l'esigenza fondamentale di rendere più conveniente l'utilizzo del lavoro nel Mezzogiorno
Contribuendo per questa via ad accrescere l'offerta di condizioni localizzative favorevoli per gli investimenti produttivi
Dato doverosamente atto di questi accadimenti positivi
Dobbiamo peraltro ribadire che la creazione di condizioni localizzative favorevoli non attiene al solo alla riduzione
Mediante incentivi all'investimento e misure di flessibilizzazione del lavoro del costo dei fattori produttivi ma anche e soprattutto all'aumento della produttività di tali fattori mediante il miglioramento delle dotazioni e della gestione delle infrastrutture e dei servizi dedicati alle attività all'attività economica la vita civile
Orbene non si può certo dire che l'azione svolta in campo infrastrutturale sia stata altri qui sin qui in grado di modificare la situazione di grave ritardo delle regioni meridionali rispetto alle altre aree del Paese
I dati contenuti nel rapporto mostro che nel mille novecentonovantasette tutte le province meridionali presentano valori dell'indicatore di dotazione infrastrutturale in più infrastrutturate inferiori alla media nazionale
L'analisi ha riguardato sia le infrastrutture economiche direttamente collegate al sistema produttivo sia quella sociali che incidono sul livello di benessere del cittadino
Lo squilibrio a svantaggio del Mezzogiorno è più sensibile si è commisurata alle infrastrutture economiche con un livello pari al cinquantanove virgola tre per cento della corrispondente media nazionale rispetta quelle sociali sessantasei virgola sette per cento della media nazionale
In maggiore divario di dotazione infrastrutturale si riscontra in due tra i comparti che l'impresa è ritengono decisivi
Ai fini delle scelte dell'aria di localizzazione quello energetico per il quale la dotazione meridionale pari ad appena il quarantatré virgola sei per cento della media nazionale
E quello idrico con un livello del quarantasei per cento
Di qui l'esigenza di un rilancio della politica infrastrutturale
Il che implica da un lato una maggiore disponibilità di risorse e dall'altro una più elevata capacità di programmare di progettare e infine dispendio
A tale riguardo le stime effettuate a partire dai dati Istat e presentare il rapporto mostrano come a scala nazionale l'asprezza dello Stato per investimenti infrastrutturali
A prezzi costanti si sia ridotta tra il novanta e il novantotto di quasi il trentasette per cento
è da rilevare che almeno sino al mille novecentonovantasette
La gran parte delle risorse per le infrastrutture ha riguardato il completamento degli interventi dell'ex intervento straordinario mezzogiorno con effetti sul capitale fisso sociale sostanzialmente marginali
Date le caratteristiche di tali esperienze in gran parte destinate al pagamento e di opere già realizzate o in via di completamento
E solo nel mille centonovantotto che l'intervento infrastrutturale del Mezzogiorno ha cominciato a mostrare alcuni primi segnali positivi
Grazie al sostanziale mantenimento degli impegni di spesa assunti sul piano finanziario
Nell'ambito di una complessiva crescita della spesa in conto capitale aumentata tra il novantasette e novantotto da altri virgola cinque per cento al tre virgola otto per cento del PIL
E di quella per investimenti fissi aumentato del dieci virgola cinque per cento da quarantanove mila duecentonove quarantotto ottocentoquarantatré miliardi di lire
Anche nel Mezzogiorno ci sono finalmente avuti segni di ripresa
Con una crescita del due nove per cento e gli investimenti fissi lordi a prezzi correnti per le opere pubbliche
Dopo la drastica contrazione da queste registrata nel precedente il settembre mille novecentonovantuno novantasette meno cinquantasette virgola tre per cento a prezzi di mercato contro il meno sei per cento nel resto del Paese il mantenimento di un orientamento anche moderatamente espansivo risulta però più problematico per l'anno in corso
Nel quale modeste previsioni di crescita potrebbero ridurre la possibilità di manovra sulle componenti di finanza pubblica tesa a garantire margini coerenti con una più decisa azione il sostegno degli investimenti pubblici
Ma soprattutto permane il vincolo dei bassi livelli di efficienza dell'amministrazione pubblica nell'impiego delle risorse disponibili bassi livelli che nel novantotto non hanno consentito un più elevato sfruttamento derive a te relativamente ampi margini finanziaria di e che potrebbero continuare ad incidere anche su quelli faticosamente prevedibili per il mille novecentonovantanove
La scarsa capacità delle amministrazioni centrali regionali e locali di utilizzare tempestivamente ed efficacemente le risorse disponibili
è un vincolo di ordine strutturale la cui incidenza può rivelarsi determinante per la ripresa degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno
Appaiono quindi senz'altro positivi gli orientamenti espressi dal Dipartimento per la politica del gruppo e di coesione fin dalla sua entrata in funzione
Nella direzione del sostegno degli approfondimenti preliminare della progettazione studi di fattibilità
Della definizione di percorsi formativi della programmazione maggiormente delle programmazione maggiormente orientati sulla valutazione ed un rafforzamento delle strutture amministrative impegnate nella programmazione
Degli investimenti pur
Nel febbraio di quest'anno il rapporto su il mezzogiorno della portineria generale del dopo euro richiesto dalla Commissione bilancio della Camera cosiddetta rapporto Amato
Ha sottolineato con forza la necessità di una politica generale di carattere nazionale del Mezzogiorno
Un'idea qui essa che è presente sin dalle posizioni iniziali del nuovo meridionalismo e che l'altri mezzi mi preme ricordare
Non ha mancato di continuare a propugnare anche quando per una lunga fase Issa appariva al più come ormai desueta
Il problema dello sviluppo e Regione Minale rappresenta secondo il rapporto Amato
Il cuore di una questione nazionale e Paul e può essere l'asso prioritario per l'impostazione di una strategia nazionale di crescita
Nell'interesse dell'intero Paese
A tal fine è richiesta una forte motivazione di carattere strategico indicata con il termine di missione che deve riguardare tutti gli attori istituzionali chiamati ad aumentare l'efficacia e l'efficienza dei loro interventi
A cominciare da quelli volti a rinsaldare in capitale umano e sociale e ad accrescere l'efficienza dei mercati per attuare una politica l'immissione è però necessario e questo è un elemento al quale nell'ambito degli indirizzi proposti dal rapporto Amato viene Edward attribuito al significativo rilievo
La definizione di un quadro articolato di relazioni istituzionali in grado di coordinare in modo efficiente l'azione dei diversi soggetti responsabili delle politiche ai diversi ai vari livelli in questa direzione il complesso processo di riforma amministrativa avviata in questi anni più recenti
Incentrato essenzialmente sul binomio razionalizzazione decentramento è chiamata a svolgere un ruolo rilevante
E ciò almeno per due ordini di motivi
Anzitutto perché molte delle riforme incidono direttamente sotto il profilo sia organizzativo sia procedurale
Sulla amministrazione dello sviluppo intendendo con tale espressione le strutture i procedimenti finalizzati allo svolgimento della funzione dello sviluppo economico del mezzo
In secondo luogo
E più in generale perché è una complessiva modernizzazione della pubblica amministrazione che renda possibile un esercizio efficiente e soprattutto efficace delle funzioni pubbliche rappresenta non la non più differibile precondizione
Per il raggiungerne inutilmente degli obiettivi di sviluppo il complessivo a bordo di una mente organizzazione
Lo strumento perché questa cifra multitouch vincolo quale oggi che specialmente al Sud in risorsa e volano per lo sviluppo
A conclusione di queste brevi considerazioni introduttive vorrei precisare che l'altri mezzi e rileva con soddisfazione
Che le linee politica per il Mezzogiorno contenute nelle dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio
E in alcuni recenti interventi del ministro del tesoro che hanno trovato conferma nel Documento di programmazione economica e finanziaria per il due mila due mila e tre risultano con riferimento ad alcuni importanti ambiti convergenti con le indicazioni emerse dalle riflessioni che siamo venuti svolgendo in ordine alle condizioni del mezzogiorno e hanno necessità di un adeguamento della politica regionale sviluppo tale constatazione ci rende fiduciosi sulla previsione che appostato al Marsiglia dispiegarsi un'azione pubblica più adeguata ed efficace di quella posta in atto stupido
Negli ultimi quindici vent'anni alla Scala di un problema di così rilevante portata quale quello del persistente dualismo dell'economia e della Società Italia grazie
Grazie allora
Al padovani
Nell'economia italiana si trova oggi di fronte a un quadro macroeconomico relativamente nuovo
Da un lato l'andamento congiunturale internazionale nazionale ha contribuito dalla seconda metà del novantotto a delineare uno scenario di crescita lenta che sembra doversi prolungare almeno in questo nel prossimo anno
Dall'altro un nuovo contesto competitivo è venuto determinandosi prefetto della partecipazione all'Unione monetaria europea
E con la necessità di operare in uno spazio economico più ampio senza più la possibilità di avvalersi di quella condizione generalizzata di vantaggio competitivo derivante dall'ASCO dotazione della vita di fine novantadue
Protrattosi per la maggior parte del corrente decennio
Nel complesso del mille novecentonovantotto
Grazie al favorevole andamento congiunturale della prima metà dell'anno il Mezzogiorno ha conseguito risultati positivi
Il tasso di crescita del PIL è stato dell'uno e uno per cento leggermente maggiore di quello sperimentato nell'anno precedente
Nel centro nord invece è diminuito dalle sette all'uno e cinque una decelerazione di modesta entità ma tale da configurarsi come una forte revisione verso il basso delle aspettative di crescita presenti nella prima parte dell'anno è da ricordare che si appendevano tassi dell'ordine del due cinque due otto
E quest'ultima area più aperta ai mercati internazionali che infatti maggiormente risentito del progressivo rallentamento del commercio mondiale
Nel mezzogiorno d'investimenti sono aumentati del tre due contro oltre sei nel Centro-Nord una crescita che al di là della sua comunque apprezzabile intensità
Risulta significativa in quanto ha interrotto una tendenza negativa che perdurava da sette anni anche l'occupazione è aumentata di trentasei mila unità
Perfetto sostanzialmente del peso crescente del part-time dell'entrata a regime di alcuni strumenti di politica per l'occupazione sono questi interventi che hanno consentito un aumento dell'unità di lavoro dello zero otto per cento pur in presenza di una modesta crescita del prodotto
Deve però aggiungersi che anche al netto degli effetti di tali misure e cioè con riferimento a quello che può definirsi la capacità endogena del sistema produttivo
Si può valutare che l'occupazione meridionale avrebbe comunque conosciuto lo scorso anno una stabilizzazione dei propri livelli dopo una lunga e continua fase dichiaro perdurante dal novantadue i dati del novantotto appaiono peraltro largamente insufficienti a modificare un andamento di medio periodo che rimane fortemente negativo
Nel periodo novantadue novantotto la crescita cumulata del PIL è stata di due virgola nove punti percentuali meno di un terzo di quella voto siamo dice due per cento
Conseguentemente il PIL per abitante delle regioni meridionali è passato nello stesso arco dal cinquantotto e sei al cinquantaquattro SD quello centro settentrionale con una perdita quindi di quattro punti che contrasta con i recuperi del decennio precedente gli investimenti sono ancora al settantasette per cento di quelli del novantuno al sud mentre al nord sopravanzano di circa il quattro per cento livello di quell'anno
Gli investimenti per abitante che nel novantuno dal sessantasei per cento di quelli del Centro-Nord scendono novantotto a meno del quarantanove per cento
Sempre nel periodo novantadue novantotto l'occupazione meridionale diminuita in media dell'uno e tre per cento in media all'anno ad un tasso quasi triplo di quello del Centro-Nord meno tre s'meno zero virgola cinque
Il sud del compenso sul totale dell'occupazione nazionale era inizio decennio di appena il trenta per cento ha perso negli ultimi anni
Di più anche in termini assoluti che non il Nord seicentodiciassette mila unità contro cinquecentosessantotto mila il tasso di disoccupazione ha raggiunto nel novantotto il ventidue otto per cento con un aumento di quasi sette punti percentuali rispetto al novantadue sedici e tre per cento nel Centro-Nord allo mente è stato molto minore di circa un punto dal sei e cinque al sette quattro
Il più sfavorevole andamento sperimentato del Sud nel medio periodo
E questo è un elemento di aggravi sembra tendenzialmente destinata a protrarsi anche nel novantanove e nel due mila
Secondo le stime operate dalla Svimez attraverso il suo modello econometrico bile giornale
Il pilota argomentare nel novantanove dell'uno e cinque nel Centro Nord nello zero nove nel Mezzogiorno si riaprirebbe così inizierebbe a riaprirsi dopo la temporanea attenuazione del novantotto il divario di crescita a sfavore del Mezzogiorno
Che aumenterebbe ancora nel due mila quando il PIL dovrebbe crescere dell'uno e quattro al sud contro due due per cento al nord si tornerebbe dunque a quel trend di crescita assolutamente insoddisfacente che ha caratterizzato l'arco novantuno
Novantasette
Il decennio si chiederebbe insomma confermando gli elementi di debolezza presenti nel sistema economico meridionale senza quella svolta nel processo di sviluppo che prima della crisi finanziaria internazionale di metà novantotto
Di rallentamento conseguente sembrava a molti possibile
Di fronte a questa prospettiva non si tratta di passare da un facile ottimismo ad un altrettanto poco utile eccessivo pessimismo
Ciò che occorre piuttosto è che l'impegno pubblico per recuperare il ritardo accumulato dal Mezzogiorno una dotazione di capitale fisico e di capitale sociale
Ripreso solo in questi anni più recenti dopo una lunga interruzione che data ormai da metà degli anni Settanta sia mantenuto con grande rigore continuità coerentemente con l'obiettivo al lungo termine dello sviluppo di un'economia concorrenziale
Nella prospettiva di una più stretta integrazione tra le economie nazionali avviatosi con l'unione monetaria il Mezzogiorno è chiamata a confrontarsi con una maggiore concorrenza da parte di tutte le altre aree della UE
Non solo nel mercato unico dei beni e servizi ma anche nell'offerta di localizzazioni per le attività produttive
E se il Mezzogiorno che ancora presenta complessivamente i fattori strutturali delle aree deboli non dovesse porsi in grado in tempi per quanto possibili Brevi di figurare tra le aree che offrono fattori di localizzazione più vantaggiosi ne seguirebbe pesanti conseguenze
Un ulteriore specifico elemento di difficoltà che accomuna oggi mezzogiorno al resto del Paese come accennato in all'inizio il venir meno delle condizioni di vantaggio
Resa possibile negli anni passati dalle svalutazioni competitive
Queste ultime hanno rappresentato una protezione artificiale del sistema produttivo esistente in qualche modo compensando l'assenza di una politica economica
Che consentisse in una fase di rapida integrazione internazionale quale quella via passi dal novantasei un processo di accumulazione mirato all'adeguamento della struttura produttiva l'aumento dalla capacità competitiva
Sotto questo profilo si può aggiungere che per il Mezzogiorno è un bene anche se porterà dei costi
A questo momento di competitività sono legate le prospettive di sviluppo vivere senza più poter ricorrere alle manovre sul cambio richiede fattori di competitività
Di cui il nostro Paese meno dotate di altri il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio ha recentemente ricordato che negli ultimi decenni Francia Germania e Regno Unito si sono rafforzati in un numero elevato i settori ad alto valore aggiunto
Spagna Italia e Portogallo nomen Tato la specializzazione in pochi comparti Italia e Portogallo solo in quelli a basso valore aggiunto per addetto
E quindi aumentato nel nostro Paese il peso dei settori maturi mentre per lo sviluppo di settori avanzati sarebbero determinanti interventi più incisivi a favore della scuola della ricerca dell'innovazione tecnologica
Questi elementi di debolezza del sistema nazionale sono ancora più evidenti nel Mezzogiorno dove maggiori sono le difficoltà incontrate nel nuovo quadro macroeconomico determinato dall'integrazione europea
Difficoltà messe in evidenza in particolare dall'allargamento di un divario di produttività che per sua ampiezza
E continuità deve considerarsi strutturale
Questo divario che si era ristretto solo negli anni sessanta quando ci fu una cambiamento un arricchimento della matrice produttive ripreso nel novantotto il valore aggiunto preoccupato per l'industria
La trasformazione ha avuto un calo dello zero quattro a fronte di un aumento del due due per cento nel centro nord ed è la terza volta che si verifica negli anni novanta
Ne consegue che pur in presenza di un costo del lavoro per dipendente che nel Mezzogiorno è inferiore il costo del lavoro per unità di prodotto Clup ha superato lo scorso anno del sei per cento quello avutosi nell'industria della trasformazione centrosettentrionale
Ed è dal novantaquattro che il costo del lavoro per unità di prodotto nel Mezzogiorno è sempre superiore di misura inanellano crescenti ecco nel novantatré era ancora inferiore di due punti ora è superiore di sei punti
Una duratura ripresa dell'economia e dell'occupazione del Mezzogiorno e quindi necessariamente legata allo sviluppo di un tessuto di imprese produttive caratterizzate dalla capacità di raggiungere elevati livelli di competitività e da un mutamento del mix produttivo del sistema industriale meridionale
Che vede accrescere la presenza dei settori a più alta produttività relativa in questa prospettiva i tradizionali incentivi finanziari diretti a ridurre la spesa dell'investimento iniziale favori di singole imprese che ne abbiano fatto richiesta tendono a confermare la specializzazione industriale esistente
Che specialmente nel Sud come detto vede prevalere i settori tradizionali più esposti e concorrenza questi incentivi non sono quindi più adatti a provocare un mutamento della specializzazione del sistema
Verso comparti caratterizzati da un forte tasso rinnovazione
In effetti in tutta la prima parte degli anni novanta la politica industriale le leggi politiche industriali nazionali hanno visto diminuire il peso degli interventi volti a mutare alcuni elementi strutturali del sistema industriale cioè la politica offensiva
Riposizionamento settoriale di circa tasso d'innovazione tasso d'esportazione a favore di misure generali di carattere fiscale innanzitutto a sostegno dei mercati finanziari
Privilegiando gli interventi cosiddetti ad assorbimento si sono assecondate le tendenze della domanda delle imprese indipendentemente dalla loro capacità di trasformarsi e si è consapevolmente attenuata l'attenzione all'obiettivi specifici di una politica per l'industria
Quanta la politica regionale anch'essa ha seguito la a una evoluzione analoga
Sino a divenire anch'essa una politica d'assorbimento che mette in competizione aree e di impresa il culmine della vicenda si è toccato con l'estinzione al nord
Degli incentivi
A partire dal novantasei il Mezzogiorno può contare su un nuovo regime di incentivi all'investimento quello introdotto dalla quattro ottantotto come rilevava l'avvocato Annesi
Molto efficiente molto più selettivo che in passato ed efficace ma per sua natura come tutti i sistemi a sportello
Anche quelli della quattro ottantotto non possono essere lo strumento più idoneo a perseguire l'obiettivo strategico di un orientamento delle specializzazioni produttive dell'industria meridionale
Potrebbe essere utile anche nell'ambito della quattro ottantotto in introdurre nel meccanismo di razionamento criteri maggiormente selettivi in linea con gli obiettivi di una politica industriale diretta all'innovazione all'internazionalizzazione del sistema produttivo
E ci sono altri sistemi europei
Non discrezionali ma selettivi che contente erano tre i propri parametri appunto aiuti all'export all'alta tecnologia
Altrettanto necessario rimane poi il ruolo dei soggetti sociali ed amministrativi locali che anche attraverso gli strumenti dalla programmazione negoziata favorisca sia l'accumulazione di capitale sociale sia l'investimento di soggetti locali privati e pubblici e quello diretto dall'esterno
Ma accanto ad essi nella logica di uno sviluppo qualitativamente diverso diventa decisivo uno spostamento dell'intero quadro
Per la politica industriale nazionale dagli obiettivi della sulla razionalizzazione nell'ambito delle capacità
Il delle specializzazioni produttive esistenti a obiettivi di sviluppo di nuova capacità e di riqualificazione del modello di specializzazione del Paese
Una politica industriale orientata in questo senso è come detto imposta dall'esigenza di fondare la competitività del nostro sistema industriale sulla qualità delle produzioni su innovazione piuttosto che come in passato sul contenimento che sono i costi
Qualità innovazione richiedono peraltro una capacità di analisi e di previsioni in campo tecnologico e di mercato e un volume di investimenti non sempre alla portata delle piccole medie imprese in particolare di quelle che operano isolatamente e prevalentemente per i mercati locali
Quali sono ancora in prevalenza l'interesse le piccole imprese meridionali che del sistema meridionale sono gran parte la politica industriale dovrà quindi promuovere la complementarità tra le piccole e medie imprese tra queste le grandi in modo da favorire anche nel Mezzogiorno la formazione di sistemi integrati di imprese di varia dimensione e lo sviluppo di nuove specializzazioni produttive il modello non è necessariamente quello dei distretti industriali i quali sono venuti affermandosi come noto nel Nord su in virtù di un complesso di fattori anche di carattere istituzionale che nel Sud sono scarsamente esistenti
Ed infatti da un'analisi condotta dalla Svimez sulla base dei dati dell'ultimo censimento industriale del novantasei si apprende che dei duecentoventi distretti esistenti in Italia ben centonovantuno sono localizzate al Nord e solo ventinove nel Mezzogiorno nell'area centrosettentrionale distretti occupano un milione otto di persone pari al quarantacinque per cento del totale degli addetti manifatturieri al Sud gli addetti sono ottantacinque mila meno del dodici per cento del totale
Più numerose rispetta distretti sono le aree di dinamismo industriale individuate dalla Svimez calcolando gli indici di concentrazione territoriale sulla media meridionale anche sì che su quella nazionale in questo caso le aree individuate sono ottantaquattro focalizzato in massima parte in Abruzzo Campania e Puglia con centosessantuno mila detti pare oltre il venti per cento del totale
Degli addetti manifatturiere
Queste aree possono operare come fattori di attrazione aggregazione ma mostra un'intrinseca vulnerabilità in mutamento mutevoli andamenti del mercato e quindi la difficoltà a consolidarsi è una riprova il fatto che tra il novantuno e il novantasei lì sono nati nuovi poli soprattutto in Campania
Ma quelli esistenti
Non hanno mostrato capacità di crescita e gli addetti sono diminuiti nel complesso di oltre sessantuno mila unità il calo è particolarmente forte in Puglia mi sul minor misura anche in Abruzzo
La specializzazione nei settori tradizionali consente di cogliere i vantaggi comparati nel breve periodo ma nel medio termine espone la concorrenza di produttori a costi più contenuti
Inoltre la quasi totalità delle aree di dinamismo prendono i microbi TAC e quelle di piccola dimensione soltanto tredici gare sono caratterizzate dalla prevalenza limita di medie dimensioni
L'impegno a favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese nel processo di industrializzazione del Mezzogiorno non deve quindi escludere quello necessario per richiamare investimenti per maggiori impresa la cui presenza nascono interdipendenze sistemiche ed esternalità positive per il resto delle colonie
Del resto spinge dal rapporto di complementarità e cooperazione fra grandi e piccole imprese la possibilità di coniugare vantaggi delle economie di scala con quelli della flessibilità
Oggi la grande impresa sempre meno un'unità tecnica è sempre più una struttura di governance sulla molteplicità di impresa
Che la grande impresa sono a vario titolo collegate in questa prospettiva l'intervento pubblico dovrebbe essere in grado di svolgere un ruolo attivo di promozione e non solo di erogazione di incentivi
Una politica industriale che si ponga obiettivi di modifica della specializzazione esistente quali quelli richiamati con effetti propulsivi e duraturi sui sistemi locali bisogno di strumenti che le consentano di mobilitare in segno di soggetti pubblici e privati la cui cooperazione essenziale per determinare condizioni favorevoli a questo tipo di sviluppo
Fra gli strumenti che possono favorire questa collaborazione
Quello dei contratti di programma ha dimostrato un'efficacia crescente nel tempo le iniziative avviate tra il novantasei e il novantotto sono per numero
Pari quasi a quelle del decennio precedente altri strumenti
Negoziali sono contratti d'area e patti territoriali che hanno invece avuto un avvio molto stentato e sono stati oggetto di numerosi aggiustamenti normativi e procedurali che hanno determinato anche incertezze operative
Per quanto riguarda in particolare i contratti d'area la gran parte delle iniziative progettate firma a marzo novantanove Manfredonia solo tre imprese sulle undici che hanno sottoscritto il contratto sono risultato operative
E hanno dato luogo settantuno assunzioni sulle trecentosettantatré previste
A Gela suo otto iniziative previste ne è partita una sola con diciannove addetti a Torre Annunziata gli occupati sono settanta su quattrocentoquattro previsti a Crotone il cui contratto è stato siglato oltre marzo novantotto non è stato creato alcun posto di lavoro
Anche a causa delle deboli capacità progettuale dei soggetti locali questi strumenti sono stati spesso utilizzati come Mary canali privilegiati di accesso alle agevolazioni dovrebbero invece potrebbero essere utilizzati nel quadro di una strategia di politica industriale d'insieme rappresentare così inutile completamento del sistema di promozione dell'attività produttiva
Il nuovo assetto istituzionale previsto per gli interventi di promozione si completa con l'avvenuta restituzione di Sviluppo Italia
Le cui due società operative svolgeranno la loro attività di nel finanziamento e nella consulenza per lo sviluppo e la ristrutturazione di impresa nella promozione di nuova imprenditorialità nell'attrazione di investimenti esteri e nel marketing Daria
Sono obiettivi che si presentano molto impegnativi il loro perseguimento richiederà una partenza decisa capace di introdurre elementi di novità nell'attività promozionale finora esercitata dagli organismi che sono confluiti nella nuova holding
Allo stato sviluppi Italia si prefigura come un'iniziativa nazionale centrale di promozione di partecipazione di sostegno soluzione che appare razionalmente obbligata non avendo spesso le singole amministrazioni regionali e locali capacità progettuali realizzative adeguate e troppo forti essendo i rischi di conflitti concorrenziale tra territori meridionali
In conclusione va riaffermato che una gestione decentrata discrezionale della politica l'industrializzazione se consente una sua finalizzazione sia pure individuata di volta in volta dei protagonisti delle intese programmatiche rischia peraltro di dar vita interventi poco qualificati per lo sviluppo se non vi è la possibilità di poter contare su una strategia industriale d'insieme
L'articolazione locale della contrattazione programmata cioè non ha nulla ma postula un indirizzo di politica industriale nazionale
L'azione di promozione per la localizzazione del Mezzogiorno di attività produttive in grado di operare sul vasto mercato concorrenziale che troppo tra però esercitare tutta la sua efficacia solo se si completa con la realizzazione di condizioni localizzative favorevoli
Attraverso una fetta di infrastrutture e di servizi della pubblica amministrazione di tutela ambientale e di sicurezza quanti d'Oriente qualità vento adeguati della questione delle infrastrutture ha già parlato l'avvocato Nisi e così più in generale
Il significato delle istituzioni dell'Agenzia Sviluppo Italia e del dipartimento delle politiche per cui soprassedere o da questo per andare a considerare sempre alcuni temi che però sono accomunati dal fatto che e incidono sulle condizioni ambientali sulle condizioni locali di contesto necessari per lo sviluppo
Il primo diciamo di questi temi è che da quanto prima osservato appare evidente la la centralità che vanno assumendo i problemi relativi al coordinamento dell'intervento degli è stato centrale degli enti territoriali e quindi la necessità di definire il quadro delle relazioni istituzionali
Che assicuri l'efficacia di tale coordinamento
Tale esigenze tanto più avvertite relaziona riforme amministrative che si vanno realizzando e che comportano trasferimento di funzioni dallo Stato agli enti territoriali
Attuare un incisivo operazione di decentramento delle funzioni e dei poteri significa riconoscere che le Autonomie locali hanno un ruolo strategico di una politica di sviluppo regionale anche se ovviamente tale politica non è di interesse esclusivo delle Autonomie locali
Ma il decentramento amministrativo non deve però tradursi
In un fattore di aggravamento dei differenziali di sviluppo che tuttora persistono nel nostro Paese
Forti preoccupazioni al riguardo emergono ad esempio dall'analisi sulla finanza comunale contenuta nel rapporto che oggi la Svimez presenta essa mostra che l'ampliamento dell'autonomia tributaria conseguente alla riforma del sistema di finanziamento degli enti territoriali accresce le differenze esistenti tra le diverse zone del Paese
Lo scarto tra le entrate correnti pro-capite dei comuni del Mezzogiorno continentale quelle riferite al livello medio nazionale
Che era pari a circa il venti per cento nel novantasei è salito al trenta per cento nel novantotto interventi perequativi non sono in grado di compensare questa differenza le minori risorse di cui dispongono
Gli enti territoriali del Mezzogiorno si riflettono i livelli di spesa per investimenti minori rispetto a quelli degli enti del Centro-Nord del fenomeno andata accentuando se negli ultimi anni
Il differenziale negativo nella spesa pro capite in conto capitale del Mezzogiorno rispetto al centro nord è passato dal quindici per cento nel novantacinque al diciannove per cento nel novantasette
Un altro tema inerente sempre alle condizioni di contesto necessari per lo sviluppo quest'anno approfondito nel rapporto è quello della criminalità tre compiti che la dell'azione pubblica diretta a realizzare condizioni localizzative favorevoli rimane essenziale quello di aumentare il livello di sicurezza nelle zone dove è presente la criminalità organizzata
Il rapporto di quest'anno oltre la consueta analisi dei dati relativi all'attività criminale all'azione repressiva dell'autorità giudiziaria è stato compiuto un tentativo di approfondire il tema dell'incidenza della criminalità sullo sviluppo meridionale
Sono noti gli ostacoli che incontra un'impresa che localizzata in un territorio non sicuro può essere oggetto di estorsioni che assumono forme diverse richieste di denaro in posizione di manodopera obbligo di rivolgersi a determinati fornitori
Pagamento di una tassa d'entrata in mercati protetti ed è presumibile che una parte del sommerso meridionale si è tale proprio per sfuggire l'attenzione della criminalità
Inoltre molte imprese evitano di ingrandirsi per non entrare in una fascia superiore distrazione violenta secondo alcune ricerche infatti nel Mezzogiorno le aziende nascono piccole o grandi e tale rimangono nel in sintesi può dirsi che la presenza della criminalità indebolisce certamente l'efficienza del sistema produttivo scoraggiando gli investimenti e quindi l'occupazione riducendo la dimensione complessiva delle entrate tributarie e fiscali
Ciò attraverso la riduzione della base imponibile incentiva l'evasione da parte delle vittime dell'estorsione il risarcimento dei danni a favore di queste ultime
Tale presenza rappresenta quindi un costo elevato sul piano macroeconomico anche se a livello microeconomico gli imprenditori cercano di evitare tale costo
O di assorbirlo come dimostra l'esistenza di una imprenditoria di successo anche in zone ad alta intensità mafiosa
Altro tema
Che non si può mancare di trattare è quello della politica del lavoro anche le politiche del lavoro possono debbono infatti a nostro giudizio svolgeva un ruolo importante nella politica di sviluppo
E cioè quello di rendere più conveniente l'utilizzo del lavoro nel Mezzogiorno attraverso azioni volte a migliorare la sua produttività e a contenere l'aumento del suo costo un obiettivo quest'ultimo che richiede di dare spam più spazio
All'applicazione di regole di impiego e di livelli retributivi differenziati a livello territoriale in modo da commisurati ai differenti livelli ed andamenti della produttività
Una politica del lavoro efficace per il Mezzogiorno infatti non può incerto prevalentemente affidarsi alle misure di promozione diretta dell'occupazione
Quali lavori socialmente utili le borse di lavoro i lavori di pubblica utilità che al di là della loro indubbia efficacia anticiclica risultano diverse temporanee e non incidono sulle cause dello squilibrio tra domanda e offerta di lavoro anche le politiche generalizzata di flessibilizzazione del mercato del lavoro possono svolgere una funzione rilevante ma in assenza di una forte ripresa degli investimenti volti ad accrescere l'azione del capitale produttivo che ad ed effetti
Di di un radicale miglioramento dalla qualità amministrativa S. tenderanno ad avere effetti di occupazione aggiuntiva assai minori nelle aree deboli del Mezzogiorno che non nelle regioni del Nord
In cui maggiore è la presenza di imprese più dinamiche e aperte verso mercati internazionali nell'area meridionale tenderanno invece ad essere prevalenti fenomeni di sostituzione di occupazione già esistente con l'occupazione più flessibile o molto spesso più precaria ne è un esempio la dinamica espansiva nel periodo novantaquattro novantotto dei contratti part-time
Nel Mezzogiorno la crescita di questa tipologia contrattuale di circa ottantasei mila unità se accompagnata da una riduzione consistente dell'occupazione a tempo pieno per duecentoventicinque mila occupati in meno
Nel Centro-Nord e contemporaneamente il numero dei lavoratori con contratto part-time è aumentato di duecentodieci mila unità ma in presenza di una sostanziale tenuta dell'occupazione full-time più sei mila unità
Una efficiente politica del lavoro deve tener conto delle particolari connotazioni di una disoccupazione italiana che è sostanzialmente giovanile meridionale e sarà combattuta quindi affrontando il problema della insufficienze dell'inefficacia dei servizi di passaggio
Dalla scuola al lavoro e soprattutto creando occasioni di lavoro laddove la disoccupazione c'è e cioè nel Mezzogiorno
Se le occasioni di lavoro si presentassero solo nel centro nord si aggraverebbero gli squilibri territoriali non sanabili certamente con una forte immigrazione di giovani dal Sud al Nord
Da quando la Svimez ha reso noto il dato dalla ripresa del movimento migratorio per dal Mezzogiorno verso l'altra parte del Paese valutato per il novantotto in circa ottanta mila spostamenti i media si sono impadroniti dell'argomento con commenti in generale positivi
La mobilità della manodopera è stato detto è una caratteristica delle società moderne e competitive
Ma pare più realistico chiamare immigrazione non mobilita quella che sembra cominciare a ricordare di nuovo il mezzogiorno e infatti la mobilità è una scelta libera e temporanea l'immigrazione è una scelta invece obbligata in genere definitiva
In altre parole la mobilità certamente un fatto positivo in un sistema economico Mugen e o nel quale il lavoro e le varie professionalità si trasferiscono da una zona all'altra secondo le diverse opportunità se invece come quell'ora rilevato uno spostamento un è uno spostamento unidirezionale
Non può contribuire che marginalmente al superamento del dualismo del mercato del lavoro italiano e rischia al tempo stesso di dare luogo ad un indebolimento delle dotazione di capitale umano delle regioni meridionali
Una politica del lavoro del Mezzogiorno deve darsi come principale obiettivo quello di migliorare le prospettive di occupazione non solo per i disoccupati ma anche per i lavoratori più deboli
Più deboli quelli emarginati i dipendenti dell'impresa e dell'economia sommersa i lavoratori in nero un paese civile non può permettersi di mantenere un contingente di lavoratori fuori regola privi dei diritti fondamentali non tutelati né dallo sfruttamento né con la previdenza
Un contingente che novantotto secondo stime della Svimez arrivato nel Mezzogiorno al netto dalla componente dei secondi lavori a un milione sette di unità pari al ventisette per cento dell'occupazione complessiva dell'area a fronte di una percentuale di meno del dieci per cento nel Centro-Nord
Specialmente nel Mezzogiorno una politica del lavoro si qualifica dunque significativa misura assicurando il passaggio da posizioni lavorative irregolari opposizioni regolari e pallidissimo
Di qui la necessità di un forte oggi alleggerimento di quelle regole fiscali e contributive che sono di ostacolo all'emersione
E a favore di queste fasce deboli che dovrebbe essere diretto a una riforma del Welfare State che volesse meglio rispondere alle sue intrinseche finalità di giustizia sociale nel far fronte a situazioni di disagio economico si contrappongono senza peraltro escludersi due esigenze la prima esigenza produttivistica si propone di contrastare le situazioni di disagio operando sulle cause la seconda assistenzialistica si limita ad incidere sugli effetti
Dal momento che il basso profilo economico delle famiglie meridionali dipende soprattutto dalle sfavorevoli condizioni di lavoro disoccupazione lavoro precario prevalenza di famiglia monoreddito eccetera
L'ordine di priorità impone di rivolgere il massimo impegno a creare occasioni di lavoro e a regolarizzare il sommerso di fronte a risorse limitate diviene essenziale decidere quanta parte dedicare agli interventi di sviluppo e quanto al sostegno dei redditi familiari
Come è noto la spesa sociale italiana si caratterizza per un basso livello complessivo un dato che la differenza dagli altri paesi dell'unione europea nel novantasei il complesso delle spesse legata alla protezione sociale ha raggiunto il venti a otto e sette del PIL
Dei quindici paesi della UE Italia con il ventiquattro e otto si colloca ben al di sotto se misuriamo la spesa sociale procapite in parità di potere d'acquisto l'Italia si colloca all'undicesimo posto tra i Paesi dell'Europa a quindici
Precede solo Irlanda Grecia Spagna e Portogallo
L'Italia però spende più per pensioni per questa voce in Europa si spende in media il tredici per cento del PIL in Italia si raggiunge il sedici livello più alto tra tutti i Paesi della UE
Una spesa sociale quale quella italiana costituita per due terzi dal
Famiglie dei disoccupati
Rispettivamente il tre virgola sei l'uno virgola nove del totale della spesa sociale contro livelli di circa l'otto per cento in entrambi i casi nella media europea
Comporta la distribuzione sul territorio è sfavorevole al Mezzogiorno dove assai più Froome rose sono le famiglie indigenti è più alta la percentuale di giovani in cerca di occupazione
Nel Mezzogiorno minore infatti sia il numero delle pensioni erogate in rapporto alla popolazione età pensionistica quarantadue pensionati per ogni cento persone età pensionabile contro cinquanta al nord
Sì al livello medio delle pensioni dodici milioni l'anno né di contro quattordici e cinque e ciò anche per il maggior peso delle prestazioni assistenziali
L'importo decisamente inferiore a quello del prestazioni di vecchiaia e anzianità
Soprattutto nel caso delle pensioni d'anzianità il rapporto si valuta sia di A uno al nove come presenza tra nord e sud
Il processo di riforma del sistema pensionistico avviato nel novantadue proseguito nel novantacinque rivisitato nel novantasette ha consentito di correggere con l'abbandono del calcolo retributivo dell'indicizzazione dei salari un andamento della spesa altrimenti esplosivo ma non è comunque sufficiente a riportare in equilibrio le gestioni pensionistiche nel loro insieme
Il rapporto tra la spesa per pensioni del totale dei contributi versati agli enti di previdenza mostra per entrambe le ripartizioni una situazione in generale disavanzo finanziario la cui identità e destinata ad ampliarsi negli anni lasciando presagire la necessità di forti azioni di ripianamento del deficit a carico dello Stato
Il motivo sostanzialmente l'invecchiamento della popolazione la crescita del rapporto di dipendenza tra anziani delle delle pensioni per i persone in età lavorativa
Aumento che avrà luogo nei prossimi anni anche nel Mezzogiorno secondo valutazioni dimezza già nel due mila per ogni cento lire di contributi la spesa sarà di cento virgola nove
Centonove virgola nove lire nel centro nord e circa centoquattro nel Mezzogiorno e tale squilibrio salirà fino a raggiungere nel due mila trenta quaranta al massimo di centotrentacinque lire di spesa per ogni cento lire di contributi nel centro nord di centoventi nel Mezzogiorno
Per cominciare a scendere solo negli anni successivi
Le valutazioni della Svimez confermano dunque
Come già in questi anni anche nei prossimi decenni le maggiori pressioni della spesa pensionistica sulla finanza pubblica proverranno dalle più prospere regioni
Centrosettentrionali molto più più che da quelle meridionali ma in ogni caso anche per le ferite analisi ora uno squilibrio finanziario non irrilevante
Di fronte ad una crescita della spesa per pensioni a carico dell'erario di così rilevanti dimensioni quali sopra
Quali quelle sopra prospettate risulta evidente che l'esigenza di una razionalizzazione della spesa sociale che comporti un equilibrio tra le voci che la compongono a favore delle famiglie indigenti
E di giovani in cerca di lavoro non mancherà non troppo a lunga scadenza di imporsi
E la via da seguire naturalmente con modalità e tempi da stabilire con metodi di concertazione non potrà che essere quella di una progressiva eliminazione delle pensioni di anzianità
Di un'accelerazione del passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo e probabilmente anche di un allineamento dell'età pensionabile delle pensioni di vecchiaia delle donne a livello meglio europeo si è detto che l'andamento tendenziale dell'economia atteso per il breve e medio periodo non consente delle delle di prevedere che la ripresa dello sviluppo dell'occupazione possono manifestarsi nel Mezzogiorno con un'intensità tale da ridurre gradualmente ma in misura significativa
La così rilevante disoccupazione strutturale dell'aria perché ciò possa verificarsi è necessario invece un adeguato aumento dalla domanda aggregata nazionale occorre cioè gli accanto ai necessari interventi di una politica regionale più efficace di quella che operato negli ultimi quindici vent'anni venga posta in atto una politica economica nazionale orientata allo sviluppo che si concretizza in una netta ripresa della spesa pubblica per investimenti produttivi
Un'azione pubblica quindi che realizzi in tale area condizioni localizzative favorevoli allo sviluppo di un sistema produttivo competitivo rendendo così possibili investimenti privati oggi limitati da una domanda poco espansiva
Un simile percorso di sviluppo dovrà essere concordato in sede europea un aumento della domanda consistente e regolare qual è quello che si richiede per la ripresa dello sviluppo e dell'occupazione al Sud implica infatti una revisione del rapporto che finora ha prevalso tra il vincolo della stabilità e l'obiettivo dello sviluppo conciliare i due obiettivi è un compito che dovrebbe scattare alla politica europea attraverso un coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri
Che renda finalmente possibile quel rafforzamento della crescita di tutti di cui tutta l'Europa ha bisogno che dovrebbe rendere più facile la lotta alla disoccupazione l'attenuazione delle diseguaglianze di sviluppo esistenti all'interno dell'Unione Europea
Va detto con preoccupazione che la concezione secondo la quale spetti proprio le politiche comunitarie il compito di correggere gli squilibri all'intento dell'Unione
E per ora minoritaria rispetta quella secondo la quale le politiche del bilancio degli Stati dell'Unione debbano essere caratterizzate dall'inflessibile rispetto dei principi del rigore finanziario lo si è visto nel recente vertice europeo di Berlino
Terminato con un accordo di compromesso che deve essere giudicato deludente da chi ritiene che il conseguimento dell'unione monetaria richieda un rafforzamento delle politiche regionali degli strumenti di coesione secondo il compromesso raggiunto
In un quadro di sostanziale stabilità del totale degli stanziamenti per impegni soltanto la rubrica destinata alle azioni strutturale diminuisce del nove per cento
Passando da un livello di circa trentadue miliardi di euro nel due mila ad uno di circa ventinove miliardi nel due mila e sei inoltre nell'ambito delle azioni strutturale le risorse destinate ai fondi strutturali in senso stretto
Diminuiscono del nove quattro per cento ben più rapidamente di quelle destinate al fondo di coesione che non riguarda il Mezzogiorno che si riducono del quattro per cento la prima volta che questo accade
Che questo accada per il ciclo di programmazione ottantanove novantatré nella prospettiva del completamento del mercato unico le risorse dei fondi strutturali furono raddoppiate
E per il ciclo novantaquattro novantanove l'avvio del processo di unificazione monetaria venera cresciuta del sessanta per cento
E dire che ciò avviene mentre per la fine del ciclo due mila due mila e sei si prospetta il più importante allargamento che l'Unione abbia mai sperimentato con l'entrata di paesi con marcate caratteristiche di sottosviluppo ma anche principalmente ma non solo a causa del basso costo del lavoro con forti possibilità di concorrenza con i Paesi ritardo dell'Europa meridionale in particolare con il Mezzogiorno
Paesi la cui popolazione ammonterà ammonta a circa centodieci milioni di persone che hanno mediamente un reddito pari a un terzo
Di quello europeo
E proprio nel corso del ciclo che ora si apre quindi che Regioni come nostro Mezzogiorno dovrebbero poter disporre di risorse adeguate alle esigenze di sviluppo di mutamento della specializzazione del e la loro base produttiva ed invece l'orientamento assunto va nell'opposta direzione di indebolimento dalla politica strutturare comunitaria
Sembra allora di poter ribadire che nella politica dell'Unione il principio del rigore di bilancio tende a prevalere per il prossimo futuro su quello della solidarietà
Di più il riferimento al concetto di solidarietà cui viene ricondotto l'obiettivo della coesione economica e sociale che pure è sancito dal Trattato si presta ad essere interpretato come un arretramento
In questa situazione diventano sempre più attuale le proposte che tendono ad allentare un rigore che nell'attuale situazione rappresenta un freno alla crescita sul piano comunitario in discussione la possibilità di adottare la cosiddetta golden rule che consentirebbe di non computare la spesa per investimenti produttivi nel calcolo del rapporto deficit-PIL
In tale quadro sarebbe importante inoltre prospettare la possibilità che fermo restando il sostanziale rispetto del patto di stabilità sia consentito ai singoli Paesi di destinare maggiori risorse anche al di fuori dei fondi strutturali all'attenuazione di eventuali squilibri regionali
è infatti sulle politiche economiche nazionali che ricade in definitiva la responsabilità della politica di sviluppo soprattutto ai Paesi competono gli impegni necessari perché rispetto dei vincoli di stabilità delle regole di concorrenza
Non debba costituire un ostacolo ma una premessa allo sviluppo del reddito e dell'occupazione e allo stesso momento della coesione in Europa grazie
Grazie dottor padovani do la parola al ministro Maccanico
Grazie presidente io prendo la parola brevemente solo per un un saluto cordiale visto che mi pare che sì di essere l'unico componente del governo presente a questa presentazione del rapporto sull'economia del Mezzogiorno del novantotto della Svimez
Debole dico subito che
Il rapporto dello Svimez annuale insieme alla relazione del governatore della Banca d'Italia affossa rapporto del Censis credo che sia nei tre appuntamenti annuali che vanno a un quadro della vita economica e sociale del nostro Paese quindi io considero questo appuntamento estremamente importante
E perciò non ho voluto mai mancare anche quando non avevo immobile illustrare il rapporto
Mi pare che rapporto di quest'anno sia particolarmente particolarmente interessante non solo per la per l'analisi sempre molto puntuale molto accurata molto dettagliata di ciò che avviene nel Mezzogiorno e di questo noi dobbiamo essere molto grati alla Svimez che fa questa lavoro con una Costanza ed una ed una così è una competenza e una metodicità veramente ammirevoli
Ma contiene anche alcune indicazioni Dini politica economica tranne le conclusioni per dare delle indicazioni future che sono particolarmente apprezzabili e che vedo sono sostanzialmente collimanti con le linee di politica economica del governo
Non c'è dubbio che la il problema del Mezzogiorno ha riacquistato da sua centralità nella politica italiana
Una centralità che fino a Coriano anni fa pochi anni fa era contestato quando noi parliamo di disoccupazione di necessità di riprendere lo sviluppo la noi ci riferiamo soprattutto a mezzogiorno la disoccupazione come sottolineato nel nel rapporto e giovanile e meridionale giovanile e meridionale
E nelle aree del Nord la una tasso di disoccupazione è notevolmente inferiore a quello media europea nel sud e notevolmente notevolmente superiori quindi la politica di sviluppo si identifica con la politica per il Mezzogiorno non è facile questa ripresa di una politica meridionalista in un contesto completamente mutato da quello che avevamo alcuni anni fa
Abbiamo del il patto di stabilità che ci lega all'Europa abbiamo fatto dei sacrifici enormi per poter entrare nell'area va punita unica sacrifici che ha pagato in particolare il Mezzogiorno perché quando sì è andata avanti con una compressione delle delle spese di investimento con aumento della pressione fiscale naturalmente le zone meno avvantaggiate sono quelle che hanno avuto i danni i danni Baggio
Si dice che penso giornate subito due grossi sciocco uno quello che la fine improvvisa dell'intervento straordinario che per lunghi anni e non è stato colmato da nessun'altra iniziativa e la seconda è proprio la politica doverosa perché era nella impresse anche del Mezzogiorno soprattutto del Mezzogiorno di agganciamento all'area della moneta unica che però costato sacrifici gravissimi
Noi non ci illudiamo che questi problemi possono essere affrontati facilmente in un quadro di economia a basso tasso di sviluppo che riguarda un po'tutta l'Europa con qualche eccezione perché alcuni Paesi ma crediamo che si debba fare tutto quello che è necessario perché questa fa il problema venga veramente affrontato io credo che noi abbiamo due sfide davanti a noi fondamentale una è quella dello sviluppo della secondo me l'eliminazione della disoccupazione nel Mezzogiorno e l'altra è quella dell'ammodernamento istituzionale
I due obiettivi sono strettamente collegati l'uno con l'altro sono veramente molto legate
E risulta anche da questo da questa relazione della finanza questo legame
Senza un ammodernamento istituzionale Damone nel mondo istituzionale che deve investire gli enti locali le Regioni lo Stato l'organizzazione dello dello Stato io credo che sarebbe assai difficile
Lanciare una politica di sviluppo
Io vorrei sottrarmi a quella quella diatriba che considero un po'stucchevole infrarossa è necessario puntare sullo sviluppo locale o se è necessario avere delle nelle politiche nazionali politiche pubbliche nazionali
A me pare che le due questioni essi si legano strettamente l'una all'altro è impensabile
Nel contesto attuale una politica politiche pubbliche nazionali di sviluppo che non facciano fronte non fondano anche sulla capacità di iniziativa locale dal bus così come mi sembra impossibile pensare che si possono creare delle politiche locali politiche locali di sviluppo si in un quadro istituzionale e anche centrale che che sia adeguato a questa lo sforzo che dobbiamo fare uno sforzo notevole è molto difficile non faccio il quadro europeo è tale per cui io credo che noi non potremo contare su una politica di coesione molto forte da parte della Unione europea
Le risorse le risorse per i fondi strutturali ci
Saranno ma saranno non saranno saranno sempre minori di quelle che noi quindi questo è uno dei punti sul quale dobbiamo e quindi l'autorizzazione di questi fondi strutturali che è molto legata alla capacità la capacità di spesa la capacità delle amministrazioni locali lavora e nazionali di utilizzarle e diventa un fatto un fatto estremamente importante
Per quei quindi la tutta la politica di sviluppo in un certo senso tesa prende lentamente sulle spalle dei governi nazionali sicuro nel quadro europeo con i vincoli che l'Europa ci pone
E questo è uno sembra una ci ci carica di grandi responsabilità
Non lo potremo vedere una maggiore politica di sviluppo delle infrastrutture di investimenti nel Mezzogiorno se non contemporaneamente non ci sforziamo a contenere le spese corre quindi è uno sforzo serio che dobbiamo fare
Non possiamo creare condizioni favorevoli all'investimenti nel Mezzogiorno e in tutta Italia se non creiamo quegli elementi di flessibilità partire dal lavoro che per la verità già abbiamo cominciato ad introdurre abbastanza massicciamente con risultati positivi con risultati positivi
Non potremo pensare di avere delle politiche di sviluppo se non avremo una pubblica amministrazione efficiente capace di prendere decisioni rapide e su questo anche stiamo lavorando molto bene io considero un fatto positivo
Che proprio ieri si sia sciolto questo problema dell'elezione diretta dei presidenti delle regioni per cui è sperabile che nel anzi è quasi sicuro che nelle elezioni regionali del Veneto del Duemila
Avremo l'elezione diretta dei presidenti delle Regioni se noi pensiamo a quale sarà il ruolo delle regioni in futuro e in particolare anche le regioni meridionali noi pensiamo che questa innovazione istituzionale che darà stabilità prevale per avere stabilità e ai alle amministrazioni regionali sarà un fatto un fatto certamente importante stabilità non significa però di per sé efficienza e quindi emerge ancora una volta la necessità di avere delle seleziona selezione di personale e politica a livello locale a livello regionale che sia l'altezza di questi grossi compiti che abbiamo davanti e hanno io non voglio rubare troppo tempo mi pare che
Posso concludere esprimendo ancora una volta gratitudine alla Svimez per l'opera che svolge per le indicazioni che cita e assicurando che il Governo considera questa questione dello sviluppo della e del Mezzogiorno una questione centrale e mi pare che il documento di programmazione economica e finanziaria sia evidente questo impegno prioritario fondamentale sulla via dello sviluppo
Non è facile avremo degli ostacoli sarà difficile però questa è la linea che noi vorremmo vogliamo seguire che credo che alla fine sarà una vita una linea vincente grazie
Grazioli ammette il ministro Maccanico quelle bellezze sia le grazie
Dà la parola alla Ramsar Marzano
Grazie greco grazie ringrazio lo Svimez dell'invito a prendere la parola questo incontro
è ormai un po'una tradizione che
Prendendo la parola negli incontri organizzati della Svimez io cominci la mia esposizione dando atto alla Svimez
Di essere
Forse l'unica istituzione che in questi anni questi ultimi diciamo cinque sei
Sette anni hanno tenuto accisa
A
L'attenzione
Almeno ci ha provato
Sul tema del Meridione un tema che negli anni scorsi e forse tuttora
Non suona popolare agli occhi di anche di alcuni schieramenti politici
Che è andato perdendo oggettivamente quota nell'attenzione generale del paese dal Guinness è l'istituto che ha nel merito di cui io deciderà ancora oggi fatte in altre occasioni da
Sottolineo questo aspetto
Ricordo
L'affermazione circa la centralità del Meridione nella problemi del Paese ma mentre do atto alla Svimez le ceneri
E mentre
Richiamo questa espressione della centralità del Meridione debbo costa perché con la lodevolissima eccezione del ministro Maccanico
Costo otto che le sedie riservate presumibilmente ai ministri questo convegno
Sono desolatamente vuote
Sarà che io mi porto dietro un'abitudine che proviene dalla mia precedente professione accademica ma credo che sarebbe bene che i ministri Presidente del Consiglio o tutti insomma dedicasse proprio tempo in una misura più equilibrata distribuendolo più equilibratamente fra le occasioni di riflessione come questa
E le visite azioni
Nel Meridione
Anche perché sono certo che qui troverebbero un'accoglienza più favorevole di quanto alle volte deprecabile staccata che trovino
In quei giri
Dunque siamo
Qui a riflettere sul Meridione anch'io il più
Ed io devo dire che nel rapporto Svimez ho trovato alcuni spunti di grande interesse ma se mi è permesso vorrei anche
Segnalare due questioni metodologiche su cui forse da Svimez
Se lo riterrà opportuno potrà anche forse dare a cui potrà anche dare qualche sviluppo diciamo
La prima questione
Io trovo che si dedichi troppo tempo nel nostro Paese anche in Parlamento
E anche nelle relazioni di ministri e anche nel DPEF
E anche nelle nostre vene nei nostri contro Di Pietro
Ai problemi della congiuntura
I problemi della congiuntura cioè sono importanti il ciclo
Ma insomma il dibattito spesso vette troppo a lungo su differenze di decimali
Mi tassi di sviluppo previsti dal governo nei tassi di prima gruppo previsti dal modello econometrico per esempio di Forza Italia o dell'opposizione
Mi passi il lupo previsti da Confindustria da Confcommercio e così via e così via
Io francamente non credo che insomma il problema del Meridione per tornare al tema di oggi o anche il sistema del gruppo economico del nostro Paese possano farsi difendere da differenze e i decimali cercasse di tipo previsti e realizzati
Non sto dicendo che il ciclo non sia importante insomma bene o male sono sempre un economista anche se mi sono dedicata all'attività core
Ma io penso che i problemi siano di strutture
E c'è la necessità forse in tutte queste nostre riflessioni di modifiche
Il dosaggio fra l'attenzione ai problemi di una congiuntura
E credo che i problemi non strutture voglio dire anche quali sono gli inconvenienti di non fare questa questa come dire questo diverso mix
Per esempio nel mille novecentonovantotto il divario si legge anche del rapporto
Si è un po'ridotto fra il Sud e il resto del Paese
Ma questo è un fatto congiunturale
Dovuto in particolare al fatto che congiunturalmente è un pochino cresciuto il tasso il gruppo del sud questa di decimali salito dall'uno all'uno virgola uno perciò
E invece è un po'calato il tasso di sviluppo del centro nord guardati decimali è passato dall'uno e stette all'uno virgola cinque per cento zero uno in più
Zero due mentre questi sono decimali
E in ogni caso non credo che si possa considerare soddisfacente una situazione in cui il divario diminuisce perché rallenta incentrano
Rispetto su
Sarebbe disastroso auspicare un aumento riduzione del divario attraverso
Una recessione del centro no verso son cose non sostenibile però sono quelle piccole trappole in cui si può cadere se si guarda troppo alla ciclo PLC
E supponiamo che domani invece il centro nord si riprende perché la congiuntura milioni e che il tasso di sviluppo del cento a un
Probabilmente se questo accadrà la disoccupazione nel Sud potrebbe anche diminuire
Perché sia c'è il centro nord potrebbe accadere che si verifichi una più forte immigrazione
Di manodopera dal Sud dal centro ma potremmo considerare che questo è una soluzione soddisfacente il problema della disoccupazione Meridione
E qui faccio l'annotazione del tutto
E in come auspica a una distinzione un po'ancora incerta però hanno il merito delle introdotto fra concetto di mobilità e di immigrazione eccetera
La mobilità è il frutto di una scelta
Se lavorare in un settore in un altro
L'immigrazione e il risultato di una costrizione
E noi non possiamo credo sfidare il più all'emigrazione
Che fu la ricetta
Ma in tempi molto lontani e che non vorremmo sentirci ripetere credo siamo d'accordo tutti
Il problema della disoccupazione
E il terzo rischio è anche questo e se dovesse migliorare un pone a confronto
Diciamo qualche decimale in più di da seguire un po'questo potrebbe essere un alibi per accantonare i problemi di struttura
Ma le cose vanno meglio
Dai problemi struttura sta
E quarta cosa
E poi ma pianto su questo argomento però dovuto insistere perché metodicamente mi pare importante
Guardate che la congiuntura migliore attribuibile alla congiuntura internazionale
E quindi ci affidiamo le nostre sorti alla congiuntura qui diventa tutto ciclico e non divento un ciclo provocato da noi che noi sul piano dalla congiuntura internazionale siamo un Paese importante per carità biciclette non ce l'hanno fatta
E allora che accadrà
Se non ci propinano ci se non ci mettiamo a curare la struttura e demandiamo il compito
Di risolvere i problemi e la nostra economia alla congiuntura internazionale A B posso dire rapida
Facendoli qualche c'è
Se i tassi di interesse internazionale aumento no allora si ripropone il disavanzo pubblico in Italia ma in tutta la sua piezometrico debito pubblico e ci troviamo
Quel beneficio quella specie di
Donazioni e abbiamo avuto dal ciclo dei tassi calanti in questi anni diventa invece un problema
Sì gira
Il ciclo i tassi crescono noi abbiamo il debito pubblico sul Pil più atto di Europa ci batteva il Belgio primo a due anni fa adesso siamo noi o dal mille
Ci aspettiamo il CIPE internazionali Cile traccia ci può regalare uno uno scherzo di questo genere
Non abbiamo materie prime e quindi se il ciclo internazionale dei prezzi delle materie prime cambia
E qui sono guai
Perché noi importiamo materie prime dalle
Insomma non possiamo affidare tutto al ciclo internazionale e attenzione affidare tutto all'Euro e in particolare al deprezzamento
Io ricordo due cose e quando si parlava attorno all'euro si diceva prima avremo l'Euro
Mi guardo dal citare altre cose che forse sarebbero più efficaci sul piano della citazione
Avremo verdi praterie da percorrere non mi ricordo chi l'ha detto
Ma lei loro farà concorrenza Antonio
E finalmente sarà detronizzato andò
Nei primi sei mesi di vita dell'euro
Si è deprezzato neuro subdolo di oltre il quindici per cento e per darvi un'idea dell'entità di questo deprezzamento nei precedenti
Quattro anni
Non si precedenti quattro anni la lira si era si è deprezzata rotondo del sette per cento
Si è deprezzato del doppio in cinque mesi del doppio rispetto a quando non si fosse deprezzata la lira quattro
Poi si dice sì disse
è chiusa l'epoca delle svalutazioni competitive cioè della riconquista della competitività attraverso l'artificio dei campi invece sento dire che deprezzamento dell'euro non è poi così male perché questo ci consente di rendere un po'più
A buon mercato le merci ma questo è il contrario di quello che si diceva ieri
E poi attenzione
Perché se si deprezza allegro ci stiamo impoverendo tutti
Noi ci stiamo impoverendo in termini di potere d'acquisto sui mercati al di fuori dell'euro ci stiamo impoverendo tutti nessuno se ne accorge là se ne accorgeranno per esempio gli italiani che stanno per andare in vacanza servano negli Stati Uniti poserà non li il quindici per cento in più i propri debiti
E le imprese
Pagheranno l'undici per cento in più grosso modo
Materie prime semilavorati e altre cose che porteranno dal mercato internazionale quando pagano in dollari
E allora delle due l'una o queste impresa
Lasciano i prezzi come sono impropri prezzi di vendita come sono perché la domanda punti
E allora si assottiglieranno i margini di utile di quest'impresa Costituzione che
E quindi saranno dell'investimento e meno posti di lavoro
Oppure come sempre in Serie usciranno in qualche modo a scaricare in un aumento dei prezzi deprezzamento dell'euro e cioè l'aumento dei costi di produzione
Forse le materie prime e allora sarà un po'più di inflazione
E pagheranno come al solito i deboli cioè quelli che non riescono ad eguagliare i propri redditi a prezzi che salgono e purtroppo fra questi demoni ci sono anche molti che stanno nel Meridione
Quindi attenzione a non affidare all'Euro
Al deprezzamento dell'euro di nuovo la soluzione ai nostri problemi ma allora si dirà ma lei euro è mandamento ha un andamento congiunturale sì ma è quello che sto dicendo
Non affidiamo tutto alla congiuntura
E gli occupanti e i più di struttura perché i problemi dell'Italia e i problemi del Meridione non sono congiunturale diciamo sono strutture
E vi sono dei metodi che mi piacerebbe ecco perché indicano alla dinanzi
Deng metodi che vanno nell'analisi della struttura
Per esempio il World Economic Forum
Pubblica annualmente e quindi fa analisi poté pubblicare i risultati sulle prospettive di sviluppo
Di cinquanta nove economie del mondo era un guarda la congiuntura
Perché se avesse guardato la conduttura per esempio Singapore
O altri per coinvolti nella crisi asiatica sarebbero avrebbero patibolo nel parco nelle parti basse della di queste classifiche non sta dalla parte alta perché guarda la struttura
Cioè guarda le prospettive di crescita in base a
I parametri strutturali delle economie io comincerei a fare o tenterei di fare qualcosa del genere per le regioni dell'Italia insomma e anche per il merito
Perché sono queste le cose più importanti
Mi spiace comunicarvi che nella graduatoria fatta appunto dalla World Economic Forum sul cinquantanove prego sì
L'Italia è cinquantasette sì
Cinquantasettesimo terzultima
Perché dal punto di vista delle strutture dei problemi strutturali vitale è molto molto indietro
Parliamo come il contenuto paglia un po'distrutto
Secondo problema sempre un po'metodologico vorrei andare a trattare un po'un po'noioso ma
Insomma
Mi ricordo che quello che facevo prima come professore universitario la disoccupazione
Qui c'è il rischio di fare confusione
Perché c'è il rischio di fare confusione ma perché
C'è l'occupazione più o meno precaria no
L'opportuna introduzione di forme di flessibilità per carità noi abbiamo sempre sostenuto che è necessario anzi diciamo bisogna andare più avanti
Per ogni produce
Forme di lavoro diverse ed è quello del tempo indeterminato
E poi anche i governi pensa introdurre forme di lavoro un po'diverse da quelle a tempo
Indi terminato i lavori socialmente futili come sapete le Borse lavoro i tirocini gratuiti tante cosine del genere
Per cui i dati sull'occupazione sulla disoccupazione risentono però queste cose
Ci mettiamo tutti insieme
Il risultato e di dubbia interpretazione
Allora io vorrei introdurre le nostre riflessioni
L'occupazione reale per distinguono ad altre forme di occupazioni che tanto reali o effettive non solo ma sono magari un po'più futili come dicevo
E se cominciamo a riflettere su queste cose io partirei da un'equazione che proprio di una semplicità estrema ed è quindi inconfutabile
Il reddito di te la quantità di lavoro molto indicata la sua produttività su questo non si è così per definizione numero di persone occupate moltiplicata la produttività media avete
L'azione no
Ne segue che il tasso di sviluppo del progetto è sempre uguale con qualche piccola prossima azione ma possiamo trascurabile né i valori
Alla sua
De tasso di incremento della produttività
Più il tasso di incremento dell'operazione
Reale quella cioè che produce
Quindi esiste sempre questa equivalenza tasso di sviluppo dell'economia
è uguale alla somma del tasso di incremento della produttività
Più il tasso di Capello
Della occupazione effettiva
Produttiva
Ne segue da questa semplice equazione viale Volta che il tasso di sviluppo dell'economia
Inferiore al tasso di incremento della produttività
Sì distrugge occupazione effettivo
E aritmetica
Che cosa vuol dire che per avere quel tasso di sviluppo così basso basta l'aumento de la produttività e ci vogliono meno occupati fino
Non so se riesco ci vorrebbe una valanga verso
Allora se lo vogliamo sapere come Zanda l'occupazione effettiva dobbiamo partirà per l'occasione
E siccome siamo a meno tassi di sviluppo del nostro Paese
Nella generalità del Paese ma anche nel merito
Inferiori
Al così basse offrono zero sette
Zero sette nella novanta se
Uno qualcosa anzi no zero zero zero sempre al corso
Uno uno uno e qualcosa quest'anno casi gruppo così bassi sono inferiori alla puntata sull'incremento della produttività stiamo distruggendo occupazione effettiva
Può accadere che però le statistiche sull'occupazione ci Morsello che l'occupazione stabilità
E come si spiega
Semplicemente siamo distribuendo un poco in modo diverso l'occupazione che c'è
Invece di avere un po'di occupazione a tempo indeterminato abbiamo un po'più di posti
Parta in interinali
Socialmente futili
Chi più ne ha più ne metta
Mai l'occupazione effettiva
Quella che riguarda la struttura l'andamento strutturale domani non confondiamo una cosa con l'altra e perdite che confusione può venir fuori vi dico subito che per esempio
Grazie al lavoro quarta ma
Ho a tempo determinato
Sì hanno posti sia e gente che in qualche modo lavora no
Ma queste occupazione aggiuntiva se quell'a tempo indeterminato quello appena rimane immutata
Se quella carta e quest'altro aumenta in numero di quelli che andati contando che sta in qualche modo lavorando anche qui ma l'occupazione via potrebbe addirittura diminuire
Nel mille novecentonovantotto infatti l'occupazione a tempo indeterminato e l'immunità le diceva
Oltre
Mi domando se vuole mirati di Milano sessanta mila sessantasei mila unità seduta segreta novantaquattro
Duecento allora se vogliamo porci problemi in modo chiusa ecco tutti voglia trenta serio per capire come stanno le cose usiamo cerchiamo di accertare qual è l'occupazione effettiva
Ho crea è
Partendo da quell'equazione religione
E ricorda che
Ogni dove
Che ottiene tassi di sviluppo dell'economia meridionale ma nazionale inferiori al tasso d'incremento la produttività sta distrutte occupazione e si
Tale con vari giri con spostamenti dalla occupazione a tempo indeterminato o all'altra potrà anche far risultare che il numero degli occupati cresce ma l'attuazione è redistribuzione della non è creazione questo docente all'
Quindi i posti di lavoro
Questo per evitare di tante illusioni in cui si può cadere magari senza volerlo qualche volta volevamo
E le illusioni rischiose qui sono tante insomma se non non la mettiamo mano a i problemi di struttura continuo nella mia nel mio filo conduttore di questo mio discorso
Prendete Sviluppo Italia Sviluppo Italia da quello che sono riuscito a capire dovrebbe fare marketing del prodotto meridionale
Ma io che ho avuto un po'di esperienze anche in certe aziende
Ho sempre constatato che
Prima del prodotto e poi si fa il marketing
Non si può fare in un attimo senza del prodotto
E prodotto la fate se risolvere questi problemi strutturali sono è illusorio tentare di far Mark
Sono stati anche ciò già e contratti d'aria
E i patti territoriali quelli che avrebbero dovuto creare il distretto ecco
Violante ha ricordato
Che solo il sei per cento da in occasione della audizione dell'Antitrust solo il sei per cento delle risorse a questo scopo sono stati utilizzati quindi patti territoriali così distretto i cosiddetti distretti lì dove non dire che al governo si sono ristretti distretto insomma
Ma non seguiamo biglie
Che creano molte illusioni pochi risultati facciamo un po'meno patti o è un po'più fa
E non mettiamo nel DPEF e dal due mila cinque due mila sei poi
Il Meridione avrà tassi di sviluppo dell'ordine del sei per cento cioè da tigre asiatica
Anche perché quello che accadrà nel due mila sei
E chi lo sa
Dove sarò io dove c'era chi ha scritto il DPEF
Nel due mila sei la legislatura finisce nel due mila uno
Che senso ha per un governo dire che se tutto andrà bene dal due mila sei in poi
Non è questo modo di creare illusioni
Ed è l'ultima cosa che possiamo consentirci con riferimento a mezzogiorno creare illusioni perché poi quando sopravvive alla delusione variazione
Può essere può essere pesanti
E dunque i problemi strutturali e ancora una volta ve lo dirò abbiate pazienza sono quelli del nostro decalogo ma un decalogo su cui io credo che può alla fine convengono tutti solo che decalogo è un'enunciazione di cose da fare ma qualcosa
Lotta alla criminalità
Divario infrastrutturale
Ma adesso tutte cose strutturali la lotta chimica criminalità non è congiunturale la Russia non si sviluppa perché c'è la criminalità che non viene rotta
Faccio confronti ballate tra la Russia meglio mezzo ma
La contrattazione decentrata
La Cassazione ha per un economista costatare che nel mercato lavoro come cioè più disoccupazione Meridione il costo del lavoro per unità di prodotto il gruppo cresce più che accettabile
Questa è una patologia c'è poco da fare
Pagheranno disoccupato andrà un po'meglio perché ha il posto Gaspare
Ridurre il costo del lavoro anche attraverso la riforma previdenziale su queste bisogna mettersi d'accordo
Perché se si proclama che si fa la riforma delle pensioni
Due sono le cose
Oggi dicono ci dice che serve farlo nell'interesse generale del Paese allora appoggiata
L'ascesa enunciate
Perché risponda all'interesse del Paese e poi dopo qualche giorno la sì ritratta allora vuol dire che non si vogliono fare le cose mentre Selva esterno riesco molto uscire da questo vile
Meno pressione fiscale
Ma in sede europea
Non dovrebbe essere sostenuto con maggiore forza
Che io venni debbano avere un grado maggiore di autonomia nel distribuire il fisco sul proprio territorio
è un è molto discutibile la crisi europea secondo cui riducendo la pressione fiscale per esempio sull'impresa del meridione si altera la concorrenza
Ma perché quelle sulle imprese sono meridionali
Non potrebbe essere un'impresa francese a beneficiare della riduzione della pressione fiscale Meridione sono che ci vada introversa
Insomma noi abbiamo troppo rapidamente ceduto in sede europea alle prese di posizione di altri paesi
Tanto più che sentiamo dire che
La pressione fiscale sul meglio non si può ridurre però si possono dare agli enti locali meridionali risorse procapite inferiore a quelle che si danno i comuni nella Norditalia
Dove la logica dove la coerenza
Un maggiore collegamento tra centri di circa il sistema delle imprese
Un sistema bancario che sia subito cento ricordo nel senso che faccia solo attività nel Sud o diciamo della globalizzazione faccia prevalere va be'
Perché se non badate che il milione si trasformerà con passaggi di proprietà che sono già avvenuti e che si prospetta un'ancora
Da intitolazioni meridionali a intitolazioni centro settentrionali Meridione rischia di diventare bacino di raccolta
E sempre meno bacino d'impiego improduttivo dei depositi e dei risparmi meridionale attenzione non c'è mai stato inviluppo economico senza l'appoggio di un sistema bancario bloccato territorialmente
Dovrei aggiungere ma
C'è un problema di Corporate Governance nel Meridione
E dovremmo ricordare che i problemi di corporate governance non si servono allo stesso modo quale che sia la struttura produttiva reale dell'economia di riferimento una legge di corporate governance che abbiamo fatto pesa il Paese non è idea nemmeno necessariamente l'ideale per economia e come il Meridione però io mi sto spingendo proprio sull'avanzato quando ancora c'è il problema del sistema bancario convocazione meridionale da difendere
Efficienza della pubblica amministrazione
Che non è motivata
Anche qui un breve accenno ai sindacati
L'entrata è ritmo nella trattamento dei funzionari e degli impiegati pubblici
Chi sbaglia
Un po'di meritocrazia nella pubblica amministrazione ci vorrebbe
Perché se Tievoli continuano a essere stati come non meritevoli prima o poi il contagio dell'inefficienza del disinteresse
Nel menefreghismo
Si diffonde
La pubblica amministrazione demotivante
E c'ha un sacco di leggi da fare osservare a ci fosse la pubblica amministrazione poco efficiente ma poche leggi non sarebbe grave
Ci fossero molte leggi
Ma alla pubblica ammirazione efficiente
Non sarebbe così bravi
Ma il cocktail di una pubblica amministrazione inefficiente cioè demotivata di tante leggi da far osservare non coperti
è un cocktail micidiale e l'ultima cosa strutturale da fare
Beh dare certezza alla politica no dare certezze agli operatori la cosa peggiore ai fini dello sviluppo di una economica e l'incertezza
Se io ti prometto un provvedimento fiscale agevolativo
Sembra che faccia una cosa buona
Però intanto proprio con la stasi degli investimenti tutti si mettono lì tanto deve arrivare ha preannunciato un provvedimento fiscale favorevole
Siamo tutti inattesa si siano amiconi
Se poi lo preannunciando lo rimangio peggio ancora perché si perde credibilità
è in materia per esempio fiscale
C'è un circolo continuo di affermazioni e di
Ritrattazioni che creando molta confusione molta incertezza degli operatori sarebbe bello avere può discutere poi su come fare
Un percorso di politica economica preannunciato credibile e di lungo periodo per tutte le cose che le ho detto
Per tutta l'azione
Ma bisogna parlare arrivarono i fatti Veronica
Bisogna metterei ma alle cose concrete
Il DPEF che sono documenti di programmazione economica e finanziaria no di creatività documenti preparazione economica e finanziaria se non contengono provvedimenti concreti di Pierre finirà per significare il documento di parole fare
E non più il Documento di programmazione economica fino al
E tempo il tempo non si può lasciarlo passare così
Non si può dire tutto andrà meglio dal due mila cinque al due mila sei voi
Perché come tutti sappiamo il tempo siamo noi
E quando il tempo se ne è andato
Vuol dire che anche noi o un pezzo di nuovi se n'è già andato
Graziosamente ama c'è una breve interruzione per profonde che riprendiamo i lavori tragicamente grazie
Guardi riprendiamo i nostri lavori vedono la parola l'onorevole
Sorride glielo presidente del comitato di coordinamento dell'aria Gioia Tauro presso la presidenza del consiglio dei ministri
Grazie sono grato dal Messia Novaco e gli amici della Svimez per questa occasione di confronto
Pubblico in una sede molto autorevole
E occasione quella della presentazione del Rapporto Svimez è stata sempre di anno in anno
Riconosciuta come una delle occasioni di verifica pubblica di una lettura delle condizioni di salute del mezzogiorno e di confronto sulle politiche di richiesta quindi al governo di adeguamento di correzione per le politiche in corso
Mai come quest'anno siete state proprio puntuale tempestivi ed efficacissima nell'intervenire nelle fuoco di una discussione di un confronto oggi tutti i giornali parlano delle
Discorso tenuto ieri a Napoli dalla Presidenza del Consiglio delle tensioni che caratterizzano quella città dell'esigenza di consolidare una valutazione sulla validità di alcune politiche
Assunta dallo Stato dal Governo dal Parlamento
Ed anche sulla validità del punto di vista prese nelle associazioni che rappresentano le imprese
Per rendere più proficuo per rendere virtuoso il rapporto tra pubblico e privato
Per evitare che si oscilli tra fasi di lassismo e frasi di incomprensione
O come è avvenuto a proposito dell'epoca mi dispiace che collega Marzano si è dovuto allontanare ma avremo altre occasioni poter proseguire colui il confronto tra euro faciloneria euroscettici
Certo a nuociuto qualche misura alla situazione
Relativa alle decisioni sul Mezzogiorno
Una certa superficialità con cui si è affrontato il dibattito sull'Euro accettando in qualche misura la scissione in due momenti tra quello dell'integrazione dell'unificazione monetaria e quello invece
Della individuazione di efficaci politiche di sviluppo di integrazione di coesione nel territorio europeo dello sviluppo europeo ma
Voi è noto quanto abbia nuociuto all'Italia un'immagine dell'Italia un certo euroscetticismo rallentato i livelli vittime del confronto con l'euro
Ecco perché
Trovo interessante quanto rapporto Svimez nella relazione del dottor padovani
è stato indicato come un punto di lettura obbligato quello di non limitarsi ai fatti congiunturali ma riguardare ai nostri strutturale dello sviluppo del Mezzogiorno
Punto di vista d'altronde non nuovo per la Svimez che da tempo ha sottolineato queste esigenze che oggi indica con uno più nettezza come il passaggio obbligato per verificare l'efficacia di alcune politiche di sviluppo
Ecco perché d'accordo con uno
Padovani con lo Marzano non possiamo pensare a un Mezzogiorno che si giovedì di una politica di sviluppo nazionale tutta tesa ad utilizzare i valori del deprezzamento dell'Euro così come in passato ricordo altri dibattiti promossi dalla Svimez
Avevano sottolineato l'esigenza di non affidarsi alle politiche di svalutazione della vita quindi è un dibattito
Ciclicamente ritorna e che richiede alle forze autenticamente nell'idioma liste di sollecitare più attenzione per Investimenti e politiche strutturato
A breve Marzano però che notavo una contraddizione Louise se davvero non vogliamo limitarci alle politiche congiunturali allora non dobbiamo criticare il governo se
Guarda a uno scenario che vada al di là dell'anno in corso poi si possono discutere le previsioni sul due mila sei ma io vedo che c'è bisogno di previsione al due mila sei ed è inoltre così come civili
Insegna no i confronti a livello europeo
Io sento molto il bisogno di una riflessione di una verifica anche sui dati che guardi agli scenari non in maniera futuribile ma attraverso una capacità rigorosa e scientifica di controllo delle proiezione per rendere più rigorose le analisi e per avere una verifica sulla coerenza di alcune cori
M'interessa molto nel dato che e viene posta al centro del elencazione presentate dalla Svimez intanto capire se è possibile consolidare che alcune novità che
Per il la prima volta nel mille novecento novantotto vengono segnalati
E non solo quella redistribuzione dell'occupazione o la creazione anche di sia pur limitate occasioni di lavoro che vanno tenute in conto
Ma due dati che trovo interessanti nel rapporto che riguardano uno l'import export
C'è
Un incremento segnalato per il mille novecento novantotto dell'otto virgola due per cento delle esportazione dal Mezzogiorno
è un altro dato che riguarda anche il ruolo del sistema bancario
Anche qui non lo infatti insomma vorrei capire se è un'inversione di tendenza se possiamo considerare un dato credibile che parla di un incremento dell'in degli impieghi nell'ultima annata al quattro del comma uno
Allora i problemi del Mezzogiorno non sono affatto risolto e non sono neanche avviati a soluzione però possiamo individuare un'inversione di tendenza per quanto riguarda
Alcuni punti di lettura e alcuni indicato ecco perché mi dispiace che non ci siano
Altri esponenti del Governo e della maggioranza perché qui non si tratta di fare propaganda ma di capire bene
Se possiamo indicare nel mille novecentonovantotto l'avvio di una possibile svolta
Di interventi e di attenzione per il Mezzogiorno oppure se si tratta soltanto di interventi congiunturali molto oscillanti e molto esposti alla precarietà nella vicenda politica
Non è un problema dobbiamo affrontarlo perché nel Documento di programmazione economica e finanziaria che abbiamo in discussione
In parlamento sul Mezzogiorno si decide di investire di più e meglio
Di elevare non solo la quantità delle risorse disponibili ma di elevare molto la qualità degli strumenti attraverso i quali lo Stato in forme dirette è un rapporto nuovo con le imprese private possa finalmente
Determinare nuove occasioni di sviluppo e di occupazione per il Mezzogiorno
Ma noi dobbiamo affrontare definitivamente pongo soltanto due punti e poi chiudo
Una contraddizione che insomma mi fa molto piacere che in questa presentazione del rapporto sì rilanci la immagine del Mezzogiorno come Mapooro regione devo
E cioè che si respinga definitivamente
Quella lettura tutta economicistica che si è cercata di far
Curvare sulle spalle del Mezzogiorno che era una delle tante aree depresse del Mezzogiorno delle dell'Europa venne giù giorni d'Europa mi pare invece che con molto efficace venga ricordato come non solo in termini di estensione dell'viale di numero di abitanti di prodotto interno lordo ma anche di fattori culturali economiche sociale il Mezzogiorno d'Europa ampia dimensione in quantità e qualità superiori nove o dieci
Paesi dell'unione europea
Allora forse dobbiamo insistere perché è del Mezzogiorno si discuta tra l'Italia e l'Europa in termini radicalmente no
Chiudendo definitivamente quella fase del confronto sulle proroghe sulle deroghe che tanto ha segnalato una diversità è una subalternità nel confronto tra l'Italia e l'Europa dobbiamo
E lo dico anche qui con senza alcun intento polemico definitivamente superare quello che purtroppo è stato il tessuto
Allora in Commissione Bilancio e ho partecipato direttamente alla confronto che c'è stata Brussel c'era allora il governo Berlusconi è quella stranissima trattativa tra il ministro Pagliarini e il commissario europeo fanno niente che ha
Snocciolato per il Mezzogiorno una possibilità di deroghe
Concesse ancora per qualche anno per il Molise per l'Abruzzo poi per le altre regioni meridionali
Però di fatto in uno scambio non solo ineguale marchio ritenuto in giusto sin da allora e non ho cambiato opinione
Cioè nella possibilità che l'Europa riconoscesse l'estensione degli interventi alle cosiddette aree di alle zone
Più deboli del nord si è sacrificata una visione e una capacità di rappresentanza del Mezzogiorno e dei suoi problemi unitari
Ecco perché mi piace riparlare del Mezzogiorno come grande regione d'Europa perché ci sono problemi militari che vanno affrontati e che possono porre il Mezzogiorno
Come grande occasione di sviluppo per l'intero territorio europeo e per i livelli di competitività che l'Europa deve sapere difendere e recuperare
Nel confronto tra l'euro estinto
La mia esperienza più diretta quella che seguo
Per contro la Presidenza del Consiglio cioè il coordinamento degli interventi sull'area di Gioia Tauro hanno dimostrato che ci possono essere dei punti di eccellenza di dinamismo e di modernizzazione sol che si sappia cogliere la modifica di scenario nel quale il Mezzogiorno acquista una nuova funzione è un nuovo cumulo territoriale produttivo e di sviluppo
Gioia Tauro che per tanti anni era stata segnalato come il punto nero dello sperpero del denaro pubblico nei soli tre anni è diventato il primo conto del Méditerranée
In una
Relazione positiva tra pubblico e privato tra interventi dello Stato e interventi dell'impresa privata con grande capacità di un'impresa privata che ha avuto una visione prospettica
Nelle guardare alle possibilità di sviluppo di parlare ma anche con una grande capacità di intervento delle funzioni pubbliche del Governo e del Parlamento
Da lì al di là della vicenda particolare sia conto danno possibile mutamento delle funzioni del Mezzogiorno d'Italia in rapporto al Mediterraneo e all'euro
E cioè i sistemi di navigazione di comunicazione tra Leste euro
L'est l'Estremo Oriente il nord Europa e gli Stati Uniti d'America segnalano oggi nel bacino del Mediterraneo il punto strategico di interlocuzione di snodo
E la grande novità di Gioia Tauro ha dimostrato che
Quel porto è cresciuto non contro gli altri porti italiani ma invece aiutando sollecitando ed enfatizzando la crescita dell'intero sistema portuale cioè tracciando attraverso le vie del mare Limpopo primato dell'Italia ora senza retoricamente ricordare Brovello e c'è un punto di lettura però che va approfondito
E cioè questa parte dell'Europa riacquista una funzione strategica e può diventare elemento di proiezione per nuovi livelli di competitività e di conquista di nuovi negati
Ancora con Bruxelles non discutiamo a questa altezza
Ancora con Bruxelles discutiamo
Sui singoli fatti sui singoli provvedimenti ma non sul ruolo nuovo che il Mezzogiorno d'Europa può qualificare per l'intero territorio europea
E io lo dico perché ormai a proposito della innovazione della competitività su cui si è soffermato il dottor padovani
E dimostrato nel mondo che la capacità competitiva delle imprese non può limitarsi sono alla competizione tra imprese o tra i fattori interni ad un'impresa ecco perché è giusto in Italia discutere tanto di flessibilità di costo del lavoro di norme che riguardino i singoli fattori della produzione
Ma le grandi aree di sviluppo nel mondo stanno scommettendo sulla capacità competitiva di intere aree territoriali quando io ho dovuto affrontare la competizione dura che si era aperta spetta alla novità prefigurata da Gioia Tauro visto che reagiva Rotterdam reagì con Konko ma con una potenza enorme di schieramento dal punto di vista infrastrutturale e della forza di attrazione di quell'intero territorio
Ecco come dobbiamo ragionare secondo me nel Mezzogiorno ed ecco perché molto importante anche la proposta conclusiva che viene dal rapporto Svimez che a mio avviso il Governo e il Parlamento devono saper assumere rilanciare in termini concreti
E cioè ridiscutere con l'Europa
Ridiscutere a proposito dei fondi strutturali non accontentandosi nell'Agenda due mila di fare l'elenco delle risorse perché tante volte si è parlato dei cento mila miliardi per il Mezzogiorno
Oggi voglio capire perché conta su quali progetti prioritari e se questi progetti sono condivisi dal governo europeo oggi abbiamo
Il presidente dalla Commissione europea che
è un esponente Italian prestigiosissimo come il professor Romano Prodi a mio avviso ci sono tutte le condizioni per poter rilanciare tra Roma e Bruxelles un confronto che porti a superare l'attenzione
Dei governi nazionali soltanto sui fondi strutturali
Per affrontare il grande tema del fondo di coesione del tasso di infrastrutturazione e giusto che la seconda parte del rapporto Svimez
Si dia tanta importanza ai processi di infrastrutturazione al divario che ancora pesa sul Mezzogiorno in termini di infrastrutture
E quindi in termini di accesso al territorio di capacità competitiva di quel territorio rispetto ad altri territori europee o internazionale
Ma se si ricorda giustamente impositivo la capacità che hanno avuto la Spagna il Portogallo di utilizzare diversamente i fondi di coesione anche la stessa Grecia
Allora dobbiamo più decisamente puntare su obiettivi a livello europeo che convincano lo la Commissione europea sull'esigenza di utilizzare queste nuove potenzialità del Mezzogiorno vitale sul fatto cioè che il fondo di coesione su grandi progetti di integrazione del territorio europeo e principalmente delle potenzialità euromediterraneo
Del territorio europeo può essere una grande occasione per l'intera Europa
Nella Conferenza euromediterranea di Barcellona tre anni fa si era messa in campo una proposta che molto suggestiva
E cioè creare nell'area del Mediterraneo non solo una zona di libero scambio ma di pensare allora si è scritto in quel documento molto bene molto impegnativo ha un'aria di prosperità condivisa
E cioè a un'area nella quale le politiche pubbliche riescano ad elevare attraverso una sinergia degli interventi è un forte coordinamento tra politiche pubbliche e nuovi investimenti privati ad elevare
Non solo la qualità degli investimenti ma anche la qualità della vita nell'intera aree del Mediterraneo
Io vedo qui scenari di enorme interesse per quella innovazione di processi e di prodotti e di cui ha parlato nella sua relazione dottor padovani a proposito di nuove capacità d'intervento nel settore industriale che non si limitino alla ristrutturazione dei settori esistenti ma che sappiano individuare anche in nuovi scenari di rapporto e di cooperazione
Una capacità di intervento dei livelli produttivi italiani tanto da estendere non solo la quantità del prodotto industriale ma anche la qualità tecnologica e scientifico
Così possiamo a mio avviso quindi per quelle che riguarda la mia funzione io mi impegno a sostenere questo vostro farla
Guardare con grande attenzione dal governo a segnalarla come una proposta non proprio importante dal punto di vista culturale ma anche concreta dal punto di vista della capacità attuativa e di governo di ricontrattare
Con l'Unione europea
La qualità dell'intervento e la tipologia dell'intervento su progetti prioritari
Perché il Sud
Si presenti a Bruxelles non più col linguaggio del risarcimento pure dovuto ma mettendo in campo le proprie risorse come grande occasione di sviluppo
Quindi un ragionamento che dica sì all'integrazione europea ma da un mezzogiorno che a Brussel parli non con il cappello in mano ma attestata e con grande dignità vi ringrazio
Ringrazio azioni operazione interessante intervento dalla parola dottor Morlacco vicepresidente del CIMEP serrature considerazioni conclusive
Ma avviandoci in qualche modo a conclusione di questo questa manifestazione io pensatori a nome della Svimez che noi non riteniamo di dover trarre delle specifiche conclusioni
Dal dibattito che si è svolto oggi intorno però ad un rapporto e divenuto ormai un Fassi Co documento in e gli uffici dell'associazione hanno predisposto
Avanzando proprie valutazioni estivo ma anche utilizzando dati di istituzioni ufficiali prestigiose e insieme apporti di analisti attenti e qualificati nei rispettivi campi di specializzazione
Vorrei perciò a conclusione dell'odierno incontro di presentazione pubblica del rapporto sull'economia del Mezzogiorno
Limitarmi anzitutto ad esprimere la soddisfazione dal Svimez per il sostanziale consenso di quanti sono intervenuti intorno alle analisi sviluppate alle tesi esposte
E per il giudizio che così me emerge sul valore oggettivo della ricca documentazione presentata che è stata già presentata alle componenti decisive vitali del paese e della società italiana cioè top ma anche che più specificamente al Parlamento alle regioni e agli enti territoriali alle amministrazioni al governo
Nei confronti dell'insieme di tali soggetti pubblici e privati la civilmente e orgogliosa di potersi considerare una libera la struttura di servizio
Proprio per questo ci facciamo un dovere di ringraziare ufficialmente e pubblicamente qui anche qui il Governo il Parlamento e dimesso le forze politiche sia di maggioranza sia
Di opposizione per avere voluto assicurare ancora una volta alla civilmente
Nelle mutate condizioni dell'Italia rispetto a quelle che ne caratterizzavano l'economia e il tessuto sociale ore oltre un cinquantennio le risorse sufficienti ad assolvere
Con immutato rigore questo ruolo
Nel merito
La sola cosa che appare possibile fare per concludere l'incontro è di aggiungere poche brevi notazioni a maggiore esplicitazione di quelle contenute nelle considerazioni che il direttore dello Svimez ha presentato
E introducendo il ricco e corposo rapporto di questa
Premettendo da via una notazione alla affermazione del l'onorevole professor Marzano per dirci d'accordo ma non lo faccio in prima persona ma richiamandomi al professor Francesco su un'affermazione che gli ha fatto
Quando diceva non si può certo essere contenti di un progresso del Mezzogiorno che sia misurato sulla base di un rallentamento del no
Professor fare cenava a patto di questo una posizione formale nel senso che ciò che noi dobbiamo di cui dobbiamo darci carico non è un problema soltanto relativo di rapporto fra le due aree
Ma è un problema di crescita sostanziale e profonda all'economia del Mezzogiorno
Era questa la linea sulla cui ed è nella continuità di questo giudizio con cui quindi conveniamo
E la privatissimo
La prima notazione formale che vorrei fare è relativa al dovere che emerge è indicato nella sintesi
Di un rinnovato impegno pubblico indicato come la necessaria solo alternativa ad ogni tentazione di ottimismo di pessimistici
Cui i dati le vicende dell'anno del corso
Potessero indurre noi o altre cioè anche in questo allorché lo dirò spero meglio il problema del rapporto tra congiunture struttura è un problema determinante
E noi che pur seguiamo molto ovviamente le variazioni congiunturali siamo certamente legati ancor di più ai fa
Atti strutturali conoscendo le ragioni profonde appunto insite nella struttura di questo nostro
Paese che portano a consentire giustificare e talvolta approfondire il divario
Prendendo tale affermazione riprende peraltro questa sul che la sola uscita dall'alternativa fra pessimismo e ottimismo e nella direzione dell'impegno
Riprende una riflessione già emersa in occasione di un pubblico confronto politico in cui è giusto invito a non giudicare come dire come tutta grigia la situazione del Mezzogiorno era stata da noi accompagnata
Per un verso la rilievo che appunto ci sono anche al sud ovviamente situazioni e pendenze positive che vanno tenute presenti e che quando significando con la significativa ebbene siano evidenziate e sottolineate anche perché l'ottimismo e spesso di per sé un fattore che può generare fiducia e quindi può determinare anche i suoi effetti favori
Ma quelle rilievo era stata accompagnato anche dalla osservazione dell'opposto Ricci
E cioè che indirizzare le luci solo su quello che di positivo c'è e si muove nel Mezzogiorno
Possa finire col creare nell'opinione pubblica specie in quella esterna al Mezzogiorno una sorta di reazione spingendo gli ambienti meno illuminati
Vi è più egoisti del Nord a dirsi ma perché il Sud insiste a chiedere interventi e politiche di riequilibrio se è vero che in quelle regioni tutto va bene
E perché se tutto va bene il governo prevede anch'esso di destinare nuove significative risorse al Mezzogiorno cioè ci sono anche i pericoli dell'ottimismo di cui Dioguardi
Cioè in questo come in tanti altri casi il problema essenziale la misura
L'essenziale e lo ripetiamo anche qui e che non si creino equivoci sulla necessità di un ulteriore del rinnovato impegno collettivo
Perché di politiche di coesione e di forti ed articolati interventi di sviluppo il Mezzogiorno continua ad aver bisogno
Data la sua perdurante arretratezza relativa
La chiarezza nel documentare infatti attraverso numeri e dati non contestabili quella civilmente si sforza di tenersi da sempre fedele
è uno dei fattori cui per cui sarà condizionato anche nel prossimo futuro l'atteggiamento dell'impegno del Parlamento nei confronti delle regioni italiane più deboli e il più grave
E allo stato delle cose tali zone sono e rimangono nel loro insieme e malgrado ogni possibile
Vento che si voglia porre sui differenziali locali dello sviluppo quel dello storico ed unitario Giorgio
Di tutto questo noi come esprimete ci preoccupiamo non ritenendo giusto che ci sia in Caselli nessuna
Delle due tradizionali scuole gli ottimisti per dovere di ufficio o i pessimisti per vocazione o masochismo in cui troppo spesso si rischia di essere tutti colloca
La seconda notazione quella che chiude la presentazione che il dottor Padovani ha fatto dal rapporto laddove si osserva che in definitiva la responsabilità della politica di sviluppo non può non ricadere
Fondi strutturali e nonché politiche interventi europea parte sui singoli paesi membri dell'Unione
Pertanto ed anche per venire incontro alle esigenze di autonomia che dei territori e nella società italiana emergono e importante che si riesca per il futuro ad ed è lineare in seno all'Europa margine di libertà all'operare al fine di sviluppo almeno in tutti quei casi in cui lo sviluppo
Non è un'opzione al ma una componente ineludibile di situazioni che da troppo tempo aspirano alla coesione ma che da tale coesione sono state
Fino ad oggi rimasta lontana e in questo naturalmente condivido del riprendo per sottolinearle le osservazioni dall'onorevole Fiori
I patti di stabilità e i parametri di Maastricht che imboccando e pretendendo il rigore di bilancio hanno accompagnato la nascita dell'Unione Europea
Vanno ad avviso dei meridionalisti certamente Respect il petto
In questo senso
Il ministro Maccanico ha giustamente notato come il Mezzogiorno abbia pagato un prezzo elevato per il rispetto di queste condizioni
Eppure è un prezzo che storicamente meridionalisti non ci sono mai rifiutati di pagare all'Europa
E pertanto è peraltro vero che talune differenze nelle definizioni ciò che arretratezza differenze che giustificano delle eccezioni a principi internazionalmente assunti come fondamentale e come tale saltati quali ad esempio il principio dalla concorrenza
Potrebbero essere poste legittimamente in discussione
Talune definizioni in effetti divergono significativamente per esempio
Tra le regole dell'Unione europea e quelle di un organismo internazionale come il WTO senti cioè l'organizzazione mondiale del commercio
Senza peraltro impedire all'adozione in materia di commercio internazionale discutibili iniziative negli Stati Uniti
Contrastante con la logica e con la necessità delle politiche regionali
Di cui gli aiuti pubblici sono una componente ineliminabile cui l'Italia è interessata per l'industrializzazione manifatturiera del suo Mezzogiorno
Ma in effetti il problema posto dalla Svimez della individuazione di uno spazio di manovra più ampio di quello oggi consentito
Per le politiche nazionali di riequilibrio e di coesione di paesi aventi situazioni strutturalmente assai finanziate
Verrà prima o poi sul tappeto in Europa soprattutto in quei casi in cui il problema della accelerazione nella crescita riguarda
Non delle piccole club di sottosviluppo ma una parte cospicua di un Paese come nel caso del dualismo italiano
Quale che sia il giudizio da esprimere sulle decisioni adottate dalla CEE dall'unione europea regioni come l'Abruzzo e il Molise ragionando sui grandi numeri che dalla geografia e dalla storia emergono
è un fatto che il Mezzogiorno se per un momento solo chi accettasse di valutarlo per ciò che esso è
Cioè come una grande macro regione che già al momento dalla firma del Trattato di Roma aveva meditato di costituire oggetto di un particolare protocollo dei sei Paesi firmatari
è un problema che non può essere assimilato
Ai casi delle piccole zone di sottosviluppo che costellano duro
Ricordo qui riprendo
In termini di superficie il Mezzogiorno col suo tre virgola otto per cento di territorio e più grande da solo di sette degli stati dell'Europa a quindici
In termini di popolazione l'insieme del Mezzogiorno Colt suo cinque virgola sette per cento di abitanti e più popolato di dieci degli stati attuali dell'Europa dell'Unione Europea a quindici
In termini di prodotto interno lordo il pro Mezzogiorno col suo tre e nove per cento del prodotto e più grande di nove paesi dell'euro
In termini di PIL pro-capite per contro il Mezzogiorno si colloca al quattordicesimo posto su quindici solo la Grecia risultando come Stato nazionale mediamente più povero del nostro Sud
In termini di disoccupazione infine il Mezzogiorno è all'ultimo posto con un tasso che più che doppio di quello medio dell'Unione Europea
Certo di anno in anno di mese in mese di giorno in giorno no ai Dallas rimette guardiamo Contu
Stata necessaria attenzione anche alle piccole variazioni congiunturali di ogni significativo indicatore pur distinguendo il rapporto il peso di significato dalla congiuntura da quello dalla struttura
E siamo egualmente attenti anche ai sempre più frequenti annunci che quasi come Panda alleate di zioni numerose ma spesso catastrofiste come quelle relative ad una esagerata povertà del Mezzogiorno
Dalle sedi vicine al Governo arrivano in ordine alla massa di risorse che ci si propone di riservare per il futuro al Mezzogiorno
Quasi che i problemi di quest'area possono solo d'ordine quantitativo decisivo certo ma solo se correlato all'efficienza dello Stato
Dalle sull'ordinaria amministrazione e dalla società
Ma è soprattutto dall'indicato il tipo di problemi ricollega il curato sopra cubi sono riferito cioè la struttura ente Ilardo porto acqua Mezzogiorno Europa in termini di superficie di popolazione di produzione il Crotto pro-capite di disoccupazione che la dei mezzi e guarda di preferenza
Quando essa giudica l'evoluzione dell'economia e della società meridionale e quando si fa un dovere di riflettere sulle politiche necessarie costruire ad accelerare
La coesione dell'Europa e dell'Italia e l'attenzione dal esprimete i problemi strutturali emergerà anche dal tipo di impegno di ricerca che essa umiliato e laico
Non mi sembra il caso di aggiungere in chiusura di questa manifestazione altre notazioni mi sia consentito solo una parola per ringraziare gli amici autorevoli
Il ministro Maccanico l'onorevole Marzano l'amico Soriero che hanno voluto commentare quest'anno il nostro rapporto
E insieme una parola per esprimerà la gratitudine della Svimez già all'Abi l'Associazione bancaria italiana che ha accettato ancora una volta di ospitare questa cerimonia
Infine per porgere un doveroso omaggio soprattutto agli amici che numerosi ed attenti come sempre
Hanno voluto con la loro presenza testimoniare la loro perdurante civile passioni per i problemi dello sviluppo del Mezzogiorno d'Italia
A nome della spina grazie
Grazie dichiaro chiusi i lavori del nostro incontro
Poiché grazie
E
La seduta
Sì
Tante cose