Rassegna stampa di economia

Radio radicale stampa e regime rassegna stampa di Radio Radicale consueto supplemento del lunedì pomeriggio dedicato ai temi dell'economia della fine Anza anche per oggi lunedì diciotto ottobre mille novecento novantanove in questa rassegna stampa in questo supplemento ci occuperemo in particolare
Di uno dei temi più caldi anche più interessanti che attraversano l'economia e la finanza italiana quello del ruolo di Bankitalia nell'ambito delle aggregazioni di polli bancari e assicurativi che hanno visto come grande tessitore il proprio il governatore
Antonio Fazio parleremo di questo utilizzando i contributi di oggi
Sia del CorrierEconomia che di Repubblica fare finanza che proprio su questo aprono con chiamiamo l'editoriale
Sempre su questo c'è da segnalare un intervento su Repubblica di ieri e di Massimo Riva e poi Affari e Finanza di sabato scorso oggi e anche di giorno
In cui con questa lettera si apre
A tutti gli affetti la non la privatizzazione per l'amor del cielo ma la cessione di una quota di minoranza
Dell'ENEL al mercato del pubblico il CorrierEconomia pubblica su quattro pagine Fist fittissima a corpo
A corpo molto piccolo
La il prospetto la nota informativa sintetica dal prospetto informativo depositato presso la Consob dalle
Siamo andati a vedere
Al capitolo particolari previsioni statutarie pellicce
L'introduzione di una golden share molto molto
Pesante
Molto pesante ma detto questo poi ci occuperemo anche dalla competitività italiana di cui parla Il Sole ventiquattro Ore detto questo cominciamo dal Corriere Economia
Fazio vittorie e tanti avversari e Guido Gentili che firma il corsivo dalla rubrica meridiano
L'accordo tra le Assicurazioni Generali e gruppo bancario San Paolo IMI non assegnato solo una pace al massimo livello del sistema finanziario fondata su un intreccio ancor più fitto di partecipazioni incrociate
Dietro l'intesa tessuta con grande abilità e soprattutto forza di convinzione
Dal governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio s'affaccia una platea di sconfitti tutti coloro cioè che negli ultimi mesi avevano ritenuto a torto o a ragione esaurita la stagione interventista dalla Banca d'Italia
è un lungo elenco vale la pena di ricordarsene quello l'elenco degli sconfitti perché la partita al momento chiusa potrebbe nel futuro riaprirsi apre ha perso il presidente la Commissione Europea Romano Prodi che dopo i falliti tentativi di Unicredito
Il San Paolo di scalare
Comit
E la Banca di Roma aveva dichiarato il gioco di mercato stava formando alcuni alcuni gruppi promettente in grado di reggere una con Renzo internazionale tutto questo è stato fermato e deviato da un intervento di regolazione del mercato dall'alto che oggi davvero non ha più senso quest'disse Romano Prodi allora presidente del Consiglio
Allora intendo all'epoca dal tentativo di doppia scalata San Paolo Banca di Roma Unicredito Comit
Ha perso Tommaso
Padoa Schioppa ha perso il presidente dell'Antitrust
Giuseppe Tesauro che considera l'affido un'anomalia l'affidamento a Bankitalia delle competenze antitrust nel campo del credito e per il quale sfavorire le scalate ostili significa ridurre la concorrenza ha perso Amato
Non ha né vinto né perso
Mario Monti
E così neppure il Presidente della Consob Luigi spaventa così Guido Gentili guarda caso nella riunione interministeriale del Comitato per il credito e il risparmio
Tenutasi il sei ottobre appena due giorni prima della pax tra Generali e San Paolo Antonio Fazio attraverso la formale presa d'atto
Delle CCR presieduto dal ministro del tesoro ha visto approvate certificata la sua strategia certo ha concesso l'accorciamento dei tempi disponibili della Bar la centrale in caso di OPA da un massimo di sessanta giorni a trenta ma ha precisato ancor meglio tempi e modalità dell'informazione preventiva a Bankitalia questo
Lo rivedremo questo elemento fortemente criticato da Massimo Riva sulla pubblica almeno sette giorni prima i consigli di amministrazione necessaria per le operazioni che comportano l'acquisizione del controllo di una banca
Dunque vittoria piena che un per un uomo che su questo terreno l'ha mai mostrato esitazioni o ripensamenti e che è forte anche del suo mandato a vita sta qui una delle chiavi del potere autonomo di un governatore la Banca d'Italia di fatto l'ultimo monarca interroga pubblicano
Non deve contrattare coi dove
Mi alcunché se poi come nel caso dell'esecutivo D'Alema che insiste sempre sul suo incarico pro tempore le strategie su questo terreno non divergono ma al contrario tendono a convergere si capisce bene che non c'è grande banca che possa permettersi il lusso
Dimettersi in rotta
Di collisione
Con il governatore Fazio non difetta del coraggio dell'impopolarità e dietro sua aria paciosa nasconde una tempra da combattente nato che partendo tanti anni fa dalla piccola provincia laziale è arrivato a ridisegnare la mappa del sistema bancario e finanziario
Però una semplice occhiata la lista degli sconfitti di oggi non esclude che domani qualcuno voglia prendersi una rivincita anzi
Ci proveranno
In molti e
Su Repubblica fare finanza di oggi anche Carlo Clericetti interviene il salotto di via nazionale interviene proprio sulla Ste
Essa vicenda cioè il ruolo di Antonio Fazio nelle ultime aggregazioni riuscito mancate del sistema bancario italiano il salotto di via Nazionale
Desiata Arcuti Masera in Bankitalia battevano le agenzie di stampa venerdì scorso e poi in tarda serata Generali San Paolo accordo fatto sul lino ovviamente venerdì scorso con la settimana
Precedente non quella conclusosi tra domenica e ieri a leggerle si trovava un vago
Senso di già visto e di disagio
A cosa rimandavano quei fatti Alessandro Profumo da D'Alema
Solo una coincidenza che il giorno prima l'amministratore delegato dell'Unicredito fosse andato a Palazzo Chigi e che ora a intesa sull'Ina appena annunciata accanto alle notizie sull'accordo le voci di beni informati Asso
Dei bene informati dessero per assegnata alla BNL all'Unicredito
Ecco cosa veniva in mente le riunioni di qualche anno fa del Cicr il Comitato interministeriale per il credito dove venivano implacabilmente spartite le poltrone delle banche e dove il governatore della Banca d'Italia
Allora Carlo Azeglio Ciampi
Dopo aver espresso il suo parere usciva dalla sala ed aspettava la fine della riunione in corridoio allora venivano spartiti alle poltrone oggi intere banche assicurazioni allora il sistema del credito era quasi interamente la Repubblica oggi è quasi completamente privato allora le grandi spartizioni le fazioni politici oggi è determinante un organismo tecnico la Banca d'Italia e qui membri non devono neanche preoccuparsi di partecipare alle elezioni
E che non rispondono a nessuno del loro operato in questo campo sferzante
Carlo Clericetti più avanti scrive quella legge quel metodo conferiscono a Bankitalia che ogni istituto monocratico
Un'istituzione monocratica scusate e quindi in ultima analisi a un uomo solo il governatore un potere decisivo su tutte le possibili aggregazioni dal mondo del credito e non solo come gli ultimi fatti testimoniano
Visto che le strade dei grandi protagonisti dalla finanza si intrecciano sempre più spesso un potere analogo nella finanza italiana è stato esercitato da Enrico Cuccia grazie peraltro alla sua genialità e senza bisogno che nessuno al legge glielo conferisce
Più avanti in conclusione il manager del San Paolo forse sbagliavano e forse avrebbero sbagliato insistere sulla conquista dalla Banca di Roma che Fazio impedito ma il governatore questo modo si è sostituito a loro
Se nei prossimi anni il San Paolo non riuscirà a essere una banca leader sarà colpa di manager incapaci o dal fatto che le loro scelte sono state bloccate e questo è un dato di grande rilevanza trattandosi di banche quotate in particolare ci sono poi due altri fatti su cui ha necessario riflettere il prima che l'accordo di spartizione dell'Ina deciso nelle stanze di Bankitalia non ha più dispetto
Per gli azionisti di minoranza dell'Ina
Non ho più rispettato funziona
Non ha più rispetto no giusto così per gli azionisti di minoranza dell'Ina e della BNL di quanto non avesse il tanto criticato piano Colaninno per quelli della Telecom
è inutile disegnare complicati sistemi di corporate governance enorme per il corretto funzionamento dei mercati azionari se poi si fa eccezione per tutto il settore delle Bal
Anche che rappresenta peraltro una parte importante del nostro listino il secondo fatto e che è stata pesantemente condizionata all'evoluzione del sistema finanziario italiano può darsi che il San Paolo non sarebbe comunque riuscito a conquistare Lina se però ce l'avesse fatta si sarebbe prefigurato un'aggregazione San Paolo IMI Ina BNL Banco Napoli con ben diverso
Potenziale di concorrenzialità rispetto al Polo Mediobanca Generali banche intesa comico di certo però tutto sarebbe stato deciso dalle capacità dei meno agile dal mercato non da singoli poteri nell'articolo di Ugo Marani su queste stesse pagine non non lo vedremo ma abbiamo tempo si ricorda come il presidente della Federal Reserve Alan Greenspan
Pur essendo notoriamente convinto che i prezzi delle azioni americane siano da tempo a livelli troppo elevati abbia affermato che nonostante questo non spetta a lui tagliare le unghie alla speculazione anche se potrebbe così facendo sostituirebbe il suo parere di persona singola a quello di milioni di investitori l'America è davvero lontana concordiamo
Pienamente questa volta con Carlo
Clericetti sempre su questa questione sempre Repubblica però all'edizione quotidiana di ieri Massimo Riva
L'antifona ormai chiara poteri oltre le regole della Banca d'Italia ha sentito il pezzo l'antico e l'attacco ancora più deciso l'antifona ormai chiaro nel mondo del credito non si muove foglia che Fazio non voglia
Lo si è visto nei mesi scorsi quando il governatore ha bloccato d'autorità alcune grandi operazioni
Che non gli erano gradite con i progetti di Sanpaolo IMI verso la Banca di Roma ovvero l'intesa fra Comit e UniCredit poi conta abbiamo visto è finita
Baluardo della finanza laica milanese finita dritta dritta tra le braccia amorevoli della finanza cattolica già già rafforzata dal matrimonio Cariplo Banca Intesa e questo ovviamente sono notazioni dal matrimonio carico Banca intesa avvenuto con una logica che io ritengo non fosse stata propriamente una logica di mercato almeno una valutazione sicuramente non sopravvalutata di Cariplo anzi
Lo si è rivelato ancora
Lo si è rivisto ora con il suo diretto intervento nella spartizione delle spoglie bancarie dell'Ina così proseguire
Massimo Riva in tutto il mondo occidentale ai governatori delle banche centrali riconosciuto un ruolo primario di controllo sui rispettivi mercati creditizi soltanto in Italia tutta in gli assi mila e potere risulta esercitato con una determinazione una pervasività tali da far apparire il banchiere centrale come un vero e proprio demiurgo del sistema
Sarà pure che all'origine di questo strapotere del governatore vi è una legge dello Stato
Ma è un fatto che Antonio Fazio sta dando dei poteri conferiti da queste norme l'interpretazione che è riduttivo definire esorbitante tanto nei mezzi usati quanto rispetto ai fini dichiarati dal testo legislativo
Più avanti
Sempre Massimo Riva il nodo di sostanze seguente nei casi di acquisizione di una partecipazione bancaria via Nazionale va informata del Progetto almeno sette giorni prima
Che il medesimo l'abbiamo visto prima con Clericetti che il medesimo sia posto all'esame del consiglio d'amministrazione interessato a decidere
Il via all'operazione in altri termini prima che gli organi amministrativi di una società abbiano formalizzato un'operazione finanziaria convalida delibera termine del Codice civile
Dei contenuti della medesima deliberava data preventiva informazione la Banca d'Italia la quale si riserva di esprimere un parere entro i successivi trenta giorni
Poiché i ministri componenti del Cicr a cominciare da quello del Tesoro protesi si sono limitati a prendere atto di questa stravagante liturgie
Senza avanzare di server si deve ritenere la migliore delle ipotesi che costoro non abbiano compreso fino in fondo il tenore dalla questione
Più avanti Massimo Riva in base ai suoi comportamenti già richiamati può non stupire che Antonio Fazio rivendica un ruolo così invasivo
Nella vita delle aziende bancarie anche se quanto più il governatore si intromette un'attività gestionale degli istituti di credito
Tanto più orrende di clamorose evidenzia l'incompatibilità istituzionale fra esercizio dalla vigilanza bancaria e potere di pianificazione degli assetti proprietari delle banche medesimi
Quel che si dura fatica a comprendere però l'atteggiamento su questi temi di un'autorità politica che si sta dimostrando prone succube dei voleri smodata e di Banca d'Italia
Anche al prezzo di gettare alle ortiche alcuni passi basilari del Codice civile sì tra presto a proclamare come amano fanno fare taluni ministero stesso presidente del Consiglio che la strategia di fondo dall'attuale governo
Punta alla liberalizzazione dei mercati al rientro dello Stato in una funzione puramente regolatrice dalla competizione con quando si fa finta di nulla diva innanzi a procedure che sviliscono il Codice ci viene data si lancia un ai mercati un messaggio tenore del tutto opposta
Sembra giunto il momento di fare i conti con quello che per brevità definiremo come il mito della Banca d'Italia che tale istituzione si sia guadagnata nel tempo una credibilità interna e internazionale superiore a quello del resto dalla dirigenza del Paese
è un fatto incontestabile ma la subalternità culturale a tale magistero deve cessare quando sull'altare di questo mito si rischiano di sacrificare le regole basilari
Dell'economia
Di mercato come ha scritto uno che di Bankitalia si intende Mario Sarcinelli la democrazia politica di posa sulla divisione dei poteri quella economica apposto la distinzione dei ruoli e ambedue richiedono il rispetto delle forme
A cominciare per favore da quelle dal Codice civile Massimo Riva capiva caustico su Repubblica di ieri
Domenica diciassette caustico su questo tema che stiamo affrontando dal ruolo di banca
D Italia su questo
Su questo per concludere
Prendiamo Milano Finanza Giuseppe De Filippi killer o gara o garante Fazio sul banco degli accusati per eccesso di dirigismo ma in realtà la sua posizione coerente guarda per BNL Mediocredito e UniCredit
Debiti alla bontà nei piani industriali è qui c'è da capire come giustamente notava Clericetti in fondo il suo articolo citando Alan Greenspan se la bontà dei piani industriali di un'azienda ivi compresa una banca siano meglio valutati dal mercato e dà tutte le informazioni metabolizzate da esso oppure dalla visione di una persona sola al comando cioè Antonio Fazio voi ragioni di teoria ma anche di pratica propendiamo per la prima ipotesi che il mercato sia il miglior giudice
Anche perché poi se sbaglia
A metodi per auto correggersi invece da una decisione dirigista sbagliate di ufficio e torna indietro a via Nazionale scrive Giuseppe De Filippi
Non hanno mai dovuto dare l'impressione di schierarsi con tanta decisione a favore di questo o di quell'altro gruppo imprenditoriale a favore di una cordata di un'altra come in questo novantanove i funzionari assicurano che la linea sempre vaste sa eppure qualcosa è cambiato Fazio ha ribadito che la prima e l'ultima parola sui grandi movimenti di proprietà delle banche spettano a luglio o per meglio dire alla vigilanza della Banca d'Italia che deve dare comunque
L'autorizzazione preventiva per i passaggi di proprietà che riguardino più del cinque per cento del capitale di controllo di un istituto creditizio la vigilanza può sindacare la validità dei piani industriali presentati una puntualizzazione utile anche per mostrare a tutti che le divergenze con la Consob a proposito del contrasto di poter sulle banche quotate in borsa erano state ripianate prima che si manifestassero
Nuovamente qui si ripercorrono un po'ricordiamo che le stiamo leggendo Giuseppe De Filippi da Milano Finanza dedizione settimanale
In edicola dal sedici ottobre più avanti scrive sempre definiti un atteggiamento non troppo diverso riguarda Banco di credito Banco di Sicilia mediche Medio Credito Centrale i contendibili non mancano i conti
Ma fanno notare in Bankitalia mancano i contendenti o almeno i contendenti di un certo livello non è una questione di rango anche nelle due OPA sboccia in primavera lo stop di via Nazionale sarebbe stato motivato con l'assenza dei piani industriali ben congegnati e credibili da parte dello Torrita di vigilanza
Tutto questo aspetto che dovrebbe ancor più far riflettere non vale sempre a via Nazionale ricordano come me l'eventuale approfondimento
Dell'intesa tra Unicredito e Banco de Bilbao non sarebbe affatto contrastato anzi
Insomma chiude John Giuseppe De Filippi il governatore suoi uomini conoscono benissimo certe debolezze storiche delle banche italiane e prima di lanciare definitivamente nel mondo il mercato della contendibilità stanno attenti a creare le condizioni giuste anche perché fanno notare un arresto di olio Eurolandia la situazione non è così diverso almeno in Francia
Ma si sono avute prove simili anche da parte delle autorità spagnole portoghesi il comportamento delle autorità di vigilanza non è molto diverso e la stessa Germania non è particolarmente esposta solo per la forza oggettiva delle sue
Ma anche così Giuseppe de Filippi killer o Galante o garante sempre su Fazio e
Sempre su facce con questo chiudiamo questo approfondimento questo approfondimento sul tema Banca d'Italia
Esorbita o no dei propri poteri aldilà ovviamente delle previsioni di legge che glielo consentono di vigilanza per esercitare un proprio o improprio ruolo
Non solo di antitrust ma proprio di architetto degli assetti proprietari del sistema
Bancario segnaliamo sempre da Mf ma nel mercato c'è ancora qualcuno che fa il suo mestiere Giovanni tamburi appunto si parla anche
Di
Banca d'Italia noi vogliamo prendere il pezzettino che si dedica le autorità e dedicato alle autorità la politica letteralmente a tutto ciò esistono due entità che hanno poteri in crescita
Le autorità e la politica le prime che tendono ad approvare se non a spingere loro stesse operazioni che fanno parte di disegni di un meglio di un non meglio definito ordine superiore la seconda lo tutta politica che cercano di ricavare quanto più peso possibile da vicende che implicano giri di poltrone movimenti per figlia di miliardi possibilità di favorire gruppi più o meno vicini o affini
Solo che adesso la chiamano politica industriale più o meno come tempi dei
Boiardi
E di
Tangentopoli segnaliamo poi vengono presi in considerazione gli analisti il mercato in manager mentre e vengono individuate
Dieci regole da seguire per in qualche modo se possiamo usare questa definizione tornare al mercato entrare nel mercato chiudiamo qua e passiamo però abbiamo detto di ruolo della dell'est delega autorità della politica e delle poltrone arriviamo all'ENEL abbiamo detto quattro pagine fittissima e sul Corriere della Sera per la sintesi
Della nota informativa dal prospetto informativo
Depositato in Consob si parla molto di Wind senza dire Selwyn diverrà come previsto inizialmente venduto no si parla delle valorizzazione delle altre Investimenti negli acquedotti e nel negli acquedotti NL
E nell'attivo
E quindi prenderà il via fra una settimana
La quotazione
Dell'ENEL scrive Giovanni Palladino assumere su Repubblica su CorrierEconomia sezione mercati capitali lo Stato più quotato del mondo fra una settimana con la vendita del venti per cento delle azioni ENEL che in realtà
Sappiamo in queste in questi giorni in queste ore
Il Tesoro pensa di arrivare addirittura al trenta per cento aperta parentesi vorremmo che qualcuno ci dicesse chiaramente cosa intende fare di quei soldi vis so che la legge prevede che finiscano nel fondo di ammortamento del debito pubblico che non devono transitare sui bilanci annuali
Comunque fra una settimana con la mente al venti per cento delle azioni ENEL riprende la sauna dello Stato imprenditore
Che da sette anni sta perdendo peso come azionista sino ad oggi le privatizzazioni hanno portato nelle casse del Tesoro e del lire in più di centoventi mila miliardi una cifra enorme che tuttavia non ha frenato la forte crescita del debito pubblico nello stesso periodo Passat da uno e sei a due cinque milioni di miliardi come dire che la velocità della spesa pubblica è stata superiore a quella delle entrate pur se queste sono state aiutate dagli Inca sì straordinari delle privatizzazioni la suddetta sauna non sta comunque riducendo il peso dello Stato in Borsa tutt'altro infatti sottolinea Giovanni Palladino con la quotazione dell'ENEL in listino sarà sempre più Amato con la maiuscola tanto che il nostro ministro del tesoro può ormai vantare un primato mondiale quello di
Controllare la percentuale più alta di azioni quotate in borsa quattordici per cento alla fine del mille duecentonovantotto il controllo era pari al sei virgola otto per cento
è probabile che a partire dal due mila con la graduale cessione di alterazioni Diego
Viene e in Telecom e così via il Tesoro potrà
Posso a ridurre il suo peso in Borsa ma per il momento ancora l'indiscusso leader di un mercato che da sempre e dominato da poteri forti pubblici e privati quando sarà completa la privatizzazione dell'ENEL potrebbe fare incassare al Tesoro circa cento mila miliardi ma questo in porto dovrebbe poi lievitare nel portafoglio degli azionisti privati se è vero quanto dichiarato Franco Tatò amministratore delegato dell'ENEL una miniera d'oro va in Borsa ci saranno Pepi tre per tutti si conclude così una storia iniziata nel cinquantaquattro quando il senatore Luigi Sturzo presenta un disegno di legge contro i monopoli privati con l'obiettivo di rompere il cappello
Dagli industriali elettrici se non accetti se non accettate l'arrivo della libera concorrenza disse Sturzo ai baroni dell'elettricità prima o poi il Parlamento vi nazionalizzata e sarà un disastro per la finanza pubblica
Ovviamente i baroni fecero di tutto per non far passare il disegno di legge antitrust e vinsero vinsero una seconda volta nel sessantatré quando fu
Lo coperti d'Oro con l'avverarsi della profezia astuzia la nazionalizzazione fu infatti carissima per le casse
Dello stato ora l'affare si è
Capovolto l'euforia giustificata forse nel breve ma non nel lungo termine quando l'Energia sarà finalmente pulita distribuita senza fine costerà pochissimo siamo infatti vicini al matrimonio di maggior successo una lunga storia dall'umanità l'Unione produttiva Fava sala quell'aria l'idrogeno manderà in pensione di carbon del petrolio facendo un gran regalo ai nostri polmoni al nostro portafoglio la Texaco la share si sono già alleate con i produttori di fuel
Senza cellule
C'è un Cellule inserite nelle auto e nelle case il tutto senza fumo e senza fine un sogno no sarà una realtà fra dieci anni forse
Qui cediamo davvero e l'ottimismo ma comunque il Padreterno si compiace era che il picco che il piccolo ma grande cervello dall'uomo finalmente scoperto come utilizzare meglio
Le sue due creazioni più abbondanti acque aria sino a oggi più inquinate per non stare unite nelle fuel cells bar abbiamo chiuso con questa annotazione
Fortemente ottimistica di Giovanni Palladino resta il fatto che Telecom va Kennel va in borsa e che con ENEL in borsa amato controllerà non sappiamo se questa quota del quattordici per cento
Tel con ENEL nel listino quindi sarà di più perché nel verrà ceduta non per il venti naturalmente per il trenta per cento quindi il quindici per cento della borsa delle azioni quotate in Borsa sono controllate dal ministro Amato chiudiamo questa rassegna stampa con un passaggio
Al Sole ventiquattro Ore brevemente pagina sette competitività Stati Uniti Italia accento a undici sul sistema pesano ancora gli alti costi per energia e comunicazione
Il risultato è che gli investimenti esteri arrivano col contagocce l'abbiamo detto più volte fanalino di coda confronto di competitività usa i Paesi europei competitività USA pari a cento questi sono dati e lavorati dal Censis dati da brivido e F che non so esattamente ad aprire che non so cosa sia mi scuso vediamo se lo troviamo al World Economic Forum
Ora Stati Uniti competitività cento Regno Unito ottantuno e due Paesi Bassi settantanove tra Islanda settantotto e quattro Finlandia settantotto e quattro auto e cinquantaquattro uno Francia quarantasette sette
Belgio quarantacinque quattro Germania quarantacinque quattro Spagna quarantaquattro quattro Portogallo trentaquattro a quattro Italia undici
Questa del resto per quanto riguarda i Paesi europei quanto meno a una graduatoria che risponde grosso modo proprio alla capacità di attrarre
Di attrarre investimenti numeri dalla scarsa competitività scrivono Marco Bisceglia ed Emanuele Salce sul Sole in edicola oggi lunedì diciotto ottobre
I numeri della scarsa competitività italiana rispetto ai principali concorrenti europei non parliamo di Stati Uniti e Giappone sono tanti ed eloquenti secondo gli ultimi dati dal World Economic Forum elaborati dal Censis per esempio l'Italia solo l'undici per cento
L'abbiamo l'abbiamo visto
E si parla poi si parla poi di adempimenti burocratici di fisco e via di questo passo comunque questa è la competitività in una graduatoria da zero a cento con gli Stati Uniti e cento
L'Italia è a undici stanno meglio ma non benissimo gli altri Paesi dell'economia agli altri paesi europei di economia continentale
In qualche modo consociativa modelli Renania altro Germania e Francia stanno molto bene invece il Regno Unito ottantuno e due di competitività e Paesi Bassi dove le riforme sono state fatte anche attraverso metodi concertativi ma comunque in un'economia che gode di grande lunga di maggiore libertà che non quella italiana con questo concludiamo l'edizione di oggi di stampa e regime da
La sera stampa di radio radicale consueto supplemento da lunedì pomeriggio dedicato ai temi dell'economia e della finanza un saluto da Benedetto Della Vedova risentirci lunedì prossimo