La visita del Dalai Lama, ospitato dai Democratici di Sinistra, in Italia: la richiesta di autonomia del Tibet; interviste rilasciate a margine della manifestazione radicale in occasione della visita del Dalai Lama in Italia (Piazza Capranica)

Siamo in piazza Capranica dinanzi al cinema omonimo dove è prevista la presenza del Dalai Lama
Che da diversi giorni come nodo si trova nel nostro paese ospite il Dalai lama dei Democratici di sinistra ai questa piazza è in corso anche una manifestazione della partito radicale con uno striscione basta con i Tibet virtuali il Tibet reale muore vi sono diversi militanti radicali di anche il segretario Olivier Dupuis deputato europeo della Lista Bonino lungo le vie perché questa manifestazione ma perché credo che speriamo che sia ora di farla un po'finita con questa moltiplicazione dei di quello che noi abbiamo chiamato i Tibet virtuale questo esotismo questo a ricerca un po'assalta di
L'immagine del del Tibet e noi non corrispondono per niente alla alla realtà la realtà che noi denunciamo da da oltre dieci anni è un invettiva in
Emettevo che sta scomparendo
E invece andando a questo Tibet che sta scomparendo stanno costruendo una immensa riserva per turisti e ricostruendo i tempi nel gli stessi di vent'anni fa con la rivoluzione culturale e che quindi è ora con sette milioni di cinese facendo oggi si dei sei milioni di tibetani
Una minoranza del proprio Paese quindi non è un
Possiamo pensare di risolvere la questione vive tempo dieci o quindici anni il problema è che tra dieci quindici anni non ci sarà più il Tibet ci sarà ci saranno tanti Tibet virtuale che non puoi come l'anno più a a quello che il Tibet oggi quindi urgenza politica e non più misticismo cultura tra virgolette molte virgolette
Eccetera eccetera questa manifestazione ha un sapore diciamo anche polemico nei confronti del Dalai lama e delle sue scelte
No non non credo che le ha abbiamo a un diciamo una valenza di di richiamo al Dalai lama a anche alla impostazione politica che noi abbiamo dato e credo siamo anche riusciti a trascrivere in infatti politici concreti al Parlamento europeo al Parlamento italiano con l'invito forzato tra virgolette da Marco Pannella nell'novantasei del Dalai Lama da parte del dal governo e il primo governo Italia Governo Berlusconi di allora questi sono le cose politiche che vanno potenziate chiediamo che va dobbiamo ritornare anche alle risoluzioni delle Nazioni Unite del sessantatré sessantaquattro sessantacinque che contavano che condannavano allora la invasione la occupazione del del Tibet quindi uno richiamo molto fare perno al Dalai lama diciamo un po'di polemica il tetto un po'alla leadership tibetana perché sicuramente ciechi intono al Dalai lama ha un interesse anche economico in in questo in questi Tibet virtuale che si costituiscono anche un grande business nel nome sempre crescente business e quindi questo sì papà un dirigente
Democratici di sinistra nella commentare questa manifestazione radicale diceva ma perché se lo domandava polemicamente la battaglia è comune
Sì la battaglia voglio dire che la battaglia può e deve essere comune ma credo che sia importante ritornare alla politica come diceva un istante fa e quindi ha degli obiettivi politici prese io quello dell'inviato speciale Unione europea nel nel Tibet non è non è una fantasia è stata richiesta dal Parlamento europeo noi chiediamo allora che il Governo italiano il governo presieduto da un chieste da Massimo D'Alema faccia nel consiglio che poi in politica estera comune dell'Unione europea e in Consiglio ancora che conta molto che faccia presente in quella sede questa richiesta del ed poi anche la necessità di cominciare dei negoziati non più segreti come ha tentato di fare senza successo come il Dalai lama assessora compensato all'inizio di quest'anno con i pc le autorità cinesi il negoziato va aperto pubblicamente cioè in sede pubblica in sede delle Nazioni Unite con la mediazione o l'arbitrio della del segretario generale non c'è un limite questo solo non lo sono più delle alcune delle cose alcune più importante che devono essere base e possono essere base per un anche una grande collaborazione con con i DS con con i
Verdi con anche con foto i parenti e gli altri partiti che hanno dimostrato di volerci impegno su questo richiedere lama in Italia da diversi giorni si soft ma era a a Roma anche nella sua agenda non è previsto alcun incontro con i radicali no io ti ho detto prima
La polemica esiste
Ma non una polemica astratta che esiste un problema con almeno una parte dalla leadership tibetano che a un po'monopolizzato l'uso estremo della che l'ha mai che sicuramente non ha nessun interesse nel ritornare alla politica come noi abbiamo fatto e siamo riusciti a fare anche in momenti splendidi come le mani per secoli bui serie di Geneva novantasei novantasette con questa irruzione al Parlamento europeo e quindi sicuramente questa
Leadership tibetana che sta noi crediamo anche un po'asfissia andò il Dalai Lama ovviamente questa fa di tutto e ha fatto di tutto in uscita perfettamente a impegni dire che nell'agenda per incontri del Dall'Ara ma ci sia un incontro con il primo partito in Italia e quasi in Europa con l'eccezione dopo i verdi di Petra che li del di allora degli anni Ottanta dopo quel partito dopo Petra che lì è stato Giovanni Negri con Piero Verni a importare a portare in Italia questa grande battaglia di libertà e di democrazia poi che deve anche contaminare e e e anche qui sto credo sia merito del partito radicale negli ambienti di chi lotta per la libertà del Tibet oggi c'è una grande consapevolezza anche del legame molto stretto con la questione da democrazia in Cina tutto il lavoro che abbiamo fatto anche con un nostro grande amico quei jeans cent'e io credo che va allargata anche la questione dell'India l'India è il contraltare il contro modello la le semplificazioni vivente che un grandissimo paese può incamminare la strada da democrazia che questo la rafforza in e non lo indebolisce come molti dei grandi come in Platone politici e giornalistici europei tendano a far credere all'opinione pubblica non è vero l'India con mille contraddizioni con mille problemi stabilimmo quando anche creando due partiti alternativi che la democrazia e possedere un grande Paese sottosviluppato tra virgolette alla manifestazione anche Massimo Lenzi militante radicale che ha sempre seguito da vicino la vicenda tibetana Massimo
Tanto non ci sono centinaia di persone che attendono di poter entrare nel cinema di poter incontrare il Dalai Lama si c'è una grande partecipazione perché in effetti delle lame questo momento in questi anni tira come si dice c'è in atto una vera propria Dalai Lama mani che fa capo a al fashion hollywoodiano che fa capo a tutta un'altra serie di e magie che l'Occidente ha bisogno rinascita delle religioni orientali tutto questo una risposta ma non è una risposta sufficiente a una campagna politica la libertà del Tibet occupato io l'anno scorso in questo momento esatto l'anno scorso era intimamente ero mi stava arrampicando sulle scale del portale e e vedevo con costernazione la Lasa di una volta la Lasa di libri di Parre Sette anni in Tibet distrutta completamente preparata pronta per un parco giochi del turismo mistico con affluenza di cinesi mi ricordo un particolare che mi fece orrore da una parte riflettere il portale è un lo sapete il Palazzo delle lama arroccato su una Colli è nata qui domina tutta la sa all'asta di oggi ormai distrutta
Il percorso è fatto in senso orario come correzione buddista in piccoli cunicoli e scale e che si arrampicano i turisti cinesi lo faceva un dall'altra parte come a disprezzo di una cultura dell'edizione oggi in Cina si stanno ripercorrendo teste situazioni sarebbe dando di la Savino centottantotto Tienanmen per cui bisogna ritornare al l'unica forma politica che è l'apertura di una cosa distintività i pubblici
Sotto le generazioni l'unica vera alternativa alla soluzione del Tibet dipende non esiste più
C'è una grande preoccupazione da parte sembra del Dalai lama ma anche delle forze politiche di essa segnatamente che lo ospitano a non irritare le autorità cinesi a dire autonomia sì ma non è indipendenza si è vero è vero lei
Proprio poco fa è arrivata la sulle agenzie una dichiarazione di Mussi che si parla sull'affermazione il portavoce del ministero degli Esteri cinesi in cui in sostanza dicono che noi ci muoveremo nel Parlamento italiano sollecitando la più larga adesione dei parlamentari sulla proposta dello tenerti perché non si capisce cosa si stanno suscitando la barca di voti parlamentari mi sorprende in questo momento Lecce migrazione di sveglia su questo tipo di di risentimenti ed è in dubbio che oggi DS con tutti con tutti i problemi che hanno anche all'interno di di di di di di facciata di di riproporsi anche a con un'immagine differente da quella che è stata l'immagine di Riesi hanno avuto in questo periodo l'occasione dalle lame di crearsi un ponte verso la Cina
Con la stessa politica che di Blair merce non parlando di diritti umani ma accennandoli semmai in una maniera che io oserei dire a alquanto strumentale rispetto invece a una tragedia che si è già consumata e sulla quale ancora però si può fare ancora si può combattere come la manifestazione del partito radicale in questo momento sta dimostrando siamo tanti a dimostrare come gli striscioni basta con i diversi virtuali di mettere a
Alé muore basta con il tipetto di Cutigliano combattiamo per invertire
Palo Piero Santi alla manifestazione che prosegue ci sono alcune centinaia di persone che ancora attendono di entrare nel cinema Capranica
Allora Paolo ne parlavamo già prima con Olivieri con Massimo Lenzi diciamo che questa visita del Dalai Lama è ben diversa da quella di qualche anno fa con ma
Copa nel con Olivier Dupuis la Visa che ci fu anche a Palazzo Chigi con l'allora presidente del Consiglio Berlusconi ma da vari punti di vista diverso uno di questi sono le reazioni
Le reazioni che vengono da Pechino ricordate come al tempo diciamo della presidenza Berlusconi da parte cinese ci fu una pressione durissima e c'era addirittura l'allora presidente la Confindustria in visita negli stessi giorni a Pechino eppure ricattatorie c'era il presidente ha con fiducia allora Bette e e premeva chiamava Berlusconi per dire non ricevono ricevere adesso il clima è molto diverso questo può anche lì essere visto in termini i in termini positivi in termini di passo di passi avanti il problema però non è mai fare passi avanti soltanto sul piano delle posizioni dei Paesi occidentali le posizioni espresse astrattamente il problema è che concretamente occorre ne ottenere dei risultati la Cina non non ha cambiato di una millimetro soltanto nemmeno di un millimetro le sue posizioni guardate cosa sta facendo in questi giorni sono notizie di questi giorni sulle sette religiose sulle minoranze religiose ma anche rispetto corti non delle aperture alla Chiesa cattolica quella vera ma mentre la i cattolici non legati al Vaticano hanno dei problemi e viceversa per altri versi insomma la situazione continua ad essere identica a se stessa in Cina e i dai parte dei governi occidentali basta questa politica non può più essere condotta e tanto meno deve essere accolto o il dare i lama con questo rischio o concretezza di ipocrisia qui in piazza Capranica incontriamo anche al
Ponzo Pecoraro Scanio deputato dei Verdi Alfonso c'è questa questo incontro con il da lei lama alla cinema Capranica c'è anche questa manifestazione dei radicali che invitano a porre l'attenzione sul Tibet reale più che su quello virtuale Olivo diano cosa ne pensi e sono innanzitutto la manifestazione dei radicali quindi
Cosa ne pensa evidente dalla dal fatto di a quale manifestazione mi trovo
Credo che dobbiamo ovviamente insiste sull'aspetto delle di rispetto dei diritti umani dei diritti civili diritti politici anche nel Tibet perché altrimenti veramente riduciamo un problema serio importante a un problema diciamo dico di spettacolo che poi lo spettacolo il colore serva alla causa del Tibet questo è utile se invece c'è l'opposto che ci si dimentica che noi dobbiamo ovviamente con la ha la capacità che possiamo vedere come italiani comune europea insistere Perrelli dei suoi diritti politici e delle libertà nel Tibet e questo secondo me importante va ricordato che il Dalai lama e i è un è sulla cioè e quindi è praticamente una persona che a bordo di un asilo politico in India e che in Occidente c'è questa specie di come dire di schizofrenia in qualche modo c'è un eccesso di preoccupazione a non irritare le autorità cinesi
Ma io capisco l'esigenza e sono tuo dopo dopo quello che abbiamo visto dal tracollo dell'URSS Edith sì sì del resto ovviamente io capisco che l'Occidente a Ponte un po'di preoccupazione che la crollo di un sistema politico in un Paese di un miliardo e duecento mila e duecento mila abitanti possano genera cioè problemi maggiori di quelli però io credo che da qui a non considerare che la problematica del Tibet può essere trattata solo tutto in un verso un regime cinese che sembra utopia tende ad aspetti economici
Con anche una maggiore determinazione e questo è uno sforzo che secondo me va fatto sicuramente lo capisco che non è una cosa facile però dico anche che e al è sbagliato andare su un doppio binario perché non ci rendiamo conto che la battaglia per il Tibet la battaglia mo'grazie un Paese difficile ma nel quale primo Paul prima della
Come dire il doppio binario tra libertà economica quasi da capitalismo selvaggio e il con la contraddizione
Del dei diritti politici legati in Cina è una cosa non
Intanto sostenibile
Sono le sedici e trenta siamo sempre qui alla manifestazione in una piazza Capranica dopo Alfonso Pecoraro vorrei ascoltare anche Daniele Capezzone dirigente radicale allora Daniele sono molte persone probabilmente che hanno scoperto ora grazie alla propaganda è stata assicurata a questa visita il Dalai Lama il Tibet i radicali certo quando ospitarono il Dalai lama diversi anni fa non poterono godere della stessa pubblicità informazione no altamente Veltroni ha scoperto recente
Per la questione diritti umani recentemente ha scoperto non solo la questione del Tibet ma anche il problema della fame nel mondo insieme a Veltroni lo scoprono anche gli organi di informazione per ciò che riguarda poi il merito di questa vicenda io credo che ci sia una cosa che debba essere detta con gran nel rispetto e anche con grande affetto nei confronti della dirigenza della leadership tibetana in esilio il problema del Tibet virtuale nasce anche dalle loro scelte in questi anni hanno via via rifiutato la prospettiva netta radicale di denuncia di contrapposizione del regime comunista cinese hanno scelto la strada del tentativo di raggiungere accordi sotterrare noi comunque il regime morale dal punto di vista culturale sono sempre più costretti a posizioni imbarazzanti io credo che in tanti abbiano letto gli e i comuni vivo imbarazzo l'intervista del Dalai Lama della Pisu su Repubblica con il Dalai lama che parla di un ma ho grande leader di un ma Hottest ugualmente che negli anni Cinquanta era fantastico così Dalai Lama rispetto al decennio del genocidio tibetano con un Dalai lama che parla di prospettive di Prodi esso per la Cina bene io credo che tutto questo sia culturalmente imbarazzante l'ho già detto ma anche politicamente improduttivo cioè questi compromessi non hanno pro otto nulla continuano a produrre oppressione per il Tibet così come continuano per altro verso a produrre oppressione per un miliardo e duecento mila Cine eh sì perché questo è il punto non si pone il pro Emma nei suoi termini corretti che quello di un regime che opprime non solo il Tibet ma innanzitutto i cinesi con migliaia di campi di concentramento con migliaia di condanna mi morte ogni anno con una situazione in cui anche quando i leader occidentali è il caso di Chirac dell'altro giorno pongono la questione diritti umani i leader Cine così Jang Zemin rispondono in modo sprezzante queste affar nostro questa questione interna bene certamente noi continuiamo a tenere una linea alta vorremmo che la linea alta e non quella
Basso ad un compromesso ciò fosse seguita anche dalle autorità tibetane in esilio grazie a Daniele Capezzone da piazza Capranica a Roma e tutto