"Riforma universitaria" org. Assemblea nazionale dei Democratici di Sinistra (c/o Residence Ripetta - via di Ripetta, 231)

E ringrazio tutti voi per essere qui presenti vogliamo cominciare abbiamo qualche minuto di ritardo non vogliamo finire più tardi delle diciotto e trenta
Come sapete noi abbiamo pensato in questi giorni quali le commissioni di Camera e Senato stanno discutendo il decreto quadro sull'autonomia didattica dell'Università
Di fare un incontro svolto in un incontro con voi con gli studenti con i docenti con i lettori
Con gli amici con i compagni con i quali nell'arco di questi tre anni a partire dall'avvio dei lavori della commissione Martinotti nel novantasei fino appunto a ad oggi abbiamo via via interloquito
Ragionato
Ringrazio in molti rettori presenti i diversi parlamentari delle due Commissioni ringrazio le studentesse e gli studenti che appunto hanno accolto il nostro invito ringrazio naturalmente Guerzoni Bracco il collega
Direi che con una quadro improduttivo preparata prima Fabrizio Bracco possiamo cominciare
Questo nostro incontro ora
Ed ero innanzitutto anch'io aggiungere
Ringraziamenti a tredici anni per tutti coloro che hanno accolto il nostro invito
Non c'eravamo già incontrati nostro partito gran parte
Il presidente
A parte del mondo accademico italiano ce l'ha già incontrato in questa stessa sala circa
Un anno e mezzo fa
Sulla proposta allora per il sul documento della commissione che spetti coordinato appunto dal professor Martinotti
In quell'incontro che tradotto introdotto da Barbara col Pollastrini allora responsabile
Partito della formazione e della ricerca
Cioè noi delineando alcune delle linee che poi sono state le linee guida della nostra iniziativa politico e parlamentare in questi diciotto mesi circa
Ma ecco solo allora passate diciotto mesi messi certo non facili né per il nostro partito né per la coalizione maggioranza che governa il Paese né per la stessa università
Ma nonostante questo il processo riformatore è andata avanti abbiamo avuto da allora da le note di indirizzo del ministro Berlinguer
E fa la prima la seconda la dichiarazione della Sorbona giugno nel giugno novantotto che di fatto posto reparti le premesse dell'attuale decreto quadro
Ecco quindi sono stati messi importanti
Ancorché difficili allora ci parlammo cioè ascoltammo e appunto cercando di tracciare una linea comune oggi siamo alla vigilia appunto di importanti appuntamenti sia politici che parlamentari
Sta per iniziare il primo congresso del nostro partito che sarà il primo congresso vero democratici i sinistri e quindi il congresso che dovrà rilanciare le ragioni ideali e politiche della sua stessa costituzione resto non meno di cinquecento giorni alla fine della legislatura e dunque dobbiamo intensificare la nostra iniziativa riformatrice d'iniziativa riformatrice del
E l'università sta appunto per essere investita dal decreto con il decreto quadro da una vera e propria evoluzione per questo abbiamo ritenuto oggi è necessario fare il punto riprendere con vigore quel confronto avviato molti mesi fa e faremo a questo seguire un ulteriore appuntamento più specificatamente dedicato ai temi della ricerche al riordino del sistema del sistema della ricerca il venticinque di questo stesso mese proprio per segnalare l'importanza che vogliamo attribuire a questi a questi temi
Ora io voglio iniziare questo mio previo intervento introduttivo ricordando una frase riportata dal nostro segretario Walter Veltroni nella conclusione del suo intervento
Alla la chiusura alla festa dell'Unità di Modena una frase di Vittorio Foa
Disse
Una volta Vittorio può essere di sinistra significa pensare oltre che a se stessi agli altri e pensare oltre che al presente e al futuro ora in questa sede in un incontro punto organizzato da un partito i Democratici di sinistra sui problemi
Dell'università sull'intensa stagione di riforma che la sta cambiando nel profondo questo richiamo alla sinistra il futuro può apparire fin troppo scontato
La scuola e l'università per tutti noi sono i luoghi dove si formano le risorse umane in termini di professionalità e competenze dove si selezionano le classi dirigenti
Dove si accrescono le conoscenze e si lavora deve dove nascono nuove opportunità e chance di vita per i giovani e le giovani che le frequentano quindi sono per eccellenza i luoghi in cui si prepara il futuro di un Paese
Dicevo per tutti noi questa
Considerazione acquisita quasi ormai luogo comune
Ma non mi piace ricordarlo ricordarlo sempre perché credo che sia un punto di vista che non dobbiamo mai dimenticare e forze politiche riformatrici la sinistra in primo luogo hanno sempre avuto un patto che quell'attenzione e quindi per la formazione per la cultura per la ricerca
Un tempo perché vedevano qui uno dei terreni specificità e la battaglia delle idee per lo scontro per l'egemonia oggi perché ormai acquisita appunto la relazione diretta tra la qualità e l'efficacia dei sistemi informativi e del sistema di circa il potenziale socio economico e occupazionale del Paese ed è cresciuta
Ormai e direi soprattutto fra queste forze la consapevolezza che anche soprattutto su questo terreno si gioca la sfida della globalizzazione
Ma ciò si è aggiunta ed un ulteriore elemento quella società più dinamica aperta meno ingessate burocratizzata
Quella società che voglia ridurre le distanze ridimensionare le diseguaglianze e favorire la crescita
A cui la sinistra democratica pensa deve saper coniugare le garanzie e le opportunità moltiplicando le occasioni di formazione e configurando la formazione con un processo di continua crescita che accompagna gli individui tutto l'arco della loro vita
Di qui l'esigenza di una grande riforma che al pari della riforma costituzionale amministrative
Per le riforme fiscali di una nuova regolamentazione dei mercati dei prodotti e del lavoro di radicali interventi nei sistemi infrastrutturali ridisegnando interamente scuola università sistema della ricerca della formazione professionale
Contribuisca alla modernizzazione del Paese rendendolo più competitivo più coeso più giusto
Non a caso il capitolo sulle risorse umane rappresentava uno dei capitoli centrali del programma con il quale l'Ulivo affrontato lo scontro elettorale nel novantasei ed ha vinto
E molti ricorderanno il titolo della tesi numero sessantotto di quel programma fare crescere l'università per far crescere il Paese
Correntemente il Governo Prodi prima e quello delle ma poi hanno sviluppato un forte impegno riformatore
Il ministro Berlinguer
Ha fatto
Ha messo mano ad un immane lavoro parto di una pluralità di provvedimenti legislativi che amministrativi provvedimenti a tutto tondo così capillari per toccare tutti gli aspetti costitutivi del sistema e che come è stato notato una precedenti se non nella legislazione fascista degli anni Trenta
Il ministro Zecchino ha raccolto quell'eredità mandando avanti il processo riformatore con determinazione e ad entrambi non è mancata la preziosa collaborazione di cui l'abilissimo navigatore navigatore parlamentare in questo caso che sottosegretario Luciano corso e il sostegno convinto che le forze del centrosinistra
E della maggioranza parlamentare che non sono state soltanto spettatrici ma che hanno attivamente contribuito
A innescare questo processo
I governi di centrosinistra avevano ereditato una situazione del sistema universitario che quanto a rendimento e funzionamento non era affatto adeguata alle nuove esigenze del caratterizzato da peculiarità storicamente sedimentate sì e che formavano che formano un pesante grumo di diffidenze e di resistenza
Dagli anni sessanta fino agli inizi degli anni ottanta dal passaggio dell'università all'università di massa non vi era stato alcuna iniziativa di adeguamento dell'organizzazione degli studi delle strutture delle modalità di funzionamento
Il sistema universitario era rimasto praticamente immutato anche di fronte alla grande crescita dei numeri del numero degli studenti e conseguentemente del numero dei docenti il problema dell'università è così diventato per molto tempo il problema dei suoi docenti la legge dell'ottanta da tre otto due decreto legislativo otto otto due per quanto contenesse alcune timidissimo tentativi di innovazioni ha prodotto effetti reali soltanto ridisegnando il ruolo docente gli studenti dopo la liberalizzazione degli accessi del sessantanove sono stati lasciati soli senza politica di orientamento e di sostegno e soprattutto senza efficaci iniziative per favorire il diritto allo studio il diritto all'accesso riconosciuto a tutti nonché trasformato in una coclea concreta possibilità di successo
Infine passando da un'università diritta università di massa senza cambiare un solo aspetto delle sue strutture tradizionali università italiana è stata è andata perdendo complessivamente la sua qualità come recente come di recente ci ha ricordato Alberto Asor Rosa qui presente e il rapporto massa qualità che è rimasto il grande problema insoluto nel nostro sistema delle in sostanza fino alla breve stagione di riforme avviata dal ministro dall'allora ministro Roberto Roberti e che ha visto il convinto contributo della sinistra con la legge centosessanta centosessantotto che istituiva il mostro
E introduceva le basi normative per l'autonomia universitaria e la trecentoquarantuno del novanta la politica universitaria italiana come ci ha ricordato di recente un attento osservatore delle nostre politica universitaria Gilberto Capano è stata caratterizzata da una notevole continuità per quanto riguarda gli attori rilevanti ministero e corporazioni accademiche le modalità organizzative e decisionali centralizzazione
E irresponsabilità lo scadente rendimento del sistema nel suo complesso e la lega Torretta del diritto allo studio
Di qui le anomalie e ritardi del nostro sistema universitario denunciate dall'OCSE e ogni anno puntualmente confermati dagli istituti di rilevazione l'Italia come mai notissimo ha un altissimo numero di studenti universitari
Nel novantadue questi erano circa il quarantuno per cento dei diciannovenni tempo secondo l'ultimo dato se in merito e nel novantasei novantasette secondo dati mostra il quarantaquattro virgola due per cento e da un numero relativamente basso dei diplomati relativamente basso non tra i più bassi non tra i più bassi d'Europa d'Europa
Dodici laureati e un di di laureati e diplomati dodici laureati
è un diplomato dei cento che si erano iscritti cinque anni prima in Germania sono sedici e undici in Francia undici e nove undici laureati nove diplomati
In Belgio sedici laureati e ventotto diplomati del Regno Unito dodici laureati e trentaquattro il comma quindi il nostro sistema è caratterizzato da un'altissima percentuale di abbandono quasi il sessantacinque per cento degli iscritti infatti lascia Allo studio
E in molti casi sprecando alcuni anni della loro vita di cui non resta nulla
Dei corsi seguiti finale sovraffollate di contatti effetto frettolosi come loro con i loro docenti di preparazione perché stampati in modo superficiale anche questo aspetto
Quindi ecco la durata la nostra diversità seconda anomalia la durata più lunga
Solo il trentuno virgola otto per cento degli studenti iscritti si laureato in un quinquennio mentre il numero degli studenti in corso sempre secondo dati mostra scandalizzato il quinquennio novantadue novantatré novanta novantasei novantasette oscilla intorno al venti ventuno per cento degli scritti
Infine l'università italiana fallito anche nel suo prove non nel suo luogo ruolo il luogo di promozione sociale
Se è vero che circa il settanta per cento dei laureati proviene da famiglie di laureati e diplomati è soltanto l'undici per cento di figli di genitori con la scuola con soltanto la scuola dell'obbligo arriva dalla tanto da rendere per molti versi ancora attuale le considerazioni che appunto faceva trent'anni fa don Milani sui cromosomi dei dottori che producono sempre dottori
Superare queste anomalie e contraddizioni riprendere con maggiore speditezza il cammino della riforma tracciato appunto appena tracciato dal ministro Ruberti che per gran parte rimasto sulla carta creando un sistema universitario e più in generale un sistema formativo
Più adeguato alle trasformazioni epocali e hanno interessato il Paese e alle sfide che lo attendono questi erano gli obiettivi questi sono gli obiettivi che ci siamo proposti
Tutti i fattori strategici dell'istruzione superiore sono stati oggetto di elaborazione intervento
Di azioni riformatrice dall'autonomia dell'università ai curricula di studio alla programmazione del sistema universitario al decongestionamento dei mega atenei sovraffollati al diritto allo studio all'istituzione delle rappresentanze sia delle istituzioni universitario nuovo ruolo che la cui sia delle diverse componenti del mondo accademico il CUN nuovo ruolo con e scontri l'interruzione del Consiglio nazionale degli studenti il dottorato di ricerca il finanziamento della ricerca infine il reclutamento dei docenti
Sul quadro complessivo dell'azione riformatrice si soffermerà dopo di me Luciano Guerzoni io qui voglio soltanto mettere in luce alcuni aspetti che fanno emergere l'intima coerenza e la portata innovatrice del precetto
Innanzitutto le novità sul piano del metodo che pure ma è stato mal compreso ed è stato il centro di alcuni equivoci e mi pare anche di giudizi a volte ingenerose
A differenza di quanto accaduto in passato e di quanto spesso è sostenuto soprattutto è stato sostenuto soprattutto dalla cultura di sinistra si è proceduto non secondo un modello dettagliato è unico ma secondo una strategia per obiettivi con mirati e specifici con una pluralità di strumenti da attivare in funzione appunto degli obiettivi che erano comunque riconducibili a un disegno generale
Questo favorito nel Paese che nel Parlamento un confronto più aperto e costruttivo evitando lo scontro sui opposti modelli mentre scende a misurarsi sui bisogni e le domande riferì la domanda di formazione
Sulle risposte da dare e sugli strumenti adottati per dare nel modo più efficace risposte adeguata si tratta di quella formula cara al ministro Berlinguer
E che gli è stata tante volte rimproverata della strategia mossa che non è priva di rischi ma che se sorretta da un saldo di senilità da passione civile e politica può dare come a mio parere sta dimostrando frutti positivo
Allora quello che per tanto tempo è apparso il problema prioritario per l'università
Cioè il problema dei suoi docenti è così scivolato in secondo o terzo o terzo piano riducenti sì siamo via via occupati i provvedimenti frammentare
Penso alla questione dei tecnici laureati l'attuale provvedimento all'attenzione della Camera che riguarda la trasformazione del ruolo di ricerca
Oppure prima ancora alla legge sulle reclutamento provvedimenti dicevo frammentari che però diciamo che chiudevano vecchie che tendevano a chiudere vecchie questioni piuttosto che aprire una riflessione sulle nuove figure giacenti di nuovo ruolo riducendo abbiamo pensato che prima o poi se necessario affrontare gli altri aspetti del del sistema per poi immaginare una riforma dello stato giuridico del personale docente in funzione della nuova università alla quale pensiamo secondo aspetto che mi sembra opportuno sottolineare e l'inserimento dell'istruzione universitaria attraverso provvedimenti legislativi già in vigore concorso di approvazione in un sistema dell'istruzione superiore articolato
I tre comparti dischi istituzionalmente e funzionalmente distinti l'istruzione universitaria appunto l'alta formazione artistica e musicale la Camera sta per varare la riforma delle Accademie e dei conservatori l'introduzione della formazione istruzione tecnica superiore il pizzo
Una rete di istituti di formazione tecnico professionale superiore con corsi di durata massima di quattro semestri realizzati su scala regionale con il concorso di più soggetti tre quale certamente un concorso
Importante dovrà svolgersi anche l'università
Riscrizione dovrebbe scrivere comparto si fonda oltre che sulla diversità dei soggetti avessi preposti sia sulla specificità degli obiettivi delle metodologie dei contenuti e della durata dei rispettivi corsi ora questa articolazione del sistema combinata con l'attuazione dell'autonomia didattica dell'Università secondo rating presenti nel decreto quattro attualmente all'attenzione del Parlamento
Consente di dare a mio parere una risposta efficace alla grande domanda di formazione superiore inevasa
Una domanda di formazione che è segnalata dalla quantità di giovani che si scrivono all'università e ai corsi ai corsi di diploma e che appunto inevasa per il basso numero di coloro che aggiungono il risultato ora l'adozione dei crediti formativi renderà più flessibile l'intero sistema facilitando il passaggio degli studenti da un settore all'altro con il riconoscimento dei livelli di istruzione e di formazione acquisti
Lo stesso problema dell'accesso all'università
E in più generale agli studi superiori al centro di aspre polemiche o nel mese di giugno luglio e che si si sono ripresentate nel corso di queste settimane si presenta a mio parere in modo del tutto diverso non mi sfugge che l'ho già segnalato il problema del rapporto Massa qualità così come ritengo che all'interno di un articolato sistema di istruzione superiore devono essere favoriti incentivati punta di eccellenza
I cui benefici si riflettono sull'intero sistema e più generale su tutto il Paese
Ma non credo indulgere verso i limiti della mia origine culturale del tipo sessantotto ex e dintorni e come potrebbe dire Angelo Panebianco se ritengo troppo sbrigativa la relazione qualità a numero chiuso
O meglio il numero programmato tanto da farne come appunto scriveva Angelo Panebianco nel noto articolo sul Corriere della Sera nel giugno scorso di la questione cruciale per la riqualificazione del sistema
La sinistra non sfugge e come si è visto non è mai sfuggito la necessità e l'esigenza di accrescere la qualità degli studi
Ma essa anche un grande e ambizioso Obiettivo
A crescere per tutti le chance di vita questo vuol dire per noi che devono aumentare e non diminuire i ragazzi e le ragazze con una formazione superiore con una laurea con un diploma con una qualifica comunque con una qualifica professionale o o un qualsiasi titolo di tipo di tipo personale il terziario
Il problema allora prepararli aiutarli a scegliere evitare che abbandonano accumulando fallimenti e frustrazione
In sostanza si tratta di rovesciare il punto di vista ci deve partire non dal punto di vista dell'istituzione mai dai bisogni sociali e culturali dei giovani e dalle esigenze del Paese
Acquistano Bossi un particolare rilievo le attività di orientamento che scuola e università insieme dovrebbero promuovere fin dagli ultimi anni del ciclo secondario facilitando un'opportuna integrazione dei curricula di Indirizzo
Per proporre per preparare meglio gli studenti ad affrontare il tipo di percorso terziario scelto con la prescrizione
L'istituzione di un semestre zero già contenuto nel documento Martinotti una sorta di corsi propedeutici in cui colmare le eventuali lacune evidenziate
L'introduzione di forme di valutazione e di autovalutazione dei livelli di conoscenza raggiunti il rapporto al corso prescelto
L'articolo sei dello schema del decreto pone
Un problema reale che quello del punto di per
Che renda impossibile
Completare corsi di laurea di laurea specialistica di specializzazione nel tempo previsto e farne nasce subito
O
Nel tempo previsto e fa nascere subito delle esigenze a cui scuola e università in primo luogo devono dare risposte prima di poter parlare di una selezione degli accessi alla scuola tocca appunto preparare una preparazione adeguata
è una effettiva capacità di orientamento
All'università tocca definire quegli standard di partenza e le opportunità per colmare della comune acquisto
Il numero chiuso così come è emerso nel dibattito estivo e dunque una seduta una soluzione com'è stato fra l'altro prelevato nel corso del dibattito tutta sbilanciata sulla domanda che trascurano fare è un meccanismo che rischia di penalizzare gli studenti lasciando tranquilla la coscienza dei docenti e senza chiedere loro nulla di più noi viceversa pensiamo che solo nel quadro di una riforma complessiva con i nuovi ordinamenti didattici con nuove modalità di organizzazione degli studi conducenti dedicati all'insegnamento e la ricerca
Sia possibile affrontare nuovamente questo problema
Con il decreto quadro sull'autonomia didattica si completa il percorso verso l'assetto autonomistico dell'università italiana iniziata con la centosessantotto sull'aumento nomina statutaria
Regolamentare e la legge cinque cinquecentotrentasette del novantatré sull'autonomia finanziaria
E si dava attuazione oltre che chiarimenti contenuti nel riccamente il documento preparato dalla Commissione coordinata dal professor Martinotti appunto alla dichiarazione della Sorbona nel giugno novantotto
Riformando profondamente gli ordinamenti didattici
I contenuti sono noti come sono noti gli obiettivi l'attuazione di un sistema articolato impliciti che consente attraverso la flessibilità dei corsi di studio l'utilizzazione dei segmenti formativi positivamente percorsi
La riduzione della durata reale dei corsi la riduzione degli abbandoni istituzionalizzazione di un sistema di formazione permanente la promozione della innovazione curricolare l'introduzione di un sistema generalizzato appunto di crediti didattici e infine a coronamento l'avvicinamento del nostro sistema universitario a quelle europee la scommessa ambiziosa le resistenze sono forti e già si avvertono
Una diffidenza nei confronti del primo ciclo breve presentato come una sorta di laureate qualifica di laurea tradizionale dequalificata
Una difficile comprensione dei nuovi criteri di valutazione degli studenti basati appunto sui crediti formativi info che presuppongono una riorganizzazione degli studi diversa in un rapporto più stretto tra docenti e studenti
Un qualche fastidio per le forme di valutazione che sono state introdotte dei docenti delle strutture didattiche e della ricerca
E sono state introdotte e che dovremmo sicuramente ancora ulteriormente
Cioè i ritardi nella emanazione dei cosiddetti decreti dare suscitano qualche preoccupazione
C'è il pericolo reale quindi fatti venga svuotato il contenuto innovatore del decreto qua dimenticando gli obiettivi appunto dell'ormai dell'armonizzazione dei percorsi universitari
Italiani a quelli europei articolati su due livelli espellendo il valore del primo rigo livello riducendolo rendendolo difficilmente spendibile nel mercato del lavoro con la riproposizione di percorsi in prevalenza quinquennale
Vi è poi qualche timore
Per come gli stessi possono attuare viste gli atenei possono attuare la riforma pregandola soddisfare interessi particolare se o di lobby accademiche ho piegato dalle logiche autoreferenziale nel mondo Karen questi timori queste preoccupazioni potranno essere fugati dall'incalzare dell'azione riformatrice
Dalla capacità di governo dei processi avviati che governo e maggioranza parlamentare e forse del centrosinistra sapranno esprimere ma soprattutto dall'interlocuzione che sapremo realizzare con il mondo dell'università e della cultura
Ma anche e soprattutto favorendo questo rapporto e favorendo una attivazione forte nel mondo universitario che noi potremmo evitare questi rischi
Orientare in senso positivo il processo avviato l'università e parti chiamata con l'introduzione del decreto chiaro che quattro a fare i conti con se stessa
E a ripensare il proprio rapporto con la società
L'autonomia non chiede soltanto una corretta applicazione dei nuovi leggi e di nuove regole ma una capacità di guardarsi intorno di valutare il proprio lavoro in sostanza richiede un salto di mentalità e credo che non vede debbono volere i presenti anche e soprattutto un salto di moralità nel mondo accademico senza un reale una reale disponibilità a nuovi comportamenti e senza questo salto di mentalità nessuna innovazione povere un po'nel sito
L'attuazione piena dell'autonomia e nuovi ordinamenti didattici tra i tanti corollari che hanno ne hanno alcuni che qui in conclusione rapidamente Beugnot voglio segnalare perché ritengo che su questi si debba richiamare l'attenzione
Dei presente
Innanzitutto la riforma del ministero in parte già attuata ma che deve a mio parere ancora merita ancora di essere meglio precisata in relazione al mutato ruolo dello Stato non più uno Stato gestore ma titolare delle grandi politiche della formazione un due un riconoscimento del ruolo della valutazione che è intrinseca alla scelta autonomistica e alla responsabilizzazione che questo comporta dei docenti e dei singoli atenei
La valutazione infatti uno strumento essenziale per il governo del sistema universitario come essenziali per il governo dei singoli atenei
E necessario legare sempre più i concreti processi decisionali ai risultati della valutazione nella programmazione nella distribuzione delle risorse nella distribuzione
Appunto delle risorse sottraendoli alla logica della mediazione accademica o peggio ancora della mediazione politica
Un ulteriore salto in avanti compatto nelle politiche del diritto allo studio
Una società inclusiva che voglia includere il maggior numero di giovani offrendo loro le possibilità di realizzare se stessi e di vedere realizzate le proprie aspirazioni
Deve sostenere quelli di loro che capaci e meritevoli possono e vogliono puntuale in marzo
Molta strada è stata fatta verso le duecento mila borse di studio che erano state che ci eravamo posti come obiettivo all'inizio di questa legislatura
Ma ancora molta strada c'è da fare ed è questo un altro terreno su cui in questi ultimi cinquecento giorni legislatura dovremmo spenderci infine i docenti
E anche perché oppure anche perché no il personale non docente e tecnico amministrativo di cui si parla sempre molto poco ma la cui qualificazione indispensabile per una qualificazione complessiva del sistema noi abbiamo già affrontato il reclutamento del personale affidando uno ai singoli atenei sulla base di alcune regole
Siamo così partiti da un problema contingente
L'immediata scadenza dei concorsi dopo tanti anni che questi non erano stati fatti meno eravamo consapevoli che era solo un aspetto del problema
E che il problema si sarebbe dovuto impostare in modo diverso
Tanto che oggi alla luce dell'applicazione della legge che abbiamo approvato in Parlamento c'è da chiedersi se non si debba fare un ulteriore passo in avanti
Verso l'autonomia
Cioè il dibattito che si sviluppò intorno alla legge
Sul reclutamento credo che molti dei presenti lo ricorderanno sulle varie ipotesi che si confrontarono poi lui
Alla Camera scegliemmo quella più rapida vedrà che secondo noi avrebbe consentito
L'espletamento più rapido dei concorsi è la soluzione di un pregresso che se n'è andato accumulando nel tempo però credo che i primi avvertenze i primi segnali
Giungono ci inducano a ripensare anche delle soprattutto per quella strana eterogenesi dei fini per cui la moltiplicazione degli idonei immaginata da chi penso alla legge solamente
Diciamo in una prima fase di applicazione cioè dare risposta alle giuste esigenze dei docenti che da in certi casi da dieci anni aspettavano aspettavano un concorso si è trasformata in un espediente per poter aggirare problemi erbacce alte
In Accor che in accordo sviluppando accordati accordi fra Atene e immediatamente quello che poteva essere
Un meccanismo cioè baci apprezzato che uno che la la cui università nel Budget bandire un posto da ordinarietà associato si fa
Si fa dichiarare idoneo al concorso nata
Università e poi viene chiamato dalla sua diversità che a quel punto dispone del suo Bach come ricercatore o associata se c'ha qualche anno in più non ha bisogno di grandi aggiustamenti per avere il padre complessivo questo è il meccanismo che si è messo in moto cioè Circuiti Circuiti virtuosi che noi pensavamo di innestare tra l'altro campi modificando tra l'altro modificando nel corso del dibattito anche la composizione delle commissioni
Che poi si sono dimostrante poi si sono dimostrati
Invece poco efficaci penso fra tutti al pericoli di localismo che vennero denunciati e che noi pensavamo che girare attraverso quella ampliamento la commissione con commissari esterni che poi in questo circuito invece vizioso che spesso attraversa il nostro sistema universitario sono stati interamente tra voi
Ecco tutto questo mi fa pensare e qui lo voglio dire pubblicamente che probabilmente la prima idea che non avevamo avuto la chiamata in corresponsabilità da una parte della comunità scientifica e dall'altra i singoli atenei attraverso delle liste nazionali di cui la comunità scientifica complessivamente si faceva carico di veniva responsabile
Certificando il fatto la qualità scientifica e didattica di coloro che vi erano che erano inseriti e l'autonomia reale che i singoli atenei ritrovare se stessi le modalità di selezione del proprio personale docente sulla base
Anche del proprio progetto di sviluppo e dei propri dei propri programmi o probabilmente Pino voglio dire poteva essere la soluzione migliore e forse dovremmo ritornarci dovremo tornarci a pensare
Ma tant'è ora però via via che il mosaico si compone si cominciano a delineare meglio anche i profili dei docenti necessario
Se vogliamo raggiungere gli obiettivi di un arricchimento di una maggiore articolazione dell'offerta di formazione superiore di una qualificazione degli studi e per accogliendo la sfida combinare punto Massa e qualità promuovendo la seconda senza sacrificare la prima probabilmente dovremmo pensare a una diversa articolazione della funzione docente con un diverso sviluppo di carriera e con forme serie di valutazione e di selezione
Ma questo come si è già detto è un incontro promosso a un partito politico
Un partito politico democratici di sinistra impegnati su più fronti
Conti che sono noti ma che qui voglio ricordare
Poi su questo sicuramente meglio di me potrà parlare
Pietro Folena il coordinatore della segreteria
Sostenere l'azione del suo governo il governo di centrosinistra
Elaborare un porto progetto riformista rilanciare le ragioni ideali per la sinistra democratica sviluppare un irriducibile incisiva iniziativa nella società ponendosi come cerniera tra società e politica tra istituzioni politiche
Rafforzare e rilanciare la coalizione che ci ha fatto vincere nel novantasei e che ci consente oggi ricorre un partito che individuato nella formazione il centro di gravità del futuro italiano e qui torna lecco della parola di forte le parole di Fo icone tifo a con le quali ho aperto questo mio intervento e dunque un partito che guarda l'università e a coloro che vi operano come interlocutori importanti con i quali costruire un circuito di comunicazioni in entrambi i sensi nella costruzione del nuovo partito dalla sinistra democratica saldamente radicato nella società
Aperto flessibile parete pensiamo che vi debba essere ancora una presenza autonoma intellettuali docenti studenti ricercatori tecnici
Impegnati ad affinare ad elaborare il nostro progetto ma ancora di più impegnate analizzarne i fatti
La trasformazione
Questo incontro nasce da questa esigenza ma anche dall'esigenza di provare a costruire quindi anche dall'università un un luogo di confronto e di elaborazione tra gli appartenenti di tutte le varie correnti politiche ideali che fanno riferimento alla coalizione di centrosinistra sorprese
Per contribuire anche per qui al suo rafforzamento e al rilancio della nostra azione riformatrici
Tutti quanti siamo uniti da una sola ambizione di far tornare ad essere la diversità nel nostro Paese un grande laboratorio capace di produrre idee novazione che poi si ripercuotono sull'intero paese
Graziano Fabrizio Bracco prima di avviare la discussione
Chiederei al sottosegretario Luciano Guerzoni di intervenire di computer sui temi introdotti da Bracco alcuni approfondimenti che possono appunto servirci meglio nella discussione che si no grazie buonasera a tutti ma io credo che questa assemblea dei Democrats nazionale dei Democratici di sinistra e quindi una sede propriamente politica rappresenti un'occasione importante è un'occasione anche atteso se non ricordo male Bracco ha fatto i conti la volta precedente era diciotto mesi fa Pizzi un'occasione importante appesa per fare insieme
Un pool sintetico bilancio del percorso di riforma del nostro sistema d'istruzione superiore e ingresso la riforma dell'università e del sistema la ricerca universitaria ma anche un'occasione come indica il titolo di dato questa nostra Assemblea anche e soprattutto un'occasione per valutare insieme le prospettive le difficoltà le resistenze dei problemi per il bar conclusivo della riforma universitaria poco meno di cinquecento giorni al termine naturale della legislatura
Sottolinea insieme credo che sia il Bilancio
Che può essere anche un bilancio critico sia questa valutazione delle scadenze che ci attendono
Debba portare in questa sede
A una soluzione esplicite forte già lo diceva Bracco di una responsabilità politica collettiva come partito come gruppi parlamentari come forte culturali sociali che a quest'area fanno riferimento una responsabilità politica collettiva approfitto della presenza del coordinatore di segreterie onorevole Folena
In questi ultimi tempi è venuto abbastanza mancare sul terreno dell'università e della ricerca per vicende interni e anche al partito per un insieme di fattori io ho una sensazione spero non sia credo non sia una sensazione soltanto soggettiva che venuto meno il rapporto di identificazione di cooperazione quasi entusiastica con il ministro democratico di sinistra dell'università Luigi Berlinguer col cambio di governo che il cambio del ministro si sia registrato si sia rispettata e distratto
Anche ripeto per vincerle interni al partito
Un sostanziale abbandono di un terreno che credo non sia come ricordava avrà citando Fo credo sia un terreno
Non rinunciabile per una porta di sinistra per una forza che punta alla modernizzazione la novità del sistema ecco dico questo non non tanto per lamentare una come forse qualcuno può pensare una sorta di isolamento personale io ho sempre lavorato con i gruppi parlamentari della maggioranza in modo particolare per i nostri gruppi parlamentari democratici mista a cui credo vada dato atto dell'impegno tenace
Competente solerte col quale ci hanno accompagnato nel processo di riforma quindi non non pongo un problema di un sottosegretario abbandonato a atti piazzale Kennedy ma pongo un problema politico
Vorrei pollo aveva alla riflessione no rifusione del partito la riflessione di quanti partecipano a questo incontro di oggi se come ci ripetiamo in tutte le sedi alta formazione e ricerca sono la condizione decisiva per l'innovazione e lo sviluppo
Per uno sviluppo di qualità
Senza alta formazione e ricerca per dirla con una battuta Carrà trentini
Al futuro delle future generazioni di questo paese rimangono purtroppo ben che vada soltanto i lavori socialmente utili
Quindi se alta formazione e ricerca sono davvero la condizione la risorsa decisiva per l'innovazione se su questo terreno si gioca il consenso delle componenti più dinamiche trainanti
Della società allora io credo che questo campo basso
Istruzione superiore ricerca scientifica e tecnologica e innovazione università debbono costituire ambito prioritario di elaborazione politica culturale e di iniziativa politica per una sinistra di governo ecco io spero e la presenza di Folena qua mi rincuora spero che la la l'assemblea di oggi segni la riprese l'inizio di un di un nuovo percorso in questa in questa direttiva dicevo un un rapidissimo sfugge bolle
Bilancio politico di questi tre anni di di tre anni e mezzo di lavoro io non vi tedierò con un elenco
Però credo che alcune figlia di questo lavoro vadano vadano richiama vadano anche per aprire su di esse una riflessione critica
Del lavoro che è stato portato avanti dai due governi di centrosinistra in questo campo appunto dell'istituzione superiore dell'università della ricerca e in modo particolare oggi parliamo
Dell'università delle ricerche in ambito universitario visto che se non ricordo male è già convocata un'altra assemblea nazionale per i problemi più generali della ricerca scientifica e tecnologica che fa capo prioritariamente agli enti di ricerca
Noi siamo con l'autonomia didattica noi portiamo a compimento o meno poi io qui ovviamente vi parlo dal punto di vista di di nel bene e nel male
C'era le sue responsabilità ma noi portiamo a compimento quello che è stato l'asse strategico del programma di riforma del Governo Prodi prima e del governo D'Alema
L'asse strategico che lo abbiamo sempre dichiarato
Sì racchiude in una frase
Portare a compimento disegno autonomistico delle istituzioni università portare a compimento l'assetto autonomistico l'autonomia delle istituzioni università
Quell'autonomia voluto dalla Costituzione attese invano per quarant'anni avviata nel mille novecentottantanove dall'allora ministro Ruberti con la legge centosessantotto e con l'autonomia
Normativa riconosciuto agli atenei d'autonomia statutaria e regolamentare
Incisivi al incisivamente allargata con la riforma azzardava letto la legge finanziaria
Del novantaquattro la legge cinquecentotrentasette del novantatré con il riconoscimento dell'autonomia finanziaria OPA gettare degli atenei poi questo processo autonomistico si è arrestato è stato ripreso e generalizzato
Con l'insieme corposo lo ricordava già Baracco di provvedimenti che si sono abbiamo intrapreso dal mille e novecento novantasei
Qua ci sono persone anche più esperte di me per fare questo bilancio ma io credo che Linux in una battuta per sinteticità
Noi abbiamo trasferito pressoché tutto agli atenei tutte le funzioni di gestione con l'autonomia didattica arriveremo al compimento di questo disegno di questo processo
Abbiamo trasferito risorse
Il bilancio del Ministero dell'Università e un bilancio sostanzialmente il trasferimento delle risorse agli atenei soprattutto la quella quota quasi esclusiva del Bilancio che costituito dal fondo per il finanziamento ordinario delle università
Abbiamo altre trasferita alle università all'interno di un consistente processo di delegificazione dell'ordinamento universitario i poteri regolamentari su quasi tutte le materie che interessano la vita università io capisco che questo ha dato luogo anche a una certa reazione a livello di Atene
Pioggia di regolamenti che gli atenei si sono trovati a fare su una quantità di disciplina
Di materia campi
Essendo avendo prodotto la la delegificazione
Avendo trasferito il potere di adottare disposizioni alle università
Questo vale dal reclutamento concorsi gli assegni di ricerca alla cooperazione internazionale
Alla progettazione di ateneo della stessa ricerca scientifica e tecnologica io credo si possano per lo meno soggettivamente questa consapevolmente la linea che abbiamo scelto c'è un filo rosso che ha unito tutti questi provvedimenti ha dato al all'intervento riformatore a mio parere una sua coerenza e questo filo rosso
Era appunto dato dal
Dalla realizzare le condizioni per l'autonomia delle istituzioni università un'autonomia intesa non certa come semplice deregulation
Non come dismissioni di responsabilità da parte del dello Stato da parte della Repubblica
Ma un'autonomia che è sempre abbiamo detto e su queste cose che abbiamo detto credo vadano giudicate anche i provvedimenti che abbiamo realizzato un'autonomia con regole la Costituzione al sesto comma dall'articolo trentatré
Riconosce l'autonomia alle università nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato
Quindi
Un'autonomia con regole i nella logica di istituzioni autonomi nel quadro di un sistema universitario nazionale
Il punto difficile e sempre da ritrovare è il punto di equilibrio fra la realizzazione di un asset di istituzioni universitarie compiutamente autonome però nel quadro definito dalla costituzione di un sistema universitario che rimane un sistema nazionale
Secondariamente
L'autonomia alla quale ci siamo ispirati dalla quale
Di riforma perseguito in questi anni è l'autonomia come certi come ineludibile condizioni di efficienza per Sistemi Complessi quali sono nella realtà odierna i sistemi formativi
Perché noi abbiamo immaginato che l'autonomia sia un valore in se stesso
L'auto abbiamo riconosciuto che quel principio dettato dalla Costituzione trovava una conferma nel dato inoppugnabile che sistemi complessa come sono i sistemi formativi esigono l'autonomia delle istituzioni delle università in questo caso come condizioni di efficienza e di governabilità del sistema
Infine aspetto non marginale e che credo oggi parlando di autonomia didattica diventi l'aspetto
Più rilevante l'autonomia come responsabilizzazione dei soggetti che nelle università otto
Autonomia vuol dire auto-governo vuol dire trasferimento di potere di funzioni
E quindi di responsabilità dal centro anche autonomi istituzioni università
Ma questo vuol dire un investimento in termini di responsabilizzazione
Non solo delle strutture
O degli organi senato accademico e consiglio le abitazioni dipartimenti consigli di facoltà e così ricorsi davanti ma vuol dire un investimento fortissimo di responsabilizzazione dei soggetti che quotidianamente opera ai diversi livelli di responsabilità nell'università
Dai rettori ai docenti e agli studenti e personale tecnico amministrativo
Noi credo che in pochi anni abbiamo smontato una gabbia centralistico burocratica realizzando questo complessivo trasferimento di poteri ed i responsabili
Abbiamo realizzato le condizioni istituzionali
Perché da questo trasferimento di da questo investimento di responsabilizzazione si determini un mutamento
Occorre ovviamente che i soggetti investiti di questa responsabilità
La utilizzino
E abbiano la volontà di utilizzare io credo che siamo qui credo anche confrontarsi su questo credo che questa trasformazione
Stia cambiando comportamento sia scelte modi d'essere stia cambiando la vita dei nostri atenei
E questo sarà ancora più forte
Quando avremo realizzato l'autonomia didattica
Su cui mi permettono di tornare un attentato
Certo si tratta di processi complessa
Non è che si passa nel volgere di tre anni e mezzo da un sistema per cui c'era un ministero con uffici deputati a rispondere ad ogni quesito suo venisse a un direttore amministrativo un rettore perché non era riconosciuta neanche l'autonomia di risolversi i propri interrogativi non è che si si può passare da un sistema così strutturato
A un sistema di autonome istituzioni università
Ricordo che l'allora capo di gabinetto dottoressa semplici primo provvedimento è che noi non rispondiamo più acquisisci per dire l'esperto più se volete
Banale ma anche emblematico di questa svolta
E questo ha determinato il pacco
Cioè però non è che una svolta di questo genere si determina nel volgere di poco
Siamo riusciti in un tempo credo relativamente Prele a creare le condizioni istituzionali e
Il mutamento sostanziale non si fa coi decreti con le leggi con i regolamenti si fa se c'è una soluzione effettiva pur di responsabilità politica sono processi complessi esigono i tempi del mutamento di culture di pratiche di mentalità inventerà
Sarebbe interessante dal punto di vista anche di ricerca sociologica
Registrare le centinaia di telefonate che almeno la la segreteria mia riceve tutti i giorni di genitori di cittadini che si rivolgono al ministero per disfunzioni a livello di Atene e ai quali disse quasi impossibile comprendere
Che siamo in un sistema di autonomia e che quindi il referente della denuncia o della protesta è il rettore è il preside di facoltà non può che essere un ministero
Che esercito ormai funzioni soltanto di monitoraggio di programmazione di indirizzo
Però questo è un mutamento Complesso
Che ripeto esige tempi che non sono solo quelli della produzione degli atti amministrativi
Rimangono ritardi rimangono anomalie rimangono abusi rimangono comportamenti omissivi gravi magari accentuati o resi più agevoli in alcune situazioni dal contesto di autonomia ma io credo
Per per l'angolo visuale che occhi la vita dei nostri atenei stia mutando
Sia mutata
E che sia mio per non vedere non accorgersi di questo punto
C'è un ritardo dei mezzi di informazione nel percepire questo mutamento c'è un ritardo del ceto politico che continua a giudicare l'università italiana dal mega ateneo frequentato dei propri figli
Ignorando che l'università italiana un'università che non è più fatta dai megaschermi
L'università italiana è un'università come un po'tutto il nostro Paese forte fortemente differenziate qui dovremmo parlare degli università italiane
E noi abbiamo al nord al centro e al sud sottolineo e al sud università che non hanno niente da invidiare le migliori università europee
Insieme a grossi problemi a grosse inefficienze di altre sedi di altre situazioni
Ma anche sui mega atenei non vorrei che la denuncia quasi quotidiana in disfunzioni in questo contesto
Il mio eliminabili nell'immediato
Non vorrei che non si percepisse quanto anche sui mega atenei è stato realizzato
E i governi di centrosinistra per la prima volta nella storia
Della repubblicano posto mano a questo problema
Con due letti due leggi provò due norme nelle successive leggi finanziarie seicentosessantadue quattrocentoquarantanove ma non producendo soltanto legge
Noi abbiamo definito accordi di programma
Con Milan corna con volo Comba con Torino speriamo di arrivare presto a definire il più complessa certo Accordo di programma collassati da ma process il per poi di risoluzione di queste
Strozzature rappresentate dei mega atenei da da queste monstrum di impraticabilità di una esercizio credibile della vita
Questo problema è stato aggredito
E ripeto è nata pochi se ne sono accorti ma a Milano è nata la seconda università statale
Che funziona e va al suo secondo anno accademico e vada nate in queste settimane all'elezione dei suoi organi
Bologna a le altre sedi non sto tediarvi con Anna analisi particolare sulla valutazione tecnica dell'Osservatorio hanno raggiunto con il Ministero un accordo di programma che in un arco di tempo determinato porterà a un diverso assetto di questi atenei
Certo problemi di atenei con
Sessanta settanta novanta cento mila studenti per non arrivare caso della Sapienza
Sono problemi che esigono in un intervento inevitabilmente programmato su un arco
Gli accordi di programma che abbiamo sottoscritto con tutti i mega atenei e arriveremo presto sottoscriva anche con l'università la Sapienza che come vuole la legge ha presentato il suo progetto che alla valutazione dell'osservatorio hanno innescato un processo che ci consente di poter dire che questo
Queste strozzature saranno superate in un arco di tempo definito con Riccio del
Allora ripeto
Se noi dobbiamo fare un Bilancio politico di quello che abbiamo del processo di innovazione che come diceva Bracco non ha lasciato esente nessun aspetto della vita diversità del processo di innovazione che abbiam portato avanti quest'anno io chiedo rispetto anche ricoperto è stato ricordato lamentata dal l'assenza di un disegno organico che siamo giudicati sia giudicata questa riforma
Sull'asse casse l'asse che ha scelto è stato quello della autonomia delle università ripeto non come dismissioni di responsabilità pubblica della repubblica o dello Stato ma come condizione di efficienza e di governabilità commenti investimento di responsabilizzazione di coloro che hanno istituzionalmente la responsabilità dei nostri atenei voglio ricordare come a Flash alcune altre cose importanti credo significative di questo processo di innovazione
Il diritto allo studio che per la sinistra e credo ma per qualunque forza società interessata a un problema di equità è una delle condizioni di equità di un sistema formativo noi siam partiti
Con il primo governo
Prodi avevamo venti mila borse di studio
Prodotte dalla recentissima allora tassa regionale per il diritto allo studio ha seguito con l'accordo col governo con le parti sociali abbiamo istituito il fondo nazionale per il diritto allo studio universitario arriviamo con l'anno accademico
Novantanove due mila ha da la borse di studio a tutti i centoventi mila studenti universitari che hanno le condizioni di reddito e di merito prevista diciamolo per sinteticità
Dal cosiddetto redditometro universitario certo non sono le trecento mila della Francia
Però sono una politica di diritto allo studio realizzata in una situazione di difficoltà della finanza pubblica come quella tutelate con tre tre leggi finanziarie
Con un fondo nazionale per il diritto allo studio che partito da ottanta miliardi e quest'anno se le notizie che abbiamo sulle tabelle non saranno smentite arriverà a duecento miliardi
E stia siamo impegnati sull'orientamento abbiamo attivato le prescrizioni perché questo è il questo tutto questo dibattito puramente giornalistico il ideologico sugli accessi gli accessi si gioco navi sull'orientamento alla scelta università
Come scelta consapevole delle proprie attitudini delle proprie capacità del proprio livello di preparazione culturale
Centosettantotto mila giovani l'anno scorso hanno fatto la prescrizione e non è vincolante che non vuole essere un adempimento uno burocratico ma vuol essere il modo per realtà organizzare scuola secondaria e università un orientamento personalizzata questa è la politica di promozione all'accesso all'università nonni l'osteria dibattito ideologico sul cosiddetto numero chiuso realizzare le diritto allo studio come realizzazione dell'insieme delle condizioni del diritto a studiare
E su questo ci siamo impegnati c'è le risorse sono limitatissime
Però credo che dei passi essendo stati fatti l'autonomia didattica come suo perno centrale anche questo garantire le condizioni per il diritto studia io spero di non dirlo troppo presto ma stiamo lavorando in queste ore alla possibilità di un programma decennale
Che dovrebbe impegnare sviluppare
Mille miliardi in dieci anni per un programma pluriennale di costruzione di alloggi
Per l'università perché non ci può essere mobilità degli studenti quando a Bologna un posto letto un posto letto
Costa dalle quattrocentocinquanta alle cinquecento mila lire e un monolocale costa dalle novecento mila lire a un milione duecento mila quella è la mobilità di chi ha le risorse
Quella è la mobilità
Che produce l'affetto di un sistema universitario cosiddetto di massa e che vede i suoi laureati in trent'anni
Con una composizione sociale identica a quella che era trent'anni fa allora
Gli alloggi sono uno dei grandi buchi neri del grande svantaggio del diritto allo studio universitario italiano rispetto agli altri Paesi europei
Se il Parlamento ci aiuta
Speriamo che nella finanziaria si trovano quel minimo di risorse che ci consentono di sviluppare un programma che è un fatto di equità ma anche di efficienza
Perché l'ha movimentato sbagliate degli studenti tra gli Atenei sarà una delle condizioni perché l'autonomia didattica raggiunga i suoi obiettivi
Voglio anche ricordare che siccome sappiamo tutti che la didattica universitaria cade e carte
Se non è supportato dalla ricerca universitaria
Il governo
Proprio l'allora ministro Berlinguer Alberto certi con l'aiuto e il consiglio di autorevoli docenti
Il cui impegno apprezziamo in modo particolare il professor potrebbero risultare di a vere riformato il sistema non solo di finanziamento
Ma il sistema di selezione di individuazione degli obiettivi della ricerca in ambito universitario la famosa ricerca ex quaranta per cento
Siamo al terzo anno di attuazione di una modalità di selezione di individuazione degli obiettivi dei selezione dei progetti si pone all'avanguardia in ambito internazionale e stiamo studiando
La cosa ancora lo studio quindi
Rimane tranquillo si sta lavorando alle ipotesi con le le pur limitate risorse del piano triennale della programmazione triennale novantanove due mila uno di novantotto due miliardi
Costruzione di una di avvio della costruzione di una rete di centri di eccellenza per la ricerca universitaria
è già stato ricordato e tralascio di richiamarne anch'la riforma dei concorsi
Come sempre quando si fa una legge dopo sei mesi
Come il cominciano i pentimenti
Io però vorrei ricordare solo un fatto siamo ci siamo sempre detti tutti anche qua dentro quando ci vedemmo diciotto mesi fa
Che non esiste legge
Che possa porre riparo a certe forme di malcostume accademico o di strategia della sopravvivenza cateti
Non esiste legge
Allora l'attuale legge lo sapevamo non era certo la migliore
Fattibile era la migliore nelle condizioni date ma io voglio ricordare a chi mi domando funziona o non funziona la riforma dei concorsi universitari voglio ricordare un solo dato
Dalla
Dalla legge trecentottanta del mille novecentottanta al mille novecentonovantotto si sono svolte in mezzo ai tormenti e i contenziosi che tutti sappiamo tre tornate di idoneità per professore associato
Nel al mille novecento non non vanta due risale l'ultimo concorso per ordinario siamo un sistema universitario in Europa indicato come bloccare
Non c'è stato e non c'è turnover bene la riforma consentito che questa la riforma del luglio novantotto ha consentito che quest'anno mille novecento novanta nove si facciano chiamiamole pure impropriamente così due tornate concorsuali su tutte
E tre le fasce
Ordinari associati ricercatori
Contiamo l'anno venturo Duemila di poterne realizzare quattro con un sono tornate ma sono temporalizzazione degli interventi
Contiamo io spero con la collaborazione dei rettori e della Crui che col due mila e uno si vada a un regime per cui ogni università bellissima concorsi e di espletare senza aspettare nessuna temporalizzazione
Allora e vero il tutto poi avviene col fatto che
Si fanno si fanno soprattutto in certe materie gli accordi e quant'altro ma non abbiamo sbloccato un sistema bloccato Chiesa sperava la vita universitaria e abbiamo stiamo riportando anni normalità una patologia poiché ripeto
Certe forme di malcostume non sono rimediabile se no capovolgendo il sistema che non ebraico permettimi la questione delle identità nazionali perché avessimo fatto le identità nazionali
Staremo ancora facendo le procedure per la per prima la prima tornata di priorità nazionali alla quale saremo arrivati fra cinque anni intanto avremmo avuto un venti per cento di docenti che si avviano all'età del pensionamento quello fisso anche senza riforma delle pensioni
Allora il problema è
O noi con in una logica che ritiene che sostanzialmente il metodo migliore di selezione del corpo docente e ricercatore sia quello della cooptazione
Credo che questa riforma di un grande merito
Votata fra l'altro col consenso di quasi unanime del Parlamento di a vere evita comunista italiana un disastro quello di trovarsi
Fra qualche anno a fare o per legge in massa per supplire a un vuoto di docenti generazionale che si sarebbe determinato con normale pensione
Cioè l'alternativa a questa è rinunciare al metodo della cooptazione
Della comunità scientifica
Attribuire interamente agli atti il potere di se lesionarsi
I propri docenti nel bene e nel male
Può darsi che questo c'è la tappa successiva io credo che oggi noi dobbiamo sottolineare l'importanza di questo
Non da non sottovalutare ancora la riforma del dottorato di ricerca anch'essa trasferita agli atenei
Che speriamo
Rappresenti la via per restituire efficienza e di qualità a un percorso formativo strategico come quello della formazione dei giovani
Alla ricerca di cui il nostro Paese a è stato bisogna vorrei infine ricordare che con un insieme di provvedimenti e siamo venuti adottando noi abbiamo messo
La cornice istituzionale certi sì sì sempre di questo si tratta perché al Governo al Parlamento spetta di creare le condizioni istituzionali e
Poi l'attuazione delle riforme spetta ai soggetti che ne sono investiti ma la cornice istituzionale necessaria per la riforma dell'autonomia e dignità
Lo ha già ricordato Bracco
Noi siamo indicati fino ad oggi siamo stati indicati in Europa come il tipico caso di ordinamento di istruzione superiore attualmente nel senso che fino ad oggi i nostri giovani che conseguirono il diploma di maturità tecnica e scientifica professionale quello che volete avevano l'università come l'unica possibilità di proseguire gli studi
E nell'università un solo percorso perché diploma universitario riguardo del sei per cento dell'offerta formativa la laureato una laurea lunga impegnativa
All'ultimo Consiglio dei ministri dell'Unione europea stato presentato rapporto che appunto indicava questo come esempio tipico di istruzione superiore atto di un tunnel che poi non avendo vie d'uscita porta
A quelle tragedie che ogni tanto si verificano nei tunnel che di cento giovani che si iscrivono nella setta sessantacinque per cento si perdono all'inizio del turno
Con la riforma con la ristrutturazione del nostro sistema d'istruzione superiore nei tre comparti ricordati da Bracco e soprattutto
Con l'attivazione di un secondo canale di formazione terziaria opposto secondaria chiamatelo come volete cioè la formazione tecniche superiori integrata si esce da questa logica del tu
E l'università diventa un uomo dei canali di formazione post secondaria non il canale monopolista della formazione forse
Seconda condizione per potere realizzare l'autonomia didattica
Con una legge recente di pochi giorni fa
è stato definito un sistema nazionale di valutazione
Che salva era tutte le funzioni fino ad oggi esercitate dall'Osservatorio
Che ha ben lavorato e che è stato uno strumento prezioso in questi tre anni per l'opera del Governo e del Parlamento
Si recuperano tutte le funzioni dell'Osservatorio essi disegna un sistema compiuto di valutazione che ricomprende anche nati tattica
A livello di ateneo e a livello nazionale non è un fatto da poco
La che nella valutazione si è introdotta la didattica per la tradizione del nostro Paese un fatto
Se mi consentite alla parola un po'rivoluzionario tra virgolette la didattica la ricerca l'efficienza e la produttività dei servizi
E per la didattica si prevede l'obbligo di una valutazione che coinvolge distrutti
Altro terzo elemento di questa cornice per l'autonomia didattica
Questa legge prevede un fondo per l'incentivazione e il riconoscimento finanziari dell'impegno didattico del Duce
Riconoscendo nella didattica una delle emergenze dei nostri atenei
Si esibisce questo fondo ottanta miliardi nel novantanove ottantadue mila novanta nel due mila uno sono
Risorse
Modesti sia rispetto
Al valore dell'operazione che si dovrebbe fare ma non verso abbiamo una norma abbiamo delle procedure abbiamo la possibilità di incrementare questo fondo
E di avere anche qui una delle condizioni perché l'autonomia didattica possono funzionare come riforma che non si fa a costo zero perché le riforme a costo zero hanno lasciato un brutto ricordo
Quarto elemento di che ci consente di poter guardare alle prospettive alla riforma dell'autonomia didattica con un minimo di
Non dico di di tranquillità ma comunque all'interno di una cornice definita
In questa legge dove abbiamo previsto le norme e le procedure
Per assicurare di spocchia letti alle attività libero professionale
Per le professioni regolamentate per i giovani che conseguiranno i nuovi titoli oltre a porre riparo all'Oscar dei diplomi universitari cioè in quel migliaia di giovani che hanno conseguito un titolo di studio che fino ad oggi non ha dato adito a nessuno
Atti possibilità di accesso ad attività professionale questo è il quadro mi scuso
Confuso ma di un bilancio che credo dobbiamo sì fare per affrontare quello che il passaggio conclusivo della riforma
Noi abbiamo tre appuntamenti decisi una l'autonomia didattica
E questo è l'ultimo anello del
Dell'asse strategico
Del processo riformatore
La compiuta autonomia degli atenei
Il secondo è la riforma delle facoltà di medicina
Sulle quali si sta lavorando in questi giorni non vi nascondo con grosse difficoltà
Cioè l'attuazione dell'articolo sei gareggia epidermica di riforma del servizio sanitario nazionale terza la riforma dello stato giuridico per le quali c'è un impegno del ministero a presentare un collegato ordinamentale che vuol dire una legge con tempi certi
Sono tre impegni
Che di per sé richiederebbero una legislatura abbiamo alcune centinaia di giorni per realizzare sulla autonomia didattica credo che non
Per vorrei limitarmi a qualche riflessione su questo credo che non ci sia bisogno tra noi insiste ci più dita
Anche questo non dimentichiamolo una scelta di responsabilizzazione prima di tutto e di responsabilizzazione degli attori del processo
I docenti e gli studenti
Ai docenti e alle strutture didattiche di ateneo competerà la definizione del cinquanta per cento dei contenuti dei corsi di studi
Dalla definizione degli obiettivi formativi dei profili formativi al alla organizzazione e programmazione organizzazione di corsi
Secondo per la prima volta arriviamo a un articolazione dei corsi di studi universitari sequenziale su tre livelli secondo una tendenza che ormai è univoca per l'Europa
Un primo livello di laurea
Che dei Paesi europei oscilla tra tre quattro anni ma si sta privilegiando la laurea crea un secondo livello di specializzazione
E un
Terzo livello di maschere di dottorato di ricerca
Questa questa è l'architettura la quale siamo impegnati
Dalla dal dal chiara azione sottoscritta a Bologna da ventinove Paesi europei vorrei ricordare che l'Italia guidato questo processo va i quattro firmatari della Sorbona ai ventinove firmatari della dichiarazione di Bologna
Noi dobbiamo collocarci in questo in questo
Progetto di una convergenza delle architetture dei sistemi d'istruzione superiore rotte e infine pilastro non trascurabile dell'autonomia didattica direi un pilastro caratterizzante forse proprio difficile la realizza
Che il capovolgimento dell'approccio ai corsi tutt'
Io
Sostengo sempre sostenuto che i crediti formativi o didattici sono la chiave di volta della riforma
Perché il impegno i docenti e le strutture didattiche a pensare corsi di studio partendo dal punto di vista del soggetto
Del percorso formativo che sono gli studi
E ed essendo quindi obbligato a definire un corso di studi a partire da quella che la realistica possibilità di carico di lavoro di uno studente
Nell'arco di un corso di studi
Qualcuno ha detto che questo
Una prospettiva ragionieristica che è una prospettiva quantitativa
Io quello che potremmo farci un lungo seminario
Essendo io una rinite dubito che ne sarei convinto alla fine ma per stabilire se la qualità
Di un processo formativo si misura dal numero di anni che teniamo gli studenti all'università dal numero delle pagine dei manuali che ogni anno aumentiamo sulle spalle dei nostri studenti o se non sia possibile un
Approccio qualitativo selettivo ai corsi di studio
Che via garantisca in tempi c'è
Per uno studente che dice il decreto quadro abile l'adeguato livello di preparazione iniziale egli si è impegnato a tempo pieno nel settanta in tempi certi la possibilità di raggiungere un risultato del suo percorso di studi noi dobbiamo riparare finisco l'ha già detto Prato a una
Disastro per la collettività Nassim
Noi siamo il Paese in cui c'è la più alta domanda di iscrizione all'università
Quarantacinque quarantatré per cento i dati degli ultimi anni di diciannovenni che si immatricolano all'università
Siamo il Paese dell'Europa più bassi tassi di conseguimento del risultato
E e abbiamo un un'anomalia che dovrebbe farci riflettere tutti e dovrebbe impegnare anche le forze politiche
Che pure essendo uno dei Paesi avanzati a più basso tasso di laureati siamo in assoluto il Paese con il più alto tasso di laureati disoccupati
Il che vuol dire che c'è una distorsione profonda
Del nostro sistema formativo
Del nostro modo di di noi docenti di pensare corsi di studio
Che quel modo secondo cui un corso di studio pensato a partire dalle proprie discipline non dico neanche nella difesa di interessi ma dico come tradizione cultura dal prestigio dal valore della propria disciplina a prescindere
Dal dall'obiettivo di un corso di studi che quello come dice ancora il testo unico del trentatré
Di dare ai giovani la preparazione le competenze la preparazione culturale le competenze professionali per l'esercizio degli impieghi degli uffici e delle professioni
Ora i conti con questo dato dobbiamo fare perché l'Europa lo sta facendo
La riforma in atto negli altri Paesi sono tutte da trote in un continente che alla percentuale di disoccupazione pazzesca che noi abbiamo quest'oggi
Allora l'autonomia didattica
Si misura
Su su un'intelaiatura complessa alla quale abbiamo lavorato col concorso di tutti questi tre anni le regole le contiene il decreto quadro ma se non usciamo da questa autoreferenzialità
Se non ci facciamo carico del problema di sbocchi che siano un'attendibilità
Di di quella che si chiama la in degli obiettivi da occupabilità dei nostri giovani noi Gore vuol dire che non
Il chiasso che ci assumiamo la responsabilità di non torte entrare di por mano a quella che è non credo di usare una parola grossa un disastro per la collettività nazionale
Che stiamo privando della risorsa decisiva per l'innovazione che sono i giovani i nostri laureati sono giovani Gatti sono giovanile
E da questo punto di vista allora consentitemi tutta questa polemica sul numero chiuso non chiuso a parte che è un po'
Un po'grottesca perché si accendono radio e televisioni da cui si sentono università fare appelli sporto investire centinaia di milioni per chiamare gli studenti presso di sé
Comunque non voglio eludere un problema che so esserci del decreto qua
è chiaro che la formulazione del primo comma dell'articolo sei sulla base dei pareri che ci daranno le commissioni parlamentari del dibattito
Di oggi del confronto che si apra con le parti sociali proprio in questa settimana quell'articolo sei sarà riveduto nella formulazione
Ma quell'articolo sei poneva un problema che una sinistra di governo deve assumere secondo me è risolvere positivamente
Cioè che dopo il per il problema è villa di quarto livello di preparazione iniziale per intraprendere un corso di studi
Università è chiaro che questo problema
Sta dentro alla riforma della scuola secondaria la riforma dei cicli alla riqualificazione del vero
Sistema formati ma
Questa problemi ineludibile
Allora noi dobbiamo car dobbiamo garantire
Il diritto universalistico all'accesso all'istruzione università
Ma noi tradiremmo la nostra responsabilità di sinistra
Di persone di forti impegnate per un'equità per una parità di opportunità se non ci ponessimo contemporaneamente il problema delle condizioni di efficienza perché a quel diritto universalistico l'accesso sì si accompagni
Sì cioè non un diritto un attese una pari opportunità di conseguire un risultato
Il nostro è un universalismo i mistici
Non riusciamo a congiungere uno università di massa quanto alle immatricolazioni ripeto non abbiamo riscontro in altri Paesi europei simili percentuali di immatricolazioni questa e di un'università di élite quanto di sbocchi
Con una composizione sociale dei laureati che in trent'anni di reverenza degli accessi non si è spostata di una virgola percentuale
Questo credo che il problema che noi dobbiamo Asso
L'autonomia didattica deve essere
L'occasione perché
Come nell'ultimo consiglio dei mesi dell'onore per un'intera sessione è stata dedicata alla qualità dell'istruzione superiore
E la qualità dell'istruzione superiore a tra i suoi indicatori
Quello di essere un fattore di coesione sociale
Di inclusione e non di esclusione queste considerato in Europa un elemento di qualità
Ma questa qualità non si gioca solo con un astratto diritto all'accesso
Si gioca nel creare le condizioni e questa è la nostra responsabilità
Di governo di Parlamento per quello che compete al governo al Parlamento delle strutture universitarie per quello che compete le strutture universitarie
La responsabilità di creare le condizioni
Perché
Questa tesa di formazione e questo bisogno di società di disporre di cittadini di qui più altamente formati
Di disporre di competenze più ampie sia soddisfatti affinché sia chiaro e non rimangono equivoci è programma di questo governo raddoppiare il numero dei laureati non ridurre il numero dei laureati
Poi dobbiamo vedere come si raggiunge questo obiettivo
Però ripeto lo raddoppiamo il numero dei laureati non solo dicendo che l'università è una cosa per cui chiunque qualunque preparazione abbia può iscriversi a un corso universitario perché se diciamo questo
No non solo non raddoppiando il numero dei laureati ma continuiamo in un'ottica di un universalismo inefficiente e frustrante
Quindi dobbiamo coniugare
L'università accesso universalistico ed efficienza
Da questo punto di vista
Vi chiedo scusa per lungo tempo che ho portato via faccio una enunciazione quasi fideistica
La riforma dei corsi di studio l'autonomia didattica si gioca sul titolo di primo aprile
O il titolo di primo livello la laurea triennale
è un titolo che da una formazione di livello universitario adeguate
E ed è occasione di occupabilità o un tempo voi Ability come dir si voglia
Oppure la riforma è fallito perché voi sapete bene che questo vorrebbe dire che passeremo a un sistema
Che nel cuore di tutti gli accademici d'Italia della laurea cinque anni per tutti
Allora questo non è l'obiettivo della riforma
Da questo punto di vista e anche qui troviamo le forme più appropriato ma che non ci sia automatismo tra primo e secondo livello è una condizione della riforma
Perché se c'è questo automatismo io questo lo dico soprattutto ai ragazzi se c'è questo automatiche sono Musatti fregati sono i giovani
Perché vuol dire che la riforma raggiunge questo insperato obiettivo
Che invece gli accorciare il corpo la durata legale reali dei corsi di studio fare uscire i giovani impreparati prima dell'università avremo raggiunto l'obiettivo esattamente opposto quello di allungare ulteriormente i tempi di permanenza nelle nostre università da questo punto di vista io credo davvero che il confronto sia da farsi a livello parlamentare livello a didattico sul titolo di primo livello a metà ottobre il Parlamento darà il parere sul decreto quadro
Mi sembra dall'avvio della discussione che non ci siano contestazioni dell'impianto ci sono cose che saranno modificate tra queste la questione dell'articolo sei stiamo lavorando a un istruttoria sui decreti d'area la prospettiva è che
Sì posso tener fede alla scadenza che ci avevano dato di poter arrivare a licenziare la proposta dei decreti dare entro il corrente anno questo un po'la scaletta della riforma
Riforma che deve incontra molte resistenze e molte difficoltà e che proprio per questo anche bisogno di alcune forze cultura sociali e politiche convinte della sua necessità grazie
Grazie Luciano Guerzoni ringrazio anche il presidente del Consiglio universitario nazionale la bruna e della Crui professor Modica che sono nel frattempo arrivati previsto successivamente un loro intervento darei adesso la parola del Berto Asor Rosa e poi a Paolo De Nardis per i primi due interventi chiedendo tutti quelli che si sono iscritti a parlare quelli che si scriveranno di stare diciamo in ordine di tempo
Sette otto percentuali del sud no no no direi
Di tipo europeo ecco quindi sei o sette minuti non mi grazie
Non ho detto avreste percentuale
Dunque non non credevo di essere chiamato così presto
Al alla tribù una comincio confessando un mio imbarazzo
Ad intervenire
Perché da una parte sono pieno di
Ammirazione
E anche gratitudine
Gratitudine politiche intendo dire
Nei confronti di quelli che hanno seguito in questi ultimi anni
I problemi della riforma universitaria
Dall'altra
Non ho scommesso di nutrire alcuni dubbi dal fondo
Sulla strada prescelte
E questi dubbi di fondo
Mi sono stati confermati e ribaditi da una
Lettura
Di insieme del Progetto
E anche da taluni accenti degli interventi che abbiamo ascoltato ok
In un caso del genere quando la divaricazione delle opinioni diventa così forte in dirittura d'arrivo
La mia esperienza politica mi suggerisce di rinunciare a parlare
Ci sono però due o tre cose
Nel merito
Di ciò di cui oggi si parla
Ho che mi inducono tuttavia a tentare di abbozzare il discorso
Non dico in positivo ma comunque no totalmente negativo
Tuttavia scusate allunga premesse metodologiche
Per giustificare l'intervento su queste due o tre cose fine che forse saranno più coerenti più armonica e con il dibattito che oggi si sta svolgendo ho bisogno di fare una piccola sintesi
Del mio dissenso di fondo
Mio dissenso di fondo potrebbe prendere spunto da uno dei punti dell'intervento del sottosegretario Guerzoni quello in cui rivendicare all'insieme delle misure di cui parliamo
La vera
Dato
La spinta decisiva
Alla autonomia didattica debiti attenenti
Mentre lui e mi mentre lui diceva queste cose
Io pensavo frammento che si è ripresentata ancora una volta l'eterna storia della bottiglia mezza piena e mezza vuota
Poi che io sono dell'opinione e qui diciamo si sa a ad affrontare la filosofia sul sulla quale ci si è mosso in questi anni
Che
Non
Troppo
Ma poco si è proceduto sulla strada dell'autonomia didattica delle università
Ho
Tradendo in questo una coerenza d'insieme dell'azione di governo
Come per esempio si è manifestata nel settore gestionale e amministrativo
Insomma per dirla molto semplicemente
Io non credo
Che su questo terreno
Meno casuali
Esista una via di mezzo tra centralismo e autonomia
E quello che invece ci viene proposto è un compromesso
Fra centralismo e autonomia e il famoso cinquanta per cento
Io non credo che questo funzioni
Perché leggendo insieme dei provvedimenti e in particolare soffermandomi sui decreti Daria
Mi sono detto che l'impressione che io provetto e come si si volesse mettere una camicia di forza
A un individuo depresso
Che invece ha bisogno di stimola
Perché mettere questa camicia di forza a un individuo depresso
Forse per
Garantire la sopravvivenza di quelle regole di cui parlava il sottosegretario Guerzoni
Ma
Qual è l'autorità
Che è in grado di dettare regole
In materia di didattica Università di me
Leggendo i decreti d'area su questi tornerò un poco alla conclusione
Io più che ad una riorganizzazione del sapere
In funzione didattica
Ho pensato di trovarmi di fronte
A
A ai documenti programmatici
Della autodifesa delle corporazioni università
Se fossi un poliziotto di professione
Per quello che riguarda i decreti d'area del mio settore sarei in grado di dire
Per ognuno degli elementi che lo compongono qua lei manco
A registrato un nelle dodici scelte ho un x dodici sette e quale altre meno ha registrato cose diverse
Allora devo farla breve e voglio farla prima
Se dovessi sintetizzare
Il mio giudizio sulla coscia
Io direi
Universitari e che che compagnia e colleghi il valore legale
Dei titoli di studio
Questa se lo scoglio
Perché la pretesa che i miei lavori è qui autorizzo tutti presenti a utilizzare le barzellette sul collega
Del professore universitario come meglio desidera
Il fatto che i miei lavori
Valgano la stessa cosa
Del mio vicino di stanza
è garantito soltanto da una legge dello Stato
Questo diciamo e un ragionamento della riforma perché se non stabilissimo
Che i i titoli non hanno più valore legali
Beh diciamo ogni ogni ogni università si organizzi alibi al meglio
Perché gli studenti tali ai quali non possiamo attribuire facoltà intellettuali inferiori al normale saprebbero dove andare a cercare i risultati di qualità piccola parentesi
I concorsi
Ma voi pensate veramente che
L'indirizzo sbagliato chi ha preso immediatamente una legge ispirata ai migliori sentimenti come quella per il rock reclutamento dei docenti votata tre anni fa dipenda dal malcostume dei professori universitari che non è né più alto nei più basso secondo me di quello di quasi tutti i cittadini italiani
E non e non dal dal utilità della scelta
Per il sistema in cui il reclutato si colloca
Fino al momento in cui scegliere il ricercatore più vicino
Non porterà nessuna conseguenza
In termini di immagine
E in termini di iscrizione mi
Il ricercatore più vicino sarà il prescelto vocato a qualsiasi concorso bloccati
Nel momento in cui scegliere il ricercatore più vicino risulterà molto meno conveniente che scegliere
Il collega più lontana no questo tipo di atteggiamento
E dico sarebbe destinato a mutare per un fatto come dire di ordine materiale come quasi sempre e
Va be'questa premessa come dire
Che che avrei potuto fare a meno di fare
Ne discendono due conseguenze che saranno molto più brevi della premessa
Con le quali entro nel merito
Allora prima conseguenza io penso e può darsi che mi sbagli
Che
Le conseguenze della crisi democratica
Congiunte congiunta
Con
L'adozione di un meccanismo come questo
Porterà come conseguenza ad una crisi delle iscrizioni universitarie italiani
Cioè
Gli studenti università le iscrizioni tenderanno a diminuire
Il sistema in quanto è un sistema rigido a c'è accentuerà questa crisi
Seconda considerazione sempre dentro questo punto non c'è nessuna correlazione meccanica
Tra il problema degli accessi e il problema della mortalità universitaria
E la mortalità universitaria no non dipende
Dalla cauti cita degli accessi
E l'adozione di quell'articolo sei questo veramente inaccettabile il decreto quattro porterebbe come conseguenza un ulteriore scomparsa delle iscrizioni università dunque io credo che pura apprezzando come dire il sistema ideale
Che il sottosegretario espone per giustificare l'opportunità di
Di verificare il grado di istruzione degli studenti eccetera eccetera la sostanza di quell'articolo sia da rifiutare
Secondo punto e questo un punto come dire secondo punto è un punto particolarmente importo
E lo ha toccato il sottosegretario nel nell'ultima parte del suo discorso
Sottosegretario
Non è ancora chiaro che che cosa siano i corsi di primo circa
Non è chiaro scusate una piccola citazione poi chi questo e il mio mestiere
Un uomo
Classe di appartenenza
Lettere moderne
Obiettivi formativi qualificanti
Sentite
Una solida anche se elementare conoscenza
Non esiste
Ora su una conoscenza solite
Ma elementare
Neanche viceversa
Devo proseguire no no non prescelto
Anna
Che certa ma io ne ne traggo una consegna una conseguenza un po'ritiene
E cioè che
Fatta astrazione dalle motivazioni
Che non sono responsabilità governativa che sono un po'bizzarra e anche un po'rivelatrice
La mia tesi e che i curricola formati per il settore su cui io competenza di questi tu primo ciclo non portano veramente da nessuno
E se dovesse accadere
Nella prospettiva occupazionale evocata dal sottosegretario che i laureati
Del primo ciclo di lettere moderne con lettere classiche
Andassero a insegnare nelle scuole
Si innesterebbe un corto circuito
Di esiti catastrofici
Grazie dentro Paolo delle
Paolo De Nardis poi già didattico
Ma io vorrei infierire ma insomma anch'io volevo portare delle preoccupazioni di altro genere rispetto a quello che a sorpresa e sono preoccupazioni dovute
Un po'discorso generale
Quando si va avanti con un progetto innovativo così Ambu ambizioso come quello del riforma universitaria
è chiaro che si sperimenta finalmente nel nostro Paese dico finalmente qualche cosa che di cui abbiamo avuto sentore soltanto negli ultimi dal novantasei
Il governo Prodi in poi
Quello che in altri Paesi oltre oceano in alcuni Paesi europei si sperimenta da parecchio dal punto di vista legislativo vale dire finalmente si entra all'interno di un'analisi di una politica pubblica specifica
Nel caso nostro riforma universitaria problema dei Teatridithalia e soprattutto la problematica che questa parola magica tanto magica con essere ancora metabolizzata porta avanti che quello dell'autonomia ora come sempre in un progetto di grossa innovazione è chiaro che ci sono dei problemi sospese che sono dei problemi c'è o con la paura del salto nel buio la paura del futuro
Da questo punto di vista in genere si distinguono due piani da un lato una formulazione dell'innovazione politica dall'altro la Messe no
L'esecuzione
L'implementazione
Bene io credo che ormai dalla commissione Martinetti in poi
La formulazione sia stata molto molto articolata e fin troppo Poli elettricamente confezionata
Rispetto a problemi grossi che devo dire guardo con preoccupazione e qui mi ricollego ad Asor Rosa per questo aspetto che però è un aspetto tecnico gestionale della messa in opera dell'implementazione
Ma quando il sottosegretario fa presente che famiglie intere protestano sull'inefficienza del singolo ateneo della singola facoltà
Al ministero e segno che evidentemente a fronte di una mancata spesso copertura amministrativa per far fronte al disegno di legge o al Progetto di riforma
C'è proprio una vera e propria mancanza di copertura culturale ma di copertura culturale da parte della stessa utenza come dire che l'autonomia fa paura
E purtroppo questo è qualcosa che stiamo dicendo da parecchi anni ha fatto paura a molti di noi qualche anno fa qualcosa comincia è cominciato a parlare perché sostanzialmente il discorso stato pubblicò non si riusciva a metabolizzare in maniera di stenti
Non si riusciva a capire che
Trasferimento di funzioni non significava privatizzazione ma significa per rendere ancora più forte lo spessore pubblico
Dell'istruzione del sapere universitario dell'offerta universitaria
E in secondo luogo evidentemente da parte della stessa utenza riprendo le telefonate che arrivano al ministero questa copertura culturale non è ancora giunta o meglio non è metabolizzata monnezza è diventato a fronte di questo se non siamo d'
Al al cospetto
Di un nuovo Stato
Che uno Stato regolatore non è più lo Stato gestore Chieti scorrendo e qui siamo tutti d'accordo dal punto di vista di un'ingegneria di una politica pubblica specifica quale quella dell'innovazione universitaria
è chiaro che ci troviamo di fronte a una situazione di
Forte possibilità di ricomprendere in una tipologia differenziata molto differenziata di autonomia universitaria nuove macchine amministrative due macchine di implementazione delle cose allora
Non è ozioso parlare per esempio di tutto il personale amministrativo che noi in maniera riduzioni 'sti che abbiamo per troppi anni chiamato non docente cioè a fronte di un personale formato in quello che era e che io chiamato qualche anno fa su una serie di articoli sull'Unità un articolo disarticolata Impero ottomano a proposito della Sapienza per esempio fino a qualche anno fa e quindi di un sapere giuridico amministrativo tradizionale del vecchio funzionario di Giolitti alla memoria
Che abbiamo bisogno di gente anche fra i docenti che sappia gestire le risorse umane organizzare il lavoro quotidiano comunicare la comunicazione ne parlavamo col collega Morcellini col magnifico rettore D'Ascenzo poco fa che Traina in questo momento non a caso istituti orizzontale e verticale
Il monitoraggio e il controllo della qualità
Nove forme di leadership destini direzione bene tutto questo nella nostra università
Non c'è
Uccelli
E che annaspa
E tutto sommato a livello di formulazione della politica universitaria non ne abbiamo mai parlato ecco a questo punto vengo qui quindi a dare sintetizzo perché non vorrei fare non vorrei seguire che trimestre visto che li ha seguiti per tanti anni in gioventù
Il discorso è vedere come trovare una copertura amministrativa
Stabile a livello di tipologia differenziata degli atenei a fronte di una copertura culturale che noi stessi senz'altro qual molta acqua è passata tutti i ponti rispetto a due tre anni fa ma che noi stessi ancora stentiamo a metabolizzare
E lì il punto fondamentale forse superato questa en passant di carattere copertura culturale copertura amministrativa ci sembra tutto più semplice a cominciare proprio da a parte adesso io non sto ancora a cercare anche gli ossimori Alberto del del testo della Sorbona o del ecco ma a cominciare proprio dal discorso relativo agli studenti del primo ciclo universitario
Che dovranno se è vero che dovranno avere accesso a una vasta differenziata e ampia di programmi che includa proprio la possibilità di seguire studi molti spunti discipline ed acquisire la competenza soprattutto di quelli che sono stati mesi storici ed alcune storie della nostra offerta formativa le lingue
Le nuove tecnologie informatica anche qui sia un chiaro sentore di copertura amministrativa nel senso della copertura tecnologica mi pare che questa sia una preoccupazione concreta e che in qualche modo dovrà tenerci svegli nei prossimi mesi Caos
Allora Gianni Vattimo
E dopo di lui Guido Martinotti
Torna a parlare prima Martinotti ma io sono giustificati
L'ho fatto poi devo scappare in Europa
Cercherò di essere breve veloce vorrei anzitutto dire che nelle due relazioni introduttive che io ho ascoltato con con ammirazione perché come molti di noi impegnati nell'insegnamento all'università
O per disperazione o per consapevolezza
Che poi è lo stesso della gravità dei problemi c'è la tendenza a sfuggire una visione complessiva del problema tra riforma universitaria uno dei punti su cui dovremmo richiamare tutti i nostri colleghi anche politicamente omogenee con noi
Diciamo la necessità di non scappare davanti al al problema della verrà legislazione universitaria eccetera eccetera
Ho dunque ho molto ammirato soprattutto l'esposizione di persone che mi è sembrata veramente
Complessivamente esprimere una politica non casuale non marginale tuttavia anch'io ho delle osservazioni da fare che vorrei riassume rapidamente
Cominciando però da una premessa metodologica non per imitare Asor Rosa con cui sono d'accordo su quasi tutto quello che ha dentro
Che quando le due relazioni hanno evocato l'importanza per una sinistra per la sinistra della politica universitaria io lo trovo non un'evocazione solo retorica nel senso che mi sembra che le sfortune elettorali per chiamarle così offre misticamente
Per la sinistra negli ultimi anni sono legate anche non dico esclusivamente alla perdita di quella egemonia nel senso migliore dalla parola che la sinistra ha avuto sulla cultura e l'istruzione universitaria negli anni nei decenni precedenti cioè noi oggi
Non è più ovvio che all'università siamo tra persone
Di sinistra cioè civiltà così dice
Non è più tanto ovvio e questa mancanza di ovvietà è uno dei punti gravi del nostro fallimento della nostra rivoluzione elettorale eccetera e quindi io sento questo problema anche non solo come un problema di risorse nazionali come diceva persone giustamente di un disastro in una zona particolarmente sensibile la rete nazionale
Ma anche come un problema strettamente politico delle fortune e delle possibilità per una politica di sinistra di riportarsi nel futuro
Mi fermerò su sui tre punti di cui si è già discusso finora anzitutto il diritto allo studio
Io sono persuaso che ovviamente la la questione degli accessi e qui ha ragione bisogna stare molto attenti a come si
Ah metteranno diciamo gli iscritti nelle varie facoltà perché noi oggi abbiamo nella facoltà il peso di gente che studia lettere classiche non ho mai studiato il latino ed abbiamo segnaliamo come nella media
Questo non assolutamente senso non si può ulteriormente ammetterlo facciamo gli corsi esterni di latino gratuito insomma
Ma non graviamo le facoltà con queste questioni però poi il vero problema degli accessi e del diritto allo studio è sono le risorse per dopo una volta che abbiamo diciamo avuto abbiamo selezionato tra virgolette o comunque ammesso alle varie facoltà persone capace di seguire gli studi poi però
Nel per per via del mega atenei delle masse della
Noi non riusciamo a fornire sufficiente servizio tutti ecco perché siamo un'università di massa all'ingresso necessità dell'Italia uscita perché escono quelli che hanno le famiglie che li pagano il viaggio all'estero il corso di lingua e va be e tutti gli altri si arrangino
Ora questo è fondamentale si ora ma non è una demagogica alcuna considerazione ora questo si può rimediare come io credo che sarebbe un
Un un utile riflessione l'idea di cominciare a ridistribuire sul territorio nazionale universitario gli studenti ma non con delle deportazioni tecniche semplicemente come uno gli accessi Tuscan falsa chi arriva primo si scrive gli altri vengono orientati ad altri atenei ci sono fior di atenei di provincia in Piemonte non ne abbiamo uno che adesso sta decollando quello di Vercelli ma certo non a una qua non abbastanza iscritte per giustificare
L'esistenza tanto che si parla ogni tanto viene l'idea bisogna chiuderlo Nocetum eccetera allora ovviamente risposte immediate dispensa come andiamo a vivere a Vercelli
Bene vediamo delle borse adeguate costruiamo dei collegi utilizziamo eventualmente delle strutture esistenti un giorno incontrò uno che mi dice ma io ho studiato meriti a Udine abitante in un collegio religioso sfitto
Tra l'altro diminuirebbe la pressione del forse delle scuole cattoliche per avere dei sussidi se potessimo trasformare sapendo facendo una un censimento eccetera
Dei dei collegi religiosi ormai monache frati che hanno fior di corridoi con celle che non utilizzano in collegi universitari disponibili non so che non è il toccasana
Ma bisogna farsi venire in mente belle idee così prima che riusciamo a costruire del dei collegi in tutte le accanto tutte non esita a Campa cavallo ma potremmo fare una politica dicessi mento eccetera ci quindi fondamentalmente io trovo che per adesso persino nel programma Erasmus
Io come deputato europeo mi batto anche per quello ma urto contro la la lesina dei governi nazionali che danno pochi soldi al programma Socrates interna RAI per singole ameranno dai finanziamo dei viaggi di piacere perché il la quello che si dagli studenti per andare un semestre a Barcellona serve per i diritti per starci due mesi per i poveri per fare una gita va be sempre meglio che niente ma certamente non serve per studiare a Barcellona
Ora sono soldi buttati sono soldi assolutamente sprecati se non diventano realisticamente
Corrispondente a quello che una deve spendere per studiare in un altro sita quindi c'è tutto un problema anche di razionalizzazione diamo meno borsa Erasmus ma diamo dei soldi che servano davvero per captare ne possedeva una cifra autonomia delle facoltà autonomia degli atenei qui io sono convinto di quello che diceva Asor Rosa cioè da come si si profilano i decreti dare in questo momento
L'autonomia no cioè nel senso che siamo tutti saremo tutti bloccati da delle tabelle le quali
Mica per rispettare le esigenze della formazione ma per rispettare le esigenze delle parti delle piccole baronie mai dopo
Dopo quando a a Bologna qualcuno ecco propone ma elementi di calcolo semolato
Invece che di calcolo integrale per soddisfare a quell'idea che tutti gli assistenti e io allora ero assistente quindi non parlo da Barone all'epoca
Dovevano avere il loro insegnamento ne abbiamo frammentato queste materie abbiamo creato degli specialisti reticoli localismi di materia per cui adesso quando ci mettiamo a fare le tabelle per fare quel famoso titolo triennale che dovrebbe avere quel porco la portata generale eccetera eccetera
Ci troviamo carichi di una quantità di sotto nega arte bizantina tardomedievale non lo so come facciamo a mettere tutto ma tutti vogliono apparire nella tabella perché se no si sentono spodestata
Questo è una cosa che purtroppo neanche neanche le facoltà riuscirebbero a fare perché anche loro sono gravate da tutti questi piccoli quindi delle facoltà certo io mi fido di più perché ne faccio parte mentre dal Parlamento italiano provvedono però non ha poteri su questo come su tante altre cose
Però è vero che qualche cosa bisogna fare per rompere questo questo schema di continuazione dell'antico e allora certamente la laurea triennale si viene concepita con queste tabelle dove rientrano tutte le materie delle materie tutte specialistica va benissimo per la ricerca ma per la formazione di impiegati di concetto di assistenti sociali di tutto quello che si dovrebbe poter fare dopo la di tre anni se entrano tutte queste a noi
Facciamo proprio il tunnel cioè questi qui dopo questa laurea triennale potranno soltanto fare gli altri due anni e poi tentare di farne altri cinque sei eccetera eccetera non se ne parla più non dobbiamo se insomma immaginare la laurea triennale come la preparazione questo ce l'ha detto Guerzoni Leo Torino del resto avevamo già un'esperienza hanno tentato di inventare il pubblico certificato universitario di base che era un po'una roba del genere
Però ragazzina i colleghi titolare di questo o di quel pezzo
Ci hanno come soffocati mentre noi litigavamo con i colleghi è venuto fuori la riforma dei tre anni noi stiamo tentando di utilizzare quell'esperienza e la permette al giuste non è tanto difficile immaginare autonomamente diciamo una laurea triennale la laurea triennale a quella funzione di preparare i laureati a fare quello che in gran parte i nostri laureati
Fanno dopo essere usciti con l'illusione che Maniscalco con la nostra illusione lavoro di formarsi a ricercare sui manoscritti inediti del Petrarca o sulle fonti di Aristotele cede
Tutti gran parte mi allora perché non sono ancora disoccupati fanno dei mestieri dove s'so benissimo che cosa gli servirebbe imparare usare un computer saper le lingue sapere un po'di cultura
Letterario umanistica per quanto riguarda le nostre facoltà o di altro genere
Non è impossibile per pensando anche agli esempi dei collegi
Americani che certo sono vengono dopo mai Scurti è soltanto una specie di di luogo di custodia di belve da tenere al guinzaglio e cioè ma insomma qualche cosa serve si può immaginare qualcosa quindi questa è la sfida che noi abbiamo di fronte
Inventare la laurea triennale
A livello professionalizzante perché confessiamo cominciare da da da me ma tutti ma molti di noi che presenti l'ideale dell'università era riprodurre se stessi
Poi i migliori diventano come noi gli altri e poi facciamo quello che vuole va be'segnalano a scuola dia nell'elementare si impieghino ma chi se ne frega noi dobbiamo produrre dei geni e dei genietti come siamo convinti
Di essa no come siamo noi nella nostra in macchina questo non può essere più prossimi non ci possono più pagare per questa attività
Autori produttiva di clonazione porta riprodursi ci sono sistemi come sapete più convenienti più a naturali più piacevole
Quanto sempre l'autonomia ha da fare con il problema della qualificazione agli atenei e qui vengo a quello che diceva Asor Rosa possibili che non possiamo mettere in cantiere lo studio dell'abolizione
Del valore legale del titolo di studio perché finché non faremo questo saremo sempre obbligati alle tabelle nazionali
E alla rigidità dei programmi e gli atti lei saranno come nelle gli uffici postali cioè dove ci sono dei funzionari statali che attuano fanno Kinky bene chi meno bene il loro mestiere
E basta qua cosa volete che uno scende all'università dove andare se scrivere
Già non ci sono i colleghi stiamo son tutti uguale programmi son tutti uguali gli stipendi innocenti anche siccome non c'è nessuna ragione di spostarsi da vicino casa per andare il segnale da un'altra parte
Io scelgo l'università più vicina che mi è più conveniente eccetera
Una cosa che condanna il sistema alla così diciamo proprio alla tua figlia docenti io ero molto se non non ho capito bene su questo devo dire che del nel discorso di Guerzoni quello che non ho capito era la lungaggine delle liste nazionali io non la capisco la lungaggine concorsi locali spaventerà ora perché ogni università ha bisogno di indire delle elezioni elettroniche per avere gli altri quattro
No sì secondo me era più comodo e facile fare le liste aperte nazionale e le facoltà autonome nella scelta dei nove Corradi
Trentacinque kw non so però perché
Però su questo ripeto io non ho esperienza ma non mi sembrava inverosimile la soluzione precedente adesso però veramente nonostante tutto siccome i nostri colleghi noi pollici conosciamo tra di noi
Conosciamo i nostri colleghi porle il la quantità di territori che si si costruisce il tono di concorso e infine in ogni caso va be quello che la quotazione a questi a questi questi problemi io credo che però su questi punti essendo d'accordo in generale come il programma e anche le linee complessive che Guerzoni ha risposto su questi punti qualche cosa da fare c'è Porzia sui decreti dare sia sulla gestione degli accessi siano questa dei collegi per possiamo aggiungere modificare eccetera e per il resto speriamo nel futuro grazie grazie
Video Martinotti dopo di lui Salvatore Settis
Riuscì
Il
Penso che posso fare un discorso politico non tecnico
Vorrei toccare due punti diciamo da un punto di vista della attuazione della riforma un punto che riguarda le opposizioni possibili che verranno dalla destra e invece un punto che riguarda i dubbi della sinistra più articolata
Sul primo punto avrei
Molto rapidamente ricordare un barzelletta osé dei tempi di mio padre e io sentivo dal piccolo che fuori spero che nessuno di voi abbia mai sentito era la barzelletta del matto del tirar sassi cosiddetta forse qualcuno di età se la ricorderà c'era questo matto che aveva una Mania
Qualsiasi situazione qualsiasi cosa gli capitasse ma se voleva fare il tirar sassi e allora lo esaminavano per vedere se questa Maria era guarita tesseva c'è una storia lunga molto corta lui trovava tutte le occasioni per costruisco una situazione in cui si attira sarà se l'ultima situazione
Era che quando finalmente i medici che devono averlo guarito dicano cosa farai quando usciranno il Just tra una ragazza mi sposo la porti in albergo a metà sulle tavole mutande vocianti lasciarsi ecco sembra che la destra a esattamente queste reazione questi eh sì cosa si dica dell'Università tirano fuori il numero chiuso è l'unico argomento che come il marco del tira sassi sanno utilizzando una nessuna importanza che noi abbiamo pochi molti che l'accesso ci sia che cioè il numero chiuso è la grande soluzione e se avete seguito appunto la proposta di Panebianco è come un sol uomo il giorno dopo era già lì poi tira sassi in mano curioso penso che noi dobbiamo a questo punto veramente
Col come dire dire una cosa molto chiaro
La destra in Italia non ha proposto nessuno modello di istruzione superiore non c'è stata nessuna elaborazione
E questo è lo stato dei fatti si discute di tante cose ma non c'è un modello di destra dell'università si ripropongono modelli che fanno riferimento a situazioni che non ci sono nemmeno più sono altamente al di fuori dell'orizzonte degli eventi che non sa più nemmeno bene che cosa voglia dire numero chiuso
Ecco veniamo adesso però
Ai problemi e ai dubbi della sinistra che degni benissimo Asor Rosa a espresse sono dubbi che toccano problemi reali
E però bisogna anche forse liberarci da alcuni idoli del Foro
E e cercare di capire che cosa c'è dietro a certe parole perché non possiamo sempre riproporre delle parole dobbiamo capire i meccanismi allora il meccanismo principale
Che rende l'università italiana debole è che l'università italiana a differenza di tutte le altre che hanno affrontato questo passaggio dagli anni Sessanta ad oggi in modi diversi ma tutti in qualche modo proponendo delle soluzioni
L'università italiana nona attuato nessun tipo di risposta a l'allargamento dell'istruzione superiore
Se noi andiamo a prendere facilissimo fare questa misura operativo vi dà una misura prendete un saggio famoso alla seconda conferenza mondiale fatta dall'UNESCO sull'istruzione superiore pare nel settantatré c'è un bellissimo saggio di Martin trovo e lì c'è un elenco di tutte le cose che devono cambiare quando un sistema di istruzione passa dal servire il due virgola tre per cento della popolazione inetta a il tredici e quattordici diciotto e più e c'è un elenco preciso facciamo la spunta
Modi di reclutamento dei professori in modi di fare gli esami in modi di fare pagare modi di alloggiare gli studenti in modi di organizzare curi con sono tutti lì
Noi per tanti anni a parte la tre otto due che è stata benemerita in moltissimi settori però era sostanzialmente una grande organizzazione ha risposto soprattutto un problema
Che dal problema dei professori è riuscita bene a dare una risposta al problema dei dipartimenti che è stata la vera grande innovazione che del resto appunto faceva che lì c'è una storia dietro però non ha innovato per tutto quello che riguarda il resto del sistema oggi insieme di prodotti proposte di prodotti legislativi che sta dietro a quella parola i cerca come è stato detto da Guerzoni mi sembra in modo assolutamente chiaro
Di innovare in tutti questi altri aspetti e naturalmente c'è un problema centrale che è quello del
Di chi decide
Qual è il minimo di contenuti di un certo
Incerto pezzo di carta di una certa certificazione qui bisogna intendersi
Io proporrei l'ho già proposto quindici diciotto mesi fa vorrei una moratoria sul termine valore legale perché questo termine o mi viene spiegato con cosa c'è dietro o se no divento uno di quei che Sword che confondono però contro il valore aboliamo non ha cosa vuol dire valore quando io cerco di spiegarmi a un mio collega americano lei non capisce
Perché anche negli Stati Uniti per prendo il più liberista di tutti i sistemi più decentrato e più autonomo
Quando mai a essere assunto da qualcuno dei riprodurre un pezzo di carta allora parliamo di pezzo di carta e il la cosa importante è di capire
In una società ad altissima divisione del lavoro sociale questo pezzo sotto di carta deve avere una credenza come dice Randal Colli sul famoso titolo di un libro di un grande sociologo
Che si occupa di istruzione superiore che si chiama appunto le credenze al society noi viviamo in una società che inevitabilmente deve fare riferimento come dice chi pensa ai sistemi esperte c'è qualcuno ci deve dire
Perché non abbiamo la possibilità tutte le volte di andare a controllare il valore della persona abbiamo un rapporto di di di sistemi esperti qualcuno ci deve dire se quel pezzo di carta rappresenta qualche cosa
Come si arriva a questi nel sistema americano si arriva a questo in due modi una accreditando le università e l'altro lasciando grande libertà diciamo curriculare
Però caro rose rosa dei c'è una conseguenza questa libertà curriculare la conseguenza eh che lo studente paga tutto il prezzo del costo allora evidentemente si mette in moto un meccanismo di competizione molto forte in un sistema decentrato perché lo studente pagando tutto il costo le università dipendono dal numero degli studenti e se fanno male non hanno studenti poi va be'lo dico molto brutalmente non è proprio così ma insomma il meccanismo fondamentale questi io vengo balle sì in questi in queste settimane sono qui per Prodi passaggio sono New York alla come sposo di una che insegna alla loro sculture la mogli o che una delle migliori la quarta dove c'è un programma che si chiama Globo all'oscuro e mia moglie che insegna Diritto romano in segno di croce cento al diritto romano College provati
Niente lei ha brava e loro la reclutano questo il principale criterio
L'ho Global l'oscurità hanno un titolo che non richiede nessun altro diciamo contenuto che siano bravi professori che genericamente si occupano
Di proventi del diritto attenzione però lo studente paga ventiquattro mila dollari
Riceve un'istruzione da ventiquattro mila dollari ma pagamenti quattro mila donne più altrimenti per vivere a New York il non lo stesso prezzo
Allora noi invece ci troviamo in una situazione in cui questo modello che era il modello della Bassanini uno attenzione perché il discorso che ha fatto Asor Rosa noi noi siamo partiti con quel discorso abbiamo detto liberi tutti
E la commissione era molto orientata in questo senso molto orientata tanto che quando c'è stata la Bassanini dunque Visca quella che ci ha dato di paletti perché non potevamo uscire a quei paletti qualcuno voleva dar le dimissioni dalla commissione è seduta qua
Però ragionandoci ragionandoci finché c'è il vincolo di bilancio centrale noi siamo un sistema centrale possiamo a risorse centrali
Non c'è nessun meccanismo che garantisca la qualità se c'è una distribuzione locale se c'è una distribuzione centrale di soldi
Non c'è niente da fare possiamo girare come un grande piovra con i tentacoli questi concorsi ma ha ragione perfettamente Asor Rosa i concorsi locali funzioneranno solo quando ci sarà una conseguenza negativa della scelta sbagliata ma questo avviene solo se c'è l'altra conseguenza allora noi siamo in una situazione in cui bisogna dare un valore a questo pezzo di carta un valore convenuto consensuale e che valga per tutti chi prende per chi assume una persona col pezzo di carta deve sapere che dietro c'è un minimo di valore
Come è stato proposto di fare è stato proposto di fare nel decreto nel lavoro successivo alla Commissione
Che
Che ho coordinato io ma io ho partecipato anche a questo valore è stata proposta una idea geniale da Modica che era quella bisogna dirlo chi è l'autore che quello di rape raggruppiamo questo coacervo di corsi in classi cioè in blocchi diciamo
Relativamente omogenee del sapere blocchiamo una parte
Dei
Tito diciamo dei percorsi formativi su queste classi Ernesto libero
Adesso naturalmente giustamente Battini diciamo c'è una camicia di forza certo ma questa camicia di forza imposta imposta dal liguri strutturali del sistema non possiamo fare a meno di garantire abbiamo una responsabilità nei confronti degli studenti di tutti delle famiglie il datore di lavoro di dire che se uno si chiama sociologo beh deve sicuramente aver studiato Max Weber accogliamo mettere qualche qualche paletto deve essere messo non possiamo lasciarlo al mercato perché non è il nostro sistema non si applica quindi allora queste classi stabiliscono il cinquanta per cento è vero è un vincolo ma allora per favore guardiamo il bicchiere pieno non sempre bicchiere vuoto questo vincolo è la metà del vicolo che c'era prima e scusate insomma cioè dal cento per cento si è passati a cinquanta qui non è allora più questione cosa questione di benaltrismo famoso benaltrismo Emma ci vuol ben altro no ci vuol ben altro però per il momento abbiamo questo e dobbiamo stare con questo e io penso che bisogna fare un grosso sforzo per passare adesso i decreti di area dal decreto quadro i decreti di area sono stati fatti del professor ha perfettamente ragione
Asor Rosa che si può ben ognuno di noi vede non c'è bisogno di fare il poliziotto sappiamo tutti benissimo cosa c'è dietro a quella materia che c'è di però non c'è niente da fare del di chi deve fare questi decreti se non li fa la corporazione è una querela una sfida o la corporazione dei professori che riesce a trovare o una soluzione diciamo onesta
Responsabile a questo problema o se no va a picco attenzione però i decreti di area spiace dirlo non sono tutti della stessa qualità da questo punto di vista sono non sono proposte omogenee ci sono sci discipline gruppi disciplinari anche molto tradizionali come giurisprudenza che hanno raccolto positivamente la sfida ci sono altre discipline che non hanno saputo cogliere questa sfide hanno riproposto è c'è una varietà variabilità molto forte
E bisogna lei uno storico lo può vedere dai documenti e molto interessante quello che quindi noi dobbiamo ricondurre quelle che sono stati dei tentativi di fissare la propria proprio orticello a livello generale e urto morde capitarle sia possibile usare questa parola Henry ricondurre all'idea che c'è un blocco diciamo di classe di sapere un'operazione epistemologica isterica fatte non so come si possa dire e poi dopo c'è la grande libertà però è vero che tu devi studiare alcune cose però ai cinquanta per cento del tuo percorso professionale quel veramente giocare molto le facoltà se vogliono possono giocare volto
Oltre una cosa sarebbero molte ma non voglio toccando gli entrare nella questione dei concorsi eccetera voglio solo entrare nella questione diciamo del rapporto
Di grandi di grandi meccanismi che sono quelli su cui si costruisce l'andamento del sistema che null'altro problema degli accessi d'accordissimo
Non gli accessi non c'entrano niente
Con i il risultato c'è però una relazione se un sistema che accessi facili e uscite poche vuol dire che se qualcosa insomma nella meccanica di questo sistema che non funziona io vorrei fare ricordare
A a tutti ma soprattutto a destra ma anche alcuni compagni da sinistra perché la famosa legge Codignola
A cui si imputano tutti questi guai
Venne fatta da Codignola esplico qualcun giugno ve lo dirà meglio di me lavora
Ma me lo ricordo benissimo era stata fatta con queste intenzioni Codignola sapendo che c'era una riforma pronta e volendo evitare che venisse insabbiata fece una legge talmente oltre che l'aggiornamento e la non si potrà non rimediare purtroppo sistema italiano è peggio di oggi peggio e quindi hanno lasciato le cose come stavano prevale poi ci fu tutto il movimento
E qui ma è chiaro che quella legge non funzionava doveva non funzionare quel meccanismo era un meccanismo perverso della Stati
Innestato nel sistema perché producesse delle reazioni decreta reazioni nel colpaccio non sono state perché l'unica istanze adattata benissimo a questa anomalia del del del mondo
Adesso una qualche correzione sono d'accordo con Vattimo ci vuole non è una questione di limitazione degli accessi
Io sono contro il numero chiuso l'ho detto all'inizio
Ma è essere contro il numero chiuso vuol dire essere contro numero chiuso di sistema cioè desidera possibilità per ciascuno
Non contro proprio non vuol dire come è stato perversa mente il interpretato che si possa entrare in qualsiasi posto dove ci sono meno seggiole che sederi perché essa è un posto dove ci sono meno seggiole di sederi è un posto dove non gli si dà nessuna istruzione
Non è un guadagno non è un diritto che se guadagnasse guadagnato un finto un abito senza cuciture una una macchina senza ruote è un bonus un un totem una finto concessione del diritto
E io sono stato anche in università piccole dove noi professori non insegno perché non ci sono abbastanza studenti ci sono intere università dove professori non insegna e questo va corretta perché non è più accettabile nel sistema degli l'autonomia permetterà un primo passo in quella direzione è questo però gli studenti secondo me lo devono molto valutare molto seriamente qual è il loro rapporto quest'ultimo punto voglio toccare io
L'anno scorso ho fatto un giro molto interessante conflittuale perché
Entrava in queste Aule coscritto fuori Martinotti dall'università però soffre offrendo anche una vecchia Tempra assembleare quindi mi è andata abbastanza bene
Ciò ho superato la prova e però ho avuto veramente il polso con moto non capita mai nella normale vita di accademico di rivivere un po'al contatto massiccio con gli studenti mi sono accorta di due cose
Una che noi abbiamo perso i contatti con gli studenti e questo è gravissimo da parte della sinistra queste una cosa veramente gravi la sinistra ha perso contatto gli studenti tutti i contratti sono filtrati attraverso delle rappresentanze che non sono vere rappresentanze e si è perso contatto intellettuale mentre invece abbiamo tutti i numeri per riaprirlo questo contatto il contatto però non può essere fatto in base a concessioni deve essere fatta in base a sfide
E la secondo punto è che secondo me gli studenti
Ma giustamente probabilmente io alloro allora anch'io esattamente le stesse percezioni non percepiscono il sistema generale sistema tiene faccio un esempio poi chiudo in una delle delle begli incontri che ho avuto era con il gruppo dei Verdi chiuso dentro è un pezzo facoltà di lettere di Roma proprio quasi il gioco coatto per sei o sette ore
L'intervento più applaudito dagli studenti è stato un bellissimo ragazzo di Cagliari Dominique My Father abbronzatissimo con la coda magro bello brutto gli ha detto io
Ma io sono già la terza laurea
Io voglio continuare a studiare applauso generale ora quaestor signore ha tutto il diritto di continuare a studiare a parte che interpreta una figura che risma nessun c'è un bellissimo saggio di risma nella bontà sua Ruozi questo rapporto psicanalitico di molti con l'Università abbiamo tutti sofferto un po'questo rapporto di non voler mai lasciarmi resta quel signore lì però non deve dirmi chi paga chi paga coi suoi tre anni alle sue tre lauree siccome sono le famiglie che senza saperlo di altre
Strati sociali che non mandano i loro figli che lo paga lui non ha il diritto di dire questa cosa è questo il punto che deve essere capito da parte degli studenti
Deve essere capito profondamente perché la nostra riforma dal punto di vista del professore che faccio un po'di marxismo spicciolo ma cito però Pareto Pareto dice se vogliamo giudicare la bontà di un'azione dobbiamo vedere se questa azione
Ma a favore o contro gli interessi di chi la promuove allora noi professori riformatori e qui lo dico con orgoglio abbiamo promosso un riforma
Che ci danneggia perché noi le sta io sarei beato se le cose andassero avanti così ma io sono un signore capite la mia classe che arrivata a questo punto sessanta anni al massimo della carriera può non fare più niente per i prossimi dieci anni
E e e vive da signore perché gli studenti non possono aprir bocca perché naturalmente non mi pagano quindi devono stare ben zitti e così avviene in tutte le università italiana guardate che non in America una l'Alitalia io posso non presentarmi alle elezioni non ho nessuna valutazione lo faccio niente di niente allora se
Noi
Professori formatore di sinistra proviamo una riforme
Io se no gli studenti rischiano se insistono troppo come mi è capitato di sentire sul vantaggio immediato pagare meno tasse avere negli impegni queste cose qui
Se insistono a questo finiscono come la vecchia canzoncina che degli studenti torinesi che erano erano erano i pilastri dell'università ma se non arriva al vaglio di papà diventavano i pilastri del Monte di Pietà e questo rischio c'è
Per gli studenti italiani perché devono far fronte a un'agguerrita concorrenza da parte degli studenti europee e l'acqua e la concorrenza non è domani ma è oggi grazie
Bene
Diamo la parola Salvatore Settis direttore della Normale di Pisa e poi a Salvatore Veca
Dunque io per brevità
I tutti temi molto importanti che sono stati affrontati né tratterò uno solo e cioè il problema del primo ciclo sono d'accordo col sottosegretario Guerzoni
Che la sorte di questa riforma si gioca sullo spessore sulla qualità e sulla definizione del primo ciclo credo che da questo punto di vista ci sarebbero moltissime cose da dire io vorrei dirle soltanto due
La prima è una considerazione introduttiva e cioè che se la riforma i decreti di area e così via verranno orientati in senso meramente disciplinare e cioè secondo una riscrittura delle mappe disciplinari di cui come diceva Asor Rosa in cui si riconoscono le impronte digitali
Dei colleghi che le hanno scritte secondo modalità autoreferenziali questo sarà un fallimento ma non sarà un fallimento perché io la farei meglio del mio collega sarà un fallimento perché non risponderà a dei bisogni che sono i bisogni della società
La seconda considerazione Sironi nel parlare del primo ciclo e proprio perché si tratta del primo ciclo non bisogna dimenticare due considerazioni importanti che riguardano la ricerca e il mercato del lavoro
La ricerca ci sono caratteristiche molto ben studiate altrove per esempio negli Stati Uniti
Della situazione di come si evolve oggi primo in un mondo in rapida evoluzione come il nostro i contenuti della didattica invecchiano più rapidamente che mai il invecchiano rapidissimamente e il se la didattica insegue la ricerca mediante la riscrittura o l'aggiornamento di vecchi manuali è una battaglia persa in partenza
Secondo punto secondo seconda caratteristica del nostro tempo i tempi fra la ricerca teorica in qualsiasi campo e la parte applicativa si scocciano drammaticamente ogni anno che passa cioè dal momento della ricerca teorica al momento in cui se ne devono trarre conseguenze applicative dunque professionali dunque occupazionali questi i tempi si accorciano drammaticamente
Che cosa dobbiamo concluderne dobbiamo concludere che per ciò che riguarda la ricerca e assolutamente essenziale Keisuke vengano trovati dei meccanismi e non proverò a suggerirne nessuno ancora una volta per brevità
Per cui i risultati della ricerca più avanzata vengano versati nell'insegnamento il più presto possibile
Lo dirò con questa formula di comodo
Per quello che riguarda infine il mercato del lavoro e la produzione dell'innovazione che sono collegati insieme l'uno all'altro in modo ineludibile e chiaro che ogni riforma è un fallimento se non è funzione dell'occupazione
La definizione degli sbocchi occupazionali del primo ciclo deve essere parte essenziale di una riforma chi la fa questa definizione se la fa il governo nel momento in cui darà un decreto di riforma se la fanno le università successivamente io non lo so ma bisogna che questa che questa definizione venga fatta tanto più che esiste uno spazio e lo spazio che esiste e quello dei nuovi profili professionali che ricomponga no segmentazioni
Le quali si trovano in nella situazione in cui viene gestito il divisa per esempio la cosa pubblica ci sono sette delle segmentazioni drammatiche per cui dei percorsi non si ricompongono perché le competenze sono segmentate
E in questo senso che vanno individuate aree strategiche e meccanismi di promozione delle aree strategiche che individuino dei nuovi profili professionali e con nuovi profili professionali che si creano nuove possibilità di occupazione non soltanto supponendo ipotizzando sperando o cercando di favorire nuove occupazioni per i profili quei profili professionali attuale finisco col dire che c'è un grande bisogno credo in questo momento di esperienze prototipi Ali di progetti pilota
In cui la didattica sia messa in stretta triangolazione
Con il mondo della ricerca nel senso che ho detto accorciando i tempi del passaggio dall'uno all'altro e con gli sbocchi occupazionali creati mediante l'individuazione di profili professionali nuovi
Grazie senta Salvatore Veca poi Vinicio Peluffo presidente della Sinistra giovanile
Io ricordo
Ricordo che diciotto mesi fatto
Il la presentazione che fece Guido Martinotti del lavori dei lavori allora diciamo portati avanti maturate della commissione Martinotti
Diede luogo ad una ricca discussione qui ricordo che io fu il parassitario nel senso che essendo chiamato cortesemente intervenire
Feci una grossa Martinotti ed non voglio dire che le cose non cambino perché cambiano molte cose ho apprezzato molto se alla introduzione di Bracco sia quella di Guerzoni che hanno consentito anche di ritrovare un disegno laddove nel processo questo disegno non sempre si è colto
Fuori e per i due governi che si sono succeduti per una serie di questioni complicate la logica di questo disegno non sempre si è colta
Ma in ogni caso sarà anche questa volta parassitario quindi sarò fulmineo perché l'intervento di Guido Martinotti l'ho trovato straordinarietà appropriato non vorrei ripetere cose che condivido regole vorrei solo sottolineare un punto inizia un punto di partenza che questo Guerzoni ha detto mi ha colpito che l'autonomia non è un valore in sé non è un valore intrinseco quindi l'autonomia è un si deve assumere autonomia un mezzo uno strumento ora io credo che questo vada sottolineato anche rispetto alle forme così di percezione un po'feticisti che ha dei termini cioè l'autonomia è uno strumento allora il problema è uno strumento per quali scopi e questo è qualcosa che nell'ambito della comunicazione del disegno di riforma a me è sembrato in alcuni momenti carente
L'autonomia diciamo è lo strumento con cui come dire dal punto di vista non dall'interno dell'Accademia dal punto di vista diciamo di un progetto di sinistra
E di una sinistra che ha responsabilità di governo
è un è uno strumento che come dire persegue almeno uno scopo prioritario che è quello commesso che è stato più volte richiamato di non escludere
Quindi uno scopo diciamo di equità e uno scopo come dire che sia connesso di efficienza questi sono i due pezzi
Che possono render conto di questo disegno ora il noi diciamo il fondo il tema generale da cui lavoriamo è quello per cui per la prima volta si cerca di rispondere a ciò cui altri sistemi universitari hanno già cercato di rispondere cioè perché così molto semplicemente il passato dove come richiamava Guido come l'ha richiamato altri il passaggio da un'università per poche università per più per molti virtualmente per tutti questo è il problema che sta sullo sfondo
Ora perché noi abbiamo sostanzialmente nella sostanza abbiamo l'università che proclama oggi da tuttora proclama di essere per tutti e non è soltanto veramente sulla carta e dell'università che in nei fatti di élite con in più la giunta che è un eletto è già dentro gerontocratica nei nostri stili nostri studenti stessi quindi abbiamo l'università che si dichiara come dire universalistica nel senso che diceva Guerzoni
Che nei fatti e di è lite e in più peggio ancora élite vecchia
E e quindi espone le le giovani generazioni alla come dire alla promessa farisaico ho fatto una della possibilità di spendere belle e di acquisire le proprie risorse formative
E e in realtà dicendo di includere nella buona sostanza esclude allora se questa è la sfida non dovrebbe essere così difficile riuscire un punto di Guido che mi ha colpito molto riuscire a comunicare
A giovani generazioni il senso che ha l'impegno per trasformare per riformare l'università perché non abbia abbiamo come dire questa è la cosa che non riguarda gli accademici riguarda coloro come diceva deliberanti il cui cuore batte a sinistra eccetera la facciamo breve noi abbiamo disintegrato ascoltare e a parlare e a nominare i problemi nel modo in cui le persone nomina loro problemi
Allora questo è un deficit grosso perché un deficit di fiducia da parte di coloro che dovrebbero riconosce cioè in questo caso prioritariamente agli studenti ma questo riguarda la politica l'unico osservazione che volevo fare e che se accettiamo irragionevole il vincolo di e quindi tra i dadi di do ut stesse fra gli elementi centralistici che permangono
E le esigenze dello strumento dell'autonomia
Il grosso problema e diventa piuttosto bizzarra la faccenda perché il la grossa responsabilità che emerge cioè il punto che è stato controverso nella discussione sinora uno dei punti controversi cioè quello relativo ai decreti d'area all'incardinamento a quello che il citava Asor Rosa l'inizio che Vattimo richiamava cioè al fatto che ci troviamo con con tabelle quando pensavamo invece di poter mettere in moto offerte formative che ci responsabilizzarsi ero nel bene o nel male allora se siamo realistici e non rinunciamo a questo compito di cui ho cercato di mostrare alla nobile nobile scopo è allora la responsabilità nei confronti dei decreti gare non è una responsabilità di coloro che hanno responsabilità politica o che hanno responsabilità di governo ma la responsabilità dei nostri colleghi
C'è quindi voglio dire qui la la la cosa è e complicata tutti abbiamo la distribuzione di come dire di maggiore minori deficit di capacità di buon senso ma qui in questo caso qualsiasi critica nei confronti delle formulazioni a questo stadio
Che riguardino le classi di studio nei decreti Daria che riguardino il cinquanta per cento vincolato sono cose che riguardano noi in quanto responsabili del di come professore dell'università e quindi de no peace come si diceva un tempo fabula narrato e quindi voglio dire che la responsabilità su questo punto
Riguarda noi e se questo è appunto nella discussione pubblica e meglio io ho l'impressione che la discussione pubblica su queste cose sia stata asfittica
Il il primo il punto oltre uno tira fuori la storia del numero chiuso e poi allora e abbastanza indicativo del fatto che la discussione pubblica è asfittica su queste cose e allora se uniamo questi due elementi che ripeto sono esterni ma e cioè da un lato l'incapacità di comunicare il senso di quello che lo sta facendo
E dall'altra parte la e incapacità di mettere a fuoco nella discussione pubblica la portata delle questioni e anche la natura delle questioni
Credo che prendere sul serio questo tipo di deficit sia di buon auspicio perché si lavori meglio tutti
Cioè si evitano gli errori che ha fatto che ha fatto può fare la politica e gli errori che ha fatto può fare l'Accademia grazie grazie a Beckham
Giuseppe Lupoi Alessandro affidata all'amante
Io credo come già sta è già stato detto da altri interventi il convegno di oggi costituisce un momento assai importante
Soprattutto per rilanciare il percorso di riforma del sistema universitario
Ne siamo cioè nelle condizioni
Di accelerare il processo dell'autonomia didattica che costituisce come è stato detto anche qui più volte il passaggio decisivo per il completamento della riforma dell'università italiana
Oggi allora è l'occasione per lanciare un percorso di discussione
Rispetto al decreto quadro alle regole per l'autonomia didattica per organizzare io dico anche una mobilitazione nel mondo universitario rispetto allo spirito
Di questa riforma
Per questi vorrei riprendere nei pochi minuti che ho anche perché so che Zac dato un presidente Assemblea molto preciso vorrei ritornare solo su alcuni aspetti positivi
Già di questa riforma
Il primo è la personalizzazione del percorso formativo
Cioè quella di l'adozione dei criteri formativi né finalmente riusciamo a dare sostanza
A quello slogan che avevamo usato qui in quell'assemblea diciotto mesi fa di mettere lo studente al centro anche perché quei crediti formativi ne possiamo utilizzare come metro di paragone metro di giudizio anche il numero di ore di lavoro svolto effettivamente dagli studenti
Il secondo aspetto positivo riguarda la mobilità degli studenti la mobilità all'interno della stessa università e la mobilità nel territorio c'è la possibilità di passare in altre università
Questa è una possibilità questa deve diventare un'opportunità che deve essere resa fruibile a tutti è necessario sostenere economicamente questo tipo di mobilità territoriale sono ha ragione
Vattimo quando citava prima l'esempio del programma Erasmus che è stato una possibilità per decine di migliaia di studenti universitari europei non è stato un'opportunità per tutti
L'hanno potuto fare solamente potranno continuare a fare solamente quelli che hanno una disponibilità economica di partenza un welfare familiare per poterli sostenere questa esperienza
Ecco perché è necessario il sostegno economico a questo tipo di opportunità così come più in generale necessario investire di più
Del diritto allo studio l'ho detto all'inizio Guerzoni molto si è fatto soprattutto in termini di borse di studio erogato va considerato però il risultato raggiunto come un punto di partenza
Dove l'obiettivo è quello di raggiungere gli standard degli altri Paesi europee
Terzo aspetto positivo la laurea in tre anni
Che costituisce l'ampliamento d'offerta formativa che significa può significare più laureati chi è meno abbandoni questa laurea deve essere un reale e quando di Corali intendo che bisogna renderla subito spendibile nel mondo del lavoro è utilizzabile anche nel pubblico impiego
Quarto aspetto positivo
La laurea specialistica soprattutto se si riesce a collegarla al percorso d'ingresso nel mondo delle professioni liberali io credo che questa laurea possa costituire un pezzo Forman fondamentale rispetto all'accesso agli ordini professionali
C'è
In discussione un disegno di legge in merito alla cessione dobbiamo superare quella che è un'obiezione finora utilizzata con forza
Dagli ordini professionali cioè che l'università non prepara credo che con la laurea specialistica ne potremo condurre un passo in avanti anche in questa direzione
Ma tutto questo questi
Aspetti positivi rischiano in qualche modo di venire falsati da sistema di filtri all'accesso proposto dal ministero
Io credo che noi rischiamo di capovolgere quella che la percezione all'interno dell'università soprattutto tra gli studenti universitari si continuiamo ad insistere in questi termini rispetto all'accesso
Io vorrei da subito dire che credo un po'tutti quanti almeno in questa sala concordiamo sull'obiettivo di mettere il diritto al successo
Negli studi al centro dell'azione riformatrice anche di questo davamo parlato diciotto mesi fa in questa stanza
In questa sala in occasione del convegno dei DS e questa è una battaglia culturale della sinistra soprattutto mettere il diritto successo negli studi al centro dell'azione riformatrice
Ma vorrei dire con chiarezza che questo obiettivo
Non si realizza con la proposta attualmente presentata dal ministero
Per parte nostra come Sinistra giovanile siamo contrari così come tante altre associazioni studentesche su questo siamo riusciti a mettere d'accordo tutti al di là delle differenze politiche siamo contrari alla formulazione contenuta nello schema di Regolamento in materia di autonomia didattica trasmessa alla Camere il sei settembre alla dico tutti così sappiamo cosa faccio riferimento i primi ai due commi dell'articolo sei per questo riteniamo urgente modificare il testo
E in tutta sincerità ci aspettiamo un segnale forte dall'assemblea di oggi
E dato che bisogna avere un po'l'onere anche di trovare una soluzione io seguo lo sforzo che c'era nella relazione di Bracco vorrei riprendere alcune proposte sottoponendo Viridea che noi lavoriamo ad una modifica
Di quel testo facendo leva su quattro punti
Il primo è che l'orientamento la formazione post secondaria dovrebbe iniziare durante il quarto anno delle scuole superiori
Per permettere agli studenti ristrutturare il proprio curriculum individuale in modo consapevole e coerentemente alla scelta di ulteriori percorsi formativi
Il secondo che la valutazione della coerenza del percorso formativo degli studenti debba venire non sulla base dei diplomi ma piuttosto considerando il curriculum individuale di ogni singolo studente
Il terzo una volta valutati base curricola individuali eventuali carenze debiti formativi
Dovranno essere colmati tramite corsi d'integrazione delle competenze di tre o sei mesi che sarebbe l'anno zero già proposto rapporto della Commissione Martinotti incidendo così sui livelli dell'offerta formativa
Quarto
Al termine dei corsi
Eventualmente seguiti la valutazione del raggiungimento delle competenze necessarie ad affrontare con successo il corso di laurea dovrebbe essere affidato agli studenti stessi con un test di autovalutazione che permetterebbero agli studenti di compra certa motivata
E responsabile
Queste sono le quattro proposte che ci sentiamo
Di avanzare così come riteniamo che il riferimento al comma secondo dell'articolo sei si debba eliminare ricorso la molto alla valutazione del profitto alle prove specifiche per determinare la missione corsi di laurea specialistica
Chiudo con due ultime cose
Io credo che sia inoltre fondamentale coinvolgere
Gli studenti in questo processo
Perché fino a luglio ha funzionato un sistema di concertazione che di cui anzi abbiamo un po'perso le tracce con la presentazione anche di questo testo io credo che non possa essere sporadico il tavolo di consultazione convocato al ministero e credo che si debba ripartire con questa buona pratica di concertazione
A partire appunto con la discussione sui decreti Dario credo che sia interesse di tutti nel mondo dell'università rilanciare il protagonismo studentesco anche perché vi voglio dire anche qui in tutta sincerità che nel mondo studentesco brucia ancora la mancata votazione per il Consiglio nazionale dell'Istria
Almeno
Tenersi le azioni sospese a due giorni dal voto l'abbiamo considerato un vero e proprio scippo per cui io credo che ci sia bisogno di votare in tempi rapidi di puntare ad un pieno coinvolgimento degli studenti nel governo complessivo dell'università
Su questo ci impegniamo promovendo momenti di discussione in tutte le università italiane a partire da domani
è ovvio che avrà un segno diverso la discussione a seconda della soluzione che si troverà rispetto agli accessi ne vogliamo degli studenti vengano ascoltati coinvolti e resi protagonisti
Questa è la sfida della riforma in buona sostanza mettere lo studente al centro del sistema di formazione universitaria su questo continueremo ad impegnarci Lezzi Vinicio
Alessandro figata labbra anche poi Claudio Panizza del Unione degli studenti universitari ma io innanzitutto vorrei dire che
Mi sento democratico che penso di sentirmi anche di sinistra però non sono un democratico di sinistra e quindi il mio intervento dovrebbe essere esclusivamente tecnico
Poi qui c'è sempre un po'al problema che la confusione tra livello tecnico a livello politico e quindi mi richiamo in effetti all'intervento di Guerzoni
E confermato proprio precisamente da Veca
L'autonomia è uno strumento è uno strumento per governare il sistema sistema complesso e lo scopo della riforma compresa l'autonomia e quello di adeguare l'offerta didattica alla domanda reale uno scopo che tutti i Paesi europei hanno affrontato un problema che tutti i Paesi europei hanno affrontato negli anni Sessanta e che ci trova in ritardo di trent'anni
Questo ritardo e costoso
Per esempio tutti gli altri Paesi europei seppure poi torna indietro eccetera hanno cominciato con una forte differenziazione delle istituzioni che conferivano diplomi distruzioni Posse condanne è una forte differenziazione dei diplomi
Noi abbiamo mantenuto un'unica istituzione e sostanzialmente un unico diploma adesso dobbiamo e questa è una delle ragioni tre più due per diciamo c'è un tentativo di differenziazione
Il problema che di cui vorrei parlare ed al quale finora nessuno ha parlato
E che è ben vero che noi dobbiamo arrivare ad una vera università di massa e non ad una finta università di élite
Però non è possibile che l'Università rinunci a una istruzione di eccellenza e quindi di è lite
Come fare a mantenere questa istruzioni di eccellenza
Mantenere o migliorare allora visto che qui son tutti i letterati hanno parlato di lettere io voglio fare un esempio che forse quello più interessante anche dal punto di vista della dei problemi dell'economia dello sviluppo industriale italiano ed è quello di Ingegneria
Allora noi lavoriamo Gatti del novantasette tredici mila ingegneri
Oltre la metà si laureano con più di tre anni fuori corso il che significa quattro perché sia in corso fino a marzo maggio eccetera no sono laureati ventottenne
Ventinove enni trentenni
Naturalmente dobbiamo anche osservare che esistono circa mille laureati che si laureano in cinque anni
Questi sono i mille laureate che hanno trovato diciamo una collocazione nel sistema tradizionale dell'insegnamento dell'ingegneria che è un modello inventato nell'Ottocento ma che sostanzialmente tuttora valido
Che consiste in una forte preparazione scientifica che dura due anni seguita da una preparazione tecnica basata su questa preparazione scientifica
Questo è tra l'altro un modello che concepisce l'ingegnere con forti capacità progettuali ed innovative
Non siamo stati ingrati non siamo in grado di applicare questo modello
Tredici mila laureati non stava parlando dei venti mila dispersi sto parlando di tredici mila laureati
Per la maggior parte dei tredici mila laureati quello che succede e che i primi due anni di forte preparazione rigorosa scientifica sono semplicemente un tormento
Da superare ripetendo gli esami imparando a memoria diciamo in apnea cercando di sopravvivere per tre quattro cinque anni finché non riescono a cominciare con la materia ingegneristico
Il prodotto che noi tiriamo fuori non è l'ingegnere ottocentesco con una preparazione scientifica completa sulla quale base le sue capacità progettuali è un prodotto vecchio al quale abbiamo insegnato che chi la cosa che ha imparato che non ne può più di studiare non ne può più di imparare vuole lavorare possibilmente senza pensare perché gli abbiamo distrutto le capacità di apprendere
Allora benissimo a questo punto anche visto anche che il mercato e qui non mi dilungo ma richiede un ingegnere con una preparazione diversa dobbiamo puntare su tre anni a dare una istruzione a dei giovani che siano in grado poi di imparare che non abbiano perso le capacità di apprendere che risponda alle esigenze del mercato e che diciamo siano e adatti
Alla anche alla domanda di insegnamento che abbiamo che non è più proveniente dal cinque per cento della popolazione diciannovenne ma dal diciamo non diciamo il quarantacinque per cento che è il dato del novantasette ma diciamo il trenta per cento
E gli altri nelle cioè può l'Italia a fare a meno
Di quei mille ingegneri che adesso produce con una forte preparazione scientifica con una capacità di progettualità basata sulla metodologia e rigore scientifico
Io penso che l'Italia non possa farne a meno
Allora il problema è come conservare questa capacità anzi migliorare tirare fuori quel mille ingegneri ancora più preparati scientificamente ancora più capaci di alte capacità innovative fondate su una fu uso una formazione scientifica rigorosa come fare lasciamo perdere il numero chiuso
Uno dei uno dei possibili progetti sono quelle dei centri di eccellenza diciamo allora creiamo dei posti speciali dove prepariamo
Dissi sta varando in ingegneria ma possiamo parlare un po'di tutte le discipline dove formiamo fin dall'inizio e questo è il punto non possiamo pensare che la formazione d'eccellenza venga tardi proprio perché dobbiamo reclutare i giovani a questo tipo di formazione fin dall'inizio e diciamo la parte elitaria dell'università
Questo impresa mi sembra priva di senso cioè può avere soltanto il significato di assicurare delle belle ville in collina ad alcuni professori
E la ragione la vediamo pensando proprio alla facoltà al problema dell'ingegneria cominciamo a dire dove troviamo quali sono le scuole di eccellenza per ingegneri dovremo metterci sicuramente Politecnico di Milano Politecnico di Torino
Non credo che sia politicamente possibile ma forse nemmeno tecnicamente escludere la facoltà di Ingegneria di Roma
Abbiamo fatto il trenta per cento delle Facoltà di Ingegneria il quaranta per cento delle facoltà di ingegneria italiana abbiamo escluso per gli abbiamo escluso Genova abbiamo scuso Bologna
Allora è chiaro che non abbiamo una struttura universitaria con grosse università metropolitane che non si presta a selezionare Cambridge ed Oxford come i luoghi di eccellenza
La risposta e che dobbiamo riuscire a fare i percorsi di eccellenza all'interno di tutte le università o di tutte le prese d'atto lo vorranno fare e qui ci sarà un problema di autonomia e di competitività
Allora questo è un problema che veramente una sfida per l'università italiane e gli ho fatto l'esempio di ingegneria ma potete fare qualsiasi altro ed è una sfida che ci pone in disarmonia con il resto del mondo
Cioè dobbiamo tener presente che il resto del mondo il resto d'Europa va in un modo diverso in Francia ci sono le grandi accolto però noi abbiamo scelto secondo me giustamente secondo altri forse ingiustamente di non farlo
In Inghilterra cioè c'erano i Politecnici e poi dopo con la fusione da università c'è un tentativo di differenziazione fortissimo tra università università noi non saremo in grado di farlo
Per le ragioni che ho detto perché esistono le mega università e poi perché diciamo non non sembra che ci sia questa volontà quindi abbiamo veramente un problema che è un problema italiano
è un problema complesso è un problema che dovrebbe essere tenuto bene presente da quelli che stanno redigendo i decreti Daria e mi riferisco specialmente in questo momento naturalmente ad esempio che ho fatto per Ingegneria
Ed è un problema che in qualche che io ritengo che non alla quale io ritengo l'università possa rispondere se se ne rende conto e per il quale il sistema dell'autonomia può effettivamente essere utile il momento in cui il Politecnico di Milano avrà creato il suo percorso di eccellenza
Io son convinto che sarà difficile che non lo crede Politecnico di Torino o o il facoltà di Ingegneria di Genova cioè è una situazione che forse riesce proprio a far funzionare in maniera positiva l'autonomia
E i diciamo va be in questo è un io mi ricordo un intervento di Clark per e che era il presidente dell'un sistema universitario americano
è un forse una decina d'anni fa in cui si parlava del sistema italiano paragonato al sistema mondiale in particolare il sistema dalla California
E diceva ma l'Italia e paese assolutamente abnorme unica istituzione di istruzione post secondaria
Unico diploma di là
Non sembra che non ci siano di far funzionare di di di cambiare si si sta parlando del diploma universitario ma come indurre i morti gli studenti a a seguire di prova i professori a insegnare il diploma
Sembra impossibile
Poi alla fine forse per cortesia disse io però sono convinto che alla fine il genio italiano troverà la soluzione anche di questo dilemma allora io mi auguro che su questo punto il genio italiano riesca a trovare una soluzione grazie
Flavio Felice
E poi Giunio Luzzatto
L'Unione degli universitari ha deciso di partecipare a questa assemblea nazionale dei Democratici di sinistra sulla riforma dell'università per due ragioni essenziali
La prima è quella di incalzare il maggior partito della coalizione di governo ad accelerare i tempi
Di realizzazione della riforma delle parti in cui noi condividiamo questa riforma
Il secondo evidentemente quello di chiedere rimbalzi sinistro un supplemento di riflessione sull'epatite non lo condividiamo di questa riforma
Nel mille novecentosessantanove il movimento studentesco acquisì un grande risultato quello di liberalizzare l'accesso all'università
Un sogno si stava concretizzando
L'università di massa
Questa riforma assi aperto però lui le porte dell'università
Ai neo diplomati e tuttavia mostrato grandi limiti
Ma tenta di interventi a sostegno dei titoli spurie degli studenti meno abbienti
Un insufficiente adeguamento delle strutture degli organici alla crescita della domanda formativa
Una bassa produttività e di responsabilità di buona parte del corpo docente
L'asse un'assenza di opportunità di formazione post diploma alternativa e corsi di laurea un'assenza di orientamento può assecondarlo
Tutto ciò
Ha fatto sì che non è stata Agliana rimanesse Università di classe per composizione ha fatto sì che presidente gli annessi che sia caratterizzata in Europa per l'altissima percentuale di abbandoni e per letta media avanzata dei neolaureati
Anche prodotto un altro problema quello della carenza di determinate figure professionali
Dunque a quella che s'abbiamo realizzato con la riforma del sessantanove non è stata l'università di massa ma è stata semplicemente un'università Massi ficcata
Nel mille novecentottantanove l'allora ministro Ruberti avviato una processo di riforma cercando di aggredire questi nodi strutturali che rendevano e rendono tuttora
Inadeguato il sistema universitario italiano
Introducendo l'autonomia l'autonomia finanziaria l'autonomia statutaria l'autonomia contabile e solo oggi l'autonomia didattica
Io credo che l'autonomia affinché non si risolta in una pura operazione di facciata
Che nulla innova rispetto al passato che peggio maschi una vera controriforma deve prevedere un maggior controllo sugli atenei che sui docenti
Da parte di studenti attraverso il ministero
Da parte della collettività chiediamo pertanto che si prevede una valutazione obbligatorio e determinante ai fini della carriera dei docenti da parte degli studenti
Una maggiore rappresentanza degli studenti negli organi decisionali del sistema universitario un efficace sistema di valutazione e controllo da parte del ministero che sulla base di progetti e risultati ripartisce i fondi tra gli atenei di fonti diverse da quelle ordinarie
Di funzionamento ordinario
Che diano una seria revisione degli obblighi didattici dei docenti
E la previsione
Di una stringente di incompatibilità tra la figura docente e determinate figure professionali quando si riveli si rilevi che la la la la funzione il lavoro da di percussionisti prevale su quello che uscente
Una riconduzione della durata reale dei corsi universitari alla durata legale e non viceversa
Maggiori interventi per il diritto allo studio universitario è stato accennato più volte oggi è un po'il fiore all'occhiello della di questo governo fatto che sono aumentate le borse di studio io faccio rilevare tuttavia che queste borse di studio sono aumentate
Perché sono state finanziate dagli studenti
Cioè buona parte rampa per borse di studio sono pagato soppiantato la tassa regionale per il diritto allo studio e l'impegno statale sul e regionale sul fronte del diritto studio è e rimane insufficiente
Non parliamo poi degli interventi diretti a garantire la mobilità degli studenti e qui è completamente assente a tutt'oggi una politica del Governo su questo la residenza universitaria sono pochissime
E il caro affitti rende praticamente impossibile se non ai figli dei delle famiglie più abbienti una reale mobilità sul territorio
Che diano maggiori investimenti in strutture e di infrastrutture non si fanno le nozze con i fichi secchi non si riforma l'università senza un piano straordinario anche di finanziamenti ed investimenti
Chiediamo una modernizzazione della didattica ancora oggi buona parte l'attività didattica
Si limita alla lezione cattedratico e a e Allo studio sui libri tutti quelli che sono gli strumenti mediatici o ed informatici oggi a disposizione non sono ancora adeguatamente utilizzati salvo che
Riguarda polacca alla programma Nettuno per i diplomi di laurea
Chiediamo che si lavori sì pena sempre di più sulla sulla concretizzazione Dip
Più possibilità formative post secondario oltre i diplomi di laurea anche bisogna assolutamente trovare il modo che Regioni e Stato valorizzino il Fondo sociale europeo e prevedono sempre maggiori corsi professionalizzanti post-diploma perché non tutti gli studenti che si iscrivono università hanno intenzione poi realmente ancora determinazione fra motivazione per arrivare alla fine a molti
Si stima un sita perché non trovano occupazione perché non sanno ciò che fa quindi questi corsi professionalizzanti molto legati a necessità del territorio credo che possano in parte
Risolvere il problema dell'alta dispersione scolastica
Il rifiuto netto e deciso sia finito il rifiuto netto e deciso della politica dei numeri chiusi non è attraverso il numero chiuso che si può governare si possono governare i flussi
All'interno dell'università questa è una misura illiberale profondamente illiberale che non può essere giustificata né può risolvere il problema de poi degli accessi alla professione il problema del alta dispersione scolastica
La vera soluzione è l'orientamento sì netto sì deciso al semestre zero alla proposta Martinotti quella è la chiave di volta semestre zero e orientamento nella secondaria superiore chilo soltanto muovendo alcune critiche forti su alcune delle mete di riforma sa allora sono ancora insufficienti gli interventi per il tuo stile università le borse non sono ancora sufficienti è completamente assente è la politica per la residenza del del sulle residenze universitaria
C'è stato in questi ultimi dieci anni un aumento vertiginoso delle tasse che sia il peso pochissimo sulle famiglie abbienti pesa notevolmente sugli studenti lavoratori sulle famiglie meno abbienti
No al numero chiuso no al numero chiuso sia per quanto riguarda le facoltà mediche e quelle d'architettura e vi ricordo che siamo stati la distanza dal pesa sonoramente in giro da visto per lingua quando tre anni fa occhiuto e tre anni fa
C'era pattuito che ingaggio di tre anni vissero situato potuto d'architettura giro CD cinque alle facoltà mette no all'articolo sei del Regolamento da regolamenta però visto che comunque è stato introdotto e qui nel testo delle modifiche
E poi chi e chiudo sulla rappresentanza studentesca si sta arrivando a compimento sta assaporando compimento la riforma universitaria e dal novantuno è prevista l'istituzione della Consulta Nazionale Petito studio e ancora siamo sempre consulta nazionale
E siamo stati beffati anche per quanto riguarda il Consiglio nazionale Santo diversità e quindi gli studenti non avranno parola su questa riforma in conclusione credo che rapporti dei Democratici di sinistra è quanto rimane del movimento studentesco
Dipendono dalle risposte che in Parlamento che in seno al governo Luca G. sinistra sapranno dare a questa nostra richiesta è evidente che se dovessero prevalere quegli elementi che senza timore di fisco di controriforma
Ci si troverà ad avere a che fare con una vigorosa contestazione studentesca grazie
Giunio Luzzatto poi Riccardo Fatarella
Sì ma anche no dopo lo facciamo il punto stiamo
Ma tocco pochissimi punti cerco di toccare un paio di cose che ancora non sono state affrontate negli hard negli interventi precedenti
Una questione che mi sembra tutte le università ne stanno parlando e credo che sia necessario che ne parliamo anche qui e il problema dei tempi
Per le prossime scadenze regolamento quadro e poi
Quelli che non voglio chiamare decreti di area per un motivo che di un altro momento i provvedimenti per le singole classi di corso di studio
Regolamento quadro lo sappiamo entro pochi giorni le Commissioni parlamentari daranno il loro parere questo parere sarà raccolto nella misura politicamente significativa
Dal dal ministro tutto lascia pensare che entro poche settimane avremo il regolamento quadro
E allora quello che tutte le università stanno discutendo è ma cosa faremo Co quando avremo i regolamenti per i si per le singole classi allora voglio dire molto chiaramente che secondo me all'indomani del decreto che uffici alle
Renderà ufficiale
Il regolamento quadro le università avranno lavoro se vorranno impegnarsi enorme
L'articolo undici tutti parlo all'articolo sei l'articolo undici del regolamento quadro dice che cosa dovranno fare le università per fare i loro ordinamenti didattici perché gli ordinamenti didattici sono adesso delle università e ire i decreti fisseranno criteri generali e fissa però anche comma sette dell'articolo undici lo avete tutti in mano dodici
Punti di tipo generale che i regolamenti didattici di ateneo dovranno disciplinare
Questi dodici punti sono la premessa per fare nelle università poi la regolamentazione dei singoli corsi di studio cioè per fare gli ordinamenti didattici perché è stato detto già ormai da due anni
Giustamente secondo me che non c'è nessun motivo che quagliare
E quelle università e all'interno dell'università quei settori che sono più pronti a fare un proprio ordinamento didattico debbano aspettare quelli che invece litigano tra di loro come anche questa sera abbiamo ampiamente avuto la possibilità di
Divertire ebbene
Il modo il cioè la condizione perché anche chi è più avanti possa fare qualunque cosa e che ci sia il regolamento didattico di Atene
Dico tra parentesi che alcune università a distanza di dieci anni dalla legge del dell'ottantanove ancora non hanno fatto o lo statuto o il regolamento di ateneo la Sapienza lo ha fatto poco fa ho avuto una polemica sulle pubblica mi ha risposto l'ufficio stampa ma ormai l'abbiamo fatto da quanto mi risulta non l'hanno ancora fatto perché lo stanno ancora discutendo all'ci la prima cosa da fare è che tutte quelle università che vogliono andare avanti sulla strada di una rinnovamento della didattica facciano regolamento didattico di ateneo che possono fare all'indomani del suo regolamento quadro
Quindi il problema
Quanto tempo dobbiamo aspettare per le regolamentazioni delle singole classi
Di corsi di studio è un problema importante ma credo che per dare il senso che questa volta si parte davvero il regolamento quadro e già un dato fondamentale in quanto poi se noi guardiamo cosa sono quei dodici punti non li leggo ovviamente
Per ragioni di tempo ma tutti ci rendiamo conto che vuol dire cambiare l'assetto dell'università italiana vuol dire per esempio decidere che i professori sono utilizzati in funzione delle cose che servono e non in funzione delle loro vecchie etichette disciplinari che oramai stanno decadendo dei fatti
Anche se per quelli che erano in ruolo una certa data sono formalmente ancora ancora applicabili cito solo uno degli esempi ma se leggiamoli tutta l'idea di una nuova didattica in realtà per quanto riguarda la cornice di ogni ateneo e questi la vera autonomia l'autonomia delle università non ebbe il professore universitario e neanche della singola della singola facoltà le regole una università si darà certe regole un'altra sfida la terza altre regole ma guai se l'università non si rendono conto che hanno una necessità di acquisire una logica di identità che non è nella storia dell'università italiana la storia dell'università italiana è una storia di un centralismo da un lato ma di una frammentazione dall'altro il dare un senso all'all'istituzione Università di x o di Y è una cosa da acquisire in questo senso un regolamento didattico di ateneo che diciamo sia esemplare dal punto di vista di un'effettiva capacità di utilizzare quegli spinte rinnovazione che ci sono in questo comma sette
Dell'articolo undici e può essere uno degli elementi che distingue e che quindi crea la competizione
Tra le diverse tra le diverse università la competizione buona questo è un punto sui decreti delle singole classi voglio chiarire perché secondo me è importante sperare che si vada Ade a decreti sulle classi e non sulle non decreti di area anche se i gruppi che li hanno elaborati sono gruppi diaria perché diciamo in realtà tutti ci rendiamo conto che ci sono stati due tipi di difficoltà
Nell'elaborazione di questi decreti sulle classi la difficoltà interna cioè quella per cui ognuno voleva vedere la sua disciplina
Questo l'abbiamo è stato già detto molto autorevolmente in precedenti interventi non ci torno sopra voglio dire però che non è vero perché si lascia poco spazio alle Autonomie a parte il fatto che poi lo ha detto benissimo Vattimo
Il fatto che ognuno vuole la sua disciplina poi si ritira si riproduce a livello locale come è avvenuto a livello nazionale ma comunque in realtà non c'è il cinquanta per cento il quaranta per cento di autonomia l'autonomia enormemente più vasta
Perché tutte questi schemi di decreti che esistono mettono tutti un aggregato di settori scientifico disciplinari entro i quali dare certi numeri di crediti entro il quale la possibilità di scegliere di optare
Sia per i settori sia coi calli insegnamenti all'interno dei settori e colossale quindi qui in realtà diciamo il margine di operatività non è solo della differenza tra il totale dei crediti e quelli che sono regolati a livello nazionale
Ma anche in quelli in cui c'è una regolamentazione molto lasca
A livello nazionale come si mettono poi dentro le singole le singole discipline su questa parte credo che però diciamo una volontà politica
Sia necessaria
Cioè bisogna che ci sia un autorevolezza da da parte del ministro che ha detto in tante parole che lui si assume la responsabilità
Mentre eccetera se questa proposta risponde o no e in alcuni casi certamente non risponda ad esempio l'idea di classe di corsi di studio e non invece all'idea di parcellizzazione e settorializzazione qui c'è tutto da fare
Ultimo punto la questione degli accessi allora intanto voglio dire mettiamoci tutti in testa che non c'entra niente numero chiuso con questione di verifica di alcuni requisiti culturali di partenza requisiti culturali di partenza
Vuol dire una certa omogeneità per cui quelli che cominciano insieme un corso di studi possono avere un insegnamento che in qualche modo dà per scontate le stesse basi di partenza
E matematiche hanno dato un contributo in questi ultimi tempi è uscito un documento dell'Unione matematica italiana che in qualche modo dice quali dovrebbero essere dei requisiti di base attraverso prove di autovalutazione Charlie
Cosa dovrebbe essere uno standard di partenza per un qualunque Corso di Laurea ad elevato contenuto matematico mi rendo conto che è più facile per la matematica
Che per altri settori fra un lavoro di questo tipo però secondo me la prima cosa da fare e in questo c'è uno spunto anche in quello che ha scritto oggi ha ripetuto qui Peluffo
Mi sembra che sia molto importante responsabilizzare le università
Cioè che dicano che cosa si attendono come punto di partenza per Iva diversi corsi di laurea perché altrimenti tutto il discorso anche fare o non fare prove un curricolo precedente eccetera se uno non lo dice
Non dice rispetto a che cosa allora porta non vuol dire assolutamente niente il punto di dico devo partire da ecco però secondo me lo dico molto chiaramente questo deve esserci
Cioè detto questo credo che pensare di fare una laurea triennale
Che dia un contributo utile prescindendo da tutto quello che è successo prima o dicendo tutt'al più diciamo ognuno si auto-valutazioni vuole venire viene lo stesso ecco credo che sia diciamo l'unica cosa su cui io non condivido quello che quello che è stato detto mentre credo che sia fondamentale guardare il cunicolo precedente tutto cioè guardando individualizzato in questo senso credo che per esempio la quale formula dell'esame di Stato deve ex esame di maturità si presta molto
Perché ci sono anche lì dentro i crediti formativi
C'è anche lì dentro una flessibilizzazione per cui non conta l'etichetta ma conta quello che uno ha fatto davvero nell'ultimo anno di scuola secondaria uno che sta seguendo un curricolo di un certo tipo post-prandiale dei crediti aggiuntivi se pensa di andare all'università in un certo modo
Cioè credo che il sistema deve essere molto flessibile
Da questo punto di vista che però c'è uno ha bisogno di sei mesi per e mettersi in condizione di avere un certo standard di partenza
Questi sei mesi vuol dire che lui diciamo comincerà diciamo i corsi regolari un semestre più tardi io credo che questo sta nella logica troppo la cosa importante è che poi tre anni siano tre anni veri che si possono passare sono sono standard uno standard comune grazie
Riccardo Fatarella e dopo la bruna Presidente del Consiglio diversità di nazionale
Io
Vorrei partire dalla considerazione che ho sentito fare al sottosegretario Guerzoni
Su una sensazione nella quale si è sentito in questi mesi e ci ha detto che si è sentito un po'solo
E con una certa disattenzione da parte dei DS e più in generale del mondo politico sulle problematiche universitario beh pensate che sensazione si è avuto chi si è interessato di sanità universitaria e non solo di università adesso corre ci sono voluti i casi dell'Umberto primo perché si cominciasse a porsi in maniera continuativa e sembra convincente il problema della riforma anche di questo importante pezzo della università e anche della sanità
Io non la farò lunga perché non abbiamo tempo ma certamente la crisi dei policlinici a una crisi tutti la sappiamo ormai ne abbiamo discusso a lungo
Che coincide con tre sistemi che entrano in crisi crisi delle grandi grandi atenei la crisi delle grandi metropoli la crisi dei grandi ospedali che vengono a coincidere
Ma soprattutto e quello che è venuto fuori e che sono entrati in conflitto due sistemi il sistema universitario il sistema sanitario
Sistema sanitario il sistema universitario siamo d'accordo fino ai primi anni Novanta grosso modo adesso non vanno più d'accordo il sistema sanitario è cambiato sta cambiando c'è una grandissima competitività tra i soggetti pubblici e privati ma anche tra i pubblici e loro al loro interno c'è una forte processo di aziendalizzazione e una fortissima responsabilizzazione degli operatori
E dei gestori della sanità
In sostanza si potrebbe anche dire che c'è bisogno di un nuovo tipo di medici
E non sono più sufficienti percorsi formativi che noi ancora sostanzialmente coltiviamo nelle facoltà lo dico da chi ha diretto fino a qualche tempo fa aziende sanitarie
Non mi servivano i medici come venivano dalle università formati in generale ovviamente con eccezioni individuali o di sede ma in generale non rispondevano più alle esigenze che un'azienda sanitaria oggi e questo è solo per evidenziare anche una criticità anche scritti citato il percorso formativo allora se queste cose sono vere noi abbiamo solo due strade davanti una uniformare i policlinici
Agli ospedali
La strada una delle strade l'altra capire se sono diversi e organizzarli diversamente io sono per questa seconda ipotesi
L'uniformazione dei policlinici agli ospedali vorrebbe dire dimenticare che il prodotto dei policlinici non è solo l'assistenza diciamolo perché sembra che ne abbiamo paura quando ci confrontiamo con la sanità e lo dice uno che viene dal mondo della sanità noi abbiamo un atteggiamento remissivo
Culturalmente subalterno almeno in generale
Quasi che avessimo delle colpe da farci perdonare e promette qualche colpa ce l'abbiamo i casi dell'Umberto primo dimostrano un'inefficienza di un modello e di un sistema però certamente non sono colpe culturali
Non sono colpe comunque inemendabile Plano dovremmo sottolineare anche in questa fase di ridisegno del sistema universitario a meno che non si considerano i policlinici e le facoltà di medicina altro
Ma questo mi sembra non sia l'intendimento né del governo delle forze politiche che lo compongono se questo non è dicevo dobbiamo allora cominciare a dire che i policlinici
In quanto strumento per la le attività delle facoltà di medicina deve avere un modello organizzativo e gestionale diverso dagli ospedali
Che può essere diverso anche in tutta Italia non necessariamente identico in tutta Italia perché l'Italia stretta e lunga perché abbiamo tradizioni condizioni di partenza diverse tra il Policlinico di Lou Udine
Careggi Firenze Catania o Palermo Roma stessa ma non possono essere modelli che mutuiamo in maniera acritica
Non perché non vadano bene ma servono ad altro faccio una battuta io non sono un docente io faccio sono come dico io un operaio della sanità universitaria
Se il prodotto degli ospedali è un prodotto semplice nel senso semplicemente identificato cioè un prodotto assistenziale e vengono pagati sulla base dei prodotti e del dei servizi che gli ospedali erano il prodotto di un policlinico universitario non è solo le prestazioni assistenziali
Sono i medici che forniamo la qualità dell'aggiornamento professionale che garantiamo nei diplomi nelle scuole di specializzazione nella nuova articolazione oltre che nella vecchia sono le attività di innovazione ricerca che riusciamo a creare e realizzare e quanto siamo capaci di trasferirle nel sistema sanitario con velocità nel sistema formativo con altrettanto Nevers velocità se non capiamo questa differenza continuiamo a scimmiottare e a non discutere guardate non discutiamo mai anche nei DS lato università dei problemi delle del università della sanità universitario ne discutiamo sempre accidentalmente
Lo facciamo discutere alle organizzazioni anche dei DS che si interessano di sanità
Bene se continuiamo così vuol dire che abbiamo perso la possibilità di marcare la specificità che non vuol dire separatezza
Che non vuol dire non confrontarsi con i problemi dell'efficienza delle economicità di gestione della produttività ma che vuol dire tener conto del diverso prodotto che noi abbiamo tra policlinici e ospedali che sono utili anche essenziale sia ben chiaro ma hanno funzioni diverse da ultimo
Io intravedo un pericolo
Che non entra vedo registro che noi già oggi non garantiamo alle diverse Facoltà di Medicina gli stessi diritti e le stesse opportunità a seconda che lavorino in policlinici a gestione diretto in policlinici
Aziende miste o policlinici della gestiti dal sistema sanitario nazionale a me questo preme molto di più che non altri aspetti pure importante di tipo gestionale in senso stretto cioè io i ragazzi gli studenti che noi formiamo
Nelle policlinici a gestione diretta devono avere le stesse caratteristiche le stesse opportunità gli stessi percorsi formativi e anche diciamo le stesse opportunità pratiche di quelli che noi formiamo nei policlinici a gestione diretta
Viste i professori che lavorano nelle due Facoltà nei due tipologie di policlinici devono avere le stesse opportunità se no senza volerlo realizziamo due facoltà senza averlo scelto
è facoltà dei policlinici a gestione diretta e le altre facoltà dei quali forse il livello di autonomia è diverso credo che questi temi siano indispensabili mi fa piacere che
Ma non è la prima volta il sodio sottosegretario Guerzoni su queste cose si sta impegnando
E concludo con un'altra piccola provocazione provocazione intellettuale non è forse arrivato il punto è il momento di dire che sono superate nettamente le equivalenze tra sistema sanitario e ruoli inquadramenti del sistema sanitario e docenti
Se continuiamo a scimmiottare i dirigenti di primo livello secondo terzo quarto e quinto del sistema sanitario non rischiamo di essere subalterni culturalmente a un modello organizzativo che quello che deve differenziarci rispetto agli ospedali
Ecco la domanda è chiaramente una domanda per ci sono pro e contro in entrambe le soluzioni io propendo per una soluzione drastica
Sono abolite le equipollenza ogni ospedale universitario Policlinico universitario ogni azienda ospedaliera universitaria deve organizzarsi
Utilizzando l'autonomia
Dell'università e non delle facoltà mi sembrava molto precisa questa differenziazione e non dei singoli ma l'autonomia delle degli atenei per crearsi costruirsi modello che risponda ai contesti
Culturali professionali di mercato che nelle varie realtà ci sono grazie grazie fratello
Rigida Brunelli dopo di lui il presidente la Conferenza dei rettori Luciano Moggi
Stiamo avviandoci alla conclusione dopo l'intervento di Modica vedremo se capì subito la parola Pietro Folena oppure se per gli ultimi due-tre interventi rimasti se siamo d'accordo diciamo di chiedere a quelli che devono intervenire di stare dentro e non oltre i tre minuti possiamo
Compatibilmente con il tempo a disposizione far parlare in tutti quelli che l'hanno
Sarò rapidissimo
E voglio dire che da un po'di tempo mi trovo nella condizione in cui a Napoli si trova
L'acqua fresca Maiolo acquaiuolo
A quale si domandi dell'acqua che gli offre
Da bere sia fresca
E io debbo dire che quando me lo chiede rispondo
La e fresca
In senso positivo non fornisce non non in senso negativo voglio dire che io personalmente il culmine nel suo complesso ha espresso consenso
Alle linee che in qualche modo sono
Rappresentate nel decreto quattro
Che a noi sembra un punto di incontro punto di mediazione abbastanza accettabile tra le spinte diverse che in qualche modo in maniera come dire caotico si sono susseguite in questi ultimi tempi
Nel settore della dell'università e
Debbo dire in qualche modo risponde alla esigenza che al consiglio diversi dal nazionale sta molto a cuore della del mantenimento ed è un sistema universitario che nel suo complesso abbia una sua coerenza ed abbia una serie di regole e che lo governino regole chiare regolare che non debbano essere diciamo ignorati
Dalle e varie istituzioni autorevolissimi che fanno parte di questo complessa di questo sistema nel suo complesso
Perché la nostra preoccupazione e è una preoccupazione e di una come dire di una differenziazione che non sia una differenziazione che sia determinata spada una competizione sulla qualità ma che sia una differenziazione che sia accentuatamente diciamo condizionata dalla disponibilità di risorse che incerti su certi settori del nostro paese e quindi per certe istituzioni versi tali che in certi settori si trovano può a offrire degli spazi di incrementa diciamo delle risorse che provengono dal dallo Stato i nostri invece parti del nostro Paese in altri settori undici questo non botole consente al noi siamo molto preoccupati della come dire dell'affermarsi un sistema in cui le regole vanno sempre più
In qualche modo attenuando sì vanno sempre più
In qualche modo ad essere non forse per quanto riguarda la questione del decreto varia e quindi io condiviso in gran parte in grandissima parte quanto Luciano Guerzoni ha detto in e sorge e su questo il Comune si è pronunciato non si è potuto pronunziare io questo lo sottolineato comune aspetto diciamo su cui bisogna richiamare l'attenzione politica e di tutti non ci siamo pronti a sulla questione della coerenza d'accesso
Perché in questa articolo sei come versioni sono è stato introdotto con il decreto dopo che questo decreto stesso a percorso le strade formali della delle consultazioni
E il ministro Zecchino ha dato assicurazioni che queste avvenuto soltanto che strappa si è trattato di un'attuazione di un disposto di legge
Quello sul sul sugli accessi che è stato approvato inizio è stato a fine luglio dal Parlamento
Ha tuttavia e su questo io credo che le Commissioni parlamentari facciano bene a riflettere credo che la questione la coerenza è una questione che deve essere affrontata ma ancora una volta non può essere affrontata soltanto sul piano teorico deve essere affrontato con interventi e concreti con con interventi concreti che significa risorse finanziarie destinate ad hoc
Cioè è impensabile che l'università e questo gli elettori presenti credono possono lo possono confermare è impensabile che università nelle condizioni di bilancio in cui si trovano possono destinare risorse
Per andare incontro a questa esigenza giusta che sottolineata dall'articolo sei allora se queste esigenze sono esigenze che debbano essere che devono essere soddisfatti si provveda si provveda con interventi finanziari
Ad hoc
E i la questione che si è sottolineata dei settori disciplinari su questo io posso assicurare che alcun entro la fine del mese e come Guerzoni sa
Consegnerà al ministro
Il suo parere in ordine alla accorpamenti alla semplificazione dei dei settori disciplinari debbo dire che per quanto finora abbiamo fatto si va ad una riduzione questo lo posso affermare che e gli oltre il quarantacinque per cento delle discipline
E significativo significativo per quanto riguarda circa un terzo quanto riguarda i settori disciplinari tutto questo per una semplificazione che indispensabile
E per la fare in modo che poi gli spazi di autonomia che il decreto quadro lascia ai ai singoli atenei e in particolare l'estintore facoltà questi spazi di Cracovia vengono utilizzati
Dell'Anna utilizzando le risorse umane disfare disponibili
Senza senza vincoli che ci siano eccessivamente riduttivi di questa capacità di dispiegarsi l'autonomia
Ultima questione è stata affrontata qui ardue questioni mi preme ancora di sottolineare una quella del e giustamente è stata sottolineata della esigenza improcrastinabili che gli studenti siano in qualche modo coinvolti in maniera decisa istituzionali questo processo di riforma
Noi abbiamo alcun già come dire fisicamente predisposto i seggi perché i rappresentanti degli studenti che saranno eletti dal Consiglio nazionale di degli stipendi trovino un luogo appropriato avesse a dirsi sia pure in una stanza angusta come quello in cui noi stia lavoriamo con i nostri cinquantadue consiglieri
è indispensabile
Non ci siano ulteriori gli inviti è indispensabile ma questo credo che sia compito soprattutto dei nostri giovani compagni che si provveda a sensibilizzare il distributore e gli studenti e in qualche modo sì e queste queste elezioni
Continua una partecipazione come dire meno insignificante di quella che purtroppo abbiamo tutto sperimentare negli ultimi tempi
Per quanto riguarda
Debbo dire che la questione della riforma universitaria del decreto quadro e delle regole diciamo per l'attuazione dell'autonomia comporterà una serie di di ulteriori interventi strutturali che li dobbiamo ignora e che in qualche modo il Governo è il sottosegretario Guerzoni e su questo è stato più volte ha sensibilizzato lo ringrazio perché su questo lavoriamo insieme e insieme a Monica con grande sinergia e lo si può preveda e gli strumenti di intervento né da una questione fondamentale per esempio per quanto riguarda il settore scienze giuridiche la questione grossa delle scuole di specializzazione per la formazione dei magistrati sto parlando i magistrati in Italia sono quelli che sono diciamo come formazione
E dai noi siamo fermi da un anno e mezzo
Come espressione di da più di un anno e mezzo dopo aver dato il nostro parere perché la Corte dei Conti ha fatto osservazioni il Consiglio della magistratura chiamato giorni del deprecato l'intervista con urgenza
Non dà il suo parere finale ma il concerto Diliberto l'ha dato questa è una cosa che dov'erano vede proveniva più presto a farlo perché la legge stabilisce che gli studenti che si sono iscritti nel due mila debbono poi per poter fare un concorso di magistratura Martinotti quindi voglio dire lasciamo stare e per fare i concorsi in magistratura debbano a iscriversi a queste scuole bene queste scuole non ci sono nel provvedimento di speso nella legge di spesa è stato approvato pochi giorni fa dieci miliardi all'anno che erano stati previsti per le scuole di di specializzazione dei magistrati sono stati ridotti a sette miliardi e mezzo voglio dire ecco allora io mi permetto di veramente sette certamente sette sette lo sette e mezzo scusate mi sono sbagliato ci sono duecento milioni in più per formare un sostantivo a destra
è una cosa importante io dico non dell'università ma Manhattan ma per la vita civile del nostro Paese non c'è bisogno che dicono i ricordi a nessuno e io credo che la questione fondamentale ha in questo momento e quello di destinare in in misura significativa
Parte delle risorse
Limitate non esibito il nostro Paese e nel settore della ricerca scientifica dell'università o questo governo o questa maggioranza ogni nostri dei compagni e colleghi che sono che hanno funzioni responsabilità riescono tesi
Che la questione universitari la ricerca scientifica diventi una questione fondamentale
Nell'ambito del nostro Paese oppure io credo che noi ci rivedremo con una certa frequenza maggiore di quello che non abbiamo fatto fino adesso ma non so con quale successa io veramente richiamo l'attenzione di tutti in questa direzione grazie
Monica
Come tanti interventi vari anch'io conosce una barzelletta mio padre è un onesto napoletano perché credo che siamo anche tutti un po'stanchi però pochissime cose di questo anche perché la maggior parte degli adepte
Anzitutto
Quello che volevo dire l'anno forse detto anche altri
Questa non è un'autonomia del sistema universitario questa è un'autonomia delle università
Si affida alle università il compito di rideterminare daccapo l'offerta didattica degli atenei non solo per quanto riguarda l'aspetto dei degli equilibri disciplinari delle materie dei laboratori delle tesi non solo dal punto di vista anche dal punto di vista del del livello di formazione che viene dato formazione d'eccellenza formazione pro professionalizzante formazione generale e chi chinati e chi più ne ha più ne metta
E ancora dal punto di vista di formazioni innovative multidisciplinari Inter secante sì il punto di fondo di questa riforma e il fatto che e estremamente flessibile anche se varata spesso una lettura di gabbia
Di camicia di forza e invece una riforma estremamente flessibile
Per tecnicamente un solo appunto tecnico va già accennato Luzzatto io vorrei ricordare che non c'è non solo avessimo disciplina ma nessun settore scientifico disciplinare che dall'inserimento in questi famosi decreti Daria possa ricavare alcuna certezza di esistenza alcuna sede italiana va detto con chiarezza
Le tonnellate di fax che abbiamo ricevuto e dico abbiamo perché e tutti quanti quelli che abbiamo partecipato a sulla decreto quadro siamo stati testimone di queste inondazioni di fax
In cui i settori della mia disciplina come di altri siti che sollecitavano l'inserimento della sigla qualunque purché essa fosse vede che l'Italia l'hanno letto con attenzione il decreto quadro che è rimasto sempre uguale dal punto di vista che non fissa né può fissare in alcun modo privilegi di singolo settore figuriamoci di singola disciplina tese ben chiaro Sperto
La battaglia accademica che è giusto che che ci sia ognuno di noi ha scelto di fare una prova di datteri mica una dieta disciplina e volete che nuova difenda io difendo la mia in particolare non c'è dubbio
Si sposta dal piano nazionale a quei grandi abituati a difenderla Attraverso varie modi attivazioni società gruppi e così via si sposta cavolo cast Bartali capire questo e non accapigliarsi di oggi su questo argomento che fuori dell'ordine del giorno se la Roma dovesse essere diventare come io mi auguro rapidamente norma
Il secondo punto che volevo sollevare e quello che io non so dire se l'autonomia sia uno strumento un valore mi sembra una discussione in cui quando sento che mi dice che lo strumento di come hanno hanno ragione è uno strumento per quando sento che mi fece un valore di quattro ragione che l'ora è un valore minimo mitra una difficoltà di decidere se poi è uno strumento o un valore attualmente a livello insomma
Però una cosa deve essere secondo me deve essere chiara
In questa in questa situazione
E cioè il fatto che anche all'interno l'ateneo diventa L'Unità autonoma quindi noi professori non la facoltà l'ateneo diventa l'unità cui si applica il concetto di autonomia
Però l'autonomia funzionerà solo il momento in cui la tenevo sarà capace di organizzarsi al suo interno
Per favorire di nuovo come dire ereditando al la situazione che adesso vediamo dallo Stato ad Atene ai favorire un meccanismo di flessibilità e di autonomia all'interno espedienti decreto quadro permette anche questo
Io vorrei ci siamo tutti fermati sulla de articolo dieci argomenti di delle classi articolo undici lamento didattico e tenero e siamo dimenticate ma c'è ancora un altro articolo voglio fare quel dodici naturalmente che parla dei regolamenti dei corsi di studio c'è da la possibilità a un corso di studio di descriversi di auto descriversi in modo relativamente ovviamente via via si stringe lo spazio io sono mia ma relativamente libero rispetto alla all'allo schema nazionale
Ecco allora che anche i discorsi che ha fatto rigata manca sulla formazione di eccellenza rientrano in questo ambito
Solamente in futuro potremo offrire corsi d'eccellenza perché solamente in futuro potremo avere diversi tipi di laurea analoghe nel nome ma con differente qualità la formazione questo il punto fondamentale la flessibilità viva anche da questo punto di vista la flessibilità Riva anche in questa vexata quaestio se Canova laurea e professionalizzante o e generalista che ho letto da per dappertutto la volata non M. penalizzante nei generalista e quella che decideremo di fare nei nostri atenei ci sarà chi sceglierà dei modelli professionalizzanti e chiedevo negli hospice
Gli studenti sceglieranno io spero in totale autonomia intelligenza sceglieranno quello che più si tratta alle loro aspirazioni che può essere un cedimento la Belmondo lavoro così come può essere un meccanismo di formazione più generale per un possedimento ISTUD in futuro e proprio concepita su questo aspetto qua
Un altro aspetto della riforma che vorrei segnalare e l'aspetto della possibilità di percorsi combinati
Differenziando i livelli ma non solo ma introducendo i poeti formativi piuttosto che l'elenco delle materie dati cui superato l'esame
Fa sì che uno studente una studentessa possano combinare sedimenti di formazione per ottenere dei titoli offerti a cita ma che siano multidisciplinari o che siano innovativi quanti di noi sono lamentati per anni che era impossibile fornire dei titoli che pure il mercato richiedeva che pure le professioni richiedevano in mancanza di una facile fa c'è il meccanismo di innovazione didattica ebbene il sistema messo in opera facilità anzi pirata spinge verso questa direzione l'ultima cosa riguarda l'aspetto politico diciamo così questo è un tassello di una riforma un tassello che si aggiunge a tanti altri cominciati molti anni fa
Forse lo persiano con più calore emotivo perché ci son voluti tutto sommato so dire trent'anni per arrivare ad una riforma dati dagli atti cadere cita però netta tema abbiamo fatto altre riforme io vorrei che no che non ce l dimenticassimo e altre cime atte ci attendono impossibile pensare che così abbiamo finito il percorso la riforma no così abbiamo messo un altro tassello lavori pensare ai tanti altri ai tanti altri che mancano
Questo tassello diciamo che poi e frutto della lunghissima Natixis della problematica Hero
Si ha l'impressione che sia nato come un fiore di agave improvvisamente dopo dopo trent'anni laddove fiorisce fa un fiore di proporzioni immense
E e so forse appare così ma in realtà il frutto di una di un lunghissimo dibattito e lo dimostra il fatto che poi i tempi per elaborarlo spintonati brevissimi se voi pensate che la prima riunione del gruppo di redazione del decreto quadro e avvenuta nel mese di gennaio scorso in realtà stiamo parlando come se fosse una cosa di di molti anni di solo sei mesi fa con nove mesi fa diciamo non è non è più di questo non mesi fa
Però risente di un lunghissimo lavoro che dobbiamo anche riscoprire come come docente come persone che hanno partecipato a quel dibattito il negli anni precedenti o vorrei questa non sembra del la riforma improvvisa è una riforma rapida nei tempi ma che viene da una lunghissima storia e che ha avuto come concluse questa storia di evasione avuto come conclusione la commissione Martinotti ridurre i documenti da come stremati ottimista del la lassù uguale a cui puoi tutta questa vicenda finali nasce allora in questa situazione questo è un tassello della riforma ecco io vorrei che non dimenticassimo per gli altri tasse la riforma perché non ci siamo poi ci possiamo fermare qui
Questa riforma della didattica richiede innanzitutto una maggiore chiarezza già il ruolo di docenti e di studenti nell'ambito delle università
Non è pensabile attuarla sei docenti e studenti tutte e due le le con le componenti principali non hanno non abbia in qualche modo più chiaro il senso da loro pretesa velocità e ripeto docenti e studenti
Forse lo si capisce bene sia pure è una è un'esemplificazione lo si capisce bene dal concetto di credito formativo perdonati in un secondo per illustrare questo punto finora abbiamo misurato le che gli studenti in termini di esami di insegnamenti quindi di ore di lezione
Quindi la tipica unità di misura del del docente
Adesso se ci si chiede di usarli in termini di ore di studio dello studente ce la tipica unità mi sono diminuita degli studenti quindi un esame che costa molto di omaggio e di un altro a in senso di carriera valore maggiore del primo arrivare a stabilire questo stato entro i limiti fissati per ogni anno mietitori lavoro beh non può che avvenire attraverso un confronto una presenza un impegno di docenti e studenti è impensabile che i signori docenti a dichiarare quali ossido che serve agli studenti è impensabile che sia degli studenti a dichiarare da soli quelle il le ore di studio che si associano un certo corso è un e c'è da ripensare la presenza congiunta dei presidenti nelle avversità
E per far questo occorre occorrono altri tassello la riforma e in particolare comune tra tante volte come ho visto il mito declino ha risollevato nel mese di agosto occorre che lei cita abbiano più chiari i doveri i diritti dei docenti nelle università perché in mancanza di chiarezza su questo tema Elisa più complicato mettere in opera la riforma grazie
Grazie Monica
Dare la parola Folena più o meno a quest'ora le sei e mezzo sempre molto antipatico dover ridurre il numero degli interventi chiudere i a alcuni amici compagni che si sono iscritti di in modo un po'europeo diciamo di rimanere nei tre minuti se ci riusciamo fra dieci minuti dodici minuti al massimo terremo la parola Folena
Quindi chiederei alle operette del a studi intervenire e poi via Patrizia macchioline me CGIL e Angelo Rizzo
Marino Follin rettore di vecchie di Venezia
Grazie ringraziamo gli organizzatori per l'invito le cose che dirò solo nella prospettiva di un'associazione docenti universitari
Che cinque anni fa è nata esplicitamente con finalità diverse rispetto a quelle tradizionali di un'associazione o sindacato di categoria
Cosa
A fronte di un'immagine sempre più degradata dell'università cosa
L'avevamo altri due studenti iscritti a parlare del vero due-tre studenti iscritti a parlare
Scusate
Facciamo concludere le ho perse due minuti poiché non abbiamo problemi possiamo continuare tenete conto che abbiamo in primo grado chiesto molti docenti a molti altri direttori di di di in un intervenire quindi vi pregherei di rimanere e di prevedere qualche altro vostro intervento diciamo un più tardi
Rinuncio molto volentieri a buona parte del mio tempo no va posto nella mia autonomia posso farlo grazie allora concentrando al massimo quello che voglio dire e che
Un punto centrale del decreto quadro deve restare
Ed è veramente quello qualificante ed è il ruolo del credito didattico Guerzoni l'ho accennato forse nel suo intervento così complesse questo è andato disperso il che dà l'idea che quella misura della quantità del lavoro dello studente e della qualità dei contenuti rispetto all'obiettivo formativo già questa è una rivoluzione
Poi il resto dell'articolazione
Può essere oggetto di discussione
Ma guardando alla didattica un punto centrale sembra ancora non risolto chi farà la nuova didattica ovviamente i docenti universitari ma se si va oltre questa faccia la vita è possibile cogliere due rischi
Il primo potrebbe essere il ricorso abnorme nuovo strumento del contratto
Per la didattica cosiddetto ufficiale questo ricorso dovrebbe avere un limite normativo
Il secondo rischio deriva dal fatto che a tutt'oggi non si intravede un momento formativo per la funzione didattica tanto più che il ricercatore nell'attuale discussione parlamentare appare spostare il suo status verso l'alto
Quando si impara insegnare
Da questo punto di vista l'esclusione dell'attività didattica per l'assegnista di ricerca essi teoricamente comprensibile ma aggrava il problema
Sul secondo punto vorrei ricordare come
è stato detto esplicitamente che le questioni di stato giuridico sono state accantonate e collocati al termine del percorso di riforma
Però è anche vero che le riforme contro coloro che dovranno porle in essere possono portare a esiti
Gattopardi rischi oppure architetti violenti e quindi si è tentato di riflettere su questi argomenti tranne associazioni organizzazioni della docenza universitaria ma si è visto che sempre prevaleva una qualche istanza corporativa credo che quanto mai urgente un intervento del potere politico che si assuma la responsabilità di ridefinire lo stato giuridico
Una ridefinizione che consisterà soprattutto nell'eliminazione definitiva di alcuni privilegi coniugata con norme transitorie che in qualche modo Sannino le più palesi strutture del passato
Ma si ribadisca anche il valore altissimo della funzione dell'insegnamento universitario come presidio di libertà conservandone la garanzia e e l'importanza della spione
Si ricorre ad una legge ordinaria non ad uno strumento quale il collegato della Finanziaria
Concludo però una volta approvato il decreto quadro
I decreti dare lo stato giuridico si dichiari chiusa la stagione della riforma nel senso che università e società civile abbiamo il tempo per digerire tutte le novità grazie scusate
Krizia ma io
Interviene enti nettissimo
E magari
Io porto più un punto di vista un po'diverso perché rappresento la CGIL quindi porto qui le ragioni che hanno portato CGIL CISL e UIL
Dal novantasei e poi nel novantotto a collocare l'università fra le priorità del patto sociale proprio nell'ottica che veniva detta all'inizio sulla quale evidentemente non sempre soffermarmi del ruolo dell'università proprio sia sotto l'aspetto della formazione sia sotto l'aspetto dell'innovazione della ricerca per la modernizzazione del Paese e per la qualità dello sviluppo e quindi la competitività dell'insieme il Paese dico questo per dire che la preoccupazione che questa Assemblea mi conferma
E che questo dibattito sull'università è questione politica che interessa tutto il Paese
E io avrei gradito che oggi accanto alle voci di tanti docenti e tanti elettori che evidentemente sono coinvolti in prima persona e sono voce autorevole sulla riforma fossero si fossero sentiti anche tante altre voci che sono la società civile che sono del mondo produttivo cioè tutti coloro che in qualche modo hanno bisogno dell'università proprio perché l'università
è l'elemento che oggi raccoglie il patrimonio forte di conoscenze del Paese
E allora dico tocco tre punti che sotto questo aspetto degli obiettivi della riforma obiettivi di carattere sociale aumentare il numero dei laureati o comunque di chi fa formazione superiore
Innestare sviluppo e innovazione anche a livello locale l'ingresso dell'università meritati di programmazione territoriale e soprattutto io questo lo sottolineo
Collocare l'università all'interno dei processi di formazione continua cioè la formazione oggi sempre più determinante per lo sviluppo del Paese degli adulti
Tutte quelle professionalità ci hanno bisogno di riconvertirsi di qualificarsi e che oggi stanno dando luogo a un musica si privato di miliardi migliaia e migliaia di miliardi me quali l'Università non appare
E questo a scapito per un verso dell'università che non si colloca all'interno del mondo produttivo come una fonte di Energia come una fonte di conoscenze nuove che aiuta a riconvertire lavoratori ad alta professionalità
E per un verso anche a discapito dei diritti perché oggi un lavoratore che vuole accedere a questi corsi per riconvertirsi e qualificarsi deve sborsare migliaia di milioni presso agenzie private che fioriscono
E allora pongo qui tre problemi che mi stanno a cuore sui temi oggi trattati da questo punto di vista il primo riguarda il decreto sull'autonomia e riguarda la spendibilità del titolo di primo livello
Non c'è dubbio che li come diceva spezzoni si gioca davvero la riforma ma spendibilità vuol dire non solo coerenza
Tra i contenuti disciplinari e gli obiettivi formativi ma io credo tra gli obiettivi formativi alle figure professionali perché è un giovane una volta che ha conseguito il titolo di primo livello possa davvero spenderlo nel mercato del lavoro occorre che quegli obiettivi formativi che diamo per scontato in un processo
Positivo ha conseguito corrispondano davvero a delle figure professionali
E non parlo naturalmente di frammentazione di profili ma di grandi famiglie di figure professionali che ci siano contenuti di conoscenza e di competenze che il mercato del lavoro davvero richiede questo non c'è ecco noi abbiamo fatto una richiesta le Commissioni parlamentari che dentro al segreto accanto agli obiettivi formativi sia precisato che quegli obiettivi formativi devono rispondere a grandi famiglie di figure professionali
Un raccordo con il mercato del lavoro e con le forze sociali io credo che qui il confronto con le associazioni datoriali sindacali sia un elemento che può assicurare il raccordo tra gli obiettivi formativi e la domanda del mercato del lavoro
Il secondo punto riguarda gli accessi o qui non mi dilungo sono intervenute le associazioni giovanili sia dell'Udu e della Sinistra giovanile non abbiamo avuto contatti frequenti con loro come CGIL perché chiediamo una radicale modifica del decreto su questo punto
Il problema danno e così come lo delinea il patto sociale non è certo ridurre lo diceva anche anche Guerzoni il numero della questura
Il problema è e mia sconto che c'è la riforma della scuola secondaria che si a grandi aggregazioni di canali formativi secondari
Che c'è un problema di verificare che tra i curricula che ragazza seguite quindi la preparazione in termini di disciplina ma anche di conoscenze di competenze vere che ha conseguito
E i requisiti per l'accesso ai corsi universitari ci sia coerenza quindi è un problema prevede prevalentemente di orientamento e in secondo luogo di verificare quali sono le conoscenze le competenze mancanti quindi i debiti formativi
E organizzare all'ingresso perché il ragazzo tra l'accesso anche abbia abbia anche il successo degli studi dei corsi di sostegno questo e qui lo dico e poi passo subito appresso perché il tempo è straziati stimo
Richiede che i singoli corsi organizzino ne definiscano dei prerequisiti
Questo vincola i docenti
Vincola le strutture formative richiede che si faccia chiarezza su quali sono le competenze di ingresso che Rascazzo deve dire e che da queste competenze concorrenza si svolga il curriculum disciplinare
Sino alla definizione delle competenze necessarie le figure professionali richieste dal mercato
Il terzo punto e con questo chiudo io ho apprezzato per esempio
La legge appena approvata sul sistema di valutazione introduce per la prima volta un sistema strutturato e da un elemento per un verso di responsabilizzazione per l'altro di incentivazione delle politiche dentro al sistema universitario
Quello che mi sembra
Onda dei rischi
Non abbiamo voluto l'incentivazione docenti universitari riteniamo che sia un elemento importante per cercare di collegare la qualità della prestazione e la quantità anche della prestazione professionale alla quantità della retribuzione
Vorremmo che in una riforma dello stato giuridico ci fosse un legamento anche con il percorso
Professionale
Quello che in questo disegno di legge ci desta preoccupazione è il fatto che il fondo di ateneo viene unilateralmente deciso dal rettore nella distribuzione ai singoli docenti e considerando che nei nostri atenei il rettore è eletto questo potrebbe aprire delle dinamiche veramente preoccupanti molto preoccupanti non riteniamo invece ma lo spazio c'è quindi si tratta di ragionare insieme su come ovviare a questo rischio oggettivo
Vorremmo invece che si aprisse una fase di confronto con le rappresentanze dei docenti certo c'è un problema di definire la rappresentanza dei docenti c'è un problema di verifica di misurazione come per tutti come autrice Petrol la legge Smuraglia per Confindustria cui c'è per le organizzazioni sindacali confederali c'è per tutti c'è anche per i docenti
E però vorremmo che si definissero
Momenti di confronto dove il rettore nel confronto con le rappresentanze dei docenti definisse obiettivi e modalità attraverso i quali questo fondo di ateneo viene redistribuito in favore della qualità delle prestazioni didattiche
Grazie grazie Patrizia allora Gautieri lo studente Napoli e poi ancora qualche
Prede redatti d'intervento e poi
Chiedo scusa detto negli atti silente legati a se diciamo avete interesse da Colin conclusioni Folena ci può essere anche un incontro con Pietro disponibile sentire meglio diciamo le vostre ragioni però purtroppo come vedete i tempi
Certo mio malgrado
Illusioni si è parlato di illusionista gli studenti quando non si prescrive minimo di programmazione dell'accesso all'università dedico c'è anche l'illusione per lo studente di aspettarsi università migliore di quella che trova cioè docenti più presenti
Questo il tema che un abisso sollevare mi dispiace divengono facoltà dove ho fatto di tutto per evitare che fosse colpa mia non servire o non non partecipa alle lezioni ma penso di poter parlare a nome di molte altre facoltà che sono analoghe a quella che frequento cioè se si parla di status giuridico i docenti bisogna anche domandarsi su quante ore effettivamente i docenti sono tenuti ad assicurare alla didattica io sono uno amico di didattica ne ho ancora pochissimo ai consumi sia l'ho fatto in modo non perde nessuna degli ori disponibile
Penso che questo sia un caso drammatico frequentò la facoltà di giurisprudenza dove l'annessione con il mondo professionale è tremendamente frequente questo ASCAP della didattica
Mi sembra difficile poter parlare di riforma se non si riflette a lungo su quanto un professore di queste facoltà così connesse con il mondo professionale debba realmente assicurare agli studenti
Poi si è parlato di assistenza di tipo finanziario borse di studio fra all'occhiello come qualcuno ha detto in precedenza io dico
Se le borse di studio ponesse erogate da un carrozzone perché tale tali sumo gli entri divergenti per l'Opera Universitaria gli enti per il diritto allo studio universitario beh io spero che si andrà molto avanti perché quello che manca accanto all'assistenza universitaria e proprio l'orientamento post universitario sembra balordo che al assai più la laurea bisogni soltanto così dalle Giare cercare di andare alla ricerca di un'elemosina da parte di qualcuno è posta con un consentirci di fare stage o pratica allo scopo di far fruttare volo che abbiamo studiato i crediti in qualche modo cumulati
Poi interrogativo drammatico la riforma non mi toccherà per esempio pensando che la tanti altri studenti mi domando alla luce di Polo che adesso accadrà cioè anche non specializzate dei corsi di studio Nemo specializzandi percorsi formativi
Chi rientrerà chi invece non rientrerà in questo tipo di di forma di quale specializzazioni potrà avvalersi nuovamente porto l'esempio la facoltà napoletana che dovrebbe essere abbastanza lustro a quanto agli studi giuridici ne siamo legati ad un modello di formazione post-universitaria estremamente tradizionale abbiamo solo scuole di specializzazione che sono altrettanti carrozzoni dove non si fa tanta didattica perché i docenti
Capitano casualmente a lezione dove evidentemente il titolo esortando spendibile per concorsi diciamo pubblici e quindi non è sicuramente la Pasqua di formazione professionali formazione post-universitaria il modello di master che si attiene o dovrebbe attagliarsi a quella che invece si vuole prevedere con questa di fumo quindi mi domando che tipo di beneficio entrambi studenti che adesso vanno ad incontrare il mondo del lavoro sapendo che di qui a qualche anno i loro concorrenti saranno avvantaggiati da un sistema formativo Barry formato ed è specializzato grazie
Grazie Marino Follini
Sì grazie io devo dire che ho una la mia prima grande preoccupazione che vi sia ritardo e l'approvazione del decreto e dei successivi decreti
Dalle classi come dice
Nel senso che oramai è vero che il processo vada avanti molto rapidamente al processo di riforma però io credo che rispetto al punto che siamo arrivati le cose avrebbero potuto già essere approvate tranquillamente prima dell'estate e sono preoccupato del fatto che vi siano costanti ritardi
Sono preoccupato del fatto che se si ritarda ancora non si riesce ad avviare processo riformatore neanche per il prossimo anno accademico quindi questa è la mia preoccupazioni entrò subito nel merito
Delle cose di cui stiamo discutendo
Sulla questione su due tre punti sulla questione delle classi devo dire che solo sorpreso quando sento chi dice che le classi costituiscono una gabbia perché così come sono così come sono state concepite così come sono costruite le classi in realtà consentono assolutamente
Corsi di laurea io lavoratore decreto d'area architettura ingegneria rispetto all'interno di quel decreto devo dire che qualunque corso di laurea esistente poteva benissimo essere fatto l'interno di qualunque classe
Quindi non non è vero che le classi costituiscono la gabbia piuttosto io penso questo
E le gabbie le le le classi così come sono state concepite così numerose
Rispetti o di fatto la struttura didattica esistente molto spesso
Finiscono per essere un elemento di confusione
De da questo punto di vista l'auspicio che io faccio e che in sede di redazione del decreto conclusivo del decreto
Delle classi
Le classi vengono fortemente ridotte
L'auspicio che io faccio soprattutto per quanto riguarda il primo livello un po'forse anche per quanto riguardo al secondo livello
La seconda questione riguarda ricicli per il primo ciclo
Io OCSE sulla questione della professionalizzazione del primo ciclo e che qui io erogare un po'cauto
Pur essendo d'accordo con quanto diceva Guerzoni sulla USA vota punta ad un'equazione molto giusto la occupabilità facevo la traduzione efficace un termine anglosassone
Io credo che per quanto riguarda la questione della professionalizzazione io andrei molto cauto o sul fatto che il primo ciclo debba definire complete per fare cosa precisione riferimento a sbocchi occupazionali Rua precisi profili professionali francamente io non non inseguire i questo
Io sarei felice se per ciò che concerne primo ciclo si facesse riferimento ad un'ampia area di professionalità ampia non specifici profili nomina specifici profili peraltro nel mondo anglosassone cui il nostro modello fa riferimento il primo ciclo non corrisponde mai a precise professionalità a a possibilità occupazionale ampie certo ma non la specifica professionali
Anche perché e qui vengo al terzo introduco il terzo punto anche perché il il il un'articolazione per cicli e all'interno di un di un ipotesi di educazione permanente e ricorrente
Ora noi dobbiamo pensare anche questo il fatto che in realtà all'interno di locazione permanente e ricorrente beh insomma vi siano e da questo punto di vista la cosa importante dell'ultima redazione il fatto che si consentono Università di fare dei corsi di perfezionamento i così detti master Brady che vi siano sino alla fine del primo che del secondo ciclo dei corsi che consentono di recupero l'adattamento
Questo deve essere o la possibilità sulla base di un primo ciclo di rispondere a specifiche richieste professionali che variano nel corso del tempo e potranno essere fornite da moduli più brevi
Così io penso che la cosa dovrebbe funzionare la terza questione riguarda la questione degli accessi e dell'orientamento degli accessi ai vari cicli e dell'orientamento
è evidente che un sistema basato sull'educazione permanente e ricorrente e su cicli posti in successione è ovvio
Perché altrimenti sarebbero tutti paralleli e non sarebbero in successione è ovvio che ci deve essere una corrispondenze nel processo formativo
Che nell'accesso ad un ciclo successivo si chieda che vi sia una corrispondenza concede il ciclo che l'ha preceduto questo vale ovviamente anche per quanto riguarda il passato da scuola secondaria alla alla all'università
La questione per la produzione avviene anche CGIL prima insomma il problema
è quello che vi sia un adeguato rientra mento ed il problema che vi sia una possibilità di passaggio
Dobbiamo fare in modo che come dire i cicli successione non siano binari chiusi
Ci sia la possibilità del passaggio in qualunque momento una possibilità di flessibilità e questo deve essere consentito da una serie di corsi di recupero questo vale anche per quanto riguarda il passaggio dalla secondaria superiore
Rispetto quelli io devo dire che sono molto perplesso però non so forse non l'ho ben capita nella nella sua meccanica ma sono molto perplesso di fronte al semestre zero
Semestre zero
Cosa significa in totale contraddizione con l'ipotesi di accorciare i tempi di permanenza all'interno di università magra approcciamo i tempi e del gene della scuola secondaria per cerchiamo di dare una razionalità nel tempo alla alla scuola secondaria università e per la Salus a Mestre zero per tutti ma non ha senso
Volevo prevedere dei corsi di recupero biondo deve prevedere come recuperare debiti di crediti o una serie di corsi previ che a seconda del percorso corretta seguito verranno fatti nel corso del tempo della vita di quello studio
Ma non della totalità degli studenti
Quindi è questo io credo che e così proposto la cosa ultimissime rapidissime considerazioni
Su alcune condizioni che sono la questione è già stato detto e non mi spendo di più salutari chiamarla per nome da questo lo stato giuridico del corpo docente è evidente e di fronte a un sistema che si propone di lavorare in termini di flessibilità
Di mobilità la riforma ottima è quella del corpo docente da questo punto di vista è utile che sono preoccupato è contrario anche se questo impolitico di giallo per ciò che concerne la prassi di risolvere le questioni aperte per per per come dire per segmenti se dobbiamo affrontare la questione dello stato giuridico e va affrontata per la totalità del corpo docente non ha senso affrontarla per il terza fascia dal corpo ricercatore va fatta una riforma del corpo docente sono preoccupato di fronte al tentativo di dare soluzioni parziali su questa materia
E ultimissima questione sul finanziamento
Io
Insomma il mio sono perfettamente consapevole del fatto che l'attuale situazione chiedere fondi ulteriori per università sia difficile impolitico e così via io credo però questo che tutti sia su credo che tutti siano consapevoli del fatto che una riforma di questo genere richiede nuove risorse
Le nuove risorse sono vengono dal dal governo centrale o vengono dal sistema della tassazione
Oppure vengono dai privati ma perché questo possa avvenire bisogna consentire ai privati di defiscalizzare così come avviene negli altri Paesi d'Europa in America il defiscalizzare i fondi per i contributi che vanno all'università
Cioè una politica nei confronti del privato che investe l'università deve essere fatta prioritariamente non possiamo attendere più
Perché altrimenti veramente Gattuso Morpurgo insistiamo sul fatto i primi prescrive produce scrive grazie grazie riscriviamo con Andrea Russo vivente bolognese pregherei rapidamente
Pierre si poi con le conclusioni di Folena
Sarà il breve
Da bravo studente devo procurato i compiti a casa ma che comunque non non c'è il tempo di leggere
Mi sottraggo soltanto su alcuni punti alla di sapevo soltanto sui principi che ispirano quando è squillato il mio intervento che non leggo cioè la norma prevista nell'articolo sei famoso primo comma per me e inopportuna per un un una serie di ordine primitivi tra cui la principale e quella che abbiamo un sistema
Disuguale tra varie università perché si lascia la libertà alle varie università di
Poter applicare quella norma in modo restrittivo
Oppure no
Questo scatena una concorrenza non sulla qualità dell'insegnamento sulla sull'accesso ci
E questo per me è grave perché nel sistema di concorrenza pensato del ministero
Va a a fare un passo indietro decisamente pesante poi
Quindi va a inficiare quello che sono dei poi inoltre va a inficiare un altro incide fondamentale che non vogliamo difendere e che non siamo disposti a delegare a nessuno quelli delle pari opportunità
E dell'uguaglianza e per noi quella norma non ne mantiene e poi salta tutto il resto invece mi riferisco al profitto della presenza del
Compagno Folena lo spirito con cui oggi partecipiamo a questo incontro e quello
E quello di chi sa di avere dinanzi dei compagni che sono disposti ad ascoltarci in parte questo corso quanto sia vero
E questo è un errore strategico che il nostro partito fa quello di non puntare sul mondo universitario
Dell'università passa il quarantaquattro per cento di una generazione segnò in quel luogo che l'ultimo su cui possiamo delegare perché l'ultimo luogo fisico in cui troviamo una moltitudine di persone che hanno gli stessi interessi se non riusciamo se noi rimaniamo lontani da quel mondo non organizziamo non non portiamo in questi valori soprattutto tra quegli studenti non tocco il potere iniquo che ormai ha una coscienza politica prego già formata e ben solida ma se come partito non portiamo i nostri valori e con la riforma li possiamo fare vendendo una buona riforma possiamo portare i nostri valori di un buon governo di un buon partito all'interno di del
Dell'università un luogo dove passano
Gli studenti dove si forma la coscienza politico di un individuo perché da diciannove a venticinque ventisei trenta anni secondo la coscienza politica vera di una persona se noi diamo un cattivo esempio e quell'articolo e uno degli esempi concludiamo un cattivo esempio di
Capacità di governare un sistema allora sinceramente solo con stiamo percorrendo una una strada sbagliata che dobbiamo correggere
Questo era il senso di intervento finisco qua
Michele
Buonasera Confederazione degli studenti ne vorremo porre l'attenzione su un fatto che ne sembra impellente necessaria affrontarlo la rappresentanza studentesca universitaria ha preso quasi fosse un comunicato stampa la volontà da parte del ministro Zecchino di introdurre i testi di ammissione per accedere a tutte le università
E c'è falso quanto meno strano che una cosa d'Italia importanza se è stata formulata senza alcun confronto con le rappresentanze studentesche però così ex macchina
Un atteggiamento questa di cui peraltro in passato già abbiamo conosciute risvolti negativi una presa di posizione così precise e mi dispiace non è presente se se il ministro Zecchino che sembra quasi porre in secondo piano questioni realmente decisive quali sono i intensamente alle coltivazioni servizi delle strutture lo stesso orientamento negli ultimi due anni del ciclo qui scuole superiori questione tra l'altro di competenza del ministro la pubblica istruzione sarebbe anche auspicabile maggior coordinamento dei ministeri tutto ciò è emblematico di questa di una gestione sbagliata della rappresentanza studentesca a livello nazionale anzi è risultata rappresentata semplifica inesistente a livello nazionale
E tutto ciò supponiamo a questo punto sia strumentale ad un disegno politico di più largo respiro che nulla ha a che fare con la reale volontà di fornire ragazzi il diritto a un'adeguata formazione professionale ci sembra strano poi che un governo di centrosinistra posta legittimare questa presa di posizione così fortemente anti democratica
Poi quella quello che non c'è chiaro ed anche il comportamento mi perdoni contraddittorio di del dell'onorevole Guerzoni sottosegretaria DS lo stesso partito di un ministro come Berlinguer così attento o l'apertura giovani e che ha lavorato una riforma come quella di cicli scolastici
E che appoggia poi il ministro Zecchino sull'estensione del numero chiuso tutte le università pane ci chiediamo qual è la linea politica del partito grazie grazie da lei sia collega
Allora
Io voglio raccogliere una critica che è venuta in questa discussione
Preso da Luciano Guerzoni
E poi da da molti di quelli che sono intervenuti in particolare per gli studenti
A proposito di una certa caduta generale di tensione ho un'impressione in questo senso magari non motivata ma un'impressione che si è fornita in questo senso
Nel corso degli ultimi mesi da parte nostra attorno a questo grande disegno di riforma dell'università
Tutto questo ha coinciso con una fase di passaggio fra il Governo Prodi
E il Governo D'Alema
Con la nomina di un nuovo ministro dell'università e della ricerca scientifica
Con una fase in cui qualche mese dopo la responsabile della scuola dell'asta del partito è stata eletta tra le donne del nostro partito nuova portavoce
E purtroppo è vero insomma lo dico anch'io per quello che una delle mie le nostre responsabilità più dirette ne abbiamo un po'tardato a fornire una risposta anche in termini di un punto di riferimento c'era tutto in una fase decisiva in cui si stavano progettando
Una parte dei diciamo degli aspetti più controversi anche più importanti della riforma
Ma io credo che questa riflessione critica me lo dobbiamo fare soprattutto in rapporto agli studenti
Vinicio Peluffo
Ha fatto delle tutta una riflessione che io condivido
Largamente però io sento
Oltre ancora la verità di quello che Martinotti
Ha detto
Come spesso anche il nostro rapporto col mondo studentesco
Sia veicolato attraverso le rappresenta
Istituzionali
Eletti
Anche dopo questo evento negativo della trasformazione che non abbiamo censurato della annullamento delle elezioni per la componente studentesca alcunché comunque potevano essere un elemento diciamo di partecipazioni soggettività
No c'è una pronuncia del Consiglio di Stasi avevano verso c'è una pronuncia del Consiglio di Stato
Il nostro partito
Il nostro partito ha preso una posizione molto chiara comunque io sono disponibile a parlare ma non credo che la l'unica questione se bellezze del CUN in ogni caso
Sì però chiederei di non essere interrotto perché sto cercando di ragionare però vede Elisa che mi interrompe
Voglio anche dire però che io sento l'insufficienza anche del rapporto con le organizzazioni studentesche universitarie
Che pur forti rappresenta una minoranza
Di un mondo studentesca e giovanile che poi diventi questo questa stazione così frammentata diversificata degli a tenere nella quale noi ci dobbiamo vorrei immergere
Detto posso fare lo studente di Bologna di Lecce che studia a Bologna
Ha detto come le università sul piano fisico rappresentino uno dei luoghi dei pochi luoghi veri non voglio dire di identità ma di di ritrovo di vita di produzione culturale che va al di là poi gli studi
In una società
In cui tanti modelli di sono cambiati rapidamente
E noi e da lì
Da quella presenza da un profilo culturale e anche materiale della sinistra nuovo nel nelle università italiane che un po'credo dobbiamo ripartire se vogliamo
Svoltare correggere anche i limiti del nostro lavoro di partito che ci sono stati in questo periodo
E da questo punto di vista io sento fortemente il bisogno di rimettere al centro
Della iniziativa del partito i nostri valori una visione di sinistra
Di questi problemi
Martinotti è stato molto efficace
Nel con la diciamo la barzelletta che ha richiamato
Nel riferirsi a un certo modo simbolico e nominalistiche ideologico
Di affrontare situazioni complesse proponendo delle soluzioni che possono colpire l'immaginario ma che poi non sono delle delle vere proposte di riforma
Insomma ogni volta io mi sono qua dovrà coniare dalla giustizia
So che alcuni anni in cui non si
Poteva parlare di nulla
Perché poi Panebianco scriveva il suo articolo sulle sue trascorrere la sera che ci spiegano come ogni problema la giustizia sarebbe risolto una superstrada chiarire
è una cosa di cui si si può discutere si deve discutere che ha un suo fondamenta anche se fa vedere quale come in che forme così
Io ho avuto l'impressione quando Panebianco che insomma è un po'un maestro in questo tipo di
Rappresentazioni ideologiche simboliche è tornato a riproporre questa sfida
Per offrire all'Apollo e alla destra l'occasione
Di dire noi abbiamo una proposta alternativa salvo poi a vere se gratti gratti vedi la potenza del Polo su tantissimi assistenti della vita quotidiana delle università o delle scuole io non sono poi così convinto che posizioni diciamo di quella tipo modelli ultra liberisti Ciro che propongono in termini di uno sbarramento così rigido all'inizio siano poi
Così condivisi all'interno delle culture della destra ma non c'è alcun dubbio che
Queste cose rischiano di fare impresa laddove sembra spegnersi la ragione culturale
I perché di fondo che stanno dietro un grande disegno riformatore
E io le voglio dire due di cui hanno parlato Bracco
E Guerzoni moltissimi di voi questo pomeriggio il primo è quello di cui sento dire avete parlato diciotto mesi fa qui c'è già un'autocritica diciotto mesi fa nella precedente riunione di questo tipo
E ciò in un punto di vista degli studenti
Il punto di vista dei giovani la possibilità da parte della sinistra di offrire una linea riformatrice volta a rimuovere gli ostacoli che sono di fronte a loro
A me non entusiasma grossa
Un termine diritto al successo insomma
Però non c'è alcun dubbio che il diritto a al sapere alla formazione all'apprendimento alla crescita culturale è oggi e sarà sempre di più
Uno dei
Parametri che faranno le vere differenze all'interno della società e quando c'è
Un Italia in cui ci sono diverse velocità
E un pezzo dell'Italia un tasso di occupazione
Tra i più avanzati dell'Europa è un altro pezzo Italia il tasso d'occupazione più drammatico d'Europa
Quando abbiamo differenziazioni nella Offerta formativa scolastica universitaria all'interno del paese quando abbiamo differenze fra Italia in Europa pur in presenza di quei processi di unificazione
Che sono andati avanti che si accenderanno moltissimo beh non c'è alcun dubbio che noi rischiamo di trovarci una forte accentuazione di processi
Negativi che esiste mettono uno sbarramento ai figli di alcune classi sociali
Di famiglia
A reddito medio-basso di alcune parti del paese
E quindi di riprodurre nelle forme tutte particolare della situazione italiana
Un
Diciamo una funzione
E l'Italia
E avremmo detto in altri tempi classista dei sistemi di formazione e dell'Università de vogliamo rimuovere questi ostacoli
E lavorare sulle capacità formative sui talenti sui meriti
E fare quest'operazione agganciano con concependo l'aggancio all'Europa
Perché mi pare questo il tentativo che si è fatto così giugno novantotto la Sorbona quattro paesi tra cui l'Italia pur con un sistema universitario con le contraddizioni che ha il sistema italiano
Giugno novantanove Bologna ventinove Paesi
Casey si propongono una politica di armonizzazione esso va tanto di moda dire la Maastricht dalla giustizia nate dalla cultura cioè senza Maastricht o senza una politica volta
Darsi parametri comuni che saranno poi la condizione per poter aderire
Un luogo un futuro da parte degli studenti euro italiani in Europa rispetto ai loro colleghi europei di non dover essere gli istituti diciamo l'anello debole in questi sistemi di formazione
A livello continentale
L'altro grande aspetto
Io credo che sia di altrettanto decisivo per una forza di sinistra e per una visione di sinistra
è quanto il mondo dell'università
Dell'alta formazione e della ricerca
Possa liberato da lacci da free da blocchi guidare e innervare un processo di innovazione di cambiamento di trasformazione profonda del nostro questo è già stata largamente succedendo e una parte
Importante dell'Italia ma non in modo ancora adeguato
E possiamo e dobbiamo su questo
Concepire insomma un po'lavoro che che qui si fa anche come il lavoro
Che mette in morto un anno una locomotiva capace di trascinare l'intero sistema italiano verso quel grado di innovazione di cambiamento di competizione di rafforzamento senza il quale
La sfida che abbiamo cominciato con l'integrazione con la moneta unica rischia poi di
Di fallire o comunque di vederci in una posizione subalterna
Allora io credo che su questa base e anche su questa base che ne dobbiamo rivendicare un disegno
Luciano Guerzoni è stato molto ampio nella descrizione di quello che si è fatto in questi tre anni
Se dovessimo aggiungere a questa descrizione quello che si è fatto quando quindici giorni fa in un'Assemblea con Luigi Berlinguer
Del mondo della scuola beh si capisce in modo molto chiaro che senza dire che tutto è si si combina perfettamente ma c'è un'ispirazione di fondo che viene fuori
E se nei primi due anni due anni e mezzo ed abbiamo avvertito una fibrillazione anche una critica
In una parte del mondo scolastico e della formazione nei nostri confronti in relazione alle attese che si erano succitate nel novantasei rispetta la riforma nascono diversità perché al momento in cui si stavano
Determinando alcuni strumenti di riforme di cambiamento oggi noi non è che una accade una stazione rose e fiori c'è anche critica
Anche critica dura ma a volte questa critica nasconde resistenza rispetto a cambiamenti o a volte questa critica nasconde anche
Il timore che sia abbandonando una situazione che è quella da cui venivano in cui si erano anche formate alcune incrostazioni diciamoci la verità non privilegi ma rendite di posizione un centottanta
Quindi non ci troviamo oggi in una stazione nuova in un disegno più organico di riforma viene in campo torni a scolastica
La riforma della maturità
La legge la riforma dei cicli
Per quello che riguarda la scuola in generale come si sta configurando l'investimento che abbiamo fatto a questo livello
Nel corso di questi anni con un impegno che per alcuni versi è stato perfino prioritario quello per ripartire dalla scuola diciamo fin dei primi anni no per ridisegnare l'intero sistema formativo
Ma nello stesso tempo si inserisce si investa con gli interventi fatti nel corso di questi anni per ciò che riguarda l'università
Quella operati dall'autonomia statutaria e regolamentare passato l'autonomia finanziaria Budget aria
E diciamo un nuovo ruolo e ora alla grande la più importante riforma e cioè l'autonomia didattica
Io so e del tutto chiaro che questo disegno poi si completerà nel momento in cui la formazione tecnica superiore integrata potrà prendere
Corpo e diventare effettivamente un polo vivo e vero nel territorio nelle regioni capaci di rispondere a una particolare esigenza perché altrimenti si scaricherà
Magari sulla laurea
Di dei tre anni col tutto il dibattito anche qui c'è stato una parte di esigenze che invece possono e debbono trovare risposta proprio sul terreno della formazione professionale non
E in modo parla di questa fascia di formazione
Tecnica superiore diciamo
Ho un posto
Posto secondaria
Ho l'alta formazione nel campo artistico e musicale un terreno decisivo in un paese dalle tradizioni culturali dalle istituzioni culturali dalle risorse culturali come il nostro
Come è del tutto evidente che questo disegno incompleta se non si combina questo un po'mancata una nostra esclusione di oggi e forse e come partito ci dobbiamo integrare più col discorso sugli ordini professionali che Vinicio Peluffo ha riproposto
Giacinto Militello sta lavorando per noi col partito separando insieme assieme alla Sinistra giovanile per uscire dalla discussione ideologica sugli ordini professionali anche qui nominalistica sugli ordini professionali
Per avviare concretamente la riforma in Commissione
Giustizia come la presidente Finocchiaro ha affermato
Ma
Operando concretamente per superare quel sistema di chiusure di rigidità di blocchi
Che alla fine ha scaricato all'interno degli ordini professionali oltre che una crisi nate all'interno loro anche il fatto che per anni non si è riformato il sistema delle scuole stremato
Dell'università
è questo disegno secondo me che ci dobbiamo rimettere in campo in tutta la sua forza
Lo voglio dire perché altrimenti veramente rischiamo di discutere di cose un po'un po'strane
Ho letto oggi un comunicato compagni amici dell'Udu
Dell'unione degli universitari
Che hanno annunciato hanno occupato il rettorato ricina benissimo è un diciamo non è la prima volta
E si dice in questo comunicato che con l'occupazione rettorato l'Udu fa partire la sua campagna d'autunno per la modifica al ritiro della riforma proposta dal ministro Zecchino
Poi c'è un riferimento del tutto sacrosanto ci torno tra un attimo al tema della condizione concreta di vita ristretti l'università livelli dirette sistema di borse di studio alloggi eccetera eccetera
E si annuncia una campagna d'autunno più larga nelle università e nelle scuole contro la riforma portata avanti dal governo D'Alema
Ora
Se l'oggetto è
L'articolo sei del decreto quadro
E la necessità di togliere di mezzo completamente questa discussione sul numero chiuso questo convegno
Voglio dire fra un attimo dà una risposta già su qual è la posizione del partito ma io posso dire che non è solo del partito ed a maggioranza dal governo
Credo che sia condiviso dal ministro oggi come oggi
Rispetto alla studentessa di Napoli che parlava poco fa
Non non voglia di parlare a nome degli altri ma dico che è già cosa fatta la modifica di quelle
Di quelle parti della
Non ebbe mai calcolata
Ma attenzione lo dico perché io ci tengo a rapporto con l'Udu sopra al congresso loro lo scorso anno abbiamo discusso ma poi invece una generica protesta contro la riforma voluta dal governo D'Alema
è di fatto o la
Affermazione che la situazione esistente migliore Rispetto alle riforme su cui stiamo lavorando
è può diventare l'affermazione che bisogna conservare la stazza di cose esistenti
Ecco è era il punto l'articolo sei comma uno e comma due articolo sei si modificano ci sono altri punti si discute so che è stato convocato mi pare mercoledì sentito dire il tavolo
Con tutti i soggetti quindi anche con gli studenti universitari
Non non non lo voglio dire per il timore che ci siano le occupazioni e le occupazioni vanno sono necessarie anche le forme di lotta più dure sono tutte cose che servono
Ma
Attenzione che in questo momento forze potenti che vogliono bloccare la riforma in questo Paese ci sono
Che vedono come il fumo negli occhi la riforma e che vogliono difendere lo stato di cose esistente per quieto vivere ci sono
Allora il punto vero è quale riforma i contenuti della riforma la sfida nuova che si apre sul terreno della della riforma
Da questo punto di vista gli ho ascoltato quello che ha detto mi spiace Asor Rosa si è andato via quello che ha detto Asor Rosa modo anche cattivante come sono diciamo come solito fare anche affascinante voglio dire che non lo condivido però quello che ha detto nel senso che
Si poteva forse seguire due anni fa tre anni fa un altro disegno di riforma
Un altro disegno di riforma
E cioè un disegno volto a
Fare dell'autonomia qualcosa di molto più diciamo
Competitivo a liberalizzare completamente tutto questo terreno
Diciamo tutto questo sistema dell'Università del nostro Paese si poteva fare una scelta come
Si poteva fare una scelta di questo tipo
Però devo fare due osservazioni
La prima
E che la scelta di questo tipo se vogliamo essere franchi
In un Paese come il nostro ha diramato cosa piacere o non piacere dell'americano meno
Sinceramente non è realistica avrebbe dei costi sociali rispetto a quello che siamo oggi a quello che è l'università oggi a quello che Alitalia oggi una totale caduta di ogni forma di politica di governo politico della riforma dell'università lasciando tutto
All'assenza di regole alla competizione
Diciamo più sfrenata a mio modo di vedere sarebbe stato
Sarebbe stata allora tanto più sarebbe oggi una linea non realistica e con costi sociali che nessuno si può permettere che nessuno scopre
E in secondo luogo non possiamo dimenticare da un punto di vista della sinistra e di sinistra che l'Italia è un Paese con grandi squilibri territoriali l'ho già detto economico sociali
Da parte parte tra opportunità per i giovani e quindi una competizione che ci vuole una concorrenza che ci vuole un'apertura che ci vuole abbisogna però di essere regola
E dei principi trovare un un modello quello che dice Asor Rosa si è voluto trovare un compromesso sposa
Un modello che possa muoversi in modo più flessibile adattarsi di più un cambiamento
Governare di più diciamo un processo
Che è un processo tumultuoso di cambiamento e di questi sistemi ma anche con la preoccupazione di non creare una l'affondamento di una parte di Atene il rischio di differenze sociali ancora più pesanti rispetto a quelle che ci sono una penalizzazione per una parte del mondo giovanile a me pare che lo sforzo di riforma
Ha cercato di ispirarsi invece a trovare un punto altro di compromesso tra due esigenze che sono due esigenze giusta ma diciamo tra le gare più generale non è questo il problema più generale Huelva
Ed è la riforma del welfare
Che cioè noi pur guardando al modello americano alla flessibilità l'apertura eccetera eccetera non possiamo pensare che la distrutta la distruzione di una serie di regole
Di diciamo
Cento un ruolo della politica possa venire la risposta a tutti i nostri problemi
Ci vuole un maggior tasso di flessibilità ma ci vuole anche una politica capace di garantire effettivamente l'universalità di alcuni diritti che oggi come è stato giustamente detto dall'attuale sistema non è stato in alcun modo garantito
Quindi credo che anche la risposta che qui sul tema del valore legale del titolo di studio ha dato Martinotti rispetto le frazioni fatto caso Rosa io sinceramente l'ho trovata per quello che mi riguarda assolutamente convincente
Ora è chiaro che il decreto quadro
Impone uno sforzo grandissimo
Di diciamo
Di cambiamento voi in qualche modo pone anche interrogativi particolarmente delicati cos'è questa cosa può essere questa corso di laurea di primo livello questi tre anni
Quanto lavoro dobbiamo fare per far sì che questo periodo possano essere ridefinito in modo tale da non impoverire da non rischiare di prolungare
Ulteriormente diciamo un corso di studi tipo secondario ma invece di dargli quel carattere
Qui anche Marino Pauline poco fa diceva di cui sia ampiamente parlato
Quel carattere volto a fornire diciamo una preparazione di carattere generale a favorire una propensione a stare in un mercato in una società in un'economia che cambia e per quello che riguarda poi il proprio futuro eventualmente a dedicarsi
A ulteriori
Agli ulteriori diciamo momenti di specializzazione nel biennio successivo per chi vuole invece
Proseguire diciamo optare per scelte che abbiano
Quel carattere più più determinato ora è evidente che il la discussione si sposterà moltissimo sulla quest'sui decreti di area
Capisco che le critiche
Ci sono critiche anche molto forti forse c'è come è stato detto eterogeneità tra
Parti del lavoro e altre parti del lavoro che fin qui è stato fatto
Ha detto il sottosegretario Guerzoni che comunque poi ci sarà una valutazione politica questi qui non siamo alla presentazione i decreti dovranno essere presentato dal governo quindi dovrà entrare in campo la politica anche per capire
Per selezionare quando magari in alcune di queste proposte vi possano essere ditta imputazione o di tendenza autori produrre la situazione
Esistente
Il Parlamento potrà fare la sua parte
E credo che anche il nostro partito potrà fare la sua parte avanzare idee e suggerimenti nel fare un lavoro anche su questo terreno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi
Io credo che quindi è un passaggio molto complessa ma davvero sarebbe un gravissimo errore frenare dello o fermarsi di fronte a la più grande occasione di
Cambiamento del sistema universitario che abbiamo da moltissimo tempo nel quadro diciamo di un disegno più generale di riforma della formazione
è stato già detto ampiamente quale può essere la soluzione per ciò che riguarda il il tema degli accessi
Io condivido nella sostanza la proposta padre Vinicio Peluffo
Su alcuni dettagli si potrà ancora lavorare
Il tema vero è quello della canalizzazione degli accessi
E non dello sbarramento per le ragioni che sono ampiamente dette sottolineate Della commissione fra la riforma dei cicli della scuola secondaria e quindi la preparazione quindi corsi di orientamento
Anche una breve fase di sostegno vediamo se ad avere quei caratteri diciamo così estesi di cui ha parlato Peluffo tipiche dove si è parlato sarà Martinotti in una prima fase o invece essere più breve e più intensa Parentopoli invece sono di azione
Di questo tipo
In un sistema quindi chiederle orientare in cui ci dev'essere una coerenza tra ciclo il ciclo successivo
Ma questa coerenza non viene determinata da degli sbarramenti insuperabili una volta posti quali
E si è persa l'occasione della propria vita no deve essere un sistema di opportunità progressive
Deve essere un sistema di accompagnamento deve essere un sistema che con una serie di canali
Quindi per uscire dal tunnel di cui parlava
Si parlava in sede europea ha detto Guerzoni oggi avere anziché un tunnel di e di porta poi alla fine a un ingorgo o a un tragico incidente di avere un sistema diciamo di accessi e anche di passaggi di transito che sia in grado di rispondere a un grande obiettivo di aumentare il numero di
Diplomati di laureati
Nel nostro Paese
E di superare quelle norme distorsione che comunque oggi si crea nel sistema universitario soprattutto nel primo periodo con una una portata su cui io vorrei che riflettessimo di più di frustrazione per cui il sessantacinque per cento di ragazzi che abbandonano e che si portano per la ditta impedirà dentro il loro animo un sentimento che segnerà il profondo la loro esistenza in qualche modo anche le loro scelte
E invece un sistema di informazione è permanente di aggiornamento e così via deve dare in continuazione anche possibilità di ripresa o di rientro di recupero per elevare nel complesso il grado di
Preparazione culturale di formazione all'interno della nostra società
Ora tutto questo evidentemente si deve accompagnare però con una più grande attenzione ai temi materiali condizioni di vita materiale del gesto
Si è fatto molto Guerzoni ha citato il dato dal novantasei al novantanove siamo passati da venti mila borse di studio a centoventi mila borse di studio è una cifra inadeguata rispetto alle piste italiane e alla media europea
Ma questa è avvenuta in una fase in cui non c'erano grandi risorse anziano fatto garantita e d'ora in avanti
Le politiche di di finanza pubblica ci possono permettere
Di lavorare di pensare a un'espansione a maggiori investimenti
Caccia a discutere insomma abbiamo anche discusse questi giorni col ministro del tesoro
Attorno alla possibilità insomma di dare una maggiore
Forza in questo momento al sistema della formazione e in modo particolare delle università del nostro Paese
E anche per quello che riguarda
Il tema della residente le residenze universale degli alloggi che qui giustamente è stato sollevato con grande forza
Se non sbaglio noi abbiamo la necessità di approvare al più presto in Parlamento la legge la nuova legge sul residenza sulla sulla residenze universitarie e forse anche di studiare
Una emendamento alla Finanziaria per ciò che riguarda gli investimenti in questo campo a partire dal due mila due in poi sostanza perché quella posta che già era stata inserita
Possa diventare diciamo ripetuta nella decennio e le possiamo considerare di avere nel prossimo decennio mille
Miliardi per affrontare questo grande problema degli alloggi
Universitari e delle politiche
Per gli studenti in questo campo voglio anche fare osservare a proposito di quanto ha detto poco fa uno studente di Napoli
Che
Recente provvedimento passato al Senato quel sistema di nuclei di valutazione
Che viene istituito
E che permette di sentire anzi obbliga a risentire di ascoltare le opinioni degli studenti cominciata inserire a riconoscere
Un principio un valore che era stato evocato da noi all'inizio di questa legislatura e che diventerà sempre di più se accompagnato soprattutto a quelle risorse volte a premiare la capacità la produttività
Nella funzione diciamo
Docente potrà diventare uno dei canali attraverso il cui si possa investire molto di più sul merito sulla
Sulla capacità evitare questi fenomeni di appiattimento che negativamente rischiano di deprimere la forza del nostro sistema università
Voglio concludere con due rapidissime riflessioni finali
La prima è politica
Perché vale oggi il ministro non è potuto venire altri impegni connessi anche alla conclusione della congresso del Partito popolare che lo ha visto molto impegnato nel corso di questi mesi
Perché già sarà un fatto positivo poter tornare a venire nelle prossime settimane diciamo
Un'attenzione esclusiva ai temi della università
Da parte del ministro
Non c'è dubbio che il passaggio è stato per noi l'ho detto all'inizio passaggio
Problematico anche per quello che
Si era succitate intermedia pesa rispetto a un ministro allora espressione
Del nostro partito
Noi però abbiamo una grande funzione ce l'abbiamo delle università
Anche i rettori quanti gli presi di qua
Vivo al centrosinistra in qualche modo anche al nostro partito
E noi oggi dobbiamo
Un forte segnale di come dire di ripresa impegno
Di collaborazione
Rispetto
Gli ATO aveva una sorta di prevenzione politica per il fatto che c'è un ministro dello Stato e la ricerca scientifica che non è espressione della nostra area politica dell'area politica dello stilista
E anche riferimento alle polemiche l'Osservatore Romano ha scatenato in modo abbastanza impressionante in questi giorni contro il ministro Berlinguer e contro questo tentativo di riforma
Quello di forma non è il frutto della cultura marxista della visione della sinistra o di una dominio egemonico è frutto di una
è una coalizione dall'Ulivo
L'Ulivo ha potuto Giovanni la maggiore come posso dire sentimento di unità
Se l'Ulivo di essere un progetto comune di non essere espressione solo di una partenza di un grande disegno nel corso di quest'ultimo anno il passa noi dell'Ulivo pur sorretto dall'esterno di dalle parte Rifondazione comunista un governo di coalizione
Toh esigenze di identità compositive di parte lo si è visto in tutta la discussione che c'è stata sui temi della
Della parità
Dove tuttavia nel luglio scorso si è raggiunta un'intesa molto avanzata
E diciamo molto forte che permette a mio modo di vedere chi affermare in positivo un punto di vista dell'Ulivo o comunque del centrosinistra in quanto tale
Ora io credo che abbia un po'sforzarsi
La visione comune del centrosinistra anche nel capo d'università
Perché qui non
Dura la sinistra in competizione ma ma c'è il problema di un diciamo c'è nel momento in cui si deve reggere l'impacciato di una riforma
A come ho detto prima contrasti e resistenze
Isolata a difendere avere in mano diciamo una bandiera
Stando crescere e consolidarsi per ragioni anche molto diverse tra di loro una grande ostilità ben noi rischiamo di compromettere il disegno di forma c'è quindi bisogno di riprendere come centro sinistra
Le come nuovo Ulivo una iniziativa sulla riforma in generale della Ford che sistema la formazione in particolare dell'università
Anzi di più per dare al ministro dell'università al sottosegretario Guerzoni il sentimento che non sono soli mentre chi non è solo né Guerzoni è solo ma e si riferiscono oltre che a una ma
Campo di forze e a un po'oggetto di cambiamento che unisce in modo strategico di lungo periodi
Le forze che hanno dato vita a questa esperienza
Ultimissima riflessione riguarda noi perché non c'è alcun dubbio che anche nelle difficoltà diciotto mesi tra la riunione precedente questa
E anche alcuni aspetti di legittimo insoddisfazione malessere che qui si esprimono beh parliamoci chiaro c'è anche la fotografia di che cos'è il nostro partito e cioè
Ente occupate
Nel territorio a volte anche a livello centrale dalle
Delle sue leadership e lo dico senza nessun populismo senza nessuna denigrazione di questo aspetto che è un aspetto della politica
Quale le forme di partecipazione Diretta di interessi
Le possibilità di accesso di idee le competenze
O di esperienze giovanili studentesche e così via hanno trovato nel corso di tutti questi anni via via che il partito è diventato sempre di più ceto politico più difficoltà a esprimersi
Risorsa del autonomia tematica etc aveva raccolto per un periodo
Anita di di rottura di quel tipo di incrostazioni o ghiaccio quale alcuni militari in quella fase dell'esperienza
Fatto che non trovava Fitto
Tutto è pronto un partito di tipo federativo pene dai facciamo un congresso oggi facciamo stare definizioni astratte struttura état ma un noi un gruppo dirigente un segretario del partito
Un documento congressuale che fa di questo tema
Liberazione calarci da vincoli che oggi bloccano il partito di nuovi canali di partecipazione ad ogni livello di nuovo schema
Gli anche di selezione delle idee
E perché no anche delle classi dirigenti delle proposte di candidature e così via uno degli assi fondamentali su cui in qualche modo dove ci giochiamo la credibilità
La leadership e di un gruppo dirigente da questo punto di vista è assolutamente strategico quello che lo immagineremo rifare lo dico lo rassegno come problema Gianni Zagato
A Fabrizio Bracco ha compagni che lavorano fa nel campo della scuola Graziella Pagano
Perché nei prossimi giorni forse settimane noi decidiamo bene attraverso quali strumenti quali modalità possiamo far vivere permanentemente del nuovo modo di essere del partito del
I suoi gruppi dirigenti un rapporto diretto una presa diretta con i mondi vitali della società italiana prima di tutto con quelle del che voi rappresentate
è un po'diciamo dei docenti quanto nel campo studentesco per avere cioè in sostanza
Un partito
Che costruisce la sua agenda il suo modo di essere molto di più sulla sulla società e sul rapporto quotidiano
La gente che lavora che studia con i problemi che non invece un partito che costruisce tutto solo sulla base dei propri impegni di calendario istituzionale credo che su questo terreno
Il congresso dei DS può essere l'occasione per portare un pezzo nuovo di energie a confrontarsi a discutere a pesare in una moderna sinistra delle riforme del cambiamento
Fabrizio dispiace insorsero addolorato
Detto nascosta tossica abbiamo dato poi costruzione in latino in noi siamo
Sardo resta quattro Disney criminalità
Nel Veneto aria gelida che attenzione
Tracciato
Ortisi meritevole
Sì
Ma
Sì prima
Forse
Già
Al bacino pacificatrice chiave
Ho capito
Ma
L'ultimo Sacconi
Grazie
Dopo
No
No niente
Contengono
Quindi Luigi
Grazie
L'ostacolo
Vorremmo
Contabile
Che
Settanta istituzioni
Sono
Il ventidue giugno del mille no
Diciamo
Partecipa ad un