I Congresso dei Democratici di Sinistra della Lombardia organizzato nei giorni 17 e 18 dicembre 1999 presso il Centro Congressi di Milanofiori

Che ci avvisano dei imbottigliamento i sulle autostrade sulla tangenziale
Difficoltà
Nella ricerca dei parcheggi
Anche per questo che sono ancora in alto le operazione di accreditamento
E intanto saluto e i Telegatti gli invitati gli ospiti di questo nostro
Primo congresso
Primo congresso dell'Unione regionale lombarda dei Democratici di sinistra
Salutiamo anche gli operatori di radio radicale che ci seguono
E ci manderanno
In diretta o in differita in onda ci manderanno anche su internet
Un saluto agli ospiti io intanto leggo
I componenti della presidenza che vengono proposti
Dopo aver sentito nostre organizzazioni periferiche
La commissione per il congresso che a seguito
La celebrazione
Dei congressi delle unità di base e dei congressi provinciali con competenza con equilibrio
Con autorevolezza
La proposta in via o è stata distribuita o in via di distribuzione però la leggo la lego ugualmente
In modo tale che sia ben presente a tutti i delegati
Si propongono
Agostino Agostinelli
Presidente della direzione uscente dell'unione regionale
Giuseppe Amoroso
Per la segreteria
Uscente dell'Unione regionale Tiziana Belleri delegata
Per la federazione di Brescia Patrizia Bergami delegata della federazione di Mila no
Anna Bernasconi senatrice vergata della federazione di Mila no Fabio Binelli capogruppo in consiglio regionale
Roberta Brioni delegata della federazione
Di Mantova
Chiedo scusa sto leggendo
Un altro elenco a che comincia con Agostino Agostinelli
Agostino Agostinelli
Delegato
Dalla federazione di Pergamo e presidente come dicevo
Per la direzione uscente
Giuseppe Amoroso
Delegato dalla federazione di Milano
Aldo Aniasi
Che tutti conosciamo
Delegato di Milano Patrizia Bergami delegato dalla federazione di Mila no Romana Bianchi responsabile femminile dell'unione regionale e delegata dalla federazione di Pavia Fabio Binelli
Delegato dalla federazione di Milano e capogruppo in consiglio regionale Rodolfo bollini
Presidente del consiglio dei garanti uscente dell'Unione regionale delegato della federazione di Milano Chiara Bonfanti della Sinistra giovanile
Ed è legata alla federazione di lecco Fiorenza Brioni delegata dalla federazione di Mantova Marco Cipriano della segreteria regionale uscente ed è legato alla federazione di Mila no
Cominelli Giovanni della segreteria uscente delegato dalla Federazione di Mila no Baldassarre De Santis
Delegato della federazione di Crema e della segreteria regionale uscente Pierangelo Ferrari segretario dell'Unione uscente dell'Unione regionale
Rosanna Leotta delegata della federazione di Varese Giuseppina Manera della segreteria uscente regionale ed è legata della federazione di Milano Franco Mirabelli
Delegato dalla federazione di Mila no Luciano Pizzetti segretario della federazione
Di Cremona ed allegato ovviamente di Cremona Erminio Quartiani segreteria regionale uscente delegato dalla federazione di Milano
Mario Rocca
è legato alla federazione di Pavia della segreteria
Regionale uscente Antonio Rosati CEE delegato della federazione di lecco
Lanfranco Scalvenzi delegato dalla federazione di Brescia della segreteria regionale uscente non regole Carlo Stelluti
Deve il gatto dalla federazione di Milano Roberto vitali
Delegato della federazione di Milano sono invitati alla presidenza anche l'onorevole Piero Fassino
Ministro del Commercio estero Sergio Cofferati segretario nazionale della CGIL
Un invito a tutti i delegati citati perché si avvicinino alla presidenza non ci sono tutti perché vengano in presidenza
Metto in votazione se non ci sono delle osservazioni
Proposte
Obiezioni
Non ci sono metto in votazione la proposta
Chi è d'accordo alzi la delega
Con la mano
Gio
Chi non è d'accordo
Chi si astiene
Presidenza provata
è insediata
Chiedo ad Aldo Aniasi
Aldo Aniasi
Diamo inizio allora i nostri lavori
Dando innanzitutto lettura l'ordine del giorno proposto
Allora relazione introduttiva di Pierangelo Ferrari segretario regionale
Nomina delle commissioni scelta delle qualità modalità di molto successivamente sessioni tematiche fra localismo e globalizzazione Lombardia nel mondo che cambia
Intervengo da Mino Martinazzoli Sergio Cofferati Giorgio Fossa in sostituzione di Massimo D'Alema che come voi sapete e impegnato
La in Parlamento Piero Fassino ministro Piero Fassino presiede Chiarella Ghilardotti
Lui successivamente
Sì stasera dibattito dalle venti e trenta sino alle ventitré e trenta
Sabato diciotto cioè domani
Prima il dibattito poi intervengono Gloria Buffo responsabile nazionale del settore sanità e Barbara Pollastrini portavoce nazionale delle donne
Nel dibattito interviene il ministro Piero Fassino credo che poi intervengono oggi allora pongo in votazione per la morte l'approvazione l'ordine del giorno appena letto che approva altri la delega o la mano
Controprova il contrario padre mi sono chi si astiene nessuno e approvata noi diamo inizio subito i nostri lavori senza alcun altro formalità dando la parola a Pierangelo Ferrari segretario regionale per la relazione introduttiva
Pronto care compagne e cari compagni
Graditi ospiti
Benvenuti al primo congresso regionale dei Democratici di sinistra
Il nostro appuntamento si colloca alla vigilia del congresso nazionale dei DS che si terrà a Torino dal tredici al sedici gennaio del prossimo anno e segue i dodici congressi provinciali della Lombardia
Agli oltre mille congressi delle unità di base hanno partecipato quasi quattordici mila
Dei sessantadue mila iscritti al partito che hanno approvato a grandissima maggioranza il Progetto per la sinistra del due mila e si sono espressi sulle due mozioni congressuali con il settantasei virgola sette per cento favore dalla moto e Veltroni e con il ventitré tre a favore della mozione Bandoli
Non è mai abbastanza soddisfacente alla partecipazione ai dibattiti congressuali
Ma non c'è nessuna forza politica che possa contare su un confronto interno così esteso come quello che ci ha impegnato nelle scorse settimane lo diciamo senza arroganza
Consapevole al contrario delle difficoltà dei limiti che scontiamo ma lo vogliamo rilevare per segnalare l'esistenza di un partito vivo che esprime un bisogno acuto di discussione e di partecipazione
Così come voglio segnalare in apertura di relazione il clima sereno il rispetto reciproco che ha caratterizzato il confronto tra le mozioni
L'articolazione formalizzata delle posizioni ha arricchito il dibattito e ha reso tutti più consapevoli delle questioni politiche che ci incalzano
Voglio ricordare infine in premessa la piena integrazione delle diverse componenti politiche che hanno dato vita ai DS
Rispetto al PDS il nuovo partito si è arricchito di culture di punti di vista di personalità che hanno fatto fare un salto di qualità al confronto politico e allo stesso profilo dei gruppi dirigenti il sentimento più diffuso tra le nostre fila che è emerso con nettezza in questo passaggio congressuale
è una sorta di senso di straniamento indotto dei cambiamenti nei modelli di vita che la globalizzazione porta con sé
Si tratta di un sentimento che si manifesta per diverse vie
Che vanno dall'incertezza sulle sorti della sinistra a rapporto con il proprio passato alle domande sulle politiche di governo ma al fondo dei tanti interrogativi
C'è la percezione che un mondo stia finendo e che siamo entrati in una nuova dimensione sociale e culturale
In cui la sinistra chiamata ridefinire lo statuto di suoi valori e le priorità dei suoi obiettivi
Se non è finito accerto entrato in crisi quel mondo che vide la maturazione della nostra coscienza politica
Era il mondo di blocchi politico militari contrapposti del primato degli Stati nazionali
Era il mondo dell'ideologia delle fedi forti della centralità operaie della militanza distrazione dell'antifascismo e della lotta all'imperialismo sono bastati due decenni per entrare in un'altra epoca oggi siamo cittadini smarriti in cerca di identità di un mondo in cui Capitalia merci culture persone circolano senza ostacoli
In cui sono cadute le barriere protezionistiche in cui la tecnica questa nuova divinità che sembra aver vinto la partita con le sedi con l'ideologia sta modificando con intensità stupefacente la qualità e la natura stessa dalla nostra vita
La sinistra in meno sta fuori dalla storia al riparo dalle sue convulsioni dei suoi cambiamenti in una sorta di Olimpo delle idee astratte pure ed eterna
I conti con la storia sono spesso duri ma vanno fatti perché la sinistra in realtà e per fortuna sta dentro la storia essendo esso stesso un prodotto dalla storia
C'è una certezza che ci deve confortare tra le grandi famiglie culturali e politiche solo la sinistra riformista mondiale si sta interrogando sugli effetti della globalizzazione e sui nuovi scenari che essa porta con sé il nostro stesso congresso si è interrogato anche in Lombardia su di essa e ha prodotto nel suo insieme ha risposto e non arroccate
La totalizzazione non sappiamo non è un male in sé perché crea le condizioni per cui l'area della produzione del benessere si possa estendere al Terzo Mondo ma è un processo che va al governatore non lasciati in balia delle sulle dinamiche del turbo capitalismo
La sinistra pertanto veda allargare il campo dalla sua azione e punta a definire uno statuto mondiale dei diritti e delle libertà le nuove frontiere geografiche della sinistra appunto la tutela del lavoro nelle aree di nuova industrializzazione mentre le nuove frontiere culturali si occupano di rivoluzione informatica e telematica di bioetica di mezzi di comunicazione
Sono inedite sofisticate le nuove forme di coercizione della libertà e di riduzione dell'umanità degli stessi abitanti del pianeta non serve non necessariamente di stati totalitari
Basta il controllo del sistema globale di mezzi con di informazione o della scienza delle biotecnologie
La rivista internazionale ha riportato nel suo penultimo numero un articolo pubblicato dal settimanale statunitense la Nation
Nel giro di pochi anni il mercato globale dei media sia ritrovato sotto il dominio di otto multinazionali sostiene il periodico americano le stesse che controllano negli Stati Uniti l'industria dell'intrattenimento dell'informazione
Ma ciò che più colpisce e preoccupa nell'analisi del nation e la denuncia dello stato dell'informazione
Nel contenuto di medie si insinua una precisa visione politica il consumismo la diseguaglianza di classe di individualismo tendono ad apparire naturali e persino positivi
Mentre l'impegno politico i valori civili le iniziative contro gli eccessi del mercato hanno pochissimo spazio
Il giornalismo migliore conclude il settimanale americano sintonizzato sulla business class e si adatta alle sue esigenze i suoi pregiudizi al contrario nel giornalismo riservato al grande pubblico prevale l'insulto chiacchiericcio
Fornito dalle chi fu
Cari compagni siamo già globalizzati che cos'è questa se non efficace descrizione del sistema italiano e di formazione
No si tratta tuttavia di denunciare un mitico pensiero unico non c'è una centrale di comando del sistema e l'economia di mercato è solo una una dinamica dello sviluppo economico
La più efficiente prodotto dalla storia ma non è un modello imposto per via politica
L'economia di mercato abbisogna garanzie di regole di trasparenza e di democrazia se non vogliamo tuttavia che produca dei mostri
C'è una disperata mancanza di dibattito nel nostro Paese sulle ricadute a lungo termine per la democrazia di processi che procedono su scala mondiale
E che spinti dalle forze propulsive della tecnica dalla finanza possono portare alla riduzione degli spazi di libertà e dalla stessa dimensione umana della vita
Basti pensare alla circostanza che la scienza sta mappando il patrimonio genetico dell'umanità e che con le conquiste della biotecnologia la tenni Ca'può progettare la stessa vita umana
La crisi del modello fordista la mutata morfologia delle classi che essa comporta la fine di grandi tragiche ideologie non hanno segnato la fine della sinistra
Oggi più che mai la sinistra parla di libertà delle libertà al plurale di eguaglianza a partire dall'eguaglianza tra i sessi di tutela dell'ambiente e della vita di diritti all'informazione al lavoro alla pace
Davvero il mondo sta cambiando attorno a noi
Pensiamo al processo di perdita di sovranità degli Stati nazionali e al conferimento di potere a livelli sovranazionali come il Fondo monetario internazionale
O l'organizzazione mondiale del commercio pensiamo al processo di costruzione dell'Unione Europea tutto ciò che esso comporta per i cittadini del nostro Paese in termini di legislazione e di cultura di stili di vita
Non vorrei
Non vorrei che sta inutilmente polemico perché è troppo facile esserlo
Ma quanto miserabili e provinciali appaiono le contese che scuotono quotidianamente il sistema politico italiano i sentimenti e i risentimenti che muovono i tassi di tanti soggetti politici
Sembra quasi che la rissosità
Aumenti in misura inversamente proporzionale al peso delle decisioni che restano nelle mani
Del Parlamento nazionale la politica di sicurezza la politica monetaria le scelte macroeconomiche le opzioni della grande finanza si decidono altrove
La grande missione di questa classe dirigente dovrebbe essere quella di cogliere l'opportunità offerti dai vincoli esterni per creare un Paese più moderno e più civile
Il centro sinistra e impegnato proprio in questo sforzo si potrebbe dire che esso è nato per produrre questo sforzo
In vista soprattutto della piena integrazione dell'Italia in Europa
Nessuno ci potrà sottrarre l'orgoglio di avere conseguito l'obiettivo storico per il nostro Paese avendo avuto contro buona parte della destra e avendo registrato lo scetticismo di buona parte dell'Europa
E su prove come questa che si costruisce una classe dirigente Maastricht è stata raggiunta ma lo sforzo riformatore del governo di centrosinistra non può esaurirsi con Maastricht
C'è un destino che incombe sulla sinistra e sui democratici italiani quello di farsi carico di affrontare questioni irrisolte dalle classi dirigenti liberali
Questo destino assegnato agli stessi tratti politici del PC
Non si spiegherebbe altrimenti la ben nota moderazione dei Comunisti italiani se non si fa riferimento alla loro interpretazione della storia d'Italia
La storia di un Paese che ha visto raggiungerla pronti unificazione sulla base di una doppia iniziativa politica ristretta base di massa un Paese dunque democrazia fragile
Perché ha retto ed uno stato privo di forte legittimazione popolare
Un Paese esposto all'avventura fascista perché indifferente alle sorti della Dame Grazia uno stato che non ho mai conosciuto un'autentica rivoluzione liberale
In un Paese che ha conosciuto peraltro una pesante Controriforma cattolica senza avere mai conosciuto una riforma protestante
Nelle pagine di Ganci
E nell'opera politica di Togliatti e di Berlinguer ma anche nel pensiero di tanti esponenti laici cattolici e socialisti c'era la consapevolezza che la frattura tra il Paese reale e il Paese legale avesse segnato in profondità l'identità degli italiani e ne avesse condizionato la percezione dello stato e la stessa concezione della democrazia
Quella frattura andava sanata
è stato questo l'obiettivo storico del miglior pensiero politico italiano del secolo ovunque fosse collocato fu così per Gobetti per i fratelli Rosselli così come per De Gasperi e Moro per Nenni e per la Malfa
Ma fu così anche per noi per coloro che Dinoi vengono dalla tradizione di Comunisti italiani se ci è consentito dirlo il Pci fu un ponte uno dei più solidi tra il Paese reale e il Paese legale tra la Società e le istituzioni
Ecco perché ecco perché solo così si spiega perché
I figli di quella tradizione all'indomani della sconfitta del novantaquattro si pongono di nuovo la medesima questione riformulati in termini adeguati e parlano di paese normale e di rivoluzione liberale
Quanti equivoci su quella formula quantità inteso non come una suggestione subalterna all'onda liberale che ha attraversato la sinistra europea
Quanto pochi furono coloro che compreso lo e la rivoluzione liberale era la risposta più alta che la sinistra italiana dava al caso Italia perché si trattava di una risposta che veniva dal profondo della migliore cultura civile della sinistra e dei democratici italiani di questo secolo
è stata anche colpa nostra
Non essere riusciti a far crescere nel partito e nell'opinione pubblica la consapevolezza del valore ed è la radicalità di quell'indicazione
Rivoluzione liberale riforma dello Stato e federalismo
Mercato regolato e l'apertura degli ordini professionali dell'accesso dei giorni di talento rivoluzione liberale giustizia rapida imparziale e amministrazione efficiente e costume civile e buon governo
E il Paese reale che si identifica nel Paese legale perché lo Stato è amico e non ostile perché la democrazia è un'opportunità non un vincolo perché le imposte sono un dovere civico e l'ambiente un bene comune
Sta parlando di un paese immaginario per molti aspetti lo so ma noi dobbiamo volerlo questo Paese ideale perché questa è la migliore civiltà europea
Non c'è altro modo per essere uno per i non ci sarà consentito di essere urta i all'italiana
E anche colpa nostra se non sappiamo rendere conto agli italiani qualche volta neppure negli stessi che in mezzo a tante difficoltà e a tante polemiche i governi Prodi e D'Alema si sono impegnati soprattutto in due direzioni
Una rivoluzione liberale appunto che costruisse un Paese normale è una riforma di meccanismi di sviluppo e di redistribuzione
Se non si collocano agli sforzi dei governi di centro sinistra dentro il disegno che siamo andati costruendo tra il novantaquattro e il novantasei
E che ebbe il suo sbocco nel programma dell'Ulivo non si può apprezzare la portata riformatrice dell'opera avviata nell'ultimo triennio
Le ottantotto tesi dell'Ulivo non sono rimaste lettera morta
Molto è stato fatto molto di più e ancora da fare ma quel disegno riformatore diventato opera di governo e lo sarà tanto più se la legislatura potrà arrivare al suo termine in quelle tesi c'erano impegni sul risanamento finanziario sulla lotta all'evasione fiscale sull'apertura del mercato dei capitali sulle privatizzazioni sulla riforma degli ordini professionali sui beni culturali concepiti come risorsa sulla riforma del sistema di formazione
Come grande priorità nazionale ed altro ancora
Era un programma innovativo e coraggioso per un decennio
Che era un progetto per l'Italia
Quel progetto non può essere lasciato cadere
Il governo D'Alema non la lasciato cadere ha proseguito l'opera di risanamento finanziario di liberalizzazione del mercato di innovazione del sistema formativo
Di avvio della riforma del welfare di allargamento dalla base impositiva di politiche attive per il lavoro per l'impresa
Ha presentato e fatto approvare una Finanziaria che prevede una riduzione strutturale del carico fiscale sulle famiglie e nello stesso tempo destina dodici mila miliardi per lo sviluppo l'occupazione la formazione la famiglia assistenza la sicurezza
Quando si è trattato poi di assicurarsi di assumere responsabilità onerosa impopolari il governo D'Alema se le assunte e la credibilità del nostro Paese cresciuta presso i partner europei e presso gli alleati atlantici eppure
La percezione del governo presso l'opinione pubblica non è adeguata all'impegno profuso e ai risultati conseguiti
Qui c'è una questione macroscopica e tutta politica che chiami in causa la coalizione i suoi rapporti interni e il rapporto tra coalizione il Governo tra coalizione il Paese
Si ripete per fare frequentemente che il Governo non sappia comunicare con il Paese che abbia fatto un buon lavoro ma che non sappia renderne conto all'opinione pubblica
Ma dovrebbe renderne conto l'ufficio stampa di Palazzo Chigi magari nella forma grottesca dei spot televisivi berlusconiani del novantaquattro ovviamente i no
Forse ebbene che tutti ci rendiamo conto che il tramite principale tra il governo e i cittadini sono i partiti che lo sostengono o che dovrebbero sostenerlo
Che la miglior opera di governo può essere vanificata dalla Babele della frammentazione dal clima di rissosità interna alla maggioranza che tutte le sere chine veicolata nelle case degli italiani dei telegiornali e dai talk show
C'è un vetro opaco che si interpone tra il governo e il Paese questo vetro purtroppo è la sua stessa maggioranza in queste condizioni non si va lontano
Io non sono in grado ovviamente di fare proposte ma come tutti voi sono in grado di capire che c'è un'emergenza e che questa emergenza si chiama alleanza di centro sinistra
A cento giorni dalle elezioni regionali l'alleanza di centrosinistra va ricostruita in Parlamento e nel Paese regione per regione se vogliamo portare a compimento la legislatura e se vogliamo batterci efficacemente nelle sfide regionali di marzo
La partitocrazia aveva
Bloccato il sistema politico della prima Repubblica ma la partitocrazia emerso in questa fase rischia di protrarre oltre misura la transizione
Ed impedire il consolidamento delle istituzioni l'efficacia dell'opera di governo e di inceppare lo stesso sistema di polare
Ma forse è proprio lì che alcune forze politiche minori voglio andare a parare se è così si dia battaglia politica avviso aperto
La posta in gioco non è il primato di questo di quella forza politica e neppure la leadership con la Premiership la posta in gioco è la credibilità del Paese la stabilità delle sue istituzioni l'efficacia delle sue politiche di governo
Consentitemi a questo punto poche battute sulla crisi politica aperta nella maggioranza poche battute perché l'esito molto incerto dobbiamo ancora ascoltare domani l'intervento alla Camera del capo del governo a questo proposito di trasmetto suo personale rammarico per non aver potuto intervenire i nostri lavori congressuali in ragione proprio della situazione politica nazionale
D'Alema
Ha ribadito al congresso dello SDI di non voler essere un ostacolo al rilancio una coalizione
Io faccio mia questa impostazione notavo saggia se per rilanciare e rafforzare la coalizione serve una leadership più autorevole o più rappresentativa
Discutiamone
E se c'è
D'Alema ha già dichiarato di essere pronto a farsi da parte
Quello che di inaccettabile lo dico come misura senza vorrei segnalarlo
Ai nostri alleati gentili ospiti quello che di inaccettabile viene la presa di posizione di alcune forze politiche la pretesa che si possa vincere nel due mila e uno solo con un'idea modera cioè di centro perché pare che solo al centro ci possa essere moderato
A parte il fatto
Che come ci ricorda spesso Martinazzoli la moderazione in politica non è legata ai partiti male politiche ellittiche si deve esprimere la moderazione e la composizione degli interessi e le scelte è del tutto inaccettabile comunque una sorta di veto ha una leadership di sinistra
Con esponenti di primo piano tra sinistra abbiamo conquistato il governo di città di provincia di regioni non si vede perché non possiamo essere idonei a guidare la sfida per il governo del Paese nessuna iattanza guai se mi fossi voglia tanti nessuna pretesa di avere garantito per D'Alema il posto fino al due mila e uno e oltre ma anche nessun sudditanza il fattore K e finito codesto è tutto
C'è un altro aspetto che emerge sempre più sul versante del rapporto tra il governo e l'opinione pubblica
Non c'è solo una visibile rissosità di coalizione Coppa Cinzano azione del Governo
C'è un problema che chiami in causa ciascuna forza politica e precisamente l'allentamento di rapporti di ciascuna forza politica ma il con il proprio retroterra sociale e culturale
C'è una crisi dei partiti che pesa in questo passaggio difficile della transizione italiana
Fare coalizioni in un sistema bipolare non significa mettere in disarmo i partiti anche se si andasse all'abrogazione della quota proporzionale della legge elettorale per la Camera dei deputati come io personalmente auspico non per questo si abrogare boh ripartiti
Questo è un grande equivoco e per certi aspetti un acuto inganni
Occuparsi della propria visibilità e trascurare in cui i propri legami sociali e le proprie identità così muoiono le forze politiche e si riduca macchine elettorali ha ristretto di Cartier
Aggrapparsi simboli allontanarsi dei contesti vitali del lavoro della cultura della socializzazione per questa via si consuma la crisi della politica
Io credo invece che la fine del sistema proporzionale e l'ingresso nel contesto politico elettorale del bipolarismo di coalizione comporti un'esigenza più acuta
Di ritorno alle radici degli interessi dei bisogni dei valori che ciascuno vuole rappresentare comporta una più precisa definizione degli obiettivi e delle identità di ciascuno
Proprio perché la mia strade percorse in comune con altri
Proprio perché le mie Sordi sono legate le sorti di altri io devo rispondere ai bisogni di sapere chi sono chi rappresento da dove vengo ma questa consapevolezza è troppo poco diffusa
Nella coalizione pochissimi alcuni alleati per niente in altri terzo presto anche per questo la maggioranza è instabile è il percorso si è fatto accidentato
Quando parliamo
Di sinistra e di centro sinistra quando discutiamo del rapporto tra partito Alleanza dobbiamo avere ben in chiaro il contesto in cui ci muoviamo
Su questo terreno non c'è stata alcuna modernizzazione l'Italia è rimasta l'Italia con la crisi del suo ordinamento istituzionale con la instabilità del suo sistema politico
A malapena trattenuto da un fragile assetto bipolare da qui dall'incrociarsi di due debolezze nasce e cresce il fenomeno dell'astensionismo
Il centrosinistra italiano non si riassume ahimè come in altri Paesi europei la forza politica del quaranta per cento e oltre o almeno come in altri paesi europei in un'alleanza di pochi partiti guidata da un soggetto politico principale forte Lino adotta elettorale superiore al trenta per cento no
Nelle ultime elezioni europee
Si sono presentate al voto dieci sigle che fanno riferimento al centrosinistra undici con Rifondazione Comunista nessuna delle quali ha superato il venti per cento una sola la nostra che ha superato il dieci per cento un'altra sola ha superato il cinque per cento
Non c'è dubbio allora che la priorità oggi si chiama in Italia non in Germania in Inghilterra si chiama unità e stabilità della coalizione
Non ci può essere il minimo dubbio sul fatto che non esista per noi
Come per tutti i partiti di centro sinistra un futuro politico proprio separato
Dalla prospettiva comune i laburisti inglesi possono vincere da soli le loro sfide i socialdemocratici tedeschi posso anche pensare di separare le loro sorti dei Verdi e in ogni caso hanno aperto l'alternativa liberale
Ma il fronte riformatore italiano e obbligato a convivere dalla debolezza stessa che deriva dalla sua frammentazione
Il problema è un altro il problema e trasformare la coazione a convivere in una scelta consapevole in progetto politico
Cìncali Saluggia Enza di trasformare uno stato di necessità il disegno politico forte che recuperi la spinta il sentire comune che ci portano alla di Tor del novantasei il quale ventuno aprile novantasei
Ricco di insegnamenti per chi voglia trend
Esso ci dice che l'Ulivo batte il Polo al maggioritario e conquista il Governo del Paese ma che nello stesso giorno i partiti del centrosinistra al proporzionale perdono la sfida del consenso con i partiti del centrodestra
E che lo stesso risultato il PDS non ne ha fatti incoraggianti
Il voto del novantasei nel quale Polo e lega avanzando persino rispetto al novantaquattro ci dice che il centro sinistra vince sul terreno dalla politica ma che deve ancora vincere nella società
Dice che i partiti del centrosinistra sono deboli chiedo l'insediamento sociale precario e che solo l'offerta elettorale dell'Ulivo solo quello ha consentito il sorpasso al maggioritario
Dice che i nostri elettori chiedono unità ed allo stesso tempo segnato dalla distanza dei partiti dalla società
Quel giorno di primavera i tre anni fa
Elettorato italiano scelse di non farsi governare da una destra populista e anticostituzionale si affidò a voi e ci consegna un duplice mandato
Quello di imboccare la via delle riforme della modernizzazione del Paese ma anche quello di rinnovare la politica e le sue classi dirigenti il primo mandato lo stiamo assoluta
Il secondo direi onestamente non abbastanza il fatto è che i due piani sono connessi
è un ripiegamento sul secondo piano che sarebbe stato pensando come ho detto sulla stessa percezione dell'opera di governo avvertito dall'opinione pubblica
Forse non è un caso allora che con i partiti si presentano in ordine sparso alle elezioni europee subiscono la dura protesta dell'astensionismo di massa tutti quanti in tutti gli schieramenti d'accordo ma noi dobbiamo fare i conti con il nostro retroterra a prendere il nostro Joni e assumerci le nostre responsabilità
Parliamo di noi
Ora del nostro rapporto con la coalizione
Nei primi anni di vita del PDS abbiamo difeso la legittimità e l'esistenza stessa del nuovo partito dalle velleitarie pretesa di Alleanza democratica di scioglierci in essa non abbiamo creduto Hendon crediamo
In un indistinto partito democratico che inglobi e che annulli le identità i valori le ragioni della sinistra
Dal novantaquattro al novantasei erano vissuto la stagione straordinaria della costruzione della nuova alleanza di centro sinistra
Ho scritto in questo caso novantaquattro novantasei
Centro sinistra con il trattino che separa e che unisce perché allora così percepivamo l'alleanza tra il centro e la sinistra che si reggeva non a caso sull'asse PDS PPI
Ma poi è venuta la prova del governo
E il trattino e evaporato
Se ne è andato
Nel salotto di nonna Speranza ricordate dove Guido Gozzano collocava le buone cose di pessimo gusto oggetti di un passato confortevole per la memoria ma appunto irriducibilmente passato
Il pappagalli impagliato il busto dell'Alfieri i frutti di marmo gli scrigni fatti di fallire
Gli oggetti con il monito salve ricordo in un crescendo passatista che gli fa gridare alla fine ironico e commosso rinasco rinasco nel mille ottocentocinquanta diciamo la verità
Accade anche noi di rinascere a volte noi nel mille trecentocinquanta ma certo in piena Prima Repubblica nel bel mezzo di un Sabba partitocratico quando sentiamo parole come verifica visibilità quando assistiamo a certi riti o a certe polemiche
L'ingresso nelle terra-aria parte qui sta il punto politico decisivo
La nostra vicenda politica ci ha portati a un approdo obbligato
Quello della costruzione di un nuovo soggetto politico dell'alleanza federato e plurale unito il progetto politico e articolato delle sue identità voglio dirlo con maggiore chiarezza
La responsabilità di guidare il Paese col resto elemento impone alla sinistra italiana il compito di ricostruire il suo rapporto con la società perché questa è la sfida dentro uno scenario radicalmente diverso dal passato perfido diverso dal biennio novantaquattro novantasei
Lo scenario è quello di un'alleanza strategica
Una nell'ambito di un sistema bipolare
Il centro sinistra italiana è sempre più un punto di riferimento europeo tanto più con il ruolo assunto da Romano Prodi ed è sempre più soprattutto il soggetto politico che agli occhi degli italiani guida il Paese e la maggior parte di governi locali
Per queste ragioni per un'assunzione di responsabilità piuttosto che per un inaccettabile cessione di sovranità estremo hanno per una ragione di responsabilità perde un poco di valore un poco
La questione delle simbologie alle quali abitualmente si assegna il compito dalla propria visibilità
L'Italia non ha bisogno di forze politiche e tanto più grattata le loro insegne quanto è più lontana dalla società il circolo vizioso va spezzato
Noi ci stiamo impegnando noi sappiamo che le nostre ragioni e i valori della sinistra fanno ricostruiti nei legami sociali con la presenza sul territorio con la restituzione di senso alla militanza sono questi gli elementi che definiscono l'identità e per la sinistra non cesserà mai il bisogno di ridefinire storicamente identità e compiti finché ci sarà domanda di libertà e di giustizia sociale
Noi sappiamo
Noi DS sappiamo che l'alleanza è forte se ciascun soggetto politico costitutivo conferisce idee e i valori più di quanto pretende di esibire simboli o di rivendicare ruoli solo così
Apriremo un circolo virtuoso che ci dia forza per le imminenti elezioni regionali e per le successive politica
Ciascuna forza politica resta se stessa come potrebbe essere diversamente e porta con sé nell'alleanza la sua storia i suoi programmi i suoi legami sociali ma costruisce con gli altri un comune Progetto di governo agli elettori l'alleanza si presenta allora con un leader un progetto un simbolo se necessario una squadra solo così si vince
Se questo schema vale per il livello nazionale tanto più se il referendum abrogherà la quota proporzionale tre che non valeva altrettanto per le sfide regionali anche se la legge elettorale non ce lo impone
Noi non possiamo decidere per le altre quattordici regioni a statuto ordinario in cui si voterà
Ah dobbiamo assumerci le responsabilità che ci competono per la parte che ci compete nella regione più importante del Paese
Mino Martinazzoli annunciando la sua candidatura a Presidente della Regione Lombardia
A posto tra le altre l'esigenza l'esigenza non il ricatto
Non il vincolo obbligato a Orio non lo assumiamo politicamente non ordine ma ha posto l'esigenza liste uniche nelle Province
Che insieme a un autorevole squadra di Governo diano il segno questa del simbolo unico delle liste uniche di un'operazione politica molto forte innovativa
Del resto se non si fa una propria forte innovativa come si può sconfiggere il candidato più agguerrito del Polo nella regione roccaforte del Polo medesimo
Come posso pensare gli undici partiti del centrosinistra di rimontare i dieci punti di differenziale subiti ancora alle ultime elezioni europee andando in ordine sparso
La nostra risposta Martinazzoli la conosce già
Nonostante le difficoltà e qualche rischio
Che l'operazione comporta Elisa di potere contare sulla nostra disponibilità
In nessuno dei dodici congressi provinciali si sono manifestate larghe contrarietà questi pazzi alcuni congressi al contrario hanno perfino formalmente deliberato il loro sostegno alla proposta di Martinazzoli nonostante io avessi chiesto
Ai segretari provinciali di evitare pronunciamenti e Conte per lasciare come ovvio nei prossimi giorni alla nuova direzione regionale l'assunzione formale
Di una decisione anche alla luce della risposta dalle altre forze politiche lombarde della evoluzione stessa degli eventi politici nazionali
Vuol dire allora che il messaggio passato tra le nostre fila e che è diffusa la consapevolezza che il progetto politico di Martina soli e forte se viene assunto per intero se si realizza per l'ambizione che lo muove i per il disegno che persegue e soprattutto che il nesso c'è
La risposta alla crisi nazionale della coalizione
Questa semmai che la condizione che poniamo condizioni termine forte ma ci capirà Martinazzoli per poter confermare la nostra disponibilità che Martinazzoli non abbassi la guardia
Chi mantenga alto il profilo dell'operazione politica che ha avviato che stringe i tempi di un impegno eccezionale che chiami a raccolta quella società lombarda che crede
Che il benessere non esaurisce il senso della vita che pronti impegnarsi per un di più di libertà per le pari opportunità per integrazione sociale per lo sviluppo sostenibile per l'idea di futuro sereno e civile questa Lombardia c'è in donne minoritaria
Solo non ha trovato fin qui tirerà presentasse oppure e fa lo stesso perfino peggio
Ha trovato troppi rappresentanti confusi in una Babele di linguaggi che non ha fatto sintesi ed ha prodotto autorevolezza e credibilità ora ci siamo un leader una squadra di governo un progetto impossibile simbolo comune
Il progetto di cui parlo è stato più volte illustrato nelle scorse settimane candidato presidente in sostanza si tratta di dare alla Lombardia una vera classe dirigente
La questione settentrionale tutta qui
Da un lato un'area del Paese dinamiche innovativa sul piano economico e finanziario dall'altro un sistema istituzionale arretrato e un sistema politico bloccato
Nella forbice sempre più larga tra un peso economico rilevante una minorità politica appariscente e esplosa la questione settentrionale che è questione di rappresentanza di classi dirigenti
A colmare il vuoto hanno provato prima l'insorgenza leghista poi il partito azienda ma non ci sono riusciti
Bossi e Berlusconi non hanno dato una classe dirigente al nord
E il cratere apertosi tra gli anni ottanta e gli anni novanta in cui sono implosa le vecchie classi dirigenti non è stato solidamente colmato da alcuno neanche da noi nonostante le molte buone prove dei governi locali
Per quanto l'analisi vada aggiornata con il precipitare della crisi leghiste credo che sia ancora valido sostenere chi resta aperta tuttora la sfida tripolare del nord per la guida politica dell'area più avanzate del Paese non è ancora una sfida di Pola
Non lo è ancora e in ogni caso non c'è chi abbia stabilmente vinto la partita
Eppure il popolo ha avuto a disposizione il governo delle tre grandi regioni del Nord Piemonte Veneto e Lombardia
Ma si può onestamente sostenere che le tre giunte del Polo abbiano messo in luce una classe dirigente autorevole in grado di interloquire alla pari con il ceto politico nazionale in grado di fare contare quest'area per quello che vale in Italia Europa
Certamente no e noi sappiamo che non è affermazione propagandistica la campagna elettorale
Certamente no tanto per il Piemonte il Veneto quando per la Lombardia il cui presidente è stato pure il più attivo nell'iniziative propagandistiche e nella copertura ossessiva di tutti gli spazi mediatici possibili e immaginabili
Alla Lombardia manca un governo alla Lombardia e manca una classe dirigente a meno di considerare classe dirigente degli assessori della Giunta Formigoni con la squadra della Colli o i commercialisti di Albertini
Noi noi centro sinistra siamo in grado di fornire ai lombardi un Governo e di costruire una classe dirigente
Se Martinazzoli riuscirà a presentare quanto prima un nucleo di governo molto autorevole e rappresentativo della cultura delle professioni della ricerca noi ci metteremo in condizioni di competere molto seriamente con il Polo nonostante il differenziale negativo da rimontare
Ma fin da ora il confronto si può fare sui leader dei due schieramenti
Non è nostro costume attaccare personalmente gli avversari non l'ho mai fatto non cominceremo a far ora
Ma si tratta pur sempre di elezioni
Dirette dei presidenti e dei candidati presidenti si dovrà pur parlare
Martinazzoli non si farà imbracare per essere calato da un elicottero pur di comparire in tv
Se lo conosciamo appena un poco crediamo che non si rendeva disponibile a recitare qualche pochade pur di approdare in qualche spazio televisivo che non prometteva soldi e favori che non batterà pacche sulle spalle consoliderà comando
E austero Sabrina
Anche se sappiamo che dovrà sforzarsi di comunicare al grande pubblico sottoponendosi all'ingrata e regole della comunicazione ma ciò che conta per noi è il fatto che abbia qualcosa di serio da dire che noi quel qualcosa lo condividiamo
Ciò che conta è l'idea della politica viva sostenendo non da oggi
Una politica riscattata agli interessi delle lobbies alle convenienza degli arrivisti una politica restituite alla sua funzione più alta di guida dei processi di sviluppo di tutela degli interessi generali e di inclusione sociale per le fasce più deboli del sposta nello stesso tempo radiografia politica di Martinazzoli e la sua principale carta di credito
Quanti sono i leader politici nazionali dobbiamo pur dirlo quanti sono i leader politici nazionali che hanno lasciato volontariamente agli impegni e magari qualcos'altro nazionali e che hanno scelto di dedicarsi alla loro città e alla loro Regione più volte ministro ultimo segretario della DC e fondatore del PC sindaco di Brescia novantaquattro
Però adesso
Capisco l'adesione alla candidatura ma qui c'è un eccesso di zelo che ritira immediatamente
Considerate molto seriamente la precisazione botta non corretta che c'è nella mia relazione come vedete questa la prova
Non è questo l'augurio di un rapporto più intenso
Allora
Più volte ministro ultimo segretario della DC e fondatore del PPI sindaco di Brescia novantaquattro quando non ricordo sconfiggendo l'alleanza Polo lega a capo della prima coalizione di centrosinistra aprendo una nuova stagione politica per il nostro Paese oggi
Martinazzoli si candida a dare alla Lombardia quella guida autorevole che non ha mai avuto e che non le ha mai consentito di interloquire alla pari con i governi nazionali
Certo Formigoni ha molto polemizzato con i governi Prodi D'Alema
Ha fatto sentire la sua voce ogni volta che si avvicinava il taccuino di un giornalista fosse accendevo una telecamera ma non è diventato per questo più autorevole e quel che è peggio non è riuscito a fare contare di più la Lombardia in Italia e in Europa
Consenziente dentro la porta degli incontri riservati dissenziente polemico appena fuori
Federalista verso l'alto perfino Cuervo nel pretendere poteri e risorse salvo poi essere centralista verso il basso
Fino a negare al sistema delle Autonomie quei poteri quelle risorse che le stesse leggi dello Stato gli imponevano i trasferire i Comuni e le Province
Il presidente della giunta del Polo ha sicuramente costruito un sistema di potere
Ma non ha fatto quel che doveva fare non ha dato un Governo alla Lombardia che la facesse crescere nel suo insieme e che la facesse contare di più per quello che vale per quello che può dare per questo non lo possiamo battere vorrei dire che per questo
Per una responsabilità che sentiamo di avere verso la nostra terra e verso le nuove generazioni che lo dobbiamo battere mettendo in campo tutta la forza della coalizione unite tutta l'intelligenza e le competenze di cui disponiamo
Formigoni e la sua Giunta si sono impegnati a vendere in questi anni un'immagine di liberalizzatori e di innovatori niente di più falso attenzione questo è un punto decisivo del giudizio politico non propagandistico su sanità scuola trasporti assistenza la filosofia del Polo che occupa il Pirellone è stata improntata alla più schietta occupazione del potere a un di più di intromissione della politica nella società nell'impresa
Ha una cultura arretrate conservatrice
Circa il ruolo dei governi locali della pubblica amministrazione prendiamo le Ferrovie Nord
Che il decreto Burlando attuativo di una delle Bassanini
Consentiva di liberalizzare di rilanciare separando la gestione del servizio dalla proprietà della Rete innovando dal punto di vista societario
La società Ferrovie Nord è stata occupata politicamente al punto che è un'intatta la quota azionaria perfino dalla Regione non è stata operata alcuna innovazione tecnologica societaria non è stata portata in Borsa per essere ricapitalizzate aperti i privati
Il padre o liberismo senza liberalismo di Formigoni produce i mostri di nuovi carrozzoni pubblici inefficienti e costosi
A pagarne le spese in questo caso sono gli utenti
I pendolari soprattutto che subiscono le conseguenze in termini di mancati investimenti per l'ammodernamento della rete di ritardi di costi di gestione che si scaricheranno necessariamente sulle tariffe si va avanti così
O prendiamo la vicenda dalla Fiera di Milano
Fiore all'occhiello del sistema fieristico del nostro Paese invece di recepire le normative europee e la legislazione nazionale in termini di liberalizzazione dell'attività fieristiche la Regione si è preoccupato di garantirsi il controllo politico dall'ente qualora il problema
E nello stesso tempo di spalancare le porte dalla gestione solo alla realtà sociale amiche oppure consideriamo il caso macroscopico dalla sanità
In cui non abbiamo assistito ha fatto l'apertura di un mercato una vero ha ragione Martinazzoli non c'è mercato quando uno solo l'ente erogatore di finanziamenti
E neppure l'introduzione di criteri di efficiente gestione aziendale negli ospedali
Anche in questo caso abbiamo assistito ad un'occupazione politica dalle ASL ed aziende ospedaliere e a un uso politico di manager alcune di quali francamente presunti posti in conflitto in molti casi con le comunità e con le amministrazioni locali
Perché appare chiaro da questo quadro allora e che nessuna campagna di propaganda e nessuna tournée in Lombardia può occultare
è il profilo di un presidente di una giunta che ricorda più la pratica antica dell'occupazione partitocratica del potere e la filosofia del peggior statalismo che non moderna cultura di governo
Il bilancio regionale
Che il Polo ha ereditato con trecento miliardi di deficit
E li ha portati in pochi anni a quota almeno quattro mila cinquecento miliardi porta il segno del passaggio di Cirino Pomicino più che di Carlo Cattaneo e di Luigi Einaudi in tutti i sensi e passato Cirino Pomicino Fidanza allegra occupazione del potere propaganda sfacciata esibizionismo
Non nascondo che qualche volta nella legittima difesa di realtà strutturate di valori civili consolidati abbiamo rischiato di isolarci in difesa dell'esistente
Così almeno è apparso probabilmente all'opinione pubblica
Il fatto è che tra il nuovo stile formigoniano e il vecchio tratto di una regione sobria e operosa non potevamo non fare resistenza e difendere i livelli di eccellenza raggiunti dalla Lombardia in molti campi a partire dal suo sistema sanitario
Ma ora non possiamo più accontentarsi del buon lavoro fatto dentro l'istituzione
C'è una campagna elettorale che incalza è una sfida da raccogliere
Dalla parte di Formigoni ci sono gli undici miliardi per la comunicazione cioè per la campagna elettorale che sia assegnato con l'ultima variazione di Bilancio dall'altra parte ci sono pochi soldi è una moderna visione delle istituzioni un'autentica cultura riformista
Formigoni ha strizzato l'occhio al privato si cavalcato l'ideologia privatistica da un lato ma aperto spazi reali alle sole realtà amiche dall'altro ha contrapposto il privato al pubblico in una campagna che il Polo valuta evidentemente vantaggiosa sul piano elettorale ma il problema non è tanto la scelta in molti casi tra pubblico e privato quanto la qualità del servizio ragazzo
Questa è la nostra posizione non ci facciamo chiudere nell'angolo della difesa ideologica del pubblico
La migliore qualità del servizio la si ottiene mettendo soggetti diversi nella condizione di offrire prestazioni efficienti
Concorrendo ma anche cooperando garantendo innanzitutto le strutture pubbliche condizioni di competitività soprattutto per la sanità ma aprendo altresì al privato al privato sociale a forme miste in un sistema che a convivere
I diversi livelli di intervento
Il Polo aumentato
Qui credo che ci sia un altro degli errori della foto non corretta aumentato certamente la pressione politica sulla gestione pubblica in Lombardia e per alcuni aspetti pensata Renault persino quota gestione pubblica
Non ci proponiamo di ridurre la pressione politica e la quota i presenza pubblica meno gestione e più promozione più regolazione
La tesi numero quarantotto del programma dell'Ulivo sulla cui base di italiani ci hanno consegnato del novantasei il mandato di governare contiene questa affermazione uno Stato leggero ma non indifferente
è uno Stato che regola invece di gestire il Polo in Lombardia ha prodotto un mostro una politica che somma il peggio del vecchio modello statalista è il peggio del nuovo privatissimo dando vita a una sorta di oligopolio delle consorterie
Una regione leggera ma non indifferente diciamo noi è una regione che promuove in regola più di quanto gestisca che promuove in regola di più e gestisce di meno questo è il progetto che proponiamo al centrosinistra lombardo e al suo candidato presidente anche la Lombardia ha bisogno di una rivoluzione liberale
Una ragione che investe che innova che garantisce autonomia i settori pubblici
Della sanità della scuola dei trasporti non si sottrae dall'impegno del settore pubblico nelle istruzioni del welfare locale ma senza intromissioni partitiche senza occupazione del potere
Una regione che nello stesso tempo chiama a raccolta tutte le risorse e le competenze dell'impresa privata
E del privato sociale nella costruzione di un modello di servizio pubblico efficiente e innovativo
Promuovere creare opportunità indicare obiettivi garantire regole e controlli verificare i risultati per ripartire anno dopo anno con nuovi obiettivi e nuove opportunità quaestor
E il ruolo di una moderna istituzione regionale questo è ciò che vogliamo una regione più autorevole politicamente meno ingombranti burocraticamente una guida per il sistema Lombardia non un pachiderma lottizzato e inefficiente
Il passaggio dalla dimensione Capra mente dal governo inteso come gestione acquatica avrà Nancy
Scusate il mio
Approssimativi inglese vale a dire comunque della capacità di concertare di orientare
Le dinamiche sociali ed economiche e l'acquisizione più recente della migliore cultura antistatalista del riformismo europeo noi ci prepariamo la stagione costituente del nuovo regionalismo italiano
Portando con noi questo approccio e proponendo che diventi un asse della prossima campagna elettorale
Ma questo ci rimanda l'obiettivo politico di fondo quello della riforma federalista dello Stato
Credo siano sotto gli occhi di tutti i segnali preoccupanti del rifluire delle istanze federaliste di cui il sistema degli enti locali e regionali si è fatto interprete
Il dibattito politico sembra essere tornati indietro con un prevalere del contenzioso politico nazionale che lascia fuori dalla porta le attese i territori
Per questo è urgente rilanciare su basi nuove unitaria il movimento per la riforma federalista dello Stato
Dal novantasei ad oggi non sono state varate dal governo dell'Ulivo importanti misure di decentramento dello Stato centrale e di riforma del fisco dalla pubblica amministrazione a partire i cosiddetti cartigli Bassanini
Tali decreti però corrono il rischio di non dare i frutti auspicati o addirittura di insabbiare si sente una legge che sviluppi e rinnovi
Il quadro costituzionale vigente accrescendo per le regioni e per le autonomie locali i poteri e le competenze garantendo l'autonomia finanziaria di entrata e di Spesal
Eliminando ogni forma di controllo preventivo punto fondamentale del processo di riforma federalista e la possibilità conferita ad ogni regione interessata di stabilire forme e condizioni particolari di autonomia
Sul federalismo è aperto da anni in confronto politico serrato con la lega a cui vanno rimproverate le derive secessionisti che ma a cui va riconosciuto il merito di avere posto per prima la questione di una radicale riforma dello Stato centralistico
Lo dico subito a noi non interessano manovre pre-elettorali noi non siamo i mercanti del Po siamo gente seria
Che non è disponibile a concorrere ad una gara al rialzo per accaparrarsi i favori di Bossi qui stiamo le nostre idee i nostri programmi con il nostro progetto politico ci interessa un confronto sul nord quello sì
Ci interessa una comune battaglia sul federalismo se interessa anche alla lega ci troveremo in sintonia in Parlamento nel sostegno al testo unificato sull'ordinamento federale della Repubblica
Ci interessa confrontare le rispettive proposte sulla riforma degli statuti regionali sulle possibili forme di concertazione interregionale
Ne discuteremo in commissione politica in questo congresso avanzeremo delle proposte con un ordine del giorno
Ci interessa un federalismo regionale il solo possibile diciamo la verità perché non esiste un federalismo municipale che superi la contrapposizioni indotta dal neo centralismo formigoniano tra comuni e Regione assegnando la Regione le funzioni della legislatura e del Galà parmense restituendo ai comuni come Verga Formenti
Ci interessa promuovere Milano con la dimensione metropolitana europea riscattata dal provincialismo delle sue giunte riconquistata la funzione di capitale del nord del Paese
Dell'aria più dinamica e ricca d'Europa entriamo nel merito confrontiamoci sui programmi
Al di fuori di questi ambiti non ci sono manovre possibili per essere disponibile a prescindere
Ci manca il cinismo e il vuoto di idee del Polo
Ma che cosa sia il polo lombardo cari leghisti dello dovrebbe dire la vicenda di Malpensa
Formigoni e Albertini
Gli indiziati principali ritardi nella programmazione degli interventi scoprono i problemi quando le loro inadempienze le loro inadempienze li hanno resi complicati e si tirano fuori scaricando su Roma le loro responsabilità
Certo il Governo ha il dovere di coordinare meglio le posizioni dei diversi ministri e lo dobbiamo dire
Ma il provincialismo e il campanilismo del pollo oltre a recarmi evidente corpo l'immagine internazionale del Paese procura un pesantissimo danno economico a Milano e la Lombardia alle loro potenzialità di sviluppo com'è possibile
Come è possibile che la posizione del Comune di Milano sia contraddittoria con quella della serie A vale a dire di una società controllata all'ottantacinque per cento al Comune di Milano medesimo non si parlano Albertini e Fossa
Mi risulta che dovrebbero conoscersi forse come accettabile che Formigoni non abbia mai ripeto mai
Assunto una iniziativa per concordare con gli enti locali della rima al pensa un complesso di interventi per mitigare l'impatto ambientale della Rho porto che per migliorare la vivibilità dalla popolazione residente
La nostra opinione è che oggi la sospensione del completamento del trasferimento sia definite in tempi certi
E che è stato Regione e Comune di Milano e gli altri Comuni interessati concordino
Concordare presidente Formigoni vuol dire assumersi responsabilità
Senza polemiche e senza propaganda concordino
Tutte le iniziative che portino in tempi brevi alla piena realizzazione dall'Abi internazionale alla soluzione dei problemi connessi ai collegamenti all'impatto ambientale e alla definizione di un progetto non fumoso
Come Ancona e dichiarazioni di Albertini di city airport per lo scalo di Linate condannare è affrontare e risolvere i problemi non tirarsi fuori giocare a scaricabarile esibirsi polemiche pretestuose
Care compagne e cari compagni
Ho esordito con le cifre congressuali ma le cifre non rendono conto se non in parte delle attese dei problemi delle risorse di un'organizzazione politica plurale e complessa come la nostra
I democratici di sinistra della Lombardia presidiano la frontiera più esposta dalla sinistra italiana
La regione in cui sono nati e hanno la loro roccaforte i due soggetti politici la Lega e il Polo con cui competiamo sul piano nazionale e ci contendiamo il governo del Paese
Nel decennio che sta volgendo al termine abbiamo conosciuto molte amare sconfitte ma anche non poche straordinarie vittorie e oggi governiamo tanta parte delle amministrazioni locali della Regione
I nostri sindaci nostri assessori sono una parte significativa della migliore classe dirigente politica di questa Regione quella del centrosinistra
La nostra cultura di governo messa alla prova severa della guida delle amministrazioni locali si è arricchita di autorevolezza e di competenza
I governi locali guidati dei nostri sindaci hanno prodotto modelli buongoverno che hanno fatto scuola ben al di là dei confini della regione
Sulle politiche per la sicurezza e l'integrazione sul recupero e riuso delle aree ex industriali sulle politiche per gli anziani concepiti come risorse per la collettività
Dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi del buon lavoro prodotto dalle nostre amministrazioni un partito esiste per questo per dare buongoverno ai cittadini
Più difficile molto più difficile è risultato l'impegno a presidiare insediamento sociale a garantire la presenza sul territorio se una nuova stagione si deve aprire per il prossimo decennio io vedo nella ricostruzione dei legami sociali l'emergenza e la priorità
Non c'è dubbio che siamo stati travolti dal declino del modello fordista della grande fabbrica e dall'emersione di nuove figure sociali siamo consapevoli del nuoto lo abbiamo descritto e discusso
Ma un partito non è un centro studi che produce analisi e pubblicazioni
è un soggetto politico che assume iniziative offre rappresentanza e produce decisioni a questo livello non ci siamo ancora
Siamo sospesi tra un non più e un non ancora non più soltanto Partito del lavoro tradizionale non ancora partito anche delle nuove figure sociali del lavoro dipendente tutto
Il nostro problema invece essere ancora e di più
Ancora partito che tutela solo tre Zenale ne difende i diritti e le libertà e sia detto in poche righe
Ciò che meriterebbe molto più spazio e molta più attenzione ma questa dichiarazione vale con l'impegno di lavoro la sinistra lombarda non può dimenticare che queste la regione in cui più intensa e drammatica e la sequenza della morte
Nello stesso tempo possiamo raggiungere un di più di rappresentanza sociale nei settori delle nuove professioni ed alle nuove figure sociali per ragioni di tempo rimando su questo tema al l'intervento
Ti Federico Ottolenghi con cui si è guadagnato il nuovo segretario di Milano la fiducia e l'elezione del Congresso milanese forse non è un caso
L'augurio per Federico ha bisogno
Forse non è un caso che la mozione della sinistra conquisti consensi più alti nelle Province che sono state le roccaforti del fordismo lombardo capitali della classe operaia italiana Milano Bergamo Brescia forse lo dico con prudenza
E in quel voto c'è anche molto voto giovanile forse in quel voto c'è anche un messaggio spedito al partito che segnala frustrazione e solitudine
Io voglio che sa prima questi compagni
Che il messaggio è stato raccolto e che ci sforzeremo di rispondere sul piano dell'organizzazione delle politiche a partire da un impegno straordinario per battere l'attacco ultraliberista contenuto in alcuni dei quesiti referendari che probabilmente arriveranno al voto in primavera
A questi stessi compagni io voglio restituire tuttavia un messaggio di rassicurazione di fiducia
Noi abbiamo un futuro perché ci stiamo sforzando di capire il presente perché non siamo arroccati nella vecchie parole i vecchi miti bisogna avere coraggio la sinistra e cambiamento non è conservazione
Per questo non ha paura del nuovo ma guarda adesso dirigendo la verso livelli più alti di di libertà e di giustizia sociale
La sinistra non ha avuto paura
Della spallata femminista che è stato il vero l'arto positiva il Sessantotto anche se essa metteva in discussione tante comodità e quanti infondata certezza perciò è attenta oggi alle tematiche inedite di nuovi rapporti di coppia
Della procreazione assistita delle pari opportunità
La sinistra non ha paura dalla globalizzazione la risposta della chiusura è quella della lega noi non ostacoliamo
Le delocalizzazioni siamo pronti ad assumerci il problema delle riconversioni industriali perché sappiamo che tutto ciò avviene dentro un processo
Che vede estendere si può estendere nel mondo Lara del lavoro ma vogliamo che con il lavoro e si estenda nel mondo la dei diritti e della libertà
La sinistra non ha paura del futuro
Perché sa che le risorse all'intelligenza del sapere sono illimitate
Alla crisi del fordismo a perdita di comparti produttivi tradizionali il governo della sinistra risponde con le defiscalizzazioni con le politiche per la ricerca la formazione con l'avvio della riforma del welfare col sostegno esportazioni con la liberalizzazione del mercato con la riforma la pubblica amministrazione con il federalismo quaestor è il riformismo questa nostra identità a questi identità
Siamo approdati superando in Lombardia la dicotomia che spezzò e contrappose a lungo negli anni ottanta la sinistra italiana decade e che attraverso lo stesso PC quella tra massimalismo e subalternità
Le tappe che ci hanno portato all'approdo della sinistra europea sono state la svolta dell'ottantanove la costruzione di una nuova formazione politica con persone età i soggetti eredi di altre tradizioni politiche ma soprattutto la prova di governo oggi i DS lombardi sono un partito unito forte di gruppi dirigenti provinciali qualificati e coesi essi sono una risorsa per il centrosinistra lombardo e una componente non trascurabile del partito nazionale
è sorprendente dirlo in questa stagione e forse risulta sospetto a chi non ci conosce ma è così voi lo sapete che così dentro il nuovo orizzonte della sinistra mondiale che siculo palizzata rispondeva alla globalizzazione dei mercati
Dentro il nuovo quadro di riferimento dell'alleanza cui assegnamo respiro strategico e ai cui interessi siamo pronti a sacrificare i nostri interessi ma non i nostri valori
La sinistra lombarda non vuole approdare senza portare con sé la sua storia e la sua identità dico a sinistra lombarda
Anche se dovrei dire sinistra italiana
Ma lo faccio con prudenza non esorbitare per evitare il rischio di usare toni imparò tuttavia noi siamo sinistra italiana
E ci teniamo ad esprimere un punto di vista sull'identità che stiamo definendo in questo percorso congressuale
Walter Veltroni ha ragione quando parla di fallimento del comunismo che sbagliano coloro che chiosano questa affermazione
I regimi comunisti non hanno solo il torto di avere confiscato la libertà in cambio di un'uguaglianza promessa peraltro non sempre garantite comunque malamente interpretata come vincolo invece come opportunità
Hanno soprattutto ai nostri occhi il torto di aver infangato una bandiera e un mito che sono stati la speranza di riscatto e di liberazione per molte generazioni di donne e di uomini in tutto il mondo in questo secolo
Questo è il loro delitto
Quello di aver ucciso una speranza
Veltroni fa un'operazione politica alta e forte lo ripeto alta e forte quando fonda su questa consapevolezza il tratto decisivo dell'identità dei Democratici di sinistra per questa ragione
Perché siamo d'accordo con lui noi dobbiamo chiedere che queste identità si arricchisca della memoria si vuole essere un'identità viva e non un simulacro che balla una sola estate
Il presente porta con sé il passato il meglio del passato quando vuole transitava nel futuro
Il nostro passato si chiama pc o Pierre Ray o PSI per alcuni di noi si chiama perfino dici
Il nostro passato alla storia del nostro Paese le sue conquiste civili le sue battaglie di libertà
Una sbrigativa interpretazione dell'affermazione al segretario nazionale
Hanno sedimentato diffuso l'idea che per entrare nel nuovo secolo noi dovessimo lasciare sulla soglia le nostre storie politiche la nostra memoria così non è semplicemente perché non è possibile
Chi non ha radici non ha identità ed è un apolide della mondializzazione quanto più è largo l'orizzonte tanto più necessario l'ancoraggio alla memoria e all'identità ecco perché ecco perché qui posso parlare solo della mia tradizione che tuttavia era strada che la maggior parte di noi ha percorso per arrivare ai DS passando attraverso il PDS ecco perché noi non possiamo non fare i conti con il pc
Fare i conti significa acquisire respinge ereditare di superare significa fare un bilancio critico che non sia né apologetico nel liquidatorio
In ogni caso chiamando le cose con il loro nome occorre dire alto e forte che una oserei dire la principale delle tradizioni politiche che sono confluiti nei Democratici di sinistra è quella dei comunisti italiani
Del resto quando diciamo ha giustamente a proposito della vicenda politica della DC del PSI
Che la storia della Prima Repubblica non è stata semplicemente uno store di malgoverno di ladrocinio e che non possiamo giudicarlo lunga e complessa stagione della storia d'Italia
Alla luce del suo arresto inglorioso lo possiamo fare perché mentre riconosciamo le ragioni degli altri teniamo ben ferme le nostre stesse ragioni la rivendicazione del ruolo storico dei Comunisti italiani è essenziale per la stessa comprensione dell'atto di nascita del nostro partito avvenuta a Firenze due anni fa
Ci diciamo allora che c'è uno spazio politico rilevante da coprire quello della unificazione delle culture riformiste di sinistra dell'Italia repubblicana in un nuovo soggetto politico quelle azioniste socialista quella laica e repubblicana com'era del solidarismo cristiano è appunto quella di Comunisti italiani
Questa fu e resta la forza dell'operazione politica cosiddetta della Cosa due al di là dell'esito ancora insoddisfacente delle cifre del numero degli iscritti e degli elettori
Volevamo dimostrare che una sintesi era possibile è una sintesi e avvenuta tocca a noi ora espandere la forza attrattiva del nostro progetto ma questo avverrà tanto più facilmente quanto e più valorizzeremo senza rimuovere le storie e le identità di ciascuno
Gli affetti se alziamo per un attimo gli occhi dalla contingenza politica possiamo valutare con più equilibrio il secolo che ci lasciamo alle spalle
Il Novecento è stato il secolo dei totalitarismi e delle due guerre mondiali gli alpinisti e dei gulag dell'atomica e dei genocidi
Ma è stato anche il Secolo dello stato sociale e della liberazione della donna da una millenarie sudditanza della fine del colonialismo e dell'estensione enorme di allettamenti della ditta
Le donne e gli uomini che hanno dato vita a questo partito
Provenendo da percorsi tanto diversi Sanna di avere coltivato dei valori ed essersi battuti per delle cause
Che nelle condizioni date e per quel poco che è stato allora consentito hanno contribuito a fare avanzare nel proprio Paese la libertà e la civiltà ecco chi sono
I democratici di sinistra d'Italia Telelombardia
Non una rimpatriata i reduci ma una libera associazione politica di donne e di uomini che credono di avere una funzione da svolgere ed eversive da vincere a cominciare da quel dì fine ci ritroveremo lo dico fin d'ora in un'Assemblea in questa Assemblea congressuale riconvocata subito dopo le elezioni regionali ci ritroveremo per aprire una nuova stagione dal gruppo dirigente lombardo dei DS l'augurio che faccio e che quel giorno potremo festeggiare insieme la conquista del Governo della più importante regione del Paese buona fortuna allora e buon lavoro compagne e compagni
Il vostro applauso ma solo il sottolineato l'apprezzamento per la relazione del segretario regionale Ferrari che ringraziamo debba mentre è presente fra noi e voi Mino Martinazzoli
Mino Martinazzoli il candidato alla presidenza della Regione che vogliamo ringraziare calorosamente per la sua disponibilità e per il suo impegno
Voglio rivolgere innanzitutto però il dovere come Presidenza di rivolgere un ringraziamento alle delegazioni dei partiti e delle organizzazioni
E delle personalità che hanno accolto il nostro editore ci sono oggi presenti un ringraziamento agli orientalisti quelli della stampa della radio e delle televisioni poi vogliamo ringraziare coloro che sono presenti perlomeno coloro che abbiamo visto alcuni ci sono sfuggiti di Rifondazione Comunista
Pippo Torri consigliere regionale e Confalonieri del Partito popolare Galbiati dei Socialisti Democratici Roberto Biscardini consigliere regionale Luigi Vertemati dei Verdi Chicco Crippa consigliere regionale i federalisti liberali Giammarco Brenelli del dei Comunisti italiani Alessandro credano io e Stefano Strada
E poi l'ingegnere ha Presutti della federazione lombarda della Confindustria il consigliere regionale Amoruso lungo Carlo Tognoli
Io alcuni alti possono essere sfuggiti ma poi Doria e aggiungere un ringraziamento Viviana Guerzoni e al dottor boschetto dei democratici a Luigi da minimi della Rete
Alle delegazioni della CISL della Lombardia
Del e della CGIL ed altri ancora sottolinea no Aurelio
Ciò Coppa Ciocci Chiggio accoppo si del partito repubblicano e chiedo scusa sia pronunciato male il suo nome credo di aver già detto l'onorevole esplica leaders della Lista Bonino
E poi altri ancora che ringrazieremo poi nel corso dei nostri lavori
Allora per la nomina delle commissioni diamo la parola al compagno Scalvenzi
Sì volevo innanzitutto volevo innanzitutto chiedere ai delegati che intendessero prendere la parola dei depositare la loro richiesta di intervento nel foyer
Al bancone dove sono stati accreditati Telegatti gli invitati salutiamo anche Barbara Pollastrini responsabile portavoce dalle donne democratiche di sinistra portavoce nazionale qui presente in sala interverrà domani mattina sul al nostro congresso ora dobbiamo procedere alla nomina delle commissioni che stanno per essere distribuite stanno se
La presidenza propone quattro Commissioni peraltro previste dal Regolamento regionale come potrete constatare le commissioni sono molto ristrette ci sono cinque delegati che fanno parte dalla commissione verifica poteri
Ventun delegati che fanno parte della Commissione elettorale trentatré delegati della commissione politica
Ventisei delegati della commissione elettorale non so se sono state distribuite
A tutti comunque se non sono ancora state distribuite io provvedo alleggerendo
Di i nomi dei delegati che fanno parte delle commissioni molto rapidamente
Commissione verifica Poteri
Chiara Bonfanti
Delegata di lecco sarà ma qui allegata di Crema Mariuccia Musazzi delegata di Milano Moretti Nicoletto delegato di Brescia Mario Rocca delegato di Pavia
Commissione elettorale
Agostino Agostinelli delegato di Milano Giuseppe Amoroso collegato di Milano Tiziana Belleri
Di Brescia Patrizia Bergami delegata di Milano Anna Bernasconi delegata di Milano Fabio Binelli di Milano Roberta Brioni delegata di Mantova Marco Cipriano delegato di Milano Guido Galardi di Milano
Ermanno Lancini delegato di Brescia Elena Mazzucchelli delegato di Varese Dimitri Melli delegato di Mantova Franco Mirabelli delegato di Milano Antonio Misiani del Cato di Bergamo Carlo Porcari dista via
Erminio Quartiani di Milano Nora Radice la regata di Milano Lanfranco Scalvenzi delegato di Brescia quindi poi fa mentale
L'allegato di Bergamo Antonio urti
E Licia Rigano Telegatti di Como proposta della commissione politica
Mario Agostinelli pregato di Varese Sandro Antoniazzi di Milano Fiorenza Bassoli Milano
Cesare Bozzano parifica Claudio Camocardi Mantova Piera Capitelli Pavia Maddalena Cattaneo per diamo Giovanni Cominelli Milano Franco De Alessandri Pavia Emilia De Biase Milano
Giulio De Flavis Milano Baldassarre De Santis Crema Pierangelo Ferrari Brescia
Marisa Fugazza pregata di Crema Sergio fuma sono il ritratto di Sondrio Bruno Carati Crema Maria Grazia Ghezzi delegato di Milano Fiorella Ghilardotti di Mila no Mauro Guerra delegato di lecco Daniele Marantelli delegato di Varese Maurizio Marchesini ha negato di Brescia Paolo Matteucci l'allegato C Milano Federico Ottolenghi Mila no Mauro Pagani il ragazzo di Lodi Ornella piloni delegata di Milano Luciano Pizzetti di Cremona
Harper la Pollastrini per Milano Laura Prati delegate di Varese
Barbara Rosina legate di Milano Carlo Smuraglia delegato di Milano Riccardo Terzi Milano Franco Tolotti pregato di Brescia Roberto vitali delegato di Milano proposta alla Commissione Statuto ventisei delegati Marilena Adamo delegata di Milano
Franco Albertoni di Cremona Carlo Ancelotti di Lodi
Maria Teresa Azzola legate di Pergamo Luca Bernareggi di Milano Romana Bianchi delegata di Pavia Giuseppe calzati di Como Antonella Capitini Pavia Rocco Cordi di Varese Natalino cremonese di Milano
Francesca Di Dio delegata di Brescia Antonio due delegato di Milano Giuseppe Foglia di Milano
Francesco Cretti delegata di Milano Margherita agli allora Nardo Milano Rosanna Leotta Varese Gianni Lucchina Varese Tino Magni lecco Antonio Pizzinato
Pregato di Milano Bruna Polignano di Mila no Alessandro Pollio Salimbeni delegato di Milano Stefano quarantina legato di Brescia Emilio Russo Como
Ambrogio Sala relegato di lecco Giovanna Senesi regata di Milano Pier Attilio Superti relegato di Cremona queste sono
Le commissioni proposte
Se ci sono obiezioni
Proposte di integrazione
Sostitutive
Ci sono
Soltanto chiuse
Se ci sono tre proposte di integrazione
Ci sono commissione politica
Franco
Mettere ai voti
Va bene ci sono due proposte di integrazione per la commissione politica
Due dirigenti del sindacato Antonio Panzeri
E Franco Zaccarelli Antonio Panzeri segretario della Camera del lavoro di Milano Franco Zaccarelli della segreteria la Camera del lavoro
Dalla segreteria regionale della CGIL allora metto in votazione sì
Non importa metto in votazione
Le proposte con le due integrazioni chi è d'accordo alzi la delego la mano
Controprova chi non è d'accordo
Chi si astiene
Tre astenuti quattro astenuti
Diciamo che è passata all'unanimità la proposta con quattro astenuti
Sulle modalità di voto
Quattro astenuti ripeto modalità di voto dobbiamo anche scegliere le modalità di voto passo una brevissima illustrazione ma lo statuto prevede che le modalità di voto dei documenti siano palesi emendamenti allo statuto e al Progetto due mila e ordini del giorno
Mentre le modalità di voto delle segretario regionale che verrà proposto o dei segretari regionali siano segrete questa diciamo così una norma statutaria
Dobbiamo decidere poi le modalità di voto per gli organismi dirigenti e la delegazione che va al congresso nazionale
La presidenza ritiene che sarebbe preferibile in considerazione del fatto
Che tutti i congressi di federazione si sono svolti in modo unitario
Con delle buone conclusioni il considerazione di questo fatto sarebbe preferibile secondo la presidenza il voto palese
C'è però la possibilità per un decimo dell'Assemblea di scegliere il voto segreto
In ogni caso ripeto l'orientamento della presidenza è quello di proporre il voto palese più ci sono obiezioni a questa proposta della presidenza
Allora mettiamo in votazione
Il voto palese per l'elezione degli organismi dirigenti
E naturalmente anche della delegazione che andrà al congresso nazionale chi è d'accordo alzi la mano la delega
Controprova chi non è d'accordo
Alzi la mano lo delega
Chi si astiene
Una Steno Uto
La proposta è passata
Una Steno Uto
Abbiamo terminato con
Queste incombenze procedurali ora Aniasi prego volevo allora aggiungere alcuni ringraziamenti
Che di persone e di rappresentanti di organizzazione che ci erano sfuggiti innanzitutto ringraziamento al provveditore agli studi del Santissimo
Ma horror tratta del Comitato Fiera al dottor Paolo Pasini dell'Assolombarda a Della Frera di forza Italia e da ancora ad altri di cui daremo volta successivamente
A questo punto credo che abbiamo esaurito la prima parte dell'ordine del giorno se non ci sono obiezioni possiamo passare quindi alla tavola rotonda
Allora allora ripeto il tema della tavola rotonda
Sezione tematica struttura localismi e globalizzazioni dallo bar la Lombardia del mondo che cambia prego Fiorella Ghilardotti parlamentare europea di prendere posto e di presiedere la tavola rotonda alla quale parteciperanno Sergio Cofferati Giorgio Fossa Piero Fassino
Alla fine
Allora credo che possiamo dare inizio a questa sessione di lavoro credo particolarmente interessante
Che come ci ha ricordato Pierangelo Ferrari nella sua completa è è ottima relazione introduttiva
La la Lombardia e la scadenza elettorale che avremo fra tre mesi si si confronta proprio con i problemi che sono al tema di questo confronto di questa sessione di lavoro
Tra localismi e globalizzazione la Lombardia nel mondo che cambia
Abbiamo fra gli ospiti
Autorevolissimi personaggi notti
Io pregherei però i delegati gli invitati soprattutto i delegati di accomodarsi
Dicevo abbiamo quattro ospiti importantissimi che si confrontano su questo tema complicato di cui molto si parla e soprattutto che produce la globalizzazione in atto produce modifiche sostanziali trasformazioni coi quali ci dobbiamo misurare e che ci interrogano anche sul nostro ruolo
Sul nostro sul ruolo della politica sul ruolo della dell'istituzione sul ruolo delle parti sociali
L'onorevole Mino Martinazzoli candidato premier candidato presidente per il centrosinistra per la Regione Lombardia
Sergio Cofferati segretario generale della CGIL
Il dottor l'ingegner Presutti che sostituirà
Giorgio Fossa che non ha potuto partecipare i nostri lavori e infine l'onorevole Fassino ministro del Commercio con l'estero in sostituzione ma in rappresentanza
Del governo è sopra in sostituzione del Presidente del Consiglio che come veniva ricordato eh purtroppo in altre faccende affaccendato
I processi di integrazione internazionale della delle società dell'economia caratterizzano nel bene e nel male le principale dinamiche di queste fino mille fine millennio
E il nord della Lombardia e Milano avranno nei prossimi anni un banco di prova decisivo credo
In parte già avviato
Già avviato in Europa
Stabilire se l'asse di sviluppo dell'Europa passerà al di qua o al di là delle Alpi
Molte spinse in questi anni hanno puntato ad un asse di sviluppo orientato solo verso il nord dell'est Europa confinando l'Italia in un girone di serie B
A pensarci bene la stessa teoria dell'Europa a due velocità di qualche anno fa era funzionale a questa tesi però come governi di centro sinistra abbiamo saputo rintuzzato la
Entrando diciamo del nel primo gruppo
Dei paesi dell'unione all'interno della moneta unica
Noi dicevo come governi di centro psichico averne di centro sinistra la non l'hanno saputa rintuzzare mentre il governo complessivo delle regioni del Nord da parte del pollo
E ricordava Ferrari una serie di cose
A totale atto talmente indebolito il ruolo forte di protagonisti di cui ci sarebbe bisogno invece per riposizionare la cosiddetta questione settentrionale
Noi DS in Lombardia noi centro sinistra in Lombardia nel nord abbiamo posto in questi anni la questione settentrionale
No per sollecitare l'attenzione di tipo assistenzialistico
Ma per rappresentare l'esigenza di un diverso peso del Nord
In relazione allo sviluppo europeo e al ruolo che all'interno di questo sviluppo dovrà vere l'area mediterranea e l'Italia e soprattutto e in particolare le regioni la Lombardia la regione più importante e più forte del nostro Paese
Io credo che la scelta delle candidature nelle regioni del Nord
E la scelta di Mino Martinazzoli per la guida della Regione Lombardia certamente contribuirà potrà contribuire a cambiare anche lo scenario europeo
Prendendo anche le regioni e gli enti locali protagonisti di oscurava stagione delle europeismo e dei valori forti necessari per gestire in modo un po'meno caotico
Meno complicato più condiviso più partecipato anche l'allargamento quindi processo politico importantissimo che è stato consacrato la settimana scorsa dal carcere di anziché l'allargamento dell'Unione Europea
Per far questo
Il Nord deve giocare fino in fondo il suo ruolo
All'interno appunto del cambiamenti epocali che stanno avvenendo e confrontandosi fra da un lato spinte localistiche dall'altro
L'opportunità che la globalizzazione dell'economia la globalizzazione delle finanze le trasformazioni sociali che questo porta con sé
Mettono in campo
Chiediamo ai nostri ospiti di interloquire su questi temi così importanti così vitali per lo sviluppo della del nostro paese del nord della nostra regione e soprattutto per lo sviluppo della democrazia per per continuare a produrre benessere benessere che va a beneficio di tutti e non di pochi
Darei subito la parola all'onorevole Martinazzoli candidato a Presidente della Regione
La ringrazio presidente
Credo
Che questa non sia una tavola rotonda
Di natura accademica svolge
Nel perimetro di un congresso
E quindi sul tema che ci ha proposto vorrei sia pure concisamente
Cercare oggi dire in punto di vista politici
In questo senso credo che
Le faccende delle quali affaccendato in queste ore il Presidente del Consiglio
Ci riguardino
Non perché dobbiamo guardare alle
Con sufficienza non perché la lontananza o Perla lontananza possiamo nutrire la presunzione di essere migliori
Ma perché lì secondo me in termini Morosini e perché non dirlo penosi
Si va celando una tendenziale eclissi della politica
Io non credo che la spiegazione
Di queste crisi
Di
Queste con Giove
Talvolta farsi scritto
La possiamo in modo esauriente identificare tutta in una caduta morale che c'è
Un in questo spettacolo tipo presunte una batteria che poi altro non è che il corollario di un Fregoli Isma'
Effervescente
A me pare che in verità
In termini di Brusca preoccupante stiamo misurando in questa
Degli strumenti della Poli
Siccome non mi riferisco alle persone
Ma alle intese alte tradizioni al senso comune dalla politica
Credo che forse converrà trovare il coraggio
Di qualche rimpetto evangelico occorrerà cominciare a credere che giusto che i morti seppelliti Scano i morti
Io credo che così possiamo non accademicamente ragionare di localismi di Global ISMETT Chieti
Non so io non sono un grande esperto sono però un ascoltatore assito
Credo che sappiamo tutto chiesto la descrizione è un il luogo
Del nostro agire siamo diventando la politica del commento dell'esegesi ma qual è il Vasco qual è l'approccio che consente una nazione questore credo la provocazione che oggi riguarda in genere la politica
Così parlerei di questione settentrionale dentro la questione settentrionale
Della Lombardia
Io credo che non per una mostra o per inseguire chissà che
Ma per la ricerca di una risorsa convenga cominciare a dirci noi settentrionali come davvero siamo
In questo senso proporre è chiaro che si tratta di un'analisi modo schematica rudimentale probabilmente discutibile
L'idea che la Lombardia
Come del resto tutte le altre regioni d'Italia
Merita di essere indagato nella sua originalità
Dico una originalità della struttura della morfologia economica e sociale
Questa è una regione che storicamente
Ha sviluppato nella centralità per lavoro dal valore dalla laboriosità
Il senso di una libertà economica
L'idea che
Tendere a un'impresa buono e morale
Ed è nella diversità complessità
Nella distinzione la relazione costruito
Un secolo direi di progresso economico solito
Da Lombardia e per esempio non messo da parte o colonizzato l'attività scricchiola che è stata il volante sullo sviluppo industriale la invece l'agricoltura oppure in una dimensione ormai ridotta rispetto al quadro complessivo dell'economia lombarda alla invece custodita alimentata oggi ancora l'agricoltura lombarda
Un elemento ripeto per quanto
Ridotto significativo dell'economia lombarda
Allo stesso modo nell'economia nella produzione manifatturiera non abbiamo avuto una prevalenza un'egemonia
Di un comparto rispetto ad un altro la meccanica è stato accanto alla metallurgia il tessile vicino all'abbigliamento
La finanza accompagnato questo sviluppo
L'editoria l'idea che i grandi punti di aggregazione culturale e ma uno strumento di questo sviluppo
E quindi mi pare che questo un da Totti della nostra regione
Ne aggiungerei un secondo che riguarda quello che potrei definire
Lesto scultura dalla Lombardia
Anche qui dico cose che probabilmente Dolores sottoposte qualche verifica ma credo che sia abbastanza vera l'idea che la Lombardia sua volta un territorio di diversità da questo punto di vista
Penso alle grandi province nelle quali la matrice cattolica ha significato anche a livello civile più che in altre
La resa del conto Pergamo Brescia
E poi le provincia grande tradizione socialista Mantova Cremona Pavia e poi questo centro il gradiente di Milano più difficilmente identificabile
Nelle sue fondamenta culturali ideologiche tuttavia credo in qualche misura riconoscibile come luogo urbano delle classi laico borghese
E di una grande tradizione anche qui socialista il tutto
Come dire
Sistematicamente provocato dal farsi di una forte organizzazione o per intorno alla fabbrica fordista
Ma quello che mi interessa di sottolineare che certamente questa storia e leggibile anche nel fuoco di una controversia Assayas fra ma è pur vero che conflitto non era sterminato ma c'è non era un conflitto a somma zero
Queste diversità sono cresciute insieme
Ci sono provocate insieme l'anno secondo me
Costruito interiorizzato appunto
Un Methos civile culturale ancora una volta se volete notino al momento non privo di limiti e tuttavia carico di consistenza spesso enti condivise evidenze etiche terzo aspetto da finito il carico dall'esperienza storica qui forse il limite ma non credo che Waigel Penati dirlo con cipiglio critico costa che è il limite impolitico dalla Lombardia
La Lombardia è stata forte come società civile è stata debole come società politica
Sin dall'Ottocento la Lombardia sguardo alla politica come altro da sé
Quasi con un pregiudizio quasi da una lontananza
E la Lombardia ritrova
La politica quasi in termini di reattività nell'emergenza quando avverte che la politica rischia di minacciare la libertà dalla sua coi mezzi affaccia nastri
Lo farà durante le unità lo fa con Crispi colosso politica colonialista fiscalista do fa con Pelù con la politica autoritaria e repressiva
Lo farei ancora contro il nazifascismo lo farà con Tangentopoli cioè un rapporto polemico
Del lombarde dai lombardi con la politica
Ed allora però ecco qui quello che può apparire paradossale la mi avvio rapidamente al computer
A me sembra che questa storica
Refrattarietà la politica
Poiché ha sedimentato in giudizio la centralità di una possibile società civile può essere oggi il talento
Da mettere in campo
Proprio per ricostruire il senso e il valore della politica su un dato altro rispetto alla distanza dalla politica dalla società civile
Naturalmente so bene di che si tratta quando parla di società civile
Ci sono luoghi comuni credo votare a contrastare
In Italia si parla spesso di Società Civile quasi per una sottrazione
Quando non richiedevano così dall'Austria non sapendo la definito rispondeva che non altro Ungheria meno l'Ungheria ecco qualche volta sembra di capire che gli omaggi alla società civile vengono fatti ad una indistinzione che è tutto il resto dalla politica
Che è cattiva per definizione
Mentre la società civile a buon altrettanto per definizione
Non è così la società civile sono i soggetti dalla società civile ma certamente su questo talento che va dissotterrato io credo è possibile ricostruire le azioni gli strumenti di comportamenti le proposte per la politica
Ecco allora il locale ritrovare il territorio non come fa la lega in termini ideologici come luogo del consiglio della chiusura del rifiuto
Ma immaginare il territorio appunto il luogo ma il luogo
Di una società che di per sé un mondo ma che sia quale la
Complicazione però perché non ammetterlo che questo ti questa solidità della società civile lombarda che ho descritto nel modo
Avete ben capito sono molto ellittico soltanto suggerito
Oggi a che punto è come sta
In che modo reagisce al tema della globalizzazione
Piuttosto che vedere una società aperta anche in un bar di via
A me pare che rischiamo di vedere se apriamo bene gli occhi ascoltiamo la gente è una società che si rompe una società frantumata in una società che non ha più relazione una società talvolta rancorosa
A me capita qualche volta mi capita come sindaco di una città lombarda chiedendo la la quotidianità talvolta penosa
Di domandarmi come poteva accadere che tanto benessere privato provocasse tanto malessere sociale
Vuol dire questo che sono venuti meno innesti di legamenti
Quell'evidenza etica condivisa dalla quale prima parlavo e non è qui che probabilmente va ricostruito il come dire all'ambiente dalla politica la capacità dalla politica di proporsi e non è in questo modo
Un'osservazione che vorrei sottolineare che usciamo dal conversazione circolare interrotta sulle riforme istituzionali e costituzionali
Non c'è un limite in questa chiacchiera bicamerale
Abbiamo sopportato in questi anni tutta chiusa dentro il perimetro del giuridici ritmo della formalità del potere
Tutta inerte tutta svagata rispetto alla concretezza dalla realtà che le istituzioni dovrebbero interpretare e governare
E questa è la ragione per la quale io credo che questa apertura che ci è venuta dal Parlamento
Che riguarda la recente legge costituzionale approvata
Nei suoi limiti o meglio nel suo il rischio è tutta di un'occasione che qui non vergine le forze politiche che credo
Nella esigenza di ricostruire la loro speranza sul terreno proprio della società dovrebbero sfruttare
Qual è il limite è il rischio che il conferimento di uno straordinario potere costituente
Per certi aspetti secondo me persino temerario il gesto di un legislatore che consentirà che consente
Ai prossimi Consigli regionali con lo statuto di farsi nientemeno che una loro legge elettorale
Io debbo confessare quando stava in una delle tante commissione bicamerale mi sono sempre opposto
A questo approccio
Perché avevo l'impressione che magari distratta mentre così probabilmente si abbassa invece una sorta almeno formalmente dei confederali
Avevamo ed abbiamo il problema dell'unità di questo Paese
Ma qui credo che è facile rispondere che è anche una forte attitudine fatto la lista non contraddice a questa esigenza di unità probabilmente son dette parole molto sbagliata su questo terreno
Nel primo articolo dalla costituzione della Svizzera c'è scritto noi siamo una nazione plurilingue
Siamo nazione plurietnica ma siano una nazione siamo la nazione svizzera voglio dire che le il federalismo è stato assunto del suo giusto valore tendenziale il federalismo fa unità non disunita
Il federalismo e risposta invece se non è una chiacchiera se non è una scampagnata con Bossi come di tanto in tanto si prevede di fare qualche volta da qualcuno qualche volta a qualcun altro è invece l'idea che le diversità
Non sono un ingombro ma sono una ricchezza sulle diversità le vogliamo giocare
Nel gesto di un reciproco riconoscimento non è la curva di una reciproca incomprensione
Per questo noi parleremo di governo per la Lombardia
Ma io immagino e credo che le culture le sensibile tale ispirazione che dovrebbero trascritta io mi auguro coerentemente solitamente a questa alleanza portano io credo non loro interiorità l'idea che la parola dell'autonomia la dobbiamo riprende da come un vessillo
Ripensare la Regione Lombardia in generale il regionalismo non come luogo di un centralismo ulteriore ma come luogo più ad alto della sintesi politica dalla valenza del magazzino sociale restituire
Alle Autonomie locali dell'autonomia funzionale quote forte di responsabilità ed immaginare invece che il governo personale del Paese il momento più fine dalla interpretazione nello sviluppo del divenire
Della ditta sociale
Se le cose stanno così vorrei dirlo Biscardini che vedo qui da venti discuteremo ma io spero di convincerti
L'idea della lista unica
Non è un manierismo ulivista e tanto meno è l'idea di nascondere di dissimulare in partiti
O di fargli fare dei passi indietro o di farli applicare ad alcunché
Video
Proprio perché guardiamo un poco con preoccupazione è anche alle vicende romane
E l'idea che se abbiamo una ragionevole speranza di vittoria queste affidata al fatto che ciascuno di noi si muove alla battaglia non portando zaino il peso eccessivo delle proprie convenienze del proprio dubbi delle proprie paure
E magari coraggio
In questo senso mi interessava e concludo davvero la relazione di sarà perché non ho ascoltato ma ho letto
Desidero anche ringraziarla per le parole
Che è rivolto a me ma soprattutto di ringraziarlo per questa esigenze che lui ha avvertito
Di costruire un ponte che è quello sul quale dobbiamo passare anch'io alla grande
Angosciati credere un tempo senza memoria
Non è che si tratti di
Rivendicare descrive la geografia è posto me pallino di ieri
Si tratta di ricorda
Per ricordare il passato il nostro passato quello di tutti noi anche quello che ci ha visto conflittuali aspramente conflittuale
E si tratta di ricordando il passato per una ragione molto semplice che il passato non è solo quello che è accaduto anche quello che non è accaduto
Anche la freccia che non è scoccata
Anche il bersaglio che non si è attinto
L'interrogazione sul passaggio di capire se allora sulla contingenza storica negarci il bersaglio
O se sulla nostra incapacità se fu una divaricazione diversità gli errori
Siamo carichi di rimorsi ma questo siamo carichi anche di speranza proprio sulla fondiamo su una lettura e qua di questo passato di questa memoria
Molte cose non sono accadute ma molto possono ancora cadere questa io credo la conclusione che possono legittimamente proporsi
Diceva Ferrari della storia la storia non si è registrata la storia si testimonianze sia capace appunto di leggere lì dentro quello che tu quello che a verità non quello che era accaduto quindi è stato travolto dalla velocità del cambiamento ma su questo terreno del locale del globale come si fa a non capire che o torna la politica
Oppure la storia umana sin barbarici
Lo dico qui
Ma lo dico speso anche nei nei dintorni quando vedo tante coscienze un poco pallida e per la verità
Cossiga correttamente inclini a capire al massimo o a carpire
Come presumo il voto dei moderati
Lo dico qui lo dico la devo dirlo di più della non qui
Che i moderati non esistono in natura
Gli interessi ma anche i valori per loro natura non sono moderati
La politica quindi moto
Quindi alla moderazione politica che mi interessa
Lasciatelo dire perché questo poi è stato nel fuoco dello scontro che ci sia storicamente divisi
La sentono dire uno che appartiene ad una tradizione
La quale ha sempre immaginato e continua immaginare che la politica conta ma che la vita conto di più della politica e se stiamo stati allora resistenti contro il troppo dalla politica
Se abbiamo ancora qualora spenderlo vogliamo spendono contro niente dalla politica
Per questo è lo scenario temo
Che in mancanza di una capacità di una risorsa di una rivincita
Di una riconquista di primato dalla politica ci tocca io sono
Non pessimista sono un realista bene informato so che la nostra
Partita e quanto mai arduo problematica
Ma io penso che merita la pena di farlo proprio perché da qui dovremmo avvertire la responsabilità e il dovere siccome siamo forti di capire come si fa
A fare in modo che ai forti competa la capacità di dire qualcosa anche per quello che sono meno forti abbiano ma c'è il nostro passato questo è vero
Ma siccome
Mi pare che sia chiaro che nella storia umana nulla è persona di vuol dire che tutto deve ancora capire
Grazie all'onorevole Martinazzoli
La globalizzazione
Ci fa anche un po'paura
Ci fa anche un po'paura ma è anche una grandissima opportunità che noi dobbiamo essere pronti a cogliere ma non c'è dubbio che produce trasformazioni
Che in particolare trasformazioni sono sociali che ci Interna cono che ci interrogano sulle nuove regole lei che noi abbiamo il dovere e l'onere di mettere in campo perché queste trasformazioni sociali non producano nuove povertà e nuove esclusioni
La una delle trasformazioni sociali più evidenti è il cambiamento profondo del lavoro oggi si parla dei lavori
E credo che da questo punto di vista Sergio Cofferati non solo riflette ma forse anche qualcosa da da dirci
Ma prima però vorrei dire di una preoccupazione che io
Prende anche chi come fa un mestiere diverso dal vostro
La situazione che si sta determinando quella che porta al Presidente del Consiglio non essere qui
è una situazione che ogni persona di buon senso dovrebbe guardare con grande preoccupazione
Per tante ragioni
Come per me sottolinearne una in particolare
Una verifica che dovesse sfociare in una crisi
Che si prolunga nel tempo o che peggio ancora non si risolve in questa circostanza non avrebbe lo stesso effetto negativo che ha avuto in altre circostanze
Ne avrebbe di più
Perché le cose di cui stiamo discutendo questa sera non sono semplicemente processi di là da venire nessuno esattamente il processo in atto in corso e i un Paese che ha la struttura economica e sociale del nostro è un po'più esposto di tanti altri
Agli affetti della globalizzazione da un lato è anche la mancanza di regole nella globalizzazione
O di profilo nella costruzione di politiche comuni in Europa
Io non non condivido l'opinione che ho sentito più volte a ripetere nel corso di questi mesi che dopo Maastricht
Non abbiamo più una missione il Paese
No io credo che ci sia una missione visibile forse meno del processo di risanamento che aveva
Attenuato le differenze convinto molti a partecipare
Lealmente alla realizzazione di un obiettivo importante come era quello di entrare nel sistema della moneta unica
Ma tutti dovrebbero comprendere che da lì in avanti
Che il problema della capacità di competere di un'economia come quella italiana
E degli effetti sociali la capacità competitiva con la mancanza della capacità competitiva determinano sono o dovrebbero essere ritenuti sufficienti per impegnare esattamente le stesse forze con la stessa passione con la stessa determinazione che erano state in precedenza
Ed è un po'curioso che il risanamento cioè l'avvertire del permanere di un pericolo
Abbia determinato una condizione di volontà comune che si vanifica quando sono potenzialmente disponibili dei vantaggi rilevanti da quel che si è fatto
Una distorsione venne comportamenti collettivi cadrebbe esaminata non è questa la sede non è il momento però sorprende su
L'incapacità di una di una collettività DDT partecipare ad uno sforzo positivo
Non può essere guardata con con tranquillità benché meno sottovalutata ora
Gli effetti della globalizzazione sono senza dubbio alcuno
Come gran parte dei processi ambigui credo anch'io che la globalizzazione debba essere considerata contemporaneamente
Un rischio se avviene senza regole che diventa una forma di competizione tra le economie dei Paesi maggiormente sviluppati
Non solo aspra ma distruttiva
Mentre invece poi sarà anche un'occasione straordinaria per tantissime persone se viene ricondotta
Dentro un sistema di regole e se vengono assunti e condivisi degli obiettivi comuni che riguardano i paesi del mondo
Piero è stato Seattle
Potrà dire cose più preciso di quelle che sono in grado di dire io
Son passato prima dei fattacci
A occuparmi dei problemi che riguardano anche
I lavoratori in questo processo ecco io penso che sia necessario per la verità
In in questa fase di di di
Di preoccupazione e anche di
Discussione bassa della del dello stato della salute e della politica non trovo traccia di una voglia di riflettere su quel che è stato il naufragio di Seattle io sono molto preoccupato dal venir meno di un'idea di regole
E dalla crisi di un rapporto già difficile tra le grandi aree del mondo
Non sono cose lontane dalla Lombardia e dall'Italia
Però temo moltissimo il rischio di quello che si potrebbe chiamare
L'effetto dei due protezionismo i paesi poveri che difendono come unica ragione
Per loro di crescita materiale
Un modello che ha come fondamento il sottosviluppo la distruzione dei diritti delle persone
E dall'altra parte i Paesi maggiormente sviluppati che non si rendono conto o continuano a negare l'unica chiave di volta possibile di un rapporto positivo
Che non è semplicemente quella della fissazione delle regole
Ma di politiche di cooperazione che siano in grado di far vivere positivamente le stesse regole ai Paesi poveri
Segnato al però dice tante cose contemporaneamente ce la riconferma di una crisi che può diventare pericolosa anche per gli effetti che determinano i rapporti tra i Paesi degli dei soggetti di rappresentanza sovrannazionale la globalizzazione in atto
Sono i soggetti che dovrebbero controllarlo orientarle gestirla che non ce la fa
Non c'è solo la crisi
Dell'organizzazione mondiale del commercio
Non non non bisogna scordare in questo momento la crisi dell'ONU che si è resa così drammaticamente evidente nei momenti di di di conflitto come quelli prodotti dalla crisi balcanica soltanto qualche mese fa
Senza questa dimensione di rappresentanza con delega
A ricercare le soluzioni i problemi del mondo
Non si azzerano rischino di diventare la base di conflitti sempre più vasti e non soltanto commerciali
Perché la storia ci insegna che quando mancano
Volontà politiche per regolare i conflitti commerciali sono altre le forme quelle sì distruttive che producono la regolazione
Segnato il dice anche che
Non si è in grado di per riflettere serenamente ma rapidamente su quali sono i modelli di sviluppo da adottare
Non è vero come si è cercato di far credere con una lettura riduttiva che a Seattle si sarebbe discusso delle regole per il commercio mondiale sì
Ma da lì per la via grande per la porta grande degli investimenti si arrivava immediatamente e lo si è colto dalle rotture che ci son determinate
A quale idea di sviluppo scegliere
E di quale rapporto lo sviluppo dell'onere con fattori che sono decisivi per la vita di milioni di persone il rapporto con l'ambiente da un lato il rapporto con i diritti delle persone quando lavoro da quando sono semplicemente dei cittadini
Ecco questa doppia sfera
Dell'ambiente e dei diritti
Quando si parla di diritti poi bisognerebbe aggiungere contratto molto europeo
Della cultura dei diritti
Che è quello delle protezioni sociali che danno dimensione diritti di cittadinanza e non soltanto a quelli che si generano nella sfera del lavoro si parla poi immediatamente del modello di competizione che bisogna scegliere per dentro quelle regole favorire processi di crescita e di sviluppo sono fondamentali per ogni aggregato sovrannazionale che si è creato in questi anni o per ogni paese che
Voglio risolvere i suoi problemi attraverso l'attivazione del meccanismo tradizionale per la creazione e la ricchezza
Noi dicevo siamo più esposti di altri
Perché l'Europa ha reso evidente qual è il punto di crisi
Della storia economica italiana di questi decenni
Questo Paese cresciuto per tanto tempo con vantaggi per tutti
Perché si è creato lavoro esce creato anche reddito
Ci sono superate antiche disuguaglianze ne rimangono altre non meno consistenti ma è cresciuto in virtù del fatto che la gran parte del sistema produttivo ha utilizzato gli strumenti disponibili
Qualche volta anche cinicamente
Senza riflettere più di tanto al futuro e il fondamento dei vantaggi degli ultimi decenni anche in una fase di crescita
A volte stentata per i condizionamenti che il debito produceva sono stati determinati sostanzialmente
Dalla
Dall'utilizzo del cambio e della flessibilità che questo determinava e dalla svalutazione il sistema produttivo italiano sia quello dei beni che è quello dei servizi a poca qualità
La scarsa capacità competitiva della nostra economia non aveva solo una ragione l'effetto devastante del debito quello che ci portò sull'orlo di un tracollo all'inizio degli anni degli anni novanta che poteva avere davvero dimensioni enormi ma anche il carattere intrinseco non adeguato del sistema produttivo
Delle due l'una
Mancando per sempre le condizioni alla competizione precedente o il sistema economico italiano affronta e vince la sfida dalla qualità del novazione
Oppure siamo condannati saremo condannati inevitabilmente
A introitare tensioni sociali rotture
E presumibilmente anche ad arretrare
Perché verrebbe meno la condizione che ricordava prima Martinazzoli e che risponde ad un pezzo della storia del Paese non soltanto dalla Lombardia dove il conflitto nella sua dimensione fisiologica ha prodotto comunque una fase evolutiva di tutti i grandi soggetti
Quelli economici e quelli di rappresentanza sociale
Senza condizioni di quadro definite positive il conflitto genera l'effetto opposto
L'arretramento
Ora
C'è bisogno di un'idea forte di modello da scegliere che riguardi l'Europa
Ogni Paese dell'Europa deve svolgere poi la sua parte incoerenza però con un'esigenza nuova che è quella di costruire una dimensione di politica economica di politica sociale che sia sovranazionale
Piero lo sa quanto sia stato faticoso portare l'Europa a discutere a Seattle con un'opinione
Comune e come tutto sommato alla fine un profilo visibile dell'orientamento dei paesi europei si sia consolidato
Però anche questo non può essere considerata una pratica che essi utilizza ogni tanto
Nulla è più dato se vuole avere effetto positivo prescindendo da questa dimensione sovranazionale che gli italiani in virtù di una certa vocazione al provincialismo tendono a dimenticare
Poi per noi lo sviluppo importante perché senza sviluppo che abbia consistenza e durata nel tempo
Il restante dei problemi che abbiamo non si risolve
Noi continuiamo ad essere penalizzati da una quota di debiti è risolto la bassa inflazione azzerato gli effetti negativi o quasi
Degli interessi sul debito
Occorre però completare il risanamento se non vogliamo essere penalizzati da una crescita sempre più lenta degli altri anche in una situazione di congiuntura positiva come quella che interessò oggi gran parte dei Paesi europei
Ma è facile comprendere che soltanto in una fase di crescita e di sviluppo la programmazione dell'azzeramento del debito non ha effetti devastanti sul piano della coesione sociale diversamente si riproducono di nuovo rischi di rottura
Il dualismo si supera se si è in grado di avere la quota di ricchezza da investire prioritariamente nelle aree deboli
L'una e l'altra cosa però sono possibili se lo sviluppo a caratteri precisi e se nel contempo
Per caratteri precisi intendo soprattutto e rispettoso è compatibile delle ragioni dell'ambiente e dei diritti ma anche una qualità intrinseca di quel che viene prodotto viene messo nei mercati siano beni di consumo siano beni duraturo siano servizi
In altro modo diventiamo terra di colonizzazione potenziale da parte di tanti
Io credo che per il Mezzogiorno che deve essere considerata la privo Rita
Delle politiche economiche e sociali di un paese come il nostro siano indispensabili la crescita
La costruzione di una cultura della responsabilità la pratica della selezione
Che non hanno riscontro per la verità negli ultimi decenni la condanna del Mezzogiorno territorio che ha assorbito tante risorse è stata quella dell'intervento straordinario
Che non ha prodotto né una classe dirigente
Ne una cultura della responsabilità che soltanto l'obbligo a scegliere distinguendo anche nei territori deboli le caratteristiche della debolezza può produrre ma il mezzogiorno che deve restare una priorità non cresce e non crescerà se mancheranno quegli elementi ordine generale che si soprattutto le posizioni di eccellenza che oggi sono ancora presenti nel sistema produttivo italiano non vengono mantenute
La Lombardia per questo una funzione nazionale che lo vogliono noi lombardi
E
In un modello di crescita
Che risponda alle esigenze complessive di questo Paese il ruolo e la funzione della Lombardia e di gran parte del nord e per tanti versi anche se mi ero ripromesso più volte di non usare più questa parola strategico
Poi ci sono date tante valenza pronta che si crea sgradevole
Alla semplificazione questione settentrionale no come se fosse esigenza strumentale di contrapposizione alla priorità che il Paese ha e che che davanti agli occhi di tutti di far crescere mezzogiorno no io credo che la questione settentrionale esista oggettivamente
E che non si Possa
Separare
Il nord al sud che non si debba assecondare nessuna ipotesi di autorappresentazione del Nord
Macché
Il rapporto tra queste due realtà così lontane
Sia indispensabile per dare risposte positive a tutti
Senza il Nord il sud non è in grado di crescere ma attenti che senza la crescita del Sud e senza un tasso di innovazione profondo anche il Nord rischia di essere progressivamente messo fuori
Dal mercato
Qui ci sono posizioni di eccellenza che non durano all'infinito
Vanno rivisitate e devono essere considerate con la stessa attenzione che meritano i problemi di coloro che devono in primo luogo crescere anche se non è mai opportuno considerare la crescita come processo da separare e da scindere dalla dalla qualità che la stessa deroghe
La Lombardia perché questo è il tema ma credo che si potrebbe fare
Lo stesso ragionamento per una parte dei territori del Nord non per tutti
Io credo che anche il Nord debba essere indagato con molta attenzione distinguendo
Una regione dall'altra aggregati di territorio dal dagli altri non c'è uniformità nemmeno al nord
Il tratto del lavoro dell'economia non è uguale
Dagli aspetti più elementare quelle che invece danno le dimensioni globali però questa parte del Paese cresciuta perché che è stata in grado di far vivere nel tempo una cultura produttiva e industriale in particolare
Senza modo culture ma con grande equilibrio tra le attività
Che si sono sviluppate
Ha considerato alcune attività
Per quel che erano
Attività destinate a non avere più lo stesso spirito lo stesso peso e la stessa preponderanza che storicamente avevano garantito ricorda proprio Martinazzoli l'agricoltura ma ha saputo innovare
Una parte consistente delle produzioni del primario
Questi territori son cresciuti perché avevano disponibile
Anche all'inizio del secolo infrastrutture altre che non esistevano altrove
E una quantità e qualità dei servizi adeguata a livello della produzione che qui si è realizzata
Io non mi sento di dire che tutto sia in ordine tutto sia a posto qui
E cioè che le chance che hanno consentito una crescita straordinaria durata per tanti anni siano ancora esattamente in campo come erano in precedenza anzi penso proprio che sia necessario partendo da un esame un'analisi dettagliata per vedere quali sono anche le diversità in campo
Sia necessario immaginare
In un quadro ed un'idea generale di sviluppo quali sono le particolarità sulle quali bisogna agire qui per garantire omogeneità
E guai ad assegnarsi ad affidarsi alla spontaneità
I processi spontanei e non non governati non orientati qualche volta creano dei danni rilevanti non dei vantaggi
Si possono fare tanti esempi non è il caso di dilungarci credo che si possa limitare a a poche cose
Il riferimento per esemplificare
La mia la mia opinione
La struttura produttiva in un Paese in un'economia è fondamentale
Diffido di chi immagina che i modelli della produzione sinora mai cambiati alla radice
C'è molta Sociologia anche un po'd'accatto sul posto al viso
C'è una fase di trasformazione evidente questi territori ne sono stati interessati prima
C'è nel mondo produttivo italiano ancora tanto di fordismo tutte lavoro sommerso è vincolato da un modello che più fordista di così non si può
Anche perché è una delle ragioni per tenerlo sotto il pelo dell'acqua ci sono elementi di novità che vanno indagati vanno colti per tempo
Ma guai ad assecondare l'idea che la produzione materiale sia marginale o inutile
Anche qui dispute ideologiche che hanno penalizzato una parte della della della sinistra non soltanto in Lombardia l'idea che il lavoro sarebbe scomparso e che l'industria era sostanzialmente inutile bastava sviluppare meglio non ben identificato terziario
Dove non c'è produzione di beni materiali non c'è terziaria men che meno di profilo alto si tratta di ragionare qual è oggi la dimensione possibile sopportabile della produzione materiale dei beh
Di come anche i modelli organizzativi possono essere connessi dal cambiamento della struttura produttiva ma guai a perdere di vista l'importanza e la capacità risolutiva per la crescita di consensi economia della presenza della produzione materiale
Dei beni
Poi bisogna avere un'idea delle infrastrutture che si vogliono favorire ora qui siamo di fronte a dei casi clamorosi ne ha parlato anche Michelangelo nella relazione ma un esempio tra i tanti Malpensa
Ma può una Regione destinare ad un asset decisivo per il suo assetto infrastrutturale e per quello del Paese
Risorse
Così consistenti e poi essere incapace di creare intorno perché ma anche il buongoverno
Intorno alla scelta fondamentale che ha fatto
L'attenzione che serve per creare le condizioni
Perché questa abbia il consenso dei cittadini sia rispettoso dei problemi impatto ambientale che sempre ci sono quando si dà vita nuove infrastrutture ed è possibile che la classe
Dirigente lombarda dia così cattiva prova di sé
Nelle se era la testa di ogni atto distruttivo della scelta più importante che sul piano infrastrutturale ha fatto nell'arco degli ultimi vent'anni
Lo dico da Lombardo che riguarda da lontano è incomprensibile
Siamo all'autolesionismo
Se non addirittura a un a una partecipazione attiva che crea anche qualche sospetto sul sulle reali volontà di chi di chi la promuove sulle intenzioni che che che sono in campo
Quello che può diventare un valore per la struttura per l'infrastrutturazione del Paese rischia di essere distrutto da chi l'ha promosso in tempi non sospetti
Avendo un'idea alta della sua funzione del suo ruolo appunto in un assetto di integrazione europea non soltanto e non soltanto
Lombarda
Poi
E è indispensabile fondamentale come lo è stato in tanti anni che la Lombardia sia la regione che più di ogni altra sa valorizzare le risorse materiali a partire da quell'umane c'è traccia di tutto ciò
L'unico argomento che ha scatenato qualche attenzione soprattutto polemica nel corso degli ultimi mesi e questo scellerato patto proposto dal Sindaco di Milano
Che nasconde dietro un'idea di Milano solidale che si occupa dell'emarginazione
Invece il tentativo di distruggere delle regole che sono di valore universale
Figuratevi se non si deve assecondare ogni e qualsiasi tentativo di produrre politiche che sono in grado di includere e di abbattere la sofferenza di tante persone
A cominciare dagli immigrati ma non di questo si tratta
E se il tutto viene speso come intervento che invece di valorizzare la risorsa umana
Si presta nella migliore ipotesi ad essere letto come un intervento
Del buon cuore di una parte della città verso le persone più sfortunate
Il profilo alto della valorizzazione professionale della della valorizzazione della capacità dell'intelligenza delle persone che Milano e la Lombardia ha saputo svolgere doveva finire si cancella
Io credo che al di là della lettura negativa di questi processi la loro trasformazione invece in occasioni
Sia la chiave di volta
Io penso che
Il vero discrimine del futuro dalla Lombardia
E
Attraverso la Lombardia di del nord del Paese sia proprio questo
La sfida della qualità è una sfida per tutto il Paese però la si vince qui
La si vince dove in decenni passati invidia dalla qualità è stato il fondamento per costruire coesione sociale
Perché le persone partecipavano anche in una società disuguale con un'idea forte disse e della propria funzione e dove il sistema dell'impresa è cresciuto in virtù del fatto
Che stava sui mercati
Con la qualità di quel che produceva non semplicemente perché produceva costi più bassi
Bisognerebbe avere coscienza da parte del sistema delle imprese non soltanto lombarde ma di quelle italiane che la sfida se si basa sui corsi è una sfida che ha perso in partenza
D'altro canto la selezione avviene già nel popolo dei consumatori cioè in tutti noi non più disponibili
A consumare cose di basso costo che il piano di bassa qualità
Semplicemente perché per fortuna l'innalzamento progressivo dalla qualità della vita ha fatto sì che le ragioni del consumo e per quella via della produzione della competizione siano cambiate profondamente qui come altrove
Io avverto molto questa questa esigenza di
Concepire le cose da fare con un approccio sostanzialmente visibile ma profondamente diverso da quello degli anni passati
Per tornare la cosa la quale son partito son già stato più lungo del necessario ma guardate che se non si risolve in tempi rapidi
Verifica e crisi conseguente siccome questi processi sono rapidissime camminano e noi rischiamo di non essere in grado di cogliere al meglio delle occasioni che ci sono determinate
Non soltanto per partecipazione contributo nostro nel corso degli ultimi degli ultimi mesi qui il tempo non è una variabile indipendente rischia di essere oggettivamente la condizione che produce un danno invece che un vantaggio
E il sistema dell'impresa e non c'è dubbio che fa da qualche anno i conti quotidianamente con le trasformazioni prodotte dalla globalizzazione
E io credo che una delle degli elementi di forza che può distinguere un sistema delle imprese vincente in un contesto di sviluppo economico vincente è proprio quello che ora richiamava Sergio Cofferati quello della qualità quindi della qualità della produzione del processo della qualità delle risorse che messo vengono messe in campo
Io credo che su questo e sistema delle imprese lombarde che ha saputo anche sfidare giocare questa sfida accettarla questa sfida ha però davanti a sé anche delle responsabilità allora in una in un rapporto di
Dialettico non solo con le sue controparti sociali naturali ma col mondo dell'istituzione della politica io credo che può mettere in campo delle risorse può rivendicare infrastrutture un contesto favorevole ma anche delle responsabilità per contribuire
Alla crescita complessiva
L'ingegner Presutti ha una grandissima esperienza è stato presidente dell'Assolombarda ore Presidente
Per di Federlombarda dia e quindi è il massimo rappresentante da questo punto di vista che può portare qui il suo il punto di vista del sistema dell'INPS
Uto di come vediamo globalizzazione
Sviluppo
Devo fare della due incisi prima di partire
Uno Cofferati non capisco che s'cosa vuole negare così per scarsa qualità dell'industria italiana
Perché l'industria invidiata da tutti e piani industriali sul mercato a cambi costanti ormai da tanti anni non si batte si parte volevo fare poi una Giunta a quanto diceva Mino Martinazzoli
In termini di cultura della Lombardia e di Milano ricordando anche che Milano
E questo è la città di Milano è stata poco meno io che negli Stati Uniti è una città che ha saputo amalgamare esperienze e culture diverse
E credo che questo ha portato la grande ricchezza di Milano
Perché Milano se volete per certi aspetti ha la forza di Bergamo e di Brescia di Varese di Como ma qualcosa nel nel nel suo tessuto che la porta
Verso il nuovo verso il futuro una spinta in una creatività
Molto forte detto questo parlando di globalizzazione
Volevo fare partirà due constatazioni ovvie
Europa e globalizzazione sono avvenute praticamente insieme cosa comporta l'Europa una dilatazione del mercato interno
Quindi significa che il mercato interno
Il quale in in le nostre imprese operano se allargato in pochissimo tempo diventato cinque volte più grande
La globalizzazione cosa sta comportando una dilatazione norme del mercato Esterno chiamiamo rispetto al mercato interno
Queste due cose sono due cose che si sommano sono tutti e due estremamente importanti
Allora partiamo dal mercato interno se il mercato interno aumentato
Che significa che le barriere delle politiche nazionali con il tempo ma una molta rapidità tendono a che vedere significa che si attiva una competizione come prima c'era comunque all'interno del Paese di molto di molto più ampio questa competizione che non è soltanto tra impresse che competono per la quota di mercato neanche fare per tra territori che competono per gli investimenti e tra lavoratori che competono per il miglior lavoro
Le imprese
Da tempo ovviamente operano in concorrenza i territori si affacciano ora la concorrenza i lavoratori devono anche loro affacciarsi si stanno affacciando a questo punto problematica di concorrenza
Però con una globalizzazione che porta una crescita del mercato e una sfida che può essere positiva per tutti gli attori
Quindi diciamo è una sfida ma e anche contemporaneamente un'opportunità e questa non è la solita battuta che si dice ma la realtà mercato cresce
Nuove popolazioni nove centinaia di milioni di persone si affacciano dei tenori di vita superiori e questo comporta una crescita del mercato mondiale nell'ambito di questa crescita si può ritrovare il lo sviluppo e il benessere per tutti
Allora se questa è la situazione dobbiamo capire che il problema epocale competitività
Sì perché la competitività in qualche è un valore che va ricercato quindi bisogna che i territori quindi non più soltanto le nazioni o le nazioni sì diano un struttura competitiva
Debbo anche dire che mi fa piacere vedere un protagonista nobile
Nella politica italiana quale quello un'altra persona di onorevole Martinazzoli candidarsi
Il governo della Regione Robert
Episodico perché il momento in cui il territorio diventa fondamentale in questa sfida competitiva per lo sviluppo
Il fatto che un grande politico si avvicini allora guida del territorio rappresenta anche una se volete una riaffermazione dell'importanza del territorio credo che per questo non sia sfuggito al ad onorevole Martinazzoli che probabilmente questa regione del sua candidature comunque estremamente apprezzata
Per quanto riguarda la riforma che è stata realizzata anche dell'elezione diretta del presidente della Regione
Anche questa ritengo che sia un un riforma sottovalutata dei media dall'opinione pubblica attenzione che come è avvenuto per i sindaci
Le prime riprese la lezione del Presidente della Regione azione diretta comporterà una deciso mento della rappresentatività ma anche del potere politico
Come atti maiuscolo e non saranno i cento sindaci ore centrocittà stavolta saranno le venti regioni o qualcuna di esse e da questi avranno la possibilità di influire sulla politica nazionale molto di più di quanto oggi si fa
L'altro punto che vorrei sottolineare quindi uno alla competitività l'altro il valore del territorio l'altro punto è il tempo che è poi quello su cui ha chiuso Cofferati
Io ci ritorno al tempo c'è una variabile non è una variabile una costante il tempo è uguale per tutti
Che significa che chi nello stesso tempo fa di più
E vincente chi fa di meno rallenta
E questo è un fatto che nelle imprese
Fondamentale il tempo e la risorsa forse la più preziosa prima del capitale prima del lavoro cioè riuscire a fare le cose nel più breve tempo possibile prevedete la vita dei prodotti sì acquistate un telefonino vedrete che è molto diverso da quello di un anno fa di sei mesi fa
Allora
Se il tempo è una è un è una variabile noi non possiamo perdere tempo perché noi siamo in arretrato rispetto alla gli altri paesi in termini di competitività e poi di elenco
I dati per pulire dimostrato questo
Il tempo è una risorsa allora quando avvengono crisi come quella di cui si sta parlando oggi o domani fisiche tra l'altro il mondo delle imprese non capisce
E che crisi che portano allontanamento è una sfiducia
Nel nel momento in cui dall'ordinamento dalla politica una sfiducia del Paese al momento in cui ricevette sarebbe bisogno di raccogliere a forza a tutto ecco questo un fatto che ci fa perdere tempo
Si può perdere tempo in un momento in cui e questo è l'altro elemento che vorrei sottolineare noi stiamo in nel pieno di una evoluzione della società dell'informazione che non ha effetti anche questo è un fenomeno sottovalutato nel nostro Paese
Il nostro paese aggiunge
Nel mondo dell'informazione con gravissimo tentato citato nelle scuole ritardo nel nel nel tutto quello che riguarda il il servizio pubblico riguardo per la comprensione in generale di che cosa questo significa poi magari in Borsa la il titolo sale o scende di quello quell'altra società internet
Darò la comprensione de che cosa significa del nostro Paese è questo
Credo largamente sottovalutato e credo che un approfondimento da parte di tutti in questa direzione e pantomima ormai necessaria
Faceva dopo due numeri soltanto per indicare perché siccome stiamo perdendo competitività primo numero gli investimenti esteri in Europa
Sono rappresento il due cinque per cento del PD
Gli investimenti esteri in Italia sono lo zero due per cento del PIL
Prezzi sono numeriche definiscono che il nostro Paese non ha visto in modo competitivo dal dal dalla finanza internazionale dalle imprese internazionale e credo che questo sia un fatto estremamente importante di che cosa abbiamo bisogno io penso che non c'è bisogno di di di distrarlo ripetere
Però per per infrastrutture scuola pubblica amministrazione fisco sono tutte cose che mai dette e ridette e credo che ci sia un consenso su su tutto il resto quello che noi non riusciamo a raccapezzarsi con me
Come mondo delle barese e sul fatto che noi abbiamo bisogno per esempio di fare una direttissima Milano Brescia o di fare una Pedemontana o di fare la Brescia Lumezzane
E abbiamo anche i quattrini la disponibilità dei soldi e non riusciamo a fare
Questo è quello che non non non non ma non viene fuori dal dalla gestione chiamiamola Governance anziché globalmente giusto chiamarla governance insomma poi alla fine ci misuriamo su cose di questo genere quindi la lontananza se volete della gestione darla l'effettiva realtà
Quello che provoca un da una parte una sfiducia dall'altra parte una perdita di competitività
Chiudo ricordando che la Lombardia ha una grande forza la grande forza portava prima onorevole Martinazzoli in termini di capacità di risorse vale di lunghissima tradizione industriale di laboriosità etiche
La Lombardia deve essere il motore dello sviluppo del Paese guai se la Lombardia perde culti perché perde contro il Paese
In questo ritengo che un'osservazione faceva Cofferati io ripeto in pieno la da Lombardia deve rimanere un motore
Attivo veloce sveglio deve poter guidare lo sviluppo del Paese
Ricordando però che il paese in cui ci ci condiziona e quindi vorrei chiudere
Come chiudere con un consiglio di Padoa Schioppa
Lo dice ma siamo entrati in Europa e abbiamo firmato un patto di stabilità questo patto di stabilità impedisce ai vari Paesi di fare del male agli altri
Però non impedisce di farsi del male da solo
Ecco io credo che non abbiamo delle grandissime capacità delle grandissime potenzialità
E però viviamo un momento della politica chiamata a Mino Martinazzoli crisi della politica nella quale penso che si stia facendo male da sole grazie
Prima che Fiorella Ghilardotti presenti l'ultimo intervento io la parola a Piero Fassino vi devo dare delle comunicazioni
Per per le il prosieguo del lavoro del congresso al terminare interventi Piero Fassino per per pochi minuti prima dell'intervallo
Della Cina perché congresso riprende i suoi lavori
Per la seduta serale le tre Commissioni si riuniscono
La commissione politica la più numerosa al piano superiore terzo piano c'è una saletta
La commissione Statuto sulla sinistra della sala la sale circondata da ampi corridoi con dei di Fanny sulla sinistra della sala sulla mia destra qui la commissione Statuto
La commissione attorale nel corridoio che sta al fondo della sala
Anche lì c'è uno spazio per una breve riunione le tre brevi film servono per decidere i tempi di lavoro delle commissioni che saranno coordinate la proposta mia non avevo pensato
Essendoci più mozioni dai membri di segreteria espone che son presenti nella Commissione
Infine due osservazioni ancora
La seduta in aula riprende non oltre io dico venti e trenta ma non oltre le venti e quarantacinque chi chiede di intervenire
Deve farlo chiedendo l'intervento a uno qualsiasi media presidenza o nella segreteria qui fuori il banco degli accrediti
Ecco questo è tutto mi pare verdetto indicazioni essenziali Fiorella
RAI Uno assegni
Diceva già nel suo intervento ricordava Sergio Cofferati
Il ruolo che ha avuto che ha il ministro Fassino
In quanto ministro del Commercio estero che ha giocato anche a Seattle nel no nell'incontro che avrebbe dovuto aprire i negoziati e che tutti sappiamo come sono andati
Quindi nessuno meno di Luigi come ministro del Commercio estero che verifica quotidianamente dal punto di vista del governo che così significhi a che punto è arrivata alla alla globalizzazione e qual è la necessità di ripensare a una trasformazione delle grandi agenzie internazionali per definire delle regole mondiali da un lato e dall'altro
Credo che si possa dare atto ringraziare il ministro Fassino chiesti certamente l'esponente del governo più attento più coerente con ciò che ha dichiarato all'inizio di attenzione ai territori
Da da qualche mese il ministro Fassino ogni lunedì a Milano e incontra ascolta si confronta
Con la realtà produttiva alla realtà sociale la realtà istituzionale di questa Regione
Qui credo quindi che per nelle sue competenze per il ruolo che svolge e per le attenzioni dell'intelligenza con questa questo lavoro al ministro Fassino possiamo appunto chiedere
E chiedere conto anche di come qualche volta il Governo abbia sottovalutato anche le richieste del Nord
Relegando lì un POIN
Favoritismi forse di di di Basso senza dare l'importanza e che invece meritano lo possiamo chiedere a lui perché lui si è comportato fino ad oggi in maniera completamente diverso prego bene io ringrazio
Io ho cominciato a venire con regolarità prima son venuto ma con regolarità assoluta tutti i lunedì diciassette marzo siccome oggi è il vice The dicembre sono compiuti nove metri nasco come cittadino lombardo oggi se per nove mese ci vogliono mesi a fare un uomo no quindi ringraziarvi
Pensiamo di questi apprezzamenti ma io voglio partire
Da una considerazione che ha già sviluppato Sergio Cofferati qui è stata ripresa ovviamente anche da Martinazzoli e cioè
Noi siamo chiamati a ripensare lo sviluppo la crescita in Orizzonti che sono molto più larghi della dimensione nazionale
Questo può sembrare come dire una affermazione scontata e lo è sul piano culturale e non lo è sul piano dei comportamenti e delle politiche
Perché tutta la nostra storia la storia moderna
è cresciuta dentro la dimensione nazionale la dimensione azione del mercato la dimensione nazionale della sovranità e tutti siamo abituati a pensare la crescita e lo sviluppo essenzialmente come funzione delle dinamiche interni ad un Paese
Volete un esempio di questa cultura io che sono ministro del Commercio estero non ho firmato il Patto di Natale
Perché si è pensato che il ministro che si occupa di quello che succede nel mondo nera mica necessario che fosse lì c'erano lì quelle
Se lo sono solo ma la cultura si pensa che sia sufficiente che ci siano i ministri che presiedono alle dinamiche del mercato interno
L'industria lavoro eccetera dovessimo quello che succede fuori che c'entra
è un portata di una cultura
Di una cultura che pensa che la crescita lo sviluppo sia sostanzialmente pensabile costruibile gestibile sulla base del controllo delle variabili interne siano essere variabili economiche sociali o politiche quando non è più così
Noi viviamo nell'epoca dalla globalizzazione e basterebbe dire questo questa parola la usiamo ormai nel nostro lessico quotidiano come se fosse una cosa hanno normale ovvia un salto di qualità spaventoso già il solo fatto che noi non nostro lessi curiamo
Lo validazione interna tra i due come fatti normali dimostra il salto dentro cui siamo
Viviamo poi in Europa dentro
Diciamo una dimensione di integrazione europea che non solo non si è esaurita con una trovato suo punto terminale con l'Euro ma che a partire dall'euro segna un salto ulteriore perché l'euro è altre Omega di un processo di integrazione è un mega nell'unificazione del mercato il punto finale di unificazione del mercato ma a sua volta è è alta il punto iniziale di nuovi processi di integrazione perché Moneta unica se ha un senso vorrà dire sempre di più la Rella costruzione di politiche fiscali convergenti moneta unica vorrà dire convergenza nelle politiche di bilancio e di gestione delle risorse pubbliche
Moneta unica vorrà dire convergenza nelle regole del mercato del lavoro moneta unica vorrà dire politica di investimenti tendenzialmente convergente cioè viviamo in una dimensione spaziale
Che è sempre più larga
Ora Seattle che cosa dimostra visto che mi è stato chiesto dimostra esattamente su questo la mia lettura esattamente identica a quella che ha dato Sergio Seattle dimostra che la somma di centotrentacinque protezionismo i nazionali non ti consente il governo della globalizzazione influente su questo ritmo
A me ha colpito sono saturi sei giorni ha colpito qual era l'atteggiamento l'attitudine dei centotrentacinque ministri che erano lì che era uno solo porto ornare a casa senza averci rimesso niente
Cioè il portato di una cultura protezionistica lungamente sedimentata cui ciascun ispirava coscientemente o no il suo comportamento per cui ciascuno di quei centotrentacinque ministri non è venuto a Seattle pensando che andavamo lì a cercare di discutere come dare regole comuni a problemi comuni
Ma come ciascuno tendeva salvaguardare a difendere se stesso da una globalizzazione percepite essenzialmente come il rischio di perdere qualcosa più che come la dimensione nuova che ti offre anche delle opportunità
Io credo che Seattle dimostra in modo chiaro
Come dire il limite della sovranità nazionale
Come diceva giustamente l'ho anche scritto mensa giustamente Sergio
è un problema che non si pone soltanto nella globalizzazione economica c'è una specularità tra il dibattito politico che si è riaperto dopo le crisi del Kosovo di timore sul ruolo dell'orma sua funzione la sua inadeguatezza gli strumenti li devi dare e
I problemi che si aprono dopo Seattle rispetto lo WTO
C'è un curioso paradosso polipi tanti paradossi politici anche di una parte della sinistra che per l'ONU sarebbe in grado di buttarsi nel cerchio del fuoco invece considera il WTO l'espressione no della globalizzazione perversa volevate che WTO e ONU sono fu sono esattamente i denti ci sono due società di nazioni no una di centonovanta e l'altro di centotrentacinque ma sono due società di nazioni che funzionano sulla base del meccanismo del consenso che le nazioni danno agli organismi sovranazionali che queste due istituzioni
Si sono dati
Kofi Annan e primario Boutros-Ghali e l'amministratore delegato di una società i cui soci sono i centonovanta Paesi del mondo e se gli azionisti non capitalizzano copia ma non fa nulla
E mi hai e Michael Moore nel WTO è la stessa cosa
In realtà si atto ci consegna il problema di come andiamo oltre la sovranità nazionale e come noi rafforziamo fortemente le istituzioni sovranazionali non per una scelta ideologica ma per una scelta maledettamente pragmatica perché non c'è più nessun problema che sia governabile seriamente soltanto nella dimensione alle tutti i problemi si pongono ma è una spazialità è una dimensione più larga della dimensione nazionale
E la crescita e lo sviluppo di ogni Paese non può essere seriamente concepito saputo seriamente gestito si è pensato solo in una dimensione nazionale tutto questo chiede regole
E istituzioni sovranazionali attualmente dirlo è facile farlo è drammaticamente complesso perché
Perché ne la storia del mondo moderno almeno degli ultimi tre secoli è una storia incardinata sul principio di sovranità nazionale
E la comunità internazionale è stata in questi nel in questi secoli la storia di una comunità che ha vissuto di relazioni internazionale fondate sulle relazioni tra sovranità nazionale
Nel momento in cui devi fare il salto lo salto culturale gigantesco e quindi salto anche politico comportamentale attitudinale istituzionale se volete per usare
Un'espressione a cui noi siamo abituati si pone un gigantesco problema di riforma istituzionale mondiale speriamo che non faccia la fine delle nostre Rocks
Ma è così si pone un problema di salto di qualità
Io son partito di cui non solo perché tutta la discussione è ruotata intorno a questo ma perché io penso che noi la crescita lo sviluppo la prospettiva dell'Italia e non possiamo pensare se no in questo schema e anche dei territori e anche dei territori di questo Paese
La globalizzazione non è un processo neutro al pari di qualsiasi processo economico e sociale
Può conseguire esiti DiVersi anche contante contrapposti dipende da chi la dirige da come la si dirige per quali finalità quali valori respirano
Una sinistra che si misuri un riformismo che si misuri un progressismo che si misuri con la globalizzazione che qualche cosa punta a darsi a dare regole alla globalizzazione perché sia capace di redistribuire né i benefici in termini più e qui possibile
Si propone su scala globale esattamente il grande nodo del conflitto che si è prodotto su scala nazionale fin quando la dimensione del mercato nazionale era
Sufficiente e cioè un gigantesco problema di redistribuzione della ricchezza dei redditi non è che il problema resta e lo stesso si sposta nella sua dimensione nelle modalità in cui si è spento
Per duecento anni abbiamo sostanzialmente il problema di come si redistributivo ridistribuire la ricchezza opportunità risorse redditi era un problema nazionale che si risolveva in ogni Paese nelle forme del conflitto politico sindacale
Oggi a questo dimensione che poi rimane naturalmente si sovrappone sempre di più una dimensione mondiale
Di redistribuzione
Del potere della ricchezza delle opportunità delle risorse
Che il vero terreno di gestione di governo della globalizzazione allora io penso che noi dobbiamo pensare appunto lo sviluppo e la crescita così
D'altra parte questa scommessa ma in Italia l'abbiamo fatto
Credo che è il maggiore credito che il centrosinistra può vantare nei confronti del Paese se mi permettete questa espressione perché la scelta dell'euro è stata questa
La scelta dell'Euro è stato quello di dire
Che in modo definitivo che non puntavamo più uno sviluppa una crescita fondato sulla svalutazione competitiva cioè essenzialmente su un fattore puramente interno
Per misurarsi invece ecco le dimensioni più larghe che il mercato europeo si veniva imponendo assumendo vincoli compatibilità
Di una dimensione più ampia
Tutto il tema dei vincoli delle compatibilità dell'opportunità va assunto in una spazialità in una dimensione che non c'è soltanto più la dimensione nazionale
Detto così può sembrare una cosa gergale ha delle conseguenze molto concrete per quello che ho detto perché non possiamo più credere di affrontare problemi come la previdenza
O il mercato del lavoro e la sua organizzazione o la formazione dei percorsi educativi
Cioè problemi concreti che attesta la vita gente tanto che sono materia del dibattito politico sindacale quotidiano soltanto sulla base delle scelte che facciamo noi delle variabili interno
Tutto tutte le scelte politiche sindacali che siamo chiamati a fare di compresi Penny appunto del Patto di Natale
Sono sempre più darà i declinare rivisitare in funzione di una dimensione che è più larga e se non facciamo così noi non rispondiamo alle domande alle esigenze alle esigenze del paese
Ora noi abbiamo fatto con l'euro questa scena
Tradotto un po'
Con una formula che abbiamo usato che era naturalmente assolutamente schematiche anche come dire in parte non corretta diciamo abbiamo scelto di portare l'Italia in Europa e nel tali tra l'Europa ci stava fino al mille novecento
E cinquantasette datata tiro ma in avanti tuttavia abbiamo scelto che l'Italia non fosse ai margini del processo di integrazione europea
Ora quella scelta non si è esaurita con l'Euro quella scelta dopo l'euro
Si ripropone una scala più alta
Se mi permettete una formula se come euro abbiamo portato l'Italia in Europa dopo l'euro il problema è come portiamo l'Europa in Italia dal punto di vista degli standard di riorganizzazione della società
Gli standard dello sviluppo
E come noi continuiamo concepiamo lo sviluppo sempre di più fondato sull'innovazione no qualcosa che diceva Sergio l'innovazione come elemento centrale l'unica cosa
Su cui io non sono così convinto rispetto a come è stato la posta io può darsi che aprono e ed è un'opinione se ne discute per l'esperienza che sto facendo che importa contato tutti i giorni come impresa
Io non credo che il principale problema di competitività non ce l'abbiamo oggi sul terreno del prodotto del processo pro o quanto meno non ce l'abbiamo solo lui
I principali problemi di competitività ce l'abbiamo sul sistema secondo
Ce l'abbiamo su una pubblica amministrazione che drammaticamente un peso e un freno a un voto allo sviluppo moderno del Paese
Ce l'abbiamo sulle infrastrutture come abbiamo avuto un più volte più volte modo di discutere che non sono adeguati agli standard europee
E non lo sono prima di tutto al nord prima ancora che al sud se uno pensa appunto al passante di metallari se al passante di Mestre piuttosto che alla Brescia
Milano piuttosto che all'alta velocità per cui sull'asse ferroviario attorno cui organizzato il sessanta per cento dell'apparato produttivo del Paese che Torino Trieste cinquecentoquaranta chilometri oggi questo tratto viene fatto in ferrovia in sei ore e quarantacinque minuti cosa che fa sì che noi siamo fuori di qualsiasi livello di standard minimamente accettabile
Ce l'abbiamo sul fronte ce l'abbiamo sul fronte
Del mercato del lavoro in parte ce l'abbiamo sul fronte della formazione cioè io vedo che questo è l'elemento di maggiore arretratezza
Cioè c'è un'arretratezza sistemica e come Presutti prima diceva una cosa molto giusta sempre di più nei mercati globali la competizione non è soltanto competizione tra singole imprese mai competizione tra sistemi tra territori
E quindi il fattore sistemico diventa molto più incidente sulla competitività e sulla capacità di stare in un'economia globale
E noi rischiamo qui avere un ritardo il Camp come dire poi e in questo mi collego a cose Sergio questa minore competitività sistemica come dire a un peso anche in una minore capacità innovativa naturalmente perché pesa negativamente no
Quindi noi abbiamo bisogno di affrontare questo nodo
Affrontare il nodo di come in alziamo qualitativamente lo standard dello sviluppo e dei suoi fattori delle variabili che connotano lo sviluppo
Questo abbiamo bisogno di farlo tanto più
Nei territori forti
Ora io non sono Bardo punto lo sono diciamo per adozione di recente esperte data da qualche ora no
Ma sono piemontese che non è distante ma non è la stessa cosa perché come Jules come si ricorderà quando Carlo Alberto venne in soccorso dei patrioti alla fine Cinque giornate qui patrioti spararono anche su Carlo Alberto dopo aver sparato su sulla descrive continua proprio non ho capito bene ma insomma
Troverà party sentita digressioni
Nei territori forte noi siamo chiamati a fare questo salto di qualità perché se c'è un punto dove tutti queste contraddizioni sì maturano il MOSE sì con si si toccano e si misurano in modo più evidente là dove lo sviluppo è più forte
Laddove come un'area come la Lombardia abbiamo il più alto concentrato di risorse in termini finanziari e tecnologici di no autista spero di professionalità
Abbiamo diciamo il radicamento di tutto questo più forte con tutte le modalità che entrati in azione in modo anche fortemente suggestivo ci richiamava
Ci richiamava prima in una come dire in un sincretismo nodi vocazioni territoriali e produttive di straordinario straordinario valore
Qui abbiamo avuto la più grande riorganizzazione in termini produttivi sociali e politici che l'Italia abbia conosciuto
E quindi qui noi mise avvertiamo maggiormente il problema di come siamo in grado di corrispondere a questo salto
E allora e finisco trionfato tutti tardi e il problema di come noi andiamo alle elezioni in Lombardia nel Nord in questi territori diventa una grande io ne sono molto d'accordo come Cesari ha posto la questione la posta anche Martinazzoli stasera ma non proponiamo un cambio di giunta noi proponiamo un governo per questi territori
E tra Giunta e Governo c'è una differenza che non è soltanto quantitativa
è qualitativa ci proponiamo come dire un governo che abbia la capacità di
Assicurare che territori forti forti per sé e porti per l'intero Paese le cose che diceva Sergio sul ruolo traente dirigente che hanno l'eccellenza rispetto tutto il Paese anche i punti deboli
Sì sì come dire candidiamo adottare queste queste regioni
In nome del fatto che vogliamo assicurare a questi punti di eccellenza effettivamente la capacità di stare inserita nei nuovi Circuiti della globalizzazione dell'internazionalizzazione dalla Lombardia parte un terzo da esportazione italiana
Dalla Provincia di Milano parte il diciassette per cento l'esportazioni
Italiani barese osato stamattina la seconda provincia italiano per l'internazionalizzazione Brescia possiamo dire altrettanto Mantova è il Lecce l'assenza della e Cremona sono l'eccellenza dell'esportazione gastronomiche
E agroalimentari del paese per fare tanti esempi mente per me sono più facili perché mi vengono dalla esperienza da lavoro che faccio cioè qui noi abbiamo il reparto forte dello sviluppo del paese
E allora garantire che si si sia in grado di inserire questo reparto forte nella dimensione nuova dei processi
è un elemento centrale per questi territori e per l'intero Paese in questo senso noi facciamo un'operazione che federaliste le nazionale al tempo stesso perché federalista nel momento in cui proponendo non un cambiamento di Giunta ma governi per territori forti
Decentriamo in modo serio vero articoliamo ridefiniamo costituzionalmente la distribuzione del potere e gli assetti del Paese
Ma a partire da questi territori riproponiamo come re una politica che vale per il Paese che vale per l'Italia che non vale solo per dei territori
E quindi a questo punto resta un messaggio molto forte con un'ambizione anche molto grande
Che consente appunto di rendere credibile la sfida la sfida che lanciamo io credo che la dobbiamo far vivere così per farlo arrivare diciamo a tutti i cittadini in questo modo io penso ma diamo anche una risposta alla questione settentrionale che non è appunto mi diceva sei giustamente evocare una questione come dire in contrapposizione a questo a me no evochiamo il problema di come
Si esprime un governo capace di rappresentare una funzione dirigente che questa parte del Paese ha storicamente avuto e l'ha storicamente avuto per tutto il Paese e la deve continuare a bere per tutto il Paese perché se non è qui
Se non è da qui che parte una capacità di garantire all'Italia una crescita alta non sarà nei territori deboli e questa crescita alta ci sarà e la possibilità di farlo partire da qui è un'esigenza all'interesse generale del Paese
Che una funzione nazionale che noi come dire rilanciamo con forza ma che ha una funzione nazionale che non si esprime soltanto più
Come è stato nel passato una funzione sociale ma anche una funzione politica e istituzionale nell'articolazione dei poteri nel rapporto tra centro
Cento e e poteri territoriali e poteri regionale
D'altra parte badate se io ristretto alla al riformismo italiano nelle sue diverse culture riformismo socialista riformismo cattolico riformismo laico
Beh riformismi di queste tre culture dove ha avuto la terra di cultura se non in Lombardia
E la Lombardia che è il terreno del riformismo socialista laterale e la Lombardia
Che il terreno del solidarismo cattolico delle leghe di anche del riformismo no eh qui che l'azionismo e diciamo il pensiero liberaldemocratico esprime la migliore cultura riformista
Cioè laddove ciò sono i punti alti dello sviluppo che hanno determinato una cultura riformista che ha radicato nel Paese e che non casualmente status nel passato spesso come dire dialetticamente indichi rapporto dialettico con il centro del paese con l'HP
Beh io penso che tutto questo valga e oggi noi abbiamo bisogno appunto di ripartire di lì ripartire funziona bene Martinazzoli nel suo intervento
Non si tratta di riscrivere la storia sette sei a sei erede di di una storia Stella testimoni la testimonianza è come dire non smarrire il senso delle radici
Perché il senso della crisi ti dà il senso di un percorso di capisce guardando al passato anche come come diciamo
Tu timori nel presente e nel futuro perché se è in grado di sceverare tanto di un'esperienza storica continua a essere valida e quanto è affidato alla caducità dei processi e dei percorsi
Io penso che noi qui possiamo fare un discorso alto sullo sviluppo del Paese perché abbiamo questa alta cultura riformista in fondo cui possiamo comprendere meglio meglio di tutti
Le nuove sfide la globalizzazione perché la cultura riformista e la cultura del governo della globalizzazione
Will entranti diciamo uno dei più grande leader del riformismo di questo secolo di questa Europa capisco di non particolare socialdemocratico ha fatto scrivere sulla sua tomba una bellissima epitaffio
Ho fatto il possibile
Che è uno straordinario manifesto riformista
Ho fatto il possibile perché diciamo la capace di in quella frase c'è la gradualità in quella fase c'è come dire il processo in quella fase del percorso il quella fa in quella frase c'è anche il limite della soggettività ed è storia no
Bene ma è qui che siamo appunto espressione di una cultura riformista porta abbiamo tutte le condizioni per parlare al Paese intero e per i in nome di una cultura riformista proporre una strategia di sviluppo di crescita
Che dentro gli orizzonti nuovi dalla globalizzazione dell'internazionalizzazione parla a tutto il Paese e per questo appunto la sfida rimase una sfida che ci riguarda tutti grazie
Ringraziamo il ministro Fassino ingegner Presutti Sergio Cofferati e all'onorevole Martinazzoli
Voglio dire che
Tutto il congresso all'onorevole Martinazzoli voglio dire che tutto il congresso e ciascuno di noi personalmente cercherà davvero di fare tutto il possibile perché a marzo la Regione abbia un governo nuovo e un capo del governo come Mino Martinazzoli
Il Congresso riprende alle venti e quarantacinque imprecise
Così Battista in aula e leggo i primi due interventi Maurizio Mottini e Agostino Agostinelli
Il ristorante è al piano di sotto esattamente sotto questa sala grazie buona cena tra
L'ordine primi due il compagno Mottini che è già qui quale io mi scuso per conto degli assenti ma a cui do subito la parola segue Agostino Agostinelli
Chi vuole iscriversi a parlare deve chiederei presentare qui la richiesta il punto di riferimento per per tutti per la presidenza deve Roberto vitali
Compagno mi scuso se non ho il fisico di Voltaire l'avanspettacolo però qualcuno tocca pure fare questo mestiere
Ma direi subito che avevo preparato un intervento che partiva dalla questione di questi di questi giorni questa drammatica crisi politica nazionale
Che per chiamarla con il suo nome è una crisi del centrosinistra
Non so se contrattino o senza ma non credo che gli italiani importi molto
E diciamo che i problemi della crisi politica nazionale nel suo la suo sbocco nella sua soluzione è questione che si lega strettamente per l'imminente battaglia per le regionali entrambe queste questioni
Pongono a noi hanno in primo luogo a noi DS hanno i socialisti europei qui in Italia responsabilità eccezionali per trovare la via l'uscita
Se è vero che dopo il maggio del novantotto
Ammissione dell'Italia nell'euro
Pazza la eccessiva enfasi sul ruolo dei partiti
Che viene tratto in arresto non siano rinnovati
Ah devitalizzato ha impoverito il ruolo decisivo della coalizione dell'Ulivo
Cedevo scalata tutta del governo Prodi
è stata un colpo d'urto
Se è vero che la formazione del governo D'Alema
Un anno fa risultata nei fatti e nell'opinione pubblica più una necessità
Un dovere nazionale piuttosto che il rilancio di una prospettiva politica
Non è né invero che il raggiungimento dell'obiettivo dell'euro
Non ci ha visto capaci di individuare un nuovo obiettivo unificante
Né per il partito
Né per la coalizione né per il Paese
Ricordate compagni la formuletta della fase due
Tipica formula della politica politicante
Non certo della grande seria rigorosa politica di cui il Paese ha bisogno con quella formuletta si coprivano valutazioni esigenze disegni tra di loro molto diversi
L'euro è stato sicuramente un successo un grande successo
Il Paese grazie ai Governi Amato
Ciampi
Le frodi
Ha prodotto lo sforzo necessario per non essere messo alla porta dal resto d'Europa questo è il significato vero dell'entrata delle
Il problema che sta di fronte a noi
Alla coalizione al Paese
Dal maggio del novantotto è come essere protagonisti nella costruzione dell'Europa politica
Compagni avete presente il quaranta parametri con cui si conclude il documento Progetto per la sinistra del due mila
Quel documento di offrono che purtroppo abbiamo poco discusso
Anche se la carta programmatica
Del partito che qui si costituisce
Beh compagni nella stragrande maggioranza
Di questi dati il nostro Paese occupa una delle posizioni di coda
Se vogliamo essere protagonisti
In Europa per la costruzione dell'Europa politica
Dobbiamo spostare quei dati
Dobbiamo avere una politica comprensibile al Paese
Per spostarsi quei dati
Dobbiamo fare questa politica questa che è anche politica non perché obbligati da altri ma perché lo vogliamo
Se i parametri di Maastricht ci sono stati una spinta decisiva
Per essere nell'euro
E ne abbiamo ricavato prestigio e considerazione
Se la parte se l'appartenenza alla NATO si abbraccia obbligato a svolgere un ruolo attivo e propositivo
Nella guerra per il cioè il Kosovo e per la sua conclusione e ne abbiamo ricavato prestigio e considerazione
Perché non dobbiamo essere capaci
Di darci degli obiettivi da soli
Per europeizzare questo Paese
Per essere protagonisti di una politica un europea unitaria ed efficace verso l'est europeo verso il Mediterraneo
Per un'Europa armata in modo moderno ed efficace
In modo tale da toglierci dalla subalternità rancorosa verso gli Stati Uniti d'America
Per un'Europa politica e non solo economica perché senza la politica
Anche quella economica rischia di non reggere
Ma tornando quei parametri i mastri di di documento di Ruffolo
E compagni
Io un po'l'impressione che il fatto che se ne discuta ce ne parli così poco riveli una sostanziale anche nostra estranea estraneità ai problemi veri del paese
Se c'è citiamo di più per la storia del centrosinistra col trattino senza trattino beh questo significa che non siamo in sintonia con quello che il Paese effettivamente ci aspetta
Uno dei parametri citati nel documento di un fondo dice che noi siamo negli ultimi posti
Per l'indice relativo alla spesa
Per la ricerca sia quella fondamentale che quella applicata
Poco tempo fa Cofferati come fa spesso sottolineava la carenza di innovazione soprattutto di prodotto nel nostro Paese
E ho visto che Presutti la Confindustria si è un po'adombrato in piccolo è successo quello che è successo qualche settimana fa
Quando a un convegno a Genova D'Alema ha sottolineato la responsabilità degli imprenditori della carenza di innovazione
Forse la si è molto arrabbiato
Per la verità qualche giorno dopo Ciampi ha detto le stesse cose e Fossa ha glissato
Fossa Cipolletta Il Sole ventiquattro Ore giornale peraltro fatto molto bene
Io vi dico che quando non ho tempo prendo il sole ventiquattro ore per essere informato in un quarto d'ora venti minuti su cosa è successo nella politica
Perché se leggo gli altri giornali devo sfogliare pagine e pagine per capire qual è la notizia sommersi come siamo dai commenti e dalle interviste per cui non si capisce più qual è però la notizia per il Sole ventiquattro Ore da questo punto di vista sicuramente un giornale fatto bene ma
Dicevo Fossa Cipolletta Il Sole ventiquattro Ore parlano di tante cose spesso di cose giuste spesso di cose sacrosante ma sono sempre cose che devono fare gli altri
Questa è una fan viale da protestare
Se qualche cosa che debbono fare gli imprenditori debbono occuparsi
Della innovazione lo Stato deve fare la sua parte ma anche loro debbono fare la sua parte fosse il caso di inserire un parametro un parametro per la ricerca tra gli obiettivi nazionali quando si fanno le riunioni della concertazione
Problemi abbiamo Fontana sono molti
A poco alcuni individuati in quei parametri alti magari
Non meno importanti che quei parametri non vengo
Sono drammi persone per famiglie intere
E qualche volta risparmi di una vita si volatilizzano in pochi anni il costo in una residenza come ci dice adesso
Sanitario assistenziale costa dai quattro ai cinque milioni al mese
Si parla del tre per cento della popolazione sopra i sessantacinque anni
Come dato di riferimento per valutare l'entità di questo fenomeno
E io mi domando compagni e più giusto che
Ci si occupi del la pensione di anzianità soprattutto per coloro che non fanno un lavoro fisico un lavoro manuale o il più giusto occuparsi della previdenza rispetto a questo dramma che sicuramente aumenterà in dimensione è più di sinistra non occuparsi di questo problema e occuparsi del pensioni di anzianità
O il contrario Esposito che penso dobbiamo porci
Come dobbiamo porci molti altri quesiti
Per come quello per esempio della legalità e nel nostro Paese è un bene assai scarso funziona la legalità sulla base della buona volontà per fortuna ancora della maggioranza dei cittadini
Per dire che la prevenzione rispetto alla illegalità cioè cosa sacrosanta e da perseguire in tutti i campi ma dobbiamo anche sapere che deve necessariamente essere fatta un'azione anche di repressione facendo funzionare la giustizia la giustizia non funziona Mottini notevoli interrompo sulla giustizia madri ai proprio chiuso ho più tempo
Diciamo che non funziona la giustizia e questa questione rilevantissima giustamente Ciampi ha ricordato ieri
Al CSM che c'è un problema di tempi
Il funzionamento della giustizia perché la Giunta Dietz tardiva nel campo penale in campo civile in campo amministrativo è negazione della giustizia questa questione compagni sta logorando il Paese senza una giustizia che funzioni e difficile potere
Essere un paese degno necessario alla costruzione della
Compagno di il tempo dell'intervento in dieci minuti compagno Montini ha sforato di poco e non avevamo detto però adesso non vi hanno avvisare versione anche un po'più la parola al compagno Agostino Agostinelli si prepari il compagno Landonio
Preciso che non sono delegato di Milano un atto
No siccome oggi è stato dato il mio nome come delegato di Milano per errore non c'è un problema fondamentale ma insomma ciascuno le sue alle sue ha le sue fisse
Da io parto da una considerazione di cui stavo discutendo adesso con un compagno di Varese poiché cito intelligente libro di Guido Morselli Chieti Varese
I i volumi di Morselli sono tutti intelligenti quasi per definizione
C'è uno dei suoi libri non quello classico il comunista ma quello più complesso intitolato contro passato prossimo
Nel quale ricostruisce molto bene
La dinamica della l'ultima parte della prima guerra mondiale
La ricostruisce così bene
Che io che non leggo mai risvolti di copertina quando acquisto un libro divenuto riconosciuto mi sono accorto a pagina centotrenta centoquaranta utili insomma detto qualche anno fa
Che quella storia non era affatto vera perché sino a quel punto l'avevo presa per vera nel senso che era interpretava le quando ho scoperto che li ho stretti stavano arrivando tra Brescia e Bergamo detto no c'è qualcosa che non va
Cioè le mie poca conoscenza dalla storia non dicono questo ho guardato risvolto di copertina e poi era se tutto chiarito
Ecco mi piacerebbe che sulle vicende dall'ultimo anno grosso modo della politica si potesse fare altrettanto
Ricostruirla ridisegnarla c'è mi piacerebbe che Bertinotti non avesse presentato la mozione di sfiducia tredici mesi fa
Che Parisi non avesse sbagliato contare i deputati presenti in Aula che la Pivetti non avesse avuto il figlio o la figlia pochi giorni prima
Che D'Alema non fosse diventato presidente del Consiglio in quel modo
E mi riferisco Cossiga queste cose qui però purtroppo
E la realtà è un po'meno libera un po'meno fantastica che non la libertà di un romanziere quindi a questa realtà occorre guardare in faccia con qualche nettezza allora i soldi la
Dalle metafore delle battute c'è un punto che io credo ci dovrebbe preoccupare che personalmente mi lascia forti interrogativi e la questione semplicissimamente questa
Noi oggi abbiamo una fase in cui in Italia gran parte dell'Europa aderente all'Unione
Europea e al governo la sinistra da sola qualità tra costi centro sinistra forte tradizionalmente socialdemocratico laburiste
Distrutto ci si accorge meno che questa sinistra al Governo in tredici Paesi su quindici lasci una traccia Forte
Non dà affatto la sensazione di aver avviato un ciclo
L'esatto opposto di quanto è successo negli anni ottanta e per una parte degli anni novanta con il circolo liberista della destra conservatore
Che ha segnato e fortemente quella fase storico politica allora io credo che su questo qualche interrogativo dobbiamo porcello
Non solo guardando le vicende di casa nostra nel senso che in Italia ci sono alcuni elementi contraddizione aggiuntivi è vero che la questione della coalizione la riprendeva Ferrari molto giustamente nella sua introduzione di oggi pomeriggio la litigiosità a x e numero di partiti partitini e gruppuscoli questo ancora una specificità
è però vero che la stessa non tendenza
Si avverte se guardiamo a livello europeo
Germania
Inghilterra Francia stessa e così via
Ora qualche interrogativo io credo che da questo punto di vista dobbiamo porcelo io no no una lettura particolarmente originale per tentare una risposta a questo problema o un paio di
Avvertenze di di di nemmeno certezze ma di sensazioni attorno a questa questione
E la prima rimanda al noto per cui c'è uno spostamento elettorale all'interno di una realtà in Europa come in Italia in un arco temporale definito
Che c'è stata una domanda di sinistra
A livello europeo come risposta come controtendenza una politica che ha segnato per oltre un decennio il continente
E molto banalmente una domanda di sinistra una domanda di sinistra dovrebbe rimandare a una risposta di sinistra badate bene io non sono fra quelli che misurano le politiche dei governi con il centimetro dall'Est al centro più Orsini cioè non è quello l'ordine delle questioni per me
Per me l'ordine di questioni quando dico a una domanda di sinistra occorre in qualche misura dare una risposta
Che abbia quella connotazione politico culturale
Mi riferisco al fatto se ci sia se vi sia o meno una percezione di forte iniziativa riformatrice
Negli atti delle sinistre che stanno governando l'Europa è quindi anche negli atti della sinistra che sta governando in Italia
Ora
La discussione anche nei congressi in tutti quelli che ho fatto
Ha rischiato a volte di mettere in evidenza in modo secondo me assolutamente banale
La misurazione della tasso
Di capacità di sinistra dal governo D'Alema ripeto per me non è questo il problema il problema è che
Fuori da noi
La percezione di una capacità innovatrice di una capacità riformatrice di questo governo non c'è
No cioè
Al di là degli elenchi positivi degli atti fatti e questo mi rimanda alla seconda percezione che ho e noto un po'più complesso probabilmente il nodo rimanda al fatto che per dargli un titolo
Io credo che in questo momento la politica non possono più sbagliare e non lo posso più fare non posso più corre il rischio di sbagliare
Proprio perché
La lontananza dalla politica paradossale forse ma secondo me molto reale
La lontananza dal punto di vista elettorale della credibilità dalla percezione degli atti della politica
Ci consegna un Paese che chiede tutto alla politica nel mentre nel lontano alla politica e chiede la risposta di tutto e su tutto
Può apparire paradossale ma voi pensateci e a me pare che sia davvero così
La fine delle appartenenze
Porta il risentimento dei partiti processo per certi versi obbligato non è detto che sia del tutto è sgradevole è un dato oggettivo
La completa assenza dalla mediazione politica filtrata dai partiti
Porta alla universalizzazione dalla soggettività per cui ciascuno sente ceto sociale Area Organizzazione che il suo problema è il problema rispetto al quale va data la soluzione gli articoli diventano tutti determinativi la politica deve dare la risposta qui e ora Acqua il problema quello che tocca la mia parte sociale
La mia affetto organizzata la mia lotti il mio seguimento
Di tutto il resto non mi importa assolutamente nulla
Il non rapporto la non mediazione politica dei partiti comporta questa domanda assoluta la politica chi ha come controtendenza io un fiasco naturali fatto che tutti se ne fregano
Tanti se ne fregano dal votare dal partecipare nel capire le conosceva il trasformare per questo la politica non può più sbagliare
Se ha qualche barlume di verità la cosa che ho provato rozzamente a descrivere io credo che le vicende di questi giorni
La questione di ieri l'altro ieri milioni che vanno vengono eccetera
Siano una sberla tremenda chiunque abbia in testa un valore positivo dalla politica e di questo non possiamo non tener conto
Allora perché su questo si rischia che il tutti uguali che nella nostra area di consenso è un dato assolutamente come disgregante perché lo vediamo subito una partecipazione al volto diventa quel punto esplosivo non c'è più filtro e capacità di ricollocazione del consenso
Non è solo sociologico tutto questo io credo
Allora questa questione ci rimanda e chiudo su questo due punti uno era la cosa che volevo sviluppare di più ma dico solo il titolo perché mi ritrovo nel ragionamento che ha costruito Pierangelo Ferrari nella sua introduzione quando parlava della cifra interpretativa della nostra campagna elettorale per le regionali
Meno gestione forte capacità
Di promozione di iniziativa quella è la cifra interpretativa sulla quale nel possiamo spenderci e possiamo davvero in qualche misura mettere in campo qualcosa di originale
La seconda questione riguarda il governo nazionale la vicenda di queste ore io non so come si chiuderà cosa sta succedendo se domani in Parlamento la questione uno sbocco però alla luce dalla considerazione che facevo prima
Io credo che occorra essere molto avvertiti
Avendo a cuore che non si chiuda negativamente questa esperienza di governo di sinistra in questo Paese e poi nel resto d'Europa a quale tipo di soluzione
Si chiude su quale tipo di soluzione si chiude questa crisi o quasi crisi o quello che diavolo si chiamerà perché è fondamentale perché se si chiude
Riaprendo dal giorno dopo le stesse condizioni sulle quali in qualche misura si è aperta io non vedo una grande prospettiva una grande utilità per questo Governo e per il presidente di questo Consiglio
Può avere un senso lo dico con voluta provocazione con grande punto interrogativo nella mia testa prima che in tutta quella degli altri
Capire se da questa cosa invece una soluzione o se non valga la pena posto a valere la pena lo dico sottovoce
Di fare concreto Tommaso Moro quando stavano per tagliargli la testa
Sulle questioni anglicani cattolici la figlia gli disse ma basta dire che sei d'accordo e tutto è risolto il mi scrisse una letterina in cui disse caramente
A me piace la vita lo sai benissimo ma stavolta proprio non posso
Valutiamolo pensiamoci se rispetto al governo
Tutto questo o abbia un quadro di riferimento certo che segna uno scatto o se non rischi di essere un elemento ulteriormente peggiorativo di una situazione sulla quale ci stiamo interrogando tutti
Landonio si prepara il compagno Magni e poi la compagna Francesca Di Dio dalla Sinistra giovanile
Continuerò a parlare di sanitari come ho fatto al congresso provinciale di Milano
Per tre ragioni la prima è che
Sono espressione dell'Houten salute Dini no
La seconda per la rilevanza che i temi della sanità avranno nella campagna elettorale dei prossimi tre mesi
La terza per le ragioni introdotte anche nell'intervento di Mottini questa sera
Ossia che la sanità a un valore particolare nell'ambito della riforma del welfare e probabilmente anche gli elaborati
Del nostro partito su questo tema sono ancora arretrati su questa questione
Ora io credo che se c'è una questione in Lombardia su cui essere di destra un essere di sinistra ha un significato chiaro e percettibile dall'agente e il tema della sanità
Stare con Formigoni significa privilegiare il mercato sulla programmazione la libertà di scelta rispetto alla tutela dei diritti minimi per tutti
La quantità delle prestazioni rispetto alla qualità e alla propria pezza l'efficientismo di facciata rispetto alla efficacia e potremmo continuare con queste antinomie
Il sistema che Formigoni ha voluto sta producendo danni almeno annui evidenti anche se non sempre percepiti dalla popolazione
Intanto c'è instabilità nel sistema voglio ricordare che oggi il TAR a rimosso tre direttori generali voluti da Formigoni non più di due anni fa
In quanto i titoli di questi direttori non erano confacenti alla carica da loro ricoperti di non in situazioni minimali in ad esempio nell'ospedale più importante di Milano mi guarda c'è un rischio concreto di smantellamento dell'idea stessa del sistema sanitario in Lombardia amplificato tra l'altro dal referendum radicale che incombe
Insieme agli altri dei strumenti sull'idea del welfare e di solidarietà per quello che riguarda il lavoro
Un'organizzazione sanitaria che tutta centrata sull'ospedale
Un vantaggio indubbio offerto al privato rispetto al pubblico una penalizzazione dei servizi territoriali di prevenzione una gestione fortemente centralizzata a livello regionale
Una spesa sanitaria non più tenuta sotto controllo la ricetta lombarda di Formigoni non è meno Stato e più privato in sanità ma meno stato a gestire più stato a pagare e più privato a beneficiare del danaro pubblico
Lo stato di salute non è migliorato nella nostra regione e la qualità non è andata migliorando code invariate eccessivo turnover prestazioni redditizie più che utili la vicenda Di Bella per come è stata gestita nella nostra regione
Lungodegenza e riabilitazione che sono al tango senza contare gli scandali che sono intervenuti nella sanità lombarda da Poggi Longostrevi al Galeazzi e via andando eppure non sarà una battaglia facile
I cittadini sono stati confusi
Dalla campagna martellante di Formigoni e dei suoi svariati miliardi spesi per curare l'immagine lo slogan della libertà di scelta pagato la libertà di accesso alle cliniche private ha distorto l'opinione pubblica gli effetti negativi che noi denunciamo non sono sempre percepiti e sono messi in sordina
C'è bisogno di una campagna di alto profilo e di convincimento capillare
Abbiamo un il candidato giusto abbiamo gli argomenti giusti
Possiamo anche imboccare con dignità e senza strumentalismo
Le argomentazioni del cardinal Martini più volte ripetute su questo tema anche di recente di fronte al ministro Bindi sulla dignità e la tutela della persona prima del mercato
Dell'ospedale prima chiede la logica dell'azienda del valore della sussidiarietà
Come partito scontiamo ritardi non di elaborazione quanto di conduzione della nostra iniziativa politica
Non siamo stati in grado ad esempio di estendere la rete delle Autonomie tematiche che rappresentano un volano di aggregazione è un veicolo di consenso su questi temi
Ma neanche di inserire il tema della sanità nell'agenda delle nostre politiche di federazioni
Dimenticando l'attenzione che su queste questioni a l'opinione pubblica il Partito popolare ci batte su questo punto come i Verdi ci battono sulle questioni ambientali Rifondazione sui temi del lavoro
La lega sul federalismo la destra sulle questioni dell'ordine
Non vorrei che fossimo identificati soltanto come il partito delle riforme istituzionali mancante
Allora torniamo a parlare di cose concrete alla gente
E non delle questioni un po'astrusa e deprimenti il che si svolgono in queste ore a Roma
Il programma dell'Ulivo aveva aperto speranze davvero forti il nostro Progetto Duemila Eric con i contenuti di valore su questo misuriamoci con determinazione e intelligenza
Non sarà facile la prossima campagna anzi sarà tutta in salita
Ma come dice il protagonista della peste di Candy nel sotto finale del romanzo in questi tempi in cui sembra da folli sperare l'unica vera vigliaccheria e non spera
La parola ad Alessandro Pollio il compagno Magni slitta di un due posti prego
Poi
Della commissione
La commissione politica chiede di presentare per poter operare documenti chi avesse in animo naturalmente di fare documento nel giorno entro le undici undici e un quarto
Grazie prego io non citerò Carmine come ha fatto adesso cugino Landonio cito invece Pierangelo Ferrari per dire che ho apprezzato nella sua relazione la precisione con la quale ha fornito siamo gli elementi portanti della critica politica al governo regionale da Lombardia
E ha tracciato credo in modo che sicuramente condivido gli assi lungo i quali svilupparono se intendeva delle prossime settimane avvicinarci così alla scadenza elettorale
Voglio proporre però arriva all'attenzione alle stesse compagnie due considerazioni detto questo per definire l'area di consenso ma vorrei interloquire invece con Pierangelo su due questioni perché io credo dobbiamo guardare bene per un verso al dibattito congressuale che abbiamo fatto
Perché da lì credo possiamo trarre qualche suggerimento non voglio usare un termine più forte
Io non condivido il giudizio che la sua relazione la contenuto su questo
Per questa ragione perché credo che la nostra discussione congressuale
Ci abbia messo di fronte a un tema più alto e il più complesso da maneggiare di quanto lui non dice se lo mi riferisco la parte in cui giudicava il voto che ha avuto la mozione della sinistra ma credo che ci abbia messo a nostra discussione congressuale di fronte al fatto che o noi siamo capaci di ridare voce e speranza tenendo insieme il piano dei grandi valori col Piano altrettanto indispensabile del radicamento sociale ed è la capacità di tornare a dare rappresentanza e voce
Accenti e strati sociali
Alti con latticini ma ciascuno dei quali messo in discussione nelle suoi elementi di reddito nella qualità della sua vita nelle proprie aspettative oppure noi non riusciremo a fare il grande salto che dobbiamo fare
Certo proposta programmatica certo proposta di governo certo grande innovazione sul piano istituzionale
Ma un partito si chiede anche vorrei dire in certi momenti essenzialmente l'altra cosa
Dico questo pensando alla forte caratterizzazione di voto giovanile di voto femminile che la mozione dalla sinistra avuto nel corso di questa campagna congressuale lungi da me pensare o dire
Che non sia successo in parte molto significativa anche per la soluzione che ha prevalso naturalmente
Non voglio sottolineare questo aspetto perché vedete non è affatto un parlar d'altro rispetto alla crisi politica che stiamo attraversando adesso
Credo che da un altro angolo visuale sia esattamente la stessa cosa sia un'altra faccia della stessa medaglia
Non abbiamo una crisi di governo nel fatto che tecnicamente non si è ancora aperta non ci deve distogliere da questo fatto
Su quale piano arriva su quale piano esplode
Io credo che noi dobbiamo evitare a noi stessi innanzitutto di cadere in un vizio vecchio della Partito Comunista Italiano
Che era quello di essere bravissima acutissimo nell'elencare le responsabilità i difetti degli altri
Ma di essere terribilmente incapace di vedere il proprio carico di responsabilità nelle vicende che man mano si erano dipanata
Vetriolo dubbio alcuno che ci sia in questione la legittimità il diritto per un un uomo politico dei Democratici di sinistra che viene dal partito comunista che in questo caso Massimo D'Alema
Questo il punto che viene messo in discussione ma mi permetto di dire che questo in qualche modo è la coda del cane non è la coda che muove il cane
Il resto del corpo è il problema serio guardate da un certo punto di vista e lo stesso problema che ci siamo trovati di fronte circa un anno fa
Bertinotti è stato il killer del governo Prodi ma il Governo Prodi era già profondamente in crisi dal due di maggio dell'anno scorso abbiam detto mille volte noi ma ecco qui c'è il punto sì quel governo era già in crisi
Se c'era ricordate tutta la discussione sulla fase due che non si apriva mai non si capiva come dove e da chi potesse essere aperta e così via
Fra i tanti
Tante cose queste negative della scelta di Bertinotti già che è stata quella di avere spazzato via dal campo quella discussione del cambiato l'ordine del giorno questo non ha fatto bene innanzitutto all'Ulivo non ha fatto bene l'alleanza strategica che governava il Paese
Ora
Credo che dobbiamo saper vedere alcuni problemi che ci riguardano molto da vicino
Durante tutta la fase del governo Prodi Prodi non interviene quasi mai nella discussione fatta a botte di interviste contro interviste che emergevano dal mondo della politica dei partiti anche dell'alleanza di governo
Con l'atteggiamento un po'tranchant intendeva dire io governo mi occupo di portare avanti il Paese o l'obiettivo di arrivare l'Europa questo è ciò che mi viene chiesto di fare
Fu una mossa efficace
Efficace soprattutto dal punto di vista del costruire un comune sentire intorno per il governo e di farlo sentire come cosa migliore perché è diversa perché capaci tenere quel piano di rapporto con l'intero Paese
Poi possiamo dire tra di noi che c'erano alcuni elementi anche non pochi strumentalità tuttavia questo fu il fatto che fece opinione e con sé
Col governo D'Alema questo è finito
Stava scritto nel suo atto di nascita
Ma è rimasto scritto nel suo comportamento quotidiano
Ripeto non è un parlar d'altro
Perché esattamente lì che si in quel punto che si apre un varco ed è un varco che si propone in termini di appunto lo diceva Agostinelli prima
Ma è un elemento che intorno alla nostra riflessione le cose che diceva Landoni un attimo fa mi fanno vedere collegati tutti questi aspetti
Io credo che una ricostruzione
Non passi della situazione che abbiamo di fronte non passa soltanto attraverso il superamento della crisi di governo mi permetto di dire che mi turba molto la questione la compravendita dei deputati e dei senatori
Ma se Domenico Comino arrivasse anche gratis credo che questo sarebbe un problema ugualmente se non anche più grave
E dunque attenzione anche a questi aspetti perché sono ulteriori reagenti moltiplicatori di quei fattori di crisi
Ultimo aspetto e di fronte allo il problema di come ci si aggrega all'interno di questa coalizione considero che sotto molti profili la discussione che abbiamo fatto nel congresso avrebbe bisogno di essere ripresa d'accatto
Perché la politica deve vivere sotto uno slogan è un'abitudine innanzitutto intellettuale e culturale di ciascuno di noi principio di realtà quando la realtà ci dice che una cosa non c'è non c'è anche se continuiamo a parlarne
E dunque credo che sotto questo profilo la nostra discussione congressuale del proprio ripresa cari compagni tuttavia
Io credo che la vera costruzione dei Democratici di sinistra possa servire a fare buona scuola a dare il buon esempio noi la sinistra
Abbiamo cercato di risolvere con quella idea alta la sua ispirazione originaria assai più bassa la sua realizzazione concreta di rispondere al bisogno di aggregazione di una parte rilevantissima dell'alleanza strategica dell'unico
Non possiamo fare le parti di tutti in una commedia
Occorre favorire trovare le forme i modi
Gli strumenti per favorire il fatto che analoghi processi si mettono in moto su altri versanti pur dello schieramento strategico io credo che i da questo punto di vista si debba produrre innovazione voglio terminare proprio con una
Frase molto breve su questo punto vedete l'innovazione quella specie di araba fenice moderna di cui tutti parlano ma mio Dio quant'è difficile realizzarle praticarla tuttavia
Ci sarebbe una cosa che dovremmo cominciare a fare se si vuole davvero fare innovazione bisogna avere un prerequisito la capacità di liberarsi
Dalle idee preconcette dagli stereotipi e anche da qualche elemento come dire di va di banalità corre scusate la voce ma essendo secondo congresso in una settimana è un disastro
Liberarsi di qualche banalità
Allora il primo punto è proprio questo se vogliamo innovare liberiamoci dalle coazioni a ripetere noi stessi
Ho terminato subito vedete il potere di interdizione la forza del mini partiti Isma'prospera ce lo ha ricordato con la Sartori ieri oggi non mi ricordo più
Prospera nei sistemi maggioritari a collegio
In altri sistemi sia il due per cento e tanto più che ci allo zero due per cento riesce al massimo a contare per quella dimensione allora io non dico con le mie vecchie opinioni su questa cosa e sono uno testardo ma
Voglio andare sì Giulio Blasi tutti dagli stereotipi ciascuno dei propri
Proviamo a fare un ragionamento molto sereno ed equanimi di Bilancio in termini di sistema delle cose che abbiamo costruito
Perché anche attraverso questa cosa passa la possibilità di cominciare a ricostruire un circolo virtuoso vedete il problema è che dovremmo abituarci a pensare che i governi sono molto importanti
E sì però sono legati al desiderio al volo punta il consenso degli elettori la politica banche dura di più
è più lunga e più intensa e se noi perdiamo questo aspetto credo finiremo per creare ancora più problemi governi di quanti già da soli non ci siano
Accompagna Francesca Di Dio la Sinistra giovanile
Ci appare il compagno umani
Care compagne cari compagni
Non posso nascondere una certa emozione dovuta al fatto di trovarmi per la prima volta ad un congresso regionale e francamente devo dire che avrei evitato volentieri l'imbarazzo di questo intervento
Oggi più che in passato sento il dovere morale oltre che il bisogno di partecipare attivamente a questo clima di sconforto politico dovuto evidentemente algerine agli avvenimenti di questi giorni
Non voglio sicuramente perlomeno in questa sede scendere nei particolari di un'analisi del lungo percorso che ha portato alla nascita del governo D'Alema
Né tanto meno sulle implicazioni di un ragionamento tipicamente di destra che ne ha più volte sottolineato a mio giudizio ha torto l'illegittimità
Mentre invece credo sia opportuno cercare di comprendere come mai per l'ennesima volta nel giro di un paio d'anni si sia aperto lo scenario di una crisi politica ci troviamo infatti nuovamente nella scomoda posizione di dover fronteggiare una situazione che non esiterei a definire quanto meno pericolosa
Ma la cosa che più di ogni altra mi lascia sconcertata è che i motivi che ne costituiscono il fondamento non sono minimamente di carattere sostanziale
Non è per una cattiva finanziaria che il governo rischia di cadere e neppure per altri punti del programma ma per le ridicole polemiche di un centro sinistra in perenne scontro perdonatemi l'espressione per qualche poltrona in più
La seconda Repubblica si lascia alle spalle già due crisi di governo
Ma molti dei nostri politici non hanno ancora capito che gli errori del passato dovrebbero essere presi come punto di riferimento onde evitare analoghi sbagli in futuro o forse fanno solo finta di non capire in nome di una logica di egoismo partitico così duro a morire
A questo punto mi domando e vi domando
Come possiamo biasimare coloro che le domeniche di voto preferiscono starsene a casa in compagnia della tv o fare belle gite nei dintorni piuttosto che recarsi alle urne
Quando lo spettacolo che la politica offre ai loro occhi è fatto di insulti ripicche antipatie reciproche tra i cosiddetti uomini politici
Ed è proprio oggi all'ombra di questo clima di tensioni che mi permetto di invitare il partito il nostro partito ad una seria autocritica
Vediamo in ogni epoca in cui non si fa che parlare di parità tra i sessi di valorizzazione delle giovani generazioni perché no anche e soprattutto nella politica ma credo che il percorso verso questi obiettivi si ancora a lungo
Ancora troppe discussioni si svolgono all'interno degli organismi dirigenti per l'inserimento in qualsivoglia lista partitica di qualche giovane in più ed il fatto che le donne vi siano rappresentate in una certa percentuale non deriva certo dalla fiducia riposta in queste e nelle loro capacità politiche ma il frutto del sole intendimento al rispetto di statuti di partito
Ebbene compagni io credo che fino a quando gli incarichi di partito non cominceranno ad essere considerati più come servizio a termine nei confronti dei cittadini che come trampolino di lancio verso carriere politiche più prestigiose e meglio retribuite poco cambierà
Ed è proprio spiegando questo cambiamento che sottolinea la mia preoccupazione
C'era un impegno politico che in troppe occasioni anziché nascere dalla volontà di migliorare e di riformare la società in cui viviamo questa passione e la dedizione personali
Mi sembra piuttosto il contadino ed infruttuoso scontro tra poteri contrapposti in uno scenario in cui purtroppo il potere di ricatto del politico di turno è ancora troppo elevato
E davanti a questo scempio ha sicuramente di che avvantaggiarsi Berlusconi perché mentre la maggioranza si inoltra nei meandri di una logica tutta incentrata sugli equilibri interni della coalizione perde di vista il vero avversario politico la destra
Facendo crescere menti more che forse l'arrogante pensiero di un Berlusconi che non fa che ripetere quando vinceremo le elezioni ci penseremo noi trovi un parco sempre più aperto per tradursi in realtà
Compagnia mani segue il compagno Benigni
Oggi sentendo la relazione compagno Ferrari
Devo dire che per molti che aspetti condivisa almeno da me condivisa
Mi chiedevo guardandoci ovviamente nella platea che probabilmente manca qualcuno in questo fa in questa Sala cioè mancano molte persone
Mancano ad esempio i lavoratori le lavoratrici molto i giovani come si usa dire siamo un ceto politico io compreso lo sto dicendo ad altri c'è un presenti un ceto politico e un certo sindacale che pagano ovviamente
Di una crisi politica in cui almeno io la penso così
è una crisi politica in cui non si parla di programmi non ci si avvale di problemi della gente si discute cioè il cerchio lo dicevano già Cuni altri compagni
Ci si discute di questo o di quell'altro posto se riconoscere certo conosco anch'io la politica se riconoscevano lo spazio a questo o quel partito che dice magari non ha neanche misurato il consenso elettorale
Il problema è che non diventa e non siamo in grado noi diciamo la relazione diceva ma l'abbiam detto in tutti in questo periodo e che il governo ha fatto anche dalle cose molto positive in una finanziaria che tenta di rischio di ridistribuire non come dire di chiedere sacrifici anche se io penso come diceva Agostinelli
Il se io però del cambiamento non viene dato
Penso ad esempio sul lavoro io credo che in una regione come la nostra
è importante il fatto che non ci sia lavoratore lavoratrice questo partito io credo invece debba fondare
La propria identità sul lavoro e sui lavori ma per fondare l'identità sul lavoro e sui lavori deve continuare di cerca di parlargli e di rappresentare
Ora parlare in Lombardia visto che io faccio il segretario dalla FIOM
Di lavoro non basta io ho condiviso molto esempio questo pezzo dalla relazione ma critica alla Regione Lombardia però bisogna discutere anche delle nostre
Io parlo delle nostre controparti
Imprenditori italiani anche quelli lombardi stiamo perdendo dal punto di vista dei sulla concorrenza internazionale sta Moon perdendo sul terreno dalla qualità sul terreno come dire dell'avanzamento tecnologico noi anche in Lombardia e non solo l'Italia anche la Lombardia perde la propria capacità e quindi si impoverisce il lavoro si impoveriscono le professioni
Si crea maggiore disagio alla gente maggiore insicurezza le insicurezze aumento erano i lavoratori non si sentono rappresentati lavoratori e lavoratrici non si sentono rappresentati da noi
E non si sentono né che sono rappresentati da altri perché neanche Rifondazione in grado di rappresentare
Nel senso che è una dimostrazione il voto politico
Al anche a Rifondazione che non ha utilizzato la capacità anche di interdizione che aveva nei confronti del governo ed è stata come dire anche lei penalizzata le votazioni quindi siamo di fronte ai lavoratori che di per sé non sono di sinistra o di destra
E che certamente di interni assoluto non solo solidali perché così uno nasce solidale addirittura in un territorio come il nostro sia la paura dell'emigrazione
Bene se in Lombardia si rispettassero le leggi e gli accordi noi dovremmo programmare programmare il fatto che gli immigrati vengono a lavorare perché in territorio come Bergamo lecco Brescia
La Brianza se non si fanno quarantacinque ore alla settimana
Non si riesce a produrre quello che gira per produrre quindi deve programmati eppure comunque la gente ha paura di portargli al posto di lavoro questo è il dato fondamentale
Qui c'è un livello di sicurezza allora noi dobbiamo essere la politica deve essere in grado di intercettare questo e di tradurlo di dare certezze e sicurezze prospettiva però bisogna discuterne già che questo diventa un elemento di discussione io non ce l'ha la soluzione in tasca non penso di avere la verità in tasca non ce li ho non non ho questa pretesa vorrebbero discutere di questi problemi per trovare una soluzione quindi noi siamo sono in grado di lanciare messaggi
Astrusi si dicono i giovani voglion cambiare il posto di lavoro ma poi facciamo le ricerche sociologiche e scopriamo che per il novanta per cento vorrebbero un posto fisso ma scusate un lavoratore una lavoratrice che al lavoro interinale che lavora al terzo livello o che va a parla commesso in un supermercato ma che cosa pensate che che preferisce avere un lavoro che può cambiare
Quello che penso che può cambiare quello che è forte sul mercato del lavoro ma perché il novanta per cento e sempre de che le professioni si impoveriscono perché sapere perché quando si parte si perde competitività tecnologica quando non c'è breve quando non c'è ricerca quando non c'è formazione c'è un abbassamento anche un punto di vista del valore della professione del lavoro e quindi di per sé di per sé siamo qui subalterni alle decisioni in questo caso il padrone a questo punto è chiaro che uno si aggrappa a questo ragionamento quello di avere maggiori certezze che certamente diceva bassi
Ma se a questi giorni non siamo in grado di darvi questa prospettiva
Agli anziani gli diciamo che in qualche modo sta mangiando i loro figli perché questo è il messaggio che ricevono noi che cosa vogliamo dare qual è il link che diamo
Questo è il è il dato io un partito di sinistra che nasce come diceva
E a me ha fatto piacere ovviamente
Il ragionamento nella relazione
Che nasce il terzo da esperienze socialiste cristianità però ma anche dal Partito comunista soprattutto da partito comunista perché addirittura lo statuto non c'è più questo dato che noi proveniamo anche dal Partito comunista no voglio dire che era quello quel partito che a me è che io non sono Dio ha dato mi sono scritto parli come sta perché sono andati Unione Sovietica prima battono scuole partito ma perché quando faceva le lotte politiche sociali sindacali ho interpretato quel partito che era in grado di darmi maggiore cioè come dire rappresentanza una società qua c'era battaglia in Parlamento per affermare quelle battaglia capaci a una società questo è il dato allora un partito di sinistra in grado di dare quaestor Conte questa prospettiva o se no
Ma per quale ragione è uno delle spendersi nella militanza
Perché qua le dette secondo me non spostiamo noi Leo cioè non battiamo noi Berlusconi sulla sua comunicazione attraverso i giornali e le televisioni
Ma noi oggi di fronte a questa crisi compagni chiediamo chi perché siamo di fronte a una crisi tutta politica rispetto a un governo che ci ha portato il Governo precedente questo che ci ha portato in Europa che ha abbassato l'inflazione
Che certamente sta risanando il i debiti dello Stato ma noi sapremmo in grado di prezzo di fare una manifestazione per difendere questo governo se forte saremo in grado di farla o non la facciamo perché rischiamo di fare un buco
E questo è il punto una e perché ha gliel'abbia spiegata male
Alla gente ore lo diceva o meglio di me Agostinelli e che non gli diamo un messaggio di cambiamento di rappresentanza di giustificare il perché si devono spendere devono militare devono spendersi tra soci dentro la società dentro le fabbriche dentro gli uffici e quindi questo è il dato che non scatta alla costruzione un partito e stiamo facendo il Congresso deve tener conto di queste cose se no altrimenti non capisco che organizzazione politica costruiamo perché guardate finisco
Cioè io credo che in sostanza
Cioè noi dovremmo in grado di dare maggior forza
Faccio un altro esempio per far capire ad esempio in questo Paese si può discutere si fa l'accordo in Parlamento per allargare il lavoro interinale
Ad esempio giustamente Ferrari diceva ne siamo abbiamo il primato dei morti sul lavoro de aver allargato il lavoro interinale in edilizia e nel settore agricolo e esattamente aver aumentato la pericolosità e rischio
Di questo
Però questo pane in questo Parlamento si è trovato la le condizioni per farlo
In questo Parlamento non si è trovato le condizioni per fare la legge sulla rappresentanza non si è trovato la le condizioni per varare la legge sul lavoro parasubordinato non si è trovato alla le condizioni per fare cioè per dare una maggiore prospettiva allora a questa sua sicurezza e via di questo passo
E noi pensiamo in questa situazione di battere la destra e i leader e e radicali sul referendum liberisti che hanno presentato cioè noi pensiamo che in questo modo di riuscirà a battere
Una
Cioè una campagna elettorale che sarà pesantissima beh su questo siamo fortemente ritardo e ho finito su questa cosa se noi pensiamo Comes a succede tripartito in cui si tenta di distinguere tra un verbale non può allora Brenno cattivo
Tra questi dopo c'è una giunta abrogazione o no quando è il massimo dell'espressione liberista almeno per quanto mi riguarda l'insieme di questi referendum e quindi siamo in grado di mettere in campo una battaglia politica che dispiegare forze beh noi siamo davvero perdenti perché rischiamo da una parte la crisi di governo darò quando non siamo più al governo non siamo in grado di avere neanche una capacità di mobilitazione della società è un partito questo sarebbe il disastro per un partito che ci vuole costituire
Grazie a mani io la proposta da fare dei il tentativo di fare un dibattito serale non sta dando i risultati di superati d'altronde ce le Commissioni riunite due delegazioni di federazione
Allora la proposta del facili prova Procolo due compagni di procedura ribattuto buoni motivi morbo quel presunto spogliando sperando di essere puntuali l'ultimo iscritto a parlare con gli omologhi Rollo nell'ordine sono
Benigni
Delegato della federazione di Bergamo Giuseppe Benigni Roberto vitali delegato della federazione il Milan
Benigni
Il Gargano di Mila no Milano vitali
Allora fare tocca
Ah mi hanno anche eletto loro una volta poverini con è vero ma il consigliere regionale nello ricordo niente io volevo svolge questo mio breve intervento
Viene cercando di dare a un contributo ad una risposta che secondo me doveva essere
Abbastanza del tema del del nostro congresso
E la risposta è questa come mai naturalmente una mia opinione
Noi abbiamo fatto dal mille novecentonovanta scelte io dico giuste e coraggiose cioè dalla Bolognina in poi
Come Mario abbiamo avuto due governi il Governo Prodi al Governo D'Alema che hanno sostanzialmente governato bene
E nonostante questo abbiamo subito nelle europee nelle amministrative una sconfitta elettorale
E in effetti noi con la nostra peculiarità però anche nel resto d'Europa la sinistra in difficoltà
Una parte del
Diciamo quella sinistra e quelli quegli strumenti della sinistra che
Sono i classici
Quella sinistra diciamo che e abbastanza riassunto io direi che oggi nel panorama politico italiano dalle posizioni di Rifondazione contro la guerra del Kosovo
Nessun finanziamento alla scuola privata non si tocca il tema delle pensioni
Io dicevo questa risposta di non sia un troppo di sinistra è sbagliato perché lo dimostrano i risultati politici di Rifondazione cioè se fosse davvero così
Avremmo avuto alla nostra sinistra partiti che avrebbero avuto un grave un grande successo elettorale
Per cui non sta in questo
I nostro problema vero il noto problema vero secondo me sta nel fatto che siamo stati chiamati a tamponare un destra liberista che fa paura
A gran parte anche dell'elettorato del nostro Paese e dell'elettorato europeo
Ma non siamo ancora in grado di apparire come una sinistra che è in grado di governare queste grandi trasformazioni e di costruire coerenti
Con i suoi valori e i suoi principi un programma in grado da sinistra di governare queste grandi trasformazioni
Da questo punto di vista il vecchio non è che ci serva molto cioè ci serve mantenere fermi i nostri principi e i nostri valori però confrontarci anche totalmente con i problemi moderni allora dicevo giustamente Fassino l'ha ripetuto Pierangelo la globalizzazione da grandi opportunità
Ma evidenzia anche grandi pericoli
Allora noi diciamo
La formazione e l'ho sentito anche stasera
La formazione e un obiettivo strategico per affrontare la globalizzazione
Però se vogliamo affrontare la formazione come obiettivo strategico
Non è più possibile impostare
Il discorso scuola pubblica o scuola privata come se fosse quello il problema della formazione italiana
Il problema formazione italiana e dare il massimo di formazione agli studenti sia nella scuola pubblica sia nella scuola privata questo è secondo me un modo corretto io allora dobbiamo a vere un progetto per la scuola pubblica e guardate che il Progetto di Berlinguer che mi sembra un progetto organico di riforma
Fa estrema fatica a passare in una pubblica amministrazione che è corporativa e non vuole cambia io lavoro nella scuola lavoro in segno tuttora e vi posso dire che ci sono grandi resistenze nella scuola pubblica alle riforme del ministro Berlinguer ma anche io ritengo che una scuola privata che svolga nel no profit
Che svolga una funzione integrata rispetto alla scuola pubblica non deve essere vista
Come nemica rispetto ad un progetto di formazione insomma quel progetto di formazione integrata che ha come centro lo studente la sua crescita deve essere il patrimonio di una sinistra moderna
Che non deve farsi prendere ancora da battaglie di tipo diciamo ideologiche
In una fase di trasformazione che ha bisogno invece che il progetto di trasformazione sia complessivo secondo esempio che faccio ma può una sinistra subire il programma sulla sicurezza del governo con tutti i sei con tutti ma non avendo un suo programma organico sulla sicurezza
La sicurezza è uno dei temi centrali
Perché ormai sta diventando un problema di libertà in questa società nel senso che la gente che sente insicura non si sente libera
E allora la sinistra
Che deve essere in questo Società portatrice di un progetto di libertà e di giustizia deve avere nel pacchetto di sicurezza accerto che riguarda prevenzione programmazione del territorio repressione e così via
Non devo avere quei timori continui per cui perfino il Progetto di sicurezza del governo D'Alema
Appare come troppo coraggioso ma deve essere una sinistra che elabora un suo progetto dicevo organico di sicurezza e se ne fa portatrice perché risponde ai bisogni di una società nuova
Il terzo esempio riguarda i giovani io son convinto che qui mi dà l'impressione che in Lombardia e anche nella Bergamasca
Il nostro rapporto che il giovane sia un rapporto difficilissimo noi appaiamo appaiamo una sinistra vecchia una sinistra ancora statalista legata a vecchie cioè ma d'altronde dico e qual è stato una politica vera per i giovani che noi abbiamo sviluppato in anche nella nostra realtà territoriale che cosa siamo andati a dire ai giovani
Giovani che frequentano sempre di più l'università e non hanno un presa Lario non hanno la possibilità di rendersi effettivamente autonome
Io ritengo rispetto al compagno precedente che noi non potremo più garantire il posto di lavoro fisso
Ma garantire al giovane che nel suo passaggio da lavoro a lavoro ci sia una formazione professionale retribuite che il giovane non viva i cambiamenti del suo lavoro come cambiamenti drammatici
E il giovane che posso non ha trentacinque quarant'anni esprimere una propria autonomia rispetto alla famiglia e crescere così responsabilità sia un programma di sinistra
Per cui ecco sono tre esempi che faceva c'era anche un moderno partito di sinistra secondo me deve confrontarsi con questi problemi che sono secondo me ai problemi della gente
E chiudo dicendo una cosa insomma noi dobbiamo essere portatori secondo me di una visione che ancora una visione di una società diciamo un migliore di una società caratterizzata libertà giustizia ma sapendo che lo Stato sociale che abbiamo costruito
Nell'Ottocento da inizio Novecento aveva secondo me due aspetti negativi che vanno cambiati uno costa troppo
E l'altro richiede passività da parte della gente cioè premi agli assistiti noi invece dobbiamo costruire Sedona uno stato sociale che dia secondo i principi di sussidiarietà di intervento dal volontariato del no profit e così via che dia le stesse garanzie ma che chieda all'individuo
Una risposta attiva cioè di comperare
Questo rende secondo me meno costoso lo stato sociale ma valorizza di più anche l'individuo nella costruzione dello stesso è un pensiero secondo me forte che la sinistra deve sviluppare se vuole essere credibile come dicevo secondo me
Partendo proprio da un programma di sinistra vuole essere credibile candidarsi al governo in questa trasformazione
Grazie Benigni per l'ultimo intervento Roberto vitali
Le vicende di questi giorni ci ripropongono questioni politiche istituzionali assai importanti che in questo lungo decennio di fin e secolo noi abbiamo cercato di risolvere
Senza riuscirvi io credo che bisogna diceva che fosse polio che chiedeva ci faccio una specie di resoconto di questo
Senza riuscirvi soprattutto quando l'abbiamo affrontato con strumenti istituzionali Meglio
è stato il risultato di alcuni strumenti politici
Perché alla sconfitta della coalizione progressista del novantaquattro abbiamo posto riparo con un'invenzione una innovazione reale che è la coalizione di tipo nuovo quella che va sotto il nome dell'Ulivo del novantasei
Tuttavia noi non siamo usciti dal guado sotto questo profilo la transizione non è finita
E in altri campi i risultati sono più forti e duraturi la profonda riforma del sistema che il pubblico per esempio
Il risanamento eccetera è una riforma importante questo è avvenuto
Alcune questioni del welfare sulla famiglia l'assistenza le tensioni
Noi non abbiamo chiuso la partita ma abbiamo segnato dei punti
La parte più drammatica della riforma pensionistica è alle nostre spalle
Molti altri governi di sinistra non lo hanno ancora fatto dico questo perché non non trovo giusto e del decennio e della sella sinistra si dia un giudizio non equanime
Troppo se è vero che ci scoraggia ma perché no però allo stesso tempo in questo condivido un certo pessimismo compagno parlare prima antipolio
Dal punto di vista istituzionale noi dobbiamo fare i conti dobbiamo confrontarci più seriamente perché qui la transizione è finita
E qui c'è persino il pericolo che il ritorno indietro il fatto per esempio che oggi possiamo segnalare lo ha fatto Martinazzoli debbo dire con grande misura
L'utilità e la novità dell'elezione del presidente diretto del presidente regione che si affianca rinnovato sistema del governo delle autonomie locali questo ormai consolidato questo non ci pone al riparo dal rischio che la crisi istituzionale
Non sia affrontata seriamente ne abbiamo due grandi questioni che ho stasera non trattoria me
La questione della riforma dalla forma di governo non dire quella che ci appassiona da tempo che in Lombardia ha particolare importanza
Che è quella della riforma dello Stato dell'uso del metodo federalistico uno no no io non amo parlare di federalismo troppo facilmente ma dimezzato federalistico per ricomporre la catena dalla e Autonomie
Su su fino alla Regione lo stato stesso ma questo è un altro tema voglio riprendere a questa riflessione
Dalla necessità combinando
E qui c'è un impegno politico attorno al quale non c'è la piena coesione del partito e dell'alleanza combinando l'uso dello strumento elettorale abbiamo bisogno di una nuova legge elettorale questo uno dei punti di debolezza da nostra coalizione
Abbiamo bisogno di avviare poi la riforma della forma di governo come dicevo prima e abbiamo bisogno di completare il tutto o di accompagnare il tutto con una profonda riforma del sistema politico
Che utilizzando i materiali positivi venuti alla luce in questo decennio
La coalizione di tipo nuovo e i partiti di tipo nuovo
Diano a questa parsec così criticamente aperta una soluzione positiva
Per quanto riguarda la coalizione io credo sia nel cerchio trovò nella relazione la mozione che ora votato che ho sostenuto la mozione compagno Veltroni
Enunciato bene il problema
E lo trovo nella parte che invece sulla quale ho trovato più critiche
Il collegamento la necessità del collegamento tra rinnovamento impartiti al rinnovamento della coalizione la cosiddetta doppia appartenenza che so aver sollevato anche qualche ironia qua e là
Secondo me cioè un concetto un po'faticoso ma è un concetto da affermare da costruire certo
Bisogna affrontare subito e sconfiggere alcuni luoghi comuni la coalizione di cui abbiamo bisogno
è in parte da inventare a costruire non è è un'alleanza come le tante che abbiamo conosciuto che abbiamo intelligentemente costruito
Mentre noi abbiamo le spalle qui a Milano un'esperienza positiva compagni hanno costruito per la Provincia un'amplissima maggioranza
Maggioranze normalmente dice la coalizione che vuole solo che non aveva tutti i tratti distintivi della coalizione nuova avevo
Cioè il Tagliamento eccessivo di partiti non arrivati le caratteristiche di innovazione risultato è stato che a te
Passo contro una coalizione che falsamente però è riuscita a proiettare un'immagine di maggiore coesione di dice figura nuova e così via questo è un punto su cui bisogna riflettere l'altro punto è questo la coalizione non nuova non è uno strumento solo per
Eleggere dei ministri degli assessori dei sottosegretari e cose del genere no su un disprezzo l'arte dal governo la missione di cover
Mare si coniuga con la lotta la coalizione deve essere permanente certo di avere il punto di vista del Governo il punto di vista riformista cioè di chi vuole affrontare i problemi e poi
Non teorizza Luv vuole ma teorizzata forme concrete programmi progetti irrealizzabili però deve avere anche la capacità di stare nel gioco democratico anch'anche quando viene sconfitta e ce ne andiamo e dominare non la teoria della coalizione di tipo nuovo ma le concrete esperienze riscopriamo che le coalizioni quando perdono si sono sciolte finora quasi tutte come neve al sole lasciando in brache di te la Kilian sostenuti votati ecco perché i cittadini non tributo non più dopo c'è gente che studia perché non vanno a votare la gente a acuto il senso della utilità
E della necessità delle cose necessarie quando le vede inutili & qualcosa e non diamo la sensazione di essere utili in presa diretta forti capaci non solo di
Vincerà ma di condurli anche in una situazione
E affrontare i loro problemi anche se non dovessimo vincere questi stanno a casa io ritengo che queste delinei faccia della coalizione del non aver fatto capire questi Cartesio uno dei punti dopo la setta in meno messi in luce perché non è così visibile certo ci sono tante altre cose
Volesse programmatiche insufficienza di basi sociali e così via insomma verso che poi non posso parlare molte voglio essere breve noi dopo
Amo sconfiggere i luoghi comuni un po'troppo Panciatichi visti insomma che la coalizione della solita roba no è una grande impresa politico culturale è un episodio della lotta politica deve dare il segno della forza
Non deve sembrava una cosa opportuna e non deve essere una cosa opportunistica deve avergli segno del rigore per il sacrificio insomma della era le caratteristiche che in altri momenti della vita dalla Repubblica hanno avuto gli rinnova atti partiti usciti dal dopo dalla lotte della guerra dell'antifascismo e così via oggi il sistema politico si affronta e si riforma affrontando i due temi la coalizione e i partiti e vengo brevemente e Moriero conclusivo
Noi come DS abbiamo dato un certo contributo questo congresso deve servire anche per fare un resoconto critico ed equanime dalla vicenda io sono stato tra i compagni
Che
A in parte criticato l'impostazione della Cosa due perché mi sembrava oscura s non mettersi in giusta luce valorizzasse le novità dell'Ulivo dalla coalizione a cui ha dedicato alcune osservazioni dal nella mia parte la prima parte intervento tuttavia voglio visto che le sono state mosse critiche tutta partita Alema stesso sul modo un po'burocratico grigio con cui di vertice con cui si è formato questo nuovo partito io credo che quest'siano critiche giuste e meritati tuttavia compagni in questo campagna congressuale è capitato come a tutti voi di andare in giro discutere neanche quando le assemblee non erano esaltanti e tuttavia io ho fatto una costatazione Conidi è s noi abbiamo cominciato e portate avanti un po'dalla trasformazione
Di noi stessi logico soprattutto quelli che come ma provengano dalla tradizione dei comunisti del partito cui si taglia dico tra parentesi che io sono d'accordo con il mondo sobrio preciso non retorico con cui il compagno Ferrari a posto problema della radice del collegamento e proseguo dicendo mi trovo in questo momento a sottolineare come particolarmente positivo come un elemento fecondo questo dei DS noi possiamo essere un luogo di incontro fecondo tra culture politiche diverso noi oltre a rivendicare credere di essere rispettato del nostro passato dobbiamo però anche liberarci dal modo un posto razza niente che c'è nel nostro DNA con cui si guardano altre esperienze riformiste portano anche meritato male
Lo hanno tradito se stesse che la storia d'Italia degli ultimi decenni hanno storia contraddittoria lì riferiscono sempre senza il riformismo socialista e così via ma una cosa è essere rigorosi si deve era una cosa e concludo utile un atteggiamento sprezzante di rottura e così via concludo perciò il mio intervento con una nota Kamen di solito nono
Che è di un moderato ottimismo certo la situazione difficile noi dobbiamo affrontare in questi prossimi giorni un momento serio dobbiamo salvare quel che si deve salvare dell'esperienza dei due governi Prodi e D'Alema dobbiamo con forza impedire che me n partiti Sisti che di piccoli partiti oltretutto poco significativi
Che pongono questioni in modo sgradevole impediscono a un'esperienza utile GM
Darsi gli errori di andare avanti tuttavia dobbiamo sapere che qui e in questo sta l'ottimismo che in questo congresso in questa diciamo lavoro collettivo di questi mesi a me sembra che sia nato qualcosa
Che sia nato qualcosa di nuovo a anche sul piano della forma dei partiti certo c'è molto da lavorare ultimissima cosa voglio dire solo per titolo perché sono d'accordo e questo qui in Lombardia
E mi sembra anche nel vicino Veneto e del Piemonte stanno nascendo sul piano della coalizione tre iniziative che hanno qualche tratto comune non Ultimo tratti originali e diverso a me sembra lo dico con un giro di frase brevissimo che questo sia il modo di affrontare la questione del ma coalizione che quella non imitare generalizzare alcuni dati generali ma è quello di partire dalla nostra condizione particolare e non l'abbiamo fatto oggi le parole di Martinazzoli quelle consentito al congresso di Milano intenti che si deducono da queste dichiarazioni ci dicono che noi qui non ripeteremo poi vedremo quale sarà risultato ma non da daremo una battaglia che non ripete piatta mente
Impostazioni generiche generali era di carta nel territorio può essere un momento di grande entusiasmo e di ripresa di lotta politica foriera di buoni risultati
Tratte vitali
E io ringrazio voi per partecipare o a questo tentativo inedito di dibattito serale che non è riuscito per la partecipazione alla che è riuscito per la qualità del dibattito domattina alle nove e trenta il dibattito riprende con iscritti a parlare l'ordine Laura Prati Andrea Marguerite Claudio Negro e Fiorenza Bassoli grazie buona notte