"Lavoro: la risposta dell'Europa" dibattito organizzato nell'ambito della Festa nazionale de l'Unità

Ho avuto
Pronto
Se
Sei fotografie ci lasciano
Iniziare
Noi diamo il via
A questa serata
Cominciamo con eliminazione tutte quelle che sono qui stasera che hanno affrontato anche una serata tempestosa perché in questo tempo
Vi ringraziamo avvolto per aver partecipato a questa iniziativa questo incontro
Gli ospiti li conoscete tutti
Non c'è bisogno di presentazioni
Io inizia
Sperando che il fondo lasciando
Inizierei da Sergio Cofferati segretario generale del CGIE
è stato al centro in questi giorni di finte polemiche tutti voi avete letto i giornali avete sentito le sue interviste
Per una proposta che appunto ha fatto discutere
Questa proposta
Parla di un argomento gli argomenti a voi tutti noti è importante come l'utilizzo verrà t f Trattamento di fine rapporto come la
Possibile riforma delle pensioni tenendo ferma pure la scadenza del due mila uno per la verifica dei conti
Sulla spesa previdenziale
Questa proposta di riforma riguarda la possibilità di armonizzare i diversi sistemi
Di rendere il sistema contributivo valido per tutti
è una proposta sono proposte che hanno destato
Polemiche e soprattutto a
Da parte nella Confindustria ma anche da parte di importante organizzazioni sindacali a cominciare dalla cinese di Sergio D'Antoni
E proprio oggi
A nippo attardato convegno che si è tenuto a Cernobbio sul lago Maggiore
Alcuni illustri industriale come
Il nuovo leader della fiera fresco
Hanno polemizzato con appunto con Cofferati
Su questo tentativo di utilizzare il tifi è di il trattamento di fine rapporto
Mentre altri ospiti di questa l'incontro Cernobbio come il segretario generale della CISL Sergio D'Antoni
Ha chiesto lo aveva già chiesto ieri ma oggi sembra che l'abbia richiesto in modo più formale di organizzare un referendum tra i lavoratori su queste
Proposte che Luigi pudica nuove anche se la CGIL ne aveva già parlato fin dal mille novecentonovantacinque
Ecco io da qui comincerei a
A interrogare il nostro primo ospite Sal Sergio Cofferati
Per poi dare la parola agli altri dottori
Intanto con la sera poi se avete un minuto di pazienza provo ricapitolare quello che secondo me è un punto delicato di questa discussione
Cerco di farlo in fretta
Noi ricominceremo con il Governo la discussione penso anche serrata perché i tempi sono brevi sulla legge finanziaria
Alla fine di luglio ci siamo lasciati con una verifica del Documento di programmazione economica e finanziaria adesso il governo deve scrivere l'articolato che presenta alle Camere entro la fine del mese prima di farlo discuterà con il sindacato così come con le associazioni imprenditoriali
Io credo che la priorità di settembre debba essere considerata quella e mi aspetto che il Governo tenga conto di alcune osservazioni che sono state fatte dal sindacato anche di critiche esplicite al documento di programmazione economica e finanziaria
Perché
Necessario a mio parere avere a disposizione
Una legge che aiuti la crescita e lo sviluppo perché da lì vengono le condizioni materiali per fare Investimenti e per aver occupazione
La priorità della iniziativa in politica economica del governo secondo me non può essere diversa che da queste il punto fondamentale dalla discussione autunnale è quello
Politica per lo sviluppo politica per l'occupazione e anche politica sociale
La riforma del welfare come molti di voi sanno almeno per quanto concerne le norme convenute tra il governo e noi
è stata già affrontata nel mille novecentonovantasette con una serie di ipotesi che all'epoca hanno trovato qualche volta di finanziamenti marginali perché di risorse non ce n'erano io credo che quelle politiche devono essere non solo riconfermate ma sostenute con l'uso di risorse che oggi in parte non ancora integralmente ma in parte ci sono
Ci sono materie che riguardano direttamente il ministro del lavoro abbiamo cominciato la discussione sulla riforma degli ammortizzatori sociali ce ne sono altri che riguardano il ministro
Della della delle politiche delle politiche sociali penso all'assistenza penso alle forme di protezione della famiglia povera dei bambini
Nell'altro estremo degli anziani non autosufficienti
E non credo che si debba oggi affrontare come prioritario il tema della previdenza
Anche se su questo punto ci sono state come sapete lunghissime dispute e anche polemiche molto aspre soprattutto nelle ultime settimane
Questo non vuol dire che il problema delle pensioni sia definitivamente risolto
Vuol dire che
Bisogna considerare con l'attenzione che merita l'effetto è l'efficacia dalla riforma fatta nel novantacinque
E poi in itinere fare le verifiche che erano stati ipotizzati
Dal mio punto di vista opinioni di parte del suo perché è opinione anche di chi vi parla non non pretendo nemmeno di a rappresentare le opinioni di un'intera organizzazione
Io credo che la riforma sia stata fatta nel novantacinque quella riforma sia da considerare come un punto fermo
Tra l'altro dice Linus il presidente dell'INCE lo ha riconfermato che gli effetti di quella riforma si stanno determinando positivamente c'è una stabilizzazione della spesa previdenziale che risponde ai criteri che avevamo scelto
I criteri puntavano a far sì che la spesa previdenziale rallentasse c'era una crescita eccessiva e che poi in un arco di tempo dato progressivamente diminuisce per arrivare ai valori medi dell'Europa
Tutto questo sta capitando
C'è una stabilizzazione le previsioni vengono rispettate e di conseguenza non esiste nessuna ragione contrariamente a quello che sostengono alcuni
Di immaginare una riforma della riforma la riforma è già stata fatta i suoi risultati nell'arco di tempo che abbiamo alle spalle sono positivi peraltro c'è da essere anche ottimisti perché e il consolidamento avviene in una fase di crescita economica inferiore a quella che era stata stimata abbiamo le spalle un anno difficile c'è stato un rallentamento forte ciò nonostante i conti dell'INPS vanno meglio di quanto era stato previsto
Lo dico perché trovo sbagliato continuamente riproporre l'idea che il sistema previdenziale debba essere riformato la riforma è stata fatta
La riforma aveva e ancora un problema uno solo molto delicato
Che bisogna guardare con attenzione ed affrontare pacatamente serenamente nelle condizioni migliori possibili quelle condizioni che deve realizzare il governo
Il problema che permane non riguarda la riforma cioè l'assetto strutturale che si è dato al sistema previdenziale taglia ma una parte del transitorio
I giornalisti l'hanno chiamata la gobba previdenziale che cos'è una deformazione nell'andamento della spesa un incremento superiore a quello che sarebbe auspicabile che si dovrebbe realizzare tra il due mila e sei e il due mila e trenta presso anno più anno meno fatemi grazia di qualche approssimazione indire tu di accadimenti
Già determinati e precisi questi accadimenti riguardano un incremento della spesa previdenziale per i lavoratori autonomi
Dall'inizio degli anni Novanta gli autonomi hanno lo stesso criterio di calcolo dei dipendenti però pagano meno contributi
Per questa ragione quello che nel novanta non era un problema
Diventerà un problema negli anni a venire perché la quota parte di spesa previdenziale degli autonomi aumenta più che proporzionalmente io penso che questo problema debba essere risolto
Ed è uno dei problemi che determinano la Coppa come risolverlo decideranno le associazioni degli autonomi non è un problema che riguarda le ordinazioni che sono che prese poi c'è un problema di tutti
Una parte di quella Kobe data dal fatto che tante persone usciranno dal lavoro in un arco di tempo breve
Le donne e gli uomini di questo Paese in un periodo lontano hanno fatto più figli di quanti non ne abbiano fatti nel periodo precedente quello successivo
Quello che è stato chiamato il periodo di baby boomers produce il fatto già realizzato che sono andati a lavorare qualche de qualche oltre un decennio fa tante persone nello stesso momento le stesse persone andranno in pensione contemporaneamente questo porta ad un'alterazione della spesa previdenziale
Io credo che le dimensioni di questa alterazione debbano essere misurate nel due mila e uno come avevamo deciso
La dimensione dalla gobba potrà essere più o meno consistente in virtù di alcuni fatti che possono realizzarsi se l'economia italiana cresce e cresce in maniera dinamica la gobba può diminuire
Se l'economia ristagna la gobba aumenta perché il prodotto interno lordo nel primo caso è alto nel secondo caso è più basso
Ora credo che sia giusto misurare la dimensione di questo squilibrio nel due mila e uno
E che sia indispensabile da qui allora far le cose che possono servire per arrivare nel due mila uno nelle condizioni migliori per intervenire ed eventualmente risolvere il problema che si pone ora con la franchezza che serve in questi casi
Io non vi so dire oggi quale potrà essere la dimensione dalla Coppa
So che c'è perché nelle previsioni che avevamo fatto nel novantacinque era già del tutto evidente
Spero sia a quel punto nel due mila uno la più bassa possibile io non credo stante le dimensioni del fenomeno che nel due mila e uno neanche di fronte ad una crescita economica più consistente di quella stimata la Copa possa scomparire
Si tratta di una differenza nel rapporto tra la spesa previdenziale e il prodotto interno lordo di oltre un punto e mezzo non si cancella
è un problema oggettivo
Io credo che si debba decidere nel due mila e uno misurando le la dimensione che cosa bisogna concretamente fare
Credo che sia utile che delle organizzazioni
Come le nostre stimoli mio il Governo a compiere nel mentre tutto quello che serve per arrivare nelle condizioni migliori alla verifica che cosa serve completare la riforma Dini
La separazione tra assistenza e previdenza che non è un meccanismo un congegno contabile serve a stabilire quali sono le dinamiche di costo previdenziale nel futuro
L'unificazione dei regimi con la soluzione dei problemi che ancora esistono di mancanza di uniformità e di conseguenza di equità tra trattamenti diversi che sono meno numerosi del passato ma ancora esistono
Individuare concretamente quali sono i lavoratori i lavori usuranti quale applicare le deroghe che erano state previste
E poi soprattutto generalizzare generalizzare per tutti la previdenza complementare perché l'assetto futuro secondo me della previdenza non può che essere fatto da una previdenza pubblica
In misura in quantità prevalente accompagnata da previdenza integrativa che permette di a vere alla fine
Le protezioni in quantità sufficienti per tutti oggi noi siamo di fronte ad un problema visibile i lavoratori che hanno disponibile uno strumento per farsi la previdenza complementare sono meno del venti per cento del totale dei lavoratori dipendenti
Io credo che questo problema sia un problema serio debba essere risolto tutto e rapidamente
Le soluzioni non possono che avere un fondamento utilizzare il trattamento di fine rapporto cioè la vecchia liquidazione per far sì che tutti abbiano una copertura anche di carattere integrativo
Poi ho aggiunto che per compensare l'ha vinto vale caduta di
Aspettative
Di quella parte di platea che ha oggi più di diciotto anni di contributi versati perché quelli che sono più vicini all'età della pensione se si passa al contributivo per tutti non hanno nocumento quelli che sono più lontani hanno più tempo per farsi la previdenza complementare quelli che sono in mezzo della platea degli over diciotto hanno qualche problema in più
Per loro bisogna trovare delle compensazioni specifiche ho detto che si potrebbe puntare ad utilizzare
Lo stock dei trattamenti di fine rapporto già accumulato ovviamente a condizioni
Fiscali adeguate perché secolo sto avvenisse assoggettato allo stesso trattamento fiscale della retribuzione i lavoratori non ne avrebbero vantaggi queste alla sostanza il cuore dell'ipotetico affacciato perché insisto nel dire che conviene parlarne adesso anche se occorre farle intervento misurando le dimensioni nel due mila e uno
Perché bisogna vere a quel momento le condizioni migliori per avere una scelta efficace di politica previdenziale ma anche tranquillizzato
E dato certezza a coloro che verranno eventualmente coinvolti nell'aggiustamento che non avranno a quel punto un danno ma la loro caduta di aspettative potrà e dovrà avere una compensazione con gli strumenti che ho ricordato
Ora si può essere d'accordo o in disaccordo con questa ipotesi
Peraltro la CGIL dovrà fare la sua discussione all'interno i suoi organismi questa è l'opinione
Mia personale la riproporrò lì
Questo poi che vi sto dicendo
Come principio deve valere nella mia organizzazione come in genere
Sensi crede io ne sono convinto che avremo di fronte un problema oggettivo bisogna dire come quel problema oggettivo si vuole risolvere
La mia ipotesi viene considerata non adeguata benissimo se ne avanzi un'altra
Misuriamo dell'ipotesi diverse quello che non funziona e che ad un'ipotesi si risponda
Con il no o peggio ancora che si neghi l'esistenza oggettiva del problema
I dati i numeri sono a disposizione di tutti
Poi dice Sergio D'Antoni che non è d'accordo e che per questa ragione se ci sarà insistenza da parte della CGIL o da parte di chicchessia
Intende promuovere un referendum tra i lavoratori così ho capito ma io credo che sia fondamentale sentire l'opinione dei lavoratori sempre però sempre non in qualche circostanza sempre quando si fanno cose che riguardano i lavoratori
Io
No no né paura né preoccupazione per qualsiasi forma di consultazione chieda ai lavoratori la possibilità di decidere su una piattaforma sindacale così come su un accordo sindacale
Vorrei dire sommessamente che per avere queste certezze
E non incorrere in qualche approssimazione
Bisogna avere una regola precisa
Che valga sempre beh la regole a portata di mano
Se il Parlamento italiano nei prossimi giorni varerà la legge sulla rappresentanza
Che definisce anche le modalità con le quali sì consultando i lavoratori in virtù della propria rappresentatività avremo tutti la CISL di Sergio D'Antoni lavori di Pietro Larizza
La CGIL singolarmente o nel loro insieme uno strumento certo
Senza quella legge si rischia di avanzare delle ipotesi che poi sono difficili da praticare io spero che questa
Volontà di arrivare a sapere qual è l'opinione dei lavoratori
Aiuti i miei amici della CISL finalmente a sostenere con un po'di calore la legge che sta in Parlamento vive qualche momento difficile e non soltanto per responsabilità
Dei gruppi parlamentari dell'opposizione che sono più volte opposti c'è anche un po'di timidezza da parte del sindacato se questo serve ad aiutare il varo della legge ben venga anche questa discussione che stiamo facendo
Grazie porta
Io mi lancerei adesso a a Pietro Larizza una domanda che nasce dall'ascolto delle cose dette
Da Cofferati Pietro Larizza con lui ha condiviso se ho ben capito la posizione anche della cioè ha pronunciato una presa di posizione insieme laici critica contraria rispetto alle cose fino a metà costa
E la domanda è questa è meglio che il sindacato proiettare i delinea una soluzione a quell'appuntamento del due mila uno in previsione di una possibile gobba
Previdenziale oppure no per l'altra domanda riguarda l'unità sindacale
E l'unità sindacale in questi giorni mi sembra serio rischio poco attraenti tra questa polemica che soprattutto vede tra i due Sergi diciamo che vede i due Sergi l'uno contro l'altro
Pietro Larizza ha sempre fatto un però in questi anni è un po'da paciere anche se non è certo un tipo pacifico
Però due ha detto già nel passato ci sono state polemiche del genere
Ecco io mi chiedo ma ora non siamo forse un punto più caldo rispetto alle passate stagioni è l'unico intravede una via d'uscita
La strada
Io
Compenso che senza essere un paciere o un mediatore
O un mediatore
Vivo questa situazione anche le grandi tensioni sociali
Che ci stanno in questo momento fra di noi l'avevo con una certa tranquillità
La Danco Elita dovuta alla nostra storia
Io ho parlato di un passato anche recente
Tutti ci siamo dimenticati che nel mille novecentonovantasette
Quando abbiamo fatto la terza riforma integrativa del sistema pensionistico italiano
Fa CGIL CISL e UIL c'erano posizioni di merito
Degrado lunga più diverso e di quelle che ci sono nel mille novecentonovantasette tra CGIL CISL e UIL con atti ufficiale delle prove organizzazione c'erano tre posizione completamente diverso e sulla possibile terza riforma delle pensioni
Poi ci siamo visti con il governo Prodi
Abbiamo discusso a lungo abbiamo negoziato a lungo e siamo usciti fuori con un accordo unitario
La differenza fra i re oggi qual è
Io credo che nel merito
Le differenze fra di noi
Non sono alte
E tuttavia si è creato un clima al quale forse anche noi abbiamo contribuito per cui sembra che fra CGIL CISL e UIL lì siamo alle soglie
Di una separazione irreversibile
Vedete anche le proposte
Io mi sono rifiutato stasera di dare una risposta compiuta
Alla tesi di cui ho sentito parlare di un referendum
La sola tesi
Di presentare un referendum su queste materia cioè la certificazione di un Dance Dance insanabile fra Dinoi
Su un interesse fondamentale del mondo del lavoro
Sarebbe uno strumento di divisione a cui nessuno di noi voi potrebbe porre di parte riparo nessun lavoratori italiano potrebbe capire
Un referendum su proposte distinte sulla materia previdenziale cioè sulla vita delle persone sul futuro delle persone nessun lavoratore potrebbe capire un referendum che sarebbe inevitabilmente non un referendum sulla soluzione un referendum sulle organizzazione confederale
Era allora siccome io escludo che si possa arrivare a situazioni del genere ed in ogni caso io insisto su un concetto io ancora non ho letto nessun atto di governo atto ufficiale di governo nel quale si dice noi per la prossima Finanziaria vogliamo cominciano a discutere sulla quarta riforma delle pensioni Hans le dichiarazioni di governo che ci sono state non smentiscono la data del due mila e uno dicono che c'è un problema sullo stato sociale queste vero ed è urgente e anche necessario dal mio punto di vista pongono il problema degli equilibri finanziari delle pensioni che sono tutte cose serie cose vere ma che hanno soluzioni diverse e tempi diversi e io qui esprimo il mio punto di vista su una soluzione
Che Sergio Cofferati ha indicato dicendo voglia aprire un dibattito su questa soluzione
Dopo la verifica del due mila uno
Io non mi sono sorpreso della proposta cioè delle ipotesi avanzato ha comperato
Perché non è una cosa inventata oggi nel mille novecentonovantacinque ci siamo trovati in presenza di proprio di questa discussione
Quale poteva essere
Il peso del sistema contributivo nella riforma delle pensioni di ed è stata una proposta della CGIL sulla quale abbiamo discusso compare i diversi e alla fine si è trovato un punto di mediazione perché giara c'era già un precedente non la voglio fare lunga nel novantadue
Ora però io mi fermo a quella riforma perché vedete quella riforma nella parte finale ci ha scritto una cosa
C'è scritto che esce dalla verifica degli andamenti finanziari della previdenza
Si dovessero registrare scostamenti tra la spesa previdenziale del PIL
Noi stessi abbiamo sottoscritto l'impegno a trovare soluzioni
Solo Cylone finanziarie
Perché tutte scoliamo anche Sergio mi sembra d'aver capito esclude
Che anche in maniera indiretta si posa para la quarta riforma delle pensioni
Sì no azione finanziare ad un problema di equilibri finanziare che si barra nei prossimi dieci anni
Io per le soluzione finanziare l'impegno che è stato sottoscritto nel mille novecentonovantacinque credo debba essere rispettato
Ma ci sono soluzioni che appaiono come finanziare e si traducono in una quarta riforma perché per me il contributivo e una quarta riforma
Ci sono soluzione
Di ordine strettamente finanziario
Che riguardano il principio di solidarietà con cui si basa il sistema pensionistico italiano
Il nostro sistema pensionistico si basa sul principio della solidarietà intergenerazionale
I pensionati percepiscono la pensione perché altri lavorano e contribuiscono queste il sistema pensionistico italiano
Se che entra in crisi il principio della solidarietà intergenerazionale noi abbiamo fatto decadere il sistema pensionistico italiano
Siccome io sono certo nessuno vuole una cosa di questo genere
Nel momento in cui si dovrà parlare delle soluzioni
Io personalmente non sono né un ingenuo ne è un ottimista ad oltranza io personalmente ritengo che non ci saranno le divisioni che oggi appaiono nel sindacato
Vede invece un terreno d'iniziativa comune già esistente
La separazione fra assistenza e previdenza e l'equivoco del sistema finanziari italiani
Le regole Regolo uguale per tutte le regole uguale per tutti non vuol dire pensione uguale per tutti vuol dire impedire che ci siano regole che determinano privilegi solo per alcune categorie di cittadini
Il problema
Non solo dei giovani
Del lavoro parasubordinato
Noi stiamo creando una categoria di cittadini un milione e mezzo di persone che hanno un lavoro dipendente a tutti gli effetti e venne presentato come un lavoro autonomo su queste persone alla contribuzione sociale così bassa il dodici per cento che si prepara una generazione di massa di nuovi poveri in Italia su queste bisogna intervenire subito
C'è la questione della previdenza integrativa
Se il Governo ci dovesse servire che intende proporre il trasferimento del TFR futuro in previdenza integrativa
Senza fisco a tasso zero per il fisco io personalmente se questa forse la proposta del governo sarei pronto a dire sì da domani se il governo ritiene di dover proporre il trasferimento al PFR futuro in busta paga
Lasciando al lavoratore la facoltà di scegliere la spessa
O la previdenza integrativa
Con un grande vantaggio per la previdenza integrativa perché sarebbe a Pisco zero
Io credo che il problema che citava Sergio della legge sulla rappresentanza
E quindi del valore legale dei contratti
Non diventa necessario che è sempre stato diventa urgentissimo
Perché quello lo sarebbe lo strumento negoziale
Del sindacato
Per poter gestire quella disponibilità che si crea con il trasferimento del TFR dalle casse delle imprese ai lavoratori italiani queste cose secondo me si possono fare da subito alcune cose bisogna appare da subito
Già nella Finanziaria il governo ci deve rispondere
Per le altre cose
Guarda da me
è venuto pure un sospetto che su alcune materie noi rischiamo di fare una guerra
Soldati virtuali
Allora noi conosciamo i ponti
I punti di accordo
Che nessuno contesta a cominciare dai tempi demo delle verifiche
Conosciamo le divergenze possibili sulle soluzione nel momento in cui si porrà il problema
Dobbiamo fare il terzo accordo che la cosa fondamentale
Prima di dire veramente se tra noi c'è unità o litighiamo aspettiamo che il governo ci dica il Governo il capo del governo civica cosa intenda proporre a settembre
Noi questo ancora non lo sappiamo
Sappiamo quello che si dice sappiamo le indiscrezioni
Sappiamo proposte di vario genere io credo che sia nostro dovere oltre che il nostro diritto
Aspettare il momento dell'incontro quello il Governo e credo che sarà breve perché in quell'incontro ci saranno i contenuti veri della finanziaria e conoscere conosceremo i contenuti veri di un decennio riformista che può essere condivisibile se non tocca diritti porne mentale che non intendiamo tutelare ringrazio
Grazie Pietro Larizza io adesso mi mi prenderei Pietro Larizza ha parlato di questo argomento del trattamento di fine rapporto e mi rivolgerei a grandi Alfiero Grandi che è il responsabile dell'area lavoro dei di dei DS per proporli le obiezioni che ha fatto non esponente della Confindustria come Carlo Callieri proprio su tutti TF
Spiegando in una sua intervista che un una operazione sul Tfr avrebbe senso solo in un progetto più complessivo che riguardasse anche una riforma più complessiva per le pensioni del sistema previdenziale
E che comunque l'intervento sul Tfr non può essere come
Fatto solo ha promesso una legge perché esiste già una manovra che passa attraverso i contratti e come sapete come rispondo è grande a questo a questi interrogativi che era lanciato Callieri a queste obiezioni
In più
Sempre ai grandi
Chiederei di
Di Roma Paolo su un fratello che è attinente a a questi problemi che discutiamo stasera
Alludo ai ai referendum radicali che toccano gran parte di questi tempi in modo particolare i temi del lavoro e del sindacato della flessibilità
Ecco io le chiedo se oggi la la sinistra italiana che qui rappresentata l'altra misura abbia coscienza di qualche in gioco in questi referendum e se si apprezza a questo scontro ormai alle porte
Ma anzitutto
Io vorrei dire che nella discussione che è già cominciata anche questa sera ma in generale negli argomenti che si stanno discutendo su queste o complesso di partite
Politiche di sviluppo stato sociale
Ci sono degli elementi di chiarificazione più positivi sicuramente di quelle che avevamo a luglio
Cominciano a delinearsi dei punti su cui è ragionevole come diceva anche poco fa la rivista
E non solo le confederazioni trovino
Un terreno di possibile convergenza ma secondo me anche di chiarezza nel dibattito tra forze politiche sindacati e Governo
Ad esempio non c'è dubbio che oggi ritorna con grande forza malgrado un tentativo che è stato fatto in modo
Molto forte anche per cercare di deviare l'attenzione perché la questione di sviluppo e occupazione non fosse più al centro qui è abbastanza facile vedere anche chi aveva interesse
A sottrarsi ai fari i riflettori mi riferisco al fatto che dal Patto di Natale ad oggi è del tutto chiaro che il grande problema è quello che fanno le imprese per lo sviluppo e l'occupazione
Che la discussione sulla Finanziaria
Venga concentrata
Sull'obiettivo sviluppo e occupazione a me pare un fatto importante anche perché è il modo migliore per rispondere ad una polemica un po'ridicola che si è svolto soprattutto da parte del centrodestra
Sulle questioni dell'occupazione
Dire che c'è qualcosa in più non vuole dire aver raggiunto il risultato vuole dire semplicemente essere incoraggiati a fare di meglio e di più
Un secondo punto importante
Secondo me riguarda
Il fatto che oggi è più chiaro che quando parliamo di pensioni DTE per
Parliamo di uno stato sociale
E l'obiettivo non è quello di tagli o di fare cassa per la Finanziaria
Lo è dal punto di vista del metodo perché si discuterà la Finanziaria
E il dibattito sullo stato sociale pensioni comprese avrà un iter diverso non sarà dentro la Finanziaria
Ma lo sarà anche perché nella discussione un po'confusa che c'è stata è parso un certo punto che invece la questione stessi in altri termini oggi anche questo a me pare sicuramente più chiaro
Il terzo punto riguarda il ruolo dei sindacati
Ognuno di noi ricorda che c'è stato una fase in cui da molte parti
è venuta la suggestione di abbandonare il rapporto con i sindacati perfino con una curiosa
Interpretazione della concertazione la concertazione va bene ma quando il governo vuol fare delle cose che magari Pampena Confindustria
Dovrebbe andare avanti senza i sindacati ricordiamo che c'è stata una campagna del centrodestra
In strati imprenditoriali molto robusti che hanno suggerito questa strada al governo
Il governo ha fatto benissimo a non accettare questo invito questa sorta di invito ad impiccarsi con le sue mani
E mi pare del tutto confermato che oggi le scelte che verranno fatte in materia di stato sociale hanno nel rapporto Governo sindacati governo parti sociali un punto di fondo
Allora per questa ragione io traggo una prima considerazione cioè io penso che sia un errore
Non riuscire ad avere su questo una discussione
In grado di confrontare gli argomenti
è venuta ad esempio la notizia che Sergio D'Antoni questa sera non sarebbe stato cui per una sorta di ritorsione polemica per il dibattito interno ai sindacati io lo dico a Pezzotta perché qui per la CISL ha parlerà tra poco io credo che sia giusto che Luís chiarisca questo punto perché è antipatico
Nel momento in cui si comincia a chiarire che priorità all'occupazione
Lo stato sociale
è un problema che non riguarda Italia vada suo riforme al riordino di ogni anche Salvi lo dice molto spesso bisogna anche mettere qualche soldo in più di quelli che si sono spesi fino ad oggi non solo attorno alle politiche per l'occupazione
Nel momento in cui i sindacati
è abbastanza chiaro che avranno un ruolo determinante di queste scelte sarebbe abbastanza curioso che noi avessimo all'interno dei sindacati un arretramento per ragioni di divisione interna della loro capacità di porre i problemi e per di più io non avessi per il clima necessario per discutere con franchezza i problemi
Anche perché lo diceva prima Ugolini
C'è qualcuno che ci vuole male ai sindacati e non solo ai sindacati
Vuole male in particolare i diritti dei lavoratori
Vuole male allo stato sociale perché un conto è parlare di riordino di riforma di uno stato sociale che deve cambiare per aderire ad una società che è cambiata altro sono i referendum radicali
Che vogliono fare della sicurezza del lavoro un'assicurazione di tipo privato
Che vogliono distruggere il sistema sanitario che vogliono riaprire la questione dei diritti dei lavoratori in particolare dell'articolo diciotto dello Statuto io aggiungo perché sono nella condizione anche di poterlo fare diversamente da altre perché non è autodifesa anche di attaccare il ruolo importante che stanno svolgendo i patronati sindacali Erika
Cioè quei servizi che sono importanti per svolgere compiti che nella vita di ogni giorno
Bisogna svolge lei che i sindacati hanno organizzato per aiutarli a svolgere allora questi reperendo vanno combattuti ho visto che ancora proprio oggi
Un compagno scritto sul quotidiano l'Unità sul quotidiano del mio partito
Un articolo in cui c'è una riflessione come dire un po'troppo interrogativa sul significato dei referendum radicali su lavoro stato sociale e sindacati
Io credo che sia un errore
Questi referendum vanno combattuti sarebbe auspicabile che non raccogliessero le firme ma io non credo né a far nell'area Bonino
Questi referendum le firme e le hanno già i radicali hanno semplicemente deciso di fare altre venti cinque giorni di campagna elettorale questo è il vero problema
Non deve ingannare nessuno da storie che non hanno le firme le firme le hanno il vero problema è che stanno altre venticinque giorni nella televisione nei giornali a fare campagna elettorale leggo l'aspettiamo
Noi dobbiamo lanciare una campagna
Contro di natura culturale informare quali sarebbero le conseguenze
Informare la sulle conseguenze politiche gravi di tutto ciò e la duramente organizzare perché io non vorrei che ci fosse qualche bello spirito che pensa che la battaglie si vincono senza condurle
Quindi via a fare dei comitati autorevoli in cui i sindacati non siano lasciati soli questa è una grande battaglia politica della sinistra
Sulla questione poi del Tfr
Voglio dire questo che io considero che sia molto importante
Che venga avanti questa discussione in Italia si è un'anomalia
C'è un istituto che l'Unione europea ci conta come previdenza ma che in realtà salario che il datore di lavoro si tiene e che il lavoratore vedrà soltanto un certo giorno
Che se lo tiene il l'imprenditore del tutto chiaro perché si vede come ad esempio ha reagito Paolo Fresco perché Paolo Fresco oggi il manager più importante della Fia Treatise così
Perché la FIAT ha un'età media piuttosto anziana
Lì c'è ancora una certa parte del lavoro non dico per tutta la vita ma per un periodo molto lungo e la FIAT sta importi
Notevoli di liquidazione e quindi guida quel fronte imprenditoriale che non vuole affrontare il problema errore
Perché una premessa importante lo diceva Cofferati prima e ha ragione
Per affrontare il tema quando sarà il momento nel due mila uno quando ci saranno le condizioni per avere tutti gli elementi al di là della discussione che deve partire
Sarà anche a vere risolte alcune premesse
E di queste premesse le pensioni integrative sono un punto forte e per fare le pensioni integrative soprattutto in una condizione in cui non ci sono grandi incrementi salariali
Perché solo il venti per cento dei lavoratori aderisce ai fondi integrativi anche perché non c'è tanto salario da metterci sopra
Il valore del Tfr è questo che è una risorsa che può essere messa a disposizione di questa scelta
Io per la verità non credo che se i lavoratori
Avessero in busta paga il Tfr diventerebbero improvvisamente delle cicale soprattutto se il governo farà come ha detto il presidente del Consiglio D'Alema
Una scelta molto netta per cui chi la mette in previdenza integrativa avrà un beneficio importante io lo spingerà in quella direzione perché anche il lavoratore sa che avrà una pensione diversa nelle condizioni di oggi
Quindi penso che i cantieri sbaglia in una certa misura aiutare la discussione anche per ciò che riguarda l'appuntamento quando sarà il momento sui temi delle pensioni la verifica che riguardava la rivista e le conseguenze degli interventi che ci si è impegnati a fare dipenderà anche dal fatto che ci siano almeno tre questioni affrontate la possibilità di fare decollare le previdenze integrative del PFR importante i lavori usuranti cioè l'unico vero modo di andare via prima dal lavoro e chi ha avuto un lavoro che ha usurato la sua salute e la sua condizione
E io aggiungo un terzo punto ed è la soluzione di quello che la rivista indicato come un problema giustamente i contratti di collaborazione cioè quelli che non avranno una pensione non sono gli unici ci sono altre solidarietà da fare ma questa è veramente paradossale
Nel patto tra governo e sindacati del novantasei è previsto di arrivare per i contratti di collaborazione al diciannove per cento
Poi l'attuazione di questa norma oggi è diventato una cosa che ci mette ventotto anni questi lavoratori rischia d'andare in pensione quando non avranno ancora un versamento degno di questo nome
E oggi questi lavoratori versano semplicemente per garantire la pensione minima perché questa è la verità
Versando l'undici virgola cinque si avrà alla fine la pensione minima e saranno gli unici lavoratori che Sala saranno pagata e questa è veramente una contraddizione
Non possono ricongiungere i contributi non possono fare scelte importanti
Allora l'obiettivo non è portarle domani mattina interpretazione della rivista qualche volta un po'banale è stata malavita propone di portarle al diciannove domani mattina non credo che pensi questo ci vorrà gradualità
Ma la scelta di cominciare a fare cose positive a favore delle aree più deboli del mondo del lavoro è una scelta importante deve essere messi in campo
Questo creerà anche le condizioni per fare capire
Che di stato sociale se ne parla non per la politica dei tagli che vagheggia il centrodestra
O magari settori imprenditoriali ma per una politica di riordino di riforma
E perché no nel tempo anche di ripresa graduale di una spesa che leve pure primo Poli porsi l'obiettivo di arrivare ai livelli del resto dell'Europa
Guerrino Pezzotta
Segretario confederale della CISL è stato chiamato adesso in causa da grande che una domanda un po'provocatoria perché non è qui Sergio D'Antoni questa sera Sergio D'Antoni ricordiamo tutti è stato ospite sempre in occasione della festa nazionale dell'Unità da molti anni a questa parte fosse questa è la prima volta in cui non è intervenuto
A questa domanda provocatoria in oggi già è un'altra
Che prende lo spunto dopo articolo devo dire un po'singolare apparso oggi proprio in grande evidenza in prima pagina sul giornale ma anche se non sbaglio su tutta la rete vedo il tipo Resto del Carlino la Nazione
Ragionare è un antico e Vittorio Feltri il corale con molta con toni molto il Ferri delinea un disegno che sarebbe in atto
E che vedrebbe come protagonisti appunto Sergio D'Antoni Romano Prodi
Il cavalier Berlusconi
Un disegno che punterebbe alla formazione non adesso ma in avvenire alla formazione di un centro politico
Alla ripresa di un centro politico
E qui starebbe anche la ragione di alcuni atteggiamenti assai polemici della cinese
Degli ultimi tempi e soprattutto di una piccola Cat ma preoccupante catena di accordi separati che si sono avuti
Negli ultimi tempi e che hanno visto la CGIL da una parte e CISL e anche lui dall'altra ecco come risponde l'accisa oggi va presentata da Guerrino Pezzotta
A queste domande questo e anche questo intervento sulla catena
Dei giornali di fare
Ma la prima domanda che la che faceva grandi penso
Che la risposta sia nel fatto dalla della presenza cioè nel senso che il segretario generale
Per motivazioni oggettive non poteva essere presente che questa sera però bene o male in modo diverso latice rappresenti io vorrei che questo fosse sottolineato poi se qualcuno come avviene in questi tempi in questi giorni e ci mette del suo
Non è responsabilità nostra non abbiamo mai avuto l'idea di sottrarsi al confronto in
Nello stesso tempo non confondiamo
Né intendiamo confondere quello che può essere
Un rapporto dialettico che può essere fra organizzazione sindacale un rapporto con una forza politica oggi noi non siamo in polemica con altri abbiamo un rapporto con
Un po'movimentato con gli amici della CGIL
Andiamo avanti su questo non confondiamo i due piani cose poi non è nostra abitudine sottrarsi a nessun confronto anche quando vi possono essere tensioni problemi e forti differenze l'abbiamo fatto e continueremo a farlo siamo qui perché abbiamo le nostre idee le vogliamo esporre e ci vogliamo confrontare
Ma io la cosa ripeterò letta anch'io stamattina non mi annetto rubato né entusiasmato
Un tempo ero appassionato dalla fantapolitica mila zero questi romanzi oggi non me li leggo più
E pertanto non mi sembra neanche il caso che noi continui
Le ha indovinate tutte eh per carità insomma non vorrei che dopo la rivalutazione di Mars
Fatto da Mancino ieri a Vallombrosa adesso che questa sera potessimo la grande rivalutazione di Feltri mettiamo ognuno al proprio posto tranquillamente vedremo poi quello che sarà mentre invece avete versava dire alcune cose a dispetto a quello che era qui è stato detto
Io direi che sarebbe buona cosa
Pur non nascondendo sì le differenze che ci sono dal resto una delle condizioni
Nelle quali siamo anche con qualche sofferenza
Costretti a vivere in Italia e anche quello del pluralismo sindacale
è una realtà che abbiamo il pluralismo se esiste non è stato inventato ha radici storiche e culturali
Ha radici ideali il pluralismo significa che le differenze ci sono
E pertanto io direi che non dobbiamo nascondercelo
Noi dobbiamo accentuare alcune cose o su questo terreno mi sembra che ogni tanto si capì un pochino la mano
La realtà italiana noi pensavamo come CISL abbiamo detto in tanti modi
Divenuto meno la fase diciamo così della delle grandi ideologie fosse possibile
Aprire una fase costituente per la creazione del sindacato nuovo unitario pluralista non è possibile in questa fase mentre per carità ne prendiamo atto non ci rassegniamo continueremo a pensare che quella è una prospettiva che vale per noi e per tutti i lavoratori
Ma nello stesso tempo non è che mancando quella prospettiva una organizzazione può rinunciare alla propria identità le proprie strategie alla propria cultura e al proprio modo di essere anzi è chiaro che venendo meno quella prospettiva il livello della competizione aumenta ma l'abbiamo visto nelle elezioni delle Rsu non è che siamo andati a fare delle elezioni così tranquilli vogliamoci bene ognuno di noi
Giustamente dico ha cercato di avere più consenso agli atti
Il problema vero è fino a che livello questa competizione tra di noi aveva se è una competizione di tipo antagonista o se rimane un bell'agonismo che può fare allargare quello che è lo spazio del sindacalismo confederale questo è il tema su cui ragionare senza mai dimenticare che poi cinquant'anni di storia anche in tempi duri noi siamo state diciamo lo dico in termini positivi obbligati per la base sociale che rappresentiamo comunque a assumere posizioni uniformi per direi cominciamo a partire anche dentro questa polemica che oggi può farci pensare in modo diverso su alcune cose a vedere quali sono invece le cose sulle quali concordiamo
La prima cosa che mi sembra corretta
E che
Su alcune questioni
E soprattutto sulla questione che riserva anche primo Sergio Cofferati che è quella del confronto con il governo sulla Finanziaria non vi sono delle grandi differenze fra le nostre organizzazioni noi abbiamo fatto l'incontro con il governo sul documento di programmazione economica e finanziaria
Certo con accentuazione con toni diversi o secondo le proprie sensibilità abbiamo però cercato insieme di mettere in luce quali erano per noi gli obiettivi prioritari che attraverso la programmazione economica e finanziaria e poi attraversa la finanziaria si dovevano impostare
Con chiarezza penso abbiamo detto che quella finanziaria che quel documento di programmazione economica e finanziaria aveva alcune debolezze
Non affrontava compiutamente precisamente quelli che erano gli obiettivi indicati nel patto per il lavoro che avremmo verificato in finanziaria si alcuni dei suggerimenti delle proposte delle indicazioni che noi davamo venivano assunte e li verificheremo
E mi sembra che questa sia una posizione unitaria nel senso che non vi sono stati almeno su questo tema
Degli scollamenti insieme abbiamo chiesto al coraggio di avere più qui al Governo di avere più coraggio nei confronti dell'unione europea per quanto riguarda il patto di stabilità e la possibilità di ottenere una sua modifica una sua attenuazione penso che abbiamo detto cose abbastanza comuni
Cioè in pratica quello che ci interessa io credo che sia l'obiettivo primario sul quale noi dobbiamo batterci
Sia quello che oggi è la questione della crescita e la questione dello sviluppo che nel nostro Paese si chiama dualismo territoriale
Cioè in un Paese che abbiamo una parte dove la disoccupazione e quasi inesistente
Il tema e quattro per cento la Lombardia o del Veneto non sicuramente comparato al ventitré o ventiquattro per cento di altre zone meridionali ci fa capire qual è il problema reale di questo Paese
Su questo abbiamo una concordanza gli obiettivi poi avremo qualche strumento diverso di intervento
Questo è l'obiettivo primario e centrale da parte nostra
Anche suo While pario direi che dobbiamo un po'ridimensionare questa questione
Io dico la prima cosa che sullo Erza alcuni passaggi importanti e significativi anche con la partecipazione del sindacato sono stati fatti
La riforma sanitaria bene o male con con tante cose è stata fatta
Il movimento sindacale unitariamente ne ha dato sostanzialmente un giudizio positivo e penso che la riforma sanitaria sia nell'insieme del Welfare uno degli elementi più importante
C'è aperta questa questione sulla legge sull'assistenza sulla quale si è aperto un confronto ma le nostre opinioni divergono ben poco
E aperto tutto il problema della scuola sulla quale una serie di processi stanno andando avanti magari ci sono qui alcune differenziazione tra di noi ma non sono di fondo perché quando si parla di welfare dobbiamo dire che una larga parte della questione che riguarda lo stato sociale è già in cantiere e sulla quale stiamo già confrontandosi perfetto che deve necessariamente restare fuori dalla questione della finanziaria
Perché l'UE Parnell a suo dire
Insieme già in parte in cantiere si sta già approntando con tavoli diversi con modalità diverse è una parte sicuramente da un punto di vista della riforma complessiva già sistemate sistemata cioè quella che riguarda la sanità lo stesso discorso in termini generali vale per la previdenza
La riforma è stata fatta io concordo la riforma è stata fatta non possiamo più parlare di riforma del sistema previdenziale è un errore
è un errore che ingenera preoccupazione che spinge all'uscita che accentua quelli che sono gli elementi che noi diciamo di frizione che pur restando dentro questo triste io credo che il vero errore che è stato commesso
Sì è stato quello di porre all'ordine del giorno questa questione che non doveva essere posta e pertanto aver creato attorno alla vicenda della riforma del sistema presso lista che è già stata fatta tutta una serie di tensioni di di questioni che oggi sicuramente sono si sono riversate anche contro il movimento sindacale
E non possiamo dimenticare e da qui non è che siamo conservatori non meno conservatori queste polemiche un po'estive che non servono a nulla
La riforma al sindacato
è costata perché è facile parlare di pensioni di ridurre di passare da un sistema un altro
Qua il problema è chi deve andare a spiegarlo
Il re andare a dire ai lavoratori che qui bisogna farlo e non dimentichiamo che sulla riforma delle pensioni noi siamo andati dai lavoratori non solo li abbiamo consultati ma le abbiamo anche fatti votare
E siamo andati dai lavoratori adibiti almeno io mi ricordo di aver detto cos'è ma insieme a dire che quella era la riforma e su queste cose rare detto intervenuto ecco perché allora non possiamo neanche noi creare dei problemi diversi
Che è qui veramente noi abbiamo chiesto ai lavoratori di esprimere una valutazione
E che è stata una valutazione sofferta ricordiamo alcune realtà rosse dal nord qual è stata la fatica
A parte passare nei lavoratori la necessità di una riforma di questo genere ecco perché diciamo attenti ad entrare su questo argomento
Perché diventa un problema diventa una questione diventa una fatica
E da questo punto di vista che noi diciamo che abbiamo perplessità dubbi
Su questa questione di dare a tutti il pro rata
Cento perché lo diciamo diciamo perché alla fine no perché neghiamo che nel due mila e qualcosa ci sarà questa famosa gobba che richiamava anche prima Cofferati
Quando abbiamo fatto la riforma sapevamo che avremmo incrociato questo elemento
E non a caso abbiamo messo nel due mila e uno un passaggio di verifica
Ma noi riteniamo che quello è il momento
Che noi dovremo fare la verifica e fare la proposta
Fare delle proposte prima non serve serve solo a creare confusione serve solo a creare diciamo rammenta serve solo a creare problemi all'interno del mondo del lavoro
Un'altra cosa è che noi abbiamo detto il due mila è uno la verifica perché volevamo vedere se tutte le tutte i fattori che possono contribuire a rendere meno pesante quella veneta fossero andati a regime o meno
Se è vero come avete preso
E del Consiglio che andremo a un milione di posti di lavoro in più sicuramente nel due mila e uno avremo problemi in meno sul sistema previdenziale
Se invece sarà diverso dovremo affrontare questa questione in altri termini e dov'è che noi siamo contrari
Arrivo con molta chiarezza siamo contrari a questa questione dell'estensione del pro-rata da un'accusa che vogliamo non ha non sappiamo bene ancora come sarà la situazione ballata perché lo riteniamo sicuramente trasferito ai termini di oggi perché di oggi parliamo sicuramente sarebbe un elemento di iniquità all'interno dei lavoratori
Perché è un alcuni lavoratori sarebbero costrette a pagare di più non avrebbero il tempo di farsi una pensione e via dicendo
Due mila e uno è un passaggio importante a quel tempo ognuno di noi farà le proprie proposte ma bisogna anche di essere chiari però io incomincia ad avere un po'di Dublino su tutto questo dibattito
E Cofferati mi dice che la proposta è personale
Prendo atto ed è legittimo personale il governo mi dice che ha una ipotesi ero io vorrei una volta tanto poter discutere sulla le proposte compiute per capire fino in fondo qual è veramente la volontà noi diciamo noi diciamo con molta chiarezza nel due mila euro noi siamo disponibili perché è un accordo che abbiamo fatto ad affrontare la questione per quanto riguarda i vado velocemente su alcuni altri problemi
Per quanto riguarda il Tfr in busta paga l'abbiamo detto con molta chiarezza noi riteniamo che il Tfr vada orientato coi studiamo in modi e le modalità verso la previdenza integrativa su questo noi concordiamo
Abbiamo dubbi perplessità e anche non siamo d'accordo che Tfr venga messo in busta paga sia perché verrebbe a costare di più i lavoratori sia perché pone ed è una responsabilità che noi abbiamo problemi anche alle imprese non è che le possiamo dimenticare che vi sono delle questioni anche per quanto riguarda le imprese
Questa è la nostra posizione e questa è una posizione che noi non abbiamo né timore
Ma non penso che nessuno di noi abbia timore ad andarlo a discutere in mezzo ai lavoratori per capire anche qual è il loro orientamento qual è la loro volontà io preferirei e di queste questioni se ne discutesse nel due mila e uno
E nel frattempo affrontassimo come prioritaria come necessario come fondamentale il tema il tema della occupazione il tema del Nord e il tema dello sviluppo cercando di riequilibrare queste due realtà
Per quanto riguarda la legge sulle rappresentanze io non so se siamo stati tiepidi però possiamo dire che abbiamo camminato insieme perché se non diciamo questo probabilmente non ci diciamo tutto sugli accordi separati
Sicuramente che c'è un problema nessuno di noi lo nega
Però bisognerebbe analizzare accordo per accorda capire il perché
Perché se è vero che l'accordo separato priva delle tensioni e altrettanto è ugualmente vero
Che crea tensione imprese nell'avviare una trattativa insieme su una piattaforma comune continuare poi qualcuno a un certo punto si sottrae egli introducendo in modo indiretto una sorta di diritto di veto io credo che anche questo sia comparabile E uguale all'accordo separato
E credo che su questi temi probabilmente dovremo affrontare e discutere di più sicuramente la situazione oggi è un po'un po'dura e difficile pratico con chiarezza e poi sulle nostre sono chiare vorremmo discutere di più anche sugli accordi separati nel merito
Non nelle raffigurazioni perché dell'accordo di Milano che penso di conoscere si è fatta più una raffigurazione
Che non una esposizione dei contenuti o meno che quella preintesa contiene una preintesa che comunque è frutto di un'intesa unitaria precedente
Io direi che se di così potessimo del merito delle questioni che stanno nel merito forse tante tensioni tra di noi non ci sarebbe
La parola
Al ministro lavoro salve
Che dopo aver ascoltato queste voci Fossa ci poteva essere
L'autunno che si presentano all'inizio d'estate
Assai difficile oggi non dico che possano essere facile ma un pochino più
Meno difficile insomma come alcune chiarezza che vengono avanti seppure attraverso questo dibattito che avevano cui abbiamo assistito anche in queste ultime battuta di Guerrino Pezzotta c'è mi ha colpito oggi leggendo il giornale un'affermazione dei Franco Marini segretario dei Popolari quando dice lasciata fare al ministro Salvi appunto su questi temi sui temi della riforma sociale
E sulle altre
Io vi chiedo che cosa ha intenzione di far ministro del lavoro
Anni fa piacere che Marini abbia detto questo abbia anche espresso
Un apprezzamento positivo sul mio lavoro e di questo lo ringrazio sì siamo in autunno mi pare del tutto evidente asili sembra inverno purché autunno diciamo visto il clima in cui siamo volevo però fare una premessa
Sono venuto qui ho avvertito pure essendo
Venuto tante volte alle feste dell'Unità e anche le festa nazionale dell'Unità
Una certa emozione perché la prima volta che ci vengo come ministro
E come ministro del lavoro e della previdenza sociale cioè
Temi che per una persona di sinistra e per chi ha scelto di militare a sinistra per le sue idee sono temi cruciali temi centrali
E pensavo questo noi stiamo discutendo fra noi anche polemizzando come se fossimo soli ma c'è una destra in questo Paese
Che è stato guardare che spera che da queste divisioni e da queste polemiche possano nascere alimento per una sua rivincita
E allora quando parliamo di stato sociale di spesa sociale ricordiamo innanzitutto che ci sono due impostazioni su questo tema in Italia in Europa e nel mondo di destra e di sinistra
Contrapposte partiamo da questo
Quindi altrimenti non capiamo nemmeno che cos'è il bipolarismo in cui tanto crediamo l'alternativa programmatica
E proprio due differenti modi legittimi tutti e due poi decidono gli elettori di affrontare le grandi questioni sociali a cominciare da queste e allora quando noi parliamo di riff di stato sociale di spesa sociale non parliamo di un fastidio di un ingombro
Non parliamo su qualcosa su cui intervenire più o meno selvaggiamente perché faccia cassa per i conti pubblici
Come la proposta della destra e l'abbiamo vista tentare quest'operazione in Italia nell'autunno del novantaquattro parliamo di come migliorare il funzionamento dello stato sociale come garantire in una società che cambia la sostanza di quelle conquiste che in cinquant'anni di democrazia sulla base dei principi costituzionali dove questi diritti sociali sono tutti scritti sono stati realizzati come fare
Davanti ai problemi che ci sono per andare avanti su questa strada non per andare indire quindi non è la spesa sociale un freno allo sviluppo non è qualcosa da tagliare anzi semmai quando ce ne saranno le condizioni economiche qualcosa per fare di più
In questo campo anche in termini quantitativi allora perché si parla di riforma dello stato sociale e che cosa intendiamo per riforma dello stato sociale
Perché dentro questa cornice che poi i singoli problemi si vedono e si vedono come affrontarli e si discutono le soluzioni ma se perdiamo questo quadro di riferimento complessivo
Non riusciamo non riusciamo nemmeno in a intendere noi e questo può essere meno ma fare intendere
A chi ci guarda chi ci ascolta agli italiani ai lavoratori
Perché e che cosa vogliamo fare come di linee di fondo in questo campo
Ma non abbiamo uno stato sociale in Italia che ha realizzato per fortuna un regime soddisfacente abbastanza di protezione in campo previdenziale è molto più debole in altri punti della tutela sociale
Lo stato sociale sono tre fasce
C'è la questione della previdenza
Cioè come si affronta la la terza Italia età anziana come si tutelano
Le persone sopra i lavoratori
Di fronte a questa fase della vita
C'è il problema dell'assistenza
Come celesti viene incontro ai più deboli Arena
Alle alle povertà agli esclusi
E poi c'è il problema di come essi aiuta ad entrare nella fascia intermedia nel mondo lavorativo nel percorso lavorativo
Come si protegge coloro che ne sono tali che ne sono tagliati fuori e l'insieme di questioni che chiamiamo di politica del lavoro di ammortizzatori sociali
Allora per non ridisegno di riforma dello stato sociale riguarda tutti e tre questi aspetti
Per l'assistenza c'è una legge quadro del Governo
All'esame del Parlamento ci sono misure che abbiamo già prese perché vorrei ricordare non si ricorda mai che questo governo l'intervento l'ha già fatto sulle pensioni ed è l'aumento delle pensioni sociali al minimo con la precedente legge finanziaria
E anche questo
La prima volta che si sono liberate risorse disponibili per la spesa sociale questo governo nella passata finanziaria previsto quest'aumento di cento mila lire al mese che ancora poco
Perché la pensione sociale e troppo bassa e tuttavia un segnale di attenzione su questo versa abbiamo avviato nei giorni scorsi con
Le forze sociali con i sindacati la settimana prossima vedremo i datori di lavoro che lei gli autonomi il tema intermedio le politiche attive del lavoro oggi l'Unione Europea ci richiama a fare di più in questo campo
Ci dice che dobbiamo spendere di più e fare meglio del giusto l'inserimento nel lavoro l'indennità di disoccupazione come intervenire in questo campo e poi c'è la questione della riforma previdenziale
Dov'è qua è stato detto stasera lo ripeto continuano a ripetere ogni volta in Italia la riforma previdenziale è stata già fatta
E moderna e avanzata le altre nazioni europee stanno discutendo di introdurre elementi di riforma che noi abbiamo già fatto
Siamo passati al sistema contributivo come sistema
Della riforma previdenziale a regime
Abbiamo deciso il secondo pilastro che quello della previdenza complementare abbiamo introdotto un sistema nuovo di calcolo delle pensioni cioè le cose che stanno mettendo in difficoltà il governo in Germania che sta esaminando il governo francese le abbiamo fatte
Qual è allora il problema che è rimasto Macchi si sapeva già allora che sarebbe rimasta
Se
Le misure che sono previste nella fase transitoria di passaggio
Dal vecchio sistema al nuovo sistema sono sufficienti per affrontare questa fase intermedia e qui si pone il problema di questa maledetta Bobba
Che ogni tanto ancora oggi viene riproposta come se fosse una novità da alcuni quotidiani si sa
Che c'è in che consiste questo problema lo lo lo diceva Cofferati ma diciamo
E patrimonio acquisito di tutti noi
Che a un certo momento a partire dal due mila e cinque
Ci sarà un periodo di qualche anno nel corso del quale perfetto di fattori di tipo demografico e sociale ci sarà un aumento della spesa previdenziale in
Rapporto alle previsioni che si possono fare sull'andamento del prodotto interno lordo
Che durerà perché si dice Bobba e va tutto bene fino a quel periodo poi ci sarà un periodo di alcuni anni in cui ci sarà una un aumento in percentuale di questa spesa di qualcosa
E perché poi tornerà successivamente a a funzionare a regime
Il tema è come si affronta questa questa questione tema de Jazzy vide allora essi disse queste all'intesa il senso della famosa data del due mila e uno di cui tanto si parla
Sì disse va bene vediamo tutto questo diamoci una data un appuntamento nel quale verificando gli andamenti dei conti facendo sì le idee più chiare su questo sì deciderà come ovviare a questa questione
Della gobba
Questo e i dati sono i dati oggettivi ecco perché non c'è abbiamo detto lo rivediamo un'emergenza previdenziale per fortuna non c'è un'emergenza dei conti pubblici anzi i fondi pubblici stanno andando abbastanza bene
Perché le politiche di lotta all'evasione e all'elusione fiscale hanno consentito un aumento delle entrate fiscali senza aumentare la pressione fiscale che è invece diminuita
Non c'è quindi ragione di intervenire nella legge finanziaria su questo aspetto
Si è aperta una discussione fin d'ora per vedere quali sono quali possono essere le soluzioni più indicate perversa operare questa per affrontare questo tema
Della gobba questi sono i termini del problema e io credo che sì si danno contributi di idee rispetto a un problema che non deve essere affrontato subito perché non c'è un'emergenza in questo campo ma che sappiamo dovrà essere affrontato
Con serietà di questo si possa discutere verificare le diverse soluzioni e le diverse proposte
Io l'ho detto altre volte lo ripeto e apprezzo questa sera anche passi avanti nel clima del confronto fra le organizzazioni sindacali
Non solo non c'è alcun diciamo intendimento la parte mia ma posso dire di parte nostra perché questa è una posizione del governo come dire di far leva su divisioni sindacali
O di costituire assi privilegiati di persone o di partiti o di sindacati o d'un certa organizzazione sindacale d'un certo partito
E e del Governo
Non c'è non esiste questa intenzione ma diciamo il nostro la nostra spinta iniziamo la nostra indicazione e proprio il contrario perché si ritorni a una il più possibile si ricomponga questa divisione che ci preoccupa e ciò per due motivi
Il primo è questo governo ha fatto una scelta che la scelta che risultati tanto positivi ha dato all'Italia in questi anni della politica dalla concertazione del consenso sociale della coesione di trovare soluzioni il più possibile condivise
Ed è evidente che la concertazione presuppone che io organizzazioni sindacali e ma questo vale in genere per le parti sociali ciascuna per il suo campo per gli interessi che rappresenta naturalmente
Si presenti o non dico composizioni denti che vegli allora avreste già fatto il sindacato unico ma insomma con un'omogeneità con una
Piattaforma comune nel confronto perché è evidente che una contraddizione sarebbe una politica della concertazione con un sindacato spacca
E questo è una posizione istituzionale di governo ma dico come persona di sinistra in questo Paese si è andati avanti
Con le conquiste dei lavoratori quando c'è stata l'unità sindacale quando cessata la divisione dei sindacati la contrapposizione tra i sindacati non si è mai andati avanti si è andati indietro
Questa è la storia proprio tu mi pare che è scritto un bell'articolo su questo sull'Unità di nostro moderatore Ugolini quando cessata questa divisione si sono fatti passi indietro
E quindi la concertazione la coesione sociale un rapporto positivo fra le organizzazioni sindacali e importante fra nord
E quindi noi non abbiamo una posizione privilegiata rispetto alla quale rapportarci anche per quanto riguarda le proposte di merito dei diversità
Willer CISL hanno un'idea su come affrontare questa tema dalla gobba senza pretendere che sia detta né questa sera né al più presto perché come si è detto non è tema di finanziaria presto comincerà il confronto
Con la prepara la Presidenza del Consiglio e le parti sociali sulla preparazione della finanziaria già preannunciato anche perché
Vennero fuori idee proposto io credo che non sia sbagliato cominciare a discutere a cominciare a ragionare senza allarmismi senza angosce senza farne una priorità
Ma diciamo mettendo in campo ipotesi soluzioni discutendo le Coni lavoratori
Certo ci sono ingiustizie
Nel sistema previdenziali iniquità
Però io francamente non credo che siano all'interno dei destinatari della riforma previdenziale
Qui se c'è una grande ingiustizia e quella
Che noi vediamo fra le cosiddette pensioni d'oro da una parte
Cioè cifre stratosferiche elevatissime che abbiamo letto sui giornali
Io lo dico lo ripeto senza demagogia cominciamo noi cominciamo potenti cominciamo classe politica dare un segnale in questo senso in senso di nel senso dell'equità i giovani del parasubordinato di cui si è parlato questa sera il popolo del dodici per cento
Centinaia di migliaia di persone che hanno questi contratti di lavoro
Che pagano il dodici per cento che sono contributi i quali appena appena arriveranno se resteranno le cose ad assicurare livelli previdenziali assolutamente diversi dagli altri da quelli degli atti
E credo che dobbiamo avviare innanzitutto un rapporto con queste persone con questi lavoratori anche diretto
Trovando il modo che essi per fare esprimere al loro direttamente il proprio punto di vista
Sul loro destino previdenziale sulle tutele che hanno sulle regole del loro rapporto di lavoro
Si avvicinano questi referendum se ne è parlato noi dobbiamo son d'accordo con grandi ci vuole una una posizione Chiara culturale innanzitutto su questo
E non è come dire diverso dal discorso che stava appena fasce
Perché ci sono questi giovani che vogliono lavorare ci sono questi giovani che lavorano con questo tipo di contratti che da meno protezione che da meno sicurezza
Queste persone devono poter parlare con la propria voce anche questo è un fatto di democrazia perché altrimenti c'è chi si appropria della loro voce e sia questo Pannella o Tizio Caio o Salvi questo non è giusto
C'è la legge sulla rappresentanza sindacale unitaria che sta andando avanti troviamo la via e il modo perché queste persone questi lavoratori del parasubordinato esprimano proprie rappresentanze propri persone che parlino loro a loro nome con il quale discutere con i quali discutere di queste questioni
Naturalmente e torno al problema della verifica bisogna fare delle cose durante questo percorso è uno è fondamentale e quella che è stato detto questa sera io condivido incentivare la previdenza complementare
Qui e ritorna la questione della liquidazione del trattamento di fine rapporto
Io ho visto queste prime reazioni industriali in questo campo
Ogni scooter Remo o qual è il modo migliore per fare diciamo per intervenire in questo rapporto che tutti vogliamo fra Trattamento di fine rapporto e previdenza integrativa sarà uno dei temi di questo tavolo di confronto con le parti sociali però però che da quel mondo
Si chiedano a tutti sacrifici
Perché bisogna fare la riforma previdenziale che non riguarda loro mi sono sacrifici chiesti ad altri e quando si pone il problema di un trattamento del Tfr che sono retribuzioni dei lavoratori anche se differite
E chi risponde ma questo non ci conviene perché adesso questi soldi ci fanno comodo perché con questi noi ci finanziamo a tassi più bassi dei tassi di mercato allora mi domando ma i sacrifici solo gli altri devono fare
Le riforme che vanno bene sono soltanto le riforme che li pagano gli altri
Questo sistema della liquidazione che c'ha soltanto l'Italia in Europa perché fu introdotto sessant'anni fa da un altro sistema politico tutto questo non va riformato
Chi vuole riformare questo per creare la previdenza integrativa per dare più possibilità ai lavoratori di usare questo salario
Non è un innovatore
L'innovazione il riformismo c'è solo quando si colpiscono certi interessi e se ne arriveranno altri tutti siamo pronti a fare le riforme
E chi manifesta qualche dubbio l'hanno detto anche ammesso alcune proposte è considerato un freno ad ore un conservatore
Però purché paghino gli altri coi nostri riforme e tutto il resto quello che ci riguarda non deve essere riformato non deve essere toccato
Io credo quindi che la prima questione anche qua sulla quale ritrovarci e quella di dire che è arrivato il momento di superare l'attuale sistema del trattamento di fine rapporto
Sono retribuzioni dei lavoratori sono retribuzioni per i quali è più conveniente oggi ai lavoratori un'utilizzazione in termini diversi rispetto a quella che c'è stata in passato e certamente
La via privilegiata è quella di incentivare la previdenza integrativa e si vedrà poi tra le soluzioni tecniche
Quelle che si sono trovati di cui si è discusso in questi giorni quali sono le più indicate ma muoviamoci in questa direzione perché anche questa è una riforma anche questa è una riforma importante anche se una volta tanto
Qualche problema lo porrà non ai lavoratori ma i datori di lavoro
Concludo ricordando richiamandomi è quello che ho detto all'inizio
C'è una discussione c'è un dibattito vediamo quali sono le cose migliori che si possano fare come affrontare questi problemi che abbiamo davanti ricordiamo sempre che una discussione
Che promuove del quale è protagonista un governo di centrosinistra
Ricordiamoci sempre che c'è una in questo Paese
Una
Proposta che comunque alternativa a quella del centrosinistra
Ed è una proposta che in alternativa innanzitutto su questo sull'idea cioè i diritti sociali lo stato sociale la spesa sociale non debbano essere utilizzati meglio
Valorizzati in condizioni più adeguate come vogliamo fare noi ma devono essere colpiti e smantellati
Questo è un punto che non mi stancherò mai di ricordare perché secondo me è la chiave a partire dalla quale tenendo sempre presente la quale dobbiamo affrontare le questioni che abbiamo davanti
Popolare ma Pellissier non glielo aveva informava con risposta lampo perché temporale imperversa l'ora tarda ma confermate le chiederei di rispondere a Pezzotta su questa idea che Pezzotta non aveva Cesarea di unità competitiva ecco è possibile questo vita competitiva anche per
Non esiste L'Unità competitiva o c'è la competizione al cielo unitaria non scherziamo sono due cose diverse io non sono per niente scandalizzato dal fatto che le confederazioni possono avere opinioni diverse
Credo che queste opinioni devono essere sempre misurate esplicitamente credo che occorra scegliere una regola
Se la regola è quella che
Mancando alternative ci si presenta ad una discussione con degli interlocutori
Senza un'opinione comune
Va da sé che la conclusione di quella discussione
è assolutamente libera
Come non c'è opinione comune all'inizio
è naturale che possa non esserci opinione comune alla fine
Quello che invece trovo fuori
Dal senso logico
Che dovrebbe governare i comportamenti di grandi organizzazioni all'opposto
Noi ci siamo trovati dico noi perché la CGIL di fronte ad una serie di accordi separati
Accordi non opinioni diverse al confronto accordi non più tardi di un anno e mezzo fa
Io Pietro Larizza poi se vuole può confermare Luise Sergio D'Antoni discutendo
Di che cosa proporre relativamente a un provvedimento di legge
Sulla rappresentanza del pubblico impiego abbiamo tra di noi convenuto con un atto formale c'è una lettera firmata tra i tre segretari generali che non avremmo mai fatto da lì in avanti accordi separati
Registro esatto a Milano e pubblico impiego registro che siamo di fronte invece a cose diverse da quelle che avevamo discusso la mia organizzazione non ha fatto accordi separati
E non ha mai esercitato nessun diritto di veto
Perché si potrebbe obiettare
Ma in verità tu non fare accordi separati però conduce le trattative
In modo tale che nessuno possa mai arrivare ad una conclusione non è così
Che l'accordo separato si sarebbe fatto a Milano io non lo ha preso il giorno della rottura ma tre giorni prima con un articolo sul Corriere della Sera a firma del segretario generale della CISL
Che ha scritto carta canta o si conclude così o si conclude senza la CGIL
Io credo che questo sia Stato un atto esplicito un po'diverso da quello che si potrebbe considerare anche il punto più alto della unità competitiva per questo detto non esiste
Competizione e contemporaneamente unità
Perché se c'è volontà unitaria ci sono delle regole alle quali poi ognuno si adegua
Se invece non ci sono regole
C'è un'altra cosa ognuno sta in campo come vuole come ritiene
Con la sua capacità di far politica di proporre di gestire di mediare sono due modelli radicalmente diverso e non c'è la possibilità di una commistione tra l'uno e l'altro io credo che sia importante avere delle regole
Credo che sia importante avere in virtù delle regole poi la possibilità anche quando le organizzazioni hanno opinioni diverse
Di chiedere ai destinatari dell'attività contrattuale delle organizzazioni qual è la loro opinione e attenersi al parere della maggioranza
La legge che è in discussione e che ancora non è stata provata separata rapidamente ci darà un punto di riferimento importante poi va da sé che per quanto mi riguarda
Se guardo a quel che è successo nel corso degli anni che abbiamo alle spalle non ho dubbio alcuno nel sostenere che quando le organizzazioni e i lavoratori sono uniti tra di loro il potere contrattuale enormemente più alto
Però sono nella sgradevole condizione di chi pur avendo questa condizione non ha fatto nulla per promuovere elementi divaricazione e e piccoli caso in grandi casi ha subito anche di recente
Atti scelte di altri che hanno portato all'emarginazione di un'organizzazione se poi queste addirittura vengono annunciati o addirittura vengono ipotizzati come soluzione
Per rimuovere le resistenze del conservatorismo l'arretratezza degli altri ne prendo atto che cosa devo fare
In ogni caso non rinunciano di certo far valere nella mia opinione né quella della mia organizzazione non mi pare uno scenario esaltante
Però lo scenario che si è determinato nel corso di questi ultimi mesi perché è la prima volta che succede può essere un incidente di percorso la seconda bisogna cominciare a preoccuparsi la terza è la conferma di una regola questo francamente non mi piace
Affidandola perché a questo punto offre
Se è vero che ci possa essere una spesa comprate Pato una specie di chi giudica chi giudicasse un sindacato ha un atteggiamento da Beto oppure secco all'altro da fare l'accordo separato
Chi è che può giudicare se non interessati a far serba tutta d'attacco l'unica via d'uscita forse perché se no
Se no come porre un freno a questa a questo che sta diventando offrono preoccupante
E una seconda domanda più più riferita a un avvenimento che dovrebbe esserci
Tra pochi giorni nove settembre mi sembra Bologna voi avete intento una grande assemblea dei giovani con i tre segretari generali a questo punto mi chiedo se ci saranno interessate
Per evitare equivoci
E per fare dei dipendenti
Piccole seri problemi in una specie di di di di di storia
Dissensi interni al sindacato dico subito
Io non sono un pentito dei tre accordi ma sono tre e non diventeranno più quattro in nessuna parte d'Italia la seconda
E che anche nel sindacato
Vale il detto chi è senza peccato scagli la prima pietra
Perché di esempi diversi da quelli citati da Sergio Cofferati
Anche se non accordi se ne potrebbero citare a decine
Vuol dire che sbagliamo tutti
Sbagliamo ogni volta che ci presentiamo in forma separata dai parenti ai lavoratori anche per una ragione noi non abbiamo una regola
Che ci consenta di risolvere con un metodo democratico ed essenze quando ci stanno
Se poniamo un vincolo generale
Che non si fanno accordi separati e io sarei pronta a farlo
Dobbiamo però creare uno strumento per sapere che cosa fare quando ci sono dissensi che non si possono superare
Che noi dobbiamo sapere come uscirne
Perché altrimenti ciascuno di noi a cominciare da me diventa automaticamente titolare del diritto di veto basta che uno dica no e non vale per tutti
Allora se noi ci godiamo di uno strumento democratico in cui crediamo
Per rispondere nel caso in cui ci stanno dissensi allora io mi sento di dire che in effetti la pratica degli accordi separati deve essere abolite sottoscritta avendo però uno strumento per risolvere i discenti
Da questo punto di vista monstrum vento non può che essere il mondo al lavoro i lavoratori
Le lavoratrici e lavoratori non corro il referendum l'ogni volta misura
Il consenso verso la Confederazione sindacale ma i lavoratori che si devono esprimere sul fatto né sulle persone né sulle organizzazioni in passato
L'abbiamo fatto quando ci sono state dissensi tra di noi anche sul documento in cui abbiamo presentato documenta a bordo degli organismi dei lavoratori non scrivendo tesi CGIL deciso lo stage mille scrivendo tesi uno tesi due tesi greco proprio per evitare che il pronunciamento libero dei lavoratori diventasse esso stesso motivo di divisione fra di noi
E allora se noi ci abbiamo le regole
Ma qualcuno pensa che ci sia un'organizzazione contenta che firma accordi separati
Ma veramente siamo nel manicomio
Ci sono determinante e dobbiamo evitare che si ripetano situazione nel quale anche per mancanza di uno strumento di verifica ci sono state accordi separati ma non solo accordi separati
Detto questo
Io pure sono d'accordissimo che non esiste l'unità competitiva
Non abbiamo sembra che non abbiamo le condizione per fare passi avanti sull'Unità ma non abbiamo un obbligo un obbligo
Un obbligo verso quelle che ci hanno dato fiducia con l'iscrizione al sindacato
C'è l'obbligo di garantire che noi non rompiamo
Forse non riusciamo a fare l'unità ma abbiamo l'obbligo di garantire che non ci separiamo perché sarebbe una grande debolezza per il mondo del lavoro
La prima risposta ma dobbiamo ai giovani giorno nove
C'è a Bologna
Il convegno nazionale il convegno dell'Emilia Romagna dei delegati dei giovani
Siccome dall'altro dice che il giovane non si esprimerà il sindacato io dico se ne scrivono pochi ma quei pochi sono sempre tanti
Ci sarà un convegno degli eletti alle rappresentanze indagato deve dei giovani delle ragazze e dei ragazzi
Molti di loro ci conoscono per la prima volta e non sempre vengono nemmeno quello che diciamo quello che facciamo
Ecco noi abbiamo questa grande responsabilità cominciando l'Emilia Romagna
Di come presentarci a questi giovani
Come esprimerà questi giovani unità anche se abbiamo idee diverse su alcune boutique come incoraggiarli
A dare forza al sindacato e valori che il giovane rappresentano ecco la cosa che giorno peggiore che non possiamo fare
Siccome tra pochi giorni
E proprio presentarci col volto delle divisioni
E non col volto delle cose
E ci uniscono
Senza nascondere le divisioni ma il volto del sindacato italiane un volto vincente solo se quello delle tante tante cose che ci uniscono a cominciare dai valori sociali
Alfiero grande c'è un altro motivo di polemica capo diventa un motivo di polemica per i sindacati ebbe riguardano notizia che è apparso oggi sui giornali
Relativa alla legge sulle trentacinque ore di cui ho parlato anche ministro lavoro salute
Ora i giornali oggi Pippo otto ma anche alcune cifre riferite all'affetto che ha avuto in Francia restauri questa prima legge che anzi
Un aspetto positivo sull'occupazione però osservano molti commentatori sul punto di fronte confindustriale questi effetti benefici sono avuti con un fortissimo aumento di forme di flessibilità
Le cose stanno così e comunque in Italia è riaperta questa discussione su suo ovale lavoro occupazione
L'esperienza francese
è un'esperienza diversa da quella italiana perché non dimentichiamo che la legge sulle trentacinque ore francese
Prevede in una certa misura perfino l'elezione della rappresentanza sindacale perché molte aziende gli accordi non era possibile farli per la semplice ragione che non c'era un soggetto sindacale con cui farli
Quindi è del tutto evidente la diversità il peso con cui lo Stato francese interviene ha una storia molto diversa da quella italiana
In Italia non si potrebbe seguire la stessa strada in una certa misura
Forse un eccesso di copiatura dell'esperienza francese
Tra le ragioni non la principale ma tra le ragioni anche di un disegno di legge che è stato presentato
E che non andrà da nessuna parte così come
Tuttavia l'esperienza francese ci dice che la riduzione dell'orario di lavoro che non è una bacchetta magica è uno strumento che si può e si deve adoperare
Non c'è dubbio che l'orario di lavoro la sua riduzione è in rapporto alla flessibilità del resto in tante aziende quando c'è l'uso degli impianti maggiore si contrattano anche riduzione di orario aumento di occupazione
è un'esperienza che anche qui a Modena e non solo nel comprensorio ceramico è stata molto diffusa
E quindi non c'è dubbio che la questione dell'orario non può diventare però una un tema che viene gettato via dall'esperienza dell'iniziativa del sindacato e della politica
Quindi io penso che poiché la Commissione parlamentare
Quella della Camera ha finito il suo lavoro
Bisogna che riprenda il cammino di una legge sull'orario di lavoro anche in Italia e questa legge deve avere un asse fondamentale molto chiaro
Aiutare il sindacato e la contrattazione a ridurre l'orario di lavoro
Se avessimo avuto già una legge di questo tipo i metalmeccanici avrebbero fatto meno fatica a fare il contratto
Se avessimo una legge di questo tipo avremmo
Naro novantotto sta mente perché nel capitolo dei fondi che ha a disposizione il ministro del lavoro
Era stato aumentato la disponibilità finalizzata alla riduzione dell'orario di lavoro la notizia che non è esattamente una prima notizia ma chiedo a questa sera è che non una lira è stata speso di quel fondo nemmeno per i contratti di solidarietà cioè nei casi in cui ci sono aziende in crisi
Mi pare che rischiamo di essere veramente schizofrenici tra la legge invasiva che decide tutto anche quello che non deve decidere la legge e l'assenza di legge c'è una differenza abissale ci sono dei soldi che si possono spendere ci sono degli obiettivi che meritano di essere perseguiti c'è bisogno della legge e di una legge che dia o un ruolo protagonista al sindacato aggiungono abbattuto solo su una cosa io ho molto apprezzato la risposta di Pessotto allora grazie ad averla data
Perché evidentemente è stato molto antipatico che per un paio di giorni sui normali ci fossero la notizia che per fare dispetto Cofferati D'Antoni non veniva ad un dibattito alla festa era unita primo perché no vedo la ragione di fare un dispetto Cofferati secondo perché non vedo la ragione per non venire alla festa dell'Unità però debbo dire
E anche che se questa risposta ne prendo atto ed è una risposta import
Tre e l'ho chiesto a Pezzotta per l'unica ragione perché fosse pubblica fosse ascoltata cioè dai giornalisti che hanno un po'ricamato sull'assenza di rancore la festa era unita voglia anche dire però che oggi per puro caso
Ho letto una notizia che mi ha colpito trovato dal barbiere prima di venire qui si vede anche dalla dimensione dei capelli e probabilmente e mi sono letto un giornale che di solito non leggo con tanta attenzione c'era
Ma un'intervista di Bonanni della segreteria nazionale della CISL che francamente mi ha fatto un po'rabbrividire perché perché quando si è presi dalla forza polemica
Quando c'è un bisogno di distinguersi ad ogni costo si finisce con il bocciare le ortiche anche quello che si sostiene
Io ho capito che in questi giorni c'era da parte del gruppo dirigente della CISL l'idea
Che bisognava rilanciare sulla flessibilità
Io debbo dire che non ho delle contrarietà pregiudiziale sulla flessibilità ma credo francamente che oggi il tasto vado messo da un'altra parte però discutiamo
è possibile che questa questione sia una questione sulla quale ci sono ancora delle cose da fare ma come si fa a dire che
Gli ex Setti occupazionali in più che oggi sono disponibili il mezzo milione che dice l'Istat sono da attribuire a quella vaghezza crea nata dalla flessibilità cioè part-time tempo determinato lavoro interinale che peraltro si sono si è sostenuto dei revisori si sostiene si dovrebbe allargare trovo una strana e cioè io capisco che ad un certo punto per fare una polemica che diventa una polemica
Anche abbastanza dura ma non è la polemica che mi dispiace quando gli argomenti finiscono Pauline negare i risultati dell'iniziativa sindacale e per la verità anche dell'iniziativa della CISL allora quel te lo dico non per fare una polemica con Bonanni che non c'è che sarebbe anche antipatico ma per dire un'altra cosa attenzione che se ne ha all'interno del rapporto tra le confederazioni dovesse prevalere ad un certo punto la competizione ad ogni costo
Bella Teoria nelle parole dell'intellettuale mandi rischio molto che abile nel concreto operare ed eroiche azioni sindacali rischia di diventare una questione molto seria e temo che anche la discussione sulla riforma dello Stato sociale ed eventualmente quella punta vento di cui si è parlato due mila uno altro mi interessa fino ad un certo punto cioè la verifica se i conti Van novene o meno bene possono diventare appuntamenti molto delicati e molto difficili per i sindacati ma anche per noi e anche per la maggioranza e per il governo ecco perché mi sono permesso questa intrusione di campo perché un partito che in questa maggioranza che lo stesso partito del ministro Salvi ed presidente del Consiglio non può assistere indifferenti all'apertura di una lite incomprimibile e inconciliabile all'interno delle confederazioni le differenze sono positive ma la differenza è meritano di trovare una sintesi unitaria altrimenti si può aprire una fase di grande uguali per tutti e poiché nessuno di noi vuole naturalmente guai è necessario che
Ad una composizione delle opinioni tra i sindacati si arrivi il prima possibile somma
Cavo Pezzotta la competizione può portare a bassa ecco questo mi sembra di capire
E di rispondere a questa interrogativo anche a quello che ha posto Cofferati sulle come regole possono essere la ricetta giusta per eliminare questo questo gioco al massacro pur ma questa competizione di cui parlato poteva nuova quattro cinque o sei sette dieci accolto il lungomare separate lungo una via senza fine
Secondo me zero a una mistificazione dibattito che stiamo facendo con la parliamo di questo cioè se noi guardiamo con è un po'di disincanto nello
Meno cose che ci coprono la nostra storia la storia del sindacato italiano la storia delle tre organizzazioni confederali non possiamo dire che non è stata da uno storpio di competizione se ce lo dobbiamo dire con onestà con tranquillità noi da quarant'anni che completiamo arrestando unitari ma è logico e naturale
Non ne vedo un dramma quale ha dei momenti più alti a dei momenti più basse
Ma è chiaro che competiamo completiamo il proposte completiamo i mille
Perché abbiamo storie e culture di s completiamo nel raccogliere consenso perché io voglio fare iscritti all'azienda Cofferati devono fare necessariamente alla CGIL e pertanto io devo andare a competere con lui per convincere il lavoratore a iscriversi alla mia organizzazione
Ma questa è la storia nostra io direi che dovremmo vivere questo elemento dalla competizione con meno tram probabilmente le cose diventerebbero anche più facile e solo nella misura in cui mistifichiamo e diciamo che la competizione non è mai esistita che quando poi a quegli a momenti di accentuazione non riusciamo più ha capito dove siamo ecco perché io dico bisogna proprio fare un'operazione dite mistificazione rivalutare un percorso storico che comunque dalla competizione è stato se in è stato segnato anche da Lolita i due termini secondo me a differenza di Cofferati non sono contraddittorie se il movimento sindacale confederale italiano è cresciuto
è cresciuto per le cose che ha fatto e cresciuto per le sue proposte e cresciuto per la capacità di aggregare il maggior numero di lavoratori ma perché eravamo in tre
Cioè
Noi potevamo fare un passo in più io torno a dire per noi in questi anni soprattutto in questi anni di crisi delle grandi geologiche che bene o male hanno condizionato il nostro modo di essere in questo Paese che hanno anche condizionato il farsi formarsi del sindacato gli stessi modelli dalla competizione noi potevamo fare qualcosa in più non l'abbiamo fatto questo era noto responsabilità non l'abbiamo fatto ma la proposta c'era
Non l'abbiamo fatto questo è il tema su cui bisognerebbe ragionare perché non l'abbiamo fatto però non è l'argomento di questa sera alla siamo le
Sugli accordi separati anche qui io dico bisogna essere il sempre dentro la questione delle concrete l'accordo separato non è l'obiettivo che la Cispel segue
No è che io persegua necessariamente di fare otto dieci cento accordi separati preferisco si è ecco come principio gli accordi unitario
Se poi nel fare un accordo unitario
Succedono alcuni
Percorsi da alcune cose non vanno a teatro direzione per come siamo noi oggi anche per un'idea che noi abbiamo di sindacato cioè di un modello associativo di un modem
Lo che risponde necessariamente i suoi scritti io non posso sottostare a nessuna inibizione o nessuna elemento di vetro perché questi sono stati magari non però ci sono stati in questi accordi separati se noi dobbiamo andare a guardare c'è qualcuno che a un certo momento si è alzato dalla trattativa per motivi suoi non discussi con noi e se n'è andato so che cosa devo fare andarmene anch'io noi non ci stiamo a questo tratta che bisognerà ricucire rimettere insieme però attenzione io non credo nel le regole generali le regole genera e inibiscono provare il mentre occorre qualche elemento certo verso la legge arriverà vediamo per carità noi continua a pensare che i rapporti tra le organizzazioni non possono essere regolati dalla legge IRAP ordine tra le organizzazioni rapporti coi lavoratori sono regolati da rapporti politici da rapporti sociali ed è questo il ragionamento che noi intendiamo fare sulla flessibili intanto ai che invece ha fatto una polemica secondo me strana la CISL ha una opinione
Non ancora precisa non ancora del tutto definita
Sulla quale però diciamo bisogna discuterlo se il mondo del lavoro l'abbiamo detto tutti no abbiamo teorizzato la fine ad il fortissimo il post fordismo e il postmoderno è avanti chi più generazione metta ci hanno detto che il mondo del lavoro è cambiato sia di articolato sia frammentato il modello che noi abbiamo di relazioni industriali è un modello a nostro avviso eccessi sicuramente accentrato
Noi non puoi noi non pensiamo di superare i duelli da lì contrattuali come qualcuno ha scritto noi pensiamo però
Che se è vero che abbiamo dato che ci sono le RSU che sì è vero che dalle adesso io ho bisogno di ridare slancio al sindacato occorre che l'elemento dalla concertazione della contrattazione decentrata abbia maggior peso dall'altro livello di contrattazione
Ragioniamo asilo e non abbiamo ancora una proposta compiuta toglierlo subito uso anch'io un po'alla come faceva Cofferati non abbiamo una proposta compiuta noi diciamo che Eric verso l'India il mondo dal lavoro si è diversificato un fare regole uguali per diversi non aiuta nessuno indi diamo quali sono le modalità per un nuovo modello contrattuale che sia in grado di rendere più protagonisti i nuovi stili le nuove rappresenta anzi ma nello stesso tempo al tempo di cogliere le specificità delle di diverse realtà aziendale dei diversi territori questo è il tema della flessibilità come come noi intendiamo porlo e come norme noi intendiamo ragionarlo ad affrontarlo azzecca come questo
All'inizio si parlava dei
Del pericolo che vento Anna Regina la sinistra nel centro sinistra si discute anche animatamente come avvenuto anche stasera e magari ci si divide a destra
Sì raccolgono da Fossa si conduce anche a volte un'offensiva senza precedenti uno dei punti culminanti di questo pensiero e credo che sia avvenuto proprio oggi a Cernobbio dove
Le tuona che adeguano che si è avuto un tripudio attorno a modello spagnolo discorso di alzavo allo SMAU insieme con un un discorso di Berlusconi che ha additato questo modo lo ha tutti gli industriali presenti sostenendo questo modello con un milione ma tre quattro milioni di posti di lavoro si potrà però che ora
Che ne pensa
A il la
Risultati positivi sono stati certamente raggiunti in Spagna partendo da un lì di disoccupazione complessivo impressionante e raggiungendo un risultato che noi auguriamo agli spagnoli di migliorare ma che attualmente ancora del diciassette per cento diviso ovazione quindi stiamo parlando di una situazione complessivamente molto peggiore rispetto a quella italiana c'è anche da dire
Che il la soluzione che si è trovata in Spagna per alcuni problemi come quello della flessibilità è un po'diverso da come viene da come viene tradizioni presentata diciamo normali ente a livello giornalistico io credo che noi abbiamo una nostra sfida
Che è quella di affrontare dal nostro punto di vista problemi del paese che sono
Certo ci sono queste cose molto rilevanti di cui abbiamo discusso questa sera dello stato sociale dell'unità sindacale della politica di concertazione allora abbiamo il problema fondamentali in Italia dello sviluppo e dello sito questo il grande tema sul quale ci dobbiamo impegnare
I fatti dimostrano
Che questa sfida può essere affrontato
Lo hanno di
Lo strato in altri paesi europei governati dalla sinistra sono proprio immediatamente precedenti dati positivi del governo francese sono positivi anche i primi segnali gli abbiamo avuto nei
Dalia in questa prima parte della del governo del centrosinistra ora abbiamo a volte una tendenza
A essere sempre pessimisti sì a sottolineare più gli aspetti negativi e le cose da fare rispetto alle cose già fatte che pure sono in
Anzi non solo
Sul piano della stabilità del risanamento dei conti pubblici dell'ingresso in Europa ma anche sul piano dell'occupazione e vorrei notare questa diversità di trattamento che viene fatta a a Berlusconi e non solo da Berlusconi assecondare se parlino uomini issato fuori d'Italia o i o parli Massimo D'Alema
Quando Jospin nel due tre giorni fa ha detto abbiamo realizzato settecento mila posti di lavoro e puntiamo a certi obiettivi Cassidy completano sì fino al punto di dire fra dieci anni vogliamo una società di pieno impiego apprezzamenti quando alzi una avrà detto i risultati sono questi e posso fare ancora questo apprezzamento quando Massimo D'Alema ha detto abbiamo realizzato oltre cinquecento mila posti di lavoro ne vogliamo fare altrettanti alla entro la fine della legislatura l'abbiamo avuto un coro di critiche con il solito Berlusconi in testa ma non solo Berlusconi come se non fosse giusto anche il centro sinistra rivendicare risultati che sono stati raggiunti che sono stati raggiunti torno a dire battute ripeto moltissimo perché c'è stata unità sindacale concertazione coesione sociale il metodo con il quale dobbiamo ancora continuare a lavorare aree e quando propone questo obiettivo dello sviluppo della crescita e dell'occupazione del posto di lavoro soprattutto laddove il posto di lavoro manca non è solo il Mezzogiorno certamente ma è soprattutto
Il mezzogiorno e Cinquini hanno ci impegneremo fino in fondo per usare il tempo che c'è rimasto
Che non è poco e non è moltissimo che noi abbiamo mai praticamente un anno e mezzo per completare l'opera della legislatura l'opera l'azione del governo avendo in mente questa priorità noi siamo Ossati
Eletti dal cittadino scelti dai cittadini dagli elettori per governare nell'aprile del novantasei
Su un impegno un impegno dice entro sinistro
Il riguardava alla riforma dello Stato sociale per migliorarlo non per smantellare o in alternativa alla destra che riguardava il risanamento dei conti pubblici l'ingresso in Europa la sconfitta dell'inflazione Chieri guardava la realizzazione degli obiettivi di sviluppo e di occupazione siamo oltre la metà del percorso possiamo dire che molto abbiamo fatto di questo
Sappiamo che c'è ancora da fare e ci impegneremo fino in fondo per per farlo di spirito di concordia di unità il più possibile anzitutto fra noi socialmente ma anche politicamente sono molto positivi dati di
Un nuovo clima politico nel centrosinistra in questa ripresa un clima maggiore di concordia perché
E diciamo l'obiettivo e proprio questo potere torna
Are davanti a chi ci ha votato a chi ci ha scelto nell'aprile del novantasei che ha avuto momenti in alcuni campi
Capisco anche legittimi di sconforto divisa
Le ore di abbandono abbiamo avuto anche alcuni risultati elettorali non proprio entusiasmanti ma credo che siamo nelle condizioni e Cinquini eremo fino in fondo per farlo perché si possa tornare a quella scade Enza dicendo elettori lavoratori voi ci avete dato il voto per realizzare determinati obiettivi seri concreti ma ambiziosi abbiamo compiuto il mandato per il quale eravamo stati scelti e siamo qui a chiedere una conferma per un nuovo ciclo perché l'Italia possa essere ancora governata dalle forze di centrosinistra dalle forze democratiche di progresso questo è l'impegno su cui lavoreremo
Varare tutti gli elementi di divisione di difficoltà
Amo i nostri interlocutori
Ringraziamo il pubblico spariamo degli sconosciuti ma stasera non siano un brutto presagio dopo