"Global": il contenuto e il progetto di una rivista internazionale di fronte alla globalizzazione

Una nuova rivista si aggiunge al panorama delle riviste che si occupano di politica internazionale e globale che nasce dalla sinergia tra la stampa porremo in pochissimi istituto appare interna all'Istituto di studi di politica internazionale abbiamo e-mail collegamento Boris Biancheri del Consiglio di direzione che anche Maggioni cronista della Stampa ed ex ambasciatore ed è il e firma il primo editoriale della rivista i Poteri del mondo sono molti no ambasciatore horror allora come si colloca nella panorama delle iniziative editoriali di stampo simile nostro Paese globale la quale vuole essere la sua peculiarità
Bene noi crediamo che ci sia che ci sia uno spazio per una rivista come global che indirizzata a un pubblico non specialistico di politica estera ma un pubblico naturalmente a un pubblico genericamente informato
Ma non specialistico
Perché la politica estera ci sembra oggi non può essere confinata dentro degli schemi politica economia finanza cultura
Società in genere intersecano i temi della politica estera sono in realtà dei temi molto più va di di quello che non è il confine tradizionale la politica estera e quello che questa rivista si propone e proprio di cercare di chiarire in un lingua io semplice con degli articoli non troppo lunghe incerto non di carattere accademico però del tutto attendibili
Queste connessioni e che cosa si muove che cosa muove oggi il mondo ecco
Diciamo che questa rivista nasce dalla collaborazione anche con una rivista importante americana Foreign policy e come si come come espunzione da questa sinergia con la rivista americana la ribellione creando
Ci mette a disposizione il suo contenuto
E qui e noi ne possiamo utilizzare la parte che vogliamo io penso che in linea di principio utilizzeremo il trenta il quaranta per cento forse dipende dipende dagli articoli che Foreign Policy ha in ogni singolo numero e che cosa in treno e vogliamo guardiamo un pubblico italiano la rivista in Italia hanno non è neanche bilingue come alcune riviste di politica estera sono quindici diritta a un pubblico italiano però vuole aiuta il pubblico italiano a a comprendere meglio quello che si parta nel mondo e non c'è dubbio che parte delle decisioni che oggi interessano poi tutti noi di passano attraverso Washington attraverso gli Stati Uniti d'America sia come Conte i problemi sia come fonte delle loro soluzioni e anche come APPA Pato decisione
In materia di politica estera con l'importanza fra
Ecco Foreign policy una rivista importante del panorama americano dei cosiddetti intente che tipo di rivista e per chi si rivolge come è impostata anche qual è diciamo il
Suo Indirizzo geopolitico sì si poteva come io credo che Kerkorian poiché quale politiche e noi ci muoviamo nella direzione che forse noi stessi e il Global
Diamo aiutando con l'Empoli e andare in una certa direzione quale poi il è una delle più autorevoli riviste di politica e però se vogliamo al mondo una rivista che tira un numero di copie per noi in immagini abile o ottanta novanta mila copie Caparini pubblicità quindi solo l'America e con tutte le sue connessioni e quindi con tutti gli istituti mondiali che si rivolgono alla tanto cara può produrre un arco di questo genere però
Va rivista di politica e si sta trasformando in una rivista io esito a dirlo parola della globalizzazione perché è una parola così spenta e così direi troppo spinta che è meglio non usarla ma diciamo a una lista dell'indie interdipendenza delle cose dell'interdipendenza tra pacche interdipendenza tra aree geografiche ma anche interdipendenza tra fenomeni queste e direi la tendenza verso la quale si muove con l'Empoli si è questa intendenza e quella che ha tratto lui perché credo che questa ottica cioè di vedere delle connessioni dietro di quelle che sono gli avvenimenti di politica perché poi appare appaiono nelle prime pagine dei giornali che cosa li ha mossi quali sono le interconnessioni che le hanno origine e e quali sono anche possibilmente
Imprevedibili sviluppi del futuro che noi cerchiamo di identificare ecco il termine centrale anche se come lei ha detto ormai inflazione
Atto della nuova geopolitica e globalizzazione e in questo primo numero si affrontano i problemi per esempio del dopo Seattle mentre tra l'altro proprio in questi giorni si apre dunque Prodi D'Avossa con l'annuncio di nuove manifestazioni contro i cosiddetti padroni del mondo lei nel suo editoriale mi pare sposare un'impostazione meno deterministica della questione così l'
Atto io credo che la globalizzazione
E in linea generale uno dei grandi fenomeni del nostro tempo credo di questo non si può discutere nella economia del commercio nella finanza dell'informazione della scienza della tecnologia credo che nessuno possa negare che la globalizzazione è un dato di fatto ma non è un dato di fatto che spiega tutto anche perché la globalizzazione a nel suo interno e nel campo catrame le forti resistenze l'abbiamo visto che è tutto credo che lo vediamo anche adesso in questi giorni a Davos prima di far vado via dalla globalizzazione sia naturalmente vi sia gli uomini stessi si riparano prepararlo del dipendente tendono a conservare e dell'identità e infatti da un lato
Abbiamo questo processo per cui si tende all'integrazione a al diciamo a a a unire a dare delle grandi corporazioni multinazionali però d'altro dobbiamo poi un processo di frammentazione di cui credo che vediamo tutti i giorni negli affetti vediamo che in dieci anni nell'Unione Sovietica che frammentata in quindici repubbliche vediamo che la Jugoslavia che frammentare da i in cinque ma probabilmente sei i Savoia lettere pubbliche vediamo che dei fenomeni di parcellizzazione sono molto forti vediamo che anche all'interno di democrazie mature come come dita Alia il locale priva alle vediamo per esempio che le tirature dei grandi quotidiani nazionali non aumentano altri tendono a diminuire ma spesso le tiratore di i quotidiani molto settoriali molto locali tendono ad aumentare quindi non è vero che tutto si spiega con la globalizzazione molte cose che si si spiegano e qui devono interpreta tale con questi fenomeni che sono dei fenomeni indiscutibile del nostro tempo ma però bisogna anche lettere quali sono le resistenze a questi fenomeni e credo cercare di di di di capire perché si verifichino le come possono
Direi di essere risolti i conflitti che ne deriva ecco e nell'impostazione oggi prevalente in geo politica di analisi geopolitica ci sono due punto impostazioni prevalenti una che vede lo sviluppo attuale a livello di politica internazionale come un nuovo sviluppo in cui c'è un dominio imperiale americano più gli alleati dall'altra arte c'è invece l'impostazione che vede lo sviluppo multipolare anche qui con due eccezioni una che prevede comunque un universalismo quello dei diritti umani e delle istituzioni in primis l'ONU che dovrebbero rappresentabile d'altra parte un'impostazione più propriamente geopolitica che vede il mondo diviso in diverse aree di influenza con potenze regionali guida ecco la
Analisi che voi fate quale di queste impostazioni si avvicina di più ma io credo che bisogna fondamentalmente tener presente il fenomeno dell'integrazione della globalizzazione questo mi sembra che sia il dato prima
Avente quando si guarda la scena internazionale oggi ma sarebbe una visione limitata di meno perché noi non tenessimo conto anche degli altri fattori lei ha citato il problema dei diritti umani e direi soprattutto il problema
La dell'assunzione che ormai sempre più usi parquet laddove i diritti di un individuo i diritti di una comunità vengono violati da uno Stato nazionale della comunità internazionale a diritto di intervenire per farli rispettare è un concetto che cinquant'anni fa era inesistente vent'anni fa era appena timidamente accenna atto ma che oggi iene certamente dibattuto e spesso affermato come qualcosa di già esistente nel Kosovo tanto per fare l'esempio direi il più evidente ne ne una testimonia tanto amato Timor espletato una testimonianza meno meno comune interna
Ma anche la però poi contemporaneo
Diamo che che questi stessi eretti la comunità internazionale non le a lire in Cecenia dove non vi sono delle differente ci sono tutte le differenze del caso fra Cecenia Kosovo ma voglio dire sul piano dei principi e sul piano di un'epica internet tale spieghi la comunità internazionale interviene contro la Serbia per far valere i capi diretti in Kosovo dovrebbe intervenire in Russia per fare certi diritti in Cecenia app arte un'indagine poi storica e etnica più approfondita di tutto questo però non è così noi vediamo che in Kosovo si interviene vediamo che in Cecenia non s'interviene perché lei giustamente detto perché poi vi sono dei criteri di geopolitica e ciò è la distanza la porta le comunicazioni
Intere
Chi perché uniscono bilateralmente o multi lateralmente degli Stati che si oppongono nessuno credo speriamo ente crede che si debba parla guerra alla Russia in favore dei ceceni ma come mai perché sul piano del diritto sul piano dell'etica e le cose non sono mica cambiate ecco
Mi pare che questo sia un esempio di come da un lato certi diritti assoluti e universali FIAT per mano e questo è un fenomeno di globalizzazione noi presumiamo nel mondo occidentali in Europa occidentale presumiamo che questa nostra etica sia condivisa dappertutto sia condiviso in ogni arte del mondo ed è un fenomeno di globalizzazione in parte effettivamente lo è
Però poi d'altro lato abbiamo delle testimonianze assolutamente evidenti che non siamo in grado di far rispettare questi diventi ecco e in questo connubio mi pare che ci sia chiave di morti per nome del nostro tempo
Il fenomeno della globalizzazione e quello prevalente però bisogna anche studiare come questo si scontra rispetto a delle resistenti a delle tendenze che hanno d'altronde un perfetto diritto al a ai veste del perché il diritto alla propria identità
Culturale ed etnica è un però è un fenomeno che si vuole va contro la globalizzazione ma è perfettamente legittimo e così tra l'altro mi pare che nel suo editoriale lei come dire rifiuta però appunto la visione
Del mondo
Americano pare sia appunto parti vede
Molti dicono ma allora chi comanda perché un mondo spesso avuto dei veri padroni o assoluti o Direi e gli equilibri che hanno fatto da padrone trova il il mondo fra il mille novecento quarantacinque mille novecento ottantanove il mondo diciamo della guerra fredda il mondo del del contrasto dove testato governi nato da un equilibrio quello fra fra appunto fra l'Ovest e l'Est fra gli Stati Uniti d'America fondamentalmente con gli alleati nato il quello dell'Unione Sovietica o gli alleati fatti dall'Italia questo equilibrio appartenuto al mondo per quarantacinque anni
Quando questo equilibrio si è si è dissolto per mancante di uno dei componenti non a nostro giudizio si è sostituito un mondo unipolare che gli Stati Uniti siano di grandissima lunga la potenza prevalente più forte militarmente più forte economicamente più forte scientificamente e tecnologicamente non c'è dubbio ma non governa al mondo e non governa il mondo perché al pro erano vi sono dei contrasti su questo e lo scrissi Stati Uniti non vogliono governare il mondo noi sappiamo molti lo negano
Ma io credo che si possa dire che gli Stati Uniti sono stati trascinati in Kosovo dagli europei come erano stati trascina in Bosnia dagli europei cioè è la incapacità degli europei di risolvere questo problema attica finito col tirarci dentro gli Stati Uniti una volta poi tirati dentro come tutte le André potenze poi una volta si prende pure allora il comando della situazione sulle specifiche dettano le regole del gioco
Ma all'inizio non vi era certo una volontà di intervenire in un fatto barca Amico che obiettivamente interessa poco l'opinione pubblica americana quindi non non non c'è e a Washington un una specie di di di di centro di crisi dove si governa lo tutte le parti del mondo gli stessi Stati Uniti solo i più forti ma sono tutto sommato anche kippah
Arte di un blocco più complesso che che e li sfiora qualche volta e qualche volta invece i loro stessi investono e e poi lo risolva a proposito di Cecenia tra l'altro voglio segnalare
Passo molto significativo di tratto dalle opere di Tolstoj del mille ottocentocinquantadue sulla spedizione contro un villaggio ceceno come dire che i problemi si ripropone
Buono a distanza di di sei con insomma in certe aree è una bella citazione quella devo dire una bella citazione
Perché dimostra come centocinquanta anni fa
Ma il sentimento che non tosto e non lo chiamo neanche di odio dei ceceni verso i flussi ma di repulsione il letterale repulsione come fossero topi perché quanto è antico in centocinquant'anni non è successo niente lei c'è da chiedersi fino a che punto
Voi in nome del della out dell'autonomia e del diritto alla identità culturale dei popoli
Poi abbiamo intere
E a incoraggia
Are questo questo tipo di tutto il mondo dovrebbe io credo cercare di avviarsi verso tutte le forme di multiculturalismo piuttosto che verso delle forme di frammentazione fra comunità che pare
Ma Cecenia poi la Cecenia intere importa
Anche come punto di transito
Di petrolio ma è chiaro che impresso soggetta qualcuno sarà se non è soggetta a qualcuno dal questa
Il cavo credo sarà soggetta qualcuno dall'altra parte del caucus quindi ma
Andare a voglio dire a tocca
Aveva spiegare queste cose anche anche difficili ma quella citazione e significativa perché dimostra che centocinquant'anni da quel punto di vista non è veramente accaduto niente ecco ci avviamo alla conclusione della nostra
Conversazione di presentazione di questa nuova rivista di politica internazionale non ci rimane che dire in la cadenza che e mi pare bimestrale novellato vederla bimestrale il posto e cinque mila lire e di quali collaboratori si avvarrà questa rivista ma
Non ha abbiamo un un gruppo di persone che sono all'origine come idee di quei storico istituti che lei ha ricordato atto lo IAI di Roma all'ISPI di Milano l'Editrice la Stampa e il direttore responsabile Gianni Riotta che anche il vicedirettore della Stampa
Foreign Policy ho detto ci ci mette a disposizione il suo contenuto e in questo primo numero c'è secondo me
E uno straordinari ambiente interessante e anche divertente dibattito che abbiamo preso da Foreign policy su provi contro globalizzazione tra Ignacio Ravone che il direttore di Monti prova Tikkun organo fortemente geopolitico e antiglobalista Tom Friedman che uno dei gran di editorialisti americani del Washington post che che invece è un localizzatore se così si può dire
Il resto è nei prossimi numeri noi intendiamo di rivolgerci possibilmente a quanto di meglio c'è in Italia e in Europa su questi temi da l'America abbiamo già un approvvigionamento orga Amico e cercheremo di rappresentare il punto di vista europeo sui temi delle politiche per l'azione alle nel modo più ampio possibile non abbiamo nessuna pregiudiziale di carattere politico non c'è un orientamento politico definito non siamo né di destra né di sinistra lo siamo nei localizzatore linea antiglobalizzatori cercavo di capire noi stessi il mondo ed evitare
Il pubblico italiano a capirlo allora grazie a Boris banchieri Biancheri con lui abbiamo parlato della nuova rivista Global grazie a risentirci grate volte arrivederci