Le nuove norme sulla parità scolastica licenziate dal Parlamento. Le elezioni regionali del 16 aprile 2000

è stato approvato definitivamente alla Camera il due marzo il disegno di legge contenente norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione
Ne parliamo con Giovanni Cominelli già componenti della commissione nazionale scuola responsabile scuola dei DS in Lombardia oggi candidato nella Regione Lombardia per la lista
Ah Cominelli chiediamo innanzitutto di illustrarci il quadro generale della riforma della scuola italiana all'interno del quale si situa a questo progetto di legge
Innanzitutto se parliamo dalla parità ormai diventata legge no una vera propria legge all'inizio del mille novecento novantasei quando venne presentato il programma dell'Ulivo vennero stabiliti quattro filoni di riforme dal sistema scolastico il primo filone cosiddetto istituzionale
Il filone ordinamentale quello culturale e programmatico è quello del personale quanto al filone di riforma istituzionale adesso prevedeva l'autonomia scolastica
La riforma del ministero
Una legge che regolasse pubblico-privato nel sistema scolastico e l'istituzione di un sistema nazionale di valutazione
Quanto al filone ordinamentale prevedeva la riforma dei cicli quanto a quello culturale e programmatico la riforma dei programmi quanto a quello del persona alle prevedeva la dirigenza i presìdi e una nuova articolazione delle funzioni delle carriere del personale insegnante
Forse è il caso di fare se sei d'accordo innanzitutto un bilancio di questo Programme ma mi premeva senti innanzitutto
Qual è stato il principio informatore di tutta questa riforma
Canale è che
L'assetto del sistema scolastico italiano è stato per quel che riguarda soprattutto la scuola di base la scuola elementare la scuola media e prima la scuola materna è stato riformato parecchie volte nel corso degli anni
Nei la parte più critica del sistema che la la scuola superiore non è stata praticamente toccate allora si tratta di fare una riforma
Dal punto di vista dalla coerenza del sistema che metta in asse la parte inferiore del sistema la parte superiore questo diciamo come criterio generale dico c'è un privilegio c'è si vede da parte del legislatore
Come dire una priorità di un settore di questo sistema della educazione rispetto a un altro c'è una considerazione paritaria di tutti i livelli di insegnamento versano
Devo fare il bilancio dei pesticidi Pantani di Repubblica non c'è dubbio che il legislatore ha preferito occuparsi della scuola di base che della scuola superiore questo un dato di fatto e questo riequilibrio da questo ho progetto generale teso ad equilibrare questo squilibri dal punto di vista del metodo si poi naturalmente si tratta di vedere quali sono i contenuti effettivi della riforma da questo punto di vista la riforma dei cicli e direi assai problematica quali sono i problemi più grossi di questa riforma lecito ma il problema è la riforma dei cicli è questo che intanto il progetto originario prevedeva che si facessero sei anni di scuola di base a partire dai cinque anni no dall'età di anni cinque e poi sei anni di scuola superiore a seguito di scontri interni e di dibattito soprattutto con
Cattolico democristiano dello schieramento dell'Ulivo
Si è abolito di fatto si è tornato ai sei anni di età per incominciare e si è allungata la scuola di base per cui non avremo più sei più sei ma sette più cinque quindi rispetto alla vecchia struttura per cui c'è
Nella scuola elementare poi la scuola media poi la scuola superiore cioè tre pezzi dal sistema qui invece diventano due la scuola di base lunga sette anni e la scuola superiore lunga cinque questa è la prima una riforma qual è il problema per come lo vedo io innanzitutto che la scuola di base si allunga troppo sì chiunque abbia dei figli Sacchi ragazzi con arrivano a dieci undici anni cominciano a cambiare ma Urano prima di quello che è accaduto ovviamente alla generazione dei loro padri dei loro nonni e quindi bisognerebbe organizzare il percorso scolastico in modo tale che rispettasse i percorsi psicologici dei ragazzi la loro crescita personale intellettuale percettiva eccetera eccetera
Allungare fino a dodici anni mi sembra eccessivo perché di fatto chiunque abbia Wutovic avere i figli sacche quando i ragazzi finiscono la quinta elementare entrano in prima media ci vanno ancora volentieri a partire dalla seconda media per esempio vanno in crisi
In pratica qui si è deciso di assorbire la prima media nel nella parte elementare per così dire nella scuola di base il vero problema nasce dopo che cosa si fa in questi cinque anni perché un'ipotesi era che
Fatti finita la scuola di base di sei anni dopodiché partissero un paio d'anni di orientamento in cui per un verso si consolida
Il passato ma per un altro si aprono degli scandali ieri sull'evocazione di ciascuno si fa sperimentazione si prevedono indirizzi diversi alla fine si stringe alla fine del secondo anno verso la scelta dell'indirizzo no dopo avere sperimentato invece tutto ciò è indeterminato tant'è vero che il ministro dopo aver portato a casa lo scatolone vuoto cioè sette più cinque si è riservato di decidere per via amministrativa fuori dal Parlamento che cosa mettere nel
La soprattutto nel secondo scatolone colore cinque anni cosa che allo stato ancora indeterminata solitamente cioè c'è una delega al ministro stop non si vede altro in questa situazione arriviamo al
L'approvazione di questo
Beh ormai una legge sulla parità scolastica e il diritto allo studio parlaci di queste ore
Beh la legge di parità prevede di fatto che Silvia alle famiglie bisognose
Sotto una certa soglia trenta milioni circa
Si dia cinquecento mila lire di contributi sia che vogliono andare alla scuola pubblica sia che vogliono andare alla scuola privata
In pratica questa non è una vera legge di parità questo una legge per il diritto allo studio
Chi favorisce
Soprattutto per quel che riguarda le scuole private le scuole materne elementari la scuola di base favorisce pochissimo la scuola superiore non risolve la crisi economico-finanziaria delle scuole private no
E una politica dell'accesso sono a politica della domanda non è una politica dell'offerta ecco di cosa mi sento interrompo un attimo rispetto a questa questione
C'è proprio una vedi Fini la rivolta fosse eccessivo ma comunque una reazione da parte delle scuole private che dicono sostanzialmente questa legge procedere Remo ci obbliga a una serie di adempimenti sia dal punto di vista strutturale cioè di costi materiale che dal punto di vista dell'degli adempimenti di carattere burocratico che appesantiscono l'attività didattica
Sostanzialmente non prevede null'altro che abbia a che vedere con la libertà di insegnamento cioè c'è questo discorso della diritto allo studio che appunto poi si stempera tra le scuole private
Parificate e quelle statali e quindi finisce non rivuole non nulla e dall'altra parte invece c'è un accrescimento di oneri di obblighi ricco
Se le cose stanno esattamente così che lo Stato impone certi standard però poi non dà i soldi per farle rispettare e quindi quello che si profila è di fatto una statalizzazione ulteriore della scuola privata no
Come assoluta mancanza o quasi dei finanziamenti alla scuola medesime suora qui è vero che c'è il vincolo costituzionale che è un problema però andando per ordine se la diciamo l'esercizio del del l'erogare istruzione è una funzione pubblica perché comunque genera effetti sulla Repubblica costruisce la cittadinanza
Allora è giusto che la dimensione pubblica si occupi dell'istruzione ma da questo non segue che l'istruzione debba essere statale tradotto in Toronto un attimo da solo per ricordare come
Bene radio radicale si sia trovata esattamente in questa temperie nel momento in cui quando si parlava di rinnovo della convenzione per Radio Parlamento c'era chi sosteneva che un privato non potesse svolgere un
Servizio pubblico quindi proprio esattamente il tema di cui stai parlando direi che è un problema generale in Italia per la sanità l'assistenza l'istruzione l'informazione e così via insomma il principio è che ci sono attività che hanno funzione pubblica che hanno effetti pubblici e dunque giustamente devono essere regolati pubblicamente ma la regolamentazione pubblica dello svolgimento di questa attività non comporta assolutamente la gestione statale dalla medesima attività quanto meno
Bisogna riconoscere che accanto nel caso specifico dalla scuola che accanto alla gestione statale dalla funzione educativa si possa essere anche come di far poi c'è anche una gestione non statale che può essere comunale regionale provinciale cattolica laica chiunque insomma musulmana chiunque
Allora il problema però è una volta stabilito che anche i privati possono svolgere una funzione pubblica il problema è stabilire gli standard della funzione pubblica cioè quand'è che lo certe educativa e da considerarsi pubblica occorre stabilire degli standard gli stand sono di due tipi uno di tipo costituzionale chiunque offra funzioni diciamo formazione in Italia deve rispettare i valori della Costituzione italiana
Salvo modifiche ma comunque questo è il primo criterio il secondo criterio vece deve riguardare le devono essere parametro di tipo tecnico-professionale
Allora chi è che stabilisce che fissa i parametri che poi va a controllare se sono rispettati
Scusa la domanda può apparire provocatoria ma dove che il principio secondo il quale il mercato s'essendo un lo schema di scambio di informazioni
Può
Selezionare l'offerta migliore viene in questo caso essere come dire insufficiente rispetto all'offerta formativa cioè perché deve esserci un'autorità pubblica che certifichi e garantisca sui due piani che detto tu l'offerta formativa cioè la validità dell'offerta formativa
Beh nel caso specifico dell'istruzione se l'istruzione una funzione pubblica cioè se costruisce cittadinanza se genera circa finanza se costruisce la Repubblica è giusto che la Repubblica stabilisca dei criteri in base ai quali si dica
Questo ragazzo otto anni deve avere grosso modo questo questo tocco di nozioni queste abilità queste competenze a dodici questo quindici eccetera eccetera faccio un esempio sistema inglese inglesi stabiliscono National curriculum no
Stabiliscono i bambini inglesi a otto anni debbono avvenire determinate competenze cognitive abilità capacità di le azioni a dodici questa quindici quest'altro dopo di che questo National cori pronunce anche materialmente depositato in un libro
Diventa il criterio in base al quale un'Authority Esterna ministero e al governo noto riti neutrale rispetto al governo le scuole va a verificare se le scuole rispettano questi standard e sono verifiche molto severe
Nel senso che vanno in una scuola parlano con i genitori parlano con la comunità locale
Fanno l'analisi della delle performances formativa educativa dei risultati le diffondono tra le famiglie sui giornali locali nella comunità locale si fa una discussione
Alla fine si tira conclusione che viene mandata al ministero
Se in base a questa conclusione si scopre che la scuola di una terminata contea non rispetta quei parametri viene sottoposta ovviamente a a ristrutturazione che può voler dire chiusura può voler dire cambio il preside può voler dire formazione aggiornamento degli insegnanti una serie di insomma di misure che dipendono naturalmente dal contesto una sorta di tutela nei confronti dei consumatori la valutazione la certificazione del prodotto
Sì della del prodotto che nel caso specifico è l'insieme dell'offerta formativa
E quindi la valutazione dalla preparazione degli insegnanti la valutazione dei risultati
La verifica delle delle competenze abilità capacità relazionali che i ragazzi hanno non hanno conquistato
Questo a tutela della libertà di accesso cioè se noi sosteniamo che un cittadino può recarsi in una clinica pubblica o privata in una scuola pubblica copriva
A prendere la pensione dai privati o dallo Stato bisogna che quando accede abbia tutte le informazioni necessarie sulla qualità alla quale lui accede sulla qualità dell'offerta la quale lui accetta
Questo compito non può svolgerlo direttamente un organo dello Stato perché l'organo dello Stato gestisce occorre un'Authority pur
Ma non statale quindi composta in modo tale che sia neutra rispetto al cittadino da una parte allo Stato dall'altro
Questo in Inghilterra il sistema nazionale di valutazione
In Francia c'è una cosa analoga in Spagna una cosa analoga in Italia c'è una cosa assolutamente povera inconsistente che il sistema nazionale di valutazione ma che in realtà e ha semplicemente la funzione di monitoraggio
Una situazione insufficiente anche perché accanto a questo c'è un intento di garanzie di parità scolastica
Il vincolo costituzionale che impedisce la sovvenzione delle scuole private e una legge che vuole garantire l'accesso allo studio ma soffoca le scuole non statali
E comunque le omologhe almeno questa è la critica che viene avanzata al modello della scuola di Stato
A fronte di questo l'attribuzione del valore legale del titolo di studio alle scuole che si sono parificate io credo proprio che il valore legale del titolo di studio vada abolito
Se uno vuole chiamarsi ragioniere dottore geometra vada in tabaccheria si regali un diploma ma non ha più senso il valore legale del titolo di studio soprattutto se si arrivasse a un sistema nazionale di valutazione che certifica lo fu la qualità dell'offerta ieri sul ciò che fa testo oramai nella pratica anche se continua a rimanere questo dinosauro del valore legale del titolo di studio la preparazione effettiva perché se tu esci dopo otto anni dall'avere studiato inglese in una scuola e vai a fare una una piccola conversazione con un il amministratore con il capo del personale che ti vuole assumere e ti dice buongiorno buonasera in inglese scopre che sei dire solo quello tu puoi avere tutti i titoli di studio che voi non sarei mai assunto e si tratta ovviamente dietro cosa c'è c'è una resistenza fortissima cioè l'idea che solo lo Stato può offrire la qualità giusta che automaticamente in quanto statale la qualità è buona senza verifica senza valutazione senza controllo
E in questo naturalmente noi viviamo una lunga tradizione culturale statalista che viene da lontano che certamente avuto né i meriti dell'ottocento e primo novecento ma che adesso è completamente fuori asse rispetto alla alla condizione dell'Italia la condizione europea l'acquisizione mondiale
Come dire la lotta contro lo statalismo è una lotta infinita una fatica di Sisifo no è che
C'è un problema serio è che le nazioni continentali a partire dall'Ottocento soprattutto un anche prima qui in Europa diversamente da quella anglosassone sono state costituite
Col ferro il fuoco degli eserciti e di potenti amministrazioni centralistiche cioè il modello napoleonico
E quindi c'è l'idea che lo Stato sia la radice della nazione
Che lo Stato sia la fonte della nazione e quindi che lo Stato domini l'economia società la cultura e persino il nostro liberalismo classico italiano fortemente statalista e protezionista
E corre occorre una siamo ribaltone nella cultura politica del Paese
Che impari a pensare che e la società civile la fonte la radice anche delle istituzioni pubbliche si intende perché di Stato c'è bisogno istituzioni pubbliche c'è bisogno ma occorre rovesciare questa filosofia italiana che viene da lontano e che attraversa le culture politiche dell'intero continente sia quelli di destra che quelle di sinistra
Ecco la necessità comunque come dire di restituire all'individuo sovranità affinché questo possa costituire feconda mente questi corpi intermedi che sono necessari per lo sviluppo come dire per il migliore sviluppo possibile della società medesima
E che passa inverare in questo modo a partire dalla sovranità individuale quel principio di sussidiarietà che poi non è mai non ha mai potuto concretarsi
E nel suo aspetto secondo me è genuino regina Rino sempre per via di questa coloritura statalista che comunque ha permeato gran parte se non la la parte quasi totalitaria della cultura continentale
Sì il principio di sussidiarietà
Lo ricordo si trova formulato nella patria di esimo anno che l'enciclica che Pio decimo primo fa per commemorare la Rerum Novarum che dal mille ottocentonovantuno quindi la palese Simone del mille novecentotrentuno siamo al la in pieno fascismo e alla vigilia dell'ascesa di Hitler allora la Chiesa sente il bisogno di proteggere se stessa va
E enuncia il principio che il principio di sussidiarietà sussidiari uffici principio latino che sostiene che le cerchie inferiori diciamo a partire dalla persona la famiglia la comunità locale
E debbono essere difese nella loro autonomia e la cerchia superiore interviene soltanto quando la cerchia inferiore non è in grado con le proprie forze di realizzare i propri fini c'è sussidi e aiuti aiuta quando la persona non ce la fa quando la famiglia non ce la fa quando il Comune non ce la fa ed è una contrazione fortemente antistatalista no però poi nel il secondo dopoguerra proprio i cattolici hanno rovesciato questa impostazione nel senso che hanno letto il principio di sussidiarietà così l'individuo non ce la fa la famiglia non ce la fa allora lo Stato interviene ci hanno dato un'interpretazione
Inclusiva del principio di sussidiarietà in nome del principio di sussidiarietà hanno costruito due il far pesante burocratico eccetera no
Quindi diciamo l'argomento dalla sussidiarietà stato usato una specie di argomento porta girevole no
Ecco questo mi fa venire in mente siamo in Lombardia siamo a Milano tra poco ci sono le elezioni regionali abbiamo due candidati presidenti che vengono dalla Democrazia cristiana in modo come dire anomalo Formigoni in modo più interno più proprio Martinazzoli
Mi è venuta in mente sentendo queste argomentazioni di adesso l'opposizione che possiamo rappresentare l'alternativa che possiamo rappresentare come Lista Bonino di culto appunto sei un esponente un candidato rispetto a queste visioni e che vengono esposte proposte da questi due schieramenti era questi due presidenti
Ma l'idea è quella di una società civile forte e autonoma in tutte le sue espressioni e di istituzioni di governo che siano a loro volta forti perché attualmente la situazione è questa che le giunte regionali sono soltanto dei degli sportelli del tesoro il bilancio regionale e quasi tutto vincolato vincolato quasi al novanta per cento dal Ministero cioè soldi arrivano ma son già tutti vincolati quanto alla destinazione per cui le giunte di fatto in questi anni hanno finito per essere enti di distribuzione e quindi si è creato un personale politico bravissimo a distribuire pessimo nel governare allora per noi il problema è costruire non delle giunte costruire degli stati ragione che hanno poteri di raccolta del denaro attraverso il fisco e Poteri di stesa di distribuzione secondo proprie propri programmi di governo di questo danaro e e una impostazione totalmente rovesciata rispetto a quella che storicamente ha caratterizzato le regioni
Ecco come armare questa prospettiva in questo programma da una parte
I nuovi statuti la nuove lettere legge elettorale delle regioni
Dall'altra la possibilità delle Regioni di proporre referendum nazionali ce ne vogliono cinque dei consiglieri regionali
E a corollario di tutto questo è il richiamo comunque sempre alla possibilità di
Espressione e di contrapposizione alla rappresentanza dei consiglieri dei Consigli regionali da parte dei cittadini tramite referendum regionale
Sì bisogna pratica bisogna costruire un riassetto dei poteri che dia allora alla regione è stato poteri più forti rispetto allo Stato centrale
Secondo che la Regione è stato a sua volta non diventi oppressiva centralistica rispetto ai municipi alle comunità locali e quindi dia assegni deleghi i poteri ai Comuni e alle Province
In maniera tale che sì faccia saltare questa superfetazione burocratica delle regioni che hanno costruito enormi apparati clientelari
E la ragione è proprio questa che hanno concentrato su di sé e delega il potere e quindi costruita attorno assunzione personale dirigente e così via
Terzo bisogna dare ai cittadini la possibilità di intervenire mediante regolamentazione referendaria eccetera ogni volta che è necessario sulle questioni che loro interessano
E questo appunto è il meccanismo dalla democrazia referendaria
Quello che noi dovremo andare a portare appunto in questo scontro esattamente questo cioè cambiare rovesciare l'attuale sistema dei poteri Rio organizzarli attorno ai poteri dei cittadini in maniera sussidiaria
Con ringraziamo Giovanni Cominelli già esponente dei DS responsabile scuola DS in Lombardia componente della commissione nazionale scuola
E oggi e candidato della lista Bonino al numero tre della lista provinciale di Mila
Grazie