"Cultura e politica" argomenti: Aggiornamento sulla vicenda della Fondazione Valentino Bucchi; La situazione del cinema italiano e il disegno di legge sul cinema del ministro dei beni culturali Giovanna Melandri

Quella sera gli ascoltatori di radio radicale quarto appuntamento di questo spazio dedicato a cultura politica anche questa sera come la volta scorsa parleremo di cinema e di un disegno di legge ma apriamo anche questo appuntamento ha parlato quarta volta aggiornandovi sulla situazione sulla caso che abbiamo presentato proprio nella prima puntata della Fondazione Valentino Bucchi
E del Giubileo festival dei concorsi internazionali che partirà tra l'altro il tredici marzo prossimo una fondazione chiesto una finanziamento al allo Stato per era potersi per poter a far svolgere tutti questi concorsi internazionali che ha ricevuto soltanto il silenzio delle istituzioni e proprio questa mannaia della silenzio che viene segnalata nelle inserzioni a pagamento che la Fondazione Valentino
Buchi propone sulle pagine del manifesto per acconto nostro durante tutta questa settimana ma oramai da almeno tre settimane continuiamo a bussare alle istituzioni competenti per tutti all'assessore
Alla Comune di Roma assessore alla cultura Borgna e per tutti anche il Dipartimento Spettacolo del ministero dei beni culturali in particolare alla dottoressa
Rummo che nella responsabile anche noi diamo ricevuto soltanto silenzio non è possibile
Parlare con i responsabile non è possibile parlare delle volte neanche con i loro assistenti o con gli uffici stampa il silenzio il muro sono totali
Di legge alcune righe dalla l'ultima inserzione della Fondazione Valentino Bucchi sulla manifesto che dice abbiamo tentato ogni strada percorribile per a sensibilizzare la pubblica amministrazione
Si trattava e si tratta di sostenere un'iniziativa internazionale a favore dei giovani della cultura
Dell'arte del nostro tempo dell'immagine stessa del nostro Paese per un totale per tutto il due mila di soli premi di lire un miliardo novecentonovantacinque milioni non un segno di riscontro né da parte del ministro della cultura né dal sindaco di Roma o dall'Assessore alla cultura che si è limitato in extremis a concedere l'uso gratuito Della Sala Borromini
Né un cenno di riscontro dai capi di gabinetto dei direttori generali o capi dipartimento dei dirigenti preposti agli uffici e così via un bell'esempio di corretto esplicito e trasparente rapporto tra cittadini e istituzioni e pubblica amministrazione
Che ne pensa il ministro della Funzione pubblica di questa anticipazione della grande riforma Daloui progettata in fase di avanzata attuazione in attesa di pro Simo completamento Coco relatori delle istituzioni private ma senza carta intestata firme bolle protocolli semplicemente non ti rispondo
Se si fa eccezione per un ministro du sottosegretari ma non competenti in materia
è scandaloso che un'istituzione privata riconosciuta
Tramite il ministero del per i beni culturali da ventitré anni ininterrottamente promotrice di iniziative internazionali a cui hanno aderito ufficialmente numerosissimi Paesi non meriti almeno una nota ufficiale con cui si dica non concordiamo non intendiamo sostenere vi finanziariamente
è scandaloso e anche per questo non ci arrendiamo continueremo la nostra battaglia una battaglia sociale di libertà nei prossimi giorni durante le cinque se s'Simoni del Giubileo festival e dopo lo faremo per noi con altri e per tanti altri che non vogliono sottostare alla mannaia del Silenzio
Contro la cultura del coccodrilli attore di una pubblica amministrazione che divora le iniziative di chi non è ne ha fine né funzionale la casta privilegiata risponderemo non fermandoci continuando la nostra lotta e resistendo un minuto di più del nuovo padrone fin qui la Fondazione Valentino Bucchi di cui vi do anche la numero di telefono ma d'ufficio anche tanti colleghi giornalisti che potrebbero davvero mettere il naso in questa vicenda il numero e zero sei otto sette due zero zero uno due uno come dicevo in apertura anche noi abbiamo tentato non ci arrendiamo continueremo a bussare le porte di tutte queste istituzioni competenti che però appunto si limitano non risponderei Salima perenne e continua riunione ma questa sera come dicevo parliamo di cinema la volta scorsa abbiamo ascoltato i critici cinematografici che parlavano di un cinema italiano non malato ma addirittura morto avevamo preso spunto anche da una pagina dell'inserto domenicale della Sole ventiquattro ore dal titolo fine del cinema italiano con un punto interrogativo che era cioè più una speranza che la contenuto degli articoli che erano stati proposti da Chiara Somaini
Quest'oggi parleremo di un disegno di legge ha prima sì ma un disegno di legge del ministro per i Beni culturali Giovanna Melandri
Recante disposizioni volte a favorire la circolazione delle opere cinematografiche ascolteremo per prima l'onorevole Giovanna Grignaffini che anche il relatore di questo testo alla Commissione cultura della Camera ascoltiamo cosa ci ha detto
Onorevole Grignaffini queste i contenuti del disegno di legge Melandri ma e contenuti del disegno di legge Melandri riguardano la possibilità di aprire il mercato delle opere cinematografiche perché noi oggi ci troviamo di
Un tema questo problema che ci sono dei finché non riescono ad arrivare nelle sale dunque ci sono degli esercenti che vengono penalizzati nella loro possibilità di accedere ai fini prodotti e distribuiti ancora di più dunque c'è un po'dico mettiamo anche in particolare il pubblico di alcune province che non sono le grandi città alle grandi metropolitano troppa errori che uno chiede il pubblico che non riesce a vedere il finché vengono distribuiti dunque ci troviamo di fronte ad una specie l'imbuto rispetto a cui il mercato non è completamente libero non è completamente a disposizione della possibilità degli esercenti di avere a disposizione tutti i film e del pubblico di averli altrettanto dunque il disegno di legge Melandri definendo una serie di storie
E di meccanismi parola a intervenire direttamente su questi blocchi che rendono appunto meno aperto il mercato della distribuzione dell'esercizio cinematografico gli umori numerare questi giochi anche in ordine di importanza
Ma il primo blocco è legato al fatto che molto spesso i distributori quando ad un esercente propongono la possibilità di proiettare un determinato firme impongono anche un pacchetto di altri film dunque l'esercente che non so vuole pum proiettare i il Titanic c'è tanto per fare un esempio è costretto a programmare anche altri nove film che fanno parte dello stesso pacchetto del distributore ma che di suo magari non avrebbe e in qualche modo proiettato ed un e poi ci troviamo di fronte ad una costrizione del mercato da parte dei distributori ancoraggi sono in alcune zone in alcune province ma anche in alcune città capozona ne interi o meglio fette importanti esercizio cinematografico dominato da un unico soggetto magari questo unico soggetto è anche titolare di una casa di distribuzione e magari anche produttore che cosa accade in un'intera zona di una città proiettano solo i film prodotti e distribuiti da quello stesso soggetto che detiene la maggior parte del litorale di quella zona
Ecco sono un po'questi adesso gli ho molto schematizzate però sono questi due i meccanismi cioè il problema di una integrazione verticale tra produzione distribuzione ed esserci io che farli che non tutti gli esercenti possono essere competitivi nella possibilità di acquisire alcuni film e un altro meccanismo che invece è più di incrocio tra District
Rione ed esperti io che anch'esso affinché non ci sia una libera circolazione del prodotto cinematografico il ministro Melandri ha individuato una serie di possibili
Correttivi le vorrei fare due domande su questo la prima se lei ritiene che introdurre dei correttivi in un modo così tra virgolette dirigistico centralistico opera dire possa funzionare meglio di me Candy incentivare meccanismi invece di mercato dal basso secondo cosa ha risposto l'autorità
Antitrust chiamata in Commissione cultura proprio per esprimersi su questo disegno di legge eguali delle domande diciamo che l'hanno un po'insieme nel senso che allora come abbiamo detto quel titolo i problemi e noi abbiamo fatto una serie di audit
Jon in Commissione cultura alla l'Autorità garante ma sono venuti anche tutti i vari soggetti esercenti distributori proprietari di molti tale eccetera eccetera e tutti hanno riconosciuto un fatto e cioè che i problemi di cui parliamo sono problemi seri tant'è vero e reali che ci sono indagini dell'Antitrust proprio in questo settore che ne è stata una del novantaquattro ce n'è uno attualmente in corso i cui edifici sapranno a breve il problema che però da molti soggetti al TAR l'ho riconosciuto e devo dire che anche queste in parte la mia posizione riguarda il fatto che queste storie rigide individuate dal decreto che definisce una serie di quote per esempio il venticinque per cento di post resto del mercato per quello che riguarda le integrazioni verticali ma adesso è inutile entrare nei dettagli però queste quote rigide in qualche modo rispetto ad un mercato come quello dell'esercizio cinematografico che è in rapido
Movimento c'è un grande dinamismo se noi pensiamo all'esperienza dei multiplex capiamo subito che aprirà un multiplex con trenta schermi significa subito in una donna cambiare la posizione dominante no in qualche modo ecco queste quote troppo rigide donna legate ad una vera dinamica del territorio in realtà potrebbero paradossalmente produrre l'aspetto di paralizzare diciamo così il mercato antiche liberarlo quindi in qualche modo anche una domanda relativa alla prosecuzione no di questo disegno di legge nel rispetto dei principi individuati dal disegno di legge nel rispetto di una porta o di una individuazione di una serie di controlli e però meno rigide e cioè più flessibilità più legate appunto usato non a caso la parola soglia perché si tratta di individuare delle soglie di attenzione a partire dalle quali far scattare anche l'indagine dell'Antitrust si tratta di individua e quali sono davvero i correttivi che possono rimettere in movimento il mercato in una unità di intenti da questo punto di vista tra l'indicazione dell'Antitrust la volontà del ministro e anche la volontà della Commissione quel ore di me relatrice in particolare che tutti i trattati di andare a lavorare nel dettaglio su questo mercato e si tratta però ad andar cioè lavorare con degli strumenti un po'più sushi sofisticati da una parte è un po'più flessibili di quelli individuati dal disegno di legge quindi Mundo
Adesione legge il punto più snello meno coercitivo ma
Mi pare di capire che comunque secondo lei occorre partire da una legge sulla questione guardie occorre partire da una legge in questa chiave nel testo che adesso ovviamente evidente già alla competenza
Dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato che anche con un'indicazione ad hoc in questo settore altro menti per i intervenire però un altro dato che mi sembra acquisito quanto meno nelle discussioni che sono state fatte ma anche a in questo caso esprimo la mia deposizione fra la mia proposta di relatrice che si tratta anche di in qualche modo impiccare all'Antitrust un insieme di dispositivi specifici
Che
Non riguardano gli altri settori della circolazione delle merci e dei prodotti cioè vale a dire l'individuazione di una specificità della circolazione della produzione culturale di cui quella cinematografica è uno degli elementi che fanno e di coniugare le competenze già strutturali ed ha specifiche dell'Antitrust con anche uno sguardo particolare su quel prodotto culturale oltre che di mercato che è il cinema
Io le vorrei fare proprio sulla cinema in generale l'ultimatum per anche la sua competenza se a lungo occupato di questo argomento son fatte delle polemiche anche sulla co-diretto cinema
Assistito cioè perché la contribuente dovrebbe finanziare poi un cinema che non viene visto che non vi era scelto dalla consumatore poi nelle sale comunque come si fa a decidere
Quale film merita la lezione dei burocrati sulla base poi di una sceneggiatura non di un prodotto finito d'altra parte i soldi servono per fare il film e non dopo
E così via sul palco l'intervento dello Stato in un settore come quello della cinematografia altro una sua
Qualche giustificazione guardi il primo punto della sua domanda a che fare con il corte che abbiamo appena a poi cioè noi non noi non lo sappiamo se questo
Cinema finanziato con denaro pubblico selezionato del metodo che lei ha ricordato incontra o non incontra il gusto del pubblico perché si tratta di un cinema che proprio per quell'imbuto di cui ho parlato prima non arriva alla prova del mercato cioè vale a dire non è messo nella condizione di verificare crea un prodotto capace o non K che Pete stare in una logica di mercato con questo non voglio dire che lo sia necessariamente dico solo che proprio quell'imbuto di cui abbiamo parlato fatti che non abbiamo la prova mercato per il cinema italiano finanziato con denaro pubblico e quindi sicuramente quell'intervento è anche legato alla possibilità di garantire parità di accesso ai prodotti all'esercizio cinematografico per poi
Bene che non vanno bene e quindi che bisogna cambiare strada anche omettendo tuttavia che questo cinema appunto non avendo queste barriere molto forti molto evidente nel Monopoli incrociati
E di veti incrociati promettendo volete piacesse alla pubblico che pubblico lo scegliesse volentieri resta alla domanda per incitare
Una strada ecco deve intervalli lei è una domanda cui non mi voglio sottrarre però intendo dire che da questo punto di vista che ci sono direttive europee
E anche il fatto stesso di aver riconsiderato il cinema da un punto di vista della questione dell'esenzione culturale che c'è ratifica la possibilità e la non contraddittorietà con le regole del libero mercato delle politiche pubbliche nel settore della cultura e segnatamente del cinema dunque la comunità europea decide so che politiche pubbliche a sostegno di ispettori di particolare rilievo democratico come sono quelli culturali possono a a vere politiche pubbliche di sostegno la grande domanda che tutti ci troviamo di fronte su cui davvero commenta Elena una volta acquisiti questi due elementi che ho appena ricordato ci dobbiamo porre eh
Quali sono i riflettori i luoghi le modalità attraverso cui queste politiche pubbliche nel settore del cinema ad Piano una loro efficacia cioè diventino intanto non lo sono mai citate Marco tolgano del tutto quella specie di Ahura di cinema diventato come cinema in qualche modo deciso da non si sa bene quali criteri non è il caso delle attuali commissioni ma lo dico per sgombrare il terreno proprio anche da questa suggestione però capire Tone che il meccanismo di sostegno può essere più efficace per avere un cinema italiano ma non ito e quindi tempio io ma ritengo che il il lavoro a monte e a valle del della carta meno produttiva cinematografiche cioè il lavoro della costruzione delle sceneggiature e il lavoro della promozione siano i due punti su cui puntare molto molto di più di quanto non si faccia adesso per esempio prevedendo proprio una forma di laboratorio per la scrittura di sceneggiature in modo tale che in più liberamente nei produttori distributori eccetera abbiano dispose Fiore una specie di palestra o no in cui si esercitano tante creatività e soprattutto i giovani ovviamente da da da poter utilizzare anche come riserva è una specie di terra creativa ecco se vogliamo usare
Quel brocardo le Grignaffini ed io non contesto l'autorevolezza della dell'Unione Europea ma viceversa mi appello alla sua autorevolezza ecco le indicano appunto delli altri
Modi diciamo che non siano quelli della
Decisa ai elemento al primo dei cataloghi autonomo non reggono riqualificato in un Last minute ora sale di ripensamento ecco non l'assistenza diretta di un produttori semmai appunto la possibilità poi di lei
Incentivare proprio il prodotto cinema in quanto tale
Tuttavia ecco così nella corso della storia l'arte non solo la Cina aveva qualsiasi forma culturale
Che sia rimasta poi nei secoli di cui nove tuttora fruiamo non non è mai stata in qualche modo incentivata o sorretta
All'istante ma guardi non lo so adesso se andiamo molto indietro nel tempo una velleità che le grandi espressioni del genio artistico soprattutto di quello italiano hanno a che fare con il metrò marxismo che è un fenomeno che non è una forma diciamo così di Stato si trattava allora dei comuni e delle Signorie però era qualcosa che assomigliava molto quindi erano forme il contegno legato alla al lavoro diciamo così al alla possibilità o meglio di incentivare da da parte di privati questi privati erano anche con funzioni pubbliche erano principi erano insomma quindi non lo adesso non non esageriamo nel dire nel dire questo perché nel momento in cui sono la prima a riconoscere che una fiala dinamica di mercato nell'accezione di capacità di confrontarsi con il pubblico bisogno mio di andare a verificare poi soprattutto per il cinema l'arte popolare per eccellenza in cui i grandi capolavori sono spesso stati anche dei grandi successi di pubblico questa la bellezza del cinema rispetto ad altre Arctic hanno diciamo così una dimensione un po'più elitari anche come consumo quindi ecco quando diciamo però mercato ricordiamoci per mi pare che questo mercato è il mercato e nello stesso tempo e anche il grande collettore del del pluralismo delle idee delle concezioni dei vari immaginari delle delle piccole Autonomie tutte riforme che devono trovare in qualche modo espressione quindi si tratta di intenderci sulla questione di mercato si tratta di capire che cosa fin dica anche forme cosa significano anche forme di sostegno e finanziamento che dovranno essere sempre di più le più liberali possibile lei pensi che anche in America Paese
Liberale quant'altri mai è Fortis il primo il finanziamento alla cultura certo avviene attraverso donazioni di privati a aziende in forme anche così molto ma quando dico donazioni alle grandi fondazioni americane contribuiscono singoli cittadini e quindi per esempio si tratterà di pensare a una riforma di gravi fiscali per il sostegno dei settori culturali da parte di molti singoli cittadini di con è tutto una materia che dobbiamo ripensare però loro secondo i vecchi schematismi il primo che la cultura debba stare al riparo dal mercato vecchio schema attivismo l conto che mercato della cultura voglia dire tutto e quindi nulla poi alla fin fine
Fin qui l'onorevole Giovanna Grignaffini dei Democratici di sinistra ma ascoltiamo adesso un deputato di Forza Italia l'onorevole Giuseppe Rossetto buona sera
Dunque un testo dunque o che doveva essere rimodificato forse Ari impostato completamente sulla base anche delle osservazioni dell'Antitrust ecco quali sono
Ma guardi molto semplicemente questo è stato un testo che è in atto per fare pubblicità alla non ministra Melandri del riso che lei ha lanciato questa cosa dell'Antitrust sul cinema che è uno dei settori dove l'Antitrust serve meno perché a non ci sono tra nel senso che i tre principali
Soggetti del mercato occupano solo il quarantacinque per cento delle quote
Invece non ci sono esigente coach immediate
Il testo quindi come noi abbiamo detto fin dai primi momenti era assolutamente inutile comunque inefficace
Dopodiché ci sono state delle audizioni dove tutti i soggetti del mercato hanno detto no a questo testo qua
Il testo forse la ricordarci la mia collega Grignaffini aveva una parte sull'antitrust sulle concentrazioni dove peraltro il primo soggetto del mercato e Cecchi Gori
Non Berlusconi che sul terzo Medusa
Poi aveva un altro punto molto molto contestato da tutti gli operatori che era quello dell'imposizione della programmazione da parte del ministro alle tale e questo non andava veramente bene a nessuno
E poi c'è il sostegno pubblico ancora al cinema italiano che comunque andava sopra ad altri sostegni che il cinema italiano ha secondo era strutturalmente totalmente sbagliato
Soprattutto perché comunque c'è un'autorità garante della concorrenza
Che è venuta a relazionare sulle sue attività proprio in questo settore e dire che ha convinto anche nere
Il più diciamo i fan più oltranzisti di questo disegno di legge tra cui c'era la mia collega Grignaffini
A cambiarlo con cuori testarlo profondamente quindi a questo punto secondo lei c'è necessità proprio oggettivamente di un testo di legge oppure l'attività dell'Autorità garante è sufficiente agli strumenti adatti per chi eventualmente intervenire va a mio parere rileggeva
Sono tanto all'Antitrust
Quanto sostegno veramente pubblico e molto ministeriale al cinema italiano quasi che ce ne fosse ancora bisogno visto che il cinema italiano in cinque anni avuto settecentocinquanta miliardi di finanziamento
Quindi non c'è bisogno in realtà di un di una denuncia è uno dei mercati dove è ristretto c'è meno concentrazione
Io ho dato una cifra prima la ripeto folle quarantacinque per cento i primi tre soggetti del mercato insieme quindi voglio dire non è che i primi due fanno i novantacinque
Quindi non c'è una reale necessità agli atti dal c'è in realtà un bisogno di ripensare alla difesa del cinema europeo da parte di tutta Europa insieme nei confronti dei cittadini ma non come quote
Il programma più le critiche europee col profilo americani noi la scorsa settimana abbiamo parlato di cinema con dei critici cinematografici che sono stati molto
Duri avevano scritto anche degli articoli molto interessanti sulla Sole ventiquattro Ore nell'inserto domenicale
Roberto Escobar dice il cinema non è malato è morto il cinema italiano s'intende
Poi la critica sia di Escobar ma anche di Goffredo Fofi ed Emanuela Martini è stata rispetto anche a questa finanziamento questa longa manus del Pubblico che qualche modo vizia il cinema italiano sicuramente non solo non lo aiuta ma
Quasi lo danneggia lei che ne pensa praticamente il reciproco che come capisco veramente poco soprattutto di economia del CIPE ma cinema
E danno giudizi così senta veramente avere immani numeri poi quando va male accusano tutti l'anno scorso erano tutti entusiasti della della vittoria l'Oscar di Benigni qualifiche fosse appunto il prodotto di un sistema cinema Italia
Che non esiste qui dei critici rispetto poi per la verità questi due che io lasci questi ultimi due che riceve le ho citato forti ed Escobar insistevano anche su questo punto cioè sul fatto che la critica italiana
Esprime un pensiero unico un tono così tante sale in ogni situazione non è tutto finanziato da quei soldi la perché son tutti amici perché nessuno può parlare male di nessuno quindi procedere
è chiaro che anche i critici fanno parte del sistema
Voglio dire io ed è da anni che mi batto per veramente far cessare il finanziamento pubblico Acea perché lo sta massacrando e che poi comunque non ci non ci sono poi i meccanismi di competizione di sviluppo delle idee tanto tutti questi signori qua
Punto ognuno al loro posto quelli che fanno i critici quelli che hanno il Pla presente in una giuria di un festival che per poiché ci vanno a fare i giurati nei equivale quindi a Gavi
Ecco non ci sono non c'è competizione diede cosa vuole che succeda cinema italiano che muore
Fanno dei il metti Marta guadagnano i soliti attori
Perciò i capricci soliti registi decodifica riproduzione quindi lei non si sente deve dire che rispetto agli anni Ottanta tanto criticati per certo cinema
Sovvenzionato per esempio dati Craxi dalla grazie al momento non è cambiato nulla la legge c'è identica che hanno rinforzato quali mi stupisco come mai Pannella Bonino non faccio una battaglia tutta colorata facendo solo io da cinque anni sono
Sullo c'è questa è veramente una roba scandalosa
è una cosa veramente scandalosa
Che dista distruggendo il cinema italiano che era una ricchezza
Quindi ed è uguale a prima la legge del sessantacinque con vari voglio dire miglioramenti tra virgolette
E quindi il cinema italiano è vero che è destinato a morire come tutti i settori pubblicità che si scontrano contro i settori privati
Perché mi pare un esempio di un settore pubblico che ha vinto sul privato a parità di condizioni quali sono però diciamo come dire alle possibili facilitazioni con di renderlo completamente
Oggetto di mercato come
Sembrate sembra l'unica soluzione impossibile allora del cinema e cultura e tutti ne siamo convinti vi deve mettere in condizione questa cultura di diffondersi quindi di arrivare nelle sale eccetera
Sicuramente bisogna certa cultura non si regge solo con conica con gli incassi e con il mercato dalla lirica al Teatro anche a un certo tipo di cinema bisogna mettere in condizioni la il schema cinema piantare a finanziaria che dai privati come e i privati possono sponsorizzare con decapitazioni interessanti allora il sistema diventa un pochino più virtuose comunque il cinema ci confronta Kuhn
Tel criteri non di amicizia amicizia dell'amicizia l'amicizia ma comunque con criteri minimamente di mercato
Però dobbiamo detassare la sponsorizzazione culturale e questo poiché cambio di sistema che auspica anche auspicabile radicali per esempio quindi diciamo come nel cinema Commenda tutti gli altri settori indiana
Cultura come anche per esempio per a sostenere le
Fondazioni manico criterio possibile lasciare ai cittadini la scelta di cosa finanziare perché
Sì facendo sì che la la la la la Ica corruzione la sponsorizzazione a fondazioni culturali
Ho auspichiamo culturali venga dettagliata non al cento per cento ma sono sicuramente più del diciannove percento di oggi
Che non rende appetibile per nessuno questa questa quaderni fate caso chi sponsorizza solo sull'azienda ex pubblica Opara pubblico controllato dal pubblico
Cioè l'ENEL il Monte dei Paschi è chiaro che sponsorizzano sono obbligati regalarci ammesso i i chierici enti Dini i precedenti sono emanazioni comunque dei partiti al potere politico
Fin qui l'onorevole Giuseppe Rossetto di Forza Italia vado su questo ascoltiamo una terzo e ultimo parere che è quello dell'onorevole Marco Taradash della Gruppo Misto riformatori
Marco allora questo disegno di legge Melandri che è arrivato in Commissione cultura qual è il tuo giudizio barocco all'uscita perché io per la sua impostazione
Io perché raggiungerebbe lo scopo esattamente opposto rispetto all'obiettivo che intende promuove gli è stato spiegato un po'da tutti perfino l'alcol e sembrerebbe dai fra gli alleati naturali di e la Melandri e di questo la proposta cioè i piccoli produttori italiani
Si rivela già due parti la prima parte riguarda la vita e cerca di definire delle quote limite che non possano essere superate nel campo della distribuzione e della proprietà delle sale cinematografiche
Su questa parte si può discutere francamente io non ritengo che ci sia nessun di Tonino ampi tratti specie
Chicca per il cinema per due motivi uno perché come ci è stato dimostrato da un istituto indipendente che ci ha portato le cifre in Italia non c'è affatto una concentrazione allarmante
E la concentrazione inferiore comunque a quella degli altri Paesi europei
Il tra l'altro questo significa che i cigni film italiani transitano nei cinema italiani più di quanto non capiti ai film francesi in Francia inglese l'Inghilterra e via dicendo quindi non c'è un problema di concentrazione
In secondo luogo
E lampi tra in generale generale credo che sarebbe più che sufficiente in ogni caso si può discutere certamente non si può dire
E non si possono avere più di della metà delle sale cinematografiche in una città perché questo significa impedire la nascita di nuove tale cinematograficamente invece in Italia c'è bisogno proprio di questo non c'è un al limite come per l'le terre di frequenze che vuole aprire una tale cinematografica lo può fare quindi porre un limite allora proprietà in astratto è praticamente sbagliato quell'articolo uno ma la cosa peggiore è l'articolo due
Che vieta alle degli esercenti delle sale cinematografiche di proiettare film della deprecata di distribuzione Old per una certa quota al venticinque per cento questo significa in realtà che unna proprietario decideva dovrebbe smettere di trasmettere un bel il ma che ha detto volentieri dai suoi cliente utente solo perché di una calda piuttosto che di un'altra la cosa è talmente assurda che tutti hanno demolito questa impostazione dicendo che in realtà
Questo comporterebbe che le carte di distribuzione darebbero in giro soltanto firma di Piazzetta e certamente lo metterebbero in circolazione che il ma più difficile visto che c'è questo questo limite quindi proprio una una volta autolesionistica
Però rispecchia una mentalità quella delle quote quelli della tutela quello della premiare comunque ieri in difficoltà anche se produce ebete
Che è la mentalità che ha distrutto buona parte del cinema italiano in questi decenni Tutu dice ha distrutto il
Prima domanda proprio su questo è indubitabile che la Cina italiano è stato in crisi è in crisi profonda crisi anche molto ha molto lunga quasi perenne tranne la parentesi negli anni Sessanta ecco tuttavia si è creato forse un circolo vizioso per cui si finanziano alcuni fino a questi film si tappa una legge per imporre questi film che era suo sceglierebbe
E imporli appunto alle sale ecco è un buon modo quello di finanziare direttamente la prodotto cinematografico per far affermare un cinema di qualità
No è un modo per primo ovviamente bisognerebbe invece io non son contrario in assoluto a dare degli incentivi però le via sulla qualità presso l'ufficio Iva italiano di una piccola produzione di una civiltà aiuto l'ambiente eccetera ottiene dei buoni risultati
Di pubblico e di critica per aver ripeteva eccetera eccetera è giusto è possibile che venga incoraggiata attraverso incentivi per il il successivo ma dopo che ha già dato buona prova di sé comunque il problema di fondo secondo me quello invece di intervenire per restituire maggiore libertà contrattuale agli esercenti di cinema perché qui forse c'è un'alterazione del mercato
Oggi e i rilievi proprietarie tale cinematografiche si trovano spesso di fronte a pacchetti chiusi da parte delle società di distribuzione credo che sia giusto intervenire per riequilibrare offre il mercato dando una parità di condizione anche ai proprietari metà vicino cinematografiche ma al di là di questo non c'è da fare altro che incentivare la costruzione di nuove tale perché questo è l'unico modo per portare più gente al cinema e consentire di conseguenza una possibilità maggiore di scelta più dalle città solo più civili Offerta ci sarai più possibilità di scelta questa lastra la metà non tutte queste iniezioni di più di dieci moquette spingere la gente al cinema a vedere dei film che non guarderà al cinema non guarderà la prego e non guarderà neppure la amministra
E la rap radicata in casa con la videocassetta gratuito noi ti ringraziamo grazie all'onorevole Marco Taradash ultimo intervenire su questa questione dopo l'onorevole Giovanna Grignaffini e
L'onorevole Giuseppe Rossetto termina qui questo spazio dedicato alla politica e cultura ci sentiamo la prossimo lunedì dalle venti e trenta alle ventuno con un altro argomento buon ascolto e un saluto da Cinzia Caporale