"Carcere: uno spazio per la persona?" org. dall'Istituto di Psicologia dell'Università Salesiana

Si sente si
Allora benvenuti
A questa occasione d'incontro
Con organizzata dall'Istituto di Psicologia di questa università salesiana con il concorso dell'Associazione di logo terapia e analisi esistenziale Frank Diana e dell'Associazione culture professione
Carcere uno spazio per la persona
E il punto interrogativo riassume
L'ampiezza
Dei problemi che oggi si cercherà di affrontare
Non soltanto con la partecipazione di illustri convenuti
Ma anche attraverso un dibattito pubblico che viene previsto nella seconda parte del pomeriggio
Io intanto la ringrazio
Eugenio Fitz sorti
L'organizzatore di questo convegno direttore come tutti sapete
E l'Istituto di Psicologia dell'Università Salesiana
Il presidente Giancarlo Caselli direttore generale degli istituti penitenziari qui accanto a me
Mauro Gatti psicologo penitenziario da molti anni e docente presso l'Università Salesiana don Luigi Ciotti che tutti conosciamo del gruppo Abele e il professor Gaetano De Leo
Professore di Psicologia giuridica presso l'università la Sapienza presso università salesiana uno tra i massimi esperti in Italia di problemi legati alla Brianza
Dicevo
Oltre a queste persone che
Mi è stato gradito nominare all'inizio
Sono previsti una serie di interventi nella seconda parte del pomeriggio
La conversazione con il pubblico
E vorrei dire soltanto due parole
Mi pare che questo modo di affrontare
Le tematiche legate
Al carcere
Possa essere molto proficuo
Il carcere non come oggetto a parte
Di un dibattito tra Esperti ma come realtà pulsante legata alla vita di tutti i giorni
Legata quindi ad una dimensione sociale e civile
E all'impegno che ogni cittadino vede poter esprimere nel tessuto della convivenza
Ecco perché a me fa molto piacere che la cornice di questo incontro preveda molti operatori i più diversi
Da chi a livello apicale e con la propria coraggiosa continua testimonianza combatte
Per un carcere migliore per una giustizia migliore
A tutti gli operatori gli educatori gli psicologi i medici penitenziari i cappellani che quotidianamente restano la propria opera in questa realtà
E devo dire che da questo punto di vista la combinazione feconda e l'integrazione di tutte queste figure può essere di buon auspicio perché la realtà carceraria venga assunta come un reale autentico problema collettivo
Ringrazio e do subito la parola al professor Eugenio Rizzo
L'idea di dare vita a questo incontro
è partita da dalla consuetudine che da alcuni anni
Personalmente ho con presso Mauro Gatti
E soprattutto è nata
Dal tentativo di offrire un ulteriore campo di indagine di riflessione
A chi idealmente in qualche modo sì ritrova all'interno degli orientamenti psicologici in quella corrente che fa campo allo psichiatra austriaco Victor Franco la
Che attraverso la sua esperienza chi prigioniero nei lager nazisti attraverso la sua attività a servizio dei giovani in difficoltà attraverso la sua lettura
Della condizione
Odierna diagnosticata Daloui come vuoto esistenziale appena otto degli spiragli di applicazione degli spiragli di valorizzazione della visione antropologica
Della sua logo terapia anche in ambito carcerario
E quindi il mio intervento che sarà spero il più breve possibile
Tenterà di di collocare attraverso Primo una richiamo di carattere con A. cistico se vogliamo e poi alcune ricerche effettuate nel corso degli anni in istituti penitenziari tenterà di far vedere come sia possibile ho attraverso quali chiavi di lettura offerte dalla l'Opera Pia sia possibile rendere la struttura carceraria un luogo uno spazio per la persona
Ecco nel novembre del mille novecentosessantaquattro in compagnia di Joseph febbri
Che ha pubblicato nel mille novecento sessantasette un volume sulla visione logo terapeutica di Franca Franca si trovava a San Francisco per un giro di conferenze
Venuto a conoscenza della cosa il responsabile del settore educativo del più grande carcere californiano quello di San Quintino mi fece sapere che un ergastolano redattore del Saint-Quentin mio gusto aveva letto uno dei suoi libri presenti nella biblioteca del carcere mi aveva pubblicato una recensione sul giornale che dirige l'ira e da quel momento in poi la sua vita era completamente cambiata
All'informazione era acclusa la richiesta di incontrare il detenuto per un paio di minuti
Nonostante avesse un programma molto intenso di appuntamenti per quei giorni Franca accettò di buon grado l'invito e da febbri che tentava di dissuaderlo rispose in questa circostanza io sono insostituibile quell'uomo ha manifestato piena fiducia in me e solo io posso aiutarlo
L'intervista alla radio può benissimo fare a un altro al mio posto e il tempo per le altre conversazioni pur senz'altro essere ridotto
Perché conosce la visione di Franco sa benissimo che le frasi del rabbino il il se non lo faccio io chi lo farà
Se non lo faccio adesso quando lo faro
Se lo faccio solo per me stesso chi sono io
Sono tre fasi fondamentali per indicare l'unicità della propria esistenza per indicare l'unicità del momento presente e per indicare sopra tutta la preoccupazione di non badare a se stessi ma di rapportarsi sempre alla realtà circostante alle persone che incontriamo e quindi Franco colse l'attimo fuggente
Riorganizzò il suo tempo colloco al vertice della sua gerarchia di valori l'incontro con l'ergastolano e si intrattenne con lui nella biblioteca del carcere non due minuti ma ben tre quarti d'ora
L'incontro egli ha poi scritto in seguito fu seguito da tutti i prigionieri di Saint-Quentin attraverso la radio interna erano migliaia di detenuti compresi quelli inattesa dell'esecuzione capitale
Uno di essi dovrà essere giustiziato nella camera a gas delli a quattro giorni fui perciò pregato di rivolgermi in maniera particolare all'UCOII
Come dovevo far fronte a tale richiesta
Facendo appello ad esperienze personali vissute nei Lager all'ombra di una camera a gas espressi il mio convincimento che o la vita ha un significato ed allora esso deve essere ritenuto anche se la si vive per poco tempo oppure la vita non ha alcun significato e allora non varrebbe la pena di riterrà
E gli raccontai la storia narrata da Tolstoj nella novella la morte divani giudice in cui un uomo di circa sessanta anni improvvisamente viene a sapere che morirà entro un paio di giorni
E ci si accorge che la sua vita è stata proprio senza alcun significato e che l'ha sprecata tutta ma partendo dall'intuizione
Che in questo modo recepirà qualcosa dalla sua vita apparentemente senza significato
Sorge e si innalza al di là di se stesso in tal modo diventa capace di non dare retroattivamente la sua intera vita di significatività
In tal modo prosegue Franco speravo di mostrare ai detenuti che l'uomo può innalzarsi oltre se stesso crescere oltre sei spesso anche all'ultimo momento e così facendo conferire retroattivamente un significato anche a una vita sciupata
Lo si creda o no il messaggio raggiunse i detenuti
Qualche tempo più tardi apprese da una lettera di un ufficiale in servizio nella prigione di Stato della California
Che l'articolo sul Saint-Quentin Mius con la cronaca della visita ventotto tanto da a San Quintino ricevetti il Prix mo'premio in un concorso nazionale tra la stampa giornalistica carceraria sotto gli auspici dell'università del Sud Illinois
L'articolo fu segnalato per alti onori da un gruppo di rappresentanti dei concorrenti di più di centocinquanta istituti collezionati gli americani
Ma dopo essermi congratulato per lettera con il vincitore del premio egli mi scrisse che la trascrizione del nostro incontro era stata fatta ampiamente circo ora è nel carcere e che c'era stata qualche critica personale più o meno dicevano che in teoria e bellissimo ma che la vita non è così
E poi mi confidò scrive ancora fra anglo quanto segue mi propongo di scrivere un editoriale partendo dalla drammaticità della nostra situazione immediata
Per dimostrare loro che al contrario la vita è proprio così portano ad esempio un fatto vero avvenuto nella prigione
Dove dall'abisso della disperazione e della inutilità un uomo è stato capace di realizzare per se stesso un'esperienza di vita piena di senso e altamente significativa
Naturalmente è difficile per loro credere che un uomo in circostanze simili possa subire un mutamento tale da trasformare la disperazione in trionfo
Io cercherò di mostrare loro che non solo è possibile ma è necessario
E Franco lo commenta impariamo la lezione che ci viene da sé imprinting detenuti condannati a vita o inattesa della morte nella camera a gas possono trionfare mentre gente che ha avuto successo piomba nella disperazione
Alla luce dell'ontologia e dell'antologia dimensionale la disperazione è compatibile con il successo
Così come la realizzazione di un significato e compatibile con la morte e con la sofferenza
Ecco da questo stralcio
Di cronaca
Credo che possiamo ricavare che affondamento delle cause che fra anche le individuarne i comportamenti criminali va inserita l'assenza dell'assenso della propria esistenza
Ed ecco perché l'approccio da cui è nata tutta una serie di iniziative formative all'approccio frantoiano è stato applicato in diverse istituzioni penitenziarie
Con l'obiettivo di aiutare i detenuti a individuare nella loro vita quelle possibilità di senso che non vengono mai meno e da cui partire per impostare uno stile di vita non criminale
Un programma condotto ad esempio con venti detenuti da Michael Wyndham presso lo State Department of Collection nel Mississippi e durato ventiquattro settimane fu articolato in cinque fasi
Presentazione dei principi della loco terapia ampliamento della personale consapevolezza esercizi crescere nell'autostima discussioni di gruppo per l'individuazione di valori esistenziali comprensione di sé dei propri valori per identificare il senso è lo scopo della vita
I risultati più significativi riguardavano la coesione di gruppo e la crescita nell'autostima
Due anni dopo la realizzazione del programma i nove soggetti che lasciarono il carcere ad eccezione di uno noti caddero in condotte criminali
Degli undici che restano dentro a cinque fu affidato un lavoro di fiducia nel territorio circostante l'istituto di pena
Mentre gli altri sei ebbero incarichi di fiducia all'interno e non manifestavano problemi di carattere disciplinare
Il foglio che avete in cartella riporta altre ricerche quindi non mi voglio soffermare per ridurre al massimo il tempo a mia disposizione vorrei solo evidenziare che accanto alle ricerche svolte tra i detenuti e significativa una ricerca svolta tra centoquattordici dipendenti
Quindi operatori all'interno delle strutture penitenziarie che come noi ben sappiamo sono tra le professioni maggiormente a rischio
A rischio di dall'auto di quella sindrome che fa scoppiare le persone proprio perché avendo come operatori delle cosiddette Pinto
Esce non sa rendo che fare sistematicamente con problematiche esistenziali si arriva al limite di non riuscire più a distanziarsi
Dalla situazione
Ecco è bene proprio una ricerca effettuata ha voluto determinati livelli di stress e di burnout speri tanti individuando una stretta correlazione con il costrutto esistenziale dello scopo nell'attività di conseguenza
Apparve chiara l'esigenza di attivare delle strategie di riduzione dello stress del burnout
Basate su concetti lo voterebbe ottici allora quali indicazioni quali conclusioni poter tra bene secondo la loro terapia di Franco la condotta criminale e una delle possibili conseguenze di di quella condizione chiamate a vuoto e system si apre ossia un senso di assurdità insignificanza un'esperienza abissale accanto ad altre manifestazioni tra cui in diverse percentuali il suicidio e la tossicodipendenza
Il vuoto esistenziale denuncia una ribalta mento nella gerarchia dei valori un adeguamento passivo sia al conformismo che al totalitarismo una frustrazione della originaria volontà di significa
E partendo dall'assunto che la vita dell'uomo conserva sempre e comunque la sua inalienabile dignità e che l'uomo può sempre auto distanziarsi
Dalle condizioni nelle quali viene a trovarsi siano esse biologiche sociologiche psicologiche e culturali
Il vuoto esistenziale non viene considerato come un fenomeno patologico
Ma qualcosa che va risolto abbracciando una filosofia della vita
Che consenta di mettere ben in evidenza
Come la vita possieda realmente sempre un significato per ciascun individuo
E comporti interventi educativi capaci di affinare la capacità dell'uomo accogliere quei significati unici che legati alla propria esistenza personale non vengono mai meno
L'ambiente penitenziario in questa prospettiva ma il discorso come vedremo si allargherà anche alle forme alternative al carcere
Può e deve rappresentare uno spazio reale della persona per la persona perché Possati pensare sulla propria condotta criminale
Perché possa assumersi pienamente la responsabilità di quanto commesso perché possa confrontarsi con altri nell'approfondire le proprie debolezze le proprie paure le proprie tensioni i propri conflitti
Perché possa crescere nell'autostima individuando le proprie abilità e progettando per il futuro delle attività di solidarietà
A tale scopo
Risultano di fondamentale importanza per varie figure che operano all'interno della struttura carceraria e che sono chiamate a offrire il loro spessore esistenziale la loro modalità di vivere e di impegnarsi
La loro gerarchie di valori
La loro capacità di dare vita ad una relazione interpersonale che comunichi fiducia e speranza
Grazie
Ringrazio il professor Gian Rizzotti anche perché a dispetto vorrei dire di questa cornice così codificata quasi geometrica che ci vede riuniti
Eugenio che ciò che ha introdotto subito delle emozioni molto forti ha parlato della unicità dell'esperienza umana di incontro
Sempre unica in quanto legata ad un contesto molto preciso
E ha cominciato attraverso l'evocazione di Franca perché ha fatto a suscitare sentimenti come disperazione vuoto esistenziale ma all'altro capo speranza fiducia crescita dell'autostima credo che in questa antinomia così drammatica ci dibattiamo che penso che su questo dobbiamo continuare a lavorare do ora la parola al presidente Giancarlo Caselli
E dovendo iniziare Conte ringraziamenti e lo faccio
Per questo invito che
Costituisce un'importante occasione
Di esprimere alcune idee relativamente all'universo penitenziario AN
Di speciale specialissima importanza per me che questo lavoro iniziato
Da poco tempo fa
Ma proprio per questi motivi ringraziamenti devo fare meramente seguire
Una sorta di scusa anticipata
O se preferite di captatio benevolentiae
Mi sento un po'a disagio perché
Avendo appena iniziato il fatto
Sono due tre mesi neanche tre
L'effettivo esercizio delle nuove funzioni aveva appena iniziato questo lavoro
Francamente
Non sono ancora sufficientemente a dentro questi problemi per poter reggere
Il livello di questo incontro
Il confronto con gli altri
Interlocutori
E allora scusi sostanze non anticipare che le mie saranno considerazioni
Molto generiche
Spero non del tutto inutili ma
Temo che possano magari anche a qualcuno
Apparire addirittura così
Più una elencazione di temi di problemi
Che non quell'approfondimento quello sviluppo che
Legittimamente forse vi aspettavate sperava
Mi scuso e vuol dire che se mai dovesse
L'anno prossimo rinnovarsi questa esperienza con può presuntuosamente mi prenoto fin da subito perché presuntuosamente spero l'anno prossimo di avere conoscenze più articolate di questi problemi di questi fenomeni così da potere
Esporre illustrare cose
Di maggiore interesse
Dunque il titolo dell'incontro ci
Parla di realtà complessa
Ed è un titolo ottimamente scelta
Perché l'universo dell'esecuzione penale universo davvero Complesso estremamente complessa
Di qui la necessità che avverto io per prima come eravamo
Appena detto
Di conoscerlo di sforzarsi di conoscerlo quanto più possibile
Perché soltanto attraverso questa conoscenza è possibile affrontare responsabilmente il tema carcere
Le semplificazioni non giovano
Alcune semplificazioni oggi di moda possono essere addirittura
Pericolose o della serie
E vediamo le però subito qualcuna
Lo sappiamo oggi
Da una parte troviamo
Le esigenze della collettività che chiede
Convivenza pacifica sicurezza e giustizia
A volte queste richieste sono e utilizzate enfatizzate qualche volta persino
Strumentalmente alimentate o cavalcate
Ma corrispondono ad esigenze reali effettive autenticamente sentite
A livello soggettivo individuale o o
Di gruppi articolati
Costituenti questa o quella comunità
Dunque ci sono queste esigenze rischi
Come pensa pacifica sicurezza giustizia che la collettività esprimere
Ma dall'altra c'è
Imprescindibilmente il bisogno di correggere senza schiacciare
Senza
Annullare la dignità la speranza di chi ha sbagliato
Senza restare prigionieri di logiche vendicative
Logiche che finiscano per visualizzare la pena
Questa sera è una sede
Che consente anche considerazioni di questo tipo
Vale a dire
Che non è inutile
Ricordare
Perché Gesù ci abbia chiesto di recitare carcerati
Perché perché sapeva molto bene
Che l'arrivo umano in quelle condizioni si smarrisce perde la speranza
Ma forse conosceva anzi senza forse sicuramente conosceva altrettanto bene la psicologia di chi sta fuori
Ecco la cultura dominante
In maniera se non assoluta sicuramente fortemente maggioritaria oggi nel nostro Paese magari in tanti altri Paesi al mondo
Ecco alcune semplificazioni alcuni luoghi comuni che
Non aiutano a capire anzi
Possono determinare delle vischiosità non solo per capire ma anche per agire per cercare di realizzare qualcosa di concreto
E la psicologia di chi sta fuori dimentichiamoli in galera
Votiamo via la chiave
Se l'ho solo voluto
Non c'è niente da fare peggio per loro sono cattivi e se lo merita
Questa la coltura diffusissima
E però non costruisce
Non costruisce reality errare di convivenza serena corresponsabile
Chi ha sbagliato si vede sempre più spinto verso
Spirali di ulteriori nuovi magari persino più gravi errori
Mentre noi
Tendiamo a separarci
Rigidamente ecco cattivi cosiddetti cattivi quelli che pensiamo ancora cattive
Perché siamo convinti di essere puri di essere buoni
Senza nessuna o pochissime contraddizioni nel nostro cuore
Con addirittura la tendenza a barricarsi
Per difendere la nostra sicurezza con lo stesso linguaggio
Di chi sbaglia con la violenza
Le tante
Tentazione di ronde più o meno armate
Più che le tentazioni le tante forme di organizzazione di difese personali o di gruppo di gruppi di solito
Privilegiati o ristretti risentono
Di questa cultura di questi sentimento
E sono luoghi comuni pericolosi ripeto
Perché allontanano una conoscenza della realtà di questo mondo e ostacolano interventi che siano
Mirati su questa realtà
E questa realtà vogliono superare cercando di costruire qualcosa effettivamente utile per i singoli come per la società
Tutta
Nell'ambito della pena il carcere
La presente l'inverno
Dell'in giro edificio
Non si saprebbe ancora non credo che si sappia ancora a tutt'oggi immaginare un sostituto del carcere
Perché
Da un lato
Per le attese che la società ripone della risposta detentiva
Per il senso di sicurezza
Che la detenzione in grado di diffondere nella società
Si tratta è chiaro di un senso di sicurezza
In parte in gran parte soltanto simbolico
Ma non significa simbolico illusoria
Non si saprebbe ancora oggi immaginare un sostituto del carcere voi
Perché in ultima analisi le stesse sanzioni alternative che sono un patrimonio progresso una conquista di civiltà
Trovano nel carcere la garanzia della loro praticabilità effettività alternative intanto in quanto
L'opposto il diverso l'alternativa appunto è il carcere
C'è una richiesta di sanzioni certe efficaci
Da parte dell'opinione pubblica
Ci possono essere lo detto strumentalizzazioni
Ma è una richiesta che non può essere esorcizzata come se si trattasse di mira emotività
Perché riflette le esigenze reali
L'uomo della strada che si sente troppo poco protetta
E tuttavia anche partendo da questa constatazione
Obiettiva riferita all'oggi
è possibile
Persino probabile
Che il carcere in prospettiva
E lavorando bene questa prospettiva può essere progressivamente sviluppata
E non trasformate in Utopia
è possibile e probabile che il carcere in prospettiva non sia destinato
Non sia più destinato a rappresentare
E luogo
Più importante del sistema sanzionatorio
E non è soltanto
Pia intenzione o Desiderio che scavalca la realtà che pure ho cercato di Expo
è un qualche cosa che si sta concretamente articolato
La commissione presieduta dal professor Carlo Federico Grosso per riformare il codice penale muove chiaramente in questa direzione riservare in carcere
Ad ipotesi sicuramente
Dal punto di vista quantitativo
Assai meno numerose di quanto oggi braccata
Per sviluppare invece discorsi al carcere alternativi sanzioni che
Col carcere
Non si identificano più necessariamente ed è univocamente inesorabilmente
Già oggi
Le sanzioni alternative riguardano un numero di persone
Che si avvicina a quello dei detenuti cinquanta mila circa i detenuti trenta mila circa
Le persone
Affidato in prova al servizio sociale poi tutte le altre
Che non dipendono i tassametri terziarie ma che mi sanzionatoria favoriscono e che grosso modo
Fanno numero complessivo che si avvicina a quello dei detenuti
Ma c'è insoddisfazione per queste misure
E soddisfazione che nasce da due elementi principali
L'opinione pubblica parlo molto di più repubblicano perché sia assolutamente necessario per fare qualcosa per il consenso
Si possono fare cose anche fregandosene del consenso cercando di andare assolutamente controcorrente anzi in alcuni casi necessario doveroso
Ma su materie delicate come queste il coinvolgimento e l'opinione pubblica della società
La crescita una cultura diversa da quella che ho semplificato attraverso i luoghi comuni di cui sopra è assolutamente indispensabile perché altrimenti passi in avanti per i tanti non se ne fanno
Quali che siano le intenzioni quali che siano i programmi politici non ha risorse umane intellettuale
Messi a disposizione se non c'è proprio questo coinvolgimento della società ma corresponsabilizzazione in questi problemi che consenta di avviarmi
Assoluzione più efficacemente di quanto altrimenti non potrebbe assolutamente a venire
Insoddisfazione dicevo per le misure alternative
Tre sanzioni alternative
La prima Repubblica
Non le percepisce
Il carattere afflittivo
Rispetto a comportamenti che la coscienza comune ritiene gravi
Non sempre queste sanzioni alternative garantiscono un livello adeguato di sicurezza ci sono Fund
Purtroppo nel sistema
Ah se riusciamo a porre rimedio a queste carenze ed è possibile
Con una crescita di cultura
Per quanto riguarda questi problemi nell'opinione pubblica e con l'adozione di misure rispettosa dalla persona capace di alzare il livello di sicurezza
Perché non pensare è possibile pensare
A sanzioni diverse dal carcere che coprono un'area più ampia del carcere stesso
Perché non pensare possibile pensare
Che altre sanzioni siano in grado di realizzare gli interessi che vengono affidate la pena detentiva evitando però gli effetti negativi che il carcere provoca
Sta di fatto che già oggi l'equazione
Che porta aderì identificare in maniera totale assoluta esclusiva
La pena col carcere la sanzione penale col carcere è insufficiente
E si sta lavorando col contributo di forse le più diverse
Perché questa insufficienza produca conseguenze anche in cifra legislativa anche in cifra di organizzazione amministrativa dell'esistente
Complessità
Ha detto le sue varie articolazioni all'amministrazione penitenziaria
Personale molteplici assai varia
Catalogo a rischio di incompletezza
Contempla ha soltanto gli agenti di polizia penitenziaria che sono quantitativamente la parte preponderante
Quarantacinque mila su cinquanta mila circa
Non solo agenti di polizia penitenziaria ma direttori ispettori provveditori
Assistenti sociali educatori psicologi
Esperti di varie professioni criminologia pedagogia altre volontari comunità estere
E poi il personale di una grande qualche volta per chi sia per la facciata questa realtà sembra troppo grande complessa qualche volta perché appena cominciato come me sembra persino troppo complessa struttura centrale data vero e proprio
Che ha sede in largo da
Moltiplicità e varietà del personale significa colti pista e varietà dei problemi del personale che sono diversi a seconda di ciascuna delle componenti del personale stessi
Questi problemi sono identificazione di un ruolo appropriato per ciascuna componente coordinamento tra le varie componenti talora incapaci
Oppure
Come dire in gettate
Dalle difficoltà di un colloquio Albonico
Correlazione tra le specificità
Scusatemi connaturata all'ASPI ciclicità
Delle finalità di azione delle diverse professionalità con la necessaria convergenza
Posto che unitaria e la finalità che la società assegna alle sanzioni
Nascita dei problemi significa anche problemi sindacali
E poi i problemi di sicurezza e di salute
Lo stress di chi svolge attività custodiale come causa di malattia professionale a sia professionale specifica
Un altro livello di complessità
Scaturisce delle tensioni sociali
Extracomunitari
Una situazione di diffusa illegalità in ampie aree del paese
Rischi di ripresa
Del terrorismo tradizionale
Al quale si affiancano forme di violazione della legge per le quali si crea se coniato il termine di bioterrorismo
Riferendosi a quello ecologico a quello economico quello informatico eccetera
Tensioni sociali ricollegabili alla Trinità organizzata di stampo mafioso tutt'altro che sconfitta
Ripeto adesso perché un dato dal quale non si può prescindere
E se sicurezza che si ricollega
Alla cosiddetta criminalità diffusa che si intrecciano inestricabilmente si intreccia con i problemi e spaccio
Delle sostanze stupefacenti
E basta
Questo elenco di complicità scaturenti dalle tensioni sociali per capire come
All'interno l'istituzione penitenziaria si riversi nuovo siano potenzialmente suscettibili di riversarsi mille realizzabile problemi mille questioni
L'uno diverso dagli altri complessivamente
Costituenti appunto un problema di speciale di particolare difficoltà e complessità
C'è poi una complessità dovuta alla tipologia dei detenuti
Non tutti con gli stessi problemi
Non tutti con la stessa pericolosità
Non tutti adatti al reinserimento nello stesso momento
Oggi abbiamo a che fare
In maniera massicciamente crescente
Con problemi di multiculturalità
Con una molteplicità
A volte difficilmente conciliabile di valori di riferimento
Anche per quanto riguarda valori minimi
E le difficoltà conseguenti per chi opera perché opera quotidianamente
Dentro le mura del carcere a contatto quotidiano
Con queste multiculturalità con queste molteplicità di valori con queste complessità derivanti dalla tipologia dei detenuti sono
Davvero incredibilmente terribilmente gran
Con sullo sfondo
Un'ulteriore complicazione della già
Consistenti sì ma complessità di oggi
Che la previsione di un aumento nella popolazione carceraria
Con aggravamenti ulteriori Tel già grave problema del sovraffollamento
E con ricadute intuitivamente non positive
Speriamo non del tutto negative sulle possibilità di trattamento
Oggi siamo
A presenze effettive oggi come oggi trenta novembre
Intorno i cinquantadue mila cinquantadue mila cinquecento
Detenuti
Per una capienza
Che intorno ai quarantotto mila
E attenzione che negli ultimi mesi si è registrato un forte un vento di ingressi in carcere
Evidentemente se lettura corretta ma difficile trovarne altre perché la preoccupazione dell'opinione pubblica che ha portato a una domanda di maggior sicurezza
A volte
Emotivamente incontrollata
Con alcune punte in alcuni momenti persino di istriana domanda che ripeto ha dei fondamenti che comunque è stata e viene ripetutamente formulata ha determinato sicuramente un restringimento l'irrigidimento
Negli spazi interpretativi consentiti dalla legge di questo quella magistratura con un trend di ingressi in carcere tendente all'aumento questo prima ancora che siano eventualmente approvate dal nostro Parlamento quelle misure
Che forse molti di voi conoscono che vanno sotto il nome di pacchetto sicurezza che prevedono inasprimenti di pene quindi una flusso crescente di ingressi in carcere
Rispetto ad una situazione già attualmente caratterizzata da quei numeri che sono oggettivamente di per se stessi
Piuttosto drammatici
Come rispondere a tutto questo
Senza intaccare perché non va intaccato
Il patrimonio di civiltà rappresentato dall'umanità del trattamento dallo sforzo quanto meno di rendere sempre più umana del trattamento
E dal complesso delle offerte prospettive e opportunità almeno alcune
Non volge ancora poche
Perché il perimetro delle possibilità concrete di operatività in questa direzione e stretto angusto soffocante
A come rispondere a tutto questo senza intaccare il patrimonio di civiltà rappresentato dall'umanità nel trattamento dal Complesso delle offerte e delle prospettive almeno dell'inserimento
Prima di tutto io credo
Non applicando le sanzioni alternative
Ma anzi cercando di renderle capaci più rispondenti al bisogni sicurezza
In questo modo può ridursi il ricorso alla pena detentiva
Può davvero concepisce la pena detentiva come extrema ratio
Oltre che sulla via della dei carceri d'azione bisogna insistere sulla via della depenalizzazione
Anche se non si può che essere assolutamente consapevoli che lo spazio in direzione della depenalizzazione ormai è ridottissimo
E anche la consapevolezza che la depenalizzazione può avere benefici effetti sul carico dei processi penali mentre sul numero dei carcerati l'incidenza decisamente minima ma è un segnale di tendenza
Di cultura che morì in una certa direzione significativo con possibilità di ricadute positive anche senza incidenza statistica sul modo di
Concepire e di operare
All'interno delle istituzione penitenziaria
Poi attuare le indicazioni della riforma del settantacinque ed è la legge Gozzini dello ben ottantasei
Nel senso di una maggiore individualizzazione del trattamento penitenziario
Che esige la differenziazione degli istituti M. linguistico
Ciò non in funzione di controllo della popolazione reclusa
Ma per utilizzare al meglio provare utilizzare al meglio le risorse le poche insufficienti risorse di cui si dispone
Ecco allora
Potenziare quando si sono crearli quando non ci sono
Circuiti carcerare differenziati significa alla fine anche maggiore possibilità di carceri aperti più aperti
Limitate strutture sicurezza comporta un ampliamento più che proporzionale
Dell'accettazione sociale di soluzioni aperti
Che disciplina come il
è un articolo sul quale molto si discute
Sul quale le polemiche non sono infrequenti
è un articolo sospettato a volte accusato di
Abbandonare qualunque prospettiva di trattamento di rispetto dei diritti della persona
Per privilegiare esigenze di sicurezza trattandosi di criminalità particolarmente pericolosa quella mafiosa
Qualcuno sostiene con un confine molto labile
Qualcun altro sostiene evanescente o inesistente
Rispetto a strutture concepite secondo logiche dipendente
Così non è
La mia personale opinione si intende
E forse si può provare a
Dimostrarlo
La forza delle organizzazioni mafiose
Sta anche nel mito tra loro impunità
Della rappresentazione
Di potere di controllo sociale
Che alle organizzazioni si accompagna e che
Del mito dell'impunità si nutre
Grazie a questo mito si radica
Si consolida si sviluppa
L'omertà
Garantisce al mafioso
Ora presente uno scudo forte
Perché il mafioso non sia individuato dagli inquirenti
Se individuato
Il controllo del territorio che caratterizza le organizzazioni mafiose
Garantisce al Maracanà fermati danza assicura magari per vent'anni prima delle stragi del novantadue prima
Nell'inventato orgoglio del nostro paese delle istituzioni delle risposte
Efficacissima e che in questi anni si sono dati
Se individuato contro il territorio garantisce affiorino latitanza sicura bancari
E Palermo anzi quasi sempre in Palermo quando si tratta di Cosa Nostra pochissima
Distanza da questa o quella sede di autorità inquirenti particolarmente agguerrita
Si è arrestato
Ecco che la forza delocalizzazione fino agli eretici una detenzione o cerca di garantire un'intenzione da uomo potente
Ancora potente
E questa era la realtà fino
A prima le novantadue fino a prima delle stragi
Dopo le stragi del novantadue l'introduzione nel nostro ordinamento di questo articolo quarantuno bis
Segnale forte
Di un nuovo atteggiamento dello Stato che interviene su uno snodo critico per la sopravvivenza
Dell'organizzazione criminale
Il mantenimento dei Dico associativo fra detenuti e uomini d'onore libertà
Ai detenuti mafiosi viene applicato un regime differenziato
Perché
Per ostacolarne contatti con l'organizzazione criminale
Questo significa ha significato la restituzione al mafioso incalza dello stato detenuto che prima non aveva
Per anni di fatto aveva rivestito mantenuto lo status di Boston operativo a tutti gli effetti anche in carcere nonostante e il carcere
Allora se riflettiamo un attimo questa che si intende la mia opinione ve ne possono essere vere sono per altre
Il regime differenziato del quarantuno bis
Non è lì per soddisfare istanza di tipo vendicativo retributivo
Da soggetti resisi responsabili di delitti particolarmente gravi efferati feroci
E al contrario non è un paradosso mi sembra
Puramente e semplicemente la verità
Lo strumento più idoneo
Per avviare e se possibile realizzare la risocializzazione del mafioso
Il concetto di regime differenziato non muove affatto dal presupposto che sia impossibile una funzione educativa De la Pena nei confronti del mafioso
Vuole da una premessa opposta
E cioè che le Chastity sorride dis di risocializzazione di un mafioso
Sorgono effettivamente davvero soltanto la data in cui si rescinde il vincolo associativo che lega il detenuto l'associazione criminale caste
E poiché soltanto un efficace a regime
Di quarantuno bis può assicurare
L'interruzione del vincolo mafioso
Ecco perché la questione del regime carcerario di mafiosi rimane un nodo centrale
Non soltanto nell'azione statale di contrasto alla mafia ma anche nell'impostazione quanto meno l'impostazione di un discorso di recupero di di risocializzazione che non sia condannato automaticamente al fallimento più totale e assoluto
Laddove questo vincono di appartenenza questo legame con l'esterno non sia in qualche modo attenuato
Contenuto
Rescisso
Di complessità possiamo parlare ancora su un altro versante
Il versante della congerie del mucchio
Di compiti impropri
Che vengono riversati sul carcere nel carcere
A causare la mancanza di altre soluzioni sociali considerate efficiente
I problemi causati dal disagio psichico
Programma
Patologie mentali con effetti di disturbo ma senza una vera e propria pericolosità che richiedono internamente
Problemi più generali della salute
Problemi di disoccupazione problemi di povertà
Ecco il carcere come ghetto
In cui a rinchiudere
Magari dimenticandosi delle poveracci
Portatori di problemi
Che non si vogliono vedere non si sanno vedere o non si sanno risolvere o
Non c'è tempo c'è indifferenza per quanto riguarda la possibilità di loro soluzione
Poi c'è ancora la complessità che riguarda gli obblighi internazionali
Cui il nostro Paese sia legato obblighi che pongono limiti
Ed eterno indirizzi rigorosi all'esecuzione penale
E bisogna dirlo non sempre le condizioni concrete in cui versano le nostre strutture penitenziarie sono tali da consentire l'esatto come si vorrebbe esatto adempimento di tale obbligo
Con conseguenze che significano anche l'esposizione del nostro Paese giudizi accorda
E tuttavia ferma questa realtà va anche detto
Che c'è stata
Una grande crescita professionale culturale
All'interno
Dell'universo penitenziario dell'amministrazione penitenziaria
Soprattutto nell'ultimo decennio che riguarda i generali personale tutto ma in modo particolare la polizia penitenziaria
E che grazie a questa crescita
Che le condizioni del nostro sistema esecutivo
Presentano mille difetti insufficienze problemi
Ma per certi profili soprattutto in comparazione con altre realtà
I Paesi diversi dal nostro
A volte per certi profili sono considerate come meritevoli di essere studiate
C'è un grandissimo interesse di altri paesi
C'è un susseguirsi di delegazioni
Per studiare conoscere il nostro sistema
Ma soprattutto c'è da parte di altri Paesi la Francia la civilissima Francia
L'adozione di soluzioni che noi abbiamo adottato per i premi
La semilibertà
La giurisdizionale la giurisdizionalizzazione dell'esecuzione penale sono realizzazioni nostre anticipate rispetto alla Francia che
Le ha fatte proprie solo successivamente
Per finire
Con l'affidamento al nostro Paese la Carta delle Nazioni Unite di importanti compiti di formazione supervisione dà disposizione normativa in tema carcerario in Albania e in una certa misura anche in corso
Vista la complessità
Nelle sue diverse angolazioni le sue sfaccettature
Per concludere
Come intende muoversi come proverà a muovere l'amministrazione penitenziaria
Di nuovo grandi capitoli
Di nuovo prospettazioni generiche
Il nuovo impossibilità per tutta una serie di motivi di articolare analiticamente queste indicazioni
Grandi Capi
Il lavoro
Per eliminare la pena del non lavoro
La salute
E qui sta per partire
Con molti problemi anche di
Adeguamento che forse non è ancora sufficiente
Per il trapasso di competenze
Una vera e propria rivoluzione passaggio della medicina penitenziaria le competenze l'amministrazione le competenze
Per la sanità nazionale
L'obiettivo è sacrosanto migliorare
Le condizioni divida dal punto di vista nella sanità e dal punto di vista nella cura
Del detenuto proprio per consentire al meglio questi risultati
C'è un confronto
Sicuramente proficuo superati alcuni momenti di incomprensione tra Ministero Giustizia ministero Sanità per calibrare modi e tempi in modo da nove fare salti nel buio che potrebbero essere estremamente negativi proprio per il detenuto proprio per la sua salute
Scompensi
Di carattere burocratico amministrativo per transizioni passaggi di consegne non solo in questa materia consentì
Grande capitolo capitolo che fa da sfondo a tutti gli altri alla riflessione lo studio dell'amministrazione coinvolgendo quanto più possibile
La società
Sugli impegni prioritari
Per cercare di dare vita ogni
Circolo virtuoso
Tra la pratica quotidiana e la prospettiva di ampio respiro
Con il concorso della cultura
Con attenzione le esperienze di altri Paesi
Ancora l'ho detto ma lo ripeto perché fondamentale la creazione di strutture differenziate
Appropriate alla diversità calibrate sulla diversità dei problemi che fruiscono sul carceraria
E finalmente il raccordo col sociale
La politica del volontariato le comunità
Quando provo a parlare di questi problemi che sto
Imparando ancora imparando
Io provo spesso a formulare un invito
Invito chi deve servire anche a fronteggiare superare quello che i Comuni come detto in precedenza
L'invito a non ipotizzare una giustizia
Che sia pensata come separazione definitiva e irreversibile
Dei buoni dai cattivi
La giustizia che finisca
Conseguentemente perché ti Zarrella nostre carte i soggetti più deboli più sfortunati della nostra società
Io credo che
Si debba fare in modo che la condizione di detenuto che spesso rappresenta una triste necessità
In forza di una legislazione che deve essere rispettata semmai
Se serve
Allora essere può essere modificato
La collisione detenuto
Si deve fare in modo che non sia vissuta in modo solitario
Ma col sostegno del tessuto familiare e sociale ecclesiale
Altrimenti la detenzione si risolve inverso inesorabilmente facilmente scade
In avvilimento double time
Di nuovo
Sto parlando in un ambito che consente impone magari riflessioni anche di questo tipo
Una comunità cristiana che dimentichi fra i suoi compiti la responsabilità di essere presso i detenuti
Per umanizzare cerca di umanizzare sempre più percorsi di ritrovata speranza
Sarebbe una società che rinunzia al dovere di contribuire al cambiamento sociale con maggior giustizia cercando di realizzare una maggior giustizia
Questa è una provocazione
Io lo sento come
Certezze
Per i cristiani
Quanto più si riesce a farsi lievito
Quanto più si riesce a farsi operatori con fame e sete di giustizia
Tanto più
Si può scoprire che è possibile diminuire il bisogno di strutture detentive
è possibile essere più forti nella prevenzione
E più umani della sanzione
Che poi esattamente quello che ciascuno di noi spiega per se stesso
E che quindi ciascuno di noi deve sforzarsi io credo di realizzare anche per gli altri grazie
Grazie al presidente Caselli la ricchezza di questo suo intervento che ha toccato veramente
Tanti
Punti drammatici e difficile
Una cultura della complessità che faccia convivere istanze diverse dal momento che convivenza pacifica e soprattutto convivenza tra esigenze spesso vissute come contrapposte
Un'indicazione di metodo che mi pare molto importante
Il valore simbolico della dimensione detentiva e diceva Giancarlo Caselli in quanto simbolico non certo inefficace ma forse efficace in ragione della propria natura simbolica anche può consentire l'irrogazione
Di sanzioni alternative all'interno di un sistema sanzionatorio che pur mantenendo un carattere afflittivo risponda sempre maggiormente ad esigenze di umanizzazione della pena
E ancora
A proposito di convivenze passando all'organizzazione carceraria coordinamento tra l'Est diverse specificità professionali
è un'esigenza che oggi è socialmente avvertita in ogni contesto in una dimensione di Rete che si prefigge arde gli obiettivi importanti occorre che le singole professionalità collaborino e si integrino e questo non sempre è facile
E alla fine si può e la testimonianza di Giancarlo Caselli
Estremamente viva da questo punto di vista far convivere una lotta coraggiosa dura determinata al fenomeno mafioso con un'istanza di recupero che riguardi tutti i soggetti che affrontano il problema della detenzione
E mi fa piacere a questo proposito ricordare uno studio forse il primo che è avvenuto in Italia almeno negli ultimi anni dal punto di vista psicologico psico dinamico sul problema
Mafioso la mafia dentro un testo a più mani con numerosi contributi curato da Girolamo Lo Verso e pubblicato un anno un anno e mezzo fa che cerca di affrontare questo tema
Anche della umanizzazione della pena e per il recupero a fronte di una questione così immensa
Come il problema mafioso e ancora oggi in Italia grazie ancora al presidente Caselli e do la parola a Mauro Gatti attività trattamentali negli istituti di pena
Facciamo un piccolo spostamento di assetto
Certo stavo pensando che parlare dopo presidente Caselli non deve essere molto facile artista la complessità
Del tema che ha trattato
Evidentemente per ovvie ragioni la mia relazione sarà una relazione
Su aspetti vissuti sospetti pratici io sono uno psicologo penitenziario lavoro da molti anni nel carcere
E credo che oggi questa per me sia una grande occasione credo di essere fortunato
A poter raccontare ciò che convissuto
Voglio ringraziare chi mi dalla prima di farlo in primis l'Università Salesiana
Ma poi anche delle persone che sono qui
Ritengo che quando c'è una crescita personale questa crescita sia sempre da condividere con le persone che in qualche modo ci hanno aiutato a crescere che ringrazio il dottor Benedetti che qui direttore di Regina Coeli
Ringrazio anche il dottor cessanti che non c'è perché sta poco bene
Direttore di Civitavecchia ed ai quali ho imparato quanto è importante essere delle persone oneste e perbene quando si sta ai vertici di una struttura così
In particolare come il carcere
Ringrazio anche Luca Morganti che nel Ducato ore al quale sono molto affezionato perché anche lui mi ha insegnato molto fu l'amore per il suo lavoro e quanto realmente sia importante collaborare insieme
Nelle finalità trattamentali un istituto così anche tutto italiano che è un medico penitenziario
Dal quale ho preso anche colui quanto importante collaborare quando si parla di sanità quando è importante
Nei confronti di un detenuto essere d'accordo insieme io e lui il medico che cerca di aiutarlo nel migliore dei modi
Devo ringraziare anche altre persone che sono qui puramente qualcuna distruggerà ai collaboratori d'istituto che sono stopper vini della dottoressa Paolucci che stando in prima linea in un istituto insieme con me hanno mi hanno dato prova di quanto è importante l'aspetto psicologico e li ringrazio molto perché in realtà il ruolo degli psicologi ancora un po'indefinito anche se evidentemente da più parti considerato importante
Chiedo scusa a chi non riesco a ringraziare me altrimenti poi rischio di non fare più la mia relazione
Voglio presentarvi delle diapositive per rendere un pochino più agevole questo mio intervento
La prima di queste diapositive
L'osservazione del trattamento che la vera innovazione della riforma penitenziaria del settantacinque
Sono passati quindi cinque lustri
Ormai e occorre forse specificare un momento per chi non è addetto ai lavori
Che cosa vuol dire osservazione cosa utile trattamento
Per osservazioni intendiamo finalmente da settantacinque un'osservazione che sia la più mirata possibile la più ampia la più specialistica
Sul detenuto una situazione che è fatta quindi da persone che non necessariamente sono all'interno dell'istituto ma che anche possono accederci in istituto e tra queste persone cioè lo psicologo come ce la si sente sociale che svolge un ruolo importante importantissimo come cioè il cappellano eccome vedremo dopo ci sarà anche la figura importantissima dell'educatore
Quindi diciamo che la rinnovazione della riforma degli anziani asta nella osservazione per nel trattamento
Nella seconda via positiva
Specifichiamo meglio che cosa vuol dire trattamento ora per trattamento non intendiamo il modificare l'assetto personologico di una persona perché questo chi lavora in carcere sa che
Non è un'utopia ma siamo vicini al termine per trattamento né intendiamo tutte le modalità che gli operatori che lavorano all'interno attivano nei confronti del detenuto perché l'impatto con la carcerazione sia un impatto meno forte possibile cioè si passa in realtà della segregazione finalmente all'espiazione della pena ma senta senza allontanarlo molto
Dalla società quindi fornire delle occasioni all'interno con il lavoro lo studio del tempo libero colloqui con i familiari colloqui anche con lo psicologo naturalmente ecco tutti occasioni che non lo allontanino da una società nella quale poi dovrà in qualche modo fa riferimento e tornare
Ecco quindi parliamo di un sistema chiuso come era un sistema per chi ha un minimo di conoscenza dei sistemi che era un sistema prima della riforma penitenziaria quello che e adesso un sistema perfetto
Quella che potremmo definire una sorta di osmosi penitenziaria prendendo in prestito alla chimica termini quindi questo passaggio che in in qualche modo avviene nel carcere liste erano che entra nell'interno per riuscirci dopo però portando qualcosa che non allontani il detenuto dalla società
Ma in realtà il carcere che cose vediamo che nella terza depositi IVA grazie Salvatore dell'attenzione Salvatore nero moltissimo in questa
In questa stesura in realtà il carcere è un vulcano nella società
E come un vulcano può essere stupito
Ma in realtà comunicano può esplodere
E non esplode perché la sicurezza qui abbiamo un rappresentante della custodia ispettore operazioni che poi penso che ci racconterà molte cose
Perché il sistema delle sicurezza funziona ma realtà noi abbiamo nella nostra società un vulcano che e comunque attivo perché si rappresenta con delle tensioni continue procediamo con ordine
E la quarta ed è positiva
Vediamo che
La innovazione della riforma penitenziaria ci porta alla gradualità del processo come dicevamo prima dalla segregazione reinserimento
Quindi il carcere diventa deve diventare un momento con ovvie difficoltà che chi lavora lo sa deve diventare un momento in cui il punto finale
è che il detenuto espiata la pena deve comunque rientrare in una società non ci si può allontanare troppo da questa società altrimenti le distanze nella società non si riescono più a riprende è il caso di
Anziani detenuti che io ho avuto modo di conoscere che nelle rimpatriato con la società mi riferivano che le distanze percettive non erano più le stesse cioè rimettere fuori e piede fuori era vivere le distanze fisiche con grande disagio con grande ansia proprio perché l'allontanamento dalla società in questo caso di percezione ma crea dei problemi alcun non a livello percettivo adesso io mi riferisco a livello evidentemente anche psichico bene procediamo al buio ma procediamo
La persona che si che il cardine di tutto questo rinnovamento ed educatori
Perché l'educatore è veramente una figura indispensabile per la trasformazione di questa pena in quanto e quel trait d'union che si pone per l'appunto tra la società e il detenuto
Naturalmente non c'è soltanto l'educatore ma la figura dell'editore che esisteva già nei minori
Adesso è presente dal sessantacinque per l'appunto
Anche negli adulti
Oltre la figura dell'educatore c'è la figura dello psicologo
La figura dello psicologo è una figura realmente particolare nelle attività trattamentali in istituto
Io consentitemi il termine evidentemente moderno ma lo paragonò o mi paragono in questo caso e me ne assumo la responsabilità a una sorta di erbe che evidentemente non per salutarmi e ridurne l'oggetto ma perché realmente lo psicologo
Con la sua professione può in qualche modo essere di aiuto nell'impatto con la carcerazione soprattutto se è un detenuto diventato per l'appunto detenuto proviene della libertà con l'impatto è veramente forte anche se proviene da un altro istituto naturalmente ma l'impatto e con la carcerazione veramente duro se non c'è una persona che in qualche modo consente questo adattamento moda non dà un segno di speranza veramente l'impatto può essere devastante e con purtroppo anche con episodi non solo Autori sionisti ICI senso superficiale ma anche in senso terminale perché i suicidi in carcere sono anche dovuti a questo schiacciamento di questa realtà durissima anche alla carcerazione
Grazie ancora avanti
Da
Dall'esperto alla Psicologia il significato di una trasformazione
Quando nel settantacinque fu varata la riforma penitenziaria furono inseriti gli Esperti e gli esperti in Psicologia erano persone e laureate non necessariamente in Psicologia perché la facoltà di Psicologia sapete che non sono molti anni che esiste comunque si Bertin psicologica
E diciamo in questi anni io ho assistito
Realmente a questa trasformazione
E dall'esperto cioè dalla scrivania possiamo dire così no alla Psicologia inteso come proprio modo di vedere i fenomeni in gioco in chiave psicologica e quindi in chiave assolutamente più umana più semplice non semplicistica
Procediamo ancora grazie
E dall'aspetto diagnostico si passa a quello creativo quindi non più le diagnosi o perlomeno non solo le diagnosi per
Stilare i profili della personalità ma anche a quell'operativo cioè passare dalla scrivania le sezioni perché nelle sezioni c'è bisogno di Psicologia c'è bisogno di di uno psicologo non perché lo psicologo debba insegnare
Particolari cose ma perché fornisce un contributo per capire meglio il fenomeno che sono in gioco nella prossima diapositiva lo vedremo meglio
Ecco perché in realtà un colloquio psicologico può essere fatto ovunque non necessariamente in una stanza la queste rifatto anche isolamento in infermeria
Può essere fatto tra le sbarre per l'appunto in una sezione perché ovunque ci vuole in realtà psicologica cioè comunque ci vuole un contributo per capire quello che accade il setting terapeutico cui Nuzzi coro di siamo tanti affezionati siamo tanto affezionati ecco in carcere
Bisogna rivalutare un attimo ma non per sentirci svalutati perché evidentemente la situazione
Del carcere in una situazione realmente particolare veramente un universo particolari andiamo avanti siamo quasi alla fine
Sicuro Gia significa anche mediazione attraverso l'osservazione competente
Quindi questo vuol dire che un colloquio deve essere fatto ovunque perché ovunque si vuole un'osservazione che siano osservazioni competente ma che non che non debba considerarsi l'unica osservazione
E una osservazione che insieme ad altre osservazioni cerca di capire la complessità del fenomeno in gioco
Grazie Salvatore
I termini molto spesso ci areniamo sui termini soprattutto le persone che non hanno molta cultura e che quindi non riescono a capire la la la la complessità hanno dei dei termini trattare significa modificare in realtà senza tener conto della volontà che cosa che si tratta una stoffa
Una lamiera un muro
Responsabilizzare sostenendo dal punto di vista psicologico invece significa favorire la coscienza cioè favorire la volontà favorire in questo modo la riflessione che diventa il momento centrale del della presenza di uno psicologo in un istituto
Si chiama
Questo crea la complessità dei termini intendo degli atteggiamenti difensivi
Come dire l'educatore mi deve educare il trattamento cerca di trasformarmi in qualche modo il dito viene puntato sull'immaturità no che è un dato di fatto
è vero
Che ci troviamo di fronte persone immature però noi facciamo gli psicologi sappiamo bene che tante volte il modo col quale vengono dette le cose fa la differenza
Nell'acquisizione dei dati e quindi dobbiamo tener presente questo aspetto che a mio modo di vedere realmente fa la differenza
Nel nella comprensione del nostro lavoro
Ancora andiamo avanti
Quando nel colloquio non si fanno domande il detenuto si apre di più perché è troppo abituata delle tante domande
E l'esperienza mi ha insegnato che il Silenzio
E il dare spazio a una comunicazione libera dove il detenuto esprime le proprie intenzioni le proprie dinamiche consente realmente di a di farlo privi di più e anche di confidarsi di avere dei segreti
Della sua vita passate della sua vita presente
Quindi si mette in qualche modo il soggetto in una condizione diversa dal solito
E perché Daloui noi ci aspettiamo qualcosa di diverso cioè ci aspettiamo una collaborazione per una rielaborazione andiamo ancora avanti
Il significato è che
In realtà il sostegno psicologico è una pillola di speranza
è una pillola di speranza quando il carcere disperazione
Che significato diciamo più profondo più autentico più vero
E quando si riesce a dare la speranza ad un soggetto che speranza non lo applicano la più e questo credo che sia veramente il compito
Che noi psicologi dovremo cercare di fare al meglio
Perché realmente dando queste pillole di speranza
Avendo la convinzione naturalmente del detenuto noi facciamo una grande opera di di sostegno una grande opera in nella possibilità di una rielaborazione
Io in realtà ho terminato però prima di salutarvi volevo farvi vedere
Da una finestra
Come latita
Del carcere recentemente sto parlando sotto metafora
Ma qui di seguito vi riporto delle frasi dei significati
Dei vissuti e le frasi fra che meno di tre detenuti che io ho trascritto sul sul mio diario ideale
E che adesso vi riferisco
Brevemente
Il significato
Il senso di una revisione critica qual è cioè quando è che si parla di revisione critica termine che sta molto a cuore a chi lavora in carcere
Evidentemente gli operatori e quando un detenuto chi dice stare qui è una vita persa cioè mi sono reso conto che stop perdendo la mia vita sospendendo male la mia vita tecnico spesa male prima
Oppure quando ti dice
Ho fatto un omicidio della mia personalità
Non sono stato sufficientemente attento
A quello che facevo e adesso ne parlo in qualche modo le conseguenze
Andiamo avanti con un altro significato
Un senso di impotenza quand'è che si parla di senso di impotenza in carcere
A me ha colpito molto il sogno di un detenuto che ricorreva e chi era questo che adesso vedrete
Sogno sempre un mare di montagne cioè qualcosa che
A
Chi è senza fine che non ha mai fine
E quindi mi sento impotente
Mi sento anche incapace di pensare una progettualità
Vediamo un altro significato
Quand'è che parliamo di senso di tensione quand'è che i in carcere ci può essere menzione
Adesso lo vediamo quando sono intossicato di nervoso per modo di dire che un detenuto quando sente che la sua ansia la sua tensione talmente forte che ne subisce un'intossicazione oppure sono così ansioso che a marzo la terapia cioè nonostante tutta la terapia che il medico umida
Io non riesco a stare bene cioè sono uccido
Quello che dovrebbe farmi stare i mezzi
Andiamo avanti
Senso di vuoto affettivo
Si parla sempre di voto effettivo ma come lo possiamo circoscrivere come lo possiamo intendere
Senza famiglia qui fa freddo tutte le stagioni caro dottore se pensiamo che nel dieci agosto immagino che questo
Ci renda molto bene idea
Siamo avanti
Senso dell'autolesionismo in carcere purtroppo assistiamo tra le tante patologie anche a questo dell'Authority Nino che crea non pochi problemi a chi sanitario lavora in carcere
Che cosa succede dentro questo significato vediamo
Mi taglio perché nel veder uscire il sangue sfogo tutta la rabbia la funzione che ho dentro di me
Come dire sono talmente teso talmente nervoso che ho bisogno di tagliarmi perché e la fuoriuscita del sangue poi mi sento meglio perché sfogo le cose che ho dentro pensate che che patologie psichiche esistono
Andiamo avanti
Senso della vendetta
I significati che la vendetta della rabbia della anche qui della tensione verso chi noi crediamo parlo da parte del detenuto ci ha fatto del male o non ha capito la situazione e vediamo
Quindi un boccone di sangue infetto da sputare in faccia al dottore perché non mi ha dato la terapia che volevo io
Andiamo avanti
Senso di vita carceraria diamo
Che significato ha
Se torna in sezione dall'isolamento
Oh mio lungo la galera perché prendo qualche rapporto disciplinare perché litigo con qualcuno OMI accorciò la vita perché qualcuno ce la può avere con me e quindi c'è il rischio che delinei commenta delle azioni
Molto gravi
Abbiamo finito il senso del ruolo dello psicologo come come lo vivono i detenuti lo psicologo perché anche questo no può essere un tema interessante di questo parlando di aspetti senza tener conto realtà dell'altra parte
Guardate come
Mi hanno riconosciuto no
Che io ritengo sia un grande complimento perché magari se è segreto Valium Tavor mi sarei preoccupato un po'di più no
Camomilla che in effetti non è un calmante che diciamo tiene conto del rispetto della della dell'assetto biologico del soggetto oppure mi è capitato anche questo nel settantotto servo del sistema
Come dire lei dottore sarà detenuto nelle nostre carceri speciali
Andiamo avanti
Senso dell'attesa in carcere che cos'è il significato dell'attesa grazie Salvatore
Questa notte sembra una fettina parata
Naturalmente la mia domanda è perché tutto una fettina varata perché la tesa di questo colloquio era talmente forte per me che mi giravo e mi giravo come una fettina va nata nel letto
E va avanti e l'ultima il senso di tutto che cos'è
Ora il significato di tutto quello che io vi ho detto adesso brevemente
Io lo vorrei sintetizzare con quello che leggeremo adesso cioè che tutto quello in realtà che noi facciamo adesso qui con queste parole
E vanificato
E vanificato se non c'è dall'altra parte una partecipazione che è questa
Ci vuole la partecipazione attiva del detenuto
Che bisogna convincere a partecipare e questo è un aspetto terribilmente difficile
Al quale però noi operatori penitenziari dobbiamo tendere perché veramente da e fa la differenza del processo trattamentale
Realmente adesso finito
Ne ha testé nell'attesa di si accendono le luci che tutto venga ritirato su
Vorrei avere la speranza di avervi dato qualche elemento riflessivo qualche elemento riflessivo su come
Complessa la vita in un istituto ma soprattutto quanta sofferenza esiste quanta sofferenza c'è
Dove il nostro significato è realmente quello di alleggerire la proprio perché abbiamo scelto in qualità di operatori penitenziari
Di essere presenti e triste di testimoniare questa crescita la speranza è quella che ci sia una rielaborazione da parte del detenuto dei propri vissuti perché si possa restituire ad una società in maniera un pochino più vera maniera un pochino più utenti che ha un pochino più spontanea
Meneghin grazie dell'attenzione e spero di avervi dato qualche suggerimento
Grazie grazie a Mauro Gatti
Per questo
Questo interessante passare in rassegna
L'operatività dello psicologo nelle realtà carceraria io vi dicevo che Mauro cattive da moltissimi anni che svolge questo lavoro il psicologo penitenziario è stato uno dei primi e la sua esperienza
Traspare dà questa sintesi e da queste brevi frasi attraverso cui ha espresso molte emozioni
E a questo proposito vorrei dire che tra i tanti operatori
Che operano in carcere la funzione dello psicologo attraversato e attraversa tuttora momenti di grande difficoltà sono contento che il presidente Caselli sia con noi
Perché credo che occorra tenere molto in conto quanto gli psicologi penitenziari da diversi anni vanno sostenendo rispetto al loro passaggio in ruolo rispetto alla necessità di offrire una fisionomia definita certa alloro operare soprattutto nel momento in cui a livello di assetto del personale
Si profila no e si stanno realizzando passaggi consistenti al servizio sanitario nazionale
Credo che non vada dimenticata
La una sempre più miti da attribuzione di funzioni sanitarie anche fa questa figura
E adesso passiamo all'intervento di don Luigi Ciotti
Quale alternativa al carcere
Vorrei partire
Non dà le chiavi del carcere che tutti conosciamo
E ce ne sono tante
Ma da quattro chiavi che mi sembrano importante per la mia riflessione
Sono quattro chiavi che io non mi stanco mai chi consegnare alle persone amiche
Sono quattro chiavi da aggiungere credo un po'tutti al marzo di chiavi di casa nostra
E da non perdere mai
Perché credo che in queste quattro chiavi stia
La sostanza
Dell'impegno che tutti ognuno con il suo ruolo con la sua competenza
Con le sue fatiche ma anche con la passione poi dopo ci sono tanti amici che qui si spendono dentro le carceri
Che di tutto questo sono testimoni
Le quattro chiavi però sono importanti sapete tre volte stridono un po'con quelle chiari
Che qui le carceri ci ricorda
La prima chiave da non perdere mai di vista
E che noi siamo chiamati tutti
A incontrare le persone
E da ad affrontare i problemi non viceversa
Oggi sono troppi quelli che affrontano le persone
Le persone si incontrano i problemi si affrontano questo vale rispetto immigrati questo male rispetto chi fa fatica questo vale rispetto al carcerato Hakkinen recarci questo rivale rispetto alla tossicodipendenza questo rivale rispetto all'uomo
Le persone si incontrano i problemi si affrontano per affrontare i problemi bisogna evidentemente conosce
La seconda chiave
E accompagnare non porta
Costa molto di più accompagnare le persone
Creare le condizioni per accompagnarle e non per portare
E proprio in quelle diapositive che tu c'hai proiettato stiamo dottor camomilla free fra l'immagine che ci portava ecco in quelle positive c'è proprio questo questo attenzione questo dispetto
Questo esserci a fianco delle persone
Stante e che voi mi insegnate
Che non bastano le sole risposte tecniche
Certo ci vogliono interventi tecnici cambiamenti di strutture di servizi di opportunità
Ma c'è un bisogno che qui è emerso in modo molto forze forte di quel faccia a faccia
Di quell'atteggiamento di ascolto di qui Silenzi Tucci di corsa
Ma c'è un'altra chiave che mi sembra che deve essere ben attaccata sempre al mazzo
Su questo come negli ambiti degli altri problemi
E che al centro c'è sempre una persona
E che noi non partiamo tanto che i suoi problemi di cui teniamo anche conto ovviamente
Ma che soprattutto nelle scelte
Per chi fa politica a chi deve gestire quelle strutture a chi ci entra o all'esterno cerca di creare percorsi alternativi
C'è sempre centro l'uomo la persona partendo non tanto dai suoi problemi di cui bisogna tenerne conto ma soprattutto dei suoi bisogni
Ai bisogni delle persone
Ecco sono queste quattro chiavi in sintesi che attraversano e devono attraversare nostre scelte i nostri impegni
Le nostre riflessioni
Una secondo aspetto che voglio mettere in evidenza fianco delle chiavi
E non dimenticare il positivo che c'è
Perché siamo tutti testimoni
I progetti i piloti di proposte
Io credo che si debba anche tanta riconoscenza sincera sapete
A chi lavora dentro strutture che sono veramente non faccio
Perché il carcere è una struttura che non è facile chi ci lavora ci vuole danni anche qui con ruoli competenze gestioni diverse
Beh merita la nostra riconoscenza
E dura lavorare nelle carceri
E dure lavorare in quelle strutture in quelle sezioni è molto dura
L'ora vi prego
Non si può non si deve mai semplificare generalizzare
Ma c'è un positivo che deve essere colto c'è una riconoscenza che deve essere data
Poi
Questa è una dimensione anche educativa
Educare i cd locali soprattutto i giovani e poi accompagnarli in questo a non essere soli sempre indignati
Una denuncia e tutto finisce lì
Ma cogliere qui segnati di positività che ci sono in tutti i contesti
E anche realtà difficile scorcio
E quindi la riconoscenza verso la serietà verso l'impegno di molti
A titoli diversi in quelle strutture
Detto questo però c'è una ricerca di verità
A volte dura a volte scomoda
Allora siamo qui
Perché parlare di alternativa al carcere impone la ricerca di verità
E quindi anche una denuncia va inteso in questo senso in questo senso
E quindi con la tensione di dispetto ma una tensione che propositiva
Per quanto le si tutte le penitenziaria non è riuscita a fare per trasformare
Nonostante
Tutto quello che ripeto c'è stato nel rispetto delle persone di scelte di questi anni
Perché non è riuscita a fare per trasformare il senso
E le forme della pena
Per rimuovere ogni inutile afflizione
Per somigliare maggiormente la giustizia
E per non configurarsi come vendetta lo dico tra virgolette
Nei confronti di chi ha sbagliato
Che basse inchiodato alle sue responsabilità
Ma all'interno di un percorso di possibile trasformazione di riscatto che qui è stato d'tutti richiamato con forza prima di me
Allora c'è una ricerca di verità perché tutto questo nell'arco di questi anni
Non si è trasformato
Perché una serie di richieste
E di attenzione a quelle quattro chiavi
Poi trovati in tutte le ricerche in tutti gli studi
Poi qui ci sono persone amiche che hanno questa spessore questa competenza
Che non sono queste richieste di oggi
Che arrivano da lontano
E quindi c'è un grande ritardo di non traduzione di tutto questo
E quindi delle gravi responsabilità
Da una parte si deve inchinare responsabilità la persona che ha sbagliato c'è aperto per aiutarla fare la testa crescere
Ma dall'altra parte ci sono anche altre responsabilità
Ma cosa c'è oltre Vespa
Che cosa c'è oltre il carcere
Il grande in otto
C'è la città
Vale a dire c'è il tessuto sociale c'è la comunità c'è il territorio ci sono i luoghi di relazioni in cui si esprime e si riconosce lo status di cittadino
Oltre le sbarre ci la società ci siamo noi i nostri territori nostra realtà
E allora e qui che sta la grande scommessa
E qui anche perché sto benedetto carcere che sovente alle periferie della città
Ma è nel territorio
E questo territorio non può trasformarlo in un contenitore
O come qualcuno ha definito un direttore generale del DAP stato prima
Di Giancarlo Caselli ha definito motivandolo che oggi nel carcere divenuta la pattumiera
Di parte della società
Per le ragioni di quell'elenco di situazioni di fatiche
Che ha troppi sta bene tenera e lì
Nel grande contenitore
A troppi sta bene tenerli lì in quel grande contenitore
Ma oltre le sbarre cena città il territorio la comunità i luoghi della relazione
E allora e qui e anche qui che si deve
Quale alternativa al carcere investire forze energie politiche strumenti
E dall'altra parte
Cioè il carcere
Che presuppone
Purtroppo isolamento separazione
Rottura delle relazioni
Non a caso il carcere
Io credo si possa dire
Che malattia
Il carcere e malattie
Perché la privazione della libertà provoca
A tale oggi patologie psicofisiche
O se preesistenti
Lei esasperata
E drammatizza
Le cronicizza
E tutti siamo stati testimoni di questo concretamente nelle carceri
O di persone sono entrate che sono uscite
E documentato e c'è chi può farlo meglio di me a voi certamente avete avuto modo
Di leggere testi ricerche
Italiane e straniere
E documentato Maccio ricordavi Veneto poco fa
Che il carcere produce malattia
Anzi il carcere
Intesi in questo senso è una macchina
Magari giudicata necessaria per una serie di ragioni situazioni eccetera
Ma pur sempre dannose
E allora noi siamo chiamati ad agire ad operare nel carcere
Ma anche ad agire su quel territorio nella realtà esterna
C'è qualcuno che quando si fanno questi discorsi dicono che questo buonismo
Chi dice queste o chi fa queste cose
Io credo che questa è la risposta di civiltà e di giustizia
Significa gridare di adeguare le carceri a standard di civiltà
Oltre che di efficacia
E di buona organizzazione che vale anche a dire riconoscimento
E valorizzazione di chi lavora nelle carceri
Delle varie figure professionali
E allora anch'io dal nostro osservatorio in punta di piedi e nel rispetto delle altre competenze
Una pena più umana
Magari più certa
Ma anche più breve nella prospettiva di un diritto penale minimo come ce lo ricordava Caselli e come ci ha indicato la commissione Grosso
Per la riforma del codice penale questa Commissione c'è indicato poi questo è un carcere più civile
Significa concretamente contribuire a prevenire il crimine e nuove realtà
E quindi questa attenzione oggi alla pena
Certa Breve
In carcere più civile piuma
Il nuovo regolamento è un teste importante
Perché riduce la malattia del carcere
Credo che sia
Con tutti gli interrogativi che accompagnano
Sempre il nuovo certamente un passo avanti nella direzione di restituire dignità e diritti alla persona reclusa
Per non dimenticare che giustizia legalità
E anche il senso di umanità
Sono valori che debbono valere per tutte le persone
Anche per la persona detenuta
Anche per la persona detenuta perché qualcuno all'esterno si è dimenticato di questo perché qualcuno pensa che il carcere è bene che sia un grande contenitore
Il carcere deve educare alla responsabilità
E questo è possibile se il detenuto il posto nella condizione di poter decidere
E collaborare per il bene comune
Ma a fianco che il carcere deve educare la responsabilità
Ci vuole certamente un'attenzione per quello che il risarcimento alle vittime
Creare le condizioni perché la persona che ha sbagliato possa rendersi utile al bene comune la collettività
Tutto questo mi fa dire
Non tanto solo pene
Alternative al carcere
Ma piuttosto anche un'alternativa alla pena
E quindi una riflessione che voi mi insegnate si allarga
Che molti hanno fatto stanno facendo
Che impone
Maggiore
Traduzione di tutto questo
Pene alternative molto spesso risultano per fermarci a questo aspetto
Inapplicati oggi
O applicate malamente per tre seri motivi
E lo dico dal nostro osservatorio
Ma in punta di piedi
Per ragioni burocratico gestionali
Perché al di là delle riforme sulla carta importanti
Il sovraffollamento carcerario per ragioni che Giancarlo Caselli in modo così puntuale ci ha ricordato
Ma di fatto c'è poco personale ha detto l'osservazione al trattamento
Sono pochi gli educatori
Sì Colucci
E quella riforma indicato
Sono pochi
E cresce dall'altra parte il numero delle persone di detenzione per le varie regioni del sud e spiegati
E qui sono pochi quelli che devono accompagnare per rimettere la persona del circuito
Alternativo
E questo è un grande nodo
Che denuncia insufficienza di persone
Di figure professionali
Secondo motivo
Già detto ma lo riprendo dall'esterno
Le campagne ricorrenti sulla criminalità diffusa sulla sicurezza nelle città
Già i segnali che ci sono conti oggi alla vigilia del pacchetto sicurezza che quindi
Cioè diceva Caselli
Saranno Unione esperimento in più
Ebbene
Hanno creato di fatto un clima
Una difficoltà un rallentamento un minore accesso alle misure alternative
Ma se permettete qui dobbiamo denunciare il metodo termovettore
Il metodo termometro è quello che
Sono troppi quelli che poi decidono in base
Al consenso quello che dicono i giornali
Ai sondaggi
Ma non si può usare il metodo per morta sulla pelle della gente
Però questo il clima
E sia ben chiaro che il tema della sicurezza poi me lo insegnate
E il dibattito che ne consegue questo diritto
E un diritto sacrosanto che tutti i cittadini hanno ha proprio tutti guarda caso
Anche quel signore
Che dormivano una scatola di cartone la stazione centrale di Milano
E che si giova di Milano bene
Mentre per gli atti andato fuoco la scatola di cartone anche quel signore diritto alla sicurezza
Che un diritto ripeto sacrosanto di tutti i cittadini
Ma guarda caso che la città sicura
E quella che accoglie
E quella che include e quella che si organizza nel suo territorio creare quell'opportunità perché tutti abbiano questo diritto e questa opportunità
E allora
Molte pene alternative spinotto inapplicate applicate malamente insufficienti
Per un ordine gestionali burocratico sufficienza di persone
Per campagne ricorrenti che che in un certo clima e quindi poi delle scorciatoie che vengono prese
Ma anche perché sul territorio
Sul piano della socializzazione
Ci sono delle esperienze eccezionali voi riconoscete a Roma io ne conosco in altre parti d'Italia come penso che molti di voi
Gruppi associazioni realtà varie molto colorate
Ma sul territorio
Nonostante quel grandi generosi impegno che ci sono
è insufficiente
C'è
Veramente una grande distanza tra quello che il bisogno
Gli offrì l'opportunità la storia di molta gente e quello che si cerca tutti insieme di fare
Bisogna lavorare certamente in concerto dentro e fuori perché si possa applicare questi percorsi
Ci vogliono più servizi per la socializzazione delle persone
Ma bisogna anche aiutando il territorio a non fare muro contro muro
Allora etichettare semplificare sulle carceri
Dobbiamo fare crescere il grado di conoscenza e di consapevolezza rispetto a quella realtà quelle persone
C'era bisogno di un'informazione
Che veramente aiuti
A decodificare nel modo giusto questa realtà
Perché guardate
Ma voi me lo insegnate tutto questo
Ci sono veramente delle semplificazioni sul carcere che sono impressionanti
E che non danno ragione
Che non aiutano comprende che fanno crescere il pregiudizio la fatica a volte anche la paura di molta gente
Ma devo anche dire
Pur non generalizzato che non mi piace mai
Che c'è scarsa attenzione politica pro nella caccia
Questo non vuole dire che non ci sono delle persone
Che ci credano che si impegna
Che ce la mettono tutta che parla delle proposte serie attente ma lo dico nel Complesso
Perché ad esempio la legge trecentottantuno il senatore Smuraglia primo firmatario
Già passata al Senato incagliata da camera per dare lavoro
Opportunità i ferimenti
Per i malati gravi
Ai DS non solo
Il due settembre dopo anni di battaglia perché passasse questo provvedimenti
Dopo lunghi anni di attesa non è ancora operativa
Il ruolo degli enti locali
Ci sono competenti di leggi
Che affidano gli enti locali di poter intervenire nella collaborazione in quella coralità con le spore carcerarie
Ma che rischiano in molte parti d'Italia alcuni citava fanno
Ha poi a macchia di leopardo veramente l'attenzione rispetto a questo nel Paese
Che rischia di restare dei provvedimenti e dell'opportunità sulla carta
Ma ce lo ricordava Giancarlo Caselli perché parlare di percorsi alternativi
Ma chi finisce in carcere
Non dimentichiamo i minori ma qui meglio di me ci sono degli amici presenti in sala amici nostri
Ci sono maestri in tutto questo
Ma la composizione sociale che Caselli ci ricordava
Ma la propria ragione un po'predecessore ti ha chiamato pattumiera il carcere
Pattumiera
Dove la società lontana dalla vista i problemi che non riesce o non vuole risolvere
Scusate questa la verità
Perché il carcere contiene certamente da sempre povertà culturali economiche disagio malattia
Da sempre contiene molte facce del disagio emarginazione sociale
Ma fa anche comodo sapere
Non affrontare alcuni nodi che da anni gli operatori i cappellani
Stessi operatori che ci lavora nella struttura carceraria
Si denuncia da anni da anni
Che di fronte alcuni problemi bisogna cercare di percorsi alternativi
Prelato Sico dipendenza che oggi è una quota altissima di chi c'è dentro
Ha cambiato il proprio delle carceri tutti via
Come il problema della sieropositività e dell'AIDS delle malattie gravi
A ulteriormente creato un asse di situazioni problemi come oggi una quota di persone che sta fortemente crescendo che gli immigrati immigrati tradizioni lingue
Prevede la lingua
Creando tensioni sociali certamente nuovi e chiedendo anche delle competenze nuove
Porto un esempio che mi è vicino
Per poi fare il collegamento con l'alternativa
Perché qui da qui viene il bello
E qui viene il bello
Perché al carcere vengono affidate funzioni riabilitative terapeutiche
Perché poi si trova a gestire i tossicodipendenti
E impensabili
Per un'istituzione totale la cui finalità è l'esecuzione di una condanna di un appello
Le carceri hanno fatto miracoli
Miracolo
Mira
E quando qualcuno recentemente ha proposto di convocato per i tossicodipendenti
Io mi sono permesso di dire che ricopra quatto c'è già in Italia
Perché le carceri sono piuttosto i peggiori con l'acqua
Che però non la porto a casa nulla rispetto a questo
Problemi nuovi quindi
E allora
Certa bisogna comprendere
Che nelle carceri finiscono persone criminali
Persone appartenenti a organizzazioni mafiose
Persone che hanno offeso delle dite o l'integrità fisica di altre persone certo
Ma voi sapete e meglio di McQueen sana ci sono persone che questo lo dicono tutti i giorni
Che nella maggioranza dei casi nelle carte italiane
Si tratta di persone rinchiuse per aver offeso Benigni o proprietà
O Dante quel classico reato senza vittima molto sicuri pendenti ecco
E c'è
Il carcere ha da essere davvero l'estrema ratio richiamata più volte
Perché la reclusione non debba essere l'unica forma di pena prevista
Paolo
L'Italia batte un record l'appello per la recidiva
Tra quelli che sono dentro escono ritornano dentro ora certo c'è il problema che cosa si crea all'esterno perché chi quando esce possa avere degli strumenti d'opportunità di riferimento
Abbiamo un altro record negativo
Pesantissimo
Il venticinque per cento i detenuti in italiano l'avvocato d'ufficio
Che salvo eccezioni vuol dire non difesa
Ebbene
Mai semplificare ma questo ci sono indicatori di una fatica
Che chiamano in causa il territorio la struttura interna le normative è il rischio che diventi veramente
Il contenitore questi scarico una serie di problemi problemi nuovi eccetera
Ma rispetto alla tossicodipendenza
Io credo di potere dire
E porto solo questo come esempio
Che però appartiene una grande fasce di persone non paghi spacciatori compare trafficante non parlo di criminali
Parlo di persone pur con le loro responsabilità che nessuno vuole semplificare
Però rispetto a questo mi sembra
Che vengono stravolte le stesse caratteristiche delle pene alternative
Perché chiedere alle comunità
Di essere alternativa ad esempio
Ebbe
Perché questa pena alternativa Dina ancorato un percorso ambiguo
Parte terapeutico
E parte tradizionalmente e schietti Ivo rieducativo
Mi voglio subito spiega
Perché percorso ambiguo
Se c'è queste pene
Perché si costrette le pene
A misurarsi con fallimenti legati non certo
A loro limiti intrinseci
Né alla pericolosità sociale dei delle persone tossicodipendenti che ne fruiscono
Ma il fatto che essere recidivo per un tossicodipendente
Non significa scegliere di continuare una carriera criminale
Ma solo non farcela uscire a smettere con la loro
E quindi c'è una situazione che complica perché poi molti non ce la fanno rispetto la roba non è che
Vogliono accentuare l'aspetto criminale
E si interrompono a volte le pene alternative perché eccetera
Io credo che sulla droga
Se proprio creato una grande illusione repressiva
C'è una grande ricaduta sul lavoro terapeutico
E c'è il pericolo di ente Tizzano e la forma della comunità come percorso alternativo
è un rischio però perché credo
Sia negativa la tendenza
A privilegiare un'opzione terapeutica sulle altre
Perché c'è il rischio di trasformare le comunità in un altro contenitore
Prima il carcere e poi per alcune situazioni evadono le comunità
Le scelte terapeutiche dovrebbero essere plurali
Rispettose di vari volti della persona
Devo dire che la legge rispetto a questo non prevede solo la comunità
Però di fatto dove sono le altre opportunità alternative
Ma è anche vero che per molti magistrati la tendenza
E la comunità
Perché sotto sotto interpellati i magistrati di sorveglianza
Rispondono
Che la fonte di maggiore garanzia di controllo
E quindi la garanzia del controllo
Di gran lunga la maggiore attenzione rispetto all'aspetto terapeutico
Che ha visto molte comunità
Dividere il pericolo di una trasformazioni strisciante
C'è il rischio di deformare il percorso terapeutico
E di farle dentro la comunità uno ad hoc per gli utenti detenuti
Creando dei problemi alla comunità
Io credo
Che ci deve essere un ventaglio di proposte che non può essere enfatizzato solo un dato solo un percorso
Gli affari evitare che si snatura il senso ad esempio le comunità eccetera eccetera
Ma penso anche
A molti emigrati che non possono avere dei
Dei permessi
Usufruire di percorsi alternativi perché non hanno dei riferimenti all'esterno
No nessuno che li accoglie
Non hanno la possibilità di avere una struttura per permessi arresti
E questo è un dato
Che non dimentica il positivo che c'è ma anche l'insufficienza di alcune opportunità eccetto
Io credo che se lo Stato
Con una battaglia che dobbiamo fare tutti insieme ognuno per la propria parte
A un detenuto che costa circa trecento mila lire al giorno stare dentro
Per alcuni percorsi chiaro per tutti
Ne spendesse centocinquanta mila lire al giorno
Per progetti
Che vedono il la partecipazione
Di un lavoro di Rete di più forze
Nell'investimento di progetti di lavoro
Bene
Io come tanti amici qui in sala siamo testimoni
Che tutte quelle realtà che sono nati in questi anni
Al di là delle comunità con quei rischi quegli interrogativi
Ma di inserimento lavorativo attraverso cooperative trenta dei progetti
Noi abbiamo diverse di queste realtà di cooperativa Torino
Che è un progetto
Che va bene però le condizioni da parte anche di chi ha questa responsabilità giudiziarie di favorire questo percorso
Bene noi siamo testimoni come tanti di voi qui in sala
Gli utenti che autentici cambiamenti e trasformazioni
Conviene allo Stato
Credere in questa scommessa
E cercare di trovare una modalità di lavoro dentro per chi deve starci dentro perché non stia nell'ozio eccetera
Ma di creare di percorsi alternativi attraverso lo strumento del lavoro
Conviene anche a livello economico
Allora
Tanti dubbi e interrogativi
Ma anche dire concretamente che dove si è lavorato in un certo modo
è possibile siamo stati tutti i testimoni che quella recidiva è crollata
Ecco non latte
E allora bisogna investire fuori
Oltre che portare attenzione dignità dentro
Certo
I dubbi interrogativi non mancano in me
Ma c'è un ultimo punto che mi sta a cuore
Che forse si riflette poco sul fatto che in Italia esiste un istituto particolare
Che si chiama l'ospedale psichiatrico giudiziario
E che è riuscito a resistere sia la legge centottanta sia la riforma penitenziaria
Che nei fatti sottopone recluso malato
Ha una doppia sofferenze ed esclusioni
In molti casi peraltro senza neppure la garanzia del giudizio stante il perverso meccanismo della non imputabilità
Al trentuno agosto di quest'anno erano mille duecentosette le persone negli otto ospedali psichiatrici
Giudiziari italiani
Un piccolo numero può dire qualcuno rispetto al grande
Numero di detenuti
Ma questi sono doppi reclusi
O meglio doppi malati
Perché
Perché questi doppi malati ci dicono delle assurdità di un carcere che separa
E che spesso si pretende autosufficiente
E che allora prevede una medicina separata
Quei medici penitenziari spesso bravi e motivati
Ma che anche costituiscono simbolicamente
Una situazione certamente difficile
Ora il passaggio che Giancarlo Caselli ci ricordava
Certamente potrà aprire una breccia in questa direzione
Ma dobbiamo chiederci che cosa fare rispetto anche a queste situazioni
Perché si possa aprire veramente a ciò che sta oltre le sbarre
E allora
La vera sfida
è un territorio accogliente un carcere aperto
Sono insomma condizioni egualmente indizi indispensabili
E che vivono un rapporto di vicende bollette sa
Che si rafforzano assieme
Che debbono essere entrambi i motori di un progetto che mette al centro il ricevimento la riabilitazione delle persone
Un progetto che ricostruendo i luoghi della relazione
Ricordo che la persona al centro degli interventi
E li restituisce così dignità e speranza
E allora ritorna da dove sono partito
Da quelle quattro chiavi
Ma anche da non dimenticare che c'è bisogno oggi
Chi veramente di una grande informazione
E oggi l'agenda conoscerà comprenda non semplifica
A vedere che dentro le carceri
Che i percorsi giudiziari
Ed è la storia di chi ha sbagliato
Bisogna certamente mettere testa rispetto a quelle che sono le vittime dei reati a chi ha subito un torto
E dei progetti dell'esperienza in questa direzione se ne stanno facendo in modo attento e serie
A dare una mano anche la gente
A non sentire così distante
E attivarsi per territorio per creare questo opportunità per sostenerle per allargarle
Ma anche per ovvero un sostegno
Rispetto a chi lavora opera agisce nelle carceri questo è possibile
Grazie a don Luigi Ciotti per questo intervento così vibrante che credo abbia trasmesso a tutti noi una fortissima emozione
Una sola parola
Non si può parlare di umanizzazione
Se non con una testimonianza viva di umanità
L'approccio di don Ciotti è stato molto diretto l'incontro la persona umana
L'umanità
è alla base di tutto
La gratitudine per gli operatori che lavorano in questo luogo
Il sentimento della gratitudine che si aggiunge a quelli già evocati all'inizio speranza fiducia autostima accanto alla disperazione
è un altro sentimento forte
Il nesso fra carcere e città fra dentro e fuori
Il carcere come malattia sociale
Le cui origini stanno altrove
In un altrove in cui occorre responsabilizzarsi tutti come cittadini
La difesa della specificità degli interventi di recupero terapeutici riabilitativi e comunitari
E anche un accenno alla necessità che con lo sviluppo di un sistema sanzionatorio alternativo o comunque lo si voglia chiamare
Occorrerà sempre di più la presenza di figure professionali qualificate la presenza di operatori in grado di affrontarle di gestirle
Di poter affrontare i complessi problemi del rapporto fra il detenuto
E il territorio in cui il detenuto tinte tenuto riprende a vivere
E questo serve anche se necessario a sfatare un luogo comune a mio parere molto pericoloso
Soprattutto a oggi
Con lo sviluppo
Delle società occidentali in particolare dell'Occidente avanzato la spesa sociale non è destinata a contrarsi ma è destinata ad aumentare ad accrescersi il peso della quota destinata alla spesa sociale non può che aumentare può essere affrontata questa spesa sociale diversamente attraverso delle modalità nuove come ci insegna no illustri economisti a partire da Modigliani
E allora in un carcere rinnovato c'è necessità di operatori gli operatori devono essere di più perché sono veramente troppo pochi
Do la parola al professor Gaetano De Leo quale mediazione per vittima e colpevole
Grazie ringrazio molto Università Salesiana per avermi invitato sono veramente molto felice di essere qui questa sera diciamo con questi partecipanti al dibattito e con questo pubblico direi che prevalentemente giovane del resto molto qualificato perché ci sono molti operatori io userei la categoria della mediazione direttamente sul problema che emerso da parte di tutti i relatori c'è bisogno di mediazione fra due culture molto forti
Che sono presenti in questo momento di fronte al problema penitenziari
Le due culture sono state molto ben evidenziate molto ben chiarite a partire dal presidente Caselli va poi da tutti gli altri
Relatori dal collega psicologo che ha dato voce ai detenuti
Fino a don Ciotti che con la sua passione ben nota a diciamo proposto in maniera incisiva questo problema
I due le due culture in conflitto sono due culture assolutamente legittime assolutamente basilari assolutamente irrinunciabili
La cultura della sicurezza sociale per la sicurezza dei cittadini della sicurezza dentro le carceri
Questa è una cultura irrinunciabile
La cultura della riabilitazione della risocializzazione
Sottolineata in sede
Di della nostra Costituzione da diritto fortemente enfatizzato da dai tecnici
Queste questo conflitto fra queste due culture
Contiene un fortissimo rischio che credo tutti i relatori tutti percepiamo il rischio che si blocchi l'evoluzione che si blocchi il cambiamento questo è un grosso problema
Se noi prendiamo partito radicalmente per una delle due culture e mobilitiamo le nostre energie diciamo per la cultura che sentiamo più importante e più rilevante contro quindi in qualche maniera direttamente e indirettamente l'altra cultura il percorso di cambiamento si blocca
E proprio qui e proprio da questi esempi che nasce il bisogno di mediazione
Io spero di darvi qualche indicazione su che cos'è questa cultura della mediazione che sta emergendo che sta attraversando vari settori che sta entrando prepotentemente anche nella stessa Ettore della giustizia
Io però volevo fare prima una una premessa prima di entrare in questa questione da dove nasce il diritto dello Stato
A erogare la pena
Perché se noi vediamo la radice contrattuale filosofica psicologica giuridica della nascita del di del diritto che allo stato di punire del monopolio che allo stato di punire perché soltanto lo Stato può punire il crimine soltanto lo Stato diciamo attraverso le leggi attraverso cioè i giudici e gli operatori può dire
Quando c'è quel reato qual è il reato quando c'è il reato e qual è la sanzione per quel reato
Se noi vediamo le radici di questa di questo contratto sociale negli Stati moderni non ci rendiamo conto che proviene realmente complesso è realmente grosso che non non non lo si può superare agevolmente
Il diritto alla pena dello Stato nasce da una sorta di assunzione da parte dello Stato
Diciamo del bisogno di vendetta è stato evocato molto questo problema del bisogno di vendetta che emerge quando c'è un infrazione grave dei diritti delle persone quando c'entri quando c'è un reato
Il crimine la trasgressione grave genera ma ancora oggi lo genera in in in alcune società perfino in Italia genera il bisogno di vendetta
Anche questo bisogno di vendetta io non lo classifiche reti in modo diciamo decisamente sprezzante negativo nessuno l'ha fatto naturalmente perché è un un bisogno emotivo basilare delle persone
Che può assumere volti molto diversi ma che è un bisogno fortemente radicato
Nelle emozioni fortemente radicato diciamo nella come una sorta di diritto con una spina nel nostro sentimento di giustizia
Molti psicologi parlano di sentimento di giustizia che è una specie di patto che noi facciamo con gli stessi e con la corte con la collettività attraverso questo patto dicono gli psicanalisti psicologi noi rinunciamo a mettere in atto i crimini purché i crimini siano siano puniti
Se qualcuno rompe questo patto di non vediamo che i crimini sono politica rompiamo il patto diciamo intanto ci sentiamo più legittimati a commettere crimini ma ci sentiamo legittimati anche vendicati lo Stato lo Stato moderno ha in sostanza molto semplicemente detto e vietato vendicarsi
Ci penso io stato attraverso una sanzione legale civile umana da Beccaria in poi questore diciamo e la forma della sanzione ci penso io assumo il bisogno di vendetta lo trasformo in sanzioni formali civili adeguate legali
I cittadini diciamo dovranno dovrebbero sentirsi soddisfatti nel loro bisogno di vendetta
Alla base del contratto diciamo che regola questa questione con il tra tra Stato e cittadini c'è c'è un movimento di questo genere lo Stato si assume la vendetta trasforma in sanzione civile tanto più civile quanto lo stato quanto più lo Stato diciamo assume caratteristiche democratiche raffinati diciamo articolate e complesse questo è è la base tant'è vero che molti moltissimi autori sottolineano che dalle forme di sanzione di uno Stato si riconosce qual è il grado di civiltà di un paese diciamo
E questo è un problema di grandissima importanza e diciamo se ne andassero corre a vedere che cosa c'è in giro per il mondo fra gli stati civile non troveremo una grande considerazione a proposito de di questo indicatore di civiltà perché ci sono stati civilissima che hanno ancora la pena di morte perché non è proprio la forma di sanzione
Che e più lontana la vendetta ma anzi quella più vinci vicino qualche se questa è l'origine del diritto dello Stato a erogare la sanzione
La dobbiamo renderci conto che uno degli elementi che sta alla base di questa Radice e proprio il bisogno di vent'
Che è collegato con un sentimento di giustizia delle persone
Tutti i cittadini hanno una sorta di termometro stock ci vuole qualche maniera di indicatore che misura che potrebbe misurare se mai avessi uno strumento per misurare una difficile costruirlo misura in qualche maniera diciamo
Quale il sentimento di giustizia dei cittadini
Che potremmo anche definire come la propensione a chiedere vendetta chiedere giustizia dura perché non vede quelle squilibrato rapporto tra forme di trasgressione e forme di sanzioni
Questo lo sottolineo per una ragione ben precisa perché questa radice e presenti in tutti noi
Non è presente soltanto perché se facendo le ricerche su sugli spettacoli sulla televisione vediamo che gli spettacoli di gran lunga più ricercati delle persone sono quelle che mostrano questa scena diciamo il criminale
Il poliziotto la punizione in qualche modo dove noi possiamo identificarsi con tutti e tre questi questi queste dimensioni questi personaggi e quindi vuol dire che c'è una forte componente psicologica emotiva la base di questo
D'altra parte nel percorso di civiltà che noi abbiamo compiuto c'è l'altro diritto il diritto a recuperare a inserire che è un diritto difficilmente applicabile che sfida tantissimo i sistemi penitenziarie penali ma che di di di grande fascino di grande interesse
Di grande civiltà perché ogni persona recuperata al crimine attraverso varie forme tra cui anche il carcere è una grande vittoria da parte della civiltà è un grande risultato ottenuto noi
Abbiamo questi due poli che oggi sono un po'mobilitati l'uno contro l'altro giallo veniva sottolineato anche se non sempre sono così mobilitati quando le acque dell'opinione pubblica delle delle cadette delle campagne di allarme
Emotive dell'opinione pubblica si placano la gente poi ragione ma era più articolata e più complessa e non è che chiede sempre
La gogna la pena di morte tra l'altro l'Italia insomma questo nostro indicatore che circa il cinquanta per cento delle persone Italia sembrerebbe essere orientata verso la pena di morte ma questo cinquanta per cento oscilla
Verso il meno cinquanta per cento per sul più cinquanta per cento a seconda dei delle fasi delle ondate di allarme così
Ecco non siamo tra i più lo sappiamo bene siamo anzi tra quelli che combattono nel mondo più fermezza la pena di morte che altrove altrove più pratica
Quindi ci sono questi due nuclei culturale il problema è se oggi ci sono le condizioni per avviare una cultura della mediazione per proporre per diffondere e come diciamo naturalmente una cultura della mia della mediazione fra questi due principi tra questi due bisogni tra questi due radici una più antica quella della vendetta e una più moderna quella del recupero sociale della della della riabilitazione
E quali potrebbero essere queste condizioni è come tradurre anche in termini se vogliamo di politiche penitenziario addirittura di di di metodologie metodologie di intervento perché questo è un grosso problema allora io proverò ad evocare un po'qualche aspetto molto molto generale molto generico perfino che a che fare con queste questioni
Prima di tutto
Sono diciamo stanno costruendo forse il futuro forse qualche momento anche di di regressione
Il primo
Modello di giustizia rimane quello più tradizionale nel corso della storia delle sanzioni penali non siamo approdati nel carcere che ci è sembrata rispetto alle torture rispetto la morte c'è una forma relativamente più moderna e più praticabile
La persona viene incarcerata viene privata della sua libertà quindi il carcere
La privazione della libertà rimane ancora molto forte molto presente soprattutto diciamo nel mondo degli adulti molto di meno
Nel mondo minorile questo io lo sottolineo non perché diciamo gran parte della mia attività
Io la la metto in atto nel settore minorile ma perché molto spesso nella storia è stato anche sottolineato il settore minorile con problemi evidentemente meno gravi e meno complessi a fund sì è nato come aria di sperimentazione che ha poi passato al settore adulti qualche indicazione operatori sociali educatori ma anche molti modelli di rovescio processuale o prove Shawn
Dopo dopo la pena nel nel mio riveste una molto più vasta sperimentazione del resto la pericolosità diciamo dei crimini dei minorenni molto più bassa è i sentimenti di vendetta di sicurezza sociale di domanda di giustizia
Anche delle vittime meno forte in questa direzione ma è presente anche in altri Paesi dove in modo molto specifico vediamo prese più che in Inghilterra e negli Stati Uniti i minorenni anche già al di sopra dei dieci anni sono suscettibili di pena di sanzione insomma anche dire gastro e perfino ipoteticamente gli Stati Uniti di pena di morte cosa che emette da noi non assolutamente vietata non non non è proponibile
Quindi diciamo il modello del carcere ancora presente noi non abbiamo inventato ancora una sostituzione a questa forma di sanzione la punizione segregati
Naturalmente è cambiata nel tempo carcere di oggi che lo frequenta con tutti i problemi le contraddizioni che ha certamente non è quello né di sto trent'anni fa
O di cinquanta anni fa e così via un altro modello di giustizia è stato proprio portato come è stato sostenuto dopo il mille novecentosettantacinque e il modello di giustizia e tipo assistenziale rieducativa trattamentale
E volevo di giustizia che ha svolto grandi funzioni sicuramente ha umanizzato
Le condizioni di detenzione le condizioni carcerarie ha portato una cultura diversa anche entrato anche in conflitto con la cultura carcerarie detentiva in senso stretto però poi nel tempo c'è stata anche qui una sorta di mediazione tra la cultura detentiva e custodia visti che è la cultura trattamentale all'interno delle carceri
La cosa è andata avanti io faccio frequentemente per corsi di formazione per operatori sia nel settore adulti sia nel settore minorile dove diciamo si mescolano gli operatori dalla di polizia penitenziaria gli operatori dell'aria trattamentale educativa e poi vediamo che ci sono ancora problemi di comunicazione problemi di incomprensioni ma è molto cambiato il clima diciamo rispetto a
Anche soltanto dieci anni fa ecco questa cultura assistenziale
Educativa trattamentale
Ha prodotto grandi risultati ma non ha mostrato una forte efficacia
E qualche volta appunto di conflitti con la cultura detentiva hanno portato ad una stagnazione del processo di cambiare
Ma le cose vanno avanti è comparsa una nuova forma di giustizia di questa vorrei parlare perché la forma di giustizia che collegata al concetto di mediazione questa forma di giustizia e qui la che possiamo definire resti tutti IVA riparativa medi attiva che tipo di queste forse meno conosciuta che tipo di modello di giustizia è questo
E oggi fortemente minoritaria e fortemente minoritaria e presente sempre in forma minoritaria minoritaria nel nostro sistema minorile si incomincia incomincia attraversare comunque Enti Cello leggero diciamo
Il settore adulti è però a livello internazionale produce una letteratura scientifica ma letteratura d'intervento molto molto consiste ente molto vasta anche le sperimentazioni che ancora noi non facciamo la giustizia istitutiva riparativa rispetto quella assistenziale trattamentale una forte differenza
è stata già sottolineata anche dal collega che lavora nelle carceri per adulti come forte differenza è che impegna il detenuto in progetti fortemente attivi impegnato degli obiettivi precisi
Non è la persona che sta in carcere per pagare in modo passivo perché passi il tempo e il tempo diciamo s'marchi le giornate i mesi gli anni fino ad arrivare alla consunzione della pena questa è una concezione passi Rizzante che ha tutti i difetti che sappiamo non ha neppure la coda diciamo le caratteristiche la concezione assistenziale tu hai commesso il crimine perché anche le carenze dei bisogni io ti rispondo in termini di carenze di bisogno non è neppure questo perché anche su questo aspetto
è stato visto che c'erano dei problemi ma a una forte impronta responsabilizzare che significa che vengono costruiti dei progetti perché il soggetto ripari restituisca la Società questi e restituisca informativa eh possibilmente entri in percorsi di mediazione con la vittima e di mediazione con l'istituzione di mediazione con la giustizia quindi un'altra concezione
Del pagare la giustizia o del confrontarsi con la giustizia
Io proverò poi a dare delle indicazioni su su come funziona questa cosa molto molto brevi perché eh già è già abbastanza tardi ma mi interessava intanto distinguere e distinguere per un obiettivo ben preciso per una ragione ben precisa
è molto importante che si crei questa cultura della mediazione fra questi due furti portando avanti questo terzo modello di giusti
Sì rafforzando lo implementando lo mettendolo in pratica applicandolo e
Provando a diciamo a
Inserirlo in sperimentazioni in norme poi dirò che abbiamo avuto già una segnalazione al Consiglio d'Europa in questi ultimi giorni che ci richiama fortemente al fatto che dobbiamo applicare questa c'è una raccomandazione che citerò il quale consiglio di Europa ci orienta a sperimentare in questa direzione perché stiamo andando molto lentamente in questa direzione
Le cose la mediazione la mediazione intanto con una cultura generale se volessimo proprio dire il carcere è un luogo di mediazione sta sono state da tanti tanti tante definizione del calcio il carcere è una specie di luogo di mediazione perché media i sentimenti di giustizia tra l'opinione pubblica le vittime e e il il resto quindi è un mediatore come immagine
Una sorta di rappresentazione della pena che media questi bisogni
Quindi possiamo dire in generale che la mediazione una forma culturale è un modo di funzionare la nostra mente e della cultura e della cultura socio ma mediazione anche una metodologia ed è anche una una tecnica diciamo ha degli obiettivi precisi ha degli strumenti
Proporre degli affetti a una vasta sperimentazione
Provo accennare a qualche obiettivo
A mediazione qualcosa che cerca degli effetti provando concretamente a far avvicinare l'autore del reato con la vittima del reato
Una delle funzioni generali della mediazione e rimettere in campo in modo diciamo consensuale con consapevole attivo la vittima nel gioco della della della sanzione nel gioco della della punizione
Io parlo come un esperto del della giustizia minorile mani e giustizia minorile con il nuovo processo penale minorile abbiamo messo completamente fuori la vittima tutto il processo penale minorile centrato sull'interesse del minore la vittima un compare non esiste non viene fatta neanche entrare nelle Aule qualche volta diciamo non viene rimborsato non viene risarcita è una è una è una cosa tremenda è questo alimenta i sentimenti d'ingiustizia anche di rigidità nei confronti dei minorenni quindi un primo obiettivo della mediazione tra autore e vittima di reato e ridare un posto attivo
Un posto che promuova giustizia che domandi giustizia di tipo nuovo nuova da parte delle vittime anche delle associazioni delle vittime in senso più generale ma già questo come potete osservare già avvenuto nella nostra società quante associazioni delle vittime in questi ultimi anni hanno tenuto duro dispetto a verità che non si trova
Le vittime chiedono verità
Pretendono verità e pretendono giustizia
Talvolta questa verità è questo il se giustizia sono venate da bisogni di vendetta ma pretendono delle cose sacrosante al di là delle mozioni verità e giustizia
E quindi è qualcosa che fa bene alla giustizia diciamo fa bene anche alla giustizia sotto profilo penitenziario fa bene la giustizia sotto profilo del confronto con il reo con l'autore di reato perché sfidano il reo e lo sfidano a responsabilizzarsi avendolo avendo un referente concreto non un referente astratto il diritto ha infranto il diritto che deve essere diciamo ora integrato ma ci sono dei referenti specifici la visibilità del danno
Attraverso il corpo della vittima o la sofferenza della vittima qui una parte più attiva alla vittima
Ma diciamo non è soltanto questo anche una partecipazione della vittima le vicende processuali alle vicende intenzionali e a rispondere a domande della vittima che sono le domande di capire di capire come avvenuto di capire perché lei
E ma è anche c'è anche un altro problema quello di eventualmente incrementare
Tecniche e modalità di prevenzione rispetto a vittimizzazione successive sia la vittimizzazione secondaria che la vittima può incontrare il processo ci sono ci sono diciamo centinaia di articoli e di libri che scrivono quanto la vittima quando entra in un processo penale subisce una seconda mitizzazione nei meccanismi della giustizia negli interrogatori della polizia nelle le modalità di entrare nel processo non solo si sente esclusa ma quando viene inclusa inclusa diciamo con una logica pesante della vittima che quasi inevitabilmente la logica processuale di provare ogni cosa
E quindi diciamo diventa pesante
Ci sono ovviamente delle vittime che hanno bisogno di capire mano bisogno anche di apprendere prevenzione a successivi livelli di vittimizzazione
Maggiore consapevolezza quindi per le vittime delle proprie modalità comunicative dei rischi di cui alcune vittime sono portatori naturalmente rispetto alla vittima c'è l'idea che se la vittima partecipa di più a questo percorso di mediazione la ricomposizione del conflitto che sta alla base del reato ricomposizione sociale ma anche interpersonale
Possono diciamo queste queste modalità possono avviarsi un po'di più possono rendersi maggiormente visibile ma c'è anche ci sono anche degli obiettivi ovviamente della mediazione penale che riguardano l'autore di reato
Per l'autore di reato
La mediazione con la vittima funzionari è stato visto in molte ricerche in termini di prevenzione per successivi reati perché produce una cultura della mediazione che ride che colpisce la persona la sua famiglia l'ambiente produce una più concreta responsabilizzazione come ha detto la persona si rende conto
Della visibilità della concretezza dell'umanità del danno
Del fatto che una persona come lui ha sofferto e il percorso della mediazione lo rende particolarmente evidente
E
Tre responsabilizza l'autore anche perché naturalmente l'autore si attiva nei confronti della vittima anche attraverso forme di restituzione forme diciamo di
Restituzione del danno di riparazione del danno perché sono modalità abbastanza frequentemente diciamo praticate e timidamente praticate ora anche da noi
Ma i nel minorile stiamo incominciando a sperimentare queste queste forme di da di mediazione
Quello che abbiamo capito che abbiamo scoperto è che quando forme di mediazione tra autore e vittima di reato calano in realtà sia dal punto di vista legale dal punto di vista organizzativo dal punto di vista della cultura hanno sono fortemente resistenti fortemente rigide rispetto alla cultura della mediazione questo rende diciamo molto molto difficile avere successo
Quindi le sperimentazioni che stava venendo a Torino a Milano a Trento a Roma a Cagliari a Bari
In qualche altro luogo stanno dando risultati diciamo che ancora vanno analizzati questo non fermerà le sperimentazioni andremo avanti ma quello di cui ci siamo resi conto che forse bisogna anche alzare il tiro e alzare il livello di sensibilizzazione
Bisogna creare norme e leggi che danno più spazio alla vittima che la escludono di meno che possono consentire una maggior partecipazione
Dovremo ovviamente mettere in campo delle modalità per sensibilizzare l'opinione pubblica per rendere evidente c'è la mediazione risolvere i problemi
Cari di azione funziona anche come forma di sanzione come forma diciamo che mette che sottolinea l'impegno la difficoltà dell'impegno parte dell'autore dell'autore di reato
E queste sono alcuni che vive ma la mediazione
è una è un concetto è una categoria che nelle carceri con queste percentuali detenuti appartenenti ad altre culture oggi diciamo
Richiamo all'idea che la mediazione non debba essere solo la mediazione fra autore e vittima di reato ma anche la mediazione culturale con la mediazione interculturale qui a Roma abbiamo formato ho partecipato a percorsi formativi dei mediatori culturali che inizialmente erano Interpreti ma che possono diventati interpreti di culture quindi che hanno provato a scambiare bisogni esigenze regole norme in termini interculturali in termini di differenza delle culture è vero che la prima esigenza è proprio quella di capire quali se i diritti di avere informazioni basilari sui diritti attraverso l'interprete ma subito dopo immediatamente l'interprete stesso si rende conto che non è quello il problema del resto ogni interprete
Che tra traduce de dei linguaggi capisce perfettamente che non è solo un problema linguistico di tradurre uno a uno ma il problema di tradurre il significato senso culturale in un altro contesto di ciò che nell'
Altro contesto significa norma significa sanzione significa una certa opportunità di reinserimento di reinserimento sociale c'è un grande bisogno di mediazione culturale in questo momento nelle carceri minorili le percentuali sono spaventose
Nel senso che mentre per gli italiani il carcere minorile è scesa ad un livello tale per cui non troviamo quasi più ragazzi italiani le carceri minorili per
Immigrati degli extracomunitari le le percentuali sono Roma credo dirà poi la direttrice settanta ottanta per cento qualche volta Milano lo stress sono in molti altri contesti diciamo percentuale che veramente sono indicatori di un razzismo strutturale non sappiamo dare risposta a queste persone per cui siamo li mettiamo a livello dello zoccolo duro del del massimo del massimo livello di punizione qui la mediazione diventa assolutamente necessario
Proprio per cercare risorse per per attivare risorse perché non possiamo neanche vedere le risorse che possono funzionare se non comprendiamo il significato do per quella cultura per quella persona di risorse di qualcosa che può agganciare che può portare all'esterno una
Una possibilità di reinserimento sociale queste un grossissimo accorsi sì la questione che crei che chiede sperimentazione che chiede competenze sperimentazione
Io volevo concludere avendo dato soltanto degli spunti che anche in base a quello che ho sentito mi pare che le richieste schematiche che oggi noi possiamo fare perché il carcere
Divenga un luogo di prospettiva e di speranza sono essenzialmente questo
Lavorare non solo per settori penitenziario il penale l'intervento sociale la insomma
La sperimentazione altrove
è importante allargare gli orizzonti e collegare come si sta facendo il penitenziario al penare ed entrambi ad una prospettiva di prevenzione e promozione perché è chiaro per esempio che ci sono
Delle fra Touré del sentimento di giustizia non solo nelle vittime ma anche in molti autori di reato molti autori di reato per i i processi i meccanismi che anche don Ciotti sottolineava commettono reato non tutti certamente ma molti
Commettono reato perché hanno infranto dentro di sé il sentimento di giustizia perché sono stati colpiti da ingiustizie e quei questo meccanismo li porta diciamo li orienta verso una diciamo attivazione dell'ingiustizia verso verso verso gli altri quindi una prospettiva di prevenzione come è stata tentata con la legge duecentosedici per i minorenni va di fichi in modo difficile
Provata anche in questo settore
E anche in questa sede in questa diciamo prospettiva di prevenzione e importante lavorare come avviene già in qualche parte d'Italia
Per
Incentivare incrementare il sentimento di sicurezza nelle città sintomi il sentimento di sicurezza nelle strade il sentimento di sicurezza nelle case delle persone
Quindi aumentare questa prospettiva in Italia si fa pochi si si si lentamente sono ottimi delle iniziative in questa direzione
Ma credo che sia molto importante provare a lavorare in chiave di vittimizzazione e di sviluppo del sentimento di sicurezza nelle città
Un altro aspetto che io ritengo importante importante il coinvolgimento importante diciamo l'impegno ma importante anche
Lavorare per l'aumento delle competenze della specializzazione della sperimentazione
Io certo non sì raffiguro una situazione come avviene in altri paesi con livelli di alta specializzazione in settori ben limitati e poi carceri piene forti meccanismi di di di discriminazione no nostra cultura diciamo
Dovrebbe viaggiare ciao per mantenere uno standard buono all'interno e all'esterno di umanizzazione della detenzione di sperimentazione sempre più diciamo avviata e sostenuta reinserimento sociale no e necessario anche qualche sperimentazione avanzata per provare delle cose come questa della mediazione
Tra autore e vittima come la mediazione interculturale provare a sperimentare come lavoro con detenuti particolarmente problematici come violentatori sessuali andare a provare a raccogliere le sfide di aree problematiche che in questo momento ci sei brano inarrivabile non so se questo potrà mai arrivare a livello della criminalità organizzata mi sembra non sono esperto di questo problema come il presidente Caselli e mi sembra insomma a prima vista un po'difficile però probabilmente la criminalità organizzata stessa non va vista come una cosa monolitica lo abbiamo già visto ma può essere vista vari livelli e ci sono settori della criminalità organizzata che forse su cui forse si possono sperimentare delle cose insomma che ci possono sperimenta degli aspetti io stesso ho fatto una proposta di andare a vedere a lavorare meglio con più qualificazione sull'attendibilità dei pentiti paralizzando anche competenze psicologiche perché non è possibile che noi valutiamo l'attendibilità dei pentiti soltanto in termini oggettivi diciamo con un'ottica da magistrato da poliziotto che sono ottime ottiche ma forse hanno bisogno anche di capire qualche altro aspetto BTP ho psicologico familiare perché sono aspetti credo che abbia una grossa importanza e ho provato a dare un contributo in questa direzione quindi specializzazione formazione competenze avere il coraggio di provare e sperimentare
E poi credo che bisognerà trovare delle strategie per sviluppare una cultura della mediazione mi riesce difficile sapere come americani che fanno mediazione dicono che la la mediazione riesce molto bene questo indicatore importante riesce molto bene
Nelle aree comunitarie omogenei per valori religiosi o per valori culturali cioè là dove c'è una comunità con dei valori religiosi diciamo unitario indipendentemente da quale sia voglio dire sto facendo una distinzione fra Regioni
Ma dove c'è questa omogeneità le mediazioni autori vittima di reato riesco là dove c'è una confusione vari livelli di di di di valoriale c'è una specie di diciamo di complessità e anche divieti di di di coerenza fra i valori presenti in una comunità la mediazione fautori vittima di reato tende a non funzionare perché diciamo non ha respiro non ha accoglimento e quindi bisogna trovare strategie sia di carattere generale sia anche qui di provare a trovare dei territori degli ambiti dove sperimentale nel minorile ovviamente lo stiamo facendo che è un po'più facile poi bisognerà però iniziare nel settore adulti
La la prova senza necessità scusate
Si chiama questa necessità perché nelle quindici settembre novantanove ha mandato una raccomandazione al numero novantanove diciannove un memorandum di ma quarantina di pagine molto articolato che con ieri tra l'altro il una sintesi dei contributi ed esperienze di mediazione che vengono fatte in Europa quindi uno uno spessore culturale anche molto buoni o esaminata e la proporremo nel settore minorile adesso stiamo diciamo schema d'Zanda traducendo schematizzando la faremo girare perché anche questo significa far girare la cultura della mediazione manderemo a a procuratori andremo a giudici del Tribunale per i minorenni è la faremo circolare perché è possibile che giù il tribunale no non ricevano raccomandazioni del del Consiglio d'Europa e credo che l'università fra l'altro a anche questo questo compito questo è un po'l'obiettivo spero almeno di aver fatto capire qualcosa in merito a questo modello
Della mediazione grazie
Grazie a Gaetano De Leo per aver aperto una
Nuova prospettiva sulla giustizieri istitutiva riparativa e attraverso questo processo di riconteggio di esenzione giunge ha un concetto che già era apparso precedentemente quello di responsabilizzazione di responsabilità personale che so essere uno dei temi Cardinali del contributo scientifico culturale di Gaetano De Leo anche in altri libri e in altre occasioni la curva dell'attenzione scema inevitabilmente e la pomeriggio è denso dopo un brevissimo intervallo che ci serve per recuperare anche un po'di tempo aver al luogo una conversazione del pubblico come avete visto annunciato e ci sarà spazio per molti operatori tra i cappellani agli educatori ai direttori di carcere esponenti della polizia ENIT iniziativa che anche per i volontari che vedo qui numerosi e credo che il loro intervento sia particolarmente Pintor tante gradito è significativo ricordo che tra questi volontari è compresa anche la coordinatrice di questa conversazione del Pubblico Daniela de Robert perché volontaria nel carcere di Rebibbia e credo che questo contribuirà a mantenere molto denso è alto
Il livello emotivo delle nostre comunicazioni dieci minuti veri a chi desidera giù uscendo nell'atrio al piano inferiore c'è un bar dal facendo ringraziamo Maria Ardizzone che è stato presidente dell'ordine del Lazio
Che ho dimenticato ricordare interferenza