"Libertà di stampa: i media nelle aree di conflitto" org. dall'Università di Roma "La Sapienza", Facoltà di Scienze politiche nell'ambito del corso di perfezionamento in tutela internazionale dei diritti umani fondamentali

Ok
Nell'ambito del corso di perfezionamento in diritti umani
Insieme all'Alto Commissariato delle Nazioni che per i rifugiati al Consiglio italiano per i rifugiati con i quali voi sapete che ormai da lunghi anni esiste una forma di cooperazione ormai istituzionale ho il piacere di dedicare questa lezione alla libertà di stampa in media nelle aree di conflitto e post conflittuali
L'argomento è molto vasto qui ci sono delle cartelline che contengono anche del di delle conclusioni delle indicazioni sul tema e io penso che sia compito di un moderatore intervenire strada facendo non coprire gli interventi degli altri non spesso ingerire neanche le soluzioni possibili ammesso che ce ne siano
E quindi ho il piacere di dare subito la parola a coloro che sono intervenuti riservandomi di strada facendo appunto di fare qualche commento alla alla riunione di oggi
Pertanto dopo il il compito alla senatrice sull'h Togliatti alettoni presidente della Commissione nazionale per l'UNESCO
Il compito dicevo di introdurre l'argomento
Al quale l'UNESCO a dedicato e sta dedicando ampia attenzione la senatrice e nota una persona e tre persone in Italia che hanno avuto una carriera politica
Di grande e di rilievo è stata vicepresidente del Senato parlamentare europeo e tante il promotrice di varie iniziative legislative che sarebbe troppo lungo elencare qui l'anno scorso
E il senato ha dedicato un'intera giornata la senatrice in occasione di un suo compleanno
E lunghi anni alla senatrice e prego nel di giustizia il tema oggi in discussione
Molte molte grazie alla professoressa Saulle per questa intervenuto introduzione qui c'è scritto che io devo introdurre lo farò prima con una constatazione poi con il duo tre rapide riflessioni
La prima constatazione
La congratulazioni vivissime anche a nome della Commissione nazionale dell'UNESCO e credo di tutti voi vogliamo dare alla nostra professoressa Maria Rita Saulle Perrella costanza
La fermezza il coraggio con cui segue tutta questa tematica
E per la ottima idea di volere celebrare questo è una parola che io dopo mal volentieri celebrare diciamo o parlare
Dedicare questa lezione perché si rivolge a voi studenti questa lezione all'arte e laureati va bene ma poi studenti siamo sempre io c'ho ottant'anni studia un un pochettino ancora con pochi effettiva insomma lo fa indico alla ai problema della libertà di stampa anche perché come stavamo dicendo
è un problema molto con molto più complesso di quanto non si possa pensare e che qualche volta rischia di essere il come dire appiattito a Problemi ah sì categoriali laddove viceversa è un problema da cui dipende l'esistenza di tutti noi anche di noi che i giornalisti dove siamo stati le sarebbe ma è è un problema di fondo è un problema dell'essere umano oggi almeno all'inizio di questo o mille e detto questo e ringraziato però oggi a professoressa sulle vorrei ricordare un'attività che abbiamo fatto insieme con la professoressa Saulle sei anni fa
Perché oggi io leggo con grande gioia che questa giornale Monteo giornata mondiale dedicata alla libertà
Di stampa è immediato né nelle zone di conflitto e post-conflitto ed allora c'è un piccolo prologo in Cielo che ci riguarda un piccolo prologo in Cielo che ha una data
Mille novecento novantaquattro Trieste dove la nostra Commissione e il presidente del Comitato comunicazioni che la professoressa soul e che poi avuto sulle sue spalle il peso di tutto il convegno
Facemmo una riunione a Trieste
Che ho ricordo con un'ultima riunione
Un convegno di buona qualità con la collaborazione dell'università o delle persone illustri Conde gli illustrissimi giornalisti di altissimo rilievo che oggi sono parlamentari della Repubblica per esempio
Questa nostra nostra avete avuto successo perché avevamo giornalisti di tutte le zone dell'allora
Il tremebondo a Jugoslavia diciamo ecco già mezza mezza sfasciata jugoslavi lo io avevo indubbiamente scuole Successo un consenso e dovremmo una discussione importante che ci portò a quella che noi chiamiamo la carta di Trieste però nessuno la conosce per cui è inutile che la chiamiamo la carta di Trieste
Allora io mi sono sempre domandato come quella che ha organizzato nella lunga vita tanti convegni perché non c'è stato nessun seguito
Perché un convegno riuscito che si è concluso con un documento che si rivolgeva all'UNESCO e tutti quanti abbiamo qualche in procura nell'Unesco non ha avuto sei
Perché una un dibattito di qualità è finito là
Forse ci siamo detti
Nelle coscienze più avvedute più avanzate delle nostre c'era già la il senso dei primi immutabilità del conflitto e diceva oramai forse è troppo tardi per fare questo convegno
Può darsi
Ma forse c'è un'altra chiave
Ed è la chiave che su questo tema vi dicevo che riguarda tutti lei soluzioni idee riflessioni le conclusioni le opinioni non sono affatto univoche e prevalgono tendenze varie
Che solo molto intersecate non solo un solamente di separazione politica o di scuola filosofica solo più complesse credo che il nostro non chiamiamolo fallimento ma nostro silenzio
Nostro silenzio è in gran parte di peso da queste
Però ci sono due elementi che furono gli elementi conduttori di quel convegno e che sono gli elementi conduttori della condotta dell'UNESCO
Rapidamente vi ricordo e voi vedrete alla fine che non divago che il ritorno al tema
I due elementi conduttori erano in quel convegno due
La pace
E il valore della comunicazione e della salvaguardia della comunicazione di chi la sa
Beh voi sapete che è diventato quasi una cosa retorica ricordare che l'UNESCO è nato in una stanza di Londra che l'ufficio d'un ministero sotto le bombe eccetera eccetera e così via
E che è il tema era da parte di quelli quelle illustri persone di riparare le i danni della guerra calda cioè dire la guerra finirà
C'erano degli abissi spaventosi tra anche tra l'intellighenzia dei Paesi belligeranti e questa gente guardava più avanti erano grandi nomi Russel tanto per dirne uno cioè penso all'educazione e la cultura la scienza continua il dialogo si deve rifare
Ed è bella prova di grande valore politico e morale che bisogna sempre tenere presente
Due per sul raccordo voi siete non voi qua voi voi pensate che cos'era all'indomani durante la guerra per esempio
La differenza era
L'antagonismo in qualche modo tra gli scienziati tra pensate quelli che lavoravano alla bomba atomica all'osso Adamo si in negli Stati Uniti e quelli che lavoravano in Germania erano scienziati lunedì altro lasciamo andare in giudizio
Politico e morale ma voi pensate che ha bisogno e non a caso scusate se vi rubo questo momento
Quando si costituì l'UNESCO
Sì disse la l'associazione Unione associazioni organizzazioni per l'educazione per la cultura ma nascesse della scienza fu aggiunta un anno dopo
Perché tale era la vaccinazione degli animi sulla tematica della scienza che ci volle del tempo per arrivare a questo allora aggiustare i danni
E aggiustare i danni di quella guarda
Dopodiché l'UNESCO sempre tessendo questo tessuto di pace eccetera eccetera sì o no dopo il muro di Berlino a dovere darsi il problema di aggiustare i danni della guerra fredda anche qui una divisione larga gravissima e l'UNESCO si è caricata sempre con questa con questa sua visione della pace che però si articola in tutte le materie che sono le materie di loro esco ci sono direbbe come facciamo fronte ai disastri della guerra fredda e qui siccome ci siamo anche noi in mezzo in qualche modo ci dobbiamo domandare se siamo riusciti a fare tutto il nostro dovere oppure no
Questo è uno dei punti che al nostro esame
Io direi di più che oggi secondo me ma improvviso siamo forse di fronte altrove ma di aggiustare decida che dipendono da un altro tipo di guerra ancora
Quale tipo riguardo dopo la caduta del muro di Berlino
Abbiamo avuto io la sensazione che la pace si presentasse del problema della pace si presentasse in termini diversi
Si presentasse in termini diversi
E che non si trattava più di aggiustamenti territoriali non si trattava più di colonizzazione e non si trattava più di problemi di confine di trattate di supremazia di diplomatici ma che si tratta di convivenza
Tra la gente
Di convivenza tra le etniche di superare la paura del diverso di non avere più paura per i propri valori religiosi di etnia di cultura dovrà avere paura per sé ma non aver paura di quelli degli altri
E allora ecco che tutto va visto in un'ottica diversa e la fisionomia di questo che ambientali e di vedere come terzo impegno dell'UNESCO sulla pace
è completamente
Diversa per diversa
Non nuova perché i temi sono poi sempre quelli di Caino ed Abele è vero grandissime novità non ci sono grandissime novità non ci sono però alcune novità ci sono
E allora ecco che come cerchiamo di di di affrontarlo e poi il nostro amico dell'UNESCO forse dirà qualche cosa di più cerchiamo di affrontarli tempificava Ando la difesa della pace e poi la la costruzione della pace
Come una grande operazione educazionale e culturale
E cioè in cui diciamo gli uomini le donne
Tutti gli uomini vanno educati alla convivenza
Devono imparare a vivere con il diverso devono imparare in qualche modo in qualche modo a considerarci veramente uguali Annona vere più
Paura
A considerare lì sculture veramente compari dignità e sapere che siamo tutti quanti sulla stessa barca in qualche modo diventare e due in uno essere fedeli alle proprie radici alla propria cultura ma nel contempo diventare cittadini del cosiddetto villaggio globale questo io lo ripeto sempre ma mi sembra un caposaldo
Della posizione dell'UNESCO
Accanto a questo allora questa battaglia per la pace vista così a questa terza tappa della battaglia per la pace
è chiaro che e ci si lega strettamente ai problemi dei diritti umani ed ai problemi della uguaglianza come dicevo delle cultura
Ed ecco che torno al problema del dei dei giornalisti la libertà stanco
Questa uguaglianza delle culture ci porta Essa stesse
Corredata da altre riflessioni che per brevità non finale a capire che è profondamente sbagliato immaginare un'operazione per la pace che sia che vi posso dire trasversale
E che come dicevamo prima con l'amico dell'UNESCO appunto bisogna che ognuno approfondisca il suo proprio orticello che lo scienziato vita come paragonare un problema della pace e della convivenza la scienza lo stesso faccia il filosofo lo stesso faccia l'insegnante lo stesso ho fatto il giornalista lo stesso faccia l'opinione pubblica questo è il problema ci sembra che questo sia punto fondamentale che dobbiamo assolutamente tenere presente noi che operiamo in un raggio di organizzazione multilaterale
Ma che dovremmo cercare di riuscire a fare entrare nella sensibilità della popolazione segnatamente della sensibilità dei
Gio
Se questo è vero
Voi capite come la comunicazioni diventi rapidamente una protagonista di questa trasformazione del mondo
Anche per un'altra ragione che è cara al mio cuore e che non vi risparmierò
Il mondo
Vive una vita di grande ingiustizia noi abbiamo alcuni privilegiati noi siamo dei privilegiati non cedute e la maggioranza del mondo
è in condizioni infinitamente peggiore Gino io non voglio farvi la solita lamentazioni coi soliti bambini affamati che ci sono che ci sono però insomma la nostra esperienza di tutti i giorni ci fa vedere questa dire uguaglianza squadre e se voi ci pensiamo senza accedere al sentimento
Cominciamo a capire che i bisogni sono certo di fame
Certo di sanità
Ma che sono anche di educazione e di informazioni anche perché se noi vogliamo affrontare non dico superati ma affrontare la tematica della fame e della sanità
Noi dobbiamo sapere che se non passiamo
Per
L'educazione e se non passiamo
Per la informazione no passiamo affatto
Potremmo fare dei degli aiuti immediati potremo domani dar da mangiare a un a un gruppo di affamati potremo aiutare un ospedale che è in difficoltà potremmo fare una campagna di vaccini
Però se non passiamo per l'educazione se non passiamo per le informazioni non faremo nulla faremo delle buone opere faremo delle belle code ci guadagneremo il paradiso per chi ci crede ma non metteremo sul cammino del progresso questa povera umanità che oltretutto si deve globalizzata
E allora
Ecco che esiste e concludo
Tra le grandi disparità tra il nel degli uomini esiste quella del diritto all'informazione noi dobbiamo avere il coraggio Filippo Dini sapere che oggi informazioni
La non voglio dire la manipolazione l'elaborazione dell'informazione
Nelle mani diciamo una vecchia formula nelle mani dei bianchi conclude
E ogni dei bianchi vede Miani nostro nelle mani nostre
E che la crisi dell'UNESCO di tredici anni fa quando uscirono gli Stati Uniti fu causata da questo dibattito perché non dobbiamo ricordare queste cose dobbiamo ricordare che l'uscita degli Stati Uniti fu provocata soprattutto dal fatto che l'UNESCO poneva il problema della disuguaglianza nel diritto all'informazione est su quello avvenne naturalmente ammantato da tante altre cose avvenne da proprio
E allora ecco che noi siamo ad un al cuore del problema che è il problema della uguaglianza degli uomini e nella fattispecie dell'uguaglianza rispetto al diritto all'informazione quelli per informazioni per cui solo quando i vostri colleghi che poi per cui sono morti i vostri i colleghi noi oggi abbiamo una speranza
Ed è quella che riposa sulla tecnologia noi confidiamo che l'informatica posto a metterci nelle condizioni di superare un gatto tecnologico che altrimenti
Non si vede come si potrebbe superare ma forse è proprio la scienza che ci dà la poi la scienza e la tecnologia che ci danno ci fanno intravvedere la possibilità di superare questo gatto
Sul campo io per esempio un il un esempio che sto vivendo in questi giorni è che mentre fino a un po'di tempo fa non riuscivo per un progetto che abbiamo in Angola comunicare con l'Angola
Con internet ringraziando il cielo almeno ci comunica
Allora
Detto questo io concludo o valutando l'iniziativa
Che celebra la libertà di stampa e volendo indicare a Puglia e questo mi sento di farlo a nome della commissione UNESCO e forse dell'UNESCO che il problema ha una grande vastità
Che supera il problema della missioni altissima dei giornalisti del sacrificio altissimo dei giornalisti e che è un problema che ci riguarda tutti a mio giudizio e se lo vogliamo ridurre in soldoni un il profumo dei problemi se non il problema del progresso il progresso riposa per una verve per un verso sulla scienza e sulla tecnologia ma per l'altro verso sulla comunicazione
Sulla possibilità per tutti gli uomini di essere informati di quello che succede in questi grandi campi fattori di progresso
Non solo Marin posa anche sul terzo elemento del progresso chi è il consenso
Il consenso che avviene Sissi conosce e si si è messi in condizione di giudicare e riflettere non a caso nel documento dell'UNESCO c'è un passo che riguarda le donne e questo perché perché sono le donne quelle che trasmettono i valori tradizionali della civiltà ma che hanno bisogno di maggiore cambiamento quelle che se sono informate se sono educate trasmettono con i valori tradizionali
I nuovi termini del del progresso se sono informati ecco perché per noi il problema della libertà di stampa è il problema della comunicazione eh
L'asse portante del problema dello sviluppo e dell'uguaglianza grazie
Ringrazio molto vivamente la senatrice cari Toni Presidente Commissione Nazionale UNESCO e mi permetto a questo punto di fare qualche velocissima considerazione prima di passare la parola agli altri relatori
La questione della posizione i giornalisti in guerra se noi andiamo a cercare delle norme di diritto internazionale troviamo pochissime norme che riguardino
La loro posizione e mi riferisco al protocollo addizionale alla Convenzione di Ginevra del mille novecentoquarantanove
Che è del mille novecentosettantasette e prevede semplicemente la l'equiparazione ai giornalisti alle popolazioni civili se si trovano poi in aree pericolose sono equiparati al spietati prigionieri il loro trattamento il trattamento loro spettante e quello chi riservato ai militari dell'esercito nemico queste sono le pochissime norme di cui diritto internazionali dispone in un corso di perfezionamento in diritti umani questo non può essere dimenticato al di fuori del valore politico di questo di e tutto quello che verrà detto oggi e che è importantissimo
Tra l'altro queste norme dimenticano assolutamente la posizione di coloro che consentono l'informazione
L'informazione risulta da due elementi il diritto all'informazione e il diritto di informare il diritto di essere informati diritto di informare e quello di quanti operano nel settore della comunicazione
Devono essere immessi in grado di dare un'informazione
Libera s'priva di elementi propagandistici al di fuori di ogni forma di pressione chi invece è utente dell'informazione ha il diritto di essere informato in maniera oggettiva
Sì però da pregiudizi e quindi in maniera tale che possa formarsi una propria opinione in un senso o nell'altro
Se noi dimentichiamo che questo diritto che in genere viene indicato come un unico diritto in realtà viene connotato da due elementi costitutivi noi non diamo al diritto dell'informazione il giusto peso
E naturalmente anche la tutela che viene riservata ai giornalisti in guerra e a coloro che realizzano qualunque forma di attività mediatica invecchia nelle guerre onerare presto post conflittuali
Bene ad essere in aridità e sottostimata
Perché soltanto se noi sappiamo realmente Ciotti avviene in quelle aree possiamo intervenire sul piano umanitario sul piano giuridico sul piano politico e via dicendo però siccome il moderatore non può andare oltre certi limiti lascio agli altri il compito di approfondire questo tema
E adesso il voto Scarone interverrà in lingua inglese vi prego di fare attenzione e esponendo ciò che l'UNESCO fa fatto in questa materia prego toscano
Buona sera vuoi cominciare per ringraziare professoressa Saulle se organizzatori mi scusarmi de durante andamento menzione in inglese credo che mo'no non parlo italiano molto molto ben capisco bene ma no non parlo fallo mi scusi scusi viveva da Padan né inglese
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No
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No e abbiamo pubblicato in italiano a molte delle dichiarazioni che lei ha citato oggi comunque se ce ne vuole rimandare
Il bambino mio libro democrazia informazione al servizio dell'umanità di cui le farò omaggio visto che parla così bene l'italiano termine io ho il piacere di dare la parola al dottor Serventi Longhi scusandomi con gli altri pannelli visti perché so che il dottor Serventi Longhi che segretario generale della Federazione Nazionale Stampa Italiana
A alcuni impegni urgenti e quindi probabilmente si dovrà abbandonare però consentitemi di esprimere la mia gratitudine abbiamo al ministero degli esteri che ha mandato una sua rappresentante
Al dal direttore della allarme presidente della RAI Roberto Zaccaria che insomma oltre chi col dottor Filippo Landi qui presente
A anche ha annunciato la sua adesione di possibilità di una di intervenire acquista scusandosi per non intervenire a questa riunione con un telegramma e do il benvenuto alla Presidente della associazione ateneo ma principessa Maria Camilla Pallavicini
Ci sono molte persone quindi e siamo molto contenti di questa iniziativa così positiva ecco allora oltre a cedere ripeto di dare la parola al dottor Paolo Serventi Longhi e lo ringrazio molto per essere venuto qui
Nelle nostre aule universitarie grazie
C'è una
La senatrice che ha detto mi ha una forza straordinaria traccia perché a me mi che aveva il microfono lei no
Buona sera tutti cercherò di essere breve per non incorrere nelle reprimende del
No io cerco anche di vincere un momento di emozione che mi ha preso entrando in quest'aula dove entrai per la prima volta nell'ottobre no novembre era nel sessantotto hanno mitico come studente di Scienze politiche dove poi sono stato per tanti anni non in questa nelle altre perché poi più si avanzava e si passare altre per al primo anno guardano matricole si strappa non so se accade ancora adesso
Era più puliti Ina e devo dire anche alle e anche un po'più viva Schott ogni tanto entravano gruppetti di persone là dentro e c'era un po'di confusione poteva di mente ma è una cosa stimolante
Estremamente interessante io faccio il giornalista
Come alcuni colleghi prestigiosi che io qui vicino faccio il giornalista all'Ansa che è un'agenzia di stampa sono prestato pro tempore a fare il segretario del sindacato unico e unitario dei giornalisti italiani
Il sindacato di solito fa i contratti infatti stiamo tentando di fare il contratto con molta difficoltà e faremo qualche altro sciopero superino show Perrone
Siete informati infatti io notizie deprimenti su queste notizie anzi abbiamo programmato proprio sei giornate di sciopero poche ore fa e quindi come si però non consecutive è lo decide la segreteria della federazione di giorno in giorno è una roba un po'così un po'a gatto selvaggio azionare una volta lo facevo i due meccanici adesso fanno i giornalisti ma vittima sono i tempi
E niente io come sede della federazione ritengo e credo che un sindacato tutti una categoria come giornalisti non posso occuparsi solo di contratto
Debba occuparsi quindi di quella che è la situazione dell'informazione nel nostro Paese fuori dal nostro Paese di quelli che sono i valori della nostra professione del nostro mestiere e di chi si occupa di formazione
E a questo proposito non posso che citare ammiratore splendide parole della senatrice gavettoni e anche per se stessi sulle credo che abbiano centrato proprio il problema
Io credo davvero quindi che noi che siamo organismo rappresentativo di tutti i giornalisti che lavorano comunque alla RAI nell'emittenza nelle radio televisioni nei giornali nelle agenzie di stampa
Io credo dobbiamo occuparci naturalmente dei problemi di fondo
E allora l'altro ieri siamo stati a Firenze perché da
Per conterà sul rapporto di Reporters sans Frontières fra sans frontières noi abbiamo dei dati drammatici sulla situazione dell'informazione
E quindi della democrazia perché come diceva giustamente la semplice degli elettroni due momenti informazione libertà d'informazione e democrazia più o meno solida sono di strettamente legati
Dati drammatici che non riguardano soltanto il numero dei morti su cui c'è una piccola querelle è tra le organizzazioni degli osservatori delle cose dell'informazione
Perché la IP ai chierici tutti gli istituti Press ove information e le porte si accontentano dati leggermente diversi assecondarsi si considera giornalisti morti nelle sentenze del loro mestiere i giornalisti della televisione di Belgrado seppelliti dalle bombe della NATO io vi dico che li considerò colleghi colleghi morti sotto le macerie e quindi credo che il dato sia quello di reporter
Credo che il dato sia quello dell'UNESCO che dover dato sia questo degli ottantasette morti ed è importante che negli ottantasette morti non ci siano solo i giornalisti col patentino
Quelli che in Italia sono riconosciuti dall'ordine dei giornalisti timbrati come tali ma vi siano i fotografi gli operatori i tecnici
E qui naturalmente io non posso anche per la presenza di Filippo che mi dire che è stato prima che al TG uno TG tre
Non ricordare i morti e i nostri i nostri colleghi i nostri colleghi giornalisti italiani lo ricordo a a voi ragazzi a tutti noi insomma
Ricordo con particolare affetto Ilaria Ilaria Alpi lo ricordo perché ogni tanto bisogna che ci diciamo che qualche cosa in questo Paese non funziona
Io ritengo ancora davvero uno scandalo che non si riesca a far luce su questo atroce delitto perché l'aria non è stata uccisa da un detti io per il passaggio da un sommo di passaggio è stata uccisa nell'ambito di una situazione complessa ambigua
In cui tanti anche italiani ha avuto responsabilità e credo che faccia bene
A causa del suo lavoro certamente evidente a causa della sua capacità di scavare di indagare e quindi come dire
è una testimone perfetta di quel tipo di giornalismo che a noi piace il giornalismo che in dai che ha che affronta che scava i problemi delle situazioni da davvero ma io qui mi sono preparato a questo appuntamento taglio molto perché volevo citare alcune situazioni di tutti i giorni di oggi
Ne cito soltanto una perché la trovo importante
C'è un giornalista tunisino che si chiama tuffi che Ben Brik che fa lo sciopero della fame dal tre aprile a Tunisi per rivendicare
La libertà sua e naturalmente di tutti i giornalisti del suo Paese direi di tutto il mondo di poter ricercare la verità
Io credo che e importante che il consesso sovranazionale non solo dei giornalisti ma di tutti i cittadini si mobiliti una fianco di situazioni come quella di Ben Brik
Ma naturalmente tante sono le situazioni di difficoltà io volevo parlarvi anche dal fatto che la libertà di stampa come dire non riguarda soltanto le nostre vittime
Che affrontano sacrifici anche pesanti non soltanto
Con conseguenze sulla propria pelle ma conseguenze fisiche pesanti anche per la propria salute nel fare questo mestiere non solo rinviato ma devo dire anche il giornalista che magari sta nella redazione e che collabora con l'inviato per poter far passare i suoi articoli coi suoi servizi radiotelevisivi
Sulla sui canali televisivi
Come schiere certamente rischioso quindi ma un mestiere complessivamente difficile in questo momento
Noi viviamo una fase in cui la professione ma il mezzo il mondo della comunicazione sta cambiando in maniera quotidiana quasi le televisioni si stanno moltiplicando utilizzano il satellite il sistema digitale
E voi sapete bene forse meglio di noi volere voi giovani insomma
Quello che significa oggi di informazione via internet on line
Noi ogni giorno assistiamo alla nascita di nuovi siti informativi di nuove situazioni di comunicazione d'informazione
Un'opportunità straordinaria veramente incredibile di libertà di comunicare a cui noi dobbiamo con cui dobbiamo confrontarci
Io ricordo proprio per tornare l'ESP un'esperienza per esempio che Filippo ha fatto personalmente la guerra del Kosovo e l'importanza che si è avuta per la capacità di recepire riscesi veri messaggi di preoccupazioni drammi il vissuto dei cittadini
Del Kosovo di Belgrado della Macedonia dei tutti i Paesi coinvolti nella guerra
Attraverso le e-mail le chat le conversazioni indiretta la capacità quindi di comunicare in modo libero assolutamente libero di raccontarsi le cose che succedevano
Ma proprio da quell'esperienza così positiva quindi quest'opportunità grande della libertà di circolazione delle informazioni
Io traggo anche un'altra riflessione che la riflessione che proprio in quei giorni noi i nuovi mezzi di comunicazione e li leggevamo
E vedevamo dei siti più o meno ufficiali anche ufficiosi di informazione tanta propaganda
E la propaganda è il contrario della libertà di informazione del diritto di comunicare di informare io ricordo la propaganda della Repubblica perché jugoslava Federazione jugoslava non più federativa di Jugoslavia
Ricordo la propaganda delle organizzazioni combattenti consolare
E ricordo quindi anche le difficoltà di discernere severo dalla dalla propaganda
Be'in quei giorni noi scoprimmo o forse riscoprì in modo anche noi giornalisti credo tutti i cittadini il significato della presenza di chi guarda con i propri occhi e testimonia quello che vede
Io credo e che forse il modo più bello avventuroso di fare lo dicevo non c'è solo questo modo di fare il giornalista e di raccontare
Questo è il modo più nobile forse io credo che il più nobile è il prodotto finale
E il prodotto che parte dall'inviato di guerra arriva a chi riceve la comunicazione a chi la reinterpreta la come dire in qualche modo impagina in pagina parlo in generale anche la televisione anche TG uno in pagina ecco io credo quindi che è un prodotto informativo
Che nasca da un rapporto oggi una FIAT diretta fonte di un'esperienza diretta con la casa madre in cui si realizza il prodotto finale informativo e quindi giornale che voi ascoltate
Vedete e leggete ecco questo è un elemento straordinariamente importante
Ma voglio fare una riflessione
Su questo problema dei nuovi mezzi perché questa è la sfida e anche su questo perché noi ci confrontiamo oggi noi operatori dell'informazione della comunicazione la sfida di oggi e di domani
Noi abbiamo oggi quasi cinquecento giornalisti abbiamo gli ultimi dati che abbiamo trovato noi in Federazione della stampa che lavorano su internet e fanno solo informazioni su internet
E qui ah Michy e cari ragazzi noi dobbiamo tutti quanti come dire pretendere che questa informazione voi dovete pretendere prima ancora di voi che queste informazioni siano informazione corretta che sia un'informazione di qualità fatta da gente che risponde a certi valori non valori politici di questa quella parte valori di deontologia di rispetto
Il più possibile della verità come noi la conosciamo insomma ecco io credo che il rischio grosso che noi corriamo
è quello di una informazione che perde sempre più i connotati qualitativi che deve valere che perde sempre più come dire quella quelle garanzie per i cittadini è chiaro che se voi aprite
Un sito un portale collegato a questo o quel giornale il il nuovo informazione on line che fa la RAI in quella che fa media settore che la che fanno i quotidiani e periodici
Spesso avete un'informazione garantita dal marchio
Ma non sempre è così
C'è e chi investe risorse dichiara e dice foglio di garantire la stessa qualità dell'informazione che ho sul mio quotidiano anche sull'altro mezzo on line e chi dice non me ne importa niente
Perché non mi serve mi serve soltanto dire che c'è il mio marchio lì perché col mio marchio io vendo automobili vendo motociclette vendo sani cari prendo di tutto
E mi prendo una percentuale su ogni prodotto che io vendo
E faccio pubblicità attraverso i banner non solo e guadagno e faccio soldi
Questo do bisogna e che noi come cittadini prima ancora che come prevede la della comunicazione
Questo nodo lo affrontiamo perché non è più concepibile che si vada incontro al futuro senza uno straccio di regola per quanto riguarda l'on line è vero che lo la mia libertà
No Line è assenza di paletti perché il paletto il vincolo ingabbiano la libertà della Rete e la rete deve essere libera
Ma l'informazione della Rete deve avere qualche elemento di garanzia nei confronti dell'utente
Io credo che sia una responsabilità che il sistema delle imprese non solo in Italia ma a livello sovranazionali si deve assumere io credo che il Governo italiano spero che come dire sto governo è nato ieri speriamo che non cada domani è qui in Italia se avete benché che siamo sempre sospesi per quanto riguarda la solidità e la stabilità della politica
Io spero che questo governo il prossimo che sia di sinistra che sia di centrodestra comunque che le istituzioni di questa Repubblica
Si muovano nel senso di finire e difendere le regole
Perché lo dicevo prima e lo ripeto e non credo di essere un luddista un rivoluzionario accesso dicendo queste cose
Se non c'è un'informazione seria responsabile di qualità non c'è informazione
E se non c'è informazione non c'è democrazia ringrazio
Grazie
Moltissimo al dottor Paolo Serventi Longhi per questo intervento così vibrato che entrato poi in medias res proprio della questione della posizione dei giornalisti
Proprio per dare seguito a quiz prestampati
A questo intervento e penso che nessuno sia più indicato del dottor Luca Nicosia
Il quale in questa sede si presentano a nome della organizzazione non governativa Reporters senza frontiere
E proprio sono proprio coloro che operano sul campo
Che possono darci maggiormente le indicazioni perché poi si possa arrivare nuovamente alla formulazione di norme giuridiche perché poi scusate il compito del giurista alla fine e quello vedere delle norme creatore contribuire a crearle
E sperare che poi vennero soprattutto applicate perché creare dei rom e tutto sommato abbastanza semplice l'abbiamo anche già fatto il tentativo è stato la carta di credito
Ma poi
Se succede dopo dottor Nicosia a lei la parola grazie
Resterà in piedi perché se l'avevo dalle scale con
Allora noi siamo Reporter senza frontiere la sezione italiana di un'organizzazione internazionale per la difesa libertà di stampa che si chiama Reporter senza Foncière
Il nostro compito è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica le autorità sui problemi della libertà di stampa cioè sulle violazioni della libertà di stampa
In questo ambito abbiamo appena pubblicato un rapporto il rapporto due mila
Che
Concerne dati del novantanove naturalmente
I nostri dati sono stati contestati da da altri organismi comunque diciamo io parlo dei nostri dati
Alla fine la morale è la stessa
Allora noi abbiamo per contabilizzato trentasei giornalisti uccisi nel novantanove
A questi si devono aggiungere altri cinque morti in questi primi quattro mesi dell'anno
Più due casi sospetti perché non si sa bene ancora se questi giorni se sono stati uccisi Perea fatti attinente la professione o meno avvenuti in Messico e Pakistan
Comunque noi insieme come re sette che le autorità dei paesi in questione stanno indagando per accertare
E cose avvenute perché queste persone sono morte
Oltre a questi trentasei morti abbiamo avuto Almec quasi quattrocentocinquanta casi di arresti di giornalisti
Oltre seicentocinquanta casi di aggressioni minacce
E intimidazioni e danni giornalisti
Un quattrocento mezzi d'informazione mi via radio televisioni giornali sottoposti a censura
Questa novantanove
Ma il dato dei morti
I trentasei per noi ha registrato un'impennata rispetto al novantotto che avete noi ne avevamo contabilizzate diciannove
E questo è dovuto naturalmente la concomitanza di questi vari conflitti e ci sono stati Kosovo Cecenia anti modeste in Colombia perché poi ci si si tende a scordare la Colombia
Ma nel dal mio novecentottantanove incolumi sono stati ammazzati cinquanta sette giornalisti
Conflitto a bassa intensità ma pernicioso cari
Come
Voi sapete ma era come c'è in generale stabilisce che i giornalisti vanno considerati non non belligeranti
E quindi andrebbero protetti
In in tempi di guerra ma la realtà è ben diversa ai giornalisti sono diventati obiettivo di guerra
E qualche volta purtroppo sono anche strumento di guerra basti pensare tra
Radio Miccoli in in Ruanda
Non so se vi ricordate con che c'era questa radio legata agli estremisti frutto che proprio passava le parole d'ordine dove era radunarsi ai ai gli estremisti dell'intera gamma te e dove andare ammazzare la gente
Così anche
Salvo con come nel caso della radiotelevisione server Ets in Kosovo in Serbia
Che è stata uno strumento di propaganda di regime di propagazione dell'odio etnico non certo con che noi non per questo giustifichiamo lombarda mentre la NATO
Allora e questo avviene cioè giornalisti obiettivi di guerra avviene non sono in guerra avanzate come quella del Kosovo tecnologicamente
E dal punto di vista mediatico ma anche in gara basse siamo tecnologia qua appunto in Ruanda o anche in Ruanda dove nel genocidio del novantaquattro morirono cinquanta giornalisti e non perché vennero presi nel mucchio ma perché
Proprio perché cercavano di evitare questo genocidio di scrivere contro Dini o di a parlare alla radio contro questo genocidio
E così lo stesso avvenuto in Sierra leone
L'anno scorso in un solo mese
Furono uccisi nove giornalisti durante il conflitto civile
Pare forse adesso si è risolta
Allora
E poi diciamo si rischia di morire anche in Paesi dove la almeno formalmente la pace è tornata questa avvenuto nella Repubblica Srpska di Bosnia dove lo scorso ventidue ottobre
A Banja Luka il giornalista angelico compagna direttore di un giornale indipendente che si chiama mezza Virna indovina
Ha perso le locandine attentato perché aveva cercato di aveva scritto sui crimini di guerra commessi dalla parte serba durante il conflitto
Comunque questo martirologio dei giornalisti è solo la punta dell'iceberg
Di una situazione
Veramente difficile per libertà di stampa del mondo
Noi riteniamo che la libertà di stampa venga garantita ed esista realmente soltanto in trenta Paesi democratici del pianeta paesi nei quali vivono due miliardi di persone non più in altri venti Paesi compresa la Cina dove vivono altri due miliardi penso di persone la libertà di stampa è assolutamente inesistente
E poi c'è un tema il resto terza avesse
Terzo restante della della dell'umanità che vive diciamo sotto il regime di libertà di di espressione vigilata
Tosta della Polonia
E anche la grande speranza rappresentata da internet cui accennava Serventi Longhi
Ed è diventata un bersaglio dei regimi antidemocratici in Occidente si dibatte su sul problema e qualità di informazione sull'internet sul fatto che l'Inter per imposta a ledere la privacy può fare gli assegni
Idilli
Diciamo del dell'utente però e a che scopo sempre l'unico strumento che può consentire ad esempio un giornalista in serra leone di sapere cosa succede fuori dal mondo Foresto paese e di comunicare al resto del mondo ciò che nel suo Paese
Quindi
La seconda
Del grado di
Diciamo raffinatezza tecnologica di un regime e della sua sensibilità regime antidemocratico
E della sua sensibilità verso l'opinione pubblica internazionale sessista diverse forme di censura su internet la Cina che è un Paese
Molto evoluto
Ad esempio a parecchi provider di Stato che usano i sistemi software del tipo fa un uomo
Per bloccare i siti cinesi all'estero Benigni cinese che sta in Cina non pavesi che cinese all'estero risalito sono contro il Governo
La Cina Arabia Saudita e Tunisia dove
Dal
Vanno un po'più per le spicce
I provider di Stato sempre sono la città delle scienze saudita l'agenzia tunisina internet
Controllo bloccano piace fare piacimento tratti che emette e tra l'altro se uno va in siti o cerca di andare in siti
Diciamo non eccessive
Proibiti in tempo avviene subito Tanato
E si mette nei guai e come successa ad esempio a ben Brett
è stato privato il passaporto per
Aver cercato
Di esercitare sulla soppressione al meglio
Voi ad esempio a Cuba i computer sono tutti dello Stato quindi
Quindi il problema è risolto in partenza
In Birmania
In Birmania addirittura il possesso non autorizzata di un computer comporta quindici anni di galera
Ognuno
Affronta il problema
In modo diverso
L'obiettivo è sempre lo stesso
Ora
E quindi noi
Ogni anno pubblichiamo questo bilancio
Per i giornalisti uccisi incarcerati oggetto di minacce intimidazioni e aggressioni
Lo facciamo non tanto diciamo per non la facciamo assolutamente per elogiare non so
La classe giornalistica
Lo facciamo per evidenziare il fatto che la libertà di stampa
Già è un diritto umano in un certo senso come viceversa se senatrice che emettono un problema l'essere umano
Tant'è che è sancito nell'Artico sancite sa sancito nell'articolo diciannove della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
Allora come traccia come facciamo queste come ad esempio nel caso di detta o settembre
Cosa abbiamo come agiamo nel
Il segretario internazionale vi avesse la settimana scorsa Faber menate
Andato raccapricciante legazioni eresse e con accompagnato alcuni giornalisti francesi e cercare di visitare ben tre che in
A casa perché Ben Brik sta a casa non sta in galera
E ed è stato pestato dalla polizia
A Tunisi allora e questo pestaggio
Ha consentito
Siamo in un certo senso ha fatto sì che di questa cosa si parlasse anche simili italiani perché Ben Brik fino allora simili italiani era stato poco
Poco poco trattato facciamo in questo caso c'è stato una sorta di piccolo Martirio di menare per far sì che altresì la già una vicenda intricata S più risalto
E questo ne risente
Quelli noi cerchiamo di fare in modo che libertà di stampa non venga difesa come privilegio corporativo ma come così proprio il diritto fondamentale che più di ogni altro
Consente di salvaguardare consolidare i diritti di tutti gli altri diritti civili politici e umani dei cittadini del Paese in questione
Questo
Non so esempio paese simbolo di quello di quello che può rappresentare a libertà di stampa e l'Iran
Chi ha seguito la vicenda di quello che successe Nino anzi accorpate da quando è stato eletto il presidente Khatami nell'aprile del novantasette
Tali inizialmente non è cambiato un granché
Poi ma man mano che uscivano fuori queste testate riformiste si è creata un'influenza un movimento di aspettative da parte
Nella popolazione poi anni è stato un processo che a questo punto pare inarrestabile
E infatti quello che sta succedendo adesso cose
è un colpo di coda del regime Richard Harris di conservatorio gente che poi invece è molto articolato con l'iraniano con i settori più conservatori stanno tentando questo colpo di coda perché attaccano attaccano la stampa che vende giornali riformisti
Quindi se sono loro i primi a riconoscere che da stampa
Un po'la loro bestia nera
Quindi niente la libertà di stampa
Va a va considerato un bene un bene di tutti
E e speriamo spero di avervi convinta di questa grazie
Sì ringrazio molto vivamente il dottor Nicosia per aver citato queste testimonianze così immediate
E il senso della libertà di stampa e del diritto appunto nei suoi ideali informazioni sui doppi elementi diritto di cui il parto articolo diciannove della Dichiarazione universale
Proseguendo nel nostro dibattito e vorrei dare la parola al dottor centoventi sì al dottor Fabrizio Centofanti che è già stato portavoce del contingente italiano del costone mi scuso che qui c'è stato un piccolo refuso sulla
Se manifesta
Grazie professoressa grazie a tutti scuserete mia sui piedi scuserete le mozioni ma sono uscito da quei banchi poco tempo fa quindi
Un po'emozionato ma a parte queste volevo analizzare Filippo ritenuta non da questi valori Balti
Volevo analizzare il problema della libertà di stampa da un altro punto di vista e cioè la libertà di stampa si è detto prima ci consente di farci un'opinione
Quindi la stampa ci porta la nostra attenzione determinati avvenimenti sui quali noi creiamo la nostra opinione
Allora adesso voglio fare una domanda Laura Boldrini
Quanti profughi ceceni ci sono in Inguscezia
No
Come
Quanti di voi lo sapeva
Benissimo
Altra un'altra ne Dotto
Un'altra netto ero in Macedonia da qualche mese
E cominciato l'arrivo dei profughi dalla dalla Macedonia ho chiamato a casa una sia mia madre preoccupata e ha detto mi ha detto mia madre ho mandato cento mila lire
All'operazione Arcobaleno
Una cosa meravigliosa mia madre una donna
TIR chiarire uso
Top come è possibile che ha mandato cento mila lire all'operazione Arcobaleno
Quindi tutto questo molto divertente ci fa pensare su quell'altro punto di vista che io vi voglio portare all'attenzione e cioè da una parte c'è una guerra con le stesse sofferenze con la stessa drammaticità che si svolge in una parte del mondo dove non ci sono interessi economici predominanti
E quindi viene dimenticata
Però ci sono duecentotrenta mila profughi che soffre nessuno di noi lo sapeva dall'altra parte c'era lo stesso gente che soffriva e per fortuna l'opinione pubblica si è mobilitata grazie all'informazione
Ha dato quello che poteva molti nostri coetanei son partiti volontari ad aiutare i profughi nei campi
E quindi l'Europa l'Occidente civile ha potuto aiutare questa gente
Quanto ha bisogno l'UNHCR l'Alto organizzazioni di quanta gente di quanto diranno Beach per aiutare quei gli sfollati di cinquanta dei cinquantaquattro conflitti
Che oggigiorno si combattono nel mondo
Quanti di voi lo conoscono e quindi a priori c'è una scelta c'è una scelta di dire oggi facciamo vedere il Kosovo parliamo del corso per tre mesi quattro mesi non si è parlato altro che di Kosovo e poi dimentichiamo tutte le altre guerre quindi da una parte la libertà di stampa
Ma dall'altra parte
Il nostro diritto all'informazione
Quindi è giusto quello che
L'UNESCO sta facendo malora forse dobbiamo stimolare ancor di più
Gli operatori della stampa i giornalisti a preoccuparsi anche di questi altri conflitti dimenticati una settimana fa infatti si è svolto un altro piccolo incontro un dibattito di qualità come primo nessuna senatrice appunto diceva dibattito di qualità professori universitari giornalisti operatori del mondo d'informazione tra cui il consigliere della RAI Gamaleri perché hanno redatto un
è stato invitato anche la professoressa
L'accusa un volevo assolutamente ma e si è parlato di una nuova iniziativa quella dei caschi blu dell'informazione in poche parole creare a fianco di quelli che sono i corridoi umanitari dei corridoi dell'informazione cioè costringere gli Stati che applicano la censura che non fanno entrare i giornalisti a farmi entrare alcuni stabiliti per quel minimo diritto all'informazione
Bellissimo proposta
Ma forse anche questa rimarrà soltanto nell'alveo delle delle belle intenzioni ma non si potrà concretizzare perché difficile pensare di costringe uno stato in guerra a rinunciare alla censura che che come dire
Una norma che loro hanno per difendersi
Allora forse anche questo questo
Questo progetto potrebbe trasformarsi in un progetto forse più piccolo di più piccola portata cioè creare una specie di osservatorio sì prolunga l'attenzioni degli editori dei grossi mass-media italiani ed internazionale ponga l'accento li costringa in qualche modo a porre l'accento su quei drammi che noi tutti dimentichiamo
Quindi l'informazione anche dall'asta punto di vista del nostro diritto all'informazione e noi io parlo di noi come militari io sono un militare sono un ufficiale dell'esercito
Questa volta in Kosovo almeno non per la prima volta ma abbiamo cercato di dare il massimo della trasparenza perché la trasparenza comunicativa ci aiutano i siamo un'istituzione dello Stato che fortunatamente attraverso le missioni di pace ha trovato finalmente un un nuovo abbraccio con la Società italiana vorrei dire Violante qualche giorno fa l'ho intervistato a proposito di una trasmissione sul sul sedici sulle forze armate oggi a proposito il compleanno delle esercito
E parlando con la convivente lui diceva io non conoscevo l'esercito ho cominciato a conoscerlo adesso e debbo dire che le missioni di pace hanno Rizzato l'esercito alla nazione e viceversa
Quindi quest'anno ci siamo aperti abbia cercato di dare il massimo dal pugliese l'informazione l'ingresso in Kosovo
Se voi
Ricorderete sincero questi due pullman di giornalisti settanta giornalisti al seguito il contingente italiano né i mezzi il continente italiano
Che hanno potuto farvi vedere
Sin dalla primo minuto sin dal primo metro all'interno del Kosovo
Cos'era il colosso distrutto
Cos'erano le case di quei profughi che noi vedevamo dall'altra parte e che buona parte l'opinione pubblica si chiedeva ma sarà vero che sono stati schiacciati ma sarà vero che hanno bruciato il loro case ma sarà vero che hanno ucciso i loro parenti
Beh finalmente abbiamo dato una risposta
Quanto importante vedi
Come dissi diceva prima quanto importante che un giornalista stia lì a vedere quello che succede a raccontarcelo queste fondamentale
Sì da una parte internet e le nuove tecnologie possono come dire pareggiare il gatto di informazione che esiste tra l'Occidente del mondo dal Nord del mondo il sud del mondo
Questo sì però chi ci garantisce che questa informazione sia corretta quindi l'operatore professionista dell'informazione è assolutamente necessario altro punto
E qui finisco
Vanno educati alla convivenza diceva prima se dalla senatrice questi popoli che hanno che hanno combattuto anche per ragioni etniche vanno educati alla convivenza allora come fa
Questo è stato uno dei primi problemi che gli italiani hanno trovato entrando in corso
E cioè
Una ricostruzione materiale
Che va avanti cioè arrivano legnami arriva materiale per le costruzioni si aiuta a ricostruire le case si aiuta ma cosa rimane rimane quell'odio dentro alla forse bisogna ricostruire le coscienze per ricostruire le coscienze
Abbiamo escogitato qualcosa
Che non è non era la prima volta per l'esercito italiano cioè abbiamo creato una radio del contingente Radio West molti di voi avranno sentita magari i vari collegamenti con Radio Rai RTL grossi network radiofonici nazionali
Ecco io insieme agli altri colleghi abbiamo creato Radio West grazie alla Rai
Al presidente Zaccaria e prima la professoressa ricordava
Che ha molto a cuore il problema dell'informazione e dell'educazione e per i attraverso Radio West noi abbiamo fatto quello che l'UNESCO sta facendo a livello internazionale abbiamo messo insieme
Operatori dell'informazione albanesi di etnia albanese operatori l'informazione di etnia serba
Insieme a noi italiani e tutti insieme lavoro in una redazione per dare informazione il più possibile obiettiva
E per educarli alla convivenza
Cercando di eliminare l'odio etnico e allora
Un
Germoglio di speranza
In un Kosovo nella zona dove sono italiani il pesce Giacovazzo una zona prettamente diciamo così abitata dopo la guerra dico dopo la guerra da albanesi
Perché tutti i serbi sono scappati nel attraverso il Montenegro son fuggiti per paura delle ritorsioni degli albanesi che rientravano
Ebbene lì
è successo qualcosa di Magnifico c'era un piccolo villaggio di cento persone
Che si chiamava corazze facce che si chiama tuttora corazze merce e che oggi conta mille persone mille serbi che sono rientrati dalla Montenegro perché
Convinti
E forse anche grazie a questa informazione quindi dobbiamo cercare di costruire giorno dopo giorno un'informazione
Quanto più possibile obiettiva ma che quanto più possibile ci metta davanti gli ottici mette nelle condizioni di giudicare quindi dobbiamo conoscere le realtà degli uni e degli altri e per far questo
Per far questo
Anche lui che stiamo dall'altra parte noi militari dobbiamo cercare di aprirci quanto più possibile alla informazione questo piano piano lo stiamo facendo
Ecco vi ricordo radio queste opera
In questa in questa direzione
Operai continua ad operare in questa direzione spero che nel mondo in queste zone dove ci sono stati dei conflitti si creino tante realtà uguali grazie
Ecco ancora granché al al dottor Centofanti per queste assumono quest'altra sua testimonianza radio questi l'abbiamo conosciuta e la conosciamo tuttora
Dissipare l'odio interetnico e interreligioso io e l'impresa ciclopica ma certamente con da tentata by in ogni caso va tentata
E adesso o alla opportunità e il piacere di dare la parola al dottor Filippo Randi che molti di voi avranno già visto in televisione e della TG uno
Che ricorda una sola piccola cosa non a proposito del dottor Landy che sicuramente si presenterà da par suo in questo dibattito ma mi veniva in mente parlando dei paesi in via di sviluppo delle guerre in tutto ciò che è accaduto che in fin dei conti la guerra fredda avuto dei perdenti che sono i paesi poveri
Chi ha perso la guerra fredda non è stata né la Russia
Ho prima URSS negli Stati Uniti sono stati i paesi in via di sviluppo perché hanno perduto dei supporters dei sostenitori politici finanziari soprattutto e hanno perduto anche queste possibilità di aggregazione perché il loro voto conferma il poco nelle Nazioni Unite
Nelle nelle altre organizzazioni internazionali visto che ormai la politica si svolge nel settore della globalizzazione e non c'era più nel settore dei blocchi
E questo ha determinato questa divide scienza dell'odio interetnico e interreligioso sedato da molti anni ieri a Sarajevo ricordavamo che venti anni fa
E morto Tito Broz Tito già agli osti predetto tutto Bruce
E devo dire che con grande sorpresa
Qualcuno lo rimpiange
Ogni persona nel bene e nel male a delle capacità gli ho detto come fate a rimpiangere un dittatore una persona che ha imposto Lattanzi servono a vostro Stato attraverso la dittatura
Risposte sono molto varie e complesse credo che dedicheremo a questo tema un altro incontro intanto completiamo quello di oggi con il dottor Filippo Landi che ringrazio moltissimo per essere qui
Allora io parto anch'io dall'affermazione del senatrice tunnel che lettoni che ha detto
Che la libertà la presenza della libertà di stampa
Un segnale della presenza di uno Stato di pace
Però io
Vorrei anche
Cercare di contestualizzare
Questo a termine di libertà di stampa libertà di informazione eccetera
Facendo
Con riferimento alla nostra personale esperienza
Ecco
Per voi che studiato scienze politiche
Può essere interessante sapere se già non lo sapete ovviamente
Che nel mondo del lavoro
Sempre più
Il la la capacità personale di rapportarsi con Luna gli altri e quindi di utilizzare lo strumento della comunicazione è diventato uno strumento è un criterio di giudizio sulle capacità personali di lavoro
Un diplomatico e penso di parlare a persone che forse qui hanno in animo di intraprendere questa carriera
Una persona
Che lavora nel mondo delle organizzazioni umani internazionali umanitarie un alto funzionario dello Stato
Un militare
Ecco badate sempre più viene giudicato sulla personali e ripeto personale capacità di rapportarsi con gli altri
E questa personale capacità di rapportarsi con gli altri nasce in un metodo di lavoro
Cioè con la nostra personale capacità e interesse
Di leggere i giornali
Di guardare la televisione
Aggiungo di leggere i giornali italiani e non italiani
Di guardare i telegiornali italiani e anche
Di quelli di altre emittenti europee e nonno
Con la nostra capacità
Di è interesse di utilizzare lo strumento computer e di introdurci in questo mezzo di informazione
Dico tutto questo per farvi capire che quello che fin qui abbiamo detto
Non è solo un richiamo ha dei valori
Un richiamo importante
A delle scelte Kemp noi possiamo fare nella nostra vita
Ma
Un richiamo
A voi personalmente
Su questo tema
Che cos'è per voi comunicare
Che sono coloro che che chiedono a voi notizie
Che sono per voi i giornalisti
Faccio una domanda sono forse solo persone invadenti
Se la risposta è questa
Fermatevi un attimo a riflettere su voi stessi
Io credo entriamo nello specifico sempre di più
Che per esempio
Le esperienze che i militari italiani hanno fatto all'estero sicuramente hanno
Rilanciato l'immagine hanno fatto conoscere meglio l'esercito
Agli italiani
Ma non solo
Questo è potuto accadere perché
Un picco all'inizio un piccolo nucleo di ufficiali che pian piano si sta allargando
A vi visto il rapporto con i giornalisti non in senso
Dialettico nel senso nega come dire accentuatamente dialettico
L'istituzione militare per esempio
Tradizionalmente
In Italia ha avuto un rapporto molto difficile con mondo del dei giornalisti
Questo è cambiato
E io credo che i benefici
No non vengono solo i giornalisti ma stanno venendo anche militare
Non so se c'è qui un fu il funzionario del ministero degli Esteri
Però poco molto importante per esempio vedere il rapporto tra giornalisti
E i diplomatici italiani all'estero
Io ho cominciato a fare l'inviato
Nell'ottantanove quindi sono più di dieci anni fa
E ricordavo ricordo ancora
Il il fastidio
Che incontravo andando nelle ambasciate italiane
Quando andavo lì per magari chiedere notizie sulla realtà
Ecco il diplomatico all'epoca dieci anni fa
Veniva da una scuola dove il giornalista era considerato una persona una persona da
Finire
Beh lontana hanno
Dalle stanze dove poi si doveva decidere
La regola della riservatezza che è una regola d'oro per i giornalisti per i diplomatici e per tutti vista è stata per decenni interpretata nel senso più
Ritrito
Di
Categoriale nel senso deteriore
Questo è cambiato
La sinistra la professoressa sa nulla viene e appena tornato da Sarajevo io per esempio molto piacere nel ricordare gli anni trascorsi a Sarajevo
Durante la guerra e una piccola
E una piccola ambasciata italiana sulla collina
Una piccola villetta dove avevano blindato le finestre per evitare che i proiettili vaganti entrassero dentro
E un po'simpatico ambasciatore che teneva la sua porta sempre aperta per noi ma solo per badate
All'epoca no era il titolo non era quello di ambasciatore ma era delegato eccetera eccetera
Ma era un funzionario diplomatico italiano che inviato lì
Da lì non solo c'è accordo
No quanto
E cambiato
In questi quindici anni
L'atteggiamento il loro atteggiamento
Quanto