"Non omnis moriar" cerimonia di scoprimento della lapide in memoria di Massimo D'Antona in via Salaria org. c/o via Salaria

E rappresentanza dall'amministrazione comunale l'assessore Giancarlo D'Alessandro buongiorno a tutti desidero innanzitutto portare sentimenti di solidarietà
Alla famiglia
E anche alle istituzioni
Da parte del sindaco Rutelli della Giunta del Consiglio comunale di Roma
La targa che oggi bella scoperta
Testimonia il ricordo è il monito della cittadinanza romana che è passato un anno
è un nostro caro amico Massimo D'Antona non è più con noi
Da quando il gesto insensato di un gruppo di violenti ci ha privato della sua persona
Siamo qui tutti insieme per testimoniare il ricordo che ci ha lasciato
Quello di una persona gentile di uno studioso impegnato a lavorare per la gente prima nel sindacato poi come uomo con responsabilità istituzionali però alla tristezza per la perdita di un uomo di valore ci accompagna la forza della speranza perché la sua immagine il suo lavoro non sono stati intaccati
è convinzione comune che il delitto D'Antona si sia voluto con quel delitto si sia voluto colpire l'azione riformista del governo e del sindacato hanno colpito anche Roma
La città dove viveva e lavorava
Che con quel delitto in quelle ore è sembrata ripiombare ha avuto paura di ripiombare negli anni bui tristi ed assassini del terrorismo che ha colpito tutto il Paese
Ed ha segnato fortemente questa città
Ma la città ha reagito subito ricordo
Ero qui le tante persone la folla subito accorsa in questa via Salaria a pochi passi dalla sua casa e a pochi metri dall'università
Che si ergeva quasi come un muro contro i fantasmi gli epigoni di una stagione disgraziata e tragica
Si potrebbe parlare di caricatura di un periodo orribile della nostra storia se non trascinarsi dietro di sé una scia di dolore e di lutti
Ma mai di rassegnazione sia chiaro
Non si è disarmo ignavia nella città
Rispetto a questa recrudescenza non c'è disagio sociale che Possa neppure lontanamente giustificare questa offesa ad un uomo alla sua famiglia alla sua città
Non c'è disagio sociale che possa essere rappresentato da assassini
Il terrorismo estraneo ai sentimenti dei romani la considerazione che ci più ci preme fare oggi e che D'Antona uomo della sinistra un Houten Tyco riformista lavorava per favorire il dialogo tra le forze sociali lavorava proprio per superare il disagio sociale ovunque sia Midas tutta la sua attività
Era incentrata rendere più facili i rapporti tra le parti sociali per superare diseguaglianze squilibri
Proprio quelle paradossalmente prese a pretesto da millantatori di rappresentanza sociale per nascondere Filosa evita è giusto perciò ricordare il suo lavoro al governo
Quello che l'ha portato al centro dell'attenzione di improponibili combattenti dell'antimperialismo
Massimo D'Antona era quale collaboratore e consigliere del ministro del lavoro
Profondamente impegnato nelle riforme importanti per il Paese la pubblica amministrazione la rappresentanza sindacale l'esercizio dello sciopero nei servizi la concertazione
Era un rinnovatore un riformista vero e per questo è divenuto bersaglio di stupidi e facili fondamentalismi ed estremismo ma quello che più rattristato
Voglio dirlo ancora e che qualcuno ha pensato che per frenare o impedire il cambiamento debba essere uccisa una persona e anche inquietante lo scenario che ci si prospetta davanti e cioè il formarsi di nuclei armati più o meno riconducibili alla storia delle Brigate Rosse
Che possono vantare appoggio sostegni anche fuori dei confini e che sentono ancora la necessità di distruggere delle vite umane
In nome della lotta al sovvertimento economico e sociale
Dello stato
Si tratta
Di un fronte particolarmente agguerrito
Che racchiude un'anima vecchia e forse già vinta
è un'altra rete irreperibile latitante due mondi distinti ma uniti dal desiderio di influenzare
Seguendo un farneticante disegno una società che prova ad ammodernarsi per stare al passo coi tempi e realizzare un maggiore benessere
Ci auguriamo che le indagini siano al passo è al livello della reazione che ha avuto la città e del Paese
Non cerchiamo mostri da sbattere in prima pagina non è questo che chiede la città e la gente ma indagini capaci di incidere con il bisturi e risolutamente contro queste micro sacche di criminalità che si ammanta di motivi ideologici
E ancor più incredibilmente politici
Lo dobbiamo a Massimo D'Antona ai suoi familiari ci stringiamo ancora oggi sempre di più con affetto la sua moglie Olga lo dobbiamo al desiderio di giustizia di tutto il Paese
Le istituzioni cittadine non abbasseranno mai la guardia nei confronti del terrorismo vecchio il nuovo questo ci sentiamo di dire con il cuore e con la ragione
Diamo ora la parola a Sergio Cofferati che interviene a nome delle tre organizzazioni sindacali poi interverrà il ministro del lavoro
In questi ultimi dodici mesi mi capitato spesso
Di pensare a Massimo
Tutte le volte che ho trovato un problema difficile da risolvere quei tanti problemi che i sindacalisti incontrano sulla loro strada quotidianamente quelli che hanno bisogno di una soluzione
Contrattuale ma che possono essere meglio affrontati e risolti se accompagnati da un dispositivo di legge da una norma che ne fissa poi il valore anche nel tempo in tutte queste circostanze ho pensato a quale poteva essere l'opinione di Massimo a quale sarebbe stato il suo aiuto a far sì che il nostro lavoro
Rivolto a tante persone fosse più semplice più efficace
Che ho sempre trovato il vuoto e la mancanza di risposta mi ha provocato dolore
Massimo era un un giurista di grande talento
Forse il migliore della sua generazione Piera animato da una grande passione politica e civile che non sempre a riscontro anche negli uomini di cultura
Era un intellettuale che aveva scelto
Ti dedicare la sua vita e il suo impegno
A far sì che molti avessero disponibile quello che lui chiamava un lavoro che include un lavoro per tutti non lavoro
Pieno di diritti
E di valore
E la sua attività era esplicitamente orientata ad aiutare chi come noi quotidianamente cerca di risolvere dei problemi
Ma ha delle priorità nel suo lavoro quello di dare risposte ai più deboli di dare risposte ai più giovani
In particolare ai tanti giovani che nel Mezzogiorno ancora oggi non hanno la possibilità di essere inclusi nel mondo della produzione di avere a disposizione un reddito ed un'attività era fortissima e Massimo la cultura dei diritti nel lavoro e nella cittadinanza e le aveva dedicato gran parte della sua attività di studioso
In luoghi diversi
Nell'università nel sindacato
Nelle istituzioni con funzioni diverse
Mai Daloui sollecitati o richieste e sempre accettate con uno spirito di servizio anche quando erano esplicitamente fin dall'inizio esperienze Brevi
E cariche di difficoltà
Ma se lo sapeva che i diritti connessi ai doveri verso gli altri e verso la comunità sono uno dei tratti più importanti
Di un processo di evoluzione
Di riforma dello Stato del suo ordinamento delle sue regole materiali non soltanto di quelle scritte
Il suo paziente ininterrotto lavoro aveva come obiettivo quello di rendere efficace
E non limitante la lettera e l'ispirazione dello Statuto dei lavoratori di estenderlo adeguandolo verso il nuovo quel nuovo che cresceva impietosamente che lo riguardava con grandissima attenzione
Con grande interesse
Le toccanti parole di Umberto Romagnoli nel ricordo di ieri alla Camera dei deputati
Hanno descritto la volontà la capacità che il valore
Di Massimo come forse
Nessuno di noi poteva fare
Massimo è stato ucciso un anno fa
Il venti di maggio
Nel giorno dell'anniversario dello Statuto dei lavoratori
Si è trattato di una casualità
O è stata una scelta terribile
Di una ricorrenza
Simbolica almeno quanto era simbolico oramai il valore da tutti riconosciuto dagli imprenditori come dalle persone che lavorano di Massimo e del suo lavoro difficile dirlo
Difficile fare affermazioni impegnative in tal senso
Quel che conta è che resta la coincidenza della coincidenza ci offre un elemento di riflessione in più
Oggi in queste ore in questi giorni a noi tocca come a tanti altri di difendere le fondamenta dello Statuto dei lavoratori
Di una legge che ha rappresentato nell'ordinamento
E nei comportamenti di questo Paese una svolta verso
La civiltà nelle relazioni tra le imprese e le persone che lavorano
Di una legge che non è fondata su leggi sui diritti ma che contiene l'idea stessa del rispetto e della dignità nel lavoro e della persona
Tocca a noi oggi in questi giorni provare ad assicurare un sistema uniforme di protezioni e di diritti agli esclusi
Sappiamo quanto sia difficile ma
Risolutivo questo compito ne va il nostro futuro e la nostra stessa credibilità di organizzazioni confederali di organizzazioni di rappresentanza generale che si devono far carico del problema
Di chi incluse di chi vorrebbe trovare rapidamente la possibilità di avere un reddito e di realizzarsi come persona nel lavoro
Per chi lavora nell'economia sommersa per i tanti giovani dei nuovi lavori per chi non ha un'occupazione avere una prospettiva Serena basata anche sul rispetto dei suoi diritti accompagnato certe dal riconoscimento dei suoi doveri molto importante
Ma non sappiamo e Massimo lo sapeva più di noi che diritti non vivono solo nel lavoro una società civile ha bisogno di diritti forti per tutti i cittadini
Il mirabile equilibrio trovato da Massimo per garantire il diritto di sciopero nei servizi senza colpire i diritti dell'utenza nella riprova
Resta ancora oggi
Quando il problema ancora non è risolte ancora tante difficoltà genera nella vita di tutti i giorni il suo lavoro resta un punto di riferimento quasi decisivo anche per completare il tragitto che ci deve portare a definire
Con efficacia le norme relative
Le grandi novità nel suo lavoro e di quello di molti dei suoi compagni è lì proprio lì
Nel dare forza giuridica ad una prassi negoziale che attraverso lo strumento della concertazione permetteva di comporre nell'interesse generale il conflitto
Quel conflitto che è fisiologico in una società di diverse e di persone che hanno bisogni profondi non sempre risolti e che legittimamente
I prospettano che vogliono impegnare le organizzazioni alle quali fanno riferimento a risolverli
Questo conflitto fisiologico non divenne non diventa patologia nei rapporti
In larga misura perché è cresciuta una cultura si è diffusa
Una cultura dei rapporti e delle relazioni e perché le norme le leggi il contributo anche nei comportamenti contrattuali definiti da quelle leggi che Massimo e i suoi collaboratori ci hanno lasciato e così importante ed efficace
Questa è una cultura da difendere tocca a noi
E non è un caso che i suoi assassini ne abbiano fatto invece la ragione sulla quale hanno basato il loro atto delittuoso e delirante
Quella è stata la ragione dell'omicidio
Ma proprio per questo
Non dobbiamo arretrare e dobbiamo considerare quell'atto vile e delittuoso come non soltanto un gesto sconsiderato
Ma come un tentativo di mettere in discussione alcune delle fondamenta della convivenza civile il terrorismo può e deve essere battuta
E siamo convinti e non da adesso
Non abbiamo mai abbassato la guardia abbiamo oggi fiducia nel lavoro degli inquirenti
Ma proprio perché nutriamo questa fiducia abbiamo il dovere di dire delle nostre grandi preoccupazioni in queste ore
Un compito difficilissimo come quelli degli inquirenti non può essere ostacolato da atti gravi come quelli che si sono consumati negli ultimi giorni
Spetterà
Allo Stato
Agli inquirenti stress
Stabilire se quegli atti quelle fughe di notizie sono atti deliberati in questo caso andranno colpiti con decisione i responsabili
La lotta ad un fenomeno terribile come quello del terrorismo non ammette ombre
Perché il terrorismo Mina le fondamenta della democrazia
Serve per questo grande rigore
Lo chiediamo e rigore che chiediamo agli altri sarà anche il nostro come è stato tante volte in passato
E con angoscia che ripensa ai fatti di questi giorni
Appurino gli inquirenti la verità
Evitino conclusioni sommarie
Ma se ci saranno conferme
Dei loro sospetti
Dovremo anche noi riflettere sulla nostra fragilità sulla fragilità di organizzazioni
Che per la loro
Articolazione e per la loro dimensione rischiano di diventare
Pervasive
Non c'è oggi nel sindacalismo confederale traccia di un antagonismo violento
Che non ha rispetto della persona delle sue idee e dei suoi comportamenti chi lo afferma
Sa di dire una sciocchezza
Siamo stati il bersaglio della violenza in anni lontani anche in tempi recenti
Continuiamo ad esserlo come dimostrano gli atti dolosi contro le nostre sedi quelli che denunciamo come prodromo di un possibile inasprimento dell'attività terroristica
Un po'di pregiati
è un po'ignorati e le minacce i nostri dirigenti sono lì a confermare che anche le organizzazioni sindacali sono un bersaglio
Del terrorismo
Lo sono come tutti i soggetti regolatori tutti coloro che operano per far sì che il conflitto si componga in soluzioni tutti coloro che praticano la mediazione
Tutti coloro che rappresentano non per sconfiggere il loro interlocutore ma per trovare con Luís le soluzioni migliori nell'interesse di chi rappresentano e tante volte nell'interesse generale
Siamo dei potenziali bersagli come altri ci confortano le belle parole di Olga di questi giorni il riconoscimento della nostra funzione
Vorrei dire a chi ci ascolta che nessuno deve nutrire dubbi su di loro saremo rigorosi come serve
E saremo intransigenti in primo luogo con noi stessi
Tante vicende lontane del passato hanno lasciato segni profondi e dolorosi
Nostro vissuto di persone che lavorano nelle grandi confederazioni abbiamo tratto da quelle vicende molte lezioni ma da quel passato vogliamo anche
Trarre riproporre i valori della nostra esistenza dell'esistenza di organizzazioni che hanno nella democrazia
Nel rispetto e nella tolleranza
Uno dei loro tratti più belli
Una
Dei profili che la loro storia ha sempre offerto agli altri
Uno di quei profili dei quali siamo profondamente geloso
Questo vogliamo fare
Chiediamo a tutti coloro che hanno compiti e funzioni per appurare la verità e per sconfiggere il terrorismo di non avere titubanze
Di farlo con rapidità con efficacia sanno che troveranno nel sindacato in quel sindacato ancora esposto e minacciato come altri soggetti
Una organizzazione
Che stava con loro perché ci sta a cuore la democrazia che perché sappiamo che solo la democrazia consente
Un'attività una funzione adeguata a livello dei bisogni che vogliamo affrontare e risolvere
Il rigore
L'intransigenza
Anche nel vigilare sulle nostre stesse sedi sulle nostre stesse strutture sul nostro modo di operare sono il modo migliore
Per ricordare Massimo oggi e nei giorni che verranno e sono il modo migliore per contribuire a rendergli giustizia grazie
Ascoltiamo ora l'intervento del ministro del lavoro Cesare Salvi
Massimo D'Antona
Faceva parte di una generazione di studiosi del diritto
Che si è formata in anni importanti della storia italiana
Tra la seconda metà degli anni Sessanta e l'inizio degli anni settanta
Anni di trasformazione di cambiamento profondo di un Movimento Sociale che spingeva per il raggiungimento di traguardi di progresso e di diritto trent'anni fa
Mentre noi studiavamo legge veniva approvato lo Statuto dei diritti dei lavoratori
Una legge che ha segnato un passaggio importante nella storia italiana
Una legge che ha tradotto in concreti strumenti Poteri diritti garanzie principi e valori che il testo costituzionale aveva già affermato
Dopo la guerra
Ma che erano lontani dalle fabbriche lontani dei luoghi di lavoro lontane delle leggi stesse
Perché si formava l'ora come studioso del diritto si poneva il tema di collegare parte la scienza della quale si di cui strumenti si impadronì va nessuno come Massimo D'Antona fu studioso profondo conoscitore di tutti i meccanismi del diritto
Studioso serio che si impegnava a riprodurre in ogni seggio in ogni scritto sulla base di conoscenza e di ragionamento
Si poneva il problema di
Come collegare questo studio questa conoscenza questa tecnica con un impegno civile con un impegno sociale
Le scelte furono diverse ricostruendo allora quei percorsi quelle biografie ne vediamo tante
Vediamo quelle che di coloro che confondendo idealità con ideologiche e poi titolo GE con una concezione del potere della contrapposizione personale concorrono s'concorre Rho ad aprire
La tragica storia del terrorismo
La storia
Di coloro che in modo sempre più barbaro e sempre più distante da quelle che potevano essere le ragioni iniziali di una scelta alla fine non sono diventati altro che
Esecutori di diritto
Di di assassini sparare in faccia una persona inerme è facile e vigliacco e barbaro e queste parole vanno dette e ripetute
Proprio in questo momento come monito come impegno per tutti noi per le istituzioni perché i raggi esce perché con rigore e determinazione si proceda nell'inchiesta per individuare assicurare i alla giustizia
Tutti i responsabili di questo barbaro assassino perché con la stesso rigore la stessa serietà e la stessa determinazione si individuano e si puniscono i responsabili
Di quelle fughe di notizie
Di quegli errori che costituiscono un altro colpo un'altra ferita che non può e non deve restare impunito
Ci fu chi scelse la via dei libri una cultura libresco di una scienza fine a se stesso
DVD scelse di mettere a disposizione le conoscenze le tecniche che aveva acquisito
Per un percorso professionale di affermazione di guadagno di successo Massimo D'Antona scelse un'altra strada
La via stretta la via difficile ria più impegnativa di tutti
Quella di collegare le proprie conoscenze scientifiche proprio impegno civile politico e sociale
Come studioso certamente perché in tutti i suoi scritti alla profonda e raffinata conoscenza della cultura giuridica corrisponde una per un ideale un'idea di fondo e l'idea del lavoratore come soggetto titolare di diritti diritti che non lo riconducono né in un ghetto
Per cui
Il diritto del lavoro abbia una sua logica autonoma e separata i diversa dal comune terreno dei diritti ma che facciano parte del più ampio diritto di cittadinanza
Diritto del lavoratore il diritto al lavoro come un diritto che segna identità la dignità i caratteri stessi della persona umana ma non solo questo
Non solo questo collegamento fra cultura giuridica e tensione ideale che trova nei principi fondativi della nostra carta fondamentale del quarantotto il suo punto di riferimento culturale teorico e civile ma anche l'impegno per tradurre in concreto nel lavoro
A volte anche faticoso privo di appeal soddisfazioni apparenti ma il cui senso può derivare solo da quella spinta che si ha dentro di sé apporre la propria attività di uomo di studio di scienza al servizio di un'idea con il sindacato con il governo con le istituzioni
Ecco il vero intellettuali impegnati
Una figura che non a caso i terroristi hanno colpito in Italia più di una volta basti ricordare i nomi di Tarantelli Ruffilli di altri
Perché vedo no proprio in questo tipo di attività e di impegno uno degli ostacoli più rilevanti alla loro Barbara concezione del mondo
E aveva delle idee
Idea fondamentale potrei dire del suo lavoro
E quella
Di una modernizzazione necessaria del sistema delle relazioni sociali del sistema del diritto del lavoro di una innovazione che sapesse però mantenere quel filo importante di continuità con il tessuto di valori e di diritti che caratterizzano la stagione avanzata e felice del percorso riformatore in Italia
Innovazione nella continuità di punti di riferimento ideali e negli anni in cui abbiamo vissuto in cui intellettuali studiosi opinionisti noti hanno come dire più volte oscillato fra estremi opposti fra considerazioni e concezioni diametralmente divergenti inseguendo il contingente che cambia e talvolta la moda che cambia c'è invece una continuità pluridecennale di un'idea
E di una concezione è alla base di questo evidentemente il metodo
Della concertazione
Visto non come arte del governare ma come modo di lavorare che parte anche qui da un'idea di fondo idea e la coesione sociale come valore importante per la vita di una società come fondamento indispensabile
Per il cambiamento e per il rinnovamento
Questo impegno di lavoro questa presenza decisiva insostituibile cessata strappata un anno fa dalla violenza omicida e tuttavia
Non è
Perduto
Quell'impegno ecco e lavoro perduta la persona insostituibile
Non solo l'affetto dei suoi cari non solo negli affetti degli amici ma questa volta davvero e non è retorica insostituibile per quella sua grande capacità di collegare insieme
Diritto
Politica idealità
E tuttavia in questi giorni
Noi stiamo lavorando sulle sue idee
Ci stiamo discutendo
E come meglio applicare di come approfondire
Quel patto di Natale al quale
Dedico tanto impegno tanto lavoro
Eppure in questi giorni
Accanto a noi accanto a me al ministero del lavoro ci sono
Intellettuali studiosi giuristi che continuano il loro impegno con tenacia con fiducia sulla base delle idee e sulla base della concezione della vita di Massimo D'Antona
Ecco allora in questo senso
Un'assenza ma anche una presenza una commemorazione ma anche un impegno
Gli assassini hanno perso perché
La loro volontà di intimidire la loro volontà di contrastare una strada un percorso un progetto
Un impegno intellettuale e civile è stata sconfitta
Cara Olga
Cari amici
Sì di massima
Nella sinistra del sindacato lavoratori nel momento in cui ricordiamo Massimo D'Antona assumiamo un impegno andremo avanti per i diritti dei lavoratori per la civiltà di questo Paese
Ringrazio tutti coloro che hanno parlato coloro che hanno partecipato questa mattina lavoratori cittadini semplici parlamentari che son voluti venire qui consiglieri comunali che vedo numerosi
Terminiamo qui questa commemorazione lasciamo questa strada e questi luoghi rimane questa targa che ci ricorda
Con una scritta in latino che Massimo D'Antona non è morto completamente ma prosegue
Il suo impegno e nel ricordo del suo impegno il lavoro di tutti noi vi ringrazio
Con grande affetto vorrei salutare Olga D'Antona che ha deciso di non parlare ma che
Sosteniamo nel suo dolore rinnovato e ringraziamo della sua presenza